Touring Club Italiano - Gennaio 1902

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Anno V U I- N . 1.

T i r a t u r a 3 6 ,0 0 0 C opie

G ratin

Gennaio 1902.

t u t t i i Soci d e l Touring;

Som m ariot La u Kivista Monsilo n. La Ucdaxionc. — 11 Touring o la Fuco. — L lo gambo?, Ottone Brcntari. — Una città ilei Piemonte. — 11 saluto fra i soci Uol Touring. — La tessera dol T. C. I., Kralc. — Duo Esposizioni fotografiche. — Per il con­ corso dei forestieri. — L’Associazione Nazionale por il movimento dei forestieri. Ave. C. A. — Ciclismo. — Automobilismo. — Strado. — Ferrovie. — Attività dolio Sozioni. — Cronaca. — Biblioteca, g._ o. — Seziono legalo, Art*. Cesare Agrati. — Comunicati vari. — Consolato. — Elenco doi candidati. — XI Lista degli Associati dell’ «Attraverso V Italia ».

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d e ! Z o u r i q g C lu b 3 1 a l i a n o <ò Con questo numero lu Rivi: tu nostra, che è uno «lei tanti vincoli d'unione fra i 26,000 soci del Touring, entra nel suo ottavo anno di vita; il che vuol dire che ha già compiuto il settimo anno... cioè che è giunta a ll’età della ragione. I soci si accorgeranno alla prim a occhiata che la R ivista questa volta si presenta ad essi fattasi più grandicella, vestita a nuovo, e con un aspetto (sia detto senza malizia) più civettuolo o sim pa­ tico. Nell’accingersi a compilare questo numero, la redazione non si formò a guardar solo il pre­ sente, ma guardò anche il futuro ed il passato. Nel guardare il futuro si spaventò, nel guar­ dare il passato si confortò; nel guardare il futuro vide, cogli occhi ardenti della fantasia, quell’idea­ le di R ivista che Sarebbe nei suoi intendim enti e nei suoi desideri, e che dovrebbe essere tanto e tanto più grande, più frequente, più bella, più nutrita, più varia di quanto non sia ora, e com­ prese quanto c’è ancora da lavorare, vi et m ente, per giungere sino all’ardua cima ; nel guardare al passato si confortò, perchè potè constatare che della strada se ne è pur fatta m olta e molta, e non tutta vana; ed allora si pensa: « Se siamo arrivati >ino a qui, non si potrà arrivare sino a lì? » Volete che vi parliamo dei nostro futuro? Noi aspiriamo a fare della nostra Rivista non solo l’or­

gano del Touring, ma anche quello del turismo, ed a rispecchiare e spronare tu tte le azioni e tutte le persone che rendono, o potrebbero rendere facili, comode, amene, sicure, le comunicazioni fra le va­ rie città, provinole, regioni d ’Italia, e ad illustrare tutto ciò che contribuisce a facilitare i viaggi, a fa­ vorire il concorso dei forestieri, a far am are e sti­ m are il nostro paese, che in parte è ancor tanto sconosciuto o misconosciuto, ma che in parte (è doveroso ed utile il riconoscerlo) molto deve ancor fare, per le strade, per gli alberghi, per le pubbli­ cazioni, per farsi conoscere... e stimare*. Tale è il nostro program m a; ed ognuno può capire quanto esso sia vasto ed arduo. Dopo questo sguardo al futuro, vogliamo du­ re uno sguardo ai passato? Vogliamo un po’ vedere se c’è, se non da inorgoglirci, almeno da prendere coraggio per proseguire arditam ente? «• • Il Touring venne ufficialmente istituito V 8 Novembre 1894; ed il primo numero della Rivista uscì nel Gennaio del 1895. Essa era d’un formato assai più piccolo non solo dell’attuale, m a anche di quello dello scorso anno; e constava di 16 pagine, delle quali 5 dedi­ cate alla réclame. In prim a pagina si diceva, a chi ancoru non lo avesse saputo, che cosa era il Touring, che si chiamava allora Touring Club Ciclistico Italiano; e, in grazia appunto di quel Ciclistico (che è poi sparito) il discorso era rivolto specialmente ai ci­ clisti, o velocipedisti, come allora si diceva più vo­ lentieri ; e si parlava fra altro così : « Voi velocipedisti, che avete veduto nella vn-


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sira macchina non soltanto un elemento di sport, ma ne avete fatto il vostro mezzo di trasporto pre­ ferito, avete dovuto tutti notare quante difficoltà ancora si oppongono, a un uso più generale della bicicletta. « Dal modo in cui le strade sono tenute, a quello in cui le ferrovie vi trattano, dalla man­ canza di guide e di carte apposite, che vi facilitino i viaggi, alla ciclofobia che domina nei municipi e nei tribunali, avrete constatato che l’assenza d’un'organizzazione rende i viaggi spesso diffìcili e presenta inconvenienti gravissimi. E’ a questa organizzazione che il Tovring ha voluto provve­ dere. » Il resto di quel primo numero è tutto occupa­ to da comunicazioni ufficiali; e, oltre alle Delibe­ razioni del Consiglio (riportate nelle pagine 2, 3 e 4), vi si legge una serie di comunicati ufficiali, firmati dai titolari delle singole sezioni : Direzione Generale (direttore aggiunto C. A. Citterio), Ca­ po-Consolato Generale (G. Ricordi), Strade (L. V. Bcrtarelli), Comfort (E. Broggi), Tecnica (En­ rico Luzzatto), Scientifica (Romeo Carugati), Le­ gale (Ignazio Dell’Oro), Medica (dottori lt. Segrè e G. Forlanini), Cancelleria (A. G. Bianchi), Bi­ blioteca (T. E. Magnasco), Tesoreria (R. Venegoniì. Viene infine la prima parte dell’elenco dei soci ammessi a tutto il 10 Gennaio 1895. La 1lirista era ufficialmente chiamata alloru (e da molti soci si chiama ancora) Bollettino 'men­ sile; nella seduta del 9 Dicembre 1894 del Consi­ glio 9Ì nominò un « Comitato di Redazione » com­ posto dei signori Bianchi, Carugati e Magnasco « per la parte letteraria » e dei signori Guicciardi e Broggi per la « amministrativa »; e nella seduta del 2 Gennaio 1895 si nominò c responsabile per la pubblicazione » il signor Romeo Carugati. ••• In quel primo numero, nel suo comunicato, L. V. Bertarelli (stampato, por errore di stampa, S. V. Bertarelli), annunciò il suo progetto della Gvida-itinerario ; e nel secondo numero egli potè già annunciare che il suo appello ai ciclisti era stato bene accolto. In quel secondo numero, oltre ai comunicati c’è un primo elenco di Alberghi Raccomandati, un principio di bibliografia, e cenni sulle carte del R. Istituto Geografico Militare. • •• Nel 1895 venne organizzata a Milano la prima

esposizione ciclistica internazionale; ad essa prese parte anche il Touring; e della mostra di questo così parlava, nel suo terzo numero, la Rivista: « L’elenco internazionale dei soci, gli statuti sociali, gli stampati, i distintivi, le nappine, le placche per gli alberghi, le cassette di soccorso con entio una intera farmacia in miniatura, le borsette di soccorso per ciclisti individuali, le carte topogra­ fiche dellTstituto Militare attirano l’attenzione di tutti i visitatori che si fermano a lungo dinanzi alrelegantissimo stand. » Caratteristiche poi sono, nella stessa relazioncinu, le seguenti parole: « Sebbene la nostra Rivista non debba comu­ nicare che ai soci le deliberazioni consigliari e par­ tecipare ad essi tutte le comunicazioni ufficiali che li interessano, tuttavia crediamo nostro dovere se­ gnalare ai numerosi soci residenti fuori di Milano questo nostro vero e reale successo. » Abbiamo chiamate « caratteristiche » queste parole, perchè esse indicano chiaramente quale era in origine Io scopo, limitatissimo, della Rivista: quello di partecipare ai soci le deliberazioni del Consiglio e tutte quelle altre notizie ufficiali che parole, perchè esse indicano chiaramente quale era così rigorosamente limitato, che quasi si chiedeva sciita di parlare d’una notizia del Touring. Ora coinè abbiamo dotto, i nostri orizzonti si sono ampiamente allargati; e noi, pur mantenendo, come è più che naturale, ad una parte della Rivista il suo carattere di € Gazzetta ufficiale del Tou­ ring », aspiriamo pure non solo a renderla più utile ai soci, ma anche a farne un organo di propaganda fra i non soci, per indurli a liberarsi da quel loro difetto... di non esser soci. « ••

Nei quarto il Bertarelli dà ampie notizie della Guida; ed altrettanto fa nel quinto, ove c’è pure la relazione della prima gita (Milano-Erba-Lecco-Milano) della Sezione di Milano. Nel sesto numero c’è una specie di cartina e di profilo... ma con clichè prestato dalla Bicicletta; c c’è pure l’embrione delle monografie, cioè la de­ scrizione della strada Milano-Monza-Lecco. Nel settimo (sempre con clichè prestato) c'è la descri­ zione della linea Milano-Gallarate-Arona e Milano-Morturn-Cusale-Monferrato; nell’ottavo quella della Milano-Yurese- Lavello e Milano-Como-Capolago; nel nono della Milano-Paderno-Bergamo, Milano-Lodi-Piacenza, Lodi-Crema-Brescia, Ca­ saIpusterlengo-Cremona ; e similmente dicasi dei numeri seguenti dello stessa annata.


R IV IS T A M E N S IL E • ••

Che c’era in quell'elenco di alberghi? C’era l'embrione degli Annuari, che divennero poi di anno in anno sempre più ricchi di indicazioni ed utili. Che c’è, in quelle descrizioni? C’erano gli embrioni delle carte, delle guide, dei profili, delle monografie, cioè di tu tta una serie d’imprese che, sviluppatesi, si staccarono dalla mammella della mamma Rivista, assunsero vita e forma propria, e si moltiplicarono. Tolte quelle rubriche, ristretti i comunicati, la R ivista andò per conto suo ingrandendosi, mo­ dificandosi, e cercando altri argomenti ; non parlò solo del Touring, ma anche del turismo in gene­ rale: non più del solo ciclismo, ma anche di tu tti gli altri mezzi di trasporto; volle anch’essa avere illustrazioni, sempre più numerose, sempre più

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grandi, sempre più belle; aumentò le sue rubri­ che, allargò i suoi orizzonti, ed ora guarda davanti a sè, col desiderio, ed anche con un po’ di speranza, di avvicinarsi ai suoi ideali, e di rendersi ogni giorno più degna di essere l’organo del turismo italiano. Ed a quell’ideale arriverà se tu tti i soci nu­ triranno la loro Rivista delle loro idee, di consigli, di notizie, e se la leggeranno e sorreggeranno con amorosa benevolenza. Con questa incoraggiante fiducia, con questa orgogliosa speranza, la Rivista manda a ciascuno dei 26,000 soci 26,000 auguri per l’anno nuovo. Milano, 1 Gennaio 1902. L a R edazione .

Il T o u rin g e la Pace Fra gli scopi della Serietà Internazionale per ¡a Fate c'è anche quello di « favorire l'affratellamento dei popoli;» ed è indubitato che anche ¡Touring, facilitando i viaggi fra nazione e nazione, favori­ scono notevolmente col fatto codesto « affratella­ mento a; c di questa verità non è certo necessario il dare dimostrazioni, tanto essa è chiara c lam­ pante. Più si gira c più ci si conosce ; più ci si conosce e più ci si ama.... e meno si fanno guerre. Dunque Touring vuol dir pace, e pace vuol dire Touring ; ed è per questo che vogliamo qui ricordare e racco­ mandare il Leggetemi! l’almanacco per il 1902 pubblicato dalla Serietà Internationale per la Pace, Unione Lombarda; ed è per questo che qucU’almanacco... si occupa anche di turismo, con vignette che ci sono gentil­ mente favorite per questo numero. Esso pubblica prima di tutto una tabella figurata e curiosa delle velocità mas­ sime » che crediamo possa interessare i nostri lettori. Un altro articoletto si oc­ cupa d e lla € navigazione area e le relazioni interna­ zionali » a proposito del pallone aerostatico di San­ to» Dumom, c, citando il parere di Carlo Richct, pre­ vede che lo sviluppo della locomozione aerea porterà aU'abolizione delle frontiere doganali ; il che, in fondo, —JCprntari thr proprio riuscirà utile anche a tutti • Artta mrrn ritolto it prò Urm« d'ila naritortone quei misoneisti che, mal­ orrra !

la

grado i palloni aerostastici, continueranno a viaggiare.... sulla terra. Con altra sua vignetta l'almanacco non manca di prendere in giro tutti cotesti scienziati dell'aria che pubblicano di giorno per i giornali i sogni che fanno durante la notte, come prende in giro cavalli e vetturali vinti da quel « bello e orribile mostro e che si chiama automobile. F. dell’automobile mostra i progressi nei loro effetti, riassumendo, in una sin­ tesi figurativa, le miserande condizioni alle quali sono ridotti, in causa dello sviluppo automobilistico, molti Autorncmcdontl, dormenti sul loro trono, presso i loro inutili Bucefali.

U a rth tm a d i Santo* Itti m o n i.

t>opo la ritto r io dLtpli » I m a l O l .


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TOURING CLUB ITALIANO

E le gambe? E le gambe ? E se pensassimo qualche volta an­ che a queste benedette gambe, che la mamma no­ stra ci ha fatte apposta perchè le adoperassimo a camminare? E ’ vecchio come Noè l’aneddoto di quel nego­ ziante di vino il quale, nel far testamento, insegne) ai suoi figli ed eredi tutti i metodi svariati ed inge­ gnosi che egli aveva, nella sua lunga vita, imparati per fabbricare vino; e quando aveva già finito di scrivere, firmò il testamento, lo chiuse in una busta, e Io sigillò; ma poi si risovvenne di avere scordato qualche cosa ; lo riaprì e scrisse in fondo a guisa di codicillo :

1. — Bimbi doila Scuoln o Filmici in reduci dallu Kos in itogli albori.

« Ricordo che il vino si può fare anche col­ l’uva. » Ebbene : in questa rivistina s’ è parlato di tutti i possibili ed immaginabili mezzi di ciclismo e di locomozione: biciclette, automobili, ferrovie, tran­ vie, e persino palloni aerostatici ; ed ecco qui, che, non nell’atto di far testamento, ma nell’iniziare una nuova annata, voglio fare anch’io il Alio codicillo, e dire ai soci : « Ricordo che del turismo se nc può fare an­ che colle gambe. » E voglio anche aggiungere che si può essere fior di turisti, e soci del Touring, ed approfittare dei vantaggi che il Touring offre, ed apportare al Tou­ ring il contributo del proprio lavoro e della propria mente, anche facendo del puro turismo pedestre, e camminando colle gambe... e cogli occhi.

E badisi (ed il dirlo sarebbe forse superfluo) che qui non s’intende parlare di quel « podismo » il cui scopo consiste tutto nel far presto, nel vincere un record, nell’arrivare alla meta un centesimo di minuto secondo prima deH’awersnrio. Rispettia­ mo anche cotesto genere di sport; ma non è di esso che vogliamo parlare. Il « turismo pedestre » è qualche cosa di diverso. Noi lo vorremmo diffuso in tutte le scuole, in tutte le società ginnastiche, in tutti i sodalizi nei quali vi sono dei giovani; e vor­ remmo che maestri e presidenti di gamba buona e di mente colta ed illuminata, conducessero di fre­ quente quei ragazzi e quei giovani a compiere pas­ seggiate che avessero un triplice scopo: la ginnasti­ ca delle gambe, il diletto, l’istruzione. Noi vorrem­ mo che i giovani venissero condotti di frequente, molto di frequente, nella campagna, sui colli, sui monti, ovunque c’è da vedere un fiore, una roccia, un oggetto d’arte, una località celebre per memorie storiche, un panorama ch^ ricrea ed innalza l’ani­ ma ; e che la sera se ne tornassero a casa gustando la maschia voluttà della fatica con una fibra più forte, con una cognizione nuova, con un ideale più elevato. L’abitudine di quelle benefiche gite è di quelle che non si abbandonano più; ed essa sostituirà poi, in tutti i fortunati che hanno potuto essere ad esse chia­ mati, le abitudini deleterie dei caffè senz’aria, delle osterie mefitiche, degli ambienti snervanti e rovi­ nosi. Una di quelle gite, se bene ideata e bene diret­ ta, vale per il corpo più di una settimana di palestra, e per la mente più di un mese «li scuola. In una gita in ferrovia od in automobile si può vedere qualche cosa; in una gita in bicicletta si possono vedere molte cose; in una gita a piedi si può veder tutto: le gite della prima o della seconda categoria sono sintesi rapidissime o rapide ; quelle della terza sono analisi pazienti, che lasciano nel cervello impres­ sioni più profonde e più difficilmente cancellabili : sempre che, bene inteso, coloro che girano abbiano nella scatola cranica due dita di mitidio. Si può dire che codesto genere di turismo sia molto diffuso in Italia? No di certo; ma non è però dappertutto trascurato come si credo; e, per comin­ ciare da Milano, varie società si dedicano ad esso con zelo notevole, e meritano bene che se ne faccia un breve ricordo in queste pagine, che tendono a ri­ specchiare tutta la vita turistica italiana. I PICCOLI ESCURSIONISTI. Sono molti tra i maestri delle scuole elementari italiane quelli che hanno compreso tutto il grande


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RIVISTA MENSILE

vantaggio delle passeggiate scolastiche; e fra essi merita di certo uno dei primi posti il signor Vin­ cenzo Gallotti, direttore delle scuole elementari maschili di Via Ariberto a Milano. Il signor Gailotti, che è anche ufficiale di complemento, volle però fare di più di quanto permettono i regolamenti scolastici, ed i padri spaventati, e le#madri che si sentono venire le vertigini se i bimbi vanno a casa un po’ sudati, impolverati ed inzaccherati; e fondò la Società dei piccoli escursionisti formata dai figli felici di quei genitori intelligenti i quali hanno saputo comprendere quanto grande sia il bene che i loro bimbi possono ritrarre da una bella passeggiata, fatta con ordine ma senza ferrea disci­ plina: e potè così condurre centinaia e centinaia di

E S C U R SIO N IST I M ILA N ESI.

1Io nominato gli Escursionisti Milanesi; e man­ do da queste colonne un cordiale saluto a codesti bravi giovanotti: tutti operai, commessi, studenti, impiegati, che, innamorati del turismo e dell’alpinisino, spendono il tempo ed il danaro di cui possom disporre non nell’abbrutire anima e corpo, ma nel rinforzarli ed abbellirli di fronte agli immensi spet­ tacoli della natura. Pochi giorni or sono quel sodalizio compiva il decimo anno di sua esistenza; e festeggiò la lieta è

l'icooli KtcuroiomMi Miliinoti nlln yitn puluportiva » Premono.

bimbi (anche di famiglie meno agiate) a gustare le sovrane bellezze delle verdi distese e degli orizzonti infiniti. Il bravo Gallotti (che trovò molti ostacoli a lui opposti dai venerandi coniugi Misoneismo e Poltroneria), prima di fondare la sua società, aveva già compiute belle passeggiate con piccole schiere di bimbi della Scuola e Famiglia; c molti ricorde­ ranno di averlo visto con un drappello di essi, il 22 Aprile 1899, alla indimenticabile festa degli alberi, organizzata dagli Escursionisti Milanesi alla loro capanna, ai piedi delle Grignetta; e molti altri ri­ corderanno di averlo visto, con una squadra dei suoi piccoli soci, un anno appresso a Premeno, alla gita polisportiva. Continui, continui il bravo Gallotti nella sua bella impresa. La sua Società è un semen­ zaio di futuri turisti... e perciò di futuri soci del Tourrng.

55. — I Torrioni Mn^uo^hi.

ricorrenza coH’offrire un banchetto ai tre soci (Er­ nesto Dalla Cola, Giuseppe Scaramuccia, Giuseppe Tagliabile) che soli ancora restano della piccola schiera dei fondatori. E di festeggiare quella data aveva ben diritto quella balda schiera di giovani, i quali, bandita ogni discussione politica che po­ trebbe dividere gli animi, rendono omaggio aU’ideH che tutti li unisce in un intento nobile ed alto. A quel banchetto erano presenti anche alcune signore, socie attive, alpinistc autentiche come la signora Mazzucohetti-Cavalleri presidentessa della Mediolanunty e la signora De Vittori, una delle due uniche signore che sieno salite sui Torrioni Magnaghi; e-


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inno presenti molti giovani pieni di vigoria e d’en­ tusiasmo; erano presenti uomini già maturi e pan­ ciuti, con qualche bianco gelsomino di cimitero fio­ rente nella chioma, stanchi, ma non domi, e che passarono un’ora di risorta giovinezza in mezzo a queJl’onda di vita, fra il frastuono giocondo di quel­ lo discussioni che altro non avevano per argomento che i sentieri, i paesi, le cime, la seducente ampiezza dei nevai, l’estasiante azzurro dei ghiacciai, l'oblio delle piccole miserie di questo basso mondo quan­ do si può guardarlo e deriderlo da un’alta vetta sfer­ zata dal vento e baciata dal sole. Non però da tutti i difetti del mondo poterono guarire quei bravi giovani ; chè essi hanno ancora il difetto dei brindisi ; ed i brindisi si susseguirono come una scarica di fulmini pirotecnici; e furono specialmente applauditi quelli del doti. Ezio Baro-

meno passaggio da Ballabio al lago di Lecco, per In facile salita alla Grigna Meridionale, e per le diffi­ cili scalate del Canalone Porta,dei Torrioni Magnaghi, della Cresta Segantini. E’ appunto intorno a quella capanna che si svolse quella memorabile fe­ sta degli alberi, che condusse lassù circa 2000 per­ sone, e che forma il maggior titolo della gloria alpi­ nistica e turistica di Giulio Clerici.

6 . — Alpinisti MUntimi alla fetta do^li albori alla (Iriffdotta

4. — La Grignctta (m. 2184).

ni, che parlava per gli Escursionisti, e quello del rag. Andreoletti, che rappresentava la sezione di Milano del Club Alpino, la quale è cogli Escursio­ nisti in ottimi rapporti. Anche fu ricordata una società turistica già morta, la Gamba Bona di lieta memoria, fondata dal signor Ciro Bertoni. Essa, quando sorse, fu presa in giro dai giornali umoristici ; visse non senza glo­ ria tre anni ; e morì di parto, dando alla luce la Escursionisti. Dopo il banchetto il signor Luigi Colombo fe­ ce una bella serie di proiezioni fotografiche, passan­ do in rassegna i campi, le chine, le cime di gloria dei soci; i quali cantarono in coro l’aria «Vi rivedo o luoghi ameni». Questa società, il cui principale capitale è il co­ raggio, seppe anche operare il miracolo di far sorge­ re una capanna, ai piedi della Grignetta, in una po­ sizione splendida. La capanna, comoda ed ampia, ha quattro ambienti; serve per il facilissimo ed a­

Vogliamo qui ricordare anche l’unione Escur­ sionisti Torinesi, che conta oltre 400 soci, e che, fra altre, organizzò lo scorso anno la gita « dalle Alpi al mare » , alla quale presero parte ben $26 escursionisti. LA u MEDIOLANUM F E M M IN IL E »

Ho ricordata la presidentessa della Mediolanum femminile; ed eccomi qui a ricordare la società di cui essa è anima e vita. «Se le donne non possono ancora godere i di­ ritti civili e politici che godono gli uomini, perchè non vorremo noi procurare alle fanciulle le gioie pu­ re ed alte del turismo e dello sportt che non è un pri­ vilegio dei fanciulli? Forse le fanciulle non avran­ no diritto di essere sane e forti, e di vedere cose alte e belle?» A queste domande alcune brave signore rispo­ sero, senza esitare, di sì ; e mosse da tali concetti fon­ darono la €Mediolanum Femminile ». La Società Mediolanum — dice lo statuto — ha per iscopo di promuovere le forze fisiche e la salute della donna, per mezzo di giochi ed esercizi svariati e liberi in


RIVISTA MENSILE campo apeitoi; e, oltre ai giuochi ginnastici, ha nel suo programma «passeggiate frequenti in pianura e in montagna, gite di allenamento, gite alpini­ stiche. » E queste gite non resteranno soltanto sullo car­ ia; e molte delle socie, da quando la società sorse <22 Aprile 1897), hanno compiuto lo seguenti splendide gite: San Salvatore (sopra Lugano), Cornizzolo (m. 1474), Disbino (m. 1325), Campo dei Fiori (m. 1226), Passo Oninallo e Pizzo dei Cich (in.1500), Palanzone (m. 1435), Cresta Erba-Brunate, Vallassina, Monte Tesoro (m. 1432), Monte Nudo (m. 1255), Corni di Canzo (m. 1372), Grigna Settentrionale (m. 2410), Pizzo dei Tre Signori (in. 2564).

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i soci della sezione non solo si distinsero nell’alto ed arduo alpinismo, vincendo le cime più ardite, ina anche compiono ogni anno una dozzina di escur­ sioni, fra le quali sono tradizionali quelle che si compiono durante le feste di Sant’Ambrogio, e la famosa « Raviolata » primaverile ai Roccoli Loria (m. 1463), nel gruppo del Legnone, in magnifica po­ sizione, sulla sella della cresta che unisce il Legno-

Stole ¿ella « Mediolanum o l ’ittoli E m union uti> dt ritorno dalln festa dogli nlbori.

La società è presieduta dalla signora Amelia Mazzucchetti-Cavalleri ; e chi sa quali difficoltà si devono superare in simili imprese quando si tratta di ragazzi, può imaginarsi quanto codeste difficoltà sieno centuplicate quando si tratta di giovinette ! La brava alpinista, che dall’alpinismo appunto at­ tinse vigoria e perseveranza, perseverò e vinse; ed ora, colla gratitudine delle sue brave allieve, si gua­ dagnò anche il plauso di tutti i turisti. SEZIO N E DI MILANO D EL C. A. I.

Non certamente potrei proseguire senza accen­ nare alla più antica, numerosa e gloriosa delle so­ cietà turistiche milanesi, alla Sezione di Milano del Club Alpino Italiano. Sorse nell’Ottobre del 1873, «ominciò a funzionare il primo Gennaio 1874 con 94 «oci, e ne conta ora circa 850. Nello scorrere l’utile e ben compilato Annuario del 1901, si impara che

7. — Gruppo di Socio dolln « Modiolnnum • tcduci dui Corni di Cuuo.

ne al Legnoncino. Quella gita primaverile, facile quanto amena, è una vera propaganda di turismo alpinistico, e potrebbe servire d’esempio a tutte le società alpine del mondo, le quali non dovrebbero accontentarsi di vedere pochi dei loro soci compiere salile difficilissime, ma dovrebbero invece tendere a far sì che tutti i soci compiano almeno gite facili«>ime, per diffondere e popolarizzare nelle masse il moto che è vita, salute, gioia, e per attirare giovani, lagazzi, signorine nella grande schiera di coloro che devono perpetuare la tradizione alpinistica, e tra­ mandare di generazione in generazione la grande fiaccola dell’entusiasmo per la montagna. Ed allo scopo di tener desto codesto fuoco, e far sì che od esso possa avvicinarsi il massimo nu­


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mero possibile di persone, la Sezione di Milano ha sparso per il suo territorio alpino, a varie altezze, un numero notevole di capanne - rifugio; come quelle d'E ita (m. 1703) in Tal Grosina, Iteleccio (m. 1705^ nella Griglia Settentrionale, Moncodine (m. 1876) nello stesso gruppo, Legnone, (m. 2136) sulla sella del Legnone, Grigna Vetta (m. 2404) sulla Grigna Settentrionale, Cedeh (m. 2505) in Val Cedeh nella Valtellina, Cecilia Nuova (mo­ iri 2537) nel gruppo del Disgrazia, Badile (me­ tri 2538) nel gruppo Albigna - Disgrazia, Dosdè

Nello scorso autunno, occupato in altre cose, non potei dedicare al turismo pedestre tutto il tem­ po che avrei pur voluto ; ma non mancai però di fare qualche gita, per immagazzinare aria sana nei pol­ moni, vigoria nelle fibre, serenità nel cuore, e liete impressioni nel cervello. Nei giorni 1 ,2 ,3 Settembre feci (in compa­ gnia d’un amico carissimo, Vittorio Brandestini di Bassano, la traversata dell’altipiano dei Sette Co­ muni Vicentini, salendo da Bassano (m. 129) per Rubbio (m. 1057) ad Asiago (m. 998), e scendendo per la Valdassa e Lavarone a Caldonazzo in Valsugana. E ’ una gita che può compiere qualsiasi ra ­ gazzo e qualsiasi vecchio ; ma quante bellezze, quan­ ti panorami, quante curiosità in queU’amena tra­ versata ! Non io descriverò qui quelle vie, alle quali

8. — Socie (lolla'« Modiolamtm * •mila vetta della Griirnn Scttontrlonalo (in. ‘2110;.

, m. 2850) nella Val Grosina, Milano (m. 2877) nel­ la valle di Zebrù in Valtellina, Marinelli (m. 3100) sul Rosa. DA BASSA NO A LEVIGO.

Quando parlo in queste pagine di turismo, ed incito gli altri a fare, a girare, a muoversi, senti» una voce interna che mormora: « Bada; tu fai un po’ come le campane, che chiamano in chiesa gli altri, ma esse non c’entrano mai. » Ecco; se si tratta di ciclismo e d’automobilismo sento che la voce interna ha non poca ragione ; ma se si tratta di turismo pedestre, ho la coscienza che quella voce ha torto ; e sono certo che quando mi pre­ senterò al tribunale di Dio, e mi squaderneranno «lavanti i libri del mio dare e del mio avere, nelle pagine ove si registrano i passi che ogni uomo deve percorrere sul cammino della vita che traversa que­ sta valle di lagrime, si troverà che io sono in credito, e di molto; e quei crediti mi serviranno, spero, a compensare i debiti di altre pagine. Nelle gite alpine trovai i miei più veri diverti­ menti. le mie più serene voluttà; e poiché non sono egoista incito quanti posso a godere le gioie che io ho godute.

0.

—JIji Seziono di MìIauu dot Ci A. I ni Roccoli di («oriti.

dedicai molte pagine di più d’una mia guida; ma assicuro che provo ancora adesso molta parte delle gioie che provai in quei giorni; e ricordo il Correg­ gio colla bella vista su Bassano e sull’ampia pianu­ ra, e Yalrovina colle sue donne che andavano alla messa colla testa coperta dal bianco scialletto e colla vecchie più che ottantenni fresche ed arzille, e le placide striscianti cascatelle del Silano, ed i campicelli di tabacco, e la Contrada Colli, d’onde si vedeva Marostiea colla sua Rocca cavalcante il monte e più in là il Brenta i Berici, gli Euganei, e la sassosa mulattiera che taglia la costa brulla ed offre la vista di tutte le colline del Pedemonte da Asolo a Thiene. Ma ecco comincia a salire la nebbia, dapprima rada e frettolosa, e poi lenta e fitta ; non si vede più nulla, c non si vive che di suoni ; e giù per la costa si sen­ tono, come se fossero a due passi, le voci delle donne


RIVISTA MENSILE che tornano dalla messa : e su in alto, nelle praterie verso la Casara dei Gonzi, tintinnano le campanelle delle giovenche : e dalle varie chiese chiamano e ri­ spondono le campane: e giù nella valle di San Mi­ chele crepitano le fucilate e tuonano le cannonate dei soldati che fanno le manovre. £ su e su, fra quei terreni brulli, denudati dall'avida ignoranza o non ancora rivestiti da una provvida legge forestale ; e su per le Sette Volte e su per la Volta Lunga, c su sino alla Forcella dei Gonzi (m. 865). La nebbia si di­ rada; ed ecco che Itubbio (m. 1057) e Rubbieto (m. 1032), sull’alto orlo dell’altipiano, proiettano verso il cielo sereno lo loro case allineate, ed offrono uno di quei quadri che, visti una volta, non si dimen­ ticano mai più. Ma dove mai vanno i pittori a cer­ care soggetti per i loro quadri ? Facciamo una breve sosta al Fagaron ove uno dei più bei faggi che io abbia visti allarga i suoi rami per proteggere un

altarino di Maria; e poi, col breve giretto della Valle dtUa Laguna, eccoci a Rubbio, nell’osteria Dal Mandola, in mezzo ai montanari che cercano d’im­ brogliarsi col giuoco delle carte, e davanti ad un litro di vino bianco, e ad un piatto di soppressa e sèleno. Quando mai in città si mangia e si beve a quel­ l’ora? E con quell’appetito? Non trascuriajno di dare un’occhiatina anche alla chiesa, ove una lapide ci fa sapere che Mona. Fa­ rina yrirnus inter viccntinos episcopos venne sino quassù superatis AlpibusI Nientemeno! Altro che Annibaie e Napoleone ! Ma avanti, avanti. Ormai la fatica è fatto; e non si tratta che di passeggiare. Come rivedo la ver­ de conca di Pozzòlo, e la malga del Verde (m. 1097) coi prati popolati di splendide giovenche bianconere, e la malga Lastari (m. 1071) ai piedi del mon­ te Xillo, e le case Girardi, ed il corridoio di roccia al Passo stretto, e l’osteria del Pùffele ove i pastori gio­ cano alle boccie poco curandosi degli affari europei, e la valletta del Campiello, e la spianata della Val Chiana, o l’osteria del Campo di Mezzavia, ove si fa un’altra piccola sosta, tanto per informarsi del proz­ io del vino e dell’età del pane. Qui comincia, sul ter­ ritorio del comune di Asiago, una nuova e splendida

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strada, quasi piana, costruita iu modo inappunta­ bile, e traversante un bosco che è un continuo parco. Quando tale strada giungerà sino a Bussano (e vi giungerà mai, dopo un secolo di progetti?) si avrà da Bassano per Asiago e Lavorone a Caldonazzo, una delle più pittoreche e comode strade italiane per gite ciclo-alpine. Dopo aver camminato con tutta la calma possi­ bile. fermandoci ovunque c’era un bel punto di vi­ sta da guardare ed una informazione da chiedere, sostando, per non far torto ad alcuno, a tutte le fra­ sche pendenti dalle osterie, prendendo note e racco­ gliendo fiori, qualche ora dopo mezzogiorno giun­ gemmo alla grossa borgata di Asiago (m. 998), così ingrandita, abbellita, rinfrescata da quando l’avevo

11. — Sull* altipiano dui Sotto Comuni

vista l’ultima volta. L’albergo della Croce Bianca, ottimo e assai discreto, era una tentazione troppo grande perchè non ci fermassimo lì a passar la not­ te. Di qui a Caldonazzo si può andare in carrozza ; su quell’ottima strada corre la messaggeria ; ci fu­ rono offerti i posti ; ma quell’offerta noi respingem­ mo con orrore. In carrozza, in tram, in ferrovia, non ci si va anche troppo giù in pianura? La mattina del 2 Settembre, prima che sorgesse il sole ad illuminare quel maestoso piano ondulato, rivestito di prati limitati da lastre di pietra, ci ri­ mettemmo in viaggio. Poco dopo Camporovere (m. 1052) vedemmo giù, nel profondo baratro della Valdassa, i piloni del famoso ponte, alto 80 m. sul letto del torrente, lungo m. 63 da un pilone all’altro, lungo m. 130 in tutto. Quando si stavano per gettare le travate metalliche, si trovò elio uno dei piloni mi­ nacciava rovina; ed in quei giorni andavano e veni­ vano le commissioni alla ricerca delle responsa­ bilità. E noi c’internammo nella Valdassa, traverso il bosco infinito, nel quale non si sentiva che il trillo


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dell'insetto, il zirlo degli uccelletti, il fischio del boscaiolo, il brontolio del torrente. Passiamo sotto il forte ; giungiam o al Ghèrtele, ov’è una buona oste­ ria (dove, alle 7 di m attina, mangiammo polenta, c, cotta sotto la cenere, l’ottim a carne d’una vacca che s’era suicidata, forse per dispiaceri amorosi, preci­ pitandosi da una ru p e ); e poi eccoci al Termine, presso il confine ;e poi eccoci nel Trentino su te rri­ torio austriaco; passiamo la m alga Brusolada, e le ampie praterie delle Vèzzene, e sostiamo a Monterovere, ove l'osteria è buona ed i padroni sono solle­ citi e cortesi ; e poi ci fermiamo ai Gàsperi, una del­ le contradine di quella Svizzera T rentina che è l’al­ tipiano di Lavorone. Qui sorge, da un paio d ’anni, un ottim o nuovo albergo, VHotel Central, a circa mezz’ora dalla contrada Chiesa, ov’è un altro al­ bergo, antico ed ottimo, YH otel des Alpcs. La strada fra i due alberghi è un vero splendore, un parco con­ tinuo, svariato, tutto prati, vailette, gruppi d ’alberi. Si giurerebbe che qui tutto fu disposto con un dise­ gno prestabilito. Lavorone è unito a Levico in Val di B renta da 10 chilom etri di strada carrozzabile che, nel suo primo tratto, è tagliata nella roccia ,ed è una delle più pittoresche che si possano im m agina­ re ; e sarà presto unito con altra strada carrozzabile con Lastebasse in Val d’Astico; ed è unito con altra ottim a carrozzabile con Folgheria e Calliano in Val d ’Adige. Che splendori di gite e traversate su questo splendido altipiano di Asiago — Lavarono Fol­ gheria, su questo splendido acrocoro fra l’Adige ed il B renta ! l ’a n ed d o t o p e r f i n i r e .

Avevo promesso di non descrivere la via per­ corsa, ed ho m antenuta la parola. Su quanto vidi o rividi in quella giterella potrei scrivere non un pezzo di articolo, ma un libro; e nessuno me lo do­ manda. Quello che capisco si è che l’articolo è ormai lungo, e si deve pur finirlo; ma sarebbero ancora tante e tante le cose da dire, che non so trovare il punto in cui far punto. P er uscirne in qualche modo racconterò un aneddoto che raccontai sere or sono al banchetto de­ gli Escursionisti. a Un giorno — dicevo allora — mi trovavo nel gruppo montano fantasticam ente bello del Rosen-

garten, fra il Trentino ed il Tirolo. Assieme con una guida di Campitello scendevo per.il Bàrenloch. Ci aveva preceduti un vecchio signore tedesco, che viaggiava assieme con un ragazzetto. Ad un certo punto, guardando giù nel fondo della gola, vedemmo c he quel signore si era seduto sopra un masso e, col fazzoletto in mano, stava in atto di piangere; ed il ragazzetto gli era in piedi davanti, e pareva stesse consolandolo. Era accaduta qualche disgrazia? Si

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Chioda di Asiago

trattava d ’un m alore? Affrettammo il passo, e, in quattro salti, fummo presso quel signore, al quale chiedemmo la causa del suo pianto.Piando — egli ci rispose — perchè sono vecchio, e per pochi anni ancora potrò godere delle gioie, dell*alpinismo, po­ trò vertere tutte queste belle cose. » Ebbene; da quel giorno, quando compio una gita, o quando ne parlo, ricordo quel vecchio alpi­ nista, e penso che fra qualche anno piangerò an ­ ch’io come lui. Ma per intanto, bando alle lagrim e; avanti avanti, via ; excelsior!

P a g a m e n t o della quota 1902.

O t t o n e B rf .n t a r i .

Circa 10000 noci limino versato al Tesoriere la quota d’assooinziono <li L. 0 por il 1002; o l'Amministrazione, rilasciando as­ sieme colla ricevuta di versamento, il talloncino giallo da applicanti alla tessera. rende qucHta valida por il 1002. Viene fatta preghiera ai Soci di sollecitare il versamento, nfiiuchò lo registruzioui di taute partito elio devono nftluiro (Ino al 31 gennaio non soffrano incaglio. Il miglior modo por effettuar« il pagamento della quota individualo, il di indirizzare alia Direziono Generalo del Touriug C. I. (Piazza Duriui. 7 • Milano) cari tlina-rugliu di L. 6. indicando sul talloncino < q ota di associazione poi 1902 * o facendo se­ guirò, in chiara forma, nioute altro cho il nome cognomi t indirizzo del Socio e numero deila »un legnerà.


RIVISTA MENSILE

UNA CITTÀ OGNI MESE

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m ente riassum iam o per questo num ero, illustran­ dolo colle vignette gentilm ente favoriteci dal« l’A m m inistrazione dell*Av tologia.

UNA CITTÀ DEL PIEMONTE. Ci proponiam o d ’illu stra re in questa R ivista ogni mese, colla parola e colla figura, u na città italiana, lasciando, bene inteso, da p arte le c ittà grandi e molto note, ed occupandoci invece delle città m inori, un pò fuori di m ano o fuori del solito percorso dei forestieri, e le quali hanno p u r tanto a interessante, sia sotto l’aspetto artistico, sia sot­ to quello dei ricordi storici. A uguriam o che a questa ru b ric a prendano viva parte i nostri num erosi e cortesi letto ri. Ci mandino descrizioni brevi, succose, che non rip e­ tano cose troppo note, che non si diffondano in de­ scrizioni dipinte con troppo retorici colori, m a tali invece che servano specialm ente ad illu strare le fotografie che un iranno a ll’articolo, e che noi ri­ produrremo, purché siano assai belle.

Àrco erotto por rloordo dolio nono di Collo Emonaolo I con Caterina di Spagna. La città, an tica e gagliarda, di cui si tra tta , è Savigliano, fidelis Deo et hom inibus, come si legge nel suo stem m a. Essa fu da Carlo V giudi-

ToatnALoonoiln. F ra gli articoli che ci perverranno per questa rubrica (e che speriam o saranno num erosi) pre­ sceglieremo per /la pubblicazione ouelli che ci sembreranno m igliori, badando anche a passare da una regione a lln ltra . 11 m ateriale per il prim o articolo della serie ci è dato questa volta dalla più grande e dalla più antica delle riviste italiane, la Muova A ntologia che, sotto la valida direzione dcll’on. M aggiorino Ferraris, è diventata assai più viva e più varia di prima, e coopera vigorosam ente al granile pro­ gramma di far conoscere l’Ita lia agli Italian i. Nel suo num ero del 1G dicem bre VAntologia pubblica un articolo, con varie illustrazioni, di Grazia Delcddn, su T i ¡ri e paesaggi sortii : e nel suo numero del prim o dicem bre aveva pubblicato un articolo di Carlo Gioda su una città del P ie­ monte; ed è questo l’articolo che in parte breve­

Cliiova dolio Piotò.

cata attissim a ad allestire di tu tto punto un eser­ cito, e da Em anuele F ilib erto di Savoia prescelta por erigervi una fortezza; e nel ]859 là furono rnccolli ed istru iti i volontari che, g uidati da G ari­ baldi, assunsero poi il nome glorioso di Cacciatori d ille A lpi.


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Lo vicende storiche di Savigliano (che non manca, come molte altre nostre piccole città, d’una storia m unicipale) sono narrate, in quattro grossi volumi, dal canonico Casimiro T urletti, che si diffonde, fra altro, a parlare dell’U niversità che ebbe sede in quella piccola città, dopo averla avuta a Chieri e prim a di porla a Torino. Dei principi di Casa Savoia, quello che ebbe con Savigliano maggiori relazioni fu Carlo E m a­ nuele I. In memoria del m atrim onio di lui con Caterina di Spagna la città eresse un arco di trion­ fo. Nel 1630 Carlo Em anuele, che s’era messo co­ raggiosamente in guerra contro la strapotente Francia, andò a porre il suo quartiere generale a Savigliano, ed abitò allora nel Palazzo M uratori. Ammalatosi, e presentendo prossima la morte, vol­ le ricevere il viatico: e a tale scopo volle alzarsi da letto, vestirsi, cingere al fianco la spada, m ettersi al collo il collare dell’Annunziata e sulle spalle

biò, come l’altra, il suo nome, per assumere quello d ‘un altro valoroso savigliancse, Giuseppe Edoar­ do Arimondi, vincitore di A digrat, c caduto eroi-

V ia o Chiosa di S . A udio«.

Chk'Mi di S. G iovanni.

ii manto ducale: ordinò che gli si po­ nessero al fianco i suoi tre figliuoli ed i gentiluom ini di corte e allora prese il viatico, che gli venne porta­ to dal priore commendatore della chiesa di S an t’Andrea. E poiché siamo a parlare di chie­ se, ricordiamo qui anche la Chiesa di S. Giovanni e la Chiesa della Pietà. E dalle chiese passiamo ai mo­ num enti. E ’ nativo di Savigliano il conte Santorre di Santarosa, il quale, caccialo in bando dalla patria per i ìuot» del 1821, dopo aver peregrinato in varie città d ’Europa, porgendo do­ vunque, egli, antico patrizio, esem­ pio di vita laboriosa; salpò per la G re­ cia, allora insorta contro i T u rch i; e là da prode combattendo morì. Al più illustre dei suoi figli in quella che si chiamava Piazza Vecchia, Savigliano eresse un monumento reso ancor più degno dalle epigrafi stupende scritte da Niccolò Tommaseo. Quella che si chiam ava Piazza Nuova cani-

camente ad A dua; ed anche a lui la patria eresse un monumento con pregevole statua del conte Galateri. Savigliano, madre di guerrieri e di agricol­ tori, è ora anche madre d ’industriali; e ben pochi fra i nostri lettori saranno quelli che non abbiano sentito nominare la Società Nazionale delle Offr­

Palazzo M unitoti in cui mori Carlo Kinanuolo I.

cine di Savigliano, produttrice di vetture di lusso per ferrovie e tram vie a vapore o elettriche, va-


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RIVISTA MENSILE goni e farri per merci, piattaform e, gru da peso e idrauliche, tettoie m etalliche, cassoni per fonda-

fj nelle della Società metallurgica Savi gli anesc, e circa 100 nel Zuccherifìcio, e 500 donne nei setifìci. La città, che è sede d’un reggim ento di caval­ leria (e per la cavalleria ha sempre n utrite speciali simpatie) ha pure scuole industriali ed agra­ rie; e non manca a i un elegante teatro. Carlo Gioda conclude il suo articolo rivol­ gendo a Savigliano i seguenti voti, ai quali ci as­ sociamo anche noi :

MunutnuntM al (ìpuoriIo Aiimomii. Monumento n Santone di Santaro>ut.

zumi ad aria compressa, travate m etalliche, ponti d ’ogni genere e dimensioni, im pianti per trazione e per illuminazione. Circa 1000 operai lavorano nelle officine della predetta Società, e circa 500 in

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« Diventi ognor più intensiva la coltura del suo territorio ubertoso; sieno sempre più fiorenti le nuove industrie, delle quali si è saputa arric­ chire; e, memore del glorioso passato, continui ad am are la nostra cavalleria. »

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Il saluto fra i Soci del Touring. 11 saluto ! Cominciamo col ricordare alcune m aniere di salutarsi in uso presso vari popoli... dei tempi an­ tichi e dei tempi moderni : I Romani del tempo della repubblica si scam­ biavano la parola: Salve! (Sii fo rte !); i Romani dell’impero si dicevano: Quid agis, dolcissime re­ ru m ? cui 1’ interpellato rispondeva invariabil­ mente: Suaviter (dolcemente).

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Gli antichi Greci usavano di salutarsi con un A'aspe (R allegrati) ; i Greci moderni, incontran­ dosi, si domandano: Che fai? Gli Ebrei e gli Arabi usavano la parola Salcin (Pace). I Cinesi hanno una form ula di saluto abbastanza originale; si do­ mandano reciprocam ente: Avete viaugiato il vo­ stro riso? Avete digerito bene il vostro riso? Aucte appetito? I AÌusuliuani, incontrandosi, di­ cono: rossa la tua m attinatá esser felice; i P er­ siani : Possa la tua ombra non dim inuire giammai. Gli Spagnuoli: Il Signore sia con voi; oppure Muchos anos (Possiate vivere molti anni). In Olanda si domanda anche ai concittadini : Come viaggiate? G l’Inglesi adoperano una frase, che dà subito l’idea (lei lavoro: Hoto do you do? Che (osa fate v o i?); gli Slavi usano di Mio (P ace); i Russi lo Zdrastone (state b en e ?): i Francesi il Comment vous portez-vous?; glT taliani... tante e tante frasi diverse che le lettrici e i lettori cono­ scono assai bene. E i soci del Touring, si salutano o non si salu­ tano? E se non si salutano perchè non lo fanno? E se si salutano, come lo fanno? E se essi si salu-


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tono in modi diversi, non si potrebbe proporre un modo solo di salutarsi P E come i soci si distinguo­ no e si conoscono dal comune distintivo, non po­ trebbero anche distinguersi e riconoscersi me­ diante il saluto convenuto? Queste ed altre simili domande deve essersi rivolte il socio signor Vincenzo Peruzzi di Roma, il anale, scrivendoci su tale proposito un articolino pubblicato nella Rivista nel numero dello scorso Novembre, concludeva: « Sarebbe dunque opportuno, mi pare, che la Rivista invitasse i soci a dire il loro parere in pro­ posito, e ad aprire, se cosi posso esprimermi, una specie di « concorso di saluti ». Chi crede, propon­ ga una parola che stima opportuna; la Rivista pubblichi le varie parole proposte; e la Direzione indichi poi, dopò un esame eu una scelta, il saluto, direi così, ufficiale; ed i soci cercheranno di met­ terlo in voga.» Diremo prima di tutto che lo stabilire proprio un saluto ufficiale non ci sembra opportuno; ed aggiungeremo che la questione fu, qualche anno addietro, sollevata dalla Bicicletta, e rimase an­ che allora insoluta. Rimarrà insoluta anche attesta volta? Nien­ te di male. Non per questo cadrà il mondo... nè il Touring. Ma non sarà niente di male il discutere la proposta che non ci sembra tanto « strana » quan­ to sembrò a qualche socio che ci scrisse sull'ar­ gomento. Risposte e proposte ce ne pervennero molte; ed eccoci qui a darne conto brevemente. S a lv e !

Un socio (del quale non riusciamo proprio a rilevare la firma!) da Trento, il console Emilio Fano da Trieste, il console Damiano Cis da Bezzecca, il console Antonio Osta da Candide nel Ca­ dore, il socio Arturo Pisani da Mira, e il socio Gui­ do Giochetti di Firenze, e molti e molti altri pro­ pongono il saluto Salve! Il console Giuseppe Pisani ci scrive da Bolza­ no, ed i soci Silvio Daprà, Giusto Briani, Silvio Sluccu, Francesco Buffai to, ci scrivono da Malè, che questo saluto è già molto in uso presso i ciclisti tridentini. Il Socio Alfredo Epple di Milano ci ricorda che sino dal 189(i aveva proposto, per i soci del Touring, questo saluto. Il console Luigi Ponza ci scrive da Pisogne : » Io proporrei un semplice Salve Touring chinando leggermente il capo. Così si evitano possibili disgrazie non abbandonando le mani dal manubrio della macchina. V a le !

Il socio prof. Enrico Bottini-Massa propone invece di salutarsi colla parola Vale! «Così — egli dice — si salutavano gli antichi Romani; così pos­ sono continuare a salutarsi i nuovi Italiani. »

L ib erta s ! Un’ardente signorina, che si firma Monta­ nina, ci propone invece, scrivendo da una gentile città del Trentino, la parola Libertas; e così si esprime : « Io proporrei il motto Libertas trovandolo conforme al carattere dell’associazione la quale, non badando a fatiche, abbatte qualsiasi barriera pur di aiutarci a conoscere il bello, ad amarlo o ad avvicinarci alla maestosa e cara bellezza della natura. Mi sembra in armonia col veloce motto ci­ clista ed automobilista rassomigliante quasi una corsa conquistatrice; e infatti lo è: perchè distruggendo certi meschini pregiudizi convenzio­ nali porta tutti, senza eccezione di sesso e di ceto a conoscere la imponenza delle valli alpine, l’infìnita distesa del mare, le nostre meravigliose glo­ rie artistiche, i nostri dorati tramonti di pianura, nobilitando l’anima, aumentando la coltura. « In ultimo è energica affermazione del forte carattere italiano che ottenne ciò che volle e per noi tridentini è un’affettuosa promessa. » T ibi-T ibique! Le proposte di saluti latini non sono finite ancora; ed eccone infatti un'altra, che ci viene spedita dal dott. Carlo Delpiano di Vercelli, il quale ci scrive : « Il saluto o meglio, i saluti che io proporrei sarebbero vocaboli latini... cioè : Tibi-Tibique al singolare e Vobis-V obisque al plurale. Mi spiego: « Due soci ciclisti si incontrano: Tibi (a teper te) dice l’uno: Tibique (ed a te - o per te) ri­ sponde l’altro. Si comprende benissimo come con tali pronomi vadano sottintesi tutti gli auguri che si vogliono, cioè; a te o a voi salute; a te il buon giorno o la buona sera; a te buon viaggio; a te buona fortuna, eoe. ecc... Tibi un accidente, penserà magari un irritato ciclista: Tibique; ri­ sponderà subito l’altro contraccambiando di santa ragione l’augurio ricevuto. « Naturalmente, trattandosi dell’incontro non di solitari ciclisti, ma di comitive, per non recar sfregio alla grammatica latina il saluto Tibi si muterà in Vobis ed il Tibique in Vobisque. « A mio avviso i proposti saluti potrebbero essere anche internazionali, poiché, essendo in lin­ gua latina, non urterebbero contro le suscittibilità sciovinistiche delle varie Nazioni. « A complemento poi dell’opera poi proporrei un motto pel nostro T. C. I., cioè; Ros - Nooisque (Noi e per Noi) così coi saluti, si avrebbe un tutto armonico. » S alute ! E passiamo «lai saluti latini ai saluti italiani. Il socio Achille Bossi di Milano ci scrive: « Io proporrei la parola « Salute! » Infatti essa nella sua brevità, dice tutto quello che può nascere nell’animo di due turisti cne s’incontra-


RIVISTA MENSILE

no: Salute a te, alla tua macchina, al Touring; Salute nel tuo viaggio, nel tuo lavoro, nella tua vita; Salute in tutto, nella mente e nel cuore! t Inoltre, essendo una parola molto naturale a dirsi, facilmente se ne diffonderebbe l’uso, cosa questa da non trascurarsi. » Uguale proposta fanno i soci P. Ramanzini di Desenzano, M. Gigliucci di Firenze, Giuseppe Bruni (che ricorda essere la parola Salute la prima dell’inno del Touring) ed altri ancora. F o ra n a R óda? Il saluto che, non solo i soci del T., ma tutti i ciclisti, turisti e tutti quelli che si dilettano del­ lo Sport dovrebbero, o potrebbero scambiarsi fra loro, è bene possegga anzitutto i requisiti per ve­ nire con facilità universalmente adottato, e cioè: a) di facile pronuncia. b ) — conciso in poche sillabe. c) — che esprima un lieto augurio. Nessuna lingua (per quant’è a mia cogni­ zione) possiede saluti sportivi che vivano nell’uso, all’infuori dell'idioma tedesco che ne conta parec­ chi, i quali hanno la prerogativa di non richiedere alcun movimento speciale della mano o del corpo che li accompagni, ma la sola voce; ecco i princi­ pali, di cui traduco più il senso, che la lettera: u

H eil, He il! n S alute, salu to ! (p e r ginnasti),

u Gut H eil! n

Buona saluto! (p e r g in n a s ti; e ste n ­ sibile anche pei v iag g ia to ri in carrozza, ecc.). u A ll H eil! n S alute a tu tti! (è il più popolare per ciclisti ed autom obilisti), u K ra ft H eil! » Saluto e forza! (p e r atleti), u Ski-H eil ! n S alu te pattin an d o , ovvero. S alute col mezzo degli ski (per p a ttin a to ri su lla neve). u Schlitt-H cil! » S alu te p attinando, ovvero, S aluto col mezzo del p a ttin a re o dei p a ttin i (per p a ttin a to ri sul ghiaccio).

Dalle suesposte troduzioni ci risulta sempre il vocabolo « Salute » modificato nei vari rami del­ lo Sport; e noi possiamo, senza scrupoli, e senza ricorrere, forse, a pescar nel torbido... dei neolo­ gismi, ritenerci tale vocabolo che vive e palpita applaudito ed accarezzato da ogni turista in na­ zioni non meno colte e civili della nostra: e non andremo troppo lungi per ritrovarlo; chè è la pri­ ma parola dell’Inno del Touring: a Salute , o vivo fonti che al n ostro m ar correte, sa lu te , piani e..., ecc. n.

Un altro, anzi due altri saluti che risponde­ rebbero ai requisiti succitati sono il « Vale » (abbi salute) ed il « Salve » (statti salvo) che fanno al plurale: « Valete » e « Salvète »; latinismi non del tutto estranei alla nostra lingua e viventi nel parlare poetico, saluti popolarissimi ai tempi dei Romani che li dicevano persino ai morti. ( Virgilio:

u

Salve a etern u m m ihi, m axim e Palla, A eternum que vale. *)

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11 « Vale », però, corrisponde al nostro « Ad­ dio », ed è più segnatamente saluto di chi se ne va; mentre il « Salve » è saluto di chi viene o a chi viene, e quest’ultimo tornerebbe più al nostro caso. Ma qualunque fosse il vocabolo a cui arriderà la fortuna, possa la giudiziosa scelta d’un saluto destinato a diventare popolare, bandire per sempre certi modi di dire che accolgono il turista che en­ tra sul bel suolo d’Italia, come: « Fora ’na róda ! ». E v v iv a! Il socio A. Wagner ci scrive da Firenze : • Ha un socio non italiano voto in capitolo pure in questione di lingua italiana? Senza aspet­ tare la risposta, anzi supponendola affermativa io propongo per saluto ciclistico la parola: • Ev­ viva l « Sarebbe un saluto non comune nè di ragione pubblica perchè quale saluto individuale la parola è andata in disuso fin dai tempi goldoniani. Per il senso non sarebbe inferiore e per il suo valore fonetico perfino superiore al germanico: € All Heil! » Della stessa opinione si dichiarano i soci Pio Stancari ed altri. Senza disgrazie! Il Socio Giuseppe Onesti di Lucca ci scrive: « Senza Disgrazie. Non potrebbe questo es­ sere un saluto usabile da due ciclisti che s’incon­ trano come si usa in Germania? » A lle g ri !

11 socio signor Giuseppe Rovelli di Milano fa un’altra proposta, e co la espone colla seguente lettera : « Secondo me un ciclista che ne incontra un altro dovrebbe per saluto lanciargli la parola : Allegri ! « Sarebbe un invito al compagno che passa e un incoraggiamento a sè di non perdersi d’animo, checché avvenga. In Liguria, fra quella forte raz­ za laboriosa, quanti s’incontrano esclamano: Al­ legri! Quello è il più bel saluto pieno di auguri e di promesse. Che c’ è di più bello al mondo di un cuor allegro? E’ il sursum corda dei latini, è un incoraggiamento, un conforto, uno scacciapen­ sieri. •i Dopo una faticosa salita, una lunga corsa al sole, alla polvere, sudato, assetato, incontri un compagno che ti getta un vivace: Allegri! e tu ravvivato rispondi: Allegri! e via! « E Allegri! deve essere il saluto del cicli­ sta ! » I l nom e del paese del socio. I! console Eugenio Barbera di Vercelli ci manda la seguente proposta, che ci sembra gen­ tile e degna d’attenzione :


Rocofcrafi© di L,. V. B E R T A R E L L 1

G I R O Sotto la città, nel triangolo racchiuso dai fiumi che anticamente chianjavarjsi l'Jfypsas e Vflgragas si stende il piatirei monumenti: Dì tempio di Qiunone Xacinia visto di fiacco; X ’esterno di una Piscina 7{omarja; X flpollo arcaico con. fi Xa porta normanna della Chiesa di San fificotao; Ji Sarcofago attribuito ad flambale, conservato nel fifuseo flgrigentla onde eievario sulle colonne; Xa pronte del tempio di Giurjorje Xacinia; $li avanzi de! tempio di Castore e Polluce.


Ì N T I rgevc in parte JJgrigento. è uno dei più njeraviglìosi campi di rovine del njondo. Sorjo qui raffigurati alcuni dei pnncipali tl Jrfujeo fìgrigentino; 31 Zempio della Coijcordia; S a Zomba di Verone; Una Colonna abbattuta; Una Zomba Romana; elamor]e, cariatide che fiancheggiava la porta del C empio di (fiove; Urj jtfrc/jitrave, colla scanalatura per passarvi la corda


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« Q ualunque sia la parola, di saluto o a u g u ­ rio, che fosse prescelta quale saluto fra i soci del T o u rin g , essa servirà certo a riem pire un vuoto che effettivam ente c’ è ora, e che giustam ente venne lam entato dal socio signor P cru zzi; m a le sem plici parole salute, buon viaggio, buon gior­ no , ecc. non esprim ono che un saluto vago, com u­ ne, che vi può lasciare indifferenti.^ « U n a parola scam biata fra ciclisti in viag­ gio, che oltre a ll’atto cortese di saluto, esprim a qualche altro concetto, appaghi, per esempio, la n atu ra le reciproca curiosità di conoscere qualche cosa del socio che incontrate (chi è ? d ’onde viene? dove v a? ) qualche indicazione insom m a che si fis­ si nella m ente vostra e vi faccia ricordare, fra i lieti episodi di viaggio, anche gli incontri fa tti, io penso sia da preferirsi. « P ro p o rrei pertanto, che i soci del T ou rin g quando, m o n tati in m acchina si scontrano per via, si scam biassero senz’altro, quale saluto, il nome del proprio paese. « Il nome della vostra città, del vostro comunello, g rid ato forte e scam biato ad ogni incontro, è ad un tem po un saluto, un augurio, ed un om ag­ gio del vostro paese a quello del collega che salu­ tate, u n a soddisfazione appagata. »

C o n c lu s io n e . C onclusione? Non vogliam o farne. Abbiam o esposte le varie proposte ; ed ora vedrem o di sapere quale, in pratica, sarà m aggiorm ente p re ferita dai soci; e si potrà rip arlare del l’argom ento.

La tessera del T. C. I. Dall'ottima Italia Sportiva riportiamo il seguente ar­ ticolino, sul quale richiamiamo la diligente attenzione di tutti i soci : Sebbene la tessera del Touring Club Italiano non porti scritto a parole chiare e tonde che essa è strettameme personale, tuttavia ogni individuo che ne è legittimo de­ tentorc dovrebbe avere tanto buon senso da attribuirle tale qualità anche se non chiaramente espressa. Ma pur troppo vi sono ancora di quelli che non l’hanno capita, o, per meglio dire, che non vogliono ca pirla, c credono, per essere inscritti nel T. c di conse­ guenza muniti della carta di riconoscimento, di poter1a far valere anche in vantaggio di quanti stanno loro at­ torno e pretendere pure per questi ultimi le stesse facili­ tazioni e gli stessi privilegi che non spettano di diritto che a chi realmente appartiene al T. ed annualmente concorre col tenue obolo. Per citare qui un caso, dirò di un tale membro del T. che avendo ammalata la nonna che abitava con lui, e ser­ vendosi per le medicine dal farmacista del luogo a sua volta affigliato al T., pretendeva poi alla resa dei conti, di avere lo sconto praticato per i soci del T. Sono cose incomprensibili ! Per che cosa centrasse la nonna col Touring lui solo lo sapeva!.... Il conduttore di un albergo di Varese, pure del T.,

mi raccontava nel passato autunno, come, la sera prima che io capitassi là, un signore avesse condotto a pranzo in quel locale la sua famiglia, composta di moglie e due figlie, e che al momento del conto presentasse la tessera del T. chiedendo sul totale lo sconto fisso ! E molte ancora ne potrei raccontare se non temessi di recar noia. Ogni buon cittadino vede bene, senza grande studio, che se la tessera data a Tizio, vero socio e solo perciò avente diritto alle facilitazioni del T., valesse anche per Caio e famigliari suoi, l'associazione in discorso potrebbe chiudere le porte e felice notte... Il numero dei soci non aumentando mai, morirebbe come è nata. Ma senza perderci in osservazioni che sarebbero inu­ tili poiché il tema non le merita, essendo per se stesso troppo chiaro, vediamo invece da che provengono questi casi. La causa è subito trovata, se si pensa, che per la ma­ nia sorta in alcuni di associare al T., e il desiderio di ot­ tenere un segnacolo a distintivo di operosità nella pro­ paganda touristica, vi fanno iscrivere individui che non hanno capito, nè cap.ranno mai il principio e lo scopo dell’associazione ; che soltanto addcscati dall'idea di un possibile sconto negli alberghi e sui laghi, e da tutti quelli altri vantaggi di secondaria importanza, poiché sono toc­ cati nelTintcresse pecuniario, arrischiano le sei lire al­ l’anno, pretendendo poi sconti c facilitazioni non solo per sé, ma anche, se è possibile, per la povera nonna, tanto per ricuperare la quota annua versata. Sono incidenti sui quali benissimo si può ridere ; ma se si vuol attribuire loro un millesimo di importanza, ben si vede, come essi non servano che a dissuadere tutti quelli che sarebbero propensi a concedere facilitazioni al Touring c a stancare quelli che col T. già si sono ob­ bligati, e a non far certamente aumentare quell'aureola di serietà che al T. per gli scopi suoi di diritto spetta. Un rimedio primo sarebbe di prescrivere l’obbliga­ torietà del ritratto bollato a secco; l’aggiunta alla tessera della dicitura strettamente personale » ; un avverti­ mento ai soci e ai consoli sull’idoneità morale ed intel­ lettuale degli associandi. La spettabile Direzione del T. come si è sempre mo­ strata assidua c pronta nel rimediare ai piccoli nei in­ sorti nel corso di sviluppo dell’associazione benemerita, vorrà certo anche questa volta provvedere in proposito. K rak.

Due Esposizioni fotografiche È innegabile il grandissimo sviluppo che il turismo ha arrecato alla fotografia, come è innegabile il grande sussidio clic la fotografia porta al turismo ; e perciò par­ liamo volonticri di due esposizioni fotografiche, una pas­ sata ed una futura, una testé chiusasi a Milanp, una che s'aprirà presto a Torino. MILANO. A Milano il concorso era stato bandito esclusivamente fra i Soci della locale Sezione del C. A. I. ; c andava di­ stinto in due categorie, quella A : fotografie e panorami illustranti un gruppo di montagne, con preferenza a lo­


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calità poco note; quella B: fotografie di soggetti alpini­ luogo pure nel Parco del Valentino in un edificio appo­ stici in genere con speciale riguardo a fotografìe di per­ sitamente costrutto una Esposizione di opere fotografiche. sona o di gruppo di persone, nell’atto di compiere qual­ Fra i turisti, fra i Soci del Touring specialmente quanti che passo alpinisticamente interessante di una ascensione. appassionati c distinti fotografi si sono andati formando, La commissione organizzatrice era costituita dai Soci che han dato all’arte nuova della luce c del vero, piccoli signori Bossi rag. Alessandro, Casati dott. Giacomo, Giancapolavori, interessantissimi documenti di persone e di netti Luigi, Kossello rag. Mario, Origoni Ulderico e dal cose e luoghi veduti ? compianto vice segretario rag. prof. Giuseppe GuggelAd essi volgiamo invito di partecipare alla Esposi­ loni perito nello scorso agosto al Rosegg. zione promossa dalla Società fotografica Subalpina. Il Giuri per l'aggiudicazione dei premi venne com­ All’uopo la Direzione del T. ha ottenuto di poter pro­ posto dai sigg. Bcltrami comm. mg. prof. Luca, Bonomi trarre al 20 gennaio la presentazione delle domande dei Enrico c Rcbuschint ing. Giulio. soci del T. che alla Direzione del T. le facessero perve­ Concorsero come espositori: Arturo e Camillo Fava nire in tempo. con 69 fotografie fuori concorso — Origoni fratelli con Alla Direzione del T. si possono chiedere programmi 80, idem — Ardissonc Francesco con 5, idem — Aurcggi e schede di ammissione per l’Esposizione fotografica. avv. Riccardo con 28, idem — Zanoletti avv. Ercole con La consegna delle opere da esporre sarà fatta nella 28 — Bellini ing. Virgilio con 31 — Acquistapace Pom­ prima metà di marzo. peo con 1 — Riva Carlo con 14 — A. Andreossi con 100 Attesa la durata dell’Esposizione), si consiglia di (in stereoscopio) De Simoni ing. Giov. con 24 — Mo­ mandare le prove inquadrate sotto vetro, e di preferenza retti Guido con 53 — Fatetti Antonio con 2 — Cavallimontate separatamente, per un’eventuale selezione c per Lanfredi Ulisse con 28 — Tanner A. Hermann con 127 — opportunità di collocamento. Osnago Luiei con 18 — Ferber G. F. Aug. con 32 — Verranno però accettate anche riunite le fotografie Casati Dr. Giacomo con 11 — Gugliermina fratelli con formanti serie, oppure presentanti qualche analogia tra 74 — Rossetto rag. Mario con 21 — più l’esposizione po­ di loro. stuma dei lavori del povero Guggclloni, naturalmente Tutte dovranno portare a tergo l’indicazione dell’Au­ fuori concorso. tore ed il titolo del quadro. I premii furono aggiudicati : 1 Premio Categ. A e B, Le opere inviate potranno essere state esposte altrove Medaglia vcrmeil c picozza ad H. A. Tanner — 2 Premio tranne cnc a Torino nelle Esposizioni fotografiche del Categ. A. Medaglia d’argento e sacco di montagna ai fra­ 1898 e del 1900. telli Guglicrmina — Categ. A, idem ad Osnago — Cate­ Per cura ed a spese della Società Fotografica Subal­ goria B. idem a Zanoletti —- Òatcg. B, idem a Ferber — pina ciascun espositore riceverà un’ artistica targhetta 3 Premio Categ. A, medaglia di bronzo e lanterna Excommemorativa. cclsior a Casati — Categ. A, idem a Casati — Categ. A, Gli Espositori avranno libero ingresso alle varie idem a Bellini — Categ. A, idem ad Acquistapace — esposizioni e godranno di tutti i diritti indicati nel ReCateg. B, idem a Bellini — Categ. B, idem a De Simoni olamcnto Generale dell'Esposizione d'Arte Decorativa — Categ. B. idem a Cavalli. fodcrna. al quale s’intende abbiano fatto piena adesione Fra le fotografie del povero Guggelloni era princi­ ed al quale dovranno riferirsi per quanto non siasi di­ palmente rimarchevole il panorama invernale del Gruppo versamente stabilito. Alligna Disgrazia, il quale, oltre al merito artistico, è del più grande valore per l’illustrazione delle Alpi Lom­ barde. Pure prezioso è il panorama d’Aureggi del gruppo dell’Ortler nreso dalla vetta del Confinale. Le fotografie dell’Andreossi abbracciano un’estesis­ PE R IL CONCORSO DEI FORESTIERI sima zona cstcndcntcsi anche al di là del nostro confine politico ed erano universalmente ammirate. Veramente degna dell’alta onorificenza toccatale era Pubblicheremo volentieri in questa rubrica la mostra del Tanner uno dei membri più attivi della Se­ zione Bernina del Club Alpino Svizzero e socio della Se­ tutte le notizie che ci perverranno sia dalla Società zione Milanese i di cui confini d’azione si toccano sulle Italiana per il concorso dei forestieri, sia dalle so­ creste eccelse che dallo Spinga e dal Maloja si prolun­ cietà o comitati costituitisi o che si costituiranno in gano sino al Pass» dello Stelvio. Italia per favorire, facilitare, e rendere aggrade­ I suoi quadretti dclTalpinismo in azione offrono gu­ stosissime macchiette e sono una delle caratteristiche più vole ai forestieri la visita delle più belle plaghe spiccate del l’intiera mostra. della patria nostra. I fratelli Guglicrmina, arditissimi salitori del Monte Terremo conto, nei limiti del possibile, delle Rosa dal versante d’Alagna e del Monte Bianco dal ver­ notizie c delle fotografie che ci possano essere utili sante di Courmayeur, ci mettono ad immediato contatto con quelle quasi inaccessibili altitudini. Interessanti le per alimentare questa rubrica, e per favorire anche vedute del Picco Luigi Amedeo nel gruppo del Monte da parte nostra la visita e la dimora dei forestieri in Bianco da essi salito la prima volta c così battezzato. No­ Italia, come pure la conoscenza da parte degli Ita ­ tevole il Panorama del Picco d’Antigine. II De Simoni ha pure una ricca collezione di quadretti liani delle più interessanti località del loro paese. di genere di ottimo gusto c di squisita fattura. Ottima la tecnica dei piccoli quadretti del Ferbcn. PRO COMO. — Si è costituita a Como una associa­ Gli ingrandimenti dei fratelli Origoni sono veramente zione Pro Como; e Kart. 2 del suo statuto dice che la ammirevoli. Stupendi i quadri dell'Osnago e del Casati. società ha, fra altri, i seguenti scopi : Il ouarticr generale ai tanti fra gli alpinisti milanesi, a) di promuovere c favorire il movimento dei fo­ e cioè S. Caterina in Valfurva, ha fornito colle regioni restieri in Como, mettendo in opera i mezzi migliori e limitrofe larga messe di fotografie alla mostra. più idonei per far conoscere ed apprezzare, in Italia ed E la mostra (per cortesia dcll'ing. De Simoni c di all’estero, le attrattive del nostro paese ; altri espositori) ha fornito a noi parecchie delle fotografie ¿) di pubblicare guide, bollettini e giornali indi­ che adornano il secondo articolo di questo numero della rizzati a far conoscere il progresso c lo sviluppo delle Rivista. industrie e dei commerci in Como, favorendo principal­ mente l’ industria del forestiere coi mezzi più opportuni, T O R IN O . quali sarebbero le pubblicazioni delle condizioni igieni­ Dall’aprile al novembre prossimo in Torino, insieme che c climatiche del paese, il miglioramento degli orari con la Esposizione quadriennale di belle arti, ed alla e dei servizi ferroviari, e quant'altro possa tornar utile grande Mostra di saggi di arte decorativa moderna, avrà allo scopo ;

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c) di reclamare ed, occorrendo, denunciare a chi di ragione, per far cessare gli inconvenienti che possono recar molestia ai forestieri ; incoraggiando invece mo­ ralmente c finanziariamente quelle opere e quelle istitu­ zioni che si reputassero di decoro alla Città nostra, o che avessero di mira di aumentare il movimento dei forestieri nella nostra regione. La Pro Como ha aperto un concorso con un premio a chi saprà meglio rispondere alla seguente domanda : « Come si potrebbe utilmente spendere fino a lire <«mille per gli scopi dellAssociazione per gli interessi di « Como ? >» Come premio fu sciolta una copia delYAttraverso l'Italia, di cui l’organo di quell’associazione dice che è « una pubblicazione senza precedenti per la ricercatezza delle illustrazionij per l’eleganza dell’edizione, e compi­ lata per i soli soci del Touring». PRO SEBI NO. — Si è costituita una Società Pro Sabino, la quale ha lo scopo lodevolissimo di far meglio conoscere ciucila perla prealpina che è il Lago d’Isco, ricco di bellezze che meriterebbero di essere assai più co nosciute di quanto non siano. Alla seduta di fondazione tenutasi a Lovere il Touring era rappresentato dal suo console Andrea Ventura Orcgorint. L*avv. Fracassi, pretore a Iseo, e socio del Touring, in una riunione pre­ paratoria tenutasi ad Iseo per la costituzione della Pro Serbino pronunciò un ispirato c dotto discorso, in cui disse fra altro : a Facies non omnibus una nec diversa tamen quali deeet esse sororum. — S’assomigliano le sorelle ma pur non hanno la stessa faccia. Son sorelle le plaghe lacustri subalpine; ma quanta varietà di fisonomía e ai atteggia­ mento ! La loro imponente bellezza, carattere comune che tradisce la comune origine, rallegra l’indigeno, attrae lo straniero. « Chi per la provinciale Bergamo-Sarnico, oltrepassi Caleppio e Credaro, scendendo pel notevole pendio al­ l’altipiano di Villongo alza .gli occhi dai vitiferi colli, o per la provinciale Brescia-Iseo oltrepassato Provaglio devia per un poco lo sguardo dalla ubertosa FranciaCorta c dalle produttive torbiere, perenne ricordo di una rigogliosa vegetazione subacquea — o scendendo da Ro­ vaio verso Timolinc per molti pendìi c fra pittoresche al­ ture o scendendo da Pianico verso Lovere attraverso l’ar­ dimentosa strada che chiude e sormonta l’orrida e fanta­ stica gola del Tinazzo o scendendo dalla Valle Camuña prende la vetusta amena strada che lungo il pendio del colle a fianco dell’ex villa Montague conduce all’industre Lovere e spincre avanti a sb lo sguardo, non può che ri­ manere rapito ed estasiato vedendo quaggiù fra una varia c molteplice cerchia di monti c colli questa azzurra gem­ ma subalpina ». «<L’impressione che si desta in chi per la prima volta in una giornata di sole volge l’occhio a questo mirabile specchio increspato da una leggera brezza e solcato dalle barche dei pescatori, è di quelle che non si dimenticano mai, che svegliano la musa del poeta, toccano il cuore dcH’mnamorato delle bellezze naturali, accendono l’estro ai cultori dell’arte di Raffaello, calmano le febbri del filosofo, rafforzano gl’ideali dello scienziato, scuotono le fibbre del neurasténico, vivificano il sangue del convale­ scente ». L’avv. C. Fracassi andò poi enumerando le bellezze c le cose interessanti che il Lago d’Isco offre al turista, all'alpinista, al poeta, al pittore, all’industriale, allo sto­ rico ; ed applauditissimo concluse : uVenite ad Sebinum, ed essa non vi nasconderà la pompa delle sue bellezze naturali, della sua vitalità, dei suoi ricordi ». Al nuovo sodalizio, che sorge con cosi lieti auspici, auguriamo prospere sorti.

— u Da tre notti .cara moglie, non sogno che bici­ clette. Che vorrà dire ? — « Vuol dire clic la settimana ventura è il mio giorno onomastico, e che tu pensi di comperarmi una bella bicicletta per signora ».

L’Associazione Nazionale per il Movimento dei Forestieri E ’ noto come dopo un articolo della Nuova Antologia, che ebbe una ripetuta c giusta eco in tutta la stampa italiana, lon. Maggiorino Ferra­ ris, autore dell’articolo, si fece promotore di un'as­ sociazione per l’incremento dei forestieri in Italia, e sottoscrissero subito tre municipi (S. Remo, Ve­ nezia e Torino), ognuno per lire 1000, le società delle ferrovie del Mediterraneo e dell’Adriatico per lire 2000 ciascuna, le Sicule lire 1000, le Sarde lire 1000, la Navigazione generale italiana per li­ re 1000, la società Lariana di Como lire 1000, la so­ cietà Pro-Napoli per lire 1000, per lire 1000. n. 6 industriali e commercianti e n. 25 albergatori. Di guisa che si potè allora raccogliere in tutto, com­ presa la sottoscrizione dell’On. Maggiorino-Ferraris e quella della società degli albergatori, la som­ ma di L. 46,000, unita la quota del nostro Touring, la cui Direzione intuendo la grande importanza che poteva assumere a prò dei turisti tale Associazione, con un lavoro intelligente e assiduo, fu non solo tra le prime a sottoscrivere ma ebbe ad offrirle la cooperazione sua volonterosa. La prima riunione dei sottoscrittori fu a Ve­ nezia - - contemporanea al Congresso degli Alber­ gatori, i maggiori soci — L’on. Maggiorino Ferra­ ris presentò lo statuto in cui sono chiaramente in­ dicati e scopi e programma e itinerario che l’As­ sociazione doveva seguire. Dovevasi discuterlo, — francamente l’argo­ mento ne meritava la spesa, e alcune modificazioni di intento pratico sembravano anche utili — ma le feste degli albergatori assorbirono tutto il tempo sicché nulla allora si conchiuse. • ••

A Roma si riunirono nuovamente, non eranvi feste, attendevasi quindi lavoro. E non mancarono i volonterosi, malgrado il tempo infruttuoso tra­ scorso. Tale inazione, aveva fatto riunire un gruppo d’opposizione, che se fu cortesemente franco non fu però chiaramente esplicito. « Fondare l’Associazione ma a condizione di scioglierla se in un anno non raccoglieva Cinque­ mila lire di reddito. » Questa la loro proposta. Era inutile. « Un’associazione non abbisogna come una società commerciale della sottoscrizione preventiva di un capitale fisso predeterminato. Occorreva porsi all’opera, esistere, lavorare, fare modestamente, ma fare. Col semplice programma si erano raccolte 46 mila lire, costituiti con la propaganda e all’opera saremmo certamente riusciti » assai più e sempre piii. Questa la risposta del Rappresentante il Con­


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siglio del T.., questa la tesi eloquente del nostro Ca­ po-Console di Roma, on. Brunialti. E l’on. Maggiorino Ferraris svolti gli scopi della società, l'assemblea deliberava la Costituzione della Associazione. • ••

L’associazione alfine dunque nasceva, si trat­ tava di avere il Consiglio - - E lo si nominò nume­ roso —- troppo ! — e con molti personaggi eminenti — troppi ! TI giorno appresso si dovevano determinare al­ meno in linea di massima le attribuzioni dei con­ siglieri, ma per i deputati restati alla Camera, e gli albergatori agli alberghi, i pochi intervenuti nulla poterono concludere. Ed ora attendiamo ! • ••

Poca cosa adunque si fece. L'opera individuale per quanto eminente non basta, potrà prevedere e provvede a casi isolati, ma — come bene disse il Presidente degli Albergatori — è tutto un complesso organico di funzioni per­ manenti e regolari che necessitano per tale incre­ mento. A queste funzioni una Associazione sola con­ corde e laboriosa può mirare. A w . C. A. *#* A rappresentare il T. C. I. nel Consiglio d’Ammini strazione della Associazione Nazionale italiana per il mo­ vimento dei forestieri, venne delegato il Capo Sezione Legale e Alleanze, sig. avv. Cesare Agrati. Il Consiglio d'Amministrazione nell'assemblea gene­ rale dei soci tenutasi dall'Associazione suddetta nei giorni 29 e 30 novembre u. s. in Roma, fu costituito di 30 mem­ bri fra i quali saranno scelti 7 assessori che presiederanno i singoli servizi da organizzarsi per gli scopi del soda­ lizio.

CICLISM O Un convegno ciclistico internazionale avrà luogo a Vienna nel prossimo Giugno. Il signor presidente dell’Oesterrcichischcr Touring Club di Vienna ha diretta al Consiglio generale del Tou­ ring Club Italiano la seguente lettera: « Poiché la vostra spettabile Società dimostra col suo distintivo di proteggere specialmente il turismo cicli­ stico, cosi noi abbiamo Ponore di pregarvi di voler pub­ blicare che nel mese di giugno dell’anno 1902 organizze­ remo una gita ciclistica a Vienna. « Come voi ben sapete, la corsa degli automobili Parigi-Vienna avrà luogo in quell’epoca, c tutti i ciclisti ea automobilisti di ogni paese che vi prenderanno parte intendono organizzare grandi feste, delle quali la mag­ giore sarebbe un grande corso di fiori, con illuminazione elettrica, corsa di automobili c biciclette, ccc. « Oltre a ciò YOestcrr. T. C. aggiunge una gita so­ ciale ciclistica nella Bosnia* che, malgrado le sue pitto­ resche attrattive, non è stata sinora che pochissimo visi­ tata. « L 'Oesterr. T. C. si fa non solo un dovere di mettersi a disposizione degli invitati alla gita per ciò che riguarda l'itinerario delle strade da percorrere, dell’alloggio c vitto convenienti cd a buon mercato, ma cercherà, se ciò sarà

il

possibile, di ottenere delle facilitazioni per le ferrovie. Avvertiamo che per l’escursione nella Bosnia (che avrebbe luogo coi Soci delle grandi Associazioni c coi membri delVOesterr. T. C.) nella capitale della Bosnia, a Serajevo, si è formato un Comitato locale, il quale farà quanto gli è possibile per rendere agli ospiti il soggiorno piacevole c divertente. « Poiché i lavori per una simile gita esigono un tempo piuttosto luneo, — il nostro Comitato non li inizierà che dopo una vostra risposta affermativa, nella quale vor­ rete farci conoscere il vostro avviso al riguardo; c vi preghiamo di farlo il più presto che vi sarà possibile. « Per coloro che prenderanno parte al Congresso della L. I. A. T. a Ginevra, che come si presume avrà luogo nel medesimo tempo della nostra gita, si potrebbe com­ binare oltre all'escursione nella Bosnia, anche, un’escur­ sione a Ginevra. « Alla fine del corrente mese noi ci permetteremo di farvi conoscere esattamente i giorni fissati per le proget­ tate feste ». Sul ciclismo in America riceviamo le seguenti notizie: Il signor Gerard L. Strina, console del Touring a St. Paul nel Minnesota, ci scrive : « Si parla spesso della decadenza del ciclismo in America ; ma questa in realtà è solo un’idea di certi ci­ clisti «finiti» i quali credono che avendo essi stessi ab­ bandonato il piacevole e salutare esercizio, tutti gli altri debbano naturalmente fare altrettanto. « Invece é in America, più che in qualsiasi altra parte del mondo, che il ciclismo vicn considerato come clivcrtimento e come pratico mezzo di trasporto. <t Per esempio a New-York, Chicago, St. Paul, Spokane, Seattle ed altre città del «W est» da una costa al­ l’altra, quasi da tutti è adoperata la bicicletta. Le ammi­ nistrazioni della posta c del telegrafo se nc servono per il trasporto delle lettere c dei dispacci; moltissimi negozi per la distribuzione delle loro merci, signore e signorine per far commissioni e visite ; e di dieci uomini d affari non ne troverete due clic si rechino giornalmente al loro ufficio per mezzo di altro veicolo, anche sotto una piog­ gia dirotta. « Le strade di città si prestino assai bene all’uopo, essendo quasi tutte in asfalto. Purtroppo invece quelle ¿i campagna non sono nemmeno carrozzabili, perchè ven­ gono tenute male. « In certi luoghi del « West » sono ancora in vigore curiosi diritti di pedaggio. Durante la costruzione di una strada ogni passante deve sborsare 5 ccnts (25 centesimi) e così vengono pagati gli operai ; poi, una volta ogni cinque anni, ogni agricoltore che usufruisca della strada stessa è obbligato a lavorare per due giorni con i suoi ca­ valli cd attrezzi, per rimettere quella in buono stato per un dato tratto, salvochè egli paghi un uomo del governo per far lo stesso lavoro ». Sul ciclismo turistico degli operai il socio Pietro Locatelli ci scrive la seguente lettera, che pubblichiamo col massimo piacere : « Nell’ uh mo numero della Rivista nell’articolo « Quanti sono 1 soci del T., ecc. » trovo un logico lamento per quegli operai « che vanno regolarmente in bicicletta all’officina, ma che non sognerebbero mai di adoperarla nella gita domenicale, perchè in essa bicicletta non hanno mai saputo vedere che uno strumento di lavoro ». « Per segnalare un’eccezione, il sottoscritto socio (ope­ raio-incisore) espone la serie di gite domenicali o festive comp.utc nello scorso anno. Se crederà darne un cenno nella Rivista credo non farà opera inutile pella propa­ ganda turistica, che, nel campo degli impiegati e degli operai, ha molto ancora da raccogliere. « E ’ utile segnalare ai lavoratori come si possa, sa­ crificando l’avvelenamento progressivo delle bettole e dei caffè, godere e conoscere queste bellezze che ne circon­ dano, guadagnare in salute, istruzione e moralità. « Badisi a non trascurare tale propaganda in queste classi medie, che più delle benestanti hanno bisogno di imparare a goder bene quello che con tanta fatica gua­ dagnano.


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T O U R IN G C LU B IT A L IA N O

« Detto questo aggiungo l’elenco delle gite. Esse, salvo tre, per le quali occupai qualche giorno festivo son tutte di una sola giornata, e nella massima parte di esse tornai per il pranzo a Milano. « 5 gennaio. Milano, Monza, Cavenago e ritorno. Km. 54 — 7 aprile, Milano, I.imito, Liscate c ritorno, Km. 33 — 14 aprile, Milano, Inverigo, Pusiano, Lecco, Milano, Km. 1 x1 — 21 aprile, Milano, Monza, S. Genesio Cicognola, Milano, Km. 100 — 5 maggio, Milano. S. Angelo Lodigiano, S. Colombano, Oltre Po, Casalpustcrlcngo, Lodi, Milano, Km. 116 — 16-19 Mi­ lano, Cremona, Mantova e ritorno, Km. 304 — 2 giugno, Milano, Bellagio, Bell ano, Vendrogno. Taceno, Lecco, Brivio, Milano. Km. 160 — 29-30 giugno, M lano, Ber­ gamo, elusone, Val Cavallina, Trascorre Balneario, Beramo. Milano, Km. 190 — 7 luglio. Milano, Lugano, onte Tresa, Val Canna, Varese, Milano, Km. 155 — 14 luglio. Milano, Pademo (Impianti Edison). Trezzo e ritorno. Km. 85 — 28 luglio. Milano, Brivio, Val Imagna (Vaisecca), Bergamo, Malpaga. Caravaggio, Mi­ lano, Km. 166 — 15-18 agosto, Milano, Chiavcnna, Engadina, Val di Posch avo, Aprica, V Icamonica, Brescia, Milano. Km. 460 — 14 ottobre, Milano, Como, Torno, Montorfano, Giussano, Milano, Km. 100. — Salvo er­ rore Km. 2034. «Si tratta di località troppo note, c non mi dilun­ gherò certo nel descriverle ; c finisco coll’augurio di tro­ vare fra i miei colleghi numerosi imitatori. Essi mi sa­ ranno grati d’aver seguito il mio consiglio, e daranno nuovo lustro al nostro cariss.mo Touring».

Dogane germaniche e belghe. — L 'Automobil Club de Belgique riceve una lettera dall’/f. C di Germania colla quale viene informato che, in seguito alle pratiche fatte da questo, il ministro delle finanze accorda la libera entrata senza deposito o alcuna altra formalità a tutte le vetture automobili da turisti a condizione che in caso di vendita questa venga segnalata al Ministero per acquistarne i diritti. D a Parigi-Vienna. — Dopo un'inchiesta delle auto­ rità austriache sotto la presidenza del conte Kielmanseg, è stato autorizzato il passaggio della corsa Parigi-Vienna su territorio austriaco. Il giornale VAutomobile annuncia che si sta venti­ lando il progetto di far passare per Torino c Milano la corsa Parigi-Vienna, facendola coincidere con l'apertura dell'esposizione che si terrà a Torino. La grande corsa Partgi-R om a. — Si annunciava in ucsti giorni una grande corsa Parigi-Roma con premio i 100.000 lire, della quale Re Vittorio avrebbe accettata la presidenza onoraria, ed alla quale il duca degli Abruzzi Parrebbe partecipato. Il Giornale d Italia, assunte infor­ mazioni da fonte certissima, smentisce tale notizia, assi­ curando che nel corrente anno non si svolgerà che la grande corsa Parigi-Vienna.

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L ’esposizione di P arigi. — Un visitatore dell’espo­ sizione ciclo-automobilistica di Parigi manda al Piccolo di Trieste le seguenti sue impressioni: Per gli automobili propriamente detti, il modello corrente, ^abilito per il 1902, sembra essere quello della « vettura leggera » del peso cioè che va dai 400 ai 600 L a bicicletta ai carabinieri. — Il Ministero della guerra ha disposto di dotare di biciclette le stazioni dei carabi­ chilogrammi, con motore da 6 a io cavalli di forza. La cosi detta voiturette sembra abbandonata, almeno nieri per facilitare il servizio di pubblica sicurezza. per il momento; chi nc possiede tenta già di sbarazzarsene per comperare un veicolo più rapido e più comodo, an­ che se più caro e di manutenzione più costosa. Le vetture leggiere costano dai 6 agli 8000 franchi. La forma più frequente è il tonneau o il doppio phae­ ton contenente 4 persone compreso il conduttore. Tutti i fabbricanti dovettero risolversi a collocare il motore sul davant.. posto che sembra il più logico. Tutte le direzioni sono a volante inclinato. Uauumage elettrico ha definiti­ vamente sost tutto quello a incandescenza. Si vedono ancora, ben inteso, delle grosse carrozze, da 12, 16. 20 e anche 30 cavalli di forza; ma il numero di persone che possono contenere e le comud là che offrono, .ustifìcano stavolta l'aumento di potenza del motore. 1 tipo di vettura da corsa a uno o due posti non esiste quasi più, il che vuol dire che ncH’automobilismo si co­ mincia a mettere giudizio, e anche — e ciò è l'importante — che l'automobilismo esce dal periodo della reclame, Il num ero dei motocicli e delle vetture autom obili per entrare defin.tivamcntc in quello delI'uti 1.là pratica i cui proprietari hanno pagato la tassa nell’anno testò fi e riconosciuta. nito si eleva a 915 . così distribuiti: provincia di T orno Anche il triciclo e ü quadricelo tendono a scompa­ 190, di Milano 94, di Roma 85. di Padova $9, di Firenze rire. L’esagerazione della forza applicata a quelle mac­ *4. di Genova 44. di Bologna u , di Novara 28, di Cre­ chine leggere e fragili, fu una delle cause del loro insuc­ mona 2;. ecc. In complesso, tale numero è ancora molto cesso. Potranno forse tornare in voga, ma con dei mo­ esiguo, specialmente se si guarda allo sviluppo dell'au­ tori di 2 o 3 cavalli al massimo. Nulla si perde ncll’automobilismo nelle altre nazioni. E’ una stat -t<ca che do­ tomob.l smo ; un ronzino-cavallo non ouò diventare che vrà venire però sottoposta a revisione, perchè in qualche un cadavere; un ronzino-automob le può trasformarsi in provine a anche i motocicli furono considerati come au­ vigoroso corsiero mediante opportune m «dificaz oni. tomobili. La grande novità della prossima stagione sarà la motoc eletta, oss.a la bicicletta a petrolio. Nc furono espo­ Dogano italiane e germaniche. Il Veloce Club e C. /I. /. sti numerosiss mi modelli, alcuni dei quali si d stinguono in seguito a un articolo della Gaz ella dello Sfiori nel quale per la loro apparenza di scmplic.tà e leggerezza. questa augurava che arrivasse presto il tempo in cui gli In fatto d. veicoli pesanti c’è il Cam on, ossia carro aut •mobili-.n ituiaui p o t-^ero p.t<s ir»- la frontiera ger­ per trasportare mercanzie, e l’omnibus a motore, che de­ manica senza pagare dazi di sorta, ha mandato la seguente vono contr buire a democratizzare la locomozione auto­ lettera al suddetto giornale : mobile. « A lta E g r e g ia G a zzetta d e llo S p o rt Gli Automob li noi Principato di Mo- a e o . — Il M la n o , 16 d le m b r e 1901. principe di Monaco ha pubbli* ato in questi giorni una ordi­ « In relazione all'articolo G l a u to m o b ili a lla F ro n nanza che regola la circolazione degli automob.li nel « ite r a G erm a n ic a pubblicato nel numero od.erno della principato. In seguito .1 questo ukase, che non comprende " G a z z e tta d e llo S p o i t h mi affretto a partecipare a nome meno di ventitré art coli, gli automobili non dovranno «della Direzione, che la facil tazione del libero ingresso iù correre a una velocità superiore a dieci chilometri al­ « delle automobili in Germania è esteso «anche agli chaufora. In caso d. infrazione, le pene variano d«t sedici a « feurs ital ani. c d ciò nc ebbe comunicazione il V. C. mille franchi, e la durata della prigione da sei g orni a « C. A. I. con lettera 27 novembre u. s. dall’A. C. Gerun mese. « manico ».

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R IV IS T A M EN SILE La caccia ai u records ». — Dopo gli strabilianti record motociclisti di Rigai, Osmont e Kéconnais, dopo quelli stabiliti per le vetture da Fournier a Nuova York ed a Parigi, dopo il record a motocicletta Parigi-Roma, il signor T. Wehrheim, di Torino, tenterà di stabilire in questi giorni un record Parigi-Torino in vettura leggera. In auesti g orni ! Ciò vuol dire « nelle condizioni più sfavorevoli » alla riuscita d’un record, che sarà perciò tanto più importante e meritorio. Il sig. Wehrheim entrerà in Italia superando il va­ lico del Moncenisio. Contro la soverchia velocità messa di moda da molti automobilisti, scrive un sensato articolo Pennino della Gaz­ zetta dello Sport. Egli dice fra altro : « Io rimprovero all’automobilismo l'esagerata velo­ cità : anzi, è De Perrodil che gli fece questo rimprovero quando scrisse : « il migl.or turismo è quello fatto in bi­ cicletta. perchè mentre a piedi si va troppo piano, col­ l’automobile si va invece tropno forte. >» Infatti correre va bene : ma quando la velocità è tale da non lasciar tempo di scorgere ed assaporare il paesaggio, costrin­ gendo "cr dipoiù l’automoD lista a concentrare tutta la sua attenzione sulla direzione della carrozza, si può an­ cora d.re che si fa del turismo ? c non sarebbe molto me­ glio — macchina per macchina — viaggiare addirittura in ferrovia? Oh ! l’incanto inarrivabile delle gite in bicicletta, tra­ scorrendo leggeri c silenziosi, godendo della moderata velocità, della sensazione clic dà l'equilibrio mantenuto, del benessere prodotto dall’esercizio dolce e salutare, dei panorami che si vanno spiegando man mano dinanzi agli occhi ! L’automobilista moderno, certamente punto raffinato, tutto questo non lo gode nò lo capisce : il suo unico vanto, il suo unico godimento ò la velocità, la gran velocità, la super-velocità ! Certo la reazione sta per incominciare; certo l’avve­ nire ò per l’automobile ; ma ad affrettare questa reazione, a far diventare presente questo avvenire ancora lontano, tutti gli interessati meditino ciò che scrisse l’ammiraglio Pelham a proposito delle controtorpedicre : se non sia meglio r nane ¡are alla velocità per ottenere la sicurezza! Motori a petrolio. — La France automobile<\\ct che fu scoperto il modo di sopprimere Xèchafpement dei mo­ tori a petrolio. Un nuovo processo chimico permette di fornire loro l’ossgcno di cui abbisognano senza prenderlo all'aria c permette pure ai motori di assorbire 1 acido car­ bonico che attualmente essi emettono. AI M n.stero della marina francese si sta studiando la scoperta, forse per applicarla ai sottomarini, soppri­ mendovi la elettricità, adottata perchè il suo principale merito consiste nel non viziare l’aria respirabile. L ’aut mobil« a ricolo. — Non crediamo che questa macchina costrutta p ima per servire di mezzo di trasporto a turisti, sia stata mai adoperata in nessun sito per trebbiatrice come ha avuto campo di utilizzarla un fìttaiolo inglese, dei dimorni di Londra. Questi, quando è impos­ sibilitato a recarsi al mercato, per una ragione o per l'al­ tra. a fare gl acquisti necessari, fa appendere il suo au­ tomobile su un telaio robusto disposto in modo da lascar grare le ruote nel vuoto, fissa sui raggi d’una delle ruote un volante, c per mezzo di una cinghia di trasmissione, lega '1 volante a quello di una trebbiatrice, e la fa fun­ zionare. P er l’esercito inglese furono di recente fatti degli esperimenti di motori m iliari. corazzati, dietro concorso indetto dal Governo inglese con un premio di 850 sierl.ne. Si presentarono etto tipi di vetture, dei quali uno alimentato a carbon foss le, due a petrolio, tre a coke c gli altri eventualmente con combustibili d. vario t;po. Scopo di questi motori deve essere il poter trascinare il bagagl 0 de; reggimcnt in marcia anche attraverso paesi n n provveduti di eccellenti strade, con sufficiente rapidità, ed occorrendo poter trainare i cannoni pesanti in posizioni elevate.

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Sembra però che di tutti £li automobili che prendono parte al concorso, il quale si prolungherà fino al 21 di­ cembre solo una abbia dato buoni risultati. Le altre si guastano facilmente quando il carro che devono tra­ scinare si fa pesante. Una strada autom obilistica è in progetto nel Belgio. Essa attraverserà tutto il Belgio da Nord a Sud. Essa sa­ rebbe, a quanto assicura il giornale cattolico Patrioteì vivamente caldeggiata da Re Leopoldo. Il giornale però la combatte aspramente considerandola quale un grande spreco di danaro. L’au omobile d istributore. La Presse de Philadtlphie, commosso dai numerosi reclami dei suoi lettori che la­ mentavano il ritardo della consegna del giornale, ha di­ sposto che per l'avvenire la distribuzione venga fatta a mezzo d’un furgone a petrolio, il quale è munito di un motore a 12 HP. e capace d una velocità di 2«; Km. al­ l’ora. La vettura parte tutti i giorni alle 4 del mattino, fa la visita d* tutti i dintorni e ritorna alle 8 alla tipografia dopo un tragitto di circa 60 miglia (90 Km.). Dal mese d’ottobre che essa è in azione ha funzionato colla più grande regolarità. Servizio automobilistico al M adagascar. — Venne aperto ultimamente tra Antananarivo e Tamatava un ser­ vizio automobilistico. Le vetture le cui tappe coincidono alle poste disposte sulla strada e provvedute d’albeighi, portano i viaggiatori e rimorchiano i furgoni di mercanzia che possono traspor­ tare fino a 12000 Kg. U n battesim o in autom obile è stato celebrato a San Fedele. Tutto il corteo era montato in automobile. Il pargolo, figlio al rag. Vigom del <«Gambrinus », era por­ tato in una comodiss.ma vettura del signor Volpi, gui­ dala dal signor Tiirkhcimer, e contenente inoltre una ba­ lia ed un moro autentico. Il bimbo fu battezzato da don Adalberto Catena. Dopo la funzione, il corteo si recò in file serrate al ristorante Sav.ni, al Scmpione, dove uno splendido rinfresco at­ tendeva i motoristi. Se« m m essa pel giro del mondo in automobile. — Un ingegnere di Hanoi, nel Tonchino, scrisse all'Autom. C. F., ch’egli scommette 100.000 franchi, di poter fare in meno di un anno, sopra una vetturetta di 5 IIP., il giro del mondo. L'itinerario sarebbe il seguente : Takou, Ticn-Tsin, Pechino, Kalgan. deserto di Samo, Kialba, Irkutsch. Russia, Mosca, Germania, Parigi, dopo attra­ versato l’Atlantico, andrebbe da Nuova York a S. Fran­ cisco. L'ing. Leinss vorrebbe lasciare il Tonchino nel ven­ turo febbraio. L’A. C. di Francia, dovrebbe incaricarsi del rifornimento di benzina. A lla ca^c-.a degli Chauffeurs. — Una città veramente automobili foba è Rvigate (Inghilterra) su un percorso usuale degli chauffeurs. In un tratto di strada leggermente in discesa, ben tenuto c senza abitazioni, i poliziotti stanno in agguato per sorprendere i ciclist* e i motoristi, che ac­ celerano un po’ l’andatura, o che a loro sembri che va­ dano a corsa più rapida della prescritta. Due guardie tra­ vestite da conladini se nc stanno vicine ad una siepe, in attitud ne di lavorare; appena passa una vettura danno un fischio convenuto, e dicci altri poliziott in divisa sbu­ cano dai nascondigli, c anche se lo chauffcur va al passo d’uomo, gli «nt mano la contravvenzione, facendo­ li pagare deci scellini di multa. Metà va alle guardie; altra alla città. Gli stessi giudici, ai quali qualche au­ tomobilista si è appellato, han dato sempre ragione alla poliz a con la formula che i policemans non possono mai ingannarsi. In seguito a questi fatti i Clubs di Londra hanno fatto affigere vari avvisi con la scritta: «Ciclisti e Auto­ m o b i l i attenzione! Multa ai colpevoli, di scellini 10 ; agli innocenti di scellini 15 !» In pari tempo hanno boiccotato la città. Vercingetorige in nutomobil-. — Al « Salone » di trentanni fa veniva esporti una statua di Vercingetorigc, modellata in proporzioni ridotte dallo scultore Barlholdi.


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L’eroe gallico, era raffigurato a cavallo, la spada alta in atto di calpestare un legionario romano. Una sottoscrizione privata fu allora aperta per fondere in bronzo la statua equestre dell’eroe, nelle proporzioni che l’artista si proponeva. Ma difficoltà di ordine diverso fecero differire l’ese­ cuzione del progetto, c Bartholdi non potè modellare in grande il suo Vercingetorigc, se non per la Mostra del 1900. Il primo gennaio 1901 il modello fu affidato al fonditore Jaboeuf, che ebbe bisogno di un anno per tra­ sformare il gesso in bronzo. Ora si tratta di trasportare l’eroe e il cavallo fino al luogo dove il monumento dovrà essere eretto; ClermontFerrand. città principale dell’Alvcrnia, presso i ruderi dall’antica Gergovia, ove Vercingetorigc ebbe un suc­ cesso sulle armi romane. Sorsero difficoltà per il tra sporto ; non si sapeva come vincerle ; quando la casa Dion-Bouton, fabbricante di tricicli e automobili, che pos­ siede un carro automobile capace di trasportare sei ton­ nellate, offerse di far viaggiare Vercingetorigc fino a Clermont-Ferrand gratuitamente colla velocità di io chi­ lometri all’ora. Lo scultore accettò, c Vercingetorigc andò a Cler­ mont-Ferrand in automobile.

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T arghette indico — Il capo console del T. di Estc, O r­ tore, ha quasi ultimate le pratiche per l’applicazionn di tar­ ghette-indice nei seguenti punti stradali; bivio Casa Tre ves-Bonali per Padova c per Rovigo — bivio stazione S. Elena — bivio Strada Deserta al ponte della Terre : per Badia Polesine per Montagnana. Il Comune di Estc con­ corre nella spesa. Strade spinoso. — Sulla strada Sondrio-Colico nei tratti fiancheggiati da siepe, è lina vera seminagione di spine, dovuta ad un abuso dell’ amministrazione fer­ roviaria, cioè de' suoi dipendenti, i quali, polendo, si permettono di usufrire della strada provinciale come de­ posito degli sterpi, che riuniti poi, con tutto comodo, in fascine restano a lungo tormento ai ciclisti. In causa di tale inconveniente questa importante strada, tanto battuta anche da ciclisti esteri nella propi­ zia stagione, diventa per buona parte dell’anno una forte preoccupazione pel ciclista. Sappiamo cne il Consolato del Touring, per inizia­ tiva de! console sig. Federico Cantelli si è interessato presso la Deputazione provinciale per far cessare final­ mente lo sconcio. Un ponte sul Po alla Gerola. — Si riunirono i rappre­ sentanti dei comuni dei circondari di Lomellina, Voghera e Tortona per discutere sull’opportunità della costruzione di un ponte stabile sul Po alla Gerola. Alla discussione presero parte molti oratori che. pur ammettendo non doversi fare quistionc di regionalismo, ed affermando la necessità che dall’assemblea non uscisse voto ostile ad altre plaghe della provincia, dimostrarono la nccess tà cconomtcosociale di un passaggio stabile che unisca la Lomellina all’oltrc Po Pavese c Tortonese consentendo il costante e regolare fluvio degli scambi di prodotti. Fu votato un ordine del giorno nel quale dopo aver reclamato il con­ corso di tutti gli enti interessati — governo compreso — si nominava un Comitato esecutivo di 9 membri nelle per­ sone dei signori sindaco di Voghera, presidente ; sindaco di Sannazzaro, vice presidente ; sindaco di Mortara, sin­ daco di Castelnuovo, sindaco di Vigevano, ing. Ravasio, ing. Bidoia, principe Centurione e avv. Sciuadrelli. mem­ bri e Monti segretario del Comitato, con l’incarico di te ner desta l’agitazione suscitandola dove ancora non si è spiegata e di preparare per i primi di marzo un memo­ riale da presentarsi al Consiglio provinciale perchè si pronunzi al riguardo quando verranno in discussione i passaggi stabili sul Po. A nessuno può sfuggire l'impor­ tanza grande di questa riunione che riuscì imponente e per numero d’intervenuti e per somma d’interessi rappre­ sentati.

P er un ponte sul Po — Da molti anni si lamenta che le comunicazioni fra la provincia di Milano e quella di Piacenza siano di frequente interrotte in causa del de­ crepito ponte in chiatte sul Po, che ad ogni piena si rende inservibile. Sul modo di provvedere alla costruzione di un ponte in muratura od a travate di ferro si è molto discusso, ma gli enti interessati non vennero mai ai fatti. Nel 1901 le piene del Po si susseguirono l’una all’altra, e proprio nelle epoche in cui maggiormente gli interessi delle due provincie richiedevano che le comunicazioni non fossero interrotte nell'epoca del raccolto delle uve sopratutto. Di fronte a tanto gravi danni le deputazioni delle due provincie furono stimolate ad occuparsi del grave problema, e Comuni dcll'uha c dell’alira parte reclama­ rono un provvedimento che valga a tutelare i generali in­ teressi, dichiarandosi anche disposti a concorrere equa­ mente nella spesa. Il presidente della Camera di Commercio di Piacenza, signor Salvatore Ghczzi, propose che quella Cassa di Ri­ sparmio concorra nella spesa di costruzione di un ponte sul Po fra le due provincie di Milano e Piacenza colla somma di mezzo milione — ed il Consiglio della Cassa ha già deliberato in massima, di accettare tale proposta. Così il problema delle comunicazioni stabilite fra le nostre due provincie ha fatto un gran passo, poiché oltre ai progetti tecnici che non mancano, ora vi è anche circa un quarto del capitale necessario all'esecuzione. Spetta ora alle rappresentanze legali di Piacenza e Milano di completare l’opera.

