Calcio2000 n. 202

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Mensile | OTTOBRE 2014 | N. 202 | Italia | Euro 3,90

Calcio 2OOO

il mensile diretto da FABRIZIO PONCIROLI

Pag. 8

INTERVISTA ESCLUSIVA

FERNANDO LLORENTE

“La Juve è il mio sogno”

Pag. 24

SPECIALE SERIE A

foto Massimo Rana

Favorite, sorprese e tutte le rose Pag.18

ANDREA BERTOLACCI “Voglia di Azzurro”

Pag.72

SALVATORE SCHILLACI I Giganti del Calcio

Pag.58

GIUSEPPE BOZZO I Re del Mercato



EDITORIALE di Fabrizio PONCIROLI

www.calcio2000.it

direttore@calcio2000.it

Mensile | OTTOBRE 2014 | N. 202 | Italia | Euro 3,90

N. 202 - OTTOBRE 2014

Calcio 2OOO

il mensile diretto da FABRIZIO PONCIROLI

Pag. 8

INTERVISTA ESCLUSIVA

FERNANDO LLORENTE

FERNANDO LLORENTE

“La Juve è il mio sogno”

Pag. 24

Calcio

foto Massimo Rana

2OOO

SPECIALE SERIE A

Favorite, sorprese e tutte le rose Pag.18

ANDREA BERTOLACCI “Voglia di Azzurro”

Pag.72

SALVATORE SCHILLACI I Giganti del Calcio

Pag.58

GIUSEPPE BOZZO I Re del Mercato

LA VECCHIA SIGNORA ABDICHERÀ?

S

ettembre, per noi amanti del calcio, è un mese speciale. Da buoni studenti, ricominciamo ad andare a scuola, alla nostra personalissima scuola, ovvero il buon vecchio campionato. Da tre stagioni a questa parte, la Vecchia Signora ha dettato legge. C’è chi crede che, con l’addio di Conte, l’epilogo sarà differente. Roma, Napoli, le milanesi, oltre a Fiorentina e Lazio, si augurano che l’egemonia bianconera sia giunta al termine. Tuttavia, andando a trovare, a casa sua, Llorente, l’impressione è che non sarà facile spodestare la Juventus. “Abbiamo ancora fame”, mi ha confidato il buon Fernando e, detto da uno che, di soprannome, fa il Re Leone, c’è da stare attenti… La Juve, per DNA, gioca solo per vincere e portarsi a casa il quarto scudetto, non farebbe altro che enfatizzare il carattere vincente della società più vincente in Italia. Personalmente credo che i bianconeri abbiano ancora qualcosina in più di tutta la concorrenza ma, mi auguro, ci si prospetta un torneo più equilibrato. Mi soffermo un secondo su un altro argomento: Balotelli. Solo un commento… Mio padre mi ha insegnato, sin da piccolo, che sputare sul piatto dove si è mangiato non è buona educazione. Affermare che tornare in Italia è stato un errore dimostra come SuperMario sarà sempre una stella che avrebbe potuto illuminare l’intera galassia, appunto

avrebbe potuto… Passiamo a noi. Llorente a parte, credo che questo numero vi stuzzicherà. Gustatevi lo speciale dedicato alla Serie A 2014/15, con tutte le rose aggiornate (sottolineo, aggiornate) delle 20 squadre del massimo campionato. Divertente l’intervista a Bertolacci, ragazzo di cui sentiremo parlare sempre di più. Siamo andati a trovare il Bologna, desideroso di tornare nel calcio che conta. Fare due chiacchiere con Schillaci non ha prezzo. È stato un mito della mia infanzia, è ancora oggi una leggenda… Notevoli i focus su Bozzo, procuratore di massimo livello mondiale, e Bertoni, uno che alla Fiorentina si ricordano ancora… Insomma, un numero importante, in perfetto stile Calcio2000. Prima di lasciarvi alla nostra/vostra rivista, donatemi ancora un pizzico della vostra attenzione. Argomento? Conte. Ne ho sentite di tutti i colori: troppi soldi per allenare l’Italia, lo sponsor non doveva intromettersi e via dicendo… In Italia abbiano un brutto vizio: giudicare sempre a priori. Conte è il miglior allenatore in circolazione e deve essere un vanto, per il nostro Paese, poterlo presentare come nuovo Ct della Nazionale. Poteva andare all’estero, poteva restare fermo, ha deciso di mettersi in gioco con l’Italia, un’Italia disastrata, non sana… Onore a Conte… Guadagna troppo? Se ci porta all’Europeo e ricompatta la Nazionale, saranno stati soldi ben spesi. Se fallirà, sarà stato comunque un tentativo intelligente… Non si vince sempre ma, almeno, bisogna provarci!

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sommario n.202 Anno 18 n. 10 OTTOBRE 2014 6 La bocca del leone

Registrazione al Tribunale di Milano n.362 del 21/06/1997 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246

di Fabrizio Ponciroli

8 COPERTINA FERNANDO LLORENTE di Fabrizio Ponciroli

18 INTERVISTA ESCLUSIVA ANDREA BERTOLACCI

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24 SPECIALE GUIDA SERIE A Favorite, sorprese e volti nuovi 36 Tutte le rose

DIRETTORE RESPONSABILE

aggiornate della Serie A

Michele Criscitiello

18

di Pierfrancesco Trocchi

Marco Conterio, Luca Bargellini, Cristina Guerri, Gaetano Mocciaro, Chiara Biondini, Simone Bernabei, Simone Lorini, Gianluca Losco.

di Sergio Stanco

56 Serie D - VITERBESE di Carlo Tagliagambe

GIUSEPPE BOZZO

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di Marco Conterio

66 DOVE SONO FINITI? DANIEL BERTONI

di Fabrizio Ponciroli

78 Storia della Champions

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di Gabriele Porri

Statistiche

Contatti per la pubblicità:

di Simone Bernabei

e-mail: media@calcio2000.it

58

88 SPECIALE ALTRI SPORT VALENTINA ARRIGHETTI

di Thomas Saccani

Stampa

Tiber S.p.A. Via della Volta, 179 - 25124 Brescia (Italy) Tel. 030 3543439 Fax. 030349805

Distribuzione

90 CAMPIONATI STRANIERI

SPAGNA di Marco Conterio INGHILTERRA di Simone Lorini GERMANIA di Pietro Lazzerini FRANCIA di Gianluca Losco

Realizzazione Grafica Redazione Calcio2000

82 Speciale Scuole Calcio FLORIA 2000 di Gabriele Cantella

Image Photo Agency (imagephotoagency.it), Agenzia Liverani, Massimo Rana, Federico De Luca, Gianni Schicchi. TC&C S.r.l.

League 1967/68

86 ACCADDE A... OTTOBRE

Hanno collaborato

Sergio Stanco, Piefrancesco Trocchi, Carlo Tagliagambe, Stefano Borgi, Gabriele Porri, Thomas Saccani, Gabriele Cantella, Carletto RTL.

Fotografie

di Stefano Borgi

72 I Giganti del Calcio SALVATORE SCHILLACI

Diretto da

Fabrizio Ponciroli

Redazione

54 LEGA PRO - REAL VICENZA

58 I Re del Mercato

EDITORE

TC&C srl Strada Setteponti Levante 114 52028 Terranuova Bracciolini (AR) Tel +39 055 9172741 Fax +39 055 9170872

di Fabrizio Ponciroli

46 SERIE B SPECIALE BOLOGNA

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66

98 Musica & Calcio

Pieroni S.r.l. via Carlo Cazzaniga, 19 20132 Milano Tel 02 25823176 Fax 02 25823324

www.calcio2000.it

di Carletto RTL

NUMERO CHIUSO IL

2 SETTEMBRE 2014 IL PROSSIMO NUMERO sarà in edicola il

15 OTTOBRE 2014

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Calcio2000 è parte del Network

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LA

BOCCA DEL LEONE

di Fabrizio Ponciroli - foto Image Sport

M

A SIETE MILANESI?

B

ALO DOVEVA RESTARE

Egregio Direttore, alla fine ci siamo lasciati scappare anche Balotelli. Ho letto sul suo editoriale su Tuttomercatoweb che, secondo lei, non c’è da disperarsi. Non la penso allo stesso modo. Balotelli è un talento e andava preservato. Il Milan aveva un solo fuoriclasse ed era Balotelli. Senza di lui, in attacco c’è il nulla. Siamo sempre meno forti, il calcio italiano è finito e Balotelli al Liverpool farà bene. Allora diremo tutti che è stato un errore lasciarlo andare ma sarà tardi. Complimenti per Calcio2000. L’ho preso e mi è piaciuto. Stefano, mail firmata

foto Rana

Signor Ponciroli, lei me lo deve proprio spiegare: in Italia la Juventus domina da tre anni e lei continua ad intervistare giocatori di Inter e Milan. Ma è milanese? Capisco che la Juventus non è ben vista perché vince tanto e non ha rivali ma così mi pare esagerato. Quando potrò vedere una copertina con un bel giocatore bianconero? Luca, mail firmata

Spero che, guardando la cover di questo mese, sia rimasto soddisfatto…

C

HI VINCE IL CAMPIONATO?

Egregio Direttore, domanda secca: chi vince il campionato? Mauro, mail firmata

Allora, andiamo con ordine. Che Balotelli sia un talento lo sanno, e non da oggi, anche i sassi. Tuttavia, l’addio di SuperMario è stato un bene per tutti. Al Milan non poteva più stare (troppe frizioni interne), la proposta del Liverpool era più che buona e Raiola, beh, Raiola è un mago. Forse perdiamo un grande talento ma non un Top Player. Troppo discontinuo, troppo complicato. Ovviamente gli auguro di fare benissimo con i Reds ma credo che al Diavolo non si siano disperati più di tanto. Grazie per i complimenti per Calcio2000, spero continuerai a comprarlo…

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APOLI, CHE TRISTEZZA

Direttore, che pensa: 3-1 per il Bilbao e tutti a casa. Ho paura che sto Benitez non è un fulmine e con questi giocatori si farà poco… Armando, mail firmata

Risposta secca Mauro: Roma

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No, caro, non farne una tragedia. La verità è un’altra: il calcio italiano è, purtroppo, inferiore a campionati come Liga, Bundes e Premier League. Le squadre di queste realtà sono mediamente più forti delle nostre. Il progetto Napoli non


PER SCRIVERCI: media@calcio2000.it

RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO MORTO UN RE… SE NE FA UN ALTRO

è fallito, c’è tutto il tempo per rimediare. Chissà che sia la volta buona per arrivare in fondo in Europa League. Certo, spiace molto (anche per il ranking)…

M

A LE STATISTICHE?

Egregio Direttore, leggo ormai la nostra/vostra rivista ormai da tanti anni e, mi dispiace dirlo, ultimamente ho notato tanti cambiamenti, a partire dalla diminuzione delle pagine. Dalla forte curiosità sfoglio subito 30 pagine e mi ritrovo solo interviste che, con tutto il rispetto, al di là di chi siano i personaggi, sinceramente non mi interessano molto. Poi leggo il sommario, nella voce Campionati stranieri io penso a quelli europei o internazionali, magari ogni mese con le rose delle rispettive squadre, invece mi ritrovo solo ed esclusivamente i quattro soliti campionati e Lei sa quali intendo. Ho visto che sono scomparse anche le classifiche delle Serie B inglese, francese, tedesco e inglese, oltre alle statistiche di fine stagione dei campionati italiani, dalla Serie A alla D. Capisco che non siete l’enciclopedia universale del calcio, e magari pretendo un po’ troppo forse per la nostalgia dei primissimi numeri della rivista, ma Le chiedo: è questione di spazio interno o le ha tolte Lei di sua volontà? Spero che mi risponda al più presto perché sono curioso della Sua risposta. Daniele, mail firmata Caro Daniele, quello che poni è un quesito a cui è difficile rispondere ma ci proverò comunque. Innanzitutto, come avrai visto, su questo numero troverai tutte le rose (aggiornate) delle 20 squadre di Serie A… ma passiamo alle statistiche. Sai che ho un debole per i dati, è sempre stata una mia passione. Non ti nascondo che ci stiamo confrontando internamente su questo argomento. Il vero limite è dato dalla fogliazione ma non solo. In questa era super tecnologica, le statistiche fruiscono via web facilmente e, proposte un mese dopo, rischiano di sembrare vecchie. Comunque hanno un fascino importante e sto cercando, con intelligenza, una soluzione che accontenti tutti, me compreso…

Se ne va Benatia, il miglior difensore del campionato passato, anche se, a dir la verità, non lo era stato negli anni precedenti. Sì perché il marocchino in fondo, ha sempre fatto la sua onesta figura nell’Udinese, ma offerte da 30 milioni non erano mai arrivate…sembravano uno sproposito 13 (quando pagato dalla Roma per averlo)… La ribalta l’ha avuta nella Roma, probabilmente grazie ad un sistema di gioco che ha esaltato le caratteristiche di tutto il reparto. Per molti addetti ai lavori ad esempio, il pilastro vero è stato Castan, baluardo insuperabile ma meno in evidenza per via della mancata presenza in zona goal. Le 5 reti di Benatia (e che reti), hanno amplificato il suo già straordinario rendimento. Detto questo, la Roma è riuscita comunque a prendere l’unico difensore che poteva mitigare il disappunto (soprattutto dell’allenatore) provocato da questa partenza tardiva. Manolas, giocatore nell’orbita di Mino Raiola (quando ha saputo che il ragazzo si chiamava Kostas lo ha voluto fra i suoi, nomen omen avrà pensato) era cercato da grandi club, tanto che sembrava già fatta con l’Arsenal. Anche la Juve è sembrata una candidata più che credibile… alla fine lo ha preso la Roma. Ironia della sorte lo ha pagato quei 13 milioni che lo scorso anno sono serviti per prendere Benatia… sembrerebbe di buon auspicio. L’incognita ovviamente è data dai tempi di inserimento, non potrà avere da subito un rendimento all’altezza del predecessore. Per la Roma è fondamentale che tutta la squadra ritrovi la simbiosi che l’ha caratterizzata e ha fatto la sua fortuna lo scorso anno ma che in questo precampionato ancora non si è vista. Dovesse ritrovare la sua compattezza, allora la corsa verso il tricolore potrebbe davvero essere vincente. E allora morto il re…viva il re! Ovvero, ciao Medhi, benvenuto Kostas. Massimo, mail firmata

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copertina Fernando Llorente

IL RE LEONE BIANCONERO Lunga chiacchierata con Llorente, l’asso bianconero con il vizio del gol e l’eleganza di un modello… di Fabrizio PONCIROLI foto Massimo RANA

L

a classe di un giocatore non si misura solo da quanto sa fare su un campo verde. Lo si nota anche dagli atteggiamenti, dal suo modo di porsi. Basta uno sguardo per rendersi conto che Llorente è un vero gentleman, da qualsiasi lato lo si guardi. Fisico statuario, volto da vero modello, il bomber della Juventus è di una signorilità senza eguali. Ci accoglie nel giardino di casa, con un sorriso che mette tutti a proprio agio. Dopo un attimo, eccoci seduti a chiacchierare… Apriamo il libro dei ricordi. A soli 10 anni subito una decisione non semplice: lasciare la tua cittadina per an-

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dare a Bilbao… “È stata una scelta soprattutto mia. Era il mio sogno diventare un calciatore. I miei genitori mi vedevano convinto e, alla fine, hanno accettato di lasciarmi andare. L’inizio è stato difficile. Andare via così giovane non è semplice ma poi mi sono abituato e ho trovato la mia dimensione” Hai sempre giocato da bomber o, da giovane, hai sperimentato altri ruoli? “Prima di arrivare all’Athletic non ero attaccante. Appena sono arrivato, mi hanno messo in attacco. Ogni stagione imparavo qualcosa di nuovo e, così, sono diventato il giocatore che sono adesso”. Sei noto per il tuo grande fisico… È sempre stata una tua caratteristica,

anche da giovanissimo? “Sì, sono sempre stato oltre la media ma, quando avevo 14/15 anni, ho avuto una crescita davvero notevole. Mi sono alzato di quasi 20 centimetri in un anno ed è stato complicato per me. Ho dovuto trovare un equilibrio con il mio nuovo corpo, imparare a controllarlo”. Sei cresciuto con qualche idolo in particolare? “Io sono cresciuto con il Dream Team del Barcellona. Erano tutti idoli i giocatori di quella squadra. Penso a Romario, Stoichkov, Laudrup, davvero una squadra meravigliosa”. Quando hai compreso che avevi le carte in regola per diventare un grande giocatore?


copertina / FERNANDO LLORENTE

IL BASCO DI TORINO

Llorente è uno degli assi della Juventus

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copertina / FERNANDO LLORENTE

ORMAI IDOLO

Fernando è amatissimo dal popolo bianconero

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copertina / FERNANDO LLORENTE

CHE BELLA TORINO

Decisamente positivo il rapporto con la città...

“Non c’è stato un vero e proprio momento, sono sempre stato convinto di poter diventare un giocatore professionista. Non ho mai pensato a cosa avrei fatto, se non fossi stato un giocatore professionista. Quando ero vicino alla Prima squadra, a Bilbao, non vedevo l’ora di entrare in rosa e cominciare a fare sul serio”. Hai segnato una valanga di gol a Bilbao, c’è un gol a cui sei particolarmente legato? “Ricordo l’anno meraviglioso in Europa League e mi ricordo bene il gol al Manchester United (tiro al volo ndr). Giocavo infortunato ma ho comunque fatto un gol davvero spettacolare”. Il tutto al vecchio San Mames… “Era uno stadio mitico, io ho giocato nel vecchio impianto. Un luogo magico, che ti dava una carica pazzesca”. Beh, ora ti godi lo Juventus Stadium… “È uno stadio diverso, è nuovissimo. È bel-

“”

Sono cresciuto con il Dream Team del Barcellona. Penso a Romario, Stoichkov, Laudrup, davvero una squadra meravigliosa lissimo, con un pubblico incredibile”. Ecco, la Juve. Sei un tipo molto tranquillo ma, almeno quando ti hanno detto che con la Juve era fatta, ti sarai lasciato andare, giusto? “(Ride) No, mi sono lasciato andare, certamente… Ho gioito tanto. È stato un momento fantastico, un sogno che si realizzava per me”.

Mi racconti il tuo primo giorno da bianconero? “Del primo giorno, ricordo la presentazione. Eravamo in albergo, era tutto perfetto. Per me cominciava una nuova vita. Non vedevo l’ora”. Poi, però, hai dovuto faticare parecchio prima di diventare importante per la squadra… “È vero, i primi mesi non sono stati facili ma me lo avevano detto, quindi sono arrivato preparato. A Chatillon abbiamo lavorato tantissimo e stavo bene ma, in seguito, ho pagato quello sforzo. Era una novità per me, ho sofferto ma, poco alla volta, mi sono ripreso e, quando il mister mi ha dato fiducia, ho risposto nella maniera giusta. Ho avuto la fortuna di segnare… che per noi attaccanti è fondamentale”. E segni sempre gol pesanti. Pensi che sia una tua qualità? “Credo che sia una mia caratteristica quella di segnare gol pesanti. Ho sempre

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“” Scudetto? Penso

SEMPRE E SOLO JUVE Llorente ha in mente solo il bianconero...

che la Roma può essere l’avversaria più pericolosa. Ha un gruppo consolidato e nuovi grandi giocatori tanta fiducia nei miei mezzi e, nei momenti importanti, cerco sempre di fare la giocata risolutiva…”. Parliamo un po’ dello “stile Juve”. Che effetto ti ha fatto entrare nello spogliatoio dei vari Pirlo, Buffon e via dicendo? “Beh, l’effetto è pazzesco. Certo, sono abituato a giocare con grandi giocatori nella Spagna ma, arrivare qui, e vedere da vicino i vari Buffon e Pirlo è stato davvero emozionante”. Poi c’è Tevez, con cui hai un rapporto idilliaco in campo… “Per le nostre caratteristiche di gioco, ci completiamo al meglio. Poi parliamo entrambi spagnolo e questo aiuta molto. Lui non parla ancora benissimo italiano e, quindi, è un vantaggio poter giocare con me”. La novità, invece, si chiama Allegri… Conte puntava tantissimo sul lavoro, Allegri che tipo è? “Anche con Allegri lavoriamo tanto. È un bravo allenatore, una brava persona. Rispetto a Conte, parla forse di più con i giocatori. Penso che per noi si tratti dell’allenatore perfetto. Era difficile sostituire un allenatore come Conte che a Torino ha fatto e vinto tutto. Non era facile e credo che Allegri sia stata la scelta giusta. Certo, avrà bisogno di tempo ma penso che, poco alla volta, diventeremo una squadra ancor più forte della passata stagione”. Vincere non sarà facile. C’è un avversaria da tener d’occhio per lo scudetto? “Penso che la Roma può essere l’avversaria più pericolosa. Hanno un gruppo

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DURANTE L’INTERVISTA Llorente sfoglia Calcio2000 e si racconta al Direttore Ponciroli

foto Daniele Buffa/Image Sport

copertina / FERNANDO LLORENTE


copertina / FERNANDO LLORENTE

BOMBER VERO

Dopo aver incantato a Bilbao, Llorente è padrone della Serie A

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copertina / FERNANDO LLORENTE

IN PIAZZA SAN CARLO

Per le vie di Torino, la sua amata casa...

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copertina / FERNANDO LLORENTE

consolidato, con nuovi giocatori importanti. Sarà difficile batterli ma noi non abbiamo paura di nessuno e, soprattutto, abbiamo ancora voglia di vincere”. In più c’è anche un certo Morata, tuo connazionale… “Lui sa che è arrivato in un grande club. Sa dell’importanza della Juventus in Italia. È molto motivato e speriamo ci possa dare una mano”. Passiamo alla tua vita extra calcio. Come ti trovi a Torino? “Mi trovo davvero molto bene. È una città bella, tranquilla. Riesco anche a passeggiare per le vie della città senza problemi. È perfetta per me”. Dicono che ti sei innamorato della cucina italiana… “Magnifica. Ci sono tanti piatti di cui vado pazzo. Mi piace la parmigiana… Anche la pasta è fantastica. Senti subito la differenza con la Spagna. Non parliamo poi di gelati e caffè. In Spagna, a confronto, il caffè è acqua sporca (Ride)”. Ma c’è qualcosa che ti manca della cucina spagnola? “Beh, anche dalle mie parti si mangia di-

“”

Allegri? Penso che per noi si tratti dell’allenatore perfetto. Era difficile sostituire un allenatore come Conte vinamente, il cibo è ottimo. Sono reduce da qualche giorno a casa e, lo ammetto, ho esagerato un po’ con il cibo… Era una settimana di festa e sono andato oltre…”. C’è poi il cinema, giusto? “Mi piace molto il cinema. In generale mi piacciono i film d’azione… Ultimamente mi sono divertito a vedere Hercules, davvero bellissimo. Quando vedo un film così spettacolare, esco felice dal cinema”. Tanto da voler essere il protagonista? “Tutta la vita (Ride). Mi piacerebbe fare Hercules…”.

A videogame come andiamo? “Giocavo da piccolo, ora non molto… Magari qualcuno sul cellulare”. Che ne pensi del soprannome Re Leone? Ti infastidisce o no? “No, no, mi piace molto. Non ne ho avuti altri, è l’unico che mi hanno dato e mi si addice. All’inizio devi fare una storia per avere un soprannome, quindi (Ride)…”. Ultima domanda: ma questa Champions è così difficile da agguantare? “La Champions League è difficile per tutti. Ogni squadra vorrebbe vincerla. Noi ci teniamo molto. Vediamo dove possiamo arrivare. Ecco, fondamentale sarà superare la fase a gironi…”. Vero, verissimo… Ma con uno come Llorente in campo, tutto diventa possibile. La sua professionalità è evidente, così come la sua voglia di primeggiare. Mentre lo vediamo firmare autografi e lasciarsi andare a scatti con i tifosi nella centralissima piazza San Carlo a Torino, dove ci concede delle fotografie di rara bellezza, siamo sempre più certi di aver incontrato un giocatore davvero di livello assoluto, fuori e dentro dal campo…

TUTTO FACILE CON LE PREDATOR INSTINCT adidas celebra il 20° anniversario dell’iconica Predator con una scarpa innovativa…

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er un calciatore, la scarpa da gioco è, ormai, il mezzo più efficace per migliorare le proprie prestazioni. In concomitanza con il 20° anniversario della sua prima versione, adidas ha lanciato l’innovativa Predator Instinct. Reinventata tramite un design che esalta l’heritage della scarpa combinata a un richiamo all’istinto da “predatori” dei giocatori che la indossano, la nuova ‘Predator Instinct’ presenta un ritorno alla classica colorazione rossa, bianca e nera. La più grande innovazione consiste in una rivoluzionaria struttura di control frame che si estende attorno alla tomaia e alla suola consentendo il massimo livello di presa, tocco e controllo della palla. Il design della Predator Instinct è ispirato agli animali predatori che utilizzano il loro istinto per cacciare. È lo stesso istinto che si trova nei giocatori che indossano Predator. Una scarpa per giocatori sempre in attacco…

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copertina / FERNANDO LLORENTE

“”

La Champions League è difficile per tutti. Ogni squadra vorrebbe vincerla. Noi ci teniamo molto

LA STORIA DEL RE LEONE

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lasse 1985, si è legato all’Athletic Bilbao da giovanissimo. Dopo una breve ma positiva esperienza nel Baskonia, a 19 anni ha esordito con la Prima squadra dell’Athletic (contro l’Espanyol). Le prime reti (tripletta, tanto per mostrare il suo talento) arrivano contro il Lanzarote, in Copa del Re. In otto anni e mezzo con la maglia del club basco, segna 118 reti (in 333 gare), diventando anche il goleador per eccellenza del club in Europa. Nel gennaio del 2013, la Juventus ufficializza il suo arrivo. Il 22 settembre, contro il Verona, arriva la prima rete, decisiva ai fini del risultato (2-1 per i bianconeri). Il talento si vede, la condizione sale e Llorente continua a mettere a segno reti importanti, contribuendo al terzo scudetto consecutivo della Vecchia Signora (16 gol in campionato, sette di testa). Ora si appresta a vincere ancora, con un sogno: la Champions League. Per uno che ha vinto Europeo e Mondiale con la Spagna, nulla è impossibile…

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copertina / FERNANDO LLORENTE

Intervista di Fabrizio Ponciroli

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SPECIALE INTERVISTE/ ANDREA BERTOLACCI

FAMIGLIA DI CAMPIONI Andrea è il primo a sfondare nel calcio che conta

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SPECIALE INTERVISTE ANDREA BERTOLACCI

ANDREA IL CONQUISTATORE Classe 1991, Bertolacci sta diventando grande, nonostante sia un giovane talento italiano… di Fabrizio ponciroli foto Federico De Luca

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o ripetiamo alla nausea. Nel calcio italiano bisognerebbe dare più spazio ai giovani italiani, quelli di casa nostra. Un auspicio che, spesso, viene disatteso. Ma c’è qualcuno che, con ostinazione e passione, i propri traguardi li sta agguantando, ad uno ad uno. È il caso di Bertolacci, purissimo talento azzurro in forza al Genoa. Calcio2000 lo ha intervistato, scoprendo che, a volte, anche un italiano può diventare grande… Ciao Andrea, apriamo il libro dei ricordi… Sempre e solo calcio nella tua infanzia? “No, a dire il vero ho cominciato con il basket, almeno fino ai 9 anni. Poi ho cambiato sport e mi sono dato al calcio. A 10 anni è arrivata la Roma e ho co-

minciato a giocare per i giallorossi”. Chi ti ha spinto verso il calcio? Magari i tuoi genitori? “Non proprio, mio padre è stato un campione di Offshore, quindi con il calcio c’entrava poco o nulla (ride, ndr). Mio nonno si è dedicato al ciclismo, una famiglia di sportivi ma non legati al calcio…” Per fortuna sei arrivato tu… Squadra per cui facevi il tifo da piccolo? “Avevo un debole per Roby Baggio che, in quel momento, giocava nel Milan. Ero talmente appassionato che mi feci crescere anche il codino, proprio alla Baggio. Poi, a 12 anni, per ovvi motivi, visto che ci giocavo, sono passato alla Roma…”. Da giovanissimi è difficile restare sempre concentrati, hai avuto anche tu un periodo difficile?

“Certamente, a 12-13 anni giocavo poco ed ero in piena crisi. Mio papà mi diceva di tornare sui miei passi ma, poi, è cambiato tutto. C’è stato un cambio di allenatore e ho iniziato a giocare con continuità. Ho fatto gli Allievi Nazionali sotto età. Ecco lì ho capito che potevo farcela. Sono stato bravo e fortunato, a non mollare”. Un sacrificio mica da ridere. Quando sei un ragazzo ci sono tante distrazioni… “Vero, non è affatto semplice diventare giocatori professionisti. Vedi i tuoi amici che escono mentre tu te ne stai a casa a prepararti per la partita. I miei sono stati bravi e pazienti, mi dicevano di restare a casa, di pensare a quello che avrei fatto ma, in quel momento, non era affatto facile rinunciare a tutto”. Poi, a 18 anni, è arrivata la chiamata

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SPECIALE INTERVISTE/ ANDREA BERTOLACCI

“” Nel mio ruolo

TALENTO PURO

Bertolacci sta crescendo di stagione in stagione

mi ha sempre impressionato Gerrard. Un giocatore unico, con qualità immense del Lecce, allora in Serie B… “Ricordo che, dopo un anno e mezzo di Primavera, mi sentivo pronto. C’era un emissario del Lecce che mi seguiva da tempo. A gennaio è arrivata la chiamata. Ho accettato subito perché era quello che volevo, mi sentivo pronto per una grande piazza e il Lecce lo era senza dubbio”. Immagino che ricordi le tue prime volte da professionista, o sbaglio? “Certamente, mi ricordo la prima con la Triestina, la prima da titolare contro l’Empoli dove feci anche un assist…”. Il Lecce ti ha portato bene, visto che ti ha permesso anche di esordire in A… “Ricordo la felicità per la promozione. Dissi alla Roma, proprietaria del mio cartellino, che volevo restare a Lecce. Nel girone d’andata non ho giocato molto, ma nel ritorno sono andato benissimo. Ho segnato alla Juventus, una sensazione indescrivibile che ancora oggi mi mette i brividi…”.

E poi sei finito al Genoa… “De Canio, che avevo avuto al Lecce, era al Genoa e mi voleva a tutti i costi. Passando al Genoa ho alzato l’asticella. Una piazza importante, mi sono innamorato subito della città, del tifo e dello stadio. Ci sono stati tanti cambi di allenatore ma ho sempre giocato ed è quello che volevo…”. Anche Gasperini ti ha dato grande fiducia…

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foto Daniele Buffa/Image Sport

Bene con il Lecce, eppure alla Roma non sei tornato, come mai? “Luis Enrique voleva che restassi a giocarmi le mie carte, fino al 23 agosto ero della Roma, ma poi ho proseguito con il Lecce dove ho giocato tanto…”.


SPECIALE INTERVISTE/ ANDREA BERTOLACCI

PREMIATO AL TOP11

C’è anche il suo nome tra i premiati a Castiglioncello

“”

Da piccolo avevo un debole per Roby Baggio, ero talmente appassionato che mi feci crescere il codino “Sì, lo scorso anno è stato un altro anno importante per la mia carriera. L’allenatore mi ha dato tanta importanza, è stato fondamentale per me”.

COME ROBY BAGGIO

Da giovane ha portato il codino, proprio come il Divin Codino...

Come mai un giovane italiano, come te ad esempio, deve faticare tanto per imporsi in Italia? “Eh, purtroppo per noi, il nome straniero ha più appeal, non ci sono dubbi. Un giovane italiano deve fare molta più fatica per trovare spazio. Lo noto frequentando direttamente questo ambiente. Magari qualcosa cambierà, dipenderà molto dalle nuove linee che prenderà la Federazione”. Sei stato al centro di mille voci ma, alla fine, hai scelto ancora il Grifone… “Sarei potuto restare alla Roma, ma io punto a giocare e a crescere”. L’estero non ti attira proprio? “Onestamente non voglio pensare di andare via dall’Italia perché qui non gioco. Deve capitare in altre condizioni…”.

foto Daniele Buffa/Image Sport

C’è un campionato europeo che ti affascina più degli altri? “Forse quello inglese… Si vede che c’è ancora una passione vera per il calcio, qui è più simile ad un lavoro. L’ambiente influisce moltissimo a certi livelli”. Si dice che tu abbia un debole per una stella inglese, è vero? “Nel mio ruolo mi ha sempre impressionato Gerrard. Un giocatore unico, con qualità immense. Ecco, anche Iniesta e Kroos non sono da buttare (ride ndr)”. Fuori dal campo che tipo è Andrea? Passioni, hobbies? “Sono un tipo tranquillo. Mi piace gio-

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SPECIALE INTERVISTE/ ANDREA BERTOLACCI

GIA’ MATURO

Nonostante la giovane età, Bertolacci ha le idee chiare sul suo futuro

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SPECIALE INTERVISTE/ ANDREA BERTOLACCI

IL SOGNO NAZIONALE

L’AZZURRO NEL DESTINO

Bertolacci non vede l’ora di giocare con la casacca azzurra...

Bertolacci ha un altro sogno, la Nazionale… Se nel calcio italiano c’è ancora giustizia, prima o poi, anche Bertolacci indosserà la casacca della Nazionale. Sin da giovanissimo, l’azzurro lo ha accompagnato nella sua crescita professionale. Dall’Under 16 fino all’Under 21, il centrocampista del Genoa si è sempre fatto trovare presente. Lo scorso aprile, l’ex CT Prandelli lo ha chiamato per uno stage pensato proprio per vedere all’opera i migliori talenti del nostro calcio. Una convocazione che è piaciuta molto a Bertolacci: “La Nazionale è, senza ombra di dubbio, un mio grande obiettivo. Far parte dei 42 chiamati dal CT Prandelli è stato un segnale importante, un’ulteriore testimonianza che, alla fine, il lavoro paga sempre. Ora sta a me fare l’ultimo salto di qualità, continuare a lavorare per arrivare alla prima vera convocazione”. Vista la determinazione che lo contraddistingue, siamo certi che l’azzurro, prima o poi, farà parte del biglietto da visita di Bertolacci…

care alla play e a ping pong… Ho una passione per i giochi d’avventura”. E a film come andiamo? “Mi piacciono quelli che ti lasciano qualcosa. Penso a Sette Anime, con Will Smith, tanto per farti un esempio”. Poi c’è la tua storica fidanzata… “Certo, si chiama Nicole. Ci conosciamo sin da quando avevamo 10 anni. Frequentavamo la stessa comitiva, poi, quando sono andato a Lecce, ci siamo separati ma, appena ci siamo rivisti, siamo diventati una coppia”. Da calciatore, che sogno hai nel cassetto?

