TCS SEZIONE TICINO
CINEMA TCS: NUOVE DATE PAGINA 74 BENEFIT EVENTI E CONCORSI PAGINA 75 IN BICICLETTA CON IL TCS PAGINA 76
CINEMA TCS: NUOVE DATE PAGINA 74 BENEFIT EVENTI E CONCORSI PAGINA 75 IN BICICLETTA CON IL TCS PAGINA 76
amate metropoli europee da vivere in modo diverso
Verifichi subito online quanto può risparmiare. tcs.ch/premi
Molti lettori saranno già stati a Londra, Madrid, Praga, Stoccolma o Vienna p. 9 . Ma forse non ne conoscono i lati più insoliti proposti dai miei colleghi. Le redattrici e i redattori del Touring vi faranno scoprire quartieri e posti straordinari, fuori dagli itinerari turistici, ma anche usanze poco note. Lasciatevi sorprendere. Insolito, poi, il ritorno del motore Wankel, rivisitato, sulla nuova Mazda MX-30 R-EV 170 p. 38. La giapponese non lesina sulla qualità di lavorazione e il comfort di guida, se non fosse per il rumore un po’ invadente durante la marcia. La SUV compatta è disponibile sia come pura elettrica che ibrida plug-in. A luglio è scattato l’obbligo di diversi sistemi di assistenza (ADAS) p. 42 sulle auto nuove. Nelle prove su strada non tutti hanno funzionato in modo ottimale ed affidabile.
Felix Maurhofer, caporedattore
L’edizione
In bici sul Col de la Loze. L’arcigna scalata nel cuore della Savoia ha messo a dura prova anche i polpacci di ferro dei partecipanti al Tour de France.
TCS Sezione Ticino
64 ACS e TCS: track day auto e moto
65 In montagna con il Gruppo TCS Bellinzonese e Valli
66 Sotto le stelle con il Cinema solare TCS
67 Benefit eventi e concorsi
68 Benefit attività in bicicletta
69 Controlli tecnici
70 Vendita auto TCS
Grazie al mio aiuto solo le migliori offerte faranno centro nella vostra bucalettere. Attivate il servizio su
Perché e quando ci muoviamo
popolazione mobile (in %), dominano gli spostamenti nel tempo libero, tranne che al mattino
a) lago Maggiore
b) lago Lemano
c) lago di Costanza
lavoro formazione acquisti tempo libero altro (attività commerciali; viaggi di servizio e accompagnamento ecc.)
L’attuale edizione n. 9/2024 di «Touring» che tenete fra le mani è stata stampata per la prima volta e nella consueta qualità presso CH Media. Dopo l’annunciata chiusura di Swissprinters AG di Zofingen, i responsabili di produzione e la redazione sono riusciti a concludere un contratto con l’azienda attiva nel settore multimediale che ha sedi ad Aarau e Derendingen. Swissprinters è stato il nostro affidabile partner durante gli ultimi nove anni. La nuova collaborazione tra Touring e CH Media ha permesso di ottimizzare una serie di aspetti tecnici. Adesso l’e-paper ha ad esempio una modalità di lettura per tutti i dispositivi elettronici, dagli smartphone ai laptop.
metri di altezza, più della Torre Eiffel: il Chenab Bridge sull’omonimo fiume in India è il ponte ferroviario più alto del mondo. Un primo treno ha già attraversato la struttura ad arco che ci sono voluti quasi vent’anni a costruire. L’opera fa parte dell’ambizioso progetto per collegare Jammu e Kashmir, nel nord, con il resto del Paese che oggi conta oltre 1,4 miliardi di abitanti.
Dazi UE sulle auto elettriche cinesi
La Commissione europea ha deciso di aumentare tra il 17,4 e il 37,6% i dazi sulle elettriche cinesi. Questi si aggiungono all’attuale tariffa standard del 10% sulle importazioni di auto. L’UE giustifica la mossa puntando il dito ai sussidi statali che i produttori colpiti ricevono e al conseguente pericolo che il mercato venga inondato di veicoli elettrici a basso costo.
In mostra la mobilità elettrica del futuro
Come circoleremo domani è difficile da prevedere. Alla E-nova Mobility Experience presso l’Europaplatz di Zurigo si potrà però gettare uno sguardo al futuro della mobilità dal 6 all’8 settembre. Qui si troveranno risposte alle più frequenti domande che ci poniamo sulla mobilità elettrica che verrà e provare diversi veicoli. e-nova.ch
Indagine nazionale sull’uso delle e-bike
Possedete una bici a pedalata assistita, una cargo bike o una longtail? Se sì, l’avete usata almeno una volta negli ultimi 7 giorni? Condividete le vostre esperienze, positive o negative che siano. Con la vostra partecipazione contribuirete ad una migliore comprensione dell’uso di bici elettriche in Svizzera. Link al questionario su unil.ch/ouvema/bici_elettriche
Nuova app TCS, cosa ne pensate?
L’applicazione del TCS è stata modernizzata e si presenta ora con un’interfaccia intuitiva e user-friendly nonché nuove funzioni. Potete scaricarne da subito la versione beta nell’App Store. Dateci un feedback con l’apposito modulo. La vostra cooperazione ci permetterà di migliorare ulterioremente la nostra app. Grazie fin d’ora. tcs.ch/app
Aggiornare online il proprio indirizzo
Lo sapevate che potete accedere al vostro profilo di socio direttamente tramite sito TCS? Potete visualizzare i vostri prodotti e risparmi oppure gestire ed effettuare eventuali modifiche ai vostri dati personali comodamente online e senza alcuna corrispondenza. Registratevi una sola volta ed avrete tutto il vostro TCS a portata di clic. tcs.ch/login
Daniel Meuli sta preparando la sua «camera oscura». Il fotografo svizzero, che vive a Silvaplana, in Engadina, crea immagini grandi anche due metri per tre. Per poter realizzare i suoi scatti formato gigante ha costruito lui stesso la macchina fotografica analogica con una lente extralarge e l’ha montata su un rimorchio che può trainare e, all’occorrenza, elitrasportare nei posti più remoti o non accessibili in auto. Per poter immatricolare il rimorchio e circolare sulle nostre strade ha dovuto assicurarsi che il peso totale non superasse tre tonnellate. I suoi panorami sono unici e molto apprezzati dagli intenditori.
Questa volta: strada del passo Visto per voi
Osservazioni e riflessioni sulla mobilità in generale da parte di Illustres
La produzione fu iniziata a Frauenfeld (TG) per poi spostarsi a St-Blaise (NE). Ultimo modello a essere costruito, la Martini NF, berlina di lusso dotata di 95 CV.
Creazione: 1897
Fine produzione: 1934
Inizialmente da SIG furono sviluppati diversi prototipi nella categoria cyclecar, per poi passare nel 1937 a produrre modelli elettrici.
Creazione: 1918
Fine produzione: 1953
Il primo Tribelhorn fu un prototipo con motore elettrico. Poi la marca si è concentrata maggiormente su veicoli commerciali, costruendo poche auto.
Creazione: 1902
Fine produzione: 1919
La «première» della High Speed
375 S al Salone di Francoforte nel 1967 lanciò la produzione di questi veicoli di lusso. Il fallimento pose fine all’avventura
Creazione: 1956
Fine produzione: 1992
Il primo veicolo della ditta, concepito da Rudolf Egg, fu un tre ruote motorizzato. Nel 1899 si iniziò coi veicoli a quattro ruote e motore posteriore.
Creazione: 1896
Fine produzione: 1919
Il TCS lancia un nuovo strumento didattico che insegna ai bambini a sviluppare la loro mobilità e li rende più sicuri ed indipendenti nei loro spostamenti. Divertendosi.
Ecco a voi i «Mobeeez». esploratori di un mondo in movimento. Si chiamano Jungle, Lady, Sam, Trixy e Looping, e sono un gruppo di amici che partono alla scoperta di ciÒ che li circonda vivendo insieme una serie di avventure per strada. Imparano a superare specifiche situazioni che si trovano ad affrontare in bici, monopattino o skateboard e, aiutandosi a vicenda, mostrano come comportarsi correttamente e muoversi sicuri fra le insidie del traffico quotidiano.
Fumetto, giochi ed esercizi
Mobilità, geografia ed opere ingegneristiche: qui puoi scoprire fatti interessanti sulla Svizzera, presentati in forma di hit parade.
Mobeeez è il nuovo programma didattico del servizio di Sicurezza stradale del TCS. Sviluppato in collaborazione con l’Alta Scuola Pedagogica e la Polizia cantonale di Friburgo con il sostegno del Fondo di sicurezza stradale, è pensato per ragazzi dagli 8 ai 12 anni. Offre ai genitori, insegnanti ed istruttori di educazione stradale uno strumento moderno per accompagnarli, in modo ludico e coinvolgente, nel loro percorso d’apprendimento della mobilità. Il fumetto in nove parti è completato da due volumi teorici che, combinando giochi ed esercizi, trattano i principali temi della prevenzione degli incidenti: l’equipaggiamento obbligatorio per la bici, il casco e la visibilità, la conoscenza dei segnali stradali, le regole della precedenza, le norme di comportamento, il cambio di corsia e l’anticipazione dei pericoli. I simpatici Mobeeez ringiovaniscono l’educazione stradale e piacciono non solo ai piccoli, ma anche ai grandi. mobeeez.ch
Conoscete il quartiere dei Serviti? Avete mai sentito la sabbia del Tamigi sotto i piedi oppure guardato dall’alto la folla di visitatori accalcati sulle rive della Moldava? No? Allora forse vi aiuteremo a scoprire lati ignoti di Vienna, Londra, Praga, Madrid e Stoccolma.
I viennesi lo amano, i turisti lo conoscono appena: stiamo parlando dello storico quartiere dei Serviti dal tocco molto francese.
UUna signora chiede in francese la limonata La Mortuacienne. Gerald König le mostra dove si trovano le bottiglie del produttore di bevande Rième di Morteau. L’azienda, fondata nel 1921, descrive il suo prodotto pregiato come «Reine des Limonades», niente meno che la regina delle limonate. Da König si acquistano pure le Crêpes Dentelles Gavottes, il gin G’Vine Nouaison e ostriche di Parigi. Il viennese, che ha lavorato a lungo per un’azienda francese, gestisce un negozio di alta gastronomia (che porta il suo nome) nel quartiere dei Serviti, dove si sente spesso parlare francese. Il quartiere del 9° distretto è noto anche come piccola Parigi. Quando nel 1946 fu aperto il Lycée Français in Liechtensteinstrasse, molti francesi che vivevano a Vienna si trasferirono nel quartiere con i suoi magnifici edifici, la maggior parte dei quali risalenti all’Ottocento.
Gerald König ha frequentato lo stesso istituto privato di Lucas Wagner, il quale gestisce il negozio di oggettistica Werkhaus della madre di origini francesi, in Servitengasse 8. Di fronte al Lycée, Anne Morel, di Nantes, è specializzata in scarpe eleganti che vende nella sua boutique Le Mag. La voglia di Francia può essere soddisfatta da La Mercerie, nella Berggasse 25. Eclair, croque monsieur e kir sono nel menu di questa vecchia merceria. La tarte au citron più bella (e più buona) della città si trova però da Crème de la Crème di Julia Kilarski, in Lange Gasse 76. Anche se la sua pasticceria è appena fuori dal quartiere, quando si visita la laureata in legge, che alla fine ha preferito lavorare con i dolci, si ha la sensazione di essere nel quartiere del Marais o nel 5° arrondissement di Parigi.
Situato in posizione centrale, vicino alla Chiesa Votiva, ma lontano dalla folla dei turisti, il quartiere sul Canale del Danubio piace soprattutto ai viennesi. Il nome in tedesco Servitenviertel proviene dal monastero fondato dall’ordine cattolico dei Serviti nel 1639. Il fulcro è la
loro chiesa in stile barocco, il cui sagrato ombreggiato da alberi è oggi un luogo d’incontro popolare fra gli abitanti del quartiere.
Il quartiere di Freud e dei letterati Grazie alla vicinanza con l’università, intellettuali, professori e medici hanno sempre vissuto tra Währinger Strasse, Schottenring e Rossauer Lände. Uno dei più famosi fu Sigmund Freud, che esercitò e visse nella Berggasse 19 dal 1891 fino alla sua espulsione imposta dal regime nazista nel 1938. Al padre della psicoanalisi è dedicato un museo. Lo scrittore e drammaturgo Stefan Zweig ha frequentato il liceo della Wasagasse e narra la vita del quartiere ne «Il mondo di ieri». Lo scrittore Heimito von Doderer ha immortalato la magnifica scalinata di Vienna, costruita nel 1910 in stile Art Nouveau, nel suo romanzo «La scalinata» («Die Strudlhofstiege»). Merita una visita anche il parco annesso al Palazzo della Villa Liechtenstein, completato intorno al 1700. La collezione principesca di capolavori di Rubens, Rembrandt e Raffaello può essere ammirata nell’ambito di visite guidate.
I viennesi vengono qui per fare una passeggiata e mangiare un boccone, in uno dei numerosi ristoranti rinomati: dall’antico locale viennese Rebhuhn al ritrovo hipster Plain. I Buchtel, dolcetti di pasta lievitata ripieni di marmellata, o la carbonara con anguilla: nel mini-ristorante Pramerl & the Wolf, l’ex consulente aziendale Wolfgang Zankl-Sertl la sera crea fantastici menu a sorpresa. La carta dei vini giustifica da sola una visita. Anche i giovani sommelier Matthias Pitra e Steve Breitzke, con il loro wine bar MAST, alzano l’asticella della qualità in fatto di vini biologici e moderna cucina da bistrot. Questi due indirizzi sono un must per i buongustai che si avventurano nel quartiere dei Serviti. •
Dove pernottare
Hotel The Harmonie, Harmoniegasse 5–7, chi ci ha soggiornato una volta, non vorrà più andare altrove
Dove mangiare
Pramerl & the Wolf, Pramergasse 21/1
The MAST Winebar, Porzellangasse 53
Kir, croque monsieur e molte altre cose buone vengono servite al Café & Bistro La Mercerie, nella Berggasse 25 nel quartiere dei Serviti. Il Museo Sigmund Freud è proprio dietro l’angolo.
La migliore e più bella tarte au citron si trova alla pasticceria Crème de la Crème in Lange Gasse 76, Vienna.
La Strudlhofstiege, inaugurata nel 1910, è probabilmente la scala più bella di tutta la città. È stata anche immortalata nella letteratura mondiale.
La
metropoli sul Tamigi offre così tanto da lasciar il visitatore stordito, in cima all’arena O2, o immerso nelle proiezioni di capolavori della pittura.
Testo
e foto Jérôme Burgener
LLasciando da parte le attrazioni più note come il London Eye o il British Museum, perché non optare per Frameless, un’insolita mostra immersiva permanente, a due passi dal quartiere chic di Mayfair. Il primo locale, e il più spettacolare, è dotato di specchi sul suolo e sul soffitto, che danno un’impressione di vuoto infinito. Un vuoto rapidamente colmato da un’animazione composta da alcuni classici della storia dell’arte. Anziché contemplare «Il giardino delle delizie» di Hieronymus Bosch, lo spettatore ne diventa partecipe. Entra, per così dire nella tela, in una versione priva dei suoi elementi più inquietanti. Un’esperienza travolgente.
Una passeggiata lungo la Bond Street porta al Nopi, il ristorante di Yotam Ottolenghi. Una raccomandazione? La burrata ai semi di coriandolo grigliati e marmellata di peperoncino, che offre un’esplosione gustativa. Con le papille che esultano, prossima tappa l’Horizon 22. Dall’ultimo piano del grattacielo di 58 piani, a 254 metri di altezza, si può ammirare una stupefacente vista su tutta Londra. L’accesso è gratuito, ma è richiesta la prenotazione.
Per la seconda fermata culinaria della giornata, The Ivy è un’opzione impeccabile. Il ristorante aperto nel 1917 è frequentato da un pubblico eclettico, un mix fra gente del posto, curiosi e celebrità. Ad attirare tanta gente è senz’altro anche lo Shepherd’s Pie, un piatto forte della casa: assaggiando questo tradizionale pasticcio del pastore gli avventori locali sono ben disposti a dare consigli circa ulteriori attività fuori dall’ordinario, come ad esempio il mudlarking.
Delizie per gli occhi e il palato
Il giorno dopo è in programma The O2, l’arena coperta di Londra. Solitamente ci si va per un evento musicale, sportivo o per fare shopping, ma volendo è anche possibile salire sul tetto. Una volta ricevute le istruzioni di sicurezza si può ini-
ziare la scalata dell’edificio. Arrivati in cima senza grandi difficoltà si gode di una bella veduta sulla baia est.
Dopo il cielo, la sabbia. Sembra strano, perché parlando di Londra la spiaggia non è certo la prima cosa che viene in mente. Eppure è proprio sulle rive del Tamigi che bisogna recarsi per praticare il mudlarking, ossia l’esplorazione delle rive fangose. Qui è permesso camminare, facendo attenzione alle maree, ma per procedere a scavi è necessario un permesso. Non lontano dal Tamigi si trova il Borough Market, il mercato gastronomico che è la mecca dei foodies, sempre in cerca di nuovi odori ed aromi. Da non perdere Spice Mountain: il negozio propone una varietà di spezie vertiginosa. Vi si trovano dei sapori estremi, dal peperoncino affumicato e pungente alla polvere di melograno, dolce e acida. Chi ama darsi da fare ai fornelli venga armato di una borsa capiente per portarsi a casa questi tesori speziati e colorati, spesso introvabili altrove.
Per proseguire in un altro paradiso dei sensi, non bisogna assolutamente mancare la profumeria Bloom. Si è accolti da Filip che ascolta il cliente per intuire quali fragranze possano soddisfarne al meglio i recettori olfattivi. La scelta dei marchi è enorme e spazia dai più conosciuti ed indossabili a quelli di nicchia. Qualche esempio: Beaufort London o Prissana le cui creazioni trasportano nel bel mezzo della battaglia di Trafalgar (Tonnerre) o in una foresta umida (Haxan). I nasi (e stomaci) più audaci potranno pure chiedere di provare uno spruzzo di Sombre di Strangers Parfumerie. Profumo artistico, che sperimenta con note deliberatamente repulsive. L’assistente vi troverà il flacone, solerte ma con visibile disappunto. •
Frameless Museum
Ovvero quando i quadri dei grandi maestri prendono vita sotto i vostri occhi e piedi. Un’esperienza straordinaria da non perdere.
O2 Arena Vale la pena arrampicarsi sul tetto per godersi le viste panoramiche. Ma anche il quartiere circostante spesso trascurato merita di essere scoperto.
I piedi nella sabbia
In caso di bassa marea è possibile camminare nel letto del Tamigi. Tuttavia, è proibito raccogliere qualsiasi cosa senza aver chiesto prima un permesso.
The Ivy Qui vengono a farsi viziare tutti: famosi e non, gente del posto, turisti. Ed è logico, perché sia il luogo che la cucina sono leggendari.
Da Bloom Filip propone una scelta di profumi impressionante, capace di soddisfare anche i nasi più raffinati.
Dove pernottare
Mama Shelter, 437 Hackney Road, Londra E2 8PP contemporaneo e vivace, l’hotel situato in un quartiere alla moda è una dimostrazione di cultura pop anticonformista.
Dove mangiare
The Ivy, West Street 1-5, Londra WC2H 9NQ Nopi, 21–22 Warwich St., Londra W1F 9LD
È trascorrendo il pomeriggio nei bar di tapas che si conosce la Madrid più autentica. Una lezione di storia sui gatti, gli antipasti e il miglior libro del mondo.
SSe un turista chiede ad una persona del posto se è un gatto, è probabile che riceva un’occhiataccia ovunque vada. Non a Madrid. E ancor meno da Luis. «Sì, sono un gato». L’uomo pronuncia la parola spagnola per questi felini mentre un sorriso gli accarezza i baffi. «Puoi chiamarti gato o gata solo se i tuoi genitori e i tuoi nonni sono nati a Madrid», continua il sessantenne. Nonostante la barriera linguistica, la comunicazione tra di noi funziona. Con le mani e con un’app di traduzione. È tardo pomeriggio, l’ora in cui i madrileni amano incontrarsi per bere qualcosa e mangiare tapas. Una buona occasione per chiacchierare con loro e conoscere la capitale spagnola, vista con gli occhi dei madrileni.
Per il tardeo, come viene chiamato l’aperitivo pomeridiano, si va ovviamente in un bar di tapas. Ce ne sono circa 15mila nella seconda città più grande dell’Unione europea. Con una popolazione di 3,3 milioni di abitanti, ogni 220 persone c’è uno di questi locali che servono i famosi stuzzichini in tutte le variazioni immaginabili.
