Piera Lunardon
Zuppe felici Ricette per tutte le stagioni
Terra Nuova Edizioni
Direzione editoriale: Mimmo Tringale e Nicholas Bawtree Curatore editoriale: Enrica Capussotti Autrice: Piera Lunardon Foto delle ricette: Giancarlo Gennaro (www.giancarlogennaro.com) Editing: Giuliana Lomazzi Direzione grafica e copertina: Andrea Calvetti Impaginazione: Giulia Raineri ©2016, Editrice Aam Terra Nuova, via Ponte di Mezzo 1 50127 Firenze tel 055 3215729 – fax 055 3215793 libri@aamterranuova.it - www.terranuovalibri.it I edizione: ottobre 2016 Ristampa VIII VII VI V IV III II I
2023 2022 2021 2020 2019 2018 2017 2016
Collana: I Bioricettari ISBN: 978886681 169 5 Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, memorizzata in un sistema di recupero dati o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo, elettronico o meccanico, inclusi fotocopie, registrazione o altro, senza il permesso dell’editore. Le informazioni contenute in questo libro hanno solo scopo informativo, pertanto l’editore non è responsabile dell’uso improprio e di eventuali danni morali o materiali che possano derivare dal loro utilizzo. Stampa: Lineagrafica, Città di Castello (Pg)
Una gloriosa tradizione
Minestre e zuppe sono pietanze che non tramontano mai, nemmeno nella nostra opulenta società occidentale. Pur essendo piatti della tradizione contadina, legati a una cultura povera, non smettono di fare proseliti. Il loro segreto? La semplicità di preparazione, le tempistiche abbastanza rapide, la tavolozza di sapori che regalano. A questi si aggiunge la loro capacità di rievocare lontani ricordi. Chi di noi non ha una zuppa “di casa” che sente propria perché era quella che preparavano mamma e nonna, il cui sapore rimanda dritto all’infanzia? Ripercorrere la storia di preparazioni tanto diffuse, non è affatto semplice; ma proveremo almeno a toccare la tappe principali della loro evoluzione. I nostri lontani antenati dovevano gradire le zuppe, visto che molto presto si ingegnarono per cercare recipienti in grado di contenere i liquidi e che resistessero al calore. Ci provarono con cortecce, sezioni di bambù; ma soltanto quando cominciarono a produrre la ceramica, intorno al 6000 a.C., fu possibile realizzare zuppe con tutti i crismi. La passione per questi piatti proseguì nei secoli successivi; del resto, era un metodo di cottura molto vantaggioso perché permetteva di utilizzare anche radici dure e ossa di animali, che altrimenti non sarebbe stato possibile mangiare. D’accordo, i risultati non erano sempre all’altezza delle aspettative: di una pessima reputazione godeva per esempio il brodo nero degli spartani, a base di carne di maiale, aceto e sale. Probabilmente il momento decisivo arrivò nel Medioevo. Al tempo nelle dimore di ricchi e nobili si mangiavano soprattutto carni arrostite, che ve-
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nivano posate su una fetta di pane. Gli avanzi non venivano buttati ma dati ai servitori, che li usavano per dare sapore ai calderoni di acqua e verdura. Ed ecco nata la zuppa. LA MENESTRA DI MAESTRO MARTINO DA COMO (XV SECOLO) Ecco una ricetta del celebre cuoco medievale. L’uso di cannella, zucchero, succo di arancia e acqua di rose, ingredienti tipici dell’epoca, la rende decisamente insolita per i nostri palati... Al contrario, la zuppa del rinascimentale Bartolomeo Scappi (citata più avanti) sarebbe quasi riproponibile oggi! “Piglia quattro rossi d’ova fresche, meza oncia di canella, quattro oncie di zuccharo, doi oncie de acqua rosata, et quattro de sucho di pomaranci, et batti molto bene tutte queste cose inseme, et cocile como se coce il brodetto, et vole essere un pocho gialla. Et tal menestra se convene d’instate”.
