Sicurezza Informa #3

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Periodico di Informazione e Cronaca - Anno 4 - Numero 1 - Maggio 2013

il degrado dei rivestimenti di facciata un problema di immagine e sicurezza per le città Monitorando l’evoluzione del degrado e cercando di intervenire con i sistemi di manutenzione prima che il degrado arrivi ad uno stadio avanzato. Scegliere la prevenzione è la strada giusta anche per la tutela dei gestori degli edifici, che oltre a tutelare i cittadini possono mantenere intatta la propria immagine e proteggersi da responsabilità in caso di crolli.

L PUNTO

Degrado delle facciate Il rivestimento di facciata da sempre rappresenta il principale mezzo di comunicazione tra un edificio e il contesto urbano in cui si trova: è il biglietto da visita con cui un edificio si presenta alla città. Nel parco edilizio italiano, purtroppo, sempre più spesso si trovano strutture degradate, con distacchi dei rivestimenti, muffe e efflorescenze o ferri a vista, che danno un’immagine negativa delle città.

temperature, infatti, segna il passaggio dalla stagione fredda. Le intemperie ed i continui sbalzi di temperatura accoppiati ai conseguenti cicli repentini di asciutto e bagnato, danneggiano i materiali delle facciate.

La primavera è la stagione più critica per i rivestimenti di facciata: i cambi climatici accelerano infatti il degrado.

Le facciate nascono proprio con l’obiettivo di proteggere la struttura degli edifici dagli agenti esterni, ma è naturale che dopo anni di servizio le facciate inizino a manifestare segnali.

Anche i media nell’ultimo periodo hanno messo in evidenza questo problema a causa di due importanti casi che hanno scosso l’opinione pubblica. Solo nel mese di aprile, infatti, sono avvenuti due distacchi di facciata: uno ha colpito i portici del centro storico di Lucca e un altro ha riguardato un edificio scolastico in Sardegna. Due casi che fortunatamente non hanno riportato gravi danni e non hanno messo in pericolo nessuno, ma che ci ricordano che il problema esiste e dobbiamo cercare di prevenirlo.

Poter mantenere il decoro di una facciata non è solo un problema di estetica, ma anche di sicurezza. Il rivestimento degradato spesso può crollare e questo comporta un rischio per tutti. Gli edifici, infatti, si affacciano su cortili, strade, marciapiedi che sono frequentati da molte persone e quando avviene un distacco è probabile che il materiale cada direttamente su questi spazi comuni. Inoltre, la porzione di rivestimento che si distacca aumenta il peso percepito al suolo allontanandosi da terra.

La primavera è il periodo più problematico per i rivestimenti di facciata, l’innalzarsi delle

Come fare, quindi, per mantenere decoro e sicurezza nelle città in cui viviamo?

Un problema di sicurezza per beni e persone nel caso di distacco improvviso

Un problema estetico per il decoro degli edifici e delle città

in questo numero OSSERVAZIONI I rivestimenti di facciata........................................pag. 2 Il degrado delle facciate.......................................pag. 3 I segnali del degrado.............................................pag. 4 La carbonatazione...................................................pag. 5

CASI STUDIO Hotel - Roma.............................................................pag. 6 Condominio - Bergamo........................................pag. 7 Scuola Elementare - Novara................................pag. 8 Palazzo Montecitorio - Roma..............................pag. 10

FORMAZIONE E INFORMAZIONE Eventi e aggiornamenti.........................................pag. 11

CONTATTI..............................................................pag. 12


OSSERVAZIONI

i rivestimenti di facciata le diverse tipologie I rivestimenti di facciata sono l’involucro esterno degli edifici, il collegamento tra la struttura e il contesto in cui è inserita. Oltre a dare un’entità estetica all’edificio, due sono le funzioni principali che ricopre: conferire alla struttura l’adeguata resistenza alle sollecitazioni meccaniche e proteggere l’ossatura dell’edificio dagli agenti chimici e atmosferici.

