Che Fegato!

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ANDREA COCO

ricette di CRISTINA FUSI

CHE FEGATO! Prendersi cura del fegato e disintossicarlo con l’alimentazione e uno stile di vita sano

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MMI N CO GRA X O O PR DET



Andrea Coco

CHE FEGATO! Prendersi cura del fegato e disintossicarlo con l’alimentazione e uno stile di vita sano

Ricette di Cristina Fusi

Terra Nuova Edizioni


Direzione editoriale: Mimmo Tringale e Nicholas Bawtree Curatore editoriale: Enrica Capussotti Autore: Andrea Coco Autrice delle ricette: Cristina Fusi Editing: Giovanni Crisanti Direzione grafica e copertina: Andrea Calvetti ©2019, Editrice Aam Terra Nuova, via Ponte di Mezzo 1 50127 Firenze tel 055 3215729 - fax 055 3215793 libri@aamterranuova.it - www.terranuova.it I edizione: marzo 2019 Ristampa VI V IV III II I 2024 2023 2022 2021 2020 2019 Collana: Salute naturale ISBN: 9788866814566 Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, memorizzata in un sistema di recupero dati o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo, elettronico o meccanico, inclusi fotocopie, registrazione o altro, senza il permesso dell’editore. Le informazioni contenute in questo libro hanno solo scopo informativo, pertanto l’editore non è responsabile dell’uso improprio e di eventuali danni morali o materiali che possano derivare dal loro utilizzo. Stampato in Italia presso Lineagrafica, Città di Castello (Pg)


Indice

Prefazione 6 1. Il fegato, non solo una ghiandola Cenni di anatomia La straordinaria capacitĂ rigeneratrice del fegato La vascolarizzazione del fegato

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2. Il laboratorio chimico La bile in sintesi Le funzioni metaboliche

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20 3. Interazione tra alcol, farmaci e fattori ambientali Alcol 20 Farmaci 22 24 Fattori ambientali 27 4. Malattie del fegato Epatiti 28 Steatosi 30 Calcolosi biliare 31 33 Fegato, diabete e obesitĂ Abuso di alcol 33 Cirrosi epatica 34 Tumore epatico 35 Emocromatosi 38

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5. Cibo (e stile di vita) adatto Il cibo come stimolo epigenetico Adottare uno stile di vita sano I grassi I vegetali per il fegato Erbe aromatiche e spezie Gli zuccheri Indice glicemico Tipologie di cottura E le uova? Il dilemma dei funghi Le bevande

40 41 42 43 51 53 58 60 62 64 65 65

6. Le stagioni del fegato Piano alimentare detox

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7. Il fegato nella Medicina tradizionale cinese Il taoismo Yin e yang Il jing La teoria dei cinque movimenti: il Legno e le sue vibrazioni Fegato e Medicina tradizionale cinese Le disarmonie del fegato

75 75 76 77 78 79 79

Bibliografia

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Ricette 86 Primavera 87 Estate 101 Autunno 110 Inverno 129 4

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RINGRAZIAMENTI In primo luogo vorrei ringraziare Cristina Fusi per avermi coinvolto in questa fantastica esperienza, e tutto il team di Terra Nuova Edizioni per la bella opportunità che mi ha dato. Ringrazio inoltre i miei genitori e mia sorella Cecilia per il sostegno che mi manifestano quotidianamente e i miei pazienti per la fiducia che ripongono in me. Mi auguro infine che la stesura di questo testo possa essere per molti un’occasione per riflettere sul proprio stato di salute, sul proprio stile di vita e sugli eventuali cambiamenti da attuare per godere in pieno della bellezza della vita.

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Prefazione

Questo libro ha una genesi curiosa. Mi trovavo in treno, diretto a Milano Malpensa dove avrei preso il volo per il Nepal ‒ tappa che si è rivelata molto importante nel mio “viaggio di vita” ‒ quando squilla il telefono: dall’altra parte Cristina Fusi, che ha ricevuto dall’editore Terra Nuova l’incarico di scrivere le ricette per un libro dedicato alla salute del fegato, e che mi propone di occuparmi della parte scientifica. D’istinto, e con immenso piacere, accetto la proposta. Quale miglior occasione di questa, per dare al mio fegato proprio la libertà di cui ha bisogno per potersi esprimere nella sua interezza? Infatti, come vedremo tra poco in maniera più approfondita, dobbiamo esprimere ciò che abbiamo e sentiamo dentro affinché il nostro fegato non sia costretto in una dimensione che non gli appartiene. Oltre al piacere di condividere questa esperienza con Cristina, sono molto felice di dare il mio contributo a quest’opera, poiché è sempre più alto il numero di pazienti che si presentano da me in ambulatorio con vari disturbi, molti dei quali riconducibili proprio, parlando in termini di medicina cinese, a un “eccesso di fegato”. Eccomi quindi a scrivere di un organo così complesso e importante per il corretto funzionamento della straordinaria macchina che è il corpo umano. Spero che la lettura sia di giovamento per tutti voi. Andrea Coco

