La tua farmacia naturale

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Sylvie Hampikian

La tua farmacia naturale Pinzette per le sopracciglia

4 oli essenziali

Compresse Balsamo di tigre acquistato già pronto o preparato in casa con olio essenziale di lavanda

MENTA PIPERITA

Bende elastiche

TEA TREE

AVANDA DRAGON CELLO VERA

SPRAY DISINFETTANTE

Disinfettante ottenuto aggiungendo 20 gocce di olio essenziale di lavanda, o di tea tree, a 30 ml di alcol a 70°

ARGILLA BIANCA

I RIMEDI ESSENZIALI DA TENERE IN CASA PER I DISTURBI PIÙ COMUNI

Vasetto di vetro o plastica riempito con 3-4 cucchiai di argilla



Sylvie Hampikian Illustrazioni di Valentina Principe

LA TUA FARMACIA NATURALE

I rimedi essenziali da tenere in casa per i disturbi piĂš comuni

TERRA NUOVA EDIZIONI


Direzione editoriale: Mimmo Tringale e Nicholas Bawtree Curatrice editoriale: Enrica Capussotti Autrice: Sylvie Hampikian Illustrazioni: Valentina Principe Traduzione e curatela: Giuliana Lomazzi Progetto grafico e copertina: Andrea Calvetti Impaginazione: Arianna Comunelli Il capitolo Farmacia naturale mediterranea è a cura di Giuliana Lomazzi

Titolo originale: Composer sa pharmacie naturelle maison © Actes Sud / Kaizen, 2018 © 2019, Editrice Aam Terra Nuova via Ponte di Mezzo 1, 50127, Firenze tel 055 3215729 - fax 055 3215793 libri@terranuova.it - www.terranuovalibri.it I edizione: ottobre 2019 Ristampa VI V IV III II I 2024 2023 2022 2021 2020 2019 Collana: Salute naturale ISBN: 978 88 6681 5075 Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, memoriz- zata in un sistema di recupero dati o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo, elet- tronico o meccanico, inclusi fotocopie, registrazione o altro, senza il permesso dell’editore. Le informazioni contenute in questo libro hanno solo scopo informativo, pertanto l’editore non è responsabile dell’uso improprio e di eventuali danni morali o materiali che possano derivare dal loro utilizzo. Stampa: Lineagrafica, Città di Castello (Pg)


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econdo gli ultimi dati Istat, circa l'8,2 per cento degli italiani fa regolare ricorso alla medicina complementare e in primo luogo all'omeopatia, alla fitoterapia, ai trattamenti manuali e all'agopuntura. Il mercato italiano, che è il terzo nell'Unione Europea dopo Francia e Germania, conta quasi cinque milioni di consumatori che nell'ultimo anno hanno scelto di ricorrere ad almeno una terapia o a un rimedio di tipo non convenzionale. La più diffusa tra le medicine complementari è l’omeopatia (4,1%), seguita dai trattamenti manuali (3,6%), dalla fitoterapia (1,9 per cento) e dall’agopuntura (1% della popolazione). E sono le donne giovanissime le maggiori fruitrici, tra loro il 9,6% ne ha utilizzata almeno una negli ultimi tre anni. Le cure alternative hanno testimonial eccellenti oramai anche tra atleti e uomini di spettacolo ed è sotto gli occhi di tutti lo spazio crescente che omeopatia, fitoterapia e cure naturali hanno conquistato negli ultimi anni nelle farmacie e parafarmacie. Secondo l’OMS, in Europa sono più di 100 milioni le persone che ricorrono all’omeopatia e 50 mila sono i medici che la esercitano. In Italia sono circa 4 mila i medici che esercitano l'omeopatia in maniera regolare, mentre 20 mila sono i medici italiani che prescrivono almeno una volta all’anno medicinali omeopatici (Eurispes).


Le terapie «non convenzionali» che fanno concorrenza o integrano l’omeopatia sono la fitoterapia e l’agopuntura, ma anche la medicina antroposofica (basata sullo studio del paziente dal punto di vista fisico, spirituale e psichico), l'ayurvedica (tradizionale medicina indiana), l’omotossicologia e l'osteopatia. Questo agile volumetto intende offrire al lettori alcune informazioni di base per allestire una piccola farmacia naturale casalinga utile per i disturbi più frequenti e comuni, in accordo ovviamente con il parere del proprio medico di fiducia che deve essere sempre consultato.




SOMMARIO 9

PERCHÉ

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OFFICINALI BIO!

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ATTREZZARSI

65

LANCIARSI

75

TENERE DURO

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E DOPO PER SAPERNE DI PIÙ



PERCHÉ

All’inizio del XX secolo, tra i primi best seller che si facevano spazio nelle librerie francesi c'era Le Médecin des pauvres et les 2000 recettes utiles (Il medico dei poveri e le 2000 ricette utili), del professor Louis Peyronnet, dove si spiegava alle famiglie meno ricche come curarsi con quello che avevano a portata di mano: aceto, piante spontanee e coltivate, miele, lardo, bicarbonato di sodio… D'altra parte per molti secoli il ricorso al medico è stato riservato alle classi più abbienti e ai casi più gravi. Molto diffusa, soprattutto in campagna e tra le persone più anziane, era la conoscenza di piccoli rimedi casalinghi per i disturbi più comuni. Lo sviluppo della medicina, la diffusione dell'assistenza sanitaria pubblica e i progressi dell’industria farmaceutica ha inferto un colpo fatale alle competenze tradizionali. Ma, negli ultimi decenni la storia sembra prendere una svolta inattesa… Al punto che l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) nel 2014 nel documento The WHO Traditional Medicine Strategy 2014-2023, ha lanciato il suo secondo piano a favore delle medicine alternative e complementari, programma che la massima organizzazione della salute a livello planetario intende sviluppare fino al 2023 sollecitando gli stati a sostenere «...politiche fattive e piani di azione che rafforzino il ruolo delle medicine tradizionali e complementari nel garantire la salute della popolazione».


