Giugno caruso

Page 1


_t UÉâà|Öâx wxÄÄx VtÜÇ|

di

Luigi Russo

Via Oberdan - Tel. 0968.25211 - Lamezia Terme


Con l’estate che tarda ad arrivare e dopo gli ultimi disagi che la pioggia e il maltempo hanno creato in città parliamo di Lamezia e di Politica con i due personaggi del mese. E’ passato un mese dalla dichiarazione da parte delle Corte dei Conti sul non dissesto di Lamezia Terme, cosa è cambiato in questo periodo? Sarò sincera come sempre: di fatto nulla. Siamo entrati nell’ennesima fase di stallo a cui ci ha abituati il Sindaco. Oltre a rivendicare, con manifesti e manifestazioni varie, il mancato dissesto l’amministrazione Speranza è ormai concentrata solo a traghettare il sindaco nelle primarie per la scelta del candidato Presidente alle prossime elezioni regionali.

Secondo lei, da tutta questa storia del dissesto, come ne è uscita l’Amministrazione Speranza? Ha ancora il consenso della gente? Oppure, dovrebbe rivedere il suo operato? Direi piuttosto come ne sono usciti i lametini: malconci è dire poco. Abbiamo tutte le tariffe alle stelle e le strade sporche e piene di rifiuti. E se guardiamo il risultato elettorale (meno del 5 %) conseguito a Lamezia dalla lista TSIPRAS abbiamo un’idea sul consenso che l’amministrazione comunale ha in città.

Tutto ciò che è successo quali ripercussioni avrà sulla prossima campagna elettorale? Partiamo sempre dal dato delle europee: il centro destra continua ad aggregare la maggioranza dei consensi (quasi il 42%). E’ il giusto riconoscimento ad una classe politica capace e attenta al territorio. Da questi dati possiamo affrontare la prossima campagna elettorale in cui i tanti fal-

lamezia e non solo

limenti dell’amministrazione Speranza avranno un peso notevole.

Quali sono (o dovrebbero essere) gli obiettivi di questa Amministrazione? Ormai è chiaro che l’unico vero obiettivo ed interesse dell’amministrazione è quello di arrivare ad una candidatura alle regionali del Sindaco anche se faccio fatica ad immaginare quale esempio di buona amministrazione possa portare. Ci sono tanti progetti in cantiere che ancora non sono stati completati. Quando si potranno vedere i risultati di tutto ciò che questa amministrazione ha “creato”? (Teatro Grandinetti, Lungomare, Bastione di Malta, ecc). Sono convinta che da qui a breve assisteremo ad una pirotecnica girandola di tagli di nastri ed inaugurazioni. Ma ci sono opere i cui lavori sono iniziati da troppi anni e vanno a rilento per via di scelte amministrative sbagliate. Uno dei compiti della prossima amministrazione sarà sicuramente quello di trovare soluzioni alle tante incompiute sparse in città.

“Una città senza cultura, è una città al buio” (cit.) quando Lamezia potrà avere una stagione culturale che richiami gli appassionati a teatro? Per stare sulle citazioni “La Cultura è un bene comune primario come l’acqua. I teatri, le biblioteche, i musei e i cinema sono come tanti acquedotti” del Maestro Claudio Abbado. Sta in questa citazione il faro di una buona amministrazione. Non solo teatro, ma tante occasioni, anche piccole, per far sì che ogni singola forma culturale concorra a costruire percorsi virtuosi di sviluppo e di crescita della collettività.

editore: tipolitografia perri - lamezia terme

1


E’ di questi ultimi giorni la notizia che anche la Ditta Foderaro, ha chiuso i battenti. Cosa potrebbe fare l’Amministrazione Comunale per combattere questa crescente crisi economica? E invece a livello nazionale quali sono le misure che andrebbero adottate? Non pensa che questa politica così repressiva introdotta dal Governo Monti abbia in realtà peggiorato la situazione? Con la chiusura della Ditta Foderaro sparisce un pezzo di storia economica della nostra città. E’ il sintomo di un declino, lento ma inarrestabile, che ha coinvolto anche altre aziende del territorio. Un segnale di mancanza di politiche di sviluppo economico in cui parte delle responsabilità sono da attribuire anche all’amministrazione Speranza. E a pagarne le conseguenze sono, ancora una volta, i dipendenti delle aziende. Le Amministrazioni Comunali, e non solo quelle di Lamezia Terme potrebbero, ad esempio, dare piena attuazione alla Direttiva n. 2011/7/UE, che è legge dello Stato, sui termini di pagamento delle transazioni commerciali tra Pubbliche Amministrazioni e imprese. Rappresenterebbe un grosso aiuto per le imprese in termini di minori oneri bancari in una fase in cui persiste la difficoltà di accesso al credito. A livello nazionale, sono sempre più convinta, bisogna incidere sul cuneo fiscale che, nel corso degli ultimi anni, ha visto un aggravarsi delle imposte, sia nazionali che locali, a danno delle imprese. Se si riducono le imposte sul lavoro le imprese avranno, di nuovo, coraggio ad investire e ad assumere.

cuore la Città, non rappresenteranno un problema a mettersi in gioco per risollevarla.

