Michael Oren Fitzgerald Judith Fitzgerald
Arricchito da quasi un centinaio di foto d’epoca, in gran parte mai pubblicate prima, Il Grande Spirito è un’immersione a 360 gradi nella filosofia di vita e nella spiritualità dei nativi americani. Un modo di essere contraddistinto da una profonda comunione con la Natura, carattere comune a tutti i nativi americani e in particolare agli Indiani delle Grandi Pianure, a cui è dedicato il libro.
www.terranuova.it ISBN 88 6681 566 2
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Il Grande Spirito
Gli autori Judith e Michael Fitzgerald hanno vissuto e conosciuto i luoghi delle culture tradizionali e preso parte alle cerimonie sacre di diverse tribù dei nativi americani. Sono stati adottati dagli Absaroke (da «Apsáalooke» il nome in lingua sioux della tribù), meglio conosciuti come Crow, e dalla famiglia di Thomas Yellowtail, uno dei più stimati leader spirituali degli Indiani d’America. Vivono a Bloomington, nell’Indiana. Michael ha pubblicato numerosi testi sulle tradizioni spirituali nel mondo e ha insegnato Tradizioni religiose degli Indiani del Nord America in diverse università statunitensi.
A cura di MICHAEL OREN FITZGERALD e JUDITH FITZGERALD Introduzione di THOMAS YELLOWTAIL
L’opera, curata da due studiosi vicini anche per interesse personale alla cultura dei nativi, raccoglie citazioni, discorsi e cerimoniali provenienti da fonti dirette dai quali traspare la dignità d’animo, la nobiltà di sentimento, il rigore dell’azione e il senso profondo di religiosità che permeava la vita dei Pellerossa. I diritti di questo libro, pubblicato in diverse lingue, verranno donati allo Smithsonian’s Museum of the American Indians, la più importante istituzione degli Stati Uniti che si occupa di preservare e divulgare la cultura delle popolazioni indigene delle Americhe.
Il Grande Spirito Le parole di saggezza dei nativi americani per riscoprire il legame ancestrale con Madre Terra e fare pace con il Pianeta
Il Grande Spirito A cura di
Michael Oren Fitzgerald e Judith Fitzgerald Introduzione di
Thomas Yellowtail
Prefazione di
James Trosper
Terra Nuova Edizioni
Direzione editoriale: Mimmo Tringale e Nicholas Bawtree Titolo originale: Indian Spirit: Revised and Enlarged ©2006 World Wisdom, Inc. Autori: Michael Oren Fitzgerald e Judith Fitzgerald Traduzione: Claudia Benatti Curatela: Mimmo Tringale Direzione grafica e copertina: Andrea Calvetti Impaginazione: Daniela Annetta Crediti fotografici Anderson, John A. (111, 112,130). Barry, David F. (106, 115). Bell, Charles (17, 61, 87, 90). Brown, Joseph Epes (35). Curtis, Edward S. (18, 26, 30, 54, 59, 60, 91, 99, 125, 143). Dinwiddie, William (139). Dixon, Joseph K. (44, 65, 114). Fritz Studio (50). Gardner, Alexander M. (31, 53, 77, 82). Gill, DeLancey (73, 131, 135). Glacier Studio (71). Heyn, Herman (118). Heyn & Matzen (44, 79, 83, 84, 90, 127, 150). Hillers, John K. (55). Huffman, Laton Alton (70, 119). Notman, William (116). Randall, Frank A.(34). Reed, Roland (68). Rinehart, Frank A. (19, 24, 38, 42, 43, 74, 93, 94, 95, 98). Rose & Hopkins (47). Sconosciuto(16, 21, 22, 37, 36, 51, 76, 86, 107, 137, 145-148, 151, 152). Soule, William S.(150). Spencer, George W. (88). Throssel, Richard(101). Ulke, Julius (46). ©2020, Editrice Aam Terra Nuova, via Ponte di Mezzo 1 50127 Firenze tel 055 3215729 - fax 055 3215793 libri@terranuova.it - www.terranuova.it I edizione: luglio 2020 Ristampa VI V IV III II I
2026 2024 2023 2022 2021 2020
Collana: Ricerca interiore Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, memorizzata in un sistema di recupero dati o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo, elettronico o meccanico, inclusi fotocopie, registrazione o altro, senza il permesso dell’editore. Le informazioni contenute in questo libro hanno solo scopo informativo, pertanto l’editore non è responsabile dell’uso improprio e di eventuali danni morali o materiali che possano derivare dal loro utilizzo. Stampa: Lineagrafica, Città di Castello (Pg)
Indice Dedica 3 Premessa 5 Prefazione di James Trosper
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Introduzione di Thomas Yellowtail
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Il Grande Spirito
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Bibliografia 154 Chi è James Trosper
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Chi è Thomas Yellowtail
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Dedica Questo libro è dedicato a tutti gli Indiani d’America. Che essi possano perpetuare le qualità uniche e fondamentali dei loro antenati.
Tutti i diritti di questo libro sono stati e verranno donati allo Smithsonian’s Museum of the American Indians, nella speranza che questa istituzione sia di aiuto nel preservare lo spirito dei nativi americani, consegnandolo intatto alle future generazioni.
