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E ORA SI CAMBIA
INTRODUZIONE A cura di Daniel Tarozzi
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UANDO NEL SETTEMBRE 2012 partii con il mio camper alla scoperta dell’Italia che Cambia avevo un obiettivo molto chiaro nella mia testa: “incontrare e conoscere chi si è assunto la responsabilità della propria vita senza aspettare che qualcuno lo faccia al suo posto”. Pensavo che questo viaggio sarebbe durato pochi mesi e invece non è mai finito. Quando dopo sette mesi e sette giorni ho terminato l’attraversamento delle venti regioni italiane, infatti, mi sono reso conto che avevo solo sfiorato le centinaia e centinaia di esperienze, progetti, innovazioni che costellavano il Paese. Mi sono quindi reso conto che lontano dai riflettori dei mass media esisteva davvero un’altra Italia ed era il momento di farla emergere, di far uscire allo scoperto quella “moltitudine inarrestabile” di cui parla Paul Hawken in un suo celebre libro. Proprio in quell’aprile 2013, Andrea Degl’Innocenti, mio storico collega e amico, tornava da un altro viaggio in Islanda teso a raccontare la rivoluzione silenziosa del popolo islandese. Quando ci siamo ritrovati è venuto quindi naturale organizzare insieme un tour di presentazione dei nostri due libri, Io Faccio Così (ed. Chiarelettere) e Islanda chiama Italia (Ed. Arianna Editrice). Abbiamo quindi condotto circa 150 presentazioni tra il 2013 e il
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Introduzione
2014 e incontrato letteralmente migliaia di persone. Tutti quelli che incontravamo, alla fine dei nostri incontri, ci dicevano: “Bello! Allora non sono solo! Quello che ci raccontate è molto interessante, ma andrebbe messo a sistema, sennò rischia di rimanere un qualcosa di frammentato e non funzionale”. Io e Andrea ci siamo guardati, ci siamo confrontati con gli altri amici e soci di Italia che Cambia, e ad un certo punto – come per magia – un’idea si è palesata di fronte ai nostri occhi: “dovremmo trovare un modo di mettere in contatto ‘la domanda con l’offerta’ - ci siamo detti - per far incontrare chi ha le idee, i progetti e le proposte concrete con chi ha la voglia di cambiare le cose ma non sa come fare”. Come realizzare una simile impresa? Come rispondere a chi ci domandava ogni giorno, in ogni angolo di Italia, “io cosa posso fare”? Chi autorizzava noi, di Italia che Cambia, che eravamo e siamo prevalentemente un gruppo di giornalisti, a porci come portatori di proposte e soluzioni? Con che autorevolezza? Ed ecco le notti insonni, le decine di incontri. Filippo Bozotti, Luca Asperius, Alessandra Profilio, Francesco Bevilacqua, Davide Scalisi hanno iniziato a riflettere con noi su questi temi e ad un certo punto l’idea ha preso forma. “Le proposte le raccogliamo da chi da anni lavora concretamente per cambiare le cose!” ci siamo detti. “Convochiamo cento simbolici ambasciatori del cambiamento, portatori di esperienze, valori e interessi, riuniamoli intorno a diciassette tavoli e chiediamo loro di dirci come possiamo cambiare concretamente le cose noi, noi persone comuni. Chiediamogli di dirci cosa posso fare io come cittadino, io come professionista e imprenditore e io come politico. Cose che io posso fare adesso, non in un mondo ideale, non in un futuro possibile. Qui e ora, considerando la corruzione, la burocrazia, le mafie, la mancanza di risorse economiche e le mille altre difficoltà che incontriamo ogni giorno”. L’idea era abbastanza folle da piacerci. 5
E ORA SI CAMBIA
Ricordo ancora quando ce lo siamo detti ad alta voce: “Dobbiamo trovare cento ambasciatori, selezionare diciassette temi chiave per il futuro del Paese, superare una marea di luoghi comuni sul fatto che in Italia non possiamo e non sappiamo collaborare e tutto ciò senza un euro di budget. Lo facciamo?”. La risposta non poteva che essere affermativa. E così è stato.
