Tivoli City febbraio 2014

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TIVOLI city Anno III n. 16 - Febbraio 2014 - Copia Omaggio

Periodico di informazione, attualità, cultura e tempo libero

C’era una volta il grande Carnevale tiburtino La passione per la politica di Manuela Chioccia Salvatore Ravagnoli e il sogno della Città Termale Alessandro Di Carlo a Ridere con Gusto alla Stazione



EDITORIALE

Non è colpa delle nuvole di Alessandro Cerreoni

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a solita storia. Si scatena il temporale e le strade tiburtine diventano un disastro. Buche, voragini, asfalto divelto. Roba da Paesi del Terzo Mondo. Quello che è accaduto a cavallo tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio mette in evidenza la scarsa manutenzione che nel tempo si è fatta sulle strade di Tivoli. I cittadini-contribuenti meriterebbero ben altri risultati e pretendono che i propri denari vengano spesi nel migliore dei modi. Non si può dare ogni volta la colpa alle cattive condizioni atmosferiche. Nel Nord Europa, i temporali nel periodo autunnale ed invernale sono all’ordine del giorno, eppure le strade si mantengono in piena “salute”. Un’altra nota dolente che caratterizza questo febbraio riguarda il Carnevale tiburtino, o meglio quello che è rimasto di un appuntamento tradizionale. Il Comune ha emanato il bando praticamente a gennaio, troppo tardi per abbozzare un programma consono. Dopo la triste fine della Sagra del Pizzutello, ecco un altro evento che subisce un triste epilogo. La tradizione è un qualcosa che non andrebbe persa per nessuna ragione. E’ quella che lega il passato, con il presente e il futuro. Non ci potrà essere una crescita se non difendiamo ciò che ci appartiene da sempre. Tivoli non può e non deve trasformarsi in una periferia-dormitorio metropolitana. Non può per la sua gloriosa storia millenaria. A buon intenditor... Se volete contattare la redazione di Tivoli City, dare suggerimenti, proporre idee, inviare lettere e comunicati, chiedere informazioni pubblicitarie, chiamate i numeri: 327.1756829 327.1757148 - E-mail: tivolicity@puntoacapo.org

Tivoli City N.16 Supplemento al n. 2/2014 di GP Magazine (Reg.Trib. 421/2000)

Editore: Punto a Capo Srl Direttore: Alessandro Cerreoni Responsabile Commerciale: Claudio Testi (327.1756829) Hanno collaborato: Marina Marini, Paolo Paolacci, Claudia Crocchianti Redazione: Via V. Pacifici, 20 - 00019 Tivoli (RM) E-mail: tivolicity@puntoacapo.org Stampa: Fotolito Moggio - Strada Galli 5 - Villa Adriana (RM) Chiuso in redazione: Il 5/02/14 - Copie distribuite: 10.000

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FOCUS

Quanta strada da fare Se non organizziamo la ricettività di Tivoli, la lasceremo essere una città da "vedi e fuggi" , togliendo soprattutto la grande opportunità di avere visitatori in gran numero di Paolo Paolacci

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tiamo entrando in una consapevolezza sempre più pressante di quello che ci accade intorno e quello che abbiamo dentro. Lo sentiamo, lo vediamo, lo scopriamo ogni giorno come se fosse un segreto di Pulcinella... Se non organizziamo il traffico, ci sarà la coda di macchine; se non puliamo la città resteremo sporcati agli occhi dei turisti e vanificheremo anche il piccolo sforzo che cerchiamo di fare; se non organizziamo la ricettività di Tivoli, la lasceremo essere una città da "vedi e fuggi" , togliendo soprattutto la grande opportunità di avere visitatori in gran numero, e poco, molto poco, dei loro sentimenti e dei loro soldi. Possiamo continuare a dire che la parte vecchia è una risorsa, che deve essere un' attrazione (carina la mostra fotografica del Rione San Paolo) ma poi facciamo poco o non partecipiamo attorno a quello che si muove. Perché? Perché chi ne ha le competenze non risponde di quello che non fa. Abbiamo rischiato e forse di fatto si è trasformato il pubblico in privato e il privato reso pubblico, con lo sciagurato ritorno al niente, alla sovrapposizione di incarichi e solo per apparire e non per fare, mimetizzandosi ad arte. La politica ne è l'esempio lampante, accecante direi. Come si può essere assessore per esempio della mobilità e non avere misurato la lentezza del traffico, l'inquinamento urbano e poi misurarsi alla fine del mandato con i risultati ottenuti? Perché un bilancio di una amministrazione non viene certificato da numeri oggettivi e verificato con il valore dell'intransigenza, della serietà e della trasparenza? Ormai questa consapevolezza porta alla volontà: come cittadino (la parola mi porta alla mente Cesare Tomei e Lino Piervenanzi, indimenticati direttori de "Il Cittadino") voglio conoscere, sapere quello che accade nella stanza dei bottoni e bottoncini; voglio conoscere le asole in cui passano e chi le allarga e chi le chiude. Il patrimonio pubblico è di tutti e chi viene chiamato ad amministrarlo deve saperlo e rispettarlo verso tutti: e qui abbiamo decisamente molta strada da fare...

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Però il passaggio dopo la volontà è quello della pretesa che le cose siano chiare e trasparenti. Il nuovo che avanza è giusto solo se è chiaro e trasparente come alcuni politici e movimenti nazionali, che stanno intraprendendo quella strada mentre il vecchio modo di fare sente di essere in pericolo e cerca di azzoppare ogni cambiamento, cerca di far sentire importante ogni vecchio privilegio come una valore... Possiamo vedere con chiarezza il periodo storico che attraversiamo? La ripresa che finalmente sembra ci sfiorierà in questo anno, dovrebbe servire proprio per cambiare verso alle nostre intenzioni e misurarle con semplicità proprio per renderle efficienti. Però forse dobbiamo pure noi entrare in una consapevolezza, volontà e pretesa individuale: se non cresciamo individualmente, non avremo le stesse idee verso il valore del pubblico ma solo le nostre necessità egoistiche. Se per esempio, abbiamo capito che studiare serve, facciamolo, e se lo facciamo sosteniamo i nostri sacrifici e capiremo quelli degli altri che lo fanno per gli stessi identici nostri motivi. Per cultura s'intende tutto quello che occorre all'uomo per crescere come individuo: il resto è accademia, è bravura fine a se stessa. Contaminiamo la nostra consapevolezza, la nostra volontà e la nostra pretesa perché c'è ancora molta strada da fare. Però è facile, basta voler camminare.


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ATTUALITÀ

Storie di straordinaria e divertente follia Qualche settimana fa, sul tratto della Tiburtina che collega Tivoli a Villa Adriana, sono comparsi cartelli per segnalare l’obbligo di avere le catene da neve a bordo

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torie di straordinaria follia nel tiburtino. Può accadere che a 238 metri (slm ndr) una valanga scenda giù dalla collina per fare strike di macchine. Siamo riusciti a rintracciare una delle “vittime” dell’episodio folkloristico per farci raccontare la sua esperienza. Signor Giampierubaldo, si sarebbe mai aspettato un evento simile? Può raccontarci l’accaduto? “Sinceramente non ci avrei scommesso nemmeno 100 lire. Mai visto nulla del genere nella mia 50ennale carriera da tiburtino. Viaggiavo tranquillamente in direzione Tivoli verso mezzogiorno quando un’incredibile valanga è sbucata all’improvviso da Le Piagge. Ha distrutto il guardrail e non ho fatto in tempo a frenare che sono stato travolto. Mai vista così tanta neve, tutta in-

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sieme, e proprio sulla mia macchina!” Straordinario. Ma poi? Quanto hanno impiegato i soccorsi ad arrivare? “Poi sono arrivati i vigili urbani di Tivoli, Polizia, Carabinieri. Tutti insieme e così velocemente che non ho avuto nemmeno il tempo di imprecare. Mi aspettavo un’operazione di salvataggio, che mi portassero fuori dall’abitacolo. Invece hanno spalato via tanta neve quanta ne bastava per bussarmi al finestrino e, invece di salvarmi da quell’inferno, mi hanno chiesto i documenti e se avessi le catene a bordo. Ma come le catene, mi son chiesto. Ebbene sì, le catene. Mi hanno spiegato che secondo calcoli elaborati da astrofisici, filosofi e vigili urbani, Tivoli rientra tra i paesi di montagna, per cui è necessario portare le catene a bordo, come “adeguatamente” segnalato dai cartelli**. Ovviamente gli ho risposto di non averle, e dopo avermi fatto una multa pari alla tredicesima del mio stipendio (che ancora deve arrivare), mi hanno lasciato lì, solo e in mezzo alla neve”. Morale della favola? Porta sempre con te le catene a bordo! Non sia mai che a Tivoli arrivi una valanga! * Qualsiasi riferimenti a fatti, cose o persone realmente esistenti è puramente casuale. ** Venerdì 24 Gennaio sono davvero comparsi cartelli di “obbligo catene a bordo dal 15 Novembre al 15 Aprile”. Oggi Lunedì 27 Gennaio sono stati fatti dei “posti di blocco” per verificare la presenza di catene a bordo dei veicoli. Ci chiediamo se la situazione sembri paradossale anche ai responsabili di questo “scherzetto”. (Fonte: www.tivoliliberatutti.it - articolo di Marco Altamura)


