piccolo manuale

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Piccolo Manuale d’Uso per l’architettura contemporanea

massimiliano giberti


Serie U_Ricerca e Sperimentazione architettura I arte I paesaggio collana diretta da Massimiliano Giberti Alessandro Valenti coordinamento redazionale Maria Francesca Tatarella 22 Publishing srl via Morozzo della Rocca, 9 20123 Milano www.22publishing.com www.22publishing.it info@22publishing.it Š 2012 22publishing, Milano tutti i diritti riservati Finito di stampare nel mese di Novembre 2012 presso Cromografica Europea, Rho (MIlano) ISBN 9788895185415


Piccolo Manuale d’Uso per l’architettura contemporanea massimiliano giberti

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Guida all’installazione rapida Questo manuale è concepito per un utilizzo integrato con le banche dati di architettura presenti nel WEB. La parte cartacea del manuale, quella che avete tra le mani, fornisce le chiavi di accesso e le modalitĂ critiche di lettura per le architetture contemporanee. Tutti i materiali di approfondimento come disegni foto e video sono accessibili gratuitamente + ++ in rete. AG

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Ad ogni progetto presentato nel manuale corrispondono diversi codici QR che collegano direttamente ai contenuti grafici presenti nei principali portali di architettura mondiali. Tutti gli apparati descrittivi sono quindi in formato digitale, con un forte risparmio di carta e denaro, mentre tutti i contenuti teorici e gli strumenti analitici e di interpretazione vengono forniti in formato analogico


Il manuale è strutturato in 5 sezioni, ognuna delle quali rappresenta uno strumento di lettura e approfondimento che può essere utilizzato indipendentemente dagli altri. Le sezioni non sono distribuite in modo consequenziale nel libro, ma vengono organizzate in funzione degli argomenti trattati. Ogni sezione è caratterizata da connotazione grafica e organizzazione degli argomenti specifica, per facilitarvi nella navigazione. Corpo Il corpo umano è l’elemento primario per la percezione e per la costruzione dello spazio architettonico. E’ simultaneamente soggetto sensibile capace di percepire ed interpretare l’ambiente che lo circonda ed anche modello di riferimento, non solo dimensionale, per la costruzione dello spazio antropico.

Lo spazio architettonico e quindi l’architettura stessa, necessita dell’esperienza di un corpo per sussistere in quanto tale. E’ nello spazio che i corpi esistono, in questo manifestano la propria esistenza materiale, attraverso la loro capacità di azione, creando letteralmente lo spazio.

5 parole chiave

Il corpo umano, ed il sistema proporzionale e modulare ad esso connesso, è anche il primo codice linguistico su cui le antiche civiltà costruiscono la grammatica del loro artificio. A partire dall’antico Egitto, passando attraverso l’Europa del ‘500 il modulo proporzionale, applicato al corpo umano come sede di ogni principio geometrico e primordiale unità di misura, fa di questo uno strumento di conoscenza del mondo esterno.

Con l’aprirsi dell’era industriale, si modifica ulteriormente la relazione sino ad allora inalienabile, tra corpo e spazio architettonico. Nel nome di un’immagine del mondo assolutamente realistica l’essere umano e l’architettura vengono stilizzati nella forma di stereotipi. Il mondo nuovo richiede stabilità, struttura, funzionalità, traducendo queste esigenze in simboli: lo spazio moderno è disegnato seguendo le geometrie artificiali della macchina; il corpo umano, in movimento, ne misura le dimensioni, lo occupa attraverso tracciati rettilinei, seguendo gesti ed operazioni programmate. Tuttavia nella realtà contemporanea tale nozione di ordine spaziale non è più applicabile. Le relazioni tra corpi ed oggetti non sono così solide, così misurabili, così euclidee. Il disordine non viene più considerato come l’assenza di ordine ma come una differente forma di ordine. Il caos o le dinamiche casuali fanno parte di tale nozione di ordine differente.

