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DOMENICA 13 APRILE 2014 A N N O X I N . 15
SETTIMANALE DIOCESANO
DI
€ 1.00
CAGLIARI
Il coraggio della felicità ROBERTO PIREDDA
n questo periodo in alcune grandi città italiane i passanti potrebbero imbattersi in un paio di giganteschi occhiali con delle lenti colorate di verde. Si tratta della campagna pubblicitaria di un’importante compagnia di assicurazioni. Protagonisti dell’iniziativa sono delle persone fermate per strada e invitate a dire perché vedono la vita in modo positivo. Nella presentazione della campagna si afferma come sia possibile «vedere il quotidiano diversamente e con più positività». Non sfugge che gli ideatori della pubblicità per piazzare il loro prodotto vadano a toccare qualcosa di molto profondo: il desiderio di felicità di ogni uomo. Proviamo a immaginare la stessa domanda rivolta a delle persone appena uscite dalla Messa domenicale. Sono cristiani e dovrebbero certamente avere le parole per descrivere quel qualcosa di “positivo”, capace di animare l’intera esistenza. Questo sguardo sulla realtà è carico di positività non per dei motivi meramente umani, ma a causa di una radice più profonda. Infatti niente è più triste e stucchevole di una gioia solo apparente, priva di un fondamento reale. Un’illusione non riempie l’esistenza, al massimo la può solo blandire. Il credente vede con chiarezza che la sua esistenza non è uno spazio chiuso, ma in essa è entrata definitivamente una luce capace di il-
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luminare il suo cammino: «Chi ha speranza vive diversamente; gli è stata donata una vita nuova» (Benedetto XVI, Spe salvi, n. 2). Con la redenzione operata da Cristo viene donata ad ogni uomo una “speranza affidabile”, che permette di affrontare la vita quotidiana, anche quando questa è faticosa. Il presente «può essere vissuto ed accettato, se conduce verso una meta e se di questa meta noi possiamo essere sicuri, se questa meta è così grande da giustificare la fatica del cammino» (ibidem, n. 1). La virtù della speranza «risponde all'aspirazione alla felicità, che Dio ha posto nel cuore di ogni uomo» (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1818). Il compimento di questo desiderio ci può essere soltanto quando si incontra «la vera, grande speranza dell'uomo, che resiste nonostante tutte le delusioni» e che «può essere solo Dio» (Spe salvi, n. 27). La Settimana Santa, che inizia con la Domenica delle Palme, invita a contemplare il dono di questa “speranza affidabile” nella persona di Cristo, il Figlio di Dio che offre la sua vita per ogni uomo, dando così la possibilità di un’esistenza nuova e di un’autentica gioia. Un pericolo terribile per i cristiani sarebbe quello di tenere nascosta questa gioia, vivendo perennemente una «quaresima senza Pasqua» (Francesco, Evangelii gaudium, n. 6). Papa Francesco nel suo Messaggio per la Giornata Mondiale della Gioventù di quest’anno, che si celebra in occasione della Domenica delle Palme, parla proprio del “co-
raggio della felicità” e invita i giovani a scoprire il «desiderio inestinguibile» di gioia presente nel loro cuore e che non può essere barattato con «le offerte a basso prezzo» che si trovano in giro qua e là. Nella Evangelii gaudiumil Santo Padre mette in guardia contro il pericolo di “anestetizzare” la gioia donata da Cristo. Questo accade quando il proprio cuore si chiude in una «tristezza individualistica» e si abbandona alla «ricerca malata di piaceri superficiali» (n. 2). In questo modo nella propria vita «non entrano più i poveri, non si ascolta più la voce di Dio, non si gode più della dolce gioia del suo amore, non palpita l’entusiasmo di fare il bene» (ibidem). Non si possono lasciare cadere nel vuoto le parole decisive di Papa Francesco: «La gioia del Vangelo che riempie la vita della comunità dei discepoli è una gioia missionaria» (n. 21). Cristo dona una gioia che se non viene comunicata agli altri fatalmente si disperde. La gioia che anima la vita dei cristiani è un atteggiamento vitale che nasce dalla fede e deve trasparire nelle circostanze comuni della vita ordinaria. San Josemaria Escrivà invitava ad esaminarsi su questo: «Faccia lunga ..., modi bruschi..., aspetto ridicolo..., aria antipatica: è così che speri di incoraggiare gli altri a seguire Cristo?» (Cammino, n. 661). Questo ritratto non dovrebbe riguardare un cristiano, una persona cioè che ha incontrato la “Gioia” ed è chiamato a donarla al mondo.
Venerdì 11 aprile alle 20.00 si terrà la Via Crucis cittadina che partirà dalla chiesa di Sant’Eusebio (Via Quintino Sella) e terminerà sul Colle San Michele.
SOMMARIO POLITICA REGIONALE 3
Il Presidente Pigliaru presenta il programma della sua Giunta GIOVANI
5
Le iniziative per i giovani proposte dai Gesuiti FAMIGLIA
9
Si è svolta in Seminario la Giornata diocesana delle Famiglie CARITAS
12-13
Le cronache dei lavori del Convegno nazionale tenuto a Cagliari TESTIMONI
14-15
La parola a Enzo Bianchi, Mons. Cesare Nosiglia e Chiara Giaccardi