Premessa Come può una persona del XXI secolo comprendere la caratteristica essenziale degli Indiani d’America, popoli nomadi del XIX secolo? Quale lezione possiamo apprendere dai Nativi Americani riguardo l’incommensurabilità di Dio e la Natura vergine e selvaggia? C’è forse un modo per apprendere, direttamente alla fonte, la saggezza dello spirito propria degli Indiani dei tempi antichi? Sebbene i nomadi di quelle pianure e foreste siano ormai scomparsi da tempo, possiamo ancora scorgere lo spirito di quel mondo unico nelle parole e attraverso le fotografie dei guerrieri e dei saggi che sono giunte fino ai giorni nostri. Questo libro è un’elegia dedicata ai grandi capi che incarnano la vita degli Indiani delle Grandi Pianure. Vuole trasmettere la loro saggezza e la bellezza della loro anima, che qui esprimono, con parole e volti, in modo quanto mai chiaro e intenso. Malgrado tutti gli Indiani d’America ai quali ci si riferisce abbiano ormai lasciato questa terra da molto tempo, l’ideale eroico che rappresentano, e che fonde insieme le loro qualità di sacerdoti e guerrieri, resta ancora come modello per tutti1. Molte delle fotografie presenti in questo libro non sono mai state pubblicate prima; vi chiederete, dunque, come siano state selezionate. La maggior parte di esse è stata scelta tra diverse migliaia di immagini che abbiamo raccolto negli ultimi trent’anni e la stragrande maggioranza proviene da ricerche effettuate nel 19742 presso la Libreria del Congresso. Proprio lì si trovano tutte le fotografie non soggette a copyright, e all’epoca era ancora possibile consultare liberamente tutte le raccolte e ottenere copia di quelle per le quali il copyright era scaduto. Abbiamo limitato la nostra selezione ai personaggi che avevano raggiunto l’età adulta durante la vita nomade, prima che iniziasse l’epoca delle riserve3.
1. Questo libro raccoglie elementi di saggezza di molte tribù degli Indiani d’America, ma si concentra in particolar modo sui nativi delle Grandi Pianure poiché sono stati l’ultimo gruppo di tribù a soccombere agli invasori bianchi; per questo, le loro parole e fotografie sono le meglio conservate tra quelle di tutte le tribù. Se si considera la spiritualità degli Indiani delle Grandi Pianure, è evidente che le innumerevoli differenze tra tribù sono troppo vaste ed eterogenee per poter addivenire a una considerazione definitiva su come si connota; ma pochi potrebbero negare che ci sono temi unificanti, come la sacralità della Natura, le Direzioni dello Spazio, l’uso della Sacra Pipa e, soprattutto, l’idea di un Essere Supremo. 2. La fotografia di Alce Nero a pagina 34 fu scattata dal defunto Joseph Epes Brown nel 1947 ed è stata utilizzata con il permesso della sua famiglia. Il dottor Brown era professore di studi religiosi all’Università del Montana e nota autorità in materia di Indiani delle Grandi Pianure. 3. I mezzi per scattare fotografie non erano ancora disponibili su larga scala, almeno fino alla seconda parte del XIX secolo, quindi ci sono poche testimonianze delle tribù nomadi che vivevano nella parte orientale degli Stati Uniti.
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Siamo grati anche per avere avuto la possibilità di includere le fotografie tratte dalla collezione del compianto filosofo Frithjof Schuon, frutto di cinquant’anni di raccolta. Sebbene molto conosciuto tra gli studiosi di religione comparata, Schuon sarà certo poco noto ai lettori. Fin dalla più giovane età, aveva sempre coltivato un profondo e duraturo interesse per gli Indiani delle Grandi Pianure del nord America e sentiva con essi una forma di affinità. Era persino stato formalmente adottato dalla famiglia di Capo James Nuvola Rossa4, uno dei nipoti del grande capo sioux ricordato dalla storia. Negli anni successivi, era entrato a far parte della famiglia di Thomas Yellowtail, indiano Crow, uomo di medicina e capo cerimoniale della Danza del Sole, uno dei leader pellerossa spirituali più stimati del secolo scorso5 e la cui famiglia è tra le più famose6. Nei suoi oltre cinquant’anni di carriera, Schuon ha scritto più di venticinque libri che hanno toccato diversi aspetti di tutte le maggiori religioni del mondo, inclusa quella degli Indiani delle Grandi Pianure. Ha mantenuto una corrispondenza scritta con molti capi indiani e ha ricevuto fotografie da più parti. Per esempio, l’immagine di Alce Nero, famoso leader spirituale sioux, di pagina 21 è stato un dono dello stesso Alce Nero e reca la dedica Mita Kola, Hehaka Sapa, cioè “Al mio amico, da Alce Nero”7. Per molte delle foto appartenenti alla collezione di Schuon, non si conoscono le identità né dei capi ritratti, né dei fotografi8 poiché gli sono state donate senza informazioni9. Le nostre ricerche sulle testimonianze orali e gli scritti degli Indiani d’America sono iniziate nel 1970, quando Michael era assistente universitario al corso di “Tradizioni spirituali degli Indiani del Nord America” all’Università dell’Indiana, corso tenuto da Joseph Epes Brown. E fu proprio grazie a 4. Nel 1959 a Pine Ridge, nel Sud Dakota, Capo James Nuvola Rossa diede a Schuon il nome Sioux di Brave Eagle, Wambli Ohitika. Alcune fotografie di questo libro sono state donate da Capo James Nuvola Rossa a Schuon. 5. La storia della vita di Yellowtail è raccontata in Yellowtail: Crow Medicine Man and Sun Dance Chief (citato in bibliografia). Per maggiori informazioni si veda la voce “Thomas Yellowtail” in Appendice. 6. Per informazioni sulla famiglia Yellowtail, si veda la voce “Thomas Yellowtail” in Appendice. 7. La dedica scritta a mano è riprodotta nella dimensione originale. Non si sa se si tratti della calligrafia di Alce Nero o di qualcuno dei suoi familiari. 8. Siamo estremamente grati a Mike Cowdrey, uno dei più autorevoli esperti in materia di fotografie dei Nativi Americani che ha rivisto scrupolosamente il nostro manoscritto e ci ha fornito molti nominativi che non avevamo. Cowdrey ha anche corretto diversi errori nei nomi dei personaggi che compaiono in queste pagine. 9. Nel 1992, in risposta alla nostra richiesta, Frithjiof Schuon ha revisionato sia la sua collezione fotografica che la nostra, fornendo le identità per molte immagini di questa selezione. Gli siamo grati per la sua guida e per averci permesso di utilizzare molte delle sue immagini e dei suoi schizzi (pp. 10, 26, 50, 66, 90, 125, 130 dell’originale).
