Emozioni a sei zampe

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Aldo La Spina

Emozioni a sei zampe

Educare il cane ed educarsi con l’apprendimento emozionale.


Aldo La Spina

Emozioni a sei zampe Educare il cane ed educarsi con l’apprendimento emozionale

Terra Nuova Edizioni


INDICE Ringraziamenti Prefazione di Mariangela Albertini BAU-WOW! Ovvero: educare il cane con le emozioni Come leggere questo libro Prima parte IMPARARE A SEI ZAMPE - IL MIO PERCORSO Capitolo I - Ragionare “da cani” Capitolo II - Attenti al padrone! Seconda parte LE EMOZIONI: L’INTELLIGENZA CHE UNISCE Capitolo III - I colori dell’anima Capitolo IV - Anche il cane ha il “tuffo al cuore” Capitolo V - I momenti cruciali della vita: cuccioli e anziani Terza parte L’APPRENDIMENTO EMOZIONALE - IL MIO METODO Capitolo VI - Sentire e sentirsi “cani” Capitolo VII - Emozioni: la cassetta degli attrezzi (schede di lavoro: esercizi e pratiche del metodo di Apprendimento Emozionale) APPENDICI Il maltrattamento? Fatta la legge… Il cane che aggredisce: un problema di salute o di sicurezza pubblica? Il decalogo del buon proprietario Glossario cinofilo APNEC: l’associazione professionale educatori cinofili Bibliografia

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RINGRAZIAMENTI

Il primo ringraziamento va alla mia famiglia, a mia moglie Maura e a mia figlia Sara, per avermi aiutato, consigliato e sopportato durante la stesura del libro. Poi a mio padre, per essere un esempio di ironia e di gioia di vivere; a mia madre, per avermi sempre aiutato nei tentativi di diventare adulto, anche se il risultato lascia tuttora a desiderare, e certo non per colpa sua. Ringrazio i miei cani: Ambra, la cui presenza mi ha permesso di fare di un hobby una professione; Espace, il cagnolino che ha condiviso le mie imprese più pazze, che mi ha portato alla notorietà e che soprattutto ha tollerato le umane sciocchezze che ho commesso. Ringrazio i miei maestri, insegnanti e collaboratori: Enzo Vezzoli, il maestro che mi ha fatto conoscere la cinofilia estera e insegnato a rispettare il cane; Claire Guest, che, fiduciosa, mi ha aperto le porte dell’élite internazionale dei consulenti del comportamento animale dell’APBC (Association of Pet Behaviour Counselor); Ida Caruggi, che mi ha aiutato e sostenuto ogni volta che è andata in crisi la mia identità professionale; Mariangela Albertini, che mi ha consentito di compiere le prime esperienze come docente universitario; Stefania Del Papa, che mi ha aiutato a crescere come formatore e professionista; i soci fondatori dell’Associazione Professionale Nazionale Educatori Cinofili (APNEC), che hanno insistito perché diventassi loro socio; Paolo Villani, il mio eclettico mentore, anziano ma sempre giovane. Ringrazio inoltre tutti i miei collaboratori del passato: istruttori, educatori cinofili, medici veterinari; l’elenco sarebbe troppo lungo, e per questo cito unicamente il dottor Danilo Belluci, il primo medico veterinario che, credendo nella mia competenza, mi ha affidato i primi casi. Tutti loro mi hanno insegnato molto, e soprattutto mi hanno aiutato a diventare imprenditore di me stesso. Ringrazio infine gli attuali collaboratori, e in particolare Cinzia Stefanini, che mi hanno permesso di dedicare tempo alla stesura di questo libro.


PREFAZIONE

Nel suo primo libro, Aldo La Spina guida il lettore alla scoperta del mondo del cane, ripercorrendo la sua esperienza, lungo il cammino che da semplice addestratore di cani lo ha fatto diventare un amante e un profondo conoscitore di questi animali, fino a diventare, come gli piace definirsi, un eccellente “cinogogo”. Il libro si presta sia a un reading for information che a un reading for pleasure. Da un lato si presenta come un testo divulgativo, che fornisce indicazioni pratiche e informazioni utili per un corretto approccio con il nostro cane; dall’altro lato il suo contenuto è anche di tipo emotivo, perché l’autore rende partecipi i lettori degli stati d’animo che ha provato in alcuni episodi avvenuti nel corso dei suoi lunghi anni di lavoro con il cane. Durante la lettura si impara ad apprezzare l’intensa vita emotiva del cane, riconoscendone sentimenti ed emozioni, ma si entra anche in stretto contatto con l’autore, con il suo mondo fatto di esperienze e di emozioni legate alla relazione con il cane. Terminata la lettura del libro, si ha la sensazione di avere imparato molto sulla natura del cane, ma nel contempo si fa avanti anche la voglia di mettersi in gioco imparando, come dice l’autore, a calarsi “nei peli del cane”, di impostare la ricerca di un rapporto migliore, in grado di dare gioia e soddisfazioni a entrambi. Il percorso delineato nel libro parte dalle prime esperienze dell’autore, che descrive i metodi di addestramento utilizzati durante gli anni iniziali della sua professione, basati su quanto appreso dalla scuola tedesca. Una scuola rigida, dura, che si avvaleva esclusivamente


