TIVOLI city Anno II n. 11 - Settembre 2013 - Copia Omaggio
Periodico di informazione, attualità, cultura e tempo libero
Rotary Club Tivoli: una donna alla presidenza Pizzutello, l’uva più buona del mondo Sandro Frinolli Puzzilli: il tiburtino che ha conquistato Parigi Il 18 ottobre torna “Ridere con gusto” alla Stazione
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Vedi Tivoli e poi... muori di Alessandro Cerreoni Incontro una persona di Villa Adriana che mi racconta di aver fatto le vacanze a Londra. Dieci giorni vissuti lì, a contatto con una realtà dove tutto funziona a meraviglia. Torna qui - mi dice - ed è assalita da un senso di depressione. Troppa la differenza! E poi Villa Adriana... Che dire di questa realtà urbana? Sarebbe come sparare sulla croce rossa. Ha in sé una immensa risorsa storica e culturale come la Villa dell’Imperatore Adriano ma è contornata da un contesto “degno” di un’anonima periferia, figlia di un’urbanizzazione scriteriata e da una mentalità troppo “paesana” di chi ha amministrato Tivoli negli ultimi quarant’anni. Perché se oggi Villa Adriana è un dormitorio senza pretese, la colpa è di chi non ha fatto nulla per evitarlo. Lo stesso dicasi per Tivoli, una città che sta perdendo la sua identità e la sua bellezza. Sporcizia e degrado sono sotto gli occhi di tutti. Per non parlare della segnaletica turistica che continua a mancare. Mi capita spesso di incontrare turisti che mi chiedono dov’è Villa D’Este, Villa Adriana o Villa Gregoriana. Mi salva un po’ il mio inglese ma ciò non mi solleva dalla vergogna che provo nei confronti di costoro. Nei prossimi mesi voteremo la nuova amministrazione. Speriamo che sia davvero gente nuova e capace, ma soprattutto con una mentalità aperta e rivolta al futuro. E’ un sogno? Viste le premesse, sì. Intanto prendiamola a ridere ricordando che dal 18 ottobre torna la rassegna “Ridere con Gusto” alla pizzeria La Stazione. Gianluca Lillo (il proprietario) e il nostro Claudio Testi vi aspettano per regalarvi tanti bei momenti di gusto e risate. Se volete contattare la redazione di Tivoli City, dare suggerimenti, proporre idee, inviare lettere e comunicati, chiedere informazioni pubblicitarie, chiamate i numeri: 327.1756829 327.1757148 - E-mail: tivolicity@puntoacapo.org
Dal 18 ottobre torna “Ridere con Gusto”
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Tivoli City N.11 Supplemento al n. 9/2013 di GP Magazine (Reg.Trib. 421/2000)
Editore: Punto a Capo Srl Direttore: Alessandro Cerreoni Responsabile Commerciale: Claudio Testi Hanno collaborato: Marina Marini, Paolo Paolacci, Claudia Crocchianti Redazione: Via V. Pacifici, 20 - 00019 Tivoli (RM) E-mail: tivolicity@puntoacapo.org Stampa: Fotolito Moggio - Strada Galli 5 - Villa Adriana (RM) Chiuso in redazione: Il 2/09/13 - Copie distribuite: 10.000
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Tivoli dove ti porta il cuore? Un futuro migliore per la nostra città passa attraverso la riscoperta dei valori civili e sociali di Paolo Paolacci
ono tempi difficili da un punto di vista economico ed umano. Si continua a fare finta di niene mentre qualcosa ormai crolla inesorabilmente. Eppure, abbiamo ancora tempo: per spostarci, per vedere crollare qualcosa di sbagliato e capire, finalmente, come organizzare la vita e la società. Abbiamo spinto l'egoismo e le nostre necessità non proprio virtuose, fino all'estremo ed ora si raccoglie il frutto del seminato. Ma come tutte le cose è indispensabile capirle e capirle bene, per evitarle e soprattutto correggerle. Siamo in bilico tra un futuro che sembra addormentato e un passato quasi scomparso che avanza ancora come un esempio e invece il presente crolla, frana. Ci stanno imbottigliando come bibite e ci vogliono anche mettere il tappo, per sorseggiarci come e quando vogliono: noi siamo la sorpresa dei turisti... Riflettiamo, rivediamo quello che finora abbiamo fatto e quello che è andato per il verso giusto e quello che non è servito a niente. Abbiamo finalmente toccato con mano che la scienza, la tecnologia, il progresso non cambiano l'uomo se non
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rendendolo succube delle loro novità: restiamo all'uomo allora, alla sua dignità, alla sua crescita, alla sua realizzazione. Sono stati proprio i principi regolati e imposti da varie mode che hanno defraudato il valore dell'uomo, della persona, dell'individuo. Eppure siamo ancora qui, di fronte alle stesse domande di sempre, quando ci accade qualcosa e a volte "speriamo" di avere ossidato i sentimenti, le emozioni, le nostre necessità più intime per farle sembrare superate... Sembra quasi che vogliano toglierci le passioni, per metterci una scheda di controllo, un bip di posizionamento nella città e nel mondo. E' un' autodemolizione quotidiana, che ci insegue e ci porta avanti, in mezzo al traffico di altre vite, altre perplessità, altre mentalità. Ma davvero siamo diventati così? Oppure una parte di noi, magari più internamente ha solo aspettato che passasse tutto? E allora quando è così, cosa finalmente comprendiamo, di cosa ci rendiamo conto? Cosa sinceramente dobbiamo rimuovere? Come ci dobbiamo comportare? Basta vedere: la disgregazione di istituzioni che hanno perso valore
perché hanno rinunciato a mettersi in gioco, ad accettare le critiche e a nascondere tutto come se non vedendole (le cose sbagliate) restassero credibili. Ma non è successo, non sarà mai possibile. E allora cosa dobbiamo ritrovare? Quale parte di noi dobbiamo rimettere in gioco veramente? Le colpe della classe dirigente sono quelle di aver diseducato alle cose fatte bene, ai principi che hanno eretto questa società. Hanno creduto nell'avere e non nell'essere di se stessi e puntualmente, hanno fallito. Ma noi possiamo essere un banco di prova con la nostra città, le istituzioni e le nostre associazioni che fondano su valori sani le loro attività sociali ed economiche. Tivoli ha bisogno di noi, della sua gente e del suo cuore, la sua passione, la sua volontà. Tiburtini e non che abitate a Tivoli e non, dove vi porta il cuore? Si ferma solo ai vostri cari, alle vostre intoccabili abitudini e filosofie di vita? Oppure può essere estesa questa positività agli altri, chiunque essi siano ma che sono qui? Tutto quello che abbiamo può finire, ma tutto quello che siamo può crescere! Tivoli, dove ti porta il cuore?