Per concludere, cosa è per lei “Una buona politica”? Una buona politica è quella che sa ascoltare, quella che fa della partecipazione attiva dei cittadini nelle scelte amministrative un elemento imprescindibile, quella che guarda ai bisogni delle persone anziché alle carriere personali. E credo che le donne siano, in generale, le portatrici sane della “buona politica”

Contrariamente a quanto affermato dall’Assessore Muraca, in questa intervista, Carolina Caruso, si scaglia contro quanto realizzato dal Sindaco. La sua è un’arringa contro un operato amministrativo che è ormai quasi giunto alla fine del suo mandato e che si trascina in avanti stancamente fino alla fine dello stesso. La battaglia politica, come già evidenziato dall’assossore Muraca, è cominciata. C’è chi si difende, c’è chi attacca... Chi avrà ragione? Quali saranno le future scelte dei lametini? E’ ancora presto per poter dare o fare previsioni. Non ci resta altro che ascoltare, o meglio leggere, cosa avranno da dire i prossimi intervistati.

Voglio fare anche oggi una domanda fatta nello scorso numero, Quali problemi, secondo lei, avrà il prossimo sindaco di Lamezia? E soprattutto, cosa erediterà? Non pensa che, in questo periodo, possa essere un rischio quello di candidarsi come sindaco? Fare un elenco dei fallimenti e delle mancate occasioni dell’amministrazione Speranza richiederebbe molto spazio e tempo. Se guardiamo al sistema di gestione dei rifiuti troviamo che solo in alcune zone è stata attivata la raccolta differenziata, nonostante cospicui finanziamenti regionali, con il risultato che le strade cittadine sono spesso discariche a cielo aperto. Aggiungo a questo aspetto anche il fatto che la Lamezia Multiservizi ha sistematicamente, da quando è sindaco Gianni Speranza, ha accumulato solo perdite. Una gestione incontrollata e dissennata da parte degli amministratori scelti dal sindaco. Ma nonostante questo e tanti altri esempi dello sfascio ammistrativo, sociale ed economico che erediterà la prossima amministrazione credo che, per chi ha veramente a

2

editore: tipolitografia perri - lamezia terme

lamezia e non solo


Ultimamente sembra che, in libreria, vadano per la maggiore i libri scritti da personaggi dello spettacolo. In effetti, molti di questi divi nostrani sono entrati, per anni, nelle nostre case, attraverso la TV. E non è affatto insolito che ci piaccia leggere di loro, compagni di tanti pomeriggi o tante serate. Abbiamo parlato di Loretta Goggi, tempo fa: ora sarà la volta di Gigi Proietti. Antidivo per eccellenza, leggere di lui, attraverso di lui, non è banale. Sembra di sentirne la voce. Leggi le sue pagine e sembra sia lui stesso, a raccontare... Ne ascolti la piacevole inflessione romana, mai volgare, mai stucchevole: naturale. Come lui, grande animale da palcoscenico, come si dice in gergo... TUTTO SOMMATO (Qualcosa mi ricordo) è il titolo del libro. Oltre 200 pag. con garanzia di simpatia e familiarità, come quando si ascolta il Gigi nazionale dal vivo. A pag. 15, leggiamo: “M’hanno detto, e tutto sommato, ci credo, che, ahimé, sono nato il 2 novembre 1940, da Romano Proietti e Giovanna Ceci”... Lieve l’ironia, forte il contrappasso: per un nato del 2 novembre, vestire panni prevalentemente comici o, comunque, di pregnante ironia, parrebbe il colmo e, invece, il contrappasso è continuo

lamezia e non solo

e anima la sua esistenza. Ironia della sorte, lo scorpionico Gigi, dovrebbe essere un ombroso gentiluomo, secondo la sua mappa astrale ma, al contrario, rivela un’istrionica volontà di accantonare il suo naturale pessimismo, per cedere il posto allo humor più profondo e imprevedibile, a volte pungente. Ritroveremo nel libro, il Proietti di sempre, nei suoi ruoli preferiti, nei personaggi più amati e in qualche inedita riflessione, come quella a pag. 193: “In quell’occasione capii che, quando hai a che fare con funzionari statali, risparmiare non ti mette in buona luce, anzi, può essere controproducente”... Oppure quella a pag. 234: “Ho sempre paura di chiudere qualcosa, uno spettacolo, una cena, un periodo. Ho paura delle cose definitive e immutabili. Ho paura, soprattutto, dei rapporti che si chiudono, che sia con un amico o con una donna: vorrei vivere il mio passato come se fosse sempre presente”... O, infine, per citarne un’altra, più personale, a pag. 236: “E’ stata la mia curiosità a portarmi ad affrontare tutti i generi teatrali”... Un libro da non perdere...

editore: tipolitografia perri - lamezia terme

Maria Palazzo 3


"Il centro storico sempre più lontano dalla città"