Si è passati dai tradizionali rivestimenti lapidei e ceramici, alla vasta gamma di materiali contemporanei tra cui cemento armato, intonaco plastico, profili laminati, vetri stratificati, resine, metalli etc.

Oltre ad una funzione estetica le facciate proteggono la struttura dagli agenti esterni

Le varietà di rivestimento di facciata sono moltissime e anche molto differenti. Nel corso degli anni c’è stata un’evoluzione molto importante, derivata anche dalla sperimentazione di nuovi materiali.

Ogni rivestimento ha la sua identità e le sue caratteristiche funzionali, ma è possibile dividerli secondo una comune classificazione basata sulle dimensioni degli elementi costituenti e sul metodo di applicazione, ovvero: Rivestimenti continui e Rivestimenti discontinui.

I rivestimenti continui Per i rivestimenti continui di tipo tradizionale la finitura ad intonaco è quella maggiormente diffusa, vista la semplicità di applicazione e la versatilità di utilizzo. In alcune scelte architettoniche si prevede l’impiego del cemento armato a vista che, pur non consentendo variazioni cromatiche, unisce la funzione portante a quella di finitura. Tra queste tipologie di rivestimenti di facciata si va sempre più diffondendo l’impiego di pannellature: elementi di grandi dimensioni, fissati alla parete che talvolta sono in grado di risolvere anche problematiche funzionali all’utilizzo dell’edificio. Fanno parte di questa classificazione pannelli in alluminio, acciaio, zinco, pannelli con materiali plastici polimerici, in PVC, in policarbonato con fibre di vetro, in fibrocemento e vetrati.

I rivestimenti discontinui I rivestimenti discontinui sono invece costituiti da elementi di piccole dimensioni, solitamente incollati con malte al supporto murario. Appartengono a questa tipologia lastre in materiale ceramico, piastrelle in gres, laterizio, listelli e mattonelle.

L PUNTO

rivestimenti continui

Queste tipologie consentono di seguire geometrie più irregolari e di realizzare molteplici variazioni cromatiche.

Il più diffuso è l’intonaco, ma negli ultimi anni si sono sviluppati tutti i rivestimenti a pannelli.

rivestimenti discontinui Elementi di piccole dimensioni applicate al supporto murario.

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OSSERVAZIONI

il degrado delle facciate un processo inevitabile che è necessario prevenire Nello stato del costruito in Italia è molto frequente vedere facciate estremamente degradate, un fenomeno indipendente dal tipo di rivestimento utilizzato. Avendo la funzione di protezione da agenti esterni, è inevitabile che la facciata si degradi con il tempo; per questo è necessaria una manutenzione più attenta e costante. I fattori che compromettono l’integrità e le funzioni dei rivestimenti si dividono in tre macro categorie: degrado ambientale, degrado antropico e degrado tecnologico. Per tutti i materiali il degrado ambientale è un processo naturale e inarrestabile, accelerato dalla combinazione con altri fattori, definiti antropici e tecnologici.

Tutte le tipologie di rivestimento sono soggette al degrado

Degrado ambientale

Degrado antropico

Degrado tecnologico

Il degrado ambientale è un processo chimico inevitabile, dovuto alla reazione con gli agenti naturali, che altera la struttura dei materiali. Nelle realtà urbane l’inquinamento accelera i processi di deterioramento naturalmente innescati da umidità, sbalzi termici, aria e organismi viventi.

Negli ultimi decenni si è diffusa la tendenza di posare esternamente le reti impiantistiche, pratica che spesso trascura particolari costruttivi dando origine a degrado antropico. Le facciate sottoposte a questa tipologia di degrado raggiungono numeri consistenti se si considerano anche casi di affissione di sostegni pubblicitari sui rivestimenti, di sopraelevazione dei prospetti, oltre ad ulteriori forme di intervento improprio.

