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DOMENICA 24 NOVEMBRE 2013 A N N O X N . 43
SETTIMANALE DIOCESANO
DI
€ 1.00
CAGLIARI
Il regalo più grande SERGIO NUVOLI
on questo numero termina la mia direzione responsabile de Il Portico. Fosse dipeso solo da me, avrei lasciato ad altri il compito già ad aprile dello scorso anno, in coincidenza del cambio dell’editore: per i giornali è un fatto normalissimo. Mons. Miglio ha deciso ora la sostituzione. Sono contento, e orgoglioso, di avere avuto anch’io i miei “tempi supplementari”. Nove anni (dieci per la registrazione in Tribunale) sono un periodo sufficientemente lungo in un incarico così complesso, provate a pensare a quante cose sono accadute: sono cambiati tre Papi, due arcivescovi, ma anche due sindaci e numerosi presidenti di Regione. Due Pontefici hanno fatto visita a Cagliari: e noi c’eravamo. Mi era stato chiesto di far nascere - da zero e crescere un giornale con l’ambizione e l’obiettivo di raccontare tutto ciò che di bello c’è nella Chiesa. E fatti di amicizia. Anche in questo momento di distacco, in me nulla cambia rispetto all’amore iniziale. Per i dettagli tecnici vi rimando all’articolo di pagina 2. In queste righe voglio ringraziare prima di tutti mons. Giuseppe Mani: nove anni fa ha avuto il coraggio – l’ho capito dopo, mi è sempre più chiaro adesso – di affidare un compito così delicato ad un giovane laico, giornalista anche nella vita. E scopro ogni giorno di più quanto quella scelta fosse impegnativa e profetica, per nulla scontata, assolutamente controcorrente. Ringrazio
C
mons. Miglio perché – con l’indicazione del mio successore – rende storica la decisione del suo predecessore: sono il primo, e per ora resto l’unico, laico ad avere avuto l’onore di dirigere il settimanale diocesano di Cagliari. Grazie a don Francesco Mariani, amico e maestro: senza di lui tutto questo semplicemente non sarebbe stato possibile. Ringrazio la Chiesa, che mi ha fatto un regalo grandissimo. Ha consentito a me, e con me ai miei collaboratori, di applicare da laici il criterio con il quale sono stato educato nell’esperienza ecclesiale che mi ha reso adulto nella fede: “Vagliate tutto, e trattenete il valore”. Ma ho sempre avvertito, in ogni momento di questa avventura, anche tutto il calore di quell’amore che nella parrocchia dove sono cresciuto mi ha generato all’esperienza cristiana, nella persona e nell’affetto di mons. Gavino Pala: con l’esempio appena un anno e mezzo fa ha mostrato a me e a tanti altri cosa significa obbedire. Non mi sono mai sentito solo. Ringrazio con stima sincera, ed un pizzico di vera ammirazione, i collaboratori di questi anni, ad uno ad uno: con ciascuno di loro abbiamo fatto un pezzo di strada, tutti insieme abbiamo vissuto una straordinaria esperienza umana e professionale. Abbiamo innovato, nel mondo dei settimanali cattolici, con un progetto grafico eccezionale e la volontà di inviare nelle vostre case un giornale di qualità. Mai autoreferenziali (il cancro dell’informazione, non solo diocesana), mai dilettanti e approssimativi, sempre li-
beri e autonomi, convinti che l’Incontro che cambia la vita dà un criterio per giudicare tutto ciò che accade. L’abbiamo sperimentato: è davvero così. Un’identità così chiara ha reso possibile trasformare Il Portico in uno spazio aperto che non ha mai temuto il confronto, anche con posizioni molto distanti dalle nostre. Il mio orgoglio professionale più grande ha il nome di Antonietta Demurtas e di Antonella Pilia: due ragazze che hanno cominciato a vivere questa professione con Il Portico, e oggi stanno la prima a Milano, dove scrive dopo Panorama e IlSole24ore - per Lettera43 e coordina in questi giorni dibattiti sulla violenza sulle donne, la seconda a Roma, dove collabora con Radio Vaticana. Nella loro cassetta degli attrezzi hanno certamente anche l’esperienza fatta con noi, come gli altri che – con noi – si sono iscritti all’Ordine dei giornalisti. Oggi siamo tanti sotto Il Portico. Porto nel cuore i volti e le storie delle centinaia di persone che abbiamo incontrato e vi abbiamo raccontato su queste pagine. Ho conosciuto uomini e donne eccezionali: di alcuni conservo gelosamente l’amicizia, con altri nutro la misteriosa comunione generata dall’appartenenza a Cristo anche a migliaia di chilometri. “Ciascuno trova il suo bene – ha detto il mio amico don Giovanni Diaz ad Iglesias, quattro anni fa, pochi mesi prima di morire – aderendo al progetto che Dio ha su di lui. Ed è lieto: magari stanco, ma lieto”. La Chiesa, tutta la Chiesa, sa che in ogni momento della mia vita potrà continuare a contare sul mio servizio. Auguri a tutti. sergio.nuvoli@gmail.com
Il saluto dell’arcivescovo Nel momento in cui avviene l'avvicendamento nella direzione de Il Portico desidero anzitutto esprimere grande riconoscenza al dott. Sergio Nuvoli per il servizio offerto per lunghi anni al settimanale diocesano e alla vita della Diocesi, un servizio competente e fedele, caratterizzato dalla sua sensibilità culturale e dalla sua esperienza professionale. Gli subentra d. Roberto Piredda, una firma nota ai lettori de Il Portico, che assume questo nuovo servizio portando la ricchezza della sua esperienza pastorale sia nel mondo della scuola sia nella parrocchia della Madonna della Fede a Cagliari Pirri e prima ancora nella parrocchia di Quartu S. Elena e nel Seminario Regionale. Auguro al settimanale diocesano di essere sempre più strumento di conoscenza e di comunicazione reciproca tra le parrocchie e tutte le realtà ecclesiali della Diocesi, in particolare sinergia con i media della realtà cattolica cagliaritana, ma anche in modo speciale con tutte le realtà culturali e sociali del territorio. Nel mondo vario e complesso della comunicazione possa essere come il granello di senape di cui parla il Vangelo, un seme piccolo ma capace di sviluppare spazi di dialogo sereno e costruttivo. + Arrigo Miglio