ANNO XXX - N.10 OTTOBRE 2023
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ORGANO UFFICIALE DI:
MANUTENZIONE 4.0 SICUREZZA SOSTENIBILITÀ DISTRIBUZIONE INDUSTRIALE INFRASTRUTTURE TRASPORTI FORMAZIONE SERVITIZATION
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Il ricondizionamento dei Pacchi tenuta per la riduzione delle emissioni I pacchi tenuta sigillano la camera di compressione della macchina per evitare emissioni di gas in atmosfera e trafilamenti di gas nel circuito di lubrificazione dell’incastellatura. Recenti studi sull'affidabilità hanno dimostrato che i pacchi sono uno dei componenti più critici in un compressore alternativo. Per questo motivo, una corretta manutenzione di questi componenti, dell’asta-pistone e dei componenti interni è essenziale per garantire l'affidabilità del compressore a lungo termine e la riduzione delle emissioni. Tutte le tazze del pacco tenuta e le aste-pistone devono essere ispezionate e sottoposte a manutenzione ogni volta che si sostituiscono i componenti interni.
Ecco come vengono Ricondizionati i Pacchi tenuta
Misura accurata dei componenti del pacco tenuta
Lavorazione di ripristino e sostituzione delle scatole sottodimensionate o gravemente danneggiate.
Valutazione dei componenti danneggiati e report di ispezione Ingegnerizzazione e test delle parti per applicazioni gravose
Test di tenuta con aria / azoto / elio con rilascio del certificato di collaudo
Imballaggio adeguato alla protezione e alla prevenzione della corrosione
Pulizia, lavorazione e controllo dei canali di raffreddamento
Sostituzione di tutti i componenti interni (anelli, o-rings, guarnizioni)
Pulizia, lavorazione e controllo delle cave e delle connessioni
Pulizia accurate con sgrassatura e sabbiatura
Case study Nell’ispezione in sito presso un cliente si è rilevato che le superfici di tenuta di un pacco erano pesantemente usurate dopo anni di funzionamento, e quindi in cattive condizioni. L'assenza di contatto tra gli anelli e i contenitori del pacco aumentava il gioco laterale e non si presentavano planari. La capacità del compressore si era ridotta drasticamente e il gas perso attraverso il pacco tenuta convogliato in torcia. Ma non è tutto. Una parte del gas fuoriusciva anche dal distanziale del compressore e quindi rilasciato direttamente nell'atmosfera. È stato necessario smontare il pacco tenuta e portarlo nell'officina HOEBRIGER per un ripristino professionale. I nostri tecnici hanno ricondizionato completamente il pacco principale, l’intermedio e il raschiaolio. Sono state sostituite le parti interne e le tazze danneggiate con nuovi componenti. Dopo un'accurata prova di tenuta, a cui HOERBIGER attribuisce particolare importanza e che viene quindi certificata, il kit completo di pacchi ricondizionati sono stati consegnati al cliente "come nuovi". Sono stati reinstallati sul compressore rispettando i requisiti di processo, garantendone un funzionamento ottimale e senza perdite. HOERBIGER ITALIANA S.p.A. Compression Technology
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“C’èManutenzioneXTe!”
Orhan Erenberk, Presidente Cristian Son, Amministratore Delegato
Highlights RoadShow #EuroMaintenance2024
Filippo De Carlo, Direttore Responsabile
Fabio Fresi, Facility Manager presso Humanitas Gardenigo
REDAZIONE Marco Marangoni, Direttore Editoriale m.marangoni@tim-europe.com Paola Capitanio, Redazione p.capitanio@tim-europe.com
COMITATO TECNICO – SCIENTIFICO Bruno Sasso, Coordinatore Giuseppe Adriani, Federico Adrodegari, Andrea Bottazzi, Fabio Calzavara, Antonio Caputo, Damiana Chinese, Francesco Facchini, Marco Frosolini, Marco Macchi, Marcello Moresco, Vittorio Pavone, Antonella Petrillo, Marcello Pintus, Maurizio Ricci Aree Tematiche di riferimento: Competenze in Manutenzione, Gestione del Ciclo di Vita degli Asset, Ingegneria di Affidabilità e di Manutenzione, Manutenzione e Business, Manutenzione e Industria 4.0, Processi di Manutenzione
Paolo Barilla, Vice Presidente di Barilla
MARKETING Marco Prinari, Marketing Group Coordinator m.prinari@tim-europe.com
PUBBLICITÀ Giovanni Cappella, Sales Executive g.cappella@tim-europe.com Valentina Razzini, G.A. & Production v.razzini@tim-europe.com Francesca Lorini, Production f.lorini@tim-europe.com
Pasquale Casillo, Presidente e Amministratore delegato di Casillo Group
Giuseppe Mento, Production Support g.mento@tim-europe.com
DIREZIONE, REDAZIONE, PUBBLICITÀ E AMMINISTRAZIONE Centro Commerciale Milano San Felice, 86 I-20054 Segrate, MI tel. +39 (0)2 70306321 fax +39 (0)2 70306350 www.manutenzione-online.com manutenzione@manutenzione-online.com La Direzione non assume responsabilità per le opinioni espresse dagli autori nei testi redazionali e pubblicitari. Società soggetta all’attività di Direzione e Coordinamento da parte di TIM Global Media BV
PRODUZIONE Stampa: Sigraf Srl - Treviglio (BG) La riproduzione, non preventivamente autorizzata dall’Editore, di tutto o in parte del contenuto di questo periodico costituisce reato, penalmente perseguibile ai sensi dell’articolo 171 della legge 22 aprile 1941, numero 633.
Rosario Pistorio, CEO di Sonatrach Raffineria Italiana
© 2023 TIMGlobal Media Srl con Socio Unico MANUTENZIONE & Asset Management Registrata presso il Tribunale di Milano n° 76 del 12 febbraio 1994. Printed in Italy. Per abbonamenti rivolgersi ad A.I.MAN.: aiman@aiman.com – 02 76020445 Costo singola copia ¤ 5,20
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EDITORIALE
LA FORMAZIONE CONTINUA e il futuro della Manutenzione Cari lettori di Manutenzione e Asset Management, eccoci al nostro consueto appuntamento mensile, in questo mite ottobre che ci prepara ai primi freddi invernali. E come ogni anno, è il momento di tirare fuori sciarpe e cappotti, ma anche di pensare alla “manutenzione” non solo delle nostre aziende, ma anche della nostra professionalità! Certamente se vogliamo che le nostre competenze siano sempre “a prova d’inverno”, è indispensabile dedicarsi ad un costante aggiornamento, con la stessa dedizione con cui curiamo il corretto funzionamento di macchinari ed impianti. La formazione continua è una leva strategica per rimanere competitivi in tutti i settori, manutenzione compresa. Viviamo in un’epoca estremamente dinamica: le nuove tecnologie e metodologie avanzano a ritmo serrato: software predittivi, digital twin, realtà aumentata sono solo alcuni degli strumenti che possono migliorare il nostro lavoro. Ma per sfruttarli appieno dobbiamo padroneggiarli, ed è proprio qui che entra in gioco l’aggiornamento professionale. I benefici della formazione sono molteplici: competenze tecniche rafforzate, diagnosi più rapide ed efficaci, minore probabilità di errori. I nostri interventi diventano più veloci e precisi, in linea con le sfide della manutenzione 4.0.
Prof. Filippo De Carlo, Direttore Responsabile, Manutenzione & AM
Certamente anche le modalità formative odierne sono variegate: si parte dai consueti corsi tecnici, passando per l’e-learning, giungendo fino a nuove frontiere come la realtà virtuale e la didattica basata su gemelli digitali. Nel nostro campo più che altrove, l’integrazione tra sessioni teoriche e training pratico sul campo è la chiave per un apprendimento efficace. Potremmo dire che la formazione continua è un investimento “winwin”, che da una parte aumenta le conoscenze e qualifica i professionisti della manutenzione e, al contempo, aumenta la competitività dell’azienda: un circolo virtuoso che genera valore nel tempo. Dunque, cari amici manutentori, in questo ottobre di nuovi inizi, riscopriamo l’importanza di mantenerci costantemente aggiornati perché la rotta che la nave della nostra professionalità passa per la formazione continua e, come scrisse Seneca a Lucilio: “non c’è vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”. Un caro saluto, Filippo De Carlo
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Siamo tutti parte della soluzione.
Schneider Electric, con un percorso concreto e articolato, offre un servizio unico per aiutare le PMI ad impegnarsi a costruire una strategia per la sostenibilità: • misurando l’attuale impronta di carbonio; • stabilendo l’evoluzione delle emissioni nel tempo alla luce degli investimenti futuri; • fissando un traguardo di riduzione coerente con la visione aziendale e gli obiettivi UE; • identificando le azioni di efficientamento energetico e la migliore strategia per le rinnovabili.
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L’ORGANIGRAMMA A.I.MAN.
PRESIDENTE
VICE PRESIDENTE
SEGRETARIO GENERALE
Bruno Sasso
Giorgio Beato SKF INDUSTRIE
Francesco Gittarelli FESTO CTE
presidente_b.sasso@aiman.com
Service Sales & Field Maintenance Service Manager giorgio.beato@aiman.com
Responsabile del Centro Esami di Certificazione Competenze di Manutenzione Festo-Cicpnd francesco.gittarelli @aiman.com
CONSIGLIERI Giuseppe Adriani MECOIL
Riccardo Baldelli RICAM GROUP
Stefano Dolci AUTOSTRADE PER L’ITALIA
Lorenzo Ganzerla ROECHLING AUTOMOTIVE
Fondatore giuseppe.adriani@aiman.com
CEO riccardo.baldelli@aiman.com
Responsabile Ingegneria degli Impianti stefano.dolci@aiman.com
Manager Maintenance Plant Network lorenzo.ganzerla@aiman.com
Rinaldo Monforte Ferrario GRUPPO SAPIO
Marcello Pintus SARLUX
Maurizio Ricci RENRISK
Alessandro Sasso MAN.TRA
Direttore di Stabilimento Caponago (MB) rinaldo.monforte_ferrario @aiman.com
Head of Asset Availability marcello.pintus@aiman.com
CEO ad interim & Founder maurizio.ricci@aiman.com
Presidente alessandro.sasso@aiman.com
LE SEZIONI REGIONALI Calabria
Liguria
Puglia
Toscana
Martino Vergata
Alessandro Sasso
Antonio Lotito
Giuseppe Adriani
Campania-Basilicata
Marche-Abruzzo
Sardegna
Triveneto
Daniele Fabbroni
Mauro Pinna
Marzia Mastino
Fabio Calzavara
Piemonte
Sicilia
Davide Petrini
Gioacchino Mugnieco
calabria@aiman.com
liguria@aiman.com
campania_basilicata @aiman.com
marche_abruzzo@aiman.com
Emilia Romagna Pietro Marchetti
emiliaromagna@aiman.com SEGRETERIA Patrizia Bulgherini
patrizia.bulgherini @aiman.com
puglia@aiman.com
piemonte_valdaosta @aiman.com
sardegna@aiman.com
cristian.son@aiman.com
triveneto@aiman.com
sicilia@aiman.com
MARKETING & RELAZIONI ESTERNE Cristian Son
toscana@aiman.com
COMUNICAZIONE & SOCI Marco Marangoni
marco.marangoni @aiman.com
SEDE SEGRETERIA Viale Fulvio Testi, 128 20092 Cinisello Balsamo (MI) Tel. 02.76020445
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SOMMARIO
A.I.MAN. INFORMA ANNO XXX - N.10 OTTOBRE 2023
10. Notiziario dell’Associazione
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ORGANO UFFICIALE DI:
13. Road to EuroMaintenance 2024: Giornata A.I.MAN. Sezione Piemonte e Val d’Aosta 20. SIMa – Salone Italiano della Manutenzione: programmi e agende
MANUTENZIONE 4.0
MANUTENZIONE 4.0 SICUREZZA SOSTENIBILITÀ DISTRIBUZIONE INDUSTRIALE INFRASTRUTTURE TRASPORTI FORMAZIONE SERVITIZATION
10 - 11 ottobre 2023
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EDITORIALE 31. La manutenzione nell’era dell’intelligenza artificiale Antonella Petrillo, Dipartimento di Ingegneria, Università degli Studi di Napoli “Parthenope”
Informativa ai sensi dell’art. 13. d.lgs 196/2003 I dati sono trattati, con modalità anche informatiche per l’invio della rivista e per svolgere le attività a ciò connesse. Titolare del trattamento è TIMGlobal Media Srl con Socio Unico - Centro Commerciale San Felice, 86 - Segrate (Mi). Le categorie di soggetti incaricati del trattamento dei dati per le finalità suddette sono gli addetti alla registrazione, modifica, elaborazione dati e loro stampa, al confezionamento e spedizione delle riviste, al call center e alla gestione amministrativa e contabile. Ai sensi dell’art. 13. d.lgs 196/2003 è possibile esercitare i relativi diritti fra cui consultare, modificare, aggiornare e cancellare i dati nonché richiedere elenco completo ed aggiornato dei responsabili, rivolgendosi al titolare al succitato indirizzo. Informativa dell’editore al pubblico ai sensi ai sensi dell’art. 13. d lgs196/2003 Ad sensi del decreto legislativo 30 giugno 2003, n° 196 e dell’art. 2, comma 2 del codice deontologico relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica, TIMGlobal Media Srl con Socio Unico - Centro Commerciale San Felice, 86 - Segrate (Mi) - titolare del trattamento, rende noto che presso propri locali siti in Segrate, Centro Commerciale San Felice, 86 vengono conservati gli archivi di dati personali e di immagini fotografiche cui i giornalisti, praticanti, pubblicisti e altri soggetti (che occasionalmente redigono articoli o saggi) che collaborano con il predetto titolare attingono nello svolgimento della propria attività giornalistica per le finalità di informazione connesse allo svolgimento della stessa. I soggetti che possono conoscere i predetti dati sono esclusivamente i predetti professionisti nonché gli addetti preposti alla stampa ed alla realizzazione editoriale della testata. Ai sensi dell’art. 13. d.lgs 196/2003 si possono esercitare i relativi diritti, tra cui consultare, modificare, cancellare i dati od opporsi al loro utilizzo, rivolgendosi al predetto titolare. Si ricorda che ai sensi dell’art. 138, del d.lgs 196/2003, non è esercitabile il diritto di conoscere l’origine dei dati personali ai sensi dell’art. 7, comma 2, lettera a), d.lgs 196/2003, in virtù delle norme sul segreto professionale, limitatamente alla fonte dello notizia.
34. Managing the unexpected: from maintenance to training 4.0 Silvia Colabianchi, Ricercatrice l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”
38. Industry 5.0: the humans at the centre of the maintenance process Francesco Facchini, Ricercatore presso il Politecnico di Bari Salvatore Digiesi, Professore ordinario presso il Politecnico di Bari Giorgio Mossa, Professore ordinario, Coordinatore del Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Gestionale presso il Politecnico di Bari
INTERVISTA ESCLUSIVA 64. Protezione e sicurezza nell’industria di Gas: il caso dello stabilimento SAPIO a Padova Marco Mondin, Responsabile di Stabilimento, SAPIO Roberto Sergi, Area Manager & Sales Account, A-SAFE
RUBRICHE 42. Pillole di Manutenzione Manutenzione in fum…etto 44. Tu, protagonista della tua sicurezza Manutenzione: storia e storie 46. Sulla strada della Manutenzione moderna Sicurezza e Manutenzione 48. La Medaglia ha due facce Racconti di Manutenzione 51. La selezione dei manutentori Mistery Manut TALES 54. La manutenzione sei tu!
Manutenzione & Trasporti 91. Le riparazioni veloci: una criticità manutentiva non risolta Job & Skills di Manutenzione 94. Il futuro digitale dei servizi O&M Appunti di Manutenzione 98. Maintenance Crisis
APPROFONDIMENTI Top Maintenance Solution 70. Tradizione tessile e innovazione 100. Industry News 102. Elenco Aziende
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A.I.MAN. INFORMA Aggiornamento area riservata ai Soci
Quote associative 2023
L’area riservata del sito www.aiman.com è stata aggiornata con la pubblicazione delle relazioni presentate negli ultimi Eventi Regionali, per le quali abbiamo avuto la liberatoria dagli autori.
L’Assemblea dei Soci 2022, tenuta il 4 maggio, ha deliberato le quote per il 2023 che sono rimaste pressoché invariate.
Se si rinnova ora la quota associativa si è soci fino a DICEMBRE 2024
SOCI INDIVIDUALI Annuali (2023) Biennali (2023-2024) Triennali (2023-2024-2025)
100,00 € 180,00 € 250,00 €
A.I.MAN. ha deciso di offrire ai propri simpatizzanti l’opportunità di essere Socio fino al 31 dicembre 2024, pagando la quota entro la fine di quest’anno. Aderire è molto semplice… è possibile pagare la quota direttamente dal sito www.aiman.com, selezionando dal menù la voce « Come Associarsi ».
SOCI COLLETTIVI Annuali (2023) Biennali (2023-2024) Triennali (2023-2024-2025)
400,00 € 760,00 € 900,00 €
CALENDARIO EVENTI 2023-2024 SUL SITO
STUDENTI E SOCI FINO A 30 ANNI DI ETÀ
30,00 €
Abbiamo pubblicato sul sito il Calendario Eventi 2023-2024 sfogliabile, lo trovate qui: https://www.manutenzione-online.com/digital/2023/aiman-2023/ Potrete visionare anticipatamente tutti gli Eventi previsti, anche quelli a livello regionale: una Roadshow che si inserisce in un percorso di avvicinamento a EuroMaintenance 2024, l’unica manifestazione fieristica e congressuale a livello europeo per la manutenzione che si svolgerà in Italia, a Rimini, dal 16 al 18 Settembre 2024.
CONSEGNA A.I.MAN. MAINTENANCE AWARDS I vincitorI degli A.I.MAN. Maintenance Awards saranno premiati ufficialmente nel corso del XXXI Congresso Nazionale A.I.MAN. che è stato organizzato nel contesto di SIMa – Salone Italiano della Manutenzione, presso il Centro Fieristico di Montichiari, Brescia. La Cerimonia di premiazione avverrà nella mattinata di martedì 10 Ottobre. Sarà l’occasione per una presentazione da parte dei candidati premiati con l’obiettivo di illustrare la propria vision sulla strategia di manutenzione e sulle sfide future per lo sviluppo della professione. I tre vincitori: • Un/a Manager • Un/a Ingegnere/Supervisore • Una Professionista: SHE A.I.MAN., premio intitolato a Dora Priano Salvetti riceveranno la targa di riconoscimento ed il corrispondente contributo con il supporto della Salvetti Foundation.
ALBUM FOTOGRAFICI EVENTI 2023 È possibile visionare nel ns. sito le fotografie scattate in occasione dei vari Eventi Regionali, sono pubblicate nella sezione dedicata a EuroMaintenance 2024 “Roadshow 2023-2024”.
A.I.MAN. partecipa all’evento Schneider Electric È Schneider organizza un Evento dal titolo “Sostenibilità nel settore Agroalimentare: opportunità e sfide”, ad Ostuni (BR), presso l’Hotel Rosa Marina, venerdì 20 Ottobre. A nome della ns. Associazione interverrà Antonio Lotito, Coordinatore della Sezione Regionale Puglia. L’evento della durata di mezza giornata sarà un momento di confronto e condivisione di esperienze sui temi della sostenibilità ed efficienza nei processi operativi, produttivi e energetici delle PMI, grazie al digitale. Verranno discussi casi e buone pratiche di aziende che hanno già iniziato il percorso di innovazione e transizione tecnologica verso processi più efficienti e sostenibili. Per ulteriori informazioni vedere la news dedicata pubblicata nel sito www.aiman.com
A.I.MAN. Associazione Italiana Manutenzione
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ECCO I BENEFIT RISERVATI QUEST’ANNO AI NS. SOCI: • Abbonamento gratuito alla ns. rivista Manutenzione & Asset Management – mensile – (due copie per Soci Collettivi e Sostenitori) • Accesso all’area riservata ai Soci sul sito www.aiman.com • Invio al Comitato Tecnico Scientifico di articoli, per la pubblicazione sulla rivista stessa • Partecipazione agli Eventi previsti nell’arco dell’anno • Partecipazione al Congresso Nazionale A.I.MAN. • Partecipazione a Convegni e seminari, patrocinati dall’A.I.MAN., con quote ridotte • Dal 2022 possibilità di proporsi con le proprie competenze come Socio rappresentante di A.I.MAN. ad attività/eventi ed essere visibile all’interno dell’area Spazio Soci del sito ufficiale www.aiman.com • Possibilità di scambi culturali con altri Soci su problematiche manutentive • Assistenza ai laureandi per tesi su argomenti manutentivi • Acquisto delle seguenti pubblicazioni, edite dalla Franco Angeli, a prezzo scontato: “Approccio pratico alla individuazione dei pericoli per gli addetti alla produzione ed alla manutenzione”, “La Manutenzione nell’Industria, Infrastrutture e Trasporti”, “La Manutenzione Edile e degli Impianti Tecnologici. • Opportunità di aderire congiuntamente ad A.I. MAN. e ad ANIPLA (Associazione Nazionale Italiana per l’Automazione) pagando una quota forfettaria scontata. • Opportunità previste dalla Partnership A.I.MAN.-Hunters Group • Opportunità previste da accordi di collaborazione, in sede di definizione, con Associazioni interessate alla Manutenzione e alla Formazione.
Il pagamento della quota può essere effettuato tramite: - Pagamento on line, direttamente dal sito A.I.MAN. con - Banca Intesa Sanpaolo: IT74 I030 6909 6061 0000 0078931. I versamenti vanno intestati ad A.I.MAN. – Associazione Italiana Manutenzione.
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PARTNER SOSTENITORI A.I.MAN. 2023 Oltre alla possibilità di avere il loro logo sul sito A.I.MAN. e nella Rivista Manutenzione & Asset Management, i Partner Sostenitori potranno utilizzare il logo personalizzato A.I.MAN.-Azienda Partner Sostenitore nelle comunicazioni e canali media preferiti per tutto
il 2023 ed avranno un post istituzionale linkedin dedicato; nella quota è inoltre compresa una pagina di pubblicità sulla Rivista Manutenzione & Asset Management. Per ulteriori informazioni aiman@aiman.com
ABB https://global.abb/group/en
AESSEAL www.aesseal.com
AMARÙ www.amaru.it
ATM Engineering lameccanica.it/it
At4 Smart www.at4s2.cloud
Axial Fans www.axialfansint.com
CICPND https://www.cicpnd.it/
COEMI www.coemi.it
Compressor Controls Corporation
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DarkWave Thermo www.darkwavethermo.com
Dipietro Group www.dipietrogroup.it
Ergo Meccanica http://www.ergomeccanica.com/
Ekso https://www.ekso.it/
Hunters Group www.huntersgroup.com
IMC SERVICE https://www.imcservice.eu/
I.S.M.E www.ismesrl.com
ù John Crane https://www.johncrane.com/en
LO.BE Engineering Group
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Priver Industriale www.priverindustriale.com
Rendelin www.rendelin.it
Pi Greco Industry solutions www.pigrecoindustrysolutions.com
Planrardar www.planradar.com
Rossi www.rossi.com/it/
SEA www.serviziecologiciambientali.it
Umas Technology www.umastechnology.it
Sonatrach Raffineria Italiana sonatrachitalia.it
Aggiornato al 7 settembre 2023
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Dal 1959 riferimento culturale per la Manutenzione Italiana
Dal 1972 A.I.MAN. è federata E.F.N.M.S European Federation of National Maintenance Societies.
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MISTERY MANUT racconta...