“Personalmente di continuare a far bene, poi mi piacerebbe, un giorno, vincere lo scudetto, sarebbe pazzesco”. Ultima curiosità: a chi devi dire grazie per essere arrivato fino a questo livello? “Sicuramente ai miei genitori, al mio procuratore Lucci, alla mia ragazza e ai miei amici , pure a Ciak, il mio pitbull”. E la storia continua… Si sente tanto parlare di giovani italiani che mancano di attitudine e di senso di responsabilità. Basterebbe fare due chiacchiere con Andrea per capire che, come in ogni aspetto della vita, non siamo tutti uguali…

Intervista di Fabrizio Ponciroli

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SPECIALE GUIDA SERIE A

A CACCIA DELLA JUVE Finalmente in campo. Forte di tre campionati vinti, la Vecchia Signora punta al quarto tricolore consecutivo, il primo senza Conte in panchina… Rispetto al recente passato, la concorrenza pare più agguerrita. In tanti sognano di spodestare i bianconeri e colorare lo scudetto di nuove tinte… foto Image Sport

IL CONTE MAX di Luca BaRGELLINI Clamoroso passaggio di consegne in casa Juve. Conte lascia e arriva Allegri. La storia di due profili diametralmente opposti

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er molti la stagione 2014/2015 sarà ricordata per quanto accaduto a Torino, ben prima dell’inizio ufficiale del torneo. L’addio di Antonio Conte alla Juventus, il giorno successivo al via del raduno precampionato, ha di fatto stravolto la stagione bianconera. Una separazione, già nell’aria, ma avvenuta con tempistiche tutt’altro che consuete. Quantomeno per un grande club. Al posto del tecnico pugliese è arrivato nel giro di poche ore, colui che per un paio di stagioni, dalla panchina del Milan, è stato il primo avversario della Vecchia Signora: Massimiliano Allegri. Due profili completamente diversi, quelli dei due allenatori, ma ac-

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MASSIMILIANO ALLEGRI E ANTONIO CONTE

comunati dalla fame di vittorie tipica della Juventus. La storia parla chiaro - Per capire quanto siano diversi Conte e Allegri non basta semplicemente analizzare quello che è il loro stile da allenatori, ma occorre scavare più in profondità, tornando a quella che è stata la rispettiva carriera da giocatori. Se Conte, centrocampista di quantità e carattere, ha legato il suo cammino calcistico a due sole squadre (il club della sua città, Lecce, e i bianconeri), Allegri, trequar-

tista tutto genio e sregolatezza in campo, ha girovagato per tutta Italia, dando il meglio di sé a Pescara. Evidente anche il divario per quanto riguarda il palmares. Quello del primo racconta di cinque scudetti vinti a Torino, una Coppa Italia, quattro Supercoppe, una Coppa UEFA, una Champions League, una Coppa Intercontinentale, una Supercoppa UEFA e una Coppa Intertoto sotto la gestione di Marcello Lippi nel corso di un decennio. Quello del secondo, invece, si limita ad un campionato di Serie D con l’Aglianese, formazione


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toscana della provincia di Pistoia. Panchine a confronto - Da basi così distanti era ovvio che si formassero anche due personalità diverse, sia sul piano umano che professionale. Peculiarità che si rispecchiano poi anche nel DNA delle rispettive formazioni. Sanguigno, attaccato ai propri colori e pronto a stillare ogni goccia d’energia dai proprio giocatori, Antonio Conte ha fatto dell’intensità il marchio di fabbrica della sua Juventus. Con un 3-5-2 forte fisicamente e dalla corsa continua, ha dominato in Italia per tre stagioni tanto da essere etichettato come un vero e proprio “sergente di ferro”. Pacato, amante del bel gioco e del

talento, Allegri ha più volte dimostrato di saper cambiare pelle. Dal 4-3-1-2 è passato al 4-3-3 e al 4-2-3-1 senza grossi problemi, adattando la squadra a quelle che erano le eccellenze presenti in rosa e non viceversa. Ha saputo gestire caratteri difficili come Zlatan Ibrahimovic, Kevin Prince Boateng e Mario Balotelli, oltre che una situazione societaria che lo vedeva poco stimato dalla proprietà rossonera (le critiche del presidente Silvio Berlusconi sono state una costante della sua gestione). Esattamente l’ambiente opposto a quello dove ha lavorato nell’ultimo triennio Conte, da sempre supportato dall’intera società (il feeling fra il presidente Andrea Agnelli, Giuseppe Marotta e Fabio Paratici era evidente e decisivo sul fronte dei risultati) e da tutto il popolo bianconero.

l’addio del neo Ct azzurro si è affidato all’allenatore migliore in circolazione. L’obiettivo è alzare ancora l’asticella, soprattutto in Europa. Soprattutto in Champions League. Ed è proprio il palcoscenico internazionale quello dove Allegri sarà chiamato a fare la differenza. Conte nelle due occasioni avute a disposizione ha avuto poca fortuna. Max, invece, per tradizione, in giro per il Vecchio Continente ha sempre fatto buona figura, nonostante il Milan affidatogli fosse ben lontano da quelli vincenti degli anni precedenti. Sarà, dunque, l’Europa a posizionare l’ago della bilancia nella sfida fra i due tecnici. La Juve vuole tornare grande in Champions. Allegri è chiamato a dare una risposta.

L’Europa chiama - Dovendo, infine, tirare le somme di questo confronto Conte-Allegri, è legittimo parlare di due mondi completamente diversi fra loro. Per stile personale e filosofia di gioco. Il vero grande punto in comune fra i due è la Juventus. La società bianconera, dopo il tre scudetti consecutivi vuole continuare a crescere, e dopo

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VOLTI NUOVI di Luca BaRGELLINI Sei campioni per sei pretendenti: la caccia al titolo ha inizio…

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e due milanesi (Inter e Milan) le due romane (Lazio e Roma), la talentuosa Fiorentina e l’ambizioso Napoli hanno affrontato il calciomercato estivo con un preciso obiettivo: colmare il gap fra loro e la compagine che sotto la guida di Antonio Conte ha dominato il calcio italiano. Per riuscire in un compito così arduo sono stati necessari acquisti di alto livello. Giocatori in grado di spostare gli equilibri in specifiche zone del campo. Sei avversarie, un mercato appena concluso e un solo obiettivo in testa. Ecco i nuovi big della Serie A.

NAPOLI - Michu Rafael Benitez è da sempre considerato un integralista del modulo. Con il suo 4-2-3-1 ha fatto le fortune di molte delle squadre in cui ha lavorato, non ultimo il Chelsea. Questa estate al Napoli aveva, fra i vari compiti sul mercato in coppia con il ds Riccardo Bigon, quello di reperire un vice Higuain che garantisse alla squadra un buon numero di gol anche in assenza del Pipita. La scelta è ricaduta su Miguel Perez Cuesta, conosciuto come Michu. Lo spagnolo arrivato dallo Swansea, oltre ai gol, però, mette a disposizione anche una piccola variante tattica. L’ex Rayo non è, infatti, una classica prima punta, ma un giocatore versatile, che sa muoversi anche il ruolo di secondo attaccante o, all’occorrenza, in quello di trequartista. Una peculiarità, questa, unica nella rosa del Napoli, fatta di specialisti del ruolo. Una sorta di “falso nueve”, in grado di non dare punti di riferimento agli avversari. Per Benitez “l’integralista” una piccola novità in grado di regalare sorprese.

ROMA - Juan Manuel Iturbe Per una Roma che viaggia ad alta velocità verso le big del calcio italiano ed internazionale grazie alla nuova proprietà “made in USA”, ecco un attaccante che come soprannome ha Turboman. L’attaccante argentino arrivato dal Verona per oltre 20 milioni di euro è, dunque, l’alfiere perfetto del nuovo corso giallorosso. Giovane, ambizioso e dal grande talento, Iturbe, sul piano prettamente tecnico, è il prototipo dell’attaccante moderno. Con la sua velocità in campo aperto e i piedi educati, può far male in ogni situazione di gioco. Assieme a Gervinho, poi, forma una coppia di centometristi che, forse, nessuno ha in Europa. Sotto l’ombra del Capitano, Francesco Totti, il ragazzo ex River Plate potrà crescere e conquistare Roma. Accelerazione dopo accelerazione. ITURBE

MICHU

FIORENTINA - Josè Maria Basanta Negli ultimi due anni la formazione di Vincenzo Montella ha fatto della qualità il suo marchio di fabbrica. Difensori dai piedi buoni, attaccanti in grado della giocata ad effetto, ma soprattutto una linea di centrocampo dal fosforo oltre i consueti livelli del calcio italiano. Nel pacchetto arretrato spesso si sono palesate delle lacune, soprattutto dovute a cali di tensione, alle più classiche delle leggerezze. Per cercare di ovviare a questo problema, la coppia di uomini mercato dei viola formata da Daniele Pradè e Eduardo Macia, ha scandagliato tutte le opportunità a disposizione sulla scena mondiale come da loro abitudine. Ecco allora arrivare, direttamente dai messicani del Monterrey, Josè Maria Basanta. Prodotto del vivaio dell’Estudiantes di La Plata, El Chema, com’è stato soprannominato in Argentina, è un vero e proprio jolly difensivo. Nato difensore centrale, Basanta può giocare sia come marcatore in una retroguardia a tre, che come esterno mancino in una difesa centrale. Grande fisico e buone doti aeree completano poi il profilo di un calciatore, magari, poco conosciuto ai più, ma dalle grandi qualità. La Fiorentina è in questi casi che ci crede maggiormente (vedi la scommessa Richards arrivato all’ultimo respiro).

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foto F.Gaetano

foto Lrpress

BASANTA


speciale / GUIDA SERIE A TOP 5 COLPI IN EUROPA

Suarez (81 mln, Barcellona), James Rodriguez (80, Real Madrid), Di Maria (78 mln, Manchester United), Falcao (72 mln, Manchester United) e David Luiz (50, Chelsea)

INTER - Gary Medel Vestire una maglia prestigiosa come quella dell’Inter non è una cosa semplice. La responsabilità di avere sulle proprie spalle il destino di una delle società più importanti del calcio italiano non è una cosa per tutti. Per riuscirci serve tanta personalità, oltre che a qualità di alto livello. Per questo motivo Walter Mazzarri per la sua seconda stagione nerazzurra (la prima dopo l’addio dello storico gruppo argentino composto da Javier Zanetti, Esteban Cambiasso, Walter Samuel e Diego Milito) ha deciso di puntare sul Pittbull cileno che sul piano della grinta e del carattere ne è un degno erede. Schierabile sia in difesa assieme a Nemanja Vidic come terzo centrale, che a centrocampo, come mediano di rottura in coppia con Yann M’Vila, l’ex Cardiff ha tutto per conquistare il calcio italiano e i tifosi dell’Inter. Dopo i problemi con la Premier League dello scorso anno, conclusasi con la retrocessione della società gallese, oggi per Medel è arrivato l’esame decisivo. Quello per l’ultimo salto di qualità.

LAZIO - Stefan de Vrij Quando vieni eletto come il miglior difensore di un Mondiale a soli 22 anni è indiscutibile il fatto che tu abbia le carte in regola per diventare un vero Top Player. Per questo motivo Claudio Lotito e Igli Tare hanno deciso di puntare fortemente sul centrale dell’Olanda di Louis van Gaal, terminata al terzo posto nella Coppa del Mondo brasiliana. Forte sia tecnicamente che fisicamente, dotato di un ottimo senso della posizione e brillante nel gioco aereo, l’oramai ex talento cresciuto nel settore giovanile del Feyenoord è stato scelto per fare da pietra angolare nella nuova difesa biancoceleste, che questa estate è stata profondamente rinnovata dopo gli addii di Giuseppe Biava e Andrè Dias. Il compito è arduo, le qualità importanti. La Lazio ci crede. Tornare in Europa è l’obiettivo dichiarato. de VRIJ

MILAN - Fernando Torres Quando a trent’anni appena compiuti un calciatore ha nel tuo palmares una Champions League, una Europa League una Coppa d’Inghilterra, due Europei e un Mondiale si può dire che si tratta di un vincente. E senza dubbio il bomber spagnolo lo è. Dopo l’Atletico Madrid, club dov’è cresciuto e per cui fa il tifo da sempre, il Liverpool di Rafael Benitez e il Chelsea di Josè Mourinho, ecco che El Niño è sbarcato in Italia. Al centro del tridente di Filippo Inzaghi Torres è chiamato sia a sostituire Mario Balotelli che a ritrovare quel fiuto del gol che ho la reso uno degli attaccanti più letali ai tempi della sua avventura ad Anfield. Il fisico e la corsa sono ancora quelle dei tempi migliori, con la guida di SuperPippo dalla panchina anche la rete potrebbe presto tornare ad essere la fedele compagna di un tempo. La metà rossonera di San Siro ne ha decisamente bisogno. TORRES

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E la Juventus? Il passaggio di consegne fra Conte e Allegri è stato solo uno step dell’estate bianconera. Nel corso delle settimane in bianconero sono approdati, fra gli altri, un difensore di grande esperienza come Patrice Evra, un centrocampista di talento e prospettiva come Roberto Pereyra e un attaccante “galactico” come Alvaro Morata. I due acquisti migliori, però, sono stati la conferma di Arturo Vidal e Paul Pogba. Con il cileno e il francese la Juve è ancora una volta la squadra da battere. Le altre sono avvisate.

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SI CHIAMANO GIOCATORI D’ESPERIENZA di Simone BERNABEI Tanti i giocatori, con una carta d’identità non freschissima, che sono sbarcati nel nostro campionato…

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on chiamateli vecchietti, o bolliti se preferite, perché sono pronti a farvi ricredere. Sono tanti e importanti i giocatori over 30 sbarcati quest’estate in Italia. Milano, Roma, Torino e Verona: sono tante le città scelte da questi “senatori del grande calcio” per proseguire o terminare le rispettive carriere. Qualità ed esperienza al servizio del gruppo e dei giovani, questo l’ordine con cui sbarcano nei confini del Belpaese i protagonisti di questa rubrica che presentiamo per voi su Calcio2000.

JUVENTUS – Patrice Evra Ex colonna degli anni d’oro dello United di Sir Alex Ferguson, l’esterno francese torna in Italia dopo 14 anni. La sua carriera infatti inizia al Marsala nel lontano 1998, quando il club siciliano lo acquista dal settore giovanile del PSG. Breve parentesi a Monza, poi via di nuovo in Francia. Nizza, Monaco e quindi la chiamata sognata fin da piccolo. Il glorioso Manchester United, di cui diventa presto titolare inamovibile. L’esperienza internazionale accumulata ad Old Trafford e l’ottima conoscenza della lingua italiana hanno facilitato il suo inserimento, ora dovrà essere il campo a dare ulteriori conferme sulla bontà dell’investimento bianconero. Le 33 primavere segnate sulla carta d’identità potrebbero spaventare i tifosi, ma serietà e professionalità sono il fiore all’occhiello del francese e i dirigenti bianconeri, fin dagli albori della trattativa, non hanno avuto il minimo dubbio a riguardo. Se Allegri confermerà la difesa a 4, sarà praticamente impossibile togliergli il posto, mentre qualche problema in più potrebbe sorgere con un centrocampo a 5, dove la corsa e la fisicità sono doti fondamentali per sopravvivere. La Juventus ci crede, il biennale firmato lo dimostra. A fine anno, comunque, saranno fatte tutte le valutazioni del caso. INTER – Nemanja Vidic I dubbi sul suo stato fisico e sulle reali motivazioni erano molti a inizio estate, ma se sei stato capitano del Manchester United solo la scorsa stagione significa che la Serie A può diventare il tuo habitat (quasi) naturale. Mazzarri ha esultato e fin dai primi giorni di ritiro non si è preoccupato. “Vidic non ha mai giocato nella difesa a 3, ma se dovessimo adottare questo schema per lui

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EVRA BIANCONERO Dopo i fasti allo United, il francese sogna di vincere con la Juve

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non sarà certamente un problema”, ha sentenziato il tecnico di San Vincenzo. E così sia. Vidic si è preso subito le chiavi del reparto arretrato nerazzurro, e assieme a Ranocchia formerà il presente, ma anche il futuro prossimo della difesa interista. I 2 anni più 1 di opzione, hanno regalato sensazioni positive al serbo, e chi lo conosce bene giura che il suo fisico non è mai stato tirato così a lucido. Se gli acciacchi fisici, leggi infortuni muscolari, non lo tartasseranno nel corso della stagione, potrà diventare uno dei migliori centrali del campionato. Inutile aggiungere altro, la sua storia precede il suo cognome. Mazzarri e Ausilio sono pronti a puntarci ad occhi chiusi, con la speranza che anche tutti i tifosi possano presto pensarla così. Doveva arrivare in Italia nel 2006, quando la Fiorentina di Pantaleo Corvino era convinta di averlo in pugno. Poi l’irruzione di Ferguson fece saltare il suo arrivo, ma 8 anni dopo Vidic ha l’opportunità di recuperare il tempo perso.

ESPERIENZA VIDIC Salutato Samuel, l’Inter ha puntato sull’ex stella dei Red Devils

MILAN – Alex Da anni accostato all’Italia, il brasiliano ex PSG è finalmente arrivato in Serie A per vestire la maglia del Milan. 32 anni, il palmares del brasiliano non ha niente da invidiare ai migliori del mondo: Santos, PSV, Chelsea e PSG prima dello sbarco a Milanello, queste le maglie indossate dal difensore che secondo Ancelotti, uno che lo conosce bene, “è fortissimo e strepitoso a livello personale”. Uomo vero prima ancora che calciatore quindi, uno di quelli che gli allenatori vorrebbero sempre avere al proprio fianco. Grande stacco di testa e ottima lettura della fase difensiva, Alex non disdegna sortite offensive e punizioni dal centrocampo in su. Se ancora non credete alle qualità del brasiliano, le parole di Leonardo

VIDIC

ALL’ULTIMO RESPIRO… di Thomas SACCANI

Fatto risaputo. L’ultimo giorno di mercato è terra di conquista per tanti. Come tradizione impone, il Milan (club da colpi al limite della conclusione) ha imposto la sua legge. Dopo aver “illuso” Biabiany, ecco Bonaventura. Talento purissimo, tra l’altro italiano, è stato soffiato all’Inter che, complice la decisione di Guarin di restare, non ha portato a casa il sogno Lavezzi. Benissimo anche la Fiorentina, che piazza il doppio colpo, ovvero Richards e Kurtic. Il primo, difensore classe ’88, arriva dal Manchester City, il secondo, con la benedizione di Boban, dal Sassuolo. Applausi anche al Torino che riporta Amauri in Europa. Infine, menzione per il Verona che, dopo Marquez, si regala un altro ex Barcellona, ossia Saviola.

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ROMA – Ashley Cole Arrivato a sorpresa alla corte di Rudi Garcia nella turbolenta (in senso positivo) estate giallorossa, l’esterno inglese ex Chelsea ha un passato glorioso e una gran voglia di continuare a far bene anche in Serie A. Tanta corsa, esperienza da vendere e un carattere focoso lo hanno spesso reso protagonista, suo malgrado, di molti titoli suoi poco clementi tabloid inglesi. “Odio l’Inghilterra e tutta la sua gente” è una delle sue celebri frasi con cui iniziò a farsi “ben volere” dai tifosi dei Tre Leoni. Inutile poi ricordare le offese ricevute ai tempi del suo passaggio dall’Arsenal al Chelsea, quando era alla ricerca di “una grande squadra in grado di vincere qualcosa”. Adesso la Roma e lo Stadio Olimpico, con la speranza che i giornali nostrani possano parlare delle sue galoppate sulla fascia e non dei suoi modi di fare molto poco british. Rudi Garcia ha dimostrato, durante tutta l’estate, di puntare molto sulla voglia di Cole di affermarsi anche in Italia, e probabilmente i fatti gli daranno ragione. Almeno i presupposti ci sono tutti. In fondo, poche squadre in Italia possono permettersi una coppia di terzini come Ashley Cole e Maicon. La carta d’identità non è dalla loro parte, ma la qualità, il carisma e l’esperienza internazionale certamente sì. VERONA – Rafa Marquez Dal suo addio al Barcellona si erano un po’ perse le tracce, oggi col suo arrivo a Verona sentiremo tanto parlare del messicano, autore di un ottimo Mondiale con la sua nazionale. Forse è stata proprio questa la scintilla che ha convinto Setti e Sogliano a puntare sull’ex

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ALEX A ZERO

Colpo anche del Milan, dal PSG ecco un brasiliano di qualità

foto A.Lingria/PhotoViews

potranno rassicurarvi: “Ha un’incidenza positiva sul gruppo perché è un leader silenzioso, ha esperienza e concretezza in abbondanza. È adatto per la Serie A e farà bene perché ha una lettura difensiva incredibile”. Con Rami formerà una coppia tosta, di grande fisico e con ottima qualità. Nei primi anni in Europa la sua crescita è stata fermata da diversi problemi muscolari, ma nelle ultime stagioni la situazione è nettamente migliorata anche da questo punto di vista. Adesso sta solo a Inzaghi preservare i muscoli di un difensore che potenzialmente potrebbe essere in testa alle classifiche di rendimento di tutti i Fanta-tecnici italiani.

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COLE DA TOTTI

Un inglese per la fascia giallorossa di Garcia

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Leòn. Volato negli States nel 2010, in molti avevano visto in questa scelta l’epilogo della carriera da calciatore ad alti livelli. E invece no. Dopo due anni nella MLS e altri due in patria, ecco la nuova grande occasione in Italia. Che poi parlare di grande occasione per uno che ha fatto la storia del Barcellona per 7 lunghi anni appare riduttivo, ma ad oggi questo è. Mandorlini lo ha messo fin da subito al centro del suo reparto difensivo, e non potrebbe essere diversamente. “Con te Verona sarà ancora più grande”, così lo ha accolto il presidente Setti il giorno del suo arrivo a Verona. Il suo palmares europeo è impressionante: quattro campionati spagnoli, due Champions League, una Coppa del Mondo per Club, una Copa del Rey, tre Supercoppe Spagnole e una Supercoppa Europea. Con un curriculum del genere, difficile farsi spaventare dalla carta d’identità, che oggi segna 35 anni. Il carisma e l’esperienza, uniti alla classe naturale, faranno crescere il Verona di Mandorlini (ora con un Saviola in più). La speranza di tutti, tifosi e dirigenti, è quella di vedere con Marquez un Toni bis. Non scordiamoci che l’attaccante di Pavullo arrivò la scorsa estate dopo esser stato scaricato dalla Fiorentina. Tutti sappiamo com’è andata a finire la stagione di Luca Toni con la maglia dell’Hellas...

COLONNA MARQUEZ

Insieme a Saviola e Toni, la terza stella dell’Hellas

MARQUEZ

La Serie A fa 113 ma… di Thomas SACCANI Cominciato il campionato di Serie A numero 113 (83esimo a girone unico). Per la seconda volta nella storia del nostro massimo torneo, cinque Derby in gioco. Tante le curiosità, a partire dagli allenatori. Cinque i “debuttanti” (dal veterano Zeman al nuovo arrivato Inzaghi) mentre Colantuolo è il “più vecchio” (sulla panchina dell’Atalanta dal 2010). Persi tanti campioni (da Balotelli a Cerci), così come diversi sponsor. Mai tante squadre (sette per la precisione) senza main sponsor sulle maglie, ovvero Cesena, Fiorentina, Genoa, Lazio, Pa-

INZAGHI

lermo, Roma e Sampdoria. Milan caso strano: incassa 13,8 milioni di euro per avere la maglietta “firmata” ma è ad un passo dal record negativo di abbonati dell’era Berlusconi (17.350 fe-

COLANTUONO

delissimi alla “prima” con la Lazio). Per fortuna Juventus e Roma vanno a gonfie vele a livello di tifo… Tra le novità, la bomboletta spray per agevolare il lavoro degli arbitri.

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COLPI DALL’ESTERO di Simone BERNABEI Alcuni sconosciuti ma il fascino dello straniero colpisce sempre e magari ci scappa il campione…

ROMA – Salih Uçan Sabatini se ne è innamorato, tanto da non badare a spese per bruciare la concorrenza delle big europee. Chi l’ha visto giocare è già certo della sua futura grandezza. Il ragazzino proveniente dal Fenerbahce si porta sulle spalle l’etichetta di predestinato: classe cristallina, personalità importante e tanta sfrontatezza. Garcia lo farà crescere per evitare di bruciare il suo talento, anche perché la lingua per ora è un problema non trascurabile. Classe ’94, Ucan cercherà di ritagliarsi minuti nel centrocampo stellare della Roma. Un’operazione importante, che a molti addetti ricorda il passaggio di Jovetic dal Partizan alla Fiorentina.

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foto F. Gaetano

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ono colpi inaspettati, quelli che il tifoso non si immagina. Trattative che spesso rimangono sotterranee fino all’ultimo secondo anche e soprattutto a causa del nome tante volte sconosciuto. Nomi esotici, alcuni impronunciabili, altri italianeggianti. Sono gli stranieri provenienti dai campionati più disparati, arrivati da scommesse ma pronti a farsi applaudire a suon di grandi giocate. In un calcio, quello italiano, sempre più “internazionale”, sono diversi i nuovi volti che proveranno a guadagnarsi il rispetto di chi, almeno inizialmente, non si esaltato più di tanto alla notizia del loro acquisto…


FIORENTINA – Joshua Brillante Molti tifosi hanno sorriso di fronte all’arrivo di questo barbuto australiano, praticamente sconosciuto ai più. Ma Brillante non si è lasciato intimorire e anzi, si è conquistato fin dai primi giorni di ritiro la fiducia di mister Montella. Brillante fa della duttilità e dell’intelligenza tattica i suoi cavalli di battaglia, ma grazie alla Serie A potrà migliorare molto anche tecnicamente. I margini ci sono tutti. Il tecnico gigliato in questo inizio di stagione non si è preoccupato di dargli la maglia da titolare, segno che del buono su cui lavorare c’è. Non un titolare inamovibile, ma anche partendo dalla panchina saprà dare il proprio contributo. Con la speranza, almeno questo si augurano i tifosi gigliati, che il suo possa diventare un acquisto brillante di nome e di fatto.

foto G. Morini

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NAPOLI – Kalidou Koulibaly Un armadio, difficile descriverlo diversamente. Per questo ragazzone arrivato dal Genk garantisce Rafa Benitez, uno che di calciatori se ne intende. Autore di un ottimo precampionato, nonostante l’uscita dalla Champions del Napoli ad opera dell’Athletic Club, Koulibaly fa della fisicità e dell’esuberanza le sue armi migliori. Le prime uscite stagionali hanno mostrato un piede piuttosto educato, e c’è già chi lo ha accostato a Lilian Thuram. Classe ’91, Koulibaly ha convinto subito Benitez ed oggi si candida ad essere una delle sorprese della Serie A. E attenzione… perché i suoi 195 cm il francese li sfrutta tutti sulle palle inattive, risultando spesso un problema considerevole per le difese avversarie. Calcio 2OOO

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foto Agenzia Liverani

GENOA – Diego Perotti El Monito, ovvero la Scimmietta. Eccolo il curioso soprannome di questo argentino con un passato glorioso al Siviglia. Movenze imprevedibili, grande tecnica e velocità sopra la media lo hanno portato ad essere per almeno un paio di stagioni il pezzo pregiato della bottega andalusa, ma gli infortuni come spesso succede ai giocatori di talento hanno giocato una parte importante nella crescita dell’argentino. Tanto che la scorsa stagione scelse il Boca Juniors per rilanciarsi: un ritorno in patria per ripartire come ad inizio carriera. Un infortunio, un altro, non lo ha praticamente mai fatto ammirare ai tifosi Xeneize. Ma la sua fama è bastata, agli scout di Preziosi. Arrivato quasi in sordina, Perotti ha lavorato a testa bassa risultando uno dei migliori nell’estate del Grifone. Gasperini ci punta, il suo gioco sembra studiato appositamente per le caratteristiche del Monito.

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LAZIO – Filip Djordjevic Chiamarlo vice Klose forse sarebbe riduttivo. Il tedesco campione del Mondo ovviamente non può essere messo in discussione, ma in tanti sono certi che Djordjevic abbia tutte le carte in regola per mettere in difficoltà mister Pioli. Nato nella Stella Rossa e cresciuto nel Nantes, in Francia, il serbo fa della fisicità e del fiuto per il gol le sue armi migliori. La Lazio ha “combattuto” per averlo, la concorrenza era molta e il club transalpino mai e poi mai avrebbe voluto privarsi del proprio bomber. La Lazio, con tenacia, alla fine l’ha spuntata e ora si gode il suo calcio. Klose continua ad essere il solito implacabile bomber, ma l’età e soprattutto gli acciacchi fisici, difficilmente gli faranno giocare tutta la stagione. Ed è qui che punta ad inserirsi Djordjevic. I gol, in Serbia ed in Francia, li ha sempre fatti, ora non resta che aspettare la sua consacrazione anche in Italia.

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ATALANTA

All.: Stefano Colantuono (conf.) Data G. Partita 31-08-2014 14-09-2014 21-09-2014 24-09-2014 28-09-2014 05-10-2014 19-10-2014 26-10-2014 29-10-2014 02-11-2014 09-11-2014 23-11-2014 30-11-2014 07-12-2014 14-12-2014 21-12-2014 06-01-2015 11-01-2015 18-01-2015 25-01-2015 01-02-2015 08-02-2015 15-02-2015 22-02-2015 01-03-2015 08-03-2015 15-03-2015 22-03-2015 04-04-2015 12-04-2015 19-04-2015 26-04-2015 29-04-2015 03-05-2015 10-05-2015 17-05-2015 24-05-2015 31-05-2015

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Atalanta-Verona Cagliari-Atalanta Atalanta-Fiorentina Inter-Atalanta Atalanta-Juventus Sampdoria-Atalanta Atalanta-Parma Udinese-Atalanta Atalanta-Napoli Torino-Atalanta Sassuolo-Atalanta Atalanta-Roma Empoli-Atalanta Atalanta-Cesena Lazio-Atalanta Atalanta-Palermo Genoa-Atalanta Atalanta-Chievo Milan-Atalanta Verona-Atalanta Atalanta-Cagliari Fiorentina-Atalanta Atalanta-Inter Juventus-Atalanta Atalanta-Sampdoria Parma-Atalanta Atalanta-Udinese Napoli-Atalanta Atalanta-Torino Atalanta-Sassuolo Roma-Atalanta Atalanta-Empoli Cesena-Atalanta Atalanta-Lazio Palermo-Atalanta Atalanta-Genoa Chievo-Atalanta Atalanta-Milan

CAGLIARI

All.: Zdenek Zeman (nuovo) Data G. Partita 31-08-2014 14-09-2014 21-09-2014 24-09-2014 28-09-2014 05-10-2014 19-10-2014 26-10-2014 29-10-2014 02-11-2014 09-11-2014 23-11-2014 30-11-2014 07-12-2014 14-12-2014 21-12-2014 06-01-2015 11-01-2015 18-01-2015 25-01-2015 01-02-2015 08-02-2015 15-02-2015 22-02-2015 01-03-2015 08-03-2015 15-03-2015 22-03-2015 04-04-2015 12-04-2015 19-04-2015 26-04-2015 29-04-2015 03-05-2015 10-05-2015 17-05-2015 24-05-2015 31-05-2015

36

Calcio 2OOO

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38

Sassuolo-Cagliari Cagliari-Atalanta Roma-Cagliari Cagliari-Torino Inter-Cagliari Verona-Cagliari Cagliari-Sampdoria Empoli-Cagliari Cagliari-Milan Lazio-Cagliari Cagliari-Genoa Napoli-Cagliari Cagliari-Fiorentina Cagliari-Chievo Parma-Cagliari Cagliari-Juventus Palermo-Cagliari Cagliari-Cesena Udinese-Cagliari Cagliari-Sassuolo Atalanta-Cagliari Cagliari-Roma Torino-Cagliari Cagliari-Inter Cagliari-Verona Sampdoria-Cagliari Cagliari-Empoli Milan-Cagliari Cagliari-Lazio Genoa-Cagliari Cagliari-Napoli Fiorentina-Cagliari Chievo-Cagliari Cagliari-Parma Juventus-Cagliari Cagliari-Palermo Cesena-Cagliari Cagliari-Udinese

CALCIATORI IN ROSA n° Calciatore

R

1 Avramov Vlada 16 Baselli Daniele 6 Bellini Giampaolo 29 Benalouane Yohan 9 Bianchi Rolando 20 Biava Giuseppe 99 Boakye Yadom 17 Carmona Carlos Emilio Tello 33 Cherubin Nicolò 21 Cigarini Luca 7 D’Alessandro Marco 3 Del Grosso Cristiano 19 Denis German Gustavo 93 Dramè Boukary 18 Estigarribia Marcelo Alejandro 78 Frezzolini Giorgio 61 Gagliardini Roberto 10 Gomez Alejandro Dario 95 Grassi Alberto 8 Migliaccio Giulio 31 Molina Salvatore 11 Moralez Maximiliano 77 Raimondi Cristian 27 Rosseti Valerio Lorenzo 5 Scaloni Lionel 25 Spinazzola Leonardo 57 Sportiello Marco 2 Stendardo Guglielmo 32 Suagher Emanuele 22 Zappacosta Davide

P 05/04/1979 SCG Cagliari 23 -25 36 -38 C 12/03/1992 Atalanta 28 - 28 D 27/03/1980 Atalanta 9 - 249 5 D 28/03/1987 FRA Parma/Atalanta 4/17 -/- 68 1 A 15/02/1983 Bologna 28 3 195 48 D 08/05/1977 Lazio 20 1 266 12 A 28/01/1993 GHA Elche 31 6 7 1 C 21/02/1987 CHI Atalanta 32 2 112 5 D 02/12/1986 Bologna 16 1 84 3 C 20/06/1986 Atalanta 33 2 213 14 A 17/02/1991 Cesena 39 3 14 D 24/03/1983 Atalanta 19 - 216 3 A 10/09/1981 ARG Atalanta 37 13 194 61 D 22/07/1985 SEN Chievo 26 - 66 2 C 21/07/1987 PAR Chievo/Atalanta 16/12 -/1 76 4 P 21/01/1976 Atalanta - - 18 -32 C 07/04/1994 Atalanta/Cesena -/19 -/1 - A 15/02/1988 ARG Metalist 23 3 106 16 C 07/03/1995 Atalanta - - - C 23/06/1981 Atalanta 19 1 248 12 D 01/01/1992 Modena 36 4 - A 27/02/1987 ARG Atalanta 32 5 95 12 C 30/04/1981 Atalanta 30 - 115 1 A 05/08/1994 Siena 27 6 - C 16/05/1978 ARG Atalanta 5 - 64 1 A 25/03/1993 Siena 24 1 - P 10/05/1992 Atalanta 3 -3 3 -3 D 06/05/1981 Atalanta 28 2 188 10 D 26/11/1992 Crotone 22 - - D 07/10/1992 Avellino 32 2 - -

