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mirati ad incrementare i flussi turistici attraverso la valorizzazione dei percorsi esistenti (naturalistici, eno-gastronomici, storico-culturali e religiosi); al potenziamento dell’offerta ricettiva; alla promozione di nuove forme di turismo collegate ai “Cammini di Fede” e ai vari siti religiosi individuati, favorendo azioni orientate a compensare la carenza dei flussi nei periodi di bassa stagione. A seguire, il Presidente Luigino Testi, si è dichiarato pienamente disponibile a riaprire un tavolo di confronto su questi importanti temi, “avendo già negli anni passati proposto iniziative di promozione più o meno analoghe attraverso un G.A.L. e la costituzione di un consorzio pubblico-privato denominato ’Anio Novus’ che ha visto partecipi varie realtà tiburtine, imprenditori turistici, attività produttive ed altro, con investimenti economici importanti da parte della IX Comunità Montana, chiamando in causa alcune istituzioni e tutti i Comuni della Comunità Montana stessa, Tivoli compreso”. A seguire l’intervento dell’Assessore al Turismo e allo Sviluppo Economico del Comune di Subiaco Roberto Pelliccia per il quale “questo incontro si mostra costruttivo e concreto. Nel corso del dibattito sono emersi spunti utili, volti a creare uno strumento di lavoro assai efficace. È, senza dubbio, un obiettivo ambizioso quello di creare un Sistema Turistico comune; è un percorso che può rappresentare una sfida realmente stimolante per tutti quei Comuni che intendono valorizzare le proprie risorse e dare forza alla propria vocazione turistica. Subiaco darà il massimo supporto a questa proposta, certa che l’integrazione turistica dei nostri centri non farà perdere identità alle singole realtà, ma ne esalterà, anzi, le proprie peculiarità e caratteristiche”. Per Paolo Salvatori, Sindaco di San Polo dei Cavalieri, “l’adesione al progetto è scontata, riconoscendo la validità della proposta ed il ruolo di Tivoli come capofila dell’iniziativa. Compiremmo però un esercizio inutile se, in questa sede, ci limitassimo ad apprezzare vicendevolmente le potenzialità dei nostri Comuni. Credo invece che in occasioni come questa si debba dire quello che serve dire, a cominciare dalle responsabilità politiche che condizionano un adeguato sviluppo turistico dei territori. Ne individuerei fondamentalmente due, in questo contesto. La prima: i ridottissimi investimenti che i bilanci dello Stato e della Regione riservano al settore. Nel mio Comune, ad esempio, per mantenere viva una storica vocazione turistica, investiamo il 5% delle nostre risorse
di bilancio. Fatte le debite proporzioni, è venti volte quanto investono Stato e Regione. Va poi messo in evidenza che i Comuni medi e piccoli del territorio non possono contare su attrattive eccellenti come quelle che vanta Tivoli”. Interamente incentrato sugli aspetti del paesaggio l’intervento dell’Agronomo e paesaggista Paolo Picchi, segretario per il Lazio di Aiapp, per il quale “il costituendo accordo di consorzio tra i Comuni del comprensorio, può essere visto non solo come un necessario strumento di sviluppo turistico, ma prima ancora un’opportunità di pianificazione strategica del paesaggio per salvaguardarne il valore e le funzioni, in primis quella turistico-ricreativa. I beni presenti nel nostro territorio così come ricordati in sede di convegno (dalla Villa di Orazio, alla nascente produzione di fagiolina di Arsoli) hanno sì un valore culturale, agricolo od ecologico intrinseco, ma hanno un valore aggiunto di tipo culturale-ricreativo perché parte di un paesaggio che li connette e che garantisce diverse funzioni (produzione agricola, gestione di boschi, attività sportive sul fiume). Questo valore complessivo del paesaggio, quale tessuto di connessione, che unisce funzioni e rispettivi valori in una percezione unitaria, deve essere riconosciuto e codificato come