Porte rosse nel quartiere dei poeti Luis siede al bancone di Casa Alberto, nel Barrio de Las Letras. Riconoscibile dall’esterno per la sua porta d’ingresso rossa, già colore del vino, l’Alberto fa parte di una serie di taverne tradizionali, profumate gastronomie e vivaci terrazze ristorante del quartiere dei poeti di Madrid. Qui, in pieno centro, non solo è facile espandere i propri orizzonti culinari a piedi, ma anche quelli culturali. Basti ricordare che vi è sepolto, nel monastero dei trinitari scalzi, nientemeno che Miguel de Cervantes, l’autore del celeberrimo Don Chisciotte della Mancia.
«Sí, sí. ¡Cervantes!» Come gato, Luis lo sa bene e ci dice che il «Don Quijote» è il libro più stampato dopo la Bibbia e che una volta è stato addirittura votato come il migliore del mondo. «È una cosa ufficiale» insiste, come se avesse
avuto un ruolo in tutto questo. E, fatto ancor più importante, il poeta nazionale spagnolo ha vissuto in questa casa. «Nel 1614, qui. Proprio sopra di noi», dice, guardando il soffitto. È felice di impartire la lezione di storia, confermando la reputazione di affabilità dei capitolini, anche nei confronti dei turisti.
Lo sguardo di Luis si posa sul piccolo piatto di olive e pancetta che viene servito gratuitamente con il vino. «¡Come!», esorta il suo vicino di tavolo a mangiare. Chi beve, deve anche mangiare. Dopo tutto, questo è lo scopo e l’origine delle tapas. «In passato, le persone non mangiavano nulla con l’alcol e si ubriacavano rapidamente. Questo era negativo per gli affari. Perciò i proprietari hanno iniziato a mettere un piatto di stuzzichini sul bicchiere, coprendolo. Tapar in spagnolo».
Oggigiorno le tapas sono conosciute in tutto il mondo e vengono offerte anche in porzioni più grandi a pagamento. Ma a Madrid, soprattutto nei posti cari ai poeti, sono semplicemente le migliori. Luis consiglia le sardine affumicate e il sandwich ai calamari per pochi euro ciascuno.
Si sono fatte le 21.30: è ora di salutare Luis e di osservare gli ultimi raggi di sole nel Parque de la Montaña che tingono il colossale Palazzo Reale di viola scuro. Sulla collina con il tempio egizio, studenti e giovani innamorati si preparano a tuffarsi nella notte e scendono per andare a cena. Tuttavia, la loro destinazione preferita non è tanto il quartiere letterario quanto piuttosto la Madrid moderna, non meno interessante, ad esempio il quartiere bancario Azca o il quartiere Chamartín con lo stadio di calcio Santiago Bernabéu del Real Madrid.
Che si tratti dei giovani del nord della città o del vecchio gatto dietro la porta rossa, la strada per la vera Madrid passa attraverso la sua gente. •
Dove pernottare
Hotel Catalonia Puerta Del Sol, calle de Atocha 23 Buona posizione per esplorare il centro a piedi
Dove mangiare
Pabblo, Plaza Pablo Ruiz Picasso 1. Il ritrovo dei giovani madrileni e chi è rimasto tale per mangiare la costata di manzo e ascoltare musica dal vivo.
Casa Alberto dal 1827 è apprezzata da abitanti e turisti per le sue specialità tipiche. Fra i bar di tapas più antichi e conosciuti di Madrid, è situato in calle de las Huertas 18.
Parque de la Montaña Bella vista sulla città, soprattutto all’alba o al tramonto. Qui si trova anche il Tempio di Debod, uno dei pochi edifici egizi accessibili al pubblico al di fuori dell’Egitto.
Praga attira con la sua storia, cultura e gastronomia, e a giusta ragione i visitatori arrivano in massa. Consigli su dove vivere la città dai punti più elevati.
LLo spettacolo sta per iniziare: nelle finestre in alto della celebre torre dell’orologio sulla piazza della Città Vecchia compaiono i dodici apostoli e accanto varie figure allegoriche che si animano allo scoccare dell’ora. Costruito nel 1410, è il più antico orologio astronomico ancora funzionante. Il corteo finisce al canto del gallo. In basso i turisti attendono spalla a spalla con telefonini e macchine fotografiche spianate. Diventa così subito chiaro: a Praga non si è mai completamente soli – sicuramente non davanti al grazioso municipio con l’orologio astronomico e neppure sull’iconico Ponte Carlo, verso il quale si dirige gran parte degli spettatori per poi proseguire in direzione della Moldava attraverso stretti vicoli gremiti, passando davanti a magnifici palazzi cittadini e case borghesi riccamente decorate. Lo scorso anno la capitale ceca è stata visitata da circa sei milioni di turisti. A chi desidera esplorare Praga da una prospettiva diversa dal solito, la città delle cento torri offre una varietà di punti panoramici. Mentre la folla si muove attraverso l’arco gotico del Ponte che collega la Città Vecchia con la Città Piccola, la porta aperta all’interno del varco passa quasi inosservata. Salendo qualche gradino e una scala a chiocciola si raggiunge la piattaforma panoramica. La vista dalla torre del ponte sulla città, il castello e il Monte Petřín è strepitosa.
La «Torre Eiffel» e il colosso socialista Praga si stende ai piedi della montagna cittadina di Petřín. Da qui si gode una splendida vista sulla Moldava, sul Ponte Carlo e la Città Vecchia. Per chi viene dai Paesi alpini, questo monte è più simile ad una collina e quindi vi si può salire facilmente anche a piedi, ma chi preferisce prendersela comoda, arriva in vetta con la funicolare. Sul Petřín c’è un altro simbolo architettonico di Praga. La torre di osservazione che risale alla fine del 19° secolo. Non è difficile capire che i co -
struttori si sono ispirati alla Torre Eiffel. Se si getta uno sguardo sulla città, spicca chiaramente un’altra torre completamente diversa. Oggi uno dei simboli della «Citta d’oro», infinitamente ricca di storia, cultura e gastronomia, ma che per molto tempo è stato guardato in modo molto critico, finendo addirittura nella lista delle costruzioni più brutte del mondo: la torre della televisione. Progettata ancora ai tempi del socialismo e ultimata nel 1992, per molto tempo i praghesi hanno avuto difficoltà ad accettarla. Poi nel 2000 un artista vi ha fissato delle sculture di bambini che si arrampicano a quattro zampe – una trovata che ha conferito al mostro un po’ di leggerezza e allegria senza togliere nulla al grandioso panorama. A proposito: chi cerca un posto insolito dove pernottare, lo trova allo Sky Suite Hotel all’interno della torre della televisione. C’è una sola camera disponibile e l’esclusività ha anche il suo prezzo: 800 euro a notte.
In maniera davvero esclusiva vivevano anche i re boemi nel Castello di Praga, sulle alture della città. È considerato uno dei complessi castellani più grandi del mondo ed impressiona non solo per le sue imponenti dimensioni. Il maniero racchiude più di mille anni di storia ed architettura europea. Un tempo sede dei re di Boemia, oggi è la residenza del presidente della Repubblica Ceca. Bisogna assolutamente prevedere abbastanza tempo per visitare il castello con la cattedrale di San Vito, i palazzi e le chiese. Dai giardini, che non sono facili da trovare, si gode una meravigliosa vista su Praga. Un consiglio: si possono raggiungere i giardini attraverso la scalinata di fronte alla cattedrale di San Vito. Per concludere una splendida giornata a Praga non si può fare a meno di bere una birra tipica, ad esempio nella cornice del rooftop bar dell’Hotel Pytloun Boutique, un vero e proprio gioiello del design vicinissimo all’animata Piazza San Venceslao. •
Dove pernottare
Hotel Botanique, Sokolovská 11, sistemazione in buona posizione a pochi passi dal centro storico
Dove mangiare
U Parlamentu alla Valentinská 52, tipica cucina boema nel centro storico
Ponte Carlo sulla Moldava. Tratto dello storico percorso dell’incoronazione dei sovrani di Boemia. Chi vuole sperimentarlo senza la folla deve mettere la sveglia e alzarsi di buon mattino.
Vista dal Petřín Una funicolare porta fino al monte di casa dei praghesi. Dalla cima si gode una splendida vista sulla città delle cento torri.
Torre della televisione Inizialmente i praghesi ebbero difficoltà con l’imponente torre della televisione. Oggi è un simbolo della città.
Orologio astronomico Vero capolavoro di meccanica e scienza medievale, affascina dal 1410. L’orologio è fissato alla parete sud del municipio di Praga.
La città di Stoccolma invita a fare un salto nel passato dei Vichinghi, intrepidi esploratori. Salpiamo per la terra dei guerrieri del nord.
Testo e foto Pascale Stehlin
MMentre passeggio lungo l’isola di Djurgarden a Stoccolma, sento delle grida di uomini che diventano più forti man mano che mi avvicino. Poi sento il rumore di spade che s’incrociano. Dopo qualche metro, finalmente vedo la fonte del frastuono. Due vichinghi stanno combattendo proprio davanti ai miei occhi, facendomi piombare nel bel mezzo di una saga scandinava. E uno è alto più di due metri, sfoggia lunghi capelli biondi e una folta barba. Il suo avversario indossa un elmo con una cotta di maglia che gli copre il viso; è più piccolo ma molto agile. La lotta si intensifica e il gigante, colpito al fianco, crolla a terra. È con questa scena che vengono accolti i visitatori del Vasa Museet. Il museo vichingo ripercorre in modalità interattiva la storia dell’espansione dei normanni verso l’est. Da notare che i primi ad essere chiamati così furono gli svedesi. Il rauco gracchiare dei corvi ci accoglie all’ingresso. Gli dei Odino, Thor e Freya sono ben rappresentati nella mostra e sembrano osservarci con la coda dell’occhio.
Viking o viqueen?
Mentre le saghe e i telefilm ritraggono i vichinghi come uomini violenti e feroci saccheggiatori, veniamo a sapere che tra i loro ranghi c’erano anche delle donne. Il museo ne presenta una in particolare. Scoperta in Svezia alla fine del 19° secolo, la sua camera funeraria conteneva due cavalli, scudi, armi e un gioco di strategia, a dimostrazione che era una figura importante della sua epoca e conosceva l’arte della guerra. Un test del DNA ha confermato che si trattava effettivamente di una donna.
Tanta storia fa venir sete. L’Eld, il ristorante del museo, propone una degustazione d’idromele. Ho voglia di provare questa bevanda alcolica, ottenuta dalla fermentazione di acqua e miele fin dai tempi antichi, e che veniva consumata a iosa sui drakkar, le navi da guerra vichinghe.
Secondo la leggenda, conferiva immortalità a coloro che ne bevevano ed ispirava i poeti incaricati di raccontare le avventure dei combattenti più meritevoli. Ne esistono diversi tipi, serviti in piccoli bicchieri ricavati da un tronco di legno scavato, ad esempio quello semisecco chiamato Vår, preparato con fiori di sambuco. Il Suttungr è fatto con mirtilli rossi e il Branden på Orten, l’idromele più dolce, è prodotto con miele di melo. Dopo quest’assaggio, è il momento di banchettare come facevano i vichinghi. Il ristorante Aifur, situato nel centro storico di Stoccolma, è un luogo unico. Vi si entra tramite una ripida scala e alla ricezione, il maestro di cerimonie, vestito da vichingo, non è lì giusto per prendere il cappotto ma per presentarmi agli altri ospiti. Così, vedendomi entrare, suona il corno prima di introdurmi con le parole: «Diamo il benvenuto a Pascale, che ha fatto un lungo viaggio dalla Svizzera per unirsi a noi». Gli altri commensali applaudono e brindano alla mia salute esclamando «skol». Ci accomodiamo ai grandi tavoli illuminati da candele su panche decorate con pelli di animali. Ci servono bicchieri senza stelo in supporti a spirale traboccanti di birra. Un musicista suona melodie medievali mentre un enorme piatto di cozze viene offerto come antipasto. Con la sua barba intrecciata e la tunica di lana, il cameriere sembra sbarcato direttamente da un drakkar. Il piatto principale è uno stufato di selvaggina, guarnito con deliziose bacche, di cui i vichinghi erano molto ghiotti. E sì, la vita vichinga è davvero interessante e tutta da assaporare! •
Il combattimento tra due vichinghi è messo in scena per la gioia dei visitatori presso il Museo Vasa sull’isola di Djurgarden a Stoccolma.
L’idromele, considerato il nettare degli dei, veniva consumato abbondantemente dai vichinghi durante i banchetti e prima delle cruenti battaglie.
Volete gustare un banchetto nordico come nel Medioevo? È possibile presso il ristorante Aifur, che serve piatti ispirati al cibo dei guerrieri svedesi, ma con un tocco in più.
Dove pernottare
Hôtel Reisen, Skeppsbron 12
L’albergo è situato in posizione ideale nel cuore del centro storico di Stoccolma, Gamla Stan, e molto vicino al Palazzo Reale.
Dove mangiare
Eld (all’interno del museo), Djurgårdsvägen 48 Aifur, Västerlanggatan 68 B
Questo e molto altro è possibile grazie al vostro societariato.
«Grazie per permetterci di rendere i bambini più visibili nel traffico stradale.»
Barbara Sutter, Responsabile della campagna Sicurezza stradale, Touring Club Svizzera
Il TCS si impegna per la sicurezza di tutti gli utenti della strada. Ci impegniamo ad aumentare la visibilità sulle strade svizzere con un’ampia gamma di offerte, pratici consigli e la distribuzione di cinture e pettorine ad alta visibilità agli scolari.
club.tcs.ch/il-nostro-impegno
Delegati TCS, sostegno unanime al potenziamento delle strade nazionali | A scuola in bicicletta: il ruolo di genitori, insegnanti e polizia | TCS SAR al servizio della popolazione
I delegati del TCS si sono riuniti a giugno presso la Sezione di Zugo per la loro assemblea annuale. Alla presenza del ministro dei trasporti Albert Rösti hanno lanciato un chiaro segnale a favore dell’ampliamento della rete autostradale.
«Chi semina strade, raccoglie traffico». Una frase ad effetto, mutuata ad un antico proverbio che agli avversari dell’ampliamento stradale piace ripetere. Ma senza nuove strade il traffico aumenta, di riflesso, gli ingorghi. Nel 2023 l’USTRA ha registrato il record di 48 807 ore di coda, in crescita del 22,4% rispetto al 2022. «Non è un caso che oggi io sia arrivato qui con mezz’ora di ritardo», ha affermato il consigliere federale Albert Rösti nel suo discorso ai delegati e ai collaboratori del TCS, nonché ai soci onorari e agli ospiti del mondo economico e politico. A prescindere dal ritardo dovuto al traffico, si è detto molto felice di accettare l’invito. E sembrava visibilmente a proprio agio nella cerchia del maggiore club della mobilità della Svizzera. «Fa molto bene essere qui al TCS dopo una conferenza dei ministri dell’ambiente a Weimar», ha dichiarato Rösti con un sorriso. L’assemblea dei delegati è l’organo supremo del Touring Club Svizzero, associazione senza fine di lucro, svoltasi lo scorso 21 giugno al Theater Casino di Zugo.
I delegati TCS sostengono il PROSTRA
Tuttavia, l’atteggiamento rilassato del ministro dei trasporti non deve far dimenticare che l’imminente votazione sull’ampliamento delle strade nazionali rappresenta una questione di grande portata. «Non investire niente non è un’opzione», sottolinea Rösti. Solo con le misure previste – tre estensioni autostradali e altrettante nuove gallerie – si potrà garantire la fluidità e sicurezza del traffico in una Svizzera di nove mi-
lioni di abitanti. Inoltre, non verranno «seminate» delle nuove strade, ma si ottimizzeranno in modo mirato le infrastrutture esistenti che hanno raggiunto i loro limiti di capacità.
Di questo è convinto anche il TCS. Con una risoluzione a favore della Fase di potenziamento 2023 delle strade na-
zionali adottata da tutti gli aventi diritto al voto, il Club si schiera chiaramente dalla parte del Consiglio federale e del Parlamento e sostiene il progetto da 5,3 miliardi di franchi finanziato dal Fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato (FOSTRA). Il presidente centrale del TCS Peter Goetschi, che ›
Stretta di mano tra il presidente centrale del TCS Peter Goetschi e il consigliere federale Albert Rösti.
Analogamente a quanto vale per il nostro Paese, uno dei segreti del successo del TCS risiede nella sua struttura federalista. Oltre al Club centrale, che opera a livello nazionale, 23 sezioni regionali con i rispettivi gruppi locali si impegnano per i soci, sia nei loro spostamenti sia a casa. A margine della recente assemblea dei delegati, ecco alcune cifre chiave sul più grande club della mobilità della Svizzera.
145
Il numero dei delegati sezionali che votano ed eleggono le cariche sociali. Hanno diritto di voto pure i membri del Consiglio di amministrazione nonché il delegato dei TCS Camping Club.
1931
Ovvero quasi 2000 collaboratori si impegnano per una mobilità sicura, a libera scelta ed efficiente a tutti i livelli: sulla strada, sul tragitto per la scuola, nei campeggi, nei centri di formazione alla guida o semplicemente al telefono.
39 1896
Fondato a Ginevra nel 1896, il TCS continua ad avere successo. Anche nel 2023 ha registrato una crescita. Qualche esempio: due nuove società di ambulanze, la piattaforma di campeggio PiNCAMP, l’acquisizione di velocorner.ch e il lancio a livello nazionale di TCS Home.
24
70
Il TCS interviene oltre mezzo milione di volte all’anno in caso di emergenza. Ogni settanta secondi, una persona riceve assistenza dal TCS in Svizzera o all’estero. Ciò ne fa la più importante organizzazione di soccorso del Paese.
Il Consiglio d’amministrazione (CdA) del TCS è composto dal presidente centrale e dai rappresentanti di ciascuna delle 23 sezioni del TCS. La durata del mandato è di tre anni. Laurence Cretegny (Vaud), Edwin Koller (Glarona), Stefan Mühlemann (Turgovia) e Roger Roth (Sciaffusa) sono stati eletti nel CdA.
Tramite tanti punti di contatto i soci possono rivolgersi alla loro sezione d’appartenenza in modo diretto e personalizzato. Inoltre, il TCS dispone di 20 basi della Patrouille, 17 piste per la formazione alla guida, 8 centri di protezione giuridica e 33 campeggi.
1,6
A fine 2023 il TCS contava esattamente 1 584 632 soci. Con quasi 1,6 milioni di soci, consolida la sua posizione di club di mobilità più grande e importante della Svizzera. L’afflusso di 22 000 nuovi soci lo scorso anno ne afferma il ruolo preminente per la mobilità del Paese anche dopo 128 anni di attività.
Peter Goetschi Presidente centrale del TCS
Lei è appena stato riconfermato quale presidente centrale TCS. Dove intende porre l’accento durante il suo nuovo mandato?
Siamo riusciti ad affermarci come club dedicato alla mobilità in senso globale. Al tempo stesso abbiamo diversificato le nostre attività attraverso acquisizioni e partnership, sviluppando la gamma di servizi e prestazioni per i nostri soci. Vogliamo consolidare questi sviluppi dotando il TCS delle basi necessarie ad affrontare con successo le sfide future. Come sono cambiate le abitudini di mobilità e quali sfide comporta quest’evoluzione?
La decarbonizzazione, digitalizzazione e automatizzazione hanno un influsso notevole sui nostri spostamenti. Il passaggio tra trasporto pubblico e trasporto individuale motorizzato diventa sempre più fluido e di riflesso vanno mutando anche le esigenze dei nostri soci. Il soccorso stradale continuerà ad essere richiesto, ma non potrà più costituire l’unica ragione d’essere del TCS. Si tratterà piuttosto di affiancarli in tutte le situazioni di emergenza in cui potranno venire a trovarsi.
Il TCS è favorevole all’ampliamento mirato delle strade nazionali. In che modo questo sostegno sarà visibile durante la campagna referendaria? Le strade nazionali rappresentano la spina dorsale della rete viaria svizzera. Basti pensare che assorbono il 45% del totale di persone-chilometro registrato e il 70% del traffico merci. È di vitale interesse garantire la funzionalità ed efficienza del sistema. Il TCS si batterà in prima linea per la fase di potenziamento delle strade nazionali in votazione quest’autunno.
dirigeva abilmente l’assemblea, ha sottolineato il proposito della risoluzione del TCS: «Per poter contare anche in futuro su un’infrastruttura per la mobilità affidabile e funzionante, durante la prossima campagna referendaria dobbiamo batterci con convinzione e determinazione affinché dalle urne esca un chiaro sì». Il popolo è chiamato ad esprimersi sul Programma di sviluppo strategico delle strade nazionali (PROSTRA) il 24 novembre 2024.