Vorrei ricollegarmi ad un articolo da Voi pubblicato nel primo numero, a firma del sig. Antonio Gigliotti, ed avente ad oggetto la “ex Piazza d’’Armi”, per segnalare, sempre e soltanto a parere dello scrivente, l’ennesima aberrazione di quella che è una idea distorta del sistema urbanistico lametino, e quindi dei gravi errori cui sta incorrendo l’Amministrazione comunale che, affidandosi ad Urbanisti poco “attenti” (questo e’ un eufemismo!!!), di fatto sta paralizzando la vivibilità (e io dico anche la crescita) della nostra città. Da che mondo e’ mondo, infatti, in tutte le città più o meno evolute, le varie amministrazioni (questa volta attente!!!) valorizzano proprio il loro centro storico, consentendogli l’accesso facilitato, per

4

poi irradiarsi, in termini urbanistici, nel resto della città. Da noi, invece, assistiamo ad un effetto contrario; ci troviamo, di fatto, ad una segnaletica stradale che dal pieno centro cittadino, ed esattamente dai piedi della nostra Cattedrale, non consente in alcun modo di accedere al centro storico se non obbligando tutti, residenti e non, ad “arrampicarsi” sino a via Conforti, per poi arrivare sino a Largo Statti e quindi al centro storico. Senza tralasciare di evidenziare non solo la insufficiente segnaletica stradale che indica la suddetta “arrampica-

editore: tipolitografia perri - lamezia terme

ta”, ma anche la oggettiva impossibilità, per chi viene da fuori, di poter tranquillamente raggiungere la suddetta location ed apprezzarne quello che è lo stato, ed è ancora il cuore da cui nasce la città stessa; non solo, evidenzio un altro piccolo dettaglio, non del tutto indifferente, che riguarda i chilometri, circa due, che tutti i residenti devono fare per raggiunge le proprie abitazioni. Ed allora vorrei capire quale ragionamento e’ stato seguito dagli urbanisti, prima, e dagli amministratori, dopo, per sposare un ragionamento del genere. È evidente, così come e’ emerso anche dall’articolo pubblicato nel primo numero, la più totale disattenzione (il solito eufemismo!!!) da parte dei nostri (perché vuoi o non vuoi sono i nostri!!!) amministratori, i quali tutto hanno a cuore tranne che la nostra città!!! Beniamino Dattilo

lamezia e non solo


Ritornando alla manifestazione, quale è stato il bilancio della stessa? Assolutamente positivo. Contro ogni più rosea aspettativa, l’11 maggio abbiamo raggiunto oltre 150 iscritti, segno evidente non solo del fatto che i lametini hanno una vocazione per la bicicletta, ma anche dell’ottimo lavoro svolto dagli Organizzatori.

Quale è, Presidente, il bilancio della 1^ manifestazione di “Bici in città” celebratasi l’11 maggio scorso a Lamezia? Intanto mi preme sottolineare come “Bici in città” sia una manifestazione “fiore all”occhiello” della UISP Nazionale, la cui finalità principale e’ quella di divulgare un concetto semplicissimo, ossia quello di un utilizzo della bicicletta, non tanto e non solo quale strumento per fare agonismo o semi agonismo, più o meno in forma professionistica, ma quale mezzo di locomozione giornaliero finalizzato al raggiungimento di una serie di benefici, in primis quello fisico; un utilizzo, quindi, quotidiano della bicicletta da parte di tutti, donne, bambini ed anziani, e non utilizzo della bicicletta per fare propriamente agonismo. Come è arrivato Lei a fare propri questi principi? Sono sempre stato fermamente convinto dei benefici fisici che lo Sport in generale apporta a chi lo pratica, ma sono ancor più fermamente convinto che il movimento, che possiamo far rientrare nella categoria più ampia denominata Sport, debba essere un modus vivendi di tutti, senza alcuna distinzione di sesso ed età, proprio per migliorare la qualità di vita di tutti quanti noi. Voglio dire: non credo ci si debba necessariamente organizzare per fare attività fisica, ma dobbiamo arrivare a pensare che ogni momento e’ utile per fare attività e, quindi, per migliorare le nostre condizioni fisiche e di salute. Mi piacerebbe pensare di poter arrivare ad avere - così come ho avuto modo di constatare personalmente in alcune regioni del nord - interi nuclei familiari che posseggono solamente un’autovettura, magari per muoversi il fine settimana, mentre settimanalmente si muovono tutti i bicicletta. È anche vero, però, che prima di arrivare a ciò occorre la presenza di amministrazioni comunali che sposino tale filosofia di vita, arrivando a realizzare piste ciclabili, propriamente dette, per agevolare l’uso quotidiano della bici.

