CURARSI CON IL CIBO - PREVENIRE E CURARE I DISTURBI PIÙ COMUNI CON IL CIBO

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Catia Trevisani

Curarsi con il cibo Come prevenire e contrastare i piÚ comuni disturbi con l’alimentazione

Editrice Aam Terra Nuova


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8-07-2010

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Direzione editoriale: Mimmo Tringale Autore: Catia Trevisani Editing: Valerio Pignatta e Cristina Michieli Impaginazione: Daniela Annetta Illustrazione di copertina: Silvia Coppetti ©2006, Editrice Aam Terra Nuova, via Ponte di Mezzo, 1 50127 Firenze tel 055 3215729 – fax 055 3215793 libri@aamterranuova.it - www.aamterranuova.it Collana: Alimentazione & salute V edizione luglio 2010 ISBN 888881910X Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del libro può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza il permesso dell’editore. Le informazioni contenute in questo libro hanno solo scopo informativo, pertanto l’editore non è responsabile dell’uso improprio e di eventuali danni morali o materiali che possano derivare dal loro utilizzo. Stampa: Lineagrafica, Città di Castello (Pg)


Introduzione Da sempre il cibo è nutrimento e cura, oltre che piacere e socialità. Fin dai tempi più remoti, ortaggi, erbe, alimenti, bevande e infusi sono stati utilizzati per tonificare, depurare e disintossicare, per sedare il sistema nervoso o come afrodisiaci. Le proprietà dei cibi sono così varie che, in caso di indisposizione, non c’è che l’imbarazzo della scelta e le ricerche scientifiche dei tempi moderni ne hanno giustificato l’utilizzo per diverse patologie. Infatti, ciò che per i vecchi era esperienza tramandata e da tramandare, oggi trova riscontro nelle ricerche scientifiche: le intuizioni delle antiche medicine energetiche, che tanta importanza davano al cibo, sono oggi confermate dalla scienza. Un esempio? La cipolla: antidiabetica, diuretica, stimolante generale, vermifuga, antisclerotica e indicata nella cura di alcune malattie cardiovascolari, come confermano alcuni studiosi inglesi, consumata e utilizzata da sempre, anche prima di conoscere queste nozioni. Questo libro nasce con l’intenzione di stimolare nelle persone la consapevolezza del “potere del cibo”. Ogni giorno introduciamo sostanze e bevande che possono far ammalare o risanare. Sedersi a tavola è diventato un gesto tanto quotidiano e naturale, un’abitudine, spesso facendoci dimenticare che, proprio lì, si gioca la partita del nostro benessere. Il tempo del pasto non è solo un evento affettivo e sociale che ci permette di dialogare con i figli e le persone che amiamo, di decidere le sorti di un’azienda, o semplicemente di trascorrere una serata con gli amici; non si tratta solo di un piacevole momento di approvvigionamento di carboidrati, proteine, grassi, vitamine e nutrienti per il nostro organismo, ma è anche un momento fondamentale di “costruzione”


del nostro stato di salute, di prevenzione delle malattie, e se si è malati, di possibile cura. Nel nostro paese la fantasia popolare ha saputo valorizzare i cibi semplici ideando moltissime ricette sane ed equilibrate, talvolta attingendo anche da tradizioni culinarie lontane con la capacità di far proprio il meglio di altre culture. La Cina, ad esempio, vanta un’esperienza millenaria sugli aspetti energetici e curativi degli alimenti che ci permette di riscoprire aspetti e dettagli a cui solitamente non diamo attenzione. Oltre a ciò va poi considerato come oggi entrino in gioco anche altri fattori: la qualità degli alimenti, spesso dubbia, l’utilizzo di sostanze nocive in agricoltura, il problema degli organismi geneticamente modificati, l’abuso di conservanti e coloranti, e l’inquinamento. Tutti questi fattori rischiano di compromettere la qualità energetica e nutrizionale del cibo, comunque già più povera rispetto al passato. Un tempo esistevano due cucine: quella dei poveri e quella dei ricchi. I ricchi disponevano di cibo in abbondanza, mentre i poveri dovevano sopperire alla penuria in cui si trovavano con la fantasia: erbe selvatiche hanno creato ricette straordinarie. Inoltre non esistevano malattie come l’anoressia e la bulimia che oggi sono il segno di una società che a poco a poco sta perdendo la saggezza della tavola. Oggi si arriva a spendere cifre maggiori per dimagrire piuttosto che per mangiare; la gestione omologata del tempo va spesso a scapito della salute: pacchetti di calorie, che ormai hanno solo sapori artificiali, pappette già pronte per i bambini, piatti surgelati che i ragazzi infilano nel microonde al ritorno da scuola perché a casa non c’è nessuno. La pubblicità fa la sua parte e tutto sembra buono e perfetto. Si è perso il gusto di cucinare, di preparare con le proprie mani il cibo che nutre noi stessi, i nostri figli e le persone a cui vogliamo bene. Sicuramente ci sono più soldi da spendere, non combattiamo più con le malattie infettive, ma le lotte di oggi sono più subdole e pericolose. Soffermarsi un po’ e riflettere, assaggiare un cibo e cercare di sentirne il sapore vero, lentamente… sulla lingua e sul palato, osservarne la forma, il colore, percepirne il profumo. In ogni alimento c’è qualcosa che attira o che respinge e il nostro istinto è in grado di permetterci di distinguere ciò di cui abbiamo bisogno da ciò che ci “avvelena”. Sapori e odori sono elementi impalpabili, ma ci parlano delle proprietà nascoste nell’alimento, sono l’energia che si libera dalla forma. Oggi la nostra cultura occidentale studia la materia e affronta i cibi nelle diverse parti che li costituiscono, perdendo la visione d’insieme. Si esaminano la struttura chimica e le molecole, giungendo alla semplice


