Enzo Scuderi - Catalogo 2007

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ENZO SCUDERI DISEGNO PITTURA E GRAFFITO SU TERRECOTTE SEGNATE DAL TEMPO


ENZO SCUDERI NATO NEL 1952, SI DIPLOMA AL LICEO ARTISTICO DI CATANIA NEL 1970 E SI LAUREA IN ARCHITETTURA NEL 1976 ALL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE. TRA IL 1968 E IL 1979 PARTECIPA A DIVERSE COLLETTIVE IN SICILIA ED A MILANO, OTTENENDO RICONOSCIMENTI PER OPERE A TECNICA MISTA. A MILANO COMPIE UN’INTENSA ATTIVITÀ DI RICERCA SULLE POTENZIALITÀ ESPRESSIVE DELL’IMMAGINE FOTO-PITTORICA. DAL 1993 VIVE E LAVORA NELLA CANONICA DELL’EX CHIESA DI SAN BARTOLOMEO IN LANCIAIA (S. DALMAZIO DI POMARANCE-PISA); QUI LA RICERCA SUI MATERIALI LO PORTA A SCEGLIERE L’ANTICA TERRACOTTA INCROSTATA DI MUFFE E LICHENI SULLA QUALE INTERVIENE CON TEMPERA, CHINA E GRAFFITO RIVELANDONE I SEGNI DEL TEMPO.


ENZO SCUDERI DISEGNO PITTURA E GRAFFITO SU TERRECOTTE SEGNATE DAL TEMPO


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MAIEUTA D’EMBRICI TOSCANI RAPSODO DEI QUATTRO ELEMENTI Sono due le forme fondamentali a cui tende l’esistenza umana. C’è chi vive secondo una prospettiva lineare, allontanandosi progressivamente dall’essenza delle proprie origini, e c’è chi vive disponendosi come d’istinto a percorrere un’orbita circolare, sentendosi cioè chiamato a fare ritorno, almeno in parte, all’aura originaria e alla cornice materiale del proprio darsi alla luce. La vicenda personale di Enzo Scuderi, nato nel 1952 a Misterbianco, sulle pendici dell’Etna, rientra nella seconda delle forme descritte. Nel 1970 lascia la fornace di terra e di fuoco del suo angolo di Sicilia per andare a ingentilirsi a Firenze e nel capoluogo toscano, nel 1976, si laurea in architettura. Nel 1977 è a Roma, dove il processo di potenziamento applicativo delle tecniche nel frattempo maturate in ambito pittorico lo porta a dedicarsi alla scenografia teatrale; di lì a poco approda però a Milano, metropoli nella quale si mette alla prova sui fronti della grafica editoriale e del design di oggettistica. È l’anelito all’autoaffermazione che sempre ispirano i “luoghi di perdizione” come la babilonia lombarda a portarlo al massimo allontanamento dalle proprie radici, a spingerlo, a partire dal 1981, a compiere ricerche sulle potenzialità espressive della fotografia. Nel 1985, la realizzazione dell’audiovisivo “Fragmentum 10X10”, poesia di luce modellata attraverso superfici trasparenti in un epico avvicendarsi di figure e colori, segna il punto di massima incorporeità e astrattezza dei suoi percorsi di fantasia. Non è un caso che si manifesti proprio in questi anni quella sistematica attenzione all’arte musicale, linguaggio astratto per eccellenza (per un certo periodo non solo coltivato attraverso l’ascolto, ma anche praticato direttamente), che tanta importanza rivestirà nei risultati artistici della sua più matura stagione creativa. Il 1993 è per Enzo Scuderi l’anno cruciale, l ’ a n n o d e l g i r o d i b o a ; è l ’ a n n o d e l l a p a r t e n z a d i U l i s s e d a Tr o i a . È l ’ a n n o d e l l a “ s e l v a oscura” in cui prima o poi ci “si ritrova”, nella crudezza di una solitudine senza scampo, e da dove i migliori di noi sanno di dovere assolutamente uscire, pena la perdita di se stessi. Lascia Milano, la sua seducente supponenza estetica e la sua pingue vacuità ammantata di iperattivismo, e si ritira sui selvaggi colli toscani dominati dall’altero fantasma etrusco di Volterra. Da allora, senza leziosità ambientaliste, senza compiacimenti eremitici, ma solo misurandosi con la schietta e fascinosa volubilità di una Natura amabile quanto inaffidabile, oggi materna e domani matrigna, vive e lavora tra le mura di una vecchia canonica annessa ad una chiesa sconsacrata ormai trasformata in “atelier di