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La ferrovia Trento-V enezia — La questione della Venezia-Tezze in prolungamento della ferrovia della Valsugana è ritornata innanzi al Consiglio comunale di Ve­ nezia, che votò la proposta di chiedere al governo la concessione per la costruzione e l’esercizio della ferrovia Mestre. Bassano, Primolano, Tezzc, che, allacciando Ve­ nezia alla linea della Valsugana Tezze-Trcnto, ravvici­ nerebbe ai grandi centri industriali e commerciali della Germania meridionale, ai quali finora si accedeva per la via di Verona. Brennero. Nella proposta votata si domanda al governo il sus­ sidio chilometrico massimo di L. 5000 al chilometro per anni 70 c di L. 6000 pel tronco Bassano-Primolano-Tezze. L ’A p ertu ra d ella ferrovia elettrica della Valtellina(Lecco-Colico-Chinvenna), che doveva effettuarsi nel set­ tembre scorso, venne ritardata per quanto i lavori della società elettrica Ganz e C. fossero ultimati e anche i viaggi di »u-ova avessero dato risultati soddisfacenti. Si perdette tempo ad istruire il personale. Inoltre si dovet­ tero rinforzare alcune curve troppo ardite. L’apertura della linea si effettuerà nella prossima primavera. La ferrovia Bergamo-Trescorre-Sarnico — venne inaugurata, nel primo tronco Bergamo-Trescorre, coll’inter­ vento delle autorità provinciali c comunali dei Comuni interessati nella l.nea e della stampa cittadina. La ferrovia che allaccia a Bergamo una delle plaghe più importanti, ubertose ed industriose della provincia, è stata accolta da tutti con viva simpatia e compiacenza. I.a nuova linea mette capo a Bergamo alla stazione del Tram Bergamo-Trezzo-Monza c serve perciò come congiunzione di quella regione con Milano. Il materiale di trazione così nelle macchine come nelle vetture viaggiatori e nei carri merci si presenta ot­ timo, solido ed elegante. Il Consiglio provinciale di P isa ha accordato il sus­ sidio chilometrico di lire mille per la costruzione di una tranvia da Lucca per Pontedcra a Empoli, la quale si unirebbe a quella Salinc-Voltcrra, a cui si ass cura non mancherà l’eguale sussidio, in riguardo all’utilità del nuovo servizio.


R IV IS T A M E N S IL E L a T ra n v ia ele ttric a T rento-M alé che congiungerà la capitale del T rentino colle Valli di Non e di Sole sari» presto un fatto compiuto. Furono di recente risolte anche le difficoltà finanziarie per la congiunzione della Rocchetta mediante un tronco speci ale con Mezocorona. Una fe rro v ia T rento-S ardagna. — Sono incomin riati gli studi per la costruzione di una ferrovia a ruota dentata che da Trento salirebbe a Sardagna. Trento è a in. 1Q5 sul livello del m are; Sardagna c a m. 560, ed è un paesello di circa 800 abitanti, sulla destra dell'Adige, alle falde orientali del Rondone. Da Trento dista Km 5.7 ; e vi si va ora per la strada del Buco di Vela e per Jc colline di San Giorgio. Nomi Ita lia n i e nomi Slavi. — Il ministro austriaco delle ferrovie VVittck assicurò i deputati Rizzi e Bennati, recatisi da lui, che i nomi delle stazioni della nuova linea T rieste-Parendo, saranno solamente italiani. La bilinguità (italiano c croato), sarebbe limitata alle sole scritte interne, e alle tabelle degli avvisi stradali. I deputati insistettero perchè anche le scritte interne delle stazioni italiane siano scritte solamente in italiano. II ministro W ittck osservò essere la bilinguità ne cessaria per ragioni di servizio. Tale bilinguità esiste già sulla ferrovia Divaccia-Pola. V elocità d i 180 chilom etri a ll’ora. — Si fanno da una società .alla quale appartengono le piu grandi ditte germa­ niche,degli esperimenti ferroviari sulla linea Marlenfclde-Zossen presso Berlino, allo scopo di stabilire la forma da darsi alla ferrovia c al m ateriale rotante per renderli atti al trasporto con velocità molto superiori alle attuali, ve locità clic potranno raggiungere 200 chilometri a ll’ora La linea di breve lunghezza (23 Km.) con poche e leggere curve e leggera ascesa, appariva adattissima per simili esperimenti. La linea però, ai vecchia costruzione, con terreno di pessima qualità, con rotaie e traversine scadenti, presentava ostacoli alla buona riuscita delle prove; c perciò si dovette riattarla, m igliorare il terreno, aumentare il num ero delle traversine, senza riuscire a portarla alla perfezione desiderata. Nel corso di queste rovc si è veduto appunto che la costituzione della linea a grande influenza sul grado di velocità raggiungibile. I due veicoli di prova sono forniti da due differenti fabbriche, indipendenti l’uno dall’altro c costruiti secondo piani diversi. Il cassone della vettura è lungo 23 metri, c provvisto di due motori : uno nella parte anteriore, uno nella posteriore. I.a forza motrice è fornita da una cor­ rente alternata della tensione di 12.000 volts, che viene addotta al luogo degli esperimenti mediante una con­ duttura lunga 15 chilometri. I trasform atori nelle vet­ ture riducono la corrente rispettivamente a 500, 650 volts. L'effetto utile di questi può raggiungere per ogni singola vettura fino a 3000 cavalli-vapore. La corrente è fornita da tre fili di rame di ioo millimetri quadrati di sezione, che corrono l’uno sopra l’altro c dai quali la corrente passa, m ediante tre aste, al motore. Le vetture sono prov vedute di freno a mano, di freno pneumatico Wcstinghouse. e uno è fornito di freno elettrico. I primi esperimenti si fecero con la locomotiva, allo «copo di provare i carrozzoni e studiarne c correggerne i difetti; poi si cominciò a servirsi dell’energia elettrica. I.a prima velocità adottata fu di 60 chilometri all’ora, ve locità che fu poi successivamente portata a 100. 120, 130 c 140 Km. Da ultim o si fecero delle brevi corse con 150 c 160 Km. velocità ancora mai raggiunte con nessun vei colo. A ouesto punto però si constatò che la correrne nella conduttura d'alimentazione superava i 10.000 volts e che le vetture subivano delle scosse sensibilissime; e perciò si desistette dal cercare velocità maggiori c si pensò di studiare intanto tutti i fenomeni accessori, come il con­ tegno delle condutture e dei motori, il consumo d’ener­ gia. l’azione del freno, la resistenza dell'aria. 2 5 0 m ilioni per ferrovie elettriche-sotterranee. — Il problema della locomozione rapida ed a buon mercato è quello che più interessa ed inquieta Londra. — Questo immenso aggi onerato di vivent’, teme po«sa venire il

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giorno in cui le sue principali arterie debbano scoppiare per congestione. Alcune stanno diventando diggià im praticabili, e perciò il pensiero si volge alla costruzione di ferrovie elettriche sotterranee le quali, solcando la città in varie direzioni, mettano agevolmente in com u­ nicazione i vari centri, e sfollino per quanto è possibile le vie. N aturalm ente non appena l’idea è stata emessa e trovata pratica, ne è subito cominciata l'attuazione ed in breve giro di mesi si ebbero tre importanti linee di que­ sto tipo inaugurate con ottimo successo, ma ben altro si prepara ora. La prossima sessione del Parlam ento sarà chiam ata ad approvare tutto un vasto schema di ferrovie sotterranee la cui attuazione importerà una spesa di circa cinquanta milioni di lire steri., 1230 milioni, cioè, delle nostre lire. La somma per quanto enorme non deve stu pire, poiché queste ferrovie corrono in tunnel a 30 c 40 metri di profondità ai quali si accede da magnifiche sta­ zioni con enormi ascensori continuamente in moto. Ogni linea è servita da un doppio tunnel, uno per l’andata cd un altro per il ritorno, ca il prezzo di perforamento e di adattamento di ciascun miglio varia dalle 360.000 ster­ line alle 600.000 cioè da q ai 13 milioni di franchi. Qucst'ultima spesa è stata raggiunta dalla ferrovia elettrica W aterloo Station-Baker-Strcet, la quale essendo lunga cinque m iglia c mezzo importò una spesa di 3 ,300,000 sterline. Per tutti i progetti presentati all'approvazione del Parlam ento i capitan sono stati trovati, ed in parte depositati.

Camerino. — Il prof. A. Mataloni, console per Camerino del Touring Club Italiano, riuni nella sala di scherma E t­ tore Ficramosca buon numero di ciclisti allo scopo di costituire una società che fosse una emanazione del Tou ring medesimo, c affratellasse più da vicino gli amanti dello sport. Il prof. Mataloni fece risaltare come queste società snortive che sorgono in ogni parte di tutte le na zioni civili, vengano non di rado considerate quali scm plici associazioni di giovani che hanno voglia di diver tirsi ed invece (come il Touring ha dimostrato) abbiano uno scopo patriottico c morale. Il ciclismo ha il grande vantaggio di far meglio conoscere a noi il nostro paese, di stabilire cordiali relazioni fra provincia c provincia, fra regione e regione: e lo scambio di cortesie e l'affra tei lamento servono a facilitare lo scambio di interessi so­ ciali. industriali, commerciali, agricoli : servono a far co noscere al di là dei confini delle proprie mura 1 pregi ed 1 bisogni della città natale, i pregi cd i bisogni dei nostr: vicini c portano a ll’aiuto e all appoggio scambievole e co stituiscono, come le ferrovie, una nuova rete di vene ed arterie in cui la civiltà ed il progresso scorrono con la velocità febbrile dell’epoca presente. Il T ourine Club Italiano è una associazione poco conosciuta fra noi, ma esso ha fatto eià moltissimo pei questo scopo, ha affratellato tutti i ciclisti di tutta Italia e conta "iù di 26.000 soci; li mette in relazione con i ci clisti delle vicine nazioni, li fornisce di belle carte, di splendide guide minutissime, di monografie illustranti le bellezze d’Italia, procura facilitazioni, ribassi, corno dità innumerevoli. Le feste sportive si m oltiplicano ogni anno, c non sarà un bene clic anche la nostra Camerino figuri in esse rappresentata da una regolare società dei suoi più giovani e baldi cittadini, che faccia meglio apprezzare la nostra città non di rado troppo calunniata da chi non la conosce c la giudica da semplici apparenze? La società, estranea a qualsiasi questione politica, s. costituì nominando per acclamazione a suo precidente il


TO U R IN G CLUB ITA LIA N O

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prof. dott. Attilio Catterina, a Vice presidente il prof. Ar­ rigo Maialoni, c si propone, fra altri scopi sportivi, e tu­ ristici quello di raccogliere quanti più giovani sarà pos sibile sotto la gloriosa bandiera del Touring. Chieti. — li capo console del T., tenente Ernesto Fran­ chi, il console Francesco Cionei, il segretario Arturo Marchionne diramarono una calorosa circolare per in­ scrivere nuovi soci al Touring. e per riunirli in ottima se­ zione. Leggiamo poi nel periodico La Provine a di Chieti : « Con sommo compiacimento abbiamo appreso che l’egregio tenente del 3 . fanteria Ernesto Franchi c stato nominato capo-console del T. C. I. Sezione di Chieti, c l'amico Arturo Marchionne Console. « E i signori Franchi e Marchionne insieme all’altro Console sig. Francesco Cionei hanno fondato la Sezione Chietina del Touring. corrispondente alle Sezioni delle altre città. « I soci si sono riuniti in una sala gentilmente con cessa dal sig. Luigi Taralli, proprietario dell'Albergo del Sole, dove il capo-console offrì paste, vermouth e marsala. <i Prima prova dell'attività dei suddetti consoli è la ottenuta licenza della libera circolazione per tutte le strade. «Auguriamo alla sezione di Chieti di poter presto aumentare il numero dei socii, che o^gi sono già 50, e piaudiamo all’ottima scelta del sig. Franchi, persona at tira, intelligente e pratica». Genova. — 11 console sig. A. De Barbieri ci scrive ■ «Giunsero qui domenica 15 dicembre gli amici di Torino in occasione del loro cimento invernale ; ma dalla gran neve furono bloccati a Busalla, c perciò furono in nostra compagnia tutto il lunedì. Essi ci portarono in ri­ cordo una targhetta d’argento montata su peluche con dedica e stemmi in contraccambio della medaglia offerta loro l’anno scorso nella loro venuta fra noi ». Palazzolo. All’Albergo d’ Italia ebbe luogo un ban­ chetto d’addio offerto dai soci della sezione al console Goffredo Rigali, che come capo stazione venne trasferito da Palazzolo a Campobasso. Regnò la massima buona armonia durante il pasto e si fecero sinceri auguri al rap presentante del T. Ora spetta all’onorevole direzione del Touring provvedere alla mancanza dell’apostolo predi­ catore a Palazzolo sull’Oglio; ed in attesa di ciò noi au­ guriamo che l’egregio Rigali non abbandoni a Campo­ basso la sua energia ed il suo amore per il Touring

T o u r in y ;

I t a l i a n o

Una lettera del eav. Johnson. Il nostro carissimo Direttore generale cav. uff. F e­ derico Johnson, ora completamente guarito, ha diretta la seguente lettera : A I C o n sig lio D ire ttiv o , ai Sindaol d e l T o u rin g , a l C o rp o C o n so la re, al C onsoci.

« Il nostro Touring non crea solamente dei legami «di utilità e di intellettualità patriottica. Esso suscita « tra i consoci una corrente di affetto e di simpatia che « ne fa quasi una famiglia. « Questo fatto io ho constatato nella malattia che « recentemente mi colpi. E questo fatto io son lieto di « riconoscere e di apprezzare ora che, ristabilito in salute, « ritornerò, presto alle mie occupazioni ed a Voi.

« Abbiatevi, quindi, 0 cari amici, i ringraz amenti « mici più sinceri, c l’espressione del mio più grato n« cordo. Dev. mo « F ederico J ohnson ». Dicembre, 1901. Il Consiglio compiacendosi di oucsto gentile saluto e del lieto annuncio che recava — deliberò di recarsi in corpo insieme ai Sindaci, dal diletto amico per manife stargli la vivissima soddisfazione di vederlo risanato, e di consegnargli stampata in forma che rappresentasse di per sè stessa un omaggio al carissimo amico e Diret­ tore generale, una relazione confidenziale di quanto fece il Touring nei tre mesi che durò la di Lui dolorosa as senza. Questo documento porta snW infoglio a stampa se­ vera ed elegante la dedica seguente : Al eav. uff. Leder co folinson — Direttore Generale del T(turine Club Italiano — i collcghi Agrati avv. Ce­ sare - Ara erigiti rag. Arato - Barutta ntagg. cav. Ales sandro —- Bertorelli Luigi Vittorio — Bertolin Lorenzo — Binatiti cav. uff. Giacomo — Binda ing. Achille — Favari doti. Piero — Gavazzi ing. cav. Piero — Gorla Oreste — Guast avv. cav. Federico — Moro rag. Piero — Oliv'eri Guido — Parboni rag. Stanislao — Piva ing cav. Alberto — Piva rag. Pomen — Soffred rag. Attilio — Turriti: rag. Gino — Vanzett ing. eav. Carlo — Vi gliardi Paravia Innocenzo — felici per la salute da lui riacquistata, rassegnano questo amichevole racconto dei lavori del Consiglio, nella vigilia dell'auspicato ritorno, con affezione fraterna, con rispettosa deferenza, con au­ gurati intense speranze. La relazione che redatta infatti con famigliare ep pur brillante intonazione, richiama l’azione complessa del Touring, e tocca dei varii servigi del T. — fu letta e con­ segnata a Johnson la sera del 18 dicembre in casa sua. Johnson accolse la comitiva dei suoi colleghi del Consiglio con grande indimenticabile effusione ; alle belle affettuose parole in nome di tutti direttegli dal vice di­ rettore ing. Alberto Riva e da Luigi Vittorio Bertarclli. poi dalTing. Vanzetti, rispose col cuore sulle labbra, com mosso per la simpatica fraterna dimostrazione ; ebbe frasi toccanti pel suo amico e medico curante dott. Favari, consigliere del Touring, e confermò il proprio attacca mento al nostro sodalizio. La cordiale signorile accoglienza trovata nella casa Johnson, fu abbellita dalla presenza della signora John son infermiera instancabile c devota del gagliardo snort man. e della loro gentile figliuola che. pure ammalatasi, come il padre di tifo, salutarono risanata, fiorente. I l Sindaco di P isa signor G. Franchini ha diretta al Touring la seguente graditissima lettera : « Dal Capo Console di questa città sig. prof. Ro miti ho ricevuto in elegantissima ed zionc la Guida i t i ­ neraria della Toscana. testò edita a cura del T. C. T. « II pensiero di fare offerta a me di una delle pri­ missime copie di tale pubblicazione, è stato oltremodo gentile ed assai bene accetto c mi affretto a porgerne rin­ graziamenti sentitissimi alla S. V. 111.ma. « In p ccola mole b racchiusa una grande quantità di notizie esattissime sulle strade nella nostra Regione, e senza dubbio la Guida Itineraria della Toscana non può non riuscire realmente preziosa non solo ai c clisti. ma a tutti coloro che per ragioni d.verse e con diversi mezzi la percorrono. « A nome quindi di ouesta Rappresentanza cittadina si abbia il benemerito Touring Club Italiano, che in breve seppe schierarsi fra i più potenti d’Europa, l’elogio sincero e solenne di ammirazione per i mezzi pratici con cui ogni giorno più sa allargare il concorso della gio ventù al nobile c salutare esercizio del ciclismo, facili tando ad essa il modo di percorrere in ogni senso la no­ stra Italia, a niuna nazione del mondo seconda, per splen­ dore di terre c per serenità di cielo ». Ringraziamo i signori Alfredo Marra di Milano. W. Tod Mercer di Strada Chianti, Giacomini dottor Ugo di Cessalto, e G. Giani di Roma, per invio di Riviste ar­ retrate.


IN S E R Z IO N I A PAGAM ENTO

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TOUKING CLUB ITALIANO

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O ccidentali e l'alta Valle del Po. — 111. Le A lp:, i laghi la pianura lombarda. I l Cantati T icino e il Trentino Oc eiaentale. — IV. I^a regione veneta. I l T r e n in o Orien tale e la Venezia Giulia. — V. Im IJguria o riviera d Genova. — N ell’ultim a dispensa com incia il cap. VI sul VE m ilia e le R om agnr. I nostri soci possono abbonarsi a questa importante opera godendo dello sconto del 10 per cento, rivolgendosi alla casa editrice, in M ilano, via D isciplini, 15 , e indi cando nella richiesta il num ero della loro tessera.

•#• NUOVE

P U B B L IC A Z IO N I

[.’IT A L IA nella natura, nella storia, negli abitatit , nel l'arte e nella i ita presente. per È R kcLL'S e A. BRU­ NIALTI. — M ilano. Società editrice libraria. Attilio B runialti, deputato, consigliere di Stato, prò icssorc universitario di airitto costituzionale e... benem e­ rito capoconsolc del T . per Roma, è anche noto per i suoi lavori n-eografici. tra cui citiam o la traduzione italiana, ria luì diretta, d ella G èographic universelle di E liseo R 6 rlus, orm ai presso a com piersi. Con questa nova opera. • he rim arrà, alm eno u»er ora, il suo m aggior lavoro geo­ grafico, egli à ripreso la parte dedicata a ll’Italia della g rande opera del Réclus, e L à am pliata in modo da farne u n a cosa a sé. rispondente alle m aggiori esigenze he, su ll’argom ento, possono avere g l’ita lia n i, e in modo, dice il program m a degli editori, da farla riuscire tre volte più am pia d ella trattazione originale del grande geografo francese. Noi nel m entre godiam o di poter annunziare la com parsa d 'u n ’a ltra gran d e opera intesa a far conoscere l’I ­ talia sotto i suoi più vari aspetti, e riservandoci di to r­ narci sopra quando sarà com piuta, la raccom andiam o ai -oci anche per il suo valore intrinseco e per i suoi pregi esterni, consistenti questi specialm ente nella parte illu ­ strativa. ricca di bellissim e incisioni, ritraenti vedute al pine, panoram i, tipi popolari. Assai m inor parte v'ò fatta alle vedute di m onum enti e tesori artistici, dimodoché, ad evitare le ripetizioni, potrebbe forse trovarsi in quest’o­ pera un degno com plem ento z\Y A ttra versi l'Italia. Forse un po' affrettate son riuscite le parti dedicate ai singoli com uni. Esse an dranno prese con un po’ di circospezione, non essendo raro trovarci inesattezze, sproporzioni c in congruenze, come località di m inim a im portanza citate a preferenza d 'altre assai più im portanti, località di cui si citano caratteristiche di m inor conto e non im portanti m onum enti che vi si trovano, c così via. Questo alm eno osservam m o per la Lom bardia. Q ualche strana incsat tczza deve derivare evidentem ente da qualche equivoco ; p. es. : •« A Laido i costum i italiani com inciano a cedere il passo ai tedeschi »>. T alv o lta si direbbe trattarsi di poca proprietà di lin g uaggio, come nell'uso veram ente ecccs-ivo che si fa d a lla parola celebre. V iceversa l’O lona di­ venta un « picchio ruscello*'. Affatto deficiente c a volte -tran a è la bibliografia, in cui talv o lta si direbbe che siano • itati dei libri un po' a casaccio c senza conoscerli. D elle incisioni, di cui la m aggior p arte occupano l’intera pagina, ve ne sono delle bellissime (alcune anche su c a rta distinta), delle m eno belle, c delle mal riuscite. In gen erale, lasciano a desiderare nella nitidezza dei par tito la ri. L 'opera contiene, insente nel testo, anche fre­ quenti cartine, perloppiù al 100,000 o al 500,000. La m ateria dell'opera é pochissimo suddivisa c tutta o rdinata sotto pochi titoli assai g enerali, c quindi la let­ tu ra nc riesce un po' più faticosa, c più difficile la ricerca delle notizie, inconveniente quest'ultim o, però, a cui po­ rranno rim ediare degli opportuni indici analitici. L ’opera, che verrà ad avere circa 1200 pp. di testo con circa 200 illustrazioni c altrettan te carte intercalate e fuori testo, com inciò a pubblicarsi nell'ora decorso anno in dispense ben stam pate di 16 pp. in 4 ., al prezzo di 50 cent, per dispensa. G li editori annunziano che ne usci­ ranno circa 4 al mese in media. N elle 33 dispense finora uscite, com prendenti 516 pp e una carta geologica d 'Italia a colori, si trattano i seguenti a rg o m e n ti: I. C onsiderasim i generali. — IL L e A lp

La Società editrice Sonzcyno cl m anda altri 6 grossi volumi ir. grande formato da essa editi. Di essi, che dal più al meno Anno un notevole interesse turistico, diamo un b-eve cenno. L a S icilia illustrata nulla storia, null' artb, nei paim i . (1892,720 pji. con 336 illustr., I,. — k un bello e Interessantissimo volume di Gustavo Chiesi, noto anche come valente compilatore dell:« parte lombarda della Patria. Geografia dell'Italia, dello Strafforello. 1/ opera, stampata in bella veste tipografica, ricchissima d'incisioni Illustranti vedute e tu tte le opere d'urte più notevoli della Sicilia, e fatta con carattere popolare, quindi più facile e piacevole a leggersi, per quanto non sfugga gli ar gomentl eru­ diti nel vari campi, etnico, storico, artistico, sociologico. A solo il difetto delle figure spesso assai lontane dal loro posto natu­ rale e di portar una cartina della Sicilia afflitto Insufficiente. I l Mrditi' rranbo nrroKKKco descritto da cblrdri viaooiatori rr> illustrato dai migliori autisti. ( 1892, 40*4 pp., I.. 5). — K UH bel VO lume, che fi un carattere piu di lusso del precedente, e in cui col corredo anche di pittoresche e frequenti vedute, si descri­ vono le Colonne d’Èrcole, Smirne, Marsiglia, la Corsica, la costa Siriaca, Genova, Tunisi. Il golfo di Corinto, Barcellona, Alessan­ dria. l'Adriatico orientale, le Baleari, Nizza, 1 Dardanelli, Malta. l'Adriatico occidentale, la Calabria, Malaga, le isole ionie. In Sardegna, Algeri, la costa Toscana, la Sicilia. Napoli, l'Adriatico settentrionale, la Risiera. L e capitali dkl mondo n ei costumi, n ell ' arte , nella civiltà . Impres­ sioni dal cero di celebri scrittori d ’offni nazione- — Traduzione ilei Dott. Diego Sont’Ambroglo. <1893,077 pp., r..9). —fcun altro bel volume illustrato, in cui Bovio cl da l’impressione di Roma. Coppie di Parigi, Dilke di Londra, Proust di Berlino, la signora Adam di Vienna, de Vogùé di Pietroburgo, Loti di Costantino poli, De Mouy di Atene, Castelar di Madrid, Dayot di Lisbona. Lemonnler di Bruxelles, Rod di Ginevra, Carmen Sylva di Buca rest, Havard di Amsterdam, Barrès di Stoccolma, riansen di Cri­ stiania, Michel di Copenoga, de Kératry di Nova York, de Santa Anna Neri di Rio Janeiro, Gónln di Messico, Pelletan del Cairo, walil d’Algeri. Paléologue di Pechino, nannesteter di Calcutta, la signora Judith Gautler di Tochio. La F rancia geografica illustrata compilata da Palmiro Premoli (issa. 2 voi. di compless. 1*00 pp., L. 10). - Fa riscontro, o seguito\\W'Italia geografica illustrata di cui parlammo nel numero scorso, k aneli’essa ricchissima d'illuatrazioni. l a Società Rditr. Sonzogno ci prega di nntiunziare cli’essa m anda gratuitam ente il suo Catalogo generale a chiunque ne faccia richiesta. — Dal socio d.r Ermenegildo Reggiani di Modena. Ucco e tl suo territorio, di A itatolo (1866).- noma antica e moderna, di Balbi (1887). —Jx reali delizie di Caserta, di Laracca-Rongbl (1879).lirere nitida artistica di Trapani, di Mondello (1883). — Dal sig. rag. Almidnno Artlfoni: Hamburger Radtour(stenKartc 1I2S0000. 9- eErrata-corrige. — Tra gli errori Incorsi nell’ ultimo numero in questa rubrica, ci preme correggerne almeno uno: il Ma nuale di fotografia del Dott. Muffone (non Mufconc) costa 3 lire e non ts. » ■ r I n c a u sa d e lla g r a n d e s o v ra b b o n d a n z a d i m a ­ t e r ia , d o b b ia m o r i m a n d a r e a l n u m e r o v e n tu ro

m o lti c e n n i b ib lio g r a fic i g ià c o m p o s ti in tipog ra fiti.


RIVISTA MENSILE

Un cospicuo dono per i Soci del Touring.

N o m in e a C onsu lenti. AOUILA ASTI AZZANELLO SCI ACCA SUMONA

Colella avv. Guido Oscar - Grassi avv. Luigi Mondini avv. Giulio Molinari avv. Carmelo Colarossi avv. Rosolino —

G iu d ica ti tu ris tic i La Corte d’Appello di Venezia con sentenza 5 di­ cembre 1901 condannava un ciclista a settantacinque giorni di detenzione c L. 69 di multa, perchè circolando colla bicicletta munita di campanello inservibile, e quan­ tunque avesse dato l’avviso col grido ohé ! ohé ! aveva urtato un vecchio cagionandogli lesioni che furono causa della di lui morte, avvenuta nel giorno successivo.

P o sta le g a le . Sig. Bonala — Milano. — Il T. nostro non può oc­ cuparsi che di vertenze d’interesse generale ai turisti, non di quelle di puro tornaconto personale. La buona lede in materia di contravvenzione non conta quale dirimente il reato. La contravvenzione è reato formale — dato il fatto, applicasi la pena — salvo i rarissimi casi di neces­ sità e forza maggiore. Parmi quindi che la contravven­ zione sussista. N. N. — Lago Maggiore. — Che siavi luna o no quando in tempo di notte la bicicletta è priva di fanale per l'art. 4 del Regolamento Velocipedi, havvj contrav­ venzione. Sentenze ve ne hanno e VAnnuario le porta. Sig. Lami — Ponlcdera. — Scrisse due volte è vero. Ma per le pratiche urgenti, vado ripetendo di rivolgersi ai Consulenti legali della località più vicina. Ad ogni modo il certificato di denunzia è personale. Consulti nelVAnnuario le massime della Cassazione. E se leggessero di più i soci quanto il T. invia loro ! Avv. Usigli — Venezia. — Grazie della sentenza co­ municatami. Avesse frequenti imitatori ! Doti. Preti — Brescia. — Decidere se una vetturetta a tre ruote sia un triciclo a benzina o un automobile senza altre indicazioni — è un po’ difficile a distanza. — Veda lei. Se l’elemento carrozzeria prevale alla forma del tri­ ciclo, e copre e nasconde il motore sarà vetturetta, quan tunque a tre ruote! ! ! Sig. Uaffreno — Oneglia. — Il suo rimprovero è in­ giusto. Per casi urgenti sonvi gli egregi Consulenti. La Direzione poi non attese nè il suo caso, nè il suo incita mento per preoccuparsi c occuparsi per il miglioramento della targhetta. Da anni, va scrivendo, presentando me­ moriali, conferendo con Ministri c Ministeri c era riu scita anzi ad ottenere il progetto di legge non solo per il miglioramento ma per il mutamento in targhetta mobile. Il Ministro cadde, c il nuovo ha dato nuovi affi damenti. Se fossimo Ministri in un’ora accontcnteremm ) Lei c gli altri ! Ma per ora di più non possiamo fare. Il Capo Sezione Legale Aw. C esari-: Agrati.

V

Col più vivo piacere annunciamo ai soci del Touring che, mentre questa Rivista sta per andare in macchina, il Consiglio ha ricevuto comunica­ zioni dalla ditta Nazari c Gorla di Milano, rispetti­ vamente per essa e per la ditta Fratelli Mareh and di Piacenza, di cui essa è Concessionaria per Milano e Provincia, di un triplice cospicuo dono e cioè : La Ditta Nazari e Gorla, mettono a disposizio­ ne del Consiglio del Touring, una Bicicletta ame­ ricana The medusa, modello 1902, tipo leggero da viaggio, completa di accessori, da cstrarsi a sorte fra quei soci che avranno procurato al Touring dopo il 1. Gennaio 1902 cinque nuove associazioni. Notiamo che questa bellissima macchina è spe­ cialmente adatta per turisti, riunendo i migliori requisiti di eleganza e solidità. Il sorteggiato, al quale toccherà questa bici­ cletta, avrà facoltà di averla in quella forma di ma­ nubrio, misura di pneumatici, altezza di telaio t rapporto da lui preferito. La ditta Fratelli Marchand, allo stesso scopo, mette a disposizione una splendida Bicicletta Mo­ dello di lusso, 1902, colle identiche facilitazioni di manubrio altezza di telaio, ecc. sopra dette. Inoltre, la ditta Fratelli Marchand, per quelli che avranno procurate dieci nuove associazioni, ha disposto una magnifica Motocicletta di sua costru­ zione. Questo Modello, di ultima concezione, ha un motore di 1 3/4 HP. doppia moltiplica, messa in marcia del motore da fermo e innesto «lei movimento mediante cinghia, accensione elettrica con accumu­ latori, velocità fino a 40-45 Km., capacità di salita fino al 10 0/0. La Direzione del T. C. I. si riserva di deter­ minare le modalità e Tepoca del sorteggio, di cui da­ rà comunicazione nel prossimo numero della R i­ vista. Intanto segnala la ottima iniziativa delle due ditte, la quale riuscirà utilissima al nobile scopo della diffusione del Touring. I doni del T. L’annuario iqoi del T. annunciò rassegnazione : 1. Di una medaglia d’argento di benemerenza del conio speciale del T. ai soci che abbiano trasmesse io nuove iscrizioni di soci annuali o tre di vitalizi, dal gen­ naio 1900. 2. Un biglietto del valore di L. 250 per un viaggio con soggiorno, vitto e divertimenti negli ultimi q festo sissimi «dorai del carnevale di Nizza, offerto dall’Agenzia Chiari di G. Sommariva e C., e da sorteggiarsi alla fine di gennaio 1902 tra i soci che dal giugno 1901 alla prima metà del gennaio 1902 avranno presentato io nuovi soci al T. 3 . N. 6 Freni Cartoni, modello 1900, per bicicletta, di cui tre da estrarsi a sorte fra i Consoli che avranno pro­ curato al T. 5 soci vitalizi entro il 1901 a partire dal mag gio 1901, e 3 da estrarsi a sorte fra 1 primi 25 soci vitalizi inscritti da giugno 1901 in avanti. 4. Cento biglietti da visita tipografici, forniti dalla Lito-Tioografia Bollini c Colombo (Milano, via Vincenzo Monti, 30), ai consoli del T. che avranno procurato 5 nuovi soci annuali dal 1 giugno al 31 dicembre 1901. Ora la Direzione del T. invita i soci a far valere i ri spettivi diritti ncr l’assegnazione dei suaccennati premi.


TOURING CLUB ITALIANO

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I l n o s tr o c o n c o rso p e r m o n o g ra fie tu r is tic h e .

Aderendo al desiderio m anifestato da parecchi soci del T . che hanno sottom ano il m ateriale per la com pila­ zione di m onografie turistiche illustrative di alcune fra le 300 linee itinerariam ente descritte n ella G uida delle strade italiane di grande com unicazione — la Direzione del T . ha deliberato di p rotrarre al 30 aprile 1902 la chiù sura del secondo Concorso a prem i, del quali si tenne p a­ ro la nel num ero di ottobre u. s. della Rivista. Già sci opuscoli descriventi le linee furono pubblicati tra pochi g iorni v ed ranno la luce altre 4 di queste m o­ nografie che hanno destato largo interesse per la novità del genere e per la praticità dello scopo. Ricordiam o che per le m igliori m onografie saranno assegnate 5 m edaglie d ’oro, 20 d’argento (eventualm ente con graduazione) ed un num ero indeterm inato di m eda glie di bronzo. S ubordinatam ente al m erito delle m onografie, sa­ ranno titoli di preferenza il m aggior percorso descritte» (o in altre parole la quantità del lavoro) e la difficoltà di procurarsi notizie sul percorso descritto.

Consolato 8° E lenco del Corpo Consolare pel biennio 1901-1902 C a p o C o n soli

Lecca

Aliarono Copeco Benedetto, Jont«* d'Ugenio e Pisignano.

Ancona Biella Campigli» Cervo CYpògatti Gaz.zar.igi Podresca Piatola Pcligun Rimint Romano Lombi! din 5. Elena Trapani

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C o n soli

P e n ili Giuseppi*.

Passi conte Piclro. Manfrin Lucindo. N orrito Giacomo

C o n so la ti su lle HR. N a v i I ta lia n e

R. Nave ■ Partenope ■ Sabbadini Dr Sorso.

A n n u a r io 1901.

E s te ro

Le richieste furon tante nell’an n a ta 'trasc o rsa, che la scorta di detta pubblicazione venne com pletam ente esau zita, e la D irezione del T. sarà riconoscente a cjuei soci che potendo privarsi dell'esem plare loro rdt\V A nnuario to o l. si com piacessero di rinviarlo a lla Direzione stessa.

Lisbona (Portogallo) R. Tcnorio Oliveira Sebantiuo. Porto » Vieira da Cruz Adolpho. Libera> Protos'ò'. PauIo-Brasile) Durval Vioira do Sousa. S; Paul <Minnesota) Strimi Gorard L. Val paini so (Chibj Descalzi Angolo. Il Capo Consoli Generale aggiunto 0 . Go b u .

ELENCO Soci del

T\ C. I. in sc ritti

DEI eH N D ID H Tl dal

15 N o v e m b re

a l 15 D ic e m b re

1901

S O C I V I T A L I Z I (♦) B a r e n o - D o m e n ic o J ìa b a jo li — B r e s c i a - C a m e r a d i C o m m e r c io — C o u r m a y e u r - Società d e lle G u id e d i C o u r m a y e u r — G e n o v a - Società I ta l i a n a f r a A lb e r g a to r i — B o H l c l - M u n ic ip io — T o r i n o - s . A . l i. L u ig i d i S a v o ia , D u c a d e g li A b r u z z i.

SOCI

A N N U A L I (**)

Candidati che optano pel 1901.

Candidati che optano pel 1902.

AQUILA - Capestrano. — Cerasoli Ferdinando. ASCOLI PICENO. — Do Scrilli Ugo. BERGAMO - S. Giovani>i Jitnnco. — Boriimi ing. Francesco. BOLOGNA. — Hcrcolani principe Alberto, Ileroolani principe Astorro, Santi cav. Emilio, Zaniboui Arturo. CREMONA * Castlmaggiore. — Contini Giuseppe Sordina — Armanni cav. avv. Andrea. CUNEO - Salnzzo, — Sartore Giuseppe. FIRENZE. — Carcasson ingegner Enrico, Ceri Silvestro, Jóhan De JohatmÌ9 avv. Massimiliano. GENOVA - Sestri Ponente. — Gallimberti Emilio. Spetta. — Visconti Ezio. LIVORNO. — Costo Adolfo. LUCCA. -- Convitto Nazionale. MANTOVA. — Sordi marcii. Ferdinando. MILANO — Badi Domonico. Moldenhauer dett. Carla NAPOLI. — Venni Enrico. NOVARA • Casalrolone. — Pistoia avv. Giacomo. PALERMO. — De Paco Fiorio Vittorio. RAVENNA - Faenza. — Gavina conte Carlo. POMA. — Mestchor«ky princ. Serge, Pontani dott. Costumine TRÀPANI - Marsala. — Dallostu leu. Artem. UDINE. — Moretti Giuseppe. COLONIA ERITREA Asmara. — Capomazza Ilnrio.

ALESSANDRIA. — Caldieri Luigi, Vitali Arturo B. ASTI. — Gabiani cav. uff. Nicola. Villa franca d'Asti. Coria Antonio. Voltaggio. — Gaggini Camillo. ANCONA. — Acquati Ascauio, Auge-letti Oddo, Delage Hubert Fai inolii Ferruccio, Fontana Alfredo, Mortder cav Augusto Ramiteli ing. cav. Eugenio, Russi Raff iole. Stremiti Alfred**. AQUILA. — Durantini Cesare, Fiorasi Leopoldo, Temasi Luigi. J’t ttorano. — Zannelli ing. Ettore. S olmo uà. — Colarossi avv. Rosoliuo, Mazara march. Dimenio*. BARI. — Bandini Oreste, Campi Mario, Carpinteri Paolo. BEI.LUNO — Pozzi Angelo. BERGAMO. — Cassata tcn. Giuseppe, Marchetti ten Luigi. Rossi Arturo, Sosso cap. Oscar, Voneri tcn. Camiti i. Sembro. — Valli Alessandro. Ponte di Rossa. — Cavagnari Fernando. Tic dolio. — Snaider Giovanni. BOLOGNA. — Bigazzi Francesco, D’Erario dott. Michele, Masireni Luigi, Morando Salvatore, S'.asio c%v Domcuico Tergolina ton. colonn. nobilo cav. A. conte Gislauzone-Brnsco. Zuccarim Enrico. Castfbranco. — Morandi Benvenuto. BRESCIA. — Brunzolfos-Tooja rag. Milziade, Camera di Com­ mercio ed Arti. Dabboni ing. Egidio, Foresti Pietro, Man tic© Giovanni, Pedrotti Gerolamo. Pellegrini Tullio. Tosoni Giovanni, Vitabni Ignazio. Borgo S. Giacomo. — Calonghi Eligio. Paianolo. — Niggelor Ernesto. CAGLIARI. — Boy Luigi Pinna, Campagnola Mario, Lucchi rag. Enrico, Montisi cap. Ernesto. Rizzardi cav. Angelo, Semproni Vincenzi. Uosa. — Nurehi Giovanni.

E N T I2 R O . /lu stri a 'U n a b e r la .

Innsbrutk. — Circolo Accademico Italiano, Landsee Max Portogallo.

Porto. — Vieira Da Cruz Adolpho.

Ci Art. ,j detto Statuto. 1 Soci V italizi pacano Lire C E N T O un» volta U nto. — (**) Art. 6 e !/: I Soci nnuunli | muc» iio una tn*sn d’ont'ntn «li 1.. 2 una volta tnnto — ed una quota nnnun di L. 6 . — Art. P2: Il Consiglio non ricevendo alcun icclnmo «*ontro il candidato entro un per odo di quinilici fiora: dopo In distribuziono dullu Rivista a i ‘Soci iuvioiit ni (»ndidAto 1» tender» di rìcono«ciinento.


RIVISTA MENSILE CASERTA • Arpino. — Nardi Polcgalli cav. Luigi. San Ger­ mano Emidio, Vallctti-Borgnini Alfredo. Fontana Lui. — Lingua Giovenale. Formio. — Bartolomeo Andrea, De Meco Michole. Itola Iati Superiore. — Campol* Filippo, Visrogliosi Filppo, ZOZZOLI ADELE Seauri. — Romanelli Giuseppe. CHIET1. — Costanzo Luigi, I.concili Giacomo, Lupi Celestino, Patr.giiani doti. Giuseppe, Placidi cip Nicodomo, Quaran­ totti Giustino, Sala Convegno ufficiali del terzo Reggi menta Fanteria, Scttimanni ten. Pier Francesco. Ortona — Mancini Felice, Menò Domenico, Rosica Luigi, Telia Tommaso. Orecchio. — Argentini Nicolini, Scarinci Carmino. Scemi. — Borghi Giuseppe. COMO. — Pezzi doti. Antonio, Teruzzi Giuseppe. l'aratro. — Come Ili nob. dott. l odo Trincea Romolo. Laveno. — Guidelli dott. Casimiro. Liema. — Panizz.i Pietro. Luino. — Bonfanti Giovanni. CREMONA. — De Lorenzi Giacomo. Assanello. — Mondini avv. Giiil;o. Casalhuttuno. — Cigolini Fortunato, Fcrrani Luigi. Sorctina. — Pezzi ni dott. Carlo. CUNEO — Vivolda Augusto. Gai est io. — Carta Sntta doti. Carlo, Indcmini Bartolomeo Mondo ri — Ciarle ver Attilio. Savighano. — Piotti ten. Giuseppe, Saccnrdi cap. Luigi, Tubino Agostine. FERRARA — Bonetti Fausto. Mesola — Fogli Ottorino. FIRENZE — Bartolini Ettore, Belli Carlo, Coppini ing. Ar­ turo. Do Angclis ten. Ugo, Do Cattanei di Morno bar. GianiBsltista, Foligno avv. Alfrdo, Hollendor Alfonso, Levi dott. Giacomo, Paoletti Armando, Pineider -Uberto, Pine'dor Fe­ lice, Pincider Luigi, Pineider Pietro, Sodi ten. Guido. Torriginni march. Ttetro, Villani Alberto. Castiglione F. — Benucci Carlo. Fistola. — Melarti Napoleone. Tavernelle. — Vitclini Nu'.dini Alessandro. l'erro del Sole. — Ciani Romeo, Flamini Pio. Trcxmuno. — Ignesti Federico. FORLÌ' — Chinassi Luigi, Giorgetti Luigi. GENOVA. — Bernabò Luigi, Buouavita Enrico, Carpoaeto Lo do vico, Casabuona Ros »lino, Oochis Arnaldo, Garibaldi Ales­ sandro, Gulidi Giovanni, Marchisio Teotino, Olivieri Gius, Porosso Eman., Poggi Muric, Raggio conte Carlo, Rossato Augusto Sa redo Parodi Lcienzo, Schiaffino rag. L., Società Italiana Albergatori, Vicentini Antonio, Vottero Enrico. Cenale. — La» fredi Enrico. S. Margini ita. — Costa Bartolomeo, WESTP1IAL DURANTE ELENA. .Saionu. — Zane in Feri uccio. Stttri Levante. — Gandolfo Antonio Eugeuio. Spezia. — Morando Cesare. GROSSETO • Montieri. — Billi Lorenzo. LECCE - Taranto. — Cugini Arnaldo, Longbi Enrico, Pielrnngoli Ant. Giuseppe. LIVORNO. — Ormerà di Commercio ed Arti, Cassuto Giorgio Enrico, Circolo Filologico Livornese, Ferrando Luigi. Porto-Longone. Pistoi Vincenzo. LUCCA - Bagni di Montecatini. — Giuliani Mori». i taleggio. — Pon pei Carlo. MACERATA Portoreeanati. - Volpini ing. Volpino. Tolentino. - Ben aditoci dott. Antonino. MANTOVA. -- Dina Enrico, Lodi Antonio. ìloniunara. — Mambrini Tommaso, Marocchi Attilio Sermide. — Baldioscra Umberto, Bianchi Francesco, Roveri Ti­ berio. MASSA-CARRARA. — Bizzarri Donum Dei. MESSINA. — Budroni Pietro, Ceribella Ferruccio, Fritz Ro­ berto, Marangoja Francesco, Parmiggiono Viddino, Salo­ mone dott. Annibale. MILANO. — Badini dott. Mario. Balducci Ugo. Balzari Fi­ lippo, Bordone rag. Ettore, BEETHAM EDITTA, Bolotti lag. Vincenzo, Bigatti Ettore, Banali Giulio, Capriolo Ot­ tavio,, Chinlva Adolfo, Corda Eugenio. Dal Paos Alfonso, Folci a—Pietro. Carlo, Giuseppe,\M__ Gnocchi — • Gnllia • »• Garimoldi » * ---n ---------k .il.

Quinto Stampi. — De Vecchi I*copoldo. Saronno. — Annoni rag. Luigi, Medi Mario. Setto S. Giovanni. — Donaglia prof. Natale. Rodolfi dot*. Ri­ dolfo. S. Pietro Seves>. — Po*r- Guglielmo. Treccila. — Rosta Pallav. ino conto comm. Ferdinando, RESTA P a LLAVICINO FRANCESCA, CONTESSA RESTA PAL­ LA VICINO CLAVELLO. MODENA. — Masino Giacinto, Ott Gasparo, Pozzi ing. Luigi. Sacerdoti rag. Augusto. Sassuolo. — Cucrami iloti. Benedetto NATOLI. — Barcndson Arturo, Bertolini Emilio. Degli Ul»erti Guglielmo. DEGLI UBERTI MARGHERITA, Do Rosa Pasquale, Fontanosi Pietro, Solaro di Monusterolo Vittorio, Taveroini Bruitone, Toledo avv. Giuseppe. NOVARA. — Delfino Gian Domenico, Santini Luigi. Biella. — KIRHERO WILLY. Massorano Arturo, Oneto Qnr> Irmo. Campiglia-Cerro. — Jacazio Bernardo. Casali olone. — S g u a z z ilo d o tt. C a rlo . Pollanca. — Bertinctti Ferruccio, RafTaelli Emanuele. Stresa. — Moiso Federico. Vet celli. — Circolo Ricreativo. PADOVA. — CaaUgnoli Ettore, Rizzoli dott. Luigi, Sanavi.. Ferruccio, Società (l'Incoraggiamento por l’Agricoltura o Industria. Ette. — Galligioni Napoleone, Lungo Gaetano Pietro, Mulinncct Arturo Rossi Michele, Sartori-Berotto Giovanni. Fontaniva. — Bisson Amedeo, Diotto Costante. M-.nseliee. — Bordi ce Ferruccio, Ghiselli Carlo, Stefani Gaeta­ no, Tisoto Antonio. Mcntagnnna. — BADIELLO MARIUCCIA. Fiatsola sul Bicnta. — Bevilacqua Giovanni, Tescari Antonio. Vigodanerc. — Parpaiola Giovanni. PARMA. — Mazzara prof. Girolamo. PAVIA. — Morali dott. Bonaventura. PERUGIA • S o m a . — Grimaldcschi dott. Ruggero. Spoleto. — Tardisi nmgg. Giuseppe. Terni. — Ami reo li Enrico. Dosanti» Giovanni, Trottarelli Pietro. PESARO. — Boriali Achille, Cecconi Giulio, Corradini capitano d elio PIACENZA - Fio'entuola. — Perinetti doti Enrico. PISA. — Lanscl Edoardo. PORTO MAURIZIO - Bordighera. — Collingwocd Enrico, Ste­ venson Alfredo. Dogana di Fieno. — Tom masi Francesco. S. Jlert‘0. — Viamor Giuseppe. Ventimiglia. — Miglino rag. Uoboito. RAVENNA. — Mani bel li geo m. Francesco. S. Pietro in Campimio. — Cardini Silvio. REGGIO CALABRIA. - Zerbi Domenico. REGGIO EMILIA. — Cignolini Annibaie, Dori Celso. Panei roli Giuseppe. Camyignola. — Bellen'am dott. Augusto, Bizzarri Guglielmo. Capelli Enrico. Carbonieri prof. Francesco, Carbonieri dottor Luigi, Folloni Diodorico, Folloni Vittorio, Levi Adol­ fo, Fignagnol: dott. Erminio, Pigriignoli Guglielmo, 8ili gardi FiliT>orto. Fabbrico. — Ferretti Andrea, . Novellarti. — Barbieri d iti. Bernardo, Lom budini Luigi. Scgrò Carlo. ROMA. Boschi Carlo, Comune di Roma, De Ferrante Luigi, De la Ordì n Oreste, Di Rosa Gustavo, Duodo nob. Ettore, Fiorant; cav. Arbace, Krancino Icilio. Galli Zugoro Ant. Di ir.ei.ico. Giuliani Alfredo, Martinetti Gabriele Remolo. Palazzi Sperandio. Peroni Cesare, Pochettino Alfrodo, Quadri Egisto. Rinaldi Alborto, Salrillo Francisco, Santoro Vincenzo, Bassi Rodolfo, 8igi.orelli Washington. Vallahrega Gustavo, Vigh. Adolfo. ROVIGO. — Vi ani ni dottor Giuseppe. SALERNO • Sarr.o — Capua Carlo. SASSARI. — Demuro Gius. Antonio. _. SIENA. - Fi li berti rag. Pietro. Teodoram Eduardo Pio. CnttelVna in Chiniti. — Sodori Luigi. TERAMO - Castrllamare. — Puca doti. Giuseppe. Cepagatti. — Falasca Antonio. TORINO. — S. A. R. ii Duca degli Abruzzi^ Albortazzi Crear.

i, Cottino V. Adolfo, DematteLdott. Silvio, Donina Ignazio, ir.enico, Platino Felice, Pozzi Carni ilo. Rabitti Alfredo, 'i Clianaz march. Paolo, Dovo Angelo. Ferrari avv. Simone. Riunioni Paolo, Rossoni Achille, Serralunga Ettore, Simo­ Ferraris Giov. Batt., Fontana Carlo Vinc., Gaietto Attilio. netta Giovanni, Solari G. B. Enrico, Stobhia rag. Duilio, GAZKLLI DI ROSSANA CONTESSA COSTANZA, Gia­ Toscani Pietro. Vismara rag. Clemente, Vitali Enrico. cobino Melchiorre, Lamberti Martino, Marazzinr Alberto, Ariano. — Colombo Guido. Introini Oosaro. Marconi G. B.. M usetta Cosare, Negro Attilio. Olivetti ACoti elianto. — Soltmann Cari. lessandro, Orlandi Ettore, Palcstrinc Giuseppe, Popa Va­ Cotogno — Stroppa Ferruccio. lerio. Parrà Carlo. Pedriali rr.agg. cav. Vincenzo. Pezzi Ar­ Legnano. — Ruschenn Felice naldo, Ricca Oreste. Roggero avv. Alborto, Rosso Andrea. Lodi. — Qunrgnnli Mario. Savio Celestino, Sotteri Carlo, Tos Giacinto. Vandano Carlo' Monta. — Ferrerio Pompoo Giuseppe. Maggioni Cesare. Vendoni Lorenzo. Villa Carlo Alberto .\ ¡guarda. — Santambrogio Giuseppe. Carmagnola. — Capello Biagio. Cortnssa dott. Giorgio. •'/c/zts Olona. CADÉRTI CATTINARA DI ZUBIENA Cheraseo. — Tarditi Pietro. CLOTILDE

6


TOURING CLUB ITALIANO

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Chivasso. — Belimi prof. Rullaci«?. Courmayeur. Società delle Guido di Courmayeur. Cuorgn't. — Maguino Luigi. Settimo Torinese. — Roggeri Emilio. TREVISO. — Degli Azioni Avogadro, Gemili Giovanni. Lana Tullio, Lorenzon Luigi. Cavaso. — Favero dott. Aldo. Oonegltano. — Bonetti Vittorio. Crespano. — Andolfato Robcrtin-. S. Zenone. — Stefani dott. Lorenzo. Vittorio. —tarozzi Carlo. UDINE - Artegna. — Chiozzott > Giulio. .(¿¿uno /. — Fiori j Emilio. Ranche di Pordenone. — Guarneii Giacomo. Tareento. Wiirth Emilio. VENEZIA. Becher Guglielmo, Berti Guglielmo, Cannigli** ni Giuseppe, Da Ponte Stefano, Fabrizio Luigi, Papu An tomo. VERONA. — Banfi tcn. Menotti, Carrior cav. dott. Alfonso. Sfilano tcn. Giuseppe, Orlandi Carlo. Viviaui dott. Enrico. VICENZA. — Piovono Francesco, Ruvida rag. Giovanni, Tea sari Spartaco. Asiago. —* Franceschi Pietro. Costilyomberto. — Fosaer Antonio Malo. — Dal Zotto Aurelio, Galizian Francesco, Marchioro Pietro, Porro Giuseppe. Murostica. — Filippi Francesco, Teacari ing. Giovanni. Schio. — Bolla Olinto. COLONIA ERITREA Massana. — Medina Lamberto. IC S T E H O . A u strla« U n g b e r la .

VENEZIA GIULIA - Trieste. — Macorig Giovanni, Zcrbnut Annibaio. TRENTINO - Morì. — Baiai dott. Ernesto. ALTRE PROVINCE • / nnsbruek. — Fionani dott. Lino. Fiume. — Asperger Stefano. Villaih. — David Vittorio, Zanin rag. Antonio.

U NDECIM A LISTA d eg li a s s o c ia ti a l l ’o p e r a A T T R A V E R S O L ’ IT A L IA 1720. Luuro dott. Raffaele, Meta di Sorrento — 1721. Orefice mg. Michelangelo, Venezia — 1722. Filadoro uvv. Donato, Roa »ano Calabro — 1723. Dolci Pietro. Rovaio — 1724. Bontà avrò calo Battistino, Porto Torres — 1725. Caprotti Emilio, Ponte Albiato — 1726. Casanova avv. Antonio. Milano — 1727 Migliovacca Attilio, Cremona — 1728. Vigliardi Paravia Innocenzo. Milano — 1729. Bonfanti Oreste, Como — 1730 Falciola Luigi Milano — 1731. De Col rag. Giovanni, Como — 1732. Roslcr Giorgio, Firenze — 1733. rubri* dott. Pietro, Montegalda — 1734. — Sunna Rodolfo, Firenze — 1735. Greppi Enrico. Milano — 1736. Mondini Alessandro, Limone S. Giovanni — 1737 Eoe-* Walter, Varenna — 1738. Fiorio Enrico, Torino — 1739. Centner Roberto, Vorviers — 1740. Starace L. Gino, Cauipobello di Moz­ za r&— 1741. Romana Vitt., Torino — 1742. Cattaneo Gioacchino, Genova — 1743. Oltolenghi dott. Giuseppe, Casalmonferrato — 1744. Avogadri ing. Luciano. Padova — 1745. Feati Giovanni, Buio — 1746. Trincneri rag. OtL, Torino — 1747. Agosti Osvaldo. Milano — 1748. Del Drago Don Giovanni. Roma — 1749. Maggi Arturo, Siracusa — 1750. Camandona Luigi, Roma — 1751. Primroso IL C., Baltimore — 1752. Hendertion dott. Tommaso. Firenze — 1753. Mol Enrico, Milano — 1754. Derotta Guido. Udine — 1755. Massa Saluzzo Guglielmo, Alba — 1756. Alinari Giuseppe, Fi ronzo — 1757. Masero Edoardo, Caatigliole d’Asti — 1758. Corto Enrico, Firenze — 1759. Bozxan'- Ettore, Gonova — 1760. Picciola Giovanni Antonio. Trieste — 1761. Seguitii dot tor Patrizio. Gnzzatuga — 1762. Benvoglio Pasini Luigi, Piove di Sacco — 1763. Blaty O. T., Budapest — 1764. Grigolato Albano. Est« — 1765. T..musini ing. Giuseppe. Etto — 1766. Marinoni Luigi, Este — 1767. Marchi O sare, Villach — 1768-1774. Viarinoni Giovanni. Milano — 1775 Moreo Ercole. Milano — 1776. Coi radi dott. Augusto, Novara. (Contintiit >.

F ra n c ia .

**«

Menton. — Pankburat C.. Stanton L. Parigi. — Gaggini Sebastiano. G erm a n ia.

Berlino. — Trombetta Giulio. Colonia. — Lurkou dott. Giuseppe. Hamburgo. — Schmidt Gustavo. P o rto g a llo .

Ustori!. — Do Barros Joao. Lisbona. — Buzaglo Benjamin. Buzaglo Mair, Do Merck Bai. Cari. Dina Forrcira Augusto, Joros Jorgc. Romberg Nisarti Maurizio. S v izz era. .tif o n i — Joluiiui Giuseppe. A m erica d el S ud. B r a s ile .

Ribeirao P alo. — Curvai Vieira de Sousa.

*

C h ili.

Valparuiso. — Descalzi Angelo. A s ia .

China. Shanghui. — Baldi iug. Egidio, Nerazziui comm. Tesar«*. Pos­ senti Luigi. SardeTli Ovidio, Stassano Luigi, Valenza Mi­ chel Angelo. Sooehoic. — Denegri Massimo. Soci annuali al 15 novembre, 1901 X. 25964 • » inscritti dal 15 novembre al Ì5 dicembre 1901 » 54 Soci morosi rientrati a far parte iloll'Aafooiazione Soci vitalizi T o ta le d e i soci a l 15 d ic e m b re 1901

N. 25996 ■ 27 N. 26025 > 28)

N. 263O 0

Soci inscritti a tutto il 15 novombro pel 1902 > • dal 15 nov. al 15 die. pel 1902

N. .

318 461

Totale dei soci optanti pel 1902 inscritti a tutto il ¡5 dicembre 1901

X.

779

La spedizione «lei fascicoli dal V II al XIV è seguita di questi giorni mediante pacco postale; e molti fra gli associati ce ne hanno già accusato ri cevuta. Verso il 30 Gennaio saranno parimenti spediti agli associati i fascicoli dal XV al X X II. Il fascicolo XV compie l’illustrazione di F i­ renze e dintorni, e ci dà quella di Pistoia ; il XVI è dedicato a Lucca, Pisa, Livorno; il X V II a San Gimignano, Orvieto, Spoleto, Narni, Terni, Vi­ terbo; col X V III entriamo a Roma, ed alla città eterna sono dedicati anche tutti i susseguenti F a­ scicoli sino al X X III; il XXIV è dedicato ai din­ torni di Roma, a Montecassino, a Caserta. Si fa caldo invito a tutti i sottoscrittori che de­ vono versare la seconda ed ultima rata (di L. 17 per quelli che furono fra i primi 1500 soscrittori, o di L. 19 se aderirono successivamente) di compiere in questi giorni il detto pagamento e consimile in­ vito vien fatto agli associati obbligatisi per rate mensile da L. 1.20, di provvedere pel 30 gennaio al pagamento delle quote sino alla X X II, se non vo­ gliono che sia loro ritardata la prossima spedizione. G e r e n te : D A L L A C O L A A T T IL IO - Milano, Tip. Capriolo o Mus-iiuino, Via S. Piotiti all* Orto, 10.


Tiratura 36,000 Copie

Anno Vili - N. 2.

Febbraio 1902.

Grntit» e* tu tti i Suoi ciel T o u r ln g

S om m a rio :

Relazioni- della Direzioun (ìoiivrnlu «lei Touring nuli’ andamento morata e tìnnnr.iiu’io del 1901: Relazione dei t>indari ; Situazione patrimoniale e Kcndiconto generale. — Il numero presente e futuro dei soci del Touring. — Turismo c Ileligione. — Turismo •• Arte. — Turismo e Coopcrazione. — Turismo cd Almanacchi. — Una città della Liguria. — P er il concorso dei forestieri. — A eronau tica. — Alpinismo. — Automobilismo. — Ferrovie. — Seziono strade. — Biblioteca, g. o. — Cronaca. — Deliberazioni del Consiglio. — Consolato. — l’ cr la nuova legge « turistica » , .drr. Cestire A gra ti. — Sezione legale. „4rr. Cesure A gra ti. — Un viaggio gratis. — Sezione Medica. — N ella Sezioue strade. — Per 1' importazione temporanea dei velo­ cipedi con esenzione di deposito doganale. — Cassette da riparazioni e Cartelli indicatori. — Un concorso fotografico fra i Soci del T ., doti. F u tu ri. — Concorso a premi per l monografie riflettenti le norme doganali e dei trasporti per i turisti e loro bagagli in Itnlin. — Per la propaganda. — Biotico dei Candidati. — Vnriotà. — X I I lista degli Associati d ell’ « Aiira terso l'I t a lia . »

in

XXI

XXX

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XXX •' XXX"

Relazione della Direzione Generale del Touring sulT andamento morale e finanziario del 1901

,

Egregi Conuoci

Ancora una volta, nell'annuale Relazione, può la vostra Direzione sintetizzare la vita del Sodalizio in una statistica eloquente- i Soci, 700 al sorgere nel 1894; 2127 nel 1895 ; 5514 nel 1896; 11507 nel 1897; 14940 nel 1898; 16750 nel 1899 ; 20737 nel 1900, giunsero a 26331 nel 1901 E quanto fidenti e gagliarde le nuove reclute! quanto nuovo conforto per i precursori di questo meraviglioso movimento di forze italiche d’ogni nostra più lontana terra, cospiranti al fine civile e patriottico del Touring! Ora veramente questo sente il palpito delle energie del Paese, ne scorge le aspirazioni, i bisogni, ed in quanto è sua missione le seconda, le soddisfa od a soddisfarle .sappresta. Ma perciò crescono i doveri dell'azione ; il Tou­ ring. venuto da tanto rigoglio paesano, si colloca fra gli organi più evoluti e possenti della vita nazionale, e volge fidente i passi verso l’avvenire che lo attende. I l movimento dei soci nell’ anno decorso fu più intenso che mai ; l'ascensione del numero vinse ancor più trionfalmente i vuoti. Le perdite per depennazione di morosi o per dimis­ sioni, che toccarono il 12 0/0 negli anni precedenti, sce­ sero all’8 0/0 nel 1901 ; ciò che può dar vanto all'ammini­ strazione, ma sopratutto dimostra il cresciuto attacca­ mento dei soci per l'Istituzione, ohe su questo punto tiene fra le consorelle il primo posto, giacché quelle perdite toccarono il 15 0/0 nel Touring francese, il 25 nel Touring inglese, il 40 0/0 nel Touring svizzero, che ha nel gran numero di ospiti stranieri elementi sociali instabilissimi. Ma ciò che conferisce una maggior importanza alraumento di 5792 Soci, è il gran numero fra essi di enti collettivi, dalla cui adesione riceve il Touring riconosci­ mento solenne degli alti scopi suoi. Le adesioni che pervennero da 28 Deputazioni Pro­ vinciali. da 33 Camere di Commercio, da 14 cospicui Mu­

nicipi, da alti Comandi militari e da 28 valorosi nuclei reggimentali di ufficiali, da associazioni sportive, o da Istituti di alta o popolare coltura e di educazione, da Corpi artistici ed industriali, da illustri diplomatici e parlamentari, e persino da auguste individualità della Reggia, vanno considerate, per sé stesse, e per l’appoggio e per la partecipazione che annunciano agli ideali, al­ l’opera del T. Così esso ha crescente presa fra le forze vive del Paese, e ne rappresenta l'associazione dei propo­ siti per scopi geniali, da cui pure la Nazione trae van­ taggio economico ed alte soddisfazioni morali. L ’azione del Corpo consolare corrisponde sempre più al servizio della buona causa turistica; sono essi, i Con­ soli, gli apostoli della grande associazione nazionale, le scolte vigili dogli interessi delle rispettive località, gli informatori diligenti, i promotori di imponenti e gene­ rose manifestazioni di gagliardia fisica, di fratellanza; i continuatori delle buone tradizioni della cortesia e del­ l’ospitalità paesana; i fiduciosi dell’organo centrale del Touring. bene accetti presso le autorità locali e presso le cittadinanze. Tanto più calda quindi è la nostra riconoscenza verso i 65 Capi Consoli ed i 1316 Consoli, in quanto che norma direttrice nella loro azione personale, fu cd è un sincero omaggio all’ideale del Touring: tanta nobile devozione li induce a comportarsi per guisa da procurare al Soda­ lizio vantaggi e simpatie, ad evitargli difficoltà, in ogni diverso frangente, deferendo all'alta, amorosa e prudente opera alla Direzione Generale. Frattanto questa raccoglie i frutti di una settennale esperienza, e si studia di mantenere nei rapporti sociali ed amministrativi quei mezzi che assicurino aU’ingrandito organismo l’agilità che dev’essere caratteristica sua essenziale.


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TOURING CLU B IT A L IA N O

•S'imporrà forse, ora che gli elementi buoni sono tanto cresciuti e gli scopi dell'Associazione si sono ampliati, una più frequente revisione nella composizione dei Con­ solati, l’alternazione a non brevi periodi delle cariche consolari, il loro coordinamento giurisdizionale, laddove è richiesto. Per ora possiamo compiacerci che in tanta varietà di consuetudini, di temperamenti, abbia prevalso una am­ mirabile concordia Questa ebbe celebrazione solenne nei Convegni — Di tutti vince il ricordo quello nazio­ nale di Bologna, svoltosi in cospetto di una popolazione cortesissima, di stranieri ospiti graditi accorsi al Con­ gresso Internazionale della Lega delle Associazioni turitiche. Fu spettacolo d'italianità caro al cuore di tutti per la prova di gagliardia e di concordia che in nome del T. e per l'amore della Patria, vi dette la gioventù nostra ac­ corsa da cento terre, mediante staffette ciclistiche, re­ cando saluti entusiasti alla dotta città, da Bologna stessa, con celerità meravigliosa, portando al Capo del Governo in Roma i voti del Congresso Nazionale turistico. Ma evochiamo pure con senso di legittimo orgoglio i convegni di Alba, Acqui, Casalbuttano, Lodi, Monselice, Montagliami, Novara, Pesaro, Porto Civitanova, Riolo, San Felice sul Panaro. Senigaglia, Terni, Udine, Va­ rese, Viareggio, Vicenza ; ove si affermò lo spirito di so­ lidarietà turistica bandito dal Touring, e d'onde ven­ nero tante incoraggianti attenzioni affettuose. Però il Consiglio crede che dimostrazione ancora più pratica ed efficace della nostra organizzazione, dei nostri scopi, siano, in sussidio alle gite individuali, le

Gite turistiche co llettive.— 11 Touring belga, le cui comitive ciclistiche fecero parecchie escursioni in Italia, trovandovi accoglienze e manifestazioni segnalate sul suo Bollettino in modo lusinghiero pel nostro Paese, dò un magnifico esempio in materia. Il 1 Giro d’Italia in Automobile, con che si battezzò sulle strade della penisola la nuova locomozione messa a servizio del turismo, la gita ciclistica del benemerito Consolato romano attraverso la Sardegna richiamante l'attenzione doverosa degli italiani della penisola, e la gita ciclo-alpina effettuata attraverso il Cadore, il Tren­ tino ed il Bresciano, riuscirono indimenticabili manife­ stazioni delle fedi che il T suscita, delle simpatie che aduna, delle risorse che fa dispiegare per l'esercizio doll’cspitalità modernamente intesa. Cento e cent’nltre comitive di Soci del T. solcarono le terre d’Italia, varcarono i confini ai monti, al mare, alle superbe città agli ermi casolari sperduti recando il saluto del T. che sussidia con le amiche accoglienze delle sue fido rappresentanze, con le sue apprezzate Guide, così gl’ intrepidi e celeri Awlaces, come gli studiosi e quet.i amanti del paesaggio Ora il Consiglio volge il pensiero aH’organizzazione di alcune gite turistiche nazionali. Queste, mentre offri­ rebbero occasione al pari o meglio dei Convegni, a più in­ tensa attività consolare tanto nel far proseliti, come nel promuovere quelle migliorie locali, quegli affinamenti del comfort che altrove richiamano le preferenze dei turisti, e sono non ultima ragione di fortuna economica pel Paese, consentirebbero programmi attraenti, intellettuali, e rag­ giungerebbero significazione ed effetti di solidarietà ita­ liana.

E intanto affrettiamo L ’ a ffig lia m e lo alberghi, ordinato su nuove basi dal Capo Sezione che alla competenza, tratta dalla pra­ tica della sua industria, accoppia il prestigio ond’ò cir­ condato iru la classe degli albergatori. Si tratta di assi­ curare al socio turista facoltà di buona scelta pei luoghi di sosta, criteri preventivi di mite spesa, comfort mo­ derno. Daremo cosi una prima spinta per conto nostro a quell'organizzazione, di cui dovrà assumere cura l'oru compostasi Associazione nazionale pel movimento dei fo­ restieri in Italia, sodalizio che ci ha amici e coopera­ tori fra i più solleciti e i più desiderosi che debbasi ora avviare l’attuazione pratica del suo bel programma. Fu delegate a rappresentare il T. nel Consiglio del­ l'Associazione predetta, il nostro collega avv. Agrati, cui è tutt’ora affidata la Sezione legale. Questa esige pur sempre cure alacri e iniziative vigorose, giacché la libertà turistica si trova ritardata, insidiata da ogni genere di misoneismi, di pastoie burocratiche. T.a seconda edizione del Regolamento governativo per la circolazione degli automobili, nonostante liberali pa­ reri motivati di competenti consultati dal Ministero, usci per modo che ancor oggi n'è resa impossibile l’applica­ zione. La Direzione non cessò mai d'interessarsi all’argomento, presentò quesiti, suggerì modificazioni, s'ado­ però a facilitare l’adempimento delle disposizioni vigenti. L'applicazione della tassa sui velocipedi continua ad esser fatta in modo irrazionale ed imbarazzante; ma re­ centi informazioni ci dònno motivo di credere che ver­ rà ben presto all'abolizione degli inutili ruoli dei con­ tribuenti ciclisti e all'adozione della targhetta mobile. Così si persuadesse il Governo della convenienza di alleggerire la tassa attuale di 10 lire ! Dalla riduzione della tassa a 6 lire la Francia conseguì il raddoppiamento dei velocipedi, con vantaggio dell’erario e dell’industria na­ zionale. Dogane. — Più fortunato fu il T. nel propugnare la facilitazione doganale per l’importazione temporanea dei velocipedi : una legge speciale, ed un regolamento nel quale furono accolti gli emendamenti suggeriti dal T consentono ormai soddisfacenti agevolezze clic dovreb­ bero essere adottate da Stati finora restii a questo regime fiduciario. Riuscimmo infine ad ottenere dal Governo Austriaco un « modus vivendi » di imminente applicazione I l I I I 0 Congresso internazionale delle Associazioni turistiche che segui a Bologna, nel maggio scorso, con sincera soddisfazione dei delegati convenuti da 12 Stati, si occupò di questi provvedimenti doganali e di altri, se­ gnatamente delle innovazioni per rendere più accette al turista le norme pei viaggi sulle Ferrovie Italiane. — Fu decisa anche dal Congresso la compilazione di uno Studio comparativo internazio­ nale dei trasporti delle persone e dei bagagli, con spe­ ciale riguardo al turismo, onde possa servire di incita­ mento alle Amministrazioni meno progredite per intro­ durre migliorie di tariffe e di abitudini. E il nostro T. per parte sua si è assunto di contribuire all'opera dando una raccolta completa delle tariffe e condizioni dei trasporti di persone e bagagli sulle ferrovie, tram vie, piroscafi la­ cuali e marittimi © diligenze postali in Italia, cosicché


R IV IS TA M ENSILE •lai confronto di quanto si fa all'estero risulti il meglio che ci resta da imparare. All'uopo indicemmo un Concorso cui è destinata una cospicua somma per premi e medaglie. Colle grandi Compagnie ferroviarie siamo riusciti a metterci in buoni rapporti che hanno cominciato a frut­ tare una amichevole convenzione, mediante la quale sarà finalmente possibile ai nostri soci di spedire in bagaglio i rispettivi velocipedi con quegli accessori che tuttora voglionsi smontati perchè l'amministrazione ferroviaria non vuol risponderne. Ne risponderà in una determinata misura c in via d’esperimento, appena saranno concor­ dati i dettagli per l'osservanza di una convenzione di mas­ sima già firmata e con la quale il T. si è accollato un onere, ripagato dalla coscienza di far cosa utile ai soci ci­ clisti sulle ferrovie. Il Capo Sezione Strade, fisso nella sua attesa di veder dedicate maggiori cure e risorse a quei fattore mas­ simo dell'incremento nazionale, che è l'ordinamento stra­ dale e connessa manutenzione, scorge ora non dubbi segni di comunione di vedute fra il T. e molti Corpi tec­ nici ed amministrativi locali. Fra questi molti mostrano d» saper apprezzare l’opera del T. e accogliendone diggià alcuni desiderati, sperimentando qualche suggerita in­ novazione, rimuovendo qualche denunciato inconvenien­ te, soddisfano legittime esigenze dei contribuenti che nel T. trovano un patrocinatore cauto e sereno, non schiavò di interessi che non sian quelli della generalità. Il T. a sua volta avviando mediante i suoi organi cen­ trali e le rappresentanze locali, studi ed inchieste, in­ frena le impazienze, allestisce elementi risolutivi di pa­ recchie questioni sulle quali provoca l’accordo di com­ petenti e volenterosi cittadini. Prossimamente il T. bandirà un concorso per la com­ pilazione d'un manuale per i cantonieri, e studia se è possibile promuovere ed aiutare opportuni corsi di istru­ zione per gli stradini. Di Cartelli indicatori e Cassette Riparazione il no­ stro Economato continuò a fornire le località ove erano più reclamati. Ma ora, all'aprirsi di una nuova stagione turistica, per meglio provvedere occorre sapere, e lo dirà una inchiesta raccomandata specialmente ai Consoli, in quale stato si trovino i 300 Cartelli indicatori e i 180 pic­ coli arsenali di riparazione pei ciclisti, da adattare alcuni, possibilmente, anche per gli automobiliati. Ma ancora la maggior lena del T. viene dedicata alle Pubblicazioni, che sono il maggior vanto del T. La Rivista che già l'anno scorso prendeva posto fra i migliori periodici del genere, è comparsa quest’anno in miglior veste; e ampliata, arricchita neH'illustrazioni e nei testo, sotto la direzione del prof. Brentari sarà de­ dicata alle più interessanti cognizioni turistiche, alle piu vive questioni portate nel nostro campo. La tiratura della Rim fa, portata già ora a 32 mila copie, che prossimamente saranno in numero maggiore, giustifica la più larga influenza che essa esercita nel pub­ blico. L'Annuario che nel 1901 si segnalò per una tra­ sformazione radicale bene accetta, quest’anno riuscirà opera anche più completa, utile a più largo numero di lettori, che vi troveranno, fra l’altro, i dati del novissimo censimento per tutti gli 8259 Comuni del Regno, e più copiose notizie sui servigi che interessano il turista. L’ Annuario sarà diviso in due volumi, l’uno colle notizie di viaggio, l’altro per quelle d'indole generale.

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La serie delle Guide itinerarie regionali si è arric­ chita nel passuto anno con la Guida delta Toscana, po­ deroso lavoro costretto in due graziosi volumetti che han­ no destato i giudizi più lusinghieri. Ora è presso al termine la compilazione della Guida delle Marche e si va apprestando quella della Campania. Le prime Monex/rafie Turistiche con che si va illu­ strando le strade italiane di grande comunicazione, so­ no state accolte con larghissimo plauso cosi per la no­ vità della concezione come per la praticità deH'esecuzione e dell'utilità immediata che ne avverte il turista ed il Paese. Il 1. Concorso aperto per queste monografie, ha avuto esito così buono, che non si può presumerlo inferiore nel 2. Concorso, la chiusura del quale fu protratta al 31 aprile prossimo. 8ei fascicoletti. nel passato anno furono impiegati per illustrare 8 linee di grande comunicazione; tra pochi giorni un altro fascicolo di 160 pagine comprendente un ventaglio di 8 linee lombarde, sarà pronto, e altri non tarderanno a soddisfare l’attesa dei molti turisti che nella bella stagione lanciansi all’escursionismo. E intanto si semina di primavera per un autunnale sperabile buon raccolto di un'altro genere di monografie turistiche : quelle che devono sortire da un concorso ban­ dito a spese del T. ma di pieno nobile accordo col Club Alpino Italiano, per illustrare 12 delle montagne italiane piti care agli amatori deirescursionismo alpinistico. L’ Illustrazione corografica dell'Italia si completerà fra un qualche mese con la carta della Sardegna e della Corsica, che segue a men di un anno la pubblicazione della carta deU'estrema Calabria e della Sicilia. La serie dei Profili Stradali illustranti anche essi le strade di G. C. si è arricchita di 6 fascicoli nel passato anno, e quelli prossimi a venire segneranno un progresso per nitidezza delle carte topografiche, che ci saranno for­ nite a condizioni di favore, qual contributo alla popola­ rizzazione delle cognizioni topografiche, dall’Istituto Geo­ grafico Militare. I soci che non ebbero a lamentarsi della produtti­ vità del T., specialmente in fatto di pubblicazioni, avranno anche quest’anno motivo di compiacimento. La Illustrazione Artistica Attraverso l'Italia è a buon punto di pubblicazione, e fra un paio di mesi sarà com­ piuta. II ritardo che essa ha subito, crediamo troverà venia fra i sottoscrittori, tutti soci o amici del T., che dai fasci­ coli ricevuti possono essersi fatti giusta idea delle diffi­ coltà di una cosi ponderosa e magnifica opera la quale non ha precedenti in Italia. Fu ventura di poter assumere in condizioni singo­ lari un cpsi grosso impegno, e non si può spiegare che col prestigio acquistatosi dal T. un tanto successo delle sottoscrizioni preventive che ascendono a pressoché 1900. La Sezione Medica non stette indietro ad alcuna nel procurare che alla tutela morale dei soci del T. s’ac­ coppiasse la tutela sanitaria. Provvide ad escogitare un nuovo e migliore e più complesso contratto di assicura­ zione contro gli infortuni del turista, e anche contro altri rischi normali della vita. E poiché fra le 27 migliaia di soci del T. vide farsi largo la schiera dei medici apostoli convinti dei principio e della pratica su cui s'impernia il T. — solidarietà e mutua assistenza — pensò che ormai non più tanto oc­ corresse far conto delle cortesi adesioni di sanitari non soci, e, riservò per quindinnanzi il titolo di medico del T


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TO U R ING CLUB IT A L IA N O

ai medici soci, il cui nome figurerà a titolo d'onore, come pei Consoli e Legali del T., sull’Annuario 1902. La Biblioteca, contenuta nella specialità turistica va acquistando notevole importanza in seguito all’ af­ fluenza dei doni, pervenuti in grazia sopratutto della ge­ niale bibliografia che ne va facendo sulla Rivista il nostro diligente collega Olivieri. • •• Cosi il T. non tralascia occasione per farsi conoscere. A cinque Mostre partecipò: a quella di Sport in Milano, a quelle di Varese, di Lodi, di Foligno, di Livorno, e ne riportò distinzioni altamente onorifiche. Ma un trionfo riportò in campo più dotto: quello dell’Esposizione Re­ trospettiva, modestamente, silenziosamente, rapidamen­ te tentata, neU’aprile scorso e riuscita cosi superiore ad ogni speranza, decorosissimo ornamento ad una grande festa della scienza. Il T. sali allora in grande considera­ zione presso tanti pur cospicui cittadini d’Italia conve­ nuti al Congresso Geografico, e ai quali per la prima volta si rivelò il giovane gigante. Ma questa fortunata inizia­ tiva ha figliato. Ora il Comitato dell’Esposizione che ce­ lebrerà l’apertura dei Sempione, accettò dal T. l’idea di rifare in grande una Retrospettiva delle Comunicazioni e dei Trasporti. Ma non perciò il T. si ristarà dal partecipare all’im­ minente Esposizione del Ciclo e dell’Automobile in Torino e vi si prepara nel modo decoroso voluto dai cresciutigli doveri e dalla solennità della circostanza. Il Consiglio ebbe a perdere nell'annata scorsa la cooperazione apprezzata del sig. A. C. Marcili, che alla Sezione comfort aveva dato le sue cure ; più recente­ mente, da altre cure pubbliche impegnato, il cons. Vanzetti si dimise, lasciandoci il ricordo della sua geniale in­ fluenza. Frattanto il Consiglio, valendosi della facoltà concessagli dall’Art. 21 dello Statuto Sociale, si aggiun­ geva interinalmente due amici provati: Innocenzo Vigliardi Paravia, chiamato al posto di vice-segretario (ove la sua coltura e la sua nota e stimata pratica d’affari può permettergli di allargare le basi della multiforme atti­ vità del segretariato), e Lorenzo Bertolini, che è venuto ad imprimere alla Sezione afiìgliamenti un indirizzo, che promette di corrispondere alle nuove cresciute esigenze del servizio. In osservanza all’Art. 20 dello Statuto, si procedette al sorteggio per la rinnovazione di un terzo del Consiglio. Scadono perciò di carica i 8ignori : Agrati, Ardenghi, Bertarelli, Binaghi, Guasti, Vanzetti. Occorre peraltro provvedere pure alle elezioni per co­ prire i due posti di Consiglio tenuti interinalmente dai prelodati Colleghi Vigliardi-Paravia e Bertolini. • •• C’è molto lavoro avviato, assai ve n'ha in prospet­ tiva: è una conseguenza della vastità d'azione del T., del rapido suo sviluppo. 8i ampliò di necessità l’organico del personale, 1’impianto degli uffici. E fu ventura che essi abbiano potuto trovare in tempo collocamento opportuno ili più vasta sede ; diversamente non sarebbe stato possi­ bile il disbrigo di tanti e svariati lavori di concetto, di con­ tabilità, d’ordine, di manualità. Basti dire che la posta ei recò l'hanno scorso oltre 22 mila lettere con valori e 40 mila altre ordinarie, e poi libri, stampe, ecc. Si pensi che ai nostri sportelli furono fatti nel l'an­ nata trascorsa circa 15 mila pagamenti per quote di as­ sociazione, acquisto di pubblicazioni, di minuterie, ecc. ; che dall'ufficio di spedizione furono avviate al recapito 320 mila Riviste. 51 mila volumi di Guide e Annuari. 55

mila carte geografiche e profili, 107 mila altri plichi di pubblicazioni, e si misurerà il minuzioso movimento di cassa cui tenne testa il nostro Tesoriere, e il succedersi incessante e crescente delle mansioni cui bisognerà far fronte con razionale divisione del lavoro, con opportune semplificazioni. I l bilancio dell'Esercizio 1001, che vi presentiamo si riassume nelle seguenti cifre principali: Entrato L. 208.519,04 Speso *.178.812,22 Avanzo notto d'esercizio » 32 512,19 Salvo aumenti nell’entità delle diverse categorie che attestano l'adempimento dei cresciuti servizi, il Bilancio presenta una sola nuova voce in confronto del precedente ; quella di un « fondo riserva per le fluttuazioni dei valori sociali * aperto ora con un’assegnazione di L. 2502.60 sot­ tratte dall’avanzo di questo esercizio. L ’avanzo in L. 32512,69 fa salire l’attività netta patri­ moniale al 31 Dicembre 1901, a L. 142407.55, costituita per L. 113507.55 di avanzi degli esercizi precedenti e per L. 28900, delle 289 quote di soci vitalizi. Le spese vive, reali dell’Esercizio, di L. 180.564,82, tro­ vano riscontro nel contributo diretto dei 26042 soci an­ nuali, e cioè m sole L. 170144 comprese le tasse d’ammis­ sione dei 64% soci nuovi. Donde risulta che le spese, ossia i servizi, hanno superato i contributi, di ben L. 10.420,82. In servigi diretti ed indiretti, individuali e collettivi, l'Araministrazione vostra ha quindi dato più di quanto ha ricevuto; ha dato cioè a ciascun socio in ragione di L. 6,85 (facendo anche il servizio dei soci vitalizi) contro una quota media di L. 6,50 A coprire questa eccedenza di spesa ed a conseguire l’avanzo di L. 32512.69, hanno contribuito, l’introito per la vendita delle minuterie, delle pubblicazioni, e gl’in­ teressi sui valori pubblici di proprietà sociale. In questi «In troiti indiretti» la Vostra Amministra­ zione ha quindi cercato — e dovrà anche per l’avvenire cercare — le risorse per l'adempimento dei sempre cre­ scenti, maggiori servigi, giacché, col rapporto indicatovi tra « Spese » e « Contributi annuali dei Soci » — essa, dal­ l’aumento del numero di questi, non avrà incremento di maggiori mezzi diretti disponibili, ma solo possibilità di un gettito d’introiti indiretti, più largo, corrispondente all'importanza maggiore del Sodalizio. Le Pubblicazioni —- vanto e decoro della nostra Asso­ ciazione — costituiscono quindi, non solo quanto di pii» utile o di più gradito noi diamo ai singoli Soci, ma anche un importante cespite. Altro cespite oramai ragguardevole è il nostro Patri­ monio sociale. L ’aumento suo si rende non solo utile ma necessario al progresso della nostra Associazione. Esso, così come costituì opportuna garanzia per la pubblicazione dell’ « Attraverso l’Italia », potrà permet­ terci in futuro di adire con maggiore larghezza a lavori di ancor più vasto interesse, di vantaggio sociale e na­ zionale. Ma l’incremento del Patrimonio non è l’obbiettivo principale della vostra Amministrazione ; e che non lo sia, lo prova il rapporto fra le spese ed i contributi di­ retti. L ’obbiettivo massimo nostro non può essere che quello di accrescere sempre d’importanza i servizi diretti od indiretti a vantaggio individuale o collettivo dei 8oci. A questo intento noi provvederemo, pel nuovo eser­ cizio 1902, a maggiori spese richieste da miglioramenti introdotti nella « Rivista » e nell' « Annuario », e da un lar­


R IV IS T A M ENSILE go .-viluppo di altre iniziative, quali le gite turistiche nazionali, rassicurazione ferroviaria degli accessori dei velocipedi: i lavori di speciali Commissioni che saranno incaricate di coadiuvare il Consiglio ; i corsi d'istruzione per gli stradini ; la pubblicazione di monografie alpine, di monografie sui trasporti turistici, di carte e guide iti­ nerarie e turistiche, ecc., la partecipazione alla prossima mostra internazionale in Torino, il concorso all'Esposi­ zione intemazionale 190-1 di Comunicazioni e Trasporti, nella quale il T. sarà chiamato a manifestarsi valida­ mente. A queste spese, all'onere crescente dei Soci vitalizi, all'eventuale maggiore percentuale nella perdita dei Soci, ad nitri diversi oneri la vostra Amministrazione si di­

spone a provvedere col maggior gettito, già in parte ac­ certato, degli introiti indiretti. Così mentre continuando la pubblicazione delle Gui­ de, soddisferemo agli impegni assunti verso i Soci di tut­ te le Regioni d’Italia, sorretti dallo zelo dei Consoli e dalla fiduciosa attesa vostra, proseguiremo con lena sem­ pre maggiore nello sviluppo di tutte i'altre nostre nume­ rose e variate manifestazioni dell'attività sociale, tenen­ doci pur sempre pronti a nuove iniziative, a nuove e de­ gne imprese del T. — Voi, egregi Consoci, ispirate, desi­ gnatene col vostro voto gli esecutori : noi ci staremo pa­ ghi del vostro giudizio. E tutti una fede ne sospinga: per il Touring, per la Patria !

ti Dirottone Generalo Fkdkrico

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Il V ic e D irettore Gcueralu

J ohnson.

I ng. A lberto

Riva.

R e l a z i o n e dei Sindaci Egregi Consoci, Il Consiglio direttivo del nostro Touring vi presenta il Bilancio pel 1901 accompagnato da una minuziosa rela­ zione che rispecchia tutto il lavoro effettuato durante l'an­ nata. Osserverete come ogni cifra segni un aumento: il che dimostra come l’intera compagine della nostra Associa­ zione progredisce rigogliosamente in tutte le sue mani­ festazioni. Ciò naturalmente è dovuto alla corretta e saggia amminstrazione, alla studiata prudenza, al lavoro dei Con­ solati, all’amore di tutti i Soci. Il rendiconto che ci viene presentato è perfettamente conforme alle risultanze dei registri sociali. In esso no­ tiamo con piacere delle prudenti svalutazioni fatte nel­ l'unico intento di sottoporvi cifre rappresentanti esistenze realizzabili. Le risultanze del Bilancio si compendiano nel modo seguente : Attività al 31 Dicembre 1901 . . . . L. 192281,06 Passività » » * * . . . . » 49 873,51 Capitale netto al 31 Dicembre 1901 . L. 142407,55 Da cui dedotto: Capitalo esistente al 1 Gennaio 1901 L. 80 994,86 * Soci vitalizi al 31 Dicem. 19D1 » 28 900,— No risulta l’avanzo in rendita d i. . . L. 32512,69 E doverosa qualche spiegazione sulla nuova forma espositiva data quest’anno al Rendiconto Amministra­ tivo. cioè sulla sua divisione in Rendiconto dell'Esercizio amministrativo e in Rendiconto dell’Esercizio Patrimo­ niale Il Patrimonio del T. C. secondo impone lo Sta­ tuto, è investito in valori pubblici, i quali, sebbene garan­ titi dallo Stato, sono soggetti a sensibili oscillazioni di prezzo

Queste oscillazioni che per l’uddietro potevano pas­ sare inosservate perchè il capitale era esiguo, presentano oggi delle alee, che possono modificare sensibilmente le risultanze dell'esercizio annuale. Da ciò la necessità di sepurare l'Esercizio ammini­ strativo dall'Esercizio Patrimoniale e avere cosi una mag­ gior chiarezza di esposizione sulle due gestioni. Una tale divisione pienamente approvammo, in quanto che essa permette di dimostrare iji quanta parte le rendite patrimoniali entrino nella gestione totale, come dall'accantonamento di L. 32512,69 dell’ora chiusosi esercizio non risentirono donno veruno i Soci, perchè anzi contro il pagamento della quota annua di L. 6, essi ricevet­ tero per L. 6,85 in pubblicazioni e altri servizi. Il prov­ vido accantonamento eseguito, deriva da rendite patri­ moniali, dalle tasse di ammissione e da altri cespiti estra­ nei alla quota annua personale dei soci. Giustamente vi si propone di tener quel capitale in serbo per i maggiori doveri cui va incontro il Touring in conseguenza del suo sviluppo e delle cresciute sue fun­ zioni. A tanto si è potuto arrivare grazie all'esito larghis­ simo delle pubblicazioni del T., dovuto alla mitezza senza riscontro dei prezzi di vendita di esse, mitezza resa pos­ sibile dnl fatto che rimane escluso dai prezzi stessi, il valore intellettuale cui il suo benemerito autore rinunciò sempre a maggiore onore e fortuna del T. Ossequenti al mandato conferitoci, abbiamo durante l’esercizio controllato i molteplici lavori amministrativi, dalle verifiche di cassa allo scandaglio della contabilità, e abbiamo presenziato alle settimanali sedute consiglieri : sempre e tutto procedette nel massimo ordine ed esat­ tezza; epperciò non esitiamo a proporvi l'approvazione del Bilancio con un voto di plauso al vostro Consiglio, nonché una lode sincera al Personale. Ringraziandovi della fiducia in noi riposta, rasse­ gnarne l'onorifico incarico commessoci.

I SINDACI. R ag . R omeo R iva - R ag . A t t il io Sofprbdi R ag . G ino T u r b in i .


T O U R IN G CLU B IT A L IA N O

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SI TUAZI ONE

PATRIMONIALE

A t l i v i tà V a lo ri pubblioi — L. 5000 ili Rendita Italiana 5 •/„ godimento 1° gennaio 1902 ni prezzo di borsa della giornata, oioi» 100,65 ....................................................... L. 100 650 X. 60 ohbliguzioni Porr. Meridionali god. 1° gennaio 1902 a L. 322,625. . . > 19 357 C a ssa — Numerario esistente in Cassa e presso le Banchi Mobili — Valoro attribuito all’esistònza al 1° gennaio 1901 Acquisti dcU’anno.............................................

3 500 793 3 293

Deperimento e svalutazione

M i n u t e r i o ............................................................................................................................. C artoli! in d ica tori e c a s s e tte di rip a ra zio n e — esistenti in m agazzino...................... B ib lioteca — Valoro dei doni o degli acquisiti L. 3510 calcolati por memoria.................. Q uota di partoolpazion o all'Associazione Nazionale Italiana per il Movimento dei Fo­ restieri di L. 1000, c a lc o la t a ....................................................................... C an celleria — Valore dell’esistenza ................................................................................ C a rta p er sta m p a delle pu bblicazioni o m a te ria le v a r io por le sp ed izion i . . . Crediti divorai — Katei di litto e di fondi pubblici, depositi c crediti v a r i ...................... S p eso a n ticip a te pel 1902 — i. per la Seziono S t r a d o .................. • ..................................................... per l’ Annuario 1902 ................................................................................. por contributo 1902 nlln L. 1. A. T . eco.................................................

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RENDICONTO

GENERALE

CAMMINI

Spese R e n d ico n to Sezion o S trad o — Pubblicazione Guide. Carte, Profili, cce................................................. A nnu ario 1091 — Compilazione, stampa, sp edizion e.......................................................... S ezion i — Connotato. Biblioteca, Legale, Medica, eoe....................................................... R iv is t a M ensilo — Redazione, stampa, s p e d iz io n e ...................................................... Speso G en erali — Affitto, postali, illuminazione, riscaldamento, stipendi e salari, impòste cancelleria, trasloco della sedo, spese d’incasso, quote, cce.. (sotto dedusion P ro p a g a n d a — Esposizioni vario — Sovvenzioni varie ai Consolati — Convegni, cce. M obili — Deperimento e s v a lu t a z io n e ............................................................................ C artelli in d icatori o ca ssetto di rip a ra z io n e — Collimiti durante Fauno . . . . Im pegni v a r i — Stanziati* per premi pel Concorso Monografie dei trasporti turistici li. Simile pel Concorso Monografie A l p i n e ............................................. * S v a lu ta zio n i — Annullamento del valoro d'impianti d iv e r s i............................................. A ssic u ra zio n e S ool — Versate alla Società Assicuratrice................................................. Fondo di rls o r v a por la flu ttu azione v a lo r i — Stanziamento . . . . . . . . A va n zo di rondita dell’E s ercizio A m m i n i s t r a t i v o ......................

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Riassunto 1 SIN 1>ACI Rag. RO M E O R I V A » A T T IL IO 8 0 F F R E D I » O IN O T U R B IN I

I L CAPO SEZIONE CONTA B IU T A Rag. P IE R O MORO

IL DIRETTORE GENERALE F E D E R IC O JO H N SO N


39

R IV IS T A M EN SILE

al

31 D i c e m b r e

1901 Passività

Conto Soci 1902 Quoto anticipino pel 11102 : R innovazioni...................................................... N° 3229 x L. 6 = L. Nuovo iscrizioni ............................................. » 1011 x L. 8 = »

19 374 s= 8 328 = 27 702 =,

27 702

Conto Soci 1903 — Quoto anticipate N. l x L. 8 . . Conto Sooi 1904 — Simile . . . . X, 1 x L. 6 . . Pu bblicazioni tuttora «la spedire ui Soci al 31 dicembre 1901 Debiti d i v e r s i ....................................................................................................... Impegni v a r i — Disponibili per spedizione .Memorie Manutenzione Strade . . Promi stanziati por Concorso Monografie dei trasporti turistici Premi stanziati per Concorso Monografie A lp in e .................. D ogana Multe doganali dovute per conto dei S o o i .................................... A ttra v erso l'It a lia — Dovuto al sottoscritti por a n tic ip i................................ . . . . ,. 1 ) dell'Esercizi«» doli' Esercizio Amministr. L. 760, — o l _ ___ . n .. . . . . , . R is erva p er lo flu ttu azion i dei v a lo r i pubblici ~ j duI1. Elwrcizio patri moti. 1762, 80 Capitale netto a l 31 dioembro 1901 — — Avanzo di rcudita ai 1° gennaio 1IH»I Sopravrenirme adire tirIVAnno . . 1008, 61 ¿Sopravvenienze passi r e ........................... 1739. 32

24

L.

8

220 1 350 l 200

81 725

59 I 64

2 770 226 10 590

60 96 22 |

2 502

80

142 407

55

87

730 81 L. 80 994 86

X. 178 Quote Soci Vitalizi al 1° gennaio 1901 . > 111 » * » inscritti udranno .

L. 17 800, — * 11 100.

N. 289 ....................................................... ....

» 28900 I,. 21 738. 82 s 7 776. 87 > 32 512

Eeerdenzu rendite dell'Esercizio AmministraUra > * » Patrimoniale

50 —! —

881 5 369

— Il 69

L. 192 281 »18

STRHZIONE dal 1° Gennaio al 31 Dicembre 1901 cizio

A m m in is tr a tiv o

Rendite

Conto Sooi 1901 tiiuimlitù riscosse durante l’ unno : Rinnovazioni................................................................... N. 19 096 x L. 6 = L. Nuove in scrizio n i.......................................................... > 6 946 x » 8 = L. N . 26 042

114 676 55 568 170144

I I . 170 111

Introito p * r ven d ita di m inuterio v a r i e ...................................................................................... Introito p e r ven d ita di p u b b l i c a z i o n i ........................................................................................ Introiti d i v e r s i .......................................................... ........................................................................ A ssicu ra zion e S oo i — Esatte per assicurazioni Soci .................................................................... Rendite v a r io — Couponn maturati durnnto Panno sulle 60 Obldig. Ferrovie Merid. L.j 890 Maggior v i i loro al 31 I>i«'cuihro 1901 dello 60 Obblig. Ferrovie Meridionali por tluttimziono del loro c o r s o ................................................................... 750 ,

> • » * >

3 020 25 675 3 139 229

»

1 440

6U 90 28 26

L. 203 649 0|

1 L. 203 649 04 1 *

oizio

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P a i rim o n ia le

Rendite v a r io — Eccedenza di rendite dell'cscrcizio precedente dicponibilo al 1°/1 19011 . Coupons Rendita Ita lia n a ............................................................................ Maggior valore al 31 dicembre 1901 della Rendita per tluttuadono del suo «.•or«»...................................................................................

1

Avanzo di ren d ita dell’E soroizlo A m m i n i s t r a t i v o ...................... Simile dell'E sercizio P a t r i m o n i a l e ................................................. Avanzo di rondito com p lessivo p a s s a to in aum ento di C apitale IL VICE DIRETTORE Ing. A L B E R T O R I V A

• • •'

L. »

3 848 3 927

47 10

*

1752

80

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L. 24 736,82 » 7 776,87 !.. 32 512. Oil

I SEGRETARI A v v . F E D E R IC O G U A S T I IN N O C E N Z O V IG L I A R D I P A R A V I A

L.

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T O U R IN G C LU B IT A L IA N O

Il numero presente e futuro dei soci del Touring

5,8 0, 10 dei bersaglieri, del 1 e 4 genio, del 4, 8, 21, 28, 37. 4G, 57, 58, 69, 78, 89, 94 di fanteria; del regg. di batterie a cavallo in Milano; le sale di convegno per gli ufficiali della Scuola di Tiro a Parma, della Scuola Militare di Modena, della Legione Allievi Carabinieri a Roma; i Circoli militari di Firenze e Milano, la Biblioteca del Presidio di Livorno, la Scuola Superiore di guerra in To­ rino. Della R. Marina s’ inscrissero il contrammiraglio Mirabollo, il cap. Mirabello comandante la nave « Ca­ prera », il colonnello commissario Rava, il capitano di corvetta De Matera, il Comando del Deposito pel corpo dei RR. Equipaggi a Spezia, il Quadrato ufficiali della corazzata » Dandolo ». Numerose affluiscono pur le adesioni di istituti di alta coltura e di associazioni sportive e Circoli ricrea­ tivi, ecc. Notiamo la Società geografica italiana di Ro­ ma, l’Università popolare di Bologna, i Circoli filolo­ gici di Milano e di Livorno, il Liceo Machiavelli ed il Convitto nazionale di Lucca, il Circolo Accademico ita­ liano d'Innsbruk, la Società italiana degli Albergatori che risiede a Genova, la Società d’incoraggiamento per l agricoltura e l’industria a Padova, la Società delle Guide Alpine di Courmayeur, il Circolo Fotografico di Bologna presieduto da Olindo Guerrini. il Circolo ri­ creativo di Vercelli, e tant’altri che nell'azione gene­ rale e nelle pubblicazioni del Touring trovano valido assecondamento dei loro scopi Sono pure Soci: I Club Automobilisti di Firenze. Milano, Nizza ; i Veloce-Club di Biasca. Grosseto, Milano. Torma. Pinerolo, Trento: lo Società Ciclistiche di Co­ mo. Tsili, Lisbona (Reai Club), Milano (Audax). Mes­ sina (Circolo Sport). Porto Civitanova. Rimini (Sport Club), Terni (Unione Ciclistica). Verona (Unione Cicli­ stica; le Società Ginnastiche di Brescia (Forza e Co­ stanza). Genova (Andrea Doria), Lecco: le Società EscursionÌ8ti di Milano e Torino; i Club Alpini di Las­ sano, Garessio. Genova. Lecco. Schio, Torre Pollice, Varnllo; i Circoli Artistici di Como e Genova: il Col­ legio degli ingegneri ed architetti di Novara; gli Isti­ tuti di Istruzione di Bologna (Università Popolare). Mi­ lano (Scuola Tecnico Letteraria Femminile. Circolo Fi­ lologico), Lucca (Liceo Maedi ¡avelli), ecc •••

Tirando le somme deU’annata trascorsa non pos­ siamo che compiacerci dell'ascensione del Touring. L ’esercito dei suoi Soci, ch’era di 21500 in principio del 1901, s'è accresciuto in 12 mesi di quasi 5500, e di tunti nonostante le perdite dolorose e irreparabili, cau­ sate dalla morte, altre portate da diversità di vicende che pure contribuiscono a selezionare, in parte affor­ zandola. la compagine dei Soci. Vennero al Touring cospicue individualità: no­ tiamo della Famiglia Reale italiana, il Conte di Torino e il Duca degli Abbruzzi aggiuntisi al Duca di Genova e ni duca d’Aosta fra i Soci vitalizi. Notiamo fra i nuovi Soci vitalizi, re Carlo di Por­ togallo e il fratello suo Alfonso, duca di Oporto. Il Parlamento italiano diede nuovo contingente al Touring; al che ai senatori Boncompagni, Calciati, Ca­ selli, Colonna Avella, Colonna di Sonnino, De Angeli, D'Amico, Delapenne, Ginori. Papadopoli, Rossi Mar­ tini, Sanseverino, Sormani-Moretti, Strozzi, si ag­ giunsero della Camera alta gli onorevoli Adamoli, Mus­ si, gen. Luigi Pelloux, march. Torrigiani, Roux, baro­ ne Sonnino, Giuseppe Vigoni. E ai deputati Baragiola. Bastogi, Bianchetti. Biscaretti. Bonin. Bracci, Bru­ nialti, Calissano, Celli, Civelli, De Andreis, De Caglia, Dell'Acqua. De Martino, Gallo Nicolò. Gavotti, Luzzatto Arturo, Marzotto, Ottavi. Pastore, Pullé, Taccuini, Ruffo, Sncchi, Santini, Sommi Picenardi. W eil Weiss, si aggiunsero gli onorevoli Aggio. Bianchi Emilio. Borsarelli. Fulci. Majorana, Menafoglio, Merlo, Niccolini. Restn-Pallavicini. S’inscrissero pure soci il conte Alberto Gerbaix de Sonnaz, ministro d’Italia a Lisbona; il conte Leventlow. ministro danese a Roma; il dott. Nerazzini, che può vantare il record del turismo in Abissinia ed ora è con­ sole generale d'Italia a Shanghay, ove il T. italiano conta un forte ed eletto gruppo di soci, nel quale pure si iscris­ se recentemente iì comm. Ghisi, console generale d’Ita­ lia in quella città-emporio cinese ; il milanese dott. Bonola bey, segretario della Società geografica Kediviale A dimostrare il rapido e continuo incremento del egiziana al Cairo; il sig. Smith, console americano a Touring, bastino le seguenti cifre: Livorno; il sig. Vilers, console belga a Napoli; Mac CarAnno. 1894 189S 1896 1897 1898 1899 1900 1901 thy. ministro di Monaco a Parigi; i dott. Santoliquido e I.utrario, ispettore generale il primo, viceispettore ge­ Sortir. 700 2127 5514 11507 14940 16750 20737 26500 nerale il secondo della Sanità del regno; il comm. De E si noti infine che non c’è classe sociale che non Bauli, ispettore centrale dei telegrafi; il comm. Palumbosia rappresentata da vari soci del Touring; e tutti, operai, C:\rdella. ispettore superiore al Ministero del Commercio, studenti, professionisti, possidenti, di tutte le età, di tutti il eav. Stettiner capo di gabinetto del Ministro delle Poste i partiti, formano una classe sola, un partito solo: la e Telegrafi. Autorevoli e sintomatiche pel movimento che si va ^classe ed il partito dei turisti. Se adunque guardiamo indietro, vediamo che della dcttriniando anche nelle sfere ufficiali a favore del T. le strada ne abbiamo fatta, e molta : ma sulla nostra ban­ adesioni di 28 Deputazioni Provinciali; Ancona, Aquila, diera è scritto aranti: e guardando avanti dobbiamo Bologna, Brescia, Catanzaro, Como, Cremona, Forlì. concludere che molta strada ci resta ancora da percor­ Genova. Grosseto, Milano, Napoli, Novara, Padova, Pe­ rere per raggiungere quella forza, quella coesione, quel­ rugia. Panna. Pavia. Pisa, Potenza, Ravenna. Reggio la organizzazione che sono nei nostri ideali. Emilia, Roma. Sassari, Siena, Sondrio, Treviso, Venezia, E, per esempio, ci domandiamo: E perchè mai de­ Verona- e i Municipi di Alessandria. Bergamo, Biella, gli 8500 comuni del regno soli 14 sono soci, e non tutti? Brescia. Cagliari, Casalmonferrato, Chiavenna, Firenze, E perchè delle 69 deputazioni provinciali sole 28 sono Roma. Rimini, San Remo, Siena. Spezia. Varese. sccie, e non tutte? E, perchè delle camere di commercio Significatissime pure le adesioni di 33 Camere di solo 33 sono socie, e non tutte? Commercio, quelle di Alessundria, Ancona, Bologna, E anche speriamo di poter, alla fine dell'anno cor­ Birgamo, Brescia, Cagliari, Caserta. Chiavenna, Como, rente, fare una nuova statistica, un nuovo appello dei Cremona. Ferrara, Genova. Livorno, Macerata. Man­ corpi costituiti associatisi, ed esclamare pieni di sod­ tova. Modena, Novara. Palermo. Parma, Pavia, Pia­ disfazione : cenza, Pisa, Potenza, Ravenna, Rimini. Roma, Sassari, « Ormai ci sono tutti ; non ne manca proprio nep­ Siena. Torino, Udine, Varese, Venezia. Vicenza. pure uno1» Nè l’esercito risparmia ì suoi atti di simpatia alla gran­ E il numero dei soci? Come abbiamo dimostrato de nostra associazione nazionale; si iscrissero i gene­ altre volte, per avere un numero proporzionato a quello rali Aliprandi, Di Cossato, Guidi, Tarditi; i comandi delle nazioni più civili, i nostri soci dovrebbero es­ dei corpi d’Armata. I ( Torino), I I I (Milano), IV (Gesere 50000 E perchè non lo saranno? E presto? nova), X (Napoli). X I I (Palermo); quelli della Divi­ sione di Cagliari. Palermo e Roma; le sale reggimen­ tali di convegno degli ufficiali del l alpini, dei regg 3.


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RIVISTA MENSILE

Purismo e ¿Religione ( ’hi furono i prim i turisti? I pellegrini ! Quali furono le prime capanne alpine, i prim i rifu gi a l­ p in i? G li ospizi eretti «lai monaci sui passi più fre ­ quentati e percossi dalle bufere, di m olti dei quali non resta pili che la memoria. M a non tutti sono spariti ; c tutti ri­ cordiamo quello del S a n B ernardo; ed alcuni si sono tra­ t s f o r m a t i ; e, p e r e s e m p io , la chie­ suola d ell’ ospizio di Santa Maria di Cam­ /sé p iglio sul Campo di Carlo Magno (in Hcndena nel Trentino) è diventata... la sala da pranzo d ’ un al­ bergo. Volete un argo­ mento per un libro? Eccolo qui : / pelle­ grin i ed i crociati pre­ decessori dei turisti. Il sentimento re­ ligioso (devono am­ metterlo credenti e non c r e d e n t i), ha La croce o In bandiera. sempre avuto grande influenza sull* arte, ed anche sopra un’ altra bella cosa : il turismo, che sprona alla visita delle bellezze d ell’arte e della natala. Da qualche tempo è risorto l'uso g en tile di piantar croci sulle cime dei m onti; «• l’ inaugurazione di quelle croci, e la visita a quel­ le croci danno vita a numerose gite turistico-religiose alle quali prendono parte schiere numerosis­ sime di persone, che hanno così modo d'innalzare i loro spiriti ed i loro corpi, c di am m irare dalle ar­ due vette g li indescrivibili spettacoli della natura. N el X. del periodico // Buon Cuore (pu bbli­ cato, a scopo di beneficenza, dalla ditta L . F . Co­ gl iati di M ilano) leggiam o un articolo pieno «li sen­ timento poetico e di entusiasmo alpinistico del si­ gnor P iero M agistretti, il «piale descrive l’ inaugurazione della croce sul P izzo A lt o ; e parlando della b in ila china per la quale e g li saliva, scrive: •«Essa forma l’alta sponda del torrente, m argine inferiore d ell’immenso anfiteatro a praterie e faggeti che formano il pittoresco versante m eridio­ nale «lei Legnane : tre terrazzi del P izzo omonimo, c, più in su, di quel di Val T orta e della cima. Que­ sta era stata raggiunta in qu ell’ora dai mandriani dell’A lp e «li G riera, di A vene, delle stalle di A grogno; pascoli e paesaggi che «igni istante del giorno si vestono «li tinte m eravigliosam ente varie e poe­ tiche. « Qui ci sarebbe da fa r im pazzire un pitto­ re! » m i dicevo. A voler esser fedeli, non c’ è tavo­ lozza nè pennello che possa tener dietro al sublime incalzare «lei m otivi e de’ toni che la natura, vaga e paga di essa stessa, avvicenda. L ’occhio, che non può posare, per il succedersi «li tante intellezioni,

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riposa sempre in grem bo a una beatitudine este­ tica che lo ristora e lo consola. I l s«)le sorride cosi in I t a lia ! » «A r r iv a ti al lago inferiore di Deleguaceio, g r i­ gia conca pensosa e crucciata, che sembra la valle «lei pianto e d ell’ affanno, fredda, misera, m ’arrestai di botto. Ero m eravigliato di trovarvi accampati, come a bivacco, uomini, donne, fanciu lli. Non so «la chi avvisati, essi si misero, sciaguratamente, in Iiosa, ripe temiosi l ’ un l ’altro: « (J1 f«»t«»grafo. ul fo ­ tografo ! * « Quando fe ci scattare l’apparecchio instantá­ neo della min macchi nia intrespolata, un gru p ­ petto gagliardo di pellegrini, abbicato su un ma­ cigno, si era messo a cantare. A qu ell’ atto una p i gli essa, come chiama quella gente le fanciulle, ricciuta e salda come un cor­ niolo in frutto, fissava spaurita l’ obbiettivo, m e r a v i g l i a t a . E ssa stringeva sospettosa le labbra. 11 m io satani­ co apparecchio certo non le dava buon affi«lamento. Chi può «lire che cosa, poverina, avrà poi sognato la notte? » E più avanti, arri­ vato verso la cima , scrive : « Sul ciglio d e 1 Pizzo, stava una folla di gente. L<* madri pensose con serietà tenerissima tenevano salti«» le estremità delle funi con le quali nvevan saldamente legate le loro pigliasse... La vet­ ta era affollata, chiassosa. » La descrizione continua sino alla partenza «lei devoti da quella cima benedetta.

