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DOMENICA 23 FEBBRAIO 2014 ANNO XI N.8

SETTIMANALE DIOCESANO

DI

CAGLIARI

€ 1.00

L’umile lavoratore D

ROBERTO PIREDDA

i questi giorni due date rimangono impresse nel calendario: 11 e 28 febbraio. E una persona: il Papa emerito Benedetto XVI. È passato un anno da quando comunicò la sua rinuncia al ministero petrino, che divenne poi operativa alle ore venti del 28 febbraio. Benedetto XVI con parole sobrie e chiare spiegò così il suo gesto: «Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino» (Declaratio, 11 febbraio 2013). Papa Ratzinger, nella sua ultima Udienza generale, disse di aver preso questa decisione «nella piena consapevolezza della sua gravità e anche novità, ma con una profonda serenità d’animo. Amare la Chiesa significa anche avere il coraggio di fare scelte difficili, sofferte, avendo sempre davanti il bene della Chiesa e non se stessi» (27 febbraio 2013). La sua nuova condizione continua, in una forma necessariamente diversa, a legarlo al “recinto di Pietro”: «Non abbandono la croce, ma resto in modo nuovo presso il Signore Crocifisso. Non porto più la potestà dell’officio per il governo della Chiesa, ma nel servizio della preghiera resto, per così dire, nel recinto di san Pietro. San Benedetto, il cui nome porto da Papa, mi sarà di grande esempio in questo» (ibidem).

In queste parole appare evidente la grandezza spirituale di Benedetto XVI, la sua totale dedizione al servizio di Cristo e della Chiesa, la sua umiltà e il suo spirito di servizio segnate dall’eroismo. Niente di più lontano dall’immagine di durezza e di potere che troppi gli hanno cucito addosso. Joseph Ratzinger che, appena eletto Papa, si definì «un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore», ha vissuto un lungo e silenzioso “martirio” dell’umiltà e della fedeltà. Queste virtù, proprio perché autentiche, nella sua persona non si sono mai confuse con l’ostentazione di sé o la ricerca del facile consenso, ma lui con la parola e la vita ha cercato sempre e solo di indicare la verità di Dio, il suo primato nell’esistenza di ciascuno e la possibilità per ogni uomo di incontrarlo attraverso la Chiesa. Nelle parole del suo congedo dal Collegio Cardinalizio troviamo un ritratto della sua persona. In quell’occasione richiamò con forza la realtà spirituale della Chiesa, da lui definita «la ragione e la passione della vita»: «La Chiesa vive, cresce e si risveglia nelle anime, che - come la Vergine Maria - accolgono la Parola di Dio e la concepiscono per opera dello Spirito Santo; offrono a Dio la propria carne e, proprio nella loro povertà e umiltà, diventano capaci di generare Cristo oggi nel mondo. Attraverso la Chiesa, il Mistero dell’Incarnazione rimane presente per sempre. Cristo continua a camminare attraverso i tempi e tutti i luoghi» (28 febbraio 2013).

Come non vedere nell’opera di purificazione e di rinnovamento spirituale, portata avanti da Papa Francesco, la continuazione delle linee essenziali del Magistero di Benedetto XVI? Basterebbe riprendere, tra i tanti, il fondamentale discorso pronunciato da Ratzinger nella sua Germania, a Friburgo, per intuire immediatamente questa consonanza profonda, basata non su una qualche vaga “piattaforma programmatica”, ma sul Vangelo e il Magistero della Chiesa. Benedetto XVI in quell’occasione affermò che «la testimonianza missionaria di una Chiesa distaccata dal mondo emerge in modo più chiaro. Liberata dai fardelli e dai privilegi materiali e politici, la Chiesa può dedicarsi meglio e in modo veramente cristiano al mondo intero, può essere veramente aperta al mondo. Può nuovamente vivere con più scioltezza la sua chiamata al ministero dell’adorazione di Dio e al servizio del prossimo. Il compito missionario, che è legato all’adorazione cristiana e dovrebbe determinare la struttura della Chiesa, si rende visibile in modo più chiaro» (Incontro con cattolici impegnati nella Chiesa e nella società, Friburgo, 25 settembre 2011). Come ebbe a dire Papa Francesco, Benedetto XVI «ha acceso nel profondo dei nostri cuori una fiamma: essa continuerà ad ardere perché sarà alimentata dalla sua preghiera, che sosterrà ancora la Chiesa nel suo cammino spirituale e missionario» (15 marzo 2013). Grazie Benedetto XVI!

SOMMARIO POLITICA

3

Francesco Pigliaru è il nuovo Presidente della Regione Sardegna BIOETICA

5

In Belgio viene approvata l’eutanasia per i minori FAMIGLIA

7

Il 15 febbraio si è tenuto l’incontro diocesano per i fidanzati SALUTE

11

La celebrazione della Giornata del Malato a N. S. di Bonaria SPIRITUALITÀ

15

Suor Tambelli Figlia della Carità sulle orme della Beata Nicoli


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