Poste Italiane SpA - Spedizione in abb.to postale D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) Art. 1 comma 1 - DCB Cagliari
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DOMENICA 1 GIUGNO 2014 A N N O X I N . 22
SETTIMANALE DIOCESANO
DI
€ 1.00
CAGLIARI
Artigiani di pace e unità ROBERTO PIREDDA
on lasciamoci rubare il fondamento della nostra speranza, che è proprio questo: Christòs anesti! Cristo è risorto! Non priviamo il mondo del lieto annuncio della Risurrezione! E non siamo sordi al potente appello all’unità che risuona proprio da questo luogo, nelle parole di Colui che, da Risorto, chiama tutti noi “i miei fratelli”». Le parole pronunciate da Papa Francesco nel corso della Celebrazione ecumenica che si è svolta nella Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme, ci danno la possibilità di comprendere la forza del messaggio di pace e di unità che parte dalla Terra Santa. Una terribile contraddizione segna la vita nella terra dove è nato il Principe della Pace: la fraternità è ferita da muri che dividono e ogni giorno le popolazioni sperimentano terrore e morte. Papa Francesco indica una via che non è quella dell’utopia, ma della costruzione di una pace “possibile” e concreta, che parte dalla vita quotidiana e arriva fino alle scelte dei capi di governo. La pace è infatti, come ha detto il Papa nell’omelia della Messa ad Amman, «un dono da ricercare pazientemente e costruire “artigianalmente”, mediante piccoli e grandi gesti che coinvolgono la nostra vita quotidiana» (24 maggio). Per la difficile situazione della Siria il Papa ha invitato tutti ad abbandonare «la pretesa di lasciare alle armi la soluzione dei problemi» e a tornare in modo deciso «alla via del nego-
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ziato». La soluzione del caso siriano può arrivare infatti «unicamente dal dialogo e dalla moderazione, dalla compassione per chi soffre, dalla ricerca di una soluzione politica e dal senso di responsabilità verso i fratelli» (Incontro con i rifugiati e con giovani disabili, Betania oltre il Giordano, 24 maggio). Una delle immagini che resteranno nella memoria di questo viaggio è senza dubbio quella della preghiera silenziosa di Papa Francesco davanti al muro che divide Israele dai territori palestinesi. Perché quella barriera di cemento possa essere spazzata via da una nuova era di pace c’è un’unica strada, già indicata da Benedetto XVI: «Sia universalmente riconosciuto che lo Stato d’Israele ha il diritto di esistere e di godere pace e sicurezza entro confini internazionalmente riconosciuti. Sia ugualmente riconosciuto che il Popolo palestinese ha il diritto ad una patria sovrana, a vivere con dignità e a viaggiare liberamente. La “soluzione di due Stati” diventi realtà e non rimanga un sogno» (Cerimonia di benvenuto, Tel Aviv, 25 maggio). Per favorire questa soluzione Papa Francesco ha invitato i capi di stato israeliano e palestinese, Shimon Peres e Mahmoud Abbas, ad un incontro di preghiera in Vaticano. La pace si costruisce, ha ricordato in vari interventi il Santo Padre, anche con il rispetto della minoranza cristiana in Medio Oriente, garantendo la libertà religiosa e la possibilità di condurre una vita dignitosa. Il Papa ha invitato poi a costruire l’unità tra i cristiani. Non va dimenticato a questo proposito che il viaggio in Terra Santa nasce in occasione
del cinquantesimo anniversario della visita di Paolo VI e del suo storico incontro con Atenagora, Patriarca di Costantinopoli. Proprio i loro successori si sono ritrovati insieme nella Basilica del Santo Sepolcro per un incontro di preghiera comune. La via dell’unità passa per la fondamentale “lezione” che si impara dal Risorto: «Siamo consapevoli che resta da percorrere ancora altra strada per raggiungere quella pienezza di comunione che possa esprimersi anche nella condivisione della stessa Mensa eucaristica, che ardentemente desideriamo; ma le divergenze non devono spaventarci né paralizzare il nostro cammino. Dobbiamo credere che, come è stata ribaltata la pietra del sepolcro, così potranno essere rimossi tutti gli ostacoli che ancora impediscono la piena comunione tra noi. Sarà una grazia di risurrezione, che possiamo già oggi pregustare» (Celebrazione ecumenica, 25 maggio). Gli appelli alla pace e all’unità di Papa Francesco non sono generici buoni sentimenti, ma nascono da un fondamento chiaro, che è quello della fede in Cristo e nella sua volontà salvifica. Il viaggio in Terra Santa ha toccato proprio Betlemme e Gerusalemme, luoghi che riportano all’essenziale del cristianesimo. Il Dio che si fa uomo, accetta di morire in croce e vince la morte con la sua risurrezione, rende possibile la comunione con Dio e tra gli uomini. Questa non è, letteralmente, un’utopia, ma è la realtà del fatto cristiano. Sempre da lì bisogna partire, coinvolgendo tutti gli uomini di buona volontà, per essere “artigiani” di unità e di pace.
SOMMARIO POLITICA
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Netta affermazione del PD a guida Renzi alle Elezioni europee GIOVANI
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La Giornata Regionale dei giovani sardi ad Arborea CAGLIARI
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Una riflessione sulle politiche familiari promosse dal Comune SPIRITUALITÀ
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Le attività realizzate dai Servi e Serve dello Spirito Santo MISSIONI
Don Giuseppe Spiga e la pastorale sociale della Chiesa in Brasile
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IL PORTICO DEL TEMPO
IL PORTICO
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
Regione Sardegna. Dalla Cisl sarda un contributo di riflessione sulla riforma della Pubblica Amministrazione.
Liberare i cittadini dalla burocrazia
IGNAZIO GANGA*
S
EMPLIFICARE e ammodernare il si-
me e accompagni il cittadino verso la soddisfazione reale delle sue esigenze. Proprio nei sistemi in cui opera un'Amministrazione “aperta” si sono sviluppate con maggiore facilità riforme istituzionali improntate a paradigmi utili a sostenere politiche di sviluppo, di attrazione e sostegno all'impresa e di occupazione. Per questo, come CISL sarda, siamo convinti che servano Uffici pubblici e, per quanto ci riguarda, una Regione e degli Enti locali competenti e competitivi, capaci di attuare politiche efficaci, in grado di migliorare la qualità dei servizi offerti e di creare le condizioni per la ripresa. Sistemi pubblici che, per funzionare, devono essere interessati da una spinta decisiva da ricercare anche nell’aziendalizzazione di alcune funzioni, in particolare quelle di front-office da intendere quale cerniera fra cittadino/impresa e amministrazione e nel decentramento amministrativo, su cui basare l’attesa riforma degli Enti Locali. Anche in Sardegna serve un progetto che ridisegni la rete dei servizi sul territorio, riorganizzi l'architettura degli Enti, preveda la gestione associata di alcune funzioni, uni-
stema amministrativo generale e plasmare la burocrazia sulle esigenze reali delle persone, delle imprese e delle comunità è una necessità non più procrastinabile. Soprattutto la “macchina” burocratica di viale Trento deve essere coerente con le funzioni di programmazione, indirizzo e controllo della Regione. Per questa “rivoluzione” copernicana di carta, timbri e files non basta una leggina di piccolo cabotaggio consiliare, ma un intervento di innovazione istituzionale da ponderare secondo regole e principi di economicità e di efficacia. Quindi con la ridefinizione di competenze e settori di pertinenza di ciascun assessorato, attualmente ancora stabiliti dalla legge regionale n. 1 del 1977 e non rivisitati rispetto alla mutata architettura di governo che, fin dal 2004, con l’elezione diretta del Presidente ha inciso sulle sue prerogative e sulle competenze della Giunta regionale e degli assessori. Un’esigenza che pone alla Sardegna il problema della salvaguardia della sua natura autonomistica da rilanciare attraverso la redazione di un nuovo Statuto e da accompagnare con una meditata e concertata revisione della legge n. 31 che nel lontano 1998 CCO LE PROPOSTE presentate dalla Cisl Sardegna aveva disciplinato sia i rapporti di nel seminario di approfondimento sul tema lavoro del personale che l’orga“Burocrazia…Diseconomia e limite al rilancio nizzazione interna all’ammini- della crescita e dello sviluppo” del 7 maggio 2014. strazione regionale. Promozione di un intervento di innovazione istituzioOccorre allora un importante nale che ridefinisca competenze e settori di pertinenza punto di svolta, che rilanci seria- di ciascun assessorato; della Giunta regionale e degli mente l’idea di addivenire al più assessori. 2) Riscrittura di un nuovo Statuto e revisione presto ad un sistema pubblico da della legge n. 31/ 1998 che disciplina i rapporti di lavorifondare su processi di moder- ro del personale e l’organizzazione interna all’ammininizzazione amministrativa vera e strazione regionale. 3) Sganciare le politiche di revisiodi riqualificazione gestionale e or- ne della spesa da quelle di riorganizzazione funzionale. ganizzativa. La rinnovata e neces- 4) Revisione della struttura dei bilanci (ad iniziare da sitata Pubblica amministrazione quello regionale) passando dal “bilancio di competendi cui, mai come oggi, abbiamo za” al “bilancio per obiettivi”. 5) Centro unico regionale bisogno anche qui in Sardegna, ri- per gli acquisti (già avviato in Sanità). 6) Applicazione cochiama a un ruolo più morbido, sti standard, riqualificazione della spesa e rivisitazione meno esteso e dominante del no- delle architetture dei centri di spesa della Regione per stro sistema pubblico che vada ol- evitare il fenomeno dei residui passivi. 7) Intensificare la tre l’attuazione formale delle nor- lotta alla spesa improduttiva, agli sprechi e alle ineffi-
fichi gli acquisti, applichi i costi standard, riveda e velocizzi il sistema degli appalti e delle esecuzioni delle opere (per cui il Governo ha appena accennato un prossimo intervento), riduca i tempi degli iter autorizzativi alle imprese, contenendo al massimo le consulenze e le esternalizzazioni. Dovranno essere, quindi, i bisogni concreti di questa Regione e dei suoi territori a guidare la riorganizzazione istituzionale e amministrativa che vorremmo, in rapporto ai quali operare una riprogettazione dei servizi, certificando le competenze, pesando il potenziale interno delle strutture, riqualificando i profili ormai obsoleti, ma soprattutto disegnando per gli operatori percorsi flessibili di sviluppo professionale degli operatori, anche misurando i risultati. Mai come in questo momento il sindacato deve diventare soggetto attivo e propositivo per costruire una nuova “buona amministrazione”, utile a rendere più competitivi sia la Regione e gli Enti locali che il Paese, nella consapevolezza che se l'amministrazione pubblica “funziona bene” crea occupazione, attrae investimenti e stimola le imprese, diventando terreno fertile per il ri-
lancio dell’economia. È innegabile, allora, che alla rivoluzione nel linguaggio dei gruppi dirigenti di questi ultimi giorni dovrà corrispondere uno stile “concreto” che nel dialogo e nel negoziato con le parti sociali ricerchi obiettivi significativi per riqualificare l’immagine, le performance, l’efficienza e l’efficacia economica del nostro modello pubblico. Per far riprendere terreno a una pubblica amministrazione, scollata sia dalla Regione reale, che dal Paese reale, serve, allora, un salto nella mentalità, introducendo un modello diverso che, rendendo forte la contrattazione, permetta di far interagire professionalità, flessibilità, orari di lavoro, criteri di mobilità e riconversione professionale verso servizi nuovi e livelli più alti di qualità, evitando di ragionare in astratto, secondo criteri esclusivamente contabili o seguendo dei percorsi ideologici. Questo è il vero cambio di passo: guardare al “patrimonio umano” delle Amministrazioni come a un motore dell’innovazione, chiedendosi quali competenze servono al sistema dei servizi pubblici dell’Isola di oggi e quali a quella di domani. Perché il buon lavoro pubblico, che cammina sulle gambe di uomini e donne competenti, genera un sistema Sardegna di qualità, attrae i talenti e stimola l’innovazione. Tutto ciò, non sottovalutando il fatcienze. 8) Avviare il confronto sulla riforma degli Enti Lo- to che la stratificazione professiocali. 9) Ridefinizione la rete dei servizi sul territorio. 10) nale a comparti stagni e la divisioUnificazione di alcune amministrazioni per obiettivi ne gerarchica tra dirigenti e dipenstrategici (agricoltura/industria/turismo …) . 11) Sem- denti non ha aiutato l’efficienza e plificazione procedurale e organizzativa con investi- l’innovazione nella nostra Pubblimenti su trasparenza, accessibilità, digitalizzazione, 12) ca amministrazione, men che meVelocizzazione del sistema degli appalti e delle esecu- no della nostra Regione. Tra un zioni delle opere con riduzione dei tempi degli iter au- centro di potere non sempre retorizzativi alle imprese. 13) Superamento della speri- sponsabilizzato e la “linea del fronmentazione sugli sportelli unici per l'edilizia (SUE) e te” delle Amministrazioni è manloro attivazione su tutto il territorio regionale.14) Con- cato, spesso, lo snodo decisivo in tenimento delle consulenze e delle esternalizzazioni. grado di dare velocità al meccani15) Riorganizzazione del corpus normativo regionale at- smo.Per questo, l’abbiamo esprestraverso la promozione di testi unici di comparto. 16) Ri- so anche al presidente Pigliaru, duzione della piramide organizzativa e contenimento non bisogna aumentare ulteriordella stratificazione professionale. 17) Contenimento mente il numero dei dirigenti ma, dell’area della dirigenza e investimenti sul funzionaria- piuttosto, investire nella qualifito. 18) Formazione e acquisizione di professionalità in- cazione di “quadri”. novative. 19) Comunicazione istituzionale. 20) Con*Segretario regionale Cisl Sardegna corsi pubblici per riduzione del precariato. (i. g.)