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Brown che conoscemmo Thomas e Susie Yellowtail e Benjamin Alce Nero, il figlio del venerato leader spirituale sioux. Da quel momento abbiamo iniziato a studiare gli Indiani d’America, in particolare quelli delle Grandi Pianure, cercando con costanza le testimonianze orali e scritte riguardanti le tradizioni spirituali delle tribù nomadi dell’epoca pre-riserve.
Nella tradizione degli Indiani d’America non c’era linguaggio scritto, fu solo con l’arrivo dell’uomo bianco che si iniziò a documentare la loro sapienza e saggezza. Ciò limita fortemente il periodo di tempo complessivo durante il quale è stato possibile attestare in modo diretto le parole dei capo-tribù. Questo libro si concentra solo su ciò che di più sacro ci hanno lasciato come eredità e non abbiamo incluso anche dichiarazioni o informazioni riguardanti l’interazione con la cultura bianca dominante, a eccezione di ciò che attiene al confronto tra valori sacri e morali delle due razze. Oltre alle parole dei grandi capi indiani storici, abbiamo aggiunto scritti selezionati risalenti alla generazione che ha potuto ricevere direttamente gli insegnamenti tradizionali delle tribù nomadi. L’intera educazione dei giovani si basava su ciò che gli anziani trasmettevano oralmente e proprio tale narrazione stava alla base della trasmissione del sapere tribale da una generazione all’altra, o meglio, dalla generazione dei nonni a quella dei nipoti, poiché i bambini trascorrevano infinite ore sotto l’occhio vigile dei nonni mentre i genitori provvedevano ai bisogni materiali della famiglia. Questo processo era parte integrante dell’educazione dei più piccoli e, in tal modo, ogni terza generazione rappresentava un legame vitale con le tradizioni ancestrali della tribù. Gli Indiani delle Pianure che hanno trascorso la loro giovane età a cavallo del XIX secolo hanno avuto ancora la fortuna di beneficiare di quella forma originaria di educazione che veniva direttamente dai più anziani, gli old-timers come molti Indiani d’America chiamavano affettuosamente l’ultima generazione vissuta all’epoca del nomadismo. Generazione che ha rappresentato l’ultimo legame diretto vivente con l’epoca pre-riserve; benché non esista una collocazione temporale precisa che la definisca, noi abbiamo scelto di includere qui gli scritti e le testimonianze orali degli anziani nati prima del 190410. 10. Ciò non significa negare che molta della conoscenza di questi anziani sia stata custodita anche dalle successive generazioni, ma queste ultime non hanno avuto la fortuna di apprenderla direttamente da chi ha vissuto la vita tradizionale di totale libertà nella Natura vergine. Più ci si allontana dalla fonte, più è difficile verificare l’autenticità delle parole riportate e ciò per un’ampia
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Alcune delle citazioni potranno risultarvi familiari, ma ne abbiamo incluse anche di meno conosciute a dimostrazione della vastità e della eterogeneità della sapienza tribale.