Non esiste un punto di vista privilegiato per osservare l’opera architettonica, questa va attraversata, va scomposta e ricomposta per essere esperita.

HOME LIFE STYLE

dalla CASA per vivere al VIVERE per la casa: Il modello domestico tra moderno e contemporaneo

1927 la casa insegna a vivere Nel 2027 la città di Metropolis è un meccanismo vivente nel quale la società è divisa in due categorie: l’élite dei privilegiati che abita la superficie e la massa poverissima degli operai che è relegata ad una esistenza sotterranea. Gran parte degli appartenenti alla classe sottomessa vive per far funzionare le macchine che ne ordinano l’esistenza nel sottosuolo. Gli operai tengono in vita le macchine, ma le macchine scandiscono la vita degli operai. I loro gesti monotoni rappresentano letteralmente una massa di persone che conducono vite di quieta disperazione. In un film proiettato 100 anni nel futuro, Fritz Lang rappresenta questa condizione attraverso sequenze di orde accalcate come mandrie di bestiame che agiscono su ingranaggi e macchinari, montate insieme a riprese di quadranti di orologi che scandiscono un tempo infinito. In contrasto, l’altra parte di questo mondo futuristico, pratica attività fisica e si diletta in giardini e stadi sportivi in cui sotto un cielo blu illuminato dal sole, la classe privilegiata assiste a gare di corsa in stile olimpionico. Una società che viaggia a due velocità: per consentire il funzionamento del mondo superiore, è necessario che al di sotto del livello del suolo agiscano schiavi meccanici che azionano il mega organismo urbano di Metropolis. L’uomo moderno incarna le due identità della città: atleta e filosofo, ma anche ingegnere e macchina. Il cervello Tatlin rappresentato in un noto dipinto da Hausmann è un meccanismo computatore. Il corpo umano è composto da organi che si possono sostituire per implementarne le potenzialità. Questa idea di alterazione e di sostituzione meccanica di parti si traduce in architettura.

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Come il corpo è composto da parti interscambiabili, così la casa è immaginata come una struttura scheletro sulla quale è possibile montare e smontare spazi funzionali diversi. Il prototipo della Maison Domino di Le Corbusier riporta alla natura meccanica dell’architettura lo spazio domestico, in funzione delle esigenze specifiche del corpo che le va ad abitare. L’uomo del futuro è pugile e ingegnere allo stesso tempo. Un famoso schizzo di Le Corbusier rappresenta una loggia della sua immeuble villà, nella quale il marito sta tirando colpi ad un sacco da allenamento, mentre la moglie lo osserva dalla terrazza al piano superiore del loro appartamento duplex. Gli oggetti che abitano lo spazio servono per potenziare le prestazioni del corpo umano che lo occupa.

3 saggi critici

Lo spazio moderno è disegnato seguendo le geometrie artificiali della macchina, il corpo umano, in movimento, ne misura le dimensioni, lo occupa, muovendosi attraverso tracciati rettilinei, seguendo gesti ed operazioni programmate. L’intellettuale boxeur abita uno spazio allestito con una serie di strumenti dedicati al potenziamento di alcuni suoi organi specifici: ad ogni organo corrisponde un esercizio legato ad un attrezzo. Le stanze diventano parallelepipedi astratti, occupati da pochi elementi che hanno specifici ruoli: letto elastico, sedia pieghevole, grammofono, stipetto per i medicinali. Il culto del corpo è centrale: la casa diventa luogo per allenare il corpo umano. La costruzione del corpo aspira a modelli universali e standardizzati. La diversità non è un valore positivo. Body building significa modellare il proprio corpo in riferimento a un tipo; la casa costruita intorno a questo tipo è pensata con misure e funzioni altrettanto standardizzate. Sotto la guida di Robert Kiphuth, che nel suo libro Posture Defects coniò il termine body-building, il programma di allenamento per la correzione della postura alla Yale University all’inizio del secolo scorso, prevedeva di usare i muri del ginnasio, per “mettere a piombo e correggere i corpi degli studenti”. Ad ogni giovane studente della Yale veniva chiesto di sottoporsi ad un oggettivo esame di postura. Nella sala di analisi della postura, lo stu-