Road to EuroMaintenance 2024
A.I.MAN. Sezione PIEMONTE e VALLE D’AOSTA COMPETENZE DI MANUTENZIONE Giovedì 14 Settembre 2023 Stabilimento Michelin – Cuneo
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Road to EuroMaintenence 2024
Cristian Son, Resp. Relazioni Esterne, A.I.MAN. e Direttore Generale, EuroMaintenance 2024, ha introdotto l’evento mentre Bruno Sasso e Giorgio Beato, Presidente e Vice Presidente, AIMAN hanno dato il benvenuto ai partecipanti
Gli esperti di Michelin hanno presentato lo stabilimento e hanno raccontato la storia della loro azienda
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Road to EuroMaintenence 2024
Parola agli specialisti di Manutenzione «Prospettive di integrazione di tecnologie AI nell’analisi vibrazionale: shock o evoluzione»: ne parla Daniele Aglì, Remote Diagnostic Center Manager di SKF Group
Cristiana Burdino, Operations Director di CARL BergerLevrault ha analizzato le competenze del manutentore, e spiegato come l’assistenza remota può supportarne la crescita, illustrando un Case Study di utilizzo
Mauro Viganò, Ultrasound Inspector e Area Manager, di SDT Ultrasound Solutions illustra le apparecchiature di #ispezione a #ultrasuoni: la soluzione indiscussa per i macchinari a basso numero di giri
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«Un mestiere pulito, mai semplice, è sempre orientato al paziente» Fabio Fresi futuro responsabile della sezione regionale Piemonte e Val D’Aosta di A.I.MAN., racconta la manutenzione nel settore della #sanità, presentando il caso dell’Humanitas Cellini di Gardenigo di cui è Facility Manager
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Road to EuroMaintenence 2024
L’analisi dei dati per la manutenzione del futuro
Analisi vibrazionale in continua dei macchinari strategici; tecnologie, algoritmi predittivi e capitale umano. Una ricognizione preliminare: ne hanno parlato parlano Lucrezia Ferretti, Key Account Manager Italy, e Francesco Caropreso, Vibration Subject Matter Expert - Customer Success Manager di Sensirion Connected Solutions
Trasformare il dato in conoscenza. Il ruolo dell’IIoT nella manutenzione predittiva: l’intervento di Valentina Giaconia, EcoStruxure Technology Advisor di Schneider Electric
Stefano Landini, BU Manager Asset Management di Zucchetti ha presentato la sostenibilità dell’investimento in applicazioni per la gestione tecnico manutentiva: la sfida sul mercato per l’informatizzazione del reparto di manutenzione con soluzioni sempre più smart e integrate
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Tavola Rotonda: ”Le competenze in manutenzione” Moderatore: Nino Sannolo, Responsabile Divisione Ingegneria Elettromeccanica di CVA Compagnia Valdostana delle Acque Sono intervenuti: Gian Mario Messa, Plant Maintenance Manager Cuneo, di Michelin Alberto Basso, Manutenzione Cuneo di Michelin Elisabetta Piana, Amministratore Delegato di Karberg & Hennemann Valeria Moscatelli, Application Engineer di SKF Group Fabio Fresi, di Humanitas Cellini
Alessandro Massola ha presentato il Center of Competence, di Schaeffler Italia
Ha chiuso la mattinata Antonino Sannolo, di CVA - Compagnia Valdostana delle Acque, con un intervento sulla Costruzione e la Manutenzione delle “ruote” in ambito idroelettrico
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#ROADTOEUROMAINTENANCE2024 10 – 11 Ottobre SIMa 2023 29 settembre Giornata A.I.MAN
14 Settembre Giornata A.I.MAN.
Salone Italiano della Manutenzione Settore Infrastrutture
TRIVENETO + Settore Sicurezza
31 Maggio Giornata A.I.MAN.
PIEMONTE
22 Giugno Giornata A.I.MAN.
LIGURIA + Settore Trasporti
Novembre Giornata A.I.MAN.
CENTRO ITALIA
8 Giugno Giornata A.I.MAN.
PUGLIA
Nel 2023 A.I.MAN. organizza un vero e proprio roadshow di avviciniamento al grande appuntamento di EuroMaintenance, 16 - 18 settembre 2024 Rimini. Tanti gli appuntamenti in programma sul territorio italiano per mettere la manutenzione al centro.
SICILIA
30 Giugno Giornata A.I.MAN.
Piano eventi aggiornato al 5 settembre 2023
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SIMa - Salone Italiano della Manutenzione 2023 Il 10 e l’11 Ottobre, al Centro Fiera del Garda a Montichiari (BS) torna SIMa: l’evento di riferimento per il panorama della Manutenzione in Italia
Il 10 e l’11 Ottobre, presso il Centro Fiera del Garda a Montichiari (BS), torna il SIMa , il Salone Italiano della Manutenzione. L’evento, organizzato da A.I.MAN Associazione Italiana Manutenzione e TIMGlobal Media, riunirà esperti, aziende e professionisti per discutere di tematiche cruciali della manutenzione e non solo. Si parlerà anche di efficienza energetica, sostenibilità, distribuzione industriale e sicurezza. SIMa 2023 sarà il punto di incontro per esplorare le sfide e le opportunità nel settore della manutenzione e della gestione degli impianti industriali. L’evento godrà un’ampia gamma di relatori di spicco, provenienti da aziende di rilevanza internazionale, come Barilla, Molino Casillo, Rai Way, Verallia, Autostrade per l’Italia, Leonardo e molte altre. Questi speaker condivideranno le loro esperienze e conoscenze per stimolare la discussione e promuovere l’innovazione. Le due giornate di SIMa 2023 saranno dedicate all’approfondimento di diverse tematiche di rilievo per il settore industriale. Tra gli argomenti in primo piano ci saranno la distribuzione industriale, l’efficienza energetica, la sostenibilità degli interventi di risparmio energetico su impianti esistenti, la continuità operativa durante la manutenzione degli
impianti tecnologici di trattamento delle acque, e molto altro.
La struttura di SIMa ■ Assemblea Plenaria:
Entrambe le giornate si apriranno con un’assemblea plenaria, durante la quale vivranno interventi istituzionali e momenti di networking. ■ Sale Parallele: Al termine della plenaria in tre diverse sale parallele sarà possibile ascoltare gli interventi degli speaker. ■ Match & Meet: una sala sarà completamente dedicata gli incontri one to one tra fornitori e clienti ifnali. È possibile prenotare anticipatamente gli incontri esclusivi. ■ Premiazione “Maintenance Awards”: I vincitori della 4ª edizione dei Maintenance Awards saranno premiati per il loro contributo nel campo della manutenzione durante la prima assemblea plenaria. ■ Presentazione EuroMaintenan-
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ce 2024: L’evento di riferimento in Europa per la manutenzione vedrà presentata ufficialmente l’edizione 2024 durante la seconda assemblea plenaria. Partecipare a SIMa 2023 offre una serie di vantaggi. Oltre a un’opportunità unica di apprendimento e networking, la grande novità dell’edizione 2023 è che tutti gli interessanti tra i partecipanti, avranno come benefit principale riceveranno in omaggio la quota associativa 2024 A.I.MAN.
Partecipa al Futuro dell’Industria Il Salone Italiano della Manutenzione 2023 è il luogo dove l’industria si incontra per discutere delle sfide e delle opportunità che definiranno il futuro della manutenzione e della gestione degli impianti industriali. Con relatori di spicco, tavole rotonde coinvolgenti e presentazioni di soluzioni innovative, l’evento promette di essere un’esperienza educativa e ispirante per tutti i partecipanti. Non perdere l’occasione di far parte di questo appuntamento clou dell’industria italiana nel 2023.
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Per ulteriori informazioni sull’agenda, i relatori e l’iscrizione gratuita, visita il sito ufficiale del SIMa 2023, in costante aggiornamento fino all’inizio dell’evento: www.sima23.it
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SALONE ITALIANO DELLA MANUTENZIONE La struttura delle due giornate ■ 8.30 Apertura Area Espositiva e Welcome Coffee
■ 11.30 Divisione in Sale Parallele Workshop
■ 16.30 Chiusura Lavori Congressuali
■ 9.30 Sala Plenaria: Interventi istituzionali e internazionali
■ 13.00 Business Lunch
■ 17.30 Chiusura Area Espositiva
■ 11.00 Coffee Break
■ 14.30 Divisione in Sale Parallele Workshop
Dalle 11.30 alle 17.30 apertura della sala Match & Meet (sala 3), un innovativo spazio per conoscere i professionisti di SIMa – Salone Italiano della Manutenzione.
Gli SPONSOR
*Aggiornati al 15 settembre 2023
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Agenda
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Salone Italiano della Manutenzione Martedì 10 Ottobre 2023
Agenda Sala Pedini Assemblea Plenaria Ore 9.30
■ Apertura Lavori SIMa 2023
■ Introduzione a cura di Cristian Son, Resp. Relazioni Esterne A.I.MAN. ■ Intervento di Stefano Salvetti, Presidente, Salvetti Foundation ■ Premiazione 4° edizione “Maintenance Awards” ■ Interventi a cura di A.I.MAN., FEDERTEC, FNDI, ENEA ■ Apertura “La Giornata del Distributore” ■ Special Moment: “MaintenanceStories” ■ Informazioni generali sulla struttura di SIMa
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Sala Scalvini La Giornata del Distributore SALA 2 Workshop “Il monitoraggio e la filtrazione dei lubrificanti interconnessi 365 giorni l’anno – Welcome to the future”
Ore 12.00
Workshop “La reliability improvement attraverso un modello organizzativo”
Ore 12.30
Workshop “Garantire la continuità operativa durante la manutenzione degli impianti tecnologici di trattamento dell’acqua”
Ore 14.30
Workshop “Climate Change Action: Pompe di calore, elettrificazione ed Efficienza Energetica”
Ore 15.00
Workshop “Ottimizzare e efficientare la manutenzione grazie al corretto lavaggio componenti”
Ore 15.30
Workshop “Real Time Risk Management e Ingegneria della Resilienza come prassi operativa per l’eccellenza nel M&O in stabilimenti di processo. La soluzione per massimizzare gli investimenti in re-engineering, tecnologie e innovazioni nelle aziende”
Ore 16.00
Workshop
Ore 16.30
Workshop “AMM – Agile Maintenance Manager”
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Agenda
Ore 11.30
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Agenda
SALA 4 Ore 11.30
Workshop “Sostenibilità degli interventi di risparmio energetico su impianti esistenti”
Ore 12.00
Workshop “L’ultima frontiera della manutenzione ULTIMO Asset Management sbarca in Italia”
Ore 12.30
Workshop
Ore 14.30
Workshop “L’analisi delle vibrazioni e degli oli di lubrificazione per il monitoraggio delle macchine rotanti”
Ore 15.00
Workshop “L’art. 8 D.Lgs. 102/2014: la diagnosi energetica obbligatoria e le novità per la scadenza 2023”
Ore 15.30
Workshop “Condition monitoring ed energy efficiency services: la chiave per una perfetta efficienza produttiva”
Ore 16.00
Workshop “Manutenzione predittiva in ogni caso, sistema unico e brevettato, SPS- Smart predictive system, soluzione digitalizzata che semplifica i processi a supporto di ente manutenzione”
Ore 16.30
Workshop “Diversity & Inclusion: la Vision Rosa di Verallia Italia S.P.A.”
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Martedì 11 Ottobre 2023
Agenda Sala Pedini Assemblea Plenaria Ore 9.30
■ Roadshow to EuroMaintanance 2024 ■ EuroMaintenance 2024 Official Preview ■ C’èManutenzioneXte! – 4° stagione – Anteprima ■ Talking About Maintenance
■ Interventi a cura di ANTIM, AIAS, CICPND, AIPND, RINA, UNI, ASVIS, Confindustria
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Agenda
Salone Italiano della Manutenzione
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Agenda
Sala Scalvini Ore 11.30
Workshop “Digital Predictive Maintenance Center: focus sui risultati delle applicazioni Machine Learning e AI in Raffineria”
Ore 12.00
Workshop “Misure di vibrazione e Vibration & Motion Catcher™ per diagnostica e troubleshooting”
Ore 12.30
Workshop “La Manutenzione come investimento”
Ore 14.30
Workshop ““Digitalizzazione della manutenzione in uno scenario globale”
Ore 15.00
Workshop “L’evoluzione dei sistemi informativi per la gestione tecnico manutentiva: la contaminazione tra esperienze di settori differenti come valore per l’ingegneria di manutenzione. L’importanza dell’integrazione dei processi”
Ore 15.30
Workshop
Ore 16.00
Workshop “Analisi vibrazionale in continua dei macchinari strategici; tecnologie, algoritmi predittivi e capitale umano. Una ricognizione preliminare”
Ore 16.30
Workshop “Il processo di reingegnerizzazione della manutenzione degli impianti in Autostrade per l’Italia”
SALA 2 Ore 11.30
Round Table “Strategie di riqualificazione delle competenze in Manutenzione”
Ore 12.00
Round Table “Strategie di riqualificazione delle competenze in Manutenzione”
Ore 12.30
Workshop “Le best practices legate alla predittiva richiedono competenze continuamente aggiornate”
Ore 14.30
Workshop
Ore 15.00
Workshop “Dalla manutenzione preventiva a quella predittiva… al tempo della Digital Transformation”
Ore 15.30
Round Table “Manutenzione predittiva ed edge computing: la visone olistica degli esperti”
Ore 16.00
Round Table
Ore 16.30
Workshop “Evoluzione dei contratti di manutenzione verso la gestione per obiettivi”
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SALA 4 Workshop “Manutenzione dei parchi motoriduttori”
Ore 12.00
Workshop “La Manutenzione al servizio della Sanità”
Ore 12.30
Workshop “Lubrificazione e Condition Monitoring: due isole non più separate, grazie alla tecnologia ultrasonora; casi applicativi”
Ore 14.30
Workshop “Utilità dello studio delle cause radice dei guasti”
Ore 15.00
Workshop
Ore 15.30
Workshop “Qualità dei processi manutentivi e sviluppo delle competenze: un connubio sempre più imprescindibile”
Ore 16.00
Workshop “La Manutenzione negli impianti idroelettrici”
Ore 16.30
Workshop “Perché continuare a fare manutenzione programmata? Facciamola quando serve”
Agende aggiornate al 15 settembre 2023
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Agenda
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Un risparmio annuo superiore a 1 milione di euro, grazie al risparmio di 170 tonnellate di vapore per ogni tenuta? Straordinario!
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(>$1.2M/yr) Una raffineria in UK rilevava una scarsa affidabilità delle sue turbine a vapore, causata dal fallimento dei sistemi di tenuta in uso. AESSEAL® ha studiato e fornito la sua tenuta STS™ ed il Sistema di protezione cuscinetti LabTecta® IP66 per turbine a vapore. Con l’utilizzo della soluzione di tenuta STS™ si è stimato che il risparmio di vapore annuale supera le 170 tonnellate. Il beneficio diretto per il cliente è stata l’eliminazione delle perdite di vapore, dalle turbine, che contaminava la cassa cuscinetti; questo ha portato la durata di funzionamento delle turbine da 5 a 8 anni, ha inoltre ridotto drasticamente i tempi ed i costi di manutenzione. Il cliente ha stimato che il risparmio economico, associato all’eliminazione della perdita di vapore in ambiente, è superiore ad 1 milione di euro. Per la versione integrale del case history, scansiona il QR code.
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MANUTENZIONE 4.0
LA MANUTENZIONE nell’Era dell’Intelligenza Artificiale Connessioni e interdipendenze tra manutenzione e AI, una realtà sempre più ibrida
Nel quinto anniversario del crollo del Ponte Morandi avvenuto il 14 agosto del 2018 si riflette su un evento così tragico che ancora oggi suscita sconcerto, tristezza e commozione. Cinque anni fa, la caduta del Ponte Morandi a Genova, simbolo del genio italiano, ha attivato un processo di riflessione sulle possibili cause che hanno portato a un evento così catastrofico: un cigno nero? Un problema strutturale? La questione è complessa. I fattori in gioco molti. Evento accaduto in una giornata caratterizzata da una pioggia incessante e inconsueta, trasportando con sé un’atmosfera insolita di tempesta imprevedibile. Quel tragico evento ha evidenziato l’importanza di un equilibrio accurato tra tecnologia, risorse e pianificazione, elementi essenziali per garantire efficienza e resilienza di sistemi infrastrutturali complessi. Ora, mentre ci immergiamo nell’era del metaverso e dell’intelligenza artificiale, questa lezione dovrebbe essere trasposta in un contesto ancora più ampio e complesso. Infatti, in questo lasso di tempo, il mondo è notevolmente cambiato: l’avvento delle nuove tecnologie digitali e l’accelerazione dell’intelligenza artificiale offrono sfide e opportunità ineguagliabili per ogni settore, compreso quello della manutenzione. Nell’era attuale, la manutenzione non è più confinata alle strutture tangibili, ma può abbracciare una dimensione virtuale che può potenziare la gestione della manutenzione al di là dei confini fisici. Non possiamo però non riflettere su una questione di fondamentale importanza. L’ingresso in un mondo phygital solleva questioni
profonde sull’identità, l’etica e la relazione tra gli esseri umani e le intelligenze artificiali. Tuttavia, il ruolo cruciale di queste nuove tecnologie nel mondo contemporaneo è indubbio. Resta naturale riflettere su questi aspetti, poiché comportano sfide e cambiamenti significativi. La tecnologia e la digitalizzazione sono elementi sempre più presenti nella nostra vita quotidiana e hanno profondamente trasformato la società in molti modi positivi da tempi remoti. Il lavoro da sempre cambia e si trasforma grazie alle nuove tecnologie e alle innovazioni. Nell’era del calcolo quantistico, il concetto che ci viene ricordato molto bene nel film Il diritto di contare (titolo originale: “Hidden Figures”). Uscito nelle sale cinematografiche nel 2016 e diretto da Theodore Melfi, il film è basato sul libro di Margot Lee Shetterly. La trama del film si concentra sulla storia di tre donne afroamericane eccezionali - Katherine Johnson, Dorothy Vaughan e Mary Jackson che lavoravano alla NASA durante l’era della corsa allo spazio negli Anni ‘60. Una svolta si ottiene in seguito alla promozione della protagonista, ammessa a lavorare per la Space Task Group. Quest’ultima, nata in occasione della ‘corsa allo spazio’ contro i sovietici, mirava a mandare un uomo in orbita prima dei russi, ma come sappiamo, il primato è di questi ultimi che lanciarono in orbita di Yuri Gagarin nel 1961. La missione Space Task richiedeva il lavoro di molti matematici per il calcolo delle traiettorie per il Programma Mercury e la missione Apollo 11, lavoro molto lungo e laborioso. Ma l’obiettivo era quello di avere il
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Antonella Petrillo, Dipartimento di Ingegneria, Università degli Studi di Napoli “Parthenope”
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MANUTENZIONE 4.0 primato sui russi. Da qui la scelta della NASA di acquistare un super computer, l’IBM 7090. Oggi come all’ora il super computer era visto come un individuo che avrebbe minacciato il lavoro di molte addette del settore calcoli. Dorothy (responsabile del team di calcolo), dopo aver capito che, con una macchina che eseguiva i calcoli con una tale velocità, non ci sarebbe potuto essere alcuna utilità in futuro per le matematiche della sua unità, decise di cominciare ad addestrarle sui processi di programmazione del calcolatore IBM. Con questa attività riuscì a “promuovere” e valorizzare” il lavoro di tutto il suo gruppo che ovviamente non venne sostituito dal super computer ma diventò elemento essenziale per la verifica del corretto funzionamento dello stesso. La particolarità di questo film è che, pur essendo ispirato alla lotta per i diritti civili, lascia riflettere anche su un aspetto di non secondaria importanza ovvero la capacità di un gruppo di persone di riuscire a farsi strada grazie alle proprie armi e nello specifico quelle della mente, una mente aperta e creativa. Una scena celebre e illuminante del film è quella in cui Al Harrison (capo del gruppo di matematici, interpretato da Kevin Costner) chiede: «Pensi che arriveremo sulla luna?» a Katherine (matematica dello Space Task Group), che gli risponde: «Siamo già là, signore!» Non dobbiamo, quindi, trascurare il ruolo centrale dell’essere umano. Nonostante l’innovazione digitale e l’IA possano automatizzare molte attività, il discernimento etico e la supervisione rimangono prerogative umane insostituibili. A oggi, infatti, non bisogna dimenticare che l’intelligenza artificiale non prova emozioni, anche se gli sviluppatori la programmeranno per simularle. Mentre, l’intelligenza emotiva,
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tipica dell’essere umano, attraverso le proprie capacità metacognitive, consente di riflettere, organizzare e controllare tutte le attività cognitive e di pensiero. Questa peculiarità fa la differenza, è la differenza. Inoltre, è bene precisare che la nostra identità si estende oltre il nostro io fisico, abbracciando anche il nostro sé digitale. Questa estensione dell’identità richiede una riflessione costante che abbracci l’evoluzione dei valori personali in un contesto sempre mutevole. Negli ultimi decenni, pertanto, è indubbio che le nuove tecnologie abbiano fatto progressi straordinari, trasformando la nostra società in modi inimmaginabili. I risvolti sono innumerevoli, se pensiamo alla connessione tra digitalizzazione e intelligenza artificiale possiamo affermare che sta portando a un significativo cambiamento nella gestione e nell’ottimizzazione delle operazioni di manutenzione. Questa sinergia può rendere possibile un approccio più proattivo, efficiente ed efficace alla manutenzione dei beni e delle infrastrutture. La digitalizzazione e l’intelligenza artificiale possono supportare la gestione della manutenzione delle infrastrutture mediante il Monitoraggio Remoto e la Diagnostica Virtuale (l’uso di sensori installati nelle infrastrutture, dati in tempo reale possono essere raccolti e trasmessi in un ambiente metaverso); la Simulazioni e Addestramento (utilizzando ambienti metaverso, gli operatori possono essere addestrati su come effettuare procedure di manutenzione complesse in un ambiente virtuale prima di eseguirle sul campo); la Collaborazione Remota (gli esperti possono collaborare da diverse parti del mondo per risolvere problemi complessi); la Manutenzione Predit-
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tiva (l’IA può analizzare grandi quantità di dati storici e in tempo reale per prevedere quando un componente o un sistema potrebbe aver bisogno di manutenzione); la Manutenzione Autonoma (l’IA può analizzare i dati, identificare il problema, pianificare l’intervento e guidare i robot nell’esecuzione delle attività necessarie oppure monitorando il ciclo di vita dei componenti, consigliando sulla sostituzione. La connessione e interdipendenza tra manutenzione e AI in una realtà sempre più ibrida può portare a un miglioramento significativo nell’efficienza, nella precisione e nella gestione delle infrastrutture attraverso il monitoraggio avanzato, la manutenzione predittiva, la formazione virtuale e molto altro ancora. Tuttavia, è importante considerare anche sfide come la sicurezza dei dati, l’accessibilità e l’integrazione tecnologica nella pianificazione di tali soluzioni. A conferma che l’evoluzione tecnologica non può essere frenata ma dovrebbe essere gestita a supporto dell’evoluzione umana vi è l’ultimo progetto di Sam Altman, l’uomo “dietro” ChatGPT. Il progetto è apparentemente inquietante, spaventando anche diversi esperti dell’intelligenza artificiale. Il progetto si chiama Worldcoin e ha l’obiettivo di diventare “la più grande rete pubblica di identità e finanza, aperta a tutti indipendentemente dal Paese, dal background e dallo status economico”. Il progetto è partito tre anni fa, ma solo lo scorso 24 luglio 2023 è stato lanciato su larga scala. In sessantatré città di quattordici Paesi – compresi Stati Uniti, Germania, Francia, Regno Unito, Spagna, India e Giappone – sono stati installati gli Orb, scintillanti sfere di metallo grandi come un pallone da calcio che
attraverso una fotocamera catturano un’immagine dell’iride e generano un codice univoco per identificarla. Dal momento che non esistono due persone con l’iride identica, Orb può assegnare a ogni essere umano un suo codice – la Worldcoin ID –, una sorta di documento di identità biometrico molto affidabile, perché falsificare un’iride è estremamente complicato. I governi sono allarmati, ma di fatto impossibilitati ad arrestare queste sperimentazioni. In definitiva, nell’inesorabile sviluppo della tecnologia digitale e nella fattispecie nell’intreccio tra manutenzione, digitalizzazione, metaverso e intelligenza artificiale, emergono domande fondamentali. Come possiamo garantire che l’IA sia guidata da valori etici? Come possiamo bilanciare l’innovazione tecnologica con una riflessione continua sulle sue implicazioni? La manutenzione, nel suo significato più ampio, si fa strada come risposta. L’essere umano rimane il custode fondamentale di queste realtà intrecciate, chiamato a bilanciare la creatività e l’innovazione con una responsabilità condivisa di preservare il bene comune. Se abbracciamo questa sfida l’evoluzione tecnologica può essere considerato un luogo di arricchimento umano, crescita etica e comprensione condivisa. L’innovazione tecnologica, non è sempre neutrale, ma indirizzata da menti umane appassionate, ingegnose e creative può guidare un futuro di progresso e innovazione senza limiti. Come era solito sostenere lo scienziato più eccentrico e rivoluzionario della storia «La misura dell’intelligenza è data dalla capacità di cambiare quando è necessario» (Albert Einstein).