decantazione”: sotto le sue volte, infatti, vecchi embrici intaccati da muffe e licheni destinati ad andare a nozze con la fantasia dell’artista attendono di essere innalzati al rango di prescelti e di passare dalla morte della loro funzione pratica alla nuova vita di un’inusitata p o e s i a f i g u r a t i v a . L’ e x l u o g o d i c u l t o è l a p i c c o l a c h i e s a d i S a n B a r t o l o m e o , c o s t i t u e n t e i l centro, la periferia e la ragione unica d’esistenza della località di Lanciaia, nella frazione di San Dalmazio del comune di Pomarance, in provincia di Pisa. È nel 1993 che Enzo Scuderi comincia il viaggio a ritroso – non solo mentale: da una cultura sempre più Cultura a una Cultura sempre più natura; ma anche materiale: dal Nord al Sud delle visioni del mondo – verso le radici della propria vita, radici di terra di Sicilia, assediata dalla salmastra benedizione delle acque del Mediterraneo e cotta dal fuoco dell’Etna e del sole. È quello l’anno in cui il suo estro inventivo, scendendo dai cieli sconfinati del Suono fatto enigma musicale e dell’astratta eloquenza della Luce modellata in illusioni rappresentative, torna a misurarsi con la pesantezza, la densità, la staticità, la finitezza e l’autoreferenzialità della materia solida; e si badi: non materia depurata o preparata e imbellettata per il talamo in cui g i a c e r à c o n l a m e n t e , c o n i l c u o r e e c o n l a m a n o d i c h i c r e a , b e n s ì v i o l e n t a t a d a l Te m p o , ingiuriata e corrotta dall’inarrestabilità del Divenire. In ciascuna delle tegole elette da Enzo Scuderi a trasformarsi in suggestione visiva, in nodo evocativo, in crocevia di mitologie pubbliche condivise e di mitologie private impenetrabili si può ben dire converga un’irripetibile sintesi cosmologica, in versione unica e originale, dei quattro elementi empedoclei: terra dapprima impastata con acqua, poi cotta dal calore del fuoco e infine resa madre di muffe e licheni dalla fecondità dell’aria. Ed è proprio lo spazio unico e originale di ciascuno di questi teatri di terracotta (divenuti tali dopo avere scrupolosamente assolto la funzione di oggetti d’uso comune su anonimi tetti toscani e per la venerabile senescenza letta dall’intuito di Scuderi nei meriti estetici del loro inevitabile degrado materiale) ad essersi trasformato nel cangiante palcoscenico-fondale-quinta-boccascena delle divagazioni di un vero Figliuol prodigo della Concretezza espressiva. Redimendosi dalla colpa di avere troppo fervidamente confidato nell’onnipotenza comunicativa dell’incorporeità della Luce e della Musica, Scuderi espia ormai da anni il proprio innocente peccato di gioventù. Lo fa rimettendo nelle mani della terra, giorno dopo giorno, opera dopo opera, la propria voglia di amare e di vivere non meno della propria gioia di dire. Danilo Faravelli


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Non materia depurata o preparata e imbellettata per il talamo in cui giacerà con la mente, con il cuore e con la mano di chi crea, bensì violentata dal Tempo, ingiuriata e corrotta dall’inarrestabilità del Divenire.


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In ciascuna delle tegole converge un’irripetibile sintesi cosmologica, in versione unica e originale, dei quattro elementi empedoclei: terra dapprima impastata con acqua, poi cotta dal calore del fuoco e infine resa madre di muffe e licheni dalla fecondità dell’aria.



MOSTRE 1982 PRATO Galleria Dryfoto: personale “Architettura del colore” 1983 TRENTO Studio d’arte Andromeda: personale “Photopaintings” 1985 MILANO Rotonda della Besana: esposizione delle opere fotopittoriche attraverso l’audiovisivo “Fragmentum 10x10” 1997 PRATO Museo di Arte Contemporanea L. Pecci: esposizione delle opere fotopittoriche attraverso l’audiovisivo “Fragmentum 10x10” 1997 SIGNA (Firenze) Sala del Consiglio Comunale: personale “Anni di notti chiare sul tetto di una chiesa toscana” 1997 CASOLE D’ELSA (Siena) Sala del chiostro nel Palazzo della Propositura: mostra personale 1997 LASTRA A SIGNA (Firenze) Antico Spedale di S. Antonio: mostra personale 1998 VOLTERRA Palazzo dei Priori: mostra personale 1999 BOLOGNA Teatro Comunale: esposizione del polittico “Per Mozart-da Ponte” 2001 FIRENZE Galleria Via Larga: mostra personale (patrocinio della Provincia di Firenze e del Comune di Signa) 2004 MONTELUPO FIORENTINO Ex fornace Lotti di Samminiatello: installazione personale 2004 VOLTERRA Palazzo dei Priori: personale “Fatti di terracotta” 2004 MILANO Teatro Blu: versione digitalizzata dell’audiovisivo “Fragmentum 10x10” 2005 NAPOLI (Mergellina) Chiesa di S. Maria del Parto: personale “Cotto di terre sonore” per l’evento “Maggio dei Monumenti” (a cura del Club Unesco di Napoli) 2005 BARGA (Lucca): personale “Cotto di terre sonore” per il Festival “Opera Barga” (patrocinio del Comune di Barga) 2006 FIRENZE Libreria Libriliberi: personale “Note di viaggio su terre corrose” 2007 LODI Ex Chiesa dell’Angelo: personale “Quartetto di terre”


COORDINAMENTO EDITORIALE DANILO FARAVELLI MILANO DIREZIONE ARTISTICA ROBERTO MENELAO ROMA COPYRIGHT ENZO SCUDERI LANCIAIA 2007

PROGETTO GRAFICO INTERNO OTTO ROMA FOTOGRAFIE ROBERTO MENELAO, STEFANO LUPI, CLAUDIO TRONCONI STAMPA LA TIPOGRAFIA ROMA


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