Non sono “saldi” di gioia L’andamento delle vendite scontate non è andato come si sperava, parola di commercianti di Claudia Crocchianti

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saldi invernali a Tivoli non sono stati positivi e al massimo sono rimasti fermi ai risultati dell'anno scorso. A proposito di ciò abbiamo contattato alcuni commercianti tiburtini. Antonella del negozio Carpisa: "Riguardo i saldi devo dire che vi è un andamento tranquillo, ma noi stiamo cercando di venire incontro con sconti del 50 per cento. Tuttavia abbiamo già fatto delle promozioni all'inizio dell'anno. Credo che bisogna essere positivi e non abbattersi mai”. Roberta del negozio Under Color Benetton intimo: "All'inizio andava come l'anno scorso, ora i clienti stanno aspettando ancora di più il ribasso dei prezzi. Devo dire che la crisi si fa sentire soprattutto nel nostro settore". Annarita del negozio Segñorita: "I saldi non stanno andando bene, la crisi si fa sentire ma limitarci è anche il degrado in cui versa la città, basti pensare che mancano i parcheggi". Massimiliano del negozio Palatina calzature: "Gli acquisti

sono in calo rispetto all'anno scorso. La crisi e le tasse ci massacrano sempre più”. Gabriele del negozio Spazio Masotti: "Quest'anno non si è sentita aria di saldi, la gente guarda le vetrine ma non compra. Le tasse ci affondano anche perché le hanno messe in periodi di festa. Dobbiamo essere bravi noi a trovare una chiave giusta per accogliere i clienti e smuovere così la situazione”. Gianluigi del negozio Garberini: "I saldi stanno andando lentamente, le vendite promozionali hanno limitato la vendita dei saldi. La situazione è negativa e confidiamo in una stagione migliore”.

Avviso di Pubblicità Elettorale Tivoli City comunica che intende pubblicare sul proprio giornale messaggi elettorali a pagamento per le ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2014 (Legge n. 28/2000 “legge della par condicio”) in conformità delle norme emanate dalla Agcom (http://www.agcom.it/default.aspx?DocID=5982). Gli spazi di propaganda elettorale saranno offerti a tutti i partiti, a tutte le liste e a tutti i singoli candidati che ne facciano richiesta; Le prenotazioni e la consegna del materiale sarà possibile in qualunque giorno fino a due giorni prima della messa in stampa del giornale. Per prendere visione delle tariffe dei banner e degli altri spazi nella testata (uguali per tutti i committenti), per richieste di informazioni e di pubblicazione di messaggi di propaganda elettorale a pagamento è necessario contattare la redazione via e-mail tivolicity@puntoacapo.org oppure telefonicamente al numero 327.1756829

Presso la redazione di Tivoli City è depositato l’apposito regolamento con le relative tariffe a disposizione di tutti gli interessati

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ATTUALITÀ

C’era una volta il grande Carnevale tiburtino... Il Carnevale tra polemiche e tradizione: la festa “s’ha da fare o non s’ha da fare”? L’opinione di Andrea Napoleoni su questa edizione 2014 in tono minore di Marina Marini

Un’immagine storica del Carnevale di Tivoli

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e esiste una festa in cui i tiburtini si sono sempre ritenuti tra i migliori organizzatori, questa è il Carnevale. Dal dopoguerra, la tradizionale sfilata dei carri allegorici ha fatto di questa manifestazione il fiore all’occhiello della città. Cittadini dotati di memoria storica raccontano come negli anni Sessanta le strade si riempissero di persone come fiumi in piena per il passaggio dei suddetti carri, quando ancora non sfilavano i gruppi mascherati. Indescrivibile la partecipazione dei ragazzi, sempre attiva ed entusiasta nel collaborare con i vari “rioni” per realizzare queste mirabolanti strutture. Qualcosa è cambiato. E’ ovvio. Si sente nell’aria. Non solo per le nuove gene-

Andrea Napoleoni

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razioni che sembrano più attratte dal “dolcetto o scherzetto” americano invece che dai nostri “Saturnalia” (il carnevale ha antichissime origini romane), ma anche per l’amministrazione comunale che non investe sugli eventi culturali. Abbiamo incontrato Andrea Napoleoni, esponente del gruppo “Io progetto Tivoli”, il quale ci ha illustrato la situazione attuale in vista di quella che dovrebbe essere l’edizione 2014 della festa. Un commento sull'importanza storica del carnevale di Tivoli? “Rappresenta

una delle più importanti manifestazioni carnascialesche del CentroItalia tanto da essere inserita nello Statuto Comunale tra le tradizioni da salvaguardare”. Perché sembra essere una festa meno sentita soprattutto tra i giovani? “Perché oggi i giovani hanno molte altre distrazioni. Nella mia gioventù il Carnevale era un momento molto atteso e ricco di emozioni durante il quale fare comunità e nuove amicizie. Oggi è molto più semplice trovare nuove amicizie, basta aprire un profilo su FB, ma sono rapporti meno genuini e pur sempre virtuali”. Qual è l'impegno del Comune all'interno della manifestazione? “Il Comune dovrebbe assicurare quanto meno la massima collaborazione e favorire la realizzazione dell’evento con un contributo economico! Negli ultimi anni invece hanno fatto di tutto per ostacolarne la buona riuscita.


al turismo ed allo sviluppo”. Cosa pensi della gestione del Carnevale 2014? Suggerimenti e spunti di riflessione? “L’Amministrazione comunale ha pubblicato un bando per affidare la gestione del carnevale proprio all’ultimo, a gennaio. E’ follia pura. Impossibile per chiunque pensare di organizzare un evento così complesso in pochi giorni. Segno chiaro di sciatteria amministrativa. Per il futuro auspico un coinvolgimento corale di tutti i comitati di quartiere e di tutti i volontari che hanno fino ad oggi dato il loro contributo superando. La nuova ammi-

nistrazione dovrà lavorare al Carnevale tutto l’anno, non solo gli ultimi due o tre mesi!”.

Una sfilata delle edizioni passate

L’Amministrazione comunale dovrebbe premiare tutti quelli che hanno finora tenuto in piedi questa tradizione invece sembra trattarli con indifferenza”. Voci di corridoio affermano che le sfilate dei carri allegorici non si faranno. Cosa ne pensi? “Penso che sia un grave danno per l’economia della Città. Se ben fatto il carnevale di Tivoli è in grado di attrarre decine di migliaia di persone provenienti da Roma e dal Nord-est. Purtroppo è già accaduto con la Sagra del Pizzutello. Invece di risparmiare sulle spese improduttive, si tagliano le risorse destinate

E’ un Carnevale piccolo ma meglio di niente Niente carri allegorici come da tradizione ma il “misero” programma prevede la sfilata di gruppi mascherati domenica 23 febbraio e martedì 4 marzo

