TheKiteMag #10 - Italiano

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£4.50 | issue #10

TEAM SPIRIT NAMOTU AL MEGLIO LIAM WHALEY WORLD CHAMPION INTERVISTA TheKiteMag | 1 CANADIAN ISLAND STYLE LES ÎLLES-DE-LA-MADELEINE


2016 NAISH PIVOT SIZES

FREERIDE/WAVE 5

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8

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9 10 11 12 14

Predictable power development, direct bar feel and intuitive steering put riders in complete control, while the medium aspect ratio supports substantial low-end power for easy jumping, great upwind performance and that sought-after “sheet-in-and-go” feel. Pivoting quickly and easily on a small axis of rotation—with minimal power increase through turns—the 2016 Pivot is ideal for fine-tuning jumps, charging the next big swell or anything in between. See why the Pivot turns heads. Get the full tech specs at NaishKites.com.


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4 | TheKiteMag


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EMOTION MK1 STRUTLESS LIGHT WIND

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VISION MK4 ALL TERRAIN KITE

PASSION MK8 FREERIDE/BIG AIR

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OBSESSION PRO MK2 FREESTYLE PRO

ADDICTION MK5 RACE / BIG AIR

RELIGION MK6 WAVE


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Contenuti… 042

074

TEAM SPIRIT Se è ora di spendere soldi in un team trip, tanto vale farlo con stile. Team Mystic a Tahiti. E quindi a Teahupoo…

A F R I C A N E X P LO R AT I O N : M OZ A M B I CO Charlotte Consorti è passata quasi senza accorgersene da bellissime foto su internet del Mozambico al suo aereoporto...

054 I N T E R V I S TA : L I A M W H A L E Y Dopo un anno tormentato per il World Tour, abbiamo avuto un campione, Liam Whaley. Ce ne parla il diretto interessato.

062 QUANDO LA GIUNGLA INGHIOTTE IL MARE... E’ Indo. Ed è al top. Ex campione del mondo del World Surf Tour Pedro Henrique ci accompagna in questo viaggio con Nuno Figueiredo. Cosa puoi volere di più ?

COPERTINA Non abbiamo fatto a tempo a parlare di questo evento, ma una foto del Blue Palawan Open non poteva mancare. Ecco James Boulding. Foto: Toby Bromwich QUI Assaporando il momento… Foto: Lukas Pitsch

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080 CANADIAN ISLAND STYLE Un Canada inatteso - è stata un’estate non calda, ma la parte finale lo era abbastanza per un bikini. E per il kite, grazie al vento.

090 U N A C R E S C I TA D I F F I C I L E Willow-River Tonkin e Taylor Holl si sono dovuti trasferire da piccoli. “Bambini, dobbiamo traslocare”. Ma dove? Mauritius. Poteva andare peggio


The regulars… 030

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I’m On It… Kevin Langeree

116

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Tell me about it… Wainman twin tips

102

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Tecnica con Matchu Lopes

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The Dark Room con Stephan Kleinlein

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Tell me about it… Ozone Enduro

136

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5 cose che non sai di questo scatto con Lukas Pitsch

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R ID E R : TOM HE BE RT / PHOTO: TOBY BR OMW ICH

WHATEVER THE CONDITIONS SEIZE THE MOMENT T HE N E W E VO

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F R E E R I D E / F R E E S T Y L E / W A V E

RE LATE D P RO DUCTS

JA I M E

SELECT

WAM

PROGRESSION Q

S I Z E S 6 / 7 / 8 / 9 / 10 / 11 / 12 / 13 / 14

Quality commitment in every detail. WWW.NORTHKITEBOARDING.COM TheKiteMag | 13


EDITORIAL

HERE’S ELVIS NUNES CAPITALIZING ON ONE OF THE MANY EPIC SWELLS THAT HAVE GRACED CABO VERDE THIS WINTER… PHOTO: RYAN RIJKE

SKETCHY TAKE OFF

Eccoci nel 2016! Come molti altri giornalisti, abbiamo lavorato Dicembre e Gennaio, e quando leggerete queste parole ci staremo ormai avvicinando, almeno nell’emisfero nord, alla primavera. Se è il vostro caso, spero che l’anno porterà buone cose a voi ed al mondo del World Tour del kitesurf. Sia che ti piaccia o no il freestyle, al momento è questa la vetrina del nostro sport, è questo che porta gli sponsors ed a cui aspirano i giovani kiters. Il fatto che il World Tour non sia ancora organizzato in una struttura solida è onestamente una vergogna... Ad ogni modo basta lamentarsi. Alcuni riders si stanno organizzando per aiutare il tutto (potrebbe essere questo il futuro?), mentre i soliti appassionati dei parchi sono in azione al Blue Palawan Kite Open. La isola di Palawan è stata votata ‘best island in the world’ un paio di anni fa, a dimostrazione del buon lavoro fatto dai nostri amici wakestylers. Un bel evento, alcuni video stupendi, una ottima produzione. Le foto sono arrivate giusto in tempo per la copertina, ma non in tempo per un articolo, che sarà nel prossimo numero... Ed in questo numero? Una intervista al campione del mondo freestyle Liam Whaley, che ha mostrato un livello incredibile durante tutta la stagione. Ce ne parla illuminandoci sui suoi alti e bassi dell’anno...

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Altre novità, il team Mystic si è diretto a Namotu per un po’ di team building... fondamentalmente relax e kite. Grazie a Ben Thouard, abbiamo le prove fotografate del loro lavoro. Un’altra isola in questo numero, forse meno conosciute ma sicuramente più sicura. Les Îlles-de-la-Madeleine è in Canada, verso nord, ma fà molto meno freddo di quello che si possa pensare, con Brandon Scheid e Sensi Graves, con alcuni amici, ci hanno mostrato... Siamo anche andati a Bali ed in Mozambico, ed abbiamo fatto due chiacchere con due felici residenti delle Mauritius. Un bel giro del mondo - senza ovviamente dimenticare tutte le nostre classiche foto, analisi tecniche ed i nostri regulars per tenerci aggiornati in questo inizio 2016.

Godetevi la rivista. Alex


PHOTOS / ANDRE MAGARAO

In its sixth iteration, the RPM is becoming increasingly harder and harder to define. It has become the benchmark and gold standard against which all other kites are judged. As a kite that is known to span the spectrum of riding styles and tout two world titles, three Triple S victories, and perhaps the most impressive reputation in the industry, it is no wonder that more riders are choosing the RPM than ever before. Rather than try to define this kite and what it is, we have decided to celebrate its versatility and let you tell us what the RPM is to you. Has Hashtag your RPM images with #RPMISWHAT to be featured on Slingshot's Facebook and Instagram profiles, and join us in celebrating the RPM legacy.

S L I N G S H OTS P O R TS .C O M

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Rider: Reece Myerscough Gear: Mako Duke board, Soul drysuit, Session 2 harness Photo by: Todd McSween

DRYSUITS

SOUL YOUR SOUL BELONGS ON THE WATER

Il Team: Editore: Alex Hapgood (editor@thekitemag.com) Editori aggiunti: Cai Waggett Corrispondente anziano: Toby Bromwich, dagli USA: Brian Wheeler, da a Cape Town: Graham Howes Direttore artistico: Jody Ward Assistant designer: Jodie Matthews Testi: Andre Magarao, Stephan Kleinlein, Stu Gibson, Maria Enfondo, John Carter, Trent Hightower, Toby Bromwich, Vincent Bergeron, Thomas Burblies, Paul Smythe, Ning Ma, Jesse Richman, Quincy Dein, Sky Solback, Christian Black, Eric Rienstra, Mark Moore, Tuva Jansen, Jason Wolcott, Bianca Asher, Mitu Monteiro, Brandon Scheid, Alex Caizergues, Axel Reese TheKiteMag è ... WATER BORN Pubblicato da M E D I A Advestising : advertising@thekitemag.com. Tutto ciò che contiene TheKiteMag è soggetto a copyright. La riproduzione senza il permesso dell’editore può essere illegale. Pubblicazioni: Online: Se si dispone di una foto o se si vuole mettere qualcosa sul sito non esitate e inviarlo al seguente indirizzo: media@ thekitemag.com. Nella rivista: TheKiteMag cerca sempre nuove storie o foto, quindi non esitare! Le tue foto devono essere inviate sia in formato RAW sian nel formato da pubblicare. La pubblicazione di storie spesso dipende dalla qualità delle foto, per la pubblicazione è necessario un pre-invio di alcune foto e 150 parole di riassunto a: checkmeout@thekitemag.com Potete trovare TheKiteMag su:

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FOCUS

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RIDER

E

PAROLE

:

Questo evento nelle il 2016 ed il primo sport, ed anche un nostri scatti, con kicker!

TOM

COURT

|

FOTO

:

TOBY

BROMWICH

|

SPOT

:

PALAWAN,

PHILIPPINES

Filippine è stato il primo contest del 2016, un modo spettacolare di iniziare Kite Park in Asia! Un grosso passo avanti per la parte wakestyle del nostro bellissimo posto. Il North rail e il kicker la hanno fatta da padroni nei Toby a prendere angoli imprevedibili ad esempio nel Philippine Airlines

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FOCUS

RIDER

E

PAROLE

:

ALEX

NETO

|

FOTO

:

MARTIN

RENDO

|

SPOT

:

GUAJIRU

Questo scatto è speciale, visto che lo spot non è propriamente un kite spot... Un giorno stavamo guidando verso la laguna per fare delle foto del team, e siamo passati da questo fiume, vicino a dove l’acqua raggiunge il mare. C’erano due kiters in acqua con della vecchia attrezzatura, abbiamo quindi pensato di tornarci il giorno dopo per darci un occhiata più da vicino. La marea era alta e c’èra spazio per prendere velocità e saltare vicino al cameraman. Anche se ci stavano solo due o tre riders, era uno spot tutto per noi, quindi siamo riusciti a fare molte foto e video in poco tempo.

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FOCUS

RIDER

E

PAROLE

:

PATRI

MCLAUGHLIN

|

FOTO

:

NANDI

CARANO

|

SPOT

:

JAWS

Quest’anno è stato ottimo per Jaws. Farci kite è sicuramente più semplice rispetto al surf... La maggior parte del tempo ci siamo solo io, con Jesse Richman e Kai Lenny. Possono sorgere complicazioni ad ogni modo, quindi è bene conoscere lo spot da surfista come lo conosciamo noi. Meglio saper affrontare un wipeout con il surf prima di avventurarsi con un kite...