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Il fegato, non solo una ghiandola

Il fegato è un organo situato al di sotto del diaframma, nella cavità addominale, e occupa la regione anatomica chiamata ipocondrio destro. Dato il suo peso, che varia tra i 1200 e i 1500 grammi, può essere definito anche come la ghiandola più voluminosa del corpo umano.

Cenni di anatomia

Sulla faccia inferiore del nostro organo è situato un piccolo viscere, la colecisti o cistifellea; questa ha il compito di raccogliere la bile, un liquido che, composto da acqua, colesterolo e altre sostanze, viene riversato nel tubo digerente durante la digestione: lo scopo è ricavare dai grassi un’emulsione che favorisca la digestione di queste sostanze, permettendone così l’assorbimento. Osservando macroscopicamente il fegato possiamo notare che è composto da due grossi lobi, destro e sinistro, separati dal ligamento falciforme; questa distinzione è solo anatomica: infatti, esaminandolo dal punto di vista delle funzioni l’organo risulta diviso in emifegato sinistro e destro da una linea immaginaria che inizia dal margine destro della vena cava inferiore e giunge alla fossetta della cistifellea. Il fegato può essere scomposto in otto lobi; ognuno di questi è autosufficiente sia quanto ad apporto arterioso e venoso sia quanto a deflusso venoso. Il primo è denominato anche lobo caudato ed è situato posteriormente; i successivi tre costituiscono l’emifegato sinistro, mentre quello destro è formato dai lobi rimanenti. L’individuazione di queste Che fegato!

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1  Il fegato, non solo una ghiandola strutture anatomiche è molto importante nella chirurgia del fegato, perché permette di fare delle resezioni accurate senza alterare e danneggiare la fisiologia dell’organo. Alcuni autori citano il fegato nell’ambito dell’apparato endocrino per la sua caratteristica funzionale di ghiandola che secerne bile e altre sostanze che vengono riversate all’interno del torrente circolatorio. A mio avviso, seguendo gli insegnamenti dei più illustri anatomisti, è più corretto associare quest’organo all’apparato gastrointestinale, in quanto le sue funzioni sono di fondamentale importanza per tutti i processi digestivi. Vedremo infatti nelle pagine successive la valenza della sintomatologia digestiva come spia di allarme delle patologie epatiche. Se scendiamo più in profondità nell’esplorazione anatomica del fegato, passando dall’osservazione macroscopica (e quindi visibile ad occhio nudo) a quella che richiede l’utilizzo del microscopio, merita di essere descritto il lobulo epatico, l’unità funzionale del fegato. Si tratta di una struttura esagonale, costituita da strati di epatociti che poggiano su una trama reticolare di sostegno e sono a contatto con i sinusoidi epatici, cioè le ramificazioni più sottili dei vasi sanguigni contenute negli spazi portali, con le cellule di Kupffer e di Ito. Al centro del lobulo si trova la vena centrolobulare, mentre ai vertici dell’esagono si aprono gli spazi portali, che raccolgono le diramazioni dell’arteria epatica e della vena porta insieme al duttulo (piccolo canale) biliare, struttura in cui viene riversata la bile secreta nel lobulo epatico. Le vene poste al centro dei vari lobuli epatici si gettano nelle vene sovraepatiche, che raccolgono poi il sangue venoso in uscita dal fegato; queste ultime confluiscono nella vena cava inferiore, la più grossa del nostro organismo. Tra i vari tipi di cellule presenti nel fegato le più importanti sono gli epatociti, le cellule di Ito e quelle di Kupffer, che nel loro insieme costituiscono un sistema deputato allo svolgimento di pressoché tutte le principali funzioni dell’organo. 8