Elezioni e conferme
Oltre ad approvare la risoluzione, i delegati hanno alzato le loro tessere di voto anche per l’approvazione del rapporto annuale e dei conti annuali in positivo, così come per le elezioni e conferme delle cariche. Tra gli applausi scroscianti, e ancor prima che il vicepresidente Thomas Lüthi ne avesse concluso l’elogio, Peter Goetschi è stato rieletto presidente centrale per altri tre anni. Visibilmente commosso, il 58enne ha ringraziato tutti per la fiducia riposta nella sua persona.
Sono stati congedati con grandi applausi anche i consiglieri d’amministrazione uscenti Doris Iselin-Schneider (Sezione Sciaffusa), Hansjürg Rhyner (Glarona), Marco Vidale (Turgovia) e Yves-Stéphane Kellenberger (Vaud). I loro successori sono stati eletti all’unanimità nel Consiglio d’amministrazione composto da 23 membri (vedi parte grafica). La prossima assemblea dei delegati si terrà il 27 giugno 2025 a Lugano. •
«Fa bene essere al TCS» Il ministro dei trasporti ha accolto con piacere l’invito all’assemblea dei delegati.
All’unanimità i delegati del TCS hanno adottato la risoluzione sulla Fase di potenziamento 2023 delle strade nazionali.
Andare in bici non è un gioco da ragazzi. Richiede abilità che vanno sviluppate. Pedalare sicuri è un processo che deve essere accompagnato da genitori, insegnanti e istruttori di educazione stradale. Per prevenire molti incidenti.
Ogni mamma e papà ricorderà per sempre questo momento trionfale: i primi metri del proprio bambino in bicicletta da solo. Senza rotelle, ovviamente. Tuttavia, anche se i figli hanno acquisito una nuova autonomia mobile, il supporto e la guida devono assolutamente continuare. Il bambino ha già fatto la sua prima esperienza con il traffico stradale andando a piedi a scuola, ma in bicicletta ne diventa improvvisamente parte attiva, trovandosi nel bel mezzo del traffico. Purtroppo, questo aumenta anche i pericoli: secondo l’USTRA, l’anno scorso 440 bambini tra gli 8 e
Testo Dominic Graf Foto Marc Baertsch
i 14 anni sono stati coinvolti in incidenti con bici, monopattini o veicoli simili. 331 hanno riportato lesioni e due hanno perso la vita. «Sono decisamente troppi. Soprattutto se si considera che in molti incidenti è il bambino stesso responsabile della collisione o della caduta», sostiene Barbara Sutter del dipartimento della sicurezza stradale del TCS.
Accompagnare il processo di sviluppo
Imparare ad andare in bicicletta, il comportamento corretto nel traffico stradale, le regole, l’equipaggiamento e sa-
La pratica rende esperti Imparare ad andare in bici è un lungo processo di sviluppo. Gli adulti possono fornire un supporto mirato. ›
per riconoscere i pericoli è un processo di apprendimento e di sviluppo che si svolge durante l’infanzia e l’adolescenza. «Questo percorso deve essere accompagnato», spiega Barbara Sutter, perché: «Le fasi di sviluppo fisico e cognitivo di un bambino influenzano anche le sue capacità in sella ad una bicicletta. Mentre all’inizio sono necessarie semplici abilità motorie come la coordinazione occhio-mano e piede-mano, crescendo si aggiungono nuove caratteristiche: ad esempio, una maggiore forza muscolare, una migliore capacità di anticipazione o una maggiore disponibilità
Gimkana Non ci vuole molto per allestire un percorso per i ciclisti e migliorare le loro capacità di guida.
a correre rischi». Di conseguenza, è importante sostenere gli allievi in base al rispettivo ciclo, che si riferisce alle fasce d’età previste dal piano di studi della scuola, riconoscere le loro sfide e concentrarsi su di esse nell’educazione alla sicurezza stradale.
I tre attori e il loro ruolo Oltre ai genitori, altri due attori svolgono un ruolo centrale nel sostenere questo processo: da un lato, gli istruttori di sicurezza stradale della polizia insegnano agli scolari le regole e il comportamento corretto. Nel caso delle bici, ciò comprende nozioni teoriche sui componenti della due ruote e sui dispositivi di protezione, nonché sulle regole del traffico e delle precedenze. Si svolgono anche lezioni pratiche, di solito prima nel giardino della circolazione o nel cortile della scuola, poi sulla strada. Attraverso
Dal 1908 il TCS s’impegna per la sicurezza di tutti gli utenti della strada, ma in modo particolare dei più piccoli e vulnerabili. Con la distribuzione, ogni anno, di 110 000 pettorine e 90 000 gilet riflettenti del label MADE VISIBLE, nonché una serie di opuscoli, giochi, idee, eventi e campagne di sensibilizzazione, il TCS si attiva per una mobilità quanto più sicura dei bambini. Tutto ciò è possibile soltanto grazie al contributo dei nostri soci. A nome del Club vi ringraziamo della vostra adesione. club.tcs.ch/il-nostro-impegno
le esperienze e le osservazioni, gli alunni vengono messi a confronto con la realtà dagli specialisti della polizia. In secondo luogo, anche gli insegnanti possono influenzare lo sviluppo della sicurezza stradale. Il loro ruolo è principalmente di supporto. Approfondiscono le esperienze che gli scolari hanno fatto con l’istruttore stradale e le integrano nelle lezioni. Infine, ma non meno importante, il sostegno dei genitori, che fanno da motivatori. Mettendo in pratica quanto appreso con i figli nel tempo libero, ne promuovono la fiducia in se stessi e l’indipendenza. Idealmente, sono affiancati da altri membri della famiglia (fratelli e sorelle, zii, nonni).
Offerta versatile del TCS
Il TCS supporta tutti e tre gli attori con un’ampia gamma di ausili, adattati ai rispettivi partecipanti e fasi di sviluppo. Il nuovo programma di apprendimento «Mobeeez» è stato recentemente messo a disposizione di genitori, scuole e polizia (v. pagina 8). Il sito web del TCS offre anche un’ampia gamma di giochi, opuscoli, idee per lavoretti manuali e guide: ad esempio, come insegnare a un bambino ad andare in bici in cinque tappe o come migliorare la visibilità grazie a pochi semplici accorgimenti con «MADE VISIBLE». Inoltre, l’app «Weelo» offre ai ragazzi dagli otto ai dodici anni l’opportunità di imparare le regole della circolazione sotto forma di gioco. E non dimentichiamo «Safe2School Alert»: un servizio whatsapp gratuito che ricorda agli automobilisti l’inizio della scuola, ovvero la presenza di tanti bambini, alcuni dei quali si cimentano per la prima volta nel traffico stradale. Prestando la dovuta attenzione, anche chi è al volante può contribuire molto alla sicurezza dei bambini nel traffico. •
I materiali didattici sviluppati dal TCS si orientano ai livelli definiti nel piano di studi.
Ciclo I: bambini da 4 a 8 anni
Acquisire capacità motorie basilari (camminare, correre, saltare, stare in equilibrio)
Sviluppare la coordinazione occhiomano e piede-mano. Eseguire attività fisiche facili come ad esempio andare in monopattino o bicicletta
In questa fascia d’età i bambini fanno fatica a valutare correttamente la velocità dei veicoli e scegliere il momento migliore per attraversare in sicurezza.
Obiettivi TCS: attraversare la strada (fermarsi, guardare, ascoltare, attraversare), camminare lungo strade transitate, visibilità, genitori-taxi, monopattino
Ciclo II: ragazzi da 9 a 12 anni
Sviluppo della motricità globale, della forza e della capacità di anticipazione (ad es. prevedere situazioni critiche che possono sorgere nel traffico stradale)
Migliorare le abilità fisiche (pedalare con maggior efficacia, girarsi e frenare), l’equilibrio e la comprensione delle regole fondamentali della circolazione.
Obiettivi TCS: protezione e visibilità, equilibrio, norme e comportamento corretto nella circolazione stradale, anticipazione
Ciclo III: adolescenti da 13 a 15 anni
Ulteriore sviluppo della coordinazione e forza, svolgimento di attività fisiche specifiche con regole più complesse
Fattori di rischio nel traffico per gli adolescenti: influenzabilità, pericoli, tendenza a sopravvalutarsi
Obiettivi TCS: cause e conseguenze d’incidenti, fra cui distrazione, influenza sociale (pressione di gruppo), pericoli, droga, alcol, velocità eccessiva. Anche la patente di guida può essere un tema che interessa in questa fascia d’età
Maggiori informazioni: tcs.ch/sicurezza-stradale
La Coppa America 2024 vede il ritorno di Alinghi a caccia di un terzo trofeo. Dopo i robin round in settembre, si spera che gli elvetici entrino nella serie di finale in ottobre.
6
le squadre attualmente in lizza per l’America’s Cup, di cui cinque rappresentano la compagine delle sfidanti che nelle match race proveranno a strappare la Vecchia Brocca d’argento al Team New Zealand, difensore del titolo.
8
Saranno tanti i membri d’equipaggio su ciascuna barca (anziché 11 come in precedenza). Quattro ciclisti fanno da una sorta di «macchina umana»: producono pedalando l’energia necessaria per movimentare i sistemi di governo dei natanti dotati di alberi alti 26,5 metri, e che pesano intorno alle 6,5 tonnellate.
37
tante le edizioni (2024 inclusa) di quella che può definirsi la più prestigiosa gara velica del mondo, oltre che più antica competizione in assoluto. La prima risale al 1851. Il palmares più ricco lo detengono gli USA (con 29 vittorie), segue la Nuova Zelanda con 4. L’Australia ha trionfato una volta, la Svizzera, con Alinghi, due: nel 2003 e 2007.
150
I componenti dell’équipe Alinghi, di cui 120 impegnati a Barcellona, al cui largo si svolgeranno tutte le regate dell’America’s Cup 2024. 30 persone lavorano a Ecublens in Svizzera. Il regolamento dell’evento prevede infatti che la barca sia costruita ed assemblata interamente nel paese d’origine del team.
100
km/h; a questa velocità gli AC75 mettono davvero le ali. Queste barche ipertecnologiche ammesse dal 2018, hanno due «foil» laterali che creano la portanza richiesta per sollevarle sopra le onde.
1
«Boat One», il nome della barca con cui Alinghi partecipa all’odierna Coppa America è tutto un programma. Il proprietario Ernesto Bertarelli è convinto: «Vinceremo!»
4000
Il numero approssimativo di soci della Société Nautique de Genève. È sotto i colori di questo club di lunga tradizione, fondato nel 1872, che Alinghi torna a competere.
Hanno una responsabilità enorme. Gli autisti di scuolabus trasportano fino a 20 bambini e per padroneggiare sempre perfettamente il veicolo si allenano al TCS. Alla presenza del «Touring».
Talvolta Rainer Bernet accosta a destra e aspetta senza dire una parola. Si riparte solo quando tutti si saranno calmati. «Nello scuolabus l’atmosfera può essere molto vivace», spiega il bidello e autista di scuolabus della scuola elementare di Ernetschwil, nella parte occidentale del canton San Gallo. I bambini hanno tanto da raccontarsi oppure si mettono a cantare durante il viaggio. «Per me non è assolutamente un problema, fa semplicemente parte dello scuolabus. Ma quando i bambini si mettono a litigare o gridare, non riesco più a concentrarmi completamente sul traffico. Allora mi fermo di colpo. E i bambini capiscono subito che devono darsi una calmata», racconta il 58enne. Per garantire la sicurezza del prezioso «carico», l’autista deve avere sempre il controllo non solo dei passeggeri ma anche del veicolo. La cosa più importante è saper riconoscere tempestivamente le situazioni pericolose e reagire di conseguenza, ad esempio nel caso di condizioni stradali difficili a causa di neve, pioggia o nebbia. Affinché i conducenti di minibus con più di nove posti (categoria D1, come la maggior parte degli scuolabus) possano rinfrescare regolarmente le loro capacità ed esperienze, l’Ordinanza sull’ammissione degli autisti (OAut) li obbliga a frequentare cinque giornate di formazione periodica durante cinque anni. Per frequentare uno di questi corsi Rainer Bernet ed altri dieci suoi colleghi e colleghe si sono ritrovati nel centro di guida Betzholz presso Hinwil (ZH).
Provare i limiti in un ambiente protetto TCS
All’interno del più grande centro di TCS Training & Events, cinque donne e sei uomini ascoltano attentamente le indicazioni dell’istruttore Markus Aeberli. Si capisce subito che per i partecipanti il «Corso base minibus» non è semplicemente un obbligo professionale. Infatti, partecipano attivamente alle lezioni, pongono domande e raccontano aneddoti di vita quotidiana. Tutti partecipano con entusiasmo e la cosa non passa inosservata all’istruttore: «Così il corso è ancora più simpatico. Durante l’ora di
teoria del mattino presto sono completamente assorti», dice Aeberli. Il gruppo si comporta con disciplina ed evidente desiderio di apprendere anche sulla pista all’aperto, dove si svolgono esercizi pratici su fondo scivoloso: slalom, frenata a fondo, guida in curva, frenata con evitamento, posizione di guida e tecnica dello sguardo. I partecipanti seguono le indicazioni via radio e spingono sempre più al limite i loro veicoli con il contrassegno giallo-nero degli scuolabus. Sebbene abbiano già molta routine al volante, gli esercizi lasciano un’impronta duratura. Ed è proprio questo lo scopo, spiega Markus Aeberli: «Si tratta di rafforzare la propria fiducia nel mezzo guidato. Sperimentando situazioni al limite in un
ambiente sicuro, acquisiscono un’esperienza preziosa. Le lezioni li rendono dei conducenti più consapevoli, più sicuri e tutto sommato migliori».
Prendere lo scuolabus è solo la seconda migliore scelta Anche Rainer Bernet trae profitto dal corso. «È il miglior corso che ho frequentato finora», dichiara. Per lui guidare lo scuolabus significa pura gioia. Certi giorni compie fino ad undici viaggi con il suo «Drago». Il nome deriva dal disegno sulla fiancata del bus. È stato realizzato appositamente per gli scuolabus di Ernetschwil, Gommiswald e Rieden da Simon Otto, disegnatore della serie cinematografica «Dragon Trainer». Otto, infatti, è nativo di Gommiswald.
Per quanto apprezzato, lo scuolabus non dovrebbe essere la prima e unica scelta per compiere il tragitto casa-scuola. «Se possibile, i bambini dovrebbero camminare e più tardi usare la bici» afferma Bernet. Ribadisce così quello su cui gli esperti concordano da tempo: andare a scuola a piedi o in bici promuove l’attività fisica, la capacità di socializzare, l’indipendenza e la sicurezza stradale. A volte, però, il percorso non è davvero fattibile autonomamente. Ad esempio, quando la scuola è troppo lontana o il dislivello da superare è troppo grande. «Per questi bambini lo scuolabus gratuito è una buona soluzione. Sempre meglio che essere accompagnati in auto», sottolinea Rainer Bernet, il quale non è favorevole ai genitori-taxisti, e non lo nasconde.
Cavalcata sul TCS Seat belt
Ma torniamo al corso di guida del TCS. Dopo l’azione in pista, il gruppo è tornato a riunirsi nell’edificio centrale. Osservano con scetticismo il simulatore d’urto: un rimorchio con un sedile d’auto montato su una slitta. Premendo un pulsante, si muove lentamente in diagonale verso il basso, andando a sbattere contro un ostacolo. Prima che qualcuno vi si sieda, l’istruttore Aeberli spiega l’importanza delle cinture di sicurezza. «Se non si allacciano, una collisione può avere conseguenze devastanti già a bassa velocità, non solo per il conducente ma anche per tutti i passeggeri». Poi aziona il dispositivo e il sedile con sopra la coraggiosa partecipante scende
a passo d’uomo verso il basso, dove si ferma di colpo schiacciando la donna contro la cintura.
«Naturalmente nello scuolabus è obbligatorio mettersi le cinture di sicurezza», spiega Rainer Bernet, che prima di ogni corsa controlla se tutti sono allacciati. Per velocizzare il tutto, si serve di un trucco: «Spiego che sulla strada possono comparire all’improvviso animali, ad esempio un cervo o uno scoiat-
«Per salvare uno scoiattolo
malcapitato gli scolari allacciano ben volentieri
cinture»
Rainer Bernet, autista di scuolabus
tolo. E per non rischiare di travolgerlo devo frenare a fondo. Per salvare uno scoiattolo malcapitato gli scolari allacciano ben volentieri le cinture, senza fare storie».
Dopo un’ultima parte teorica e il giro di commenti, si conclude una giornata istruttiva, ma anche faticosa, nel centro di guida TCS Betzholz. Soddisfatti e con un bagaglio di nuove esperienze, i partecipanti ritornano alle loro scuole e ai loro bambini, i quali ora possono contare su autisti di scuolabus ancora più sicuri e preparati. •
Non esiste il diritto di andar a scuola a piedi. Tuttavia, il diritto costituzionale all’istruzione scolastica di base gratuita comprende anche l’obbligo dei cantoni (o delle autorità preposte) di garantire un percorso adeguato per raggiungere la scuola. Per percorso scolastico adeguato si intende un tragitto senza pericoli che un bambino può effettuare in un lasso di tempo di 30 minuti. Se un bambino fa la pausa pranzo fuori dall’istituto scolastico, questo percorso può dunque richiedere anche due ore al giorno. Poiché i bambini più grandi hanno una maggiore velocità di deambulazione, il loro tragitto per la scuola può essere più lungo in termini di distanza rispetto, ad esempio, ai bambini dell’asilo. Se questo tragitto oltrepassa i 30 minuti di cammino, i bambini possono, a seconda dell’età, spostarsi in bicicletta, in monopattino o utilizzare i mezzi pubblici.
Per contro se il tragitto scolastico è troppo lungo o troppo pericoloso, le autorità competenti devono fornire il trasporto gratuito, soprattutto per i bambini più piccoli.
Vera Beutler
Dr. iur., responsabile Info-Center «Diritto & Assicurazioni» lex4you.ch
200 collaboratori, 50 veicoli e 18 basi in sette cantoni.
In giugno, TCS Swiss Ambulance Rescue (TCS SAR) ha proceduto a due operazioni per sviluppare la sua rete nei cantoni di Berna e Vaud.
Come rilevato dal recente barometro dei soccorsi d’emergenza, c’è una grande fiducia del pubblico nei confronti dei servizi di soccorso messi a disposizione dal TCS. Sulla base di questa constatazione, il Club continua a espandere la sua rete nel campo dei soccorsi d’emergenza e del trasporto di pazienti insediandosi a Bienne e rafforzando la sua presenza nel canton Vaud. La situazione attuale ha dello straordinario: oggi TCS SAR conta 200 collaboratori, 50 veicoli e 18 basi logistiche ripartite in sette cantoni. A metà giugno, TCS SAR si è legata al centro ospedaliero di Bienne (CHB) e in
Testo Jérôme
Burgener
particolare alla sua filiale Ambulance Région Bienne SA (ARB). I due operatori hanno creato una nuova società denominata TCS Ambulance Services Mittelland AG, nella quale TCS SAR detiene i due terzi delle quote e la CHB SA il restante terzo. Considerato che il CHB è detenuto al 99% dal canton Berna, questo partenariato pubblico-privato è un modo eccellente per sviluppare TCS SAR, come dichiara il direttore Philippe Klaus: «Nella sanità come nel settore pre-ospedaliero, abbiamo bisogno di risorse molto qualificate. Con l’attuale evoluzione demografica e la mancanza
di personale nel settore della salute, è indispensabile che gli enti privati e pubblici lavorino a stretto contatto per realizzare sinergie, ideare nuovi modelli e proporre nuovi servizi per rispondere ai crescenti bisogni della popolazione». Parallelamente alla creazione di questa società, CHB SA consente a TCS SAR di acquisire un terzo delle azioni di ARB SA, che in futuro si concentrerà sui soccorsi d’emergenza. Secondo Philippe Klaus, il partenariato con ARB permette a TCS SAR di entrare nel mondo preospedaliero del cantone Berna, con un servizio bilingue che ingloba il ser-
vizio di salvataggio e la centrale del 144. Questa collaborazione mira a soddisfare meglio le esigenze di trasporto sanitario dei pazienti bernesi.
Cinque basi nel canton Vaud
210 98 10
Godetevi il vostro tempo con gli amici! Grazie ai montascale Stannah.
Il vostro partner in tutta la Svizzera per montascale, mini ascensori e servoscala. Perché Stannah ti cambia la vita.