Le proposte messe in campo
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IL PORTICO DEGLI EVENTI
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
Elezioni Europee. Affermazione netta per il Partito Democratico che arriva al 40,8%
Il Pd di Renzi stravince le Europee I 5 Stelle non vanno oltre la rabbia L’elettorato ha premiato la linea della speranza proposta da Renzi. Il movimento di Grillo arretra rispetto alle politiche del 2013 FRANCESCO ARESU
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n successo non proprio annunciato, ma assolutamente netto in tutte le cinque circoscrizioni elettorali. Se alla vigilia del voto la tornata elettorale europea poteva rappresentare un primo giudizio degli italiani sull'operato del governo di Matteo Renzi, i risultati definitivi riconoscono al premier e al Partito Democratico una vittoria che lascia poco spazio a dubbi. Oltre undici milioni di voti totali, che corrispondono al 40,8 per cento, con il primato in tutte e venti le regioni d'Italia. Un dato ragguardevole, con ben quattordici punti in più rispetto alle Europee 2009, che registrarono il successo del centrodestra guidato da Silvio Berlusconi. La percentuale di votanti è calata di circa otto punti rispetto a cinque anni fa – 57,2 il dato odierno rispetto al 65,9 di allora –, in linea con le previsioni della vigilia. Nonostante l'astensionismo, il net-
La sede del Parlamento Europeo a Strasburgo.
to successo del Pd è da ascrivere alla personalità di Renzi, capace in pochi mesi di compattare il fronte del centrosinistra e di attrarre voti e consenso popolare verso il principale partito di governo. Il primo esame elettorale è stato stravinto dall'ex sindaco di Firenze: dopo il periodo nebuloso che portò al “pareggio” tra Bersani e Berlusconi nelle Politiche del 2013, cui seguì l'interregno del governo delle larghe intese di Enrico Letta, gran parte degli italiani ha scelto di dare fiducia all'attuale premier e al suo progetto politico. «Non era un referendum sul governo e non considero questo voto un voto su di me. È un voto di speranza straordinario: alla speranza va il doppio dei voti della
rabbia», ha detto un Renzi visibilmente soddisfatto nella conferenza stampa ufficiale da Palazzo Chigi, punzecchiando il Movimento Cinque Stelle. Il dato politico principale, al di là del trionfo del Pd, è proprio riconducibile all'esordio su base continentale del movimento di Beppe Grillo, che ha fatto segnare il 21,2 per cento (quasi 5,7 milioni di voti) assestandosi come seconda forza politica del paese. Un dato di tutto rispetto, ma nettamente inferiore alle aspettative dichiarate dai grillini durante la campagna elettorale, tanto che l'hashtag in stile Twitter “#vinciamonoi”, presente su manifesti e pagine dei social media, è subito divenuto oggetto di
sfottò e ironia da parte degli elettori Pd. L'annunciata esplosione di consensi di cui Grillo si era detto sicuro alla vigilia non c'è stata: rispetto alle Politiche del 2013, il Movimento Cinque Stelle ha perso tre milioni di voti, in un'inaspettata emorragia di consensi. Qualcosa nella strategia comunicativa dei Cinque Stelle, impostata sulla critica volutamente aggressiva dell'avversario, non ha funzionato a dovere: una nuova sfida per Casaleggio e soci, in questi anni abituati al “crescendo”. Così come il Movimento Cinque Stelle, a uscire con le ossa rotte dalle Europee 2014 è il centrodestra. La scissione all'interno del Popolo delle Libertà, che ha portato alla ricostituzione di Forza Italia, insieme alla nascita Nuovo Centrodestra e Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale, non ha prodotto gli effetti sperati. A destra i problemi giudiziari di Berlusconi, uniti a una litigiosità interna ai vari partiti, hanno certamente influito negativamente sui risultati: il partito dell'ex premier si è fermato al 16,8 per cento, la Lega Nord al 6,2 (in calo di quattro punti rispetto al 2009) mentre l'alleanza centrista tra Alfano e Casini non è andata oltre il 4,4 per cento. Cifre del tutto diverse da quelle del Pd, che segnano un netto calo di preferenze generalizzato e che non ha risparmiato nessuna forza della destra italiana.
In Sardegna vince ancora l’astensione Soru, Cicu e Moi andranno all’Europarlamento. F. A.
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tanto gradita quanto inattesa, stando alle previsioni della vigilia. Le elezioni europee del 2014 resteranno a lungo nella memoria dei sardi: nonostante l'affluenza più bassa di tutta Italia – 42 % di votanti contro il 57,2 nazionale, un dato su cui la classe politica regionale e locale dovrebbe riflettere – la Sardegna riesce a eleggere tre europarlamentari in un sol colpo, record difficilmente eguagliabile. Ad andare a Strasburgo saranno Renato Soru (Partito Democratico), il più votato della circoscrizione dell'Italia insulare con oltre 180 mila voti, Salvatore Cicu (Forza Italia) e Giulia Moi (Movimento Cinque Stelle). Tutti capaci nel difficile compito di superare i confini dell'isola e attrarre voti anche in Sicilia: quasi 41 mila voti per Soru, e 12 mila a testa per gli altri due. Per poche decine di voti è rimasto NA RAPPRESENTANZA
fuori Nicola Marini, candidato cagliaritano dei Cinque Stelle, in grado di prendere circa 19 mila voti di elettori siciliani. Prima di queste elezioni l'ultimo sardo a essere eletto europarlamentare in via diretta è stato Mario Segni nel 1994, ma nella circoscrizione Nord-Ovest: l'ultimo nella circoscrizione insulare fu Mario Melis (Psd'Az), addirittura nel 1989. Nel dominio assoluto fatto segnare dal Pd in tutte le regioni italiane, non stupisce l'elezione di Renato Soru. Unico candidato sardo in lista, l'ex governatore ha saputo convincere sia gli elettori sardi (compito non semplice per lui, visti i trascorsi a livello locale) che quelli siciliani, sbaragliando la concorrenza. Unica a tenergli testa, sebbene a quasi 50 mila preferenze di distanza, la capolista Caterina Chinnici – magistrato e figlia di Rocco, giudice assassinato dalla Mafia nel 1983 – che in Sarde-
Renato Soru, Giulia Moi e Salvatore Cicu, neo parlamentari europei
gna ha guadagnato “soltanto” 6 mila voti. A vantaggio di Soru ha probabilmente giocato anche la sua maggiore notorietà a livello nazionale, sia sul piano politico che imprenditoriale, grazie al suo ruolo in Tiscali. Non ripresentatosi alle elezioni regionali dopo due mandati, ora per l'ex governatore si aprono le porte del Parlamento europeo dove, grazie al cospicuo consenso elettorale ottenuto su scala nazionale, potrebbe ambire a un ruolo di rilievo nel Partito socialista europeo. A destra è stata festeggiata l'elezione di Salvatore Cicu, una vita (politica) a Roma tra Monteci-
torio e i vari incarichi di governo. Forte delle sue origini siciliane – è nato a Palermo dove il padre prestava servizio come carabiniere – l'esponente di Forza Italia è stato preceduto solo dal siciliano Salvo Pogliese. A differenza del dato nazionale, infine, il Movimento Cinque Stelle in Sardegna ha tenuto, superando il 30 per cento: non a caso i due candidati sardi hanno rischiato di essere eletti, ma solo alla ricercatrice universitaria Giulia Moi è riuscita l'impresa. L'ingegnere Nicola Marini resta fuori per una manciata di voti, ma potrebbero esserci ulteriori sviluppi (eventuali ricorsi) a riguardo.
IL PORTICO
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il fatto SUDAN
Resta in carcere la cristiana incinta Una condanna a morte che non verrà applicata. È quella che un tribunale sudanese avrebbe comminato ad una giovane madre cristiana, Meriam Yahia Ibrahim Ishag, 27enne sudanese, incinta di otto mesi condannata all’impiccagione per apostasia. Un giudice locale le aveva dato tre giorni di tempo per abiurare il cristianesimo e tornare alla fede islamica, la religione del padre fuggito quando lei aveva sei anni. La donna, che ha già un figlio di 20 mesi che si trova con lei in carcere, non ha avuto dubbi: “Sono cristiana e non ho mai commesso apostasia”, ha risposto al magistrato. IL giudice però l’ha condannata a morte e a 100 frustate, perché sposata con un cristiano, Daniel. In base alla sharia, infatti, Meriam è islamica in quanto figlia di un musulmano. Inoltre, il matrimonio di una musulmana con un uomo di un’altra fede non è considerato valido dalla legge e viene quindi considerato adulterio. Ora, però, il governo non ha alcun interesse ad andare avanti su questa linea ed è per questo che presto verrà celebrato un nuovo processo in cui la donna non verrà giudicata con la legge coranica, fatto che esclude anche la condannata a morte. La donna è finita in carcere perché accusata di adulterio nell’agosto dello scorso anno dopo la denuncia di un fratello. L’accusa di apostasia era stata aggiunta in un secondo momento quando Meriam, cresciuta dalla madre etiope come cristiana ortodossa, aveva riferito al giudice di non essere musulmana. Diversi gruppi che si battono per i diritti umani hanno condannato la sentenza, sottolineando che si tratta di uno strappo al diritto internazionale. Amnesty International ha definito la condanna «ripugnante» ed ha invocato l’immediato rilascio della donna. A protestare sono state anche diverse ambasciate straniere, tra cui quella degli Stati Uniti. Il marito di Meriam, Daniel, è originario del Sud Sudan e, dopo aver studiato negli Usa, è oggi cittadino statunitense. Attende il rilascio della moglie quanto prima, dato che dipende totalmente da lei, visto che si trova su una carrozzina. In carcere con Meriam c’è anche il suo primo figlio di 20 mesi, turbato dalla vita in prigione, dove si ammala a causa della mancanza di igiene e degli insetti, mentre la gravidanza di Meriam è complicata ed una richiesta di una visita medica in un ospedale privato è stata negata per ragioni di sicurezza. Problemi anche per l’avvocato di Meriam che ha ricevuto una minaccia di morte il giorno prima della sentenza, con una chiamata anonima che gli intimava di abbandonare la difesa della giovane cristiana, pena un agguato.
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IL PORTICO DEL TEMPIO
IL PORTICO
Il Papa. Il Pellegrinaggio in Terra Santa a cinquant’anni dalla storica visita di Paolo VI.
La Chiesa ha la vocazione dell’unità nel suo futuro brilla la luce pasquale ROBERTO PIREDDA A SETTIMANA DEL Santo Padre è stata caratterizzata in modo speciale dal Pellegrinaggio in Terra Santa in occasione del cinquantesimo anniversario dell’incontro a Gerusalemme tra il Papa Paolo VI e il Patriarca Atenagora. Tra i diversi elementi che hanno segnato la visita di Papa Francesco nei luoghi santi se ne possono sottolineare alcuni in particolare: le sorgenti del cristianesimo, l’impegno per la pace, e il cammino dell’unità tra i cristiani. Il Papa ha visitato alcuni luoghi decisivi per l’identità cristiana. Nell’omelia della Messa a Betlemme ha invitato a fissare lo sguardo sul Bambino Gesù che è «il segno dato da Dio a chi attendeva la salvezza» e che ricorda per sempre la «tenerezza di Dio e della sua presenza nel mondo» (Omelia della S. Messa nella piazza della Mangiatoia, Betlemme, 25 maggio). Al Santo Sepolcro Papa Francesco ha indicato che il primo impegno del cristiano è quello di vivere da “risorto”: «L’annuncio della Risurrezione, confermato dalla testimonianza di coloro ai quali apparve il Signore Risorto, è il cuore del messaggio cristiano, trasmesso fedelmente di generazione in generazione […] Ciascuno di noi, ogni battezzato in Cristo, è spiritualmente risorto da questo sepolcro,
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L’incontro tra Papa Francesco e il Patriarca Bartolomeo I.
poiché tutti nel Battesimo siamo stati realmente incorporati al Primogenito di tutta la creazione, sepolti insieme con Lui, per essere con Lui risuscitati e poter camminare in una vita nuova» (Celebrazione ecumenica, Basilica del Santo Sepolcro, 25 maggio). Dal Cenacolo il Santo Padre ha ricordato in particolare la nascita della Chiesa e la sua missione di annuncio del Vangelo: «Qui, dove Gesù consumò l’Ultima Cena con gli Apostoli; dove, risorto, apparve in mezzo a loro; dove lo Spirito Santo scese con potenza su Maria e i discepoli, qui è nata la Chiesa, ed è nata in uscita. Da qui è partita, con il Pane spezzato tra le mani, le piaghe di Gesù negli occhi, e lo Spirito d’amore nel cuore. Gesù risorto, inviato dal Padre, nel Cenacolo comunicò agli Apostoli il suo stesso
LE OMELIE DEL PAPA A SANTA MARTA
La gioia della fede Il 19 maggio il Papa ha preso spunto dalla Prima Lettura, tratta dagli Atti degli Apostoli (14,5-18), che presentava l’apostolato di San Paolo, per ricordare come una tale attività sia possibile soltanto se c’è un cuore “fisso in Dio”.
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profondito il significato del dono della pace che viene da Cristo. «Il mondo ci offre la pace delle ricchezze: ‘Ma, io sono in pace perché ho tutto sistemato per vivere, per tutta la mia vita, non devo preoccuparmi…’. Questa è una pace che dà il mondo. Non ti preoccupi, non avrai problemi perché tu hai tanto denaro… La pace della ricchezza. E Gesù ci dice di non avere fiducia in questa pace, perché con grande realismo ci dice: ‘Guardate che ci sono i ladri… I ladri possono rubare le tue ricchezze!’. Non è una pace definiva quella che ti dà i soldi. Anche pensate che il metallo pure si arrugginisce, no? Cosa vuol dire? Un crollo della Borsa e tutti i tuoi soldi se ne andranno! Non è una pace sicura: è una pace superficiale, temporale».