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di tecniche imperniate sui riflessi condizionati, che non disdegnava neppure l’utilizzo delle punizioni, e in cui il cane era considerato come uno strumento da utilizzare per soddisfare i bisogni del “padrone”. Che fosse da guardia, da utilità, sportivo o anche solo “da compagnia”, il cane era comunque visto come una macchina, un oggetto, che doveva rispondere alle esigenze del proprietario. Fortunatamente la sensibilità dell’autore negli anni lo ha portato a domandarsi se effettivamente non esistessero metodi meno duri, meno umilianti per il cane, che facessero entrare il soggetto umano in sintonia con il proprio animale, in modo che quest’ultimo venisse considerato non più un oggetto, ma un amico, un compagno di vita. Ed ecco che si ha così il passaggio dai metodi duri a quelli più gentili, che ricadono sotto la definizione, appunto, di “apprendimento gentile”. Questo tipo di apprendimento, non più basato sulle punizioni ma sui rinforzi positivi, con l’utilizzo di premi quando il cane tiene un comportamento corretto senza punirlo quando sbaglia, è sicuramente più consono alla personalità e alla sensibilità dell’autore. Ma con il passare degli anni e dopo una lunga esperienza, anche questo tipo di addestramento non si è rivelato del tutto soddisfacente. Nonostante fosse evidente il miglioramento che questo metodo otteneva nel rapporto tra cane e padrone, mancava ancora qualcosa… E così la lunga esperienza, gli studi, ma soprattutto la curiosità, l’amore e la passione per i cani hanno portato Aldo La Spina a modificare ulteriormente la rotta, passando da una visione del cane legata all’etologia classica a una più vicina alla moderna zooantropologia. Questa disciplina ha come oggetto di ricerca l’interazione uomo-animale: non considera più il cane un “oggetto” ma un “soggetto”, riconoscendone l’alterità senza cadere nella sua antropomorfizzazione, e anzi attribuendogli il ruolo di controparte capace di aggiungere nuovi contenuti nel rapporto con l’essere umano. Ed è a questo punto che l’addestratore e consulente comportamentale Aldo La Spina è diventato un cinogogo, e ha messo a punto un nuovo e originale metodo, denominato “apprendimento emozionale”, che si pone l’obiettivo di recuperare e migliorare la relazione con il cane, passando, secondo i concetti della zooantropologia, dal


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cane-oggetto al cane-soggetto, promosso a rango di compagno di vita. Con questo metodo, l’approccio diventa, secondo la definizione dell’autore, di tipo “partecipativo”, così da esaltare un tipo di comunicazione emotiva basata sul riconoscimento delle emozioni provate dal cane, poiché esse rappresentano la via più diretta per interagire in modo profondo e rispettoso con il nostro amico animale. In conclusione, possiamo citare le parole dell’autore: “occorre dare al cane il meglio di noi, perché ci dia il meglio di sé”. Ma a volte, per riuscirci, è necessario impegnarsi e studiare, e questo libro di Aldo La Spina promette di essere un ottimo punto di partenza. Professoressa Mariangela Albertini Docente di Fisiologia ed Etologia degli animali domestici Università degli Studi di Milano


BAU-WOW! OVVERO: INSEGNARE AL CANE CON LE EMOZIONI

Il cane è quel che c’è di meglio nell’uomo. Buffon (naturalista francese del 1700)