STRATEGIE

Small:COLONIZZARE La strategia di colonizzazione applicata ad un organismo architettonico prevede che l’edificio ospitante entri in relazione con un oggetto o una serie di oggetti che si installano al suo interno, modificandone le caratteristiche complessive e generando nuove forme d’uso e modalità di fruizione. Mutuando le tecniche parassitarie dal mondo della natura, isoliamo tre modalità primarie di colonizzazione che possono generare molteplici soluzioni compositive alla scala architettonica.

Complementare Si indica con complementare un rapporto di 1 a 1 tra parassita e ospite, sia in senso numerico che, approssimativamente, di scala. I due organsmi generano un rapporto di collaborazione che conduce l’uno a compensare le mancanze dell’altro.

12 strategie operative

Puntuale

di Collegamento

Con puntuale si intende un rapporto numerico di 1 ospite a “n” parassiti. L’organismo ospite è in grado di sopportare la presenza di più parassiti, è quindi evidente che la differenza di scala tra uno e l’altro sarà molto elevata.

Con rapporto di collegamento si intende un legame tra due organismi, le cui dinamiche di relazione generano una serie di situazioni collaterali, non necessariamente a svantaggio del parassita, dell’ospite o di altri organismi.

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Un progetto evento della durata di un solo giorno, nel quale sette case del sobborgo di Lewittown, poco distante da New York, sono state ripensate attraverso mocrointerventi di architetti e artisti. In collaborazione con i proprietari il team di progettisti, coordinati da Diller e Scofidio, ha definito nuovi luoghi di relazione tra le abitazioni e lo spazio di vicinato circostante. I soliti giardini verdi che circondano la casa diventano veri e propri spazi collettivi, nuove architetture dedicate ad usi alternativi rispetto al semplice abitare. Alcuni esempi? Lo studio L.E.FT, riveste la casa con una tenda circolare che definisce un nuovo rapporto tra interno e esterno, aggiungendo uno spazio intermedio che sia aperto e chiuso allo stesso tempo. CNC propongono di aprire le cucine delle abitazioni per trasformarle in un ristorante diffuso, nel quale ogni vicino può scambiare cibi con gli altri. Droog

Bibliografia saggio:

atlante:

cult:

studiare e confrontare

consultare e progettare

collezionare e rileggere

PAROLE CHIAVE Arnheim Rudolf , Arte e percezione visiva, Milano, 1962 Benjamin Walter, L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, Einaudi, 1966 Le Corbusier, Il Modulor, 1950, ed italiana Mazzotta, 1974 D’Arcy Wentworth Thompson, On growth and form, Mit Press,1961 Giedion Sigfried, Mechanization takes command, New York, 1948 Klee Paul, Teoria della forma e della figurazione, Feltrinelli, 1959 Merleau-Ponty M., Fenomenologia della percezione, Bompiani, 1945 Mumford Lewis, Technics and Civilisation, New York, 1934 Teige Karel, The minimum dwelling, 1932, nuova edizione, Mit Press, 2002 Wittkower Rudolf, Principi architettonici nell’età dell’umanesimo, Einaudi, 1964 Agrest Diana I. , Architecture from without: Body, Logic and Sex, Mit press, 1991 Betsky Aaron, Building Sex, Men, Women, Architecture, and the Construction of Sexuality, William Morrow & Co., 1995 Capucci P. L., Il corpo tecnologico, Baskerville, 1993 Dodds George a cura di, Body and Building, Robert Tavernon Mit Press, 2002. Davidson Cynthia C. a cura di, Anyplace, Mit press, 1995 Davidson Cynthia C. a cura di, Anybody, Mit Press,1996 Focillon Henri, La vita delle forme, Einaudi, 1972 Galimberti Ugo, Il Corpo, Feltrinelli, 1983 Giedion Siegfried, L’eterno presente, Feltrinelli, 1965 Gombrich Ernst, L’immagine e l’occhio. Altri studi sulla psicologia della rappresentazione pittorica, Einaudi, 1985 Jammer Max, Storia del concetto di spazio, Feltrinelli, 1974 Krauss Rosalind, Passaggi, Bruno Mondadori, 1998 140

