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Briciole del quotidiano 2018
quasi un diario
Poesie di Bernardino Zambotti salvate da Tomaso Iori
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Tutte le persone nascondono i loro tesori.
I tesori sono le parole, il sapere la tradizione e le arti. Il vissuto degli uomini è un risultato complesso in cui c’è la conoscenza, la soddisfazione dei bisogni, la scelta delle opportunità e delle possibilità offerte dal luogo.
E’ un’azione dei desideri e dei segni di coloro che abitano. Essi si rivelano con la parola, con i riti e le arti o semplicemente nella ricerca del bello.
Queste poesie inedite, scritte di getto da Bernardino Zambotti e poste su Face Book in tempi lontani, sono state salvate quasi “per miracolo” da Tomaso Iori. Ora ria ppaiono in questo primo prezioso libretto .
Esso raccoglie le poesie scritte nell’anno 2018 così come apparse in internet in varie date, legate ad avvenimenti, ricorrenze o momenti stagionali nonché ai sentimenti dell’autore, quasi un diario. Fa riflettere la bravura nel digitare in diretta queste poesie dialettali con la limitatezza dei caratteri disponibili sul tastierino di un telefonino. Buona lettura…..
Bernardino Zambotti: Nasce a Lomaso nel 1945. Vive e risiede a Fiavè. Da sempre innamorato della poesia e della natura.
Tomaso Iori : Scopr itor e delle cer amiche di Balbido e Rango. Fondatore e curatore del Museo Scuola Rango.
Guarda: https://youtu.be/0OepB9DJwCE
Per San Valentin.
San Valentin. Che me ne importa a mi dei regai , dame la man E nem amo' sui prai a darne tanti basi a far amo' Festa senza penseri che ne mpienis la testa.
Voi tignirte amo' streta, streta meterte fra i cavei bianchi na violeta ade's con tut l'amor che ghe'ra alora, come la prima volta e ... meio " ancora.!"
Dino.
NO ME SON DESMENTEGA' DE VOALTRE VOLEVO SCRIVER DO BELE PAROLE MA NO VEGN FOR GNENT E...ALOR SON TRISTE MA.. TANTI AUGURI DE COR VE I FAGO SEMPER.
Dino.
A chi la conta.... pu grosa.
L'ultima cena.
Par ... che a servir l'ultima cena ghe fusse en camerier Venezian, che a la fin de la serada ha lassa ai presenti na gran fam. Sto tipo quan paseva coi vasoi pieni de cicia cota su le brase par el dises a tuti sta frase: Soi a posto lì? E... I altri rispondeva semper: Si!
Dino.
Già che è vegnu for vergot, fem na risada.
Quel che no te crede.
Chi stravaca' nde l'erba molesina vardo su el cel che l'è come en turche's, bagnada de rosada e ' la matina, penso al me amor che è via da pu de n mes. No ghe la fago pu parto doman per corer en pressa nsema a el, strucarlo come l'oro ntra le mam dirghe nde na recia: Te se be'l!
Son riva' ma ghe' vergot de strano, vergio la porta come tuti i di, purtropo ho core'st si tant ( invano) vergun è ariva' prima de mi!
Dino.
La Chiesetta di San Rocco a Fiave'.
All' estremo sud del Borgo antico ti ergi sentinella al Camposanto al quale da un lato offrì Il tuo fianco Chiesetta di San Rocco Tu sei lì.
Annusi il profumo degli incensi, dei fiori che dall'O'ra son baciati; accogli fra le braccia gli angosciati che a denti stretti mandan Requiem al ciel.
Dino.
Condividela .. Se la ve pia's.
Ciao.. pupa'!
Mi e me pare erem na roba sola ne vardeven ndei o'ci e.. senza na parola capivem tut; le no'se gioie, i no'si tormenti spartivem le monade o i se'ri sentimenti.
Cantevem come mati col no's silon en man, quan.. fevem su muceti o.. restelevem pian. Se el el steva mal steva mal anca mi, se nvezi ridevem seitevem tut el di.
Ade's... mi, no so' pu, orco, con chi' sparti'r i sogni o.. quele pene che a volte fa ' mori'r.
Dino.
Scelta grafica ed elaborazione di
Tomaso Iori
Tomaso Iori * Museo Scuola Rango
museoscuolarango@yahoo.it
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