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alviamo il Carnvale di Tivoli! Si farà anche se in tono molto ridotto. Il Comitato spontaneo interassociativo tiburtino “Salviamo il Carnevale”, convocato su iniziativa del Cenacolo degli Ardenti, nel terzo incontro tenutosi il 3 febbraio, ha trovato una unanime condivisione per svolgere due sfilate di gruppi mascherati e folcloristici domenica 23 febbraio e martedì 4 marzo con un solo e unico gruppo mascherato. La scelta del vestito è libera: ognuno sceglie la maschera che vuole. Il percorso sarà per tutto il centro storico (con partenza da piazza Rivarola alle ore 14.30) fino a Piazza Garibaldi, con soste nelle principali Piazze, accompagnati dalla musica delle Tamburellare. Il comitato si riserva di diffondere a rioni, scuole e altre associazioni l’invito a partecipare a dette sfilate, di presentare dettagliata comunicazione al Comune di Tivoli e alle Forze dell’Ordine per le conseguenti azioni di competenza e nel contempo auspica fortemente che il Comune di Tivoli e la futura Amministrazione vogliano salvaguardare e sostenere, anche economicamente, tutte le importanti tradizioni e feste cittadine (sia nel centro città che nei rioni e quartieri periferici) come il Carnevale, la Sagra del Pizzutello, le varie Feste Religiose, ecc., elevandone la qualità, favorendo l’occupazione e il turismo e, soprattutto, permettendo agli organizzatori potenziali di poter progettare e operare per tempo. Le associazioni che hanno aderito sono: il Cenacolo degli Ardenti, Comitato Centrale Festeggiamenti Ti-

burtino, l’ associazione per le Tradizioni Tiburtine “Le Tamburellare Tiburtine”, il gruppo “Balli di gruppo e zumba - Duomo”, l’associazione Culturale “Fenix Tibur”, l’associazione di Promozione Sociale “Passioni in Movimento” e l’associazione “Carnevale di Tivoli”. Questa la dichiarazione del presidente dell’associazione Carnevale di Tivoli, Delio Petrini: “Pur mantenendo il punto fermo, l’associazione ha deciso di sostenere un’iniziativa spontanea di associazioni e cittadini per non spegnere la fiammella del carnevale”.

Una sfilata delle edizioni passate

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ATTUALITÀ

Manuela Chioccia: La politica è la mia passione Imprenditrice, mamma e donna impegnata in politica, Manuela guarda al futuro di Tivoli esponendo le sue idee riguardo il corretto funzionamento della macchina comunale di Claudio Testi

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anuela Chioccia imprenditrice e donna di grande classe e sensibilità, come e quando è nata la passione per quello che fa? “La politica mi ha sempre appassionata. Viviamo in una società complessa, in comunità organizzate, e l’attività politica, la proposta di idee, di progetti politici frutto di analisi, di confronto, di studio, è lo strumento per la crescita sociale, economica e civile ai vari livelli, locale o nazionale. Ho sempre seguito l’attività politica, le decisioni della classe dirigente e delle istituzioni. Perché le scelte fatte da chi ci governa, riguardano tutti noi, e non bisogna mai dare deleghe in bianco o accettare passivamente per semplice affiliazione di corrente partitica o per conoscenza del potente di turno. Allo stesso modo, è troppo facile lamentarsi e basta. Se c’è una cosa che detesto è la superficialità, il qualunquismo. Bisogna approfondire, scavare, individuare le responsabilità, sempre con curiosità, con voglia di conoscere, sforzandosi di avere capacità di analisi critica libera da pregiudizi o tesi precostituite ma aperta al nuovo, al confronto, alla comprensione di chi la pensa in modo diverso da noi o propone progetti alternativi. Ecco, questa curiosità per la politica, intesa nella sua accezione migliore, di buona politica, l’ho sempre avuta”. Come riesce a conciliare nella sua vita i suoi importanti e molteplici ruoli di donna, come madre e nella famiglia, come imprendi-

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trice e la sua “mission” politica? “Beh, non è stato neanche difficile, in fondo si tratta di tre aspetti diversi della mia vita e se mi guardo intorno, in molti riescono a conciliare, com’è giusto che sia, la famiglia, il lavoro e l’impegno politico. Il mio ruolo di donna e madre mi riesce, ovviamente, piuttosto naturale. Guai a trascurare gli affetti più

profondi, la famiglia, i figli, per pura ambizione personale. Per quello che dicevo prima, non ho mai inteso la politica come professione, come lavoro, piuttosto come passione, dedizione per cambiare, per dare il mio contributo positivo al miglioramento, nei limiti delle responsabilità avute, della società. Ma proprio perché non ritengo la poli-


tica un lavoro, una professione, non ho mai trascurato la mia attività professionale, che certo ha avuto una parte importante, anche se non fondamentale, nella mia vita. Per il futuro vediamo come evolveranno le cose, di sicuro mi piace portare a termine e nel migliore dei modi gli impegni presi e non deludere la fiducia ricevuta”. Come pensa debba essere una città come Tivoli per essere vivibile a dimensione umana? “In primo luogo è fondamentale riavviare la macchina comunale, recuperare efficienza organizzativa, efficacia amministrativa, capacità progettuale. Sono sempre stata convinta che non sia sufficiente un bravo sindaco e una Giunta competente per far marciare l’amministrazione comunale. Accanto agli organi politico-istituzionali, occorre una struttura amministrativa in grado di tradurre in provvedimenti le decisioni prese dal sindaco, dal Consiglio e dalla Giunta. Un Comune debole favorisce gli interessi particolari, l’arbitrio. E inevitabilmente la città scivola verso la decadenza, come è accaduto nei due anni di Amministrazione Gallotti con il centrodestra al governo locale. Con una macchina comunale strutturata, autorevole, imparziale, i cittadini riacquistano fiducia verso l’istituzione, la rispettano, e sono i primi a impegnarsi per la loro città. E’ l’intera classe dirigente che deve dare il buon esempio e d’altra parte per fare un bel concerto non basta un bravo direttore, ma tutta l’orchestra deve seguire le indicazioni del maestro. Fatta questa premessa fondamentale, per migliorare la qualità della vita nella nostra città credo si debba intervenire su quattro direttrici: decisioni immediate e concrete per il decoro urbano e nuovi investimenti per progetti di riqualificazione infrastrutturale; politiche di sostegno allo sviluppo e alla creazione di nuovi posti di lavoro, avendo la consapevolezza che non partiamo da zero ma da una città con enormi potenzialità nel settore commerciale, turistico e dei servizi;

welfare e concrete azioni di contrasto al disagio sociale, purtroppo aumentato in seguito all’inazione dell’ex Amministrazione di centrodestra e alla crisi economica; scelte coraggiose per migliorare la mobilità intercomunale e con Roma, coinvolgendo gli altri attori istituzionali, i comuni limitrofi, la Capitale, la Regione Lazio, dove abbiamo la fortuna di poter contare sulle capacità e l’esperienza del Presidente Nicola Zingaretti e del Capogruppo del Partito Democratico Marco Vincenzi”. Perché i cittadini stanno sempre di più perdendo fiducia nei politici e interesse nei confronti della politica? “Perché non sono state date le risposte attese. Di fronte ad una crisi devastante, economica ma anche sociale e morale l’unica risposta concreta è stata quella di rimettere in ordine i conti pubblici con scelte politiche di tagli e nuove tasse che hanno impoverito il ceto medio, evitando però di incidere con il necessario rigore sulle cause strutturali: la lotta alle ingiustizie, la ridistribuzione dei redditi e della ricchezza verso la classe media e dei più deboli, il bisogno di liberare la società da tutti i vincoli, i lacci, i lacciuoli, i gruppi di pressione, le lobby soffocanti che hanno impedito il pieno dispiego delle energie sane del nostro Paese e alimentato le ingiustizie. Anche la tensione morale verso una società più giusta, a mio giudizio, ha segnato una battuta d’arre-

sto, non si sono intraviste scelte radicali per combattere con forza il malaffare, gli illeciti, le sperequazioni. A livello locale, poi, noi tiburtini abbiamo pagato a caro prezzo tre anni di amministrazione di centrodestra inconcludente”. Quale è la prima cosa che pensa quando si sveglia e l’ultima quando va a dormire? “Francamente non ho un pensiero fisso che mi ossessiona e questa la considero una bella fortuna. Come, immagino, facciano gran parte delle persone, diciamo che in generale quando mi sveglio inizio a programmare l’organizzazione della giornata per riuscire a ottimizzare il tempo e sbrigare i vari impegni e quando vado a dormire a volte faccio un bilancio, forse è più giusto dire delle riflessioni, su quello che mi è capitato durante il giorno”. Cosa si aspetta e cosa chiede al futuro? Una società più giusta, in grado di soddisfare le aspettative, i sogni, gli obiettivi delle persone. Una società dove prevalga l’ottimismo, la voglia di fare, l’intraprendenza, la fiducia verso se stessi e verso gli altri, il rispetto nei confronti delle persone e delle istituzioni. Ma questo richiede l’impegno quotidiano di tutti noi, dobbiamo concorrere in prima persona a costruire il nostro futuro, ciascuno nel proprio ambito e saper riconoscere ciò che è bene e ciò che ostacola la crescita sociale, civile e economica della nostra società”.