CALCIATORI IN ROSA n° Calciatore

R

Nato il

Nato il

Naz. Stagione scorsa

Naz. Stagione scorsa

Pr. Gol

Pr. Gol -

In Serie A Pr. Gol

In Serie A Pr. Gol

8 Avelar Danilo Fernando

C 09/06/1989 BRA Cagliari

20

21 Balzano Antonio

C 13/06/1986 Pescara

33 - 26 -

40

-

18 Barella Nicolò

C 07/02/1997 Cagliari

- - - -

24 Benedetti Simone

D 03/04/1992 Padova

33 - - -

13 Caio Rangel Da Silva

A 16/01/1996 BRA Flamengo

-

12 Capello Alessandro

A 12/12/1995 Inter

- - - -

33 Capuano Marco

D 14/10/1991 Pescara

28 Carboni Werther

P 04/04/1996 Cagliari

32 Ceppitelli Luca

D 08/11/1989 Bari

-

-

-

23 - 26 - - - 38 6 - -

1 Colombi Simone

P 01/07/1991 Padova/Carpi 12/20 -18/-23 - -

5 Conti Daniele

C 09/01/1979

Cagliari

31

4

322

39

7 Cossu Andrea

C 03/05/1980

Cagliari

29

-

224

10

27 Cragno Alessio

P 28/06/1994 Brescia

30 -41 - -

4 Crisetig Lorenzo

C 20/01/1993 Crotone

38 1 - -

16 Dessena Daniele

C 10/05/1987

33

30 Donsah Godfred

C 07/06/1996 GHA Verona

Cagliari

-

233

14

1 - 1 -

20 Ekdal Albin

C 28/07/1989 SWE Cagliari

22 1 135 5

26 Eriksson Sebastian

D 31/01/1989 SWE Cagliari

20 - 29 -

17 Farias Diego Da Silva

A 10/05/1990 BRA Sassuolo

11

-

11

-

23 Ibarbo Segundo Víctor

C 19/05/1990 COL Cagliari

30

4

102

13

10 João Pedro Gerladino

C 09/03/1992 BRA Estoril

25

8

1

-

19 Loi Antonio

A 25/08/1996 Cagliari

9 Longo Samuele

A 12/01/1992

29 Muroni Mattia

C 06/04/1996 Cagliari

Verona/R. Vallecano

3 - 3 2/9

-/-

3

-

- - - -

3 Murru Nicola

D 16/12/1994 Cagliari

21 - 36 -

14 Pisano Francesco

D 29/04/1986

Cagliari

23

-

218

1

15 Rossettini Luca

C 09/05/1985

Cagliari

36

-

139

1

25 Sau Marco

A 03/11/1987 Cagliari

30 6 60 18


LE ROSE AGGIORNATE DELLE SQUADRE DI SERIE A 2014/2015 CESENA

All.: Pierpaolo Bisoli (confermato) Data G. Partita 31-08-2014 14-09-2014 21-09-2014 24-09-2014 28-09-2014 05-10-2014 19-10-2014 26-10-2014 29-10-2014 02-11-2014 09-11-2014 23-11-2014 30-11-2014 07-12-2014 14-12-2014 21-12-2014 06-01-2015 11-01-2015 18-01-2015 25-01-2015 01-02-2015 08-02-2015 15-02-2015 22-02-2015 01-03-2015 08-03-2015 15-03-2015 22-03-2015 04-04-2015 12-04-2015 19-04-2015 26-04-2015 29-04-2015 03-05-2015 10-05-2015 17-05-2015 24-05-2015 31-05-2015

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38

Cesena-Parma Lazio-Cesena Cesena-Empoli Juventus-Cesena Cesena-Milan Udinese-Cesena Palermo-Cesena Cesena-Inter Roma-Cesena Cesena-Verona Chievo-Cesena Cesena-Sampdoria Cesena-Genoa Atalanta-Cesena Cesena-Fiorentina Sassuolo-Cesena Cesena-Napoli Cagliari-Cesena Cesena-Torino Parma-Cesena Cesena-Lazio Empoli-Cesena Cesena-Juventus Milan-Cesena Cesena-Udinese Cesena-Palermo Inter-Cesena Cesena-Roma Verona-Cesena Cesena-Chievo Sampdoria-Cesena Genoa-Cesena Cesena-Atalanta Fiorentina-Cesena Cesena-Sassuolo Napoli-Cesena Cesena-Cagliari Torino-Cesena

CHIEVO

All.: Eugenio Corini (confermato) Data G. Partita 30-08-2014 14-09-2014 21-09-2014 24-09-2014 28-09-2014 05-10-2014 19-10-2014 26-10-2014 29-10-2014 02-11-2014 09-11-2014 23-11-2014 30-11-2014 07-12-2014 14-12-2014 21-12-2014 06-01-2015 11-01-2015 18-01-2015 25-01-2015 01-02-2015 08-02-2015 15-02-2015 22-02-2015 01-03-2015 08-03-2015 15-03-2015 22-03-2015 04-04-2015 12-04-2015 19-04-2015 26-04-2015 29-04-2015 03-05-2015 10-05-2015 17-05-2015 24-05-2015 31-05-2015

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38

Chievo-Juventus Napoli-Chievo Chievo-Parma Sampdoria-Chievo Chievo-Empoli Milan-Chievo Roma-Chievo Chievo-Genoa Palermo-Chievo Chievo-Sassuolo Chievo-Cesena Udinese-Chievo Chievo-Lazio Cagliari-Chievo Chievo-Inter Verona-Chievo Chievo-Torino Atalanta-Chievo Chievo-Fiorentina Juventus-Chievo Chievo-Napoli Parma-Chievo Chievo-Sampdoria Empoli-Chievo Chievo-Milan Chievo-Roma Genoa-Chievo Chievo-Palermo Sassuolo-Chievo Cesena-Chievo Chievo-Udinese Lazio-Chievo Chievo-Cagliari Inter-Chievo Chievo-Verona Torino-Chievo Chievo-Atalanta Fiorentina-Chievo

CALCIATORI IN ROSA n° Calciatore

R

30 Agliardi Federico 81 Bressan Walter 11 Brienza Franco 25 Capelli Daniele 7 Carbonero Carlos Mario 34 Cascione Emmanuel 44 Cazzola Riccardo 10 Coppola Manuel 8 De Feudis Giuseppe 92 Defrel Gregoire 18 Djuric Milan 61 Garritano Luca 5 Giorgi Luigi 16 Iglio Alberto 15 Krajnc Luka 1 Leali Nicola 6 Lucchini Stefano 17 Magnusson Hördur Björgvin 89 Marilungo Guido Mazzotta Antonio 32 Moncini Gabriele 20 Mordini Davide 2 Nica Constantin 24 Perico Gabriele 56 Pulzetti Nico 33 Renzetti Francesco 9 Rodriguez Alejandro de Miguel 36 Saporetti Lorenzo 19 Succi Davide 23 Tabanelli Andrea 4 Valzania Luca 14 Volta Massimo 22 Yabrè Abdoul Meyker 77 Zé Eduardo José de Araújo

P 11/02/1983 Bologna/Cesena -/2 -/-3 79 -101 P 26/01/1981 Varese 27 -45 - A 19/03/1979 Atalanta 18 1 233 32 D 20/06/1986 Cesena 30 1 71 3 C 25/07/1990 COL River Plate 35 8 - C 22/09/1983 Cesena 26 6 63 2 C 10/08/1985 Atalanta 6 - 40 C 11/05/1982 Cesena 29 1 47 1 C 10/07/1983 Cesena 33 1 - A 17/06/1991 FRA Cesena 38 3 1 A 22/05/1990 BIH Trapani/Cittadella 13/15 3/4 - A 11/02/1994 Cesena 25 2 3 C 19/04/1987 Atalanta 1 - 49 5 P 20/04/1996 Cesena - - - D 19/09/1994 SLO Cesena 22 1 3 P 17/02/1993 Spezia 38 -41 1 1 D 02/10/1980 Atalanta 19 1 266 3 C 11/02/1993 ISL Spezia 20 - - A 09/08/1989 Atalanta/Cesena 6/20 -/2 48 7 D 02/08/1989 Crotone 40 1 - A 26/04/1996 Cesena - - - D 30/08/1996 Cesena - - - D 18/03/1993 ROM Atalanta 7 - 7 D 11/03/1984 Cagliari 20 - 78 C 13/02/1984 Siena 37 7 108 4 D 22/01/1988 Cesena 35 - - A 30/07/1991 ESP Cesena 20 8 1 D 19/03/1996 Milan - - - A 11/10/1981 Cesena 35 5 41 7 C 02/02/1990 Cesena/Cagliari 17/3 1/- 3 C 05/03/1996 Cesena 1 - - D 14/05/1987 Cesena 37 3 25 1 C 03/04/1995 Cesena - - - C 16/08/1991 BRA OFI Creta 33 3 6 -

CALCIATORI IN ROSA n° Calciatore

R

25 Bardi Francesco 63 Bellomo Nicola 9 Bentivoglio Simone 34 Biraghi Cristiano 23 Birsa Valter Bizzarri Albano 19 Botta Rubén Alejandro 12 Cesar Bostjan 14 Cofie Isaac 3 Dainelli Dario 26 Edimar Curitiba 21 Frey Nicholas 5 Gamberini Alessandro 56 Hetemaj Perparim 13 Izco Mariano Julio 6 Kupisz Tomasz 7 Lazarevic Dejan 84 Mangani Thomas 10 Maxi López Gaston 69 Meggiorini Riccardo Miranda Marcos Vinicius Santos 43 Paloschi Alberto 33 Papp Paul 31 Pellissier Sergio 1 Puggioni Christian 8 Radovanovic Ivan 20 Sardo Gennaro 24 Schelotto Matias Ezequiel 90 Seculin Andrea 77 Sestu Alessio 32 Sorcan Grega 87 Zukanovic Ervin

P 18/01/1992 Livorno 35 -69 36 -73 C 18/02/1991 Torino/Spezia 7/20 1/5 7 1 C 29/05/1985 Chievo 19 1 105 5 C 01/09/1992 Catania 23 - 23 A 07/08/1986 SLO Milan 15 2 41 4 P 09/11/1977 ARG Genoa 1 - 52 -65 C 31/01/1990 ARG Inter 10 - 10 D 09/07/1982 SLO Chievo 32 1 115 4 C 05/04/1991 GHA Genoa 17 1 45 3 D 09/06/1979 Chievo 26 2 351 10 D 21/08/1986 BRA CFR Cluj/Rio Ave 1/24 -/1 - D 06/03/1984 FRA Chievo 32 - 146 D 27/08/1981 Genoa 10 - 308 7 C 12/12/1986 FIN Chievo 32 - 124 2 C 13/03/1983 ARG Catania 30 3 218 6 C 02/02/1990 POL Jagiellonia/Chievo 6/1 -/- 1 C 15/02/1990 SLO Chievo 14 1 16 1 D 29/04/1987 FRA Nancy 36 1 - A 03/04/1984 ARG Catania/Sampdoria 12/11 1/1 114 29 A 04/09/1985 Torino 34 - 140 10 P 06/03/1992 BRA Sorrento 13 -12 - A 04/01/1990 Chievo 34 13 123 33 D 11/11/1989 ROM Chievo/Astra Giurgiu 6/11 -/1 14 1 A 12/04/1979 Chievo 22 1 344 86 P 17/01/1981 Chievo 23 -32 60 -74 D 29/08/1988 SCG Chievo 33 - 99 1 C 08/05/1979 Chievo 30 1 183 8 C 23/05/1989 ARG Sassuolo/Parma 11/16 1/4 123 9 P 14/07/1990 Avellino 24 -26 - C 29/09/1983 Chievo/Sampdoria 12/2 -/- 67 2 P 05/03/1996 SLO Chievo - - - D 11/02/1987 BIH AA Gent 19 2 - -

Nato il

Nato il

Naz. Stagione scorsa

Naz. Stagione scorsa

Pr. Gol

Pr. Gol

In Serie A Pr. Gol

In Serie A Pr. Gol

Calcio 2OOO

37


EMPOLI

All.: Maurizio Sarri (confermato) Data G. Partita 31-08-2014 14-09-2014 21-09-2014 24-09-2014 28-09-2014 05-10-2014 19-10-2014 26-10-2014 29-10-2014 02-11-2014 09-11-2014 23-11-2014 30-11-2014 07-12-2014 14-12-2014 21-12-2014 06-01-2015 11-01-2015 18-01-2015 25-01-2015 01-02-2015 08-02-2015 15-02-2015 22-02-2015 01-03-2015 08-03-2015 15-03-2015 22-03-2015 04-04-2015 12-04-2015 19-04-2015 26-04-2015 29-04-2015 03-05-2015 10-05-2015 17-05-2015 24-05-2015 31-05-2015

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38

Udinese-Empoli Empoli-Roma Cesena-Empoli Empoli-Milan Chievo-Empoli Empoli-Palermo Genoa-Empoli Empoli-Cagliari Sassuolo-Empoli Empoli-Juventus Empoli-Lazio Parma-Empoli Empoli-Atalanta Napoli-Empoli Empoli-Torino Fiorentina-Empoli Empoli-Verona Sampdoria-Empoli Empoli-Inter Empoli-Udinese Roma-Empoli Empoli-Cesena Milan-Empoli Empoli-Chievo Palermo-Empoli Empoli-Genoa Cagliari-Empoli Empoli-Sassuolo Juventus-Empoli Lazio-Empoli Empoli-Parma Atalanta-Empoli Empoli-Napoli Torino-Empoli Empoli-Fiorentina Verona-Empoli Empoli-Sampdoria Inter-Empoli

FIORENTINA

All.: Vincenzo Montella (confermato) Data G. Partita 30-08-2014 14-09-2014 21-09-2014 24-09-2014 28-09-2014 05-10-2014 19-10-2014 26-10-2014 29-10-2014 02-11-2014 09-11-2014 23-11-2014 30-11-2014 07-12-2014 14-12-2014 21-12-2014 06-01-2015 11-01-2015 18-01-2015 25-01-2015 01-02-2015 08-02-2015 15-02-2015 22-02-2015 01-03-2015 08-03-2015 15-03-2015 22-03-2015 04-04-2015 12-04-2015 19-04-2015 26-04-2015 29-04-2015 03-05-2015 10-05-2015 17-05-2015 24-05-2015 31-05-2015

38

Calcio 2OOO

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38

Roma-Fiorentina Fiorentina-Genoa Atalanta-Fiorentina Fiorentina-Sassuolo Torino-Fiorentina Fiorentina-Inter Fiorentina-Lazio Milan-Fiorentina Fiorentina-Udinese Sampdoria-Fiorentina Fiorentina-Napoli Verona-Fiorentina Cagliari-Fiorentina Fiorentina-Juventus Cesena-Fiorentina Fiorentina-Empoli Parma-Fiorentina Fiorentina-Palermo Chievo-Fiorentina Fiorentina-Roma Genoa-Fiorentina Fiorentina-Atalanta Sassuolo-Fiorentina Fiorentina-Torino Inter-Fiorentina Lazio-Fiorentina Fiorentina-Milan Udinese-Fiorentina Fiorentina-Sampdoria Napoli-Fiorentina Fiorentina-Verona Fiorentina-Cagliari Juventus-Fiorentina Fiorentina-Cesena Empoli-Fiorentina Fiorentina-Parma Palermo-Fiorentina Fiorentina-Chievo

CALCIATORI IN ROSA n° Calciatore

R

Nato il

Naz. Stagione scorsa

99 Aguirre Rodrigo Sebastián

A 01/10/1994 URU Liverpool M.

25 Bachini Matteo

D 24/05/1995 Empoli

Pr. Gol 26

9

In Serie A Pr. Gol -

-

- - - -

19 Barba Federico

D 01/09/1993 Empoli

14 - - -

28 Bassi Davide

P 12/04/1985 Empoli

42 -35 25 -39

22 Bianchetti Matteo

D 17/03/1993

3/9

16 Biggeri Matteo

P 25/04/1996 Empoli

- - - 37 1 - -

Verona/Spezia

11 Croce Daniele

C 09/09/1982 Empoli

30 Gemignani Andrea

D 13/02/1996 Empoli

17 Guarente Tiberio

C 01/11/1985

23 Hysaj Elseid

D 02/02/1994 ALB Empoli

Catania/Chievo

-/-

3

-

- - - 13/10

-/-

135

5

32 1 - -

2 Laurini Vincent

D 10/06/1989 FRA Empoli

37 - - -

13 Laxalt Diego Sebastian

C 07/02/1993 URU Bologna

15

7 Maccarone Massimo

A 06/09/1979 Empoli

42 15 172 52

21 Mario Rui Silva Duarte

D 27/05/1991 POR Empoli

58 Martinelli Luca

D 20/12/1988

Juve Stabia/Empoli

2

15

2

26

-

-

-

12/-

-/-

-

-

9 Mchedlidze Levan

A 24/03/1990 GEO Empoli

23 2 11 1

5 Moro Davide

C 02/01/1982 Empoli

20 1 126 1 37 6 - -

20 Pucciarelli Manuel

A 17/06/1991 Empoli

95 Rovini Emanuele

A 20/02/1995 Udinese

24 Rugani Daniele

D 29/07/1994 Empoli

40 2 - 39

Lanciano

- - - -

33 Sepe Luigi

P 08/05/1991

77 Shekiladze Irakli

A 17/09/1992 GEO Empoli

-38

1

-2

8 Signorelli Franco

C 01/01/1991 Empoli

33 - - -

10 Tavano Francesco

A 02/03/1979 Empoli

40 22 148 39 37 3 - -

3 - - -

26 Tonelli Lorenzo

D 17/01/1990 Empoli

6 Valdifiori Mirko

C 21/04/1986

40

-

-

-

88 Vecino Matías

C 24/08/1991 URU Fiorentina/Cagliari

6/9

-/2

15

2

Empoli

18 Verdi Simone

A 12/07/1992 Empoli

40 5 4 -

Zielinski Piotr

C 20/05/1994 POL Udinese

10 - 19 -

CALCIATORI IN ROSA n° Calciatore

R

Pr. Gol

28 Alonso Marcos Mendoza 10 Aquilani Alberto 30 Babacar Khouma 5 Badelj Milan 19 Basanta José María 29 Bernardeschi Federico 20 Borja Valero Iglesias 25 Brillante Joshua 38 Capezzi Leonardo 11 Cuadrado Juan Guillermo Bello El Hamdaoui Mounir 14 Fernandez Matías 33 Gomez Mario 55 Hegazi Ahmed 13 Iakovenko Oleksandr 72 Ilicic Josip 17 Joaquín Sánchez 16 Kurtic Jasmin 32 Lazzari Andrea 24 Lezzerini Luca 21 Lupatelli Cristiano 8 Marin Marko 1 Neto Norberto Murara 93 Octavio Merlo Manteca 23 Pasqual Manuel 39 Petriccione Jacopo 7 Pizarro David Cortes 4 Richards Micah 2 Rodríguez Gonzalo 22 Rossi Giuseppe 15 Savic Stefan 12 Tatarusanu Ciprian 40 Tomovic Nenad 6 Vargas Juan Manuel Risco

D 28/12/1990 ESP Fiorentina/Sunderland 3/16 -/- 3 C 07/07/1984 Fiorentina 31 6 214 25 A 17/03/1993 SEN Modena 39 20 23 1 C 25/02/1989 HRV Amburgo 29 1 - D 03/04/1984 ARG Monterrey 29 - - A 16/02/1994 Crotone 38 12 - C 12/01/1985 ESP Fiorentina 32 6 69 7 C 25/03/1993 AUS Newcastle Jets 24 - - C 28/03/1995 Fiorentina - - - C 26/05/1988 COL Fiorentina 32 11 121 19 A 14/07/1984 Málaga 13 3 19 3 C 15/05/1986 CHI Fiorentina 23 3 45 4 A 10/07/1985 GER Fiorentina 9 3 9 3 D 25/01/1991 EGY Fiorentina 1 - 3 C 23/07/1987 UKR Fiorentina/Málaga 3/9 -/1 3 C 29/01/1988 SLO Fiorentina 21 3 119 23 C 21/07/1981 ESP Fiorentina 26 2 26 2 C 10/01/1989 SLO Sassuolo/Torino 18/16 -/2 69 3 C 03/12/1984 Udinese 25 - 213 14 P 24/03/1995 Fiorentina - - - P 21/06/1978 Fiorentina - - 123 -162 D 13/03/1989 GER Siviglia 18 - - P 19/07/1989 BRA Fiorentina 35 -38 43 -49 C 29/12/1993 BRA Botafogo/ABC -/3 -/- - D 13/03/1982 Fiorentina 26 - 265 5 C 22/02/1995 Fiorentina - - - C 11/09/1979 CHI Fiorentina 28 1 353 28 D 24/06/1988 ENG Manchester City 2 - - D 10/04/1984 ARG Fiorentina 33 4 68 10 A 01/02/1987 Fiorentina 21 16 41 25 D 08/01/1991 MNT Fiorentina 31 - 57 2 P 09/02/1986 ROM Steaua Bucarest 29 - - D 30/08/1987 SCG Fiorentina 25 - 114 1 C 05/10/1983 PER Fiorentina 24 4 217 21

Nato il

Naz. Stagione scorsa

In Serie A Pr. Gol


LE ROSE AGGIORNATE DELLE SQUADRE DI SERIE A 2014/2015 GENOA

All.: Gian Piero Gasperini (conf.) Data G. Partita 31-08-2014 14-09-2014 21-09-2014 24-09-2014 28-09-2014 05-10-2014 19-10-2014 26-10-2014 29-10-2014 02-11-2014 09-11-2014 23-11-2014 30-11-2014 07-12-2014 14-12-2014 21-12-2014 06-01-2015 11-01-2015 18-01-2015 25-01-2015 01-02-2015 08-02-2015 15-02-2015 22-02-2015 01-03-2015 08-03-2015 15-03-2015 22-03-2015 04-04-2015 12-04-2015 19-04-2015 26-04-2015 29-04-2015 03-05-2015 10-05-2015 17-05-2015 24-05-2015 31-05-2015

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38

Genoa-Napoli Fiorentina-Genoa Genoa-Lazio Verona-Genoa Genoa-Sampdoria Parma-Genoa Genoa-Empoli Chievo-Genoa Genoa-Juventus Udinese-Genoa Cagliari-Genoa Genoa-Palermo Cesena-Genoa Genoa-Milan Genoa-Roma Torino-Genoa Genoa-Atalanta Inter-Genoa Genoa-Sassuolo Napoli-Genoa Genoa-Fiorentina Lazio-Genoa Genoa-Verona Sampdoria-Genoa Genoa-Parma Empoli-Genoa Genoa-Chievo Juventus-Genoa Genoa-Udinese Genoa-Cagliari Palermo-Genoa Genoa-Cesena Milan-Genoa Roma-Genoa Genoa-Torino Atalanta-Genoa Genoa-Inter Sassuolo-Genoa

INTER

All.: Walter Mazzarri (confermato) Data G. Partita 31-08-2014 14-09-2014 21-09-2014 24-09-2014 28-09-2014 05-10-2014 19-10-2014 26-10-2014 29-10-2014 02-11-2014 09-11-2014 23-11-2014 30-11-2014 07-12-2014 14-12-2014 21-12-2014 06-01-2015 11-01-2015 18-01-2015 25-01-2015 01-02-2015 08-02-2015 15-02-2015 22-02-2015 01-03-2015 08-03-2015 15-03-2015 22-03-2015 04-04-2015 12-04-2015 19-04-2015 26-04-2015 29-04-2015 03-05-2015 10-05-2015 17-05-2015 24-05-2015 31-05-2015

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38

Torino-Inter Inter-Sassuolo Palermo-Inter Inter-Atalanta Inter-Cagliari Fiorentina-Inter Inter-Napoli Cesena-Inter Inter-Sampdoria Parma-Inter Inter-Verona Milan-Inter Roma-Inter Inter-Udinese Chievo-Inter Inter-Lazio Juventus-Inter Inter-Genoa Empoli-Inter Inter-Torino Sassuolo-Inter Inter-Palermo Atalanta-Inter Cagliari-Inter Inter-Fiorentina Napoli-Inter Inter-Cesena Sampdoria-Inter Inter-Parma Verona-Inter Inter-Milan Inter-Roma Udinese-Inter Inter-Chievo Lazio-Inter Inter-Juventus Genoa-Inter Inter-Empoli

CALCIATORI IN ROSA n° Calciatore

R

Nato il

Naz. Stagione scorsa

Pr. Gol

In Serie A Pr. Gol

52 Alhassan Moro C 15/01/1994 GHA Cesena 12 - - 13 Antonelli Luca D 11/02/1987 Genoa 30 3 130 6 3 Antonini Luca C 04/08/1982 Genoa 26 2 174 6 91 Bertolacci Andrea C 11/01/1991 Genoa 25 2 91 12 Blaze Allan D 24/06/1994 FRA Genoa - - - 8 Burdisso Nicolas Andres D 12/04/1981 ARG Roma/Genoa 5/15 -/- 210 10 4 De Maio Sebastian D 05/03/1987 FRA Genoa 23 2 25 2 21 Edenílson Andrade dos Santos D 19/12/1989 BRA Udinese - - - 18 Fetfatzidis Giannis C 21/12/1990 GRE Olympiakos/Genoa 2/31 -/2 31 2 19 Greco Leandro C 19/07/1986 Livorno 32 4 67 4 24 Iago Falqué Silva C 04/01/1990 ESP Rayo Vallecano 28 3 - 77 Improta Riccardo A 19/12/1993 Chievo/Padova 3/19 -/7 3 5 Izzo Armando D 02/03/1992 Avellino 30 1 - 33 Kucka Juraj C 26/02/1987 SVK Genoa 11 2 87 7 23 Lamanna Eugenio P 07/08/1989 Siena 39 -39 - Lestienne Maxime A 17/06/1992 BEL Club Brugge 39 11 - 38 Mandragora Rolando C 29/06/1997 Genoa - - - 15 Marchese Giovanni D 17/10/1984 Genoa 27 - 115 5 28 Marsura Davide A 20/02/1994 Feralpisalò 26 8 - 32 Matri Alessandro A 19/08/1984 Milan/Fiorentina 15/15 1/4 225 67 92 Mussis Franco C 19/04/1992 ARG Gimnasia 35 2 - 37 Panico Giuseppe Antonio A 10/05/1997 Genoa - - - 34 Parente Paolo D 08/03/1997 Genoa - - - 1 Perin Mattia P 10/11/1992 Genoa 37 -50 67 -118 10 Perotti Diego C 26/06/1988 ARG Siviglia/Boca Juniors 10/2 1/- - 9 Pinilla Mauricio A 04/02/1984 CHI Cagliari 26 7 104 32 27 Ragusa Antonino A 27/03/1990 Pescara 40 9 - 88 Rincón Tomás C 13/01/1988 VEN Amburgo 22 - - Roncaglia Facundo Sebastián D 10/02/1987 ARG Fiorentina 13 - 37 3 87 Rosi Aleandro C 17/05/1987 Parma/Sassuolo 11/7 2/- 148 9 2 Sampirisi Mario C 31/10/1992 Genoa/Olhanense 4/11 -/- 27 22 Santana Mario Alberto C 23/12/1981 ARG Genoa/Olhanense 6/3 -/- 255 28 39 Sommariva Daniele P 18/07/1997 Genoa - - - 69 Sturaro Stefano C 09/03/1993 Genoa 16 1 16 1 CALCIATORI IN ROSA n° Calciatore

R

Nato il

Naz. Stagione scorsa

6 Andreolli Marco

D 10/06/1986 Inter

46 Berni Tommaso

P 06/03/1983

14 Campagnaro Hugo Armando

D 27/06/1980 ARG Inter

30 Carrizo Juan

P 06/05/1984 ARG Inter

Torino

Torino/Inter

Pr. Gol

In Serie A Pr. Gol

4 1 98 4 -

-

9

-10

21

-

189

7

4 -7 44 59

33 D’Ambrosio Danilo

C 09/09/1988

22 Dodô José Rodolfo

D 06/02/1992 BRA Roma

54 Donkor Isaac

D 15/08/1995 GHA Inter

13 Guarín Freddy

C 30/06/1986 COL Inter

32 4 70 8

1 Handanovic Samir

P 14/07/1984 SLO Inter

36

-32

257

17/14

3/2

132

35

88 Hernanes Anderson de Carvalho C 29/05/1985 BRA Lazio/Inter

14/11

2/-

53

4

19

-

30

-

- - - -315

9 Icardi Mauro Emanuel

A 19/02/1993 ARG Inter

22

9

53

19

2 Jonathan Cícero Moreira

D 27/02/1986 BRA Inter

31

3

55

4

5 Juan Jesus Nunes Guilherme

D 10/06/1991 BRA Inter

27

-

59

1

10 Kovacic Mateo

C 06/05/1994 HRV Inter

32 - 45 -

44 Krhin Rene

C 21/05/1990 SLO Bologna

27

-

64

1

17 Kuzmanovic Zdravko

C 22/09/1987 SCG Inter

15

-

98

3

90 M’Vila Yann

C 29/06/1990 FRA Rubin

19 - - -

25 Mbaye Ibrahima

D 19/11/1994 SEN Livorno

25 2 25 2

18 Medel Gary Alexis

C 03/08/1987 CHI Cardiff City

34 - - -

55 Nagatomo Yuto

D 12/09/1986 Inter

34 5 123 9

20 Obi Joel Chukwuma

C 22/05/1991 NGA Parma

8

-

47

1

7 Osvaldo Pablo Daniel

A 12/01/1986 ARG Southampton/Juventus 13/11

3/1

111

36

8 Palacio Rodrigo

A 05/02/1982 ARG Inter

37 17 153 63

23 Ranocchia Andrea

D 16/02/1988 Inter

24 1 119 8

24 Sciacca Giacomo

D 19/04/1996 Inter

- - - -

15 Vidic Nemanja

D 21/10/1981 SCG Manchester Utd. 25 - - -

Calcio 2OOO

39


JUVENTUS

All.: Massimiliano Allegri (nuovo) Data G. Partita 30-08-2014 14-09-2014 21-09-2014 24-09-2014 28-09-2014 05-10-2014 19-10-2014 26-10-2014 29-10-2014 02-11-2014 09-11-2014 23-11-2014 30-11-2014 07-12-2014 14-12-2014 21-12-2014 06-01-2015 11-01-2015 18-01-2015 25-01-2015 01-02-2015 08-02-2015 15-02-2015 22-02-2015 01-03-2015 08-03-2015 15-03-2015 22-03-2015 04-04-2015 12-04-2015 19-04-2015 26-04-2015 29-04-2015 03-05-2015 10-05-2015 17-05-2015 24-05-2015 31-05-2015

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38

Chievo-Juventus Juventus-Udinese Milan-Juventus Juventus-Cesena Atalanta-Juventus Juventus-Roma Sassuolo-Juventus Juventus-Palermo Genoa-Juventus Empoli-Juventus Juventus-Parma Lazio-Juventus Juventus-Torino Fiorentina-Juventus Juventus-Sampdoria Cagliari-Juventus Juventus-Inter Napoli-Juventus Juventus-Verona Juventus-Chievo Udinese-Juventus Juventus-Milan Cesena-Juventus Juventus-Atalanta Roma-Juventus Juventus-Sassuolo Palermo-Juventus Juventus-Genoa Juventus-Empoli Parma-Juventus Juventus-Lazio Torino-Juventus Juventus-Fiorentina Sampdoria-Juventus Juventus-Cagliari Inter-Juventus Juventus-Napoli Verona-Juventus

LAZIO

All.: Stefano Pioli (nuovo) Data G. Partita 31-08-2014 14-09-2014 21-09-2014 24-09-2014 28-09-2014 05-10-2014 19-10-2014 26-10-2014 29-10-2014 02-11-2014 09-11-2014 23-11-2014 30-11-2014 07-12-2014 14-12-2014 21-12-2014 06-01-2015 11-01-2015 18-01-2015 25-01-2015 01-02-2015 08-02-2015 15-02-2015 22-02-2015 01-03-2015 08-03-2015 15-03-2015 22-03-2015 04-04-2015 12-04-2015 19-04-2015 26-04-2015 29-04-2015 03-05-2015 10-05-2015 17-05-2015 24-05-2015 31-05-2015

40

Calcio 2OOO

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38

Milan-Lazio Lazio-Cesena Genoa-Lazio Lazio-Udinese Palermo-Lazio Lazio-Sassuolo Fiorentina-Lazio Lazio-Torino Verona-Lazio Lazio-Cagliari Empoli-Lazio Lazio-Juventus Chievo-Lazio Parma-Lazio Lazio-Atalanta Inter-Lazio Lazio-Sampdoria Roma-Lazio Lazio-Napoli Lazio-Milan Cesena-Lazio Lazio-Genoa Udinese-Lazio Lazio-Palermo Sassuolo-Lazio Lazio-Fiorentina Torino-Lazio Lazio-Verona Cagliari-Lazio Lazio-Empoli Juventus-Lazio Lazio-Chievo Lazio-Parma Atalanta-Lazio Lazio-Inter Sampdoria-Lazio Lazio-Roma Napoli-Lazio

CALCIATORI IN ROSA n° Calciatore

R

Nato il

Naz. Stagione scorsa

Pr. Gol

In Serie A Pr. Gol

22 Asamoah Kwadwo

C 09/12/1988 GHA Juventus

34

2

175

12

15 Barzagli Andrea

D 08/05/1981

26

-

281

7

19 Bonucci Leonardo

D 01/05/1987 Juventus

Juventus

29 2 167 8

1 Buffon Gianluigi

P 28/01/1978

Juventus

33

-20

522

4 Cáceres Martin

D 07/04/1987 URU Juventus

17

-

61

3

3 Chiellini Giorgio

D 14/08/1984

31

3

264

22

Juventus

-447

11 Coman Kingsley

C 13/06/1996 FRA Paris S.G.

33 Evrà Patrice

D 15/05/1981 FRA Manchester Utd.

