Thich Nhat Hanh L’altra riva del fiume
Una nuova traduzione del Sutra del Cuore commentata dal grande maestro zen
Thich Nhat Hanh
L’altra riva del fiume Una nuova traduzione del Sutra del Cuore commentata dal grande maestro zen
Traduzione e curatela di Diana Petech
Terra Nuova Edizioni
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La carta
L’altra riva del fiume è stampato su carta Eural Premium certificata FSC e Der Blue Angel per essere ottenuta con fibre provenienti al 100% da carta straccia, di cui almeno il 65% da raccolta differenziata. Questa scelta, rispetto a quella di carta da fibre vergini, ha consentito il risparmio di:
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La stampa
La rivista e i libri vengono stampati rigorosamente in Italia, utilizzando inchiostri naturali
Il circuito
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La comunità del cambiamento
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Prefazione alla prima edizione
I
L SUTRA DEL CUORE della Prajñāpāramitā è l’essenza dell’insegnamento buddhista; in tutto il mondo, comunità monastiche e laiche lo cantano o recitano quotidianamente. Il commento di Thich Nhat Hanh contenuto in questo libro rientra nel flusso continuo di trasmissione orale che sta alla base del buddhismo fin dai tempi del Buddha Śākyamuni, duemilacinquecento anni fa. La letteratura della Prajñāpāramitā (“Perfetta comprensione”) risale al 1° secolo d.C. e viene studiata e spiegata da duemila anni, prima in India, poi in Cina, Giappone, Vietnam, Corea, Tibet e altri paesi di tradizione buddhista Mahāyāna. Da circa un secolo gli insegnamenti della Prajñāpāramitā sono disponibili in inglese1 e da oltre cinquant’anni in Occidente vengono trasmessi da Maestri zen e di tradizione tibetana, in contesti di pratica meditativa. Spesso questi insegnamenti per gli occidentali risultano di difficile comprensione. Nella primavera del 1987 il maestro zen vietnamita Thich Nhat Hanh, poeta e attivista per la pace, offrì una serie di ritiri e di conferenze negli Stati Uniti - in Cali-
1. E quindi nelle altre lingue europee, fra cui l’italiano. (NdT)
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L’altra riva del fiume
fornia, nella zona costiera nord-occidentale, in Colorado, nel New England e a New York. In quelle occasioni, incoraggiò i partecipanti a unirsi a lui in un esperimento per scoprire quella che definì “la vera faccia del buddhismo americano”: un buddhismo non straniero ma che sgorgasse dalle profondità della loro comprensione. “Non c’è un buddhismo solo: i suoi insegnamenti sono numerosi. Quando il buddhismo arriva in una nazione, quella nazione ne acquisisce sempre una forma nuova. L’insegnamento del buddhismo in quella nazione sarà differente da quello che si pratica in altre. Per essere tale, il buddhismo deve adattarsi in modo appropriato alla psicologia e alla cultura della società a cui offre il suo contributo”. In quel giro americano, Thay (titolo informale che significa “maestro” – si pronuncia “tai”) diede svariati discorsi sul Sutra del Cuore della Prajñāpāramitā, per arricchire la nostra comprensione e aiutarci nelle nostre esplorazioni; alcuni erano conferenze pubbliche davanti a sette o ottocento uditori, altri erano offerti a cinquanta o sessanta persone riunite in un ritiro. Al ritiro di Ojai, in California, artisti e meditanti sedevano sotto una grande quercia fra le montagne Los Padres; la voce gentile e penetrante di Thay era accompagnata dal canto degli uccelli del primo mattino e dal soffio di una brezza tiepida. I suoi discorsi sul Sutra del Cuore erano sorprendentemente comprensibili e davano nuova vita a quegli antichi insegnamenti, rendendoli vivaci e intellegibili.
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Prefazione alla prima edizione
Durante i ritiri, Thay incoraggiava i partecipanti a rivolgere un’attenzione calma, intima e obiettiva a ogni attività quotidiana, che si trattasse di mangiare, di disegnare un Buddha o anche solo di camminare tranquillamente, consapevoli del contatto tra il piede e la terra che lo sostiene. Per favorire quel genere di consapevolezza, a intervalli regolari un “maestro di campana” faceva risuonare una grande campana. Allora tutti smettevano ogni attività e respiravano in consapevolezza per tre volte, recitando fra sé e sé: “Ascolta, ascolta, questo suono meraviglioso mi riporta al mio vero ‘sé’.” “Una campana è un bodhisattva”2, diceva Thay, “ci aiuta a risvegliarci”. Con questa indicazione in mente, quando la campana veniva invitata a suonare posavamo l’attrezzo da giardinaggio – o il martello, il pennello o la penna – e tornavamo a noi stessi per un momento, respirando con spontanea serenità, rivolgendo un mezzo sorriso a noi stessi e a quelli che avevamo intorno: persone, alberi, un fiore, un bambino che correva felice, sorridevamo anche alle nostre preoccupazioni, a volte al dolore vero e proprio. Intanto ascoltavamo profondamente il suono della campana, diventando un tutt’uno con quel suono. È incredibile quanto a fondo possa risuonare una campana in una persona! Dopo quella pausa riprendevamo la nostra attività con energie rinnovate, forse un po’ più attenti, un po’ più consapevoli. 2. Un essere risvegliato (NdT).
