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DOMENICA 22 GIUGNO 2014 A N N O X I N . 25

SETTIMANALE DIOCESANO

DI

CAGLIARI

€ 1.00

Cristo nelle nostre strade ROBERTO PIREDDA

C

on la festa del Corpus Domini le strade dove comunemente si svolge la vita ordinaria saranno ancora una volta attraversate da Gesù Eucaristia presente in modo vero, reale e sostanziale. La ricorrenza del Corpo e del Sangue di Cristo ci ricorda l’essenziale primato di Dio nella nostra esistenza di credenti. La realtà dell’Eucaristia ci permette di fare continuamente esperienza di una “vita nuova” non creata da noi, che non è il prodotto di qualche raffinata strategia di “ingegneria” ecclesiale, ma che viene donata unicamente da Dio. Il Signore Gesù non offre genericamente “amore” o qualcosa di simile, ma davvero se stesso. Proprio per questo ci dona tutto. Il passaggio per le nostre strade di Gesù Eucaristia che si ripete ogni anno in occasione del Corpus Domini, ci permette di riflettere sulla straordinaria forza missionaria che nasce dal Sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo. Come scriveva Benedetto XVI nella Sacramentum Caritatis, «l'Eucaristia non è solo fonte e culmine della vita della Chiesa; lo è anche della sua missione» (n. 84). Nella notte in cui viene tradito, il Signore nell’Ultima Cena «affida ai suoi discepoli il Sacramento che attualizza il sacrificio da Lui fatto di se stesso in obbedienza al Padre per la salvezza di tutti noi. Non possiamo accostarci alla Mensa eucaristica senza lasciarci trascinare nel movimento della missione che, prendendo avvio dal Cuore stesso di Dio, mira a

raggiungere tutti gli uomini» (ibidem). Il legame tra Eucaristia e missione lo ritroviamo approfondito nell’Evangelii gaudium di Papa Francesco. «Gesù - spiega il Santo Padre - ci lascia l’Eucaristia come memoria quotidiana della Chiesa, che ci introduce sempre più nella Pasqua (cfr Lc 22,19). La gioia evangelizzatrice brilla sempre sullo sfondo della memoria grata: è una grazia che abbiamo bisogno di chiedere. Gli Apostoli mai dimenticarono il momento in cui Gesù toccò loro il cuore: “Erano circa le quattro del pomeriggio” (Gv 1,39) […] Il credente è fondamentalmente “uno che fa memoria”» (EG, n. 13). La capacità di fare memoria del dono di Cristo ci permette proprio di comprendere la dinamica vera e profonda dell’evangelizzazione. Il primato è quello dell’azione di Dio, al centro della scena c’è soltanto Lui, non l’uomo con le sue “strategie” o i suoi “organigrammi”. Il rischio altrimenti sarebbe quello di trasformare la Chiesa, come ama dire Papa Francesco, in un’impresa o in una “ong”, mentre l’opera della salvezza è sempre di Dio che «ha voluto chiamarci a collaborare con Lui e stimolarci con la forza del suo Spirito» (EG, n. 12). Nella prospettiva del primato di Cristo, che continuamente impariamo dall’Eucaristia, è assai significativo quanto nell’Evangelii gaudium si dice a proposito dell’omelia. La predicazione liturgica deve orientare «l’assemblea, ed anche il predicatore, verso una comunione con Cristo nell’Eucaristia che trasformi la vita. Ciò richiede che la parola del

predicatore non occupi uno spazio eccessivo, in modo che il Signore brilli più del ministro» (EG, 138). Il cammino dei discepoli missionari conosce, insieme alle giornate luminose, anche fatiche e sconfitte; proprio per questo il Sacramento dell’Eucaristia si pone non come «un premio per i perfetti» ma, donando la grazia necessaria per andare avanti, quale «generoso rimedio e un alimento per i deboli» (EG, n. 47). Talvolta si sperimenta la prova e magari si fatica a comprendere come mai nel cammino di fede personale e nel vasto orizzonte dell’apostolato non si ottengono i risultati sperati. In tali momenti è utile riprendere quanto dice Papa Francesco, nell’ultima parte dell’Esortazione, a proposito degli “evangelizzatori con Spirito”: «Occorre sempre coltivare uno spazio interiore, che conferisca senso cristiano all’impegno e all’attività. Senza momenti prolungati di adorazione, di incontro orante con la Parola, di dialogo sincero con il Signore, facilmente i compiti si svuotano di significato, ci indeboliamo per la stanchezza e le difficoltà, e il fervore si spegne. La Chiesa non può fare a meno del polmone della preghiera, e mi rallegra immensamente che si moltiplichino in tutte le istituzioni ecclesiali i gruppi di preghiera, di intercessione, di lettura orante della Parola, le adorazioni perpetue dell’Eucaristia» (EG, n. 262). È sempre dall’Eucaristia che si deve partire per portare nel campo dove siamo immersi ogni giorno, che è il mondo, la gioia del Vangelo. Non bisogna dimenticarlo mai.

CORPUS DOMINI Domenica 22 giugno 2014 alle 18.00, l’Arcivescovo di Cagliari Arrigo Miglio presiede nella chiesa Cattedrale la Messa in occasione della Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, con la partecipazione dei parroci della Città di Cagliari. Nelle parrocchie cittadine non si terranno altre celebrazioni vespertine. Al termine della Messa avrà inizio dalla Cattedrale la Processione Eucaristica con il seguente itinerario: piazza Palazzo, via Martini, porta Cristina, viale Buon Cammino, via Is Mirrionis. La conclusione è prevista presso l’Ospedale Santissima Trinità con la Benedizione Eucaristica e una particolare preghiera per tutti gli ammalati.


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