lamezia e non solo

A proposito, a chi si deve la buona riuscita della manifestazione? Certamente l’imput e’ stato dato dalla UISP Regionale Calabria, di cui mi onoro di presiederne il relativo Comitato, anche perché era fortemente penalizzante il fatto che nella mia città non si svolgesse un appuntamento a carattere nazionale (ricordo che la manifestazione si è svolta in contemporanea in altre 129 città italiane), ma il cuore pulsante dell’intera organizzazione e’ certamente identificabile negli amici della “ASD Alfabike”, e cioè il Presidente, Fausto Mastroianni, ed i Consiglieri, Bernardo Marasco e Enzo Mercuri; sono stati loro, di fatto, i veri artefici dell’ottima riuscita della manifestazione coinvolgendo oltre 150 persone, dimostrando non solo la loro passione per la bicicletta, ma anche sposando il concetto, come sopra detto, che si deve arrivare a pensare all’utilizzo della bicicletta come “modus vivendi”. Ritiene, quindi, che vi saranno altre manifestazioni del genere? Certamente si. Credo oramai, senza temere smentita alcuna, che la manifestazione “Bici in città” possa essere già considerata un appuntamento fisso, ragion per cui do’ appuntamento - non solo a tutti i lettori di questo mensile ma anche a coloro che hanno già preso parte al primo evento - al prossimo anno, sicuro, però, che frattempo gli amici Mastroianni, Marasco e Mercuri organizzeranno, magari già per il mese di giugno/luglio, p.v., una manifestazione simile a quella di “Bici in città” rivolta, questa volta, a tutti coloro che vorranno pedalare, magari per decine di chilometri, ammirando paesaggi mozzafiato che circondano la nostra città.

editore: tipolitografia perri - lamezia terme

5


Lamezia Terme, 22 maggio 2014 - “Chi è quell’uomo rappresentato da quella statua in piazza” Parte da questa semplice domanda, dall’intuizione socratica del “so di non sapere”, il viaggio di Giovanni Martello, dirigente del Liceo “Tommaso Campanella” di Lamezia Terme, negli anni giovanili del filosofo Francesco Fiorentino: una ricerca scientifica e appassionata raccontata nel libro “Fiorentino - La prima formazione e gli scritti giovanili. Interpretazioni storiografiche” presentato ieri sera in un’iniziativa organizzata dal Liceo “Campanella” di Lamezia Terme con il patrocinio della Presidenza del Consiglio Regionale, del Comune di Lamezia Terme e della Fondazione Calabria Etica. Da studioso che ama interrogarsi ed entrare nelle pieghe della vita quotidiana, Giovanni Martello, ammirando per l’ennesima volta quel monumento realizzato nel 1908 in onore del filosofo calabrese, inizia a domandare ad alcuni ragazzi in attesa dell’autobus chi fosse quel “mezzo busto” che dà il nome alla piazza. Troppi “non lo so”, troppi sguardi disorientati ed ecco che l’inquietudine del sapere spinge Giovanni Martello a mettersi alla ricerca tra le biblioteche di diverse regioni, a lavorare per offrire qualcosa che possa custodire e trasmettere alle nuove

6

generazioni la memoria del filosofo calabrese, la sua eredità di vita e di pensiero. “Erano 30 anni che non si parlava di Francesco Fiorentino e ora se ne torna a parlare con un libro scritto con la mente e con il cuore, fatto non solo di ricerca asettica ma dal desiderio di condividere un patrimonio di sapere che può essere lievito di futuro per la nostra terra”, ha detto il dirigente del Liceo “Campanella” parlando di un volume “frutto di due anni di intenso lavoro reso possibile grazie alla collaborazione di tante persone a cominciare dai docenti di questo istituto”. E il lavoro di recupero della memoria del “filosofo calabrese” continuerà e già Giovanni Martello annuncia di essere al lavoro per la seconda parte del libro, dedicata al periodo bolognese di Francesco Fiorentino. “Con questo libro Giovanni Martello ci fa un dono, ricostruendo il pensiero di Francesco Fiorentino con una rigorosa attenzione alla filologia, ai testi e ai contatti culturali del filosofo calabrese” ha affermato Aniello Montano ordinario di filosofia all’Università di Salerno, autore della prefazione del libro, che ha ricostruito nel suo intervento il percorso di formazione di Fiorentino tra la Calabria, Napoli, Spoleto e Bologna. Per il docente “in ogni epoca storica, quando il pensiero diventa unico e stantio, c’è bisogno di aprire le finestre e far entrare aria fresca attingendo ai filosofi del passato: con questo lavoro Martello ci fa

editore: tipolitografia perri - lamezia terme

attingere alla memoria di un grande filosofo di questa terra il cui pensiero può aiutarci nella fase attuale segnata da un pensiero statico, che ha il nome di neoliberismo”. “Un libro importante” lo definisce il professore Antonio Bagnato, un libro che “mentre approfondisce la prima fase del pensiero di Fiorentino lancia dei messaggi da cui traspare la concezione della vita e della filosofia di Giovanni Martello”. “Un libro costruito con una documentazione che finora nessuno ha usato” aggiunge Bagnato “sia per le opere di Francesco Fiorentino cui Martello ha fatto riferimento, sia per la ricchezza documentale ricercata dall’autore”. Ad aprire la serata, l’esibizione musicale di Giovanni Mazzuca, Sabina Fedele e Giuseppe Arnaboldi sulle note di Schubert e Gershwin.

lamezia e non solo


lamezia e non solo

editore: tipolitografia perri - lamezia terme

7


QUADRATURE forme d'arte, in occasione del Maggio del Libri e in collaborazione con il Sistema Bibliotecario Lametino, ha presentato la prima tappa del progetto "PENSIERO VOLANTE NON IDENTIFICATO", ideato e realizzato dall'artista Lino Strangis. La mostra, avuta luogo a Palazzo Nicotera dal 17 al 30 Maggio, non è stata una normale mostra perso-

nale ma di un "concept show itinerante", che partita da Lamezia Terme, luogo di nascita e legato alla gioventù di Strangis, per poi toccare diverse città italiane ed estere, in un "tour modulare di esposizioni/evento di volta in volta arricchite, differenziate e rimodulate a seconda dello spazio e del contesto.

