Touring 09 / 2022 italiano

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#9 | settembre 2022 | Fr. 4.50

Genitori-taxi in auto. Bambini accompagnati a scuola Un fenomeno che fa discutere.

NE TCS SEZIO TICINO a 69 AL VIA pagin

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ALBERT RÖSTI Intervista con il nuovo presidente di Auto-Svizzera | TEST AUTO Renault Mégane E-Tech Electric Iconic | VALLE D’AOSTA Viaggio attraverso castelli, montagne e vestigia romane


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Puntuale con il rientro, ecco che la questione dei genitori-taxi p. 9 torna ad infuocare gli animi. Sebbene negli ultimi anni il percorso casa-scuola sia diventato sempre più sicuro, grazie non da ultimo all’impegno del TCS, sono numerosi coloro che portano i figli a lezione in automobile. La redazione del «Touring» affronta la complessa tematica, illustrando vari aspetti di questa consuetudine. Forte del suo design innovativo, la Renault Mégane E-Tech p. 34 è una degna rappresentante della generazione elettrica 2.0. Comportamento su strada, comfort e prezzo convincono; per contro, l’autonomia potrebbe essere migliore. La Valle d’Aosta p. 51 è uno scrigno pieno di bellezze naturali e culturali. Eppure, conta fra le regioni d’Italia meno battute. Alla scoperta dei suoi imponenti castelli medievali, vestigia romane e gustose specialità gastronomiche.

Copertina: modella Valentina, foto Emanuel Freudiger

Felix Maurhofer, caporedattore

Archivio Storico Michelotti ASM

Benvenuti

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Giovanni Michelotti è stato uno dei designer d’auto europei più prolifici. Sono sue tantissime creazioni iconiche. Ricordo di un artista nell’ombra. TCS Sezione Ticino 68

Gruppi TCS: la proposta del mese

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E-Scooter: un ticinese nel Campionato del mondo

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Intervista al cicloviaggiatore Yuri Monaco

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Tutto pronto per il Greenday 22

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Controlli tecnici a Rivera

L’edizione in cifre

Lunga 410 chilometri, l’autostrada A1 fra Ginevra e San Gallo è la più estesa della rete svizzera. Pagina 27

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Test TCS di 18 caschi bici per bambini. Molti proteggono bene, qualcuno delude. Ed uno sorprende. Pagina 39

Cinque vie ferrate che offrono arrampicate aeree e panorami mozzafiato, in diversi livelli di difficoltà. Pagina 60

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la sTATISTIca Quanto è lontana la scuola 0–500 metri:

11%

Fonte: Ufficio federale di statistica

Qua e là

501–1000 metri:

17%

1001–2000 metri:

20%

2001–4000 metri:

20%

4001–8000 metri:

20%

più di 8000 metri: 11% Media svizzera (distanza da casa): 3578 metri

Pizzicando nella mobilità

? la domanda

D

L

Qual è il paese europeo con la più alta densità di autovetture?

I

a) Germania b) Francia c) Lussemburgo d) Italia

F

Risposta corretta: c) Con 681 auto ogni mille abitanti, il record spetta al Granducato di Lussemburgo secondo l’agenzia britannica di confronto Confused.com. Seguono l’Italia e Cipro con rispettivamente 663 e 645 vetture ogni mille abitanti. La Svizzera non figura nella classifica.

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Controllo batteria per bici elettriche Un servizio del TCS rivolto agli e-biker: il controllo dello stato di efficienza della batteria (disponibile ora solo nelle regioni Berna e Ginevra). La cosa migliore è che nella fase pilota dal 22 agosto al 31 ottobre la prestazione sarà offerta gratis ai primi cinquanta che la richiederanno. Durante il controllo gli esperti del TCS verificano la capacità residua della batteria, che può essere misurata negli accumulatori più diffusi. Per essere sicuri che sia possibile su quello che spinge la vostra bici, scattate una foto dell’etichetta e del connettore ed inviatela per e-mail a: akkucheck@tcs.ch o checkbatterie@tcs.ch tcs.ch/akkucheck tcs.ch/check-batterie

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936 La cifra

Dal 1990, le multe incassate continuano ad aumentare. Secondo l’Amministrazione federale delle finanze, nel 2019 questa voce di entrata ha totalizzato oltre 936 milioni di franchi, così suddivisi: il 58% era rappresentato da multe stradali, il 21% da ammende per contravvenzioni e il 14% da sanzioni amministrative e tributarie.

In pillole Berna, insieme per la sostenibilità

Adeguamento dei requisiti dei veicoli

La Ferrari mette la spina

Ciclismo svizzero al Museo nazionale

Si terranno nella capitale, dal 10 al 23 settembre, le prime Giornate della sostenibilità. Un centinaio di associazioni, organizzazioni ed aziende illustrano, con workshop, visite guidate ed esperienze culinarie, come vivere in modo sostenibile nel quotidiano. L’Accademia della mobilità TCS sarà presente tramite i servizi di condivisione Carvelo2go e Smargo.

Il Consiglio federale aggiorna le norme tecniche dei veicoli stradali per renderli più sicuri, in particolare mediante l’introduzione di sistemi di assistenza alla guida per autovetture e veicoli commerciali e una migliore protezione dei pedoni. Ha avviato la procedura di consultazione del pacchetto di revisioni, che terminerà il 20 ottobre 2022.

Nel 1947 Enzo Ferrari creò il prototipo della 125 S – la prima vettura a portare il suo nome. Il mito del cavallino rampante era nato. Per il 75° del marchio che si celebrerà nel 2025, verrà messo in moto il primo bolide completamente elettrico. Ne dà l’annuncio la casa di Maranello, che svilupperà e costruirà i propri motori.

L’esposizione «Ruote, corse, gloria» aperta al Museo nazionale a Zurigo fino al 16 ottobre presenta una panoramica sulla storia del ciclismo svizzero: dalla A di astri, alla S di sport operaio fino alla Z di Zurigo-Oerlikon, sede del velodromo. Gli svizzeri si son sempre superati in bici, come dimostra il ricco palmarès.

ferrari. com

landesmuseum.ch

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Keystone, Valentin Flauraud

Opera d’arte effimera Non avranno creduto ai loro occhi gli escursionisti che in luglio hanno visto apparire un enorme graffito su erba nel mezzo delle Alpi vodesi: creato dallo street artist francosvizzero Saype a Villars-sur-Ollon (VD), raffigura una bimba intenta a costruire una piramide di libri mista a sassi. L’affresco intitolato «Vers l’équilibre», è dipinto con una vernice naturale fatta di carbone, gesso, acqua e proteine del latte. Grande 2500 metri quadri, era ben visibile dalla cima del Grand Chamossaire, fino a che la pioggia ha lavato via la pittura al 100% biodegradabile.

Visto per voi

Sì, viaggiare…

Osservazioni e riflessioni sulla mobilità in generale da parte di Illustres. Questa volta: La legge non è uguale per tutti?

Sulla nuova piattaforma di pianificazione TCS Roadtravel gli amanti dei viaggi su ruote, fuori dalle masse, trovano consigli e itinerari su misura. I percorsi, alloggi, servizi di noleggio veicoli e ristoranti consigliati e recensiti da esperti possono essere prenotati direttamente sul sito. Lasciatevi ispirare per la vostra prossima avventura on the road. tcs.ch/roadtravel

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Top 5

TCS Training & Events

Ponti più lunghi sulla rete di strade nazionali

1 Viadotto di Yverdon (VD)

2 Viadotto di Beckenried (NW)

Il viadotto svizzero più lungo fa parte della A5. Attraversa la pianura dell’Orbe e alcuni specchi d’acqua.

20 000 veicoli circa percorrono ogni giorno il ponte che offre una spettacolare vista panoramica sul Lago dei Quattro Cantoni.

Lunghezza: 3155 metri

Lunghezza: 3145 metri

Inaugurazione: 1984

Inaugurazione: 1980

3 Viadotto di Chillon (VD)

4 Viadotto della Pianura di Orbe (VD)

Il ponte s’innalza fino a 50 metri dal suolo e si estende sul pendio a ridosso del famoso castello che sorge in riva al Lemano.

Fra lunedì e venerdì 15 000 auto transitano ogni giorno sul ponte a travi della A9, tra cui molti frontalieri francesi.

Lunghezza: 2100 metri

Lunghezza 2077 metri

Inaugurazione: 1970

Inaugurazione: 1989

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Il fascino del cinema in auto Ripartono i TCS-Drive-in-Movies. In agosto sarà la volta di Hinwil e in settembre di Emmen. Anche la sezione Vaud invita a tre serate cinematografiche a Cossonay. Da otto anni costituiscono un appuntamento fisso nell’agenda estiva, i TCS-Drive-in-Movies. Dopo l’avvio del tour a Derendigen, il maxischermo a LED di cento metri quadri sarà installato presso il centro TCS Betzholz a Hinwil (ZH) dove rimarrà dal 16 al 28 agosto. Oltre ad una selezione di film per tutti i gusti, si servirà cibo americano per ricreare l’atmosfera dei mitici anni Cinquanta e Sessanta, quando il cinema dall’auto spopolava oltreatlantico. Naturalmente reinterpretandolo in versione moderna. Film da vedere a Hinwil: Contra; Dog; No Time to Die; House of Gucci; Fast & Furious 9; Grease; Ambulance; Cash Truck; The Lost City; Uncharted; King Richard; Jurassic World: Dominion. La tappa conclusiva porterà nella Svizzera centrale. Dal 2 all’11 settembre il centro TCS di Emmen (LU) apre agli amanti di cinema e motori, proponendo a sua volta un programma avvincente. Film da vedere a Emmen: Fast & Furious 9; No Time to Die; Grease; Marry Me; The Lost City; Uncharted; Ambulance; Jurassic World: Dominion.

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driveinmovies.ch

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Viadotto del Lago della Gruyère (FR)

L’imponente costruzione sulla A12 attraversa la vallata ad ovest e sormonta due bracci dell’omonimo lago artificiale. Lunghezza: 2043 metri Inaugurazione: 1979

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Mobilità, geografia ed opere ingegneristiche: qui puoi scoprire fatti interessanti sulla Svizzera, presentati in forma di hit parade.

Fonte: Ustra, vari cantoni

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Blockbuster in pista nella Svizzera romanda La sezione vodese replica organizzando il suo collaudato «Ciné drive-in» per gli amanti della settima arte: dall’11 al 13 agosto il centro della mobilità TCS di Cossonay si trasforma in cinema sotto le stelle. Film da vedere a Cossonay: La Maison de retraite; Top Gun: Maverick; Les Bad Guys. tcs-vd.ch/events

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Il circolo vizioso dei genitori-taxi Oggigiorno sono molti i genitori che accompagnano i figli a scuola in auto, mettendo così a rischio altri bambini. Una problematica complessa, notoriamente difficile da risolvere. Testi Dominic Graf e Jérôme Lathion Illustrazioni Nicolas Kristen

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C

Come ogni mattina presto, una mezza dozzina di auto è in sosta disordinata davanti ad una scuola. I bambini scendono dalle automobili e camminano distratti e noncuranti fra i veicoli che ingombrano l’entrata. Nel frattempo, nonostante la situazione confusa, i genitori seduti al volante – molti sotto pressione – eseguono delicate manovre di partenza, retromarcia e inversione, mettendo così in pericolo i bambini. Scene che ormai fanno parte della vita quotidiana davanti a molti istituti scolastici. Come ha rilevato il TCS in uno studio rappresentativo del 2019, il 14% di tutti gli alunni del nostro paese arriva a scuola con i genitori-taxi. In altre parole, uno su sette. In una scuola con 300 alunni, si tratta di più di 40 bambini, ovvero circa altrettanti veicoli. L’indagine ha anche rivelato notevoli differenze fra le regioni del paese: mentre nella Svizzera tedesca il 7% dei bambini è accompagnato dai genitori, in Romandia la percentuale è di ben il 30%. Una questione di sicurezza? Esistono certamente circostanze ed eccezioni che giustificano i genitori-taxi: ad esempio, un percorso inaccettabilmente lungo, scosceso o pericoloso per raggiungere la scuola. O la mancanza di servizi come lo scuolabus e magari una caviglia slogata. Tuttavia, la maggior parte dei viaggi 10

L’andirivieni di auto davanti alle scuole crea disagi e mette i bambini in pericolo. Il problema è particolarmente sentito al mattino presto e a mezzogiorno.

viene effettuata per altri motivi. Se si chiede ai genitori, sovente si ottiene la stessa risposta: sicurezza. Vogliono essere certi che il loro bambino arrivi sano e salvo. La strada è vista come una minaccia, più pericolosa di quanto non fosse in passato. Tuttavia, i dati dell’Ufficio federale di statistica dimostrano esattamente il contrario. Rispetto al 1980, quando gli incidenti gravi che coinvolgevano i bambini erano circa 1700, oggi se ne verificano solo il 10 percento, di cui la metà, circa 85 all’anno, sul tragitto casa-scuola. I nostri percorsi casa-scuola sono sostanzialmente sicuri. Di conseguenza, la sicurezza sembra essere meno un motivo razionale e più un argomento emotivo, un pretesto e spesso una scusa. A questo punto si può dire che il comportamento dei genitori è dovuto ad una certa pigrizia o perché fanno fatica a gestire il tempo o semplicemente perché non sono a conoscenza di alternative. Caricare il figlio in auto e lasciarlo davanti a scuola mentre ci si reca al lavoro, è più veloce che prepararlo un po’ prima e mandarlo per la sua strada… dove non si sa mai cosa possa succedere. In effetti accadono molte cose ed è proprio questo un aspetto importante per lo sviluppo del bambino, come osserva l’Ufficio prevenzione infortuni: «Andare a piedi all’asilo e a scuola ha effetti positivi sulla salute, sullo sviluppo della personalità e sulla capacità di apprendimento dei touring


Gli scolari accompagnati in auto si perdono importanti processi di apprendimento che una passeggiata garantisce.

«Sono entusiasti dei nostri percorsi casa-scuola belli e sicuri, continuano però a portare i loro figli in auto» Françoise Oklé, consigliera comunale, Bergdietikon (AG) settembre 2022

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Pedibus

Il termine indica un gruppo di bambini dai quattro agli otto anni che si recano a scuola a piedi con uno o più genitori e altri volontari, ad esempio anziani.

bambini. L’esercizio fisico regolare rafforza inoltre le difese immunitarie, previene i danni posturali e l’obesità e in più è anche divertente. In sintesi: promuove lo sviluppo fisico, motorio e mentale. Inoltre, i bambini diventano più consapevoli di ciò che li circonda e imparano a muoversi autonomamente nella circolazione stradale». Secondo il TCS, a lungo termine questo comporta anche una maggiore sicurezza. Quanto prima un bambino si abitua al traffico – inizialmente facendo pratica con i genitori – tanto più abilmente si muoverà in strada e acquisirà fiducia anche per poi andare in bicicletta. È considerato ragionevole un tragitto casa-scuola a piedi di trenta minuti al massimo, che viene percorso quattro volte al giorno. Il tentativo del kiss-and-ride Come abbiamo appena visto, i genitori-taxi non solo costituiscono un pericolo davanti alle scuole, ma privano i bambini di preziose esperienze sociali e di costruzione dell’autonomia. Ciononostante, il problema persiste, ed è per questo che i comuni, le scuole, i genitori o gli stessi bambini sono alla ricerca di soluzioni. Con moderato successo. Scuola e pedibus, mense, cartelli di divieto, volantini, riunioni del consiglio dei genitori, siti 12

web degli alunni o incentivi – ad esempio premi per i chilometri percorsi a piedi – non restano inascoltati, ma non possono nemmeno risolvere il problema. Il comune argoviese di Bergdietikon, con i suoi 3000 abitanti e i suoi circa 270 alunni, un anno fa ha copiato un’idea già applicata negli aeroporti: una zona kiss-and-ride. I genitori possono lasciare o riprendere i loro figli nel grande parcheggio della nuova palestra, che si trova ad una manciata di minuti a piedi dalla scuola. Questo non solo riduce il traffico nella stretta strada di fronte alla scuola, usata pure da insegnanti e residenti, ma permette ai bambini di compiere almeno una breve passeggiata. Ciò che sembra promettente in teoria, è però fallimentare nella realtà. «Purtroppo non rileviamo una riduzione della frequenza dei genitori-taxi davanti all’edificio scolastico», riassume la consigliera comunale Françoise Oklé (PLR) dopo il primo anno. È interessante notare che la situazione generale è comunque migliorata, poiché ora insegnanti e dipendenti della scuola usano il parcheggio. Naturalmente, ciò non è sufficiente ed è un peccato che l’offerta non incontri la reazione desiderata. «Il percorso dal parcheggio all’edificio scolastico è assolutamente sicuro. ›

Gli zaini di un tempo in pelle e cuoio proteggevano principalmente il contenuto, non la schiena dei bambini.

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Intervista

Informare i genitori prima dell’inizio scolastico Christophe Nydegger, capo della Sicurezza stradale TCS, sul fenomeno dei genitori che fanno da tassisti ai figli. Come rasserenare i genitori che portano i figli a scuola in auto perché preoccupati dai pericoli della strada? Sarebbe opportuno che i genitori ricevessero tempestivamente informazioni non solo sull’insegnante di classe ma anche sulla sicurezza del percorso casa-scuola. In alcuni comuni sono disponibili degli opuscoli in cui è segnalato il tragitto più sicuro e che spiegano per quali ragioni fare i genitori-taxi non sia una buona idea: trasportando il bambino in auto gli impediscono di fare preziose esperienze formative, socializzare con i compagni e riconoscere ed affrontare i rischi della circolazione. Il Pedibus sarebbe un’alternativa per favorire la sicurezza e fiducia? Idea importata dall’estero dov’è praticato con successo, vede genitori organizzarsi per accompagnare a turno a piedi un gruppetto di neoscolari e poi andarli a ritirare all’uscita. Esistono già in alcuni cantoni ma auspicherei che queste iniziative venissero promosse più sistematicamente nelle scuole. Presuppone però la collaborazione a livello locale fra i genitori e la scuola o il comune.

Lo zaino di oggi deve essere visibile ed ergonomico, con cinghie larghe almeno quattro centimetri e regolabili.

Oggi gli scolari caricano nello zaino molto più materiale di quello che portavano un tempo. Per proteggere la schiena dei bambini, molti zaini moderni sono ergonomici. settembre 2022

Talora i genitori non hanno scelta e sono costretti a portare i figli a scuola in auto. Cosa consiglia loro? È vero, in alcuni casi non possono fare altrimenti. Possono però farlo scendere prima, a due o trecento metri di distanza dall’ingresso. Non solo riducono il caos del traffico mattutino di fronte alle scuole ma consentono al bambino di percorrere il tratto meno pericoloso, interagire con i coetanei e diventare più sicuro muovendosi fuori casa. jl 13


Secondo uno studio del TCS del 2019, il 14% di tutti gli alunni arriva a scuola con i genitori-taxi. In altre parole, un bambino su sette. In una scuola con 300 alunni, si tratta di più di 40 bambini, ovvero circa altrettanti veicoli.

Nessun bambino deve attraversare una strada», spiega Françoise Oklé. Per giustificare il moderato interesse per la misura del kiss-and-ride, la signora Oklé cita, tra i vari motivi, le differenze culturali: «Per esempio, abbiamo genitori provenienti da paesi in cui i bambini vengono tradizionalmente accompagnati a scuola. Sono entusiasti dei nostri percorsi casa-scuola belli e sicuri, ma continuano a portare i loro figli in auto perché è così che si fa dalle loro parti». Fortunatamente sinora nessun bambino è stato ferito a Bergdietikon, ma: «Ci sono già stati tamponamenti tra i veicoli dei genitori», sottolinea Oklé. Polo multiculturale Monthey Nella Svizzera occidentale, dove il fenomeno dei genitori-taxi è più diffuso, diamo un’occhiata alla situazione di Monthey (VS). La cittadina nel cuore della regione dello Chablais è definita un polo multiculturale dal direttore della scuola elementare Michael Morisod. Infatti, gli oltre 18 mila abitanti della terza città del canton Vallese sono composti da circa novanta nazionalità. «Alcune famiglie del sud sono sorprese di trovare da noi istituzioni educative così aperte, per questo a volte dubitano della sicurezza dei loro figli», spiega il direttore della scuola. La questione dei 14

genitori-taxi è quindi di attualità, tanto più che la rete di istituti scolastici risale ad un principio di vicinato degli anni Sessanta. Il risultato: percorsi casa-scuola più lunghi a causa della frammentazione geografica in undici scuole elementari, tra cui quattro grandi complessi in città con 970 alunni su un totale di 1500. Attualmente, solo il Collège de l’Europe (350 alunni) dispone di uno spiazzo apposito per far sostare i veicoli dei genitori che accompagnano i bambini. In altre zone della città, le condizioni delle infrastrutture difficilmente consentono una soluzione simile. Tranne che nella cittadina di Choëx: dietro l’edificio scolastico, con novanta alunni della scuola elementare, è stato allestito un parcheggio a disposizione dei genitori. «Raggiungere tutti i genitori» Le autorità vogliono ridurre il congestionamento delle strade vicino ai cortili scolastici creando degli incentivi: «I genitori possono sostare gratuitamente nei parcheggi intorno alla scuola per un tempo limitato, in modo da poter accompagnare a piedi i figli a scuola», spiega la consigliera comunale Aferdita Bogiqi (PS) che presiede la Commissione dell’istruzione pubblica e dell’infanzia. Sottolinea inoltre la collaborazione con Transports Publics du Chablais e la loro rete › touring


Argomenti TCS contro i genitori-taxi

Ripensare le abitudini familiari Rispondiamo alle più frequenti giustificazioni espresse da coloro che portano i figli a scuola in auto. Qualche spunto di riflessione per uscire dalla routine. «In macchina è più veloce e molto pratico». L’esperienza del tragitto casa-scuola offre così tanti vantaggi per il bambino che vale ampiamente la pena fare in modo da trovare il tempo necessario. «Andare a scuola a piedi è troppo pericoloso per mio figlio». È un circolo vizioso da cui uscire. L’insicurezza percepita spinge i genitori ad accompagnare i figli in automobile, aumentando così il traffico intorno agli edifici scolastici e quindi il sentimento di insicurezza. Insegnare al bambino ad essere autonomo nel tragitto casascuola sarà il modo migliore per affrontare il problema dell’insicurezza.