«Com’è il mio cuore? È un cuore che sembra un ballerino, che va da una parte all’altra, che sembra una farfalla, che oggi piace questo..., che va sempre in movimento; è un cuore che si spaventa delle vicende della vita, e si nasconde e ha paura di dare testimonianza di Gesù Cristo; è un cuore coraggioso o è un cuore che ha tanto timore e cerca sempre di nascondersi? Di che cosa ha cura il nostro cuore? Qual è il tesoro al quale il nostro cuore è attaccato? E’ un cuore fisso nelle creature, nei problemi che tutti abbiamo? È un cuore fisso negli dei di «La pace di Gesù è una Persona, è tutti i giorni o è un cuore fisso nel- lo Spirito Santo! Lo stesso giorno lo Spirito Santo?». della Resurrezione, Lui viene al Cenacolo e il saluto è: ‘La pace sia con Il Santo Padre il 20 maggio, rifa- voi. Ricevete lo Spirito Santo’. Quecendosi al Vangelo del giorno (Gv sta è la pace di Gesù: è una Perso14,27-31a), nella sua omelia ha ap- na, è un regalo grande. E quando lo
Spirito e con la sua forza li inviò a rinnovare la faccia della terra (cfr Sal 104,30). Uscire, partire, non vuol dire dimenticare. La Chiesa in uscita custodisce la memoria di ciò che qui è accaduto; lo Spirito Paraclito le ricorda ogni parola, ogni gesto, e ne rivela il senso» (S. Messa nella Sala del Cenacolo, 26 maggio). Dalla Terra Santa è risuonato con forza l’appello di Papa Francesco per la pace, in particolare per dare «una soluzione pacifica alla crisi siriana» e dare una «giusta soluzione al conflitto israeliano-palestinese» (Incontro con le Autorità del Regno di Giordania, 24 maggio). Per quanto riguarda il rapporto tra israeliani e palestinesi il Papa ha esortato a promuovere la pace «che poggia sul riconoscimento da parte di tutti del diritto di due Stati ad esistere e a godere di pace e sicurezza entro
Spirito Santo è nel nostro cuore, nessuno può toglierne la pace. Nessuno! E’ una pace definitiva! Il nostro lavoro qual è? Custodire questa pace. Custodirla! E’ una pace grande, è una pace che non è mia, è di un’altra Persona che me la regala, di un’altra Persona che è dentro il mio cuore e che mi accompagna tutta la vita. Il Signore me la ha data!».
confini internazionalmente riconosciuti» (Incontro con le Autorità palestinesi, 25 maggio ). La visita di Papa Francesco in Terra Santa ha avuto una fondamentale dimensione ecumenica. Nella celebrazione che si è tenuta al Santo Sepolcro il Pontefice ha invitato a proseguire con fiducia il cammino verso l’unità dei cristiani: «Non possiamo negare le divisioni che ancora esistono tra di noi, discepoli di Gesù: questo sacro luogo ce ne fa avvertire con maggiore sofferenza il dramma. Eppure, a cinquant’anni dall’abbraccio di quei due venerabili Padri, riconosciamo con gratitudine e rinnovato stupore come sia stato possibile, per impulso dello Spirito Santo, compiere passi davvero importanti verso l’unità […] Dobbiamo credere che, come è stata ribaltata la pietra del sepolcro, così potranno essere rimossi tutti gli ostacoli che ancora impediscono la piena comunione tra noi […] Ogni volta che pensiamo il futuro della Chiesa a partire dalla sua vocazione all’unità, brilla la luce del mattino di Pasqua!» (Celebrazione Ecumenica, Basilica del Santo Sepolcro, 25 maggio). Nel corso della visita a Gerusalemme l’aspetto dell’unità si è legato anche a quello del dialogo inter-religioso con i musulmani e gli ebrei. Papa Francesco ha ricordato l’importanza di una pacifica convivenza e della collaborazione per la costruzione del bene comune.
di Gesù a “rimanere” nel suo amore, contenuto nel Vangelo del giorno (Gv 15,9-11).
«La vocazione cristiana è questo: rimanere nell’amore di Dio, cioè, respirare, vivere di quell’ossigeno, vivere di quell’aria. Rimanere nell’amore di Dio. E con questo chiude la profondità del suo discorso sull’amore e va avanti. E com’è l’amore suo? ‘Come il Padre ha amaNell’omelia del 22 maggio Papa to me, anche Io ho amato voi’. E’ Francesco ha insistito sull’invito un amore che viene dal Padre. Il rapporto d’amore fra Lui e il Padre è anche un rapporto d’amore fra Lui e noi. E a noi chiede di rimanere in questo amore, che viene dal Padre». «La gioia, che è come il segno del cristiano. Un cristiano senza gioia o non è cristiano o è ammalato. Non c’è un’altra! La sua salute non va bene lì! La salute cristiana. La gioia! Una volta ho detto che ci sono cristiani con la faccia da peperoncino in aceto… Sempre la faccia così! Anche l’anima così, questo è brutto! Questi non sono cristiani. Un cristiano senza gioia non è cristiano. E’ come il sigillo del cristiano, la gioia. Anche nei dolori, nelle tribolazioni, nelle persecuzioni pure».
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
pietre MALAYSIA
Suora cattolica aggredita e uccisa Suor Juliana Lim, 69 anni, della congregazione del Bambino Gesù, è morta dopo una violenta aggressione subita a Seremban, cittadina nei pressi di Kuala Lumpur. La religiosa malaysiana è stata aggredita, insieme con la consorella suor Mary Rose Teng, 79 anni, da un uomo a viso coperto, mentre le due si trovavano nel complesso della Chiesa della Visitazione. L’uomo le ha ferocemente percosse, rubando anche pochi spiccioli, e lasciandole in fin di vita. Suor Juliana, condotta in ospedale, era in coma e ha lottato per sette giorni tra la vita e la morte. Anche suor Mary Rose ha riportato gravi ferite ed è tuttora in ospedale. CINA
Continua la demolizione delle chiese Oltre 60 chiese cristiane della provincia meridionale del Zhejiang sono state demolite, hanno subito la "decapitazione" delle proprie croci oppure sono state costrette dal governo provinciale a coprire i simboli religiosi. La città di Wenzhou nota come "la Gerusalemme d'Oriente" per la grande presenza cristiana - è quella più colpita per numero di chiese demolite. La Contea di Yongjia è quella con più croci abbattute, ed è qui che è stata buttata giù la grande chiesa di Sanjiang, costruita con il permesso del governo e costata quasi 5 milioni di dollari. Dopo la campagna contro le chiese e gli edifici cristiani ufficiali, corre voce nella provincia che dalla fine di maggio potrebbe partire una nuova campagna contro le chiese domestiche. Il governo ha intenzione di colpire almeno 85 di queste chiese, dove si riuniscono i cristiani che non vogliono iscriversi alle organizzazioni preposte dal governo per il loro controllo. PAKISTAN
Quattro cristiani finisono in tribunale Sono comparsi davanti ai giudici i quattro cristiani arrestati con l'accusa di aver distribuito materiale di natura religiosa nei pressi di una stazione nel distretto nella provincia del Sindh. I fermati sono stati denunciati un leader religioso musulmano che ha letto il materiale e accortosi che si trattata di letteratura cristiana, li ha subito denunciati. Poco dopo il fermo, una folla ha circondato la stazione ferroviaria con il proposito di punire i quattro; per prevenire ulteriori incidenti e mantenere il controllo della situazione, la polizia ha disposto il fermo immediato e ha scortato il gruppo nella caserma più vicina. Gli inquirenti hanno aperto un fascicolo di inchiesta, per violazioni ad un articolo di legge che punisce chi disonora e dissacra la religione.
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IL PORTICO DEI GIOVANI
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Solidarietà. Domenica 25 maggio si è tenuto l’incontro dei giovani della Sardegna appartenenti all’Unitalsi.
L’Unitalsi e i giovani, un’opportunità per crescere nella fede e nel servizio La giornata dei giovani impegnati nell’Unitalsi è stata arricchita dalla presenza delle reliquie di San Giovanni Paolo II FRANCESCO ARESU
N’OCCASIONE imperdibile inserita nel cammino di un’associazione che vuole crescere, dando il giusto valore al passato e puntando su presente e futuro. Pregando tutti insieme, senza campanilismi, davanti alle reliquie di San Giovanni Paolo II. È il senso dell’incontro regionale dei giovani dell’Unitalsi, che si è tenuto domenica mattina a Cagliari, con oltre cinquanta giovani provenienti da tutta l’isola, in rappresentanza delle due Sezioni. La Sarda Sud ha avuto l’onore di ospitare i tanti ragazzi provenienti dal Nord Sardegna, nell’ambito del pellegrinaggio che la Sarda Nord ha effettuato a Cagliari nel fine settimana del 25 maggio.
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Il gruppo dei giovani dell’Unitalsi Sarda Nord e Sud
Nei locali del Seminario Regionale i giovani unitalsiani si sono incontrati a distanza di quasi sette anni dall’ultimo appuntamento in comune, un week-end svoltosi nel novembre 2007 nella struttura Unitalsi dell’Isola Rossa (comune di Trinità d’Agultu, vicino a Tempio Pausania). La giornata di domenica è stato il primo passo per rinnovare l’auspicata sinergia tra le due diverse realtà dell’isola, a partire dai giovani: a luglio le due Sezioni condivideranno l’esperienza del pellegrinaggio a Lourdes, un’occasione per riconfermare la stima
reciproca e, soprattutto, la voglia di lavorare e crescere insieme. Dopo il momento di accoglienza al pullman in arrivo da Sassari, la giornata ha preso il via con l’interessante catechesi tenuta da don Giulio Madeddu, direttore dell’Ufficio di pastorale sociale diocesano (e socio Unitalsi), che ha affrontato insieme ai ragazzi il tema del servizio al prossimo al giorno d’oggi. Per aiutare i giovani nell’analisi don Giulio ha scelto tre brani, due tratti dalla Bibbia – l’episodio di Naaman il Siro (2 Re 5,1-19) e la guarigione del paralitico (Mc 2,1-12) – e uno
stralcio del discorso tenuto da Papa Francesco davanti ai poveri e detenuti lo scorso 22 settembre a Cagliari. Il filo rosso che li accomuna è il rapporto dell’uomo con la malattia, il servizio al bisognoso e il legame con la salvezza: mai servire l’altro per secondi fini, né per mostrarsi migliori degli altri o per vanità, come insegna Papa Francesco. Spunti di riflessione interessanti e fruibili anche dai più giovani, che hanno preceduto la fase ludica e di conoscenza reciproca. Diverse tipologie di gioco, da quello individuale fino ai classici giochi a squadre, utilissimi a cementare l’intesa e la nascita di nuovi rapporti di amicizia. Dopo un pranzo in pieno stile “unitalsiano” – spartano ma abbondante, nel segno della condivisione – la comitiva si è diretta verso la basilica di Bonaria, dove nel pomeriggio era prevista la messa presieduta da don Carlo Rotondo, da alcuni mesi assistente spirituale della Sezione Sarda Sud. A catturare l’attenzione dei fedeli che hanno gremito la basilica la presenza delle reliquie (un brandello della veste indossata dal Papa il giorno dell’attentato del 13 maggio 1981) del novello santo Giovanni Paolo II, custodite per
due settimane dalla Sarda Nord e consegnate alla Sarda Sud per un “tour” all’interno della diocesi. Le reliquie sono state portate in processione da una rappresentanza delle due Sezioni fino ai piedi dell’altare: qui, con un gesto fortemente simbolico che ha toccato l’animo dei fedeli, è avvenuto il passaggio di consegne. Nell’omelia don Carlo ha poi sottolineato come la salvezza dei cristiani sia frutto del sacrificio di Gesù appeso sulla croce, simbolo della debolezza umana: «Fratelli ammalati, insegnateci a portare la croce», le sue parole pronunciate ai presenti. Al termine della celebrazione, prima della partenza del pullman per Sassari, la comitiva dei giovani unitalsiani ha dovuto salutarsi. Oltre al tempo per un gelato tutti insieme, i ragazzi si sono ritagliati anche un momento di spiritualità forte, con un incontro “intimo” nel chiostro con le reliquie del Papa che tanto ha amato i giovani. Poi l’arrivederci a luglio, con un impegno: la strada da “per-correre la via della vita” (dal motto del cammino nazionale dei giovani Unitalsi) è ancora tanta, ma se la si fa insieme è più comoda.
Una giornata di condivisione e preghiera
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IL PORTICO DEI GIOVANI
IL PORTICO
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Giornata Regionale dei Giovani. Oltre 1.200 persone provenienti da tutta l’Isola si sono incontrate ad Arborea.
Andare nelle periferie per annunciare a tutti la bellezza del Vangelo di Cristo Mons. Marcia ha esortato all’impegno nel testimoniare la fede. I giovani hanno vissuto una ricca esperienza grazie alla Via Lucis e le tende dell’Adorazione e della Confessione I. P. N VECCHIO ADAGIO recita “Gli assenti hanno sempre torto”. Si può dire che chi, per ragioni diverse, domenica scorsa non era presente ad Arborea, ha perso un’occasione per vedere, con i propri occhi, ciò di cui sono capaci i giovani sardi. Niente stordimento da alcolici o sostanze psicotrope, con annessa rissa all’uscita (è cronaca dei giorni scorsi a Cagliari nei pressi di Monte Claro) ma visi sorridenti e la consapevolezza di aver vissuto una giornata di festa, all’insegna della sana condivisione. I gruppi, tanti, sono arrivati nelle prime ore del mattino, dopo un lungo viaggio (c’è chi ha fatto la levataccia per giungere in orario a Terralba). Da Terralba, centro scelto come simbolo di speranza di rinascita, dopo i fatti tragici di novembre a seguito dell’alluvione, ha preso il via la marcia di oltre 10 km, con una Croce (nella foto a destra) realizzata da un falegna-
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me di Mogoro, diventato il simbolo ufficiale delle Giornate Regionali della Gioventù. La Via Lucis si è snodata all’esterno del centro abitato, la concomitanza delle elezioni europee vieta manifestazioni pubbliche con cortei. Dopo due ore di cammino i giovani giungono ad Arborea, esausti ma in fondo sereni. Al termine del pranzo al sacco il via al “Pomeriggio dei Talenti”: uno spazio nel quale ciascuna realtà giovanile ha messo in mostra ciò che fa nel proprio ambito. Così sono state presentate le azioni portate avanti da associazioni, parrocchie, gruppi e movimenti: una vetrina di ciò che i giovani sono capaci di realizzare nel quoti-
diano lavoro a favore degli altri. C’è spazio però anche per qualcosa di personale. Il Servizio regionale di Pastorale Giovanile ha previsto l’allestimento di due tende: in una l’esposizione del Santissimo Sacramento per l’adorazione personale, nell’altra alcuni sacerdoti disponibili per la confessione. La risposta dei giovani non si è fatta attendere. In diversi si sono fermati in preghiera nella piccola “cappella provvisoria”, mentre altri hanno chiesto di poter avvicinarsi al sacramento della riconciliazione, prima della celebrazione della Messa. Il “Pomeriggio dei Talenti” si è poi concretizzato in uno spettacolo,
nel quale le diverse abilità artistiche sono state apprezzate dai tanti presenti. Sul palco generi diversi: dai Giovani del Movimento dei Focolari, che hanno proposto i loro canti, a giovani ballerini che a tempo di hip hop, ma abbigliati da danzatori di balera, hanno offerto una loro coreografia, fino all’immancabile zumba, uno degli ultimi balli di gruppo, tanto cari ai nottambuli del ballo. A conclusione della Giornata la celebrazione eucaristica. A presiedere il rito mons. Mosè Marcia, vescovo di Nuoro e delegato per la Pastorale Giovanile, ma non mancano l’Arcivescovo di Oristano, mons. Ignazio Sanna, il vescovo di Ales - Terralba, mons. Giovanni Dettori e quello di Alghero - Bosa, mons. Mauro Maria Morfino, oltre ad una ventina di sacerdoti. L’animazione è affidata alle pastorali giovanili di Ales e Oristano. L’ingresso dei celebranti è pre-
ceduto dallo sventolio delle bandiere dei continenti e dalla croce sistemata poi sull’altare. Nell’omelia, mons. Marcia, ha chiesto ai giovani di fare come ha fatto Filippo, andando nelle periferie, “Quelle del cuore - ha aggiunto il vescovo. All’offertorio avete portato una leppa aperta. Io l’ho richiusa e vorrei che anche voi faceste lo stesso con quelli con cui avete delle tensioni, dei contrasti. Questa giornata serva alla riconciliazione e ad andare verso le periferie, quelle che ci indica Papa Francesco”. Alla fine i saluti e i ringraziamenti per tutti. Un lungo elenco che testimonia come dietro alla Giornata Regionale dei Giovani ci siano stati molti che, nel nascondimento, hanno lavorato per gli altri, senza avere nulla in cambio, se non la consapevolezza di voler essere protagonisti del proprio futuro.