8

La struttura del progetto presentato si è basato su un doppio intervento da una parte la prima antologica di opere audiovisive monocanale realizzate dall'autore tra il 2007 al 2014 (anch'essa di volta in volta arricchita e rimodulata) con le quali ha partecipato a numerose mostre e festival ottenendo importanti apprezzamenti nei 5 continenti, e dall'altra una installazione ambientale costituita da videoinstallazioni, video-sculture, stampe digitali, opere di suono e mixed media. Con questa operazione Strangis ha inteso ricercare non solo "l'intermedialità" ma anche la "relativa reversibilità dei linguaggi", concependo un' "opera totale" in cui tutti gli elementi interagiscono tra loro in modo sperimentale, "incontrandosi oltre i confini tra le categorie, le tecniche e le semantiche, sublimando-

editore: tipolitografia perri - lamezia terme

si le une nelle altre e valicando i loro presunti limiti". Questo processo intermediale si sviluppa a partire dalla ricerca circa composizione audiovisiva che Strangis interpreta prima di tutto come modo di proseguire le possibili vie di sperimantazione dei linguaggi visuali in relazione con il sonoro-musicale. Questo da sempre lo porta a confrontarsi con il cinema delle origini e quindi con l'idea stessa di cinema, proseguendo con gli strumenti dell'epoca digitale "un discorso nato insieme alla stessa possibilità di scrivere con la luce il tempo e lo spazio... Io mi sforzo di proporre soluzioni formali (e quindi di strategie semantiche) il più possibile libere da tutta una serie di standard (che a mio avviso possono servire solo all'industria commerciale e non all'arte) e non

lamezia e non solo


limitandomi mai ad offrire qualcosa che fosse già facilmente presente nelle possibili categorie di bellezza riconosciuta ma, a costo di disturbare il gusto più o meno comune, invece proporre soluzioni rischiose, nelle quali il pubblico possa trovare forme di bellezza che non sospettava potessero esistere o altre apparentemente familiari, in cui inserisco appositamente tutta una serie di accidenti, imprevisti e perfino a volte intoppi...

estrapola vari frame per realizzare dei quadri digitali caratterizzati dall'utilizzo di software di post-produzione video e animazione in 2 3D (i medesimi usati per le opere audiovisive) oltre che un "laboratorio di opere derivate nel quale una volta intrecciatisi i vari linguaggi cerco di riscoprirne l'origine, ri-avvicinando alcuni momenti del processo totale al loro stadio iniziale e ritrovandoli irrimediabilmente mutati genetica-

mente eppure ancora legati alla loro storia." Le opere esposte, rese ancor più particolari dall'uso da parte dell'artista di materiali e tecniche di stampa tipiche del mondo pubblicitario ("per favorire la diffusione dell'arte in tutti gli strati della società") nascono dalla ricerca di soluzioni formali metaforiPer evitare che la digestione sia troppo liscia, troppo banale, che non ci sia nulla di perturbante". Perno stabile dell'installazione è stato il video omonimo del progetto, presentato a Lamezia nella sua prima versione ufficiale e che sarà modificato a sua volta di tappa in tappa... Da questo e altri video Strangis

lamezia e non solo

che riguardanti il concetto e l'immagine (mentale) del volo e più nello specifico del volo immaginario, "quel comportamento del pensiero che permette di oltrepassare i limiti di ciò che già noto e più o meno riconosciuto come possibile e quindi reale... Questo pensiero danzante e volante che cerco di concretizzare in queste opere, per volare alto e nel

editore: tipolitografia perri - lamezia terme

suo non esser trattenuto da certe zavorre, dai meccanismi già (malamente) funzionanti, non può identificarsi con nessuna delle proposte di mondo già note. Queste saranno un suo background, perché se anche volante questo pensiero parte da terra e a terra ritorna, ma nessun ricettario preesistente dovrà poterlo inquadrare. PENSIERO VOLANTE NON IDENTIFICATO “è il mondo di processi metaforici in cui cerco di audio-visualizzare interpretazioni di alcune tematiche che a mio avviso si pongono alla base della nostra cultura, lavorando costantemente alla ricerca di inedite figure retoriche per far emergere gli aspetti più sommersi delle questioni con cui mi confronto)." In occasione della proiezione al Liceo Classico è stato presentato (in anteprima italiana) l'opera audiovisiva dal titolo Epidermal exploration, recentemente selezionata per il progetto internazionale F.I.V.E., attualmente nel pieno di un tour mondiale che toccherà più di 50 città.