Qualche giorno dopo, il TCS ufficializzava anche l’acquisizione della società ASV Ambulances, basata a Rennaz nel canton Vaud. A questo punto TCS SAR dispone di cinque basi vodesi: due a Losanna e le altre a Villars-Ste-Croix, Le Mont-sur-Lausanne e Rennaz. «Così
«È indispensabile che gli enti privati e pubblici lavorino a stretto contatto per realizzare sinergie»
Philippe Klaus, direttore TCS SAR SA
Tedesco Servizi di alta qualità svizzera a vostra disposizione
completiamo in maniera ideale il dispositivo di TCS SAR Vaud. Le due società resteranno autonome, ma lavoreranno assieme laddove ha senso», riassume Klaus. Il direttore delinea nel dettaglio il futuro di TCS SAR: «Procediamo attraverso un approccio iterativo per realizzare la nostra visione: consolidare il settore dei soccorsi d’emergenza e del trasporto sanitario a livello nazionale. Attualmente siamo in contatto con numerosi partner pubblici e privati in tutta la Svizzera e siamo aperti a qualsiasi futura opportunità». Per concludere, il direttore ricorda la ragion d’essere di TCS SAR: «La sua creazione si inscrive nella continuità del TCS di rafforzare il suo statuto di organizzazione di soccorso a livello nazionale, al fine di fornire assistenza, protezione e consulenza nel campo della salute e della mobilità». •
Test di sedici seggiolini per bici: non deve sempre essere il più caro | Una gravel bike elettrica multiuso | Air Station Pod, la tenda gonfiabile che ridefinisce il lusso in campeggio
si affermano i seggiolini da bici più economici. Nei prodotti di un fabbricante rinvenute sostanze
Una mite serata estiva, perfetta per un giro in bicicletta con il vostro bimbo. Se i bambini riescono a stare seduti da soli, possono essere trasportati sulla bicicletta a condizione che siano sistemati in un apposito sedile. In collaborazione con l’ADAC, il TCS ha testato sedici seggiolini per bambini da bici montati dietro il conducente, mettendoli alla prova per quanto riguarda il montaggio, la maneggevolezza, il comfort, la sicurezza e la lavorazione, nonché gli aspetti sanitari e ambientali. Si tratta di otto modelli con montaggio sul tubo sella e di altri otto sul portapacchi. A seconda della bicicletta è possibile utilizzare solamente l’uno o l’altro modello. Nel complesso, i seggiolini per bambini sul portapacchi si sono rivelati più convincenti. I vantaggi risiedono principalmente nel montaggio più semplice, nel collegamento diretto alla bicicletta e nel maggiore comfort.
I seggiolini meno cari convincono Nel test si sono imposti i modelli della marca OK Baby. Questi seggiolini per bambini piuttosto economici sono arrivati primi in entrambe le opzioni di montaggio testate. Particolarmente sorprendi sono state le misurazioni del comfort del modello per il tubo sella. Rispetto agli altri prodotti testati sul banco di prova a rulli, il sedile di OK Baby ha registrato nettamente il miglior risultato, tanto da ottenere l’unica nota «eccellente» della categoria comfort. Il modello molto economico Mr Fox di Bellelli è arrivato secondo in entrambi i tipi di montaggio e quindi può tranquillamente essere definito il vincitore nel rapporto qualità-prezzo. Su questi prodotti il baricentro può essere regolato facilmente con una leva e il casco del bambino si adatta bene alla rientranza del sedile. Tuttavia, in entrambi i modelli l’altezza dello schienale è leggermente inferiore
ai requisiti richiesti e quindi non hanno ottenuto il massimo dei voti nella categoria sicurezza e durata.
I due modelli di Qibbel sono gli sconfitti del test. Gli esami sulle sostanze nocive hanno evidenziato materiali vietati nell’imbottitura delle cinture sul torace, motivo per cui i modelli sono stati valutati «non consigliati». Inoltre i seggiolini
hanno evidenziato punti deboli nei requisiti richiesti. Il poggiapiedi non ha resistito al carico e si è rotto solo dopo pochi secondi sotto un peso di 22 chilogrammi.
I prodotti testati dei produttori Thule e Hamax non hanno superato la prova della norma «Microscivolo e stabilità» del sistema di trattenuta. Durante i
Altri modelli per il montaggio sul tubo sella non sono stati del tutto convincenti, ma l’OK Baby 10+ è risultato primo nella classifica complessiva.
Valutazione TCS: molto consigliato ★★★★☆
Bellelli Mr Fox (Clamp)
Un seggiolino per la bici leggero e di facile montaggio, che è riuscito a convincere. È uno dei modelli più a buon mercato (67 fr.) e quindi il chiaro vincitore nel rapporto qualità-prezzo.
Valutazione TCS: molto consigliato ★★★★☆
nostri esami è stato rilevato un allungamento superiore ai 25 millimetri. Nella pratica ciò significa che durante la marcia la cintura potrebbe allentarsi e scivolare dalla spalla del bambino. La conseguenza peggiore potrebbe essere che il bambino si alzi non visto oppure che in caso di incidente venga sbalzato dal sedile.
Montaggio sul manubrio: meglio di no
A causa del montaggio complicato a seconda del manubrio, l’impiego di un seggiolino sul manubrio della bicicletta è solo consigliato con riserva. Il TCS sconsiglia questi modelli anche per motivi di sicurezza. Infatti nel test è emerso che, nella peggiore delle eventualità, in caso di collisione la conducente potrebbe intrappolare e schiacciare il bambino.
Con un impatto a 16 km/h, le forze in azione sarebbero equivalenti a 600 chilogrammi. Ad ogni modo, il TCS raccomanda l’uso del casco sia per i ciclisti conducenti che per i bambini. Tuttavia, non tutti i fabbricanti tengono conto di questo requisito di base quando progettano il seggiolino. Il bambino dovrebbe poter essere allacciato senza togliergli il casco. Sarebbe anche vantaggioso che la testa del piccolo non fosse protetta solamente nel caso peggiore di un incidente, ma anche che fosse stabilizzata se, ad esempio, il bimbo durante il giro si addormenta. Molto pratici sono quei prodotti che dispongono di una posizione reclinabile per dormire e che sostengono il capo del bambino in modo che non possa piegarsi di lato. •
tcs.ch/seggiolino-bici
Quando ci si sposta bisogna sempre tenere d’occhio il sistema di cinture. Se queste ultime sono troppo allentate bisogna semplicemente stringerle.
Per verificare se il montaggio sulla propria bicicletta è possibile e corretto, e per fare un giro di prova con il seggiolino, bisognerebbe rivolgersi al rivenditore della bici.
Provare assieme al bimbo la posizione da fermi e la posizione di sonno (se presente). Assicurarsi che la bici sia in condizioni sicure.
Indossare il casco da bici. Sia durante le prove di seduta che nel giro di prova e nell’uso quotidiano, il bimbo dovrebbe indossare sempre il casco. Il bimbo non dovrebbe mai esser lasciato solo e usare preferibilmente un cavalletto doppio (se possibile).
Fare le prime prove di guida su un terreno sicuro, poiché il comportamento di guida è molto insolito, specialmente con la posizione reclinata.
Consigliato con riserva Con i seggiolini fissati davanti al conducente può succedere che il bimbo resti intrappolato.
La Daily è completamente equipaggiata e può essere ricaricata.
CANYON GRIZL:ON CF DAILY
Che la si usi per recarsi al lavoro o per gite sportive, la leggera e-gravel bike Grizl:ON CF Daily soddisfa entrambe le esigenze. Completamente equipaggiata con lunghi parafanghi in alluminio, luci Lupine e portapacchi, l’elegante gravel bike è adatta per chi vuol far acquisti o far il pendolare. I progettisti hanno avuto l’idea di sviluppare una e-bike multifunzionale in combinazione con una tecnologia all’avanguardia, e ci sono riusciti.
Componenti compatte
Il piccolo motore centrale Bosch Performance SX, con una potenza massima di 600 W e una coppia di 55 Nm, è installato nel telaio in carbonio e fornisce supporto fino a 25 km/h. Funziona in modo silenzioso e trasmette la sua potenza in modo lineare e robusto sulla catena. È alimentato da una batteria da 400 Wh, che può essere ampliata a scelta di 250 Wh. L’unità di trasmissione con la batteria pesa solo 4 kg. Va da sé che la potenza muscolare è indispensabile per le distanze più lunghe. Nella nostra prova, la capacità della batteria è stata sufficiente per coprire una distanza di 55 km con un dislivello di 655 metri. Il fattore decisivo è quale delle tre modalità di supporto si vuol utilizzare quando si viaggia. Sui tratti pianeggianti, questa bici si muove così bene che è possibile raggiungere facilmente i 30 km/h o più senza il motore. La sella ammortizzata, la forcella e i copertoni dotati di grip assicurano una guida confortevole. • fm
L’Audi più potente
Audi modernizza la berlina sportiva elettrica GT e-tron, lanciata nel 2021. Notevole, in particolare, la crescita in termini di prestazioni. Al vertice troviamo il primo modello RS performance completamente elettrico di Audi: il modello di punta della gamma GT a trazione integrale eroga infatti 680 kW (925 CV). La S ha una potenza di 500 kW e la RS 630 kW. I 680 kW della «performance» permettono uno scatto da zero a cento in 2,5 secondi. Durante l’aggiornamento della gamma si è lavorato anche sul design e l’aerodinamica. Il prezzo parte da 131 270 franchi (S e-tron). Questi bolidi elettrici sono già ordinabili.
Peso: 17,7 kg; Motore/ cambio: Bosch Performance SX, 25 km/h, 55 Nm, 12 marce; Capacità batteria: 400 Wh, estensione opzionale di 250 Wh Prezzo: da 5249 fr.
Le concorrenti
Bulls Grinder Evo 550: da 3899 fr., 17,9 kg, motore ruota posteriore Bafang R600, 30 Nm, batteria 520 Wh, 11 marce
Specialized S-Works Turbo Creo 2: da 13 000 fr., 12,96 kg, motore Specialized 1.2 SL Custom Lightweight, 50 Nm, batteria 320 Wh, 12 marce
Cervélo Rouvida Gravel: da 6799 euro, 12,3 kg, motore Fazua Ride, 60 Nm, batteria 430 Wh, 12 marce
Stevens E-Getaway: da 6399 euro, 12,9 kg, motore TQ HPR50, 50 Nm, batteria 360 Wh, 12 marce
Scott Solace Gravel eRide 10: 9999 fr., 12,56 kg, motore TQ HPR50, 50 Nm, batteria 360 Wh, 12 marce
Tanta gente ama portare con sé la propria bici o e-bike quando va in vacanza. Che si tratti delle nostre montagne o di una meta più esotica, la bicicletta offre un modo semplice e ben salutare per essere mobili e flessibili. Che però può generare preoccupazioni se viene rubata o danneggiata. Con l’assicurazione bici del TCS, i costi di furto e riparazione sono coperti in Europa. Pure in caso di guasto in Svizzera, il TCS è a disposizione 24 ore su 24 con il miglior soccorso stradale. I soci del TCS beneficiano non solo di un premio più basso, ma anche di una protezione estesa su tutte le biciclette e le e-bike della stessa economia domestica tcs.ch/bici TCS assicurazione bici
HONDA E-CLUTCH
Sempre possibile, mai necessario: questa la filosofia alla base dell’E-Clutch (frizione elettronica) per le moto Honda. Per questo motivo, come consuetudine, è presente la leva della frizione sulla parte sinistra del manubrio, sebbene sia superflua in senso stretto. Infatti, la frizione elettronica è sempre al vostro servizio non appena il piede del cambio dà l’ordine di cambiare marcia, sia che si tratti di salire che di scalare i rapporti. Con la potenza combinata di due motori elettrici (uno solo, installato sul lato destro del corpo motore, sarebbe stato ingombrante), il sistema controlla l’albero della frizione attraverso una serie di ingranaggi. E dal momento che l’albero è doppio, la frizione può anche essere azionata spontaneamente in qualsiasi momento tramite la leva manuale.
L’E-Clutch è un concetto ingegnoso, semplice nell’idea di base, che tuttavia ha richiesto ad un piccolo gruppo di ingegneri dieci anni e molte discussioni interne, senza dimenticare i momenti di dubbio, come racconta un rapporto sorprendentemente aperto su global.honda. Un altro ingrediente importante per il
funzionamento fluido della frizione elettrica è il sensore sul leveraggio del cambio, spesso chiamato quickshifter e utilizzato su molte moto odierne per cambiar marcia senza frizione. Questo sensore informa il sistema di gestione del motore del cambio di marcia, in modo che iniezione e accensione siano regolate di conseguenza.
Costi minimi, poco peso
Nel 2024 arrivano sul mercato i primi due modelli di fascia media dotati di questa tecnologia opzionale, ossia la CB650R e la CBR650R. Dotate di motore a quattro cilindri da 650 cm3, 70 kW (95 CV) di potenza, possono essere portate a 48 CV per la categoria A35kW. Il costo dell’EClutch è modesto: 400 franchi extra. Il prezzo contenuto era uno dei principali obiettivi di sviluppo. Pure l’aggravio in fatto di peso è minimo (2 kg), mantenendo le 650 leggere e maneggevoli. Sembra certo che seguiranno altri modelli Honda con tale sistema. Anche perché funziona alla perfezione. Dopo aver avviato il motore, è sufficiente inserire con il piede la prima marcia, accelerare e
partire! L’E-Clutch regola l’apertura della frizione con precisione e diventa superfluo il coordinamento tra la mano che aziona la frizione e quella che gestisce il gas. Il sistema impedisce poi lo stallo del motore, anche se la marcia è troppo alta e il regime del motore basso. La selezione delle marce, invece, resta sempre compito del pilota. Se ci si dimentica di scalare i rapporti quando ci si ferma al semaforo, si può ripartire grazie alla frizione elettronica, ma la ripartenza è lenta e non fa bene alla frizione se fatto spesso. Lato positivo per chi ama la libertà di scelta: l’E-Clutch può essere completamente disattivato nel sistema di infotainment. Oppure in modo selettivo tirando la leva della frizione. Quando si rilascia la frizione, l’E-Clutch si riattiva da solo: dopo cinque secondi a bassi regimi e dopo un solo secondo a giri più elevati. • dan
Con la MX-30, i clienti Mazda ottengono un’ulteriore possibilità di scelta: la SUV compatta è infatti disponibile sia come automobile puramente elettrica sia come ibrida ricaricabile che dà lustro alla storia del marchio. E segna il ritorno del motore Wankel.
La MX-30 R-EV è un’auto elettrica con un proprio generatore a bordo.
Interni ben fatti. La strumentazione è di vecchia scuola, ma logica e sicura.
La Mazda MX-30 sorprende già al primo sguardo. Davanti a voi c’è una SUV compatta ben proporzionata, che però ha qualcosa di diverso. Ah sì, le porte posteriori sono corte e si aprono ad armadio. Scelta voluta per facilitare l’accesso ai passeggeri in seconda fila ma che convince solo a metà. Anche perché manca lo spazio per le gambe e ci si sente stretti e oppressi dietro i piccoli finestrini. Ma Mazda fa spesso molte cose in modo diverso. Questo era ed è evidente in tema di downsizing. L’industria, attenta alle emissioni di CO₂, ha privilegiato i motori turbo di piccola cilindrata, mentre il marchio di Hiroshima ha ottenuto le volute riduzioni grazie a motori aspirati (relativamente) grossi. Un altro esempio: l’elettrificazione. Per placare l’ansia da autonomia, le batterie stanno crescendo ovunque. La MX-30, invece, si accontenta di una piccola batteria da 35,5 kWh, ma quantomeno leggera, perché pesa 310 kg. Insufficiente per le lunghe distanze, è però disponibile come ibrida plug-in (PHEV). La particolarità di questo modello: il motore a combustione è un modello Wankel o a pistoni rotanti.
Il motore rotativo è leggendario in casa Mazda, così come l’elevato consumo di carburante. Sulla MX-30 beneficia di una nuova chance, in condizioni di lavoro favorevoli. Ibrido seriale, il compatto Wankel a disco singolo da 830 cm³ è infatti relegato alla funzione di generatore. Produce solo elettricità, non propulsione, e si limita a caricare la batteria. Ottimizzato in termini di tecnologia di combustione con l’iniezione diretta, può funzionare nella fascia di regime più
Ruotare anziché spingere
L’invenzione di Felix Wankel è in grado di convertire l’energia termica sviluppata dalla combustione divisa in quattro fasi di movimento direttamente in un moto rotatorio, mentre il noto su e giù rettilineo del pistone deve ancora essere trasformato in un moto rotatorio continuo attraverso il cosiddetto manovellismo di spinta rotativa.
Vantaggi e svantaggi
Un motore Wankel richiede meno parti in movimento rispetto ad un motore a pistoni alternativo, può raggiungere un migliore rapporto potenza/peso e lavora con meno vibrazioni. D’altro canto, il funzionamento è sfavorevole dal punto di vista termico, con conseguenti consumi più elevati; inoltre l’usura delle guarnizioni (tenuta) costituisce una problematica come pure le emissioni di scarico, che tuttavia oggi possono essere gestite.
Da NSU fino a Mazda Nel 1960 fu presentata la prima auto con motore Wankel, una NSU Prinz. Tre anni dopo, la prima NSU con Wankel fu prodotta in serie, mentre Mazda mise in strada il primo prototipo. Motori di questo tipo furono utilizzati su diverse auto e moto, ma solo Mazda lo impiegò con regolarità, ad esempio nelle auto sportive RX-7 e RX-8, tutte note per la loro grossa sete.
passo 266 cm
VEICOLO PROVATO
Mazda MX-30 R-EV 170: 5 porte, 5 posti, da 42 400 fr., versione del test Edition R da 52 200 fr. (auto test: 52 648 fr.)
Garanzie: 6 anni rispettivamente 150 000 km in generale; 8 anni rispettivamente 180 000 km sulla batteria ad alta tensione; 12 anni anticorrosione, 3 anni vernice
Importatore: Mazda Suisse, 12, Avenue des Morgines 1213 Petit-Lancy mazda.ch
DATI TECNICI
Motore: motore elettrico; max. 125 kW (170 CV) a 9000/min; 260 Nm; trazione anteriore; ibrido plug-in in serie con motore Wankel a disco singolo di 830 ccm che funge da generatore d’energia, max. 55 kW (75 CV) a 4500/ min; velocità massima: 140 km/h
Batteria: batteria agli ioni di litio (NMC), 17,8 kWh (lordi); caricatore integrato: 11 kW; potenza massima di ricarica (DC): 36 kW
Peso: 1853–1881 kg peso a vuoto (auto test: 1889 kg), tutti i dati indicati incluso conducente di 75 kg; peso totale: 2251 kg; carico rimorchiabile: nessuno; capacità di carico: 75 kg
Serbatoio: 50 l
Crossover bassa stile coupé con porte ad armadio. Dietro sono molto robuste e grazie all’assenza del montante centrale si chiudono alla stregua di una berlina di lusso. Quelle anteriori hanno invece uno scatto piuttosto molliccio.
Mazda ha fortunatamente rinunciato alle laccature, preferendo superfici opache. Inoltre il display centrale si controlla tramite un pulsante rotante, cosicché non si lasciano impronte delle dita ovunque. Il pomello del cambio è d’intralcio quando si aziona il touchscreen del climatizzatore.
Spazio insufficiente dietro, sedili anteriori buoni. Le porte posteriori possono essere aperte solo quando lo sono quelle anteriori; occorre l’aiuto di chi sta davanti per uscire. Spazio nel bagagliaio appena sufficiente per la categoria. Sospensioni morbide ed elastiche. Quasi silenziosa, tranne il ruggito del Wankel quando la batteria è scarica.
COMPORTAMENTO
Sterzo e sospensioni sul confortevole e sicuro. Rollio contenuto, malgrado le sospensioni morbide. Le strade tortuose vanno affrontate senza fretta.
MOTORE / TRASMISSIONE
Motore elettrico di discreta potenza, con coppia piuttosto modesta. Quando il motore Wankel si inserisce, può essere discreto e appena percettibile. O diventare rumoroso se la batteria è scarica e il veicolo viaggia a bassa velocità. La batteria, piuttosto piccola, può essere caricata in viaggio con corrente continua e un massimo di 36 kW, il che significa una carica completa in 30–40 minuti.
CONSUMO
Come veicolo ibrido la MX-30 R-EV regge bene. Sulle lunghe distanze, il Wankel deve fornire energia. Lo fa in modo moderatamente economico: sul percorso misto (non standardizzato), fa segnare 8,1 l/100 km di benzina (partenza e arrivo = batteria vuota). Consigliata quindi una ricarica regolare. In modalità puramente elettrica non raggiunge l’autonomia dichiarata di 81 km. In quella ibrida, è però efficiente.
PREZZO-PRESTAZIONI
Prezzo base di 42 400 fr. ragionevole. Costi d’esercizio bassi. Il prezzo dell’auto del test, invece, appare elevato viste le dimensioni dell’abitacolo e l’applicazione discutibile del Wankel.
