CorrierEconomia 28.06.2010
Tesmec, l'alta tensione sbarca in Piazza Affari Debutti L'azienda bergamasca ha messo sul mercato più del 50% Tutto esaurito per la prima matricola del 2010 ELENA COMELLI L'offerta pubblica di Tesmec è stata sottoscritta per intero. La prima (resterà unica?) matricola di quest'anno, che affronta giovedì la prova della Borsa, è il gruppo Tesmec, player mondiale nella posa delle reti elettriche ad alto voltaggio. Mentre tutte le altre Ipo continuano a slittare, il gruppo bergamasco ha deciso di tener fede agli annunci e ha concluso venerdì scorso il collocamento di oltre 53 milioni di azioni, più gli 8 milioni della greeenshoe. «La quotazione fa parte di un progetto di lungo periodo, è un passaggio obbligato per competere sul piano globale, su appalti miliardari dove la solidità finanziaria e la credibilità del fornitore sono molto importanti», spiega il presidente e amministratore delegato Ambrogio Caccia Dominioni. Al termine dell'operazione, la capitalizzazione oscillerà fra 75 e 107 milioni, ma solo 16,5 derivano da un aumento di capitale, mentre il resto verrà dalla vendita della partecipazione del socio finanziario, Gianluca Vacchi, che scende dal 40 al 2%. In pratica, considerando che così andrà sul mercato oltre il 57% del capitale e la società diventerà contendibile, lo sbarco in Piazza Affari rappresenta per la famiglia anche un modo per facilitare alleanze di ampio raggio e per gestire meglio, in futuro, la successione. Ecco perché lo scorso autunno Caccia Dominioni lasciò cadere l'offerta del fondo di private equity di Giuseppe Tronchetti Provera, Ambienta, che sarebbe entrato a un prezzo superiore di quello oggi pagato dal mercato. «Il nostro settore è al centro di una rivoluzione epocale, le reti diventano internazionali e sempre più intelligenti, devono reggere la produzione incostante delle fonti rinnovabili e sviluppare funzioni di misurazione che una volta non avevano, si parla di smart grid e di generare energia in luoghi sempre più lontani dai centri di consumo», spiega Caccia Dominioni. Non a caso il gruppo bergamasco, che può contare su trecento dipendenti e su un fatturato superiore a 86 milioni e utili oltre i 7 milioni, fa il 95% del suo giro d'affari all'estero. Ha contribuito ad esempio alla posa della prima linea ad altissimo voltaggio del mondo, appena completata in Cina, capace di reggere una tensione fino a 1.000 kilovolt e lunga 623 chilometri, su tralicci alti quanto la Tour Eiffel. L'asso nella manica di Tesmec sono le sue macchine. I bestioni, sfornati dai tre stabilimenti lombardi e da una fabbrica ad Alvarado, in Texas, sono specializzati da un lato nella tesatura di linee elettriche (anche ferroviarie) e cavi in fibra ottica, dall'altro negli scavi in linea per la posa di reti e di tubi interrati. Nei due settori, complementari e fondamentali per le opere infrastrutturali, il gruppo ha il 17 e il 16% del mercato globale. L'obiettivo, ora, è crescere nei Paesi dove le infrastrutture sono al centro dello sviluppo, dall'India alla Cina al Medio Oriente, tutte economie che godono di ampie riserve di liquidità, con cui i governi pianificano importanti investimenti. La Borsa aiuterà a finanziare l'espansione e a ottenere visibilità internazionale.
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