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ATTUALITÀ Vive a Tivoli Terme e si batte affinché il suo territorio venga valorizzato come è giusto che sia. Commercio, turismo e trasformazione della viabilità sono i punti fermi per far nascere una vera e grande città termale

Salvatore Ravagnoli: Il mio sogno della città termale di Claudio Testi

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alvatore Ravagnoli, imprenditore nel settore assicurativo e presidente del Comitato Città Termale Tivoli Terme – Villalba di Guidonia. Cosa rappresenta la famiglia per Salvatore Ravagnoli? “E’ il bene principale di una persona ed è il motivo primario per cui metto tanto impegno e tanto del mio tempo nel tentare di migliorare il posto in cui sogno di veder crescere i miei figli”. I suoi hobby? “Il mio limitato tempo libero lo investo nelle mie storiche passioni, in particolare nel cicloturismo che mi permette di conoscere le strade della nostra bella Italia, in particolare quelle meno praticate ed in molti casi, mi spiace dirlo, di riscontrare l’incapacità di valorizzare anche sportivamente le bellezze turistiche e paesaggistiche delle nostre fantastiche montagne. Nutro altre passioni, per l’informatica, nello specifico, comunicare con i social network e per la grafica. Altro mio pallino per lo sport è il rugby, a cui

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ho iscritto anche uno dei miei figli. Qual è la sua città ideale? “La mia città ideale è sicuramente a misura d’uomo, dove le infrastrutture sono realizzate attorno agli abitanti, in cui la cittadina e il cittadino possono ritenersi liberi di vivere serenamente senza l’obbligo di frequenti spostamenti veicolari. Su questi canoni, Tivoli Terme, che amo e dove vivo, razionalizzando l’esistente, potrebbe nel giro di

pochi anni diventare una vera città termale”. In che modo tutto ciò potrebbe avvenire? “Il nodo focale può essere la traslazione della via Tiburtina alle spalle delle terme, che permetterebbe il decongestionamento del traffico veicolare interno alla città termale e la possibilità di realizzare una pedonalizzazione che vada dal McDonald alla chiesa di Santa Sinforosa,


così si regolarizzerebbe il traffico interno, creando una nuova viabilità nelle vie interne, realizzando così il sogno di una pedonalizzazione di oltre 350 metri che, assieme ai parcheggi, agevolerebbero la rinascita del commercio ormai scomparso, generando un corso davanti alla terme, degno di una vera città termale”. Come vede i collegamenti con le altre zone periferiche e centrali del comune di Tivoli? “Ritengo che Tivoli Terme possa diventare un punto di riferimento del vero sviluppo turistico tiburtino. Il nuovo collegamento veloce, potrebbe permettere di spostare gli interessi dei tour operator, dagli alberghi romani che ad oggi ci permettono solo un turismo come detto più volte mordi e fuggi, a una permanenza più stabile dei turisti, di almeno una settimana, come accade nelle maggiori città europee e che il nostro importante comune merita, sviluppando con l’aiuto delle terme anche una più efficiente catena di resort”. In passato c’è stata la diatriba tra favorevoli e contrari al cambiamento dei nomi da Bagni di Tivoli a Tivoli Terme e da Acque Albule di Bagni di Tivoli a Terme di Roma. Che ne pensa? “Secondo me e della maggior parte dei cittadini, quando si è passati da Bagni di Tivoli a Tivoli Terme, la cosa che ha dato più fastidio è stata l’assenza di concertazione e partecipazione popolare in questa scelta. Per quanto riguarda la trasformazione da Acque Albule di Bagni di Tivoli a Terme di Roma è stata fatta per una scelta in particolare commerciale, che, visti anche i risultati non entusiasmanti, a tutt’oggi ancora non comprendiamo vista la millenaria importanza storica di Tivoli. Sarebbe bello vedere scritto fuori le terme: Terme di Tivoli - Acque Albule”.

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ATTUALITÀ

Anna Witkowska Welcome to Tivoli E’ polacca ma vive a Tivoli. Ha creato un portale su internet per promuovere la città e la cultura tiburtina in Italia e nel mondo. Un grande impegno per grandi progetti di Paolo Paolacci

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bbiamo incontrato Anna Witkowska per parlare di lei e soprattutto del del sito Welcome to Tivoli che gestisce proprio con l'intento di far crescere e migliorare la città di Tivoli, offrendo spunti, immagini e curiosità intellettuali. Come mai Tivoli ? “Prima di rispondere alla domanda vorrei spiegare il motivo per cui mi trovo in Italia. In realtà la mia passione per il “bel paese” è nata durante gli studi universitari a Breslavia. Mi sono iscritta a un corso di lingua italiana e da lì è nato tutto. Ero molto curiosa di visitare l’Italia e quando sono venuta la prima volta sono rimasta affascinata dalla cultura, dal cibo, dal patrimonio artistico, senza parlare dei magnifici paesaggi, a tal punto che ho deciso di scrivere la mia tesi di laurea sui rapporti bilaterali che intercorrono tra l’Italia e la Polonia. Durante le vacanze sceglievo di andare in un paese europeo (Francia, Spagna, Italia) e cercavo di essere una ‘spugna’ assorbendo ed apprendendo lingua e cultura. Lavoravo presso gli alberghi o come babysitter per guadagnare i soldi che mi servivano per vitto e alloggio. Dopo il terzo anno, sono venuta a Bracciano, lì ho conosciuto mio marito. E’ stato un vero e proprio colpo di fulmine. Finiti gli studi ho deciso di trasferirmi in Italia. Abitavamo a Roma, in periferia, ma era troppo caotica e non faceva per noi. Un giorno siamo venuti a Tivoli, era il 2004, abbiamo visitato Villa Adriana, Villa d’Este ed è stato meraviglioso perdersi per i vicoli del centro storico; siamo rimasti affascinati e lì abbiamo deciso che questa sarebbe stata la città dove sarebbero cresciuti i nostri figli. Un anno dopo abbiamo

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comprato casa nel centro storico a 20 metri dal Duomo e da allora siamo diventati ‘tiburtini’; oggi abbiamo due splendide bimbe di 4 e 2 anni”. Cosa ti piace e cosa non ti piace o cambieresti di questa città? “Sono affascinata dai valori familiari che a Tivoli sono Anna Witkowska molto forti. Scarseggia invece in molta gente il senso burtina e portare i turisti ad affollare i civico e questo è un vero peccato. La vicoli del centro storico. Oggi i turisti città è stupenda e merita di essere arrivano a Tivoli, visitano Villa D’Este amata, curata e coccolata dai propri cite poi via di corsa verso il pullman e artadini. Manca in molti quel senso di ap- rivederci, non sanno cosa si perdono. partenenza che li dovrebbe far sentire Mi piacerebbe vederli visitare le bottenel salotto di casa propria anche ghe di chi lavora il legno, il rame o il quando in realtà si trovano in Piazza vetro, ma anche fargli conoscere i pitdelle Erbe o lungo via Colsereno. Vedo tori contemporanei, i musicisti, gli scritmolta gente buttare la carta a terra o latori ed i poeti ispirati da questa terra. sciare in strada gli escrementi dei propri Sono rimasta colpita dai dipinti di Etcani senza raccoglierli con la paletta, tore Roesler Franz, sembrano così reali; vedo palazzi storici scarabocchiati con ci raccontano una città ormai apparenle bombolette spray come se la città temente sparita ma solo in apparenza. I fosse qualcosa di estraneo che non gli suoi quadri sono farciti di animali doappartiene. E’ una cosa che mi rattrista mestici, contadini, gente semplice, molto”. come piace a me”. Qual è l’arte o l’artista che preferiC’è qualcosa di tuo o del tuo Paese in sci? “Sono attratta dalle vicende storiTivoli o che te lo ricorda? che che riguardano Tivoli. Più studio e “La chiesa ad esempio, vedo tante più mi rendo conto che c’è tantissimo donne di una certa età che sono molto materiale e forse non basterebbe una devote. Le vedo uscire tutti i pomeriggi vita per approfondire tutti i collegada casa per andare a messa richiamate menti storici, le curiosità, gli artisti che dai rintocchi delle campane alcune ansono legati a questa terra. Ma non è cora con il capo coperto da un foulard. solo la storia ad affascinarmi. Ad esemQueste cose succedono anche nei vilpio nel sito che ho creato per Tivoli laggi della Polonia. L’Italia e la Polonia www.welcometotivoli.com vorrei dare sono i Paesi che hanno un modo di veampio spazio agli artisti tiburtini condere le cose abbastanza comune. Lo ditemporanei, descrivendo attraverso la mostrano gli ottimi rapporti bilaterali. loro voce la loro arte e le loro storie. L’Italia è il terzo partner commerciale Questo a mio avviso sarebbe il modo per la Polonia, dopo Germania e Franmigliore per promuovere la cultura ticia. La Fiat fu l’unica multinazionale