Cosa entrava nei pentoloni dei poveri, appesi sul focolare a sobbollire? Erbe raccolte in campagna, castagne dai boschi montani, cereali che oggi definiamo minori, come il miglio, la segale e il saraceno, magari un po’ di grano recuperato spigolando quanto rimasto nei campi. Naturalmente non mancavano i legumi, detti non a caso “carne dei poveri”: infatti sono facili da coltivare, sazianti ed energetici. Alla fine del Seicento, grazie ai progressi della cottura a vapore sotto pressione, nacque la comoda pocket soup, il brodo tascabile, per così dire, molto sfruttata dai coloni nei loro trasferimenti. Era sostanzialmente un antenato del dado, un concentrato preparato con ritagli di carne e zampe di maiale; raffreddandosi tendeva a consolidarsi per la presenza di gelatina, diventava quasi solido e si conservava a lungo. Bastava poi scioglierne un po’ in acqua bollente per realizzare in poco tempo una zuppa saporita senza disporre di molti ingredienti freschi. Gli sviluppi tecnologici portarono anche alla preparazione di minestre liofilizzate o conservate in scatola; ma per queste occorrerà aspettare il XIX secolo. Dopo di allora l’evoluzione è proseguita e oggi siamo arrivati perfino MINESTRA DI FINOCCHIO DI BARTOLOMEO SCAPPI (XVI SECOLO) “Piglierai il finocchio ben pulito, e lo laverai in acqua fresca, e prima rifatto in brodo magro, tagliandolo in bocconcini, lo metterai in un vaso di vetro con un poco di brodo di cappone, e quando sarà alla cottura, vi metterai un poco d’uva spina, un bicchiere di panna di latte, due once di pinoli lavati in acqua rosa, ammaccati nel mortaio, e l’astringerai con un brodetto di quattro rossi di uova, e succo di limone, e sotto gli metterai fette di pane fritte nel burro, così ne farai minestra, che sarà molto delicata, servendola calda, polverizzata di cannella”.
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ad avere il brodo in scatola! Le buste e le scatole non mancano di certo, ma è un vero peccato affidarsi a prodotti pronti, spesso carichi di sale e di grassi cattivi, quando in poco tempo si può preparare in casa una bella zuppa saporita, con ingredienti freschi e di qualità!
E OGGI?
Parrà incredibile, ma se la zuppa nel passato ha rappresentato un piatto (o meglio, una scodella!) di base per le classi povere, oggigiorno rappresenta la soluzione ideale per dimagrire e disintossicarsi. Naturalmente questa moda alimentare viene dagli Stati Uniti e si chiama “souping”, traducibile con “arte di mixare gli ortaggi”. “Souping is the new juicing”, le zuppe sono i nuovi succhi, ha scritto il New York Times a febbraio del 2016. Al di là della moda effimera, bisogna riconoscere che le minestre hanno un valore nutrizionale interessante, se ben fatte (cioè con vegetali freschi, olio di qualità, eventualmente legumi e/o cereali integrali). Se realizzate con sola verdura, poi, possono effettivamente saziare senza pesare troppo con le calorie.
Gli ingredienti ORTAGGI
Le verdure sono l’ingrediente principe della stragrande maggioranza delle zuppe. Naturalmente è sempre consigliabile che siano fresche e di stagione, meglio ancora se biologiche e provenienti dal territorio. È fondamentale
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rispettare la stagionalità, visto che la natura ha previsto di rifornirci di cibi adatti ai diversi periodi dell’anno: per esempio, i cavoli sono ideali in inverno perché hanno composti che aiutano a fluidificare il muco, mentre le zucchine sono ottime d’estate perché ricche d’acqua. Perché la minestra sia davvero un concentrato di nutrienti bisogna cercare di variare il più possibile gli ortaggi, rispettando ovviamente la stagionalità e non dimenticando di inserire verdure a foglia verde.
LEGUMI
In primavera si possono utilizzare le fave fresche, in estate i fagioli. Nel resto dell’anno si deve ricorrere al prodotto secco. Quest’ultimo va ammollato prima dell’uso per almeno una notte, sciacquato bene e cucinato a lungo finché non risulta bello morbido. I legumi danno molto sapore alle zuppe e le rendono sostanziose e corroboranti. Quando si tratta di
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UN PO’ DI ETIMOLOGIA Il termine zuppa risale al gotico suppa, che significa “fetta di pane bagnato”. Si ritrova la stessa radice in numerose lingue europee: tedesco prima di tutto, ovviamente (suppe), ma poi anche spagnolo (sopa) e inglese (soup). Anche la parola minestra ha origini molto antiche, e si ritrova già nei testi del Duecento. Deriva dall’antico italiano minestrare, a sua volta figlio del latino ministrare, nel senso di servire i cibi; il nome si deve al fatto che, a tavola, questo primo piatto brodoso veniva distribuito dal capofamiglia. Quali le differenze tra le due specialità? In realtà abbastanza labili: entrambe sono a base di verdure e altri ingredienti cucinati in brodo; a fare la vera differenza è l’aggiunta di pane, che distingue la zuppa propriamente detta.