Si parla invece di degrado tecnologico quando il degrado è dovuto all’incompatibilità tecnologica tra i materiali della facciata e del rivestimento. Un errore che può derivare dall’utilizzo di materiali scadenti, ma anche da errori e disattenzioni di progettazione o esecuzione; può essere dovuta anche alla mancata o imprecisa manutenzione che non valuta correttamente le resistenze e le compatibilità tra i materiali.

L PUNTO

FATTORI naturali degrado

FATTORI di accelerazione degrado

L’invecchiamento dei materiali e le condizioni ambientali innescano il naturale ed innarestabile processo di degrado

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I fattori non naturali che accelerano l’avanzamento del degrado possono essere arrestati da una buona manutenzione

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OSSERVAZIONI

i segnali del degrado anticipano distacchi e degradi avanzati Il degrado delle facciate è un fenomeno naturale, ma per la sicurezza delle persone e per l’integrità del manufatto è necessario prevenirlo. Intervenire prima che il degrado raggiunga uno stadio avanzato oltre ad evitare rischi per l’edificio e per le persone consente di ridurre i costi di intervento e di pianificare le azioni evitando di operare in emergenza. Ma come capire che la facciata sta iniziando a degradarsi? L’edificio spesso ci comunica le sue patologie attraverso dei segnali, così anche i rivestimenti di facciata, prima di giungere al distacco, esprimono il loro degrado attraverso dei piccoli segnali. Ogni tipologia di rivestimento presenta dei punti deboli che favoriscono l’innesco di degradi o ammaloramenti. In tutti i casi, tuttavia, i segnali vanno ricercati nei punti di connessione al supporto o negli elementi stessi.

Interpretare i segnali sulle facciate consente di intervenire prima che il degrado sia diffuso.

Fessurazioni

Efflorescenze

A livello superficiale non è raro individuare porzioni di facciata interessate da quadri fessurativi. In alcuni casi le fessurazioni segnano i bordi degli elementi, soprattutto se di dimensione ridotta, mentre in altri attraversano l’elemento indicandone una rottura.

La diffusione di discromie, legate al deposito di materiale organico o al dilavamento delle facciate, indica solitamente il rischio di potenziali zone di degrado. Tali porzioni, infatti, sono quelle che per prime riducono le proprie caratteristiche originarie di resistenza ed omogeneità e costituiscono il punto debole per l’estensione di patologie più gravi.

Rigonfiamenti

Disconnessioni

L’evoluzione dei segnali di degrado e l’estensione di queste a livello superficiale, in molti casi sono il preludio ad eventi maggiormente delicati. Quando il degrado iniziale, progredendo, investe l’intero spessore del rivestimento e ricopre una superficie eccessiva determina la formazione di rigonfiamenti che indica la precaria aderenza del supporto e maggiore rischio di distacco improvviso di materiale.

Nelle tipologie di rivestimenti di facciata di nuova generazione in cui elementi di grandi dimensioni sono applicati alle pareti, è fondamentale porre attenzione ai meccanismi di fissaggio e alle tecnologie impiegate per la connessione tra i vari elementi. La presenza di sfilamenti negli ancoraggi o di cedimenti parziali negli elementi, solitamente anticipa il rischio di distacchi più estesi ed improvvisi.

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OSSERVAZIONI

la carbonatazione il degrado delle facciate in calcestruzzo

La fama di eternità legata alla durabilità del calcestruzzo ha fatto si che diventasse il più diffuso metodo di costruzione del XIX secolo. Per questo oggi troviamo moltissimi edifici e strutture in calcestruzzo faccia a vista. Il tempo e l’esperienza hanno tuttavia mostrato che anche il calcestruzzo non è eterno, ma che le condizioni ambientali, il progressivo aumento dell’inquinamento e dell’aggressività atmosferica ne compromettono le funzioni principali.

tuttavia, toglie al calcestruzzo la capacità di mantenere condizioni di passività alla superficie delle armature, favorendo così la corrosione delle armature e mettendo a rischio la stabilità strutturare dell’impalcato. L’evoluzione della carbonatazione si suddivide in due fasi, l’innesco e la propagazione. Nel periodo di innesco si producono i fenomeni che portano alla perdita delle condizioni di passività. Nel periodo di propagazione la diffusione della corrosione, a partire dalla distruzione del film protettivo, determina il degrado delle armature.