occidentale che riuscì a mettere radici sul suolo polacco durante il socialismo; ecco vedo molte Fiat in Polonia così come ovviamente in Italia. Un’autovettura che mi ricorda l’infanzia è la Fiat 126, il caratteristico frastuono che fa il motore quando è sotto sforzo mentre affronta le salite tiburtine. Oggi non ce ne sono più molte, ma ogni volta che ne vedo una per un momento torno ad essere bambina”. Il sito che hai è molto bello: ce ne parli magari motivando il perché e come lo hai costruito? “Il sito è stato creato nel giugno dell’anno scorso, anche se poi ho dovuto cambiare il dominio. Nasce con lo scopo preciso di promuovere Tivoli e la cultura tiburtina in Italia e nel mondo. L’ho creato ascoltando i suggerimenti di molti amici, molti dei quali stranieri (russi, francesi, polacchi…); mi facevano notare che l’argomento ‘Tivoli’ e tutte le vicende storiche non veniva approfondito nelle loro lingue. L’idea principale è stata quindi quella di raccontare Tivoli in più lingue possibile. Poi ci sono i social network che attualmente sono un grandissimo veicolo per lo scambio di informazioni ed idee. Il nostro sito è già collegato con Pinterest, Twitter e soprattutto con Facebook, dove invitiamo tutti a seguirci, ed aiutarci a promuovere la cultura tiburtina www.facebook.com/welcometotivoli. La nostra idea è quella di far partecipare la gente il più possibile, già molte persone ci inviano le loro foto, ci supportano con un opinione, un suggerimento o un semplice mi piace, per cui ringraziamo a tutti. In questo mese abbiamo anche deciso di creare un album ‘Tivoli – città d’amore’ pubblicando le foto dei matrimoni realizzati a Tivoli per far notare e promuovere il ‘wedding tourism’ che è un trend che in Italia non conosce crisi e che potrebbe essere sfruttato per il rilancio dell’economia e la conseguente creazione di posti di lavoro. Nel progetto sono già coinvolti sette

collaboratori, chi fa le traduzioni, chi si occupa delle pubbliche relazioni con il proprio paese, abbiamo anche bisogno di supporto informatico e fotografico. Inoltre, con grande riconoscimento ed apprezzamento vorrei elencare qui la collaborazione degli alunni dell’Istituto Isabella D’Este di Tivoli, che si occupano delle traduzioni in francese. Permettetemi di elencare anche qui il preside dell’Istituto, Antonio Manna, e la professoressa Christiane Danesi, che coordina il lavoro degli studenti. Lo scopo del ‘Welcome to Tivoli’ è quello di coinvolgere dall’anno 2014-2015 tutte le realtà scolastiche sul territorio in modo di accrescere nei giovani l’amore per la propria città, il senso civico, la consapevolezza delle proprie tradizioni, dei valori legati alla terra. E’ abbastanza semplice comprendere che una città pu-

lita e funzionante può in futuro dare lavoro a molti di loro. Devo dire anche che a questo punto il progetto ha anche bisogno di un supporto economico per poter andare avanti, per cui ci rivolgiamo agli imprenditori o a chi può essere interessato a supportarci, anche con un contributo minimo e comunque di contattarci per darci un suggerimento e condividere con noi le loro idee creando delle sinergie”. Progetti e desideri futuri per te e per Tivoli? “I desideri più forti sono ovviamente legati ai figli. Quando si è madre, si cerca di vedere il mondo attraverso i loro occhi, si cerca di capire quale sarà il futuro quando dovranno iniziare a camminare con le proprie gambe. Il desiderio più grande è quindi quello che i nostri figli, e quando dico ‘nostri’ intendo dire i figli di tutti i Tiburtini, abbiano una vita felice in cui potranno dire la loro giocandosi le proprie carte. Per quanto riguarda il mio progetto per Tivoli, cosa incoraggiante è che vedo molta gente interessata a cambiare le cose e a riportare la città nella sua giusta dimensione. Welcome to Tivoli entro febbraio diventerà un’Associazione, avrà una forma legale. Andremo avanti, realizzando le nostre idee, cercheremo sempre di ascoltare e di creare sinergie con tutte le altre realtà presenti sul suolo tiburtino”.

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CULTURA

Una politica per i beni culturali Il circolo “Piero Gobetti” ha ospitato alle Scuderie Estensi il professor Giuseppe Proietti per parlare di memorie del passato come base per il rilancio turistico di Tivoli

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al Ministero dei Beni CultuVilla Adriana rali, responsabile governativo di progetti di restauro in vari paesi dell'estremo oriente (Cina, Iraq, Cambogia ecc.) e ambasciatore nel mondo della cultura italiana. Con una premessa approfondita e documentata da esempi e ricordi, il Prof. Proietti ha focalizzato sul fatto che l'Italia, nel contesto internazionale, rappresenta il Paese con la massima concentrazione al mondo di memorie del passato. Villa Adriana E nel confronto con altri Paesi come l'Egitto, la Grecia, il Messico, l'India, la Cina ecc che hanno "memorie storiche" e sono meta di vestimenti per proteggerli e valorizgrandi masse turistiche, l'Itazarli, ci si chiede: chi li difenderà lia soltanto vanta tante e imin futuro? portanti civiltà stratificate E quindi la conclusione su Tivoli per duemilacinquecento dove è evidente che si è esaurita la anni, documentate da monufase dell'affascinante industrializzamenti, reperti, opere d'arte e zione , quando negli anni '50 era letterarie. E proprio l'Italia, che possiede chiamata la Sesto S.Giovanni di Roma, con la scomparsa delle caruna ricchezza tiere, con l'esaurimento delle cave di incalcolabile poco valoriztravertino e col ridimensionamento zata, si è dotata negli anni della ex Pirelli... Eppure proprio trenta e successivi di una legi"Una politica per i beni culturali" slazione all'avanguardia per la rilancerebbe l'attività turistica dalle tutela del patrimonio, ma mancando una decisa politica di in- potenzialità inesauribili.

enerdì 24 gennaio, presso le Scuderie Estensi, il Circolo di cultura politica ed economica “Piero Gobetti” ha ospitato il Prof. Giuseppe Proietti, docente di valutazione economica dei progetti di restauro presso la facoltà di Architettura Sapienza - Università di Roma,quale relatore sul tema "Una politica per i beni culturali". Il Prof. Alcibiade Boratto, presidente del Circolo, ha presentato l'oratore, come tiburtino di origine, con un breve cenno alla sua carriera di sovrintendente, direttore generale

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TV & TEMPO LIBERO

La Web TV si fa “micro” e lancia un concorso Per celebrare i suoi sei anni di attività, il canale televisivo on line organizza un video contest dedicato ai micrometraggi aperto a tutti

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a Web Tv compie sei anni di attività e con l’occasione lancia il concorso “Short! Mini Film Festival”. La Web Tv è un’associazione che si propone di far conoscere, divulgare e valorizzare iniziative, eventi e manifestazioni a carattere sociale, politico e culturale e che lavora ormai sul territorio di Roma Est e non solo, grazie alla valida collaborazione di professionisti. In questo caso, nello staff organizzativo del concorso, valido ed indispensabile il contributo di Elena, Chiara e Michele. “Short! Mini Film Festival” è un video contest dedicato a dei micrometraggi aperto a tutti, giovani e non solo, che abbiano voglia di far lavorare la propria creatività e presentare un loro progetto in una serata assolutamente esclusiva. Il concorso intende favorire la creatività degli artisti video e l’opera di sperimentazione e ricerca cinematografica, promuovendo le potenzialità dei linguaggi artistici dei nuovi media e rispondendo alle esigenze di crescita artistica dei giovani registi emergenti. In particolare, la manifestazione prende in esame il micrometraggio come strumento culturale e forma di linguaggio dalle infinite potenzialità comunicative, con la finalità di ricercare, far emergere e diffondere quelle produzioni che pur spiccando per qualità rischiano altrimenti di perdersi nel vasto mare del web. La Web Tv pubblicherà tutti i micrometraggi sul proprio sito internet sul quale sarà possibile votare il video preferito decretando così il vincitore. Il sito internet inoltre metterà in palio per il vincitore del concorso un premio in denaro pari a 300 euro, somma che il vincitore potrà utilizzare, volendo, per finanziare altre attività analoghe. Le iscrizioni saranno aperte fino al 20 aprile. Appuntamento alla serata di venerdì 9 maggio, in quella data si svolgerà l’evento conclusivo con la presentazione dei micrometraggi candidati per la vittoria e una piacevole serata di cabaret.