unirli alle minestre non c’è che l’imbarazzo della scelta: dai ceci ai fagioli, dalle lenticchie agli azuki, dai mungo alle fave e alle cicerchie, l’offerta è veramente ampia. Da ricordare: fagioli e fave freschi vanno cotti in acqua bollente salata; dopo l’ammollo, quelli secchi vanno invece scolati e gettati in pentola con acqua fredda. Il sale si aggiunge verso fine cottura per evitare che la buccia si indurisca.
CEREALI
Farro, orzo, riso, grano, kamut, saraceno, miglio, avena, segale, quinoa, amaranto e sorgo sono tutti ottimi nelle minestre, sotto forma sia di chicchi sia di pasta, fiocchi e naturalmente di pane. Alcuni cereali cuociono rapidamente (è il caso di saraceno, miglio, quinoa e amaranto). Altri richiedono più tempo, perciò può essere necessaria una cottura prima di aggiungerli alla minestra. In alcuni casi (farro, kamut, riso, segale, orzo, avena) è indispensabile però un ammollo di varie ore. È importante che i semi siano integrali, altrimenti si perdono molti nutrienti, e biologici, perché la maggior parte dei pesticidi si ferma sullo strato esterno.
ERBE AROMATICHE E SPEZIE
Sono l’ingrediente segreto per conferire gusto e sapore a qualsiasi preparazione culinaria, e le zuppe non fanno certo eccezione! Grazie ad esse, è possibile ridurre il contenuto di sale e altri condimenti. Come usare gli aromi, freschi o secchi? Molto dipende dalla stagione e dalla loro disponibilità. Per esempio, in estate si può ricorrere al basilico (che è meglio evitare invece in altre stagioni, perché è una delle colture più irrorate di pesticidi); bene o male tutto l’anno si trovano rosmarino e salvia, che sicuramente sono più gustosi freschi. Per il resto, erbe aromatiche di qualità sono un buon com-
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UN PIATTO PER TUTTE LE STAGIONI Purtroppo si tende spesso a relegare le zuppe e le minestre nei periodi freddi dell’anno. Indubbiamente in inverno, autunno e inizio primavera questi piatti brodosi sono utili per riscaldare l’organismo e ristorarlo. Ma il resto dell’anno perché accantonarli? In estate si possono semplicemente servire a temperatura ambiente (il riposo serve anche a concentrare i sapori, come si può osservare nella minestra di pane, tipica preparazione della campagna toscana); oppure attingere da tradizioni diverse, come quella spagnola del gazpacho.
promesso, soprattutto se non sono macinate (questa operazione può essere effettuata all’ultimo momento), altrimenti perdono fragranza. Per le spezie vale un discorso simile; nella maggior parte dei casi si usano secche, ma è meglio che siano intere, perché così mantengono meglio il loro profumo. L’aggiunta deve avvenire all’inizio o alla fine? Le erbe fresche meglio alla fine, quelle secche in corso di cottura. I semi possono essere preventivamente tostati per esaltarne il sapore.
CONDIMENTI
L’olio extravergine di oliva è il condimento principe; può essere usato anche in cottura. Altri oli vegetali (tutti rigorosamente bio e di prima spremitura) sono più delicati e vanno quindi impiegati preferibilmente a crudo (con l’eccezione di quello di sesamo). I semi oleosi (nocciole, mandorle, anacardi ecc.) possono rappresentare una valida integrazione se aggiunti a fine cottura, macinati al momento o spezzettati grossolanamente.
I trucchi del mestiere
Le zuppe sono vecchie come il mondo, per questo che anche gli utensili con cui realizzarle sono ridotti all’osso: pentola, coltello, tagliere, cucchiaio e mestolo. Ma per fare qualcosa di un pochino più elaborato, come i passati e le vellutate, servono anche il classico passaverdura o un moderno frullatore a immersione. Insomma, con quello di cui già si dispone in cucina siamo pronti per partire!
LA PENTOLA
Minestre e zuppe non ne vogliono sapere della cottura a pressione, che distrugge i preziosi nutrienti delle verdure – ma che può rivelarsi un vero asso nella manica quando si voglia cuocere rapidamente legumi secchi e cereali, che vengono addirittura migliorati da questo tipo di cottura.