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i assiste così a una situazione paradossale: nonostante il grande assortimento di principi attivi e farmaci per ogni tipologia di disturbo e patologia, si osserva un evidente ritorno di interesse per i rimedi naturali che si credevano destinati all’oblio. Un interesse a prima vista difficile da comprendere se si considerano le numerose scoperte della medicina e della farmacologia che hanno consentito la produzione di farmaci sempre più efficaci contro patologie un tempo ritenute incurabili. La ragione dell'attuale grande interesse nei confronti delle medicine complementari e dei rimedi non convenzionali è da ricercare anche, con molta probabilità, nei grandi interessi commerciali che muovono oggi l'industria farmaceutica e nei ripetuti scandali sanitari legati agli effetti indesiderati di alcuni farmaci, che hanno fatto nascere un clima di sfiducia nei confronti della medicina convenzionale. Va poi detto che molti farmaci vanno a mascherare i sintomi delle malattie e ci rendono passivi nei confronti di disturbi piccoli e grandi, impedendoci di ascoltare il nostro corpo, ostacolando così l’attuazione dei processi naturali di autoguarigione.


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Attenzione, qui non parliamo di magia o di esoterismo, ma dei naturali meccanismi fisiologici ben noti a medici e scienziati e di cui noi tutti siamo equipaggiati: difese immunitarie, cicatrizzazione, rilassamento muscolare, controllo del dolore (grazie soprattutto alle endorfine) ecc. Questi meccanismi sono ampiamente sfruttati dalle medicine complementari quali osteopatia, omeopatia e agopuntura, che a differenza della medicina convenzionale mirano ad agire sulla causa del malessere e non sul sintomo. Ăˆ oramai ben risaputo che alcuni dei dolori che avvertiamo sono dovuti a specifiche tensioni, contratture o spasmi. Ăˆ questo il caso dei crampi muscolari o intestinali, della lombalgia (mal di schiena), delle mestruazioni dolorose e dei comuni mal di testa (cefalea da tensione).


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Ora, pur senza avere mai praticato la sofrologia o essere specialisti di tecniche di rilassamento, in molti casi è sufficiente stendersi, concentrarsi sulla zona dolente, respirare lentamente e profondamente, correggere la propria posizione, perché il dolore sia fortemente attenuato. Aggiungendo a questi provvedimenti una piccola pausa distensiva per preparare una tisana o effettuare un auto-massaggio, si può alleviare il dolore senza far ricorso a un qualsiasi medicinale antalgico (antidolorifico). A poco a poco, imparando a conoscere meglio il proprio corpo e le proprie “piccole debolezze”, si può davvero capire come prevenire numerosi disturbi, a cominciare dal mal di pancia o i dolori lombari. Quanto alle piccole seccature del quotidiano, è del tutto possibile alleviarle efficacemente con l’aiuto di prodotti semplici e naturali, la cui varietà offre una grande libertà di scelta. In conclusione, selezionare e preparare i propri rimedi non è una pratica retrograda; anzi, proprio il contrario. In effetti, una delle grandi tendenze attuali della ricerca biomedica sta nel confermare gli stretti legami fra il corpo fisico e le funzioni cerebrali, fornendo così sempre più credito agli approcci corpo-spirito, che non separano il paziente dal processo della guarigione. Vari studi scientifici hanno mostrato in particolare che il coinvolgimento dei pazienti nel trattamento della propria malattia aumenta l’efficacia delle cure.


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1 www.steinered.com/ nevada/about-massage. html. Studio americano del 2014.

NOVE persone su dieci reputano i massaggi efficaci contro il dolore.1

LE MEDICINE COMPLEMENTARI GUADAGNANO TERRENO Secondo il Rapporto Eurispes Italia 2017, un italiano su 5 (il 21,2% della popolazione, pari a quasi 13 milioni di persone) fa ricorso alle terapie complementari (con una crescita del 6,7% rispetto al 2012). Secondo il Rapporto, l’omeopatia è la medicina non convenzionale più amata in Italia, seguono la fitoterapia, l’osteopatia, l’agopuntura e la chiropratica. Un sondaggio condotto da Emg Acqua nel 2016 ha rilevato che il 4,5% della popolazione (pari a circa 2 milioni e 700 mila cittadini) si affida in modo continuativo alle cure mediche omeopatiche con una frequenza quotidiana o settimanale. Più del 20% degli italiani utilizza invece i medicinali omeopatici almeno una volta l’anno. E in generale, oltre l’80% degli intervistati dichiara di conoscere l’omeopatia. Attualmente, grazie ai progressi della ricerca, le autorità mediche

prendono sempre più seriamente questa tendenza. Così l'aromaterapia, l'omeopatia, l'agopuntura e la riflessologia hanno fatto il loro ingresso in numerosi ospedali. In Toscana, dal 2011 è operativo presso l'ospedale Petruccioli di Pitigliano, il Centro di Medicina Integrata, dove la medicina convenzionale è utilizzata in maniera integrata con le medicine complementari normate dalla Regione Toscana (agopuntura, omeopatia) nella cura di alcune malattie (patologie respiratorie, gastrointestinali, dermatologiche, allergie, asma, malattie reumatiche), negli esiti di traumi e di ictus, nell’ambito della riabilitazione ortopedica e neurologica, nel dolore cronico. Nell'ospedale grossetano le medicine complementari vengono utilizzate anche per contenere gli effetti collaterali della chemioterapia in oncologia e nelle cure palliative. Infine diverse facoltà propongono diplomi universitari di osteopatia, agopuntura, medicina tradizionale cinese e fito-aromaterapia.