Giovani di tutta la Sardegna in festa ad Arborea
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IL PORTICO DI CAGLIARI
Comune. Una riflessione sulle politiche familiari portate avanti a livello cittadino.
Cagliari non può rimanere indietro nel promuovere il ruolo della famiglia Educazione in materia di sessualità e affettività, edilizia scolastica, asili, fisco, promozione della maternità, diritto alla casa, sono alcuni dei temi in campo EUGENIO LAO
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n cauda venenum. Nelle pieghe della discussione del bilancio di previsione del Comune di Cagliari, spunta a sorpresa un emendamento a firma del Consigliere Filippo Petrucci, della lista civica “Meglio di prima non ci basta”, che stanzia la somma di 8.000 euro per realizzare un progetto di educazione e prevenzione sessuale per gli studenti delle scuole medie cagliaritane. Più precisamente, parrebbe, un progetto per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili. Verrebbe da dire: ci risiamo. Sembra un ossessione, quella di voler imporre per forza a ragazzi e bambini cagliaritani progetti educativi in materia di sessualità e affettività, temi sui quali sarebbe bene andare coi piedi di piombo. Tant’è che l’opposizione ha abbandonato l’aula e non sono mancate voci dissonanti fra i Consiglieri di maggioranza. E’ solo di qualche settimana fa la polemica infuocata e la levata di scudi compatta da parte del mondo della scuola, delle famiglie e dell’associazionismo familiare contro l’intenzione di proporre a titolo sperimentale in alcune scuole elementari cagliaritane un altro progetto, ancora più inquietante, “per l’educazione alle differenze e per l’abbattimento degli stereotipi di genere” che, sotto mentite spoglie, riecheggiava sinistramente i famigerati libretti dell’UNAR improntati all’ideologia del Gender, che tanto hanno fatto parlare di sé in tutta Italia negli ultimi mesi. Sappiamo bene che quelle polemiche e quella protesta compatta hanno sortito il risultato di fare accantonare il progetto. Ora il Consigliere Petrucci ed il Consiglio Comunale sembrano tornare alla carica, in una materia che riveste identica delicatezza e fa sorgere i medesimi interrogativi: che ne è della libertà di educazione, che compete in primo luogo alle famiglie? Che ne è dell’irrinunciabile principio di corresponsabilità educativa che imporrebbe il preventivo consenso delle famiglie? Che ne è dell’esclusiva riservata alla scuola sui contenuti educativi? Continua a stupire insomma la smania della politica cagliaritana di volersi occupare di educazione, di bambini, adolescenti e minori in genere. Il Comune non ha competenze in materia di educazione
IL PORTICO
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brevi APOSTOLATO DELLA PREGHIERA
Convegno regionale a Cagliari “Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù. Il cuore di Gesù nel cuore del discepolo”. È il tema del Convegno regionale dell’Apostolato della preghiera, in programma il 19 giugno nella Basilica di Bonaria a Cagliari. Il programma prevede alle 9 gli arrivi, alle 9.45 la riflessione di padre Maurizio Teani, preside della Facoltà Teologica della Sardegna e alle 11 la celebrazione eucaristica, presieduta da monsignor Arrigo Miglio, Arcivescovo di Cagliari. Nel pomeriggio alle 15.30 l’Adorazione Eucaristica. APPUNTAMENTI
Un convegno sulla “Evangelii gaudium” I “Convegni di Cultura Maria Cristina di Savoia” e la Diocesi di Cagliari organizzato per mercoledì 4 giugno alle 18, nell’Aula Magna della Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna a Ca-
Famiglie all’ingresso del Parco di Monte Claro.
mentre invece ne ha, eccome, in materie strettamente connesse ad essa: edilizia scolastica; palestre, asili e nidi; trasporto e mense scolastiche; accoglienza pre e postscuola; rimborso dei libri di testo. Sono questi i temi che interessano le famiglie e che incidono direttamente sulle loro vite: tanto per fare un esempio, quanti sanno che l’acquisto dei libri scolastici per una famiglia numerosa incide quanto, se non più, della tassa rifiuti o delle addizionali IRPEF regionale e comunale? Di questo tra l’altro il Comune di Cagliari sembra essere ben consapevole, se ha deciso di applicare uno sconto sull’imposta che sostituisce la vecchia tassa rifiuti, in favore delle famiglie da quattro componenti in su. Qualche giorno fa infatti (anche la stampa locale ne ha dato notizia con la giusta evidenza) il Consiglio Comunale, nella manovra di bilancio, ha approvato le aliquote della TARI, la componente dell’imposta unica comunale (IUC) che sostituisce la vecchia tassa rifiuti, prevedendo uno sconto del 20% sulla parte del tributo che viene calcolato in base al numero dei familiari, per i nuclei formati da almeno 4 persone. E’ una buona notizia ed è giusto che venga sottolineata questa rinnovata attenzione nei riguardi dei nuclei numerosi. Attenzione alla famiglia testimoniata anche dal recente incontro del Presidente del Forum, Cesare Ancis, col Presidente della Commissione Pari Opportunità, Elisabetta Dettori, e dalla successiva audizione davanti all’intera Commissione per esporre il punto di vista delle Associazioni sul deprecato progetto degli stereotipi di genere. Ne è sortito un incontro costruttivo e approfondito, che dimostra come il metodo della consultazione e del dialogo senza preconcetti sia ancora lo strumento migliore per costruire azioni posi-
tive, efficaci, generatrici del “bene comune”, al di là di steccati e schieramenti, che poi non significa affatto fare compromessi al ribasso o abdicare ai propri convincimenti o alle ragioni fondanti del proprio ruolo. Allora è auspicabile che per il futuro, anche quello immediato, si possa utilizzare lo strumento della consultazione e del dialogo con tutti gli attori sociali sui quali le politiche comunali sono destinate a impattare. E’ questo anche il senso della mozione che venne approvata dal Consiglio comunale il 27 settembre 2011, su proposta dal Consigliere Fabrizio Rodin, che impegnava la Giunta ad una serie di azioni nel campo delle politiche familiari. Nell’incontro con la Commissione Pari Opportunità e col suo Presidente il Forum ha proposto di riprendere in mano quel documento per lavorare insieme all’elaborazione di azioni incisive in favore delle famiglie. Con quella mozione il Consiglio Comunale impegnava “il Sindaco e la Giunta affinché il Comune di Cagliari … si faccia concretamente portatore di politiche per la famiglia
finalizzate a: Promuovere la natalità e tutelare la maternità. Garantire il diritto alla casa per le famiglie. Istituire un sistema tariffario equo, che tenga conto della composizione dei nuclei familiari predisponendo, la manovra fiscale comunale, un sistema di tariffe che tenga sempre conto della composizione familiare … riconsiderando i criteri di incremento progressivo dei costi dei servizi pubblici (acqua, luce, gas, rifiuti ecc.) legati ai maggiori consumi delle famiglie numerose. Favorire la permanenza dei soggetti deboli nella realtà familiare. Migliorare le condizioni dell’infanzia, dell’istruzione e dell’educazione dei bambini e dei ragazzi riconoscendo e valorizzando la responsabilità primaria delle famiglia ed una partecipazione più attiva dei genitori anche nelle scelte educative dei figli in età scolare. Valorizzare l’associazionismo familiare istituendo la Consulta dell’Associazionismo familiare”. Sono tutti cavalli di battaglia del Forum e delle Associazioni familiari. L’auspicio è che si possa ripartire da questi punti fermi.
gliari, una conferenza sul tema “Evangelii gaudium. L’annuncio del Vangelo al mondo attuale”. Relatore sarà l’Arcivescovo di Cagliari monsignor Arrigo Miglio.
TEATRO LIRICO
In scena il Flauto magico di Mozart Per la stagione lirica e di balletto, dopo oltre 10 anni “Il flauto magico di Mozart” torna dopo 10 anni al Teatro Lirico di Cagliari. L’opera in due atti, in lingua originale con i soprattitoli, è in scena dal 31 maggio all’8 giu-
gno secondo il calendario disponibile sul sito ufficiale www.teatroliricodicagliari.it.
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IL PORTICO DE
IL PORTICO
ASCENSIONE DEL SIGNORE (ANNO A)
dal Vangelo secondo Matteo
DON ANDREA BUSIA
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l vangelo di Matteo si presenta molto sintetico riguardo le apparizioni della risurrezione e soprattutto i silenzi possono stupire. Alla fine del 27° capitolo troviamo la sepoltura di Gesù e il conseguente sigillo della Pietra per ordine di Pilato secondo la richiesta dei giudei, all’inizio del 28° capitolo troviamo invece Maria Maddalena e l’altra Maria che si recano al sepolcro dove appare loro un angelo che annuncia la risurrezione. Dopo questo episodio, mentre le donne stanno tornando a casa di corsa per dare l’annuncio ai discepoli, appare loro Gesù in persona e ripete loro un appuntamento che era già stato preannunciato dall’angelo: “andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno” (Mt 28,10). Ora ci si aspetterebbe di trovare, come nel vangelo di Giovanni, il racconto di questo incontro tra le donne e i discepoli, ma così non è! Subito dopo il racconto dell’apparizione di Gesù la scena cambia totalmente e
il portico della fede
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n quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo». Mt 28,16-20
Io sono con voi tutti i giorni...
Matteo ci racconta come i sommi sacerdoti e il sinedrio abbiano pagato i soldati che erano di guardia al sepolcro per farli mentire e nascondere la risurrezione. Finito di raccontare questo episodio troviamo il brano del vangelo di oggi, ci sono molte omissioni che il lettore è costretto a reintegrare attraverso il buon senso: è ad esempio implicito che le donne abbiano portato il messaggio ai discepoli e che questi abbiano loro creduto tanto da accettare di mettersi in viaggio da Gerusalemme (che si trova in Giudea, nel sud di Israele) per un luogo non meglio specificato della Galilea (quindi nel nord di Israele). Questa omissione è abbastanza evidente anche conoscendo solo il vangelo di Matteo, ma un’altra è altrettanto importante ed è relativa al fatto che non ci viene raccontata alcuna apparizione di Gesù ai discepoli precedente all’ascensione come invece ci viene raccontato da Luca e da Giovanni. Ora ci si potrebbe chiedere il perché, sia delle omissioni, che dell’inserimento del racconto della trama ordita dal sinedrio per nascondere la risurrezione. Da una
parte le omissioni hanno l’effetto di concentrare tutta la tensione narrativa dell’incontro tra Gesù e i suoi discepoli nel brano dell’ascensione, dall’altra intervallando il racconto con le trame del sinedrio mostra l’assurdità dell’idea di opporsi al piano di Dio: nonostante tutti i loro sforzi non hanno potuto contrastare il piano di Dio. I due elementi appena citati sono ben presenti all’interno del nostro brano. La tensione narrativa è massima tanto che i gesti dei discepoli risultano anche contradditori e quasi indecifrabili, si prostrano ma dubitano, è una situazione di confusione non rara nella bibbia nei casi di teofanie, cioè di manifestazioni di Dio: paura, gioia, dubbio, adorazione, timore, trepidazione, insicurezza si mescolano spesso tutti insieme in questi casi. Anche la sicura inefficacia dell’azione del sinedrio è evidenziata, è a Gesù che “è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra”, e questo potere viene esercitato per mezzo dei discepoli che lui stesso invia in tutto il mondo e ai quali promette “io sono con voi tutti i giorni, fi-
no alla fine del mondo”. Se il piano del sinedrio è fallito si tratta ancora di capire qual è il compito dei discepoli e questo viene esplicitato da Gesù in maniera estremamente chiaro, “fate discepoli tutti i popoli”, è il mandato missionario per eccellenza. Gesù non si limita però a dire in cosa consiste il loro compito, ma anche come eseguirlo: innanzitutto attraverso il battesimo e quindi con l’insegnamento. C’è una priorità del battesimo in quanto questo dispone ad accogliere l’insegnamento, a farlo diventare regola della propria vita, quello che seguirà non potrà essere quindi né un insegnamento di tipo “culturale”, né tantomeno esclusivamente “morale”, non servirà semplicemente a distinguere tra ciò che è buono e ciò che è sbagliato, ma sarà un insegnamento che sia un nutrimento spirituale, che indichi da una parte come agire ma dall’altra rafforzi la fede, che permei di amore la vita del cristiano così come è stato per Gesù che afferma davanti ai suoi discepoli: “Mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera”.