conclusione che con l’alimentazione non si faccia altro che apportare sostanze all’organismo: la dietetica poi si preoccupa di comporre le diete in base ad un equilibrio tra i costituenti biochimici e le calorie. Solo le medicine olistiche studiano anche gli aspetti energetici del cibo e l’impatto di questi sull’organismo. Il colorito del viso, il modo di muoversi, l’odore tipico di una persona sono la sua emanazione energetica; allo stesso modo l’energia di un cibo traspare dal suo odore, aroma o profumo, dal suo sapore, dalla forma, dal colore e dalla sua consistenza. Siamo in qualche modo quello che mangiamo e un cambio alimentare modifica fortemente la nostra energia e quindi anche il nostro modo di essere. Di qui la fondamentale importanza del momento in cui ci sediamo a tavola. Lì possiamo costruire i nostri equilibri e disequilibri, il nostro benessere o la nostra stanchezza, l’armonia o meno del nostro stato fisico e psichico. Un lavoro di paziente e attenta osservazione e catalogazione ha permesso, nel tempo, la verifica di azioni, reazioni e cambiamenti, che gli alimenti riescono a determinare nell’impatto con l’organismo; sono stati scoperti così alimenti in grado di tonificare l’energia quando è carente, rimuoverla dove non scorre, nutrire il sangue e dinamizzarlo quando serve, riscaldare se c’è freddo o raffreddare se c’è troppo calore, dirigersi verso un organo particolare che ne ha bisogno, ripristinare l’equilibrio e l’armonia dell’individuo. Il nostro corpo conosce perfettamente tutte queste leggi di natura e istintivamente ricerca cibi, sapori e colori di cui necessita. È importante tornare ad imparare a sentire i nostri veri bisogni, troppo spesso sopraffatti da mode e messaggi pubblicitari. La natura, con la sua saggezza, ci sostiene e ci cura. Questo libro è un invito a riavvicinarci a noi stessi e alla tavola con l’entusiasmo e la sorpresa di scoprire, dietro a gesti quotidiani, come quello di nutrirsi, i segreti del benessere e di una nuova qualità di vita. dott.ssa Catia Trevisani novembre 2006


ALLERGIA

Ci sono le allergie stagionali, quelle alimentari e quelle che invece sono causate da prodotti chimici, polvere, acari o altre sostanze. Fatto sta che sono sempre più numerose le persone, e soprattutto i bambini che ne soffrono. L’allergia non è altro che una reazione di ipersensibilità nei confronti di una o più sostanze normalmente innocue. Quando questo accade, il sistema immunitario rilascia una sostanza vaso-attiva, l’istamina, la cui funzione è quella di neutralizzare quello che l’organismo percepisce come un agente “invasore”. Ed è proprio l’istamina a causare tutta quella serie di disturbi (congestione nasale, edemi, aumento della produzione di muco ecc.) con cui si manifesta l’allergia o l’ipersensibilità. Due sinonimi usati comunemente per indicare una risposta esagerata all’antigene che porta a vari tipi di danni ai tessuti corporei.