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Uno studio del 2004 ha rivelato che quando i pazienti potevano stabilire gli obiettivi di un programma di chinesiterapia (per esempio: potere di nuovo salire le scale o riprendere a fare jogging), i risultati ottenuti al termine delle cure risultavano migliori2. Più di recente, nel 2015 e 2016, due squadre di ricercatori (indiani e taiwanesi) hanno concluso che il coinvolgimento attivo dei pazienti nella scelta del proprio trattamento favorisce il miglioramento della salute, un miglior stato psicologico e una migliore qualità della vita3. Curarsi facendo ricorso ai massaggi, al rilassamento e ai rimedi semplici e naturali è una scelta positiva anche nei confronti del pianeta. In effetti, la maggior parte dei medicinali vengono prodotti da filiere industriali inquinanti. Recentemente numerosi studi mostrano che, a monte della produzione farmaceutica, sono numerose le industrie che con i loro scarichi contribuiscono all’inquinamento dei fiumi, con un impatto molto negativo sulla biodiversità4.

Le infezioni ordinarie e mortali sono sempre più difficili da trattare a causa della resistenza ai farmaci antimicrobici.5 2 Judy E. Arnetz et al., “Active patient involvement in the establishment of physical therapy goals: Effects on treatment outcome and quality of care”, Advances in Physiotherapy, 2004, 6 (2), pp. 50-69. 3 Rangeel Singh Raina, Vijay Thawani, “The zest for patient empowerment”, Clin Diagn Res., giugno 2016, 10 (6), FE01–FE03. Yu-Chi Chen, I-Chuan Li, “Effectiveness of interventions using empowerment concept for patients with chronic disease: a systematic review”, JBI Libr Syst Rev., 2009, 7 (27), pp. 1179-1233. 4. Wilfried Sanchez et al., “Adverse Effects in Wild Fish Living Downstream from Pharmaceutical Manufacture Discharges”, Environ Int, novembre 2011, 37 (8), pp. 1342-8. 5. Assemblea generale delle Nazioni unite (ONU), 21 settembre 2016.


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Molto più a valle, i residui dei farmaci eliminati attraverso le urine e le feci di chi li utilizza si ritrovano a loro volta nelle acque reflue. Ogni persona trattata con un medicinale ne elimina quotidianamente una quantità infima, ma quando si moltiplicano queste tracce per milioni di individui, ci si trova davanti a elevate quantità di antibiotici, ormoni di sintesi e altri farmaci che vanno in circolo nell’acqua. Queste sostanze costituiscono una reale minaccia per la salute umana e per l’ambiente, ma soprattutto per la fauna dei fiumi, prima vittima degli interferenti endocrini. Anche l’impatto ambientale degli imballaggi dei farmaci è problematico, tanto più che parecchi rimedi sono utilizzati solo occasionalmente. Per curare un disturbo passeggero non è raro che si acquisti uno spray nasale o un tubetto di pomata, che dopo qualche trattamento non vengono più utilizzati e dopo la scadenza finiscono, si spera, tra i rifiuti speciali o, al peggio, nell'indifferenziato. Con il foglietto illustrativo e l’imballaggio… Invece i rimedi naturali lasciano solo qualche raro scarto (resti di una tisana, argilla…). E siccome sono biodegradabili, nella maggior parte dei casi possono essere smaltiti insieme ai rifiuti organici. Altro particolare non trascurabile: questi rimedi vi permetteranno anche di risparmiare, perché molto spesso sono gratuiti o per lo più hanno un costo basso, se si considerano le dosi utilizzate per curare i piccoli disturbi.

Nel 2016, Cyclamed ha raccolto dai privati quasi 12.000 tonnellate di farmaci non utilizzati.



OFFICINALI BIO! Fino a qualche anno fa, l'erboristeria era il luogo deputato per ottenere consigli e acquistare rimedi naturali. Oggi, con la diffusione degli alimenti biologici e l'apertura al naturale di molte farmacie e parafarmacie, l'erboristeria ha perso la sua centralità, ma rimane in molti casi un riferimento essenziale soprattutto per i rimedi fitoterapici. La legge che istituisce la figura professionale dell’erborista risale al 1931. Molti anni dopo, nel 2017, ha rischiato di essere abolita a causa di un decreto legislativo che prevedeva la liberalizzazione della disciplina di coltivazione, raccolta e commercio delle erbe officinali. Per fortuna, a giugno 2018 un decreto legislativo ha sventato il rischio, confermando l’importanza della figura professionale dell’erborista laureato, l’unico autorizzato – insieme al farmacista – alla preparazione al momento delle erbe officinali. La vendita di piante e loro derivati spetta dunque solo all’erborista laureato, mentre chi non ha seguito questo percorso di studi può solo vendere prodotti confezionati. Si eviterà così il rischio di errori fatali nelle preparazioni. Nelle erboristerie si può quindi trovare personale specializzato, in grado di consigliare sull’uso dei prodotti in vendita. La conferma della professionalità della figura dell’erborista è un passo importante tanto per i professionisti del settore quanto per la tutela dei consumatori.