Un passo indietro: che cos’è Italia che Cambia? Come detto nel settembre 2012 partii col camper alla scoperta dell’Italia, di quel pezzo di Paese che di fronte ad un problema non si chiede se, ma come. Come posso fare a cambiare le cose. Ne uscì un libro, un documentario, persino uno spettacolo teatrale, ma rimaneva l’enorme problema di come valorizzare le centinaia di storie che non erano comprese nel libro e di tutte quelle che continuavano a segnalarci. E così nacque l’idea di trasformare il mio viaggio in un progetto permanente di racconto di questa Italia che Cambia, a cui aderì un gruppo di giornalisti e vi2deomaker che da molti anni lavorava insieme. Il progetto Italia che Cambia nacque quindi come testata giornalistica web, ma molto presto il progetto si allargò. Affianco al giornale, infatti, ci venne sollecitata la realizzazione di una mappa (che oggi “ospita” circa 1800 realtà sparse per il territorio), e nacque l’idea di contribuire alla creazione di strumenti in grado di mettere in Rete gli attori del cambiamento su un duplice binario, quello locale (con i portali territoriali) e quello tematico (con il lavoro presentato in questo libro). Possiamo quindi dire che Italia che Cambia è un progetto che intende raccontare, mappare e mettere in rete chi si attiva per cambiare le cose1, fornendo o contribuendo a fornire strumenti in grado di facilitare i processi di trasformazione positiva in atto nel Paese. 1. Per saperne di più sui valori che guidano il lavoro di Italia che Cambia si invita la lettura de “I sette sentieri” che sono presenti nel “footer” del sito www.italiachecambia.org
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Introduzione
L’1% per Cambiare l’Italia Esiste già, quindi, un’altra Italia, diversa da quell’immagine di crisi e decadenza che i mass media ci restituiscono ogni giorno. È fatta di uomini e donne che costruiscono un paese migliore, più sostenibile, più rispettoso delle persone, del territorio e delle nostre mille culture. Il cambiamento si avvera solo con azioni e progetti concreti. Secondo molte ricerche i grandi cambiamenti sono sempre avvenuti quando hanno raggiunto un punto critico, individuato in circa l’1% della popolazione. Questo sarebbe accaduto nel caso delle grandi rivoluzioni ispirate da Gandhi, Martin Luther King, Mandela. Il nostro obiettivo quindi è questo: raggiungere l’1% della popolazione che si attivi concretamente; connettere un gruppo di 600.000 Agenti del Cambiamento. Per farlo abbiamo attivato la campagna dell’1% appunto. Chiediamo alle persone di dedicare l’1% del loro tempo (circa 4 ore al mese) e/o l’1% del loro stipendio (ad esempio dieci euro se si guadagnano mille euro al mese) per il cambiamento del Paese. In pochi mesi si sono iscritte circa 1000 persone. E cosa proponiamo di fare a queste persone? Proponiamo di mettere in pratica le azioni e le proposte uscite dai tavoli tematici che abbiamo realizzato e che sono presentati in queste pagine. Questo avviene in due modi: con le azioni quotidiane che ognuno di noi può realizzare privatamente e con delle campagne nazionali, da portare avanti tutti insieme, mirate ad attuare cambiamenti collettivi in un determinato settore2.
Diciassette temi, diciassette visioni, diciassette tavoli tematici “Perché proprio diciassette tavoli?” si chiederà qualcuno. La risposta è semplice. Perché erano diciassette i temi su cui ci sentivamo di 2.Vedasi ad esempio la campagna “Cambia la tua energia”. www.italiachecambia.org/ cambia-la-tua-energia/
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E ORA SI CAMBIA
poter lavorare con competenza e attivando un network a nostro avviso credibile e complesso. Siamo ben consapevoli che molti temi fondamentali non sono stati affrontati in questo processo, ed è il motivo per cui consideriamo questo lavoro non un punto di arrivo, ma un punto di partenza. Siamo però molto soddisfatti di quanto emerso da questi mesi di lavoro. Se migliaia di persone cominciassero ad adottare quanto emerso da questi diciassette documenti, siamo certi che il Paese comincerebbe a migliorare veramente e con esso la vita di migliaia e migliaia di persone. Ai partecipanti ai tavoli abbiamo chiesto quattro cose: • Fare una fotografia della situazione attuale in quel determinato tema. • Costruire una visione (possibile e credibile) nel migliore dei mondi possibili per il 2040 immaginando quindi cosa e come potrebbe migliorare. • Costruire il percorso che il Paese dovrebbe compiere da qui al 2040 per raggiungere questi obiettivi. • Proporre una serie di azioni che ognuno di noi può compiere come individuo, professionista/imprenditore e/o politico per cambiare le cose adesso in quel settore.
