Purgatorio 01 parafrasi

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“E se volete parliamo di Dante� A cura di Benito Ciarlo, con Andrea Chaves Edizione 2016 Biblioteca Comunale Roberto Allegri Serravalle Scrivia


Per correr miglior acque alza le vele omai la navicella del mio ingegno, che lascia dietro a sé mar sì crudele; 3 Per correre acque migliori, la navicella del mio ingegno alza ormai le vele e lascia dietro di sé un mare così crudele e canterò di quel secondo regno dove l’umano spirito si purga e di salire al ciel diventa degno. 6 Ora canterò di quel secondo regno, dove lo spirito umano si purga e diventa degno di salire al cielo. Ma qui la morta poesì resurga, o sante Muse, poi che vostro sono; e qui Calïopè alquanto surga, 9 Qui però la poesia, che ha cantato i morti [alla grazia divina], risorga, o sante muse, poiché sono vostro. Qui Callìope si alzi un po’ in piedi, seguitando il mio canto con quel suono di cui le Piche misere sentiro lo colpo tal, che disperar perdono. 12 per accompagnare il mio canto con quella musica, di cui le misere Pièridi sentirono talmente la superiorità, che disperarono di sottrarsi alla vendetta [della dea]. 30/09/2016

Purgatorio Canto Primo

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Dolce color d’orïental zaffiro, che s’accoglieva nel sereno aspetto del mezzo, puro infino al primo giro, 15 Un dolce colore di zaffìro orientale, che avvolgeva l’aria serena e pura sino all’orizzonte, a li occhi miei ricominciò diletto, tosto ch’io usci’ fuor de l’aura morta che m’avea contristati li occhi e ’l petto. 18 tornò ad allietare i miei occhi, non appena uscii fuori dell’aria morta, che mi aveva rattristato gli occhi ed il petto. Lo bel pianeto che d’amar conforta faceva tutto rider l’orïente, velando i Pesci ch’erano in sua scorta. 21 Il bel pianeta (=Venere), che spinge ad amare, faceva sorridere tutto l’oriente, velando i Pesci (=la costellazione), che lo scortavano. I’ mi volsi a man destra, e puosi mente a l’altro polo, e vidi quattro stelle non viste mai fuor ch’a la prima gente. 24 . Io mi volsi a destra e guardai l’altro polo (=antartico) e vidi quattro stelle (=prudenza, giustizia, fortezza, temperanza), che non furono mai viste, se non dai primi uomini (=Adamo ed Eva). 30/09/2016

Purgatorio Canto Primo

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Goder pareva ’l ciel di lor fiammelle: oh settentrïonal vedovo sito, poi che privato se’ di mirar quelle! 27 Il cielo appariva godere della loro luce intensa: oh, povero emisfero settentrionale, che non puoi mirarle! Com’io da loro sguardo fui partito, un poco me volgendo a l’altro polo, là onde ’l Carro già era sparito, 30 Quando distolsi lo sguardo da loro, rivolgendomi un po’ verso l’altro polo (=artico), là dove il Carro (=l’Orsa Maggiore) era già scomparso, vidi presso di me un veglio solo, degno di tanta reverenza in vista, che più non dee a padre alcun figliuolo. 33 vidi presso di me un vecchio tutto solo (=Catone di Utica), degno di tanta riverenza a vederlo, che nessun figlio ne deve di più al padre. Lunga la barba e di pel bianco mista portava, a’ suoi capelli simigliante, de’ quai cadeva al petto doppia lista. 36 Portava la barba lunga e brizzolata, simile ai suoi capelli, due ciocche dei quali cadevano sul petto.

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Purgatorio Canto Primo

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Li raggi de le quattro luci sante fregiavan sì la sua faccia di lume, ch’i’ ’l vedea come ’l sol fosse davante. 39 I raggi delle quattro sante stelle gli illuminavano così la sua faccia di luce, che io lo vedevo come se il sole gli stesse davanti. "Chi siete voi che contro al cieco fiume fuggita avete la pregione etterna?", diss’el, movendo quelle oneste piume. 42 «Chi siete voi, che risalendo il corso del ruscelletto sotterraneo siete fuggiti dalla prigione eterna?» egli disse, muovendo la barba veneranda. "Chi v’ ha guidati, o che vi fu lucerna, uscendo fuor de la profonda notte che sempre nera fa la valle inferna? 45 «Chi vi ha guidati o che cosa vi fece luce, uscendo fuori della notte profonda, che fa sempre nera la valle dell’inferno? Son le leggi d’abisso così rotte? o è mutato in ciel novo consiglio, che, dannati, venite a le mie grotte?". 48 Le leggi dell’abisso sono state dunque infrante? Oppure in cielo è stato fatto un nuovo decreto, che, dannati, vi permette di venire alle mie rocce?» 30/09/2016