DINAMICA DI GUIDA
Accelerazione (0–100 km/h): 9,4 s (fabbrica: 9,1 s)
Elasticità
60–100 km/h: 5,9 s
Diametro di sterzata 11,5 m
Frenata (100–0 km/h): 36,6 m
Insonorizzazione
60 km/h: 55 dB (A)
100 km/h: 60 dB (A)
COSTI DEI SERVIZI
Manutenzione
km / mesi ore costi (fr.)* 20 000 / 12 (Ø) 1,1 350.–40 000 / 24 (Ø) 1,7 548.–
Manutenzione totale per 180 000 km: 15 000 km/anno 15,4 4842.–
* incl. materiale, escl. liquidi
COSTI D’ESERCIZIO
km/anno ct./km fr./mese fissi variabili 15 000 65 560.– 255.–30 000 43 560.– 510.–
Tariffa oraria per il calcolo TCS: 145 fr. (UST)
TCS ASSICURAZIONE AUTO
Premio annuale (fr.): 1031.40
esempio di offerta per un socio TCS 36enne, domiciliato a Berna, responsabilità civile e casco totale, chilometraggio annuo 10 000 km, garage coperto, premio annuo senza tasse
CONSUMO
Fabbrica (WLTP): 1,0 l + 17,5 kWh/100 km
Emissioni di CO₂: 21 g/km
Media svizzera di CO₂: 122 g/km
Etichetta energia (A–G): B
CONSUMO DEL TEST
Percorso RDE-TCS
temperatura monitorata: 14 °C
misto, senza perdite di ricarica: 1,0 l + 18,5 kWh/100 km
Autonomia (TCS-RDE) puramente elettrica, modalità EV: 55 km
Costruzione elaborata Porte che si aprono ad armadio.
favorevole, ciò che consentirebbe una migliore efficienza e consumi inferiori. Teoria che trova solo parziale conferma in pratica.
Per quanto possa apparire esotica, la MX-30 R-EV si comporta e si guida in modo del tutto normale. I sedili anteriori sono comodi e offrono un buon sostegno laterale. Il volante è un po’ minimal, ma offre ampie regolazioni. Chi si siede alla guida ha davanti un cruscotto ben ordinato, ma con indicatori di batteria e serbatoio piuttosto grandi. Tutte e cinque le varianti di allestimento sono dotate di un head-up display di facile lettura. Lo schermo dell’infotainment, posizionato sulla plancia, non è a sfioramento, ma si comanda tramite una ghiera rotante. Tre modalità di guida spaziano dall’elettrica pura a quella che preserva al massimo la carica della batteria. Con la modalità mista, che è una via di mezzo, il computer di bordo decide quando il Wankel deve generare energia. Quest’ultimo è a volte appena percettibile, altre volte rumoroso e rombante. •
Abbastanza compatta per la città
Piacerà a molti il funzionamento con pulsanti e manopole
Sospensione confortevole
Navigazione nel menu chiara
Display head-up di facile lettura
Interni di alta qualità
Condizioni anguste in seconda fila
Le porte con apertura ad armadio in primis… … e in particolare lo spazio ristretto sui sedili posteriori
Elevato consumo di benzina
Wankel a volte fastidiosamente rumoroso
Toyota C-HR PHEV
SUV compatta dalle linee accattivanti, disponibile come full hybrid e ora anche come ibrida ricaricabile. Motore efficiente, identico al PHEV della Prius. Batteria abbastanza piccola, che si ricarica piuttosto lentamente ad un massimo di 11 kW (solo in corrente alternata). La C-HR non solo ha un aspetto sportivo, ma si guida anche in modo dinamico.
Categoria SUV compatta
Lun./lar./alt. 4,36 / 1,83 / 1,56 m
Volume bagagliaio 350 –1076 l
Peso a vuoto 1745–1765 kg
Motore termico 2 l, 4 cil., 152 CV
Motore elettrico 120 kW (163 CV)
Potenza sistema 164 kW (223 CV)
0–100 km/h 7,4 s
Batteria 13,6 kWh lordi
Autonomia elettrica 66 km (WLTP, misto)
Prezzo da 47 900 fr.
Citroën C5 Aircross
Compatta ma non troppo, la SUV di Citroën è leggermente più grande e quindi significativamente più spaziosa, ma più pesante di Mazda o Toyota. La guida è confortevole, tipica del marchio. Come PHEV, la C5 Aircross è disponibile in due versioni con 180 o 225 CV. Prezzo d’entrata sorprendentemente conveniente.
Categoria SUV compatta
Lun./lar./alt. 4,50 / 1,86 / 1,65 m
Volume bagagliaio 460 –1510 l
Peso a vuoto 1893 kg
Motore termico 1,6 l, 4 cil., 150 CV
Motore elettrico 81 kW (110 CV)
Potenza sistema 133 kW (181 CV)
0–100 km/h 8,9 s
Batteria 12,4 kWh
Autonomia elettrica 57 km (WLTP, misto)
Prezzo da 32 990 fr.
tcs.ch/ricerca-auto
Da luglio, altri nove sistemi di assistenza alla guida sono diventati obbligatori per legge. Questo non significa però che tutti funzionino perfettamente.
Testo e foto Daniel Riesen
Il 7 luglio 2024 era una data importante per le case automobilistiche. Da quella data, infatti, devono installare numerosi sistemi di assistenza alla guida (ADAS) per poter omologare nuovi veicoli in seno all’Unione europea (UE). In precedenza, erano quattro quelli obbligatori: ABS, ESP, BAS (assistenza frenata) e l’avviso per le cinture di sicurezza. Adesso la legge impone 9 ulteriori funzioni, dall’assistenza intelligente alla velocità (ISA) alla protezione contro gli attacchi informatici (v. lista al link web a fine articolo). Anche la Svizzera adotta gli standard europei. Va detto che i conducenti di veicoli recenti conoscono già molti di questi dispositivi (per lo più digitali), perché i produttori non hanno aspettato le scadenze legali per installarli. Anche la spinta dell’Euro NCAP, che valuta la sicurezza dei veicoli, ha avuto il suo effetto. Di anno in anno, infatti, l’ente europeo ha inasprito i requisiti riguardo l’assistenza alla guida; da tempo le auto che adempiono solo i requisiti minimi non potevano più ambire alle cinque stelle Euro NCAP.
Studi e test pratici
Chiunque abbia sperimentato i moderni sistemi di assistenza sa che le cose non filano sempre lisce come l’olio. Non sono rari i soci TCS che segnalano i difetti riscontrati, ad esempio sistemi di riconoscimento della segnaletica stradale o di avviso di superamento della corsia, talora troppo invadenti. Un nuovo rapporto del TCS e dell’ADAC, supportato da prove specifiche di guida e manovra,
I sistemi di assistenza possono anche essere parzialmente personalizzati o disattivati.
conferma che, pur essendo ormai obbligatori, questi assistenti si trovano in certi casi ancora in fase di perfezionamento.
I punti deboli variano a seconda del compito a cui sono destinati. Per quanto riguarda distrazione, irritazione e stress, citiamo l’eccessiva sensibilità dei sistemi di avvertimento (distrazione, stanchezza, velocità). La conseguenza è che, ove possibile, questi sistemi vengono disattivati dal guidatore infastidito. È un peccato, perché così il potenziale di sicurezza non è sfruttato appieno. Anche i sistemi di avviso di deviazione dalla corsia sono talvolta percepiti come sgradevoli. Sebbene sia sempre possibile escluderli con interventi sullo sterzo, se
ciò si rende necessario troppo spesso (su strade strette o in presenza di cantieri in autostrada), si ha la sensazione di dover lavorare contro l’automobile.
Sensori: angoli problematici Altri limiti dei sistemi sono di natura tecnica. Ad esempio, i sensori a ultrasuoni utilizzati a distanza ravvicinata riconoscono bene le superfici verticali parallele al veicolo, ma difficilmente o per nulla quelle oblique, perché le onde sonore vengono riflesse lontano dal veicolo. Ciò è stato dimostrato in una semplice prova con un’automobile in retromarcia: i sensori hanno riconosciuto un cubo di cartone posizionato perpendicolarmente, ma lo hanno «trascurato» non appena è stato ruotato di 45 gradi. L’automobile scelta per il test ha otte
nuto ancora una volta buoni risultati con il suo sistema di assistenza alla frenata d’emergenza. Ha riconosciuto correttamente i manichinipedoni in varie posizioni evitando così l’urto. Tuttavia, un’interferenza sotto forma di un rapido movimento dello sterzo è stata sufficiente per far rilasciare i freni, provocando una collisione.
Istruire i nuovi conducenti
Il rapporto del TCS e dell’ADAC mostra pure che i sistemi di assistenza alla guida e di guida automatizzata (ADAS) pongono nuove esigenze ai conducenti. Un aspetto riconosciuto pure dalla politica. Questo tema deve quindi esser integrato nei corsi di teoria della circolazione per i neopatentati. In particolare, si tratta di illustrarne rischi e limiti. •
Il rapporto TCS «Limiti dei moderni sistemi di assistenza alla guida» contiene una panoramica completa degli ADAS e la valutazione del TCS, oltre a consigli: tcs.ch/limiti_adas
Per quanto utili, i moderni sistemi di assistenza (ADAS), non possono sostituirsi al conducente, che rimane il fattore determinante per la sicurezza sulle strade. Seguendo un corso TCS Training & Events i partecipanti possono sperimentare i limiti, migliorare il loro stile di guida e apprendere a reagire correttamente nelle situazioni critiche che possono sorgere nel traffico. Tutti, giovani, senior o autisti professionisti trovano l’offerta adatta, per auto, moto, oldtimer, camion o rimorchio. Nei sei centri di Stockental (BE), Betzholz (ZH), Derendigen (SO), Emmen (LU), Plantin (GE) e Lignières (NE), istruttori altamente qualificati, regalano momenti WOW! all’insegna del piacere al volante. tcs.ch/corsi-guida
Testo Dominic Graf
Exod Air Station Pod-01
Si gonfia in soli 5 minuti, pesa 8,5 chili, ha una superficie di 4,2 metri quadri e un’altezza da terra di 153 centimetri.
La tenda è forse la forma di alloggio più originaria, flessibile ed economica conosciuta. Chi è in cerca di avventura non baderà al comfort, ma gradirà la possibilità di poter trascorrere la notte su un morbido giaciglio e non svegliarsi con un brutto mal di schiena. Oggi, il mercato offre una grande varietà di prodotti, di tutti i tipi e dimensioni. Vi sono modelli spaziosi e abbastanza alti da non dover stare accovacciati o appoggiati sulle ginocchia. Ora, Air Station Pod 0-1 della start-up Exod di Biarritz (F) rivoluziona il modo di stare all’aperto. Utilizza uno
scheletro gonfiabile basato sulla tecnologia del kitesurf e si monta in pochi secondi alla pressione di 0,5 bar, trasformandosi in un’abitazione solida, stabile e resistente a tutte le condizioni atmosferiche e adatta a ogni tipo di terreno. Accoglie fino a 4 persone e si presta a viaggi in solitaria e in famiglia. Le tasche portaoggetti integrate consentono di riporre facilmente l’attrezzatura, anche per le spedizioni più lunghe. Con le sue finestre panoramiche e l’altezza di 1,5 metri, è la regina fra le tende. Noblesse oblige, costa pure 2499 euro. Preordinabile nei colori bianco o nero.
scarpa da corsa con tecnologia LightSpray messa a punto dalla svizzera On. Simile ad un baco di seta, il braccio robotico dotato di spruzzatore tesse la tomaia monopezzo con un filo lungo 1,5 km e la salda alla suola.
Sacca lavatrice per l’outdoor
Chi viaggia leggero deve fare il bucato ogni tanto. Scrubba è la «lavatrice» più piccola al mondo. Dotata di valvola, finestrella e asse integrata. Basta riempirla, chiuderla e poi strofinare gli indumenti per pochi minuti. Costa appena 48 franchi e si ripiega alle dimensioni di un portafoglio. È ideale in campeggio, per escursioni zaino in spalla ecc.
Occhiali da sole intelligenti
La luce naturale può essere più o meno intensa ed abbagliante. Ciò che può essere fastidioso anche indossando occhiali da sole. Grazie ad un fotosensore, le lenti elettrocromiche di onesec si scuriscono o schiariscono automaticamente, adattandosi alle condizioni di luminosità. Gli smart glasses fanno sì che l’occhio si affatichi di meno.
Ultraleggere
Le On Cloudboom Strike LS saranno le prime con tomaia spruzzata a caldo. Ottenibili da questo autunno. Prezzo previsto: 380 fr.
A prima vista può sembrare l’ennesimo curioso attrezzo da ginnastica: la corda per saltare senza filo. Ma quando si prova mostra la sua praticità. Infatti è utilizzabile ovunque senza disturbare gli altri, liberi da corde aggrovigliate, anche in stanze basse. Con contatore digitale e palla ponderata per aumentare l’intensità dell’esercizio.
Restare di più sott’acqua
Chi ama fare snorkeling sa che l’aria dei polmoni non basta che per qualche minuto d’esplorazione. La mini bombola d’ossigeno Chikadiv permette di rimanere immersi fino a 20 minuti. Pesa due chili e si allaccia al petto o sul dorso. Riempire il serbatoio ad una pressione di 200 bar con la pompa a mano in dotazione può però essere alquanto faticoso.
Oggi, in Europa possono essere venduti solo caschi moto omologati ECE-R-22.06, norma che impone standard minimi in fatto di sicurezza e prestazioni. In genere i prodotti di fascia alta garantiscono una migliore protezione, ma spesso le differenze non sono visibili ad occhio, salvo nel prezzo più elevato. L’efficacia di un casco dipende in misura determinante dalla qualità dei materiali e dalla progettazione e produzione della calotta esterna. Un forte impatto può danneggiare la struttura di un casco in termoplastica al punto da comprometterne l’ulteriore resilienza. Un buon casco in termoplastica dura dai 3 ai 5 anni circa. Più longevi (7–10 anni), seppur più costosi, quelli rinforzati con una matrice termoindurente (duroplastica). Sono realizzati a partire da uno stampo con più strati in fibra di vetro, carbonio o aramide (Kevlar) impregnati di resina. Vengono messi sotto pressione, riscaldati a circa 160 gradi e quindi raffreddati. Ciò li rende più robusti e resistenti agli urti multipli. Per produrre caschi hi-tech ci vuole ancora molto lavoro manuale. I costruttori sono alquanto reticenti quando si tratta di informare il consumatore circa i metodi di fabbricazione. Consigliamo quindi di rivolgersi ai negozi specializzati per una maggior chiarezza.
Sandra Aellig, capo progetto TCS Test & Tecnica tcs.ch/esperto
a CHF 1990.–invece di CHF 2990.–
Assicurazione Bici TCS inclusa con m-way
Offerta 1
Pratica e-citybike nel traffico cittadino e per il tempo libero
Potente motore centrale Shimano con coppia di 40 Nm
Batteria Shimano duratura da 504 Wh
Elemento di controllo e display con tre diversi livelli di pedalata assistita e servoassistenza, visualizzazione dello stato di carica, velocità, distanza di viaggio e distanza totale
Affidabili freni idraulici a disco Shimano MT200
Forcella ammortizzata Suntour NEX-E25 con corsa di 63 mm
Inclusi portapacchi, luci (LED), parafango e caricabatterie
Pregiato telaio in alluminio nelle dimensioni 44 cm e 48 cm nonché in due diversi colori:
Offerta 2
CILO URBANFLEA CCL°03
Codice sconto:
Silver Blue
2
CILO BLACKROCK CXM°04 a CHF 2290.–invece di CHF 3490.–
Assicurazione Bici TCS inclusa con m-way
Moderna hardtail per percorsi ghiaiosi lungo il fiume o su strade forestali attraverso i boschi
Potente motore centrale Bosch Performance CX con coppia di 85 Nm
La e-MTB perfetta per terreni difficili!
Batteria Bosch da 500 Wh completamente integrata per lunghi tragitti
Elemento di controllo e display con quattro diversi livelli di pedalata assistita e servoassistenza, visualizzazione dello stato di carica, velocità, distanza di viaggio e distanza totale Freni idraulici a disco Shimano MT200
Forcella ammortizzata Suntour XCM (con corsa di 100 mm)
Si possono installare a posteriori parafango, portapacchi e luci
Telaio in alluminio disponibile in tre dimensioni e tre colori
Nome:
Indirizzo:
Data/firma:
Compila
Cognome:
Codice postale/località:
E-Mail : Telefono:
Il TCS ha esaminato 57 aree di servizio per valutarne l’adeguatezza per i veicoli da campeggio. Molte sono valide, ma alcune hanno margini di miglioramento.
Testo Felix Maurhofer Test e foto Jürg Reinhard
Sono sempre di più i camper e le roulotte che circolano in Svizzera o vi sono di passaggio. Di conseguenza anche le aree di servizio lungo le autostrade vengono frequentate più spesso e utilizzata la loro infrastruttura. Il TCS ha voluto sapere esattamente in che misura sono soddisfatte le esigenze dei viaggiatori campeggiatori. Per la prima volta ha quindi messo sotto esame le 57 aree di servizio, valutandole secondo i seguenti criteri, per i quali si poteva raggiungere una de -
terminata percentuale massima: stazione di servizio per acque grigie, nere e chiare (35%), situazione di accesso e parcheggio, sicurezza e segnaletica (25%), spazi ricreativi (25%), infrastruttura di ricarica veloce (10%) e offerta di bombole del gas (5%). In totale era possibile raggiungere un punteggio del 100%. Sono tredici le aree di servizio testate che hanno raggiunto più del 60%. Qui i viaggiatori trovano un’infrastruttura valutata tra sufficiente e buona,
che soddisfa la maggior parte delle loro esigenze.
La vincitrice è La Côte Lac
La vincitrice del test è la stazione di servizio La Côte Lac sull’A1 tra Nyon e Losanna in direzione Berna. Con l’offerta di bombole del gas, un numero sufficiente di parcheggi, sei stazioni di ricarica e un ampio settore ricreativo, si posiziona in vetta alla classifica. L’unica piccola lacuna è l’assenza di canalette di scolo per le acque grigie, mentre le acque nere possono essere smaltite senza problemi e sono disponibili anche le acque chiare. Il punteggio più basso è stato ottenuto dall’area di servizio Weinland sull’A4 tra Winterthur e Sciaffusa. È piccola e sembra più un semplice distributore di carburante con negozio. Bombole del gas e stazioni di ricarica sono completamente assenti. Per i veicoli da campeggio c’è un unico posteggio e vi si può stazionare soltanto per un quarto d’ora.
Carenza di stazioni di smaltimento
Per la maggior parte delle aree di servizio esaminate è emerso che c’è ancora bisogno di miglioramenti praticamente in ogni ambito. Ad esempio, le acque grigie e nere possono essere smaltite solo in undici aree. Altrettanto carente è l’offerta di bombole del gas, che per chi si sposta in camper sono di grande importanza. Queste possono comunque essere scambiate in 19 aree di servizio. Tuttavia in nessuna struttura è disponibile un adattatore per la bombola del gas, il che rappresenta uno svantaggio specialmente per i viaggiatori stranieri. •
Area di sosta o di servizio?
Le aree di sosta lungo le strade nazionali sono cento. Servono alle pause brevi in viaggio, sono dotate di impianti igienici e panchine per sedersi e rilassarsi. Sempre più spesso sono attrezzate con piazzole di ricarica veloce e strutture di ristoro mobili. Responsabile della loro costruzione, funzionamento e manutenzione è l’Ufficio federale delle strade.
Le aree di servizio sono strutture adibite alle soste più lunghe. Dispongono di ristoranti e negozi nonché di parcheggi e posti di riposo per i camionisti. In Svizzera le aree di servizio sono gestite da aziende private. Le concessioni vengono assegnate dai cantoni.
ALPISVEVE A PAGINA56---
Sfida su due ruote: sul Col de la Loze con il sudore in fronte e polpacci di ferro | Percorsi panoramici per rampichini in Svizzera | Consigli di tour di più giorni in quattro Paesi
Nelle Alpi francesi della Savoia c’è un regalo speciale per i ciclisti: un passo libero dal traffico automobilistico. Anche in Svizzera c’è la possibilità di sfidare la gravità indisturbati.
OOh, mio Dio! Più di una volta, durante l’ascesa al Col de la Loze, questo pensiero ci coglie con malcelato orrore. Perché, come in una scalata, una parete si staglia davanti a noi, ciclisti appassionati ma senza una forma fisica sovrumana. Stiamo mordendo la strada del passo nelle Alpi francesi della Savoia che culmina a quota 2304 metri. Picchi terrificanti sono seguiti da passaggi pianeggianti. Tuttavia, anche i tratti più facili sono faticosi come i comuni passi alpini. Ma d’altra parte il Col de la Loze non è una normale strada di montagna ma un valico stretto e ripido tra le località turistiche di Méribel e Courchevel riservato alle biciclette e alle e-bike.