Tesori e patrimoni da rivalutare! Comune, imprenditori e operatori turistici insieme per dare nuova vita ai tesori di Tivoli: Rocca Pia, Mensa Ponderaria e Vestale Cossinia egrado, incuria ed abbandono, Tivoli per troppo tempo ha dimenticato alcuni tra i suoi tesori più belli. Mensa Ponderaria, tomba della Vestale Cossinia ma soprattutto Rocca Pia, da anni sono chiusi o comunque inagibili: “L’amministrazione comunale ha deciso di intervenire – ha commentato Augusto Masotti, coordinatore dell’associazione di imprenditori e professionisti TivoliNet –. Noi già da tempo abbiamo manifestato la nostra volontà di contribuire e siamo orgogliosi di poter contribuire a questa iniziativa per il rilancio dei tre siti”. Dopo il sopralluogo effettuato martedì mattina dal commissario prefettizio Alessandra de Notaristefani di Vastogirardi, insieme ad alcuni dirigenti del comune e ai rappresentanti del consorzio di promozione turistica Tivoli Incoming, ci ritroveremo ai
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primi di settembre per definire il progetto di rilancio ed il “mantenimento” dei monumenti. “Tenere dei siti di tale importanza, e bellezza, in queste condizioni – ha aggiunto il coordinatore di TivoliNet – è uno spreco imperdonabile che in questi tempi di crisi diventa inammissibile. Questo intervento dell’Amministrazione comunale può rappresentare un punto di svolta. Ancora più importante sarà il risultato del tavolo di confronto che l’Amministrazione ha attivato per coinvolgere le due realtà associative tiburtine, TivoliNet e Tivoli Incoming. Stiamo lavorando ad progetto condiviso che presto sarà operativo per rendere il più possibile fruibili questi tre siti. L’obiettivo, indispensabile per una città a vocazione turistica come la nostra, è aprirli il prima possibile ai turisti e, al contempo,
restituirli a Tivoli e ai tiburtini. Stiamo cercando, inoltre, di renderli ‘produttivi’. Allo studio c’è la possibilità di effettuare matrimoni civili all’interno della Rocca Pia”. “Riuscire nell’impresa di ridare vita a questi monumenti – conclude il coordinatore di TivoliNet – sarebbe un traguardo storico per la città e rappresenterebbe il raggiungimento di uno dei primi obiettivi che la nostra associazione si era posta, valorizzare i tesori dimenticati di Tivoli. Lavorando in sintonia con Tivoli Incoming riusciremo nei nostri intenti. Per far risorgere questi monumenti stanno lavorando insieme due delle realtà associative ‘imprenditoriali’ più attive sul territorio tiburtino”. Al di là di quello che si riuscirà a fare, intanto la speranza è che a queste parole seguano fatti concreti, altrimenti si corre il rischio di manifestare le buone intenzioni senza dare il giusto seguito. Quello della Rocca Pia, della Mensa Ponderaria e della Vestale Cossinia è un progetto di recupero e di valorizza-
zione che da anni ciclicamente viene ritirato fuori. A monte di tutto deve esserci un cambio di mentalità. Tivoli è una città che deve avere una vocazione turistica, che, benché abbia patrimoni inestimabili, non ha. Bisognerebbe partire dalle scuole e dal coinvolgimento dei cittadini, per insinuare questa forte mentalità turistica che si auspica. La gente deve essere coinvolta e sentirsi parte integrante della storia e della cultura. In questo è fondamentale la comunicazione. E’ inutile propagandare fuori le iniziative, attraverso radio e quotidiani, quando all’interno molti cittadini non ricevono la giusta informazione e un’adeguata opera di coinvolgimento per sentirsi parte integrante di una città seconda a nessuno!
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Rotary Club Tivoli Una donna al vertice Un bellissimo incontro con il Presidente del Rotary di Tivoli l 'Avvocato Anna Maria Mancia: prima donna a ricoprire questo importante incarico del club tiburtino di Paolo Paolacci
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residente, dopo 52 anni una donna ai vertici. “Come molti sanno, il Rotary Club è stato fondato nel 1905 a Chicago da un avvocato di nome Paul Harris; tra le sue regole fondamentali c’era anche quella che prevedeva: ‘possono diventare membri del Rotary Club soltanto gli uomini, intesi come esseri umani di sesso maschile..’. Solo nel 1977, poiché un club di Duarte in California ammise alcune donne come soci, e solo dopo la decisione della corte Suprema la regola cambiò in ‘possono diventare membri di un Rotary Club esseri umani di entrambi i sessi, anche di quello femminile’. Nel Rotary di Tivoli le donne sono arrivate ad essere ammesse come socie nel 2002 e dal quel momento sono state trattate alla stregua di ogni altro socio di sesso maschile con oneri ed onori, ivi compreso quello di assumersi cariche e compiti di responsabilità”. Quali sono i valori che guidano il Rotary di Tivoli?
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“Il motto del Rotary International è ‘servire al di sopra di ogni interesse personale’, infatti il suo scopo è quello di servire gli altri, promuovere nel mondo la comprensione reciproca, la cooperazione e la pace attraverso il diffondersi di relazioni amichevoli fra persone che esercitano diverse attività economiche, professionali e di leadership nelle loro comunità. Il Rotary di Tivoli, fondato nel 1961, applica tutti i valori fondamentali del Rotary International anche se ciò che lo caratterizza e, in alcuni casi lo distingue da altri clubs, è il particolare sentimento di amicizia e di stima che lega tutti suoi soci”. Ho avuto il piacere di assistere alla presentazione del programma da lei redatto: può riassumere le linee guida che peraltro sono l'organigramma stesso del Rotary? “Quest’anno, molte delle iniziative di cui ci faremo promotori sono rivolte al coinvolgimento delle scuole di ogni ordine e
grado. Tralasciando qui le attività internazionali, penso di poter riassumere le iniziative per i nostri concittadini in tre filoni”. Cominciamo con il primo. “Progetti di pubblico interesse. Ci occuperemo della riqualificazione dell’area di accoglienza ed informazione al pubblico tramite punti informativi nel cortile d’ingresso in collaborazione con la Direzione della Villa d’Este, il restauro della stele dedicata ad Ettore Roesler Franz posta sulla Via di Pomata e cureremo la pubblicazione, nella primavera del 2014, del libro d’arte ‘Grand Tour’. Inoltre il progetto ‘Lapis Tiburtinus’, realizzato insieme al club di Guidonia ed al Consorzio del Travertino per stimolare la conoscenza della millenaria pietra. Il tutto è legato alla disponibilità del consistente contributo economico della camera di Commercio di Roma”. Qual è il secondo? “L'attenzione a i giovani, con la creazione di uno sportello Rotary per il cittadino in formazione (le scuole superiori) per supportarlo ad orientarsi nelle scelte e nella realizzazione; la prevenzione sanitaria per la pratica di disostruzione delle vie respiratorie nei bambini con la collaborazione della la Croce Rossa rivolto alle scuole materne ed elementari. Infine una maratona in autunno a Villa Adriana dedicata quale contrasto all’aumento dell’obesità infantile per affermare l'equazione movimento = salute. La nostra attenzione ai giovani continuerà con il club: Interact per ragazzi da 14 a 18 anni ed il Rotaract per giovani da 18 a 30 anni reduce dal recente festeggiamento del 40° dalla fondazione”. E il terzo? “La ricerca di risorse economiche, e noi abbiamo un’efficientissima ‘Commissione Finanziamenti’ che gestirà le iniziative di raccolta e di indirizzo dei fondi. Tra quelle meritevoli di menzione c’è l’operazione congiunta con i tre club gemellati di Francia, Germania e Gran Bretagna per un importante intervento in India; dalla maratona di Villa Adriana dovrà uscire un defibrillatore da donare al Comando Carabinieri di Tivoli per equipararla a quella già fatta al Commissariato di P.S. ed ai Vigili Urbani di Tivoli. Inoltre i tornei sportivi, serate teatrali o musicali, pomeriggi di storia o eno-gastronomici col concreto apporto del Gruppo delle Signore, e degli amici del Club, oggi assurto al più moderno acronimo di GROC”. Con quali istituzioni collaborate normalmente?