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Cenni di anatomia

Gli epatociti costituiscono la maggior parte delle cellule epatiche; formano l’epitelio del fegato con funzione metabolica, sono voluminose, cuboidali, con un nucleo rotondo centrale e un ampio citoplasma ben fornito di mitocondri, perossisomi, lisosomi, apparato di Golgi, reticolo endoplasmatico liscio e rugoso. Si dispongono in filiere singole, con strette giunzioni intercellulari che le collegano saldamente l’una all’altra. Il 15% circa di tutte le cellule del fegato è dato da quelle di Kupffer che, ancorate ai sinusoidi, sono capaci di intercettare e distruggere elementi estranei come batteri, virus ecc. Le cellule di Ito sono in contatto con due epatociti. Nel citoplasma hanno vacuoli lipidici e accumulano vitamina A. Di forma triangolare, sono in grado sotto vari stimoli di formare tessuto connettivale. Producono poi matrice extracellulare e collagene in seguito a stimoli tossico, metabolico e infettivo; per questo motivo sono le cellule all’origine della fibrosi e quindi della cirrosi epatica.

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1  Il fegato, non solo una ghiandola FEGATO DA RECORD yyÈ la più grande ghiandola del corpo: 24-28 cm di lunghezza; a paragone l’ipofisi, tra le ghiandole più piccole, ha il diametro di 1 cm circa. yyÈ un organo molto voluminoso, del peso di 1,2-1,5 kg. yyRiceve ogni minuto 1050 ml di sangue. yyOgni sua cellula vive mediamente 150 giorni. yyImmagazzina circa 100 g di glicogeno (circa il 7% della sua massa totale). yySvolge correttamente le sue funzioni anche se gli resta solo il 30% delle capacità. yyPuò sostituire la milza in caso questa venga a mancare. yyÈ in grado di rigenerarsi e rinnovarsi, per esempio quando viene parzialmente asportato a causa di un’operazione.

La straordinaria capacità rigeneratrice del fegato

Quest’organo ha una notevole capacità di rigenerazione, tipicamente evidente a seguito dell’asportazione di uno o più dei suoi segmenti (epatectomia parziale); infatti a questo tipo di intervento chirurgico segue una rapida iperplasia compensatoria, caratterizzata da una moltiplicazione delle cellule rimaste e infine dalla formazione di una nuova parte dell’organo. Tutto questo avviene attraverso un succedersi di eventi che richiedono precisi meccanismi di controllo, volti a stimolare la maturazione di nuovi epatociti e capaci di garantire che, una volta raggiunto il volume originario, la rigenerazione del fegato cessi. Il ripristino avviene anche in caso di necrosi epatocitaria (morte delle cellule del fegato) e in seguito a danno epatocitario dovuto a causa diversa (ad esempio infettiva o tossica). L’aspetto più evidente di questo fenomeno, in corso di malattia cronica avanzata, è la rigenerazione nodulare delle cellule del fegato: questa caratterizza la trasformazione in cirrosi, aspetto che vedremo meglio nel capitolo dedicato alle patologie.

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La vascolarizzazione del fegato

La vascolarizzazione del fegato

Il fegato è dotato inoltre di un imponente sistema vascolare: riceve infatti sangue dalle arterie epatiche (diramazioni dell’aorta) e dalla vena porta (che veicola il sangue proveniente da intestino, stomaco e milza), mentre le vene epatiche spingono il sangue in uscita verso la vena cava inferiore, che lo conduce al cuore. Attraverso i sinusoidi epatici (piccoli vasi sanguigni a parete sottile, con lume ampio e irregolare) passano ogni minuto circa 1050 ml di sangue proveniente dal sistema della vena porta, e altri 300 ml provenienti dall’arteria epatica; il flusso complessivo medio è dunque di 1350 ml al minuto, corrispondenti a circa il 27% della gittata cardiaca. Poiché il fegato è un organo espandibile, può essere immagazzinata nei suoi vasi una cospicua quantità di sangue, che normalmente ‒ compreso il contenuto delle vene epatiche e dei sinusoidi ‒ consta di 450 ml, cioè quasi il 10% del volume totale. Il fatto di potersi dilatare gli permette tanto di fungere da valido serbatoio quando il volume ematico è in eccesso (come nell’insufficienza cardiaca congestizia), quanto, nel caso questo sia in difetto, di rifornire la circolazione. Questo sistema vascolare e la sua localizzazione anatomica fanno sì che il fegato rivesta un ruolo centrale nei processi digestivi e metabolici del corpo umano, e per alcune delle sue importanti funzioni possa essere definito grossolanamente come una sorta di filtro che depura pressoché tutte le sostanze che circolano nell’organismo.