QUADRATURE formedarte tel 349.7878724 info@galleriaquadrature.com www.galleriaquadrature.com

9


Programmi ripetitivi, interpreti prevedibili, repertori limitati. Ormai ogni ‘stagione’ assomiglia a se stessa. Complice il potere (eccessivo) delle agenzie e di certe organizzazioni di concerto fondate sul baratto: qui suoni tu, là mio fratello. È triste pensare che ogni tanto bisogna selezionare la posta e liberare i cassetti stipati di programmi di sala, di depliant di festival, di brochure residuate da conferenze-stampa, di comunicati, di calendari di stagioni. Una volta era un lavoro necessario a fine anno (stagionale, s’intende: un giro a giugno un altro a settembre), oggi si può farlo con cadenze più ravvicinate. La ragione? La maggior parte di quel materiale patinato è inutile. Per capirlo, non occorrono ragionamenti sottili: basta sfogliare i documenti prima di “archiviarli” tra la carta da riciclare, per rendersene conto. L’infecondità è un dato di fatto, non un’opinione. E’ facilmente calcolabile sommando la ripetitività dei programmi, la prevedibilità degli interpreti, la limitazione del repertorio, la genericità delle presentazioni e (dove si possono ancora riconoscere) dei “percorsi” artistici. Ciò detto, non si vuole sostenere che domina solo una mediocrità ordinaria, ma che ogni stagione assomiglia a se stessa e a quella del vicino di campanile o di provincia o dell’anno precedente, secondo una sorta di aurea e tranquillizzante miscela di artisti e di musiche che fanno la felicità del pubblico pigro, delle agenzie artistiche che con una paio di tournée ben piazzate occupano i propri artisti per settimane, degli organizzatori che vogliano mettere all’incasso preventivo centinaia di abbonati sicuri e dei finanziatori che esigono - senza dichiararlo, per carità - che la sala sia sempre piena e a stomaco contento. Il fenomeno ormai è capillare e non ha nulla a che fare con i progetti di cooperazione (pensiamo agli originali cicli creati in Calabria. Parliamo di calendari concertistici che hanno rinunciato a qualsiasi motivazione artistica originale, che spesso si sono consegnati all’interessata esperienza dell’Amico di turno che ha continuamente elergito oboli per la realizzazione di quanto detto sopra. Felici di collaborare, agenzie e segretariati artistici (abbandonate le antiche velleità, il lodevole calmieramento dei compensi), si sono dedicati a più redditizio calmiere: quello del gusto del pubblico. E così, complice l’ignavia di molti responsabili artistici, si sono dedicati a firmare segretamente cartelloni unendo l’utile (cioè la parcella) al dilettevole (cioè il lancio o la promozione di artisti della casa), e contribuendo a dare un’ulteriore spallata alla credibilità di molti cartelloni, ridotti al rango di portaborse delle diverse organizzazioni di patrocinio artistico o fondati sul clientelismo più smaccato e capar-

10

bio (io ti ospito, così tu fai suonare nel tuo teatro mio fratello e la mia allieva che nell’occasione dirigerò io, e via mercanteggiando...). Ecco spiegata la sgradevole sensazione che ci accompagna a ogni inizio di stagione quando dietro la maggior parte dei calendari viene (la leggere (in) direttamente una sorta di mappatura del potere delle agenzie e di certe organizzazioni di concerto fondate sul baratto e direttamente il peso dell’incompetenza chi “firma” ufficialmente la locandina generale, e poi la presenterà con orgoglio agli abbonati e ai possibili sponsor. Dal punto di vista strettamente culturale. la maggior parte delle proposte sancisce la propria natura prioritaria di prodotto preconfezionato afferrato in un qualunque supermercato artistico. Avete presente? Sulle scaffalature, invece di scatolette ci sono gli esecutori divisi per ‘specializzazioni’: di qui i classici, di là i romantici, dietro i novecenteschi, dall’altro lato gli ecclettici, e poi in un angolo gli strumenti antichi o i maniaci delle integrali e via via a soddisfare le attese del pubblico medio. Pubblico da supermercato, appunto, che vuole Mozart suonato dal mozartiano, Verdi cantato dal cantante verdiano doc (come se ce ne fossero!), Rachmaninov eseguito dal pianista russo e Ravel da quello francese, Puccini diretto dall’italiano e Strauss dal tedesco. Al massimo, si può svariare con una serata alternativa (dai Beatles a Piazzolla, va sempre bene) o ammiccare con il look dell’interprete di turno che faccia parlare i giornali di “svecchiamento” del pubblico e dei programmi, e pontificare gli organizzatori di “nuovi spettatori” e di “aperture”: perché la musica è senza confini. Così non si educa nessuno. Si farà piacere a qualcuno, forse: ma è triste pensare che in un tempo dominato dalle possibilità interplanetarie di ascoltare qualsiasi musica (e a ogni ora e in ogni angolo del globo), lo spettatore consapevole si debba accontentare di ciò che offre il mercato. E, soprattutto, che i direttori artistici se ne servano, invece di ‘approfittare’ della loro posizione privilegiata - e spesso dementata - per orientare il pubblico, per stuzzicare i musicisti con nuovi confronti, per rianimare la storia dell’interpretazione che a giudicare da quei depliant quasi tutti uguali rischia di non superare l’attuale stato cadaverico. Per pigrizia, paura e incompetenza di chi dovrebbe garantirne il rinnovamento e invece lavora per tenere in vita con accanimento terapeutico il vecchio.

editore: tipolitografia perri - lamezia terme

M° Egidio Ventura Presidente Associazione Musicale Bequadro

lamezia e non solo


lamezia e non solo

editore: tipolitografia perri - lamezia terme

11


Bridal fashion week..

