Le stazioni di servizio si reinventano. Su quali prestazioni punteranno in futuro.
Chi vorrebbe mai trovarsi da solo in una controversia legale?
Che sollievo potersi affidare alla TCS Protezione giuridica privata, con i suoi 80 avvocati e giuristi. Ci impegniamo per fornirLe consulenza, protezione e assistenza.
tcs.ch/protezione-giuridica-privata
Benvenuti
Le stazioni di servizio p. 10 stanno cambiando. Non sono più solo un luogo dove fermarsi per il pieno di carburante o ricaricare. Diventano sempre più importanti i negozi annessi, i ristoranti per una pausa gourmet e il design della struttura. La redazione ha esaminato i concetti sviluppati per attirare sempre più clienti nelle aree di rifornimento. Intervista al CEO della Rega p. 30 Ernst Kohler sulla collaborazione con il TCS e i motivi più frequenti per richiedere aiuto alla guardia aerea. Tanto spazio e praticità, ecco la nuova Škoda Kodiaq p. 38 , disponibile con diverse propulsioni. SUV tuttofare adatta al traino, perfetta se la famiglia è numerosa e dinamica. Dinamica come poche nazioni lo è senz’altro la Corea del Sud p. 48. Viaggio in un mondo affascinante tra tecnologia e tradizione. Felix Maurhofer, caporedattore
Non occorre andare fino in Alaska per vivere l’emozione di una corsa con i cani da slitta. Incontro con gli husky di Les Bois nel Giura.
TCS Sezione Ticino
64 Convocazione Assemblee Gruppi TCS
65 L’Africa in bicicletta: parte 2
66 5 ciaspolate in Ticino
68 Il TCS al Festival di Sanremo con
69 Corsi e celebrazioni
70 Novità controlli tecnici
Leggere «Touring» in digitale oppure scaricare l’e-paper come file PDF: touring.ch/rivista
Vita da pendolari per gran parte dei lavoratori in Svizzera. Il tragitto medio è di 13,7 km al giorno. Pagina 29
Con 14,6 kg è un vero peso piuma, la mountain bike elettrica del produttore svizzero Thömus. Pagina 46
in cifre
Praga vanta tanti bei caffè storici. Il primo vi aprì oltre 300 anni fa. Alcune chicche da non perdere. Pagina 56
Olivier Vogelsang
Quale elettrica va più lontano?
Il grande portale di comparazione di auto nuove: tcs.ch/ricerca-auto
la sTATISTIca
Nuove immatricolazioni auto, quote di mercato 2024
Qua e là
Pizzicando nella mobilità
la domanda
33,6% (benzina e diesel)
Ustra /auto-svizzera
Come ci muoviamo
Quali mezzi di trasporto vengono usati in Svizzera per spostarsi da A a B e perché? È questa la domanda di una ricerca condotta con il motto «Activate All» dall’Università di scienze applicate di Zurigo (ZHAW) in collaborazione con l’Accademia della mobilità del TCS e la Swiss Alliance for Collaborative Mobility CHACOMO. Dedicate qualche minuto per rispondere al breve sondaggio. Non solo contribuirete ad una migliore comprensione del nostro comportamento in materia di mobilità, ma potete anche vincere un monopattino elettrico, un contrassegno autostradale oppure dei buoni carvelo.
Fonte:
La
cifra
1,615
milioni, questo il numero di soci del TCS a fine 2024, ovvero 137 000 più che cinque anni fa. La costante crescita delle adesioni quasi 130 anni dopo la fondazione dimostra che c’è ancora bisogno di noi, oggi più che mai. Infatti, ogni 70 secondi il maggior club della mobilità svizzero presta soccorso a persone in emergenza, sulla strada, in viaggio o al loro domicilio.
In pillole
Obiettivi CO2 più severi dal 2025 93,6 grammi di CO₂/km invece dei precedenti 118: questo il nuovo valore obiettivo fissato per le emissioni di anidride carbonica delle auto in Svizzera. Nel 2023, il settore era riuscito per la prima volta a raggiungere l’obiettivo della flotta (calcolato su tutte le vendite di auto nuove). Gli importatori che non lo rispettano sono soggetti a sanzioni.
And the CHACOM
Oscar 2024 goes to…
Va a Lucerna e Sciaffusa il premio dell’Alleanza svizzera per la mobilità collaborativa CHACOMO. Il riconoscimento viene assegnato a città, cantoni e regioni che si siano impegnati in particolar modo per promuovere la mobilità condivisa. Lucerna ha vinto per i parcheggi car sharing, Sciaffusa per il programma «Sharehausen». chacomo.ch
Renault 5 Auto svizzera dell’Anno
Nel concorso organizzato sotto l’egida di Ringier Media Svizzera, la retro-futuristica Renault 5 E-Tech si è aggiudicata il voto della giuria degli esperti, tra cui TCS, come «Auto svizzera dell’anno 2025». Al secondo e terzo posto seguono altre due cittadine elettriche, la Volvo EX30 e Citroën ë-C3. Il pubblico ha invece preferito l’eSUV compatta Škoda Elroq.
Dove andare o non andare in vacanza
Coloro che desiderano viaggiare sicuri dovrebbero privilegiare Germania, Finlandia, Norvegia, nonché Canada, Australia, Nuova Zelanda, Singapore e Giappone. Oltre alla Svizzera sono questi i Paesi considerati destinazioni a basso rischio secondo la Mappa dei rischi 2025 stilata da Safeture e Riskline. safeture.com/riskmaps
Un tuffo contro il winter blues
Visto per voi
Osservazioni e riflessioni sulla mobilità in generale da parte di Illustres Questa volta: ha nevicato!
Sempre meno parcheggi in città
A Zurigo, Ginevra, Basilea, Losanna e Berna dal 2015 ne sono spariti complessivamente 11 467. Secondo il quotidiano «Tages-Anzeiger», le cinque città più grandi della Svizzera hanno ridotto i loro parcheggi pubblici di fino al 10%. E continueranno a tagliarli. Entro il 2040 Zurigo intende eliminarne altri 10 000, Ginevra addirittura 12 000 posteggi.
Durante i mesi più bui dell’anno non c’è nulla di meglio della sferzata di un tuffo nell’acqua ghiacciata per sollevare l’umore. Certo, non è da tutti quando le temperature non superano i 4–8 gradi, come quelle misurate nei laghi svizzeri a metà gennaio. Allora, perché non provare a fare dei bagni alternati freddo–caldo, ad esempio a Leukerbad (VS), la più grande stazione termale delle Alpi con le sue sorgenti curative che arrivano anche a 51 gradi? Con un pizzico di fortuna si sperimenterà la magia di immergersi nella piscina esterna (foto) mentre la neve fiocca dal cielo. Una visita alle terme rilassa, fa bene alla salute e combatte la tristezza stagionale.
Ephraim
Bieri
Top 5
Le maggiori nevicate in pianura
Locarno Monti (TI)
È il Ticino che ha fatto registrare il più elevato accumulo di neve sotto gli 800 metri di altitudine.
A Locarno Monti spetta pure il record di ore di sole 2023.
Spessore: 84 cm
Data: 28 gennaio 1978
Coira (GR)
Durante le prime nevicate del 2024, la capitale dei Grigioni ha segnato 33 cm in appena 24 ore. Un dato che impallidisce rispetto a quello del 1982
Spessore: 80 cm
Data: 29 gennaio 1982
Lugano (TI)
La seconda presenza ticinese nella classifica delle più copiose nevicate a basse quote. Da notare che si tratta della data più vecchia repertoriata.
Spessore: 67 cm
Data: 19 febbraio 1888
Grono (GR)
Grono fa capolino a più riprese in questa classifica nivologica (2 volte nel 1978 con 75 cm); comunque il record è arrivato quaranta anni fa.
Spessore: 83 cm
Data: 15 gennaio 1985
Meiringen (BE)
La cittadina famosa per il museo di Sherlock Holmes appare due volte nella top 20 della neve. Nel 1985 con 55 cm, ma soprattutto con 80 cm oltre cento anni fa
Spessore: 80 cm
Data: 2 marzo 1918
Il viaggio è la meta
L’Australia o il Nord America on the road? Un sogno a portata di mano noleggiando un camper tramite il TCS. In tutta facilità e a prezzi più bassi che su internet. Garantito.
Cucina, letto, salotto su ruote. Chi viaggia in camper combina l’avventura con la comodità. Il motorhome permette di scoprire posti unici, fuori dai sentieri battuti e in piena libertà. Adesso, invece di acquistare un veicolo costoso è possibile noleggiarne uno direttamente dal TCS. In Svizzera, Europa, o più lontano in tutto il mondo, i soci del club beneficiano di uno sconto fino al 3% rispetto alle tariffe originali su internet dei relativi operatori. Avete la scelta fra una vasta gamma di veicoli forniti da partner con ottima reputazione. L’offerta TCS include tutto il necessario per un viaggio spensierato. Siccome i camper vanno a ruba specie nei periodi vacanzieri è consigliato prenotare quanto prima. Se avete in programma di partire in estate fatelo subito, così potete assicurarvi il veicolo adatto ai vostri desideri e bisogni.
Mobilità, geografia ed opere ingegneristiche: qui puoi scoprire fatti interessanti sulla Svizzera, presentati in forma di hit parade.
Camper, auto, moto, houseboat ed altro ancora I camper non sono però gli unici mezzi di trasporto che potete noleggiare a condizioni vantaggiose sulla nostra piattaforma. All’insegna del motto «Pianifico e prenoto i miei viaggi individualmente» vi troverete attrattivi sconti ed offerte con garanzia del miglior prezzo – dall’automobile alla casa battello, ai furgoni per traslocare o biglietti dei traghetti. Da segnalare poi la guida virtuale TCS Roadtravel che vi aiuta ad organizzare l’itinerario. Lasciatevi ispirare dalle proposte indimenticabili sviluppate in esclusiva per voi da professionisti esperti e blogger di viaggi. tcs.ch/mondodeiviaggi
BOMBARDIERE STEALTH
Dimensioni della cassa dell’orologio:
33 x 48 x 14 mm (L x A x P) misurato senza corona
Bracciale a maglie largo 18 mm, Lunghezza adatta per polsi no a 20,5 cm. (Può essere accorciato)
Articolo no: 522-ENC04.01
Prezzo: CHF 179.80 (pagabile anche in 4 rate mensili di CHF 44.95) più CHF 8.95 di spedizione
Sono i più moderni aerei da combattimento al mondo: jet invisibili, noti anche come “Stealth Fighter”. In futuro, gli stati liberali punteranno su questa tecnologia all’avanguardia per difendere i loro valori democratici. In onore di queste straordinarie macchine, The Bradford Exchange vi presenta ora un esclusivo orologio da polso, perfetto per ogni collezionista e appassionato di tecnologia aeronautica.
DESIGN INNOVATIVO – LAVORAZIONE DI ALTA QUALITÀ
Questo esclusivo orologio da collezione si presenta con una solida cassa in metallo, ri nita con un’elegante placcatura ionica nera opaca. Tuttavia, la caratteristica innovativa di questo orologio da polso è il coperchio mimetico apribile, che protegge il quadrante con un design ispirato alla mira di precisione. Sul coperchio è inciso in rilievo un dinamico jet stealth, ri nito con una placcatura ionica in gunmetal. Il retro dell’orologio mostra la sagoma di un jet stealth, con sotto l’incisione del numero univoco della sua edizione personale – così, ogni orologio diventa un prezioso pezzo unico. Riceverà il suo orologio in un’elegante confezione di presentazione – ideale anche come regalo.
ESCLUSIVAMENTE PRESSO THE BRADFORD EXCHANGE
L’orologio da collezione è disponibile esclusivamente presso The Bradford Exchange e non è in vendita nei negozi. Non esiti, quindi, e ordini il suo esclusivo orologio da polso “Bombardiere Stealth” già da oggi!
ordinare online no. di riferimento: 73426 Si prega di inviare a: The Bradford Exchange Ltd. Inwilerriedstrasse 61 • 6340 Baar • kundendienst@bradford.ch
La caratteristica innovativa di questo orologio da polso è il copri-quadrante unico, che può essere ripiegato sopra il quadrante
La sagoma di un jet stealth con il suo numero di edizione personale – così ogni orologio è un pezzo unico!
L’offerta è limitata – prenota oggi stesso!
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Garanzia di resa valida 120 giorni
Scadenza dell’offerta: rispondere entro il 10 marzo 2025
Sì, inviatemi “Bombardiere Stealth”
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Selezioni il metodo di pagamento desiderato (✘): fattura unica 4 rate mensili
Nome/Cognome Per cortesia, scrivere in stampatello
Via/N.
Cap/Città
Data di nascita E-mail (solo per elaborazione ordini)
Telefono (solo per domande)
Firma
Trattamento dei dati personali: Trova informazioni dettagliate sulla protezione dei dati alla pagina www.bradford.ch/datenschutz. La società The Bradford Exchange non Le invierà alcuna offerta per e-mail, telefono o sms. Può modificare sempre, in ogni momento, le Sue preferenze di contatto, mettendosi in comunicazione con noi all’indirizzo o al numero di telefono indicati a lato. Qualora non volesse più ricevere le nostre proposte neanche per lettera, La invitiamo a comunicarcelo via telefono, e-mail o tramite lettera.
Immagine ingrandita
Fare benzina, ma non solo
I generosi orari di apertura e la posizione strategica attirano sempre più clienti ai negozi delle stazioni di servizio. Molti vengono qui a fare acquisti anche senza riempire il serbatoio della vettura. Ciò induce i gestori a ripensare i punti vendita. E anche la ristorazione è a una svolta.
Testo Juliane Lutz Foto Emanuel Freudiger
Il distributore aperto nel 2023 a Brugg è già un vero polo d’attrazione.
Il Cholehof è un luogo molto apprezzato da chi ama i buoni hamburger. Tanti vengono qui apposta solo per gustarli.
MMeglio uno sminuzzato al curry, delle ali di pollo o magari un piatto vegano? Nei negozi Avec delle stazioni di servizio BP di Horgen (ZH) e Bad Bubendorf (BL), chi arriva affamato ha l’imbarazzo della scelta. Qualsiasi cosa scelga è preparata al momento nella cucina a vista. In futuro, coloro che hanno fretta potranno preordinare il cibo tramite app, come avviene da tempo negli Stati Uniti, e ritirarlo alla stazione di servizio Avec, risparmiando tempo prezioso. Con il nuovo concetto «The Kitchen by avec», la società di vendita al dettaglio Valora, che gestisce i 177 negozi Avec nelle stazioni di servizio in Svizzera, risponde al crescente desiderio dei clienti di avere cibo fresco da asporto. E se è sano, tanto meglio. A soddisfare questa richiesta nei negozi Avec troviamo la Bakery Tower con prodotti da forno freschi di tutti i tipi e la Nut Tower con snack salutari a base di noci del loro marchio «ok.–».
Più negozi, altri prodotti
Le stazioni di servizio sono generalmente situate in una posizione strategica e i loro orari di apertura sono estremamente favorevoli ai clienti. Di conseguenza, sempre più persone fanno acquisti nei negozi annessi, anche senza fare il pieno al veicolo. Da tempo molte stazioni di servizio fanno più affari con lo shop che con la vendita di carburante. Secondo Valora, per circa il 70 per cento dei clienti l’ampia gamma di prodotti convenience – articoli di uso comune in uno spazio ridotto – è l’unico motivo per cui fanno acquisti in un negozio Avec.
Alla domanda su come si presenteranno le stazioni di servizio in futuro, Fabian Bilger di Avenergy Suisse risponde: «Nei prossimi anni non saranno molto diverse da quelle di oggi». È ancora piuttosto scettico sulle previsioni secondo cui, a dipendenza della loro ubicazione, le stazioni di servizio diventeranno presto una piattaforma intermodale e una pista di atterraggio per
«Lo sviluppo è enorme. La gente veniva nei nostri negozi per prendere velocemente qualcosa che gli mancava. E ora sovente si riforniscono dell’intero fabbisogno giornaliero»
Patrick Staubli, Avia
taxi volanti o addirittura un luogo con un’importante funzione sociale. «Ma dove ci sono grandi cambiamenti è nei negozi. Il loro numero aumenta ogni anno», afferma il vicedirettore generale dell’associazione di categoria che rappresenta gli interessi degli importatori di carburanti e combustibili in Svizzera. «La gente apprezza queste opportunità di acquisto. La tendenza è di proporre prodotti freschi, sani e di produzione locale», conclude.
E chi ha una buona offerta, guadagna bene. Lo sottolinea un’indagine pubblicata nel 2024 da Shell Recharge, fornitore di soluzioni di ricarica: i conducenti di veicoli elettrici e ibridi in Europa, Nord America e Cina accetterebbero un viaggio più lungo per ricaricare l’auto se a destinazione ci fossero opzioni di ricarica più veloci e buone strutture commerciali e di ristorazione.
La posizione determina l’offerta «Per noi il carburante è ancora fondamentale, ma il negozio è molto importante in un luogo ad
›
Ambiente confor-
tevole Il nuovo
Marché Cafébar
all’area di servizio
Deitingen-Sud (SO).
Il pieno, per favore!
In Brasile, Messico, Marocco, Cile e Thailandia, gli addetti alle pompe di benzina sono ancora ben presenti. Anche in Grecia, Spagna e Polonia vi sono stazioni in cui il cliente viene servito. In Svizzera, ne sono rimasti pochi: ufficialmente nel 2023 erano cinque, fra cui Frieda Stern, che gestisce un distributore a Gurtnellen (UR). «Sono felice di riempire il serbatoio se viene richiesto», dice la novantenne. Lavora nel settore da ben 54 anni. Ormai non deve più pulire i finestrini come una volta. Infatti la maggior parte dei conducenti lo fa da sé, oppure le automobili sono pulite quando sostano qui. Fornisce solamente acqua ai motociclisti in modo che possano pulire le visiere del casco e i fari del loro mezzo. Il servizio di rifornimento del serbatoio è passato di moda, ed infatti in Svizzera non si parla più di benzinai o pompisti. Chi lavora in una stazione di benzina è ora responsabile del negozio, dove incassa, cura i contatti con i clienti e tiene in ordine l’infrastruttura. Oppure si occupa degli impianti. «Ci assicuriamo che le pompe siano funzionanti e le puliamo», afferma Ueli Wintsch di Agrola, azienda che gestisce circa 400 stazioni di servizio nelle aree rurali. Altre attività includono la manutenzione della struttura, il riempimento degli scaffali con i vari prodotti e garantire che le apparecchiature quali le pompe di benzina o gli aspirapolveri funzionino. Oltre allo shop, sono responsabili di tutta la stazione di servizio, dall’illuminazione al rilevamento di disturbi. Per tale lavoro non esiste un apprendistato in Svizzera. «Cerchiamo collaboratori con competenze tecniche e una formazione professionale completata che addestriamo per gli specifici compiti da svolgere al distributore», spiega Wintsch.
Pane croccante tutto il giorno nel negozio della stazione di servizio BP a Horgen. Anche il cibo viene preparato al momento da cuochi in una cucina a vista.
Tuttavia, l’amministratore delegato di Avia è convinto che continueranno ad esserci comunque numerose stazioni di servizio self-service, perché: «Una parte degli automobilisti vuole una stazione di servizio che propone un’ampia gamma di prodotti, ma vi è anche una parte che vuole solo fare il pieno il più velocemente possibile e ripartire».
«Lo sviluppo è enorme. La gente veniva nei nostri negozi per prendere velocemente qualcosa che gli mancava. E ora sovente si riforniscono dell’intero loro fabbisogno giornaliero», afferma Patrick Staubli. Avia risponde alla tendenza verso l’offerta di prodotti freschi anche collaborando con la panetteria e pasticceria Fleischli di Niederglatt in quattro stazioni di servizio di Zurigo, un altro bel successo.
› alta frequentazione», afferma Patrick Staubli di Avia. Con oltre 500 stazioni, la società cooperativa è il più grande operatore di stazioni di servizio in Svizzera. Ottanta dei 110 negozi sono gestiti da Spar. Alcuni dei negozi SPAR-express sono ora così ben forniti e hanno un’atmosfera così chic che si vorrebbe che il negozio di alimentari dietro l’angolo avesse questo aspetto.
Fabian Bilger di Avenergy osserva: «Il fatto che ci si fermi più a lungo in una stazione di servizio dipende molto dalla sua posizione. Se si è in viaggio e si desidera fare una pausa in un’atmosfera piacevole si rimane sicuramente più a lungo. In una stazione di servizio in paese, dove la maggior parte delle persone non vive lontano, ci si limita magari a fare il pieno o a ricaricare la batteria del veicolo elettrico».
Architettura in movimento
Le stazioni di servizio hanno di solito un aspetto funzionale poco glamour, con la tettoia che assume un ruolo portante. Alcune sono però dei veri capolavori di design. Otto esempi, dalla Svizzera all’Africa.
Il «fungo» del 1936 La stazione di servizio di Skovshoved in Danimarca ideata da Arne Jacobsen per la Texaco ha ancor oggi un look moderno. L’edificio rettangolare, avveniristico ai tempi con il suo tetto a disco sostenuto da uno stelo, ha influenzato generazioni di progettisti di impianti di rifornimento nel mondo intero.
del
la
stazione di servizio Brandshof di Amburgo è oggi utilizzata per l’ispezione tecnica di auto classiche, con tanto di bistrò.
Costruzione a guscio di Heinz Isler nell’area di servizio autostradale di Deitingen-Sud (SO). Quando aprì nel 1968 ospitava un ristorante Silberkugel.
le nuvole Da
in
Come parasoli La Red Hill Filling Station a Leicester (GB) con le sue pensiline rotonde è una rara superstite delle stazioni di servizio «Pegasus», concepite negli anni ’60 dall’archistar USA Eliot Noyes per la Mobil.
