Th!sMag Febbario 2009

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: H T I W W E I INTERV

OH, LEGUGOIN S LA C S NO! FURANO ! N H JO

LONDON’S CORNER I BIOZUEN T PROJ C


A

volte non basta crederci, a volte non basta volere, per sopravvivere in questo mondo confuso bisogna saper fare... saper superare... saper godere... saper raccontare, sognare, cercare, coinvolgere... a volte nemmeno ciò ci riesce... ma se almeno una persona per un solo secondo, una sola frazione di tempo è stato spinto per quello che ho fatto, beh allora ecco perchè ne è valsa la pena... TH!Smag è tutto questo... una ragione per cui valere... forse quella possibilità di sognare... forse ancora il motivo per cui vivere... a scopo di creare ci si trova a sostenere, nella prova di coinvolgere ci si trova a partecipare... non c'è niente di simile, niente così vicino al artista è mai stati visto, provato o creato... eccoci qui la squadra che ha fatto la differenza.... TH!Smag... when the night was young...


4. SCUOLA FURANO 7. OH, NO! JOHN! 12. DISCO KIT 13. ROKITshop 14. MIND THE GAP 18. LEGGINS 21. BIOZUNI PROJECT 23. MAMMA BUTTA! 26. GRANDAD’S WARDROBE 28. FABRIZIO DE ANDRè 29. LADY B. 31. GLADshop 35. EXPORTING ZENA 36. LONDON FASHION DESIGNERS 43. LONDON’S CORNER 45. OH MY GOSH! it’s indie rock 47. DESIGN HIGHLANDER 49 MILANO SOS 51. QUESTIONI DI GUSTO



INTERVIEW A SCUOLA FURANO Quando penso ai Scuola Furano penso subito a G funk 3000, Saxada e il remix di american boy, o anche alla prima apparizione su noto magazine TRAX nel 2004 ma tutto questo avviene nei primi anni... Sono passati ben 5 anni dall'inizio e SF è cresciuto, gli hanno promossi tutti... è direi che si stanno per laureare in electro funk con un bel 30 e lode. Con noi ha parlato Borut metà dei Scuola Furano... bella Borut per esserti messo a disposizione di TH!Smag... Ho appena raccontato di uno Scuola Furano molto old skool e ai loro primi passi ma sono passati ben 5 anni, Vi sentite maturi e crescuti ora? e se si cosa è accaduto per far si che ciò accadesse? Beh, dopo cinque anni di cose ne sono successe molte, sia a livello musicale, sia nella nostra vita... per quanto riguarda le produzioni, mi sono reso felicemente conto di non aver mai dato troppa importanza al suono del momento ma piuttosto di fare le cose di pancia, come piacciono a me, senza seguire blog etc. dopo un po di anni mi rendo conto che tutto ha una logica, ed ora sono pronto a fare qualcosa di nuovo, dopo tanto tempo.... Ma po ragazzi mi chiedo come avete fatto ad uscire da una cittadina come gorizia? Secondo me con gli stimoli e gli interessi giusti e' molto meglio vivere fuori i grossi centri, ci si concentra di piu' sull' essenziale tralasciando hype passaggeri e/o comunque non venendo direttamente in contatto con il lato spesso piu' effimero degli stessi. per questo si stava bene qui...ora pero' dico la verita' sta tutto strettissimo, ed i viaggi in treno/macchina/aereo sono luuuuunghi.


Allo stesso momento però ieri stavo curiosando sul vostro myspace e ho notato i ca**o di 250,626 visite nei 4 anni online su myspace direi un gran successo, quanto ha influito sul vostro successo? Quando abbiamo fatto il primo disco, tuttora un buon disco d'esordio mi permetto di dire, myspace non c'era e le cose eran un po diverse, manco i blog spopolavano così tanto, poi però devo dire che è servito molto e tutti i pezzi come saxada e i remix vari messi in free download eran comunque destinati al giro di utenti che frequentavano le pagine... Max power era un EP electro funk contaminato di break con un guizzo di rap italiano... oggi siete sempre questo?? Marco e' in stand-by da un po di tempo e tutte le produzioni + le serate le seguo io. comunque fondamentalmente si, certi amori, seri, non si dimenticano... le cose nuove pero' saranno un bel upgrade spero, non come quelle versioni inutili di skype dove la version 5.2 ha solo tre emoticon in piu'... E’ per il futuro cosa state progettando? Appunto, il disco nuovo, finalmente lo dico, e' in cantiere, in piu' ho un po' di remix in uscita e molti in preparazione, oltre a collaborazioni nazionali ed estere, un 2009 partito con il botto! (e senza feriti o ustionati) Ultimissima domanda borut, myspace ha dato visibilità al mondo come youtube e molti altri secondo voi che ruolo potrebbe avere th!smag per futuri talenti? dipende se sgamate quelli giusti! ahahah...magari la prossima intervista la fate al futuro mago del dancefloor e poi ve la tirate tantissimo dicendo " eh si ma noi c'eravamo arrivati prima..." parlando di his majesty andre avete già fatto bene, il ragazzo spacca. secondo me tutta la linea editoriale deve cercare di continuo di aggiornarsi e vedere le cose prima che diventino mainstream, o almeno scoperte dai piu', cosi la gente inizia a farsi un idea sul vostro giornale e seguire ogni vostro numero, che dite? mi assumete come direttore del marketing/art director/pimp alle feste?


: H T I W W E I V R E INT

, H O ! O N ! N H O J


OH,NO!JOHN! UNO SLOGAN CHE E’ PIU‘ UN GRIDO,CHE TI CATTURA E TI FA GIRARE QUANDO LO SENTI PER STRADA E ALLE FESTE.UN MARCHIO IMMEDIATAMENTE RICONOSCIBILE E FAMILIARE A CHI NE SA QUALCOSA DI COME DIVERTIRSI. LO AVETE VISTO SU PALI DELLA LUCE,SULLE AUTO,SULLA QUARTA DI REGGISENO DELLA RAGAZZA CHE BALLA ACCANTO A VOI IN DISCOTECA. NATO PER CASO E ORA SIMBOLO DI QUELLO KE SI PUO’ TRANQUILLAMENTE DEFINIRE FENOMENO SOCIALE. UN BRAND\TREND IN CONTINUA CRESCITA CHE VANTA FAN IN A LIVELLO MONDIALE,LA BELLEZZA DI 12.400 RISULATI DI RICERCA SE LO DIGITATE SU GOOGLE E… QUESTO INCREDIBILE SUCCESSO è GARANTITO ANCHE E SOPRATTUTTO DALL'ABILITA’ DEI SUOI GENIALI IDEATORI (SANCHO&TONY) NELLO SVILLUPPARE LE POTENZIALITà CHE AVEVA DIMOSTRATO DI AVERE IL PROGETTO FIN DA SUBITO.E CHE NON A CASO SALGONO ADDIRITTURA IN CATTEDRA IN STRATEGIE DI MARKETING ALLA SAPIENZA DI ROMA,TANTO SI SONO DIMOSTRATI EFFICACI I LORO METODI.. E ALLORA,QUALI SONO QUESTI INGREDIENTI MAGICI DEL SUCCESSO? CHI E CHE COSA C’E’ DIETRO ALL’ADESIVO NERO CHE GRIDA OH, NO!JOHN!? LO CHIEDIAMO AD UNO DEI FOUNDER: ..............................................................................SANCHO RAMONE >>


innanzitutto come nasce questo slogan? La bizzarra frase: “OH,NO!JOHN!” nasce per caso durante la creazione di artworks che usavamo per arredare le nostre serate,i nostry primi party privati.Stavamo applicando un collage di fumetti d’autore su una particolare struttura..tra i tanti ritagli salta fuori proprio quell’eslamazione! Coglie da subito la nostra attenzione e ne diventa un simpatico tormentone tra di noi….quindi decidemmo di usarla per nominare i nostri appuntamenti…e nasce il primo flyer “OH,NO!JOHN!”. La parte piu’ interessante e coinvolgente di tutto il fenomeno e’ sicuramente lo stickergame….la prima volta che mi sono trovata davanti a uno sticker ero a padova,ma so che siete partiti da firenze per arrivare a tappezzare l’italia! in cosa consiste esattamente e come e’ nata l’idea? L’idea di costruire una distribuzione e comunicazione alternativa per la propria espansione nasce quasi per scommessa dopo aver osservato l’incredibile passamano dei primi adesivi tra gli amici. Quel semplice gesto poteva diventare realmente il motore fondamentale del nostro progetto se promosso in maniera esponenziale. Mettemmo on-line un semplice sito web che raccontava tramite immagini gli stravaganti viaggi dell’adesivo con la possibilità a tutti gli utenti di collaborare attivamente alla diffusione dell’esclamazione “OH,NO!JOHN!” proprio come in un gioco…. Naque lo “stickergame”.

Ma non solo, è anche diventato un’ottimo contatto sociale che ci permette di poter conoscere e collaborare con innumerevoli persone ed artisti. Fondamentale sara’ stato anche il ruolo di internet,blog e piattaforme sociali come facebook…tutto all’insegna del “virale” e non convenzionale! oggi come oggi quant’e’ importante saper stupire per essere vincenti?

Bhè..è inutile dire che il canale più importante del mondo di oggi sia Internet,che a noi ha giocato un ruolo primario,come tutti i social network,impossibile non lavorarci sopra…poi i risultati specialmente in progetti ad espansione “virale” sono davvero considerevoli. In un mondo dove tutto è già stato inventato sicuramente non è facile emergere……anzi! Ma ho sempre pensato che le vere idee di successo siano quelle nate spontaneamente dalle persone,come magari un tormentone musicale,e non da “studi a tavolino”. Vince sempre chi riesce a trasmettere emozioni..e queste doti non si comprano. Quali altre sorprese dobbiamo aspettarci da voi?