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FOCUS

RIDER : KEVIN LANGEREE | FOTO E PAROLE : BIANCA ASHER | SPOT: BIG BAY, CAPE TOWN

Blouberg è piena di macchine affittate colme di kite e windsurf: siamo in Estate dopotutto. Centinaia di kite in acqua, l’energia è a mille, e con l’arrivo del Woo e dello Xensr, Cape Town è al top - vento forte e costante, e onde perfette come kickers, il perfetto campo di battaglia...

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RAPTOR

Experience future now. 28 | TheKiteMag


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N O M E D E L L A TAVO L A : N A I S H M O N A R C H

|

DIMENSIONI: 134 X 42

I’M ON IT Nella stagione che redifinirà il concetto di Big Air, c’è un elite ad un altro livello... ed in questa elite c’è Kevin Langeree. Ci parla della tavola che usa...

So esattamente cosa voglio in una tavola e passo un mucchio di tempo in acqua - testiamo molto con Lars, il designer di Naish, le forme, i rockers, il flex e le varie costruzioni. E’ interessante notare come minimi cambiamenti hanno profonde differenze nel risultato della performance della tavola. La Monarc è il top-end fra le tavole. La uso per il freestyle e i Big air, ma si adatta bene anche al freeride. Il pop e la velocità che si possono ottenere sono incredibili. Il rocker è la cosa più importante, quindi il testing è stato intensivo su questo punto. Non troppo, altrimenti la tavola è lenta, ma non troppo poco, per un atterraggio soft. Le rails sono molto sottili, il che dà un buon grip ad alte velocità e in condizioni choppy. Il controllo è anche più che buono, taglia i chop come il burro! Ed il pop ovviamente grazie al controllo è super. Uso la Monarch in tutte le condizioni. Era questo uno degli obbiettivi che ci eravamo posti - non voglio dover viaggiare con 5 tavole. La Monarch lavora bene dai 15 ai 60 nodi. E la cosa bella è che la puoi comprare, in negozio troverai esattamente la stessa tavola che uso. Negli ultimi dieci anni, è la costruzione che è cambiata - le tavole sono molto più leggere e forti, più responsive e con un pop migliore. In passato le tavole leggere si rompevano ad una velocità impressionante, questo fortunatamente non capita più.

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L’evoluzione delle tavole non è stata massiccia come quella per i kite. Nei kite c’è ancora molto margine di miglioramento, con i computer, e nuove tecnologie e le nuove nozioni su aereodinamica e tipo di costruzioni. Ci aspettano tempi interessanti. Per le tavole invece ci sarà meno da innovare, ma ad ogni modo ogni anno troviamo nuove idee e soluzioni. E’ il periodo perfetto per il nostro sport. Fra alcuni anni sono sicuro raggiungeremo vette inimmaginabili!


ETÀ: 27

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PESO: 80KG

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A LT E Z Z A : 1 7 6 C M

IL POP E LA VELOCITA’ CHE PUOI OTTENERE E’ INCREDIBILE

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PRO TIPS

Che pinne

?

ABEL LAGO CI PARLA DI COME SCEGLIERE LE PINNE PERFETTE...

Le ppinne di un surf sono come le ruote di una Formula 1, e sono fondamentali per la performance. Bisogna valutare attentamente come sceglierle

MATERIALI Se il vostro spot ha acque fredde (come il mio) è bene di norma usare pinne flessibili, visto che il freddo le rende più rigide. In Galizia (casa mia) o Cape Town, dove l’acqua è meno di 15ºC, uso pinne in fibra di vetro (con RRD uso le RR Pro), che mi garantiscono un buon control e mi fanno sembrare la tavola più loose, in modo da darmi più controllo. Questo vale però solo se sei un rider leggero (come me, che peso 70 Kg) - per i più pesanti, meglio pinne in carbonio (come le Edge di RRD), un po’ più rigide e con un controllo migliore quando si è veloci. Se invece si passa la maggior parte del tempo in acque calde, meglio usare pinne in carbonio, che saranno meno rigide e garantiranno più controllo, specialmente nei bottom turns.

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DIMENSIONI La dimensione della pinna dipende dal tuo peso, abilità e dall’onda. Uso per lo più piccole e mediu pinne, sia in fibra di vetro che in carbonio. Uso pinne grandi per onde grandi, per aver maggior controllo e per rallentare la tavola.

THRUSTER O QUAD? Sono un rider goofy e sono abiutato ad uscire backside (con il vento da destra) - a seconda della direzione del vento sceglierò 3 o 4 pinne. Per esempio, se il vento è onshore e l’acqua è choppy, preferisco usare la Salerosa 5’8 Quad con pinne in fibra di vetro, size M, o la COTAN 5’2 con le stesse pinne. In queste condizioni trovo che il setup Quad mi dia più controllo se esco switch. Ma in condizioni più pesanti o con vento più side, esco con la Maquina 5’7 e Thruster set up, perchè avro più la tendenza ad essere backside, quindi mi serve una tavola più easy e che giri più velocemente.

Quando vado fronside con il veno da sinistra e condizioni side e on, uso il thruster, visto che mi aiuta meglio. Uso il Quad solo se le onde sono piccole, o per il freestyle strapless, visto che con il quad sei sicuramente più veloce.


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STUFF

S T U F F W E L I K E T H E L O O K O F

CrazyFly ATV Uno dei quattro nuovi surf lanciati da CrazyFly, l’ATV – o All Terrain Vehicle – è come dice il nome il più versatile. Il nuovo range di tavole ha alleggerito il tutto, ma l’ATV rimane ad ogni modo largo per avere stabilità, con un box a 5 pinne per uscire thruster o quad. Una tavola per tutto di sicuro...

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Peter Lynn Swell Un reboot ed un V2 per lo Swell di Peter Lynn… Sappiamo che Peter Lynn sà quel che fa, ed il nuovo Swell è stato ripensato apposta. Lo shape permette un diverso angolo di attacco al massimo della potenza, per un solido low end ed un aumentato top end. Le immagini da Capo Verde lo provano...

Nobile NHP Split La NHP è stata il cuore di Nobile per molti anni - una tavola all-rounder costruita a regola d’arte da Nobile. Quindi era lo logica scelta per farne una versione split. Con la tecnologia Gen W, puoi dividerla in due e riassemblarla quando arrivi a destinazione, comodo.


“a wave and freeride kite that excels in all conditions�

4, 5, 6, 7, 8, 9, 10 & 12m

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STUFF

Ozone Connect Schnee Trapez Per gli amanti della neve, ci pensa Ozone, con un nuovo specifico trapezio. Da provare per notare quei piccoli aggiustamenti che lo rendono così particolare.

North Quest TT La gara è semplice - fare tavole leggere ma resistenti. La cosa non è facile e nessuno vuole cambiare tavola ogni due anni, tantomeno le scuole kite. Ci pensa North. Il loro range TT (Tough Technology) è incredibilmente durevole, ci puoi passare sopra con un van probabilmente... ed è anche economica.

AXIS Rakau 5’9 La Rakau è la tavola più solida del range Axis. Disegnata per uscire con e senza straps, il layout è a prova di bomba, super resistente. La versione più forte ha un box da 5 pinne (mentre quella da 6 piedi ha solo un box da 3), ottimo per la versatilità...

F-ONE Mitu Signature Una tavola magica, chiunque l’abbia provata lo può testimoniare. .. super divertente, con linee particolarmente dritte è perfetta per giornate leggere, ma sorprendentemente va benissimo con le onde. Chissa come fà...

Slingshot Foil Flugschule Preparati ad essere stupefatto... se pensavi si fosse ben lontani da avere un nuovo brand che si avventurasse nei foil, ci ha pensato Slingshot, con un range specifico e differenti size, per permetterti di uscire con meno vento, più velocemente, ed in maniera più sicura!

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ST RIKE

S E R I E S

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STUFF

BWS Ian Alldredge Signature Rawson Con solide credenziali, questa tavola viene da 3 anni di collaborazione con Ian Alldredge - una tavola perfetta con e senza kite. Solo 3 kg, ma veramente solida, testata da Ian... Inoltre con FCS II e box da 5 pinne, è molto versatile.

Kite4Water Siamo fieri di supportare Kite4Water. I filtri distribuiti sono incredibili: uno filtra acqua per 100 persone per 5 anni, e come kitesurfer, uno di questi kit stà tranquillamente nella borsa... Prendendo ispirazione dall’organizzazione Waves for Water, lo scopo è di emulare l’incredibile lavoro svolto dalla DIY Humanitarians nel mondo del surf negli ultimi anni. Date un occhi a kite4water, ne vale la pena.

Mystic Legend Se sei del nord Europa ti sarai probabilmente accorto che ormai l’inverno è arrivato. Niente più muta 3/2 senza stivali, è ora della nuova Mystic 6/5/4. Senza troppi problemi, anche quando il termometro scende pericolosamente...

RRD Fifty / Fifty La prima tavola RRD splittabile in due. Lunga 138cm e disponibile nelle due larghezze da 40.5 e 42cm, è logicamente l’ideale per viaggiare. Massima durevolezza, con l’handle della tavola a fare da connettore. Geniale.

Flysurfer Speed5 è tornato. E qualunque kite arrivato alla quinta versione, deve essere un buon kite. Questa è una solida evoluzione della serie Speed, e ne mantiene la filosofia: accessibile e versatile. A suo agio in acqua, terra o neve, foil kite al suo massimo del divertimento...

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Eve r y day i s a ki t e day w i t h w w w. f l y s ur f e r. co m

P E A K 2 S I N G L E- S K I N T EC H N O L O GY

4.0 / 6.0 / 9.0 / 12.0 m2 || Focus: Snowkite / KLB Touring & Freeride

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TEAM Con una ben meritata reputazione come brand con contenuti media veramente interessanti, Mystic mostra sempre nuovi angoli del nostro sport, ed ogni anno l’attesa è maggiore. Under pressure. FOTO: BEN THOUARD

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PAROLE: MYSTIC


SPIRIT

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TEAM SPIRIT

S E M B RA FA C I L E. I L FOTO GRA FO BEN TH O UA RD RISCHIA T UT TO P E R OT TENERE IL GI USTO A NGO LO...