Glamour retrò I progettisti dell’Atelier SAD si sono ispirati ai maestri del passato per la stazione di servizio di Matúškovo, in Slovacchia, inaugurata nel 2011.
Tesoro del periodo coloniale in Eritrea Costruita nel 1938 dall’italiano Giuseppe Pettazzi, la stazione di servizio Fiat Tagliero è un importante esempio di architettura futurista. Fa parte del patrimonio mondiale dell’Unesco della città africana Asmara.
Icona mid-century Progettata da Gin Wong per il Los Angeles International Airport, nel 1965 la stazione di servizio Union 76 venne infine realizzata a Beverly Hills.
Gioiello
1953,
storica grande
Fra
lontano i baldacchini svettanti sembrano uccelli
volo. L’opera dello studio Moneo Brock ha un tocco giocoso (presso Madrid, 2007).
«Come gestore di una stazione di servizio con un negozio, vale sicuramente la pena creare una struttura di ricarica rapida»
Luc Tschumper, associazione Swiss eMobility
Tempo di ricarica usato in modo sensato Secondo Avenergy, la situazione al 1° gennaio 2024 indicava che il 5% delle oltre 3300 stazioni di rifornimento in Svizzera era dotato di stazioni di ricarica rapida. Per fare il «pieno», i conducenti di auto elettriche devono ancora aspettare più a lungo rispetto agli automobilisti che riforniscono i loro motori a combustione. Questo è un altro motivo per cui si stanno apportando importanti cambiamenti ai negozi e ristoranti delle stazioni di servizio. «Secondo lo studio Understanding charging infrastructure, in molti luoghi sono ancora necessarie stazioni di ricarica rapida: tra le 3000 e le 6000 solo entro il 2035. Come gestore di una stazione di servizio con negozio annesso, vale sicuramente la pena creare una struttura di ricarica rapida», afferma Luc Tschumper dell’associazione Swiss eMobility. Migrolino ne ha preso atto e di recente ha iniziato a puntare pure sulla ristorazione. L’azienda, che gestisce 314 negozi in Svizzera con i partner delle stazioni di servizio, da marzo 2024 sta sperimentando un nuovo concetto a Spreitenbach insieme alla consociata Migrol: il sito pilota dispone di stazioni di ricarica, negozio con oltre 2000 prodotti e un piccolo ristorante Vapiano. È pensato per clienti che intendono trascorrere un lasso di tempo più lungo per ricaricare la propria auto elettrica, che trovano così un luogo attraente in cui sentirsi bene.
L’Italia è più avanti della Svizzera Questo è anche l’obiettivo di Marché Ristoranti Svizzera SA, che opera come partner di ristorazione in diciotto stazioni di servizio autostradali svizzere ed è nota per la sua offerta gastronomica di alta qualità e per il suo ambiente già molto accogliente. Il Cindy’s Diner dell’area di servizio autostradale di Deitingen-Sud (SO), con il suo famoso tetto a due ali in cemento bianco, è stato sostituito da un Burger King di ultima generazione e da un Marché Cafébar con interni moderni e accattivanti. Entrambi i ristoranti sono stati inaugurati a marzo 2024. Sull’autostrada, gli ospiti possono ora concedersi una pausa con specialità di caffè del commercio equo e solidale
e spuntini preparati al momento nella moderna area lounge del Marché Cafébar. «Le esigenze dei nostri ospiti sono aumentate notevolmente negli ultimi anni», afferma Aline Hug, Marketing Manager di Marché. Prodotti locali di qualità, un servizio spedito e cordiale e servizi igienici puliti sono dati per scontati. Tuttavia, il gold standard in questo senso è probabilmente adesso l’Italia, dove lo chef abruzzese a tre stelle Niko Romito opera in cinque aree di servizio autostradali. Da parte sua, l’azienda argoviese di oli minerali e stazioni di servizio Voegtlin-Meyer SA dimostra che è possibile anche per le piccole imprese creare qualcosa di attraente accanto alle stazioni di rifornimento di benzina, diesel ed elettrico. Nel 2023, in occasione di un anniversario dell’azienda, è stata inaugurata una stazione di servizio in stile retrò con un’architettura di spicco nella periferia sud di Brugg, dove prima sorgeva un piccolo distributore aziendale. Inoltre l’inaugurazione è stata accompagnata dalla costruzione di un ristorante, il Cholehof. Il nome rende omaggio alla prima sede dell’azienda Voegtlin-Meyer, il Kohlenhof di Windisch (AG). I clienti che vogliono mangiare entrano nel ristorante attraversando il piccolo negozio della stazione di servizio. La sala da pranzo è accogliente con il suo pavimento bianco e nero, i nuovi mobili in stile diner e la vecchia pompa di benzina rossa di una stazione Voegtlin-Meyer. All’ora di pranzo arrivano i camionisti, che possono anche fare rifornimento alla stazione, e il personale delle aziende circostanti. La sera, gli ospiti sono per lo più di Brugg, che si concedono uno dei deliziosi hamburger preparati al momento da uno chef sulla griglia a carbone. Le bevande vengono prelevate dall’armadio frigorifero e si pagano pure nel ristorante al prezzo vantaggioso per le bibite da asporto.
E cosa verrà dopo gli shop ben attrezzati e le sempre più numerose aree di ristorazione? «Un megatrend è rappresentato da negozi automatizzati presso le stazioni di servizio aperte 24 ore su 24. In Asia sono già realtà. La Svizzera ha ancora un potenziale di sviluppo», si dice convinto Fabian Bilger di Avenergy. •
Un buon piatto di pasta è sempre apprezzato. La filiale Vapiano al Migrolino della stazione di servizio di Spreitenbach.
TCS Radar Prezzo della benzina
Insieme per il pieno che conviene
Da più di due anni il Radar dei prezzi della benzina TCS informa sulle tariffe attuali di oltre 4000 stazioni di servizio in Svizzera. La piattaforma online, integrata anche nell’app del TCS, permette agli utenti di trovare la pompa dove il carburante costa di meno più vicina. Un ulteriore vantaggio del servizio gratuito, messo a disposizione del pubblico, è che si possono inserire direttamente le tariffe più recenti praticate dai distributori raccogliendo così preziosi punti ed aumentare le chance di vincere un premio. Le cifre registrate dal lancio alla fine del 2022 mostrano che lo strumento partecipativo risponde ad un forte bisogno dei consumatori: oltre due milioni hanno consultato il radar ed aggiornato circa otto milioni di prezzi carburante. benzina.tcs.ch
TCS benefits
Risparmi appetitosi
Sono finiti i tempi in cui la ristorazione nelle stazioni di servizio era piuttosto frugale e si limitava a panini poco farciti. Infatti oggi molte offrono cibo fresco e sano per rifocillarsi lungo la strada. Ne sono un ottimo esempio i ristoranti Marché. Bevande e prodotti freschi di mercato invitano ad una piacevole pausa per distendersi durante il viaggio. Da notare: su presentazione della tessera TCS, i soci beneficiano di un attraente sconto del dieci per cento nei 16 ristoranti Marché presenti in tutta la Svizzera. Ma non risparmiate soltanto sulla ristorazione. Con la TCS Mastercard pagate fino a cinque centesimi per litro di carburante in meno presso i distributori BP, Tamoil, Miniprix e Ruedi Rüssel oppure, tramite l’app eCharge, risparmiate il cinque per cento sulle ricariche elettriche. tcs.ch/benefits
Niente paura di rimanere a secco di carburante
Con 3321 stazioni, la Svizzera ha una delle reti di rifornimento più fitte d’Europa. Oggi l’idrogeno viene erogato in 16 posti, il gas naturale in 158. Ad inizio 2024, colonnine di ricarica rapida erano disponibili presso 163 distributori, ed il loro numero è in crescita.
Gli anni compiuti dalla prima stazione di servizio autostradale in Svizzera, a Kölliken (AG) sulla A1 tra Berna e Zurigo. Aperta il 27 agosto 1967, oggi è notevolmente più grande rispetto ad allora. È dotata di un McDonald’s per soddisfare la forte richiesta di fast food.
Tante le stazioni di servizio di marca attualmente accessibili al pubblico nel canton Berna, più che in qualsiasi altro cantone. Seguono Zurigo con 436 e Vaud con 286 stazioni.
452 4 2 149 57
strutture si distinguono visivamente dalle altre in Svizzera: con il suo tetto sostenuto da tre colonne a fungo, la Voegtlin-Meyer di Brugg (AG) inaugurata nel 2023 ricorda l’architettura tipica delle stazioni di servizio degli anni 1920/1930 e 1950. Mentre sono famose in tutto il mondo le due ali spiegate in cemento dell’area di servizio di Deitingen-Sud (SO) progettate da Heinz Isler nel 1968 .
miliardi di litri di benzina e diesel vengono venduti ogni anno alle pompe svizzere. Ciò corrisponde all’incirca ad un treno merci lungo 650 chilometri. 5
franchi costavano i 9 litri di benzina che gli automobilisti potevano prelevare introducendo la moneta ai primi distributori automatici in Svizzera nel marzo 1964. I self-service veri e propri vennero introdotti e si diffusero solo a partire dagli anni Settanta.
1948
distributori di carburante self-service senza personale erano a disposizione degli automobilisti frettolosi nel 2023. I self-service con cassa erano 1368, quelli in autostrada 64. Le stazioni con shop (<50 m²) erano 242 e 1137 avevano un negozio annesso più grande. In Svizzera restano ancora 5 pompe servite da benzinaio.
stazioni di rifornimento di gas naturale si contavano in Svizzera a metà 2023. Con 1528 impianti, l’Italia vanta il maggior numero di distributori per veicoli con questo tipo di trazione in Europa, davanti a Germania (757) e Cechia (231).
Mobilità
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SOCCORSI TRA CIELO E TERRA
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Attenti al trucco! Piattaforme di viaggi che nascondono abbonamenti trappola | No all’ampliamento, autostrada quo vadis? | Incontri magici a l parco faunistico di Goldau
Servizi Prime, attenti all’inghippo
Vi sono piattaforme di viaggi online che offrono prezzi vantaggiosi solo in combinazione con un’iscrizione Prime.
Talora i clienti si ritrovano abbonati a un servizio a pagamento senza volerlo.
Testo Juliane Lutz
MMaria Bernasconi* voleva regalarsi una vacanza a Roma in settembre. A maggio, ha cercato un’offerta adatta su diverse piattaforme. Alla fine ha scelto eDreams per un volo con ITA da Zurigo a Roma e ritorno. Il costo: 229.36 franchi.
Quando la signora Bernasconi ha rivisto gli estratti conto della sua carta di credito, è rimasta stupita: eDreams Spagna le aveva addebitato 11.12 fr. al mese per un abbonamento Prime da quando aveva prenotato il volo a maggio. Maria Bernasconi ha dovuto cercare a lungo sul sito web di eDreams per trovare il numero di telefono del servizio clienti. Quando ha chiesto il motivo dell’addebito sulla sua carta, le è stato risposto che aveva sottoscritto un abbonamento Prime. La donna ha cercato di spiegare che non ricordava di aver fatto nulla del genere. Ad un certo punto il servizio clienti ha inoltrato la telefonata ad un altro reparto. Quando la signora ha detto all’operatore di smettere immediatamente di addebitare denaro, la persona all’altro capo della linea ha detto: «Allora dovrà pagare 400 franchi. La tariffa aerea così bassa è stata possibile solo grazie all’iscrizione a Prime». Contrariata da questo trattamento, Maria Bernasconi ha cercato recensioni su portali come Tripadvisor e Trustpilot e si è resa conto che vari altri clienti avevano
avuto analoghe esperienze negative con eDreams.
Il gioco si fa duro
Sono finiti i tempi delle prenotazioni spensierate tramite le piattaforme di viaggi online? Stando alla Fondazione per la tutela dei consumatori di Berna, sono noti singoli casi di problemi con piattaforme di prenotazione particolarmente economiche. Tuttavia, a causa delle poche segnalazioni, non è possibile dire se si tratti di casi deplorevoli o tattiche fraudolenti. In Germania, invece, gli abbonamenti nascosti sono un problema e la gente reagisce. «Quello dei viaggi è un mercato che ha sofferto durante la pandemia di Covid. Ora la concorrenza si è fatta più agguerrita e di conseguenza pure i metodi usati sono più spietati», afferma Kerstin Hoppe, consulente del team legale presso la Federazione tedesca delle associazioni di tutela dei consumatori: «Le associazioni dei consumatori nelle varie regioni hanno riferito che i clienti non si sono resi conto che mentre prenotavano il viaggio sottoscrivevano pure un abbonamento con Opodo. Gli abbonati sono vincolati da un contratto oneroso di durata. Dal luglio 2022 in Germania le ditte che concludono contratti con gli utenti tramite internet devono offrire la possibilità di annullarli online», afferma la giurista. Ma sinora (9 dicembre 2024), Opodo non ha inserito sul suo sito web un tasto elettronico per recedere. Al contrario, la procedura è così complicata che la gente tende a rinunciare. Per tale motivo la Federazione tedesca delle associazioni dei consumatori
ha dato un avvertimento a Opodo, che, come eDreams, appartiene al gruppo Vacaciones eDreams S. L. con sede a Madrid. Poiché Opodo non ha risposto, la Federazione dei consumatori ha intentato causa presso la Corte d’Appello di Berlino nel luglio 2024 per la mancanza di un pulsante elettronico per disdire il contratto che sia sempre presente e facilmente trovabile.
Trappola sempre in agguato Anche il Centro Europeo Consumatori di Germania (EVZ) è a conoscenza del problema. «I modelli di abbonamento Prime o Prime Plus prevedono un periodo di prova gratuito. Se si riesce a disdire il contratto entro la scadenza non viene addebitato alcun costo. Tuttavia, se in un secondo momento si acquista nuovamente a condizioni vantaggiose, si deve pagare subito il canone di abbonamento annuale. E si scopre di aver prenotato alle condizioni dell’abbonamento Prime solo dopo avere confermato l’acquisto», spiega Karolina Wojtal,
«Se prenoto consapevolmente un volo e allo stesso tempo sottoscrivo involontariamente un abbonamento Prime, non è stato concluso alcun contratto di abbonamento»
Martin Steiger, avvocato, Zurigo
co-responsabile EVZ e responsabile dell’ufficio legale. Il cliente non viene avvisato in anticipo, l’indicazione è reperibile solo nei termini e nelle condizioni del servizio. «Dobbiamo migliorare il livello di informazione dei consumatori. Tali modelli di abbonamento nascosti, che ultimamente vengono applicati pure da alcune compagnie aeree, stanno diventando vieppiù diffusi», afferma l’esperta. Il fatto che i siti web siano in continua evoluzione non facilita di certo il lavoro di chi difende gli interessi dei consumatori.
L’Austria è più avanti: nell’aprile 2024, la Corte Suprema ha stabilito che la stipula di un abbonamento Opodo Prime a pagamento in simultanea con la prenotazione di una vacanza non è valida. Poiché le condizioni in questione erano nascoste nelle clausole scritte in piccolo, i consumatori possono chiedere il rimborso della tassa di abbonamento. In risposta a una richiesta di commento, una responsabile PR ha inviato una dichiarazione della direzione di Opodo che diceva, tra l’altro: «(...) Prendiamo molto seriamente tutti i feedback dei clienti. La trasparenza è importante per noi e ci assicuriamo costantemente che
la nostra offerta sia chiara e che tutti i dettagli rilevanti siano visualizzati previamente in modo che i consumatori possano prendere una decisione informata». Per il caso austriaco, si tratta di una versione obsoleta del prodotto che non è più online da anni.
Istruire le società di carte di credito Cosa possono fare i viaggiatori in Svizzera se cadono nella trappola dell’abbonamento? «Un contratto valido richiede una reciproca manifestazione di volontà. Se prenoto consapevolmente un volo e allo stesso tempo sottoscrivo involontariamente un abbonamento Prime, non è stato concluso alcun contratto di abbonamento», afferma l’avvocato zurighese Martin Steiger. Il legale si occupa intensamente di diritto dei viaggi ed è a conoscenza di alcuni casi in cui è stato sottoscritto involontariamente un abbonamento Prime al momento della prenotazione di un volo o di un hotel.
«Ci sono piattaforme in cui ciò accade con una certa frequenza», afferma l’avv. Steiger che trova discutibile il comportamento di questi operatori. «Il loro modello d’affari si basa sul presupposto che i consumatori non sappiano difendersi efficacemente o non si rendano nemmeno conto che la loro carta di credito viene regolarmente addebitata». Il modo più semplice per bloccare i prelievi effettuati dal fornitore è quello di contestare le transazioni illecite presso l’emittente della propria carta di credito. Di norma, per ottenere il riaccredito dei soldi è previsto un periodo di 30 giorni entro cui presentare il reclamo. «Premesso che non si tratta di un contratto valido, non è strettamente necessario inviare una disdetta», tiene a precisare Martin Steiger. •
* nome modificato dalla redazione
«Tali modelli di abbonamento nascosti, che ultimamente vengono applicati pure da alcune compagnie aeree, stanno diventando vieppiù diffusi»
Karolina Wojtal, co-responsabile del Centro Europeo Consumatori di Germania (EVZ), Kehl
Prenotare nel modo più semplice possibile
1. Non accettare i cookie nel proprio browser prima di effettuare una ricerca su internet. In caso contrario, le piattaforme vi riconosceranno quando effettuerete una nuova ricerca e i prezzi aumenteranno.
2. Non lasciarsi tentare da offerte esca. È meglio scegliere un fornitore affidabile anche se eventualmente è più caro di qualche franco/euro.
3. Prestare attenzione a ciò che è già preimpostato sui portali, ad esempio se i voli di partenza e di ritorno sono possibili anche alcuni giorni prima e dopo la data effettivamente desiderata. Questo rende meno precisi i risultati della ricerca.
4. Osservare attentamente ciò che è compreso nel prezzo offerto. Confrontarlo con i prezzi della compagnia aerea. Anche in questo caso non è detto che siano più alti.
5. Prima di effettuare la prenotazione tramite una piattaforma, verificare la sede del fornitore. Nell’UE esistono regolamentazioni, ma spesso non al di fuori. Importante: leggere prima le recensioni.
6. Documentare il processo di prenotazione con delle schermate. Se qualcosa va storto, si potrà dimostrare cosa si è cliccato e quando, e si potrà risolvere più facilmente la situazione.
7. Se il processo di pagamento si interrompe, non prenotare subito di nuovo. Contattare prima il servizio clienti della piattaforma ed accertarsi se la transazione sia già andata in porto o meno.
8. Le funzioni di completamento automatico spesso causano errori. Pertanto, assicurarsi di inserire i dati del passeggero correttamente e così come appaiono sul passaporto. In caso contrario, potrebbero verificarsi problemi con i voli transatlantici. A posteriori, spesso questi dati possono essere modificati solo con un costo aggiuntivo oppure, nel peggiore dei casi, non possono essere modificati affatto.
Gli sconti online sono vincolanti?
Secondo il diritto contrattuale le promozioni su internet non hanno carattere impegnativo finché il venditore non ha confermato l’ordine. Tuttavia, come qualsiasi altro negozio fisico, anche quello online deve indicare i prezzi effettivi al pubblico. Se propone uno sconto questo è considerato come prezzo comparativo. È ammissibile ai sensi dell’Ordinanza sull’indicazione dei prezzi se nel periodo immediatamente precedente ha già offerto la merce o la offrirà successivamente per 30 giorni consecutivi ad un prezzo più elevato (prezzo di lancio). Può altresì vendere lo stesso prodotto ad un prezzo inferiore a quello dei concorrenti, purché dichiarato come tale. Sono invece illecite ai sensi della legge contro la concorrenza sleale pratiche ingannevoli di tipo «bait-andswitch» (offerte esca), ovvero prezzi fittizi o sconti fantasia pubblicizzati unicamente allo scopo di attirare il cliente nel proprio sito web. Chi lo fa intenzionalmente ed agisce in mala fede è perseguibile penalmente. Tuttavia, ciò non significa che il venditore sia vincolato nei confronti del consumatore. Questi non potrà comunque reclamare il prezzo vantaggioso prospettato.
Vera Beutler
Dr. iur., responsabile Info-Center «Diritto & Assicurazioni» lex4you.ch
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«Dovremo fare i conti con un traffico di aggiramento ancora più intenso»
Intervista con Peter Goetschi, presidente centrale del TCS, sulle sfide e l’impasse che ci troviamo ad affrontare dopo il no all’estensione di sei tratte della rete autostradale.
In Svizzera l’auto rimane il mezzo di trasporto privilegiato dai pendolari. Malgrado ciò, lo scorso novembre il popolo ha respinto sei progetti di ampliamento dell’autostrada posti in votazione. Come se lo spiega?
Peter Goetschi: I recenti dati sul pendolarismo evidenziano l’importanza dell’automobile e delle strade per la nostra mobilità. Oggi, quasi l’80% del traffico individuale transita sulle strade, e sarà così anche in futuro. Sono molteplici le ragioni che hanno portato i cittadini a bocciare la fase di potenziamento 2023 nonostante il ruolo preminente delle strade nazionali. In primo luogo, con questo referendum ci siamo mossi in terreno inesplorato: l’elettorato è stato chiamato ad esprimersi su sei progetti distribuiti in tutta la Svizzera, aspetto questo che abbiamo senz’altro sottovalutato. Coloro che vivono lontano dalle zone interessate hanno avvertito meno il problema e dal canto nostro non siamo riusciti a comunicare quanto fossero vitali gli interventi previsti per il sistema dei trasporti svizzero nel suo insieme. Ha poi giocato a nostro svantaggio pure il piano di risparmi per 5 miliardi presentato dalla Confederazione poco prima della votazione.