“Il nostro Rotary Club è molto legato al territorio in cui opera, pertanto la collaborazione è con tutte le principali istituzioni locali è per noi fondamentale”. Cosa significa essere un rotariano oggi? “Significa agire secondo elevati principi morali nello svolgimento delle proprie attività professionali e nei rapporti di lavoro. Credo che l’applicazione degli ideali che sono rotariani possano contribuire, soprattutto oggi, a diffondere la comprensione, la buona volontà e la pace tra i popoli mediante una rete internazionale di professionisti e imprenditori di entrambi i sessi, accomunati dall’ideale del servire”. Quali risultati può menzionare il Rotary di Tivoli nell'ambito locale? “Tantissimi. In ambito locale, siamo da sempre vicini al Villaggio Don Bosco e Don Benedetto Serafini è un nostro socio onorario. Tra le iniziative più recenti, abbiamo riattivato il passaggio dell’acqua sotto il Ponte Gregoriano, il restauro dell’orologio di Piazza Rivarola, del monumento dedicato a Nicolò Arnaldi; abbiamo donato una autoemoteca alla ASL e promosso, in collaborazione con la CRI, giornate di prevenzione di malattie molto diffuse quali il diabete e le malattie cardiocircolatorie”. E in quello internazionale? “In ambito internazionale, il Rotary di Tivoli è sempre stato molto attivo nella raccolta fondi dedicata al progetto Polio Plus con lo scopo di debellare la poliomelite nel mondo e che oggi, grazie all’impegno di tutti i Rotariani ed a partnership importanti come Bill Gates e l’Unicef, ha quasi raggiunto l’obiettivo. In particolare poi il nostro club ha poi realizzato in Madacascar, in collaborazione con Padre Scaringella - che dirige sul posto un ospedale ed una casa famiglia - prima un opera di riforestazione di un’area desertificata e, successivamente, la realizzazione di serbatoi per la raccolta di acqua a servizio della casa famiglia. Infine, proprio in questi giorni la fondazione Rotary ha assegnato ad un giovane da noi sponsorizzato una importante borsa di studio per conseguire un Master in Relazioni Internazionali”. Quanto è piacevole umanamente e quanto assorbe una carica così importante? “Rivestire la carica di Presidente di un Rotary Club è certamente un onore per chi ha accettato e scelto di essere rotariano. E’, quindi, lusinghiero poter rappresentare il club e avere il compito di coordinare gli sforzi di tutti i soci per la riuscita dei progetti in programma”. Quale manifestazione è prevista a breve termine? “Domenica 6 ottobre si svolgerà una mini maratona, organizzata in collaborazione con le associazioni podistiche tiburtine, si svolgerà all’interno della Villa Adriana e prevede due percorsi uno di 10 chilometri, sia per podisti competitivi sia per non competitivi, ed una passeggiata di 2 chilometri dedicata alla prevenzione dell’obesità infantile e degli adolescenti. Per la riuscita dell’iniziativa abbiamo bisogno della partecipazione di tutti grandi e piccoli”. Siamo ai saluti. “Vi ringrazio molto per averci dato l’occasione di far conoscere un po’ meglio il Rotary Club di Tivoli, www.tivolirotary.org. Chi fosse curioso di conoscere cosa fa oggi il Rotary International può visitare anche www.rotary.org o il sito del distretto di cui fa parte il nostro club unitamente agli altri clubs di Roma, Lazio e Sardegna www.rotary 2080.org”.
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Obiettivo, non perdere la fiducia Trend negativo per la chiusura dei saldi estivi: opinioni e propositi per affrontare la crisi. I commercianti tiburtini fanno un bilancio della stagione appena conclusa di Marina Marini onostante le premesse di collezioni imperdibili e sfiziose, i commercianti di Tivoli hanno riscontrato un andamento negativo per le vendite durante i saldi. Parliamo di cali dal 30 al 50% rispetto gli anni scorsi. Cosa sta accadendo? E, soprattutto, come si può fare per risollevare l’economia tiburtina? La crisi colpisce tutti, ma, attraverso la pro positività e la collaborazione si può auspicare ad un trend più incoraggiante. Abbiamo raccolto le opinioni di alcuni titolari di negozi tiburtini e le abbiamo messe a confronto. Iniziamo dal settore calzature con lo storico esercizio Marlon di via Empolitana. Qual è stato l’andamento dei saldi estivi? “E’ un problema generale, il calo delle vendite durante i saldi rispecchia la congiuntura negativa della crisi. Registriamo un calo del 30% rispetto al 2012, nel quale avevamo già riscontrato un calo del 30% rispetto al 2011”. Cosa cercano i clienti? “I clienti cercano principalmente le occasioni, modelli di qualità a basso costo. Abbiamo infatti il nostro an-
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golo delle occasioni. Ovviamente le prospettive di risalire dipendono non da noi, bensì dal livello nazionale e dagli incentivi ai consumi”. Restando sulla via Empolitana siamo entrati da Simona abbigliamento. “Secondo me non c’è stato saldo, ossia non ci sono state le vendite degli anni scorsi a causa di mancanza di soldi e lavoro. Nel mio negozio proponiamo un tipo di merce eterogenea, dalla cerimonia al tempo libero, dall’elegante allo sportivo. Positività è comunque la parola d’ordine perché credo nella validità dei
prodotti. Spero che la situazione nazionale in cui ci rispecchiamo cambi al più presto direzione”. Ci spostiamo in via del Trevio e parliamo con Gianmarco Cocchi di Caimanino sport. Facciamo un bilancio delle vendite durante i saldi per quel che riguarda il settore sportivo. “Le vendite dell’estate sono state negative e rispetto allo scorso anno abbiamo rilevato un calo del 50%. La fortuna è stata non avere troppa merce in magazzino. Scarpe da ginnastica, costumi e polo sono stati comunque gli articoli più richiesti e ci siamo difesi con le vendite Umbro e Admira di cui siamo rivenditori esclusivi”. Quali sono i propositi per la prossima stagione? “Con la crisi c’è poco lavoro ed il potere d’acquisto è diminuito. Resta da dire “che Dio ce la mandi buona”! Dallo sport all’intimo e moda mare da Arianna. “Per me le vendite sono state più positive rispetto allo scorso anno grazie al fatto che mi sono spostata da via Palatina al Corso. E’ andata bene la linea mare e l’intimo di twin set, Liu Jo e Armani mentre per questo in-
verno punteremo sì sull’intimo, ma, soprattutto, sulla pigiameria”. Restando nel campo della moda mare, e, più precisamente in quello delle borse da spiaggia, degli accessori e della bigiotteria, ci consultiamo con le ragazze di Cliché. Come si può descrivere la stagione dei saldi di Cliché? “I saldi sono andati un po’ a rilento ma è interessante notare come tutti gli acquisti si siano concentrati nel mese di luglio. Nel periodo presaldi abbiamo notato molte persone, spesso le stesse, che passavano più volte per guardare la merce ma solo con i saldi hanno poi acquistato. Occorre specificare che la nostra è una produzione free, per cui si possono acquistare oggetti di bigiotteria o accessori a prezzi con-
tenuti”. Il prodotto maggiormente venduto? “La bigiotteria. La moda mare ha tardato a decollare, ovviamente questo è un riflesso del calo dei viaggi”. Come affronterete la nuova stagione e cosa proporrete? “La nuova collezione parte dalla fine di agosto. La faranno da padroni i colori verde e bordeaux e…i cappelli in tutte le loro forme e sfaccettature”! La moda riguarda anche lo stile della nostra casa, dalle lenzuola all’arredo. Caterina, la titolare dello storico negozio Ciavarella ci illustra il suo punto di vista sui saldi e su come affrontare la crisi. “Dal mio punto di vista, sicuramente perché abbraccio un settore particolare che contempla l’oggettistica, l’arredo e diverse possibilità, posso affermare che i saldi non sono stati disastrosi ma comunque si registra un
gap. Questo gap è dato in primis dal fatto che non si riesce a sfruttare il turismo e, in secundis, dagli orari di apertura e chiusura che dovrebbero essere rivisti. Ad esempio, l’apertura dei negozi durante l’ora del pranzo potrebbe essere ampiamente sfruttabile: andrebbe innanzitutto incontro alle esigenze di chi esce dall’ufficio. Facendo un orario continuato e chiudendo verso le 19, anche perché in inverno è del tutto inutile restare aperti oltre quell’ora, si incontra un maggior flusso di persone”. Parliamo di modulare l’offerta in modo strategico? “Sì, come fanno i negozi del centro di Roma. Il flusso del commercio deve essere riportato all’interno di Tivoli e non all’esterno. Ho trovato utile l’apertura del venerdì sera e sarei propensa a dire che si potrebbe fare anche per le altre sere d’estate. Noi commercianti dobbiamo collaborare per essere una forza propositiva”.
