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Politecnici svizzeri
Space Innovation: con la testa tra le stelle
I Politecnici federali di Losanna e Zurigo sono impegnati nella ricerca spaziale. Entrambi ospitano infatti Space Innovation, in precedenza Swiss Space Center. In marzo il sito losannese apre le sue porte ad una manifestazione memorabile: «Legends of Space».
TESTO JÉRÔME LATHION
Eravamo nel gennaio 2021. Dopo dieci anni d’esistenza, lo Swiss Space Center dell’EPFL-ETHZ decideva di rinnovarsi adottando un nuovo nome: Space Innovation. Ma anche rivedendo la comunicazione, allo scopo di rafforzare il suo potenziale di collaborazione e di cogliere nuove opportunità su scala nazionale e internazionale. «Space Innovation crede nell’enorme potenziale delle tecnologie dello Spazio. Esse generano un sapere prezioso sull’ecosistema, sul clima e le società del nostro pianeta e forniscono delle soluzioni per alcune delle più grandi sfide del nostro tempo», sottolineava in quell’occasione colui che fu il suo direttore sin dall’inizio, il professore dell’EPFL Volker Gass.
Ancora oggi il credo di Space Innovation resta lo stesso: rinforzare le competenze elvetiche in materia; facilitare l’avvicinamento degli attori dell’innovazione; favorire le tecnologie in accordo con lo sviluppo sostenibile. Anche i punti di forza di Space Innovation sono immutati: una rete; una reputazione; un accesso alle tecnologie di punta, in ambito accademico e industriale. Alla fine del 2021, la «comunità svizzera dello Spazio» comprendeva 29 imprese o start up, 10 istituzioni accademiche e 4 organizzazioni attive nel settore ricerca e tecnologia (RTO). «La lista è destinata ad allungarsi quest’anno e in futuro, anche se il numero di partenariati può fluttuare. Certe start up accedono allo statuto d’imprese e scelgono di lavorare nell’indipendenza», spiega il direttore. Che precisa come solo le entità svizzere possono diventare membri, mentre quelle straniere sono partner di Space Innovation. Nulla di discriminante in questa distinzione: il CERN, ad esempio, ha firmato un accordo di partenariato già nel 2016.
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Ricerca senza frontiere
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Space Innovation coltiva un approccio collaborativo favorendo il principio «bottom-up» illustrato da IGLUNA, la sua piattaforma interdisciplinare di ricerca. Per la sua 3a edizione, nel 2021, essa ha riunito in 12 squadre più di 260 studenti, provenienti da 9 università di 8 paesi membri dell’Agenzia spaziale europea (ESA) e dal Canada. Sotto la guida di 45 esperti, che rappresentavano agenzie spaziali, compagnie internazionali e istituti di ricerca, sono stati messi in contatto con degli specialisti dell’ESA e della NASA. «Il modello è interessante poiché ogni università porta il proprio sapere e la propria linea di ricerca, commenta il prof. Volker Gass. E gli studenti imparano a parlare agli sponsor e alle imprese». Senza dimenticare l’incontro con il grande pubblico. Dal 15 al 25 luglio 2021, a Lucerna, 70 studenti hanno potuto presentare i risultati della loro ricerca sul tema «Come vivere su un altro pianeta?». È stata l’occasione per scoprire una piantagione d’ortaggi sotto vetro coltivata e raccolta tramite un’as-
sistenza robotica, oppure un apparecchio capace di produrre acqua potabile a partire dal ghiaccio lunare… «L’ESA ha mandato a Lucerna una delegazione che ha manifestato grande interesse per i progetti presentati», si rallegra il prof. Gass. Grandi ambizioni A suo dire, IGLUNA ha favorito la nascita di almeno una start up e la trasformazione di una di esse in società. Eppure, per mancanza di crediti federali, «IGLUNA è l’esperienza dovrà fare un concetto una pausa nel 2022. Fatto spiacevole, ma non insor-unificante che montabile: «IGLUNA non può rivivere a un è un marchio registrato, livello più ampio» ma un concetto unificante Prof. Dr. Volker Gass, che può rivivere e sedurre direttore di Space Innovation a un livello più ampio», afferma il professor Volker Gass. Da Losanna, il direttore adocchia quindi gli Stati Uniti, e più precisamente la Universities Space Research Association (USRA), che conta come membri ben 110 università e di cui fa parte, da tre anni, anche Space Innovation. L’appoggio di un’associazione così forte aprirebbe le porte a nuove ambizioni per la piattaforma di ricerca, che assumerebbe una dimensione veramente mondiale. •
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Ulteriori informazioni ai siti internet: space-innovation.ch espace.epfl.ch
FOTO: EPFL-ETHZ, LEGENDS OF SPACE Verdure nello Spazio Una piantagione elaborata dagli studenti riuniti all’insegna d’IGLUNA.
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Celebrità a marzo
Tra gli ospiti maschili, citiamo Dave Scott (Apollo 15), Charlie Duke (Apollo 16), Gerry Griffin e Charles F. Bolden Jr., risp. ex direttore di volo e direttore della NASA, senza dimenticare Claude Nicollier, figura svizzera della conquista spaziale. Per le donne, Ellen Ochoa, prima direttrice del centro della NASA di Houston, o Kathy Sullivan, pioniera delle uscite nello Spazio. Al 18 e 19 marzo, lo SwissTech Convention Center del Politecnico (EPFL) accoglie a Losanna un ampio ventaglio di celebrità all’insegna di «Legends of Space». Un ciclo d’incontri e di show prodotto e orchestrato dalle società SwissApollo e RMS Entertainment. Dai programmi Apollo ad Artemis – prima del salto verso Marte –, l’avventura della conquista spaziale sarà accompagnata da film, immagini inedite e musica firmata Mark e Kali Armstrong (figlio e nipote di Neil Armstrong, primo uomo sulla luna). Il 18 marzo la Patrouille Suisse sorvolerà il sito in onore dei conquistatori dello Spazio. legendsofspacelive.com
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L’astronauta Charlie Duke sarà a Losanna. Nel 1972, metteva piede sulla luna (foto a s.) in qualità di membro della missione Apollo 16.