33

1

-

-

12 Giovinco Sebastian

A 26/01/1987

16

2

182

39

26 Lichtsteiner Stefan

D 16/01/1984 SUI Juventus

27

2

190

11

14 Llorente Fernando

A 26/02/1985 ESP Juventus

34 16 34 16

Juventus

2 - - -

8 Marchisio Claudio

C 19/01/1986

Juventus

29

4

204

29

39 Marrone Luca

C 28/03/1990

Sassuolo

15

-

30

1

9 Morata Álvaro Borja

A 23/10/1992 ESP Real Madrid

23

8

-

-

16 Motta Marco

D 14/05/1986

2/13

-/-

177

3

Juventus/Genoa

5 Ogbonna Angelo Obinze D 23/05/1988 Juventus

16 - 61 -

20 Padoin Simone

C 18/03/1984

Juventus

21

1

169

10

7 Pepe Simone

C 30/08/1983

Juventus

2

-

207

28

37 Pereyra Roberto Maximiliano

C 07/01/1991 ARG Udinese

36

2

84

8

21 Pirlo Andrea

C 19/05/1979

30

4

473

54

6 Pogba Paul

C 15/03/1993 FRA Juventus

36 7 63 12

2 Rômulo Souza Orestes

D 22/05/1987 BRA Verona

32

6

62

8

34 Rubinho Fernando Moedim

P 04/08/1980 BRA Juventus

1

-

85

-102

6

-3

169

-209

Juventus

30 Storari Marco

P 07/11/1977 ITA

10 Tévez Carlos Alberto

C 05/02/1984 ARG Juventus

34 19 34 19

23 Vidal Arturo

C 22/05/1987 CHI Juventus

32 11 96 28

CALCIATORI IN ROSA n° Calciatore

R

Pr. Gol

Nato il

Juventus

Naz. Stagione scorsa

8 Basta Dusan D 18/08/1984 SCG Udinese 1 Berisha Etrit P 10/03/1989 ALB Lazio 5 Biglia Lucas Rodrigo C 30/01/1986 ARG Lazio 20 Braafheid Edson D 08/04/1983 HOL Hoffenheim 27 Cana Lorik C 27/07/1983 ALB Lazio 87 Candreva Antonio C 28/02/1987 Lazio 32 Cataldi Danilo C 06/08/1994 Crotone 39 Cavanda Luis Pedro D 02/01/1991 ANG Lazio 2 Ciani Michael D 06/04/1984 FRA Lazio 3 De Vrij Stefan D 05/02/1992 HOL Feyenoord 9 Djordjevic Filip A 28/09/1987 SCG Nantes 10 Éderson Honorato Campos C 13/01/1986 BRA Lazio 8 Felipe Anderson Pereira C 15/04/1993 BRA Lazio 18 Gentiletti Santiago Juan D 09/01/1985 ARG San Lorenzo 15 Gonzalez Álvaro Rafael C 29/10/1984 URU Lazio 55 Guerrieri Guido P 25/02/1996 Lazio 14 Keita Balde Diao A 08/03/1995 SEN Lazio 11 Klose Miroslav A 09/06/1978 GER Lazio 13 Konko Abdoulay C 09/03/1984 FRA Lazio 24 Ledesma Cristian C 24/09/1982 ARG Lazio 19 Lulic Senad D 18/01/1986 BIH Lazio 22 Marchetti Federico P 07/02/1983 Lazio 6 Mauri Stefano C 08/01/1980 Lazio 85 Novaretti Diego Martin D 09/05/1985 ARG Lazio 23 Onazi Ogenyi C 25/12/1992 NGA Lazio 16 Parolo Marco C 25/01/1985 Parma 17 Pereirinha Bruno Alexandre C 02/03/1988 POR Lazio 26 Radu Stefan D 22/10/1986 ROM Lazio Sculli Giuseppe A 23/03/1981 Lazio/Genoa 77 Strakosha Thomas P 19/03/1995 ALB Lazio 45 Tounkara Mamadou C 19/01/1996 ESP Lazio 28 Vinícius Ribeiro de Freitas D 07/03/1993 BRA Lazio/Padova

In Serie A Pr. Gol

30 3 112 9 17 -25 17 -25 26 2 26 2 - - - 26 2 65 4 37 12 174 28 35 4 - 19 1 37 1 18 1 36 1 32 4 - 27 10 - 15 1 30 2 13 - 13 25 1 - 25 1 109 4 - - - 25 5 25 5 25 7 81 35 21 - 136 5 27 - 344 15 30 7 90 12 21 -29 153 -189 12 4 314 45 11 - 11 29 1 45 2 36 8 140 17 11 - 19 25 1 153 2 -/10 -/- 285 38 - - - 1 - 1 -/10 -/1 - -


LE ROSE AGGIORNATE DELLE SQUADRE DI SERIE A 2014/2015 MILAN

All.: Filippo Inzaghi (nuovo) Data G. Partita 31-08-2014 14-09-2014 21-09-2014 24-09-2014 28-09-2014 05-10-2014 19-10-2014 26-10-2014 29-10-2014 02-11-2014 09-11-2014 23-11-2014 30-11-2014 07-12-2014 14-12-2014 21-12-2014 06-01-2015 11-01-2015 18-01-2015 25-01-2015 01-02-2015 08-02-2015 15-02-2015 22-02-2015 01-03-2015 08-03-2015 15-03-2015 22-03-2015 04-04-2015 12-04-2015 19-04-2015 26-04-2015 29-04-2015 03-05-2015 10-05-2015 17-05-2015 24-05-2015 31-05-2015

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38

Milan-Lazio Parma-Milan Milan-Juventus Empoli-Milan Cesena-Milan Milan-Chievo Verona-Milan Milan-Fiorentina Cagliari-Milan Milan-Palermo Sampdoria-Milan Milan-Inter Milan-Udinese Genoa-Milan Milan-Napoli Roma-Milan Milan-Sassuolo Torino-Milan Milan-Atalanta Lazio-Milan Milan-Parma Juventus-Milan Milan-Empoli Milan-Cesena Chievo-Milan Milan-Verona Fiorentina-Milan Milan-Cagliari Palermo-Milan Milan-Sampdoria Inter-Milan Udinese-Milan Milan-Genoa Napoli-Milan Milan-Roma Sassuolo-Milan Milan-Torino Atalanta-Milan

NAPOLI

All.: Rafael Benitez (confermato) Data G. Partita 31-08-2014 14-09-2014 21-09-2014 24-09-2014 28-09-2014 05-10-2014 19-10-2014 26-10-2014 29-10-2014 02-11-2014 09-11-2014 23-11-2014 30-11-2014 07-12-2014 14-12-2014 21-12-2014 06-01-2015 11-01-2015 18-01-2015 25-01-2015 01-02-2015 08-02-2015 15-02-2015 22-02-2015 01-03-2015 08-03-2015 15-03-2015 22-03-2015 04-04-2015 12-04-2015 19-04-2015 26-04-2015 29-04-2015 03-05-2015 10-05-2015 17-05-2015 24-05-2015 31-05-2015

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38

Genoa-Napoli Napoli-Chievo Udinese-Napoli Napoli-Palermo Sassuolo-Napoli Napoli-Torino Inter-Napoli Napoli-Verona Atalanta-Napoli Napoli-Roma Fiorentina-Napoli Napoli-Cagliari Sampdoria-Napoli Napoli-Empoli Milan-Napoli Napoli-Parma Cesena-Napoli Napoli-Juventus Lazio-Napoli Napoli-Genoa Chievo-Napoli Napoli-Udinese Palermo-Napoli Napoli-Sassuolo Torino-Napoli Napoli-Inter Verona-Napoli Napoli-Atalanta Roma-Napoli Napoli-Fiorentina Cagliari-Napoli Napoli-Sampdoria Empoli-Napoli Napoli-Milan Parma-Napoli Napoli-Cesena Juventus-Napoli Napoli-Lazio

CALCIATORI IN ROSA n° Calciatore

R

Nato il

Naz. Stagione scorsa

Pr. Gol

In Serie A Pr. Gol

20 Abate Ignazio

C 12/11/1986 Milan

19 1 183 4

32 Abbiati Christian

P 08/07/1977

Milan

28

1 Agazzi Michael

P 03/07/1984

Cagliari/Chievo

-31

324

-306

11/14 -19/-21

136

-186

14 Albertazzi Michelangelo D 07/01/1991 Verona

15 - 15 -

33 Alex Rodrigo

D 17/06/1982 BRA Paris S.G.

31

2

-

-

27 Armero Pablo Estifer

D 02/11/1986 COL Napoli/West Ham Utd. 14/5

-/-

98

3

28 Bonaventura Giacomo

C 22/08/1989 Atalanta

31 5 98 14

25 Bonera Daniele

D 31/05/1981

16

24 Cristante Bryan

C 03/03/1995 Milan

34 De Jong Nigel

C 30/11/1984 HOL Milan

33

2

45

2 De Sciglio Mattia

D 20/10/1992

16

-

46

-

23 Diego López Rodríguez

P 03/11/1981 ESP Real Madrid

36

-

-

18

Milan

Milan Milan

-

306

1

3 1 3 1 3

92 El Shaarawy Stephan

A 27/10/1992

6

-

68

15 Essien Michael

C 03/12/1982 GHA Chelsea/Milan

5/7

-/-

7

-

10 Honda Keisuke

A 13/06/1986 JPN CSKA Mosca/Milan 18/14

1/1

14

1

98 Mastour Hachim

A 15/06/1998 Milan

87 Ménez Jérémy

A 07/05/1987 FRA Paris S.G.

16

- - - 2

84

7

5 Mexès Philippe

D 30/03/1982 FRA Milan

22

2

244

14

18 Montolivo Riccardo

C 18/01/1985

Milan

29

3

312

27

4 Muntari Alì Sulley

C 27/08/1984 GHA Milan

26

5

245

23

19 Niang M’Baye

A 19/12/1994 FRA Milan/Montpellier

8/19

-/4

28

-

11 Pazzini Giampaolo

A 02/08/1984

18

2

293

97

Milan

16 Poli Andrea

C 29/09/1989 Milan

13 Rami Adil

D 27/12/1985 FRA Valencia/Milan

8 Saponara Riccardo

A 21/12/1991 Milan

9 Torres Fernando José

A 20/03/1984 ESP Chelsea

21 Van Ginkel Marco

C 01/12/1992 HOL Chelsea

26 2 128 5 3/18

-/3

18

3

7 - 7 28

5

-

-

2 - - -

81 Zaccardo Cristian

D 21/12/1981

Milan

11

-

351

21

17 Zapata Cristian Eduardo

D 30/09/1986 COL Milan

20

1

211

6

CALCIATORI IN ROSA n° Calciatore

R

Pr. Gol

Nato il

Naz. Stagione scorsa

In Serie A Pr. Gol

33 Albiol Raúl

C 04/09/1985 ESP Napoli

32 1 32 1

45 Andújar Mariano

P 30/07/1983 ARG Catania

24

5 Britos Miguel Angel

D 17/07/1985 URU Napoli

16 1 120 6

7 Callejón José María

A 11/02/1987 ESP Napoli

37 15 37 15

15 Colombo Roberto

P 24/08/1975

Napoli

1

-42

-

157

8

-204

-9

19 David López Silva

C 09/10/1989 ESP Espanyol

33

2

-

-

6 De Guzman Jonathan

C 13/09/1987 HOL Swansea City

34

4

-

-

77 Gargano Walter Alejandro C 23/07/1984 URU Parma

22 1 215 5

31 Ghoulam Faouzi

D 01/02/1991 ALG St. Étienne/Napoli 17/15

17 Hamsík Marek

C 27/07/1987 SVK Napoli

1/-

15

-

28

7

247

68

4 Henrique Adriano

D 14/10/1986 BRA Palmeiras/Napoli

9 Higuaín Gonzalo

A 10/12/1987 ARG Napoli

28/11

1/1

11

1

88 Inler Gokhan

C 27/06/1984 SUI Napoli

32

24 Insigne Lorenzo

A 04/06/1991 Napoli

36 3 74 8

32 17 32 17 2

240

14

8 Jorginho Jorge Luiz Frello

C 21/12/1991 BRA Verona/Napoli

18/15

7/-

33

26 Koulibaly Kalidou

D 20/06/1991 FRA Racing Genk

33

2

-

-

11 Maggio Christian

D 11/02/1982

22

-

269

32

14 Mertens Dries

A 06/05/1987 BEL Napoli

Napoli Napoli

7

33 11 33 11

16 Mesto Giandomenico

C 25/05/1982

25 Michu Miguel Pérez

C 21/03/1986 ESP Swansea City

11

-

324

12

17

2

-

22 Radosevic Josip

C 03/04/1994 HRV Napoli

8 - 8 -

-

1 Rafael Cabral Barbosa

P 20/05/1990 BRA Napoli

8

83 Rosati Antonio

P 26/06/1983 Sassuolo/Fiorentina 2/3 -6/-6 54 95

91 Zapata Duván Esteban

A 01/04/1991 COL Estudiantes/Napoli

18 Zúñiga Juan Camilo Mosquera

D 14/12/1985 COL Napoli

-8

8

-8

2/16

1/5

16

5

6

-

146

4

Calcio 2OOO

41


palermo

All.: Giuseppe Iachini (confermato) Data G. Partita 31-08-2014 14-09-2014 21-09-2014 24-09-2014 28-09-2014 05-10-2014 19-10-2014 26-10-2014 29-10-2014 02-11-2014 09-11-2014 23-11-2014 30-11-2014 07-12-2014 14-12-2014 21-12-2014 06-01-2015 11-01-2015 18-01-2015 25-01-2015 01-02-2015 08-02-2015 15-02-2015 22-02-2015 01-03-2015 08-03-2015 15-03-2015 22-03-2015 04-04-2015 12-04-2015 19-04-2015 26-04-2015 29-04-2015 03-05-2015 10-05-2015 17-05-2015 24-05-2015 31-05-2015

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38

Palermo-Sampdoria Verona-Palermo Palermo-Inter Napoli-Palermo Palermo-Lazio Empoli-Palermo Palermo-Cesena Juventus-Palermo Palermo-Chievo Milan-Palermo Palermo-Udinese Genoa-Palermo Palermo-Parma Torino-Palermo Palermo-Sassuolo Atalanta-Palermo Palermo-Cagliari Fiorentina-Palermo Palermo-Roma Sampdoria-Palermo Palermo-Verona Inter-Palermo Palermo-Napoli Lazio-Palermo Palermo-Empoli Cesena-Palermo Palermo-Juventus Chievo-Palermo Palermo-Milan Udinese-Palermo Palermo-Genoa Parma-Palermo Palermo-Torino Sassuolo-Palermo Palermo-Atalanta Cagliari-Palermo Palermo-Fiorentina Roma-Palermo

parma

All.: Roberto Donadoni (confermato) Data G. Partita 31-08-2014 14-09-2014 21-09-2014 24-09-2014 28-09-2014 05-10-2014 19-10-2014 26-10-2014 29-10-2014 02-11-2014 09-11-2014 23-11-2014 30-11-2014 07-12-2014 14-12-2014 21-12-2014 06-01-2015 11-01-2015 18-01-2015 25-01-2015 01-02-2015 08-02-2015 15-02-2015 22-02-2015 01-03-2015 08-03-2015 15-03-2015 22-03-2015 04-04-2015 12-04-2015 19-04-2015 26-04-2015 29-04-2015 03-05-2015 10-05-2015 17-05-2015 24-05-2015 31-05-2015

42

Calcio 2OOO

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38

Cesena-Parma Parma-Milan Chievo-Parma Parma-Roma Udinese-Parma Parma-Genoa Atalanta-Parma Parma-Sassuolo Torino-Parma Parma-Inter Juventus-Parma Parma-Empoli Palermo-Parma Parma-Lazio Parma-Cagliari Napoli-Parma Parma-Fiorentina Verona-Parma Parma-Sampdoria Parma-Cesena Milan-Parma Parma-Chievo Roma-Parma Parma-Udinese Genoa-Parma Parma-Atalanta Sassuolo-Parma Parma-Torino Inter-Parma Parma-Juventus Empoli-Parma Parma-Palermo Lazio-Parma Cagliari-Parma Parma-Napoli Fiorentina-Parma Parma-Verona Sampdoria-Parma

CALCIATORI IN ROSA n° Calciatore

R

4 Andelkovic Sinisa 22 Bamba Souleymane 8 Barreto Edgar 99 Belotti Andrea 96 Bentivegna Accursio 15 Bolzoni Francesco 18 Chochev Ivaylo 33 Daprelà Fabio 14 Della Rocca Francesco 9 Dybala Paulo Emerson Palmieri dos Santos 23 Feddal Zouhair 68 Fulignati Andrea González Giancarlo Castro 7 Lazaar Achraf 26 Lores Ignacio Varela Makienok Simon Mantovani Andrea 25 Maresca Enzo 5 Milanovic Milan 43 Monteleone Davide 89 Morganella Michel 6 Muñoz Ezequiel 17 Ngoyi Granddi 94 Petermann Davide 3 Pisano Eros 21 Quaison Robin 27 Rigoni Luca 70 Sorrentino Stefano 19 Terzi Claudio 1 Ujkani Samir 20 Vazquez Franco Damian 2 Vitiello Roberto

D 13/02/1986 SLO Palermo 36 1 7 D 13/01/1985 CIV Trabzonspor 9 - - C 15/07/1984 PAR Palermo 34 4 136 6 C 20/12/1993 Palermo 24 10 - A 21/06/1996 Palermo - - - C 07/05/1989 Palermo 37 4 42 1 C 18/02/1993 BUL CSKA Sofia 35 7 - D 19/02/1991 SUI Palermo 25 - 10 C 14/09/1987 Bologna 9 - 75 A 15/11/1993 ARG Palermo 28 5 27 3 D 13/03/1994 BRA Santos 14 1 - D 01/01/1989 MAR FUS Rabat/Siena 1/27 -/- - P 31/10/1994 Palermo - - - D 08/02/1988 CRC Columbus Crew 17 1 - D 22/01/1992 MAR Varese/Palermo 17/14 -/- - C 26/04/1991 URU Palermo/Bari 6/8 -/- 6 A 21/11/1990 DEN Brøndby 24 12 - D 22/06/1984 Bologna 21 - 179 7 C 10/02/1980 Sampdoria/Palermo 1/13 -/- 133 20 D 31/03/1991 SCG Palermo 18 1 5 D 25/09/1995 Palermo - - - C 17/05/1989 SUI Palermo 16 1 63 D 08/10/1990 ARG Palermo 33 3 85 1 C 17/05/1988 FRA Palermo 20 - - C 25/12/1994 Palermo - - - D 31/03/1987 Palermo 34 2 49 1 C 09/10/1993 SWE AIK Stoccolma 10 1 - C 07/12/1984 Chievo 33 4 167 10 P 28/03/1979 Palermo 32 -20 190 -228 D 19/06/1984 Palermo 31 - 103 5 P 05/07/1988 ALB Palermo 11 -8 44 -67 C 22/02/1989 ARG Palermo 18 4 14 D 08/05/1983 Siena/Palermo 2/9 -/- 35 1

CALCIATORI IN ROSA n° Calciatore

R

Nato il

Nato il

Naz. Stagione scorsa

Naz. Stagione scorsa

Pr. Gol

Pr. Gol

In Serie A Pr. Gol

In Serie A Pr. Gol

30 Acquah Afriyie C 05/01/1992 GHA Parma 27 1 71 1 10 Belfodil Ishak A 19/01/1992 FRA Inter/Livorno 8/17 -/- 66 8 7 Biabiany Jonathan Ludovic C 28/04/1988 FRA Parma 36 6 166 21 20 Bidaoui Soufiane A 20/04/1990 MAR Crotone 37 3 - 2 Cassani Mattia D 26/08/1983 Parma 36 - 236 3 99 Cassano Antonio A 12/07/1982 Parma 34 12 356 106 88 Coda Massimo A 10/11/1988 Gorica 33 18 - 1 Cordaz Alex P 01/01/1983 Gorica 35 -54 - 15 Costa Andrea D 01/02/1986 Sampdoria 20 - 93 2 29 De Ceglie Paolo D 17/09/1986 Juventus/Genoa 4/12 -/1 131 4 19 Felipe Dal Belo Da Silva D 31/07/1984 BRA Parma 22 - 228 7 14 Galloppa Daniele C 15/05/1985 Parma 1 - 177 7 5 Ghezzal Abdelkader A 05/12/1984 ALG Latina 25 2 100 13 18 Gobbi Massimo D 31/10/1980 Parma 28 1 274 11 22 Iacobucci Alessandro P 03/06/1991 Latina 42 -36 - Jeraldino Ignacio A 06/12/1992 CHI Unión San Felipe 28 3 - 80 Jorquera Cristóbal Andrés C 04/08/1988 CHI Eskisehirspor 22 4 35 2 21 Lodi Francesco C 23/03/1984 Genoa/Catania 9/19 2/2 150 23 6 Lucarelli Alessandro D 22/07/1977 Parma 34 4 359 19 70 Lucas Vieira de Souza C 04/07/1990 BRA Olhanense 19 1 - 8 Mauri José C 16/05/1996 ARG Parma 2 - 2 4 Mendes Pedro Filipe D 01/10/1990 POR Parma/Sassuolo 6/9 -/- 15 83 Mirante Antonio P 08/07/1983 Parma 36 -42 219 -294 29 Paletta Gabriel C 15/02/1986 ARG Parma 21 - 116 5 17 Palladino Raffaele A 17/04/1984 Parma 24 3 154 18 9 Pozzi Nicola A 30/06/1986 Sampdoria/Parma 14/- 2/- 133 25 33 Rispoli Andrea D 29/09/1988 Ternana 34 4 13 13 Ristovski Stefan C 12/02/1992 MKD Latina 33 2 - Russo Nicola A 18/10/1991 Gubbio 3 - - 27 Santacroce Fabiano D 24/08/1986 Padova 20 - 75 Sirok Matija D 31/05/1991 SLO Gorica 25 - - -


LE ROSE AGGIORNATE DELLE SQUADRE DI SERIE A 2014/2015 ROMA

All.: Rudi Garcia (confermato) Data G. Partita 30-08-2014 14-09-2014 21-09-2014 24-09-2014 28-09-2014 05-10-2014 19-10-2014 26-10-2014 29-10-2014 02-11-2014 09-11-2014 23-11-2014 30-11-2014 07-12-2014 14-12-2014 21-12-2014 06-01-2015 11-01-2015 18-01-2015 25-01-2015 01-02-2015 08-02-2015 15-02-2015 22-02-2015 01-03-2015 08-03-2015 15-03-2015 22-03-2015 04-04-2015 12-04-2015 19-04-2015 26-04-2015 29-04-2015 03-05-2015 10-05-2015 17-05-2015 24-05-2015 31-05-2015

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38

Roma-Fiorentina Empoli-Roma Roma-Cagliari Parma-Roma Roma-Verona Juventus-Roma Roma-Chievo Sampdoria-Roma Roma-Cesena Napoli-Roma Roma-Torino Atalanta-Roma Roma-Inter Roma-Sassuolo Genoa-Roma Roma-Milan Udinese-Roma Roma-Lazio Palermo-Roma Fiorentina-Roma Roma-Empoli Cagliari-Roma Roma-Parma Verona-Roma Roma-Juventus Chievo-Roma Roma-Sampdoria Cesena-Roma Roma-Napoli Torino-Roma Roma-Atalanta Inter-Roma Sassuolo-Roma Roma-Genoa Milan-Roma Roma-Udinese Lazio-Roma Roma-Palermo

SAMPDORIA

All.: Sinisa Mihajlovic (confermato) Data G. Partita 31-08-2014 14-09-2014 21-09-2014 24-09-2014 28-09-2014 05-10-2014 19-10-2014 26-10-2014 29-10-2014 02-11-2014 09-11-2014 23-11-2014 30-11-2014 07-12-2014 14-12-2014 21-12-2014 06-01-2015 11-01-2015 18-01-2015 25-01-2015 01-02-2015 08-02-2015 15-02-2015 22-02-2015 01-03-2015 08-03-2015 15-03-2015 22-03-2015 04-04-2015 12-04-2015 19-04-2015 26-04-2015 29-04-2015 03-05-2015 10-05-2015 17-05-2015 24-05-2015 31-05-2015

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38

Palermo-Sampdoria Sampdoria-Torino Sassuolo-Sampdoria Sampdoria-Chievo Genoa-Sampdoria Sampdoria-Atalanta Cagliari-Sampdoria Sampdoria-Roma Inter-Sampdoria Sampdoria-Fiorentina Sampdoria-Milan Cesena-Sampdoria Sampdoria-Napoli Verona-Sampdoria Juventus-Sampdoria Sampdoria-Udinese Lazio-Sampdoria Sampdoria-Empoli Parma-Sampdoria Sampdoria-Palermo Torino-Sampdoria Sampdoria-Sassuolo Chievo-Sampdoria Sampdoria-Genoa Atalanta-Sampdoria Sampdoria-Cagliari Roma-Sampdoria Sampdoria-Inter Fiorentina-Sampdoria Milan-Sampdoria Sampdoria-Cesena Napoli-Sampdoria Sampdoria-Verona Sampdoria-Juventus Udinese-Sampdoria Sampdoria-Lazio Empoli-Sampdoria Sampdoria-Parma

CALCIATORI IN ROSA n° Calciatore

R

23 Astori Davide 42 Balzaretti Federico 9 Borriello Marco 5 Castán Leandro da Silva 3 Cole Ashley Curci Gianluca 16 De Rossi Daniele 26 De Sanctis Morgan 22 Destro Mattia 82 Emanuelson Urby 24 Florenzi Alessandro 27 Gervinho Yao Kouassi 25 Holebas José 7 Iturbe Juan Manuel 20 Keita Seydou 8 Ljajic Adem 1 Lobont Bogdan 13 Maicon Douglas 44 Manolas Kostas 4 Nainggolan Radja 32 Paredes Leandro Daniel 15 Pjanic Miralem 48 Salih Uçan 96 Sanabria Arnaldo Antonio 28 Skorupski Lukasz 50 Somma Michele 6 Strootman Kevin 35 Torosidis Vassilis 10 Totti Francesco Yanga-Mbiwa Mapou

D 07/01/1987 Cagliari 34 - 174 3 D 06/12/1981 Roma 11 1 220 4 A 18/06/1982 Roma/West Ham Utd. 11/2 1/- 254 71 D 05/11/1986 BRA Roma 36 - 66 1 D 20/12/1980 ENG Chelsea 17 - - P 12/07/1985 Bologna 37 -57 186 -251 C 24/07/1983 Roma 32 1 339 34 P 26/03/1977 Roma 36 -23 379 -416 A 20/03/1991 Roma 20 13 87 33 D 16/06/1986 HOL Milan 24 - 75 3 C 11/03/1991 Roma 37 6 74 9 A 27/05/1987 CIV Roma 33 9 33 9 D 27/06/1984 GER Olympiakos 16 2 - C 04/06/1993 ARG Porto/Verona 1/33 -/8 33 8 C 16/01/1980 MLI Dalian A./Valencia 25/11 6/1 - C 29/09/1991 SCG Roma 28 6 106 21 P 18/01/1978 ROM Roma - - 39 -35 D 26/07/1981 BRA Roma 28 2 205 18 D 14/06/1991 GRE Olympiakos 25 3 - C 04/05/1988 BEL Roma 17 2 148 9 C 29/06/1994 ARG Chievo 1 - 1 C 02/04/1990 BIH Roma 35 6 92 12 C 06/01/1994 TUR Fenerbahçe 16 - - A 04/03/1996 PAR Barcellona B/Sassuolo -/2 -/- 2 P 05/05/1991 POL Roma 2 -2 2 -2 D 16/03/1995 Roma - - - C 13/02/1990 HOL Roma 25 5 25 5 D 10/06/1985 GRE Roma 18 1 29 2 A 27/09/1976 Roma 26 8 561 235 D 15/05/1989 FRA Newcastle Utd. 23 - - -

CALCIATORI IN ROSA n° Calciatore

R

Babic Srdjan 18 Bergessio Gonzalo Rubén 86 Cacciatore Fabrizio 8 Campañ̃a José Gómez 1 Da Costa Junior Angelo 29 De Silvestri Lorenzo 4 De Vitis Alessandro 27 Djordjevic Luka 6 Duncan Joseph Alfred 23 Eder Martins Citadin 7 Fedato Francesco 44 Fornasier Michele 11 Gabbiadini Manolo 28 Gastaldello Daniele 10 Krsticic Nenad 32 Marchionni Marco 96 Massolo Samuele 3 Mesbah Djamel 14 Obiang Pedro Mba 9 Okaka Chuka Stefano 17 Palombo Angelo 19 Regini Vasco 22 Rizzo Luca 5 Romagnoli Alessio Romero Sergio 12 Sansone Gianluca 26 Silvestre Matías Agustín 21 Soriano Roberto 2 Viviano Emiliano 77 Wszolek Pawel

D 22/04/1996 SCG Vojvodina 8 - - A 20/07/1984 ARG Catania 30 10 109 35 D 08/10/1986 Verona 32 3 47 3 C 31/05/1993 ESP Crystal P./Norimberga 6/10 -/1 - P 12/11/1983 BRA Sampdoria 33 -49 41 -64 C 23/05/1988 Sampdoria 35 2 180 6 C 15/02/1992 Carpi 8 - - A 09/07/1994 MNT Zenit/Twente 1/14 -/- - C 10/03/1993 GHA Livorno 32 - 35 A 15/11/1986 BRA Sampdoria 33 12 120 27 C 15/10/1992 Bari/Catania 14/9 2/- 9 D 22/08/1993 Sampdoria 10 - 10 A 26/11/1991 Sampdoria 34 8 89 15 D 25/06/1983 Sampdoria 32 2 234 10 C 03/09/1990 SCG Sampdoria 32 1 57 2 C 22/07/1980 Parma 33 1 288 25 P 04/05/1996 Sampdoria - - - C 09/10/1984 FRA Parma/Livorno 3/14 1/1 79 5 C 27/03/1992 ESP Sampdoria 27 - 65 1 A 09/08/1989 Parma/Sampdoria 2/13 -/5 73 12 C 25/09/1981 Sampdoria 32 1 323 10 D 09/09/1990 Sampdoria 29 - 30 C 24/04/1992 Modena 35 3 - D 12/01/1995 Roma 11 - 13 1 P 22/02/1987 ARG Monaco 3 - 32 -39 C 12/05/1987 Sampdoria 24 3 52 6 D 25/09/1984 ARG Milan 4 1 160 13 C 08/02/1991 Sampdoria 29 5 53 5 P 01/12/1985 Palermo/Arsenal -/- -/- 125 -174 C 30/04/1992 POL Sampdoria 19 1 19 1

Nato il

Nato il

Naz. Stagione scorsa

Naz. Stagione scorsa

Pr. Gol

Pr. Gol

In Serie A Pr. Gol

In Serie A Pr. Gol

Calcio 2OOO

43


SASSUOLO

All.: Eusebio Di Francesco (conf.) Data G. Partita 31-08-2014 14-09-2014 21-09-2014 24-09-2014 28-09-2014 05-10-2014 19-10-2014 26-10-2014 29-10-2014 02-11-2014 09-11-2014 23-11-2014 30-11-2014 07-12-2014 14-12-2014 21-12-2014 06-01-2015 11-01-2015 18-01-2015 25-01-2015 01-02-2015 08-02-2015 15-02-2015 22-02-2015 01-03-2015 08-03-2015 15-03-2015 22-03-2015 04-04-2015 12-04-2015 19-04-2015 26-04-2015 29-04-2015 03-05-2015 10-05-2015 17-05-2015 24-05-2015 31-05-2015

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38

Sassuolo-Cagliari Inter-Sassuolo Sassuolo-Sampdoria Fiorentina-Sassuolo Sassuolo-Napoli Lazio-Sassuolo Sassuolo-Juventus Parma-Sassuolo Sassuolo-Empoli Chievo-Sassuolo Sassuolo-Atalanta Torino-Sassuolo Sassuolo-Verona Roma-Sassuolo Palermo-Sassuolo Sassuolo-Cesena Milan-Sassuolo Sassuolo-Udinese Genoa-Sassuolo Cagliari-Sassuolo Sassuolo-Inter Sampdoria-Sassuolo Sassuolo-Fiorentina Napoli-Sassuolo Sassuolo-Lazio Juventus-Sassuolo Sassuolo-Parma Empoli-Sassuolo Sassuolo-Chievo Atalanta-Sassuolo Sassuolo-Torino Verona-Sassuolo Sassuolo-Roma Sassuolo-Palermo Cesena-Sassuolo Sassuolo-Milan Udinese-Sassuolo Sassuolo-Genoa

TORINO

All.: Gian Piero Ventura (conf.) Data G. Partita 31-08-2014 14-09-2014 21-09-2014 24-09-2014 28-09-2014 05-10-2014 19-10-2014 26-10-2014 29-10-2014 02-11-2014 09-11-2014 23-11-2014 30-11-2014 07-12-2014 14-12-2014 21-12-2014 06-01-2015 11-01-2015 18-01-2015 25-01-2015 01-02-2015 08-02-2015 15-02-2015 22-02-2015 01-03-2015 08-03-2015 15-03-2015 22-03-2015 04-04-2015 12-04-2015 19-04-2015 26-04-2015 29-04-2015 03-05-2015 10-05-2015 17-05-2015 24-05-2015 31-05-2015

44

Calcio 2OOO

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38

Torino-Inter Sampdoria-Torino Torino-Verona Cagliari-Torino Torino-Fiorentina Napoli-Torino Torino-Udinese Lazio-Torino Torino-Parma Torino-Atalanta Roma-Torino Torino-Sassuolo Juventus-Torino Torino-Palermo Empoli-Torino Torino-Genoa Chievo-Torino Torino-Milan Cesena-Torino Inter-Torino Torino-Sampdoria Verona-Torino Torino-Cagliari Fiorentina-Torino Torino-Napoli Udinese-Torino Torino-Lazio Parma-Torino Atalanta-Torino Torino-Roma Sassuolo-Torino Torino-Juventus Palermo-Torino Torino-Empoli Genoa-Torino Torino-Chievo Milan-Torino Torino-Cesena

CALCIATORI IN ROSA n° Calciatore

R

15 Acerbi Francesco 18 Alhassan Abass 5 Antei Luca 13 Ariaudo Lorenzo 25 Berardi Domenico 20 Bianco Paolo 8 Biondini Davide 33 Brighi Matteo 28 Cannavaro Paolo 86 Celeste Gianmarco 6 Chibsah Yussif Raman 47 Consigli Andrea 99 Floccari Sergio 83 Floro Flores Antonio 23 Gazzola Marcello 95 Gliozzi Ettore 3 Longhi Alessandro 4 Magnanelli Francesco 21 Manfredini Thomas 7 Missiroli Simone 14 Pavoletti Leonardo 79 Pegolo Gianluca 31 Peluso Federico 16 Polito Ciro 1 Pomini Alberto 17 Sansone Nicola 96 Sereni Marcello 19 Taider Saphir Sliti 26 Terranova Emanuele 11 Vrsaljko Sime 10 Zaza Simone

D 10/02/1988 Sassuolo 13 - 43 1 C 21/01/1995 GHA Sassuolo - - - D 19/04/1992 Sassuolo 22 - 22 D 11/06/1989 Cagliari/Sassuolo 4/12 -/- 84 1 A 01/08/1994 Sassuolo 29 16 29 16 D 20/08/1977 Sassuolo 16 - 128 4 C 24/01/1983 Genoa/Sassuolo 16/15 1/- 279 9 C 14/02/1981 Torino/Sassuolo 16/8 2/- 348 24 D 26/06/1981 Napoli/Sassuolo 4/16 -/- 331 11 P 21/08/1996 Sassuolo - - - C 10/03/1993 GHA Sassuolo 18 - 18 P 27/01/1987 Atalanta 35 -48 153 -195 A 12/11/1981 Lazio/Sassuolo 14/15 -/1 247 59 A 18/06/1983 Genoa/Sassuolo 2/29 -/7 206 46 C 03/04/1985 Sassuolo 25 - 28 A 23/09/1995 Sassuolo 1 - 1 D 25/06/1989 Sassuolo 28 1 28 1 C 12/11/1984 Sassuolo 28 - 28 D 27/05/1980 Genoa/Sassuolo 15/3 -/- 213 5 C 23/05/1986 Sassuolo 27 1 117 4 A 26/11/1988 Sassuolo/Varese 2/36 -/20 2 P 25/03/1981 Sassuolo 33 -55 96 -149 D 20/01/1984 Juventus 9 1 99 4 P 12/04/1979 Atalanta/Sassuolo -/- -/- 37 -42 P 17/03/1981 Sassuolo 3 -11 3 -11 C 10/10/1991 Parma/Sassuolo 17/12 2/5 55 13 A 24/07/1996 Sassuolo - - - C 29/02/1992 FRA Inter 25 1 73 4 D 14/04/1987 Sassuolo 4 - 4 C 10/01/1992 HRV Genoa 22 - 22 A 25/06/1991 Sassuolo 33 9 39 9