Sulla vetta <lol Pizzo.

V ogliam o seguire tutte le manifestazioni del turism o; e non potevano certamente trascurare il turismo religioso, e passar sotto silenzio l ’inno fe r­ vente che ad esso consacra nel suo articolo il signor M agistretti.


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TOURING CLUB ITALIANO

Tu rism o e A rte delTourillg porta scritto le parole: r i et mente: e per questo appunto esso non (leve limitarsi ad indicare ai ciclisti pedaleggiai»ti per le terre d’ Italia l’o­ ste che darà vino alla loro bocca od il mecca­ nico che darà olio alla loro bicicletta, ma ben anche quanto può inte­ ressare un giovane col­ to, (o che aspira a di­ venir tale) nel campo dell’ arte e della sto­ ria. Di ciò persuasi, molte volte e molti soci espressero il desiderio che la nostra Rivista avesse ad occuparsi d’arte, specialmente per indicare i più cospicui monumenti che vengono restaurati od in qualche modo illustrati, e per richiamare l’ atten­ zione dei propri lettori su quanto di notevole e di interessante nel campo dell’ arte ogni giorno si scopre e si opera. Il compito è arduo, il campo è vastissimo: non sappiamo sino a dove noi potre­ mo percorrerlo, ma pur qualcosa faremo*, e comin­ ciamo in ta n to col ricordare un pregiato por io ­ dico la Rassegna (V A r t e eh e si pubblica a Mila­ no, e che nel suo primo anno di v ita si occupò appunto d e g li a r g o m e n ti ai quali abbiam o accennato. Nel­ lo scorrere i do­ dici f a s c i c o l i pubblicati n el decorso anno, vi troviamo notizie a rtistich e, r i­ guardanti molte città o paesi d’ Italia, come Affari, Aquila, Aquileia, Argenta, Bussano, Bergamo, Bettona, Bologna, Boscoreale, Brescia, ('agli, Caravag­ gio, Carpi, Catania, Como, Conegliano, Cremona, Faenza, Ferrara, Firenze, Fori), Genova, Gubbio, Lodi, Dovere, Lucca, Mantova, Mazzara, Milano, Modena, Monza, Napoli, Novara, Padova, Palermo, Parma, Pavia, Perugia, Piacenza, Pompei, Raven­ na, Rim ini, Roma, Siena, Spoleto, Taranto, Todi, Torino, Tortona. Trento, Venezia, Verona. Vicenza, Vigevano. A B A N D IE R A

N el numero testé uscito troviamo riportato un articolo assai interessante (e che aveva giù vista la luce nella Guida di Varese del signor A . C’odara ) di Luca Beltrami su Castiglione Olona; e ne daremo alcuni brani, adornandoli di alcune vignette, gen­ tilmente favoriteci dalla direzione della Rassegna. • I l territorio Varesino — scrive il Beltrami — interposto fra i laghi di Lugano, Como e M ag­ giore, costituisce, si può dire, il nocciolo di quella regione prealpina, la quale ha singolare importanza nella storia cieH’arte, giacché fino dai bassi tempi fu il vivaio di quei magistri coniacini, cui si de­ ve il diffondersi di metodi costruttivi, caratteristici dell’architettura lombarda... Rimane sempre una prova positiva di questa caratteristica del territorio varesino, come parte della regione comacina, ed è la tradizionale attitudine dei suoi abitanti a dedi­ carsi alle professioni attinenti a ll’edilizia, ed a d if­ fondersi nelle altre regioni ed all’estero... Questa terra, così prodiga di energie d’arte, eppur non an­ cora esausta, conserva ancora, non solo le traccie »Iella geniale attività dei suoi abitanti, ma le testi­ monianze altresì della ospitalità che, per le natuturaìi sue attrattive, ebbe a dare ad artisti di altre regioni, dalla cui opera le tradizioni locali seppero trarre continuo alimento. Così, a pochi c h i 1ometri da Vare­ se, si presenta a noi il borgo di Castiglione 0lona come sin­ golare centro »li questa attività, poichéle sue in­ teressanti ma­ nifestazioni r i consentono di a* na lizza re la fase così ca ra ttcri­ sti ca per la evo­ luzione dell’ ar­ te, qualeè quel­ la della vecchia tradizione m e­ di o’e v a le elio, agli albori del rinasci m e n t o, ritrae nuovo vi­ gore e raggiun­ ge nuove g e ­ nialità coi pri­ missimi germi dell’ in fiu en za toscana; infatti, accanto all»* più schiette manifesta­ zioni dell’arte lombarda, così restosa, nella vivace de­ corazione laterizia, troviamo le più genuine ma­ nifestazione dell’ arte fiorentina, come la Chie­ sa eretta dal Cardinale Brandù Castiglioni nei primi decenni del secolo X V , esempio di architet­ tura del Brunellcsco, e g li affreschi del battistero dipinti da Masolino da Panicale circa mezzo secolo prima che Leonardo da Vinci mettesse a disposi­ zione della Corte Ducale di Milano le svariate atti-


RIVISTA MENSILE tudini del prodigioso suo ingegno... Lo sviluppo di Castiglione Olona, la stessa sua prosperità sono ope­ ra specialmente del Cardinale Branda Castiglioni che nel 1428 era stato tenace difensore delle ragioni chiesastiche nei trattati contro gli Ussiti; a lui si deve l’appello ad artisti della Toscana per dare maggior impulso all’arte e rafforzare le tradizioni locali : infatti egli, che aveva voluto essere effigiato nel bassorilievo che adorna la lunetta sulla porta della Chiesa Collegiata, dove la locale tradizione eampionese predomina ancora, non volle frapporre indugio ad assicurare alla sua prediletta dimora le prime manifestazioni dell’arte toscana in Lombardia. La Chiesa della Villa è una vera importazione d i architettura d el Brunellesco, ch e si contrappone r e c is a ­ mente alle tradizioni locali : la porta mag­ gioreeoi fregio di put­ ti reggenti dei festo­ ni... e lo stipite della porta a fogliami rav­ volgenti delle figure dei «Santi, sono maninifestazioni d’arte che non si direbbero, a prim a im pressione, a n te rio ri di qualche decennio alla venuta in Lombardia del Filarcte e del Michelozzo. La scoltura locale però non si lasciò so­ praffare dal nuovo in­ dirizzo; e dalla tomba dello stesso Branda Castiglioni nella Chie­ sa Collegiata, serbante ancora la tradizione eampionese, veneudo alla tomba di Guido C a s t ig lio n i, n e lla Chiesa della Villa, che ha tutta la grazia dell’Omodeo, noi possia­ mo constatare quanto fosse robusta e vitale quella Scuola Lombarda che nel territorio comacino trovava sempre il vivaio di artefici geniali ed ope­ rosi. Lo stesso deve dirsi per la pittura; poiché l’o­ pera di Masolino da Manicale, la quale rappresenta un prezioso contributo d'arte venuta dalla Toscana in Lombardia, e che al momento in cui venne eseeguita dovette certo segnare un notevole progresso sull’ arte locale, non esercitò quella influenza mate­ riale che si sarebbe potuta attendere. » Nelle vignette che riportiamo oltre alla finestra in terra cotta della casa del Cardinale Branda Casti­ glioni, è la pittoresca porta che servi ad Arturo Ferrari per il suo bel quadro che neH’esposizione milanese del 18B7 meritamente ottenne il premio popolare. Quante altre rarità artistiche, preziose quanto quelle di Castiglione Olona, si potrebbero indicare in cento altre cittadine, borgate, e paeselli d’ Italia!

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Quanto se ne vanno « scoprendo » ogni giorno dagli amanti dell’ arte ! K come sarebbe utile, col mezzo delle escursioni artistiche e della stampa, il far co­ noscere tante rarità, che sono molte volte più co­ nosciute dagli stranieri che da noi! Per la conoscenza del Piemonte, per la « sco­ perta » del Piemonte, assai operò la »Società Escur­ sionisti di Torino; e sarebbe bene che essa trovasse imitatori nelle altre regioni d’ Italia. Come di codeste bellezze, noi vorremmo pure occuparci (e nel limite del possibile lo faremo) dei restauri in lavoro od in progetto, delle novità edi­ lizie che hanno qualche scopo artistico. Perchè si dovrebbe per esempio, tacere del Castello di Trento, per la cui sal­ vezza estetica presen­ tò un’ interpellanza al parlamento di Vienna il deputato Valeriane Malfatti? li perchè si dovrebbe tacere della Piazza delle Erbe di Verona, la cui proget­ tata trasform azione ha sollevate tante di­ scussioni ragionevoli ed ir r a g io n e v o li? E perchè non direm o nulla, per tacer d’ altri casi innumerevoli,dei progettati restauri del teatro Olimpico di V i­ cenza o «lei Farnese di Parma, gioielli in­ vidiatici dall’ estero? E perchè non dovremo dir nulla delle princi­ pali scoperte archeo­ logiche, che rendono sempre più interes­ santi, le visite a Pom­ pei, Ercolano, Villa Adriana, Ostia antica? A tutto questo penseremo, se non ci mancheranno la fidu­ cia, l’ appoggio, la coo­ perazione dei soci. E tale cooperazione può essere svariata. I soci inandino notizie sui restauri artistici, sulle sco­ perte archeologiche che avvengono nelle località di loro abituale dimora; ci mandino i numeri dei giornali locali che parlano di tutto ciò; ci man­ dino, quando ciò sia possibile, fotografie, o carto­ line illustrate, che si riferiscano a quei restauri ed a quelle scoperte; ci mandino, se credono, anche articoli. Non ci possiamo certamente obbligare a pubblicare tutto ciò che ci perverrà ; ma tutto, col massimo amore, esamineremo, e poi sceglieremo, coordineremo, pubblicheremo per quanto lo spazio ce lo permetterà. E perchè non si dovranno anche illustrare le località celebri per qualche fatto sto­ rico? Perchè, per esempio, non si dovrebbero far conoscere tutti i paesi che hanno dato il loro nome a qualche battaglia dell’ indipendenza? Ma di ciò riparleremo!


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TOURING CLUB ITALIANO

Turismo e Cooperazione

panorama, il vero punto di vista; senso che manca anche a molti fotografi di professione.

I l Touring (ci pare di averlo scritto altre vol­ te) è una grande società cooperativa, che ha lo scopo «li raggiungere, viribus unitis, certe mete, e dare ai ciclisti certi vantaggi, che i ciclisti, uno per uno, non potrebbero mai raggiungere o procurarsi ; e l ’Unione Cooperativa di Milano (anche questo lo

abbiamo scritto) si rese varie volte benemerita del turismo, organizzando splendide e grandiose gite, fra le quali ricorderemo quelle nel parco di Mon­ za, sul Lago d'Iseo e sul Lago di Como. I

Da qualche tempo sotto questo riguardo 1* lininne Cooperativa sonnecchia; ma, in primavera, si risveglierà. Non ha però disertato il campo, ed ha voluto vivere di memorie, delle memorie delle gite sue e di quelle dei suoi soci, invitandoli a partecipare ad un concorso popolare fotografico. Molti furono i concorrenti, e fra essi non pochi quelli che seppero dimostrare non solo una perizia tecnica, ma anche quel senso d* arte che insegna a scegliere, per ogni

Per gentile condiscendenza della direzione del Nostro Giornale della prelodata Unione Coopera­ tiva, riproduciamo qui alcune delle fotografie pre­ miate, le quali ci portano, in nuesta triste stagione, freschi e vividi i ricordi delle belle giornate prima­ verili, dell* infuocato sollione d* Agosto che chia­ ma alle belle acque dei laghi, alle solenni distese delle marine, alla silente poesia «Ielle lagune, delle pensose giornate d’ autunno in cui le vecchie città si ripopolano, torme di stranieri appassionati per­ corrono il nostro paese, memori della sua storia, vi­ branti di commozione per le sue maravigliose bel­ lezze. Apre la serie, il ricordo del viaggio d’Italia in automobile, promosso dal Corriere nella Sera, ed a cui prese così viva parte il Touring.

Il signor Romeo Guainazzi ha fermato il mo­ mento in cui le squadre ciclistiche, recatesi ad in­ contrare gli autom cibi listi sino a Rogoredo, tornano verso Milano, e l’ arrivo a Milano dei primi auto­ mobili.


R IV IS T A M E N S IL E

Il conte Guido Vinci ci riproduce invece le meraviglie di castelli e di parchi, dimostrando buon

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e remoti a ritemprarvi le forze, a consolarvi lo spi­ rito; ed il signor Gino Calcaterra ci conduce invo­ co al maestoso e pittoresco Passo dell’Aprica.

'usto nella scelta delle bellezze della natura c del1arte, e della perizia nel riprodurle.

11 signor Borsetti ha invece ritratto, in ni­ tide fotograie, la sua Padova, così ricca di sapienza e di memorie, colle cupole delle sue chiese tendenti al cielo; ed il signor Enrico Nozza ci conduce nei

I)’ un altro castello s’ innamorò il signor Ar­ turo Faccioli, che ci riproduce la Rocca d’Angera, il bel maniero dei Borromei alla punta meridionale del Lago Maggiore. Poi, sono visioni di ermi villaggi, di monti sfu­ manti in mistiche luminosità in fondo all’ oriz­ zonte; sono stradiccinolo romite, larici secolari, chie­ sette benedicenti alle rustiche umili case; sono lun­ ghe file di donne salrnodianti a festa attorno alla chiesa del villaggio, confraternite sfilanti, lente e solenni, mentre le campane vanno a festa riem­ piendo il cielo di suoni... e mentre il signor A l­ fredo Ficcarelli le ferma colla sua istantanea, come ferma le mucche pascenti nei pascoli solinghi nella verde ombrosa foresta. E l’estate incalza: una fermata di diligenze in Val Bregaglia del conte Faustino Albani ci ri­ corda l ’esodo dei cittadini cercanti angoli tranquilli

silenti canali di Venezia o nella ineffabile poesia della laguna.


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T O U R IN G CLU B IT A L IA N O

Anche in questo concorsi» fotografico si ha il piacere di poter constatare che il desiderio di muo­ versi, «li ammirare il hello, di conservarne la memo­ ria, si diffonde, si popolarizza, si generalizza, con

un po’ coordinato, riuscirebbe più utile per chi lo fa e per il paese.

Sarebbe bene che qualcuno scrivesse un opu-

grande vantaggio della coltura nazionale e del raf­ finamento estetico degli Italiani.

scolino per estrinsecare questo nostro pensiero... e

Sarebbe però desiderabile che i programmi per codesti concorsi fotografici fossero formulati con scopi più definiti e precisi, in modo da poter otte­ nere, via via. la illustrazione fotografica (che do­ vrebbe sempre venire accoro nagnata da una relazioncina illustrativa) delle località, edifici, monumenti, feste c costumi popolari, poco noti o ignoti, o ca­ denti o morenti, o rifioriti o restaurati. Il lavoro,

se nessuno lo scriverà, ci penserà il Touring, il quale annunzia, in questo stesso numero, un suo concorso fotografico.


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R IV IS T A M ENSILE

Turis

I.a Forndado.

Secondu Galloria dolio Stoino.

Il turismo (d io per noi è sinonimo «li « via g ­ g ia r lume e co gli occhi aperti » ) ha com inciato a trovare il suo posto anche n egli almanacchi ben fatti : c fatto benissimo ì* senza alcun dubbio V A l­ manacco Italiano, com pilato dal prof. Giuseppe Fu­ m agalli, bibliotecario della Braiaense di Milano, ed edito dalla casa K. Bcinporad di Firenze. II vo-

Madonna di Tirano.

naco, all* ingresso del g olfo di Salò, adorna di de­ liziosi giardini e <1i terrazze ; i Ponti della V alle,

Ca»tol!o del Monto.

presso Maddaloni, grandioso acquedotto, alto in. SH costruito dal V a n vitelli per condurre P acqua al

I Faraglioni.

lume per il 1902 (il settim o della bella serie) è di blu pagine a due colonne, con 558 figu re nel testo (delle quali -17 geografich e e astronomiche, profili, diagram m i), ed un grande ritratto di Verdi fuori testo. Il volum e porta, come n egli anni antecedenti, un notevole contributo alla conoscenza di molti dei luoghi e dei monumenti fra i più interessanti d* Italia, come (per ricordarne alcuni), la Foradada, g alleria naturale attraverso F isolotto della Fora­ dada, nella Cala della Morte, presso A lgh ero, in Sardegna ; i Faraglion i, pittoreschi scogli presso F isola di Capri ; il Castello «lei Monte, presso A n d ria ; l’ Isola Lecchi, o Isola di (iarda, nel Bc-

Isola Lochi.

R egio Parco di Caserta, e teatro di aspra bat­ ta g lia fra i G aribaldini, condotti da Nino B ixio, ed i Borbonici, il 3 ottobre 1860; il Lago di Misurina, a m. 1790, nel Cadore, uno dei paesaggi al-


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TOURING CLUB ITALIANO

pini più grandiosi d’ Italia, conca argentea cinta da ardue vette dolomitiche e da azzurri ghiacciai;

(con numeos,ss‘ ni° vignette) di G. Calcapio, 'un cenno d** doti. Ferruccio Rizzotti sulle principali

Cortina ¿'Ampezzo. Conti doli* VMio (Maddaloni).

il Palazzo del Capitano del Ponolo, a Orvieto, se­ vero edificio eretto nel secolo XIV, e riinasto in­ compiuto; Cortina d’Ampezzo, nella parte austriaca

ville ed alberghi dei Laghi Lombardi, e [sullo principali stazioni balneario. Una buona monografia sopra una valle alpina

Lago di Mlsurina.

Villa Carlotta sul Lario.

del Cadore, una delle più celebrate stazioni alpine, nel mezzo d* un insuperabile teatro alpino.

e l’ articolo La Valtellina a volo d’ uccello, di Italo Vittorio Brasa.

^

Palazzo do! Capitano (Onioto).

Oltre a codesti rapidi e numerosi accenni a località tanto diverse per ubicazione, natura e bel­ lezza, 1’ Almanacco (per non accennare che a cose turistiche) contiene anche una monografia di Au­ sonio Franzoni sull’ Argentina, una Guida di Roma

Castello di Grosio.

Colla ferrovia Sondrio-Tirano (ebe si spera venga aperta entro il 1902) e col servizio elettrico


RIVISTA MENSILE

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sulla linea da Lecco in avanti, la Valtellina (cosi grandiosa ed interessante) sarà più rabidamente ed intimamente collegata a Milano ed al resto della Lombardia.

Donegani), ne travolta le suv*e88ive caratteristiche gallerie; giunto a Bornio, fa scappata in Val Furva; e j>oi, continualo per la >*Ih» abduana, ci _

L'Alida prosso Tirano.

PìaIUuiihIb.

Il Brasa, data un’ idea generale della valle, ci guida a visitarla, lungo il corso dell’Adda; e co­ mincia col parlare di Livigno, che non ò veramente

ricorda Sondalo; a Grosio ci indica le rovine del famoso castello dei Visconti Venosta; si sofferma a Tirano; e non dimentica d’ indicarci le valli tribù ta­

Aprica.

nella valle dell’Adda, ma bensì in quella dellTnn, e clic l* Tuuico lembo di terra che l'Italia possieda di là dalle Alpi. Lasciato da parte Livigno, il Brusa scende giù per la splendida strada dello Stelvio (co­ strutta dal Ì8*20 al 18*25 dall’ ingegnere italiano Carlo

Clima Galleria dello Sto rio.

nnalo. ricadi‘’ quella dell’Adda, ed i relativi paesi; come il villaggio d* Aprica sull’omonimo maestoso passo; Piattamala al confino italo-elvctico nella valle del Poschiavino; Brusio, pure nella vallata del Poschla­ vino, Cantone dei Gngioni.

Livigno.

Chiosa di Sondalo.


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TOURING CLUB ITALIANO

U N A C IT T À OGNI M E S E UNA CITTÀ i)ELLA LIGURIA In questi trioro' d'inverno, dalle ampie pia­ nure nebbiose, dalle ripide citine nevose, il nostro pensiero, il nostro .lesinerio, volano verso le azzur­ re e beate marine della riviera ligure, allietate da un’eterna primavera. Nella parti» più occidentale della Riviera di

ferita dai ricchi di tutto il mondo — dai Tedeschi agli Inglesi, dai Russi ai Francesi non soltanto per la sua posizione superbamente bella, ma ben anche per il suo clima, che è il più temperato ed uniforme di tutta la Riviera, non esclusa Nizza. In nessun’ altra città d’ Italia la parte antica forma una così spiccata antitesi colla parte nuova. « L ’antica città fu scritto — che s’ addossava stretta e compatta al colle, su cui torreggiano an­ cora vetusti edifici, ricordo dei bassi tempi, è man mano discesa alla spiaggia che un incantevole seno di mare le apriva davanti : ed in quella discesa tra­ sformandosi si è meravigliosamente abbellita. Ila

San Remo.

Ponente, non lungi dal nostro contine politico, fra il Capo Nero ed il Capo Verde, si distende una costa fortunata, nel cui mezzo, fra gli olivi, biancheggia, a 134 chilometri da Genova, una delle più graziose città d’ Italia. I Liguri che la fondarono, la chiamarono Matutia; i Romani che la dominarono, la nominarono Aurora: nel medio evo la battezzarono col nome di San Romolo; ed essa assunse più tardi il nome di San Remo, e fu da tutti considerata come la perla della Liguria. San Remo la protegge in cielo; e la difendono sulla terra, contro i rigirìi venti de! settentrione, alcuni monti, primi dei quali il Pignone (m. 1298), ai cui piedi è la città, e più indietro, altri monti, con nomi che, come quello del Bignone, sembrano nomi di gigan ti: quali il Saccarello (m. 2200), il Gerbonte (in. 1737), il Ciabortn (m. 1681), il Cep­ po (m. 1027). San Remo divenne la stazione invernale pro­

fatto, se il paragone può reggere, come la crisalide che, trasformandosi in vaghissima farfalla, dall’ali

Villa ZirK*.

iridiscenti per mille colori, abbandona dietro «li sè P involucro, il guscio disadorno cd angusto nel quale per tanto tempo stette prigione. »


R IV IS T A M ENSILE La parte vecchia di San R em o (detta, per la forma clic ci presenta «li lontano, la Pigna), «*i con­ serva l'im p ron ta d e ll’antica città lig a r e m edioevale e fendale, colle sue case nere e scrostate, arram pi­ a n t is i su per la china, a p p o g g ia te s i Luna a ll’a l­ tra, ed a b b r a c c ia tis i e s o r r e g g e te s i m ediante ca­ ratteristici archetti, lungo anguste tortuose stradiceiuole, quasi prive di sole e di aria. I forestieri che visitan o la città alta non mancano m ai d ’andar ad am m irare i fo rti e vetusti avanzi della P o rta San Giuseppe. Q uale differenza colla città bassa, colla m oder­ na San Remo, tutta alberghi, ville , giard in i, pas­ seggiate ! La mitezza del clim a, e le fa vo revoli qualità del terreno, hanno data ai giard in i ed ai via li una

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aia, anche per 1’ ultim a dim ora che vi fece, dal Novem bre «lei 1HST al M arzo del LS88, F ed erico G u ­

g lielm o di H ohenzollern, il popolare unser F r i t z , ehe da San Rem o passò in pochi g io rn i, col nome «li F ed erico I I I , al trono e«l alla tomba. E g li abi­ tava nella V illa Z irio fora diventata proprietà d ’uu signore francese), sulla cui cinta fu, nel 1898, m u­ rata una làpide, coi seguenti versi, scritti «lai poeta W ild en b ru ch : W anderer, der du aus Deutschland herkammst, hemme den Schritt, H ier der Ort, wo dein K aiser F ried rich lebte und litt. Hörst du wie W e lle an W e lle Stöhnend Zum U fe r d rän gt? Das ist die sehnende Seele Deutschlands, die sein gedenkt. ( 0 viaggia ture, ehe vieni dalla Germania, ar­ resta il passo; questo è il lu ogo ove il tuo im p era­ tore F ed erico visse e m orì. S e n ti tu com e Potuta sull'onda incalza (¡eineaie verso la sponda / Q uella è P anim a anelante della Germ ania che pensa a l u i). E ’ inutile 1’ aggiu n gere clic San Rem o è ricca

ricchezza e splendore di flo ra che form a la m era vig lia «li tutti e lo studio dei b o ta n ici; ed un intero libro ha dedicato alla flora san­ remese il barone von Hüttner. Da quel libro si può, fra altro, im parare, che in quei giard in i è jpossibilo fare la conoscenza con -19 diverse qualità «li palme, .r>2 di cacti provenienti daU’ Am erica centrale «' me­ ridionale, 25 di cicn«!ee d e ll’ Australia, Cina, G ia p ­ pone, Siam , Zanzibar e Messici», IX di conifere d ’ I ­ talia, Spagna, A sia Minore. Persia, A u stralia, Ca­ narie, 29 «li aloe d e ll’A fr ic a m eridionale, 12 «li inca, 17 «li agavi, 8 di banani, •• di eu ca lip ti; e non par­ liamo dei lim oni, d egli aranci, dei hamhou, «li tutti i g en eri «li fru tti, e dei fiori (rose, viole, gelsom ini, narcisi, m irti, iris, ecc.), dei quali San R em o fa un attivo commercio. L a graziosa cittadina, dim ora «li regnanti e di principi, divenne celebre, specialm ente in Germ a-

tii alberghi, per tutti i gusti e per tutte le borse; «om e è inu tile Raggiungere che invidiam o coloro che possono trascorrere colà qualche settimana d ’ in­ verno, sotto il sereno del cielo, davanti a ll’ azzurro «lei mare, a ll’ ombra «Ielle palm e e d egli u livi.


VIA APPIA, al di là del SEPO Sa maggior parte dei turisti limita la propria escursione sulla via jfppla di Roma al Sepolcro di Cecilia JdeteUa. /da più iqnanji l monumenti /¡ancheggiai si può /are che a piedi, a cavallo o in bicicletta. Sono qui sopra rafjigurati alcuni dei ruderi più imponenti di questo tratto me/} noto della Appia antica : (t* — N in fe o , eh,e servi di serbatoio d'acqua per la Villa dei Quintili (a! VI miglio). — R udero di sepolcro, usato attualmente come /orno da pane; s* ne — T o r r e S e lce (nei VIInjiglio). Sa torre medieevale i costrutta sopra ur, tumulo romano. — (2* pagina). Cosai rotondo (alla /¡ne del VI mìglio). J l sepo sep o lc ro di fa m ig lia con celle e cripta. S ep olcro di Seneca (al Xm. * circa), ^icostrujioqe del Canova (1803) co! materiale originale. — S ep olcri al sepolcro di Cecilia /deiella. — S ep olcro di Quinto Y era n n io (nel IX miglio).


)LCRO di CECILIA M ETELLA ¡ano ancora continuamente la strada fino elle prato czhie, sotto jfflbano. parte del percorso s'< pai compire non malagevolmente in carrozza, ma la visita completa non •a pagina) S e p o l c r o r o t o n d o di i g n o t o , avente nell’interno celle sepolcrali rotonde con quattro grandi nìcchie per sarcofaghi (al Xm. circa ¿ella Via Jìppia) e vede a sinistra la bocca affumicata (al Xm- 3fi). — Uno dei ruderi di opera laterìzia della gran N e c r o p o l i , fra i l i * - F8J miglio — R u d e r o (verso il Xm. 5J5). oolcro cosi chiamato è tanto enorme cfye sulla sua volta si costrusse una casa, e si pianti un olivefo. — R u d e r o a porticato (verso il Xm-3,5). — I n t e r n o di un ro di Mario S e r v i l l o Q u a r t o (al Xm. 3,8 circa). Ricostruzione del Canova (1808) co! materiale originale. — C h i e s a m c d l o e v a l c dei C a e t a n i , di fronte


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TO URING CLUB IT A L IA N O

PER IL CONCORSO DEI FORESTIERI Una domanda degli Albergatori. — Il periodico La liivìsia degli Albergatori pubblica nel suo ultimo numero la domandn che il presidente dell'Associazione degli Albergatori signor Federico Fioroni, a nome del­ l’assemblea, rivolge al Ministero degli Interni, diretta ad ottenere la modificazione delle disposizioni circa gli obbli­ ghi dell'albergatore di tenere un registro con le annotazio­ ni dettagliate delle generalità dei forestieri. Tale disposto giustamente applicalo nei tempi lon­ tani in cui gli alberghi e le locande potevano essere covo di malviventi, e alloggio fors’anco di banditi e avventu­ rieri, rappresenta ora per tutta questa classe di esercenti una vera misura vessatoria, cagione di non lievi e di non pochi danni. Infatti lart. 61 del regolamento, aggravando gli ob­ blighi degli albergatori e prescrivendo che essi debbano indicare nel registro prescritto dalla legge « il nome, co­ gnome, la paternità, il domicilio, l’età, la professione, la dota dellarrivo. della partenza e la provenienza dei viag­ giatori ». li costringe a sottoporli ad un vero e proprio interrogatorio, al quale questi non sono obbligati a ri­ spondere e che in ogni modo li irrita e li indispone. Molte volte non si ottengono le vere indicazioni do­ mandate, e l'albergatore, riuscendo male accetto ai suoi ospiti, corro pure il rischio di incorrere nella contravven­ zione per inosservanza nll’art. Gl del regolamento, come se essi potessero, ma non volessero dare le indicazioni richieste. La nuova disposizione della P. S. è dunque una restri­ zione della libertà non giustificata da alcun pericolo per l’ordine pubblico o dn alcun interesse, e riesce un vero anacronismo per gli albergatori moderni, che non ha alcuna ragione d’essere e clic in effetto non produce al­ cun vantaggio. Le ragioni esposte in tale domandn degli albergatori sonò più che giustificar.- -e noi facciamo voti che i desiderii di ciucata classe importante di esercenti italiani siano esauditi in modo che la legge e il regolamento di Pubblica Sicurezza vengano riformati nel senso che la tenuta del registro delle persone alloggiate non costitui­ sca un obbligo assoluto per tutti gli albergatori e in qual­ siasi tempo, ma sia in facoltà aeU'atltorità di P. S. di prescrivere l’obbligo soltanto in determinate circostanze e per determinati alberghi e locande; e che tutto al più si esiga solo il nome, il cognome e la provenienza dei singoli viaggiatori, e per le famiglie il cognome, nome e provenienza del capo di esse. Rovereto. (Trentino) — Sul concorso dei forastieti a Rovereto nell’. l//o Adige leggiamo le seguenti inte­ ressanti notizie: Nel periodo dal 1 settembre 1000 al 31 agosto 1001 per­ nottarono n Rovereto ben 177 famiglie. Queste con gli altri viaggiatori diedero complessivamente 8822 persone (dei quali 6418 uomini e 2404 donne). Secondo la loro pro­ venienza questi viaggiatori appartenevano: al Trentino e al Tirolo 3868; alla rimanente monarchia austriaca 1326; ai paesi della corona ungherese 80; ai territori occupa­ ti 14 ; all’impero germanico 401 : alla Francia 7 ; al Regno d’Italia 3184; nlllnghilterra 10; alla Russia 5; ad altri paesi 125. Di questi forestieri si fermarono sino a 3 giorni 5637; dai 3 ai 7 giorni 612; dai 7 ai 14 giorni 073; dai 14 giorni alle 3 settimane 260; dalle 3 alle 4 settimane 244; dalle 4 alle 5 settimane 103; dalle 5 alle 6 settimane 110 ; 1174 si fermarono oltre alle G settimane. Queste cifre sono dnwero soddisfacenti specialmente se si confrontano fra di lcfro coi due anni precedenti. In ­ fatti nello stesso periodo 1808-90 si ebbero 1804 forestieri che salirono nel 1809-900 a 7058. per raggiungere nel 1000-001 gli 8822 Il merito di questo movimento è dovuto n<l un siste­ matico e continuo miglioramento di quanto è atto a pro­ muovere il movimento dei forestieri, a cui si informa ed è auspice il « Comitato roveretnno per rincremento del concorso forestieri ». Fu per cura di questo Comitato, che fino dal 1999 vennero saggiamente organizate delle mes­ saggerie alpine estive per Recoaro c Schio, attraverso la Vallnrsa, e per Asiago da Folgaria, Lavarono, Vezzenu e la Val d’Assa. Cosi vennero dischiuse al forestiere quel­ le superbe regioni, prima cosi poco conosciute.

Difatti l’idea di allacciare il Trentino meridionale con due centri come Asiago e Recoaro, dove affluiscono a migliaia i forestieri, non poteva essere che vantaggiosa per tutti. Asiago sta ora per essere congiunto con una ferrovia a cremagliera con Bocchette e Vicenza, e si renderà quell’ameni&simo altipiano una delle stazioni alpine più fre­ quentate dellTtalia settentrionale. Una congiunzione di­ retta con questa regione, sarà per il Trentino vantaggio­ sissima. Cosi dicasi di Recoaro. stazione salutare, dove con­ vengono i bagnanti a migliaia. Su questa percorrenza cosi pittoresca venne il testé decorso anno ampliata la cantoniera della Streva e munita di una comoda e capace veranda. L a crisi nei forastieri. — Tutti i paesi o le città che sono abitualmente visitati in questa stagione dai fo­ restieri si Inguailo del piccolo passaggio che finora si nota. Infatti la stagione degli stranieri sulla Riviera, in Francia, in Italia ed Egitto minaccia di essere molto sfavorevole Come cause principali di questo fatto lamentato si notano la guerra anglo-boera e la crisi tedesca. Invero l'un a e l'altra trattengono inglesi e tedeschi dal viaggiare. T lutti provocati dalla guerra anglo-boera e le preoccu­ pazioni morali c finanziarie che essa suscita nel popolo inglese trattengono i sudditi britannici dal recarsi al­ l'estero. Inoltre gli inglesi sono irritati di vedere che la maggior parte della stampa e dell’opinione pubblica mon­ diale parteggia pei boeri. La crisi tedesca che si é venuta facendo sempre più intensa e non ha finora tendenza a cessare, impedisce l’esodo dei tedeschi all’estero. La stagione dei forestieri non sarà quindi in nessun luogo brillante.

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Sull'esperimento Santos-Dumont, fatto testò « M *ntercnrlo, il conte Almerico da Schio, competentissimo in materia, così telegrafa alla «Provincia di Vicenza»: • H o assistito ora alla bella m anovra d i Santos-Dumont col suo pallone d irigibile. « Santos è uscito e ritornato sotto la tettoia senza in­ cidenti dopo essersi aggirato sopra la baia. • Con mezzi oggi comuni egli ottenne un risultato non comune ».

Club Alpino Italiano. — Nel congresso dei delegati dello varie sezioni del Club Alpino italiano, tenutosi a Torino sotto la presidenza del cav. Antonio Grober. fu­ rono rieletti vicepresidente il senatore Giuseppe Vignili di Milano, e consiglieri il cav. Antonio Cedermi, eavalier Alessandro Martelli, Carlo Bozzano e il generale Leone Pelloux. Il bilancio del 1901 si chiuse con una spesa totale di lire 30.872, delle quali 19,800 sono state destinale alle pubblicazioni e 11,600 a lavori e studi alpini. I soci nei 1901 sono saliti a 5000. Società Alpinisti Tridentini. — Si tenne n Rovereto radunanza Generale della Società degli Alpinisti Tridentini presieduta dui dott. Carlo Cnndelpergner.


R IV IS T A M E N S ILE Il presidente fra altro annunciò che la quarta ed ul­ tima parte della « Guida del Trentino » del prof. Brentari è già ultimata e che uscirà in Maggio; e che la Direzione si è accordata col prof. Filippo Largaiolli, per la stampa della sua « B ib liografi del trentino », alla quale accudi­ sce da quulche anno. Vcceima che il corpo delle guide approvate dalla società aumentò di numero, cosicché attualmente rag­ giungono il numero di 95, di provata abilità. Espone es­ sere sua intenzione di munire le guide anche degli «Ai/ tanto praticamente comodi per le salite invernali. Al Rifugio terminato in Val d'Amola e inaugurato Tanno scorso, seguirà quest'anno quello Dorujoni presso Rabbi. ( ’osi pure sulla frequentazione dei rifugi, si constatò che questi furono visitati nel 1901 da ben 1698 alpinisti — dei quali 993 tedeschi — in confronto di 1590 nel 1900 e di 1573 nel 1899. Il solo rifugio di monte Baldo, ebbe ben 158 visitori. dei quali 103 italiani e 55 stranieri. E ’ pure allo studio la proposta della costruzione di un ri­ fugio a Prato Fiorito nella parte occidentale della Tosa. Espose come molti alberghi prosperano sotto la pro­ tezione della Società, la quale recentemente si è pure fatta proprietaria di ben 70,000 metri di suolo al passo di Poraoi. dove passerà la famosa strada delle dolomiti, di cui è già assicurata la costruzione. Infine espose uno specchietto di quanto la detta So­ cietà spese in opere di pubblica utilità dalla sua fonda­ zione in poi. Queste sarebbero, di circa 70 mila corone per rifugi: 50 mila per pubblicazioni illustranti il paese: 6 mila per gli osservatori; 15 mila per sentieri segna­ via. eco : e oltre 100 mila per pubblica beneficenza. Indi il cassiere dott. Agostino Bellat espose il bi­ lancio prò 1901 © il preventivo prò 1902, che furono ap­ provati ad unanimità. Il sig. Angelo Raile espone una sua bellissima idea, che la Società, cioè, volesse farsi iniziatrice di una po­ tente Società per azioni, allo scopo di erigere dei grandi alberghi nei punti più frequentati, ottenendo così il dop­ pio scopo di favorire Tincremcnto del concorso dei fore­ stieri e in pari tempo di difendere la nazionalità del Tren­ tino contro il dilagamento del teutonismo. Distribuite le schede la nuova Direzione (che nel biennio 1902-1903 avrà sede a Trento) venne così costi­ tuita : Larcher Guido (che è anche capo-console del Touring a Trento), presidente. Albertini ing. Umberto, de Bellat dott. Agostino, Candelpergher dott. Carlo. Garbari dot­ tor Giuseppe. Ioriati prof. Antonio, Malfatti bar. Ema­ nuele, Pedrotti Giovanni, Ranzi doli. Guglielmo, Sforza Cesnrini Lamberto, Stenico dott. Vittorio e Thaler Fau­ sto direttori. Un inglese ohe compie l ’ascensione del Cervino — I/inglcse lord Ryon. accompagnato da tre guide svizzere compì Tasconsione del Cervino, passando per la pendice che fa capo a Zermatt. e compiendo così un « tour de force» prodigioso, in quesla stagione specialmente.

Gli automobili del Re. Il Re. volendo dare l'e­ sempio del rispetto alle leggi . appena inesso in vigore il regolamento sulla circolazione degli automobili, si è ri­ volto alla prefettura, pregando di mandare un funzionario della prefettura stessa ed uno del genio civile a visitare ;li automobili reali, per accertare se erano in regola con e preterizioni del regolamento. A! consigliere di prefettura che presenziò la visita tecnica nello rimesse del Quirinale, il Re mandò poi in dono un orologio d’oro. L’esempio del Re sarà di certo imitato da tutti gli au­ tomobilisti... nella sua prima parte.

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Autom obili e veicoli con pedale. — 11 ministro dei lavori pubblici, risolvendo un quesito postogli dalla Direzione elei T.. lm diramato una circolare ai prefetti con la ouale dispone che d’ora in avanti non siano clas­ sificati fra gli automobili i veicoli a due o a tre ruote de­ stinati ad essere mossi dalla forza dell’uomo a mezzo di pedale, ed in via sussidiaria eia motori meccanici. La circolare invita i prefetti ad attenersi alla suddetta prescrizione. G ii automobili postali. A Roma si è provato a fare il servizio d ell» vuotatura deille cassette postali me­ diante un furgoncino automobile espressamente costruito. Dall’esperimento risultò che con un automobile si può compiere il servizio di due dei carri attualmente in uso. L ’esperimento, che è il primo eseguito in Ita li», durerà un semestre, e ove i risultati siano nnoni, il sistema verrà definitivamente adottato in tutte le grandi città del regno. L ’automobilismo in Danimarca tende a svilupparsi. Quasi tutte le famiglie dell aristocrazia passano in cam­ pagna la maggior parte dell’anno, disperse pei loro ca­ stelli spesso molto lontani gli uni dagli altri. Le strade rotabili della Danimarca sono larghe, ben tenute, pianeggianti, e perciò si prestano mirabilmente ulTautomobilismo. Le roiturrttrs che le percorrono nei due sensi sono dunque numerosissime e gli rhauffeurs e le elegantissime Chauffnuw abbondano nell’alta società danese. A Copenaghen si terrà nel prossimo aprile una gran­ de esposizione di automobili, e sarà internazionale. Autom obilism o americano. — Il signor Germd L. Strina, console del Touring Italiano a Si. Paul nel Minneeota, ci scrive: « Ormai negli Stati Uniti i veicoli automobili più usati sono quelli mossi dalTelettricità e dal vapore, anzi questi ultimi sono i più comuni. Contrariamente a quanto accade in Europa, la benzina è quasi una cosa del pas­ sato. Invece di quei carrozzoni enormi e rumorosi che si facevano sentire a chilometri di distanza, eleganti vet­ ture da uno o più posti, circolano silenziose per le vie affollate delle città e se non fosse per il loro campanello che « in continuo mòto, sembrerebbero tanti veloci fan­ tasmi. E’ pure meraviglioso vedere con quale rapidità esse vengono guidale per queste vie cosi fitte di veicoli che non danno quasi agio ad una persomi per volta di traversarle da una parte all’altra. Con tutto ciò raramente si legge di disgrazie, tanto è grande la destrezza dei con­ ducenti. « Questi * Autos » vengono adoperati ovunque un ve­ loce trasporto sia necessario. A New York il « Pire De­ partment » (Ufficio dei Pompieri) usa automobili invece di cavalli : ed è una scena assai curiosa il vedere una fila di 2o o 30 immense carrozze cariche di pompe, scale, at­ trezzi, eco. passare rapidamente accorrendo alla chiamata di «occorso. E cosi gli Ospedali usano gli Automobili come ambulanze e trovano che molte vite si salvano mediante il trasporto più celere e più dolce di quanto fosse prima possibile con le vetture »'ca va lli. ■ I giornali adoperano numerosi « Autos » per il tra­ sporto delle loro edizioni ni diversi punti delle città ed i • Reporter« » sono forniti di piccoli automobili, dimo­ doché non devono dipendere dai veicoli pubblici. * Perfino la Polizia possiede grandi carrozzoni per il trasporto dei detenuti dal luogo rii giudizio ni peniten­ ziari, come pure vari « Autos » per il trasporto degli arre­ stati dal luogo di arresto alla « Police Station » (Ufficio Principale del Capo di Polizia). « Ingomma bisogna riconoscere che i cittadini ame­ ricani non pensano solo al divertimento, ma ad ogni mezzo di risparmiar tempo; essi mettono davvero in pratica il loro proverbio: « Time is money »

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A lla ricerca della velocità. — Da due anni si tratta in Inghilterra di costruire una strada ferrata elettrica per trasnortare i viaggiatori con una velocità di 200 km. all’ora. Però i promotori non hanno ancora ottenuto In autorizzazione di costruirla. Prima che in Inghilterra, in Germania si è realizzato


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TO U R IN G CLU B IT A L IA N O

un progetto dello stesso genere. Vedremo dunque fra non molto filare delle vetture da 200 a 220 km. all ora. Si tratta della nuova linea elettrica da Marienfeld a Zossen. Le vetture sono costruite a Colonia, gli appa­ recchi elettrici dalla Casa Siemens. Il treno si compone di due sole vetture, ognuna delle unii contiene 50 passeggieri. La corrente elettrica è i 10,000 volta di tensione. La velocità garantita è di 200 a 225 chilometri l'ora senza riscaldamento anormale. Ogni vettura comprende un salone e due compartimenti laterali. Il salone, di m 7*80 di lunghezza, contie­ ne 18 sedie, e ciascun compartimento laterale, lungo 4 metri, ne contiene 12. Le piattaforme di m. 1,25 ne con­ tengono 3. Colle piattaforme riservate al personale si arìiva ad una lunghezza di m. 21,80 La disposizione interna è la stessa dei vagoni prus­ siani. I.e sedie sono di legno. La frenatura, importantissima con vetture cosi ra­ pide, è assicurata mediante freni automatici Westinghouse, che agiscono simultaneamente su tutte le ruote. I motori elettrici che comunicano il movimento alla vettura, sono doppi: due davanti e due di dietro. L ’ener­ gia elettrica, come nei nostri tramways, è comunicata ai motori da «tro lle y s »; scorrenti sotto fili trasmettenti una corrente continua di 1150 a 1850 volts. Data una velocità così vertiginosa occorre una stra­ da ili una solidità eccezionale. Nei primi esperimenti fatti alla fine deiranno, la strada attuale è stata riconosciuta insufficiente, e non si è potuto oltrepassare la velocità, già però enorme, di 160 chilometri. Ma quando la stra­ da sarà consolidata a dovere, si potrà correre con una velocità effettiva di 200 chilometri, percorrendo l’intero tratto da Marienfeld a Zossen in soli sei minuti ! Salerno-San Severino. — Venne anerta all'esercizio la linea Salerno - Mercato San Severino, la quale com­ prende le stazioni di Fratte, Pcllczzano, Baronissi e Fisciano .

ma » Tnveme-Bironico « mediocre, in qualche punto cat­ tivo » P-ironico-Cadenazzo € Cattivo ». E questi profili vengono stampati a migliaia c migliaia di copie, e tratterranno molti dal visitare il nostro paese, preferendo passarlo di volo in ferrovia, e schivarlo total­ mente scegliendo strade più accessibili. Si rivolga il si­ gnor « Assiduo » alla Direzione del T. C. I., come lo ha fatte con il corrispondente sottoscritto e si provi a spez­ zare una lancia in difesa dei suoi protetti cantonieri stra­ dali. » Queste parole dimostrano quanto sosteniamo in un altro articolo di questo numero; che, cioè, l’opera del Touring e dei ciclisti può e deve avere grande influenza sul miglioramento delle condizioni stradali. La tosatura delle siepi lungo le strade ciclabili. — Ci scrive il cav. avv. Livio Matteucci console del T. per Forlì: « Realmente i nostri cantonieri secondo le disposi­ zioni loro impartite dal Genio Civile ad istanza di questo Consolato del T., hanno coscienziosamente sorvegliato ai lugli delle siepi spinose, giacché noi ciclisti abbiamo po­ tuto osservare che nella tosatura nessuno ha più ingom­ brata la strada con gli spini tagliati, ma furono affastel­ lati o dalla parte del campo o entro il fosso che costeg­ gia la strada stessa. E questo fatto fu rilevato con pia­ cere dai giornali locali. Anche gl'ingegneri capi degli uf­ fici tecnici provinciali e comunali confermarono là effi­ cace sorveglianza per l'esecuzione della tosatura con le cautele suaccennate, che hanno importanza speciale per i ciclisti e gli automobilisti. « Ci riserbiamo al prossimo Congresso del T. di pro­ porre un’istanza al Ministero affinchè un'esplicita di­ sposizione di legge renda obbligatorio ciò che ora le au­ torità locali si limitano a raccomandare. »

La ferrovia della V a lle Olona — Al ministero dm lavori pubblici i ministri Giusso c Di Broglio hanno fir­ mato col cav. Ferrari, presidente del Consiglio d’ammi­ nistrazione della Società anonima per la ferrovia NovaraSeregno la convenzione per la concessione, la costruzione e l’esercizio della ferrovia a sezione normale da Ca­ st ellanza a Lonate Ceppino in Val d’Olona col sussidio di lire 1500 al chilometro per anni 50. La concessione ha la durata di 70 anni. Tramvia elettrica Bordighera-Ventimiglia — Giorni sono è stata aperta al servizio pubblico questa tramwia. impiantata dalla Società elettrica Woodhouse e Baillie. la quale fornisce pure la luce elettrica a Bordighera. I lavori della tramwia sono stati eseguiti sotto la direzione dclPing. Bernardo Zanolli. La Società elettrica si promne ai estendere la tramwia fino a Mentono e a San temo.

Ì

Monte Ceneri.— Il signor Italo Farinelli, presidente del V. C. di Bellinzona pubblica nel Dovere di quella città sulla manutenzione stradale un articolo, dal quale to­ gliamo il seguente brano: c Io dirò che in questi giorni, per cura del T. C. I. clic si è già reso celebre nella compilazione di Guide turistiche, che sono quanto di più perfetto si conosca, venne pubblicato il profilo del « Monte Ceneri », con le pendenze, le altimetrie, vi è segnata anche la qualità delle strade. Sa il sig. « Assiduo » che cosa sta scritto in calce al profilo? — « Tratto Lugano-Taverne « buonissi­

L a B ib lio g rafia turistica d* Italia In corno d i la v o r o al T o u r in g

Sono ormai pressoché compiuti gli spogli, per quanto riguarda le pubblicazioni fatte in Italia: meno inoltrati sono gli spogli per quelle fatte all'estero. Tutte le schede così ricavate, con ogni diligeùza compilate e rivedute, sono già ripartite topograficamente. 1 soci quindi che de­ siderassero aver notizie sulla letteratura turistica di date regioni o località italiane, in attesa che il lavoro sia pub­ blicato, possono fin d'ora rivolgersi alla Biblioteca del T., scrivendo con risposta pagata e specificando bene il ge­ nere di libri di cui si chiede notizia, se la si richiede solo dei più recenti, ecc., essendo spesso ricchissima la let­ teratura turistica di date regioni. La Bibliografìa non comprende solo guide turistiche, ma anche qualunque libro su paesi italiani, che possa aver interesse per i turisti. La pubblicazione non potrà avvenir tanto presto, non solo perchè sono ancora arretrati gli spogli per le pubbli­ cazioni fatte all'estero, ma anche perchè tutto il mate­ riale raccolto dovrà ancora esser vagliato, spesso me­ diante esame dei libri di dubbia natura, che dovrà esser fatto alla Biblioteca Nazionale di Firenze, ove di tutte le pubblicazioni italiane esiste o dovrebbe esistere co­ pia: molte volte, anco completato, pure mediante esame, non essendo sempre sufficienti per i turisti i dati registrati nelle ordinarie raccolte bibliografiche, che servirono di fonte per le notizie: altre volte, anco corretto, quando le notizie raccolte sono contradittorie o provenienti da fonti troppo scorrette per potersene accontentare. E’ inoltre intenzione del Compilatore di procedere poi a un largo invio delle bozze riguardanti le varie circoscrizioni a tutti i rispettivi Consoli e altre persone a ciò indicate, perchè vi colmino le lacune e correggano gli errori che vi riscon-


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trassero, prima di procedere alla stampa, e specialmente agli editori, perchè indichino soprattutto l'eventuali va­ riazioni di prezzo subite dalle loro pubblicazioni e redi­ zioni esaurite. XB. — 11 servizio d’infatuazioni è limitato ai soci per i loro personali bisogni, ossia per i loro personali studi, per le foro escursioni. Se in ogni modo una richiesta d’informazioni richiedesse un lavoro agli uffici eccedente quello d'un’ordinarin lettera, il socio richiedente pagherà una piccola tassa d'indennità, proporzionale al lavoro stesso, e che gli verrà previamente indicata. Per le pubblicazioni anteriori al 1886 (ossia, fino al 1876, a cui si ferma di regola il nostro lavoro», stante restrema. scorrettezza della Principal fonte per le notizie di quegli anni, non si garantisce per ora una grande esat­ tezza nuove

P U B B L IC A Z IO N I,

B akdkker ’s O B E R -ITALIE N — Leipzig, Karl Baedeker, 1902, l x v i - 553 pp. M. 8 li* noto con qual cura minuziosa c sapiente sono, non solo compilate, ma anche continuamente tenute al cor­ rente le guide Baedeker ; i lettori ricorderanno in propo­ sito un articolo della Iti vista del dicembre scorso, dedi­ cato al centenario del fondatore della casa. Così, in que­ sta uova edizione in lingua tedesca deli*Alt a Unita, ven­ diamo, non solo ch'è tenuto conto del recente, importante riordinamento della pinacoteca di Brera, ina nella stessa pianta di Milano, vediamo il novo palazzo della Borsa da poco inaugurato, e la nova via, quasi non ancor compiuta, che motte dal largo S. Margherita alla piazza Corallaio, e si prevengono già le cose che ancor non esistono: e così «'accenna al novo palazzo della Posta in costruzione, e apprendiamo che nel marzo prossimo, a Lecco, « ‘aprirà un 6'tatui Hotel lidie vue an l.ac\ I l contenuto del volume, che porta 30 carte, 29 piante di città e 9 d’edifizi, s'estende fino u Firenze compresa. Dr P aolo S chu duino . LA P U G LIA {Impressioni di vittfp aio). Trad. dal tedesco del Dr. G. Pettaglione. — Tro­ ni. V. Vecchi, 1901, v i i - 49 pp. in 8, L. I. Queste dotte impressioni di viaggio furono pubbli­ cate dal suo autore nella Frankfurter Zcitnwj nel 1900. animato da viva simpatia per la Puglia, da lui visitata cinque vojte con sempre maggior piacere, e dal deside­ rio di eccitare la curiosità de’ suoi connazionali per la terra di Federigo II. Anche qui, purtroppo, se noi pensiamo alle migliori opere che sulla Puglia siano state scritte, noi dobbiamo pt iii-are aH'Yriarte, a Frey, alla Juuet Roos, al Uregor. vius. Sempre gli stranieri che «'occupano delle cose nostre assai più di noi stessi! E il valente traduttore di oneste interessanti impressioni, le ha tradotte allo scopo di eccitare la curiosità de' suoi corregionali per la loro stessa interessantissima terra. Queste pagine, in cui si parla Bpecialmentc di Bari, della Terra d Otranto. di Bitonto. Traili, Canosa, del Tavoliere e di Benevento, bene scritte e ben tradotte, si leggono con piacere. Parlano specialmente dei monu­ menti architettonici, di cui la Puglia è certamente una delle regioni d'Italia più meravigliosamente ricche, ma con giudiziose divagazioni sugli abitanti e le loro con­ dizioni c sulla storia del paese. Sulla bellezza del paesnligio nugliese poi l’A. così s’esprime: «Plu tarco rac­ conta d'un uomo che. avendo visto il Giove di Fidia a Olimpia, ne aveva riportato una tale impressione, da ripetere sempre: Chi ha visto una volta la testa fidiaca di Giòve, non può mai diventar dal tutto infelice’». Lo stesso si può dire della beltà unica e maestosa della campagna pugliese ». I.

B au d r y de Sa u x ik r . ELEM EXTS DaAUTO M O BI­ LE. — Presso la Libr. V.ve Ch. Dunod, Parigi. — 192 pp. elegantemente rilegate, con incisioni, 2 ir. 50. L'A. — che ha preso nella letteratura ciclistica e au­ tomobilistica un posto elevato e specialissimo per la vera competenza con cui tratta la tecnica, deH’uno e dellaltro mezzo di locomozione e per il modo elegante e originalmente incisivo con cui sa esporla — ha inteso con questa recente pubblicazione di fornire a ogni per­ sona intelligente « ciò ch’egli deve sapere della ouestione automobilistica ». Quindi nozioni sommarie sulle vet­ ture a vapore, elettriche, a petrolio, sul loro funziona­

mento. la loro utilità, i cambiamenti ch’esse apportano nei costumi, negli affari, nella circolazione, nella vita del paese. Dell'ignoranza c dei pregiudizi del pubblico riguar­ do agli automobili, egli accusa tra l'altro la parola chayfteur a cui attribuisce un potere «ostruzionista». « Si vous ne chauffez rien, no vous appelez pus chauffeurs, que diable! Les cordonuiers ne s’appellent pas inusicien s!» Egli non si pronunzia sul termine da adot­ tarsi in cambio. Automobilista gli sembra che scortichi le labbra. Preferisce vetturista (termine usato costan­ temente, p. es., anche dal presidente del T. C. F. nella M i a ifrrw mm snelle), il quale può far ben riscontro a aclista, e, se non sente lu meccanica, è però abbastanza, largo da ammettere tutti i sistemi di motori e abbastan­ za chiaro per essere compreso da tutti. In ogni modo, egli esclama : ■ Io domando solo un termine meno scioc­ co. meno brutto, meno stretto e meno nocivo alla nostra diffusione del termine chauffcur ». Da noi però eode«to termine si sradicherà più dif­ ficilmente che in Francia, per una semplicissima ra­ gione- allesso è un termine straniero! Giacche gl’lta­ nnili sono chaurinistes alla rovescia! A urelio G o t t i . FIRENZE PER I NOSTRI RAGAZZI. Vali' origine sino al 1865). — Firenze, Bémporad, 2 ed. 19Ó1. - 208 pp. con 11 figure. L. 1,20. G l'Italiani vanno famosi anche per l ’ignoranza c la noncuranza loro per tutto quanto riguarda quegl’im­ mensi, innumerevoli tesori artistici e storici di cui è si ricca lu loro patria c che formano inesauribile soggetto d ammirazione per gli stranieri. A preparare genera­ zioni meno ignoranti e meno noncuranti potranno ser­ vire anche libri come questo, in cui s'ebbe la lodevole idea di presentare ai ragazzi fiorentini una succinta storia di Firenze, appoggiata, per così dire, a quegl’in«igni monumenti che essi hanno la fortuna d’aver sem­ pre sott’occhio, e molti dei quali sono nel libro nitida­ mente riprodotti. ROMA E DINTORNI. — Milano. Trevcs, 1901 - 304 pp. lA?g in tela e oro, L. 3. ( fluide Trevcs). E ’ una nuova ristampa dell’ultima edizione. Con­ tiene 32 buone incisioni fuori testò, una pianta di Roma e una carta dei dintorni. Lo fluide Trevcs sono ancora, purtroppo, runica raccolta italiana di guide d'Italia meritevole di considerazione. Se non altro, valgono a tenere un po' d’argine alla diffusione d'indegni raffazzo­ namenti che purtroppo, in Italia, si vedono a volte anche per le mani dei turisti. Ciò non toglie che esse dovrebbero almeno esser mairgiorm -nte curate nel loro maggior male: i molti er­ rori di cui sono cosparse , sia nella parte artistica, sia nella parte pratica, e che non si vedono mai scompa­ rire — neppure i peggiori svarioni — nel succedersi delle loro edizioni. Abbiamo confrontato quest'alt ima edizione, o ristampa, colla precedente e non ci abbiamo visto un Bolo errore di meno. Almeno tali errori non ap­ parissero persino nelle vignette, ove è dato per l’Apollo del Belvedere (statua a tutti notissima) un altro Apollo qualsiasi. GIU DES PR ATIQ U E S CONTY. — Paris, rue Auber, 12. La collezione dei Guides Fonti/, pubblicata sotto il patronato delle compagnie ferroviario l*ari&Lyon-Mc<i¡terranee e Swt de la Trance c delle compagnie di navi­ gazione, è composta di piccoli volumetti (legati in tela turchina) in-24, ma densi di materia. Sono cosparsi di nitide vedutine dei luoghi più interessanti, e portano cartine geografiche a colori e piante delle principali città. Ricche assai d'indicazioni pratiche per il viaggiature, specialmente per quanto riguarda le ferrovie, le varie specie di biglietti e loro peculiarità, Je varie sorta <li vagoni, ecc., ecc., contengono anche utili programmi di viai/f/i e consigli pratici. Diurno un breve cenno sui 3 volumetti or ora ricevuti, e che sono gli ultimi apparsi. L a Mùtuikhraniìk . 5. éditinn. — 340 pp. con can i le e una pianta di Nizza, 2 ir. 50. Questo volume è specialmente dedicato alle stazioni invernali del littorale mediterraneo francese. Dopo le «olite informazioni e consigli pratici, tra cui quelli igie­ nici e relativi alla scelta d’una stazione, alla stagione propizia, ecc., e un programma-itinerario ciclistico, e


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dopo brevi note sui viaggi da Parigi e da Lione a Mar­ siglia e un breve cenno su Marsiglia, si prosegue con la iida particolareggiata delle diverse stazioni invernali: olone, Hnyère8, «aint-Rapliaèl, Cannes Grasse, Antibo, Nizza, Beaulieu, Monaco, Monte Carlo, Mentono e, più brevemente, Ventimiglia, Bordighera, Ospedaletti, San­ remo. Particolareggiate indicazioni son date sulle escur­ sioni. anche lunghe, fattibili da ogni centro.

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11 cartine e una carta dell Algeria e Tunisia. 5 ir. Quanto s'è detto per la Méditerranét può ripetersi per questo grosso e denso volume, di cui 284 pp. son de­ dicate all’Algeria e 114 alla Tunisia. G uid e p r à t iq u e du cyclo-to uriste et de l 'automo b il is t e KN A lger ie . Le Salici d'àlgtr. la Kabitic et

Ics Massifs du Petit-Alias et du Djurdjura. — 72 pp. con 3 cartine della regione, 2 ir. Sono 32 itinerari, assai minutamente descritti, con accenni alle cose notevoli che in essi s’incontrano, mu­ niti ili minuscoli profili stradali, in cui sono segnati i villaggi e centri arabi, i villaggi indigeni, i caffè mori, le osterie, le stazioni ferroviarie, i passaggi a livel­ lo, ecc. Gli editori affermano che, mercè numeroso escursioni fatte nella regione negli ultimi anni e mercè i documenti loro forniti dagli ingegneri dei Ponti e Strade, questa piccola guida pubblicata sotto il patro­ nato del T. C. de Franco contiene la descrizione anche di molte slTade che sono state costruite dopo la pubblica­ zione della carta dello Stato Mnggiore francese al 50,000. Noi speriamo che gli editori vorranno far se­ guire una egual guida per la Tunisia, la quale, e per vi­ cinanza e per il numero sempre crescente dTtaliani che vi dimorano, presenta, per noi uno speciale interesse. Dr. L. Da V ico . SERMIONE, la sua calda fonte, il suo clima t soggiorno. — Verona, Stab. G. Franchini, 1901 - 103 pp. con 2 vedute e 1 schizzo del Lago d: Garda. L. 1,25. E' una monografia balneoterapica e climatica di Ser­ rinone, nella quale i baineanti troveranno tutte le indi­ cazioni che loro possono interessare. Non mancano an­ che brevi note sulle risorse del « comfort » locale e sul Garda e le sue bellezze. PIA N TA GUIDA DI MILANO. — Milano. Artaria, L. 1. E' una nova, buona edizione della pianta di Milano, che, col continuo sviluppo della città e colle conseguenti continue modificazioni, si rendeva necessaria. Misura 58 un. per 71 e porta segnati anche i percorsi dei tram. V'è unito un elenco alfabetico dello vie, piazze, ecc., col Bolito riferimento alla pianta, come pure elenchi di alberghi, tram, teatri, uffizi postali e telegrafici e posti telefonici, tariffe per le vetture pubbliche, e un indice delle località di maggior interesse artistico. ANNU AIRE GENERAL DE LA VELO CIPED I^ et des Industries qui s’y rattachent. 1901. — Paris, Thévin et Houry, con rappr. per ITtalia, in Torino, via S. Agostino, 4. — 843 pp. leg. in tela, 10 ir. ANNU AIRE GENERAL DE L'AU TO M O B ILE et des Industries qui s’y rattachent. 1901. — Id. id., 1162 pp., leg. in tela, 10 ir.Il Il secondo contiene le stesse materie deH'annunrio deiranno scorso, di cui demmo ampio ragguaglio nella Pù'ista di gennaio 1901. Il primo, che esce ora per la X volta, contiene, rias­ sumendo brevemente, le seguenti materie, per la Fran­ cia e per l'estero: fabbricanti, negozianti, agenti di fab­ briche, riparatori di cicli e motocicli ; forniture gene­ rali per la fabbricazione e la vendita dei cicli e motoci­ cli, con più di 100 rubriche di generi diversi di articoli ; informazioni generali (tariffe doganali e di trasporto sulle ferrovie, anche per gli automobili, periodici, bi­ bliografia, ecc.) 90

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A L T R I D O NI P E R V E N U T I — Dal socio slg. itati’. wautratn-Cavagnarl, Genova : C. A. L e v i . Navi venete da codici, marmi e dipinti, con 105dls., Venezia, 1892. — Dal slg. Umberto Collina: boschi »: Boxoiu. Minerario delrAppennino (dal emione al Catria). — Bologna, C. A. I., 181*8. — Dal slg. limino Galllmbertl, Sestrl Ponente: Itinerario postale degli Stati Sardi m terraferma colla descrizione delle prin­ cipali città e villaggi. Torino, 1838.

U N A F A C IL IT A Z IO N E P E R I N O S TR I 8QCI. I soci del T. in regola col pagamenti, possono avere, rivol­ gendosi alla nostra Amm nitrazione, 1 seguenti due volumi a un prezzo assai Inferiore a quello di copertina. Sono due libri che possono avere ancora oggi un discreto interesse per chi ama quelle Interessantissime regioni che sono la Valtellina e la Carnla. Dott. E. B a s s i . Escursioni alpine in Valtellina e dintorni. — Man­ tova, issi. 254 pp. in 8°. —L. 1 invece di L. 2. R . B a s s i . la Carnla. Sue condizioni in ordine airagricolturr-, all’ industria ed alla civiltà, cenni geografici, storici e geo­ logici, lingue e costumi, escursioni ed ascensioni. — Milano, 1898. 19G pp. con 1 carta topograf. — L. l invece di L. 2, 60.

L a tessera personal© e l ’id e n tific a zio n e d e l t i t o ­ la r e — A l m in ia n o d elle poste o telegrafi, on. Tancredi G alim berti che fu di recente a M ilano, fu presentato dalla D irezione del T ou rin g Club, un m em oriale m otivato, sol­ lecitante in v ia d'esperim ento che davvero tornerebbe opportuno per snodure certe rigidezze burocratiche, la suggerita adozione di m odalità sem plicissim e intese a far riconoscere con le debite cautele, la tessera personale m unita di fotografia dei 27 m ila soci del Tou rin g (quando vistata e tim brata da un u fficiale postale conoscitore del socio titolare) come documento sufficiente per l’identifi­ cazione del titolare stesso che dovesse ritirare presso gli uffici postali la corrispondenza ordinaria e i valori in d i­ rizzatigli. L ’on. M in istro pure obbiettando le difficoltà opposte dalla burocrazia ad una deroga al Regolam ento che, al riguardo, in pratica ha trovato stentata e vana ap p lica­ zione, prom ise nuovamente d’ interessarsi nel m iglior modo per accogliere un desiderato che m ira a facilitare le operazioni postali e ad accrescre la fiducia dei turisti e di quanti viaggiano, n ell'A m m in istra zion e postale iteliana. I l T o u rin g Club ed il s e r v iz io p ostale. — Il T o u rin g che ha coi suoi 27 m ila soci, con le numerose ed attive sue rappresentanze consolari, con altre persone ed isti­ tuti d ’ Ita lia e d e ll’estero una attiva corrispondenza la quale fra lettere e stampe ed oggetti in arrivo 0 partenza dà luogo annualmente ad un m ovim ento di quasi un m ilione di pieghi postali e lettere sente più di ogni altro ente le conseguenze degli attuali difetti del ser­ v izio postale. P erciò il Tou rin g ha profittato della presenza in M i­ lano del cav. Steitiner, capo di gabinetto ael M inistro per le Poste e Telegrafi, d a ll’on. G alim berti in viato a studiare un m igliore reclam ato assetto dei servizi postali e telerafici — p e r in vitarlo a constatare de visu l ’im portanza el Sodalizio ed a verificare le cause dei frequenti d i­ sguidi. sm arrim enti, dispersioni, erronee tassazioni, con­ tro le quali sono bene spesso im potenti le indagini e i


RIVISTA MENSILE reclami della Direzione del T., dei Soci» degli stessi uffici

postali.

Il cav. Stettiner il 26 gennaio, accolto dalla Direrezione del T., ne visitò la sede s’ interessò vivissima­ mente all'ordinamento dato agli Uffici onde soddisfino cosi vasta rete di rapporti e di interessi ; prese nota delle ragioni di appunti e reclami e proposte riguardanti il ser­ vizio postale segnatamente alfa convenienza di adottare qualche altra pubblica cassetta d’impostazione a smista­ mento di linee, di affidarsi al Touring per la preparazione dei sacchi di voluminose spedizioni in conto corrente, e delle sue numerose pubblicazioni. Si parlò anche delle norme che si potrebbero adottare per rendere la tessera a fotografia dei soci del Touring documento sufficiente per la identificazione loro perso­ nale presso tutti gli uffici postali, e si convenne su pro­ poste che permettono di sperare in un buon esito di questa pratica cui crasi recentemente interessato lo stesso Mi­ nistro on. Galimberti. Il cav. Stettiner rimase così gradevolmente impres­ sionato della visita al giovane e gagliardo organismo del Touring, che tenne ad ascriversi subito socio. L e Deputazioni Provinciali di Genova e di Gros­ seto, con lettere assai lusinghiere per l’opera del Tou­ ring (specialmente in riguardo a quanto esso opera e in­ tende di operare per la manutenzione (Ielle strade), si inscrissero fra i soci del nostro sodalizio. Sull’argom ento d el saluto ai soci (al quale abbia­ mo consacrato un, lungo articolo nel numero precedente) abbiamo ricevute molte altre lettere. Le riassumeremo nel numero venturo, assieme colle altre che ci perve­ nissero sulla medesima questione.

L e lo d i di un socio francese. — Ci sia permesso di riportare il seguente brano della lettera del socio si­ gnor René Thomas di Toulousè: ■ Permettetemi di ap­ profittare di questa occasione per esprimere al Touring tutta la mia ammirazione per i suoi lavori. Sono vera­ mente meravigliato nel ricevere tante pubblicazioni. Come potete poi giungere a così splendidi risultati con una quota sociale annua di sole lire sei? 11 Touring Itali ano è una vera provvidenza per tutti coloro che hanno la fortuna di poter percorrere il vostro bel paese ».Il I l Touring Italian o noi P o rtoga llo ha fatto notevoli progressi, ed ha potuto inscrivere nelle sue liste molti soci, specialmente per merito dell' egregio capoconsole signor Edoardo Bruno (direttore del Credito franco-portogheseì, il quale, ai suoi altri meriti, ha ora aggiunto quello della pubblicazione, in una rivista portoghese, di un articolo, che fu riportato da parecchi giornali « (Dia­ rio de Noticias, O Popular, Novidades, eco.). Dopo aver parlato del numero dei soci, delle pubblicazioni, ecc., il signor Bruno continua : * Mercè i buoni uffici del Touring, alle dogane ita­ liane ed estere furono quasi totalmente soppresse le for­ malità tanto lunghe e fastidiose che intralciavano il li­ bero transito da un paese a ll’altro dei velocipedi mon­ tali: alberghi, medici, consolati, legazioni, fornitori, strade ferrate e società di navigazione concedono ai soci di esso ogni specie di agevolezze, facilitazioni e ribassi. « I l T. C. 1. manda ninni al mefite ai propri affiliati, e ciò a titolo assolutamente gratuito, carte stradali, mono­ grafie regionali, giornali e altre interessanti pubblicazioni di un valore molto superiore alla modesta quota che pa­ gano. / ■ Confederato con quasi tutti i Touring esteri, i soci del Touring Italiano sou certi di trovare nei loro colleglli francesi, svizzeri, tedeschi, inglesi, russi, svedesi, belgi, ecc. la migliore e più amichevole accoglienza. * II T. C. I ha poi l’onore di annoverare fra i propri Soci vitalizi, oltreché diversi principi di Casa Savoia, S. M. il Re Don Carlo di Bragan^a ed il suo Augusto Fra­ tello Duca d’ Oporto. « L ’associazione al Touring, le cui ramificazioni si estendono nei più lontani paesi del mondo, non può che interessare vivamente i veri uomini di Sport cosi nume­ rosi nel Portogallo: e ciò ben venne compreso dal « VE­ LO CLUB DE LISBOA » dal « REAL C LUB VELO CI­ PEDICO DE PO R TU G AL » nonché da molti Sportmen portoghesi che il Touring ha il pregio di annoverare fra i suoi soci ».

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L ’articolo termina con una dichiarazione del sig. Edoardo Bruno, con cui si mette a disposizione delle per­ sone che desiderassero ottenere informazioni più detta­ gliate sul T. C. I. o che desiderassero venir ammesse come Soci. Ringraziamo di cuore l’egregio nostro capoconsole per la sua opera solerte ed altamente patriottica, ed au­ guriamo che esso possa trovare imitatori in ogni altra na­ zione del mondo. Affigliam onto A lbergh i. - A proposito deli’nrticolino inserito nel numero precedente col titolo • La tessera del T. C. I. » (riportato dall’/falia Sfxtrfiva), e più precisa­ mente a proposito delle linee in cui in quest’articolo si fanno le meraviglie perché un socio del Touring, recatosi ad un albergo affiliato, domandava lo sconto anche per lu moglie e per le figlie, crediamo opportuno di avvertire, a senso di equivoci, che, nei patti intercorsi fra il Touring o gli alberghi affiliati, è tassativamente stabilito che la concessione dello sconto • s’intende estesa anche alla fa­ miglia del socio semprechò viaggi con lui » ; e si aggiun­ ge « la famiglia del socio intondesi costituita dalla mo­ glie e dai figli. »

Deliberazioni del Consiglio L E E S C U R S IO N I T U R IS T IC H E N A Z I O N A L I Unn proposta avanzata rlull'on. Bruninlti Capo Console por Roma, perchè si abbia ad organizzare una grande escursione ci (distica nazionale nel sud d'Italia, a manifestazione di solida­ rietà italiana e per buoni intenti di propaganda turistica, diede luogo ud una importante discussione. Il l'ousiglio in considera­ zione speri ni mente del buon esito della gita ciclistica dello scorso giugno in »Sardegna, promossa dal Consolato Romano e dei ri­ sultati conseguita dal Touring che trovò nell’ Isola larghe simpa­ tie e adesioni entusiastiche, superiori nuche alle aspettative, trovò accettabilissima nello sue linee generali la proposta del Cupo Console per Ranni. purché, naturalmente, contenuta nell'azicno turistica mediante la quale pur si serve la causa pa­ triottica. Pensa il Consiglio che l’adozione di ampie escursioni turi­ stiche promosse od organizzato da’ suoi organi maggiori, po­ trebbe riuscire nuovo ed efficace mezzo di propaganda che so­ stituendosi parzialmente ai Convegni, In cui organizzazione si è in qualche dettaglio viziata, schiuderebbe un più vario e fecondo campo (l'azione ni Consoluti, tanto noU'adunar proseliti, come per contribuire a rendere lo rispettive località ambiente sempre adatto pel turismo, così favorendo insieme gl'interessi locali e «pielli generali del Paese. Ma il Consiglio, considerando la difficoltà di adunare in un solo lungo tratto di territorio od in unn sola epoca i soci del T. c i nuovi amici del turismo, credo sin il caso di promuovere ogni anno non una. ma duo o tre grondi escursioni nazionali, che — salvo determinarne meglio l'itinerario — potrebbero que­ st’anno in via d'esperimento, svolgersi una nelle provinolo me­ ridionali, movendo da Roma unn seconda nell'Itaiia centrale, o movendo da Bologna, o da Firenze attraverso la Toscana e l’ Umbria, una terza che, movendo da Milano o da Torino, do­ vrebbe raggiungere Ginevra ove avrà luogo un grande convegno cosmopolita in occasione del IV Congresso della Lega interna­ zionale delle Associazioni Turistiche. Puro restando invariato il principio della quotizzazione per­ sonale dei soci, per la loro partecipazione allo ideate escursioni nazionali, corre però dovere e convenienza all'organo centrale del T. di provvedere coi fondi sociali almeno parzialmente nlle spese generali occorrenti per l'organizzazione di siffatte gito. E il Consiglio si propone quindi di assegnare adeguati sussidi per le escursioni nazionali alla cui organizzazione provvedere!» nero poi a seguito di speciale mandato, i Consolati più diretti» mente interessati o che previamente avessero accettato l'assunto. La Direzione del Touring non solamente provvederci alla costituzione dei Comitati promotori c fissazione degli itinerari dt cigni singola escursione, cui parteciperà effettivamente, ma si adopererà in ogni migliore guisa per ottenere (lui Consolati, una larga partecipazione dei Soci alle indotte gite, per modo che queste oltre a riuscire interessanti dal punto di vista turistico, rivestano significazione ed ottengano effetti di solidarietà na­ zionale.

C O M M IS S IO N I E D E L E G A Z IO N I Sulla proposta del Consigliere Bertnrelli intesa » creare nuovi organi che coadiuvino il Consiglio pel maggior impulso degli studi o dell’azione del T., il Consiglio, considerata la opportu­ nità di fissare succintamente funzioni e poteri di Commissioni o Delegati a nominarsi, senza che perciò muti la costituzione fon­ domentale della rappresentanza sociale, deliberò:


TOURING CLUB ITALIANO

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1. 11 Consiglio potrà nominaro Commissioni o Delegati por lo studio di determinato questioni o por l'esecuzione di do* liberati. 2. Il mandato delle singolo Commissioni o dei Delogati durerà sino ad esaurimento dolrincarico loro commesso, e quan­ do questo avesse a rivestire carattere continuativo, è demandato al Consiglio di riconfermare in carica d'anno in anno Commis­ sioni o Delegati. 3. I Direttori ed i Segretari dol Consiglio potranno sempre intervenire alle sedute dello singolo Commissioni. Uno o più membri dol Consiglio, all’uopo designati, faranno ordinariamente parte di ogni singola Commissione. 4. Ogni Commissiono sceglierà fra i suoi componenti il pro­ prio presidente. 5. Proposto o conclusioni dello singolo Commissioni do­ vranno essere portato dal presidente q da un relatore alla ratifica dol Consiglio, quando questo non abbia dato preventivo mandato esecutivo. 6. La Direzione del T. metterà a disposizione delle Com­ missioni o dei delegati, loculi, personale, e gli altri mezzi even­ tualmente necessari per lo svolgimento dei lavori commessi. 7. I/U costituzione delle Commissioni e la nomina dei De­ legati sarà annunciata nella Rivista o nell'Annuario. con noti­ zia opportuna dei lavori che osso avranno assunto o compiuti. »

D IM IS S IO N I Il Consiglio recentemente proso atto dolio dimissioni dnte in termini cordiali o recisi dal c«v. ing. Carlo Vanzetti che per un settennio, dapprima come membro dol Collegio dei Sindaci, poi come consigliere, spiegò geniali ed efficaci sollecitudini pel T., cui peraltro non verrà a mancare il di Iui_ devoto attac­ camento. Pubblici incarichi cui non potò sottrarsi impediscono all'egregio Con*. Vanzetti di più oltre far parte del Consiglio del T . assorbendo altrove tutta la sua attività. Per un senso di delicatezza perciò, presentò le sue. irrevocabili dimissioni, mal­ grado le amichevoli resistenze dei colleglli.

I L T. A L L »ESPOSIZIONE DI TORINO Furono presi accordi per una conveniente partecipazione del T. alla Esposizione intcmasionalc del cielo c dell'Autom obile , che starà anorta nel primo mese della grande Esposizione d’ Arte M o­ derna. Lo Commissione torinese orainotrice della Mostra sportiva si profferso di secondare nel miglior modo il T., di che questo ò gratissimo.

Consolato 9° Elenco del Corpo Consolare Capo Consoli Bellini Carnosali dott. Luigi.

Consoli Campagnola Emilia Campobasso Casorato Sempiono Castelletto Bronzone Colico Grottammare Livorno

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Lonuto Bozzolo Longaronc M a « « Superiore Montebello di Voghera Montieri Nuoro Palnzzolo eull'Oglio Roman zacco Salsomaggiorc San Benigno Canavese Vulvasono.

Folloni dott. Antonio. Rigali Gofl'rcdo. Mariani dott. Attilio. J. Greble Leech. Ferretti Arturo. Speranza Alceo. Cassuto Giorgio Enrico. Dalmazzoni Mario. Tanzi Anni baie. Brunelli Francesco. Douella avv. Guerrino. Balduzzi dott. Enrico. Papi Angiolo. Devoto Enrico. Cicogna avv. Rinaldo. Sacchetto Pietro. Ghirelli dott. Giulio. Lingua avv. Giovanni. Mnrzona Pacifico.

Estero Bellinzona Bombay Pinguento Sun Paulo (Brasile)

Ghiringhelli dott. Giuseppe. Crocco cav. Francesco. Larice Giuseppe. Lnndi Augusto. Il Capo Console Omerale Aggiunto O.

VivolcH Luigi, Ancona — Squintani Cario Giuseppe, Arezzo — Merli Riocurdo, Ascoli Piceno — Amorth Giovanni, Bolzano — • Storelli Carlo, Brissago — Gagliardi Silvio, Buonos-Airos — Casotti dott. Luigi, Cagliari — Pancrazi rag. Aldo, Faenza — Benedetti dott. Alberto, Foligno — Imperi Cesare, Guarcino - * Stonguellini Francesco. Modena — Formonti Emilio, Muzza P ia ­ centina — Degli Uberti Roberto. Napoli — Milanesi ing. Gio­ vanni Battista, Novara — Nardini ing. Silvio. Noventa di Piavo — Alewvn Emilio Guglielmo, Pallanzu — Datta dott. Pietro Cesare, Parma — Spadoni A min toro. Pesaro — Onnis cap. Gia­ como, Roma — A lvi Pompeo, Todi — Cercone Ariodaute, T o ­ rino — Metlicovitz Mario, Trieste — Besozzi Rubaglioni Giu­ seppe, Varese. I Soci benemeriti per avero presentato al T. 10 soci annuali dopo il 1° Gennaio 1901 sommano cosi a 335

Per la nuova legge “ turistica” Il Consiglio Direttivo va continuando presso il Mi­ nistero con insistenza — e a mezzo del benemerito nostro Capo Console di Roma, on. Brunialti — le pratiche per ottenere con una nuova legge ciclistica l'adozione della targhetta mobile. E ’ noto come arrivata già questa in porto coll'ono­ revole Chimirri, esso volle attendere alquanto, e l'attesa gli nocque, cadde. L ’on. Wollemborg era del pari quasi giunto alla meta, ma sostò e cadde del pari. L'on. Corcano pare comprenda che non bisogna osta­ colare troppo i turisti, e a nostra fortuna e a sua propi­ zia sorte, sembra deciso ad attuare la reclamata riforma. Ne informava subito Fon. Brunialti il Consiglio del T., avvertendo però che l'on. Ministro delle Finanze vo­ leva speculare un po' aumentando colla « targhetta mo­ bile » la tassa da L. 10 a L. 12, e chiedendo come si po­ teva eliminare la difficoltà del controllo dei Comuni sul­ le riscossioni della tassa, per il diritto di compartecipnzione che essi hanno su tale tassa. Si radunava subito d'urgenza il Consiglio del T. in­ caricando il sottoscritto della seguente risposta: Onorevole prof. A T T IL IO B U U N 1 A L T I Capo Console del T. C. 1.

pel biennio 1901-1902 Verona

SOCI B E N E M E R IT I

Gou la.

Errata corrige al V I Elenco. — Il Sig. Umberto Lavaro fu nominato Consolo non già di Loreto Aprutino, ma bensì di J.ugo Vicentino: e per contro il Sig. Attardo i'rmacora ò ora Console non già di Lugo Vicentino ma di Loreto Aprutino.

ROMA. Incuneato dal nostro Consiglio direttivo, a cui il Col­ lega Bertarelli appena di ritorno sottopose d'urgenza la sua lettera, mi affretto risponderle in merito a tale gra­ dita informativa. Da essa appare accertato: 1 - la prossima presentazione della nuova legge ; 2. - l'abolizione con tale legge dell’inutile ruolo ; 3. - l'estensione della tassa anche agli automobili : 4. - l'adozione per tutti della « targhetta m obile». CIRCA V A UMRNTO DELLA TASSA. Esso appare inopportuno e ingiusto. Opportuna e più eloquente d'ogni argomentazione al riguardo, valga la presento statistica francese: Velocipedi tassati 203.026 Anno 1891 » c « 1895 250.084 « » « 329 816 1896 > c « 408.869 1897 € « 488.414 1898 3Ê « € 838.856 1899 < 987 130 1900 » Dal che appare evidente che mentre l'aumento dal 1893 al 1898 fu del 25 per cento annuale, nel 1899 fu raddoppiato. E ciò perchè nel 1899 si ridusse la tassa ciclistica da L. 10.80 a L. 6. Tale diminuzione dunque in Francia non fu solo di grande vantaggio ai ciclisti, ma altresì all’ erario, che nel 1899 si ebbe cosi l'insperato reddito di cinque milioni e 474,975 franchi. Quanto accadde in Francia accadrebbe


RIVISTA MENSILE certamente e maggiormente in Italia — (mentre l'aumento della tassa inciterebbe molti, specie nei piccoli Comuni, ad eluderla) — tanto più che il crescente sviluppo dell'industria nazionale delle biciclette, la conseguente di­ minuzione del loro prezzo (da 125 a 200 nuove e da L. 30 a 70 a prezzo rivendita per le usate) fa già sembrare gra­ vosa e spinge parecchi a frodare la tassa attuale. Ingiusto sarebbe poi tale aumento« perchè la bici­ cletta da arnese di svago, è entrato ormai nel campo più vasto dell'attività pratica, quale aiuto al lavoro, come mezzo di trasporto per il più pronto disbrigo degli af­ fari, e sopratutto di immenso vantaggio nelle campagne ai Medici condotti che possono cosi, con mezzo eco­ nomico, più celeremente e più frequentemente adempiere la loro missione. Anzi, dalla informativa delle principali Case di pro­ duzione è per l’appunto dai più anziani dei Medici con­ dotti quasi assorbita la totalità di vendita dei cicli a mo­ tore, che dalle stesse statistiche ufficiali non giungono in tutta Italia al migliaio. Ingiusto quindi sarebbe rad­ doppiare — come si propone — per essi, la tassa vigente già elevata. E ciò tanto più considerando che il motore m tali cicli è elemento accessorio, tantoché può appli­ carsi ormai a qualsiasi bicicletta. Per queste brevi considerazioni d'ordine generale e per le altre molte del caso, specie sul maggiore incre­ mento che ne avrebbe l'industria nazionale dal minor costo, e dal maggior uso delle biciclette, e dal vantaggio che ne avrebbe anche l’erario per il minor interesse al­ le frodi, parmi conveniente la diminuzione della tassa attuale e altrettanto dannoso invece il suo aumento. CIRCA LA P A R T E C IP A Z IO N E D E I COMUNI. P ri­ ma che il Consiglio abbia a dare il proprio parere, pel quale interpellerebbe, occorrendo, una Commissione di tecnici e di legali, bisognerebbe conoscere: a) - se si sarebbe disposti ad affidare la vendita della targhetta agli Uffici Postali. A questi sarebbe fa­ cile tenere e rilasciare colla targhetta, una breve rice­ vuta (cosi, come ora si rilascia per le lettere raccoman­ date). Sulle matrici di tale bollettario, si computerebbe la compartecipazione del rispettivo Comune, così, come ora si fa sulle matrici dei registri degli uffici metrici ; b) - se si sarebbe disposti ad affidare la vendita direttamente ai Municipi che acquisterebbero la tar­ ghetta a prezzo già dimezzato dai competenti uffici go­ vernativi (uffici metrici e del registro e bollo). Mi pregio a nome dell’intero Consiglio del T. di rin­ graziarla vivamente pei il costante ed autorevole suo interessamento a vantaggio dei turisti italiani, ed in at­ tesa di risposta. La saluto distintamente. I l Capo Sezione Legale A vv. Cesare A gbati.

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ciclista la contravvenzione di cui all'art. 12 del Regola­ mento sui velocipedi. Dott. Fa rgini — Firenze. — Ella acquistando la nuova macchina può chiedere il « certificato di denunzia • per 15 giorni, quindi solo per 15 giorni prima dell’ ap­ plicazione della nuova targhetta 1902, nel suo Comune ella potrà profittare. Altrimenti deve farsi applicare la vecchia targhetta e poi ancora la nuova. Cosi almeno interpretano gli uffici metrici, benché gli art. 3, 4, 5 della legge sui velocipedi, colla creazione aell'inutile ruolo, darebbe luogo a dubbi e discussioni. Sig. N egri — Milano. — Ella ha fatto tutto quanto era inutile fare, e non ha fatto quanto necessitava fare. Ha chiesto il certificato di denunzia per una bici­ cletta che non possedeva perchè era ancora in fabbrica­ zione. Ha pagato la tassa per tale bicicletta in fabbrica! Ma in che modo? a chi? perchè? Come hanno applicato il contrassegno alla macchina se la macchina non era fatta? E trasportando alfine la sua macchina nuova, fiam­ mante intatta e quindi senza contrassegno fu posto in contravvenzione ! Giustissimo ! Inutile il certificato di denunzia senza la macchina. Inutile e assurdo il pagamento della tassa innanzi aver la macchina. Assolutamente necessario indispensabile, che per­ correndo le vie di Milano la bicicletta rechi il contras­ segno. o in mancanza sia resa inatta alla circolazione, togliendovi o catena o sellino o manubrio o meglio tutto questo. Così dice la legge ciclistica, vietando di circolare con bicicletta sfornita di contrassegno, e cosi interpretò tale legge la Cassazione. Sig. Gasparoli — Milano. —» Neppure una risposta telegrafica, sarebbe giunta in tempo. Quando la posta consegnava la sua lettera era già scorsa la mattina in cui ella abbisognava della risposta. Il Touring riceve a centinaia le lettere, e deve fare lo spoglio, l'annotazione, innanzi ripartirle ai Capose­ zioni. Per questo, vado ripetendo e ripeto che per casi d'urgenza o presentarsi personalmente o rivolgersi agii egregi Consulenti. Ella può circolare sicuro colla « targhetta 1901 » sino a quando sarà notificato il cambio colla 1902. A tale epoca potrà far cambiare a questo ufficio Metrico il con­ trassegno avvertendo ora con cartolina il suo Municipio di Ravenna come ella essendo qui per i suoi studi, qui farà mutare la targhetta. Il Municicipio di Ravenna la cancellerà dai suoi ruoli per il 1902. Sig. A rra — Mantova. — Casi di furto di biciclette? Altre che ne sono capitati, e spesso ritrovati i ladri e i ricettatori che cercarono con una nuova verniciatura dar veste nuova alla « refurtiva » vennero come tali condan­ nati. Perchè l’istruttoria relativa alla sua macchina pro­ cede lenta? Ma! L ’istruttoria è segreta e nessuno ne può saper niente. Per affrettarla ella può tentare di rivolgersi con lettera al Procuratore del Re al Tribunale di Man­ tova, mostrandogli anche la necessità di riavere presto la bicicletta sequestrata. NuU'altro può fare Lei e possiasiamo fare noi. I l Capo Sezione Legale. Avv. C esare A o r a t i .

ÀA AAA JLLILLILL^ JPrimo E len co p e l biennio 1 0 0 1 —1 9 0 ’*. B ARDOLINO — Lenotti avv. Enrico BOSCOdiLuino— Moroni avv. Giulio IM OLA — Zotti avv. Nicola ORISTANO — Meloni avv. Gioble SASSARI — Moro avv. Pietro

G iudicati turistici. Sig. Console d i Castel Fiorentino. — Se al rngAzzo a cui accadde l’infortunio venne comandato dal condu­ cente il velocipede di salirvi dietro sul «montatoio » della macchina, il conducente, e per lui se minorenne il padre, dovranno risarcire i danni arrecati al ragazzo e subire il

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viaggio gratis.

Fra quei soci che dal giugno in qua procurarono al T almeno aieci nuovi soci, venne sorteggiato un biglietto per viaggio e partecipazione agli ultimi cinque festosi giorni dei Carnevale ai Nizza. Questo regalo, venne messo a disposizione del T. da uno dei nostri soci, il sig. Giuseppe 8ommariva. compro­ prietario e gerente della benevisa Agenzia Chinri, Società internazionale di viaggi (Milano, Galleria Vittorio Ema­ nuele, N. 88). Fra 62 soci concorrenti, la sorte favorì il sig. Enrico Aimar, Console del T. in Acqui.

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TOURING CLUB ITALIANO

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Guida delle Marche Per la Guida delle Marche, i cui profili sembrano offrire particolari difficoltà, il nostro Capo Sezione Strade L. V Bertarelli è stato in questi giorni a Firenze per avervi dall'1. G. M. opportuni documenti. Ora si trova in giro negli Uffici Tecnici Provinciali, e in quelli del Genio Civile di Pesaro, Ancona, Macerata, A scoli Piceno per ricercarvi progetti di costruzioni stra­ dali, sezioni, ecc., utili agli scopi della Guida.

Carta della Sardegna e Monografia A ssicurazione contro gl'infortu ni. — Richiamiamo vivamente l’attenzione dei nostri soci sul contratto che abbiamo stipulato con la « Società Anonima italiana di assicurazione contro gl’infortuni », e pubblicato nel nu­ mero di Dicembre 1001 della « Rivista ». Questo contratto per la prima volta contempla an­ che i rischi in motociclo ed automobile, e presenta anche una combinazione di assicurazione mista pei rischi nor­ mali. 11 tutto poi è con tariffe mitissime e affatto esclusive pei soci del T. C. I. Concorso fotografico. — Non si sono fatte catego­ rie in questo concorso che raccomandiamo all'esame dei nostri lettori Però i medici nostri soci e dilettanti foto­ grafi potrebbero portare un contributo nuovo ed imper­ lante, concorrentlo con fotografie illustranti i vari tipi etnici delle nostre regioni ; tipi che a poco poco vanno scomparendo colle facili comunicazioni, e coll'infiltra­ zione egualiatrice delle industrie che creano nuovi ag­ glomeri e nuovi aggruppamenti della popolazione.

Si spera verso la fine di Febbraio o ai primi di Marzo di cominciare la spedizione della Carta della Sardegna e della Corsica, che è riuscita splendida per nitidezza e precisione. A quell’epoca si comincierà pure la spedizione di un volumetto di 160 pagine di Monografie turistiche contenente 8 linee e una Carta geografica. Inutile il dire che la spedizione si fa ai Soci in cor­ rente coi pagamenti.

La Guida della Toscana ispiratrice d’un latinista Fra le manifestazioni di plauso cui fu fatto segno il nostro alacre Capo Sezione Strade per la « Guida della Toscana » ch'egli ha aggiunto recentemente alla preziosa collana di Guide itinerario regionali, gli è tornata caris­ sima questa di un bravo giovane socio, studente e vera­ mente studioso, il signor Edoardo Majno, figlio all'ono­ revole deputato di Milano, che indirizzò all’amico nostro la seguente concettosa latina iscrizione : (ÌL A R IS S IM O A l.O Y S lO

PARVA Q V IS U S P R B S S B

Pacco di medicazione. — Taffetà liquido Pasini. — Nelle nostre minuterie figurano sempre questi due pro­ dotti che rappresentano una vera necessità pel socio viag­ giante. I l mite prezzo e l’accurata confezione, ne procu­ rarono durante lo scorso anno una larghissima ricerca.

B T R V R IA M

Un esperimento di Manutenzione1 111 questi giorni fu fatto un sopraluogo su un breve tratto di strada in prolungamento eli via Luigi Canonica, a Milano, tenuto in manutenzione in via d'esperimento dal Comune di Milano con personali e metodi tecnici del cav. Balsari di Oleggio, competentissimo in materia e ben noto ai lettori della Rivista del Touring come l’Autore di una delle memorie più lodate tra quelle presentate al Con­ corso del Touring. L'esperimento fatto, per iniziativa del Touring, cui aderì con cortese deferenza il Comune di Milano, sembra presentarsi promettente. Il risultato tecnico è innegabile ed evidentemente se le nostre strade potessero essere te­ nute come lo è quel tratto di via Luigi Canonica, il cam­ biamento sarebbe assai favorevole. Allo scopo di meglio vederne i vantaggi e di stabi­ lire un conto di costo per potere fare dei seri preventivi, su richieste del nostro Capo Sezione Strade, l’egregio As­ sessore per i lavori pubblici di Milano (nostro buon socio) ing. Francesco Pugno, deliberava di estendere resperi­ mento in un tratto di circa 1700 metri, che si presenta in difficilissime condizioni. Sull' esito di questo più largo tentativo riferiremo a suo tempo. Intanto facciamo voti che sull’esempio di questa no­ stra iniziativa, altrove si avvìi adagio, ma seriamente, verso la soluzione il grave problema della manutenzione stradale.

D IL IG K N T K R

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D B S C R 1H IT B F F I N G I T M AJNVS

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IT A L V 8 K TR V S C A M IT A L A

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D E C O R A N T -S V M M V S H O N O R - P A T R IA » .

P A R V V L A . Q V ID C A N 1TLS M A G N V M ? L A B T A T V R T K R R A -K T K M M

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P B C T O R B D V M M K .M O R A N S P A L P 1T A T I T A L I C O M BDIOLANI

N ella Sezione Strade.

B B R T A R K L L IO

V O L V M IN A

BDVARDVS

M IBOB* NON

Annuario del 1002. — 11 nuovo Annuario — aderendo al desiderio di molti soci — oltre a designare le notevoli faciinazioni ottenute da vari stabilimenti di cura, a favore dei soci — illustrerà succintamente alcuni punti di igiene ciclistica.

D O M IN O

V IO T O B IO

- A.

D.

III.

KAL.

IAXUAR.

MCMI

Del quale latino elegante l’ egregio prof. Piero Ma­ gistretti diede la seguente felice traduzione: A L CUIARIS 8IMQ SIGNORE LUIGI V I T T O R I O ItERTA B ELLI EDOARDO MAINO (DEDICA) AMMIRANDO I PICCOLI VOLUMI NEI QUALI E G L I MINUTAM ENTE, DILIGENTEMENTE. A M OROSA» ENTE I/ K T R U R IA DESCRIVE E DIPINGE.

< oh!

M ERAVIG LIA, NON LE GUERRE, NON LE SANGUINOSE 1IA I T A GLIE, ILLUSTRANO , O SOMMO ONORE, LA PA TR IA ANTICA — PICCIOLETTI LIB R I, GRANDI COSE N A R R A TE ! L ’ IT A L IA N O , S ’ A L ­ LIETA MIRANDO l.’ KTRUSCA TE RR A — INjICHÉ, EGLI PENSA, È QUESTA ITALICA TERRA E ITALIAN O É COLUI CHE LA DIPINGE. E OLI P A L PIT A IN PETTO MKMOKK ITALICO C U O R E ».

Per l’ importazione temporanea dei velocipedi con esenzione di deposito doganale. La legge» che, propostai dal T. C. I., prese la data 30 giugno 1901 c il n. 280 e il nome dell’allora ministro Wollemborg, potrà presto avere la sua applicazione. L ’on. ( ’arcano ministro delle finanze cui era commesso di pubblicare le norme e condizioni della


RIVISTA legge suddetta, ha emanato in data 4 gennaio il re­ lativo Decreto. D ello schema di questo il Direttore generale delle G abelle aderì cortesemente a dare preventiva comunicazione alla Direzione del T., e non fu vana cortesia giacché nella sua relazione al Ministro, il comm. Rusco, D irettore generale delle Gabelle, dice: « L e disposizioni del decreto in progetto sono concordate tra le due Am m inistrazioni direttamente interessate — D irezione generale delle Gabelle e Direzione generale del Demanio e Tasse ed in esse sono a cco lti, in quanto si è riconosciuto possi­ bile, i desideri m anifestati nello interesse dei c i­ c lis ti dalla m aggiore delle nostre Società ciclistich e — i l T o u rin g C h ili Ita lia n o - clic venne all'uopo sentito ». In fa tti la Direzione del T. ottenne che lo sche­ ma di regolamento fosse modificato per guisa che della liberalità della legge in discorso, assicurante la libera circolazione con esenzione di tassa per tre mesi ed occorrendo ancora per altri tre, possono approfittare non soltanto g li stranieri dom i­ ciliati a ll’estero, ma bennneo i connazionali nostri dom iciliati fuori d ’Ita lia . L a direzione del T. ( ’. I. ha già fatto i passi opportuni per esser riconosciuta garante, agli e f­ fetti doganali, della riesportazione dei velocipedi im portati temporaneamente dai suoi soci. P e r effetto della nuova L egg e e relativo rego­ lamento i soci del T. C. I. esibendo alla dogana di confine la propria tessera sociale d ell’annata, mu­ nita di fotografia e delle indicazioni relative al ve­ locipede1 di cui si vuole ottenere rim portnzione temporanea con esenzione di deposito — ricevono, se stranieri o italian i dom iciliati a ll’estero, un per­ messo di circolazione che terrà luogo della bolletta doganale, e avrà la validità di tre mesi e potrà essere rinnovato per altri tre mesi. Quando invece trat­ tisi di soci stranieri o nazionali dom iciliati nel R e ­ gno, verrà accordata bensì e senza cauzione la bol­ letta di temporanea importazione, valida per non più di un anno, ma non il permesso d i circolazione clic sostituisce la targhetta apposta previo paga­ mento d e ll’ordinaria tassa nnnuale di L . 10. Queste provvidenze doganali, segnano un passo notevole verso quel piu liberale trattamento con­ cesso dalla Francia, dalla Svizzera, dal R elgio ai ciclisti stranieri: ma poiché, secondo la legge in discorso, a ramitiissione dei soci delle Società estere a tale agevolezza sarò subordinata alla con­ dizione della reciprocità di trattamento, nei rispet­ tivi Stati, verso i soci delle Società ciclistiche ita­ liane » è sperabile che i G overni sinora meno

m e n s il i;

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corrivi a siffatte facilitazioni, come quello d 'A u ­ stria, e più ancora quello di Russia — tosto le adot­ tino avvicinando per tal modo quella comunanza internazionale di norme legislative clic contrasse­ gnano l’ascendere della civiltà, una m igliore fra ­ terna intesa fra popoli diversi. ««•

A m igliore spiegazione, riportiam o le disposi­ zioni principali del Decreto-regolam ento 4 gen ­ naio. Art. 2. • I.a tessero rilasciata ai Soci poi loro riconoscimento, la quale dovrà tra l’ altro contenere: 1. nomo, cognome, domicilio e firma del Socio; 2. • fotografia del titolare autenticata con la firinn di esso o con il bollo della Società: 3. • numero sociale d’ itiscriziono; 4. ■ qualità, marca c numero di fabbrica ed altri distili tivi del velocipede del Socio; 5. - mino solare entro il quale la tessera è valida; 6. - firma del Presidente della Società o di chi por osso, che potrà essero anche apposta con bollo ad umido. I Velocipedi che non risultassero bone identificati nelle tessere sociali non potranno essere ammessi a godere delle agevolezze doganali. Art. - 4. Gli uffici doganali a cui sono esibiti' le tesser«* sociali devono accertare, in confronto di esse, la identità dei Soci »"òbitori e dei velocipedi pr«'*ontati ulTimportnziom* toni poruñea. Quando si tratti di Soci domiciliati all'estero, i velocipedi suddetti saranno muniti de! contrassegno prescritto dnlTarti colo 28 «lei regolamento 16 Dicembre 1897 per Tappiicuzione «Iella legge 22 luglio 1897. N. 318. e sarà rilasciato a ciascun proprietario un ¡>trme«to ili cireoUiainr secondo il modello al legato ni presente decreto o che terrà luogo della bolletta doga naie indicata alTarticolo 7 della citata legge. Tali* permesso avrà la validità di tre moni e potrà essere rin nevato dalle dogane una sola volta previo ritiro di quello scaduto. Art. - 5. Quando i Soci osi hi tori della tessera di cui al l'nrt. 3 sieno domiciliati nel Regno, In Dogana applicherà ai Velocipedi il contrassegno indicato ni presente articolo, ma invece del permesso di circolazione sarà data la bolletta di im­ portazione temporanea senza cauzione. Le bollette di importazione temporanea della specie avrannt effetti puramente doganali e non «lisponseranno i con­ duttori dei velocipedi dall'adempimento delle prescrizioni della l«*ggo 22 luglio 1897. N. 318, e ael regolamento per la sua ese­ cuzione. Nel termine di validità di tali bollette, il «junle non potrà superare un anno, i pnxletti velocipedi potranno senz'altro docuincuto traversare in andata c ritorno la frontiera doganale, però ad ogni uscita dallo Stato dei velocipedi i conduttori do vranno dichiarare ulta dogana di confino se intendano di ri«‘spoitnrli definitivamente ovvero »e vogliano riservarsi la facoltà «li farli ancora entrare nello Statole poscia riuscire entro il ter mine di validità della bolletta. Nel primo caso i contrassegni apposti ni velocipedi, compreso quello applicato in prova del pa­ gamento della tassa di circolazione interna, saranno tolti; nel­ l'altro caso invece saranno lasciati, per gli ulteriori passaggi dalla frontiera, fino allo uscita definitiva dei velocipedi dallo stato.

Cassette da riparazioni e cartelli indicatori. Si fa vivissim o appello ai Sigg. Soci e più specialmente ni Consoli del T. sotto la giurisdizione dei quali si trovano cassette ila riparazioni, a volerne verificare le attuali condizioni e riferirne il più sollecitamente pos­ sibile a ll’ Economato del T. onde esso possa provvedere a rifornirle del necessario, non dopo il mese di Marzo. Parim enti occorre sapere le condizioni nelle quali si trovano i cartelli indicatori collocati a cura del T. nelle zone dipendenti dai singoli Consolati, per potere, occor­ rendo, provvedere a restaurarli o a rinnovarli. * * * Ultim am ente vennero collocati 3 cartelli a Mirano, 2 a Caldiero. 2 a Castel nuovo Veronese. 3 a Castiglion de’ Pepoli, 2 n Como. 3 a Terni. 1 a Montieello Brianza, 1 a


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Lecco, 1 ad Andoruo, J a Verolanova, 3 a Redondesco ed 1 a Pratola Peligna; e, come sempre, vi fu grandissima gara fra enti, consoli e soci nel sollevare la Direzione del Touring dalla non lieve spesa di tali collocamenti. L'Economato del T. è lieto quindi di tributare a no­ me pure del Consiglio, i più sinceri ringraziamenti al Console di 8corzè sig. Conte Conestabile della Staffa e al Municipio di Caldiero che fecero dono dei pali indi­ catori, posti a Mirano e nel Comune di Caldiero; al Mu­ nicipio di Castelnuovo veronese, a quello di Castiglion de* Pepoli, alla Deputazione Provinciale di Como, al Capo Console di Terni, sig. Baiocco Ettore, ai Consoli di Monticello Brianza, Lecco, Andorno, Verolanuova, sigg. Motta Francesco, Nobile Manzoni Alessandro, Rappis Alfredo, Morando Riccardo, non che ai sigg. Zanella Paride di Redondesco, e Di Ciccio Giuseppe che regala­ rono i pali occorrenti e si assunsero del proprio la spesa d'applicazione dei cartelli distinti alle singole località. Non vanno dimenticati neppure il Console Giulio Corradi ed il socio sig. Raffaele Pacchetti di Narni che ugual spesa pure sostennero pei tre cartelli colà spediti sino dal maggio scorso. Ringraziamenti, vanno poi, ai sigg. doti. Edmondo Buscaroli di Bologna e Giuseppe Giannessi, Console per Marina di Pisa, che versarono rispettivamente L. 0,50 e L. 1 a contributo per Cassetta da riparazioni.

comandati alla Sede del Touring Club Italiano (Piazza Durini, N. 7, Milano), coll'aggiunta CONCORSO FOTO­ GRAFICO. 11. La Giuria aggiudicherà i seguenti premi: Premio Ganzlnl, Namias e C. Succ. Apparecchio a posa 13*18 Stanley con 3 chassis e cavalletto, senza ob­ biettivo, valore L. 130. Promio Ganzini, Namias e C. Succ. Apparecchio a mano liulldog 9*12 per 12 lastre, con obbiettivo rettolineare finissimo, valore L. 102. Premio Lampcrti e Garbagnatl. Apparecchio fotografico a piegamento rapido, valore L. 200. Premio Comptoir Ge'n<?ral de Photographie. Apparecchio Monroe 9*12 a lastre, obbiettivo rettollneare, valore L. 150. Premio Kodak. Apparecchio Kodak Cartuccia N. 3 pie­ ghevole, per ciclisti, valore L. 117, premio riservato a fotografie da pellicole. Promio Lepage. Apparecchio fotografico a mano Mefisto per 12 lastre 9*12, valore L. 00. Premio Succ. Garofall Martorelli e Mosconi. Macchina Victoria 9*12 a 12 lastre, obbiettivo acromatico per istantanee e a posa, prezzo di vendita L. 58. Premio Domenica del Corriere. — Da destinarsi. oltre a 3 Medaglie d’oro e 12 Medaglie d'argento. Una me­ daglia di bronzo sarà eonferità a tutti i concorrenti che avranno riportato la classifica di merito distinto. »

Un concorso fotografico fra i soci del T,

Due parole di spiegazione non saranno superflue. I l Touring con questa iniziativa ha voluto aprire un largo e fecondo campo d'azione ai propri soci. d i soci chia­ mandoli a concorrere al lavoro a illustrazione dellTtalia che è uno dei compiti del sodalizio. A i consoli, offrendo un utile modo di esplicare la loro attività, con comunicati ai iornali del luogo, ai locali circoli fotografici, agli amici dettanti ; in una parola, con un po' di propaganda posi­ tiva a favore dell'iniziativa ; propaganda che verrà poi a iar conoscere sempre più l ' Associazione a cui appar­ tengono. Ma bandendo questo concorso, noi non abbiamo avuto di mira un semplice scopo di propaganda. Qualcosa di più elevato ci ha mossi. Noi pensiamo — infatti — che molto lavoro ci sia an­ cora da fare per portarci al livello degli stranieri, i quali da molto tempo danno opera a far conoscere il loro paese, ad attirarsi la corrente dei forestieri, a creare, cosi, fonti nuove di utile per l’economia nazionale. Recentemente il Touring Club di Francia parlando di alcune iniziative sue, celebrava la Francia come il più bel paese del mondo, e si augurava che i turisti esteri vi volgessero il passo, e vi portassero dei buoni denari. L ’Italia nostra per beltà di luoghi e di cielo, non è certo inferiore agli altri paesi, e li supera tutti se si guar­ da un'eredità gloriosa d’arte che l’antichità le ha lasciato. Ma che conosciamo noi della medesima? Ben poco. La Sicilia splendida, la Sardegna pittoresca, l’Abruzzo selvaggio, le Calabrie dirupate, poca luce hanno avuto dal lavoro di illustrazione artistica di quest’ultimi anni. L ’e­ scursione in Sicilia di Bertarelli per molti è stata come una rivelazione. E, ad ogni momento, rivelazioni eguali balzan fuori dai diari di intelligenti turisti, fissate foto­ graficamente nel volgere di viaggi più o meno artistici. Noi abbiamo in conclusione un'Italia da scoprire, egualmente bella, egualmente artistica dell’Italia già nota per il battesimo dell'arte, delle memorie, e dei fatti storici. Ed è questa Italia ignorata, sono queste regioni tra­ scurate che noi vogliamo presentare ai consoci ed ai con­ cittadini, prima di additarle ai fortunati che hanno tem­ po e danaro per venirci a trovare dall’estero. Lo scopo adunque del concorso è molteplice, Se i nostri soci se ne compenctreranno, e ci aiuteranno a con­ seguirlo, si sarà compiuto un lavoro utile e bello. E i premi? Eh! per questi si può legger qui sopra. Per quanto il lavoro sia già premio a se stesso, aver qualcosa che compensi le energie sane ed intelligenti, non é male. I soci leggano, tengano nota e,„ si pongano al lavoro !

