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DOMENICA 19 OTTOBRE 2014 A N N O X I N . 38

SETTIMANALE DIOCESANO

DI

€ 1.00

CAGLIARI

Cristiani e mariani omenica 19 ottobre durante la Santa Messa a conclusione del Sinodo straordinario sulla famiglia, Papa Francesco beatificherà Paolo VI, suo predecessore sul soglio di Pietro dal 1963 al 1978. In occasione del trentesimo anniversario dalla morte di Papa Montini, Benedetto XVI ricordò la sua figura con queste parole: «Quale supremo Pastore della Chiesa, Paolo VI guidò il popolo di Dio alla contemplazione del volto di Cristo, Redentore dell’uomo e Signore della storia. E proprio l’amorevole orientamento della mente e del cuore verso Cristo fu uno dei cardini del Concilio Vaticano II, un atteggiamento fondamentale che il venerato mio predecessore Giovanni Paolo II ereditò e rilanciò nel grande Giubileo del 2000. Al centro di tutto, sempre Cristo: al centro delle Sacre Scritture e della Tradizione, nel cuore della Chiesa, del mondo e dell’intero universo […] Potremmo veramente dire, con l’apostolo Paolo, che la grazia di Dio in lui “non è stata vana” (cfr 1 Cor 15,10): ha valorizzato le sue spiccate doti di intelligenza e il suo amore appassionato alla Chiesa ed all’uomo. Mentre rendiamo grazie a Dio per il dono di questo grande Papa, ci impegniamo a far tesoro dei suoi insegnamenti» (Angelus, 3 agosto 2008). Pensando al mese di Ottobre, tradizionalmente legato alla preghiera mariana del Rosario, vogliamo ricordare Paolo VI con alcuni passaggi dell’omelia che pronunciò durante la S. Messa celebrata a Cagliari, nel sagrato di N.S. di Bonaria, il 24 aprile del 1970. Parole diventate celebri per la loro capacità di indicare il valore della devozione alla Vergine Maria (rp).

D

«Fratelli tutti e Figli carissimi, eccoci davanti a Maria per il secondo e principale incontro, che ci ha chiamati oggi a questo Santuario della Madonna di Bonaria. Dobbiamo non solo riconfermare il culto, che per sei secoli ha fatto di questo Santuario un punto, anzi un ponte, di spirituale contatto delle Genti Sarde e degli Uomini del Mare con la benedetta fra tutte le creature, Maria Santissima, Madre di Cristo secondo la carne, e Madre nostra spiritualmente. Dobbiamo soprattutto, a Noi pare, cercare di comprendere nuovamente le ragioni della nostra venerazione e della nostra fiducia verso la Madonna […]. Come nella statua della Madonna di Bonaria, Cristo ci appare nelle braccia di Maria; è da Lei che noi lo abbiamo, nella sua primissima relazione con noi; Egli è uomo come noi, è nostro fratello per il ministero materno di Maria. Se vogliamo essere cristiani, dobbiamo essere mariani, cioè dobbiamo riconoscere il rapporto essenziale, vitale, provvidenziale che unisce la Madonna a Gesù, e che apre a noi la via che a Lui ci conduce. Una duplice vita: quella dell’esempio e quella dell’intercessione. Vogliamo essere cristiani, cioè imitatori di Cristo? Guardiamo a Maria; ella è la figura più perfetta della somiglianza a Cristo. Ella è il “tipo”. Ella è l’immagine che meglio d’ogni altra rispecchia il Signore; è, come dice il Concilio, «l’eccellentissimo modello nella fede e nella carità» (Lumen gentium, 53, 65, etc.). Com’è dolce come è consolante avere Maria, la sua immagine, il suo ricordo, la sua

dolcezza, la sua umiltà e la sua purezza, la sua grandezza davanti a noi, che vogliamo camminare dietro i passi del Signore; com’è vicino a noi il Vangelo nella virtù che Maria personifica e irradia con umano e sovrumano splendore. E come scompare, se di ciò vi fosse bisogno, da noi il timore che dando alla nostra spiritualità questa impronta di devozione mariana, la nostra religiosità, la nostra visione della vita, la nostra energia morale debbano diventare molli, femminee e quasi infantili, quando appressandoci a Lei, poetessa e profetessa della redenzione, ascoltiamo dalle sue labbra angeliche l’inno più forte e innovatore che sia mai stato pronunciato, il Magnificat; è Lei che rivela il disegno trasformatore dell’economia cristiana, il risultato storico e sociale, che tuttora trae dal cristianesimo la sua origine e la sua forza: Dio, Ella canta, «ha disperso coloro che insuperbivano nei loro pensieri ..., ha rovesciato dal loro trono i superbi ed ha esaltato gli umili» (Luca 1, 51-52). E qui la seconda via Ella, la Madonna, ci apre per arrivare alla nostra salvezza in Cristo Signore: la sua protezione. Ella è la nostra alleata, la nostra avvocata. Ella è la fiducia dei poveri, degli umili, dei sofferenti. Ella è perfino il «rifugio dei peccatori». Ella ha una missione di pietà, di bontà, d’intercessione per tutti. Ella è la consolatrice d’ogni nostro dolore. Ella insegna ad essere buoni, ad essere forti, ad essere pietosi per tutti. Ella è la regina della pace. Ella è la madre della Chiesa».

IN PREGHIERA PER IL SINODO

Accompagniamo i lavori sinodali con la preghiera composta dal Santo Padre. Gesù, Maria e Giuseppe in voi contempliamo lo splendore dell’amore vero, a voi con fiducia ci rivolgiamo. Santa Famiglia di Nazareth, rendi anche le nostre famiglie luoghi di comunione e cenacoli di preghiera, autentiche scuole del Vangelo e piccole Chiese domestiche. Santa Famiglia di Nazareth, mai più nelle famiglie si faccia esperienza di violenza, chiusura e divisione: chiunque è stato ferito o scandalizzato conosca presto consolazione e guarigione. Santa Famiglia di Nazareth, il prossimo Sinodo dei Vescovi possa ridestare in tutta la consapevolezza del carattere sacro e inviolabile della famiglia, la sua bellezza nel progetto di Dio. Gesù, Maria e Giuseppe Ascoltate, esaudite la nostra supplica. Papa Francesco


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