CALCIATORI IN ROSA n° Calciatore

R

Nato il

Nato il

Naz. Stagione scorsa

Naz. Stagione scorsa

Pr. Gol

Pr. Gol

In Serie A Pr. Gol

In Serie A Pr. Gol

Amauri Carvalho De Oliveira

A 03/06/1980 BRA Parma

31

8

313

84

10 Barreto Paulo Vitor

A 12/07/1985 BRA Torino

11

-

135

29

4 Basha Migjen

C 05/01/1987 ALB Torino

24

-

45

1

94 Benassi Marco

C 05/05/1994 Livorno

20 2 26 2

5 Bovo Cesare

D 14/01/1983

20

-

239

12

Bruno Peres da Silva

D 01/03/1990 BRA Santos

11

1

-

-

Castellazzi Luca

P 19/07/1975 Inter

Torino

-

- 234 -342

36 Darmian Matteo

D 02/12/1989 Torino

37 - 82 -

7 El Kaddouri Omar

C 21/08/1990 BEL Torino

29

8 Farnerud Alexander

A 10/05/1984 SWE Torino

23 3 23 3

6

36

6

21 Gastón Silva Alexis Perdomo D 05/03/1994 URU Defensor

17 - - -

14 Gazzi Alessandro

C 28/01/1983

Torino

11

-

150

4

1 Gillet Jean Francois

P 31/05/1979 BEL Torino

-

-

159

-219

25 Glik Kamil

D 03/02/1988 POL Torino

34 2 82 3

18 Jansson Pontus

D 13/02/1991 SWE Malmö

24 1 - -

9 Larrondo Marcelo Paez

A 16/08/1988 ARG Torino

19 Maksimovic Nikola

D 25/11/1991 SCG Torino

17 Martínez Josef

A 19/05/1993 VEN Thun/Young Boys

32 Masiello Salvatore

D 31/01/1982

Torino

3 Molinaro Cristian

D 30/07/1983

Stoccarda/Parma

24 Moretti Emiliano

D 11/06/1981 Torino

23 Nocerino Antonio

C 09/04/1985

30 Padelli Daniele

P 25/10/1985 Torino

Milan/West Ham

5

1

44

5

23 - 23 18/18

8/2

-

-

8

-

104

2

1/16

-/2

137

2

36 1 228 3 11/10

-/-

220

18

38 -47 50 -66

6 Pérez Rubén Salvador

C 26/04/1989 ESP Elche

31 - - -

27 Quagliarella Fabio

A 31/01/1983

17

1

263

75

28 Sánchez Miño Juan Manuel

C 01/01/1990 ARG Boca Juniors

31

4

-

-

20 Vives Giuseppe

C 14/07/1980 Torino

33 1 109 2

Juventus


LE ROSE AGGIORNATE DELLE SQUADRE DI SERIE A 2014/2015 UDINESE

All.: Andrea Stramaccioni (nuovo) Data G. Partita 31-08-2014 14-09-2014 21-09-2014 24-09-2014 28-09-2014 05-10-2014 19-10-2014 26-10-2014 29-10-2014 02-11-2014 09-11-2014 23-11-2014 30-11-2014 07-12-2014 14-12-2014 21-12-2014 06-01-2015 11-01-2015 18-01-2015 25-01-2015 01-02-2015 08-02-2015 15-02-2015 22-02-2015 01-03-2015 08-03-2015 15-03-2015 22-03-2015 04-04-2015 12-04-2015 19-04-2015 26-04-2015 29-04-2015 03-05-2015 10-05-2015 17-05-2015 24-05-2015 31-05-2015

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38

Udinese-Empoli Juventus-Udinese Udinese-Napoli Lazio-Udinese Udinese-Parma Udinese-Cesena Torino-Udinese Udinese-Atalanta Fiorentina-Udinese Udinese-Genoa Palermo-Udinese Udinese-Chievo Milan-Udinese Inter-Udinese Udinese-Verona Sampdoria-Udinese Udinese-Roma Sassuolo-Udinese Udinese-Cagliari Empoli-Udinese Udinese-Juventus Napoli-Udinese Udinese-Lazio Parma-Udinese Cesena-Udinese Udinese-Torino Atalanta-Udinese Udinese-Fiorentina Genoa-Udinese Udinese-Palermo Chievo-Udinese Udinese-Milan Udinese-Inter Verona-Udinese Udinese-Sampdoria Roma-Udinese Udinese-Sassuolo Cagliari-Udinese

VERONA

All.: Andrea Mandorlini (confermato) Data G. Partita 31-08-2014 14-09-2014 21-09-2014 24-09-2014 28-09-2014 05-10-2014 19-10-2014 26-10-2014 29-10-2014 02-11-2014 09-11-2014 23-11-2014 30-11-2014 07-12-2014 14-12-2014 21-12-2014 06-01-2015 11-01-2015 18-01-2015 25-01-2015 01-02-2015 08-02-2015 15-02-2015 22-02-2015 01-03-2015 08-03-2015 15-03-2015 22-03-2015 04-04-2015 12-04-2015 19-04-2015 26-04-2015 29-04-2015 03-05-2015 10-05-2015 17-05-2015 24-05-2015 31-05-2015

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38

Atalanta-Verona Verona-Palermo Torino-Verona Verona-Genoa Roma-Verona Verona-Cagliari Verona-Milan Napoli-Verona Verona-Lazio Cesena-Verona Inter-Verona Verona-Fiorentina Sassuolo-Verona Verona-Sampdoria Udinese-Verona Verona-Chievo Empoli-Verona Verona-Parma Juventus-Verona Verona-Atalanta Palermo-Verona Verona-Torino Genoa-Verona Verona-Roma Cagliari-Verona Milan-Verona Verona-Napoli Lazio-Verona Verona-Cesena Verona-Inter Fiorentina-Verona Verona-Sassuolo Sampdoria-Verona Verona-Udinese Chievo-Verona Verona-Empoli Parma-Verona Verona-Juventus

CALCIATORI IN ROSA n° Calciatore

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Nato il

Naz. Stagione scorsa

Pr. Gol

In Serie A Pr. Gol

3 Alhassan Masahudu D 01/12/1992 GHA Latina 38 1 4 6 Allan Marques Loureiro C 08/01/1991 BRA Udinese 33 - 69 7 Badu Emmanuel Agyemang C 02/12/1990 GHA Udinese 29 5 77 5 14 Belmonte Nicola D 15/04/1987 Siena 19 1 54 15 Bochniewicz Pawel D 30/01/1996 POL Reggina 11 - - 1 Brkic Zeljko P 09/07/1986 SCG Udinese 12 -22 61 -74 18 Bubnjic Igor D 18/08/1984 HRV Udinese 7 - 7 25 Coda Andrea D 25/04/1985 Livorno 23 - 198 5 Danilo Larangeira D 10/05/1984 BRA Udinese 36 1 105 4 10 Di Natale Antonio A 13/10/1977 Udinese 32 16 389 192 11 Domizzi Maurizio D 28/06/1980 Udinese 26 - 269 20 8 Fernandes Bruno Miguel C 08/09/1994 POR Udinese 24 5 24 5 34 Gabriel Silva Moisés Antunes D 13/05/1991 BRA Udinese 31 1 52 2 19 Guilherme Dos Santos Torres C 05/04/1991 BRA Corinthians 27 3 - 21 Hallberg Charles Melker Otto C 20/10/1994 SWE Kalmar 29 4 - 75 Heurtaux Thomas D 03/07/1988 FRA Udinese 32 3 49 3 96 Jaadi Nabil C 01/07/1996 MAR Anderlecht - - - 23 Jadson Alves Dos Santos C 30/08/1993 BRA Udinese 1 - 1 44 Jankto Jakub C 19/01/1996 CZE Slavia Praga - - - 31 Karnezis Orestis P 11/07/1985 GRE Udinese/Granada -/6 -/- - 33 Kone Panagiotis C 26/07/1987 GRE Bologna 28 5 121 13 Lucas Evangelista Santana C 06/05/1995 BRA São Paulo 19 1 - 97 Meret Alex P 22/03/1997 Udinese - - - 24 Muriel Luis Fernando A 18/04/1991 COL Udinese 24 4 75 22 26 Pasquale Giovanni D 05/01/1982 Udinese/Torino 1/12 -/- 258 4 66 Pinzi Giampiero C 11/03/1981 Udinese 23 1 349 20 89 Piris Iván Rodrigo D 10/03/1989 PAR Sporting L. 6 - 29 17 Riera Alberto C 15/04/1982 ESP Galatasaray/Watford 4/8 -/1 - 22 Scuffet Simone P 31/05/1996 Udinese 16 -22 16 -22 77 Théréau Cyril A 24/04/1983 FRA Chievo 32 7 124 26 2 Wague Molla D 21/02/1991 MLI Caen 24 1 - 27 Widmer Silvan C 05/03/1993 SUI Udinese 16 - 16 13 Zapata Alexis Alvarez C 10/05/1995 COL Udinese/Sassuolo -/- -/- - CALCIATORI IN ROSA n° Calciatore

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Nato il

Naz. Stagione scorsa

Pr. Gol

In Serie A Pr. Gol

33 Agostini Alessandro C 23/07/1979 Verona 25 - 314 22 Benussi Francesco P 15/10/1981 Udinese - - 74 -106 28 Brivio Davide D 17/08/1988 Atalanta 23 3 94 5 30 Campanharo Gustavo C 04/04/1992 BRA Bragantino 10 1 - 96 Cappelluzzo Pierluigi A 09/06/1996 Siena 10 1 - Chanturia Giorgi A 11/04/1993 GEO Vitesse/CFR Cluj 8/7 1/1 - 20 Christodoulopoulos Lazaros C 19/12/1986 GRE Bologna 26 2 38 3 93 Fares Mohamed Salim A 15/02/1996 ALG Verona - - - 32 Ferrari Lorenzo P 09/03/1996 Milan - - 95 Gollini Pierluigi P 18/03/1995 Manchester Utd. - - - 21 Gomez Juan Ignacio Taleb A 20/05/1985 ARG Verona 29 5 29 5 40 Gonzalez Alejandro D 13/03/1988 URU Verona 13 - 13 10 Hallfredsson Emil C 29/06/1984 ISL Verona 33 2 67 3 23 Ionita Artur C 17/08/1990 MDA Aarau 34 6 - 11 Jankovic Bosko A 01/03/1984 SCG Verona 18 2 128 18 Jogan Kris A 14/09/1991 SLO Nocerina/Aversa N. 6/6 1/- - 17 López Nicolás Federico A 01/10/1993 URU Udinese 21 2 27 3 16 Luna Antonio Rodríguez D 17/03/1991 ESP Aston Villa 17 1 - 25 Marques Rafael Pinto D 21/09/1983 BRA Atl. Mineiro/Verona 5/17 -/- 17 4 Marquez Rafael D 13/02/1979 MEX León 23 1 - 71 Martic Ivan D 02/10/1990 HRV San Gallo 25 - - 18 Moras Vangelis D 26/08/1981 GRE Verona 30 - 115 2 99 Nenê Anderson Miguel da Silva A 28/07/1983 BRA Cagliari 23 5 124 23 8 Obbadi Mounir C 04/04/1983 MAR Monaco 31 3 - 1 Rafael De Andrade P 03/03/1982 BRA Verona 37 -63 37 -63 2 Rodriguez Guillermo Daniel D 21/03/1984 URU Torino 6 - 56 26 Sala Jacopo C 05/12/1991 ITA Verona 15 1 15 1 7 Saviola Javier Pedro A 11/12/1981 ARG Olympiakos 25 12 - 5 Sørensen Frederik Hillesborg D 14/04/1992 DEN Bologna 15 - 59 2 77 Tachtsidis Panagiotis C 15/02/1991 GRE Catania/Torino 12/11 -/1 44 2 9 Toni Luca A 26/05/1977 Verona 34 20 283 129 27 Valoti Mattia C 06/09/1993 Albinoleffe 15 7 - 17 Zampano Francesco D 30/09/1993 Juve Stabia 33 2 - -

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SPECIALE BOLOGNA

NUOVA AVVENTURA Dopo l’esperienza di Cagliari Lopez ricomincia da Bologna

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foto Gianni SCHICCHI


di Pierfrancesco TROCCHI

SPECIALE BOLOGNA VOGLIA DI RINASCERE

PUNTO E A “CAPO” Dopo il tonfo in Serie B, è tanta la voglia di tornare nel calcio che conta…

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ewind. Penultima giornata del campionato di Serie A 2013/2014: il Bologna, davanti al suo pubblico, ospita il Catania. L’obbligo di vincere opprime entrambe le squadre, altrimenti destinate alla Serie B. Vantaggio degli etnei, poi i rossoblù pareggiano e il Dall’Ara ci crede fino a quando Bergessio, con un colpo di spada ben assestato, getta la compagine di casa nello sconforto più profondo. Finisce così, 2 a 1 per gli ospiti. Una vittoria di Pirro, in quanto Sassuolo e Chievo allungano in classifica sulle due formazioni impegnate in questa sfidasalvezza e le condannano alla retrocessione. Il Bologna, nell’anno del cinquantenario del suo ultimo Scudetto e del quarantennale dell’ultima vittoria in Coppa Italia, è in B. Sarebbe impossibile spiegare il Bologna e i bolognesi al netto di questa premessa, perché, oltre alla viva sofferenza patita dalla piazza, sono stati rivoluzionati rosa e staff tecnico. Dopo Pioli e l’estremo tentativo di Ballardini, il direttore sportivo Fusco ha optato per una scelta giovane, in grado di profondere l’umiltà e le motivazioni necessarie a ripartire. “Durante il master a Co-

verciano, Fusco mi ha cercato. Abbiamo avuto un colloquio di 4 ore, dove siamo convenuti sulla stessa idea di squadra e di gioco. Sapevo che, di certo, non avrei trovato una situazione semplice, ma nulla mi spaventa. Non ho avuto dubbi”. Parola di Diego Luis López, El Jefe. SULLA PANCHINA IN PIAZZA GRANDE Come tutte le grandi società ferite, a Casteldebole, centro tecnico dei felsinei, la parola “ricostruzione” ha preso il sopravvento su qualsiasi declinazione mentale e pratica della delusione legata alla retrocessione. Lo conferma lo stesso Lopez, rimasto impressionato dall’impatto che la città gli ha offerto già al suo arrivo. “Nel momento in cui sono arrivato, ho capito immediatamente che il Bologna è sì in Serie B, ma merita la Serie A” – dice. “Il giorno prima della presentazione sono stato in Piazza Maggiore con la squadra per assistere alla proiezione di un film e la quantità di tifosi presenti mi ha lasciato quasi interdetto. Non mi aspettavo un entusiasmo del genere, parliamo di una squadra appena scesa di categoria”. NIENTE PAURA L’onestà intellettuale di López corre parallela alla cultura del lavoro e del sacrificio, elementi imprescindibili della

sua maniera di intendere il calcio. “È fondamentale mantenere una mentalità da provinciale, non possiamo pensare di vincere semplicemente perché siamo il Bologna”. Secondo El Jefe “Ogni partita sarà una battaglia, con la maglia non si va da nessuna parte. Bisogna correre sempre più degli altri”. Un solido atteggiamento attitudinale che ha il suo riflesso nella proposta di gioco concepita dal neo allenatore rossoblù: “Voglio organizzazione in campo, la sola qualità non basta. La mia idea è quella di una squadra solidamente impostata, che arrivi alla porta avversaria giocando bene a calcio. Sono molto fiducioso riguardo ai miei uomini e alle possibilità che abbiamo di raggiungere i nostri obiettivi”. Parole vive di vigore e motivazione, che hanno avuto il riscontro pratico nella scelta di Archimede Morleo come nuovo capitano. Il terzino di Mesagne, al Bologna da 5 anni, conosce meglio di tutti l’ambiente e non ha mai risparmiato un respiro per la causa felsinea. “Lo conoscevo da avversario, lo vedi giocare e sai che dà sempre il massimo”, conferma Lopez. “Questa sua qualità mi piace molto. Ho fatto il capitano per tanti anni ed ho sempre preferito dare l’esempio sul campo. Lui fa esattamente così, impegnandosi giorno dopo giorno e mostrando agli altri, tramite il lavoro in campo

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SPECIALE BOLOGNA

CAPITANO, O MIO CAPITANO!

Diego Luis López nasce a Montevideo, Uruguay, il 22 agosto 1974. Muove i primi passi nella squadra della sua città, il River Plate de Montevideo, dove tra il 1992 e il 1996 colleziona 70 presenze. Su di lui posa gli occhi il Racing Santander, che lo ospita tra le sue fila per 2 stagioni. Qui si fa apprezzare come solido difensore centrale, all’occorrenza anche terzino, tanto da meritare le attenzioni del Cagliari, che, nel 1998, lo acquista. Sarà l’inizio di una lunga ed appassionata storia d’amore, che vede Diego entrare nel cuore dei tifosi sardi ed ottenere la fascia di capitano nel 2007, legittimazione della sua leadership fuori e, soprattutto, dentro al campo. Decide di smettere con il calcio giocato nel 2010, diventando, nell’annata successiva, allenatore dei Giovanissimi del Cagliari. Negli anni guadagna la fiducia di tutto lo staff dirigenziale e tecnico, fino alla panchina della prima squadra nel 2012/2013 in coabitazione con Pulga prima, da solo poi. Il 7 aprile 2014 viene esonerato in favore dello stesso Pulga e decide di accettare la corte del Bologna, di cui è allenatore dal 1° luglio.

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BEATA GIOVENTU’ Mister Diego Lopez sembra ancora un calciatore…


SPECIALE BOLOGNA

CASTELDEBOLE

Il tecnico del Bologna a colloquio col nostro inviato

“”

Nel momento in cui sono arrivato, ho capito immediatamente che il Bologna è sì in Serie B, ma merita la Serie A ed in allenamento, come si devono comportare. Si sta guadagnando l’affetto di tutti attraverso il sacrificio”. Una consacrazione per Morleo da parte di chi è Capitano dentro. DA ROSSOBLÙ A ROSSOBLÙ López ha cambiato maglia, ma i colori sono gli stessi. Sedici anni a Cagliari, nella terra di chi lo ha accolto prima come giocatore, poi come leader spirituale in campo e in panchina. “In Sardegna sono cresciuto dal punto di vista professionale e umano. Ho sempre avuto la fiducia del presidente, nonostante periodi difficili dovuti ai problemi collegati allo stadio e all’assenza di Cellino”. Non ha rancori per l’esonero ed, anzi, dimostra grande affetto nei confronti dei cagliaritani: “È stata una bella esperienza. Posso soltanto ringraziare il Cagliari per tutte le opportunità che mi ha concesso”, dice sicuro l’allenatore. Quella sarda e quella bolognese sono due tifoserie, tra l’altro, simili per calore e partecipazione, entrambe molto vicine al territorio d’appartenenza. “È vero. Qui a Bologna ho ravvisato un entusiasmo molto simile. Ripeto, sono rimasto sorpreso nel vedere così tanti tifosi partecipare anche alle amichevoli, come a Cagliari la piazza pretende risultati ed è giusto che sia così. Lavoreremo partita per partita per dare loro soddisfazioni”, promette El Jefe. GIOVINE BOLOGNA Il cambio di categoria impone anche una revisione della mentalità d’approccio al campionato, diverso per qualità e insidie rispetto alla Serie A. Molti giocatori protagonisti in massima serie

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SPECIALE BOLOGNA

“” Sono molto

PANCHINA COMODA

Diventare allenatore è sempre stato il pallino di Lopez

fiducioso riguardo ai miei uomini e alle possibilità che abbiamo di raggiungere i nostri obiettivi hanno lasciato il capoluogo emiliano, elemento favorevole per chi, come i tanti giovani nella rosa felsinea, ha bisogno di mettere minuti nelle gambe per esprimere al meglio le proprie potenzialità. L’idea di López è chiara: “I giovani sono qui e ciò conferma che hanno le qualità per giocare. Non bisogna avere pregiudizi nei loro confronti, perché tutti, esperti compresi, commettono errori. Naturalmente – spiega – non si può avere una squadra di soli ventenni in una società che ha ambizioni importanti come il Bologna. Dobbiamo trovare il giusto mix”. Tra i muchachos a disposizione del “Capo” c’è anche Betancourt, connazionale dell’allenatore e considerato in patria il nuovo Cavani. “È un giocatore che può esplodere, un ragazzo che lavora e ascolta molto. Essendo un giovane, va aiutato nel suo processo di crescita, come tutti gli altri”. Il messaggio è chiaro: ognuno deve guadagnarsi il posto, senza eccezioni. ANNA E MARCO Parlando di ambizioni, è chiaro che il desiderio del Bologna e dei bolognesi sia quello di tornare al più presto su palcoscenici più illuminati, che meglio aderiscono ad una squadra che, per storia, meriti e prestigio, resta tra le più blasonate. López, però, non si sente di elargire parole vane ai tifosi. “L’unica

BOLOGNA CELESTE López, insieme a Betancourt, è l’ultimo dei numerosi uruguaiani sbarcati a Bologna. Come premio per lo Scudetto del 1929, la società felsinea ingaggiò, un anno più

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promessa che posso offrire è quella del sacrificio, del lavoro giorno per giorno. Puntiamo a traguardi alti, ma è ancora presto per rendersi conto delle nostre reali possibilità”. Anche il mister, come tutti, deve dimostrare di meritare il proprio posto, parola sua. “Io ho firmato un anno di contratto, ma la mia intenzione è quella di rimanere a lungo. Debbono arrivare i risultati, naturalmente. Lavorerò e mi guadagnerò la fiducia”, spiega. Prima, però, il vero obiettivo è “ripor-

tare la gente allo stadio. Ci sentiamo in debito e dobbiamo fare molto meglio, ne siamo consapevoli”.

tardi, il primo celeste del calcio italiano, ovvero Francisco Fedullo, mezzala tanto talentuosa quanto caratterizzata da un personalità a dir poco fumantina. Questa tendenza proseguì nel 1931, quando, a far coppia con Fedullo, venne chiamato

Raffaele Sansone, che rimase nel capoluogo emiliano per ben 11 stagioni e, a fine carriera, si sistemò in città. In tempi più recenti ricordiamo gli arrivi di giocatori del calibro di Ramirez, Britos e del “Ruso” Perez, idolo della curva Andrea Costa.

Perché il Bologna e i suoi tifosi sono un po’ come Anna e Marco, ricordando l’immenso Lucio Dalla, viscerale tifoso della squadra della sua città: “Anna avrebbe voluto morire / Marco voleva andarsene lontano / qualcuno li ha visti tornare / tenendosi per mano”. All’orizzonte già si vedono i passi degli amanti, qui a Casteldebole.


SPECIALE BOLOGNA

I LOVE EMILIA

Dopo l’esplosione a Piacenza, Cacia sceglie Bologna per il rilancio

PRONTI, PARTENZA, CACIA Dopo l’esperienza a Verona, il 31enne bomber riparte dai felsinei con la A in mente...

C

ercasi bomber. Dopo l’annata magra di gioco e, soprattutto, potenza offensiva, potrebbe riassumersi così il pensiero dei bolognesi, pronti ad affezionarsi ad un nuovo attaccante in grado di fare esplodere di gioia la curva. Orfani di Marco Di Vaio, capitano ed irreprensibile rapace d’area, i rossoblù non sono più stati in grado di trovare il cannoniere tanto anelato. Dopo il tentativo, rivelatosi vano, di affidare le chiavi dell’attacco a Rolando Bianchi, il Bologna ha deciso di puntare forte su uno dei migliori conoscitori delle reti avversarie tra quelli ammirati in Serie B negli ultimi tempi. Il suo nome è

Daniele Cacia, un metro e ottantaquattro di muscoli e fame di goal. Hai avuto l’onore di essere presentato alla stampa da Gianni Morandi… “È stata una bella sorpresa, non me l’aspettavo. Avevo visto Morandi solo in televisione, mi ha fatto un enorme piacere, anche perché è un grandissimo tifoso del Bologna, oltre ad essere un cantante di indiscusso successo”. Perché proprio il Bologna? “Una piazza così importante, al di là della retrocessione, non poteva essere rifiutata. Quando ti cerca il Bologna, tra le società più importanti in Italia, bisogna accettare a prescindere. Spero di poter dare un contributo importante ed aiutare la squadra a fare bene”. Pensate di poter vincere questo campionato? “È una domanda prematura, perché in B abbiamo visto squadre attrezzate non vincerlo. Il percorso è lungo e si presentano tante situazioni più o meno favorevoli: dobbiamo sfruttarle a nostro vantaggio”. Hai esordito in B con il Piacenza nel

“”

So di avere qualità importanti e a Verona le ho espresse al massimo 2001 e due anni fa sei stato capocannoniere della categoria con la maglia dell’Hellas. La B ti porta fortuna… “A Verona ero andato con lo stesso obiettivo di ora, ovvero cercare di dare un apporto decisivo, ma non mi aspettavo nemmeno io di condurre una stagione così positiva. So di avere qualità importanti e a Verona le ho espresse al massimo”. Ti senti pronto per ripetere una stagione come quella 2012/2013? “Sì, le motivazioni e gli stimoli sono gli stessi, sempre al mille per mille. Bologna, come Verona, è una piazza calda, dove si può fare bene se si riesce ad ingranare a livello di squadra ed ambiente. La B, però, è un campionato difficile,

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SPECIALE BOLOGNA

TARLO SERIE A

Cacia vuole riconquistare la massima serie col Bologna

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SPECIALE BOLOGNA

BOMBER

Lopez si aspetta da lui i gol per sognare in grande

dove il nome conta poco”. Oltre al livello tecnico, cosa cambia tra A e B? “È una domanda a cui, a 31 anni, non ho ancora risposto a dovere nemmeno io. Nonostante sia stato in Serie A diverse volte, non sono mai riuscito a definire con esattezza ciò che le distingue”. Nella stagione 2013/2014 ci si aspettava di vederti titolare in Serie A con la maglia dell’Hellas, ma Luca Toni ha “frenato” la tua ascesa… “Faccio spesso autocritica, ma penso di non avere sbagliato nulla a Verona. Non ho mai creduto di essere titolare, perché davanti a me c’era Luca Toni, un campione del Mondo. Mi aspettavo, di certo, qualche possibilità in più, una gestione diversa, ma questo è il calcio. Sono stato comunque un professionista, allenandomi sempre ed evitando di fare polemica”. Veniamo al presente. Qual è stato il primo impatto con Bologna? “Assolutamente positivo, anche il solo centro tecnico di Casteldebole dà la misura dell’importanza di questa società. Ogni calciatore che è già o verrà a Bologna sa bene che l’ambiente è un po’ difficile, l’ultimo anno pesa ancora. Siamo, però, una squadra giovane,

“”

Quando ti cerca il Bologna, tra le società più importanti in Italia, bisogna accettare a prescindere con tanti giocatori ed uno staff nuovi. Il segreto sarà creare la giusta amalgama e trovare un’identità, che arriverà seguendo l’allenatore e cominciando a giocare partite ufficiali”. Sei da poco a Bologna, come mister López. Ti ha dato una buona impressione? “Sinceramente, vedo il mister ancora quasi come un giocatore (ride, ndr). Si vede che sa gestire bene la squadra, in particolare i rapporti tra noi e lo staff. È un allenatore giovane che ha voglia di dimostrare il suo valore in Serie B, dopo averlo fatto già in Serie A con il Cagliari”. Morleo, il capitano, dice che tutti hanno facoltà di parola nello spogliatoio.

È una bella dichiarazione… “È una cosa molto positiva. È qui da 5 anni e nessuno meglio di lui conosce l’ambiente. Dobbiamo seguirlo e stare sull’attenti. L’obiettivo è quello, però, di parlare attraverso il campo ed evitare parole di troppo fuori”. Parliamo del tuo ambientamento. La città ti piace? “Bologna non è conosciuta come una delle città più brutte in Italia, ecco (ride, ndr). Non ho avrò problemi ad ambientarmi qui, dopo essere stato in un’altra città bellissima come Verona”. Non si può parlare di Bologna senza parlare di cibo. Hai già mangiato i tortellini? “No, è ancora presto, ma sono un grande mangiatore di tortellini e mi rifarò presto (ride, ndr)”. In ultima istanza, cosa vuoi dire ai tifosi bolognesi? “Meglio una parola in meno fuori dal campo ed una in più dentro al rettangolo verde. Noi sappiamo che dobbiamo mantenere un profilo basso per arrivare ai nostri obiettivi in modo umile”. Non c’è dubbio: a Bologna il lavoro conta più di tutto. Parola di López e Cacia!

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LEGA PRO REAL VICENZA

di Sergio STANCO

SCALATA

foto Ufficio Stampa Real Vicenza

Nata nel 2010, poi la Real Vicenza è passata dall’Eccellenza alla Lega Pro!

L’altra Vicenza Viaggio alla scoperta della Real Vicenza, nuova faccia del calcio sano di provincia.

U

n allenatore emergente per un club emergente. Dopo una scalata inarrestabile, la Real Vicenza (anno di nascita 2010!), partita dall’Eccellenza, ha raggiunto la Lega Pro. A guidarla nella prossima stagione sarà il 38enne Michele Marcolini, ex giocatore di Atalanta, Chievo e Vicenza (…), al suo secondo anno da mister, dopo l’esperienza dello scorso anno al Lumezzane. Sei un tecnico tutto sommato “giovane”: quando ti sei reso conto che da grande avresti voluto fare l’allenatore? “Quando sei giocatore ti concentri al 100% sul campo, ma è inevitabile pensare al futuro quando ti accorgi che la carriera si avvicina alla fine. Devo dire che già da calciatore tutti mi riconoscevano delle caratteristiche tipiche, sia a livello tecnico-tattico sia a livello di spogliatoio, che poi ti portano a diventare allenatore. E così è stato…”. Com’è nata l’opportunità e cosa hai pensato quando te l’hanno proposta? “A Lumezzane, due anni fa, ero ancora

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giocatore, ma probabilmente i dirigenti avevano intravisto in me quelle caratteristiche di cui parlavo prima e mi hanno proposto di fare il salto dal campo alla panchina. Per me è stato un orgoglio ovviamente, perché non è una cosa che capita tutti i giorni. Anche per loro è stato un rischio, quindi ho lavorato duramente per farmi trovare il più pronto possibile. Ho studiato, ho fatto il corso e poi mi sono messo in gioco”. Ma quando ti hanno offerto la panchina, quale stato d’animo ha prevalso: timore, emozione o altro? “Sinceramente non sono uno che si ferma troppo a pensare sulle cose, è successo tutto abbastanza in fretta. Come dicevo prima, un po’ mi ha sorpreso la richiesta ma è stato anche un onore, per cui ho accettato con piacere e mi sono messo sotto a lavorare fin da subito”. In tanti anni da calciatore, chissà quante volte ti sarai arrabbiato con i tuoi allenatori: ora che sei dall’altra parte, li hai in qualche modo “rivalutati”? “Sì, devo dire di sì (ride, ndr). A volte, soprattutto quando ero giovane, mi ar-

rabbiavo molto per alcune scelte e non le capivo. Adesso che sono dall’altra parte, invece, mi rendo conto che spesso siamo chiamati a decisioni difficili, ma noi dobbiamo sempre pensare al bene della squadra”. E’ vero che i giovani di oggi sono molto diversi e meno determinati rispetto alla tua generazione? “Diciamo che sono più abituati alla “pappa pronta” e alle volte hanno bisogno di essere svegliati (sorride, ndr). Rispetto a noi, forse, hanno meno fame. Lo noti anche in partita, quando capita che si distraggano. Spesso sono costretto a richiamarli, dico sempre loro che è l’attenzione ai particolari a fare la differenza”. Quali sono le scelte più difficile del mestiere? “Credo che sia la stessa per ogni allenatore: quando hai un gruppo serio, che si impegna, e per quanto mi riguarda da quando sono allenatore è sempre stato così, fa veramente male dover mandare in panchina o in tribuna un giocatore che durante la settimana ha dato il massimo. Ma questo è il rischio che si deve correre se si vogliono rose ampie e competitive”.


LEGA PRO/ REAL VICENZA

Tu hai giocato in diverse piazze di provincia che ovviavano alla mancanza di risorse con la grande professionalità e un’ottima organizzazione: il Real Vicenza sembra, nel suo piccolo, una realtà simile…

MICHELE MARCOLINI

“E’ vero, mi ricorda molto il Chievo, perché le storie sono quasi identiche. A livello organizzativo può ricordare l’Atalanta, ma anche il Real Vicenza – come il Chievo - è una squadra nuova in una città dove era già presente il club storico. E anche a livello di risultati, sia Chievo che Real Vicenza sono partiti dai campionati minori e poi, grazie ad una società sana e ben organizzata, hanno scalato le gerarchie”.

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di un ambiente così? “Il vantaggio è che si può contare su una società seria, un ambiente sano e si può lavorare serenamente. Lo svantaggio è che forse manca un po’ di pressione, ma credo che stia all’allenatore motivare i propri giocatori e farli sempre rendere al massimo”. E allora buon lavoro Mister Marcolini… DERBY MANCATO

Il ripescaggio in B del Vicenza ha impedito il primo derby della storia della città

foto Ufficio Stampa Real Vicenza

Bene quanto? “Le ambizioni di una squadra neopromossa sono sempre quelle, possibilmente, di un campionato tranquillo. La società mi ha messo a disposizione una rosa di giocatori completa e di livello, ma non dobbiamo fissarci obiettivi. Lavoreremo duramente e cercheremo di fare bene per non soffrire, poi se nel corso della stagione si potrà pensare a qualcosa di più, non ci tireremo indietro”.

foto Ufficio Stampa Real Vicenza

Dopo il primo anno a Lumezzane, ora l’esperienza della Real Vicenza: che ambiente hai trovato? “Un club molto organizzato con un entusiasmo contagioso, a partire dal presidente Diquigiovanni che ogni volta che lo incontri ti trasmette la sua carica. D’altronde, non arrivi in pochi anni dall’Eccellenza al calcio professionistico se non ci sono competenza ed entusiasmo. Il club, pur essendo nato da poco, è ben strutturato ed organizzato e quindi ci sono tutte le condizioni per fare bene”.

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SERIE D VITERBESE

di Carlo TAGLIAGAMBE

VOGLIA DI PRIMEGGIARE

foto Alessandro Ursini

La nuova Viterbese sogna in grande...

IL PAPA DI VITERBO Attilio Gregori è l’uomo scelto dai gialloblù per tornare agli antichi fasti

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rimo maggio 2014, stadio Scopigno di Rieti: il ruggito dei leoni torna a risuonare per la Tuscia, segnando il ritorno della Viterbese in Serie D, dopo un anno di attesa. Una zampata degna del leone Nemeo, spauracchio leggendario che - secondo la tradizione - l’eroe greco Ercole avrebbe prima sconfitto e poi donato, sotto forma di stemma, alla città di Viterbo. E che oggi ben rappresenta la ferocia sportiva e la fame di vittorie del branco di giocatori capeggiato da Attilio Gregori - un tempo portiere in Serie A con le casacche di Roma, Genoa, Verona, Udinese e Bari - oggi allenatore che fa del lavoro il pane quotidiano del suo credo calcistico. E proprio qui, nella città dei Papi, ha ufficialmente insediato il suo pontificato sportivo, cominciato con una promozione che rappresenta solo la prima tappa di un percorso a più ampio respiro. ‘Siamo solo D passaggio’ è lo slogan che risuona tra le secolari mura di Viterbo e che emerge anche, con il dovuto velo di moderazione, dalle parole di mister Gregori…

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Mister, facciamo un passo indietro e torniamo alla scorsa stagione, la prima della nuova Viterbese Castrense che - al primo colpo - ha centrato subito la promozione… “Un grande risultato che però voglio dividere con Solimina e Pirozzi, gli allenatori che hanno avviato questo percorso poi da me concluso grazie al sostegno della dirigenza e alla disponibilità dei ragazzi. Abbiamo posto la prima pietra di un progetto importante, che ha l’ambizione di riportare Viterbo nel grande calcio”. Promozione che è arrivata proprio a Rieti, in un match sentitissimo dai tifosi… “Sì, in quel momento la squadra stava così bene ed era così convinta dei propri mezzi che avrebbe potuto giocarsela contro chiunque! Poi è innegabile che ci abbia fatto piacere regalare una gioia in più ai tifosi, ma - per noi - gli avversari hanno tutti lo stesso peso e quella partita è stata solo il sigillo di una grande stagione”. Ci racconta come gioca la sua Viterbese?