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Che posto meglio di Tahiti per l’ispirazione? Nel cuore della Polinesia francese, difficile far capire quando sia bello questo posto. 118 isole in un clima tropicale, non si parla di spiaggie bianche resort style, ma di cascate, montagne e spiaggie nere.

Fatte le valigie, prenotati i voli Air Tahiti Nui, il team ha iniziato un viaggio di due giiorni verso la destinazione finale - meglio non lasciare i kite a casa! Nella capiltale Pate’ete nel bel mezzo della notte, pronti ad esplorare, subito in macchina verso campo base, e dopo un’ora e mezza collassati a letto dopo un viaggio più che lungo.

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TEAM SPIRIT

Svegliarsi è incredibile. La casa è stupenda, dal giardino la vista sull’oceano Pacifico, sembrava di essere in paradiso. Con la casa posta a poca distanza da Teahupoo, la prima cosa che si nota è il rumore delle onde che si infrangono sul reef. Eccitante. La potenza dell’acqua in quel punto è indescrivibile, l’acqua viene trascinata dalla corrente verso il mare, per poi infrangersi contro l’onda al doppio dell’energia. Kitesurf a Teahupoo - non è per tutti, i pericoli e la bellezza dei tubi sono evidenti. Guilly Brandão: “Adoro i tubi backside e Tahiti è il perfetto set up per me e per i miei limiti. Detto questo, è probabilmente uno dei posti più difficile dove abbia

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mai fatto kite. Le onde sono potentissime, il lip è spesso e l’acqua veramente troppo poco profonda.” Gully ci ha mostrato subito di che pasta fosse fatto, entrando in parecchi tubi nei primi giorni, e provando diverse volte le onde senza kite. “Impressionante l’ospitalità dei locals, anche nella lineup. A volte le persone possono essere aggressive e protettive verso le “proprie” onde, ma questo non è il caso dei Tahitiani. Probabilmente aiuta vivere in un paradiso terrestre.” I giorni si susseguivano con incredibili uscite e grandi risate, spesso con Marc Jacobs protagonista. Un maestro del wakestyle, stabilmente sul podio del World Tour, con un focus nel suo “lavoro” comparabile solo con il suo sense of humor.

“Marc è un clown ambulante”, dice Jalo. “Ci sono stati momenti molto divertenti”, conferma Gully, “Il più divertente forse quando tentava di immergersi per uno scatto di gruppo sotto l’acqua, sembra una spugna, non affonda! Potrebbe fare il commediante se non fosse un kitesurfer.” Fare foto con il team aiuta a costruire le relazioni del team stesso, il rispetto e la motivazione nel migliorare. Max Blom, l’uomo dietro Mystic, conferma “Abbiamo un gran bel gruppo di riders, che a mio avviso possono fare la differenza non sono per Mystic, ma anche per il kitesurf più in generale. Sono fonte di ispirazione. Ci sono diverse cose che fanno di un rider un buon rider. Anzitutto devono essere ottimi kitesurfers TheKiteMag | 47


TEAM SPIRIT

ovviamente, ed essere in grado di progredire. Devono avere carisma ed una visione di dove sono e dove vogliono arrivare. In questo viaggio l’abilità è essenziale, ma eravamo certi che anche nelle condizioni più estreme non avrebbero avuto troppi problemi. Mystic è un gruppo di giovani appassionati, siamo in acqua insieme e siamo in quel punto dove il lavoro quasi diventa un hobby. A volte è un prodotto, altre volte è un progetto, e l’esperienza genera nuovi concetti ed idee. E’ una formula vincente.”

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TEAM SPIRIT

BEFO RE A ND A FTER

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TEAM SPIRIT

Un riassunto da Bruna Kajiya, rider Mystic di vecchia data? “Prima di partire già sapevo che sarebbe stato divertente, indipendentemente dalla destinazione. Nonostante si viaggi per fare foto e video, è importante essere insieme per noi e per il brand. Può essere dura a volte, ma una buona dose di positività aiuta il buon’umore, ed è sempre

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bello. Il team è fatto di professionisti di talento, che adorano incontrarsi per scambiarsi le proprie esperienze di vita e di sport. E’ bello esserne parte, e guardo con ottimismo ed energia al futuro.”


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Intervista:

LIAM WHALEY Le news sono arrivate, ma senza troppa enfasi e senza che il World Freestyle Champion abbia avuto la possibilità di essere incoronato in spiaggia dai suoi avversari (ed il finale di stagione è stato sicuramente non brillante) - ma anche tenendo in conto tutto questo, il 2015 è stato un buon anno per il freestyle, grazie anche al numero di rider ed al loro livello di preparazione, con alcuni eventi memorabili ed alcune batterie epiche. Siamo con il campione, e siamo curiosi di avere la sua prospettiva, Mr. Liam Whaley.

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P H OTO: B E N WE LS H

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I N T E R V I S TA : L I A M W H A L E Y

Questa stagione è stata un rollercoaster. Ho avuto molte vittorie, ma anche alcuni infortunii - prezzo da pagare per un professionista dello sport. Anche i momenti negativi sono stati parte del mio processo. Sono orgoglioso del risultato finale, e lo sarò sempre. Il livello quest’anno è stato altissimo, il più alto di sempre, con 4 ex campioni in acqua. Sapevo dall’inizio che non avrei potuto sbagliare se volevo che il mio sogno si avverasse. Alla prima tappa del VKWC a Dakhla ero super motivato. Ero al top della forma, con nuovi tricks pronti ed affamato di successo. Tutto andava per il meglio, ho vinto tutte le batterie e sono stato il primo a chiudere nella semifinale un Heart Attack 540. Questa manovra mi ha permesso di battere uno dei miei maggiori ostacoli, Christophe Tack, il campione 2014. Ottimo modo di cominciare la stagione.

V E NE ZU E LA : R E A LIZING TH AT IT MIG H T J U S T H APPE N . . . FOTO: V K WC

QU ITE CONTE MP LATION IN G E R MA NY. FOTO: V K WC

Il secondo evento è stato in Venuezuela, alla isola di Coche. Le condizioni erano nuovamente perfette. Acqua calda e piatta, vento pulito - cosa chiedere di più? Fare kite in queste condizioni è l’ideale e molto divertente, ma ciò vale per tutti, quindi è necessario andare al massimo. Ci sono pochi errori, quindi è vitale essere precisi e non sbagliare. Tutto il mio allenamente in palestra ha pagato evidentemente, così come essermi esercitato nel mio home spot a Tarifa, visto che anche il Venezuela mi ha portato bene. Tutte le batterie sono andate alla perfezione, vinte tutte con almeno 40 punti di distacco, il che mi ha portato ad un ranking di oltre 2000 punti. Qui ho iniziato a crederci. A 10 giorni dal terzo evento, l’infortunio. Ho parlato con il mio fisioterapista, e ci siamo accordati sul fare la competizione a Tarifa ma saltare Fuerteventura per avere un periodo più lungo di riposo. Dopo Tarifa sarei stato un po’ peggio, ma con un knee brace avrei sopportato bene il dolore ed evitato di stressare i legamenti. Fare un buon risultato a Tarifa e saltare Fuerteventura non avrebbe troppo compromesso il mio cammino verso il titolo, visto che come da regolamento, è possibile scartare un evento. Sono riuscito ad andare sul podio, arrivando terzo, il che, considerate le circostanze, vale come una vittoria. Bello anche festeggiare con la famiglia e gli amici di casa, a fare il tifo tutti i giorni della mia gara di casa. Dopo Tarifa ho preso un mese di pausa per lasciar tranquillo il ginocchio e per fare riabilitazione. Bicicletta statica ed alcuni esercizi mirati in palestra erano la mia routine. In acqua solo in piscina. Sono quindi arrivato al quinto (e poi a sorpresa ultimo) evento dell’anno, con zero ore d’acqua sulle spalle. Il ginocchio non era al 100%, ma non potevo sbagliare, mi sentivo forte e pronto a dare il massimo. R E P R E S E NTING E S PA NH A ! FOTO: V K WC

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IN V E NEZ U E L A : F OTO VKW C

Ma ero nervoso, non sono andato bene bene nelle batterie, pur raggiungendo la finale. E’ stato bello avere il supporto da NP e Cabrinha, mi hanno aiutato a cambiare i kite e in spiaggia con il loro incitamento. Non ce l’avrei fatta senza di loro.

Anche un bell’aiuto avuto dal nuovo kite Chaos a sei linee puro C - in Germania il suo extra pop è stato il benvenuto. Ho perso in finale da Aaron, uno fra i migliori rider al mondo, anche se forse se fossi riuscito ad atterrare il mio ultimo trick dentro il campo di gara avrei avuto una TheKiteMag | 57


I N T E R V I S TA : L I A M W H A L E Y

chance. Ad ogni modo, il mio secondo posto mi manteneva al top della classifica. Nessuno sapeva che la classifica sarebbe stata definitiva.

A CA SA A TA RIFA FOTO : V KW C

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Ci si aspettava altri eventi, quindi non c’è stata nessuna cerimonia in spiaggia, come mi sarebbe piaciuto. A fine Novembre mi hanno confermato che ero il campione, ed onestamente non ho ancora avuto modo di celebrare


G E TTING IT DONE IN G E R MA NY. . . FOTO: V K W C

E V INCE IL TOU R ... FOTO: V K WC

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I N T E R V I S TA : L I A M W H A L E Y

l’evento in maniera appropriata, anche se ovviamente ne sono super felice! Ho raggiunto l’obbiettivo che avevo sognato da quando avevo nove anni, e sono sicuro che i miei compagni a Tarifa hanno in mente qualcosa per celebrarmi...

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Spero che il 2016 porti un World Tour migliore e piĂš completo, e sono pronto a battagliare per riconfermarmi campione contro gli avversari ed amici di sempre.