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er diventare erborista si può quindi seguire il corso triennale universitario in Tecniche erboristiche oppure conseguire una laurea specialistica in Farmacia. Oppure, per lavorare in erboristeria, è possibile seguire un corso in erboristeria presso una scuola privata, con le limitazioni che abbiamo visto prima: questa figura potrà vendere solo prodotti erboristici confezionati da terzi. In Francia hanno il diritto di tenere un negozio dove possono commercializzare 147 piante medicinali in libera vendita, insieme a prodotti derivati da queste (capsule a base di erbe, integratori alimentari, oli essenziali, oli curativi…), ma anche argilla e prodotti dell’alveare. Pertanto la crescente richiesta dei consumatori e la proposta formativa sempre più capillare fanno sì che


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oggi si possa comunque trovare una scelta molto soddisfacente di rimedi naturali, anche se l'offerta è forse meno completa rispetto all'erboristeria di una volta. Gli erboristi laureati possono fornire preziosi consigli, molto utili a chi si avvicina per la prima volta al mondo della cura attraverso le erbe. Uno qualsiasi di loro potrà spiegarvi come realizzare rimedi curativi (tisane o inalazioni, per esempio) a partire dalle erbe che potete acquistare nel suo negozio. Un'unica attenzione: comprate solo piante officinali certificate bio, una scelta obbligata per evitare di consumare decotti e tisane contaminate da residui di pesticidi! Se non avete vicino un'erboristeria potete sempre rivolgervi a un negozio di prodotti biologici, a una parafarmacia o una farmacia. Tenete però presente che non sempre il personale di questi punti vendita è formato sull'impiego dei rimedi naturali ed è ancora meno in grado di fornire consigli personalizzati. Quanto ai siti di vendita on line, questi danno solo informazioni molto generali. Per concludere, se non conoscete un erborista e avete difficoltà a ottenere i consigli dei professionisti, non esitate a sollecitare quanti intorno a voi hanno l’abitudine di curarsi in modo naturale. Queste persone potranno dispensarvi informazioni preziose. Interrogate i vostri familiari, gli amici e i colleghi. Attenzione, non sono necessariamente gli “anziani” i meglio informati!


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Infuso (foglie, fiori, petali) 5 minuti

Decotto (scorze, radici)

5-10 minuti

La tisana è una preparazione economica che può alleviare in modo naturale diversi piccoli malanni (raffreddore, indigestione, stanchezza‌). Per preparare una buona tisana, calcolate 1 cucchiaino di droga e 1 litro di acqua a persona. Se si tratta di parti vegetali tenere (foglie, fiori, petali) come la menta, la camomilla o il tiglio, si prepara un infuso. Quando si tratta di droghe coriacee (radici, scorze, semi secchi), come per esempio la cannella, occorre ricorrere a un decotto. Suffumigi o fumenti si fanno volentieri in inverno o nella stagione fredda, quando sotto un candido asciugamano si lasciano sprigionare vapori balsamici e decongestionanti.


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L’inalazione consiste nel respirare i vapori di erbe aromatiche, efficacissimi contro i raffreddori e le bronchiti. Per fare una buona inalazione calcolate 4-5 gocce di uno o piÚ oli essenziali (per esempio la ravintsara), da versare su circa Ÿ1/4 di litro di acqua calda.

Inalazione senza inalatore

Inalazione con inalatore


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Indubbiamente vi sorprenderà constatare che sono parecchie le persone che conoscono questi piccoli “trucchi per la salute” - un antico sapere trasmesso talvolta da generazione in generazione - e che i possessori sono in genere entusiasti di condividere la loro conoscenza. Perché, di fatto, queste pratiche sono realmente arricchite dal vissuto di ognuno: “La celidonia sulle verruche, l’ho provata e funziona!”. “Quando ti punge una zanzara, pesta insieme tre foglie di erbe diverse e strofinatele sopra: infallibile!”.

Ogni famiglia ha i suoi “rimedi della nonna”, che è pronta a dispensare alle persone che sa che non alzeranno le spalle ironizzando su queste procedure di un’altra epoca.1

1 Ferdinando Alaimo, Erbario della salute. Guida alla raccolta e all'utilizzo delle 40 erbe medicinali più efficaci, con consigli pratici per la cura dell'uomo, degli animali e delle piante, Terra Nuova Edizioni.


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LA FARMACIA NATURALE MEDITERRANEA Avete mai provato ad aggirarvi per la macchia mediterranea in un caldo giorno estivo? L’immersione nel verde, contro lo sfondo azzurro del cielo e del mare, acuisce i sensi. Nella pace generale si sentono ronzare gli insetti e cinguettare gli uccelli, e si percepiscono misteriosi fruscii tra i cespugli; intanto, il naso è attratto dalle piante della macchia che, scaldate dal sole, sprigionano i loro aromi. In questo territorio straordinario che si affaccia sul mar Mediterraneo, benedetto da un clima mite, i vegetali sono alla base di una dieta che combina felicemente gusto e benessere, ma sono anche rimedi curativi usati fin dai tempi antichi. Pensiamo per esempio al cappero, i cui bocci saporiti, dotati di proprietà antiossidanti, aperitive e digestive, quando si schiudono decorano muri e rocce con bellissimi fiori dai lunghi pistilli. Ma c’è anche l’olivo, i cui frutti ci regalano una fantastica spremuta di benessere (l’olio extravergine) e le cui foglie sono ipotensive. E gli esempi potrebbero continuare a lungo. Ispirandoci ai rimedi tradizionali mediterranei, intraprenderemo ora un viaggio “curativo” tra erbe tipiche di questo bacino. AVVERTENZA Ricordiamo che tutti questi rimedi non presentano controindicazioni ai normali dosaggi, quindi la parola d’ordine è sempre: moderazione! Gli oli essenziali vanno sempre diluiti in un olio “veicolo”.