Ogni anno passiamo più ore fermi negli ingorghi, eppure questo fatto non è bastato a convincere i votanti della necessità del potenziamento. Forse non hanno ancora raggiunto il limite del sopportabile?
Non credo proprio. Se prendiamo ad esempio il tronco cronicamente intasato Le Vengeron–Coppet nella Svizzera
Intervista Dino Nodari Foto Emanuel Freudiger
romanda vediamo che la stragrande maggioranza degli abitanti dei comuni limitrofi ha votato a favore dell’ampliamento, perché risentono particolarmente degli effetti negativi. Non va dimenticato che non si tratta solamente di decongestionare le autostrade bensì pure di liberare villaggi e quartieri residenziali del traffico di aggiramento. Dobbiamo aspettarci che i flussi veicolari che provocano quasi 50 000 ore di coda l’anno cresceranno ulteriormente. E il discorso non riguarda solo gli automobilisti che rimangono imbottigliati bensì pure coloro che trasportano merci di ogni genere. Durante la campagna referendaria abbiamo percepito una forte opposizione al decreto governativo, soprattutto nelle città. Mi chiedo se la gente si renda davvero conto che gli scaffali dei negozi – anche nei centri urbani – non si riempiono da soli.
Cosa consiglia il TCS a chi soffre delle strozzature della rete viaria? Il mantenimento di infrastrutture di trasporto efficienti ed affidabili, comprese strade e ferrovie, rappresenta un processo continuo. Non si sarebbe concluso con un sì agli ampliamenti e non lo è ancor meno dopo lo stop popolare. In tal senso, tutti dobbiamo convivere con le strettoie esistenti e venirne a capo nel tempo, che sia sulla strada o in treno. Coloro che non sono costretti a spostarsi nei momenti di maggior affluenza possono provare ad evitare le ore di punta oppure informarsi sulla viabilità tramite l’app TCS. L’Ufficio federale delle strade (USTRA) fa molto per gestire la situazione, ad esempio attraverso limiti di
velocità dinamici e l’impiego della corsia di emergenza in caso di colonne. Ma ciò non risolve il problema di una rete vicina alla saturazione. Ed è questo che rimprovero agli oppositori: aver silurato i sei progetti senza proporre nessuna alternativa pragmatica. Nel breve periodo dovremmo fare i conti con tratti ancora più congestionati, più ore di coda, e di riflesso con un traffico di aggiramento ancora più intenso. Il TCS dal canto suo moltiplicherà le campagne di prevenzione per lottare contro i maggiori rischi stradali. A medio lungo termine non potremo comunque fare a meno di affrontare i colli di bottiglia mediante uno sviluppo coerente e mirato della rete.
Quindi, secondo Lei, il no uscito dalle urne non va interpretato come una decisione di principio dei confederati per la politica dei trasporti?
Niente affatto. Abbiamo votato su sei progetti e non a favore o contro l’automobile. In questo senso, non c’è certo stato un passo verso la «svolta» nella politica della mobilità come suggerito dagli ambienti contrari. Per la Svizzera infrastrutture di trasporto efficienti e moderne sono essenziali e le autostrade ne sono un elemento portante. Il loro esercizio, manutenzione e potenziamento mirato nei punti nevralgici saranno indispensabili anche in futuro.
È possibile che i progetti affondati tornino sul tappeto in un domani? I sei progetti della fase di ampliamento 2023 non sono stati spuntati da una «lista dei desideri» bensì sono una risposta mirata alle criticità attuali, necessari se -
«Per la Svizzera infrastrutture di trasporto efficienti e moderne sono essenziali»
Peter
Goetschi, presidente centrale del TCS
condo le analisi dell’USTRA e dei cantoni interessati. È ovvio che non possono semplicemente essere rimessi al voto tali e quali. D’altra parte, le nuove canne a San Gallo e a Sciaffusa – progettate segnatamente in vista del risanamento delle gallerie attuali che si renderà indispensabile fra qualche anno – non possono essere cancellate con un colpo di spugna, tanto più che in entrambi i cantoni si è votato a favore. Ove opportuno questi e altri cantieri dovranno essere ridimensionati e in particolare essere meglio armonizzati con i programmi d’agglomerato.
E sarebbe legittimo nell’ottica della politica democratica?
Nel 2014 e nel 2017, il popolo svizzero ha detto sì al finanziamento dei trasporti tramite due fondi gemelli ma se -
parati, ossia quello per l’infrastruttura ferroviaria (FIF) da un lato e il Fondo per le strade e il traffico di agglomerato (FOSTRA) dall’altro, ancorandoli nella Costituzione. Spetta alla Confederazione il compito di garantire la costruzione ed operatività della rete nazionale. Questo mandato costituzionale è sempre valido e va adempiuto, mettendo mano ai lavori che s’impongono.
I sei progetti di espansione non si potevano definire delle grandi opere in senso stretto. Eppure sono stati bocciati. Secondo Lei, nella nostra società in rapido cambiamento, sono ancora realizzabili grandi progetti infrastrutturali?
In termini di fattibilità finanziaria lo sono senz’altro. Dobbiamo peraltro porci la domanda se la Svizzera ha a tutt’oggi il coraggio di affrontare progetti di ampia portata. E qui intravvedo in effetti un cambiamento sociale: gli interessi individuali o locali sembrano avere il sopravvento su quelli collettivi e nazionali. Dobbiamo contrastare queste tendenze, perché ci troviamo confrontati con enormi sfide, sia nel campo dell’energia, sia in quello delle strade e delle ferrovie: sfide che richiedono un approccio che tenga conto del quadro globale e ponga al centro l’interesse ge -
nerale. Sono convinto che vogliamo e siamo ancora in grado di farlo.
Se il decongestionamento dell’autostrada è stato bloccato, i progetti ferroviari sono minacciati da un’esplosione dei costi. È ipotizzabile una riallocazione di risorse del Fondo per le strade e il traffico di agglomerato (FOSTRA) per farvi fronte?
Si tratta di un pio desiderio dei rossoverdi, irrealizzabile e giuridicamente impraticabile. La Svizzera ha bisogno di un sistema di trasporto efficiente, su strada e rotaia. Per questi scopi ci sono due Fondi diversi, che finanziano le rispettive infrastrutture. L’esito della recente votazione non deve cambiare nulla sul fatto. Lo stesso vale d’altronde per le richieste di aumentare gli investimenti nei programmi di agglomerato a carico del FOSTRA. La Legge prevede che si possono stanziare a questi programmi tra il 9 e 12% del FOSTRA. Guardando più da vicino risulta poi che, alla fine, gran parte di questi progetti rimangono nel cassetto. Insomma, più soldi non aiuterebbero in alcun modo i programmi di agglomerato. Piuttosto dobbiamo continuare ad impegnarci affinché in futuro i programmi autostradali e di agglomerato possano essere meglio coordinati fra loro. •
Un vero incanto
Un centinaio di specie animali selvatiche autoctone ed europee trovano un habitat protetto nel Parco naturale e faunistico di Goldau. Che si tratti di osservare, imparare o giocare, la visita è un’esperienza per tutta la famiglia.
Con le orecchie abbassate e la coda tra le zampe, Antares e Aria si avvicinano a Takis mantenendo una distanza di sicurezza. Il goffo orso bruno siriano assapora la frutta e la carne che il guardiano del parco ha gettato nel recinto. Il colosso irsuto non guarda nemmeno i due lupi e soltanto quando si lascia cadere all’indietro nel torrente Schuttbach, i suoi «coinquilini» osano addentare il cibo avanzato.
Testo Dominic Graf Foto Linda Pollari
Quasi tutti i sabati, le domeniche e i giorni festivi è possibile assistere al foraggiamento di questi animali, che al Parco naturale e faunistico di Goldau condividono un’area grande quasi tre campi da calcio. Sebbene siano indubbiamente tra le star, il famoso Tierpark di Goldau nel Canton Svitto ha molto altro da offrire oltre a orsi e lupi. Immerso in un paesaggio suggestivo ai piedi del Rigi, ospita un centinaio di specie
animali provenienti dalla Svizzera e dall’Europa. Con alcune di queste è possibile un incontro a distanza ravvicinata.
La famiglia Elmer e i mufloni
Non appena i bambini aprono il sacchettino che il nonno ha comprato al distributore automatico di mangime speciale inserendo una moneta da cinque franchi, una decina di mufloni si avvicinano al trotto già felici per ciò che li attende.
Un piccolo sika da accarezzare
Al parco di Goldau si possono fare incontri magici.
Più tardi, i cervi si uniscono ai mufloni nella cosiddetta zona di libera circolazione. Hannah (3 anni), Sina (5) e Gioia (10) si vedono subito circondate dagli ungulati che mangiano letteralmente dalle loro mani. Le bambine li accarezzano e posano per le foto ricordo.
Un guardiano del parco guarda la simpatica scena divertito ed è ben lieto di fornire informazioni sugli animali e gli orari dei pasti: «Alle 13.15 nutriamo l’orso e i lupi. Non dovreste perdervi questo momento!», sostiene l’uomo.
Per la famiglia Elmer di Unterägeri (ZG) non è la prima visita allo zoo. Oltre ai genitori Julia e Michael sono della partita anche i nonni Peter ed Elisabeth Albisser che non rinunciano mai alla gita con le nipoti. «Veniamo qui una o due volte l’anno», afferma Julia Elmer. Eppure gli animali, le attività e il parco stesso sono sempre un’esperienza nuova. «C’è così tanto da vedere e da sperimentare, anche per noi adulti. Non ci siamo mai annoiati», aggiunge sorridente la madre di tre figlie.
Cento anni del Parco naturale e faunistico di Goldau
«È esattamente quello che vogliamo essere: un luogo in cui tutti, dai giovani agli anziani, possano vivere qualcosa di speciale», afferma la direttrice del parco Katrina Wenger. Qui gli animali non sono semplicemente esposti al pubblico. «Siamo un parco a gestione scientifica incentrato sulla protezione e sulla ricerca della natura, dell’ambiente e degli animali», spiega Katrina Wenger. Questo include anche l’allevamento e la reintroduzione, o il soccorso e la riabilitazione per far sì che i «pazienti» possano essere rilasciati usando le loro proprie zampe o ali. «Visitandoci, anche voi contribuite a proteggere la natura e la fauna», spiega Wenger.
Fondato esattamente cento anni fa nell’area colpita da un’enorme frana, il parco commemora la ricorrenza nel 2025 con varie attività. Ad esempio, con una grande festa per l’anniversario il 18 maggio, giornate di progetto per circa mille scolari a metà giugno ed un musical dedicato al Tierpark ad Arth dal 22 al 29 giugno, quando si celebrerà la festa della «Luna Dorata».
Lince, gufo reale, stambecco e altri Ora gli Elmer sanno che il parco di Goldau merita una visita in qualsiasi periodo dell’anno, anche in inverno. I mufloni
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mangiano dalle mani di Gioia e della nonna.
L’orso bruno siriano Takis vive insieme ai lupi in un recinto di due ettari.
tcs benefits
Al Tierpark Goldau con 5 franchi di sconto
Divertimento assicurato per visitatori grandi e piccini a spasso fra cervi e mufloni nel noto parco naturale e faunistico di Goldau, nella Svizzera centrale a poco più di un’ora dal Ticino. Ora con esclusivo sconto soci TCS di 5 franchi sull’ingresso giornaliero (a partire da due adulti o un adulto con almeno due bambini paganti) o sul biglietto famiglia (due adulti in compagnia di max. 4 bambini o ragazzi tra i 4 e 15 anni di età). Ritagliare semplicemente questo tagliando e consegnarlo alla cassa esibendo la propria tessera di socio TCS.
Valido fino al 31 dicembre 2025. Può essere riscattato una sola volta. Non riscuotibile in contanti né cumulabile con altri sconti o agevolazioni.
«Siamo stati qui spesso, ma questa è la prima volta che visitiamo il parco con la neve. È un’esperienza nuova e fantastica», afferma Julia Elmer. La famiglia si gode l’aria fresca e il benefico esercizio fisico. E dopo essersi separati a malincuore da mufloni e cervi continuano sul sentiero alla scoperta degli altri animali. Insieme cercano e trovano la lince su un albero, si meravigliano dei gufi nella voliera e assistono ad un duello fra due stambecchi per stabilire la gerarchia. Nel pomeriggio, dopo aver pranzato nel ristorante del parco Grüne Gans, si godono il rito del pasto dell’orso e dei lupi e fanno una capatina al recinto delle capre nane e dei conigli che si possono pure accarezzare. Al termine della giornata sfogano le energie residue nel parco giochi coperto «Foresta incantata». Questa volta il tempo non basta per visitare anche il padiglione dedicato alla frana di Goldau del 1806, il negozio della fattoria Grosswijer e nemmeno per salire sulla torre di osservazione alta trenta metri. Un motivo, tra i tanti, per tornare presto. •
La famiglia di Michael e Julia Elmer con le figlie Hannah, Sina e Gioia e i nonni Peter ed Elisabeth Albisser.
Siamo un Paese di pendolari
Ogni giorno trascorriamo mediamente 30 minuti in viaggio per andare al lavoro e altrettanti per rientrare. L’automobile resta il principale mezzo di trasporto. Le cifre di un fenomeno che interessa gran parte della popolazione attiva in Svizzera.
3,6
milioni, tanti erano i pendolari in Svizzera nel 2022, pari a ben 8 su 10 lavoratori.
71
per cento di questi lavorano fuori dal proprio comune di residenza. Un netto aumento rispetto al 1990 quando il dato era del 58%.
13,7
chilometri, il tragitto medio, ovvero la distanza percorsa dalla porta di casa al luogo di lavoro.
29,6
minuti, il tempo medio impiegato per il tragitto domicilio–lavoro (solo andata).
50
per cento dei lavoratori usano l’automobile per recarsi al lavoro, il 29% prende i trasporti pubblici, il 18% ci va a piedi o in bicicletta.
0,7
milioni di pendolari per ragioni di formazione (scolari, apprendisti e studenti) in Svizzera si aggiungono a coloro che fanno la spola per lavoro.
97
minuti, il tempo medio che i lavoratori israeliani spendono in viaggio giornalmente. All’altro estremo della classifica internazionale sul pendolarismo si collocano i giapponesi con 39 minuti totali.
Testo Dino Nodari Illustrazione Oliver Maier
«Rega e TCS incarnano valori svizzeri»
Ogni anno la Guardia aerea svizzera di soccorso svolge oltre 20 000 missioni.
Intervista con il CEO Ernst Kohler, che si sofferma sui motivi più frequenti e i costi dell’intervento in elicottero come pure sui punti in comune tra Rega e TCS.
Intervista Dominic Graf Foto Valeriano Di Domenico
Sia la Rega che il TCS sono organizzazioni d’emergenza fortemente radicate nella popolazione elvetica. Quali sono i punti condivisi da queste istituzioni di lunga tradizione e come si completano a vicenda?
Ernst Kohler: La Rega non esisterebbe senza le proprie sostenitrici e i sostenitori tutti, mentre il TCS non riuscirebbe a sopravvivere senza i suoi soci. In tal senso entrambe le nostre organizzazioni dipendono dalla fiducia, dalla solidarietà e dal supporto della gente. È ciò che lega la Rega, e certamente anche il TCS, agli abitanti del Paese e ci sprona a dare ogni giorno il meglio di noi stessi. Rega e TCS difendono valori che qualificherei come intrinsecamente svizzeri: affidabilità, professionalità e innovazione. Se la missione che ci siamo dati è la stessa, i mezzi che impieghiamo per realizzarla sono ovviamente differenti e questo fa sì che ci completiamo efficacemente. Se la Rega soccorre le persone bisognose di aiuto dal cielo, il TCS interviene sulle strade.
La Rega collabora direttamente con il TCS?
Se sì, come si svolge questa cooperazione? Il TCS conta fra i nostri principali mandanti nel settore dei rimpatri medici in aeroambulanza. Ogni settimana effettuiamo due o tre voli sanitari con i nostri jet per riportare in Svizzera persone su incarico del TCS. Inoltre i nostri medici consulenti assistono i colleghi dell’équipe del TCS con accertamenti preliminari o dando un secondo parere. Viceversa, incarichiamo regolarmente la TCS Ambulance del trasferimento dall’aeroporto in ospedale di pazienti rimpatriati a bordo del jet attrezzato della Rega. La collaborazione è quindi multiforme e funziona molto bene. Ognuno confida nella competenza ed esperienza del partner per garantire la miglior assistenza possibile alle persone soccorse.
Quali sono i principali motivi che fanno scattare un intervento della Rega?
Molti associano la Rega primariamente all’elisoccorso per gli incidenti sportivi sulle piste da sci o in montagna. In realtà però la causa più frequente dell’allarme sono le malattie acute come infarto miocardico o ictus cerebrale. I nostri elicotteri vengono chiamati soprattutto quando si tratta di portare il paziente d’urgenza in una clinica specializzata distante dal luogo di recupero,
Ernst Kohler dirige la Rega con i suoi 472 collaboratori da 19 anni.
«Ogni settimana effettuiamo due o tre voli sanitari con i jet per riportare in Svizzera persone su incarico del TCS»
in zone fuori mano o difficilmente accessibili in tempi ragionevoli con altri mezzi di salvataggio.
Quanto costa un intervento in elicottero Rega?
In media sui 4500 franchi, senza contare però il ricorso a ulteriori specialisti che occorre mobilitare quali ad esempio i soccorritori del Club Alpino Svizzero (CAS). In via generale più un’operazione è lunga e complessa, più viene a costare. Da notare che i costi effettivi di salvataggio non sono coperti che in minima parte.
Ernst Kohler
Presidente di direzione dal 2006, Ernst Kohler dirige le attività operative della Rega. In precedenza è stato responsabile dell’aerodromo militare di Meiringen (BE). Il 61enne è sposato e padre di 4 figli.
L’attività è altamente deficitaria, ragion per cui la Rega dipende dai suoi 3,6 milioni di donatori che, tramite la quota annua di 40 franchi, ci consentono di garantire le prestazioni di base fisse, in pratica la disponibilità permanente, 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, delle nostre 14 elibasi operative in tutte le regioni del Paese, della centrale e dei nostri tre jet ambulanza.
E quanto costa farsi rimpatriare a bordo del jet ambulanza Rega? Dipende dalla durata del volo. Per un rimpatrio dalla Thailandia, ad esempio, occorre calcolare oltre 100 mila franchi, mentre dalla Spagna in Svizzera intorno ai 30 000 franchi.
La Rega si finanzia in gran parte con donazioni. Questo modello di organizzazione, unico al mondo, è ancora al passo con i tempi?
Sono le nostre sostenitrici e i nostri sostenitori a metterci letteralmente le ali, partecipando per oltre il 60% al totale delle entrate. Se la Rega cessasse di esistere dall’oggi al domani, sarebbero i Cantoni a dover garantire le cure mediche di base per via aerea. Penso che la maggioranza dei cittadini siano soddisfatti di come stanno le cose attualmente. Quale fondazione privata di utilità pubblica, la Rega assicura il salvataggio aereo collocando il paziente al centro dell’azione, indipendentemente da interessi di parte. Non avendo scopo di lucro, un eventuale avanzo viene reinvestito per migliorare costantemente la flotta e l’infrastruttura e quindi la qualità del servizio di salvataggio. In definitiva, ne approfittano tutti, dallo Stato ai cittadini, in primis coloro che vengono a trovarsi in una situazione di emergenza.
Quale sostenitore Rega mi serve comunque un’assicurazione per il soccorso aereo?
Una donazione non è un’assicurazione né viceversa. I contributi dei sostenitori vanno infatti a finanziare le attività di salvataggio aereo in genere. I tesserati beneficiano però nel senso che la Rega può esonerarli dei costi di un intervento di cui abbiano avuto bisogno e che una compagnia assicurativa, per una serie di ragioni e conformemente alle relative condizioni contrattuali, non è tenuta a pagare. Per una copertura completa sono quindi necessari entrambi, il tesseramento alla Rega e l’assicurazione, ad esempio quella per i viaggi.
Quali sono le sfide attuali e future che la Rega si trova e troverà ad affrontare?
Vogliamo concentrarci sulla nostra missione che ci impegniamo ad assolvere ogni giorno un po’ meglio. È vitale non perdere di vista il nostro ruolo. La crescente regolamentazione dell’aviazione e medicina è al tempo stesso benedizione e maledizione. Spero sinceramente che anche in avvenire la Rega continui a distinguersi per lo sviluppo e l’uso di tecnologie all’avanguardia e per i suoi collaboratori altamente qualificati.
Dove vede la Rega fra dieci o vent’anni?
La nostra pianificazione attenta e a lungo termine ci permetterà di garantire il salvataggio aereo in Svizzera anche in futuro. Grazie ad investimenti mirati in attrezzature innovative potremo prestare soccorso in maniera ancor più efficace e a più persone. Ci saranno sempre le sostenitrici e i sostenitori fedeli che ci permettono di continuare a volare e ci appoggeranno in segno di solidarietà. Una solidarietà che spero vivamente possa rimanere uno dei caposaldi della nostra società. •
CHF 10.- per biglietto in tutte le categorie disponibili. Ordinazione tramite artonice.com, selezionare «Sonderaktion 1» e inserire il codice promozio-
nale TCS-2025.