Cento ambasciatori “E i partecipanti ai tavoli? Come li avete scelti?” si chiederà qualcun altro. Anche qui la risposta è semplice. Abbiamo selezionato, tra le migliaia di persone e progetti incontrati in questi anni, le cento “realtà” - associazioni, imprese, mondo accademico – che a nostro avviso potevano sviluppare proposte concrete, mature e realizzabili, cercando di seguire alcuni criteri base: • La competenza e l’esperienza. • La complementarietà di punti di vista (abbiamo cercato di rappresentare e di chiamare ai nostri tavoli protagonisti pro8
Introduzione
venienti da diverse estrazioni culturali, sociali, politiche, geografiche, economiche). • L’aderenza dei partecipanti e delle realtà da loro rappresentate ai nostri “sette sentieri”. • La concretezza. Non ci interessava confrontarci con chi si limita a sognare un futuro possibile, ma volevamo raccogliere l’esperienza di chi già oggi sta concretamente cambiando le cose nel suo settore di competenza. Li abbiamo chiamati ambasciatori perché ognuno di loro porta con sé un insieme di saperi e conoscenze sviluppati da gruppi di persone, reti di realtà, associazioni. Dunque ognuno di loro è un ambasciatore che ci porta in dono il suo mondo e lo condivide con noi nel momento in cui si siede al tavolo.
La facilitazione3 Inizialmente persino noi eravamo scettici circa la possibilità di costruire un mosaico del genere. Quante volte abbiamo sentito dire che in Italia è difficile collaborare? Che il mondo dell’associazionismo, del terzo settore, delle imprese etiche e dell’economia solidale è competitivo come se non più del mondo delle imprese tradizionali? Dunque figuriamoci se i rappresentanti di spicco di questi mondi saranno disposti a sedersi allo stesso tavolo per disegnare insieme il mondo che vorremmo e stabilire delle azioni da portare avanti per costruirlo assieme. Lo abbiamo pensato tutti, senza ammetterlo, in un angolino remoto del cervello. Finché non abbiamo iniziato a fare le telefonate per contattare gli ambasciatori e abbiamo visto che tutti accettavano con entusiasmo. Finché non abbiamo organizzato il primo incontro di ciascun tavolo e abbiamo visto i partecipanti collaborare, mettersi in gioco, partecipare, abbattere le 3.Questo paragrafo è tratto da 17 ricette concrete per un Paese migliore: sono finalmente online i nostri documenti! scritto da Andrea Degl’Innocenti per Italia che Cambia il 5 aprile 2016
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E ORA SI CAMBIA
barriere, divertirsi, giocare. La grande differenza, forse, l’ha fatta il metodo. Il fatto di aver scelto la facilitazione4 come modus operandi. Ogni tavolo ha avuto un suo facilitatore che ha tirato le fila del discorso, fatto in modo che ciascuno potesse dare il proprio contributo, che nessuno si sentisse escluso. Facilitare un processo, è qualcosa di diverso dal condurlo (come fanno i leader) o dallo strutturarlo (come fanno le reti formali). Significa seguirlo passo passo, farne emergere potenzialità, gestirne i conflitti senza reprimerli e affrontare serenamente le criticità. Come afferma uno dei guru della facilitazione – e come non si stanca di ripeterci la nostra guru personale Melania Bigi, nostra personale guru della facilitazione – “Il mondo non ha più bisogno di leader, ha bisogno di facilitatori!”