•••

Regolamento. Il T. C. I. continuando il suo programma di illustra­ zione patriottica e turistica dellTtalia bandisce fra i pro­ pri Soci un concorso fotografico colle seguenti norme: 1. Le fotografie dovranno illustrare una qualsiasi parte dellTtalia ne' suoi confini geografici, avendo spe­ cialmente riguardo alle località meno note, che pur of­ frono pregi pittoreschi ed artistici non comuni per quanto ignorati dai più. Cosi potranno illustrare monumenti, opere d’arte, feste religiose, ecc. 2. Le fotografie dovranno essere prese direttamente dal vero; non sono ammesse copie, ingrandimenti, ridu­ zioni di fotografie di altri. 3. I concorrenti dovranno presentare almeno 6 copie fotografiche positive di soggetti diversi, montate sovra cartoncino, con a tergo l'indicazione del soggetto, il nu­ mero della tessera, il cognome, nome, indirizzo preciso. 4. I l formato è libero; le copie positive presentate non vorranno restituite. Per l'aggiudicazione dei premi, la Giuria potrà richiedere la presentazione delle negative, che saranno prontamente restituite. 8arà quindi oppor­ tuno che, nel caso di eventuale richiesta, siano spedite accuratamente imballate. 5. La Giuria oltreché della bontà ed accuratezza di esecuzione, terrà conto della genialità nella scelta dei soggetti, nei limiti e raccomandazioni dell’art. 1 di questo Regolamento. 6. Le fotografie premiate resteranno di proprietà del T. ohe si riserva il diritto di riproduzione. 7. Dei migliori lavori potrà essere fatta un’Esposi­ zione dal T. in località da destinarsi, e coll'indicazione degli autori. 8. Il Concorso scade col 31 Ottobre 1902. 9. I lavori saranno giudicati da una Giuria nomi­ nata dalla Direzione Generale del Touring. 10. I lavori dovranno essere inviati in pieghi rac­

dottor FAVA RI


RIVISTA MENSILE

CONCORSO A PREMI per 4 monografie riflettenti le norme doganali e dei trasporti per i Turisti e i loro bagagli, in Italia. (1) Il 25 Maggio 1901 il ITI Congresso della Lega Inter­ nationale fra le Associazioni Turistiche (L. I. A. T.) adunate in Bologna, approvò fra le altre la seguente pro­ posta avanzata dal Touring Club Italiano: « I l Congresso delibera di raccogliere e di pubbli­ care le disposizioni più interessanti in vigore su ferro­ vie, tramvie e linee di navigazione nei diversi Stati, e l'applicazione delle quali potrebbe essere praticamente ed utilmente generalizzata in materia di biglietti di viag­ gio individuali o collettivi, e per trasporto di bagagli, biciclette, automobili, ecc. ». Lo Bcopo dell'ideata pubblicazione è di creare una base a proposte pratiche da propugnarsi presso gli Stati, le Amministrazioni ferroviarie, le Compagnie di naviga­ zione, intese ad ottenere un'organizzazione doganale e del trasporto delle persone e dei bagagli, più favorevole all'incremento del turismo, inteso nel suo più largo si­ gnificato. E’ evidente come l ' istituzione dei biglietti di viaggio a zona, circolari, a serie, chilometrici, di abbonamento, collettivi, la durata e il buon mercato dei biglietti di an­ data e ritorno, la semplicità del loro acquisto e del loro maneggio, ecc. ; come altresì la facilità, la correttezza, la prontezza delle operazioni doganali al confine o alle stazioni d’ arrivo, e, in genere, l’ economia dei tra­ sporti, possano favorire largamente il turismo, e co­ me le Amministrazioni delle Compagnie pei trasporti possano indursi più facilmente ad introdurre innova­ zioni in questo campo industriale ora cosi scarsamente coltivato, quando conoscano e ne vedano raffrontati gli esperimenti e i risultati già altrove in corso o conse­ guiti. Nel Congresso della L. I. A. T. fu deciso che al « Bureau Central » di essa si sarebbero accentrate, per l’opportuna comparazione, stralcio e fusione, gli studii forniti per i rispettivi 8tati dalle singole Associazioni federate Con ciò venne implicitamente assegnato a cia­ scun Touring della Lega di compiere il lavoro di rac­ colta e di ordinamento del materiale, sul proprio 8tato. Perciò il T. C. I. nell'intento di dare esecuzione esau­ riente al deliberato del Congresso, ha deciso di indire un concorso a premi per promuovere la trattazione com­ pleta dell’argomento per la parte italiana. Per più opportuna specializzazione della materia e perchè questa sia trattata con maggiore competenza dai concorrenti, questa fu divisa in quattro distinte Mo­ nografie, le quali in forma il più possibilmente compren­ sibile anche ai non tecnici, comprenderanno: M O N O G R A F IA P R IM A . Disposizioni di leggi, regolamenti, circolari, ecc. re­ golanti Tintroduzione e l’uscita del bagaglio dei viaggia­ tori, dei cicli, degli automobili, colla indicazione dei dazi d’entrata, delle formalità a compiersi, sia per la temporanea importazione ed esportazione, come per lo sdaziamento; e tariffe di facchinaggio, commissione, reclami, ecc. relative a tali operazioni. Indicazione delle dogane colle facoltà relative in quanto riguarda la materia del Concorso. ( 1) La Direziono (tenendo <lol T . ringrazi» i «ignori Rag. P a n in i Erminio, A v r . Rinaldo Riva, A r v . Ferdinando Bozzi, A v r . (titillo I)ecio. che in aniotio ni membri del Consiglio nll’OOjpo dolorati volloro c o ll» loro competenza in materi» di trasporti eoo; orar© alla relaziono di questo programma di Concorso.

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Aggiunte di tutti quegli altri sviluppi e notizie, os­ servazioni, proposte, che si ritenessero opportuni a com­ pletare e rendere più utile questa Monografia. M O N O G R A F IA SECONDA. Trasporti sulle grandi Reti ferroviarie: a) per le persone, indicando lo diverse qualità di biglietti, i prezzi, le norme e gli usi principali che li re­ golano. b) per il bagaglio, indicando ciò che si può spe­ dire come bagaglio, le norme, e formalità di tale spe­ dizione, le tariffe. c) pei cicli, automobili ed essenze indicando le condizioni, formalità e tariffe, sia per la spedizione a bagaglio, come a grande e piccola velocità. d) termini e modalità dei reclami. Aggiunta di tutti quegli altri sviluppi e notizie, os­ servazioni, proposte, che si ritenessero opportuni a com­ pletare e rendere più utile questa Monografia. M O N O G R A F IA TE R Z A . Trasporti sulle ferrovie economiche, tramvie, elet­ triche ed a vapore, piroscafi lacuali, ecc. ecc., svolgendo la materia come per le grandi Reti. M O N O G R A F IA Q U A R T A . Trasporto marittimo delle persone, bagaglio, cicli, automobili, essenze, svolgendo la materia come per le ferrovie, tramvie, e servizi lacuali, oltreché al cabo­ taggio nazionale, anche alle immediate comunicazioni con porti esteri, ad esempio la linea: Siracusa-Malta; Brindi8i-Alessandria; Bari-Cattaro ; Venezia-Fiume; Venezia-Trieste ; Gcnova-Marsiglia, ecc. ecc., le quali in­ teressano direttamente il turista che entra od esce dal­ l'Italia, Indicazioni delle formalità e tariffe. Aggiunta di tutti quegli altri sviluppi e notizie, os­ servazioni, proposte, che si ritenessero opportuni a com­ pletare e rendere più utile questa Monografia. *

*

*

Le memorie dovranno essere ciascuna nella loro ma­ teria complete ed esatte, e contenere possibilmente in originale, in facsimile o almeno negli elementi essenziali i biglietti di viaggio, le bollette di spedizione, i mo­ duli, ecc. Di ogni disposizione o tariffa dovrà essere ci­ tata in parentesi la fonte ufficiale a cui fu attinta, co­ sicché si possa alla medesima ricorrere per opportuni accertamenti o notizie. Le disposizioni dovranno essere esposte in forma chiara e succinta, valendosi della ter­ minologia tecnica speciale, ma spiegandola però lad­ dove questa può riuscir meno chiara a chi non ne ha pratica. Ciascun concorrente può limitare il proprio concorso ad una delle 4 Monografie od estenderlo a più d’una ed anche a tutte; concorrendo rispettivamente a uno o più premi, ma deve presentare Memorie separate ; il fatto di concorrere a più d’una non costituisce alcun titolo di preferenza, l’esame facendosi Memoria per Me­ moria e sul valore reale delle singole Memorie stesse, senza altra considerazione. Alla esposizione dello stato di fatto attuale, che è quanto principalmente si domanda ai concorrenti, cia­ scuno può aggiungere le proprie idee circa innovazioni desiderabili, e specialmente dove ciò possa essere più facilmente consentito dall'interesse bene inteso delle Società di Trasporto e delle leggi vigenti. Il concorso alle 4 Monografie si dichiara aperto con oggi, e si chiuderà il 31 Ottobre 1902. I manoscritti in lingua italiana o francese devono essere inviati alla Direzione Generale del T. C. I. in Mila­


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no, e giungervi non oltre quell'epoca, per posta e raccomandati, sottoscritti oppure anonimi, ma in quest’ultimo caso contradistinti con motto che sarà ripetuto sulla busta la quale conterrà il nome dell’autore e sarà aperta soltanto in caso di premiazione.. I manoscritti anonomi debbono portare un indirizzo per eventuali comunicazioni e per la rispedizione in caso non sia stato ad essi aggiudicato il premio. I lavori pre­ sentati al Concorso possono essere individuali o collet­ tivi. In quest'ultimo caso porteranno espressa in calce o nella busta l’indicazione della persona cui eventual­ mente devesi indirizzare il premio. Una Commissione inappellabile di cinque Membri, nominata dal Consiglio del Touring, dato che trovi me­ ritevoli i lavori presentati al concorso, conformemente al presente programma, aggiudicherà i premi che sa­ ranno :

PREM I. A) un « primo premio di L. 200 e medaglia d' ar­ gento » ; un « secondo di L. 100 e medaglia d’argento », per le Monografie riflettenti la parte prima. (Dogane). B) un • primo premio di L. 200 o medaglia d'ar­ gento », un « secondo di L. 100 e medaglia d'argento », per le Monografie riflettenti la parte seconda (Grandi Reti Ferroviarie). C) un « primo premio di L. 350 e medaglia d’ ar­ gento » : un « secondo di L. 100 e medaglia d’argento », per le Monografie riflettenti la parte terza (trasporti sulle mi­ nori Reti e sui Laghi). D) un « primo premio di L. 200 e medaglia d'ar­ gento », un « secondo di L. 100 e medaglia d’argento », per le Monografie riflettenti la parte quarta (trasporti sulle Linee Marittime).

E’ in facoltà della Commissione di assegnare altre medaglie d’argento e di bronzo per quelle Monografie che dopo le premiate, trovasse meritevoli di distinzione La proprietà delle Memorie premiate è riservata al T. C. I. cui è perciò pure riservato il diritto di tradurle e pubblicarle in tutto od in purte, e colle aggiunte che eventualmente ritenesse il caso di introdurre a scopo tanto di completamento, quanto di maggiore chiarezza

P er la Propaganda. Come già avvertimmo nella Rivista di Gennaio scorso, in epoca da destinarsi, si sortoggerà: 1 . tra i soci che avranno procurato al T., dopo il 1 . gennaio 1002, almeno « 10 nuove associazioni > : a) Una magnifica motocicletta (fabbricatn e do­ nata dalla Ditta Fratelli Marcitami) ultimo modello, con motore 1 3/4 H P, doppia moltiplica, accensione elettrica. 2. fra i soci che dopo il 1 . gennaio 1902 avranno procurato al T., almeno «5 associazioni n u ove»: a) una bicicletta americana «T h e Medusa», mo­ dello 1902, tipo leggiero da viaggio, completa di acces­ sori (donata dalla Ditta Nazari c Qorln di Milano). b) una bicicletta modello di lusso, 1902 (dono della Dilla Fratelli Marchand). 3. fra i soci che dopo il 1. gennaio 1902 avranno procurato al T.. almeno « 3 associazioni nuove»: a) un paio di Coperture (gomme) Dunlop per b i­ ciclette (donate dal sig. E. Price rappres. in Milano, della The Dunlop ineumatic Tyrc Co.). b) un secondo paio di coperture, come sopra. Quesi’ultinn due doni vennero offerti in questi giorni, e non sono gli ultimi. Altri crediamo di poterne annun­ ciare fra breve.

E L E N C O DEI C H N D I D H T I Soci del T. C. I. iriscritti dal 15 Novembre al 15 Dicembre 1901

S O C I V I T A L I Z I (*) B o l o g n a - Guido F ran ch i - -G io rg io F ran ch i C o s t i g l i o l e ( ¥ A s t i - E n rico L'ora - C o m o - M arco M onzini - R in a rd o Slonzi ni - C o r s i C O - E n rico P erico - M i l a n o - E rnesto B r u gn atelli - E usebio R iva Corti - F ilip p o B alzavi - U berto F esta tozza - B a v e n n a - G iovanni B ern a rd i - B e g g i o E m i l i a - D epu tazion e P rovinciale - B i v a r o l O - G iuseppe B a m a ro li B O M A - U m berto Taticchi - T o r i n o - E n rico T a rlar ini - V e r o n a - D eputazione P r o ­ vinciale - S h a n g h a i - L u igi C am era.

S O C I A N N U A L I (♦*) Soci che optano pel 1901. F IR E N Z E . — B ing Hugo. G illi cav. Francesco. G E N O V A . - A limonila Giuseppe, Glucinio Alberto, Sertorio march, ing. Cuseppc. Spinola Paolo di Ugo. M IL A N O . — Brugnutclli Ernesto, Cattaneo Ferdinando, Riva Corti Eusebio, Sala di Lettura Ricordi, Severo. — Tagliasacchi Emilio. P A L E R M O . — Toinosini bar. Francesco. P E R U G IA - A itis i. — Sabatier Paul. P IS A . — M ei rag. Giorgio. U D IN E . - Arbu. — Pagura Luigi.

Soci che optano pel 1902. A L E S S A N D R IA . — Cavezzale Cnrlo Siro, Grattarola Giuseppe Guerci Angelo, Lunati Andrea. A tti. — Goggiu Francesco, Sala Convegno del 10. Reggimento Bersaglieri, Salvetti avv. Giacomo. ('(ìta li M onferrato, — Barbcris avv. V ittorio, Giusto Giuseppe.

Costine. — Bensì Giovanni. Coitigliole di Atti. — Castagnola Cesare, Cora Enrico. Fclirxano. — Cnzzulini Paolo.

— M a c c a g lio Luigi. - Sala Convoglio Ufficiali 11. Fanteria. Sale. — Salio Tommaso. SoU.ro — Fracchia Rosmindo. Spineto. — Tommnsi Tommaso. ANCONA. Bosdnri Noldo. Gagliardi Giuseppe, Landini cav. ing. Gaetano, Mei Gontilucci conto Emilio, Mcngoui Vin­ cenzo, Porgolotti Romolo. A Q U ILA — Cìarletta ing. Contante^ Coìantoni Tancredi, Liberi ing. Giuseppe, Marchisio cav. Carlo, Rossi ing. Filippo. -I matrice. — De-Bcrnardini» Luigi. Borgorclino. — Pasquali Fosto. M u g lia n o t ic ’ M a r t i. — Fiora ni Francesco. O/cna. — Stella Luigi. Sulmona. — Mnnara Odourdo. AREZZO. — Ammulinati Emilio. Citouoai Cosimo, Comi An­ drea. Gatteschi avv. Ugo. Guiducei Luigi, Lombardi GioM a rn a r.

X oti Ligure.

(*) A rt. ù dtUo Statuto. I Soci V italizi pagano U ro CENTO una volta tanto. — ( “ ) A rt. G e 9 : I Soci annuali pagano una t a » a d’ontratn di I*. 2 una volta tanto — ed una quota annua di L . 8. — Art. 1 2 : Il Consiglio non ricevendo alcun reclamo contro il candidato entro un periodo di quindici giorni dopo la distribnziono della Rivista n i'S oci invicià al candidato la tessera di rirononùinonto.


r,9

RIVISTA MENSILE vanni, Lelli Raffaello, Mancini avv. Ugo, Mazzoni Alberto. Rapini Alfredo, Rosai Matte!, Sardi ni Giuseppe, Severi avv. Gino. . . _ Bibbiena. — AM O R O SI A S S U N T A e figli, Cafaggim Leopoldo. Poppi. — Gatteschi Francesco, Vezzosi Vezzoso. Porrería. — Gatteschi Francesco. . . . . . Pra ti rerehìo. — Frati Paolo, Leoni Antonio, Spigionim i Luigi. A SCOLI PICENO . — Sala Convegno Ufficiali 4. Reggimento Fanteria. BERGAM O. — Morra Gabriele, Sala Convegno Ufficiali 73. Reggimento Fanteria. Albino. — Guffanti Giacinto. (■ciana. Amelotti dott. prof. Alfiere. Detentano sul Serio. — Spinelli Colombo. Pora d'Adda. — Membri no Renzo. Grum elio del Monte. — Facheris cav. Alessandro. Ponte San Pietro. — Carsana Attilio. liomano Lombardo. — Formen ti Antonio. T rtv ig lio . — Ferrari Guido. B A R I. — Roth Manfredo. BOLOGNA. — Benigni Olivieri, Busi Augusto, Capelletti Ali nibale. Gavazzo conte Fi!., Clericetti Guido, Cordella Giu seppe, Ferrari Cesare, Calassi Napoleone, Mongoli Giu seppe, Pellcgrinelli Dino. Rossi comm. ing. Adolfo, Sini (raglia Guido, Valenti Francesco, Vignali Adolfo, Znnfi Giuseppe. Cnsaleeehxo sul Reno. — Amadori Ugo. Casal P i umane te. Martini Ugo. /mola. — Pretella Giuseppe, Zotti nvv. Nicola. Mordano. — Brieldi Nicolo. San Giorgio di Piano. — Mandrioli Dino. V e rg a to — G om iti Giovanni BRESCIA. — Botti ing. Alberico. Fiori Amilcare, Lombardi Pietro, Manzi Luigi, V iglio Martino. Bagnano. — limoli Enrico. Bovegno. — Bastianon Andrea. C h i a r i . — Del Ci terna prof. Dante, Giordani Luigi. Cigole. — Valorsi Giovanni. Dello. — Prandelli Alessandro. Desensaño sul Ta j o o . — Boari Giacomo. G a r d o tie . — Gardoncini Luigi. Gargnano. — Terni Bortolo. G a v a r d o . — Bucher Adolfo. Paianolo. — Kupfer Emilio. P a t t in a n o . — Cedei dott. Ferruccio. San Zeno. — Foretti Faustino. T r e m a n o . — Montini Paolo. C A G L IA R I. — Barbisio dott. Confucio, Birocchi Luigi, Bru ciapaglia Cerino, Colombo Luigi, Gionnoni cap. Ido, Pititín Singu Giuseppe. Iglesias. — Angina Giuseppe, Corda Giuseppe. Pinna Emanuele Gannii, Sannia Alberto. ísmvsei. — Moren geom. Saverio. Monieponi. — Nicodano Achille. Savio Giovanni. Oristano. — Meloni Gioele, Serventi Vittorio. O H TB TL — Bosi Giovanni. Casalbordino. — Magnarapa dott. Giuseppe. TMneiano. — Bianchi Fileno. Cucca Giovanni. De Giorgio Dui­ lio, Olivieri Francesco, Rùtolo Oreste. Ortona. — Rapino Vincenzo, Zambrini Luigi. Torino del Sangro. — Di-Virgilio Luigi. COMO. —^ Camorri Riccardo, Cavallini Ezio, Cerosa Eroole. Ghezzi Iride, Salis Augusto. Vaisecchi rag. Domenico. Aequaseria. — Gorio Lelio, Mozzerà Guido, Torri Gerolamo. Bosco di Duino. — Moroni avv. Giulio, Parietti Patrizio. Cassano Valentia. — Do Tornasi Giovanni. Colico. — Ferretti Arturo. Cugliate. Filippini Giovanni. Germignaga. — Ori getta Attilio. Lecco. — Montoni Gino. Mariano Comente. — Terraneo Enrico. Pioda d i Vertemate. — Ajani Giuseppe. V a re s e . — Società del Casino. CO SENZA. - Club Silano. C R E M O N A . — Anseimi Alessandro, Beccarmi Angelo, Ca­ mera di Commercio. Annieo. — Cavagnoli Alessandro. Casalbuttano. — Forrani Giosuò. Cnsalmaggiorc. — Valenti ing. Paolo. Pieve d'O lm i. — Botta ioli Gioele, Cavalli dott. Geremia. Polleri Stefano, Soldi Stefano. Pieve S. Giacomo. — Silva Silvio. Ripalta Nuova. — Scantoni dott. Giuseppe. Bobeeeo d'O glio. — Visconti conto Cario. Sfilano Lombardo. — Pagliari Giacomo. CUNEO. — Cassini _ Eugenio, Dutto Giuseppe, Fresia Luigi. Nasalli Rocca Giorgio, Ottina cap. Pietro. Sosso Angelo. Borgo S . Dalmasso. — Gandini cav. Guido. Canale C orltm ilia . — Varusio goom. Roberto. Corneri aw. Carlo. C h e r a s e o . — Capra Giuseppe. Possano. — Nicolai Michele. Mondov). — Beltrandi Alessandro, Emanuele avv. Ambrogio.

Gasdio Giovanni, Quaglia dott. Consolato. S aviglia vo. — Marino Giuseppe.

F IR E N Z E . — Bourbon Del Monte. De*Rossi Ranuccio. Ghi selli Vincenzo. Ciardi Guglielmo, Mozzoni Piero, Pièche Brunechilde. Pietracaprina Snlvadore, Varchi Alfonso, Castroearo. •— Mengozzi Carlo. C erreto G uid i. — T aru ffi dott» Andrea. P istoia . — Tandnrdini Giovanni. Pra to. — Campani nvv. Giuseppe. Bocca S. C alciano. — Cerreti cav. Ugo. Scandirei. — Postoli Narciso. F O G G IA • Sansevero. — Di N anni ing. Ernesto. F O R L Ì’ • B im in i. Bnrtoli Oreste, Belli Giuseppe, Casino Ci

vico. Chiarini prof. Vittorio, Guardabassi Oreste, Munici­ pio di Rimini. Suntarenngelo d i Rom agna. — Sancini Pietro.

G E N O V A . — Andifredi Italo, Avenati ing. Brunone, Bielli geom. Giuseppe. Bonnot Giov. Gastone, Bottone prof. A l­ fonso, Chinppnri Attilio. Corsnnego Rinaldo, Dobarbieri ing. R., Grasso Edilio, Greco Enrico, Guillicry Antonio. Jesinghaus W.. Lercari Pietro, Moriini Ruggero, Migliorini Pietro, Ottone Raffaele, Pavia Riccardo, Pontone Vittorio. Ramoino dott. G.. Rietmann Carlo, Rolando Emilio, Sgarallino Nullo, Vivaldi ing. Luigi, Vottoro Giovanni, Win spoar bar. Francesco. Zavotti Cesare. Bolsnneto. • - Buffa dott. Domenico. C am ogli. — Bonazzi Nicola. Chiavavi. — Belviso Vittorio, Del Santo Luca E., Cordini Luigi. Monteverdo Luigi. Snnguineti Giuseppe. Sanguineti Luigi. S IV O R I TXT R IO R A C H E LE . Barocco Pietro. G E N O V A - C hiavari. Sanguineti Luigi. Sivori Curio, R ii chele, Soracco Pietro. Finalm arina. — Ponziolo dott. Marco A. O. G ra tic-V d rign a n o. — Ragazzi dott. Mario. Lavagna. — Mazzino Giuseppe. Nò. — Castagnino Giuseppe, Mosto Federico. V e g li. — G IA N I C A R O L IN A . Rapa!lo. — Bontà Ugo, Borzone G. B. Savona. — Besio Giov. Battista, Crisanti Adamo. Masi Ro­ berto. Spezia — Binncardi Vincenzo, Casolari Pietro, Gabellini Au gusto. Giochino Domenico, Polese Alfredo. Ravenna Ar turo. Traverso Domenico. V o ltri. — Clerici prof. Giuseppe. LECCE - Taranto. — Jago Francesco di Angelo, Silva Angelo. L IV O R N O . — Biblioteca M ilitare. Wosmnuth Gustavo, cnv. Giovanni. P o rto frrra io . — Cortese ing. Emilio, Fuchs Arno.

LUCCA.

Zar

Celli Michele.

— Leon zi Augusto.

* M A C E R A T A . — Società Filarmonico-Drammatica. C in goli. Rossetti rag. Rodolfo Saverio. M A N T O V A . — Brega d o tt Ottorino, Carnevali Francese*. Crovetti Vito, Di Bagno march, cav. Ferdinando. V ia reggio.

Com une d i S. G io rg io . — A llo ri Graziano Q uii fello. Roveri Federico. S a n t'A n ton io. — Di Bagno march. Leopoldo. S rrm id r. — Fabbri Tito.

M ASSA E C A R R A R A . — Mussi avv. Manfredo, Vnliani Cele­ stino. Carrara. — Faggioni Italio, Muraglia Pietro. M ESSIN A. — Clangetti Enrico, viola Andrea. M IL A N O . — Airoldi Carlo, Ambrosoli nvv. Carlo Giuseppe. Ardemagni Giovanni, Arri goni avv. Guido. Bachi. Carlo. Bellici Romolo, Beneducci Oreste. Boggo Lodovico, Boli* Piero, Bottolo Armando, Bniscaini Ugo. Caccia Ulisse. Ca­ vedini Erminio. Chierichetti Ettore, Chilò Guido. Chiodi Cesare, Chiovini Vittorio, Colombo Alfrodo, Corbella Vito. Costamagna Eugenio Camillo. Crosti Pietro, Curti V itto­ rino, Dal Pozzo march. Fazio, Dolorò Frane.. Do Maestri Giovanni, Di Marsciano conto Giacomo, Dondò rag. Edoardo. Ferranti Giuseppe. Gabbioneta Carlo. Galimborti Achille. Galimberti Angelo, Gerosa Egidio, Ghisi Pietro. Giudici Davide. Gnecchi Alessandro, Granntica Giulio, Lavezzari Carlo, Levi Arturo, Manzoni Mosò, Manzoni Secondo, Marcionni Pietro. Mnrcora Forruoeio, Marsili Amilcare. Mar zoli Federico, Mazzinghi Gorgorat. Mom m o ingegner Salva toro. Mondo Armando. Moneta Enrico, Nadi Mario, Oriani Celeste, Pad oro j ing. Riccardo. Pagani prof. cav. Gentile. Palma Giovanni. Panigattì Costantino, restalozza Uberto. Picozza Alfieri, Pisani cav. Adolfo. Pozzi Attilio, Pozzi Domenico, Pretto Leone. Ranghino Eusebio, Rigone Cesare. Rossini rag. Angelo, Schmid Carlo. Sgariboldi Arnaldi). Sto-eckor Adolfo, Tagliabile Giuseppe. Tonca Taddeo Cesaro, Vecchi Alfrodo. V ig e vani Aristide, Vimercati Guido. Ahbiategrasso. — Scarioni Giuseppe. Areore. — R avi zza Francesco, Ravizza Mansueto. Busto Arririo. — Crespi Vanini Cesare. Vonogoni Benato. Casorate Sem pione. — Cattoretti Siro. Chiaravalle 8iro. De­ molii Francesco. C resrentago. — Heissncr Achille. Cu ggiono. — Borra Giacomo. Desio. — Citterio dott» Gaetano.


70

T O U R IN G CLU B I T A L I A N O

Gallarate. Biccinctti Vincenzo. Legnano. -- Provasi Antonio. Littont. — Lombardi Tancredi Lodi. — Bisio Cesare. Meda. — Radice Pasquale. Meieunano. — Rossi Carlo. . „ Monta. - Biella Arturo, Fontana Carlo, Pezzati Rocco, Za nolini Mario. San Pietro Seveso. — A ¡merito Lorenzo, /tinelli Attilio. .S'tin Stefano Ticino. — Cajo Vincenzo. Turbino. — Casati Carlo, Strada Albino. MODENA. — Bargoni Vittorio. Dusnani Antonio Gnoli conte Gioachino, Grassi Ernesto, Nannini dottor Luigi, Nappo Raffaelo, Silvatici Gherardo, Tonami Giuseppe, Ioni Aldo. Curvi. — Bertoai avv. Giovanni Ferdinando. . NAPOLI. — Blum cav. Paolo. Bozza Saverio, Cavallini Age­ nore, Degli Dberti Arturo, Gigli Giacomo, Longobardi Carlo, Minervini Gius., MOZZARDO ANGELA. Nasi cav. Vittorio. Piscinolli di Collesano Ignazio. Pontocorboli Enrico, Rn meli» Cosare. Reininger Alfredo. Portici. — Dc-Luca Ettore. NOVARA. — Cremonesi ing. Luigi. Ferrara rag. Giovanni. Parona dott. Francesco, Kighiui Giovanni, Rognoni Ernesto Giuseppe, Verdina avv. Francesco. Diami. — Marcono Fiorenzo. Biella. — Sella Gino. Grignasco. — Ripamonti Giovanni Occhieppo Superiore. — Calanzano Davide. Ocehiepj)0 Interiore. — Gastaldi Dionigi. <hnaeatto. — Piana Angelo. Ronchi Carlo. Pollanca. — Capol Cure Enrico, Monti Adamo. Piedimulcra. — Pirazzi Malfida Antonio, Steffanina Giuseppe. Prato Sesia. — Albata dott. Giuliano. Bomaonano Sesia. — Lambertini Enrico. Santhtà. — Olmo geom. Oreste. Vancone Ottola. — Camona Andrea. Vercelli. — Barcollint Iginio, BODO MARIA, Bona Mario. Farò Angelo. PADOVA. - Candiani Giuseppe, De Ziguo Achille, Gaion Gino. Jacchia ing. Rambaldo, Manzoni march. Giov. Battista, Medin conto Antonio, Rossi Gino. Dassanello. — Casotto Domenico Virginio. O. San Pietro. — Simonetto Antonio. Montclice. — Beliuco Gherardo, Gialain Carlo. PALERMO. — Corticelli Carlo, Pisani Encarpi«. PARMA. — Pasqualetti Matteo. Xoceto. — Maestri Giovanni. Salsomaggiore. — Ghirelli dott. Giulio. PAVIA. — Calogeri Giulio. Batosta Digli. — Bi neghi Mario. PERUGIA. — Ragnotti Camillo. Polinno. — Desideri Augusto, Maneschi Polinori dott. Mario, Pasquini Enrico, Rodati Oddo S. Vito in Monte. — Regoli dott. Giuseppe. PESARO. — Soschino Carlo. Monterchio. Gradi dott. Spartaco. PIACENZA. — Gaspari Cesare, Pai lastre! li conte dott. Gius.« Ozzola Federico. Pontenure. — Ralli Giuseppe. PISA. — Cav. prof. Bencivenni. PORTO MAURIZIO. — Marietti geom. Effisio, Serralunga Pietro. San Demo. — Gòtz Cari. POTENZA • Melfi. — Botta Stefano, Messa Vincenzo, Nojn geom. Nicolo, Orsi geom. Origòne. RAVENNA. — Circolo Ravennate, Nanni Giovanni. Tarditti Cesare, Tossoni di Sant’Agata. Cotignola. — Docci Antonio. Fnenca. — Barzocchi dott. Giuseppe, Conti conte Leone, Mano­ lini Elio. Lupo. — Boschi Clemente, Brini Luigi. REGGIO CALABRIA • Palmi. — Suriano Nicola. — REGGIO EMILIA. — Presidente Doput Provinciale. Xorcllara. — Gabrielli Leonida. ROMA. — Ajetti aw. Enrico, Albini^ dott cav. Decio. Albricci cap. Alber., Bnldncci cav. ing. Luigi. Bestotti magg. Emilio, Biblioteca del Comondo del Corpo di Stato Maggiore, Bondesio Francesco, Bruni avv. Guglielmo, Cajani con. Alfredo. Callegari prof. Gherardo, Carini avv. Michele, Circolo Uf­ ficiali 94. Fanteria, Cortese Corrado, Cucchotti ing. Battista. Dc-Chnurand Enrico, Del Moro Bethel, De Rossi Dario. Doria Pamphilj princ. Alfonso, Durando cap. Leopoldo, D’Urso cav. Pasquale, Gazzola Imerico, Maiospina Luigi. Marenzi conte Francesco Carlo. Modena ten. Angelo, Od­ done Tancredi, Palmer aw. Pietro, Picchetto Gioachino. Pièche Giuseppe, Porro Carlo nob. dei conti di S. Marin «Iella Bicocca, Porta cap. Felice, Resio Arturo, Rubina cav. Ascanio, Salvatore aw. Alfredo, Schrottky Carlo, Severini cap. Augusto, Squatrìti cav. Edoardo, Tambroni avv. Ugo, Testoni cap. Barnaba Augusto. Ufficio dol Capo di 8 tato Maggioro dell’Esercito, Ufficio Intendenza, Ufficio Scac­ chiere Meridionale del Comando del Corpo di Stato Mag giore. Ufficio Scacchiere Occidentale del Comando del Corpo

di Slato Maggiore, Ufficio Trasporti del Comando del Corpo di Stato Maggiore, Vianin cav. Pietro, Zuppili mngg. Vit torioG u a to in o . — Cappelli Armando. Del Monte Filippo. M o n t a l t o d i C a s t r o . — Gasparri Agostino. T iv o li.

— Ceni Mario, Proli Giuseppe.

ROVIGO. — Pieri boni dott. Fraucosco Antonio.

L o n n d a . — Zamboni Gaetano. M a t t a S u p e r io r e . — Donella Guerrino.

SIENA. — Liotta dott. Pietro. SASSARI. Mannuta Bruno, Moro avv. Pietro, Orlandi ing. cav. Giuseppe, Serra ing. Eugenio. C a p r e r a . — Garibaldi Canno. L a M a d d a le n a . — Cilloco Francesco, Mazzacca Gabriele. Ragaz zola Italo, Vacca Salvatore. X u o r o . — Devoto Enrico T e m p io . — Gallo dott. Emanuele. SALERNO - P a g a n i. — Lo Forni no Francesco. .Somo. — Cioffi dott. Giuseppe, Falcioni Giuseppe. Tortora cav uff. Onofrio. SIRACUSA • M o d i c a . — Soraci Francesco. SONDRIO - B o r m i o . — Clemonte Gino, Monti dott. Pio. TORINO. — A Maria dott. Domenico, Alloatti Domenico, Ali selmetti Francesco, Arigo Giuseppe, Artom dott. Giacomo. Bersani Cesare, Bollati nob. Aicardo, Bora Ettore, Borgialli Lorenzo, Bosco Tommaso, Cornuschi Camillo, Cerutti Ma­ rio, Colonna Giuseppe, D’ Agliano conte Renato, Elia Carlo, Fassi Giacomo, Fracho Arturo, Gambini Massimo, Già (•beri Vincenzo, Gottcrot Paolo,' Jona Arturo, Maganza Luigi, Marsolli Sergio, Martore Giuseppe, Mcdioi avv. 0reste, Pagliotti Carlo, Ruolla Carlo, Sulvady Giovanni. Vallanzi ing. Giovanni, Vola Carlo. C i r ì è . — Borusso Angelo, Giauassi Giovanni. P i v e r o n e . — Pomo Giuseppe. T r a v e r s e lU i. — Bcrattino Martino. V e r c le n g o . — Casa Lorenzo, TREVISO - 0 e s s a lio . — Mazzetto Attilio. C o n e g lia n o . — De Renzo Pietro, Do Siebert Amedeo. Magno Alessandro. Pagarè di Piave. — Alberti Alberto. M o n t e b e l lu n a . — Bernardi Bruno, Marcassa Ajace. V i t t o r i o . — Zanetti Ernesto. UDINE. — Bissatimi Giovanno, Mcrcatali Enrico. Zamparo Giovanni. A m a r o . — Mainnrdis Pietro, Miotti Fortunato. C o d r o i p o v e r T n lm a s s o n . — Dri Giuseppe. .M o n te r e a le C e l l i n o . — Cristalli ing. Carlo. P a i m a n o va . — Direziono dol Club Ciclistico. B em ansaeeo. Cargnolli Antonio, Romano

Romano, Tocco Pietro. T a r c e n t o . — Revellont Francesco. T r a m o n t i d i S o p r a . — Crozzoli Giacomo. T r ic e s i m o . — De Agostini G. Battista. S a n D a n ie le . — Bottazzoni Pietro Spilimbergo. — Marin dott. Marco. VENEZIA. — Carrer Giovanni, Dolci Arturo, 0 reifica Allerto, Passi conto Alessandro, Vianello Natalo Agostino. C h i o g g i n . — Bolloni ten. Pietro, Cappelluto Giovanni. Galateo nob. Claudio. M ir a n o . — Arnould Ulisso. Dal Maschio Silvio. Mion dott. Giu­ seppe. S a lt a n o . — Saccardo dott. Giuseppe. S a n M i c h e l e a l T a p lia m e n t o .^ — Tacconi dott. Giuseppe. VERONA. — Alfieri' Lodovico, Barbieri Aldo, Beduschi Gari­ baldi, Demarchi ing. Pioro, Deputazione provinciale di Ve rona, Fadini nob. Giulio, Fontana Romano, Greppi Edoardo. Marcouati Alessandro, Moseuzza Giusoppo, Niovo Ippolito, Passerini G. Battista, Sala Ritrovo Ufficiali 6. Alpini. Si meoni Paolo, Società Letteraria, Vigo Antonino. C a s t e lle t t o . — Bagatin dott. Gualtiero, Battistoni Giuseppe. Bo schetti Antonio, Brighenti Antonio, Colombini conte comm. Stefano, Greblo Leoeh J. M a l c e t in e . — Benamati Lorenzo. VICENZA. — Marzotto Guido, Ortolani Carlo, Sacchetto Ettore. B a s ta n o . — Ferraro Giuseppe. C a r p a n e . — Gnbardo Antonio. L o n i g o . — Chiampnn Leone, Dalle Vegne rag. Dante, Man Cassola Antonio, Pasini Angelo, Rezzudore Francesco. M a r o t t i c a . — Tescari Giuseppe. S c h io . — Bonadelli Giuseppe. V n ls ta g n n . — Znnitii Rodolfo. K H T K H O .

Austrla«Uno berla. VENEZIA GIULIA - T r ie s t e . — Gilnrdelli Ermanno, Puculiu Roberto. TRENTINO - F ie r a d i P r i m i e r o . -— Bonetti Alessandro, Soini Carlo. M e s o lo m b a r d o . — Barbera Giovanni, Brida Giuseppe. T a t o . — Barbacovi Silvio. T r e n t o — Sassudelli Francesco. PROVINCIE DIVERSE - B o ls a n o . - Sihaffeurath Federico, Socin Ruggero. K l n g r n f u r t . _ Yon Dreyhausen T.ouise.


71

R I V I S T A M E N S IL E Francia. — Kayser P., Schelley J. C. Monaco (Principato). — Riva Paolo. Germania. V in t o n e .

A m b u r g o . - Punteria Guido. M o n a c o b a v ie r a . '— De Pauli

Angelo. Mesagl io Antonio, Perez Corrado. S tra x b u ry o . — Becker Max. S vizzera . ('u n to r i T ic in o . — Bruni dott. Silvio. H c llin x o n a . — Conti Maurizio. U r iu a y o . — Branca Battista. l)a v o t - T )o r l. — Noubauor Mutiti a&. L o c a m o . — Garbani Nerini avv. Evarinto. P l o r i n dott. Alfredo. M u r a lt o . — Balli Luciano, Do Bona Francesco. I lo v e r c d o . Antognini dott. Lucindi. Z u r ig o ///. — Viola Maurizio. A s ia

- Crocco cav. Francesco. Shanyhai. Camera Luigi, Watt# George. Uom bag.

Soci annuali a tutto 11 15 Dicembre IMI » ■* Inscritti dal 16 Dicembre IMI al 81 I>! eembre IMI Totale delle inscrizioni poi 1001 Dimissionari pel 1001 e morti Nuove Inscrizioni i»el 1902 al 1* Dicembre IMI » dal 15DlC. 1901 al 15Genn. 1902

in .

Sud vitalizi al 31 dicembre IMI » inscritti dal 1 al 16 Gennaio

N. »il* » 9

Totale dei Sooi al 15 Gennaio 1902

7in - 70.'

N. 20025 -

12

N. 20042 N. 8 » N. 25223 •• 1181 N. 20701

I l centenario delia locomotiva. — Si è celebrato in Inghilterra, senza grande strepito, il primo cente­ nario d’ uno degli avvenimenti più notevoli della scienza moderna. Fu in fatto il 24 dicembre 1801 che Trevithic e Vivimi mostrarono al mondo la prima locomotiva de;na di questo nome; e il 24 dicembre ultimo scorso ebbe uogo la commemorazione. 'M olti ricorderanno che veramente Giuseppe Cugnot fu l’inventore della vettura automobile; ma Trevitnich fu il vero creatore della locomotiva, avendo avuto per primo l'idea geniale di collocare la vettura sopra delle rotaie fìsse sui terreno; e l'esperimento da lui così ideato fu fatto sulla strada da Cnmborne a Tchidy. La nuova macchina poteva trainare un carico di •licci tonnellate e 70 viaggiatori con una velocità di 8 chi­ lometri all'ora ; ma dopo qualche miglio ebbe un guasto al motore e un po’ più lontano, nel passaggio di un ponte, urtò maledettamente in un ostacolo restando con la ci­ miniera malconcia. Tuttavia, malgrado questi incidenti, potè compiere il viaggio prestabilito, cne era di circa venti chilometri. Più di cinquanta ingegneri, direttori di miniere e notabilità del mondo ferroviario assistevano alla celebra­ zione del centenario organizzato dal municipio di Cnmborne.

F

Un battello a benzina sul Garda. — Quanto prima andrà in vigore sul Garda (entro quella parte del lago che è nel territorio austriaco, cioè nel Trentino) un battello a motore a benzina, che farà il servizio RivaTorbole e Riva-Ponale. Il prezzo di corsa è di 50 cente­ simi, pei forestieri è di 25 centesimi per gli abitanti sta­ bili a Riva. L'impresa fu assunta dai signori Angelo Ma­ turi e Carlo Higner.

> 203 N. 27002

DODICESIMA LISTA

V a rietà Cartoline d e ll'Ita lia austriaca. — La direzione del Circolo Accademico Universitario di Innsbruck comu­ nica : « II Touring Club Italiano si faceva promotore di una grande collezione di cartoline illustrate, per lu propria biblioteca. Tale collezione, oltre che fornir ot­ timo materiale per le belle pubblicazioni del Touring, l’avrebbero poi, tale era l'opinione dei promotori, po­ tuta consultare con vantaggio quei soci, che intendes­ sero compiere dei viaggi, e quelli che alla lor volta fos­ sero collezionisti: essa avrebbe potuto figurare degna­ mente e a propaganda per il Touring in eventuali espo­ sizioni o artistiche o strettamente di cartoline. « Una simile cosa vorrebbe pure attuare il Circolo Acc. di Innsbruck per le provincia italiane della Mo­ narchia: riunire in una collezione le cartoline illustrate del Trentino, della Venezia Giulia c della Dalmazia, e di qualunque altro luogo dell’Austria ove risuoni la no­ stra bella lingua, dove vivono forti colonie italiane. Ciò servirà a far meglio conoscere ai Trentini le regioni del­ l’Austria, dove pugnano per gli stessi motivi, per gli stessi fini i loro confratelli, e a questi le bellezze natu­ rali del nostro paese. « E tale collezione non dovrebbe restar stabile ad Innsbruck, ma trasmigrare a Graz, a Viennu, per tutto il Trentino, ecc., classificata in gruppi, per provincie e ragioni, poi per riproduzioni di panorami, d’opere d’arte, di curiosità locali, di costumi, scene, tipi, ecc. Queste cartoline potrebbero dare materia a istruttive confe­ renze di vario argomento; una modica tassa permette­ rebbe di raccogliere denari per qualche istituzione na­ zionale o filantropica; e la collezione affidata al Tou­ ring potrebbe benissimo far un viaggetto per tutto il regno e cosi farci conoscere e ricordarci. Dopo si sta­ bilirà dove essa andrà a terminare, se nella biblioteca del circolo o altrove. «Ecco esposta la nostra idea; ai soci, agli studenti tutti, a tutti coloro a cui essa piaccia il realizzarla. Le cartoline si possono, come è noto, spedire con cent. 3. avendo però l’avvertenza di cancellare l’indicazione CarIalina postale e non scrivervi più di 5 parole. Il nostro indirizzo: Erlerstrasse N. 15 — Tnnsbruck. attendiamo fiduciosi >

degli associati a ll’opera A T T R A V E R S O L ’ I T A L I A 1777. Miari De Cumani conte ing. Giacomo. Sant'Kiena 1778. Scotti Giuseppe. Milano — 1779. Moli Henry, Milano 1780. Navn Vittorio, Milano — 1781-82. Mondini Alessandro, Li mone 8an Giovanni — 1783. Coro Enrico, Costigliele — 1784. De Allegri Attilio. Biella — 1785. Bollini Francesco, Milano 1786. Snngermano Giovanni, Àrpino — 1787. Casino Sociale di Como — 1788. Ingaramo Federico, Genova — 1790. Lvall Cnp C. N.. Kidderminstor — 1791. Cliorubini Vincenzo, Atri — 1792. Bargoni dottor Attilio. Roma — 1793. Barbugli Antonio, Par ma — 1794. Rossignoli Felice, Milano — 1796. Salo di Lettu­ ra Ricordi. Milano — 1796. Parravicini conto Paolo. Milano 1797. Picozzi Enrico, Medianico — 1798. Dal Borgo Notolitzkv conte Pio Paolo. Pisa — 1799. Poggi Francesco, Pistoia — 1800. CnUTveger G. B.. Trento 1801. JLugaro dott. Ernesto, Firenze 1802. Sacelli dott. Attilio, Potenza - 1803. Brunner Guglielmo, Trieste — 1804. Onesti Giuseppe. Vinchiana — 1805. Greppi A Icosaedro, Milano — 1806. Gailazzi Alberto, Miinno — 1807. Zancouti dott. Giovanni. Treviglio — 1808. Chiosa rag. Edoardo. Varese- 1899. Nicoli Berring Alessandro. Carrara — 1810 Plocci Carlo. Firenze 1811. Marchesoni Enrico, Mori — 1812. Oli vati G. Giacomo, Livorno — 1813. Caldernra rag. Giuseppe, Gallarate — 1814. Gavazzo Luigi. Roma — 1815. Marchesa-Al­ fieri di Sostegno, San Martino Alfieri — 1816. Sacelli rag. Pietro. Milano — 1817. Farinelli rag. Curio. Intra — 1818. Barberis Al l>erto. Milano — 1819. B ouh >u Luigi. Ivrea — 1820. Gonollu En­ rico, Tarozzo - 1821. Coletti Arturo. Tai di Cadore 1822. Moretti Carlo, Casalmonferrato — 1823. Binsioni G. B., San Pier d’A rena — 1824. Mancini Aristodemo. Fabbrecco 1825. Veroni Albert, Nizza Mnrittinm - 1826. Brvce John, Trieste — 1827. Fadigati dott. Dante, Parma — 1828. Della Torre Luigi. Milano — 1829. Biffi Carlo Ferdinando. Pallanza 1830. Artom Arturo. Vercelli — 1831. Mnrtinoni Camillo. Brescia 1832. Doscalzi Angolo, Chiavari. Si sollecitano i sottoscrittori obbligatisi a/ pagamento, in due o più rate, dell'opera A ttra v e rs o l’ It a lia , a met­ tersi in regola coi versamenti, onde non abbiano a lamen­ tare ritardo nel recapito dei fascicoli. Dei fascicoli X V e seguenti fino al XXII. incluso — si comincierà la spedixiotie il 2 0 febbraio. Gorante: D ALLA COLA ATTILIO 1*912

Milano, Tip. Capriolo © Macinano, Via S. Pietre all'Orto. 1«.


TOURING CLUB ITALIANO

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O lettore benigno, viaggi tu a piedi? viaggi in bicicletta? viaggi a cavallo? viaggi in carrozza? viagg in automobile? viaggi in ferrovia? viaggi in piroscafo? Quale si sia il tuo sistema ed il tuo mezzo di locomozione, tu troverai il tuo vantaggio nel farti socio del Touring Club Italiano, nella improbabile ipotesi che tu non sia uno dei suoi 27.000 membri. Le numerose e pregiate pubblicazioni che riceverai in un anno, ed i vantaggi di vario genere che avrai durante i tuoi viaggi, ed il piacere e l’onore di far parte della possente e rispettata organizzazione tu­ ristica italiana, ti rifonderanno almeno tre volte la quota annua di Lire SEI che pagherai se ti accon­ tenti di essere socio ordinario, e la somma di Lire CENTO pagata una sol volta da chi desidera essere socio perpetuo. I soci poi non sicno egoisti; chiamino i parenti e gli amici a godere i vantaggi dei quali essi godono; ed ogni socio ne faccia un altro.

Ogni buon socio deve procurare ogni anno almeno un nuovo socio aderente al Touring Procurare al Touring un nuovo ade­ rente è aumentarne la forza e rendere al nuovo socio un servizio inorale e ma­ teriale, perchè oggi i 27 000 soci del Touring costituiscono una falange assai influente.

Domanda d'Associazione al Touring Club Italiano

I Soci del T . pel 1902 (quota !.. 6 ) ri­ cevono gratis durante Fauno: 1. R ivista Mensile del T. 2. Annuario pel 1002. 3. Numerose Monografie descriventi alcune strade di grande comunica­ zione, compilazione di L. V. Rertarclli e G. Romagnoli. 4 D iversi profili. 5 . Carta della Sardegna e della Corsica 6. Guida Itinerario delle Marche.

del ( paternità ) d'anni

di professione

chiede di essere aminess S i dichiara edott

in qualità di socio J

E i soci nuovi iscritti (tassa d'ammis­ sione L. 2 - quota annuale L. 6) ricevono anche la Guida delle strade italiane di Grande Comunicazione (3 volumi), e i primi 0 fascicoli delle Monografie turistiche, pubblicati nel 1901.

^ude ( 2 )

detto Statuto e Regolamento deli'Associazione, si ob­

bliga ad osservarli ed elegge domicilio in Milano presso la Sede del T. (Firma leggibile) domicilia/

in

II T . premia i suoi soci più alacri nella propaganda conferendo loro medaglie di benemerenza quando abbiano procu­ rato al T. almeno dieci soci annuali o cinque vitalizi, dopo il 1 Gennaio 1900; chiama a concorrere al sorteggio di ma­ gnifici premi sportivi chi procura almeno tre o cinque o dieci soci nuovi.

Prov. di

Pia

X.

Present

dal Socio

Da

il

19 0 2

Inviare la predente alla Direzione del T. C. I., unendovi il relativo importo e pos­ sibilmente la propria fotografia in formato piccolo per essere applicata sulla tessera. (1) V erta L . to o una vo lta U n to — la i V e r » « L . 6 annue, più !.. a d'ammissione.

UNA

SERIE

1>I

MONOGHAEIE

(che sono altrettante Guide turistiche illustrative nei riguardi g eo g ra fici, etnici, storici, artittici) corrispondenti alle 300 linee descritte nella _ Guida itineraria d e lle Strade Italiane di Grande Com unicuzione — » i va pubblicando per cura del T .^ É com pilata con criteri pratici modernissimi dt I,. V. B crtarclli e G. R o m a g n oli che ai a v va lg o n o della collaborazione dei più com petenti scrittori di cose locali.

O p t a c e li tiu o r.t p u b b lic a ti (co n nitide carte corografiche al 500 000). 1 Lin ea h

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Torin *-Lanjro-U *seglio.

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Lanzo-Balm c. L a nzo-Forno A lp i G iuje.

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n o Padova-Bassano-Priraolano-Trento.

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150 S pexia-Pisa*C ccina-G rosscto-C ivitavecchia-Rom u. t8o F au o-F ossom bron c-Scheggia-G u aldo-Tadino-Spolcto-Tem i

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14 A viglian a-P in erolo-S alu zzo-C u n co.

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332 Foggia-B ari-Lecce-B rin disi-O tran to.

Saranno spediti in Febbraio-Mario I.inea » »

•• ••

51 M ilano-C hiavcnna. 56 M ila n o-E rba -B cllagio. 49 M ilano-Com o-l.ugano-Bclliuxona. 65 Bellinzona-S. liernardino-Splu g-. 70 C hiavenna-Spluga. 60 A rgegn o-O ttcu o. fu M en a ggio-P orlczza . 68 V a rete-C om o-L ecco.

.

D 'im iti ¿Mente pubblicagliene :

K om a-Frotin one-C apu a-N apoli. — Rom a-Terracina-Capua V clletri-V alm ontonc. — G en ova -N izza.


Anno V ili - N. 3.

Redazione presso la Direzione del Touring - Milano, Piazza Durini, 7

Marzo 1902.

v i y r B ,1 J 1 X

Assemblea Generale dei Soci del T. C. I. A V V I S O D I C O N V O C A Z I O N E (*) A sensi degli art. 26, 27, 28, 29 e 30 dello Statuto sociale, 6 convocata lfAssemblea generale ordi­ naria dei Soci del Touring Club I. per Domenica, 6 A prile 1902 alle ore 15, nella sala del Veloce-Club e Club Automobilisti d’ Italia (Via Cappuccini, I» — Via Vivaio, 11) gentilmente concessa.

ORDINE DEL GIORNO: 1. Nomina del Presidente dell’Assemblea (art. 33 dello Statuto). 2. Approvazione del verbale dell’Assemblea del 31 marzo 1901 (pubblicato nella litrista n. 4 dell’ Aprile 1901. 3. Belazione delia Direzione Generale, sull’andamento economico e morale del T. 4. Relazione dei Sindaci sul bilancio 1901. 5. Voto consultivo (art. 34 dello Statuto) sul Bilancio consuntivo per l’Esercizio 1901. 6. Elezioni : A ) di 8 Consiglieri in sostituitone dei signori : A O R A T I A vv. CESARE A B D E N O H I rag. A R A T O . B E R T A R E L L I L U I G I V IT T O R IO . B IN A G H I cnv. uff. G IA C O M O . G U A S T I oav. avv. F E D E R IC O . V A N Z E T T I cav. ing. C A R L O . B E B T O L IN I L O R E N Z O

(sorteggiato e rieleggibile) ( " *• " ! (

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( N M * ) (dimissionar, e rieleggibile) (nominato interlualmcnte dal Consiglio a norma delTart. 21 d ello Statuto) V I G L I A H DI - P A R A V I A IN N O C E N Z O (nominato interin&lmcnto dal Consiglio a norma d ell’art. 21 dello Statuto). B) di 3 Sindaol in sostituzione dei signori: Rag. R O M E O R I V A Rag. A T T I L I O S O F F R E D I — Rag. G IN O T U R B IN I (scadonti di carica e rieleggibili).

Il verbale «li questa seduta verrà pubblicato nella R ivista del T. del mese di Aprile, alia quale s a rà annessa la scheda per la votazione sul Bilancio e per le elezioni alle cariche sociali. Le schede (art. 36, 37 e 39 dello Statuto) dovranno essere ritornate alla sede del T. entro il giorno 15 maggio 1902. Lo scrutinio seguirà per cura dei »Sindaci, il giorno 16 maggio 1902. Il Direttore Cenerate

II Segretario

F E D E R I C O J OHN S ON

Avv. FEDERICO GUASTI

O A nonna ili Statuto ia convocazione dell'Assemblea generalo ordinaria dovrebbe avvenire in manco, e le consuetudini la fissarono per 'ultima dorwvdc» di Mano; ma poiché in «Jtld! giorno ricorre oiient'anao la inala di Pasqua ebo distra« molti soci dulie udunanr.n, il Consiglio ani T. rol consenso dei Sindaci si perniino di rimandare di ima settimana l 'Assemblea annuale.

À i S c o i o lle

n o n

lia n n o

t u io o r n

A termini doU'art. 15 dodo Statuto tatti i Soci annuali hanno obbligo •li inviare prima del 13 gennaio la rispettiva ijnota di L O , - , la si ò attesa anche oltre li me**). — Om ai stanno por intraprenderò lo pratiche d’osarione : per i S oci di M ila n o recapitando a domicilio, medinato il - Corriere di Città », ricevuta di L. 6 .2 0 i por l S o c i d i fu o ri me•liant i -eirno po-talo por L. 6 .5 5 . Cori ri salda la quota o si sanano lo

v e r w a t«

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( |U o tn

1 0 0 2 .

costali e<l altro d’ incasso, secondo vuole lo Statuto, la (orazione (lenerato sarà grata a quei Soci che vorranno affrtUar* il fag&thenk) dulia quota : il modo più spiccio consisto nvll'inviara Cario!ina-Vaglia, indicando sul Talloncino semplicemente il nomo, cognome, indirizzo ben chiaro o lo pardo: Per quota 1902. sposo


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TOURING CLUB ITALIANO

In bicicl etta sul Bal t i co L ’ invernata infierisce sull’ Europa con nevicato e freddi eccezionali, o, rendendo di piena attualità le scene di soggetto glaciale, ci richiama alla memoria la narra­ zione interessante d’ una bizzarra gita turiitica compiuta sul mar Baltico dal nostro L. V. Bertarelli. Lo scritto fu pubblicato nella Bicicletta del 1896, ma merita di riprodurlo oggi che siamo pure in grado di do­ cumentarlo con fotografie. Da tre settimane lavoravo in una fonderia della Wesfalia. Da mattina a mezzodì « formavo staile »

e fondevo alpacca; da mezzodì a sera preparavo nnodi di nichel puro, e li fondeva. Poiché è da sapere che di tanto in tanto spari­ sco dalla mia officina e vado a nascondermi in quella d’altri, operaio palesemente accettato, o di straforo, per impadronirmi (non diciamo per ru­ bare) di qualche segreto o semisegreto industriale che possa essermi utile. La vita era così dura in quel paese. Era il feb­ braio 1895, un febbraio rabbiosamente freddo, in cui ogni giorno si toccavano regolarmente i 18, e una volta persino i 25 gradi sotto zero. La fonderia ora aperta ai quattro venti; i forni mandavano vampe insopportabili e quando, fatta la « colata » buttavo a terra la vestaglia di tela bagnata di cui mi incappucciavo per afferrare colle tenaglie i cro­ giuoli, mentre il viso ardeva ancora sgocciolante di sudore, nella schiena correvano già i brividi del freddo. Il 13 del mese, i giornali cominciarono ad avere dalla costa baltica i primi telegrammi : il mare biancheggia di ghiaccinoli, i porti si fanno di ac­ cesso difficile. Il 14 un telegramma da Copenagen

diceva: questa notte il Sund si chiuderà. Io partii quella sera stessa col diretto di Am ­ burgo. Dalla bassa Wesfalia ad Amburgo si cambiano quattro treni: a Hamm, a Soest, a Unna. Quella notte non fu molto piacevole : una tempesta violen­ tissima di neve sembrava voler arrestare i convogli ; l’attesa nelle stazioni era penosa. Ma io pensavo che anche quel diavolìo doveva aiutarmi; voleva vedere il mare gelato. E traver-

snudo Amburgo i giornali del mattino portavano tutti la gran notizia: gli Hafen (golfi) del Baltico sono gelati.

••• La sera stessa chiacchierava in un caffè di Lubecca con alcuni giovinotti. Si parlò anche di cicli­ smo e del mio progetto di andare l’indomani mat­ tina a Travemünde (il porto di Lubecca), a 15 chi* lometri dalla città) per vedere il mare. Il tempo era splendido e non molto freddo. Lì per lì si com­ binò di andarvi in tre, e in bicicletta. Una vecchia carcassa tubolare di venti chili o più mi condusse alla meglio a Travemünde. La stra­ da non era pessima, dopo tutto, e in qualche modo si arrivò. Fu una delusione completa. Il mare gelato, da Travemünde mi si presentò nè più nè meno che la nostra buona pianura lom­ barda o veneta, quando è coperta di neve, salvo le piante. Nulla di grandioso, di emozionante. Ohimè, è tutto qui? andava chiedendomi. Verso l'orizzonte si Scorgeva un pennacchietto di fumo. Che sarà


RIVISTA MENSILE mai? Salimmo sul semaforo e, col cannocchiale, ve­ demmo allora un curiosissimo spettacolo. A 15 Km. dalla costa un grosso vapore era preso nel ghiaccio. Il ghiaccio, sul mare, si fa cosi: piccoli grumi si formano poco a poco sull’acqua fredda e ingrossano, rotolati e mossi dal vento e dalle onde, coprendosi di atra torelli d’altro ghiaccio frammezzati di veli d’aria. La superficie del mare va così coprendosi di pezzetti di ghiaccio bolloso, come — a dirla ambrosianamente - il nostro Na­ viglio quando, dopo una nevicata, vi si rovesciano a centinaia i carri della neve spazzata dalle vie. Che 10 bonaccia duri un po’ e le onde cessino di rimesco­ lare, e a un tratto tutta una vasta superficie si con­ gela in un sol piano biancheggiante quasi come neve. Il vapore di cui sopra ho detto, s’era così dovuto fermare a poca distanza dalla costa, mentre tentava di imboccare Travemünde. A un chilometro dallu nave una lunga fila di uomini — un centinaio — in apparenza immobili, si stendeva come un rosario di punti neri indistinti, e in capo al rosario un va­ porino inquieto andava innanzi e indietro a piccole tratte, come folle, quasi uno scarafaggio sopra un piatto. E’ un eisbrecher (rompighiaccio) mi disse il 11 vecchio custode del semaforo, e mi spiegò la ma­ novra deH’eisbrecher. — Bella, curiosissima ! E come mi sarebbe piaciuto di vederla davvicino ! E i miei tedeschi ap­ pi ovavano gravemente la mia italiana impazienza. -— Ma non si potrebbe andare più laggiù... a bicicletto ? Proposito luminoso ! Ed eccoci a correr giù per la scala a chiocciola della torre, pieni della mia idea... turistica.

• •• Sul mare gelato ci si andava che era un olio. Il vasto piano pareva fatto per noi : liscio, ma bol­ loso, il ghiaccio non era sdrucciolevole, o ben poco. Lo dissi io: una vera banchina di strade lombarde. Solo che, un chilometro più avanti, la banchina cominciò a diventare un campo erpicato, e, peggio, più avanti ancora l’erpice non aveva più lavorato: il campo era solo arato. Il mare certo vi si era con­ gelato in un momento di cattivo umore: l’istanta­ nea era mal riuscita. Io badava a tirar avanti : i miei teutoni infilavano delle litanie di moccoli, ma erano in tedesco, e allora chi le capisce? Allora — non fu effetto della temperatura — ci sentimmo notevolmente raffreddare : il nostro bel mare liscio non c’era più; aveva tutta l’aria d’una

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vedretta delle Prealpi sulla fine dell’estate, tutto a piccole onde, su cui il piede non sa dove posare. Il ghiaccio era molto molle e molto bolloso, assai più che sui piani dei ghiacciai alpini; si vedeva bene che aveva poco spessore : non più di trenta o quaranta centimetri, e le nostre orme che rimane­ vano improntate e tosto riempivansi d’acqua, face­ vano dietro di noi una lista di specchietti luccicanti al sole, punto rassicurante. C’ è qualche cosa di si­ mile nei Lavoratori del Marc, se ricordo bene; si riferisce al viandante che, sulle coste della Gua­ scogna, va a sprofondare sulle sabbie della lise. E, pensavo tra me, Victor Hugo ha certo descritto que­ ste orme sinistre colla sua penna smagliante di co­ lore in modo da far venir la pelle d’oca. Così solo a pensarvi, sebbene dei colori di Victor Hugo non me ne ricordassi più nulla, la pelle d’oca mi veniva 10 stesso. Poiché, mi sussurrava la vigliacca paura, 11 Baltico è poco profondo, ma, tanto fa lo stesso, dacché non vi si « fa piede ». Così un po’ in macchina, un po’ a piedi si an­ dava avanti. Ma, cosa curiosa, il vapore che prima scorgevamo benissimo ora non lo vedevamo più. E, dopo un altro tratto di strada, l'orizzonte non ci ap­ parve più una linea rigorosamente unita, ma bensì, qua e là, interrotta da seghettature. Ahimè ! presto avemmo spiegazione della cosa. Ci trovammo presto dinanzi i (‘ampi di ghiaccio larghi due o trecento metri, dove vento, onde e ma­ rea avevano spezzata la superficie gelata e ammon­ ticchiati i lastroni in un caos polare. Erano allora giri e rigiri in un dedalo di piccoli « icebergs » e di t hummochs » formanti valloncelli e collinette di pochi metri, gradinate, obelischi, mucchi di sassi di ghiaccio (scusate, ma dopo tutto, geologicamente, il ghiaccio è una roccia) come appiedi delle cave di Bnvcno o di Montorfano. Io era estasiato. I l sole quasi meridiano copri­ va lo strano caos di hici indescrivibili : tutta la gam­ ma, dal bianco all’azzurro colle intonazioni invero­ simili, che solo la natura sa trovare, spalmata sulla tavolozza più bizzarra che mai avessi contemplato. Oh ! ambrosianoni, che avete posto il record del •vostro tourismo a Monza o alla Santa, quante cose vi restano ancora da vedere ! Camminare colla macchina in quella bolgia, divenne presto impossibile, e, adocchiato un monticello opportunamente spianato sulla cima, come una piccola piramide di Cheope, vi issammo a fatica le biciclette e le lasciammo lì, dirigendoci a piedi verso il vapore. Tre ore e mezza dopo la partenza da Trave­ münde la meta era raggiunta.


7*ì

TOURING CLUB ITALIANO

TI A n ca , serrato nel ghiaccio dinanzi a noi, era un »lue alberi di 1500 tonnellate, lungo 80 metri, di ritorno dail’l biente in carico di grano e sorpreso dal ghiaccio, mentre a tutto vapore cercava di ri­ parare a Travemünde per svernarvi. Ksso si ergeva colossale nella solitudine, e senza passeggeri, senza marinai sopra coperta, senza vele, carico il sartiame di ghiaccinoli pensili, sarebbe parso una nave ab­ bandonata se il fumo, sfuggente a nere ondate tur­ binose dall’alto camino, non avesse dato indizio del­ la vita interna. Il mostro incatenato ribolliva d’impazien/a. A circa mezzo chilometro dal vapore lavorava l'eisbrecher. La curiosa manovra dell’eisbrecher è questa : da Travemünde previo contratto a for­ fait di 3000 marchi — per ricondurre il vapore in porto si era cominciato a tracciargli la strada cosi: una coorte di un centinaio di uomini muniti di pic­ che posti l’uno in fila a ll’altro, a distanza di due o tre metri scava nel ghiaccio una riga profonda dieci o quindici centimetri dirigendosi verso il vapore. Man mano che questa traccia viene scavata, un va­ porino dalla chiglia tonda di ferro, fatta a forma di cucchiaio, con una prua molto sporgente in avanti o in alto sulla linea d’immersione, viene lanciato a tutta macchina contro il ghiaccio, in modo che la prua monti su di questo, proprio in corrispondenza al taglio fatto dai picconieri. Sotto la spinta prepo­ tente dell'elica, la prua esce ancor più dall’acqua, l’eisbrecher monta quasi tutto sul ghiaccio, e, quan­ do sembra stia per dare alla banda (rovesciarsi ) a destra o a sinistra, il peso immane vince la resi­ stenza del ghiaccio, che si spacca sotto di esso, rom­ pendosi in lastroni, mentre, con un tonfo sordo, l’ei8brecher riprende l ’ immersione normale. E ’ un momento d’emozione. L ’eisbrecher che guizza fuori del ghiaccio assume silhouettes, sin­ golarissime come di delfino che spicca il salto sulle onde; quando s’immerge, un’ondata, come di terre­ moto, passa sotto il ghiaccio tutt’intorno in un rag­ gio di cento metri, come se un macigno fosse get­ tato in uno stagno. Traballa il ghiaccio sotto i piedi seguendo l ’inflettersi dell’onda, con scricchiolio di malaugurio ; chi non sta bene attento è messo a terra(dovrei dire a ghiaccio?) dall’improvviso scompielio.

Dopo ogni colpo d’ariete, l’eisbrecher fa mac­ china indietro per un centinaio di metri, e riprende, come una catapulta, i suoi colpi d’ariete. Ormai l ’eisbrecher era ben presso alla fine del suo lavoro : i picconieri raddoppiavano di attività : si sentiva, alla fine di quella lotta febbrile, il premio promesso dal capitano inquieto che, dalla pas9e-

rclla di comando, come un leone in una gabbia, che si scommette,, sembrava spiare la liberazione vicina. Questa avvenne qualche ora dopo, alle 15 del 17 di febbraio 1895. Fu un momento solenne. Io e i due tedeschi che eravamo montati a bordo a rifocillarci con un altro signore giunto in slitta e che aveva preso delle fotografie (di cui mi usò la cortesia di darmi poi qualche copia) ci lasciammo calar giù da una sca­ letta pendente da un pennone, mentre tutti gli altri imbarcavano. I l camino eruttava nembi di fumo nero e di scintille come un cratere in eruzione. Gli ufficiali dal ponte di comando davano ordini ; i ma­ rinai allontanavano g li ormeggi. A un tratto il comandante impugnò la mani­ glia e la girò : si udì la soneria elettrica in macchina, e dal fianco del vapore si rovesciò la prima ondata d’acqua fumante del condensatore. A poppa l ’acqua cominciò a gorgogliare battuta lentamente dall ’oliea. Il vapore, con uno scricchiolìo di ghiacci disgregantÌ9Ì, si mosse come dentro 1’ invasatura di un cantiere, al momento del varo, avanzando, senza scosse nè dubbi, lungo le strade tracciate. Davanti a lui, respinti dal tagliamare, i ghiaccioni si spo­ stavano, per riunirsi di nuovo a poppa, compatti, chiudendo istantaneamente la superficie gelata. L ’ illusione era completa: pareva di vedere un m i­ sterioso vascello fantasma, scorrere placidamente sopra il solido piano. ••• In mezz’ora la nave era ad un chilometro. I l sole scialbo, già basso, ne illuminava la nera poppa dopo d’aver rasentato la fredda distesa bianca. A l movimento, all’intento lavoro di prima era subentrato il deserto c la solitudine. La vita se n’era partita col vapore, già piccolo per la distanza, già bluastro per la nebbiosa atmo­ sfera; ad esso, come ad un faro, ci eravamo diretti, venendo, senza preoccuparci del vasto mare che ci slava intorno; ora, il faro s’era spento: il mare ci riprendeva colla sua imponenza, noi esseri m i­ nuscoli perduti nel suo seno infinito ! E ad un tratto, proprio di colpo, come per una rivelazione improvvisa, si sentimmo soli, abban­ donati. L ’angoscia dell’isolamento ci prese come una tenaglia. — A terra, a terra ! fu il nostro unico pensiero. E, impetuosamente, ci avviammo. L. V. Bertarem .i .


71

R IV IS T A M E N S ILE

QUANTI SONO I CICLISTI IN ITALIA? Come sono d is trib u iti n e lle va rie re g io n i? E' stalo compilato il prospetto statistico, per quanto riguarda l’Italia, dei velocipedi e delle macchine ed apparecchi ad essi assimilabili (bicicli o tricicli a mo­ tore, ecc.), assoggettati alla tassa neH'esercizio dal 1 Lu­ glio 1900, al 30 Giugno 1901. 3J j PROVINCIE

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Da quel prospetto si possono togliere molte notizie per noi interessanti, e ira altre questa: quei veicoli, che nell'esercizio precedente erano 126,080 sono diven­ tati 142,218; aumento notevole che si deve, crediamo, in parte aH'aumento reale, ed in parte alla maggioro di­ ligenza nei metodi di riscossione della tassa. Quella cifra è composta da queste tre: 141,358 ve­ locipedi da una personu; 645 da più persone; 915 ap­ parecchi assimilabili. L ’aumento si deve quasi tutto alle biciclette; ed anzi le triplette ed i tandems accennano a diminuire, perchè sono scesi da G90 a 645.

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Parma. . . . . . .

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' 44 45

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Pavia............... ...

221

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9

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Bologna...............

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Poragia...............

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Gunpobasito . . . .

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Porto Maurizio. . .

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ISO

6*2

Ravenna ............

18

18

•2*60

10

0

29CO

1

30

63

Reroio Calabria . .

106

8

06

6

1

173

54

Roggio Emilia. . .

45

38

2304

10

— 01f

1*321

14

11

8364

65

Roma..................

227

61

0701

40

86

0880

42

66

R ovigo................

63

62

1439

2

-

Cremona...............

183

130

2915

7

*23

Cuneo..................

263

140

2887

10

9

2350

•24

Ferrara...............

10

16

!W57

12

14

•25

Fi ronzo................

75

04

6998

30

28

Fo.n?ia...............

63

0

92

1

27

F o r lì...................

40

80

2102 6225

26

73

60

158

23

97

99

58

»asca ri...............

107

8

76

1

77

3633

59

Siona ..................

37

27

679

5

0

690

5*

7079

Ü0

Siracusa...............

32

10

100

100

93

61

Sondrio...............

78

18

132

132

16

0

2123

02

Teramo...............

74

17

119

2

1

122

16

44

6314

03

T o rin o ...............

448

247

16367

63

190

15040

67

Genova............ .. Ginconti...............

41

8

41

—•

80

Orom oto.............

90

11

100

2

108

06

Treviso...............

31

l.oeco..................

130

320

2

3

826

00

Udino..................

32

Livorno ...............

0

39 m 1

1616

16

IO

1541

07

83

Lacca..................

21

21

1217

6

1220

84

Macerala............

65

;i5

338

1

i

836

9688

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5

2090

85

Mimtovn...............

OS

07

1446

Saiorno...............

•2947

29

106

6

2

28

106

30

a

41

10

90

1

91

87

2111

8

18

2187

179

138

2790

9

8

2807

Vonozia...............

61

45

1589

14

II

1614

0*»

Vorona...............

113

90

2776

9

8

2793

09

V en ezia..............

123

98

3134

10

21

8166

Totali generali. .

8262

39*0

141858

«45

Piò

14.918

64

Trapani ...............

20


78

TOURING CLUB ITA LIA N O

Sui dati fornitici dalla Direzione del Demanio e Tas­ se abbiamo compilato il quadro statistico precedente, sul quale facciamo le seguenti considerazioni. Le macchine ed apparecchi assimilabili aumenta­ rono da 613 a 915. In questa cifra sono compresi i bicicli e tricicli a motore, e forse anche qualche antidiluviano quadriciclo. In alcune provincie sono compresi in quella categoria gli automobili, ed in altre no, perchè non è ancora in fatto decisa la questione se gli auto­ mobili sieno soggetti alla tassa comunale sulle vetture od a quelle governative sui velocipedi. Nella statistica dell’anno venturo questa piccola confusione, speriamo, non ci sarà più. Questi dati statistici possono dar luogo ad una gran­ de quantità d’interessanti considerazioni. Vedremo prima di tutto che degli 8247 comuni del regno, in soli 3980 esistono velocipedi od altri apparec­ chi assimilabili, e che in ben 4267 non ne esiste neppur uno! In più della metà dei comuni dei regno non è adunque giunta ancora questa ruota risplendente del progresso civile! E ’ vero che in qualche provincia (come, per citarne una, quella di Como) si tratta di piccoli comunelli dì montagna, nei quali, e per le condizioni topografiche, e per le condizioni finanziarie, difficilmente potrebbe giungere una bicicletta; ma per .altre provincie una simile ragione non persuade. Si nota poi, nel rapporto fra il numero assoluto dei comuni, ed il numero dei comuni con bicicletta, una straordinaria sproporzione fra i comuni dell’alta e della bassa Italia ed insulare. Così vedremo che nella provincia di Ferrara hanno biciclette 16 comuni su 16; Ravenna 18 su 18; Pado­ va 102 su 103; Rovigo 62 su 63; Mantova 67 su 68 ; Vi­ cenza 98 su 103; Milano 283 su 297; e per contrario. Caltanissetta 4 su 28 ; Avellino 5 su 128; Potenza 6 su 12-1 Cosenza 6 su 161; Benevento 7 su 73; Messina 7 su 97 Catanzaro 7 su 162; Girgenti 8 su 41 ; Reggio Calabria h su 106; Sassari 8 su 107; Girgenti 8 su 41; Foggia 9 su 53; Catania 9 su 63. ••• Se consideriamo le regioni, esse per il numero di biciclette che possiedono, vanno classificate nel seguen­ te modo: Lombardia Piemonte . Emilia Veneto Toscana Lazio Liguria Marcho Sicilia Campani;) Umbria Puglie Abruzzi o Molise Sardegna . Calabrio . Basilicata

«

.

. , .

.

33,461 28,063 23,446 18,429 12,699 6,886 6,220 2,184 2,029 1,594 1,314 727 63-1 277 188 17

Come si vede, è immensa la sproporzione (pur nendo conto della relativa densità della popolazione), fra l’alta e la bassa Ita lia ; c si vede anche che, Lom ­ bardia, Piemonte, Em ilia e Veneto, hanno assie­

me 108,399 velocipedi od apparecchi assim ilabili: il che vuol dire più di due terzi di tu tti i velocipedi d 'Ita lia . Tale grande sviluppo del ciclismo è naturalmente in parte dovuto alla forma pianeggiante dell’ampia vallata del Po, ed alla bontà e frequenza delle strade che la percorrono. ••• Tutte codeste, per quanto diligenti, non sono che cifre e confronti approssimativi; perchè sarebbe neces­ sario (il che non si può fare sino a che non saranno pub­ blicati i dati completi del censimento), cercare le per­ centuali, (comune per comune, provincia per provin­ cia, regione per regione), fra il numero degli abitanti ed il numero delle biciclette, e sapere quante di queste sono esenti da tassa, e per quante, pur non esenti, si riesce a non pagarla, ma in ogni modo codeste cifre servono a darci un’idea dello sviluppo del ciclismo in Italiu. Ed un altro rapporto sarebbe da cercare: quello fra il numero delle biciclette e lo stato delle strade; e qui sorgerebbe un’altra questione... che si collega colle teo­ rie darwiniane. Dicevano infatti gli antichi naturalisti f uccello vola perchè ha le a li; dice invece Darwin: l’uc­ cello ha le ali perchè vola; e aggiunge: non i l'organo clu crea iasione, è. iasione che crea l’organo. Collo stesso ra­ gionamento si potrebbe domandare: « I n molte pro­ vincie, ci sono molti ciclisti perchè ci sono buone stra­ de, o ci sono buone strade perchè ci sono molti aiclisti? » O, con altre parole «S on o le strade che fanno i ciclisti, o sono i ciclisti che fanno le strade? > Ben pen­ sando, si vedrà che anche qui, è l'azione che deve crear l'organo ; sono i ciclisti che devono contribuire a far le buone strade; cd in molte provincie e regioni vi sono cattive strade perchè v i sono pochi ciclisti. Quando noi vediamo che in tutta la Basilicata (pro­ vincia di Potenza) non troviamo che sole 17 biciclette, ed in tutta la Calabria (Cosenza, Catanzaro, Reg­ gio), 138. ed in tutta la Sardegna (Cagliari e Sassa­ ri), 277, e negli Abruzzi e Molise (Aquila, Campobasso. Chieti. Teramo), 634, ed in tutte le Puglie (Foggia, Bari. Lecce), 727, possiamo subito pensare che in quelle re­ gioni le condizioni stradali sono pessime; ma possiamo anche conchiudere che la causa principale di quelle condizioni è la scarsezza del numero dei ciclisti. Quan­ do questi cresceranno di numero, sentiranno vivo il bi­ sogno di buone strade ; e se diventeranno poi consiglieri comunali o provinciali, agiranno vigorosamente per far migliorare le condizioni stradali. L ’opera del Touring per il miglioramento delle stra­ de è già notevole; ma quanto più importante, intenso, utile diverrà esso, quando i soci saranno assai più nu­ merosi in quelle provincie che hanno maggior bisogno di veder migliorata la loro viabilità? Quante notizie potrebbero darci, e quante conside­ razioni fare su questo argomento i soci che abitano nello provincie ciclisticamente meno progredite ! Ci scrivano, facciano osservazioni e proposte, parlino della viabilità delle loro provincie, dicano quello che s'è fatto e quel che c'è da fare; e qualche cosa si potrà pur otte­ nere, colln perseveranza, coll' unione, agitando ed agi­ tandosi. U n’altra considerazione si può fare per far rilevare il rapporto che c’ è fra il numero delle biciclette del ca­ poluogo della provincia, e quelle sparse nella provincia intera ; e tale rapporto c' insegnerà che nellTtalia alta l’uso della bicicletta è diffuso anche nelle città piccole


R IV IS T A M ENSILE e nelle borgate, mentre n ell’ Ita lia media e bassa sono assai più concentrate nel capoluogo ; e infatti n ella pro­ vin cia di Roma, vedrem o che la sola Rom a ha 6591 delle 6886 biciclette della provincia, e nella provincia di Palerm o la sola Palerm o ha 1144 delle 1178 biciclette della provincia. Tale accentramento, sarebbe forse da attribuirsi alle condizioni della pubblica sicurezza? Vedremo al contrario che la città di M ilano ha 14,273 delle 20,753 biciclette della provin cia; la città di Torino 11784 delle 15640; la città di Firenze 5057 delle 7079 ; la città di Bologna 4027 delle 5649; la città di Genova 2295 delle 5314; la città di Ferrara 2421 delle 3683 ; la città di Padova 2247 delle 4123; la città di Brescia 1790 delle 3523 ; la città di Parm a 1538 del­ le 3001: la città di Verona 1493 delle 2,793 ; la città di Alessandria 1388 delle 4513; la città di Vicenza 1318 delle 3165; la città di Reggio E m ilia 1155 delle 2321; la città di Ravenna 1079 delle 2966; la città di No­ vara 1021 delle 5554; la città di Cremona 972 delle 2947; la città di Como 961 delle 3364; la città di Ve­ nezia 554 delle 1614. N e ll’alta Ita lia troveremo infine molte piccole città di provin cia ciascuna delle quali ha un numero di bici­ clette superiore a quello d 'in tere regioni d ellT ta lia in­ feriore ; e così la sola M onza ha 676 biciclette, mentre tutti gli Abruzzi non ne hanno che 634, la Sard<gna 277, le Calabrie 138, la Basilicata 17. Altre piccole città hanno un numero di biciclette superiore a quello di vaste p rovin cie; e cosi vediam o le città di Faenza con 608, Lodi 547, Voghera 508. Lu go 447, Busto Arsizio 345, Iv rea 338, Mestre 332, Pin erolo 331. G alla­ rate 323, Terni 305, Erba 250, V igevano 247, di fronte alle provincie di A vellin o con 29, Benevento 27, Caltanissctta 24, Catanzaro 30, Cosenza 42. e via dicendo. ••• I l Touring è un sodalizio d’ affratellam ento e di progresso nazionale: e quéste osservazioni noi le pub­ blichiam o non per la voluttà di fare delle sem plici cri­ tiche. ma col desiderio che le disparità regionali e pro­ vin cia li che siamo venuti indicando abbiano presto a dim inuire ed a sparire, e col desiderio che il Touring sia posto in grado di contribuire a rendere gli Italiani tutti uguali davanti alla bicicletta, che è senza dubbio uno degli indici del progresso.

o. b.

Recenti dati statistici. Por chi avesao desiderio di fare, oltre a quelli fatti da noi, altri confronti sulla statistica ciclistica, uniamo qui i primi ri­ sultati dell’ ultimo censimento. Alla mezzanotte dol 10 febbraio 1901 oravamo, secondo re­ sidenza o legalmente. 32,966.307; presenti, o di fatto. 32.475.253. Ci dividovamo, por rogioni, in questo modo : Piemonte (la puma cifra à sempre quella della popolazioue legalo, la seconda quella della popolazione di fatto): 3.407,234 o 3,317.401; Liguria : 1,075.760 e 1.077,473; Lombardia: 4.334.099 e 4,282,728; Veneto: 3,193,678 c 3.134.467; Emilia: 2.477,690 e 2.445.032; Toscano: 2.566.741 e 2,549,142; Marche: 1.088,763; e 1,060,755; Umbria: 675.352, o 667,210; Lazio 1.142,526 o 1.196.909. Provincie meridionali continentali: 8,641.492 e 8.422.580 (più popolata la Campania — Napoli, Avellino, Benevento, Caserta e Salerno — con 3.219.398 e 3,160,448; e meno popolata la Ba silicata — sola provincia di Potenza — con 491,558 o 490,705) ; Sicilia: 3,568.124 ,• 5.529.799; Sardegna 795,793 e 791.754.

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Cosicché abbiamo - - e qui, per maggior semplicità, tengasi conto della sola popolazione di fatto — per l’Alta Italia (Pie­ monte, Liguria, Lombardia e Veneto) abitanti 11,812.069; per l’ Italia centrale (Emilia, Toscann, Marche, Umbria, Lazio) 7,919.051; per le isolo (Sicilia e Sardegna) 4.331.553. Vediamo ora un po’ quali sinno lo provincie popolata « as­ solutamente », cioè per quantità di abitanti senza tenere in conto restensione del loro territorio, o compreso il capóluogò: Milano 1,422,179; Roma 1,196,909; Napoli 1,151,834; Firenze 939,054; Bari 817,698; Alessandria 811.833; Palermo o Caserta (curiosa coincidenza statistica) ambedue di 785,357; Novara 743,115; Lecce 706,420; Catania 705,412; Cuneo 638.235: Udine 592,592; Messina 543,809. Tutto le altre provincia stanno ai di sotto del mezzo milione. Le provincie di minor popolazione sono : Massa-Carrara con 195.631; Belluno con 192,800; Grosseto con 144,722, Sondrio con 125,565; Livorno con 123,877. Per le quattro prime, il fatto si spiega con la natura del territorio o montagnoso o ancora in parte inadatto alla coltivazione o a una fitta abitabilità; per Livorno con la mancanza del territorio stesso, giacche la pro­ vincia ò poco più cho lo stesso comune capoluogo o l’ isola d’ Elba. E’ stata pure fatta la classificazione dui Comuni italiani se­ condo i risultati dell’ultimo censimento. Quelli si disotto di 500 abitanti sono 575: tra essi ve ne sono 5 inferiori a 100 anime. 55 inferiori a 200; quelli da 5C0 a mille abitanti sono 1189; quelli da 1000 a 3000 animo salgono a 3502. Cosi si hanno 5266 Comuni sopra 8262. i quali Inumo tutti popolazioni inferiori alle 3000 unirne: se ne hanno 2996, i quali dalle 3000 vauno sino a 100 mila e oltre; cori abbiamo 2828 Comuni in cui si ha uno popolazione residente da 3000 ai 20,000 individui; 157 da 20 mila a 100 mila abitanti ; 11 superano i centomila. L ’ Italia, coi suoi trentadue milioni e mezzo d’abitanti, è l'ultima fra lo sei grandi potenze d'Europa: la Russia ha rag­ giunto i 106 milioni d'abitanti, la Gormauia 57. l’Austria-Ungberia 47, la Gran Bretagna 41 e mezzo, la Francia 38 e mezzo; ina l'Italia occupa il secondo posto, fra le grandi nazioni, in or­ dino alla densità della popolazione. Infatti, ché mentre la Gran Bretagna ha 132 abitatiti per chilometro quadrato, l'Italia no ha 113, la Germania 103, la Francia 71, l'Austrai-Unghoria 69, la Russia 12. Nel 1800, gli Stati che allora componevano l’ Italia, avevano assieme 16 milioni d’abitanti. In un secalo la popolazione della penisola ò adunque più che raddoppiato, lincile qenza tener cal­ colo dolio forte emigrazione. Rifacendoci a considerare i risultati dell'ultimo censimento italiano, l'aumento della popolazione, non ò avvenuto in cgualo misura nelle varie parti della penisola. La provincia che l'ha risentito in un grado più elevato ò quella di Lecce; in vent’&nni la sua popolazione ò addirittura raddoppiata : era infatti, di 353 mila abitanti nel 1881, ò salita n 706 mila nei 1901 : ncssun'altra provincia italiana accusa un incremento cosi forte. In generale, lo provincie marittime: Palermo, Girgenti, Catania, Messina, Bari, Napoli, Genova inumo risentito più doli» provincie interno il movimento accelerato della loro popola­ zione; fra queste ultimo. Milano, Roma e Firenze hanno eserci­ tato un’ influenza di attrazione notevole. Al contrario, la pro­ vincia di Potenza ha veduto diminuire di ben 34 mila abitanti la sua popolazione, o Livorno, Sondrio, Rovigo sono rimaste stazionarie. Fra le grandi città italiane, Milano e Roma, hanno au­ mentato, in quest'ultimo ventennio, l'una di 170 mila, l'altra di 162 mila abitanti la loro popolazione, cho ora accosta al mezzo milione. Napoli, da 494 mila abitanti, è salita a 563 mila. Pa­ lermo, da 245 mila a 309 mila; Torino, da 253 mila a 335 mila; Genova, da 179 mila a 234 mila; solamente Venezia ha risentito un debole aumento di appena 17 miiii abitanti.


80

TOURING CLUB ITALIAN O

UNA CITTÀ OGNI MESE UNA CITTÀ DEL TRENTINO Dal forte Piemonte, dalla pittoresca Liguria, pas­ siamo questa volta al gentile Trentino, per dir qual­ che cosa della graziosa ninfa dell’Adige: Trento. Trento è città completamente e perfettamente ita­ liana, e nell’azzurro del suo cielo, e nel verde dei suoi monti e nel dialetto e costumi dei suoi abi­ tanti, e nelle tradizioni e nella storia e nella col­ tura e nelle aspirazioni ; ed è italiana nello stile delle sue chiese e dei suoi palazzi, nelle cariatidi e nei battenti delle porte, nei medaglioni e nei di­ pinti delle facciate, nei fiori che adornano le fine­ stre, negli occhi neri delle sue donne. Trento, come scrisse Enrico Heine, ci guarda coi suoi grandi occhi italiani. L ’angusta conca in cui la graziosa cittadina si trova come a disagio, è tutta circondata da monti, i quali sulla destra dell’Adige s’alzano quasi nudi ed a picco, mentre sulla sinistra s’abbassano ed ir­ rompono in valloncelli, poggi e collinette vestite di vigneti, picchiettate di ville, popolate di paeselli. A chi viene da mezzodi la città si dispiega a poco a poco alla vista in tutta la sua maestà, colle sue torri rotonde o quadrate, colle sue chiese, coi suoi brani di mura merlate; ed a chi viene invece da mattina o da sera, la città si presenta tutta ad un tratto come una gaia e fantastica apparizione. La città si appoggia verso mattina al monte, e con­ tinua su per esso coi suoi villini dispersi; e si estende da settentrione a mezzodì in direzione della valle. A sera è bagnata dalla sinistra dell’ Adige; ma si estende anche di là da esso col sobborgo di Piedieastello, accoccolato ai piedi del Doss Trento, l’antico Verruca. Chi esce dalla stazione ferroviaria si trova sulla piazza Dante, su cui sorge lo splendido monumento innalzato dal Trentino al padre della nostra lingua.

1. Sordollo. ed inaugurato l’ i l ottobre 1896. È opera lodatis­ sima dello scultore fiorentino Cesare Zocchi. La statua del divino poeta ò alta 5 metri, ed è in atto

li stendere la destra, come a difesa e protezione. L’ intero monumento è alto metri 17. 60. Nel primo ripiano siede Minosse a rappresentare P Inferno e come giudice punitore; nel secondo ripiano vari gruppi raffigurano il Purgatorio, e fra essi spicca Soruello, simbolo dell’amor patrio; sul terzo ripiano angeli e Beatrice rappresentano il Paradiso. Per questo superbo lavoro, che é ¿enza dubbio il più bel monumento innalzato a Dante, Giosuè Carducci scrisse un’ode, nella quale il poeta ò raffigurato come lo spirito che veglia sull’ Italia; e l’ ode fi­ nisce con questi versi : Così di torapi o genti in vario assalto Dauto si spazia da ben cinquecento Anni do l'A'pi sul tremendo spalto. Ed or s’ò formo, o par cho aspotti, a Tronto.

Dalla piazza Dante il forestiero s’afioretta a rag­ giungere via Larga ed a pervenire per essa alla piazza Grande, ornata della splendida fontana del Nettuno e sulla quale sorge il più notevole edificio di Trento, il Duomo. Fondato (lai vescovo San Vi­ gilio sulla fine del secolo iv, rifabbricato durante l’epoca Longobarda, rifatto completamente nel se­ colo xi, fu compiuto nel secolo xm. E’ il modello più sicuro dell’arte edilicatrice dei celebri maestri comacini, ed è considerato come opera di transi­ zione fra l’ architettura germanica di quel periodo, e la lombarda, giunta allora in Italia al massimo punto di sviluppo. Il Duomo fu restaurato dal 1882 al 1889 sotto la direzione dell’ architetto Enrico Nord io.

2.

Atrio dolio facciata »ottcntrionalo do! Duom o.

Dei molti particolari che rendono altamente inte­ ressante questo superbo edificio, ricorderemo l’ atrio che adorna la facciata settentrionale. E’ lavoro del


RIVISTA MENSILE secolo xui, perii quale furono usati però elementi di edifici anteriori; e fra essi è da ricordarsi p. e. il leone di marmo rosso, la cui schiena fu scavata per innestarvi una colonna. Il fregio è formato di fiori, uccelli e lucertole. Al di sopra corre una gal­ leria con archi a pieno centro, sostenuti da colonne binate. Di fianco a quest’ atrio è una nicchia con una Madonna di marmo, pregiato lavoro del secolo xin. E’ detta « Madonna aegn annegati » , perchè nei secoli scorsi si deponevano davanti ad essa, per il riconoscimento, i cadaveri pescati dall’ Adige. Assai interessante è pure l’atrio della facciata rii levante. Esso è sostenuto da un lato da una co­ lonna ottagona che poggia sopra un leone colossale che tiene fra le zampe un animale, e dall’ altro da quattro colonnine che alla loro metà si attortigliano

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raffigura i P. P. del Concilio nell’ ordine in cui era­ no disposti nelle assemblee, cioè sette Cardinali, tre Patriarchi, trentatre Arcivescovi , duecento trentacinque Vescovi. I quattro personaggi a sinistra sono, cominciando da sinistra a destra : Il vescovo

i. Il Concilio di Tronto. Marco Antonio Bobha, oratore del Duca di Savoia; il vescovo Valentino Herbotus, oratore del Ite di Polonia; il vescovo Giorgio Drascovicius, oratore cesario per il Regno d’ Ungheria; 1’ arcivescovo di Praga, Antonio De Muglitio, oratore cesareo. I sette personaggi sull’alta cattedra sono : Il vescovo Carlo di Lotaringia : il vescovo Lodovico Simoneta «1i Milano; Stanislao Osio polacco; Ercole Gonzaga di Mantova; Girolamo Seripandi di Napoli; Marco De Altaemps tedesco; Lodovico Madruzzo, che era nipote del principe vescovo Cristoforo Madruzzo e del quale era preconizzato successore. I sette perso­ naggi di fronte sono : conte Sigismondo Thun, ora­ tore cesareo : Ludovico De Lanzac oratore del Re di

3. Atrio doli» fAccinta di locamo del Duomo.

in un nodo detto dal popolo « nodo di Salomone ». A queste colonne servono di base quattro figure che si dànno la mano, e che, secondo la tradizione, raffigurerebbero i figli di Mastro Adamo d’Arogno. architetto del Duomo. Sul frontone dell’ atrio poggia un altro leone, che tiene stretto fra le zampe un drago. Dopo del Duomo la più interessante delle chiese di Trento è Santa Maria Maggiore; d’ origine an­ tica, rifatta completamente nella prima metà del secolo xvi, su disegno di Antonio Medalia, fu com­ pletamente restaurata lo scorso anno. Questa chiesa e storicamente celebre perchè in essa si tenne il famoso Concilio di Trento che cominciò il 18 dicem bre 1545 e dopo essere stato interrotto e ripreso tre volte fu chiuso il 3 dicembre 1563. Un quadro di nessun valore artistico, ma di grande valore storico.

6. Tribuna dell'orymno di Santa Maria Mainriuro. Francia; Ferdinando Martineus, oratore del Re di Portogallo ; Nicolò De Ponte, oratore della Repub­ blica Veneta; Augusto Paumgartner, oratore del Duca di Baviera; Melchiorre Lussi, oratore della Repubblica Svizzera; Giovanni Strozzi, oratore del


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TOUKIXG CLUB ITALIANO

Duca di Firenze. Nel mezzo .si vede il Conte di Luna oratore del Re di Spagna, e dietro «li esso il vescovo Angelo Massorello segretario generale del consiglio. Nel presbiterio, sostenuta da grandi mensole, sporge la tribuna dell’ organo tutta di candido mar­

questa liella opera di cui non restò salvo che il cosi detto organino che serviva di eco al m aggiore. Dei molti fra i notevoli palazzi di Trento ricor­ deremo il Palazzo Tabarelli e la rasa dei Geremia. Il palazzo Tabarelli venne fatto erigere dal ca-

•v • a-tollo «loi Huonoon»ÌKlio. noinco Antonio de’ Fatis Tabarelli il cui ritratto si vede nel Duomo. 1*1 di stile toscano, con bugnato di pietra che si estende dal basamento tino al

O.

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Tatare Ili.

ino di Carrara . lavoro pregevolissimo di Vincenzo Vicentin, che ricorda il fare di Tullio Lombardo. Fu eseguita nel 1584. I/organo, tanto famoso che

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7. Casa <!i<i lioromia. passò in proverbio, aveva *2180 canne, spartite in due serie e formanti due organi uniti, ina distinti. Il 13 giugno 1810 un fulmine distrusse il più# di

*i. liO.votU noi Gwtollo «loi Bu me muglio. tetto. Il disegno ne è attribuito (senza però alcun documento di prova), a Bramante da Urbino. Fra il primo ed il secondo piano sono frapposti meda-


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R IV IS T A MENSILE glioni in rilievo, clic si vogliono «ii Alessandro Vit­ toria (1524- 1G08), celebre scultore, nato a Trento, e clic si guadagnò faina coi suoi lavori eseguiti quas; tutti a Venezia. La casa dei Geremia è del secolo xv. La fac­ ciata ò adorna di pregiati affreschi, nei quali si di­ stinguono ancora le figure dell' imperatore Massi­ miliano, di Curzio Romano, di Muzio Scevola. In questa casa abitò, nel 1508, l ’ imperatore Massimi­ liano. In essa nel 1517 il cardinale principe ve­ scovo Bernardo Clesio combinò la pace fra Massi­ miliano I ed i Veneziani. In questa casa furono tenute le adunanze preparatorie del Concilio e nel terzo periodo di esso vi abitò il cardinale Gonzaga. Dopo il Duomo, l’edificio più cospicuo di Trento r il castello del Buonconsiglio, il quale sorge sul pendio, a mattina della città, sopra un’ eminenza che domina essa e la valle. Esso fu la Corte dei Principi Vescovi di Trento dal secolo xm sino alla secolarizzazione del principato, cioè, sino al prin­ cipio del secolo xix. Dalla parie della città è mu­ nito di tre bastioni e si congiunge colle mura della stessa; verso settentrione sorge una torre rotonda che rimonta all’epoca romana e che ò detta « Torre d 'Augusto » ; ed a mattina s’apre la porta d'Aquileia, sopra la quale si eleva un’altra torre. Prima did secolo xv 1 abitazione dei vescovi, appoggiata all’ antica torre romana, era modesta e ristretta, ma il vescovo Giovanni IV Hinderbach (U65-1485) ne restaurò in marmo l’ interno, aperse sulla facciata una loggia con archi e colonnette d’ordine gotico, fece dipingere le vòlte, fece scavare nel macigno la fossa, detta la Cervara, e forni d’acqua il castello. Il principe vescovo cardinale Bernardo Clesio (15141refe) accanto al vecchio, fece erigere il nuovo pa­ lazzo principesco. La fabbrica, già molto avanzata nel 1531, fu distrutta in gran parte da un incendio. Ripresa nel 1532, fu compiuta nel 1543. Il disegno

1*1. l^ -it noi Outolio dot Buonconsiglio.

fu ideato da Gianmaria Falconetto, approvato da Francesco Sansovino, eseguito dal maestro Martino di Conio. Il cardinale Clesio chiamò ad adornare il suo palazzo i più famosi artisti italiani di quclFepo'-a, coinè il Romanino, Gerolamo da Trevigi, Di .-m» Dossi, Paolo Farinato, Daniello Ricciarelli, i due Palma, il Brusasorci, il Fogolino, Vincenzo V i­

centini ed altri. I due principi vescovi e cardinali ( ‘ristoforo (1530-1507) e Lodovico Madruzzo (15071(XX)) aggiunsero al castello nuovi ornamenti ; ed il principe vescovo Francesco degli Alberti (1077-11»89) congiunse, mediante alcune stanze, il vecchio col nuovo edificio. Le occupazioni militari, durante le lunghe guerre dell’epoca francese, rovinarono quasi del tutto tante bellezze. Nel 1811, quanto ancor re­ stava di buono fu venduto all'asta, ed il sujierbo

II- AITrcwu noli« I/)ggÌA del (¿ultfllu. castello principesco fu ridotto a caserma. Levaste, sale stupendamente affrescate furono tramutate in dormitori dei soldati, ed i dipinti delle pareti de­ turpati in mille modi; tinche parve più docente coprire bellezze e brutture sotto un intonaco bianco. Degli affreschi che ancora si sono potuti co »servare o scoprire ci proponiamo di riparlare; e ri­

U. A3rv**co nulla

«lui Ui-t

cordiamo intanto che per cercare di salvare e re­ staurare il Castello, il deputato barone Valeriano Malfatti ha di recente presentato al Parlamento di Vienna interpellanze e proposte. Dall’ alto della Torre (l'Augusto si abbraccia con imo sguardo la turrita citta, i verdi colli che la allietano verso oriente, ed i monti che come


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scenari di teatro si allontanano verso settentrione e mezzodì, fiancheggiando la valle dell’ Adige mae­ stoso ; e dall’ alto di questa torre mandiamo un saluto al Trentino che del suo fervido sentimento d’ italianità ha voluto dare una prova novella in­ scrivendo numerosi suoi figli fra i soci del Touring Italiano, di cui sono membri solerti ed amorosi. Lo rignotte cho ndnrnnno questo articolo sono tolto «In fotografie del al*. Untorvoghor ili Trento, fotojrrafo operoso txl intelligcnto cho con lunghi anni di lavoro illustrò riccamonto il Trentino in tutto lo suo bollono natu­ rali od artiaticho.

zaazzzzzaaazzzzaaa V e rs o i lagh i e v e rs o i m onti L e otto nuove m onografie del T. C. I. La Guida turistica delle strade di Grnnde Comunica­ zione si è arricchita in questi giorni di otto nuovi numeri, che collegati come sono in un solo opuscolo formano una guida completa del tourista il quale voglia visitare i la­ ghi di Lombardia e le vallate ciclisticamente più acces­ sibili. Io, lo confesso, sono un lettore assiduo di queste cole monografie. Le otto pubblicate nel 1901 me le sono digerite tutte e le ho trovate appetitose e nutrienti: un ▼ero peptonato di cognizioni utili, di dati preziosi. Men­ tre le guide generali, dopo la solita scorsa per appagare una curiosità generica, andavano a finir nella libreria, invece queste piccole monografìe non se ne vanno dal uno tavolino da notte che quando me le sono assaporate tutte. Poiché le occupazioni m'impediscono, non dico i viaggi ciclistici, ma persino le modeste escursioni, la­ sciando inoperose in biblioteca le guide maggiori, mi par quasi di vendicarmi dell’inezia forzata, percorrendo con altre alcune delle più belle strade della nostra Italia. Ma questa volta la soddisfazione è stata ancor più viv a e più intensa: si truttava di strade che io già per la massima parte conoscevo, cosicché la descrizione loro a▼eva tutto il carattere d'una rievocazione. La loro lettura ridestava nell'animo mio una doppia nostalgia: quella dei monti verdeggianti e dei Ingiù azzurri e quello del •ole, perennemente in lotta colla pioggia. • •• Le otto monografie comprendono: la Milano-ComoLugano-Bellinzona ; la Milano-Erba-Bellngio ; la MilanoLecco-Colico-Chiavenna ; la Como-Argegno-Osteno; la Tremezzo-Menaggio-Porlezza ; la Bellinzona-S. Bernardino-Spluga; la Varese-Como-Lecco e la Chavenna-8pluga. Quanti ricordi e quanti desideri non si collegano a que­ sti r.omi? La Milano-Como., la Milano-Erba, la Milano-Leeco rappresentano per i ciclisti milanesi la prima prova contro le insidie dei paracarri e contro quelle della stan­ chezza. Tutti gli altri rappresentano per i pedali più ag­ guerriti, altrettanti pellegrinaggi obbligatori. Per coloro che sono lontani un giro sui laghi, nel Cantón Ticino, in Valtellina, a San Bernardino e allo Spluga è oggetto d'una infinità di progetti, dei quali molti rimangono allo stato di desiderio. M a ciò in moltissimi casi dipende da una nozione poco esatta dei legami che questi vari itinerari hanno fra loro da un inesatto concetto delle difficoltà da superare, co-

sicchè queste molte volte sembrano »issai più grandi del vero. Le piccole monografie del Touring rispondono otti­ mamente a questo scopo. La cartina che ad esse è con­ giunta dimostra infatti come sia possibile compiere tutto il lungo giro, senza mai bisogno di rifare il cammino già percorso, con quanto risparmio di tempo e maggiore at­ trattiva, ognun può facilmente comprenderlo. E’ stata per ciò un'ottima idea quella dei diligenti compilatori (L. V. Bertarelli, capo-sezione strade del Tou­ ring e G. Romagnoli, i quali questa volta lavorarono sul­ la scorta delle memorie del socio Enrico Penna) di riu­ nire gli otto percorsi, pur mantenendoli sciolti per la loro sistemazione generale. • •• Ma oltrecchè dal punto di vista turistico questa pub­ blicazione mi ha interessato anche da un altro, che non voglio tacere. Mentre lo altre monografie trattavano di regioni e strade che io poco conoscevo, queste riferendo sopra luoghi a me ben noti mi concedevano di esercitare una specie di controllo, non soltanto sull'esattezza, ma nuche sulla completezza e sulla utilità dei dati in esse fo rn iti Orbeno io non credo si potesse scegliere una forma, la quale pur mantenendo quel colorito e quella spigliatezza ehe valgono ad accaparrare l’attenzione del lettore, non pic­ cadesse mai nel lezioso, nel rettorico, nel frangiarne in­ gombrante, e non dimenticasse lo scopo: quello di dare ciò che è interessante conoscere ed utile sapere. Il Baedecker è fatto per chi viaggia in ferrovia: le infinite guide locali non servono che a chi ha molto tem­ po da perdere: queste del Touring devono forzatamente essere qualcosa di mezzo, alla stessa guisa d ie il ciclista rappresenta un « quod medium » fra chi viaggia a piedi e chi va in ferrovia. Esse devono provvedere ai bisogni del vero turismo: il turismo, mi si consenta la parola, democratico; quel­ lo che é non solamente uno sport, ma sovratutto un’esi­ genza, un elemento fondamentale della cultura dei nostri tempi. Coloro i quali si vantavano di non essersi mai valsi della ferrovia e di non aver mai oltrepassata la cer­ chia della loro città, sono ormai tutti morti. Se qualcu­ no ne vivesse ancora sarebbe oggetto di curiosità forse maggiore di quanta non ne destino quelli — sono ormai tanti! — che intraprendono a piedi e senza un soldo, il giro del mondo. Ma lo esigenze della vita incalzano per tal modo, che il turismo comodo, direi quasi sfaccendato, che poco si preoccupa del tempo, è divenuto privilegio di pochi. P er la grande maggioranza non solamente i giorni, ma sino le ore sono contate. E di questo le monografie del Touring mostrano di tener largo conto. • •• Luoghi che conosco, paesi che ho visitato, panorami che ho ammirato, è vero, ma voglio essere sincero. L a let­ tura di queste monografiette — e lo dico perchè è per me la migliore riprova della loro grnnde utilità e del loro me­ rito — non ha rinfrescato soltanto dei ricordi graditi, ma mi ha spiegato molte cose che non avevo noto o non avevo saputo vedere o non avevo potuto approfondire. E mi sono anche accorto che molte cose interessanti sono come velate per il turista dall'ignoranza dogli abi­ tanti, i quali vi narreranno, come è accaduto a me pres­ so Lanzo in Val d'Tntelvi, che certi grossi monoliti ser-


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R IVISTA MENSILE vono di riparo ai contrabbandieri, e non, come riconobbe lo 8toppani, che essi (ormano uno dei rari avanzi delle prime abitazioni umane. E così queste monografìe, che il Touring diffonde per tutta Italia avranno, non ultimo risultato quello di ge­ neralizzare fra le popolazioni una maggiore e più esatta conoscenza di loro stesse, dei loro luoghi, delle loro tra­ dizioni, dei loro monumenti. E allorché si pensa quanti veri delitti l'ignoranza compie nelle nostre campagne verso gli avanzi del nostro passato, verso importanti do­ cumenti della nostra storia dovremo come soci dei Touring sentirci fieri della forza, che mercè la nostra unione, la geniale e patriottica opera dell'associaziono nostra, rappresenta.

nel muro di cinta l’entrata, un curioso e stonato arco mo­ derno: dopo un centinaio di metri, dalla cima di un gran piazzale in lieve declivio si presenta ai piedi l’Abbazia di Fossanuova. TI magnifico tempio si presenta laggiù, di scorcio tra alberi enormi, col vastissimo cortile davanti, dove nel

A. G. B ianchi.

L '/ \ b b a z ia

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F o s s a r x u c W a (1)

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La carrozzabile dal colle di Piperno discende verso l’Agro Pontino in principio abbastanza ripida tra gli ulivi, poi quasi piana nel bosco di grosse quercie, che copre le rive delrAmaseno. Dei fumi acri per vapori em­ pireumatici si sprigionano dalle frequenti carbonaie, tar­ ikiM-u n Kok*nttuovn.

verde sono seminati cippi c busti. La splendida facciata è nella luce di tutta la sua bellezza, colla fronte trapunta dal ricamo della sua gotica rosa, coll’ampio portale fian­ cheggiato e circondato sulla lunetta dalle esili colonnine spirali. I muri laterali di pietra da taglio altissimi, da cui sporgono i barbacani di rinfranco delle sei cappelle, si

tina carbonaia in riva all'Ama-cm..

lo ohe, dopo il passaggio dello ferrovia, rode anche qui, senza rimedi, la selva Dopo sei chilometri, la strada corre su terreni bassi e malsani (appena 10 m. sul mare) insufficientemente rile­ gati alla bonifica pontina. A sinistra, un diverticolo, a cui si unisce più avanti una stradetta che viene dalla stazione di Sonnino, ritorna verso nord, dirigendosi all’Abbazia di Fossanuova. Man mano che ci andiamo avvicinando al convento, gli alberi si fanno più fitti e alti, fino a diventare un ma­ gnifico parco di farine colossali, dove la strada, fattasi viale, serpeggia sotto vòlte solenni di grandi rami. In­ contro un tipo di robusta falciatrice marchigiana qui im­ migrata pel raccolto, tre bambine che raccolgono erbe tra gli alberi, un guardiano sopra un irsuto cavallino, poi incomincio a scorgere il convento Appoggiato alla gran cinta rosea si alza un denso bosco di altissimi eucalipti profumati, finché a un certo punto, presso un giardino fiorito, un’antica colonnina aa emblemi scolpiti, indica

(l) Dal nuovo voia motto doli* flu id a tu r is tic a del T. di L. V. 1tortarolli. di imm'oonto pubbliciwiono iliannuito lo lino« di Grande Omnnicariono Ì00. 201, 9U2, cho rorrfc Inviato ni Soci vorw maggio* I f->t<vraflodi jo

qnooto artiròIo

M in o

di I- V. Tterinrvlll.