Per la sicurezza dell’edificio e per ridurre i costi di intervento è indispensabile conoscere l’evoluzione della carbonatazione e intervenire nella fase di innesco, quando il degrado non è visibile ma sta già compromettendo la durabilità della struttura.

La carbonatazione provoca la corrosione delle armature

Il degrado più diffuso per questa tecnica costruttiva è la carbonatazione, il processo chimico che si innesca quando il calcestruzzo viene a contatto con l’anidride carbonica, presente nell’aria. Questo fenomeno non è dannoso per il calcestruzzo non armato tanto più che la resistenza del conglomerato presenta perfino un leggero incremento. La carbonatazione,

I costi di ripristino aumentano esponenzialmente con il procedere del fenomeno, 5€ spesi nella fase di innesco corrispondono a 125€ se si interviene quando l’armatura è ormai corrosa.

L PUNTO

Fase di innesco FASE DI PRopagazione

Il degrado non è visibile ma si propaga dall’esterno verso l’interno Il degrado diventa visibile e ha già avviato il processo di corrosione delle armature

125€ 25€ 1€ progetto

5€

innesco

propagazione

corrosione

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CASI STUDIO

hotel romA Zona/Regione

Lazio

Oggetto d’indagine

Edilizia ricettiva - Albergo

Esecutore

Tecnoindagini Srl

Committente

Hotel Invest Group

Progetto

Analisi distacchi rivestimenti di facciata

Periodo intervento

Marzo 2012

esigenze della committenza Il responsabile della gestione dell’Hotel “Crowne Plaza” di Roma si è trovato a dover gestire una situazione di degrado diffuso presente nelle facciate dell’edificio. L’hotel, disposto su una pianta allungata ad andamento sinusoidale, presenta facciate con finitura intonacata e balconi con parapetti caratterizzati dall’impiego di un rivestimento in piastrelle di laterizio dalla particolare geometria e dalla dimensione ridotta. L’accelerarsi del degrado e la frequenza dei distacchi, seppur localizzati, hanno indirizzato la committenza a valutare con maggior dettaglio

MODALITà DI INTERVENTO Per valutare con precisione lo stato di fatto dei rivestimenti dell’albergo è stato necessario mettere a punto una serie di analisi complementari in grado di fornire le informazioni necessarie alla Committenza.

discromie, tipiche delle situazioni di degrado. La stesura di mappature prospettiche precise ha permesso di localizzare le zone maggiormente degradate o a rischio di distacco imminente.

Per risalire alle possibili cause di innesco del fenomeno sono stati eseguiti dei saggi localizzati e attraverso l’analisi costruttiva degli elementi è stato possibile definire le condizioni maggiormente critiche.

L’insieme delle informazioni ricavate durante le analisi sono diventate il punto di partenza per la pianificare degli interventi di messa in sicurezza e ripristino.

L’analisi termografica, eseguita sull’intera superficie, ha consentito di rilevare la presenza di

attenzione alle priorità della committenza

1 2 3

Il dettaglio delle mappature individua le situazioni maggiormente rischiose L’analisi costruttiva consente di risalire alle cause del degrado Le informazioni ricavate con il protocollo Thermoscan® consentono di indirizzare le scelte degli interventi manutentivi

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lo stato di fatto delle facciate per predisporre l’intervento manutentivo più idoneo.