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GESTIRE L’IMPREVISTO: dalla manutenzione alla formazione 4.0 Procedure di Lockout/Tagout, formazione avanzata e tecnologie immersive
Silvia Colabianchi, Ricercatrice presso il Dipartimento di ingegneria informatica automatica e gestionale Antonio Ruberti, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”
Manutenzione e pulizia sono attività fondamentali per garantire il corretto funzionamento di attrezzature e impianti che, se sottovalutate, non soltanto rendono gli impianti meno produttivi, ma soprattutto costituiscono un fattore di rischio per gli utilizzatori. Una delle maggiori sfide di oggi, soprattutto in un momento come questo in cui la mente corre veloce alle recenti tragedie sul lavoro, è quella di mettere in sicurezza tanto gli utenti finali quanto i manutentori stessi, andando a creare un ambiente sostenibile per tutte le persone coinvolte nella filiera.
Sicurezza nella manutenzione: la procedura LOTO Secondo l’Agenzia Europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA), la maggior parte degli infortuni sul lavoro si verificano proprio durante attività di manutenzione. Nel 2010, le statistiche Eurostat basate sulla metodologia ESAW (Statistiche europee degli infortuni sul lavoro) rivelavano che circa il 1015% di tutti gli incidenti mortali e il 15-20% di tutti gli incidenti sul lavoro erano legati alle
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operazioni di manutenzione1, dati confermati anche da INAIL nel 20192. Nonostante vi siano stati miglioramenti, la situazione rimane critica, con la manutenzione che continua a essere uno dei principali fattori di incidente3. Esaminando i dati più recenti forniti dal Bureau of Labor Statistics e dall’Occupational Safety and Health Administration (OSHA) statunitense, emerge che circa 3.000 lavoratori subiscono ogni anno infortuni sul luogo di lavoro per via di attività legate alla manutenzione o pulizia di macchinari e altre attrezzature. Ogni anno, l’OSHA pubblica un elenco delle dieci violazioni più comuni in materia di sicurezza, e la riattivazione non intenzionale o inattesa di fonti di energia di una macchina in manutenzione è sempre presente nelle prime posizioni. Per ridurre il numero di incidenti e proteggere i lavoratori nel 1983 il National Institute for Occupational Safety and Health (NIOSH) ha stabilito le prime linee guida per l’isolamento e controllo delle fonti di energia pericolose, successivamente rese obbligatorie con l’emanazione dello standard OSHA noto come Lockout/Tagout (LOTO). In Italia, non esiste una norma specifica Lockout/Tagout, ma questa procedura è pienamente riconosciuta e integrata nelle direttive sulla salute e sicurezza sul lavoro, compreso il Testo Unico del 2008, la Direttiva Macchine 2006/42/CE, la Direttiva 2009/104/CE e la Direttiva 2001/45/CE del Parlamento Europeo. Inoltre, lo standard UNI EN ISO 14118 (2018-07) si focalizza sulla prevenzione dell’avviamento inatteso, fornendo linee guida per proteggere gli operatori e i manutentori durante l’uso delle attrezzature di lavoro. L’applicazione delle tecniche LOTO richiede l’osservanza di cinque elementi fondamentali: procedure, formazione, politiche,
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MANUTENZIONE 4.0 dispositivi e auditing. La procedura LOTO classica segue sei step al termine dei quali si esegue l’intervento. Gli step prevedono: la preparazione all’arresto della macchina; l’arresto della macchina; l’isolamento delle fonti di energia; l’applicazione dei dispositivi di bloccaggio e del cartellino; la dissipazione dell’energia residua; la verifica dell’isolamento. Oggi le procedure LOTO sono largamente utilizzate in campo industriale. Tuttavia, con quasi 2.000 incidenti solo nell’anno 2022 riconducibili all’errata applicazione delle procedure LOTO, diventa evidente che molte aziende ancora faticano ad attuare strategie di Lockout/Tagout efficaci4. Tra le violazioni più citate ci sono l’assenza di procedure scritte, la carenza di addestramento del personale, la mancanza di procedure di verifica dei sistemi di bloccaggio. Come noto, elemento imprescindibile delle tecniche LOTO è la formazione, ma l’efficacia delle procedure LOTO va ben oltre la semplice comprensione e implementazione delle stesse. Gli incidenti risultano spesso connessi alle circostanze operative e alla carenza di comprensione dei rischi associati. Oggi i manutentori si trovano ad affrontare sfide sempre più complesse: necessità di interventi tempestivi, mantenimento di alti livelli di produttività ed efficienza, gestione di vincoli comunicativi, risorse limitate e conflitti di interesse tra diverse parti coinvolte. Di conseguenza, la corretta esecuzione delle procedure viene spesso trascurata, talvolta per l’incapacità di gestire l’imprevisto, talvolta perché i tempi di inattività sono percepiti come un ostacolo alla produttività.
Innovazione nella formazione per la sicurezza industriale 4.0 Per garantire la sicurezza dei lavoratori, è essenziale adottare un approccio innovativo e coinvolgente. La formazione deve superare i confini delle semplici procedure di basso o medio impatto cognitivo necessarie a guidare il manutentore in una comune situazione di lavoro. Per affrontare la variabilità delle situazioni serve una formazione ad alto impatto cognitivo che guidi il manutentore nell’affrontare situazioni impreviste e stressanti, potenziando le sue abilità di analisi, diagnosi e rielaborazione delle procedure note5. Nel processo di rinnovamento dei contenuti della formazione, la tassonomia di Bloom fornisce un valido supporto, aiutando a sviluppare obiettivi formativi più sfidanti che mirano allo svilup-
po di capacità di analisi, sintesi e valutazione. Pensando agli strumenti formativi, così come la manutenzione ha abbracciato l’innovazione, anche la formazione per la manutenzione richiede un approccio 4.0. Nell’ambito delle tecnologie che stanno rivoluzionando i modelli di formazione emergono la realtà virtuale (VR) e la realtà aumentata (AR). La realtà virtuale, definita “immersiva”, permette di entrare attivamente in un ambiente di apprendimento a 360 gradi, consentendo agli allievi di interagire con strumenti, macchinari ed avatar in un ambiente 3D. La realtà virtuale è efficace nel simulare situazioni complesse o critiche, come il lavoro in contesti pericolosi o in situazioni di emergenza. Questa modalità risulta utile nella formazione di nuovi manutentori permettendo loro di sperimentare i pericoli in un ambiente sicuro. La realtà aumentata, invece, consente agli utenti di interagire con il mondo reale attraverso un display mobile, arricchendo l’ambiente fisico con informazioni visive. Nel processo formativo, l’AR si dimostra utile nell’introduzione di nuove procedure di manutenzione, fornendo agli allievi indicazioni in tempo reale sugli interventi da effettuare e spiegando le azioni da compiere. È su VR/AR che bisogna puntare per una più efficace formazione sulle procedure LOTO. Una formazione immersiva che permetta agli allievi di esercitarsi sui protocolli di sicurezza, li guidi ad identificare le situazioni che richiedono Lockout/Tagout li sfidi ad applicare le procedure di messa in sicurezza e ravviamento della macchina. Gli allievi potranno muoversi liberamente nell’ambiente simulato in 3D, ispezionare le macchine da tutte le angolazioni, interagire fisicamente con i componenti, ricevere feedback, sperimentare reali situazioni di pericolo non simulabili nella formazione reale, imparare facendo. La strada verso una maggiore sicurezza sul luogo di lavoro può sembrare inizialmente complessa, e la concezione diffusa di ritardi o costi aggiuntivi connessi alle procedure LOTO difficile da superare. Tuttavia, i benefici derivanti dall’attuazione accurata delle procedure Lockout/Tagout sono tangibili e duraturi. Il punto di partenza sul quale investire per renderle efficaci è la formazione. Lavorare ad una formazione 4.0 che coinvolga attivamente il personale e adotti tecnologie innovative contribuirà a ridurre i rischi e i tassi di infortunio, ad aumentare la produttività, a costruire un ambiente lavorativo più sicuro e sostenibile.
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Managing the unexpected: from maintenance to training 4.0 Lockout/Tagout procedures, advanced training, and immersive technologies
Silvia Colabianchi, Research Fellow at the Department of computer, control, and management engineering “Antonio Ruberti,” University of Rome La Sapienza
Maintenance and cleaning constitute essential activities to ensure the optimal functioning of equipment and systems. When these activities are underestimated, they not only diminish the productivity of facilities but also pose a risk to users. One of today’s primary challenges, especially in a time when recent workplace tragedies are still fresh in our minds, is ensuring the safety of both end users and maintenance personnel while creating a sustainable environment for everyone in the supply chain.
Maintenance safety: the LOTO procedure According to the European Agency for Safety & Health at Work (EU-OSHA), most workplace accidents occur during maintenance activities. In 2010, Eurostat’s analysis, utilizing the European Statistics on Accidents at Work (ESAW) methodology, unveiled that maintenance operations1 were responsible for roughly 10-15% of all fatal accidents and 1520% of all workplace accidents. This finding
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was subsequently validated by INAIL in 20192. Despite some improvements, the situation remains critical, with maintenance continuing to be a significant contributing factor to accidents3. Examining the latest data provided by the Bureau of Labor Statistics and the U.S. Occupational Safety and Health Administration (OSHA), it becomes apparent that approximately 3,000 workers sustain injuries in the workplace annually as a result of maintenance or cleaning tasks associated with machinery and other equipment. Annually, OSHA releases a list of the ten most prevalent safety violations, with the inadvertent or unforeseen reactivation of energy sources during machine maintenance consistently ranking among the top concerns. To reduce the number of incidents and protect workers, in 1983, the National Institute for Occupational Safety and Health (NIOSH) established the initial guidelines for isolating and controlling hazardous energy sources, which were later made mandatory with the issuance of the OSHA standard known as Lockout/Tagout (LOTO). In Italy, there is no specific Lockout/Tagout regulation, but this procedure is fully recognized and integrated into occupational health and safety directives, including the Testo Unico del 2008, the Machinery Directive 2006/42/EC, Directive 2009/104/EC, and Directive 2001/45/EC of the European Parliament. Additionally, the UNI EN ISO 14118 standard (2018-07) focuses on preventing unexpected start-ups, providing guidelines to protect operators and maintenance personnel during equipment use. The implementation of LOTO techniques
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requires adherence to five fundamental elements: procedures, training, policies, devices, and auditing. The classic LOTO procedure follows six steps, culminating in intervention. The steps include machine shutdown preparation; machine shutdown; isolation of energy sources; application of locking devices and tags; dissipation of residual energy; and isolation verification. Today, LOTO procedures are widely used in the industrial sector. However, with nearly 2,000 incidents in 2022 alone attributed to improper LOTO procedure application, it is evident that many companies still struggle to implement effective Lockout/Tagout strategies4. Common violations include the absence of written procedures, inadequate personnel training, and a lack of locking system verification procedures. As is well known, training is an essential component of LOTO techniques. However, the effectiveness of LOTO procedures goes beyond mere understanding and implementation. Incidents are often linked to operational circumstances and a lack of understanding of associated risks. Today, maintenance personnel face increasingly complex challenges: the need for timely interventions, maintaining high levels of productivity and efficiency, managing communication constraints, limited resources, and conflicts of interest among different parties involved. Consequently, the correct execution of procedures is often neglected, sometimes due to the inability to manage the unexpected or because downtime is perceived as a hindrance to productivity.
Innovation in industrial safety training To ensure worker safety, it is essential to adopt an innovative and engaging approach. Training must go beyond the boundaries of simple low or medium-cognitive impact procedures required to guide maintenance personnel in common work situations. Addressing the variability of situations necessitates intensive cognitive training, empowering maintenance personnel to effectively manage unexpected and high-pressure scenarios while sharpening their abilities in analysis, diagnosis, and refining established procedures5. When reimagining training content, Bloom’s taxonomy serves as a valuable resource, assisting in the creation of more challenging learning objectives geared towards cultivating analytical, synthetic, and evaluative skills.
Thinking about training tools, just as maintenance has embraced innovation, maintenance training also requires a 4.0 approach. Among the technologies revolutionizing training models, virtual reality (VR) and augmented reality (AR) stand out. Virtual reality, defined as “immersive,” allows individuals to actively enter a 360-degree learning environment, enabling students to interact with tools, machinery, and avatars in a 3D setting. Virtual reality is effective in simulating complex or critical situations, such as working in hazardous environments or emergencies. This mode is valuable in training new maintenance personnel, allowing them to experience hazards in a safe environment. On the other hand, augmented reality enables users to interact with the real world through a mobile display, enriching the physical environment with visual information. During the training process, Augmented Reality (AR) proves to be beneficial by introducing new maintenance procedures and offering learners real-time guidance on interventions, along with clear explanations of the required actions to be taken. The direction to prioritize for more effective Lockout/Tagout procedure training lies in VR/AR. Immersive training empowers learners to engage in hands-on practice of safety protocols, assists them in recognizing situations that necessitate Lockout/Tagout, encourages the application of safety procedures, and guides them through machine restart processes. Within the simulated 3D environment, learners enjoy the freedom to move, inspect machines from various perspectives, physically interact with components, receive immediate feedback, encounter real-life hazardous scenarios that cannot be replicated in traditional training, and ultimately learn through practical experience. The journey towards enhanced workplace safety may appear intricate at first, and the prevailing concerns about potential delays or added expenses linked to Lockout/Tagout (LOTO) procedures can be daunting. Nonetheless, the rewards of precise LOTO procedure implementation are concrete and enduring. The pivotal step in making them effective lies in training. Focusing on a training 4.0 that actively engages personnel and incorporates cutting-edge technologies will serve to diminish risks and injury rates, boost productivity, and foster a safer and more sustainable work environment.
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https://osha.europa.eu/ sites/default/files/maintenance_OSH_statistics. pdf 2 https://www.inail.it/cs/ internet/docs/alg-pubbl-manutenzione-per-sicurezza-sul-lavoro.pdf 3 https://osha.europa.eu/ sites/default/files/OSH_ in_Europe_state_trends_ report_2023_en.pdf 4 https://www.osha.gov/ top10citedstandards 5 Rasmussen J (1983) Skills, rules, knowledge: signals, signs and symbols and other distinctions in human performance models. IEEE Trans Systems, Man and Cybernetics 13(3): 257−267 Rasmussen J (1987) Cognitive control and human error mechanisms. 1
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INDUSTRY 5.0: l’uomo al centro del processo di manutenzione La rivoluzione umanistica nell’industria digitale del futuro - innovazioni tecnologiche, lavoratori e un sistema di supporto alle decisioni per una manutenzione intelligente e un benessere aziendale sostenibile
L’industry 4.0 ha rivoluzionato i principali processi di manufacturing, le idee, le tecnologie, le metodologie introdotte sono state dirompenti e hanno consentito l’avvio di un radicale cambiamento sia in ottica di processi sia in termini organizzativi. Le cosiddette ‘smart-factories’ sono ormai una realtà, sempre più spesso le principali tecnologie IT consentono significativi incrementi in termini di produttività e flessibilità dei processi. La digitalizzazione ha consentito di trasformare radicalmente le principali attività aziendali, creando un ambiente in cui le informazioni sono al centro dell’intero sistema produttivo. Eppure, nonostante questo, i paradigmi che solo fino a qualche anno fa hanno consentito di rivoluzionare l’intero concetto di industria, oggi sono nuovamente oggetto di ulteriori aggiornamenti, è per questa ragione che in ambito scientifico si parla ormai di Industry 5.0 i cui pilastri fondamentali sono rappresentati da automazione avanzata, collaborazione uomo-macchina e sostenibilità. Nella quinta rivoluzione industriale, il benessere dei lavoratori è al centro dei processi produttivi. Il tratto distintivo di questa
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rivoluzione è l’attenzione al valore sociale del lavoratore, la capacità aziendale di promuovere talenti e la crescente importanza dell’uomo quale elemento cardine del sistema produttivo. Pertanto, la sua applicabilità è significativamente più ampia rispetto alla quarta rivoluzione industriale, poiché riguarderà ogni settore ed ogni tipo di organizzazione. Secondo recenti studi scientifici, Industry 5.0 cambierà profondamente i compiti umani, rendendoli sempre più ‘cognitive-oriented’ e lasciando all’interazione uomo-macchina le attività che richiedono un maggiore sforzo fisico. Questo aspetto non limiterà il proprio impatto ai processi produttivi, ma si estenderà ai processi manutentivi e di monitoraggio dei sistemi. Pertanto, il passaggio dall’era dell’Industria 4.0, incentrata sui computer, alla nuova era, incentrata sull’uomo, comporterà cambiamenti dirompenti sempre più orientati a una “manutenzione intelligente”. Tuttavia, senza una formazione continua ed un adeguato coinvolgimento dei lavoratori nei processi di trasformazione e miglioramento delle strategie manutentive, il contributo delle nuove tecnologie in un ambiente di lavoro potrebbe essere persino controproducente. In questo scenario, uno dei principali elementi che hanno attirato l’attenzione dei ricercatori, riguarda il comportamento dei lavoratori ed il loro approccio ai processi di trasformazione ed innovazione digitale delle attività manutentive. Le attività di manutenzione rappresentano uno dei principali investimenti interessati dalla prossima trasformazione industriale, e proprio in quest’area la maggior parte delle aziende sta sperimentando una
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MANUTENZIONE 4.0 significativa esitazione dei lavoratori nell’adottare nuove tecnologie. Tecnologie quali Realtà Aumentata (AR) ed Intelligenza Artificiale (AI), possono essere di grande supporto nelle attività di manutenzione così come emerge da numerosi progetti e ricerche nei quali si ricorre sempre più frequentemente all’impiego di queste tecnologie. L’AR è in grado di supportare le attività di manutenzione, offrendo una guida stepby-step a tutte le operazioni di diagnostica, ispezione e testing. Analogamente, l’impiego di strumenti di intelligenza artificiale e IoT possono consentire nuove e più efficaci politiche manutentive. Ciononostante, l’implementazione pratica di tali tecnologie in ambito industriale nasconde insidie, criticità e difficoltà il più delle volte latenti. Infatti, se da un lato esistono tecnologie emergenti, come quelle appena citate per supportare l’operatore nell’adozione delle “nuove” strategie manutentive, dall’altro, la complessità dei compiti e l’uso crescente di tecnologie innovative tendono a sovraccaricare l’operatore, sottoponendolo a numerosi sforzi in un tempo limitato, che inducono inevitabilmente ad un eccessivo carico di lavoro cognitivo. Pertanto, quando la procedura di manutenzione, pur essendo supportata dalla maggior parte dei dispositivi intelligenti, non consente di effettuare una corretta attività manutentiva, la domanda pertinente è: “È sbagliata la procedura”, “È sbagliato l’operatore”, oppure “è sbagliata la tecnologia a supporto dell’operatore”?
Sperimentazione di un Decision Support System a servizio delle imprese È evidente che il quesito sopra riportato nasconde una provocazione, ogni procedura manutentiva è contraddistinta da una complessità intrinseca che molto spesso non esclude nessuna delle tre possibili opzioni precedentemente citate, eppure sempre più spesso ci si trova nel paradosso di poter disporre della tecnologia ma di avere difficoltà nell’individuazione del personale che sappia utilizzare adeguatamente tale tecnologia in modo da trarne il massimo beneficio. Sebbene ci siano molti studi scientifici a riguardo, attualmente la scienza non ha una risoluzione a questo dilemma, ciò che emerge dai molteplici studi riguarda la centralità dell’uomo in tutte le innovazioni industriali e, ora più che mai, tale centralità rappresenta un elemento imprescindibile per il progresso industriale.
Uno dei progetti di ricerca ritenuto di rilevanza nazionale e, in quanto tale, recentemente finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca proverà a contribuire al crescente divario tra tecnologia e ‘human-behaviour’ attraverso la progettazione di un Decision Support System (DSS). Lo sviluppo di tale strumento supporterà l’azienda nell’individuazione del/i lavoratore/i, tra quelli a disposizione, in grado di svolgere una specifica attività manutentiva nel modo più efficiente. Questo potrà avvenire considerando, da un lato, la specificità dell’attività manutentiva che si intende condurre, la complessità della stessa, nonché il “livello” tecnologico dei dispositivi con i quali si intende supportarla. Dall’altro, individuando dinamicamente le skills (hard e soft), il carico di lavoro, nonché la condizione di ‘stress’ a cui ciascun manutentore è soggetto. L’elaborazione congiunta dei due aspetti, ‘task-oriented’ e ‘human-oriented’ (fig. 1), consentirà la scelta dell’operatore (o del team di operatori) “giusto” per quell’attività, cioè colui che sappia attuarla correttamente e che sappia sfruttare nel modo più efficace la tecnologia a supporto della stessa. Naturalmente, lo stesso strumento, se impiegato diversamente, potrebbe contribuire all’individuazione della tecnologia più adatta a supportare uno specifico operatore nell’esecuzione di una particolare attività di manutenzione. L’obiettivo può sembrare avveniristico, eppure con gli strumenti attualmente a disposizione è possibile contribuire, seppur in piccola parte, a questo ambizioso traguardo. La scienza ci permette di valutare la complessità di un’attività manutentiva (o di altra natura) esprimendola in termini di “contenuto di informazione” necessario per poterla interpretare, elaborare e svolgere. Analogamente, i recenti sistemi attivi di riconoscimento facciale supportati da reti neurali di ultima generazione e da dispositivi indossabili di acquisizione di segnali fisiologici, permettono di stimare dinamicamente il livello di stress, stanchezza, tensione, ecc. sopportata da una persona durante una qualsiasi attività. Pertanto, l’identificazione delle principali features in input al DSS rappresentano una realtà scientifica e tecnologica piuttosto consolidata. Occorre, “soltanto” mettere insieme le tessere di un puzzle in modo da renderle funzionale allo scopo che si intende perseguire. Si tratta di una sfida che punta a promuovere il well-being aziendale, prima ancora della produttività dei processi, ritenendo quest’ultima solo una normale “conseguenza” del primo.
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Francesco Facchini, Ricercatore del “Dipartimento di Meccanica, Matematica e Management” del Politecnico di Bari
Salvatore Digiesi, Professore ordinario di ‘Impianti Industriali Meccanici’ del Politecnico di Bari
Giorgio Mossa, Professore ordinario, Coordinatore del Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Gestionale del Politecnico di Bari
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INDUSTRY 5.0: the humans at the centre of the maintenance process The humanistic revolution in the future digital industry - technological innovations, workers, and a decision support system for intelligent maintenance and sustainable corporate well-being
Industry 4.0 has changed the key manufacturing processes; the ideas, technologies and methodologies introduced have been disruptive, allowing a radical change both in process and organisational terms. The so-called ‘smart factories’ are now a reality; more and more IT technologies allow significant increases in terms of productivity and process flexibility. Digitisation transformed the key business activities to create a work environment where information is the core of the entire production system. However, the paradigms that in the past changed the industry concept currently require further updates. To this end, in scientific literature, Industry 5.0 was introduced, whose fundamental pillars are represented by advanced automation, human-machine collaboration, and sustainability. In the fifth industrial revolution, the well-being of workers is at the heart of production processes. The main feature of this revolution consists of improving the social value of the worker, promoting talent, and increasing the importance of humans as the cornerstone of the production system [1]. Therefore, its applicability is significantly broader compared to the fourth industrial revolution since it will affect every sector and every type of organisation. According to recent scientific studies, Industry 5.0 will profoundly change human tasks; they will be more ‘cognitive-oriented’, and the motor-oriented tasks will be conducted with the support of machine systems [2]. This aspect will impact production, maintenance, and system monitoring processes [3]. Therefore, the transition from the era of In-
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dustry 4.0, focused on computers, to the new era, centered on humans, will lead to “smart maintenance”. To this end, the contribution of new technologies in a workplace could even be counterproductive if the operators are not involved in the processes of transformation and improvement of maintenance strategies. In this scenario, the attention of researchers is focused on the behaviour of workers and their approach to the digital transformation and innovation of maintenance activities. These activities represent one of the main investments affected by the fifth industrial revolution. Unfortunately, in many cases, there is significant resistance from workers to adopt new technologies [4]. Technologies such as Augmented Reality (AR) and Artificial Intelligence (AI) can support maintenance activities, as shown in numerous projects and research where the use of these technologies is increasingly widespread [5]. Generally, AR can assist maintenance activities by providing a step-by-step guide for diagnostic, inspection, and testing operations [6]. Similarly, AI and IoT tools can enable new and more effective maintenance policies. Nevertheless, the practical implementation of such technologies in the industrial context often hides challenges, criticalities, and difficulties. Therefore, if, on the one hand, there are emerging technologies to support the operator in “new” maintenance tasks, on the other hand, the complexity of tasks and the increasing use of innovative technologies could overload the operator, subjecting him to numerous options and efforts in a limited time,
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requiring decisions that lead to an excessive cognitive workload. Consequently, when the maintenance procedure, while being supported by most smart devices, does not allow to avoid or minimise the consequences of an accident, the pertinent question is, “Is the procedure wrong?” or “Is the person wrong?” or “Is wrong the technology adopted to support the operator?”
