Lord Of The Rings 4 - Capitolo 1

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HobbiTolkienSaga

Lord Of

the Rings Lo Scioglimento della Compagnia


Vecchi Amici

Un uomo, più che un uomo... uno hobbit camminava su una strada della piccola cittadina della Contea. I suoi capelli splendevano alla luce del crepuscolo. Aveva in mano una pipa e nell'altra teneva un cappello da Sindaco. Bè, il nostro Samvise Gamgee fu eletto ben 7 volte Sindaco di Hobbiville. Ma prima di questo ce ne vuole di tempo per arrivarci. D'un tratto lo hobbit cambiò strada svoltando a sinistra. Camminò diritto finché non si trovò di nuovo a cambiare strada. Il nostro caro amico era vestito elegantemente. Portava uno smoking (una novità in Hobbiville), le scarpe erano dei mocassini di pelle. E sul petto portava una cravatta (altra novità in Hobbiville). Quandò girò si trovò davanti a un viottolo di ghiaia, ai lati c'erano dei pini. In fondo c'era una piccola struttura, aveva una piccola cupola posta in alto e l'entrata era abbellita con due colonne che partivano da terra e arrivavano fin sopra alla cupola. La quale era in vetro colorato. E su di essa erano dipinti due hobbit e un mago che salivano su una barca. Lo hobbit entrò nella struttura. Bè, avrete già capito che stiamo parlando di una cappella per hobbit. La porta, anzi le due porta rotonde erano aperte. Quandò entrò vide che sedute sulle panche in legno c'erano una ventina di persone. Si lasciò cadere su una panchina dove c'era Rosie. In fondo alla sala,


piccola sala, c'era uno hobbit vestito da sacerdote. E alla sua destra c'era una bara. Era ancora aperta. Sam si alzò pian piano per non attirare l'attenzione su di lui. E avanzò fino alla bara. Dentro c'era uno hobbit abbastanza vecchio. Sam gli prese la testa e la baciò. Quindi lo abbracciò e piangendo disse: «Oh Gaffiere!» Queste parole attirarono l'attenzione del sacerdote che stava preparando la cerimonia funebre. «Suvvia, Sam! Tranquillo, lui è ancora parte di te. Pensa che un giorno lo ripotrai incontrare. Ora starà prendendo la barca per arrivare fino alle Terre Imperiture» «Come? Ma per arrivarci bisogna andarci da vivi, non da morti!» disse Sam. «Non è vero... la sua Anima volerà fino al di là del Mare.» disse il sacerdote sorridendo. Sam ricambiò il sorriso. Si alzò e si diresse alla panchina vicino a Rosie. Il sacerdote battè le mani. E la sala, piena di mormorii, si zittì. «Bene, bene» disse il sacerdote fra sé e sé, «Sapete tutti perché siete qua... oggi è un brutto giorno per tutti gli hobbit di Hobbiville. Oggi l'Anima di Ham, o Gaffiere, aleggerà fino ad arrivare alle Terre Imperiture», la sala fu scossa da mormorii, quindi guardarono i vetri della cupola. «Sì, Frodo Baggins, Bilbo Baggins e Gandalf il Bianco» tossì per attirare l'attenzione su di sé. Quindi disse: «Ma! oggi siamo qui per le onoranze di Ham Gamgee, vi ricordo», così l'attenzione si rivolse su di lui. «Bene, ora possiamo continuare! Anche se andrà al di là del Mare, lui rimarrà sempre dentro ognuno di noi. Ricordiamo che ha dato vita a un figlio valoroso di nome Samvise Gamgee»; a questo punto Rosie sorrise e diede un bacio sulla guancia a Sam. «Ricordiamo che Samvise è stato un protagonista nella Guerra dell'Anello. Ricordiamo, infine, che è stato l'unico a non essere incantato dai poteri dell'Anello», si sentì un rumore di zoccoli. Sam ebbe un tuffo al cuore, pensava che fossero i Cavalieri Neri. Ma si ricordò subito che non potevano essere lì... erano stati distrutti. Infatti quando Sam si girò vide un uomo dai capelli scintillanti e aveva occhi grigi penetranti. Tutti si girarono. «Aragorn!» gridò Sam correndo e abbracciando il Re.


«Grampasso!» si udì gridare da due hobbit. Lo avevano chiamato Grampasso, non potevano che essere... Merry e Pipino! Solo allora, infatti, Sam si accorse di loro. «Oh, miei nobili Hobbit!» disse Aragorn. Il Re legò il cavallo all'albero ed entrò. «Scusate il ritardo!» disse. «Siate il benvenuto! Colui che ha reso la Contea un paese libero!» esclamò il sacerdote. Sam, Merry e Pipino si sedettero vicino ad Aragorn. «Arriveranno» sussurrò Aragorn a Sam. «Chi?» chiese Sam. In quel momento le porte si aprirono ed entrarono due persone. «Popolo Hobbit! Vi presento Legolas, l'Elfo; e Gimli, il Nano. Loro sono Eroi della Guerra dell'Anello!» urlò Aragorn. Tutt'e due avevano un abito da cercimonia. Gimli ne aveva uno grigio. Mentre Legolas un lungo vestito verde collina. Solo ora, Sam, si accorse che Aragorn aveva un bellissimo vestito nero e grigio. Tutti rimasero a bocca aperta, compresi Sam, Pipino, Merry e il sacerdote. Aragorn sorrise e pronunciò qualche parola in Elfico. Si sedettero vicino ad Aragorn e non dissero niente fino alla fine della cerimonia. Quando uscirono dalla cappella Legolas volle visitare Casa Baggins. Sam li condusse alla Casa dove iniziò Tutto. «Lobelia Sackville-Baggins non ci vive più da tre anni. Cioè da quando Frodo andò nelle Terre Imperiture. Si dice che credesse che Bilbo e Frodo venissero sotto forma di Fantasmi a riprendersi la casa» annunziò Sam. «Allora entriamo!» disse Gimli, il Nano.


Il Potere


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