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Si trova qui l’uva più buona del mondo Il pizzutello di Tivoli: storia e tradizioni attraverso i racconti di Luigi Giansanti. Intanto salta la tradizionale Sagra del Pizzutello. Un vero peccato! di Marina Marini
a leggenda narra che la prima sagra del pizzutello si svolse a Tivoli il 2 ottobre 1845 in occasione della visita di Papa Gregorio XVI. I tiburtini addobbarono le vie della città percorse dal Papa con grappoli di pizzutello, pergolese e pampini. La pregiatissima uva tinurtina chiamata anche “uva corna” per via della sua caratteristica forma, è annoverata nella “Naturalis historia” di Plinio il Vecchio, autore latino del I secolo d.C., il quale afferma nel libro XIV, capitolo III, che tale uva è caratteristica solo di Tivoli e di Pompei. Un’altra leggenda vuole che il pizzutello sia stato portato a Tivoli dal cardinale Ippolito D’Este per adornare la sua villa e che le donne preferissero quello nero perché, dicunt, avesse la particolarità di rendere più belli gli occhi. Si ricorda con orgoglio la barca abbellita con quintali di pizzutello che i tiburtini donarono a papa Leone XIII nel 1900 in occasione del giubileo episcopale. Tra storia e leggenda, il pizzutello resta uno dei prodotti più caratteristici del territorio tiburtino. Abbiamo incontrato il signor Luigi Giansanti,
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uno dei maggiori produttori di pizzutello, il quale ci ha accolto nella sua azienda per mostrarci i suoi prodotti e illustrarci il suo lavoro. Signor Giansanti, qual è il suo legame con la tradizione del pizzutello? “E’ essenzialmente una tradizione di famiglia. Dal primo Ottocento coltiviamo il pizzutello e sono più di 150 anni che, sempre in questo stesso appezzamento, ci occupiamo dei nostri prodotti”. Come si è trasformata l’azienda nel corso del tempo? “L’azienda è uguale a se stessa dai primi anni dell’Ottocento. Prima il lavoro era essenzialmente manuale ma siamo rimasti comunque un’azienda a carattere familiare. Sono stato il primo della mia famiglia ad avere anche un altro lavoro oltre ad occuparmi dell’azienda. Ho unito la mia passione per l’insegnamento all’amore per la nostra attività. E’ interessante fare una digressione e capire come la nostra società si sia trasformata passando da una comunità essenzialmente agricola all’industria. Le generazioni precedenti alla mia che hanno portato avanti l’azienda vivevano interamente del
lavoro della terra, io ho rappresentato il primo che ha intrapreso la carriera di maestro e direttore di scuola perché quello stile di vita oggigiorno non è più possibile”. Parliamo dei macchinari che con il tempo vi hanno aiutato a lavorare. “La prima motopompa a motore arrivò negli anni Sessanta, utilissima per la viticoltura. Siamo passati dalla trazione animale all’apetta del 1958 e, in generale, la modernizzazione avvenne in quegli anni. I terreni a nostra disposizione sono sempre gli stessi quindi la quantità della produzione non ha subito variazioni”. Di cosa avrebbe bisogno l’agricoltura? “Innanzitutto di più attenzione da parte delle autorità. E’ diminuito il flusso dell’acqua nei canali di irrigazione passando da ½ m3 al secondo a20/30 litri al secondo. Per l’irrigazione ci avvaliamo dell’acqua di Villa D’Este! Abbiamo la disponibilità dell’acqua secondo gli orari di apertura della Villa…”. Cosa si prevede per la sagra del pizzutello del 2013? “Mi è stata confermata la notizia che quest’anno la sagra del pizzutello non si farà e ciò mi lascia a bocca
aperta. Si è diffusa la falsa notizia che il pizzutello venga comprato da fuori e che non provenga dalle nostre campagne quando invece il pizzutello è l’unico prodotto tiburtino originale. Invito il commissario prefettizio a verificarlo di persona venendo qui. La sagra è il fiore all’occhiello che contraddistingue i tiburtini e moltissimi turisti venivano per gustare la nostra uva. Sembra che non si voglia organizzare la sagra e questo è gravissimo in quanto denigriamo un prodotto da valorizzare che in pochi produciamo sul territorio”. Quindi tutti possono venire a controllare l’auenticità del prodotto tiburtino. Qui intorno a noi (strada del Tartaro di Villa Adriana nrd) crescono grappoli di diverse qualità di pizzutello. Da esperto di biodiversità ci illustri le varie tipologie di uve e di olive presenti nella sua azienda. “Abbiamo 20 tipi di uve e 30 tipi di olive. Tra le uve al numero uno troviamo il pizzutello bianco che ricopre la maggior parte della produzione, seguito da quello nero dal colore blu-violaceo-rosato. Abbiamo poi il moscato nero dei colli Santo Stefano, il ciliegiolo, il mo-
scato di Terracina, lo zibibbo chiamato anche moscato di Alessandria in quanto fu portato in Sicilia dagli arabi,. Seguono poi le varietà di uva da vino tra cui il trebbiano toscano di Canidia, l’uva turchesca, l’uva Italia e ‘Genevera’. Ho sempre trovato interessante approfondire gli influssi culturali che caratterizzano le nomenclature dei prodotti, ad esempio: l’uva fragola è detta anche ‘uva Isabella’ perché nel periodo in cui regnava Isabella di Castiglia, proprio la regina che approvò e sostenne l’im-
presa di Colombo, gli spagnoli la portarono in Italia. Ora molte uve sono scomparse ma ho rinvenuto due nuove qualità: una nera somigliante al pizzutello nero e dal sapore di fragola, e una bianca dalla foglia primitiva. Tra le olive direi che la più prodotta è la broganica che lavoriamo affumicandola al camino con il peperoncino, le arance e con altre tipizzazioni. Il 90% dei prodotti della mia azienda vengono dalla olivicoltura, il 10% dalle uve, dalle confetture e dalla frutta”.
