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DOMENICA 12 OTTOBRE 2014 A N N O X I N . 37
SETTIMANALE DIOCESANO
DI
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CAGLIARI
Uniti nella preghiera ROBERTO PIREDDA
niti nella preghiera intorno al Papa e ai padri sinodali. Questo deve essere l’atteggiamento fondamentale che ci accompagna durante il Sinodo sulla famiglia. Il Sinodo dei Vescovi, istituito da Paolo VI nel 1965, è un’assemblea dei rappresentanti dell'episcopato cattolico riunita «per prestare aiuto con il loro consiglio al Romano Pontefice nella salvaguardia e nell'incremento della fede e dei costumi, nell'osservanza e nel consolidamento della disciplina ecclesiastica e inoltre per studiare i problemi riguardanti l'attività della Chiesa nel mondo» (Codice di Diritto Canonico, can. 342). Per desiderio di Papa Francesco si svolgeranno due assemblee sul tema della famiglia, una straordinaria, quest’anno, l’altra, ordinaria, nel 2015. Un certo modo di presentare le notizie ecclesiali ha fatto perdere di vista il centro del discorso. Si è voluto ridurre tutto il dibattito, che riguarda Le sfide pastorali della famiglia nel contesto dell’evangelizzazione, al solo tema della possibilità - per i divorziati risposati - di ricevere la Comunione. Un linguaggio tipico della (vecchia) politica ha aggiunto ulteriore confusione. Per esempio, si continua a ragionare opponendo le categorie di “destra” a quelle di “sinistra”: ma questi aggettivi non c’entrano con il Sinodo, che è cosa diversa da una riunione di direzione di un partito. Non si tratta di “costruire maggioranze” e alchimie simili, quanto, come recita la preghiera per il Sinodo, di trovare le strade per «ridestare in tut-
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ti la consapevolezza del carattere sacro e inviolabile della famiglia, la sua bellezza nel progetto di Dio». Certe semplificazioni giornalistiche ricordano quelle usate per il ConcilioVaticano II. Non a caso a tale proposito Benedetto XVI, in un memorabile discorso al Clero di Roma, parlò del “Concilio dei Padri”, quello vero e che ci interessa, e del “Concilio dei media”, assai poco fedele all’originale (14 febbraio 2013). Papa Francesco, nel discorso fatto durante la Veglia di preghiera in preparazione al Sinodo, ha indicato l’orizzonte dei lavori di queste settimane. «Anche nella cultura individualista – ha mostrato il Santo Padre - che snatura e rende effimeri i legami - in ogni nato di donna rimane vivo un bisogno essenziale di stabilità, di una porta aperta, di qualcuno con cui intessere e condividere il racconto della vita, di una storia a cui appartenere. La comunione di vita assunta dagli sposi, la loro apertura al dono della vita, la custodia reciproca, l’incontro e la memoria delle generazioni, l’accompagnamento educativo, la trasmissione della fede cristiana ai figli: con tutto questo la famiglia continua ad essere scuola senza pari di umanità, contributo indispensabile a una società giusta e solidale». Perché i padri possano realizzare il discernimento spirituale e pastorale necessario per riuscire a «percepire “l’odore” degli uomini del nostro tempo» e proporre loro «con credibilità la buona notizia sulla famiglia», Papa Francesco ha invitato la Chiesa a pregare lo Spirito Santo perché conceda ai vescovi tre doni in particolare: l’ascolto, il con-
fronto e lo sguardo. L’ascolto riguarda Dio e il popolo: «ascolto di Dio, fino a sentire con Lui il grido del popolo; ascolto del popolo, fino a respirarvi la volontà a cui Dio ci chiama». Ai padri, ha spiegato il Papa, sempre durante la Veglia, servirà poi la disponibilità al confronto «sincero, aperto e fraterno», che porti a farsi carico «con responsabilità pastorale degli interrogativi che questo cambiamento d’epoca porta con sé». Non si tratta quindi di «discutere idee belle o originali», ma di «coltivare e custodire meglio la vigna del Signore, per cooperare al suo sogno, al suo progetto d’amore sul suo popolo» (Omelia per la S. Messa di apertura del Sinodo, 5 ottobre 2014). Ciò che è essenziale per il Sinodo è poi il dono di mantenere lo sguardo fisso su Cristo: «Se davvero intendiamo verificare il nostro passo sul terreno delle sfide contemporanee, la condizione decisiva è mantenere fisso lo sguardo su Gesù Cristo, sostare nella contemplazione e nell’adorazione del suo volto. Se assumeremo il suo modo di pensare, di vivere e di relazionarsi, non faticheremo a tradurre il lavoro sinodale in indicazioni e percorsi per la pastorale della persona e della famiglia» (Discorso alla veglia). Con il sostegno della preghiera di tutti i fedeli, la Provvidenza non mancherà di guidare i lavori del Sinodo perché aiutino la Chiesa ad annunciare con coraggio e verità il Vangelo della famiglia, «che fin dalle origini è parte integrante del disegno d’amore del Signore per l’umanità» (Omelia per la S. Messa di apertura).
in Preghiera Per iL Sinodo
Accompagniamo lo svolgimento dei lavori sinodali con la preghiera composta dal Santo Padre. Gesù, Maria e Giuseppe in voi contempliamo lo splendore dell’amore vero, a voi con fiducia ci rivolgiamo. Santa Famiglia di Nazareth, rendi anche le nostre famiglie luoghi di comunione e cenacoli di preghiera, autentiche scuole del Vangelo e piccole Chiese domestiche. Santa Famiglia di Nazareth, mai più nelle famiglie si faccia esperienza di violenza, chiusura e divisione: chiunque è stato ferito o scandalizzato conosca presto consolazione e guarigione. Santa Famiglia di Nazareth, il prossimo Sinodo dei Vescovi possa ridestare in tutta la consapevolezza del carattere sacro e inviolabile della famiglia, la sua bellezza nel progetto di Dio. Gesù, Maria e Giuseppe Ascoltate, esaudite la nostra supplica. Papa Francesco
a Pagina 6 La riflessione di Mons. Miglio sul Sinodo