Tecnica
Test Škoda Kodiaq, la seconda generazione ha di tutto di più | Audi 6 la sportiva dei Quattro Anelli alla prova dell’elettrico | E-MTB light, mini peso, maxi divertimento
L’auto guida e pensa, la persona ha mani e testa libere per altre cose.
Quando è il caso di lasciar andare
Guida autonoma: come ci si sente a lasciare il volante al computer? Cosa dicono i tester del TCS? E quanto sono preoccupati gli specialisti della sicurezza?
Togliere le mani dal volante e prendere un libro dalla borsa è un’idea a cui dobbiamo ancora abituarci. Eppure è già realtà: BMW e Mercedes offrono questa possibilità sulle autostrade tedesche. In Germania e in alcuni Stati degli USA sono autorizzate alla guida autonoma di livello 3 (L3), un passo tecnologico intermedio e foriero di novità. Dopo la rivoluzione nel mondo dei motori, con il passaggio dal termico all’elettrico, è imminente un ulteriore sconvolgimento
Testo Daniel Riesen Test Sandro Capun
che con ogni probabilità cambierà profondamente il trasporto privato. Il potenziale è enorme. Stanno emergendo nuovi modelli di business nel trasporto di persone e merci, i confini tra trasporto pubblico e privato svaniscono e, idealmente, quest’ultimo diventerà sempre più sicuro.
Tutto questo si era già scritto 5 o 10 anni fa. Tuttavia, all’epoca non esistevano servizi di robotaxi su larga scala. E non c’erano auto autonome da acqui-
stare che consentissero una guida automatizzata di livello 3. Si tratta di un passo decisivo, afferma Christoph von Hugo, responsabile della sicurezza attiva di Mercedes-Benz: «Il conducente non è più l’autista, ci assumiamo noi la responsabilità». In parole povere, questo significa che in caso di incidente, la compagnia di assicurazione si rivarrà sul produttore.
Giro di prova sui tratti autostradali di Berlino a bordo di una Mercedes EQS
Come nel caso del BMW Personal Pilot L3.
dotata di Drive Pilot esteso: i pulsanti illuminati sul volante segnalano che la Mercedes è pronta ad assumere il controllo dello sterzo. Se il conducente preme questi pulsanti, viene sollevato da tutti i compiti di guida, poiché il Drive Pilot accelera, frena e manovra la vettura. Questa tecnologia era già in grado di farlo, ma solo in caso di ingorghi fino a 60 km/h. L’aggiornamento permette ora la guida automatizzata fino a 95 km/h. Ma solo nella corsia di destra. E solo se il Drive Pilot è in grado di orientarsi verso un’auto o un camion che precede. Il sistema si rifiuta inoltre di funzionare di notte, nelle gallerie o nei cantieri stradali e in condizioni meteorologiche avverse. Questo perché l’orientamento si basa sul riconoscimento ambientale di vari sensori.
Se il Drive Pilot perde il veicolo di riferimento – la distanza massima consentita è di circa 150 metri – il sistema chiede al conducente di riprendere la guida. Il volante si illumina, sul display appare un avviso, quindi suona un allarme e il tendi-cintura sveglia il conducente. Una breve prova su strada accompagnata ha dimostrato che la procedura
di ripresa del controllo di Mercedes funziona alla perfezione.
La sfida dei marchi premium
Con l’aggiornamento del Drive Pilot a un massimo di 95 km/h, Mercedes-Benz è attualmente in vantaggio nel duello di prestigio con la rivale di sempre BMW. Il loro sistema per gli ingorghi consente la guida di livello 3 fino a 60 km/h. Un’altra differenza, questa volta a favore dell’azienda di Monaco: ora usano il livello 3 anche nelle gallerie, il che significa che in alcuni tratti fanno a meno della navigazione satellitare. Un team Test & Tecnica del TCS ha potuto testare il Personal Pilot L3 di BMW dei dintorni di Monaco. L’attenzione si è concentrata sul funzionamento e sull’affidabilità del sistema, nonché su questioni di usabilità e sulla sensazione soggettiva di sicurezza incluse eventuali sollecitazioni eccessive del conducente.
I processi sulla BMW sono simili a quelli di Mercedes. Il display indica se è disponibile la funzione L3, che viene poi attivata premendo un pulsante. L’L3 subentra e, particolarità BMW, allontana persino leggermente il volante per dare
I 5 livelli della guida automatizzata
Assistita, parzialmente automatizzata, altamente automatizzata, completamente automatizzata, autonoma: ecco i 5 gradi della guida automatizzata.
Livello 1 – assistenza alla guida: Il conducente fa tutto da solo, con il supporto dei sistemi di assistenza.
Livello 2 – semi automazione: Anche al grado 2, il conducente ha il controllo del veicolo, tiene le mani sul volante ed è responsabile se qualcosa va storto. In condizioni definite, il veicolo mantiene la corsia, frena e accelera.
Livello 3 – automazione elevata: Il conducente può distrarsi dal traffico. L’auto guida in modo autonomo e il produttore si assume la responsabilità. Se il sistema raggiunge i suoi limiti, il conducente deve essere in grado di riprendere il controllo in ogni momento.
Livello 4 – automazione completa: Limitata a tratti prestabiliti. Consentito un pisolino. Il sistema riconosce per tempo i propri limiti, in modo da poter ripristinare la sicurezza conformemente alle norme. Il produttore è responsabile.
Livello 5 – autonoma: Gestisce ogni situazione di traffico, la persona è passeggero. Volante, freno? Non necessari!
Tutte le spie di Mercedes sono rosse: è ora che il/la conducente riprenda il controllo.
più spazio. Il sistema si occupa del mantenimento della corsia e regola la velocità, quindi la distanza dal veicolo che precede. Il guidatore può riprendere il controllo in qualsiasi momento, azionando i freni o effettuando un chiaro movimento dello sterzo. Una telecamera interna assicura che gli occhi siano aperti per rilevare sonno o perdita di sensi. Quando il sole cala, il Personal Pilot segnala che l’L3 non è disponibile. La BMW ha sempre riconosciuto in modo affidabile i cantieri stradali e
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(Pro)fusione di sensori per la sicurezza
Telecamere Acquisizione ottica di immagini per la visualizzazione ambientale 3D
Telecamera sul conducente Controlla se chi guida è sveglio e pronto a prendere il controllo.
Lidar Raggi laser per la visualizzazione ambientale in 3D
Sensori radar anteriori e posteriori Onde elettromagnetiche per la misurazione di distanza e velocità
ha invitato il conducente a riprendere il controllo dell’automobile in tempo utile. I costruttori ci perdonino un accenno di ironia: quando le cose si fanno difficili, tocca ancora a noi umani!
Cosa succede se il conducente non riprende il volante nonostante gli venga richiesto? Il computer insiste. Gli avvisi visivi e acustici sono seguiti da brevi manovre di frenata (BMW) o dalla tensione delle cinture di sicurezza (Mercedes). Se non c’è ancora reazione, il veicolo si ferma gradualmente e compone il numero di emergenza del costruttore. Conclusione degli esperti del TCS: il BMW Personal Pilot L3 non ha mostrato punti deboli, l’esperienza è stata buona.
Ripresa dei comandi problematica?
L’Ufficio prevenzione incidenti (upi), che era a bordo della BMW durante il test, ritiene che l’interazione tra macchina e uomo rappresenti un rischio potenziale non ancora del tutto chiarito. Nadia Ingenhoff, collaboratrice scientifica dell’upi, ritiene che la consapevolezza della situazione sia naturalmente limitata quando i conducenti non devono più gestire da soli il compito di guida per un periodo di tempo più lungo. È discutibile che le persone siano pronte a cogliere rapidamente la situazione del traffico e ad agire con prontezza e in modo corretto. Tuttavia, riconoscere ra-
pidamente ciò che sta accadendo è fondamentale per la sicurezza stradale. La conclusione dell’esperta upi dopo diversi giorni di test: «Anche se i tragitti erano molto tranquilli, c’era sempre una certa dose di incertezza per i conducenti durante il test. La persona al volante è ancora molto sotto pressione e per ragioni di sicurezza stradale deve sempre tenere d’occhio l’ambiente attorno all’auto».
I produttori tedeschi di berline si stanno impegnando a fondo dal punto di vista tecnico per conquistare la fiducia dei clienti. Vari tipi di sensori analizzano l’ambiente circostante (v. infografico Mercedes Drive Pilot). Solo quando
Telecamera posteriore Riconosce i veicoli di emergenza in avvicinamento. Modulo di antenne Posizionamento ad alta precisione
Sensore a ultrasuoni Impulsi sonori per il rilevamento delle immediate vicinanze del veicolo
Sensore di umidità
Se il sole splende, ma la strada è ancora bagnata, il Drive Pilot di Mercedes lo rileva.
tutti i canali sono aperti, il Drive o Personal Pilot dà il via libera. Questo orientamento nello spazio attraverso la fusione dei dati su potenti computer distingue i sistemi di Mercedes e BMW, ma anche quelli dei «robotaxi» completamente autonomi di Waymo o Cruise, dall’Autopilot di Tesla. Le auto di Elon Musk – non ancora omologate per il livello 3 – si orientano in modo puramente ottico, cioè utilizzando le immagini delle telecamere. Sarà così anche per il futuro Cybercab, completamente autonomo.
Sicurezza grazie alla ridondanza
Per aumentare il più possibile l’affidabilità del funzionamento del livello 3, i marchi tedeschi non solo progettano i sensori in modo ridondante, ma pure l’architettura del sistema: «Le funzioni di sistemi importanti come lo sterzo, i freni e la rete di bordo sono garantite in modo multiplo», sottolinea Mercedes. BMW e Mercedes offrono i loro sistemi compatibili L3 in Germania con un sovrapprezzo di circa 6000 euro. Gli importatori svizzeri di auto hanno dovuto pazientare. Solo poco prima di Natale, il Consiglio federale ha posto in vigore l’Ordinanza sulla guida automatizzata per marzo 2025. Dopodiché i produttori potranno richiedere l’autorizzazione per le strade svizzere. •
Il livello successivo: i robotaxi, come quelli di Waymo, nelle città degli Stati Uniti.
Auto, conta anche cosa ha dentro.
ŠKODA KODIAQ
«Orso» accogliente per la gran famiglia
Se la famiglia è numerosa e il viaggio in programma per le prossime vacanze lungo, è difficile immaginare qualcosa di meglio di una Škoda Kodiaq. La seconda generazione è disponibile a diesel fino all’ibrido plug-in.
Testo Daniel Riesen Tecnica Andrea Scuderi Foto Raphael Hünerfauth
Kodiaq, l’ammiraglia SUV della Škoda, Auto svizzera dell’anno 2024.
Dimensioni interne: l’ampio bagagliaio offre spazio per tre file di sedili.
Attualmente Škoda evita ogni originalità per quanto riguarda la sua politica di modelli. Ma non manca di tempismo: la Kodiaq 2016 è arrivata al momento giusto per cavalcare l’onda SUV. Da allora il modello di medie dimensioni, il cui nome ricorda l’arcipelago Kodiak in Alaska e gli orsi bruni che vi abitano, ha venduto quasi 900 000 unità. La seconda generazione della SUV con motore a combustione viene lanciata in una fase in cui il boom dell’elettrico si è attenuato su alcuni mercati. Di questi tempi, potrebbe essere una mossa astuta quella del marchio ceco di avere nella propria scuderia proposte convenzionali interessanti, oltre al bestseller elettrico Enyaq.
E così la seconda generazione della SUV di punta della Škoda si presenta al test del TCS con un turbodiesel 2 l da 193 CV, trazione integrale e poderosa coppia. I 400 Nm disponibili a partire da 1750 giri/min caratterizzano l’esperienza di guida del bestione ceco. A velocità costante, bastano 1500 giri, sull’autostrada 2000. Il passaggio da 50 a 80 km/h o da 100 a 120 km/h avviene in pochi secondi a 2200–2500 giri/min, poi il fluido cambio automatico a doppia frizione e sette rapporti ritorna rapidamente dal galoppo al trotto. Nell’abitacolo entra poco rumore. L’unica cosa che i moderni diesel non amano è l’avviamento a freddo, che li fa brontolare per un minuto o due. Vibrazioni? Discrete, ma percettibili in accelerata.
Chi ha delle riserve sul diesel e vuole comunque guidare la Kodiaq con il 4×4 può optare per il motore a benzina 2 litri da 204 CV; il modello top 4×4 RS da 195 kW (265 CV) seguirà in primavera, mentre i più
A proposito dei vantaggi della Cechia
Costruita in Cechia
La sede centrale del tradizionale marchio ceco Škoda (nato come Laurin & Klement) si trova a Mladá Boleslav, ad un’ora d’auto da Praga. La Kodiaq viene prodotta nello stabilimento di Kvasiny, nella parte orientale della Repubblica Ceca (CZ). Ogni giorno escono dalla catena di montaggio fino a 410 Kodiaq.
Costruita a basso costo
La produzione in CZ comporta un enorme vantaggio di localizzazione all’interno del Gruppo Volkswagen, soprattutto in termini di costi. Il capo della Škoda, Klaus Zellmer, lo afferma in un podcast su «Moove». I salari sono più bassi, così come lo sono i costi dell’energia –soprattutto se paragonati alla Germania, paese d’origine della VW – e «lavoriamo più liberi» da vincoli burocratici.
Costruita con profitto
Škoda traduce il suo alto livello di competitività in buoni risultati. In Europa, la Škoda è ora al quarto posto per immatricolazioni, in Svizzera è addirittura al terzo posto. L’Octavia, l’Enyaq, la Kodiaq ecc. generano vendite e guadagni di tutto rispetto. Nel primo semestre 2024, l’utile operativo sulle vendite è stato dell’8,4%. Di solito i produttori di grandi volumi osannano se raggiungono la metà.
SCHEDA TECNICA
168 cm
passo 279 cm
lunghezza 476 cm larghezza 186 cm
bagagliaio: 340/910–2105 l
pneumatici: ant /post 235/50 R19, Hankook Ventus S1 evo2 SUV
VEICOLO PROVATO
Škoda Kodiaq: 5 porte, 7 posti, 1,5 mHEV da 48 050 fr.; 2.0 TDI/ 142 kW 4×4: da 57 300 fr.; veicolo del test: 2.0 TDI/142 kW 4×4 con tra l’altro 3a fila sedili, pacchetto di lancio (telaio adattivo DCC, assistente di parcheggio, display head up, tettuccio panoramico scorrevole, sterzo progressivo, telecamera 360°), gancio di traino, pacchetto Convenience Plus, Design-Selection Lounge, 70 120 fr.
Importatore: Amag Import AG, Alte Steinhauserstrasse 12, 6330 Cham, skoda.ch
DATI TECNICI
Trazione: motore turbodiesel 4 cilindri, 1968 ccm; prestazioni max.: 142 kW (193 CV) a 3500–4200 giri/min; coppia max.: 400 Nm a 1750–3250 giri/min; trasmissione a doppia frizione, 7 marce, trazione integrale variabile; serbatoio: 58 l (AdBlue: 18 l); velocità massima: 217 km/h
Peso: 2.0 TDI/142 kW 4×4: 1717–1936 kg a vuoto (veicolo del test: 1945 kg), tutti i dati incl. 75 kg per peso del conducente; peso totale: 2510 kg; carico rimorchiabile frenato: 2500 kg
CHECK-UP TCS
CARROZZERIA
La Škoda ha accentuato la presenza visiva della Kodiaq di 2a generazione. Le dimensioni sono vicine a quelle della prima, mentre l’aerodinamica è migliorata del 10% (coefficiente Cx 0,28). Il grande specchietto retrovisore tipico SUV e l’ampio montante A ostruiscono la visuale sulla parte anteriore sinistra. In compenso si è supportati dall’assistente per la svolta e gli incroci.
ABITACOLO
L’auto del test è una sette posti con spazio molto ridotto nella 3a fila di sedili. Ciononostante, il bagagliaio è profondo 49 cm; con la 3a fila ripiegata ci entrano oggetti lunghi 110 cm e addirittura 200 cm ripiegando pure i sedili della 2a fila. Elevato carico utile di 565 kg. Capacità di traino di 2,5 t buona, a volte le grandi SUV riescono a fare anche meglio.
COMFORT
Non ci si può lamentare dei sedili, che hanno un rivestimento morbido e ammortizzato. Piacevole viaggiare così.
COMPORTAMENTO
Si guida come una tipica SUV di grandi dimensioni. Stabile, sicura, quasi maestosa dal punto di vista rialzato del guidatore. E anche con una certa placidità e morbidezza più adatta alla vita quotidiana e ai viaggi che alle velleità sportive. Nel complesso, un gigante docile molto facile da guidare.
MOTORE / TRASMISSIONE
Scelta tra diverse trasmissioni. Veicolo del test con potente turbodiesel e sufficienti riserve per il pieno carico o per il rimorchio. Cambio automatico a doppia frizione a risposta rapida e fluida.
CONSUMO
Date le dimensioni e la potenza del veicolo, il consumo di carburante è piacevolmente basso – e più economico sul circuito ufficiale RDE di quanto il valore WLTP suggerirebbe. Rispetto ai motori elettrici, molto più efficienti, le auto con motori a combustione non ottengono (più) le note migliori nei test TCS.
SICUREZZA
5 stelle nel crash test Euro NCAP. Spazio di frenata medio. Il sistema di avviso di deviazione dalla corsia manca di fluidità e in genere è preferibile disattivarlo.
PREZZO-PRESTAZIONI
Non economica da acquistare e piuttosto costosa da mantenere (in particolare per il diesel). Se la priorità è lo spazio interno, il prezzo resta ragionevole.
DINAMICA DI GUIDA
Accelerazione (0–100 km/h): 8,8 s (fabbrica: 8,0 s)
Elasticità
60–100 km/h: 5,0 s
Diametro di sterzata: 12,0 m
Frenata (100–0 km/h): 34,6 m
Insonorizzazione
60 km/h: 57 dB (A)
100 km/h: 62 dB (A)
COSTI DEI SERVIZI
Manutenzione
(intervallo servizi: 24 mesi/30 000 km): km / mesi ore costi (fr.)* 30 000 / 24 (Ø) 2,4 955.–
Manutenzione totale per 180 000 km: 15 000 km/anno 14,7 5730.–
Premio annuale (fr.): 1009.–esempio di offerta per un socio TCS 36enne, domiciliato a Berna, responsabilità civile e casco totale, chilometraggio annuo 10 000 km, garage coperto, premio annuo senza tasse
CONSUMO
Fabbrica (WLTP): 6,6 l/100 km
Emissioni di CO₂: 172 g/km
Media svizzera di CO₂: 122 g/km
Etichetta energia (A–G): E
CONSUMO DEL TEST
Percorso RDE-TCS temperatura monitorata: 5 °C misto: 6,2 l/100 km
Autonomia (TCS-RDE) misto: 935 km
Intelligenza comprovata: protezione del bordo in opzione, mentre di serie ombrello nella portiera.
Intelligenza innovativa: i comandi rotanti e a pressione combinano tattilità e digitalizzazione.
Kodiaq è un vero orso da trasporto: c’è spazio per sette e può trainare 2,5 tonnellate.
parsimoniosi possono optare per la mild hybrid o l’ibrida plug-in (PHEV), che può percorrere fino a 100 km in modalità puramente elettrica grazie alla grande batteria. Tuttavia, entrambe le ibride a benzina scontano i limiti della trazione anteriore.
Tre pulsanti e un sistema intelligente
Quale marchio del gruppo automobilistico di Wolfsburg, la Škoda Kodiaq è strettamente imparentata con la VW Tiguan (più piccola) e la VW Tayron (di dimensioni simili), tra le altre. Tuttavia, non manca di mostrare le sue peculiarità, ad esempio i tre comandi centrali a ghiera. Su questi pochi «selettori intelligenti», Škoda concentra l’intero sistema di climatizzazione. Grazie al feedback aptico, ci si distrae meno rispetto a quando si allunga il dito su uno schermo tattile. Grazie all’assegnazione multipla digitale, questi «smart dial» mettono a portata di mano un’ampia gamma di altre funzioni. Semplicemente intelligente. •
Spaziosità
Comfort di guida
Motore elegante
Cambio automatico a doppia frizione reattivo
Interni modulabili
«Smart dial» davvero intelligenti
Dato soggettivo: bella vernice bronzo
L’altra faccia del comfort: piuttosto paciosa
Assistenti in parte fastidiosi
Terza fila di sedili molto angusta
Ingombrante
La concorrenza
Honda CR-V Elegance – AWD
Per dimensioni esterne, l’Honda CR-V è nella stessa categoria della Kodiaq, ma non per il volume di carico. È possibile scegliere tra vari sistemi di trazione elettrificata, ma per la 4×4, è necessario ordinare l’ibrida completa. Si guida in modo confortevole ed economico. Solo parzialmente adatta come veicolo da traino fino a 750 kg.
Categoria SUV gr. compatta
Lun./lar./alt . 4,71 / 1,87 / 1,68 m
Peso a vuoto 1889 kg
Volume bagagliaio 587–1642 l
Motore, prestazione ibrido, 135 kW
Trazione integrale (AWD)
Consumo (WLTP) 6,7 l/100 km
Autonomia (WLTP) 851 km
0–100 km/h 9,4 s
Prezzo da 56 990 fr.
Škoda Enyaq 85x
Se siete aperti a diverse tecnologie di propulsione, invece della Kodiaq potreste prendere in considerazione la SUV elettrica dello stesso marchio: l’Enyaq è più compatta del modello diesel, l’abitacolo è grande ma non enorme. D’altra parte, il veicolo elettrico è più agile e accelera più rapidamente. La capacità di traino è di 1200 kg.