SERVIRE CON GIOIA L’EVANGELIZZAZIONE “Non lasciamoci rubare l’entusiasmo missionario” (80). Non lasciamoci rubare la gioia dell’evangelizzazione (83). Ancora una volta, con insistenza, attraverso uno stile letterario dichiarativo, Papa Francesco incita gli operatori pastorali all’evangelizzazione operosa e autentica, mettendo in guardia dalla tentazione dell’individualismo, della relativizzazione, e della crisi di identità: tentazioni che possono provenire dagli ambienti nei quali siamo immersi, oppure dal credere che basta coltivare quello che a noi personalmente piace, quel progetto attraverso il quale, di fatto coltiviamo la nostra vanità, dimenticando che la Chiesa è comunione, vive e manifesta il Cristo Risorto proprio nell’esercitare la condivisione dei progetti pastorali, attingendo alle radici di questa comunione, partecipando con coerenza al cammino che la Chiesa va compiendo nella storia. Leggendo questi brani che richiamano il grave compito dell’annuncio del vangelo che spetta ai presbiteri e ai catechisti,
insieme, viene in mente l’urgenza della formazione degli stessi, in ordine alla conoscenza del Progetto Catechistico Italiano. In Italia, subito dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II, infatti, abbiamo avuto il dono di un insegnamento autorevole da parte dei vescovi, per quanto attiene il rinnovamento della catechesi. Infatti, mentre prima bastava conoscere il catechismo della dottrina cristiana, ora, dopo il Concilio, in un mondo completamente cambiato e in continua trasformazione, è importante prendere in mano quegli strumenti che sono i Catechismi per la vita cristiana, cioè che aiutano a vivere la vita secondo il Vangelo. La comunione si manifesta anche prendendo in mano gli stessi strumenti per scoprirne insieme gli itinerari che i Vescovi, Maestri e Pastori, ci indicano per realizzare una evangelizzazione generosa, organica e sistematica, non certo senza fati-
ca, ma che promuovono e recuperano, anche attraverso lo sviluppo dei contenuti, una solida identità cristiana, così da evitare la dispersione delle energie e la frammentazione del messaggio. Ora come non tener conto del cammino svolto anche in Sardegna con il Concilio Plenario Sardo, il quale a proposito dell’evangelizzazione è molto chiaro: “Anche nella nostra Regione, pure così caratterizzata per tanti secoli dal cristianesimo, interi gruppi di battezzati hanno perduto il senso della fede, o addirittura non si riconoscono più come membri della Chiesa, conducendo un’esistenza lontana da Cristo e dal suo Vangelo... persino chi partecipa… alle celebrazioni liturgiche, ha spesso necessità di essere aiutato a prendere maggiormente coscienza della fede cristiana per approfondirla e viverla con coerenza.” di Maria Grazia Pau
ELLA FAMIGLIA
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Le attività dell’Associazione onlus GESIF
La tutela dei figli di genitori separati SILVANA MIGONI
utelare i figli minori di genitori separati. Offrire uno spazio di condivisione e il supporto di professionisti a coloro che stanno vivendo il dramma della separazione. Fornire un luogo accogliente dove passare tempo di qualità con i propri figli in un contesto familiare. Ha aperto anche a Cagliari una sezione dell’Associazione Onlus “Genitori separati insieme per i figli” (Gesif). Il centro, attivo da qualche settimana nei locali dell’associazione Donne al Traguardo in via Monsignor Piovella 26, è nato per rispondere all’emergenza della dispersione familiare, un problema in crescita nella società italiana dove una coppia sposata su tre affronta il difficile percorso della separazione. Silvio Albanese, presidente nazionale di Gesif, ha presentato nei giorni scorsi l’iniziativa assieme a Silvana Migoni, delegata per la sezione di Cagliari. Parole d’ordine: diffondere buone prassi per una separazione di coppia non conflittuale. promuovere, difendere e sostenere il diritto di ogni bambino alla bigenitorialità. «Ciò che il centro mette a disposizione non è solamente il supporto di professionisti, in particolare psicologi, mediatori familiari e un avvocato familiarista – spiega Albanese, tra i fondatori della Onlus nata a Udine nel 2010 – ma anche e soprattutto un’occasione di incontro e confronto tra persone che attraversano la stessa esperienza problematica». «La sezione di Cagliari funzionerà seguendo le direttrici dell’associazione nazionale» spiega Silvana Migoni, delegato Gesif per Cagliari. «L’obiettivo è favorire il sostegno legale e psicologico delle persone in difficoltà nell’atto della separazione, co-
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RISCRITTURE
RINASCERE DALL’ALTO Nei suoi discorsi di addio ai discepoli, Gesù ha molto insistito sull’importanza del suo "ritorno al Padre", coronamento di tutta la sua missione: Egli infatti è venuto nel mondo per riportare l’uomo a Dio, non sul piano ideale – come un filosofo o un maestro di saggezza – ma realmente, quale pastore che vuole ricondurre le pecore all’ovile. Questo "esodo" verso la patria celeste, che Gesù ha vissuto in prima persona, l’ha affrontato totalmente per noi. È per noi che è disceso dal Cielo ed è per noi che vi è asceso, dopo essersi fatto in tutto simile agli uomini, umiliato fino alla morte di croce, e dopo avere toccato l’abisso della massima lontananza da Dio. Proprio per questo il Padre si è compiaciuto in Lui e Lo ha "sovraesaltato" (Fil 2,9), restituendoGli la pienezza della sua gloria, ma ora con la nostra umanità. Dio nell’uomo – l’uomo in Dio: questa è ormai una verità non teorica ma reale. Perciò la speranza cristiana, fondata in Cristo, non è un’illusione ma, come dice la Lettera
agli Ebrei, "in essa noi abbiamo come un’àncora della nostra vita" (Eb 6,19), un’àncora che penetra nel Cielo dove Cristo ci ha preceduto. E di che cosa ha più bisogno l’uomo di ogni tempo se non di questo: di un saldo ancoraggio per la propria esistenza? Ecco allora nuovamente il senso stupendo della presenza di Maria in mezzo a noi. Volgendo lo sguardo verso di Lei, come i primi discepoli, siamo immediatamente rinviati alla realtà di Gesù: la Madre rimanda al Figlio, che non è più fisicamente tra noi, ma ci attende nella casa del Padre. Gesù ci invita a non restare a guardare in alto, ma a stare insieme uniti nella preghiera, per invocare il dono dello Spirito Santo. Solo infatti a chi "rinasce dall’alto", cioè dallo Spirito di Dio, è aperto l’ingresso nel Regno dei cieli (cfr Gv 3,3-5), e la prima "rinata dall’alto" è proprio la Vergine Maria. Benedetto XVI - Regina Coeli 4 maggio 2008
niugare una costante opera informativa sulle singole tematiche – precisa –, favorendo anche momenti di aggregazione sociale al fine di lenire condizioni di solitudine e di sofferenza che contraddistinguono la dispersione familiare. In pochissimo tempo abbiamo raccolto 25 adesioni e il primo gruppo di auto-aiuto ha già iniziato ad incontrarsi». «È un gruppo di auto-aiuto particolare perché prevede la presenza di un conduttore» dice Massimo Migoni, medico psicoanalista. «Questo approccio – spiega – è molto efficace per convogliare e indirizzare il confronto tra pari e avviare un processo di ricostruzione personale». Negli stessi locali dell’associazione Donne al Traguardo, la Gesif mette a disposizione dei genitori separati anche lo “Spazio Famiglia”. Si tratta di un luogo confortevole e attrezzato dove le mamme e i papà possono trascorrere del tempo con i propri figli in un’atmosfera familiare. Lo “Spazio Famiglia” nasce per diventare un’alternativa concreta, a costo zero, ai luoghi impersonali come centri commerciali o cinema che spesso diventano l’unica meta possibile per i genitori separati che vogliono trascorrere un pomeriggio con il proprio figlio. «Il momento della separazione è molto difficile per chi si trova ad affrontarlo – conclude Claudia Tomasi, psicologa e mediatrice familiare – ma grazie al confronto da un momento di crisi si può uscire in maniera positiva: si può essere mamme e papà anche non vivendo più sotto lo stesso tetto». Gli incontri di auto-aiuto si tengono ogni venerdì dalle 19,30. Durante la serata è previsto un servizio gratuito di babysitting. Per entrare in contatto con la sezione Gesif di Cagliari è possibile chiamare il numero 333 7001356.
Rendiconto relativo alla erogazione delle somme attribuite alla Diocesi dalla Conferenza Episcopale Italiana ex art. 47 della Legge 222/1985 per l’anno 2013 Tali somme si riferiscono alle dichiarazioni effettuate nel 2010 relative ai redditi 2009. Lo schema del rendiconto è quello predisposto dalla CEI. Le notizie relative all’andamento dell’8x1000 in Italia sono reperibili sul sito web www.8xmille.it 1 ESIGENZE DI CULTO E PASTORALE