Lefebre Henry, La Production de l’Espace, Anthropos, 1974 Marini Sara, Architettura parassita, Quodlibet, 2009 Mazzocut-Mis Maddalena, a cura di I percorsi delle forme, i testi e le teorie, Bruno Mondadori, 1997 Macrì Teresa, Il Corpo postorganico, Costa e Nolan, 1996 Neumeyer Fritz, Espressionismo e nuova oggettività, Electa, 1994 Perec Georges, Specie di Spazi, Bollati Boringhieri, 1989 Panofsky Erwin, La prospettiva come forma simbolica, Feltrinelli, 1975 Pallasmaa Juhani, The eyes of the skin, John Wiley & sons Ltd, 2005 Patocka J., Body, Society, Movement, World, Praga, 1995 Perniola Mario, Il sex appeal dell’inorganico, Einaudi, 1994 Perniola Mario, L’estetica del 900, Il Mulino, 1997 Rykwert Joseph, Necessità dell’artificio, Comunità, 1988 Virilio Paul, La macchina che vede, SugarCo, 1989 Wulf Christoph, a cura di, Cosmo corpo cultura, enciclopedia antropologica, Bruno Mondadori, 2002

Small_CASA

88 titoli selezionati per argomenti

Le Corbusier, Verso un’architettura, 1923, edizione italiana Longanesi, 1984 Hilberseimer Ludwigh, L’architettura della grande città, 1927, edizione italiana Clean, 1998 Rowe Colin, La matematica della villa ideale e altri scritti, 1976, edizione italiana Zanichelli, 1990 Taut Bruno, Una casa di abitazione, 1927, edizione italiana Franco Angeli, 1991 Bryson Bill, Breve storia della vita privata, Guanda, 2011 Colomina Beatriz, Domesticity at War, Actar, 2006 Frisa Maria Luisa, Lupano Mario, Tronchi Stefano, a cura di Total Living, Edizioni Charta, 2002 Oliver Paul, Dwellings: The Vernacular House World Wide, Phaidon 2007 Perrot Michelle, Storia delle camere, Sellerio, 2011 Zabalbeascoa Anatxu, Marcos Rodriguez Javier, Minimalismos, Gustavo Gili, 2000

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Indice HOME BODY LAND: 10

presentazione di Alessandro Valenti

Definizione del campo: 12

CORPO SPAZIO USO TAGLIE AZIONI

S_CASA 32 HOME LIFE STYLE

dalla CASA per vivere al VIVERE per la casa Il modello domestico tra moderno e contemporaneo

S_COLONIZZAZIONE: 44

strategie di intervento puntuale complementare di collegamento

S_PROGETTI: 46 S_Aggiungere S_Inserire S_Connettere S_Sottrarre


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M_EDIFICIO COMPLESSO CUBATURA ZERO

Il riuso degli Edifici Complessi come strategia di conservazione del paesaggio urbano

78

M_RIUSO:

80

M_PROGETTI:

strategie di intervento riorganizzazione ampliamento reimpiego collegamento

M_Aggiungere M_Inserire M_Connettere M_Sottrarre

104 L_PAESAGGIO

OCCUPY THE CITY

Lo spazio urbano come luogo di occupazione impropria: eventi migrazioni catastrofi