Categoria SUV compatta
Lun./lar./alt 4,65 / 1,88 / 1,62 m
Peso a vuoto 2222–2396 kg
Volume bagagliaio 585–1710 l
Motore, prestazione elettrico, 210 kW
Trazione integrale (AWD)
Batteria 77 kWh (netti)
Potenza di ricarica
massima 175 kW (DC)
Consumo (WLTP) 16,0–16,9 kWh
Autonomia (WLTP) max. 535 km
0–100 km/h 6,6 s
Prezzo da 63 450 fr.
tcs.ch/ricerca-auto
La
A6, sempre elettrica, con la scelta tra station wagon (a sinistra) e berlina fastback.
A6
Elegante e aerodinamica
Audi propone ora la A6 completamente elettrica con quattro propulsioni, due dimensioni di batteria e due forme di carrozzeria a scelta, ossia come Avant –la storia della A6 e il mercato lo impongono – e come Sportback. La A6 è disponibile a trazione posteriore con 210 kW di potenza o 270 kW in versione Performance. I due motori della A6 Quattro sfoderano 315 kW, mentre la S6 culmina attualmente a 370 kW o 503 CV. Come la Q6 e la nuova Porsche Macan, la A6 si basa su una piattaforma con architettura a 800 volt estremamente efficiente, con alte prestazioni di recupero e ricarica e un’autonomia standard compresa tra 519 e 756 km.
Per sfruttare appieno l’efficienza guadagnata con la nuova piattaforma
elettrica, Audi ha ridotto al minimo la resistenza aerodinamica senza peraltro fare troppe concessioni all’estetica. Il risultato di questi sforzi è un coefficiente cx molto basso, pari a 0,24 per la Avant e 0,21 per la Sportback.
Vettore di tecnologia
Lo specchietto retrovisore esterno virtuale di seconda generazione esalta ulteriormente le linee aerodinamiche della A6. I supporti della telecamera sono riscaldati e ripiegabili, gli schermi alti, quindi ben posizionati. Ci si abitua di buon grado, anche perché si beneficia della visuale anteriore sinistra libera.
Gli interni della A6 sono improntati allo stile Audi, con ampio display curvo a fungere da centrale informativa. Se la
Una Fiat per il Signor Rossi
Se Rossi è un cognome comune in Italia, non lo è la nuova Fiat 600 – per niente dozzinale eppure un’auto adatta a tutti, o quasi. Mentre negli ultimi anni lo storico marchio auto che fu italiano aveva puntato su modelli low cost o molto ori-
ginali, la Seicento segna il ritorno alla normalità. Ha un aspetto gradevole, senza quell’effetto «piccola e carina». Né fuori né dentro. Lunga soli 4,17 m, l’utilitaria ha interni sobri, i comandi sono un mix di digitale e analogico. E non è uno svantaggio.
Morbida e abbastanza potente Con 115 kW, la Fiat 600e sa essere dinamica quando vuoi spingere ma è ben ammortizzata. E non richiede molto tempo per ricaricarsi: bastano 30 minuti per un livello SOC dal 10 all’80%. Grazie ad un bonus, la 600 Hybrid a benzina (100 CV) parte da 25 990 franchi,
SCHEDA TECNICA
Lun/lar/alt: 4,93 / 1,92 / 1,46–1,53 m; bagagliaio: 502–1330/1422 l
Trazione: motore elettrico, trazione posteriore, 210 o 270 kW; trazione integrale: 315 kW; S6 (serie integrale): 370 kW; batterie netto: 78,8 o 94,9 kW; 0–100 km/h: 6,0–3,9 s
Prezzo: A6 Sportback a partire da 72 400 fr. (A6 Avant da 74 250 fr.); S6 Sportback da 105 000 fr. (S6 Avant da 106 850 fr.)
lavorazione è di alta qualità, lo stesso non può però dirsi indistintamente dei materiali. I passeggeri siedono comodi, anche dietro, dove c’è tanto spazio, ma devono piegare le gambe. A seconda del motore, le prestazioni di guida variano da perfettamente adeguate a stupefacenti. Se si dispone di sospensioni pneumatiche e adattive, la A6 scivola su dossi e buche come un hovercraft e poi, in modalità Sport, può affrontare le curve in modo neutro, preciso e con una riserva di aderenza che sembra infinita. Ciò vale in particolare e ancor più per la S6 rispetto alla A6 «normale». • dan
Lo spazio dietro è ok, se davanti non siedono dei giganti.
la 600e completamente elettrica da 36 190 fr. La versione La Prima, equipaggiata al top, costa 43 990 fr. Il Signor Rossi dovrà fare due conti. • dan
AUDI
Lucid Air Pure RWD
325 kW o 442 CV, 550 Nm di coppia e uno scatto da 0 a 100 km/h in meno di 5 secondi. Ciò che per altri costruttori rappresenta la motorizzazione top di gamma, per Lucid è l’entry level. Vale la pena notare che sull’Air Pure RWD tale potenza è generata da un unico, ma potentissimo motore elettrico. Con così tanti cavalli sull’asse posteriore, i giri veloci sotto la pioggia al circuito di prova ÖAMTC di Saalfelden (A) un tempo ci avrebbero fatto sudare le mani. Ma con tanta elettronica ad assisterci, possiamo concentrarci a tenerla in carreggiata e apprezzare il comfort, l’efficienza e l’autonomia offerti dalla californiana elettrica di lusso («Touring» 5/2024). Oltre alle grandi prestazioni che sfodera in modalità sport. Da 91 000 franchi. • dan
soccorso stradale TCS
Elettrica in tilt? Il TCS aiuta
Chiunque rimanga in panne in Svizzera, con la vettura, la moto o bici, può fare affidamento sulla TCS Patrouille. Basta una chiamata e i soccorritori si mobilitano per rimettervi rapidamente in carreggiata. In otto casi su dieci riescono a far sì che il conducente possa continuare con il proprio mezzo dopo l’intervento. Buono a sapersi: grazie ad un aggiornamento professionale costante in fatto di nuove tecnologie, sono in grado di risolvere anche i guasti sulle propulsioni alternative sempre più diffuse, quali auto elettriche ed ibride oppure e-bike. Se non fosse possibile riparare il veicolo sul posto, lo trasportano all’officina desiderata, organizzando il proseguimento del viaggio per il cliente. tcs.ch/soccorso-stradale
Innovare
Visioni e ultimissime dal mondo degli sport invernali
Testo Dominic Graf
E-Skimo Grazie agli sci da escursionismo elettrici, la salita dovrebbe essere fino all’80% più veloce e lo sforzo ridotto del 30%.
Tirano sulla neve
Ogni sci è dotato di battistrada motorizzato, simile ai cingoli di una motoslitta.
Arriva la sciata assistita
Per vivere appieno l’emozione della discesa in neve fresca polverosa lo scialpinista affronta di buon grado le fatiche della salita. Lo SkiMo (abbreviazione di skimountaineering) prevede infatti che ci si guadagni la gioia del fuori pista con la forza muscolare e resistenza. O meglio è ciò che la pratica prevedeva. La start-up grigionese E-Outdoor ha infatti sviluppato un congegno che la rivoluziona. Simile ad una e-bike, ogni sci è dotato di un motore elettrico alimentato a batteria da 220 Wh che dà allo scialpinista la spinta extra di cui ha bisogno e facilita
l’avanzata. Il motore aziona i cingoli in gomma fatti passare sotto lo sci attraverso fessure, che migliorano l’aderenza e riducono lo sforzo della salita anche sui terreni più ripidi. Per garantire che l’energia venga attivata al momento giusto, i sensori di posizione integrati registrano costantemente l’allineamento degli sci, la posizione del tallone e la pressione esercitata. Una volta in cima, i componenti possono essere rimossi con pochi semplici gesti e riposti nell’apposito zaino. Secondo il produttore, gli E-Skimo sono ancora migliori in discesa rispetto agli sci da escursionismo tradizionali, perché sono leggermente più pesanti.
Una bella piega
Finché non si riesce a metterli sotto i piedi, gli sci sono un bagaglio ingombrante e scomodo. Con il modello Voyager, Elan presenta il primo sci all-mountain che entra in
una normale borsa o nel bagagliaio dell’auto. Semplicemente piegandolo.
Tecnologia Connect
Il meccanismo di piegatura riduce l’Elan Voyager, lungo 1,60 metri, a 87 centimetri (o da 172 a 93 cm).
Catene da neve, dove e quando montarle
Le catene sono un accessorio imprescindibile da tenere a bordo per guidare sicuri su strade innevate e ghiacciate. Infatti in caso di abbondanti nevicate anche con i migliori pneumatici invernali si rischia di sbandare. Non resta che fermarsi e montare catene che garantiscano la necessaria aderenza e stabilizzano l’auto nelle manovre, in accelerata, frenata e curva. Salvo indicazione contraria nel libretto d’uso vale la regola seguente: per le auto con trazione anteriore o posteriore le catene vanno sempre montate sull’asse motore, quindi davanti se si guida un veicolo a trazione anteriore o dietro, se ha la trazione posteriore. Per modelli a trazione integrale non v’è regola fissa, idealmente si monteranno su tutte e quattro le ruote. Ulteriori consigli:
• Per viaggi in montagna equipaggiare l’auto con catene adatte.
In breve
Puck intelligente
Uno slapshot nell’hockey su ghiaccio può raggiungere i 180 km/h. Grazie a un chip nel disco, ora è possibile misurare con precisione la velocità di tiro e di passaggio. Cucita anche nel paraspalle, l’innovazione finlandese di soli 6 grammi fornisce pure dati preziosi sui giocatori, come il numero di km percorsi o la durezza dei body check.
Ginocchia ammortizzate
Per quanto divertente, lo sci non è privo di rischi. La ginocchiera Ski-Mojo previene le lesioni grazie alla molla di compressione, che assorbe un terzo del peso corporeo quando il ginocchio si piega e restituisce l’energia quando il ginocchio si raddrizza di nuovo. Allevia la pressione su ginocchia, fianchi e schiena, riduce la fatica e aumenta le prestazioni.
Asciugare guanti e caschi
«Speriamo che i guanti si asciughino sul termosifone entro domani». I vestiti bagnati del giorno prima sono un orrore per i fan di sport invernali. Con il Tech Dry di Bootdoc-Hotronic, guanti, scarponi, caschi ecc. vengono asciugati o riscaldati per i freddolosi in breve tempo grazie ad un processo di asciugatura ad aria calda che rispetta i materiali.
Oltre a chiamate e ubicazioni
Lo smartphone si è affermato anche come un utile aiuto per gli appassionati di sport invernali. Diverse app forniscono a sciatori, freerider, ciclisti ed escursionisti informazioni affidabili, a volte addirittura salvavita. Ne sono un esempio «White Risk» (prevenzione valanghe), «swisstopo» (carte topografiche) e «CAS – Club Alpino Svizzero».
• Le catene da neve non possono sostituire le gomme invernali. Non montarle su pneumatici estivi!
• In presenza di pneumatici larghi assicurarsi che l’auto sia catenabile. Attenersi alle indicazioni della casa costruttrice.
• Circolare con le catene da neve solo dopo aver disattivato il sistema elettronico della stabilità (ESP).
Reto Blättler
Esperto pneumatici, TCS Test & Tecnica tcs.ch/esperto
E-MTB LIGHT 2025
Pesi leggeri con il motore
Peso ridotto e potenza moderata del motore sono le caratteristiche delle e-mountainbike leggere o light. Questa categoria comprende bici di meno di 20 kg e dotate di motori compatti e batterie di piccole dimensioni. La domanda di questa tipologia è aumentata negli ultimi anni. I produttori vi hanno risposto, diversificando la loro gamma di cicli. Rispetto alle e-MTB full power, le light offrono un’esperienza di guida naturale, più vicina ai rampichini classici. Altre caratteristiche sono la leggerezza e agilità che le rendono più maneggevoli su percorsi impegnativi e nelle discese. Tuttavia, i motori meno potenti richiedono un maggiore impegno muscolare, più adatto quindi a cicliste e a ciclisti sportivi. Ciononostante, forniscono un buon supporto sui tratti ripidi. Ad esempio, sull’HPR50 del produttore tedesco TQ, il motore centrale pesa solo 1,8 kg, arrivando ad erogare 300 W e fa registrare una coppia di 50 Nm. Insieme alla batteria da 360 Wh, il sistema di propulsione pesa appena 3,9 kg. In confronto,
un motore Bosch Performance Line CX da 600 W e 85 Nm insieme alla batteria Power Tube da 625 Wh pesa 6,4 kg. Sulle e-MTB light, va notato che le batterie sono solitamente incorporate nel tubo obliquo per risparmiare peso e non possono quindi essere ricaricate separatamente. Per ovvie ragioni in genere il telaio è in carbonio e i progettisti prestano grande attenzione al peso di tutti i componenti.
Buona autonomia in montagna Vari test sul campo hanno dimostrato che l’autonomia non è significativamente inferiore a quella di una e-MTB full power. La MTB light è però fino a 8 kg più leggera di una e-bike tradizionale e i motori assorbono meno energia dalla batteria. Come sempre, l’autonomia dipende dallo stile di guida e dal terreno. In fatto di praticità le e-MTB leggere offrono anche il vantaggio di essere più facili da trasportare. Fa una bella differenza caricarsi in spalla 16 o 24 chili! • fm
Selezione
di modelli attuali
Scott Lumen eRide 910 da 15,5 kg, motore TQ HPR50, batteria 360 Wh, da 6999 fr.
Thömus Lightrider E Ultimate da 14,6 kg, motore Maxon Bikedrive Air, batteria 360 Wh, da 6290 fr.
Transalpes E1 da 13,5 kg, motore Maxon Bikedrive Air, batteria 250 Wh, da 8490 fr.
Specialized Turbo Levo SL Comp da 18,5 kg, motore Specialized SL1.2, batteria 320 Wh, da 7900 fr.
Trek Fuel EXe 9.9 XX AXS T-Type da 18,9 kg, motore TQ HPR50, batteria 360 Wh, da 11 999 fr.
Rotwild R.X275 Ultra da 15,1 kg, motore TQ HPR50, batteria 250 Wh, da 12 499 euro
Canyon Spectral:ONfly CF LTD da 18,6 kg, motore TQ HPR50, batteria 360 Wh, da 8499 fr.
TCS assicurazione bici
La protezione ideale per bici ed e-bike
In Svizzera si contano circa cinque milioni di biciclette, di cui più di un milione con pedalata assistita. Fra queste, godono di crescente popolarità le e-MTB robuste, che rappresentano il 40% del mercato delle bici elettriche. In considerazione del prezzo di acquisto piuttosto elevato, è molto consigliato assicurare la propria due ruote. L’assicurazione bici del TCS comprende, oltre alla protezione casco e contro i furti valevole in tutta Europa, pure il soccorso stradale in caso di panne in Svizzera. Conviene in particolare per i soci TCS: basta stipulare una sola polizza per coprire tutte le bici ed e-bike presenti nella stessa economia domestica. tcs.ch/bici
Leggera e agile: la Lightrider E Ultimate di Thömus pesa solo 15 chili.
Scott propone la Lumen eRide 910.
Svago
Tra robot e templi, alla scoperta della Corea del Sud con tutte le sue sfaccettature | Praga, lo charme retrò dei caffé di Kafka e Havel | Saune svizzere da non perdere
Corea del Sud tra hanbok e hightech
Paese piccolo ma economicamente e culturalmente vario e di grande fascino, la Corea del Sud è molto di più della mondana Seul e della zona demilitarizzata. Il miglior modo per esplorarla è con un’automobile a noleggio. Qui tradizione e modernità vanno a braccetto.
Reportage Dino Nodari
Hanbok Molti coreani e turisti prendono in prestito l’abito tradizionale per visitare i palazzi.
II tamburi e le trombe soffocano il paesaggio sonoro moderno e onnipresente della vivace metropoli di Seul. Nel cortile dietro l’enorme cancello principale si sta svolgendo il cambio della guardia al Palazzo Gyeongbokgung. Soldati in splendide uniformi militari variopinte eseguono la cerimonia con impressionante precisione. È la fedele riproduzione del rituale secolare dei Sumungun, i guardiani delle porte, ai tempi in cui i re della dinastia Joseon (1392–1910) risiedevano ancora nel palazzo. Davanti al cancello principale il traffico stradale scorre su ben otto corsie, mentre nella vicina piazza Gwanghwamun, uno dei punti centrali della megalopoli di Seul, sorgono moderni palazzi in acciaio e ve -
tro. Questo intreccio armonioso e ben riuscito di tradizione e modernità è visibile in ogni angolo della Corea.
Robot tuttofare
Tutto inizia quando si atterra in uno degli aeroporti più moderni del mondo. L’aeroporto internazionale di Incheon è molto ben congegnato e ci si può orientare in modo incredibilmente rapido, senza doversi rivolgere al personale. Tuttavia, ci sono anche i robot pronti ad aiutarti, presenti ovunque e sotto forme diverse, nei corridoi per indicare la strada per lo sportello immigrazione o rispondere alle domande, nei ristoranti per sparecchiare il tavolo dopo che il cliente ha consumato il cibo precedentemente ordinato con un tablet. L’industria robotica sudcoreana è considerata leader mondiale e il Paese ha la più alta densità di robot nell’industria, con 1012 robot ogni 10 000 lavoratori. In alcuni quartieri di Seul ci pensano robot postini a consegnare i pacchi. Il governo sudcoreano sta promuovendo attivamente questo sviluppo e vuole accelerarlo per aumentare la competitività e
allo stesso tempo affrontare le sfide dell’invecchiamento della popolazione. Aziende come Samsung, LG e Hyundai sono in prima linea, realtà emblematiche di un Paese in costante evoluzione. Negli anni ’60 la Corea del Sud era ancora uno dei Paesi più poveri del mondo, ma oggi non è solamente all’avanguardia nel settore tecnologico ed industriale, ma è anche una superpotenza culturale. Dalla divisione del Paese nel 1945, questa nazione territorialmente piccola – meno di tre volte la Svizzera –si è ripetutamente trovata al centro degli eventi mondiali. Nell’arco di tre generazioni, la Corea del Sud ha vissuto un autentico miracolo economico, raggiungendo livelli di sviluppo a dire poco entusiasmanti.
In auto a noleggio attraverso le megalopoli
L’onnipresenza di cultura, tradizione e modernità e, soprattutto, la loro fusione in un mix unico permea la vita quotidiana. Lo si vede, ad esempio, quando i coreani prendono in prestito gli hanbok, gli abiti tradizionali, per indossarli
Cambio della guardia Lo spettacolo offre uno spaccato dell’antica Corea.
I robot sono onnipresenti, ad esempio all’aeroporto (sopra) o nei centri commerciali dove le grandi aziende presentano le loro innovazioni (sotto).
in occasione delle visite di palazzi e templi. A proposito: anche se la sola vista delle strade a più corsie che attraversano le megalopoli mettono l’ansia allo straniero appena arrivato, la Corea del Sud è un luogo eccellente da esplorare alla guida di un’auto a noleggio. Unico requisito essenziale: avere a bordo un buon navigatore. Solo così si riesce a raggiungere la destinazione desiderata. Ma anche nelle ore di punta, i coreani mantengono la calma al volante e tollerano i cambi di corsia senza suonare il clacson. Le autostrade sono ben sviluppate ed è facile viaggiare in questo Paese estremamente variegato.
Ai caselli autostradali si può pagare in contanti o con carta di credito. E anche se la carta di credito non funziona o non riuscite a leggere e capire le indicazioni quando fate rifornimento, i coreani sono molto disponibili. Tuttavia, poiché sono in pochi a parlare inglese al di fuori delle grandi città, i servizi di traduzione sugli smartphone sono spesso utili. Un’altra particolarità è che Google Maps non funziona correttamente in Corea del Sud. È quindi consigliabile installare l’applicazione in lingua inglese del fornitore di servizi coreano Naver. In questo modo è facile valutare le distanze e orientarsi nelle città. Molti turisti internazionali limi-
tano la loro visita in Corea del Sud alla megalopoli trendy e alla moda di Seul e magari alla vicina zona demilitarizzata al confine con la Corea del Nord. Ma in poche ore di macchina o con i treni espressi KTX, è possibile spostarsi dalla capitale ad altre zone del Paese altrettanto interessanti da scoprire.
Vita tradizionale
Partendo da Seul in direzione sud verso la seconda città più grande Busan o l’altrettanto vivace Daegu, vale la pena fare una sosta ad Andong. Il Ponte di Wormeonggyo, il ponte pedonale più lungo del Paese, è una splendida location fotogenica, soprattutto la sera quando è illuminato. Non per nulla è chiamato il «Ponte al chiaro di luna», una delle mete romantiche preferite dai coreani. A un’estremità del ponte si trova un museo del folclore, in cui si può anche visitare un piccolo insediamento tradizionale che ha dovuto essere spostato a causa della costruzione del ponte. Nelle vicinanze si trova il villaggio folcloristico di Hahoe, dove la gente vive ancora nelle case originali.
La popolare destinazione turistica di Gyeongju, un tempo capitale del Regno di Silla, che comprendeva quasi tutta la Corea, offre un gran numero di siti storici, come il Tempio di Bulguksa e il
Ponte al chiaro di luna Il ponte pedonale di legno vicino ad Andong è una meta escursionistica molto apprezzata.
Kimchi
È il superalimento coreano per eccellenza. Il kimchi accompagna quasi tutti i pasti in Corea del Sud. Si tratta di una verdura, di solito cavolo cinese o ravanello, fermentata con sale e spezie. Sebbene sia un piatto tipico coreano, non esiste una ricetta – o meglio ne esistono centinaia. Ogni famiglia e regione prepara il proprio kimchi. Il kimchi è un alimento base e un simbolo della cultura coreana e in più fa molto bene alla salute.