tale, affinché il costituendo consorzio possa cominciare a ragionare in termini di sostenibilità, per cui l’aumento di una specifica funzione, come potrebbe essere la produzione di cibo o di energia, non avvenga a scapito di un’altra, quale la biodiversità o la funzione turistico-ricreativa”. Dopodiché, la Presidente della Pro-Loco di Arsoli Chiara Bruni, si è voluta soffermare sul ruolo che hanno rivestito e rivestiranno le Associazioni riguardo agli aspetti dell’enogastronomia, dei prodotti tipici locali e delle eccellenze della buona terra come la Fagiolina di Arsoli, oggi presidio Slow Food. Nel corso del suo intervento mi è tornato in mente lo scambio avvenuto recentemente ad Expo con Luigi De Santis, apprezzato produttore e promotore, nonché autore di un importante testo di ricerca su questo pregiato legume che custodisco con grande affezione nella mia biblioteca. Se ad Arsoli oggi si parla molto di più che in passato di Fagiolina è perché figure come Luigi hanno permesso di riscoprire la straordinaria cinquecentenaria storia di questo prodotto rendendo un servizio alla comunità. Oggi, quest’eccellenza ed orgoglio della nostra terra funge da stimolo e sta contribuendo a riattivare alcuni territori della campagna arsolana per molti anni abbandonati. Tra le Associazioni presenti anche il C.A.I.
di Tivoli. “L’invito ricevuto” - ha riferito Paola Colizza – “è stato per noi molto importante. Per questo ringraziamo l’Amministrazione Comunale e quanti si sono adoperati per la buona riuscita di questo incontro. Per noi è stato come una rinascere, siamo tornati ad avere una luce e una voce, e questo ci fa immenso piacere. Già con la partecipazione ad un progetto di Città Metropolitana ci siamo adoperati quest’estate alla realizzazione di una rete di sentieri che valorizzeranno i Comuni di San Gregorio da Sassola, Casape e Castel Madama”. Barbara Putzolu Direttore del Consorzio Turistico Tivoli Incoming ha ribadito come “il Consorzio operi in tal senso, ben consapevole che la promozione culturale e turistica della nostra città non possa prescindere da un progetto più ampio che coinvolga l’intero territorio. Perfetta la scelta della Rocca Pia, importante simbolo di Tivoli, quale luogo fisico in cui coinvolgere gli stessi Comuni nella promozione del territorio. Il ruolo di Tivoli capofila sarà determinante. Un’azione congiunta con Subiaco e con gli altri Comuni che insistono su quest’area, il cui potenziale è di enorme valore, è senza dubbio il punto di partenza di un progetto ambizioso e complesso da condividere”. In ultimo l’intervento di Luigi Rinaldi coordinatore di VARA (Valle Aniene Rete Associazioni), l’Associazione che riunisce in Rete undici realtà ambientaliste, artistiche ed artigianali della Val d’Aniene e di Roma, per il quale l’organizzazione di questo incontro è apprezzabile per due ragioni: la prima, per l’obiettivo che si vuole raggiungere (la costruzione di un Sistema Territoriale per uno sviluppo ecosostenibile incentrato su Ambiente, Cultura e Turismo); la seconda, per il metodo attraverso il quale raggiungerlo (dal basso, coinvolgendo sia gli attori istituzionali, sia quelli associativi ed imprenditoriali). “Come VARA affermiamo la necessità di creare un Sistema Territoriale che metta in Rete il territorio della Val d’Aniene al pari di altri esempi come la Tuscia, le Colline Romane, la Ciociaria, ecc.., e che faccia di Tivoli la sua naturale Porta d’Ingresso. Per questo siamo qui a rappresentare il nostro pieno interesse e sostegno a questa proposta intrapresa con forte impegno e lungimiranza dall’Amministrazione di Tivoli e dalle due Comunità Montane”. Subito dopo le festività natalizie verrà attivato un tavolo tecnico per delineare strategie ed obiettivi da condividere con tutti i soggetti istituzionali e associativi che prenderanno parte a questa entusiasmante iniziativa.
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