I cani sono la mia passione, da sempre. Ne ho avuti più d’uno, ne ho amati tanti. Li ho talmente amati che con il tempo ho imparato ad ascoltarli, forse fino a capirli, che è poi la presunzione di ogni “proprietario”. Ci vivo insieme, e sono per me da sempre fonte di stupore, piacere e ammirazione. Mi occupo anche professionalmente di questi magnifici animali, più che a tempo pieno, in un lavoro che mi dà gioia e soddisfazione. Sono consulente e formatore in rieducazione comportamentale del cane, e insegno a risolvere quelli che vengono chiamati “problemi di comportamento” dei cani, ma preferisco non definirli così, dato che si scopre quasi sempre che derivano da atteggiamenti e comportamenti sbagliati dei loro proprietari, o da problemi legati all’ambiente in cui si trovano costretti a vivere. Così, in realtà, insegno sia ai cani sia ai proprietari a stabilire una nuova e migliore forma di convivenza. Nel corso delle mie consulenze, i “proprietari” arrivano a dire: “Ah! Allora, sono io che sbaglio! Ma allora lei deve insegnare a me!”. All’inizio tutti sono convinti che io vada lì a risolvere i problemi del cane; in seguito però emerge che le problematiche sono quelle della relazione fra gli umani e il cane, e a quel punto ha inizio la “consulenza comportamentale”, che sarebbe meglio definire “familiare”. Non appena il proprietario se ne rende conto, scatta la fiducia reciproca e prende avvio il lavoro vero e proprio.


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La mia esperienza è unica, molto particolare. Per una serie di circostanze sono stato un pioniere e un innovatore: ho introdotto novità nella cinofilia e diffuso per primo in Italia concetti, studi, discipline e pratiche del tutto sconosciuti al nostro Paese, come il metodo gentile per l’educazione del cane, la fisioterapia e la riabilitazione in piscina, l’utilizzo di metodi di medicina naturale per i cani, come shiatsu, fiori di Bach e agopuntura. Nel campo del rapporto con gli animali ho contribuito all’affermazione di nuovi e promettenti approcci che oggi vanno per la maggiore, fra cui in particolare la zooantropologia, che studia la natura e l’evoluzione dei rapporti fra gli esseri umani e gli altri animali. Ho “allevato” molti operatori di questa nuova cinofilia moderna, e oggi molti di loro svolgono un ottimo lavoro dopo essersi fatti le ossa con me. Il loro successo mi rende felice ed è una delle mie più grandi soddisfazioni: quello che ho intuito e condiviso si sta diffondendo. Ho lavorato moltissimo “sul campo”. All’inizio ero un “istruttore da marciapiede”: andavo là dove vivevano i cani e i loro proprietari, poiché era lì che bisognava trovarsi per risolvere i problemi. Ho sempre lavorato in collaborazione con medici veterinari, studiosi ed esperti; poi, negli ultimi anni, ho aperto strutture per la salute del cane, per la formazione dei proprietari e dei professionisti. Ho scritto su riviste, sono stato invitato per anni a partecipare a trasmissioni televisive nel ruolo dell’esperto in diretta; oggi collaboro con siti web, istituti di formazione e università. Dopo anni di studio e sperimentazione sul campo, ho elaborato un nuovo metodo che presento per la prima volta in questo libro. È un metodo originale, collaudato, anche se relativamente nuovo, a cui ho dato il nome di Apprendimento emozionale, che ha l’obiettivo di recuperare e migliorare la relazione con il nostro cane. Il metodo di apprendimento emozionale è un passo avanti anche rispetto al metodo di educazione “gentile”, che per primo ho introdotto in Italia, e che esclude punizioni, coercizioni o costrizioni fisiche premiando i comportamenti positivi. Infatti, anche questo


