CV_
Tommaso Vangi 25.09.1996
Lucca - Italia (IT) +39 3456925667
vangitommaso@gmail.com
Linkedln: Tommaso Vangi
Instagram: tom_va
Facebook: TommasoVangi
competenze personali capacità di team-working organizzazione analisi e risoluzione problemi curiosità flessibilità lingua
italiano (madre lingua) inglese (B1)
esperienze
Casanovi Matteo Arch., linkedin.com/in/matteo-casanovi - Lucca, IT - |collaborazione| maggio - luglio sdArchitetti, www.sdarchitetti.it - Lucca, IT - |collaborazione| aprile - giugno Caret Studio, info@caretstudio.eu - Firenze, IT - |tirocinante + collaborazione| novembre - febbraio
formazione
Scuola di Architettura, Laurea magistrale a ciclo unico - Universita’ degli studi di Firenze, IT
Titolo Tesi: “Scenografia|museo per l’Orlando Furioso di Luca Ronconi e Edoardo Sanguineti nella fortezza di Mont’Alfonso.”
Diploma di maturità, I.T.C.G L. Campedelli - Castelnuovo di Garfagnana, IT
workshop
Villes Minieres, The Mining Cities - Casablanca, Fes, MA giugno La strozzina di Palazzo Strozzi, Utopie radicali - Firenze, IT novembre
concorsi
concorso internazionale di idee: Fondazione Wilmotte “A roof over every body’s head” - Viareggio, IT concorso di idee procedura ristretta: “Riq. area Ex Supercinema” - Forte dei Marmi, IT concorso internazionale di idee: Re-UseItaly “The Fallen Church” - Grottole, IT
concorso internazionale di idee: UNIXYZ “Better Bus Stop” - Gallicano, IT concorso internazionale di idee: Re-UseItaly “The Castle” - Ripafratta, IT
competenze digitali/tecniche
s.o: Windows, MAC OS X
2D: AutoCAD
3D: Rhinoceros, AutoCAD3D, SketchUp
rendering: Cinema4D - Vray
grafica: Photoshop, Indesign, Lightroom
_Progetti
Collaborazioni: Gianluca Pierangioli, Andrea Polenta, Alberto Procaccini, Francesca Romano, Federica ScarpaFalansterio
anno - 2023
luogo - Viareggio, Italia
tipo - concorso internazionale di idee
(Fondazione Wilmotte)
Il Falansterio, progetto sociale studiato dal filosofo e socialista francese Charles Fourier nel XIX, era la base di un sistema sociale egualitario in cui al centro veniva posto l’individuo e la qualità della sua vita. Unità fondante per la nuova struttura sociale, doveva essere autosufficiente grazie alla partecipazione attiva delle unità sociali, allo stesso tempo produttrici e consumatrici, principio che secondo il teorico francese avrebbe risolto i rapporti tra città e campagna. Riprendendo questa teoria utopica si dà vita ad un Falansterio contemporaneo, adattato a struttura industriale ormai in disuso e abbandonata, un tetto che diventa unità base meglio definita come “unità armonica” in cui i nuovi abitanti possano trovare una dignitosa forma di felicità, come lo stesso Fourier si poneva. L’approccio architettonico vede ovviamente il mantenimento della copertura, però liberata dagli elementi di rivestimento per garantire una maggiore quantità di luce in tutto l’arco della giornata, sfruttando l’orientamento sud-nord del lotto. Un tetto che diventa edificio collettivo con l’inserimento delle attività comuni al livello zero e che diventa casa con il blocco residenziale impostato al livello uno.
Eterni richiami
È questo il progetto per un nuovo complesso teatrale e sociale vicino al Giardino scotto, in un luogo intriso di storia. Siamo sulla sponda sud dell’ Arno, a Pisa, dove questo Eterno richiamo vuole avere la presunzione di non smettere mai di suonare. Un’architettura salda, pesante, pensata per durare nel tempo. Così come il teatro con la scena e la commedia, ha una tradizione che si è fatta forte col tempo, il calcestruzzo e il mattone mettono le loro fondamenta in un terreno paludoso, provando a creare radici su un terreno che vogliono sentire proprio. Un blocco monolitico organizzato all’interno da più funzioni: teatrali, quelle principali, e comuni quelle di quartiere, che fanno da cornice portando vita in tutti i momenti del giorno e della notte. Tra i palazzi residenziali di Via Bovio e Lungarno Galileo Galilei, svetta la torre scenica alta 22 mt, questa aumenta la verticalità della struttura che in realtà riposa sdraiata sulla sponda del fiume. L’edificio viene inglobato nel sistema urbano come nuovo quartiere, questo si lega al luogo grazie all’uso del calcestruzzo, come solido basamento, e al mattone come simbolica finitura.