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ALLORO O LAURO Laurus nobilis Parti usate: foglie e frutti. Proprietà: antisettiche, carminative, digestive, diuretiche, espettoranti, stimolanti, sudorifere, toniche (foglie); antireumatiche e lenitive (bacche). Controindicazioni: ipersensibilità nota ai componenti, allattamento e gravidanza. L’alloro vanta una lunga tradizione di utilizzi domestici, non solo per tener lontane le tarme da armadi e dispense o per aromatizzare i cibi, ma anche come rimedio terapeutico. Nel Medioevo era usato come digestivo e per l'acne. Ancora oggi, è utilizzato sotto forma di infuso per favorire la digestione e prevenire ed espellere i gas intestinali, ma anche per contrastare le bronchiti. Dalle foglie si ricava un olio essenziale dal profumo speziato, impiegato tradizionalmente nei prodotti cosmetici per detergere, reidratare e profumare (è uno degli ingredienti base del noto sapone di Aleppo), oltre che per alleviare i dolori reumatici. Bagno deodorante e stimolante Bollite un paio di manciate di foglie fresche in 2 litri di acqua per qualche minuto. Spegnete, filtrate, lasciate intiepidire e aggiungete all’acqua della vasca. Tintura oleosa contro i reumatismi Fate macerare per 5 giorni 20 g di bacche essiccate in 100 ml di olio di oliva. All’occorrenza, cospargete con un batuffolo sulle articolazioni. Infuso digestivo al limone Bollite 300 ml di acqua, spegnete e unite 10 g di foglie secche tritate al momento e qualche pezzetto di scorza di


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limone, ovviamente biologico. Lasciate riposare per almeno 10 minuti, rimestando ogni tanto. Filtrate. Bevetene 3-4 tazzine al giorno.

CARCIOFO Cynara cardunculus Parti usate: foglie. Proprietà : anticolesterolemiche, diuretiche, depurative, epatoprotettive, ipoglicemizzanti, stimolanti della bile. Controindicazioni: da evitare in presenza di calcoli alla colecisti, in allattamento e in gravidanza, in caso di utilizzo di farmaci ipoglicemizzanti. Derivato dal cardo selvatico, il carciofo era già usato a scopo terapeutico da greci, egizi e romani. Il celebre naturalista romano Plinio lo considerava un rimedio per la calvizie e i problemi di stomaco. I carciofi erano anche graditi a tavola fin dai tempi antichi, ma è bene sapere subito che la parte usata in fitoterapia non è la stessa impiegata in cucina: si mangiano le brattee, mentre in fitoterapia si usano le foglie vere e proprie, quelle che crescono sul gambo e che di norma vengono scartate. Certo, sono estremamente amare, ma sono preziosissime per il fegato e sono pure in grado di combattere acne e dermatiti. E non dimenticate comunque di consumare i carciofi a tavola, meglio se crudi in pinzimonio con olio extravergine di oliva bio! Tisana di foglie Tuffate in 250 ml di acqua a bollore 5-7 g di foglie secche di carciofo. Fate sobbollire per 10 minuti, e dopo un riposo di altri 10 minuti filtrate e dolcificate con miele.


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Maschera antiaging Mondate un carciofo come se doveste mangiarlo e frullatelo con una manciata di spinaci lavati e asciugati. Stendete il composto sul viso prima di coricarvi e tenetecelo per circa 30 minuti, infine sciacquate con acqua tiepida e cercate di cadere in un sonno profondo e ristoratore!

CAROTA SELVATICA Parti usate: radici. Proprietà: antidiarroiche, antinfiammatorie per cute, stomaco e intestino, carminative, depurative, espettoranti, mineralizzanti, vitaminizzanti. Controindicazioni: nessuna. Diciamolo subito: la legnosa radice che usavano i nostri antenati non è lo stesso polputo ortaggio che conosciamo noi all’incirca dal XVI secolo. Ma visto che le proprietà sono paragonabili, sfruttiamo pure le carote odierne, a patto che siano a freschi mazzetti comprensivi di foglie (anch’esse ricche di minerali). Stomaco e intestino ringraziano, ma anche gli occhi (per la ricchezza di beta carotene) e la pelle, che migliora da dentro ma anche da fuori, con applicazioni dall’effetto antiaging e decongestionanti. Insomma, mangiate carote e… cospargetevele addosso! Maschera per il viso Combatte l’invecchiamento cutaneo, sfiamma i foruncoli e l’acne, purifica, reidrata, rassoda e dona un bel colorito. Può essere utilizzata come cataplasma anche in caso di leggere scottature solari. Grattugiate fini un paio di carote e mescolatele con olio


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di mandorle. Applicate il composto sul viso, attendete per 10 minuti e sciacquate con acqua tiepida. Gargarismi contro le afte Bollite 250 ml di acqua con qualche foglia di carota tritata grossolanamente. Dopo un paio di minuti spegnete e fate riposare per altri 10. Filtrate, fate intiepidire e usate per sciacqui. Il preparato può essere usato anche per maniluvi in caso di geloni.