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AUTUNNO
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AUTUNNO
Autunno MINESTRA DI RISO E CAVOLI AL CURRY • MINESTRA DI FARRO E LENTICCHIE • VELLUTATA ROSSA CON CREMA ALL’AGRO • VELLUTATA DI ZUCCA CON QUINOA • MINESTRA ANTICA DI SARACENO E RAPE • VELLUTATA DI PASTINACA CON BLINI AL PAPAVERO • VELLUTATA DI TOPINAMBUR E PATATA DOLCE • VELLUTATA DI SEDANO RAPA CON PORCINI E FARRO • ZUPPA DI ZUCCA AL PROFUMO DI NOCE MOSCATA • MINESTRA DI CICERCHIE E BULGUR • ZUPPA DI PISELLI, CARCIOFI E AVENA • MINESTRA ROSSO NERA
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AUTUNNO
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Vellutata di zucca con quinoa
AUTUNNO
cottura cereale: 20 min ∙ preparazione ortaggi: 15 min ∙ cottura in forno: 25 min
1,2 kg di zucca Delica 2 cipolle bianche 30 g di quinoa rossa 2 cucchiai di olio extravergine di oliva 2 cucchiai di anacardi 700 ml di brodo vegetale caldo sale
Sbucciate la zucca e privatela dei semi; pelate le cipolle. Tagliate entrambe a fettine spesse un cm e trasferitele in una teglia rivestita con carta da forno, sistemandole in modo che non si sovrappongano i bordi. Spruzzate con l’olio e un pizzico di sale.
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Mettete le fette nel forno caldo a 180° e cuocete per circa 25 minuti, finché non saranno morbide.
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In una piccola casseruola, versate la quinoa lavata e copritela con 80 ml di acqua. Portate a bollore, salate leggermente e cuocete con il coperchio e a fuoco basso, finché il cereale non avrà assorbito completamente il liquido (circa 20 minuti).
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Tostate leggermente gli anacardi in forno per 10 minuti a 160°, fateli intiepidire e tritateli grossolanamente. Lavorate nel mixer gli ortaggi dopo aver aggiunto il brodo vegetale caldo.
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Travasate la vellutata in una casseruola, aggiustatela eventualmente di sale e servitela calda nelle fondine, distribuendo in ognuna un paio di cucchiai di quinoa e mezzo cucchiaio di semi.
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LA QUINOA Chiamata anche “piccolo riso degli Incas”, non è imparentata con le graminacee ma appartiene alla famiglia che comprende anche gli spinaci. È un alimento molto valido, dato che possiede proteine quasi complete, grassi, fibre e vitamine, ma è anche altamente digeribile. I chicchi per dimensione e colore ricordano quelli del miglio, ma il sapore è completamente diverso. Prima dell’uso è meglio lavarli per eliminare le saponine che contengono. Si possono gustare tostati o in umido, dolci o salati, freddi o caldi. È possibile poi aggiungerli alla minestra, cucinandoli insieme alle verdure, o impiegarli per realizzare dei dolci, un po’ come si fa con il riso. In questo caso si può cuocere la quinoa con succo di mela. Inoltre, essendo priva di glutine, è adatta per i celiaci, anche sotto forma di farina – al pari di amaranto, saraceno, riso e mais. Ne esiste infine una varietà rossa, davvero squisita.