. È stato un percorso emozionante, fatto di tante strade che ci hanno condotto in un futuro desiderabile. Ci sentiamo come dei giganti sdraiati sulla linea del tempo, con i piedi nel presente e la testa già nel 2040. Siamo ben consapevoli che nessuno degli scenari che abbiamo immaginato si realizzerà esattamente così come lo abbiamo descritto. Che in alcuni casi le cose andranno diversamente e che i percorsi si costruiranno via via durante il cammino. Ciò che conta è che adesso abbiamo un orizzonte comune verso il quale muovere i nostri passi! Un ringraziamento enorme va ai facilitatori dei 17 tavoli che si sono fatti in quattro per organizzare o ospitare gli incontri, raccogliere i contributi, sistemare i documenti e tanto altro. Andrea Paoletti, Andrea Degl’Innocenti, Annalisa Jannone, Daniel Tarozzi, Daniela Bartolini, Danilo Pulvirenti, Filippo Bozotti, Giulia Minoli, Giulia 4. Giulio Ferretto, di Comunitazione, definisce la facilitazione “una serie di tecniche, molto variegate, che ci permettono di lavorare sulle difficoltà, sui conflitti, spesso rappresentate dal come fare una riunione e da come gestire i tempi di questa, per far emergere il vero messaggio che sta dietro al conflitto, il possibile valore aggiunto che si viene a creare se riusciamo a gestirlo”. Tratto da “Comunitazione: nelle relazioni la chiave per cambiare il mondo” scritto da Paolo Ciginini per Italia che Cambia il 24 novembre 2016.
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Introduzione
Rosoni, Paolo Cignini, Riccardo Goghero, Sabina Bello, Tommaso Grassi, grazie davvero di cuore! Non finiremo mai di ringraziare, inoltre, Melania, Giulio Ferretto e Ilaria Magagna di Comunitazione che ci hanno fatto capire l’importanza e formato sulla facilitazione. Infine un grazie dal profondo del cuore ai 100 ambasciatori che nudi da pregiudizi, prevenzioni ed etichette si sono seduti attorno a dei tavoli e hanno dipinto assieme il disegno di un paese migliore. Grazie a loro, quel Paese esiste già!
Questo libro Eccoci quindi giunti al motivo di questo libro. Dopo aver pubblicato i risultati di tutto questo lavoro su Italia che Cambia5, è sorta l’esigenza di raccontarlo, ampliarlo, trascriverlo su carta, per costruire un vero e proprio manuale di istruzioni per cambiare il Paese (e la nostra vita) partendo dalle nostre azioni quotidiane. Quanto segue, quindi, è il risultato del lavoro svolto nei diciassette tavoli, ma tra le righe che seguiranno, non potrà non trasparire il lavoro fatto in questi anni di percorso (esteriore e interiore) che io e Andrea abbiamo macinato su e giù per il nostro Paese. Centinaia di incontri, volti, esperienze, lucida follia, pensiero laterale, capacità di sognare l’impossibile, stupore, dolore, sconfitte, vittorie, gioie. Abbiamo testimoniato e testimoniamo ogni giorno come cambiare sia possibile. Con questo libro vogliamo suggerire ai nostri lettori come farlo. E vogliamo avere anche noi uno strumento che ci guidi nelle nostre azioni quotidiane. Sì, perché anche noi siamo solo all’inizio del percorso, ma sappiamo che insieme possiamo e vogliamo farcela. Buona lettura e buon cammino.
5.Si veda la sezione Visioni 2040 del portale Italia che Cambia. www.italiachecambia. org/visione-2040/
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GUIDA ALLA LETTURA
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UELLO CHE STATE PER INIZIARE non è un libro come tutti gli altri. Capisco che sia una frase abusata e in definitiva priva di senso: ogni libro è a suo modo diverso da tutti gli altri. Tuttavia in questo caso specifico parliamo di un libro davvero particolare: innanzitutto perché il suo contenuto non è stato pensato e scritto con l’obiettivo di diventare un libro ma, almeno inizialmente, per dare origine a diciassette documenti differenti, scritti in maniera partecipata, ciascuno con la sua autonomia; il libro è solo un mezzo ulteriore per permettere una diversa fruizione di questi contenuti. In secondo luogo perché i suoi autori sono circa un centinaio fra i migliori esperti ed esperte d’Italia sulle tematiche del cambiamento. Infine perché può essere letto ed utilizzato in maniera diversa a seconda dell’obiettivo del lettore. Perciò, sperando di fare cosa gradita, qui di seguito vi diamo qualche consiglio pratico per utilizzare al meglio questo strumento.