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TEMPO LIBERO Un tuffo nel mondo del cosplay tra abiti, trucchi, forgiature di armi e gare internazionali

Manuel D’Andrea Campione di “cosplay” di Marina Marini

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l cosplay. Un universo incantato che ha conquistato tutto il globo terrestre con le sue maschere fantasiose, i suoi abiti, la sua riproduzione minuziosa dei dettagli… ma cos’è il cosplay? La parola cosplay (COS-PLAY) è il frutto della crasi tra due termini inglesi: “costum” (costume) e “play” (recitare, interpretare). Sostanzialmente, è l’arte di interpretare gli atteggiamenti di un personaggio conosciuto indossandone il costume. Il fenomeno prende in considerazione per la maggior parte personaggi tratti dai fumetti o dai cartoni animati (essendo nato in Giappone, i primi personaggi interpretati venivano direttamente dai manga e dagli anime). In seguito il fenomeno si è esteso anche a personaggi di videogames, film, telefilm, libri, band musicali e giochi di ruolo. In questo mondo, coloro che decidono di realizzare l’abito e la maschera di un personaggio, cioè i cosplayer, si sfidano in manifestazioni all’ultimo duello per eleggere il miglior cosplayer, colui che ha interpretato al meglio un certo personaggio tratto da anime, manga, film etc.

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Il campione italiano di questo settore, nonché rappresentate italiano agli europei del cosplay di Londra e di Amsterdam è Manuel D’Andrea, giovane artista di talento che è riuscito a fare di questa sua grande passione un vero e proprio lavoro. Incontriamo Manuel nel suo laboratorio delle meraviglie, dove vengono realizzati gli abiti e forgiate le armi e gli accessori dei suoi personaggi preferiti. Manuel, hai appena vent’anni ma sei già l’indiscusso campione italiano di cosplay e ci rappresenti con orgoglio nelle competizioni internazionali. Facci una panoramica dei tuoi trofei. “Dal 2011 ad oggi ho collezionato diversi premi: Premio somiglianzaEdward mani di forbice 2011; Miglior costume maschile- Edward mani di forbice 2011; Premio speciale della giuria- Cappellaio Matto 2011; Premio Eurocosplay (Europei a Londra) per il Cavaliere senza testa 2012, costume con cui ho vinto il Campionato Italiano del 2012; ho vinto premio Stan Winston School negli Stati Uniti per aver realizzato Davy Jones, il pirata-polipo dei Pirati dei Caraibi”. Senza dubbio sei un vero artista.

Cosa puoi dirci della tua formazione da autodidatta? “Ho debuttato con il mio primo Cosplay nel marzo del 2011, dopo essere rimasto totalmente affascinato da questo mondo scoperto per la prima volta nell'ottobre 2010 visitando una fiera romana. Più continuavo a camminare in questo universo fatto di tessuti e colori e più capivo che avrei dovuto lavorare per trasformare il tutto in un qualcosa di più costruttivo, un lavoro. Dopo aver realizzato alcune tra le più fedeli repliche mai viste di costumi di diversi personaggi cinematografici continuo il mio percorso affiancato da grandi artisti tra cui Dylan Dog (nome d'arte) collaboratore e consulente artistico con cui mando avanti quotidianamente ogni singola avventura nel mondo dei Costumi e non solo. Nel 2013 Nasce Midnight Costumes, posto dove ognuno può richiedere il proprio costume (d'epoca, Cosplay o altro che sia) e dove ogni persona trova la giusta creazione personalizzata perché come dice il nostro motto ‘dreams come true’ (i sogni diventano realtà)”. Quali sono i costumi a cui sei più affezionato e quelli più difficili da


realizzare? “Sicuramente Davy Jones (dal film ‘Pirati dei Caraibi’) ed il Cappellaio Matto sono tra i miei costumi preferiti anche se alla fine sono affezionato ad ogni mia creazione, piccola o grande che sia. Edward Mani di Forbice è in assoluto il primo costume che ho realizzato e per questo motivo ci tengo particolarmente, per quanto riguarda il Cavaliere senza testa invece è uno dei costumi più elaborati con cui ho vinto diversi premi quindi, come detto, ogni creazione ha una sua storia e per ognuna di loro ho un sentimento diverso. Nella mia pagina facebbok, Manuel D’Andrea, ci sono moltissime foto che i lettori incuriositi e interessati possono visionare”. Come si rapportano i cosplayer con il carnevale? “Purtroppo noi cosplayer veniamo spesso scambiati per maschere o personaggi carnevaleschi quando in realtà sono due mondi ben diversi. In comune c'è sicuramente il fatto di

indossare i panni di un personaggio ma con alcune differenze. Il cosplayer entra totalmente nella parte, la maggior parte delle volte atteggiandosi e riproducendo le movenze del personaggio interpretato anche quando non è sul palco per una competizione o esibizione che sia, un'altra differenza è sicuramente nella realizzazione dei costumi poiché alcuni abiti di Cosplayer sono più facilmente paragonabili a costumi di scena (per i tessuti preziosi, deocorazione e cura del dettaglio) che a maschere di carnevale. Ad oggi non è facile trovare un cosplayer tra i carri allegorici, anche perché, a chi farebbe piacere rischiare che un costume prezioso venga ricoperto di schiuma da barba? Il nostro mondo non è quello burlesco degli scherzi carnevaleschi, i nostri costumi sono realizzati minuziosamente curando ogni dettaglio, investendo tempo, denaro ed energie. Li indossiamo per delle manifestazioni importanti, delle

gare ufficiali e nonostante il carnevale potrebbe essere un’ulteriore occasione per sfilare, ci sono molte remore che derivano dal contesto e dal back ground culturale di queste due tradizioni distinte”.

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EVENTI & TEMPO LIBERO

Musiche e canti per S. Antonio Abate Un viaggio attraverso la musica, dal rinascimento ai giorni nostri: il concerto in onore della festa del santo organizzato dall’associazione culturale “Città di Tivoli”

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e dolci note del coro polifonico “Città di Tivoli” hanno accompagnato una serata dall’atmosfera sognante e all’insegna dei canti della tradizione natalizia e non solo. Il direttore Alessio Salvati e la soprano Monia Salvati, hanno dato vita al concerto in onore della festa di S. Antonio Abate lo scorso 17 gennaio con l’organizzazione di Aldo Mariotti. Monia, un appuntamento ormai tradizionale quello della festa di S. Antonio. “Ebbene sì. Da diversi anni curiamo la parte artistica della festa che raduna sempre moltissime persone. Il concerto è stato intervallato dalle letture sulla vita del santo a cura di Alberto Maria Tarantino e con la presentazione dei vari brani da parte di una nostra collaboratrice”. La scaletta del concerto ha proposto brani tradizionali

www.iltempiodibacco.it

Monia Salvati

ed altri più moderni. Un connubio sicuramente vincente che ha riscosso molto gradimento nel pubblico. “Esattamente. E’ stato un excursus storiografico attraverso i secoli, partendo dal rinascimento, fino ad arrivare ai giorni nostri, passando attraverso il Laudario di Cortona con “Gloria in cielo” e “Mille cherubini in coro” di Schubert”. Che tipo di esperienza è stata per te organizzare questo nuovo concerto con così tante novità? “E’ stato entusiasmante. Ritengo giusto privilegiare le nuove voci emergenti e i nuovi talenti musicali e mettersi nello stesso tempo in gioco preparandone la formazione. E’ stato molto bello inoltre il nostro concerto di Natale presso la chiesa di Santa Maria Maggiore, dove abbiamo proposto delle new voice di giovani talenti preparati da me e da Alessio”. Che spirito incarna la serata? “Uno spirito di gioia e di fratellanza. LA festa di Sant’Antonio a Tivoli è molto sentita e mi sembra di stare in famiglia come il giorno di natale. Fondamentale è stato il sostegno di Aldo Mariotti per il coordinamento e l’organizzazione degli eventi. Il tuo brano preferito tra tutti quelli proposti qual è? “Sono molto legata a “Mille cherubini in coro”, è una ninna nanna che dedico a mia figlia Antea. E’ una scelta molto personale. Tra i miei brani preferiti annovero anche “S’accese un astro in cielo”, il quale ci fa ripercorrere il viaggio dei pastori che seguirono la stella cometa per arrivar da Gesù. Ad ogni modo esprimo soddisfazione per la serata e anticipo un nuovo evento in occasione della festa per la Madonna di Quintiliolo il 4 maggio, presso il Duomo S. Lorenzo”.

