syndicom - il giornale

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N. 3 24 marzo 2016

il giornale

www.syndicom.ch Il sindacato dei media e della comunicazione

AZB 3001 Berna Cambi di indirizzo sono da inviare a: syndicom, Adressverwaltung, Monbijoustrasse 33, casella postale, 3001 Berna editoriale

RSI, costruire il futuro Avanti tutta. Il consiglio di amministrazione della SSR ha approvato la realizzazione del nuovo Campus radiotelevisivo e multimediale, che sorgerà a Comano, con un investimento di 62 milioni di franchi. Il nuovo edificio permetterà di integrare la produzione delle redazioni dello Sport e dell’Informazione, consentendo così il trasferimento a Comano di Rete Uno dall’attuale sede di Besso. In questo modo, al termine dei lavori (previsto per il 2020), sarà possibile sfruttare le sinergie tra l’informazione radiofonica, televisiva e online. Nel 2024, anche Rete Due e Tre si trasferiranno a Comano. La SSR, insomma, si muove. La notizia potrebbe stupire il cittadino comune: ma come, la RSI licenzia i suoi dipendenti e investe per una nuova struttura? “È sbagliato mettere in contrapposizione fra loro le risorse umane e i progetti futuri”, ha però ricordato Luigi Pedrazzini, presidente della CORSI (l’organo di vigilanza e di rappresentanza degli utenti), in un’intervista al Corriere del Ticino. “La capacità di finanziare progetti per il futuro è la condizione necessaria per mantenere un alto livello di occupazione. La riduzione dei collaboratori è conseguenza di una decisione del Tribunale Federale che ha tolto alla SSR una quarantina di milioni l’anno”. Proprio come i 62 milioni del Campus, anche i 40 milioni di tagli sono poca cosa rispetto ai proventi milionari della SSR. Se si trovano per i progetti futuri, potrebbero essere cercati altrove (soppressione dei privilegi salariali per i quadri superiori, vendite di immobili, razionalizzazione) anche per salvaguardare gli attuali posti di lavoro. Avanti tutta, anche con i licenziamenti. Dopo i primi, “clamorosi” per la forma e la totale mancanza di rispetto dei lavoratori, il sindacato svizzero dei massmedia (SSM) ha rivendicato Continua a pag. 16

rivoluzione digitale

industria grafica

Eliminare i libri di carta dalle biblioteche! Una provocazione accende il dibattito  › Pagine 2-3

Lanciata una petizione affinché Tamedia firmi il Contratto Collettivo

intervista

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Il presidente uscente Alain Carrupt ricorda trent’anni di battaglie sindacali › Pag. 10

comunicazione visiva

Gianluca Grossi reporter e fotografo Bellinzona

Maki Shimizu illustratrice Berlino

Sabato 16 aprile 2016

Conferenza 14.00 – 18.30 Aperitivo 18.30 – 20.00

Studio Mut graphic designers Bolzano

Communico 2016 Aula Magna SUPSI Trevano

Organizzatori

Giornata del design e della comunicazione visiva Sponsor

La giornata del design e della comunicazione visiva organizzata da syndicom si pone l’obiettivo di mettere in contatto studenti e professionisti del settore.  L’evento è aperto a tutti, gratuito per gli associati. Pagine 8 e 9

nuova ricerca sui call center in svizzera

Un settore in rapida trasformazione

Il settore dei call center dipende sempre più da lavoratori qualificati. Allo stesso tempo, però, le condizioni di lavoro sono poco attrattive per i dipendenti, soggetti a una pressione lavorativa molto alta. Una recente ricerca illustra cinque tendenze e cinque problemi di questo ramo, nonché alcune proposte concrete di soluzione.  Patrick Probst Sotto la direzione di Ueli Mäder, noto docente basilese di sociologia, i ricercatori Riccardo Pardini e Bianca Fritz hanno analizzato la situazione lavorativa nei call center. Nell’odierno mondo del lavoro, il termine call center è stato largamente sostituito da altre definizioni. All’interno del settore si parla soprattutto di contact-center o di

service-center. L’utilizzo di diversi termini dimostra già quanto eterogeneo sia questo ramo. L’elemento che accomuna queste aziende è l’attività lavorativa che collega efficientemente il lavoro di gestione e di comunicazione con i mezzi tecnologici. E siccome questo tipo di attività è scaturita dai call center, qui di seguito si utilizza

indifferentemente questo termine. Nella loro ricerca, Pardini e Fritz hanno condotto interviste con esperti, interrogato con cura 45 dirigenti e dipendenti di 12 diversi call center ed eseguito un’ampia analisi dei media. «I risultati sono sconvolgenti», commenta il professor Mäder. Continua alle pagine 4 e 5

La prima ricerca di questo tipo La ricerca “Lavorare nel call center” è stata commissionata dal sindacato syndicom e dalla Fondazione sovis Swisscom. Da parte di syndicom, la sezione di Berna ha fornito un contributo finanziario per realizzarla. E questa è la prima ricerca in assoluto che analizza la situazione lavorativa nei call center svizzeri. In Svizzera ci sono circa 900 call center. In essi sono impiegate ben 30’000 persone.


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