FOTO: B E N WE LS H

Alla fine tutto il mio allenamento di 10 anni ha pagato

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a l o d n a u Q a l g n giu

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inghiotte il mare Cosa sopporter esti per poter goderti il sole Probabilmente ed i tubi dell’oc quasi tutto. Non eano Indiano? è una sorpresa Pedro Henrique, quindi che Nuno accompagnati da Figuiredo e Natasa Silec, si so no lanciati all’av ventura... Fotos: Natasa Sil ec e Bruno Smith Magalhaes

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QUANDO LA GIUNGLA INGHIOTTE IL MARE

Ho iniziato questo viaggio per documentare il dietro le quinte di Nuno Figueiredo e Pedro Henrique con il fotografo Bruno Smith ed il video maker Miguel Willis. Dopo molte ore passate nelle varie lounges degli aereoporti e trasportando i materiali in giro per i checkin, siamo arrivati ad un piccolo e polveroso aereoporto che sembrava più che altro una stazione in un bus. Direzione Sud a questo punto, con il nostro driver che sudava copiosamente ripetendo: “No problem, no problem”. Decisamente siamo nel posto giusto... Arrivati dopo un paio d’ore, un po’ di stretchin, l’aria del mare, un riposino ed un salto in spiaggia - onde perfette, che si infrangono sul corallo, con i vari surfers chiaramente soddisfatti da una sessione mattutina che si divertivano in laguna o si rilassavano in spiaggia. Ormai era mattina inoltrata, una leggera brezza ed ecco alcuni white caps all’orizzonte. Ora di fare kitesurf. I Cabo kites fuori dalle borse, così come le tavole Stubby Pro - stava diventando decisamente ventoso. Nuno e Pedro hanno fatto un self-launch piuttosto complicato nella laguna protetta dal vento, per poi navigare con cautela fra correnti e coralli verso la Pipe, una sinistra veloce ed aggressiva che a mezza marea diventa un tubo. Al nostro arrivo c’era onda, sempre più grandi con l’aumentare della marea. 64 | TheKiteMag


Pedro, un rider goofy, era piuttosto entusiasta di uscire con un onda sinistra. E che onde - lips spessi, bolle, spray, tutto quello che si può chiedere ad un’onda overhead. Nuno era invece in backside, affrontando i tubi. Una volta è andato troppo deep ed il kite troppo basso,

inghiottiti letteralmente dall’onda... quando il vento è sceso si era ormai perso il conto della quantità di tubi che avevano preso in questa lunga giornata. Distrutti siamo tornati alla nostra cabina, rustica ma con gran bei letti e con come sottofondo le onde.

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QUANDO LA GIUNGLA INGHIOTTE IL MARE

PERFECT PLAYGROUND

Lo spot che avremmo chiamato casa per le prossime settimane era piuttosto conosciuto. L’isola a Est di Bali è accessibile ed è diventata conosciuta fra i kiters, con tranquille mattinate che danno poi spazio a pomeriggi ben più movimentati...

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LUNGA SINISTRA

Le onde migliori non sono però così accessibili - ci vogliono 5 minuti in scooter verso Nungas. Qui c’è una lunga sinistra che praticamente si dissolve nel nulla, con i riders che praticamente girano intorno continuamente al break point... Tornando indietro, i bambini del posto ci danno sempre una mano con l’attrezzatura, con in cambio la possibilità di andare in scooter con Nuno (che faceva continuamente da spola andata e ritorno). Si sono veramente divertiti, così come Nuno ovviamente! Abbiamo anche conosciuto molti expats, kiters e surfer, dalla pelle abbronzata e dai capelli imbiancati dal sole, godengoci il cibo del nostro warung preferito. Il Matahari Terbenam (così si dice tramonto in Indonesiano) solidifica le amicizie, good times, good vibes.

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QUANDO LA GIUNGLA INGHIOTTE IL MARE

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UN ADDIO IRREALE

Giorni di onde e onde, ci avvicinavamo all’oceano più il tempo passava, ed i nostri sensi cambiavano. Il nostro ultimo giorno, con Miguel con un assurdo taglio di capelli, abbiamo affrontato la nostra ultima sessione.

Un miraggio: venti side-off tagliavano i lips delle onde, di un verde incredibile. Onde molto grosse, mura verticali che si stagliavano sull’orizzonte, turchese e verde, e l’oro dello spray. Atterrando il mio kite, qualcuno gridò, pensando ad alta voce: “Cos’è successo?”

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QUANDO LA GIUNGLA INGHIOTTE IL MARE

L’Indonesia è un paese che rimane dentro di te, anche molto tempo dopo che lo hai lasciato, così con il suono delle sue onde. E ne abbiamo visto molto poco. Ci sono sicuramente molti segreti ancora da scoprire.

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Siamo dovuti tornare ai nostri impegni, ma penso spesso ai tubi e alle onde di Bali. Forse il prossimo Autunno tornerò dove la giungla inghiotte il mare, e quello che ora sembra un sogno ridiventerà reale.


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QUANDO LA GIUNGLA INGHIOTTE IL MARE

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n a c i Afr n o i t a r o l p x e

m a z o M 74 | TheKiteMag


Con parecchi titoli di kitespeed a suo nome, Charlotte Consorti è abituata a vivere la sua vita al massimo. Non ci si sorprende dunque quando ha deciso di abbandonare la strada battuta per il Mozambico.

o c i mb

Foto e parole: Charlotte

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A F R I C A N E X P LO R AT I O N – M OZ A M B I CO

Sembra di dormire sotto

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le stelle.


L

a prima volta che avevo sentito parlare del Mozambico era il 2010, ed ero in Namibia per il battere il record di velocità; un rider sud africano mi parlò allora di questo paradiso, con delle lingue di sabbia perfette per il freestyle. Ci ho pensato da allora. La guerra civile è finita anni fà (nel 1992), e da allora la reputazione del Mozambico non è molto migliorata. Senza dimenticare un altro problema: gli squali. Il coraggio però non mi manca, e senza pregiudizi sono partita. Le immagini su internet mi hanno aiutato a

scegliere, un vero paradiso come mi era stato detto a suo tempo...

questo. Per questo Carlo ha ben presto preso il diploma IKO ed ha aperto una scuola di kite.

quasi di avere lagune private a tratti. La bassa marea porta i locals a pescare nel reef, alla ricerca di granchi e shellfish che inevitabilmente prima o poi finiranno nei loro e nostri piatti. I bambini aiutano in questo lavoro, e spesso si fermano a guardare i kite in acqua. Con l’alta marea, l’acqua è un po’ choppy per il freestyle, meglio a

Per il kite, il meglio arriva quando la marea si abbassa e si mostrano dei sandbank perfetti per creare degli spot ad acqua super piatta. C’è spazio in abbondanza, sembra

Il viaggio è stato piuttosto semplice, in aereoporto mi ha incontrato Carlo, il proprietario de Il Pirata lodge, che mi ha portato a casa in 20 minuti sulla sua 4x4. Carlo e sua moglie Susanna si sono trasferiti qui 10 anni fa, quasi per caso, e hanno trasformato il lotto di terra di loro proprietà in qualcosa di molto carino. Vivono qui tutto l’anno, ed è chiaro il potenziale del kite in un posto come

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A F R I C A N E X P LO R AT I O N – M OZ A M B I CO

questo punto dedicarsi allo strapless nei pressi del reef. Il problema è che Il Pirata è super comodo - ti viene voglia di non muoverti per esplorare! Ci siamo però decisi e con la guida di Carlo siamo andati ad un altro spot a Sud a Mekufi. Un nuovo hotel è appena stato costruito là, e Carlo vi ha aperto un’altra scuola di kite. Il reef è molto più vicino e le onde più semplici da prendere, anche in bassa marea. Questo lo rende il migliore kitespot nel Mozambico del Nord... Ma torniamo al Pirata, con la sua cucina, le sue adorabili cabine, le sue spiaggie deserte e calde di sabbia bianca, i suoi venti stabili e le sue lagune... una lacrimuccia prima della partenza è d’obbligo...

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FOTO: Vincent Bergeron PAROLE: Sensi Graves

CANA ISLAND Quando pensi al Canada, probabilmente pensi alla frontiera del kite. Probabilemente niente bikini, ma vita selvaggia. Potresti cambiare idea se passi a Les テ四les-dela-Madeleine.

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ADIAN D STYLE TheKiteMag | 81


CANADIAN ISLAND STYLE

SENSI SE LA GOD E...

Québec. Non il primo posto dove penseresti di trovare acque piatte, spiaggie sabbiose, scogliere mozzafiato ed incredibili paesaggi perfetti per un fotoshoot di bikini. Ma per il fotografo di Montreal Vincent Bergeron e per il designer di Liquid Force Julien Fillion, è un posto pieno di potenziale. Vincent parlava da tempo con Brandon Scheid di un possibile trek attraverso il continente per visitare la stretta isola. “Sarà incredibile.” continuava a ripetere. “Il vento è perfetto, acqua piatta, bellissimo!” Ci ha convinto - e il nostro spirito per l’avventura ha fatto il resto.

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L’arcipelago di Les Îlles-de-la-Madeleine è come un poco di salsa su porcellana cinese. Poca terra, collegata da strade fra le varie isole, e per il resto mare. Case di tutti i colori: arancione, blu scuro, porpora, rosso e molto altro, si stagliano nel paesaggio. Appena arrivati, ci siamo concessi 15 ore di meritato riposo, prima di iniziare a cercare un buon posto per il nostro bikini shot. Volevamo trovare un paesaggio mai visto, e con l’aiuto di Debbie Jean, una mia amica fotografa, ero sicuro che ci


BRAN D ON VS . CL AY CL I F F

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CANADIAN ISLAND STYLE

U N B I KI NI SHOOT I N CANADA. . . QUI DE B B I E E SE NSI SOTT O.

WEED CLE A R A NC E

sarei riuscito. I primi giorni sono stati incredibili: sveglia all’alba e fotoshoot per un paio d’ore con bikini e accessori vari. Quindi a casa per il pranzo, e pomeriggio di kiting con il tramonto dedicato alle foto (grazie al cielo avevo due mute!). La prima mattinata specialmente, aria calda ed i raggi del sole erano inattesti - le temperature sono purtroppo scese ben presto, con le modelle che si sono adattate ad usare stivali e parkas nei vari set. Non male.

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SKIMBOARDING Partita Debbie, la mattine hanno iniziato ad essere dedicate al caffè ed all’analisi del vento. Dopo questo rituale, si va in strada alla ricerca di uno spot, una laguna con un qualche tipo di entrata in acqua ed un posto per gonfiare i kite. Non semplice come può sempbrare... In uno spot, che abbiamo chiamato laguna Mirror, l’acqua era così piatta da brillare di luce propria al tramonto. L’abbiamo vista da lontano,


“LA MAGGIOR PARTE DEL VENTO LA NOSTRA ESPLORAZIONE ATTRAVERSO L’ERBA ALTA, LE DISCESE E LE PALUDI DAVA I SUOI FRUTTI - VENTO COSTANTE, ACQUA PIATTA E LAGUNE TUTTE PER NOI”

DOV E CI SONO RI DE RS DI LI QU I D FORCE , TROV E RAI SLI DE RS

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CANADIAN ISLAND STYLE

BRAN D ON IN AZ I ON E .