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INVERNO
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INVERNO
Inverno ZUPPA DI ORZO E CARCIOFI • VELLUTATA DI CASTAGNE • VELLUTATA DI PATATE E MELE ALLO ZENZERO • VELLUTATA DI CAVOLFIORE CON CRACKER DI AVENA AL ROSMARINO • MINESTRA DI PASTA E CECI • ZUPPA DI ORTAGGI CON CROSTONE ALL’AGLIO • BRODO DI MISO CON SOBA • MINESTRA SAPORITA DELL’ORTO CON FARRO E LENTICCHIE • MINESTRA DI PORCINI CON POLPETTE DI SEDANO RAPA • MINESTRA DI AZUKI, ZUCCA E GRANO SARACENO • MINESTRA DI MAIS CON CAVOLO NERO E FAGIOLI • VELLUTATA DI CAROTE ALLO ZENZERO • MINESTRA DI CANNELLINI E VERZA CON TOFU AFFUMICATO • ZUPPA SPEZIATA DI LENTICCHIE E ZUCCA
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Zuppa di orzo e carciofi
INVERNO
ammollo orzo: 4 ore ∙ cottura cereale: 40 min circa ∙ preparazione ortaggi: 20 min cottura zuppa: 30 min
100 g di orzo decorticato 3 carciofi con il gambo 300 g di patate 4 scalogni 1 spicchio d’aglio 1 limone 1 cucchiaio di prezzemolo tritato finemente 1 cucchiaio di dado vegetale 2 cucchiai di olio extravergine di oliva sale pepe
Mettete l’orzo in un colino e lavatelo sotto l’acqua corrente, quindi ammollatelo per almeno 4 ore. Trasferitelo in una casseruola con 200 ml di acqua (il doppio del suo volume) e 2 pizzichi di sale; cuocetelo con il coperchio a fuoco lento, fino ad assorbimento.
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Private i carciofi delle foglie più dure e della buccia dei gambi. Spuntateli e dimezzateli, eliminando la peluria, infine divideteli a piccoli spicchi. Lasciateli in acqua acidulata con il succo del limone perché non anneriscano.
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In una pentola con il fondo spesso, fate appassire lo scalogno e l’aglio tritato con l’olio, senza bruciarli, quindi aggiungete i carciofi scolati, le patate pelate e tagliate a cubetti e il dado vegetale. Quando l’orzo è pronto unitelo, continuando a insaporire gli ingredienti per un minuto. Salate, ricoprite il tutto con un litro di acqua e terminate la cottura in circa 30 minuti.
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Lasciate riposare la minestra per 15 minuti, pepate a piacere e al momento di servire spolverizzate con il prezzemolo.
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VARIANTE
Il cereale impiegato può essere sostituito dal riso semintegrale, che potrete mettere a cuocere fin dall’inizio con gli ortaggi; in questo caso l’ammollo non sarà necessario. Lo stesso accadrà se intendete usare l’orzo perlato, che andrà solo sciacquato.
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Sommario Zuppe felici
Una gloriosa tradizione Gli ingredienti I trucchi del mestiere
Autunno
Minestra di riso e cavoli al curry Minestra di farro e lenticchie Vellutata rossa con crema all’agro Vellutata di zucca con quinoa Minestra antica di saraceno e rape Vellutata di pastinaca con blini al papavero Vellutata di topinambur e patata dolce Vellutata di sedano rapa con porcini e farro Zuppa di zucca al profumo di noce moscata Minestra di cicerchie e bulgur Zuppa di piselli, carciofi e avena Minestra rosso nera
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Inverno
Zuppa di orzo e carciofi Vellutata di castagne Vellutata di patate e mele allo zenzero Vellutata di cavolfiore con cracker di avena al rosmarino Minestra di pasta e ceci Zuppa di ortaggi con crostone all’aglio Brodo di miso con soba Minestra saporita dell’orto con farro e lenticchie Minestra di porcini con polpette di sedano rapa Minestra di azuki, zucca e grano saraceno Minestra di mais con cavolo nero e fagioli
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3 5 8
Vellutata di carote allo zenzero Minestra di cannellini e verza con tofu affumicato Zuppa speziata di lenticchie e zucca
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Primavera
Primizie in minestra di miglio Vellutata di piselli e ortiche Zuppa di fave, carciofi e scarola Passata di piselli alla menta e formaggio primosale Vellutata di carote viola Vellutata di asparagi Minestra di riso al pesto Crema di piselli, zucchine e avocado Minestra verde con tagliolini di canapa Vellutata di zucchine al basilico Zuppa quasi estiva con crostini Minestrone con orzo al finocchio
71 73 75 77 79 81 83 85 87 89 91 93
Estate
Crema di lenticchie al coriandolo con pane naan Zuppa di borlotti di casa mia Gazpacho di ceci e pomodoro arrosto Vellutata di mais Vellutata di zucchine e avocado al coriandolo Brodo estivo all’orientale Minestrone aromatico al pesto Zuppa magra Corn chowder agli shiitake Crema fredda di carote al limone
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Zuppe e minestre . . . . . . . . . . . . . . . . . 42 Cereali
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Si fa un gran discutere di equilibrio acido-base, ma che cos’è? Semplicemente, una delle premesse per un buono stato di salute. Ăˆ il nostro organismo stesso a produrre composti acidi per poter svolgere le proprie funzioni metaboliche. Ma un’alimentazione ricca di proteine animali, il consumo di bevande gassate e zucchero raffinato, la sedentarietĂ , lo stress contribuiscono ad aumentare la presenza di sostanze acide nel nostro corpo, che ne rimane cosĂŹ danneggiato. Il ricettario propone piatti in cui la presenza di ingredienti basici è predominante, in modo da ristabilire una migliore armonia generale. Prevalgono cosĂŹ tante verdure crude e cotte e tanta frutta, entrambe rigorosamente di stagione, correttamente combinate con cereali, legumi, proteine vegetali e semi oleosi. Tra i condimenti spiccano olio extravergine d’oliva, succo di limone e acidulato di umeboshi. Oltre 100 ricette per le occasioni piĂš diverse, per una cena con gli amici cosĂŹ come per l’alimentazione quotidiana e familiare.