Foto Nicolas Pirolet Sàrl

Notevoli le differenze regionali: mentre nella Svizzera tedesca appena il 7% dei bambini è accompagnato dai genitori, in Romandia lo è ben il 30%.

«Occorre una sensibilizzazione per un cambiamento delle abitudini oltre a infrastrutture necessarie» Aferdita Bogiqi, consigliera comunale, Monthey (VS) settembre 2022

«Mio figlio è ancora troppo con la testa tra le nuvole per poter andare a scuola da solo». Ecco perché è così importante favorire l’apprendimento il prima possibile: il bambino accompagnato in automobile dai genitori perde l’opportunità di sviluppare delle competenze nel contesto stradale che sono invece essenziali per la sua sicurezza e più avanti rischia di non essere pronto ad affrontarlo. «Lascio mio figlio a scuola quando vado al lavoro in macchina». Nel quartiere ci sono senz’altro altri bambini che frequentano la stessa scuola. I genitori possono organizzarsi affinché i bambini camminino a scuola insieme. E dopo aver salutato il figlio, possono partire a loro volta da casa per recarsi al lavoro. «È impossibile fare diversamente». Il bambino viene accompagnato in auto perché abita troppo lontano dalla scuola? Oppure per altri motivi? In questo caso, il genitore potrà far scendere il bambino a pochi minuti dalla scuola in modo da fargli vivere i vantaggi di percorrere, almeno un pezzetto, del tragitto casa-scuola a piedi. 15


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Vado a scuola! A piedi o in bici, ogni bambino al suo ritmo Dai 6 anni

Camminare a scuola da soli, un primo passo verso l’indipendenza Più che l’età saranno la durata e i rischi del tragitto a determinare se il bambino è in grado di compierlo da solo. I genitori decideranno tenendo conto del suo sviluppo, scegliendo il percorso più sicuro e gradevole. La strada più corta non è necessariamente quella più adeguata. Partendo da casa per tempo e con calma si evita lo stress. Ogni fattore stressante riduce l’attenzione che il bambino farà al traffico e lo mette in pericolo. Prima di lasciare che il bambino spicchi il volo portarlo fuori diverse volte perché possa familiarizzarsi con il suo quartiere o il villaggio, estendendo gradualmente il raggio d’esplorazione. Potrà così vivere nuove esperienze ed imparare a comportarsi correttamente nelle diverse situazioni che potranno sorgere lungo il tragitto. Ad esempio andare a fare la spesa e tornare a piedi oppure uscire per prendere un gelato insieme.

Non c’è un’età consigliata

Il monopattino: per giocare e muoversi nel tempo libero È un ottimo modo per sviluppare le capacità psicomotorie in quanto richiede coordinazione, aiuta a migliorare il senso dell’equilibrio e a controllare la velocità. È consigliato esercitarsi in un ambiente sicuro come il parco giochi o uno skatepark. Equipaggiamento consigliato: casco, ginocchiere e paragomiti. È ammesso circolare con i monopattini sul marciapiede, nelle zone pedonali e d’incontro. Non c’è un’età minima per guidare questo mezzo assimilato ai veicoli e sebbene i bambini non debbano essere accompagnati da un adulto, la prudenza è d’obbligo. Data la forte velocità che raggiunge sulle rotelle, il bambino tende a concentrarsi sulla guida e non bada ai pericoli del traffico. Per ragioni di sicurezza il TCS consiglia di farglielo usare solo per divertirsi e non come mezzo di trasporto. Ciò vale in particolare se il bambino non è ancora in grado di recarsi a scuola in bicicletta. In questo caso è preferibile che ci vada a piedi anziché con il monopattino.

Dai 10 anni

A scuola pedalando: quando il bambino è pronto L’età in cui i bambini sono sufficientemente sicuri in sella da poter circolare sulla strada varia da un soggetto all’altro e dipende dallo sviluppo delle capacità cognitive e psicomotorie individuali. Per poter pedalare da solo fino a scuola il ragazzino deve avere un ottimo controllo della bicicletta (tenersi in equilibrio, frenare, seguire una traiettoria), conoscere le regole stradali ed aver fatto abbastanza pratica con un adulto. I genitori che volessero conoscere l’effettivo grado di conoscenza delle regole della circolazione del figlio possono informarsi presso l'insegnante se la classe ha già svolto l'educazione stradale (o il test per ciclisti in certe regioni) con un istruttore della polizia e se ha superato un eventuale esame pratico. Prima dei 10–11 anni la visione periferica non è ancora abbastanza sviluppata per poter valutare correttamente la velocità di avvicinamento dei veicoli nel traffico. Per ovvi motivi di sicurezza il bambino non dovrà mai andare in bicicletta con le cuffie o gli auricolari.

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Fatti vedere È Bello I nuovi gilet riflettenti Made Visible® by TCS garantiscono non solo un’ottima visibilità ai più giovani utenti della strada. Grazie al design moderno con le strisce nere sprint sui lati gli faranno fare anche bella figura pedalando.

Il piazzale davanti alla scuola diventa una pericolosa zona di manovra per i veicoli e i parcheggi riservati agli insegnanti non sono più accessibili. Per fortuna è estremamente raro che i bambini si facciano male, ma spesso capitano tamponamenti.

di trasporto «MobiChablais» per le corse scolastiche: «Si tratta di una categoria speciale di utenti che richiede sicurezza e regolarità. Siamo riusciti a ottimizzare l’offerta attraverso continui aggiustamenti. Ora dobbiamo comunicare meglio i vantaggi di questo concetto ai genitori». La signora Bogiqi è convinta dei vantaggi della codeterminazione: «Occorre una sensibilizzazione per ottenere un cambiamento delle abitudini oltre a infrastrutture necessarie, in particolare parcheggi sufficienti per biciclette e monopattini». A Monthey si è anche fiduciosi riguardo al piano generale di riqualifica del centro cittadino, adottato quindici anni fa. Il municipale Gilles Cottet (Il Centro), responsabile delle infrastrutture, della mobilità e dell’ambiente, riassume così l’obiettivo del piano: «Riaprire lo spazio urbano ai pedoni, alla ristorazione e ai negozi, moderare il traffico, ridurre i parcheggi in superficie e sostituirli con autosili. Negli ultimi anni il flusso del traffico in centro città è già cambiato e nelle strade intorno alle zone pedonali sono in vigore limiti di velocità di 20 e 30 km/h. «I bambini si sono abituati bene e gli automobilisti sono più attenti», afferma soddisfatto Cottet. L’estensione del progetto all’intero centro avrà un impatto anche sulla rete di istituti scolastici. O secondo la visione di Aferdita Bogiqi: «Un grande campus, a cui si accede attraverso una mobilità dolce e ben sviluppata».

Tutti i vantaggi del nuovo societariato TCS club.tcs.ch/upgraden

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A misura di bambino Sul finire dell’estate le giornate si accorciano e fa buio prima. Tanto più vitale per bambini e ragazzi essere visti quando si spostano in bici. I nuovi gilet firmati Made Visible® by TCS sono stati disegnati appositamente per ragazzini fra i nove e i dodici anni. A taglia unica, si possono adattare facilmente anche sopra una felpa indossata in autunno o una giacca invernale. Con spacchetto sul retro, il giubbino risulta ben ventilato, leggero e confortevole. Ha un pratico taschino sul petto dove infilare piccoli oggetti tipo la chiave. Di giorno, il colore giallo fluorescente salta agli occhi degli altri utenti della strada e nell’oscurità gli elementi catarifrangenti rinviano la luce dei fari verso la sua fonte, così da rendere il ciclista ben visibile per gli altri utenti del traffico. Conforme alle norme svizzere ed europee per gli indumenti ad alta visibilità, il gilet bici per ragazzi è funzionale e, con le strisce nere diagonali sui lati, davanti e dietro, ha un tocco sportivo. Per verificare la disponibilità del prodotto, basta scansionare il codice QR. E magari ci si assicura uno degli esemplari gratuiti (riservati ai primi venti che si registreranno sulla pagina dedicata).

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Perché è importante prestare attenzione al proprio udito.

Chi può contare sul proprio udito, può partecipare alla vita senza preoccupazioni. Infatti l'udito è la chiave della parola e della musica, scatena emozioni e avverte dei pericoli, anche durante il sonno. Ecco perché la diagnosi precoce della perdita dell'udito è così fondamentale. Colpisce già una persona su quattro tra gli ultracinquantenni della nostra società. La perdita dell'udito è un processo graduale ma naturale che rende difficile seguire le conversazioni senza sforzo con il passare del tempo. Di solito inizia con singoli suoni che non possono più essere compresi correttamente. Questo è estenuante, sia per la persona colpita che per le persone che la circondano. Spesso, i parenti o i conoscenti notano i problemi di udito prima ancora che la persona colpita se ne accorga. La diagnosi precoce è fondamentale, perché prima si riconosce una perdita uditiva, più è facile intervenire e migliorare le prestazioni uditive. "Tuttavia, il percorso verso l'audioprotesista rappresenta ancora una soglia per molte persone", afferma Ursi Zweifel di Audika Svizzera. Oggi, tuttavia, le riserve o i dubbi non sono più necessari, poiché è garantita una soluzione

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individuale e adatta a ogni singola persona interessata. "Un buon udito", riassume Ursi Zweifel, "rende la vita molto più facile e piacevole." Ecco perché è consigliabile far controllare l'udito non appena compaiono i primi sintomi. Un test dell'udito può essere effettuato gratuitamente in uno degli oltre 70 centri acustici Audika in tutta la Svizzera. In 30 minuti diventa chiaro se c'è una perdita uditiva.

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Mobilità

TCS Kids Bike Challenge, divertimento a iosa | Fixposition: la robotica mobile al servizio della navigazione | Il motore a combustione sta per andare in pensione? settembre 2022

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L’approvvigionamento elettrico sarà la maggiore sfida Il consigliere nazionale Albert Rösti è il nuovo presidente di Auto-Svizzera, l’associazione degli importatori d’automobili svizzeri. Nella nostra intervista il bernese dà voce alle preoccupazioni del settore. Intervista Dino Nodari

Nell’ottica di neo presidente di Auto-Svizzera qual è il nodo più urgente da risolvere?

Albert Rösti: Senz’altro l’infrastruttura di ricarica. Finora non mi ero reso conto di quanto l’industria automobilistica stesse premendo sull’acceleratore, molto più della politica. V’è una forte domanda di vetture elettriche, ma l’infrastruttura lungo le strade e soprattutto nelle case plurifamiliari non tiene il passo. L’Ufficio federale dell’energia ha recentemente organizzato un workshop per determinare dove e quante stazioni di ricarica necessitano. Entro la fine dell’anno dovrebbero scaturirne delle misure concrete. È un termine brevissimo. Le sembra realistico?

Dobbiamo agire senza indugio. Attualmente, una su quattro nuove auto immatricolate è elettrica e la richiesta è in crescita. D’altronde non si tratta soltanto di potenziare la rete di ricarica, l’approvvigionamento energetico non è certo meno vitale. Sono problematiche che dobbiamo affrontare di petto. Non va dimenticato che un rifornimento energetico affidabile sarà uno dei fattori essenziali per garantire la mobilità in futuro. L’elettrificazione dell’intero sistema dei trasporti svizzero richiederà circa quattordici terawattore aggiuntive, ovvero circa 1,5 volte la centrale nucleare di Gösgen. In tal senso la copertura del fabbisogno d’elettricità sarà la sfida politica maggiore, prima e più ancora dell’infrastruttura di ricarica. La rete di colonnine potrebbe anche essere sviluppata mediante procedura d’urgenza, ma non la produzione di energia elettrica. Secondo Lei lo Stato è responsabile dell’infrastruttura di ricarica?

Sì, lo considero un compito pubblico. L’economia privata fornirà senz’altro un suo contributo, sem20

Foto Emanuel Freudiger

preché sia redditizio. Sono tuttavia contrario ad un aumento delle imposte federali per far fronte alla spesa. Le casse federali vengono già generosamente alimentate dal traffico individuale, ci sono quindi mezzi disponibili da destinare all’infrastruttura di ricarica. Ci sono altri punti dolenti nell’ambito della politica dei trasporti?

Il finanziamento delle strade conta sicuramente fra le priorità assolute sul lungo periodo. Una proposta del Consiglio federale prevede che in avvenire anche le auto elettriche, finora ampiamente esentate, dovranno pagare la loro parte. Dobbiamo far sì che, indipendentemente dal tipo di propulsione del veicolo guidato, tutti contribuiscano in egual misura alla manutenzione delle strade. Ciò rischia di diventare un rompicapo politico in quanto, dal canto nostro, siamo decisamente contrari all’introduzione del pedaggio stradale. L’approccio dovrebbe piuttosto essere quello di una tariffa chilometrica da applicare che si scelga di percorrere il tratto in auto o con i tp. Noi potremmo anche scendere a patti con un tale sistema di tariffazione della mobilità. Sono comunque fiducioso che troveremo una soluzione vivibile. D’altronde non possiamo farne a meno visto che, secondo i pronostici, il traffico continuerà ad aumentare massicciamente. Oltre alla svolta energetica, l’industria dell’auto è attualmente alle prese con filiere interrotte e la carenza di semiconduttori. Quanto durerà questa crisi?

Impegnato Albert Rösti auspica una rete di ricarica elettrica più capillare ed efficiente.

Impossibile dirlo. Il problema non è dovuto alla domanda, che c’è. Le strettoie sono legate alle misure adottate da Pechino per contenere la pandemia e alla guerra in Ucraina. L’importante è che touring


l’offerta di automobili tenga. Gli acquirenti devono ordinare tempestivamente e, a seconda del modello prescelto, essere pronti a pazientare. ll dibattito sullo stop ai veicoli a benzina sta infiammando l’Europa. Qual è la posizione di Auto-Svizzera?

Proibire non è mai una buona idea. La questione dovrebbe essere regolata dal mercato e non dalla politica, che può creare le condizioni quadro, ad esempio tramite normative sulle emissioni di CO2. Ma non sta ad essa dettare quale sia la tecnologia migliore. Anche l’idrogeno e i carburanti sintetici sono alternative che potrebbero rivelarsi efficaci. Per me è fondamentale garantire l’approvvigionamento elettrico entro il 2035, altrimenti il motore termico dovrà restare. È sbagliato concentrarci su un’unica tecnologia. Inoltre, taluni produttori d’auto hanno anticipato le mosse delle autorità decretando l’addio ai loro veicoli a motore endo-

Albert Rösti Cresciuto nell’Oberland bernese, Albert Rösti siede in Consiglio Nazionale per l’UDC dal 2011, di cui è stato presidente dal 2016 al 2020. Nel corso della sua carriera è stato, fra gli altri incarichi assunti, segretario generale del dipartimento dell’Economia del Canton Berna e direttore dei Produttori svizzeri di latte (PSL). Nel 2013 ha fondato la propria società di servizi nei settori degli affari pubblici e del project management, nonché di consulenza per le imprese e la politica.

termico ancor prima del divieto ufficiale, che di questo passo diventa addirittura superfluo. Molti automobilisti sono preoccupati dai prezzi dei carburanti che in questo momento sono alle stelle. Lo Stato deve intervenire su questo fronte?

La Svizzera avrebbe dovuto farlo mesi fa quando i paesi vicini hanno diminuito le accise. … con successo alquanto modesto. Gli effetti non si sono poi fatti sentire che marginalmente per i consumatori.

Dissento da quest’affermazione. Penso che in Svizzera le cose sarebbero andate diversamente. Avremmo potuto fare in modo che la riduzione venisse trasferita alla gente. L’attuale prezzo della benzina impatta fortemente sulle famiglie e PMI già in difficoltà. Presumo che la mozione tornerà sul tappeto in Parlamento nell’autunno. È vero che tale provvedimento metterebbe sotto pressione i conti pubblici e si tratterebbe di garantire gli stanziamenti necessari al Fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato (FOSTRA), ma penso che il prezzo della benzina potrebbe essere ridotto di cinquanta centesimi tagliando l’imposta sugli oli minerali.

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TCS Kids Bike Challenge sicuri sulla due ruote La giornata nazionale di educazione stradale del TCS cambia nome e concetto: per la prima volta, anche il pubblico ha potuto divertirsi sul percorso di abilità. Bilancio di una giornata istruttiva e memorabile. Testo Dominic Graf Foto Lukas Pfiffner

In giugno un’ottantina di bambini hanno gremito, con la loro bici, gli spazi dell’Olma a San Gallo. Sotto l’accorta supervisione e con l’aiuto della polizia cantonale e comunale nonché del servizio di Sicurezza stradale del TCS i ragazzini fra i nove e i dodici anni hanno potuto dar prova delle loro competenze ciclistiche. Le quattro migliori performance valgono per la qualifica al Campionato Europeo di Educazione stradale (ETEC) che si svolgerà in settembre a Zara, in Croazia, dove i vincitori rappresenteranno la Svizzera. Si è trattata della prima edizione del concorso annuale nella sua forma rinnovata. Lo svolgimento della tradizionale giornata è stato aggiornato per enfatizzare la padronanza del mezzo dei giovani ciclisti attraverso attività ludiche e coinvolgendo, dopo le gare disputate dai bambini selezionati dalla polizia, anche gli spettatori presenti, grandi e piccoli. «Siamo estremamente soddisfatti della collaborazione con gli agenti che hanno curato i workshop ed animato i ragazzi», ha commentato Marc Baertsch, responsabile della TCS Kids Bike Challenge tirandone un bilancio positivo.

E vai! Sul pumptrack i bambini hanno affinato le loro capacità in sella e gareggiato con bravura.

Un’ottantina di bambini nati fra il 2010 e 2012 hanno preso parte alla TCS Kids Bike Challenge a San Gallo.

Prove teoriche e pratiche In tutto i bambini hanno affrontato 12 postazioni. Mentre la gimkana ha richiesto precisione nelle manovre, nel giardino della circolazione è stata la volta delle regole e della segnaletica stradali, contenuti ripresi anche nella sezione teorica con test online e nel gioco di labirinto abbinato ad una lotteria. Nella parte pratica hanno dovuto compiere frenate d’emergenza e guidare a passo d’uomo nonché superare il pumptrack. Alle postazioni «Angolo cieco», «Primo soccorso», «Controllo bici e casco» e «Simulatore Seatbelt» i bambini hanno sperimentato tecniche salvavita cui far tesoro. Altro fattore di sicurezza fondamentale, la visibilità è stata al centro di un fotoshooting ed atelier DIY di «Made Visible». A detta di Marc Baertsch «fra tutti, il pumptrack e l’esercitazione con i pericolosi angoli morti del camion in pista sono stati gli assoluti highlight». I vincitori si sono ben meritati il viaggio in Croazia. E per tutti i partecipanti è stata una giornata indimenticabile, piena di sfide emozionanti sulla e intorno alla bici.

Misure telaio bici per bambini Qual è la dimensione bici giusta per il bambino? Il servizio di Sicurezza stradale TCS consiglia di sceglierla in base alla sua altezza, tenendo conto dei seguenti valori indicativi. fino a 90 centimetri:

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da 120 a 135 centimetri: 20 pollici da 135 a 150 centimetri: 24 pollici Il TCS ha particolarmente a cuore la mobilità sicura degli utenti della strada più giovani e vulnerabili. A tal fine, mette a disposizione tutt’una serie di brochure informative, materiali didattici e consigli pratici in tema. tcs.ch/bambini-traffico

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T UP SERIE STAR

I fondatori di Fixposition danno una dimostrazione pratica del loro sensore V-RTK 2 su cosiddetti Automated Ground Vehicle (AGV) già oggi impiegati nell’industria.

Lukas Meier è esperto in Computer Vision. Al Politecnico di Zurigo si è occupato di sistemi di posizionamento ottico (PVG), basati su telecamera.

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Zhenzhong Su si è laureato all’ETH con una tesi su un sistema satellitare globale di navigazione (GNSS) ad alta precisione.

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«E qui abbiamo appena iniziato» Lukas Meier e Zhenzhong Su si sono lanciati nel settore della robotica mobile e dei veicoli a guida autonoma. La loro start up Fixposition sviluppa sensori di posizionamento ultra precisi che garantiscono una navigazione affidabile in contesti difficili. Testo Juliane Lutz Foto Emanuel Freudiger

In Europa si vedono sempre più spesso robot agricoli che depongono i semi di grano o mais nei solchi precedentemente preparati. Tuttavia, bastano alcuni edifici alti per scombussolare il loro sistema di controllo basato su GPS. Se la ricezione dei segnali è disturbata, le macchine perdono l’orientamento e si muovono nella direzione sbagliata. Negli USA e in Cina molte aziende stanno sperimentando l’utilizzo di robot per la consegna delle loro merci, ma nei canyon di strade, a Houston o Pechino, questi corrieri a rotelle possono perdere il segnale GPS e vanno ad urtare contro il marciapiedi, si capovolgono e la pizza ordinata finisce sull’asfalto invece che sul piatto del cliente. Oppure il pacco ordinato viene lasciato a trenta metri dal destinatario.

Il sensore Vision-RTK 2 di Fixposition nasce dalla fusione di tecnologie sofisticate quali navigazione satellitare, visione artificiale, sensori di accelerazione e rotazione per il posizionamento di robot e veicoli autonomi.

