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DOMENICA 23 MARZO 2014 A N N O X I N . 12
SETTIMANALE DIOCESANO
DI
CAGLIARI
€ 1.00
Una speranza per l’Isola + ARRIGO MIGLIO
P
apa Francesco nella sua visita pastorale in Sardegna, il 22 settembre scorso, ha dedicato un’attenzione particolare al problema della mancanza di lavoro, sia nell’incontro con i rappresentanti del mondo del lavoro sia nelle altre tappe della sua lunga giornata di pellegrino venuto a pregare N. S. di Bonaria e a confortare tutto il popolo a Lei affidato. Ha tracciato per i pastori delle chiese che sono in Sardegna un percorso impegnativo, affidando loro il compito di promuovere un discernimento serio, realistico, ma orientato anche verso un cammino di speranza. La Conferenza Episcopale regionale ha raccolto subito questo invito pressante, che si incontrava con una preoccupazione già presente nell’agenda e prima ancora nel cuore dei pastori. Così si è fatto più vivo il desiderio di pronunciare una parola comune,collegiale, raccogliendo le parole del Papa, parole che hanno saputo essere al tempo stesso grido e preghiera. Dopo l’evento drammatico dell’alluvione del novembre scorso, che ha reso ancora più acuta la sofferenza di tutta la regione e di alcune zone in particolare, e dopo i primi mesi del 2014 che hanno visto il rinnovo del governo regionale, è parso questo il momento opportuno per rilanciare l’esortazione di Papa Francesco e per invitare tutti a cercare insieme qualche via d’uscita. La Lettera Pastorale dei Vescovi Sardi esce infatti in oc-
casione della festa di S. Giuseppe, patrono dei lavoratori. Dopo l’invito a compiere un discernimento evangelico sulla nostra situazione, in primo luogo nelle sedi e attraverso gli strumenti (non pochi) già esistenti nelle diocesi, viene indicata l’urgenza di percorrere nuove strade nella realtà del lavoro e delle imprese, nella vita delle famiglie, nelle responsabilità educative, nel servizio delle istituzioni, nella sfida della mobilità sociale e umana. In ciascuno di questi ambiti è rivolta un’attenzione particolare al mondo dei giovani, a cominciare dai giovani ormai adulti, molti dei quali non sono mai entrati in una vera attività lavorativa e rischiano di invecchiare nella disoccupazione. Il danno è gravissimo, non solo dal punto di vista economico ma per la vera e propria identità di ciascuno. Rischiamo di essere una terra che si presenta incapace di valorizzare i talenti delle nuove generazioni, per la precarietà, l’ instabilità senza possibilità di futuro e di progetti di vita personale e famigliare. Il prolungarsi della crisi economica crea ulteriori difficoltà ai giovani che si preparano al matrimonio e accresce le tensioni all’interno delle famiglie già formate. Nell’ambito educativo si rileva una vera emergenza, che per essere superata richiede anzitutto che si dia fiducia ai giovani stessi, permettendo loro di essere veri protagonisti della loro crescita in un autentico rapporto educativo. Essi sono in certo modo il nostro futuro, per le responsabilità che devono assumere, ma sono in primo luogo il nostro
presente, il tesoro che il Signore ci ha affidato e di cui ci chiederà conto. La Lettera dedica particolare spazio alla missione educativa della scuola, sia la scuola pubblica statale sia la scuola pubblica paritaria, preziosa quest’ultima per assicurare alle famiglie libertà di scelta del percorso educativo da offrire ai figli e preziosa anche per arricchire il pluralismo culturale di cui ha bisogno una società veramente democratica. Senza trascurare il fatto che consente un notevole risparmio allo Stato. Questo lo hanno ben capito tutti gli altri paesi europei, mentre l’Italia rimane fanalino di coda, così come avviene per il gravissimo problema demografico. Anche in questi due ambiti si spera che l’autonomia regionale possa distinguersi dal trend negativo di tante altre regioni. Riguarda in particolare il mondo giovanile anche il fenomeno dell’emigrazione, fenomeno negativo in quanto per troppi giovani non è scelta libera ma obbligata. Ecco alcuni urgenti problemi sociali e del lavoro, che certo non si risolvono con una lettera pastorale, ma guai se non continuassimo a far sentire la nostra voce, per cercare insieme, per non dimenticare la riserva di speranza che ci viene dal nostro patrimonio spirituale e culturale, per incoraggiare coloro che sono tentati di rassegnarsi e di arrendersi. La Lettera Pastorale vuole essere un inizio, un seme: ora è affidata alle comunità cristiane e a tutte le persone di buona volontà, perché l’amore di tutti per la nostra terra diventi comune impegno di iniziativa e di perseveranza.
SOMMARIO EVENTI
2
La Lettera Pastorale dell’Episcopato sardo sui problemi sociali GIOVANI
5
A fine marzo ad Alghero il Convegno regionale di Pastorale Giovanile CHIESA
8
Inizia su Il Portico il commento alla Evangelii gaudium SOLIDARIETÀ
11
Il prossimo 23 marzo si terrà la Giornata Diocesana della Carità PASTORALE SOCIALE 12
A San Gavino Monreale si è tenuto l’incontro regionale di Policoro