“Non sono uno che ama molto parlare dei numeri, quanto piuttosto dell’interpretazione che i calciatori danno ad essi. Non ho un modulo preferito perché non credo si vinca solo grazie allo schieramento tattico, ma penso contino soprattutto lo spirito e la voglia di lottare”. Il suo curriculum da calciatore racconta una storia importante, a difesa dei pali di molte squadre tra serie A e B: com’è stato l’impatto con la panchina? “È un mondo totalmente diverso! Il calciatore si occupa di calcio nel tempo che dedica agli allenamenti e alle partite, mentre l’allenatore lavora 24 ore su 24 e deve pensare per sé, per i giocatori e per lo staff: dalla mia esperienza da atleta ho imparato che a fare la differenza sono spesso i dettagli e oggi - da tecnico - ne sono sempre più convinto”. C’è un allenatore, tra quelli che ha avuto in carriera, che l’ha segnata particolarmente? “Di bravi ne ho avuti davvero tanti e ho cercato di fare tesoro degli insegnamenti di ognuno di loro, pur mantenendo intatta la mia idea di calcio. D’altronde, è un po’ come a scuola: se copi sempre, prima


SERIE D/ VITERBESE

GRUPPO UNITO E VINCENTE

foto Alessandro Ursini

Serie D riconquistata e festeggiata a lungo...

Il Gregori calciatore, invece, detiene una particolarità: è uno dei pochi portieri ad aver segnato una rete in campionato. Ci racconta quel gol? “Era il mio ultimo anno da calciatore, giocavo con la Lodigiani in Lega Pro e, nel corso della sfida contro il Frosinone, andai a battere una punizione. Ricordo che calciai senza rincorsa e infilai il pallone nel sette, alla sinistra del mio collega. Fu un gol per me storico, che racconterò a tempo debito ai miei nipotini, ma che per ora resta chiuso nel cassetto dei ricordi...”.

Torniamo allora al presente. Come si lavora a Viterbo? “I tifosi a Viterbo hanno fame di calcio e lo dimostrano ogni giorno, sostenendo i ragazzi con amore e pazienza. Hanno trovato un punto di riferimento nel presidente Camilli e sanno di poter guardare

al futuro con fiducia”. È una motivazione in più, per un laziale come lei, sedere su una delle panchine storiche della regione? “Per me è un grande onore essere stato scelto dalla Viterbese, che considero - per prestigio - la Juventus della Serie B. Però, sia chiaro, le cose poi bisogna meritarle sul campo e non sarà facile fare bene in questa categoria, dove ogni partita nasconde un’insidia…”. Raggiunta la Serie D, qual è ora l’obiettivo dei leoni? “Giocare ogni gara come se fosse l’ultima, senza fare calcoli. A Viterbo non c’è spazio per le mezze comparse, ma solo per uomini veri, anzi, per leoni feroci!”.

foto Alessandro Ursini

Mica tanto chiuso in un cassetto… Lo sa che, a 10 anni di distanza, esiste un gruppo su Facebook intitolato ‘Se-

gna per noi Attilio Gregori’ che vanta quasi 2000 iscritti? “Sì, l’ho visto, anche se non sono molto tecnologico e non ho molto tempo da dedicare ai social network! Però mi ha fatto davvero piacere trovare questa sorpresa su internet, anche perché significa che - da calciatore - ho lasciato un buon segno. Ora dovrò fare altrettanto da allenatore, perché non sono uno che vive di ricordi…”.

foto Alessandro Ursini

o poi ti beccano...”

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I RE RDEL MERCATO / Giuseppe BOZZO

L’AGENTE PER ECCELLENZA Bozzo è uno dei procuratori più abili in circolazione...

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I RE DEL MERCATO GIUSEPPE BOZZO

LUCIDAMENTE FOLLE Dalla sua Cosenza a Morata alla Juventus, Giuseppe Bozzo si racconta. Passando da Cassano: “Per un giorno tutti vorrebbero essere come Antonio”. di Marco CONTERIO

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iuseppe Bozzo sventola la bandiera del Cosenza. Suona il clacson, sorridente. Sorride, mentre riapre gli occhi. Fuori dalla finestra dell’ufficio in Piazza di Spagna, Roma, c’è il sole e Trinità dei Monti si staglia sicura, splendente. Si parte da un’antica passione, da quel 1991. Quando il Cosenza, sul neutro di Pescara, sconfisse la Salernitana. “Grazie ad un gol di bomber Marulla: restammo in B, feci la sfilata in macchina praticamente da solo. Vivevo di pane e Cosenza”. Cosenza, Cosenza, Cosenza. Nella lunga chiacchierata il nome torna frequente, perché le radici non si dimenticano. “Vengo da Contrada Sant’Elia. Poche anime, a metà tra Donnici Inferiore ed il centro. Lì studio, faccio lo scientifico, dove vado in pullman, ma poi veniamo dirottati anche al Liceo di Contrada Andreotta. Dove prendo il secondo autobus per andare”.

foto Samantha Zucchi/Image SPORT “Sì. Risalgo tutta l’Italia a bordo della mia moto. Napoli, Salerno, Roma, Bologna. Una Honda CBX 125: viaggiavo di notte, anche se in famiglia dicevo che prendevo il treno e che la lasciavo alla stazione. Viaggiavo da solo, con me stesso. Alla ricerca di qualcosa che mi piacesse”. La tappa decisiva. Bologna, per l’Università. “Vivevo da solo, ho conosciuto tanti ragazzi con cui mi sento tutt’ora. È stata stata una parentesi dolce della mia vita. E poi a fine anni ‘80, era una città fantastica”.

E dopo i cinque anni? “Salgo su una moto”.

Gli anni in cui scattò la scintilla per il calcio. “Ho pure cercato di giocare, ma non ho avuto grandi supporti in famiglia... Però il calcio è sempre stato la colonna sonora della mia vita. La scintilla scatta nel 1982, a sedici anni. Le sensazioni regalate dalla vittoria del Mondiale sono state uniche, impagabili, impareggiabili. Sensazioni di libertà ed io quello ho sempre cercato. Non sono nato ricco e volevo fare qualcosa che mi piacesse”.

Prego?

Libertà e percorso da avvocato, in

uno studio, sono due concetti un po’ antitetici, no? “Era un percorso che dovevo fare, per questo lavoro. Non mi vedevo in uno studio”. Così ha deciso di intraprendere la sua avventura nel calcio. “Procuratore dal 1994, sino al 2007, quando mi sono cancellato dall’albo degli agenti. Però tutto parte e riparte sempre da Cosenza: un grazie lo devo dire a Gianni Di Marzio; è stato lui ad introdurmi nel calcio. E poi che ricordi, con la mia squadra: ho ancora negli occhi quella giornata, col gol di Marulla”. Un carosello in solitaria per una partita giocata lontano. Scusi, ma dove la vide? “Lavoravo in uno studio, ma portai la tv da casa. E così festeggiai la salvezza”. Ci racconta il suo segreto? “L’umiltà. È la cosa che mi ha aiutato più di ogni altra. Tanti vogliono partire da un livello che non esiste”. Lei? “Il mio primo calciatore è stato Graziano Nocera. Feci il passaggio dalla Prima-

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I RE RDEL MERCATO / Giuseppe BOZZO

CLASSE E PROFESSIONALITA’ Non c’è trattativa che Bozzo non possa portare a termine

vera del Cosenza fino al Castrovillari. Con gli occhi di oggi, una piccola-grande soddisfazione: e poi, quando prendi un giocatore, in sei mesi-un anno, devi garantirgli un cambio di categoria o comunque un miglioramento. Gli chiesi se avesse agente, firmammo e da lì, col passaparola, qualcuno iniziò a conoscermi. Lavoravo tra Cosenza, Reggio, Crotone, Catanzaro”. Tra i suoi primi big, c’è Tatti. “Quanti chilometri, fatti insieme, a parlare, discutere, confrontarci. Ci lega un grande rapporto di amicizia”. Basta tergiversare. Le dice niente il nome di Antonio Cassano? “Non avevo agganci a Bari, nessuno

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Ho risalito tutta l’Italia in moto, fino a Bologna, dove ho fatto l’Università mi poteva dir nulla. Lo avevo visto coi Giovanissimi, mi colpì il talento. Però non andai da lui perché non avevo il background per farlo”. Dunque? “Dunque ebbi un’idea. Cercai di capire

chi potesse aiutarmi e pensai ad Angelo Alessio che in quegli anni giocava al Cosenza. Dopo un allenamento gli chiesi chi potessi contattare a Bari e mi disse che era amico di Nicola Ventola. ‘Se chiami suo padre, può aiutarti’”. Semplice no? “Il problema era trovare Ventola, ora. Sull’elenco, da casa di un amico, chiamai tutti i Ventola, finché non trovai il padre di Nicola. Fu cortese, gentile, dolce. Lo ricordo con affetto. Io ero giovane, per la procura del figlio, che era già un attaccante affermato. Però Nicola mi disse: ‘io oramai sono andato’, scherzò, ‘ma segui Cassano’. Io lo sapevo, avevo in mente di andare da Antonio. Ed arrivai al numero di casa”.


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ANCHE CASSANO

Nella scuderia di Bozzo ancheFantAntonio...

Complicato ed intricato. Basta l’idea, però. “Mi rispose la madre di Antonio, con lei presi appuntamento e mi disse. ‘Perché chiede prima di parlare con me che col ragazzo?’. Per me era normale, parlare prima con la mamma. Lei sorrise, alla risposta e mi disse ‘la prossima settimana vedrà il ragazzo’”. Da Cosenza a Bari. “Alla Motta di Bari, appuntamento alle 11.30. Trovai un incidente, per strada, arrivai cinque minuti in ritardo dopo aver fatto trecento chilometri e... Non c’era. Se n’era andato. Però questo rafforzava solo la mia idea: Antonio era uno di grande carattere, non aveva bisogno di motivatori che oggi vanno di moda”.

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Dopo 300 km, per un incidente arrivai cinque minuti in ritardo da Cassano. Se n’era andato Dal mancato incontro, alla fumata bianca. “Sì, la settimana dopo arrivo con un’ora di anticipo... Da lì nacque il nostro rapporto, quando Antonio mi disse, dopo un po’ di tempo, ‘affido il mio incarico a te’”.

E cambia anche la sua carriera. “È stata la chiave che ha aperto le porte. Cassano è stato ed è una grande palestra per gli esercizi di moralismo, l’ho gestito ‘non gestendolo’. Perché non si può gestire, ma consigliare. Si gestisce un ristorante, non una persona... Negli sbagli si è sempre ricaricato, così come nelle sofferenze, nelle critiche. Non è un’ipocrita, è una persona di un grande cuore e sensibilità. Io ho fatto tutto il mio percorso con lui, nel bene e nel male. Per un giorno, poi, tutti vorremmo essere come lui, no? Non ha peli sulla lingua”. Una curiosità: il suo testo preferito è l’Elogio della Follia di Erasmo da Rotterdam, scritto e redatto in una settimana. Eppure il suo motto è ‘la quali-

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SEMPRE IN PRIMA LINEA Durante ogni mercato, Bozzo è sempre al centro dell’attenzione

tà ha bisogno di tempo’. “Di tempo dedicato, non conta quanto. L’importante è che sia dedicato, con cuore e passione. E poi tutte le cose che meritano di essere godute sono frutto della follia. Ecco: mi ritengo lucidamente folle”. Via con gli esempi. “A me piace scherzare. A volte mi è capitato di chiamare dirigenti di grandi club dicendo ‘è saltato l’affare’, riagganciando il telefono.... Quando faccio le trattative, parlo con il sorriso. È una delle cose che mi fa far bene il mio lavoro, creare la giusta atmosfera”. Fare senza pentirsi, dice sul suo sito. Lo ha mai fatto? “In due tre casi sì, magari non assisterei qualcuno che ho seguito, che è diventato ricco e non è stato umanamente riconoscente e mi ha fatto capire che il lavoro è il lavoro e l’affetto e la gratitudine sono il sentimento del giorno prima. Però farei delle rinunce per delle soddisfazioni personali”. Abbiamo parlato di Cassano, allarghiamo anche il suo parco giocatori. “Fino al 2007 tre perché, appunto, la qualità ha bisogno di tempo. Sapevo che la mia immagine era legata a Cassano, potevo prendere anche altri ragazzi e dissi di no. A lui dico. ‘Fallisci e fallisco con te’. È rinato sette volte. Quando è andato alla Sampdoria, siamo rinati insieme. E poi, quando decido di assistere un giocatore, so già che devo spostarlo anche se chiaramente a volte non mancano le difficoltà”. Lei è molto legato a Perrotta. “Gli auguro successi, nel suo percorso Federale. È un ragazzo serio, equilibrato, una bravissima persona oltre che esser stato un grande calciatore”. Le trattative più difficili? “Indovinate? Quelle di Cassano”. La più divertente? “Grosso alla Juventus”. Una vera giocata. “La Juve lo voleva, il Lione non lo mollava e non mandava il fax. Così dissi al ragazzo: ‘vai in sede e dì che non vai più in Nazionale’. Insisteva per andare

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“” Sono stato il primo a suggerire Higuain al Napoli. Mi aspettavo un atteggiamento diverso da De Laurentiis

TANTI FUORICLASSE

Nella sua carriera, Bozzo ha seguito e segue un’infinità di campioni...

in bianconero e non era un messaggio qualsiasi. C’era un aereo per Milano ed era stato convocato a Coverciano dove doveva arrivare in tempo per il raduno. Lo avesse perso, abbiamo fatto pensare al club francese, avrebbe anche rinunciato all’azzurro. Voleva far capire che voleva la Juventus, sul serio, con forza. Ed il mercato chiudeva alle 19”. Ed il Lione? “Il ragazzo doveva trovarsi a Coverciano, ma il Lione non mollava. Rimase in sede. Poi partì quell’aereo, l’ultimo di linea per Milano, e i francesi mollarono e abbassarono le pretese. Avevamo già pronto un aereo privato all’aeroporto di Lione per Pisa. Facemmo in tempo a chiudere il colpo ed arrivò il fax in tempo dalla Francia...”. Il Lione, già, ma anche il Real Madrid. Lei ha rapporti con dirigenti di grandissimi club. “In Spagna ho ottimi rapporti e sono contento delle relazioni che ho anche coi grandi club italiani. È una soddisfazione ma ‘non me la tiro’, anche se non considero conclusa la mia carriera. Il mio profilo cambierà...”. Da dirigente? “Mai dire mai. Da imprenditore no, è certo. Mai il dirigente di un club piccolo, così come oggi non avrei gli stimoli per fare il manager di un giocatore di B. Oggi non ci penso, mi priverebbe della libertà ma... Chi lo sa”. La libertà di chiudere colpi come Morata-Juventus. “La Juventus l’ha voluto fortemente ed ha preso un grande giocatore. È stata una

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I RE RDEL MERCATO / Giuseppe BOZZO

SEMPRE ATTIVO

Non c’è mai un attimo di pace per uno dei Re del Mercato...

trattativa lunga, ma l’organizzazione del club poi ha avuto un peso specifico importante. È stata decisiva la clausola di recompra per il Real Madrid”. Gestisce anche Fabio Quagliarella, che recentemente ha portato al Torino. Molti ricordano una discussione con Aurelio De Laurentiis... “Lo ‘scornacchiato’ non ero io e se si fosse riferito a me, l’avrei preso come un complimento, non come una provocazione. I dirigenti sanno che faccio le cose

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con educazione, trasparenza, lealtà, professionalità. Abbiamo detto le cose in modo tranquillo: io sono buono e caro ma non mi devono toccare sul personale e su questi aspetti. E poi a De Laurentiis ho fatto un favore...”. Prego. “Sono stato il primo a parlare al ds Riccardo Bigon dell’opportunità di prendere dal Real Madrid Gonzalo Higuain, suggerendo la tempistica dell’affare. Lo misi in contatto con il papà e mi sarebbe pia-

ciuto ricevere almeno un grazie da De Laurentiis”. Lei è uscito dall’Adise, l’albo degli agenti, e da avvocato gestisce allenatori. “Vogliamo fare gli struzzi? Chi deve trovar squadra ai tecnici? Sono i primi ad aver bisogno di manager. Tanti agenti, che non potrebbero farlo, li gestiscono. Lo sanno i tecnici stessi, i dirigenti, ma è qualcosa che avviene e mi dispiace che qualche collega faccia pure il puritano in pubblico, dicendo che non è vero. E poi


I RE RDEL MERCATO / Giuseppe BOZZO

il conflitto di interessi è solo potenziale”. Lei gestisce calciatori e tecnici da solo. “Specifico: ho un team di professionisti affermati che mi aiutano e collaborano nella mia struttura, ma nella gestione diretta del calciatore, sono da solo. Ognuno ha il proprio ruolo, definito, mentre la gestione dei clienti spetta a me”. Ed ha organizzato anche il centenario del Parma. “Sì, uno splendido evento. Voglio imple-

mentare la società, adesso, resterà legata al mondo dello sport in ogni caso. Ma non chiedetemi come...”. A proposito di sport: lei è un grande appassionato di golf. “Riesce a farmi vedere, insieme, i miei due colori preferiti. Il verde ed il blu. È un paradiso”. E sorride, ancora, mentre il telefono squilla. Di nuovo. Mentre il sole splende, sull’eternità di Roma.

Intervista di Marco Conterio

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DOVE SONO FINITI DANIEL BERTONI

di Stefano BORGI

TALENTO ARGENTINO Bertoni ha giocato in Serie A dal 1980 al 1987

UN CUORE IN AFFITTO foto Agenzia Liverani

A quasi 60 anni il ‘puntero’ Daniel Bertoni è un uomo soddisfatto. E di Maradona dice: “Diego non è mio amico”. 66

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DOVE SONO FINITI/ DANIEL BERTONI

TRE SQUADRE

foto Agenzia Liverani

Fiorentina, Napoli ed Udinese per Bertoni

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o spunto ce lo offre procuore, gioca per la gente, col solo obiettivo prio Daniel Bertoni e di divertirsi e divertire. “Era un pò la mia la sua attività (a dire il missione - racconta - da me tutti si aspettavaHo un bel vero) un pò insolita per no la giocata ad effetto, il gol spettacolare, un campione del mon- rapporto con la la punizione imprendibile. Oggi invece sono do: affittare apparta- gente, vivo con un uomo tranquillo, realizzato, innamorato di menti a Buenos Aires. E mia moglie e della famiglia. Sono cattolico, mi raccomando, che questo non suoni come le rendite degli anti-politico, anti-droga, insomma una persouna delusione, sopratutto per chi lo ricorda affitti dei miei na normale. Allo stesso tempo sono conosciuto sulla fascia puntare e saltare gli avversari nel mondo, rispettato, non rimpiango i temappartamenti come birilli. A quasi 60 anni Daniel si trova pi da calciatore. Ho un bel rapporto con la momentaneamente fuori dal calcio, e così gente, vivo con le rendite degli affitti dei miei ha deciso di investire nel mattone. Per questo ci è venuta appartamenti. Il calcio? Sono allenatore, ho fatto il corso a in mente “Tre cuori in affitto”, una sit-com in voga da noi a Coverciano e in Argentina. Poi ho fatto l’osservatore, ho avuto metà degli anni ‘80. Daniel Bertoni è il cuore numero uno. di recente una proposta dall’Independiente ma non se n’è fatto Gli altri due sono Jair e Macarena, i due figli. Macarena è di nulla. Pazienza, importante è la famiglia, importante è aver nata in Italia (a Firenze) ed ha doppio passaporto. Tre cuori dato tutto in campo. Il mio orgoglio è aver divertito i tifosi”. targati Bertoni insomma, più un nipotino arrivato da poco. Appunto, partiamo proprio da qui... Facciamo un passo indietro: Daniel Bertoni arriva in Italia nel 1980, due anni prima vince i mondiali in Argentina, con BraIL CALCIO È UN DIVERTIMENTO - La “Fiesole” lo adorava, il dy e Prohaska è uno dei primi stranieri dopo la riapertura San Paolo pure. In patria era un idolo (lo chiamavano ‘puntedelle frontiere. Disputa 4 stagioni con la Fiorentina, due col ro’ per l’abilità nel tirare in porta), anche per quel modo di Napoli, una con l’Udinese, divenendo (sempre e comunque) stare in campo: un calcio fatto di gioia, di speranza. “Il calcio un idolo della tifoseria. Segni particolari? Daniel gioca col per me è sempre stato tutto fin da bambino - prosegue Da-

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DOVE SONO FINITI/ DANIEL BERTONI

CON MARADONA

foto Archivio Storico Image Sport

Compagni di squadra ma non amici...

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Italia-Argentina, ma poi arrivò l’Olanda...” niel - La mia era una famiglia umile, e questo è stato un grande insegnamento. In seguito sono arrivate celebrità, vittorie e soldi, ma Con Maradona non FIRENZE E NAPOLI, QUANTI RIMPIANTI... Diamo un’occhiata al palmares: per Bertoni alla base c’è sempre stata la gioia di giocare. Il mio compito in campo era divertire, ed sono amico. Non un campionato argentino col Nacional nel io trasmettevo gioia e divertimento. Certo nel voglio dire il ‘77, tre coppe Libertadores con l’Independiente (‘73, ‘74, ‘75), un Intercontinentale ‘78 le pressioni erano tante, ma quell’Argenperchè, ma gli (ancora Independiente nel ‘73), un campiotina fu più forte di tutto e di tutti”. Appunto, veniamo a quel campionato del mondo. Si amici sono altri nato del mondo nel ‘78 con l’Argentina di Menotti. Roba da far tremare i polsi. Eppure disse che fu truccato, che il Perù vi aveva in Europa... “Ci sono andato vicino – precisa fatto vincere, che giocavate nonostante fuori - A Siviglia, ma sopratutto a Firenze. Perdemmo lo scudetto ci fosse la dittatura e la gente soffrisse. “Aspetta, l’Argentina ad un quarto d’ora dalla fine, sarebbe stato più giusto uno meritò di vincere. Giocare un mondiale in casa vuol dire subire spareggio (con la Juve, ndr.) All’ultima a Cagliari ci annuluna grandissima pressione, lo ha dimostrato quest’anno il Bralarono un gol valido di Graziani, proprio per un mio fallo sul sile ma anche l’Italia nel ‘90 e la Germania nel 2006. Vincere portiere Corti. Fallo che non c’era. Il problema è che lo spain casa non è mai facile, eppure noi ce la facemmo. Certo, lo reggio avrebbe ritardato il raduno della nazionale di Bearzot, sapevamo, fuori la situazione del paese non era facile. Ma non e allora... vinse la Juventus. In città, ricordo, girava un adesivo è giusto mischiare il calcio con la politica. Anzi, sa cosa le dico? con la scritta: ‘Meglio secondi che ladri’. Io dissi: meglio ladri Che il calcio deve dare speranza alla gente, deve dare gioche secondi, e comunque avrei voluto giocarmela testa a testa ia, deve regalare serenità e spensieratezza. Anche quest’anno con i bianconeri”. A Napoli, invece, venne via giusto l’anno l’Argentina doveva fare un regalo al suo popolo: contro la prima dello scudetto. “Ebbi problemi con la dirigenza e con l’alcorruzione, contro la povertà, vincere il mondiale sarebbe stato lenatore (nell’ordine: Italo Allodi, Pierpaolo Marino e Ottavio importante. Noi ce la facemmo, contro tutto e tutti. Anzi, sa Bianchi, ndr.) Con i compagni, invece, tutto bene”. Anche con cosa le dico? Che nel ‘78 la finale più giusta sarebbe stata

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DOVE SONO FINITI/ DANIEL BERTONI

UN POSTO NELL’OLIMPO…

CAMPIONE DEL MONDO Bertoni ha vinto il Mondiale del 1978

Le gesta di un fuoriclasse, tra sogni premonitori e... “un posto all’ombra”.

foto Agenzia Liverani

Daniel Bertoni lo confessò ad un amico, circa un anno prima: “Ho sognato di fare gol in finale, e l’Argentina vinceva la Coppa del mondo”. Addirittura si prestò a ricostruire l’episodio per una televisione... nello stadio vuoto di Buenos Aires. Detto, fatto. Era il 25 giugno 1978, correva il 116’ di Argentina-Olanda, ed uno scambio al limite dell’area Kempes-Bertoni mette il ‘puntero’ a tu per tu con Jongbloed. Daniel effettua l’ultimo dribbling con la suola della scarpa (gesto tecnico di pregevolissima fattura) e scarica in rete il destro che tanto aveva sognato. È il gol decisivo, la partita finisce 3-1 e l’Albiceleste si laurea campione del mondo. È solo uno dei momenti di una carriera straordinaria, ricca di successi, costellata di gol, di prodezze, punizioni a foglia morta, assist al bacio. Tutto questo nonostante in allenamento, il buon Daniel, non fosse proprio... “uno che tira il gruppo”. Anzi, Bertoni soffriva la fatica, lo sforzo fisico. Daniel preferiva la giocata, il colpo ad effetto, e quando il sole batteva forte... si riparava all’ombra. A Firenze era ormai diventata una ‘novella’: Daniel Bertoni che nelle giornate più assolate si piazzava sulla fascia e si riparava all’ombra della pensilina, sotto la tribuna. Tanto che, ai giorni nostri, si sarebbe parlato di una nuova fiction dal titolo: ‘Un posto all’ombra’. Fuor di battuta, i tifosi gli perdonavano questo ed altro. Daniel sapeva come accendere le platee, era il primo ad andare sotto la curva e baciare la maglia, Daniel si produceva in dribbling ubriacanti, “pennellava” cross in area col contagiri... vera e propria manna per il centravanti di turno. Allo stesso modo il ‘puntero’ (tornando all’ombra di cui sopra) era capace di sparire, di assentarsi dalla partita, per poi scuotersi all’improvviso, reagire e scattare verso l’area avversaria. Quindi ricevere, piuttosto che impostare l’azione, decidere da par suo la partita... e tornare di nuovo sotto la pensilina. Tutto in pochi minuti, sempre col sorriso sulle labbra, come solo i campioni sanno fare. Come faceva Daniel Bertoni.

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TANTI TROFEI

Anche tre Libertadores per il talentuoso argentino

Maradona? “Con Diego sono stato compagno nel Napoli e in Nazionale. Con Maradona, però, non sono amico. Non voglio dire il perchè, ma gli amici sono altri. Per esempio a Firenze ho avuto Antognoni. Diego, mi dispiace, non è stato un mio amico”. DANIEL BERTONI, OGGI... “Chi è il nuovo Daniel Bertoni? Difficile fare paragoni. Qualcuno dice Cuadrado, sopratutto per la gioia che trasmette quando gioca. Sono d’accordo, i tifosi da lui si aspettano la giocata, lo spunto, come succedeva a me. Come ruolo, invece, lui è più centrocampista, io

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foto Agenzia Liverani

DOVE SONO FINITI/ DANIEL BERTONI

ero più punta. La voglia di divertire, invece, è la stessa”. Ed il calcio di oggi, Daniel Bertoni come lo giudica? “Diverso, nè migliore nè peggiore. Un tempo c’era più tecnica, c’erano Zico, Maradona, Platini... Oggi ci sono Messi e Cristiano Ronaldo, corsa e fisicità. Però dico una cosa: nella vita ci vuole fortuna, ci vuole la ‘suerte’. E la suerte bisogna meritarsela. Mercedes Sosa, la mia artista preferita, canta: “Grazie alla vita che mi ha dato tanto”. Ma la vita dà a chi se lo merita, per questo dico ai giovani: cercate la fortuna, meritatevi la suerte. Prima o poi arriverà”. Parola di Daniel Bertoni.


DOVE SONO FINITI/ DANIEL BERTONI

BERTONI SECONDO DE SISTI Daniel? Un fuoriclasse... giocherellone

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ominciamo col giudizio tecnico. “Daniel Bertoni? Un fuoriclasse. Tecnicamente faceva sparire la palla, aveva un dribbling fantastico, era uno di quei giocatori che creava la superiorità numerica. E poi era fortissimo sulle punizioni, anche se non ne tirava molte. Capirà, nella Fiorentina c’era un certo Antognoni...”

Proseguiamo col giudizio umano. “Lo definirei un ‘giocherellone’. Era sempre al centro dello scherzo, teneva su il gruppo. Daniel, ‘Ciccio’ Graziani, Pecci, c’era da sbizzarrirsi... Comunque era ben voluto da tutti”. Chiudiamo con lo ‘spaccato’ professionale. “Diciamo che la parte atletica non era il suo forte. Quando stava bene partecipava, il più delle volte però non percepiva il senso della fatica. Ho reso l’idea?” Chi parla è Giancarlo De Sisti che ha allenato Bertoni in due riprese: dall’81 all’84 nella Fiorentina (sfiorando uno scudetto nel 1982, ndr.) quindi il canto del cigno in quel di Udine nell’86-’87, quando i friulani partirono da meno nove. “Fu un tentativo disperato - ricorda “Picchio” - e poi al tempo il campionato era di sole 30 partite. C’era riuscita

la Lazio in Serie B qualche anno prima, con Fascetti. Noi ci provammo per un po’, poi mollammo”. Quello fu l’ultimo anno di Bertoni... “Ricordo che Daniel disputò una ventina di partite realizzando un gol. Era un Bertoni a fine carriera, che arrivò ad Udine senza grandi motivazioni. Del resto per lui non era facile dopo aver giocato con Fiorentina e Napoli...” Com’erano i rapporti tra di voi? “Tutto sommato buoni, anche se una volta a Firenze mi fece arrabbiare e lo misi fuori squadra. Fu dopo un Lecce-Fiorentina di Coppa Italia, mi mancò di rispetto dopo una sostituzione. Poi venne da me scusandosi in tutti i modi, e allora... Gliel’ho detto, era uno molto simpatico, si sapeva far perdonare. Bisognava chiudere un occhio durante gli allenamenti e allora andavamo d’amore e d’accordo”.

IL MITO DE SISTI

foto Alberto Fornasari

Tanti i complimenti per l’amico Daniel....

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I GIGANTI DEL CALCIO SALVATORE SCHILLACI

TOTO’ D’ITALIA Un Mondiale da protagonista, una leggenda vivente, semplicemente Salvatore Schillaci… di Fabrizio PONCIROLI

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o aspettiamo nell’atrio di un albergo di Milano. Da grande star qual è si fa attendere qualche minuto in più del dovuto, ma lui è Salvatore Schillaci, l’uomo che ha infiammato i cuori di tutti gli italiani ai Mondiali del 1990. Si presenta insieme al figlio. Nonostante siano passati 24 anni dalle “Notti Magiche”, è quello di sempre… Troppe le curiosità, meglio passare alle domande… Allora Totò, posso chiamarti Totò, vero? “Certamente, mi chiamano tutti così…”. Totò, partiamo dall’inizio, da quando eri bambino… “Guarda, da piccolo pensavo solo a giocare. Come tutti i bambini volevo fare gol, non mi interessava altro… Mi ricordo che, anche da piccolo, ero molto veloce e vedevo già la porta benissimo”.

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Ma avevi qualche idolo? Calcio 2OOO

“Certo, Paolo Rossi per la facilità nel segnare e Giancarlo Antognoni per l’eleganza in campo”. Dicono che Scoglio sia stato il tuo vero maestro… “Scoglio è stato davvero importante per me. Quando stai crescendo, è fondamentale trovare una figura che crede in te. Lui ha capito che ero un giocatore da lasciare libero in campo. Scoglio mi ha permesso di giocare come volevo, potevo pensare solo a segnare. Non come oggi, dove l’attaccante è costretto a fare di tutto. Ricordo che, quando c’erano le riunionI tattiche, ad esempio, io non c’ero mai. Prima della partita mi diceva: ‘Totò, tu fai gol, non mi serve altro’… Era un grande Scoglio”. Spettacolare al Messina, ma potevi andare anche al Palermo… “Vero, non ci sono andato per sette milioni di vecchie lire. Eravamo in due, io e Mancuso. Il Palermo aveva offerto 28 milioni, ma la mia società ne voleva 35. Il Palermo ha rifiutato e io sono finito a Messina”.


I GIGANTI DEL CALCIO/ SALVATORE SCHILLACI

TOTO’ NAZIONALE

Schillaci è stato l’eroe dei Mondiali 1990

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I GIGANTI DEL CALCIO/ SALVATORE SCHILLACI

SUPER CANNONIERE

foto Agenzia Liverani

Totò in azione con la casacca azzurra a Italia 1990

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“”

Mondiale? Forse se avessimo giocato a Roma… Non so, è stata una casualità, difficile dirlo


I GIGANTI DEL CALCIO/ SALVATORE SCHILLACI

Bene con Scoglio ma con Zeman? Rapporto difficile? “No, in realtà no. Lui aveva le sue idee, tra l’altro era molto preparato. Zeman voleva un certo tipo di gioco, non gli importava tanto che io facessi gol. Io avevo caratteristiche diverse, facevo fatica con lui. Io prendevo la palla e facevo gol, mentre lui voleva che giocassi più con la squadra. È stato un rapporto di alti e bassi. Comunque posso dire che, grazie ai suoi metodi di allenamento, stavo davvero in formissima, tanto che poi sono finito alla Juve”.

SCHILLACI OGGI

Attualmente, si diverte a giocare in giro per il mondo

Ecco, parliamo della Juventus. Chi ti ha informato che la Vecchia Signora ti voleva? “Ricordo che la società Messina mi ha chiamato e mi ha informato che la Juventus mi voleva. In quella squadra c’era un certo Nicolò Napoli, mio compagno a Messina, che, spesso, diceva al presidente Boniperti di prendere me. Mi ha aiutato (ride)”.

foto Daniele Buffa/Image Sport

Come è stato l’impatto con la Juventus? “Firmammo il contratto al calciomercato. Ricordo che Massimino, il Presidente, si mise a piangere”. Parliamo del Mondiale, il momento più straordinario della tua carriera. C’è un gol di Italia 90 al quale sei più legato? “Al primo (contro l’Austria ndr), quello che mi ha aperto la strada e mi ha dato la fiducia che mi serviva”.

UN NOME, UNA GARANZIA di Thomas SACCANI Nell’immaginario collettivo, pensare ad Italia 1990 riporta subito alla mente il grande Schillaci… Il Mondiale 1990 è legato, a doppio filo, al suo nome. Capocannoniere di quel torneo, il nostro Mondiale (fu realizzato in Italia), quello in cui l’Italia chiuse al terzo posto, complice lo zampino dell’Argentina dell’allora parte-

nopeo Maradona. Bene, il bomber di quella Nazionale è stato proprio Totò, il vero vincitore di Italia 1990: “Ogni volta che arrivano i Mondiali, tutti si ricordano di me e di Italia 1990. Ricevo almeno 20 telefonate al giorno, mia moglie mi chiede sempre: ‘Ma perché ti chiamano? Mica avete vinto quel Mondiale’. Vuoi sapere perché? Secondo me perché quella squadra, per tutti noi italiani, era una squadra pazzesca. Eravamo nel nostro periodo d’oro, come movimento calcistico, e quella squadra è stata amatissima da tutti. Tutti volevano bene a quella squadra. Nel 1982 abbia-

mo vinto, ma nessuno se lo aspettava… Nel 1990 eravamo quelli da battere e poi sono arrivato anche io, a rendere il tutto ancor più bello. Nonostante non sia arrivata la Coppa, quella Nazionale è diventata leggendaria e io con loro…”. Nonostante oltre 200 gol in carriera, Schillaci ha legato il suo nome a quelli, ben sei, segnati al Mondiale 1990, il suo Mondiale… Una curiosità che pochi sanno: Schillaci, in Nazionale, ha giocato 16 gare. Di reti ne ha segnate sette, una sola non è arrivata durante le gare della Coppa del Mondo 1990 (nel 1991, ad Oslo, contro la Norvegia)…

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I GIGANTI DEL CALCIO/ SALVATORE SCHILLACI

IL TEMPO BIANCONERO Schillaci ha lasciato il segno nella Juventus

“”

Ho scelto il Giappone perchè mi affascinava quel Paese e il contratto era di quelli importantI Perché, secondo te, quella Nazionale non ha vinto il Mondiale? “Ma, sai il calcio è imprevedibile. Il gol di Caniggia ci ha tagliato le gambe, eravamo in fiducia, abbiamo perso un po’ di sicurezza. Tra l’altro quell’Argentina era anche una buona squadra. Comunque eravamo, sicuramente, una delle squadre più forti di quel Mondiale”. Ha inciso il fatto di giocare a Napoli, in un San Paolo pro Maradona, quella maledetta semifinale contro l’Argentina? “Forse se avessimo giocato a Roma… Non so, è stata una casualità, difficile dirlo”. Dopo il Mondiale, ecco l’Inter… “Guarda, avevo iniziato alla grande, poi mi sono infortunato e ho avuto problemi per tanto tempo. Non ho potuto essere il vero Schillaci, troppi infortuni”. Meglio il Giappone… “Mi affascinava quel Paese e il contratto era di quelli importanti. Sapevo che era il mio ultimo grande contratto e quindi ho accettato. Sapevo di lasciare il calcio vero ma, alla fine, mi sono trovato bene. Ho trovato un Paese frenetico, ma tutti mi hanno trattato bene. Ricordo che erano tutti puntuali”.

foto Agenzia Liverani

Con chi hai legato in Giappone, nella tua squadra, i Jubilo Iwata? “Beh, nella mia squadra c’erano Dunga e Vanenburg, con loro ho legato davvero tanto. Ma anche con i giapponesi è andato tutto bene”.