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Soluzione ad un problema globale Lukas Meier e Zhenzhong Su vogliono impedire che tali incidenti si verifichino in futuro. I fondatori della start up Fixposition hanno sviluppato sensori che combinano sistemi basati su GPS ultraprecisi con tecnologia Computer Vision. Permettono al robot di orientarsi anche senza segnale mediante scansione dell’ambiente e identificazione di oggetti noti. I sensori prodotti da Fixposition sono già oggi impiantati in macchinari agricoli, robot per consegne o cosiddetti Automated Ground Vehicles (AGV), usati per il pattugliamento a terra. Vendono componenti ad una clientela internazionale. Montaggio finale, test e sviluppo del software si svolgono alla sede principale di Schlieren (ZH). I giovani imprenditori hanno l’agenda piena e hanno dovuto rubare del tempo per l’intervista al

«Touring». Sono di ottimo umore e soddisfatti di come stanno andando gli affari: il 32enne argoviese e il 36enne contitolare proveniente dalla Cina centrale hanno appena lanciato il loro secondo progetto Vision-RTK 2 per il quale lo scorso autunno hanno sganciato venture capital nell’ordine di sei milioni di dollari. Nell’estate 2021 erano già stati premiati, assieme ad altre due start up concorrenti, nell’ambito di una rassegna specialistica in Cina, sbocco vitale per il settore. Oggi la start up occupa già 19 dipendenti. Un incontro fortuito e fortunato I due si sono incontrati per puro caso. Zhenzhong Su si stava laureando al Politecnico di Zurigo con una tesi su un sistema di navigazione satellitare globale ad alta precisione, mentre Lukas Meier era impegnato con un progetto per la navigazione di droni basata su telecamera. Entrambi avevano ricevuto una Pioneer Fellowship all’ETH e condividevano l’ufficio. «Abbiamo avuto discussioni fiume, inizialmente volevo comprare il suo sistema e lui il mio, ma poi Zhenzhong Su ha avuto l’idea di unire i nostri progetti» racconta Lukas Meier. Detto fatto, nel 2017 mettono in piedi Fixposition. «È stato il momento giusto, l’automazione dei processi produttivi, ad esempio nell’agricoltura, stava prendendo rapidamente slancio», commenta Zhenzhong Su aggiungendo che, trovandosi d’accordo su molte cose, hanno subito formato una buona squadra. «Sono aperto, mi piace costruire e trovare soluzioni a problemi tecnici, ho senso analitico e so valutare se la soluzione ha vantaggi effettivi e il cliente è disposto a pagare il prezzo» si au- › 25


todescrive Meier. Secondo lui parecchie start up falliscono per lo scarso orientamento pratico dei novelli imprenditori. Meier rivela che «da bravo svizzero tendo a riflettere a lungo prima di decidere, mentre Zhenzhong Su ha molto a cuore la diversità. È un networker nato, agisce in maniera strutturata e focalizzata». Questi conferma che si fidano completamente l’uno dell’altro e perseguono lo stesso obiettivo: vogliono ritagliarsi una bella fetta dell’enorme settore dei sistemi di navigazione ultraprecisi per robot, in pieno boom.

Tecnologia di punta Grazie al loro know-how avanzato nella localizzazione basata su satellite e telecamera, Meier e Su hanno messo a punto una soluzione che permette di estendere il raggio d’azione dei robot e veicoli a guida autonoma dalle zone periferiche poco urbanizzate alle metropoli, aree boscose e ad ambienti chiusi quali i parking multipiano.

Per un ingegnere non ci sono problemi impossibili da risolvere Ad ascoltarli tutto sembra facile ma ovviamente non sono mancati i contraccolpi: prima della pandemia erano concentrati su droni destinati a show di luci molto popolari in Cina. «Due settimane prima delle celebrazioni per il nuovo anno cinese è scoppiato il virus e tutti gli spettacoli sono stati annullati. Il mercato è crollato da un giorno all’altro», ricorda Meier. I loro clienti, che avevano puntato tutto sul business di Capodanno sono finiti in grosse difficoltà finanziarie, ritrovandosi con la cassa vuota. Questa crisi ha costretto Fixposition a riposizionarsi. Per fortuna avevano appena ricevuto il primo round di finanziamenti che garantiva l’operatività per un anno e mezzo. Dopo attenta analisi della situazione hanno deciso di puntare sulla robotica di terra (Ground Robotics), che nel 2020 stava accelerando. Ammettono che essendo alle prime armi e sprovvisti di esperienza manageriale è stato difficile tenere insieme l’azienda in questi frangenti, con l’intero staff ancora in telelavoro. Essere ingegneri di mestiere sarebbe un vero atout, abituati come sarebbero a procedere con metodo e concretezza. Nello sviluppo di sistemi complessi superare degli ostacoli sarebbe all’ordine del giorno. «Quando emergono, riuniamo il core team. Se si discute in maniera costruttiva con una decina di persone in gamba, di regola si trovano diverse buone soluzioni» conferma Zhenzhong Su. I due partner vivono la loro missione con un mix di pragmatismo ed euforia. Sono animati da un’incrollabile fiducia nel successo delle loro idee. Non sembrano arroganti quando affermano che se finora non c’è stato il boom pronosticato nel campo della robotica e degli Automated Ground Vehicle è stato anche perché non c’erano ancora loro e i loro prodotti. E che qui hanno appena iniziato.

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I fatti

Autostrade

Colonna portante del nostro sistema viario, la rete autostradale collega le varie regioni della Svizzera e ne garantisce il raccordo alla rete stradale europea. Testo Felix Maurhofer

Illustrazione Oliver Maier

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chilometri fanno della A1 fra Ginevra e San Gallo l’autostrada svizzera più lunga. Principale asse est-ovest, porta fino al confine austriaco.

auto hanno circolato contromano nel 2019. Raramente provocano incidenti, ma quando succede le conseguenze sono spesso fatali.

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le aree di servizio lungo le autostrade svizzere. L’offerta minima agli utenti prevede servizi igienici, carburante e ristorante.

1544

chilometri, questa la lunghezza totale della rete autostradale svizzera. La prima tratta tra Lucerna ed Ennethorw venne aperta nel 1955.

1453 Fonte: USTRA, UST

incidenti si sono verificati nel 2021 sulle autostrade nostrane. Le cause più frequenti sono state la velocità inadeguata e la distrazione al volante.

19 860

ore, questo il tempo che gli svizzeri sono stati fermi in coda nel primo anno della pandemia 2020, ovvero il 34% in meno rispetto al 2019.

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aree o punti di sosta invitano a riposarsi. Contrariamente alle aree di servizio più attrezzate, dispongono solo di wc, parcheggi e spazio picnic.

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Il punto

I motori termici vanno in soffitta?

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«Sono del parere che attualmente conviene mantenere la calma. Di certo non è ancora giunto il momento di mandare in soffitta le vetture a benzina e diesel!» Peter Goetschi, presidente centrale TCS

Foto Emanuel Freudiger

La notizia ha destato scalpore: «UE: Stop alla vendita di vetture a benzina e diesel dal 2035». Come spesso succede, questi titoli ad effetto mancano di rigore giornalistico e in realtà non è ancora stato deciso nulla di concreto. Ci vorrà del tempo per conciliare le posizioni del Parlamento europeo con quelle degli stati membri. Inoltre e soprattutto la decisione non mira tanto a vietare formalmente i motori a combustione quanto piuttosto a bandirli di fatto dalle strade riducendo il limite delle emissioni inquinanti a zero grammi al chilometro. Le reazioni non si sono fatte attendere. Il fronte del dissenso vede numerosi paesi prendere le distanze, consapevoli delle enorme ripercussioni che il passo avrebbe sulla loro economia. L’abbandono dei motori termici parte dal presupposto che l’industria automobilistica sia pronta alla transizione e che dovunque esistano le condizioni quadro necessarie, in primis l’infrastruttura di ricarica. È vero che i costruttori si stanno preparando e taluni hanno già annunciato che fermeranno la produzione di auto a combustione in un futuro più o meno prossimo. Tuttavia, è palese che non tutti i paesi membri saranno in grado di creare per tempo la rete di ricarica indispensabile. Non solo, alcuni governi manifestano reticenze nei riguardi del divieto, formale o di fatto, dei motori a combustione, che considerano un freno all’innovazione, ad esempio nel campo dei carburanti alternativi. D’altronde, anche nell’ipotesi di una crescita esponenziale delle immatricolazioni di auto elettriche, il parco circolante rimarrà ancora a lungo composto prevalentemente da veicoli a propulsione tradizionale. Ecco perché è sensato, anzi fondamentale, sostenere la ricerca e lo sviluppo di alternative non fossili per rendere anche le flotte attuali più pulite. Oggi, la via verso una mobilità individuale sostenibile è chiaramente tracciata, eppure dobbiamo desistere da divieti assolutistici; non rispondono alle attese dei consumatori e risultano difficili da imporre. Si tratta piuttosto di definire degli obiettivi precisi e raggiungibili e garantire dapprima le opportune condizioni quadro. Soltanto così potremmo realizzare con successo la svolta ecologica, indipendentemente dalla tecnologia che finirà per avere il sopravvento. Sebbene formalmente non siano di applicabilità diretta per la Svizzera, le decisioni di Bruxelles hanno un grosso impatto. Ecco perché continueremo a seguire da vicino, assieme ai club nostri partner e in seno alle associazioni internazionali del settore, l’evoluzione del dossier a livello comunitario così da poter accompagnare i nostri soci nel processo di profonda trasformazione in atto. Sono del parere che attualmente conviene mantenere la calma: di certo non è ancora giunto il momento di mandare in soffitta le vetture a benzina e diesel!

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Tecnica IN

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L’estro di Giovanni Michelotti, stilista che ha creato auto da sogno | Test TCS di caschi per piccoli ciclisti | La Chevrolet Corvette strizza l’occhio alla Ferrari e consorelle settembre 2022

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Un genio riservato Il design automobilistico italiano abbonda di grandi firme. Quella di Giovanni Michelotti è finita nel dimenticatoio. Eppure fa parte degli stilisti europei più prolifici. L’epopea di un genio molto discreto.

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Testo Marc-Olivier Herren

negli anni 1960 e 1970, nonché dell’olandese DAF.

Ci si può legittimamente chiedere se BMW avrebbe riscosso lo stesso successo senza i geniali tratti di matita di Giovanni Michelotti, che diede nascita alla Neue Klasse e, da lì, alla parabola ininterrotta della marca bavarese. Già questo capitolo riassume l’impatto del torinese sul design automobilistico della sua epoca, oggi così lontana. Giovanni Michelotti nacque infatti 101 anni fa e morì prematuramente nel 1980. Tuttavia la sua attività fu molto prolifica. I suoi disegni sono alla base di oltre 1200 autovetture, alcune prodotte in poche unità, altre in centinaia di migliaia di esemplari. Oltre a lavorare con BMW, fu lo stilista esclusivo del marchio Triumph

Un’insolita precocità Nulla predestinava a una simile carriera questo ragazzo sbarcato a 16 anni in pantaloncini corti dallo stilista torinese Farina come apprendista disegnatore. Appena un anno più tardi, il padrone, impressionato dalla sua creatività, lo promuove capostilista quando il posto si libera. Pieno d’iniziativa Giovanni Michelotti si mette in proprio nel 1949 e apre uno studio di design automobilistico. Inizia una storia di successo che vedrà affluire innumerevoli ordinazioni. Ne sono testimonianza i 6000 disegni e le 15 000 foto digitalizzate recentemente dal figlio Edgardo. Michelotti collaborò intensamente come stilista indipendente con tutti i carrozzieri più famosi, in particolare con Vignale. È anche l’epoca in cui un buon numero di modelli furono realizzati su richiesta in un unico o pochi

esemplari su telai Ferrari, Maserati ecc. Pur lavorando quasi sempre nell’anonimato, lo stile di Michelotti plasmò la costruzione automobilistica di massa. Su impulso del concessionario BMW austriaco Wolfgang Denzel, disegna un prototipo molto innovatore della futura Isetta 700. Denzel lo presenterà ai dirigenti della marca, in difficoltà in quel periodo, che convalideranno il progetto di questa prima BMW a grande diffusione. Nasce così la BMW Neue Klasse e tutti i suoi derivati con i quali il costruttore bavarese raggiungerà la notorietà. Edgardo Michelotti ci ha confidato che suo padre presentava sempre dei prototipi finiti, già pronti per essere realizzati. Michelotti utilizzò quest’arma segreta durante un incontro al Salone di Ginevra con Harry Webster, direttore tecnico di Triumph. Gli sottopose tre versioni diverse e il contratto fu concluso: tutte le Triumph, come i mitici cabriolet TR4/5 e Spitfire, ebbero quindi l’impronta dello stilista torinese. ›

Alcune creazioni di Michelotti viste in un’esposizione commemorativa ad Aigle (VD) Triumph Spitfire seguita dai cabriolet TR4/5, Herald e Stag.

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Alpine A110 Prodotta dal 1962, la francese brillò nei rally.

DAF Cittadina con trasmissione Variomatic, iniziata nel 1966.

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Tratti di matita, ai tempi le carrozzerie erano disegnate a mano. Michelotti ne ha schizzate 6000.

Michelotti Ginevra In occasione del Salone di Ginevra del 1968, Giovanni Michelotti aveva previsto d’esporre una concept car che prefigurava la Triumph Stag. Quando il direttore tecnico della marca britannica, Harry Webster, vide questo prototipo molto simile al modello destinato a essere commercializzato, rifiutò categoricamente che fosse esposto, per paura che questa magnifica coupé potesse ispirare la concorrenza. Unico problema: mancavano solo 3 settimane all’apertura del Salone. E così Webster fece consegnare subito un telaio di TR5 a Torino, lasciando la libertà a Michelotti d’immaginare una vettura inedita su questa base. Nelle poche settimane che rimanevano, l’équipe torinese lavorò assiduamente e creò la Michelotti Ginevra Spider, tuttora in circolazione. Fu una delle rare opere a sfoggiare il nome del maestro. Uomo umile e dal carattere piuttosto riservato, Michelotti non ha d’altronde mai chiesto di far figurare il suo nome sulle sue auto. Il figlio Edgardo precisa che provava fierezza per le sue opere senza però vantarsene. Le sue creazioni parlavano da sole.

La BMW Neue Klasse ha salvato la marca, che rischiava d’esser rilevata da Daimler.

settembre 2022

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Tra le tante collaborazioni intrecciate da Giovanni Michelotti figura la carrozzeria Ghia-Aigle. Come si deduce facilmente dal nome, questa impresa fondata nel 1948 era basata ad Aigle, nello Chablais vodese. L’obiettivo era di costruire delle vetture esclusive destinate al mercato svizzero e d’aggirare così i dazi doganali esorbitanti del dopoguerra. I suoi fondatori avevano negoziato l’ottenimento del marchio Ghia, uno dei più celebri carrozzieri d’Italia, allora in difficoltà. Si aggiunse così il toponimo Aigle per differenziare chiaramente le due aziende. La GhiaAigle fece ricorso agli stilisti Mario Boano e Michelotti per disegnare le proprie vetture, spesso prodotte in un solo esemplare. Nacquero così dei modelli sfavillanti, come l’Alfa Romeo 1900 C (foto sopra). Michelotti collaborò con Ghia-Aigle fino al 1957, dopodiché fu sostituito da Pietro Frua. A partire dagli anni 1960, gli ordini di progettazione crollarono e Ghia-Aigle si concentrò su lavori di carrozzeria abituali, prima di chiudere i battenti nel 1988. La sua produzione è stimata a diverse centinaia d’esemplari, tutt’oggi molto ricercati dai collezionisti.

Giovanni Michelotti mentre commenta degli schizzi di automobili con il suo assistente, Dany Brawand (a sinistra).

Giovanni Michelotti traduceva sapientemente le specificità stilistiche di ogni paese, senza però venir meno al suo desiderio d’eleganza e di sportività delle forme, e questo in un’epoca in cui l’auto non era ancora globalizzata. Tuttavia s’è sempre rifiutato di diventare il responsabile dello stile di una marca, disdegnando tra l’altro un contratto lucroso con General Motors, il cui AD gli dava addirittura carta bianca per fissare il proprio stipendio. Creatore instancabile, il torinese curava molto anche l’ambiente di lavoro. Il figlio rivela che la radio diffondeva musica nell’atelier e che, quando gli impiegati sembravano estenuati, il padrone improvvisava delle partite di hockey con delle gomme. In fondo, l’unico rimpianto di Giovanni Michelotti fu quello d’esser stato escluso dalla concezione della Triumph TR7. Che ebbe un pessimo successo. Mancava infatti la mano del maestro…

Dany Brawand, stilista svizzero Giovanni Michelotti passava spesso alla carrozzeria Ghia-Aigle per controllare le sue creazioni. Fu lì che nel 1952 notò Dany Brawand, un diciottenne di Vevey che lavorava come stagista. Sedotto dal suo bel tratto di matita, Michelotti gli propose d’essere il suo primo apprendista nel suo studio di Torino. Il giovane colse immediatamente quest’opportunità e partì per l’Italia, dove lavorò per numerosi anni con il grande patron. Da semplice assistente, ebbe progressivamente una maggior influenza sulla progettazione di numerose carrozzerie, specialmente delle coupé e dei cabriolet realizzati per conto dell’artigiano Moretti. A seguito di un litigio con Michelotti, Dany Brawand fu licenziato nel 1965, e successivamente diventò direttore stilistico presso Moretti. A lui si deve in particolare la coupé Moretti 850 Sportiva, i cui parafanghi panciuti ricordano la Fiat Dino Spider. Dopo la chiusura della Moretti nel 1989, fu consulente indipendente e collaborò, tra l’altro, alla progettazione della monovolume compatta Fiat Multipla.

archiviostoricomichelotti.it

Lancia Aurelia 1952 Disegnata per il carrozziere Vignale.

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Moretti cabriolet 1958 Si vede lo stile di Michelotti.

Ferrari 350 GT coupé Michelotti Creato un solo esemplare.

Moretti 1600 GS Su base Fiat 125, firmata Dany Brawand.

touring

Foto Olivier Vogelsang, Archivio Storico Michelotti ASM

Ghia-Aigle, l’arte della carrozzeria


In omaggio alla classica automobile americana

Ford Mustang Cintura in pelle da uomo

Ford Motor Company Trademarks and Trade Dress used under license to The Bradford Group.

Robusta fibbia in acciaio inox • In vera pelle • Garanzia di resa valida 90 giorni Nella primavera del 1964 Ford ha lanciato un veicolo che è diventato immediatamente un classico: la Ford Mustang. La Mustang è stata l’antenata delle così dette “Pony-Cars”, che erano coupé e decappottabili piuttosto piccole con motori a 6 o 8 cilindri di grande volume per gli standard statunitensi dell’epoca. Ora potrà rendere omaggio a questa leggenda americana con la cintura in pelle “Ford Mustang – la leggenda vive”, dalla bellezza senza tempo, proprio come l’originale. La cintura Ford Mustang si contraddistingue per gli accuratissimi particolari ed è caratterizzata da un design assolutamente senza tempo in stile retrò. DISPONIBILE IN ESCLUSIVA PRESSO THE THE BRADFORD EXCHANGE Questa cintura in vera pelle è un prestigioso omaggio alla straordinaria icona automobilistica Ford Mustang. Dispone di una robusta fibbia in acciaio inossidabile al cui centro campeggia il logo ufficiale – un cavallo Mustang al galoppo con le righe rosse, bianche e blu. La cintura è realizzata in vera pelle marrone che, sicuramente, si addice a ogni outfit. LICENZA UFFICIALE E LIMITATA IN TUTTO IL MONDO Esprima la Sua passione per una delle più belle e innovative auto con questo esclusivo accessorio da uomo! La cintura in pelle pregiata con la fibbia in acciaio inox, riportante il logo, è disponibile solo presso Bradford Exchange e uno di questi esemplari molto richiesti è riservato a Lei! Approfitti di questa straordinaria occasione e ci telefoni subito! Lunghezza: 130 cm, regolabile Prezzo: Fr. 129.80 o 2 rate mensili di Fr. 64.90 (+ Fr. 11.90 spedizione e servizio) 478-FOR01.01

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RENAULT MÉGANE E-TECH ELECTRIC ICONIC

Versione elettrica riuscita Testo Marc-Olivier Herren

Tecnica Andrea Scuderi

Foto Emanuel Freudiger

La Mégane aspira alla generazione elettrica 2.0. Come era da prevedere, tale compatta di secondo tipo esprime maturità e si distingue per un design aggiornato, vivacità e connettività. Non avremmo disdegnato un filo d’autonomia in più. 34

touring


Lo schermo tattile è reattivo e presenta grandi icone che consentono l’accesso ai vari menu.

A proposito di auto elettriche

Seconda elettrica Questa Mégane costituisce il secondo capitolo dell’elettrificazione Renault. Il costruttore aveva assunto il ruolo di pioniere con la city-car Zoe nel 2012, che è stata venduta in quasi 380 000 unità in Europa dove è ripetutamente risultata il modello elettrico più diffuso e quest’anno è stata oggetto di un ennesimo restyling.