L’introduzione è il risultato del nostro legame con la famiglia Yellowtail, iniziato nel 1970. Prima della morte di Thomas Yellowtail nel novembre 1993, abbiamo trascorso parte di ogni estate con lui nella parte occidentale degli Stati Uniti, partecipando anche all’annuale Danza del Sole. Dal 1978 Yellowtail aveva iniziato anche a farci visita nella nostra casa nell’Indiana. Durante questi momenti vissuti insieme, abbiamo cercato di lavorare a diversi progetti di suo interesse, compresa la realizzazione del suo libro e poi di questo. Amava guardare tutte le fotografie e leggere i testi e le trascrizioni delle testimonianze orali degli anziani che avevamo reperito nel corso degli anni precedenti. Yellowtail ha terminato l’introduzione a questo libro11 mentre era ospite a casa nostra nell’autunno del 1992, dopo avere rivisto tutte le immagini e le citazioni12. Abbiamo avuto impegni personali e professionali che ci hanno costretto a posticipare la pubblicazione del libro di diversi anni, e ora proviamo un senso di appagamento nel completare il lavoro fatto insieme. Questo libro ci presenta gli esponenti più importanti della tradizione, con immagini e parole, e possiamo comprendere la grande enfasi che gli Indiani d’America mettevano sul carattere morale e sulla loro intima connessione con la Natura sacra, incommensurabile, vergine e selvaggia. Appare chiaro come credessero fermamente che la sacralità dello spirito insito in serie di fattori. Abbiamo cercato di selezionare gli scritti risalenti a periodi il più vicini possibile alla fonte della conoscenza ancestrale. 11. La modalità che ha seguito per scrivere l’Introduzione è stata la stessa di quella che aveva usato per registrare e trascrivere il suo libro. In sostanza, noi registravamo le sue riflessioni sull’argomento individuato, poi le trascrivevamo su carta, sempre avendo cura di preservare la sua scelta delle parole e il modo di esprimersi. Lui rivedeva i nostri appunti e faceva le correzioni, che poi noi andavamo a integrare in un successivo documento. Ha sempre letto e approvato i testi finali. Abbiamo iniziato con questo lavoro nel 1991 e abbiamo terminato l’introduzione nel 1992. 12. Dopo quel periodo, Raymond Wilson, professore alla Fort Hays State University e tra gli esperti più autorevoli della vita di Ohiyesa (Charles Eastman), ci condusse fino alle fotografie di Ohiyesa stesso che trovate alle pagina 15, messe cortesemente a disposizione dalla Walter P. Reuther Library della Wayne State University. Abbiamo poi aggiunto alcune citazioni selezionate dal libro di Yellowtail. Riguardo a tutto il resto, Yellowtail ha potuto verificare le fotografie e i testi dei capi indiani citati, mentre appunto lavorava alla sua introduzione, anche se, per diverse ragioni, non ci è stato possibile utilizzarli tutti.
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ogni persona fosse legata misteriosamente al Grande Spirito e che la vocazione dell’uomo è quella di vivere in armonia con i suoi insegnamenti. Tutta la loro cultura era costruita su questi precetti. Nel mondo tecnologico di oggi, spesso tutti noi perdiamo la capacità di restare connessi ai nostri sacri valori, gli unici che potrebbero restituirci un equilibrio a fronte dei fattori destabilizzanti che incontriamo ogni giorno. La nostra speranza è che le intuizioni trasmesse con questo libro, aiutino ciascuno di noi a comprendere meglio la parte spirituale più sacra che risiede in ogni persona. Judith and Michael Fitzgerald Bloomington, Indiana
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Prefazione Questo libro custodisce la saggezza dei nostri Anziani per le generazioni di oggi e quelle future. Le parole e le immagini raccolte permettono al lettore di creare un legame con la storia della nostra gente e con le vie sacre donateci dal Creatore. Sono qui rappresentate molte tribù, delle Grandi Pianure, delle Montagne, delle Coste e delle regioni sud occidentali, oltre ad altre aree del Nord America. La storia ha diviso le tribù di queste vaste aree geografiche in amici, nemici e stranieri; così si percepivano gli uni gli altri. Il loro modo di vivere era diverso, ma ciò che questo libro mostra è che ognuna di queste modalità era buona, perché era stata donata alle genti dal nostro Creatore. È proprio questa connessione con il Creatore che dona alla nostra gente, agli Indiani d’America, il proprio “sacro centro”. Oggi la società, sia essa nativa oppure no, quel sacro centro lo ha perduto. Ma il nostro legame con il Creatore non potrà mai essere spezzato. Fino a quando sceglieremo di seguire le sue vie, Egli avrà misericordia di noi e ci benedirà con la guida di cui abbiamo bisogno per vivere una vita nello spirito e veramente felice. Questo libro ci dona uno scorcio del mondo dei nostri antenati, condivide con noi la loro filosofia e i principi delle loro vite profondamente religiose, radicate negli insegnamenti del Creatore. Questa sacra conoscenza fu rivelata agli antenati dopo molto digiuno e molte preghiere. Allora, io prego affinché questo libro sia di ispirazione per i giovani e li riconduca sulla Red Road13, che a sua volta li condurrà verso il Creatore. Prego anche perché questo libro vi tocchi il cuore. James Trosper Shoshone, capo cerimoniale della Danza del Sole Membro fiduciario dell’Università del Wyoming