S I, C’E’ A NC H E UN WI N DSLO P

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SAP O RI DI LE S Î L L E S DE - LAMADE L EI NE . . .

e ci abbiamo messo un po’ a capire come arrivarci, super eccitati da questa nostra nuova scoperta. Poi la sorpresa: era così luminosa perchè era profonda solo qualche centimetro. Un campo da calcio d’acqua era praticamente una pozzanghera.

Comunque, la maggior parte delle volte siamo stati fortunati nelle nostre esplorazioni - venti costanti e lagune bellissime tutte per noi. Il mio spot preferito lo abbiamo chiamato Paradise, una grande lagona vicina all’oceano. Si può accedere anche al mare, attraverso una striscia d’acqua che attraversa le dune. L’acqua è così

blu che sembra una location tropicale, con acqua piatta e sabbia bianca ad aumentare l’illusione. Arrivarci non è semplice - una strada sporca e una camminata attraverso le dune e l’erba alta trascinando l’attrezzatura, non il massimo. Il tutto facendo attenzione a non cadere in qualche buco nel terreno. Ma il risultato finale è fenomenale,

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CANADIAN ISLAND STYLE

“E’ IL MIO POSTO PREFERITO PER FARE KITE. DEVO ANCORA TROVARE UN POSTO

eravamo gli unici in acqua con condizioni ottime, e non ci siamo fermati fino a che non eravamo così stanchi e affamati che il nostro buon umore ne stava risentendo. Dopo due settimane e tanta fatica, ci sembrava di aver visto e scoperto quello che volevamo vedere e scoprire. Questo viaggio è stato fatto a fine Settembre, quindi al finale della stagione, e la temperatura gli ultimi giorni è drasticamente scesa, con un vento freddo che sembrava tagliare i nostri corpi. Tutto è sembrato coprirsi di un manto di nebbia e freddo, anche le case che prima sembravano così colorate ed allegre. Il traghetto ci aspettava accogliente, la prima tappa di un lungo viaggio verso casa. Le Îlles-de-la-Madeleine sono tutto tranne che località esotiche da copertina e da resort, ma hanno una bellezza unica proprio per questo.

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A Tough Cosa facevano i tuoi genitori quando crescevi? Ti aiutavano a pensare al futuro, ti spronavano a dare il meglio a scuola per evitare di vivere una vita povera e scomoda? Non esattamente quello che è successo a Willow-River Tonkin e Taylor Holl. I loro genitori avevano una visione, ed un’altra priorità: andiamo a vivere in un posto COOL. Willow e Taylor si sono quindi trovati alle Mauritius, alla scuola di One Eye... Fotos: CORE Kiteboarding unless stated



Hey, grazie per aver trovato il tempo di fare due chiacchere con noi. Com’è vivere alle Mauritius?! W: Sono nato a Durban, Sud Africa, e ho sempre studiato a casa, visto che i miei genitori amavano viaggiare con me a Taiwan quando avevo 6 anni. Alla ricerca del posto perfetto per me e per i miei fratelli, siamo finiti alle Mauiritius. T: Sono nato in Sud Africa e cresciuto a 20 minuti dal nostro local spot

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Taylor Holl

Willow-River Tonkin

UN’INFANZIA DIFFICILE

chiamato Durbs. Mio padre aveva una grande passione per l’oceano, e me l’ha trasmessa fin da piccolo. A 15 anni la buona notizia, “Traslochiamo in un posto con perfette sinistre e acque pulite... Mauritius!”

Dove vivi adesso? E ce ne puoi parlare? W: Viaggio molto, ma Tamarin è casa mia. E’ un paese perfetto se fai surf e kite, 5 minuti da un incredibile surf spot e 15 da Le Morne.

T: Anche io vivo a Tamarin, è molto carino e vicino a questi due spot. Dopo 8 anni sono piuttosto integrato nella cultura del posto, ed adoro l’isola così come le persone.

Sai di essere ovviamente molto fortunato a vivere alle Mauritius, così vicino ad uno spot che normalmente costa migliaia di euro in biglietti aerei per due settimane per un kiter. Ti stanchi mai?


“DA QUANDO AVEVO 10 ANNI, HO VISSUTO IN SPIAGGIA CON IL SURF.”

W: Come puoi stancarti della perfezione? Inoltre non c’è solo Le Morne, ci sono molti altri spot che puoi visitare, a seconda di quello che vuoi fare. T: Le mauritius offrono tantissimo, onde e vento, non ci si può stancare nè annoiare. Incontrare nuove persone proveniente da tutto il mondo, girare l’isola con loro e condividere l’esperienza del kitesurf insieme - unico.

A parte One Eye - ci sono altri spot che vale le pena visitare?

W: Certo! Magari non così puliti e lungo, ma sicuramente qualche tubo lo trovi! T: Ce ne sono parecchi sull’isola, alcuni un po’ tricky, ma fà parte dell’esperienza. Con Willow cerchiamo sempre nuovi spots per il kite, specialmente con tubi. Se pensi ti posso interessare la cosa, puoi unirti a noi quando vuoi. Nel Sud delle Mauritius ci sono un mucchio di buoni spots che lavorano molto bene quando le condizioni lo consentono.

Puoi fare kite a Tamarin? W: Si, ma non capita spesso. Una volta sono uscito con la 6m, ed ho trovato dei bei kickers, ma diciamo che di solito esco con il solo surf. T: Tamarin è protetta da una montagna, quindi il vento è molto poco costante. Detto questo, ogni tanto si esce con il kite.

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UN’INFANZIA DIFFICILE

“AVERE L’OPPORTUNITÀ DI FARE KITE CON APPASSIONATI DI TUTTO IL MONDO È INCREDIBILE.”

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PH OT O: H A RRY WINNINGTON

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UN’INFANZIA DIFFICILE

Com’è il surf? W: Molto bello, a volte troppo affollato a Tamarin, ma da qualche parte nei dintorni troverai sicuramente uno spot più tranquillo. T: Molto diverso dal kite. Non è a volte molto amichevole, e può essere intenso. Meglio trovare uno spot più vuoto.

C’è sempre più gente a One Eye da quando sei li? 96 | TheKiteMag

W: Nah, ci sono un mucchio di onde per tutti, quindi esco sempre e trovo sempre un po’ di posto per me. T: A volte sì, specialemente quando le onde ed il vento sono al top. Ma nonostante la folla, è veramente bello.

Il vostro sponsor è CORE. Come stà andando, e che ne pensate del nuovo kite Section?

W: Da quando sono entrato nella famiglia CORE lo scorso anno, tutto è andato alla perfezione. E’ un’incredibile opportunità viaggiare e fare ciò che amo, mi hanno dato tutto quello di cui avevo bisogno per migliorarmi e per divertirmi facendolo!

Il Section è un wave kite perfetto. Basta spingere la barra per togliere


potenza al kite, esattamente quando serve. E quando serve, ecco di nuovo la potenza per spostarsi verso la nuova sezione! T: E’ incredibile essere con CORE, ed adoro il team CORE e la loro passione. Il nuovo Secion... Da dove cominciare? E’ la ricetta per una buona sessione in acqua, costruito supersolido in modo da resistere eventualmente alle onde. Si posiziona esattamente dove vuoi, e lì rimane fino a quando

ne hai bisogno. Stesso discorso per la potenza. Perfetto anche per il freestyle strapless, è anche aggressivo ma basta come detto spingere la barra per ridurre la potenza e prepararsi per il lip o per i tubi. Non potrei chiedere di meglio.

Hai mai viaggiato per fare kite?iten, für euch? W: Si, sono stato a Maui con CORE

per un mese. Sono anche stato su una piccola isola chiamata Rodrigues per l’International Kite Festival. Adesso sono a Cape Town per alcuni mesi per allenarmi, per fare dei video e per divertirmi! T: Mi piacciono molto le Mauritius, quindi faccio fatica a lasciarle. Sono stato in Sud Africa e a Durban con il kite, con delle belle condizioni sideshore, ma niente è meglio delle mie condizioni di casa. Quest’anno con TheKiteMag | 97


UN’INFANZIA DIFFICILE

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Willow vogliamo andare in Madagascar - abbiamo sentito parlare di onde incredibili senza gente, e secret spots!

Hai mai dovuto indossare stivali o cappelli in acqua? W: Non ancora, anche se a Cape Town fà parecchio fresco! T: No, a malapena uso la muta in inverno, al massimo uno shorty. Capisco che questo non sia la norma per la maggior parte dei kiters, sorry!

Oltre al kite, cosa ti piace fare alle Mauritius? W: Ci sono un mucchio di attività, come il Surf, il SUP, wakeboarding, hiking, nuotare con i delfini. Dipende da cosa ti piace! T: Vivere alle Mauritius è diverso. Il lifestyle è molto particolare e bello, tutti sono molto rilassati. Quello che mi piace delle Mauritius è che ha molto da offrire, se non ti piace l’oceano puoi camminare in montagna, ed anche lì ci sono tante cose da fare. Mi piace pescare, rilassarmi e stare in spiaggia ascoltando i ragazzi del posto suonare i bongos. E’ un posto veramente cool.

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TECNICA

TECNICA

CON

M AT C H U T H E M OV E

L O P

C’è spesso troppo focus su come lavorare sul lip, o la tecnica perfetta per fare manovre in aria oltre l’onda - ma tutto è impossibile se alla base non c’è un più che buono bottom turn. Essere troppo paralleli all’onda non genera un angolo sufficiente per portare la tavola in verticale, e certamente non si avrà lo spray che Matchu ci stà mostrando: un buon bottom turn è la chiave di un buon waveriding. Punto.

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P E S

PHOTO: CAM E RO N M A R A M E N I DE S

F O T O S : A N D R E A D ’A N T O N I

‘ H OW T O ’ Deep nell’onda, deve scegliere il posto per un bottom turn. Hai ovviamente il kite a darti una mano, quindi puoi scegliere lo spot che prefersci. Una volta trovato, ora di iniziare. Lascia che sia la testa a guidare, e che il corpo segua, ed infine la tavola. In quest’onda il vento è praticamente offshore, quindi non c’è molto da fare con il kite, ma se il vento è più side, bisogna mandare il kite alle 12.