Ma sicuramente un nuovo sito Web……una Community dedicata ad“OH,NO!JOHN!”!!!


il fenomeno oh,no!john! ha cosi preso campo da vantare una lunga serie di imitazioni non autorizzate ed emulazioni di vario genere…. e’ vero che l’imitazione e’ la piu’ sincera forma di adulazione ma non e’ anche irritante a volte? Le imitazioni ci hanno sempre divertito e sorpreso! Ne abbiamo viste davvero tante e come dici te ,è il chiaro segno che qualcosa ha funzionato! Al contrario quello che ci ha fatto allarmare sono state le contraffazioni vere e proprie! Ho ricevuto in omaggio una t-shirt “oh,no!john!” contraddistinta da un’attenzione ed una cura particolarissima per i dettagli …contenuta in un packaging stiloso che imita le copertine di 45 giri. da questo brand ne e’ partita anche una linea di abbigliamento? Abbiamo intenzione di usare questo progetto anche per esprimere le nostre creatività ,le nostre idee….ma per il momento abbiamo solo creato piccole serie limitate di t-shirt,non ci stiamo cimentando in questo canale visto il grosso lavoro che svolgiamo per tutto il resto…od almeno finchè non avremo trovato la giusta partnership di produzione. Oltre che ad essere stati invitati da alcuni docenti dell’universita’ la sapienza di roma,siete stati presi come “case history “,come esempio nell’edizione italiana del testo americano “guerrilla marketing revolution” del pubblicitario statunitense “jay c. levinson”,il che vi ha messo in primo piano rispetto agli altri progetti,ve lo aspettavate?

Bhe..no sinceramnte anche se eravamo stati contattati anticipatamente!E’ stato un bel modo per iniziare l’anno 2008 per noi con la comparsa su questo importante testo! Comunque la scelta penso sia stata influenzata da una particolare azione di “Guerrilla Marketing” messa in atto durante una tappa dello Snowboard World Cup a Saas Fee in svizzera..una vera e propria invasione in campo gara di pupazzi di polistirolo che portavano il nostro grido “OH,NO!JOHN!”……per il vostro divertimento vi consiglio di cercare on-line gli articoli riguardanti questo caso… Ora che abbiamo detto cosa e’ “oh,no!john!”,ci interessa sapere che cosa e’ per voi!si propone di essere solo una seppur importante tappa del vostro percorso,o una scommessa di vita? E’ iniziato tutto per gioco e si è trasformato in un fenomeno inaspettato….oramai JOHN e con noi,tra di noi,vive nei nostri pensieri e progetti….più che una scommessa è un Lifestyle! Oh,no!john! propone da qualche mese il pre-serata al bond sul naviglio milanese,diventato oramai un fisso appuntamento super-stylish,come e’ nata l’idea di avventurarsi nella nightlife milanese? Grazie ai social-network,dopo diversi anni ho ritrovato un amico ,Umberto Gabriele che prima lavorava in Toscana come promoter,trapiantato poi in Milano come cool-hunter.Visto il mio progetto interessante,mi ha proposto questa idea vincente. Il 3 ottobre partì ufficialmente il pre-party OH,NO!JOHN! al Bond !


Ci vuoi parlare del “bizarre toilet” all’interno del locale? E’ un secret-spot,un bagno vero e proprio, all’interno del BOND dove chi ne è consapevole e consensiente, ha la possibilità di rimanere in intimità a posare nel set fotografico più esclusivo e sensuale della nightlife milanese. Angelo Ferrillo di Damaged People,il fotografo professionista che cattura i momenti più passionali di questo progetto,lo definisce così: “Bizarre Toilet è un esperimento mediatico visivo,una sorta di provocazione,un decente viaggio introspettivo in se stessi…la vera e propria voglia di essere ciò che si vuole..almeno una volta,almeno un secondo..!! Liberarsi del quotidiano ed affogare in ciò che ci piacerebbe essere e mostrare di noi stessi…!!! Ultimissima domanda…come vedi tu il progetto th!smag? Ammiro tutti quelli che con coraggio ed energia portano avanti i propri sogni e progetti. TH!MAG avrà un bel futuro senz’altro se continuate così! Avanti tutta!


Oggetto: la festa da asporto, ovvero il party emozionale per tutti! DISCOkit® è una factory creativa creata e curata da TAJIbpm, alias Tatiana Carelli, scrittrice Mondadori, e Giuseppe D’Alessandro, sound designer e producer internazionale. DISCOkit® promuove da tre anni diversi progetti di condivisione realizzati poi in festival musicali, fiere d’arte, esposizioni ed eventi vari, luoghi chiusi e aperti. L’obiettivo: DISCOkit® desidera portare in giro emozioni, condividere uno spazio stimolante, ogni volta diverso per tutti coloro che desiderano parteciparvi. Attraverso la sua particolare costituzione, pensata per adattarsi a ogni luogo nuovo senza problemi, DISCOkit® si compone e scompone in breve tempo. Un vero party takeaway. Come nasce: DISCOkit® nasce come un kit di stimolazioni take away, ovvero un insieme di opere d’arte racchiuse in una chirurgica valigetta Kartell, simbolo della riproducibilità, in cui viaggia un mondo ricombinato negli elementi primi: suono, immagine, parola. Dal kit, ovvero l’artista-prodotto creato da vari artisti nel senso più ampio del termine (sound designers, scrittori, videoartisti, tecnici del suono ecc…), DISCOkit® sviluppa l’evento take away. I tre elementi di immagine, musica e parola ricreano un ambiente in cui le persone possono emozionarsi e comunicare. Un evento ad alta densità sensoriale. L’EVENTO ARTISTICO Ogni serata proposta si basa sull’utilizzo dei tre elementi base di DISCOkit: parola, suono, immagine. La stimolazione è tanto visiva, quando uditiva e tattile. MUSICA Il dialogo nella musica. Strumenti che conversano tra di loro in improvvisazione elettronica. ONEBOY, più che un gruppo musicale, è un concetto: l’interazione tra il digitale e l’analogico, tra dj, computer, macchine, basso, flauto, trombone e altro a seconda dell’occasione. ONEBOY è un ensemble modulare di elementi sonori intercambiabili per dare valenza, più che al personaggio, al suono.


T I OK true vintage clothing

R

la moda del passato rinasce nel presente..

Nella moda il termine vintage viene utilizzato per

Basta scorrere le miriadi di foto per rendersi

esprimere una rivisitazione del passato in ambito

conto che più di un negozio questo rappresenta

odierno; definita in francese come "Mode

un vero e proprio paradiso vintage. Nasce o per

Vintage" e in inglese come "Fashion Vintage",

meglio dire inizia il suo persorso a Londra nel

il capo o l'accessorio tipico di questo attributo

1986, in una Camden stravagante e ricca di

si caratterizza e si distingue dagli altri non per il

opportunità; prende il largo nel tempo fino ad

suo utilizzo nel passato, ma per il valore che

allargare i suoi confini in quattro negozi di Londra:

questo progressivamente ha acquisito nel

Camden, Brick Lane e Covent Garden.

tempo, per le qualità di unicità e irriproducibilità e

Nel sito www.rokit.co.uk l'assortimento è

per averne caratterizzato alcuni tratti storici.

vastissimo: giacche, maglie, felpe, abiti, polo,

Come il ritorno del vinile in campo musicale o

scarpe si alternano in un'incredula fantasia di

l'uso del bianco e nero nella fotografia e nel

forme e colori a cappelli, jeans, occhiali,

cinema, così anche nell'abbigliamento la ricerca

cinture, costumi e quant'altro. Ce n'è veramente

di abiti vintage è sempre più ricercata da stilisti e

per tutti i gusti e per tutte le età..

clienti. Nei giorni nostri questo desiderio si

Il fattore comune suggerisce originalità, distinzi-

materializza grazie ai molti negozi sparsi in Italia e

one, fantasia, qualità di una moda

all'estero i quali facilitano la ricerca e garantiscono

che non vuole seguire, a tutti i costi, una realtà

che l' "ossessione" che tanto impossessa

mediatica che condiziona il nostro

l'acquirente si realizzi. Bisogna dire che è proprio il

stile di vita, il nostro pensiero, il nostro essere..in

caso del Rokit una miniera d'oro, definita nel sito,

una sola parola....VINTAGE!!!

e come è possibile dargli torto...


BY MATTEO RUBBETTINO


E’ di nuovo venerdì!!! Sono quasi sbronzo… <<e che te lo dico a fare Ernesto??? Io da qui non me ne vado prima delle cinque…>> Sono al terzo drink. Ho addosso una t-shirt pessima. Ormai adotto il criterio di scelta casuale per la selezione di ciò che mi “sputo” addosso per uscire. Sulla mia maglietta di stasera, color pesca, c’è scritto “greetings from sicilia!!!” con una simpatico cannolo che ammicca stampato di fianco. Fa molto menefreghismo. Ma chi diavolo me l’aveva regalata??non importa… C’è la tipa qui di fronte che continua ad ammicare. Peccato somigli vagamente a Moira Orfei. Il dj ha appena messo su “Mercury Tears” dei Chromeo. Il dj è uno tosto. Peccato che a fine serata io stia architettando di riempirlo di botte perché la scorsa settimana si era beccato le “amorevoli attenzioni” di una che volevo portarmi a casa. <<Ernesto non mi devi stare addosso!!!se vuoi tornare a casa vai…>>. Rompe sul serio Ernesto. Lunedì ha un esame. Beh,anche io. Siamo nella stessa facoltà. Si ma io sono uno di quelli che se la cava. Anche se gli ultimi dieci esami sembrano dimostrare il contrario. Inezie… Mi soffoca non godermi la vita!!! Mi opprime solo pensare di essere ammanettato alla serietà. Il locale stasera è pieno come al solito. C’è il solito gruppo di alternativi. Quelli veri… E il gruppo enorme dei “falsi alternativi”. Quelli che hanno come obiettivo di vita il dover somigliare agli alternativi veri. Sfigati… “To Yourself” - David E. Sugar. L’ultimo Long Island me lo sto davvero godendo. Scambio quattro chiacchiere con un demente. Cerca di farmi capire quanto si stia divertendo, e quanto sia bello stare in mezzo alla “gente giusta”.