Compatta e robusta, la Mégane rivisita il design elettrico.

settembre 2022

Segno di emancipazione, la Mégane Electric non cede alla moda delle SUV, esibendo una carrozzeria distintiva che unisce cofano bombato e tetto spiovente, pur rimanendo una pura compatta. L’ambiente interno è all’unisono con questo design neo-elettrico. Il pannello digitale accompagna materiali sostenibili di pregio, come gli inserti composti di sottili lamine di vero legno di tiglio che guarniscono la versione iconic. Renault ha anche compiuto un passo decisivo optando per un’interfaccia multimediale di origine Google. Pertanto, i vari utenti possono connettersi al loro account personale. L’universo degli smartphone è vicino. Più pragmaticamente, questo sistema facilita inoltre la pianificazione degli itinerari e delle eventuali tappe per la ricarica. La dimensione della batteria è stata affinata, tanto che gli occupanti beneficiano di un pavimento completamente piatto e di un ampio spazio per le gambe sul divano. Peccato che la seduta, relativamente bassa, non fornisca un appoggio migliore alle cosce. Il bagagliaio è anche lui voluminoso, sebbene occorra abituarsi ad un pavimento profondo, e con il divano ribaltato, ad un importante scalino che intralcia il piano di carico. Questa versione elettrica fa rima anche con piacere di guida. Se le accelerazioni del motore da 218 CV sembrano un po’ blande, le riprese sono toniche. Al punto che il treno anteriore slitta e il sistema antipattinamento è in difficoltà quando si liberano bruscamente i 300 Nm. Questo vigore si fa brillantemente gioco delle 1,8 tonnellate dell’automobile, che può contare sui circa 400 kg ›

Smartphone ambulante Il pannello digitale della Mégane a forma di L rovesciata è stato sviluppato insieme a Google e quindi basato sul sistema Android Automotive OS. Pertanto, il menu è personalizzabile come uno smartphone, con account personali che includono le regolazioni dell’automobile. Inoltre, il navigatore è dotato di un pianificatore di itinerari elettrici efficace.

Allerta sonora modulabile In Europa, le auto elettriche devono essere equipaggiate con un’allerta sonora esterna che segnali la loro presenza ai pedoni fino a 30 km/h. La Mégane propone tre livelli a scelta. Il Neutre crea un sottofondo discreto. Il Pure riprende il suono della city-car Zoe, mentre l’Expressif emette una firma elettrica marcata sia dentro che fuori dall’abitacolo.

TCS Helpline elettromobilità 0844 888 333

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TCS CHECK-UP

150 cm

SCHEDA TECNICA

passo 269 cm lunghezza 420 cm larghezza 177 cm bagagliaio: 440–1332 litri pneumatici: 245/45/R20, min. 195/60R18

VEICOLO PROVATO Renault Mégane E-Tech Electric iconic: 5 porte, 5 posti, 46 000 fr. (veicolo del test: 50 450 fr.) Gamma: dalla Mégane E-Tech equilibre, 218 CV (40 000 fr.) alla iconic, 218 CV (46 000 fr.) Opzioni: vernice metallizzata (850 fr.), pack assistenti (1000 fr.), pack assistenti+visione (2400 fr.), pompa di calore (1100 fr.) Garanzie: 3 anni/100 000 km; batteria alta tensione: 8 anni/ 160 000 km; mobilità: illimitata, se fatti i servizi; anticorrosione: 12 anni Importatore: Renault Suisse SA, 8902 Urdorf, renault.ch DATI TECNICI Motore: sincrono a rotore avvolto 218 CV, 300 Nm; cambio monorapporto, trazione anteriore Batteria: ioni di litio 60 kWh netti, caricatore di bordo 22 kW AC, potenza massima di ricarica DC 130 kW Peso: 1795 kg (veicolo test), totale ammissibile 2158 kg, carico rimorchiabile 900 kg

CARROZZERIA Questa autentica compatta inaugura un design specifico per le elettriche con sbalzi corti e grandi ruote. Malgrado i 4,20 m, offre uno spazio apprezzabile agli occupanti dietro e un bagagliaio voluminoso. Il ribaltamento dello schienale crea però un grande scalino.

DINAMICA DI COMPORTAMENTO Accelerazione (0–100 km/h): Elasticità: 60–100 km/h (in posizione D): 80–100 km/h (in posizione D):

7,1 s 3,2 s 1,4 s

Diametro di sterzata: Frenata (100–0 km/h):

10,5 m 36 m

ABITACOLO La plancia di bordo presenta una bella combinazione di materiali sostenibili. Ospita un pannello digitale a forma di L rovesciata che include un grande schermo tattile in stile tablet sia reattivo sia sufficientemente intuitivo. La qualità percepita è curata. La climatizzazione si gestisce tramite tasti separati.

Insonorizzazione: 60 km/h: 120 km/h:

COMFORT Si apprezza soprattutto il tocco stradale molto piacevole per un’auto di queste dimensioni. In aggiunta, vanta una buona insonorizzazione e un ammortizzamento preventivo malgrado le ruote di taglia bassa da 20” di serie.

Manutenzione totale per 180 000 km 15 000 km/anno 13,9 3522.–

PREZZO-PRESTAZIONI I prezzi sono piuttosto alti, ma la dotazione è ampia a partire dalla seconda versione di equipaggiamento: ruote da 20”, navigatore con touchscreen da 12”, climatizzatore automatico, sedili riscaldabili ecc. La versione iconic include selleria in pelle, sedili massaggianti, sistema audio Harman/Kardon. Manutenzione conveniente.

56 dB(A) 64 dB(A)

COSTI DEI SERVIZI km/mese

ore

costi (fr.)¥1

15 000/12 0,7 30 000 km/12 (media) 1,4

1

166.– 385.–

materiale incluso

COSTI D’ESERCIZIO km/anno

ct./km

15 000 30 000

76 51

fr./mese fissi 637.– 637.–

variabili 315.– 630.–

Tariffa oraria per il calcolo TCS: 145 fr. (UFS) TCS ASSICURAZIONE AUTO Premio annuale:

772.–

esempio di offerta per un socio TCS 36enne, domiciliato a Berna, responsabilità civile e casco totale, chilometraggio annuo 10 000 km, garage coperto, premio annuo senza spese

COMPORTAMENTO La massa di 1,8 tonnellate è compensata dal baricentro basso e da una vera agilità, completata da uno sterzo molto diretto. Nella guida sportiva, il treno anteriore è subito sovrastato dal vigore delle riprese e l’ESP è fortemente sollecitato.

CONSUMO AL BANCO DI PROVA

MOTORE Il motore sincrono (218 CV) oscilla tra la generale piacevolezza nella guida fluida e riprese ben vigorose. Ma le accelerazioni risultano fiacche. La coabitazione al volante della leva di trasmissione con quella del tergicristallo non è ideale.

CONSUMO DEL TEST

Fabbrica (WLTP):

17,0 kWh/100 km

Percorso norm. TCS: 15,5 kWh/100 km Emissioni di CO2: 0 g/km Media svizzera CO2 149 g/km Etichetta energia (A–G): A

Media: Autonomia: Capacità batteria:

18,4 kWh/100 km 325 km 60 kWh netti

CONSUMO Il test ha registrato consumi medi moderati (18,4 kWh/100 km). Ma l’autonomia di 325 km si rivela ancora relativamente tirata. SICUREZZA Buon equipaggiamento di base e livello tecnologico. ACC stop and go utile.

il video del test tcs.ch/portale-video

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ELETTRIFICAZIONE Valore massimo di ricarica di 130 kW (DC) nella norma. Potente caricatore di bordo da 22 kW (AC). touring


Come su una Porsche Questo pulsante seleziona 4 modalità di guida a scelta.

La concorrenza

Volkswagen ID.3 Uno scalino importante appare quando si ribalta lo schienale. Buona capienza globale.

Uno stile crossover creato dal tetto spiovente e da una linea dei fianchi alta.

della batteria per abbassare il baricentro. Con queste premesse, la Mégane è incollata all’asfalto e vanta l’agilità che ci si attende da una vettura compatta. Un occhiolino alle GTI di un tempo. In aggiunta, sterzo iper diretto e frenata efficace contribuiscono al suo carattere ludico. Nel complesso però quest’auto seduce soprattutto nell’uso quotidiano per il suo piacevole tocco stradale, l’insonorizzazione curata e il raggio di sterzata corto. Durante il test si è accontentata di consumare 18,4 kWh/100 km. Questo limita comunque l’autonomia a 325 km alla luce dei 60 kWh stoccati nella batteria. I 450 km (WLTP) indicati dal fabbricante appaiono molto ottimisti. A velocità autostradale, non si superano i 300 km. Ma la Mégane è capace di ricariche rapide, fino a 130 kW a corrente continua, e può contare su un caricatore di bordo da 22 kW. Non siamo ancora a livello di un motore termico, ma siamo sulla buona strada. settembre 2022

Distintivo design neo-elettrico Tocco stradale/piacere di guida Riprese energiche Consumi moderati Ambiente interno e qualità percepita Abitabilità rispettabile Sistema multimediale Google pratico

Prezzi piuttosto alti Autonomia ancora un po’ limitata La coppia sovrasta il treno anteriore Accelerazioni fiacche

Al pari della Golf, questa prima creazione elettrica di VW è annoverata tra i pesi massimi del mercato. La compatta si distingue per la sua generosa abitabilità, il piacere di marcia e il comportamento vivace. L’autonomia è perfettibile. Da notare che, attualmente, VW non propone più che una sola motorizzazione. Categoria

compatta

Lu/la/a

4,26 / 1,81 / 1,57 m

Volume bagagliaio

385-1267 l

Motore

204 CV

Trasmissione

monorapporto

Trazione

posteriore

da 0 a 100 km/h

7,3 s

Autonomia (WLTP)

417 km

Prezzo

44 400 fr.

Cupra Born 58 kWh Questa prima cugina della VW ID.3 si distingue per lo stile elettrico innovativo, ad immagine della stessa Mégane. Da buona Cupra, gli accenti vanno alla vivacità e al piacere di guida. Per il resto, la tecnologia proviene dalla banca degli organi del gruppo VW. I prezzi si vogliono più abbordabili. Categoria

compatta

Lu/la/a

4,32 / 1,81 / 1,54 m

Volume bagagliaio

385 l

Motore

204 CV

Trasmissione

monorapporto

Trazione

posteriore

da 0 a 100 km/h

7,3 s

Autonomia (WLTP)

424 km

Prezzo

39 950 fr.

Montanti ant. larghi (angolo cieco) Forma del bagagliaio a sedili ribaltati Visibilità posteriore ridotta

tcs.ch/ricerca-auto

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In onore della galleria di base del Gottardo Conio svizzero speciale in edizione limitata e numerata

Coniato in Svizzera

Intarsio colorato con elementi grafici delle diverse fasi di costruzione

Completamente argentata

L‘edizione è limitata in tutto il mondo a soli 2016 esemplari - la prima uscita della collezione è numerata

Nel rispetto della più elevata qualità di coniazione delle monete “Fondo Specchio”

Diametro 38,6 mm

Illustrazione ingrandita

Questa speciale coniazione numerata potrà essere Sua a breve - a soli

Fr. 29.90

(+ Fr. 4.90 spedizione e servizio)

Con questa edizione esclusiva rendiamo onore ad un capolavoro dell‘arte ingegneristica svizzera: la più lunga galleria ferroviaria al mondo - la galleria di base del San Gottardo, inaugurata il 1° Giugno 2016. Dall‘energia e dal dinamismo comuni è nato, dopo 17 anni di lavori, un monumento di 57 chilometri, del quale dobbiamo essere orgogliosi e che unisce l‘Europa nel cuore della Svizzera. Per omaggiare la straordinaria impresa svizzera del secolo, è stato coniato uno speciale medaglione: “GOTTHARD 2016”. Il lato anteriore della moneta ritrae in un intarsio colorato un rapido davanti ad una serie di elementi grafici, rappresentanti le diverse fasi di costruzione. La produzione di questo esemplare davvero unico è limitata in tutto il mondo a soli 2016 pezzi e la prima edizione è numerata. Attendiamo, pertanto, un‘elevata richiesta non solo dagli appassionati delle ferrovie e del San Gottardo sia in Svizzera che nel mondo intero. Unicamente le candidature d‘acquisto inviate al più presto potranno considerare un discreto margine di successo. È la Sua chance per ricevere, ad un prezzo privilegiato, questa edizione nel rispetto degli standard qualitativi di coniazione “FS - Fondo Specchio”, parametro di riferimento per i medaglioni da collezione. Questa speciale coniazione svizzera è accompagnata da un Certificato di Autenticità informativo.

ISTRUZIONI PER LE CANDIDATURE 1. Richieda la coniazione speciale “GOTTHARD 2016” al prezzo unico di emissione di soli Fr. 29.90 (+ Fr. 4.90 per spedizione e servizio). Riceverà un Certificato di Autenticità e, nel corso della raccolta, un‘elegante scatola di presentazione gratuita. 2. Ordini subito: le candidature saranno garantite esclusivamente con riferimento alla data di ricezione del modulo di adesione. Qualora il Suo ordine avesse esito positivo, riceverà entro 10 giorni una comunicazione scritta. L‘offerta si limita ad una collezione per cliente. 3. Le candidature positive avranno diritto a ricevere l‘uscita seguente della raccolta di medaglioni “La Storia del San Gottardo Dal Ponte del Diavolo al Tunnel più Lungo del Mondo”, una collezione, completamente argentata, che sarà di certo apprezzata anche dalle generazioni future. Ogni edizione successiva potrà essere Sua a soli Fr. 49.90 (+ Fr. 4.90 spedizione e servizio). Le riceverà in visione per 14 giorni ad intervalli mensili e senza impegno. La collezione potrà essere interrotta in qualsiasi momento. 4. Per rendere effettiva la Sua candidatura, ci invii compilata la richiesta formale, riportata di seguito, o ci contatti al numero di telefono: 041 768 58 58. L‘offerta è limitata - prenota oggi stesso!

FOGLIO INFORMATIVO OCCASIONE: la festosa inaugurazione della galleria di base del San Gottardo il 1° Giugno 2016. EDIZIONE LIMITATA: l‘edizione è limitata in tutto il mondo a soli 2016 esemplari. Poche persone potranno entrare in possesso di questa collezione di medaglioni! AUTENTICAZIONE: i pezzi della prima edizione sono numerati singolarmente ed accompagnati da un Certificato di Autenticità. SPECIFICHE: prodotta in Svizzera nel rispetto dei parametri di qualità di coniazione dei medaglioni da collezione “FS - Fondo Specchio”, argentata e decorata da rappresentazioni a colori della storia del San Gottardo, ø 38,6 mm. LA PRIMA USCITA PER LEI a soli Fr. 29.90 (+ Fr. 4.90 per spedizione e servizio). La spedizione include un Certificato di Autenticità. Consulti gli ulteriori vantaggi qui a sinistra.

NUMERO PERSONALE DI RIFERIMENTO: 68546

Garanzia Soddisfatti o Rimborsati valevole 14 giorni

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“GOTTHARD 2016” / 478-HEL01 al prezzo d’offerta di Fr. 29.90. In caso di vostra conferma scritta, accetto, inoltre, di ricevere in visione le edizioni seguenti della raccolta, ciascuna a Fr. 49.90 (+ Fr. 4.90 spedizione e servizio) ad intervalli mensili e senza impegno.

❒ Pagherò ogni medaglione ad emissione fattura Trattamento dei dati personali: Trova informazioni dettagliate sulla protezione dei dati alla pagina www.bradford.ch/datenschutz. La società The Bradford Exchange non Le invierà alcuna offerta per e-mail, telefono o sms. Può modificare sempre, in ogni momento, le Sue preferenze di contatto, mettendosi in comunicazione con noi all’indirizzo o al numero di telefono indicati a lato. Qualora non volesse più ricevere le nostre proposte neanche per lettera, La invitiamo a comunicarcelo via telefono, e-mail o tramite lettera.

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Casco addosso! Anche al supermercato se ne trovano di buoni come mostra il test TCS. Notevoli le differenze emerse, di qualità e di prezzo. Testo Dino Nodari

Tolte le rotelline di sostegno, i bambini passano finalmente ad una «vera» bici e iniziano a muoversi su distanze più lunghe. Il casco diventa allora l’accessorio più importante che non deve mai mancare perché riduce o previene lesioni gravi alla testa che possono avere conseguenze drammatiche. Circolare con la testa ben protetta è quindi un must, poco importa se il casco è di marca o meno. Il TCS ha confrontato 18 caschi bici per bambini e ragazzi, esaminando la protezione e sicurezza in caso di caduta, la maneggevolezza e il comfort, la resistenza al calore nonché la presenza di sostanze tossiche nei materiali. Nella valutazione complessiva, cinque modelli risultano «molto consigliati». Tuttavia è allarmante che proprio nelle prove d’urto soltanto due convincano appieno e che uno debba accontentarsi della menzione «consigliato con riserva».

Foto ald

Rischio sostanze tossiche L’Abus Youn-I 2.0 è il vincitore del test (voto globale 66%). Migliore ex aequo con il modello Casco nella protezione dagli urti e secondo per maneggevolezza, si rivela un talento tuttofare. Costa ottanta franchi e si colloca nella fascia di prezzo alta del campione. A sorpresa, il più conveniente fra tutti i caschi testati, il Crivit di Lidl lo incalza da vicino. Con un punteggio complessivo del 62%, è secondo a pari merito con i modelli Alpina e Casco, benché abbia un costo imbattibile di appena 12 euro. Comodo da indossare e facile da regolare, è dotato di riflettori e luce LED. Nota dolente, questo prodotto della grande catena di discount è ottenibile solo in Germania. Fanalino di coda con il peggior voto globale, il Linok X Actionteam di Cube; è stato bocciato per la concentrazione di sostanze tossiche riscontrate nel cinturino sottogola. Il fabbricante ha già reagito e richiamato l’articolo. tcs.ch/caschi-bici

Test Heinz Ehrat

Il capolista offre una buona protezione e visibilità, anche al buio.

Ritirato Chi lo avesse

Abus Youn-I 2.0

acquistato dovrà togliere e farsi sostituire il cinturino sottogola.

Migliore protezione in caso di caduta, buona ventilazione, maneggevolezza e comfort, luce LED posteriore. Prezzo: 80 franchi Costruzione: tecnologia in-mold Chiusura: fibbia a scatto Valutazione TCS: molto consigliato ★★★★☆

Miglior rapporto prezzo-prestazioni Il casco più economico se la cava egregiamente.

Cube Linok X Actionteam Squalificato per la presenza di sostanze tossiche. Peccato, perché il Cube Linok ottiene il miglior risultato per maneggevolezza e protezione in caso di caduta. Prezzo: 26 franchi Costruzione: tecnologia in-mold Chiusura: fibbia micrometrica Valutazione TCS: non consigliato ★☆☆☆☆

Lidl/Crivit casco bici per bambini Buono nelle prove d’urto e di scalzamento

in caso di caduta. Soddisfa altresì con un buon comfort e maneggevolezza. Prezzo: 12 euro Costruzione: tecnologia in-mold Chiusura: fibbia a scatto Valutazione TCS: molto consigliato ★★★★☆

settembre 2022

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Termiche vs elettriche L’elettrificazione si diffonde progressivamente tra moto e scooter. Un test del TCS sullo stato dell’arte. Redazione Marc-Olivier Herren

Il test comparativo del TCS esamina modelli che si possono guidare dai 16 anni (categoria A1, 125 cm³, max. 11 kW) e dimostra in quale misura abbia senso optare per l’elettrico. L’autonomia resta il fattore decisivo. Se gli scooter elettrici del test arrivano a circa 100 km, la Zero DS percorre circa 250 km. Ma ad un prezzo rispettabile, poiché questa moto molto rapida costa 17 210 franchi. A questo proposito i prezzi dei modelli elettrici sono ancora nettamente superiori a quelli dei rivali a benzina. Il sovrapprezzo è tuttavia compensato da costi di manutenzione ed energetici inferiori. Un vantaggio, questo, che aumenta con il crescere dei chilometri percorsi. D’altro canto uno scooter a benzina poco utilizzato continua ad essere molto più economico. I modelli elettrici diventano meno costosi a partire dai 6000 km/anno. Il vantaggio ecologico Se in decelerazione sono emersi scarti minimi, i freni degli scooter reagiscono tuttavia in maniera aggressiva. A livello di accelerazioni, il dinamismo è a geometria variabile: le misurazioni da 0 a 50 km/h si sono aggirate tra i 4 e i 7 secondi. Le elettriche Sur-Ron e Zero hanno rappresentato l’eccezione con rispettivamente 2,7 e 2,8 s. Sul fronte dei consumi, i modelli elettrici richiedono da 3 a 5 volte meno energia rispetto ai loro corrispettivi termici, in equivalente benzina. In aggiunta vantano minori emissioni sonore e un bilancio ecologico più favorevole dai 5000 km per i modelli d’entrata tra gli scooter e dai 30 000 km per le naked bike. Oltre ai modelli qui a lato, il test ha incluso i due scooter di base Sym Orbit III (2995 fr.) e Sunra Robo-S (5140 fr.). Il modello Sym ha convinto per il suo rapporto prezzo-prestazioni e il buon telaio, il Sunra per il design e le sue caratteristiche pratiche.

Test Stefan Eichenberger

Foto Emanuel Freudiger

Grande autonomia grazie ai consumi ridotti e al serbatoio da 11 litri.

Vespa Primavera 125

Yamaha MT125

Scooter culto, la Vespa è ideale in città. Il suo motore vigoroso eroga buone accelerazioni. Il telaio relativamente morbido manca di stabilità se si viaggia in due.

Questa moto dalle finiture curate ha un buon telaio, un motore vivace e una frenata efficace. Consumi bassi e autonomia considerevole. Non ideale in due.

Autonomia: 352 km; consumo: 2,3 l/100 km; da 0 a 50 km/h: 5,9 s; frenata (ABS anteriore) a 50 km/h: 11,4 m; costi 3000 km/anno: 43 ct./km; prezzo: 4995 fr.

Autonomia: 568 km; consumo: 1,9 l/100 km; da 0 a 50 km/h: 4,2 s; frenata (ABS bicanale) a 50 km/h: 12 m; costi 3000 km/anno: 59 ct./km; prezzo: 5690 fr.

Etrix Silence S01

Zero DS

Questo scooter brilla per la taratura sportiva, la precisione di guida e le accelerazioni. La batteria da 40 kg è facilmente trasportabile grazie alla funzione trolley. Prezzo elevato.