Via verde
Non ci sono molte occasioni di scalare una vetta con la bici da corsa senza auto attorno, su strada e non su un sentiero di ghiaia. Di solito ciò avviene solo in occasione di eventi o di temporanei divieti di transito (v. le cosiddette «buone opportunità»). La stretta striscia d’asfalto di quattro metri sulla Loze, invece, è permanentemente senza auto e progettata appositamente per i ciclisti. Tuttavia, precisa Thierry Carroz, non è
stata costruita una nuova pista, ma è solo stata asfaltata una esistente, già utilizzata per la manutenzione degli impianti sciistici. Carroz è il direttore del Club des Sports di Méribel ed è anche grazie a lui se oggi siamo qui. Thierry –tra sportivi ci si dà il tu – ammette che è stato l’ex sindaco di Courchevel, la località di villeggiatura che rivaleggia con Méribel, a dare l’impulso per questa via ferrata, pardon, pista ciclabile. Carroz, dal canto suo, ha contribuito ad attirare al Col la più grande corsa ciclistica del mondo, il Tour de France, che si potrebbe anche definire una fiera del turismo itinerante di tre settimane. Senza il Tour forse non avremmo mai sentito
parlare della via verde sul passo di cui ignoravamo l’esistenza. La pista ciclabile è stata creata nel 2019 e il Tour de France vi è approdato l’anno successivo con una tappa di montagna sul Col de la Loze. In quell’occasione anche il presidente francese Emmanuel Macron allora più saldamente in sella si era recato sul posto mostrandosi entusiasta del tratto finale ultra ripido e della gara emozionante. Tadej Pogačar non era ancora in testa a quel punto, ma alla fine ha comunque vinto il Tour de France.
L’ascesa dal versante di Méribel può essere affrontata in diversi modi a seconda della distanza che si vuole percorrere. I più intrepidi iniziano dal fondovalle, a Brides-les-Bains. Ci sono già circa 800 metri di salita fino al centro di Méribel, dove il percorso, ancora transitabile in auto, sale attraverso il villaggio con una pendenza non troppo inclemente. La pista ciclabile inizia sette chilometri prima del passo. Siamo preparati e sappiamo grosso modo cosa ci aspetta. Abbiamo studiato il profilo altimetrico, colorato in varie tonalità per indicare le pendenze comprese tra l’8 e 13%. A confronto, per dare l’idea ai non ciclisti: la non certo facile rampa
sud del Passo del San Gottardo da Airolo sui ciottoli della Tremola ha una pendenza media del 7,1%.
Numeri e dati giocano un ruolo importante, anche per chi non ha il pallino della bicicletta da corsa. I valori più importanti sono i chilometri per-
corsi, i metri di altitudine e il dislivello totale. Il grado di difficoltà di un tour può essere espresso abbastanza bene in cifre e, una volta terminata l’impresa, si può condividere l’esperienza con gli altri «Pogačar» attraverso gli appositi portali sui social media.
Di eroi ed eroine
Ma i numeri non dicono tutto. Se lungo il percorso il cartello segnavia bianco e giallo indica l’11%, per esempio, significa che sarà questa la pendenza media del tratto successivo. Così, anche se stiamo pedalando in un tratto pianeggiante nel bosco sappiamo a cosa andiamo incontro. Ed infatti, dopo la curva successiva, al chilometro 6, la stradina passa bruscamente da orizzontale a verticale. La rampa è breve e appena in tempo, prima che le cosce si irrigidiscano, c’è un piccolo recupero. Tuttavia, siamo solo all’antipasto prima di tre tornanti che anche la guida descrive come infernali. Poi si supera la linea degli alberi, le stazioni d’arrivo degli impianti di risalita e si entra nella parete successiva. Per la prima volta, lo schermo del computer della bici mostra una pendenza del 20% per diverse
centinaia di metri. Stiamo già sentendo la mancanza di ossigeno nell’aria di montagna o è solo la conseguenza dei metri di dislivello che stiamo percorrendo in questo umido inizio d’estate? Non importa, qui non si tratta di sforzo ma di dolori. Vediamo uno che spinge la bicicletta. Per noi è fuori discussione. Ci sono diverse forme e gradazioni di fallimento: la peggiore è non farcela fino in vetta. Spingere la bicicletta per arrivare in cima può anche essere ragionevole, ma comunque poco onorevole. In alternativa si potrebbe continuare facendo zig-zag per non dover scendere dalla bici. Ma sarebbe una caduta di stile, o no? Detto tra il serio e il faceto, ognuno in cuor suo si sente un eroe e deve seguire le proprie leggi. E dopo tutto, abbiamo una reputazione da difendere! Pensare a Kübler, Koblet a Coppi, senza dimenticare Merckx e Pogačar.
Le tre valli in bicicletta I prati fioriti sono ormai alle spalle, gli ultimi 3 km si snodano lungo un pendio roccioso. Il Col de la Loze, ufficialmente noto come Sommet des Lanches, è un traguardo ormai a portata di ruota. La pista ciclabile sale di nuovo ed è come arrampicarsi su una parete. Solo nei tratti intermedi abbiamo abbastanza fiato per scambiarci qualche parola. È bello poter pedalare e chiacchierare con i compagni.
Continuiamo all’ombra, con gli alpeggi di Méribel sotto di noi e la prossima sfida che si delinea all’orizzonte: la catena collinosa che separa le valli di Allues e Belleville. In cima si trova la stazione della Tougnète, raggiungibile con impianti di risalita da entrambe le valli ed anche in bici da Belleville, su una pista ciclabile estremamente ripida. Quello che ancora manca, o non è ancora asfaltato, è il tratto che scende a Méribel Mottaret. Il comune e il proprietario del terreno non sono ancora d’accordo su tutti i punti, ma: «Sono ottimista sul fatto che riusciremo a realizzarlo presto», afferma il direttore Thierry Carroz. Si completerebbe così il progetto che prevede di aprire in estate Les 3 Vallées, il più gran comprensorio sciistico del mondo, agli appassionati di bici da corsa, creando la Via 3 Vallées. «1 km, alt. 2190, 11%». L’ultimo segnavia sembra annunciare niente di orrendo, ma dalle immagini televisive
sappiamo che il dessert arriva per ultimo. Le due onde finali al 20% richiedono ancora una volta il massimo impegno. La trachea brucia, le gambe fan male, logico. Ora anche braccia e spalle urlano. Se si indossa un cardiofrequenzimetro, è meglio non guardarlo.
Sulla vetta veniamo accolti da una bici alta vari metri, dipinta di bianco con puntini rossi (il disegno delle ma-
glie dei premi della montagna al Tour). Per un minuto sbuffiamo come trichechi che fanno jogging, poi il respiro si normalizza. Nessuna fanfara per festeggiare il nostro trionfo. Solo un gesto, fra di noi, pugno contro pugno, felici di avercela fatta insieme. Tira vento e ci affrettiamo a infilare le giacche termiche – sempre con noi in montagna –e ci buttiamo giù sulla discesa verso Méribel. Mi diverto a curvare giù per la scarpata. All’improvviso un pensiero mi passa per la mente: quando ho con-
trollato l’ultima volta le pastiglie dei freni…?
Ma fila tutto liscio, giungiamo a Méribel sani e salvi. Soddisfatti attraversiamo la stazione sciistica fondata negli anni Trenta da uno scozzese. Previdente stabilì delle regole per quanto riguarda l’altezza degli edifici e i materiali da costruzione, impedendo che il villaggio diventasse una città anonima e senza charme come tante. Ben fatto! • Il tour ciclistico al Col de la Loze è stato effettuato grazie al sostegno di atout-france.fr
Non esistono praticamente strade di valico asfaltate e libere dalle auto come il Col de la Loze, ma ci sono sempre più chiusure a favore dei ciclisti. Ad esempio:
Ride the Alps: serie di eventi nel Vallese, in parte interrotti dopo l’ondata di maltempo 2024. Il 15 settembre l’appuntamento è con il passo della Novena. ridethealps.ch
Klausen Monument: chiusura 8 settembre 2024 tra Unterschächen e Linthal. klausen-monument.ch
Pyrénées Cycl’n Trip: serie di chiusure in piena estate, tra cui una dozzina di passi, alcuni dei quali famosi. pyrenees-trip.com
Cols réservés: chiusura dei passi nelle Alpi francesi, da giugno a ottobre. phenomenalpes.fr
Chambéry
Col de la Loze
Come arrivare
Abbiamo utilizzato il nuovo Ford
Transit Custom per i nostri bagagli e l’equipaggiamento sportivo, comprese 5 bici da corsa. Questo furgone leggero lungo 5,45 m può trasportare fino a 6,8 m³ di merce, è in grado di affrontare anche forti pendenze grazie al turbodiesel da 170 CV ed è semplice da guidare. ford.ch
Dove alloggiare
Méribel e Courchevel sono considerate tra le destinazioni più costose d’Europa per quanto riguarda la sistemazione in albergo. D’estate i prezzi tendono invece a essere inferiori ai livelli svizzeri, così come quelli degli appartamenti di vacanza.
Cosa mangiare
La cucina savoiarda privilegia i piatti tradizionali: salsicce, gratin (ad esempio tartiflette con patate, cipolle, pancetta e formaggio reblochon) e dolci soddisfano l’elevato fabbisogno calorico dei ciclisti. Nelle fresche serate di fine estate si può anche gustare una tipica raclette. meribel.net les3vallees.com climbfinder.com
Viaggiare sicuri in Svizzera e all’estero tcs.ch/eti
Gli appassionati di mountain bike in Svizzera hanno l’imbarazzo della scelta quando si tratta di suggestivi tour circolari: percorsi impegnativi e faticosi, ma pure alcuni tranquilli. E tutti si snodano attraverso paesaggi affascinanti.
Percorrere la diversità del paesaggio svizzero in mountain bike (MTB) è un privilegio speciale. Esistono numerosi tour giornalieri dal Lago di Ginevra alla Valle del Reno. È possibile percorrerli con un rampichino muscolare o elettrico. Ci pensa SvizzeraMobile a fornirvi le idee. Abbiamo selezionato alcuni tour particolarmente interessanti che non richiedono troppe grandi abilità tecniche. Tuttavia, questo nostro elenco non è assolutamente esaustivo. • fm svizzeramobile.ch
Questo percorso è dominato da boschi, radure, una ripida salita al Col de Soladier, località storiche e una magnifica vista sulla Riviera di Montreux e sul Lago di Ginevra.
Percorso 599: Les Avants, 29 km (16 km asfalto, 11 km pavimentazione naturale, 2 km single trail); salita e discesa (dislivello): 1350 metri; tecnica: media; livello condizione fisica: buona
Le cime di 4000 metri delle Alpi bernesi, come il «triumvirato» Eiger, Mönch e Jungfrau, sono onnipresenti in questo tour. Mürren, chiusa al traffico automobilistico, invita a fare uno spuntino e le cascate della Valle di Lauterbrunnen sono il fiore all’occhiello del tour.
Percorso 450: Lauterbrunnen, 27 km (13 km asfalto, 11 km pavimentazione naturale, 3 km single trail); salita e discesa (dislivello): 1250 metri; tecnica: media; livello condizione fisica: buona
4 145, Bietschorn Bike: Lauchernalp–Wiler, 13 km (2 km asfalto, 2 km pavimentazione naturale, 9 km single trail); salita: 480 metri, discesa: 1050 metri; tecnica: difficile; condizione fisica: bassa
5 390, Alpi Bedretto Bike: Airolo, 24 km (8 km asfalto, 15 km pavimentazione naturale, 1 km single trail); salita: 520 metri, discesa: 1100 metri; tecnica: media; condizione fisica: bassa
6 259, Cuolm Sura: Ilanz, 32 km (25 km asfalto, 7 km pavimentazione naturale); salita e discesa: 1150 metri; tecnica: facile; condizione fisica: media
7 471, Alp Gamidaur Bike: Bad Ragaz, 36 km (19 km asfalto, 16 km pavimentazione naturale, 1 km single trail); salita e discesa: 1400 metri; tecnica: media; condizione fisica: buona
8 431, Granpanoramica Poschiavina: Poschiavo, 28 km (10 km asfalto, 12 km pavimentazione naturale, 6 km single trail); salita e discesa: 1250 metri; tecnica: media; condizione fisica: buona
Splendide alte valli, bizzarre torri di granito, laghetti e un’atmosfera quasi alpina caratterizzano il percorso. Per percorrerlo, i ciclisti devono avere una buona resistenza e uno stile di guida sicuro. Percorso 1 + 85: Andermatt–passo Oberalp–Andermatt, 34 km (in maggior parte single trail e pavimentazione naturale); salita (dislivello): 1347 metri; discesa: 1330 m (dislivello); tecnica: difficile; livello condizione fisica: elevata
Dai resti del castello di Hohengundelfingen si vedono chiaramente i meandri del fiume Lauter.
Münsingen, in Germania, è il punto di partenza di tante bellissime escursioni in e-bike, come il «Tour Berg Bier». Questo percorso di 115 chilometri nelle Alpi Sveve è ideale per i ciclisti che desiderano combinare natura e cultura, ma che apprezzano anche le birre artigianali.
Testo Juliane Lutz Foto Emanuel Freudiger
Del mastio, costruito con enormi conci, è rimasto soltanto un moncone che spunta fra la fitta vegetazione che copre la roccia. Eppure i resti del castello sulla collina eretto dai nobili di Gundelfingen nell’11° secolo continuano ad esercitare un grande fascino. Da qui si gode una splendida vista sul fiume Lauter. Non sorprende che questo luogo romantico sia molto gettonato per i matrimoni.
Percorso ciclistico de luxe
Stiamo percorrendo in e-bike la Grande Valle del Lauter (Grosse Lautertal), una tappa particolarmente suggestiva del «Tour Berg Bier» nelle Alpi Sveve. Partendo da Münsingen – la cittadina è il punto di partenza di dodici tour in bici tematici – ci lasciamo subito incantare dalla natura. Dapprima si costeggiano brughiere di ginepro. Poi il Lauter, af-
fluente di sinistra del Danubio, scorre attraverso dolci prati, interrotti da rupi scoscese e numerose rovine di castelli: Hundersingen, Bichishausen e Hohengundelfingen. La Grande Valle del Lauter è la valle con più castelli della Germania. Questo è uno dei motivi per cui abbiamo scelto l’itineraro lungo 115 chilometri che prende il nome (Berg) dall’omonima birreria di Ehlingen, nota
per la sua lunga tradizione. Il Club dei Ciclisti Tedeschi ha assegnato quattro stelle a questo percorso ciclabile ben attrezzato.
Poco prima di Indelhausen, su un ponte, una scultura ricorda un grande successo di esportazione della regione. Mostra un uomo con un cesto di lumache da vigna. Fino agli anni Cinquanta queste venivano allevate nei cosiddetti giardini di lumache. Percorrendo la via della Lauter le «ostriche sveve» raggiungevano Ulma e da lì sul Danubio viaggiavano fino a Vienna. A Lauterach, il Lauter confluisce nel più famoso Danubio. Pedaliamo sino ad attraversare Obermarchtal, con il suo complesso monastico che merita una visita, e l’affascinante cittadina di Munderkingen. Ma abbiamo sete e vogliamo arrivare a Ehingen il prima possibile.
Dovremmo scegliere la famosa Ulrichsbier? O una classica birra leggera?
La scelta è difficile sulla terrazza della birreria Berg. Ma siamo ragionevoli e beviamo la rinfrescante e analcolica Maria-Anna. Un’altra ora circa ci separa da Blaubeuren, dove pernotteremo.
La Venere più antica del mondo
La statuetta, alta sei centimetri, è finita sulla copertina del «New York Times». Con i suoi 40mila anni, la Venere di Hohle Fels è la più antica rappresentazione di una figura umana al mondo. Nel 2008, gli archeologi hanno scoperto la statuetta in avorio di mammut nella grotta carsica di Hohle Fels, vicino a Schelklingen. Questa e altre due nella valle di Achtal, vicino a Blaubeuren, sono tra le sei grotte delle Alpi Sveve iscritte nel Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco nel 2017.
Il Museo preistorico di Blaubeuren espone anche gioielli dell’era glaciale e flauti ricavati da ossa di cigno, i più antichi strumenti musicali esistenti. I visitatori possono ascoltarne il suono. Ma c’è qualcos’altro da vedere in questa graziosa cittadina, il cosiddetto «Blautopf», ovvero la fonte del Blau. Grazie alla sua posizione in una conca rocciosa e al suo colore blu intenso, è considerata una delle più belle sorgenti carsiche della Germania. È anche l’ingresso di un esteso sistema di grotte sotterranee. E poi c’è il quartiere dei conciatori e il complesso del Monastero…
Da Weiler, il viaggio prosegue attraverso boschi di querce, ontani e frassini. A volte un cervo ci osserva, a volte un cartello ci indica una grotta. Più tardi, le nuvole si abbassano sui campi. Dopo due ore e mezza, raggiungiamo l’ex
Stoccarda
Münsingen
Come arrivare
Ulma
Ad esempio in treno fino a Ulma, poi proseguire il viaggio con la Ferrovia delle Alpi Sveve fino a Münsingen Dove pernottare
Hotel Herrmann, Münsingen, raffinato, piccola carta del menu, bella e ampia area benessere
Hotel Ochsen, Blaubeuren, cucina casalinga, posizione centrale Cosa fare
Piazza d’armi: visite guidate del centro informazioni turistiche di Münsingen Noleggio di e-bike, centro mobilità alla stazione ferroviaria di Münsingen «Alb Card», si ottiene pernottando presso una delle strutture affiliate: ingresso gratuito per tutte le oltre 180 attrazioni e uso gratuito dei trasporti pubblici nella regione delle Alpi Sveve muensingen.com, blaubeuren.de, schwaebischealb.de
piazza d’armi di Münsingen e saliamo fino alla torre Hursch, alta 42 metri.
Il villaggio abbandonato
Il sentiero ciclabile è un po’ sconnesso, ma val la pena perseverare, perché poi potremo vedere fino al Säntis. L’area militare dismessa si estende per 6700 ettari. Le prime esercitazioni di tiro dei soldati del re del Württemberg si svolsero nel 1896. L’esercito tedesco ha chiuso il sito nel 2005. A causa dell’impiego militare, non è stato né edificato né usato in modo intensivo per l’agricoltura. Si è quindi preservato un paesaggio simile ad un parco tipico del 19° secolo. Oggi è il fulcro della riserva della biosfera delle Alpi Sveve, 45 km sono aperti al pubblico. I due edifici visibili dall’alto sono i resti del villaggio di Gruorn, che nel 1939 dovette cedere spazio per un ampliamento della piazza, restano soltanto chiesa e scuola. Ora in quest’ultima si serve una birra molto apprezzata dagli escursionisti: la Berg Bier, che in italiano potrebbe essere tradotta in «birra di montagna». • Questo reportage è stato reso possibile grazie all’invito di Baden-Württemberg Tourismus.
Ora è possibile noleggiare un’elettrica presso 12 campeggi TCS tramite allride, app che offre un accesso semplice alla mobilità condivisa e sostenibile.
Buochs, Flaach, Gampelen, Sempach, Disentis, Gordevio, Interlaken, Lugano, Salavaux, Sion, Thusis e Morges: sono questi i campeggi TCS che da questa stagione offrono il servizio di autonoleggio elettriche tramite app allride del gruppo Amag. Si tratta di un’innovativa soluzione di car sharing digitale senza chiavi offerta ai campeggiatori, ma anche ad altre persone che volessero fruirne. Basta qualche clic per noleggiare una Cupra per la durata desiderata.
Prenotazione semplice e rapida
Quando car sharing fa rima con camping: questa formula si rivela particolarmente pratica per chi non fosse motorizzato o desideri fare delle gite e muoversi durante il soggiorno al campeggio senza usare il proprio camper. Grazie all’app
allride sono comunque flessibili e possono disporre di un veicolo a noleggio proprio davanti alle porte della loro «casa» di vacanze.
Come procedere? Scaricare l’app allride, andare sull’hub TCS confermando di avere un codice d’accesso ed inserire «T1CS». Vi verrà inviata un’e-mail di verifica dopodiché potete prenotare l’auto, aprirla ed utilizzarla senza chiave. I costi di spostamento ammontano a 3 franchi all’ora più 65 centesimi per chilometro percorso. Se questa nuova prestazione vi invogliasse a soggiornare in una delle suddette strutture vi ricordiamo che grazie al programma vantaggi TCS Benefits, i soci beneficiano, fra le altre agevolazioni, di uno sconto fino al 20% sulle riservazioni nei campeggi TCS in tutta la Svizzera. • pst
Incredibili avvistamenti di animali, paesaggi incontaminati e culture ancestrali. La culla dell’umanità si trova in Africa, e il continente offre innumerevoli attrazioni turistiche. Ma quali sono i medicamenti essenziali da portare con sé, quali le vaccinazioni obbligatorie oppure come proteggersi dalla malaria? Risposte a queste e a molte altre domande sono contenute nella nuova guida di viaggio della serie TCS «Viaggiare in salute…», che semplifica i preparativi in vista del vostro viaggio in Africa con interessanti informazioni generali e consigli di esperti. Che partiate per un safari, per scalare il Kilimangiaro o per rilassarvi in spiaggia: con questa guida del TCS nella valigia potrete viaggiare all’estero in tutta sicurezza.