.Munitino March11,'uwku riuniscono al braccio della gran croce nel punto ove sorge una altissima cupola ottngona, a finestre bifore, domi­ nate pure da un leggiadro cupolino. Intorno stanno alcuni casali, di feudo Borghese, ove abitano parecchie famiglie di contadini. Ma questi pie-


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coli fabbricati non disturbano la veduta della chiesa che li signoreggia con Io grandi proporzioni e la venustà del­ le forme, anzi danno al suo aspetto esterno maggior inne•uà. corno satelliti di un astro maggiore.

Per entrar nel convento e nella chiesa che non è officiata, bisogna battere alla porta chiusa, a destra della facciata. Uno dei due fratelli certosini, mandati dal convento

Bjttubino c'.io rocinTgono orbo.

fu bonvUuit a-» custodo «li Postamiuv.i.

L ’abbazia di Fossanuova, dichiarata monumento na­ zionale nel 1870, è uno dei più bei monumenti medioevali del Lazio. Si ignora l’epoca della sua fondazione primitiva, ma già vi conduceva vita monastica tra i Benedettini Gre­ gorio IV , assunto al pontificato nell’827; verso il 1133 passò ai Cistercensi : nel 1274 vi mori san Tommaso d’A«»uino in una meschina cella del convento, che viene m«>-

di Trisulti, quali custodi dell’abbazia, gentilmente e vo­ lentieri si presta ad accompagnare il visitatore. Stupendo è il chiostro; non grande, ma pieno di reli-

N«1 chiostro doli'Alitavi;». Un guaiti Inno.

strata ai visitatori e dove è posto per questi un registro quasi esclusivamente coperto, manco a dirlo, di firme straniere. Il tempio che attualmente sorge fu edificato per ini­ ziativa di Federico I I . L ’interno e in travertino chiaro» a ire navate, con magnifici pilastri, a colonne, e ardite volte archiacute: ha un carattere di grande freschezza, si direbbe costrutto oggi stesso.

gioso silenzio, e raccolto all’ombra delle alte mura del tempio Un mirabile portico lo circonda che dà su di esso con lutila fuga di colonnine leggiadrissime, alcune liscie, altre spirali, altre ancora a intrecci bizzarri e a nodi, con delicati capitelli, secondo la varia fantasia degli arti­ sti. Piante e fiori vegetano liberi nel mezzo del chiostro: i gerani circondano l’artistico pozzo, sul quale s’arram­ picano i convolvoli.


RIVISTA MENSILE Da una parte di questo stupendo chiostro. che riva­ leggia coi piu belli che si possano vedere, se non per le dimensioni, almeno per la graziosità. un’arcata più larga inette in- un avancorpo del portico, sostenuto da gruppi di colonne accoppiate con arte elegantissima, il quale spor­ ge, formando una specie di tempietto, dove amiamo im­ maginare, ozienti nelle caldure, le bianche cocolle dei padri che qui una volta avevano dominio. Imponente altresì è il grande e severo refettorio ad altissimi archi acuti d’nspetto quasi di prigione; un lato prende risalto e nobiltà da una tribuna per la lettura, cui si sale da una scaletta di vivo sasso. Bellissima pure è la sala del capitolo. Fo8sanuovn non è piu attualmente officiata. L ’Abbazia, e il vasto convento che la circonda, la fila di celle isolate, che appaiono al di fuori sono mute, disabitate e racchiuse in una gran cinta di muro. Intorno stanno i cusali di un povero centro agricolo dove malamente -vivono, si avvelenano di malaria, e muoiono di febbri, poche famiglie di contadini. Pure an­ che qui qualche tentativo si fa per dei miglioramenti, in­ sufficientemente aiutati da organizzazioni più larghe, da consorzi e da una attuazione generale di un piano di bonifica, e vedemmo nei dintorni una macchina idro­ vora destinata a sollevare le ncque da un punto troppo acquitrinoso per incanalarle nH’Amaseno. Nessun comfort può qui trattenere il turista, che dono la visita prende rapido la strada della stazione di Sonnino o di Terrncina. .

L ’ Esposizione Internazionale dell’Automobile e del Ciclo a Torino L ’automobile è invadente La sua forza materiale, moltiplicata nella sua portata morale dall’ambiente mo­ derno gli consente un’audacia cosciente e una volontà furiosa. Conquistati i nostri costumi, accaparrati i nostri servigi, esso accompagna ormai trionfalmente le sue ras­ segne industriali e sportive alle più grandi manifestazioni del lavoro e dell’industria. Cosi allo gran Fiera di Parigi del 1900, la sezione dell’automobile, per quanto smem­ brata ed in gran parte esiliata, riesce una delle più inte­ ressanti (e non è poco in un caravanserraglio così enor­ me, dove la « rue du Caise » e la ■ danse javnna se » ave­ vano tanti diritti). Cosi la • Permanente Autoraobil nnd Motoren Ausstellung » di Berlino, i ■ Salons » di Parigi, i * Shows » di Londra, sono avvenimenti di una importan­ za sopratutto economica che gli stessi nemici del movi­ mento automobilistico sono costretti a riconoscere ed a valutare. E la Francia, assaltata da ogni parte dall’iniziativa delle nazioni rivali, grida sempre più la sua su­ premazia inconcussa in questa industria deH’nutomobilr ch’essa chiama semplicemente « la grande industria na­ zionale » e non ommette occasione di proclamare che Lenoir fu il primo inventore del motore nd idrocarburi e della attuale carrozza automobile, e che l'ultimo record mondiale di velocità è stato stabilito in 112.500 Km al­ l’ora, da un francese su vettura francese; e moltiplica le Mostre, le corse, i concorsi, i criteri che dimostrino la capacità, la superiorità ed i progressi della produzione Da noi, quest’anno, l’automobile associa la sua njù importante manifestazione a quella meravigliosa dell'Fsposizione di arti decorative moderne a Torino. Luogo e tempo non potevano scegliersi meglio; la città è rico­ nosciuta capitale del movimento automobilistico in Ita­ lia, contando il maggior numero di motoristi, un Club attivo e fiorente, c la più grande fabbrica italiana; il

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tempo è quello del bel maggio, stagione sportiva per ec­ cellenza; un mese che quest’anno è preso in mezzo da due clamorosi avvenimenti sportivi, la corsa Nizza-Abbazia e ritorno :n aprile, e la corsa Parigi-Vienna in giu­ gno, in modo che l'interesse p istumo della prima e quello anticipato della seconda richiamino tutta l'attenzione del pubblico sul mezzo di locomozione che permette imprese di cosi lunga lena, e sulla Esposizione che offrirà ai suoi sguardi l’insieme dei tipi più vari e perfezionati delle macchine capaci d> coprire cun veloce fortuna quelle di­ stanze così. . geografiche. L ’Esposizione di Torino sarà a;>-'rtn dal 1 maggio al 50 giugno. Il benemerito Comitato, prevedendo però che le condizioni della fabbricazione possano impedire ai co­ struttori di immobilizzare le loro vetture per un periodo di tempo notevolmente lungo, ha inserito un periodo ob­ bligatorio di 15 giorni solamente, dal 20 maggio al 5 giu­ gno. Il suo programma è vasto e ben cono pito. comprenden­ do esso tutte le forme e le estrinsecazioni dell’automobilisiuo, sia nei tipi dei veicoli, sia nel mezzo generale: così vi sono comp osi il canottaggio e l’aeronauticn I locali dell’Esposizione sono semplicemente splendidi. Vi si co­ struisce una pista quasi circolare di circa 2 Km di svi­ luppo che sarà messa a disposizione degli espositori ner le prove delle vetture Durante l'Esposizione avran luogo concorsi speciali di velocità, d'economia di combustibile, di motori, vetture, carri da trasporto, mossi dalla benzina, dal vapore o dal­ l'alcool adulterato. L ’ingente numero e l'Importanza delle inscrizioni per­ venute, che contengono i migliori nomi dell’industria ita­ liana e straniera, ci affidano di poter ammirare all’Espo­ sizione di Torino il più bel quadro statistico e pittoresco dei progressi di questa nuova mcccunica F. il Touring Club Italiano, al quale la deferente cortesia degli organiz­ zatori hn riservato uno dei posti migliori, ha deliberato di concorrere ufficialmente nll’Esposizione con una mostra speciale di-lutt ca La presenza del Touring in quel trionfo del ciclo e dell’automobile rammenterà quanto esso ha fatto per l’uno e quanto va facendo prr l’altro di questi due meravigliosi mezzi di turismo

U E X X \ M i approcci, l.i regione piemontese* Da Giarre mi avvio per tempo al mattino, mentie uncora qualche stella brilla a occidente, insieme a una guida che porta sul petto e sul dorso due bisacce da mulo, gcniie di provvigioni. Andiamo ali Etna, per la via poco ouitata d ie parte di qui. Sono alla mia seconda ascen­ sione: l’altra la feci da Nicolosi per la solita più comoda strada. \iontre nneorn è Falba traversiamo, dietro la città di Giarre. una fiumana asciutta Nel letto sassoso, in cima a un gran masso, sporgono gli scarsi legnami di un ca­ sotto daziario. Sinmo in Sicilia, il paese succhiato dalle imposte comunali : le guardie che dall’alto di quel pie­ distallo mi osservano coll’occhio indagatore, mi paiono arpie od avoltoi. Una rip da strndettn, fra muri a secco che la divido­ no dalle campagne coltivate, si urraiuoica alternando ruvidi selciati di lave a rozze lunghissime scalinate. Gaggie dal giallo bottoncino odorante, fichi d’india carichi di fnitttì, fichi comuni dai serpentini contorci­ menti, canneti che s’usano a sostegno delle uve, rovi no

(') Fot--crai-.o di !.. V. Itorlnrullt.


L’Abbazia di Fossanuova *lo

F o t o g r a f i * <11 L . V . B E R T A R E L L I

fdcnumento nazionale, TJTkkazia di fosiaquova. sorge in uq feudo dei ¿orghtese a! limitare delle paludi Pontile verso f i perno, a un chi­ lometro e mejzo dalla stazione di Sonniqo, J?jfbbazia rimonta al secolo 7° od 5", nja il tempio attualefu edificato sotto gli auspici di federico //• Se nostre fotografie rappresentano ii Chiostro ; porta di un casale dei borghese porta centrale della chiesa; Il refettorio i delle n a v a te laterali de! tenjpio; portico del Chiostro: /*Ab b a z i a .

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I Conventi di Subiaeo

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foco sopra Subisco ( Jivoh') su/ monte che domina II burrone di cui /Serene, con urta chiusa aveva fatto un lago, sorgono i due Convelli di Santa »colnatica « oau Urnwluito, monumenti nazionali, entrambi meravigliosi per arc/jitettura, per fé grotte {Spechi) dove incominciò la vita monastica il fondatore deh" jibbaxia di Jdontecossino. per gli affreschi. per la biblioteca, per la pittoresca veduto. Qui riportiamo : C h io s t r a del X I I I secolo in Santa S cc,cSt‘Ca E s t e r n o di S a n t a S c o l a s t i c a ! E n t r a t a del C o n v e n t o di S a n B e n e d e t t o ! P o r t a n a l C h i o s t r o di S a n t a S c o l a s t i c a : C h i o s t r o del XII s e c ol o in Santa Scolastica; C a p p e l l e t t o p r e s s o S u b la c o i P o s s a un chiostre di Santa Scolastico.

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la


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reggianti di lucide bacche corvine, rosai selvatici che »ni lunghi steli ricadenti come liane portano a migliaia i frutti carnicini, peri e pomi, albicocche e nespoli del Giap­ pone e vigne dappertutto, ecco lo lussureggiante vegeta­ zione di queste falde dell'Etna

11 tifano si rivela nella imponente grandiosità dei particolari. LT.tnu. alla base, misura 35 km. di diametro, e la sua vetta, che giungeva anni sono a 3312 m.. sarebbe ora soltanto, si dice, per gli ultimi mutamenti delle creste del cratere centrale, a circa 3280. La Montagna sorge isolata, sdegnosa d'altri contatti, come una gran piramide, nel­ l’angolo fatto dalla catena nordica dei Monti Nebrodi e dall ossatura dorsale dei monti Erei. Al disopra della ricchissima zona pedemontana, dove gli sgrumi fruttificano a 500 ni dall’altezza c la vite dà vini di fuoco a 1100 m , un anello di boschi circonda il monte formando !n regùuie boscosa o aemorosa, che si spinge fino a 2100 m. * Sono, in basso, quercie e castagni, p ii faggi e pini mescolati alle betule. Più in su è la regione deserta Le­ pri, conigli, porcospini, cinghiali, frequentano questi boschi; i siciliani dicono che vi siano anche dei lupi, ma io credo «•In* n oi '"n o che nella fertile immaginazione del popolo circumetneo. La regione pedemontana è densissima di abitanti Piedimonte, Misterhianeo. Baipasso hanno oltre 6000 abitanti; Lingunglossn. Rnndazzo, Riposto, Riancavilla passano i 10.000. Bronte e Paterno i 17.000: Giarre e Adernò i 20,0(0; Aci Reale i 39.000: Catania ne confa 110,000 Mentre la popolazione media della Francia è. per chilometro ouadrafco, di 71 e.quella dellTtalla di 107, la 8icil*a ne conta 134 e la regione pedemontana dell’Etna circa 160. E ’ un bel sangue questo popolo etneo, svelto, intel­ ligente, gentile, soprattutto sul versante orientale più del­ l’altro aperto ni commerci e ai contatti civili

1,’ontmtn di una vigna etnei. E ’ questa la reqinne piemontese (cioè appiedi del mon­ te) dove la coltivazione, se non intensiva, è accurata e sufficiente, dove la proprietà è abbastanza divisa e an­ che il contadino povero può condurre una vita discreta Da Sant'Alfio, da San Giovanni, daH’Annunciata scen­ dono verso Giarre e la marina commerciale di Riposto, brigatelle di due, di tre persone, con asinelli e muletti carichi di derrate, con maiali c capre. Tutti salutano cor­ tesemente sorridendo e fanno rintcrrogazione di pram­ matica in questi paesi, dove la curiosità non ha ritegno Dove andate? — Andiamo alla montagna, compare, ri­ sponde invariabilmente la guida, e tiriamo via, perdi»» la Montagna sarà ben lunga da vincere. La u Montagna „ Eppure la Montagna per antonomasia, l’Etna, non sembra uè tanto alla, nè tanto grandiosa, vista cosi di Botto in su, ora che le siamo dappresso. Fa un po' l’e f­ fetto degli alti campanili che, giuntine al piede, non paion più che bossi torrioni. 1 fianchi del Mongibello, visti dalle falde, sembrano salire dolcemente quasi lisci, senza quei vivi accidenti delle nostre montagne alpine. A ll’occhio, ingannato dallo scorcio di sotto in su, vallate, coni minori, colate di lava si fondono in un pendio uniforme; anche il cratere terminale perde la forma caratteristica di cono tronco, trasformandosi in una lieve protuberanza tondeggiante, orlata di fumi bianchi, che sembrano piccoli cumuli in un orizzonte estivo. L ’insieme rassomiglia un po' alla giogaia del San Primo vista da Milano. Ma, a misura che uno gli si avvicina, il colosso si­ ciliano rivela le sue prodigiose dimensioni. Già da Santo Alfio ingigantisce, e mano mano che se ne risalgono i fianchi, crescono ad ogni passo le grandiose proporzioni. Le gobbe che punteggiano lo pendici diventano il Monte Concazze, il Moni*' Stornello, i Monti Arsi, cento altre montagnole secondarie: i foruneoletti che ne vaiuoInvano la superficie, si cambiano in qualcuno dei dusrentodieci crateri minori contati da un paziente tedesco; le macchie nere incastrate nei terreni rossicci o verdi, sono poderosi, sterminati ramni di lave, lunghi chilometri e chilom etri; le sottili incisioni, che da lontano, si vedon rigare l'erta come esili colatoi, sono dappresso profondi valloni, che voglion delle mezz’ore per attraversarli.

... fi un tx»l xnruruo <|ue*ti> popolo « tnoo... Lo vidi a Sant'Alfio dove in breve completai le mie provvigioni, e trovai una seconda guida che l'avvocato D’Angelo aveva già cortesemente avvertita l.’asceiisiuiic. Facemmo una corsa al famoso castagno dei Cento ( ’avalli, ormai non più degno «li visita La storica pianta, che solo mezzo secolo fa aveva un tronco di 57 metri di circonferenza, è ora null'nltro che un gruppo di tre alberi, abbastanza frondosi, uno di qua e due di là di una stra­ da che li separa. Ognuno degli alberi, se fosse intero, nvrebbe un tronco di 15 rn di circonferenza, ma non resta


R IV IS T A di ciascuno di ossi che un mezzo /usto, scavato, nel lato mancante, fino a rimanerne poco più che la corteccia. iiisOMima una delusione completa. Attraverso i vigneti prossimi a inaturnnza, nei quali 1 guardiani armati di fucile ci vedono passare poco vo­ lentieri, arriviam o a una casetta d o v ’è una comare, pa­ rente di una delle guide. Entriam o a bere la fresca acmia della cisterna, l.a vecchietta graziosa, segaligna, sden­ tata, allegra, mi dà il benvenuto con un fiume di parole, cito è un viluppo di com plim enti di cui poco capisco. Vorrebbe clic bevessi tutta la sua acqua, tutto il suo vin o : mi rimpinzisce d’uva splendida. Brava vecchietta grin ­ zosa! Come tirai il fiato quando fui fuori di portata della sua eloquenza troppo abbondante »li salivazion e! Perù, impariamo tutti : non mi venne fatto di poterle dare un soldo ' Salendo nei boschi, il panorama va allargandosi, la solitudine facendosi completa. Solo a lunghi intervalli s'incontrano piccole carovane di muletti carichi di legna 0 di neve gelata, portata nelle bisacce, e presa a grandi altezze in certe conserve, ove ò ammucchiata d ’inverno e dura tutt’estate, coperta da un denso strato di felci secche. Più salgo e il bosco si fa solenne, la montagna sel­ vaggia. I faggi son diventati nani e nodosi, poi vengono 1 pini. Pini maestosi in foreste vastissim e: notevole per la bellezza dei grandi alberi diritti ò la pineta di Linguaglossa. che vado attraversando. Per m olti chilom etri qua­ drati, essa ammanta del suo cupo verde i fianchi del monte, qua e là in lunghe e larghe righe rasa al suolo e distrutta da correnti di lava, come nei nostri boschi al­ pini più fitti, si vedono nettamente segnate le strade di desolazione delle valanghe. A poco a poco la terra vegetale si fa più scarsa. Co­ me da una lebbra maligna il suolo è invaso da chiazze nere di lava e lapilli. T bianchi fusti delle betule nascono

m e n s il i:

1)1

timi boschetti stormisce ora il vento nelle magre fronde, con un rumore strano, come di voci che vengano da lungi, che richiam ino ni nostri paesi lasciati da tempo, come un m elanconico saluto di ignote persone. A quel l’est remo lim ite della vegetazione, vi prende quasi un sottil senso di nostalgia, un’ impressione di so­ spetto e di stanchezza, come se da una riva vi lanciaste

... A i|Ueirestr«>inu limi «« dotta vogWMiono. vi proti'!)' quasi un «otiti sonno tit niottnlgin...

a nuoto nei vasto mare. K’ un’altra natura che si aure davanti l ’alta, nuda montagna deserta, la regione ino­ spite su cui, coinè sulla Pentapoli maledetta, è caduto il fuoco distruttore. Su quella soglia mi arresto e raccolgo il pensiero. Mi piace cosi, meditare... Le fa n ta sie di una guida. J1 riposo che mi accordai sui fianchi d ell’Etna, là dove lo ultime pianto fan posto alla zona deserta d ell’alta montagna, ebbe effetto suggestivo, inatteso, su comparo Andrea, una delle mie guide. — Coscienza (eccellenza), mi disse, dobbiamo dorm ir qui. Ci faremo ora uno rìparand i (una capauna) ed uvremo legna per la notte Partirem o verso lu n a. — Ala voi siete m atto! V oglio essere alla cim a al sor;ere del sole, ma senza cam m inar troppo di notte sulla ava. N e ll’oscurità è pericoloso: lo buche e gli inciampi non si vedono sul terreno tutto nero Andiam o uvanu, dorm ireno più in alto. M a compare Andrea non l’intendeva cosi. Esso pre­ tendeva clic in alto saremmo morti di freddo, elio sarebbe venuto se la tramontana non avesse soffiato cosi forte, ma che siccome soffiava... — Compare Andrea, gli dissi tranquillam ente, vedo che siete i.na donnetta. Se non volete venire, peggio oer voi, andrò co ll’altra guida, e se questa fa lega con voi, andrò solo. Me ne infischio di voi. Restate pur qui. vi lascierò da mangiare. Del resto a cosa mi servireste dal momento che siete una donna? Avete ragione d ’aver fred­ do, vi mancano le sottane. Mentre lo frustava così, esso girava degli occhi smar­ riti dove balenava a istanti un lampo di minaccia La «ua mano, poggiata sulla rozza accetta passata nella cin­ tura, trem ava Io teneva le mie in tasca, in una strin­ gendo la rivoltella. L a muta scena durò qualche secondo. Compar An­ drea parve im picciolire, curvò un poco il capo, si fece umile e disse adagio: — Verrò anch’ io, ma prendiamo della legna Vossia (vossignoria) non sa. Sarà terribile il freddo colla tra­ montana. io nc morirò. — D iavolo, prometto di portarvi giù a casa vostra, se ci restate, ma quanto alla legna avete ragione. Ne facciamo tre fasci, due piccoli e uno cosi grosso se lo fece lu i per sè stesso, che non so come sia stato capace di portarselo.

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... collino di Uro disgregato cho si giurorobbo fossero di carbono cole. da brune .scorie, o metton radice tra le irte punte delle la­ ve. Talvolta si girano e si sovrappassuno colline di lave disgregate, che si giurerebbe fossero di carbone coke. Co­ mincia la disperante monotonia dei dossi tondeggianti di lapilli, di scorie indurite, di trappi rocciosi. Tutto si fa di un nero plumbeo lucente, che ricorda i grandi de­ positi di carbone dei bacini minerari della W estfalia. E le vicende degli antichi fiumi di fuoco sono talvolta cosi curiose che si resta a contemplarle. Vedo una cascata su roccie strapiom banti, rimasta in aria rappresa come una frangia pendente, un porti­ cato scuro come un tunnel, arruffìi di guglie confusaniente contorte da qualche sotterranea esplosione mentr'erano ancor roventi e flessibili, campi seminati di co­ lossali bombe quasi sferiche, che dovettero cadervi per chissà quali spaventevoli cataclism i, isolette di verdi al­ beri, che, difesi da qualche sperone di pietrame, resistet­ tero nirinvnsione, come oasi alle sabbie. E in questi ul-


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TOURING CLUB ITA LIA N O L’ accaui palmento.

Coai andammo ancora per delle ore, sempre salendo. Non c'erano più piante, nè arbusti, nè erbe, tranne il singolare astragalo siculo, ruvida erbaccia che forma dei cespugli perfettamente rotondi e convessi, (come l'astragalo, o tallone del piedo) di un metro di diametro. Non si vedono che lave, lapilli, scorie, ceneri, coni d ’eruzione: i Due Monti, il monte Sapinazzi, il monte TannagruT'nj, il monte Nero, il monte Bosso, il monte Grigio, il monte Pizzillo, la Serra del Corruccio, il cratere del 1811, quello del 1809, le lave del 1885, quelle del 1879, quelle del 1624 Le misteriose fucine della montagna colossale si mo­ strano, inerti e minacciose, una ad una, in immense gra­ dinate dall'aspetto grandioso; si comprende la favola an­ tica della lotta dei giganti, dei monti sovrapposti ai monti por scalare il cielo: monti neri e squallidi, voragini craLcriformi ancor più cupe, terreno di ceneri color della grafite. Il vento soffiava lassù sempre più freddo: una tra­ montana forte, insistente, che fischiava negli orecchi, senza cedere un momento in quell'ampiezza di cielo li­ bero, dove sul piano dell'isola soltanto l’Etna spinge il suo pinncolo, come in mare si erge l'albero della tolda di un bastimento. Arrivammo in un luogo dove parendomi d'essere ab­ bastanza alti, proposi di fermarci, ma il pendìo era cosi ripido che ad ogni momento le ceneri scorrevano in giù. Dovemmo cercare più in alto. E finalmente, verso i 3000 metri di altitudine, arri­ vammo al livello degli a frii, cioè alla piattaforma irrego­ lare su cui si eleva il cono terminale. Trovammo là un gran falsopinno, leggermente concavo, nei cui centro or­ dinai di accamparci. Da tredici ore eravamo in cammino. Ma, mentre toglieva dalle bisacce il pranzo, compare Andrea che andava massaggiandosi il corpo assiderato, mi toccò la spalla, e con occhi tra stravolti e supplichevoli mi disse: Signore, sento ohe se rimango qui, stanotte morirei di freddo. « Sono fridolino ». Per carità lascia­ temi andare. Tn ouel momento l’avrei preso a pedate, perchè fa­ ceva freddo, ma non al punto da impensierire, tuttavia ero impressionato dal suo nervosismo. Gli diedi un pane e un pollo che intascò rapidamente, e vin fuggì di corsa, come se avesse visto lo spettro della morte. Una bella stoffa di guida! Resto porc:ò con un solo compagno, silenzioso e ac­ canito alla fatica. E’ un reduce di Abba Garima, e ne ha vi«de ben altre; In guida che fugge lo fa sorridere di com­ passiono.

Un tramonto. E* prossimo il tramonto. Intorno a me si stende quasi pinna la conca di ceneri nere, esattamente uguali a sco­ rie di un focolare di caldaia a vapore. A destra e a si­ nistra il piano ha per orizzonte il cielo; dietro le mie .-•palle è il cono dellfEtna, vicinissimo, tronco in alto dal taglio netto dell’enorme cratere. Davanti, la conca si ab­ bassa un poco ed ha uno sbocco di vista sui monti Peloritani, sulle brulle cime dei Nebrodi e delle Madonie, sulla penisola di Milazzo, suH’arcipelago delle Eolie, sulle Calabrie. L'ho detto: il sole sta per tramontare. Questa parola è piena di significato • è l'ora mesta, il momento prezioso in cui lo -piiito capisce la natura Sono quattro giorni che viaggio senza qunsi dormire m ai; oggi ho salito la montagna per 13 ore di seguito ; adesso certo non vi sono più di ijunttro o cinque gradi di temperatura; il vento di tramontana soffia sempre più tagliente e furioso: eppure non ho occhi bastanti per ammirare lo spettacolo Forse la stanchezza mi vincerà più tardi ; ora l’entusiasmo che viene dalla scena scaccia ogni altra distrazione. Lo spi­ rito nhbrnnca e punge il corpo, e lo domina costringen­ dolo a una veglia d’intensa osservazione. Sono incapace certamente di descrivere queste mera­ viglie: la nennn. impari nll’nssnnto, sembra perdere l’elnaticità, smarrire quella flessibile sottigliezza quasi di spada, che le permette di fissare una fuggevole impres­ sione con una parola precisa, per insinuarla a fondo in chi legge. E poi come descrivere? Potrei dire dei nomi di ciò che io vedo Ma a che scopo? Tn questo accordo supremo del luogo, dell'ora e del colore. In fusione è completa e dà

effo'ti profondi, complessi, cui uulìa aggiungerebbero dei nomi, come le parole sono inutili a una sinfonia. Non saprei ora riprodurre il linguaggio di questo spet­ tacolo, la suo originale maestà, la severità austera del suo piano di lapilli, più grandioso di un anfiteatro antico, più triste di mi campo di morti, dove il vento stesso am­ morza, strisciando, il sibilare, com’avesse paura di farsi udire. Dietro il piano, un prodigioso velario, mi separa dal sole che tramonta. E' il cono del vulcano, in ombra, orlato in alto dai fumi del gran cratere, rutilanti agli ultimi raggi come infuocata aureola. E intórno è la cerchia di centinaia e centinaia di mon­ ti, un caos di acute punte lontane, il cui piede è già im­ merso nel violetto del crepuscolo e le cime rosseggiatiti delle fiamme del sole morente. L'atmosfera muta colore ad ogni minuto: porpora, oro, azzurro, viola, verde, grigio, con vicenda cosi rapida che l’occhio non ha tempo di definire una tinta, che già si è mutata in un’altra che par più bella. E’ il mare? Ah, che mare a chiazze turchine e verdi come un intarsio di lapislazzuli e di malachite, dove il sole basso mette dei serpeggiamenti d'oro ardente, delle corruscanti striscio, in cui miriadi di specchietti lanciano il barbaglio di innumerevoli faville ! Qualcuno disse che queste sublimi scene della natura rendono perfino buoni, perchè ricercano in noi le mi­ gliori fibre. E' vero, è vero, io l'ho sempre provato questo sentimento fino, senz’ averlo potuto cosi ben definire come in questo momento ! Pensieri dolci e indecisi aleggiano nelle penombre del paesaggio, e lo fanno vibrare ai reconditi significati, come in certi disegni un simbolo che il volgo non afferra è una silenziosa rivelazione per chi lo penetra. Il pensiero della famiglia lontana, delle tenere fratellanze del cuore, dei morti che mi lasciarono le eredità affettuose, di un prediletto bambino perso, che dopo tanti anni mi tra­ passa come un dardo acuto, sembra ondeggiare nel cremscolo incerto delle lontananze, posarsi qua e là nelle uci del contorno, dar loro una voce non prima udita. Così in un quadro d’artista vero, lungamente contem­ plato. ci si rivelano tratto tratto cose e significati sfuggiti, quasi nascessero sotto l'occhio nostro; così dalla poesia meditata, sgorga ad ogni nuova lettura, nuova la vena degli eletti pensieri. Laggiù lontano, oltre la penisola di Milazzo vedo Liari, maledetta da tante imprecazioni di infelici. Di là ni Castello, ove nei luridi comeroni sono racchiusi e martoriati inutilmente a centinaia i coatti, io contemplai in questa stessa ora serotino un altro tramonto splen­ dido in cui fiammeggiava all'orizzonte l’Etna Vedo l’Aspromontc Calabrese e la Rila paurosa di leggende efferate di briganti, dove passai solingo e non­ curante a biciclette, vedo la ciclopica scalea di rupi che dalle altezze del castello di Mola, cala per Taormina, ni mare; e giù. come in un baratro i puntini luminosi, riolle fiammelle di Rnndazzo, di Lingunglossn, di Giarre, di R i­ posto, dov’è già notte...

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La notte al piedi del cono. Già ormai il sole è caduto, molte stelle si sono ac­ cese in cielo. 11 mio compagno ha fatto un fuoco dei rami poi tati, e si c steso accanto dopo d’essersi seppellito nella sabbia fino alla vita per difendersi dal freddo. Esso è av­ volto nelle bisacce come una mummia noi lin i: giace immobile, l'impassibile testa rivolta al fuoco. Dormi, mentre il freddo ti lascia requie! Tra poco ti sveglierai battendo i denti: io tremerò come te. Oggi vi fu un momento in cui quasi stavamo per querelarci. Invece adesso cerchiamo di riscaldarci fraternamente l ’un l’altro. E' questa solitudine che ci unisce facendoci mi­ gliori . ... .... » Nel cielo d’acciaio terso, ora brillano a miriadi le stelle, fredde come punte di gelo su questo cimitero. Or­ mai è notte chiusa anche quassù. Tre stelle cadenti sem: brano essersi precipitate nel Mongibello. Adesso i fumi del cratere sono divenuti argentini, gelidi a neh'essi. La gran pace della sera fatta d'ombre vaghe, di fremiti misteriosi, di sussurri indistinti e lievi è scesa su questo nero campo, dove la mia anima sola veglia ancor più tumultuosa perchè libera e solitaria Fin quassù non arriva l’eco degli uomini che si agitano in bnsso: si, vi 'iunge un'eco silenziosa: il bianco e timido lume del aro di Milazzo. Forse anche qualche navigante vedrà il fuoco da me acceso senza spiegarsene la cagione

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R IVISTA MENSILE La gran pace delia notte è scesa. La luna sta per sor­ gere ; impallidisce la via lattea, si cancellano le stelle minori. E sempre, nella limpidezza cristallina deH'aria scor:o Vulcano, Lipari, le Calabrie, la penisola Pelotirana, autasima oscillante nella opalina serenità notturna, sul­ l'indecisa pianura del mare. La stanchezza ormai mi vince, il freddo mi intorpi­ disce, lo spirito mi abbandona, come se un'insensibile deriva lo sospingesse. Addio funeree lave, addio fumante montagna poderosa, nddio monti lontani, glauco mare che ti perdi all'iniìnito, misterioso mare, senza fondo come i miei pensieri, senza confini come le fantastiche­ rie che mi agitano! Addio, a voi pure, pensieri miei, preziosi perchè mi parlate un linguaggio che va in fondo al cuore, care ri­ membranze dan ni pussati, teneri ricordi, di cui la soli­ tudine nel silenzio si popola, di cui mi giunge, nell'nllucinazione, un bisbiglio indeciso: voci ben note, parole dolci, intrecci di suoni che sono legami d’anime. Addio stellato firmamento, che nella notte sepolcrale di questo deserto veglierai su di me coi tuoi occhi scintillanti ; addia luna fredda che m'insegnerai il balsamo della calma dopo tanto bollore di pensiero! Ora è tardi, ora sto anch’io per stendermi in balia del sonno e del gelo.

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tossicano, poi per una cresta di lava del 1879, aspra ma solida, tocchiamo la cima. 8ono le sei e mezza: il sole sorge ! Ma non è questo che incatena d'un tratto tutte le mie facoltà, che mi sbalordisce a segno di lasciarmi in­ capace di volgere attorno lo sguardo.

Sulla cima — 11 cratere. Ma la guida impassibile, di tanto in tanto attizza hi fiamma e mi dice: Voscicnza. non dorm ite! fa troppo freddo. La raccomandazione è inutile, del resto. Le gambo coperte di ceneri sono calde, ma il tronco avvolto nelle coperte, gela. Quando il vento trova un varco da cui en­ trare, si sente uno spasimo come se sulle nude carni fosso compresso un pugno di ghiaccio; il difendersi diventa un’ossessione. Eppure stimo che la temperatura non sia cho di quattro o cinque gradi sotto zero: ciò che la rende insopportabile è la tramontana. Intanto il piano, di nero si fa grigio; verso la metà della notte è già tutto bianco, coperto di brina, ed è me­ raviglia questa trasformazione nel tranquillo chiaror lu­ nare, nell’aria limpida in cui si vede sempre il panorama, mentre cerco di calcolare le ore dall'altezza della luti: e, per non gelare, non oso muovermi a guardare l’orologio Finalmente, quando a oriente un leggiero biancheg­ giare indica l'alba, mi decido. Sono le quattro. Partiamo. I primi momenti sono pe­ nosi. Lo membra sotterrate sono »nchilosate, le os«n in-

... L'orlo

ò un*

crosti» circo..no di roccio o di

scorto...

dolenzite; avvolti nelle coperte, il vento ci fa barcollare. Attacchiamo il cono, adagio, ansanti. E' ripido e sassoso; i pezzi di scoria su cui appoggiano i piedi affondano nelle ceneri e calano in basso; è un lavoro di 8isifo. Tuttavia l’altezza si vince, lo sforzo ci riscalda un po'. Giriamo con precauzione attorno a delle grandi fumarole che at­

... Il cratere all'Interno precipita verticalmente...

E' il crate*„, lo spaventevole spettacolo del cratere! L ’orlo di esso è una cresta circolare di roccie e di scorie, dentellata profondumente, assai irregolare e che misura circa un chilometro di diametro, se il mio occhio non sbaglia. A ll’interno precipita quasi dappertutto vertical­ mente a una profondità che mi fu difficile di valutare o che direi di 200 a 300 m etri; il fondo, non si vedeva perchè coperto di tumultuanti vapori che si slanciano in ogni senso. Violentissimi soffioni da ogni punto del fon­ dò e dai fianchi erompono all'impazzata, coll'assordante rumore di caldaie in pressione cui fossero d’ un tratto scaricate le valvole. A dati momenti i vapori riempiono tutta la voragine ricolmandola, poi si ritirano daU’una 0 dall'altra parte, in perpetua disordinata battaglia La veduta intorno è indescrivibile. La Sicilia si stende utt’in giro e tale è il dislivello tra l'Etna e gli altri monti, che si possono seguire le valli dalla radice allo sbocco. 1 fiumi tortuosi dalla sorgente alla foce. Lo stretto di Messina colle spiaggie calabresi, la Lipari, la marca im­ mensa di monti sono le caratteristiche del grandioso nanorama che si dice giunga talvolta al Vesuvio da un lato e a Malta e Pantelleria dall'altro. La mirabile ori­ ginalità della vista devesi in parte all'altezza della mon­ tagna, e in parte alla natura interessantissima degli og­ getti, ma sovratutto all’Etna stessa « sola in sua glorin », senza rivali accanto, tanto libera e tanto predominante, •he a una cinquatina di chilometri si vede proiettata, al nascer del sole, la sua ombra triangolare, che rapida­ mente a’accorcia. Ritorno In volata. Ma il vento è tanto forte da obbligarci a star ginoc­ chioni, il freddo cosi vivo che la guida non sa più resi­ stervi, e invano io cerco di mutare un rotolo di pellicole alla macchina fotografica. Mi decido perciò a una pronta discesa. E ’ una volata altrettanto rapida quanto la salita fu lenta e faticosa. Giù per la ripida china a lunghissimi


T» iURINO CLUB ITA LIA N O

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!•’ im porcvnone temporanea dei v e lo cip e d i — La porsi fi *cende a precipizio. M’arresto ogni tanto a vuo­ tare le scarpe dalla sabbia; la guida non ha di queste , Logge 30 giugno 1901 »280, dichiarò esente da cauzione seccature. perchè si è messa lo scarpe in tasca. Nella pi­ doganale l'importazione temporanea dei velocipedi usati nti a di Linguaglossa ritroviamo compare Andrea mogio dai soci di società ciclistiche, si estere che nazionali, le quali si rendano garanti del ritorno dei velocipedi al re­ c castigato perone nell'oscurità non trovò « wm riparatisterò. Il Ministero delle finanze cui era commesso di pub­ ili » e passò !a notte solo e battendo i denti, più in basso blicare le norme per l’esecuzione della legge — ha ora di i.oi, ma senza fuoco. Voliamo giù per le rapide chine, per lave già ardenti di sole, per i vigneti che intralciano Ja via. Le guide non sono abituate a divorare la strada. Non dicono nulla e si sforzano di star con ine; evidentemente non ne possono

niù . . A fìinrrc. giunsi alle 11. solo...

I,. V. Bertakklli . :

: *=: : * : * :

Per l'esenzione del deposito doganale al ciclisti Soci del T. ai confini ita’o-austrici Finalmente la prat.ca avviata da più di un anno dal­ l i Direzione Generale del Touring Club Italiano o col concorso del l’operoso Capo-Console per Rovereto signor Eugenio Maddalena hanno approdato ad una convenz one con l'Autorità di Finanza Austriaca, per cui in que­ sto mese si ristabilisce l’esonero del deposito cauzionale presso gli uttici doganali austriaci al contine italiano, per i ciclisti soci del Touring che importano temporanea­ mente nel vicino impero ii rispettivo velocipede, s a esso biciclo o tandem u tripletta o tric.clo a semplici pedali od anche a motore. I soci che vorranno profittare della ottenuta agevo­ lezza che li esonera dal deposito di 25 fiorili, oro al­ l'entrata in Austria ed alle pratiche per ottenere la re­ stituzione del detto deposito alla dogana donde ritor­ nano in Italia, domandino nlla D.regione del Touring C. I., Milano, Piazza Durini. 7, mediante semplice car­ tolina o biglietto di visita portante il eh aro indirizzo, e con le iniziali per t. a., il modulo di domanda che cont.ene pure l'obblignzione dei singoli soci richiedenti, di rimborsare il dazio doganale e lo altre spese inerenti, in caso d'inadempienza delie formalità prescritte per com­ provare la riesportazione.

La domanda debitamente riempita e accompagnata da ritratto in piccolo formato, dà luogo al rilascio della teserà speciale presentando la quale alla dogana di con­ fine. il socio ottiene da questa il recapito di prenotazione (vormeschein) valevole per un mese. Quando gli occor­ resse rimanere di più nel territorio dell'impero austriaco, mediante domanda da inviare alla Direzione di Finanza in fnnsbruck prima che scada il termine, può ottenere una dilazione di uno o più mesi. A ll’uscita dall’Austria il socio deve far risultare pres­ so qualsiasi delle dogane di confine la riesportazione, ed all’uopo la lesserà speciale che vien rilasciata dal T. è mu­ nita di dieci moduli di certificati ognuno dei quali serve al socio per ottenere dall’uffie.o doganale austriaco l’at­ testazione di avvenuta riesportazione.

Dalla Direzione di Finanza in Innsbruck vennero date onportune istruzioni agli uffici doganali di Ala. Borehetto, Lavarono, Cà Rotte, Lastehasse. Casotto, Lodrone, Montecroce, Riva, Tortole. Tezze, Vallarsa, Vermi­ glio, Moos. Acqua bona, Schluderbaeh. Frangenshòhe. E vennero interessate le Direzioni di Finanza in Trieste e Klngenfurth acciò dintorno conformi disoosizioni agli uffici doganali di Pontebba, Mornico, Chiopris, Venco. Nognredo. Viseo, Brezzano. Robio e S rnssoldo. Questo 6 quanto la Direzione del T. ha potuto stabi­ lirò per facilitare, ni riaprirsi della bella stagione, il transito ciclistico dei suoi soci attraverso le strade italoaustriache: ed è sperabile che l’nnplieazione della leg­ ge Wollemborg 31 luglio 1901 per l’importazione tempo­ ranea dei velocipedi in Italia, deciderà l'Austria a cor­ rispondere con piu semplici norme secondo le facilita­ zioni consentite in Dalia ni ciclisti di Francia e di Sviz­ zera * --------------------

emanato il decretò relativo del cui schema la Direzio­ ne Generale delle Gabelle aderì cortesemente a dare coniunicnzione preventiva alia Direzione Generale del « Touring Club Italiano ». E questo che, nel nome e nell’interesse dei suoi 27 000 soci, aveva sollecitata In legge, nè mai cessò d’interes­ sarsi per ottenerne razionale applicazione — ottenne che lo schema di regolamento fosse modificato per guisa che della liberalità della legge in discorso, assicurante la li­ bera circolazione con esenzione di tassa per tre mesi e<l occorrendo ancora ner altri tre, possano approfittare non soltanto gli stranieri domiciliati a ll’estero, ma benanco i connazionali nostri domiciliati fuori d'Italia. La Direziono del T. C. 1 ha già fatto i passi oppor­ tuni per essere riconosciuta garante, agli effetti doganali, della ri esportazione dei velocipedi importati tempora­ neamente dai suoi soci. Per effetto della nuova legge e relativo regolamento firmato dal ministro Carcnno il 14 corr., e pubblicato dalla Mazzetta ufficiale del 19 febbraio u. s. i soci del T. C. I esibendo alla dogana di confine la propria tessera sociale munita di fotografia e delle indicazioni relative al velo­ cipede di cui si vuole ottenere l’importazione tempora­ nea con esenzione di deposito — riceveranno, se stranieri o italiani domiciliati alrestero, un « permesso di circola­ zione » che terrà luogo della bolletta doganale, e avrà la validità di tre mesi e potrà essere rinnovato p «r altri ire. Quando trattisi di soci stranieri o nazionali domici­ liati nel Regno, verrà accordata bensì e senza cauzione la bolletta ai temporanea importazione, valida per non più di un anno, ma non il « permesso di circolazione • che sostituisce la targhetta apposta previo pagamento dell’ordinnrin tassa annuale di L. 10. Questi provvedimenti doganali, segnano un passo no­ tevole verso quel piu liberale trattamento concesso dalla Francia, dalla Svizzera, dal Belgio ai ciclisti stranieri : od è sperabile che vengano adottati con criteri di reci­ procità da Governi sinora meno corrivi come quello d’Au­ stria e più ancora quello di Russia.

PER IL CONCORSO DEI FORESTIERI < Società p er g li a lb ergh i n el C adore.» — Q uest« società anonima sorta in Milano, quivi si adunò giorni addietro e deliberò remissione di aue nuove serie di azion . le quali portano così il capitale sociale da L. 125,000 a 375,000. Inoltre ha deliberato l’acquisto di terreni in una delle più umane posizioni del Cadore, a San Cánda­ no, fra i Comuni di Borea e S. Vito, dove sorgerà il pri­ mo grandioso albergo. I.a Società ha pure in corso la domanda per la con­ cessione di forza d’acqua per la produzione di energia elettrica atta all'illuminazione dell’albergo, del parco e delle dipendenze. L 'A ssocia zion e N azionale per il m ovim ento d ei Forestieri. — L*i basi sono gettate e l'Associazione-jeo olierà vivere e progredire. Sotto la presidenza dell'on. deputato Rubini, si pro­ clamarono i nomi degli eletti alla Direzione e si corcò nelle tre o quattro sedute di stabilire un programma ner la vita e lo sviluppo di tale associazione che potrà essere di grande utilità e d’incremento all'economia nazionale. Alcuni consiglieri, animati da fervido entusiasmo avrebbero voluto, senz’nitro mettere a contributo tutto il capitale raccolto, nella persuasione di ricavarne presto uno mageiore Altri invece che si attendesse un forte sussidio dal Governo innanzi agire. Prevalse nerò infine l’idea svol­ ta dal Rappresentante il nostro T. e cioè che pur intac­ candosi per le spese più necessarie anche il capitale, ai dovesse esplicare la propria attività con scopi dapprima modesti, ma concreti e cioè: Primo e «■nnrafuPo annientare il rapitale, facendo »•nn pubblicazione che indicasse l'organizzazione della


R IVISTA MENSILE attiva propaganda presso i moltissimi interessati onde ottenere nuove sottoscrizioni e nssocinzioni e ciò anche a mezzo di speciale incaricato che rendesse edotti i pos­ sibili soci, dei grandi vantaggi „che offre l’Associazione. Secondo, iniziare una pubblicazione che indicasse l’organizzazione deH’Associnzione e suo delegati, che contem­ plasse le principali istruzioni doganali r guardanti gli stranieri, e quelle ferroviarie, specie per i reclami in ma­ teria di furto, smarrimento, avarie nei trasporti del ba­ gaglio onde conservare efficacemente l’nz'one per il con­ gruo risarcimento, e le varie organizzazioni di viaggi e biglietti circolari, combinabili, r duzioni per comitive, eco. ; cho informasse sulla costituzione dei Com tati locali inerenti agli scopi dell'Associazione: che pubblicasse l’e­ lenco degli ni ber ehi, industriali, esercenti artigliati e le condizioni e specialità loro, e comprendendo infine tutte quelle notizie utili per chi vuole viaggiare in Italia. Terzo, che nell*attesa di poter cost taire urtici annositi, si facessero pratiche presso le amministrazioni fer­ roviarie onde delegassero nelle principali loro stazioni ad un loro im p ela to , l’ incarico di fornire ni forestieri, oltre che notiz.e sui viaggi, anche informazioni sul soggiorno nelle rispettive città a norma appunto dell'istru­ zione passatagli dall’Associazione. Quarto, che si iniziasse a vantaggio dei singoli asso­ ciati e dell'Associazione la jtubbiìcità riJMHra, sia di­ rettamente con proprie pubblicazioni, sia su altre pubbli­ cazioni. Quinto, infine si procedesse alla nomina nei singoli centri di speciali delegati, che, quali rappresentanti del­ la Direzione attendessero nelle rispettive locai tà allo sviluppo degli scopi deH'Associazionc e all'attuazione del­ le decisioni del Consiglio di Direzione Questa la linea principale del funzionamento per i primi anni, salvo, mano a mano che 1* Associazione pro­ gredisse e che il suo patrimonio aumentasse, di volgersi anche a quelle maggiori iniziative pur contemplate dallo Statuto. Tali le idee svolte e concretate nelle varie sedute. Onde ottenere poi la completa adesione alle varie nomine, e specie quella dell'on Maggiorino Ferraris be­ nemerito inziatore dell’Associnzione. ad assumere l'effet­ tiva Presidenza e la Direz onc — essendo egli impedito nor le molte occupazioni. - si rinviò la seduta ad una prossima riunione, in cui gi dovrà cosi procedere ad una efficace rip artiton e del lavoro e delle attribuzioni alle singole ca­ riche, e iniziare il lavoro cosi organizzato A 'v . A. Rovi a, i M arzo 1902.

A ttiv ità d e lle S e zio n i Oasalbufn- o (Orem onn). — V i-to eh** b« «tHgione invernale obbliga i garretti ni riposo, i ciclisti di qui pen­ sarono di fare lavorare i polmoni. Si è detto, la musica fa tanto bene nei lunghi viaggi, nelle marcio faticose... essa ci rianima e fuga la stan­ chezza.. dunque soniamo 1 Dalla Ditta Ferdinando Rolli di Milano essi si fe­ cero arrivare gli strumenti appositamente costrutti ner ciclisti, dovendosi suonare pedalando, ed al maestro D ’A­ lessandro, fu affidato l’insegnamento. Un gruppo di soci volonterosi istruiti dal nostro egregio console sig Usuelli si mise all’opera con entusia­ smo e continua ora con una costanza ammirevole, si che non potrà mancare il piti completo successo. La sezione CasaIhuttanese conta pure di recarsi al grande convegno turistico in Torino ove le auguriamo di mietere allo: i Ponto CaÌf.aro. — ¡Colin tv'--‘ i -,in privavo**" molti soci del Touring di Desenznno faranno, al Ponte Caffnrn {confine itn’ o-austrinco) una visita ai consoci di I)nrz«>, e dogli nitri paesi d Ha nnrtp trentina della Valle dei Chiese. La visita sarà restituita in autunno.

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Shanghai (Cina) — U convoi* G. D. Tornagli« l.a stabilito la sede del consolato presso il Restaurant Milan ed ha pure affiliato l’Hôtel des Colonies. I l nucleo degli aderenti al T si va ingrossando. Si sta ora fondando in Shanghai un club ciclistico. L'iniziativa è inglese ed intitolato « Shanghai Çycling Club ». Alcuni volevano fosse esclusivamente di corri­ dori. altri ed a maggiore ragione propendevano per un programma turistico conforme a quello del Touring ita­ liano, e questo partito sostenuto dal nostro console Tor­ n atili prevalse. Tuttavia nella sua pista il Club banrt:rà corse ed eserciterà giuochi ginnastici e sportivi. I soci sono circa 80, e cominciano col pagare 5 dollari di entrata e 3 di quota annua. Frattanto la sezione del T I. pur appoggiando cordialmente il nascente Club, s’affermerà inaugurando con simpatica solennità il « pro­ prio vessillo». «Non ci mancherà certamente il favore del­ la Colonia, delle nostre signore specialmente, e della Direzione Generale, ed esulteranno in quel dì i nostri cuori acclamando al nome caro, l’Italia, ai colori della nostra diletta bandiera, alla gloriosa sigla del nostro Touring che accomuna in ceni par‘ e del mondo gli affetti degli

Autom obilism o americano. — Il neutro o r regio Console per San Paulo di Minnesota sig. Gerardo Luigi Strina di Sampierdarena scrive un' interessante lettera da quella città su questo argomento, dalla quale togliamo alcuni fra i più interessanti brani. « Ormai negli Stati Uniti i veicoli automobili più ufcati sono quelli mossi dall'eleltrictà e dal vapore, anzi questi ultimi sono i più comuni Contrariamente a quanto accade in Europa, la benzina è quasi una cosa del pas­ sato. Invece di quei carrozzoni enormi e rumorosi che ai facevano sentire a chilometri di distnnzn, eleganti vetture da uno o più posti, circolano silenziose per le vie affol­ late della città e se non fosse per il loro campanello che è in continuo moto, sembrerebbero tanti fantasmi. E’ pure meraviglioso vedere con quale rapidità esse vengono gui­ date per queste vie così fitte di veicoli che non dànno quasi agio ad una persona per volta di traversarle da una parte all'altra. Con tutto ciò raramente si legge di disgrazie, per la grande destrezza dei conduttori. « Questi ■ Autos » vengono adoperati ovunque un ve­ loce trasporto sia necessario. A New York, il F ir r Depar­ tm ent (Ufficio dei Pompieri) usa automobile invece di cavalli ; ed è una scena assai curiosa il vedere una fila di 20 e 30 carrozzo cariche di pompe, scale, attrezzi, ecc. passare rapidamente accorrendo alle chiamate di soccor­ so. E cosi gli Ospednli usano gli automobili come ambu­ lanze e trovano che molte vite si salvano mediante il tra­ sporto più celere e più dolce di quanto fosse prima pos­ sibile con le venture a cavalli. * T giornali adoperano numerosi t Auto» » per il tra­ sporto delle loro edizioni ai diversi punti della città ed i « Reporters » sono forniti di piccoli automobili, dimodo­ ché non devono dipendere dai veicoli pubblici ». I l concorso di consumo. — I ode-di uffi^inli del concorso di consumo per automobili su 100 km., a P a ­ rigi, ha dato i seguenti risultati: Motocicletta, sino a 50 kg., grammi 860 di essenza. Motocicli, da 50 a 250 kg.. 2 Ut. 325. Vetturette, da 250 a 400 kg., 5 Ut. 800. Vetture da 400 a 650 kg., 6 lit 165 Vetture da 650 a 1000 kg.. 6 lit. 470. Vetture oltre 1000 kg.. 13 lit. 360. I veicoli industriali hanno dato su 60 km. il primo, pesante 070 kg.. 3 lit. 850 ; il secondo 1810 kg. (compreso il carico di 073 kg.) in lit. 500. il terzo 2890 (compreso il ca­ rico di 1060 kg.) 12 lit 300


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TOURING CLUB ITA LIA N O

I l cavallo automobile. Un americano, il capitano Perrew. ha inaugurato un'automobile attaccata ad... un cavallo artificiale, cui il motore della vettura fa muovere le gambe e la testa con tanta grazia e precisione, da farlo scambiare, in lontananza, con un cavallo autentico. E tutto ouesto per risparmiare ai cavalli la brutta im­ pressione del teuff-teuff ! ! G li automobili in servizio d e ll’ esercito. — D » qualche tempo per disposizione del Ministero della guer­ ra, sono in esperimento alcuni automobili, specialmente per servizi di campagna relativi al trasporto dei viveri, della posta^ delle munizioni, ecc. Gli esperimenti avreb­ bero nato risultati abbastanza soddisfacenti, tali da con­ sigliare di estendere l'uso degli automobili su scala piu vasta Ora il Ministero della guerra provvederà secondo le esigenze del servizio e del bilancio. S'è co stitu ta a R om a una Scoici k aule m obili*! ira sul tipo di quelle già esistenti in alcune delle principali città italiane L b decorazione d e g li automobili. — G li eleganti parigini si apprestano a rimettere in moda una decora­ zione che fu piacevolissima nello scorso secolo, quella delle vetture. Questa idea è nata dopo la recente esposizione di vettu­ re automobili tenutasi al Grand Palai», ed in cui la nudità completa delle nuove macchine stradali faceva penosa impressione. E' duuque un'idea artistica quella che si vuol mettere in pratica, ma soprututto mondauu in qualche galleria artistica e in qualche museo si vedono ancora delle berline di gala, che al tempo del Ite Sole, sfolgoravano a Versailles, e, nella medesimu epoca, anche nelle città principali d'Italia, giravano delle vet­ ture adorne di pregevoli ornamenti sim bolici: cervi in­ seguiti da mute di cani, mostri, stemmi rilevati, puesaggi invernali, ecc. Queste manifestazioni dell’arte sulla via nulla hanno di strano; al contrario sarebbero desiderabili anche per l'educazione artistica. Questo gli eleganti parigini, che percorrono in auto­ mobile i boulevard!, il boti de lloulogne e quello di Fiacca ■ nes, hanno deciso di rimettere in pratica, e i pittori sa­ ranno loro riconoscentissimi, come pure la gente che va piedi, poiché ci si darà agio di contemplare di tanto in tanto dei bei quadri semoventi.

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aprile; seconda tappa, 328,400 Km. : Torino. Asti Alessandria, Tortona. Voghera, Piacenza, Cremona, Mantova, Verona. 10 aprile; terza taponr 120.700 Km .: Verona, Vicenza,

Padova, Mestre (Venezia).

11 aprile: quarta tappa 284 Km : Mestre, Treviso, Conogliano, Pordenone, Udine, Abbazia. Dono due giorni di feste ad Abbazia ed a Fiume, avrà luogo il ritorno nei giorni 14. 15, ÌG. 17 Le tasse d’iscrizione per questa corsa sono cosi fi» saie: Categoria corridori. Categoria turisti. 1. Veicoli fino a 60 K»r. Fr. 60 1. Veicoli fino a 60 K*. Fr. 50 2.

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Le adesioni si riceveranno all' Automobile Club de N i ce fino al 20 marzo. Si uccerta che assisteranno alla corsa l’imperatrice di Germania, il duca degli Abbruzzi. il re di Rumonia, il prin­ cipe ereditario d'Austria ed altri sovrani. Il T. C. I. ha fornito ampliamento al Club ordinatore della corsa tutti i sussidi che potessero agevolargli il com­ pito, con carte, informazioni, schiarimenti, offrendo or­ ganizzar« subito per i propri soci facenti parte della caro­ vana il servizio della benzina lungo tutto il percorso ita­ liano, ecc. pur non entrando affatto nel merito e nel cam­ po d'organizzazione della corsa, in omaggio ai propri sta­ tuti. Ci è grato constatare che l’opera del T. prestata sot­ to tal forma, è stata apprezzatissuna dagli organizzatori, ai quali un eccesso di deferente cortcsiu piuttosto che di esattezza ha fatto stampare nel programma della » setti­ mana nizzarda» il nome del T. ( ’. I. insieme con Quelli degli altri Club che all’orgnnizzazione accordarono il loro alto patronato.

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L a corsa N izza -A b b a zia. — Le grondi corse d'auto m obili sono attualmente interdette dal governo in Fran­ cia, che forse autorizzerà, in vista dell'interesse agricolo nazionale, una corsa da Parigi-Bordeaud all’alcool. Gli oranizzatori della famosa « semuine automobile de Nice > ella quale faceva parte annualmente una grande corsa di 300 Km. non hanno esitato a « emprunter le sol de l'étranger > per correrla egualmente, con grande scandalo degli chauviniste*. Così è nata l'organizzazione della Nizza-Abbazia-Nizzu. Le due città che stanno ai capi del percorso sono troppo note per parlarne. Abbazia, meravigliosamente situata sul golfo di Quarnero, è meritamente chiamata « la piccola Nizza dell’Adriatico >. Nel campo automobilistico la corsa desta un grande interesse, dati il numero e l’importanza dei concorrenti, i nuovi tipi di vetture leggere approntati per l’occasione, le conseguenze finanziane della settimana di Nizza sul mercato automobilistico, e gli ingenti premi già fissati. L. 30.000. 8erie proposte sono state fatte a ll’ Automobile-Club de France per Questa che potrebbe diventare annuale, data la l>ellezza delle strade nella vallata del Po. La distanza totale è di 1907 Km. dei quali solo 1345. da Cuneo ad Udine, saranno percorsi in volata, avendolo rispettivamente proibito i governi francese ed austriaco, nei propri territori. L'andata si farà in quattro grandi tappe, ed egual­ mente il ritorno, col seguente itinerario definitivo, che differisce dal primo proposto per l'abbandono della tratta Novara-Milano-Brescia, in cui le condizioni di viabilità •ono meno buone. 8 aprile; prima tappa, 228 Km. : Nizza, Mentane, Sospello, Fontan, Colle di Tenda, Cuneo, 8aluzzo, To­ rino.

L e biciclette ai carabinieri. N ell’intentodi facilitare e rendere spedita il servizio dei RR. carabinieri, specialmente presso le stazioni di campagna, ed anche per ren­ dere possibili i rapidi concentramenti di forza, il Co­ mando generale dell'Arma ha disposto che tutti i carabi­ nieri siano d'ora innanzi esercitati nell’uso della bici; eletta e che presso tutte le stazioni dei RR. carabinieri si abbia una conveniente dotazione di biciclette. Di comune accordo col Ministero degli interni ven­ ne stabilito un primo acquisto di 1000 biciclette, da farsi a spesa del suddetto Ministero, il qual numero dovrà successivamente aumentare, affinché ogni carabiniere a piedi abbia la propria bicicletta. Varie ditte nazionali furono invitate a presentare campioni di biciclette, e apposita commissione di uffi­ ciali dell’Arma, sta esaminando il tipo da adottarsi. Visto che di bicicletta s’erano forniti molti ladri, ero naturale che ne venissero forniti anche i carabinieri. U n municipio cid o fo b o è q iv llo di Murcia (Spagna) che. d'accordo col governatore civile della provincia, ha interdetto la circolazione dei velocipedi nefrinterno del­ la città. In Oina. — L a *lIo n g -K oiì(j Daily Press* annuncia che fu visto un cinese percorrere il viale di Praya gui­ dando un motociclo che trascinava una vetturetta aove erano sedute due signore. Benché i cinesi non amino, in genere, le invenzioni occidentali, molti di essi cominciano n montare in bici­ cletta. I l re dei «policem en’s». — Murphy il cicV\*t*-poheeman di Brooklvn. è capace di compiere veri prodigi. L'anno scorso, allenato da una locomotiva, egli ha per-


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TOURING CLUB ITA LIA N O

corso il miglio in 57 secondi e 4/5; poi ha attraversato, sempre in bicicletta, un vasto canale servendosi di un'asse larga meno di 50 centimetri. Ora, in bicicletta, ha percorso sul ghiaccio il miglio inglese (metri 1609) in 3 minuti e 45 secondi e, questo record egli lo ottenne su d'una pista che aveva poco più di 100 metri di circonferenza. Disgraziato quel ladro che capita... sotto le unghie di Murphy. L e g ite 1902 d e ll’ 44A u d a x „ Milanese. — Dot o un'invernata pessima, non è lecito sperare che la bella stagione riporti il bel tempo? La direzione della fiorente società ciclo-turistica « Audax Milanese » ne pare convin­ ta, poiché ha preparato un programma di gite e marcio per la stagione sportiva 1902 addirittura esuberante. I baldi « bersaglieri » del ciclo-turismo milanese, tut­ ti buoni soci del Touring. hanno di che sgranchirsi le gambe in ben 34 manifestazioni sportive, opportunamente distribuiti dal Marzo al Dicembre ed alternate per tutti i gusti e per tutte le forze, dalla giterella di 60 Km. alla gran marcia dei 530, con mete spesso interessanti ed istrut­ tive. sempre sane e divertenti. Citeremo senza entrare in particolari: visita al Ca­ stello Belgiojoso; gita in Brianza; ascensione al Gene­ roso; colazione a Kealdino: escursione nella valle del­ l'Olona; marcia ufficiale di Km. 220 e contemporaneo Convegno a Cremona: visita all'impianto idro-elettrico a V izzola; maggiolata nelle Groane ; marcia notturna di 300 Km. a Piacenza ed Alessandria; gita in Val d'Intelvi; gran marcia interregionale di 530 Km . in ore 36; gita a Torino ; escursione al colle della Presolana e Val di ficnlve: gita a Brescia: gita a Paderno e Pontida ; gita a Biella e Santuario d'Oropa; gita alla Rocca d'Angera ; gita ciclo-pedestre intorno al lago di Como: escursione in Val Seriana; marcia ufficiale ai ponti del Ticino: cita a Pinerolo; gita ad Orta e Varallo : escursione a Lucer­ na, Zurigo e aciaffusa; gita in Val Vigezzo: pellegrinag­ gio a Faido; escursione in vai d'Aosta; marcia ufficiale a Chiavenna; gita a Venezia: escursione in Valcuvia e Val Ganna; gita a Crema; gita alle Isole Borromee ; ot­ tobrata al Paradello; gita invernale al Maloja. Parecchie di oneste gite hanno per teatro la bellis­ sima plaga al nord di Milano, illustrata nelle 8 monogra­ fie pubblicate dal Touring in un recente volumetto di 160 pagine; monografie che riusciranno certo d’aiuto e d struzione nelle interessanti escursioni progettate^ dalla direzione dell’« Audax » Milanese ; all’attiva società, propagatrice indefessa del sano ciclo-turismo, ed al suo di rettore rag. Marcora, noi mandiamo pertanto un cordiale augurio: sempre avanti, Audax! Tassa sui velo cip ed i: i contrassegni, i ruoli, i c e r ti­ ficati di denunzia po’* l ’ unno 1902. — Come è no»o. a termini delle disposizioni contenute negli art. 4 e 5 della legge 22 luglio 1897, n. 318, il ruolo dei contribuenti alla tossa sui velocipedi dev'essere pubblicato entro il mese di gennaio di ogni unno, e la presentazione delle macchino per l’applicazione del contrassegno comprovante il paga­ mento della tassa annuale, deve avvenire entro il mese successivo a quello della pubblicazione del ruolo del me­ desimo, ma è a nostra notizia che alcuni municipi tarda­ rono. I contrassegni per Tanno 1902, tranne una piccola mo­ dificazione del disegno, consistente nello avere diminuito l’ampiezza della parte colorata, sono eguali a quelli adot­ tati per Tanno scorso. Ne differiscono però pel colore, inquantochè quelli per la tassa da Lire dieci sono in verde cupo, quelli per la tassa da Lire quindici in bleu oscuro, e quelli per fa tassa da Lire venti in rosso granato. L’obbligo oneroso di recarsi nelle sedi rare degli Uf­ fici Metrici per l’ applicazione della targhetta, giacché tutt’ora son pochi i Municipi cui è stato concesso l’uso del­ la tanaglia bollatrice dei velocipedi, rende sempre dìù evidente e reclamata Topportunità dell'adozione della tar­ ghetta mobile. La iTàéionc di Firenze nel suo numero del 17 febbraio suggeriva che per intanto si provvedessero di tenaglia bollatrice i messi esattoriali che vanno di Comune in Co­ mune a riscuoter le tasse. Oh, si venga una buona volta alla targhetta mobile ! • •• Con sua recente circolare il Ministero delle finanze avverte che il certificato di denuncia, al pari della tar­

ghetta, ch’cssa temporaneamente sostituisce, ha carattere reale, e che quindi, purché valido quanto al termine, gli leve esser riconosciuta efficacia di legittimare la circo­ lazione di un velocipede anche se montato da persona divorsa da quella nel certificato stesso indicata. In occasione di una riforma della legge 22 luglio 1897 n. 318, sarà fatto oggetto di particolare studio il modo di evitare l’abusivo impiego di certificati della specie. In ­ tanto i Comuni dovranno vigilare perchè il rilascio d*n certificati stessi segua solo nei casi voluti, tenendo pre­ sente che, secondo io spirito delle disposizioni in vigore, il certificato di denuncia concerne esclusivamente i con­ tribuenti non inscritti a ruolo. Onde, ai velocipedi già inscritti nel ruolo, dovrà rifiu­ tarsi il rilascio del detto certificato, quando non provino il pagamento della tassa per le macchine risultanti dal ruolo.

L a fam a d elle Guide del T. C. I. — Come i porti hanno il loro hinterland anche il nostro T ha le sue zone di penetrazione: nella Letteratura, nell’Arte. Qual campo rimane ormai estraneo al turismo? Dov'ò che il Touring non abbia conquistato simpatie? E ’ ovvio ne parli il Bnedccker, e l’edizione 1902 della celebre universalizzata Guida, cita le Guide itinerarie del Touring C. I. e le qualifica in modo assai lusinghiero per la nostra Associazione e per il legittimo amor pro­ prio nazionale. Ma c'è di più: ci arriva da Vicenza, edita dal Racchi, una pubblicazione fatta in occasione di nozze. Non vi si belano versi ni novo imeneo; ma vi si fa agli sposi un omaggio più pratico: vi s'illustra nei riguardi storici ■* turistici Tento, un grazioso paesello della provincia «li Padova, dove l’amico sposo ha fatto il suo nido, e anche qui l’autore si richiama praticamente alla •Guida-itine­ rario del Veneto » pubblicata dal T. C. 1

N U O V E P U B B L IC A Z IO N I. — Cose d ’a lp in is m o . — Roma. .So­ cietà editr. D. A ligh ieri, 1901. 865. pp. L. 8 50. Sono discoi si e scritti vari, pronunziati e pubblicati in varie occasioni, su VA lp in ism o e la scuola. L a uni sica delle montagne, Acque e m unii, Sovran i in moti lagna. Un papa e un im p era tole oro fi! i, / p oeti del Caucaso Schiller c le A lpi. 11 Germinati, mn che qn*hi cultore della geologia, di cui è insegnante all’Università di Roma, è noto quale oratore-aipiuista ; e i suoi discorsi, consistono perloppiù in brillanti mosaici di citazioni, consistono per lo più in brillanti mosaici di citazioni d’ogni tempo c luogo. Il male si è che, quando s’ò finito d’udire la sua conferenza o, peggio, di leggere il suo vo­ lume, si sente nella mente un senso di vuoto, come di chi è rimasto con un pugno di mosche. Si direbbe ch’egli M a r io C e r m e n a t i .


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TOURING CLUB ITA LIAN O

non prenda troppo sul serio la sua opera e il suo pub­ blico, quando, anziché proporsi uno scopo e andar dritto a quello valendosi dei sussidi dimostrativi che gli si pos­ sono offrire da qualsivoglia parte, egli s'indu gia tanto volentieri in divagazioni e poco richieste citazioni e concettini leggeri e inconsistenti come bolle di sapone, da far consistere appunto in codeste quisquilie la sostanza e lo scopo del suo discorso. E una forma brillante, per quanU» possa piacere, non può bastare a interessare ve­ ramente un uditorio, e tanto meno un pubblico di lettori. La nota casa editrice ch’ebbe la geniale idea d'ini­ ziare, l’anno scorso, una « Biblioteca dell’alpinista » di cui questo è il secondo volume, non mancherà certo in seguito di nutrir la raccolta con opere più utili e consi­ stenti.

Vestine par P ierre G i s m a n . — Paris, Libr. Renouaid, H. Laurens, 1902. 160 pp. in - 8. 4 ir. F a parte della collezione, da non molto .iniziata, * Les VilleB d'art celòbres », che può far riscontro a quel­ la, pure recente, dell’editore Seemann di Lipsia, licriih m t' K un stàtico. L*A., che ebbe ìncun« ili di m issioii in Italia dal Ministero francese delle Belle Arti e pub­ blicò una grande opera su Pompei, à cercato di riunire in un bel volume artisticamente illustrato le impressioni molteplici che cattivano l’artista e l’amante del bello al contatto della maravigliosa città, seguendo cronologica­ mente l’evoluzione dell'arte veneziana, interprete fedele e ardita dei costumi della gloriosa Repubblica. Egli, col­ legando la storia dell’arte veneziana a quella politica e sociale della città, tratteggia successivamente: l’origine di Venezia e il suo sviluppo artistico, la città, Parchitetturn, la scultura, la pittura, le industrie artistiche (mo­ saico, vetrerie, merletti, tipografia). Questa bell’opera di volgarizzazione, elegantemente stampata e contenente 1.30 buone incisioni di cnnali, mo­ numenti, pitture, sculture, particolarità, ò anche note­ vole per il suo prezzo mite.

Venezia. — S a lso m a g g io r e . — Parma, L. Battei, 1901. L . 1 il fascicolo. (Z> stazioni balneari, clim atiche « idroterapiche d 'Ita lia ) Al primo fascicolo della serie, il quale descriveva il lago di Como, e di cui abbiamo fatto cenno nel numero di luglio, seguono ora questi due, dedicati il primo a Vene­ zia, Chioggia e Trieste, il secondo a Salsomaggiore, Ta­ tuano e Sant'Andrea, non tralasciando di toccare Bor­ go San Donnino e Parma. Le illustrazioni ci sembrano notevolmente migliorate. L'ultimo fascicolo, con offesa dell'unità della pubblicazione, che potrebbe benissimo esser riunita in un volume, è anco stampato su carta di gran lusso. 11 testo descrittivo-impressionistico del dot­ tor Ferruccio Rizzatti è sempre brillante e interessante. L ’abbonamento all'intera serie di 20 fascicoli costa 15 lire. Questi sono a foggia di grandi album assai ricchi d’illustrazioni. F. MiMJTiLU — L a T r ip o lita n ia . — Torino, Bocca, 1902. 416 pp. con 1 cartina geograf. L. 3,50. ( Piccola B ib lio­ teca dì Scienze moderne). E’ un'ampia e diligente monografia geografica, evi­ dente frutto di ampi e approfonditi studi, sulla Tripoli­ tania in senso stretto, la Cirenaica, la Marmarica e la Fasania (Fezzan). A quei turisti che intendessero visitare quelle interessanti regioni (oggi lo sono anche più, per noi), indico volentieri questo volume, che si legge con interesse, e non manca di toccare anche dei frequenti mo­ numenti, specialmente romani, che vi si trovano, dell’a­ spetto delle città e degli abitanti, de’ loro costumi e delle loro feste, ecc. G a stó n S t ib g l e r .

— L e to u r du m o n d e en (iS jo u r s .

— Paris, Soc. frani;, d’imprim. et librairie, 1901. 360 pagine.

Con stile brillante e con buon spirito d’osservazione l’A. tratteggia il suo rapido viaggio da Parigi a Parigi pas­ sando per Berlino, Pietroburgo. Mosca, la linea transi­ beriana. Vladivo8toc, Chioto, Tokio, Yokoama, l’Oceano Pacific o, Victoria nel Canadá, Chicago. Nuova York e Lon­ dra. Il volume è abbellito da molte buone e interessanti vedute prese dall’A. L a Valle d i Led i-o e V o p e ra d i G ia c o m o Cis di Beszecca. — Brebcia, Unione T ip .-L it. Bresciana, 1901

15 pp. in-4. 50 cent. (Commemorazione del Cis in occa­ sione del cinquantenario dell’apertura della strada del Ponale, da lui promossa). P aolo Camerini. — M a z z o la . — Padova, Sor. Coop. tipogr , 1902. 81 pp., 50 cent, il turista che percorra lo stradale Padova-Cittadelln e non abbia fretta, farà un’ eccellente digressione se si porterà, pochissimo fuor di strada, a Piazzola sul Brenta, che, sebbene non citata nella descrizione turistica pub­ blicata dal T. della linea 120 (« Padovn-Trento »), presen­ ta però cose degnissime di visita. Egli, oltre ad aver il piacere di vederci una borgata in continuo e rapido pro­ gresso (oggi è un centro industriale dall’aspetto di cit­ tadina), potrà certo visitarvi l’antica e grandiosa villa Contarmi, dal disegno palladiano, che contiene tante opere d’arte antiche e moderne e che subi negli ultimi anni grandi restauri. Ben fece perciò il piazzolese conte Paolo Camerini a dedicare un’apposita e diligente guida alla Villa, facendola precedere da cenni storici su Piaz­ zola. S uomen SYKUSTiuirro. — V oy age c ir c u la ir e en F i n la n d ie et vocabulaire français, suédois, finnois et p r o ­ nonciation. — Hnlsin^fors, 1901. 70 pp Il T. C. dei ciclisti della Finlandia ci manda questo utile manualetto pratico, scritto in lingua francese per i turisti stranieri cne intendono portarsi in quell’interess&ntissimo paese. Poche pagine sono dedicate a brevis­ sime informazioni pratiche per il ciclista che si reca in Finlandia e a concise descrizioni itinerarie. Il resto è un prontuario di frasi che possono facilmente occorrere ni ciclista viaggiante, in francese, svedese e finlandese (le tina delln Finlandia alla scola di 2,400,000. pronunzia d’ogni parola. Al volumetto è unita una car­ lina della Filandia alla scala di 2,400,000. Marcel N ik e . — U n essai d*it in é r a ir e d ’ a r t en Ita lie . — Paris, Firmin-Didot et C.ie. 384 pp. Interesserà agli associati all’« Attraverso l’ Ita lia » l’a­ vere quasi un prontuario in cui vedranno prospettate per sommi capi le varie epoche e le varie scuole, architet­ toniche, scultorie e pittoriche, che si succedettero in Italia dal 200 al 700. A questo scopo potrebbe servire cotesto volume, in cui parecchie tavole cronologiche coll’in­ dicazione delle principali opere di ciascun artista, colle quali il volume si chiude, aiutano pur esse a quella com­ prensione sintetica delle cose, che apre la mente e costi­ tuisce la vera cultura. Peccato, che la poca precisione dei particolari di cui dà prova l’autore, il quale sbaglia tra T altro una gran parte dei nomi e delle parole italiane citate, non confe­ risca al suo libro una grande autorità.

no.

A L T R I DONI PERVENU TI Dalla Casa Orell Kùssll e C. «li Zurigo, editrice della nota collezione L ’ Europe Illustrée, riceviamo i seguenti volumetti die ne fanno parte*. N. 19. SchaJTuuse et la càule (tu Rhetnr 20. Bagatz-Pfaefers; Les bains de Kreuth dans la haute Bavière22. 22 a. Vevey et ses environs; 23. Davos: *24. Le voyage a NotreDame-des-Brtniles (Kinsiedein) en Suisse; 25. Les Bains de Reinerzn 28. 27. U Clods de la Franchise ; 28. 28 a. Neuchâtel et ses environ.« 20. 80. Fribourg en Brisga u ,*81.82. Gurhersdorf : «3-86. La ligne du St- Gothard; 37. De Probourg à Waldenbourg ; 38. 39. Les Bains de Krarikenhell-TOlz dans VOberland Bavarois: 40. 41. Battaglia près: Fadoue ; 42-44. La ¡igne Carinthie-Pusterthal. Ricordiamo che gli eleganti volumetti Illustrati si trovano In vendita presso tutte le librerie del continente, e il loro prezzo ô di 50 cent, per numero. — Dal sig. Luigi Neebitt. cons. di Piazzola sul Brenta: una copia del libro su Mazzola, di cui si fa cenno sopra.

su.

SOCI B E N E M E R IT I Ghiringclli dott. Giuseppe, Bellinzona — Roberti Giuseppe, Colico — Ceselli ing. Giovanni. Cremona - Cattaneo march, ing. Gioachino, Genova — Multodo Mario, Genova — Bollagamba Giacomo, Genova — Guarneri Enrico. Lucca Martinoli Pompeo, Meda — Botto Filippo, Mondovì ■ — Ferrari Er­ cole, Napoli — Gay Oscar Umberto. Padova — Naselli conte Leopoldo, Palermo — Forrari ton. Pietro, Palermo — Perilli Giuseppe. Rimini — Biraphi Michele. San Pietro Sovc«o — Turner Guglielmo. Sarno — Ciardi Arturo. Siena — Fanfani cap. Alfredo, Spezia — Merlo Pich Luigi, Verona. Totale X. 354


R IV IS T A MENSILE

CONCORSO A PRE M I per 12 Monografie turistiche alpine. I l T. adempiendo al proprio programma inteso a generalizzare e diffondere il turismo per m aggior vantag­ gio morale ed economico del Paese — vuole ora estendere e completare l'iiitrapresa illustrazione turistica delle 300 linee italiane ili grande comunicazione, portando la sua attenzione anche al ramo alpinistico, in quanto ciò possa interessare largamente le masse dei turisti e precisamente quelli dediti a quell'escursionism o alpino cli'è alla por­ tata delle forze dei più. Per quest’intento di popolarizzazione della pratica turistica nelle nostre più note ed apprezzate regioni mon­ tane, il T. ha trovato effettivo e cordiale appoggio nel be­ nemerito Club Alpino Italiano, d'nccordo col quale ban­ disce un concorso a premi che mira ad ottenere la com­ pilazione di nuove e buone e pratiche monografie alpine dn diffondersi fra i 97 m ila e più soci del Touring, i 5000 e più soci del C. A. I .

PROGRAMMA. E’ indetto dal T. C. T. un concorso libero n tutti, anche bc non gori dal T. par jjiCOÒIe 0 pratiche Monografìe Alpine, ognu­ na dolio riunii illustri a scopo turistico una delle seguenti Mon­ tagne: / Boccia melone. — 2 lìecc di Nona e Monte F.mìlius. — 3. Moderone. 4. Grigne e Besegone. — 5. Monte Baldo — ti. Alìtola. — 7 Civione S Monte Am ia'a (t. T erm i­ nillo io . MajeUa. i l . Etna. 12. Qennargentu {/illustrazione vuoisi concisa, intesa ad uso pratico, o dove comprendere: 2. Un brevissimo cenno generale della montagna conside­ rata *otto gli aspetti geologico, botanico, geografico, che pos sono interessare il turista colto. 2. Un cenno sommario o pratico delle vie d’accesso al piede* (ferrovie, diligenze, strade comuni, con eventuale richiomo alle guide del T • 3. l.tt descrizione dettagliata dogli itinerari, sopratutto dal punto di vista della consueta necessiti di cognizioni pel turista nuovo ui luoghi, con speciale riguardo alla opportunità di eso­ nerare, ove ciò non importi pregiudizio, l’oscursionista dall’accompagnnmento delle Guide. Dei luoghi voglionsi indicate le aitimotrie, i percorsi prin­ cipali, i sentieri se provvisti o no di seennvie, i punti di vista . di sosta o di rifornimento d’acqua, !o curiosità noi riguardi storici o sociali, eco. Il concorso aperto fin d’ora fi chiuderà il 30 novembre 1902. I manoscritti devono essere inviati alla Direzione del T. C. I. in Milano, non oltre quell’epoca, per posta o raccomandati, sottoscritti oppuro anonimi, nel qual caso con motto e busta su cui aarà ripetuto il motto. La busta conterrà il nome doU’uut re, sarà aperto solo in caso di toccatagli preminzione. I manoscritti anonimi debbono portare un indirizzo per la rispedizione pel caso che non Bia ad essi stato aggiudicato un premio. I lavori presentati possono essere individuali o collettivi. In questo caso porteranno espresso in cnice o sulla busta, l’indi»rione della persona scelta per l'cventualo invio del premio. Per l’ illustrazione monografica delle singole montagne suin­ dicato. essendo indetti altrettanti concorsi, ò libero a tutti di concorrerò ad uno o più premi. La Commissione negiudicatrioo doi premi, composta di 4 membri nominati due dal consiglio del T . C. I. e due dal Club Alpino Italiano, avrà facoltà di aggreganti altre persone di ri­ conosciuta competenza, ondo essere coadiuvata nel giudizio sui singoli concorsi. P R E M I. I premi che il T. pone a disposizione della Commissione perché li assegni in quanto ne trovi meritevoli i concorrenti ; sono : Unn medaglia d’oro del valore di L. 100. oppure L 100 in danaro a scelta dei premiati per ciascuna dello 12 monografie di montagne indicato pel concorso (quindi complessivamente L i­ re 1200) un numero indeterminato di medaglie d’argento e di bronzo. P U B B L IC A Z IO N E . Le monografie premiate almeno con medaglia d’argento, rimangono propietà( del T. C. I. le altre verranno restituite, ma il Touring potrà eventualmente stralciamo j dati oho rite­ nesse utili, citandone però — in caso di pubblicazione — l’Autore. Se questi avesse presentato il lavoro anonimo, se no chioderà il uotne all’indirizzo segnato. I nomi di lutti i premiati verranno noti sulla Rivista Men­ sile del T. C. T. Resta facoltativa pel T. la pubblicazione dello monografie premiate.

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. La pubblicazione dello Monografie Alpine, secondo i cri­ teri dpi T. dovo costituire un* uppomi irò o uno sviluppo della già iniziata descrizione turistica delle 300 linee di grande comu­ nicazione. Perciò se l’esperimento darà buona riuscita, potrà essero continuato. 4. I dati relativi nd alberghi, osterio, rifugi, luoghi di inoli disagiato o più opportuno pernottamento, guide patentate o no, mezzi di trasporto o relative tariffe consuetudinarie A miglioro schiarimento potranno giovare assai c saranno tenuti in grnn conto gli schizzi e sopratutto lo fotografie di in­ tieri versanti di montagna sulle quali siano opportunumcntc «• con sufficente accorgimento grafico indicate, a guisa di segnala­ zioni, lo vie da percorrersi. Occorro cho siffatti allegati siano tuli da prestarsi u una chiara riproduzione coll'Incisione. Il T. si riserva di aggiungere le carte topografiche che possano me glio illustrare la Monografia e completare la Guida. C O N D IZ IO N I E T E R M I N I . Come risulta dal suesposto programma lo scopo precipuo del T. nel pubblicare le desiderate monografie, eventualmente con qualche ritocco ed aggiunta, ò di dar notizia di bellezze di montagne già conosciute ma che saranno oiù assai frequentate, «mando ne sia reso più agevole e moa costoso l’accesso; me­ diante opportuno indicazioni cho attualmeuto non tutti sono in grado di procurarsi. E’ perciò intendimento del T. che ogni monografia costitui­ sca un lavoro modesto, tua originale, il qualo pur tenendo conto di studi precedenti già noti, li completi, o non sia di questi una semplice raffazzonatura che di abbia soltanto la forma. Un severo controllo sarà fatto alle notizie fomite, la cui assoluta esattezza è condiziono indispensabile per la preso in considerazione dei lavori da parte della Commissione aggiudi entri co dei premi di cui piu appresso.

UN CONCORSO DI LETTERATURA TURISTICA. 11 Consiglio del Touring Club Italiano su proposta del suo capo Sezione « Biblioteca » ha deliberato quanto segue : 1. La « Rivista del Touring Club Italiano » apre un concorso a premi per una relazione inedita, in lingua ita­ liana. d’un viaggio e una gita turistica (qualunque sia il mezzo di locomozione adoprato) che si svolga, almeno per la massima porte, entro i confini dellTtalia geogra2. La relazione stessa dovrà occupare al massimo 8 pagine della Rivista, dovrà essere accompagnata da vedute fotografiche dei più interessanti luoghi che for­ mano oggetto della relazione. 3. Le vedute di cui sopra saranno ammesse anche se non siano opera del concorrente, ma purché sin garan­ tita al T. la facoltà di riprodurle. E’ condizione importante ch'esse siano bene evidenti, nitide, tali da rendere esatta idea delle cose ritratte. 4. Sarà tenuto conto nel giudizio sui lavori pre­ sentati, della minore notorietà dei luoghi visitati e del­ l'interesse ch'essi presentano. 5. I l concorso si chiuderà col 30 giugno 1902. 6. I lavori presentati al concorso saranno giudicati «la una commissione nominata dal Consiglio del T. e del­ la quale farà parte un membro del Consiglio stesso. 7. Per i migliori lavori presentati sono stabiliti i seguenti premi : « Due medaglie d'oro e un numero indeterm inato di medaglie d'argento da conferirsi a giudizio della Com­ missiono. 8. La Redazione della Rivista, tenuto conto del ver­ detto della Commissione giudicatrice, potrà pubblicare nella Rivista stessa quei lavori che per la loro indole, for­ ma e dimensioni, essa crederà a ciò più indicati. 9. La proprietà dei lavori presentati rimarrà ai loro autori. 10. Decadranno da ornii diritto quei lavori che ve­ nissero altrove pubblicati prima o contemporaneamente alla Rivista del T. entro sei mesi dal giudizio pronunciato dalla Commissione. 11. I concorrenti potranno firmare i loro lavori con un pseudonimo e un numero ripetuto su una busta chiu­ sa contenente il nome cognome e recapito del concor­ rente. In tal caso la busta verrà aperta solamente qualora risulti nremiato il lavoro corrispondente. 12. T manoscritti dei lavori destinati a non essere pubblicati, saranno rimandati ai loro autori dietro loro richiesta.


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TOURING CLUB IT A L IA N O

E L E N C O DEI C A N D I D A T I Soci

del

C.

I. i n s c r i t t i

dal

15

G e n n a io

al

15

F e b b ra io

1902

S O C I V I T A L I Z I (*) A r r a z z o - Ugo Gatteschi - B a v e n o - B a ttista lia b a jo li - B e r g a m o - D ott. G uido M o r a li - G a l ­ i a v a t e - lta g . Giuseppe C a ld era ra - G e n o v a - Conte Fed erico C aum ont C a rm i - Marchese Alessandro r a lla v ic in o - N a p o l i • L u ig i l ) i F ra n c ia - I V O v a r a - Conte M a rco Caccia d i K om e n tin o - T o r i n o - Conte C a rlo Ceriana M a in e ri - V e n e z i a - D epu ta zion e P r o v in c ia le L i s b o n a - to n d e D e O tto ltn i - F ilip p o M a lttg u ia s D e L e m o s - M o d a n o - Fraticesco Cattaneo.

S O C I A N N U A L I (*•) A LESSA N D R I A. — Podcmout« Carlo. Aequi. — Bcltrnmini Rodolfo. Asti. — Musai Giulio Giuseppe, Giribaldi rag. Silvio, Ivaldi P ie ­ tro Cesare, Levi Cesare. Casal Monferrato. — Deambrosi rag. Francesco, De-Filippi Gian Luigi, Della Rocca conte Angolo, Cabiati Attilio, Nervi av­ vocato Giuseppe, Reinero Michele. Montearosso. — Cagliano Felice, Curto dott. Luigi y o r i Ligure. — Cavatina Vittorio. Salerò. — Massobrio Pietro. Valenza. Kosazza Giovanni Pietro. AN C O N A . — Camera di Commercio od Arti. Carraro Guar­ dingo, Delogn cav. Giampietro. Fiamminghi Amelio. t'hinravalle. — Santarlasci Francesco. Osimo. — Bartolutti Carlo Gastone. Bucci Casari Francesco. Osimo. — Casti gl ioni conte Giovanni. A Q U IL A . — D’ Affitto Francesco. Copoli. — Do Martinis Virginio. Santa Croce di Magliano. — Moscia cav. dott. Paaouale. AREZZO. Albergotti Tomaso, Caporali Alberto, Ghezzi Morgalnnti, Guillicnini Angiolo. Rosai Rodi Vincenza Bibbiena. — Dezzi Bardeschi Giuseppe, Landucci Francesco. Castiglion Fiorentino. — Castroni Luigi. Cortona. Basanieri Giovanni. A SCOLI PICEN O . — Matricardi Francesco. B A R I. — Narducoi Vittorio. . , _ . B E LLU N O . — Deputazione Provinciale. Lante dott. Federico, Perora ovv. Piero. .. , _ ., _. BERGAM O. - Loca tei li Angelo, Morali dott. Guido, Vigano Giuseppe. . , . . . Albino. Bassi Carlo, Gerosa Luigi, Novara Luigi. Casaraggio. Pozzo li Senatore. tiram elio del Monte. •— Basi Alfredo, FA C H E R IS E R M IN IA . T m à g lio . Mazzi rne. Giulio. Bcncetti 8tofano, Crivenna An­ tonio. Frigorio Giovanni. Locatolli Giuseppe. B O LO G N A. Bazzani Cesare, Campani Alfonso, Franceschi Giuseppe. Gasnarini Raimondo. Mezzanotte dott. Giuseppe. Morini dott. Enrico. Osti Giuseppe, Presbitero Giuseppe. Romagnoli Cesare, Ro verri Alberto, _Salvatori Filippo. 8erantonì Costantino, Tonelli Giovanni, Veronosi Gilberto. Budr:o. Vitali Giulio. Castelfranco — Camamri Gino. Laffi Astorre. Castel San Pietro. — Alberici Raffaele. Imola. — Mazzini dott. Giuseppe. BRESC IA. — C'apitanio rag. Luigi. Cherubini Napoleone. Chia­ rini Giuseppe, Ciani Fa’ ice, Cognato conte Giulio, Giorgi I eonardo. Moretti Augusto, Mussato Renzo, Ricchicri conte Emetto. Barfftir.no. — V fw h i Giuseppe. Lonnto. Arrighi ing. Giovanni. Boldrini Edoardo, Ceretti It. (tardone Binerà. -- Lucchini Lorenzo. Bisogne. — Finulli Enrico. ^vini-ino d'Oglio. — Torresnni Ferdinando. Salemarasino. — F U R L A G IO V. M A R IA . Salò — Fiorini Angelo, Guerra Guglielmo. Santa P u f ernia della Fonte. — Treccani Giuseppe. Toscolano. — Basso Attilio, Maffizzoli Piero, Visintini Ugo. Verolanuora. _ Barbiani Antonio. C A G L IA R I. — Bronzini cav. ing. Alberto, Massa avv. Bene­ detto. Nobilumi Giuseppe. Orani Attilio, Picagli Garibaldi. Società del Club Alpino Sardo. Maromer, — Dal Re Ercole. Bota». — Cappa ing. Umberto. CAM POH ASSO. - Til>orio ing. Sebastiano. C A S E R T A . — Lodi cav. Giuseppe. Formio. — Aicardi Paolo. Capua. — Decugis Luigi. Isola ¡A ri. - Baratti Mario, Placidi not. Pietro, Sefusati Do­ menico. COMO. — Cappelletti Giulio, Franzini conto Carlo. Arcónte. — Bruca avv. Telesforo.

Pilla no. — Conca Antonio, Caddi Fortunato, Leggeri Antonio ¿Mini. — bandella Luigi. Mariano Comenss. — Longoni Achille. COSENZA. — Conte Cornelio. C R EM O N A. — Bertoni Ettore, Biatri rag. Pietro, Comolli F i­ lippo. Della Bona Alcardo, Mancini Romildo, Melloni Giu seppe, Moni rag. Alfredo, Piccone dott. Franz, Kingler in­ gegner Antonio. Aeqvanegra. Rizzoli Luigi. Casalbuttano. — Riva Giovanni. Cr>mu. — Bonetti Gaetano, Tarenzi Carlo. Duemiglia. — Rizzi Giovanni Battista. Murtignana. — Bozzetti ing. Tommaso. Tr sdossi. — Fera boli Aristide. CUNEO. — Bcnacehio Adelchi, Gabutti Paolo. Pronero. — Mollò Mario. (fa n sstu. — Merialdi Giovanni. M ondar). — Imbatti Francesco, Salomone avv. Luigi. Morsole. — Rocca Giovanni. Piaseo. — Mondino Bartolomeo. F E R R A R A . — Andreani Adriano, Bottoni Mansueto, Campana Giuseppe, Gara bari avv. Francesca Corfegoro. — Anseimi Edoardo, Xamóche ing. Léon. F IR E N Z E . Nobili Corrado, Rankin William, Torrigiani Car. Lnuestrr Pistoiese. — Turri Ferdinando. Santa Maria a Monte. — Pieroni Giuseppe. FO G G IA • Carpino. — Trombetta Francesco. FO R LÌ* - Cesenatico. — Fabbri Ferruccio. Ilim ini. — Bosi Antonio, Nogara Angelo, Semprim Luigi, Vec­ chi Ugo. G E N O V A — Amoretti Alfr. Bava a w . Arnaldo, Bigio Guide, Caitn.ont Cai mi conte Federico, Capellini avv. Nino. Gas sanello Appio, Cattaneo Bolforte march. Vincenzo, Catto rag- 'nt.. Cazzaniga Carlo, D ’AI bertis Guiscardo. Denngri dott. Enrico, Deputazione Provinciale, Elia Giovanni Eluanuelc, Fioccardi 'Giovanni, Garibotti Attilio, Granata Leonardo. Gualio Angelo, Malchiodi Albedi Adriano. Ma­ rengo Colombo. Multedo rag. Allierto, Murtula avv. Mauro. Ottolengbi Aldo, Parmini Angelo, Parodi Achille, Petrim A. Carlo, Piuma Francesco, Pizzorno Angelo Ernesto, Ponthenier rag. Antonio, Provenzale Mario, Riviera Francesco, Roncaglielo Luigi. Rondanina Mario, Rossi Raffaele, Sgam bau Ernesto, Valentin Dario. Alassio. — Castello D. G., Thomson E. M. Horsonasto — Ropetti Goffredo. Calice L ig u ri. — Rossi Egidio Giuseppe, Puccio Eugenio. Chiarori. Assaiino Giuseppe, Batti lana Attilio, Cacmiglia dott. Paolo, Filippini Gerolamo, Oliva Loronzo. Comialiano. — Cohen Arturo. Final borgo. — M arri ani Edoardo. Pepli. — Berta Lodovico, Ghigliotti Carlo, Ghigliotti dottor Francesco, M O R E L L I IF IG E N IA . Pr.ntedecimo. — Dasso ing. Luigi. x Rapallo. — Fratelli Felugo e Rivara. R irarolo Ligure. — Balbi Ftalico, Molinari Ettore. Sampierdareni. Orsi Vittorio. Savona. — Giorgi Modesto. Spetta. — Berti Roberto. Bonerandi Giacomo. Bontempi G. Cesare, BO SELLA E D IT T A , Capassoni Vincenzo, Cavalli M olinelli dottor Achillo, Corozza Nicola, De - Benedetti Guido, Del Buono Armando, De Orestis di Castelnuovo A l­ berto, Fascila A d o lfa Fi lesi Vincenzo, Galvani Vittorio, Ginocchio Goffredo. Larderà Carlo, Lazzarini Alessandro, Marchini Vittorio, Polizza Angelo, Piana Enrico. Poggi Fran­ cesco, Rei di Villarei Carlo, Sala Convogno Ufficiali 26 reg­ gimento fanteria, Valli Giulio, Vannutelli Guido. Varignano. — Marini Livio. GROSSETO - Boccheggiano. — Fornelli Carlo, Gaddoni rag. Edonrda Galletti rag. Guglielmo. Follonica. — Baldini Baldino.

(*) Art. 5 dello Statuto. I Soci Vitalizi pagano Lire C E N T O una volta tanto. - <•*> Art. 6 e 9. I Soci annuali pagano una tassa d’cntruts di L. 2 una volti tanto - od una quota unnua di !.. 6. • Ari. 12. Il Consiglio non rioovendo alcun reclamo contro il candidato entro un poriodo di quindici giorni dop<i la distribuzione della Rivista ni Soci invierà al candidato la tessera di rioonoM-imonto.


RIVISTA MENSILE OibettUo. — Alessandri ing. Eugenio, Baltico Armentario, BiozXo Biozxi, Pometti Arturo. LEOÒE. — Elmo Arturo. Oria. - Pignoni Italiano. LIVORNO. — Beiforte Giulio. Lansol dott. Enrico, Luznbroso *▼». Giuseppe. Mathon Clemente, Montanti Arturo, Paga­ netti Pietro, Palandri Alberto. Pasini A. LUCCA. — Fenili Gino, Guidi Enrico, RalTnolli Alessandro. Forte dei Marmi. — Casini Gino, Giorgini Alessandro. J'ietrasanta. — (.'asini Romeo. Ponte. a Mariano. U G G IO L I A N D R E IN A . M A C E R A T A • Pollenta. — Fiorentini Evaristo. Porto Civitanora. — Roteili Romeo. Porto Jteeanati. — Ridolfi Luigi. M A N T O V A . — Ginnnnntoni Sandro, Sissa Domenico. Parbasso. _ Ferrari Luigi. Castiglione S fid i re. — Lenii Achille Bortolo. (ìattuolo. — Avoni Roborto. (•stiglia. Bagnini dott. Mario, Baraldini Giuseppe. Bauli Giovanni, Bottini Giuseppe, Bresciani Clemonte, M one« Andrea, Pisani dottor Francesco, Schiappadori ing. Giu­ seppe, Scbiappadori Giovanni. 1t a i r e — Cantuiti ing. Giuseppe. San Penaiett<, Po. — Valenza Ferruccio. Srrmide. — Giovanclli Augusto. Trazzi Arrigo. I iridano. Rinoldi Adelelmo. M A S S A -C A R R A R A - Massa. ■ Nardini Alessandro. Carrara. — Nicoli Gino. Pnntremoli. - Ferrari Antonio. M ESSINA. — Alcssi_ Antonino, Alesai Oreste, Vinci Antonio Cosare. M ILAN O . — Arienti Antonio. Badi Minoletti. Bajardi Giulio Ce «are, Bai/aretti Felice, Berotta Ernesto, Bestetti Edoardo, Belchesi Mario. Bonzanini Pietro, Borromeo Gilberto, Boz­ zi Michele, Brambilla Oscar, Brambilla Tranquillo, Brenna Annibaie, Caccin Mario. Camugui Moinolo, Caregoro Noirrin Silvio. Castagna Carlo, Consi Luigi, Ceroda Giovanni, Circolo Volutiti». Clerici Emilio. Colombo Piero, Oortonova Giuseppe, Corti Ugo, Cottarelli Luigi, Ch’ovetti Giuseppe, Degli Azzoni Avogadro Aldolbr&ndino, Derla Luigi, D e­ stimele Hector, Di Sessa RaiTacle, Ferrari Bardilo Giovanni, Ferrerò Ernesto, Gabardini avv. Cesare, Gallieni geometra Francesco, Levi ing. Gino, Mascherpa Sigifredo, Mazzo!li Giulio, Moaxxa Rinaldo, Moltoni Luigi, Mondatimi Antonio, Montnllx-tti Pietro, Monti Enrico, Nardi Egidio, Nogri Gaotnno, Pagani Giovanni, Panceri Fausto, Pesonti Francesco, Potetti Antonio, Ramazzotti Angelo, Rantoli« Pezza Matteo, Kampitielli Giacomo, Rebora Mario, Redaolli dott. Carlo, Rigamonti Carlo, Rigainonti Giovanni, Rossi Giuseppe, Rossi Luigi, Roxcsti Max. Sala ing. Ruggero, Sambruna Don Eliseo. Sessa ing. Pietro. Smith Imrio S. H., Bommaruga Carlo, Sozio Francesco, Tosterà Giovanni, Tolotti Lui­ gi, Varisco Cario, Zucchi Pietro. Porsano. — Balia Edoardo. Pasto Arsirio. Armiraglio Luigi, Candiani Luigi. Castiglioni Eugenio, Colombo Luigi, Crespi Enrico, Della Torro Mario, Marchini Vittorio. ('arugate. Bellocchio Vincenzo. Castiglione (TAdda. — Sottarchi Amedeo. Dergano. — Colombo Aristide. Fognano Olona. — Bollerà Ernesto. Im ago. Boi Inni Aristide. Legnano. — Cranna Athos. Lodi. — Ferrari Gaetano. Monta. — Calvi G. Battista, Levati Giovanni. Severo. — Bulinino Cesaro, Long Enrico, Clavenna Luigi, M i­ lani Africano. Turbigo. — Gualdoni Luigi. F Ulano va S iliaro. — Moro dott. Emilio. M ODENA. — Bruno Alfredo. Fontana Giuseppo, Maggiora Tomaso, Mngg. Ponza di S. Martino, Zamparelli Altrodo, Mirandola, — Alatori rag. Carlo. S. F fl're sul Panaro. - Aragone Alvise, Vellani Adeodato. N A PO LI. — Aldieri a w . Carlo, Amati cav. Carlo, Baldacchini Garbano Michele, Boccaccio Pasquale, Corciello Carlo, De-Eggora IL , Do-Paolia Alberto, Do-Vivo Carlo, Frigerio Angelo, Giuliano Gennaro. Mariottino avv. Mariano, Massucco Cesaro May Riccardo, Pantaleo Tommaso, Rastrelli Alfredo. Rolandi Carlo, Valenti» cav. ing. Niccolò, Sezza di Zapponeta Giuseppe. Piano di Sorrento. Marasca Giuseppe. N O V A R A . — Angelotti Ottavio, On. Comm. Cerniti avv. Carlo, Gregotti Mario, Marini Arturo. Alagna Vattesta, — Guglie!mina Isidoro. .-indorilo. — Recan«oni Liro. Arena — BONO REPO SSt B O Z ZE T TI M A R IA . Bareno. — Barella dott. Pio* Biella. — Bianco lag. Benedetto, Dolciastro Federico, Lenti rag. Cesare, Vitaio Gillio, Della Barile Giovanni. ( nsalbetrame. — Bonola Giuseppe. Domodossola. — Castoldi rag. Giuseppe, Vonco Giovanni. (ìbiffa. — Giudice Amilcare, Noja Giulio.

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Omavasso. — Beltrami dott. Nicola. Piedieavallo. — Jon Julon Pietro Adamo, Jon Tonel G. Bat­

tista.

Sugl inno M icco. — Gallo Eugenio, Rolando Liaio. Santa Maria Maggiore. — Bona dott. Gidio. Vercelli. — Bona Carlo, Buffa Luigi, Gaffino ('destino. Vircrone. — Chiodi Enrico.

PADOV \. — Accolti Gii nob. Marcello, Benedetto avv. Cesaro, Dalla Vedova Art.. Enplaro Pietro. G AY BEGA ROSINA, Miao Giovanni, Milani Giuseppe, Montini Attilio, Silve­ stri ing. Antonio, Troilo rag. Luigi.

Bnssnnello. — Tesi ni Enea. Contclve. — Schiosari Guido. Corressola. — Cavezzali dott. Umberto. Monsclicc. — D’Agnolo Antonio, Zorzatti dott. Antonio. Vigonta. — Benetcllo Giovanni.

PALERMO. — Circolo Militaro, Hretschmann Adolfo, Lipari Mariano, Veloce Club Trinacria. PARM A. — Bassanini Marco Aurelio, Levi Giuseppe, Stasi Giuseppe. Capoponte di Titcano. _— Cantini Mori» Langhirano. — Bianchi Giacomo. P'AVTA. — Ferrari rag. Angelo, Naacimbeno Piero. M or tara. Cattaneo Ambrogio. Voghera — Meardi Michele. PERU G IA - Airone dell'Umbria. — Boni fari Alberico. Custiglion del Iaiqo. — Barbero Luigi. Foligno. Mancini Angelo. Tavemelle. — Moretti dott. Militono. Terni. — Galassi Vittorio. PESARO . — Scattolari Rodolfo.

PISA. — Bolaffi Guido. Calamari Giuseppe, Camera di Com­ mercio, Frangiali! Filippo. Frangiali! Tito. Cascina. — Adorni Bracceai Francesco. Navacchio. — Ciucci Gino, Favilla Ciro. PORTO MAURIZIO. — Baccella Pasqualet Mangano rag. Tito, Pagliano Maurizio, Ragni Arturo, Società Pro Porto Mau­ rizio, Vassallo Ettore. Ospedoletto Ligure. — Li ttardi Francesco. San Remo. — Lucattini Burattino. San Stefano Mare. —- Gatti Domenico. Taggia. — Alitassi Pietro.