114 L_ABUSO:

strategie di intervento guerrilla gardening public globality, community garden

116 L_PROGETTI: L_Aggiungere L_Inserire L_Connettere L_Sottrarre


Home,Body,Land Alessandro Valenti

Quanto segue, un viaggio interattivo intorno alla recente produzione di architetture pubblicate sul web, catalogate in base alle taglie con link ai siti di origine, è il risultato del lavoro di ricerca condotto da Massimiliano Giberti negli ultimi anni, basato su una condivisione di intenti e contributi incrociati che hanno permesso di costruire, intorno all’abitare contemporaneo, una linea di pensiero trasmissibile e aperta, volta a costruire possibili letture dello spazio mettendo insieme una selezione ragionata di opere. Si tratta di un lavoro appassionante, che ha avuto come premessa alcune considerazioni circa l’architettura, il corpo e il paesaggio, la loro definizione e il reciproco sconfinamento. Considerazioni basate sulla esistenza di un nuovo tipo di progetti, che sono al contempo architettura e paesaggio, frutto di procedure adimensionali che altro non sono che la conseguenza delle trasformazioni concettuali e formali in relazione alla multiscalarità del mondo contemporaneo secondo una singolare ibridazione prodotta dall’uso di processi di manipolazione della forma lungo una linea trasversale che collega l’architettura all’arte e al paesaggio. 10


Fatto che ha portato a considerare il progetto come punto di accumulazione di queste tre identità e spazio disponibile per una nuova iconografia derivata, a volte simultaneamente, dallo spostamento di attenzione verso il paesaggio in quanto luogo dell’azione; dalla tendenza in base alla quale il paesaggio, manipolato, entra a far parte del processo creativo; dalla deformazione scalare come azione su e nello spazio dell’architettura. Sembra dunque consolidarsi un indirizzo del fare contemporaneo attento all’introduzione di elementi che agiscono per disvelamento o cambiamento di senso attraverso vere e proprie procedure che producono forme. Anche molto diverse tra loro. Nello specifico: forme abitative dove siano evidenti le implicazioni con il corpo e con il paesaggio; architetture S, M, L, XL, prodotte nell’ultimo decennio, disponibili in rete, che non rivelano precise appartenenze geografiche e che, all’apparenza, sembrano condividere pochi aspetti comuni; soprattutto se riferite a un’ipotetica, quanto labile, coerenza stilistica. Va specificato, anche per i fini didattici che il libro ha in quanto manuale, che l’autore ha volutamente tralasciato considerazioni circa il carattere tipologico delle architetture selezionate, poco adatto a descrivere la consistenza degli edifici di oggi che sembrerebbero, piuttosto, essere definiti da parametri quali il programma e la dimensione.

La descrizione di questi oggetti è diretta a produrre collegamenti piuttosto che ritratti. Reali e digitali.


Definizione del campo Il Piccolo Manuale d’Uso per l’Architettura Contemporanea è uno strumento di supporto per esplorare i molteplici spazi progettati e costruiti dall’uomo. La chiave di lettura primaria attraverso la quale indagare l’ambiente contemporaneo è quella dell’uso. Già dai primi mesi della nostra vita siamo stati abituati a confrontarci con gli oggetti che ci circondano attraverso la mediazione di un insegnante che ci offrisse una modalità di approccio all’uso dell’ambiente esterno. Prima i genitori, che ci hanno insegnato a camminare per spostarci da un luogo ad un altro, a parlare per relazionarci con gli altri esseri umani, poi i maestri e i professori, dai quali abbiamo appreso forme più sofisticate di conoscenza e comunicazione, come la lettura e la scrittura. Tutte modalità di appropriazione di un universo totalmente antropizzato, fatto di codici, sistemi logici e soprattutto spazi concepiti, progettati e realizzati dall’uomo e per l’uomo. Da sempre viviamo in un ambiente prevalentemente architettonico; eppure nessuno ci ha mai insegnato veramente ad usare e ad abitare le architetture nelle quali siamo cresciuti e continuiamo ad evolverci. 12