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Introduzione Vorrei iniziare levando la mia voce in una preghiera. Acbadadea, Alto Creatore di Ogni Cosa, ascolta la mia preghiera. Ti ringrazio perché mi dai la forza di aiutare la mia gente, in modo che la Religione della Danza del Sole possa essere portata avanti. Ero un capo cerimoniale dei Crow per la Danza del Sole e Tu mi hai aiutato a scegliere l’uomo che ha dato continuità a questa sacra tradizione. Mi hai anche permesso di continuare ad avere la forza per essere Uomo di Medicina e intendo proseguire nell’aiuto degli altri con le mie azioni e con le mie parole. Spero in questo modo di essere d’ausilio a chi ha bisogno di trovare la strada per giungere a Te. Tu hai indicato vie diverse a persone diverse in tutto il mondo. Come sappiamo, questa Terra è rotonda come la ruota di un carro e nella ruota di un carro tutti i raggi convergono al centro, così come tutti i raggi provengono dal centro. E il centro sei Tu, Acbadadea, Alto Creatore di Ogni Cosa. Ogni raggio può essere considerato come una delle differenti sentieri spirituali del mondo che Tu hai donato ai diversi popoli e alle diverse razze. Tutte le genti del mondo sono sul bordo della ruota e devono seguire uno dei raggi fino al centro. Ci sono stati dati percorsi differenti ma tutti conducono nel medesimo luogo. Tutti noi preghiamo il medesimo Dio e sei Tu. Su quella ruota ci sono anche diversi punti di osservazioni, ed è così che ogni percorso potrà sembrare strano a chi ne segue uno diverso. È facile per le persone affermare che la loro via è la migliore se conoscono tutto della loro fede, ed è un bene per loro. Ma dovrebbero astenersi dal parlare male delle altre vie che non conoscono. In chi segue una via che porta a Te non dovrebbero albergare sentimenti negativi riguardo altri. Aiutaci ad accogliere questa saggezza. È responsabilità di ognuno di noi scegliere un sentiero spirituale. Non importa quale sarà il sentiero scelto, purché se ne segua uno. Perché è questo che aiuta a comprendere la sacra via intrapresa dagli altri e dunque la religione da noi scelta. Spero, dunque, che questo libro aiuti le persone che lo leggeranno a ricordare la responsabilità che hanno, quella di vivere con sacralità comprendendo al meglio lo spirito degli Indiani delle origini. Ho letto le parole di questi antenati che sono state selezionate da mio figlio, Michael Fitzgerald, e ho visto le immagini che ha raccolto insieme al caro amico Frithjof Schuon. Sono grato del fatto che altri 11
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vedranno e leggeranno, perché così potranno avere la migliore comprensione possibile delle vie che Tu hai indicato agli Indiani. Aho! La gente vuole sapere come ho conosciuto Frithjof Schuon. Ebbene, ci siamo incontrati per la prima volta nel 1953 a Parigi. In quell’estate lontana, mia moglie e io facevamo parte di un gruppo di danzatori indiani Crow in tour in Europa, Nord Africa e Medio Oriente per esibirci nelle danze tradizionali dei nativi americani. Sia nel 1959 che nel 1963 gli Schuon vennero dalla Svizzera negli Stati Uniti per partecipare alla cerimonia della Danza del Sole con me e per incontrare Indiani di diverse tribù. Ero proprio insieme a Schuon nella città di Sheridan, in Wyoming, nel 1959 quando fu adottato dalla tribù Sioux con una cerimonia durante l’All American Indian Day. Fino a che non si trasferì in America nel 1980, ci siamo visti comunque ogni anno. Nel 1987 ho celebrato io stesso una cerimonia adottandolo come membro della mia famiglia. È un bene che lui sia un Crow e anche uno Sioux. L’idea di questo libro è venuta a mio figlio, Michael Fitzgerald, quando già da oltre vent’anni era divenuto membro della mia famiglia e della tribù Crow. Partecipa, con i suoi familiari, alla Danza del Sole crow ogni anno e ci vediamo sempre a Bloomington, nell’Indiana. È stata sempre di Michael anche l’idea di un libro sulla mia vita e sulla Danza del Sole crow, libro poi pubblicato14, importante per preservare la tradizione spirituale di quella cerimonia. Ora Michael ci aiuta a diffondere la saggezza degli antenati attraverso le loro parole più significative. Michael e Schuon conoscono e amano lo spirito degli Indiani e per questo sono riusciti a trovare e selezionare le immagini migliori dei nostri anziani, mettendole insieme come mai prima. Aho! I nostri Padri di Medicina ci hanno tramandato la conoscenza di due piante medicinali da utilizzare nelle nostre cerimonie di guarigione. Sono piante che crescono in un solo luogo al mondo, cioè nei pressi di un’area ben determinata nella riserva Shoshone. Questo luogo sacro è custodito da due aquile, un’aquila calva e un’aquila reale. Ogni volta che ci rechiamo là per raccogliere le nostre piante medicinali recitiamo preghiere e diciamo sempre alcune parole per le aquile, per ringraziarle della protezione che garantiscono alla sacra medicina. Anni fa, quando ho adottato Michael come figlio, gli ho dato il nome crow di “Due Aquile”, proprio in onore di questi due guardiani. Il suo nome, dunque, significa “Protettore delle Sacre Medicine” e lui sta cercando di essere all’altezza di questo nome. Ed è cosa molto buona. 14. Fitzgerald, M., Yellowtail: Crow Medicine Man and Sun Dance Chief. Si veda la bibliografia per i dettagli.