abiti da sposa in passerella

Aprile e Maggio sono stati mesi decisamente clou non solo per gli sposi, come apertura del calendario ufficiale dell’alta stagione dei matrimoni, ma anche per le passerelle bridal mondiali, all’interno delle quali vedono la luce le collezioni primavera-estate dell’anno prossimo. Si sono da poco concluse, infatti, a Barcelona e New York le sfilate che anticipano quali saranno i trend, in tema di abiti da sposa, per il 2015. La New York Bridal Week sta alla moda nuziale come gli Oscar al cinema: nelle attesissime passerelle della Grande Mela sfilano i brand internazionali più ammirati, fonte di ispirazioni infinite per tutte le spose sparse per il globo. In tre giorni una scorpacciata di proposte provenienti da nomi del calibro di Vera Wang, Carolina Herrera, Oscar de la Renta e Marchesa, pronti a proporre agli addetti ai lavori alcune anticipazioni delle loro prossime collezioni. “Le donne desiderano sempre sentirsi speciali”, è la dichiarazione dalla quale parte Oscar De La Renta nel presentare la sua collezione sposa: Ciò che cattura l’occhio e il cuore, nelle sue creazioni , è sempre

la ricercatezza elegante, che per la sposa della primavera 2015 viene arricchita da una miriade di cristalli e di decori sinuosi nei toni dell’argento, laddove i corpetti sono per lo più senza bretelle né spalline, gli scolli a cuore, le code lunghe e di tulle. Tra le tendenze più in voga per la sposa troviamo la consacrazione definitiva del crop top, accanto ai nuovissimi modelli con scollatura a U e gonna bombata a tre quarti, femminili e

casual allo stesso tempo. Gioca in casa il brand newyorkese Marchesa, le cui designer fondatrici Per il 2015 propongono gonne ampie con maxivolants, giochi di pizzo delicati e inser-

AUTONOLEGGIO E VENDITA

Aeroporto di Lamezia Terme 12

editore: tipolitografia perri - lamezia terme

lamezia e non solo


zioni di velluto. Il denominatore comune? L’impianto architettonico di ogni abito, retto da uno studiatissimo effetto minimal sgombro di fronzoli. Lacia tutti quanti senza parole la collezione 2015 di Monique Lhuillier, ispirata ai primi anni del 1900 con le sue gonne composte da maxi rose e la prevalenza di colori insoliti quali il grigio ed il lilla.

Clarà con spose in stile cinematografico ispirate a Grace Kelly e Haudrey Hepburn, ci ha propossto lo scollo a V in tutte le salse: abbinato ad abiti con spalline e a manica lunga, su linee con cintura alta ed abiti drappeggiati di ispirazione ellenica, su forme morbide in pizzo e tubini minimal stretch. Yolan Cris 2015 sceglie una scollatura a V per rendere omaggio al Romanticismo francese, mediante una sposa bhoemiénne che non ha paura di osare trasparenze e scollatura, tulle e

piume; Pronovias 2015, stupisce Barcellona proponendo una sposa ultrafemminile che osa linée eccentriche e sensuali, mediante modelli effetto second skin impreziositi da motivi floreali e trasparenze; in controten-

denza la collezione 2015 di Jesus Peirò, che propone una sposa eterea e senza tempo che privilegia tagli asimmetrici e linee pulite e leggere.

La Barcelona bridal week inaugurata dalla sfilata Rosa

lamezia e non solo

In attesa della “Sì Sposaitalia Collezioni” che si aprirà a Milano il 23 Maggio e dove potremo ammirare il meglio del made in Italy, per ora è tutto.

editore: tipolitografia perri - lamezia terme

Silvia Pirrotta

13


La suggestiva cornice di Chiostro San Domenico allestita come una discoteca all’aperto, con dj set, barman e cocktail analcolici da consumare tra una chiacchierata e l’altra. Mostre fotografiche, video testimonianze, l’incontro con gli operatori e i volontari del Ser.t. di Lamezia Terme, in una serata che ha voluto lanciare un messaggio: senza alcool si sta meglio, ci si può divertire senza attaccarsi alla bottiglia, mettendo insieme energie ed entusiasmo di tanti giovani della città per i quali “non bere è figo”. Si è conclusa così la campagna di prevenzione contro l’alcolismo promossa ogni anno dall’Azienda Sanitario Provinciale di Catanzaro e organizzata dal Ser.t./Alcologia di Lamezia Terme diretto dalla dottoressa Mirella Samele, che nella serata del 10 maggio ha dato vita al Chiostro San Domenico a una serata animata da giovani, con l’esibizione della scuola di danza NADD Academy in un originale flash mob “no alcool”, l’esposizione finale del challenge fotografico #nonceladaiabere, la rassegna fotografica “Una città