Le allergie più comuni Le malattie allergiche più comuni sono: la febbre da fieno (rinite allergica stagionale), l’asma infantile, l’eczema infantile e alcuni casi di orticaria e di reazioni agli alimenti. Tutti i soggetti in cui si manifestano tali disturbi hanno in comune una predisposizione ereditaria a sviluppare ipersensibilità nei confronti di sostanze (dette allergeni) ambientali che sono innocue per l’80% della popolazione. Come si fa a individuare la sostanza scatenante e il tipo di allergia? Per arrivare a una diagnosi corretta è molto importante l’anamnesi, il colloquio attraverso il quale è possibile verificare la relazione dei sintomi con l’ambiente, le variazioni stagionali dei disturbi e l’eventuale contatto con animali, fieno o polveri. Tale colloquio ha sicuramente maggior valore dei test che possono essere utili solo come conferma delle eventuali allergie individuate. Un altro elemento importante per la diagnosi


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è l’individuazione dell’esordio della malattia. Un esempio fra tanti: l’asma infantile è molto più probabilmente allergica di un’asma che insorge dopo i trent’anni.

La rinite allergica Vediamo ora come si può affrontare la febbre da fieno, forma acuta stagionale della rinite allergica, indotta in genere da pollini aerei. Il tipo primaverile è dovuto a pollini di alberi (per esempio quercia, olmo, acero, ontano, betulla, pioppo nero), il tipo estivo a pollini di piante erbacee coltivate o selvatiche (per esempio graminacee, erbe infestanti), mentre il tipo autunnale a pollini di erbe selvatiche. In alcuni casi, la febbre da fieno è dovuta soprattutto a spore fungine trasportate nell’aria. I sintomi della rinite allergica sono molto fastidiosi: il naso, la volta della bocca, la gola e gli occhi iniziano a dare prurito gradualmente o improvvisamente dopo l’inizio della stagione dei pollini. Lacrimazione, starnuti, secrezione nasale liquida ed acquosa accompagnano o seguono di poco il prurito. Possono comparire anche cefalee frontali, irritabilità, insonnia, depressione. La congiuntiva degli occhi è molto arrossata e le mucose nasali sono di colore rosso bluastro. Infine, si possono manifestare tosse e affanno asmatico man mano che la stagione avanza. Al contrario della febbre da fieno, la rinite allergica perenne dura tutto l’anno. La congiuntivite è rara, ma è caratteristica un’ostruzione nasale cronica che può estendersi alle tube di Eustachio (orecchie) dando difetti dell’udito molto frequenti nei bambini.

Orticaria L’orticaria è un disturbo relativamente comune. Si calcola che il 15-20% della popolazione globale ne abbia sofferto in qualche periodo. Può colpire persone di ogni età, ma è più facile che ne soffrano i giovani adulti, dalla fine dell’adolescenza fino alla trentina. Si tratta di una reazione allergica caratterizzata da gonfiore e arrossamento locale a livello cutaneo e può essere dovuta ad allergia a farmaci, punture o morsi d’insetti, iniezioni desensibilizzanti o ingestione di alcuni cibi, specialmente uova, crostacei, noci o alcuni tipi di frutta. Negli adulti la causa principale di orticaria sono i medicinali. Nei bambini gli alimenti. Alcune reazioni agli alimenti si verificano dopo ingestione di quantitativi anche minimi. Altre (come nel caso delle fragole) possono verificarsi solo dopo un eccesso alimentare.


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Curarsi con il cibo

Il prurito è generalmente il primo sintomo ed è seguito dopo breve tempo dalla comparsa di rigonfiamenti che possono rimanere piccoli o ingrandirsi. La manifestazione in genere scompare nell’arco di unosette giorni.

Eliminare i cibi con additivi Per i soggetti allergici è importante un’alimentazione a basso contenuto di sostanze allergizzanti e di amine vasoattive: in particolare additivi alimentari. È importante anche ridurre il consumo di latte e derivati, uova, noci, molluschi, salumi, bibite alcooliche, cioccolato e alcuni frutti come kiwi, fragole, arance. Per i soggetti che soffrono di asma o rinite allergica e che quindi hanno più difficoltà di altri ad eliminare le tossine e che sono anche costituzionalmente più fragili a livello respiratorio, diventa di primaria importanza l’eliminazione di latte e derivati, poiché tali alimenti provocano un’iperproduzione di muco. Anche l’eliminazione degli alimenti contenenti additivi alimentari è di primaria importanza. Additivi come la tartrazina (responsabile del colore giallo) e i benzoati (conservanti diffusissimi) stimolano la produzione di un composto che aumenta il numero delle mastcellule nell’organismo, coinvolte nella produzione dell’istamina e di altri composti che provocano la reazione allergica. E una persona con un numero elevato di mastcellule è più esposta alle allergie, come dimostra l’esame di soggetti che soffrono di orticaria, il 95% dei quali presenta un incremento nel numero di mastcellule. Anche gli aromatizzanti (salicilati, aspartame), i nitriti, l’acido sorbico, gli antiossidanti (idrossitoluene, solfito, gallato) e gli emulsionanti/stabilizzatori (polisorbati) hanno tutti dimostrato di produrre orticaria in soggetti sensibili.