3. Cura pastorale degli immigrati presenti in diocesi
0,00
4. Sacerdoti Fidei Donum
20.000,00 25.000,00
E. CATECHESI ED EDUC. CRISTIANA 1. Oratori e patronati per ragazzi e giovani
30.000,00
2. Associazioni ecclesiali(per la formazione dei membri)
0,00
3. Iniziative di cultura religiosa nell`ambito della diocesi
0,00 30.000,00
A. ESIGENZE DEL CULTO 1. Nuovi complessi parrocchiali
F. CONTRIBUTO SERVIZIO DIOCESANO
0,00
2. Conservazione o restauro edifici di culto già esistenti o altri beni culturali ecclesiastici
1. Contributo al servizio diocesano per la promozione del sostegno economico della diocesi
100.000,00
3. Arredi sacri delle nuove parrocchie
0,00
4. Sussidi liturgici
0,00
5. Studio, formazione e rinnovamento delle forme di pietà popolare
0,00
6. Formazione di operatori liturgici
0,00
2.582,29 2.582,29
G. ALTRE ASSEGNAZIONI/EROGAZIONI 1. Sacerdoti extradiocesani in servizio nella Diocesi
0,00 0,00
100.000,00
B. ESERCIZIO CURA DELLE ANIME
a) TOTALE DELLE EROGAZIONI EFFETTUATE NEL 2013
1. Attività pastorali straordinarie ...
100.000,00
2. Curia diocesana e centri pastorali diocesani
177.018,89
3. Tribunale ecclesiastico diocesano
RIEPILOGO
2.000,00
4. Mezzi di comunicazione sociale a finalità pastorale
123.000,00
5. Istituto di scienze religiose
0,00
6. Contributo alla facoltà teologica
1.068.408,86
TOTALE DELLE SOMME DA EROGARE PER L`ANNO 2013 Riportare la somma di cui al quadro 1, lett. a) del rendiconto delle assegnazioni
1.071.982,44
A DEDURRE TOTALE DELLE EROGAZIONI EFFETTUATE NELL`ANNO 2013 (fino al 31/03/2014) Riportare la somma di cui al rigo a) del presente rendiconto
1.068.408,86
34.271,68
7. Archivi e biblioteche di enti ecclesiastici
7.000,00
8. Manutenzione straordinaria di case canoniche e/o locali di ministero pastorale 9. Consultorio familiare diocesano
75.000,00 DIFFERENZA L`importo "differenza" è così composto:
8.000,00
10. Parrocchie in condizioni di straordinaria necessità
0,00
11. Enti ecclesiastici per il sostentamento dei sacerdoti addetti
0,00
12. Clero anziano e malato
4.536,00
13. Istituti di vita consacrata in straordinaria necessità
3.573,58
* Fondo diocesano di garanzia (fino al 10% del contributo dell''anno 2013)
0,00
* Fondo diocesano di garanzia relativo agli anni precedenti
0,00
Totale Fondo diocesano di garanzia
0,00
0,00
(da riportare nel rendiconto assegnazioni 2014) 530.826,57
C. FORMAZIONE DEL CLERO
* Somme impegnate per iniziative pluriennali anno in corso
0,00
* Somme impegnate per iniziative pluriennali negli esercizi precedenti
0,00
Totale iniziative pluriennali
1. Seminario diocesano, interdiocesano, regionale 2. Rette di seminaristi e sacerdoti studenti a Roma o presso altre facoltà ecclesiatiche 3. Borse di studio seminaristi
Altre somme assegnate nell`esercizio 2013 e non erogate al 31/03/2014
80.000,00
INTERESSI NETTI del 30/09/2013;31/12/2013 e 31/03/2014
0,00
5. Formazione al diaconato permanente
4.000,00
6. Pastorale vocazionale
5.000,00
3.573,58
(da riportare nel rendiconto assegnazioni 2014)
0,00
4. Formazione permanente del clero
0,00
(da riportare nel rendiconto assegnazioni 2014)
291.000,00
4.676,29
ASSEGNI EMESSI O BONIFICI EFFETTUATI MA NON ANCORA CONTABILIZZATI NELL`E/C
380.000,00
0,00
SALDO CONTO CORRENTE E/O DEPOSITO TITOLI AL 31/03/2014
8.249,87
D. SCOPI MISSIONARI 1. Centro missionario diocesano e animazione missionaria
5.000,00
2. Volontari Missionari Laici
0,00
1
2 RIEPILOGO
2 INTERVENTI CARITATIVI A. DISTRIB. PERSONE BISOGNOSE 1. Da parte della diocesi
170.000,00
2. Da parte delle parrocchie
25.000,00
3. Da parte di enti eclesiastici
0,00
TOTALE DELLE SOMME DA EROGARE PER L`ANNO 2013 Riportare la somma di cui al quadro 2, lett. a) del rendiconto delle assegnazioni
859.914,11
A DEDURRE TOTALE DELLE EROGAZIONI EFFETTUATE NELL`ANNO 2013 (fino al 31-03-2014) Riportare la somma di cui al rigo b) del presente rendiconto
855.684,76
195.000,00 DIFFERENZA L`importo "differenza" è così composto:
B. OPERE CARITATIVE DIOCESANE 1. In favore di extracomunitari
25.000,00
2. In favore di tossicodipendenti
0,00
3. In favore di anziani
55.000,00
7. In favore di carcerati ed ex carcerati
20.000,00
0,00 0,00
Altre somme assegnate nell''esercizio 2013 e non erogate al 31-03-2014
118.684,76
6. Fondo antiusura (diocesano o regionale)
0,00
* Somme impegnate per iniziative pluriennali negli esercizi precedenti (da riportare nel rendiconto assegnazioni 2014)
0,00
5. In favore di altri bisognosi
* Somme impegnate per iniziative pluriennali anno in corso
Totale iniziative pluriennali
30.000,00
4. In favore di portatori di handicap
4.229,35
P
(da riportare nel rendiconto assegnazioni 2014) INTERESSI NETTI del 30-09-2013;31-12-2013 e 31-03-2014 248.684,76
C. OPERE CARITATIVE PARROCCHIALI
5.097,23
ASSEGNI EMESSI O BONIFICI EFFETTUATI MA NON ANCORA CONTABILIZZATI NELL''E/C SALDO CONTO CORRENTE E/O DEPOSITO TITOLI AL 31-03-2014
1. In favore di extracomunitari
4.229,35
0,00 9.326,58
0,00
2. In favore di tossicodipendenti
0,00
3. In favore di anziani
45.000,00
4. In favore di portatori di handicap
0,00
5. In favore di altri bisognosi
139.000,00 184.000,00
D. OPERE CARITATIVE ALTRI ENTI 1. In favore di extracomunitari
0,00
2. In favore di tossicodipendenti
0,00
3. In favore di anziani
0,00
4. In favore di portatori di handicap
25.000,00
5. In favore di altri bisognosi
0,00
6. Religiosi/e in favore di extracomunitari
0,00
7. Religiosi/e per mense dei poveri
65.000,00
8. Religiosi/e per il servizio agli anziani
45.000,00
9. Progetti di recupero persone disadattate ed emarginate
0,00 135.000,00
E. ALTRE ASSEGNAZIONI/EROGAZIONI 1. Gestione dell'ufficio Caritas
25.000,00
2. Per la formazione degli operatori
0,00
3. Per la formazione delle caritas parrocchiali
15.000,00
4. Interventi straordinari imponderabili
48.000,00
5. Progetti con la Caritas Nazionale
5.000,00 93.000,00
b) TOTALE DELLE EROGAZIONI EFFETTUATE NEL 2013
3
855.684,76
P
4
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
IL PORTICO DELLA DIOCESI
Caritas. Sono molteplici le attività portate avanti grazie al sostegno dell’8 per mille
Il progetto “Costruire la speranza” la Chiesa in campo insieme ai poveri Don Marco Lai: “Il nostro impegno consiste nel dare delle risposte in tempo di crisi, iniziando dai bisogni primari delle persone” MARIA CHIARA CUGUSI
P
promozione umana e accompagnamento verso l’autonomia. È l’obiettivo del progetto ‘Costruire la speranza’, portato avanti dalla Fondazione Caritas San Saturnino, braccio operativo della Caritas diocesana, per contrastare le povertà e finanziato grazie ai fondi otto per mille destinati alla Chiesa Cattolica. «Il nostro impegno - spiega don Marco Lai, direttore della Caritas diocesana - consiste nel dare risposte in tempo di crisi, iniziando dai bisogni primari». Tra le attività portanti, il servizio di Mensa e Cucina, con i circa 700 pasti al giorno assicurati agli indigenti, tra i quali anche numerosi immigrati. Punti cardine, l’ascolto e l’orientamento: «I nostri operatori ascoltano gli ospiti - continua il direttore - e li indirizzano ai nostri centri d’ascolto e alle politiche sociali dei comuni, dando loro l’opportunità di percorsi ERCORSI DI
di risalita». Non solo assistenza, ma anche formazione, attraverso l’attivazione di tirocini e corsi professionali per cuochi, assistenti di sala e altre figure simili, rivolti non solo ai destinatari di misure alternative al carcere - grazie alla convenzione con il Tribunale di Cagliari e con l’UEPE (Ufficio esecuzione penale esterna) - ma anche ad altri giovani. Percorsi di risalita e re-inserimento: «Un ragazzo arrivato in misura alternativa circa quattro anni fa - sottolinea il direttore - ora lavora in uno dei ristoranti più conosciuti di Cagliari». I tirocini di formazione sono stati attivati grazie alla presenza di figure professionali e di attrezza-
ture, nell’ambito del progetto ‘Abbattiamo la fame’ . Gli altri servizi riguardano l’accoglienza notturna e diurna per gli indigenti, presso il ‘Centro di prima accoglienza ed emergenze cittadine’ (30 posti letto) e nelle due unità abitative destinate alle persone con fragilità estreme. A queste si aggiungono i due Centri di accoglienza Domu Amiga, uno per uomini, l’altro per donne e bimbi (18 posti complessivi) a Quartu Sant’Elena. «Cerchiamo di accompagnare gli ospiti nel raggiungimento dell’autonomia, iniziando da quella abitativa spiega don Lai - : nell’ultimo anno dal Centro di accoglienza sono uscite dieci persone che, grazie a progetti costruiti insieme
alle politiche sociali del Comune di Cagliari, hanno raggiunto l’obiettivo prefisso». Strettamente correlata è l’attività del Centro d’ascolto diocesano, con il sostegno alle famiglie su alcuni problemi gravi, come quello abitativo o lavorativo: qui, come spiegano gli operatori, «negli ultimi mesi si è registrato un intensificarsi della ‘emergenza casa’, determinata dalla perdita di lavoro, cui si aggiunge il drammatico fenomeno degli sfratti che interessano persone che, in larga misura, vivono di soli sussidi statali e donazioni». L’attenzione verso l’assistenza sanitaria trova conferma nello Studio medico polispecialistico della Caritas diocesana, con oltre 2000 prestazioni all’anno. «Nell’ultimo periodo - spiega Anna Cerbo, responsabile dello Studio medico della Caritas diocesana - c’è stato un aumento delle attività, legate ai cosiddetti ‘nuovi poveri’, tra cui molti padri separati, e agli immigrati. E spesso i pazienti soffrono di patologie importanti». Infine, l’attenzione quotidiana verso gli immigrati, con il Centro d’ascolto per gli stranieri Kepos, che vede impegnati una quindicina di operatori e porta avanti attività di ascolto, orientamento ai servizi Caritas e a quelli presenti sul territorio, consulenza legale, psicosociale, orientamento per la ricerca di alloggio e lavoro.
IL PORTICO
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brevi COMUNICAZIONI SOCIALI
Convegno regionale a Oristano Il 2 giugno si celebra la 48^ Giornata per le Comunicazioni Sociali. Lunedì 2 giugno ad Oristano è previsto il convegno regionale delle Comunicazioni sociali. Relatore monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.
IL 1 GIUGNO
Adorazione eucaristica dalle Cappuccine Domenica 1 giugno alle 17 nel Monastero delle Clarisse Cappuccine in Cagliari si ripete l’appuntamento mensile dell’adorazione eucaristica vocazionale, curata dal Centro Diocesano Vocazioni.
Sono invitati tutti gli operatori della pastorale vocazionale e quanti vogliono unirsi nella preghiera al padrone della messe perché mandi operai (consacrati e consacrate) alla sua Chiesa.
DOMENICA
Decimoputzu in festa per San Giorgio
“Avvenire Cagliari Mese” è in edicola Domenica 15 giugno, come ogni terza del mese, è prevista la pubblicazione di quattro pagine sul quotidiano Avvenire. È una nuova esperienza comunicativa che la Diocesi di Cagliari ha intrapreso per dotarsi di uno strumento che, congiuntamente al
settimanale “Il Portico”, contribuisce a riflettere più approfonditamente sui temi che stanno maggiormente a cuore e per i quali vale la pena utilizzare un ulteriore canale comunicativo. Le modalità di ricezione della pubblicazione sono disponibili sul sito www.chiesadicagliari. AVVISO Domenica 8 giugno, Solennità della Pentecoste, alle 17 in Cattedrale verrà celebrata la Santa Messa, presieduta dall’Arcivescovo, monsignor Arrigo Miglio, a conclusione del Tempo di Pasqua. La celebrazione verrà trasmessa in diretta da Radio Kalaritana.
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IL PORTICO DELLA DIOCESI
IL PORTICO
brevi PIMENTEL
Incontro diocesano dell’ACR Domenica è in programma a Pimentel l'incontro diocesano ACR della Diocesi di Cagliari. Partecipano i bambini e ragazzi dell'ACR, i simpatizzanti, i genitori, gli educatori e gli assistenti. PER I GIOVANI
Due appuntamenti estivi a Cuglieri Il Centro di Spiritualità Giovani di Cuglieri ospiterà due appuntamenti per i ragazzi. Il primo dal 27 al 31 luglio quando è prevista una Lectio Divina per giovani, guidata da monsignor Mauro Maria Morfino, vescovo di Alghero, destinata ai ragazzi dai 19 ai 30 anni. Il secondo invece si svolgerà
dal 27 al 30 agosto ed è destinato ai responsabili e agli operatori di pastorale giovanile nelle Diocesi, nelle parrocchie, nei gruppi, nei movimenti e nelle associazioni. Questo appuntamento verrà trasmesso in diretta via radio da Radio Kalaritana e Radio Planargia. Per tutte le informazioni è possibile consultare il sito www.csgcuglieri.org, oppure è possibile inviare una mail a: info@csg-cuglieri.it.
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
Proposte pastorali. In Seminario Arcivescovile si è tenuto l’incontro con Padre Adriano Sella.
Nuovi stili di vita, un modo bello di vedere il rapporto con le cose Parla Padre Sella: “Siamo chiamati a costruire il Regno di Dio con una vita in pienezza. Ci troviamo in un sistema dove regna il superfluo, dobbiamo riscoprire la sobrietà” MATTEO PIANO
N
EL POMERIGGIO di sabato
24 maggio, presso l’aula Magna del Seminario Arcivescovile, si è tenuto un importante incontro con Padre Adriano Sella, missionario saveriano, fondatore e responsabile della rete nazionale “Nuovi Stili di Vita”. L’evento, organizzato dalla Caritas e dal Centro Missionario Diocesano, ha messo a tema la promozione di una nuova pastorale, indirizzata a proporre un effettivo cambiamento di mentalità che permetta di adottare dei nuovi stili di vita. Ma cosa s’intende per Nuovi Stili di Vita? Il punto è quello di far emergere il potenziale che abbiamo, come persone e comunità, per poter avviare il cambiamento a partire da scelte e azioni quotidiane, diventando sempre più cittadini solidali e cristiani responsabili. L’obiettivo generale di questa pastorale è quello di recuperare, oltre il rispetto e l’amore per il nostro pianeta, il valore vero della relazioni. Per questo è necessario un nuovo modo di rapportarsi nei
In alto a destra Padre Adriano Sella.
confronti delle cose, delle persone e della natura, senza tralasciare il rapporto con la mondialità. È necessario saper essenzializzare la vita. Abbiamo raccolto le parole di Padre Sella. Padre Adriano, quando e come nasce questa iniziativa? Questa pastorale nasce del 2006 a Padova, diocesi dalla quale provengo, quando mi fu chiesto, viste le esperienze che avevo accumulato con il tempo in questo campo, di mettere in piedi questo settore e di strutturarlo bene. Nel 2007 si è creata una rete inter-diocesana con l’obiettivo di scambiare le varie esperienze e promuovere le diverse iniziative. Oggi siamo pre-
senti in 75 Diocesi e siamo suddivisi in 4 aree in tutta la penisola. Quale messaggio vuole comunicare questa proposta pastorale? Noi cristiani siamo chiamati a costruire il Regno di Dio, trascorrendo una vita in pienezza. Oggi viviamo in un sistema dove regnano l’abbondanza e il superfluo, che pian piano ci sta portando a conseguenze disastrose. Per questa ragione dobbiamo compiere un percorso che ci permetta di recuperare la sobrietà e di distinguere l’essenziale dal superfluo. L’attuale materialismo ci ha riempito di oggetti che assorbono il nostro prezioso tempo. Dobbiamo recuperare le relazioni umane perdute a causa del tempo sprecato dietro
a cose futili. Come rispondono le persone a questi inviti? Girando per l’Italia vedo che la gente percepisce che non si può andare avanti così. Le persone capiscono che non è possibile continuare in questa maniera e vedo la voglia di avvicinarsi a questo cambiamento. Bisogna dire che nel nostro Paese numerose persone si danno da fare. Ritengo che i mezzi di comunicazione debbano far passare queste buone notizie, devono raccontare e diffondere il bene positivo. Oggi molte persone sono rassegnate e hanno la sensazione di non poter cambiare le cose. Parlare del bene vuol dire dare un messaggio di speranza all’Italia.
IL PORTICO DELLA DIOCESI
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
Catecumenato. Le testimonianze di coloro che riceveranno i Sacramenti dell’iniziazione.