Mi racconta che il giorno prima ha dato fuoco ad una foto di lui da bambino. Era il suo rito di passaggio all’età adulta. L’amico che è con lui ha tatuato sul collo la “bocca con la lingua di fuori” simbolo dei Rolling Stones. Gli dico sorridendo che preferisco i Beatles. Sembra non capirmi… Sono un po’ altezzoso. Lo sono sempre stato. Ma mi rendo conto che in fondo sono solo un pivello. Vivo in una sorta di “cartone animato” la cui trama è intrisa di superficialità. Vivo ogni giorno come se fosse il primo dal mio atterraggio su questo mondo. Mi godo la serata. “Let there be light” - Justice. Un tizio si avvicina al dj e chiede se è possibile mettere su un pò di house commerciale: <<bob sinclair…qualcosa di quest’estate!!!>>. La ignorante spavalderia del “semplice”. Alcuna gente non si rende conto che non si può chiedere a Mozart durante un suo concerto di suonare la sigla di Happy Days. Ora do un cazzotto in pieno volto ad Ernesto. E’ un angoscia questo ragazzo. Gli pago da bere. Mi ricorda che il padre gli spezza le ossa se non passa l’esame. In fondo lo invidio. Intanto rido. Ci raggiungono altri due nostri amici. Sono anche loro molto carichi. Buttiamo giù subito altri due giri alcolici. Adesso inizio ad essere veramente sbronzo. Mi lancio in pista, lasciando tutto il peso del vivere quotidiano sotto le mie suole. Ci salto su ferocemente cercando di lasciarlo per sempre lì su quella pista insieme alla polvere e ai cubetti di ghiaccio. The Looks - Mstrkrft Move My Body – Tiga (Soulwax remix) To Protect And Entertain – Busy P (Crookers remix)


Adesso inizio a focalizzare la mia attenzione sul mega panino che mi aspetterà all’uscita dal locale. Quelli che amo definire “da ricovero”. Ci sono tante donnine carine stasera. Tutto è molto stimolante. Mi stupisco sempre di più dell’effetto ipnotizzante del seno femminile. Un giorno sono sicuro che un paio di tette assumeranno il controllo dell’intero universo e ci piegheranno al loro volere, di qualsiasi natura esso possa essere. Prendo ancora da bere e mi siedo ad un divanetto a bordo pista. Si avvicina un losco personaggio strafatto e stracarico di qualche stupida sostanza che morde il collo alla vita, accelerandola per un secondo ma rallentandola per più di qualche anno. Mi offre una “pasta”. Ridendo sotto i baffi annuisco e rispondo: <<si magari uno spaghettino al sugo…>>. Mi becco un vaffanculo. Scatto in piedi mosso da una geniale intuizione e mi avvicino al soggettone. Gli chiedo scusa e confesso che ero stato così scontroso perché il dj (mio caro amico) mi aveva detto di lui che fosse un grande stronzo fattone figlio di p……a pronto a fottere il prossimo. Scappo verso l’uscita mentre il tizio si avvia verso il dj con fare alquanto minaccioso. Mi assicuro con la coda dell’occhio che il selvatico pezzo grosso lanci quanto meno un subwoofer sul mio “amichetto” ed esco fuori dal locale. Però ora che ci penso bene stasera ho ascoltato tanti pezzi che spaccano. Rientro e mentre tutti sono impegnati nel gestire la rissa mi avvicino furtivo alla consolle e rubo un po’ di cd a caso. Tra i quali The Best of Den Harrow. Scappo speditissimo verso casa, estremamente contento per l’epico finale quando un pensiero atroce mi scuote: <<cazzo ho dimenticato il panino…>>


NICOLE PACIELLO www.flickr.com/photos/horrorette


LEGGINS A cura di Marco B. with Ceci.


Leggins.la prima cosa che viene in mente a sentirli nominare sono i popolari pantacollant che ogni brava indie girl ha a tonnellate nell’armadio. e invece no. Indie lo sono sicuramente.Ma non li puoi indossare a meno di non avere uno strano gusto estetico. Sono di Vicenza e sono tre ragazzi che la passione per la musica ha fatto unire in un gruppo dalle sonorità interessanti,a metà tra Franz Ferdinand e Arctic Monkeys. Noi di TH!Smag,che abbiamo fiuto per i talenti emergenti e loro hanno le carte in regola per arrivare in alto, ve li facciamo conoscere con un’intervista,fatta in un modo un pò...“particolare”...

Prima di tutto le basi... descriveteci la vostra musica! Bene, allora il problema di fondo è che non sappiamo nemmeno noi realmente descrivere la nostra musica. Possiamo provare a dare un nostro giudizio che può essere benissimo contrastante con altri. Possiamo descrivere il tutto con una sola parola "ODIO". Musicalmente e strumentalmente parlando attingiamo parecchie fonti da un hardcore vecchio stampo e dalla new wave anni 80; sembra perciò scontato chiedersi che cazzo possa uscirne. Bè NOI. Abbiamo rafforzato molto di più la tecnica usando parecchi contrattempi e cambi di tempo. Il nostro obbiettivo principale è comunicare questo messaggio di odio profondo che teniamo dentro a più persone possibili nel pianeta. Strano che vi basiate su un sentimento negativo piuttosto che su uno forse più commerciale e sfruttabile come l'amore,tipico tema intramontabile della musica. Eppure è così, più che d'amore si vive d'odio e di disprezzo nei confronti di cose e persone,

ma ci fa più comdo pensare che si viva d'amore quando in realtà stiamo mentendo a noi stessi l'essere commerciali non è per niente qualcosa che ci si addice. A questo punto sorge spontanea la domanda e voi..cos'è ke odiate? Odiamo la società malsana in cui viviamo, l'essere comandati da persone che ci impediscono di essere noi stessi,odiamo chi vuole dire ( a noi tutti compresi voi ) cosa sia giusto o sbagliato , odiamo i principi etici creati solamente per comandarci. Concetti importanti quindi che si riflettono anche nella vostra musica sono anche queste idee che vi accomunano tra voi?come vi siete conosciuti?come avete iniziato a suonare insieme? Certamente. Bè non vogliamo stare qui a parlare del passato più remoto, in quanto prima dell'attuale formazione suonavamo cose totalmente diverse con messaggi bene o male non uguali a quelli che cerchiamo di inviare ora.


E‘ stata quindi una crescita e un'evoluzione in più sensi… che si prevede continuerà?cosa avete in progetto per il futuro? Deve continuare a meno che non subentrino problematiche di vita o di morte ,che non escludiamo ,durante il nostro percorso. Attualmente stiamo lavorando al nostro primo album che verrà registrato a Luglio e che uscirà sotto " Disastro Records ". La distribuzione sarà globale, attualmente i nostri canoni disponibili sono l'Europa intera , Giappone e States, ma chiaramente anche ovunque venga richiesto. Abbiamo appena finito di registrare un promo che verrà anch'esso messo in commercio ma solo digitalmente. progetti power!! sec me si vedeva ke eravate portati x cose in grande sin da quando ho letto sul vostro myspace (che ricordiamo è: www.myspace.com/leggin sita) che avevate già fatto un'intervista per VICE. Si, siamo stati intervistati anche da loro!

E ora da TH!Smag ke è ancora più figo! Infatti siamo molto onorati! Anzi vi ricordiamo dove potete trovarci nei prossimi appuntamenti. Stiamo organizzando un tour in Italia fino a Maggio perchè poi staremo fermi per la pre produzione dell'album. Nel frattempo toccheremo anche Inghilterra,Germania, Francia e molto probabilmente gli States in Marzo. Bella! In bocca al lupo,in culo alla balena e ki più ne ha più ne metta grazie per la disponibiltà speriamo ke il nostro mag vi porti ancora più successo. Grazie mille a voi e a tutti i lettori di TH!Smag che spacca gli ani di tutti. Vi lasciamo con questa frase che dovrà farvi riflettere a lungo: Non affoga colui che cade in acqua - ma affoga chi male incappa. E ce lo siamo ricordati cazzo…


Il progetto Biozuni nasce nel 2006, prendendo il suo nome daantichi idoli della Mitologia Europea, per identificare tre artisti e personalitĂ che prendono ispirazione dalle magiche atmosfere della notte. La fusione di queste tre anime musicali ognuna contaminata da stili e generi musicali differenti, da vita a produzioni che variano da una groovy Electro House ad una Tech-House contaminata da l'ondata minimale che sta influenzando l'attuale scena musicale elettronica. Tre ragazzi, Essij (S. Campagna), Andrea Mocce e Junolab (V. Zuffanti) che provengono da tre diverse scuole di pensiero ed esperienze musicali, ma che in questo progetto trovano la giusta intesa in un mix di groove sincopati e ricerca di emozioni,progressioni sonore e minimalismi. La Biozuni Project performance, inoltre cerca di distaccarsi dalla solito live set, reinventandolo, allontanandosi dalle sequenze quantizzate e proponendo un vero live Synth, Fx improvvisation Set, che in ogni volta si colora di differenti sfumature ritmiche e musicali.


3 domande sulla live performance

essi j

junolab

andrea mocce

COS'E’ PER VOI UNA LIVE PERFORMANCE? Una live performance secondo me è uno spettacolo in tempo reale, realizzato miscelando suoni e manipolando una serie di macchine producendo un’intuizione artistica dinamica, creando insieme al pubblico una cosa sola e un’emozione comune. DOVE PUO’ ARRIVARE IL LIVE? Noi con il nostro live abbiamo raggiunto un buon livello sonoro ma la tecnologia futura ci può regalare ancora moltissimo, la nostra esibizione deve raggiungere il piu’ possibile l’importanza di un vero concerto di musica elettronica originale e di primissimo livello. OLTRE AL DJ SET COSA VORRESTI VEDERE TRASFORMATO IN UN LIVE? Secondo me una live performance e cercare di modificare il dj set in qualcosa di piu’ originale e creativo amalgamando suoni e improvvisazione non rispettando tutte le leggi della quantizzazione musicale, trasformando il tutto in un vero cocktail sonoro sicuramente accattivante e innovativo.