Development and implementation of a Decision Support System for the companies It is evident that the questions raised above are a provocation. It is well known that every maintenance procedure can be more or less complex, such as don’t exclude any of the three possible options previously mentioned. Nevertheless, there is a paradox. The technology is available, but the true challenge consists of identifying the operator able to manage that technology. Although there are many scientific studies on this topic, science currently does not offer a resolution to this dilemma. Most studies agree to claim the centrality of humans in all industrial innovations is an indispensable element for industrial progress. One research project considered of national relevance and, as such, recently funded by the Ministry of University and Research, aims to fill the gap between technology and human behaviour. The development of this tool will help the company identify the worker or workers, among those available, capable of performing a specific maintenance activity most efficiently. This can be achieved by considering, on the one hand, the specificity and complexity of the maintenance task at hand as well as the technological level of the devices intended to support it. On the other hand, by assessing each maintenance worker’s skills (both hard and soft), workload, and stress conditions. The project aims to develop a Decision Support System (DSS) to suggest the proper operator/s to accomplish maintenance tasks with high cognitive workloads. To this end, given the complexity of the maintenance task to be assigned, the DSS provide a preliminary indication of the most proper operator/s, by considering the available workforce, according to the smart devices to be adopted and the profile of the operators (i.e., competencies, hard skills, age, etc.) eligible for that task. The joint consideration of these two aspects,
‘task-oriented’ and ‘human-oriented’ (fig. 1), will lead to selecting the proper operator (or team of operators) for accomplishing the specific maintenance task, ensuring the most effective use of the supporting technology. Naturally, the same tool, if used differently, could contribute to identifying the most suitable technology to support a specific operator in the execution of a particular maintenance activity. Although the goal can be very ambitious, the devices currently available on the market can contribute to achieving this target. Many scientific studies allow to assess the complexity of maintenance (or other) tasks in terms of the “information content” necessary to interpret, process, and perform it. Similarly, recent active facial recognition systems, supported by artificial neural networks and wearable devices for acquiring physiological signals, allow estimating a person’s stress, fatigue, tension, etc., during tasks. Therefore, the identification of the main features in input to the DSS represents a well-established scientific and technological reality. The following “simple” step consists of putting together the puzzle pieces to make them functional for the intended purpose. This challenge aims at promoting workers’ well-being, even before the productivity of processes, considering the latter as a natural “consequence” of the former.
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S. Huang, B. Wang, X. Li, P. Zheng, D. Mourtzis, and L. Wang, “Industry 5.0 and Society 5.0—Comparison, complementation and co-evolution,” J. Manuf. Syst., vol. 64, pp. 424–428, Jul. 2022. 2 F. Longo, A. Padovano, and S. Umbrello, “Value-oriented and ethical technology engineering in industry 5.0: A human-centric perspective for the design of the factory of the future,” Appl. Sci., vol. 10, no. 12, 2020. 3 O. Rajad and H. Mounir, “A Review on the HAWCTB Performance Enhancement Methods, Numerical Models and AI Concept Used for the Blade Composite Structure Assessment: Context of New Industry 5.0,” in Proceedings of 2021 9th International Renewable and Sustainable Energy Conference, IRSEC 2021, 2021. 4 R. Rathi, M. Singh, M. Sabique, M. Al Amin, S. Saha, and M. H. Krishnaa, “Identification of total productive maintenance barriers in Indian manufacturing industries,” in Materials Today: Proceedings, 2021, vol. 50. 5 L. Silvestri, A. Forcina, V. Introna, A. Santolamazza, and V. Cesarotti, “Maintenance transformation through Industry 4.0 technologies: A systematic literature review,” Comput. Ind., vol. 123, 2020. 6 R. Roy, R. Stark, K. Tracht, S. Takata, and M. Mori, “Continuous maintenance and the future – Foundations and technological challenges,” CIRP Ann. - Manuf. Technol., vol. 65, no. 2, 2016. 1
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Francesco Facchini, Assistant Professor at “Department of Mechanics, Mathematics and Management” - Polytechnic University of Bari
Salvatore Digiesi, Full Professor of “Mechanical Industrial Plants” at Polytechnic University of Bari
Giorgio Mossa, Full Professor, Coordinator of the Master Degree in Management Engineering at Polytechnic University of Bari
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PILLOLE DI MANUTENZIONE Rubrica a cura di Ing. Davide Bolzan, Socio A.I.MAN. e Maintenance and Engineering Manager
LISTA IMPIANTI Ogni stabilimento industriale è composto da impianti e macchine, possono essere relativi a produzione, sicurezza, utilities, climatizzazione, trasporto, stoccaggio. È fondamentale avere una lista dei propri impianti e macchine con ubicazione, caratteristiche e funzione, questo è la base per l’implementazione di gestionali CMMS, programmi e contratti di manutenzione, sistemi di monitoraggio, schede macchina e fare valutazioni dal punto di vista processo e ingegneria.
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CONSIGLIO
Identifica i singoli impianti e macchine con codici parlanti e usa software che poi ti permettano di modificare facilmente l’elenco. Quando dismetti qualcosa, prima di buttare confrontanti con finance per verificare libro cespiti e valore residuo, ci sono importanti regole per la dismissione di cespiti.
TELELETTURA IMPIANTI Visualizzare lo stato degli impianti da remoto o ricevere alert di anomalie consente di intervenire tempestivamente in caso di anomalie in momenti in cui la fabbrica è ferma o non è presente personale abilitato alla gestione dell’anomalia. Le moderne tecnologie consentono di visualizzare e ricevere notifiche attraverso applicazioni, browser, mail, sms. Gli impianti sotto monitoraggio possono essere utilities, processo, monitoraggio energetico, antincendio, sorveglianza (se è video attenzione alla privacy). Le anomalie devono essere verificate in campo, non manovrare impianti da remoto senza che qualcuno abbia verificato fisicamente.
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CONSIGLIO Dai l’accesso a chi ha veramente necessità di visualizzare e può gestire la situazione. Controlla gli impianti da remoto se ritieni che dia del valore aggiunto. Se crei degli alert fallo per anomalie importanti, la tua vita privata è importante e deve essere disturbata solo se è necessario veramente.
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PILLOLE DI MANUTENZIONE Rubrica a cura di Ing. Davide Bolzan, Socio A.I.MAN. e Maintenance and Engineering Manager
IMPIANTI DI RAFFREDDAMENTO Il raffreddamento può essere per processo o per condizionamento ed uno dei fluidi più utilizzati è l’acqua. I metodi più comuni sono i frigoriferi a gas, le torri evaporative e batterie dry cooler. La scelta deve essere fatta in base alla temperatura da raggiungere, tipicamente i frigoriferi per ottenere acqua molto fredda (condizionamento), torri e batterie per temperature più alte. Il rendimento di torri e batterie d’estate potrebbe diminuire e potrebbe essere necessario supportare con frigoriferi. Verifica che tipologia di gas utilizzano i frigoriferi, alcuni sono banditi e sostituiti con altri a minor impatto ambientale.
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CONSIGLIO
Assicurati che chi fa manutenzione ai frigoriferi abbia il patentino per la gestione dei gas frigoriferi e che compili i libretti. In primavera pulisci frequentemente dai piumini dei pioppi le batterie di scambio, limitano di parecchi il rendimento (per frigoriferi potrebbero andare in blocco di alta pressione). Le acque di raffreddamento potrebbero essere sporche e potrebbe esser necessario filtrarle e additivarle.
GRUPPI DI CONTINUITÀ Gli impianti hanno bisogno sempre di manutenzione, quando marciano, quando sono fermi, quando la fabbrica è aperta e quando è chiusa. E’ fondamentale garantire alla manutenzione i propri spazi privati, organizzare i lavori in anticipo consente di incaricare le persone necessarie alle attività e lasciare libere le altre e di delegare attività nel modo corretto, organizzare con anticipo le ferie consente di avere ferie scaglionate in modo che tutti le facciano ma il servizio sia sempre garantito, attivare un servizio di reperibilità ciclico consente di avere disponibilità ma non di tutti contemporaneamente.
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CONSIGLIO Stipula dei contratti di manutenzione periodica e simula periodicamente la mancanza tensione per verificarne la partenza. Per i gruppi elettrogeni a gasolio fai delle partenze settimanali in manuale ed assicurati che il sistema di riscaldo funzioni ed il serbatoio sia pieno.
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MANUTENZIONE in FuM...etto
MANUTENZIONE IN FUM…ETTO Ganassa detto anche SuperMan
A partire dal numero di Settembre della rivista, alle diverse rubriche, gli approfondimenti e ai consueti appuntamenti proposti si affiancherà una nuova sezione: Manutenzione in fum…etto. Si tratta di strisce a fumetto che si occuperanno di illustrare tutta una serie di casistiche e problematiche che si presentano quotidianamente nel mondo della manutenzione. La rubrica, testi e grafiche, è curata da Antonio Dusi, un manutentore per i manutentori.
Tentenna detto anche DoubtMan
Malizio detto anche DiaboMan
I personaggi Ogni mese verrà proposta e analizzata una situazione diversa, verranno mostrati e affrontati i vari approcci – reali – ai contesti presentati e la migliore metodologia da adottare a seconda delle casistiche e delle difficoltà. Le “storie” degli interventi, situazioni e/o problematiche saranno quindi narrate graficamente, attraverso le immagini e le voci di diversi personaggi. A cominciare da quella narrante: YungMan (detto anche, dagli amici, GoodMan).
Fabbrichino detto anche PrOpe
Bla bla
Dei suoi colleghi Ganassa (detto anche SuperMan, Manutentore “troppo” fiducioso nella sua esperienza…), Tentenna (detto DoubtMan, pieno di dubbi e di timori), Malizio (detto anche DiaboMan, propenso a furbizie per YungMan non rispettare obblighi e divieti), Fabbrichino (detto anche PrOpe, sempre un po’ agitato per i problemi delle sue macchine e talvolta infastidito dai vincoli che gli interventi manutentivi comportano) e il suo collega Bla bla; il loro Capo OldMan (detto anche Prudenzio) e il Capo di Produzione (detto Speedy); con anche ExtMan (manutentore esterno all’azienda) e tanti altri ancora… tra cui “amici” virtuali come gli attrezzi tipici di lavoro “umanizzati” e parlanti, o alcuni dispositivi di protezione e di messa in sicurezza, come AllegatoSic, Mister Lucchetto, il più grande amico del manutentore, oppure GrilloMan, il “grillo parlante” che dà voce alla buona coscienza dei manutentori esperti e prudenti.
OldMan detto anche Prudenzio Speedy
ExtMan
AllegatoSic
Mister Lucchetto
Attrezzi da lavoro GrilloMan
Non ci resta quindi che attendere il prossimo numero per poter leggere la prima storia e augurarvi buona lettura!
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in FuM...etto
Tu protagonista della tua sicurezza
Come il manutentore è, anzi deve essere, il protagonista oltre che del buon esito dell’intervento, anche della sua sicurezza prima dopo e durante l’intervento stesso.
Urgente, importante, importante, urgente…, non se ne può più, adesso vado alla macchina e ci penso io…
Ma che stai facendo, non ti sei accorto che la zona non è in sicurezza?
in fretta… Vabbè, faccio capiti? Non cosa vuoi che a nessuno diciamo niente … o velocemente e facciamo tutt
Anche la mia vita per me conta moltissimo…
No, no, no non mi sembra proprio il caso, la mia vita per me conta moltissimo, pensa che SENZA DI ME NON POTREI VIVERE! Non ti sembra una ragione sufficiente?
…Vi stavo osservando mentre stavate mettendo in sicurezza la zona di intervento… devo dire che sono fiero di voi, della vostra sensibilità in materia di sicurezza!
Forza allora controlliamo e mettiamo in sicurezza la zona prima di intervenire”
Avevi ragione tu, non c’è urgenza o importanza superiore alla nostra vita … e poi l’abbiamo scampata bella, eh eh…
… ah se avete bisogno di ulteriori presidi o quant’altro fatemelo sapere che provvediamo
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MANUTENZIONE: STORIA E STORIE
SULLA STRADA della Manutenzione moderna Storia della Manutenzione Predittiva: perché è stata ideata e come si è evoluta alle origini in Italia a cura di Francesco Maria Cominoli, Maintenance Engineering Senior Consultant e past Vice President A.I.MAN.
Il desiderio di prevedere il futuro viene da molto lontano: è millenario, direi. Però interrogare le stelle per pianificare la Manutenzione Preventiva non
è la strada più efficiente e nemmeno la più efficace. Eppure, in assenza di meglio, praticamente lo si è fatto per moltissimo tempo, non dico interro-
MANUTENZIONE PREVENTIVA DI TIPO STATISTICO: CONDIZIONI DI ATTENDIBILITA’ DELLA CORRELAZIONE “USURA/TEMPO” PER UN CUSCINETTO VOLVENTE CONDIZIONE NECESSARIA
PROBABILITA’
NOTE
Numero di giri costante
Ragionevole
Condizionata dal numero di fermate/avviamenti
Carichi di lavoro costanti
Molto bassa
Cambiano comunque operatori, materie prime, programmi etc.
Ingrassaggio costante in quantità, qualità e frequenza
Praticamente impossibile
Qualche "speranza" in più se l'ingrassaggio è automatizzato. Meglio ancora se il cuscinetto è “for life”.
Cuscinetti identici all'atto della sostituzione
Statisticamente escluso
Marca e classe possono essere identiche, ma possono variare tolleranze, stab. di provenienza etc.
Condizioni di montaggio identiche
Statisticamente Solo in caso di assemblaggio escluso per i iniziale automatico si hanno cuscinetti sostituiti condizioni ripetitive. manualmente
Ambiente di lavoro costante
Teoricamente possibile
Molto spesso però una macchina cambia reparto o linea. Nel pakaging, ad esempio, molte stazioni di lavorazione sono addirittura su ruote.
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gando le stelle, ma il calendario sì. Sto parlando della Preventiva Ciclica (o Statistica), pianificata a intervalli temporali o, appena più decentemente, a numero di cicli/ore di funzionamento effettivo. Perché sono così scettico verso la Preventiva Ciclica? Perché il tempo, pur costituendo una misura, è una misura estremamente indiretta dello stato di usura di un macchinario. Molto tempo fa ho cercato di riassumere il problema in una tabella esemplificativa. Vediamola. Colonna CONDIZIONE NECESSARIA: Descrive le condizioni necessarie che devono verificarsi CONTEMPORANE-
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MANUTENZIONE: STORIA E STORIE AMENTE affinché l’affidabilità dei cuscinetti tra una sostituzione preventiva e l’altra rimanga costante e la scadenza di sostituzione programmata sia valida. Le alternative sono buttare un cuscinetto ancora valido o incorrere nel guasto. Colonna PROBABILITÀ: “Parla” da sola. Alcune condizioni necessarie sono addirittura statisticamente escluse. Comunque, vogliamo essere buoni e attribuire una (generosissima!) probabilità = 80 % a ciascuna condizione necessaria. La probabilità che tutte si verifichino contemporaneamente è la classica probabilità composta; nello specifico, avendole considerate tutte equiprobabili, P = 0,8 ⁶ = 0,26 = 26 %. Bassa. Ma NON è neppure così! In realtà è molto, molto minore. CONCLUSIONI: Questo esempio, molto semplice e schematico, aiuta però a capire perché la politica delle “Grandi Revisioni Periodiche” era tanto onerosa quanto fallimentare, con tanto di impennata del Tasso di Guasto al riavviamento, che mandava su tutte le furie i Responsabili di Produzione. Impennata, perché di fatto il macchinario tornava allo stato iniziale della celebre “Curva a vasca da bagno”. Di fatto, salvo casi molto limitati e specifici (monitoraggio impossibile), attualmente la Preventiva Ciclica / Statistica è effettuata solo ove prescritto dalla Legge. Torniamo allora a cavallo tra gli anni ’60 e ‘70 del Novecento, quando anche l’Industria iniziò la ricerca di misure più dirette per individuare lo stato di affidabilità di un Sistema e pianificare e programmare la Manutenzione Preventiva su basi oggettive, analitiche e soprattutto, ove e quando effettivamente necessario. In Italia, ad aprire la strada della Predittiva verso l’Industria fu l’Alitalia, che gestiva un quotatissimo centro di manutenzione presso l’aeroporto romano di Fiumicino. Un vero polo di eccellenza, molto ambito anche dalle altre Compagnie che, si diceva, facevano la fila per revisionare lì i propri aeromobili.
I Padri Fondatori di A.I.MAN. ebbero un ruolo molto importante nello studiare questo approccio innovativo e nell’individuare le forme di monitoraggio strumentale più adatte ad essere applicate nell’industria. Chimica in particolare, poiché la maggior parte dei pionieri in essa operava. Ci si concentrò sulla misura di parametri relativi alle vibrazioni, agli spessori dei manufatti metallici e, più avanti, sull’analisi degli olii lubrificanti. Il resto seguì a ruota. Lo scadenziario temporale rimaneva attivo, infatti, come in tutti i progressi tecnologici, il “salto” è caratterizzato da una progressività: l’automobile fu detta inizialmente “carrozza senza cavalli” anche perché in effetti era proprio così. La periodicità non venne quindi abbandonata, ma invece di eseguire periodicamente degli interventi fisici, invasivi, si eseguivano periodicamente (ove possibile) delle rilevazioni strumentali mirate, a macchine funzionanti. In base all’esito delle rilevazioni si programmavano gli interventi pianificati. La sensoristica di bordo era ancora di là da venire e quindi le misure erano effettuate da tecnici specializzati e con strumenti costosi, ingombranti e di difficile interpretazione. Non c’era
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nessun SW a bordo strumento che sollevasse il tecnico da complesse operazioni, anche di alta matematica nel caso dell’analisi delle vibrazioni. Le fotografie...d’epoca parlano chiaro: l’analizzatore di vibrazioni operante in SNIA nel 1974 era composto da strumenti analogici e carrellati, perché il tutto tra strumento (vedi foto 1), cassetta attrezzi e materiali per la pulizia, pesava circa 35 kg. Le rilevazioni avvenivano mediante sonde, appoggiate o con ancoraggio magnetico. Le conclusioni erano basate sull’uso di nomogrammi forniti dal Fabbricante. Inutile specificare che il personale era ultra-specializzato. Stupefacente l’attendibilità delle diagnosi rilevata dal sottoscritto, rifacendo tre volte i conti perché sembrava troppo elevata. Nel 92% dei casi il problema era reale, ovvero il Warning o l’Alarm erano giustificati, confermati dal rapporto di fine lavoro quando si andava ad intervenire fisicamente. Da questo un’altra sfida: mentre con l’approccio Ciclico/Statistico non c’era modo di stimare analiticamente quanti guasti si erano evitati, forse con l’approccio Predittivo, almeno in certi casi, la cosa sarebbe stata fattibile. Ne parliamo alla prossima puntata.
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SICUREZZA E MANUTENZIONE
La medaglia ha DUE FACCE Un’analisi in prospettiva sull’avvento progressivo di tecnologie sempre più innovative e delle nuove sfide che questo comporta per la sicurezza e la salute dei lavoratori a cura di Fabio Calzavara, Responsabile Sezione Manutenzione & Sicurezza, A.I.MAN.
Premetto: sono un sostenitore e promotore della tecnologia nei processi e nella gestione della sicurezza come Voi tutti, del resto. Ma volevo fare anche qualche considerazione distaccata. Il numero di questo mese parla di tecnologie digitali: IoT, 4.0… anzi, ormai cominciamo ad entrare in logica 5.0. Praticamente siamo al punto in cui non abbiamo ancora metabolizzato queste tecnologie, e stiamo già ragionando sullo schermo successivo, che ci parla di interazione tra macchina e uomo. Ancora presente, dunque, la risorsa umana con tutto il carico di importanza che riveste. La genesi degli incidenti e degli infortuni abbiamo visto in altre occasioni permette di dividerne la casistica in due grandi famiglie: ■ gli incidenti tecnologici, ■ gli incidenti organizzativi. La mia attenzione ricade sempre sulla seconda categoria, poiché in tutti gli eventi negativi esiste un attore che commette un “errore attivo”, ovvero l’azione finale che scatena qualcosa di non voluto. Quell’azione, però, è il frutto di tante piccole deviazioni tollerate da un’errata organizzazione: talmente piccole da non essere poi notate. Quindi non ci si può scagliare esclusivamente su chi commette un errore.
Dico questo perché l’introduzione della tecnologia (avanzata) è una nota sicuramente positiva, ma rimane fondamentale non dimenticare che l’organizzazione è ancora pilotata dalle persone. Persone che, seppure aiutate da algoritmi e big data, operano scelte secondo una logica “umana”. È necessario ricordarlo, poiché la digitalizzazione sta mutando rapidamente il mondo del lavoro: Intelligenza artificiale (IA), la robotica collaborativa, l’internet delle cose, le piattaforme di lavoro digitali, connettività pervasiva, dispositivi indossabili e mobili stanno modificando a una velocità impressionante: layout, ubicazione oggetti, soggetti, tempi e modalità di organizzazione e gestione delle attività lavorative. Nel contempo, un ricorso sempre più esteso alla lavorazione a distanza, si tratti di telelavoro oppure smart working, abbatte gli strumenti di controllo fisico della presenza a meccanismi di efficienza sostenuti dal comportamento umano, a prescindere dai sistemi di controllo informatico. Quindi, se da un lato pensiamo di ridurre l’impatto dell’essere umano sull’efficienza dei processi, dall’altro scopriamo che è necessario curare maggiormente l’aspetto comportamentale per “dosare” l’introduzione tecnologica. La questione pone, poi, delle ulteriori complicazioni quando scopriamo
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che tali tecnologie stanno introducendo nuovi fattori di rischio psicosociali e organizzativi, poiché possono provocare livelli più elevati di stress da lavoro e problemi di salute mentale. Parlando spesso con medici competenti, mi viene riferito che esiste una degenerazione dilagante di persone che adottano comportamenti insani, o che si abbandonano a vizi poco salutari e pericolosi per l’attività lavorativa. L’epoca del Covid ha, oltretutto, esasperato questa tendenza. Ci sono nuove sfide in materia di sicurezza ed ergonomia, comprendenti rischi per la sicurezza funzionale associati alla cybersicurezza. Tornando allo smart working vi sono nuovi risvolti legati alla salute e sicurezza, in quanto si va a invadere la sfera privata, prima inesistente nell’ambito aziendale. I robot non sono certamente una novità, tuttavia ora sono comparsi i “cugini” dei robot, ovvero i “cobot” o “robot collaborativi” che stanno diventando una presenza familiare in molte aziende, poiché, grazie alla sensoristica avanzata e ai loro sistemi di attuazione migliorati, consentono la collaborazione tra persone e robot. L’intelligenza artificiale, inoltre, permette di eseguire perfino compiti cognitivi. Nessun settore può dichiararsi estraneo a una rivoluzione così pervasiva che, prima o poi, troverà
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applicazione ovunque. Tuttavia, se da un lato questi sistemi consentono di sgravare le persone da compiti ripetitivi e di scarso valore strategico, dall’altro può aumentare il rischio di incidenti, poiché il contatto diretto con i robot o le apparecchiature utilizzate da questi ultimi potrebbero causare lesioni. Inoltre, malgrado gli sforzi compiuti per tenere conto di tutti gli scenari possibili nella progettazione, i robot intelligenti possono comportarsi in modo imprevisto, poiché apprendono costantemente. Sul fronte psicologico, tutti noi lavoratori dovremo adeguarci al ritmo e al livello di lavoro di un cobot intelligente, considerando la possibilità concreta di trovarci a subire condizioni di forte pressione, con possibili effetti negativi per la nostra sicurezza e salute, in particolare quella mentale. Infine, l’aumento del lavoro con i ro-
bot ridurrà sensibilmente il contatto con i colleghi umani e il sostegno sociale, comportando altre conseguenze nocive per la salute mentale dei lavoratori. Per quanto riguarda la movimentazione dei carichi, gli esoscheletri rappresentano un’altra tecnologia utile in quanto aiutano i lavoratori a svolgere attività di movimentazione manuale riducendone il carico sul sistema muscolare; tuttavia, non sono ancora pienamente conosciuti i loro effetti a lungo termine sui parametri fisiologici, biomeccanici e psicosociali. Non dimentichiamo che il nostro affezionato D.Lgs 81/08, privilegia ancora le misure di prevenzione collettive anziché individuali. Infine l’adozione di nuovi sistemi di monitoraggio digitale mobile, indossabili o integrate (negli indumenti o nel corpo) per monitorare i lavoratori in tempo reale: grande
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vantaggio per la produttività dei lavoratori, grazie anche al ricorso all’intelligenza artificiale e dei big data : esatta posizione, segni vitali, indicatori di stress, espressioni microfacciali controllate Tutto ciò può anche avere un impatto negativo soprattutto sulla salute mentale dei lavoratori, che potrebbero avere l’impressione di perdere il controllo sul contenuto, sul ritmo, sulla pianificazione del lavoro e sul modo in cui lo svolgono, di essere incapaci di interagire in situazioni sociali o di fare una pausa quando vogliono, oltre a ritenere che la loro privacy venga violata”. La riflessione, quindi, è che non possiamo cantare vittoria solo per aver introdotto una tecnologia di livello superiore, in quanto esiste sempre una seconda faccia della medaglia. Del resto anche il passaggio dalla locomozione animale a quella motorizzata aveva fatto scoprire nuovi scenari di rischio, non trovate?