POTENZA. — Di Muro prof. Antonio. R A V E N N A • Cervia. — Artusi Carlo. Cotionola. — Emiliani ing. Vincenzo. Sant'Arcangelo di Romagna. — Pedrosi Augusto. REGGIO E M IL IA - Caldrbosco Sopra. — Panarari rag. Nino, Pastorini Arturo. Soncini Benigno. Correggio. — Cocconcelli Umberto. ROMA — Albertini S. Ton. Adolfo, Ashby Thomas, Bravi Achillo. Capacci ni Francesco, Caracciolo oonto Francesco, Cavalli Giovanni, Dotti Antonio, Fanelli Emilio, Fortunati cav. Alfredo, F R A N G IPA N E coni. M ARIA, FUMAROLI EMMA M ARIA, Levi Giorgio, Morsili Ulisse, Nobili Giu­ seppe, Potrueci rag. Carlo Alborto, Piccinini Germiniano, Scotiero Edoardo. Stefanini Pietro, Ón. comm. Stettiner cav. Pietro, Taddoi ing. Girolamo, Tosana Paola Acuti. — Longo Luigi. Palo. — Barucci Pio. Grotte di Castro. — Damiani ing. Innocenzo. ROVIGO. — Orienti dott. Gaetano. Badia Polesine. — Balena Paimiro. Costa di P orig o. — Avanzo Oscar Valentino. SALERNO. • Angri. — D’ Antonio dott. Vincenzo. M otori. _ Ossei A. Vincenzo. Monteforte Cilento. — Cornili cav. rag. Michde. Samo. — Bello Virginio, Grimoldi Lucio, Tura Pasquale.

SASSARI. — Altea geom. Giovanni. SIENA. — Bichi Bordesi conte Luigi, Circolo degli Uniti. SONDRIO. — Paruwio Celso. Chiavenna. — Giuriani prof. Renzo. Ponte Valtellina. — Marchesi dott. Enrico. TORINO. — Aprà Carlo, Auchentallor Carlo, Barolli Piotro, Baretta avv. Donato, Bazzani Dante, Bergera Carlo, Bordeso G. Ant., Borgo Alberto* Broaio Cand.. Brosio Edoardo, Rrosio Enr., Bologna Rice., Bosco di Ruffino cav. Aleramo, Caffaratti Cesare. Cnrpignnno Giuseppe, Davyt Fulvio, Di Gropcllo conte Emilio. Conte Stefano, Cornei Luciano, Ferraris Augusto. Gandini Luigi, Gandolfo Pietro, Ghiotti Giovanni. Gonella Alberto. Grugnetti Romolo. Marsaglia G*acomo. Minola Giov. Battista. Montorfano Guido, Mo­ retta Luigi, Mosca Alfredo, Muletti Carlo, Musainetti Pio­ tro, Nicolini Emilio, Paiusa Paolo, Patrono Giovanni. Poreno Giacomo. Perino Michele, Poyrotti Francesca Rivaschietto Enrico. Risso Filiberto, Roggero Domenico. Scuola di Guerra, Tabusso dott. Edmondo. Torretta Michelangelo. Vinordi Camillo, Vinca ing. Antonio, Zoppia Ernesto, Zuppinger Edoardo. Frossaseo. — Grosso Campana Gaetano. Leyni. — Chiesa Giovanni. Piossaseo. — Olivero Camillo. Rivarolo Canavese. — Pavia avv. Alberto.


TOURING CLUB ITALIANO

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T R A P A N I. — Deputazione Provinciale. TR E V IS O . — C’ominotti rag. Alessandro, Lucci march. Enrico. Miete. — Puroliu Angelo. Spregiano. — Adamo Ugo. U D IN E . — Norsa Renato. MataIdeila. — Bertelli Pietro. Cattacco. — Angeli Pietro. Palmanova. — Ùe-Chocco rag. Ugo. Pattano di Pordenone. — Qui ri ni conto Quirino. Spilimbergo. — De Rosa ing. Giulio, Vicentini dott. Vittorio, Zatti dott. Luigi. San Daniele. — Cinedi Guido. San,a Maria la Longa. — Colloredo Mela conte Antonio. V E N E Z IA . — Bigaro Antonio, Della Riva di Fenile cav. Ajberto. Deputazione Provinciale. Fiorelli rag. Giovanni, Geister ing. Tobia, Giove Alessandro, Mateotti rag. Ema­ nuele, Passi conte Enr., Tu razza Felice. Villanova n w . Guido, Villanova Giuseppe. China gin. — Boccolo dott. Francesco, Gallimberti Claudio. Meneghetti Luigi. Trizzioro Riccardo. Metter. — Soranzo Gustavo. V E R O N A . — Crespi Giuseppe, Marconeini Antonio, Mona­ stra Ignazio. Albaredo. — Cali uri dott. Francesco. Castelletto. — Formaggiaio Carlo. Malcetine sul Garda. — Bertuzzi Lucilio, Furioli Giuseppe. San Giorgio Xogaro. - Rohm Antonio. \ IO E N ZA . —- Rapino cap. Vincenzo. Rossi d o tt Giorgio. Asiago. — Rigoni Cristiano Antonio, Rodai Giovanni. Battano. — Fayero Francesco. Brendola. — Pillon Pellegrino.^ Citmon. — Negrello rag. Narciso. Fara. — Dal Molili Antonio. I.onigo. — Batti velli Antonio, Pizzocolo Giacomo. Pievebelvieino. — Rigon Gaetano. Piorene. — Bornordo Domenico. Porrà Giov. Battista. Schio. — Mauri Ettore, Bantncattorina Pietro.

B K T B K O . A u s tri A^CJnqhcHa. V E N E Z IA G IU L IA - Gorizia. -- Mazzoli Virgilio. Monfaleone. — Dejuri Pietro. Fioritto Federico. Parento. — Vecchi dott. Iginio. Pirano. — Lotario Contento, Tamoro Alessandro. Triette. _ Bednarz Ferruccio, Dorligo Anna. Fonda Francesco, Gnzzolini Cuidot Gentili Cesare. Glaovutx Aldo, Kalla Giu­ seppe. Lutto Vittorio, Massa Menotti, Perissich Simeone, Tnmbochin Silvio. T R E N T IN O - Condino. — Parolini Silvio. La ri». — Pedrolli Guido. P R O V IN C IE D IV E R S E - Fiume. — Giurandich Antonio, Luk sich Oscarro, Maylnnder Salomone, V assilieh Mario. Innsbruck. — Kostucr Hans. Vilifico. — Dalla Vallo Gaetano, Zennaro LTmborto. F r a n c ia . Mentane. — Marcelli Antonio, Neroni Vincenzo, Prico W . II. .Vizza. — Robin Emmanuel. Parigi. — Cavallazzi Passio Giovanni. Fratellini Alberto. G e r i r s i la . Augsburg. — Ochlcr avv. Arnoldo. Merlino. — Àrndt Richard. München. —. Brombin Giuseppe, Zucchetti Giuseppe. llcgentburg. — Eustacchio Angelo. In q h ilt e r r a . Churchill Court. — Lyall cap. C. N. Coventry. — Bettmann S. London. — Jansen Miss Louise. F o r t o q a llo . Lisbona. — Romando Amzulak Leon. Bleck Charles Henry, Bregaro Joao, Burnav Henry. De Brito Cumha Antonio Ber mrdo, De-Maya Cardozo Eduardo. De-Ramero J. Dusmofc Edoardo, Do Rogo Freitos Joao, Malaquias do Lemon, Poixoto ing. M.. Schalck Victor. Porta. — Soares Aristides. Romania, J ttty — Scolari Carlo. Russia. Pietroburgo. — Mayer Amandus. S v iz z e r a . Jtellinaona. — Beltraminelli Luigi. Mori Ferdinando. fìiatea. — Montcggio Giuseppe. Pnriettn Dante. Locamo. — O U IN C H E M A R G U E R IT E . Lugano. — Guggenheimer Eugénie, Guggenheimcr dott. R i­ chard. Tastcott Arturo. Trogen. — Copperi Domenico. Africa. Cairo. — Baiocchi Tullio. Ame r i c a . Quinta da Formiga. — Condc do Castro. Asia. Shanghai. — Bottini rag. Ugo. M otto Edoardo.

Soci annuali a tutto 11 15 Gennaio ino2 » * inscritti dal 15 Gennaio 1902 al 15 Feb­ braio 1002

N. -jCTiq -

7«ci

N . 27407

Morti, Irreperibili, depennati dal 1 ottobre 1001

-

1302

I*. 20105

Soci vitalizi al 15 Gennaio 1902 >• Inscritti dal ió Gennaio al 13 Febbraio 1902

n.

298

13 »

Totale del Soci al 15 Febbraio 1002

:ill

N . 20410

OCDOOC

I Premi di Propaganda. Crescit eundo. — Anche PAgenzia Italiana dei pneu­ matici M icheiin (P a rig i) rappresentata dall'am ico c* con­ socio sig. A ttilio Vaccarossi, per contribuire allo svilup­ po ed incremento del T. si è compiaciuta di mettere a d i­ sposizione del nostro Sodalizio 12 premi da sorteggiarsi fra i soci che avranno, durante il 1902, procurato al Touring cinque nuovi associati. Accio i fortunati nel sorteggio possano avere un ogetto il più possibilmente utile ad essi, il Rappresentante a rinom ata Casa M icheiin ha suddiviso i suoi 12 premi in categorie, contraddistinti da 12 tagliandi, come segue:

f

Due tagliandi A. mediante i quali i duo vincitori potranno ritirare: un accu m u latore a secco Dnry per vetture 2 volt« 80 Ampère» in cassetta Hi legno di noce; oppure: un paio d i f a ­ n a li a petrolio per vettura automobile, dolla Caso C. CuvrardParigi. — Sei tagliandi B, mediante i quali i 6 vincitori po­ tranno ritirare: un A ccu m u la to re a secco Dary per motociclo o motocicletta: 2 volt», 20 Ampère«, con tasca di'cuoio; oppure: tuia c o rn etta d’avvertimento, grande modello, nichel od ottone (a scelta), con tubo metallico flessibile e reticella parapolvere; oppure: una la n tern a posteriore a luce rossa regolamentare per vettura automobile, in ottone, della Casa t'. Ouvrard-Pnrigi; oppure: un paio co p ertu re per ruote bicicletta marca .1/•chelin et Companie; oppure: una pom pa a m a n om etto per pneumatici d'automobile. - Quattro tagliandi C, mediante t quali i quattro vincitori potranno ritirare; un E x e rc is e u r Michelin. tipo per atleta; oppure: un n écessaire per montatura o riparazione dei pneumatici d'automobiiet completo in cassetta di legno; oppure: una la t ta da l it r i 5 olio lubrificante V il ette per automobili ; oppure: una co rn etta d’avvertimento per mo­ tocicletta, in ottone nichelato. • ••

E la Continental cauteli mieli unti //uttajtercha Cic di Hannover rappresentata in Ita lia dal sig. Cesare Curjcl (M ilano, foro Bonaparte 52) ha messo pure u disposizione del T. e perchè vengano sorteggiati fra i soci che nel 1902 hanno procurato al sodalizio 3 soci nuovi: a) un primo paio di coperture (gomme pneuma­ tiche) per bicicletta. b) un secondo paio di coperture come sopra. Questi premi sono venuti così ad aggiungersi agli altri nei mesi scorsi annunciati, da sorteggiarsi: 1. fra i noci che avranno procurato al T., dopo il 1. gen­ naio 1902. almeno 10 nuore associazioni : a ) una magnifica m o to c ic le tta (fabbricata o donata «lolla dt t a Fratelli Marchand) ultimo modello, con m .toro 13/4 IIP . doppia moltiplica, accensione elettrica. 2. fra i soci che dopo il primo gennaio 1902 avranno pro­ curato ol T.. almeno 5 attoeiationi nuore: a ) una b ic ic le tta a m erica n a The Medusa, modello 1902, tipo leggiero «la viaggio, completa di accessori (donata dalla ditta Nazari e Gorla di Milano). b i una b ic ic le tta m o d ello d i lusso. 19C2 (dono della ditta Fratelli MarchandJ. 3. fra i soci clic dopo il primo gennaio 1902 avranno pro­ curato al T., almeno .t associazioni nuore: a ) un paio d i copertu re (gomme) D u n lop per bi­ ciclette (donate «lai sig. E. Price. rappr. in Milano della The Dunlop Pncumatir Tyre Co.). b ) un secondo paio di copertu re, come sopra. G erente: D A L L A C O LA A T T I L IO - il:inno, Tip. Capriolo u Mniwlinlno, Via S. Pietro all’Orto. 18.


Anno Vili - N. 4 .

35,000 Copie

Redazione presso'la Direzione del Touring - Milano, Piazza Durini. 7

G r a tin

t u t t i 1 S o o l d e l T o u r in g

Aprile 1902.

Copie 35,000

L’Assemblea Generale dei Soci del T. C. I. tenuta domenica 6 aprile in Milano

Ebbe luogo allo oro 15 o mozza noi haIone gentilmente coneesso «lai . Veloce Club e Club Automobilisti «l’Italia ». Al tavolo^ presidenziale proso posto il Consiglio Direttivo Trattenuti lontano da Milano scusarono l’assenza il ViceDi rottoi e genera lo ing. A. Riva da Londra telegrafando scuse e saluti, il Caposezione L. Bertalini, il Capo Console generale ing. P. Gavazzi. Il Direttore Generale Johnson invita l’ Assemblea a nomi­ narsi il Presidente, e a questo ufficio viene chiamato il ragioniere Odorico Vieti dato per letto e viene approvato il verbali* della pre­ cedente seduta d’ Assemblea 31 Marzo 1901. A richiesta motivata del socio Ciro F a n o «li Parma, che obbietta sulla opposta proposta abbreviativa del rag. G u ardoni, il Vico Segretaria del Consiglio — I. V ig lia r d i- P a r a v ia -log­ ge la Relazione morule e finanziaria della Direzione, sull'eser­ cizio 1901, pubblicata nella Rivinta di Febbraio. Johnson. Direttore Generale, metto a giorno l'assemblea Milla sitiinziono attuale dui Touring. Esordisce constatando che fra tutti gli esercizi decorsi, il 1901 segna il massimo incremento na monile che finanziario del Sodalizio. Si dichiara in parto e*traneo a questo progresso, grave malattia avendolo tenuto più mesi lontano dui T. : ciò peraltro diede luogo ad affettuoso di­ mostrazioni dei soci che egli ora ringrazia con eitusiono. I legami intessuti rial T . non sono dunque solamente d'inte­ resse ina di cuore. Egli ritorni» lieto all'opera fra i cari colleglli «lei consiglio cui torna u tributare omaggio di riconoscenza, per­ ché diedero mezzo di provnro cho l’assenza del capo non impedì l'espniisione continua e sorprendente del T. Il numero doi soci aumenta. Dal Dicembre in qua si ebbero 3200 adesioni nuovo cho rolmsno largamente i vuoti avvenuti 0 ciucili prevedibili. Il D i­ rettore Generale accenna ni nuovi criteri adottati dal Capo Se­ zione L. Bertolini per t’affiliumonto Alberghi. Si rinunciò ad avere molti nffiliuti ili una stessa piazza. Il vantaggio del si­ stema è ovvio, ma oru solamente si può applicarlo, dacché sol­ tanto adesso il Consiglio ha mezzi «Pinfornmziqnc adeguati per una buona selezione. Dagli affiliati molto si esigo non tanto in fallo di sconto e di riduzione di prezzi, (che verranno contenuti in limiti ristretti forse più che per il passato, ma saranno però reali), quanto in sicurezza di conoscere ¡prezzi ragionevoli e mo­ desti. iti relazione alle comodità «lei singoli alberghi, e sopra lutto, di avero buona accoglienza dagli albergatori in tutti i casi in cui i turisti possono presentarsi, anche se il fango di cui pos­ sono essere coperti, l'ora indebita in cui possono arrivare, la rumorosi» compagnia cho essi possono condurr«*, non siano pro­ prio i più adatti n renderli ben accetti in un albergo. Accenna alla rifatta convenziono del passaggio, con esen­ zione, li deposito doganale, dei nostri soci ciclisti ai confine au­ striaco; all’azione cho si è intrapresa per scaglionare sulle strade 'l'Italia frequentate da automobilisti^dei depositi per sicuro e buon rifornimento di Immilla della Ditta ■ Zini Cortesi e Borni» «• di lubrificanti «lolla Ditta Ernesto Roinach. Un primo espe­ rimento di questo servizio era stato approntato in occasione della indetta «orsa Nizza-Abbazia-Nizza, alla cui organizzazione il T. r !.. benché officiato daU’ .4ufomoòi7c Club di Nizza, rimase do­ verosamente estraneo. Ciò peraltro non ^ l’impedisce di deplorare la troppo tardiva e perciò dannosa inibizione opposta dal nostro Governo alla l'orsa. , ., Accenna alla nuova più vasta sede del T. che esige «ùggia

ulteriori ampliamenti per corrispondere alle legittime «•¿igeimi «Iella grande nostra famiglia «li pressoché 30 mila soci. L'argo­ mento gli dà occasiono a parole di Italo pel personale e in iap«*eie pej Capo ufficio sig. Cuneo. \ iene n «lire dei cresciuti bisogni del l'azienda social«.’ « Si: il Touring ha grati bisogno dello poche sei lire che domanda a eiava n o dei propri soci, ha bisogno di multe «lecino «li migliaia di questi soci, ha bisogno della loro costanto fedeltà anche finan­ ziaria, poiché si vogliono dedicar«*, corno ci sembra di avere mo­ destamente fatto fino ad ora, qiu^to somme ormai ingenti, al bona della pàtria nostra; poiché, mai un istante lo prooccupuzioni finanziarie del Consiglio si sono trovate disgiunte o in di­ saccordo coll'altissimo idealo dol T. • « Il riconoscimento più completo di questo punto di vista, ogni giorno ci viene ormai dagli enti che più in alto sono posti nella stima pubblica pei loro programmi o per la loro stessa co­ stituzione. Gli è cosi cho a proposito del noto concorso di mo­ nografie alpine abbiamo potuto stringere col Club Alvino Ita ­ liano una cordiale intesa di cui ci sentiamo superbi. Questa uniane fra le due grandi istituzioni può e dovo essere feconda di buoni risultati pratici o morali. « E pochi giorni or sono da qu«*U’ insigno uomo cho è il pro­ fessore Colonia, attualo presidenti* del Comitato milanese della Dante a ligh ieri, pervenne una lettera sollecitante la nostra ade­ sione a quella società, lettera la <iuale è un iuno non soltanto al programma dol Touring, ma è un inno alla sua effettiva attività, alla sua produttività pertinace, alla sua benefica propaganda». E non sono due mesi anche il Consolato fiorentino «lei Tonring, per mezzo dell'alloro capo consolo dott. Gasporo Cnpoi, cui ¡^Diretto­ re ii«*nerale si piace perciò di mandare particolare ringraziamento, rovocavo in pubblica seduta «lei Consiglio Comunalo di Firenzi* associazione vitalizia al nostro Club, approvata a unanimità di voti do «juollVminente consesso, pur politieamcnto con tanta v i­ vacità suddiviso in vari campi, unanimità questa significante, poiché ò a mi tempo il riconoscimento del programma del T. e quello dcll'asMolutu e completa sua astensione da ogni intromis­ sione in qualsiasi campo politico. E il Direttore gouorole manda pure un ringraziamento sp«*ciale al Municipio di Milano, perché, con motivi olio sono per noi di grande onore, la Giunta Comu­ nale di «picsta città volle pure in sua seduta recente votare P ohsedazione vitalizia dol Comune al nostro Touring. E questa ade­ sione - ben maturata e ben ponderata — fa ben più piacere, cho se fosso venuta noi primi tempi del sorgere «lei T. poiché si sarebbe potuto allora credere che fosse frutto di qualche entu­ siasmo personale, mentre oggi è una vera affermazione poi T. altamente onorifica •. Il Direttore generale, con questa ultima notizia chiude, si­ curo cho nelle suo parole i soci sapranno vedere come in una specie di riassunto il punto elevato a cui portò il loro appoggi«», e da fjurata eima sapranno essi guardare anche jnù in alto, all’avve­ nire cho certamente attendo il nostro Sodalizio. (Approvazioni).

P

Aperta la discussione, il socio dott. B assi consigliere d’Ap nello si congruttilu col Direttore generale per la riacquistata sa­ lute, si compiace altamente perché con tanto piccola quota so­ ciale si sono ottenuti brillanti risultati. Chiede si solleciti quanto


tOT»

TO U RIN G CLU B ITALIANO

più punibile l'adozione della targhetta mobile* pei velocipedi e di ni negl or facilitazioni di trasporto. 11 rag Q iltird o n i associasi all'omaggio del preopinante; du­ bita che si possa giunger presto n riformare la legge sui veloci­ pedi; se intanto si ottenesse che la bollatura dei velocipedi li­ mitata a Febbraio venisse* protratta n fine Marzo? Ebbe da com­ piacersi cho In Guida-itineraria di Lombardia sia stata fra quollc regionali la prima creazione del T. ; ma poichò dal 1896 in ipià ri-ente un qualche invecchiamento, ne invoca una nuova edizione •la distribuirsi ni soci previa loro sopratnssa. Invoca infine si tor­ ni a creare il Consolato milanese assorbito ora dalla Direzione (.•onerale. A . GL B ian ch i, constata che la Rifiata mensile del T. ò mi­ gliorata a costo anche di doppio onere postale, ma avverte In • onvenicnrn di dimezzarla por farlu quindicinale cosi potendo riuscire più efficnce mezzo di propaganda, che terrebbe maggior­ mente a contatto i soci col sodalizio. L'avv. F. P iz z a g a lli temo inconvenienti dall’adozione del­ la targhetta mobile; domanda se veramente il certificato quin­ dicinale abbia carattere non già personale, ma reale cioè equiva­ lente alla targhetta; vorrebbe infine che si chiarisse tiene il diritto pei ciclisti di percorrere lo banchine stradali ove un tempo si era soltanto tollerati se non esclusi, ed invoca pratiche pel tra­ sporto delle biciclette sui trams. Il socio P e lle g a t ta invoca una più frequente pubblicazione dell«* deliberazioni del Consiglio, e il socio M a g n i C arlo chiede perchè venne sostituita l’antica simbolica copertina della Rivìata, decorata allora della visto in iscorcio dell'Italia. ••• Rispondono i membri del Consiglio: Il Capo seziono legale avv. A g T a t i: rileva che l'azione ala­ cre della Direzione trova ostucoli nella lentezza della burocrazia governativa, epperoiò non si giunse ancora a fare udottaro lu targhetta mobile che eviterà, tra i gravi inconvenienti del sistema attuale, quello di dover recarsi in giorni fissi ni l’ ufficio metrico per l’apposizione della targhetta fiscale. Ma tralasciando il contrassegno fisso, si perde ¡1 vantaggio cui tengono molti soci ni confini, di comprovare colla targhetta stessa la nazionalizza­ zione del velocipede. Lu Direzione desidera In riforma della Legge 26 Luglio 1897, ma le preme sopratutto di assicurarsi che una legge nuova non perpetui difetti lamentati o non crei nuove anormalità. Perciò la Direzione, grazie uuclie al l’ interessamento del Capo-console on. Rrunialti, tien dietro incessantemente agji studi governativi; ma è preoccupata dello intenzioni del Mini­ stro Carcano il quale vorrebbe elevare la tassa a L. 12, mentre in Franriu produsse migliori effetti por l'Erario c per l’industria nonché pei singoli contribuenti, la diminuzione delia tassa a 6 lire. Spiega come la Cassazione pronunciandosi d’ incidenza, emise l’erroneo criterio por cui il certificato quindicinalo ha carattere personale^ il Ministero delle Finanze per forza di logica corresse e«J impartì istruzioni onde ni certificato sin riconosciuto va­ lore reale; si meraviglia che al Municipio di Milano non siano giunte istruzioni in questo senso, e «’ interesserà della cosa. Risponde a Guardoni ohe il velocipede si può in ogni epoca dell’anno sottoporre n targhetta; ma, certo, dopo il Febbraio, l'adempimento di questa pratica ò roso più difficile dalla non libera circolazione del velocipede da targhettare. Accenna alle pratiche avviate o non poranco risolte presso il Ministero delle Poste <• Telegrafi, per ottenere elio la tessera sociale del T. quando munita di fotografìa vistata da un ufficio postale, sia riconosciuta come documento d'identificazione per­ donale pel socio non altrimenti conosciuto o a cui occorra riti­ rare la corrispondenza postale o telegrafica. Rileva, g l’inconvenienti portoti dal nuovo Regolamento per la circolazione degli automobili; noto però che il T . ottenne dal Ministero un importante chiarimento, grazie al quale rimangono sottratti i velocipedi a motore meccanico dulie gravose disciplino imposte agli automobili. Di conseguenza si sottraggono gli auto­ mobili all obbligo della targhetta fiscale : ciò che se por un verso è comodo, per l'altro apparirà onoroso, inquantochò sopravviene agli automobili, considerati corno vetture, la tassa comunale. I)A informazioni circo l’ Associazione Nazionale pel movi­ mento dei forestieri in Italia : ideata due nnni fa a Roma per iniziativa dell’on. Maggiorino Ferraris, ebbe tosto le simpatie del T . che s’interessò nd essa e partecipa ora ni suo Consiglio direttivo; la nuova Associazione si è assegnata un compito am­ pio e generoso che può riuscire fecondo per l’incremento do!l’economia nazionale. In quale già dal movimento dei forestieri

Ilei soli alberghi h’awantuggia nummi mente di 40 o 50 milioni. Svanite le carezzato illusioni di atcrc un forte sussidio dello Stato — l’Associazione pel movimento dei forestieri, presieduta ora dnll'on. Sant'Onofrio, s'npprestn u far da sé — e c’è da coni p:«corsone n da uugurarc che ottenga gli »rupi che pure il T. caldeggia ed asseconda. Rispondendo a Pizzagalli nota che la giurisprudenza si vn rendendo lentamente ma sicuramente sempre più liberale in fatto di circolazione ciclistica. Il T. non trascura di tutelare gl’ interessi dei ciclisti, di affermarne i diritti. Molte contestazioni avvengono laddove gli stradali sono parzialmente abitati ; ma si vn guadagnando terreno anche su questo contestato campo che bisogna coltivare con assidua ma prudente cura. Ricorda in proposito le recenti decisioni pretoriali. II Capo Sezione strade L . v . B e r ta r e lli rispondendo a Bassi, nota che gli sforzi della Direzione ottennero so non una riduzione di spesa nel trasporto dei velocipedi sulle ferrovie, l’ ammissione a) trasporto di essi con gli accessori. Si pervenne futicosiimoutc a ciò con accordi non poranco definiti, ma strano a dirsi bisognò che il T. si assumesse l’alea di spesa di metà indennizzo dipendente da guasti o flirti verificantisi sulle ferrovie a danno dogli accessori delle biciclette doi soci del T. Ma almeno dotti accessori saranno accolti in spedizione; almeno si otterrà col tra mito del T. una più spiccia liquidazione dei danni; almeno si è giunti nd una cordini enterite con Io Amministrazioni ferroviarie cho frutterà. Rispondo a Pizzagalli circa il trasporto dello biciclette sui tram» che le accolgono in quanto è possibile} si studia l’adozione di altre facilitazioni, ma infrattanto, n seguito d’inchiesta, \‘At> nuario 100Ì di prossima pubblicazione darà nonno o tariffe por il trasporto dei velocipedi su ferrovie, tramvie e piroscafi. L ’Annua rio assai più ricco dei precedenti, sarà diviso in 2 volumi di com plessi ve 1000 pagine. • Informa circa l'altro pubblicazioni imminenti ; presenta la corta 1 .*500,000 della Sardegna e Cora ira, con la «inalo il T. coni piota l’ intrapresa illustrazione corografica dcH’Italia, o sognalu i grandi progressi realizzati dalla cartografia del nostro Istituto Geografico militare i, cui pregevoli prodotti il T. lanciò a con tinaia di migliaia, di copto fra i turisti, cosi contribuendo alla miglior conoscenza del Paese. Dice delle Monografie turisticlu* in prepnrnziono : una di 160 pagine, d'imminente pubblicazione, riguarderà il Lazio. Dà ragione di mutamenti introdotti nella Riviata la cui coper tinn non hn pretese artistiche ma soddisfa esigenze economiche. Dimostra a Gilnrdoni come prima di dar mano nd una nuo­ va Guida di Lombardia, convenga terminare la pubblicazione deU’nltre Guide regionali : fra un mese o duo uscirà quella della Marche (350 pagine con 700 profili), si appronta quolla della Campania. A proposito di queste compilazioni cui egli attende, nota che il T. trova ora terreno più sgombro: occorrendogli dati o carte per lu Guida delle Marche, ebbe,dagli Uffici tecnici pro­ vinciali e del Genio Civile delle 4 provinole marchigiane, tali atti di deferenza e di fiducia con prestazione di documenti prò ziosi, per cui è tratto a manifestare vivissima riconoscenza, e Bensì di legittima soddisfazione pel T. cho va guadagnando ognora di simpatie e d'influenza. O. G orla Capoconsole generale aggiunto, spiega !«» ragioni per cui si considerò superflua la permanenza d’ uu Consolato locale dacché i soci ricorrono al Consolato generale in Milano e ne ottengono i chiarimenti richiesti. ••• Chiusa cosi la discussione i! rag. T u rr in i logge. In Relazione dei Sindaci suH’osercizio 1901 concludente per ranprovazioin* del Bilancio, con voto di plauso u! Consiglio o lodo ni Personale. Il Presidente invita quindi l’Afsemblea a pronunciarsi con voto (o l’Assemblea lo da tosto e all’unanimità favorevole) che ha valore però soltanto consultivo, giacché l’olfatto deliborativo proviene dalle risultanze della votazione fatta mediante scheda che con questa Rifiata vieno inviata ai soci e che deve pervenire di ritorno alla Direzione generale del T. non più tardi del 15 M ag­ gio. Perciò proclama aperta la votazione per l'approvazione d«*l Bilancio o por la elezione di 8 consiglieri c 3 sindaci. e olle 17,30 dichiara sciolta l’assemblea. I l Presidente dell’Assemblea

11 Segretario del Consiglio

Rag. 0 dorico Odorico.

A v v . F ederi co G u a s t i .

A i Soci che non hanno ancora versata la quota d’associazione 1902. Il Tesoriere Generale del T. avverte che ai Soci I «inali non hanno poranco versata la q u o ta 1 9 0 2 — si sta per indirizzare assegno postale — di L . 6,*<S0. per i soci ritardatari di Milano, di L . 6 ,5 5 per gli a lt r i; ina frattanto essi faciliteranno l'opera delPAmministrazione e si assicureranno il pronto invio delle pnhblicazioui che loro spettano, affrettando la rimessa della quota suddetta. Valersi — è questo il mezzo più spiccio — di una Cartolina-Vaglia indicando sul ta llo n c in o , semplicemente nome cognome, indirizzo ben chiaro, e la frase: p e r q u o ta 1902.


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RIVISTA MENSILE

Turismo podistico

L'articolo pubblicato nel numero di Gennaio della Rivista, col titolo E le gam be? è stato o ripor­ tato, o citato, o discusso in vari periodici c gior­ nali; e fra i vari articoli segnaliamo quello E Ir gambe? del signor lobi (prof. Ildebrando Bencive­ ni) pubblicato nel Giornale di Sicilia. L ’interesse destato dall’argomento di qu ell'ar­ ticolo ci sembra naturale; perchè come la m aggio­ ranza dei soldati d’un esercito sarà sempre forma­ to dalla fanteria, così la maggioranza dei turisti sarà sempre formata (o dovrebbe essere sempre for­ mata) da quelli che vanno a piedi. Non tutti possono avere a loro disposizione un automobile, una bicicletta, un cavallo, un pallone areostatico; ma sono ben pochi coloro che non han­ no a loro disposizione un paio di gambe. II turismo podistico è un grande fattore del­ l’educazione ; ed è un vero peccato che esso sia poco curato nelle scuole secondarie e nulla affatto nelle università, cioè negli istituti nei quali dovrebbe avere la sua sede naturale. D ell’argomento si occupa, per incidenza, an­ che il capoconsole del Touring a Roma, prof. A tti­ lio Brunialti (A n n u a rio scientifico ed industriali per il 1901 ; pag. 531), là dove dà relazione del Con­ gresso geografico tenutosi a Milano or fa un anno. Il Brunialti, dopo aver ricordato che la sezione di­ dattica di quel Congresso trattò «della necessità di promuovere escursioni geografiche » esclama: «S e cominciassero a secondare le nostre escursioni scola­ stiche alpine, dove non ho mai visto un professore di geografia ! » F. l ’esclamazione è tutt’altro che ingiustifi­ cata ! •••

Su questo argomento riceviamo la seguente in­ teressante lettera d’un socio operaio: Cara Ricista, Permetti ad un semplice operaio, neosocio del Tou­ ring. che per la prima volta ha avuto il piacere di leg­ gerti, d’esprimere la sua gioia per averti trovata sedu­ cente, e per l ’amena lettura e per le notizie svariate, per aver trovato insomma ciò che da tanto tempo era nel suo desiderio; rammaricandosi solo d’aver tardato tanto a farsi socio del Touring. Scorrendo le tue pagine, che lessi con molto piacere, mi soffermai sopratutto sull’articolo « E le gambe? • del signor Brentari, poiché in esso trovai l’approvazione e l’incitamento a quel turismo che più di tutto ho sempre amato. Ed invero a dir la verità io la bicicletta io questo 10 dico sapendo di far piacere al socio Locatelli) l’ado­ pero più che per recarmi al lavoro, (e sì che sono lontano dallo stabilimento quasi quattro chilometri), per far del­ le gite domenicali. E quest’anno, ora clic sono socio del Touring, e quin­ di so dove depositare la macchina, mi propongo, quando 11 tempo ed il lavoro me lo permettano, di fare delle belle gite ciclo-alpine: poiché il solo pedalare non mi soddisfa interamente. La bicicletta ci porta lontano più presto, ina non sempre fin dove si vorrebbe arrivare; ed allora bisogna terminare a piedi. E giacché sono sull’argomento ci resto un pochino, per fare una proposta: Non sarebbe bene che la «G a z ­ zetta dello sport, l’Italia sportiva », il « Touring » ed il signor Brentari stesso, che così bene ha decantato il p a-

cere d’una bella passeggiata pedestre, si facessero pro­ motori di passeggiate pedestri allo scopo di muovere la gioventù ed incitarla al salutare ed a tutti accessibile turismo? » Io credo che con ciò si farebbe opera saggia, umani­ taria, ed altamente civile, cooperando alla rigenerazione della specie. Queste marce fatte di frequente, per esemnio una volta al mese, quanti giovani non distrarrebbero dai bassi divertimenti, quanti non ne convertirebbero al tu­ rismo podistico! Vi sono tanti operai che hanno il desiderio di fare delle passeggiate, di riempirsi i polmoni d’ossigeno, ma hanno paura della fatica; e se dite loro d’alzarsi un pò presto, d’andare in qualche luogo un po’ lontano, rispon­ dono invariabilmente che lavorano tutta la settimana e che la domenica è fatta per il riposo! Io per citare un esempio, sono detto « la testa matta » perchè alla dome­ nica quando potevo facevo buon numero di chilometri a piedi, e son sempre andato al lavoro al lunedì colla mente più serena e con maggior voglia di lavorare di loro.

Fallile. Il socio D om enico P o z z i .

M ilano, Marzo 1902» • ••

Am miriamo il sereno entusiasmo del socio Pozzi per le passeggiate; ed il Touring penserà di certo anche a «pianto si può faro per lo sviluppo «lei turismo podistico. Non dimentichiamo però che molto esso ha fatto anche per «juesto; chè, infatti, le carte, le guide, i profili, ed ora, più ancora, le monografie, e presto le monografie alpine, servono e serviranno magnificamente anche a ehi vuol far gite pedestri. In quanto a ll’organizzazione di tali gite, la faccenda ci pare più seria, e poco pratica la propo­ sta dell’egregio socio. L ’Italia è grande; il numero «Ielle gite podistiche che in essa si possono com­ piere sono in numero sterminato; la varietà delle forze di muscoli e di borsa «lei vari soci gramiissima; e come si potrebbero organizzare tali gite? Missione del Touring è «¡uella di fare una incessan­ te propaganda per incitare alle gite, e di continua­ re la pubblicazione «li carte e guide che le rendano facili, pratiche, utili, istruttive di facilitare con un complesso organismo di servizi diversi d’indole di­ versissima intellettuale o pratica studi, viaggi e g ite ; ma l ’organizzare ed il compiere tali gite tocca ai soci; e per quanto concerne le organizzazioni, il Touring non pu«'> occuparsi che di quelle granili, di vero interesse nazionale, e collo scopo precipuo «li richiamare l’attenzione «lei turisti su «Luna «lata regione: al d ie sta pensando appunto adesso, per «juanto riguarda la Sicilia e l’ I mòri a. E qui si deve anche notare che il proverbio « poca brigata vita beata » trova la sua migliore applicazione nelle gite a piedi. Una gita di due o ire amici, concordi, c di gusti e forze poco dissimili, è immensamente più divertente ed istruttiva che una gita fatta in grossa compagnia; e chi scrive, che gite a piedi ne ha fatte molte, ha girato quasi sempre solo soletto, senza sentir alcun bisogno che nessuno lo organizzasse. Una buona carta in una saccoccia, una guida nell’altra, e via; l ’organizza­ zione era bella e fatta.


TOURING CLUB ITALIANO

103 • ••

E prima di chiudere questo articolo, è d’uopo accennare ad una piccola crisi che sta attraversando un’associazione, anzi un gruppo di associazioni, che per il turismo podistico moltissimo fece e moltis­ simo farà; cioè alla Federazione Prealpina, all’ u­ nione di quelle varie società di escursionisti lom­ bardi e piemontesi che hanno il merito grande ed innegabile di aver popolarizzato l’alpinismo, ren­ dendolo economico, cu accessibile a tutte le forze ed a tutte le borse. N e ll’ultimo numero del F io r d 'A lp c (rasse­ gna della predetta Federazione) il Consiglio diret­ tivo pubblica una lettera ai soci, dalla quale toglia­ mo il seguente brano: « I sottoscritti fecero attive pratiche per trovare un precidente alla F. P. che unisse alle qualità alpinistiche un sincero amore allTstituzione nostra, che fosse molto noto ed aggradito al ceto alpinistico, che potesse disporre di tempo ed eventualmente anche di mezzi a prò della Federazione ». • Le pratiche da parte dei sottoscritti furono innu­ merevoli ma pur troppo senza successo; e di tali prati­ che non ricorderemo qui se non ¡’ultima, che fu anche la più insistente, e cioè quella esperita presso il prof. Ot­ tone Brentari, socio onorario della Federazione Preal­ pina ». « Ai sottoscritti caduta ogni speranza di trovare un presidente alla F. P. e quindi anche i componenti la Di­ rezione. non rimane che rassegnare qui definitivamente il mandato ricevuto dall’Assemblea dell'ultimo Congresso, chiedendo venia per essi rimasti inferiori all’ orifico incarico avuto ».

Segue un altro articolo del signor Francesco Cavalieri, il quale annuncia la morte (che deplo­ riamo) del F io r d'A lp e ; ed in quanto alla Federa­ zione aggiunge: « Prima di lasciare il mio posto avrei desiderio ve­ dere la Federazione ia buone mani perchè non andas­ sero perduti i suoi intenti e i nostri sforzi fatti per ve­ derla rifiorire. Tn questi momenti che anche l’alpinismo si risveglia ed alita un soffio nuovo di popolarità, cui la Federazione non e stata indifferente, è doloroso annun­ ciarne la sua agonia ! » * Che cosa farà essa? Perverrà ad occupare un buon posto nel campo della propaganda alpinistica? Sorge­ ranno gli uomini di buona volontà che la prenderanno a cuore? * « E ’ l’augurio più sincero che io faccio ». ■ Che sorgano ^uomini che nblvano a continuare l’o­ pera già iniziata, ma non siano di quelli che si affan­ nano a voler emergere, spinti da puerile vanità! Biso­ gna che essi abbiano ferma volontà, con ideali da conse­ guire. sorretti dall’indagine paziente sgorgante daU’en tusiasmo che sentono pei m onti; che siano addestrato alla lotta, perchè la via sarà sempre ardua per chi si muove a creare, per chi s’addentra in vie nuove ove tutto è da incominciare ». A q u est’a u g u rio ci associam o d i gra n cuore n o i; è p o ich é q u ei b r a v i g io v a n o tti m ostran o di a v ere una certa fidu cia in fitto n e B r e n ta r i, a b b ia ­ m o il p ia cere d i a v v e r t ir li ch e e g li c ’ in c a ric a di d ir lo ro :

« Non lasciatevi vincere da un istante di sco­ raggiam ento; non disperdete, in un momento di sfiducia, tutti i vostri nobili sforzi, tutti i vostri al­ ti ideali, tutte le vostre opere gagliarde; non av­ vilitevi perchè non avete ancor trovato un presi-

dcntc della Federazione. Ed è esso proprio neces­ sario? Non basta un Consiglio direttivo, composto di voi uomini di fede e d’entusiasmo e d’opera, con un consigliere anziano ed un segretario come punto d’unione? 0 voi siete sempre animati dall’ amore per le gite, per il moto, per le colline, per i monti, ed andrete avanti anche senza presidente; o que­ st’anima non c’è più, e nessun presidente potrebbe ispirarveln. Avanti avanti, v i et mente, che è il mot­ to del Touring. I l signor Cavalieri prosegue : • L'alpinismo deve assurgere alla nobiltà della sùa causa, non deve essere trascurato nò quasi mai nomi­ nato come lo fu fin ora, lui più che d’ogni altro genere di sport fa salire i sentimenti e le soddisfazioni di chi lo prova a una sfera eletta, fa provare all'uomo la sua superiorità quando dall’alto d’una vetta egli domina com­ mosso l’immenso orizzonte ». « Questo sport nobilissimo che forma il carattere fiero e sincero mentre dà vigore al corpo, non deve essere la­ sciato in abbandono ». « Voi, Società care alla Federazione, che rappresen­ tate tante promesse per Paipinismo, non dimenticate il vostro paese, la regione che abitate, per essa, pel bene di tutti, sia sempre il vostro vessillo sventolante sulle vette e lungo le mulattiere per indicare ad altri la via ». « Non dim enticate'di tenervi uniti, di sforzarvi a la­ vorare per l’alpinismo, osservate, divertitevi e lavorate. Dove sentite il bisogno di segnalazioni, di guide, di tutto quello che può incitare altri a salire e frequentare i vo­ stri monti, fatelo; domandate aiuto anche aa altre perso­ nalità. da interessati. Sarà un sacrificio , ma non andrà perduto ». « Voi, soci di tutte le Società aggregate, nelle vostre gite, non chiudetevi nell’egoismo pensando solo a diver'irvi, portate anche voi il vostro granellino di buona vo­ lontà e di sacrificio al monumento che faranno altri in­ vece di passare rapidi dalla vetta a casa spendete un po’ di tempo ad osservare, a notare; vi troverete contenti ».

Plaudiamo di vero cuore a così giuste idee; ed aggiungiamo che l ’ulpinismo non può dirsi « tra­ scurato » quando esso sa ancora destare nella no­ stra gioventù tanto entusiasmo. L ’alpinismo non è « trascurato », ma si è a trasformato ». Superate ormai tutte le ardue cime delle nostre Alpi, do­ mate tutte le vergini vette, andò in decadenza l ’alpinismo classico, aristocratico, costoso, accessibile a poche centinaia d’individui ; ma andò invece svi­ luppandosi (ed i sodalizi uniti nella Federazione ne sono una prova) un alpinismo più semplice ed alla mano, ma non meno utile alla mente ed al corpo; un « alpinismo » che più giustamente si dovrebbe chiamare « escursionismo » o « turismo ». Non c’è dubbio che in questo campo si potrebbe fare cento volte «li più; ma dove andremo a finire se i valorosi e giovani apostoli e soldati «lei turismo alpinisti­ co, se i benemeriti escursionisti, si lasciano vin ­ cere dallo scoraggiamento, e parlano di « morte? »

U n ’altro articolo dell’ultimo numero del F io r d’AIpe è del signor Cesare Morlacchi, e parla delle Monografie alpine del Tou rin g Club Italiano. L ’in­ stancabile segretario della Federazione scrive fra altro: « Noi ¡inneggiamo al Touring che ha veduto il bisogno di lavorare per l’alpinismo e ci si mette di buona volontà e lo rende popolare fra i suoi 26 mila soci ».


RIVISTA MENSILE Ringraziamo del gentili; incoraggiamento, e diciamo ai bravi Escursionisti : « Non lasciate raffreddare i vostri antichi en­ tusiasmi; rianimate i vostri sodalizi schierateli sot­ to la bandiera del Touring, che è bandiera nazio­ nale, e che vuol promuovere e sviluppare tutti i generi di turismo; portategli la vostra pratica, le vostre cognizioni, i vostri consigli; date vostre no­ tizie alla Rirista, che sarà ben lieta di pubblicarle: concorrete alla compilazione delle monografìe, ed indicate regioni, valli, monti per i quali sia utile lin'illustrazione ; ed il T. si farà un dovere di aiu­ tarvi, sia facendo propaganda delle vostre idee, sia continuando quelle pubblicazioni che saranno uti­ lissime anche a voi. Uniamo le forze per il raggiun­ gimento dei comuni ideali : procediamo concordi nel promuovere e praticare il turismo che ricrea la mente, fortifica i corpi, e fa sempre più conoscere, e perciò sempre più amare, la comune madre: Tltalia ». Ottone B renta ni.

L ’Italia nelle R iviste

turistiche estere.

Nello scorrere le riviste dei Tourings esteri, ò per noi cosa gradita il trovarvi frequente menzione dellTtalia, e diffuse relazioni su viaggi e gite compiute da turisti e5teri nel nostro paese. Se ne togliamo qualche lieve ine­ sattezza (più che compatibile *in scrittori stranieri), e qualche lamento su questo o quel particolare (lamenti che non di rado sono giustificati), quegli scritti dimostra­ no un amoroso studio delle cose nostre, ed una sincera simpatìa per il nostro cielo, la nostra terra, la nostra gente. Non mancano le eccezioni (che Tengono sempre dalla stessa parte); ma esse non servono che a confermare la regola. La « Radfahrer-Rundschau » (Vienna) nel suo nume­ ro del primo Febbraio ha un articolo (illustrato da un profilo) del signor L. v. L., sopra una gita ciclistica da Tarvis per Udine a Venezia; articolo pieno di entusia­ smo per il nostro paese, e ricco di pratici consigli per chi viaggia in bicicletta. ••• Fra le escursioni sociali organizzate dal « Touring Club de Belgique » per il 1902 notiamo le seguenti: Mi­ lano, Venezia, Firenze, Roma, Napoli (22 giorni) a par­ tire dal 28 Marzo; laghi svizzeri ed italiani (11 giorni) partenza il 14 Maggio; Lombardia, Emilia, Veneto (15 giorni) a partire dal 17 Maggio. Il * Bollettin Officiel » del predetto Touring pubblica nel suo numero di Gennaio, Una illustrazione di Capri »si un cenno sulle predette gite progettate, e nel suo nu­ mero di Febbraio alcune osservazioni sulla prima di quel­

ìo y

le gite, con vignette rappresentanti la Piazza della Si­ gnoria a Firenze, il Palazzo Comunale di Piacenza, il Foro Traiano di Roma ; e nello stessa numero il signor Leopoldo Courauble riporta le impressioni d'una sua gita dal San Bernardino a Venezia. ••• La t Revue du Touring-Club Suisse (Ginevra) non è più soltanto bilingue, ma trilingue ; e vi leggiamo infatti articoli in tedesco, francese, italiano. In francese, il si­ gnor F. Yersin descrive (« D'Avenches à Morges par le Gothard et le Cenis ») un suo viaggio in bicicletta dal Got­ tardo al Cenisio, traverso la Lombardia, la Liguria, il Piemonte; in italiano il signor Italo Farinelli parla (* Le mie vacanze in bicicletta ») d’una sua gita traverso il Tirolo, il Trentino ed il Veneto; ed in tedesco (nel numero di Febbraio) il signor E. Huni ci descrive (* Unter itaiienischem Himmel ») una sua gita intorno ai laghi lom­ bardi, ed il signor R. Kerber (nel numero di Marzo) una sua gita in bicicletta nella Lombardia e nella Liguria, Tutti e tre parlano con simpatia del nostro paese, e de­ plorano d’aver dovuto percorrerlo troppo celermente. Il signor Yersin, parlando di Milano, si lamenta della pes­ sima pavimentazione delle vie della città; e non ha pro­ prio tutti i torti. ••• L ’elegante periodico inglese « The Cyclists’ Touring Club Gazette » ha (nel numero di Dicembre) un’interes­ sante articolo (adorno di belle incisioni) dal titolo « Cieling in the Alps », di C. L. Freeston, con cenni su vari passi alpini o prealpini: Umbrail, Aprica, Tonale, Spluga, San Bernardino, Lukmaier, ecc. ; e nel suo numero di Febbraio un non meno notevole articolo di T. J. Goodlake sul » descensus Averni », cioè sui dintorni di Miseno e Pozzuoli.

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La signorina Clara Eichler, affatto sola, in bicicletta partendo da Murmau, perii Fernpass scese ad Innsbruck, donde per il Brennero a Franzensfeste, e di li, per la Pusteria salì a Toblach, donde a Cortina d’Ampezzo, Cado­ re, Belluno, Feltre, Primolano, Valsugana. La signorina Eichler narra, con molta vivacità, le sue avventure, e dà sfogo ai suoi entusiasmi nel periodico « Die deutache Radfahrerin » supplemento del periodico ■ Der deutsche Radfahrer » (Stoccarda). In questa rivista W illy Theml parla d'una sua gita per la Pontebba a Venezia, donde a Trieste e Pola.

••• Per finire. Un signor H. G. nel numero di Gennaio della « Re­ vue Mensuelle du Touring-Club de France » descrive una sua gita da Grenoble a Ventimiglia ; ed avendo avuto ococcasione (per la somma di cent. 75!) di lamentarsi d'un albergatore di Ventimiglia, dice che costui * meriterebbe d’essere italiano». Che sciocca asineria! E’ un’asineria simile a quella di chi, incontrando un turista mascalzone, esclamasse : « Meriterebbe d'essere francese ! »


TOURING CLUB ITALIANO

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U N A L IN E A F E R R O V I A R I A P IT T O R E S C A Da N a p o li a R e g g i o C a labria. I na delle linee più pittoresche d’Italia .è quella che da Napoli, per Salerno o Battipaglia, sempre

golfo di Napoli, con Castello dell’Uovo e Pi/.zofallone. e, nello sfondo, l’ isola d’Ischia e Capo Miseno: ed alla sinistra, più da presso, sorge il Vesuvio. La ferrovia corre, per un certo tratto, lungo il mare, e traversa la lava del 1791. torrente pietrificato largo 650 m. e profoudo 12. A 12 km. ecco Torre del Greco, ricostrutta sulla lava che la distrusse nel 1631, danneggiata dalle eruzioni vesuviane del 1737 e 1794, scossa «lai terremoto del 1857, nuovamente rovinata dall’ eruzione del 1861. A 20 km. è Torre Annunziata (stazione città, ed a 22 km. stazione cen­ trale), donde si staccano verso nord la ferrovia per Caserta, e verso sud quella di Castcllamare. A 24 km. eccoci a Pompei, l ’ immensa città morta, celebre in tutto il mondo, da tutte le cui parti ac­ corrono visitatori di queste rovine che ci parlano della vita di diecinove secoli or sono. A 2o km. è Valle Pompei, colla frequentatissima chiesa della Madonna del Rosario; à27, Scafati, a 31, Angri (con castello e parco del principe d'Angri », ove, nel 553, fu vinto, da Narsete coi suoUGreci, Teia. ultimo

Nnpoli. a poca distanza dalle rive del Tirreno, guida a Reggio Calabria, sulla punta estrema dello stivale d’ Italia. Rasa e lunga 473 km. I treni diretti la percor­ rono in 13 ore. ed in 19 g li ordinari; e g li amanti dei panorami dovranno prescegliere questi ultimi che corrono di giorno, mentre g li altri non si muo­ vono che di notte. A 8 km. ila Napoli siamo a Portici, ove sorge un palazzo reale, fatto erigere da re Carlo III nel 1738. Portici, come la vicina Resina, è costruito sul ter­ reno che copre la città d’ Krcolano, sepolta, come Pompei, nel 79 d. C. dalle ceneri e dai lapilli del Vesuvio. Dalla stazione si gode una bella vista sul BnsilicA o Tem pi« «li Notturni n Pw to.

CusU llii di Airropoli.

re degli Ostrogoti; a 35, Pagani, nella cui chiesa si venerano le relique di Sant’Alfonso de’ Liguori (1696-1787). La ferrovia » ’ interna sempre più entro la terraferma, lasciandosi a sinistra la penisola di Sorrento, che separa il golfo di Napoli da quello di Salerno. A 37 lem. è l’ importante città di ¡Sforerà dei Pagani, nel cui castello mori prigioniera la re­ gina Klena. vedova di re Manfredi, sconfitto e morto nel 1266 nella battaglia <1i Benevento ; a 40, Noetra Superiore, a 46, 'Cava dei Tirreni, a 300 in. sul mare, assai frequentata, in primavera ed autunno, da Napoletani e da stranieri; a 49 Vietri, a 54 Saterno, nella parte mediana del golfo a cui dà il nome; a 73, Battipaglia, donde si stacca a destra la linea per Kboli e Potenza. K* da Battipaglia che si diparte verso sud la nuova ferrovia che congiunge direttamente Napoli con Reggio e colla Sicilia. A km. 94, per San \ic-


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RIVISTA MENSILE cola Varco. Albanella e Capaccio, si giunge a Pento, le cui rovine di templi superano in bellezza quante altre se ne ammirano in Italia, e non hanno rivali che in Atene. Sorgeva qui l’ antica « Posidonia », fondata dai Greci di Sihari sc*i secoli prima di Cristo, occupata dai Romani nel 273 a. C., decaduta sino dai primi anni delPimpero in causa della malaria, devastata dai Saraceni nel secolo IX, e nel secolo XI saccheggiata da Roberto Guiscardo, che la spogliò di statue e colonne. Le signore romane predilige­ vano le ros<* di Pesto, chiamata « città delle rose » da Ovidio, da Virgilio, da Marziale. Le più mae­ stose rovine di Pesto sono quelle dei suoi templi : la Basilica, il tempio di Nettuno, il tempio di (ce­ rere. Il tempio di Nettuno è la costruzione più per­ fetta che resti dei tempi di Pisistrato. A km. 95 siamo alla stazione di Ogliastro-Cilento, ed a 108 a quella di Agropoli (il cui nome ne ricorda la greca origine) dominata dalle torri cadenti (Pun antico castello. Oui siamo giunti alla fine del golfo di Salerno; e la ferrovia s'interna nella terraferma, per girare il Monte Stella (in. ILIO», passando tra­

verso molte gallerii*. Per Torchiara (km. 109), Omignano (km. 120), ConteIn uovo Vallo (chilo­ metri 124), Canal Velino (km. 127). la ferrovia ritorna in riva al mare; passa per Asceat km. 184)» e giunse a Pisciolta (km. I li ), il protnonlorium Pu n ti di Strabene, ove sono gli avanzi di un'antica fortezza costrutta per difendersi dalle incursioni dei pirati, r n ’antichissima città sorge presso al castello, Molpa, vicina pure agli avanzi di un altare che si ritenne innal­ zato a Palinuro per placare i suoi Mani. Oggi i suoi abitanti, come quelli di A seca e ili Cditola e di San Mauro le Bruca, vivono della pesca che in quel delizioso seno è abbon­ dante e varia, come copiosi sono gli olivi che fan lieto il paese. Il pittoresco costume delle donne che si recano ad attinger acqua, coi barili sul capo, serpeggiando pei soleggiati e verdi sentieri, incantale pupille del visitatore artista. A km. 153 è Cintola, con viadotto sulla profonda valle del Mingardo. Seguono (chilo­ metri 158) Celle di fìulgheria Roccagloriosa. (km. 166) Torre Orsaia (km. 170), PolirmiIvo.

piccola cittadina già ricca e possente, devastata da Roberto Guiscardo nel 1055 c dai Turchi nel r

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Prato « it-oln D’n i.

1542. Dopo Capitello (km. 178} e Vibonati (km. 176) giungiamo a Sipri (km. 180), dove una recente i storia di sacrificio e di patriottismo si sovrap­ pone alle antiche leggende dei Lucani. Sapri <• sacra nella storia del nostro risorgimento, per l’ infelice spedizione di Tarlo Pisacaue, il teni tativo fallito di ribellione contro i Borboni che precedette la guerra del ’59e la rivoluziono del ’00. Carlo Pisacaue, l’ uomo di mente eletta, l’esule napoletano, già fra i combattenti nel Trentino nel 18-18. fra i prodi difensori di Roma nel 1849, con venti compagni navigante por Tunisi, im­ pose ai marinai del Cagliari di sviare la rotta e di sbarcarli all’ isola di Ponza. Era il 27 di giugno del 1857. A Ponza liberarono trecento prigionieri e saliti con essi sul Cagliari si dires­ sero sulla spiaggia di .Sapri. Assaliti da gendarmi, soldati, contadini, i trecento « giovani e forti » furono massacrati. Il Pisacane restò morto sul campo; Giovanni Nicotera, gravemente ferito, venne fatto prigio­ niero. I monti si vanno, sino a Santa Eufemia, avvicinando alla riva del mare, e la ferrovia, traversando gallerie e superando ponti e viadotti,

Prtoln.


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TOURING CLUB ITALIANO

offre sempre nuovi panorami. Dopo Acquafredda (km . 186) e Maratta (lem. 192), si giu n ge (km . 204) a Praia d'Àieia. A un chilometro e mezzo dal lido di Praia sorge dal mare risoletta di Dina, di forma triangolare, tutta vestita di folti cespugli. Non mi­ sura più di due chilometri in giro, possiede due m agnifiche grotte azzurre simili a quelle di Capri. Queste grotte hanno trovato un descrittore accurato nel signor Lo Monaco Melazzi che compilò su esse una elaborata memoria nel 1888. Fu in quello stesso anno che al Ministero della marina venne in mente di fare un porto m ilitare necessario a proteggere l’ infido golfo di Policastro che s’ interna nelle provinole di »Salerno e Basilicata interamente scoperte alPinvasione. Gli studi furono allora fatti dall’ am m iraglio Magii aghi imbarcato sulla nave da guerra Washington; ma il porto non venne. La grotta più bella ha tre scompartimenti. Dopo passato il primo, di forma circolare, sormon­ tato da una cupola di 30 metri, si passa al secondo ascendendo una gradinata di 140gradini. K ’ pure di forma circolare questosecondoscoiupartimentocheha un circuito di 108 metri. A lte rz o sì arriva per sedici lunghi e larghi gradini. In fondo è situata una

Trvpon.

chiesetta con tre altari dedicata alla Madonna della Qrotla. V ’ò una statuetta che dicono depostavi il 14 agosto 1326 da un capitano cattolico di un bastimento mercantile, raguseo, che aveva un equi­ paggio turco. Un gran fascio di luce nassa dagli archi naturali ed entra illuminando le stalattiti e le stalagmiti bellissime della grotta : uno spetta­ colo fantastico. Passando per Canaletto (km . 210). Scalea (km. 216), Verbicaro-Orsotnarso, (km . 222), C ri­ soHa Cipollina(km . 225), Circila-Maierà (km. 229), Diamante (km. 232), Belvedere Marittimo (km . 240), Cetraro (km. 255), Acqnappcsa (kin. 258), Guardia Piemontese (km. 261) e Tuscaldo, (km. 268) si giu n go (k m . 271) a Paola, in una delle più belle posizioni della Calabria, luogo di nascita di San Francesco di Paola (1416-1507) fondatore dell’ ordine monastico dei M inimi. Qui entriamo nella provincia di Catanzaro, costeggiando sempre il Tirreno da Nocera Tirinese alle foci dei fiumi Mesima e Saruto fino a »Sant’ Eufemia da cui prende nome il largo e silenzioso golfo. Qui Painena costa riprende linee incantevoli; rupi cariche di alberi fruttiferi si protendono

con vago effetto lungo il litorale: e per le stazioni di San ÌMcido, Finmefreddo, Bruzio, Belmonte Colubro, Amantea, Serra-Àiello, Nocera Tirinese, Falerno, Santa

Pizzo.

Eufemia, (dove si distacca la linea per#Catanzaro), si giu n ge (km. 357) a Pizzo, celebre nella storia perchè ivi re Gioacchino Murat, sbarcato ardita­ mente, quasi solo, per riacquistare il regno perduto, venne preso, percosso, processato, fucilato (13 ot­ tobre 1815). Segue (km. 360 > la stazione di Monteleone, che sorge a in. 450sul mare, biancheggiante tra fitti boschi di ulivi e di castagni. Il terremoto del 1783 sconvolse la città, e ridusse ad un monte di rovine il castello di Buggero il Normanno e le più belle case della città, dopo di allora quasi interamente rifatta. Per Friático, Parghelia, Tropea e Joppolo giungiam o (km. 101) a Nicotcra, che siedo in ridentissima posizione a poca distanza dal mare, a 23 in. sopra il livello di esso, in una eterna pri­ mavera. Per Rosarno e Gioia Tauro (ove siamo già nella provincia di P eggio) giungiam o (km. 131) a Palm i, che pare compaia a traverso una foresta vergine, per la ricchezza e la varietà «Iella vegeta­ zione che l’ attornia, veramente tropicale. Lo stesso nome della città fa richiamo a un paesaggio orien­ tale. e la vista delle piantagioni «li cotone ce ne «là illusione completa, v. caratteristica la sua piazza centrale su cui fan capo otto larghe strade ornate di case di buona architettura. A l contrario delle citta vicine, Palmi ha un’ origine relativam ente r<*centc, poiché fu edificata nel secol«> decimoquinto.

Scili*.


RIVISTA MENSILE

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Poco lontano dalla città si protende una lunga di­ nuo eterno giardino di aranci, «li cedri, di viti, di stesa di monti bagnati dalle onde tirrene. Sono fichi, «li ulivi, tutto un velluto di verzure, tutta una i monti Sant’ Elia. Questo masso alpestre ha un’ori­ armonia d’aure, di ruscelli, di canti di uccelli, tutto gine vulcanica; e di lassù si vede, poiché l’aria un movimento «li gente, «li «’arri e «li cavalli ; un vi é sempre tersa e serena, lo stendersi placido del cantuccio «li inondo ove ferve la vita, ove le ville lido siciliano. Il treno corre ora tortuosamente pas­ e i castelli che s’ergono ad ogni passo vi dicono sando per T amena Bagnava Calabra, la graziosa ciò che doveva essere tutta la Magna Grecia nella cittadina dalle case pianeggianti. Par di vedere sua era fiorita. K* il punto più vicino alla Sicilia. una città orientale, nella <iuale s’ergono però i co­ Villa San Giovanni esercita un ottimo commercio mignoli fumanti delle fabbriche di alcool, di cera, colla vicinissima Messina, alla quale oggi é legata poiché essa è industre e laboriosa. La sua marina, «la una linea «li piroscafi che passano lo str«*tto varie allegra, che s’apre in semicerchio, é popolata sempre volte al giorni». Dopo Catana e Santa Caterina, eccoci di graziose barche di pescatori. In contrasto gaio (Km. 473) a Reggio, regina «Ielle città della ( ’alahria, col piano e col mare, fra le più ridenti d’ I­ s o rg o n o dietro alla t a lia . Specchiali tesi città, dopo le scarpe d i nelle azzurre onde «lei vigneti, aggroviglia.Ionio, bacia <*ogli «><•menti montuosi ma «•hi la sorella Messina, verdi e ridentissimi. «•he di contro, oltre il A completare la scena faro, sorge a pochi concorre la linea sim­ chilometri lontana. La patica del vecchio for­ gentile e lucenti* l e g ­ tino che esce minac­ gio sembra scivolata cioso e innocuo sul sul lido «lai colli ame­ promontorio di levan­ nissimi che si disten­ te. Quanti paesaggi dono a dolce pendio nuovi vi si succedono ! dall’estremo protendia un vero caleidosco­ mento (degli Appen­ pio questo lembo di nini. La prosperità di terra strana, vulcani­ Reggio ha origini elet­ ca, e sempre verde. tissime. La legislazio­ Le palme, i fichi d’ in­ ne «li Carotide, della dia, gli ulivi, leviti, s cu o la «li Pitagora, si alternano coi massi dettata per la città di bianchi rotolati dagli Reggio, era informata sconvolgimenti tellu­ ai principi della mo­ Ktv-'iu «nlnlmn. rici, coi placidi e lim­ rale pratica. Moventi pidi fiumicelli, colle rupi a picco, e colle steppe delle azioni «lei cittadini dovevano esser«* Ponore, selvagge ; siamo vicino al punto fatato di cui la il desiderio della pubblica stima, l’ amore alla giu­ tradizione mandò a dirci mille piacevoli bugie, stizia e alla verità, lh'ggio in antico appariva ri«-«*a siamo a Scilla (km. 450), cittadina di circa íMKHI di numerose torri, difesa «la possenti bastioni •* abitanti, interamente ricostrutta dopo il terremoto «la mura. Totila la circondò di armi e d’armati in del 1783. È dominata «la un castello, che era dei lungo e penosissimo assedio. La forte città cadde )ri nei pi di Scilla, parenti del famigerato cardinale solo per fame. I Mori la conquistarono e la deva­ tufo. Il promontorio di Scilla é quello che ci venne starono nel 918, i Pisani l’ assediarono «• la saccheg­ iinaginato e descritto «la Omero nell’ 0«/mea come giarono nell’ XI secolo. Robiirto Guiscardo vi sca<?ciò un mostro marino che ruggendo maciullava i ma­ i Greci che la possedevano. I Turchi nel 1544 fe­ rinai. Era esso figurato come una bella ragazza, cero sterminio dei suoi abitanti, depredando e «lecol corpo di lupo «‘ la coda di delfino. Al dire «lei vastando templi, case, campi e vigneti. Nel XVI noeti antichi, fra lo scoglio di Scilla e quello di secolo fu data preda alle fiamme ancora una volta Cariddi (a ore 2 Qf di distanza) le onde, formando «lai Turchi. A coronare l’ opera di distruzione, un voragine, travolgevano e«l inghiottivano le imbar­ terremoto orribile, quello del 1783 che trovolse la cazioni; ed 6 celebre il «letto: Calabria intera, minò completamente la povera Reggio. Solo nel principio «lei nostro secolo rina«*In rldit in S<\vllntn vitaro ('lm nliiiim . E vero chela corrente marina nello stretto mes- «jue a nuova floridezza; la sua situazione, la f«*rtilità del suolo, ne permise la risurrezione rapida, sinese é forte; ma non esistono qui affatto i pericoli sognati dai poeti ; il che non toglie clic sarebbe miracolosa. A Reggio sono «la ammirarsi la cattedrale, vasta una vera delizia il vedere unite la punta calabra basilica del secolo X V II; il Museo comunale, ricco e la siciliana mediante un ponte od una galleria. «li oggetti archeologici; il castello. Dietro la città I progetti non mancano! Passata Scilla si giunge (Km. 45*2) a Villa San s’ alza rAsproinonte, sulle cui pendici, il 29 Agosto 1862, venne ferito e fatto prigioniero Garibaldi, Giovanni. Questa nuova città é un vero incanto. Sorge alle falde di una ridente collina bagnata dalle truppe italiane condotte «lai generale Palla­ dalle acque dello stretto. E tutta una poesia <ju«*- vicini. Da Reggio, di soli II km. dista Messina; ina sta distesa di panorama degna deH’ ispirazion«* «lei Tasso, quando descriveva i giardini di Armida, o in Sicilia andremo un altro giorno. di Milton, quando dipingeva l’Eden. E un conti­

1


in

T O U B IN G C L U B I T A L I A r i u

Autom obilism o e musica LV Auto * dedica buona parti* del suo numero del primo Marzo al Maestro Alberto Franchetti (in occasio­ ne della prima rappresentazione alla Scala della trion­ fante • Germania ») considerandolo come abile ed appas­ sionato automobilista

Scrivo

:

• E' il Franchetti che non tutti conoscono e che noi siamo lieti di conoscere profondamente. Un Franchetti che molti non vorrebbero neppur sospettare, ma che è desolatamente vero. Purtroppo ! Diremo anche che è il solo che si riveli volentieri colla parola. Come artista egli non si rivela che colle opere. Se volete pnrlar d’arte con lui, sa schermirsi con una abilità decisa che vi scon­ certa c vi consigliti ad esser abbastanza accorti per sce­ gliere subito un altro argomento ». « I suoi lavori di critica artistica si riducono a po­ che lettere, scritti profondi e poderosi come le sue opere, ma non certo per la mole ; e dice che non ne scriverà niù. Ma per ¡’automobilismo, se non ha scritto, potrà scrivere c scriverà quanto e più di Baudry de Saunier ». ■ E ’ un fatto che, invece delle salite al Parnaso, egli preferisce discorrere del 30 per cento superato a 20, chi­ lometri all’ora. Egli s'entusiasma al rombo del motore co­ me Beethoven s’entusiasmava a quello delle cascate. E noi abbiamo già accennato come, n confessione dello stes­ so maestro, la sua « Germania » sia, per le diverse isni-

razioni, quella di Kòrner ma anche un po' di quella di Daimler ». « Bisogna averlo sentito parlare di automobilismo, averne sentita lu parola colorita e profonda ; bisogna aver notato la maniera onde egli si illustra, per intendere que­ sta passione, che, nel suo orientale temperamento, ha odii e amori profondi, che gli suggeriscono sempre il su­ perlativo nell'acerbità del biasimo o nell'entusiasmo della lode, o che si riflettono nelle ’vivacità delle impres­ sioni e dei giudizi che il Maestro si è compiaciuto di co­ municarci. quelli che riferiamo più avanti con una esat­ tezza che ci permette di non togliere loro alcuna impor­ tanza coll'accertarne noi la responsabilità, anche solo in parti:. Per lui una macchina che gli cagiona delusioni, «• addirittura una « macchina infernale »; l’incontro con una buona vettura è per lui « una rivelazione », un « col­ po terribile » e « tutto quello che si potrà dire o scrivere di essa sarà sempre al disotto della verità ». Quanto alle soddisfazioni ch'essa procura, o alle velocità » che per­ mette di raggiungere, tutto cioè è, pel Maestro, del puro « Ideale ». Co ne rincresce per molti, ma, parlando di au­ tomobili, il Maestro ha proprio adoperato spesso la gran­ de parola ». « Del resto, la sua definizione del Bello è: « il girar il mondo in automobile ». Diremo di più : iu lui la preoc­ cupazione della velocità è un sentimento affine a quelli che il mondo dell’arte gli riconosce: l'automobile è per lui il mezzo di perseguire e raggiungere questo ideale sulle strade interminabili ed infinite, come l'estro mu­ sicale è il mezzo di perseguirlo nei cieli superni dell’arte. Del tormentoso ed esauriente godimento della cerebrazio­ ne, e della creazione artistica, associata alla voluttà v ivi­ ficatrice della velocità, egli fa anzi una delle sue più vive aspirazioni ». ••• A questa introduzione, l'.-i ufo fa seguire una sua lun­ ga ed interessante intervista col maestro Franchetti, il quale cominciò: « A me è sempre piaciuto veder la natura come Dio l'ha fatta, senza noia nessuna. Mi piace godere il pae­ saggio nella mia assoluta e serena indipendenza, ed è perciò che ho sempre studiato il modo di non adoperare la ferrovia. Da giovane, mi affidai alle mie gambe, e per­ corsi con grande gioia tutta la Svizzera, tutto il Trentino, il Tirolo, e gran parte dell'Europa centrale. Fu quella la ragione che mi fece subito anche ciclista ». Quindi, dopo avere accennato ad un »fren o » di sua invenzione, e non molto fortunato, Alberto Franchetti passò a parlare della sua vita automobilistica, (iniziata nel 1897), delle varie macchine comperate e vendute, amate ed odiate, e dei vuri incidenti ed accidenti tocca­ tigli : fra i quali il più grave fu questo: «F u - narra il Franchetti — durante una gita in Brinosa. Presso Carnago, in una discesa pericolosa, mi si ruppe il freno a venti metri dal punto in cui la strada si ripiegava ad ungolo retto, sul quale la collina strapiom­ bava a picco. Feci quello che ogni buon automobilista deve fare in quei momenti ; cercai di lanciare la vettura contro la montagna ; il primo tentativo non mi riuscì ; lo replicai con tutta l'energia della disperazione; calcolavo di far affondare lo sperone della vettura nel terriccio mol­ le e friabile che costituiva il dosso del monte. La veloci­ tà tra spaventosa; la vettura si insaccò nella parete co­ me un proiettile; ma la violenza del cozzo aveva ribal­ tata per tre quarti la vettura; sorte comune a tutti i gui­ datori d'automobili in questi casi, io rimasi preso sotto


RIVISTA MENSILE la vettura; mi vidi perduto. Fortunatamente, il mio mecranico impaurito aveva pensato prima di prender terra, ed era riuscito a balzare non so come. Nel momento in cui la vettura stava per schiacciarmi, egli riuscì a sospendere l'arco che la vettura descriveva e così potei sottrarmi al­ la meglio dal pericolo mortale ». ••• L ’intervistatore fini col chiedere aH’intervistato « qua­ li effetti determina sulle energie intellettuali, sulla pro­ duzione artistica, rautomobilismo » ; ed il maestro ri­ spose : « Portentosi. Ogni qualvolta si è in uno stato di pro­ strazione conseguente a esaurimenti psichici, una volata di alcune ore in automobile, risveglia, ravviva e ritempra fortemente le energie sopite. A noi musicisti accade spes­ so, dopo alcune ore di lavoro intenso, di sentirsi spezzato rostro. N è vale tentare con atti di poderosa volontà; lo spirito non risponde più a questi eccitamenti. E l’insi­ stere tornerebbe di danno anziché di vantaggio; sareb­ bero sforzi che una nave incagliata facesse per liberarsi, riuscendo solo ad arenarsi sempre più ». » Orbene, ogni qualvolta io mi trovavo in presenza di questo ingrato fenomeno, smettevo di lavorare immedia­ tamente, e montato in automobile m'abbandonavo alla voluttà degli spazi divorati vorticosamente » « Questo bagno violento d’aria e di moto in cui mi tuf­ favo, ridonava ai centri psiconervosi tutta la loro gagliardia. Per me, l'automobile è un grande aiuto per la mu­ sica... ». Richiesto poi quale è il suo ideale, l’autore dellMsrael, del Colombo e della Germania rispose: « L ’Ideale? Poter comporre a 90 chilometri uU'ora! »

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Ch’egli fa male: che disperde le sue energie; che » ’istu­ pidisce a poco a poco, consumando fisicamente tempo e forze le quali meglio sarebbe dedicare all’arte purissima, che vuole un culto continuo ». » Naturalmente questo s’è detto, e ripetuto su tutti i toni a proposito di Franchetti. Vedendolo trasvolnr su un automobile, tutto inebbriato dal piacere della corsa, sentendo delle sue gesta famose, tutti — financo i suoi amidi più cari — hanno esclamato: Ecco un uomo che non farà più niente. Addio carriera, addio musica ! » * Orbene, tutte queste sono idee vecchie con tanto di muffa; idee scaturite dal preconcetto che lavoro di cer­ vello e lavoro di muscoli sieno in contrasto. Permodochè, un pensatore, un musico, un artista deve assorbirsi tutto nella sua concezione, sotto pena di distrazione e di dan­ nosa dispersione della forza creatrice ». « Per comprendere tali melensaggini basterebbe ri­ cordare qualche esempio moderno. Chi più appassionato sportman del Byron, il cavalcatore intrepido, il nuota­ tore famoso? Chi più amante degli eseroizi fisici di Glodstone che anche nella estrema vecchiezza li proseguiva in­ sieme ad uno studio su Dante, o ad una lotta parlamen­ tare? ». « In realtà l’energia cerebrale è (come quella musco­ lare) una parte dell’energia vitale: sta nel tutto in ottimi rapporti colla sorella: s’integrano e si correggono a vi­ cenda; e la fantasia leva più alto il volo da un cervello mantenuto sano col sano lavoro dei muscoli ». t Franchetti — con Byron, con Gladstone, con Shel­ ley — Avvalora questa verità. La Germania, questa com­ pleta, ispirata, organica concezione musicale — è nata, cresciuta tra una prova automobilistica e l’altra. Lo sport non ha ucciso l’estro: del sangue buono e mantenuto buono dall’esercizio rigeneratore, ha dato ad un cervello eccellente il materiale per una opera geniale e dura­ tura ». « I compositori malati, anemici, paurosi dell’aria e del vento, possono andare a dormire ».

L a Nizza-Abbazia.

L 'A u to pubblica pure uno splendido pupazzetto di Franchetti automobilista, dovuto alla nota matita di Bladinas, al secolo Giovanni Biadena; e noi siamo grati al collega di poter qui riprodurre quella geniale caricatura. ••• N ell’utile ed interessante periodico « I l Dottor di Ca­ sa », diretto dal nostro dott. Piero Favari, col titolo * Mu­ sica-Autom obilism o • Cretinismo ; il maestro Franchet­ ti », venne pubblicato il seguente articolino: « Quando si vede un appassionato per gli esercizi fìsici, che cosa sii dice dai più? Che è un po’ matto ». • So questo appassionato è uno scrittore, un musici­ sta, un uomo di cervello insomma, che cosa si conclude?

I Commissari della oramai famosa corsa Nizza-Abbazia, riunitisi a Nizza, vista l’impossibilità assoluta dimo­ strata dalla presidenza dell’« Unione Automobilistica Ve­ neta » di organizzare un parco a Mestre che potesse offrire tutte le garanzie volute, avevano deciso di fare una tappa diretta da Torino a Padova, in tutto 390 km. La terza tap­ pa Verona-Padova, che non era che di 61 km. in corsa, rimaneva dunque soppressa. Quando tutto era pronto per la partenza, che doveva uvvenire il giorno 7, il Governo italiano (come avevano già fatto i Governi francese ed austriaco/Àproibì, per ra­ gioni di pubblica sicurezza, la corsa sul suo territorio; proibizione che ha il difetto di essere venuta troppo tardi. Di essa riparleremo. ••• A proposito di questo avvenimento automobilistico indubbiamente importante, laboriosamente preparato dai nostri amici dell’« Automobile Club » di Nizza, torna op­ portuno accennare all'opera che vi ha portato il Touring Club Italiano. La Direzione Generale di esso, risponden­ do a richiesta formale di concorrere all'organizzazione ge­ nerale della grande corsa internazionale, esplicitamente rispose dichiarandosi cordialmente disposta a favorire i promotori con carte, informazioni, schiarimenti, e of­ frendo di facilitare subito ai propri soci italiani e stra­ nieri partecipanti alla carovana automobilistica il rifor­ nimento della benzina e dei lubrificanti sul territorio ita­ liano; ma nell'istesso tempo dichiarava di non pronun­


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TOURING CLUB ITALIANO

ziarsi in merito alla corsa nè di partecipare all’organizza­ zione della stessa, e ciò in omaggio ai propri statuti Pu r tuttavia come in occasione del match automo^ bilistico impegnatosi fra S. A. R. il Duca degli Abbruzzi e un altro nostro consocio il cav. Coltelletti, riserbavamo ai nostri Consoli e Soci di prestarsi personalmente, se ri­ chiesti, per l'organizzazione della corsa e per quelle in­ formazioni e quell'assistenza, di cui potessero necessi­ tare i turisti ospiti partecipanti alla corsa Nizza-AbbaziaKizza. Ed infatti moltT'Consoli e soci all'uopo sollecitati dali'Automobile-Club di Nizza e da altri promotori della Corsa, spiegarono con la consueta cortesia la massima attività per assicurare il buon esito della annunciata im­ presa sportiva. Da parte sua la Direzione Generale attese ad organiz­ zare il servizio di rifornimento di benzina e lubrificanti in conformità alle pervenutegli commissioni, stabilendo depositi e provvedendo a farli funzionare in occasione della corsa cosi addivenendo ad un primo esperimen­ to d i quel più largo servizio che sta per impiantare onde favorire lo sviluppo dell'automobilismo con van­ taggio grandissimo per l'incremento del turismo nel no­ stro Paese. Per la circostanza dunque furono stabiliti posti prin­ cipali di rifornimento a Cuneo, Torino, Piacenza, Man­ tova, Padova, Treviso, U dine; e posti minori nelle in­ termedie stazioni di Ventimiglia, Saluzzo, Pinerolo, Asti, Alessandria, Voghera, Cremona, Legnago, Este, Mestre, Conegliano, Pordenone, Codroipo, ove col concorso delle Ditte milanesi « Zini Cortesi c Berni » ed « Ernesto Reinach », addivenute ad accordi contrattuali col Touring. furono inviati circa 26 m ila litri di benzina e sufficiente uantità di lubrificanti da distribuirsi a norma delle or­ inazioni avute e a seconda delle disposizoni impartite da speciali incaricati del T. e dai suoi Consoli. Ci è grato constatare che l’opera del Touring prestata sotto tal forma pratica, è stata apprezzatissima dagli or­ ganizzatori della Nizza-Abbazzia-Nizza, ai quali un ac­ cesso di deferente cortesia piuttosto che di esattezza ha fatto stampare nel programma della » gran settimana nizzarda » il nome del T. C. I. insieme con quello di altri Clubs che all’organizzazione della corsa suddetta accorda­ rono il loro alto patronato.

G li autom obili e la targhetta. — Lo diciamo ancora una volta per i molti che ci scrivono domandandocene I l Ministero dei Lavori pubblici risolvendo un quesito postogli dalla Direzione Generale del T. con sua circo­ lare 6 gennaio 1902 n 212 ha stabilito che non si devono classificare fra gli automobili, i veicoli a due o tre ruote destinati ad esser mossi dalla forza dell'uomo a mezzo di pedali cd in via sussidiaria da motori meccanici. Siffatti veicoli — dice la circolare ministeriale — vanno annoverati fra quelli assimilabili ai velocipedi contemplati dalla leege 29 luglio 1897 n. 318. Di conseguenza e poiché a quella legge fissante la tassa eui velocipedi, corrisponde un Regolamento che disciplina la circolazione dei velocipedi, si dovrà con­ cludere che gli automobili propriamente detti e soggetti od altro regolamento (28 luglio 1901 n. 416) non possono ven ir assoggettati all'obbligo della targhetta e relativa tassa di L. 20. In questo senso suonano anche responsi giu­ diziari c istruzioni ministeriali. Consigliamo quindi tutti i uestri automobilisti di circolare senza « targhetta ».

Tou rin g e automobile. — Dal numero 22 dell’ Auto togliamo questo articoletto: c Sono due grandi nomi e due grandi istituzioni, che hanno per sè uno splendido presente ed un m iglior av­ venire. Tra grandi è stato facile intendersi. « Entre em­ pereurs » — disse Napoleone I I I a Rossini —« on ne fait pas de façons ». Touring ed Automobile s'intesero subito reciprocamente. Questo, un meraviglioso mezzo di tu­ rismo ; quello, la guida, un volante di direzione irreversi­ bile. Qui, il viandante; là, che illumina la strada, sopra­ tutto colle opere di un Bertarelli: qualche cosa, (per in­ tenderci fra noi automobilisti) come un colossale faro Blériot-Serpollet ». c In poche settimane di lavoro, il Touring Italiano ha fatto piu bene all'automobilismo di quanto male possa avergli fatto il Regolamento. Diremo anzi che questo ha provocato ed ispirato l'azione medicatrice del T. provando mrultim a volta che tutto il male non vien per nuocere, ma anche per apportare del bene ». « Il Touring ha concluso in ottime condizioni un con­ tratto con una grande ditta fornitrice di essenze, per sta­ bilire questo servizio in tutti i punti d’Italia, avverando il sogno di tutta la gente carburatrice ». « H a deliberato la sua comparsa ufficiale all’Esposizione Internazionale dell'Automobile a Torino, nella qua­ le gli han riservato il posto che gli spetta per le beneme­ renze che ha acquistate e che si va alacremente acqui­ stando : • à tout seigneur tout honneur ». « H a facilitato agli organizzatori della Nizza-Abbazia la m iglior conoscenza del percorso, col fornire ampia­ mente le sue carte c le sue informazioni le une e le altre egualmente preziose, — non consentendogli del resto i suoi stututi ed i suoi principi un più diretto intervento nell’or­ ganizzazione ». c H a poi pubblicato un taccuino che sotto veste ele­ gante racchiude tutte le formule magiche per guidarsi abilmente in mezzo alla serie di processi che conducono aU’autorizzazione finale della libera circolazione in au­ tomobile ». « E ’ il libretto personale prescritto a tutti gli auto­ mobilisti del regolamento 28 luglio 1901 e del quale con­ verrà essere munito presentandosi agli esami di abilita­ zione; contiene il modulo di tutti i certificati necessari, e lo spazio per .inserirne la fotografia del titolare. E ' in pelle, e il T. lo metto in vendita a sole lire 1,50. • Non siamo stati lieti di suggerire a tutti i motoristi che si rivolsero a noi nel frangente l’adozione di una pub­ blicazione così semplicista, ed estendiamo il suggerimento a tutti gli altri che vogliono evitare noie di procedura e contravvenzioni ». I lib r e tti per l ’abilitazion e a condurre automobili che il Touring ha fatto fare appositamente con modello speciale e che sono necessari per ottenere tale abilita­ zione, si vendono presso la Sede Sociale al prezzo di li­ re 1,50 cadauno. Ci è grato in tale occasione di rendere pubbliche grazie all'egregio ine. G. Battista Pavari In ­ gegnere capo del Genio Civile della Provincia di Milano, e già nostro zelante Capo Console di Arezzo che ci fu largo in tale occasione di consiglio e di aiuto, e che a rispar­ miare spese ed incomodi agli automobilisti benevolmente dispose perchè le visite delle vetture abbiano luogo per gruppi in luoghi designati, prescindendo il più possibile da formalità burocratiche. I I papa e l ’automobile. — Leggiam o nel Velo : Anche Leone X I I I , malgrado l’età, si converte all'aut smobiliamo. La settimana scorsa, parlando con l'amba­ sciatore francese, disse: «E cco il disegno di una auto­ mobile che mi offre un fabbricante del vostro paese e che ha la forma.di una carrozza Luigi XV. Io la farò costruire per servirmene l'anno venturo. Sarà una grande econo­ mia per le mie finanze se potrò sostituire tutti gli animali delle inie scuderie con delle macchine moderne. Io non ho paura delle invenzioni ». Se non è vera è ben trovata per fare della « reclame » all’automobilismo. L ’ autom obile e i l Vaticano. — Le Journal che si occupa specialmente di ciò che riguarda il Papa e il Va­ ticano, scrive che Sua Santità e la Curia romana non ri­ mangono estranei a nessuna manifestazione della scienza e del progresso umano. Ogni invenzione dà sempre luogo ad un consulto teologale; e gli automobili non sfuggirono a questa legge.


RIVISTA MENSILE Un prete del Belgio sottopose ai padri della Sacra Congregazione il seguente caso di coscienza: ■ Si può dare l’assoluzione ad uno « chauffeur », il quale, correndo a una velocità eccessiva, ha schiacciato un individuo e che, malgrado questo, non vuole impea mai più oltrepassare la velocità f 'itarsi egge e dai regolamenti di polizia? »

prevista dalla

« II Pontefice per mezzo della Sacra Congregazione rispose : ■ E' evidente che un prete può e deve rifiutare l'assoluzione a chiunque, conducendo un automobile o al­ tro veicolo, non ha il fermo proposito di impegnarsi con ogni mezzo ad evitare gli accidenti a se stesso e agli al­ tri; ma d’altra parte il confessore non può esigere da uno « chaffeur » anche se fu la causa della morte ai un essere umano, la formale promessa di precisa esecuzione delle misure o regolamenti di polizia. Detti regolamenti varia­ no secondo la località e il temno ; quindi non ò ammissi­ bile che lo « chauffeur » commetta un peccato mortale ac­ celerando la sua macchina per esempio in territorio bel­ ga e non lo commetta con la medesima velocità in altri paesi ». « Bisogna tener presente che i regolamenti sulla ve­ locità e l'uso degli automobili non sono ancora definitivi e non si può quindi chiedere che una cosa sola a coloro che usano questo mezzo di locomozione: essi devono as­ sumere l'impegno di non fare nulla che possa mettere in pericolo la loro vita e quella dei passanti ». L a regin a d ’ In gh ilterra si è acquistata una grande fama per la sua abilità nel guidare il suo automobile, che è una elegante « Vittorietta » elettrica di pura... razza inglese, della velocità di 32 chilometri all'ora. Manifestando il suo trasporto per la nuova locomozio­ ne la regina d'Inghilterra risolleva vecchi ricordi riguar­ danti gli anni giovanili della defunta regina Vittoria. La regina attuale è, fin dall’inizio dell’automobilismo, una delle più ardenti « chauffeuses », e grazie al suo tem­ peramento irradiativo, comunica i suoi entusiasmi a tut­ ta la Corte e a tutta la società inglese, contribuendo in modo straordinariamente efficace all'incremento della nuova locomozione e dell'industria automobilistica. Le < chauffeuses » inglesi ormai si contano a m igliaia e pa­ recchie di esse partecipano a gare di abilità ed a corse gua­ dagnando il premio. Oramai l'Inghilterra, che è pure il paese della gente pratica, è diventata la terra promes­ sa dell'automobilismo, il quale si svolge senza quella insensata ostilità che incontra in qualche altra nazione di nostra conoscenza. I I g ir o d’ Ita lia in automobile che i pubblicisti Costa­ magna e Longoni in unione coll’ex-corridore Tomaselli, volevano compiere su un percorso di 5050 km. è stato so­ speso. Ecco quanto scrive da Piacenza alla « Gazzetta del­ lo Sport » il signor Costamagna : ■ Da Milano a Piacenza le gomme si bucarono nien­ temeno che sette volte, e fu una fatica addirittura enor­ me il cambiamento delle camere d'aria ». « Ma tutto ciò è nulla in confronto del disastro che ci capitò proprio a qualche chilometro fuori di Piacenza sulla via di Parma ». « Ad uno svolto brusco della strada, Tomaselli. che guidava, 9i vede repentinamente un biroccino davanti lan­ ciato di carriera. I l cavallo, spaventato, diede un violento scarto gettandosi attraverso la strada; Tomaselli sterzò violentemente, e la vettura, lanciata a grande velocità, traversò la via in un baleno, precipitando in un fossato laterale, per fortuna non profondo e riportando avarie gravissime ». « Il meccanico che coadiuvava Tomaselli cadde mala­ mente ferendosi al braccio ed al fianco destro, con sospet­ ta frattura delle coste: Tomaselli, battendo col ventre contro il volante di guida, riportò pure una non leggera ferita : io e Longoni, che ci trovammo entro il « Tonneau », possiamo dirci illesi per miracolo ».

«Prima nostra cura fu quella di soccorrere i feriti. Esa­ minata quindi la carrozza, dovemmo constatare, con no­ stro sommo dolore, che esso non era assolutamente in condizioni di poter proseguire, e fu giuocoforza procedere al suo trasporto mediante un carro alla stazione di Cadeo per l'invio a Milano ». Si assicura che il giro stabilito verrà presto ripreso.

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I l giro del mondo in autom obile sarà intrapreso, cominciando dalla fine d’Aprile, dall'ing. Max Cudell d'A ix la Chapelle e dal dott. Ed. E Le Invisa di Londra. I due turisti traverseranno la Russia europea ed asiatica, la Cina, il Giappone ; di qui s’imbarcheranno por le isole Hawai, e quindi per San Francesco; e per il Messico o gli Stati U niti passeranno a New-York, ove s’imbaroheranno per l’Europa. U n'im portante congresso di società automobilistiche avrà luogo a Digione nel mese di Maggio. Numerosi club di ogni regione della Francia hanno inviato la loro ade­ sione. S ervizio d’automobili nell'Eritrea. - Fra Mni-Atal a Sabarguma, dal 16 gennaio è in vigore per cura del Go­ verno coloniale un servizio provvisorio fatto da automo­ bili. L'automobile percorre regolarmente, una volta ogni ventiquattro ore, il tratto Mai-Atal-SaJbarguma e vice­ versa. Da Sabarguma si prosegue poi coi muletti per Asmara. L'automobile viene usato anche pel trasporto dellu posta. I l T o u rin g Club d i Francia ha destinato per il 1902 una somma di L. 10,000 a provvedere dei cartelli che av­ vertano gli automobilisti nei punti in cui si pratica l'imbrecciamento delle strade. Au tom obile-letto. — U n ricco parigino ha effettuato l ’ideale che sorride a tutti i turisti, amanti d i studiare o di gustare i piaceri del viaggio autonomo, con tutto il ■ comfort ». Gli automobili fin qui non avevano risposto a quel raffinamento sibaritico che è, malgrado tutte le violenze sportive, il fondo del nostro temperamento di sensitivi. II veicolo era finora un aspro e stretto sedile, appena suf­ ficiente. Lo sportsman ha preso invece a suo modello le miserabili baracche-carrozzoni dei saltimbanchi, ed ha ordinato una automobile, « sleeping » con due letti, col quale prossimamente compirà il giro d'Europa. A quando la bicicletta letto? G li autom obili in questi giorni furono cause di ter­ ribili accidenti da attribuirsi quasi sempre ad imperizia, imprudenza o eccesso di velocità. Gli • chauffeurs » dal canto loro si lamentano delle molteplicità e diversità di regolamento che vigono sul territorio della Repubblica. I l Touring Club francese ha ordinato buon numero di circolari amministrative e sentenze di tribunali da cui risulta che un < chauffeur » deve obbedire a prescrizioni assolutamente opposte per guidare la propria macchina a seconda che 6i trova in questa o in quella regione della Francia. Se percorre le strade della Francia meridionale e suo dovere rallentare l’andatura non appena scorge un ca­ vallo attaccato ad un veicolo: egli non deve allora an­ dare più in fretta di un uomo a passo. So si trova nella Francia occidentale ha l'obbligo di oltrepassare rapida­ mente il cavallo e allontanarsi il più presto; nel setten­ trione bisogna fermarsi completamente; nella Provenza l’automobile deve avvertire da lontano a suon di tromba i conduttori dei cavalli: in Piccardia il suono delle trom­ be deve essere poco rumoroso e gli avvertimenti devono essere secchi e molto brevi. Nelle regioni del Rodano in­ vece bisogna ripeterli spesso e prolungarli all'infinito; nella Bretagna bisogna segnalare il proprio arrivo con gran fracasso di tromba; neU’A lvernia la consegna è quella del Barbiere di Siviglia... piano piano... Gli « chauffeurs » dichiarano di avere la testa piena di tanti e cosi disparati regolamenti che non è possibile averli tutti in memoria e non è neppur possibile portare con sò una biblioteca per istruirsi e quindi domandano l'uni­ ficazione del regolamento, promettendo in cambio e in riconoscenza di fare un po' meno di vittime. L a condanna d’un automobilista. - TI Tribunale correzionale di Versailles ha emesso una sentenza severa contro un certo Guillot, che coH'automobile aveva ucciso un certo Thevenet, cantoniere. I l Guillot fu condannato a tre mesi di prigione e a 500 franchi di multa: la vedova lell'ucciso riceverà 1000 franchi di indennizzo immediato o una rendita vitalizia di 1200 franchi ; e i suoi 4 figli ot­ tennero 2G0 franchi ciascuno di rendita fino alla maggio­ re età.


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L ’igien e della bicicletta. — Togliamo dal Piccolo niella Sera di Trieste: Col tornare della bella stagione, tornano ad appari­ re per le vie le veloci biciclette. A questo proposito un medico scrive: « E* comune l'opinione che il ciclismo sia uno fra gli « sp ort» più innocui, e perciò accessibile a tutti; non e raro vedere un vecchio andar in bicicletta in compagnia di un giovanotto, tanto è radicata la convinzione che que­ sto « sport » possa essere esercitato da tutti quanti. Que­ sto è però un errore che può costare grnvi disturbi a qual­ che persona. AH'infuori di alcuni casi speciali, le con­ troindicazioni all’uso della bicicletta sono di due grup­ pi ». « Quelli che soffrono malattie della prima porzione I l cane in bicicletta. — Dalla socia signora Isabel B. dell'apparato respiratorio del naso e delle retrofosse na­ ifrewhella (Roma) riceviamo la seguente interessante co­ sali debbono astenersi dall’andare in bicicletta. Fra que­ municazione : ste malattie le più comuni sono l'ipertrofia dei cornetti « Certo molti soci del Touring saranno come me ap­ nasali, l'impermeabilità o a meglio dir? la poca permea­ passionati per i loro cani, e spesse volte li porterebbero bilità delle tosse nasali causata da ispessimento della mu­ seco nelle gite, se non fosse per la paura di recar loro dan­ cosa, le vegetazioni adenoidi della faringe e della retroboc­ no, considerando che è una crudeltà il far percorrere ad ca in genere che passano comunemente sotto il nome di un cane piccolo un troppo lungo tratto di strada a grande tonsille grosse. Queste malattie sono molto più frequenti di velocità ». uanto si crede ; e il danno che possono produrre dipende « i o che non mi separo quasi mai dal mio cane, provavo alla velocità colla quale si va in bicicletta e dalla resi­ grande dispiacere nel lasciarlo a casa quando andavo un stenza maggiore che l’aria oppone in conseguenza alla po' lontana con la bicicletta ; e perciò ho studiato il modo respirazione difficile normalmente ». di portarlo con me. Per qualche tempo l'ho portato in « Il secondo gruppo di malattie che debbono essere braccio ; ma ciò mi stancava troppo, ed era anche al quan­ prese in considerazione prima di darsi all'uso della bici­ to pericoloso. Ora credo di aver trovato la soluzione del cletta sono le malattie ai cuore. Non tutte certamente ; quesito e la presento ai lettori della Rivista, con la spe­ anzi per alcune di esse si usò della bicicletta come mezzo ranza che qualcuno la troverà utile ». terapeutico, e ciò specialmente in Inghilterra; ma anche in queste deve essere usata con moderazione, direi quasi che dovrebbe essere dosata come rimedio. Deve essere assolutamente proscritta in tutte le cardiopatie e in tutte e le malattie aell'aorta, sia dilatazione, sia aneurisma, sia malattia valvolare: in queste malattie riuscirebbe di grave danno e potrebbe dare luogo a serie conseguenze ». « Le intermittenze di cuore in generale non sono una controindicazione, perchè sovente queste alterazioni del ritmo cardiaco sono indipendenti da qualunque affezione organica del cuore. Anzi dirò che non vi dovete spaven­ tare se dopo di essere andati in bicicletta noterete un'in­ termittenza nel polso; ciò succede freauentemente ai di­ speptici che montano in macchina suoito dopo di aver mangiato, o a quelli che fumano sulla macchina. Ma per accorgersi di questi fatti bisogna avere l’abitudine di os­ servarsi, ciò che non è molto frequente ». « A una certa età, e in generale si potrebbero fissare i 60 anni, la bicicletta deve essere sconsigliata, o bisogna usarla con una precauzione estrema: non bisogna certa­ mente nè imitare nè seguire i giovani ; e diventa pure dif­ ficile trovare dei compagni della propria età. Quando si I è in macchina è difficile essere moderati perchè è notorio che lo stato cerebrale del ciclista è siffatto che è incapace di misurare l’esercizio e non sa distinguere l'uso dall'a­ « Vedranno i lettori dalla vignetta, che il canestrino buso: è più facile non usarne che moderarne l’uso. fatto appositamente poggia sopra un semplice porta-ba« Ma per quelli che non soffrono questo miserie, la agli ed è assicurato con due cinghie di cuoio, dentro cui bicicletta rappresenterà oltre una distrazione, il mezzo un tappetino. Tutto l'apparecchio è attaccato alla parte di far comodamente un poco di ginnastica, ciò che non è posteriori della bicicletta mediante una sola vite, in mo­ una delle cose più facili al giorno d'oggi ». do che si può mettere o staccare in pochi minuti. Non tocca per niente il parafango ed è assolutamente rigido». U na nuova poesia la tin a sul ciclism o. — N el con­ « I l cane ed il canestrino pesano assieme 9 chilogram­ corso internazionale delle poesie latine, nel « certamine mi ; e ciò nonostante non si trova nessuna differenza nel­ poetico hoefftiano » bandito ad Amsterdam, sopra 19 car­ lo sforzo necessario a pedalare ». mi fu vincitore Giovanni Pascoli, coi suoi versi sul Centu­ « Certamente non ci è bisogno di portare il cane nella rione. Altri sei carmi furono lodati, cioè: « Musa redux, salila, ed al mio cane basta la parola « giù » perchè salti De re cyclistica, Vulcanus, Telemachus et Eucharis, Rus da sè senza che io mi fermi. Salta anche in macchina alla Alpanum, Himenaea ». partenza; ma allora bisogna ferm arsi». « Com’ò naturale bisogna insegnare al cane a star se­ Anche questi sei lavori poetici saranno pubblicati a spese dell'Accademia suddetta qualora sia consentito da­ duto nel canestrino; ma non credo che questo riuscirà gli autori di aprire le buste, per conoscere i loro nomi. difficile a nessuno; dopo un po’ di tempo è più difficile Crediamo di non errare se affermiamo che autore della il farlo camminare a piedi che farlo star seduto al suo po­ poesia « De re cyclistica » è il prof. Luigi Graziani di Lusto ». go, il noto autore della « Bicyclula, di cui s'è parlato nel «T I cane della vignetta è buonissimo ciclista; non numero di Marzo dello scorso anno. perde mai l ’equilibrio, nè si spaventa alle discese della massima velocità che può prendere una ruota libera. Rac­ N e ll’ esercito russo. — T russi rinunciano a costi­ comanderei però alle signore di provvedersi di un buon tuire delle compagnie ciclistiche come unità combat­ freno, se hanno intenzione di fare delle discese molto lun­ tenti. Le macchine acquistate a questo scopo saranno* ghe ». vendute dopo un anno di esperimento; ma l'impiego del­ --------------------* -------------------la bicicletta non è punto abbandonato nell'armata russa;


RIVISTA MENSILE al contrario esso è regolamentato per coadiuvare la caval­ leria nei servizi di corrispondenza e nelle comunicazioni fra lo stato maggiore ed 1 differenti corpi d'esercito. Cia­ scun reggimento della Russia europea, meno in Finlandia e nel Caucaso, istruirà i ciclisti in modo di averne due dietro lo stato maggiore del corpo d’armata o della d ivi­ sione, e uno al seguito dello stato maggiore di ciascuna brigata. Nei servizi di staffetta i ciclisti rimpiazzeranno il fucile col revolver di cavalleria. 11 più vecchio ciclista del mondo? — Alcuni gior­ nali inglesi narrano che un signor Johnson, di Greenwich, malgrado la sua età di 92 anni, fa giornalmente una passeggiata in triciclo. Qual’è il più vecchio ciclista ita­ liano? Saremmo grati a quei lettori che potessero su tale argomento mandare qualche risposta. Una sopratassa illeg a le . — La Giunta coni un.aIn di Legnago, fin dallo scorso anno, ritenendosene autoriz­ zata dalla Prefettura, aveva fissata una sopratassa di cen­ tesimi 60 per l'applicazione della targhetta alle biciclette. Ora, in seguito alle proteste dei ciclisti ed alle susseguenti disposizioni della Prefettura, ha rinunciato alla prote­ stata sopratassa che in quella o diversa misura sarebbe in fatti illegale.

11 saluto fra i soci del Touring. Nel primo numero della Jiivista di quest'anno abbia­ mo dato relazione delle lettere pervenuteci dai soci per rispondere al socio signor Vincenzo Peruzzi di Roma, il quale proponeva una specie di referendum per la scelta d'un saluto ufficiale tra i membri del Touring. Altre lettere ci pervennero dopo d’allora, sia per di­ scutere le proposto pubblicate, sia per farne di nuove ; ed eccoci a dar relazione di quanto ci è giunto. ••• Cominceremo col riferire quanto ci si scrive sui sa­ luti già pubblicati. salve!

Ci dichiarano di approvare questo saluto i soci signori: avv. Giulio Romano, Padova; Carlo Giuseppe Squintani, console del Touring per Arezzo, il quale nota che, tale saluto è «compreso anche dai forestieri»; Giusep­ pe Boletti di Biella che lo giudica «soluto semplice, espres­ sivo, e già molto in uso » ; Alvise Conte di Schio, il quale, scartati tutti gli altri saluti proposti, giudica che questo « riunisca le m igliori condizioni fonetiche e di significato, e, sebbene latino, sia facile ad intendersi anche da chi non conosce quella lingua » ; Giulio Taddei di Dro, il qua­ le nota (come s’è già detto) che quel saluto è già molto usato nel Trentino; V. Moglia di P a via ; Ettore Martini, socio vitalizio di Verona ; ed altri ancora. sa lu te

!

I l socio signor Edoardo Canetta di Vclletri si dichiara per questo saluto. ALLEGRI !

Approva questo saluto il socio signor Giuseppe Lauteri di Cannes.