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Guida alla lettura
La sfida della complessità È sempre difficile, parziale, soggettivo suddividere la complessità del mondo in cui viviamo in una serie discreta di categorie. Ogni volta che si divide un argomento da un altro o che si separa la realtà in tematiche riduciamo drasticamente la complessità, tagliamo le connessioni e le interazione con gli altri aspetti. Non esiste, in natura, niente che sia separato dal resto: tutto è interconnesso e le azioni che facciamo in un determinato ambito si ripercuotono su tutti gli altri aspetti del contesto attraverso milioni di retroazioni che non siamo in grado di prevedere né di controllare. Inoltre anche all’interno dei singoli argomenti, per facilitare la lettura e venire incontro alle esigenze editoriali, abbiamo dovuto semplificare e riassumere di molto la complessità delle tematiche trattate. Complessivamente abbiamo preferito dare priorità alla facilità di lettura e fare in modo che il lettore possa farsi un’idea globale degli argomenti presentati, rimandando alla bibliografia e sitografia per gli approfondimenti. Inoltre affrontare la complessità suddividendola in parti rende i contenuti molto più chiari e digeribili nella fruizione e più semplici nella realizzazione. La sfida di questo libro, dunque, è quella di semplificare la complessità senza perdere le connessioni e mantenendo comunque una prospettiva sistemica.
Come si legge? L’ordine dei capitoli non è casuale: si è scelto di partire da argomenti più ampi e generali come ambiente e clima, per passare ad attività umane complesse come agricoltura, economia, energia, lavoro, per affrontare infine argomenti culturali o più specifici, come informazione, viaggiare. Tuttavia ogni capitolo mantiene una struttura autonoma e un significato a sé stante. Inoltre alla fine di ogni capitolo sono presenti un elenco di azioni pratiche che ciascuno di 13
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noi può mettere in atto a partire da adesso, anche esse consultabili e fruibili in maniera autonoma e indipendente. Quindi ci sono vari modi per leggere questo libro: si può leggere in maniera sequenziale, come un saggio, per avere una visione più completa e sistemica, oppure si può sfogliare come un manuale, andando a cercare gli argomenti o le azioni che ci interessano in quel determinato momento. Siamo anche consapevoli che ci sono argomenti che avrebbero meritato più spazio o addirittura un capitolo a sé. Pensiamo ad esempio alla cultura, alla politica, all’integrazione: il nostro invito è a considerare questo libro un lavoro in corso ed anzi a segnalarci argomenti e spunti utili per successive integrazioni e approfondimenti.
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RINGRAZIAMENTI
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E SIETE ARRIVATI FIN QUI sarete passati attraverso centinaia di proposte, azioni, esempi virtuosi. Avrete letto accurate descrizioni dello scenario attuale e idee per un futuro migliore. Abbiamo cercato di racchiudere in un libro il meglio che il nostro Paese ha già offre e quello che potremmo costruire, dandogli una veste coerente e assemblando le varie tessere in un unico, complesso mosaico. Lo abbiamo fatto assieme a quelle persone che il cambiamento lo studiano e lo praticano tutti i giorni, mettendo in campo tecniche innovative di facilitazione e collaborazione. È per questo che le prime persone che vogliamo ringraziare sono proprio loro: gli oltre 100 ambasciatori, portavoce di altrettante associazioni, imprese, comitati, università