“Voglio camminare sulla via di Cristo vivendo secondo i suoi insegnamenti” Jason, originario della Nigeria, e Franck, che proviene dal Camerun, il prossimo 7 giugno diventeranno cristiani MARTINA LILLIU
S
abato, 7 giugno, in Cattedrale, nella celebrazione eucaristica nella Veglia di Pentecoste, L’Arcivescovo Mons. Miglio, celebrerà l’Iniziazione Cristiana di due catecumeni, Jakson e Franck, uno proveniente dalla Nigeria e l’altro dal Camerun. Attraverso un percorso catechistico apposito, rivolto agli stranieri, strutturato dall’Ufficio Catechistico Diocesano e dalla Caritas e guidato dal diacono Luigi, da Stefania, Giada e don Emanuele, anche per loro si apre la porta della fede e giunge a compimento il desiderio di vivere in Cristo e nella Chiesa. Nella solennità della Pentecoste: dal momento in cui, per la forza dello Spirito Santo, l’annuncio del Vangelo inizia a diffondersi in ogni angolo della terra. Un’iniezione di entusiasmo e di speranza per la nostra Chiesa che ha accolto nella carità e a braccia aperte la loro storia, segnata dalla paura e dal dramma della guerra, e ora, con altrettanta gioia e gratitudine, fà loro dono dell’incontro con Cristo e li accompagna nel cammino della fede. Ecco la loro testimonianza. Mi chiamo Jackson Orhunu Omorugho, vengo dalla Nigeria, ma ho vissuto in Libia 12 anni prima di arrivare in Italia, dove ero commer-
ciante. In Nigeria questo non era possibile, ma in Libia c’era molto traffico di persone e molto commercio e io ho aperto li un piccolo locale. Li avevo una compagna e dei figli, vivevo serenamente, poi è arrivata la guerra e tutti andavano via, scappavano, cercavano di salvarsi la vita. Io sono arrivato in Italia il 6 maggio 2011 a Lampedusa poi a Cagliari dopo circa un mese, dove ho subito trovato il sostegno della Caritas. Dopo piccole esperienze di lavoro, un tirocinio,ora ho un mio lavoro in un’agenzia telefonica, con i miei figli cerco di restare in piedi e fare una vita normale, essere autonomo. Quand’ero piccolo, la mia famiglia era cristiana e frequentava la chiesa del mio paese, sentivamo il commento del Vangelo alla televisione ma non conoscevo i fondamenti della religione, in Africa la religione è vissuta in modo diverso. Quando sono arrivato qui, sentivo
Ricordati di rinnovare il tuo abbonamento a
molto la mancanza della mia famiglia che non era qui, ho conosciuto Don Marco, ho sentito il bisogno di frequentare la Chiesa, conoscere di più quello che diceva la Bibbia, di conoscerla davvero però e di capire quello che dice e insegna, ma anche di ricevere i Sacramenti, la Comunione, di sapere di più e di riuscire a parlare di più di Cristo, magari anche io diventare un catechista! Li ho capito l’importante. Io molte cose non le so, ma vorrei battezzare anche i miei figli per farli camminare nella strada di Cristo, fargli conoscere Gesù; frequento la Chiesa di Sant’Eulalia e la parrocchia di La Palma dove loro frequentano gli scout; sono molto felice di ricevere i sacramenti ed emozionato e so che la mia vita cambierà molto; con i miei figli voglio camminare nella strada di Cristo e imparare sempre di più i suoi insegnamenti ed essere una persona giusta.” “Mi chiamo Franck Fosso, ho 32 anni, vengo dal Camerun. Sono arrivato in Italia 3 anni fa, in una giornata di metà maggio nel 2011 dopo un lunghissimo viaggio in cui ho attraversato il deserto e navigato
due giorni in mare, prima di sbarcare a Lampedusa. Sono scappato dalla guerra e come molti facevano, ho organizzato in fretta la mia fuga. Arrivato a Cagliari, ero solo, al centro di prima accoglienza di Elmas subito sono stato accolto e assistito da tante persone, dalla Caritas. Adesso lavoro per la Caritas, faccio il volontario e l’assistente. Alla Caritas della Madonna della Strada, ci sono tante persone che mi conoscono e mi vogliono bene e mi hanno sempre accolto e aiutato. Vivo in quartiere La Marina con la mia fidanzata e tra poche settimane riceverò il Sacramento del Battesimo, della Comunione e della Cresima. Sto bene qui a Cagliari e proprio frequentando la Caritas ho conosciuto meglio il messaggio di Cristo e ho capito che a me mancava qualcosa, che io avevo bisogno di qualcosa per cambiare e diventare migliore. Da un pò di tempo frequento il catechismo e mi piace molto leggere la Bibbia e conoscere la Parola di Dio che è bella e non conoscevo. Ora capisco molte cose e mi sento più saggio e più maturo. Prima vivevo senza sapere molte cose, senza delle regole, senza capire cosa dovevo fare nella mia vita, come dovevo vivere. Sono molto felice di ricevere i Sacramenti e sono molto emozionato, non immagino la sera che li riceverò! Ricevere la Comunione e diventare un cristiano e poter far parte di questa famiglia che mi ha accolto, ma anche vivere in pace e poter aiutare anche io chi troverò nel mio cammino.”
In onda su Radio Kalaritana Frequenze in FM: 95,000 - 97,500 - 99,900 - 102,200 - 104,000
48 numeri a soli Abbonamento 48 “Il Portico” + 12 Avvenire con Cagliari a 36 euro
30 euro
Kalaritana ecclesia Informazione ecclesiale diocesana Dal lunedì al sabato 9.30 e 16.30 Radiogiornale regionale Dal lunedì al venerdì 10.30 / 12.15 Zoom - Dentro la notizia Dal lunedì al venerdì 11.30 / 17.30 L’udienza La catechesi di Papa Francesco Il giovedì ore 21.10 circa
Lampada ai miei passi (2 – 8 giugno) Commento al Vangelo quotidiano a cura di don Walter Onano Dal lunedì al venerdì 5.00 / 6.48 / 21.00 Sabato 5.00 / 6.48 / (21.00 vangelo domenicale) Domenica 5.00 / 7.30 / 21.00 Oggi è già domani Nel cuore della notte con lo sguardo verso il nuovo giorno (A cura di don Giulio Madeddu) Ogni giorno alle 00.01 circa
IL PORTICO
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appuntamenti CONFRATERNITE
Il 2 giugno a Monti il raduno regionale Il 2 giugno a Monti è in programma il raduno regionale delle Confraternite. Alle 9 ci saranno gli arrivi ed il raduno delle confraternite nei pressi del campo sportivo e della chiesa San Giovanni Battista con accredito e ritiro buoni pasto. Alle 10 la processione con rispettive partenze dai punti d’incontro per le vie del paese precedute dalla banda musicale di San Gavino di Monti e dai gruppi folk. Un’ora dopo, alle 11, la Concelebrazione Eucaristica nell’anfiteatro comunale, presieduta da monsignor Sebastiano Sanguinetti (Amministratore Apostolico della Diocesi di Ozieri) e da monsignor Mauro Parmeggiani (Vescovo di Tivoli e Assistente Ecclesiastico della Confederazione delle Confraternite delle Diocesi d’ Italia) e con i vescovi e parroci presenti provenienti dalle diocesi sarde. Al termine della
Santa Messa, cantata dalla corale della confraternita di S. Gavino Martire, verranno consegnate le pergamene di partecipazione. Alle 13.30 il pranzo conviviale nella Cantina del Vermentino. Nel pomeriggio, alle 16.30, inizierà il convegno, nella sala riunioni della cantina sociale del Vermentino, sul tema: “Passato, presente e futuro delle confraternite sarde”. Dopo i saluti di Antonio Barria, delegato regionale delle Confraternita in Sardegna, di Giovanni Mario Spano, vice presidente nazionale del nord Italia e della Sardegna, di don Luca Saba, responsabile spirituale regionale delle Confraternita in Sardegna e di don Pierluigi Sini, parroco di Monti sono previste le relazioni di Giuseppe Mattioli, storico del territorio “Breve storia delle confraternita nella diocesi in Sardegna”, di Francesco Antonetti, Presidente nazionale delle Confraternite delle diocesi in Italia e di monsignor Mauro Parmeggiani, Vescovo di Tivoli e Assistente Ecclesiastico della Confederazione delle Confraternite delle Diocesi d’ Italia. Alle 18 verranno eseguiti i Canti liturgici tradizionali delle confraternite e al termine i saluti con i ringraziamenti. Per info e contatti i numeri di cell. 3285565992 oppure 3351274100 oppure 3453364522; oppure visitare il sito internet www.confraternitamonti.it, o ancora inviare una mail a confraternitamonti@yahoo.it, oppure pigisini@yahoo.it.
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IL PORTICO DEI PAESI TUOI
IL PORTICO
brevi 11 E 12 GIUGNO
Convegno per il clero diocesano Mercoledì 11 e giovedì 12 giugno , dalle 9 alle 13, nell’Aula Magna del Seminario arcivescovile, è in programma il consueto convegno annuale per il clero diocesano. UNA NUOVA PUBBLICAZIONE
A 50 anni dall’incontro Paolo VI e Athenagoras Papa Francesco è stato nei giorni scorsi in Terrasanta per un pellegrinaggio in memoria del 50° Anniversario dell’incontro a Gerusalemme tra Paolo VI e l’allora Patriarca di Costantinopoli Athenagoras. Per ripercorrere questi 50 anni di complesso cammino ecumenico, le edizioni Paoline hanno pubblicato di recente il volume “L’abbraccio di Gerusalemme. Cinquant’anni fa lo storico incontro tra Paolo VI e Athenagoras”, di Valeria Martano, Dottore di ricerca in Storia Sociale e Religiosa. L’abbraccio di Gerusalemme tra Paolo VI e il patriarca ecumenico Athenagoras, il 6 gennaio 1964, è un passaggio decisivo nella storia del cristianesimo. Con quel gesto, le due Chiese rompevano secoli di distanza e di estraneità, riconoscendosi di nuovo sorelle. Frutto dell’iniziativa di papa Montini, che raccoglie l’eredità di Giovanni XXIII, e del patriarca ortodosso, tenace cercatore di unità, l’incontro si colloca nella primavera ecumenica del Vaticano II. Si apre una nuova stagione di fraternità, suggellata dalla cancellazione delle reciproche scomuniche, alla conclusione del Concilio.
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
Feste popolari. Si rinnova a Elmas la tradizionale ricorrenza di S. Caterina di Alessandria.
La fede della comunità di Elmas trova alimento nella pietà popolare Nel periodo della Solennità di Pentecoste si svolge l’antica festa di Santa Caterina. La parrocchia di Elmas vivrà delle giornate d’intensa spiritualità DON FABRIZIO DEIDDA
a fede del popolo sardo è caratterizzata dalle feste dei suoi santi che un tempo scandivano anche i momenti più importanti della vita civile. I Santi in Sardegna ne raccontano la storia, fatta di dominazioni e momenti di grazia con la diffusione del Vangelo. Le loro feste sfidano la frenesia della vita odierna, diventando momenti comunitari, permettendoci di riscoprire quella parte del passato che è capace di illuminare il nostro presente. A Elmas si svolge nella prima decade di giugno in corrispondenza della solennità della Pentecoste, la Festa in onore di Santa Caterina d’Alessandria, vergine e martire proveniente dall’ Egitto . La tradizione vuole che in tempi antichi, un simulacro in corallo della santa approdasse miracolosamente nelle sponde dello stagno. La statua originale è purtroppo andata perduta, ed è stata sostituita con un’altra di epoca settecentesca.Nelle vicinanze del luogo dove fu ritrovato il simulacro sorge il santuario di origine antichissima citato già nelle cronache del 1079. In una bolla di papa Gregorio, datata 4 Luglio, si cita la “Chiesa di Santa Caterina in Semelia”, antico borgo che sorgeva vicinissimo all’attuale Elmas. La chiesa fu oggetto nei secoli, e fi-
L
LOURDES 11 – 15 LUGLIO 15 – 18 LUGLIO
MEDJUGORJE
Voli diretti da Cagliari sull’aeroporto di Lourdes
21 - 26 GIUGNO
Voli diretti da Cagliari su Spalato
• UNICO RAPPRESENTANTE DEI PAOLINI IN SARDEGNA •
La chiesa di Santa Caterina. Sotto a destra: il simulacro della Santa.
no al giorno d’oggi, di vicissitudini tristi che la videro contesa tra diversi proprietari. Anche quest’anno la devozione si ripropone in un paese sempre in via di espansione, diventato solo luogo per il riposo per i più, ma che rimane attaccato alle sue tradizioni nonostante le numerose fatiche e difficoltà che comporta portarle avanti lungo la storia. Oramai tutto è pronto per la grande festa. Si partirà dopo aver ornato la santa con i preziosi e gli ex voto, segno dei favori accordati per sua intercessione e raccolti durante i secoli. Sabato 7 giugno alle ore 18.30 si snoderà la processione solenne con i gruppi folk e la banda musicale alla volta della chiesetta campestre, attraversando le vie del paese per poi passare, come vuole la tradizione, tra i campi, fino ad arrivare alla chiesetta ubicata a pochi metri dall’aeroporto in un terreno di proprietà del Cagliari calcio, che gentilmente anche quest’anno ha
TERRA SANTA
16 – 23 OTTOBRE Volo diretto da Cagliari
S. GIOVANNI ROTONDO 25 – 28 GIUGNO
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concesso la celebrazione della festa e il passaggio della Santa. All’arrivo sarà celebrata la Santa Messa. Domenica, solennità di Pentecoste, verranno ricordati i prodigi compiuti dallo stesso Dono Dell’Altissimo in Santa Caterina che dedicò la sua vita a Cristo Signore fino all’effusione del sangue, divenendo esempio lungo i secoli. Le Sante Messe saranno celebrate alle 11 e alle 19. Lunedi è il giorno tradizionalmente dedicato alla festa e ci sarà la Messa alle 10.30 con gli ammalati. Subito dopo il simulacro rientrerà in paese, dove alla sera sarà celebrata la Messa solenne, cui seguirà la processione. A conclusione ci sarà la Benedizione Eucaristica. L’auspicio è che, anche con la bella occasione della festa di Santa Caterina, la comunità di Elmas possa crescere nella testimonianza della fede e nell’impegno di evangelizzare.
IL PORTICO DELL’ANIMA
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Aggregazioni laicali. La preziosa attività dell’Opera dei Servi e Serve dello Spirito Santo.
Èlo Spirito Santo che indica la strada per poter vivere la propria vocazione
catturare la sua preda si preoccupa di avvistare un agnellino di un gregge che cercherà di allontanare dal gruppo incutendogli paura fino a farlo precipitare in un burrone per sbranarlo. Il programma prevede dalle 9.30 alle 10 l’accoglienza, dalle 10 alle 12 la presentazione dell’Opera, le testimonianze e la preghiera del cuore. Dalle 12 alle 14.30 si svolgeranno le confessioni, i colloqui e il buffet. Si riprenderà alle 15 con la prova dei canti. A seguire la celebrazione della santa Messa e le consacrazioni. Infine, dalle 17.30 alle 18.30 ci sarà un momento di condivisione e il commiato.
