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DOMENICA 9 MARZO 2014 A N N O X I N . 10
SETTIMANALE DIOCESANO
DI
CAGLIARI
€ 1.00
Caravaggio, La Conversione di San Paolo (particolare), 1601, Chiesa di Santa Maria del Popolo, Roma.
Cambiare direzione N
ROBERTO PIREDDA
el Messaggio per la Quaresima Papa Francesco ha preso spunto da un testo di San Paolo: «Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà» (2 Cor 8,9). A partire da queste parole siamo invitati a fissare il nostro sguardo su Cristo per comprendere come riformare la nostra esistenza. Innanzitutto c’è da chiedersi quale sia lo stile di Dio. Papa Francesco sottolinea come il Signore si riveli non «con i mezzi della potenza e della ricchezza del mondo», ma scegliendo quelli «della debolezza e della povertà». Il mistero dell’incarnazione del Figlio ci presenta un Dio che si è fatto povero e si è reso simile a noi. La ragione di questo movimento di Dio verso l’uomo è semplicemente l’amore: «La carità, l’amore è condividere in tutto la sorte dell’amato. L’amore rende simili, crea uguaglianza, abbatte i muri e le distanze. E Dio ha fatto questo con noi». La logica di Dio è quindi quella di un amore senza misura, capace di arrivare fino alla sublimità della Croce. Dio «non ha fatto cadere su di noi la salvezza dall’alto, come l’elemosina di chi dà parte del proprio superfluo con pietismo filantropico», ma si è “compromesso” con la nostra storia, si è fatto prossimo dei peccatori per consentire ad ogni uomo di poter incontrare la misericordia del Padre. Per l’A-
postolo è proprio la scelta di Cristo di farsi povero, vivendo così una spoliazione, che rende possibile l’autentica liberazione dell’uomo. La povertà di Cristo, spiega Papa Francesco nel suo Messaggio, è la ricchezza più grande per l’uomo, perché indica la strada dove ciascuno può trovare il senso dell’esistenza: «Gesù è ricco della sua sconfinata fiducia in Dio Padre, dell’affidarsi a Lui in ogni momento, cercando sempre e solo la sua volontà e la sua gloria […] Quando Gesù ci invita a prendere su di noi il suo “giogo soave”, ci invita ad arricchirci di questa sua “ricca povertà” e “povera ricchezza”, a condividere con Lui il suo Spirito filiale e fraterno, a diventare figli nel Figlio, fratelli nel Fratello Primogenito». Un’espressione cara a San Tommaso d’Aquino e alla tradizione domenicana, contemplata aliis tradere, può aiutare a comprendere lo sviluppo della riflessione di Papa Francesco. Per lui si tratta di passare dalla realtà “contemplata” (la povertà di Cristo), all’impegno per comunicare agli altri il frutto di questo incontro con il Signore. Non a caso la seconda parte del suo Messaggio fa riferimento alla nostra testimonianza, mettendo subito in guardia dal pericolo di considerare la via della povertà come qualcosa di legato unicamente all’esperienza storica di Gesù, mentre noi oggi potremmo “salvare” il mondo con adeguati mezzi umani. Non è così secondo il Papa: «In ogni epoca e in ogni luogo, Dio continua a salvare gli uomini e il mondo mediante la
povertà di Cristo, il quale si fa povero nei Sacramenti, nella Parola e nella sua Chiesa, che è un popolo di poveri. La ricchezza di Dio non può passare attraverso la nostra ricchezza, ma sempre e soltanto attraverso la nostra povertà, personale e comunitaria, animata dallo Spirito di Cristo». Trasmettere agli altri il frutto di ciò che si è contemplato in Cristo è un esercizio concreto. Un passo decisivo è quello del “purificare” il proprio sguardo, per riuscire a vedere con gli occhi di Cristo i vari tipi di miseria che feriscono la vita dei fratelli. Sono tre per il Papa le “miserie” del nostro tempo: «La miseria materiale è quella che comunemente viene chiamata povertà e tocca quanti vivono in una condizione non degna della persona umana […] la miseria morale, che consiste nel diventare schiavi del vizio e del peccato […] la miseria spirituale, che ci colpisce quando ci allontaniamo da Dio e rifiutiamo il suo amore». Ogni cristiano è chiamato ad andare incontro a queste miserie imitando Gesù «che è andato verso i poveri e i peccatori, come il pastore verso la pecora perduta». In questo modo, ricorda Papa Francesco, «possiamo aprire con coraggio nuove strade di evangelizzazione e promozione umana». Tutto questo diventa possibile solo se ci si conforma a Cristo lasciandosi arricchire dalla sua povertà. Questa è la via della novità evangelica. Non bisogna aver paura di cambiare direzione per riuscire a percorrerla.
SOMMARIO LAVORO
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I dati più recenti confermano il dramma della disoccupazione PAPA FRANCESCO
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In vista del Sinodo il Papa scrive una Lettera alle Famiglie CAGLIARI
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La polizia e la scuola lottano insieme contro il cyberbullismo FAMIGLIA
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La seconda parte dell’intervista in esclusiva a Costanza Miriano MISSIONI
Mons. Miglio ricorda la sua recente visita alla missione in Kenya
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