priorità

1

Intervenire rapidamente ed individuare porzioni a rischio distacco

2

Ottenere risultati in grado di definire le cause dei fenomeni in atto

3

Progettare e attuare una manutenzione idonea


CASI STUDIO

condominio Bergamo Zona/Regione

Lombardia

Oggetto d’indagine

Condominio pluripiano

Esecutore

Tecnoindagini Srl

Committente

Condominio Edildalmine

Progetto

Analisi distacchi rivestimenti di facciata

Periodo intervento

Marzo 2012

esigenze della committenza Il condominio Edildalmine, con la sua altezza superiore a 25 m svetta all’interno di un contesto residenziale in cui la maggior parte dei fabbricati sono realizzati con facciate in finitura intonacata. L’edificio è caratterizzato dall’impiego di mattonelle in laterizio di dimensione piuttosto ridotta che conferisce un effetto mosaico all’intera superficie. Tale peculiarità ne costituisce anche la massima vulnerabilità, infatti l’elevato numero di elementi applicati amplifica il rischio di possibili distacchi. La presenza di rigonfiamenti, fessurazioni

e distacchi localizzati sono il segnale di un degrado diffuso che può pregiudicare la sicurezza dell’edificio.

priorità

1

Analizzare l’intera superficie fino alle quote elevate

2

Individuare i punti in cui rimuovere le mattonelle per prevenirne il crollo

3

Localizzare le porzioni in cui intervenire con la messa in sicurezza definitiva

MODALITà DI INTERVENTO I limiti posti dalla notevole altezza di sviluppo delle facciate ha richiesto l’impiego di una piattaforma aerea dallo sbraccio adeguato.

Il rischio di distacco anche delle singole piastrelline ha consigliato l’estensione dell’analisi sonica all’intera superficie.

Le osservazioni all’infrarosso compiute con l’ausilio di una termocamera hanno consentito di analizzare preliminarmente l’intera superficie e di raffinare i rilievi di degrado mediante l’analisi sonica. I punti caratterizzati da sensibili discromie, infatti, possono indicare la presenza di sacche d’aria tra il supporto murario e l’elemento applicato.

In questo modo è stato possibile individuare tutti gli elementi a rischio di distacco e le mappature prospettiche di sintesi hanno localizzato le porzioni maggiormente danneggiate.

attenzione alle priorità della committenza

1

L’analisi Termografica consente rilievi precisi anche da grandi distanze

2

L’analisi sonica compiuta sull’intera superficie individua puntualmente le situazioni di maggiore degrado

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Le informazioni ottenute consentono di intervenire solo dove necessario e di ridurre i costi di intervento

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CASI STUDIO

scuola elementare novara Zona/Regione

Piemonte

Oggetto d’indagine

Edilizia scolastica – Scuola elementare

Esecutore

Tecnoindagini Srl

Committente

Comune di Novara

Progetto

Analisi distacchi rivestimenti di facciata e prove di carbonatazione

Periodo intervento

Maggio 2010

esigenze della committenza CARATTERISTICHE DELLA SITUAZIONE Il complesso scolastico che ospita la scuola elementare Pier Lombardo è costituita dal collegamento di più corpi dalla forma allungata che si sviluppano su tre livelli fuori terra e ai quali è collegata una palestra. L’edificio è sorretto da una struttura a telaio in cemento armato a vista in cui le chiusure verticali sono realizzate con pannelli di tamponamento. Il rivestimento di facciata è completato con mattoncini faccia a vista di varie dimensioni. L’accostamento delle differenti tipologie costruttive, nel tempo, ha prodotto la formazione di fessurazioni e distacchi localizzati di materiale rendendo molti punti della facciata particolarmente degradati. La committenza, per definire quale tipo di intervento approntare sulla facciata, ha deciso di capire quali problemi fossero maggiormente diffusi. Le indagini pertanto sono state finalizzate sia al rilievo del degrado dei rivestimenti di facciata sia al rilievo della profondità di carbonatazione nelle strutture in cemento armato.