Radici e tuberi in cucina ISBN  88  6681  105  3
60 ricette e tanti consigli pratici per imparare i segreti della cucina naturale e preparare senza sforzo piatti sani e gustosi
Alice Savorelli
Giuliana Lomazzi è nata a Busto Arsizio (Va) e vive a Trieste. Appassionata da sempre di cucina e benessere naturali, ha cominciato ben presto a occuparsi di queste tematiche. Dal 2007 collabora con Cibo è salute, l’associazione che diffonde in Italia il metodo Kousmine, tenendo annualmente corsi di formazione e seminari nelle diverse città italiane. Per Terra Nuova Edizioni ha scritto numerosi libri, tra cui I germogli nel piatto (2012), Riciclare in cucina (2013), Senza latte e senza uova (2015) e, con Antonio Zucco, il best seller Estratti, centrifugati, smoothies e tisane (2015).
www.terranuova.it
P I AT T O •
nel Piatto
Prostata: OsteoporosiAlimentazione Celiachia e menopausa cure naturali e alimentazione senza sacrifici senza medicine
LUISA FERRARI
deinaturali e alimentazione cure Trevisan Prevenire e curare con ilManuale cibo
CINQUE STAGIONI IN CUCINA
i ricettari
a colori
Oltre 120 ricette, accompagnate da splendide foto, per riscoprire gustosi e salutari ortaggi spesso dimenticati.
i ricettari
a colori
â‚Ź 14,00
www.nonunlibroqualunque.it
Dieta alcalina: la salute a tavola
PAOLO GIORDO
GIULIANA LOMAZZI
Dieta alcalina: la salute a tavola
100 ricette vegan per ritrovare l’equilibrio acido-base
DIETA ALCALINA: LA SALUTE A TAVOLA legenda dei simboli e delle abbreviazioni
tempo medio di preparazione
di facile preparazione difficoltĂ media
ricetta impegnativa
senza prodotti di origine animale senza glutine
c: cucchiaino
p: pizzico
C: cucchiaio
T: tazza (2,5 dl)
Le ricette sono per 4 persone, se non indicato diversamente.
Per olio s’intende sempre olio extravergine d’oliva, dove non altrimenti specificato.
Con bicchiere intendiamo un bicchiere da vino, di circa 150 ml o piĂš se si tratta di brodo.
di G. Lomazzi cm 19 x 19 • pp. 120 cod. EA176 • ₏ 14,00 indice degli argomenti
L’equilibrio acido-base . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 Cosa succede quando si è acidi . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9 Il piatto dell’equilibrio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13 Agire su tutti i fronti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19 Le ricette
Insalate . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26 Terra Nuova Edizioni
di C. Franzoni e B. Sambari Formato: 19 x 19 • pp. 120 cod. EA140 • ₏ 13,00
La Salute nel Piatto Una collana di manuali splendidamente illustrati che mettono insieme medicina e alimentazione naturale. Ricchi di ricette di facile realizzazione e consigli efficaci alla portata di tutti per conservare la salute e prevenire i disturbi e le patologie piĂš comuni attraverso uno stile di vita e un'alimentazione corretta ed equilibrata.
Giuliana Lomazzi
Dieta alcalina_cop_Dieta alcalina_cop 04/08/15 15:39 Pagina 1
CUCINARE TOFU E SEITAN
Antipasti e spuntini salati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42 Primi asciutti e in brodo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58 Secondi e contorni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 78 Colazione e dessert . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 98 • L A
S A L U T E
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