Non si possono vivere delle belle avventure solo in Africa. Osservare gli animali nostrani e immergersi in paesaggi intatti è possibile anche in Svizzera. Grazie alla nuova guida «Escursioni a piedi e in bici – outdoor», i viaggiatori sono ben accompagnati nelle loro uscite. Concepita per gli appassionati della natura e di attività ricreative all’aria aperta, questa guida intende offrire informazioni pratiche e suggerimenti per arricchire le proprie future escursioni a piedi o in sella ad una bicicletta.
Le guide possono essere scaricate gratuitamente dai soci del TCS oppure ordinate in versione cartacea. tcs-mymed.ch/it/prestazioni-prodotti
Si può continuare a guidare soffrendo di Alzheimer?
L’Alzheimer può colpire chiunque. La Dr. phil. Stefanie Becker, direttrice di Alzheimer Svizzera, fornisce consigli al riguardo.
Cosa s’intende con il termine Alzheimer?
Stefanie Becker: L’Alzheimer è la forma più comune di demenza, con il 60 percento circa dei casi. Ciò che caratterizza tipicamente questa malattia è che compromette le facoltà mentali come ad esempio la memoria, il linguaggio, l’orientamento temporale e spaziale nonché il raziocinio.
Come influisce questa malattia sulle competenze di guida?
Come le altre forme di demenza, l’Alzheimer altera l’attenzione, l’orientamento e i tempi di reazione. Chi ha guidato regolarmente per molti anni ha interiorizzato molte delle abilità richieste. Spesso, quindi, agli inizi, riesce ancora a guidare. Con il progredire della malattia, però, guidare diventa più difficile e quindi più pericoloso. A questo punto è consigliabile sottoporsi ad un esame attitudinale oppure rinunciare volontariamente alla patente.
Esistono misure preventive per ridurre il rischio di Alzheimer?
Chiunque può contribuire a ridurre il rischio di ammalarsi. Seguendo una dieta equilibrata, evitando il fumo, rimanendo mentalmente attivi, imparando una nuova lingua, facendo esercizio fisico regolare e coltivando le relazioni sociali, ad esempio, si promuove la salute del cervello.
Per leggere l’intervista completa: tcs.ch/alzheimer-guidare
Giri in bici di più giorni con varie
e cultura nella Polonia orientale
Il Green Velo (2000 km) è il percorso ciclabile più lungo della Polonia. Tocca cinque stati federali, parchi nazionali e riserve naturali. Molti tesori culturali si trovano direttamente lungo il percorso o in un raggio di venti chilometri. greenvelo.pl
Un tour (600 km) che dalla Svizzera Francone o dalle montagne del Fichtel conduce a Magonza. Lungo la pista ciclabile del Meno si possono ammirare paesaggi leggendari (ad es. Spessart) e città (ad es. Miltenberg). mainradweg.com
per nervi saldi nel
Da agosto 2023, l’impegnativa pista ciclabile Traws Eryri (196 km) attraversa la natura selvaggia del Galles del Nord. Con un dislivello di 4424 metri, è adatto a ciclisti esperti che possono percorrere la tratta in quattro o cinque giorni. cyclinguk.org/traws-eryri
La rotta del canale della Norvegia meridionale
Il percorso di 466 km conduce all’ottava meraviglia del mondo, il Canale del Telemark, inciso in una montagna e inaugurato nel 1892. Chi lo sceglie parte dalla città portuale di Porsgrunn e pedala fino a Stavanger. visitnorway.it
Sulla terrazza della casa a Hünibach (BE) c’è una strana struttura di legno. Lì per lì non capiamo a cosa possa servire. Ma la spiegazione ce la dà Lorenz Milo Schwerzmann, che ci si lancia per una dimostrazione con il suo monociclo da trial: il vivace studente di geologia ha avvitato insieme vari pallet per potersi esercitare. Dopo alcuni tentativi riesce a superare la piramide con un salto perfetto. E subito a provarne un altro. È affamato di sfide, se le trova o inventa, se occorre costruendo da sé un nuovo ostacolo.
Il 21enne appartiene ad una minoranza, ovvero alla cerchia degli appassionati di uniciclismo. Sportivi che si divertono a lanciarsi giù per ripide discese con il Muni (acronimo di mountain unicycle) o a fare trials, cioè superare qualsiasi cosa si incontri, fra scale, muretti, panchine. Per lui tutto è cominciato una decina di anni fa, colpa di un desiderio inesaudito: «Volevo un iPod, ma per mia nonna ero troppo giovane e così mi ha regalato un monociclo». Una volta salito in sella, non lo ha più mollato. Si è allenato per padroneggiare trucchi vieppiù difficili. E ci è andato ovunque, persino a lezione di violoncello.
Senza limiti
Il giovane ha scoperto i Munis per l’offroad e la passione per la montagna in Ticino. A differenza dei monocicli «normali», hanno grossi copertoni da 27,5 pollici, maniglia e freno a disco. «Occorre molta pazienza, motivazione e tenacia per imparare a scendere piste di downhill senza cadere», afferma rievocando gli inizi della sua carriera. Ha la fortuna di avere una palestra naturale proprio vicino a casa sua. Il Muni si presterebbe infatti anche ad escursioni combinate come la via ferrata sul Sunnighorn presso Wimmis (BE). «È leggero e può essere portato in spalla senza problemi», dice Milo. Che si tratti di sentieri fuoristrada, nevai o ghiacciai, permetterebbe di affrontare qualsiasi terreno. Lui lo ha usato anche per fare tour sui ghiacciai durante un soggiorno di studi alle Svalbard o scalare il Barrhorn, alto 3610 metri, in Vallese. Oltre allo stimolo dei percorsi trial, per lui è importante lo spirito di comunità fra gli uniciclisti. Vorrebbe creare un gruppo nella regione di Thun per lanciare e condividere delle challenge, ispirandosi a vicenda. • qu-ax.de
A ruota libera Lorenz Miro Schwerzmann si diverte un sacco con il suo monociclo. Soprattutto quando si esercita su un ostacolo fatto da solo.
Rivista del Touring Club Svizzero
Editore
Touring Club Svizzero
Casella postale 820
1214 Vernier (GE)
Caporedattore
Felix Maurhofer (fm)
Vice caporedattore
Dino Nodari (dno)
Redazione
Jérôme Burgener (jb)
Dominic Graf (dg)
Juliane Lutz (jl)
Philippe Rawyler (pra)
Daniel Riesen (dan)
Pascale Stehlin (pst)
Art Director
Alban Seeger
Responsabile foto
Emanuel Freudiger (ef)
Layout
Sara Bönzli
Stephan Kneubühl
Andreas Waber
Mathias Wyssenbach (mw)
Correttorato
Michela Ferrari (I)
Madeleine Röthlisberger (F)
Susanne Troxler (T)
Traduzioni
Grazia Annen (I)
Philippe Rawyler (F)
Indirizzo redazione
Touring Club Svizzero
Redazione Touring
Poststrasse 1
3072 Ostermundigen
Tel +41 58 827 35 00 touring@tcs.ch
Tiratura
Edizione italiana: 69 118
Totale: 1 111 449
Responsabile pubblicazione/ media marketing
Cumi Karagülle
Pubblicità
Roger Müller, responsabile vendite
Chantale Hofer, +41 79 123 45 33
Vanessa Ukoh, +41 76 536 81 99 anzeigen@tcs.ch
Abbonamento compreso nella quota annua di socio. «Touring» è pubblicato 10 volte l’anno.
Modifiche e richieste concernenti l’affiliazione al TCS
tcs.ch/login
Oppure con indicazione del numero di socio: Touring Club Svizzero, Casella postale 820, 1214 Vernier, Tel. 0844 888 111, info@tcs.ch
Testi e foto sono protetti dai diritti di autore. Ogni riproduzione, anche parziale, richiede l’accordo scritto dell’editore. Si declina ogni responsabilità per manoscritti inviati spontaneamente.
Produzione
CH Media Print AG, Neumattstrasse 1, 5001 Aarau
Vogt-Schild Druck AG, Gutenbergstrasse 1, 4552 Derendingen
Leggere attentamente la rivista per rispondere alla domanda del nostro quiz.
La calotta esterna dei caschi moto differisce per i processi di fabbricazione. Qual è uno dei criteri per l’acquisto di un casco in duroplastica?
Ala durata e la convenienza
Bla migliore sicurezza e il basso prezzo
Partecipazione gratuita entro il 22.9.2024 su touring.ch/quiz-lettori
Cla miglior protezione dagli urti multipli
Premio: 1 buono di 100 franchi per un corso di guida da TCS Training & Events tcs.ch/corsi-guida
Possono partecipare tutti i lettori e le lettrici di «Touring» domiciliati in Svizzera e nel Liechtenstein, eccetto i dipendenti del TCS e i loro famigliari. I vincitori e le vincitrici saranno estratti a sorte e informati personalmente. In merito al quiz non viene tenuta corrispondenza. Sono escluse le vie legali.
Vivere senza auto «Touring» 7-8/2024
Ho letto con interesse le testimonianze delle persone che hanno rinunciato alla vettura. Anch’io l’ho fatto nel 1974 dopo aver traslocato a Villnachern, un ameno villaggio con stazione ferroviaria sulla linea per Basilea. Ci potevo andare comodamente a piedi in 3 minuti. Nel 1998 la stazione è stata chiusa e i treni sostituiti con l’autopostale. Ora ci metto 15 minuti per raggiungere la fermata e 20 per tornare a casa.
F. Schaub @
Test pneumatici 4 stagioni «Touring» 7-8/2024
Un ulteriore svantaggio degli estivi ed invernali tradizionali rispetto agli all season sono le settimane sul finire della primavera e autunno, in cui ci si ritrova regolarmente con le gomme sbagliate. O si montano troppo presto gli estivi ed ecco che nevica dopo Pasqua oppure si aspetta troppo a cambiarli
e si è sorpresi da gelate precoci. Quando poi cadono i primi fiocchi i garage sono inevitabilmente presi d’assalto e talora occorre aspettare anche un mese per un appuntamento. D’altronde i risultati mostrano chiaramente che gli estivi sono meno sicuri dei 4 stagioni su strade innevate e a basse temperature.
R. Krähenbühl @
Mercedes-Benz classe E «Touring» 7-8/2024
È un macchinone che pesa 2,5 tonnellate, massa che deve essere accelerata e frenata. Non solo, è esageratamente lungo e largo. Va da 0 a 100 km/h in 4 secondi. A che pro, se poi si è bloccati in colonna? E dove lo trovi un parcheggio abbastanza grande da poter aprire le portiere senza far danni?
D. Winkler @
Verso l’autostrada hi tech «Touring» 6/2024
Perché non coprire le piazzole delle aree di servizio con tettoie fotovoltaiche? Non solo si potrebbe parcheggiare all’ombra, ma si eviterebbero anche i disagi al traffico in caso di lavori di manutenzione o riparazioni dei pannelli solari sull’infrastruttura autostradale quali le barriere antirumore.
C. Mühlheim @
Grazie ETI
Vi* siamo profondamente grati di aver rimpatriato in ambulanza il nostro bebè di sette mesi da Marsiglia in Svizzera. In simili situazioni d’emergenza è un grosso sollievo per tutta la famiglia essere aiutati e rassicurati da persone tanto competenti e gentili. Sono felice e fiera di essere affiliata al TCS.
*nomi noti alla redazione
La redazione si riserva di apportare eventuali tagli e non tiene corrispondenza. È possibile inviare le lettere per e-mail (touring@tcs.ch). Le lettere sono pubblicate anche nella versione online di Touring. touring.ch
Questa Mercedes-Benz 170 S, modello 1949, è stata importata in Svizzera nel 1950 rimanendo in mano al primo proprietario, classe 1885, fino al 1964. A 79 anni il signor H.S. decise di vendere la sua vettura, con la quale aveva percorso 66 000 km in 15 anni. Nel 1964 io, allora studente 19enne all’ultimo anno di maturità liceale che stavo assolvendo in Appenzello, l’acquistai quasi per scherzo: era un’auto né moderna né vecchia, ma mi piacque. A mio padre non avevo detto nulla. Il prezzo: 500 franchi, tassa di circolazione e assicurazione comprese, come pure il garage pagato per ben sei mesi. Con targa AR 915! Avevo convenuto con i miei genitori che sarei sceso in Ticino per il finesettimana con un mio compagno di scuola, in motorino, e mi avevano permesso di «bigiare» un giorno di scuola. Invece del motorino, mi sono però presentato con
la 170 S. Non vi dico che mal di pancia avevo al pensiero di arrivare a casa e dover confessare di aver comperato una vettura. Ma papà, sorridendo, mi disse: «devi sapere che con una macchina di quel modello tua mamma ed io siamo andati in viaggio di nozze, e dunque so quanto è affidabile». Il mio mal di pancia è scomparso immediatamente.
A tutt’oggi non ha più cambiato proprietario e con i suoi 75 anni di vita, è in ottima salute dopo aver percorso 155 000 km. Non ha mai circolato nel periodo invernale; riposava in garage, rialzata su 4 supporti.
Socio da molti anni, Michel Wullschleger e la sua 170 S sono spesso presenti ad eventi oldtimer.
Con me ha partecipato nel 2001 al Raid Suisse–Paris e nel 2013, 2016, 2017, 2018, 2022 ai raid Lions in Classic di Lugano, Lugano Elegance 2023 (premiata) e Lugano Classic 2023. Frequenti sono state le sue comparse a matrimoni. Ha subìto esclusivamente interventi tecnici di restauro conservativo. Sono pochissimi i pezzi che non siano d’epoca. Vettura affidabile, comoda e simpatica da guidare, anche su distanze lunghe. Ogni anno mi diverto a guidarla, e percorro circa 1000–2000 km/anno. Attualmente è l’attrazione dei miei nipotini. • Michel Wullschleger
«Invece che con il mio motorino mi sono presentato in Ticino ai genitori con la 170 S»
Cercasi: foto scattate dai lettori Nessuno dimentica il primo veicolo e neanche le esperienze che ci ha fatto vivere. Allora raccontateci la vostra storia, curiosa, avventurosa o divertente che sia. Inviare con foto a corredo per e-mail a: touring@tcs.ch
Bollettino della Sezione Ticino
Due delle cinque serate in programma del Cinema solare TCS, organizzate dalla Sezione Ticino in collaborazione con Cinetour.ch, hanno già illuminato il cielo estivo con proiezioni a zero emissioni. A pagina 74, riviviamo insieme questi speciali momenti con un invito di partecipazione alle prossime serate in programma, tra le quali si è aggiunta una proiezione solidale per le valli nel mese di settembre.
Venerdì 20 settembre 2024, la Sezione Ticino dell’ACS torna con il suo atteso track day presso il circuito Tazio Nuvolari a Cervesina, in provincia di Pavia (It). Dopo il successo dell’evento tenutosi lo scorso 20 maggio, anche questa volta i Soci TCS potranno partecipare alla giornata in pista usufruendo di una tariffa agevolata. Inoltre, nel kartodromo adiacente, il TCS riproporrà il Corso Moto Pista sulle pit-bike con il campione Roby Rolfo, reduce da un fantastico podio ottenuto in Giappone nel Campionato del Mondo Endurance (EWC, categoria stock 1000cc), lo scorso 21 di luglio, alla 8h di Suzuka.
Siamo lieti di annunciare che la Sezione Ticino del TCS, il prossimo venerdì 20 settembre, sarà di nuovo ospite al track-day organizzato dai colleghi dell’Automobile Club Svizzero. Grazie alla collaborazione tra i due club, i Soci TCS avranno la possibilità di mettersi nuovamente alla guida della propria auto sul circuito Tazio Nuvolari nella configurazione più ampia, scelta in risposta alle preferenze dei partecipanti per il tracciato da 5250 metri.
Durante l’evento sarà possibile partecipare anche con vetture da corsa, con turni riservati per categoria – tre turni da mezz’ora ciascuno – e due ore di sessione open pit lane aperta a tutti. Ulteriori dettagli saranno comunicati agli iscritti prima dell’evento o possono essere richiesti contattando l’ufficio ACS di Lugano (lugano@acsti.ch / 091 922 01 21).
Data: Venerdì 20 settembre 2024
Luogo: Circuito Tazio Nuvolari, Cervesina (Pavia), Italia
Tracciato: Variante “lunga” (5,2 km)
Costo: 390 CHF per soci ACS / 440 CHF
per soci TCS / 490 CHF per non soci
Catering: disponibile su prenotazione (35 CHF/persona)
Orari: dalle 08:00 alle 19:00
Tempo di guida: 3 turni da mezz’ora l’uno (2 al mattino, 1 al pomeriggio) e 2 ore di open pit-lane (dalle 16:00 alle 18.00).
Box auto: disponibili su richiesta scrivendo a lugano@acsti.ch
Per gli appassionati delle due ruote, la nostra Sezione organizza nuovamente il Corso Moto Pista sul “Nivolino”, il kartodromo di 440 metri adiacente al circuito, con pista in esclusiva tutto il giorno. Le condizioni di partecipazione rimangono invariate rispetto a quelle adottate a Pista Azzurra di Borgo Ticino: CHF 330.– per i Soci e CHF 360.–per i non soci. Per iscriversi al corso pit-bike, visitate la pagina corsi su www.tcs-ticino.ch.
Per iscriversi al track day di ACS scansionare il QR code o visitare il sito www.acsti.ch
Roby Rolfo conquista il podio alla 8h di Suzuka
Roby Rolfo, pilota e istruttore TCS, è salito sul podio alla 8 ore di Suzuka in Giappone, nel Campionato del Mondo Endurance (EWC, categoria Stock). Domenica 21 luglio 2024, Rolfo ha debuttato in sella alla BMW del team Etoile, insieme ai compagni di squadra Hikari Okubo e Yudai Kamei, ottenendo un fantastico secondo posto. Questo risultato celebra i suoi 30 anni di corse ad alti livelli e il primo podio con la famiglia: il figlio Aragon, di soli due mesi e mezzo di età, e la compagna Michelle. Complimenti a Roby da parte di tutto il TCS per questo fantastico risultato!
Save the date 22 settembre 2024
Il Gruppo TCS Bellinzonese e Valli organizza, domenica 22 settembre 2024, un’escursione in montagna nella splendida cornice della Valle Bedretto. L’itinerario prevede la partenza dall’Alpe Crüina e l’arrivo a All’Acqua, con tappa al lago delle Pigne e fermata alla capanna Piansecco. La partecipazione è aperta ai Soci TCS. Il percorso di 8,1 km (dislivello + 351/- 764 m) non presenta grandi difficoltà tecniche, ma è richiesta una discreta preparazione fisica e un equipaggiamento idoneo a un’escursione in alta quota. È richiesta un’età minima di 12 anni. L’uscita sarà arricchita dalla presenza di una guida specializzata. Vi aspettiamo per scoprire insieme un affascinante angolo alpino del nostro Ticino. Approfitterete del trasporto e del pranzo organizzato.
Programma di massima
• 08.30 Ritrovo ad Airolo (possibilità di arrivare con mezzi privati oppure pubblici; dettagli seguono). Partenza direzione Alpe di Crüina in bus
• 09.00 ca. Partenza escursione in direzione capanna Piansecco
• 12:30 Arrivo in capanna e pranzo.
• 14:00 Ripartenza verso All’Acqua
• 15:00 Arrivo a All’Acqua e rientro in bus ad Airolo.
Come partecipare
I posti sono limitati e l’iscrizione è obbligatoria e deve essere inoltrata all’indirizzo e-mail sezioneti@tcs.ch oppure effettuata per telefono allo 091 935 91 35, entro e non oltre il 5 settembre 2024. Le iscrizioni verranno accettate in ordine cronologico e fino a esaurimento posti.
Nell’oggetto dell’e-mail inserire «Escursione 22.09.2024 – Gruppo TCS Bellinzonese e Valli» mentre nel corpo dell’ e-mail compilare i seguenti campi di iscrizione: Nome, Cognome, Nr. Socio TCS, e-mail, numero di telefono/ cellulare e Nome, Cognome accompagnatore. Attenzione: verrà accettato un solo accompagnatore per partecipante iscritto.
È richiesta una modica quota di partecipazione di fr. 15.– per partecipante singolo o di fr. 25.– per coppie o famiglie. Essa comprende tutti i trasporti e il pranzo con una bibita.
Il versamento va fatto alla nostra conferma d’iscrizione così da renderla definitiva. BPS SUISSE, Bellinzona TCS Gruppo Bellinzonese e Valli CH47 0825 2020 3368 C000 C
Gli ultimi dettagli verranno comunicati ai partecipanti nelle due settimane prima dell’evento. In caso di maltempo l’uscita
verrà annullata e i partecipanti saranno tempestivamente informati. Assicurazione a carico dei partecipanti. Gli organizzatori non si assumono responsabilità per eventuali incidenti o danni.