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Processione di S. Lorenzo e Inchinata, la tradizione c’è Anche quest’anno si sono ripetuti i riti religiosi di agosto con tantissimi fedeli e curiosi
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L’Arte Secondo Me officina di artisti Dall’11 al 13 ottobre le Scuderie Estensi ospiteranno l’esposizione finale del concorso ideato da Idee Creative ale l'attesa per la seconda edizione del Concorso di Arti Visive “L'Arte Secondo Me”. La manifestazione, portata avanti con il patrocinio del Comune di Tivoli, oltre a veder crescere costantemente il numero degli iscritti ha ora destato l'interesse di un ente prestigioso quale l'Accademie delle Belle Arti di Roma, nella persona del professor Vincenzo Varone, docente di Tecniche della Scultura, grazie soprattutto alla mediazione dell'amica – nonché bravissima psicologa - Cristina Passanate. Il professore, sempre attivo nel panorama artistico italiano e perennemente attento alle capacità dei giovani emergenti, sta coinvolgendo gli studenti del suo corso al fine di impreziosire ancora di più l'esposizione finale, che come vi ricordiamo si terrà dal giorno 11 al giorno 13 ottobre presso le Scuderie Estensi di Piazza Garibaldi. Vogliamo qui allegare il pensiero del professore riguardo a un tema che è anche per il concorso stesso, uno dei punti di importanza principale, quello del rapporto tra l'arte e l'ambiente: “Credo che sia arrivato il momento per pensare seriamente all'ambiente. Il comportamento speculativo dell'uomo ha preparato già da molto tempo il conto da pagare per noi, e per le future generazioni. L'arte e la scuola sono la vera risposta a questo grande problema. Fare arte e conoscere il proprio ambiente, custodirlo e proteggerlo fa storia e patrimonio, crea armonia, energia autogenerativa e mai inquina. Il mio laboratorio attraverso la conoscenza e il sapere manipola e tranforma la materia fino a renderla arte, che è relazione tra tutti i viventi. L'arte è l'unica forma di sviluppo e tutela del territorio, la sfida per un futuro ecosostenibile è già iniziata: le nuove architetture sono in sinergia con le contemporaneità dell'arte, e forniscono all'uomo un habitat migliore. La scuola ha la capacità e la sensibilità di progettare il futuro nel rispetto del creato e del Crea-
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tore”. L'Arte Secondo Me, come dice il nome stesso, lascia grande spazio e grande margine alla propria immaginazione e alla creatività: tra le molte attività previste durante le giornate espositive, assolutamente da non perdere la performance di un giovane artista, Luca Papa, che con la sua compagnia presenterà un'installazione umana. I corpi come un'unica opera d'arte che si muove a tempo di musica, musica che non deve rispettare affatto i canoni e i crismi della convenzionalità ma deve venire di getto, inaspettata e incontrollata, suonando essa stessa i corpi come fossero strumenti: per usare le parole di Alessandro Giambirtone. “Luca Papa propone un'opera vivente in cui l'interazione tra suono e movimento prende vita grazie alla relazione diretta con il pubblico il quale diventa al tempo stesso osservatore e autore dell'opera in questione: è proprio colui che guarda a decidere se come e quando “suonare il corpo del danzatore”, creando una condizione in cui l'opera sfugge ai principi canonici di spazio e tempo: l'opera è in continuo movimento, unica e irripetibile, istantanea edeterna al tempo stesso”. Uno spettacolo emozionante e davvero imperdibile, per il quale gli organizzatori Chiara De Santis, Elena Divizia e Michele Gizzi ringraziano questo gruppo di giovani così in linea con la loro idea di rinnovamento e dinamicità artistica; in un simile momento di “stallo intellettuale”, la continua ricerca artistica del Gruppo Idee Creative e dei suoi sostenitori vuole essere – anche e soprattutto attraverso la promozione di questo concorso – una ventata di aria fresca nel panorama locale e – perchè no? - nazionale. In attesa dell'esposizione di ottobre sarà organizzata una conferenza stampa, prevista per il giorno 28 settembre presso l'ex Chiesa di San Michele in Piazza Palatina a Tivoli durante la quale sarà presentato il programma definitivo dell'intera manifestazione e saranno comunicati i nomi della giuria qualitativa che assegnerà i molti premi previsti. Vi ricordiamo che per qualsiasi informazione potete visitare la pagina Facebook “L'Arte Secondo Me – Concorso di Arti Visive”, oppure scrivere direttamente all'indirizzo e-mail: artesecondome@gmail.com .
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Tante opportunità di formazione per tutti Cultura e alta formazione sul territorio: le proposte della Libera Università Igino Giordani a Libera Università Igino Giordani di Villa Adriana da anni promuove sul territorio progetti culturali e formativi caratterizzati dall’alta qualità e dall’innovatività dei contenuti e delle metodologie applicate. Attraverso l’ideazione e l’organizzazione di iniziative volte a favorire momenti di incontro e scambio come corsi, seminari, conferenze e visite guidate, l’ente presenta annualmente un’offerta aperta a tutti i cittadini, con un’attenzione particolare alle relazioni tra le generazioni. In uno scenario come quello attuale, caratterizzato da una generalizzata difficoltà economico-sociale, la cultura e la formazione diventano elementi strategici per l’occupazione e la crescita, strumenti in grado di coinvolgere fasce sempre più ampie della popolazione adulta in un sistema organizzato di conoscenza, volto al miglioramento delle competenze di base, all’aggiornamento delle qualifiche e, soprattutto, all’inclusione sociale. In linea con queste indicazioni che arrivano dall’Unione Europea e alla luce degli ottimi risultati raggiunti lo scorso anno in termini di numero di partecipanti alle attività e di qualità del servizio, da settembre ripartono le iniziative dell’Università, con tante novità nell’offerta a catalogo. Nuovi percorsi formativi, maggiori opportunità di scambio e di incontro che nascono dal desiderio di soddisfare tutte le richieste che arrivano dal territorio. Rispetto l’offerta formativa, l’attenzione dell’Università verso modelli didattici più interattivi, ha portato alla organizzazione di corsi in grado di ri-
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spondere alle differenti esigenze di un’utenza ampia e differenziata. Ogni percorso è strutturato per fornire ai partecipanti un vasto bagaglio di conoscenze, competenze e relazioni. Particolare attenzione è riservata allo studio lingue con nuovi corsi che guardano anche verso est. Oltre Inglese, Tedesco e Spagnolo, da quest’anno anche Arabo, Cinese, Giapponese, Portoghese, Francese e Inglese per chi ama viaggiare ma è spaventato dalle barriere linguistiche. Nella nuova sezione tematica “Parole”, si propongono una serie di corsi rivolti a chi ama scrivere, leggere e parlare, a tutti coloro, quindi, che amano giocare con la nostra lingua: dal corso di dizione a quelli di scrittura creativa e cinematografica ma anche un club per gli amanti della lettura in cui scambiare idee, opinioni e recensioni su classici e novità. Ampio spazio è riservato all’informatica, la fotografia e la musica, con corsi di chitarra e pianoforte aperti ad adulti e non solo. Per i più creativi, grazie ai percorsi di Pittura, Mosaico, Taglio e cucito, Cake design, Decoupage e molto altro, ci sarà la possibilità di mettersi in gioco in laboratori di pratica e produzione artistica. Altra novità, i corsi di marketing e di amministrazione di condominio, molto utile quest’ultimo, considerando le riforme intervenute nella normativa che regolamenta il
settore. L’attenzione al corpo e allo spirito si ritrova nella sezione “Salute e benessere”, dove chiunque può avvicinarsi e conoscere pratiche o discipline che ci fanno tornare in contatto con la natura e con il nostro io, anche per provare a gestire al meglio momenti di stress e di malessere fisico o psichico. Un catalogo ampio, dunque, che dà la possibilità di costruire un percorso individuale adatto alle esigenze di ognuno. L’alternanza tra moduli in aula e momenti di lavoro individuale o di gruppo permette di conciliare la formazione con gli impegni lavorativi e familiari e di mettere sempre in pratica le competenze acquisite durante le lezioni. Per il catalogo dei corsi e per tutte le altre informazioni visitate il sito www.centrocultvp.com/luig.