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EMPOWERING PERFORMANCE WITH RELIABILITY Strategie di manutenzione e tecnologie predittive per migliorare le performance degli asset di produzione: una expertise basata su oltre 20 anni di attività in molteplici ambiti industriali.
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RACCONTI DI MANUTENZIONE
La selezione dei manutentori Suggerimenti preziosi per la selezione del personale di manutenzione: dai manutentori, ai capisquadra fino ai responsabili di manutenzione, a caccia di candidati guidati da passione ed esperienza a cura di Pietro Marchetti, Coordinatore Regionale sezione Emilia-Romagna, A.I.MAN.
Qualche mese fa mi è capitato di scrivere un articolo sulla difficoltà di trovare manutentori sul mercato. Il pezzo ha ottenuto un discreto successo, quindi, oggi torno sull’argomento dando dei suggerimenti sul processo di selezione del personale di manutenzione. Non voglio sostituirmi agli HR o ai famosissimi cacciatori di teste, mi limito a dar loro qualche consiglio. Inizio con una considerazione del tutto personale che si riallaccia a un altro discorso che sto portando avanti già da tempo, quello del 5.0. Negli ultimi tempi, per quella che è la mia percezione, nelle aziende è aumentata la richiesta di personale di manutenzione rispetto a quella di altre figure. Questo fatto, secondo me, è dovuto alla complessità sempre maggiore delle macchine e delle attrezzature non bilanciata da una formazione del personale che le utilizza. Si è, quindi, costretti a cercare del personale con un elevato contenuto di conoscenze tecniche che sia in grado di capire e gestire le nuove macchine: si cercano così dei manutentori. Ma veniamo ora al tema di questo articolo: la selezione dei manutentori. Per non fare di tutta l’erba un fascio divido la mia trattazione in tre parti, valutando le tre tipologie principali; i personaggi che orbitano nel mondo
della manutenzione: i manutentori veri e propri, gli intermedi - i capisquadra, i capiofficina, i supervisori, ecc. – e, per finire, i responsabili di manutenzione. Figure molto diverse tra loro, ma le cui vite si intrecciano in quel posto che è l’officina di manutenzione. Ogni volta che in azienda cerchiamo una di queste persone, partiamo con la redazione di una Job Description che prevede la presenza di tutte le hard e soft skill abbinate a una RAL da fame per poi, nel corso della selezione, non trovando nessuno, correggere il tiro.
Il manutentore Quando si cerca un manutentore, la prima cosa che si stabilisce è il ‘tipo’ di manutentore che si sta cercando. Negli ultimi tempi, il manutentore più ricercato è l’elettromeccanico, cioè un manutentore che sappia di elettronica, elettrotecnica e meccanica. Fermo restando il fatto che, per la mia esperienza, circa il 70% degli interventi a rottura è di natura abbastanza semplice e può essere risolto sia da un elettrico sia da un meccanico, l’elettromeccanico in natura non esiste: si tratta sempre di un meccanico che ha acquisito conoscenze elettriche o viceversa, quindi, la prima cosa che ci si deve chiedere è se serva più un meccanico che sa di elettronica o il contrario. Si è mol-
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to più fortunati se si cerca un meccanico o un elettricista tout court. Una volta definito quello che si cerca, poi, entra in ballo l’esperienza. Questo è sicuramente l’aspetto più importante della Job Description: maggiore è l’esperienza maturata, maggiore è il valore del manutentore. In genere, si cerca un manutentore che abbia maturato esperienza nel settore dell’azienda che cerca, questo per poterlo rendere immediatamente operativo, ma d’altra parte un manutentore che ha maturato esperienza in altri settori porta in azienda e, in particolare nell’officina di manutenzione, un bagaglio di esperienze non indifferente. E questo contribuisce ad aumentare il livello medio della conoscenza. Se mi è concesso esprimere un parere personale, io ho un debole per coloro che hanno un passato da trasfertista. Nel tempo ho notato che sono i più risoluti e quelli che sanno districarsi nelle situazioni più complesse. Una cosa che in pochi fanno, ma andrebbe incentivata, è una selezione interna per il posto di manutentore. Nelle nostre fabbriche abbiamo sempre più personale impiegato in produzione con titoli di studio tecnici e con passione per le macchine e il loro funzionamento. Anche se non hanno un’esperienza diretta in manutenzione, di solito, possiedono una buona preparazione culturale
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RACCONTI DI MANUTENZIONE di base, un’ottima conoscenza del processo tecnologico e una discreta conoscenza tecnica delle macchine sulle quali hanno lavorato. Perché non dargli una possibilità? Forse non interesserà a nessuno, ma il miglior manutentore, prima, e caposquadra, poi, che ho avuto era un magazziniere addetto al carrello elevatore che poi è passato in manutenzione.
Il caposquadra / capofficina Si tratta della figura più importante di tutto il reparto manutenzione, quindi la sua scelta deve essere ben ponderata. Nel suo lavoro deve mescolare doti di managerialità e abilità tecnica sul campo, deve coordinare e supervisionare i lavori, ma deve anche essere pronto ad aiutare il manutentore in difficoltà nel corso di un intervento portando la propria esperienza tecnica e guidandolo fino a trovare la soluzione. Deve saper farsi rispettare, ma allo stesso tempo deve saper scherzare con tutti. In pratica deve essere il vero leader dell’officina. Come ogni vero leader sarebbe bello che fosse acclamato dai suoi,
quindi, l’ideale sarebbe che il nuovo capofficina fosse un manutentore, il migliore dei manutentori che passa di grado. E se così non è? Trovare un caposquadra all’esterno è cosa difficile, e ancor più difficile sarà il suo inserimento all’interno dell’officina. Ogni manutentore ambisce al passaggio di grado e si sentirà scavalcato da un esterno, quindi, i rapporti almeno nella fase iniziale, saranno molto tesi. Il nuovo caposquadra dovrà guadagnarsi i gradi sul campo ed è per questo non potrà non possedere delle caratteristiche fondamentali. Dando per scontato la conoscenza della materia, la prima caratteristica è una grande esperienza sul campo, non necessariamente nello stesso settore per il quale si cerca, ma nella manutenzione industriale. Questa gli consentirà di non cadere in qualche trappola che un manutentore esperto e un po’ rancoroso certamente gli tenderà, eviterà così una brutta figura iniziale e il tranello si ritorcerà su chi l’ha teso. Dovrà poi essere un buon formatore e condividere il suo bagaglio di conoscenze con i manu-
tentori per aumentare il loro livello di preparazione, dovrà essere in grado di aiutare gli altri nelle situazioni più difficili e correggere i loro errori senza umiliarli. Questo nel tempo lo renderà il leader dell’officina. Dall’altro lato dovrà interfacciarsi anche con la direzione, quindi, dovrà anche essere in grado di recepire e capire le esigenze aziendali, e di conseguenza, dovrà essere in grado di svolgere una mediazione, non sempre facile, tra le richieste dell’officina e le disponibilità aziendali riuscendo a far capire agli uni le esigenze degli altri. Un esempio su tutti: in fase di valutazione molti sono i manutentori che vorrebbero e meritano una gratifica, ma spesso l’azienda non può accontentare tutti. Il capofficina è quello che, al di là delle parole del manager di manutenzione, cura le ferite di quanti non hanno avuto ciò che speravano e li aiuta a muoversi in maniera migliore per riuscire a ottenere la gratifica l’anno successivo. Sto dando per scontato il fatto che debba essere una persona formata, sensibile alle tematiche della sicurezza sul lavoro e che sia in grado di farsi rispettare tutte le volte che ce ne sarà bisogno.
Il responsabile di manutenzione Nelle aziende più grandi e strutturate l’organigramma prevede anche un responsabile della manutenzione, una figura che, a seconda dei casi, risponde al plant manager o al direttore di produzione e in alcuni casi al direttore operativo. Stiamo parlando quindi di middle management, pertanto la figura dovrà avere spiccate doti manageriali oltre a un buon background di conoscenze tecniche. Per questo motivo spesso si richiede per questa posizione una laurea in ingegneria. Secondo me è utile, ma non indispensabile. Il responsabile di manutenzione deve essere un manager, ma anche un buon tecnico e queste due caratteristiche devono equivalersi, poco importa che si siano formate in un’università o in un cantiere. Negli
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anni, molte persone mi hanno chiesto quanta parte del proprio tempo un responsabile di manutenzione deve passare in officina o in produzione; io penso che sia circa il 40%, quindi, nella selezione di un maintenance manager la prima cosa da verificare è che il candidato sia disponibile a scendere in officina e, eventualmente, anche a sporcarsi le mani. Un responsabile della manutenzione che viaggia solo nei piani alti non farà mai gruppo con il team e, di conseguenza, sarà sempre inviso a tutti. Al contrario, invece assumerà una leadership e potrà, con le esperienze che farà sul campo e con i consigli dei suoi, portare avanti una sana politica di miglioramento continuo. Una cosa che quasi nessuno considera nella scelta del responsabile di manutenzione è una buona capacità dialettica e comunicativa. Spesso nel suo lavoro si troverà a dover chiedere ai propri superiori delle spese impreviste o dei fermi produt-
tivi per poter garantire il buon funzionamento degli impianti. So già che le risposte saranno negative e ben argomentate, ma lui dovrà essere in grado di controbattere fino a ottenere quanto, sulla base dei suoi studi, richiede. Ultimo consiglio, politicamente scorretto, (spero la redazione non me lo censuri);sconsiglio un responsabile della manutenzione astemio, nella manutenzione come nel rugby il terzo tempo è fondamentale e ogni tanto è bene ritrovarsi dietro una bella birra.
che sembrava una tranquilla giornata non diventerà la peggiore giornata degli ultimi anni. Ma che grande soddisfazione quando si vede la fabbrica funzionare come un orologio svizzero ben lubrificato! Ma come capire se il candidato ha questo tipo di amore? Non è facile, ma è possibile… Dovete leggere nei loro occhi di un colore indefinito le emozioni che provano mentre raccontano le loro esperienze lavorative, positive o negative che siano.
E infine, un consiglio agli amici head hunters valido per le selezioni del personale di manutenzione a tutti i livelli. Cercate sempre candidati che amino questo tipo di lavoro, un lavoro che dà sicuramente molte soddisfazioni, ma che non ha certezze. Non si è mai sicuri di uscire alla fine del turno, non si è mai sicuri che la notte o nel weekend non squillerà il telefono, non si è mai sicuri che quella
Questo pezzo sarà pubblicato nella rivista “Manutenzione e Asset Management” e, in seguito, lo diffonderò tra i miei contatti su Linkedin. Come al solito riceverò qualche critica e qualche apprezzamento, ma questa volta chiedo ai miei lettori uno sforzo in più, mandatene una copia ai vostri ‘Responsabili del personale’ sicuramente la lettura di queste poche righe non potrà che giovar loro.
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MISTERY MANUT In qualità di voce che ogni giorno promuove e racconta la Manutenzione come pratica quotidiana a salvaguardia della sicurezza e della salute dei lavoratori, mi sembra opportuna una riflessione sugli avvenimenti che negli ultimi tempi riguardano le numerose morti sul lavoro. Questi eventi tragici suscitano un grande dolore per le vite spezzate, spesso di giovani che si sono appena affacciati sul mondo del lavoro, ma anche rabbia verso le cattive pratiche e l’incuria che portano dirigenti e imprese a non preventivare i danni, a non calcolare i pericoli, a non tenere conto che i dipendenti sono uomini e donne che contribuiscono alla crescita delle aziende con impegno e spirito di abnegazione. Persone che con la loro presenza e la loro fatica danno un incentivo positivo al capitale umano e anche economico di un’impresa. Uomini e donne che hanno bisogno di lavorare per il proprio sostentamento e per quello della propria famiglia, per la quale sono disposti al sacrificio, all’ubbidienza a qualsiasi richiesta e alla sopportazione in silenzio di orari discutibili e paghe al di sotto dell’ordinario. Solo nell’ultimo anno le morti sul lavoro in Italia sono state molteplici, con una media di circa 80 persone al mese decedute sul luogo di lavoro. Una cifra che dovrebbe suscitare sconcerto perché basterebbe soltanto la notizia di una sola persona morta mentre stava lavorando per farci realizzare che qualcosa non va. Possiamo essere all’avanguardia nell’innovazione tecnologica, nella promozione di soluzioni che facilitano il lavoro e lo accelerano, di pratiche a sostegno dell’ambiente e della sostenibilità. Tuttavia, non potremo mai dire di essere sulla strada giusta fino a quando le notizie di morti sul lavoro non saranno pari a zero. Relativamente a questi fatti drammatici si parla di “morti bianche” per la mancanza di una persona che sia direttamente responsabile dell’accaduto, ma l’indagine delle cause mostra tutt’altro: la responsabilità c’è e va cercata spesso all’interno delle stesse aziende. Effrazione alle regole, assenza di leggi idonee e di dispositivi di sicurezza, mancanza di rispetto per le indicazioni esistenti, incuranza, trascuratezza e cattive pratiche, sono alla base degli incidenti sul lavoro di cui racconta ogni giorno la cronaca italiana. Sentiamo parlare di ponti e impalcature che cedono, di dighe che crollano, di macchinari obsoleti che andrebbero sostituiti, di lavori che dovrebbero cominciare solo dopo la chiusura al transito di strade e binari ferroviari. E sentiamo parlare anche di accuse che vengono lanciate da una parte all’altra negli uffici dirigenziali e amministrativi, dove manca una presa di responsabilità e anche di coscienza per le vite sacrificate al tornaconto economico e al risparmio di energie e tempi di lavoro. D’altro canto, non si può dimenticare la tendenza diffusa da parte di lavoratori e lavoratrici ad aggirare le indicazioni ricevute e a non utilizzare i dispositivi di sicurezza forniti. Un eccesso di zelo e una fiducia estrema nelle proprie competenze e nella propria esperienza, spesso pluriennale, conducono a una mancanza frequente di attenzione e di affezione alle regole. In questo modo le norme vengono trascurate, segno di una evidente e sempre più dilagante decadenza culturale. In tal senso è auspicabile un’interiorizzazione delle norme da parte del lavoratore e della lavoratrice, unitamente al rispetto per sé e per la propria sicurezza. È bene sottolineare che, quando si parla di morti sul lavoro, non si abbraccia un partito o una fazione politica specifica, perché la vita è interesse di tutti e la sua salvaguardia deve essere apolitica e apartitica. Nella stessa misura in cui il lavoro è un diritto sacrosanto sancito dall’articolo 1 della nostra Carta costituzionale. Quando i nostri Padri Costituenti fissarono nero su bianco che “l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro” riconoscevano a quest’ultimo il valore fondativo della nostra società. Per questo andrebbe tutelato tramite il rispetto delle norme vigenti e attraverso una manutenzione costante degli impianti e dei supporti di lavoro, e anche predittiva dei danni, dei pericoli e dei rischi che i lavoratori possono correre, così da mettere in sicurezza a tutti i livelli il luogo di lavoro e rendere obsolete le notizie su queste tragiche morti.
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podcast
Mistery Manut Tales: LA MANUTENZIONE SEI TU! Una voce per dire quello che non si può dire
Non perdetevi il mio nuovo podcast, che verrà lanciato in occasione del SIMa - Salone Italiano della Manutenzione, il 10 e l’11 Ottobre. Da questo momento in poi, diventerò il vostro confidente nel mondo della manutenzione industriale. Grazie al mio alias di potremo addentrarci nei meandri della manutenzione e tramite la mia voce potrete raccontare storie che spesso rimangono nell’ombra. Sarò la vostra “voce della verità”, il narratore delle esperienze che molti nel settore vorrebbero condividere ma spesso non possono.
Un ospite speciale:
Isidoro di Giovanni Amarù L’ospite speciale di questo numero sarà Isidoro, un manutentore dell’azienda Giovanni Amarù. Isidoro ci ha tenuto a ricordarci l’importanza della sicurezza sul lavoro, e non solo. La sua esperienza e il suo contributo saranno fondamentali per arricchire il nostro dialogo sulla cultura della manutenzione in Italia.
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Esplorando il Mondo della Manutenzione In questo podcast, scopriremo ogni segreto del mondo della manutenzione industriale in Italia. Aff ronteremo le sfide quotidiane, discuteremo di come analizziamo i rischi e ci concentreremo sulla sicurezza. Il mio anonimato ti consentirà di essere sincero e di raccontare la realtà di come aff rontiamo la manutenzione ogni giorno.
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INTERVISTA ESCLUSIVA
Protezione e sicurezza nell’industria di Gas: il caso dello stabilimento SAPIO a Padova
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Marco Mondin, Responsabile di Stabilimento, SAPIO e Roberto Sergi, Area Manager & Sales Account di A-SAFE, raccontano il progetto di implementazione delle barriere A-SAFE nel contesto dello stabilimento SAPIO di Padova, in cui la sicurezza è prioritaria
In un’industria dove la sicurezza è una priorità assoluta, lo stabilimento SAPIO di Padova è impegnato a migliorare costantemente la protezione delle persone e delle strutture coinvolte nei processi produttivi. Abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Marco Mondin, Responsabile di Stabilimento, e Roberto Sergi, Area Manager & Sales Account di A-SAFE, per esplorare il progetto di imple-
mentazione delle barriere A-SAFE all’interno dello stabilimento di Padova. La scelta di installare queste soluzioni innovative è stata guidata dalla necessità di affrontare il rischio di collisioni durante la movimentazione di bombole e pacchi di bombole. Scopriamo i dettagli del progetto, le sfide affrontate e i benefici ottenuti, oltre a una visione più ampia sulla collaborazione tra SAPIO e A-SAFE e le potenziali prospettive future per ulteriori progetti di sicurezza e innovazione. Ing. Mondin, innanzitutto le chiederei un’introduzione sullo stabilimento di Padova di SAPIO e sui suoi settori di attività? Marco Mondin: Quella dello stabilimento di Padova è una produzione secondaria, nella pratica un imbombolamento dei prodotti principali di Sapio, quali ossigeno, argon, azoto e CO2 puri o miscelati, oltre ad idrogeno, acetilene ed elio che, arrivano già confezionati da altri stabilimenti. La materia prima arriva a noi in formato liquido refrigerato a temperature molto basse intorno ai -190 °C. Poi viene gassificata e compressa nelle bombole, sia monocomponenti sia
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in miscele, a seconda delle richieste dei nostri clienti. I nostri prodotti sono destinati a tutte le fasce industriali e alimentari, con particolare enfasi sui gas utilizzati nell’industria alimentare che vengono spesso impiegati per il confezionamento in atmosfera modificata. Inoltre, abbiamo una grossa parte di produzione dedicata ai gas medicinali, come l’ossigeno, che produciamo sia in forma liquida per la terapia domiciliare, sia in forma gassosa in bombole per uso ospedaliero o integrativo alla terapia con ossigeno liquido.
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Oltre alla produzione, nel nostro stabilimento avviene anche la fase di preparazione, viaggio e smistamento delle produzioni provenienti da altri siti: l’idrogeno e l’acetilene arrivano da Mantova, mentre una serie di miscele speciali di prodotti ultra-puri provengono dallo stabilimento di Caponago. Spetta a noi il compito di smistare queste produzioni verso la nostra clientela. Tale attività all’interno dello stabilimento coinvolge una quindicina di camion e una ventina di furgoni e rappresenta una delle problematiche più critiche vista la dimensione della struttura. Con il revamping avvenuto nel 2014, abbiamo assorbito le produzioni di Udine e, in parte, di Marghera, oltre a quelle di una terza ditta precedentemente acquisita da Sapio. Questa ristrutturazione ci ha portato a diversificare il business, fornendo bombole non solo ad altre aziende, ma anche direttamente agli utilizzatori finali,
in formati più piccoli. Per far fronte all’incremento di produzione, abbiamo sfruttato al massimo tutti gli spazi disponibili, realizzando un ampio piazzale, con i depositi della merce a filo muro. Lo stabilimento è situato nella zona industriale di Padova, in un’area circondata da altre strutture aziendali. È quindi fondamentale che durante le operazioni di movimentazione delle bombole con i carrelli elevatori sia garantita la massima sicurezza anche in caso di urto, ad esempio, del muro di cinta. In secondo luogo, potrebbe farci una panoramica del ruolo che lei ricopre e del personale che opera quotidianamente all’interno dello stabilimento? Marco Mondin: Abbiamo circa 25 dipendenti, di cui una quindicina segue la parte di produzione. Personalmente ricopro diverse responsabilità,
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inclusa quella di Responsabile di Manutenzione in cui abbiamo personale dedicato specificamente a questa attività. Per le operazioni più specializzate ci affidiamo invece a ditte esterne: vale per la manutenzione elettrica, mentre per la manutenzione tecnica ci rivolgiamo al fornitore dell’impianto e, talvolta, a un piccolo fornitore locale per interventi più circoscritti. Gli impianti in sé comprendono un serbatoio, una pompa (che è l’elemento più soggetto ad usura) e una serie di valvole e manichette flessibili. L’impiantistica è molto lineare, quindi normalmente l’attività di manutenzione consiste nello smontare il pezzo completo e sostituirlo con la parte di ricambio. All’interno dello stabilimento di Padova avete deciso di installare barriere A-SAFE: come siete entrati in contatto con la realtà di A-SAFE?