Come raggiungi l’onda, controlla il punto di contatto con il lip - Matchu arriva sul lip sui 90 gradi Quando la tua testa è nei pressi del lip, è ora di rendere piatta la tavola e cambiare rail, per iniziare il top turn.

B O T T O M T U R N TheKiteMag | 103


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Con molti pro riders che durante l’inverno cambiano i propri sponsors, ci troviamo a parlare di cosa significhi avere una sponsorizzazione nel mondo del kitesurf. Le prospettive sono diverse, iniziamo dalle basi.

Cos’è la sponsorizzazione? Il dizionario dice: “La sponsorizzazione è un pagamento in denaro o equivalente in prodotti dato ad una persona o un evento in cambio di un accesso ad un potenziale commerciale associato alla persona o all’evento stesso. Diversamente dalla filantropia, la sponsorizzazione prevede un ritorno commerciale.”

In questa definizione ufficiale, si parla di due aspetti importanti che andremo a vedere in maggior dettaglio: il potenziale commerciale e l’aspettativa di un ritorno economico. Ma anzitutto parliamo di un dato importante. Molti riders di talento internazione hanno abbandonato la via degli sponsors, e molti locals con potenziale non sono minimamente intenzionati ad iniziare questa strada. A molti non interessa un ritorno economico dalla loro passione, e certamente non vogliono essere considerati come potenziali prodotti commerciali. Questa è una parte fondamentale del nostro sport, una parte da rispettare.

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Product Placement Cos’è la sponsorizzazione?

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MA COSA SUCCEDE QUANDO SI HA UNO SPONSOR? C’è una seconda categoria di persone: quelle che vogliono avere uno sponsor. E ci sono vari motivi per volerlo.

FAMA Avere uno sponsor non ti renderà famoso. Se raggiungerai determinati obbiettivi, lo diventerai con o senza uno sponsor. La fama a causa di una sponsorizzazione non ha valore, è come valutare una persona in base ai like di una pagina facebook, non ha senso in una visione più ampia. GLORIA Anche qui dipende dalla prospettiva. Se vuoi semplicemente farti bello con i tuoi amici/amiche per tutti i regali che hai dai tuoi sponsor, potrebbe essere una gloria di breve durata e di poco valor.

SUPPORTO FINANZIARIO. C’è un concetto che è spesso mal capito nel mondo delle sponsorizzazioni del kitesurf. Tutti pensiamo che chi compete nel World Tour sia uno sportivo arrivato, con un saliario adeguato. In realtà ciò non è vero per la maggior parte dei pro. Ovviamente se lotti per il podio con costanza, sei sicuramente un kiter di successo con la possibilità di ottenere buoni risultati economici dai tuoi sponsor. Ma il resto dei riders semplicemente cercano di pagarsi le spese di viaggio - un po’ come tutti noi cercano di tirare avanti! un peu comme le reste d’entre nous en fait! VANITÀ Probabilmente pensi che quest’articolo parli dite, vero?

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SCONTI E PRODOTTI GRATIS. Eccoci al vero cuore della sponsorizzazione. Non c’è bisogno di esserne imbarazzati, il kitesurf è uno sport piuttosto caro per le persone con un lavoro regolare, che hanno due o tre vacanze l’anno e che non hanno bisogno di troppa attrezzatura. Immagina per dei ragazzi con delle entrate meno regolari e senza genitori ricchi (o kiters) - questo può diventare un problema ad alti livelli. Un aiuto con i materiale è perfetto. Queste sono le ragioni principali per lavorare in una sponsorizzazione, ma manca qualcosa... La ragione principale di cercare un particolare sponsor è il credere realmente in quel brand o prodotto, e nella filosofia che ne sta alla base, e nel volerne fare parte. Anche importante mantenere la propria integrità - se hai usato lo stesso kite per 10 anni perchè realmente è il migliore per te, meglio cercare di rimanere fedele a te stesso.

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COSA “PAGHI” PER ESSERE SPONSORIZZATO

Ogni deal ha due faccie, e questo non fa eccezione. Supporta il tuo brand. Ovviamente deve piacerti il tuo prodotto, non c’è nessun valore in un rider che fuori dall’acqua parla male del proprio kite, ed ammette di usarlo solo perchè è gratis. Devi adorare il tuo prodotto se vuoi esserne ambasciatore. Media Media Media. Questo è ciò che si aspetta un brand, che tu generi media per il proprio prodotto che loro possano poi usare a scopi promozionali. Molto semplice. Vendere. Cinismo a parte, non bisogna mai dimenticare che in fondo, devi aiutare a vendere, anche e sopratutto quando sei in spiaggia. Capire questi aspetti può aiutarti a trovare uno sponsor. Chiediamolo a Colleen Carrol che rappresenta con successo North Kiteboarding e Sensi Bikinis.

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BELIEVE IN IT… Ogni sponsorship è differente, è una relazione personale fra te ed il brand, e ognuno ha diverse qualità da offrire. Sia che tu voglia usare un certo bikini o preferisca i pantaloncini (semplicemente perchè li trovi più comodi) o che tu usi una cerca marca di crema solare perche non è dannosa per l’ambiente, la vita è sicuramente più semplice e si dorme meglio la notte sapendo di lavorare per un brand in cui credi. E’ questo quello che voglioamo fare a KiteSista aiutare i brands a collaborare con riders con una certa etica verso il brand, il rapporto deve essere integro e bidirezionale, è veramente importante.

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SPLIT SOLUTION

EASY TO FOLD + TRAVEL BAG

The W-Connection solution has passed both rigorous tests of riding properties, as well as the ones for efficiency in cost reduction when travelling to favourite spots around the world. In the bag which meets the size and weight standards, even in low-cost airlines, there’s enough space for: Nobile Infinity Splitboard, Nobile NHP Splitboard, two kites, wetsuit and harness, bar, pump and clothes.

WWW.NOBILEKITEBOARDING.COM 112 | TheKiteMag


“YOU CAN’T DENY THAT THIS IS A GOOD IDEA!” - IKSURFMAG

“IT IS THE PERFECT TRAVEL COMPANION FOR EVERYONE” - THE KITEBOARDER MAGAZINE

TRAVELLING WITH NO EXTRA COST!

NOBILE KITEBOARDING SPLITBOARDS

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NOBILE IS THE LEADER IN BRINGING THE SPLIT BOARD TECHNOLOGY TO THE KITEBOARDING MARKET. THE NOBILE SPLIT BOARDS HAVE NO LOSS IN PERFORMANCE. THE NHP SPLIT IS 20% MORE FLEXIBLE THAN THE STANDARD NHP WHICH ALLOWS IT TO BE ACCESSIBLE TO ALL RIDERS. THE FLYING CARPET SPLIT IS IDEAL LIGHT WIND BOARD AND FINALLY THERE IS SOMETHING FOR KITESURFERS - THE INFINITY SPLIT, THE ULTIMATE TRAVEL BOARD FOR STRAPLESS RIDING.

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TELL ME ABOUT IT

Tell Me About It:

OZONE ENDURO L’Enduro è il nuovo kite Ozone. Qual’era il piano? Qual’è la missione dell’Enduro? L’idea era di disegnare con in mente la performance, senza dimenticarci del Catalyst. Quindi dal Catalyst 2015 siamo partiti, un ottimo kite, molto versatile e molto apprezzato. Volevamo fare l’Enduro più dolce in tutti gli aspetti del volo e della performance, e ci siamo riusciti concentrandoci sulla forma, profilo, sulla tensione delle vele e sulle nuove bridles. Ci sono anche diverse configurazioni - è una buona idea cambiarle e come cambiano il feeling del kite? Di norma il setting standard è l’ottimale per la maggior parte dei riders, ma non per tutti. Per questo abbiamo lasciato la possibilità di fare dei cambi a seconda del loro stile e del feeling che cercano in un kite. Quanto avete lavorato sulle dimensioni più grandi e più piccole? Sono semplicemente lo stesso kite ma in diverse grandezze, o c’è di più? Per noi non è possibile semplicemente ingrandire o diminuire, dobbiamo lavorare in ogni dimensione in maniera molto specifica. Cerchiamo di fare i kite

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più grandi più rapidi, e di rallentare i più piccoli per renderli meno nervosi. Ogni singolo kite e dimensione è ottimizzata. Quanto c’è volto per sviluppare questo kite, e dove avete fatto il testing?

Lo sviluppo è un processo senza fine! L’Enduro V1 è semplicemente un modello che è stato prodotto, ma lavoriamo continuamente a nuove idee o materiali per questo kite. Il nostro centro di ricerca e sviluppo è in Nuova Zelanda durante l’estate dell’emisfero del Sud, ed alle Mauritius per l’inverno - in questo modo abbiamo tutte le condizioni immaginabili per i nostri test! Un freestyler cambierebbe il suo C4 per questo? Ed un waverider il suo REO? L’Enduro è ottimo per intermediate/ advanced freestylers che iniziano a lavorare sugli handle pass. Il C4 è uno step successivo, per chi sà esattamente cosa fare con un kite puro C. Detto in maniera semplice, il classico pop è più semplice con un Enduro, ma con le abilità giusto il C4 permette di fare tutto meglio.

L’Enduro non è prettamente un kite per le onde come il Reo, ma la sua performance in acqua è piuttosto solida. E’ un kite divertente e versatile sia con venti on che offshore. Molto veloce come kite, il drift è molto buono - ovviamente però se pensi di usare solo il surf, la scelta per te più indicata è un puro wave kite come il Reo. E’ un kite accessibile per beginner/ intermediate? Per un beginner più “intermediate”, raccomanderesti l’Enduro o il Catalyst? Per super beginners il Catalyst V1 è la scelta migliore. Ispira molta confidenza, è semplice da usare ed aiuta a progredire piuttosto in fretta. Per i beginner un po’ più scafati e che vogliono presto cimentarsi in altre aree - freeride, freestyle, wave o tavole foil - meglio l’Enduro, più versatile e con migliori performance. Perchè il nome ‘Enduro’? Il nome è stato preso dalla mote Enduro. Parte del team di R&D adora le moto, e le enduro, che ben si adattano ad ogni terreno, hanno un nome adatto per un kite che si adatta più o meno a tutto!