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EVENTI & TEMPO LIBERO

Ecco i nonni attori “Il gioco della Vita” è lo spettacolo teatrale che si è tenuto a Colleverde di Guidonia grazie all’impegno dei vari centri anziani coinvolti dal regista Fabrizio Romagnoli di Claudia Crocchianti

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anta gente allo spettacolo “Il gioco della Vita”, del regista Fabrizio Romagnoli, che si è tenuto presso l’Auditorium Eduardo De Filippo in Via Monte Bianco, a Colleverde di Guidonia. Tanta soddisfazione per l’Amministrazione comunale, che riesce sempre a portare avanti con ottimi risultati i vari progetti sociali. Lo stesso sindaco Eligio Rubeis e l’assessore alle politiche sociali Marco Berlettano prima di iniziare lo spettacolo, presentato da Maria Grazia Moriconi, hanno ringraziato i presidenti dei vari centri anziani per il loro impegno. Il laboratorio teatrale fa parte del Progetto “Creativamente” del Centro di aggregazione di Villanova di Guidonia, coordinato dalla dottoressa Maria Luisa Cappelli, che da sempre si occupa di sociale e integrazione attraverso vari progetti tra cui questo, e dall’associazione Tre Lune. La bravura per la riuscita dei vari progetti nella Città dell’Aria dipende sempre dell’Amministrazione che riesce a curare, grazie ai vari collaboratori, i progetti con attenzione e

non tralasciando nulla. L’emozione degli attori era tanta, ma sono stati veramente bravi nel recitare la loro parte facendo divertire il pubblico. Tra gli attori: Anna Esposito, Dorotea Pasquali, Elio Nannnotti, Eriberto Proietti, Franco Cipolloni, Franco Evangelista, Giuliano Ciaffarini, Giuseppe Massini, Lina Zacchia, Luigia Augelli, Maria Noia, Maria Teresa De Luca, Massimo Tarei, Rina Antonini e Vittorina Allegritti. "Tanta fatica, ma ne è valsa la pena perché io insegno molto a loro, ma anche gli stessi mi danno sempre qualcosa di positivo e questo è riuscito anche quest'anno, basti vedere gli applausi del pubblico”, queste le parole del regista Fabrizio Romagnoli.

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EVENTI & TEMPO LIBERO

Associazioni in fermento Gianni Andrei, del Cenacolo degli Ardenti, ha organizzato un incontro per stimolare un coordinamento tra associazioni presenti sul territorio tiburtino di Claudia Crocchianti

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iovedì 16 gennaio presso l’Associazione l’Erba Voglio, sita in Piazza Domenico Tani 6, si è svolto l’incontro fra le varie associazioni tiburtine, organizzata da Gianni Andrei (in primo piano nella foto) del Cenacolo degli Artisti, coordinamento spontaneo delle attività sino a giugno includendo il 3229 Natale di Tivoli e le Commemorazioni per il 70esimo anniversario del bombardamento di Tivoli avvenuto il 26 maggio 1944. All’incontro ha parlato Gianni Andrei: “Vogliamo organizzarci con attività concrete soprattutto in modo condiviso non creando lo stesso tipo di eventi per la stessa giornata. Tra i nostri eventi il concerto che vorremmo tenere a Villa d’Este all’apertura delle serate estive, poi, visto l’accordo con la Sovrintendenza, vorremmo restaurare la porta dell’ospedale San Giovanni e poi l’elezione di Tivoli a Paese della Poesia con una manifestazione che durerà tre giorni. Vorremmo inoltre il ripristino del Premio

Bulgarini sulla storia della nostra città. Poi ci accorderemo per il calendario degli eventi con le tutte le associazioni che vorranno parteciparvi”. A concludere i vari interventi delle varie associazioni su ciò che vorrebbero fare.

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GUSTO

La pasticceria Roma di Orlandino Segreti: una storia di dolcezze e di ”segreti” culinari. Prima a Castel Madama e poi a Tivoli, tantissimi clienti continuano ad apprezzare i suoi dolci e le sue bontà

Orlandino Segreti il pasticciere più amato di Marina Marini

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rlandino Segreti è uno dei pasticcieri più amati ed apprezzati dai tiburtini ma non solo. La sua avventura inizia in quel di Castel Madama. “Subito dopo il diploma ho lavorato per il settore pasticceria della Star fino a diventare un venditore. Il mio primo negozio si trovava a Castel Madama, da lì è iniziata la mia avventura”. Nel tuo settore hai vinto diversi premi che ti hanno fatto conoscere ad alti livelli. Citane qualcuno a cui ti senti più legato.

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“Ho partecipato a numerosi concorsi. Uno che mi è rimasto nel cuore è quello indetto da una ditta di Udine in occasione del Giubileo del 2000. Si trattava di realizzare un dolce in onore di Giovanni Paolo II e mi sono classificato terzo in questo concorso nazionale. Un altro riconoscimento importante è stato al gran prix della pasticceria di Malta. Premi che mi hanno gratificato sono arrivati anche per il settore gelateria ma ad un certo punto ho smesso di partecipare a questi concorsi. Mi portavano via troppo tempo, dal momento che avevo deciso di concentrare tutte le mie energie nel la-

boratorio di via Tiburto, l’attuale pasticceria Roma. Ho bisogno di tempo ed energie per dedicarmi appieno in questa attività”. A carnevale ogni dolce vale. Cosa state preparando di gustoso e allettante? “Sicuramente proponiamo il ‘the best’ of della tradizione dolciaria carnevalesca. I dolci fritti sono delle golosità irrinunciabili per tutti. Iniziamo con le castagnole ripiene e dalle bombe. Le bombe di carnevale sono differenti da quelle leggere riempite di crema che si mangiano a colazione. Quelle di carnevale sono le classiche bombe di una volta,


fatte con le patate e dal sapore decisamente più croccante. Possono essere servite semplici o ripiene di diverse creme. Le frappe naturalmente sono richiestissime sia nella tradizionale veste fritta che in quella al forno, con o senza la glassa al cioccolato. I bignè di san Giuseppe sono molto apprezzati e in linea generale in questo periodo si richiedono i dolci fritti”. Qual è in assoluto la tua specialità? “Mi danno molta soddisfazione i profiteroles al limone. Diciamo che sono famoso soprattutto per questa creazione. Ho la soddisfazione di aver creato una crema delicatissima, vellutata e bilanciata. In tanti cercano di imitarla ma non riescono a riprodurre l’originale. Sono molto fiero inoltre della foresta nera, con pan di spagna al cioccolato, amarene e riccioli di cioccolato fondente e della foresta bianca, realizzata con il pan di spagna al cioccolato bianco e i riccioli dello stesso sapore. Ce ne sarebbero molte da elencare ma dovendo scegliere annovero queste”. Quale dessert consiglieresti per un ricevimento? “Da quando c’è il “boss delle torte” vanno molto di moda le torte americane! Le torte americane hanno delle creme molto pesanti ed un pan cake di certo non friabile e leggero. Noi abbiamo adattato le ricette delle torte italiane con creme e base leggere per conservare la qualità e il gusto del prodotto su cui adattiamo le decorazioni in pasta di zucchero colorata”. Se dovessi dare un giudizio sulla tua attività cosa diresti? “Mi sono ingrandito fino al 2012 con la pasticceria agli Arci. Ora mi concentro esclusivamente sul mio laboratorio-pasticceria-gelateria in via Tiburto a Tivoli per ottimizzare le energie su un solo esercizio. In questo modo si guadagna in qualità dei prodotti ed è sicuramente la cosa migliore”.