COS'E’? PER VOI UNA LIVE PERFORMANCE? Esprimere noi stessi attraverso la nostra musica, improvvisando suoni, rumori, atmosfere fondendoli all'interno del set, staccandosi dalle sequenze quantizzate delle varie groove box e sequencer, che ormai da qualche anno stanno sostituendo piatti e cd con pattern preparati in studio e spesso eseguiti solo in play. DOVE PU˜ ARRIVARE IL LIVE? Credo che il Live set si evolverà verso il live composing con batterie elettroniche, controller, computer e synth e sempre di più affiancata da performance visuali. OLTRE AL DJ SET COSA VORRESTI VEDERE TRASFORMATO IN UN LIVE? Spero che in futuro nascano delle vere e proprie Crew di musicisti elettronici, che insieme creino il live set suonando e improvvisando ognuno il proprio strumento elettronico; esperimenti di questo genere si sono gia' visti in ambiti musicali più smerimentali, ma potrebbero prendere campo un po' di piu anche nei vari generi dance.

COS'E’? PER VOI UNA LIVE PERFORMANCE? Un viaggio attraverso la musica, cercando di carpire le esigenze della pista e rimandare un feedback di emozioni, sensazioni tradotte in musica. DOVE PUO’ ARRIVARE IL LIVE? Credo che ci siano svariate possibilita' di evoluzioni del live; per quando riguarda il mio lavoro, nei miei set, la mia personale evoluzione e quella di unire alla mia selezione musicale,un lavoro di rielaborazione live attraverso l'effettistica e il looping dal vivo, ridisegnando spesso totalmente il set, ridefinendo il concetto di dj non come selezionatore di dischi, ma come manipolatore di suoni e creatore di emozioni. OLTRE AL DJ SET COSA VORRESTI VEDERE TRASFORMATO IN UN LIVE? Spero che la tecnologia digitale aiuti sempre di piu' noi dj , fornendoci strumenti per la manipolazione live e looping, per il resto l'evoluzione del set che ha intrapreso il progetto Biozuni credo che sia in linea con evoluzione musicale del live che il mondo della musica richiede


: A T T U B A M M A M CREMA DI LAT T E N I E C L L’A PREPARAZIONE DELLA CARNE :

Lessare la carne d'alce in acqua legger-

mente salata con una carota, un gambo di sedano e una cipolla steccata con alcuni chiodi di garofano. Cuocere finché la carne risulta tenera (circa un'ora). Quando la carne è fredda, tagliarla a cubetti. PREPARAZIONE DELLA CREMA DI LAT T E Tritare carota sedano e scalogno e cuocerli lentamente nel burro, aggiungere poco vino bianco (o grappa) e a cottura ultimata omogeneizzare con un frullatore. In una pentola piuttosto capiente sciogliere 50/70gr di burro, toglierla dal fuoco e aggiungere un cucchiaio colmo di farina, noce moscata e sale. Mescolare il tutto molto bene in modo da evitare i grumi. Aggiungere poco alla volta, mezzo litro di latte. Mettere su un fuoco moderato e mescolare fino a che il composto prenderà consistenza, aggiungere le verdure omogeneizzate e continuare a mescolare. Quando la crema avrà la densità giusta incorporare la panna e alcuni fiocchetti di burro; aggiungere i cubetti di carne... e tenere in caldo. PREPARAZIONE DELLA PUREA DI MELE Sbucciare e tagliare a grossi pezzi le mele renette, metterle in una pentola con poca noce moscata e cuocerle con pochissima acqua a fuoco moderato finché saranno disfatte, aggiungere le prugne secche snocciolate e tagliate a piccoli pezzi. LESSARE LE PATAT E

Servire l'alce con purea di mele e patate lesse.

buon appetito...


NICOLE PACIELLO www.flickr.com/photos/horrorette



S ’ D A D N GRA E B O R D WAR Per riferimento mag lie: WWW.WOLFGAN GVAU

LT.COM

Il vintage rinasce con un volto nuovo..il richiamo al passato è sempre

unico nel suo genere ma le idee profumano di presente..evitate quindi di svaligiare gli armadi dei padri e di saccheggiare i bauli dei nonni...

1 Bonnie Raitt

from Sep 3, 1977 green $ 68.00 2 Brent Bourgeois from Dec 31, white $ 34.00 3 Jules Broussard from Nov 2, 1982 brown $ 43.00 4 Ready for the world from Dec 31, 1986 black $ 38.00 5 Eddie Money from Dec 31, 1982 red $ 58.00


6 Hot Tuna from Dec 31, yellow $ 62.00 7 Robin Trower from 1975, grey $ 52.00 8 George Benson from Dec 31, 1980 brown $ 53.00 9 Grateful Dead from Dec 31, 1983 white $ 92.00 10 Bill Graham Presents from 1983, blue $ 38.00 11 The Tubes from 1983, violet $ 62.00 12 Haight Ashbury Street white $ 32.00

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7

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11

10 9

Dal suo appartamento, all'angolo di Haight Ashbury, Gene Anthony durante il Summer of Love ha testimoniato lo straordinario pellegrinaggio di giovani provenienti da tutto il paese in cerca di risposte e di amore, e ha catturato le incredibili vignette attraverso la sua lente.

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La moda, effimera per definizione, non è che un’ espressione temporanea, ma le canzoni di De André restano per sempre. Questo mese dedichiamo uno spazio del giornale al cantautore, all’artista, al poeta (scegliete voi quale epiteto è più appropriato), vanto del capoluogo ligure, che a Febbraio commemora la morte del compianto “figlio”. Sì e svolta, per l appunto, la 37 edizione di Primavera- la premiata rassegna genovese che proponeva molteplici occasioni per la casa, il tempo libero, lo shopping, l’ artigianato, l’ abbigliamento- la quale ha avuto luogo in Fiera a Genova e che si è protratta fino al 26 Febbraio; edizione targata Fabrizio De André, che ha proposto diverse iniziative molto interessanti, sia dal punto di vista visivo, che uditivo. ”Se parole e suoni fossero colori” è un’originale mostra di sedici tele, proposta dalla pittrice Cinzia Ghigliano, che è riuscita a fondere perfettamente insieme parole, immagini, suoni e colori; inoltre ogni dipinto è accompagnato da un sottofondo che ripropone una selezione di canzoni tratte dagli album del cantautore: “La Buona Novella” “Anime Salve” “Creusa de Ma” e “Le Nuvole”. “Faber nel giardino della creatività e dell’amicizia” è il titolo di una rassegna fotografica, composta da foto selezionate da un album di famiglia, che ritrae l’artista durante uno dei suoi soggiorni a Villa Bozano, il tutto a cura del Club Fabrizio De André di Valle Scrivia. In particolare il 18 Febbraio, data di nascita di De André, Primavera ha offerto un concerto commemorativo, nel quale sono saliti sul palcoscenico, nello Spazio Musica della galleria del padiglione, i Desamistade, gruppo originario di Cuneo nato come cover band, che brillantemente esprimono l’ascendente etnico della musica di Fabrizio grazie all’impiego di strumenti popolari come la fisarmonica o il mandolino piuttosto che percussioni di vario genere, oltre che i classici “ferri del mestiere” come la chitarra e il basso. Oltre alle proposte di cui ho parlato sopra, la Fiera genovese ha offerto molti altri spunti davvero interessanti per alcuni, probabilmente insipidi per altri; quel che è certo è che l’atmosfera che si respira a Genova fa trapelare il grande cordoglio della gente di una città che sembra cullare in un abbraccio materno il ricordo del suo “figlio” preferito.


KATIE’S FASHION SENSE

B Y D A By L

Buondì ai lettori di TH!Smag. Il vostro donnino da Marte vi propone tendenze e newstyle partoriti direttamente dalla sua mente avanguardista (ovviamente tutto ciò è puro sarcasmo!). Bé tralasciando il fatto che nella nostra LondonCity stanno tornando e rispopolando anni 90' e grunge e la grande mela come al solito ci propone di tutto e dì più, guardandomi intorno, guardando voi e svariati siti, tra cui uno dei miei preferiti lookbook.nu, ho ponderato che nei mesi futuri ritornerà o anche non è mai morto,il famigerato stile punk, ma non quello robboso e marcio che ci piace ricordare, ma un punk soft tipo shoegaze un po' 80' ma non troppo plasticoso, fatto di piccolezze e con un mood elegante ma antisbatti quello che io definirei: il GLAMOURPUNK. No, non ho inventato nulla di nuovo, figuratevi la mia amata Vivienne Westwood è 40 anni che tira avanti così, però tirate a lucido giubbotti di pelle e chiodi (magari vintage che ci piace tanto), abbinateli a camice con jabeaut, minigonne in similvinile e calze integre (quelle strappate hanno un po' rotto!), pochette firmate e sfiziose, tacchi vertiginosi o stivaletti, magliette di gruppi musicali, cinturoni e mille collane lunghe, chi più né ha più né metta mischiate tutto con eleganza (e arroganza) e potrete realizzare (o riutilizzare) abbinamenti fabulosi in un modo nuovo originale. Nel prossimo numero del nostro amato TH!Smag (se mai ci sarà) vi proporrò qualcosa di più elegante, se avete idee da proporci o volete insultarmi contattateci!


....Rivordate il motto è; non si buttà via nulla perchè tutto ritorna!....


