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A tu per tu con Fabio Baudino: Una vita ricca di passioni

A cura di David Camponovo

Per chi ha capelli bianchi, riecheggia la figura simpatica e professionale del fisioterapista del grande Lugano! Ma hai anche mille passioni tra cui quella nata in gioventù legata ai fumetti. Chi è davvero Fabio Baudino?

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Che domanda difficile! Dovrebbero essere gli altri, quelli che mi conoscono, a rispondere!

Sicuramente so di essere un irrequieto, sempre con mille idee per la testa, mille progetti e purtroppo, spesso, anche mille preoccupazioni. Sono una persona piuttosto decisa (per me o è bianco o è nero) e anche diretta e questo a volte non è ben recepito dagli altri.

Ma quando decido di investire in un progetto o in un’idea, niente può fermarmi: sono instancabile e con un’energia trainante fino all’obiettivo, salvo poi subire il contraccolpo a livello fisico e mentale quando tutto è finito, come nei giorni successivi la fine dei campionati di hockey o della fiera del fumetto.

Sono uno che si appassiona alle cose, amo il bello e nella mia vita ho collezionato oggetti di vario genere, dai giocattoli in latta di inizio secolo (collezione coronata da una mostra presso la banca del Gottardo e dalla pubblicazione di un libro: Big Bang, Clic-Clac, Tric-Trac), alle opere di Hugo Pratt (anche questa collezione approdata in un libro intitolato Tuttifumetti) e di altri grandi autori, ai dischi, ai salini e pepini americani o giapponesi di inizio secolo, agli oggetti di modernariato.

Adoro andare per mercatini e sono disposto a fare levatacce per essere tra i primi a curiosare in cerca di un oggetto per me significativo.

Mi piace molto parlare con la gente e sentire le storie affascinanti che stanno dietro un oggetto. Sono anche tifoso dell’Inter (un po’ esagerato a detta di mia moglie) e non da ultimo un fan di mia moglie Caprice, dei miei tre figli, Valentina, Oliviero, Luca e della mia nipotina Gaia.

Dopo 43 anni in via Zurigo che sensazioni provi a traslocare...

43 anni in via Zurigo a Lugano come fisioterapista sono due terzi della mia vita. Sta per essere demolito il palazzo in cemento armato che ha ospitato il mio studio ma nulla ha scalfito la passione per il mio lavoro e la voglia di continuare a rimettermi in gioco.

Infatti a giugno 2022 mi trasferirò con la mia équipe in via Pelli 7 in uno studio più accogliente e moderno con tutte le infrastrutture e le apparecchiature che ci permetteranno di continuare a curare nel migliore dei modi i nostri pazienti. I miei collaboratori sono molto bravi e fidati e sono, tra l’altro, specializzati in fisioterapia neuromotoria, ginnastica respiratoria, riabilitazione ed eseguono i trattamenti anche a persone anziane, o impossibilitate a muoversi, che apprezzano cure personalizzate al proprio domicilio.

È per me sempre una grande soddisfazione rivedere periodicamente i pazienti che mi sono fedeli sin dai miei esordi in via Zurigo; con molti di loro si è creato un rapporto umano e di fiducia che li ha resi riconoscenti anche dopo anni. In particolare ricordo un paziente multifratturato che ha passato due anni in ospedale, e che pensava di non poter più tornare a una vita normale e che invece ha recuperato al 100%. Ogni volta che ci incontriamo è una forte emozione per entrambi.

Una vita di passioni ma la prima è sicuramente quella legata alla tua professione. Cosa ti affascina del tuo lavoro?

Quella del fisioterapista è una professione che mi ha appassionato sin dall’inizio sia per il contatto umano che per le varie forme in cui può essere praticata. Non ho soltanto inaugurato all’età di 24 anni un mio studio rendendomi indipendente (all’epoca a Lugano esistevano solo 3 studi) ma nel corso del tempo ho sempre cercato nuovi stimoli partecipando a corsi di specializzazione e di aggiornamento per tecniche e apparecchiature fisioterapiche sempre più performanti.

Mi sono anche specializzato in fisioterapia sportiva diventando a fine anni ‘70 il fisioterapista dell’Agno Calcio, poi con Otto Lutrop sono approdato a Chiasso in promozione dalla serie B alla serie A.

Ho anche seguito diverse squadre di basket con cui abbiamo vinto il campionato e la coppa svizzera e sono stato il fisioterapista dell’Open femminile di tennis con giocatrici del calibro di Chris Evert, Virginia Ruzici, Martina Navratilova, e che mi ha portato anche a fare un’esperienza indimenticabile al Roland Garros di Parigi. Inoltre non dimenticherò mai la mitica partita BorgGerulaitis a Lugano.

Ma a livello sportivo l’esperienza più lunga è stata quella di quasi 20 anni con l’Hockey Club Lugano. Dapprima con Geo Mantegazza al timone, con la promozione dalla serie B alla serie A e in seguito, negli anni 2000, con la vittoria del Lugano degli ultimi 3 titoli e le conseguenti finali di Coppa Europa.

La fisioterapia Baudino da via Zurigo 9 trasloca in via Pelli 7 a Lugano.

Un aneddoto…

Gli aneddoti sono tantissimi ma quello che succede negli spogliatoi non deve mai uscire, nemmeno 10 anni dopo e me li porterò nel cuore sia nel bene che nel male. Tuttavia, la frase che mi ha colpito più di tutte e che mi ha insegnato tantissimo nella vita, è stata quella di Jimmy Koleff in occasione della storica finale tutta ticinese, vinta dal Lugano. Jimmy mi disse che le vittorie ti danno una felicità immensa che però passa in fretta, la sconfitta invece fa molto male e ti resta nell’anima per tanto tempo! Per questo bisogna sempre rispettare chi perde.

E infine la fiera del fumetto avrà ancora luogo?

La fiera del fumetto è stata un’altra sfida che mi ha dato molte soddisfazioni. In queste 9 edizioni ho avuto modo di conoscere persone straordinarie dal punto di vista umano e artistico e ho portato a Lugano alcune tra le migliori firme internazionali del fumetto d’autore tra cui Milo Manara, Lorenzo Mattotti, Tanino Liberatore, Altan, Claudio Villa, Massimiliamo Frezzato…

Essendo il frutto di un’organizzazione interamente familiare, due anni di pandemia ci hanno dato un duro colpo ma “mai dire mai”!

Da sinistra, il compianto sindaco di Lugano, Marco Borradori, il fumettista Silver, Fabio Baudino e l’attuale vice-sindaco di Lugano Fabio Badaracco. Foto archivio - Fiera del Fumetto 2018 - © D.Camponovo

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