L’autonomia permette tragitti più lunghi. Stabile e precisa, è molto potente (44 kW). Moto elettrica pesante (280 kg) e sorprendentemente rumorosa. Costo notevole.

Autonomia: 113 km; equivalente benzina: 0,5 l/100 km; da 0 a 50 km/h: 4,1 s; frenata (CBS) a 50 km/h: 11,2 m; costi 3000 km/anno: 49 ct./km; prezzo: 7950 fr.

Autonomia: 254 km; equiv. benzina: 0,6 l/100 km; da 0 a 50 km/h: 2,8 s; frenata (ABS bicanale) a 50 km/h: 11,8 m; costi 3000 km/anno: 90 ct./km; prezzo: 17 210 fr.

tcs.ch/moto-elettrica-125

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touring


3 domande a Divertimento elettrico Grande potenza e accelerazioni allegre caratterizzano le moto elettriche.

Stefan Eichenberger esperto TCS due ruote Quale autonomia offrono le moto elettriche nell’uso di tutti i giorni? I modelli testati percorrono dagli 80 ai 250 km. La loro autonomia è direttamente legata alla velocità e diminuisce nettamente quando si forza l’andatura. Ma il mercato propone già oggi moto capaci di percorrere fino a 300 km. Sono inoltre annunciati modelli che ne faranno addirittura 400. E probabilmente non è che l’inizio dello sviluppo in atto. Quanto tempo occorre per ricaricare una batteria scarica? Ad una presa domestica, i modelli del test hanno richiesto dalle 5 alle 11 ore per una ricarica completa. Ma si trovano anche versioni che possono utilizzare le colonnine di ricarica per auto o addirittura le ricariche rapide. In tal caso, i tempi d’attesa durano meno di un’ora, ciò che rende questi modelli adatti a viaggi su distanze più lunghe.

Moto ludica ad un prezzo modico. L’Aprilia infila avidamente le curve in tutta sicurezza.

Aprilia SX125 Da buona supermoto, si rivela molto agile e precisa. Il motore alquanto rumoroso eroga solide accelerazioni. ABS soltanto anteriore. Consumi elevati e autonomia limitata. Autonomia: 165 km; consumo: 3,8 l/100 km; da 0 a 50 km/h: 4,7 s; frenata (ABS ruota anteriore) a 50 km/h: 12,1 m; costi 3000 km/anno: 47 ct./km; prezzo: 4995 fr.

Accelerazioni esplosive La potenza di 22,5 kW permette un’accelerazione a 50 km/h in 2,7 secondi.

In base al test svolto, quale tipo di propulsione appare più indicato per i debuttanti? Le moto elettriche sono sprovviste di cambio e regolano la potenza disponibile tramite le diverse modalità di guida. I primi momenti su una due ruote ne risultano pertanto sensibilmente semplificati. Ma i debuttanti devono sapere che solo la potenza media delle due ruote elettriche di categoria A1 è limitata a 11 kW. La potenza massima può essere ben più elevata. Viceversa, i motociclisti esperti deploreranno l’assenza di una frizione da gestire, e beninteso, le sonorità attutite, ciò che presuppone una certa abitudine.

Sur-Ron Storm Bee Un’enduro molto tonica. Ma i suoi 22,5 kW sono difficili da dosare, telaio poco rigido e i freni sono sottodimensionati. Ricarica rapida. Prezzo elevato. Autonomia: 71 km; equiv. benzina: 0,7 l/100 km; da 0 a 50 km/h: 2,7 s; frenata (né ABS né CBS) a 50 km/h: 13,6 m; costi 3000 km/anno: 62 ct./km; prezzo: 10 990 fr.

settembre 2022

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Tratti affilati e una larghezza importante caratterizzano la 2a generazione della DS 4.

DATI TECNICI Lunghezza: 4,40 m | Bagagliaio: 390 l

DS 4 E-TENSE 225 LA PREMIÈRE

L’altra alta gamma

Sofisticazione tecnologica Questa inabituale raffinatezza su una compatta comprende qualche must tecnologico, quale l’ampio head up display da 21˝ e i fari a matrice di serie, ai quali potremo aggiungere un sistema di visione notturna ad infrarossi (1450 fr.). Abbiamo apprezzato meno il sistema multimediale non facile da gestire per il conducente comune. E ciò, malgrado alcuni tasti scorciatoia programmabili. 42

Prezzo: 60 600 fr. (130 CV, 34 900 fr.) Rapporto prezzo-prestazioni Livello tecnologico di bordo Filtraggio in tutta morbidezza Piacere di marcia globale Ambiente elegante/raffinatezza Autonomia elettrica rispettabile Larghezza importante Infotainment poco intuitivo Sterzo con sensazioni artificiali Ruote da 20” (opzione) che riducono comfort sospensioni

Ibridazione La DS 4 E-Tense di principio parte sempre in modalità elettrica.

Il bagagliaio è ben configurato sebbene perda 40 litri nella versione plug-in.

La DS 4 E-Tense ibrida plug-in seduce per il suo piacere di marcia. Oltre all’ammortizzamento vellutato delle sospensioni attive che scansionano la carreggiata, il motore da 1,6 l si rivela discreto. E questo anche quando la batteria gli ioni di litio non alimenta più il motore elettrico da 110 CV. Quest’ultimo, in solitaria, eroga prestazioni sufficienti per circa 50 km. In seguito, la ricarica della batteria richiede circa 2 ore e 30 minuti ad una colonnina pubblica. Molto progressive in modalità Hybrid, le accelerazioni diventano davvero incisive in modalità Sport con la potenza accumulata di 225 CV. Vista la larghezza, la DS 4 si rivela inchiodata alla strada, ma meno agile di una comune compatta. Questa buona ammiraglia dall’abitabilità corretta non è eccessivamente ghiotta sui lunghi tragitti. moh touring

Foto Emanuel Freudiger

Al termine di un’eclissi durata tre anni, la DS 4 ritorna in forma di berlina che qualificheremmo come «crossoverizzante» vista la larghezza rispettabile (+8 cm) e il suo tetto sfuggente. Questa compatta si caratterizza anche a forza di spigoli ed elementi scolpiti. Del resto bisogna pur distinguersi dall’acerrima concorrenza d’alta gamma, segmento che la DS 4 anela offrendo un abitacolo che emana raffinatezza. Un fatto evidente su questa versione La Première la cui plancia di bordo e le contro-portiere sono ben rivestite in cuoio nappa. Come consueto sulle DS, il tutto è valorizzato da elementi damascati. Senza trascurare gli inserti in vero legno di frassino.

Motore: 4 cil. benzina 1,6 l 180 CV, sincrono 110 CV, 225 CV cumulati, 360 Nm; cambio aut. a 8 rapporti, trazione ant.; da 0 a 100 km/h: 7,7 s Batteria: 12,4 kWh, caricatore a bordo 7,4 kW Consumo (prova): tragitto pendolare: 11,2 kWh + 3,4 l/ 100 km; autostrada senza carico: 7,8 l/100 km; autonomia elet.: 52 km


CHEVROLET CORVETTE STINGRAY COUPÉ

Vera supercar A giudicare da questa 8a generazione, potremmo credere che la Corvette nutrisse un complesso di fronte al branco scalmanato delle supercar. Ebbene sì, l’inamovibile V8 è scomparso da sotto il cofano per migrare in posizione centrale posteriore, e nell’operazione si è regalato una visibilità magniloquente sotto il vetro del portellone. Questa rottura con la filosofia Corvette di un tempo si manifesta anche in un cofano accorciato e un posteriore longilineo. Nella sua livrea torched red, questa Corvette C8 assume indicibili somiglianze Ferrari, sebbene i parafanghi anteriori restino prominenti. I geni del mito non sono stati completamente sacrificati. E ancora meno l’inalterabile V8 atmosferico dalla sonorità sempre molto presente. Meno potente della concorrenza sovralimentata, seduce per la grande coppia e per il carattere deciso. Brilla anche per polivalenza e si lascia

guidare in tutta discrezione, senza temere neppure le zone 30. A maggior ragione perché un sistema di sollevamento automatico del treno anteriore, con memorizzazione GPS dei luoghi interessati, permette di affrontare i dossi della carreggiata. Brillante. Una volta abituati alla sua larghezza, questa due posti si rivela assai civilizzata, ma si trasforma in animale di razza non appena si pigia sul gas. La Corvette si lascia andare a mano a mano che si modificano i parametraggi di guida. Le accelerazioni esplosive e i rombi cavernosi della modalità Crociera lasciano progressivamente spazio ad accenti gutturali e ad un’accresciuta permissività dell’asse dietro di questa trazione posteriore. Maggiormente impostata sul posteriore, vista la ripartizione della massa 40/60, questa coupé possiede un treno anteriore che divora le curve in tutta agilità. Una delizia per la guida, magnificata

dal cambio a doppia frizione che anticipa idealmente le intenzioni del pilota. Quest’ultimo è calato dentro un vero cockpit delimitato dalla massiccia console centrale. Nell’uso quotidiano, la sospensione magnetica e l’eccellente insonorizzazione procurano un comfort di marcia notevole per una supercar. Al contrario, il bagagliaio paga il prezzo di questa trasformazione. Quantomeno viene affiancato da una stiva anteriore, come sulla 911. Non è certamente un caso. moh

DATI TECNICI Lunghezza: 4,63 m | Bagagliaio: 356 l (anteriore+posteriore) Motore: V8 centrale post. a carter secco, 6,2 l atmosfera, 482 CV, 613 Nm a 4500 g/min; da 0 a 100 km/h in 3,5 s Cambio: DCT 8 rapporti; traz. post. Consumo (prova): 11,7 l/100 km; autonomia: 598 km; categoria G Prezzo: 119 300 fr.,cabrio: 126 700 fr. Rapporto prezzo-prestazioni Temperamento e docilità motore Comportamento entusiasmante Sospensioni/Insonorizzazione Swiss Edition full optional Qualità percepita di alto livello Prezzo di base in netto rialzo Larghezza e altezza dal suolo da gestire Architettura del bagagliaio Nessun regolatore adattivo Cambio manuale scomparso

Lo small-block da 6,2 l è dotato di disattivazione dei cilindri.

Foto MOH, ald

L’ambiente racing è abbellito da materiali pregiati.

La Corvette rivisitata non è per nulla leggera (1,7 t) ma vanta un bell’equilibrio.

settembre 2022

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Calandra prominente e fari posteriori a L Senza cambiare radicalmente forma, la crossover Lexus NX esibisce tratti scolpiti.

DATI TECNICI Lunghezza: 4,66 m | Bagagliaio: 545 l Motore: 4 cilindri benzina 2,5 l 185 CV, sincrono ant. 182 CV, post. 54 CV, 309 CV cumulati, 270 Nm; cambio e-CVT, 4×4; da 0 a 100 km/h in 6,3 s Batteria: 18,1 kWh; caricatore a bordo 6,6 kW Consumo (prova): tragitto pendolare: 2,9 l + 14,9 kWh/100 km; autostrada senza carica: 7,5 l/100 km; autonomia elettrica: ca. 60 km

LEXUS NX 450H+ F SPORT

Riabilita le plug-in

Cocooning su base digitale Come ogni degno prodotto marchiato Lexus, il modello F Sport si presenta con uno scintillante abitacolo dove il cuoio bicolore avvolge un posto di guida digitalizzato dai contorni nero lucido con al centro un monumentale schermo tattile. Un vero bozzolo che fonde selleria ergo44

Sobrietà reale nell’uso quotidiano Buona autonomia elettrica Superbo comfort di marcia Abitacolo elegante e accogliente Dotazione di serie pletorica Assistenti alla guida sofisticati Pesantezza del treno anteriore Cambio che altera le prestazioni Mulinamento/rumorosità in salita Raggio di sterzata importante Sensori di parcheggio allarmisti Nessuna modularità

L’ampio schermo tattile da 14”, che ospita quasi tutte le funzioni, si rivela molto reattivo.

I sedili bicolore scolpiti concorrono a creare un ambiente sportivo e sobriamente design.

nomica e digitalizzazione. All’insegna delle leve che fiancheggiano il volante da cui si comandano le funzioni del display head-up. I passeggeri dietro dispongono di uno spazio nella norma del segmento, mentre nel vano bagagli, il pavimento alto è compensato dalla larghezza notevole. La crossover è cullata dal filtraggio ovattato della sospensione attiva. In modalità ibrida, il silenzio a bordo è talvolta rotto dal grosso 2,5 l, che non ha evidentemente la dolcezza di un V6, soprattutto se si sollecitano a fondo i suoi 309 CV. La colpa è del mulinare, ancorché contenuto, del cambio a variazione continua. Seppure prestazionale, la NX 450h+ non è destinata alla guida dinamica: ne è la conferma la pesantezza del suo treno anteriore nelle curve strette. Dà il meglio di sé nella guida fluida. moh TCS Helpline elettromobilità: 0844 888 333

touring

Foto Emanuel Freudiger

A torto o a ragione, le ibride ricaricabili non godono di buona stampa. A torto se consideriamo la seconda generazione della Lexus NX che in versione plug-in valorizza brillantemente il riuscito sistema ibrido Toyota. Lo dimostra il fatto che questa lussuosa crossover di 2 tonnellate, una volta esaurita la batteria, non ha consumato più di 7,5 l / 100 km in autostrada. E nel traffico urbano senza carica, il balletto sapientemente orchestrato dal motore a benzina e dai due motori elettrici non va oltre lo stesso dato. Beninteso, il senso di questa plug-in è usare al massimo la sua batteria agli ioni di litio istallata sotto il pavimento. Quest’ultima permette un’apprezzabile autonomia di ca. 60 km. Su un tragitto pendolare quotidiano di 100 km, i consumi si fermano quindi a 2,9 l.

Prezzo: 84 900 fr. (350h da 49 900 fr.)


MILOO MIGHTY BEAST 45 KM/H

Potente bestia per ogni terreno La start up ginevrina Miloo si è posta l’obiettivo di mettere sul mercato una robusta bici per ciclisti pendolari che dovrebbe rispondere alle esigenze sia nell’uso cittadino sia fuori città. Durante la prova su strada è apparso chiaro che l’e-bike veloce Miloo Mighty Beast 45 km/h con le sue imponenti ruote risponde a tutti i bisogni che una moderna e-bike per pendolari deve esaudire. Del suo design spiccano subito le già citate grosse ruote, la seconda batteria integrata nel portapacchi e le luci direzionali. L’eleganza non era uno dei temi prioritari per il costruttore, ma quantomeno la geometria del telaio in combinazione con le ruote da 26×4˝ e la forcella ammortizzata producono un’eccellente stabilità di marcia. Eccezionalmente buone anche maneggevolezza e

agilità di questa e-bike. Binari del tram e cordoli dei marciapiedi non sono un ostacolo. I comandi della Mighty Beast 45 km/h sono ben ordinati sul manubrio e l’unico neo è costituito dai selettori dei 5 livelli di assistenza alla pedalata un po’ fastidiosi. I freni incisivi e il potente faro anteriore contribuiscono concretamente alla sicurezza. Motore con booster La velocità di reazione del motore al mozzo da 750 Watt di Bafang è fulminea. Al livello di assistenza 5 eroga la massima potenza, imponendo ai neofiti una certa pratica d’uso. Per questo motivo, nelle strade di quartiere con limite di velocità 30 km/h è opportuno selezionare il grado di assistenza alla pedalata 3, altrimenti i superamenti dei limiti sono

garantiti. In partenza è molto utile il booster, che rende superfluo scalare a una marcia inferiore. Lunghe e ripide salite non costituiscono il terreno prediletto della Mighty Beast 45 km/h. Grazie ad una capacità cumulata delle batterie di 1344 Wh, sono invece possibili lunghi tragitti di circa 100 km su percorsi leggermente vallonati. fm TCS Helpline elettromobilità 0844 888 333

SCHEDA Peso: 37 kg; Motore: al mozzo Bafang, 750–1250 W, 85 Nm, 45 km/h; Capacità batteria: 2 × 672 Wh; Cambio: deragliatore 8 rapporti; Fari: 1000 Lumen; Pneumatici: Kenda, 26 × 4”, terreno Prezzo: da 6375 fr. Motore dalla forte trazione Ampia autonomia Lavorazione solida Freni incisivi Comportamento stabile e rassicurante E-bike pesante Fiacchezza in salita Design tozzo Display piccolo Comandi fastidiosi

Come un motorino, la Mighty Beast 45 km/h ha le frecce.

Foto fm

Il booster facilita la ripartenza agli stop.

Ruote robuste per la Miloo Mighty Beast 45 km/h. La e-bike può essere personalizzata. settembre 2022

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Innovare

La mobilità declinata al futuro. Stavolta animali e dintorni Testo Dominic Graf

Il collare intelligente è offerto in cinque misure. Il sensore di frequenza cardiaca pesa ottanta grammi. Per capire come sta il cane Verde indica benessere, bianco interesse, viola stress e rosso agitazione. Se si accendono tutti i colori insieme vuole dire che è contento.

Ne fa di tutti i colori Aiuta a capire i diversi stati d’animo di Fido: Inupathy è un collare intelligente in grado di analizzare il battito cardiaco del cane, grazie ad un sensore posizionato all’altezza del busto, per poi tradurlo in emozioni che indica sul display a LED. Se il congegno mantiene le promesse pubblicizzate, ha il potenziale di rivoluzionare la comunicazione fra padrone e animale. In Svizzera si dovrà comunque ancora pazientare. Infatti, per adesso questo accessorio è in vendita soltanto in Giappone. Ha un prezzo equivalente a 212 franchi. 46

touring


Cavalli a bordo La Van-Life conquista anche il popolo equestre. Paragan, azienda specializzata in trasformazioni ed allestimenti furgoni lancia un camper con box integrato per l’ippotrasporto. Con «Grand Prestige» su telaio VW ora è disponibile il primo «bulli» per portarsi il destriero in giro per il mondo. Sul Grand Prestige viaggiano comodi due quadrupedi e cinque passeggeri. Il camper ha tre posti letto.

In breve

Foto ald

Meduse artificiali sentinelle dei mari

Relax per animali domestici

I ricercatori dell’Università di Southampton hanno inventato un robot che riprende forma e modo di muoversi delle meduse. Ha la testa in soffice gomma e otto tentacoli e si spinge in avanti con piccoli ma efficaci propulsori stampati in 3D. È pensato per la sorveglianza e il recupero delle barriere coralline.

Il sistema di altoparlanti Relaxopet crea un’atmosfera distensiva per cani, gatti, cavalli ed uccelli. I suoni alle frequenze più alte diffuse in sottofondo contribuiscono a calmare gli animali in situazioni di stress quali temporali, fuochi d’artificio, viaggi in auto o per abituarli alla loro nuova casa. Vincitore del «German Innovation Award 2021».

Toilette per gatti autopulente

Info d’esperti in tema di cani

Litter Robot 4 è una lettiera intelligente a sfera che grazie ai sensori si attiva automaticamente quando il micio ha fatto i suoi bisogni. Il meccanismo roteante fa sì che le deiezioni vengano separate dalla sabbia ed espulse nella vaschetta inferiore. I padroni dovranno soltanto svuotarla e sostituire il sacchetto di raccolta di tanto in tanto.

Su Bedogi.ch (acronimo di Best Dog Information) i cinofili trovano contenuti convalidati da professionisti, per tutto l’arco di vita dell’animale: dall’acquisto del cucciolo alla cura e salute fino al decesso, passando per i viaggi. Il portale è accessibile su abbonamento. Offre una guida affidabile e numerose rubriche di facile consultazione (solo in tedesco).

settembre 2022

Una notte nell’elettrica Si può fare campeggio in tanti modi: bivaccando sotto le stelle, in tenda o roulotte, con la maggiolina montata sul tetto del veicolo o semplicemente dormendo in macchina. Ora, l’elettrificazione delle auto schiude ulteriori, interessanti possibilità agli amanti del plein air. La Tesla, ad esempio, ha introdotto la «modalità campeggio» sulla Model 3 che consente di usare climatizzazione, riscaldamento e ricircolo dell’aria sul veicolo in sosta; la funzione disattiva l’autolock per impedire il blocco delle portiere quando ci si allontana con la chiave in tasca e disabilita l’allarme che scatterebbe appena il sensore anti-intrusione rileva un movimento sospetto. Quindi, anche chi ha il sonno inquieto dormirà indisturbato. Lato comfort: a sedili ribaltati l’abitacolo può accogliere un materasso pensato per due persone (statura fino a 1,80 m). E grazie al tetto panoramico si gode una bella vista sulla volta celeste o, in caso di tempesta, si potranno ammirare lampi e tuoni al riparo dalla pioggia. Quanto al consumo con l’aria condizionata accesa durante la notte per le temperature estive, l’autonomia si riduce di circa il due percento all’ora. Informatevi su camping-insider.ch dove è ammesso fare campeggio nella natura o prenotate un posto presso host privati su nomady.ch. Martin Bolliger responsabile TCS Consulenza mobilità tcs.ch/esperto

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Una stazione di ricarica a portata di mano. Ovunque.