GLAD URBAN AND STREETWEAR STORE

TH!Smag questo mese si sposta nella Genova

specifico come glad esistiamo oramai da tre

che vale..nella Genova che vive..nella Genova

anni abbondanti, quindi penso che dei negozi

che diverte e fa divertire..nella Genova che

casual, streetwiar, sneakers della nuova leva

propone, che osa... TH!Smag questo mese ha

siamo uno dei più antichi tolti alcuni capi storici

come destinazione ..Glad..

della moda genovese. Sul dove vogliamo

"Ciao Albi, ti presentiamo ufficialmente TH!Smag,

arrivare..bhè vi posso dire che abbiamo già

nello specifico la rubrica di moda.." "Ciao raga..

quattro punti vendita sparsi per Genova e già

siete venuti direttamente dalla riviera?".."Bhè io vi

così non è facile, mi spiego: i giovani sono

presento ufficialmente Glad..che dire..date pure

sempre quelli e nonostante la gente abbia

un'occhiata..". Il negozio è ampio e colorato...si

sempre voglia della novità, della cosa figa è

respira subito un clima amichevole..lui stesso ci

difficile tenere il passo perchè comunque non

spiega che la gente, per lo più giovani, sono

siamo a Milano. Sicuramente sarebbe bello

contenti di venire perchè gli sembra di stare in un

esportare il negozio in giro per l'Italia ma per ora

salotto..

ci accontentiamo così, del lavoro fatto e ci

Come prima domanda chiediamo ai

concentriamo quindi su quello che ci aspetta....

negozi di parlarci della tendenza di

"oh raga fate pure quello che volete..provate

oggi, cosa và di moda, perchè siete

quello che volete..io sono qua se avete

qui e quali prospettive avete per il

bisogno".

futuro?

Una domanda banale ma

Che domande pretenziose...bhè subito da

indispensabile..

"sboroni"...bhè intanto ciao a tutti... Noi nello

il nome glad da dove nasce?


Bhè l'idea nasce da un'inventiva del mio capo; in

associato ad uno idea figa cercando sempre di

un primo momento essendo un negozio unico

mantenere i prezzi contenuti e questo già

ed essendo più streetwiar, skeater, tempo libero

dovrebe essere la prova che noi proponiamo

il nome era URBANA ma il nome durò

senza seguire. L'arma a doppio taglio però è

pochissimo per delle divergenze artistiche fra i

che la persona si possa identificare nel

due soci...si decise per GLAD in quanto

marchio....DRINNNNN!!!!....

GLamour And Design....."Scusami volevo

"Telofono..scusate..pronto??..." Scusate... ci

provare...una felpa".."Certo...aspetta che ti cerco

sono comunque molti negozi che hanno aperto

la taglia...cosa vesti?...una M?..raga arrivo subito"

dopo di noi molto competitivi..ognuno di questi

Eccomi scusate...è sabato pomeriggio...è

cerca di crearsi la propria moda accostando una

l'happy hour..

cosa basic e poi personalizzarla con qualcosa

Allora, una domanda specifica..Glad

che puoi prendere dal tuo negozio di fiducia...in

nasce per lanciare la moda o per

questo caso Glad..e renderla particolare.

seguirla?

Voi che comunque cercate di

No, decisamente per lanciarla...è una domanda

rinnovarvi ogni sei mesi, più o meno, vi

un pò trabocchetto però mi piace, nel senso

è difficile farlo in una Genova dove i

che ci sono state tante ricerche di autoproduzi-

ragazzi fanno fatica ad andare avanti,

one per creare un marchio che non si chia-

a cambiare?

masse Glad ma Nuggets che si possa esibire su

E' difficile perchè il genovese medio è un pò

felpe, t-shirts e quant'altro. E' stato fatto

"pecorone", nel senso che và in classe, nello

cercando di unire una ricerca di materiale buono

spogliatoio e vede cosa hanno i suoi amici..


si rischia così di avere un pò tutti la stessa cosa

vestivi in certe categorie come fighetto, tamarro

anche se questa non è adatta a chi la porta...

e via dicendo..

"Ciao..fate pure..provate quello che volete..

Se posso chiedertelo..eri tamarro da

arrivo.." e quindi in automatico diciamo che il

piccolo?

genovese è già difficile da accontentare. In più

No, no..ero classico infatti ora ci sballo perchè

noi, soprattutto Pietro che si sta sbattendo un

posso riproporre abiti che mettevo prima...

casino, cerchiamo di allargare la nostra visuale

camice...maglioncini..

andando per fiere, girando l' Italia per cercare la

La fascia d'età che soddisfa il vostro

novità e l'articolo per l'anno successivo; in realtà

negozio?

quello che si nota è che determinati prodotti

Eh, guarda io sono partito che venivano tutti i

vanno di più in città grosse come Berlino, Milano,

miei conoscenti, gli amici o persone che

Parigi, Londra, Roma mentre a Genova è difficile

venivano nei locali...i primi miei clienti sono stati

farlo andare perchè a volte non si OSA. Quando

quelli...la fascia quindi era: universitari e coetani

invece si osa è facile che sei preso in giro dalla

che si avvicinano quindi sui trenta.

gente o che diventi il super modello che tutti

Poi comunque quando incominci ad azzeccare

prendono d'esempio....è dura..

il marchio l'età media è inevitabile che si abbassi

E' dura ma....pensate di farcela?

e quindi passi dal liceo, alle medie, superiori..

Siamo abbastanza positivi in questo anche

Ora direi che vesto dai bambini di dodici fino ai

perchè grazie ad internet, mezzi di

genitori stessi..Se dovessi fare una media

comunicazion io le cose erano diverse: venivi

proprio matematica direi..diciannove.

spesso catalogato per la maniera in cui ti

Tornando alla domanda di prima e


quindi sul lanciare la moda, i tre nome

cappotti eleganti stile mod ma allo stesso tempo

emergenti che stanno uscendo

con un pantalone asciutto in fondo e Dr Martin..

adesso..?

mentre quest'estate sarà ancora molto tradizio-

Emergenti penso che qui a Genova,

nale. Ci saranno molte t-shirts colorate di colori

conoscendo anche tutti i miei colleghi non solo

anche slavati e un pò vissuti da portare comode,

di Glad, non li prenda nessuno così innovativi a

una snikers da portare con il fantasmino..per città

parte noi.. e non lo dico per presunzione..

come Genova la moda estiva è abbastanza

Innovativi poi è un concetto molto ligure che non

basilere..sarà probabilmente l'anno dell'

desidera osare perchè già in altre regioni erano

accessorio come l'occhiale da sole colorato o la

già di tendenza..è comunque difficile farti dei

borsa..

nomi.. "Quanto la metti quella giacca lì?" .."La

L'ultima domanda per chiudere..come

giacca guarda ultimo prezzo 75.."..scusate..non

vorresti la moda di quest'estate se

so mi viene in mente la minimum danese, la

potessi deciderla?

revolution.

Facile...polo da vecchietto color pastello con del

Come vedi la moda di quest'estate? ti

marrone abbinato molto slim, una bella scarpa

aspetti qualche sorpresa, qualche

bassa, un jeans chiaro con il risvoltino al

ritorno?

ginocchio..lavaggio un pò slavato..molto

Mha.. quest'estate secondo me non ci sarà una

semplice..e i miei immancabili occhiali stile ryban

grossa rivoluzione, non ancora, sarà forse il

sempre con me!!

prossimo inverno..la tendenza sarà quindi quella

Ciao Albi..grazie mille..saluti da TH!Smag..

di vestirsi un attimino più larghi, meno slim, con

"Saluti a voi e a tutti i lettori!!"


G N I T R EXPO ZENA THE BANSHEE, “KICKS UP”: www.myspace.com/thebanshee Semplicemente grandi nel loro, piacciono o non piacciono ma se ne fregano, i BANSHEE ormai si sono costruiti questo stile di new wave menefreghista che spacca di brutto. KICKS UP è proprio tutto questo. British soul, carica e synth!!! EX-OTAGO, “RHYTHM OF THE NIGHT”: www.myspace.com/exotago L’estate è ormai finita, ma questi quattro ragazzi di ZENA hanno tirato fuori una gran bella perla, super estiva, che ci accompagna in questo inverno più freddo che mai. Un synth, “‘na bella chitarrata” , questa voce soft anni 80’ e vabbhè ragazzi, tanto merito va ai “ragazzi della prateria”… CHE VIDEO!!! FABRIZIO DE’ ANDRÈ, “LA BALLATA DELL’EROE”: www.faberdeandre.com Non posso dire quello che è già stato detto su quest’uomo che “ci manca tanto”… È l’ora del vero ballo dell’eroe.

PAOLO DRIVER, “OK TANGO”: www.myspace.com/paolodriverdj Che dire di questo paolino, tanto amato dai ragazzi zenesi. Per l’ennesima volta ci regala un’altra chicca. OK TANGO arriva appena dopo OK SAMBA che è stato suonato da tutti e inserito in tutte le migliori classifiche per DJ. Sentirete quel ritornello spagnolo arrivare da lontano ed entrarvi dentro. THE JOHN FEAR, “DA MONSTA”: www.myspace.com/thejohnfear I JOHN FEAR, come al solito, sono riusciti a creare un pezzo che ha dell’incredibile. Era da tempo che non si sentiva un pezzo gasante fino a questo punto. Il ritmo è da paura, Emi (batteria) fa volteggiare le bacchette a tempo di musica con una velocità e una potenza che ha dell’incredibile. Tutto questo è DA MONSTA, il nuovo singolo dei JOHN FEAR, un mostro che non avrebbe voce se non fosse per massi, che in questo primo singolo trasmette l’anima, un mostro che non sarebbe tale se Edo Rossi e Davide “NUMA” Lamieri, non si fossero musicalmente incontrati quel maledetto giorno, quando erano ancora ragazzini, con un irrefrenabile voglia di suonare la chitarra…


Dimitri Stavrou... By Laura Cogoni


Dimitri Stavrou was born in London in 1984 and was raised in Cyprus. Whilst studying modern and ancient Greek literature Dimitri was attending private art lessons to expand his creativity and portfolio but also his main goal was to get into a fashion college in London. After completing 2 years of Military service he got accepted at London College of Fashion doing Foundation in Art and design (2003). In 2004 he progressed on the BA (hons) programme in Fashion Design and technology specializing in menswear. (LCF) Whilst doing his BA he worked with Alexander McQueen and assisted the design team in creating the S/S 07 menswear range. After eight months at McQueen, Dimitri went back to London College of Fashion to complete his final BA collection. Dimitri then graduated in 2007 and started his MA at London College of fashion, as he felt he wanted to expand his own identity as a menswear designer and develop his signature look, which combines new generation fabrics within tailoring along side his fabric deconstruction technique via pattern cutting. Dimitri’s work combines both technical and poetic beauty. During his MA he collaborated with Dr Martens in developing a limited edition boot range that would accompany and complement his collection. ‘I was never good in writing as it always have been one of my biggest weakness throughout my life, it frustrated me that I couldn’t express my ideas and emotions in written word and finding refuge within design I found a way that I can actually express myself visually and creatively. I communicate through my work, to me it expresses my sexual desires, my fantasies, disappointments, pain & happiness, and everything is channelled through my design and becomes apart of my work. A designer to me is someone that is sensitive, you cannot be creative if you can’t feel things or understand yourself as an individual. ‘ Dimitri Stavrou. The collection was based on body armour from various cultures. Being passionate about fabric, textiles he started to use carbon fibre; a material used today for ballistic garments and car construction. He has also incorporated the mythological aspect of the unknown as his collection is inspired by the word Daemon, a word that describes warriors and human abominations in classical Greek literature. The outcome of combining these elements is not only exquisite craftsmanship, fine attention to detail, but also garments that are visually striking and incredibly structured.