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Ricette

Questa sezione è stata curata da Cristina Fusi, che da anni si occupa di cucina naturale e macrobiotica vegana e mediterranea, collaborando con numerosi medici e professionisti della salute. Le ricette sono suddivise per stagione perché, come abbiamo già visto, ogni stagione chiede cibi e modalità di cottura diverse, in sintonia con le condizioni del nostro corpo e dell’ambiente in cui si vive. I piatti sono tutti senza prodotti di provenienza animale; per ogni ricetta sono specificate il grado di difficoltà, il tempo di realizzazione e l’assenza di glutine. Quando trovate olio, si intende extravergine di oliva, possibilmente bio e spremuto a freddo. Se non specificato altrimenti, le ricette si intendono per 4 persone. NOTA BENE: UN SOFFRITTO ALTERNATIVO Per fare un soffritto più leggero e salutare si adotta il metodo della saltatura. Sono necessarie pentole con fondo spesso, che sono appoggiate sulla fiamma per venire leggermente scaldate; quindi si versa un po’ di olio e, subito dopo, la verdura precedentemente tagliata. Se tra le verdure sono presenti cipolle, cipollotti o porri, saranno i primi a venire messi in pentola così da far evaporare i composti solforati. La verdura va mescolata con utensili di legno o di silicone. Questa tecnica permette di mantenere l’olio ad una temperatura più bassa (e quindi più salutare) grazie all’acqua contenuta dalle verdure, e mescolandole continuamente si evita che brucino. Il risultato finale è simile ad un soffritto ma di sapore più delicato e più digeribile.

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Primavera

Primavera PRIMI Orzo primaverile facile · 1 h + il tempo di ammollo

1 tazza di orzo decorticato 3 carciofi 400 g di piselli freschi 500 g di fave fresche 1 mazzetto di asparagi 1/2 mazzetto di cipollotti 1 aglietto prezzemolo olio, sale Lavate l’orzo, scolatelo e mettetelo in ammollo per 8 ore con 2 tazze di acqua. Trascorso questo tempo trasferitelo in un tegame dal fondo spesso con acqua leggermente salata. Coprite, fate raggiungere il bollore e spostate su uno spargifiamma di ghisa già caldo. Cuocete, a fuoco bassissimo e senza rimestare, per 40 minuti. Alla fine togliete il cereale dal recipiente. Tagliate i cipollotti, l’aglietto (comprese le parti verdi di entrambi) e i carciofi a fettine; pelate i gambi degli asparagi e divideteli a tocchetti, lasciando intere le punte. Sgranate i piselli e le fave. Scaldate un tegame dal fondo spesso, unite l’olio e subito l’aglietto e i cipollotti. Saltate per un paio di minuti quindi aggiungete le fave, i gambi degli asparagi e i piselli. Versate pochissima acqua, mescolate e cuocete con il coperchio per 7 minuti. Unite le punte degli asparagi e i carciofi, salate e proseguite la cottura per 5 minuti. Quando i vegetali sono morbidi incorporate l’orzo cotto, aggiustate di sale e servite con prezzemolo tritato. Che fegato!

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Ricette

Risotto con l’ortica facile · 1 h · senza glutine

240 g di riso semintegrale 250 g di foglie di ortica 1 cipolla piccola 1 spicchio d’aglio olio, sale Pulite l’ortica dopo aver selezionato le foglie più tenere. Portate a bollore una capiente pentola d’acqua, aggiungete un pizzico di sale e scottatevi l’erba per un minuto. Prelevatela con una schiumarola e trasferitela in un colino; conservate l’acqua. Lavate e scolate il riso, affettate la cipolla e l’aglio. Scaldate un tegame, versate poco olio e saltatevi la cipolla e l’aglio per 3 minuti. Unite il cereale, salatelo e fatelo insaporire mescolando. Cominciate a versare l’acqua di cottura delle ortiche poco per volta, fino a cottura ultimata. Tritate le verdure e aggiungetele al riso. Cuocete per un altro minuto, sempre rimestando, e servite con un giro d’olio.