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GUSTO

Gianfranco Silvestri: Vi aspetto da Germano Da sempre nutre la passione per la ristorazione e la porta avanti con amore e sensibilità. Fu lui quindici anni fa a ideare la formula “pizza no stop”

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ome e quando è nata la passione per quello che fai? “Prima di entrare nel fantastico mondo della ristorazione a cui praticamente da sempre ho amato, mi fa piacere ricordare la mia esperienza nel settore tessile che mi ha dato modo di girare l’Italia in lungo ed in largo e di essere al passo dei tempi seguendo le nuove tendenze e capendo le reali esigenze della gente nel campo della moda. Pensandoci bene, per stare bene con noi stessi e con gli altri, ci vuole gusto, sia nel vestirsi che nello scegliere le cose che ci piacciono di più da mangiare, quindi le due cose hanno molto in comune”. Ora che da diversi anni sei nel mondo della ristorazione cosa ti piace di più sottolineare? “La mia passione è sempre stata quella di trasformare delle idee dalla teoria alla pratica con grande successo. Ho applicato questa mia sensibilità anche per la cucina, constatando con grande gioia, ed è quello che mi piace di più sottolineare, vedere la grande soddisfazione dei miei clienti che apprezzano moltissimo quello che

io e il mio staff qualificato facciamo”. Quali sono le specialità che ti richiedono di più al ristorante-pizzeria Da Germano? “Anzitutto mi fa piacere ricordare oltre alle bontà delle nostre pizze, anche un aspetto importante per la salute, l’alta digeribilità del nostro impasto e la qualità dei nostri ingredienti. Tornando alla domanda, se volessimo fare una classifica delle

pizze più richieste, al primo posto c’è sicuramente la nostra pizza capricciosa seguita a ruota dalla tradizionale vera pizza margherita. Anche i nostri fritti in particolare i panzarottini e i supplì alle zucchine sono delle chicche veramente gustose. Altro grande successo è la formula ‘pizza no stop’ che mi fa piacere ricordare ho ideato io circa quindici anni fa, e, a quanto pare è stata ripresa e molto apprezzata anche altrove! Oltre alle specialità della pizzeria, altro punto di forza della nostra cucina sono i menù a base di pesce non tralasciando i piatti tipici della tradizione italiana”. Cosa avete in serbo per il prossimo futuro? “Ci fa piacere annunciare che per far fronte alle numerose richieste dei nostri clienti tradizionali e per accogliere al meglio anche in nuovi graditi ospiti, dal primo marzo saremo aperti anche a pranzo”. Da Germano Ristorante Pizzeria Via Empolitana, 193 Tivoli (RM) Tel. 0774.332781 338.2814366

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SALUTE & BENESSERE

Il miracolo del pH Alcalino Il libro del dottor Robert O. Young che spiega i segreti per combattere l’acidità del nostro corpo e stare in perfetta salute

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l pH è il fattore chiave della nostra salute. Se diventiamo troppo acidi, ciò crea un forte stress all'organismo e iniziamo a perdere dei minerali importanti come meccanismo di reazione che induce l'organismo ad immetterli in circolo per controbilanciare l'acidità. Si basa su questi principi il libro del dottor Robert O. Young, che ha come obiettivo quello di fornire preziose informazioni e consigli per raggiungere uno stato di salute ideale e tenere lontane le malattie. Il Dottor Robert O. Young ci illumina con la sua grandiosa comprensione di come recuperare la salute, estendere la longevità e sentirsi meglio velocemente. L’equilibrio del nostro pH corporeo è la chiave per godere di una salute, un peso, una chiarezza mentale ed un vigore generale ottimali. Questo attraverso il raggiungimento del giusto equilibrio nutrendo il nostro corpo con determinati cibi capaci di creare un ambiente alcalino e dite addio alla scarsa energia, alla cattiva digestione, ai chili in eccesso, a dolori e sofferenze, e alle malattie. Questo programma innovativo di comprovata efficacia, sperimentato da più decenni, incide sulla nostra chimica corporea per rivitalizzarci e mantenerci in salute. Nutrienti essenziali Un programma totalmente nuovo che fornisce le più importanti sostanze di cui il vostro corpo ha bisogno: la clorofilla degli ortaggi vedi, gli indispensabili oli e i sali minerali puri.

Più di trentacinque nuove ricette capaci di innalzare il pH, che aiutano ad equilibrare facilmente il vostro corpo, utilizzando cibi come pomodori, avocado, germogli, noci, limoni, lime, pompelmi ed ortaggi verdi. Per richiedere il libro e/o per avere maggiori informazioni sull'argomento: Associazione Benessere Alcalino Villanova di Guidonia (Roma) via Ciro Menotti 20 - Tel. 0774.554670 P.zza Santa Croce, 20 - Tivoli (Roma) Tel. 0774.331924 www.associazionebenesserealcalino.it

Acqua alcalina e ionizzata La bevanda più importante; assicuratevi che la vostra sia sicura, pura e abbondante. Depurazione Rimuove le impurità e normalizza la digestione e il metabolismo con nuove modalità per disintossicare il corpo. Integratori Come selezionarli, comprarli e calcolarne il giusto dosaggio. Esercizio fisico adeguato Un capitolo interamente nuovo in cui esercizi fisici alcalinizzanti aiutano a mantenere il corretto livello di pH. Cibi alcalini

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IL COMMERCIALISTA

Vietato pagare in contanti! Nuovi sviluppi sulla “guerra al contante” A cura del dott. Livio Anastasi

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proprio così. E’ stato deciso che la moneta, nella nostra società, rappresenta il male. E fin qui, da buon cristiano, potrei anche essere d’accordo. La biblica identificazione del denaro con “mammona”, in contrapposizione con Dio, nella cristiana scelta tra “Dio o mammona”. Ma il Vangelo si riferiva a tutto il denaro, non solo a quello contante. Per l’amministrazione dello Stato, invece, da qualche tempo solo il denaro contante costituisce una minaccia per la società. E’ una vera e propria lotta che ha portato nel 2014 ad alcune misure eccessive. In effetti dal 1° gennaio di quest’anno il canone per le locazioni abitative, turistiche, studentesche e transitorie non potrà essere più pagato con denaro contante ma soltanto in modo tracciabile (assegno bancario, bonifico, carta di credito, ecc.). Mi viene da pensare alle persone anziane, non avvezze a strumenti informatici, che con una pensione di seicento euro al mese, con un affitto di trecento euro mensili e con il resto della pensione che viene speso tra farmacia e supermercato, abbiano pensato all’inizio di poter essere esonerati dall’obbligo dell’apertura di un conto corrente bancario; dalla richiesta di una carta di credito, di un bancomat o di un carnet di assegni “non trasferibili”; dal dover imparare ad usare questi strumenti di pagamento; dal dover gestire l’utilizzo del nuovo strumento per non rischiare di spendere più di quello che entra. E invece niente esoneri … “la legge è uguale per tutti”. Anzi, vista la crisi che attanaglia i conti pubblici, la sanzione sarà anche molto elevata, tra

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l’1 e il 40% dell’importo corrisposto, con un minimo di euro 3.000. Inoltre sia il locatore che il conduttore, nel caso di pagamento contanti del canone, perderanno il diritto alle agevolazioni e detrazioni fiscali precedentemente riconosciute (riduzione dell’imponibile Irpef per i contratti convenzionati, cedolare secca, detrazione affitto per studenti universitari, ecc.). E non è tutto. Ammettendo (non so come) che qualcuno, aggirando il problema, riuscisse a non aprire un conto corrente per il pagamento del canone di locazione, dovrebbe comunque aprirlo per fare qualsiasi tipo di acquisto superiore a 30 euro, vista l’ormai prossima entrata in vigore della legge che obbliga imprese e professionisti ad accettare per i pagamenti superiori a detto importo soltanto moneta elettronica. Tuttavia, anche se le finalità iniziali intendevano favorire la lotta all’evasione fiscale e, nello stesso tempo, favorire i consumatori nei pagamenti riducendo l’uso del contante e aumentando la sicurezza delle transazioni, il nuovo obbligo pone immediatamente un ulteriore aggravio a chi non ha e non può permettersi un conto corrente bancario o postale e che sarà, suo malgrado, costretto ad aprirlo, con tutte spese di tenuta conto e le commissioni sui pagamenti che ne derivano. La speranza è che tutto questo porti effettivamente ad una società più giusta e meno legata al denaro e che queste ulteriori misure spingano tutti noi ad una maggiore partecipazione politica per una migliore gestione della cosa pubblica. Anche perché, come diceva Tito Livio: “delle sventure pubbliche ci accorgiamo solo quando coinvolgono gli interessi privati: nulla in esse ci tocca più profondamente che la perdita del nostro denaro ...”.




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