You showed your collection at v&a, what was your inspiration behind the pieces? The inspiration comes from the exploration of the unknown, the collection was named Daemon which means self exploration or self destruction. It also explains the malevolent creatures of ancient greek mythology, incest breading of a divine and mortal being to create an abomination something that resembles half man half beast. There were no historical references for the collection it was all a story i’ve written myself by using greek terms, it’s a collection that defines me as a person as i explored areas within design that i wouldn't consider exploring otherwise. Its a dark mysterious collection as the viewer tries to identify what each fabric is but at the same it also reflects my soft side as most of the pieces are hand made and carefully constructed. My aim was to create a signature look that would set me apart from other designers and i think i have achieved that.

How were they constructed, out of what materials? Most of the Fringed jackets (silver gold and wet look black) were made out of Carbon fibre a material used for ballistic garments and car construction. The fringing effect is part of the part there are separate insert every piece was cut in a long sheet and each thread separated by hand. Other materials were incorporated with the same weave to get a similar effect. Also high performance fabrics were used adapted to be tailored in traditional construction methods

How did it come about to work in Dr Martins? I approached DM's around this time last year while i was developing my technique and look as i wanted to have a shoe range that was specifically made for the collection. It needed to be unique and desirable so DM's fit the profile. After a couple of meetings i started designing the range along with the collection and color range. The team helped with the technique and patterns we sat down and discussed about finishings styles and colors, it was fun. The guys were great i cant thank them enough.

What designers do you admire, and if you could compare your work to any who would it be? There is a selection i absolutely love McQueen's work i think its because i did myapprenticeship there as well for 8 moths so it feels like i was apart of the magic. I love Albert Elbaz's work for LANVIN for me thats the new Dior menswear. As for comparing my work i think the press have already found a match for me, i was reading a review on Fash-pack and fashion capital and i have been compared to Gareth Pugh which i find it an honor as i truly admire in what he does. Who knows maybe i will be the next London rebel boy lol who knows.

Whats on the cards in the next few months? Well i have alot of things im trying to do but first im taking a week off to recharge and reflect. i have a couple of shoots to do with the collection then Paris to visit Première Vision. Im in the process to start setting up my own label so look out for me! lol :)


Did you always want to be a fash designer? Fashion has always been my passion, i love i live and breath in it. I always remember my grandmother as a child when she use to lay everything down on the bed and carefully selecting her outfit for the day. Every detail was important to her from shoes, to the broaches up the little silk scarves she had tied around her neck. She's old now so that kind of routine is not regular in her schedule but i think its those images that made me want to study fashion. I've inherited her flare for style and taste.

What person would you want to design for? I would love to design for other labels my dream would be to have my own but as the future in insure if i had to choose it would be McQueen or Galliano. They are very technical and technique based designers every season they develop and offer something new. As for which kind of person well ive been doing menswear for the last 5 years so its men that i think of and fantasize about. Through my design i see myself in how i would look like in an ideal world. As no one is perfect i try to achieve perfection through my work and reinventing my style.


NICOLE PACIELLO www.flickr.com/photos/horrorette


NICOLE PACIELLO www.flickr.com/photos/horrorette




U

n ambiente senza pretese,creato solo per chi vuole divertirsi senza avere dei fenomeni in giro per il locale. Una situazione al di fuori di qualsiasi altra realta'.selezione naturale in ogni serata, il posto cambia spesso...non ha residenza non è legato a niente è indipendente a tutti gli effetti. situazione disastrosa dove incontri le ragazze piu' belle dell'emilia... e sopratutto piu' matte. e i ragazzi piu estrosi del territorio. la gente si differenzia molto dagli altri locali della zona. ambiente unico... Il London's Corner è un composto stupefacente. In piccole dosi ha un effetto stimolante: aumenta l'attività?, l'attenzione e la memoria. Incrementa inoltre il battito cardiaco, la pressione sanguigna e riduce l'appetito (effetto non confermato in tutti gli individui :) In dosi elevate provoca alterazione della personalità? e febbre del sabato sera (in versione rock) I consumatori abituali di London's Corner sviluppano una dipendenza fisica dall'evento. Non si riesce pià a divertirsi in una discoteca che sia una, se all'interno della tale non si balla Hummer. I sintomi dell'astinenza, che possono durare mesi o anni, comprendono irritabilità, mal di testa e ansia. Non appena il London's Corner entra in corpo, questo viene rapidamente diffuso dall'apparato uditivo, tramite il quale arriva al sistema nervoso, data la sua capacità? di attraversare la barriera ematoencefalica. In genere, giunge al cervello in circa sette secondi, dove agisce sui recettori base. A basse concentrazioni aumenta l'attività? di questi recettori portando ad un aumento della produzione di adrenalina, un ormone stimolante. La Cornerina è un prodotto del metabolismo del London's Corner che permane nel sangue fino a 48 ore, può essere per questo usato come indicatore dell'esposizione individuale all'evento. Oltre a ciò il London's Corner aumenta il livello di dopamina nei circuiti cerebrali del piacere. Da qui si spiega il motivo della scelta degli organizzatori di sponsorizzare una ormai nota campagna pro-condom. Genera una sensazione di piacere con un meccanismo analogo a quello innescato dalle piò comuni droghe. La dipendenza da London's Corner è quindi legata anche alla necessità? biochimica di mantenere elevati livelli di dopamina. Chiunque partecipi ad una serata magna di tale evento (come ad esempio quella trascorsa del 31/10 o quella che verrà? del 6/12) si rifiuta categoricamente di smettere di provare tale piacere ed è portato a volerne sempre di più!


IT’S CLASSIFICA MENSILE A CURA DELLA ANNA FARHAT

ALBUM TOP 5

!

1. Los Campesinos! - We Are Beautiful, We Are Doomed 2. Franz Ferdinand – Tonight: Franz Ferdinand 3. Eagles Of Death Metal – Heart In 4. The (International) Noise Conspiracy – The Cross Of My Calling 5. Herman Dune – Next Year In Zion LOS CAMPESINOS! - We Are Beautiful, We Are Doomed Album uscito solo a otto mesi dal primo e resta sempre la sensazione che le canzoni fluiscano leggere e spontanee come in una jam session: ecco cosa sono i Los Campesinos. Adesso non si parla più di serate a ballare e feste, ma di fallimenti relazionali, amarezze, gelosie e tutto il caos che resta dentro (e fuori) dopo una nottata di follie. In tutto questo casino da post-sbronza e vomito, magicamente riescono ad ordinarsi le armonie di violini e chitarre che, con energia e vitalità, ci ricordano che ogni cosa ha un senso e che (anche se con un cuore spezzato) tutte le situazioni si risolvono, dopotutto.

Franz Ferdinand – Tonight: Franz Ferdinand “I found a new way”. Il disco si apre con questa frase ripetuta nel primo singolo carico e ritmato, e la nuova strada è messa subito in chiaro: dei vecchi Franz restano le schitarrate e i ritmi incalzanti, ma se ne va il suono pulito per far posto a una nuvola electro e distorta di fondo che li rende decisamente più cattivi. Si sperimenta molto e i rimandi spaziano dalle atmosfete eighties di Twilight Omens a quelle seventies di Send Him Away, inoltre non si può negare che pezzi come “Ulysses”, “Turn It On” e “Bite Hard” siano delle potenziali hit che sentiremo, balleremo e ci esalteranno sia dal vivo che sui dancefloor. Ma anche se c’è un tentativo di cambiamento o l’intenzione di trovare una via evolutiva, le emozioni scarseggiano e canzoni come “Eleonor put those boots on” sembrano lontane e perse nella memoria. Il disco nell’insieme non sembra adatto a loro e alla fine il synth che pervade tutto l’album diventa un po’ noioso e ripetitivo (pezzi come come “Live Alone” o “Dream Again” ne sono la prova). Mi viene spontaneo fare il paragone con un gruppo che come I Franz ha segnato una piccola svolta dal 2001 in poi: Tonight: Franz Ferdinand mi fa pensare infatti al terzo album degli Strokes, che dopo un ottimo debutto risultato fondamentale nella storia dell’indie-garage (per loro fu il mitico Is This It e per i Franz Take Me Out nel 2004), ne è seguito un disco-clone che accontentava tutti, e poi di fronte alla prova del terzo lavoro la scelta forzata di fare qualcosa di innovativo spesso ottiene l’effetto indesiderato: disco freddo e troppo studiato che stanca già dopo qualche ascolto..