Vellutata di baccelli di piselli facile · 50 minuti · senza glutine

600 g di baccelli di piselli bio 2 carote, 1 cipolla sale, olio Portate a bollore 400 ml d’acqua leggermente salata. Aggiungete la cipolla a fettine, lasciate bollire senza coperchio per un paio di minuti, quindi unite i baccelli precedentemente lavati. Coprite e cuocete per 10 minuti dalla ripresa del bollore. Unite le carote tagliate a dadini, rimettete il coperchio e proseguite la cottura a fuoco dolce per 20 minuti. Armatevi di pazienza e con l’aiuto del passaverdure riducete il tutto in crema. Raccogliete la vellutata in una zuppiera e servitela con un filo d’olio extravergine di oliva. 88

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Primavera

Zuppa di miso con tarassaco facile · 30 minuti · senza glutine

1 tazza di cipollotto 1/2 tazza di carote 1 manciata di foglie di tarassaco 4 tazze di acqua 10 cm di alga kombu 2 cucchiaini colmi di miso d’orzo Portate a ebollizione l’acqua, gettateci l’alga e, al bollore, il cipollotto affettato finemente. Dopo un paio di minuti a pentola scoperta aggiungete le carote ridotte a bastoncini, coprite e cuocete a fiamma bassa per 12 minuti. Tagliate il tarassaco molto sottilmente e unitelo alla zuppa. Trascorsi 3 minuti togliete la kombu. Sciogliete il miso con un po’ di acqua di cottura e mettetelo nella minestra; appena sta per riprendere il bollore spegnete e mescolate. Nota. È importante che il miso non bolla, perché è ricco di enzimi che con la cottura verrebbero distrutti. Questo derivato della soia arricchisce la flora batterica intestinale, migliora la digestione e l’assimilazione dei nutrienti contenuti nel cibo, rinforza il sistema immunitario. La zuppa di miso si beve a tazze, come se fosse un consommé.

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Ricette

Pasta di grano antico con ragÚ di tempeh e verdure primaverili facile ¡ 30 minuti

250 g di pasta di grano antico 200 g di tempeh 1 carota 2 cipollotti 1 costa di sedano 2 manciate di piselli prezzemolo zenzero olio sale Tagliate a dadini, separatamente, il sedano e la carota. Tritate finemente il bianco e il verde dei cipollotti, senza mescolarli. Sbriciolate il tempeh. Scaldate un tegame dal fondo spesso, unite poco olio e il bianco dei cipollotti. Saltate per un paio di minuti, rimestando continuamente. Unite il tempeh e fatelo insaporire per 2-3 minuti prima di aggiungere i restanti ortaggi, tranne il verde dei cipollotti; salate, eventualmente bagnate con un goccio d’acqua e coprite. Cuocete per 10-15 minuti, a seconda del taglio delle verdure, che alla fine devono rimanere compatte. Nel frattempo portate a ebollizione una pentola d’acqua e lessate la pasta. Scolatela e incorporatela alle verdure, girando continuamente con il mestolo per un minuto. Spegnete il fuoco. Grattugiate un pezzetto di zenzero, strizzate la polpa e versate il succo sul contenuto del tegame. Amalgamate il tutto e servite con un trito di prezzemolo e il verde dei cipollotti.

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Primavera

SECONDI Purè di lenticchie al sapore mediterraneo facile · 50 minuti · senza glutine

250 g di lenticchie rosse 2 cipollotti 2 scalogni 2 rametti di timo 1 rametto di rosmarino 2 foglie di alloro 1 ciuffetto di salvia olio sale Lavate i cipollotti e tagliateli sottili; tritate la parte verde. Affettate gli scalogni. Lavate le lenticchie e cuocetele coperte con il doppio del volume di acqua fredda. Al bollore schiumate, quindi unite il bianco dei cipollotti e gli scalogni. Mettete il coperchio, riportate a ebollizione, scoprite e continuate a cuocere per 1 minuto. Formate un mazzetto con le erbe aromatiche e aggiungetelo ai legumi, e salate. Coprite e portate a cottura a fuoco basso in 25 minuti circa. Alla fine togliete il mazzetto aromatico e frullate il composto per renderlo più cremoso. Servite il purè con un filo d’olio crudo e i cipollotti tritati. Variante: sostituite il bouquet aromatico con 1-2 cucchiaini di erbe di Provenza. Nota. Questo purè, vellutato e dal gusto intenso, può anche essere consumato tiepido o freddo. I legumi vanno salati negli ultimi minuti di cottura per evitare che rimangano duri. Fanno eccezione le lenticchie rosse perché, essendo decorticate, possono essere salate all’inizio della cottura.