Tempio della Grotta di Seokguram. Entrambi i siti si trovano appena fuori dalla città di Gyeongju, ma sono facilmente raggiungibili in auto. Le origini del tempio, considerato uno dei più importanti edifici buddisti della Corea, risalgono al 528. Da allora, il Bulguksa è stato completamente distrutto più volte da guerre e incendi, ma è sempre stato ricostruito. Due pagode e scalinate in pietra e una statua dorata di Buddha risalenti ai primi tempi di Bulguksa sono oggi tesori nazionali della Corea del Sud. Oltre agli antichi siti culturali, Gyeongju offre anche una vasta gamma di attività per il tempo libero. I parchi acquatici e di svago e i musei immersivi sono incredibilmente divertenti.
Cibo per il cervello
Le grandi città di Busan e Daegu, con i loro grattacieli, le strade e i vicoli brulicanti di gente, l’ampia offerta di street food e i negozi alla moda, offrono
Come arrivare: Il volo dura circa dodici ore. Swiss e Korean Air offrono voli diretti da Zurigo. Da Ginevra è necessario almeno uno scalo. Dal 2026, per un soggiorno fino a tre mesi, sarà necessario un K-ETA (visto elettronico), da richiedere online almeno 24 ore prima del viaggio. Fuso orario: Più 8 ore durante il nostro orario invernale, più 7 ore durante quello estivo.
Clima: La Corea del Sud ha un clima temperato con quattro stagioni distinte. Gli inverni sono freddi e secchi, le estati calde e umide.
Lingua: La lingua nazionale è il coreano, ma a Seul o a Busan si può fare molta strada con l’inglese. Le app di traduzione sugli smartphone sono comunque un valido aiuto per chiedere indicazioni o per tradurre un menu.
Valuta: La valuta ufficiale è il won sudcoreano (1000 won equivalgono a circa 0.63 franchi). Le carte di credito funzionano nella maggior parte dei luoghi, ma è sempre consigliabile avere con sé del contante. Se si viaggia con i mezzi pubblici, è possibile acquistare una T-Moneycard, una sorta di carta prepagata, accettata anche in molti negozi.
Guida: In Corea del Sud, come in Svizzera, si circola a destra. Le varie regioni e città sono collegate da autostrade e strade statali ben sviluppate. Se si vuole noleggiare un’auto, è necessaria una licenza di guida internazionale. Attenzione: i radar sono molto diffusi, ma il sistema di navigazione li segnala.
Internet: La rete internet è molto ben sviluppata in Corea del Sud e ci sono numerosi hotspot WLAN gratuiti. Tuttavia, se volete rimanere connessi con il resto del mondo mentre siete in viaggio, potete noleggiare un piccolo router tascabile oppure, ancora più facilmente, acquistare una E-SIM se possedete uno smartphone compatibile. visitkorea.or.kr
Seul
Busan
Gyeongju Daegu
Riccamente decorato Il soffitto dei templi è una festa per gli occhi.
Bulguksa Il tempio è uno dei tesori nazionali della Corea del Sud.
TCS libretto eti
Ben preparati
verso mete lontane
Un viaggio in un Paese all’altro capo del mondo come la Corea del Sud richiede un’accorta organizzazione. Affinché si possa godere a pieno dell’esperienza è bene assicurarsi contro imprevisti ed emergenze quali disordini politici o catastrofi naturali. Per il turista non esperto dei luoghi, dover gestire situazioni del genere può essere una sfida, oltre che fonte di incertezze ed apprensioni. Con il TCS Libretto ETI, i soci sono sempre in buone mani. Gli addetti in Svizzera si occupano infatti di tutto il necessario. Informano i viaggiatori circa gli sviluppi sul posto e li consigliano su come comportarsi. Ove opportuno, organizzano il rapido rientro in patria.
La protezione viaggi svizzera n. 1 tcs.ch/eti
Busan L’importante città portuale nel sud del Paese offre innumerevoli attrazioni culturali come pure delle stupende spiagge.
una finestra molto stimolante sul prossimo futuro. L’importante città portuale di Busan, ad esempio, offre possibilità culturali quasi infinite e ha pure spiagge molto belle, come Haeundae Beach, con la sua ampia spiaggia sabbiosa e l’acqua cristallina, molto frequentata dai turisti. Non mancano inoltre le opportunità di shopping. Secondo il libro dei Guinness dei primati, qui si trova il centro commerciale più grande del mondo, lo Shinsegae Shopping Centre. Merita una visita anche il mercato Jagalchi, il più grande mercato del pesce della Corea, dove si possono assaggiare specialità e naturalmente molto pesce fresco.
Con tanti buoni motivi per visitare questo affascinante Paese, non sorprende che la Corea del Sud sia diventata una delle destinazioni turistiche più gettonate dai confederati. Solamente nei primi nove mesi del 2024, l’aumento di visitatori provenienti dalla Svizzera è stato di quasi il 25%. È probabile che si tratti di un boom duraturo. Dopo tutto, è estremamente stimolante vedere come una società molto conservatrice stia ripensando il proprio futuro con l’ausilio della tecnologia, senza naturalmente dimenticare le proprie radici. •
Viaggio realizzato con il gentile sostegno di Tourasia.
Curiosità sulla Corea
Kim: In Corea ci sono soltanto circa 250 cognomi e un coreano su cinque si chiama Kim. Messi insieme, i cognomi Kim, Li, Park e Choi, rappresentano più della metà della popolazione.
Numero 1: In Corea del Sud alla nascita tutti hanno un anno e il piano terra conta come primo piano.
Kimchi: I coreani dicono kimchi invece di cheese quando scattano una foto.
Spugne blu: Alla consegna le auto nuove sono protette da sottili spugne blu sulle portiere. La maggior parte dei coreani le lascia attaccate per proteggere l’auto da ammaccature e graffi.
Onda coreana: Korean Wave si riferisce alla popolarità della cultura pop sudcoreana, cioè film, musica e giochi per computer, che è in auge in tutto il mondo da diversi anni.
Superstizioni: I coreani non sono particolarmente paurosi. Scrivere i nomi con l’inchiostro rosso è vietato, così come dormire sotto i ventilatori a soffitto. Negli ascensori di edifici pubblici il pulsante numero 4 non esiste. Tutte queste superstizioni hanno a che fare con la morte.
Alghe: Oltre il 90% della produzione mondiale di alghe proviene dalla Corea del Sud. Questa prelibatezza marina ricca di sostanze nutritive svolge un ruolo importante nella cucina coreana.
Come nell’Alto Nord
I cani corrono felici, talora a più di 30 km/h e sembrano usciti da un romanzo di Jack London.
Trascinati nella neve candida
Per alcuni inverno fa rima con sci, ma ci sono altre attività per divertirsi nella stagione fredda. Perché non un giro in slitta trainata dai cani in un paesaggio incontaminato? Reportage nelle Franches-Montagnes.
Testo Pascale Stehlin Foto Olivier Vogelsang
«Benvenuta nel Grande Nord giurassiano», è con queste parole che vengo accolta da Anouk Duflon a Les Bois, nelle Franches-Montagnes. La donna, di origine vodese, vive nella sua fattoria isolata con uno dei più grandi branchi di husky della Svizzera. Circondata dai suoi 40 cani, e assistita dalla sua compagna di team Sophie, che funge da handler, trasmette la sua passione alle persone interessate. Mi affiancherà per il mio battesimo di mushing. La tanto attesa neve non manca e dopo qualche esercizio iniziale, prepariamo la squadra di cani. La composizione è molto importante e Anouk ha preparato meticolosamente il suo piano come a ogni uscita. Dietro ci saranno Tarzan e Vaillant che, grazie alla loro potenza, avranno il compito di trainarci. Per questo sono posizionati vicini alla slitta, che pesa 20 chili. Poi, la musher mette le imbracature a Sunshine, Sirius, Gipsy e
Appena attaccati, i cani non possono più contenere la loro impazienza di correre sulla neve.
Due opzioni, due esperienze diverse: passeggera o musher.
Kosmos. I cani abbaiano e saltano, talmente sono impazienti di correre nella neve. Anouk ha scelto Nevada come cane di testa: «In un certo senso è il volante. È a lei che comunico le direzioni e il ritmo». Accanto a Nevada, Nanak ha il ruolo di acceleratore grazie alla sua esplosività, che scoprirò ben presto. Per un primo giro di riscaldamento, mi siedo nella slitta e la musher si mette sui pattini, con le mani sul manubrio. Grida un «ah» potente e determinato per dare il via. Gli husky siberiani non si fanno pregare e si lanciano nella neve.
Posizionata alla loro altezza, ammiro la loro forza e la fluidità della corsa. La slitta fende l’aria e la neve polverosa sferza i nostri volti. Guardo sfilare le distese innevate, inebriata dalla velocità, con quella sensazione di partire alla conquista di terre inabitate. Anouk mette i piedi sul freno e ferma il branco affinché possa a mia volta prendere il comando. I piedi saldamente piantati sui pattini, mi ritrovo così a quasi 12 metri di distanza dal cane di testa. Grido fieramente il mio «ah» di partenza. I cani ripartono ad andatura so -
stenuta. Come spiegatomi da Anouk in precedenza, è fondamentale mantenere la corda di traino centrale sempre ben tesa, per evitare che le zampe dei cani vi s’impiglino e gli animali si feriscano. Bisogna quindi dosare il ritmo della corsa e frenare quando la slitta prende troppa velocità. Adesso devo affrontare la mia prima curva. Inclino il corpo verso destra, piegando la gamba per trasferire il mio peso. I cani, addestrati molto bene, percepiscono immediatamente questo impulso e aggirano gli abeti. Iniziamo poi una discesa a circa 30 km orari. Na-
nak accelera e galoppa vigorosamente. Scivoliamo sulle distese bianche come in un sogno cadenzato dal respiro degli husky e dallo scricchiolio della neve.
Indispensabili agilità e reattività Resto concentrata perché Anouk mi avverte che attraverseremo un passaggio in pendenza: «Metti il tuo piede destro sul pattino sinistro. E aiutati con la tua gamba sinistra, che ormai è nel vuoto, per frenare se necessario», mi spiega Anouk. Obbedisco ed eccomi su una sola gamba, ciò che richiede qualche regolazione dell’equilibrio, ma consente di evitare che la slitta si ribalti. Contenta di aver superato questo passaggio tecnico senza cadere, scendo per aiutare i cani nella salita. Tirano con tutte le loro forze. «Molto bene!», grida la nostra istruttrice per incoraggiare sia me che i cani. Dopo alcune spinte, posso rimettere i piedi sui pattini per proseguire su un sentiero più piatto. L’energia dei cani mi invade e sono travolta dalla loro spinta in avanti. «È come un ritorno allo stato selvaggio». Le parole di Anouk descrivono alla perfezione le sensazioni regalate dallo sleddog, mentre lo scenario immacolato sfila davanti a noi.
Con o senza neve
Sbucando dalla foresta, in lontananza già s’intravvedono le luci della fattoria, che ci riportano alla realtà. Per fermare completamente la squadra, metto i due piedi sul freno. La slitta è dotata di un’ancora, proprio come una barca, che va fissata a terra per impedire che gli husky ripartano da soli. Anouk conosce i nomi di tutti i cani e li loda uno ad uno mentre li slaccia. Affettuosi e insaziabili di coccole, si stringono intorno alla padrona e non hanno alcuna fretta di raggiungere i loro box, ma poi si rassegnano. Sorseggiando un tè per riscaldarci nel tipì accanto alla fattoria, Anouk mi spiega che, oltre alle escursioni in slitta, propone delle uscite con il kart norvegese trainato dagli husky. «È un’alternativa alla slitta per gli inverni capricciosi delle nostre latitudini e permette di far vivere ai partecipanti il dinamismo e la carica comunicativa di una muta di cani anche quando la neve scarseggia». • jura-escapades.ch
Attività da provare
Iniziazione al curling
Siete alla ricerca di un’attività praticabile con qualsiasi tempo? E se provaste il curling e tentaste di seguire le orme delle nostre squadre nazionali, spesso protagoniste della disciplina? Ad esempio il Curling Club di Champéry propone corsi d’introduzione al Palladium. Questo complesso sportivo, situato ai piedi dei Dents du Midi in Vallese, ospita una sala al coperto dedicata a questo sport di squadra, al tempo stesso divertente e molto strategico. Termini come skip, martello o guardia non saranno più un mistero dopo i vostri primi lanci. Pronti? Allora cosa aspettate ad impugnare le vostre scope? regiondentsdumidi.ch
Mountain kart
Eccellente alternativa allo sci, il mountain kart garantisce una buona dose di adrenalina scivolando sulla neve. Questo mezzo, a metà tra kart e bici, si adatta praticamente a ogni terreno. Su una pista per slitte lunga 5 km e 540 m di dislivello, è possibile collegare Bendolla a Grimentz (VS) percorrendo la pista a tutta velocità e ammirando contemporaneamente lo splendido scenario della Val d’Anniviers. Quest’attività invernale è adatta dagli 11 anni, ma alti almeno 140 cm. I mountain kart possono essere noleggiati alla cassa principale degli impianti di risalita di Grimentz. valdanniviers.ch
Talvolta è necessario tenersi su un solo piede per spostare il peso del corpo in funzione del tracciato.
Protetti 365 giorni all’anno in tutti i viaggi e gite tcs.ch/eti
Pausa caffè a Praga
Una tipica bevanda praghese?
La birra, ovviamente! Ma non è sempre stato così ovvio. Infatti, la Città d’Oro vanta una grande e lunga tradizione del caffè, che è stata rivitalizzata dopo i profondi cambiamenti politici del 1990.
I caffè evocano inevitabilmente immagini dell’alta società ai tempi della Belle Époque, quando la borghesia si incontrava a Vienna o a Parigi per gustare questa bevanda aromatica, ai tempi non ancora di così vasto consumo come oggi, discutere, per leggere i giornali o abbandonarsi ad altri piaceri. A Praga la cultura del caffè ha più di 300 anni e ha raggiunto il suo apice tra la fine del 19° secolo e la Seconda Guerra Mondiale. In seguito, la maggior parte di questi luoghi di incontro cosmopoliti e culturali sono stati distrutti dal regime sovietico. La tradizione è stata ripresa solo dopo la rivoluzione di velluto e la fine del comunismo nel 1990. • dno
1 Café Savoy
Il Café Savoy è sulla cresta dell’onda, pur non vantando una lunga tradizione come altri caffè della capitale ceca. Tuttavia, l’edificio del 1893 e il soffitto neorinascimentale, tutelato come monumento storico, giustificano da soli una visita. Bastano gli interni in stile Art Nouveau, in legno e marmo a riportare immediatamente i visitatori all’epoca dei grandi caffè. La pasticceria di produzione propria e l’eccellente cucina fanno il resto. A detta della gente il Savoy sarebbe il ritrovo preferito delle celebrità praghesi. Non c’è quindi da stupirsi che la prenotazione sia d’obbligo. Vítězná 5, cafesavoy.ambi.cz
1
Torre panoramica di Petřín
2 Café Slavia
Sin dalla sua apertura nel 1884, questo storico caffè è stato particolarmente apprezzato da artisti e attori, poiché si trova proprio sul fiume Moldava, di fronte al Teatro Nazionale. Il compositore Bedřich Smetana è stato fra gli ospiti, così come il presidente cecoslovacco Václav Havel. Lo Slavia è stato ampiamente ristrutturato dopo la Prima Guerra Mondiale, e gli elementi in stile Liberty hanno lasciato il posto all’Art Déco. Da allora, gli interni sono rimasti invariati. Un luogo meraviglioso per immergersi nella cultura dei caffè di Praga.
Národní 1, cafeslavia.cz/en
3 Café Louvre
Il classico tra i caffè di Praga: il Grand Café Louvre, aperto nel 1902, divenne rapidamente un luogo di incontro per intellettuali e scrittori, fra cui Max Brod e Franz Kafka, che lo frequentavano da studenti. Durante il suo soggiorno a Praga anche Albert Einstein divenne un habitué del Louvre, considerato un luogo importante per l’emancipazione femminile in quel periodo. Nel 1992 è stato riaperto leggermente ridimensionato. Se volete lasciarvi avvolgere dall’atmosfera raffinata dei salotti della Belle Époque gustando un delizioso strudel di mele, questo è davvero il posto che fa per voi.
Národní 22, cafelouvre.cz/en
Una bella sudata
Dove fare la sauna diventa un’esperienza unica e particolare
Libera le endorfine
Per i romantici: l’area ricreativa «Drei Weihern» sopra San Gallo è una delle più belle piscine naturali della Svizzera. Da alcuni anni, il vecchio stabilimento balneare, costruito nel 1896, ospita una sauna in stile minimal-chic. Sala relax con vista sul bosco e laghetto che invita a rinfrescarsi. Felicità garantita. weieresauna.ch
Con energia solare
Per amanti della montagna attenti all’ambiente: in Prettigovia alla Berghaus Arflina di Fideris (GR), a ben 2000 metri di altitudine c’è una sauna che sfrutta la tecnologia Lytefire: la luce del sole viene concentrata da specchi e focalizzata sulla pietra per creare calore e vapore in maniera sostenibile. praettigau.info
Nel carrozzone
Per chi desidera fuggire dalla frenesia della vita quotidiana e cerca un po’ di calma: la sauna temporanea installata a Hauterive (NE) in riva al lago è l’ideale. Adagiati sulle panche di legno si suda immersi in un’atmosfera quasi mistica nella nebbia invernale. Su prenotazione, tel. 079 769 50 70.
j3l.ch
Caldo freddo a Zurigo
Per cittadini stressati: in inverno lo stabilimento Seebad Enge sul lago di Zurigo si trasforma in un’oasi benessere; le cabine adibite alla sauna offrono una pausa rigenerante, all’ora di pranzo o dopo il lavoro prima di andar a fare gli acquisti. Per i più temprati da concludere con un bel tuffo refrigerante. seebadenge.ch
salute
Quando ogni minuto conta
Michael Henzi, operatore della centrale elicotteri della Rega, racconta il suo lavoro quotidiano.
Quando si deve chiamare subito la Rega al numero d’allarme?
Michael Henzi: In caso d’emergenza, non si deve esitare ad allertare la Rega tramite il numero d’allarme 1414 o l’app Rega. Dare l’allarme non significa che l’elicottero di soccorso si mette subito in volo. Come operatori della centrale Rega siamo in grado di valutare le situazioni critiche e decidere se l’elicottero di soccorso è il mezzo giusto o se la Rega può aiutare in un altro modo.
Quali sono gli errori più comuni quando si allerta la Rega?
Nelle situazioni di emergenza le persone diventano spesso nervose e confuse. Di conseguenza, a volte, l’accuratezza delle informazioni ne risente. Ad esempio, qualcuno al telefono mi dice che il cielo sul luogo dell’incidente non presenta nuvole. Nell’avvicinarsi al luogo dell’incidente, però, l’equipaggio scopre che c’è nebbia. Questi malintesi possono costare tempo prezioso.
Quali misure devono adottare i primi soccorritori sul luogo dell’incidente per facilitare l’arrivo della Rega?
Nell’atterrare, l’elicottero sposta molta aria, per cui è necessario assicurarsi che gli oggetti come giacche e zaini non si sollevino in aria. L’elicottero atterrerà il più vicino possibile, ma lontano quanto basta, dal luogo dell’incidente. Nella maggior parte dei casi, il pilota non atterrerà immediatamente, ma farà un altro giro di ricognizione per valutare i possibili pericoli dall’alto e cercare il punto di atterraggio ottimale.
Per leggere l’intervista completa: tcs.ch/centrale-rega
Leggenda dello sci alpino, Didier Cuche ha entusiasmato intere generazioni. Le 21 vittorie in Coppa del mondo, i sei Globi di cristallo, il titolo di Campione del mondo e una medaglia d’argento ai Giochi Olimpici costituiscono solo una parte del suo folto palmares. Il cinquantenne ha abbandonato i riflettori della competizione da dodici anni, ma non per questo ha disertato le piste. La sua passione per il circo bianco è rimasta intatta. Dal 2009 è impegnato nel comitato del Giron jurassien des clubs de sports de neige, e da due anni ne è il presidente: «Per me è importante poter ridare qualcosa e sostenere la gioventù, impegnandomi per la continuità di un’organizzazione che permette, malgrado la carenza di neve nell’Arco giurassiano, di portare l’uno o l’altro atleta promettente ad un livello superiore», spiega. Riconosciuta da Swiss-Ski, l’associazione che riunisce Giura, Giura bernese e Neuchâtel ha creato una struttura per favorire la crescita di talenti per sci alpino e nordico, consentendo loro di coniugare sport e scuola. «Abbiamo un’eccellente rappresentazione delle nostre regioni nelle varie categorie. Rémi Cuche, nello sci alpino, e il fondista Ilan Pittier sono nei quadri B di Swiss-Ski e sono passati dal Giron jurassien», rileva Didier Cuche con fierezza. «Se, quando ho iniziato, alcuni prendevano in giro le nostre regioni periferiche, ora l’atteggiamento è cambiato visti i successi degli sportivi originari di questi luoghi».
