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La Befana

bilità e indicò come luogo del nuovo monastero la Rocca, abbandonata e quasi in rovina. Fece iniziare i lavori di ristrutturazione, che dal 1602 andarono avanti per molti anni e poterono essere dichiarati ultimati verso la metà del XVII secolo. “Fu il Papa Paolo V che concesse il permesso di vestire le prime Monache dell’Ordine di San Benedetto da Norcia, che portarono un soffio di vita nuova, di spiritualità, tutte dedite al lavoro, alla preghiera, alla meditazione, quasi a voler riparare le tante atrocità e nefandezze commesse tra quelle mura al tempo delle lotte comunali.”

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Solo nel XVIII secolo, sul luogo ingombro dalle rovine di un tratto dell’antica Rocca, venne edificata la Chiesa intitolata a Sant’Anna, grazie al generoso contributo economico della Contessa Artemisia Baldeschi di Perugia. Le Monache Benedettine seppero, col passare del tempo, entrare attivamente nella vita di questo paese, sia sul lato spirituale che sociale, con l’assistenza a tanti poveri e, in particolare, promuovendo la meritevole attività a favore dei bambini nell’età prescolare, gestendo per tanti anni un asilo infantile. Anche per le ragazze aprirono un laboratorio di cucito e di ricamo, che era la loro specialità, con opere di vera raffinatezza.

La popolazione di Bastia non mancò mai di fornire al Monastero anche il sostegno economico, specie in particolari epoche che si possono decisamente considerare persecutorie nei confronti degli enti religiosi, come nel lontano periodo napoleonico e poi quello dell’unità d’Italia, con la soppressione di tutti i beni della Chiesa. Senza poi considerare anche i danni alla struttura abitativa derivanti dai vari terremoti nei secoli XIX e XX.

Oggi le Benedettine, oltre all’attività all’interno del monastero, si procurano il necessario per la loro vita e per l’assistenza ai bisognosi anche con il lavoro manuale in campagna, specie nel periodo di raccolta delle olive; ma durante la buona stagione è sempre aperto il portone del loro orto dove coltivano frutta e verdura, con un piccolo commercio dei prodotti di quella che da sempre è la loro terra.

Recentemente hanno anche inaugurato La Bottega delle Monache a San Pietro in Assisi, dove è possibile acquistare prodotti del loro lavoro. Da qualche anno, oltre che aver ricavato un reparto per l’accoglienza di pellegrini e visitatori, è stato aperto in via Garibaldi uno Sportello per consu- lenze varie, uno Studio di progettazione e arte e un Laboratorio delle Monache, tutti a disposizione della popolazione. Il monastero, inoltre, è dotato di una vasta biblioteca con preziosi volumi antichi e contemporanei, consultabili da chiunque ne faccia richiesta. Infine, da qualche anno è stato ristrutturato il chiostro, divenuto un accogliente spazio per manifestazioni culturali, specialmente dedicate alla musica concertistica sacra.

A questo proposito, non posso non menzionare l’accoglienza che le Monache Benedettine riservarono al Coro Polifonico Città di Bastia, costituitosi in associazione nel novembre del 1985, ma privo di una sede che permettesse lo svolgimento delle prove: per oltre dieci anni ci fu concesso un locale nel loro monastero, solamente con il modesto onere del rimborso spese delle utenze. E ciò fino al sisma del settembre 1997, che danneggiò la Rocca ancora una volta e di conseguenza anche la sede del coro.

Nel freddo di un sei gennaio la Befana con una slitta presa in prestito a Babbo Natale che aveva già fatto il suo lavoro bussò alla porta di un vecchio signore.

Tu sai già tutto di queste cose dimmi che vuoi così ci sbrighiamo.

Ho tante cose ma sono solo mi servirebbe un pò del tuo tempo fermati un attimo ti offro qualcosa e tu mi fai un pò di compagnia.

Nel mio bagaglio il tempo non c’é non posso fermarmi ho tanto da fare.

Anche tu? Disse triste il vecchio signore e nel silenzio chiuse la porta!

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