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metodo rischia di restare una tecnica limitata all’utilizzo di bocconcini e giochi o scatolette magiche (vedi il mitico “clicker”) dati come premio o rinforzo. Se è limitata a questo, anche una tecnica positiva come il metodo gentile è utile soltanto a far sentire al padrone la coscienza pulita (“non faccio male al cane”), senza in realtà risolvere i problemi reali della convivenza fra uomo e cane, senza andare a fondo nella questione: non basta premiare o punire, non è sufficiente dare al cane cibo o giocarci quando si comporta bene, l’animale non è un robot che risponde in modo meccanico, ma è un essere che prova emozioni e sentimenti. È necessario far sì che cane e proprietario si conoscano in modo profondo, entrino in relazione, che comprendano ciò che provano l’uno per l’altro. Il cane, quando riceve un bocconcino, deve sentire che il proprietario è contento di darglielo, deve percepire la gioia di stare con lui. Il piacere di stare con il padrone deve essere riconosciuto non solo da segnali esteriori come l’eccitazione, lo sguardo o lo scodinzolare, ma deve essere percepito a un livello più profondo. Occorre dare al cane il meglio di noi, affinché ci dia il meglio di sé. Il cane è un animale intelligente ed emotivamente complesso, che vive con noi e ci aiuta a rendere migliore la nostra vita; noi abbiamo il dovere di comprenderlo e accettarlo fino in fondo se vogliamo evolvere ancora insieme a lui come accade da oltre 12.000 anni. Se siamo uomini invece che cavernicoli con la clava, lo dobbiamo anche al fatto che viviamo con il cane, che ci ha aiutato in mille modi, come noi abbiamo portato lui a evolversi e a non essere più solo lupo o sciacallo. Spesso i colleghi mi chiedono quale metodo utilizzo nell’educazione del cane, se il cibo o la pallina, e io rispondo: “la relazione”. Allora ribattono: “Ah, la carezza!”; “Beh, non proprio” replico, evitando sempre di dare estemporaneamente una lezione non richiesta. Come si può pensare di costruire una relazione autentica diventando una specie di dispenser di carezze, di cibo o di palline? Proprietari egoisti che dispensano coccole tutto il giorno ai loro cani, per compensare la solitudine e la mancanza di affetto; cani saturi


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che rigurgitano pezzi di würstel o chiedono meccanicamente la pallina come tossicodipendenti, per mancanza di una comunicazione vera; cani sempre chiusi in recinti o al guinzaglio, strattonati quando incontrano altri cani, privati della libertà di muoversi: questi cani non stanno bene, e neanche i loro proprietari, che così facendo non possono godere di un rapporto autentico con il loro cane. Per “sentire” davvero il proprio cane e costruire con lui un rapporto sincero, la via migliore è l’emozione: è la forza che ci unisce al cane nel modo più diretto, quella che lui riconosce meglio e che noi esseri umani viviamo più intensamente, al di là di ciò che crediamo o pensiamo. La vera risposta alla domanda su quale metodo utilizzo nella relazione con il cane è dunque: “io seguo le emozioni”. Questo consiste nel far sentire al cane la mia emozione, indurla in lui affinché impari. Rinforzo con l’emozione un messaggio che voglio far arrivare, invece che con uno strattone, un click o anche un bocconcino o una lode; allo stesso tempo, cerco di sentire le sue emozioni per imparare a conoscerlo meglio. È un metodo che voglio diffondere e condividere con gioia perché verifico ogni giorno quanti effetti benefici apporti e quanto sia efficace.

Come leggere questo libro Nella prima parte del libro presento il mio percorso, che è insieme umano e professionale, in parallelo illustro l’evoluzione della cinofilia in Italia nell’ultimo ventennio, mostrando il percorso che, dall’addestramento tradizionale basato sull’approccio comportamentista e cognitivista, mi ha condotto all’attuale concezione del rapporto uomo-cane. Leggere la mia storia credo sia utile a chi abbia iniziato di recente o si accinga ora a dedicarsi all’attività cinofila, e anche semplicemente a chiunque abbia un cane o voglia accoglierlo nella propria famiglia.


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Nella seconda parte introduco gli studi, le riflessioni e le recenti esperienze sulle emozioni e il loro ruolo, in particolare nel mondo animale, confrontandole con le mie esperienze dirette. Questa parte del libro è stata realizzata insieme allo staff e ai collaboratori della scuola cinofila Per Format Net, che ho fondato e che tuttora dirigo. In particolare, Ida Caruggi e Stefano Fusi hanno contribuito con consigli, informazioni tratte dalle loro ricerche e suggerimenti in merito al contenuto, alla scrittura e alla elaborazione. Nella terza parte presento il metodo pratico messo a punto in questi anni, basato sulla condivisione delle emozioni e sul considerare il cane un compagno di vita. Nelle schede di lavoro spiego l’approccio generale del metodo e gli esercizi che servono a migliorare la relazione con il proprio cane. Presento inoltre le mie considerazioni sulle esperienze fatte e le conclusioni teoriche cui sono arrivato alla luce dei filoni di studio più attuali sul comportamento animale e sull’interazione uomo-animale, come l’etologia, la zooantropologia, i diritti degli animali e l’ecologia “profonda”. Le schede di lavoro non possono essere utilizzate senza una preparazione specifica e senza la guida preventiva di un istruttore, ma sono qui presentate a uso degli operatori e di chi sta già seguendo scuole cinofile. Per i curiosi e i lettori tout court rappresentano importanti spunti di riflessione e utili fonti di informazione. Nel libro racconto alcuni casi che ho affrontato in passato nell’attività di educatore cinofilo, esemplificativi di situazioni che si creano intervenendo per riportare un equilibrio nella relazione uomo-cane. Da questi e moltissimi altri casi concreti ho preso spunto per sviluppare il mio attuale approccio. Sono consapevole che il traguardo che ho raggiunto oggi con il mio nuovo metodo può sorprendere e disorientare qualcuno, o addirittura mettermi in ridicolo: del resto la stessa cosa è già avvenuta in passato, quando introdussi per primo in Italia metodi che sono adesso comunemente accettati, come il metodo gentile, la fisioterapia e la riabilitazione del cane, l’uso di medicine naturali.