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Svago CI A PAG

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VALLEA D’AOST LA O IN TAV

Turismo Valle d’Aosta

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Turismo lento in Valle d’Aosta tra castelli medievali e vestigia romane | Panorama da mozzare il fiato, arrampicandosi al Tierbergli | Abbiamo provato cinque vie ferrate svizzere settembre 2022

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CONSIGLIO DI VIAGGIO TCS:

Dolce Vita:Coolness & Piacere! Godersi la «dolce vita» e viziarsi completamente: ha fatto la scelta guista. Private Selection Hotels è l’etichetta di qualità per l’ospitalità con «la magia personalizzata» e il fascino speciale degli alberghi privati della prima classe e di lusso. Rilassamento e divertimento garantiti – sia esigente! ALBERGO

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HOTEL PARTECIPANTI DI CATEGORIA SUPERIORE/SUD Hotel Alpenland, Lauenen

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Hotels Alexander & Gerbi, Weggis

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Parco San Marco Lifestyle Beach Resort, IT - Cima di Porlezza

11.09. - 18.12.2022

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HOTEL PARTECIPANTI IN ENTRAMBE LE CATEGORIE Hotel Eden Spiez, Spiez

01.08. - 18.12.2022

Wellnesshotel Golf Panorama, Lipperswil

01.08. - 18.12.2022

La Couronne Hotel, Solothurn

01.08. - 18.12.2022

Boutique-Hotel La Rocca, Ronco sopra Ascona

29.09. - 23.10.2022

Hotel Kirchbühl, Grindelwald

01.08. - 21.10.2022

Grischa - DAS Hotel Davos, Davos

01.08. - 11.11.2022

Hotel Belvédère, Scuol

22.08. - 30.09. / 23.10. - 09.12.2022 (lun-ven)

Seehotel Wilerbad Seminar & Spa, Wilen am Sarnersee

01.08. - 18.12.2022

Bio- & Wellnesshotel Alpenblick, DE - Höchenschwand

01.08. - 18.12.2022

HUBERTUS Mountain Refugio Allgäu, DE - Balderschwang (minimo 4 notti)

01.08. - 18.12.2022

Hotel edita, DE - Scheidegg

18.09. - 18.12.2022

bora HotSpaResort, DE - Radolfzell

01.08. - 18.12.2022

Hôtel L’Estelle en Camargue, FR - Saintes-Maries-de-la-Mer

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Le Clair de la Plume, FR - Grignan

01.08. - 18.12.2022

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Un pezzetto d’Italia meno conosciuto Sono in tanti a percorrere la Valle d’Aosta, ma in pochi a visitarla. Tuttavia la regione autonoma offre molto a distanze ravvicinate: una natura magnifica, numerosi siti storici e specialità culinarie uniche nel loro genere. Quindi, assaporatevi questa meta di viaggio. Testo Juliane Lutz

Un pony alza la testa brevemente per dare un’occhiata, mentre gli altri due continuano a pascolare imperturbati. Gli animali non sono minimamente interessati a noi escursionisti. Siamo tra Vetan e La Salle, una delle 23 tappe del Cammino Balteo. Inaugurato nel 2020, l’itinerario ad anello si snoda a quote medio-basse attraverso quasi tutta la Valle d’Aosta, la regione meno popolata e più piccola d’Italia. Per la precisione

occupa solamente l’1% della superficie del paese, confina con il Vallese a nord, la Francia a ovest e il Piemonte a sud e a est. Il cammino prende il nome dal ghiacciaio che ha formato il paesaggio circa 12 000 anni fa. Bella natura La guida escursionistica Roberto Giunta ci indica la cima della Grivola alta quasi 4000 metri superata dal Gran Paradiso,

la vetta più elevata situata interamente in territorio italiano e che si trova nell’omonimo parco nazionale. Passiamo accanto a capanne di pietra, alberi modellati dal vento, imponenti piramidi di calcare e pascoli vuoti. Quando finirà l’estate spariranno anche gli escursionisti. Oggi, oltre a noi, non se ne vedono in giro. Roberto attira la nostra attenzione su cespugli di ginepro, farfalle viola e cardi argentati. Il tour ter›

Il castello di Fénis Il famoso maniero fortificato conta fra i castelli medievali meglio conservati d’Italia.

settembre 2022

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Il Forte di Bard, costruito dai Savoia nel XIX secolo, è uno dei simboli della Valle d’Aosta.

Formaggio e lardo bianco In un semplice ristorante soddisfiamo la nostra fame con la polenta – generosamente gratinata con burro e Fontina, presente in quasi tutti i menù. La Fontina può essere prodotta solo con latte intero crudo proveniente da mucche della Valle d’Aosta. Da non perdere poi la Toma di Gressoney piccante. Ogni anno vengono prodotte solo da 1000 a 1500 forme di quattro o cinque chili di questo formaggio semigrasso. Anche il Salignön, una sorta di ricotta, e il formaggio fresco Reblec sono una delizia. Per non parlare dei salumi, come il Lard d’Arnad, un lardo bianco dal gusto leggermente dolce che viene stagionato per tre mesi in contenitori di legno di castagno o di rovere. La tenera Motzetta essiccata all’aria o il Jambon de Bosses, un prosciutto crudo aromatizzato con erbe di montagna del villaggio di SaintRhémy-en-Bosses… la lista sarebbe 52

lunga: in Valle d’Aosta le specialità non mancano, per cui è consigliabile, se non addirittura obbligatorio, fare escursioni o comunque attività fisica per smaltire almeno in parte la tanta bontà gustata. Castelli su castelli Potete trovare la maggior parte delle prelibatezze in vendita nei numerosi negozi di alimentari di via Sant’Anselmo ad Aosta. Altrove in Italia domina la moda, mentre qui si è conquistati dai sapori locali. Il capoluogo della Valle d’Aosta è una vivace città di 34 000 abitanti. Il suo passato romano è evidente in molti siti archeologici. Non solo i Romani hanno lasciato tracce nella regione ora autonoma, ma anche le teste coronate. A partire dall’XI secolo, la Valle d’Aosta appartenne al dominio di Casa Savoia, che dal 1861 al 1946 fu sovrana d’Italia. Nel 1869, Vittorio Emanuele II acquistò il Castello di Sarre, situato su una collina vicino a Lalex. Risalente al 1710, fece trasformare i suoi interni in una magnifica residenza di caccia che impressiona ancora oggi i visitatori. Il suo successore Umberto I decorò una sala con corna di stambecco e di camoscio a iosa per testimoniare le sue abilità di tiratore. Oggi questa collezione di trofei sembra piuttosto macabra. Se amate la storia, questo è il luogo

Lo statuto speciale La Valle d’Aosta è divenuta una regione autonoma sulla base di uno Statuto speciale promulgato nel 1948 come legge costituzionale della Repubblica italiana in considerazione delle particolari caratteristiche etniche e linguistiche dell’area. Lo Statuto conferisce alla Valle d’Aosta numerose ed ampie competenze in molti settori, ad esempio quello finanziario. In questo modo, la regione può trattenere il 90 percento del suo gettito fiscale. Ma anche per quanto riguarda l’amministrazione pubblica (scuole, infrastrutture, sanità), la Valle d’Aosta è notevolmente più autonoma delle quindici regioni italiane a statuto ordinario. Lo statuto speciale garantisce inoltre il bilinguismo. Le lingue ufficiali sono l’italiano e il francese. Le altre regioni a statuto speciale sono Sardegna, Sicilia, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia.

che fa per voi. La Valle d’Aosta era una tappa inevitabile del cammino attraverso le Alpi e dunque anche il posto ideale per riscuotere dei pedaggi. Per questo motivo è una delle regioni italiane più ricche di castelli. A partire dall’XI secolo sono state costruite la maggior parte delle fortezze tuttora esitouring

Foto Turismo Valle d’Aosta / Stefano Venturini

mina in un villaggio che sembra deserto. Ma a giudicare dai vasi di fiori alcuni abitanti resistono ancora. «Non è facile vivere quassù, soprattutto in inverno», spiega Giunta. Molti agricoltori si mantengono con le sculture in legno. Ogni anno in gennaio Aosta ospita una fiera in cui si incontrano intagliatori e commercianti.


Il Jambon de Bosses, condito con erbe di montagna, è un must per i buongustai.

Lex4you

stenti. Da non perdere il castello di Fénis, una delle principali attrazioni turistiche della Valle, un’imponente costruzione a pianta pentagonale con doppia cinta muraria e torri, costruito nel XIV secolo come residenza nobiliare. A vederlo si fatica a credere che nel XIX secolo l’edificio abbandonato e spogliato della mobilia sia stato utilizzato come fienile e stalla per il bestiame. Sopra il grazioso borgo di Bard, all’ingresso sud-orientale della Valle d’Aosta, svetta un altro monumento iconico: il Forte di Bard. Fu ricostruito dai Savoia tra il 1830 e il 1838, dopo che Napoleone nel 1800 aveva fatto distruggere la fortezza per vendetta. L’esercito napoleonico aveva infatti impiegato quindici lunghi giorni per sconfiggere i soldati austriaci trincerati nelle mura fortificate. Per riedificare la piazzaforte costituita da tre principali corpi di fabbrica posti a diversi livelli per un totale di 283 locali, in alcuni periodi vi lavorarono fino a 100 000 operai. In caso di assedio, vi avrebbero trovato rifugio 400 persone per tre mesi. Oggi è sede di musei e mostre. Dopo questa carrellata sapete che sarebbe davvero un peccato passare per la Valle d’Aosta senza fermarvi.

Se la mucca attacca, chi è responsabile? In via di massima se durante una passeggiata in montagna si viene aggrediti da una mucca è il detentore dell’animale a rispondere dei danni. Ma anche gli escursionisti sono chiamati a comportarsi con la dovuta circospezione. Essendo quella a carico del detentore una responsabilità oggettiva, è questi a dover provare credibilmente di aver «adoperato tutta la diligenza richiesta dalle circostanze» o che «il danno si sarebbe verificato anche se avesse usato questa diligenza». In caso di dubbi il Tribunale federale conferma la responsabilità del detentore. Se però l’attacco viene provocato intenzionalmente, la responsabilità non ricade sul detentore. Va da sé che è sempre meglio prevenire tali incidenti. Al riguardo l’organizzazione competente secondo la LAINF raccomanda agli agricoltori di portare solo animali d’indole mansueta e ben adattati sui pascoli attraversati da sentieri escursionistici. Siccome le mucche nutrici difendono i loro vitelli, il detentore deve esporre il cartello ufficiale di avvertimento ben visibile all’ingresso del pascolo. In presenza di vitelli si farà dunque bene a camminare con calma e non toccarli in nessun caso. È inoltre imperativo tenere i cani al guinzaglio.

Da sapere

Aosta F

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Le specialità gastronomiche valgono da sole una visita in Valle d’Aosta.

Vera Beutler Dr. iur., responsabile Info-Center «Diritto & Assicurazioni» lex4you.ch

Dove alloggiare Hotel Notre Maison, Vetan: nel Parco Nazionale Gran Paradiso, in stile chalet, buona cucina. Hotel La Rocca, Châtillon: nel cuore della Valle, sport&benessere Dove mangiare e bere Osteria da Nando, Aosta: famoso per la polenta. La Cave des Amis, Châtillon: pizza e altro ancora

Escursioni guidate: trekking-habitat.com lovevda.it Il Lard d’Arnad, maturato in tini di legno, sorprende con lievi note dolci.

settembre 2022

Carta Keystone

Dove comprare Maison Anselmet: artigiani del vino a Villeneuve. Bertolin, Arnad: specialità di formaggi e salumi, tour con degustazione

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La Roma delle Alpi La regione storica-geografica della Valle d’Aosta custodisce importanti testimonianze della lunga dominazione romana. Specie nel capoluogo.

Situata al confine nordovest, la zona è stata fondamentale per i Romani sotto il profilo strategico per il controllo dei valichi. Dopo la conquista collegarono il territorio valdostano alla via delle Gallie, infrastruttura indispensabile per l’espansione militare oltralpe e gli scambi commerciali dell’Impero. La strada consolare iniziava a Mediolanum (l’attuale Milano) e sboccava a Lugdunum (Lione) passando per il colle del Piccolo San Bernardo. Da guarnigione, Augusta Praetoria si sviluppò nei secoli fino all’odierna Aosta, capoluogo della regione autonoma al confine con la Francia e la Svizzera, dove si parla italiano e francese. Ricca di siti archeologici, la città, ma anche i dintorni, sono una meta perfetta per gli appassionati della civiltà romana. Ecco i posti da non perdere. jl

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La Thuile 1

Aosta

AOSTA Dora Baltea

La città presenta numerose vestigia antiche, in primis la facciata meridionale del Teatro Romano. A giudicare dai resti, si suppone potesse accogliere fino a 4000 persone. Fondata nel 25 a.C. dalle truppe che occupavano la piana di Aosta divenne colonia per migliaia di veterani della guardia imperiale e le loro famiglie. Lo ricorda la pianta urbanistica quadrata, tipica dell’accampamento militare, lunga 727 metri e larga 574, suddivisa in 65 blocchi (insulae). Originariamente la cinta muraria contava 20 torri, alcune delle quali si sono conservate fino ad oggi.

Illustrazione L’atelier cartographik, foto Enrico Romanzi

lovevda.it

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Donnas

Donnas gode di un clima mite che consente la coltivazione dell’uva sui suoi terrazzamenti soleggiati. È la culla del primo vino valdostano ad aver ottenuto la Denominazione di Origine Controllata, un rosso che porta il nome della località. Trovandosi poi lungo la Via delle Gallie ne conserva pezzi straordinari: un tratto di strada intagliato per 221 metri nella roccia solcato da profonde tracce parallele, segno del passaggio di innumerevoli carri. L’arco scavato nella montagna poi, del primo secolo, illustra il lavoro ciclopico svolto ed è un esempio straordinario d’ingegneria romana che sfida il tempo. lovevda.it

St-Vincent

Forte di Bard 3

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Donnas Pont-St-Martin

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Di datazione incerta, fra il 125 o 25 a.C., è l’ultimo ponte romano ad arco unico sopravvissuto al mondo. Oggi, con la sua campana di 35 metri, è fra i soggetti fotografici più popolari. Nei millenni passati il ponte sul Lys, lungo la strada consolare delle Gallie, fu un importante passaggio sulla via di transito attraverso la barriera alpina. Ogni anno nel borgo si festeggia il tradizionale carnevale che culmina nel rogo acceso sotto il ponte per bruciare il Diavolo, il quale ci avrebbe messo lo zampino. La leggenda narra che il maligno elevò il magnifico ponte in una sola notte secondo un patto siglato con San Martino, rimanendone beffato. lovevda.it

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Scoprire l’Italia settentrionale Il nord Italia offre un’incredibile varietà di paesaggi e attività all’aria aperta sia viaggiando con il camper in Friuli Venezia Giulia sia a piedi immersi nella natura del Trentino.


Foto fai Vacanze, Fabrice Gallina, Tommaso Prugnola, Davide Monti

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Trentino – puro benessere per corpo e spirito

Friuli Venezia Giulia – alla scoperta della regione in camper

Situata nel nord Italia, la Provincia autonoma di Trento si estende dalle Dolomiti al Lago di Garda. Offre 300 laghi e milioni di alberi immersi in un clima affascinante che spazia dalle asprezze alpine al fascino mediterraneo. È inevitabile che questa natura immensa, che può essere esplorata al meglio a piedi o in bici, susciti un senso di meraviglia nei visitatori. Non sorprende quindi che, oltre al patrimonio culturale di città come Trento o Rovereto, sia soprattutto l’energia rilassante della natura ad attirare gli ospiti in questa regione. In particolare il «bagno nella foresta» che si può praticare nella faggeta di Fai della Paganella, che si estende per 36 ettari. Quattro percorsi attraversano il «Parco del Respiro» e invitano a soffermarsi: il benessere è garantito.

Il Friuli Venezia Giulia invita i visitatori a viaggiare in modo individuale attraverso l’Italia nord-orientale. Il gran numero di piazzole e campeggi è una garanzia: dopo una giornata alla scoperta di attrazioni troverete sempre un posto dove pernottare. Ce ne sono ovunque! La natura del Friuli Venezia Giulia è un’incontestabile fonte di ispirazione. Numerosi laghi balneabili, come il Lago di Sauris con le sue fresche acque di fusione oppure il Lago di Barcis nel cuore della Valcellina, invitano a praticare ogni tipo di sport acquatico. Chi dimostra coraggio, può attraversare le acque del Cellina sul ponte sospeso tibetano alto ben 55 metri. Un divertimento vertiginoso per tutta la famiglia! Anche per quanto riguarda il ciclismo, il Friuli Venezia Giulia offre molte possibilità per visitatori grandi e piccoli. Per esempio, si può godere di una vista mozzafiato nella zona collinare del Collio lungo il piacevole percorso di 27 chilometri da Gorizia a Cormòns. Chi desidera un’attività sportiva più impegnativa dovrebbe affrontare l’Alpe-Adria Trail. Il percorso a lunga distanza, dal Grossglockner in Austria a Muggia sulla costa adriatica, offre un’attrazione dopo l’altra. Le delizie culinarie sono sempre in primo piano. A proposito di

Chi vuole provare il barefoot hiking (camminare a piedi nudi), può testare la rete di sentieri nella parte orientale del Trentino, nella zona di San Martino di Castrozza, che è stata appositamente sviluppata per gli escursionisti scalzi. Camminare a piedi nudi stimola la circolazione sanguigna e permette di sentire meglio il legame con la natura. Naturalmente, i sentieri sono meravigliosi anche da percorrere con le scarpe. Il Festival estivo BrentAnima offre attività ancora più olistiche. Sono in programma passeggiate consapevoli nella gastronomia: chi viaggia in Friuli Venezia Giulia deve foresta, sedute di meditazione, ma pure yoga e assolutamente provare il prosciutto di Sauris, la Pitina arrampicate. Tutte attività che rendono o anche i cjarsons, ravioli leggermente il soggiorno un’esperienza di deceleradolci ripieni di patate, uva sultanina e zione, lontano dalla frenesia della vita cannella. La cucina, influenzata dal caUlteriori consigli per quotidiana. Preferite un po’ più di rattere dei paesaggi montani, fa sicuvacanze in Italia azione? Il Trentino può offrire anche ramente parte a pieno titolo dell’espewww.italia.it questo: gli appassionati di ciclismo trorienza di viaggio in questa regione. Facebook @italia.it veranno pane per i loro denti nella Val www.turismofvg.it Instagram @italia.it di Sole Bikeland. La valle offre percorsi ciclistici perfettamente percorribili sui più bei sentieri forestali, ma anche single trail frizzanti ed emozionanti piste downhill. www.visittrentino.info


Si sale agganciati e si scende a piedi La via ferrata che porta alla capanna Tierbergli è lunga e a tratti impegnativa. Richiede buona forma fisica, ma offre forti sensazioni e una splendida vista sulla zona del ghiacciaio Steingletscher. Reportage Felix Maurhofer

Mentre il sole nascente inonda di luce dorata la cima del Gwächtenhorn, ci prepariamo per il primo tratto del percorso attrezzato del Tierbergli. La scalata ha inizio qualche centinaio di metri dal parcheggio Umpol, vicino al ghiacciaio Steingletscher sul

Passo del Susten. Indossiamo l’imbrago da arrampicata, casco e guanti, controlliamo il set da ferrata e subito dopo agganciamo i moschettoni alla fune di sicurezza in acciaio. Il tracciato disegna un arco verso destra. Dapprima è moderatamente ripido e tecnicamente facile,

seguito da un breve tratto abbastanza sollecitante. Se non ve la sentite potete aggirarlo. Chi invece decide di affrontarlo deve superare la salita che, per la prima volta, mette alla prova i muscoli delle braccia. Occorre sollevarsi tenendosi ai gradini di metallo. Dopo averci

Attaccati alla fune d’acciaio ci si gode il piacere della salita in sicurezza.

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In vetta troneggia l’accogliente capanna del Tierbergli.

Salendo, la vista che si gode sulla zona del ghiacciaio Steingletscher è spettacolare.

condotto su una striscia di terra ricoperta di fiori e su per una serie di gradini, il sentiero continua inerpicandosi fino alla seconda sezione dell’arrampicata. Sostiamo un momento per godere il magnifico panorama delle montagne intorno a noi, spaziando con lo sguardo dal Fünffingerstock al Titlis, dai Wendenstöcke fino al Vorder Tierberg. Visibili molto più in basso, ma altrettanto affascinanti, ecco le propaggini del ghiacciaio, con gli sbocchi dei deflussi che si snodano come fossero serpenti d’argento nel fondovalle. Salita con vista Ora la parete diventa più ripida, ma la via ferrata segue sempre i passaggi meno difficili nella roccia. L’itinerario permette di respirare l’aria alpina ed ammirare il verde del lago Steinsee che si scorge sotto i propri piedi. Dopo quasi tre ore di arrampicata ed aver attaccato e staccato innumerevoli volte i moschettoni, tocchiamo la fine della via ferrata. Sul terreno roccioso degli omini di pietra indicano la strada verso la capanna Tierbergli. Una caratteristica del percorso è che si trova in terreno alpino e dovrebbe essere compiuto soltanto con condizioni meteorologiche favorevoli. Inoltre deve essere sgombro da neve. settembre 2022

Da sapere Salita via ferrata: tre ore Difficoltà: K3 C (piuttosto difficile su terreno alpino) Discesa: sentiero alpino T4, 1 ora e mezzo Attrezzatura: imbrago da arrampicata, set da ferrata, casco, guanti, scarponi da trekking o da montagna, abbigliamento da montagna idoneo Come arrivarci: passo del Susten fino allo Steingletscher, poi strada a pedaggio fino posteggio Umpol Informazioni capanna e via ferrata Tierbergli: 033 971 27 82, tierbergli.ch La protezione viaggi svizzera n. 1 tcs.ch/eti

Fiori a perdita d’occhio sul Tierbergli.

Fra il punto di partenza e di arrivo a quota 2100 metri c’è da superare un dislivello di poco meno di 700 metri. Un pranzo in capanna Una volta raggiunta la vetta a 2796 metri d’altitudine si schiude una vista fenomenale sul mondo di ghiaccio e pietra con il Sustenhorn e le cime circostanti oltre i tremila metri. La capanna, adagiata su un balcone roccioso, invita a riposare un po’ e a fortificarsi per la discesa. Benvengano i piatti, davvero gustosi, serviti nella stube dall’ospitale coppia di gerenti. Dal rifugio il sentiero alpino (T4) riporta alla base a valle. Ben demarcato dalla segnaletica di color bianco-blubianco, è scosceso e quindi consigliato a chi ha il passo sicuro. Per superare i punti più difficili ci sono comunque corde o catene per sostenersi. La discesa dal monte è particolarmente bella in primavera, quando la tavolozza della natura sfoggia i suoi colori più belli. Gli escursionisti esperti raggiungeranno il punto di partenza al parcheggio Umpol in poco più di un’ora. Qui si ha un’ottima vista sulla via ferrata. Dal canto nostro ci concediamo qualche momento per ripassare nella mente gli highlight della giornata sulla roccia. 59


Scoprire

Fra roccia e cielo Le più belle vie ferrate in Svizzera Vertiginosa la via ferrata obvaldese Fürenwand.

