Scintilla, dicembre 2012

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PROLETARI DI TUTTI I PAESI, UNITEVI!

Scintilla

Dicembre 2012

Organo di espressione di Piattaforma Comunista teoriaeprassi@yahoo.it

www.piattaformacomunista.com

1 euro

Contro la politica di austerità e di guerra Avanti verso lotte più ampie e più dure! Terza Repubblica o Repubblica popolare? Di fronte al perdurare della crisi e al continuo aggravamento delle condizioni economiche e sociali del proletariato, della piccola borghesia lavoratrice e di una parte di quelle classi medie legate alla borghesia dominante, la situazione politica italiana vede, da un lato, il risveglio combattivo di settori importanti della classe operaia e della gioventù studentesca, e, dall'altro, i tentativi convulsi della borghesia di superare la profonda crisi di credibilità dei partiti che la rappresentano nel quadro dell'attuale democrazia parlamentare. Sta maturando il passaggio alla cosiddetta "Terza Repubblica". Alcune trasformazioni sono già in atto da tempo, in primo luogo l'assunzione di un ruolo di continuo intervento e di supplenza politica da parte di una Presidenza della Repubblica sempre più invadente. In secondo luogo, la riduzione del Parlamento a un ruolo completamente subalterno rispetto al governo, che è ormai diventato il vero "legislatore" (attraverso la pratica dei decreti-leggi, della ricatto della "fiducia" su ogni provvedimento importante che esso presenta. La formazione del governo di "tecnici" (dei veri incompetenti) di Mario Monti segna un passaggio non reversibile: esso è stato imposto all'Italia dall'oligarchia finanziaria. Ogni altro governo che gli succederà dovrà in primo luogo rispondere del proprio operato ad autorità antidemocratiche e antipopolari come la Commissione europea, la BCE, il FMI, che sovrintendono alle sorti del capitale monopolistico finanziario, il quale vede acutizzare al suo interno le contraddizioni a causa dello sviluppo ineguale fra potenze

imperialiste e capitaliste. L'attuale sistema dei partiti politici italiani è in crisi profonda: ha perduto la fiducia non solo di larga parte delle masse proletarie e popolari, ma anche dei cosiddetti "poteri forti" (la Confindustria, il sistema bancario italiano, la massoneria, il Vaticano) che, dopo la fine del berlusconismo, stanno muovendosi per mettere in campo nuove "formazioni" politiche su cui puntare per la difesa dei loro fondamentali interessi reazionari e antipopolari. La "discesa in campo" di Montezemolo in nome della cosiddetta "società civile" è significativa al riguardo: oltre a un buon numero di imprenditori c'è dietro il Vaticano, con Bonanni, le Acli, il ministro Riccardi e la comunità di Sant'Egidio. Un accordo politico di costoro con Casini dovrebbe essere nella logica delle cose: puntano entrambi a una prosecuzione dell'esperienza Monti dopo le elezioni politiche di Marzo; lo stesso Alfano, con quanto resta del partito berlusconiano, potrebbe andare nella stessa direzione. Bersani, che fino a poco tempo fa credeva di avere la vittoria in tasca, vede ora profilarsi un Monti-bis che potrebbe essere sostenuto da una maggioranza di moderati, cioè una maggioranza di destra organica agli interessi reazionari della borghesia dominante. L'appoggio di Vendola, di Diliberto e del partitello di Donadi, potrebbero non essere sufficienti a Bersani per vincere. Ma, per l'effettiva governabilità molto dipenderà dalle proporzioni del successo del Movimento (piccolo-borghese) 5 Stelle e dal tipo di legge elettorale con cui si terranno le elezioni. Vedremo. Sappiamo, però, che la borghesia dovrà fare sempre più i conti con la crescita, promettente da quanto abbiamo visto negli ultimi mesi, del suo antagonista di classe: il movimento proletario al quale potrà unirsi quello della gioventù in

lotta per conquistarsi un futuro. Questo movimento creando propri organismi di lotta rivoluzionaria (consigli e comitati) e con la direzione dei comunisti, può abbattere il barbaro regime capitalista e costruire una nuova società. Una società in cui non vi siano crisi in cui la produzione e la distribuzione siano pianificate, in cui i mezzi di produzione e di scambio siano proprietà collettività, in cui il consumo sia gestito socialmente e l’ambiente rispettato, in cui il potere politico sia saldamente nelle mani della classe operaia in alleanza con le masse lavoratrici. Insomma, una Repubblica realmente democratica e popolare.

All’interno ampio spazio ai documenti del XVIII Plenum della Conferenza Internazionale di Partiti e Organizzazioni MarxistiLeninisti


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