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Marco Mondin: Come accennavo il principale problema da risolvere riguardava il rischio di sfondamento del muro perimetrale durante la movimentazione di bombole e pacchi di bombole. Dopo aver identificato il rischio, ci siamo attivati per cercare una soluzione. All’interno dell’azienda utilizziamo un sistema di comunicazione simile a un social media, che permette di condividere in tempo reale temi anche molto specifici. Lì alcuni colleghi dello Stabilimento di Caponago avevano in precedenza parlato dell’installazione di queste barriere. Questo mi ha incuriositoe ho preso contatto con gli esperti di A-SAFE. Abbiamo organizzato un incontro e, dopo aver studiato il contesto, è stata individua-
ta la soluzione migliore, in particolare apportando alcune modifiche alle tipologie di protezioni ipotizzate inizialmente. Ormai è passato quasi un anno dall’installazione delle protezioni e dall’esterno non abbiamo più la necessità di effettuare manutenzioni. Volete raccontarci che tipo di intervento avete effettuato: quali barriere avete individuato potessero essere la soluzione migliore per lo stabilimento? Quali fattori vi hanno spinto a scegliere queste soluzioni di protezione? Roberto Sergi: La collaborazione tra A-SAFE e Sapio è attiva da diversi anni, il sito distributivo Sapio di Padova è stato interessato da diver-
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si progetti di miglioramento negli anni dove A-SAFE ha sempre avuto un ruoto attivo. A differenza delle precedenti attività in altri siti Sapio, come in Lombardia, il sito di Padova si caratterizza come un centro distributivo molto dinamico e costretto in spazi molto contenuti. La scelta di proporre a Sapio una protezione tipo eFlex Traffic Barrier (eFlex) è stata fatta dopo una valutazione attenta dei fattori chiave, come il peso del materiale da movimentare, la dimensione e la velocità dei mezzi di grandi dimensioni che si muovono in spazi ristretti. Il sito è dotato di muletti controbilanciati a quattro ruote, che possono sollevare fino a quattro tonnellate, pertanto il loro peso complessivo si aggira intorno
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INTERVISTA ESCLUSIVA alle 12 tonnellate, il carico è costituito da casse di metallo con bombole sotto pressione piene di gas, è chiaro che le operazioni di movimentazione comportano rischi significativi. La soluzione in tecnopolimero della eFlex Traffic Barrier (eFlex) si è rivelata particolarmente adatta per affrontare questi rischi. La scelta del tecnopolimero Memaplex di A-SAFE rispetto al PVC, polietilene o altro materiale plastico generico offre numerosi vantaggi: alta resistenza agli urti e alle abrasioni, riduzione della manutenzione, maggiore sicurezza nello stabilimento, evitando scintille e potenziali danni ai cassoni o alle bombole. In caso di raggiungimento del carico di rottura della protezione, la barriera in tecnopolimero ha già assorbito quasi tutta l’energia, prevenendo danni maggiori. La collaborazione tra A-SAFE e Sapio ha mirato a fornire il prodotto con le migliori prestazioni possibili, assicurando una soluzione adeguata alle esigenze dello stabilimento. La soddisfazione più grande è sapere che, grazie a questa scelta, Sapio non solo ha migliorato la sicurezza dell’area,
ma ha anche ridotto notevolmente le operazioni di manutenzione in alcuni casi azzerandole. Marco Mondin: Parlando della scelta di individuare la migliore tipologia di barriera, è importante sottolineare l’intera analisi che è stata condotta riguardo al movimento dei mezzi e al loro avvicinamento alle barriere. Capire il modo in cui i mezzi si avvicinano alle barriere e la velocità con cui lo fanno è stato fondamentale, anche per valutare le energie coinvolte in caso di impatto. Avendo rilevato che i mezzi si avvicinano alle barriere principalmente in fase di rallentamento e a velocità ridotta, abbiamo calcolato le energie cinetiche sviluppate nell’impatto. Acquisita questa conoscenza più approfondita e quindi una comprensione a 360 gradi dei possibili scenari di collisione, abbiamo cercato di capire quale potesse essere la soluzione più indicata per garantire la sicurezza dello stabilimento, come ha poi dimostrato l’oggettività dell’uso. Roberto Sergi: Il progetto riguarda l’intero perimetro esterno del sito, nel quale sono state adottate barriere di colore nero. Il fatto che le barriere siano esposte alle condizioni esterne, soprattutto in ambienti come il Sud Europa, dove l’esposizione ai raggi ultravioletti - che possono causare sbiadimento e danneggiamento del colore nel tempo - è più accentuata, giustifica la scelta di un colore resistente come il nero. Questo contribuisce a mantenere l’aspetto ineccepibile delle barriere nel corso del tempo e assicura una maggiore durata del prodotto. Inoltre, il colore nero può essere più discreto e armonizzarsi meglio con i cassoni grigi e i muretti presenti nell’area circostante. Il progetto tecnico prevede barriere alte di circa 400-500 mm con colonnine di diametro di 158 mm ancorate con tasselli certificati allo strappo, e offre numerosi vantaggi derivanti dalle soluzioni offerte da A-SAFE. Questi vantaggi comprendono l’esclusivo materiale Memaplex ad alta resistenza, il sistema di connessione
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brevettato e dotato di sistema di ammortizzato, e tutti gli altri benefici legati ai brevetti e alla ricerca e sviluppo di A-SAFE. Oltre a ciò, il progetto va oltre la semplice vendita, poiché la comunicazione e la condivisione con l’utilizzatore diventano fondamentali. La soddisfazione del cliente diventa un obiettivo primario, poiché è un indicatore del successo del nostro lavoro. Se l’utilizzatore è soddisfatto e vede i benefici delle soluzioni implementate, la possibilità di collaborare nuovamente o di ottenere nuovi progetti aumenta notevolmente. Che scambio c’è stato nella progettazione del risultato finale: dalla prima proposta di A-SAFE cosa è stato modificato? Marco Mondin: La prima proposta che ci hanno illustrato derivava dall’esperienza di Caponago, ma poiché quello stabilimento è significativamente diverso da Padova e dal problema che avevamo presentato, abbiamo studiato insieme la situazione per procedere con la progettazione. Sono state verificate le energie di impatto e si è immaginato quale
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poteva essere l’uso e la casistica di impatto sulle barriere. Da queste analisi sono nate una seconda e una terza proposta. Devo dare merito ad A-SAFE per l’assoluta professionalità. Nonostante si fosse raggiunto un accordo sulla soluzione definitiva, i professionisti coinvolti hanno deciso di implementare il progetto per garantire un prodotto che rispondesse completamente alle nostre necessità. Anche la visita al sito del vostro Direttore è servita per capire ulteriormente le problematiche oggettive che stavamo affrontando. Si è trattato di un ulteriore passo verso il miglioramento e la realizzazione delle barriere che poi abbiamo installato. Roberto Sergi: Inizialmente abbiamo proposto le medesime soluzioni già presenti in altri siti Sapio, ma in questo caso le condizioni operative erano diverse. Abbiamo constatato che le iFlex Traffic Barrier ampiamente in uso su altri siti Sapio erano troppo ingombranti e data la velocità dei mezzi, le prestazioni di questo prodotto non erano adatte alle esigenze del contesto padovano. Di conseguenza, abbiamo iniziato a valutare una soluzione diversa, rappresentata dalle nostre Micro Barrier, caratterizzate da dimensioni contenute. Ci siamo, però, resi conto che queste non erano adatte poiché erano sottodimensionate per i pesi
in gioco. Quindi, dopo una serie di revisioni e continui confronti con i tecnici Sapio, abbiamo avanzato una proposta intermedia, utilizzando un prodotto dalle caratteristiche nettamene superiori alle Micro Barrier e particolarmente indicato per il contesto di Sapio Padova. Siete mai riusciti a quantificare i benefici che vi ha garantito l’installazione delle barriere A-SAFE? Marco Mondin: In uno stabilimento come il nostro è difficile quantificare con precisione i vantaggi derivanti dall’implementazione delle barriere di sicurezza. Oltre ai dati oggettivi che possiamo ricavare dall’osservazione della manutenzione nei primi cinque anni, il beneficio più immediato è la consapevolezza e la tranquillità che sorgono dal sapere che in caso di uno sfondamento, il danno verrà assorbito da una struttura sicura e questo riveste un’importanza veramente notevole. Un ulteriore valore aggiunto risiede nella sicurezza mentale dell’operatore, che ora è consapevole dell’esistenza di queste barriere protettive. Le barriere non sono semplici protezioni, ma fungono da avviso iniziale, contribuendo a instaurare un senso di ordine e aumentando l’attenzione dedicata alle strutture protette. Questi elementi combinati generano un ambiente di lavoro più sicuro
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e sereno, offrendo una maggiore protezione sia per le persone coinvolte che per le strutture stesse, oltre a promuovere una cultura di attenzione e responsabilità nel trattare le situazioni a rischio. Vi ritenete soddisfatti del rapporto instauratosi con A-SAFE e pensate sia possibile una continuazione, potenzialmente anche per altri progetti? Marco Mondin: Personalmente ho avuto l’opportunità di collaborare con esperti altamente preparati e sempre pronti a rispondere a ogni nostra richiesta. L’estrema professionalità si è manifestata non solo nella competenza tecnica, ma anche nella disponibilità a visitare il nostro stabilimento per comprendere a fondo le nostre esigenze e i problemi che dovevamo affrontare. Sono rimasto particolarmente soddisfatto anche dal punto di vista della tempestività delle risposte. Grazie a tutto questo siamo già al lavoro su un nuovo progetto che riguarda un altro aspetto cruciale: la delimitazione di alcune vie pedonali.
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La gestione efficiente e il monitoraggio di un impianto produttivo all'interno di un contesto innovativo richiedono l'impiego di software in grado di fornire dati accurati, previsioni adeguate e di adattarsi alle esigenze attuali e future dell'azienda. L'azienda bergamasca Sitip, specializzata nella produzione di tessuti indemagliabili, e la sua controllata Nylon Knitting con sede a Malta, hanno scelto di utilizzare la soluzione web InteGRa.Asset 4.0 di Agomir per ottimizzare la gestione e la pianificazione delle attività di manutenzione
programmate e preventive. Questa soluzione, basata su un sistema di gestione della manutenzione assistita da computer (CMMS), ha contribuito all'incremento delle prestazioni aziendali, consentendo una riduzione dei costi attraverso l'ottimizzazione delle operazioni produttive.
Organizzazione e manutenzione dei processi Nel cuore di Cene, nella suggestiva Val Seriana, Sitip coniuga la tradizione tessile italiana con un'intraprendente creatività e innovazione. L'a-
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zienda ha recentemente festeggiato un decennio di partnership come fornitore ufficiale per la realizzazione della prestigiosa Maglia Rosa del Giro d'Italia. L’azienda, infatti, si distingue per la produzione di tessuti altamente tecnici e il suo impegno verso la sostenibilità. Sitip, inoltre, è sempre alla ricerca della massima qualità in ogni aspetto della produzione, investendo in tessuti innovativi e migliorando costantemente il know-how, le attrezzature e le strutture. Sitip e Nylon Knitting avevano bisogno di uno strumento in grado di accompagnare la loro crescita, migliorare i processi produttivi e garantire una maggiore sicurezza nelle operazioni su macchine e impianti. Agomir ha proposto la soluzione web InteGRa.Asset 4.0 per gestire in modo efficiente le attività di manutenzione delle linee di produzione e degli apparati correlati. Mauro Cortinovis, Direttore dei Servizi Tecnici di Sitip ha commentato: «La soluzione di Agomir ci ha permesso di dare valore aggiunto alla manutenzione dei nostri impianti produttivi, consentendoci un tangibile risparmio di costi, di tempo e di risorse dettati dall’ottimizzazione dei fermi macchina, dal controllo sulle ore impiegate a fronte degli interventi e dall’introduzione di un nuovo modus operandi nella codificazione degli interventi svolti dai manutentori».
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pleta delle attività di manutenzione e dei componenti utilizzati. ■ Semplificazione delle attività di registrazione delle attività di manutenzione da parte degli operatori. La soluzione InteGRa.Asset, caratterizzata dalla sua semplicità d'uso e flessibilità, ha soddisfatto tutte queste esigenze, migliorando notevolmente la gestione della manutenzione degli impianti produttivi. Il software di Enterprise Asset Mana-
gement è stato configurato su misura per le esigenze dell'azienda e ha risolto rapidamente le sfide grazie a funzionalità come: ■ Invio di avvisi e notifiche via email in caso di problemi o usura degli impianti. ■ Gestione degli ordini di lavoro e registrazione delle attività di manutenzione. ■ Integrazione con un sistema documentale per una visione completa delle attività di manutenzione. ■ Integrazione con il sistema ERP per monitorare in tempo reale la disponibilità dei pezzi di ricambio. ■ App mobile (per Android e iOS) per una supervisione gestionale completa anche in loco. Per garantire l'efficienza massima di un impianto produttivo all'avanguardia, diventa sempre più evidente la necessità di adottare soluzioni come InteGRa.Asset, in grado di gestire la manutenzione degli asset aziendali in modo programmato, preventivo o in risposta a richieste specifiche o guasti.
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stoccaggio modulari PROSTACK e TSTAK, permettendo di personalizzare l'organizzazione degli utensili. Con un ampio volume di 113 litri, può trasportare attrezzature ingombranti o organizzare utensili di diverse dimensioni. È resistente alle
condizioni difficili dei cantieri, con guarnizioni interne IP54 e chiusure antiruggine. La sicurezza è garantita da asole per lucchetti, e la manovrabilità è agevolata dalle robuste ruote e dalla maniglia telescopica, con capacità di carico fino a 50 kg.
■Ital Control Meter
Tecnologie e misure on demand FLUXUS SERIE 6 è il misuratore di portata portatile prodotto dalla società tedesca FLEXIM, e distribuito in Italia da ITAL CONTROL METERS, ed è utilizzato soprattutto per le attività di manutenzione, il controllo e l’audit dei punti di misura non coperti da misuratori permanenti. Lo strumento è facilmente trasportabile e pronto per
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la misurazione in meno di 5 minuti, inclusa la misurazione dello spessore della parete del tubo, il collegamento dei trasduttori al trasmettitore, la configurazione del misuratore di portata e il montaggio dei trasduttori. Nessuna calibrazione del punto zero necessaria grazie al riconoscimento del trasduttore Plug & Play (EPROM).Poi-
ché i trasduttori sono montati all’esterno della tubazione, il sistema non soffre di usura o intasamento, non necessita di fori ed è altamente sicuro.
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PRODOTTI DI MANUTENZIONE
■Parker Hannifin
Filtrazione del carburante I filtri a barriera CDFX-B per l'acqua privi di SAP presso verranno presentati presso l’Inter Airport Europe 2023, un evento mondiale per il settore aeroportuale in programma a Monaco di Baviera dal 10 al 13 ottobre. Questi filtri, conformi alla seconda edizione dell'EI-1588 e approvati da JIG/A4A/CSA, offrono
opzioni di montaggio flessibili per sostituire i monitor SAP e garantiscono l'eliminazione sicura di acqua e contaminanti dal carburante per l'aviazione. Parker presenterà anche altri prodotti di filtrazione all'avanguardia, inclusi filtri VF-65 e ACOX per alloggiamenti compatti, sensori Water-in-Fuel (WIF™) e
dispositivi di monitoraggio della contaminazione da particelle LaserCM230.
meccanismi a moneta, come tavoli da biliardo. Hengstler offre contatori meccanici compatti e resistenti, con display a 4 o 5 cifre, che operano seguendo il principio della somma nella rotazione. L'azienda è rinomata per la fiducia e l'affidabilità dei suoi
prodotti, che includono anche varianti digitali e pneumatiche. L'ampia gamma di contatori Hengstler, che spazia dalle versioni meccaniche a quelle digitali e pneumatiche, garantisce la massima precisione nelle misurazioni, rendendo questi dispositivi ideali per varie applicazioni sportive e non solo.
■ Hengstler
Contatori di precisione Hengstler fornisce soluzioni di precisione per misurazioni nello sport. I suoi contatori sono utilizzati per misurare distanze in eventi come le maratone, montati sulle biciclette. Nel contesto dei luna park, tengono traccia dei colpi sparati dai fucili ad aria compressa. Inoltre, vengono impiegati in applicazioni con
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La nuova serie di tester per impianti elettrici BT PROFITEST|MFXTRA incontra tutti i requisiti per il collaudo professionale, in conformità alla Norma CEI 64/8. Basandosi sulla consolidata serie PROFITEST, la nuova generazione MF ha un nuovo display grafico a colori in HD che consente un utilizzo intuitivo e pratico, la gestione della banca dati per selezionare gli impianti e le sequenze di verifica, l’archiviazione delle misure e la loro consultazione. Oltre alle procedure di test memorizzate, è possibile programmare sequenze di test individuali. I PROFITEST|MF sono dotati di Help Online per facilitare la corretta esecuzione dei test, tra cui schemi circuitali dettagliati ed elenchi di funzioni di misura. Le sequenze di verifica e le funzioni di misura possono essere facilmente installate tramite interfaccia via USB. - Conforme agli standard comuni come IEC 60364-6 (CEI 64-8) e EN 50110-1 - Ampia gamma di accessori, compresi gli adattatori - 10 anni di garanzia di servizio - Software di sistema IZYTRONIQ. - Certificato di Taratura DAkkS - Imballaggio sostenibile di nuova concezione.
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Siamo solo “uno dei tanti” che si occupano di revisione di riduttori, e lo facciamo con passione da oltre 15 anni. Link International s.r.l. è azienda leader in Italia nell’ambito del revamping, manutenzione, reverse engineering e costruzione di riduttori di velocità speciali per applicazione nel settore cartario. • Costruzione di riduttori speciali di comando pulper e macchine continue • Revamping di riduttori esistenti, reverse engineering di ingranaggi e componenti meccanici • Condition monitoring con analisi vibrazionali, esami endoscopici, termografie a infrarossi • Programmi personalizzati di manutenzione on site • Interventi manutentivi a chiamata entro le 24h. • Garanzia di 24 mesi su qualsiasi intervento di revisione AZIENDA CERTIFICATA Tüv: ISO9001:ISO45001
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Soluzioni digitali per RIVOLUZIONARE il settore idrico Schneider Electric e SUEZ hanno annunciato una partnership strategica volta a promuovere l'adozione di soluzioni digitali innovative nel settore idrico. Questa collaborazione mira a migliorare l'efficienza energetica, la conservazione delle risorse e la riduzione delle emissioni di CO2 legate alla gestione del ciclo idrico
Integrazione di prodotti digitali L'importanza di affrontare la crescente scarsità d'acqua è evidente, con stime che indicano che entro il 2025 due terzi della popolazione mondiale vivranno in aree soggette a stress idrico. SUEZ e Schneider Electric si sono uniti per sviluppare infrastrutture idriche più performanti e resilienti, in grado di far fronte a questa sfida globale. L'accordo prevede che Schneider Electric integri i prodotti digitali di SUEZ, inclusa la piattaforma AQUADVANCED®, nel suo software di gestione del ciclo idrico noto come Ecostruxure™ Water Advisor. AQUADVANCED® è una soluzione digitale consolidata, utilizzata con successo da oltre 10 anni in numerose aziende pubbliche e private coinvolte nella gestione idrica, presente in oltre 1.500 reti di distribuzione e impianti in tutto il mondo.
Sinergia di un sistema unico Patricia Villoslada, Senior Vice President Digital Solutions di SUEZ, ha affermato: «La piattaforma AQUADVANCED® è leader nel mercato, consentendo la gestione in tempo reale delle reti idriche e delle acque reflue. Questa partnership unisce il know-how specifico di SUEZ e le
sue soluzioni digitali alle capacità globali di integrazione di Schneider Electric, consentendo la diffusione su scala globale di AQUADVANCED® e accelerando la sua adozione nel mercato». Per Schneider Electric, questa partnership conferma l'importanza di lavorare in sinergia come un ecosistema unico. È cruciale affrontare le sfide congiunte dell'acqua e dell'energia, garantendo la sostenibilità delle risorse idriche e la realizzazione di infrastrutture idriche energeticamente efficienti e a zero emissioni di carbonio. La trasformazione digitale è essenziale in tutto il ciclo idrico per creare un futuro più sostenibile.
AI e Machine Learning La soluzione risultante dall'unione di EcoStruxure Water Advisor e AQUADVANCED® è unica nel suo genere. Utilizza tecnologie avanzate basate sull'intelligenza artificiale e il machine learning per processare migliaia di dati in tempo reale. Ciò consente il monitoraggio e la gestione proattiva delle infrastrutture di trattamento dell'acqua in tutte le fasi del ciclo di vita. La suite di soluzioni offre numerosi vantaggi, tra cui la riduzione fino al 30% del consumo energetico, una diminuzione del 15% della
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quantità di acqua non redditizia e una protezione dell'ambiente circostante con una riduzione del 50% del volume delle acque reflue scaricate. Inoltre, è possibile ridurre i costi operativi fino al 25%, mentre la soluzione digital twin può contribuire a ridurre fino al 20% il costo totale di proprietà. L'obiettivo di SUEZ e Schneider Electric è accelerare l'adozione di soluzioni digitali nel settore idrico, offrendo prestazioni solide e dimostrabili che rispondono alle sfide globali dell'acqua e dell'energia, contribuendo così a un futuro più sostenibile per tutti.
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Massimizzazione dell'efficienza con i FILTRI ATTIVI Una soluzione avanzata per mitigare la distorsione armonica nelle reti elettriche, massimizzando l'efficienza e preservando l'integrità delle apparecchiature
I dispositivi di azionamento avanzati di Danfoss Drives, leader globale nell'ambito degli inverter intelligenti per il controllo dei motori elettrici, offrono prestazioni di punta che aumentano l'efficienza e riducono i costi operativi. Tuttavia, mentre l'uso di inverter per il controllo della velocità dei motori può portare a notevoli risparmi energetici, possono anche generare disturbi noti come distorsione armonica, che possono compromettere l'efficienza del sistema e causare problemi significativi, soprattutto con carichi di potenza elevati.
Mitigare le distorsioni armoniche La distorsione armonica non è limitata solo all'ambiente industriale; si verifica anche in dispositivi comuni come fotocopiatrici, PC e apparec-
chiature con alimentazione switching. Le armoniche sono causate dalla presenza di carichi non lineari sulla rete elettrica, distorcendo la forma d'onda sinusoidale della tensione o della corrente e producendo effetti indesiderati sui carichi collegati alla rete. La presenza di fenomeni armonici può portare all'aumento del consumo energetico e delle perdite, all'amplificazione delle correnti di risonanza e all'invecchiamento prematuro delle apparecchiature, come i motori elettrici. La mitigazione delle armoniche è diventata una necessità critica, non solo in ambienti industriali ma anche in applicazioni civili come sistemi di riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell'aria (HVAC) e motori di potenza significativa. Danfoss offre una soluzione efficace con
il filtro attivo VLT® Advanced Active Filter AAF 007.
Filtri configurabili per esigenze specifiche Questo filtro attivo, disponibile per tensioni 3 x 380-480 Vca e correnti nominali fino a 55 A, è configurabile per soddisfare le specifiche esigenze dell'applicazione. Grazie alla mitigazione armonica selettiva (dal 2° al 60° ordine) e al rilevamento automatico della risonanza, offre una libertà di configurazione e flessibilità di impiego notevoli. Inoltre, può essere installato senza interruzioni o modifiche all'impianto esistente, migliorando l'efficienza energetica e preservando la vita utile delle apparecchiature. Il filtro attivo Danfoss VLT® AAF 007 è progettato per funzionare in parallelo alla rete elettrica e può essere utilizzato con tutti i modelli della gamma di prodotti Danfoss. Offre una mitigazione armonica dinamica basata sul carico istantaneo e le condizioni della rete di alimentazione, migliorando l'efficienza di mitigazione armonica rispetto agli inverter tradizionali e portando l'efficienza complessiva del sistema al di sopra del 98,2%. Con questo filtro attivo, Danfoss offre una soluzione avanzata per garantire un'alimentazione di alta qualità e massimizzare l'efficienza energetica nei sistemi di azionamento elettrico.
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OPTIME C1, il sistema di rilubrificazione intelligente La complicata gestione della lubrificazione è semplificata Gli errori nella rilubrificazione manuale rappresentano una delle principali cause di danneggiamento nei cuscinetti volventi. I nostri specialisti hanno risolto questo problema sviluppando OPTIME C1, una soluzione IoT per la rilubrificazione dei cuscinetti volventi e dei macchinari che utilizza lubrificatori intelligenti e automatici. Il nuovo sistema si integra con l’app OPTIME di Schaeffler per prevenire con affidabilità una lubrificazione errata causata da eccessivo o insufficiente lubrificante, dal corretto tipo di lubrificante, da contaminazioni, da canali di lubrificazione occlusi o da lubrificatori vuoti. www.schaeffler.it
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TOP MAINTENANCE SOLUTIONS
DOPPIA TELECAMERA termica per dispositivi mobili Le soluzioni Teledyne FLIR per la termografia mobile con imaging multispettrale e applicazioni guidate: la precisione e l'efficienza nell'ispezione termica su dispositivi mobili
Teledyne FLIR presenta FLIR ONE Edge, un sistema wireless con doppia telecamera nel visibile e termica progettato per dispositivi mobili. Questo innovativo dispositivo rappresenta un passo avanti significativo nei settori del risanamento, dell'automobilistica, dell'elettricità, dell'HVAC e dell'idraulica, offrendo agli utenti una flessibilità senza precedenti e una serie di strumenti integrati per l'analisi e la creazione di report.
cora. Queste app forniranno istruzioni dettagliate per le ispezioni e suggerimenti su come interpretare le immagini termiche.