Rischio antibiotici Gli antibiotici, compresa la penicillina, e i composti analoghi sono la causa più comune di orticaria indotta da farmaci. La penicillina non viene distrutta dalla cottura pertanto i cibi che la contengono (latte, carne, surgelati e perfino bibite gassate) potrebbero contribuire alle reazioni allergiche dell’orticaria. In realtà, l’allergia non va vista come una malattia, ma come il segnale di un sovraccarico organico (e spesso anche psichico) che ha ormai superato i limiti delle capacità di compensazione dell’organismo. Spesso il soggetto allergico ha il fegato in sovraccarico. Anche per que-


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sto è bene che eviti i latticini, le proteine animali in eccesso, ma anche le Solanacee (in particolare pomodori, peperoni e melanzane), le arachidi e le noci. Trarrà invece grande giovamento da cibi biologici: cereali integrali, ortaggi, legumi, una piccola quantità di alghe (ricche di minerali e vitamine) e miso (alimento fermentato a base di soia).

Il ruolo della psiche In uno studio condotto su 236 casi di soggetti con orticaria cronica è stato riportato che i fattori psicologici erano una causa molto frequente. Sembra che lo stress abbia un ruolo importante perché aumenta la sensibilità individuale all’allergia. Tecniche di rilassamento ed ipnosi hanno portato in molti soggetti un forte miglioramento. D’altra parte sappiamo tutti che si è allergici al polline, agli acari, alla polvere, ma anche a persone e situazioni sgradite. La reazione che si manifesta sul piano immunitario è paragonabile ad analoghe insofferenze a livello psichico o emotivo. La nuova scienza della psiconeuroendocrinoimmunologia insegna che il nostro sistema immunitario è paragonabile ad un organo supplementare di percezione-relazione con il mondo circostante, una sorta di “sesto senso”. L’individuo può rispondere all’ambiente che lo circonda con moti di aggressività che lo coinvolgono simultaneamente sul piano immunitario, nervoso ed endocrino. In questa luce l’allergico ricerca qualcosa contro cui volgere la propria aggressività (tossina psichica che ben si accorda con la concezione del fegato in medicina cinese) repressa o dissimulata e a questo punto si perde la corretta percezione dei ruoli e non è più chiaro chi sia l’aggredito e chi l’aggressore. In definitiva, le allergie richiamano la nostra attenzione a più fattori: la predisposizione costituzionale, le abitudini alimentari, la capacità di detossificare (a livello fisico e psichico), l’aspetto legato alla psicosomatica e infine l’ambiente in cui si vive. Pertanto l’approccio alle allergie deve essere necessariamente olistico, altrimenti occorrerà accontentarsi di soffocare l’ennesima reazione infiammatoria autoprovocata senza comprendere e quindi guarire alla radice la problematica che lo ha causato. Ecco perché, l’alimentazione rappresenta un approccio fondamentale in quanto è in grado di correggere le tendenze costituzionali, apportare elementi vitali e disintossicanti, influenzare la psiche.


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Curarsi con il cibo

Il ruolo dell’alimentazione Dal punto di vista energetico, secondo la Medicina Tradizionale Cinese, nei soggetti allergici è fondamentale riequilibrare reni, fegato e milza, inoltre spesso vi è un eccesso di calore nel corpo. Le alghe tonificano i reni e rinfrescano, per il fegato si eliminano i cibi acidi e le Solanacee e si consuma il miso. Per alleggerire l’eccesso di umidità dovuto al deficit della milza si eliminano i latticini. Le carni e le uova aumentano il calore interno per cui vanno ridotte, mentre il pesce è più adatto. Cereali, legumi verdure e ortaggi sono riequilibranti generali. Alimenti Sì Alghe (in piccola quantità) Cereali integrali Frutta (esclusi kiwi, fragole e arance)