Purgatorio Canto Primo

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Lo duca mio allor mi diè di piglio, e con parole e con mani e con cenni reverenti mi fé le gambe e ’l ciglio. 51 Allora la mia guida mi afferrò e con parole, con mani e con cenni mi fece piegare le ginocchia e chinare il capo in segno di riverenza. Poscia rispuose lui: "Da me non venni: donna scese del ciel, per li cui prieghi de la mia compagnia costui sovvenni. 54 Poi rispose: «Non venni di mia iniziativa: una donna (=Beatrice) scese dal cielo e mi pregò di aiutare costui con la mia presenza. Ma da ch’è tuo voler che più si spieghi di nostra condizion com’ell’è vera, esser non puote il mio che a te si nieghi. 57 Ma, poiché tu vuoi che spieghiamo qual è la nostra vera condizione, non posso certamente negarti la risposta. Questi non vide mai l’ultima sera; ma per la sua follia le fu sì presso, che molto poco tempo a volger era. 60 Costui non vide mai l’ultima sera, ma per sua follia le fu così vicino, che quasi vi era arrivato. Sì com’io dissi, fui mandato ad esso 30/09/2016

Purgatorio Canto Primo

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Sì com’io dissi, fui mandato ad esso per lui campare; e non lì era altra via che questa per la quale i’ mi son messo. 63 Così, come dissi, fui mandato a lui per salvarlo, e non c’era altra via che questa, per la quale mi son messo. Mostrata ho lui tutta la gente ria; e ora intendo mostrar quelli spirti che purgan sé sotto la tua balìa. 66 Gli ho mostrata tutta la gente malvagia ed ora intendo mostrargli quegli spiriti, che si purificano sotto la tua autorità. Com’io l’ ho tratto, saria lungo a dirti; de l’alto scende virtù che m’aiuta conducerlo a vederti e a udirti. 69 Sarebbe troppo lungo dirti come l’ho condotto fin qui. Dal cielo scende una forza, che mi aiuta a condurlo, per vederti e per udirti. Or ti piaccia gradir la sua venuta: libertà va cercando, ch'è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta. 72 Ora ti prego di gradire la sua venuta: va cercando la libertà [dell’anima], che è così preziosa, come sa chi rifiuta la vita per essa. 30/09/2016

Purgatorio Canto Primo

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Tu ’l sai, ché non ti fu per lei amara in Utica la morte, ove lasciasti la vesta ch’al gran dì sarà sì chiara. 75 Tu lo sai bene, perché per essa non ti fu amara la morte in Utica, dove lasciasti il corpo, che nel gran giorno [della resurrezione dei morti e del giudizio finale] sarà così luminoso. Non son li editti etterni per noi guasti, ché questi vive e Minòs me non lega; ma son del cerchio ove son li occhi casti 78 Gli editti eterni non sono stati violati da noi, perché costui è ancora vivo ed io non sono sotto la giurisdizione di Minosse, ma sono del cerchio (=il limbo), dove sono gli occhi casti di Marzia tua, che ’n vista ancor ti priega, o santo petto, che per tua la tegni: per lo suo amore adunque a noi ti piega. 81 della tua Marzia, o santo petto, che con il comportamento ti prega ancora di considerarla tua sposa. Per l’amore, che ella ti porta, piègati al nostro desiderio Lasciane andar per li tuoi sette regni; grazie riporterò di te a lei, se d’esser mentovato là giù degni". 84 e làsciaci andare per i tuoi sette regni. Io parlerò di te a lei, se vuoi esser ricordato laggiù». 30/09/2016

