Poste Italiane SpA Spedizione in abb.to postale D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) Art. 1 comma 1 - DCB Cagliari
SETTIMANALE DIOCESANO
A N N O X I I N .11
Politica
2
Regione
3
DI
CAGLIARI
Solidarietà
DOMENICA
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15
MARZO
€ 1.00
2015
Papa Francesco
Le linee guida della riforma “La buona scuola”
Sostenere l’economia della Sardegna
Stare accanto ai ragazzi che soffrono
Tenere unite la fede e la vita
atteo Renzi e il Ministro Giannini M hanno annunciato il
l Consiglio Regionale ha approvato la Imanovra economica
e attività delle Suore somasche L per i giovanissimi
urante la Messa nella Parrocchia di D Ognissanti il ricordo
prossimo disegno di legge
della Giunta Pigliaru
in difficoltà
della visita di Paolo VI
EDITORIALE
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Giovani. L’8 marzo a Orroli il secondo Incontro Diocesano
La volta buona di Roberto Piredda davvero arrivato il tempo di chiudere questo conflitto del Novecento: scuole statali contro private. Non esiste, non è più tra noi, ci ha fatto perdere tempo e risorse». A fare questa affermazione non è un prelato o il portavoce di Confindustria, ma Luigi Berlinguer, ex ministro dell’Istruzione nei Governi Prodi e D’Alema, figura di indubbia estrazione laica e di sinistra, in una recente intervista a La Repubblica. La sua voce non è mancata nel dibattito intorno ai provvedimenti su “La buona scuola” che, dopo una lunga fase di consultazione, sono arrivati in Consiglio dei Ministri e stanno per prendere forma, probabilmente attraverso un disegno di legge. Uno degli aspetti sui quali in questi giorni si dibatte in modo particolare è infatti quello del rapporto tra scuole statali e non statali. Non è raro trovare chi, per esempio, attacca il Governo, dicendo che regala “fondi a pioggia per le private”, “tradendo la Costituzione” e lasciando la scuola statale “senza risorse”. Per sgombrare il campo dagli equivoci si può far riferimento sempre a Berlinguer: fu proprio lui, da Ministro dell’Istruzione, a far approvare la legge sulla parità. In Italia, con buona pace di chi non lo sa o fa finta di non saperlo, esiste già un sistema nazionale d’istruzione (cfr. Legge n. 62, 10 marzo 2000), costituito dalle scuole statali e da quelle paritarie, private e degli enti locali. È sempre l’ex ministro a spiegarlo a La Repubblica: «Basta guardarsi in giro e si scopre che l'insegnamento è pubblico, fortemente pubblico, ma può essere somministrato da scuole statali, private, religiose, aconfessionali in una sana gara a chi insegna meglio». Negli altri paesi europei, che sono tutto fuorchè clericali - basti pensare all’Olanda, alla Francia o alla Germania, per fare solo degli esempi - è prassi normale che le scuole paritarie siano finanziate dallo Stato che copre gran parte dei costi. Molto “laicamente” si può dire che è giunta l’ora di comprendere la distinzione tra “statale” e “pubblico”. Non tutto ciò che è “pubblico” deve essere per forza gestito direttamente dallo Stato. A quest’ultimo deve certamente competere la responsabilità di dare le direttive generali e indicare i requisiti fondamentali, nell’ambito dell’istruzione, e di vigilare attentamente perché questi vengano attuati; ma lo stesso servizio può essere realizzato anche da soggetti “privati”, riconosciuti e approvati dallo Stato. Non sarà certamente lo “statalismo” a far crescere la scuola pubblica, anche quella “statale” non può che giovarsi di una sana intraprendenza nel campo dell’istruzione da parte di vari soggetti. È evidente, visti i mezzi, che la scuola statale avrà sempre la parte preponderante nel sistema dell’istruzione e andrà sempre sostenuta e migliorata. Ma perché temere per la presenza di altri soggetti? In nome del principio di sussidiarietà, presente anche nella Costituzione Italiana, si devono superare i pregiudizi nei confronti delle scuole paritarie, perché «la natura pubblica del servizio da esse svolto non risiede nello stato giuridico dell’ente gestore, statale o non statale, ma nella loro funzione a vantaggio di tutta la collettività» (Conferenza Episcopale Italiana, La Scuola Cattolica risorsa educativa della Chiesa locale per la società, 2014, n. 19). Continua a pagina 2
È
Una “casa” per i giovani
Il tema del secondo appuntamento dei giovani della diocesi è stato quello della “casa”. Nell’anno del bicentenario della nascita di Don Bosco la scelta è infatti quella di seguire le linee guida della sua visione di oratorio, da lui considerato sempre come “casa” che accoglie tutti i ragazzi, testimoniando così la carità pastorale della Chiesa che vuole offrire loro il tesoro più prezioso: il Signore Gesù 5
Economia La Sardegna presente all’Expo
3 Università Le elezioni per il nuovo Rettore
Spiritualità 10 Pastorale Il valore della tradizione delle Quarantore
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Le iniziative per la Quaresima a Pula
n 24 ORE PER IL SIGNORE Anche a Cagliari, nella Chiesa di Sant’Antonio in via Manno, si terrà l’iniziativa “24 ore per il Signore”, promossa da Papa Francesco a livello universale. L’inizio è previsto alle 17.00 di venerdì 13 marzo con la S. Messa presieduta da Mons. Miglio. A seguire ci sarà ininterrottamente l’Adorazione Eucaristica, con la presenza di sacerdoti disponibili per le confessioni, fino alle 17.00 di sabato 14.