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Totò, hai giocato con tanti campioni, chi ti è rimasto impresso nella mente? E come difensore? “Beh, ho giocato con tanta gente. Penso a Roby Baggio, davvero fortissimo ma come tanti altri. Difensore? Te lo ricordi Pasquale Bruno? Lui non pensava a mar-


I GIGANTI DEL CALCIO/ SALVATORE SCHILLACI

ANCORA UN’ICONA

foto Daniele Buffa/Image Sport

Ovunque vada, Schillaci è ancora amatissimo...

care (ride)… Era un vero rompipalle… Sai, allora si giocava a uomo e lui faceva di tutto per provocarti. Diciamo che, con lui, un po’ di lotta l’ho fatta…”.

da calciatore, con più responsabilità e io la mia vita la voglio vivere, non voglio avere dei vincoli. A me interessa girare il mondo ed è quello che faccio”.

Ti manca il calcio? “Un po’ sì… Se avessi giocato oggi, avrei segnato tanti gol, ne sono abbastanza sicuro. Qualche tempo fa ho incontrato Zoff che mi ha detto delle belle parole: ‘Se lui avesse segnato nel calcio di oggi, con la sua velocità e la sua precisione in zona gol, avrebbe fatto la differenza..’. Ecco, lo ringrazio, mi ha fatto piacere”.

Alternative alla Juventus in Italia? “Forse il Napoli, mi piace come squadra e Benitez è uno che non si tira mai indietro. Speriamo che sia un campionato avvincente e non noioso”.

Come mai non hai mai pensato di fare l’allenatore? “Perché ci vogliono certe qualità che io non ho… Io non riuscirei mai a lasciar fuori qualcuno, fosse per me giocherebbero tutti e questo non va bene se vuoi fare l’allenatore. Poi, onestamente, fare il tecnico significa tornare a fare la vita

Ti diverti ancora a guardare il calcio in televisione? “Non guardo tutte le partite, ci sono troppe partite durante la settimana. Se c’è un Juventus-Inter la guardo. Lo scorso anno mi ha divertito molto veder giocare la Roma di Garcia”. Ultima domanda: obiettivi per il futuro? “Adesso vado a prendermi un caffè…”. Nulla da aggiungere, Totò era, resta e sarà sempre l’uomo che ha fatto so-

gnare l’Italia ai Mondiali del 1990. Un momento magico che lo ha consacrato per sempre. Salutandolo siamo certi di un fatto: Schillaci non ha perso la sua verve quella che, da calciatore, gli ha permesso di prendersi sulle spalle la responsabilità di una nazione intera. Sincero e diretto, proprio come il Totò che abbiamo ammirato durante le Notti Magiche. Se fosse arrivata la Coppa del Mondo, chissà chi sarebbe oggi Schillaci…

Intervista di Fabrizio Ponciroli

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SPECIALE STORIA COPPA DEI CAMPIONI TRIPLETTA D’AUTORE

Prati protagonista assoluto della finale...

LA SECONDA DEL DIAVOLO Il Milan torna sul tetto d’Europa superando l’Ajax in finale con una storica tripletta firmata da Prati… di Gabriele PORRI foto Agenzia LIVERANI

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inalmente gli inglesi hanno conquistato il trofeo più prestigioso con il Manchester United, che senza la tragedia aerea di Monaco di Baviera avrebbe forse vinto anche prima del 1968. Archiviata l’edizione della consacrazione di George Best, che ha riservato al nordirlandese anche il prestigioso “Pallone d’oro”, la nuova stagione vede entrambe le squadre di Manchester al

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via, con il City campione d’Inghilterra ad affiancare i cugini. In estate tiene banco un caso diplomatico. I sorteggi prevedono, tra l’altro, Ferencvaros-Celtic, Levski Sofia-Milan, Zurigo-Dinamo Kiev, Spartak TrnavaMalmö, Steaua-AB Copenaghen e Saint Étienne-Ruch Chorzow. Nella notte tra il 20 e il 21 agosto del 1968, però i carri armati sovietici invadono Praga, come reazione alla “Primavera di Praga”. L’Europa occidentale può solo protestare a livello diplomatico, il potenziale nucleare

dell’URSS è tale che non si possa andare oltre e la UEFA, per evitare un boicottaggio da parte dei club occidentali, specialmente dopo la richiesta espressa dal Celtic, separa le squadre dei due blocchi. Le nuove sfide sono Malmö-Milan, Zurigo-AB Copenaghen e Saint Étienne-Celtic da una parte, Steaua-Spartak Trnava, Levski Sofia-Ferencvaros e Dinamo Kiev-Ruch Chorzow dall’altra. Le ultime due non si giocano perché, irritati dalla decisione dell’UEFA, i polacchi si ritirano,


SPECIALE COPPA DEI CAMPIONI/ 1968-1969

seguiti da ungheresi, bulgari e sovietici, questi ultimi con un pesante comunicato che parla di violazione dell’articolo 2 dell’UEFA e di decisione insensata e discriminatoria. La Stella Rossa Belgrado avanza senza giocare per forfait del Carl Zeiss Jena, in una sfida già definita dal primo sorteggio. Si gioca invece Steaua-Spartak Trnava, anche se i cecoslovacchi sono stati al centro del casus belli. Le due squadre danno vita a una sfida appassionante, i rumeni si illudono dopo il 3-1 dell’andata, ma vengono sonoramente battuti al ritorno grazie alla tripletta di Jozef Adamec, che bissa quella rifilata in amichevole al Brasile pochi mesi prima, con la sua nazionale. Il Milan, che non ha avuto grande vantaggio dal nuovo sorteggio (il Levski Spartak era stato eliminato agevolmente l’anno precedente in Coppa Coppe dai rossoneri), torna dalla trasferta svedese con sollievo per il gol di Rivera che ha accorciato le distanze dopo le reti di Olsberg, su assist di Tapper e di Elmstedt con un gran tiro dalla lunga distanza. Fortuna per il Milan che, poco prima della rete di Rivera, gli svedesi mancano clamorosamente il terzo gol. Il ritorno non è facile e il 4-1 inganna, perché i gol della sicurezza arrivano solo nel finale e gli svedesi, che terminano in nove, erano passati in vantaggio con Ljungberg. La sorpresa viene dalla Turchia. Nonostante i proclami dei “Light Blues”, che una volta vinto il campionato avevano dichiarato di poter “spaventare i codardi d’Europa”, a passare è il Fenerbahçe. Dopo lo 0-0 in Maine Road, sono gli uomini di Mercer a portarsi in vantaggio, ma subiscono la rimonta con i gol di Cevrim e Altiparmak. Il City non mantiene le attese nemmeno in campionato, dove arriva solo tredicesimo. Va meglio al Celtic, che ribalta la sconfitta con il Saint Étienne dell’andata, mentre il Real rifila un tennistico 6-0 6-0 all’AEL Limassol, con entrambe le sfide giocate al Bernabeu per questione di incasso. Con la defezione del blocco comunista arrivano agli ottavi solo 14 squadre, Milan e Benfica passano quindi ai quarti per sorteggio. Due le novità regolamentari: ammesse due sostituzioni a partita in corso e la regola dei gol in trasferta in tutta la competizione. È quest’ultima modifica a provocare la clamorosa caduta del Real Madrid agli ottavi. I Blan-

cos perdono 1-0 al Prater grazie a un gol di Kaltenbrunner, il Rapid colpisce anche due pali, ma la rimonta sembra agevole. Anche quando il danese Bjerregaard pareggia la rete di Velazquez a inizio ripresa, c’è tempo per altri due gol ma le Merengues ne fanno uno solo, all’82’ e vengono eliminati. Il Reipas Lahti, la compagine più debole a essere giunta agli ottavi, prende una scoppola memorabile dal Trnava. L’andata, a fine novembre, si gioca a Vienna perché in Finlandia i campi non sono praticabili, gli slovacchi vincono addirittura 9-1 e non si risparmiano nemmeno al ritorno, 7-1. Ai quarti arrivano anche l’AEK Atene, fortunata nel sorteggio (Jeunesse d’Esch e AB Copenaghen le “vittime”) e due delle favorite, Celtic e Ajax. I Bhoys e gli olandesi eliminano senza fatica rispettivamente Stella Rossa e Fenerbahçe. Abbiamo trascurato un po’ i detentori del titolo: lo United non fa nessuna fatica a superare gli irlandesi del Waterford, al contrario ne fa molta agli ottavi con l’Anderlecht. In realtà, dopo il 3-0 di Old Trafford, i Red Devils trovano subito il vantaggio con Carlo Sartori, l’italiano di Manchester. Con le nuove regole i belgi dovrebbero segnare cinque reti, ma si fermano a tre. Ai quarti rientra il Milan contro l’osso duro Celtic, che diventa durissimo quando a San Siro finisce 0-0 nella tormenta, sul campo ghiacciato. Gli scozzesi non perdono in casa da anni, ma al 12’ Prati ruba palla a McNeill e si invola a rete, battendo Fallon. Manca una vita al fischio finale, ma il Paròn erge le barricate e porta a casa un risultato storico. Proprio il ritorno di Rocco nell’estate 1967 dopo la parentesi al Torino dà i suoi frutti e il Milan, che della squadra campione nel 1963 ha soltanto Trapattoni e Rivera, sogna il secondo titolo. In semifinale va anche l’Ajax, dopo uno scontro epico col Benfica. La vittoria portoghese in trasferta per 3-1 sembra chiudere il discorso, ma a Lisbona Michels mette il gigante Pronk su Eusebio e gli olandesi si portano sul 3-0 (gol di Danielsson e doppietta di Cruyff). Torres segna e si va allo spareggio, al Colombes di Parigi. Al 90’ c’è solo un palo di Eusebio di testa, ma nei supplementari l’Ajax fa tre reti, un tifoso lanciere invade il campo sull’10 e viene cacciato fuori da Torres, ma al fischio finale l’invasione è generale.

Il Manchester United, nonostante il calendario intasato - gioca col Rapid due giorni dopo la FA Cup - arriva anch’esso al penultimo atto: al 3-0 di Old Trafford segue lo 0-0 del Prater. Best, autore di una doppietta, è il mattatore. La quarta semifinalista è l’outsider Spartak Trnava che supera l’AEK. Gli slovacchi si fermano in semifinale, ma escono a testa alta con l’Ajax: dopo l’andata disastrosa persa 3-0, in casa lo Spartak approfitta dell’uscita di Cruyff dopo soli 22’ e trova il gol con Kuna da pochi passi, dopo aver intercettato un rinvio. Il Trnava raddoppia nella ripresa, ma un po’ di nervosismo e le parate di Bals mandano l’Ajax in finale a Madrid. Lì i lancieri trovano il Milan che, nella semifinale “nobile” batte lo United. Nonostante la perdita di Rivera dopo un quarto d’ora e il gioco difensivo degli inglesi, il Milan preme e Sormani batte sullo stacco Foulkes per l’1-0. Il raddoppio arriva da Hamrin, da fuori; lo svedese fa anche espellere Fitzpatrick. All’Old Trafford il Milan resiste per 70’, quando Best libera Charlton per l’unico gol dell’incontro. Ci sono proteste inglesi per un salvataggio di Santin sulla linea che ritengono sia gol, ma il Milan va in finale. A Madrid, i rossoneri sono favoriti su un Ajax ancora un poco acerbo. È vero che gli olandesi sono la squadra emergente, ma l’esperienza e la solidità della squadra di Rocco le hanno permesso di eliminare in sequenza gli ultimi due vincitori. Ci si aspetta un Milan tutto difesa e contropiede, ma Prati e compagni sorprendono gli avversari partendo alla grande. È proprio “Pierino” a colpire il palo dopo un solo minuto e a realizzare di testa al 7’, su cross di Sormani. Prati completa una tripletta storica con un tiro da fuori e uno a completamento di un’azione personale di Rivera. Nel mezzo ci sono il rigore della speranza di Vasovic, primo giocatore a segnare in finale per due squadre diverse (nel 1966 col Partizan) e il 3-1 di Sormani da lontano. Finisce 4-1, il Milan è campione d’Europa per la seconda volta ed è al secondo successo europeo di fila dopo la Coppa delle Coppe 1968. Alla domanda se fosse migliore il Milan del 1963 o quello di adesso, Rocco risponde: “Credo che Hamrin faccia pendere l’ago della bilancia su questo”. Ma solo perché Rivera, che si aggiudica anche il Pallone d’Oro in quel 1969, sei anni prima c’era già.

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SEMIFINALE 1

SEMIFINALE 2

FINALE

MILAN-MANCHESTER UTD 2-0 (1-0)

MILAN-AJAX 4-1 (2-0)

Domenica 13 aprile 1969 AMSTERDAM (Stadio “Olympisch”) Arbitro: Eric JENNINGS (ENG) Spettatori: 55.489

Mercoledì 23 aprile 1969, ore 21 MILANO (Stadio “San Siro”) Arbitro: Josef KRNAVEK (TCH) Spettatori: 80.050

Mercoledì 28 maggio 1969, ore 20:30 MADRID (Stadio “Santiago Bernabeu”) Arbitro: José Maria ORTIZ DE MENDIBIL (ESP) Spettatori: 31.782

AJAX: Gerrit BALS (cap.), Wilhelmus SUURBIER, Bernardus HULSHOFF, Anton PRONK, Theo VAN DUIVENBODE, Bernardus MÜLLER, Hendrick GROOT, Jesaia SWART [74’ Rudolf SUURENDONK], Inge DANIELSSON, Johannes CRUYFF, Petrus KEIZER Commissario tecnico: Marinus MICHELS.

MILAN: Fabio CUDICINI, Angelo ANQUILLETTI, Karl Heinz SCHNELLINGER, Roberto ROSATO [82’ Luigi MALDERA], Saul MALATRASI, Giovanni TRAPATTONI (cap.), Kurt HAMRIN, Giovanni LODETTI, Angelo Benedicto SORMANI, Gianni RIVERA (cap.) [22’ Romano FOGLI], Piero PRATI Commissario tecnico: Nereo ROCCO.

MILAN: Fabio CUDICINI, Angelo ANQUILLETTI, Karl Heinz SCHNELLINGER, Roberto ROSATO, Saul MALATRASI, Giovanni TRAPATTONI, Kurt HAMRIN, Giovanni LODETTI, Angelo Benedicto SORMANI, Gianni RIVERA (cap.), Piero PRATI Commissario tecnico: Nereo ROCCO.

MANCHESTER UTD: James RIMMER, John FITZPATRICK, Seamus BRENNAN, Patrick CRERAND, William FOULKES, Norbert Peter STILES [86’ Francis BURNS], William MORGAN, Brian KIDD, Robert CHARLTON (cap.), Denis LAW, George BEST Commissario tecnico: Matthew BUSBY.

AJAX: Gerrit BALS (cap.), Wilhelmus SUURBIER [46’ Bernardus MÜLLER], Bernardus HULSHOFF, Velibor VASOVIC, Theo VAN DUIVENBODE, Hendrick GROOT [46’ Klaas NUNINGA], Anton PRONK, Jesaia SWART, Inge DANIELSSON, Johannes CRUYFF, Petrus KEIZER Commissario tecnico: Marinus MICHELS.

Reti: 33’ Angelo Benedicto SORMANI, 49’ Kurt HAMRIN. Espulsi: 75’ John FITZPATRICK, 75’ Seamus BRENNAN.

Reti: 7’ e 39’ Piero PRATI, 61’ rigore Velibor VASOVIC, 66’ Angelo Benedicto SORMANI, 74’ Piero PRATI.

SPARTAK TRNAVA: Josef GERYK [70’ Frantisek KOZINKA], Karol DOBIAS, Kamil MAJERNIK, Stanislav JARABEK (cap.), Vladimir HAGARA, Anton HRUSECKY, Ladislav KUNA, Stanislav MARTINKOVIC, Adam FARKAS, Jozef ADAMEC, Dusan KABAT Commissario tecnico: Jan HUCKO. Reti: 25’ Johannes CRUYFF, 50’ Jesaia SWART, 65’ Petrus KEIZER.

MANCHESTER UTD-MILAN 1-0 (0-0) Giovedì 15 maggio 1969, ore 18:45 MANCHESTER (Stadio “Old Trafford”) Arbitro: Roger MACHIN (FRA) Spettatori: 63.103

SPARTAK TRNAVA: Frantisek KOZINKA, Karol DOBIAS, Kamil MAJERNIK, Stanislav JARABEK (cap.), Vladimir HAGARA, Anton HRUSECKY, Ladislav KUNA, Stanislav MARTINKOVIC, Adam FARKAS, Jozef ADAMEC, Dusan KABAT Commissario tecnico: Jan HUCKO.

MANCHESTER UTD: James RIMMER, Seamus BRENNAN, Francis BURNS, Patrick CRERAND, William FOULKES, Norbert Peter STILES, William MORGAN, Brian KIDD, Robert CHARLTON (cap.), Denis LAW, George BEST Commissario tecnico: Matthew BUSBY.

AJAX: Gerrit BALS (cap.), Wilhelmus SUURBIER, Anton PRONK, Bernardus HULSHOFF, Velibor VASOVIC, Theo VAN DUIVENBODE, Hendrick GROOT, Jesaia SWART, Bernardus MÜLLER, Johannes CRUYFF [22’ Inge DANIELSSON], Petrus KEIZER [75’ Rudolf SUURENDONK] Commissario tecnico: Marinus MICHELS. Reti: 28’ e 55’ Ladislav KUNA.

RITORNO

Giovedì 24 aprile 1969 TRNAVA (Stadio “Spartak”) Arbitro: Ferdinand MARSCHALL (AUT) Spettatori: 22.938

MILAN: Fabio CUDICINI, Angelo ANQUILLETTI, Karl Heinz SCHNELLINGER, Roberto ROSATO [46’ Nello SANTIN], Saul MALATRASI, Luigi MALDERA, Kurt HAMRIN, Giovanni LODETTI, Angelo Benedicto SORMANI, Gianni RIVERA (cap.), Piero PRATI Commissario tecnico: Nereo ROCCO.

foto foto Muorad Balti

SPARTAK TRNAVA-AJAX 2-0 (1-0)

RITORNO

STATISTICHE

AJAX-SPARTAK TRNAVA 3-0 (1-0)

ANDATA

ANDATA

SPECIALE COPPA DEI CAMPIONI/ 1968-1969

Rete: 70’ Robert CHARLTON. Ammonito: 86’ Kurt HAMRIN. Pierino Prati oggi CLASSIFICA MARCATORI CLASSIFICA MARCATORI CLASSIFICA MARCATORI Giocatore Giocatore

80

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Reti N° Ogni

Denis LAW (Manchester Denis LAW (Manchester UTD) DenisUTD) LAW (Manchester UTD) Johannes Johannes CRUYFFCRUYFF (Ajax) (Ajax) Johannes CRUYFF (Ajax)

9

Piero(Milan) PRATI (Milan) Piero PRATI (Milan) Piero PRATI Jozef ADAMEC Jozef ADAMEC (Spartak(Spartak Trnava) JozefTrnava) ADAMEC (Spartak Trnava) KUNA (Spartak Trnava) LadislavLadislav KUNA (Spartak Trnava) Ladislav KUNA (Spartak Trnava)

6

José Augusto (Benfica) José Augusto TORRESTORRES (Benfica) José Augusto TORRES (Benfica) Gerardus BERGHOLTZ (Anderlecht) Gerardus BERGHOLTZ (Anderlecht) Gerardus BERGHOLTZ (Anderlecht)

5

Inge DANIELSSON Inge DANIELSSON (Ajax) (Ajax) Inge DANIELSSON (Ajax) Odd IVERSEN (Rosenborg) Odd IVERSEN (Rosenborg) Odd IVERSEN (Rosenborg)

4

PIRRI (Real Madrid) PIRRI (Real Madrid) PIRRI (Real Madrid) SVEC (Spartak Trnava) ValerianValerian SVEC (Spartak Trnava) Valerian SVEC (Spartak Trnava) Karol DOBIAS Trnava) Karol DOBIAS (Spartak(Spartak Trnava) Karol DOBIAS (Spartak Trnava)

4

Dusan (Spartak KABAT (Spartak Trnava) Dusan KABAT Trnava) Dusan KABAT (Spartak Trnava) KALTENBRUNNER (Rapid Vienna) GüntherGünther KALTENBRUNNER (Rapid Günther Vienna) KALTENBRUNNER (Rapid Vienna) Dimitrios PAPAIOANNOU (AEKPAPAIOANNOU Atene) Dimitrios PAPAIOANNOU (AEK Dimitrios Atene) (AEK Atene)

3

Angelo Benedicto SORMANI (Milan) SORMANI (Milan) Angelo Benedicto SORMANI Angelo (Milan) Benedicto Jesaia (Ajax) SWART (Ajax)Jesaia SWART (Ajax) Jesaia SWART

3 3

3 150' 3 278'

VELAZQUEZ (Real Madrid) Manuel Manuel VELAZQUEZ (Real Madrid) Manuel VELAZQUEZ (Real Madrid)

3

3 120'

foto foto Muorad Balti

Pierino Prati oggi

Giocatore

6 5 5 4 4 4 3 3 3

970' 6 144' 6 105' 5 126' 5 139' 596' 485' 4 119' 445' 461' 4 107' 3 240' 3 210' 3 165' 3 180'

Reti Rig. Falliti Rig. Falliti Reti Max Ogni N° Rig. % N° Reti % Rig. N° Ogni 0 70' 0 0 0144' 0 0 0105' 0 0 0126' 0 0

0,0 90 0,0 60

0139' 0 0 0 96' 0 0 0 85' 0 0

0,0 50 0,0 50

0119' 0 0 0 45' 0 0 0 61' 0 0 0107' 0 0 1240' 0 1 0210' 0 0 0165' 0 0 0180' 0 0 0150' 0 0 0278' 0 0 0120' 0 0

0,0 60 0,0 50

0,0 40 0,0 40 0,0 40 0,0 40 0,0 40 0,0 30 0,0 30 0,0 30 0,0 30 0,0 30 0,0 30 0,0 30

Max Partite Max Partite Partite Rig.Giocate Falliti Giocate Reti Minuti N° Minuti Titol. N° Min Rig. N° N° %Titol. Reti

0,0 4 70' 704 0,0 2144' 1002 0,0 3105' 703 0,0 3126' 0,0 2139'

703 802

0,0 3 96' 0,0 2 85'

503 402

0,0 2119' 0,0 3 45'

702 203

0,0 3 61' 0,0 2107'

303 502

0,0 3240' 0,0 2210'

813 702

0,0 1165' 0,0 1180'

601 601

0,0 1150' 501 0,0 2278' 1002 0,0 2120' 402

630 0 7630 0,07 861 010 861 0,0 10 630 0 7630 0,07 630 0 7630 0,07

4 7

7

2 10 10 3 7 7 3 7 7

694 2 8 0 8694 0,08 480 3 5 0 5480 0,05 339 2 4 0 4339 0,04 475 2 4 0 7475 0,04

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180 3 2 0 2180 0,02 244 3 3 0 3244 0,03 429 2 5 0 5429 0,05 720 3 8 0 8720 0,08

2

630 2 7 0 7630 0,07 495 1 5 0 6495 0,05 540 1 6 0 6540 0,06 450 1 5 0 5450 0,05

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5 4 7 3 5 8 6 6

5 835 2 10 10 010 835 0,0 10 360 2 4 4 0 4360 0,04


cALCIO in ROSA ANdrea Barzagli

di Barbara CARERE

A CASA BARZAGLI Intervista a Maddalena, la compagna dell’asso bianconero…

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l difensore della Juventus, Andrea Barzagli e la sua bellissima compagna ex modella Maddalena Nullo, si sono conosciuti nel dicembre del 2004 a Firenze mentre lei sfilava: “Andrea era a Firenze in vacanza durante il periodo natalizio - confida Maddalena - e tramite un amico in comune venne a guardare una sfilata nella quale c’ero anch’io all’epoca, perché lavoravo come modella”. È stato amore a prima vista? “Forse lo è stato un po’ più per lui, perché per me c’è voluto un po’ più di tempo per fidarmi. Abbiamo fatto le cose gradualmente, infatti, ci siamo frequentati per un po’ e dopo un anno dal nostro incontro abbiamo iniziato a fare le cose sul serio e da subito abbiamo deciso di andare a vivere insieme a Palermo, per recuperare il tempo perso (ride, ndr)”. Come ti ha conquistato? “Con la sua grande simpatia e i suoi modi gentili, educati, è una persona timida e mai invadente. Il destino ha scelto per noi: siamo fatti per stare insieme”. Cosa ti ha fatto innamorare di Andrea? “La sua umiltà e soprattutto la sua assenza di gelosia morbosa. Andrea è una persona molto intelligente che non mi limita mai negli spazi e mi lascia libera e questo era ciò che desideravo da un rapporto e Andrea è stato in grado di comprenderlo”. Com’è Andrea Barzagli nella vita privata? “Una persona tranquilla e umile che ama stare in famiglia”. Un suo difetto che non sopporti? “È vanitoso, aggiungerei molto (ride, ndr) e poi un altro suo difetto è che non

Maddalena insieme ad Andrea

si arrabbia mai, per cui in casa non si litiga e non si discute, anche se alle volte ci vorrebbe qualche piccolo litigio, ma con lui è veramente difficile litigare”. Che genere di musica ascolta? “Adora gli U2, ma ascolta tutta la musica pop”. Qual è la vostra canzone d’amore? “Treno magico dei Timoria, ricordo che spesso me la dedicava all’inizio della nostra storia d’amore”. Ha dei tatuaggi? “Sì, ne ha tre che simboleggiano dei disegni tribali”. Come trascorrete il tempo libero? “Lo dedichiamo ai nostri bambini Mattia e Camilla, di solito nel tempo libero amiamo viaggiare e scoprire nuovi posti e gustare piatti tipici del posto”.

dimentica mai e questi sono piccoli gesti che ti riempiono il cuore”. In casa chi cucina? “Io, anche se Andrea è molto bravo a cucinare… lo fa tre volte l’anno però sa fare di tutto”. La sua specialità? “Il tiramisù”. Qual è il suo piatto preferito? “La lasagna che gli prepara sua nonna Isella”. Qual è il segreto per andare d’accordo con proprio marito calciatore? “Rispettare i propri spazi e capirsi a vicenda”. C’è qualcosa che vorresti dire al tuo Andrea attraverso questa intervista? “Sa tutto, perché tra di noi non ci sono segreti e sa anche che lo amo tanto”.

Andrea che papà è? “È bravo ed è molto paziente e con Mattia gioca molto”. Invece come compagno com’è? “Il top, non vorrei sembrare banale, ma è l’uomo che ogni donna desidererebbe accanto perché è gentile, premuroso è perfetto, soprattutto perché mi sopporta e non è facile (ride, ndr)”. Qual è la sua dimostrazione d’amore quotidiano? “Lui è sempre molto carino e sorridente con me e il bacio del buongiorno non lo

Maddalena con Andrea BARZAGLI

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SCUOLE CALCIO FLORIA 2000

di Simone BERNABEI

UN’AUTOSTRADA PER IL GRANDE CALCIO Viaggio nella splendida realtà della Scuola Calcio della Floria 2000 NIENTE AL CASO

classe 1999

“Ci serviamo di un osteopata per creare schede dettagliate dei ragazzi”

L

a crescita umana unita allo sviluppo delle qualità sportive. La Scuola Calcio della Floria 2000, società sportiva con sede a Firenze, ha avviato lo sviluppo di un progetto innovativo volto alla crescita a 360° dei bambini che si affacciano al mondo del calcio. Qualità umane e sportive, due piani di lavoro autonomi, ma che vanno di pari passo. Antonello Masala, responsabile tecnico della Scuola Calcio della Floria 2000, nonché responsabile eventi dell’intera società, spiega ai lettori di Calcio2000 tutti i dettagli di un progetto a suo modo innovativo che si è prefisso l’obiettivo di diventare punto di riferimento per il mondo del calcio giovanile. Iniziamo dalla sua, di storie. Dal calcio professionistico a

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Calcio 2OOO

quello dei bambini... “Vengo dalla Sardegna, ma Firenze è la mia seconda casa. Arrivai alla Fiorentina da giovanissimo, e con la maglia viola ho disputato due tornei di Viareggio risultando anche il miglior giocatore del torneo. Arrivai ad annusare la prima squadra e mi trasferii al Parma, in Serie B. Poi un grave infortunio purtroppo mi impedì di proseguire la carriera...”. Dal mondo del calcio, però, non si è mai allontanato… “Sono grato al mondo del calcio, mi ha dato tante opportunità. Ho fatto l’allenatore nei settori giovanili, poi mi sono un po’ staccato per iniziare la carriera di imprenditore”. Ma il richiamo del pallone evidentemente era troppo forte... “Cinque anni fa, assieme ad un amico, decidemmo di prendere


SPECiALE SCUOLe CALCIO/ FLORIA 2000

in gestione la scuola calcio dell’Olbia. La società poi fallì nel 2009-2010”. E l’avventura alla Floria 2000 dove affonda le radici? “È un progetto nuovo, la Floria 2000 fa parte di un concept molto più ampio. Assieme ai miei collaboratori abbiamo fondato il NAGC, un’organizzazione nata sulle ceneri dei vecchi NAG. Abbiamo oltre 80 società affiliate, fra cui appunto la Floria2000 che seguo personalmente da Firenze. Ci seguono squadre da ogni parte d’Italia anche grazie al supporto di Coverciano”.

CLASSE 2001

dal punto di vista tecnico”. La mole di lavoro, detta così, sembra davvero imponente. Avete collaboratori particolari che vi aiutano nello sviluppo del progetto? “Ovviamente tutto parte dagli allenamenti diciamo “tradizionali”, che però sono supportati da tante altre attività parallele. Ad esempio ci serviremo di un osteopata che ci aiuterà ad elaborare schede dettagliate sui valori fisici dei bambini per quanto riguarda reazione, posizione e via dicendo”.

CRESCITA

“Vogliamo far maturare i ragazzi dal punto di vista sportivo e umano”

In cosa consistono le innovazioni della Floria 2000? “Abbiamo rifondato il progetto, e ci siamo prefissati due obiettivi. Abbiamo un programma di lavoro specifico per aiutare il bambino nella crescita fisica e motoria e un altro per prepararlo al gesto tecnico vero e proprio. L’innovazione sta nell’utilizzo di entrambe queste filosofie. Parlo di innovazione, perché le scuole calcio generalmente non utilizzano entrambe le filosofie: o si punta sullo sviluppo fisico, o su quello tecnico. Difficilmente, a livello giovanile, si lavora su entrambe le fasi”. Ci spiega meglio i punti salienti del vostro lavoro nella società fiorentina? “Aiutiamo ad accrescere la fisicità e la motricità dei bambini in modo da prepararli al meglio al gesto tecnico. Ogni mese avremo un obiettivo diverso dal punto di vista motorio e uno

Quanti sono i ragazzi attualmente iscritti alla scuola calcio della Floria 2000? “Circa 200, che arrivano ad oltre 300 considerando anche il settore giovanile. Il nostro obiettivo, più in generale, è quello di far crescere i bambini da ogni punto di vista, non solo da quello sportivo. Per quelli più dotati tecnicamente, inoltre, abbiamo programmato degli esercizi specifici per migliorare ulteriormente le qualità”. Vi siete dati una scadenza per tracciare i primi risultati del vostro lavoro? “Il nostro è un progetto a medio termine, l’obiettivo è arrivare al massimo entro 3 anni. Lavoriamo duramente per far crescere i ragazzi e poterli preparare ad un futuro da uomini prima ancora che da calciatori”.

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SPEciALE SCUOLe CALCIO/ FLORIA 2000

CLASSE 2000

Come si rapporta, la vostra società, con i club professionistici? “Stiamo trattando direttamente con una società professionistica molto importante, spero presto di poter chiudere la collaborazione. Anche con la stessa Fiorentina, nostra vicina di casa, i rapporti sono buoni grazie soprattutto al presidente Ricci”.

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CLASSE 2002

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Calcio 2OOO

E i procuratori? Arrivano fino ai campi di periferia? “Spero di no (ride, ndr). Generalmente in questi ambienti vanno direttamente dai genitori per “forzare” lo spostamento del bambino. Per quanto mi riguarda non è una bella cosa, visto che così facendo si va a perdere quel senso di appartenenza che è fondamentale nel processo di crescita del ragazzo. Questo aspetto, ad essere sincero, è carente in tutte le società toscane: manca il senso di appartenenza ad una squadra, ad un gruppo, i genitori spesso e volentieri sono a favore dei continui spostamenti dei ragazzi, ma così non si lavora bene. Ecco, alla Floria2000 cercheremo, per quanto possibile, di migliorare il rapporto dei giovani atleti con la società”. Il calcio italiano è indietro anni luce rispetto ai campionati europei specialmente dal punto di vista delle infrastrutture. Per voi com’è la situazione?


SPEciALE SCUOLe CALCIO/ FLORIA 2000

ATTACCAMENTO

“Si è un po’ perso il senso di appartenenza. Vogliamo recuperare questo valore”

CLASSE 2005

CLASSE 2007/08

“Non ci lamentiamo, diciamo che le nostre strutture sono sufficienti per fare un buon lavoro. Abbiamo un campo a 11, uno a 8 e uno a 5. E in più una ‘gabbia’ per i 3 contro 3, in stile Sacchi. Serve per migliorare l’intensità di gioco. In Europa ce l’hanno tutte le società, in Italia siamo solo 5 o 6”. Insomma, molti suoi colleghi avrebbero da imparare dalla vostra gestione… “Non la vedo così, ognuno ha il proprio modo di lavorare. Noi semplicemente prestiamo la massima attenzione a tutti gli aspetti della crescita del ragazzo e dell’atleta. Fra i tecnici ci sono meeting una volta al mese per fare il punto della situazione: è un’ottima soluzione per scambiarsi opinioni e consigli. Poi, come detto, con l’osteopata siamo in grado di seguire attentamente le fasi di crescita. Insomma, vogliamo riuscire a portare al massimo le potenzialità atletiche e tecniche dei bambini. Il fine ultimo, ovviamente, è prepararli per una carriera da calciatore. Da quella che potrebbe semplicemente essere una strada, noi cerchiamo di creare un’autostrada per il mondo del calcio. Il tutto, vorrei sottolinearlo, con una spesa minima da parte delle famiglie. L’obiettivo è quello di arrivare ad un autofinanziamento della società per gravare il meno possibile sulle spalle dei genitori”. STRUTTURE

“Abbiamo 3 campi e una gabbia per il 3 contro 3, in pieno stile Sacchi”

Giovanissimi b 2001

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ACCADDE A

foto Agenzia Liverani

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di Gabriele CANTELLA

GOLEADOR BIANCONERO

Bettega ha segnato ben 129 gol con la maglia della Juventus...