Purgatorio Canto Primo

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"Marzïa piacque tanto a li occhi miei mentre ch’i’ fu’ di là", diss’elli allora, "che quante grazie volse da me, fei. 87 «Marzia piacque tanto ai miei occhi, mentre vissi» egli allora disse, «che feci quanto di gradito volle da me. Or che di là dal mal fiume dimora, più muover non mi può, per quella legge che fatta fu quando me n’usci’ fora. 90 Ora, che dimora di là dal mal fiume (=l’Acherónte), non mi può più commuovere, per quella legge [divina] che fu fatta quando uscii fuori [del limbo]. Ma se donna del ciel ti move e regge, come tu di’, non c’è mestier lusinghe: bastisi ben che per lei mi richegge. 93 Ma, se una donna del cielo ti fa andare e ti guida, come tu dici, non occorre che tu mi lusinghi. Basta che tu mi chieda in nome di lei. Va dunque, e fa che tu costui ricinghe d’un giunco schietto e che li lavi ’l viso, sì ch’ogne sucidume quindi stinghe; 96 Va’ dunque, e fa’ in modo di cingere [i fianchi di] costui con un giunco liscio e di lavargli il viso, per togliergli ogni sudiciume, 30/09/2016

Purgatorio Canto Primo

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ché non si converria, l’occhio sorpriso d’alcuna nebbia, andar dinanzi al primo ministro, ch’è di quei di paradiso. 99 perché non sarebbe conveniente andare con l’occhio velato da una qualche nebbia davanti al primo ministro [di Dio che incontrerete] (=l’angelo nocchiero del purgatorio), che è di quelli del paradiso. Questa isoletta intorno ad imo ad imo, là giù colà dove la batte l’onda, porta di giunchi sovra ’l molle limo: 102 Quest’isoletta produce giunchi sopra il molle limo, tutt’intorno, proprio sull’orlo della spiaggia, là dove l’onda la batte: null’altra pianta che facesse fronda o indurasse, vi puote aver vita, però ch’a le percosse non seconda. 105 Nessun’altra pianta, che mettesse rami o che sviluppasse il fusto, può vivere qui, perché non asseconda i colpi dei flutti. Poscia non sia di qua vostra reddita; lo sol vi mosterrà, che surge omai, prendere il monte a più lieve salita". 108 Poi non ritornate di qui: il sole, che ormai sorge, vi farà vedere da che parte avviarvi sul monte per una salita più agevole.» 109. 30/09/2016

Purgatorio Canto Primo

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Così sparì; e io sù mi levai sanza parlare, e tutto mi ritrassi al duca mio, e li occhi a lui drizzai. 111 Così sparì. Io mi alzai senza parlare, mi strinsi tutto alla mia guida e volsi gli occhi a lei. El cominciò: "Figliuol, segui i miei passi: volgianci in dietro, ché di qua dichina questa pianura a’ suoi termini bassi". 114 Virgilio cominciò a dire: «O figlio, segui i miei passi: ci voltiamo indietro, perché da questa parte la pianura declina verso il mare». L’alba vinceva l’ora mattutina che fuggia innanzi, sì che di lontano conobbi il tremolar de la marina. 117 L’alba vinceva l’ultima ora della notte, che le fuggiva davanti, così che di lontano conobbi il tremolare della marina. Noi andavam per lo solingo piano com’om che torna a la perduta strada, che ’nfino ad essa li pare ire in vano. 120 Noi andammo per la piana solitaria come chi ritorna sulla strada perduta e che fino ad essa (=finché non l’ha ritrovata) pensa di camminare invano.

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Purgatorio Canto Primo

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Quando noi fummo là ’ve la rugiada pugna col sole, per essere in parte dove, ad orezza, poco si dirada, 123 Quando noi fummo là dove la rugiada combatte [più a lungo] con il [calore del] sole, poiché si trova in un luogo in cui a causa della brezza evapora [più] lentamente, ambo le mani in su l’erbetta sparte soavemente ’l mio maestro pose: ond’io, che fui accorto di sua arte, 126 il mio maestro pose delicatamente le mani aperte nell’erba, perciò io, che compresi la sua intenzione, porsi ver’ lui le guance lagrimose; ivi mi fece tutto discoverto quel color che l’inferno mi nascose. 129 gli porsi le guance bagnate di lacrime. Lì mi scoperse completamente quel colorito, che la caligine infernale aveva nascosto. Venimmo poi in sul lito diserto, che mai non vide navicar sue acque omo, che di tornar sia poscia esperto. 132 Poi venimmo sulla spiaggia deserta, che non vide mai alcun navigante sperimentare la via del ritorno.

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Purgatorio Canto Primo

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Quivi mi cinse sì com’altrui piacque: oh maraviglia! ché qual elli scelse l’umile pianta, cotal si rinacque 135 subitamente là onde l’avelse. Qui mi cinse [i fianchi], come ad altri (=Catone) piacque. Oh meraviglia!, l’umile pianta rinacque sùbito, completamente uguale, là dove l’aveva strappata

30/09/2016

Purgatorio Canto Primo

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