Ciò nonostante uno dei principi alla base della disciplina architettonica è proprio quello della previsione dei comportamenti di un individuo all’interno di uno spazio progettato, al fine di dimensionarlo e organizzarlo distributivamente e funzionalmente. Il progettista interpreta la realtà e disegna uno spazio concepito per essere usato secondo precise regole e gerarchie; i fruitori di quello spazio hanno il difficile compito di decrittare i codici secondo i quali è stato realizzato per scegliere se assecondare le previsioni dell’architetto oppure, come spesso accade, disattenderle.

L’uso dello spazio antropizzato è la principale forma di conoscenza, appropriazione e possibilità di modificazione per l’architettura contemporanea. La storia della disciplina architettonica è costellata di tentativi susseguitisi nell’arco degli ultimi quattro secoli, per avvicinare gli uomini agli ambienti nei quali vivono: i concetti di stile, linguaggio e composizione, si sono arricchiti di significati molteplici finalizzati ad una forma di comunicazione tra ideatori di spazi e utilizzatori di spazi. Questo manuale si occupa di verificare come a partire da diverse forme d’uso sia possibile comprendere lo spazio architettonico e contemporaneamente riconfigurarlo, agendo in modo simultaneo come fruitori e come progettisti. Il Piccolo Manuale d’Uso intende tracciare una mappa della condizione contemporanea del corpo umano e dei parametri che oggi guidano le logiche di progettazione e formazione dello spazio antropizzato. Due quindi gli elementi che costituiscono il Kit di questo manuale: il corpo umano e lo spazio architettonico, due poli dialettici in continua trasformazione, modelli di riferimento capaci di accogliere valori simbolici e funzionali sempre differenti.


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colonizzare+aggiungere

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link www.dsrny.com

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Un progetto evento della durata di un solo giorno, nel quale sette case di un sobborgo, poco distante da New York, sono state ripensate attraverso microinterventi di architetti e artisti. In collaborazione con i proprietari, i progettisti, hanno definito nuovi luoghi di relazione tra le abitazioni e lo spazio di vicinato circostante. I soliti giardini verdi che circondano la casa diventano veri e propri spazi collettivi, nuove architetture dedicate ad usi alternativi rispetto al semplice abitare. Alcuni esempi? Lo studio L.E.FT, riveste la casa con una tenda circolare che definisce un nuovo rapporto tra interno e esterno, aggiungendo uno spazio intermedio che sia aperto e chiuso allo stesso tempo. CNC propongono di aprire le cucine delle abitazioni per trasformarle in un ristorante diffuso, . Droog trasformano la loro casa in atelier con vendita diretta di oggetti di design vintage, riadattati dai residenti.


nuovo limite domestico

++ + AGGIUNGERE

la casa si espande

AGGIUNGERE

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si annulla il confine


Questo volume è stato realizzato con il contributo dei fondi per la didattica del Diparimento di Scienze per l’Architettura, Scuola Politecnica di Genova. Tutti i testi originali sono stati redatti dall’autore e sono una sintesi delle lezioni e delle esercitazioni svolte nei Laboratori di Progettazione nell’arco degli ultimi 10 anni, frutto della collaborazione costante con Alessadnro Valenti. Gli elaborati grafici delle schede di progetto sono stati realizzati integralmente da Stefano Bai. I contenuti delle strategie di progetto per le taglie S, M, L, sono stati approfonditi nelle tesi di laurea, sostenute presso la Facoltà di Architettura di Genova, da Stefano Bai (S_Raum 4D: strategie di intervento parassitario per un nuovo concetto di uso dell’architettura), Anna Comunello (M_Cronocaos: progettare il riuso per l’architettura contemporanea), Margherita Pende (L_Mapping the green: l’expo 2015 come nuovo manuale del verde urbano).


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