14

senza alcool” dei fotoamatori Riccardo Altieri, Antonio Renda e Damiano Cerra e la videoproiezione di alcune testimonianze di pazienti, volontari e operatori del. Ser.t. di Lamezia Terme. Sono intervenuti il direttore del Distretto di Lamezia Terme Giovanni Paladino, che ha portato i saluti del direttore generale dell’Asp Gerardo Mancuso, il Sindaco Gianni Speranza e l’Assessore Rosario Piccioni che hanno sottolineato il valore sociale dell’iniziativa, capace di lanciare ai giovani lametini un messaggio positivo e di offrire loro un’alternativa concreta per divertirsi in modo responsabile, rispettando la propria vita e quella degli altri. Per tutta la serata, volontari e operatori hanno raccontato ai visitatori l’attività svolta dal Sert.t. di Lamezia Terme nella lotta alle dipendenze e nell’accompagnamento quotidiano alle persone che scelgono di darsi una seconda possibilità. A fare da colonna sonora alla serata, il dj set di Francesco Lucia. A curare la campagna di comunicazione di quest’anno, l’associazione culturale InOper@

editore: tipolitografia perri - lamezia terme

lamezia e non solo


che ha puntato su social network, video testimonianze amatoriali, l'incontro con i volontari, danza e fotografia: un mix di elementi per lanciare la sfida di una comunicazione antialcool che, anziché sul terrorismo psicologico, faccia leva sugli aspetti positivi della sobrietà e del bere responsabile, sulla possibilità di divertirsi e socializzare tirando fuori le potenzialità espressive di ognuno di noi. Soddisfatta la dottoressa Mirella Samele che ha ringraziato l’Azienda Sanitaria Ospedaliera per il sostegno all’iniziativa, l’Amministrazione comunale per aver patrocinato l’evento e ha evidenziato “la scelta comunicativa di parlare ai giovani attraverso altri giovani e con i mezzi di comunicazione delle

lamezia e non solo

nuove generazioni, convinti che solo la strategia del contagio positivo può veicolare il messaggio che scegliere di non bere è un atto d’amore verso se stessi, una scelta di libertà e di responsabilità che spetta ai singoli ma che come comunità civile siamo chiamati a sostenere con tutti i nostri sforzi”. Nel corso della serata, sono state esposte le moto d’epoca del F.M.I. – Motoclub Nicastro Scooter d’epoca, evidenziando il legame tra il bere responsabile e la guida sicura, e la foto di Martina Mercuri è stata scelta dal Ser.t. tra tutte quelle scattate per il challenge fotografico #nonceladaiabere come logo per la campagna antialcool del prossimo anno.

editore: tipolitografia perri - lamezia terme

15


Planando con le sue “ Ali riflesse nel sole “ , la prof.ssa Lina Latelli Nucifero ha illustrato il suo nuovo libro, presso l’Associazione Culturale “ALTROVE “ sabato 10 maggio alle 18.00. Ha presentato l’autrice la prof.ssa Anna Cardamone, presidente dell’Associazione informando i presenti che a stessa sia nata e viva a Lamezia Terme, sia stata docente di Lettere negli Istituti Superiori,abbia svolto e svolga tuttora l’attività giornalistica, collaborando con il “Quotidiano” della Calabria e con Calabria Letteraria, sia stata e sia componente di diverse giurie letterarie ed abbia scritto saggi su poeti e scrittori calabresi. La poetessa è autrice inoltre di molte altre sillogi di poesie ed opere antologiche anche a carattere scolastico. Per citarne alcune: “Ali riflesse nel sole”(Falco Editore Cs Febbraio 2011) e “Il Canto delle sirene” (Ursini, CZ, 1997) Opere antologiche (anche a carattere scolastico): Poeti e poesia (Antologia di poeti contemporanei, Marzo 2000) Percorsi di poesia (Antologia di poeti contemporanei giugno 2000) Hanno partecipato alla tavola rotonda relazionando riguardo l’opera l’Avv. Daniela Rubia, la stessa poetessa Lina Latelli Nucifero e Anna Cardamone, come si può notare nella foto. La prof.ssa L. L. Nucifero ha reso noto ai presenti in sala che la sillo-

16

ge di poesie è un Diario in versi: Il diario dell’anima. Essa è una poesia profonda e complessa, dedicata a tutti coloro che, i giovani, in particolare, dietro ogni dolore e difficoltà, dovrebbero riuscire a intravedere la speranza. Il libro è diviso in due parti: Se la prima parte racchiude un dolore acuto e profondo, nella seconda, attraverso il dolore si riesce a intravedere la speranza di un miglioramento, grazie ad un percorso dinamico: Soltanto superando il dolore e aprendosi agli altri questo sentimento può essere superato. Non deve esserci però staticità. Allo stesso modo, quando si raggiunge l’equilibrio, non si può pensare – come la stessa poetessa ha precisato, di essere arrivati; si deve pensare invece a ad un processo dinamico, in continuo divenire, altrimenti non ci sarebbe alcuna crescita e/o miglioramento. Lina L. Nucifero ha dato modo ai presenti di cogliere le vive emozioni e i profondi sentimenti che l’ hanno ispirata, dicendo che la sua poesia è nata per ispirazione e che scrittura e poesia, hanno una funzione catartica e curativa della persona. Infatti, leggendo i versi delle sue liriche possiamo sentirci più leggeri, e librarci in alto con le nostre … “Ali riflesse nel sole”.

editore: tipolitografia perri - lamezia terme

Annamaria Davoli

lamezia e non solo


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.