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L’altra riva del fiume
Non è solo una campana a poter essere un bodhisattva: qualunque cosa ci può aiutare a risvegliarci al momento presente e a tutto ciò che si porta dietro. “Il buddhismo è un buon modo per godersi la vita”, dice Thay. Alla luce di questa frase, mi piacerebbe suggerire un modo di leggere queste pagine che può permettervi di accedere al nucleo di chiara comprensione trasmesso da questo libro: vi invito a leggerlo come se ascoltaste una campana. Lasciate stare per un po’ le varie attività quotidiane, fisiche e mentali, sedetevi comodi e lasciate che le parole di questo maestro meraviglioso vi risuonino dentro in profondità. Se stabilirete questo genere di unione fra voi e il libro, sentirete più volte la “campana di consapevolezza”, ne sono certo. Quando suona, posate il libro e ascoltate il suono che vi riecheggia nel profondo; potete anche cercare di respirare in consapevolezza, con calma, e di offrire un sorriso. All’inizio forse vi sembrerà strano, com’è successo a molti di noi, ma riesco ancora a sentire la voce incoraggiante di Thay che ci diceva: “Potete farcela!” In questo modo, la profondità del vostro cuore e quella del Sutra del Cuore si avvicineranno di molto; forse fino a toccarsi. L’intimità è un elemento centrale dell’insegnamento riportato in questo libro. Nel tredicesimo secolo, il Maestro zen Eihei Dōgen insegnava che l’illuminazione non è altro che intimità con tutte le cose. Lo stesso vale per l’insegnamento di Thich Nhat Hanh: quando lasciamo nascere in noi il vero cuore della comprensione, quell’intimità non solo si rende possibile ma risulta l’espressione
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Prefazione alla prima edizione
spontanea di ciò che è realmente ogni cosa e di quel che siamo realmente noi stessi. Lasciare guidare la nostra vita da quell’intimità significa nutrire il seme della compassione, in noi come negli altri. A volte la pace – nella coppia, tra vicini, tra nazioni, perfino in noi stessi – ci sembra un sogno impossibile; se però osserviamo a fondo il cuore dell’insegnamento che ci offre Thich Nhat Hanh, penso che riusciremo a scoprire un modo per realizzare quella pace. Da lì, la pace nel mondo non è poi molto lontana. Peter Levitt Salt Spring Island, British Columbia
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Indice
Prefazione alla prima edizione
3
Prefazione alla nuova traduzione e ai commentari
8
Prefazione dell’Autore - La nuvola e la grotta
11
Il sutra del cuore
23
Uno - Interessere
26
Due- - Vuoto di che cosa?
30
Tre - La via della comprensione
36
Quattro - Evviva la vacuità
40
Cinque - Il marchio della vacuità
47
Sei - Buona continuazione!
53
Sette - Riesci a vedere i girasoli?
65
Otto - Rose e rifiuti
73
Nove - La luna è sempre la luna
82
Dieci - Che cosa c’è dietro un nome?
93
Undici - Le stelle sono coscienza
100
Dodici - Ogni cosa è una formazione
107
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Tredici - Il sentiero della felicità
118
Quattordici - A caccia di farfalle
125
Quindici - Libertà
134
Sedici - Senza più paura
140
Diciassette - Chi è illuminato?
146
Diciotto - Il mantra
153
Conclusione - La festa del mandarino
162
Appendice 1 - La versione sanscrita
166
Appendice 2 - Traduzione letterale
169
Appendice 3 - Il cuore della perfetta comprensione 172 Su Thich Nhat Hanh
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Centri di Pratica
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Dopo il grande successo negli Stati Uniti, arriva anche in Italia L’altra riva del fiume, il nuovo commento al Sutra del Cuore, uno dei testi fondamentali e più noti dell’insegnamento buddhista, composto intorno al I secolo d.C. Con il suo inconfondibile stile che riesce a fondere insieme una disarmante semplicità di linguaggio con un’acuta profondità di pensiero, Thich Nhat Hanh offre una radicale e originale interpretazione del sutra, dando nuovo significato ai concetti chiave del Buddhismo: nascita e morte, interessere, perfetta comprensione, vacuità. Grazie a questo nuovo commentario, tradotto in italiano da Diana Petech, il Sutra del Cuore diventa una lettura di grande ispirazione e facile comprensione, rendendo l’essenza della filosofia buddhista alla portata di tutti.
Thich Nhat Hanh è uno dei maestri Zen più noti a livello internazionale. Impegnato in prima persona per promuovere la pace e la salvaguardia dell’ambiente, da oltre settant’anni tiene seminari per diffondere le pratiche di consapevolezza e la presenza mentale. Tra i libri di maggior successo pubblicati da Terra Nuova Edizioni ricordiamo Fare pace con se stessi e l’albo illustrato Perché esiste il mondo?
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