ed esperienze, che hanno messo a disposizione le loro competenze con apertura al confronto e voglia di partecipare. E assieme agli ambasciatori vogliamo ringraziare i facilitatori e le facilitatrici che hanno condotto egregiamente i lavori dei tavoli, senza la cui energia, pazienza, dedizione niente di tutto ciò sarebbe finito su carta. E che dire del team di Italia che Cambia? È quasi scontato dirlo, ma tutto questo lavoro, dalla prima idea di Filippo, all’organizzazione della formazione, alla stesura dei tavoli, all’opera di comunicazione è stato possibile grazie al lavoro quotidiano delle persone magnifiche che lavorano in e con Italia che Cambia: Alessandra, Annalisa, Daniela, Davide, Filippo, Francesco, Giulia, Luca, Paolo. Un ringraziamento particolare va a Comunitazione, l’associazione che - attraverso ad una formazione ad hoc - ci ha fornito gli strumenti di facilitazione necessari a svolgere il lavoro: grazie a Melania, Ilaria e Giulio. 344
Grazie agli editori, Terra Nuova e Arianna Editrice, per credere quanto noi che il cambiamento è possibile. Per aver creduto - e partecipato! - a questo progetto. Per aver deciso di pubblicare insieme questo libro, per dimostrare che la collaborazione premia più della competizione, non solo a parole. Certo un libro non basta per cambiare il mondo. Il cambiamento inizia adesso, chiusa l’ultima pagina. Il tuo, quello di chi ti sta intorno, quello di questo Paese. Quindi grazie a te, che ti metterai in gioco con passione e dedizione, andando incontro a delusioni, fallimenti, celebrazione e successi! Andrea Degl’Innocenti e Daniel Tarozzi
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INDICE
INTRODUZIONE Un passo indietro: che cos’è Italia che Cambia? L’1% per Cambiare l’Italia Diciassette temi, diciassette visioni, diciassette tavoli tematici Cento ambasciatori La facilitazione Questo libro
5 7 8 9 9 10 12
GUIDA ALLA LETTURA
14
AMBIENTE
15
CLIMA
38
AGRICOLTURA
59
ENERGIA
94
ECONOMIA
115
IMPRENDITORIA
136
LAVORO
152
346
CICLI PRODUTTIVI E RIFIUTI
166
MOBILITÀ
189
ABITARE
210
SALUTE
226
EDUCAZIONE
246
INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE
265
TEMATICHE DI GENERE
289
DISABILITÀ
303
LEGALITÀ
318
VIAGGIARE
330
E ORA SI CAMBIA!
342
Ringraziamenti
344
347
Direzione editoriale: Mimmo Tringale e Nicholas Bawtree Curatore editoriale: Enrica Capussotti Autori: Andrea Degl’Innocenti e Daniel Tarozzi Editing: Gabriele Bindi Direzione grafica e copertina: Andrea Calvetti Impaginazione: Daniela Annetta ©2018, Editrice Aam Terra Nuova, via del Ponte di Mezzo 1 50127 Firenze - tel 055 3215729 - fax 055 3215793 libri@terranuova.it - www.terranuova.it I edizione: marzo 2018 Ristampa VI V IV III II I 2023 2022 2021 2020 2019 2018 Collana: Stili di vita ISBN: 9788866813774 Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, memorizzata in un sistema di recupero dati o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo, elettronico o meccanico, inclusi fotocopie, registrazione o altro, senza il permesso dell’editore. Le informazioni contenute in questo libro hanno solo scopo informativo, pertanto l’editore non è responsabile dell’uso improprio e di eventuali danni morali o materiali che possano derivare dal loro utilizzo. Stampa: Lineagrafica, Città di Castello (Pg)