La Sezione Ticino del TCS è suddivisa in 4 gruppi locali – Bellinzonese e Valli, Locarnese e Valli, Luganese e Mendrisiotto - che coprono l’insieme del territorio cantonale, ognuno dei quali è composto da un Comitato che rappresenta gli interessi dei soci a livello locale.
Potete trovare maggiori informazioni sui Gruppi locali visitando la pagina web www.tcs-ticino.ch.
Il Cinema Solare TCS, inaugurato lo scorso 17 giugno al TCS di Rivera con il film Gran Turismo, ha riscosso una buona partecipazione da parte del pubblico nonostante il meteo incerto e le rigide temperature serali. Sia l’appuntamento inaugurale a Rivera che la proiezione di Barbie al Camping TCS di Lugano-Muzzano del 1° di luglio, hanno registrato oltre 100 spettatori ciascuna. Tra le serate cinematografiche in programma, se n’è aggiunta una di natura solidale al Lido di Locarno, il 10 settembre: una proiezione per le valli.
L’avvio del progetto cinematografico sezionale non poteva che svolgersi in un luogo familiare ai nostri soci: il Centro TCS di Rivera, conosciuto per i corsi di perfezionamento della guida, i controlli tecnici e per l’acquisto di prodotti e servizi TCS. Per chi in passato ha frequentato i nostri corsi, vedere un film a tema automobilistico come Gran Turismo sulla nostra pista deve aver suscitato piacevoli ricordi. Piacevoli emozioni sono state invece quelle provate dal nostro personale, che ha con piacere riscontrato la partecipazione di tante giovani coppie e famiglie, così come quella di diversi Soci di Rivera che si sono recati sul luogo a piedi, rispecchiando appieno lo spirito sostenibile della serata.
L’incertezza metereologica ha suscitato non poche preoccupazioni prima di tutte e tre le proiezioni, anche se fortunatamente l’unica serata che è stata annullata a causa del maltempo, è stata quella del 24 giugno al Lido di Tenero, posticipata al 12 agosto.
La seconda serata, tenutasi lo scorso 1° luglio, ha avuto luogo proprio in
concomitanza di un magnifico tramonto al Camping TCS di Lugano-Muzzano, aggiungendo un tocco di romanticismo al film di Barbie. Questa suggestiva atmosfera ha attirato l’attenzione di alcuni ospiti tedeschi che soggiornavano al camping che hanno assistito con curiosità alla proiezione in italiano. Nella Rivista Touring di maggio, avevamo annunciato che il Cinema Solare TCS, alimentato dal nostro veicolo di servizio equipaggiato da una batteria da 77 kW e un sistema di ricarica bidirezionale (V2L), sarebbe stato in grado di proiettare film per 24 ore di fila. Dopo queste prime serate, possiamo confermare che il veicolo ha soddisfatto pienamente le nostre aspettative. In particolare, durante l’evento al Camping TCS di Lugano-Muzzano, l’auto è stata collegata al cinema dalle ore 18:30 fino alle ore 23:45 e, includendo il viaggio di andata e ritorno da Rivera ad Agno, lo stato di carica della batteria era di poco inferiore all’80%.
Il Cinema Solare TCS proseguirà con due ulteriori appuntamenti: il 19 agosto
all’Antico convento delle Agostiniane a Monte Carasso e il 26 agosto al Lido di Riva San Vitale, con la proiezione del film Inside Out 2. Un ringraziamento va ai nostri partner Cinetour.ch e Micauto di Biasca per la preziosa collaborazione.
Condizioni di partecipazione:
Aperto a tutti, con possibilità di prenotazione anticipata per i Soci TCS via www.cinetour. ch/tcs o QR Code: un posto per Soci individuali, fino a quattro posti per Soci famiglia. Per gli amici non soci: biglietti a CHF 5.- disponibili all’ingresso. Vantaggio esclusivo per i Soci TCS: un bicchiere di popcorn omaggio. È obbligatorio presentare la tessera di Socio TCS all’ingresso. Nota: non sono possibili iscrizioni telefoniche o via email. Le iscrizioni e tutte le informazioni sul programma sono reperibili solo su www.cinetour.ch/tcs
Una proiezione per le valli –10.09.2024, Lido di Locarno Il 10 settembre 2024, al Lido di Locarno, si terrà una proiezione solidale per le valli recentemente colpite da calamità naturali. La serata è organizzata da Cinetour.ch insieme ad altri partner aziendali che supporteranno finanziariamente l’iniziativa e la raccolta fondi. L’ingresso sarà gratuito con donazione libera. Maggiori informazioni sulla proiezione verranno annunciate su www.cinetour.ch
Torna Walking Lugano con una novità per i più piccoli
Domenica 20 ottobre 2024 si terrà una nuova edizione di Raiffeisen Walking Lugano. L’evento dedicato al movimento all’aria aperta proporrà tanti percorsi che si snodano nelle più belle località della regione di Lugano come: il centro città, Gandria, Melide, Agno, Muzzano, Sorengo e Brè. Non mancheranno inoltre i tracciati “Lake & Walking” che combinano una suggestiva tratta in battello alla camminata. Novità 2024: la divertente caccia al tesoro per i più piccoli proposta lungo il tracciato “Relax”. Raiffeisen Walking Lugano è sostenuto dalla Città di Lugano, dallo sponsor principale Raiffeisen, dallo sponsor AIL, dai co-sponsor la Mobiliare (Agenzia Generale Lugano) e SWICA, dal partner TCS Sezione Ticino e dai partner media Ticinonline e 20 Minuti.
I percorsi dell’edizione 2024
L’evento propone una vasta scelta di percorsi non competitivi walking e nordic walking: Relax (6.5 km) pianeggiante e accessibile a tutti (anche con carrozzine e passeggini); Melide (7.1 km) tracciato in riva al lago che parte da Melide e arriva fino a Lugano passando
dalla strada della forca di San Martino chiusa per l’occasione al traffico motorizzato; Panorama (10.3 km) media distanza e uno splendido panorama su Lugano; Agno (13.9 km) percorso di media distanza che parte da Agno e arriva a Lugano; Challenge (18.7 km) la sfida per i camminatori più allenati che comporta la salita fino al paese di Brè. Non mancheranno inoltre i sempre apprezzati tracciati che combinano una tratta in battello alla camminata (posti limitati): Lake & Walking Melide (7.1 km) andata in battello fino a Melide e rientro a piedi e Lake & Walking Gandria (5.4 km) con giro in battello (Lugano-Melide-Gandria) e rientro a piedi.
Una bella novità per i più piccoli: la caccia al tesoro sul percorso Relax La grande novità dell’edizione 2024 è rivolta proprio ai più piccoli. Lungo il tracciato “Relax” di 6.5 km verrà proposta una simpatica caccia al tesoro in collaborazione con AIL. I piccoli partecipanti dovranno trovare lungo il percorso dei simpatici indizi. All’arrivo, alla consegna della mappa (e soluzione), è previsto un premio.
Altre modalità d’iscrizione e maggiori informazioni È possibile iscriversi all’evento online tramite il sito www.walkinglugano.ch o www.biglietteria.ch. Gruppi e famiglie possono beneficiare di tariffe ridotte: 50% di sconto per le famiglie con l’offerta Raiffeisen Family Pass e 12.5% di sconto per i gruppi a partire da 8 iscritti (in entrambi i casi le iscrizioni avvengono tramite i rispettivi formulari scaricabili da www.walkinglugano.ch).
CHF 10 di sconto per i Soci TCS
I Soci TCS che si annunceranno entro il 04.10.2024 presso la sede TCS di Rivera, beneficiano di uno sconto su tutte le quote d’iscrizione.
Usufruite della promozione riservata ai Soci TCS e risparmiate! Inserite il codice sconto in fase di acquisto sul sito ufficiale www.galadeicastelli.ch (offerta valida fino al 09.09.2024)
Domenica 8 settembre prenderà vita per il secondo anno il Locarno City Event, la competizione di salto con l’asta femminile che lo scorso anno ha incantato tutti i partecipanti presenti in Largo Zorzi. Lunedì 9 settembre, invece, il meeting internazionale riaccenderà lo Stadio Comunale di Bellinzona, pronto ancora una volta ad accogliere le star dell’atletica: campioni olimpici e mondiali e il meglio dell’atletica svizzera daranno vita ad una serata di sport indimenticabile. Per il Ticino si tratta del più importante e prestigioso appuntamento sportivo dell’anno, che richiamerà nella nostra regione alcuni tra i più forti atleti – in campo
femminile e maschile – a livello assoluto in molte discipline, come dimostra la 22ma posizione raggiunta dalla manifestazione nel Ranking Mondiale di World Athletics nel 2023 davanti alle prove organizzate in città come Berlino e New York.
La grande novità del 2024 è l’introduzione della gara in handbike patrocinata da Suva nella prospettiva di un ulteriore allargamento del ventaglio di competizioni per atleti con disabilità. Un altro importante momento che precederà il meeting internazionale sarà la gara inclusione andicap ticino, dedicata ai ragazzi con disabilità e da sempre un momento molto emozionante del programma. Per i piccoli atleti appuntamento con il Kid’s Galà domenica 8 settembre presso lo Stadio Comunale di Bellinzona, dove potranno allenarsi con le star dell’atletica mondiale.
• Biglietti Tribunetta CHF 40.- al posto di CHF 55.- con il codice TCSTribunetta2024
• Biglietti Spalti Arrivi CHF 25.- al posto di CHF 35.- con il codice TCSSpaltiarrivi2024
• Biglietti Spalti Partenze CHF 18.- al posto di CHF 25.- con il codice TCSSpaltipartenze2024
Desiderate tentare la fortuna? Partecipate al nostro concorso Instagram su @tcs.ticino e vincete 4 biglietti VIP al Locarno City Event e 10 biglietti per il Galà dei Castelli.
Negli ultimi anni, la bicicletta è diventata il mezzo preferito per chi desidera trascorrere del tempo nella natura e scoprire i meravigliosi paesaggi che offre il nostro territorio. La pandemia ha
accelerato questo trend, con una crescita significativa del mercato delle biciclette tradizionali ed elettriche. La Sezione Ticino del TCS è lieta di presentarvi alcune interessanti offerte riservate ai
Offerta noleggio rinnovata
Offerta
Soci TCS: 30% di sconto sul noleggio biciclette e sulla risalita in funicolare A e A/R (con o senza bici).
trova a Brè Paese, messa a disposizione dall’ente turistico di Lugano. Ulteriori colonnine sono presenti sui principali itinerari del comprensorio.
Disponibilità biciclette a noleggio
Mountain bike muscolari:
La Società Funicolare Cassarate - Monte Brè offre la possibilità di noleggiare 12 bici muscolari MTB, Merida del 2016, grazie a una collaborazione sviluppata con il Gruppo Luganese del TCS alcuni anni fa. Quest’anno, l’offerta di noleggio biciclette è statta rinnovata con l’integrazione di 6 nuove e-MTB a pedalata assistita. In caso di necessità di ricarica, la colonnina più vicina alla funicolare si
• 8 Mountain bike in taglia M (167–183 h cm)
• 4 Mountain bike in taglia S (157–173 h cm)
Mountain e-Bike:
• 2 Mountain e-Bike in taglia L (177–190 h cm)
• 2 Mountain e-Bike in taglia M (167–183 h cm)
• 2 Mountain e-Bike in taglia S (157–173 h cm)
RideAlps.ch e TCS: promozione sulle escursioni in bicicletta
È con estremo piacere che annunciamo la nuova collaborazione con RideAlps.ch, organizzazione formata da cinque specialisti del settore che offre escursioni in bicicletta ed e-bike in tutto il nostro Cantone. La Sezione vi invita a partecipare alle uscite in programma con uno sconto di CHF 20.–. RideAlps.ch nasce dalla passione dei cinque soci fondatori che, grazie alla pluriennale esperienza nel settore outdoor e delle biciclette, ha deciso di condividere le proprie conoscenze per metterle a disposizione degli altri: dai bambini agli adulti, principianti ed esperti. Nel corso degli anni, RideAlps.ch ha collaborato con successo con diverse società ed enti, organizzando corsi, eventi e tour per esplorare la bellezza del nostro territorio. Le competenze tecniche
e organizzative di RideAlps.ch coprono ogni esigenza nel mondo delle due ruote. Dalle escursioni in mountain bike con panorami mozzafiato ai tour gastronomici e culturali, passando per i corsi di guida MTB ed e-Bike di ogni livello, fino ai corsi tecnici di Enduro MTB riding. Offrono anche escursioni Bike & Hike tutto compreso, servizi di bike shuttle personalizzati, workshop tematici per aziende e consulenze per la costruzione di infrastrutture per biciclette. Per scoprire le prossime date in calendario, avere maggiori informazioni sulle iscrizioni e sugli itinerari proposti, visitate il sito www.RideAlps.ch o seguite RideAlps.ch su Facebook e Instagram. Una volta individuata l’uscita sul sito, iscriversi è facile: menzionate l’uscita scelta, inviate il vostro nome, cogno-
Soci TCS, che vi consentiranno di godere appieno, indipendentemente dal vostro livello, del piacere di pedalare all’aria aperta.
Pacchetti risalita + noleggio biciclette
• Risalita funicolare + MTB ‘1/2 giornata
• Risalita funicolare + MTB 1 giornata
Risalita funicolare + e-MTB ‘1/2 giornata
• Risalita funicolare + e-MTB 1 giornata
Consultare il sito per scoprire le tariffe, a partire da CHF 21.- per i Soci TCS. Il noleggio del casco è incluso nella tariffa. I ragazzi dai 6 ai 16 anni non pagano il noleggio della bici, ma unicamente il viaggio di risalita e i bambini dai 0-5 anni viaggiano gratis. Per scoprire come noleggiare la bici, i percorsi disponibili e gli orari di risalita della funicolare, visitare il sito www.montebre. ch/mountain-biking/ oppure scansionare il QR Code.
me, numero Socio TCS a info@ridealps. ch. Se siete Soci TCS e siete appassionati di sport outdoor non potete lasciarvi sfuggire questa speciale offerta estiva. Vi aspettiamo!
CHF 20.– di sconto per i
Soci TCS, uscite a partire da CHF 60.–
Al centro tecnico TCS di Rivera effettuiamo controlli tecnici che permettono di gestire meglio la manutenzione della propria auto ed evitare costosi interventi che possono, a volte, rivelarsi anche
Standard (60 min.)
Controllo della fanaleria, freni, e ammortizzatori, organi direzionali, motore (accensione, alimentazione, livelli).
Prezzo: 160 fr. / Prezzo Socio TCS 80 fr.
Pre-collaudo auto (40 min.)
Si valuta tutto lo stato dell’auto che deve essere presentata al collaudo ufficiale. È rilasciata una lista di interventi necessari da presentare al proprio garagista di fiducia.
Prezzo: 120 fr. / Prezzo Socio TCS: 60 fr.
Se durante il precollaudo l’auto risulta già a norma, si potrà usufruire del Pacchetto
SOLO PER SOCI TCS: l’auto viene collaudata subito ricevendo uno sconto sulla tariffa del controllo TCS.
Sconto: 30 fr. sul pre-collaudo
Pre-collaudo furgoni e camper (50 min.)
Si valuta lo stato del furgone o del camper che deve essere presentato al collaudo ufficiale.
Per i Camper non è incluso il controllo circuito gas della zona abitata..
Prezzo: 160 fr. / Prezzo Socio TCS: 80 fr.
Test occasione (100 min.)
Controllo della fanaleria, freni, ammortizzatori, organi direzionali, motore (accensione, alimentazione, livelli), verifica carrozzeria (incidentata)
Prezzo: 240 fr. / Prezzo Socio TCS: 120 fr.
Potenza motore auto (80 min.)
Controllo della potenza del motore di automobili
Prezzo: 240 fr. / Prezzo Socio TCS: 120 fr.
Potenza motore moto (50 min.)
Controllo della potenza del motore per motociclette
Prezzo: 160 fr. / Prezzo Socio TCS: 80 fr.
Luogo e orari
Centro tecnico TCS
Via alla Chiesa 10, 6802 Rivera
Orari d’apertura: lun–ven 07.30–17.00 sab 08.00–12.00
inutili. La garanzia sta per scadere e vuole conoscere lo stato dell’auto?
Ha ricevuto la convocazione al collaudo e vuole sapere lo stato della sua auto? Con quali costi?
Sta valutando l’acquisto di un’auto
Test garanzia (100 min.)
Controllo della parti coperte dalla Garanzia prima che questa scada.
Prezzo: 240 fr./Prezzo Socio TCS: 120 fr.
Sicurezza (30 min.)
Controllo fanaleria, freni, ammortizzatori, organi direzionali.
Prezzo: 100 fr. / Prezzo Socio TCS: 50 fr.
Tachimetro (50 min.)
Controllo per la coerenza della velocità indicata.
Prezzo: 160 fr. / Prezzo Socio TCS: 80 fr.
Controllo specifico (10 minuti)
Controlli dedicati alla ricerca di specifici difetti secondo il tempo (per ogni 10 min.).
Prezzo: 30 fr. / Prezzo Socio TCS: 15 fr.
Check-up vacanze (60 min.)
Partire senza problemi! Un controllo per evitare delle «panne» che possono rovinare le vacanze.
Prezzo: 160 fr. / Prezzo Socio TCS: 80 fr.
Vendita auto
Vendiamo la sua auto senza preoccupazioni e senza sforzo in maniera professionale e neutrale al prezzo corrente di mercato. Ci contatti per maggiori informazioni oppure tcs.ch/vendita-auto
Velocità 100km/h roulotte e rimorchi (30 min.)
Omologazione per la Germania che permette di viaggiare a 100 km/h in autostrada trainando una roulotte o un rimorchio.
Prezzo: 220 fr./Prezzo Socio TCS: 150 fr.
Appuntamenti Telefono 091 935 91 35 Internet: tcs-ticino.ch e-mail: sezioneTI@tcs.ch
e desidera sapere se si tratta di una vera occasione?
Ecco che un controllo, con la consulenza e l’esperienza di esperti, permette di avere una risposta chiara in merito.
TCS Caravan Gas Control
Verificare l’idoneità e sicurezza degli impianti a gas liquido presenti in camper, roulotte e tende a veranda. Il controllo, da effettuarsi ogni 3 anni per legge, è inoltre richiesto come prerogativa di accesso in alcuni campeggi nazionali ed europei.
Prezzo: 160 fr./Prezzo Socio TCS 120 fr.
Decarbonizzazione (180 min.)
Trattamento volto a rimuovere la calamina residua, creatasi nel corso del tempo, nei motori a combustione. Un servizio utile a prolungare lo stato di salute dell’auto. Servizio disponibile a fine preventivo o curativo.
Prezzo: 270 fr./Prezzo Socio TCS: 180 fr.
Pulizia iniettori (90 minuti)
Trattamento di pulizia al motore, rimuove i residui nocivi e carboniosi lasciati dai carburanti di derivazione fossile. Anche la vostra auto merita una vacanza!
Prezzo: 380 fr./Prezzo Socio TCS: 300 fr.
Pulizia FAP (720 min.)
Il servizio curativo di pulizia al FAP per veicoli Diesel, in caso di anomalia al motore, potrebbe farvi risparmiare molto denaro. Passate per un controllo.
Prezzo: 580 fr./Prezzo Socio TCS: 465 fr.
Controllo aria condizionata
consente di verificare l’ermeticità dell’impianto dell’aria condizionata individuando eventuali perdite di gas e di effettuare il riempimento.
Prezzo: CHF 180.–, Prezzo Socio TCS: 130.–
*Per effettuare la potenza del motore si consigliano pneumatici di controllo forniti dal garagista. È sconsigliato effettuarla con pneumatici invernali, da corsa, nuovi o rigommati. Inoltre la potenza motore sarà spinta fino alla velocità massima indicata dagli pneumatici.
Ci occupiamo della vendita per voi a un prezzo di mercato equo! TCS Vendita auto
Risparmiate tempo e fatica. I nostri esperti faranno il lavoro per voi.
Per saperne di più tcs.ch/vendita-auto
I Suoi vantaggi con TCS Home.
Con TCS Home Le forniamo assistenza se nelle
Sue quattro mura ad esempio si intasa lo scarico, il riscaldamento non parte o la lavastoviglie
La abbandona.
Maggiori informazioni, consulenza e stipula:
tcs.ch/home
Sempre a Sua disposizione
Con garanzia di tecnici seri
Nessun onere per Lei
Assistenza immediata senza fattura
Sconto 40%
Scoprite le interessantissime guide di viaggio digitali e lasciatevi ispirare da un‘ampia gamma di idee di viaggio.
tcs.ch/roadtravel