Ritorno alle origini
Didier Cuche vive con la moglie e i due figli a l’Envers-de-Sonvilier, nel Giura bernese. Ha rinnovato la fattoria paterna. Non lontano dalla stazione di Bugnenets-Savagnières, la calma del posto gli conviene particolarmente: «Amo la natura e qui, oltre alla vicinanza delle piste sulle quali ho imparato a sciare, posso anche allacciare gli sci di fondo appena esco da casa, quando c’è neve». Didier Cuche si sposta spesso durante l’inverno. Sempre fedele ad Audi e ai suoi sci Head, che tra l’altro l’hanno portato a tante vittorie, partecipa per i suoi partner a diversi eventi organizzati durante e al di fuori della Coppa del mondo. Oltre ai consigli tecnici, trasmette la sua passione ai partecipanti descrivendo loro le sensazioni e le esigenze del suo sport preferito. • giron-jurassien .ch
Didier Cuche Neocastellano, ha fatto sognare grandi e piccini, anche per i suoi famosi skiflip all’arrivo della gara.
Testo Pascale Stehlin Foto Olivier Vogelsang
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processore a 10 core, 512 GB di memoria SSD, 16 GB RAM, schermo tattile da 14” (1920x1200 pixel) girevole a 360°, webcam FullHD, peso 1,5 kg, Windows 11 Home
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WW5500 9 kg, vapore igienizzante, pulizia cestello+, 72 dB
Seggiolino auto Cybex
Solution B I-FIX Volcano Black dai 3 ai 12 anni (100-150 cm, max. 50 kg), poggiatesta regolabile, con Isofix
Aspirapolvere senza filo
Dyson
Gen5detect Absolute autonomia fino a 70 min., analisi della polvere su schermo LCD, incl. stazione di ricarica a parete, spazzole e bocchette varie
touring impressum
Rivista del Touring Club Svizzero
Editore
Touring Club Svizzero
Casella postale 820 1214 Vernier (GE)
Caporedattore
Felix Maurhofer (fm)
Vice caporedattore
Dino Nodari (dno)
Redazione
Jérôme Burgener (jb)
Dominic Graf (dg)
Juliane Lutz (jl)
Philippe Rawyler (pra)
Daniel Riesen (dan)
Pascale Stehlin (pst)
Art Director
Alban Seeger
Responsabile foto
Emanuel Freudiger (ef)
Layout
Sara Bönzli
Stephan Kneubühl
Andreas Waber
Mathias Wyssenbach (mw)
Correttorato
Michela Ferrari (I)
Madeleine Röthlisberger (F)
Susanne Troxler (T)
Traduzioni
Grazia Annen (I)
Philippe Rawyler (F)
Indirizzo redazione
Touring Club Svizzero
Redazione Touring
Poststrasse 1
3072 Ostermundigen
Tel +41 58 827 35 00 touring@tcs.ch
Tiratura
Edizione italiana: 71 316
Totale: 1 138 455
Responsabile pubblicazione/ media marketing
Cumi Karagülle
Pubblicità
Roger Müller, responsabile vendite
Chantale Hofer, +41 79 123 45 33
Vanessa Ukoh, +41 76 536 81 99 anzeigen@tcs.ch
Abbonamento compreso nella quota annua di socio. «Touring» è pubblicato 10 volte l’anno.
Modifiche e richieste concernenti l’affiliazione al TCS tcs.ch/login
Oppure con indicazione del numero di socio: Touring Club Svizzero, Casella postale 820, 1214 Vernier, Tel. 0844 888 111, info@tcs.ch
Testi e foto sono protetti dai diritti di autore. Ogni riproduzione, anche parziale, richiede l’accordo scritto dell’editore. Si declina ogni responsabilità per manoscritti inviati spontaneamente.
Produzione
CH Media Print AG, Neumattstrasse 1, 5001 Aarau
quiz dei lettori
Leggere attentamente la rivista per rispondere alla domanda del nostro quiz.
Le auto nuove nella Corea del Sud vengono fornite spesso con sottili spugne blu sulle portiere. Perché i sudcoreani le lasciano sulle loro vetture?
Asono utili per lavare l’auto
Bper evitare graffi ed ammaccature
Partecipazione gratuita entro il 23.2.2025 su touring.ch/quiz-lettori
Cproteggono contro insetti e moscerini
Premio: 1 buono del valore di 100 franchi per noleggiare un camper da TCS campingcar. tcs.ch/noleggio-campingcar
Possono partecipare tutti i lettori e le lettrici di «Touring» domiciliati in Svizzera e nel Liechtenstein, eccetto i dipendenti del TCS e i loro famigliari. I vincitori e le vincitrici saranno estratti a sorte e informati personalmente. In merito al quiz non viene tenuta corrispondenza. Sono escluse le vie legali.
Qualche anno fa, un sabato pomeriggio siamo andati a Regensdorf (ZH) per fare un po’ di acquisti. Verso le 15.00 sulla via di ritorno ci siamo accorti di aver poca benzina e abbiamo deciso di fare il pieno al prossimo distributore. Arrivati lì abbiamo avuto la brutta sorpresa di non riuscire ad aprire il coperchio del serbatoio. La cassiera ci ha consigliato di andare in un garage vicino che per caso era concessionario del marchio del nostro veicolo. Detto fatto. L’impiegato ha chiamato un meccanico e alla fine pure il direttore di filiale ha fatto la sua comparsa. Per oltre mezz’ora
hanno discusso delle varie opzioni per risolvere il guaio. Alla fine ci hanno proposto, siccome a breve l’officina avrebbe chiuso, di praticare un foro nella carrozzeria per poter così inserire il bocchettone della pompa. Naturalmente non abbiamo accettato! Ci siamo quindi spostati in un parcheggio poco distante e pensa e ripensa, mia moglie ha deciso di chiamare il TCS, cosa che avremmo dovuto fare fin dall’inizio! Dopo appena 15 minuti dalla nostra chiamata ecco il pattugliatore già sul posto. In quattro e quattr’otto ha risolto il problema, beninteso senza fare nemmeno un graffio alla carrozzeria o altre parti della nostra auto. Quanto capitatoci
non ha certamente cambiato il mondo, ma quest’esperienza ci ha dimostrato che nel nostro Paese ci sono aziende – nella fattispecie il TCS – che ogni giorno forniscono un buon servizio ai propri clienti, operando con efficienza e competenza. E quindi mi sento di raccomandare a chi non lo fosse già, più convinto che mai: «Cosa stai ad aspettare, diventa subito socio TCS e non te ne pentirai»!
P. Steiger @
La redazione si riserva di apportare eventuali tagli e non tiene corrispondenza. È possibile inviare le lettere per e-mail (touring@tcs. ch). Le lettere sono pubblicate anche nella versione online di Touring. touring.ch
Dal 1956, l’ospitalità fronte mare ha un nome: Hotel REX. FRONTE MARE, a pochi passi dalle vie dello shopping, perfetto per il relax senza rinunciare alla vivacità del centro. Atmosfera familiare e curata, cucina varia, con Il meglio della tradizione e un pizzico di creatività. Wi-fi e biciclette da passeggio gratuite. Speciale offerta famiglie = 2 adulti + 2 bambini (fino a 15 anni compiuti) entrambi i bambini hanno lo sconto del 50%Sconti speciali a seconda del periodo dal 5 al 10%! www.hotelrexriccione.com
FRONTE MARE
La mia prima auto
Per
valli e monti
Durante l’apprendistato (1961–1965) assieme a due colleghi feci due viaggi in bici, cosa ancora rara all’epoca. Il primo tour ci portò ad Ascona (Kerenzerberg –Viamala – San Bernardino) con ritorno, sotto un sole cocente, per le serpentine della vecchia strada della Tremola. L’anno successivo fu la volta di Losanna passando per il Brünig, il Grimsel, la Furka e il Vallese con visita dell’Expo 64 e rientro lungo i laghi di Neuchâtel e Bienne. Una prestazione rispettabile per noi ragazzi con le bici a tre marce e il pesante carico sul portapacchi!
Nel 1965, finito l’apprendistato, uno dei colleghi decise di non aggregarsi nuovamente. Rimasti in due e con qualche soldo a disposizione decidemmo di noleggiare una macchina per le ferie. A nostra sorpresa non ne trovammo in nessun’agenzia, perché, apparentemente, tutti i veicoli erano già prenotati.
Ma penso che probabilmente non si fidassero di giovani conducenti come noi. Un conoscente mi propose allora di comprare la sua Morris Minor, classe 1951, per 100 franchi. Accettai. La feci riparare e subito dopo averla portata al collaudo, che superò, partimmo diretti in Austria: Prettigovia, passo della Flüela, Forno, Val Müstair e Alto Adige. Facemmo sosta a Cortina d’Ampezzo e uscendo dal centro notai un’officina con l’insegna Austin Morris. Dopo qualche minuto un gran botto scosse violentemente l’auto. Scendemmo e notammo un piccolo rivolo d’acqua sotto il veicolo.
Dopo un anno rivendetti la Morris per il prezzo che l’avevo pagata e così acquistai una DKW 1000 S.
Aprii il cofano: si era rotta un’aletta della ventola di raffreddamento che era andata a forare il radiatore. Raggiungemmo il garage, che avevo avvistato poco prima, mettendo in folle. Per fortuna il padrone trovò un ricambio adatto. Da bravi svizzeri, oltre che fabbri neodiplomati, aiutammo a smontare e rimontare il radiatore dopo che un meccanico ci ebbe saldato il pezzo. Il lavoro ci costò sui 30 (!) franchi e durò poco più di un’ora. Continuammo per la Carinzia, il Grossglockner e Salisburgo. Tornammo a casa senza altre panne. • Kurt Spillmann
«Stavo per cambiar marcia quando un gran botto scosse violentemente l’auto»
Cercasi: foto scattate dai lettori Nessuno dimentica il primo veicolo e neanche le esperienze che ci ha fatto vivere. Allora raccontateci la vostra storia, curiosa, avventurosa o divertente che sia. Inviare con foto a corredo per e-mail a: touring@tcs.ch
Montaggio
TICINO
Ciaspolate in Ticino: avventure per tutta la famiglia
Il travel blog di Mini Me Explorer ci porta alla scoperta di cinque ciaspolate in Ticino. Approfondimento a pagina 66.
Bollettino della Sezione Ticino
Le Assemblee dei Soci dei Gruppi locali
L’Assemblea ordinaria dei Soci TCS dei
Gruppi locali del Bellinzonese e Valli, Locarnese e Valli, Luganese e Mendrisiotto è stata ufficialmente annunciata sul foglio ufficiale apparso il 07.01.2025 (online). All’ordine del giorno figurano
le abituali questioni statutarie, inclusa l’approvazione del verbale dell’ultima Assemblea, la relazione del Presidente, l’esposizione finanziaria per il 2024, la presentazione del preventivo per il 2025, oltre a un sommario delle attività svolte
Appuntamenti del mese: Assemblee TCS dei Gruppi locali 2025
e di quelle in programma per l’anno corrente. A seguire, verranno fornite informazioni sulle date, i luoghi e le modalità per iscriversi. L’invito ai Delegati avverrà con invio personale.
Gruppo Bellinzonese e Valli
Il Comitato invita i Delegati, Soci e ospiti giovedì 13 marzo 2025, alle ore 18:00 presso l’Auditorium Banca Stato, viale
H.Guisan 5 a Bellinzona. Iscrizioni obbligatorie entro venerdì 28 febbraio 2025, a manifestazioni. tcs@gmail.com.
Gruppo Locarnese e Valli
L’Assemblea si terrà giovedì 3 aprile 2025, alle ore 18.00, presso la Residenza Al Parco di Muralto, Via S. Gottardo 8, a Muralto.
L’iscrizione è obbligatoria e va inoltrata entro il 24 marzo 2025 all’indirizzo adele.guscetti@gmail.com.
Gruppo del Luganese L’Assemblea avrà luogo giovedì 3 aprile 2025, alle ore 18:00 presso la Fondazione OTAF, Sala Le Tre Vele, Via Collina d’Oro 8, Sorengo. Le iscrizioni dovranno essere inoltrate entro lunedì 10 marzo 2025, a info@tcs-lugano.ch.
Gruppo del Mendrisiotto
L’Hotel Coronado, in Via F. Borromini 10 a Mendrisio, ospiterà l’assemblea martedì, 4 febbraio 2025, alle ore 18:00, a Mendrisio. L’iscrizione è obbligatoria, da inoltrare entro lunedì 27 gennaio 2025 a tcs. mendrisiotto@gmail.com.
Nuovi orari
Centro TCS di Rivera
La Sezione Ticino informa i suoi Soci che, a partire da febbraio, il Centro TCS
Impressum
TCS SEZIONE TICINO
Bollettino ufficiale dei Soci TCS, Sezione Ticino
di Rivera cambierà gli orari di apertura del sabato: il centro rimarrà aperto esclusivamente il primo sabato del mese. In caso di festività concomitante, l’apertura sarà posticipata al sabato
Tiratura 69 118 copie | Edizioni 10 volte all’anno
Redazione Marco Colandrea | Layout Sara Bönzli (TCS)
TCS Sezione Ticino via alla Chiesa 10 6802 Rivera 091 935 91 35 sezioneTI@tcs.ch www.tcs-ticino.ch
successivo.
Per maggiori informazioni, vi invitiamo a consultare la nostra pagina Google e/o tcs-ticino.ch o a contattarci telefonicamente allo 091 935 91 35.
Punti di vendita
Kuoni sede Bellinzona, Locarno e Lugano: Societariato TCS, Libretto ETI, Assista e Telepass Idea Viaggi sede Mendrisio: Societariato TCS, Libretto ETI, Assista, Telepass, Pedemontana e Vignetta CH
1000 km dopo: continua l’avventura di Alessandro Brönnimann in Africa
Nell’ultima edizione della nostra rivista, abbiamo intervistato Alessandro Brönnimann alla vigilia della sua straordinaria avventura in bicicletta dal Marocco al Sudafrica. Oggi, a distanza di 1000 km e molte esperienze, ci racconta le sue prime settimane di viaggio, tra paesaggi affascinanti, incontri indimenticabili e la preparazione per affrontare la sua prossima grande sfida: il Sahara.
Le torri di pietre lungo le strade, le scuole colorate, i saluti che terminano con la mano destra poggiata sul cuore, i tè – alla menta, ma non solo. E ancora, gli asini che pascolano lungo le strade o trainano carrette, i furgoncini che preparano caffè a bordo strada, gli innumerevoli frantoi e mulini presenti in ogni singolo villaggio. I pick-up che dominano le strade di periferia, soprattutto tre modelli: le Toyota Hilux, le Mitsubishi L200 e le Isuzu D-MAX, tutte rigorosamente personalizzate con messaggi di buon viaggio o celebrazioni della potenza e affidabilità del veicolo. E infine, i paesaggi sconfinati, dove però troverai sempre capre al pascolo, ben sorvegliate dai cani pastore. Ecco una minima parte di ciò che ho visto in sella alla mia bici, nei primi 1000 km di viaggio in solitaria che mi hanno portato dal mare alle montagne, attraversando città, paesi e villaggi. Ma come potrei omettere le caratteristiche principali che ho notato in questo paese durante le prime settimane di viaggio? L’ospitalità, la gentilezza e la cortesia del popolo marocchino. In queste prime settimane sono stato ospitato da sconosciuti più volte di quante abbia dormito in tenda, nonostante mi presentassi stanco, con addosso magari la stessa maglietta da tre giorni o più e sporco della polvere accumulata dopo lunghe giornate trascorse a pedalare sulle strade provinciali.
Ho ricevuto ospitalità da persone di ogni classe sociale: contadini, professori universitari, agricoltori, baristi e aspiranti calciatori. Da individui con cui potevo comunicare in italiano, inglese o francese, e da altri con cui non condividevo alcuna lingua. Queste persone mi hanno fatto sentire il benvenuto e, soprattutto, hanno trasformato in momenti indimenticabili quello che per me è ancora una delle parti più difficili della giornata: la notte.
Quando il sole cala ed è tempo di scendere dalla bicicletta e riposare, cerco sempre un posto sicuro dove passare la notte. Di solito, con un’ora di luce ancora disponibile, mi reco nel villaggio più vicino per chiedere se posso montare la tenda. Spesso, però, mi viene offerta l’alternativa di dormire in casa, in un letto, accoglienza che accetto con gratitudine. Quando ciò non accade, trovo quasi sempre uno spiazzo verde dove montare la tenda.
Dormire all’aperto, però, rimane per me la parte più complessa della giornata. Mi sento più vulnerabile e non sempre riesco a riposare bene, soprattutto perché capita spesso di essere svegliato dai cani – al mattino, quando va bene, oppure nel cuore della notte, quando va meno bene. Sto ancora cercando di capire come gestire al meglio questi momenti, ma so che fanno parte del viaggio e delle sue sfide.
Al contrario, quando il sole sorge e torno a pedalare, tutto cambia. Certo, le prime ore del mattino, con la strada lunga davanti, non sono proprio le mie preferite – ma non sono mai stato un mattiniero, quindi forse qualcuno mi capirà. Poi però i primi 20 km passano veloci sotto le ruote, comincio a trovare il ritmo e le buone sensazioni. E a scoprire angoli di un paese meraviglioso. In queste settimane ho cercato di percorrere strade decisamente secondarie, anche se ciò ha significato affrontare più dislivelli e allungare il percorso che avevo vagamente immaginato quando ero ancora a casa. Questo tragitto mi ha
permesso di pedalare su terreni e in situazioni molto diversi, per mettermi alla prova, testare la bici e, soprattutto, conoscere o almeno vedere parti del Marocco che, alla mia prima visita sei anni fa, non avrei mai immaginato. Questi primi 1000 km sono volati via, e ora è giunto il momento di affrontare quella che vedo come la prima grande sfida del viaggio: il Sahara.
Dedicherò questa settimana a riposarmi un po’ e a prepararmi per quello che mi aspetta nelle prossime settimane: i 2000 km di deserto tra Marocco, Sahara Occidentale e Mauritania, fino ad arrivare in Senegal. Con me ci saranno altri due ciclisti, con cui ho deciso di fare squadra per questa parte del viaggio. Ma questa è una storia per un altro articolo. Nel frattempo, vi invito a seguirmi su Instagram, @sbranzaus, e, se volete, potete supportarmi con delle donazioni tramite il mio profilo Ko-fi su https:// ko-fi.com/sbranzaus.
Alla prossima!
Testo a cura di Alessandro Brönnimann
Una pausa tra i panorami desertici del Marocco.
Ospitalità dei residenti e mappe fai da te.
Un selfie di Alessandro con un amico ospitale.
Ticino: cinque ciaspolate in famiglia per chi ama camminare sulla neve
Grazie alla collaborazione con Mini Me Explorer, blog specializzato in gite e viaggi per famiglie con cui collaboriamo da 5 anni, abbiamo il piacere di presentarvi cinque meravigliose ciaspolate in Ticino, ideali per chi desidera esplorare il territorio con la neve. Le autrici del blog, spinte dalla voglia di vivere nuove avventure in famiglia, hanno deciso di approfondire questa affascinante disciplina e di trascorrere piacevoli giornate con i loro bambini su cinque sentieri nel nostro cantone. Dove sono andate? In alcune delle splendide valli ticinesi. Più precisamente in Leventina ad Airolo Pesciüm, Dalpe e Cioss Prato, e in Val di Blenio, alla Capanna Gorda e alla capanna Dötra. Ognuno di questi luoghi ha le sue caratteristiche e i propri punti di forza. Il verdetto? Tutte e cinque le ciaspolate sono state promosse a pieni voti, dagli adulti e anche dai bambini. Testo a cura di Mini Me Explorer
Prima ciaspolata:
Capanna Gorda e discesa in slitta
La prima proposta che vi facciamo è la capanna Gorda, in Val di Blenio. È la destinazione perfetta per le famiglie che hanno sia figli grandicelli pronti a ciaspolare, sia piccoli che invece si stancano presto. L’itinerario parte da Camperio. Qui è possibile dividere il gruppo: un adulto ciaspola, il secondo approfitta di un passaggio in motoslitta. Già, perché su richiesta e a pagamento si può usufruire del servizio di trasporto invernale Gorda Express. In 20 minuti una motoslitta trainante uno slittino per il trasporto passeggeri vi farà arrivare da Camperio alla Capanna Gorda. Chi invece ciaspola, potrà seguire il sentiero della motoslitta, in parte dove in estate c’è la strada forestale, e in parte fra abeti e pascoli. Durante quasi tutto il percorso, piuttosto lungo (circa 2 ore e 30 solo andata e circa 600 metri di dislivello), avrete una vista aperta sulle cime innevate circostanti, tra cui il suggestivo Sosto e il massiccio dell’Adula. Passerete anche accanto ad alcune baite in pietra.
Più si sale, più il panorama si fa ampio. Al termine della bella ciaspolata giungerete finalmente su un ampio
pianoro soleggiato a 1800 m di altitudine, dove si trova appunto la Capanna Gorda. Se avete fame, Nadia, la capannara, vi coccolerà certamente con i suoi piatti squisiti. Se la ciaspolata finisce qui, il divertimento certamente no. Dopo pranzo si torna a valle, slittando! Eh sì, perché alla capanna Gorda potete noleggiare le slitte. Per i 7 chilometri che servono a raggiungere Camperio, si slitta lungo il percorso delle motoslitte. L’esperienza è molto divertente.
Seconda ciaspolata:
Airolo Pesciüm e notte in baita a Cucurei
Una ciaspolata in quel di Pesciüm è perfetta per avvicinarsi a questa disciplina. I percorsi sono adatti a principianti e famiglie, e allo stesso tempo regalano panorami sul massiccio del Gottardo. Ce ne sono due che vi consigliamo: quello ad anello a Pesciüm (Cascina Nuova) di 2,7 km e quello che da Pesciüm scende a Nante, lungo 4 km. Entrambi partono da quota 1745 metri, dove arriva la funivia. Sono facili e non richiedono una particolare preparazione sportiva. Il percorso di Cascina Nuova ha un
dislivello di soli 100 metri e occorre circa un’ora per percorrerlo. È incredibile come con una distanza così breve, ci si allontani subito dalle piste da sci e ci si ritrovi immersi nel silenzio, come in un mondo parallelo. Il sentiero che invece scende a Nante è un’idea per completare la giornata in maniera divertente, regalandovi un’avventura davvero speciale in famiglia.