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liano comune WW a t i ogici M E Greenpe l o m c u E e i or n g e IC ua b ura t l a Villag u n CITA FEL c a S a i E l R m a per l’acq r t C I e E ete è possibile di P emer- SINERGIC LA D solo datanoi. Rl’Italia n Cambiare Èaquanto a d PEeRdipende i o l O o T F I N a A w E i o l M demin un Lpercorso OLTURina MOVinI cui gli autori A C c ita S geedaum I c R questo ci guidano costruito nalibro, G a A ED I a d A UO A n n C o o f S i A o I z A r L a R P A E n T N I Paese. o SCE sti torno a diciassette vitaSeITilIOnostro ologiatemiibfondamentali c E ie LIBper laanostra N s r A l e e R e T r elag h p i c l r c i A t 0 E concrete per un futuro sostenibile che tutti insieme possia8 o a Free W Visionilieaazioni p c n p n i Ba Svilu sviluppaterm o nel par Itarealizzare dleiproposte i ’mo g e o l d g l a e s o a partire da oggi. Come? Attraverso da d e r O o a i G il P oM o attori ostra m uovcoordinati nItalia a i ud A N v È S l o a a r O S t D R oltre 100 del cambiamento dallo staff di che Cambia. n U e T o C z U rco z F le ECO ddaioqui,PichiusaE ActioOnram cheiproprio s Paese d eun asvero A n s M a Un viaggio verso diverso, che inizia u l o M n v ia uo Odistquesto i tunity O IBILITÀ E SALUT d r o o c p s p l’ultima pagina testo. o g O B Asilo nel ILANA Co2 - Crisi ass RETE SOSTEN ammini Co-Enerer D ei C d a ical M i t n ano Ap i g b r a sol E r p C U m o o L i C r OE ato dia e Profonda G ovi occhi per i me B&B LUA Laborzione dei TerritorRi dE Nu o era i Soli n i igenesperto GI EcDegl’Innocenti. R G m A o a l R enpeace d I r n M Andrea Giornalista di economia, ambiene o np ner esdiiggovernance VIAGGI & n iglia è fraCi fondatori i D i l c m i W a te, modelli e sistemi complessi, di g a r o u F l E o R c à e con il giornale BAN itcollaborato À UR«Terranauta» UROPE unHa ITonline Italia o chem Cambia. E N E U T T S R A C O alnaa VVIi P Autore del libro Islandatyechiama oed in seguito con «Il Cambiamento». i o P l d b a O RO W t I n I T m I o S Se IN H Arianna te M ano aRDaniel rassieme a UUSH2013, 2013)oevcoautore, Taroz- Siquyllà V U(Ludica a Etica Re sa NeturalItalia n a lago l e o p h i c c zi, de I diari dell’Italia che Cambia (Ludica 2014). r S A o a d E C n C a U v ti l o RATIVA G C E ELLA L IUFER P D i O l À i O T C b T I C o Tarozzi. m hi Spa ostenivideomaker eBsoprati c s s ake s s ì u M o r Daniel Regista di documentari, r d & p e o a n S ib p u N a O L I NSITimportanti i sa tutto Ha fondato e R diretto giornali edercan Pgiornalista. TRAalcuni a c i O b F s F e E l a chan i O T e U e «Il Cambiamento».V T rc k web, tra cuiIN «Terranauta» È ideatore e tra i T I N a T E S M t etto responsabile gdirettore 4Spor ERTÀ Free o t EARCHdi Italia che Cambia, r r nonché del Sfondatori A P E R E l T H o O s C R o T i A U SAG «Journal di R Cittadellarte». così (Chiarelet- ALLA LIB ete B Ha pubblicato o AGIoOfaccio t L n E e P I L magn C o o R t R DUCdeAIRE A 2013) ed è coautore, assieme ad Andrea Degl’Innocenti, E a i l a i a s v i m i ovimen tere t E P Cambia (Ludicae2014). NCI nna che diariodell’Italia Educa A n A D o re Man i G a z a I l a l r G e m e i e p d o n ad o E ciazio ienta ILATTE ete di C o b D R s E m s s A y p A www.terranuovalibri.it a a u oW a Medi ner Gro n Strada n a i i O l a W N t o Co I i E d e a n o R o c r i t a z e FAI M s p a e l r ede e ne m88 6681 377 4 ma R tiva Giott r ISBN u i O A F I P carta riciclata 100% A D I a • L E z A r M T e I I t R in Italia L a ION • stampa oopera e C r CCHI PE a O l I inchiostri naturali E V o R • O E p U V Pol.i. o• rilegatura di qualitàPO DI VI e P n V o i T perto N tion O TEM iar u l ondaz CalraiborU •L circuito o GGIsolidale F v A E o L l I r o V t y O t o o o i i t C l u i g E a R Scopri di più su: b r g o ile Silvia terraneaLdUiAReLabo delle donn www.nonunlibroqualunque.it e n€ib12,00 n e o t i s z a o d S n Vivi ’ Medi ce Fo l corpo