OZONE ENDURO

Paulino Pereira ticking all the 'versatility' boxes... Photo: Jamie Scott

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TELL ME ABOUT IT

Tell Me About It:

LE NUOVE TWIN TIPS WAINMAN

Con un attenzione al dettaglio veramente notevole, Wainman fà uscire un nuovo kite solo quando è veramente pronto. E quando è pronto, è veramente buono... Quindi, per chi se lo è perso, parlaci delle nuove Twin Tips Wainman!

Dove effettuate Ricerca e Sviluppo e chi se ne occupa?

Wainman Hawaii ha aumentato il suo numero di tavole in questo 2016, abbiamo quindi una nuova collection di twin tips. Parliamo di 5 tavole (in diverse misure) per coprire tutte le esigenze e le condizioni di noi riders. Ecco la lineup:

Fin dall’inizio la nostra base operativa è a Maui, alle Hawaii. A capo c’è Mike Husky (Lead Designer e Company Creative Director), ed il suo team prevede product designers, ingenieri, test riders e artisti.

Il tuo brand è famoso per far uscire prodotti solo quando sono pronti al 100%. Quanto tempo avete lavorato su questa nuova collezione? La nostra priorità è la qualità, cerchiamo di essere più che certi che il nostro prodotto sia perfetto. La nostra tecnica di produzione è molto cambiata ultimamente, una necessità volendo incorporare nuove tecnologie. Ci è voluto un anno per creare nuove shapes, fare nuove forme, implementare le nuove tecnologie, costruire i prototipi, testarli in diverse condizioni ed eventualmente modificarli.

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Questo team lavora a stretto contatto con i nostri pro riders (Niccolo Porcella, Alvaro Onieva, Maxi Gomez e molti altri) e con i nostri principali distributori, per avere un input e feedback più precisi possibile sui nostri prodotti. Che novità ci sono dal punto di vista di materiale e metodi di costruzione? Cambiamenti radicali o piccoli aggiustamenti? Abbiamo cambiato molto, nuovi materiali per le nuove tavole, e nuove costruzioni per questa nuova collezione. Ogni tavola ha un diverso sistema - usiamo tuttavia per tutte un centro 100% in legno, con

strati di foam ad alta densità, con diverse combinazioni e caratteristiche. In questo modo ogni tavola differisce da un’altra in acqua. La Joke è stata rilavorata - cosa hai cambiato in questa tavola così ben conosciuta? La nuova Joke è un miglioramento della precendente versione, un mix di high performance e di facilità d’uso. La Joke utilizza quello che ci piace definire come il primo 3D bottom shape, una bolla convessa posizionata a centro tavola. Questo aiuta nei landing, anche e soprattutto quando non sono perfetti. Con una costruzione un po’ più robusta e rigida, ma allo stesso tempo più leggera, la nuova Joke ha anche dei canali sul fondo per aumetare le performance upwind ed un double deck countoring per un pop ottimale e grabs più semplici!


NEW WAINMAN TWIN TIPS

Joke Pro: kite and cable wakestyle high performance board

Joke: kite e cable wakestyle, high performance

Cruzer: tutti i livelli, all-round freestyle

Machete: per il lightwind

SuperStarter: per principianti

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TELL ME ABOUT IT

Ed ha una nuova partner, la Joke Pro qual’è la differenza principale fra le due Joke, e per chi andrà la Pro? La nuova Pro è una tavola ibrida utilizzabile anche al cable park. Questa tavola è quindi disegnata per gli amanti del wakestyle e per coloro che amano il park e che vogliono tenersi allenati quando non c’è vento. E’ più flessibile della Joke, ma mantiene il 3D bottom shape (che è la caratteristica principale del modello Joke). Super durevole e resistente, la Pro ha un rocker più marcato per un pop ancora migliore. Questa tavola è hardcore e senza compromessi. Punto. Abbiamo quindi la Cruzer – è sempre una tavola freeride non troppo cara? La Cruzer rimane una ottima tavola allround, ragionevolmente economica e perfetta per migliorare. Si posiziona

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sotto la Joke, più performante, ed è stata studiata con il freeride in mente. Perfetta sia per i primi salti, che per un freestyle più avanzato, si può usare solo con le classiche straps ed ha un rocker a 3 stadi. Un ottimo upwind e una guida più che confortevole completano il quadro di questa tavola, assieme ad un single deck countouring per un migliorato reflex ed un grab più semplice. E parliamo infine della Machete! La Machete è la nostra tavola lightwind. Un’efficienza incredibile, perfetta per poco vento o per riders più pesanti. Flex minimo ed una linea super performante, unite ad una buona stabilità - tutto per ottenere la massima efficienza in acqua. Un rocker minimo ed il poco drag (grazie ad un bottom shape a singola concavità) aiutano nelle performance upwind.

Cosa dobbiamo aspettarci da Wainman? Il 2016 sarà un grande anno per Wainman Hawaii. Uscirà il ManiaC 2.0, il C kite definitivo. Anche il Rabbit (la versione3.1) è anche pronto ad uscire. Questo 2016 vedrà anche l’uscita di nuovi modelli: El Nino, il nostro kite lightwind, ed il Magnet, la vera novità, un all-round kite con 5 struts ed un mucchio di novità. E c’è qualcosa in serbo anche per i waveriders... Stay tuned e seguiteci sui social media e sul nostro website!


NEW WAINMAN TWIN TIPS

A Tarifa

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SCAN ME FOR THE FULL TESTS!

H E R E ’ S A L I T T L E TA S T E R O F W H AT T H E K I T E M A G ’ S TEST TEAMS HAVE BEEN UP TO. Remember, these are summaries of the tests, and you can find the full results at TheKiteMag.com/tested

Questa nuova tavola Core IG E W non solo è molto bella, ma ha anche quel tocco tutto tedesco di precisione del dettaglio che non guasta mai. La prima cosa che si nota è la qualità - non si scherza con questa tavola, grazie al carbonio Cartan, i canali aggressivi, e la base da snowboard Pro-Fix da usare ed abusare. Un altro bel tocco, due set ti pinne, da 28 e 42mm, per adattarsi al tuo stile. La Bolt è disegnata per due cose: 1) Wakestyle 2) Kickers e rails. Quindi arriva con un bel rocker, il che però significa di solito che si perde un po’ di potenza nel kite. In questo caso non succede, plana in fretta ed è piuttosto veloce: Logicamente impressionante nel pop, dove non necessita di molta velocità per essere aggressiva, e nei landing, molto soft. Anche la Choice, l’altra tavola Core che avevamo provato la volta scorsa, ci aveva impressionato, non c’è che dire, Core ha fatto centro quest’anno. SABIL CES IT Y AC

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Prendendo ispirazione dalla Influence, la tavola di maggior successo di LF, la Legacy ci porta nel 2016. Anzitutto è molto bella. Liquid Force ha lavorato duramente dal punto di vista grafico in questo 2016 e tutto il range non è niente male. Il focus per la Legacy è la riduzione del peso e la riduzione conseguente dello spessore, senza compromettere il feel e la robustezza della tavola. Una lamina di Carbonio ha reso questo possibile, è la parte a forma di diamante che si vede sulla base. Questo permette di usare meno fibra di vetro, ed ha come risultato meno peso e spessore. Da rider la prima impressione è ottima - molto veloce sicuramente, ma anche smooth e precisa, sopratutto in condizioni choppy, dove non perde l’edge. Il flex è anche ottimo, con il rail concavo che è un doppio concavo a maggior efficienza. In questo modo si hanno landing più soft e maggior take off, grazie al maggiore edging. La Legacy può fare di tutto, dal boost al wakestyle (anche se non è una tavola wakestyle). Le straps sono sicuramente migliorabili, ma a parte questo, un’ottima tavola.

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L’Ace è una tavola freestyle do-it-all nel Cabrinha range, fra la XCaliber e la Tronic. Se ti piacciono gli sliders, questa non è la tavola che fà per te, mentre se sei più un freestyler/wakestyler orientato verso condizioni reali, ma con una forte motivazione a migliorare, sei nel punto giusto... Per noi è la tavola più versatile del range, e lo pensa anche Nick Jacobsen - è la tavola che lui usa. La Ace 2016 è super veloce, con un rocker aggressivo e una convità quad con un bottom shape a V molto interessante. In acqua ciò si traduce in velocità, responsività e stabilità. Ottima anche nei chops, la abbiamo testata a fondo e ne siamo rimasti molto soddisfatti. La Ace ha più flex di quanto ci si aspetti (usa fibra di Basalto, rigida ma più comoda del carbonio), qualcosa di simile alla Spectrum. Ciò non compromette comunque la performance - c’è un mucchio di pop e và upwind che è un piacere. I rails parabolici danno anche parecchia rigidità, lasciandoci un piacevole feel loose e skatey. E’ una twin tip che siamo sicuri piacerà a praticamente tutti i freestyler, con un occhio particolare a quelli che sono interessati ad una tavola veramente performante.

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Quando parliamo di RPM parliamo di un icona nei kite quando arriva un nuovo kite RPM siamo quindi piuttosto entusiasti... L’anno scorso RPM aveva introdotto il nuovo sistema di bridles IRS, che è rimasto in questo 2016. Nessuna sorpresa qui, era un ottimo sistema. Il leading edge è stato rinforzato con il Dacron DP 175 (anche per gli struts). La prima volta in aria e già si nota un feeling più raffinato - questo per tutto il range 2016 in realtà. Smooth e preciso, con più low end rispetto al 2015. L’RPM è perfetto per molti riders - ottimo per i freeriders alla ricerca di qualcosa di diverso dal solito o per i wakestylers che vogliono un kite che voli basso senza troppi problemi, con un pop preciso ed un semplice handle pass. Va bene anche per il surf, ma tende a spingere molto nei bottom e top turn e quindi bisogna spingere molto la barra per perdere potenza il giusto. Il load e pop la fanno da padrone, sia su acqua piatta che sui kickers, ti sentirai subito a tuo agio con l’RPM. Ideale per provare nuovi tricks in sicurezza. In venti forti si comporta molto bene, anche deep nella wind window - lavora in maniera molto efficiente. Riassumento l’RPM è un ottimo kite su molti livelli - e non ci sono molti kite in commercio che possono dire lo stesso.