anno - 2020 luogo - Pisa, Italia tipo - laboratorio progettazione architettonica VCasa Atlante
anno - 2020
luogo - Monterchi, Italia
tipo - seminario progettazione architettonica
Monterchi, borgo della provincia di Arezzo che domina la Valtiberina, diventa luogo di dimora e di riposo per un uomo di lettere. Un sito desolato torna ad avere vita propria tramite una casa fatta di sapere e cultura, calcestruzzo e legno, ricordo e oblio. Un’architettura fatta di roccia sulla roccia per ospitare la carta, i libri e la conoscenza, anima del progetto. La fabbrica cerca riparo tra due muri, getta le radici nella terra sviluppandosi verso l’alto alla ricerca del paesaggio, al tempo stesso si fa intima e introversa ricercando una privata intimità: “un edificio che custodisce un’anima, che si fa involucro di un’anima, edifico che nasce dall’interno e la forma esteriore la quale non è altro che il negativo della sua forma interna, complessa, disordinata e aggrovigliata.” Cinque livelli che danno vita ad un sistema di stanze, ognuna di essa diventa un luogo diverso. Ogni ambiente è illuminato da luce naturale la quale, grazie alla modellazione del impianto architettonico, raggiunge gli angoli più remoti dell’abitazione. “Qui il posto è negoziato tra individuo, famiglia e società, fra edificio, terra e cielo, tra interno ed esterno, fra oscurità e luce, fra materiale e spazio.”
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Kintsugi
anno - 2020 luogo - Grottole, Italia tipo - concorso internazionale di idee (The Fallen Church)
Kintsugi, pratica giapponese che consiste nell’utilizzo di metalli preziosi: oro, argento liquido e lacca con polvere d’oro, per la riparazione di oggetti in ceramica, viene messe in pratica in questo atto progettuale. L’intento è quello di trattare con educazione le rovine della chiesa, evitando interventi pesanti ma sfruttando la struttura portante per supportare processi industriali: “un’architettura antica per un mondo e una funzione contemporanei”.
La chiesa viene arricchita internamente con un volume intelaiato con strutture di legno e tiranti che sostengono la gradonata centrale, la quale diventa elemento principe della platea. Da questa è possibile anche accedere ad un sistema di ballatoi che corre come se fosse un matroneo in corrispondenza delle nicchie, per poter godere della chiesa da diversi punti di vista. Il progetto si completa con setti di calcestruzzo per le integrazioni negli spazi marginali, utili a rispettare il programma funzionale, e sopratutto con i due elementi di copertura con struttura di legno, rivestita da listelli brise-soleil, alla quale si agganciano pannelli di policarbonato utilizzati per filtrare la luce ed il caldo tipico di questi luoghi meridionali.
Ou-toπoç
Luoghi desolati, spesso lasciati a se stessi, ma riparo per molti che aspettano la loro fermata. Un concept pensato per il progetto di una nuova fermata del autobus, con lo scopo di una migliore adattabilita’ alle piu’ svariate situazioni. Una struttura modulare che ha come misura 230x230x230 cm, fatta di pannelli di prefabbricati di calcestruzzo come elemento portante. Atto che ha lo scopo di realizzare un’architettura solida, in grado di rispondere ad effetti climatici e vandalici, ponendosi lo scopo di integrarsi con le diverse localita’ , partendo da una, provinciale italiana, per arrivare a realta’ metropolitane.
Spazio 360
Progetto per un nuovo circolo ricreativo che nasce dall’idea di riqualificare un luogo di infanzia ormai abbandonato e desolato, per far si che venga sfruttato dalle generazioni future. Grazie al progetto per la cittadella dello sport, proposto dal comune, ho provato a pensare ad una soluzione progettuale per un edificio ricreativo all’interno del parco giochi D.Boschi, inserito in questo macrolotto. Spazio360 e’ un piccolo edificio modulare, pensato per essere sfruttato sia in estate ed inverno, in legno lamellare. Al suo interno un piccolo bar con relativi servizi, uno spogliatoio all’aperto per servire i vari campi da gioco e una sala studio-conferenze.
Questo intervento progettuale, pensato per il borgo abbandonato di Campo di Brenzone, sponda veneta del lago di Garda, ha come prima intenzione quella di rispettare le rovine con cui si deve confrontare. L’ostello, questa la funzione attribuita, ospita il visitatore all’interno delle rovina, materia solida che riprende il carattere del luogo, venendo tenute e mantenute in considerazione con particolare attenzione. Vengono ristabiliti numerosi vuoti all’interno della struttura, restituendo al borgo spazi aperti che danno la possibilità di godere della vista sul lago e tutto il paesaggio circostante. La struttura ricettiva si articola su tre diversi livelli: al piano seminterrato, oltre alla zona di accoglienza, vengono inserite camere di diverse tipologie, tutte con accessi indipendenti per sposare i principi dell’albergo diffuso. Il piano terra e il piano primo accolgono la maggior parte delle funzioni comuni, sfruttabili anche dalla comunità nelle vicinanze. I nuovi solai inseriti si distaccano nettamente dalla rovina esistente, creando dei tagli che fanno filtrare la luce naturale. Tutto ruota intorno ad un sistema di “teatri” presenti al piano secondo, questi caratterizzano l’ostello rendendolo un luogo unico nel quale studiare o osservare rappresentazioni teatrali.
anno - 2019 luogo - Campo di Brenzone, Italia tipo - laboratorio progettazione architettonica IV