CARRUBO Ceratonia siliqua Parti usate: baccelli. Proprietà: anticatarrali, anticolesterolemiche, antinfiammatorie, antiglicemiche, astringenti, emollienti. Controindicazioni: possibili interazioni con farmaci per colesterolo e glicemia. Pianta mediterranea per eccellenza, il carrubo è originario proprio del bacino meridionale del Mediterraneo. Secondo la leggenda, le gustose e nutrienti carrube sfamarono Giovanni Battista nel deserto: perciò sono dette “pane di San Giovanni”. Usate a scopo terapeutico nel Medioevo, nel Rinascimento le carrube erano molto apprezzate in cucina, tanto da essere usate nelle salse salate. Oggi questi baccelli (di fatto si tratta di legumi, anche se non vengono usati proprio come i fagioli e le lenticchie) sono utilizzati per ricavare due farine: una dai semi e una dalla polpa. La prima viene usata come addensante in cucina. Aggiunta all’acqua del bagno è rinfrescante, emolliente, reidratante e decongestionante per la cute arrossata e sensibile. La seconda, ricca di fibre e minerali, è usata come surrogato del cacao ed è pure un’alleata dell’appa-


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rato gastrointestinale. Aiuta infatti a frenare le diarree (al contrario, la polpa fresca è leggermente lassativa), a riequilibrare la flora batterica (funzione prebiotica), a calmare il bruciore di stomaco. È utile anche per alleviare il mal di gola. Sapone antinfiammatorio e ammorbidente alla carruba Grattugiate 150 g di sapone di Marsiglia puro e versate il tutto in una ciotola resistente al calore. Unite ½ tazza di acqua, mettete il recipiente su una pentola con acqua a leggero bollore e fate sciogliere le scaglie a bagnomaria, coperte, per circa un quarto d’ora. Ogni tanto rimestate. Intanto macinate finemente 100 g di mandorle sgusciate aiutandovi con 2 cucchiai di farina di polpa di carruba. Quando vedrete che il sapone è cremoso unite questi ingredienti insieme a 3-4 cucchiai di olio di oliva. Rimestate bene e trasferite in uno stampo spolverizzato di borotalco. Attendente almeno sei giorni prima di sformare il sapone.

CORIANDOLO Coriandrum sativum Parti usate: frutti (detti impropriamente semi), foglie. Proprietà: aperitive, aromatizzanti, carminative, digestive, sedative (frutti); depurative (foglie). Controindicazioni: nessuna ai normali dosaggi. Evitare in gravidanza e durante l’allattamento. Coltivato già 3000 anni fa per scopi terapeutici e culinari, il coriandolo è citato in papiri egizi e in testi sanscriti e arabi. Nonostante fosse molto usata dagli antichi romani, questa ombrellifera ha cominciato di recente a farsi conoscere in Italia, mentre è usatissima nei paesi arabi che si affacciano sul Mediterraneo (ma anche nella cucina orientale in genere).


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I frutti sono ancora oggi usati per i disturbi dell'apparato gastrointestinale: inappetenza, indigestione, gas addominali in genere, spasmi intestinali e mal di testa da cattiva digestione, mal di stomaco di origine nervosa sono il loro pane. Il loro gradevole aroma è utile anche per insaporire i cibi (soprattutto i legumi, che possono produrre molta “aria”) e rinfrescare l'alito. Le frastagliate foglie verdi, simili al prezzemolo ma di sapore completamente diverso, vantano molte proprietà e aiutano a espellere i metalli pesanti. Sono ottime tritate e cosparse sui cibi o trasformate in salsa. Bagno tonico e deodorante Mettete una piccola manciata di semi di coriandolo in un sacchettino di stoffa, chiudetelo e tuffatelo nell’acqua calda della vasca. Attendete una decina di minuti e immergetevi a vostra volta. È un perfetto bagno profumato e antistanchezza!

FINOCCHIO Foeniculum vulgare Parti usate: frutti. Proprietà: antispasmodiche, aperitive, digestive, diuretiche, espettoranti, toniche. Controindicazioni: ad alte dosi può dare disturbi al sistema nervoso e interferire con alcuni farmaci. Usare moderazione ed evitare in gravidanza e durante l’allattamento. Questa vistosa ombrellifera costella i prati e i campi della zona mediterranea e, in estate, si carica di fiorellini gialli profumatissimi, che aromatizzano molti piatti del CentroSud. Già in passato aveva attirato l’attenzione dei nostri avi. Per cinesi, indiani, egizi e greci il finocchio infondeva lunga vita, potere, forza e coraggio.


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Oggi persistono molti antichi impieghi, soprattutto come calmante dello stomaco e dei crampi mestruali. Il finocchio è utile in caso di gonfiore addominale, mal di stomaco di origine nervosa, cattiva digestione. I frutti (pestati o interi) possono quindi essere aggiunti a ortaggi, legumi, salse e insalate, sfornati, ma anche impiegati sotto forma di infuso. Per uso esterno, è possibile usare la tisana per sciacqui rinfrescanti dell’alito, lozioni purificanti per il viso, bagni a effetto deodorante. Tisana dei quattro semi caldi Questo infuso, risalente al Medioevo, è gradevole e dissetante, favorisce la digestione, combatte la flatulenza e il meteorismo. Fate bollire in un litro d'acqua, 5 g per tipo dei seguenti semi: finocchio, carvi, coriandolo e anice. Spegnete il fuoco, coprite il recipiente e lasciate riposare per 15 minuti, rimestando ogni tanto. Filtrate. Bevetene un paio di tazzine al giorno. Acqua antiaging di finocchio e miele Rinfrescante, rilassante e decongestionante, è ideale per la pulizia del viso. Scaldate 50 ml di acqua di rose fin quasi al bollore, unite 10 g di semi di finocchio e 1 cucchiaino di miele liquido. Coprite e fate riposare per 24 ore, infine filtrate. Per l’uso, versate poca acqua su un batuffolo di cotone e cospargetela sul viso.