EAGLES OF DEATH METAL – Heart On Se c’è una cosa da apprezzare davvero in questi tempi di pose e atteggiamenti pretenziosi, è quando una band nasce e si propone come ignorante e cazzona. Gli Eagles Of Death Metal sono esattamente così: voglia di suonare, bere, fare concerti e video demenziali per divertirsi. I risultati infatti fin qui c’erano eccome, basti vedere un video come “I Want You So Hard” con tanto di Jack Black e Dave Grohl che danno il peggio di loro, sempre pronti ad aiutare degli amici come Josh Homme (qui non solo batterista ma anche produttore) e quella macchietta umana di Jesse ‘TheDevil’ Hughes. Il genio di questi due uomini infatti sta nel fondere istintività e bravura tecnica: Josh Homme ha alle spalle un’esperienza titanica con I Queens Of The Stone Age e la sa tirare fuori alla grande anche se messo alla batteria, e vengono curate di più proprio le percussioni, tralasciando il lo-fi che caratterizzava il disco precedente. “High Voltage”, “I’m Your Torpedo” e “Wannabe In LA” fanno il loro dovere, e anche se il confine tra parodia e genio è molto sottile come spesso in questi casi, qui la miscela non scade mai in eccesso o cattivo gusto, lasciando la sensazione genuina di essersi divertiti scuotendo la testa.

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! by Ugo Galleli Lettori e Lettrici di Th!s Mag; per questo mese l'editoriale seguito dal redattore Ugo Galelli sarà molto orientato sulla filosofia dell'ascolto, e sulla realtà della scena Milanese attuale, tralasciando per questo mese, lo stretto approfondimento dei brani electro usciti a gennaio in Italia. Una scelta Stilistica e una formula ermetica, dovuta all'impegno da parte di Ugo nel conseguimento della tesi di Laurea. Vi invogliamo a riflettere su queste parole, perchè è giunto il momento di cambiare le playlist del proprio iPod, e magari ogni tanto di comprare qualche quotidiano! good luck ugo! il direttore

TOP 3 ELECTRO SINGLES 01 –

“Step Off” – Congorock (feat. Blatta Inesha)

02 –

“Bruxism Groove” – Titan

03 -

“Mind Dimension” – NT89 Remix


DESIGN HIGHLANDER BY JACOPO CASONI

Quando mi è stato chiesto di scrivere di design su questo giornale il primo problema che mi sono posto è stato quello di decidere da dove partire. Dovendo accompagnare i lettori attraverso questo mondo, era doveroso iniziare da un punto condivisibile con la maggior parte di loro. Secondo me la nostra società convive con il design senza neppure rendersene conto, anche se l’idea comune è che il design sia legato al mondo della moda e alla polvere di stelle. Convinzione non certo negativa, ma non del tutto corretta. Ormai è abitudine comune utilizzare l’espressione “E’ di design” parlando di oggetti stravaganti, modaioli quasi snob. Ma il design non è solo questo: per dare la giusta dimensione della parola vorrei fare un esperimento. Entrerò idealmente nelle vostre case per dimostrare che tutti o quasi possedete almeno un oggetto di design, e non si pensi a qualcosa di straordinario o costoso, ma piuttosto di oggetti comuni. Chi di voi in casa non possiede un catino? Una bacinella di plastica! Sì, sì, proprio quella dove avete lavatopoco tempo fa le vostre mutande! No, non sono impazzito. Proprio nella semplicità di una bacinella è condensato il concetto di un buon prodotto di design; la bacinella è il connubio tra l’ingegno tecnico associato ad una forma funzionale e il materiale con cui è costruita.

Non voglio passare come un integralista della funzione, come Le Corbusier, il quale, parlando di unità abitative e progettando ville Savoye, sosteneva: “Ciò di cui ha bisogno l’uomo moderno è una cella monacale bene illuminata e riscaldata, con un angolo dal quale contemplare le stelle!”. Sono decisamente di diverso avviso, il design non è solo funzione ma anche forma. Solo che spesso sono considerati design oggetti che in verità appartengono alla sfera dell’arte. Un esempio su tutti lo spremiagrumi Juicy salif di Philippe Starck. Qualcuno di voi ha mai provato a fare una spremuta con quell’oggetto? Il succo dell’arancia schizzerà ovunque tranne che nel bicchiere e vi toccherà togliere dal tavolo i resti della polpa d’arancia con una spugnetta. Bellissimo oggetto da esporre in una cucina hi-tech, mi piace da matti. Non me ne voglia Mr. Starck, ma non è per nulla pratico. Gino Colombini, meno noto forse ai più rispetto al collega d’oltralpe, ad esempio, viene ricordato negli annali del design, per avere progettato diversi oggetti in plastica per la casa e aver vinto il Compasso d’Oro per 4 edizioni. (Lo stesso premio è stato dato a Dante Giacosa e alla sua Fiat 500! Quella vecchia!).


Ancora, nel 1961 (ormai preistoria) il periodico “L’Europeo” pubblicò un’intervista dal simpatico titolo “Un Catino con la Firma”. Tra gli intervistatifigurano Franco Albini e Giulio Castelli: il primo, in quegli anni Presidente dell’ ADI (Associazione per il Disegno Industriale) e il secondo, industriale e fondatore della Kartell…mica pizza e fichi verrebbe da dire. Il titolo dell’articolo evidenziava che anche il catino può essere un oggetto sensibile di uno studio progettuale complesso. Proprio Castelli (Mr. Kartell) in quell’intervista diceva: ”Il catino è un semplice contenitore non certo da reinventare. Se però il catino è di plastica occorre ristudiare ex novo la forma, perché si adatti al nuovo materiale, abbia il giusto spessore e il bordo serva ad irrigidire.“ Se ci si pensa bene è la tecnica mutuata dal movimento che si fa con il sacco del pane: per tenerlo aperto, lo si risvolta creando un bordo più rigido che eviterà che si afflosci su se stesso. Il buon design nasce anche da un gesto che moltobanale se applicato al sacco del pane, è straordinario applicato ad un altro contesto. In conclusione possiamo dire che esistono oggetti immortali e sono proprio quelli che ci aiutano a fare le cose più elementari nella nostra quotidianità. Se qualcuno dei lettori sta ancora girando per casa a cercare, sappia che la risposta la troverà aprendo il pensile in cucina e prendendo la caffettiera, molto probabilmente una Bialetti; aprendo il frigo e trovando una bottiglia di Coca Cola; spegnendo il gas sotto una pentola a pressione che sicuramente sarà una Lagostina. E ancora, molti, salendo sul loro scooter appoggeranno le chiappe sulla sella di una gloriosa Vespa!

Be’ tutti questi sono oggetti Highlander, immortali e 100% Design! Sono Highlander perché una progettazione precisa, un’applicazione corretta dei materiali li ha resi immortali; oggetti che vivono trasversalmente gli scenari della società. Mio nipote Pietro che oggi ha tre anni quando ne avrà trenta probabilmente mi darà dello sfigato quando gli racconterò che da ragazzino ascoltavo la musica con cassette e walkman… …me lo dirà tra una risata e l’altra sorseggiando una Coca Cola nella stessa bottiglia in cui noi oggi la beviamo da sempre.


CHIUSURA LOCALI by Ugo Galelli Milano SoS chiusura locali. la fine del divertimento? Dal locale più pettinato al centro sociale, Milano pesta i piedi al divertimento, mettendo in pratica una vera e propria manovra di ammutinamento. Sono infatti più di 12 i locali costretti a chiudere nel capoluogo lombardo; un articolo che sa di cronaca, e cercherò di metterlo giù con parole semplici e concise, dirette al pubblico giovane. Azioni dure nei confronti, oltre che dei gestori dei locali, dei giovani Milanesi, che oltre a perdere valide alternative, perdono anche miti, che stavano in piedi da anni (degna di nota la chiusura brutale del C.S.A. GARIBALDI sul naviglio pavese). A contrapporsi alla forzata sovrapproduzione di feste che settimana dopo settimana i locali propongono al pubblico, c’è una pioggia acida di multe e sequestri, tra accuse di ogni genere. E’ vero che a Milano le feste crescono come funghi, ma mentre questo fenomeno “moda” imperversa, i locali storici di mezza città colano a picco; pochi restano fermamente in piedi. Con queste parole sia chiaro che non si denuncia la procura o tanto meno il comune, si denuncia una situazione popolare che ha avvelenato la società odierna. E’ infatti allucinante doversi trovare nel 2009 dopo le stragi che ha compiuto la droga sintetica negli anni 70 (e non solo), con SERI problemi di droga nei locali. Il divertimento non sta più nell’adrenalina, il divertimento non sta pi nel buon bicchier di vino, bensì all’interno di una pastiglia colorata. Caramelle di Fantasia, necessarie ad un pubblico di giovani vittime della collettività. La natura gregaria che sta dentro di noi ci porta a vivere fenomeni davvero assurdi talvolta inconcepibili: chi vive di notte, ad occhi aperti, può capire queste parole. Sia ben chiaro che questo sfogo perbenista non vuole essere un rimprovero, tantomeno una lezione; si tratta di una semplice constatazione dei fatti. Una presa di coscienza e una forte disillusione. Senza voler toccare ulteriori punti “dolenti” della questione mi limito a cancellare con la gomma nuvole che affollano il mio stomaco: immagini di giovani che predicano la pace nel mondo e la fine della guerra, che predicano un mondo migliore e l’uso della ragione, che predicano lo studio di nuovi punti su cui cambiare le leggi, che predicano la nascita di una nuova società, e affondano tutti i loro pensieri in una canna, fuori da scuola, mentre li dentro qualcuno, cerca di fargli aprire un libro di storia, e tenta di far maturare in loro un briciolo di vero spirito critico.