119 IL NOME DEL l'AE>E DEL SOCIO.

La proposta del console di Vercelli signor Eugenio Barbera piace ai signori soci: Edoardo Zanotti di Riva di Trento ; Carlo Pasqualini di Forlì, il quale nota che chi voglia « dare un'occhiata al libro dello Scarlatti « Et ab hic et ab hoc » dove parla dei « Gridi di Guerra », os­ serverà che all'assalto gii antichi cavalieri e i moderni soldati gridano la loro città (ciò che oggi sarebbe la nu­ tria in quei tempi che l’Europa era divisa in pillole). I soldati nelle guerre per la libertà comunale gridavano il loro paese ». Approvano puro questo saluto il signor Giu­ seppe Baldo console a Chioggia, ed altri. G li altri saluti proposti non ebbero l’approvazione di alcun socio. ••• E passiamo ai saluti che chiameremo doppi, e che risultano dall'unione di due dei saluti proposti. I soci signori Luciano Coen di Modena, Andrea P i gatti di Trieste, Alfredo De Barbieri console a Genova, desidererebbero che il saluto consistesse nel Salve e nel nome del proprio paese. Ciclisti di Milano s'incontrano con ciclisti di Bologna? Ed i primi esclamerebbero ; Sal­ ve, M ila n o ! E gli altri risponderebbero: Salve, Bologna! Sarebbe nello stesso tempo un saluto ed una presenta­ zione; e la proposta ci sembra buona. I soci signori A. W agner di Firenze e Giuseppe Guaraldi di Lodi vorrebbero invece il saluto Evviva, seguito dall’indicazione del paese di chi saluta. ••• Non mancano le proposte nuove. Le riferiamo, fa­ cendo seguire ciascuna di esse dal nome del proponente. «Prosperità e U n ion e» (Alessandro Carina, Intra); « Arrivederci sani » (Amedeo Farini, Brescia); « Fortuna a m ico » (Attilio Zardini, Pontebba); « P r o s it » (F. Muschietti di Castelfranco Veneto); «Salus» (G. Galvani con­ sole di Cordenons); « Liberi o Forti o Uniti » (S. Fonta­ na Banca. Varese) « Addio » (A. Giuliani console di Mon­ tecatini); « Turing » e risposta ■ V iva » (Em ilio Ponchielli. Cignone); «S a v o ia » (Felice Frossi, Stoccarda); « V i * e risposta « Mente » (Giovanni Menechini, Ancona) ; « Unità » (Adolfo Cottino Torino). Il socio signor A. Sartorio di Voghera crede che, per salutarsi scartando tutti i sa­ luti espressi con parole, basti il suono del campanello o della cornetta della bicicletta. Alcuni soci ci scrivono per dirci: « F r a tanti saluti proposti il,Consiglio prescelga quello che gli sembra più opportuno e lo dichiari saluto ufficiale ». Altri ci scrivono invece: « I l consiglio indica il referendum fra i bocì per la scelta del saluto ufficiale ». Francamente, non ci sembra accettabile nò l'una nè l’altra di tali proposte. Le leggi devono seguire © codifi­ care le consuetudini, e non già pretendere di imporle. Ab­ biamo esposte le varie proposte ; abbiamo anche espressa in proposito modestamente la nostra opinione; ed ora, senza imposizioni, senza referendum, i soci scelgano il saluto più gradito, e lo usino La stagione ciclistica del 1902 è aperta ; e quando essa sarà chiusa i soci ci scrive­ ranno: « Da me, da noi, nei paesi nostri, s'ò diffusa l’usanza del tale saluto ». Questa prova, questa libera scelta, avrà un valore ben superiore a quella che non avrebbe, in un simile ar­ gomento, una decisione del Consiglio o d'un referendum. Per ora la discussione è ermeticamente chiusa; e non la riapriremo che nel prossimo Inverno. --------- ---------- * -----------


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TOURING CLUB ITALIANO

Cronaca del Touring Italiano Una M ostra dello Pu bblicazioni del T. 0. I. sarà fatta nell'aprile corrente a cura del Console per Modano signor Arrigo Pellegrini uno dei più attivi nella propa­ ganda o nei servizi del T. I l m ovim ento dei soci del T . j rosegue nella sua linea ascensionale. L ’Associazione ha fatto recentemente preziosi acquisti aggiungendo all'albo dei soci vitalizi il Comune di Milano che la cui adesione fu decisa specialmente «in considerazione del contributo che il T. porta alla soluzione del problema delle sistemazioni e manu­ tenzioni stradali e di altre benemerenze » ; il Comune di Firenze il cui Consiglio votò all’unanimità l'adesione ac­ compagnata da motivazione pel T. onorevolissimo; il conte Ferdinando Balbo Bertone di Sambuy ; notissimo gentiluomo torinese e sportmaun appassionato; il dottor Giacomo Pezzani vice-console d'Italia a Monaco di Ba­ viera, il principe Scipione Borghese; il barone Léon Serpoilei il convinto e fortunato apostolo dell'automobilismo a vapore, ingegnere e costruttore di fama mondiale, pre­ sidente della «U n io n de France » ; nonché 1'« Automobile Club » di Nizza. E fra i soci annuali il T. vanta ora le Deputazioni Provinciale di Belluno e di Trapani, i Municipi di Ancona e di Forlì, il Circolo Milanese di Palermo, le Sale di conve­ gno degli ufficiali del 26 fanteria e dei cavalleggieri «Mon­ ferrato » (13 regg.) in Aversa; il ‘ ’asino civico di Rim ini, il Circolo degli Uniti di Siena, il Circolo Clitunno di Spo­ leto e la Società degli impiegati civili di Spoleto: e fra le individualità più simpatiche il comm. doti. Achille Ca­ valli-M olinelli medico di prima classe nella R. Marina, valoroso compagno a! Duca degli Abbruzzi nella sua me­ morabile spedizione polare, c due fra i nostri più cele­ brati musicisti : il maestro Giacomo Puccini e il maestro barone Alberto Franchetti che son pure automobilisti appassionatissimi. I l diplom a d’ onore conferito al Tou ring Club Ita ­ liano dalla Giuria del Gruppo V I I (Didattica) dell'Espo­ sizione Generale Varesina 1901, ha questa lusinghiera motivazione: « Al T. G. I. per il complesso delle sue pub­ blicazioni, specialmente raccomandabili alle scuole, e per la scrupolosa esattezza dei dati e delle illustrazioni ». I l Municipio di L iv o rn o cui venne fatto omaggio •ib.u esemplare dolla Quida-itincrario della Toscana, cosi ne scriveva recentemente alla Direzione Generale: « Si abbia adunque cotesto onor. Touring Club le con­ gratulazioni più sentite e sincere di questa Rappresen­ tanza cittadina, per il lavoro accuratissimo da esBO dato alla luce e che pur riuscendo indispensabile agli amanti del nobile esercizio .del ciclismo, può considerarsi certa­ mente utile n tutti coloro che di questa ridente e bella Regione vogliono studiare i particolari e per diletto o per scopi industriali e agricoli vogliono con altri mezzi per­ correrne le strade ». I l periodico « D er deutsche R adfah rer » , nel suo numero di Marzo, passando in rivista in vari Touring«, parla anche del Touring Club Italiano. Parla dell' « An­ nuario » 1901, rilevando da esso 1 dati del grande svilup­ po del nostro sodalizio ; ed accenna quindi alle varie pub­ blicazioni del Touring. e le chiama un « lavoro incom­ parabile » eseguito sotto la direzione dell'« instancabile » L. V Bertarelli ; ed aggiunge che quello che il Touring ha fatto per l'illustrazione del paese è un’opera tale che ad essa « nessun'altro Touring potrebbe contrapporre qualche cosa neppure di simile ». E’ una lode molto lu­ singhiera, di cui ringraziamo gli egregi colleghi wirtemberghesi. T o u rin g e Dante A lig h ie r i. — Il Consiglio direttivo (di recente eletto, e che ha per suo presidente il prof. Gio­ vanni Caloria) della Sezione di Milano della «D an te Alighieri » diresse al Touring una lettera assai cortese, per invitare il nostro sodalizio a farsi socio perpetuo della benemerita società (che ha per iscopo la difesa e diffusione

della lingua italiana (all'estero, procurando cosi indiret­ tamente la miglior conoscenza del nostro paese), ed a far­ la sempre più conoscere col mezzo della nostra «R ivista». I l Consiglio del Touring ad unanimità deliberò di corri­ spondere ai desideri manifestati dalla « Dante Alighieri » in forma alta ed onorifica per la nostra Associazione ; e decise di far inscrivere fra i soci perpetui di questa il Touring; della « Dante Alighieri » e dei suoi scopi alti e patriottici avremo presto a riparlarne. L ’ Annuario per il 1902 sarà distribuito ai soci fra gli ultimi di Aprile ed i primi di Maggio. Esso consta di circa 900 pagine, ed è diviso in due parti. Nella prima parte (oltre al calendario, ed alle nozioni per l'uso del termometro, barometro ed igrometro), si tro­ vano le indicazioni sulle cariche del Touring, statuto e regolamento del sodalizio, nozioni svariate ed utili per j ciclisti e per gli automobilisti, cenni sulle migliori carte, guide, strude, e varie indicazioni sui Tourings esteri. La seconda parte è dedicata in buona parte alle rela­ zioni colle nazioni straniere; e contiene le avvertenze per i turisti stranieri, e nozioni sulle dogane, sulla tempora­ nea introduzione delle biciclette in Italia, cassette di ri­ parazione, cartelli indicatori, alberghi, ferrovie, ecc. Ci lusinghiamo che i soci vorranno constatare che, anche per quanto riguarda 1’« Annuario », il Touring con­ tinua sulla via dei progressivi miglioramenti. La gita in Sicilia. Come s ’ ò già annunciato nella • Rivista » di Febbraio, il Consiglio del Touring de­ liberò di organizzare grandi gite nazionali ciclistiche, per ringagliardire la propaganda, e riaffermare le caratteri­ stiche e le tendenze del nostro sodalizio: e stabilì di fare tre grandi gite nazionali: una nell'Italia superiore, una nella media, una nell'inferiore. Le sollecitudini dei Con­ siglio si rivolsero prima di tutto a questa terza gita, per­ chè sia da Roma che dalla Sicilia vennero cortesi premure in questo senso. La proposta del Consolato di Palermo di scegliere quella città come meta dell'ideata escursione me­ ridionale in occasione della esposizione meridionale agrnria, fu accolta con vivo favore, e tosto si avviarono le pratiche per l'attuazione del progetto. Il punto di con­ vegno sarà Messina, alla metà di Luglio; si passerà e so­ sterà a Catania, Siracusa, Caltagirone, Caltanissetta, Girgenti, Sciacca, Trapani ; e si finirà a Palermo, ove si giun­ gerà negli ultimi giorni dell’esposizione. L'organizzazione della gita sarà affidata al canoconsole di Roma, on. At­ tilio Brunialti, d’accordo coi capoconsole di Palermo, principe G. Lunza di Scalea. Ad altro numero più minuti particolari. M ettiam o in guardia i Soci o gli amici del Touring contro i procedimenti di persona che — a quanto ci scri­ vono alcuni Consoli — va spacciandosi per ispettore del T. ed incaricato deU'affieliamento albergni e d'altre cose ancora, e finisce per proporre ed esigere l'abbonamento ad una certa Rivista. Il T. non ha ispettori: ed i suoi incaricati per affi­ namenti ed altri mandati nell'interesse dell’associazione, vennero sempre muniti di speciali credenziali della Di­ rezione Generale.

Cronaca dei Touring Esteri Bosnia od Erzegovina. — Com’ ò già stato annun­ ciato, 1’« Oesterreichischcr Touring Club » ha organizzata una grande gita ciclistica nella Bosnia ed Erzegovina; ed ora ne pubblica il programma dettagliato. La gita comincerà il 18 Luglio e finirà il 18 Agosto. Di questi 21 gior­ ni, in quattordici si userà la bicicletta, con un percorso me­ dio giornaliero di 70 Km. Si visiteranno. Fiume, la Dal­ mazia, la Bosnia, l'Erzegovina. La quota è di 210 corone per i soci dell'Oe. T. C., di 225 per i non soci. I l c Tou rin g Club do Belgiquo >, come apprendiamo dal numero di Febbraio del suo * Bulletin Offieiel ». ha ot­ tenuto per i suoi soci la riduzione del 25 per cento nei


RIVISTA MENSILE prezzi d’ingresso di alcuni teatri di Bruxelles, e del 50 per cento (in giorni determinati) in alcuni teatri di Liegi. Un’esposizione sportiva internazionale s* aprirà nel maggio 1903 a Pietroburgo allo scopo di segnare lo svilup­ po generale dello Sport in Russia in relazione con quello ottenuto daU'altre nazioni. Lo società sportive, secondo c'informa l’egregio Con­ sole del T. C. I. a Pietroburgo sig. Giovanni Ciardi, po­ tranno esporre tutto quanto è atto a dimostrare la loro at­ tività, la loro vitalità. I l Touring italiano non mancherà •li figuran’i. Il Consolato promotore è costituito dalla principessa Lobanof-Rostowski «p res id en te »; del conte Ribeanpierre « vicepresidente » ; del generale Arsemeli commissario generale, e di altri.

Orari e Giornali. I l Giornale-Orario è un nuovo fo g lio ebdomadario che si pubblica da poco a Roma per servir di guida pra­ tica al viaggiatore nelle vie di terra, di mare e dei laghi, e all'uopo contiene gli orari più recenti delle ferrovie, delle tramvie, delle diligenze, e dei piroscafi. Alle indi­ cazioni degli alberghi, dei prezzi relativi, delle tariffe per vetture nelle singole città, delle principali cose che meritano di essere visitate nelle singole località — il Gior­ nale-Orario (che si pubblica in due edizioni, la prima con gli orari ferroviari deH'Alta Italia, la seconda con quelli dell’Italia, centrale, meridionale, ed insulare) — aggiunge articoli di lettura divertente ed utile. E ’ una pubblicazione nuova nel genere in Italia, favoreggiatrice del turismo. «L a Stampa S p ortiva » l’ebdomada» io torinese nato dalla fusione dell’« Automobile » di Torino e della milar nese « Italia sportiva * che serbò sino all'ultima sua ap­ parizione, in dicembre, il colore verdolino della gloriosa Bicicletta — da cui era figliata — ha raccolto una bella schiera di collaboratori a capo della quale stanno direttori i nostri amici rag. Nino G. Caimi e arv. Goria-Gatti. Il nuovo periodico, illustrando con articoli e ripro­ duzioni fotografiche i vari rami dello Sport, rende servigi all'educazione fisica ed anche alla causa del turismo.

I l Touring e le strade. — N e ll’ottima rivista men­ sile tecnico-amministrativa « Le Strade », che si pubbli­ ca a Torino sotto la direzione dell’ing. Massimo Tedeschi leggiamo (in un cortese articolo sulla ■ Guida-itinerario della Toscana» di L. V. Bertarelli) quanto segue: « In occasione di altre pubblicazioni congeneri dovute al Touring, abbiamo notato la grande importanza di que­ sta Guida dal punto di vista, diremo cosi, essenzialmente stradale. Mai finora le strade nostre, così generalmente neglette, ebbero l'onore di monografie e descrizioni così accurate, e non esitiamo ad affermare che tali Guide non sono destinate a servire ai soli turisti, ma possono tornare sommamente utili anche a chi per altri obbietti, abbia a dovere percorrere le nostre strade ». « Le indicazioni poi sulle condizioni di manutenzione delle varie strade dovrebbero essere prese in attento esnme dalle varie amministrazioni da cui le strade stesse dipendono, e poiché queste constatazioni, prima scono­ sciute, ora vengono a puhblicn conoscenza non solo degli

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italiani ma anche dei forestieri, dovrebbero servire di sti­ molo a migliorare le strade là ove vengono definite in cat­ tive condizioni e fare in modo che nelle edizioni future della Guida, che auguriamo prossime, possano scompa­ rire le note cattive date ancora a troppe strade. Ed a que­ sto proposito esprimiamo un'idea, alla quale forse il so­ lerte sodalizio ha già pensato, ed è di inviare copia della Guida a tutti i Sindaci dei Comuni che hanno strade in­ dicate nella Guida con una circolare invitante a tenero al corrente il Touring delle modificazioni che per avventura in corso di tempo si avverassero nelle strade stesse ». « In questo modo i Comuni conoscerebbero i giudi­ zi dati sulle loro strade ed il Touring avrebbe modo di es­ sere tenuto al corrente delle condizioni di esse ». Aggiungiamo che ogni giorno nuovi Comuni si fanno soci dei Touring ; e còsi essi concorreranno allo sviluppo del sodalizio, e saranno regolarmente informati di quello che si dice delle loro strade. L a manutenzione d e lle strade col catrame liqu ido d el Gas. — Nella Rivista « L e Strade » è fatto cenno di questo sistema abbastanza notevole ed interessante, l’ap­ plicazione del quale è dovuta all'ing. G. Rimini, ingegnere provinciale a Lugo. Informato di esperimenti tentati in California colla petroliazione delle strade, nell’impossi­ bilità di applicare il petrolio in Italia per il suo alto prez­ zo, si è servito del residuo catramoso della fabbricazione del gas che viene applicato alla superficie stradale, sul principio dell’estate, (piando comincia a formarsi la pol­ vere nella dose di circa 1-5 Kg. per mq. colla spesa di L. 0,075 pagandosi il catrame L. 5 il quintale. Questo trattamento, che sembra aver dato buonis «im i risultati, oltre al cementare maggiormente la mas­ sicciata stradale impedisce sopratutto fassorbimento del­ l’acqua di pioggia rendendosi la superficie oleosa, e se la curvatura della strada è regolare, si rende quasi impos­ sibile la formazione del fango. L'applicazione deve farsi più volte in un anno, mia la spesa diventa col tempo sem­ pre minore, mentre l»i strada diventa sempre più com­ patta ed impermeabile. Non possiamo che augurarci che Governo e Comuni inizino su questo sistema esperimenti su vasta scala, tanto più che l'aumento apparente di spesa, si risolve in una economia della manutenzione successiva per minor consumo di ghiaia e diminuzione della mano d'opera ne­ cessaria al rassettamento delle massicciate. Abbiamo lede che il sistema dia buoni risultati se adottato per strade che si trovino già in stato discreto di manuten­ zione, ma dubitiamo assai che si possa adottarlo con suc­ cesso sulle strade più frequentate da carri assai pesanti e numerósi, e ridotte in istato lamentevole come sono pa­ recchie di quelle della Lombardia, del Piemonte e della Liguria. In ogni modo si tratta di un argomento della più alta importanza per i turisti e per gli automobilisti in ¡specie. Contro g li spini insidiosi. — L a Deputazione Pro­ vinciale di Sondrio in seguito a rilievi di quel Console del T. ha disposto perchè sia esercitata una maggior v i­ gilanza contro lo spargimento di spine sulle strade, e l'U fficio Tecnico procederà a contravvenzioni ove si ri­ peta l'inconveniente. Tuttavia ci vien segnalata la trascuranza di parecchi casellanti ferroviari che nel tosare le siepi sui terrapieni della ferrovia, lasciano che buona parte di sterpi cada nel fesso e vada poi ad ingombrare lo stradale attiguo. Venne richiamata l’attenzione dell'ufficio di manu­ tenzione della Rete Adriatica sul lamentato inconveniente tenuto non soltanto dai ciclisti ma dai poveri diavoli mnlcalzati o scalzi addirittura pei quali pure deve servire la strada. Il Municipio e la Deputazione Provinciale di Forlì già mostrarono come si possa provvedere efficace­ mente con amorosa vigilanza. L a strada provinciale M artola-Pont Saint-Louis specialmente fra il confine italiano e il punto culminante della Ventimiglia-Mentone, si trova, secondo ci scriveva­ no, in data 8 febbraio, qualche mese fa, in uno stato de­ plorevole. E quel nostro corrispondente aggiunge: « Basta passare di alcuni metri In frontiera francese per vedere come collo stesso fondo, collo stesso materiale


Costumi Sardi Un p r o p r i e t a r i o di I q l e s i a s — D u e r a g a z z e di B a r i S a r d o • i g l J e r l c o m u n a l i di T c r t c n i a .

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Un n e g o z i a n t e d ’ a r a nci del C a m p i d a n o d* O r i s t a n o — U o m o e d o nn a di L o t z o r a i — L a più b e l l a r a g a z z a di Ururl — Un a s i n a i o di V i l l a p u t z u — C o s t u me di p r o p r i e t a r i o de l C a m p o di S zinna.


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TOURING CLUB ITALIANO

si mantenga strada buona ed utilizzabile con qualunque stato atmosferico. « Dopo la Dogana Italiana venendo verso Ventimi­ glia la strada ha una pendenza del 10 al 11 per cento, e ieri ho misurato 20 cent, di una ghiaia formante uno strato di ciottoli a punte della grossezza media di un grosso uovo da quello di tacchino a quello d'uno struzzo. « Lasciamo da parte i nostri automobili, ma e le car­ rozze? ed il traffico dei carri? la vergogna di vedere che una linea immaginaria come quella del confine basti per dimostrare, la nostra trascuratezza il poco conto in cui si tengono dagli incaricati della sorveglianza dei lavori dimostrare, la nostra trascuratezza, il poco conto in cui si tengono i forestieri turisti, e gli Italiani elio viaggiano per questa meravigliosa strada della cornice italiana. « M i" si gridò in italiano da un automobile calè in mez­ zo a quel mare di ciottoli : « Peccato che la Francia non arrivi sino a San Remo ! * « Aggiungo che il tratto di quel disagevole passaggio era di circa 600 metri ! « Ci vuol del coraggio per conciare in quel modo una strada intemazionale? I l Touring elevi sua voce, perchè cessi questo scandalo, e si facciano le riparazioni stradali per tratti brevi e poco alla volta, sopra tutto quando si tratta di salite cosi ripide e cosi frequentate ». L e condizion i dei nostri stradali è argomento di con­ siderazioni poco lusinghiere da parto di quanti automo­ bilisti e ciclisti hanno avuto recentissimamente occasione di compiere lunghi percorsi. Abbiamo avuto in questi giorni il piacere d'intrattenerci col barone Leon Serpollet, il rinomato industriale francese, fortunato sostenitore dell'automobilismo a va­ pore, e chauffeur turista ferventissimo egli stesso. Ci narrava, confermandoci ciò che altri automobilisti fran­ cesi venuti pel riconoscimento dell'itinerario per la cor­ sa carovaniera Nizza - Abbazia, avevano rilevato e cioè che da Nizza sino a Cuneo, anzi sino a Saluzzo trovò in buone condizioni le strade, che successivamente sino a Torino, e peggio ancora sino ad Alessandria era tal­ mente fangosa e solcata da carreggiate, da affondarsi ner venti centimetri, costringendo il veicolo a continui peri­ colosi trabalzi, si che quasi disperando di poter continua­ re, egli ad Alessandria prese la ferrovia. La conclusione non è piacevole. C’è da sperare che nella stagione che corre, le condizioni delle strade miglio­ rino per clemenza di natura, ma è pure evidente che per la ripresa di larghi traffici e di frequenti percorsi turistici sulle strade ordinarie, s'impone ai Corpi amministrativi cui spetta la cura delle strade stesse l'adozione di quei mi­ gliori mezzi di sistemazione e manutenzione stradale — segnatamente le macchine di compressione — che in Fran­ cia rendono così utili servigi e dònno ragione a con­ fronti per cui dobbiamo invidiare i turisti d'oltre Frejus e d'oltre Cenisio.

Gite e C onvegni Ohioggia. — D ’iniziativa del capitano prof. Giu­ seppe Baldo console del T. e corrispondente aeH’Audax italiano, vennero già stabilite quest’anno tro gito cicli­ stiche. 1. Domenica 18 m aggio: dalle ore 4 alle 21 e mez­ za, sul percorso Chioggia, Pegolotte, Monadico, Este Longare, Vicenza, Padova, C hioggia (K m . 204-8). 2. Sabato 19 luglio: dalle 18 allo 11 e mezza d ell’in­ domani, sul percorso: Chioggia, Pegolotte, Cavarzere, Adria, Villanova M.. Poleselln, Ferrara. Polesella, Ro­ vigo, Stanghella, Monselice, Pegolotte, Chioggia (chilo­ metri 204-9). 3. Sabato 16 agosto dalle ore 17 alle 10 e mezza del giorno successivo, sul percorso: Chioggia. Padova. Vodelago, Treviso, Mestre, Dolo, Piave, Chioggia (chilo­ metri 208). Inviare domanda d ’ iscrizione accompagnata dalla tassa relativa fissata in L . 8 (otto). G l’ inscritti che avranno compiuto regolarmente una delle marcio suddette, verranno proclamati soci d cll’Audax e regalati di artistico distintivo.

Lucca. Il capo console signor Oscar Orsi, ed i con­ soli Giuseppe Bertolucci, cap. Ranieri Dinucci, ed En­ rico Guarnieri invitano i soci lucchesi del Touring alle seguenti gite: 1. Lucca - Poscia - Altopascio - Lucca ; 2. Lucca - Mon­ tecatini - Altopascio - Lucca; 3. Lucca - Viareggio - Luc­ ca; 4. Lucca-Pisa - Livorno - P is a - L u c c a ; 6. L u c c a Montramito - Marina di Massa - Camajore - Lucca ; 6. Luc­ ca - Bientina - Fucecchio - Altopascio - Lucca; 7. Lucca - Montramito - Pietrasanta - Seravezza - Cardoso ; 8. Luc­ ca - Bagni di Lucca - Ponte Lim a - San Marcello - P i­ stoia -L u c c a ; 9. Lucca - Bagni di Lucca - Ponte Lim a Pievepclago - Lucca; 10. Lucca - Pistoia - Firenze - Fu­ cecchio Lucca; 11. Lucpa - Pisa - Pontedera - Bientina Lucca; 12. Lucca - Bagni di Lucca - Ponte Lim a - Bagni di Lucca - Borgo a Mozzano - Lucca ; 13. Lucca - Pisa Marina - Pisa - Lucca; 14. Lucca - Barga - Castelnuovo Gallicano - Lucca. Modena. - Splendidamente è riescita la gita inauguralo a Formigine. La comitiva di oltre trenta ciclisti, prece­ duti dalle due automobili dei signori Castelfranco e Sol­ ini, dalla motocicletta a rimorchio degli stessi Solmi, e da quelle dei signori Bonacini e prof. Magnanini, giunse in breve a Formigine, ove fu accolta festosamente da una rappresentanza della Società Operaia con bandiera, dalla banda municipale, dal march. Caleagnini e da altre no­ tabilità. La Sezione offerse a tutti abbondanti rinfreschi, nella locanda del signor Bozzani, e dal console prof. Antilli furono fatti alcuni gruppi dei gitanti. Ricomposta la comitiva, fra i continui evviva a Formigine, al Touring, ai Consoli e ai turisti tutti, i gitanti si disposero alla par­ tenza, ma a Casinalbo li attendeva una gradita sorpresa: la visita alla splendida villa Bonacini. Allo 18 la comitiva giunse a Modena. Pa rm a . — L 1 « Auto Club Parmense * sta organizzando le seguenti gite, alle quali possono prender parte automo­ bilisti e ciclisti: Aprile 27 : Parma, Noceto, Medesano, Felegara, Roccalanzone (m. 497). Parma (km. 64). Maggio 25: Parma, Alseno, Castellarquato, Parma (km. 84). Giugno 29: Parma, Poggio di Berceto, Passo della Cisa fm. 1041). Pontremoli (km. 77). Luglio 20-21 : Mantova, Peschiera, Bardolino, Malcesine (traversata del Lago di Garda in Piroscafo). Riva, Lago di Ledro, Bezzecca (m. 670). Storo, Lodrone, Ponte Caffaro, Lago d’Idro, Rocca d’Anfo, Vestone, Brescia, (chi­ lometri 172). Agosto 15-16-17-18: Modena, Pavullo, Passo dell'Abetone (in. 1388.) San Marcello Pistoiese, Lucca, Castelnuo­ vo Garfagnana, Fivizzano, Aulla, Parma (km. 380). Agosto 31 : Parma, Calestano, Montagnana (m. 1312). Parma (km. 63). Settembre 14: Passeggiata notturna (al chiarore di lu­ na) a Fornovo. N ell’introduzione al programma il Consiglio direttivo dell'Auto Club scrive fra altro: « Abbandonando perciò ancora una volta quelle gite che ne fanno percorrere lunghe strade piane, uniformi, aventi mete a cui facilmente si perviene coi comuni mezzi di trasporto, ha deliberato di proporne altre, cosi nella nostra provincia, come fuori, le quali, non solo per i va­ riati e pittoreschi percorsi, quanto per la importanza e l’interesse delle mete rispettive, sono per riuscire indub­ biamente una nuova e solenne affermazione che ciclismo ed automobilismo, usati come mezzo, non come fine, pos­ sono mirabilmente affratellarsi coll'alpinismo; in quanto col sussidio del ciclo e dell'automobile, non con 'niello della antiquata vettura, noi possiamo — «v i et mente * — pur anco toccare in una sola giornata una delle più alte cime del nostro Appennino e comodamente ritornare ». Sondrio. — Il signor Federico Cantelli, console a Son­ drio, ci scrive: « NeU'interesse. più che tutto, dei soci di altre loca­ lità, ì quali credessero di approfittare delle gite più im­ portanti, aggregandosi alla squadra di questa Sezione, espongo il programma compilato per la stagione ciclisti­ ca J902: A Poschiavo, km. 82 — a Bellagio (piroscafo a Bella-


RIVISTA MENSILE no), km. 112 — a Dongo (visita alla Ferriera dell’on. Ru­ bini), km. 110, tutte con partenza al mattino e ritorno alla sera — allo Stelvio, km. 178 — attraverso l'Engadina chi­ lometri 200 ( Tirano-Poschiavo-Samaden-Maloia, ecc.): Prova per la istituzione a Sondrio di una Sezione dell'Audnx italiano: km. 204 (8ondrio-Pontida-Sondrio) ore 17 e mezza. La gita allo Stelvio sarà effettuata alla metà di Lu­ glio con partenza al sabato nel pomeriggio e ritorno al lunedi mattina. Quella attraverso l’Engadina nell'Agosto e precisamente nei giorni 15 (festivo), 16 e 17 (festivo). Queste sono le gite di maggior importanza ; e altre se ne faranno nel pomeriggio di giorni festivi, come all'A­ prica, a Tirano-Campocologno, Morbegno, Val Malen­ co, ecc. T r e v ig lio . — Il numero 9 del P ro Treviglio contiene un articolo del nostro console dott. Zacconti che dopo aver rilevato come i soci del T. siano colà 37 in confronto di 133 ciclisti, e a»ver ricordato le finalità patriottiche e civili del T. nota come a raggiungere lo scopo, il T. im­ ponga tenui sogrifici largamente ricompensati dai van­ taggi indiretti e diretti che rende ai soci; e aggiunge: « Ma oltre a queste ragioni d'indole generale, una d'in­ dole locale deve spingere i nostri ciclisti a farsi pronta­ mente soci del nostro benemerito sodalizio. E ' intenzione di parecchi (ed io ne sono caldo fautore) di fare dei soci trevigliesi il primo nucleo per una Società sportiva citta­ dina. Non è ora il tempo delle passeggiate, dei lieti ri­ trovi all'aria libera; ma la primavera non si farà atten­ dere, e allora come troverà quelli fra noi che non vogliono intorpidire nella vita montana d’ogni giorno, e sentono la nostalgia del sole e dei campi? Sempre disuniti, sempre disorganizzati : si daranno attorno allora per mettere as­ sieme comitive e predisporre gite, ma gli uni vedranno fallire le loro speranze, c gli altri, pur riuscendo nel loro intento, avranno a lamentare la perdita di un tempo pre­ zioso Organizziamoci ora ». Una lettera dell’egregio dott. Zacconti ci partecipa la costituzione dell'« Unione Sportiva Trevigliese », il cui scopo è quello « di completare in luogo l'azione del Tour;ng ». Congratulazioni ed auguri.

Due grandi convegni turistici in vista. Saranno, pare, contemporanei, ma non per tanto pro­ mettono di riuscire ambedue popolosi e brillanti. Uno è indetto dal Corpo consolare torinese del Touring. d’accordo coi presidenti di tutte le Società sportive c con spiccate notabilità, in occasione dell'Esposizione d’arte decorativa moderna e della connessa mostra inter­ nazionale del ciclo e dell’automobile, che s'aprirà ai pri­ mi di maggio in Torino. Questo convegno turistico è fissato, per ora al 18, 19 e 20 Maggio, poiché in quei giorni avranno luogo in To­ rino, un gran « Corso » di automobili infiorati ed, al 19, l'arrivo degli Audax dalla gran marcia nazionale di 530 chilometri. I l programma non è definitivamente stabilito; ma essenzialmente consisterà in un « corteo » in una visita ufficiale all’Esposizione ed in un « pick-nick » nei boschi deliziosi di Stupinigi. I l prezzo d'iscrizione e di partecipazione non supe­ rerà certamente le 6 lire. I l Municipio e le Società torinesi hanno concesso già il loro appoggio, cosicché il successo non potrà mancare a questa nuova importante manifestazione della vita ri­ gogliosa del nostro Touring. Per maggiori schiarimenti si rivolgono i Soci al Con-

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solito di Torino o, meglio, al Comitato pel Convegno in Via Bogino, 4, presso la Società ciclistica « La Torino », che gentilmente ha concesso i suoi locali. L ’altro convegno è indetto dall’operoso Consolato fer­ rarese del Touring, presieduto da quell’egregio sindaco comm. Niccolini, e pei giorni 17, 18 e 19 Maggio, e avrà di caratteristico uno speciale omaggio al ciclismo fem­ minile. All'uopo si ò costituito in Ferrara un Comitato di si­ gnore allo scopo di accogliere e rendere onori alle signore cicliste che interverranno di fuori, ed offrirà loro un pic­ colo artistico gonfalone destinato a ricevere in ricamo gli stemmi dell’altre città in cui successivamente avrà luogo il convegno delle gentili ciciliste. I l programma del grande convegno in Ferrara, che sarà probabilmente anche automobilistico è per ora così formulato : Sabato 17 Maggio: Pom eriggio: Arrivo delle squa­ dre, incontro, ricevimento. Domenica 18 Maggio ore 10: Ritrovo dei ciclisti sul pubblico passeggio del Montngnone — Ore 11: Sfilata pel corso Giovecca, fino al Castello Estense — Ore 11,30: R i­ cevimento in Municipio — Ore 14 : Inaugurazione del gon­ falone del ciclismo femminile — Ore 16: Corso di fiori — Ore 18: Banchetto — Ore 20,30 - Serata di gala. Lunedì 19 Maggio ore 12: Colazione allTsola Bianca, in mezzo al Po — Ore 15 : Ritorno a Ferrara — Ore 16 : Festa artistica — Ore 20: Spettacolo pirotecnico. La quota d'iscrizione al convegno (con diritto al di­ stintivo-ricordo, tessera per i ricevimenti, bagni, ribassi agli spettacoli — sarà di L. 3 — la quota per il banchetto L. 5 — la quota per la colazione allTsola Bianca, L. 2,50. A questi festeggiamenti altri si aggiungeranno per opera di parecchie Associazioni sportive ed artistiche e la bella città degli Este rinnoverà gli splendori della sua tra­ dizionale cordialissima ospitalità.

WF* S i a v v e r t o n o i s o c i : 1. C h e h a n n o d i r i t t o a r i c e v e r e le p u b b lic a z io n i s o c ia li s o lt a n t o i s o c i c h e s o n o in r e g o la c o i p a g a ­ m e n t i. 2. C h e i l d i r i t t o a r i c e v e r e la (f F l i v i s t a „ d e c o r r e d a l g i o r n o de i r i n ­ s c r i z i o n e a s o c io , e c h e n o n s i s p e d is c o n o g l i a r r e t r a t i d e ll’ a n ­ n a ta . 3 . C h e a lla fin e d 'A p r i l e c o m in c e r à la d is t r ib u z io n e d e ll\ t A n ­ n u a r io ,, ± 3 0 2 . R i c h ia m i a m o l ’a tte n z io n e d e i s o c i su i p r o g r a m m i dei c o n c o rs i e sui v a n t a g g i e p r e m i o f f e r t i a i s o c i ( Veggasi a png. {38 e {39 di questo numero).


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T O U R IN G C L U B IT A L I A N O

UNA CITTÀ OGNI MESE UNA CITTÀ DELL’UMBRIA La città più interessante deirVm bria meridio­ nale, ai confini del Lazio, è senza dubbio Orvieto. L e sue origini sono antiche e misteriose. Essa fu certamente un’ importante città etrusca, come dimo­ strano i suoi monumenti; ed anzi, col nome di V olsinii, fu una delle dodici citta della Confederazione

La città sorse in seguito a libero comune, ca­ pitale d’una repubblica che ebbe relazione d’allean­ za con Firenze e con Siena; e fu straziata nel se­ colo X I I I dalle lotte tra i Filippeschi ed i Monal­ deschi, e nel X I V e X V dalle fazioni dette della Beffata e della Molcorina. Dal 1443 Orvieto comin­ ciò a dipendere interamente dal governo papale. Nel 1814 divenne capoluogo di distretto della pro­ vincia di Viterbo; nel 1831 capoluogo di provincia; nel 1860 fu annessa, coll’Umbria al regno d’Italia, e divenne sottoprefettura della provincia di P e ­ rugia.

Panorama dijOrvieto.

etnisca; essendo ormai dai più recenti studi assi­ curato clic Volsinii sorgeva ov’ò ora Orvieto, e non ov’ ò Bolsena. Ci è impossibile il ricordare qui le molte guerre di V o ls in ii contro Rom a; e diremo solo clic nel 280 a. C. Volsinii fu interamente assog­ gettata a Roma, e distrutta. Una nuova V olsin ii ro­ mana sorse allora ov’ò ora Bolsena : e la città risorta nel luogo della distrutta si chiamò, appunto in con­ trapposizione a Bolsena, f.’rbs rehts (donde Orvieto), nome che ricorre la prima volta in Procopio. Orvieto fu occupata da Alarico e poi da Odoacre, dominata da Teodorico, presidiata da V itige, assediata e presa da Belisario, e nel 606 occupata da A gilu lfo re dei «lei Longobardi e nel secolo V i l i , vinti i Longobardi da Carlomagno, fece parte del­ la donazione a papa Leone I I .

Questa perla dell’ Umbria, questa graziosa cit­ tà (che conta circa 9000 abitanti come tale, e cir­ ca 18,000 nel comune) sorge sopra un alto ed iso­ lato colle pliocenico coronato da tufo vulcanico, che si eleva sulla destra della feconda valle percorsa dal torrente Paglia, e la cui circonferenza è di poco meno di 5 chilometri. I l colle è alto circa 200 metri sopra il livello del torrente, e 315 su quello del ma­ re. I vecchi bastioni che circondano la città sono fondati sulla rupe; e sulla rupe è fondata anche la Rocca di San Martino, edificata nel 1360 per ordine del legato pontificio cardinale Egidio Albornoz. Orvieto è celebre specialmente per il suo Duo­ mo, cominciato nel 1290, ed edificato sotto la dire­ zione di Lorenzo Maitani di Siena I materiali per la costruzione furono forniti dalle rovine di antichi


R IV IS T A M E N S IL E

edifici di Roma e dintorni. La facciata è divisa per­ pendicolarmente in tre scompartimenti, corrispon­ denti alle tre navate interne. N ella loro parte infè-

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sorreggono gli emblemi degli evangelisti, fusi in bronzo dal Maitani. Delle tre porte, quella di mez­ zo. adornatissima, termina con un arco semicirco­ lare, sotto il quale, coperto da un baldacchino di bronzo, ò un gruppo in marmo, Maria con Gesù, eseguito nel 1347 da Andrea Pisano. Sopra le porte si elevano pinnacoli decorati di ricci di marmo, e racchiudenti mosaici ; ed orizzontalmente sopra le stesse corre una loggia. Sopra il pinnacolo mediano, in un quadrato (fiancheggiato da tre edicole per

Cattndnìlo.

riore i pilastri sono rivestiti da bassorilievi di mar­ mo, rappresentanti fatti del vecchio testamento, e la risurrezione dei morti e l’inferno; lavori eseguiti da A rn olfo di Cambio, Niccolò Pisano, Giovanni

luterno dolln Cattedrali*.

Fuccìatn della Cattedrale.

Pisano, e frate Guglielmo da Pisa. Dove i pilastri finiscono, corre un cornicione adorno, in corrispon­ denza dei pilastri stessi, di niensolini di marmo, che

Iato, in ognuna dello quali sono due statue), tondeggia lo stupendo rosone, nel cui mezzo è la testa di Gesù; opera compiuta nel 1380 da Petrucciano Ceccarei lo, ed adornata nel 1549 di vetri colorati da Salvatore Vasti. Anche i triangoli superiori sono rivestiti di mosaici. L ’interno del Duomo è, come si è detto, a tre navate, sostenute da colonne che, come le pareti.sono a zone bianche e nere, come nel Duomo di Siena. Lungo le colonne della navata di mezzo sono le statue degli apostoli, scolture moder­ no del tutto inopportune. L a lunghezza del tempio è di m. 89,33, la larghezza di m. 32,75, l’altezza di m. 34. I l Duomo di Orvieto è il campo della massima gloria del pittore Luca Signorelli (1441-1523) di Cortona. Luca aveva poco meno di sessantanni quando, nel 1500, fu invitato ad eseguire, nella cap­ pella di S. Brizio della cattedrale orvietMia, que­ gli affreschi clic erano stati, mezzo secolo^ prima,


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TOURING CLUB IT A L IA N O

cominciati dal Beato Angelico. Il Signorelli scelse come soggetto per il suo pennello il Giudizio Uni­ versale; ed al suo lavoro, come già notò il Vasari, e come ognuno può constatare, s’ispirò Michelan­ gelo. I l soggetto è diviso in quattro composizioni : la predicazione dell'Anticristo, il Paradiso, l’In ­ ferno, la risurrezione dei morti. Presso la porta è la continuazione della scena rappresentante 1 pecca­ tori fulminati, cioè l’episodio detto La folgore, con

nel 1290; San Francesco, nel punto più alto della città; San Giovanni Battista, con ballatorio del se­ colo X I e portale del X I I I ; San Giovenale, la cui prima costruzione rimonta al 1004; ed altre ancora.

Palfuzo dol Capitano del Popolo.

Fra gli edifici profani più interessanti della città è da ricordarsi il Palazzo del Capitano del Po­ polo, eretto nel secolo X I I I , di cui è ancora abba­ stanza bene conservata, colle sue eleganti trifore, la facciata settentrionale. Una delle curiosità di Orvieto è (presso la già ricordata Rocca di »San Martino) il famoso Pozzo di »San Patrizio, pozzo a cui si diede il nome di quel­ lo apertosi, come narra la leggenda, per le preghie­ re di »San Patrizio, in Irlanda, nell Isola del lago

I-i folgoro.

peccatori in atto di disperazione e terrore, alcuni urtanti»! spaventati, altri già stramazzati, come morti, a terra. Pietro Selvatico parlando di questi meraviglosi affreschi scrive fra altro: c L ’operatore del nuòvo prodigio fu dall’universale proclamato il più gran­ de pittore del tempo suo... Tanto bastò perchè il nuovo stile (che fu ben detto in seguito accademi­ co, perchè in effetto le accademie se lo prefìssero quasi sempre a scopo dei loro insegnamenti) pren­ desse ala, e lasciasse quasi deriso e dimenticato Faltro peruginesco, che poneva sua prima gloria nella gentile purezza del disegno e nella espressione degli affetti sublimi ». Oltre il Duomo, Orvieto conta molte altre chie­ se, che possono vantare qualche parte interessante: S. Agostino con un bel portale in marmo del secolo X IV ; S. Andrea e S. Bartolomeo, che si crede sorga nel luogo ov’erano il faro di VóUinii ed il tempio di Giunone Herbana: S. Antonio, con un dipinto attri­ buito al Signorelli ; S. Domenico, col prezioso monu­ mento del cardinale Guglielmo de Brave, morto

Il Pozzo di S. Patrizio.

ili Derg, presso la Contea di Doncgall. Papa Cle­ mente V I I ne ordinò la costruzione ad Antonio da Sangallo ; ed il gigantesco lavoro fu compiuto sotto Paolo I I I dall’architetto Simone Mosca. Il pozzo (di forma cilindrica, profondo m. 01-32, largo me­ tri 18,38; è scavato prima nella rupe tufacea, e


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quindi nelle sabbie ed argille, rivestite di mura­ tura laterizia; il che è indicato dall’inscizione : Q u o ti n a tu ra m u n im c n to in v id i'r a t in d u s tria a d ir c it. Da due porte contrapposte scendono due scale a chiocciola, illuminate da T2 finestre; ed una di

esse serve per chi scende, l ’altra per chi sale. In fondo al pozzo zampilla l ’acqua, che trova sfogo mediante speciale emissario. E dal fondo del pozzo risaliamo a rivedere il sole, e ad augurare che nessun turista passi presso Orvieto, senza fermarsi ad ammirarvi almeno il Duomo, che è una delle cento m eraviglie d’Italia.

TURISMO E FOTOGRAFIA Oggi che il turismo à preso tanto sviluppo grazie alla bicicletta, credo non sarà inopportuno il parlare di esso in relazione alla fotografìa. A l ciclista che fa lunghe gite, che visita sempre po­ sti nuovi, che ammira superbi paesaggi e artistiche an­ tichità, che gode dell'aria, che accumula cognizioni utili, qual ricordo poi resta delle lunghe passeggiate? Ci guadagna un tanto in salute e già è molto ; ma non sarebbe meglio che di ogni passeggiata egli avesse il ricordo costante in una illustrazione della gita stessa? Lo cartoline illustrate facilitano di molto questa colle­ zione; ma quanto è più bello, più artistico, più dilette­ vole l’avere vedute fatte da se stessi, che hanno per voi un interesse speciale perchè prese da voi in un dato luo­ go, in un dato tempo, in una data occasione ! Ed ecco che la fotografia ci viene in aiuto, gentilmen­ te. Un piccolo apparecchio leggero, elegante ci basta per ciò che ci interessa. Ma noi vogliamo essere « fotografi e artisti ». Non vi spaventi la definizione; si può essere ar­ tisti anche'facendo della fotografia; ed è ora anzi che il pubblico lo comprenda Tante vedute belle e graziose che noi ammiriamo sono il risultato di un diligente studio. La luce, la posizione, gli effetti, la posa sono tante difficoltà da superare, che se un po' di senso artistico non vi aiuta non ne farete niente di buono. La questione si riduce a questo: se si possa essere artisti pur adoperando un apparecchio che deve essere piccolo per essere leggero. Non si è forse sempre sentito dire che per ottenere buoni risultati occorre avere un ap­ parecchio 13 per 18 se non 18 per 24? Si ! ma adesso i co­ struttori sono arrivati a un tal punto di perfezione da renderci molto più facile il compito. Cosa interessante è il formato, se esso ha da essere piccolo, per comodità non deve però essere piccolo esa­ geratamente. Quante volte quelle minuscole prove dei JPoket Kodak vi hanno fatto sorridere? Sono belle, gen­ tili, hanno della miniatura ; ma i minuscoli dettagli stan­ cano la vista e non danno un’idea giusta della realtà. Dunque scartiamo il formato 4 e mezzo per 5, arriviamo al formato 6 per 8 discreto ma pur sempre piccolo; vi è i l 6 per 9 che comincia ad andare bene, indi il 6 e mezzo per 9, in cui il mezzo centimetro di lato di più dà molto risalto alla fotografìa, poi 1*8 per 8, 1*8 per 9 e il 9 per 12. Mi fermerò a questi quattro ultimi. A chi terrà molto d'avere un apparecchio minuscolo, consiglierò senz’altro il 6 e mezzo per 9, agli altri l'8 per 9 o il 9 per 12, secondo che abbiano una spiccata simpatia per il formato quadrato o rettangolare. Per conto mio però per l'uso a cui dedichiamo Ropratuttto questo appa­ recchio, scelgo senz’altro il 9 per 12 Rappresenta meglio i panorami quando è orizzon­ tale e quando vi è un motivo di alberi è ben artistico il ritrarlo sulla lunghezza della lastra. Una cosa però è a notare a favore del form. 8 per 9. è il formato delle proiezioni, applicazione utilissima e di­ vertentissima della fotografia. Dunque scelto il formato della lastra dobbiamo sce­ gliere l'apparecchio. Ma lo prenderemo noi per lastre, per pellicole, o per l’uno e l'altro?

• Dato il problema di ottenere la massima leggerezza, subito direte che bisognerà averlo a pellicole. Ebbene no. Secondo me è uno sbaglio; e se ciò ha diffuso molto la fotografìa istantanea, rh a però resa tutt'altro che arti­ stica. La facilità con cui 6i può fotografare è già per se stes­ sa un grave danno... economico e intellettuale. E’ il caso che fa. Certamente su 20 fotografie ne avrete 2 o 3 di belle, ma questo è un buon successo? La pellicola è rapidissima, e bisogna venga adope­ rata con otturatore rapido. Se ciò è utile, indispensabile anzi in certi casi lo è nel nostro? No. Più una fotografia è fatta con posa lunga, tanto è mi­ gliore, sempre che non abbia una posa esagerata. Mi spie­ go. Ogni istantanea ha avuto una sotto-esposizione. Dun­ que è priva in parte di dettagli ed allo sviluppo verrà for­ zatamente con contrasti esagerati, e non è bene. E poi la pellicola va sviluppata a sviluppo condensato e forte e ciò rende sempre i contrasti maggiori, e questo è com­ pletamente contro ogni sentimento artistico. Or dunque, direte, se operate con lastre vi occorre il cavalletto? Non assolutamente, quantunque sia molto utile, ma colle lastre si può dare una posa un po' più lun­ ga, però sempre posa da istantanea e nel caso, potrete an­ cora colla velocità maggiore fare le fotografie più rapide. Sono in vendita dei comodissimi trepiedi di metallo. Sono leggeri, sottili, si possono attaccare sul telaio della bicicletta come una pompa. Or dunque perchè volete pri­ varvi di questo utile oggetto? Se lungo la strada il sole si copre di folte nubi, se il puesaggio tetro vi appassiona, come potete fotografare? A posa: dunque "col minuscolo cavalletto il problema è risolto. E a posa la fotografìa riescirà molto migliore se avete lastre invece che pellicole. Le pellicole poi, oltre all’essere care (costano quasi il doppio che le lastre) sono noiose da sviluppare, molto facilmente sono difettose e poi una volta sviluppate sono di difficile conservazione. La celluloide che è il supporto di esse corrode lentamente la gelatina impressionata; e dopo due o tre anni vedere il vostro negativo inservi­ bile non vi procura certo un gran piacere. « Scelta dell’apparecchio ». Bisognerà pensare se si uò spendere molto ed aver una macchina fina e con uon obbiettivo suo. Anche con poco si può fare molto. Non parlerò dei giocattoli da 3 o 4 lire, ma con una 8 per 8 ho avuto risultati soddisfacentissimi. Ora in­ vece ne ho uno 9 per 12 che mi costa... lire 350. E ’ un gran salto; ma però io credo che sia meglio fare una tale spesa e avere un obbiettivo di marca, piuttosto che lu­ centissime cassette con obbiettivo di nome risonante ma d’ignota provenienza. Il fatto si è che bisogna che la macchina sia riduci­ bile, perciò sono da scartare quelle a formato di cassetta, quantunque un 8 per 8 può anche andare; che abbia inoltre tutti i perfezionamenti e che sia di maneggio pra­ tico. Dunque una buona macchina deve avere : il telaio ben riducibile, otturatore a pose variate, spostamento dell’obbiettàvo in altezza e lunghezza, un buon mirino preferibilmente a ll’altezza dell'occhio, che si possa ado­ perare il vetro smerigliato, che gli oggetti siano in fuoco la due metri in avanti con il movimento di obbiettivo per gli oggetti vicini sino agli 8 o 10 metri almeno e inol­ tre cne sia fornito di un buon obbiettivo di marca e a dia­ framma iride. Per racchiudere le lastre sono in uso diversi metodi, o i « chassis » semplici leggerissimi <> i « chassis » a escamotaggio contenente 12 lastre c molto comodi, così che in ogni caso si possono avere a portata di mano 12 o più la­ stre a seconda dei bisogni. La scelta dei « chassis » dipenderà dal gusto del dilet­ tante. e non avrà grande influenza sulla praticità della macchina. E ' indispensabile poi che un apparecchio di tal cenere sia applicabile al cavalletto per fotografare in caso di posa, e se oltre ui vantaggi suddetti si ha ancora quello di lavorare a pellicola e a lastre indipendentemente e sen­ za lunghi cambiamenti, si avrà un apparecchio che può contentare il dilettante più difficoltoso e delicato. Un apparecchio che ha tutti questi reqn a « zumelle » sistema francese ; ma è un po’ voluminosa, sarà meglio fornirsi di un « folding » 9 per 12.


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Rimarrebbe ora parlare della scelta del soggetto ; ma ciò è tema di manuali fotografici ; e mi limiterò a dire che in gran parte è il gusto individuale che fa. A me non preme avere fotografie che indichino da sole il posto che rappresentano, ma bensì vedute, effetti. Non trascuro però quelle di monumenti e paesi, men­ tre altri, invece, tengono molto, appena arrivati in un paese, di ritrarre la chiesa, il panorama, eco. e mettono l'apparecchio in riposo fino al paese successivo. M i pare però che esistano sulla strada* motivi arti­ stici, tali da non restarvi indifferenti ; ma, lo ripeto, tutti i gusti sono gusti.

// Dilettante.

Perchè gli

Italiani viaggiano poco?

Da un articolo pubblicato dal prof. Felice Momiglia­ no (per illustrare Gubbio) nel periodico « L e Comunica­ zioni d'un collega», togliamo il seguente brano: « Gli italiani viaggiano poco e quando si decidono di sgranchir le gambe attraversano le Alpi e valicano i ma­ ri. Non avete mai notata la scarsità di buone descrizioni dei nostro paese? Un De Amicis clic ci parli della Tosca­ na, delle Marche, delle Puglie, come ci ha parlato della Spagna, dell'Olanda, del Marocco lo desideriamo e lo aspettiamo ancora. L ’unità politica è fatta, ma gli Italiani non si conoscono bene perchè non si fanno visita; quali le cause? « Parecchie e di varia natura. • Prima di tutto ciucila fiaccona con cui ci dobbiamo pagare il dolce clima e il mite cielo. Il numero di «boueianen » aumenta quanto più si va in giù ; gli abitanti al di là del Garigliano si sentono « déracinès » se li staccate dal loro mare e dai loro maccheroni ». « Ricordo quanta nostalgia brillava negli occhi di un giovane e valoroso sociologo, costretto dalla bufera di maggio a balzare da Mergellina alla ferrovia del Gottar­ do. quando mi parlava del suo studio di V ia Chiaia a Na­ poli. E mi faceva sorridere d’un pensoso sorriso quel sen­ timentale internazionalista, che aveva la voce tremante di rimpianto, mentre, mostrandomi il paesaggio splen­ dido che si gode dal ponte di Losanna, mi diceva »: « — E bello.... ■ ma ’u mare nostro ca su nu ce sta ». « Sono poi specialmente benemerite del sacro orrore che i parlanti la lingua del sì hanno per i viaggi d ’istru­ zione e di diporto le nostre Società ferroviarie, che, per dirla petrarchescamente, « ferme contro il loro bene ». pos­ sono vantarsi d’aver trovati mezzi più persuasivi per to­ gliere l’uzzolo di mettersi in treno ni nomadi più arrab­ biati del giardino d'Europa ». « Gli Svizzeri, i primi albergatori del mondo, cono­ scono la fragilità della carne... e con 42 lire vi offrono il mezzo di scorrazzare per quindici giorni in seconda clas­ se con tutti i treni che percorrono le loro 26 repubbliohette ». « Se non potete pagarvi il lusso di una camera d'al­ bergo c'è il divano del treno che vi accoglie fra le sue brac­ cia: vi addormentate alle 10 di sera a Basilea, vi sveglia­ te verso le 6 di mattina a Ginevra. Se si imitasse la nostra vicina... almeno in q u ello!...». « Infine, per non seccar troppo i nemici della filoso­ fia della storia, una delle cause principali dell'im m o­ bilismo italico è dovuta alla scarsa emotività estetica di quei fortunati, che potrebbero pagarsi il lusso in peregri­ nare spontaneamente senza articoli di commercio da of­ frire e senza l'intervento del Ministero con le sue ragioni di servizio ». « Perchè le bellezze della Svizzera le capisce e le sente qualunque « Bartolomeo » (direbbe il nostro Faldella) che abbia la coltura necessaria e sufficiente per controllare le sue rendite ». « Gli spettacoli naturali dell’orrido dei monti e della soavità azzurrina dei laghi parlano, con voce più o mono penetrante, a seconda delle vibrazioni nervose, a quanti posseggono occhi sani e polmoni resistenti ed elastici : ma le bellezze d'Italia non si godono da chi ha la cata­ ratta dell’ignoranza sulla retinn intellettuale. Questa no­ stra mirabile penisola, così varia, multiforme, sorpren­

dente, accoppia al fascino delle bellezze naturali anche quello dell’arte e l’ arte a sua volta si fonde e si confonde con la storia. Purtroppo la scuola finora non fornisce sif­ fatta cultura e l'Italia, a cui nessuno contrasta il vanto d ’esser il paese più artistico del mondo, manca nelle sue scuole di una cattedra di « storia dell’arte ».

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Croci rovesciato dal vento. Nel numero 2 della « Rivista » di quest'anno, nell’articolino « Turismo e Re­ ligione ». abbiamo parlato delle croci che si eressero in questi ultimi tempi sulle cime dei monti. Ora leggiamc nel « Resegone » di Lecco: « La croce del Resegone non protende più le sue brac­ cia ai nostri sguurdi. che dolenti invano la ricercavano là sull'eccelsa vetta. 11 vento della notte l’aveva rovescia­ ta. Ci si dice però che con cannocchiali si riesce a veder­ la stesa a terra poco discosto dal punto ove porgeva. Me­ glio così I perchè speriamo, che il pensiero già sorto in al­ cuni giorni di riporla al suo posto incontrerà minori osta­ coli >. • Cogliamo l ’occasione per protestare contro Tatto vandalico ed empio di alcuni turisti, non di Lecco e dintorni, che nel passa'to autunno smossero e ruppero le lapidi, che stavano ai piedi della croce del Resegone, per­ forarono con picche le lamine di ferro, che ricoprivano l’ossatura «Iella croce: nè paghi di ciò tentarono slogare le funi di ferro, che assicuravano la croce stessa ». « Se a quest’ultimo intento non riuscirono completa­ mente, lo si deve al sopravvenire di persone assennate, ohe li rimproverarono, come si meritavano » « Vorremmo che i giornali touristi si facessero eco di questa nostra protesta e colla loro voce contribuissero ad impedire il ripetersi di queste imprese da teppista, che qualunque persona onesta deve condannare ». • Anche la croce inalzata sul monte Magnodeno ven­ ne gc-ttata a terra dal vento impetuoso di domenica notte». Per parte nostra aggiungiamo che gli autori degli at­ ti vandalici e lamentati non sono turisti, ma semplici teppisti. G li am ici doi monumenti. Una giovane Associa­ zione milanese, « La Letteraria », sorta per promuovere tutte le manifestazioni della letteratura e delTarte, su pro­ posta del dottor Serafino Ricci, delegava alcuni membri (fra i quali, oltre il proponente, i signori Avancinio Avancim. Tulio Concari, Alfredo Pnnzini e Luigi Venturi­ ni«, affinchè, ad imitazione degli « Amici di Roma » e de­ gli « Amici dei monumenti in Firenze », provvedano a co­ stituire un Comitato, che curi la visita, lo studio e la il­ lustrazione dei monumenti artistici di Milano e della Lom ­ bardia, invitando alla trattazione dei singoli argomenti gli eruditi ed Artisti competenti. P e r la protezione dei siti o monumenti esiste nel Belgio una società nazionale che ha trovato largo appog­ gio nel Touring Club Belga. La Società ha ora diramato un appello a tutti i cittadini amanti del paese, perchè le si segnali i casi nei quali l’intervento del sodalizio può essere efficace per impedire il deterioramento o la di­ struzione di punti di paesaggio rinomati o di opere inte­ ressanti per la storia delTarte nazionale. Questi atti di vandalismo non si perpetrano, ordina­ riamente. che per effetto d’ignoranza e facilmente possono essere scongiurati (piando vi sin modo di denunciarli alle autorità e all’opinione pubblica. L a regina dei turisti. — U n ’americana, la signora K. A. Grosslcy, si è messn testé in viaggio per compiere H suo ventunesimo giro del mondo. Essa ha attraversato l’Oceano atlantico settanta volte, è Balita almeno una doz­ zina di volte sulla sommità delle piramidi di Egitto, ed ha visitato tutti i punti interessanti dei due emisferi. La signora Grossley ha viaggiato per diciotto anni, nei quali è stata in rapporto con una folla di personaggi importanti.


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L e sue peregrinazioni le fanno meritare, senza con­ trasti, il titolo di coraggioso campione fem mineo dei viaggi U n ponte gigantesco. Sullo stretto di Canso, che separa la N uova Scozia d a ll’isola di Capo Bretone, sarà presto costruito un ponte enorme, il quale è come il prean­ nunzio della creazione di una nuova via di navigazione tra l ’Europa e gli Stati U n iti d ’America. Il vantaggio di questa via, è che si potrà andare da Londra a New Y ork in 112 ore, cioè in 4 giorni e 1(5 ore. L a distanza da New Y o rk a Sidney, capitale dell'isola di Capo Bretone, è di 1.096 m iglia, e il tragitto potrà es­ ser fatto in 20 ore, cioè con una media di 55 m iglia all ora. Da Sidney la linea transatlantica metterà capo prohábilmente a Londonderry, in Irlanda. Fra questi due porti, si contano duem ila m iglia, che possono essere co­ perte da buoni bastimenti in 3 giorni e 8 ore. Da Londonderry a Liverp ool infine, bisogna calco­ lare 7 ore di tragitto. Sono dunque in tutto 112 ore. Ma la superiorità incontestabile di questo viaggio si è ohe le persone, le quali soffrono il mare, c non sono po­ che, non avranno più che 80 ore di navigazione da s o d portare.

Si giudica che il ponte sullo stretto di Canso costerà 20 milioni di franchi V ettu re d ’ a llu m in io .— L ’ *in mini strazi one delle fcrrorovic francesi ha term inato lo studio di una vettura per viaggiatori, nella quale tutte le parti, ordinariamente di rame e di ferro, sono in allum inio, eccetto gli assi, le ruote e gli organi d'attncco. L'econom ia di peso è di circa 150Ò kg. per vettura. U n o spazzafango e in affi^ toro ele ttric o ha fa tto la sua apparizione a Cleveland negli Stati U niti. I l vei­ colo è costruito in modo da poter circolare sulle rotaie delle diverse linee tram viarie della città. Esso è composto da un carretto-motore a quattro ruote sul davanti del quale è disposto un serbatoio d’acqua. Per mezzo della pressione prodotta da due pompe automatiche questa viene lanciata a fiotti potenti sulla strada. N ella parte posteriore si trova uno spazzafango di circa cinque metri di larghezza sui genere di quello che circola anche nelle vie di M ilano, ma disposto invece orizzon talm en te. Esso è messo in m ovim ento dallo stesso motore che serve per il lanciam ento dell'acqua e che im prim endogli un rapido m ovim ento rotatorio, gli fa spazzare il fango prodotto d a ll’acqua e dalla polvere in breve tempo. La praticità di questo spazzafango è quindi facil­ mente com prensibile se si osserva che esso riunisce l'inaffiam ento e la pulitura in un solo apparecchio e rende il servizio più rapido, potendo esso pulire com ple­ tamente tredici Km . di strada a ll’ora. U n m ostro p o lis p o rtiv o . A quanto annunziano parecchi giornali, tra breve avranno luogo in Madrid le prove prelim inari d ’uri nuovo ed ingegnosissimo appa­ rato. che, n ell’aria, è uh pallon e; in terra, un triciclo: e. n ell’acqua, una lancia munita d ’eliche, atta a galleg­ giare e a navigare. Inventore dell'apparato in questione è uno spagnuolo, l ’ingegnere M artínez D ia z: il quale, « convinto — per dirla colle stesse sue parole — che il pro­ blema della navigazione aerea non si risolverà per mezzo della aerostatica propriam ente detta, ma bensì per mez­ zo d ell’« aviazione » (arte di volare), fin da otto anni fa s’è 'lato a studiare il problem a propostosi; e tale problema egli afferma ora d'esser riuscito finalmente a risolvere, ideando una specie d’areoplano misto. TI « P iccolo » di Trieste pubblica una lunga descrizione di codesto mostro polisportivo. V e lo c ità d e i treni. Da un confronto di cifre fatto sugli orari ferroviari in vigore n ell’inverno del 1901 per alcuni stati e sulle linee più importanti, emergono i se­ guenti dati intorno alla « velocita comm erciale », non in ­ torno alla « velocità di corsa ». La supremazia tocca alla Francia i cui treni percorrono da 80 a 90 chilom etri al­ l’ora: viene poi l ’ Inghilterra, che tocca solo g li 80; la Ger­ m ania che segna 75; l'Austria-U ngheria con 70; l’Ita lia con 63: e finalm ente la Russia con 50. In America poi dove per le corse brevi si ottengono velocità nddirit-

tura vertiginose, massime coi treni espressi (che soglion correre di solito 145 chilom etri a ll’ora, e dimostraron di poterne fare 165 e sin 193), le velocità raggiunte, sempre come com m erciali, pur essendo considerevoli, non sono affatto superiori a quelle che si hanno in alcune linee eu­ ropee, massime di Franc:a e d ’Inghilterra. E' intanto as­ sodalo d ie le m igliori locom otive d ’Europa possono senza alcuna difficoltà correre 120 chilom etri all'ora, ove non -i opponga loro la natura montuosa del terreno o la co­ struzione intricata dei percorsi. U n a n u o va scoperta di E d ison . — Si dice che ¡'ultim a invenzione dell'Edison applicata aH’automobilifcino sia la più im portante di quante mai egli ne abbia fatte in elettricità. L a sua nuova batteria farà triplicare il percorso degli automobili elettrici, e li farà costare non piu d ’un cavallo con carrozza. Con un nuovo motore di facilissim o maneggio e con un litro e mezzo di benzina per ogni ora di cavallo-vapore, è facile di rifornirsi presso qualunque deposito.

Sono in costruzione i nuovi modelli di ruote, ognuna delle quali, ad automobile montato, potrà trascinare tre tonnellate di peso, e lavorare tutto il giorno. L a nuova batteria pesa 50 libbre per ogni ora di ca­ vallo-vapore, non fa uso di acidi, e resta tale e quale an­ che dopo sei mesi, bastando di mantenere la vaschetta suiipre piena d'acqua ; mentre che le attuali batterie, se nuove, pesano il doppio, e in capo a sei mesi di lavoro posano otto volte piu. Indipendentem ente dall'autom obilism o, questa u lti­ ma invenzione d ell’ Edison apporterà incalcolabili van­ taggi per la distribuzione della forza elettrica, per l'illuminnzione e per le stazioni centrali di trazion e: e l ’ il­ lusi re autore uon ha torto di lusingarsi che, una volta risolto il problema della navigazione aerea, tutte le vie di comunicazione del mondo, per terra, per acqua e per aria, un giorno saranno tutte percorse a forza di elet­ tricità.

\Y. A. P a t o s . S i c i l ia p itt o r e s c a . Traduzione italiana di E. Saufelice. — Palerm o, B . Samlron, 1902. Pa gin e 17l\ L . 5 L ’Autore di questo interessante e simpatico libro — un Nord-Am ericano colto e geniale — venuto anni fa in .Sicilia disposto a sopportare g l’incidenti e le avventure del «p a ese dei briganti, dei terremoti e dei disordini so­ ciali », come gli avevnno descritta l ’isola i suoi am ici d’ America, dopo qualche giorno di soggiorno a Palerm o, s e ra già dim enticate tutte queste cose. Lo aveva preso quel fascino delle cose belle, che gli fece passar di volo tre mesi prima che sapesse decidersi a lasciar la Conca d ’Oro, e non lo abbandonò che quando — assai più tardi -• lasciò la Sicilia Le espressioni d'ontusiusmo infatti ricorrono in tutto il lib ro; nel quale, egli dice, volendo dare «u n a descri­ zione d ell’isola pittoresca quale è al presente, ho cercato tuttavia d'im prim ere ne’ miei lettori, come anch'io ne fui impresso, a ciascuna stazione del nostro viaggio di S i­ cilia, l’interesse storico che dà vivo risalto a ll’effetto d ’ogni paesaggio siciliano, e aggiunge una sorta d'incanto àllaspetto (i’ogni città borgata e villaggio dell'isola ». Cosi, in poche parole, egli riassume tutto l’immenso interesse storico-artistico della Sicilia « A rngione fu det­ to che • la Sicilia è Museo arch eologco d'Europa ». poi-


RIVISTA MENSILE che in Sicilia si posson vedere le abitazioni dei caverni­ coli ; frammenti di costruzioni ciclopiche erette da fab­ bricatori preistorici : fondamenta di mura gettate da Fe­ nici e Cartaginesi; templi, teatri e fortezze di costruzione irreca: ponti, acquedotti e anfiteatri opera d'ingegneri ro­ mani; resti di edifizi fabbricati da architetti bizantini: moschee e torri d’origine saracena; e parimenti di chiese e castelli e palazzi normanni appena si può dire il nu­ mero o descrivere la magnificenza ». « Con mia grande sorpresa > esclama altrove, « imparai che vi sono più ro­ vine di tem pli greci nell'isola di Sicilia che non ne pos­ sano trovare nel Peloponneso, o anche in tutta la Grecia ». Cito qui queste parole anche a istruzione di moltissimi Italiani. Il bel libro, anche più abbellito da 48 ottime fototipie riproducenti splendide vedute siciliane o interessanti tipi popolari, mentre servirà nella sua edizione originale a far conoscere degnamente la Sicilia agli Americani che. da quanto pare, l'hanno per un paese misterioso, riuscirà pure, nell’attuale edizione italiana, interessantissimo ai turisti italiani. A e g g p te n . - Leipzig, K arl Baedeker, 1902. CL.vxxvi-411 pp. 15 M. ^ E ' la V edizione della guida dell’Egitto in lingua te­ desca, e non smentisce certo la fama acquistatasi dalle sue compagne. Basti il dire ch'essa fu nelaborata dal­ l'egittologo Steindorff, che nel 1900 visitò appunto con un lungo giro il paese. Essa è un’opera notevole, che non costituisce solo un'ottima guida, ma altresì un libro interessantissimo a leggersi anche per chi è costretto a visitare solo... col desiderio quella maravigliosa terra che. per capiteli attrattive, di storia e d’arte e di natura e per ragioni di clima è oggi tra le più frequentate dai turisti, ricchi Chi non può permettersi il lusso di visitarla, può dunque godere almeno una parte di quanto godrebbe sul luogo, leggendo o scorrendo questo volume, in cui la­ sciando da parte le diligentissime e utilissime notizie pra­ tiche per i viaggiatori, egli troverà anche — nella parte introduttiva, affidati a speciali scrittori competenti — degl'indici storici, e speciali cenni sul paese e le svariate popolazioni che lo abitano, l’agricoltura e la vegetazione, il clima, la religione dellTslàm, gli usi c costumi dei mao­ mettani, la scrittura geroglifica, l'antica regione egizia, la storia dell’arte egizia, i monumenti e la lingua arabi, la bibliografia sull’Egitto. Il volume contiene 36 carte e piante, 55 icnografie e 58 chiarissimi disegni. B

a k d k k k k ’s

Ba k d r k k k ’ s . H ic ie r a u n t i SUdont F r a n lc r e ic h Leip zig, 1902. xxiv-346 pp. 6 M. Questa guida, ricca di 27 carte c 31 piante, ora alla I I I edizione, à specialmente di mira le stazioni climatiche, e comprende, oltre la Riviera da Pisa a Marsiglia, anche tutta la Francia sud-est e la Corsica, le stazioni di cura del Tirolo meridionale, i laghi dell’Alta Italia e quello di Ginevra. Speciale estensione è data, nella parte intro­ duttiva di questo volume, alle istruzioni climatiche, balnearie e curative. I)r. G. Db A g o s t in i . C a r ta to p o g r a fic a d e l lìie lle n e , tubb. per cura del C. .4, I. Sex. di Biella. — Biella.

Ìi.

Aliara, 1901. L. 8,60.

E ' al 50.000, a colori, con curve di livello, chiara, ni­ tida e gradevole all'occhio. Evidente il rilievo montuoso Porta Te solite distinzioni stradali delle carte dell’Isti­ tuto Geografico Militare. La carta fu eseguita nellTstituto Geografico G. De Agostini di Roma. Data la grande scala adottata, ci saremmo aspettati, in una carta pub­ blicata per cura d'una società alpinistica, più particola­ reggiate indicazioni nella parte montuosa. Per quelle da­ te, poteva bastare una scala inferiore, che avrebbe per­ messo un formato più comodo. AI.FKKOO O r i a n i . L a b ic ic le tta . — Bologna, Za ni­ cheli», 1902. L . 3. Nella I parte — « L’idea » — sono divagazioni più o

meno poetiche sulla bicicletta, i suoi pregi e difetti, i cor­ ridori, il piacere del oiclismo. Nella II, la più lunga, — « Il gruppo drammatico » — abbiamo quattro novelle in cui in qualche modo entrano come ingredienti il « veloci­

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pede », la ■ bicicletta », il « tandem », il « triciclo ». Nella I I I — « Sul pedale » — troviamo dei bozzetti di viaggi ciclistici L'Oriani è ritenuto per un artista eminente e originale, c noi non entriamo giudici in ciò, paghi d'additare al pubblico dei turisti un novo libro d'uri noto letterato, che contiene pagine, specialmente le ultime, che li inte­ ressano. Ob st r r r . T. C. U c b e rn ic h tn k a rte voti OHrx, Gradiska. Isln'cn, Dalmalien u. Hcrxegovina. U T . C. austriaco pubblica una carta itineraria a co­ lori del Littorale e della Dalmazia, alla scala di 1.600.000, con indicazione delle distanze da luogo a luogo. Nella carta sono inserite cartine in scala più grande del Trie­ stino, dei dintorni dì Fiume e delle Bocche di Cattaro. La carta, montata su tela, costa 1 cor. e 80 cent. T r e n to e d in t o r n i per G. O ber OSLiìk . A cura della Società per il concorso dei forestieri nel Trentino'. — Trento, stab. lit.-tip. Scotoni e V itti, 1901. Bit pp. Eccellente l'idea, che attribuisco alla Società per il concorso dei forestieri nel Trentino, di pubblicare una serie di piccole guide parziali del Trentino. Le piccole guide riescono più utili e comode ai turisti, perche torna \oro più facile il far uso di edizioni recenti per quella da­ ta plaga che intendono di visitare, più portatili e... meno costose: più proficue agli editori perchè, per le ragioni suddette, lo spaccio ne viene — credo — di molto facili­ talo. E in Italia specialmente, quando si tratta di com­ prar un libro, diventano avari anco gli scialacquoni. Questo volumetto, intanto, ci guida per Trento e din­ torni, e brevemente anche a Pergine e ai laghi di Caldonazzo, della Serraia, di Toblino e di Molveno. Esso è ab­ bellito da 29 buone vedute e corredato di una cartina del Trentino e d'una pianta di Trento. Em ma T u o n o C a MPURMIO. V en ezia n e l p re d e n te e n e l pannato, ¡otturo istruttive ed educative. — Padova. Drucker, 1902. 458 pp. L . 4. Dopo Firenze, Venezia. Abbiam parlato non è molto d'un libro inteso a dirozzare i ragazzi sulle maraviglie storiche e artistiche di Firenze; e ora abbiamo il piacere di annunziare un libro simile per Venezia. E il libro à pregi non comuni, si serve d’una forma adatta allo scono e è scritto — caso raro — in vera e buona lingua italiana, se non sempre con verità di stile laddove fa parlare dei ragazzi ; raggiungerebbe però assai più facilmente il suo scopo, se fosse più snello di mole (e inanca d'un indice!) e corredato da numerose e buone vedute. Esso è scritto in forma di dialogo tra alcuni ragazzi e degli adulti loro familiari che li conducono a visitare i monumenti e le cose caratteristiche di Venezia e spie­ gano loro una quantità di cose belle e interessanti. Il libro contiene 18 disegni architettonici, una cartina della provincia di Venezia e una piantina della città. Dott. G. S a NTOI*o n tk . A n n u a r io d e lla fo t o g r a f ia e d elle sue a p p lica zion i. — Roma, 1902. 200 pp. L . l,5o. Anche quest’anno i soci del T. possono ricevere fran­ co di porto 1’« Annuario » a prezzo ridotto, mandando al­ l’Autore (Roma, corso d’Italia, 43) cartolina-vaglia di 1 lira e indicandovi il loro recapito e il numero della loro tessera. Alle materie degli anni scorsi (nuove formule, nuovi apparecchi, nuove applicazioni, bibliografi«, brevetti, ccc.), quest’anno s’aggiunge, in un fascicoletto unite n! volume, un » Vademecum del fotografo pratico pel 1902 • (contenente un calendario del fotografo, esposizioni, li­ bro di posa, prospetti, formule, ecc.) A L T R I DONI

PERVENUTI

J. BERTOT. Guide* duC ¡/ditte en fra n o Pari», Cli. Me» del, ruo d’Assi» 113. Ogni voi., log. in tclao oro, 3 ir. — Sono 12 volumi, 9 dei quali si dividono la Francia in altrettanti sei tori aventi per vortice Parigi. Ognuno segue minici»* grande iti­ nerario che va dal centro alla periferia, dividendolo in sezioni, di cui si descrivono pure frequenti varianti 0 s’indicano Yetcur tioni cho se no dipartono. Da ogni città o località importante, poi, si fanno raggiare altre linee terminanti nd altro città più o meno distanti, rannodando cosi spesso tra loro parecchi dei


TOURING CLUB ITALIANO

iati

grandi itinerari di base. Le distanze son date parti al meute, da luogo a luogo; por le distanze progressivo ci sono apposite ta­ belle in fin di volume. Sono indicate le pendenze o lo stato dolio strade, gli alberghi e le osterie, spesso coi loro prezzi. I volumi »ori poi corredati di cartine, sia d’assieme, sia itinerario (fre­ quentissime questo nel testo, con indicazione dolio quoto altimetriche), e di frequenti piante di città con indicazione dei mo­ numenti, posta e telegrafo, alberghi, eoe. Dello località attra­ versate si danno conciso indicazioni pratiche (fra l'altro, i prez­ zi delle ferrovie per Parigi e le località vicine, i riparatori, j de­ legati dol T. C. F., ecc. occ.) o sulle curiosità degno di visita, l'cscursioni, eoe. — I volumi si possono anche avere, allo stesso prezzo, in fogli staccati, riuniti in una busta, per chi ama por­ tarsi nelle gite i soli fogli cho gli servono. — Diamo qui j titoli dei singoli volumi : 1. De Paris à Grenoble. Lvon ot Martedì e. — 2. De Paris à Perpignan et Nimes. — 3. De Paris à Toulouse et aux Pyrónée». — 4. De Paris à Bordeaux, Bayonne et La Rochelle. — 5. Do Paris à Brest et Nantes. — 6. De Paris à St-Malo, Chcrbourg et le Havre. — 7. De Paris nu Nord de la Franco. 8. De Paris à Metz et Strasbourg. — 9. De Paris à Belfort et Ge­ nève. - 10. Les Cótes de Franco. — 11. De Paris à touta los localités dea cnvirons. — 12. Les plus belles oxcursions des onvirons de Paris. Dal socio Emilio Penati, Torino: C. Fiorio. Dal Monte Ilota al Cervino. Torino, 1896. — Dal Princ. Seipiono Borghese di Salò : 37 carte geografiche montate su tela in apposite buste.

1io. N o t a . — A p artirò dal prossim o meno, il c olleg a Guido O liv ieri, che si ó dimesso d a lia carica di B ib lio teca rio del T., conservando solo q u ella di Consiglierò, cesserà d i redigerò le recensioni dello p u bblicazion i tu ristich e per la Rivista. 11 C on siglio, pur accettando lo offorto d im ission i, per aualehe d ivergen za di punto d i v ista col B ibliotocario, g li ha, iu puri tempo, in v ia ti I più am pi rin graziam en ti per rassiduo e coscien­ zioso la v o ro com piuto anolio in questo cam po da v a r ii anni, e per la continuazione, cne l ’O liv io ri si è assunta, d e lla B ib lio ­ grafia tu ristica italia n a, già in corso da tem po ed ora portata a buon punto tanto da farno spererò non lon tan a la pubblicazione. La D irezione si fa un dovore di portare qu anto sopra a no­ tiz ia dei soci.

I m Direzione del T.

P U B B L IC A Z IO N I

S O C IA L I.

Si li appena finito di spedire ai soci in regola coi paga nienti il volumetto di 8 Monografie del gruppo di linee del lago di Como, e già è predisposta la spedizione di quel­ la della « Carta di Sardegna e Corsica » (1)L ’elegante copertina fatta, come per le altre nostre carte, a libro, racchiude uno splendido lavoro dellTstitufo Geografico M ilitare di Firenze, specialmente ideato per noi, che com pleta le nostre pubblicazioni della Carta d 'Ita lia al 500,000. E ’ con orgoglio che il Touring guarda indietro agli anni scorsi: com inciato arditamente col dono di Johnson ai prim i 10,000 soci, con una Carta del Veneto, questa pubblicazione si è andata pertinacemente conti­ nuando e mentre pareva dovesse essere uno sforzo, le spalle robuste della nostra Istitu zione hanno portato il peso e, quanto al 500,000 possiamo ora scrivere... Fine. Dei sei fo gli sono stati com plessivam ente pubblicati e d if­ fuse tra soci 155,000 copie. ••• E’ alla stampa un altro grosso lavoro: un »volumetto contenente le Monografie delle linee ; 200 Rom a, P rosi­ none, Capua, N apoli ; 201 Roma, Terracina, Capua (cioè le due grandi strade fra Romu e N a p oli) e 202 V elfetri, Vaimontone. Sarà anche questo un volum etto di oltre 150 pagine con una bellissim a Cartina del percorso. L a zona descritta è tra le più notevoli d ’ italiu per bellezze storiche, per ab­ bondanza di ricordi, per curiosità di costumi, per varietà I l nostro Rertarelli cne la conosceva già bene, l ’ha ristu­ diata a fondo con numerosi sopraluoghi in questi ultimi tempi, cosicché la freschezza d ell’impressione personale ra v v iv a in ogni pagina i dati di fatti raccolti da lui o da nitri. Anche il Rom agnoli fu sul posto cogli stessi inten­ dimenti.

Queste Monografie oltre la descrizione delle sopradette linee contengono quelle, pure monografiche, dei Colli La­ ziali, della Via Appia Antica da Roma alle Fratocchie, e della linea Velletri-Terracina con gli ammirabili, scono( 1) S i spedisco. corno In ItonOKinfia ni m»cì già in regola col vorsaraonto della quota 1002, por cui ò qua>i il caso di sollecitare un'altra volta i ri­ tardatari.

scinti co lli di Lepin i, a cui certo dopo la lettura di que­ sta nostra pubblicazione affluiranno assai più frequenti i turisti. Riparlerem o più in dettaglio di questo volum etto quan­ do Bara a mano dei soci, ora diciam o soltanto che della serie pubblicata è. certo il più importante per mole di la­ voro e per im portanza dei luoghi descritti. Si spedirà ai soci insieme ai due Volum i d ell’Annuario, cioè com in­ ciando dalla fine di aprile p. r. (1). I l volum etto è preceduto da uno • sguardo d'assieme » sul Lazio m eridionale e la Cam pania settentrionale, il quale ne dà sinteticamente i caratteri, come già fu fatto con tanto plauso e cosi utilmente per le Puglie. Qui però la materia era più com pleta e fornirono dati «strem am ente interessanti anche collaboratori che hanno conoscenza profonda di alcuni argomenti speciali. Ci è rato ringraziare qui in ispecial modo l ’ing. Goglio, di erracina, per le sue preziose inform azioni sullo stato at­ tuale delle Bonifiche Pontine. ••• Sono in preparazione le Monografie delle seguenti li­ nce: 142 » Bologna, R im ini, A n c o n a »; 143 « Argento, L u ­ go, F a e n z a »; 144 « Bologna, Lugo, R a v e n n a »; 145 « Fer­ rara, Ravenna, R im in i • Fu già in posto una volta il no­ stro Bertarei li, ora v i si trova Enrico Penna, che già per il gruppo di linee del E ago di Como fornì uno splendido lavoro, poi vi tornerà il Capo Sezione 8trade. Sono pure in preparazione le linee : 107 «G enova, Ventim iglia » e 107 bis V en tim iglia-N izza, per le quali forni uno splendido lavoro l’a w . Guido Cibrario, di Torino, di cui ci varrem o dopo il giu dizio che ne porterà la Com­ missione per il Concorso delle Monografie turistiche, che si chiude alia fine di Aprile. La « G uida delle Marche » è a questo punto: è finita la descrizione itineraria (m isurazioni, altim etrie, loca­ lità) l’inchiesta stradale è stata chiusa e riassunta, eli schemi di disegno dei profili confrontati e collezionati col ricco materiale fornito al nostro Capo Sezione Strade da­ gli U ffici Tecnici P rovin cia li di Pesaro, Ancona. Mace­ rata, Ascoli e dagli U ffici centrali del Genio C ivile delle stesse città che tutti vollero nella misura del materiale disDonihile concorrere a facilitare l ’opera (2). 8i procede ora a ll’opera di disegno definitivo e alle 3 monografie. Com­ plessivamente il lavoro è a tal punto che potrà essere pas­ sato in tipografia verso la fine di Aprile. L a Guida delle Marche sarà un volume che si presume di circa 300 pagine, con circa 540 linee e ben 700 profili Opere come si vede di ìu n ga lena. Anche questa Guida, appena pronta verrà in viata ai soci gratuitamente.

f

( 1) E (incora ripotiam o: ai noci in ordino col versamento «lolla quota 1902 dunqno... facciano presto i ritardatari' (2) Sono dovati particolarit-im i sen titi rinirrazinmonti por lo poreonali «o rto in usato al nostro Caposezione strado L . V . Berta rolli.

Medici del Tourínj?. P r i m o E le n c o p e l b ie n n io B O R M IO

CAGLIARI

JOO l

1002

Monti dott. Pio. Giusti dott. Lorenzo. C A S A L B o R D IN O Magnarapa dott. Giuseppe CASALBTTTTANO Camerini dott. Luciano. C H IA V A R ! Spettini dott. Giuseppe. M O N TECC H TO di PESARO Rabltti dott. Augusto. M O NTANARA Gradi dott. Spartaco P I E D IC A V A L L O Belli dott. Nino. S. M IC H . T A G L IA M EN TO Tacconi dott. Giuseppe. S A R T IR A N A Budalla dott. Giovanni. T R IG O L O Conti dott Carlo. V IL L A N O V A S IL L A R O Moro dott. Emilio.


RIVISTA MENSILE

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P osta legale.

N o m in e a Consulenti. Terzo E lenco ¡tei biennio 1901 — 1902. BU STO A E S IZ IO (.' m i m m ì n v v . I I m M o . V ìi * U lìflr l. » » L o o »«> a v v . K «lu a r «lo , 1*. S a n t a M a r i a . U A S A L B U T T A N O M o n t im i a v v . ( » t u l i » , rÌRÌv<1«* m i A x x a n t U o . C A G L IA R I C o lm ilo n v v . L u i g i , C o rn o V i t i . K in n n .. 13. C H IB T I l l r n r i c i Iw r . n v v . A n g o lo . L IV O R N O L tim b r a n o a v v . G iU M op p c, P i a z z a V i t i . K m a ii. , 12. M IL A N O T e n n i a v v . T a d d e o C e n a re , S . G i o v . « n i M u r o . 2 7. TORINO T u r i H t l n v v . K r n e n to , v i a M a u l n l , 85. V E N E Z IA V i l l a n o v a n v v . G u id o . S . S u lv a t o r o (C a l l e S t a g l i e r i 5212.

G iu d ic a ti turistici. Per g li autom obilisti. — 11 signor Arturo Manfredini di .Milano, ragioniere della Ditta Prinetti e Stucchi, iu mes­ so in contravvenzione a Monza perchè manovrava un au­ tomobile pur essendo mancante della licenza prescritta dal nuovo Regolamento 28 Luglio 1901 andato nominal­ mente in vigore il 15 Dicembre u. s. Non valse obbiettare all'agente il quale volle dichia­ rare la contrarvvenzione, che da tempo era stata latta re­ golare domanda di licenza alla Prefettura di Milano, ma ehe l’esame tecnico da parte dell'ufficio del Genio Civile non era stato ancora ordinato, siccome del resto è acca­ duto alla grandissima parte degli automobilisti milanesi. Fu redatto il verbale di contravvenzione; la causa fu portata dinanzi al pretore di .Monza; l'avv. Carlo Rouger patrocinatore del comm. Stucchi e del preteso contrav­ ventore produsse un certificato del R. Prefetto compro­ vante la fatta domanda, e il Pretore mandò assolto il si­ gnor Manfredini. AvvÌ 80 a chi si trovasse nelle stesse condizioni di que­ st’ultimo. Il certificato d i denuncia è reale. — Il Ministero delle Finanze. Direzione Generale del Demanio, con nota 16 gennaio 1902 n. 65130 all'Intendenza di Finanza di Ro­ vigo decideva « La legge 22 luglio 1797 n. 318 considera il certificato di denuncia di cui all’art. 5 come un vero e proprio equipollente del contrassegno. « Conseguentemente detto Ministero ha ritenuto che « il certificato di denunzia, al pari della targhetta, che « esso temporaneamente sostituisce, abbia carattere rea« le e che quindi, purché valido in quanto ni termine, • abbia efficacia di legittimare la circolazione d’un ve« locipede anche se montato da persona diversa «la qucl« la del certificato stesso indicata. « Le sentenze 14 Dicembre 1898 in causa Ronchi « e 31 Maggio 1899 in causa Baroni, emesse dalla Corte « di Cassazione di Roma non risolvono in modo esau« riente la questione se il detto certificato abbia carat• tere jiersonale, e perciò detto Ministero in attesa d ’una • esplicita decisione al riguardo della Corte Suprema non • crede di dover, per ora, modificare l’accennato prin« cipio costantemente seguito in via amministrativa. Term ine del certificato. — Con la stessa nota detto Ministero ha confermato il principio che per la validità dei certificati di denuncia ii « dies a quo non computatur in termine » e quindi un certificato rilasciato il primo del mese è valido a tutto il giorno 16 di detto mese. In fo rtu n io colposo. — li Tribuuale di P a li ansa, con sentenza 24 gennaio 1902 giudicò colpevole di le­ sioni colpose cesio ‘Anostalo Carlo diciottenne perchè transitava sulla via provinciale con campanello che non funzionava, e travòlse una vecchia producendolé una frattura alla clavicola guarita in 30 giorni. Conseguente­ mente condannò detto ciclista alla multa di lire cinque­ cento, spese e danni.

Marchese Pai la ricin o. — Genova. — Gli automobili vennero dal Tribunale di Milano ritenute vere e proprie vetture e quindi soggette alla tassa comunale vetture e domestici, non a quelle della legge 22 luglio 1897 sui ve­ locipedi. Il pretore di Novara le ritenne pure escluse dalla legge ciclistica e quindi inutile la « targhetta ». Decisione definitiva della Cassazione non ve ne hanno. Quindi qualora il di lei Municipio o l’Ufficio Metrico non s'accordino su un'unica esecuzione della tassa, pa­ ghi preferibilmente al Municipio e porti seco sempre cir­ colando colla macchina, la ricevuta di pagata tassa. Ing. N igra. — M ia sino. — Come al consocio Pa lla ­ vicino. Sig. Pallatta — R om a.— Più volte pubblicai come la Cassazione decise che il condurre a mano la bicicletta equivale a circolare Non bastava quindi voltare il sel­ lino, occorreva toglierlo e togliere il manubrio onde ren­ der inservibile alla circolazione la bicicletta. Di ciò av­ vertii più volte i consoci. Paghi quindi la multa onde evitare spese maggiori. Sig. Carbone Console di Pciocca. — 11 suo esattore non conosce certo la legge sulle biciclette. La tassa è di li­ re 10 e non 5. Ella paghi all’ufficiale metrico all'atto del­ l’applicazione della • targhetta » e non all’esattore. Questi non le richiederà nulla, ad ogni modo delle di lui minaccio se ne rida e non paghi. Al magistrato dimo­ strerà che ha già pagato a chi di dovere. Sig. Capitano Selvatici — I a c c o . — Sia che là si con­ sideri giardino, sia che per esservi da una parte le case consideri detta riva marciapiede dell’abitato, la contrav­ venzione sussiste. Così almeno decisero ulteriori senten­ ze in casi analoghi. Sig. Capo-Console di Terni. — Non havvi che il Muni­ cipio che potrebbe imporre alla Società esercente le tramvie il cambio delle rotaie. Il ciclista danneggiato potreb­ be chiamare innanzi ai tribunali In Società por il risar­ cimento del danno ma la prova gli sarà talmente difficile, da renderne l’esito dubbio. Ad altra autorità non potrebbesi ricorrere, salvo che informarne l'autorità prefetti­ zia, la quale potrebbe raccomandare all’ autorità comu­ nale una maggiore sollecitudine per la tutela di tutti i cittadini. Ma non speri molto! Sig. Ambrogio Cagliari. — L ’ufficialo metrico ha torto di rifiutarsi alla bollatura imponendo periodi fissi. Se l’ufficio è aperto — e lo dovrebbe essere sempre — deve applicare il contrassegno alle macchine, a lui con­ dotte senza sellino e manubrio onde non cader in con­ travvenzione. Se non volesse «applicare le « targhette » faccia constatare l’arbitrio da alcuni testimoni e circoli senza la nuova targhetta Se verrà messo in contravvenzione proverà innunzi al Pretore l'arbitrario rifiuto, e verrà certamente assolto. Sig. Bianchi — Milano. Veramente nessuna scu­ sante havvi per lo stacco delle ■ targhette » che non po­ trebbe essere fatto che direttamente dall'ufficio metrico. Questo però, nel silenzio della legge, avuto la certezza che la bicicletta che si presenta è la stessa a cui venne già applicato il contrassegno 1902, potrebbe colla presen­ tazione di detto contrassegno riapplicarlo colla sola spesa di lire una. La legge però non prevede il caso e l’uffi­ cio metrico può astenersi nella sua fiscale interpretazione, visto che per tali fatti l’involontarietà non scusa. A pv. M m is, Consulente di Udine. — Il capo della vi­ gilanza urbana fu inesatto quando le affermò che le istru­ zioni ministeriali impongono l'obbligo della « targhetta * agli automobili. Conferii io stesso al Ministero anche re­ centemente c mi assicurarono che perfino telegraficamente ordinarono di non procedere nella contravvenzione per la mancata ■ targhetta » agli automobili. E la ragione è sem­ plice, gli automobili essendo retti dal loro Regolamento non si può estendere ari essi quello sui velocipedi. Il Tribunale di Milano ritenne gli automobili come vetture soggette alla tassa vetture e domestici. Il Pretore di Novara, confermò la non applicabilità della targhetta. Sentenze contrarie non ve ne furono. Veda più sopra risposta M. Pallavicini.


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TOURING CLUB ITALIANO

Sig. Sacerdoti — Modena. — Snrà ili molto ottenere eolia targhetta mobile il non aumento della tassa Par­ lare di riduzione al Minia tero è... non farsi ascoltare. Pur ad ogni modo il T. da tempo grida, scrive e stampa Arv Dosi Consulente di Bologna. — L e sarei prato del­ la comunicazione dell'intera sentenza o almeno della massima da essa sancita. . Sig. Viola — Roma. — E un vero abuso quello dell’Au­ torità Romana di porre in contravvenzione le biciclette rese inatte alla circolazione. Assistito da un nostro egre­ gio Consulente di Roma, il Pretore dovrà assolverla dal­ l'eventuale contravvenzione. Sig. Arrese — l.egnago. — A torto il comune pretende la sopratassa di cent. 60 per l'applicazione della targhet­ ta. Tale imposizione non ha alcuna sanzione legale. Il Comune ha già una forte compartecipazione nei proventi della tassa, e nel caso le spese potrà farsele, ner la proporzionale quota, rimborsare dal Ministero, il qua­ le del resto invia gratuitamente gli ufficiali metrici nei comuni ove havvi un cprto numero di ciclisti. Sig. Donivi — Roma. Gli automobili, secondo le istru­ zioni ministeriali sono ritenuti soggetti alla tassa vetture e domestici. Tornerebbe se non più comoda più economi­ ca la • targhetta », quantunque nel caso il Governo au^ monterebbe e raddoppierebbe certo per gli automobili su­ bito la tassa. Circa il luogo di pagamento provvede In suddetta leg^e sulle vetture, e cioè nel comune dove si ha il domicilio o dove si trattiene per oltre tre mesi la vet­ tura. Date le grandi distanze percorribili dagli automobili, e quindi il nessun carattere loro di uso comunale, e so­ pratutto per la natura loro, ritengo, logico — e lo scrissi più volte — una tassa governativa speciale, anziché la tassa comunale. Ma allo stato della relativa legislazione, niente « targhetta ». Veda risposta avv. Nimia. Doti. ¡Airox-xi — Milano. - Come pubblicai più volte, trascorso il termine prefissato dall'avviso comunale per il cambio della targhetta, occorre recarsi all’ufficio me­ trico colla bicicletta non atta alla circolazione. Altrimenti la contravvenzione è legale e non liavvi che a pagare la multa, per evitare la tassa dell'eventuale sentenza Sig. Brida — Milano. — Se la sentenza dal Tribunale ritenne sussistente la truffa e riconobbe la complicità o la ricettazione dell'individuo indicatomi, ella potrà pro­ cedere efficacemente contro i colpevoli per risarcimento solidale dei danni subiti. Dott. Sforni Mantova. — Se non ritrova il contrassegno dovrà pagare nuovamente la tassa. Ritrovandolo l’ufficio metrico, visto il caso fortuito, potrà riapplicarlo con solo lire una. Barone G ia n otti— Torino. In seguito alla sentenza da lei accennata, al Ministero mi si assicurò che non ne­ cessita la targhetta agli automobili. A lla Pretura, se la contravvenzione ha seguito, sarà bene si presenti perso­ nalmente col patrocinio dell’egregio nostro Consulente Veda quanto scrivo più sopra al sig. Donini. A i sigg. Consulenti Legali. Sarei grato loro della comunicazione delle sentenze o almeno delle massime, relative a vertenze turistiche, che pervenissero a loro co­ noscenza. E ciò per la pubblicazione. A vv. Cesare A urati .

G li e s a m i a u t o m o b i l i s t i c i e il lo ro indenn izzo Un egregio Collega Consulente Legale di Livorno ci dimostra colla seguente lettera come sia infondata la pre­ tesa di un indennizzo voluto dal Genio Civile. Ecco le giunte argomentazioni: Gli Uffici del Genio Civile, ai quali vengono dalle Prefetture trasmesse le domande dei privati per essere autorizzati a condurre automobili a sensi degli articoli 12, 13, 14. 30 e 31 del Regolamento 28 luglio 1901 n 416. chiedono un preventivo deposito, che varia dalle lire 10 alle 20 per ciascun richiedente. Tale pretesa dal giornale « L'Automobile » venne già qualificata per «U n a vera trovata di genio ». Invero, di fronte allo disposizioni contenute nel predetto Regola­ mento, nonché nelle norme per l’applienzione del Resro-

1amento stosso, approvato con Decreto Ministeriale del 28 novembre 1901, risulta evidente che gli uffici del Genio Civile non hanno alcun diritto di pretendere il pagamento di una indennità per sottoporre \ conduttori di automo­ bili aU'esume pratico di cui al citato art. 13. La indennità spetta invece agli ufficiali del Genio Civile solo quando, a sensi del combinato disposto dell'art. 36 del Regolamento 27 giugno 1897 n. 290, richia­ mato dall'art. 22 del Regolamento 28 luglio 1901 n. 416 e dell'art 2 del Regolamento stesso, debba sottoporsi a visita e prova l’automobile di cui si chiede l’uso Ma il detto articolo 2, si riferisce alla prova dell’automobile, non alla prova della capacità di chi desidera di condurlo, e le visite e prove di cui al ripetuto art. 2 debbono avere luogo a cura e spese dei fabbricanti o dei loro rappre­ sentanti. non già a carico di chi chiede un semplice esa­ me di ubilitazione a conduttore. Per analogia. — Agli ing. del Genio Civile che fanno parti dalla Commissione esaminatrice per gli aspiranti alla patente da conduttore di caldaie a vapore, non spetta alcuna indennità, quando tale esame viene dato nel luogo di residenza degli ingegneri medesimi, ma compete in­ vece una indennità, nella misura fissata dal pure citato urt. 36 del Regolamento 27 giugno 1897 n. 29K) per le vi­ site e prove delle caldaie a vapore che i privati doman­ dano di mettere in esercizio La pretesa ora elevata dagli Uffici del Genio Civile, non trova alcuna giustificazione in tutto il Regolamento per la circolazione degli automobili e neppure nelle nor­ me per l'applicazione del Regolamento medesimo, e ciò mi sembra tanto evidente, che mi astengo dallo aggiun­ gere altre considerazioni al riguardo, certo che il bene­ merito Touring, saprà tutelare presso le Autorità supe­ riori. le ragioni degli automobilisti. A vv P V. S. fi collega ha perfettamente ragione e riteniamo ille­ gale l’interpretazione data alla lettera inviata dal Mini­ stero dei L i . PP. che informa come 1'« indennità di visita e prova * deve corrispondersi, giacché la « visita e prova » riguarda l’automobile e non l'automobilista. Il Ministro più chiaro e il Genio Civile meno fiscale La stessa lettera dichiara che deve corrispondersi poi non già per il Regolamento in questione, ma per la leggo f> luglio 1882 n. 874 ed in misura di mezza diaria o di diaria infera a seconda della distanza percorsa dal pe­ rimetro della città al punto estremo della corsa, esclusa qualsiasi indennità chilometrica Ora a Milano per es. quale diaria dovrà corrisponderai che Tesarne vien compiuto sulla pista del Veloce Club e Club Automobilisti, nell interno della città? In altre città — e la legge è una! — si esige invece un’indennità chilometrica. Si protestò, si protesta, ma ci si risponde che ben altro si ha da pensare al Ministero U. del C. S. L.

Consolato 11° Elenco del Corpo Consolare pel biennio 1901-1902. Boccheggiano Civita Cantellnna Costanznna

F rodavo

L

imato

Lucca Lugo Vicentino Mnrtignacco Masero M ede Lume!lina Modena >

Napoli N

Occhienpo Superiore Occhiobello P is a

Consoli Fornelli Carlo.

IV. li tum*l li

Agostino. Savio Alfredo. Grò»«» Campana Gaetano. Gìaretta Valentino. Guameri Enrico. I.uiinro Umberto. Kr macera Aleardo. Bohon ing. Guido. Resta Giuseppe. Zerbini Gaetano. Coen rag. Luciano. De Angeli* ing. Gaetano. Degli Ubarti Roberto. Negri Eugenio. Pozza rag. Giovanni. Del Guerra Alberto. Delbnni Romeo. Paderi dott. Ceaare.


RIVISTA MENSILI*: Portnlhorn ){umoii Hi Loria Rodcugo Rodi Garganteo Riciiero in Vulturi' Rufina Siena Spezia Scanno Torino • Treviso Udine Verruolo Zola Preilom

Galega ri Natale. Z'irnrneUo cav. Corrado, l'àotii dott. Nicola. Persichctti Alfredo. Di Muro prof. Antonio. TiU i Casimiro. Barbagli Barili Bandi ni dott. fi. Pantani cap. Alfredo. Tantum ing. Guido, fihiroli r.oh. Enrico. Colla avv. Guido. Lana Tullio. De Ruppi conte Guglielmo. Sandri Andrea. ('avara Cesare.

E stero Basilea Lucerna Pillati »n AHtania Serajevo Smirne

Werner Guglielmo. Signore .lenii Augusto. ( 'orari don Ernesto. Fabiani ing. Emilio. Fragiacomo F. Bartolomeo.

L ’assicu razione gra tu ita contro l ’ incendio, d e lla bici­ cletta dei Soci dei T . I ! Touring ha riconferm ato il contratto con la Coo­ perativa Incendi (M ilano, via Giuseppe Verdi N. 2) per assicurare contro i danni dell'incendio, per tutto il 1902, la bicicletta dei propri soci in corrente con l’annualità I danni arrecati alla bicicletta saranno indennizzati sino ad un massimo di L. 200, qualunque sia la località dove l’incendio si è verificato. II socio non pngherà nessuna tassa per tale assicu­ razione, essendo la spesa assunta dal Touring cumulati­ vamente per tutti i soci. D o v rà però il S ocio che in tende v a le r s i di questo d iritto , com u n icare con c a rto lin a d o p p ia (la sezio n e di risp osta d e v e essere lasciata com pletam ente in bian­ co ) d iretta m en te a lla C oop era tiva In cen d i: 1. I l proprio nome, cognome e dom icilio. , 2. Numero di tessera. 3. Numero, marca e valore della bicicletta. 4. Nome della ditta o del privato dal quale Fluì acquistata. 5. Data deU'ncquisto. L a Società accuserà ricevuta di questa dichiarazione r solo dietro esibizione di essa si avrà, in caso di danno, diritto a ll’indennizzo Lo controversie eventuali nascenti in m erito alla va ­ lutazione del danno, saranno inappellabilm ente giu<lirate dalla Direzione del Touring. Non isfuggirà ai soci l ’importunzn della nuova age­ volezza ohe il Touring ha loro procurato con questo con­ tratto. D ifficilm ente si pensa a comprendere nella assirurazione contro gli incendi la propria bicicletta^ Questa ♦ ambia per sua natura continuamente di posto. D ’inverno la si porta nei piani superiori della casa; d ’estate la si lascia nella rimessa ; di frequente la si abbandona nei locali di una Società sportiva o in quella di un velodromo o in una stazione ferroviaria. Ora, se l’incendio danneggia un m obile fuori d ell’edificio dove esso è stato tassativam< nte assicurato, nessun compenso spetta al danneggiato, malgrado il pagamento del premio. R vista ed A n n u a ri a rretra ti. — Riiigri.zhuno le net pone gentili che ci hanno favorito numeri arretrat i del­ ia Rivista ed esemplari d ell’/f «ntiorio, non indarno invo­ cati per com pletare le collezioni necessarie olla Direzione, ("in v ia ro n o Riviste. i signori: Dott Alfredo N o vi. Alfonsine; Marazznni Visconti ♦onte Alessandro, F orlì ; Arturo Frova. M ila n o; Guido Frova, M ilan o; L u igi Cuneo V idal, M ila n o; Carrozzi Luigi, M ilan o; S ilvio Bruni, Bellinzona; Alfredo Zanovello, M ilan o; C a llotti G. Vincenzo, M ila n o; Onesti G iu­ seppe, Vinchinna; Pezzoni Ruggero, M ilan o. F. ci fecero in vio d e ll’.-lnnuarin W o ] i signori: Vincenzo Borsoni, E litra ; G iorgio Ricci Donà ; G M. Solinas, Rom a; D ella Torre a vv. Carlo. M ilan o; laridi Angelo. Solarolo R a in erio. Agostino Gottcrcr, Firenze. Astengo Lu igi. M onza; Segunti Murio, L a v e z z o la . Saremo altrettanto grati ai soci che ci faranno per­ venire altri .4m inori del 7’ , anche degli anni precedenti al 1901

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I CONCORSI DEL TOURING C. I, G iova ricordare sinteticamente tutti i Concorsi attual­ mente aperti dalla Direzione Generale del T la quale ♦•osi intende a stimolare e indirizzare l’attività dei soci e degli amici del T. onde contribuiscano a nuove conqui­ ste per la buona causa turistica. Concorso (scadenza 30 aprile corr. — premi in 5 m edaglie d’oro, 20 d’argento od altre di bronzo), per M on ogra fie tu ristich e illu stra tive di qualcuna tra lo 800 linee itiiieru riam ente descritte nella G uida d?! T o u rin g per le strade di grande comunicazione. Concorso per re la zio n i in edite di un v ia g g io o gita turistica, da pubblicarsi nella Ji’{vista d rl J\ i vedi pro­ gram m a a pag. 101 del numero antecedente). Chiusura del concorso : 30 Giugno 1902. P re m i: Due m edaglie d ’oro e un numero indetermi­ nato di medaglie d ’argento. Concorso fotografico, riservato ni soci del T. C. I. per illustrare una qualsiasi parte d ’Ita lia nei suoi confini geografici, avendo specialmente riguardo alle località meno note che pur offrono pregi pittoreschi ed artistici u o » comuni, per quanto ignorati dai più. (Illustrazione originale di monumenti, opere d ’arte, feste tradizionalj, panorami, costumi, ecc. Chiusura del concorso: 31 Ottobre 1902.

Premi:

Premio G & nzini, N a m ifts o C Succ. Apparecchio n pota 13 por 18 Xtanlcu con 3 c h n s a ia e cavallotto, senza obbiettivo, valore L. 130. Premio G an zin i. N n n iia s e C. Succ. Apparecchio a inano lìullilofj 9 per 12 per 12 lastre, con obbiettivo rettolineure finissimo, valore L. 102. Premio L a in p erti e Gai-bagnati. Apparecchio fotografico a piegamento rapido, valore L. 200. I remio C o m p to ir G é n é ra l de P h o to g ra p h ie . Monroe 9 per 12 a lastre, obbiettivo rettolincare, valore L. 150. Premio Kodak. Apporeccliio K orinit Cartuccia .V. .7 pieghevole, per ciclisti. Valore L. 117, premio riservato a fotografie «In pellicole. Premio Lep a go. Apparecchio fotografico a mano M r f i a t u per 12 lustro 9 per lz. valore L. 60. Premio Succ. G & rofali M a r to r o lli o M osconi. Macchina Victoria 9 per 12 u 12 lastre, obbiettivo acromatico per istmi tanoo e a posa, prezzo di vendita L. 58. Premio D om en ica d el C orriere. U n r i m i in a r a i. oltre a 3 .M edaglie d 'o ro e 12 M e d a g lie d 'a rg e n to . Una me doglia di bronzo sarà conferita a tutti i concorrenti che avranno riportato la classifica di merito distinto. Concorso (sporto a tu tti) p er 4 M o n o gra fie riflet ten ti le norm e dogan ali e dei trasporti per i turisti e 1 loro bagagli in Ita lia . Chiusura del concorso: 31 Ottobre 1902. P re m i: per un complesso di L. 1350 e m edaglie: aj Primo premio di L. 200 e medaglia d’argento; secondo premio di L. 100 e medaglia d’argento, per le monografie riflet t/snti la parte I (Dogane). b) Pruno premio di L. 200 e medaglia d'argento; secondo premio di L. ICO c medaglia d'argento, per lo monografie della patte 11 (Grandi reti ferroviarie). e) Primo premio di L. 350 e medaglia d'argento; secondo premio di L. 100 o medaglia d'argento per le monografie sulla parto II I (Trasporti sulle Reti minori e sui Laghi). ri) Primo premio di L. 200 o medaglia d'argento; secondo premio di L. 100 o mod. d’argento por lo monografie della par­ to IV (Trasporti sullo linee marittime). E ’ in facoltà della Commissione giudicatrice di asse­ gnare altre medaglie di argento e di bronzo I l programma dettagliato del concorso è inserito nel­ la Rivista del T. del mese di Marzo pag. 101. S’in via gratia chi lo chieda con cartolina, alla Direzione Generale del Touring. — M ilano, piazza D urini, n. 7. Concorso (lib e ro a tu tti) per 12 distinte M o n o gra ­ fie di turism o alpin o intesa ciascuna ad illu sir-ru a scopo turistico le montagne indicate nel programma pub­ blicato per disteso nella Rivista di Marzo, pag 101). Chiusura del concorso: 30 Novem bre 1902. P rem i, una medaglia d ’oro oppure L 100, per cia­ scuna delle monografie suindicate, e un numero indeter­ minato di medaglie d’argento e di bronzo. —

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TOURING CLUB ITA LIA N O

P R E M I A i SOCI. A fino gennaio 1903 si sorteggera : 1. tra i sori che avranno procurato al T., dopo il 1. gennaio 1902, almeno V) nuove. attociasioni : <t) una m a g n ific a m o t o c ic le t t a (fabbricata o donata dalla Ditta fra te lli Mare Itam i) ultimo modello, con motóre 1 3/4 IIP ., doppia moltiplica, accensione elettrica. >)) Una s p le n d id a m o t o c ic le t t a (fabbricata e donata dallu Ditta Kdourdo Manchi, di Milano) modello 1902, con motore De Dir.n Bc-utoii 1 3/4 IIP. 2. fra i soci che dopo il 1. gennaio 1902 avranno procurato al T., almeno 5 art oda rioni nuore: a ) Una b ic ic le t t a a m e r ic a n a « The Medusa », modello 1902. tipo leggiero da viaggio, completa di accessori (donata dalla Ditta S a la ri e ( i orla di Milano). h) Una b ic ic le t t a m o d e llo d i lu sso , 1902 (fabbricata e do­ nata dalla Ditta fra te lli Marchuntl). r ) Dodici premi offerti dall'Agenzia italiana dei Pneumatici Michclin (M i Inno-Parigi) distinti conio appresso: 2. tagliandi A. mediante i <|iinli i duo vincitori potranno ri­ tirare : un a c c u m u la to r e a secco Dary per vettura 2 volts, 80 Am ­ père», in eaasetta di legno di noce; eppure : un p n io d i fa n a li a petrolio por vettura automobile, della Casa V . Onerarti, Parigi. 6. tagliandi B. mediunte i quali i sci vincitori potranno tirare: « un a c c u m u la to r e a secco Dary por motociclo o motoci­ cletta : 2 volts, 20 Atnpéres, con tassa di cuoio: oppure : una c o r n e tta d’avvertimento, grande modello, nichel od ottono (a scelta) con tubo metallico flessibile, o reticella parupolvere; oppure : min la n t e r n a posteriore a luce rossa regol amen taro per vetture automobile, in ottone, della Casa C. Onerarti, Parigi ; oppure : un p a io c o p e r tu r e per ruote bicicletta, marca Michelin r Compagnie ; oppure : una p o m p a a m a n o m e tr o |>er pneumatici d’automobile;

4 tagliandi C., mediante i quali i quattro vincitori potranno ritirare; uw E x e r c is e u r Michclin, tipo por atleta, il tii'giiorc d'au­ tomobile, completo in cassetta di fogno: oppure : un n e c e s s a ir e per montatura e riparazione dei pneumatici d'automobile, completo in cassetta di legno; oppure : una l a t t a d a l i t r i 6 olio lubrificante « Vitesse » per au­ tomobili ; ima c o r n e tta d’avvertimento por motocicletta, in ottone nichelato. 3. fra i soci che dopo il primo gennaio 1902 avranno proci! rato al T.. almeno 3 attociusione nuore. a ) un p a io d i c o p e r tu r e (gomme) Dunlop per biciclette (donate dal sig. E. Price rappres. in Milano, della The Dunlop /‘neumatir Tyrr Co.). oppure :

M) un secondo p a io d i c o p e r tu r e come sopra; c ) un p a io d i c o p e r tu r e Continental per Itieiclcttc (offerte dal sig. Cesare Curjol, Milano, rappresentante in Itaiin della • Continental Cautchouch und Guttapercha C.ie, di Han­ nover ». d ) titi secondo p a io d i c o p e r tu r e Continental (come sopra). E ai Consoli che neli’utmuta 1902 procureranno ó soci nuoti. verranno donati dnlln Lito-tipografia Bollini-Colombo (Milano, ri­ via V. Monti. 30) c e n to e le g a n t i b i g l i e t t i d a v is it a , stam­ pati tipograficamente, con elegante scatola.