E DOPO Comunque sia, non vi chiederemo certo di inanellare malattie per testare e apprezzare ancora di più i rimedi naturali! Invece potrete diventare ancora più autonomi, curando per esempio certe seccature persistenti: tendenza all’insonnia, all’ansia, all'eczema, al mal di schiena… Ovviamente, approfondire le proprie conoscenze delle piante e dei rimedi collegati amplia il campo delle possibilità, ma potreste anche voi interessarvi ad altre medicine dolci utili ed efficaci per tutti i giorni. Potreste addirittura osare fare quello che a priori sembra riservato ai chimici o ai farmacisti: produrre voi stessi dei rimedi pronti all’uso, balsami, pomate, macerati oleosi, davanti ai quali i piccoli disturbi dovranno tenersi a distanza!


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er lanciarvi nella produzione di rimedi più elaborati, ecco due preparazioni naturali facili da realizzare e molto utili per curare dolori e piccole noie: il macerato oleoso e il balsamo grasso. Per produrre questi due tipi di rimedi avrete bisogno solo di qualche accessorio di laboratorio, completato da utensili presenti in ogni cucina che si rispetti: ciotola, pentolino e pentola, cucchiai, filtri per il caffè… Per quanto riguarda l'igiene, bisognerà semplicemente lavorare con materiale preventivamente lavato in acqua saponata, sciacquato con cura e asciugato con uno strofinaccio pulitissimo.

MATERIALE DEL PREPARATORE


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Il balsamo è la preparazione più semplice: ideale, quindi, per gli esordienti. Preparato con la lavanda, ha inoltre il grande vantaggio di essere versatile. Protegge e nutre le mani e i piedi – e perfino il viso – durante i periodi molto freddi o le uscite in luoghi molto ventosi. Allevia anche le irritazioni cutanee, i colpi di sole e i dolori articolari moderati. Si può utilizzare nei bambini a partire da 3 anni.

BALSAMO SEMPLICISSIMO ALLA LAVANDA Tempo di preparazione: circa 15 minuti. Costo: circa 3 euro. Conservazione: 1 anno a temperatura ambiente, al riparo dal calore eccessivo. Ingredienti e materiale (per 50 ml): - 45 ml di olio di oliva o di girasole; - 10 g di cera d’api in granuli o scaglie; - 25 gocce di olio essenziale di lavanda vera; - una ciotola; - un pentolino; - una spatola; - un vasetto per il balsamo, preferibilmente di vetro opaco; - un’etichetta.

Preparazione: Versare l’olio in una ciotola e aggiungere la cera d’api. Mettere la ciotola a bagnomaria in un pentolino riempito di acqua e lasciar bollire lievemente per circa 5 minuti. Mantenere una leggera ebollizione e mescolare regolarmente con la frusta o con l’aiuto di un cucchiaio. Quando la cera è fusa e la miscela è limpida, togliere la ciotola dal bagnomaria. Aggiungere l’olio essenziale di lavanda. Lasciare intiepidire, continuando a rimestare con una spatola o un cucchiaio fino all’ottenimento di una crema omogenea. Travasare in un vasetto a chiusura ermetica. Chiudere ed etichettare.


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Denominazione

Impiego

Nastro adesivo trasparente per impermeabilizzare l'etichetta

Composizione abbreviata Data di produzione

I macerati oleosi vi richiederanno un pochino più di tempo, ma si tratta di un impegno gradevole perché tali preparazioni sono idealmente prodotte a partire da piante fresche, che raccoglierete voi stessi. In giardino: in piena estate troverete i fiori di calendula e quelli di camomilla; alla fine dell’estate i fiori di lavanda, e tutto l’anno avrete a disposizione le foglie di alloro. In campagna: margheritine in primavera, fiori di iperico selvatico all’inizio dell’estate, bacche di ginepro tra la fine dell’autunno e l’inizio dell’inverno. Che li abbiate raccolti voi stessi o che ve li siate procurati freschi, lasciate seccare i fiori e le foglie per 24 ore stendendoli su un lenzuolo. Inutile far seccare le bacche di ginepro: spezzettatele grossolanamente con l’aiuto del fondo di un bicchiere o di una bottiglia. In mancanza di raccolti freschi potete utilizzare delle erbe secche acquistate nel negozio bio o in erboristeria, verificando che la data limite di impiego non sia stata superata.


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MACERATO OLEOSO (ESTRATTO OLEOSO, OLEOLITO) Tempo di preparazione: circa 10 minuti (+ 3 settimane di macerazione). Costo: circa 3 euro. Conservazione: 1 anno a temperatura ambiente, al riparo dal calore eccessivo e dalla luce. Ingredienti e materiale (per 200 ml circa): - 200 ml di olio di oliva o di girasole; - 20 gocce di conservante vitamina E; - 20 g circa di erba, preferibilmente fresca; - un vasetto da confettura o un vaso da ¼ di litro; - un sacchetto di carta per alimenti; - un filtro per il caffè; - un imbuto o un porta-filtro; - un flacone di almeno 200 ml, preferibilmente di vetro colorato, munito di un tappo a chiusura ermetica; - un’etichetta.