I giovani d’oggi meritano tutto questo divertimento? Riflettiamoci, adesso però pensiamo al futuro dei locali, chiusa una parentesi meditativa sullo stato del giovane medio, pensiamo a chi, perlomeno, la serata in un bel locale SE LA MERITA, dopo una giornata di lavoro, o un pomeriggio in biblioteca, o molto più semplicemente (come va tanto di moda a Milano) dopo una giornata da perfetto mantenuto iscritto fuori corso di dieci anni in una qualsiasi scuola privata di design, o meglio ancora fashion. L’anno scorso i locali, per quanto riguarda il mondo underground erano tantissimi: come non dimenticare il grande successo del Rocket negli anni passati. Locale unico nel suo genere, a dir poco perfetto (rovinato dai soliti casini di vicinato indisponente alla gioventù e al divertimento). All’interno della dozzina di locali messi ai sigilli come non citare il famosissimo “caso Hollywood” chiuso l’anno scorso dalla procura di Milano; Chiuso il Soul to Soul, al primo posto della lista dei vigili ora c´è il Pulp di via Alserio, quartiere Isola. Da settembre a oggi ha preso oltre 50 multe, una per ogni sera di apertura. Nell´ultimo mese il De Sade, in via Valtellina, è stato multato per non avere rispettato l´orario di chiusura. Al Gasoline in zona corso Como è stato chiesto di rifare i condotti antincendio (intervento subito eseguito), il sottomarino giallo è stato chiuso per problemi analoghi e il The Club in Moscova ha ricevuto dai vigili visite e verbali per il troppo rumore. Ai due locali gay di via Sammartini, il Next Groove e After Line, il Comune ha imposto la chiusura anticipata, per contrastare schiamazzi e spaccio di droga. Completano l´elenco il Tocqueville, l´ex Q di via Padova, il Queen al Parco Lambro, un ritrovo gay in via Napo Toriani. Degna di considerazione è infine la brusca chiusura della Pergola, storico centro sociale all’interno del quartiere isola. Sfrattati perchè il proprietario ha aumentato a loro l’affitto a 3 MILIONI DI EURO. Spesa che ovviamente I ragazzi del centro non riuscivano ad affrontare. Non ci sono parole. Una marea di locali tramontano, e qualche locale riemerge (il caso del TOILET club di Via Lodovico il Moro che ha rilevato l’Ex Sagapò); altri si affermano per mancanza di concorrenti, e (per l’amor del cielo) grazie alla capacità dei gestori e dei promoters (è il caso del Magnolia e dell’Amnesia, che ha ospitato molta gente del giro underground) solo poche citazioni senza nessuna intenzione di voler escludere altri locali altrettanto validi e interessanti. Infine molti locali restano in piedi perchè sono troppo forti per avere paura; questo è indubbiamente il caso dei Magazzini Generali di Milano, senza ombra di dubbio il più grande e importante club di tutta la città: con un programma da brividi che va dai concerti alle serate electro, alle serate House Techno curate dal maestro Stefano Fontana. In conclusione anche se sono molti I club a doverci salutare, noi umili bevitori, non possiamo che limitarci a quello che abbiamo, girando in queste fredde serate, documentandoci nell’ora dell’aperitivo, consultando giornali, chiaccherando con gli amici il venerdì sera davanti al BOND, nel tentarivo di trovare il modo migliore per concludere la propria serata. Armiamoci di borraccia, e carichiamola di Spritz, che la notte e giovane; e almeno per due o tre ore possiamo permetterci di dire:”stasera me ne fotto” . viva il divertimento. Questo non ce l’ha ancora tolto nessuno. (per ora)


I N O I T QUESTIONI S E U Q O T S DI GUSTO U DI G Spesso la gente da party si scorda della musica e delle sue radici senza riflettere sul proprio gusto musicale, e sulla qualit‡ dei propri ascolti. Si ascolta House Music, o meglio la si chiama tale senza ricordare o addirittura conoscere brani cult come “On and On” (1984) di Jesse Saunders o “Set It Off” di Walter Gibbons, la fine degli anni ’80 con “Pump Up The Volume” di MARRS per non dimenticare le radici DMC (campionature che danno vita a tutti i nostri “pezzi preferiti” di Daft Punk, Armand Van Helden o Congorock) di RUN DMC e Beastie Boys, per prendere i due pi_ rilevanti e incisivi dal gruppo. Si campiona, si riascolta, si rispolverano i vinili (o almeno questo Ë quello che fanno i compositori di musica elettronica danzereccia al giorno d’oggi); ed Ë proprio il vinile a riprendere prepotentemente piede in questa nuova generazione di figli dell’hard Disk e dei Cd Rewritable. Moda decisamente pi_ passeggera quella delle musicassette (supporto indubbiamente affascinante tuttora) tanto che i ravers di qualche anno fa usavano legarsele al collo come fossero ciondoli della nonna. Riecco quindi il vinile in ogni sua forma: non importa cosa contenga, l’importante Ë portarsene a casa una vagonata (anche quelli a 1 euro che non sai nemmeno cosa contengano), diventa un idea regalo per poveri stronzi che non hanno soldi nemmeno per piangere, diventa spesso anche una sorpresa sentire cos’Ë, se Ë “hillibilly” o “bebop”, sopperisce appieno al bisogno di buste sorpresa anni 90 (la mitica busta incognita che prendevamo in edicola da bambini), proviamo estrema goduria di natura quasi fisica nel sentire la qualit‡ audio scarsa, nell’assaporare ogni scroscio: un vero e proprio feticcio. Che ci piace tanto. In culo il Blue Ray. Ad accomunare lo spirito di ricerca e il desiderio di tornare al passato Ë anche la forte mancanza di supporti fisici, belli da vedere, da toccare: supporti tangibili. Il futuro Ë Hard Disk. I cd dureranno ancora due (massimo tre) anni. Poi la potenza dei Software P2p, la velocit‡ dei trasferimenti Torrent, e le sempre pi_ basse tariffe degli abbonamenti Internet. Il candidato a detenere il primato in quanto a supporto fisico vintage Ë il vinile; consiglio: corri a comprarne dei carrelli. Nel 2011 costeranno come tartufi. Dato ormai per aquisito il concetto di campionatura, e disilluse le nostre menti, proviamo per un pomeriggio a smettere di pensare in elettronico (ovviamente mi rivolgo a te, lettore che nell’Ipod mi ascolti a rotazione “Day and Night” dei Crookers e “Lava Lava” di Boys Noize) ti concedo al massimo i Prodigy. Apriamo i nostri browser e facciamoli macinare per una volta in una direzione costruttiva. Ingravidiamo i nostri software di Torrent e p2p con robetta nuova; ve lo chiedo per favore: basta guardare “Daft Hands” su youtube passandolo agli amici (bella zio, guarda che sturia!). Pensiamo alle radici. Ragiona cosÏ e ripeti con me: “sono avanti perchÈ torno indietro”; io ne ho fatto un motto quasi di matrice buddista, e ti assicuro: funziona, sto meglio.

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Quello che sto cercando di dire, e qui brevemente concludo è che tutta la nuova generazione “Hard Drive” ha bisogno di fecondare le proprie chiavette (o meglio, le proprie porte usb) di roba vecchia. Estremamente vecchia. Chubby Checker tra gli anni 40 e 50 ha inventato il TWIST e un ballo sensazionale che era capace di calamitare una quantità imbarazzante di patata. Riempiti i coglioni elettronici di nozioni sul passato della musica che ascolti, senza pretendere troppo (sono il primo ad andare in crisi quando mi si propone una conversazione di Musica colta: esclusi pochi tra i quali Shoenberg, Wagner e Cage). Prima abbiamo parlato di radici della House Music, degli anni 80, l’evoluzione nei primi anni 90, abbiamo ricordato i pilastri del DMC, e ora spenderei le ultime parole su alcuni tra i tantissimi precursori del filone Indie/new Modernist. Escludendo a priori (scelta personale) il periodo Mod/Quadrophenia/Who/Ribellioni/Parka/Blow Up, vorrei ricordare tra i tanti gli esperimenti stilistici di artisti come Elvis Costello, e in Italia i Giganti o I Corvi. Una ricerca appunto New Modernist, che mira a tornare al passato con gusto, nel ritrovare accessori unici, come la scarpa di pelle o la cravatta a sigaretta. Un Percorso tra Moda e Musica che vedo parecchio vivo nella società odierna (un esempio tra i tanti – forse il più becero – Pete Doherty e Kate Moss) che nasce a mio parere con il personaggio storico della Fashionable Music: Buddy Holly: 1958. Conseguenza ovvia: Beatles e derivati. Quello che in sostanza sta avvenendo Ë un caotico brain storming di generi, nomi, e generazioni, che ci hanno portato al giorno d’oggi, lasciandoci in seria difficoltà in quanto a innovazioni stilistiche e timbriche. Ovviamente in questi casi si ritorna indietro, si spolverano i dischi della nonna: passando dal jazz bebop/ragtime, per arrivare al Boogie Woogie e al Dixieland; si va dal Rockabilly al Country, per poi percorrere, assieme alla ricerca artistica di artisti come Andy Warhol, la nascita del Rock, e del Pop. Per poi arrivare al breve momento New Wave, passando per la storia del Punk, e infine il Garage: dove parcheggiano molte influenze e germogliano i movimenti Indie/pendent Rock. Un esortazione sincera e costruttiva a riscoprire nei grandi del passato un tesoro molto più ricco di quello che ci può offrire il nostro presente. Un consiglio di una banalità e una scontatezza disarmanti: ma spesso certe imbeccate seppur scontate aiutano a farsi un esamino di coscienza e aiutano a maturare un ancor migliore spirito di ricerca, e soprattutto un buono spirito critico.

Buona Musica.


VENERDI 30 GENNAIO OH,NO!JOHN! PARTY WITH TH!Smag BOND milano see you there for photos and stickers!!


STAFF TH!Smag MANAGING DIRECTOR JOE LONDON AMORUSO MUSIC EDITOR MARCO B. FASHION EDITOR GIOVANNI ZIGNAIGO NIGHTLIFE JOE LONDON AMORUSO CULT MICHELE GARBARINO PER ISCRIVERVI ALLA NOSTRA MAILING LIST VI PREGO DI SCRIVERCI A: INFO@THISMAG.IT THANK YOU ALL AND SEE YOU NEXT MONTH


thank you...


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