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SCAN ME FOR THE FULL TESTS!

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RRD RELIGION MK6 L’ultima versione di uno dei pioniere del wave kite vede un 40% Dacron / 60% Canopy questo comporta un kite veramente resistente, importante per un kite come questo nuovo Religion che deve sicuramente resistere ad eventuali impatti sulle onde. Ad ogni modo anche i vecchi Religion come MK4 (e più vecchi) si vedono spesso in spiaggia, a testimonianza di come faccia parte da sempre del Religion una certa tendenza alla durevolezza. Parlando di profilo, l’MK6 Religion parte dal più grande MK5, con l’introduzione di una diversa wing tip per tutte le dimensioni. Lo scopo è di aumentare il wind range e la potenza del kite, evidente appena in aria l’aumentato low-end. Nel surf onshore, l’extra potenza viene molto apprezzata. La nuova tip ricorda vagamente un feel freeride, senza però rinnegare il veloce turning necessario per un buon wave kite e che ci aspettiamo dal Religion. Come sempre, il Religion è leggero e molto responsivo. Con i venti cross-shore, è sempre uno spettacolo - ti dà il power necessario sull’onda e basta spingere la barra per seguirlo down the line. Bello vedere che RRD non si siede sugli allori ma che continua a migliorare - questo è un vero e proprio nuovo kite, non un semplice update dall’anno prima.

La Pro CSC è una delle 3 tavole con la nuovassima Light Team Construction. L’uso del carbonio, assieme al minimo uso di rinforzi, ci lascia una tavola dal feel e dalla responsività più in linea con uno standard PU surf. Quindi più leggera e con più flex, non ha inserti quindi è per strapless only. Come shape, c’è una doppia concava che parte dal naso e scende fino al primo quarto della tavola. Questo per evitare che il naso affondi attraverso le onde. Quindi parte la seconda concavità per il resto della tavola. Come ormai da moda in queste tavole snubnosed, le rails sono praticamente paralleli e la coda più larga. North ha optato per un setup thruster per questo 2016, con un nuovo sistema di pinne, che si aggancia ai lati invece che alla parte dietro, per evitare la RFBOA SU RD famosa ‘stuck fin syndrome’. La BUIL D S Q N prima cosa che si nota è il float U I A F L - avevamo la 5’5 e sembrava stesse più alta in acqua, ed anche il planing piuttosto rapido. La nuova tecnica di costruzione elimina ogni ‘ping’, ed il tutto è piuttosto smooth - tutto sembra molto rilassato! In condizioni onshore, puoi giocare molto con la ProCSC - il thruster fà il suo lavoro, anche in condizioni di vento più che marginali. Tiene l’edge molto bene anche in condizioni forti, e non farti ingannare dal naso: puoi affrontare le onde senza troppi problemi. La doppia concava aiuta molto e siamo sicuro diventerà ben presto uno standard per le tavole di questo tipo...

P


Introducing the NEW 2016 AXIS Kapua. Born from the desire for a feather weight surfboard that can stand up to the punishment of kiting. In an industry first we built this board using a high performance polypropylene fibre called Innegra which has outstanding impact and compressive strength properties. This results in a surfboard that is strong but light, so light that we named it ‘Kapua’, a Maori word meaning cloud. Each board is hand laminated with pigmented epoxy resin, so no two boards will ever look exactly the same. The Kapua also features a carbon fibre patch to further reduce compression under your front foot, which we’ve covered with a trippy white pattern to stop the black carbon melting your wax on a sunny day. Our global surf team have been testing, tuning, breaking and refining this family of shapes until we can’t think of anything left to improve. If strapless kite surfing is your thing, we designed the AXIS Kapua range to be the best thing you can put between your feet and the water. SIZES 6’0” x 18½” x 2¼” 25.3 ltrs Thruster 3 5’11” x 19¼” x 2 /8” 28.1 ltrs Quad 1 5’9” x 18½” x 2 /8” 23.6 ltrs Quad 5’7” x 18¼” x 21/8” 22.6 ltrs Quad 5’4” x 17½” x 2” 19.7 ltrs Quad

www.axiskiteboarding.com

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+34 928 866 389 @Flag_Beach

Flagbeach

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WIND WAVES SURFARI

BEST BEACH IN AFRICA

DIANIBEACHKENYA www.thekenyaway.com info@thekenyaway.com +254728886821

SEA VIEW OR BUDGET ROOMS

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T H E D A R K R O O M

FOTOGRAPHIC WIZARDRY CON STEPHAN KLEINLEIN IN

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Prima di iniziare il 2016, voglio vedere in retrospettiva dove mi ha portato il 2015 fotograficamente parlando. Il 2015 non è stato un anno tipico come fotografo dell’oceano. Mio padre si è ammalato, il che ha cambiato radicalmente i miei programmi. Non ho fatto molto kite o molte fotografie in acqua come volevo, ma sono stato in posti incredibili ed incontrato gente incredibili, continuando con passione a fare foto quando potevo. Quest’anno mi ha dimostrato ancora una volta che è sempre bene portarsi dietro la macchina ovunque si vada, si tornerà a casa con foto bellissime e momenti speciali. Eccoci quindi con qualche highlight di questo mio strano 2015...

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THE DARK ROOM

Lord Howe Island Un viaggio all’unica ed inimitabile Lord Howe Island, Australia - incredibili panorami, natura, oceano e animali, uno dei top della mia annata fotografica. LHI è anche uno dei posti più belli per il surf, il kite, SUP, diving e tutti gli altri sport acquatici. E’ una località esclusiva e solo 400 turisti contemporaneamente sono autorizzati ad entrarvi. Ci vivono 300 locals, molto amichevoli ed interessanti, un’esperienza unica nella vita. Nel ba ckg ro und vedete la P iramide Ball , l ’ un ica al mo ndo a s puntare dal l ’o ceano .

Squali , d el fin i , p es c i co l o ra t i , t a rt ar u ghe , coral l i . L HI ha tutto q uesto s u p er cl ea n e i n to ccato. Qu al u nqu e d ive r o fre e d ive r l o pu ò test i mo n i a re , b a st a anche sol o p re d e re p inne e m asche ra e p ro va re d i p ersona .

Non una destinazio ne mo lto po po lare il kite - c i s o no lag une p iatte e inc redib ili o nde , tutte vuo te . No n ho fatto mo lte foto, in fo ndo ero in vacanza e preferivo fare kite tanto per cam biare

Fo reste pluvia li – i l p a ra di s o de i paes ag g isti .

Sp iagge re mote e onde inc re d ibil i p e r il s urf ed il k ite . Bl ink y Be ach

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Byron Bay

I n s erata qualche b el tub o in s piag g ia ...

Byron Bay nel New South Wales Australia, la mia base mi ha dato molte possibilità di foto incredibili l’anno passato.

…o s o tto l ’acqua durante una s es s io ne di fre e diving a Cape Byro n .

Fra milio n i di b ait f is h . Bis o g na s empre ess ere pro n ti alla s o rpres a , uno s qualo po treb b e arrivare . Semb ra di es s ere s u un altro pia net a a vo lte .

C o n i l d ro ne , p er a l c u ne im m agini ae re e d al l a cost a d el l ’est d el l ’ Au st ral ia - se m p re q u al cos a d i s p ec i a l e , s o p rat u tto p e r chi non h a m a i v i s i t a to q u esto bel l issimo p aese .

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LA CHAMBRE NOIRE

So p ra l a bel l issim a Byron Bay:

Skydiving Fare fotografie aeree è il mio compito principale come fotografo/cinematografo specializzato nello skydive. Questo lavoro è la principale fonte di finanziamento di tutte le mie avventure fotografiche, e mi dà anche immagini non alla portata di tutti.

5 mes i in Ge r m a n i a , s k yd i vi n g , fa ce ndo v ide o p u bbl ic it ar i e fa ce ndo foto p e r ads e r iv iste :

Un bellis s imo tramo nto tedes co duran te u n salto , prima di andare in Califo rn ia p e r l a f ine del mio 2015

Berlino Nei miei giorni liberi mi dedicavo alla street photografy di Berlino e dintorni: Cose incredibili possono accadere:

Castel l i a Pot sd am e rov ine in un vecchio os pedale p sichiat r ico del l a se cond a g uerra mo n diale . Posti o rmai abbandonat i m a r icchi d’atmos fera e g raf f iti:

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I nc redib ili tricks nella s kate po o l


Gli Stati Uniti California - tutto un altro mondo. Ovviamente il cielo è sempre blu ed i salti suno super divertenti ed incredibili:

Death Valley

I n the evening s o me b eautif ul b arrel s ho ts at the b each … Ven ice Beach I ve r i ame r icani

Un viaggio in Nevada nella Death Valley per finire l’anno. Una location incredibile per i paesaggi e per il deserto ovviamente. Colori e forme surreali: Ed il più grande parco giochi del mondo. Sportivi e fotografi, il sogno americano, niente è impossibile!

E gl i altri americani

Col or i e for me s urreali: E vers o un nuo vo an no , co n n uo ve avvent u re . No n vedo l ’o ra ...

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COS E CHE N O N SA I

LUKAS

P I TSCH

Facendo questa foto, ero piuttosto nervoso, visto che non ero ancora uscito. Quando sale il vento, un fotografo/kiter come me è sempre in dubbio se fare kite o foto. Era solo la terza sessione sulla neve per Moritz Küng! Ma che altro può fare un appassionato di kitesurf in Svizzera in una Domenica come questa? Questa foto è stata fatta con una Nikon D800 ed una lente wide angle 14-24mm. Fare foto con bel tempo è più semplice, grazie alla più luce, al cielo blu ed al panorama mozzafiato, ed inoltre si evita il freddo sulle dita. L’equipaggiamento costoso rende inoltre più sicuri, anche in una tempesta di neve. Questa foto è stata fatta con una Nikon D800 ed una lente wide angle 14-24mm. Fare foto con bel tempo è più semplice, grazie alla più luce, al cielo blu ed al panorama mozzafiato, ed inoltre si evita il freddo sulle dita. L’equipaggiamento costoso rende inoltre più sicuri, anche in una tempesta di neve. Moritz stava usando il suo snowboard di scorta, avento rotto l’altro alcuni giorni prima. Durante questi scatti anche una costola si è rotta... No pain no gain! Una costola di scorta?

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