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Thomas Yellowtail Uomo di Medicina Crow e capo cerimoniale della Danza del Sole
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Questo libro mi permette di ricordare i tempi della mia gioventù quando ancora gli anziani erano in vita. Riesco a ricordare la reverenza e l’ammirazione che provavo quando ero alla loro presenza. Ne ricordo uno in particolare, citato nel libro, perché mi ha dato il mio nome tradizionale nel momento del passaggio alla maturità. Mi ha chiamato Medicine Rock Chief e ho trascorso la mia vita cercando di essere degno di quel nome. Ricordo anche molti altri Capi ed è triste constatare che, con la loro morte, molti elementi fondamentali delle nostre tradizioni sono andati perduti. Ma quanto è rimasto è tuttavia sufficiente e se una persona riesce a pregare e a essere sincera, allora troverà la propria via verso il Creatore e questo è bene. Le parole, da sole, sono inadeguate per esprimere le nostre essenze spirituali. Ma questo libro esprime lo spirito pellerossa perché combina insieme fotografie dei Capi, anziani e saggi, e le migliori parole che abbiano pronunciato. Potete così incontrarli, qui, e condividere la loro saggezza. Chi leggerà questo libro, dunque, comprenderà meglio le sacre vie da noi percorse. Aho! Bloomington, Indiana
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Ogni anima deve incontrare da sola il sole del mattino Nella vita di un Indiano c’è un solo inevitabile dovere: il dovere della preghiera. Il dovere di riconoscere ogni giorno l’Invisibile e l’Eterno. La devozione quotidiana è a lui più necessaria del cibo stesso. Si sveglia all’alba, infila i suoi mocassini e si avvia verso la riva del fiume. Una volta qui, deterge il suo viso bagnandosi con l’acqua fresca e limpida o vi si tuffa completamente. Dopo il bagno assiste, ben dritto in piedi, all’alba che avanza, con il viso rivolto al sole che danza sull’orizzonte, e recita le sue orazioni in silenzio. La moglie lo può precedere o seguire nelle sue devozioni, ma mai lo accompagnerà. Ogni anima deve incontrare da sola il sole del mattino, la nuova dolce terra e il Grande Silenzio! Ohiyesa (Charles Eastman), Wahpeton Dakota
Rivolto al sole
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Uomo di Medicina Crow (tribĂš nota anche come Absaroke)
il grande spirito Uomo di Medicina Crow
Wakan Tanka Quando Lo prego Lui mi ascolta e ogni cosa buona Lui mi concede Canzone Teton Sioux
Aprire il cuore al Grande Spirito Quando una persona intraprende la Ricerca della Visione15, deve avere determinate attitudini e intenzioni affinché le sue preghiere siano sincere, e a questo si deve attenere ogni giorno della sua vita. È facile dimenticare ciò che si apprende durante queste prove; se non si tiene bene a mente la necessità di dare continuità, ogni giorno, alla pratica spirituale, non si potrà mai apprendere il fine più importante di questo rito. Ogni volta che parliamo di uno dei nostri sacri rituali, ci sentirete sempre menzionare le attitudini spirituali che una persona deve possedere per parteciparvi. È possibile apprendere i passi esteriori che devono essere compiuti in una cerimonia senza però apprendere i meccanismi più intimi che sono la chiave delle sacre tradizioni. Quindi, chi si appresta alla Ricerca della Visione deve aprire il suo cuore al Grande Mistero quando tenta di seguire la sacra via, poiché l’esecuzione perfetta dei passi esteriori di un rito non varrà nulla senza la conoscenza del loro significato interiore. Yellowtail, Absaroke 15. È un rito di passaggio che si affronta con una cerimonia che può durare anche diversi giorni [N.d.T.].
Uomo di Medicina Crow Medicine Crow
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Vendicatore, Absaroke
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L’occhio del Grande Spirito Sono cieco e non vedo le cose di questo mondo; ma quando la Luce scende dall’Alto, mi illumina il cuore e posso vedere, poiché l’Occhio del mio cuore vede ogni cosa. Il cuore è un santuario, al centro del quale c’è un piccolo spazio, dove risiede il Grande Spirito, e questo è l’Occhio. È l’Occhio del Grande Spirito, attraverso il quale Egli vede tutte le cose e attraverso il quale noi vediamo Lui. Se il cuore non è puro, il Grande Spirito non può vedere e, se dovessi morire in questa ignoranza, la tua anima non potrà far ritorno subito al Grande Spirito, ma dovrà purificarsi girovagando nel mondo. Per conoscere il centro del cuore in cui il Grande Spirito risiede, devi essere puro e buono, e vivere nel modo in cui il Grande Spirito ci ha insegnato. L’uomo che ha in sé questa purezza contiene l’Universo nella tasca del suo cuore. Alce Nero (Black Elk), Oglala Lakota