Un tiburtino conquista Parigi L’artista di Tivoli Sandro Frinolli Puzzilli racconta della sua mostra fotografica esposta al Louvre di Claudia Crocchianti na mostra importante, per la carriera artistica del fotografo Frinolli che lo ha emozionato molto. Di questa esposizione che è avvenuta dal 7 al 9 giugno l’artista ne ha parlato in questa intervista. Le tue opere fotografiche hanno sempre avuto un grande successo; che emozione hai provato esponendo al Louvre? “Mentre scendevo sotto la famosa piramide di vetro, guardandomi intorno, ho pensato che, in mezzo a tanta celebrata e sapiente arte, avevano trovato posto le
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mie opere. E’ stata un’emozione forte, il coronamento di un percorso artistico e personale”. Ami la fotografia e il tuo genere è molto originale. Come è nata l’idea per realizzare questo modo di rappresentare? “Sì, amo la fotografia, ha sempre fatto parte della mia vita anche quando non immaginavo sarebbe diventata il mio mezzo espressivo principale e preferito. Se il mio genere è originale non lo so, non spetta a me dirlo, di sicuro è difficile pretendere di essere i pionieri in
un’espressione o in un genere artistico, indubbiamente mi impegno a fare quello che sento e mi piace, ma non ho la presunzione di sentire una benché minima paternità e unicità in quello che realizzo. Lo faccio seguendo il mio istinto artistico e gusto estetico, a volte i risultati ottenuti sono dei successi, altre volte meno, ma cerco di non lasciarmi condizionare dai giudizi degli altri, pur se illustri, preferisco proseguire a fotografare ciò che mi prende il cuore e mi diverte. Riferendomi alla tua domanda, com’è nata l’idea di realizzare questo
modo di rappresentare, credo sia maturata da sola nel tempo, inevitabilmente influenzata dalle precedenti esperienze vissute nei diversi generi fotografici ai quali mi sono dedicato e spero sia in continua evoluzione”. A chi ti ispiri? “Ho studiato e ammirato tanti autori famosi, beandomi delle loro opere, ma non credo di ispirarmi a qualcuno in particolare, anche se, forse inconsapevolmente, rimangono tracce in noi di ciò che abbiamo visto e, magari in parte, influenzano le nostre direzioni e scelte artistiche”. Quale tua opera ami di più, o che senti particolarmente tua? “Compito arduo sceglierne una sola, non credo di esserne capace. Riconosco però che alcune più di altre mi rappresentano, anche se col tempo le mie preferenze, inizialmente fortemente condizionate dalle segnalazioni degli esperti e gli addetti ai lavori, sono ora più libere da condizionamenti esterni e, quando posso, preferisco essere io a decidere cosa esporre nelle mostre alle quali vengo invitato. Un altro fattore che pesa sulla difficoltà di scegliere è dettato dal periodo, nel senso che spesso mi sento più vicino alle nuove realizzazioni, credo sia comune e, sognando di vederle applaudite come le precedenti, propendo con l’essere un pochino tifoso degli ultimi lavori. Nonostante queste premesse non posso però non citare ‘Urlo di ghiaccio’, senza ombra di dubbio è quella che più mi rappresenta e spesso la più segnalata”. Il pubblico? E qualcosa della tua esperienza a Parigi? “Il pubblico è stato quello delle grandi occasioni, numeroso, caloroso e competente. Parigi è una città impregnata d’arte e, nonostante la globalizzazione abbia portato le grandi capitali europee a somigliarsi un po’ tutte, in alcuni quartieri si respira ancora la caratteristica atmosfera bohemien che l’ha resa celebre. Indubbiamente esporre le proprie opere in una città del genere e soprattutto in un museo come il Louvre, è un’esperienza densa di significati sotto diversi profili”. A chi devi dire grazie per il tuo successo? “Successo è una parola grossa, sicuramente qualche riconoscimento è giunto col tempo e, pur restando sempre con i piedi ben piantati a terra, sono soddisfatto del percorso artistico intrapreso finora. Grazie lo dico a tutte le persone care che mi hanno supportato e sopportato”.
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La rinascita del calcio a Tivoli Presentata la Nuova Tivoli Calcio 1919. L’obiettivo è ridare una nuova squadra alla città e ai tifosi l calcio torna a far sognare i tiburtini? Tornerà la gloriosa Tivoli a riscaldare il cuore dei tifosi amarantoblu? E’ presto per dirlo ma dopo tanti anni di anonimato qualcosa si muove. Nulla a che vedere con i fasti della serie D e della serie C2 ma è già un primo passo. D’altronde, dopo gli anni d’oro (quelli culminati con la promozione in serie C2), la Tivoli 1919 è finita nelle mani di personaggi, tutt’altro che amanti del calcio tiburtino, che negli anni l’hanno fatta piombare nel sottobosco del calcio dilettantistico, per poi scomparire mestamente del tutto
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qualche anno fa, con l’indifferenza anche dei politici. E’ stata presentata, infatti, la Nuova Tivoli Calcio 1919. Dopo aver preso il titolo del Lottoria lo scorso 28 giugno, il nuovo sodalizio è sicuro del ripescaggio in Prima Categoria. Il presidente è Simone Solini, il vice Ettore Di Mambro, mentre il direttore generale è Marco Montagna. L’obiettivo, come si evince anche dallo stemma, è quello di far rivivere la storia della blasonata Tivoli Calcio 1919, attualmente ferma ma sempre presente nei cuori tiburtini. Per la panchina la scelta è caduta su Antonio Clementi con Franco Vereni come team manager e Gabriele Marra come direttore sportivo. A Giancarlo Ottembri il ruolo di collaboratore tecnico, Amato Caponera è il dirigente accompagnatore, Giovanni Tedesco il massaggiatore. Tanti volti storici del calcio amarantoblù, animati dalla sola volontà di far rinascere il calcio. Allenamenti e partite, la domenica in casa alle 15, si svolgeranno al Campo Ripoli. Il portiere Andrea Grossi, i di-
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fensori Andrea Giammaria e Alessio Di Florido, il centrocampista Luca Tavani e l’attaccante Bruno Novelli il primo asse portante della squadra. Attenzione anche agli attaccanti Marco Di Mambro e Marco Cossu, proveniente dal Montecelio in Eccellenza. Ma non sono escluse novità dal mercato, si sta facendo di tutto, infatti, per convincere l’esperto Italo Ronchetti a scendere in campo. “Partiamo con l’obiettivo di conquistare una salvezza tranquilla per poi proporci con maggiore attenzione all’occhio degli sportivi nella prossima stagione – dichiara
Le divise ufficiali. Foto tratte dalla pagina Facebook della Nuova Tivoli Calcio 1919
il direttore sportivo Marra che è passato dal tifo sugli spalti alla scrivania -. La Tivoli Calcio riscuote ancora un grande seguito, è stato il nostro grande amore e speriamo di coinvolgere la città in questo processo”. La Nuova Tivoli Calcio 1919 si sente già la prima squadra della città ed è pronta a dimostrarlo sul campo. Organigramma Presidente: Simone Solini Vice Presidente: Ettore Di Mambro Direttore Generale: Marco Montagna Team Manager/Addetto stampa: Franco Vareni Direttore Sportivo: Gabriele Marra Allenatore: Antonio Clementi Collaboratore tecnico: Maurizio Timperi e Giancarlo Ottembri Dirigente accompagnatore: Amato Caponera Massaggiatore: Giovanni Todesco
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In vino veritas Tempio di Bacco: qualità e bontà di…vini. Incontriamo l’enologo Luigi Tarola che ci parla della sua passione per i vini iamo con un esperto enologico, Luigi Tarola che dedica la sua passione verso i vini sfusi di grande qualità e per i suoi clienti li va a scegliere direttamente da chi li produce, ma Il Tempio di Bacco non è solo questo. Andiamo a scoprire le altre eccellenze. Come nasce la passione per i vini? “Nasce da un mio desiderio di sempre, partendo dalle mie precedenti esperienze lavorative come rappresentante e venditore di prodotti nel settore dell’alimentazione con la vo-
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glia di crescere, partecipando a fiere e serate eno-gastronomiche, a corsi per sommelier ed altre iniziative. Vista questa mia grande passione, ho avuto l’opportunità di inserirmi definitivamente in questo settore attraverso Il Tempio di Bacco, attività già esistente nel 2006, che ho rilevato nel 2009, ristrutturandola totalmente, apportando delle innovazioni, con la prevalente vendita di vini sfusi solo di alta qualità, non acquistandoli dai grossisti ma li scegliendoli direttamente dai produttori”.