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Dopo il solito periodo iniziale in cui diranno di me “Ma cosa sta dicendo questo cane?”, credo che molti si accorgeranno di come queste intuizioni “bestiali” abbiano un solido fondamento e siano di grande utilità. Del resto è già un grande passo avanti il fatto che finalmente si riconosca che i cani sono esseri senzienti; il prossimo passo, secondo me, sarà riconoscere che “sentono” nella mente, non come viene intesa quella umana (cioè identificandola con il pensiero operativo e razionale), ma per quello che effettivamente è la mente, ovvero un insieme complesso che comprende, oltre al pensiero, anche l’emozione e il sentimento. In appendice si trovano: t consigli su come intervenire in caso di maltrattamento degli animali e su cosa fare nelle situazioni di aggressione da parte del cane; t un glossario cinofilo essenziale e un dizionario cinofilo tecnico; t il mio curriculum esteso (un po’ burocratico, ma utile); t una presentazione del lavoro condotto dal Centro Cinofilo Europeo e della scuola cinofila Pet Format; t una descrizione dell’APNEC (Associazione Professionale Nazionale Educatori Cinofili), di cui sono vicepresidente, e che ha come obiettivo quello di favorire il riconoscimento dell’educatore e rieducatore cinofilo nell’attuale situazione italiana, in particolare rispetto al nuovo regolamento sui cani “impegnativi”. A conclusione del volume, la bibliografia e alcuni tra i siti, i blog e i social network più utili e interessanti.


Aldo La Spina è il primo cinogogo (pedagogista del cane) d’Italia e tra i primi ad aver adottato nel nostro paese l’educazione gentile del cane, le medicine naturali, la riabilitazione e l’idroterapia in piscina per gli animali da compagnia. Oltre a insegnare nelle facoltà di Veterinaria e Scienze della Formazione di Milano e di Pisa, si occupa della formazione di veterinari, educatori cinofili, toelettatori, addestratori, operatori di canile, guardie zoofile e membri di associazioni culturali e animaliste. È inoltre istruttore di cani per audiolesi e valutatore CGC (Canine Good Citizen) dell’AKC (American Kennel Club). Ha fondato e dirige Pet Format Net, una scuola di formazione per operatori e professionisti, dirige il Centro Cinofilo Europeo di Novate Milanese ed è vicepresidente nazionale APNEC (Associazione Professionale della Cinofilia Italiana). È l’unico rappresentante qualificato in Italia dall’APBC (Association of Pet Behaviour Counselor), ente internazionale di esperti per il recupero del comportamento animale.

www.terranuovaedizioni.it Il libro presenta per la prima volta il nuovo metodo di «apprendimento emozionale», elaborato da Aldo La Spina, per educare il cane ed entrare in comunicazione diretta con i nostri amici a quattro zampe. In modo comprensibile e approfondito l’autore racconta le proprie esperienze di trent’anni di educazione canina, e spiega il ruolo fondamentale delle emozioni nelle relazioni con gli animali da compagnia. Attraverso le emozioni non solo è possibile insegnare al cane le norme di comportamento necessarie, ma anche comprenderlo meglio e interpretarne gli stati d’animo, condividendo con lui i nostri stessi sentimenti e migliorando la convivenza con i nostri «famigliari a quattro zampe». Un volume utile e divertente per gli amici dei cani che desiderano entrare in rapporto con loro attraverso l’empatia nel rispetto della loro natura. Inoltre numerose schede, ricche di informazioni pratiche, rendono questo libro uno strumento unico per cambiare concretamente il rapporto con il nostro amico a quatto zampe. ISBN 88-88819-79-2

€ 13,00


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