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DOMENICA 17 NOVEMBRE 2013 A N N O X N . 42

SETTIMANALE DIOCESANO

DI

€ 1.00

CAGLIARI

Nella foto di Roberto Pili, i banchi vuoti nell’aula del Consiglio regionale.

Una nuova politica CARLO PILIA

urante le giornate di recente trascorse all’estero, per partecipare a un’iniziativa congressuale dell’Università di Siviglia, ho avuto modo di dare un rapido sguardo ai quotidiani spagnoli che, tra gli argomenti più frequentemente trattati, si occupano della cronaca giudiziaria riferita alla classe politica iberica. La carta stampata mi è parsa soffermarsi con dovizia di particolari su inchieste, scandali, processi e condanne che si abbattono su numerosi politici, senza distinzione di carica rivestita, né di appartenenza partitica. L’interesse giornalistico, anche in Spagna, sembra concentrarsi, se non esaurirsi, nei risvolti giudiziari che colpiscono a vario titolo i protagonisti di assemblee elettive e governi. L’intera attività politica, pertanto, pare accomunata da una visione fortemente critica che finisce per segnalare i soli aspetti negativi e degenerativi dei comportamenti illeciti dei governanti che sembrano salire alla ribalta solo per le gesta criminali. La medesima e implacabile valutazione critica, per tanti versi, si ripropone nella stampa italiana, pur con i differenti orientamenti. Negli ultimi decenni, infatti, sono state pubblicate le vicende giudiziarie relative a tutte le istituzioni politiche, con i rappresentanti partitici dell’uno e dell’altro schieramento. Agli occhi del pubblico, composto di cittadini lettori–elettori, si pre-

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senta uno sconcertante scenario di diffusa illegalità e continue distrazioni di risorse pubbliche. L’effetto negativo sui cittadini è devastante e, ancor più, esasperato dalla gravissima crisi economica che colpisce fasce crescenti di popolazione. Le ultime vicende giudiziarie che hanno travolto i vertici politici isolani, di maggioranza e opposizione, possono iscriversi a pieno titolo in questa linea di tendenza. In Sardegna, in particolare, si riscontra una situazione ancora più complicata e suscettibile di un’evoluzione degenerativa politica e istituzionale. Le inchieste della magistratura sulla gestione dei fondi consiliari da parte dei gruppi politici nella presente e della passata legislatura, insieme ai processi penali che riguardano esponenti di spicco della giunta regionale, infatti, finiscono per accentuare la sfiducia, la confusione e il distacco dalla politica. La gravità della crisi economica e sociale impone l’assunzione di precise e condivise scelte politiche che dovrebbero animare il confronto pubblico e il dibattito tra i partiti in vista delle prossime tornate elettorali europee, regionali e, non è da escludere, anche politiche se dovesse cadere l’attuale governo. Il rischio insidioso che si intravede è che nell’opinione pubblica si faccia l’abitudine alla sola cronaca giudiziaria, finendo per annientare i contenuti del confronto politico che perde qualsiasi interesse e credibilità. Non è accettabile l’idea che la politica nel suo insieme sia negativa e,

perciò, non serva più al Paese che potrebbe o dovrebbe farne a meno. Ragionando così si minaccia il fondamento democratico del nostro sistema politico, innescando un corto circuito nel rapporto tra il popolo titolare della sovranità e i suoi rappresentanti, i politici, che nel rispetto della Costituzione e delle leggi la devono esercitare. Tutti, pertanto, dovrebbero considerare che i partiti e i rappresentanti del popolo sono indispensabili affinché il meccanismo democratico di esercizio del potere possa continuare a realizzarsi mediante la competizione elettorale alimentata dalla ricerca del consenso popolare. In questa dinamica istituzionale, anzitutto i partiti e i politici hanno il compito di aprirsi al confronto trasparente e libero, anche sul piano della legalità e della moralità. Piuttosto che mirare alla connivenza e alla conservazione per salvaguardare assetti di potere personale consolidati, le nuove proposte dei partiti dovrebbero fare prevalere le migliori soluzioni di rinnovo e di integrità morale, fissando standards qualitativi più rigorosi di quelli legali. La qualità dell’offerta politica dovrebbe essere controllata da sistemi autonomi di garanzia per gli elettori. Per altro verso, nella cornice costituzionale, alla magistratura spetta l’accertamento dei reati e il perseguimento dei colpevoli, anche con riferimento ai comportamenti dei politici che abbiano trasgredito alla legge penale. segue a pagina 3

SOMMARIO TEATRO

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Gianluca Medas: “Sardi culturalmente colonizzati, ora basta” SOCIETA’

3

La denuncia: “Bonus famiglia regionale, le modifiche non vanno” CAGLIARI

11

Il Patriarca melchita Gregorio III Laham in visita in città PAESI TUOI

13

L’urlo e la luce a Settimo: l’arte di Caravaggio e la ricerca della Verità DEVOZIONE

14

A Sinnai rinnovato l’antichissimo voto alla Madonna di Loreto


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portico20131117 by Simone Bellisai - Issuu