Qualche novità? “Ad ogni stagione e ad ogni anno riesco a fornire sempre delle novità. Ad esempio nel 2012 sono stato il primo nella nostra zona a portare il vino Pecorino, direttamente dalla cantina Tollo di Chieti”. Da cosa nasce questo successo? “Nasce dall’apprezzamento da parte dei miei clienti per la qualità e la ricercatezza dei prodotti, distinguendomi soprattutto nel dare giornalmente con professionalità e ricercatezza dei veri e propri consigli
Un consiglio prima di salutarci? “Bere solo vini di qualità e moderazione unita all’intelligenza se dovete guidare un automobile”. In bocca al Bacco.
in base alle loro richieste ed esigenze. Dispongo di una vasta gamma di vini bianchi, rossi anche imbottigliati, assieme a distillati di primo ordine come grappe, limoncelli e amari tra cui il nostro Amaretto di Tivoli molto apprezzato anche come souvenir dai turisti che vengono a trovarci”. Come nascono le denominazioni vinicole? “Bella domanda questa. Molte persone non sanno che le denominazioni vinicole, alcuni vini sono famosi in tutto il mondo, nascono da storie, situazioni, luoghi e aneddoti. Ad esempio, il famoso Brunello di Montalcino, si chiama così, perché nelle grandi cantine di questa località, dopo aver effettuato la macinatura delle uve Sangiovese a bacca piccola (piccolo chicco) vengono messe ad imbrunire in botti di rovere nei tempi stabiliti dalle varie aziende vitivinicole, per tale motivo è nato il Brunello. Altro esempio, la cosiddetta Passerina ha assunto questa denominazione perché è un vino composto di uve con acini a forma di becco di passero oppure il famoso Morellino di Scansano con riferimento all’avvistamento molti anni fa in quelle zona di un cavallino morello da cui il vino prese questa denominazione”. Luigi, quali sono i vini più richiesti? “Attualmente, il vino Pecorino delle terre chi Chieti, il rosso dolce di Olevano Romano, il rosso Syrah di Sicilia, il Primitivo di Puglia, il Cesanese di Olevano Romano, la Passerina. Al di là di questo vorrei aggiungere che l’importanza di ogni vino è data anche dalla cultura enologica e soprattutto dal turismo enologico che si è sviluppato ma solo in alcune regioni italiane che ne fanno un vanto in tutto il mondo mentre in altre come la nostra siamo ancora molto indietro”. Cosa stai preparando per la nuova stagione? “Il Tempio di Bacco sta preparando piacevolissime novità, sia per i clienti che già lo conoscono, sia per i nuovi che saranno i benvenuti, in particolare per le prossime festività natalizie, ad esempio delle bottiglie di bianco e rosso di Conegliano Veneto dedicate e personalizzate alle squadre italiane di Serie A, un simpatico regalo per tifose e tifosi”.
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Il Benessere Alcalino, ora! Educazione al mangiare e al bere sano per migliorare la propria salute. Dopo l’estate riparte la stagione dei buoni propositi estate, si sa, è la stagione nella quale ci si lascia andare. E’ così anche a tavola, con il rischio di aver assunto una quantità notevole di cibi acidi, che vanno ad incrementare lo stato di acidità del nostro corpo, esponendolo al rischio di malattie e ad uno stato di forma approssimativo. Per chi ancora non lo sapesse, è attiva un’associazione (Associazione Benessere Alcalino) che ha come obiettivo quello di educare la gente verso una sana alimentazione, partendo dall’assunzione regolare e quotidiana dell’acqua alcalina, ionizzata ed energizzata, utile per combattere lo stato di acidità del nostro corpo, donandogli vigore ed energia. Associazione Benessere Alcalino Via Ciro Menotti, 20 - Villanova di Guidonia (Tel. 0774.554670) Piazza S. Croce, 16 - Tivoli (Tel. 0774.331924) www.associazionebenesserealcalino.it
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Dottor Luciano Veccia dentista a Tivoli da 27 anni La filosofia del suo studio dentistico è quella di andare incontro alle esigenze di tutti i pazienti, dagli orari alle disponibilità economiche di Paolo Paolacci a sempre uno spirito altruista e costanza per raggiungere ogni traguardo: prima gli studi, poi la laurea, poi l’apertura di uno studio. Andiamo a conoscere meglio il dottor Luciano Veccia Dottor Veccia, da quanto tempo ha aperto lo studio dentistico a Tivoli? “Mi sono laureato in Medicina e Chirurgia nel 1982 e sono specialista dal 1986 prima come otorino e poi come odontoiatra. Ho aperto come libero professionista il mio studio medico dentistico nel 1986 a vicolo S. Croce, in centro a Tivoli”. Ci parli da dove è partito e di come è arrivato a questa professione. “Già a 14 anni frequentavo la sede della Croce Rossa Italiana a Piazza delle Erbe. Come pioniere della CRI tra le altre mansioni c'era quella di ricoprire dei turni nel pronto soccorso dell'ospedale di Tivoli. Da allora ho sentito la propensione per le attività rivolte al prossimo. Lo stesso atteggiamento lo avevo come scout, dove la mia prima specialità fu quella di ambulanziere. Durante gli studi universitari di medicina tenevo un corso per gli scouts di primo soccorso”. Qualcosa quindi già presente nel DNA potremmo dire. “Mi è sempre piaciuto insegnare agli altri cosa fare in caso di urgenza. Mentre studiavo medicina ho scoperto l'attitudine ad una attività manuale per operare su piccole parti del corpo umano: i denti e la bocca. Potendo frequentare lo studio del mio insegnante e maestro ho conseguito l'abilità e la sicurezza in tutte le discipline odontoiatriche. Già nel 1989 eseguivo tecniche di implantologia
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presso il mio studio”. Quante persone lavorano nello studio e come siete organizzati? “L'attuale studio dentistico è organizzato in modo ergonomico: una segretaria, due infermiere, un’igienista e un collega ortodontista in maniera tale che vengano coperti tutti i campi
che riguardano la bocca dalla diagnosi alla terapia. Due validi odontotecnici collaborano per la protesi fissa e mobile”. E per l’estetica? “Una parte rilevante è rivolta all'estetica dentale con l'ausilio di ortodonzia invisibile (invisaligne),
sbiancamento e faccette in ceramica”. Lo studio risente della situazione economica attuale? State pensando a qualche iniziativa in particolare per i pazienti? “Per il trattamento economico lo studio ha sempre ricercato l'incontro con le esigenze del paziente: abbassando le tariffe e dilazionando i pagamenti, senza abbassare la qualità dei materiali e delle prestazioni. Particolare riguardo ai pensionati e ai monoreddito. Sono stati aumentati i tempi di apertura dello studio con orario continuato all'ora di pranzo e apertura il sabato mattina”. La sua relazione con Tivoli, il suo ambiente, le sue abitudini... “Non sono nativo di Tivoli ma è come se lo fossi. Qui ero all'età di quattro anni e qui sono cresciuto, qui ho studiato, qui ho i miei amici, pazienti e hobbies. Il mio tempo libero lo dedico alle attività sportive. Sono istruttore di spinning e nordic walking”.