Compatibilità con app terze
Immagine termica dettagliata Uno dei punti di forza di FLIR ONE Edge è il suo sistema di Multi-Spectral Dynamic Imaging (MSX®), una tecnologia brevettata che sovrappone dettagli visibili all'immagine termica, garantendo un contesto e una chiarezza superiori per le decisioni quotidiane. Questa termocamera radiometrica Lepton® ad alta risoluzione (80 × 60) è combinata con una telecamera visibile (640 × 480), creando un'immagine nitida e facilmente interpretabile.
Connessione a dispositivi smart FLIR ONE Edge si connette facilmente a dispositivi smart attraverso l'applicazione FLIR ONE, disponibile su Google Play e Apple App Store. Questo permette agli utenti di individuare punti termici anomali che potrebbero segnalare guasti o problemi in atto.
La tecnologia MSX® garantisce una chiarezza superiore senza sacrificare dettagli termici. Per supportare sia i principianti sia gli esperti nella termografia, FLIR ONE Edge è compatibile con una vasta gamma di strumenti software Teledyne FLIR. La connettività cloud FLIR Ignite™ semplifica la condivisione, il backup, la modifica web e la creazione di report, offrendo 1 GB di spazio di archiviazione gratuito o abbonamenti annuali con 10 GB o più di spazio di archiviazione a partire da 30 USD l'anno. Teledyne FLIR introdurrà applicazioni per l'ispezione guidata per utenti iOS e Android, rendendo più facile per tutti identificare problemi nascosti in casa, in veicoli e altro an-
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FLIR ONE Edge è anche compatibile con app di terze parti sviluppate tramite il FLIR Mobile SDK disponibile su Google Play e Apple App Store. Queste app coprono settori come l'edilizia, la spedizione, l'isolamento domestico, il settore dentale, la lavorazione dei metalli e altro ancora. Questo apre la porta a possibilità di personalizzazione per singoli utenti e grandi organizzazioni, consentendo di sfruttare appieno i vantaggi della termografia nei loro flussi di lavoro. In termini di prestazioni, FLIR ONE Edge offre un'esperienza efficace a un prezzo accessibile. Il suo design evolutivo elimina la necessità di cavi o connettori, rendendolo indipendente dal sistema operativo e compatibile persino con l'iPhone 15. Con una termocamera Lepton® di alta risoluzione (80 × 60) abbinata a una telecamera visibile (640 × 480) e un grado di protezione IP54, FLIR ONE Edge è robusto e versatile. Può essere utilizzato comodamente con una sola mano, collegato a un dispositivo mobile o posizionato su un ripiano per il monitoraggio remoto a mani libere.
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L'AI come CERNIERA nella servitizzazione aziendale La ricerca di IFS evidenzia l'importanza cruciale dell'IA nella transizione verso la servitizzazione, migliorando l'efficienza, l'acquisizione clienti e la soddisfazione degli utenti
IFS, l'azienda globale di software cloud enterprise, ha recentemente annunciato la sua partnership strategica esclusiva con FI Solutions in Italia. Questa collaborazione segna un passo importante nell'ambito della distribuzione di soluzioni aziendali basate su cloud nel mercato italiano. Inoltre, IFS ha condiviso i risultati di una ricerca fondamentale che esamina il ruolo cruciale della tecnologia nell'ottenere vantaggi aziendali e nell'incrementare il valore nelle imprese che adottano modelli di business orientati ai servizi.
I risultati di questa ricerca La ricerca condotta da IFS ha rivelato che il 43% dei dirigenti aziendali intervistati ha identificato la transizione verso un modello basato sui servizi come una delle massime priorità per la loro organizzazione. Tuttavia, è emersa una differenza significativa tra le "aziende leader," che rappresentano il 19% dei partecipanti, e quelle "in ritardo," costituite dal 23% degli intervistati, nella loro capacità di completare con successo questa transizione. La principale ragione di questa lentezza nell'adozione di nuovi modelli è la necessità di definire chiaramente l'impatto su forza lavoro, processi e infrastrutture tecnologiche.
Il ruolo dell’AI Un aspetto chiave evidenziato dalla ricerca è l'importanza dell'intelligenza artificiale (AI) come tecnologia fondamentale per accelerare la transizione verso la servitizzazione e per ottenere valore aziendale. L'AI è stata identificata come strumento per migliorare l'efficienza operativa (28%), acquisire nuove fasce di clientela o esplorare nuovi mercati (28%), incrementare la soddisfazione dei clienti (27%), aumentare la fidelizzazione (26%) e garantire margini di profitto più elevati (25%). L'urgenza nello sviluppare nuove competenze in intelligenza artificiale è più pronunciata in settori come il manifatturiero e dei servizi (58%), l'aerospazio e la difesa (51%), le telecomunicazioni (50%), l'edilizia e l'ingegneria (48%), e l'energia, le utility e le risorse (48%). Questo sottolinea l'importanza dell'innovazione continua e della differenziazione all'interno di questi mercati per fa-
vorire la crescita dei ricavi e l'incremento della redditività. La salute finanziaria e la resilienza aziendale sono tra le principali priorità dell'organizzazione, con il CEO (54%) e il CFO (49%) che guidano questo sforzo. La presenza di una leadership unita che supporta la servitizzazione indica un forte legame tra la necessità di modernizzare attraverso la trasformazione digitale e i benefici finanziari attesi dal consiglio di amministrazione mettendo i clienti al centro della progettazione e della fornitura di prodotti e servizi.
Gestire il cambiamento con la tecnologia Nonostante il sostegno evidente da parte dei dirigenti aziendali all'evoluzione dell'azienda, è cruciale comprendere appieno l'impatto del cambiamento su persone e processi (22%). In questo contesto, il Chief Human Resources Officer (CHRO) si è dimostrato particolarmente consapevole dell'importanza della tecnologia nel gestire il cambiamento (50%), in particolare attraverso l'utilizzo dell'intelligenza artificiale e dell'automazione per migliorare i flussi di lavoro e i processi aziendali.
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PRODOTTI DI MANUTENZIONE
■Cognex
Lettore di codici a barre Un lettore di codici a barre a montaggio fisso DataMan 380, progettato per migliorare l'efficienza in applicazioni di logistica e produzione. Questo lettore utilizza un avanzato imager ad alta risoluzione e l'intelligenza artificiale per massimizzare il throughput e la velocità di lettura dei codici a barre 1D e 2D. L'ampio campo visivo semplifica l'implementazione, consentendo
a un singolo DataMan 380 di superare molti lettori convenzionali. La tecnologia di intelligenza artificiale velocizza il throughput, distinguendo rapidamente simbologie miste e consentendo una maggiore velocità di produzione senza compromettere la precisione nella lettura dei codici. Il
DataMan 380 è ideale per applicazioni logistiche e produttive come il pick-and-place robotizzato, la scansione di confezioni su pallet e la lettura di codici a barre su pneumatici. Si tratta di una soluzione avanzata che migliora significativamente le operazioni industriali.
■NSK
■ Traco
Un produttore di soluzioni isolanti per il settore edile ha affrontato gravi problemi dovuti ai frequenti cedimenti dei cuscinetti montati sulle seghe a nastro nella loro linea di produzione automatizzata. Questi cedimenti causavano interruzioni frequenti, richiedendo la sostituzione dei cuscinetti e causando danni alle lame delle seghe. NSK è intervenuta per risolvere questo problema, raccomandando cuscinetti radiali rigidi a sfere con tenute DDU ad alte prestazioni, che offrono protezione contro le contaminazioni e una migliore ritenzione del lubrificante. Grazie a queste soluzioni, la durata dei cuscinetti è notevolmente migliorata, con sostituzioni necessarie solo ogni 3-4 mesi anziché ogni giorno. Questo ha portato a risparmi annuali di €648.880 in termini di riduzione delle interruzioni nella produzione, manutenzione, cuscinetti di ricambio e lame danneggiate.
TEL 6 e TEL 6WI sono serie di convertitori isolati da 6 watt in custodia DIP16 ultracompatta. La loro densità di potenza, a 1,6 W/cm3, è quasi il doppio dei convertitori da 6 watt in custodia DIP-24. Con ampia gamma di tensioni d'ingresso (2:1 per TEL 6 e 4:1 per TEL 6WI), offrono flessibilità per diverse esigenze di tensione. L'efficienza eccezionale, fino all'87%, consente l'operatività a temperature elevate. Conformi alle normative sulle emissioni, dotati di protezione da cortocircuiti e sovraccarichi, sono ideali per applicazioni in spazi limitati nell'elettronica e nell'IT. Una soluzione economica, efficiente e affidabile con una garanzia di 3 anni. Inoltre, la loro compattezza e l'efficienza li rendono una scelta ideale per applicazioni sensibili allo spazio, come l'industria elettronica, l'IT e la strumentazione. La combinazione di alta densità di potenza, efficienza eccezionale e conformità alle normative le rende una soluzione versatile per progetti critici.
Cuscinetti radiali rigidi
Convertitori isolati da 6 watt
■NKE
Cuscinetti per l’energia eolica NKE Austria presenta una vasta gamma di cuscinetti destinati a impianti eolici. Tra questi, figurano cuscinetti a rulli cilindrici, cuscinetti a rulli conici, cuscinetti orientabili a rulli e altri tipi specializzati. In collaborazione con Kugler Bimetal, NKE amplia il suo portafoglio per il mercato eolico, offrendo soluzioni di alta qualità per riduttori e generatori di turbine eoliche. Gli oltre
20 anni di esperienza di NKE nel settore eolico si traducono in cuscinetti affidabili ed efficienti, impiegati in migliaia di turbine eoliche in Europa, Stati Uniti e Cina. Tra le applicazioni chiave, rientrano i cuscinetti utilizzati nei riduttori delle turbine eoliche Envision, inclusi quelli sviluppati
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con tecnologia Power Density che ottimizza le prestazioni e l'efficienza energetica delle turbine. La sede centrale di Steyr è dotata di avanzate strutture di produzione e controllo qualità, garantendo cuscinetti conformi agli standard internazionali e alle specifiche dei clienti.
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PRODOTTI DI MANUTENZIONE
■Turck Banner
Interfacce RFID con funzioni IIoT e server OPC UA Turck Banner aggiorna le sue interfacce RFID IP67 con la specifica AutoID Companion V. 1.01 per OPC UA e la modalità bus HF, per consentire una comunicazione senza barriere nelle applicazioni IIoT, migliorando l'identificazione e la tracciabilità dei prodotti. Il server OPC UA assicura una comunicazione diretta con sistemi MES, PLC, ERP o cloud, mentre la
modalità bus HF offre vantaggi in termini di costi per applicazioni con molte letture. L'aggiornamento del firmware introduce il primo modulo RFID con server OPC UA integrato a supportare la modalità bus HF di
Turck Banner, consentendo fino a 128 punti di lettura centralizzata. Il firmware permette anche la lettura continua dei dati utente UID/EPC o RFID, semplificando l'elaborazione dei dati da parte dei sistemi MES o SAP.
■Finder
■ RS Components
Finder risponde alla crescente richiesta di dispositivi compatti ad alte prestazioni nell'automazione industriale e terziaria con il Programmable Logic Relay OPTA. Questo versatile relè, adatto a complesse automazioni, offre soluzioni in settori come la distribuzione energetica, il controllo inverter, la gestione dell'illuminazione di sicurezza e l'HVAC a prezzi competitivi. Grazie alla partnership con Arduino Pro, può essere programmato utilizzando Arduino IDE o il software PLC IDE 1.0.3.1 basato sulla norma IEC61131-3. Inoltre, è disponibile un alimentatore dedicato con protezioni contro sovratensioni, sovratemperature e cortocircuiti, garantendo una tensione stabile a 24 V DC.
L'implementazione di RS PurchasingManager™ presso I.M.D. Generators ha portato notevoli vantaggi operativi. I tecnici responsabili dell'approvvigionamento possono ora consultare documentazione, certificazioni e schede tecniche dei prodotti, semplificando la selezione dei componenti più adatti e alleggerendo i colleghi degli acquisti da complesse ricerche. Inoltre, RS PurchasingManager™ offre un controllo costante delle spese attraverso report sugli ordini effettuati, riconducibili ai singoli centri di costo, contribuendo a una gestione più efficiente delle risorse finanziarie. L'adozione di RS PurchasingManager™ ha notevolmente migliorato l'efficienza e la precisione del processo d'acquisto, riducendo il rischio di errori umani e consentendo una consegna più rapida dei prodotti necessari per la produzione.
Programmable Logic Relay
Piattaforma Purchasing Manager
■Ruland
Giunti a fasci elicoidali per la robotica Ruland ha introdotto una serie di giunti a fasci elicoidali progettati per applicazioni robotiche. Questi giunti offrono maggiore rigidità torsionale, capacità di trasmissione di coppie più elevate e la capacità di compensare vari tipi di disallineamento dell'albero. Sono particolarmente adatti per la robotica chirurgica, i magazzini automatici,
l'automazione industriale e altre applicazioni simili. I giunti a fasci elicoidali possono essere utilizzati per connettere motori passo-passo o servomotori a viti conduttrici e sono disponibili in diverse configurazioni, tra cui quelli con quattro spirali per encoder e quelli con sei
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spirali per trasmissioni leggere. Sono realizzati con materiali di alta qualità, come alluminio e acciaio inossidabile, garantendo un funzionamento privo di manutenzione per l'intera durata di vita del prodotto.
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MANUTENZIONE & TRASPORTI
Le RIPARAZIONI VELOCI: una criticità manutentiva non risolta Pratica diffusa ma da limitare, le riparazioni veloci rappresentano una costante nella manutenzione degli autobus. Qualche riflessione sul loro reale impatto e su come affrontare il tema a livello organizzativo
Volendo interrogare una nota intelligenza artificiale sul tema, la stessa riporta che “nel mondo frenetico dei trasporti su strada, l’efficienza è la chiave per il successo. Per i veicoli pesanti, come camion e autobus, la manutenzione tempestiva è essenziale per evitare costose interruzioni e garantire la sicurezza delle operazioni. In questo contesto, le riparazioni veloci giocano un ruolo cruciale nel mantenere i veicoli pesanti in movimento.” Si tratta di un approccio classico, superficiale quanto errato: una delle prassi manutentive più diffuse è in effetti quella dei cosiddetti quick fix, riparazioni veloci spesso svolte dallo stesso conduttore dell’asset o da squadre di manutenzione disponibili h24 per ripristinare l’immediata funzionalità dello stesso. Nel TPL tale pratica presenta però criticità note e altre da esplorare.
La percezione e l’equivoco della disponibilità Definita in letteratura come la probabilità che un bene, in un dato istante di tempo, assolva alla funzione per la quale è stato progettato, la disponibilità è il classico parametro di misura dell’efficienza di un cantiere di manutenzione. Tuttavia, l’uso dello stesso risulta è in molti casi equivoco, perché la percezione da parte dell’utente finale della disponibilità del bene non è quella del cantiere di manutenzione: sebbene misurabile in maniera oggettiva, infatti, le controparti contrattuali dei cantieri di manutenzione tendono a
valutare in maniera differente la stessa in base alla tipologia di asset. Un tipo autobus particolarmente gradito ad una categoria di utenti o di autisti, ad esempio, sarà oggetto di maggiore attenzione da parte dell’esercizio che “giudicherà” l’officina in base alla sua capacità di renderlo operativo ad inizio turno, mentre verranno trascurati gli sforzi dedicati al fix di problemi strutturali classici della prima area della curva tasso di guasto. Un approfondimento utile a comprendere il tema è quello che viene sovente svolto nei corsi di formazione sulla norma UNI EN 13816 relativa alla misurazione della qualità dei servizi di TPL. Nella letteratura relativa alla qualità dei servizi, la percezione si riferisce alla valutazione dell’utente in merito alla performance del servizio erogato dall’organizzazione. Secondo lo psicologo Jandt (1995) la percezione è soggettivamente unica per ogni persona e si compone delle tre fasi di selezione, organizzazione e interpretazione. Gli attributi della performance vengono valutati dall’utente in quanto stimoli percettivi: anche quando, apparentemente, l’utente sembra utilizzare delle misure oggettive (ad esempio il tempo d’attesa), non è tanto la durata reale dell’attesa quanto la valutazione soggettiva di essa in termini di attesa lunga/corta o accettabile/inaccettabile a determinare la sua percezione (Thompson & Sunol, 1995). Ciò vale per tutte le grandezze percepite/misurabili, non solo per il tempo: l’utente di un
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Alessandro Sasso, Coordinatore Sezione Trasporti, A.I.MAN.
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MANUTENZIONE & TRASPORTI servizio sarà soddisfatto in caso di presenza di una performance del servizio superiore, o almeno uguale al livello atteso e previsto dall’utente stesso. L’utente sarà, invece, insoddisfatto in presenza di una performance al di sotto delle proprie aspettative. Le due foto a corredo, entrambe riferite ad interventi di manutenzione “tempestiva” mostrano un’applicazione concreta ed evidente di questi principi nel trasporto pubblico locale, dove l’esecuzione di riparazioni veloci rappresenta pratica quotidiana, con officine in grado di operare velocemente interventi che rientrano nella categoria cosiddetta di “regolarità”. La prima mostra il fissaggio di un mancorrente nella zona posteriore di un autobus: la presa risulta salda, la funzionalità dell’asset pienamente ripristinata, con ciò soddisfacendo i necessari requisiti di sicurezza e regolarità. Quello relativo al comfort è invece dubbio: se tutti i passeggeri disporranno comunque di un accessorio pienamente fruibile, la percezione visiva di una riparazione esteticamente non soddisfacente si tradurrà
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in una sensazione (una “percezione”, appunto) negativa. Nel secondo caso il discomfort appare ancora più evidente per l’ampiezza della riparazione svolta sul pavimento del veicolo. Anche in questo caso, dal punto di vista del contratto interno fra esercizio e manutenzione le due controparti sono reciprocamente soddisfatte, ma non può certamente dirsi un intervento di manutenzione effettuato secondo la regola dell’arte.
Come influisce il contratto di manutenzione Già dai pochi esempi visti in precedenza appare evidente che affinché un contratto di manutenzione risulti realmente completo occorre riferirlo a risultati misurabili mediante una serie maggiore di parametri rispetto alla mera disponibilità, accettando esami qualitativi (pur da effettuarsi in contraddittorio) affini a quelli utilizzati nei contratti di pulizia. Ciò al fine di evitare per quanto possibile effetti distorcenti come quelli descritti. Il tema è di particolare complessità quando si formulano contratti di full service, che comportano dunque una regolare e costante interazione fra le controparti su base pluriennale. In questo campo gli interventi di “quick” fix rispondono a due scuole di pensiero contrapposte che possono tranquillamente coesistere nell’ambito dell’esecuzione del medesimo contratto. In un caso specifico durante una sessione di analisi contestuale ad un corso di formazione si sono rilevati 2 cantieri i cui responsabili, coetanei e con la medesima preparazione di base, affrontavano il problema su base meramente caratteriale, con approcci totalmente differenti: in un sito si cercava di “accontentare” un cliente ansioso di avere tutti gli autobus pronti per l’uscita del mattino, nell’altro si preferiva registrare qualche criticità in più a fronte di un numero di rilavorazioni (riparazioni del medesimo guasto) oggettivamente più basso. Scegliere la metodologia corretta non è evidentemente facile e richiede competenze di base più ampie rispetto alla mera autoriparazione (è richiesto almeno l’equivalente di un livello 2 UNI EN 15628) che aiutino a comprendere i bisogni del cliente nell’ambito del contratto e adottino metodologie di diagnosi delle cause prime del guasto del tipo “Root Cause Analysys”, così da rimuovere tempestivamente le stesse in
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MANUTENZIONE & TRASPORTI tempi per quanto possibile paragonabili a quelli dei quick fix. Il tema delle riparazioni veloci è particolarmente critico negli impianti elettrici, i cui guasti sono spesso da correlarsi col fenomeno degli incendi e dei principi d’incendio. La sostituzione rapida di connettori o l’installazione di cablaggi di by pass sono pratica diffusa quanto deprecabile; nel caso di impianti di trazione in autobus elettrici si tratta di interventi da evitare nella maniera più assoluta.
Qualche suggerimento a livello strategico Pur non esistendo soluzioni definitive e valide a tutti i livelli, l’evoluzione della teoria manutentiva nelle officine di manutenzione autobus - complice anche la diffusione di nuove tecnologie di propulsione che “scardinano” paradigmi ormai consolidati - presenta qualche elemento ricorrente qui sintetizzato. 1. Monitoraggio preventivo: Un’attenta manutenzione preventiva è fondamentale per identificare potenziali problemi prima che si trasformino in guasti maggiori. Utilizzando la telemetria e i sistemi di monitoraggio avanzati, le aziende possono rilevare anomalie nei dati operativi e intervenire tempestivamente anche senza ricorrere a metodi di manutenzione predittiva. Ciò aiuta a prevenire guasti “facilmente riparabile” tramite appunto i quick fix. 2. Disponibilità dei ricambi: costruire un inventario di magazzino per i pezzi di ricambio essenziali può accelerare notevolmente i tempi di riparazione senza ricorrere a pratiche di cannibalizzazione o modifiche dei componenti esistenti. Quando un veicolo necessita di una riparazione, avere i pezzi necessari a portata di mano riduce evidentemente i tempi di attesa. 3. Formazione del Personale: tecnici competenti e ben addestrati nell’analisi dei guasti sono in grado di diagnosticare rapidamente i problemi e di effettuare le riparazioni in modo efficiente. Investire nella formazione continua del personale non è buona pratica fine a sé stessa ma garantisce proprio che siano preparati per affrontare una vasta gamma di guasti. Da questo punto di vista corsi base di meccatronica applicata si possono mostrare molto efficaci. 4. Collaborazioni con fornitori: stabilire relazioni solide con fornitori affidabili può ga-
rantire l’accesso a pezzi di ricambio di alta qualità in tempi rapidi, migliorando una catena logistica che spesso si manifesta come il vero e proprio collo di bottiglia per superare il quale vengono praticati i quick fix (“se aspetto il ricambio passa una settimana, il mezzo serve subito” …). 5. Pianificazione delle riparazioni: sembra scontato, ma non lo è. La pianificazione è fondamentale per evitare interruzioni impreviste. Assegnare finestre di manutenzione regolari per controlli e interventi può aiutare a identificare e risolvere problemi prima che causino gravi disagi; ciò però richiede un processo di manutenzione strutturato e governato da un software di gestione in grado di supportarlo in tempo reale. Il tutto non richiede grossi sforzi organizzativi, bensì… un budget adeguato, spesso aggiuntivo a quello correntemente disponibile. Va detto.
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Il futuro digitale dei servizi O&M La continua evoluzione tecnologica verso la digitalizzazione dei sistemi elettrici pone grandi sfide per il futuro, sfide che PLC da sempre è pronta ad affrontare, grazie soprattutto alla storica esperienza nel settore e ad un costante impegno profuso in attività di ricerca e sviluppo, incentrate soprattutto nell’impiego di tecnologie quali la Realtà Aumentata (AR), Realtà Virtuale (VR), Intelligenza Artificiale (AI), e Machine Learning (ML), con l’obiettivo di migliorare l’intera filiera del service di impianti FER
L’approccio di un ISP – Gruppo PLC
Mirko Oliviero, Head Of New Projects, O&M_PLC
Il Gruppo PLC è da sempre impegnato in attività di ricerca e sviluppo finalizzate al miglioramento della qualità del servizio offerto ai propri clienti e all’ottimizzazione della propria organizzazione in ambito “Industry 4.0”. In questa ottica nasce l’idea di una divisione dedicata a progetti speciali e innovativi per il segmento “Operation & Mainentance” fondati sull’utilizzo di nuove tecnologie da introdurre trasversalmente nelle attività lavorative e nei processi operativi di tutte le funzioni del Gruppo, con lo scopo di prepararsi ad un vero e proprio salto tecnologico generazionale. Gli obiettivi che il gruppo si è prefisso sono quelli di portare avanti un importante processo di rivoluzione industriale, di proiettare l’azienda verso una gestione internalizzata del know how specialistico, di valorizzare il personale esperto e di formare i tecnici all’uso di tecnologie al passo con la Industry 4.0. L’utilizzo di tecnologie quali Realtà Aumentata (AR), Realtà Virtuale (VR), Intelligenza Artificiale (AI), e Machine Learning (ML), consentirà la realizzazione di un sistema integrato finalizzato all’ottimizzazione del core business del Gruppo PLC. L’obiettivo finale sarà quello di migliorare ulteriormente la qualità e la professionalità del servizio fornito alla clientela, con una strategia volta all’incremento del volume di affari
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relativo ai contratti “full service”. Per una gestione ottimizzata delle soluzioni tecnologiche sperimentate, fondamentale sarà la realizzazione di un quartier generale altamente specializzato. Creare un “Centro di Controllo” avanzato permetterà di centralizzare il know-how specialistico e metterlo a disposizione di tutto il personale operante sugli impianti. Tale centro raggrupperà: ■ ingegneria di manutenzione, ingegneria di Service e progettazione; ■ centro di assistenza tecnica 4.0, per il supporto specialistico al campo attraverso le tecnologie AR/VR; ■ sala controllo evoluta (SCADA 4.0), per la diagnostica spinta, RCA, performance e reportistica impianti; ■ progettazione retrofit predittivi.