Legumi Miso (in piccola quantità) Ortaggi (escluse le Solanacee)

Alimenti No Additivi (in generale tutti gli alimenti che li contengono) Arance Bibite alcooliche Carni Cioccolato Fragole

Kiwi Latte e derivati Molluschi Semi oleosi (come noci e arachidi) Solanacee (in particolare pomodori, peperoni e melanzane) Uova


285 Indice delle schede di approfondimento Prodotti per la pulizia e asma infantile Fattori che favoriscono la calcolosi biliare Profilo tipico da candidosi cronica Le principali famiglie di vegetali Mirtillo rosso e nero Curcuma Il kuzu in cucina Contenuto di vitamina C Viva i centrifugati Fibre alimentari e prevenzione Fonti alimentari delle fibre Contenuto di fibra totale in alcuni alimenti Il test dell’ipoglicemia Aglio: elisir per il cuore I fattori negativi che influiscono particolarmente sul metabolismo dei carboidrati Il formaggio di soia a tavola Contenuto di grassi saturi totali in alcuni alimenti Sesamo, girasole e zucca Contenuto di calcio nei cibi Lo zinco: indispensabile per la salute della pelle Contenuto di zinco di alcuni alimenti Principali cause della sindrome premestruale Livelli di carotene in frutta e verdura cruda Beta-carotene: le cose da sapere Gli alimenti più ricchi di magnesio Cibo per la mente I frutti del sottobosco Le alghe in cucina Le virtù dei monoflora La quinoa in cucina Contenuto di aminoacidi essenziali della quinoa Contenuto di sali minerali nei cereali Composizione nutrizionale della quinoa e di altri cereali C’è anche il tè mu

32 37 46 54 62 68 74 80 98 110 112 112 132 142 148 153 159 172 174 182 183 203 209 209 227 243 249 257 264 269 270 270 270 276


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Indice Introduzione Allergia Anemia Disturbi dell’apparato digerente Artrite Asma allergico Calcoli biliari Calcoli urinari Candidosi Cataratta Cefalea Cellulite Cistite Colesterolo e malattie vascolari Colon irritabile Denti Depressione Diabete Disintossicazione estiva Eczemi e dermatiti Emorroidi Carenza di fibre Gastrite e ulcera Glaucoma Herpes Insonnia Disturbi dell’intestino Ipertensione Ipoglicemia Menopausa Metabolismo e malattia coronarica Mughetto Orticaria Osteoporosi Otite Malattie della pelle Disturbi della prostata

3 6 18 23 24 29 33 38 42 47 50 55 59 64 70 75 81 87 93 99 103 107 113 117 121 125 133 137 144 150 155 160 163 168 175 178 184


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Psoriasi Raffreddore e influenza Sindrome premestruale Solleone Sovrappeso Stitichezza Stress Malattie della tiroide Tosse Vegetarismo infantile Vene varicose Gli alimenti speciali Alghe Cacao Miele Miso Quinoa Tè nero, verde, bancha Bibliografia Indice analitico Indice delle schede di approfondimento

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Catia Trevisani

Catia Trevisani

Ogni giorno, introduciamo nel nostro organismo alimenti per nutrirci e sostenerci. Ma non tutto il cibo che assumiamo ha lo stesso effetto: ci sono alimenti che possono fare ammalare e altri che possono guarire o prevenire i disturbi più comuni. Il principale intento di questo libro è stimolare la consapevolezza del «potere del cibo» e del ruolo fondamentale che una corretta alimentazione può svolgere per la salute. Nel volume sono illustrati i sintomi e la genesi delle più comuni malattie e il modo in cui, attraverso l’alimentazione, è possibile intervenire per prevenire o contrastare il decorso di ogni specifica patologia. Infine vengono indicati, caso per caso, i cibi che è bene evitare e quelli che invece è consigliabile assumere per difendere e rafforzare la nostra salute.

ISBN 88-88819-10-X

€ 15,00

Terra Nuova Edizioni

www.terranuovaedizioni.it

Curarsi con il cibo

Catia Trevisani è medico chirurgo dal 1988, da vent’anni pratica come medico naturopata e promuove la medicina olistica attraverso conferenze, corsi e pubblicazioni. Nel 1996 ha fondato la Scuola Italiana di Medicina Olistica (SIMO) e da diversi anni cura per il mensile Terra Nuova le pagine dedicate a «Alimentazione e Salute».

Curarsi con il

cibo Prevenire e curare i disturbi più comuni con l’alimentazione


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