Mentre scendete verso Nante, passerete davanti a una baita lungo le piste da sci, fra larici e abeti. Si chiama Cucurei e la potete “affittare” su Airbnb per trascorrere una notte magica. Dalla sua terrazza potete ammirate ampi panorami sul fondovalle, mentre di notte, se il cielo è privo di nuvole, vedrete così tante stelle da pensare che non siano vere. Ci sono 7 letti e anche una sauna, che gli adulti non disdegneranno.
Terza ciaspolata: giro ad anello formato baby a Cioss Prato
Cioss Prato, in Val Bedretto, è un luogo magnifico in estate, con il suo parco giochi, la grotta dei minerali, i facili percorsi naturalistico-didattici e un ottimo ristorante. In inverno non è da meno: non solo si scia, ma si ciaspola
anche. Il percorso che vi suggeriamo è ad anello ed è indicato con il numero 956 o il colore rosa.
Questa ciaspolata è facile, breve (4,1 km), ben battuta e segnalata e con un dislivello di soli 150 metri, quindi adatta a tutti, bambini piccoli compresi. E se il percorso vi sembra troppo lungo potete accorciarlo, perché è formato da due sentieri ad anello che si incrociano: quello estivo “rosso” di 2,3 km e quello “blu” di 1,7 km.
Qualsiasi parte della ciaspolata deciderete di compiere, vi troverete immersi in un mondo di neve e passerete accanto ad abeti, larici, betulle e qualche alpeggio ormai chiuso. Incontrerete ruscelli ghiacciati e ogni tanto si aprirà davanti a voi qualche scorcio sulle montagne circostanti. Nel percorso intero attraverserete anche le piste da sci. Calcolate circa 1 ora e 45 minuti per percorrerlo tutto.
Quarta ciaspolata: pranzo alla Capanna a Dötra
Questa ciaspolata vi riporta in Val di Blenio, la Valle del Sole. L’itinerario parte da Camperio e l’auto va lasciata nei pressi della fermata del bus “Camperio Alta”. Seguendo le indicazioni per la
Capanna Dötra, per un pezzo camminerete su una strada asfaltata, che ovviamente - essendo inverno - sarà innevata. Continuate fino a quando non troverete un cartello che vi conduce verso un sentiero nel bosco. È quello che conduce ai monti di Dötra. È arrivato il momento di indossare le ciaspole e camminare verso la capanna. Fra tornanti, larici e abeti, passerete per numerose radure panoramiche. Raggiungerete i Monti di Dötra in circa due ore, percorrendo 3,5 km e un dislivello di 500 metri. Se calcolate bene i tempi, arriverete per pranzo alla capanna Dötra, un luogo ideale per rilassarsi, mangiare bene e godere della vista verso il massiccio dell’Adula e del Simano. Se dopo pranzo avete ancora energia, potete affrontare ancora una piccola salita (150 metri di dislivello) e raggiungere il colle della Croce Portera. La vista qui è ancora più splendida: il Pizzo del Sole, il passo delle Colombe, il passo dell’Uomo e il Pizzo Rondadura.
Quinta ciaspolata: il Boscobello di Dalpe in formato invernale
La quinta e ultima ciaspolata per famiglie ci porta in uno dei nostri luoghi del
Consigli generali per le ciaspolate
Le ciaspolate che vi proponiamo sono facili e non presentano pericoli. Questo non significa che si debba improvvisare: siete comunque in montagna e qualche precauzione va presa. Ne va della vostra
sicurezza e della buona riuscita della giornata.
Equipaggiamento: portate le ciaspole e se non le avete riservatele con largo anticipo. Di solito le trovate nei negozi di sport o presso gli impianti di risalita. Non dimenticate i bastoncini, abbigliamento caldo a strati, guanti e cuffia, acqua e snack. Se è la prima volta che usate le ciaspole, fatevi spiegare bene come si indossano. Non è intuitivo come sembra.
Condizioni meteo: Verificate sempre le condizioni della neve e le previsioni
cuore, il Boscobello di Dalpe e la valle delle Piumogna. In zona ci sono 4 percorsi con le ciaspole: il riccio (verde), lo scoiattolo (rosso), il lupo (blu) e la varozza (giallo). La varozza è una marmotta. Noi abbiamo percorso con i nostri figli quello del lupo, che si collega con quello della varozza. In totale sono circa 5,5 km per un dislivello complessivo di 240 metri.
Il tracciato del lupo parte dal piazzale di Dalpe, e per un tratto segue il percorso rosso, quello dello scoiattolo. Seguendo i segnavia si sale a tornanti al Boscobello. Con i suoi alti larici ricoperti di neve, il sentiero è ancora più bello che in estate. I raggi di sole che penetrano fra i rami, rendono il paesaggio leggermente dorato. Questa prima parte della ciaspolata è la più faticosa del percorso, dopodiché è tutto un bellissimo falsopiano fino al ponte di Polpiano.
Al ponte di Polpiano, sulla destra, inizia il sentiero giallo. È quello della varozza, che vi conduce ad anello lungo la splendida Val Piumogna. Il paesaggio innevato costeggia il fiume e passa davanti ad alcuni bei nuclei di cascine. Sopra di voi si ergono il Pizzo Forno e il gruppo del Tencia. Infine, si arriva ad un secondo ponte, dove il percorso termina e vi riporta verso Dalpe, questa volta percorrendo l’altro lato del fiume. Di nuovo: rimanete sul giallo e quando incontrate il blu, seguitelo. Potete tornare da dove siete venuti (la via più breve e semplice) oppure completare anche l’anello blu, passando in zona Vallascia. Questa parte è un po’ più impervia.
meteo prima di partire. Se sono incerte, rinunciate all’escursione. Controllate anche eventuali rischi di valanghe sui siti ufficiali, ad esempio quello dell’Istituto per lo studio della neve e delle valanghe (SLF).
Pranzo in capanna: se la vostra ciaspolata vi porta in una capanna, verificate per telefono se sia aperta e riservate un tavolo per tempo.
App utili: scaricate un’app come Swiss Map Mobile o Komoot per seguire il percorso offline.
Le novità della Sezione Ticino
TCS a Sanremo con i giovani talenti di Filling the Music
Filling the Music, il coro pop di lingua italiana che spopola sul web, formato da bambini e ragazzi dai 5 ai 15 anni, sta per affrontare una nuova emozionante avventura in occasione delle celebrazioni per la 75esima edizione del Festival di Sanremo. Un evento speciale realizzato in concomitanza della più celebre kermesse della musica italiana, in programma dal’11 al 15 febbraio 2025. I bambini e i ragazzi di Filling the Music stanno infatti preparando per questa ricorrenza un medley con tutti i ritornelli delle canzoni che hanno vinto il Festival di Sanremo dal 1951 al 2025. Un viaggio di un’ora nel cuore della musica pop italiana.
Il TCS è orgoglioso di sostenere questo progetto ticinese in qualità di Mobility partner, sponsorizzando il trasporto in pullman che porterà i giovani talenti dal nostro Cantone alla Liguria.
I loro numeri online sono impressionanti, anche per chi l’artista lo fa di professione: dal 2016 a oggi, i giovanissimi artisti hanno collezionato oltre 155 milioni di visualizzazioni su YouTube e 252.000 iscritti al loro canale, guidati dall’inesauribile energia della direttrice artistica Tamara Brenni. Tra i loro progetti più celebri spiccano le cover di brani come «Occidentali’s Karma» e «Volare», che hanno conquistato milioni di visualizzazioni. Il gruppo ha anche catturato l’attenzione di artisti di fama
internazionale, tra i quali: Ligabue, Sean Paul, Gabbani, Mahmood, J-Ax, Ghali, Vasco Rossi, Paola e Chiara, Alfa, Spagna, Federica Carta, Shade e Francesca Michielin. L’avventura sanremese di Filling the Music sarà un viaggio nel mondo della musica, ma anche l’occasione per promuovere aspetti di sicurezza stradale in qualità di testimonial. I giovani coristi, infatti, indosseranno giacche e zainetti rifrangenti messi a disposizione dal TCS nell’ambito della campagna Made Visible. Accessori semplici ma essenziali, pensati per garantire la massima visibilità anche nelle ore al crepuscolo. In attesa di ricevere le nuove giacche, i ragazzi sono passati prima delle Festività di Natale per salutarci e scattare una foto ricordo presso il nostro Centro di Rivera, che sarà anche il luogo da dove partirà simbolicamente il pullman per Sanremo. Filling the Music non è solo musica ma anche spirito di team. Fare ed essere una vera squadra è infatti l’aspetto che contraddistingue i 25 ragazzi del gruppo, capaci di emozionare attraverso la voce e il movimento, unendo l’energia di un repertorio pop moderno al dinamismo delle coreografie. Tamara Brenni e i suoi giovanissimi artisti sono già stati invitati e hanno all’attivo collaborazioni con le principali emittenti locali ed estere, per citarne alcune: RSI, RTS, SRF, Rai1, Rai2, RaiGulp, Rai Yoyo, Dream-
works TV e Canale Italia. Il progetto non si limita all’ambito musicale, ma ha una forte connotazione intergenerazionale e sociale.
Le prove del gruppo si terranno infatti a rotazione presso le sette Case per anziani di Lugano Istituti Sociali (Casa Serena, Residenza Gemmo, Centro Piazzetta, Centro L’Orizzonte, Residenza alla Meridiana, Centro Polis, Residenza al Roccolo), per regalare momenti di gioia e di condivisione agli ospiti.
La nostra Sezione augura a questi piccoli – ma solo anagraficamente – artisti, un viaggio indimenticabile e un’esperienza ricca di emozioni, sicurezza e divertimento. In bocca al lupo a tutto il team di Filling the Music per questa straordinaria avventura!
Una serata al circo con il Gruppo TCS del Luganese
Sabato 30 novembre 2024, il Gruppo TCS del Luganese ha bissato il successo dell’anno precedente organizzando un evento speciale per i Soci che ha superato le 180 presenze. La serata si è tenuta ad Agno in occasione dell’unica tappa ticinese del Circo Knie, e ha offerto uno spettacolo di alto livello con acrobazie mozzafiato, per grandi e piccini.
Prima dello show, gli ospiti sono stati accolti in un tendone riservato, dove è stato offerto loro un aperitivo organizzato da parte del Gruppo TCS del Luganese. Successivamente, i partecipanti si sono spostati nei posti riservati all’interno del tendone principale per assistere alle straordinarie esibizioni degli artisti del circo.
Il Comitato del Gruppo TCS del Luganese ringrazia calorosamente i Soci per la partecipazione e invita a non perdersi i prossimi appuntamenti in programma.
Anno di celebrazioni per il TCS
Lo scorso dicembre, al Canvetto Ponte di Valle di Canobbio, si è tenuta una serata speciale in onore del pensionamento di Antonio Vieni, istruttore che per oltre 30 anni ha affiancato il TCS nei suoi corsi. Un’occasione conviviale per ringraziarlo per la professionalità e la passione che hanno lasciato il segno nella formazione
di generazioni di giovani e adulti. Alla cena hanno preso parte anche il direttore della Sezione Ticino, Filippo Tadini, e la responsabile corsi e sicurezza stradale, Barbara Fantini, che hanno portato il loro saluto e ringraziamento a tutti i maestri conducenti e istruttori. Durante la serata, abbiamo inoltre
La nostra offerta di corsi e viaggi iscrivetevi su tcs-ticino.ch
Viaggio 4x4
Toscana, Umbria e Marche, 14–17 maggio 2025
Risparmiate con l’opzione «pernottamento in tenda», da CHF 750.–
Dopo il successo delle edizioni 2023 e 2024, la Sezione è entusiasta di annunciare una nuova avventura in 4x4 attraverso le splendide regioni italiane. Dalla Toscana all’Umbria, fino ad arrivare nelle Marche, un percorso di quattro giorni su emozionanti sterrati che offrono panorami mozzafiato sul Lago Trasimeno, la dorsale appenninica e città ricche di storia.
Lasciatevi conquistare dallo spirito avventuriero: l’appuntamento è dal 14 al 17 maggio 2025. Potrete scegliere tra l’opzione più avventurosa del bivacco o il comfort di un soggiorno in hotel.
Tariffe:
Prezzo Soci: da CHF 750.– (1 persona, ½ pensione con tenda propria)
Una giornata sulla pista TCS di Rivera durante la quale affronterete aspetti di natura teorica e pratica: come ridurre i rischi alla guida, comprendere l’utilizzo di tecnologie di assistenza alla guida (ABS), come reagire quando si presenta un ostacolo improvviso in mezzo alla strada, come comportarsi se il manto di stradale è scivoloso o bagnato, come gestire la propria auto in situazioni di pericolo. I nostri istruttori vi guideranno in una serie di esercizi pratici volti a perfezionare la guida, oltre a darvi un aggiornamento completo sulle norme della circolazione.
Tariffe:
Prezzo Soci: CHF 100.– (già dedotto il contributo di CHF 100.– elargito dal FVS)
Non Soci: CHF 200.–Data disponibile: 25.03.2025 Il pranzo è offerto.
Antonio Vieni al centro nella foto, celebrato dai colleghi per i suoi 30 anni di TCS e il suo pensionamento.
celebrato i traguardi di altri straordinari professionisti: Christian Monti ha raggiunto i 10 anni di collaborazione, mentre Johnnie Pesenti, Lenny Roggero, Nicola Fovini, Fabrizio Masci e Remo Zimara hanno festeggiato 20 anni di impegno con il TCS. Accanto ad Antonio, anche Enea Lafranca e Giuseppe Pagani hanno raggiunto l’importante traguardo dei 30 anni di servizio, un risultato che testimonia la loro dedizione e vicinanza al nostro Club.
Il nostro claim è «TCS è sempre al vostro fianco», ma tutto ciò è stato ed è possibile, perché dietro le quinte al nostro fianco, si celano grandi professionisti. Un sincero grazie a tutti per il contributo apportato e per i traguardi raggiunti insieme! E dopo i festeggiamenti, ripartiamo con i corsi 2025!
Corso Senior Driving
Desiderate ottenere la licenza di allievo conducente in soli 7 giorni?
Un gruppo di professionisti nell’ambito della mobilità vi seguiranno, passo per passo, nell’apprendimento di nozioni fondamentali per sostenere e superare l’esame teorico.
Il corso include: preparazione all’esame teorico, corso primi soccorsi (obbligatorio), un buono per il corso di sensibilizzazione, un buono per una lezione di guida con un maestro conducente TCS, pranzi.
Tariffe: Prezzo Soci: CHF 700.–
Date disponibili: 01.02.2025; 03.05.2025; 02.08.2025; 20.09.2025 e 13.12.2025
Durata corso: 1 settimana (inizio il sabato) Orario: 09:00-16:00
Corso Terza Età
Controlli tecnici TCS: qualità ed esperienza al vostro servizio
Al centro tecnico TCS di Rivera offriamo una gamma completa di controlli tecnici per aiutarvi a mantenere la vostra auto in perfette condizioni, evitando interventi inutili e costosi. Volete verificare lo stato
Standard (60 min.)
Controllo della fanaleria, freni, e ammortizzatori, organi direzionali, test centraline, motore (accensione, alimentazione, livelli).
Prezzo: 180 fr. / Prezzo Socio TCS 90 fr.
Pre-collaudo auto (40 min.)
Si valutano soltanto le parti inerenti al collaudo ufficiale. Al termine viene rilasciato un rapporto da presentare al proprio garagista di fiducia con gli interventi da eseguire per il superamento del collaudo.
Prezzo: 140 fr. / Prezzo Socio TCS: 70 fr.
Se non viene riscontrata alcuna manchevolezza, il controllo si commuta in collaudo ufficiale. In questo caso i Soci TCS possono usufruire di un buono di CHF 30.- utilizzabile presso il nostro centro con validità di un anno.
Pre-collaudo furgoni e camper (50 min.)
Si valuta lo stato del furgone o del camper che deve essere presentato al collaudo ufficiale.
Per i Camper non è incluso il controllo della zona abitabile e dell’impianto gas.
Prezzo: 180 fr. / Prezzo Socio TCS: 90 fr.
Test occasione (100 min.)
Controllo della fanaleria, freni, ammortizzatori, organi direzionali, test centraline, motore (accensione, alimentazione, livelli), verifica carrozzeria (incidentata)
Prezzo: 260 fr. /
Prezzo Socio TCS: 130 fr.
Test fine garanzia (100 min.)
Controllo generale prima che scada la garanzia.
Prezzo: 260 fr. /
Prezzo Socio TCS: 130 fr.
del veicolo prima del collaudo o scoprire se l’auto che state per acquistare è davvero un’occasione? La garanzia sta per scadere e desiderate un controllo approfondito? Grazie all’esperienza dei nostri
Sicurezza (30 min.)
Controllo fanaleria, freni, ammortizzatori, organi direzionali.
Prezzo: 120 fr. / Prezzo Socio TCS: 60 fr.
Controllo specifico (10 minuti)
Controlli dedicati alla ricerca di specifici difetti secondo il tempo (per ogni 10 min.).
Prezzo: 30 fr. / Prezzo Socio TCS: 15 fr.
Check-up vacanze (60 min.)
Partire senza problemi! Un controllo per evitare delle «panne» che possono rovinare le vacanze.
Prezzo: 180 fr. / Prezzo Socio TCS: 90 fr.
Vendita auto
Vendiamo la sua auto senza preoccupazioni e senza sforzo in maniera professionale e neutrale al prezzo corrente di mercato. Ci contatti per maggiori informazioni oppure tcs.ch/vendita-auto
Velocità 100km/h
roulotte e rimorchi (30 min.)
Omologazione per la Germania che permette di viaggiare a 100 km/h in autostrada trainando una roulotte o un rimorchio.
Prezzo: 220 fr. /
Prezzo Socio TCS: 150 fr.
TCS Caravan Gas Control
Verificare l’idoneità e sicurezza degli impianti a gas liquido presenti in camper, roulotte e tende a veranda. Il controllo, da effettuarsi ogni 3 anni per legge, è inoltre richiesto come prerogativa di accesso in alcuni campeggi nazionali ed europei.
Prezzo: 160 fr. /
Prezzo Socio TCS 120 fr.
Decarbonizzazione (180 min.)
Trattamento volto a rimuovere la calamina residua, creatasi nel corso del tempo, nei motori a combustione.
Un servizio utile a prolungare lo stato di salute dell’auto. Servizio disponibile a fine preventivo o curativo.
Prezzo: 270 fr. /
Prezzo Socio TCS: 180 fr.
esperti, ogni controllo è accompagnato da una consulenza chiara e dettagliata, così da garantire la massima tranquillità e sicurezza sulla strada.
Pulizia iniettori (90 minuti)
Trattamento di pulizia degli iniettori, rimuove i residui nocivi e carboniosi lasciati dai carburanti di derivazione fossile.
Anche la vostra auto merita una vacanza!
Prezzo: 380 fr. /
Prezzo Socio TCS: 300 fr.
Pulizia FAP (720 min.)
Il servizio curativo di pulizia al FAP per veicoli Diesel, in caso di anomalia al motore, potrebbe farvi risparmiare molto denaro. Passate per un controllo.
Prezzo: 580 fr. /
Prezzo Socio TCS: 465 fr.
Controllo aria condizionata
Consente di verificare l’ermeticità dell’impianto dell’aria condizionata individuando eventuali perdite di gas e di effettuare il riempimento.
Prezzo: CHF 180.– /
Prezzo Socio TCS: 130.–
Controllo Particelle (motori diesel)
Misura della concentrazione del numero di particelle allo scarico.
Disponibilità: prova al banco senza appuntamento
Lu–Ve fino alle ore 16:30 e sab 8:00–12:00 durante le giornate di apertura.
Prezzo: 40 fr. / Prezzo Socio TCS: 20 fr.
Controllo Freni / Ammortizzatori
Disponibilità: senza appuntamento, Lu-Ve fino alle ore 16:30 e sab 8:00-12:00 durante le giornate di apertura.
Prezzo: 30 fr. / Prezzo Socio TCS: 15 fr.
Luogo e orari
Centro tecnico TCS
Via alla Chiesa 10, 6802 Rivera
Orari d’apertura: Lu–ve 07.30–17.00
Sa* 08.00–12.00 (*apertura solo il 1° sabato del mese, in caso di concomitante festività l’apertura slitterà al sabato seguente)
Appuntamenti
Telefono 091 935 91 35
e-mail: sezioneTI@tcs.ch
sito web: tcs-ticino.ch
Mantenete la vostra mobilità, anche nei momenti in cui la perdete.
Novità: anche per le emergenze mediche il TCS vi aiuta. Con il TCS Libretto protezione d’emergenza, per una maggiore mobilità in caso di malattia o infortunio: copertura degli tragitti quotidiani con i mezzi pubblici o i taxi fino a CHF 10’000.– e delle spese per i trasporti d’emergenza in ospedale.
tcs.ch/libretto-protezione-emergenza Per saperne di più
Riservate ora
Anche per le prenotazioni di traghetti il TCS è conveniente
Più di 500 collegamenti in Europa settentrionale e meridionale.
–Nessuna spesa di gestione per i membri del TCS
–Fino al 25 % di sconto a seconda della compagnia di navigazione