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ACCADDE A/ OTTOBRE

UN TACCO PER LA STORIA Bettega segna un gol da leggenda e il Paròn si toglie il cappello…

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1 ottobre 1971. San Siro incornicia una tela d’autore. Un dipinto che un critico d’arte non potrebbe non riconoscere come un capolavoro. Patrimonio dell’umanità, alla stessa stregua del Colosseo, dei templi di Agrigento, della Torre di Pisa. E come questi, simbolo dell’Italia nel mondo. Testimonianza di quel genio italico che non ha eguali nella storia. Il genio calcistico di Roberto Bettega, artista d’avanguardia che di colori per i suoi quadri ne adoperava soltanto due: il bianco e il nero. E di bianconero vestito, in quel pomeriggio di quarantatré anni fa, Bobby gol, sul prato del Meazza, fa ciò che gli riesce meglio, ciò per cui vive. Fa gol. Ne fa due. Il primo di testa, marchio di fabbrica, specialità della casa. Bobby il gol lo sente nell’aria, lo fiuta come il cacciatore fa con la sua preda. Quando il Barone arresta la sua elegante falcata sulla destra e alza la testa, Bettega sa già dove finirà il pallone. Sulla sua testa prima, in fondo alla rete dopo. 1-0 e palla al centro. Il Milan prova a riorganizzare le idee, la Juve non gliene concede il tempo. Čestmír Vycpálek traccia la rotta: continuare ad attaccare. I suoi ragazzi eseguono, suonano lo spartito senza incertezze. Il palcoscenico sul quale si esibiscono non ammette battute a vuoto. È la Scala del calcio, signori e signore! Il primo attore della compagnia juventina è proprio lui, Bobby gol. Ma il resto del cast non è fatto di anonime comparse. Il ruolo del supporting actor non è meno importante di quello del protagonista. Senza Cochi niente Renato, senza Robin niente Batman. Senza Anastasi, niente Bettega. È Pietruzzo da Catania la spalla ideale per Bobby gol. I due s’intendono a meraviglia, sembrano leggersi nel pensiero. Bettega appoggia corto ad Anastasi al limite dell’area rossonera. Il numero 9 si allarga, punta il suo diretto marcatore, lo salta. Penetra dentro, ne salta un altro, guadagna il fondo, sa già dove mettere il pallone, perché sa già che Roberto sarà lì ad attenderlo. Quel che Pietro non può sapere, che nessuno può neanche lontanamente immaginare, è in che modo Bettega ha intenzione di impattare quel pallone. La posizione dell’attaccante non lascia spazio che ad un’ipotesi soltanto: stop spalle alla porta, protezione della palla e tentativo di girata. Tutto troppo lungo, troppo complesso. Roberto sa che, così facendo, darebbe il tempo al suo controllore di intervenire e lui non vuole concede-

re vantaggi all’avversario. Lui vuole fare gol, deve fare gol. E se vuol far gol dev’essere svelto di testa e rapido di gambe. Deve cogliere tutti di sorpresa. Il pallone, rotolando sull’erba, si dirige verso di lui, lo lascia sfilare. Un velo per un compagno che sopraggiunge dalle retrovie? No. E allora cosa? Quello a cui nessuno avrebbe mai pensato, un colpo di tacco. Un tocco lieve, una carezza al pallone. Un colpo di tacco. Sì, un colpo di tacco, avete capito bene. Goool! La tela d’autore si materializza davanti agli occhi di un pubblico che non può far altro se non contemplarla e custodirla nella memoria. Chi ha avuto la fortuna di godere dal vivo della visione della Gioconda o della Vergine delle Rocce di Leonardo, quella visione la porterà con sé e dentro di sé per una vita intera. Ancora oggi, a quarantatré anni di distanza da quel 31 ottobre 1971, l’opera prima del maestro Bettega rivive ogni volta che su un campo di calcio qualcuno prova a imitare quel gesto tecnico, così come in tanti hanno provato a imitare la Gioconda senza mai riuscire ad avvicinarsi all’originale. Da Del Piero a Crespo, da Ibrahimovic a Palacio la galleria dei gol di tacco vanta esemplari di rara bellezza tecnica, di straordinaria potenza visiva, nobile discendenza di un nobile padre. Quello di Bettega è il gol di tacco per antonomasia. L’archetipo, il paradigma, la forma universale, l’idea innata nell’Iperuranio del pallone. Bettega è il Demiurgo che quell’idea innata l’ha trasferita dall’Iperuranio al mondo sensibile portandola a conoscenza di tutti, così che tutti potessero prenderla a riferimento. Il colpo di tacco con il quale Bobby gol infila il Ragno nero Cudicini suscita l’ammirazione sincera del Paròn Rocco, che di fronte a quella magia si toglie il cappello e applaude l’avversario come fair play comanda. Una magia di cui Bettega concede altre due repliche, entrambe a maggio. 22 maggio 1977, la vittima di turno è la Sampdoria. 27 maggio 1978, la Nazionale di Enzo Bearzot si prepara al Mondiale in Argentina affrontando alla Bombonera di Buenos Aires il Deportivo Italiano, partita decisa da un gol di tacco di Bettega. Rimessa laterale di Cabrini per Causio, che serve Roberto a centro area. L’attaccante stoppa di petto, si aggiusta il pallone col ginocchio e lo colpisce al volo di tacco prima che tocchi terra. Sui volti dei modesti argentini del Deportivo Italiano la stessa ammirazione sincera che si leggeva nitida in faccia a Rocco, in quel pomeriggio di ottobre di quarantatré anni fa.

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ALTRI SPORT Valentina Arrighetti

di Thomas SACCANI

VALENTINA, LA GENOANA… Stella della pallavolo, segue il derby della Lanterna dalla nuova dimora, a Baku… BELLA E AZZURRA

Valentina è un simbolo della nostra Nazionale

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i chiama Valentina Arrighetti ed è, a tutti gli effetti, una delle stelle della nostra Nazionale di pallavolo. Campionessa d’Europa, nel 2009, in Polonia, vincitrice della Coppa del Mondo, nel 2011, in Giappone, è pronta ad una nuova avventura, a Baku… L’abbiamo sentita per farci raccontare della sua coraggiosa scelta di vita e dei suoi tanti interessi, ovviamente soffermandoci anche sul calcio… Ciao Valentina, partiamo da Baku. Come mai questa decisione di lasciare l’Italia per il campionato azero con il Lokomotiv? “Ci tengo subito a dire che non sono stata costretta ad andar via. La mia è stata una scelta ponderata. Onestamente, credo che il campionato italiano non sia più quello di un tempo. Anche se il livello è ancora buono, avevo bisogno di nuovi stimoli e, non posso nasconderlo, c’è anche l’aspetto economico che ha inciso”. Vai in una squadra che punta a fare

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piuttosto bene, sia in campo nazionale che in Europa… “È una squadra che mi piace molto. Faremo la Cev, insieme a realtà come Galatasaray e Novara, diciamo che ci sarà da divertirsi, anche in campionato”. Per fortuna non sarai sola in quest’avventura… “Vero, ci sarà Valeria Rosso (ex Novara). Ci daremo una mano a vicenda e poi ci sono altre giocatrici che già conosco, quindi non andrò alla cieca”. Passiamo alla Nazionale. Come sta il movimento azzurro? “Mi pare che questo sia un buon momento per l’Italia. Ci sono stati dei cali, come è normale che sia. In campo maschile, mi pare che abbiano già trovato tutte le soluzioni del caso, in campo femminile ci stiamo lavorando. C’era da affrontare un cambio generazionale importante…”. Nazionale alla quale sei legata particolarmente… “Ho aspettato tanto per indossare la casacca della Nazionale. È stata, per

certi versi, un’attesa snervante. Vedevo altre giocatrici, della mia età, convocate, mentre io ho dovuto aspettare. Ecco perché me la sono sempre goduta questa maglietta…”. Hai vinto tanto con la Nazionale ma anche con i club. Trofeo al quale sei più legata? “Probabilmente la prima Champions League vinta con Bergamo (ne ha vinte due ndr). È stata la prima da protagonista, è stata una grande emozione. Anche lo scudetto, sempre con Bergamo, è stato importante. L’ho aspettato tanto…”. Benissimo nel volley, ma nel calcio come andiamo? “Sono genoana di tradizione. Fino agli 11/12 anni andavo a vedere il Genoa, mi piaceva molto poi gli impegni mi hanno portato un po’ distante…”. Quindi niente calcio? “No, il derby della Lanterna lo guardo (Ride)”. Ma ti piace il nuovo Genoa? “Sì, soprattutto se farà bene…”.


foto Ufficio Stampa ASICS

ALTRI SPORT / VALENTINA ARRIGHETTI

ORA SI VA A BAKU

LE SCARPE DI VALENTINA

La Arrighetti pronta per una nuova avventura...

Per un’atleta di caratura internazionale come Valentina

Arrighetti, le scarpe sono fondamentali. La centrale azzurra indossa le ASICS, azienda leader nel mercato del volley. ASICS testa tutte le proprie scarpe in modo rigoroso e seguendo i consigli di atleti d’élite alla ricerca di miglioramenti tecnici. Con i suggerimenti di alcuni tra i migliori atleti di volley internazionali, come gli italiani Valentina Arrighetti e Dragan Travica, ASICS ha sviluppato una scarpa più leggera per soddisfare le esigenze di particolari tipologie di giocatori. Disponibile anche nella versione rialzata MT (Mid Cut), la GEL-VOLLEY ELITE 2 è più leggera, più flessibile e fornisce l’ammortizzazione aggiuntiva necessaria per movimenti ad alta intensità. La novità più importante è il nuovo Propulsion Plate, reso ancora più leggero, che si trova accoppiato alla suola della scarpa. Progettato per contenere l’energia all’interno della scarpa al momento dello spostamento del peso dal mesopiede all’avampiede, il nuovo design favorisce una maggiore propulsione sino sulle punte dei piedi. Le modifiche tecniche rendono la scarpa più flessibile consentendo un aumento delle prestazioni e molteplicità di movimenti. L’intersuola a doppia densità combinata con Forefoot e Rearfoot GEL incrementa l’ammortizzazione, pur mantenendo il peso al minimo. L’introduzione dell’Hybrid Inner-Shelled garantisce maggior stabilità senza ridurre la flessibilità. L’ASICS GEL-VOLLEY ELITE 2, nella versione MT, è indossata da Valentina Arrighetti ai Campionati Mondiali 2014.

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LIGA SPAGNA

STELLA TRA LE STELLE Un gol che ti cambia la vita: James Rodriguez dalla gloria brasiliana al sogno Real Madrid.

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cipo anche per lei. È il 28 giugno, quando nel firmamento del calcio s’accende una stella. Godin non può far altro che osservare, mentre Muslera balza felino ma non abbastanza. Mai abbastanza, quando le stelle disegnano parabole così belle. La Colombia, tutta, si unisce alla danza dei Cafeteros che abbracciano El Diez, James Rodriguez da Cucuta. El Pibe, come lo hanno ribattezzato i riccioli più celebri del globo pallonaro, quelli di Carlos Valderrama. Da lì la novella è nota, da quel momento di storia e gloria in poi. Le prime pagine, il Monaco che indica

James Rodriguez

foto Imago/Image Sport

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a palla cade leggera e morbida dalle stelle. È San Lorenzo in anticipo, per James Rodriguez. Godin non si muove. Godin non lo sa. Godin non immagina. La palla scende rapida, stavolta. James ruota il collo e lo vede lì, Godin, a distanza di sicurezza, spettatore inconsapevole. Quasi bacia la sfera, mentre gli sfiora il collo, il cuore, il polmone. Il ginocchio si piega, dolcemente ma in modo secco, insieme alla caviglia. Non guarda la porta, sa che è là, a due passi dal Paradiso. La Colombia inspira. È San Lorenzo in anti-


di Marco CONTERIO

foto Daniele Buffa/Image Sport

James Rodriguez è l’ennesimo fuoriclasse arrivato al Real

l’uscita e le lacrime al momento dell’entrata al Bernabeu. Perché James Rodriguez ha sempre vissuto nel sogno Blanco una carriera esplosa in Argentina con il Banfield, consolidata in Portogallo con il Porto, celebrata in Francia con il Monaco ed ora pronta per la gloria al Real Madrid. Sogni e favole, gli occhi del campione che feriscono l’orgoglio celeste di Godin sono quelli del bambino, con la sciarpa bianca al collo. Il Bernabeu in visibilio l’ha accolto ed abbracciato, fotografato, filmato, ripreso, coccolato. Invidiato, per i sette milioni e seicentomila euro annui che percepirà alla corte di Sor Carletto, ma nel suo sguardo non c’era il dollaro, o l’euro che dir si voglia. Quando giocava all’Envigado, anche prima nella polvere della sua Cucuta, ha sempre confidato di voler fortemente il Real Madrid. Un giorno, prima o poi. Quel prima è arrivato grazie ad una astro più nato che nascente, esploso nella notte brasiliana.

Florentino Perez l’ha pagato ottanta milioni di euro. Cifra da brividi, per inserirlo nella formazione più costosa e prestigiosa d’ogni tempo. Stella tra le stelle, le sue prime parole sono state semplici, quasi scontate. Ma non c’era nulla di diverso, da attendersi, se non questo ‘Hala Madrid’. Chiude così, qualche breve parola sussurrata stretto in uno smoking, prima di regalar palloni agli spalti che intanto piovevano di tifosi corsi per strappargli un abbraccio, un sorriso imbarazzato ma quanto meno ravvicinato. In Italia, nel frattempo, è sbocciata un’inconsueta corsa al rimpianto. ‘C’ero quasi’, han gridato in molti, mentre il Dieci, maiuscolo in Brasile, deliziava i palati di mezzo mondo. Udinese e Juventus, nel 2010, l’avevano quasi strappato al Banfield. Quasi, appunto. Furono bloccate dalla legge sugli extracomunitari tesserabili, sicché il Porto, polpo con mille tentacoli sparsi su tutta la cartina, l’ha portato a casa. Avanti col gran ballo: Carlo Osti, ora ds della Sampdoria, allora all’Atalanta, l’aveva quasi comprato. Quasi, come lo stesso Doria, come la Fiorentina, come pure il Bari con la Juventus alle spalle. Intanto James ha già esordito, nella sua prima ufficiale, con il dieci delle Merengues sulle spalle. Un numero che non è qualsiasi, soprattutto in una società così prestigiosa. Ha giocato dall’inizio, nella Supercoppa Europea di Cardiff, in un tre da sogno dietro a Benzema: Rodriguez, Cristiano Ronaldo e Bale. Un primo tempo timido, un cross al bacio per Gareth Bale, una topica che rischia di far segnare il Siviglia, tacchi e tocchi e poco altro. Perché le stelle nascono sì all’improvviso ma hanno anche bisogno di trovare il loro giusto posto, in una costellazione così lucente. Nella ripresa di una sfida vinta, stravinta, trionfata, dove i riflettori son stati puntati però su Cristiano Ronaldo, ancora più tacchi e tocchi. Viaggia spedito come un diesel, mentre Valderrama torna a parlare e a dire che “Rodriguez è uno dei più forti del mondo”. Un titolo guadagnatosi rapidamente, come quel pallone caduto dal cielo, in una notte brasiliana. Godin, maresciallo sicuro, allora se lo fece sfuggire, certo che le stelle di San Lorenzo fossero lontane. Lo ritroverà, nel derby di Madrid. Memore di una serata in cui è cambiata la storia. Almeno per James di Cucuta.

MATOS PER CORDOBA Il giovane talento della Fiorentina pronto a giocarsi le sue chances nella Liga…

foto Federico De Luca

NUOVO GALACTICO

In prestito, perché la Fiorentina crede sempre in lui, perché non lo molla ma, bensì, lo tiene sotto osservazione. Ryder Matos passa al Cordoba in prestito, neo promossa in Liga. Il club ha convinto Matos col suo progetto tecnico ed anche il giovane brasiliano si è detto ben più che soddisfatto del trasferimento. “Ho scelto il Cordoba in Liga perché credo che il calcio spagnolo sia quello più adatto alle mie caratteristiche”. Un saluto che non profuma d’addio. Ed anche lo stesso Matos ne è convinto. “Arrivederci, Firenze. Tornerò più forte”.

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PREMIER LEAGUE INGHILTERRA

SWEET SWEET ROM ROMELU LUKAKU TORNA ALL’EVERTON DOPO 30 GIORNI: LIVERPOOL ORA È CASA SUA.

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ai, nella storia ultracentenaria dell’Everton Football Club, un calciatore è stato pagato 28 milioni di sterline (quasi 35 milioni di euro), prima di Romelu Lukaku. Polverizzato il precedente record, che apparteneva a Marouane Fellaini, comprato a 15 milioni di sterline nel 2008 e rivenduto al doppio 5 anni dopo. Potere di una Premier League sempre più leader nell’economia calcistica mondiale, nonché unica lega veramente equanime nella distribuzione di diritti televisivi e radiofonici, che permette anche a

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squadre di medio rango, come l’Everton, di fare acquisti assolutamente impensabili in Italia di questi tempi. Con questo acquisto i Toffees fanno una dichiarazione di intenti chiara e decisa: l’obiettivo per la stagione appena iniziata è migliorare il quinto posto ottenuto nella passata, passando dal ritorno in Europa alla prima storica qualificazione in Champions League. CAMBIO DI MENTALITÀ - La storia di Lukaku all’Everton parte da lontano ed ha protagonisti apparentemente poco inerenti alla vicenda, ma che in realtà

hanno avuto un peso specifico alto al suo interno. L’addio di David Moyes, come primo passo, è stato un passaggio già decisivo: fuori la vecchia filosofia Toffee, fuori Fellaini, fuori il 4-4-1-1 del tecnico scozzese e dentro la freschezza di Martinez, un nuovo modo di giocare e soprattutto di fare mercato. Spazio naturalmente ai giovani del vivaio ed ai protagonisti dell’ottima decade vissuta con Moyes, ma anche a innesti giovani e/o di qualità, non importa se di proprietà altrui. Ecco allora Gerard Deulofeu dal Barcellona, ecco Gareth Barry dal Manchester City, ecco Romelu Luka-


di Simone LoRINI ku, attaccante di proprietà del Chelsea che Josè Mourinho non ritiene pronto ad un ruolo nei Blues. Tutti prestiti, il futuro andrà discusso a fine a stagione. Diventeranno i protagonisti principali del ritorno in Europa del club dopo 4 anni.

CIAO CIAO CHELSEA

foto Imago/Image Sport

Lukaku si prende in mano l’Everton

foto Daniele Buffa/Image Sport

ROMELU LUKAKU

BENTLEY SI FERMA LA STORIA DI “NEW BECKHAM” FINISCE A 28 ANNI

FIDUCIA E GOL - Importante è stata senza dubbio la presenza di un tecnico come il portoghese sulla panchina del Chelsea, suo club di appartenenza fino a qualche settimana fa: col belga lo Special One non hai mai legato, nonostante le evidenti potenzialità mostrate sin da subito da Lukaku, che si possono riscontrare anche nella più elementare delle statistiche, quella dei gol segnati. Né Messi, né Rooney, né Ronaldo, né Suarez all’età di 21 anni, avevano timbrato 65 volte il cartellino in gare ufficiali: Romelu Lukaku, sì. Ma Mou cercava qualcosa di più, un attaccante pronto, un centravanti al massimo delle proprie possibilità tecniche e fisiche sul quale fondare l’attacco del presente, lasciando magari all’aiutante belga il ruolo di riserva di lusso e stella futuro: non abbastanza per Lukaku, che ha fatto le valigie nonostante il ritorno a Londra dell’idolo Didier Drogba, paradossalmente un altro fattore che ne avrebbe ridotto lo spazio in formazione. Basta con Stamford Bridge, si torna a Goodison Park. SIRENE SILENZIATE - La cieca fiducia riposta da Roberto Martinez e dal club Liverpool nelle sue capacità è stata ripagata sul campo e dal ragazzo, che ha scelto di rimanere in Royal Blue nonostante la corte di top club europei quali Juventus, Atletico Madrid e Borussia Dortmund. Per lui ora è pronto un posto da titolare inamovibile al centro dell’attacco dei Toffees, che puntano forte sulle qualità di atleta e di leader per avere un ruolo da protagonista nella Premier League 2014-2015 e non solo. In quella che ormai è diventata casa sua, il centravanti conta di ritrovare lo smalto dell’anno scorso dopo un Mondiale non all’altezza delle sue possibilità. Nessun rimpianto per l’addio al Chelsea, come confermato dallo stesso Lukaku nel primo commento da nuovo giocatore dell’Everton, lo scorso 31 luglio: “Non ho rimpianti, né sentimenti negativi nei confronti del Chelsea: mi hanno preso a 18 anni, un ragazzo am-

Finisce a soli 28 anni, di cui circa 10 passati sui campi di calcio, la carriera di David Micheal Bentley, ala destra inglese prematuramente etichettata (dall’allora ct McLaren) come l’erede di un altro David, ben più noto e talentuoso, quale Beckham. Stritolato dalla pressione di un titolo mai richiesto, il giovane Bentley, esploso con la maglia del Blackburn, ha fallito ogni singola stagione successiva, ad iniziare dalla grande occasione Tottenham, fino alle più modeste Birmingham, West Ham, Rostov e di nuovo Blackburn. Troppo tardi per un talento bruciatosi a 24 anni, per colpa di due parole. bizioso che doveva ancora diventare calciatore. Mi hanno insegnato la mentalità vincente, l’etica del lavoro e fatto di me un professionista. Ma non potevo né volevo rimanere in panchina per dieci anni”. Il calcio e i suoi amanti ringraziano.

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BUNDESLIGA GERMANIA

SEFEROVIC NEL CUORE D’EUROPA L’enfant prodige del calcio svizzero si gioca tutto con la casacca dell’Eintracht…

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stare prima il Mondo con la Nazionale Under17, ed in seguito Corvino, allora ds della Fiorentina che si innamorò delle sue caratteristiche portandolo alla corte di Prandelli. Arrivò a Firenze con la nomea di potenziale campione, ma il tecnico dei viola non lo riteneva pronto e lo fece esordire soltanto a fine campionato. Da lì iniziò un lungo periodo da nomade, in prestito in giro tra Italia e Svizzera dove però non si è mai comunque imposto come l’inizio della carriera sembrava far credere. Nel 2012-2013

HARIS SEFEROVIC

foto Federico De Luca

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ltro giro altra corsa. Haris Seferovic riparte dalla Germania (da Francoforte) dopo aver girato l’Europa tra Svizzera, Italia e l’ultima esperienza in Spagna. Ha iniziato la sua carriera come enfant prodige del calcio Svizzero poi si è perso prima di ritrovarsi dopo un importante periodo al Novara in Serie B nella stagione 2012-2013. La carriera da professionista, iniziata con il Grasshoppers ha visto l’attaccante di origine bosniaca conqui-


di Pietro LAZZERINI

foto Federico De Luca

Seferovic punta a rinascere in Bundes

torna a Firenze dopo mezza stagione al Neuchatel Xamax e l’altra metà al Lecce, mettendo a segno due reti in Svizzera e neanche una in Puglia considerando anche le poche presenze collezionate. Il sogno del giocatore era quello di riprendersi la maglia viola. Di dimostrare a chi lo aveva bocciato che le capacità erano da giocatore vero, da bomber di razza. Ed invece non è andata così. Davanti al pubblico fiorentino non ha mai incantato, lasciandosi però alle spalle un velo di dispiacere perché in molti, anche a causa delle parole al miele rilasciate spesso da Corvino, credevano di avere in casa un predestinato. Nell’estate del 2013 decide di cambiare, anche la Fiorentina non crede più nel suo futuro e davanti ad un’offerta interessante arrivata dalla Spagna e più precisamente da Donostia-San Sebastian, ovvero dalla sede della società basca della Real Sociedad, decide di lasciarlo partire resettando l’ultima parte della dinastia degli -ic targati Corvino (oltre lo svizze-

ro c’erano Jovetic, Nastasic e Ljajic). Con la maglia degli spagnoli non si impone, ma considerando i 21 anni riesce a dimostrare di valere un’altra occasione nel grande calcio. Due reti nella Liga, una in Champions e tante buone prestazioni che lo portano anche a conquistare il Mondiale in Brasile oltre ad attirare l’interesse di moltissimi club europei sono il biglietto da visita con il quale si presenterà in Bundesliga. Dalle spiagge di Rio e dalla competizione mondiale riparte la carriera di Haris Seferovic. Un gol decisivo contro l’Ecuador e più di una buona prestazione dimostrano al mondo che il ragazzino un po’ indolente e impaziente di conquistare un posto nel grande calcio, è davvero pronto per prendersi un posto da titolare e una nuova avventura da protagonista assoluto. In questo senso l’esperienza tedesca, ormai iniziata nel corso dell’estate tra l’altro condita da una grande doppietta ai danni dell’Inter di Mazzarri in amichevole, potrebbe veramente dare una svolta alla carriera dello svizzero. L’Eintracht si appresta ad iniziare il prossimo campionato con il nuovo tecnico Schaaf, storico ex allenatore del Werder Brema, che sogna di portare in alto la squadra di Francoforte. Ma anche con altri acquisti importanti come quello del giapponese Hasebe e quello di Lucas Piazon in prestito dal Chelsea. Dopo la stagione 2012-2013, caratterizzata dall’immediato ritorno in Europa dopo l’esperienza nella Serie B tedesca, la volontà del presidente Fischer è quella di alzare ulteriormente il gradino degli obiettivi, puntando a rincorrere quel quarto posto che garantirebbe ai rossoneri l’accesso ai preliminari di Europa League. Nella storia del club, l’Europa è perfino nell’inno che si intitola “Im Herzen von Europa” letteralmente “Nel cuore d’Europa”. Un titolo che è tutto un programma e che rappresenta al meglio anche la volontà della società assiana di tornare protagonista nel grande calcio, nel calcio che conta. La Bundesliga negli ultimi anni è cresciuta a dismisura, tanto da superare la Serie A e spesso di mettere anche in difficoltà la Liga e la Premier League e il merito non è solo del grande Bayern Monaco o del Borussia Dortmund, ma anche di tutte le altre società che hanno saputo investire sia nel proprio vivaio che nei

REBIC ALLA CONQUISTA DELLA BUNDES Il giovane croato scommette sul Red Bull Lypsia per rilanciarsi dopo un anno da dimenticare

foto Federico De Luca

OCCASIONE D’ORO

Dal sogno della Serie A alla conquista della Germania. Ante Rebic è uno dei talenti più puri del calcio croato e dopo il Mondiale ha deciso di lasciare Firenze per abbracciare il nuovo e ambizioso progetto del Red Bull Lypsia. La squadra tedesca è attualmente in Zweite Liga, ma l’obiettivo dichiarato è la Bundesliga dei campioni. La sfida è stata raccolta dallo stesso attaccante viola, pronto a segnare valanghe di gol per convincere i dirigenti italiani a riportarlo nel nostro paese da potenziale campione. migliori giovani del Vecchio Continente. La sfida è aperta, e in corsa ci sono anche le “Aquile del Meno”. Ed è proprio Seferovic il regalo più grande effettuato dalla proprietà della società di Francoforte ai propri tifosi. Un attaccante moderno, capace di segnare in tutti i modi e di incantare con colpi acrobatici e di potenza. Da girovago in Italia, a certezza all’estero. Lo svizzero di origine tedesca è pronto a prendersi la gloria lanciando la sfida ai grandi bomber della Bundesliga.

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LIGUE 1 FRANCIA

IL PSG METTE LA FRECCIA

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ato ad Abidjan, in Costa d’Avorio, il 24 dicembre 1992, Serge Aurier è il nuovo talento sfornato dall’Accademia del calcio ivoriano, che ha proprio nell’ex capitale la sua sede. La sua carriera comincia nella squadra di calcio locale, lo Stade d’Abidjan, ma già a 14 anni si trasferisce (come la maggior parte dei suoi colleghi connazionali) in Francia; sostiene alcuni provini con il Lens, prima di approdare nelle giovanili del club. Dopo tre anni, nel 2009, arriva l’esordio in prima squadra in una partita di Coppa di

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Lega contro il Lorient; successivamente, sempre nello stesso anno, Aurier debutta anche in Ligue 1, disputando l’intera partita contro il Saint-Etienne. Negli anni successivi trova sempre più spazio in prima squadra, arrivando a totalizzare 56 presenze fino al 2012. L’anno precedente, il 29 marzo, Aurier aveva trovato l’accordo per il rinnovo, ma il 26 gennaio 2012 il Tolosa lo acquista a titolo definitivo. Qui è un titolare inamovibile, e Aurier comincia a trovare anche la via del gol; il Tolosa capisce il potenziale del giocatore, e il 5 luglio 2013 lo fa rinnovare con un contratto

foto Daniele Buffa / Image Sport

Dal Tolosa arriva Serge Aurier: velocità e affidabilità al servizio di Laurent Blanc.

Serge aurier


di Gianluca LOSCO

TALENTO IVORIANO

foto Daniele Buffa/Image Sport

Classe 1992, Aurier ha esordito in Ligue 1 a 16 anni...

a lunga scadenza (un quinquennale). Al termine dei Mondiali del 2014, il PSG lo acquista in prestito con diritto di riscatto. A proposito di Mondiali, Aurier ha giocato tutte e tre le partite disputate dalla Costa d’Avorio in Brasile, mentre precedentemente aveva preso parte a cinque gare delle qualificazioni (esordio assoluto l’8 giugno 2013 contro il Gambia). Nell’ultima partita contro il Giappone, ha fornito entrambi gli assist per le reti di Gervinho e Bony. Serge ha un fratello, Christophe, di un anno più giovane e attaccante; dopo aver fatto anch’egli le giovanili nel Lens, è attualmente svincolato. Serge Aurier è un terzino destro che all’occorrenza può ricoprire tutti ruoli della difesa. Come gran parte degli ivoriani, fa della velocità una delle sue armi migliori; ad ogni modo è molto reattivo e, nonostante non sia altissimo (neanche uno e ottanta) è dotato anche di un buon colpo di testa, prerogativa

sicuramente importante essendo comunque lui appunto un difensore. Nel Paris Saint-Germain, Aurier prende sostanzialmente il posto di Christophe Jallet, che dopo cinque anni nel club della capitale si è trasferito al Lione. Si dovrà comunque giocare il posto con Gregory van der Wiel, olandese classe 1988 già l’anno scorso titolare con Laurent Blanc. La trattativa per il passaggio di Serge Aurier dal Tolosa al PSG è stata tutto sommato allo stesso tempo sia veloce che inaspettata. Le prime squadre ad aver mostrato interesse per il terzino ivoriano sono state le inglesi, in particolar modo l’Arsenal. Sicuramente è stata più una telenovela quella con i Gunners, iniziata all’incirca a inizio primavera scorsa. Mentre nel tempo spuntavano dal Regno Unito altre pretendenti (Manchester City, Chelsea, QPR e Swansea), è sempre stato il club di Arsene Wenger a tenere una corsia preferenziale soprattutto col giocatore. A più riprese Aurier ha dichiarato di gradire molto la piazza (“Nessuno potrebbe dire no ad un club del genere”), e a giugno sembrava tutto fatto: mentre la stampa francese parlava di accordo trovato fra i club sulla base di 10 milioni (e quattro milioni a stagione per il giocatore), Aurier confermava ad un tifoso direttamente dal ritiro pre-Mondiale “Sì, vado all’Arsenal”. Poi nel corso della competizione in Brasile evidentemente qualcosa è saltato, in particolare (come poi dichiarato dallo stesso ivoriano), l’Arsenal ha scelto in quel ruolo Debuchy: le inglesi hanno fatto un passo indietro e sono avanzate prepotentemente le tre società principali della Ligue 1, cioè PSG, Marsiglia e Monaco. Il 12 luglio la pista più percorribile sembra già quella del club campione di Francia: la trattativa è in fase avanzata, e il PSG è pronto ad inserire in questa Clement Chantome come contropartita, giocatore che oltretutto ha giocato proprio al Tolosa in prestito la stagione appena conclusa. Alla fine PSG e Tolosa si accordano sulla base del prestito con diritto di riscatto, una formula sicuramente gradita dal club di Laurent Blanc (che nella finestra di mercato ha già speso 50 milioni di euro solo per David Luiz) e una clausola che, a meno di clamorosi sviluppi, dovrebbe essere tranquillamente esercitata l’anno prossimo.

VAN WOLFSWINKEL L’olandese, dopo aver fallito al NorWich, punta a rifarsi con il Saint-Etienne

Nonostante il primo anno con il Norwich non sia andato bene (un solo gol all’attivo), Ricky van Wolfswinkel ha tutto il potenziale per rifarsi nel Saint-Etienne, dove arriva in prestito. In un campionato meno probante come quello della Ligue 1, la punta olandese può far rivedere i lampi mostrati con le maglie di Sporting Lisbona e Utrecht (60 reti totali in quattro stagioni) e dimostrare che i 10 milioni spesi appena l’anno scorso per lui non sono stati un’esagerazione. Alto ma non molto robusto, riesce ad essere agile e veloce, rendendosi pericoloso quando punta, al tiro di piede o di testa. Nel 2010 è stato inserito da Don Balon nell’elenco dei migliori talenti nati dopo il 1989.

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Il DJ/Speaker di RTL 102.5 Carlo CARLETTO Nicoletti seguirà i profili Instagram e Twitter dei giocatori più importanti del pianeta Calcio e ci segnalerà le foto e i tweet più divertenti e particolari. Segnalate quelle che magari potrebbero sfuggirgli scrivendogli al suo profilo twitter: @carlettoweb

Scovate da CARLETTO PJANIć Dal suo profilo Instagram una foto divertente scattata sull’aereo direzione USA, per la tourneè americana che ha visto protagonista la Roma. Si riconoscono Totti e De Rossi davanti e dietro lo stesso Pjanic con Benatia.

TEVEZ Rimaniamo in Italia: ecco un’altra istantanea scattata in aereo, questa volta in direzione oriente, con Asamoah e dietro Tevez, Pirlo e Giovinco.

D’AMBROSIO Sempre in aereo, questa volta con Danilo D’Ambrosio dell’Inter che con un collage particolare ci mostra le comodità dei viaggi transoceanici in classe business. Con lui anche l’attaccante Icardi.

ICARDI E qui abbiamo proprio Icardi con un po’ di giocatori dell’Inter, Juan Jesus, Guarin, Nagatomo e Kovacic.

LLORENTE Bella foto di gruppo dei giocatori juventini postata sul profilo del giocatore spagnolo...

BALE Spostiamoci all’estero dove Bale, stella del Real, si fa immortalare con Anthony, star dei Knicks. Non è il primo caso di “miscela” tra calcio europeo e sport americani...

BENZEMA Anche un campione come Benzema ha bisogno di un po’ di relax prima di scendere in campo…

RAMOS Sempre tra i galattici ecco un simpatico ritratto del duo difensivo: Sergio Ramos e Pepe in un momento di relax a bordo piscina.

Segnalateci anche le vostre foto più divertenti e particolari utilizzando il profilo Twitter e quello Instagram di Carletto. In entrambi i casi @carlettoweb

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