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Poste Italiane SpA - Spedizione in abb.to postale D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) Art. 1 comma 1 - DCB Cagliari

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DOMENICA 2 FEBBRAIO 2014 ANNO XI N.5

SETTIMANALE DIOCESANO

DI

€ 1.00

CAGLIARI

Un progetto concreto ROBERTO PIREDDA

ra poco più di quindici giorni la Sardegna sarà chiamata a votare per le elezioni regionali. Pensando a questa importante scadenza elettorale, si può dire che la complessità del momento presente richiede alcuni atteggiamenti essenziali e la messa a fuoco di ambiti definiti sui quali intervenire. Gli atteggiamenti sono quelli della responsabilità e della concretezza. Se non si parte dalla realtà, è impossibile fare una buona politica; e la realtà è fatta evidentemente di persone e situazioni concrete. È grave la situazione del vasto mondo dei disoccupati, in gran parte giovani; sono numerosissime le famiglie economicamente deboli e lasciate sole a fare da “ammortizzatori sociali”. Tale realtà, fatta di fatica e sofferenza, richiede a chi verrà eletto la coscienza di dover essere al servizio del bene comune. Chi avrà il compito di governare l’Isola dovrà assumersi questa responsabilità fino in fondo, cercando di dare delle risposte reali, senza i tatticismi e i rinvii che sanno tanto di vecchio. L’unica via qui è quella della concretezza. I problemi che sono sul campo in Sardegna hanno volti e nomi precisi, non sono tema di chiacchiere per tavoli di lavoro, commissioni, convegni ecc., ma di decisioni chiare, che si pongano degli obiettivi definiti e verificabili nel tempo. Di rinvii e discussioni intermina-

T

bili, ricche di retorica e poverissime di soluzioni concrete, si muore. Partendo dalla situazione presente, si possono individuare delle priorità: lavoro, famiglia, istruzione, ambiente, trasporti e infrastrutture. Nessuno ha qui la pretesa di approfondire questi grossi problemi, ma solo il desiderio di richiamare questioni concrete. Il lavoro innanzitutto. Papa Francesco, nell’incontro con i lavoratori del 22 settembre a Cagliari, ha ricordato come «un mondo dove i giovani - due generazioni di giovani - non hanno lavoro, non ha futuro questo mondo». Il lavoro, ha indicato nella stessa circostanza il Papa, «vuol dire dignità, lavoro vuol dire portare il pane a casa, lavoro vuol dire amare». Un’altra realtà da non dimenticare è la famiglia. Essa è una società naturale fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna e così intesa «rimane il primo e principale soggetto costruttore della società e di un’economia a misura d’uomo, e come tale merita di essere fattivamente sostenuta» (Papa Francesco, Messaggio per la 47a Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, 11 settembre 2013). Un’ulteriore sfida proviene dal settore della scuola, dell’istruzione e formazione professionale e dell’università. Papa Francesco usa spesso l’espressione “cultura dello scarto”, anche a proposito della superficialità con cui i giovani vengono tagliati fuori dalle priorità di chi governa. Come si fa a parlare seriamente di sviluppo dell’Isola quando il dato

dell’abbandono scolastico supera il 25 % (primato nazionale) e la formazione professionale è ridotta ai minimi termini? La tragica realtà dell’alluvione ha sollevato poi più che mai l’urgenza della cura dell’ambiente e del territorio. In questo campo non ci si deve mai dimenticare che «il degrado della natura è strettamente connesso alla cultura che modella la convivenza umana: quando l'”ecologia umana” è rispettata dentro la società, anche l'ecologia ambientale ne trae beneficio» (Benedetto XVI, Caritas in veritate, n. 51). Un ultimo aspetto riguarda la cronica arretratezza del sistema delle infrastrutture e dei trasporti. A nessuno sfugge come la possibilità di investire e fare impresa sia destinata a rimanere un’illusione senza una politica efficace in questo settore. Dare delle risposte concrete a dei problemi concreti: questo è il punto. Il termine “programma” allora non dovrebbe essere sinonimo di “elenco di buone intenzioni”, ma deve riprendere il suo vero significato, mettere cioè nero su bianco degli obiettivi chiari e verificabili, con la precisa indicazione delle persone coinvolte e delle risorse necessarie. Una classe politica capace di decisioni responsabili e concrete è la riposta migliore alla cosiddetta “antipolitica”. La via non può essere mai quella di cercare delle soluzioni “anti- sistema”, ma di fare una politica “buona”, cioè attenta alle persone e pronta a servire con un progetto concreto il bene comune.

SOMMARIO POLITICA

3

“Italicum”, la nuova proposta sulla legge elettorale GIOVANI

5

CSI e Diocesi, un’alleanza educativa per gli oratori CAGLIARI

7

La recente iniziativa del Comune sugli stereotipi di genere VITA CONSACRATA

11

Il due febbraio si celebra la Giornata per la vita consacrata FAMIGLIA

12

Il Consultorio familiare, un modo concreto per sostenere le coppie


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