Vuol dire molti impegni fisici quindi. “Amo uscire in bici sus strada e in mountain bike. Frequento la palestra Fitness Tivoli da decenni. Pratico lo sci alpino e di fondo, le ciaspolate, il trekking, correre e la subacquea. Raccomando a tutte le età il nordik walking perchè è un'attività sportiva non prestativa. E' posturale con particolare attenzione e benefici per la colonna vertebrale. Si bruciano i grassi e si fa in gruppo per cui risulta associativa e benefica alla psiche”. Ha delle convenzioni con altre organizzazioni locali? Lo studio è convensionato con molti enti e assicurazioni: Cassa edile, Fasi, F i s d e , Cral ospedale. Tra le assicurazioni: Previ-
medical, Unisalute e Banco posta. Si può pagare con carte di credito Bancomat e Visa”. Un'idea realizzabile per Tivoli e un sogno in cui credere per il futuro? “Un sogno per Tivoli è quello di vederla risorgere dall'attuale degrado e abbandono: magari vedere realizzate piste ciclabili, aiuole ben curate, strade pulite e senza buche; parcheggi comodi e un centro storico valorizzato con un turismo che torni ad essere protagonista anche per creare posti di lavoro per i giovani”.
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Ritorno al... passato In Italia si torna alle rate, soprattutto con l’”Esattoria” A cura del dott. Livio Anastasi a crisi di liquidità, che attanaglia l’Italia, ha contribuito al ritorno ad usi e costumi del passato, e precisamente degli anni ‘50. In quegli anni ci fu una ripresa economica con aumento dei consumi, ma, non potendo acquistare beni e servizi in contanti, venivano concessi dai venditori ampie dilazioni. Fu quello il periodo di maggior diffusione della “cambiale”, quale titolo rappresentativo del credito vantato. Stessa situazione ai giorni nostri, la mancanza di liquidità, unita alla sempre maggiore indisponibilità delle banche a concedere credito, fa sì che coloro che intendono vendere, ovvero recuperare il proprio credito, devono essere pronti a concedere dilazioni di pagamento. E lo Stato non fa certo eccezione. L’Amministrazione finanziaria in precedenza aveva intrapreso tutt’altra strada, legittimando azioni di recupero forzoso del credito, che contribuivano soltanto a dare il colpo di grazia al contribuente in difficoltà. Oggi invece sembra esserci un’inversione di tendenza. Visti i pessimi risultati ottenuti in passato con l’uso della forza, lo Stato sta cercando di mettere in atto misure che possano aiutare il debitore, già in notevole difficoltà, a rientrare del debito, limitando le azioni di recupero ed aumentando le possibilità di rateizzo. Ecco quindi che il debito minimo per rendere ammissibile un azione coattiva, quale l’espropriazione immobiliare, è salito da euro 20.000,00 ad euro 120.000,00. E, per procedere, è anche necessario che sia iscritta l'ipoteca esattoriale e che siano decorsi almeno sei mesi, nei quali il contribuente non abbia onorato il debito. Non può essere pignorata la casa di abitazione del contribuente, a condizione che l'immobile da pignorare sia l'unico di proprietà del debitore, che questi vi risieda anagraficamente e che non risulti accatastato nelle categorie A/8 e A/9, ossia immobili di lusso, ville, castelli e palazzi storici. Mentre, dal punto di vista della dilazione, le somme iscritte a ruolo oppure derivanti da avvisi di accertamento "esecutivi", se prima potevano essere rateizzati fino ad un massimo di 72 rate mensili, oggi possono essere spalmati in un periodo mas-
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simo di 120 mesi. Anche se, al momento della richiesta, il contribuente deve avere delle precise condizioni. La prima è la sussistenza di una grave difficoltà finanziaria legata all'attuale fase di congiuntura economica. La seconda è che deve essere accertata l'impossibilità ad assolvere il debito secondo il piano di dilazione ordinario (massimo 72 rate mensili). La terza ed ultima è la valutazione circa la solvibilità in relazione al piano concedibile. Soltanto se il contribuente decade dal piano di dilazione accordato, l'intero debito sarà richiesto anche coattivamente (ovvero mediante azioni di recupero forzoso, ad.es. l’espropriazione) e non potrà più essere oggetto di rateazione. Anche se, la decadenza, ricorre quando non vengono pagate otto rate, anche non consecutive, del piano. Si evidenzia infine che rimangono possibili per l’agente della riscossione tre azioni coattive per il recupero del credito, anche se limitate: il fermo dei beni mobili registrati; il pignoramento presso terzi, che si concretizza nell'ordinare al terzo (debitore del debitore pignorato) di versare le somme direttamente nelle mani del creditore; il pignoramento dei salari e degli stipendi. Quest’ultima categoria può essere messa in atto soltanto nel limite di un quinto di salari e stipendi non superiori a 5.000,00 Euro, di un settimo di quelli compresi tra 2.500,00 e 5.000,00 Euro e di un decimo di quelli che non arrivano a 2.500,00 Euro. Potrebbe essere quindi dimostrato che lo “stato creditore”, quando teme di non rientrare di quanto dovuto, diventa ragionevole, ponendo il “contribuente debitore” nelle migliori condizioni per ottemperare anche con lunghe dilazioni di pagamento. E chi ci dice che, in un prossimo futuro, i nostri governanti non arriveranno a porre in essere misure e provvedimenti che ci possano aiutare a vivere più a lungo, magari soltanto per concederci sempre maggiori dilazioni? … Quindi, se abbiamo qualche debito, non disperiamo, rateizziamo, paghiamo le rate, … nell’attesa della legge sull’”elisir di lunga vita”.
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La competenza alla base di tutto Interpretare le aspettative del cliente La persona al centro dell’attenzione Il rispetto della natura La scelta del consiglio I NOSTRI SERVIZI NOSTRI SE RVIZI AUTOANALISI DEL SANGUE t GLICEMIA COLESTEROLO t TRIGLICERIDI t HDL t LDL t INR EMOGLOBINA GLICOSILATA t ESAME URINE FORNITURE A.S.L. E I.N.A.I.L MISURAZIONE DELLA PRESSIONE MISURAZIONE GRATUITA DELL’UDITO
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