Tecnologie 4.0: AR/VR In ambito “Advanced Maintenance”, sono in fase di studio e sviluppo soluzioni tecnologiche digitali di AR/VR con lo scopo di incrementare l’efficienza ed efficacia degli attuali processi di manutenzione della PLC. L’obiettivo è strutturare un sistema che permetta, attraverso l’utilizzo della AR, dispositivi Smart Glass e piattaforme informatiche ad hoc, il supporto da remoto con un sistema di videochiamata assistita. Tale supporto sarà garantito da un centro di controllo altamente specializzato in cui sarà accentrato il know how specialistico.
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JOB & SKILLS DI MANUTENZIONE Grazie anche alla prerogativa hands free, l’introduzione di questa tecnologia, potrebbe portare due importanti benefici in ambito O&M, quali: ■ ridurre il tempo ed i costi degli interventi in campo; ■ realizzare Training on the job ad alta efficacia. La sperimentazione in ambito videochiamata assistita riguarda principalmente due strumenti e la loro interoperabilità: gli smart glasses per gli operatori in campo e le piattaforme per l’implementazione del servizio. Per quanto concerne gli smart glasses, oltre alla qualità e alla risoluzione della videocamera, alla nitidezza dell’immagine visualizzata dal centro di controllo e dal tecnico in campo, si stanno testando diverse tipologie di visori, analizzando device monoculari e binoculari. I monoculari consentono un maggiore comfort visivo, limitando però la quantità dei dati mostrati alle ridotte dimensioni dello schermo. I binoculari, invece, consentono una più ampia area visiva per le proiezioni in AR, ma il comfort visivo è sicuramente minore, soprattutto se sovrapposti ad occhiali da vista. Tra i binoculari risultano particolarmente interessanti quelli a realtà immersiva, forse i migliori in assoluto dal punto di vista sia del comfort visivo sia delle applicazioni in realtà aumentata. Le diverse piattaforme per videochiamata assistita vengono valutate dal punto di vista della semplicità di utilizzo e delle potenzialità immersive della realtà aumentata, quale, ad esempio, l’annotazione virtuale in diretta all’interno di uno spazio per le indicazioni al tecnico, la condivisione dei documenti e la possibilità di integrazione della piattaforma stessa all’interno dei sistemi tecnico-gestionali aziendali. Il nostro obiettivo, in ogni caso, resta incentrato sulla continua analisi del progresso tecnologico al fine di adottare soluzioni sempre al passo con i tempi. A integrazione della videochiamata assistita, si stanno implementando e sperimentando alcune soluzioni per la modellazione di impianto e la f ruizione virtuale dei dati di funzionamento dei singoli componenti di impianto, in tempo reale. In particolare, si stanno sperimentando due approcci.
Approccio I – Connessione tramite target grafici Consiste nell’elaborazione di appositi target grafici (VuMark) da apporre sul fronte dei singoli dispositivi di impianto (trasformatore, quadro di media tensione, inverter, quadro di stringa, aerogeneratore, ecc.). Ciascun target possiede un proprio codice univoco che rimanda al collegamento con una particolare porzione dei dati in tempo reale resi disponibili in cloud dalla piattaforma SCADA 4.0 prototipale. In tal modo, inquadrando ciascuna VuMark, tramite apposita App sviluppata all’interno del progetto, il tecnico visualizza su tablet, smartphone o smartglass, i dati di funzionamento in tempo reale del componente, con la possibilità quindi di riscontrarne agevolmente il corretto stato di funzionamento e individuare in modo più agevole eventuali anomalie. Approccio II – Scansione 3D dell’ambiente Nel caso di edifici tecnologici (cabine inverter, cabine MT/BT, ecc.) si sta sperimentando anche un approccio consistente nella scansione dell’ambiente mediante dispositivo tablet dotato di tecnologia LIDAR e soluzio-
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JOB & SKILLS DI MANUTENZIONE cifica porzione dei dati resi disponibili dal sistema SCADA 4.0 prototipale. Tale soluzione consente la visualizzazione successiva dei dati stessi semplicemente inquadrando l’area e lo specifico dispositivo tramite App dedicata. Sebbene non sia necessario, in tal caso, la predisposizione di target grafici da apporre ai singoli dispositivi, è richiesto un post processing della scansione iniziale. Inoltre, in caso di sostituzione di alcuni componenti, nel secondo approccio risulta necessario effettuare una nuova scansione dell’ambiente, seguita da una fase di post processing, mentre nel primo approccio occorre semplicemente rielaborare una nuova etichetta, configurandone poi il collegamento alla porzione di dati idonea.
Tecnologie 4.0: AI/IIoT
ne SW dedicata, allo scopo di consentirne in riconoscimento in ambiente AR. Elaborando infatti l’ambiente scansionato è possibile associare ai vari sottosistemi presenti, informazioni digitali quali, ad esempio, una spe-
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L’impiego di soluzioni di AI per le attività di O&M richiede la disponibilità di un campione significativo di dati storici, che presenti una granularità idonea alle specifiche esigenze di machine laerning per una corretta classificazione degli eventi e delle correlazioni tra eventi e sottosistemi. A tal proposito è necessario sviluppare soluzioni IIoT per arricchire la quantità di informazioni prelevate dal campo, qualora necessario a una migliore performance delle soluzioni AI. Si è pertanto investigato tale settore definendo la struttura generale di soluzioni
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JOB & SKILLS DI MANUTENZIONE IIoT di semplice installazione, modulari ed espandibili, per poter far fronte alle specifiche esigenze dei vari tipi di impianto. Il sistema può essere composto da terminali di acquisizione dati che ricevono segnali di ingresso analogici da vari sensori, e un terminale datalogger centrale che riceve i dati da questi terminali tramite un collegamento radio e trasferisce i dati alla WAN (internet) tramite un gateway LTE (telecomunicazione per la telefonia mobile). L’architettura elettronica del sistema consiste principalmente di alimentazione, moduli di ingresso analogici, datalogger gateway, radio modem, trasduttori di corrente, trasduttori di tensione, trasduttori di temperatura, e trasduttori di umidità/temperatura Si è quindi pensato a un framework efficace e scalabile per la raccolta di dati da sorgenti eterogenee, sia in funzione scale-up che per il mantenimento della compatibilità verso Clienti e installazioni pregresse. Più in dettaglio, per quanto riguarda l’integrazione dei dati con le soluzioni di AI, l’attività si concentra su studio e design dell’architettura di un modulo capace di raccogliere i dati in maniera continua dall’infrastruttura IIoT identificata e quindi di aggregarli ed archiviarli, con l’obiettivo di sviluppare soluzioni avanzate di interpretazione e analisi dei dati, specificando due componenti principali: ■ Learning Manager: un framework per sviluppare, validare e produrre modelli di ML per la previsione dei malfunzionamenti e la classificazione dello stato di un sistema ■ Knowledge Manager: un framework per raccogliere e rappresentare le conoscenze del dominio già note che, eventualmente combinate con i dati real time o storici, consenta di fornire servizi di raccomandazione e classificazione basate su matchmaking, regole ed inferenze. Sulla base di tali analisi sono state create delle ontologie (di alto livello) che potessero catturare le principali conoscenze necessarie ad analizzare i dati in ingresso dalle diverse sorgenti informative. Un tale sistema potrà essere integrato con tutte le piattaforme aziendali e potrà fornire informazioni ai vari sistemi, dal ERP alla piattaforma dedicato di Work Force Management, dalle divisioni operative a quello di staff, fino a Business Unit trasversali. Tutti questi dati saranno poi dati in pasto ad algoritmi di Intelligenza Artificiale, per
la diagnostica avanzata degli impianti, per l’analisi dei guasti, per l’ingegnerizzazione di eventuali soluzioni predittive”. Risultati attesi e prospettive Volendo sintetizzare, ci aspettiamo dal processo di digitalizzazione: ■ riduzione degli interventi non risolutivi e dei costi relativi; ■ ottimizzazione della produzione di energia; ■ aumento della programmabilità degli interventi; ■ training on the job ad alta efficacia; ■ valorizzazione del personale esperto; ■ accesso ai manuali hands free e in realtà aumentata. Aumentare il numero di ore di manutenzione predittiva a discapito degli interventi «a guasto» comporterà notevoli vantaggi: per noi service provider una significativa riduzione dei costi, per gli Asset gestiti il vantaggio di una ottimizzazione della producibilità. Ovviamente sarà necessario essere sempre aggiornati dal punto di vista tecnico; trattandosi di aree tecnologiche “di frontiera”, lo sviluppo tecnologico in questo settore è estremamente rapido. Occorre inoltre cogliere le importanti opportunità che la comunità metterà a disposizione come leva per l’evoluzione digitale del nostro settore: in particolare nello scenario italiano, il “Piano Transizione 4.0” e la Componente 2 della Missione 1 del PNRR, stanno promuovendo, con interventi interessanti, la trasformazione dei processi produttivi.
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APPUNTI DI MANUTENZIONE
Maintenance Crisis Uno sguardo alla crisi della Manutenzione, per affrontare un problema diffuso, con radici profonde. Dalla carenza di tecnici qualificati alle sfide della vocazione, un’analisi realistica per leggere come dovrà essere il futuro della manutenzione
Maurizio Cattaneo Amministratore, Global Service & Maintenance
Era il titolo che diede l’amico Joel Leonard a un articolo sulla precaria situazione della manutenzione negli USA a causa del turnover e dei pensionamenti. Correva l’anno 2002. Nel frattempo, Joel ha coinvolto la politica, è andato a sollecitare i deputati al Congresso, ha mosso mari e monti, ha persino scritto una divertente canzone sull’argomento e, alla fine, anche per il suo attivismo, gli istituti tecnici USA hanno iniziato a recuperare il differenziale che si era venuto pericolosamente a creare nel decennio precedente. Oggi Joel mi riporta che da qualche anno la crisi è stata superata. Il numero di candidati ai posti vacanti di manutentore, a quanto pare, è sufficiente alla bisogna. È l’argomento trainante di oggi, questa crisi della manutenzione: una quota rilevante di personale anche in Italia ha superato i 60-65 anni ed è a un passo dalla pensione, o si è ritirato da poco. Non arriveremo a quel milione indicato come fabbisogno da turnover negli USA, ma il problema è serio e la preferenza dei giovani italiani, orientati nel passaggio alle superiori più verso i licei che verso gli istituti tecnici, non aiuta a trovare delle soluzioni. In italia le materie cd STEAM (Science, Technology, Engineering, Arts, Mathematics) sono apprezzate da una minoranza che preferisce dedicarsi ad argomenti meno impegnativi. Noi con i Fab Lab abbiamo sotto gli occhi quotidianamente le difficoltà che i docenti incontrano nel reclutare giovani desiderosi di seguire un percorso scientifico creativo, progettuale e imprenditivo avendo la possibilità di spaciugare e mettere in gioco i propri talenti.
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A ciò si aggiunge il clima relativamente oscurantista promosso dai media e dai social e fatto proprio da una bella fetta di cittadini che vedono la scienza e gli argomenti scientifici con sospetto quando non con preoccupazione. Certo, in Italia non raggiungiamo quei 12 milioni di terrapiattisti come negli USA, ma siamo sotto questo aspetto ben posizionati. Poiché la manutenzione è un processo multidisciplinare che richiede una molteplicità di competenze scientifiche, come recitava a suo tempo British Standard con il termine Terotecnologia, va da sé che pareggiare i conti con il turnover legato ai pensionamenti non sia impresa facile. Joel, grande esperto di marketing della manutenzione si autodefinisce, Maintenance Evangelist, e questo ruolo gli ha permesso negli USA di dare grande visibilità al problema della Maintenace Crisis fino a stimolare chi di dovere nel trovare delle soluzioni. In Italia la situazione è complicata anche per le difficoltà a coprire queste posizioni facendo ricorso alla immigrazione. L’annoso problema dei rifugiati che si affacciano ai confini italiani via mare con i barconi e le difficoltà dei governi a valutarne lo stato ed eventualmente a rimpatriare chi non ha diritto ha creato nella popolazione italiana una certa ostilità che si estende anche ai cosiddetti migranti economici. Ossia quelli che giungono in Italia comodamente con mezzi di trasporto più tradizionali dei barconi e che in gran parte oggi sono cittadini europei e quindi titolati per lavorare in Italia senza dover affrontare complesse procedure.
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APPUNTI DI MANUTENZIONE L’industria ne ha bisogno come il pane. Secondo l’organizzazione degli imprenditori pare manchino all’appello oltre due milioni di lavoratori, specialmente fra i tecnici. Posizioni che gli italiani non riescono a coprire, si va dai super richiesti ingegneri e informatici, passando per tutte le posizioni di manutentori dai meccanici, agli elettronici, ai robotici, agli strumentisti e così via. A questa carenza ormai drammatica di tecnici che le scuole sono ben lontane dal colmare non per carenze nei programmi formativi (in passato ci sono state anche queste) ma per carenze di vocazioni, si aggiunge una seconda criticità dovuta alla evoluzione tecnologica. Argomento che abbiamo spesso affrontato nella nostra rubrica. L’innovazione tecnologica, dalla Industria 4.0 delle macchine alla 5.0 delle maestranze, ha creato una situazione di incertezza verso le competenze necessarie in un prossimo futuro. Aldo Bonomi, in “Il Vento di Adriano” descrisse ormai una decina di anni fa come in Italia fossimo situati in mezzo a un guado dove il “non più”, i lavori via via sempre meno necessari, e il “non ancora”, i lavori più gettonati e orientati al futuro, ci impedivano di trovare l’argine e risalire la china. Programmare le risorse lavorative pensando a un futuro statico e ripetitivo sarebbe comunque complicato in Italia principalmente per il tasso di fecondità che è caduto in picchiata (da 2,66 figli per donna negli anni ’60 a 1,18 figli di oggi) e che vede oggi poco più di 5 milioni di occupati in età compresa fra i 18 e i 35 anni, 2 milioni di giovani che non studiano e non lavorano e una truppa crescente di lavoratori anziani prossimi alla pensione. Con riflessi spaventosi sugli addetti alla manutenzione. A questa maintenance crisis, però, si aggiunge la “Technologies Crisis” ossia la difficoltà a reperire giovani con le competenze adatte per occupare nuove posizioni di lavoro o posti lasciati vacanti. E non è come negli anni ’90 una carenza di programmazione ma, come si diceva, di vocazione. Noi non abbiamo maintenance evangelist in servizio permanente effettivo che stimolino i nostri ragazzi a intraprendere le difficili e forse noiose scuole tecniche a vantaggio di tante professioni dai nomi altisonanti e dalle grandiose prospettive di visibilità. Come non si stancava mai di ripetere Piergiorgio Perotto, l’inventore del primo computer portatile, “… la manutenzione è una attività poco attraente, non è come il marketing che
fa vendere i prodotti, né come l’ultimo modello di aereo supersonico che può raggiungere i 2.000 chilometri orari. Le attività di manutenzione non pretendono di trasformare il mondo, i loro obiettivi non sono esprimibili in modo semplice, non hanno il fascino mozzafiato di attività che producono oggetti con prestazioni elevatissime, vanno continuamente e periodicamente ripetute, se hanno successo il loro effetto non si vede”. Sarà per questo che la nostra maintenance crisis non si riesce a risolvere? Quel velo di anarchia che gli italiani hanno riscoperto durante il Covid si è riflesso in tutte le professioni con la volontà di dedicare meno tempo al lavoro e dove possibile lavorare comodamente da casa in smart working come è stato definito. Cosa che in manutenzione è praticamente impossibile per gran parte delle posizioni di lavoro. Questa eventualmente sarebbe una terza criticità. Ma la carenza di tecnici qualificati, la scarsa volontà a assoggettarsi a cicli di stage che modernamente sostituiscono il vecchio apprendistato, sinonimo di lavoro a buon mercato, con l’apprendimento sul campo, testimoniano le difficoltà a formare nuove leve di manutentori. Non trovo confortante il fatto che questi fenomeni coinvolgono la società nel suo complesso e non siano endemici solo in manutenzione. La manutenzione è il più bel mestiere del mondo e sono convinto che saprà emergere dalla crisi perché il destino dell’umanità è vivere in una società della manutenzione con una sapiente economia delle risorse offerte dall’unica Terra di cui disponiamo.
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INDUSTRY WORLD Energia: Anima ed ENEA insieme per la decarbonizzazione e lo sviluppo sostenibile L'accordo tra Anima Confindustria e l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile intensificherà la collaborazione per promuovere lo sviluppo e la competitività delle imprese italiane nella transizione energetica e nell'innovazione È stato ufficialmente firmato un accordo quadro tra Anima Confindustria e l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA). Questo accordo rafforzerà la collaborazione tra le due organizzazioni, mirando a promuovere lo sviluppo e la competitività delle imprese italiane nell'ambito della transizione energetica e dell'innovazione. L'accordo tra Anima Confindustria ed ENEA si concentra su una serie di iniziative chiave volte a promuovere la diffusione delle energie rinnovabili e delle tecnologie per la decarbonizzazione, tra cui l'energia solare a concentrazione, il fotovoltaico, l'accumulo elettrochimico e termico, il power to gas, la produzione, il trasporto/ distribuzione e l'uso dell'idrogeno, le smart grid e la mobilità sostenibile. L'accordo prevede inoltre la realizzazione di studi, analisi e pubblicazioni finalizzate all'innovazione tecnologica, con un focus sulle implicazioni energetiche, tenendo conto degli obiettivi di de-carbonizzazione entro il 2050 e di sostenibilità economica, al fine di migliorare la valorizzazione e la competitività dell'industria nazionale. Marco Nocivelli, presidente di Anima Confindustria, ha commentato: «La firma di questo accordo sottolinea la lunga e proficua collaborazione tra Anima e l'ENEA. Le nostre organizzazioni lavoreranno congiuntamente per sostenere la crescita dell'industria italiana verso la sostenibilità, contribuendo così alla sua competitività sui mercati internazionali». Giorgio Graditi, direttore generale di ENEA, ha sottolineato: «Questa collaborazione con Anima Confindustria è di grande rilevanza poiché consentirà di promuovere la transizione energetica, la diffusione delle migliori pratiche nell'efficienza energetica, nelle energie rinnovabili e nelle tecnologie per la decarbonizzazione, nonché di promuovere l'innovazione tecnologica nel settore energetico e aumentare la competitività delle filiere produttive italiane. Questo accordo rappresenta un ulteriore passo nel trasferimento di conoscenza e innovazione alle imprese, con un focus sulla decarbonizzazione, la sostenibilità, l'economia circolare e l'uso efficiente e sostenibile delle risorse». L'accordo impegna entrambe le organizzazioni a promuovere l'uso efficiente e sostenibile delle risorse nei processi produttivi, attraverso l'introduzione di nuove tecnologie e vettori per la decarbonizzazione, tra cui l'idrogeno, e la promozione della simbiosi industriale. Saranno intensificate le iniziative congiunte per diffondere le migliori pratiche nell'efficienza energetica, nelle energie rinnovabili e nelle tecnologie per la decarbonizzazione. Inoltre, sono previste analisi di scenario su vari settori, tra cui il 3D printing metallico e la saldatura, i sistemi di trattamento delle acque e l'efficientamento dei sistemi di depurazione delle acque reflue, nonché l'uso efficiente e sostenibile delle risorse nei processi produttivi, con una particolare attenzione alle materie prime, alla risorsa idrica, alle sostanze chimiche e alle biorisorse. L'accordo prevede anche la collaborazione nell'organizzazione di eventi e workshop formativi, oltre alla realizzazione di analisi settoriali, studi e pubblicazioni per un'analisi sempre più mirata delle esigenze e dello stato di sviluppo delle imprese italiane.
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INDUSTRY WORLD Hoffmann Italia celebra 20 anni nell'industria meccanica Hoffmann Italia Spa, affiliata di Hoffmann Group, multinazionale tedesca leader in utensili, stoccaggio e DPI, festeggia 20 anni di successi. L'azienda, con 170 collaboratori e 74 milioni di euro di fatturato nel 2023, ha servito oltre 8.000 clienti in Italia, tra grandi industrie e PMI. Alessandro Gentili, AD, sottolinea la crescita costante e l'accento sull'automazione, la digitalizzazione e la sostenibilità. Hoffmann Italia adotterà il modello 231 e pubblicherà il suo primo Bilancio di Sostenibilità entro il 2025, continuando anche il programma di Talent Management per attrarre e valorizzare le risorse chiave. Alessandro Gentili, AD dell'azienda, ha sottolineato il costante successo di Hoffmann Italia, che è passata da essere un fornitore di utensili a diventare un partner strategico nell'ecosistema della produzione industriale.
Arrow University 2023: il punto di incontro per il canale IT italiano La divisione Enterprise Computing Solutions di Arrow Electronics ha annunciato la Arrow University 2023 in Italia, un evento dedicato a reseller e system integrator. Si terrà il 11 ottobre a Villa Quaranta, Ospedaletto di Pescantina (VR). L'evento offrirà opportunità di formazione, networking e confronto tra i principali attori del settore tecnologico. I partecipanti avranno accesso a workshop tecnici e commerciali, oltre a un'area espositiva con i leader del mercato IT. Il tema dell'evento sarà #FollowTheArrow, con l'obiettivo di guidare i partner di canale nella direzione giusta per migliorare il proprio business. L'evento sarà sponsorizzato da diverse aziende del settore tecnologico. La partecipazione è gratuita previa registrazione. Per ulteriori dettagli, consultare il sito web dell'evento.
AVEVA per la formazione in Realtà Virtuale AVEVA, azienda leader nel software industriale per la trasformazione digitale e la sostenibilità, rafforza la sua collaborazione con il Politecnico di Milano e l'Università degli Studi di Milano per offrire agli studenti delle facoltà di ingegneria chimica e chimica industriale l'accesso a software e soluzioni di Realtà Aumentata e Virtuale. L'obiettivo è combinare la formazione accademica con l'esperienza pratica per preparare meglio gli studenti al mondo del lavoro. Gli studenti utilizzano software come AVEVA Process Simulation e AVEVA XR per familiarizzare con gli impianti chimici, simulando scenari e sviluppando competenze richieste dal mercato del lavoro.L'evento sarà sponsorizzato da diverse aziende del settore tecnologico. La partecipazione è gratuita previa registrazione. Per ulteriori dettagli, consultare il sito web dell'evento.
VIA presenta il suo sistema di sicurezza per carrelli elevatori tramite tutorial online VIA ha sviluppato il sistema di sicurezza per carrelli elevatori VIA Mobile360, una soluzione avanzata per migliorare la sicurezza sul lavoro nei cantieri e nei magazzini. Per aiutare gli utenti a sfruttare appieno questo sistema, VIA ha creato una serie di video tutorial. Il primo video guida l'utente nell'installazione del pacchetto 2PD, illustrando gli strumenti necessari e i passaggi chiave. Il secondo video fornisce istruzioni dettagliate sulla calibrazione delle telecamere e l'ottimizzazione del sistema. Con questa guida, gli utenti possono implementare efficacemente il sistema VIA Mobile360 per una maggiore sicurezza sul lavoro.
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