Osservazione: il conservante vitamina E evita l’irrancidimento. Non è necessariamente indispensabile con l’olio di oliva, ma è consigliabile con quello di girasole. Questo conservante si può acquistare in erboristeria, in farmacia oppure su internet. Preparazione: Mettere l'erba in un vaso di vetro e poi versare l’olio (vedi disegno a p. 90). Avvolgere il vaso in un sacco di carta e metterlo davanti a una finestra, per quanto possibile esposto al sole. Lasciare macerare per 3 settimane scuotendo un po’ ogni giorno. Trascorso questo periodo, far sgocciolare in un filtro da caffè (attenzione, è un lavoro un po’ lungo) e premere bene per estrarre l’olio. Travasare nel flacone, tapparlo ed etichettarlo.

I macerati si usano puri, nei massaggi. Gli impieghi dipendono dalla pianta con cui sono stati preparati. Olio di iperico: per tutti i dolori (muscolari, lombari, articolari), scottature e irritazioni cutanee. Olio di camomilla: irritazioni, graffi, colpi di sole, piaghe che faticano a cicatrizzarsi, pelli sensibili (comprese quelle dei bambini piccoli). Olio di margheritine: vedi p. 69. Olio di calendula: vedi p. 56 e p. 69.


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Olio di lavanda: eccellente anche per i massaggi rilassanti. Olio di ginepro: muscoli stressati, prima o dopo uno sforzo fisico. Olio di alloro: dolori articolari.

PREPARARE UN MACERATO

fiori o foglie riempire senza pigiare

semi riempire a metĂ

Versare l’olio fino a riempire il recipiente

Verificare che tutte le erbe siano ben immerse nell'olio


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UN’ASTUZIA Potete trasformare il vostro olio macerato in balsamo: – seguite la ricetta del balsamo ma sostituite l'olio con l’olio macerato; – aggiungete 5 gocce di olio essen-

ziale di lavanda vera (per una migliore conservazione). Otterrete una pomata con le stesse proprietà del macerato, ma più facile da applicare e da trasportare.

Queste piccole cure casalinghe, derivate dalla fito-aromaterapia, vi faranno forse venire voglia di allargare progressivamente la vostra farmacopea naturale, scoprendo per esempio di più sulle erbe per le tisane e sugli oli essenziali, venduti nei negozi bio e in erboristeria. Nelle pagine seguenti troverete alcuni libri o riviste che potranno accompagnarvi in questa scoperta.

1. State of the World’s Plants 2017, rapporti del Centro di ricerca Royal Botanical Kew Gardens, 2016 e 2017.

17.810 specie di piante dotate di virtù medicinali sono oggi catalogate e utilizzate dagli esseri umani1. Le grandi medicine millenarie di Grecia, India e Cina consideravano ogni persona come un tutto, un insieme coerente, essa stessa parte integrante del mondo circostante. Queste medicine traevano quindi profitto dalla natura, che offre una moltitudine quasi infinita di rimedi: erbe medicinali, prodotti delle api, argille e fanghi, alghe marine… Prima ancora che la scienza moderna esplorasse questo grande laboratorio, gli antichi hanno saputo ricavarne delle


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conoscenze che ci hanno lasciato in eredità. Saper trarre profitto nella vita di tutti i giorni da questi “vecchi” rimedi vuol dire già fare un primo passo verso un approccio alla salute più naturale, certo, ma anche meno passivo, più impegnato e responsabile.

Utilizziamo più specie di erbe per curarci che per nutrirci2. È anche l'occasione per scoprire la ricchezza della flora dei nostri giardini e della campagna che ci circonda, e considerare queste piante non come della vegetazione un po’ fastidiosa, ma come tante amiche che ci vogliono bene. Quando ce ne andiamo nei campi, sotto il sole di inizio estate, per raccogliere l’iperico o le foglie di rovo che ci cureranno durante i mesi invernali, passiamo accanto agli uccelli, alle siepi, agli insetti bottinatori, alla terra inumidita appena dalla rugiada del mattino… Riscopriamo così le leggi della natura, il ciclo delle stagioni e i legami che uniscono tutti gli esseri viventi. In sostanza, si tratta di una piccola dose di gioia di vivere che non può farci alcun male. E di uno stimolo, tramite i nostri sensi e il nostro crescente sapere, a proteggere le ricchezze che ci offre la nostra terra.

Gli scienziati scoprono ogni anno oltre 2000 nuove specie vegetali3.

2 - 3. State of the World’s Plants 2017, cit.


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Un piccolo infortunio, un fastidioso mal di testa, un banale raffreddore? La prima reazione è quella di andare in farmacia per farsi consigliare la medicina del caso, che il più delle volte, dopo un paio di applicazioni, viene abbandonata per finire poi nella spazzatura. Esistono però anche altre soluzioni, più ecologiche, salutari ed economiche. Nella maggior parte dei casi, i piccoli disturbi si possono curare con rimedi che abbiamo a portata di mano in cucina o in giardino, o che si possono trovare in natura. Alcuni esempi? La cannella è ottima per lenire il mal di gola, lo zenzero per alleviare la nausea, la propoli per disinfettare, le foglie di cavolo per calmare i dolori di una brutta storta. Questo libro è un invito a riscoprire le virtù delle piante officinali, degli oli essenziali e di altri rimedi naturali come il miele, l’argilla, la propoli, la cannella, con i quali si può creare una piccola farmacia domestica, una sorta di valigetta di pronto soccorso naturale da tenere sempre a portata di mano per affrontare, con le opportune cautele, le emergenze minori.

Sylvie Hampikian è specializzata in Farmacologia e Tossicologia. Da oltre vent’anni studia e utilizza le piante officinali e i rimedi naturali per la bellezza, il benessere e la salute quotidiana. Oltre a scrivere libri conduce corsi e seminari pratici per professionisti e per il grande pubblico.

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