Comprendere l’impermanenza È bene avere avanti a noi ciò che ci ricorda la morte, perché questo ci aiuta a comprendere l’impermanenza della vita su questa terra, e questa comprensione può aiutare tutti noi a prepararci alla nostra stessa morte. Chi è ben preparato a ciò, sa anche di essere niente in confronto a Wakan Tanka, che è tutto; quindi conosce il mondo che è reale. Alce Nero (Black Elk)
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Due Pistole (Two Guns), Piedi Neri
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Lo sai che gli alberi parlano? Noi vediamo l’opera del Grande Spirito quasi in ogni cosa: il Sole, la Luna, gli alberi, il vento e le montagne. A volte ci rivolgiamo a Lui attraverso tutto questo. È forse un male? Penso che serbiamo una fede vera nell’Essere supremo, una fede più forte di quella della maggior parte dei bianchi che ci chiamano pagani. Gli Indiani vivono a stretto contatto con la natura e chi governa la natura non vive nell’oscurità. Lo sai che gli alberi parlano? Ebbene, lo fanno. Si parlano vicendevolmente, e parlano anche con te, se li ascolti. Il problema è che i bianchi non ascoltano. Non hanno mai imparato ad ascoltare gli Indiani, quindi suppongo che non sentiranno nessun’altra voce della natura. Ma io ho imparato molto dagli alberi: cose sul tempo che muta, sugli animali, anche sul Grande Spirito. Walking Buffalo, Stoney
Due Pistole (Two Guns)
Non possiamo vendere la terra La terra è stata messa qui per noi dal Grande Spirito e non possiamo venderla, poiché non ci appartiene. Non puoi contare il tuo denaro e bruciarla con un cenno del capo, solo il Grande Spirito può contare i granelli di sabbia e i fili d’erba di queste pianure. Come dono, ti daremo tutto ciò che abbiamo e che tu puoi portare con te, ma la terra mai. Un Capo Piedi Neri
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Ricorda che i tuoi figli non sono tua proprietà, essi ti sono dati in prestito dal Creatore Proverbio Mohawk
Nessuna casa ci ha mai imprigionato Il mio sole è tramontato. Il mio giorno è giunto. L’oscurità mi sta portando via. Prima che mi corichi per non rialzarmi mai più, parlerò alla mia gente. Ascoltatemi amici, poiché non è certo il tempo per me di mentirvi. Il Grande Spirito ha creato noi, gli Indiani, e ci ha dato questa terra dove viviamo. Ci ha dato il bufalo, l’antilope e i cervi, per la carne e gli abiti. Abbiamo combattuto i nostri nemici e festeggiato con gli amici. I nostri guerrieri più coraggiosi hanno allontanato chi voleva prendere il nostro posto. I nostri bambini erano tanti, numerose le nostre greggi. I nostri anziani hanno parlato con gli spiriti e preparato buone medicine. I nostri giovani hanno radunato i cavalli e hanno fatto l’amore con le ragazze. Dov’era il nostro tipì, lì noi eravamo e nessuna casa ci ha imprigionato. Nessuno ha mai detto: “Fino a qui è la mia terra, quella è la tua”. I nostri padri hanno vissuto in questo modo e sono stati felici. Hanno cantato le nostre canzoni ed erano come i Lakota dovevano essere, non come sono i bianchi. Le ombre sono lunghe e scure davanti a me. Presto mi coricherò per non rialzarmi mai più. Mentre il mio spirito è con il mio corpo, il vapore del mio respiro dovrà rivolgersi al Sole, poiché egli conosce tutte le cose e sa che gli sono fedele. Nuvola Rossa (Red Cloud), Oglala Lakota
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Nuvola Rossa (Red Cloud), Oglala Lakota
il grande spirito
Bibliografia Ci sono innumerevoli fonti per le citazioni più antiche dei grandi capi, molte delle quali non vengono più ristampate. I libri che seguono sono ancora reperibili e rappresentano la fonte originaria per molte delle citazioni utilizzate in questo libro. Raccomandiamo la lettura di tutti i testi citati. Brown, J.E., (1971), The sacred pipe: Black Elk’s account of the seven rites of the Oglala Sioux, Norman, University of Oklahoma. DeMallie, R.J., (1984), The sixth grandfather: Black Elk’s teachings given to John G. Neihardt, Lincoln, University of Nebraska Press. Fitzgerald, M.O., (1991), Yellowtail: Crow Medicine Man and Sun Dance Chief, Norman, University of Oklahoma Press. Fitzgerald, M.O., (2002), Light on the Indian world: the essential writings of Charles Eastman (Ohiyesa), Bloomington, World Wisdom. Jackson, D., (1964), Black Hawk: an autobiography, Urbana and Chicago, University of Illinois Press. Mails, T.E., (1979), Fools Crow, Garden City, Doubleday. Neihardt, J.G., (1961), Black Elk speaks, Lincoln, University of Nebraska Press. Schuon, F., (1990), The feathered sun, Bloomington, World Wisdom Books. Standing Bear, L., (1980), Land of the Spotted Eagle, Lincoln, University of Nebraska Press. Standing Bear, L., (1975), My people the Sioux, Lincoln, University of Nebraska Press. Vanderwerth, W.C., (1979), Indian oratory: famous speeches by noted Indian chieftains, Norman, University of Oklahoma Press. Walker, J.R., (1980), Lakota belief and ritual, Ed. Raymond J. DeMallie e Elaine A. Jahner, Lincoln, University of Nebraska Press. Walker, J.R., (1989), Lakota myth, Ed. Elaine A. Jahner. Lincoln, University of Nebraska Press.