Kandersteg-Allmenalp (BE), per i più ferrati

Braunwald, la classica delle quattro cime

Engelberg (OW), la mecca degli scalatori

Una delle arrampicate più belle, con tratti aerei mozzafiato. Parte in verticale subito dopo l’attacco, snodandosi per passerelle, tirolese e un’inedita piattaforma appesa e scala a pioli rotante di 180°.

Una parete per chi vuole provare, ma anche sfide per i più rodati, la via ferrata glaronese delle Eggstock offre svago e adrenalina; tra Vorder e Mittler Eggstock si tocca lo spettacolare ponte sospeso «Charlotte Bridge».

A scelta, sei percorsi di varia difficoltà, adatti a principianti, famiglie ed esperti, facilmente raggiungibili dalla stazione a valle e perlopiù con avvicinamento corto. La regina fra tutte, la Fürenwand, ripida ed altissima.

allmenalp.ch

klettersteige.ch

engelberg.ch

Jägihorn (VS), gusto puro ma non per tutti

Storica ferrata Pinut (GR) a Flims

Una via attrezzata con 1000 metri di fune d’acciaio, 400 ganci e 5 scale. Porta al Jägihorn, ad un’altitudine di 3206 metri sopra Saas Grund. Un percorso suggestivo, ma sconsigliato agli arrampicatori alle prime armi.

Attestata fin dal 1739, è la più antica ferrata in Svizzera. Completamente risanata nel 2007 va da Fidaz al Flimserstein su tre ripidi scaglioni rocciosi con grotte, scale metalliche e gradini. Bei brividi, ma anche molto plaisir.

Il Touring Shop propone numerosi articoli sportivi ed accessori utili per un’avventura outdoor indimenticabile. Ad esempio il binocolo Technaxx con camera per la registrazione di video e foto e display da 5 cm che consente di captare gli high-light dell’uscita. E ancora la Wellcraft Action-Cam WiFi 4K con telecomando che consente riprese subacquee nitidissime fino a 30 metri di profondità. Nell’e-shop troverete un assortimento di prodotti e gadget selezionati accuratamente nelle categorie Mobilità, Viaggi & camping, Do it & jardin, Home & Living. Ovviamente a prezzi vantaggiosi riservati ai soci TCS.

weissmieshuette.ch

flims.com

touringshop.ch

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Foto Outdoor.ch, Felix Maurhofer

Cogli l’attimo per l’album dei ricordi


Salute

a scuola in sicurezza

Dopo le vacanze per molti bambini si (ri)apriranno le scuole. Lo zaino e l’abbigliamento vanno scelti con cura, badando soprattutto all’ergonomia e alla visibilità.

Dr. Markus Lüthi Medical Officer TCS Informazioni e supporto per domande in tema di salute tcs-mymed.ch

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Far provare lo zaino al bambino nel negozio prima dell‘acquisto e regolare spallacci e cintura addominale in modo che aderiscano bene al corpo.

Organizzare correttamente lo zaino e non caricarlo troppo: mettere il materiale più pesante in fondo e a contatto con la schiena, affinché sia agevole da portare.

Illustrazioni Nicolas Kristen

3.

1.

Essere visti dagli altri utenti della strada è fondamentale! Perciò, comprando uno zaino sceglierlo in colori vivaci e chiari come pure con dettagli riflettenti su tutti i lati.

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Provato per voi

Coperchio rimovibile Perfetto per sfornellare nelle uscite outdoor con gli amici o in famiglia.

Chef all’opera Il fornello a gas in valigetta Primus Moja Stove è un compagno ideale quando si cucina all’aperto e una pentola in più farebbe comodo. Compatto e leggero non ingombra ed è facile da trasportare, grazie alla maniglia in legno e al peso ridotto di 2,3 chili. Basta togliere il coperchio per poter piazzare una teglia più grande volendo preparare il contorno per una grigliata con i fiocchi oppure un pasto caldo in campeggio. Unico appunto, la chiusura un po’ difficoltosa. pst

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Prezzo: 219 franchi. baechli-bergsport.ch

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Codice postale

5620 Testo Juliane Lutz

Pastora tutta sprint Corinne Dobler ha il gusto della libertà e benedice chi condivide la sua passione per la moto.

Foto Linda Pollari

Corinne Dobler adora la moto. Ha acquistato la prima Yamaha 125 già durante gli studi di teologia, e appena superato l’esame per le cilindrate più grosse, è passata ad una Honda CMX 250. «Oggi sono tornata al primo amore, guido una Yamaha YBR 125, un po’ per precauzione per non cedere alla tentazione di schiacciare troppo sul pedale del gas in curva» ammette sorridendo la madre di due bambini. Acqua santa per i centauri Ciò che distingue la donna di chiesa residente a Bremgarten (AG) dai motociclisti comuni è che li benedice. Tutto è iniziato nel 2020: contattata dal proprietario di un caffè della sua città accetta di partecipare ad una benedizione ecumenica insieme ad un prete cattolico e uno evangelico. Nel primo anno della pandemia, l’invito viene raccolto da una ventina di motociclisti, nel 2021 sono già il doppio e quest’anno sono stati fra i due e trecento che hanno aderito al rito svolto in piazza Kornhausplatz davanti al Cafferino, il locale del promotore dell’iniziativa. «Abbiamo invocato l’attenzione e la prudenza di tutti gli utenti della strada, automobilisti o camionisti, affinché tutti si comportino in maniera rispettosa nel traffico» racconta la 44enne. «Ma abbiamo anche pregato che la serenità sia con noi quando andiamo in moto. Se guidi snervato non sei libero, quando poi è proprio questa sensazione che dovrebbe pervaderci. Dobbiamo essere pronti a perdonare, solo lasciando andare riusciamo a gustare appieno l’emozione che la due ruote sa regalare». Personalmente non prega prima di montare in sella ma si chiede ogni volta se è rilassata e abbastanza in forma. «Guidare la moto richiede molta concentrazione e stanca più dell’automobile. Se sono stressata o vado di fretta rinuncio». Corinne Dobler consiglia ai motociclisti di rimanere umili, nonostante la maestria che possano sfoggiare al volante. Dal canto suo considera la moto innanzitutto un mezzo di trasporto per recarsi al lavoro. È sacerdotessa al 60% nell’opera del famoso pastore dei senzatetto Ernst Sieber a Zurigo. Nel rimanente 40% è impegnata alla chiesa riformata di Bremgarten-Mutschellen. Oggi, quale mamma, non si lancia più in uscite adrenaliniche su per i passi di montagna. Troppo pericolose. Piuttosto si diverte con uscite più tranquille in campagna.

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Forum

touring impressum Rivista del Touring Club Svizzero Editore Touring Club Svizzero Casella postale 820, 1214 Vernier (GE) Caporedattore Felix Maurhofer (fm) Vice caporedattori Marc-Olivier Herren (moh) Dino Nodari (dno) Redazione Dominic Graf (dg) Jérôme Lathion (lj) Juliane Lutz (jl) Pascale Stehlin (pst) Art Director Alban Seeger Concetto grafico Michele Iseppi Responsabile foto Emanuel Freudiger (ef) Layout Sara Bönzli Stephan Kneubühl Andreas Waber Mathias Wyssenbach (mw) Assistenti di redazione Michela Ferrari (I) Tania Folly (F) Susanne Troxler (T)

quiz dei lettori Leggere attentamente la rivista per rispondere alla domanda del nostro quiz.

Alla TCS Kids Bike Challenge i bambini hanno sperimentato tecniche di guida ed affrontato pure altre sfide. Quale delle seguenti?

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Preparare frullati pedalando

Tiratura Edizione italiana: 68 463 Totale: 1 112 578 Edizione/Marketing Cumi Karagülle Pubblicità: Roger Müller Cédric Martin Chantale Hofer verlag@tcs.ch Vantaggi socio Marcel Zimmermann Abbonamento: compreso nella quota annua di socio. «Touring» è pubblicato 10 volte l’anno. Modifica indirizzo: con il numero di socio: TCS, Sede centrale, Casella postale 820, 1214 Vernier, Tel. 0844 888 111, info@tcs.ch Testi e foto sono protetti dai diritti di autore. Ogni riproduzione, anche parziale, richiede l’accordo scritto dell’editoria. Si declina ogni responsabilità per manoscritti e altri lavori non richiesti. Produzione Swissprinters SA Brühlstrasse 5, 4800 Zofingen Tel. 058 787 30 00

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Angoli ciechi dei camion

Generare corrente pedalando

Da vincere: 1 buono di Touring Shop del valore di 100 franchi touringshop.ch

Possono partecipare tutti i lettori e le lettrici di «Touring» domiciliati in Svizzera e nel Liechtenstein, eccetto i dipendenti del TCS e i loro famigliari. I vincitori e le vincitrici saranno estratti a sorte e informati personalmente. In merito al quiz non viene tenuta corrispondenza. Sono escluse le vie legali.

Traduzioni Grazia Annen (I) Philippe Rawyler (F) Corrispondenza TCS – Redazione Touring Poststrasse 1 3072 Ostermundigen Tel +41 58 827 35 00 touring@tcs.ch

Partecipazione gratuita entro il 25.9.2022 su touring.ch/quiz-lettori

Lettere dei lettori Proiettori delle veterane

Avendo dimestichezza con gli impianti elettrici delle auto d’epoca vorrei spiegare alcune cose: gli alternatori originali erano concepiti per la guida notturna e ai tempi non si poteva certo prevedere che il veicolo potesse non essere abbastanza visibile in pieno giorno, tanto da imporre l’obbligo di circolare con le luci accese. La corrente generata bastava appena per far funzionare fari, tergicristalli, ventilazione e accensione e la batteria poteva pure scaricarsi progressivamente. Oggi si trovano alternatori aftermarket moderni per i vecchi circuiti elettrici di talune marche e che producono energia sufficiente, anche conformi alle norme di omologazione europee e svizzere. Personalmente mi sono visto annullare lo status di storica della mia auto quando l’ho portata al collaudo dopo la modifica dell’alternatore. A nulla sono valse le mie insistenze per

far capire agli addetti che l’upgrade migliorava la sicurezza stradale e che la differenza era appena percepibile. Altri padroni di oldtimer con cui ho parlato confermano di aver fatto la stessa esperienza. E. Schmidheiny @ Grazie TCS!

Siamo partiti alle tre di mattino per le nostre vacanze in Croazia. Cinquecento metri prima di imboccare la galleria di circonvallazione di Roveredo d’improvviso nel display mi si accende la spia rossa «STOP» con il simbolo della batteria, accompagnata da un segnale acustico. Sapendo che all’uscita del tunnel c’è un distributore metto la marcia in folle e ce la faccio a raggiungere l’area di servizio. Nel libretto d’uso e manutenzione leggo che dovrebbe trattarsi di un guasto

all’alternatore. Cosa fare così presto? Per fortuna sono socio del TCS. Chiamo la centrale d’intervento e descrivo la situazione. Dopo una breve attesa ecco arrivare il pattugliatore che ci trasporta all’officina più vicina, già avvertita. Il meccanico conferma la diagnosi. Il soccorritore stradale del TCS sbriga qualche telefonata e con squisita gentilezza e disponibilità ci organizza un taxi fino a Castione dove ci aspetta già un’auto di noleggio della Hertz. Torniamo a casa per il fine settimana. Il lunedì l’officina sostituisce l’alternatore cosicché il martedì possiamo riprendere il viaggio interrotto con la nostra vettura riparata. Rivolgiamo i nostri più vivi ringraziamenti e una grande lode al TCS e ai vostri collaboratori per l’aiuto! W. + M. Burri

La redazione si riserva di apportare eventuali tagli e non tiene corrispondenza. È possibile inviare le lettere per e-mail (touring@tcs.ch). Le lettere sono pubblicate anche nella versione online di Touring. touring.ch

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Il monitor Mate View Curved di Huawei offre una frequenza di aggiornamento molto elevata di 165 fotogrammi al secondo e un tempo di commutazione rapido di 6,6 millisecondi. Quindi è ottimo per il gioco e la navigazione. Il display curvo e i colori brillanti ne aumentano ulteriormente il fascino. La risoluzione WQHD raggiunge un rispettabile formato da 2560×1440 pixel.

Il Nokia 800 Tough è un telefono cellulare robusto e resistente adatto a chi ama fare attività all’aperto, soddisfa persino gli standard militari. Funziona a temperature comprese tra –20 e +55 gradi e resiste perfettamente anche ad una caduta da 1,8 metro su cemento o a un’immersione di mezz’ora. È quindi ideale per un uso intensivo all’aperto, al lavoro o durante lo sport.

Risolvete l’indovinello matematico e compilate le caselle rosse. Inviate un SMS con scritto tmi092 e le tre cifre al numero 5555.

Risolvete l’indovinello matematico e compilate le caselle verdi. Inviate un SMS con scritto tmi093 e le tre cifre al numero 5555.

Ogni SMS costa CHF 1.50. È possibile partecipare anche per posta, inviando la soluzione a TCS, Verlag Touring, Gioca & Vinci, Casella postale, 3024 Berna. Avviso importante: per ragioni tecniche, la partecipazione via SMS non è possibile per i clienti di UPC Mobile.

settembre 2022

Possono partecipare tutte le lettrici e tutti i lettori di Touring in Svizzera e Liechtenstein (che abbiano compiuto 16 anni di età). Non possono partecipare i collaboratori del TCS e i loro familiari. I vincitori e le vincitrici di «Gioca & vinci» saranno estratti a sorte tra tutti coloro che hanno risposto correttamente e avvertiti personalmente. I premi non possono essere cambiati né corrisposti in contanti. Non si tiene alcuna corrispondenza in merito ai concorsi e ai sorteggi. È escluso il ricorso alle vie legali.

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La mia prima auto

Luna di miele avventurosa 50 anni fa: viaggio di nozze a bordo della nostra «Juliette»: la 2 CV del 1963 aveva già macinato 120 000 km nell’attraversata del Sahara e del deserto della Mauritania compiuta nel 1967–68. Ridotta all’osso, riparata e tutta rinforzata, è stata la nostra fedele compagna d’avventura e ci ha regalato la luna di miele dei nostri sogni. Alcova nuziale improvvisata, per dormirci occorreva spostare il sedile e sistemarci i bagagli. Matrimonio il 6 giugno 1970, poi partenza per l’Asia. Nel tunnel del Gran San Bernardo, ci rendemmo subito conto che eravamo troppo carichi, così ci separammo dal superfluo appena giunti a Ivrea. Continuammo verso Venezia, Belgrado, Sofia, Istanbul, Ankara per raggiungere l’Iran. L’auto funzionava bene e in quel periodo molti hippie erano in viaggio verso l’India, si facevano tanti incontri, altri vodesi, americani, francesi, ci si scambiavano indirizzi e consigli e segnalavano i posti da 66

evitare, talvolta si decideva di fare un tratto di strada insieme. Sulle strade dissestate i giunti cardanici soffrivano molto, dovemmo sostituirli ripetute volte, e poi saltavano anche i tiranti della sospensione! Avevamo però pensato a portarci dei pezzi di ricambio e con un po’ di fortuna ed aiutati dalla gente, disponibilissima, trovavamo sempre un posto per saldare qualche lamiera rotta. Arrivammo in India in piena stagione delle piogge, l’acqua penetrava dai pedali. Tappa a Nuova Dehli e poi giù a Madras, da dove puntammo verso lo Sri Lanka (ai tempi Ceylon). 5 ottobre 1970: imbarcammo Juliette su due piroghe attaccate l’una all’altra in maniera azzardata, con posto a prua per un paio

di passeggeri. Appena sbarcati ci dissero che tutte le barche sarebbero rimaste ferme per il mare troppo mosso fino al 15 gennaio 1971! Bloccati su quest’isola magnifica, ospitati da persone del posto, ne approfittammo per girarla in lungo e in largo, a pescare, fare immersioni. In gennaio tornammo sul Continente. Seguendo la costa del Kerala, poi Goa, Bombay, in barba alla neve e al fango, Juliette ci riportò sani e salvi a Losanna nell’aprile del 1971: 44 000 km, 12 forature, cambi di giunti cardanici e tiranti, rottura del cambio a Kabul sulla via del ritorno, sostituzione delle valvole in Turchia e poi ancora in Italia. Vendemmo la nostra 2CV ad un amico che ci partì per il Marocco e noi ci comprammo una Ami 8. Ferdi e Denise Pittet

«Dopo le piste dell’Iran, il cemento d’Afghanistan, le strade del Pakistan, raggiungemmo l’India» Cercasi: foto scattate dai lettori Nessuno dimentica il primo veicolo e neanche le esperienze che ci ha fatto vivere. Allora ci racconti la sua curiosa, avventurosa oppure divertente storia. Inviare con foto a corredo a: touring@tcs.ch

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Montaggio Touring / Illustrazioni: iStock/qRusN/rrocio/AlfaOlga

Una 2 CV di nome Juliette. Eccola nel deserto dell’Iran, al ritorno da un lungo periplo in Asia che l’ha messa a dura prova.


#9 | Settembre 2022

TICINO Bollettino della Sezione Ticino

Il cicloviaggiatore capriaschese Yuri Monaco riparte dal Sud America, laddove il suo sogno era stato interrotto. A distanza di due anni, saliamo nuovamente in sella con lui, l’intervista a pagina 62


SEZIONE TICINO

In montagna con il Gruppo TCS Bellinzonese e Valli

Foto: Ticino Turismo

Foto: www.ritom.ch.

osta La prop e del mes

I laghi che caratterizzano la Regione Ritom-Piora nell’Alta Leventina.

Capanna Cadagno, Quinto

Il Gruppo TCS Bellinzonese e Valli organizza, domenica 11 settembre 2022, un’escursione in montagna nella splendida cornice della regione Piora. L’itinerario prevede la partenza dal Lucomagno (zona Casaccia) e l’arrivo al lago Ritom (funicolare) via Passo del Sole. La partecipazione è aperta ai soci TCS. Il percorso di 17 km (dislivello +/- 650 m) non presenta grandi difficoltà tecniche, ma è richiesta una discreta preparazione fisica e un equipaggiamento idoneo a un’escursione in alta quota. L’uscita sarà arricchita dalla presenza di una guida specializzata, vi aspettiamo per scoprire insieme una delle più incantevoli regioni alpine del Ticino allietata da una notevole varietà di flora e fauna. Approfitterete di trasporto e pranzo organizzato.

Programma di massima • 7:30 Ritrovo a Biasca (possibilità di arrivare con mezzi privati oppure pubblici; dettagli seguono). Partenza direzione Lucomagno in bus

• 8:30 ca. Partenza escursione in direzione capanna Cadagno • 12:30 Arrivo in capanna e pranzo. Menù con polenta e a scelta: formaggio e latte. Una prima bibita analcolica compresa • 14:00 Ripartenza verso il Ritom (funicolare) • 15:30 Rientro in funicolare e bus a Biasca

Come partecipare I posti sono limitati a 60, l’iscrizione è obbligatoria e deve essere inoltrata all’indirizzo email sezioneti@tcs.ch oppure effettuata per telefono allo 091 935 91 35. Nell’oggetto dell’email inserire «Escursione 11.09.2022 – Gruppo TCS Bellinzonese e Valli» mentre nel corpo dell’email compilare i seguenti campi di iscrizione: Nome, Cognome, Nr. Socio TCS, nr. accompagnatori, email e numero di telefono/cellulare.

È richiesta una modica quota di partecipazione di fr. 10.– per participante singolo o di fr. 20.– per coppie o famiglie. Essa comprende tutti i trasporti e il pranzo con una bibita. Il versamento va fatto alla nostra conferma d’iscrizione così da renderla definitiva. BPS SUISSE, Bellinzona TCS Gruppo Bellinzonese e Valli CH47 0825 2020 3368 C000 C Gli ultimi dettagli verranno comunicati ai partecipanti nelle due settimane prima dell’evento. In caso di maltempo l’uscita verrà annullata e i partecipanti saranno tempestivamente informati. Assicurazione a carico dei partecipanti. Gli organizzatori non si assumono responsabilità per eventuali incidenti o danni. Ribadiamo che i posti sono limitati e le iscrizioni verranno accettate in ordine cronologico.

Punto di contatto TCS SEZIONE TICINO Impressum Bollettino ufficiale dei Soci TCS, Sezione Ticino Tiratura Edizioni Redazione Layout Inserzioni Stampa

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84 000 copie 10 volte all’anno Marco Colandrea Sara Bönzli (TCS) TCS Sezione Ticino, CP 581, 6802 Rivera, sezioneTI@tcs.ch Swissprinters AG, Brühlstrasse 5, 4800 Zofingen

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Luglio/Agosto 2022

via alla Chiesa 10, 6802 Rivera Societariato e prodotti TCS, corsi e scuola guida, collaudi e controlli tecnici. Per il viaggio: ViaCard, Bollo ecologico (D), Telepass (I, F, E, P), Patente internazionale, Vignetta autostradale per CH e Austria, info e pagamenti Pedemontana Telefono 091 935 91 35 sezioneTI@tcs.ch, www.tcs-ticino.ch


SEZIONE TICINO

Intervista a Jamiel Guerchadi, freestyler e istruttore di fitness

Dallo skatepark di Lugano, al Campionato del mondo di monopattini elettrici (eSC) Sull’edizione di febbraio della Rivista touring, con un’intervista a Khalil Beschir, CEO di eSC, vi avevamo presentato la novità del 2022: la prima edizione dell’eSkootr Championship. Al momento dell’annuncio, non erano ancora stati rivelati i nomi dei protagonisti, ma nelle settimane successive, avremmo fatto la lieta scoperta: tra i 30 piloti iscritti provenienti da tutto il

mondo, figurava anche quello di Jamiel Guerchadi, portacolori rossocrociato. Il ventunenne di Lugano, fin da piccolo appassionato di sport estremi e specialista di freestyle in monopattino, non poteva mancare all’appello. Gli abbiamo fatto qualche domanda, per capire come sia andato questo primo scorcio di stagione, le sensazioni a bordo dei bolidi elettrici e il suo obiettivo stagionale.