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Ricette

Frittata veg con asparagi facile · 40 minuti · senza glutine

100 g di farina di ceci 100 g di asparagi 320 ml di acqua 1 cipollotto fresco 1 foglia verde di aglio fresco 1-2 cucchiai di olio ½ cucchiaino di sale Private gli asparagi della parte finale dura, pelate il resto del gambo e tagliatelo a fettine. Portate dell’acqua a ebollizione, gettateci un pizzico di sale e lessate le punte; quindi scolatele e mettete al loro posto nella pentola le fettine per pochi minuti, infine sgocciolatele. Tritate il cipollotto, compresa la parte verde, e la foglia dell’aglio. Mescolate la farina con l’acqua e il sale, aggiungete gli asparagi e il battuto e amalgamate bene. trasferite in una teglia antiaderente leggermente oleata, coprite e cuocete per 7 minuti. Girate la tortina e continuate la cottura ancora per 5 minuti, scoprite e attendete un minuto prima di spegnere.

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Primavera

Sformatini di lenticchie e barbabietole media · 50 minuti · senza glutine

Per 6 persone 200 g di lenticchie rosse 1 porro 1 carota piccola 1 costa di sedano 1 spicchio d’aglio 2 rametti di timo 1 rametto di rosmarino 200 g di barbabietole cotte 50 g di semi di sesamo 2 cucchiai di senape 2 cucchiai di succo di limone 1 cucchiaio di olio pepe, sale Tagliate a dadini piccoli (oppure spezzettate) le verdure tenendole separate. Lavate le lenticchie e mettetele a cuocere con 400 ml di acqua. Fate raggiungere il bollore, schiumate, unite i porri e coprite, così che riprenda l’ebollizione. Quindi levate il coperchio e fate cuocere a pentola scoperta per un minuto. Aggiungete le altre verdure, salate, coprite e continuate a cuocere per 20 minuti. Radunate in un robot le barbabietole ridotte a cubetti, i semi di sesamo tritati, il rosmarino e l’aglio sminuzzati, la senape, il timo, il succo di limone, l’olio, un pizzico di pepe e le lenticchie; frullate. Se il composto ottenuto risultasse troppo liquido rassodatelo con poca farina di riso integrale. Versatelo nei contenitori per sformati, compattatelo bene e cuocetelo a 200° per 20 minuti.

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Andrea Coco

Il fegato è l’organo più complesso del corpo umano e la più grossa ghiandola dell’organismo. Svolge tante e importantissime funzioni, tra cui la produzione della bile, la formazione del glucosio che nutre le cellule, la sintesi del colesterolo; inoltre funge da deposito di vitamine, distrugge le sostanze che non servono più e demolisce quelle tossiche che penetrano nel corpo. Ma nonostante la sua importanza, il fegato non sempre viene trattato bene. Questo libro insegna a prendersi cura di questo organo, anche per prevenire le patologie che possono interessarlo.

Chiude il volume un utilissimo e saporito ricettario suddiviso per stagioni, realizzato da Cristina Fusi, da anni impegnata nella divulgazione della cucina naturale, macrobiotica e senza prodotti di origine animale. Oltre 60 saporitissime ricette aiuteranno il nostro fegato a ritrovare armonia e salute in ogni momento dell’anno.

Andrea Coco, laureatosi in Medicina e Chirurgia all’Università di Pisa, ha continuato il percorso di studi presso la Scuola di Medicina Tradizionale Cinese di Firenze. Segue un approccio di Medicina Integrata, unendo le conoscenze della medicina occidentale con quelle della medicina cinese, per arricchire le possibilità terapeutiche a disposizione dei pazienti.

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CHE FEGATO!

L’autore, partendo da una descrizione dell’anatomia del fegato, passa in rassegna le malattie epatiche e i fattori di rischio, per giungere infine al cuore della trattazione: come disintossicare il fegato seguendo un dettagliato piano detox, e quale alimentazione seguire per mantenerlo in salute, privilegiando cibo biologico e integrale, legumi e verdure. Una parte del libro è inoltre dedicata all’approccio della Medicina tradizionale cinese, che insegna a tenere in considerazione molteplici fattori, ambientali, psicologici e fisici, per ripristinare l’equilibrio a livello epatico.

ricette di CRISTINA FUSI

CHE FEGATO! Prendersi cura del fegato e disintossicarlo con l’alimentazione e uno stile di vita sano

www.terranuovalibri.it ISBN  88  6681  456  6

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