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il grande spirito
Chi è James Trosper James Trosper è un capo cerimoniere della Danza del Sole della tribù Shoshone nella riserva indiana Wind River in Wyoming. Appartiene a una lunga dinastia di capi cerimonieri di questo rituale ed è discendente diretto di Capo Washakie, uno dei leader più importanti nella storia della tribù Shoshone (si vedano le fotografie alle pagine 122-123). Trosper è profondamente impegnato nei programmi di sviluppo e valorizzazione della lingua e dell’eredità culturale degli Shoshone. È anche direttore della Chief Washakie Foundation e fiduciario dell’Università del Wyoming. Le interviste che ha rilasciato sulla spiritualità degli Shoshone, sulla loro storia tribale e i suggerimenti rivolti alle giovani generazioni degli Indiani d’America sono una parte importante del film documentario e del DVD sulla Danza del Sole dei Crow Shoshone intitolato Native spirit: the Sun Dance way. Le interviste sono state trascritte e incluse in un libro correlato al film, che reca il medesimo titolo. Sia il film che il libro sono stati pubblicati da World Wisdom nel 2007. James Trosper, la moglie e i loro due figli vivono a Fort Washakie in Wyoming.
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Chi è Thomas Yellowtail Nato nel 1903, Uomo di Medicina e cerimoniere della Danza del Sole, Thomas Yellowtail è stata la figura principale della religione che si basa sulla Danza del Sole Crow-Shoshone nell’ultima parte del XX secolo. Ha trascorso la giovinezza con i vecchi guerrieri, i cacciatori e gli Uomini di Medicina che avevano conosciuto la libertà e le sacre vie della vita pre-riserve. Nel febbraio del 1993, quando Yellowtail ha ricevuto il premio del governatore del Montana per le arti, come riconoscimento del suo impegno per preservare la cultura tradizionale della tribù Crow, il programma della cerimonia di premiazione conteneva la seguente citazione: «Quest’uomo è al di fuori del tempo come noi lo conosciamo, è focalizzato sul mondo spirituale. Thomas Yellowtail ha diffuso e portato avanti le tradizioni spirituali della sua tribù Crow incarnando uno degli ultimi legami viventi con i tempi che hanno preceduto le riserve. Ma la sua eredità non si limita ai nativi americani, poiché i suoi principi e il suo messaggio sono andata a beneficio di chiunque abbia cercato un equilibrio in questa società tecnologica e frenetica». Yellowtail è morto all’età di 90 anni nel 1993. È stato uno dei più ammirati leader spirituali degli Indiani d’America, benché non fosse uno dei più autorevoli esponenti della sua famiglia originaria. Storicamente, quella degli Yellowtail è la famiglia Crow più famosa del XX secolo. Il fratello maggiore di Thomas, Robert Yellowtail, è stato il primo nativo americano a rivestire l’incarico di sovrintendente di una riserva e fu eletto Commissario degli Affari Indiani dal presidente Eisenhower, malgrado si sia rifiutato di incontrarlo. La diga Yellowtail e l’omonima riserva nel Montana hanno preso il nome da lui. Susie Yellowtail, la moglie di Thomas, fu la prima nativa americana a diventare un’infermiera effettiva, ed è stata instancabile sostenitrice delle questioni dei nativi; fa tuttora parte della rosa dei personaggi più famosi di Helena, in Montana. I numerosi onori e premi che la famiglia Yellowtail ha ricevuto, inclusi quelli tributati a Thomas, sono persino troppi per poter essere elencati tutti. La storia della sua vita e le sue descrizioni della religione della Danza del Sole sono contenute nel libro Yellowtail: Crow Medicine Man and Sun Dance Chief, curato proprio da Michael Fitzgerald. È stato pubblicato dalla University of Oklahoma Press nel 1991. Il film documentario (anche DVD) sulla Danza del Sole dei Crow-Shoshone, dal titolo Native spirit: the Sun Dance way, contiene filmati e fotografie di oltre venti cerimonie della Danza del Sole Crow e Shoshone e si basa sull’autobiografia di Yellowtail. Il DVD contiene ampie interviste con Thomas e il contenuto è disponibile anche come libro illustrato. 156
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Il Grande Spirito
Gli autori Judith e Michael Fitzgerald hanno vissuto e conosciuto i luoghi delle culture tradizionali e preso parte alle cerimonie sacre di diverse tribù dei nativi americani. Sono stati adottati dagli Absaroke (da «Apsáalooke» il nome in lingua sioux della tribù), meglio conosciuti come Crow, e dalla famiglia di Thomas Yellowtail, uno dei più stimati leader spirituali degli Indiani d’America. Vivono a Bloomington, nell’Indiana. Michael ha pubblicato numerosi testi sulle tradizioni spirituali nel mondo e ha insegnato Tradizioni religiose degli Indiani del Nord America in diverse università statunitensi.
A cura di MICHAEL OREN FITZGERALD e JUDITH FITZGERALD Introduzione di THOMAS YELLOWTAIL
L’opera, curata da due studiosi vicini anche per interesse personale alla cultura dei nativi, raccoglie citazioni, discorsi e cerimoniali provenienti da fonti dirette dai quali traspare la dignità d’animo, la nobiltà di sentimento, il rigore dell’azione e il senso profondo di religiosità che permeava la vita dei Pellerossa. I diritti di questo libro, pubblicato in diverse lingue, verranno donati allo Smithsonian’s Museum of the American Indians, la più importante istituzione degli Stati Uniti che si occupa di preservare e divulgare la cultura delle popolazioni indigene delle Americhe.
Il Grande Spirito Le parole di saggezza dei nativi americani per riscoprire il legame ancestrale con Madre Terra e fare pace con il Pianeta