L'Opera era attiva già dal 1976 nella persona della sua fondatrice, Paola Coiana. E' nel servizio ai poveri, agli infelici e ai drogati che Paola inizia senza accorgersene un vero e proprio cammino spirituale che la porterà a dar vita nel 1990 ai primi gruppi di preghiera. Tante anime vi sono passate e diverse di queste spinte dalla ricerca del vero senso della vita sono diventate sacerdoti, suore, monache e consacrati laici ma anche mogli e mariti. Vocazioni alla vita consacrata (di cui una decina circa come adoratrici perpetue del Santissimo Sacramento) e alla vita matrimoniale. Gli incontri di preghiera si svolgono il martedì alle 16 nella Basilica di Sant'Elena a Quartu San'Elena, mercoledì alle 16.30 nella chiesa di San Pietro Pascasio a Quartucciu, giovedì alle 16.30 nella chiesa di Santa Lucia a Cagliari e il sabato alle 16.30 nella chiesa di San Cesello a Cagliari. Ogni domenica, inoltre, alle 16.30 in via Guerrazzi a Quartu Sant'Elena si tengono gli incontri di formazione sotto la guida dei sacerdoti dell'Opera. Gli incontri come attesta il diario spirituale della fondatrice sono sotto il patrocinio della Vergine dei Poveri apparsa nel 1933 in Belgio, a Banneux, ad una bambina di nome Mariette Beco. Per maggiori informazioni sugli incontri di preghiera si può visitare la pagina: http://servieservedellospiritosanto.wordpress.com.
essere baluardi di maturità religiosa. ‘Non è affatto degno della nostra età fingere, con il pericolo che molti giovani, pensando che a novant'anni Eleàzaro sia passato alle usanze straniere, a loro volta, per colpa della mia finzione, per appena un po' più di vita, si perdano per causa mia e io procuri così disonore e macchia alla mia vecchiaia. Infatti, anche se ora mi sottraessi al castigo degli uomini, non potrei sfuggire, né da vivo né da morto, alle mani dell'Onnipotente. Perciò, abbandonando ora da forte questa vita, mi mostrerò degno della
mia età e lascerò ai giovani un nobile esempio, perché sappiano affrontare la morte prontamente e nobilmente per le sante e venerande leggi’ (6,25-28). La preoccupazione di Eleazaro è di non essere cattivo esempio per i giovani. Un insegnamento utilissimo: non basta non compiere formalmente il male, ma è utile non divenire inciampo o causa di scandalo per i più deboli. Eleazaro è preoccupato dei giovani, che potrebbero cedere all’illegalità religiosa nel vedere il proprio vegliardo mangiare – anche fittiziamente – carne di suino. Eleazaro andò a morire come era destino per i ribelli, ‘lasciando la sua morte come esempio di nobiltà e ricordo di virtù non solo ai giovani, ma anche alla grande maggioranza della nazione’ (6,31). Questo modello ricorda il consiglio equilibrato di Paolo di fronte alla venerazione degli idoli: ‘per non provocare in lui scandalo, non farlo neppure tu’ (cfr. 1Cor 8,13).
L’8 giugno, nella Casa delle Figlie della Carità, si terrà una giornata comunitaria. Numerose le vocazioni nate all’interno dell’Opera ALESSIA CORBU
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L VANGELO DI GIOVANNI versetti 10,9 e nello specifico il passo “Io sono la porta se uno entra attraverso di Me sarà salvo, entrerà e uscirà e troverà pascolo” sarà il filo portante della giornata comunitaria organizzata per domenica 8 giugno dall'Opera dei Servi e Serve dello Spirito Santo, l'associazione pubblica di fedeli di diritto diocesano eretta dall'Arcivescovo di Cagliari nel settembre 2006. Come ogni anno durante la giornata di Pentecoste si può fare, così, esperienza della preghiera del cuore. L’appuntamento, aperto a tutti, è nella sala convegni dell’istituto delle figlie della Carità in via dei Falconi 10 a Cagliari. Seguire il vero pastore significa nutrirsi dei suoi pascoli erbosi ossia della sua sapienza che non si secca in quanto essa stessa è linfa di vita. Per nutrirci della sua sapienza, però, dobbiamo avere il coraggio di lasciarci guardare da Dio, di lasciarci educare da Lui. Dio desidera che lo conosciamo e deside-
ra che noi ci conosciamo. La sua sapienza mi svelerà tutto questo e se non ci stancheremo di guardarlo e di lasciarci guardare, allora sì che per quanto deboli siamo, Lui, comunque, riuscirà a farci procedere sulla via della vita. Il collante tra la porta e la comunità è la Voce cioè lo Spirito Santo. Si rivela così fondamentale per la crescita spirituale non un cammino individualistico che non ci porta da nessuna parte ma un cammino in comunione con gli altri, con la Chiesa. Illuminante a questo proposito può essere la tattica adoperata in natura dall'aquila reale che per
PERSONAGGI DELLA BIBBIA
Lo scriba Eleazaro di MICHELE ANTONIO CORONA
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l secondo libro dei Maccabei è abilmente intessuto di racconti che presentano la necessità del martirio per la testimonianza. Secondo l’autore, non esiste ragione evidente o velata per la quale si possa peccare per evitare la morte. La vicenda parabolica dello scriba Eleazaro è alquanto significativa in tal senso, poiché offre uno spaccato eccezionale di tale esigenza. Quest’uomo viene descritto come uno degli scribi più stimati, ‘avanti negli anni, dignitoso nell’aspetto e nella persona’ (6,18). Pertanto, egli viene tratteggiato come un faro della cultura e della religiosità giudaica nel momento tragico dell’ingresso dirompente del mondo ellenistico. Il gesto che veniva richiesto/imposto dagli invasori era il mangiare carne suina, elemen-
to ancor’oggi impuro per l’intero mondo semitico e vicinorientale. Anche ad Eleazaro viene imposto questo atto di sottomissione e di adesione al potere dominante attraverso la costrizione ad ingerire la carne. L’anziano, in modo plateale ed evidente, sputò la carne e si preoccupò di manifestare le sue intenzioni. Alcuni funzionari, conoscenti di Eleazaro, provarono a convincerlo di compiere un gesto simbolico: fai finta di mangiare il pasto illecito, mentre noi ti forniamo carne che non sia di suino. Una sorta di bluff che accontenti il potere costituito e salvi la religiosità dell’anziano scriba. Ci sembra di vedere Eleazaro ascoltare la proposta scuotendo la testa e dicendo: ‘No. Assolutamente no!’. Non basta per l’anziano scriba la forma, ma occorre essere coerenti, essere testimoni,
IL PORTICO
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detto tra noi Abortisce e partecipa al “Grande Fratello” di D. TORE RUGGIU
Nell'edizione on line del quotidiano L'Unione Sarda, nella pagina degli esteri, un titolo accattivante e, dopo che si legge l'articolo, sconcertante. Il titolo: “Decide di abortire per partecipare all'edizione del grande fratello”. Lo stesso giornalista commenta nel sottotitolo: “Sembra incredibile eppure è vero. Una ventitreenne vuole abortire per diventare famosa”. Riportiamo integralmente il testo: “si chiama Jiosei Cunningham, ha 23 anni, fa la escort (prostituta, tradotto in italiano, in sardo....meglio non dirlo), è del Regno Unito e vuole partecipare al Grande Fratello. È però incinta (al quarto mese, ma non si sa chi possa essere il padre del bambino) e vuole abortire per non buttar via il suo sogno: quello di diventare famosa. Un figlio, ha spiegato, potrebbe compromettere la sua partecipazione al “grande fratello” britannico, per il quale è stata selezionata. “Sono sul punto di diventare famosa e non ho nessuna intenzione di rovinare tutto – ha spiegato . Un aborto favorirà la mia carriera: il prossimo anno non voglio avere un bambino. Voglio diventare famosa – ribadisce -, mi immagino alla guida di una Range Rover rosa brillante e voglio comprare un grosso appartamento. Nulla potrà fermare i miei progetti”. La ventitreenne ha anche spiegato: “l'emittente televisiva mi voleva fortemente nell'edizione del grande fratello, ma poi hanno scoperto che ero incinta e i rapporti si sono raffreddati improvvisamente. È stato allora che ho cominciato a prendere in considerazione un aborto. Dopo l'operazione – conclude – tornerò da loro e gli chiederò se potrò ancora partecipare al reality”. Ogni commento sarebbe superfluo e inutile. Potremmo dire in sardo “cosa di mancada a custa picciocca!”. Tuttavia qualcosa la possiamo ricordare. Per esempio che, oltre la Range Rover rosa brillante, esistono anche bellissime Mercedes station wagon nere, bianche o anche grigio brillante, che sono i carri funebri su cui certamente un giorno o l'altro entrerà per un viaggetto senza ritorno, accompagnata da tanto di autista e quattro bei ragazzi in giacca e cravatta nera che le faranno da scorta. Un altro commento l'ha coniato in maniera molto intelligente un mio carissimo amico: “la scienza dovrebbe trovare il sistema perché i bambini possano abortire le mamme che hanno queste idee in testa”. Ogni altro commento è superfluo, tanto è raccapricciante il fatto su esposto”. Di recente, in una trasmissione televisiva in una scenetta comica, un personaggio si rivolge all'altro dicendogli: “ma quando Dio ha distribuito i cervelli, tu dove ti sei nascosto?”. Speriamo che il problema della signora sia proprio quello di non avere cervello, oppure che il suo cervello sia talmente annacquato da risparmiarle di giudizio di Dio che la porterebbe dritta all'inferno.
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IL PORTICO DELLA MISSIONE
IL PORTICO
Pastorale sociale. L’incontro sulla realtà brasiliana con don Giuseppe Spiga.
Dalla ricca esperienza del Brasile l’invito a seminare la speranza
curiosità SETTIMANALE DIOCESANO DI CAGLIARI Registrazione Tribunale Cagliari n. 13 del 13 aprile 2004
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MARIANO SIMONI
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tare nella prima linea dell’evangelizzazione non per spirito d’avventura , ma per camminare vicino ai poveri, emarginati, soprattutto senza diritti neppure quello della povertà e dignità. Una missione impossibile senza l’aiuto dei laici, veri protagonisti della chiesa brasiliana, soprattutto in quelle periferie come la diocesi di Viana dove da 6 anni opera don Giuseppe Spiga sacerdote “Fidei donum”, cioè “prestato” per un periodo a un’altra comunità ecclesiale carente di preti. La pastorale sociale della diocesi di Cagliari, diretta da don Giulio Madeddu, nella serata del 23 maggio, in Seminario Arcivescovile, si è messa in ascolto di quella parallela in atto nella più grande Chiesa del Sud America. “Senza catechisti, genitori, volontari e tante persone generose - dice don Spiga in uno dei tanti appuntamenti che hanno costellato il suo breve soggiorno cagliaritano concluso lunedì scorso – il sacerdote non può fare niente”. La chiesa vianese , 613 mila abitati, 492 mila battezzati dispone solamente di 43 sacerdoti, a ciascuno dei quali sono destinati quasi 13 mila abitanti. “ La mia parrocchia di Matinha – precisa il missionario – è popolata da 26 mila persone, 7 mila vivono nel comune più popoloso i restanti sono distribuiti in una
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Un’immagine della Settimana Missionaria a Matinha.
sessantina di villaggi e piccoli centri, irraggiungibili in certi periodi dell’anno”. Evangelizzazione e promozione umana è il binomio pastorale che ispira l’azione del missionario cagliaritano finalizzata a costruire percorsi di dignità umana per gran parte di quella gente vittima di un latifondismo di rapina a favore delle grandi multinazionali e dei potentati economici nazionali, che hanno messo gli occhi sulle risorse naturali dello stato del Maranhao, nordest affacciato sull’Atlantico. Un “editto delle chiudende” in salsa brasiliana, che ha provocato povertà ed esclusione sociale con il corollario di violenze e corruzione che fanno raggiungere notevoli livelli di miseria materiale e culturale. I missionari portano il volto di una chiesa sorella, come quella cagliaritana, che sostiene con
zato e il traffico per lo sfruttamento della sessualità. La preoccupazione della Chiesa brasiliana è difendere i diritti umani, le minoranze etniche, la dignità dei lavoratori, il diritto alla proprietà della terra. La strategia è organizzarsi sempre meglio a livello popolare, valorizzare e formare le persone come operatori di trasformazioni sociali attraverso le comunità di base, che quasi assumono un duplice ruolo sociale e religioso insieme: luogo di coscientizzazione all’emergenza umanitaria, ma anche di evangelizzazione. Missioni attive e contagiose. “Soprattutto la liturgia della gioia – dice l’arcivescovo Arrigo Miglio, che ha chiuso l’incontro missionario sull’America latina – che rivela un modo ottimistico di vivere il fatto religioso. La fede è ragione della speranza cristiana”.
piccole iniziative il gemellaggio con la diocesi di Viana. Don Giuseppe ha avviato, con l’aiuto di associazioni sarde, una serie di progetti di solidarietà: per le adozioni a favore delle famiglie in difficoltà, per l’assistenza ai carcerati in collaborazione con suor Cristina delle Figlie di san Giuseppe di Genoni; il progetto “bordado” con suor Annalisa Serra che ha creato una scuola professionale di ricamo per 60 ragazze. Tanti rivoli d’impegno, servizi ecclesiali in risposta alle urgenze della situazione, che, a livello di chiesa brasiliana, prendono il nome di “pastorali”: pastorale della terra, operaia, indigena. “La Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile per quest’anno ha stabilito – aggiunge Spiga - che il tema unificante sia “Fraternità e traffico umano”, che include il traffico per il lavoro for-
Redazione: Francesco Aresu, Federica Bande, Roberto Comparetti, Maria Chiara Cugusi, Fabio Figus. Hanno collaborato a questo numero: Tore Ruggiu, Andrea Busia, Matteo Piano, Maria Grazia Pau, Ignazio Ganga, Eugenio Lao, Silvana Migoni, Martina Lilliu, Fabrizio Deidda, Alessia Corbu, Michele A. Corona, Mariano Simoni. Per l’invio di materiale scritto e fotografico e per qualsiasi comunicazione fare riferimento all’indirizzo e-mail: settimanaleilportico@gmail.com L’Editore garantisce la massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione scrivendo a Associazione culturale Il Portico, via mons. Cogoni, 9 09121 Cagliari. Le informazioni custodite nell’archivio elettronico verranno utilizzate al solo scopo di inviare agli abbonati la testata (L. 193/03).
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