syndicom - il giornale

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N. 2 26 febbraio 2016

il giornale

www.syndicom.ch Il sindacato dei media e della comunicazione

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commercio librario

L’8 marzo non è una pizza Quando qualcuno mi dice che l’Otto Marzo è la festa della donna, mi inalbero: è la giornata internazionale della donna. Purtroppo l’idea della “festa” è stata sdoganata a più livelli. Basti pensare la fine che ha fatto l’Otto Marzo, ridotto a un mero evento commerciale: distribuzione di buoni di 20 franchi per un trucco o per un peeling alle mani, autolavaggio gratuito, aperitivi offerti, spogliarelli maschili. A partire dai primi anni del 2000, sull’Otto Marzo è sceso un pietoso silenzio. Innanzitutto da parte delle donne, stanche di prenotare tavoli in pizzerie sovraffollate; stanche di ricevere mimose che appassiscono in poche ore nei vasi domestici; stanche di festeggiare in chiassose comitive mono-genere una ricorrenza di cui nessuno ricordava più l’origine; stanche dell’ennesima data sul calendario. L’Otto Marzo ha ben poco a che fare con le pizze o gli gnocchi in piazza. L’Otto Marzo è un giorno che dovrebbe richiamare la resistenza contro le ingiustizie, le oppressioni, le discriminazioni. Che sono esattamente al centro delle lotte che hanno dato vita, all’inizio del Novecento, all’Otto Marzo. E che negli anni Settanta era considerato un giorno di lotta rivoluzionaria. Perché il Movimento di liberazione della donna questo ha fatto: ha avviato una vera rivoluzione nelle relazioni e nel paradigma sociale culturale. Ha sovvertito i ruoli, contestato i destini segnati (figlia, sorella o moglie, mai libere di scegliere, mai cittadine autonome), sconvolto la vita reale delle persone, cambiato le abitudini più profonde, creando una nuova cultura, nuovi valori, nuovo senso comune. Con grande investimento di energia, sforzi e tante resistenze. Mai veramente sopite fino in fondo. A tal punto che al di là di alcune › Continua a pag. 16

La conferenza di settore dei librai rifiuta la settimana lavorativa di 41 ore › Pag. 6

donne

argentina

Quando la maternità fa paura ai datori di lavoro: storie di ordinaria discriminazione ›Pag. 11

Il nuovo presidente Macri sta smantellando anni di conquiste sociali › Pag. 12

telecomunicazioni

Swisscom, grandi manovre Con l’etichetta di Excellence 2016+, Swisscom ha annunciato un nuovo piano aziendale che prevede di cancellare o trasferire in altra sede centinaia di posti di lavoro. syndicom chiede che l’eccellenza venga applicata anche e soprattutto nei confronti dei lavoratori.  Pagina 4

©S WISSCOM

editoriale

press e media elet tronici

©RSI/L .DAULTE

Primi tagli alla RSI, va in onda un pessimo show “all’americana” Una volta, quando si andava in pensione dopo trent’anni di attività nella stessa azienda, ti regalavano il classico orologio e i colleghi organizzavano una festa. Alla RSI, a fine gennaio, il copione è stato ben diverso, come racconta il servizio di Gehrard Lob alle pagine 6 e 7. Giornalisti richiamati al lavoro con una scusa e licenziati senza preavviso, accompagnati (scortati?) all’uscita da personale di sicurezza, badge e perfi-

no accessi al posteggio disattivati. Cose “all’americana”, che non ci si sarebbe aspettate dalla RSI, “parte del nostro mondo”, per lo più diretta da un giornalista come Maurizio Canetta. Quest’ultimo si è successivamente scusato e ha fatto pubblica ammenda. In ogni caso, e sin dall’inizio, syndicom ha denunciato che quanto accaduto alla RSI rimane un fatto grave che non può e non deve più ripetersi.

Le modalità con cui sono stati effettuati i licenziamenti calpesta i diritti e la dignità professionale dei lavoratori e causa inaccettabili strumentalizzazioni da parte di chi vuole indebolire il servizio pubblico. Allo stesso modo e con la stessa forza, syndicom critica le misure adottate finora: chiede pertanto di annullarle e di riaprire il tavolo delle trattative con i partner sociali in un confronto corretto e trasparente che

porti a trovare misure di risparmio alternative a quelle adottate finora e più socialmente sostenibili. I licenziamenti non sono la soluzione. Una riduzione dell’organico ha inevitabili e irreversibili ripercussioni negative sulla qualità del servizio dell’informazione e del servizio di pubblica utilità che contribuisce allo sviluppo culturale del Paese e incoraggia la libera opinione. Con una perdita per tutti. (gv)


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