Jamiel Guerchadi in gara a Sion, maggio 2022, foto dal profilo Instagram.

Tu e Matis Neyroud siete i portacolori nazionali in un campionato che conta ben 30 piloti provenienti da tutto il mondo. Com’è avvenuta la chiamata per l’eSkootr Championship? La chiamata è arrivata tramite l’agenzia che mi ha in gestione, la Improveconnect Sports Management, e sono stato felicissimo di aver potuto aderire a questo nuovo progetto. Sono sempre stato abile ad adattarmi a mezzi e discipline sportive diverse tra loro e questo secondo me è stato il motivo che mi ha portato a essere tra i candidati per questo campionato. Si può dire che sono cresciuto sul monopattino, tant’è che ho alcune foto in passeggino nelle quali ne imbracciavo uno. Provenivi già dalla realtà dei monopattini, anche se quelli che utilizzi da sempre sono muscolari e non vanno dunque a oltre 100km/h. Com’è stato il primo approccio su questo mezzo da competizione? Il primo approccio è stato strano, quello che mi ha stupito di più è stata la percezione di guidare un monopattino sovradimensionato rispetto a quelli a cui ero abituato. Inoltre, non provenendo dalla realtà delle corse in moto come alcuni rivali, inizialmente sentivo di non avere l’abilità e la conoscenza su quali fossero i punti di frenata e accelerazione ideali. Ho sempre avuto un buon feeling con il monopattino ma ho comunque preferito procedere per gradi, senza esagerare. Per quel che ho potuto vedere, chi ha avuto più facilità a essere competitivo da subito, sono stati i piloti di moto, probabilmente grazie all’abitudine

alla velocità, ma anche chi era già preparato fisicamente, soprattutto le gambe vengono molto sollecitate durante la guida. Hai già corso le prime due gare di campionato a Londra e a Sion, come funzionano le gare e com’è andata? Le gare sono divise in «manche» a eliminazione, non vi è quindi la disposizione classica dove tutti partono nello stesso istante. Per intenderci, le gare valevoli per il campionato sono così strutturate: 6 «manche» da 5 piloti ciascuna, durante le quali l’ultimo di ogni batteria viene sempre eliminato. Una volta rimasti in 24 (dei 30 partecipanti), i partenti per batteria diventano 6, 3 di essi passano al turno successivo e 3 vengono eliminati. E così via fino ad arrivare alla finale. Io per ora sono riuscito a vincere una delle batterie. Anche se la gara non si è tenuta a Lugano, in un Campionato del mondo si può dire che quella di Sion sia stata la tua gara di casa. Com’è stato gareggiare davanti al proprio pubblico? È stato molto emozionante anche se la concentrazione era tale da non rendermene quasi conto. Mi ha fatto piacere avere con me parenti e amici a incitarmi, un aspetto che all’estero, per ovvi motivi, è più difficile. Sono orgoglioso di avere il mio nome inciso nella storia di questo nuovo sport e di averlo fatto su una pista che si è tenuta in Svizzera. I piloti iscritti al campionato provengono da differenti discipline sportive ma non solo, uomini e donne gareggiano

Jamiel Guerchadi, foto di «Official eSC Live»

nella stessa categoria, tra i valori del campionato vi è infatti l’inclusività senza distinzione di genere. Ho due ragazze come compagne di squadra, Sara Cabrini (pilota di moto) e Jordan Rand (modella), e devo dire che c’è molta sintonia tra di noi. A mio avviso siamo siamo anche il team più affiatato del campionato. La scelta di farci correre insieme, uomini e donne, si è rivelata vincente sotto tutti gli aspetti, le ragazze sono infatti molto competitive, tant’è che la finale di Sion, l’ha vinta proprio Sara Cabrini. Dove avranno luogo le prossime 4 gare e dove potremo seguirle? La prossima gara si terrà ad agosto in Italia, a Genova, mentre le successive saranno organizzate oltreoceano, non vedo l’ora! Le gare si possono guardare in diretta sul sito di eSC oppure su Helbiz Live. Hai un obiettivo che ti piacerebbe raggiungere entro fine stagione? Il mio obiettivo è quello di riuscire a chiudere il campionato in top 10! Luglio/Agosto 2022

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SEZIONE TICINO

Yuri Monaco in altura in Bolivia, luglio 2022.

«L’impossibilità di viaggiare nel recente periodo, mi ha dato la possibilità di tornare a sognare più in grande di prima». Intervista a Yuri Monaco, cicloviaggiatore «Ritrovare la propria felicità viaggiando in bicicletta». Con questo titolo, sull’edizione di ottobre 2020 della nostra rivista, vi presentavamo per la prima volta la storia di Yuri Monaco, cicloviaggiatore capriaschese, autore del blog «Lento e bello – cronache semiserie di viaggi in

bicicletta». Felicità, quella di Yuri Monaco, che con l’avvento della pandemia si era presto trasformata in sentimenti diametralmente opposti. Dopo due mesi, trascorsi in quarantena a Sud del Cile, si era infatti visto costretto a rientrare da un viaggio che tanto aveva

sognato e che lo avrebbe portato ad attraversare l’America: dalla Patagonia all’Alaska. Ma il tempo è galantuomo e Yuri Monaco, a distanza di due anni, è finalmente potuto ripartire per il Sud America, lo abbiamo intervistato per voi.

Negli ultimi anni hai scelto di vivere da «bikepacker», pedalando per decine di migliaia di chilometri in Europa, Asia e Sud America. Come hai affrontato, tu che sei abituato a viaggiare, i due anni di pandemia?

I mesi della pandemia, con le conseguenti restrizioni della libertà individuale e di movimento, sono stati sicuramente difficili. Certamente il rientro prematuro dalla mia traversata delle Americhe è stato un momento triste, ma allo stesso

tempo una grande lezione di vita. La pandemia ci ha brutalmente insegnato che nonostante la nostra brama di controllo, in realtà non abbiamo il controllo di nulla e che dobbiamo ballare sulle note che la vita ci suona. Una volta

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SEZIONE TICINO

accettato ciò, tutto è stato più facile. L’impossibilità di spostarsi e di viaggiare è stata sì limitante, ma allo stesso tempo l’accettazione della situazione e la consapevolezza che non sarebbe stato per sempre mi ha dato la possibilità di tornare a sognare più forte di prima. Lo scorso aprile sei finalmente riuscito a ripartire per una nuova avventura intercontinentale. Hai in programma di ripercorrere una parte del tragitto che avevi dovuto abbandonare a causa della pandemia o hai preferito cambiare rotta? Quando nel 2020 partii per la Patagonia e cominciai a pedalare, il mio piano in realtà era quello di non averne uno. Puntai le ruote a nord e mi lasciai trascinare dagli eventi. Sì, c’era qualche luogo in cui sarei voluto passare, ma nulla più. È il mio modo di viaggiare e «Lento è bello» per me significa soprattutto questo; vivere la giornata, prendere ciò che la vita mi dona e lasciarmi trasportare dalle sensazioni senza cercare di forzare gli eventi. Questo viaggio lo sto vivendo con la medesima filosofia. Sebbene per la prima parte in Perù sia stata necessaria una certa pianificazione per attraversare longitudinalmente la cordigliera andina,

mi sono sempre sentito libero di cambiare o modificare l’itinerario strada facendo. Giunto nei pressi di Cusco, di passaggio, sono stato ospitato da una famiglia e mi sono fermato tre settimane con loro lavorando nei campi e vivendo la loro quotidianità. Tra noi c’era una bellissima energia e l’abbiamo fatta fluire naturalmente. Ora mi trovo nell’Amazzonia boliviana, e chi l’avrebbe mai pensato che sarei finito qua? Hai riscontrato qualche difficoltà negli spostamenti, ad esempio per le richieste del certificato Covid – ormai per molti in prossimità di scadenza – o restrizioni particolari? Quando sono partito a fine marzo le restrizioni della pandemia andavano pian piano scemando in tutto il mondo. Per entrare in Perù, tuttavia, avrei dovuto presentare il certificato vaccinale e un test negativo. Giunto a Lima non mi hanno chiesto né l’uno né l’altro. La mascherina l’ho usata solo in aeroporto e alla stazione dei bus di Lima. Da lì in poi non l’ho mai più utilizzata né avuta con me. Anche durante il passaggio delle frontiere terrestri con Brasile e Bolivia non mi è mai stato chiesto nulla se non il passaporto. Lo scorso luglio hai celebrato, con un breve testo sui social network, i 100 giorni di questo nuova avventura in bicicletta. Ci puoi raccontare qualche aneddoto di questi giorni trascorsi in Amazzonia e nei Paesi circostanti? Uno dei primi giorni in Bolivia sono entrato in una comunità per chiedere dove poter mettere la tenda e dopo pochi minuti ero alloggiato nel patio di un perfetto sconosciuto che mi ha successivamente offerto una bevanda ghiacciata e la cena. Sono rimasto una settimana con lui, abbiamo legato molto e ho avuto il privilegio di vivere la quotidianità di una comunità in Amazzonia: elettricità razionata, niente acqua corrente nelle case ma una pozza in cui tutto il villaggio lava vestiti, stoviglie e

loro stessi. Bambini e adolescenti che ogni venerdì puliscono a colpi di machete e rastrelli le parti verdi adiacenti alla loro scuola e che poi bruciano la spazzatura e i resti organici. Tanta, tantissima umanità. Quando me ne andai mi misi a piangere per strada. Ore dopo, quasi giunto alla destinazione, il signore che mi ha ospitato mi scrive un messaggio dicendomi che mi avrebbero raggiunto per condividere un’ultima cena tutti assieme. Per questo viaggio ti sei munito, oltre che della fotocamera, anche di una action cam e di un drone. Al tuo rientro avremo modo di vedere qualche video in rete o in tv? Sì, sto viaggiando con dell’attrezzatura video e moltissime schede di memoria. Sto filmando paesaggi, incontri e le mie varie vicissitudini. Ad ora ho parecchio materiale e continuo la collaborazione con Iceberg Film; quindi, la produzione di nuovi reportage o qualche contenuto video è in previsione. Affaire à suivre, nel frattempo sono ancora in viaggio! Che consiglio daresti a chi volesse per la prima volta intraprendere un’esperienza da cicloviaggiatore? L’unico consiglio che mi sento di dare è semplicemente quello di non perdersi in tecnicismi, materiali all’avanguardia e attrezzature costose. Il bello del viaggio in bici risiede proprio nella sua purezza e semplicità. Che siano pochi giorni dietro casa dormendo in albergo o svariati mesi all’altro capo del mondo non importa: un viaggio in bicicletta è un’esperienza unica, avvincente e alla portata di tutti. La Sezione augura a Yuri un buon proseguimento di viaggio! Per chi volesse seguire i suoi spostamenti, può farlo gratuitamente sui suoi canali social network, digitando «Lento e bello – cronache semiserie di viaggi in bicicletta». (inserire icone/loghi Facebook e Instagram) Luglio/Agosto 2022

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La festa della sostenibilità Sabato 10 settembre, dalle 9.30 alle 20.00, in Piazza del Sole a Bellinzona, la Società ticinese di scienze naturali (STSN) organizza il Greenday 2022, la festa della sostenibilità in collaborazione con una settantina di enti, istituti e associazioni. Questi animeranno in maniera divertente bancarelle e postazioni con attività interattive per la promozione di azioni e stili di vita volti a ridurre il proprio impatto ambientale e a favorire la biodiversità.

Siamo ormai arrivati alla terza edizione del Greenday (www.stsn.ch/greenday), la festa dedicata alla sostenibilità e alla promozione della biodiversità a 360° gradi, organizzata dalla Società ticinese di scienze naturali (STSN), una sezione dell’Accademia svizzera di scienze naturali (SCNAT), con il coinvolgimento di una settantina di enti, associazioni, istituti e organizzazioni attivi sul territorio, tra cui anche alcuni della Scuola universitaria professionale della svizzera italiana (SUPSI), del Dipartimento del territorio (DT) e del Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE) del Cantone, che patrocinano l’evento, come pure il Touring Club Svizzero Sezione Ticino, che sostiene l’evento. Quest’anno avrà luogo il sabato 10 settembre dalle 9.30 alle 20.00, sempre in Piazza del Sole e Piazza Simen a Bellinzona. I vari enti partecipanti animeranno la giornata con bancarelle e postazioni con attività interattive, divertenti e suggestive per approfondire in maniera ludica, ma allo stesso tempo scientifica, temi ambientali. Per i saluti di benvenuto, oltre a quelli della STSN, vi saranno gli interventi del Consigliere di Stato del Dipartimento delle finanze e dell’economia Christian Vitta, del Municipale della Città di Bellinzona Henrik Bang e del Direttore del Dipartimento ambiente costruzioni e design 72

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della SUPSI Silvio Seno. Quest’anno, si è deciso di dedicare un momento anche al dialogo tra due mondi, solo apparentemente distanti tra loro, come quelli della scienza e dell’arte, tramite un momento di scambio, moderato da Nicola Colotti, Giornalista della RSI, dove si discuterà di come comunicare in maniera più efficace messaggi di sostenibilità. Questo, grazie agli interventi di Stina Werenfels, Regista di 11 cortometraggi dell’Accademia Teatro Dimitri della SUPSI, dedicati agli Obiettivi dello Sviluppo sostenibile dell’ONU, presentati all’Expo 21; di Andrina Hauri, Studentessa dell’Accademia Teatro Dimitri; di Alan Alpenfeld, Artista e Regista; di Francesca Cellina, Ingegnere ambientale dell’Istituto sostenibilità applicata all’ambiente costruito e del Centro competenze cambiamento climatico e territorio della SUPSI; di Silvia Misiti, Direttrice della IBSA Foundation per la ricerca scientifica e di Ilaria Pertot, Direttrice del Centro Agricoltura Alimenti Ambiente dell’Università di Trento. Non mancheranno i momenti di intrattenimento e di svago, in particolare, con due spettacoli per famiglie. La Clownorit, con L’albero dei desideri, ci regalerà spicchi di magia ed emozioni, per far crescere e fiorire sempre più il rispetto per l’ambiente e per le persone. Il cantastorie Andrea Jacot Descombes ci svelerà, ad esempio, alcune bellezze di piante e fiori delle nostre regioni con lo spettacolo Bouquet: storie e leggende sulla natura. Con Viviana Gysin e Monica Ceccardi, del Teatro Pan, faremo invece esperienza, per un minuto per ogni singolo spettatore, dell’Imbuteatro. Sono previste due gite sul territorio e un concorso per i partecipanti alle attività della giornata.

Si concluderà in allegria con i concerti dei Ratatagnöl e dei Joe Dallas & The Monks, perché la sostenibilità deve poter diventare sempre più sinonimo di gioia, condivisione e di un futuro migliore per ogni essere vivente sulla Terra. Il motto della giornata è infatti Tanti semi, tutti insieme, danno vita a una splendida foresta. Ogni contributo conta e non è mai troppo piccolo, perché non valga la pena darlo. Sii partecipe anche tu della crescita di un futuro più sostenibile. Manuela Varini, Presidente Società ticinese di scienze naturali

Maggiori informazioni www.stsn.ch/greenday

La mobilità arriva in tavola con il TCS!

Novità

La Sezione Ticino, proprio in occasione del Greenday 22, presenterà il nuovo gioco da tavola firmato TCS, pensato per grandi e piccini e orientato alla mobilità sostenibile e multimodale. Vi aspettiamo presso il nostro stand, sabato 10 settembre, in Piazza del Sole a Bellinzona, per provare il gioco in anteprima e trascorrere una piacevole giornata in compagnia. Grazie al concorso, alcuni di voi potranno accaparrarsene una copia prototipo di pre-produzione!


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SEZIONE TICINO

I nostri controlli in un colpo d’occhio! Al centro tecnico TCS di Rivera effettuiamo controlli tecnici che permettono di gestire meglio la manutenzione della propria auto ed evitare costosi interventi che possono, a volte, rivelarsi anche inutili. La garanzia sta per scadere e

vuole conoscere lo stato dell’auto? Ha ricevuto la convocazione al collaudo e vuole sapere lo stato della sua auto? Con quali costi? Sta valutando l’acquisto di un’auto e desidera sapere se si tratta di una vera occasione?

Ecco che un controllo, con la consulenza e l’esperienza di esperti, permette di avere una risposta chiara in merito.

Standard (60 min.) Controllo della fanaleria, freni, e ammortizzatori, organi direzionali, motore (accensione, alimentazione, livelli). Prezzo: 160 fr. / Prezzo Socio TCS 80 fr.

Test garanzia (100 min.) Controllo della parti coperte dalla Garanzia prima che questa scada. Prezzo: 240 fr./Prezzo Socio TCS: 120 fr.

TCS Caravan Gas Control Verificare l’idoneità e sicurezza degli impianti a gas Novità liquido presenti in camper, roulotte e tende a veranda. Il controllo, da effettuarsi ogni 3 anni per legge, è inoltre richiesto come prerogativa di accesso in alcuni campeggi nazionali ed europei. Prezzo: 130 fr./ Prezzo Socio TCS 110 fr.

Pre-collaudo auto (40 min.) Si valuta tutto lo stato dell’auto che deve essere presentata al collaudo ufficiale. È rilasciata una lista di interventi necessari da presentare al proprio garagista di fiducia. Prezzo: 120 fr. / Prezzo Socio TCS: 60 fr. Se durante il precollaudo l’auto risulta già a norma, si potrà usufruire del Pacchetto SOLO PER SOCI TCS: l’auto viene collaudata subito ricevendo uno sconto sulla tariffa del controllo TCS. Sconto: 30 fr. sul pre-collaudo Pre-collaudo furgoni e camper (50 min.) Si valuta lo stato del furgone o del camper che deve essere presentato al collaudo ufficiale. Per i Camper non è incluso il controllo circuito gas della zona abitata.. Prezzo: 160 fr. / Prezzo Socio TCS: 80 fr. Test occasione (100 min.) Controllo della fanaleria, freni, ammortizzatori, organi direzionali, motore (accensione, alimentazione, livelli), verifica carrozzeria (incidentata) Prezzo: 240 fr. / Prezzo Socio TCS: 120 fr. Potenza motore auto (80 min.) Controllo della potenza del motore di automobili Prezzo: 240 fr. / Prezzo Socio TCS: 120 fr.

Sicurezza (30 min.) Controllo fanaleria, freni, ammortizzatori, organi direzionali. Prezzo: 100 fr. / Prezzo Socio TCS: 50 fr. Tachimetro (50 min.) Controllo per la coerenza della velocità indicata. Prezzo: 160 fr. / Prezzo Socio TCS: 80 fr. Controllo specifico (10 minuti) Controlli dedicati alla ricerca di specifici difetti secondo il tempo (per ogni 10 min.). Prezzo: 30 fr. / Prezzo Socio TCS: 15 fr. Check-up vacanze (60 min.) Partire senza problemi! Un controllo per evitare delle «panne» che possono rovinare le vacanze. Prezzo: 160 fr. / Prezzo Socio TCS: 80 fr.

Pulizia iniettori (90 minuti) Trattamento di pulizia al motore, rimuove i residui nocivi e carboniosi lasciati dai carburanti di derivazione fossile. Anche la vostra auto merita una vacanza! Prezzo: 380 fr./Prezzo Socio TCS: 300 fr.

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Pulizia FAP (720 min.) Il servizio curativo di pulizia al FAP per veicoli Diesel, in caso di anomalia al motore, potrebbe farvi risparmiare molto denaro. Passate per un controllo. Prezzo: 580 fr./Prezzo Socio TCS: 465 fr.

Velocità 100km/h roulotte e rimorchi (60 min.) Omologazione per la Germania che permette di viaggiare a 100 km/h in autostrada trainando una roulotte o un rimorchio. Prezzo: 160 fr. / Prezzo Socio TCS: 80 fr.

Potenza motore moto (50 min.) Controllo della potenza del motore per motociclette Prezzo: 160 fr. / Prezzo Socio TCS: 80 fr.

Luogo e orari Centro tecnico TCS Via alla Chiesa 10, 6802 Rivera Orari d’apertura estivi: lun–ven 07.30–17.30 sab 08.00–12.00

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Luglio/Agosto 2022

Decarbonizzazione (180 min.) Trattamento volto a rimuovere la calamina residua, creatasi nel corso del tempo, nei motori a combustione. Un servizio utile a prolungare lo stato di salute dell’auto. Servizio disponibile a fine preventivo o curativo. Prezzo: 270 fr./Prezzo Socio TCS: 180 fr.

Appuntamenti Telefono 091 935 91 35 Internet: tcs-ticino.ch e-mail: sezioneTI@tcs.ch

*Per effettuare la potenza del motore si consigliano pneumatici di controllo forniti dal garagista. È sconsigliato effettuarla con pneumatici invernali, da corsa, nuovi o rigommati. Inoltre la potenza motore sarà spinta fino alla velocità massima indicata dagli pneumatici.


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Organizzazione di un pernottamento se il maltempo Le impedisce di giungere a destinazione il giorno previsto.

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Solo il societariato per coppie e famiglie (dal 2018) include anche queste prestazioni supplementari.

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