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DOMENICA 16 FEBBRAIO 2014 ANNO XI N.7

SETTIMANALE DIOCESANO

DI

€ 1.00

CAGLIARI

Libertà è partecipazione ROBERTO PIREDDA

na frase di una celebre canzone di Giorgio Gaber recita così: «La libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione» (La libertà, 1972). È interessante in questi versi il legame stretto che viene posto tra la libertà personale e l’importanza di porsi in relazione con gli altri. Un io chiuso in sé stesso non può essere veramente libero, gli mancherebbe lo spazio reale dove mettere in gioco questa sua libertà, che è quello del “noi”, il mondo, potremmo dire. Chi si tira indietro e non “partecipa” è allora meno libero e meno, per dir così, “realizzato” come persona. È proprio questa cultura del “noi”, indicata come decisiva recentemente dal Cardinale Bagnasco, a suggerire un campo fondamentale, nel quale ogni persona può vivere la sua “libertà” e sperimentare cosa significhi “partecipare”, per richiamare le parole di Gaber appena citate. Tale campo è quello della partecipazione alla vita politica. Nessuno qui può dire “io non c’entro, non è roba per me, se la vedano gli altri”. Uomini e donne inseriti dentro il corpo sociale non possono ignorare di essere parte di una rete viva di legami e relazioni, che richiedono responsabilità personale. È vero che non tutti vivranno un impegno politico in prima persona, per esempio facendo parte di un partito o anche candidandosi; ma ciascuno, senza eccezioni, è

U

chiamato ad esercitare il «dovere civico» del voto, come ricorda la Costituzione Italiana (art. 48). In Sardegna questo impegno diventa concreto con il prossimo appuntamento delle elezioni regionali del 16 febbraio. In tempi non facili per la vita delle istituzioni e l’attività politica in genere, si può essere tentati di cedere alla delusione e alla rabbia. Lo spettacolo non sempre limpido e coerente, dato da diverse persone impegnate in campo politico, potrebbe indurre a questi cedimenti. Così però non deve e non può essere. La tentazione dello “sfascio”, alimentata quotidianamente da quella che viene chiamata l’antipolitica, è semplicemente rispondere con il nulla a dei problemi che invece sono terribilmente reali e urgenti. L’unica via, indubbiamente difficile e impervia, è quella di cercare di costruire qualcosa con responsabilità personale e concretezza di decisione. In questa prospettiva ognuno è chiamato a fare la sua parte. A poco servirebbe volersi distinguere, con una buona dose di retorica, dai “palazzi” del potere, rimanendo ritirati. Ognuno si deve sentire parte di una storia da condividere, che è quella della propria comunità civile, e l’interesse per la politica non può non rivestire una grande importanza. Non bisogna trascurare la responsabilità d’informarsi- i mezzi non mancanoper seguire la vita politica non solo nel periodo delle elezioni, ma costantemente, per verificare l’azione di chi governa e di chi of-

fre il suo contributo stando all’opposizione. La scelta su chi votare ha necessità di questa preparazione “remota” dell’informazione che si nutre di una passione vera per il bene comune. L’importanza di partecipare alla costruzione del bene comune viene chiarita da Benedetto XVI nella Deus caritas est, che riprende su questo punto Giovanni Paolo II (Christifideles laici, n. 42): « Il compito immediato di operare per un giusto ordine nella società è invece proprio dei fedeli laici. Come cittadini dello Stato, essi sono chiamati a partecipare in prima persona alla vita pubblica. Non possono pertanto abdicare “alla molteplice e svariata azione economica, sociale, legislativa, amministrativa e culturale, destinata a promuovere organicamente e istituzionalmente il bene comune”» (n. 29). In questo periodo Il Portico ha posto l’accento, interpellando direttamente anche i candidati presidenti, su alcuni temi chiave: il lavoro, la famiglia, l’istruzione, l’ambiente, i trasporti e le infrastrutture. Questioni concrete e importanti per far maturare il bene comune. Punti sui quali i cristiani sono chiamati a portare il contributo della propria visione dell’esistenza ispirata ai valori evangelici attualizzati dal Magistero della Chiesa. Tutti chiedono, giustamente, alla politica di non ignorare le esigenze della collettività. I cittadini per primi però, a iniziare dal proprio voto, non si devono tirare indietro.

SOMMARIO POLITICA

3

Le proposte dei candidati Cappellacci Murgia e Sanna GIOVANI

5

Il Messaggio del Papa per la prossima Giornata della Gioventù CAGLIARI

7

Non sembra facile arrivare alla soluzione del caso Sardegna 1 DIOCESI

11

Padre Occhetta parla del rapporto tra giornalismo e democrazia MISSIONE

Il racconto della visita in Kenya di Mons. Miglio

13


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