attenzione alle priorità della committenza

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1 2

Verificare contestualmente il degrado dei rivestimenti di facciata e la profondità di carbonatazione delle strutture in cemento armato

3

Individuare le situazioni maggiormente degradate per indirizzare la messa in sicurezza

Non interrompere la funzionalità dell’immobile ed eseguire analisi senza danneggiare il manufatto

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CASI STUDIO MODALITà DI INTERVENTO ANALISI STABILITÀ RIVESTIMENTI DI FACCIATA

ANALISI DELLA PROFONDITÀ DI CARBONATAZIONE

Per eseguire un’analisi dettagliata e puntuale dei rivestimenti di facciata dell’edificio è stato utilizzato il protocollo THERMOSCAN®

Per determinare la carbonatazione del calcestruzzo armato a vista delle strutture dell’edificio è stato utilizzato il protocollo CARBONTEST®

L’analisi costruttiva eseguita sugli elementi del rivestimento ha fornito importanti informazioni sulle metodologie adottate per il fissaggio al supporto murario e per la connessione tra vari elementi.

Il degrado delle strutture in cemento armato è strettamente legato alla carbonatazione. Questo fenomeno chimico, che si innesta a contatto con l’atmosfera, modifica le proprietà del calcestruzzo e rende le armature attaccabili dalla corrosione.

Le osservazioni termografiche hanno consentito di rilevare irregolarità e discontinuità nel rivestimento. L’individuazione dei punti interessati da umidità di risalita capillare o di dilavamento eccessivo ha consentito di localizzare le porzioni maggiormente soggette al degrado.

Attraverso il prelievo delle polveri di calcestruzzo e mediante l’analisi alla fenolftaleina è stato possibile puntualmente determinare la profondità di carbonatazione. Per stimare il tempo residuo per l’innesto della corrosione è stata eseguita un’analisi pacometrica in modo da confrontare la dimensione del copriferro con la misura della carbonatazione. L’indagine, in questo modo, oltre a valutare l’estensione del degrado in atto, è in grado di prevenire la corrosione delle armature e di migliorare la durabilità della struttura. Complessivamente sono stati eseguiti 80 prelievi di polveri, sui diversi elementi in calcestruzzo armato, pilastri, travi, cordoli, gronde e voltini. Per ogni punto di prelievo è stato individuato il momento di innesto della corrosione e l’elaborazione dei dati suddivisi per tipologie costruttive ha consentito di eseguire interventi di manutenzione mirati.

L’analisi sonica di completamento, eseguita sull’intera facciata, infine, ha consentito di definire nel dettaglio l’estensione del degrado e di rimuovere immediatamente gli elementi più instabili.

attenzione alle priorità della committenza

1 2

L’utilizzo congiunto dei protocolli THERMOSCAN® e CARBONTEST® ottimizzano i tempi di rilievo ed assicurano risultati affidabili

3

Le mappature puntuali con l’individuazione dei degradi indirizza le operazioni di manutenzione.

La possibilità di eseguire prelievi non invasivi ed analisi non distruttive riduce le interferenze con le attività dell’edificio.

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CASI STUDIO

palazzo montecitorio roma Zona/Regione

Lazio

Oggetto Monitorato

Palazzo Montecitorio

Esecutore

Tecnoindagini Srl

Committente

La Titano Srl

Progetto

Analisi distacchi di intonaco dalle volte in muratura

Data dei rilievi

Marzo 2013

esigenze della committenza A seguito di alcuni distacchi di intonaco avvenuti sulla volta affrescata della Sala della Lupa di palazzo Montecitorio è emersa la necessità di conoscere lo stato di conservazione degli intonaci nelle volte in muratura presenti all’interno dell’ala Berniniana seicentesca. L’urgenza di intervenire nella verifica degli ambienti prima dell’insediamento del nuovo Parlamento ha obbligato la pianificazione dell’indagine in tempi serrati, per poter individuare eventuali criticità e poter intervenire in tempi brevi.

PRIORITà

1 2

Eseguire un’indagine tempestiva per non interferire con le attività dell’edificio

3

Fornire informazioni dettagliate sui punti dove intervenire con interventi di restauro

Preservare il pregio artistico dei soffitti senza danneggiarli

Il pregio delle volte affrescate ha obbligato alla scelta di strumentazioni all’avanguardia e all’utilizzo di metodi non distruttivi.

MODALITà DI INTERVENTO Le volte in muratura delle sale di palazzo Montecitorio, oltre all’essere caratterizzate dalle finiture di elevato pregio storico/artistico sono poste a quote piuttosto elevate. L’impiego dell’analisi termografica è stata determinante per l’individuazione delle anomalie sulla superficie intonacata. Le ispezioni indirette eseguite sulle volte hanno indirizzato i restauratori nelle operazioni di risanamento e hanno consentito l’individuazione di fenomeni localizzati di infiltrazione riducendo l’estensione del degrado e intervenendo tempestivamente sulle cause della formazione.

attenzione alle priorità della committenza

1

Il protocollo Sonispect® ottimizza i tempi di indagine e riduce gli imprevisti in fase di sopralluogo

2

Le strumentazioni utilizzate consentono analisi non distruttive precise e dettagliate

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La mappatura delle anomalie consente in tempi rapidi di ottenere tutte le informazioni necessarie alla pianificazione degli interventi

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FORMAZIONE E INFORMAZIONE

informa Crediamo che la conoscenza del problema sia il primo passo verso la soluzione. Per questo organizziamo costantemente Incontri Informativi presso la sede di Enti che voglio formare il proprio personale sui problemi della manutenzione e del degrado degli edifici. Incontri Informativi in cui i nostri esperti illustrano le novitĂ sulle tecniche di diagnostica e sui metodi di ripristino e messa in sicurezza.

f ap err ril ar e2 a 01 3 bn fe l r bb o ra ma io 20 13 co ge mu nn n aio e d 20 i to 13 r in co o no mu ve n mb e d re i m 20 il 12 an co o se mu tte n mb e d re i m 20 an 12 to va

Alcuni tra gli ultimi Incontri Informativi organizzati:

Momenti di formazione ma anche di confronto, per affrontare insieme alcune problematiche che riguardano la manutenzione degli edifici. Richiedi di organizzare GRATUITAMENTE un Incontro Informativo, contattando la segreteria organizzativa Tecnoindagini Srl: telefona allo 02.36527601

scrivi una mail info@tecnoindagini.it

accendi la mente ANAGRAMMI

la frase nascosta

Definizione: Una tipologia di rivestimento continuo

Cancella le parole indicate sotto per trovare la soluzione ai problemi di sicurezza negli edifici!

Rebus: Analisi delle facciate per prevenire i distacchi e per garantire la sicurezza La frase nascosta: 1-Finitura ad intonaco 2-La carbonatazione 3-Distacco di facciata Anagramma:

soluzioni:

Carbonatazione Rigonfiamento Efflorescenze Dilavamento Fessurazioni Battitura

Scrivi la tua soluzione sulla nostra pagina Facebook, per sapere se hai indovinato!

Thermoscan evita distacchi

L G L E I E R E C T T N R I A

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N S E R V L N M C N I R U L E

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S t C C

Crollo Fissaggio Gravita Pannelli Finitura Termografia

I S D B L I O N I C H A T E R

I S D B L I O N I C H A T E R

FOSTI CACCIATA, CADDI

Facciata Calcestruzzo Distacco Intonaco Mattonelle Klinker

T U I O C G T L E I O G I O U

T U I O C G T L E I O G I O U

Definizione: Si verifica se il degrado avanza incontrastato

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al terzo anno bacia

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A O Z Z U R T S E C L A C S N

Definizione: Fenomeno di degrado del calcestruzzo

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IO fui tra condannati

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