G U ID A

M IL A N O —L U C E R N A .

Di questa interessante Guida turistica ifcilo-svizzera compilata dal prof. E. Brusoni ed edita l ’anno scorso da­ gli Editori Colombi e C. di Bell inzona, leniamo ancora poche copie a disposizione dei nostri Soci, cui il volume di oltre (»00 pagine, rilegato in tela, ricco d’iUiistrazioni e di carte a colori, vien ceduto al prezzo ridotto di L. 4.

E L E N C O DEI 6 Ä N D I D Ä T I Soci

d e l T . C. I. in s c r it t i

dal

15 F e b b r a i o

al

15

M arzo

1902

SOCI V IT A L IZ I H B a r i » n o - Agostino D e A g o s tin i - C o r n u d u - C onte G u id o G u itto n M a n g i l l i - E s tG - P ie tr o P e tti - G iu s e p p e Z itto - F i r e n z e - P r in c ip e T o m m a s o C o rs in i - L o r e t o A p r u t i n o D u ro n e G io r a n n i C a s a m a rte - M i l a n o - M u n ic ip io - Avv. Cesare B ra n c a - E rn e s to lte h ia c h R o m a - P r in c ip e S c ip io n e B o rg h e s e - T o r i n o - F e rd in a n d o B a lb o B e rto n e d i S a m b a g M o n a c o d i B a v i e r a - / > G io v a n n i P e z z a n i - D o n n a P a u la P cz z a n i - N i z z a - A u to m o b tl C lub tte X ic e - R a r iC f i - L e o n e S e rp o lle t - S h a n f f h a i • E rn e s to D e n e g rf.

SOCI

A N N U A L I (**)

A L E S S A N D R IA . — Giani avv. Cesare, N’ebiolo avv. Giuseppe. Palmieri Ettore. Acqui. - - Schiavina ing. Giuseppe. Atti. — Quaglia Carlo. Cintale 1/ottierrato. Sacelli Nemours conte Teodoro. tirarla. Frascuru Vincenzo, Gamharatti Giuseppe. Tortona. — Biondi Lorenzo. A NC O NA. — Billi Gernnndo, Comune di Ancona. Ottimo. Collegio Convitto Campana. Municipio «li Osiino. Soanofcrruto. Rossi Salvatore. A Q U ILA . Carli cav. Alfonso. Cinrroccn Giulio, Jonatn Ce “are. Santini Guido. /‘cucina. — Tranquilli Camillo. Scanno — Circolo doU'Unione. Sulmona. — Del Bollo Francesco. ASCOLI PICENO . Pietze prof. F«»derico. Crollavi mare. — Citcroni avv. Litio. B E LLU N O . Protti avv. Rodolfo, Società Bellunese per il Con corso dei Forestieri. Itirnmonte. — Andrich dott. Giovnnui. BERGAM O. F R IZ IO N I C L A R A , Ti reni Lodovico. Treeiqlio. Bali eco Piero, Circolo Democratico Ricreativo, Fri gerio Stefnno, I.azzanni Giuseppe, Locatelli Elia, Mossieri Giuseppe, Severgnini Emilio. V illa d'Ogna. — Pasta Carlo.

BOLOGNA. — Atfi Amami, Beccnri prof. Ralbo. Boriili Luigi. Bregozzo Silvio, Busi Cenare, Buzzi Giovanni, Do-Murtili A dolfo, Gnudi Canuto, Maggesi Arturo, Marchesini Augusti», Santi Giovanni. Imola. — Raffi Pietro, Serantoni Giovanni. Pianoro. — Cuccoli Primo. BRESCIA. — Allegri Cesare, Grnbuu Marcello, Martignoni nobilo Franco, Tanni rag. Andrea. Chiari. — Maffoni Giovanili, Setti Michele. Detengano. Mazzoni Faustino, Pigazzo Gian Fernando, V ol­ tolini Paolino, Veronesi Adolfo. .................... (iardonc V. T. Peretta ( ’urlo. Bobbio Pallovicini. Filippini Collo Vittorio. (itirpnnno. Em iliani avv. Giuseppe, Gobbi dott. Paolo. Itola. Guizzardi Ettore. Montichiari. — Treccari ing. Giovanni. Iti nato. Valtulini Angelo. Salò. Bonardi Giuseppe, Riedlo Giuseppe. C A G L IA R I. Onali Giovanni, Antico cav. Ercole, Atzeri Eli genio, De-Marinis Alberto, Giunti dott. Lorenzo. Manca rag. Severino. Manca Vittorio, Piga Arminio, Plaisaot Satur nino, Sauguinetti Umberto, Turno Giovnnui. Asicinini. Deplano dott. Roberto. C A S E R TA - .1 certa. — Circolo Ufficiali Onvnlleggen Monfei* rato.

O A ri r, d e llo S ta tu to . I Soci Vitalizi pagano Lire C E N T O una volta tanto. - ( - , A r t . 0 t .9. I S o d annuali pagano una tassa ¿'filtrata «li L. 2 una volta tanto - od una «ju-ita annua di L. 0. - A r i . ¡ 2 . Il Consiglio non ricevendo nlctin reclamo contro il «andidato entro un ponodo di quindici giorni dopo la distribuzione «Iella Rivista al Soci, invier* ni candidato la tessora di riconoscimento.


RIV ISTA M ENSILE T’iino. Zarouo Giuseppi*, Za rum* Michele. CA TA N IA . — Stntmondo dott. Prospero. CATANZARO. — Biblioteca Militare. CIIIKTI. M&lchiodi Ajbedi Dario. Orecchio. — Di Scipio Giuseppe. Octeam. Sorrentino Cristo. COMO. — Galli Giuseppe, Rovelli Pietro. Acquuscria. - Botta Carlo, Brunati Giuseppe. Gironi Enrico, Torri Camillo. Argtgno. — Spinelli Piero. Beffano. — Della Mano Andrea, Orio Alessandro. Cantò. Salterio Antonio. Lecco. — Corno Giovanni, Ripamonti Angelo. Letta. — Lucca Stefano. Luino. — Gasciarini Natale, Pirovano Enrico. Mot m io. — Della Torre nob. Ilario. Ponte Vedano Olona. — Ripaghi Piero. CREMONA. — Leoni Enrico, Pagliari Giovanni. Annieco. — Bozzetti Pietro. Catafbuttano. — Dordoni Edoardo, Guerra Raffaele, Pattini ()• reste, Scarinzi Pietro. Cataltigone. — Pigoli Giannino. Cignone. Piittoli Gaetano, Maggi Giovoiini. Soncino. Fanottoli Pierino. Tette otre C re matto. — Raimondi Antonio. Vicobcllìgnano. — Amati Delfino, Storti Enrico. Valli Deionio, Zaffnnella Luigi. CUNEO. — Cozzerà Giuseppe. Possano. — Chiaranicllo Carlo. Mondorl. -- Campra aw . Felice, Mondino Maurizio. FE RRARA. Borgonzoui ine- Arturo. Argenta. — frolli Domenico,' Orto dott. Francesco, Resini Val­ demaro, Succi avv. Giuseppe. Cento. - Lagoni Medardo, Marchesini Enrico, Melloni Alfonso, Pirani Agloborto. Capitaro. — Camilucci Alfredo, Cappelli Antonio, Garetti Eolo. Castellani Alpinolo, Mantovani Àiario, Marchesini Giuseppe, Marchesini Manfredo, Miatri Antonio, Piacci Emilio. Sani'sgottino. — Luminosi Guerrino. San Biagio <TArgenta. - Fi notti dott. Romeno. San (fioraio. — Passerini Giovanni FIRENZE. Bianchini Cesare, Buonnmini Ugo, Campani L o ­ dovico. Ciompolini Gastone, Corsini princ. Tommaso, Del Mogio Pietro, Giani Luigi, Lederer Trattieni bar. Otto. Pistoia. Parri ing. Pietro. FOGGIA ■ Ilo iìi (fargnnico. — Persichctti Alfredo. San Xleandro Garganìco. — Reggiani Goffredo. Sanar erro. — Gorvasio avv. Dante. P O R L I’. — Circolo Forlincse. Fiorio Nicola. Ruffilli Secondo. GENOVA. — Bertojotti Francesco, Bottino ing. Enrico, Botto Francesco Saverio. Cassanello Tomaso, Catti Luigi. Coopinan L. Arturo, Corretto geoin. Enrico, Danero Edoardo. Dionisio dott. Flaminio. Dodero G. B., Fochessati Mario. Gaxoppi Carlo, Griffmi Eugenio, Herbig Teodoro. I l anime sfachr Guglielmo. Marella Giovanni, Munto prof. A. 0.. N o­ vella B. Alfredo. Pormini Paolo Samuele, Piaggio Amedeo, Piaggio ing. Carlo, Serra prof. Alfonso. Spinola Franco. V a ­ lenti Folco. Bogliotco. Corsunogo Francesco. Chineari. Croce Rocco, Urbani Tarquinio. Pegli. — Traverso Filippo. San Giovanni Battista Poggi Domenico. Sortano, -- Paganetto Luigi. èSaiona. — Sgucrzo Lorenzo. Traverso prof. Giuseppe. Sestri Ponente. — Astengo Gio. Battista, Firpo Antonio. Spetta. Bensa Maurizio, Caccia Gustavo. Capannelli Giorgio. Gozzani Enrico. De-G rosei Federico, De-Grossi Fortunato. Peleani Edoardo, Giavotto Giuseppe. Jocoucci Tito, Mei la­ na Riccardo. Pnolini Federico, Porcile Francesco, Rasini Eugenio. Ricconrdi rag. Raffaele, Scompormi Angelo, Simoni Alberto, Speciale Luigi, Squarzini Enrico, Vaisecchi ine. Giuseppe. GROSSETO - Boccheggiano. - Cavalieri Carlo, Fuligni V it­ torio. Pcriecinoli dott. Luigi, Rambaldini ing. Giov. Bnt rista. Magia Marittima. — Panci Giovanni. Prato. — Napoletani Guido. Monticri. — Tempesti cov. Giuseppe. LECCE Taranto. Lam bì» Arturo. LUCCA. Barsanti Giuseppe. Bertelli Eliu. Rnuniuti Silvio, Giusti ’Arturo. Lorenzetti Enrico. Pctcin. Fantozzi Franco. Torre del Lago. — Puccini Giacomo. I iurraaio. Germignnni Enrico. M ACERATA - Pausula. - Niccolo! avv. Tarquinio. Tolentino. — Massi Parifico, Pucciorolli Pacifico. M ANTOVA. — D ’Angoli Carlo, Socchi dott. Anselmo, Tedeschi Amedeo. Barbaglio. Ferrari dott. Giulio. Coito. — Bonfiglio Angelo. Grazie. — Motta Giuseppe. Oftiolin. — Martini Livio,

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Jtomunorc. — Marocchi Luigi. Sai. Benedetto Po. Angeli Carlo, Bertazzoni Angelo. Bertaz­ zoni Pietro. Cuccio rag. Ennio, Leonardi Serafino. Strm idr. - ( ' hvicoli ioni Dante. Viadana. Frizzi Giovanni. M ASSA C A R R A R A ' - Gallicano. — Bulckaen Vittorio. Mussa. — Mussi Muzio. M ESSINA. — Jnnnello Giuseppe, Picciotto avv. Antonio, Trom­ betta Francesco. M IL A N O . Arnuboldi avv. Giulio, Rallini Alfredo, Banfi Gui­ do, Bareggi rag. Gino. Baumert Carlo, Bamnort Augusto. Bolotti rag. Gino, Benda Joseph. Berardi Cesare, Berardi Edoardo. Beyorle Riccardo, Birnghi Luigi, Borghi Erman­ no, Brioschl Gustavo. Casiraghi Aldo, Citterio Luigi, Cittorio Silvio, Colarusso Gius., Coltri ing. Carlo, COLÈ A N I C L A R IC E , Consonili Frane., pristini Giovanni, Cucchi LuiAlfredo. Levi Giulio, Malocchi rag. Giuseppe, Martignoni Carmelo, Meier C. A., Moschi a rag. Giacomo, Minetti Enrico, Municipio di Milano, Pasquali prof. Flavio. Piacen­ tini Nntnle, Rnmolini Vittorio, Rognoni avv. Cnmillo, RO­ G N O N I G A R A V A G L IO A D E LE , Ruggeri Giulio. Sacelli Carlo. Scotti ing. Alessandro. Sexaner Ermanno, Società Artisti Patriottici, Soffienti ni Egidio, Tavorno ing. Cesure, Turconi Giuseppe. Unione Sportiva Milanese, W olff Arthur. Znmbruni P. Giuseppe, Zara rag. Ferruccio. Boeisio. Mnndelli FauBto. Basto Arsisio. Alberaui Arturo, Bossi Domenico. Brazzelli Giuseppe, Ceriani Angelo. Gnlnzzi Arturo, Lualdi Pietro, Maggi Luigi. Tosi Pierino. Cavate Brionia. Mnscherpn Angelo. Legnano. Gandini dott. Luigi, Tajè Emilio. Leniate. Boffi Gaetano, MarelliGaetano, Sant’ Ambrogio Enrico. Lodi. — Ariano Domenico. Baracco Giuseppe, Bergamaschi Pie­ ro, Rosoni Giovanni, Corvi Bruto. Ferrnri Foliciano. Varcai dott. Vittorio, Zighetti ing. Emilio. Matciago. - Castelli Giosuè. Mdegnano. — Gi usimi ni rag. Achille. .1/onra. — Alhrighi rag. Leone. Orio L itio — Porro Carlo. Panilo. — De-Vecchi Mario. Bonario. Bravo Eugenio. San Colombano fsimhro. — Barbieri do Introini dott. Luigi. Valeva Praia. — Bozza Ernesto. Vaprio d'Adda. — Pedezzoli Gerolamo. MODENA. Cnsarini dott. Cesare. Guicciardi dott. Enrico, Vandini Aldo. N A P O L I. - Arocni Ercole. Ccnocchi Riccardo, Colonna Egidio. Dentice Frn.sso conte Alfredo. Di Sangro Riccardo. Filan­ gieri di Candida conte Riccardo, Fornioso Pietro, Mercalli Carlo Alberto. Pioto Francesco. Piscinoli! conto Collesano Gioacchino. Principe di Fondi. Veloce Club Napolitano. Vienna Garnrdo. Mattainbrcuae. — Gurgiulo Francesco. Piano di Sorrento. Maresca Vincenzo, Meo» K. Ernest. Portici. — Strampelli Giulio. ■San .lancilo. - De-Angelis Antonio. Sorrento. Copozzi avv. Alessandro. NOVARA. Cumporelli Giacomo. Arona. Vignola Pietro. Biella. Dezza Luigi, Gallo Achille. Cannobio. -- Gallone Giovanni. l'anione. Bussi Eusebio. Coggioia. Azario Camillo. Bruno Ventre Cesare. Mongrando. — Vinci« dott. Ercole. Motta de' f-onti. Pcrucea Klieio. Orehiepj' 0 Suneriore. Rullio Pietro. fileggio. — Cayaglinno avv. Luigi. Paliamo. — Bianchi Angelo. Mino Vcrcollio Giuseppe. Totlegno. — Gallo Attilio. Vercelli. Achillini Giuseppe, Avmar Luigi. Bassi ( ’ lomento. PAD O VA. — Brauer Francesco Ignazio, Bulinar! Pietro. Cap poi lotto G. Battista, Goretti Ouinto. Lobio Domenico. Nansi Ulderico, Tonzig Pietro, Vigliani dott Guido, Violini cap. Riccardo, Zancan Giuseppe, Zoiu Luigi. Contelre. Gaudenzio Cesare. Monteliee. — Guzzo nob. dott. Manfredo. San Giorgio delle Pertiche. Peno do dott. Ginn. PA L E R M O . Barncchiere Francesco. Inglese Ferrantelli A n ­ tonino. Pu sater i Giovanni. P A R M A . — Sala Convegno Ufficiali 56 Fanteria. Sanguinetti ( ’»»«are, T '>rnlli Enrico. P A V IA . — Belloni Pietro, Levini Romeo, Oehl dott. Giulio. Schira Ettore. Morlata. -- Gallesi Giuseppe. Pnrtalbera. — Riccardi Pietro. Sortirono Lotti eliina. Strina Luigi. P E R U G IA - Orvieto. Oorsori I oronzo. Spello, — Bocci dott. Domenico, Della Vedova dott. Giacomo. 80


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TO U RIN G CLU B ITA LIA N O

Mazzoli Francesco, Orsini Foderici Accursio, Poppoloni Bonaventura. .Spoleto. — Circolo (.'lituano, Società fra gl'impiegati. P IA C E N Z A . — ^ Ferrari Ottavio. Pontenure. — Valla Luigi. Sun Pasturo Alberati. — (»ragnani Ernesto. PISA - Cam piglia Mar. — Del Mancino Lorenzo, Locci Luigi. Cascina. — Adorni Braccesi Ranieri. PO RTO M A U R IZ IO . - Pagliano Carlo. San Perno. — Genova Luigi, Marini cav. Paolo, Sappia Costanzo, Simon Vittorio. P O TE N Z A Mcld. _ Giunti prof. Tullio. R A V E N N A - Castel Bolognese. — Bolognini Alfredo. Cervio. — Società Ciclistica Ceryesc. Parata. — Conti Amedeo, Orsa li Dioiucdo, Piovasari Virginio. REGGIO E M IL IA . — Bertolini Italo, Ferretti Angelo. ROMA. — AIbrecht Enrico. Bartoli Umberto, BORGHESE DE F E R R A R I D O N N A A. M A R IA , Borghese princ. Scipione, Bourbon del Monte Carlo, Camanni dott. Vincenzo, Car(ion avv. Felice, Cignozzi Adolfo, Coniando Generale Arma Carabinieri Reali, Corrado avv. Ferdinando, De Falco A r­ turo, Dominici Tom., Giri Oreste, G O R E LLI A M A L IA , Lat’ usol cav. Federico, Manno AmcdoQ. Manzetti Riccardo, Mereu Ernesto, Muti Bussi march. Achille, Pctragnnni avv. Geranio, Rosati Giuseppe, Gnor. Roselli Francesco, Santoponte dott. Giovanni, Spiloni Umberto, Zunnrdi Pirro. Castel Sant'Angelo. — Barberi Giovanni. Tirali. - (»iniinni Antonio. ROVIGO. — Ameglio dott. Angelo. Ariano Polesine. — Bellini dott. Leno. Picnrolo ■ Tasselli Mario. pireso Cui bertino. - Pavoni Ignazio. Massa Superiore. - Grandi Alberto. Grandi Cosare. Occhiohtllo. _ Saladini Altero. P a liseli». — Bardella Enrico. _ SASSARI. - Duo cav. ing. Scipione, Pirisinu Pietro, Salvadori dott. Roberto. X auro. Gallisny Pietro, Ganga dott. Gaetano, Merlini An gelo. S IE N A . — Moconni Carlo. Masse dì Siena. — Grisaldi Del Toio Giulio. SONDRIO. — Corlatti Giuseppe. Manzocchi Ernesto, Sertoli dott. Diego. ( ' hiusenno.. — Togni Vittore. Valdidentro. — Bortoni dott. Pier Francesco. TE R A M O Alunno. Silvestri Giacomo. Loreto Aprutino. Antico dott. Tomaso, Baldini Pailadini. Barbara Francesco, Brnndolini Clemente, Gasnmnrto bar. Jlario, Chiola A rbaco. Di Benedetto Zopito, Farina Giusop pe. Oraziani Menotti, Mariani Beniamino, Presbiteri DeLassi» Battista, Vnlcntini Angelo. TR E V IS O . Baio Attilio. fri runa. — Olivo rag. Ettore. Trerignano. — Zanella Alberico. Ilamon di Loria. — Zaramelln ten. Corrado. Vittorio. Isacchi ten. Aristide, Pasquali^ prof. Giusto, VA I E N ZI N I A M IN A . TO R IN O . — A lisi ardi Silvio. A iidi ber t ing. Giulio. Arbnrello Andrea. Balbo Bertone di Snmbuv Ferdinando. B&chi Gia­ como. Borgorcllo Emilio, BOTTO* C A R L O T T A M A R IA . Campominosi Italo. Conso avv. Aldo. Pefey Ed.. De-Rossi avv. Cam.. Fava Albino. Fiorio Laureato, Fiorio Valentino, Fontana Luigi Filippo, Franco Michele, Pranza Giuseppe. Génrc Costa Alfredo. Guistetto Giuseppe, llnhu Gustavo, Jorio dott. Ettore. Lingua cav. Giuseppe. Marenco Giusep­ pe. Musino Angelo. Matossi dott. Arturo, MnttiroU Piero, Monterin Eugenio, Muratori Carlo. Musy Mario. Polli Carlo. Portnnerj Giuseppe. Principi Luigi. Raglia Giuseppe. Ra­ glia Paolo. Riccardino Giuseppe. Roda Giuseppe. Roggia nvv. Attilio. Rolla Adolfo, Rosso Emilio. Rovotti Lodovico, Snxor rag. Edoardo, Sbodio Giuseppe, Sosena Giacomo, Stcffanone Ernesto. Bardonecchia. — Vacca ri Cesare. C i r ii. Reviglio Giuseppe. Rossetti dott. Luigi. Moncalieri. Mossa cav. dott. Andrea. Vale Canadese. — Sona Carlo. U D IN E . — Angeli Guido. Minisini Eugenio. Camino di Codroipo. Ambrosio dott. Dante, M ilici otti Pietro, C»sarta. - Turrini Giacomo. Plaibuno. — Zilli Luigi. Lntison. — Morossi Antonio. Montereale Cellino. — Zennri Aristide. San Pietro al Xatisone. — Marzolini Luigi. Tareento. — Dosi dott. Giuseppe. Morgnnte Napoleone. Tr ¡cesivi a. — Clopfero dott. Erminia V E N E Z IA . Dalla Zonca Alessandro, Galvani Enrico. Righi Ernesto, Scolari Francesco, Vinnello Giorgio. Santa Maria di Sala. Montagna Antonio. V E R O N A - Albaredo (VAdige. — Agnoletto Emilio. V IC E N Z A . Agimmo di Perno conte Vittorio. A lessi ten. Pie tro. Bellina Adamo, Colòbrini di S. Martino Paolo. Della Chiesa di Corvignasco o Trivero Alberto, Di Loreto Enrico.

Filo conte Ernesto, Umana Silvio, Pagello conte Gian Bat­ tista, Poronio Epifanio, Snmain Davide, Sartori Arnoldo. ¡tassano. ' Grassi Vittorio. M ar est ic.u. - Girardi Giacinto, Nicolli Antonio. Sehiavon. Cogo Giovanni. Schio. — Ballarmi Francesco, De-Mnestri Vittorio. Proiioi Giu­ seppe, Santacatcrina Alessandro, Smidorlo Silvio. Thiene. — Casalini Ercole. Valdagno. — Rot tigni Silvio, Zaiiuso Camillo.

E S T IJ K l). 71u s t r ia « U n g h e r ia . T R E N T IN O - Ala. — Huss Frièdrich. Lodroti Francesco, I.u ber Hermann, Roseubcrger Rudolf. Oles. — Alberti Osvaldo, Cacciatori Giovanni. Chiesa Giovanni, Odorizzi Felice. Ilovcrcto. Gobor Giovanni, Rizzi Emilio. Transacqua Prim iero. — Guadagnini Valentino. Trento. — Tnrter Annibale, Zini dott. Pio. Villa Lagnrina. — Miorando Emilio. V E N E Z IA G IU L IA - Gorizia. — De Kurlani Giuseppe, Schurl dott. Riccardo. M on i aleone. — Borri ni Giuseppe, Biusioli Edoardo. Ponchi. — Buschina Arturo. Trieste. - Churchill L. Harry, Segrí* Ugo. P R O V IN C IE D IV E R SE - lnnsbruck. Gilli dott. Giuseppe, Lothoisen dott. Georg. Kobilidol. — Battitori Giuseppe, Lemuri Giuseppe, Paroiiui Fe lice, Zoli Luigi,. Scrinerò. —- Brocchi Carlo, Enenkel Teodoro. Fabiani Emilio, Liso Vincenzo. Michctti Vicentino, Mosca Giovanni, Pop de Alamor Aurelio, Ripperger Victor, Villach. — Colle Luigi. Fra ucla. Modano. — Cattaneo Francesco. Monaco Principato. — Bertolini Alberto. X ice. — Automobile Club. Serrairc Lamia Fortune. Parigi. Rutishnuscr Jean, SerpolIet Leon. G e r m a n ia . Monaco Pariera. - P E Z Z A N I D O N N A P A U L A . Schwelm. — Hacllingk dott. Guglielmo. In gh ilterra . Manchester. — Dellepiane Gerolamo. P o rto ga llo . Lisbona. — Conde de Ottolini, Dos Santos Mureira Eduardo. S v izze ra . BcMnsonu. Bernasconi Angelo, Cima Plinio, Piccoli Rolierto. Urissa/jo. — Fornara Cristoforo. Locamo. — Askcw J. B. Lugano. — Bianchi Giuseppe. Bianchi Pasquale, Grassi Curio, MufTci Attilio. Zutiiuo Alberto, Porro Goffredo. Thoitmc. - Bresciano Augusto. Zurìgo. — Tessarotto Ugo. Sud A m e r i c a . Montevideo. - Uriarte Allibai. San Paulo. — Spina Francesco. ,sV//i Hogar. D'Auria Paulo, Paloinbini doli. Giovanni. Sarti Luigi, Tiiglinsacchi Francesco. Toc aure iti Ini. — Casus Antonio. Villa Colon. — Ferrari Oreste». A sia . Sebang hai. Denegri Ernesto. Soci annuali a tutto il 15 Febbraio !!• i N. -.miim !■ >» inscritti dal 16 Febbraio lw¿ al ir» Marzo 1002 <«7 N. 267«« Morti, Irreperibili, depennati dal 1° ottobre KOI Sool annuali a tanto 15 Marzo 1002 N . 26111 N. a n Soci vitalizi al 15 Febbraio l«0.i » inscritti dal ló Febbraio H iti al 15 Marzo 1902 » 327 N. 20438 Totale dei Sool al 15 Marzo 1002

SOCI^ B E N E M E R IT I Monti Giuseppe, Acquasene Pirnni Enea. Conto Bollagonilm Ciucomo, Chiavari — Mantovani ing. Vico, i ’oppuro - Fabiani Gustavo, Digumiu Bovolnrci Ettore. Forli - Locatelli Ercole. Lecco — Bertelli Ugo. Livorno - Cusamurte ba­ rone Giovanni, Loreto Aprutino Trapani ten. Arturo. Pesaro Palombo Cordella, Roma Della Valle Guglielmo. Torino 'Firolli dott. Vitige, Torino — Zanconti dott. Giovanni. Treviglio — Dopino cup. Vincenzo. Vicenza. Totale 369 G erente: D A L L A C O LA A T T I L IO _________ 1*152 - Milano, Tip. Capriolo o Massimino, Vin" S. Piotro all’Orto, 1Ö,


Anno Vili - N. 5.

35,000 Copie

Redazione presso la Direzione del Touring - Milano, Piazza Durini, 7

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Maggio 1902.

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L'anno scorso i turisti romani compirono una gita in Sardegna ; quest’anno, su proposta degli

Mont«; Pellegrino.

stessi turisti, il Touring compirà una gita in Si­ cilia. Così si svolge sempre più il programma mas­ simo del nostro sodalizio: far conoscere, quanto più sia possibile, e sotto tutti i suoi aspetti, m a ­ lia agli Italiani, ed affratellare sempre più stretta­ mente gli abitanti delle varie regioni della nostra nazione. « L’Italia senza la Sicilia non lascia imagino nello spirito; la Sicilia è la chiave di tutto »; così scriveva, e ben a ragione, Yolfango Goethe, che dell’isola nostra principale era profondamente inna­ morato, e che in essa e per essa cantò il mesto e fa­ moso lamento di Mignon : Kennst du das Land wo dio Citronen bluhn, Im dunkeln Laub die Gold-Orungen gliihn, Ein «anfter Wind vom blauen Hiinmel welit, Die Mvrte stili uud hoh der Lorboer steht?

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Copie 35,000

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suno dei nostri grandi scrittori ci ha dato un libro, scritto con arte vera, che illustri la splendida Trinacria, e faccia sorgere il desiderio di visitarla; e, per non parlar d’altri, Edmondo De Amicis ci ha ben descritto l’Olanda, la Spagna, Costantinopoli od il Marocco, ma non la Sicilia. Libri su di essa tuttavia non mancano; cd il più completo e ricco di notizie è pur sempre quello di un italiano, Gustavo Chiesi (La Sicilia Illu­ strata; Milano, Sonzogno, 1902) . Assai interes­ sante, specialmento por quanto riguarda la Sici­ lia orientale, è pure il libro d’un tedesco, Augusto Schneegans, di cui Oscar Bulle ci diede una tradu­ zione riveduta da Giuseppe Rigutini (La Sicilia /iella natura, nella storia e nella vita ) che l’editore G. Barbèra (Firenze, 1890) pubblicò con appendice e note di Giuseppe Pitrè. Dopo i libri d’un italiano e d’un tedesco ricorderò quello d’un francese, Ga­ stone Yuillier, di cui gli editori Treves (Milano, m

C atted rale di Palermo.

Eppure quest’isola fatata, piena di tante bel­ lezze e tante memorie, è assai meno conosciuta di quanto essa meriterebbe; e fra gli Europei non sono forse gli Italiani quelli che la conoscono di più ; e ciò per varie ragioni, fra le quali questa : nes­

1897) ci diedero un’edizione di grande lusso (La Sicilia, impressioni del presente- e del passato). Un altro francese, Luigi Olivier, colla collaborazione d ".vari altri scrittori, compilò sulla Sicilia un libro


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TOURING CLUB ITALIANO

pieno di notizie geografiche, geologiche, agricole, archeologiche, storiche, sociali, commerciali, arti­ stiche (En Sicile, guide du savant et dutouriste; Paris, Flammarion). Una splendida opera che trat­ ta molto della Sicilia pubblicò due anni sono an­ che in inglese, Francis Marion Crawford (The Rulers ot tlie South, Sicilyt Calabria, Malta; London, Macmillian, 1900). Qui, bene inteso, non nomino che libri i quali abbiano un intento turistico ed artistico nel tempo stesso ; e non accenno perciò alle guide (fra le quali restano sempre in prima linea quelle di Gsell-Fels e Baedeker), nè alle opere d’indole generale e che trattano anche della Trinacria (fra le quali ricor­ derò la Patria, pubblicata dall’Unione Tipografica

lano, Palermo, Napoli, Remo Sandron, 1902); ed è di questo libro appunto che voglio qui dar notizia. Il signor Paton andò in Sicilia non come certi turisti nostrali e forestieri, i quali girano perchè la moda vuole così, ma ignorano completamente, o quasi, la storia artistica e politica, e le condizioni economiche del paese che vogliono visitare ; e sono perciò poco dissimili e superiori dei loro bagagli. Egli studiò il paese che si proponeva di visitare; e comincia dal constatare che la Sicilia è poco nota, che nessun libro americano esisteva su essa, che poco se ne occupano anche le riviste ; e ciò sebbene quel paese misterioso offra agli storici ed agli ar­ cheologi un vasto campo di studi e di scoperte, un

Simcuisn : - Finestra saraccuo-noraninn;..

di Torino, e diretta da Gustavo Straforello, che de­ dicò alla Sicilia, nel 1893, un poderoso volume), nè alle opere con esclusivo intento storico (fra cui no­ minerò quelle del Fazello, Brunet de Presle, Holm, Freeman), nè a quelle, numerose e notevoli, illu­ stranti le antichità siciliane, dovute al duca di Serradifalco, al principe di Biscari, agli inglesi Swinburne e Hoare, al francese Saint-Non, ed a molti al­ tri ancora. Mancava, sulla Sicilia, il libro di un ameri­ cano: ed ora abbiamo anche quello. Il signor W il­ liam Agnew Paton intraprese, colla sua signora, un lungo viaggio nella Sicilia; e frutto di esso fu un libro, stampato or ora anche in italiano, nella tra­ duzione di Ettore Sanfelice (Sicilia 'pittoresca; Mi­

mondo nuovo ai viaggiatori che amino il pittoresco ed il romanzesco, ed una quantità di rovine di tem­ pli greci superiore a quella che si possa trovare nella Grecia intera. E non solo la Grecia si può studiare ai piedi dell’Etna; ma tutto il mondo artistico; tanto che si disse essere la Sicilia il Museo archeo­ logico d’Europa. Colà infatti si possono vedere le abitazioni dei cavernicoli; frammenti di costru­ zioni ciclopiche erette da fabbricatori preistorici; fondamenta di mura innalzate dai Fenici e dai Car­ taginesi; templi e teatri greci; ponti, acquedotti, anfiteatri romani ; rovine di edifici bizantini ; torri e moschee saracene ; chiese, castelli e palazzi, splen­ didi testimoni della grandezza normanna; pesanti barocchismi spagnuoli. Durante i secoli nei quali solo il Mediterraneo era navigato, mentre erano deserti ed ignoti gli


RIVISTA MENSILE oceani, la Trinacria era il centro dell’antica ci­ viltà, e della civiltà era all’apice quando l’alta Italia ora ancora boscosa, paludosa, semiselvaggia. Tutte le genti della costiera mediterranea combat­ terono per il possesso di quell’isola; e l’esito delle battaglie in essa combattute si ripercoteva su tutta romanità conosciuta. Europei, Asiatici, Africani vi lottarono per la supremazia sul mondo; Siculi, Fenici, Greci, Romani, Cartaginesi, Saraceni, Nor­ manni insanguinarono quelle zolle, e lasciarono su quelle rupi resti di edifici. Il signor Paton nulla trascura di quanto possa interessare il lettore; e risalendo sino alle leggende

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culto dei c pii fratelli » Emanzio e Critone si so­ stituì quello dei due « Santarelli » ; e sul Monte San Giuliano, ove sorgeva il tempio di Venere Ericina, sorge ora invece quello della Madonna. E come ci ricorda gli dei, il signor Paton ri­ corda anche, alle date occasioni, i principi e gli eroi : Teocle che alzò in Nasso il santuario di Apollo Fondatore; e il grande Gelone; e Cerone muni­ fico fautore di arti e di lettere; e Timoleone, l’uomo più degno di fama nella storia della Sicilia antica, e la cui gloria non può venire superata che da quella di Garibaldi ; e, oltre a cento altri, il nor­ manno Ruggero, discendente dei Vikingi, parente di Guglielmo Fortebraccio e di Roberto Guiscardo e avo del più grande uomo che regnasse in Europa

Sclinuntc : • Tempio di Èrcole.

mitologiche ricorda Ercole a cui le ninfe indica­ rono le terme d’Imera; e Venere che andò a ba­ gnare « le belle membra » nelle acque di Siracusa ; e la ninfa Ciane sposata dal dio fluviale Anapo; e Galatea tramutata in fonte quando morì il suo amato pastorello Anapo; e dagli dei mitologici passa a Baal, Astarot e Moloch adorati da uomini semitici, ed a Giove, ad Allah, a Cristo, ed a Ma­ ria, ed a santa Rosalia di Palermo, Lucia di Si­ racusa, Agata di Catania. E quando tocca, breve­ mente, di simili argomenti, accenna anche qua e là alle successive modificazioni delle credenze e dei culti; e se i Greci credevano che i bagni caldi di Gefalà fossero stati scoperti da Dedalo, i cristiani attribuiscono un tale merito a san Calogero; ed alle funzioni in onore di Cerere si sostituirono quel­ le a Maria protettrice dei campi ; ed a Nicolosi, al

tra l’età di Giulio Cesare e quella di Napoleone I, l’imperatore Federico II, l’uomo più meraviglioso d’un’età meravigliosa. E l’autore non dimentica i poeti ; ma ci ricorda il lirico Stesicoro, ed Ibico che modulò canti d’a­ more, ed il comico Aristosseno, e l’idillico Teo­ crito, e Sofrone che cantò miti e credenze, e Pin­ daro, ed Eschilo, e Simonide, e Bacchilide... e giù giù sino ai primi e più antichi poeti italiani, che scrissero versi in volgare assai prima di Dante : Ciullo d’Alcamo, Enzo, Manfredi, Guido dalle Co­ lonne, Pier delle Vigne. Non si limita però il signor Paton a parlarci degli eroi del tempo antico; ma anche ci ricorda banditi e briganti di tempi più recenti, quali An­


TOURING CLUB ITALIANO tonino Buzzetta di Carini detto Fra Diavolo, da non confondersi col Fra Diavolo musicato da Auber, perchè quello era napoletano, e non siciliano. L'autore studia poi con cura speciale anche il popolo d’oggi, le masse, la folla innominata : i mar­ ciamoli ambulanti di Palermo, i guidatori degli splendidi carretti dipinti, i pastori dagli abiti di l>elli di pecora, i venditori di canzonette, i ciabat­ tini che rattoppano scarpe già cento volte rattop­ pate, i ragazzetti e le donne che seguono pian­ gendo il coscritto che parte, le guardie daziarie, i battellieri e pescatori, i vecchi cadenti ed i vivaci ragazzetti di Taormina (che modellano colla neve il busto di Garibaldi), i piccoli cortei accompa­ gnanti il viatico, le pittoresche e singolari funzioni

essi o restauravano goffamente come a Taormina, o distruggevano come Metello a Siracusa, o ruba­ vano come Verre da per tutto ; e degli splendori nor­ manni ci descrive la Martorana, la Palatina, ed il Duomo di Monreale, che, come già da altri fu no­ tato, è « latino nella forma, romano nel colonnato, bizantino nei mosaici, greco nella scultura, sara­ ceno e normanno nelle modanature, offrendo così una combinazione di stili curiosissima ». E come gli stili, negli edifici siciliani si confondono i ma­ teriali, passati da un edificio all’altro ; e nel Duomo di Palermo vediamo in fatti una colonna che già appartenne ad una moschea, e nel Duomo di Cefalù capitelli di edifici greci, e nella cattedrale di Messina le colonne di granito tolte dal tempio di

/

(U rgenti: - Tempio dello Concordi«.

di Piana dei Greci, la rumorosa e strana proces­ sione per Sant’Agata a Catania. Da quelle masse l’autore fa poi saltar fuori tipi e macchiette; fra le quali ricorderò l’ingegnoso cice­ rone di San Giovanni degli Eremiti a Palermo, il vecchio cantastorie di Cefalù, il misterioso gobbetto di Trapani, il goffo vetturale di Caltanissetta. •** Com’ è naturale il signor Paton, pur non tra­ scurando tali pennellate, e pur dedicando parte del suo tempo anche alle piccole salite alpine (Monte Pellegrino, Monte Cuccio, Monti Rossi), si occupa in prima linea dell’arte; e ci conduce ad ammirare le greche rovine di Acragas, Selinunte, Siracusa, Negesta; e passando ai Romani, pur non scordando quanto di essi resta, non trascura di notare come

Nettuno al Faro, ed il tempio di Minerva a Sira­ cusa trasformato prima in moschea, e poi in chiesa cristiana. Come, a tutti coloro che non hanno l’occhio av­ vezzo ai caldi colori della Sicilia, così simili a quelli dell’oriente, anche allo scrittore americano fecero viva impressione le possenti luminosità di quel cielo beato e di quella terra fatata; e per dipingere il suo quadro sceglie dalla tavolozza i colori più vi­ vaci e gagliardi; ed anzi ad un certo punto egli scrive: « L’artista che, in Sicilia, s’ingegni di pur farsi specchio della natura, si sente venir meno nell’esaurimento della virtù colorativa, e s’accorge che gli è impossibile, pei contrasti di luce e di om­ bra, rendere la luminosità del cielo e la bellezza dei paesaggi. S’ha un bel tentare di dipingere un


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rubino entro una rosa cremisina, o una perla dentro un bocéiuolo di rosa d’un candore di crema ». Ancor prima di sbarcare a Palermo il signor Paton vide davanti a sè « una fila di monti che sorgevano mae­ stosamente dal mare, figure di porpora crestate di rosea neve »; ed al sorger del sole sulla Conca d’Oro « le bassure e la spiaggia ricevevano la luce e si tingevano del rosso bruno e del fulvo giallo di campi incolti, del verde di prati cinti del verde più intenso delle piante d’arancio e del grigio argenteo dei boschetti d’olivi »; e le torri e campanili di Palermo sono « splendidi sopra un fondo di porpora viola e nebbia azzurrognola »; e intorno al golfo, » una linea di spruzzaglia appari­ sce quale in filo di bianchi grani di rosario, e la

zurre di una morbidezza di velluto » ; e nei dintorni di Catania molti villaggi sono « splendidi di tutte le tinte e sfumature di ametista, onice e opale »; ed il contorno delle montagne è « miniato sullo sfondo dell’orizzonte »; e l’Etna apparisce « tinta di viola, che s’avviva giù giù in porpora regale »: e, per fi­ nire questa caleidoscopica iridiscenza dirò che il si­ gnor Paton dal teatro di Taormina vede « lontananze di viola, montagne di porpora, mare d’ametista, oro di campi mietuti, verde cupo di boschetti d’aranci, argento di alberi d’olivo e fiori di mandorlo, nevi fulgenti della colonna del cielo, e, su tutto questo, l’azzurro meraviglioso, profondo, lucente del sole siciliano ».

vasta spiaggia arenosa, attenuata in un puro fil d'oro, ricama il verde manto dell’aurea conca »; e nel mercato i cavoli fiori « a una certa dist anza paiono enormi crisantemi, e aggiungono una vivida nota pittoresca alla piazza piena di gente e di cose vestite e colorate delle tinte più gaie, concorrendo così tutto, coi pomposi carretti e il gaio finimento degli asini che li tirano, a formare una multico­ lore scena caleidoscopica, la cui policromia è inde­ finibile e quasi inconcepibile »; e il cielo è « dif­ fuso di uno splendore di rosea madreperla »: e il mare risplende « d’una fulgida iridiscenza di un sempre cangiante lustrar di vainiglia e verde mela e di incerti riflessi di polito bronzo e di bronzo antico »; e fra le rovine di Girgenti « la gialla pietra arenaria mostra tinte delicate di perla, di madreperla e viola, rilevate da ombre fosco-az-

II signor Paton fu assai soddisfatto, come si vede da questo libro, del suo viaggio in Sicilia. An­ dato a Taormina per restarvi due giorni, vi si fermò due settimane; andato a Palermo per restarvi due settimane, vi si fermò quasi tre mesi. Egli non aveva di certo trovati incoraggiamenti per il suo viaggio. Tutt’altro ! E gli scrive infatti in una delle prime pagine del suo lavoro : «Finalmente ponemmo piede in Sicilia» il paese dei briganti, dei terremoti e dei disordini sociali ». Così ci era stata descritta dai nostri amici d’Ame­ rica, i quali, dandoci il saluto della partenza, ci .raccomandarono « di non commettere quale)»« imprudenza », e da gente inglese che, quando noi annunziammo loro la meta del nostro viaggio, rac­ colsero tutti la loro sorpresa nell’ esclamazione : « ( ’he strana idea ! » I tedeschi che avevamo incon-


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frati a Napoli e a Capri ci consigliavano di leg­ gere VItalieniscke Reise di Goethe, e di andare in Grecia se cercavamo delle rovine greche. E un fran­ cese, il quale, saputo dalla nostra risposta alle sue domande della nostra intenzione di passare l’invemo in Sicilia e vederla in tutte le sue parti, s’era stretto nelle spalle, e aveva domandato garbata­ mente: « Gli Americani desiderano fare la cono­ scenza di Fra Diavolo? » Queste parole sono più che sufficienti a dare un’idea dei pregiudizi, prevenzioni, e falsità dan­ nosissime che corrono all’estero (e non sempre in uona ode.» sulla Si­ cilia in particolare, com e sull’Italia in generale; c dobbia­ mo essere ben grati allo scrittore ameri­ cano il quale contro quei pregiudizi rup­ pe una lancia pode­ rosa. Ma quanto vi sarebbe ancor da fare per snebbiare quelle prevenzioni! E quale compito dovrebbe avere in questa im ­ presa, più ancora del Touring, la Società per il concorso dei fo­ restieri ! Il signor Paton parla con molta sim­ patia del nostro ri­ sorgimento politico, dei combattenti del­ la Gancia, di Gari­ baldi e dei suoi am­ miratori ; e delle in­ negabili miserie del­ le masse siciliane si occupa non col d i­ sprezzo di altri scrit­ tori, ma con un senso sincero di g e n t i l e pietà. A Taormina e8c la m a : «Ah! che 1uogo delizioso sareb­ be la Sicilia, se non fosse moltitudine di esseri infeli­ cissimi clic s’aggirano per le scene bellissime come ombre del mondo sotterraneo visitanti i regni lumi­ nosi del paradiso! » Ed a proposito di Corleone seri ve: Non si può mettere in opposizione povertà con ric­ chezza parlando delle masse siciliane; si può solo far differenza di gradi di pauperismo. La Sicilia è immiserita oggi come ai tempi antichi quando Ter­ re devastò t il granaio del mondo; » e il viaggiatore che mira lo straziante malore degli abitanti di una isola che, in giorni più felici, era « un giardino di delizie », può ben ripetere le parole di Cicerone: O spe eiaculimi miserimi atque acerhum! » L’autore tocca di frequente il tasto doloroso.

forse anche esagerando, ma sempre con senso di de­ licatezza, e coll’augurio che quei mali, per virtù di popolo e saggezza di governo, abbiano ad al­ leviarsi. Non può però egli nascondere il suo sdegno, la sua antipatia, per l’accattonaggio dilagante ed im­ portunante. Tale piaga dolorosa è in relazione colla miseria; ma non è causata interamente da essa; ina bensì anche da cattive abitudini, da tradizioni ataviche, da sentimenti poltroni, da mancanza di educazione, da assenza di dignità, da difetto di leg­ gi. Bisogna tenerselo bene a mente: i forestieri rifuggono dalle loca­ lità infestate d a g l i accattoni, e non vo gliono essere impres­ sionati e seccati, da­ vanti ad ogni bel­ lezza della natura e dell’arte, dalla vista della miseria auten­ tica o finta. Ciò non avviene di certo per avarizia; chi spende centinaia, migliaia di lire in viaggio, non compiange di certo podi isoidi dati ai poveri ; ma anche qui è il caso di esclamare « il modo ancorm’offende». In molte località all’e­ stero si sciolse laquestione colla « tassa per i poveri »; e ogni forestiero che si fer­ ina in un luogo di cura per un dato nu­ mero di giorni, paga una piccola tassa a beneficio dei poveri del paese; ma di ac­ cattoni per le vie non si v e d e n em m en o l’ombra. Non si po­ trebbe p e n s a r e a qualche cosa di si­ mile anche fra noi? E (l’un altro difetto siciliano si lamenta, con tutte le ragioni, il signor Paton: della mancanza di alberghi decenti, possibili, nelle città secondarie della Sicilia. Quando si riuscirà a comprendere an­ che nell’isola bellissima che il concorso dei fore­ stieri, l’industria degli alberghi, sono fonti di ric­ chezza per molta gente ? E quando si comprenderà, non solo in Sicilia, ma anche nel resto ¿ ’Italia, che il forestiere non va, o non si ferma, negli alberghi nei quali la polizia non sia indiscutibile, e le co­ modità assicurate? Ma qui m'avvedo che, a proposito della Sicilia,


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stavo sollevando questioni troppo vaste e complesse non andrà mai oltre — i quindici circa della bicicletta è che il nostro « buon papà », Federigo Johnson, per poter essere trattate nella coda d’un articolo. Vero che devo presentare ai lettori prima di parlare del Tou­

ring, per rispetto al codice civile, dopo esser tornato da morte a vita, in seguito ad una gravissima malattia, mi assicura che è anche «tornato all'antico»: certo la bi­ cicletta è più salutare dell'automobile o poi, rappresenta la vera democrazia, mentre l’automobile è, per ora. un lusso da principi. Ad ogni modo, il Touring doveva estendere anche sull'automobilismo le sue ali protettrici. Si erano frattanto iniziate le escursioni ciclistiche in montagna, sui valichi più eccelsi delle Alpi, persino sulle vette e così si invase con grazia il campo dell'Alpinismo. A dir il vero, quando si tratta di salite lunghe e faticose, io mi sono trovato sempre meglio a scendere... di mac­ china e farmela a piedi : s'arriva qualche volta dopo, ma riposati ed allegri, tanto da ridere dei compagni ansanti come mantici e poco meno che esausti. Per i ci­ clisti un bello spirito ha detto che « tutte le strade dovreb­ bero essere in discesa », e ben lo apprezza chi delle diacest ha provate tante volte le • dolci voluttà ». •••

Chiostro «li Sali tiiuvMiiui «lojjli K remi ti u Pulonn©

•Di queste si potrà riparlare; e per intanto mi per-

ClitoMru «l«»i B-n«Hlrttim u Mourcalc.

metto di ringraziare il signor Paton per il suo libro bello, buono ed onesto. Ottone Bhkntari.

Un importante articolo sul Touring. Nel numero del 16 Aprile della Rassegna Ra­ zionale di Firenze, il capoconsole di Roma prof. Attilio Brunialti pubblica un notevole articolo sul Touring Club italiano. Dopo essere risalito al ricordo dei suoi primi passi di ciclista e di turista, l*on. Brunialti scrive: TI Touring Club era nato dalla ruota, col ciclismo e pel ciclismo. Ma venne presto l'automobile, e di neces­ sità doveva estendere anche ad esso la sua attività. Sor­ ride a molti ciclisti l’idea di adagiarsi in un comodo au­ tomobile quando le gambe non saranno più pronte al comando dei pedali, e continuare a fendere lo spazio, por­ tare anzi a sessanta chilometri all’ora — un uomo di senno

L'articolista riassume quindi la storia del Tou­ ring; accenna a quanto esso fece in favore dei ci­ clisti, alle relazioni coi sodab’zi esteri, alle pubblirazioni dovute a Luigi Vittorio Bertarelli (« che vi dedica una infaticabile attività, un ingegno bril­ lante, esatto, simpatico, ed un affetto ancora più grande, se è possibile, dell’attività e dell’ingegno»), al corpo consolare, alle escursioni e gite, ai con­ vegni, ad Olindo Guerrini « altro apostolo infati­ cabile, autorevole, geniale del ciclismo militante », alla importanza che può avere « il ciclismo sullo sviluppo della vita nazionale », alle escursioni in­ dividuali, al ciclo-alpinismo. L’articolista continua : Il 19 Marzo 1897, il direttore generale assai bene di­ chiarava la natura ed il carattere del T. C. « Il Touring non è un club di geniale riunione. Esso è un’Associazione, che deve diffondere i suoi vantaggi morali o materiali in uguale misura a tutti i soci, siano essi accentrati a forti gruppi nelle grandi città, siano sparsi nei paesi, e deve diffonderli con uguaglianza assoluta ed effettiva, che assi­ curi ed attiri tutti quanti i ciclisti, qualunque sia la loro età e la loro posizione sociale e locale. Il segreto del suc­ cesso del T. è tutto qui, ed è lo stesso che favori il grande viluppo dei T. C. esteri. Ogni idea di Club locale più o meno larvata deve considerarsi come estranea al program­ ma della nostra associazione ». Il Club Alpino italiano è organizzato in sezioni, con uffici speciali in 22 città del Regno, ma la quota dei soci ò di L. 20, delle quali 8 per la sede centrale. La quota del T. C. è di sole 6 lire, e sarebbe assolutamente impossibile dividerla e destinarne una parte in spese locali. Qualche Consolato ha tentato di aggiungere una sovratassa con cui provvide ad avere un locale di riunione e da nou po­ chi, con reiterate istanze, ci fu chiesto di fare altrettanto a Roma. Ma il corpo consolare non si lasciò sedurre mai. I milleseicento soci che dimorano nella capitale sono trop­ po. diversi tra loro per poter costituire un« club » o riu­ nione qualsiasi, e debbono star paqhi a quello che il T. <\ può loro dare, pubblicazioni, indicazioni utili, consigli preziosi, riduzioni d’alberghi, medici e avvocati a buon mercato, escursioni piacevoli. Se ne approfittassero ! •••

L’on. Brunialti ritorna poi a parlare della vita ilei Touring « che si sviluppa con una rapidità ve­ ramente meravigliosa» ed accenna a\YAnnuario che è «una miniera di utili informazioni, il vero vadeinecumindispensabiledi ogni ciclista», alla Rivista che «migliora ogni anno più, si arricchisce di belle illustrazioni e ai preziose notizie, viene curata in


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ogni sua parte con infinito amore », al capitale so­ ciale; e qui nota: Nell’ultimo resoconto che abbiamo sottocchio si rias­ sumono, meglio che in altri, il carattere e la vita del T. C. 11 suo governo costituisce una * oligarchia democratica » : tutti ne possono far parte, ma il potere è concentrato in poche mani, come giova all'unita, all’energia, alla fles­ sibilità, alla prontezza della direzione. Tutti noi, del corpo consolare, obbediamo a questo potere, ne seguiamo gli im­ pulsi, perfino amiamo di sentirne l'autorità. Dal suo na­ scere crebbe ed allargò l'opera sempre a più complessi sco­ pi, senza mai perdere l'intensità in ogni singola manife­ stazione. Mentre l'orizzonte turistico continuamente si al­ largava, il T. C. talvolta ne seguì, tal altra ne precorse l’e­ voluzione, e pertanto appare a tutti gli occhi come fresco di giovinezza, antesignano di progressi.

Riporta, presso la poesia del Guerrini, la prosa delle cifre, e poi torna a parlare delle pubblica­ zioni che « sono certamente la maggiore gloria del T .; » e di esse (guide, m onografie, profili, ecc.) scrive : Solo coloro che le hanno usate, sanno apprezzare que­ ste pubblicazioni, ed io le ho sentite lodare senza riserva da mereiai ambulanti e da stranieri autorevolissimi, da sovrani e da commessi di commercio : solo i ministri della pubblica istruzione del Regno d'Italia ne ignorano resi­ stenza, o, peggio, non ne hanno saputo fino ad ora apprez­ zare il merito tanto più insigne, quanto più modesto. •••

A proposito di due altri servizi del Touring ecco quanto osserva l’articolista, il quale dice amaTe verità e fa proposte che vorremmo sentite da tutti e attuate da chi può : Due altri servizi lasciano a desiderare, ma non ner colpa del T. C. : quello delle cassette e quello dei pali e targhe indicatori. Le cassette di riparazione — circa 123 — contengono un arsenale completo dei ferri più necessari e degli oggetti di ricambio piu opportuni per le macchine guaste. Se un raggio si rompe, se una catena si spezza, se una valvola non funziona più, se un dado non tiene, la benefica cassetta di riparazione è là, come un amico silen­ zioso, ma efficace. Costano lire 50, e l'uso ne è gratuito per i soci. Ma tutto questo va bene « nei paesi civili ». Io devo constatare con rammarico, che persino nei dintorni di Ro­ ma pochi comprendono l’onore e l'utilità di custodirle, e troppi le lasciano in balia del primo venuto. Cosi se ne fa un vero saccheggio, al punto che noi non le visitiamo mai senza trovarle prive di molte cose, ma sempre del da­ naro che dovrebbe corrispondere ai pezzi portati via. Una vera vergogna, che mi fa pensare a quellfamico, il quale, nei nostri rifugi alpini, vorrebbe trovare come nei tedeschi e negli svizzeri, provviste da prendere a pagamento. Sulle Alpi lo possiamo fare, sugli Appennini pur troppo, no. Cosi si dica dei pali indicatori. Già io vorrei che una legge dello Stato, come nei paesi più civili, obbligasse le Provincie e i Comuni a collocarli a tutti i bivi. Abbiamo in molte strade stanti in pietra, ma trascurati, incompleti, degni dei tempi preistorici. Questi pali dovrebbero portare una targa metallica o in legno, con l’indicazione del paese rossimo e del più importante cui la strada adduce, colaltimetria, colle distanze. S'intende che la legge commi­ nerebbe pene severe a chi li guasta come si guastano adesso i pali indicatori del T. C. Utilissim e sono anche le tabelle di indicazione alle porte della città, come furono collocate a Bologna e si collocheranno presto a Roma: ma anche per queste sarebbe necessario ii concorso del pub­ blico, almeno con un po' di rispetto per la roba che met­ tiamo a servizio suo, senza che gli costi il becco di un quattrino.

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Opportune sono anche le seguenti osservazioni su altri due servizi del Touring : Abbastanza bene funzionano il servizio medico ed il servizio legale. Vi sono soci i quali pretenderebbero si trat­ tassero loro tutte le cause e si curassero le malattie d’ogni natura, solo perchè pagano sei lire l'anno al T. 0 .... che da loro assai più di pubblicazioni ! Ma certo è che i soci discreti, nelle cause relative alla loro bicicletta, possono

sempre consultare utilmente il legale del T. C. : questo li difende contro le avidità fiscali, e contro tutta sorta di in­ giusti rigori loro usati a cagione della bicicletta. Cosi i medici del T. C. fanno ai soci una prima visita gratuita, e per chi si rompe una costola o si frattura un omero, ner chi si sloga un piede o si spacca la testa contro un paracarro, è sempre un gran conforto trovare, quasi sempre a. pochi passi, un amico che non vi presenta la < specifica ■ prima ancora di mettere mano ai ferri del mestiere. •••

Riguardo alla manutenzione delle strade l’on. Brunialti scrive: Il T. C. ha indetto una memoria a premi sulla manu­ tenzione stradale, che fruttò le pregevoli monografie degli ingegneri Biadene. Lo Gatto e Rabbi. Parecchi municipi e molte Deputazioni Provinciali plaudirono a siffatta ini­ ziativa, che diede occasione a nuovi studi ed esperimenti per migliorare la viabilità del Regno. Il Ministero dei la­ vori pubblici, per suggerimento del Consiglio di Stato, già ha introdotto qualche miglioramento notevole nei capi­ tolati per la manutenzione delle strade nazionali, ed ora ci adoperiamo a Roma perchè altrettanto faccia la Provin­ cia e si correggano svolte, pendenze inutili, pantani sola dovuti all’incuria, e sovratutto l'inghiajamento completa della sede stradale a ciottoli che è per noialtri un castigo di Dio. Non si può pretendere che su tutte le strade si ab­ bia a disposizione la breccia calcare che fa sim ili ad al­ trettante piste le strade del Veneto e alcune dell'Umbria: ma panni si abbia il diritto di pretendere che le somme danziate per la manutenzione stradale non vadano in troppa parte nelle, tasche degli ingegneri, dei sorveglianti, degli appaltatori, qualche volta perfino — a giudicare da inchieste e processi in corso, — delle autorità comunali e provinciali.

L’on. Brunialti parla poi della tassa ciclistica, delle relazioni fra ciclisti e società ferroviarie, del­ l’assicurazione per gli infortuni dei soci del Tou­ ring ; e conclude : Il T. C è una istituzione che merita tutta la simpatia e tutto l'aiuto degli italiani. Chi scrive, ha oramai veduto quali entusiasmi il T. C. possa suscitare anche nelle re­ gioni meno frequentate d’Italia. Resterà indimenticabile in tutti i compagni carissimi che vi ebbero parte con ine, la nostra escursione ciclistica in Sardegna: ottocento chi­ lometri in dodici giorni, fra un crescendo inenarrabile di fraterne cortesie. Ne meno utile a cementare questi vin­ coli fraterni fra gli italiani è stato il giro d’Italia in auto­ mobile, promosso dal « Corriere della Sera» e compiuta con tanto successo. E se riusciremo quest’anno a tra­ versare le provincie meridionali e la Sicilia, per visitare l’esposizione nazionale di Palermo, metto pegno che di­ mostreremo che per noi, ciclisti e soci del T. C. non vi è nè nord, nè sud, ma una sola Italia di fratelli, tutta bella, tutta buona, tutta degna di esser conosciuta ed amata. E’ un conforto grande passare talvolta in piccoli centri e trovare dappertutto colleglli e compagni del T. C. Col « vale » e col « salve », col « salute » o col nomo della pro­ pria città, certo noi ci salutiamo sempre con una grande espansione e dopo pochi chilometri di pedalare siamo buoni amici. Cosi, percorrendo con la rapidità delle no­ stre ruote l’Italia, troviamo da per tutto cose belle e degne d'esser ammirate, concittadini buoni e degni d’esser sti­ mati, e diventiamo anche noi più forti e migliori. Possa adunque continuare la propaganda feconda. Non a casa il T. C. è nato e vive a Milano, nel centro dell’operosa pia­ nura lombarda, come il C. A. I. è nato e vive a Torino, ai piedi dell’Alpi nevose; ma da Milano, come da Torino, essi irraggiano in tutta l’Italia, spendono dovunque l’at­ tività loro, sono da per tutto considerati come istituzioni eminentemente nazionali.

Il Touring deve esser grato all’on. Brunialti di questo articolo che farà sempre più conoscere ed apprezzare il Touring, la grande istituzione na­ zionale di cui ormai cominciano ad occuparsi (nel­ l’interesse del paese) non soltanto i giornali, ma ben anche le riviste più note ed apprezzate, fra le quali occupa un posto distinto la Rassegna Nazio­ nale.


RIVISTA MENSILE

UNA CITTÀ OGNI MESE DNA CITTA’ DELLA ROMAGNA. Ravenna, che sorge a dieci chilometri da quelPAdriatico che un giorno no bagnava le mura, fu paragonata ad un sarcofago bizantino mezzo soni-

M ausoleo d i lia llu IMa. i.llu.

incrso nella sabbia, e dal Taine ad un « nau­ frago. che Bisanzio allontanandosi ha lasciato sulla spiaggia ». Ravenna, le cui origini si ce­ lano fra le nebbie delle leggende, sorgeva anticamente, come Vene­ zia, sopra un arcipelago di ¡solette Luna all’altra vicine, fra il Po a settentrione, il Savio a mezzodì, il mare a levante c le paludi ad occidente. Salva, anche in questo come Venezia, dalle invasioni e dalle infiltrazioni galliche, fu in seguito alleata di Roma, ebbe la romaua cittadinanza, ed il diritto di voto nella tribù Camilla. Ca­ dutala repubblica, al tempo di Ot­ taviano. aveva un porto capace di 250navi. L’imneratore Onorio <.;JK44*28), figlio di Teodosio I il Grande e, dal 1495, imperatore d’occidente, nel 40*2 fissò a Ravenna la capitale del suo impero. Figlia di Teodosio I fu anche Galla Placidia, che ebbe vita avventurosissima. Nel 109 venne fatta prigioniera da Alarico re dei Visigoti; nel 414 diventò moglie di Ataulfo (successore di Alarico), il quale aveva conchiusa la pace con Onorio e, col titolo di generale romano, condusse le sue genti nella Gallia, ove conquistò il paese fra il Rodano, la (ìaronna ed i Pirenei ed una parte della Spagna; ucciso Ataulfo a Barcellona nel

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415, Galla Placidia non restò vedova che per due anni, e nel 417 sposò il console patrizio Costanzo, da cui ebbe un figlio ed una figlia, Valentiniauo III ed Onoria; nel 421 restò vedova per la seconda volta; nel 423 assunse la reggenza per il tìglio Valentiniano III; nel450mori. 11 Mausoleo di Galla Placidia ò il più antico, ed uno dei più ben conservati, dei monumenti di Ravenna, ò la tomba sontuosa che per sè aveva fatto erigere quella donna famosa. La pianta dell’edificio ha forma di croce latina; e le vòlte dei quattro bracci e la cupola sono adorne di mosaici. A Galla Placidia si deve un altro monu­ mento ravennate. Re­ candosi essa nel 424 col figlio Valentiniauo e colla figlia Onoria da Costantinopoli a Ra­ venna, fu colta nell’A­ driatico da furiosa tem­ pesta ; e, invocando San Giovanni Evangelista, fece voto che, se fosse giunta coi suoi figli in salvo a Ravenna, gli avrebbe fatta erigere una chiesa; e, ottenuta la grazia, sciolse il voto, ed eresse la chiesa di San Giovanni Evange­ lista. Davanti a questa, nel secolo XIV, i Bene­ dettini fecero innalzare un fabbricato, con una porta di marmo, adorna di bassorilievi. Sulla cuspide sono le figure del Redentore, di San Giovanni, d’un

In tc rn o

«lellu CUIcmi <U S an t'A p o lllu n re Nuovo.

imperatore (che ò forse Valentiniauo III), di Galla Placidia seguita da soldati, di San Barbaziano se­ guito da sacerdoti ; nei peducci dell’arco l’angelo e l’Annunziata; nella lunetta la leggenda della re-


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liquia, cioè la leggenda che narra come San Gio­ vanni, apparso a Galla Placidia, lasciasse, nel risa-

l ’o rta d e lla O litila d i S an G iovanni E v a n g c lia ta .

decorativi, sorretti da sei colonne di marmo; ma questo altro non è che il resto d’un edificio eretto (¡agli esarchi bizantini sul principio del secolo v ili, come dimostrò Corrado Ricci, il quale alla sua Ravenna dedicò pregiate pubblicazioni, frutto di lunghi e profondi studi (Ravenna c. i suoi dintorni, 1S7§ e 1897, Ravenna, Antonio e Giovanni David editori; Unida di Ila vernici, Bologna, Zanichelli, 1900; Ravenna, Bergamo, Arti Grafiche, 1901). Fu invece fatto erigere da Teodorico, circa il 520, l’imponente Mausoleo, detto comunemente La Ro­ tonda. e. costrutto in due ordini (di pezzi squadrati e commessi a secco), dei quali l’inferiore, decagouale, ha in ciascun lato un'ampia nicchia, su cui si piega un arco formato da undici cunei, e sor­ retto da pilastri. La cupola, meravigliosa, è for­ mata d’un sol pezzo di calcare d’Istria, grosso un metro e della circonferenza di trentatrè metri. Da Teodorico venue fatta erigere anche la chiesa di Sant’Apollinare Nuovo, che fu officiata dai v e­ scovi ariani sino al 560. L’interno è a tre navate, sostenute da ventiquattro colonne di marmo greco, con capitelli romano-decadenti. Dal 1514 al 1520, essendo la chiesa molto sprofondata e minacciante rovina, furono alzate le colonne e gli archi, _c mantenute le due pareti della nave maggiore coi mosaici che sono in parte dell’epoca di Teodo­ rico, in parte sostituiti dal vescovo Agnello quando converti la chiesa al culto cattolico. La cappella delle reliquie fu architettata nel secolo xvi con marmi e scolture antiche. Nel prospetto sono due ccdonne di alabastro cotognino, con capitelli di ser­ pentino, sui quali poggiano due colonnette di verde antico. La balaustrata è formata da due transenne bizantine, legate da un cippo di porfido; e su ll’al­ tare sostenuto da quattro colonne di porfido è una cassa marmorea con ornati del rinascimento. A Costantinopoli Giustiniano, associato nel 527 all’impero dallo zio Giustino, a cui poco appresso successe, volse ogni suo sforzo a togliere l’Italia ai barbari : e in conseguenza di ciò nel 533 si co­ minciò quella guerra che nel 5*10 condusse i Greci

lire al cielo, una sua pianella fra le mani di quella matrona. CCaduto, nel 476, cioè ap­ pena un quartodi secolo dopo la morte di Galla Placidia, Pimpero romano d’occidente, per opera di Odoaore che de­ pose Romolo Augustolo, l'ultimo iniperatorello romano, a Ravenna restò la capitale del nuovo regno italo barbarico; ed Odoacre fu qui, nel 493, assediato, vinto ed ucciso da Teodorico re degli Ostrogoti, il quale pose a Ravenna la sede del suo regno, ed a Ra­ venna nel 524 mori. Qui egli s'era fatto erigere uno splen­ dido palazzo, spogliato poi dai Bizantini di Belisario, dai Longobardi, dai Franchi di Carlomagno ed alla line ca­ duto in rovina. Si dà il nome di palazzo di Teodorico ad un edificio che ha, nel piano superiore, una nicchia o bal­ cone. fra due serie d’archi In te rn o

d e lla C hiosa d i S ant'A polH naro in Cluxso.


R IV IST A M E N SIL E

capitanati da Belisario a togliere Ravenna ai Goti, sui quali allora regnava Vitigo. La città restò in potere dei Bizantini por oltre due secoli, cioè sino

A ltu r e (li S a n f E lc iic a d io n e lla C h i c l i d i S a n t’A p o llin a re in Clwwo.

a quando fu loro tolta dai Longobardi. Nei primi anni di quel dominio la città protetta dall’imperatore Giu­ stiniano e dall’imperatrice Teodora, eboe un periodo di magnificenza e di splendore; ma in seguito, sgo­ vernata e smunta dagli esarchi mandati da Costan­ tinopoli, ritornò e continuò a precipitare per la china fatale della decadenza. Il più splendido monumento ravennate, consa­ crato già nei primi anni del dominio bizantino, è la Chiesa di San Vitale, che fu detta « la più pura gloria dell’arte bizantina in occidente » e « bella come un sogno orientale ». Essa fu eretta sotto la direzione di Giuliano Argentario, per incarico del­ l’arcivescovo Kcclesio (521-524), e consacrata nel 547 dall’arcivescovo Massimiano. Giustiniano e Teodora contribuirono notevolmente, colle loro donazioni, alla continuazione e compimento dell’opera. Pochi anni dopo della Chiesa di San Vitale fu cominciata, sotto la direzione dello stesso Giuliano Argentario, e per volere dell’arcivescovo Ursicino, la Chiesa di Sant’Apollinare in (.'lasse, consacrata nel 549 dall’arcivescovo Massimiano. Uno degli al­ tari, eretto sul principio del secolo ix dal sacerdote Pietro in onore di Sant’Eleucadio terzo arcivescovo

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di Ravenna, sta sotto un baldacchino riccamente adorno di trecce e foglie, sorretto da colonne sca­ nalate a spira. Fra Ravenna ed il mare, si estende, per circa 3000 ettari, la celebre pineta, antico e delizioso bosco di pini. « La pineta di Ravenna è certo una delle più belle foreste d’Italia. La sua origine perdesi nella oscurità dei tempi. Esisteva all’epoca dei Romani ed è probabile che venisse piantata sui re­ litti di mare onde .proteggere e garantire Ravenna dalle malefiche influenze sciroccali, quando essa cominciò a brillare fra le primarie città della re­ pubblica e dell’impero. N’è irregolare la forma; ha una lunghezza di circa 35 chilometri da Cervia al Lamone lungo l’Adriatico, la sua larghezza non ol­ trepassa i 4 chilometri. Pare indubitabile che la pineta si estendesse negli antichi tempi verso la città (Cesare Loria, L'Italia mila Divina Commedia, Firenze, 1872, p. 170. Vedi anche: Corrado Ricci, L'ultimo rifugio di Dante Alighieri con illustrazioni e documenti, Milano, 1891, pag. 114; Alfredo Bassermann, Dante's Spurcn in Italica, Heidelberg, 1897, pag. 94). La parte più bella della pineta è quella detta « di Classe ». perchè s’ estende intorno alla località ov’era la stazione adriatica di Classe, ar­ senale romano. Dante Alighieri (che, ospite di Guido da Polenta, passò a Ravenna i suoi ultimi anni e vi morì il 14 settembre 1321), ricorda questa selva paragonando ad essa la divina foresta del paradiso terrestre che egli trova sulla montagna del Purga­ torio (Purgatorio, XXVIII, 1-21): Vago già di cercar dentro o dintorno La divina foresta spessa e viva, Ch’agli occhi temperava il nuovo giorno, Senza più aspettar fasciai la riva, Prendendo la campagna lento lento Su per lo suol che d’ogni parte oliva. U n’aura dolce, senza mutamento Avere in se, ini feria per la fronte Non di più colpo ohe soave vento : Per cui le fronde, tremolando pronte, Tutte quante piegavano alla parto U ’ la prim’ombra gitta il santo monte; Non però dal lor esser dritto sparto Tanto che gli augelletti per fe cimo Lascinsser d’operare ogni lor arto ; Ma con piena letizia l ’oro primo, Cantando, ricovieno intra le foglie, Che tenevan bordone alle sue rime, Tal, qual di ramo in ramo si raccoglie Per la pineta, in sul lito di Chiassi, Quand’Éolo Scirocco fuor discioglie.

Nella parte più settentrionale della boscaglia, là dove essa va morendo verso le paludi di Co­ rnacchie, il 4 agosto 1849 Giuseppe Garibaldi, sfug­ gito per mare e per terra alle milizie austriache che lo avevano inseguito da Roma nella sua riti­ rata verso Venezia, trovò, assieme alla sua povera Annita assetata e morente, rifugio sopra un gia­ ciglio in una misera capanna, ove Annita spirò (Vedi: Giuseppe Guerzoni, Garibaldi, Firenze, Bar­ bèra, 1882; I, pag. 336). Quella morte pietosa della donna dell’eroe è can­ tata da Giovanni Marradi nella Rapsodia Gari­ baldina : Ed ecco, a notte, su le sonnolente dune gittarsi un naufrago, portando sopra le braccia una donna morente,


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TOURING CLUB ITALIANO e cacciarsi nel buio. A quando a quando fra le cannucce e il brago della valle palustre affonda, arrestasi anelando. E Gari baldi sentesi alle spalle la p e sta dei gendarmi e dei croati, sente, nell’ombra, sibili di palle. E va e va, cercando agli assetati labbri d’Annita un gocciol d'acqua nelle profondità dei botri e dei fossati, un gocciolo di fresca acqua per quelle fauci anelanti che la febbre asciuga nell’afa della notte senza stello. E va e va, mentre la ronda fruga ogni frasca ogni covo ogni romito angolo. Non più corsa, ora, ina fuga : fuga di cauto leone inseguito che si rimbosca, cupido di strage, contenendo nel gran petto il ruggito, e sbarrando nel buio occhi di brage.

Cosi, nella poetica pineta, le memorie di Dante si intrecciano con quelle di Garibaldi. O. li. Il rifugio tli Garibaldi.

La rinata tli Kavunna.

TO U RIN G E PA TR IA . Gita alle locilltà ress famose dalle battaglie per l'Indipendenza. Nell'ultimo numero del periodico il « Touring », or­ gano ufficiale delia sezione bolognese del Touring Club Italiano, troviamo estrinsecata un'idea che da un gran tempo andiamo accarezzando: quella di una gita alle lo­ calità rese famose dalle battaglie per l’indipendenza, Riportiamo per la massima parte l’articolo col quale viene presentato e sviluppato il patriottico progetto. L’Idea nacque in seno al Consolato bolognese l’anno scorso, durante le feste del convegno touristico e nacque come naturale conseguenza del Convegno stesso, di cui ognuno ricorderà il carattere speciale eminentemente pa­ triottico. Ora noi siamo certi che anche il progetto di una prima

gita patriottica per visitare i luoghi che furono teatro delle principali battaglie colle quali i nostri padri ottennero per loro, per noi e per i nostri figli un'unita, un'indipendenza ed una libertà, che mancavano da secoli, incontrerà il fa­ vore e l’appoggio non solo dei soci della sezione bolognese della direzione generale e degli altri soci tutti del Touring, ma di qualsiasi italiano. E siccome l'impressione che potrà restare negli animi dei partecipanti a simile gita non potrà essere se non un’impressione delle più sane, delle più utili, delle più feconde, meglio sarà bq fra coloro che la riceveranno vi saranno molti giovani. Il fine del Touring che, nella sua essenza è eminentemente istruttivo ed educativo, sarà cosi largamente raggiunto. La sezione bolognese farà la più attiva, la più intensa propaganda perchè i giovani non manchino, poiché è fatta quasi solamente per loro ; e permetterà, anzi cercherà che vi prendano parte anche i giovani non soci del Tou­ ring. Sarà un’utilissima propaganda per il Touring stesso.


RIVISTA MENSILE Si farà noto il nostro progetto nelle scuole secondarie della città, divulgato per le aule dell'Università, e si cercherà di ottenere l'appoggio delle autorità scolastiche e della stampa. Lo scopo è così nobile e santo che questo ap­ poggio non mancherà. Dove surà possibile trovare dei genitori che non ri­ tengano come il più bel premio per i loro figliuoli, dopo superati gli esami, una simile gita fatta con giusti criteri, in compagnia di ottimi elementi e sotto la direzione di per­ sone serie, fra le quali non mancherà una spiccata per­ sonalità nelle discipline storico-geografiche, la quale il­ lustrerà a tempo opportuno le località che verranno vi­ sitate? Cu datone e Montanara. Il programma ci pare non potrebbe essere più at­ traente Si potrebbe partire in bicicletta al mattino prestis­ simo da Bologna e giungere per Modena, Carpi e San Be­ nedetto Po a Mantova verso sera, in tempo per visitarla frettolosamente, non senza avere prima fatta unu dove­ rosa sosta a Pietole per vedere il monumento a Virgilio e svere fatta una punta a Curtatone e Montanara, in omaggio alla famosa ed aspra resistenza durata oltre sei ore,’che il 29 Maggio del 48, alle orde cinque volte più nu­ merose del generale Radctzky, fu fatta dai battaglioni toscani. K qui gli studenti gitanti specialmente si coni move­ rebbero al sentirsi raccontare che fra i volontari v’era il battaglione universitario di cui facevano parte professori illustri come Burci, Piria, Mossotti, Pilla e Montanelli, dei quali ultimi due. l’uno mori e l'altro fu fatto prigio­ niero, ferito mortalmente. Al mattino dopo, partendo molto per tempo, si po­ trebbe passando per Goito, ove una lapide appoggiata alla parete della casa cui fa capo il ponte sul Mincio ri­ corda un glorioso episodio del 48 in cui tanto si distin­ sero i nostri bersaglieri comandati dnH’allora duca di Sa­ voia Vittorio Emanuele, arrivare in breve per Volta Man­ tovana a Borghetto, donde, accedendo per una bellissima strada panoramica si ammirerebbe il famoso ponte mer­ lato, ina in parte diroccato, sul Mincio, lungo 550 metri e largo 25, fatto costruire nel 1303 da Gian Galeazzo Vi­ sconti e si giungerebbe a Val leggio antico castello e forte scaligero, noto perchè ivi poco mancò che il 31 Maggio del 1796 gli usseri di Sebottendorf vi facessero prigioniero Bonaparte, perchè ivi il 18 Febbraio del 1814 gli Austriaci furono battuti dalle truppe del Vice-Re Eugenio di Beaubaniais e perchè Carlo Alberto nel 48 riportò quivi una sc­ analata vittoria sugli Austriaci stessi. Custoza. Dopo aver visitato il palazzo Nuvoloni che servi di quartiere generale a Napoleone H I dopo la battaglia di solferino, ed i resti delle mura munite di torri e fosse che Martino II della Scala eostrusse nel 1346 sopra una di­ stesa di circa 14 km., si nuderebbe a Custoza nei ammirarvi il bollissimo bianco obelisco con sottoposto ossario innal­ zatovi a memoria delle due battaglie che, con avversa for­ tuna vi combatterono gli Italiani, il 25 Luglio del 48 gui­ dati da Carlo Alberto e il 24 Giugno del 66 condotti da Vit­ torio Emanuele II. Di qui si partirebbe e dopo fatto una sosta alla fatto­ ria denominata la Cavalchina, resasi celebre per avere ditto asilo il 24 Giugno del '66 nU'ultiino manipolo del II Reggimento Granatieri di Sardegna, guidato dal tenente Messaggi, (che per non essersi voluto arrendere e aver cer­ cato di aprirsi un varco fra le truppe nemiche cadde fulmi­ nato con tutti i suoi sul portone stesso), dopo aver ammi­ rato di lontano l'obelisco innalzato su Monte Croce a ri­ cordo della strenua difesa opposta agli Austriaci del 11 Granatieri in località chiamata Staffalo sottostante al monte stesso e dopo esserci inchinati davanti ad una co­ lorimi che rammenta il luogo ove fu ferito Amedeo di Sa­ voia, si giungerebbe a Villafranca, interessante per i bel­ lissimi resti di un castello degli Scaligeri, e nota per i pre­ liminari della pace che vi furono segnati il 12 Luglio dol '59 dopo la battaglia di Solferino fra Napoleone III e Francesco Giuseppe.

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Di qui, passando avanti alla colonna eretta a ricordo del quadrato in mezzo al quale combattè valorosamente nel '66 il compianto Umberto I, e passando per Santa Lu­ cia, ove un monumento commemora un sanguinoso in­ contro fra gli Austriaci ed i Piemontesi nel Maggio del 48, si potrebbe arrivare in poco più di un’ora a Verona, colla speranza di avere prima di sera il tempo indispen­ sabile per dare almeno una rapida occhiata ai suoi prin­ cipali monumenti, tanto importanti. Solferino. Il giorno dopo, partendo prestissimo da Verona si potrebbe giungere in breve a Peschiera, la cui fortezza ci ricorderebbe l'occupazione che ne fece dopo vivo com­ battimento Carlo Alberto nel 48. Passando quindi per Pozzolengo si nuderebbe a Sol­ ferino, che trovasi sull’altipiano morenico, che circoscrive a Sud il bacino del lago di Garda. Qui si visiterebbero i re­ sti di un castello fondato dai Duchi di Mantova, dei quali resti fa parte la celebre torre chiamata la « spia d'Italia j* per la vista che ai gode dalla sua sommità. Essa domina il vasto campo di battaglia del 24 Giugno 1859. Nel centro della cappella, che domina il villaggio e che è stata trasformata in ossario, è stato scavato un sot­ terraneo nel quale sono depositate le ossa di 7000 soldati. I crani formano il rivestimento delle pareti dell’abside. San Martino. Togliendosi di cui si andrebbe a San Martino che si trova pure sulle colline che limitano a Sud il fogo di Garda. Quale non sarebbe la commozione dei gitanti su que­ sto colle, che ricorda una delle più belle vittorie riportate, contro un numero doppio di nemici, dalle nostre truppe sotto il comando di Vittorio Emanuele l i il 24 Giugno del 59, durante la battaglia di Solferino fra il mugghiare del tuono e lo scrosciare furioso della pioggia! Quivi sarebbe visitata la torre monumentale che vi è stata eretta, la quale è ricca di preziosi affreschi illustranti i principali fatti d’armi della nostra epopea moderna e ai piedi della quale, ormai come eterne sentinelle .stanno i due cannoni dell'esercito sardo, che tirati fra i cadaveri onde il colle era tutto coperto, toccarono primi la cima Non si mancherebbe di visitare anche l’ossario com­ memorativo della battaglia, il quale è sulla collina che domina il villaggio. E qui avrebbe termine il pietoso e commovente pelle­ grinaggio pittoresco. In breve ora quindi si potrebbe scendere verso le cemleee acque del Garda che avremmo già viste, dalla som­ mità della Torre di S. Martino, non molto lontano e che ci chiamerebbero piene di seduzioni e di lusinghe. E si potrebbe andare a riposare le membra e lo spirito a Sirmione, che è in fondo a quella lingua di terra, che, come sperone, si protende piena di incantesimi in mezzo al bel lago di Garda fra le due sponde bresciana e veronese, in mezzo a quelle onde che, più a settentrione, vanno a ba­ ciare la sponda trentina. Il progetto ci sembra assai bello; e ci auguriamo che esso diventi realtà, e che a questa prima altre ne seguano, per visitare altri campi, come, per citare un esempio, quelli di Varese, Magenta, Melegnano, cioè quelli com­ presi nel territorio in cui si svolse il primo periodo della campagna del 1859. Dal canto suo la « Rivista * sarà ben lieta di poter fare propaganda alla bella idea dei colleghi bolognesi, e di poter nelle sue pagine illustrare la gita colla parola e colle figure.

R iv ista e A nnuari arretrati. —- Mentre ringraziamo vivamente il sig. dott. Giorgio Romiali di Padova che ci favorì numeri arretrati della Rivista, ci rivolgiamo di nuo­ vo alla cortesia dei nostri soci per gli Annuari: 1897, 1898, 1899, 1901, e la Rivista di: Ottobre, Novembre, Dicembre 1901 e Febbraio 1902


TOURING CLUB ITALIANO

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U n v iv aio d i tu ris ti. Un vero vivaio di turisti, un vero semenzaio di futuri soci del Touring è la « Società dei pic­ coli escursionisti », fondata e presieduta dal signor Giovanni Vincenzo Gal lotti, direttore ecolnstico, ed ufficiale di comple­ mento. A tale benemerita ed utile società si è già accennato nel numero d e l l o scorso Gennaio; ma è opportuno di farla meglio conoscere, colla speranza di farla anche imitare fuori di Milano. Il giorno 20 Aprile, promossa dal Club Al­ pino di Bergamo ed or§attizzata por Milano, alla Società escursio­ nisti milanesi, si svolse, neiram eno paesello di Vaicava la festa degli L. V. Callotti alberi. Circa 4000 par­ tecipanti coronarono lo splendido successo di questa festa silvestre; e fra quei battaglioncini di tu­ risti facevano bella mostra di sò anche i « Piccoli Escursionisti », che in quella occasione pubblica­ rono un numero unico illustrato. *« •

Qual’è lo scopo di codesto sodalizio? A tale do­ manda risponde, nel predetto numero unico, il si­ gnor Luigi Fasolo, colle seguenti parole : Ed è da augurarsi che, dissipate le diffidenze, se ve ne furono, essi rispondano numerosi, anzi unanimi al­ l’appello. I nostri alunni e le nostre alunne, condotti frequentemente fuori deH'ambiente convenzionale della scuola, strappati all'aria mefitica, ai frastuoni, alle di­ strazioni, agli artifici della città, nella spensierata li­ bertà della campagna, nel rude esercizio dell’arrampicarsi sui monti, nella piena confidenza che si genera tra maestri ed allievi, divenuti compagni di fatica e di go­ dimento, nella severa maestà della natura semplice e sublime, si ritempreranno il corpo e lo spirito e ritor­ neranno alle loro case ed alla scuola più buoni, più af­ fezionati. più forti e volonterosi. • ••

D eg li scopi, della ragion d’essere del sodulizio, iria nello stesso numero il vicepresidente signor iuseppe A jelli, in un articolo da cui togliamo il seguente brano :

S

La Società dei « Piccoli Escursionisti * è nata con intenti modestissimi per opera di alcuni volonterosi col­ leghi animati dal desiderio di dare vigoroso impulso alle gite scolastiche con una forma speciale di associazione, che si propone di procurare a* suoi componenti il mas­ simo di vantaggi senza esigere alcun corrispettivo di sa­ crifici. Un anno di esperienza ha dimostrato la praticità e l'utilità deiriniziativa, ed ha incoraggiato i promotori a continuare indefessi nell’opera loro. Infatti, finora ogni maestro che voleva condurre i propri alunni ad una gita, doveva, di propria iniziativa far pratiche presso le società ferroviari^ per ottenere dei ribassi ; doveva intendersi colle Autorità del luogo

fissato quale meta della gita onde avere ricovero per gli alunni : oppure doveva arrabattarsi, sovente senza al­ cun frutto, per trovare un trattore che fornisse agli nlunni a tenue prezzo un modesto ?d igienico desinare: doveva procurarsi materiale di soccorso in caso d’in­ fortuni : doveva poi sempre limitarsi a quelle poche gite a lui ben note... E tutti questi ostacoli, insieme uniti, assumevano sovente le proporzioni d’un’insuperabile barriera, con­ tro cui cozzava invano la buona volontà del maestro che li affrontava solo, senza aiuti. Ebbene, ora la « Piccoli Escursionisti » fornisce a tutti i colleglli che ne fanno richiesta — informazioni sui ribassi concessi dalle società ferroviarie, con le quali essa ha stabilito speciali accordi; fornisce schiarimenti sicuri e minuziosi riguardo allo più belle gite ed escur­ sioni dei dintorni di Milano; dà il ricapito di osti coi quali ha felicemente condotto a termine convenienti trattative; fornisce ai piccoli gitanti delle cartine con l'itinerario delle passeggiate; un’ottima cassetta di soc­ corso; borracce ; secchie di tela impermeabile; bic­ chieri, ecc. Alle gentili colleghe poi, le quali, per mille motivi facili a comprendersi, non s’arrischiano a condurre da sole le loro alunne alle passeggiate, e tanto meno alle escursioni, la nuova Società offre dei colleghi volonte­ rosi che le possono accompagnare assumendosi la dire­ zione delle gentili squadre di giovinette. In compenso di tutto ciò la « Piccoli Escursionisti » non richiede dai maestri il più lieve sacrificio pecunario, nè la minima limitazione alla loro iniziativa personale. Ìndice essa pure delle gite, assumendosene l'orga­ nizzazione per meglio favorire la compartecipazione dei colleglli, i quali possono prendervi parte con o senza alunni o con la propria famiglia, godendo di tutte quelle facilitazioni che alla Società sono accordate grazie al numero considerevole de' suoi componenti. Essa non è dunque un nuovo ingranaggio che viene a complicare il macchinario scolastico, già cosi lento ne’ suoi m ovim enti-, non è informata a spirito accentratore en o n vuole irreggimentare maestri ed alunni per mandarli alle gite in giorni e luoghi prestabiliti e con norme determinate. Essa è invece un organismo agile e snello, che si propone di attuare il suo modesto ma uti­ lissimo programma, seguendo una linea di condotta net­ tamente tracciata: spianare ai maestri la via, nulla to­ gliendo alla loro libertà e responsabilità. I ragazzi preferiscono poi di gran lunga le passeggiate fatte col loro maestro e coi loro compagni, a quelle fatte colla famiglia. Intanto, spesso il papà e la mamma mancano del tempo, e più ancora della voglia, di condurre a passeggio i loro figliuoli; quando noi ve li conducono, i poveri ra­ gazzi sono, in certo modo, costretti a seguire fa passeg­ giata dei genitori ; adattandosi, dirò così, alle esigenze di questi, con non lieve sacrificio delle esigenze tutte proprie della loro età infantile. Molte volte son soli o privi di coetanei, e quanto ciò sia loro di peso, lo di­ mostra il fatto che spesso implorano il permesso di aver con loro l’amico, il condiscepolo, un altro ragazzo, anche a loro indifferente, pur di avere un compagno che li comprenda, che divida i loro gusti, e col quale go­ dere allegramente la passeggiata. Lungo la strada o dove la comitiva si ferma, li vedete allontanarsi dalla famiglia, abbandonare la compagnia dei fratellini o delle sorelline, per correre a far comunella con un ragazzo della loro età, che non àn mai nè visto nè co­ nosciuto, e che si son trovato li tra' piedi per caso. Dopo pochi preamboli li vedete amici, godersela insieme alla più bella, mentre vanno intercalando ni giochi le "iù disparate confidenze su ciò che li riguarda. Senza poi far torto a molti genitori che hanno sem­ pre a cuore l'educazione de' loro figliuoli, bisogna con­ venire che in generale mancano delle attitudini e qual­ che volta delle cognizioni necessarie per rendere « edu­ cativa » la passeggiata, la quale, pur troppo, finisce in certi casi per essere ragione di danno fisico e « morale » al ragazzo. Spesso infatti si tratta di ingolfarsi in mezzo al frastuono delle vie della città, dove brulica la gente che gli impedisce di muoversi a suo agio, dove scorraz­ zano trame, vetture e biciclette che lo costringono a te­ nersi in guardia, per finire al ristorante, o magari alla


RIVISTA MENSILE bettola, in un ambiento viziato inuterialmente e moral­ mente. Qui, a ll’esiguità dello spazio a lui concesso, si aggiunge l'aria mefitica impregnata dal fumo, dagli odori e., ahi! troppo spesso s'aggiungono i tristi esempi! E durante la passeggiata, cosa un risposto di fre­ quente i genitori alle sue reiterate domande? Come i n ­ no soddisfatto_ la sua lodevole curiositi di apprendere, come i n secondato il suo spirito d’osservazione? — « Io non lo so ; — Non mi seccare. - Va avanti, noioso. — Finiscila! » — e sim ili, sono state le risposte. Ciò certo non avviene quando egli è coi suoi compa­ gni di scuola, col suo maestro. Il moto all’aria libera è regolato in ossequio alle norme igieniche, il gioco coi condiscepoli è sotto la vigile sorveglianza del maestro in un ambiente cioè che della scuola gli ricorda gli insegnamenti morali, le sue giuste curiosità sono soddisfatte, pre­ venute dalle nozioni che dai luoghi e dai fenomeni che gli si presentano, sa trarre il maestro, lo spirito d’osserva­ zione è esercitato sulla natura, sulla vita vissuta, su ciò che deve cioè sopravvivere al convenzionalismo della scuola.. Quanto largo campo al ragazzo per la sua edu­ cazione' quanto largo campo al maestro per restrinse­ dizione de’ suoi ideali di vero educatore! quanto largo campo a maestro e a scolaro per quelle pure sodisfazioni che si provano nel sentire di farci migliori ! Se dunque i nostri scolari tanto ci tengono alle pas­ seggiate, se tanto frutto ne possono ricavare per la loro educazione fìsica, intellettuale e morale, perchè non ve li dobbiamo condurre il più frequente che sia possibile? Ecco quanto si domandarono un giorno alcuni maestri, i quali, conoscendo come la riluttanza di molti colleghi a condurre gli alunni alle passeggiate traeva ragione in parte dalle difficoltà che esse qualche volta presentano, e dalla fatica che costano, pensarono di cercar di ripio­ vere, fin dov’era possibile, gli ostacoli e di escogitare i mezzi per rendere meno gravoso il non lieve peso di ef­ fettuare le gite scolastiche. Ed ecco come sorse la so­ cietà dei ■ Piccoli Escursionisti » o meglio si formò nuel Comitato c Prò-Passeggiate » che tal nome assunse. •••

Domenica 27 Aprile, col concorso di molti so­ dalizi turistici c sportivi di Milano e di Monza, e «li tutte le sezioni sociali, la • Piccoli Escursioni­ sti » inaugurò nel Regio Parco di Monza, nella lo­ calità detta il Serraglio, il suo stendardino. Durante la cerimonia delPinaugurazionc fu eseguito, da 600 voci, con accompagnamento dellu fanfara di Cambiago, un coro, parole della signora Camilla Castelli Mcschia. musica del direttore sco­ lastico signor Giuseppe Bestetti. Siamo lieti di poter pubblicare quella bella poesia : Destati dal raggio di trepida aurora. dal sol, che lo vette dei monti giù indora, fratelli, partinm! Ogni opra dormente riposa sopita, ancora tacente dell arti è fa vita e noi già marciam! Il zefiro puro, baciato dai fiori, ci rende gagliardi, ci scende nei cori, ci allieta il cammin! Ai fiacchi, ai languenti l'inerzia lasciamo; la gara ci attende: compatti corriamo n nobile fin. Fuggiara chi dell'ozio conosce la noia e sdegna di giochi, di corse la gioia, il sano piacer. Dai pascoli erbosi, dai greppi fioriti. sui monti nevosi, sui picchi più arditi voliam eoi pensier. Le prime battaglie cantando vinciamo e: « In alto, più in alto! * superbi gridiamo, frenando il desir.

Oh, Italia, sì grande, per tutta vederti vibranti d ’ardir! Per te noi vogliamo a te noi doniamo la vita, il voler!

157 si bella e immortale, vorremmo aver l’ale fierezza e vigore, la mente ed il core,

Il Corriere della .Sera di lunedì *28 Aprile dedica alla « Piccoli Escursionisti » un articolo, da cui togliamo il seguente brano: « E’ un piccolo Touring, un vivaio di futuri turisti. Gli insegnanti che alle gite partecipano coi loro allievi, hanno poi l'avvertenza di lare, il giorno prima della passeggiata, una lezioncina sui luoghi da visitarsi, di rispondere alle domande dei loro soldatini durante la gita, e farla descri­ vere con uno speciale componimento domestico il giorno dopo, assegnando dei premi ai componimenti migliori. « Una ai tali gite si svolse Domenica 27 Aprilo e v'in­ tervennero « più di mille » scolaretti, dagli otto ai 12 anni, accompagnati da una cinquantina d'insegnanti fra i quali buon numero di gentili e forti maestre, e da un nu­ mero incnlcolabile di parenti. Il ritrovo era al Rondò di Loreto ; la partenza alle 7,30 ; a Sesto era fissata una bre­ ve sosta; e a Monza, nei R. Parco, si doveva inaugurare 10 stendardino sociule. « Tutto procedette col massimo ordine. Giunse a Mon­ za prima 1avanguardia, formata da un battagLioncmo di 120 alunni delle scuole di via Colonna, condotti dal loro direttore G. V. Gallotti, dui suo aiutante di campo Giu­ seppe Ajelli. e, come si disse, da altri insegnanti. I 14 chi­ lometri da Milano a Monza erano stati percorsi in circa ore 2,30 di marcia effettiva, cioè con una media superiore ai cinque chilometri all’ora. « Accompagnavano la gentile schiera le squadre del­ l’educatorio Alessandro Manzoni (che si recarono noi a rendere omaggio alla memoria di Re Umberto sul luogo del regicidio) e della Società femminile « Insubria » ed at­ tendevano le rappresentanze con bandiera della Società ginnastica monzese « Forti e liberi ». della • Modoetia ». 11 rag Andreoletti per la sezione di Monza del C. A. I., del Touring, delle scuole, delle Società operare. ■ 11 piccolo esercito dell’avvenire, al suono della mu­ sica di Cambiago, sfilò davanti al monumento di Re Vit­ torio, e si recò nel Parco; e lì ebbe luogo l'inaugurazione dello stendardino, fatto a forma di labaro romano. L’asta è formata da un nlpcnstok ; e sulla targa, sormontata dallo stemma di Milano, si leggono le fatidiche parole « Sempre avanti! » Da essa pendono i nastri coi colori d'Italia. Il cav. Pietro Cavai lazzi, che donò lo stendardino, pronun­ ciò • poche ma sentite parole », nella sua qualità di pa­ drino; seguì la madrina, prof. Boehm; chiuse, pure ap­ plaudita, una maestra di Monza « Da quei 1000 petti, coadiuvati da quelli della Società Corale di Monza, uscirono quindi le note di un coro com­ posto e diretto dal bravo maestro Giuseppe Bestetti (una delle anime del sodalizio), su parole, molto ispirate ed adattate, della signora Camilla Castelli-Meschia ; dopo di ohe tutti quei cantori si sparsero, a gruppetti, sull’erba, all'ombra dei tigli, a consumare la colazioncina portata, nella piccola bisaccia ad armacollo, da Milano. Chi può figurarsi l ’appetito di quei vivaci piccini e descrivere la gioia, la vita, l'animazione di quel grazioso bivacco? Per­ chè non c’erano simili insegnanti e simili metodi edu­ cativi anche ai nostri tempi? « Il ritorno ebbe luogo colla tranvia; ma una piccola schiera dei soldati di Gedeone percorse a piedi anche la via del ritorno. « La « Piccola Escursionisti » ha già in quest’anno compiute delle gite al Pizzo del Torno, a Chiaravalle, al Bisbino, a Crescenzago, a San Fermo e Chiasso, a Vai­ cava per la festa degli alberi : ed altre ne compirà a Tu­ rate, a Garegnano, al Campo dei Fiori, a Vaprio e Trezzo, alla Grigna, in Brianzn, a Erba e nella Valassina, a Ma­ genta ed alle rive del Ticino. « Questa Società è li a provare ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, che il progresso dell'educazione fisica non dipende dalle leggi, regolamenti, circolari governa­ tive e comunali, ma dalla buona volontà, dal buon senso e dal buon cuore degli insegnanti, quando sono persuasi


tut<>gradoai l. v. itorrarom. ]j{cor{ji della Passeggiata Ciclo-alpina, ('hiavenna-Ma\ò\a. L e cim o «opra il G hiacciaio di Roneg. S u lla gradinata della M adonna di Tirano. — Silvaplana dal Latto. — Chiesa di S. Giovanni tra Samndon e PontreMna — Gruppo di ciclisti alla F ontana di Asnrina — Salendo il Langunrd — Ciclo-alpinisti a rivista — U n cretino — Una m acchietta segantiniana (Sulla riva del lago di Sii«). La diligenza federale, a Ohmvenna.


Languard-Bernina-Tirano (agosto 1900) indetta dal 1). ti. del T. 1

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•"1 ' l

La catena d ell* Bernina, «opra il G hiacciaio di Morteratach. stilla sc o g lie ra del Languard — F ontana alla Madonna di Tirano — Partenza dall’H ótel Kulm Maloia — G hiacciaio del Morterntsch, dai - tourniquet» » di M ontobello — Duo com m ercianti... nolidc. — San Moritz — L in c ia to r e della passeggiata che contem pla l’opera propria. Cosacela

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che una escursioncina ginnastica, bene organizzata c ben diretta, apporta incalcolabili vantaggi alla salute, alla mente, al cuore dei piccoli gitanti. « Auguriamo che la « Piccoli Escursionisti » trovi que­ gli appoggi morali e materiali che merita e di cui abbiso­

La tentazione della bicicletta. Dico le amarezze che ebbi dalla bicicletta perchè credo di recare un conforto a chi le ha provate, e perchè spero di indurre qualcuno a scansarle o a liberarsene, prendendo quell'unica via per cui vi si riesce. Per vari anni, prima che l’uso della bicicletta si di­ vulgasse, il nuovo esercizio non fu per me che uno spet­ tacolo piacevole, quantunque, soffermandomi troppo spesso ad ammirare un corridore che mi veniva incontro, rischiassi molte volte di essere mandato all'Ospedale Mauriziano da un altro che mi arrivava alle spalle. Ma neanche per sogno pensavo che quella po­ tesse diventar per me una tentazione. La prima tentazione l’ebbi nella saletta dei rinfreschi del Consiglio comunale, dove intesi un Consigliere arcimaturo, molto eccitato, che diceva piano a un suo collega podagroso : — Credi a me : dolori artritici, reumi, cefalagie, disappetenza, insonnia, tutto sparisce come per incanto. — Pensai: — Quale sarà la ricetta portentosa? — Quando capii che era la bicicletta,

gna ; che possa estendere l’opera sua benefica a tutte le scuole primarie, ed allargarla poi anche alle secondarie ; e che riesca a vincere tutti gli ostacoli che le sc.no opposti dai due illustri coniugi Misoneismo e Poltroneria *.

dissi tra me: — e se fosse vero? Costui non è un umante cieco delle novità: tutt’altro. Parla di certo per esperienza. E se fosse proprio la cura rotatoria quella che mi dovesse rigenerare? — Fui tentato la seconda volta sul corso Mar­ gherita C’era un vecchio d’aspetto decrepito, un vero scheletro vestito, convalescente, si vedeva, d’una grave malattia, il quale si sforzava di mandare avanti un tri­ ciclo con le sue povere gambe di locusta, e avanzava a stento, con la lentezza degl’incappati di Dante, presen­ tando con la sua persona e con la sua macchina un cosi pietoso spettacolo d'impotenza bambinesca, che molti curiosi s’erano fermati di quà e di là ad osservarlo, sor­ ridendo. come uno che si provasse a risolvere un pro­ blema di dinamica assurdo. Percorsi dieci metri in non men d’un minuto, egli si trovò con la ruota anteriore con­ tro una rotaia di tranvai: l’impedimento enorme l ’arre­ stò: tentò invano più volte di superarlo. Uno spettatore impietosito lo spinse leggermente di dietro: la macchina passò e riprese il suo andamento di tartaruga inferma, seguitata a passi lentissimi dai curiosi esilarati. Una pietà, un ludibrio. Eppure nei piccoli occhi socchiusi di quel vecchio, sempre fissi sul timone, che non vedevano nuH’altro d'intorno, luccicava un sentimento di compia­ cenza. un barlume quasi di vanità e di baldanza giova­ nile, e come la fede in un’efficacia miracolosa di quella pardflia di ginnastica, che, pure facendomi compassione, mi diedero delle predicate maraviglie del ciclism o un’idea più grande che non avrebbe fntto qualunque più ammi­ rabile saggio di sveltezza e di forza. Se un esercizio si­ mile, pensai, può dare un tal godimento a questo misero


RIVISTA MENSILE avanzo umano, che non deve dare ad un uomo, che sia ancora un uomo? ••• Così mi si aperse il periodo delle tentazioni segrete, con le quali parteciparono a un tempo le tentazioni este­ riori di tutti quelli che fanno propaganda d'ogni cosa nuova. Come non sentirsi tentati quando almeno sette volte la settimana ci si domanda: — Perchè non va, o non andate, o non vai in bicicletta? — Ci fu della buona gente che se la prese veramente di petto, come per sal­ varmi t'anima, proponendomi un maestro, assicurandomi il segreto del tirocinio, offrendomi l'accompagnatura nelle prime escursioni. Ricevetti anche delle lettere dam ici lontani, che cercavano di tirarmi al ciclismo, diventato la loro passione sovrana, con quattro facciate di esorta­ zioni calorose. Ne ebbi anche da parecchi, che, per toc­ carmi nel vivo, ricorrevano al pungolo della critica let­ teraria. Mi scrisse uno: — Vedresti quanto se ne avvantaggerebbe il tuo stile ; ci sono anche nelle tue pagine mi­ gliori certi ristagni dell'onda dell’eloquio, che non ci sa­ rebbero più -- Un’altro mi scrisse: - Se ella pedalasse, la sua mente si farebbe ad abbracciare una maggior quantità di cose ad un tempo, ella riuscirebbe più stringatamente sintetico nell’ espressione del suo pensiero. — Queste osservazioni, lo confesso, mi fecero molto pensare. Sul serio, io cominciai a dirmi, ogni volta che in­ ciampavo in una difficoltà: — Forse... se questa mattina avessi pedalato! — E ogni volta che, non visto, potevo esaminare a mio comodo una bicicletta appoggiata a un muro, mi sentivo forzato, come dalla attrazione di un frutto proibito, ad afferrarla, a palparla, a metterla ritta ed in moto, a domandarle come a una forma dotata di senso e di coscienza, se era proprio vero che ella avesse la virtù di ridere alla maturità qualche ora della giovi­ nezza, di disperdere nell’aria le malinconie che lo salta­ vano sul dorso, di riportare a casa il cavaliere con l’a­ nimo e col sangue rifatto; e i lampeggiamenti che man­ davano le sue sottili membra di acciaio mi parevano sguardi di consenso, sorrisi di promessa, ammicchi d’in­ vito amoroso a tentar l’avventura. ••• Per un po’ di tempo, non di meno mi fu facile il cac­ ciare le tentazioni « con arte e con imago ». — No — di­ cevo — l’uomo sulla bicicletta non è bello: egli ci fa col corpo un angolo di fantoccio rotto in due. H a ragione il dottor Verga nel suo sonetto milanese: dai fianchi in su è un sarto gobbo, dai fianchi in giù un arrotino impaz­ zito. Tutt’al piu son tollerabili i ragazzi e giovanotti snelli. Ma gli uomini attempati e adiposi ! La sproporzione fra quei gran corpacci e le due piccole ruote dai raggi tenuis­ simi, che riescono all’occhio anche più delicate in con­ fronto della mole sovrapposta e pare le si debbano infran­ gere sotto il sedere, dà ai cavalieri l’apparenza di elefanti seduti in « tilbury ». Un uomo di pelo bianco, poi, con quel giocattolo fra le ginocchia, mi fa pensare ai vecchi chinesi bamboleggianti che girano per le vie di Pechino col cervo volante. E ripensavo a quante volte m’ero di­ vertito di certi grossi padri di famiglia che swevo visto trascorrere per le vie col cappello calcato fino agli orecchi e i calzoni rimboccati fino alle polpe, annaspando con lo gambe come naufraghi, soffiando come foche inseguite, con gli occhi dilatati da una espressione improvvisa di terrore aH’apparir di un ostacolo, e con la palandra en­ fiata dal vento, che parevano otri sbalzellanti sul dorso d’un ca. in fuga, e facevan voltar le ragazze con un sor­ riso che liceva: — Quello lì non ruba dei cuori nella

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sua corsa, no di certo! — E ripetevo a me stesso: — Eh, non c’è casi, tu non saresti mica più seducente di loro. — E concludevo : — Ah no ! Io non sarò mai uno di que­ gli otri. — E così rispondevo ai tentatori insistenti. Mi opponevano qualche volta: — Ma lei può pedalare in campagna. — E io ribattevo: — Non voglio divertire neppur la campagna. Capisco: siamo in tempi gravi, nei quali sarebbe opera di buon cittadino il fare quanto si può per ricreare la società oppressa da tanti pensieri e da tanti affanni; ma di fare questo sacrificio al bene pub­ blico non me la sento. M’immagina lei a suonare la cor­ netta per via Garibaldi? Ma riderebbe anche la gente che va a pagar la tassa di ricchezza mobile. Andiamo, il mio tempo è passato. ••• Ma la prova dura venne poi, quando si cominciarono ad accoppiare con la streghetta amici e conoscenti del­ l'età mia, sotto i miei occhi. Alcuni me lo annunciarono ; parecchi tacquero, ma li colsi in flagrante l'un dopo l’al­ tro per le strade e per i corsi ; a più d’uno non strappai di bocca la confessione che molto tempo dopo della caduta nel peccato. Ci cascarono quasi tutti, anche di quelli che ero mille miglia lontano daH’immaginar capaci di far quel tuffo: professori calvi, canuti, panciuti e anche scrignuti, colonnelli giubilati, sottoprefetti in riposo, senatori con la colonna vertebrale sbilenca, commendatori fatti a palla, cavalieri inflessi dai reumi, barbacce grigie, gambe a X, occhiali verdi, scarpe di panno. Provai allora la malin­ conia che prende i celibi incaponiti quando vedono an­ che i loro amici annosi accostarsi al settimo sacramento e sentono farsi il vuoto intorno a sé. La bicicletta mi ru­ bava delle care compagnie, allontanava da me delle an­ tiche amicizie Uno di quelli che mi fece più colpo fu il mio editore Ernilio Treves. Poi il mio buon amico Daghetto, — ottonaio e consigliere provinciale, che una sera mi passò accanto di volo, sorridendomi, come per dirmi in doppio senso: — rimani indietro, tardigrado! — Uno degli ultimi che scopersi fu lo scultore Tabacchi; lo vidi in un tranvai con un braccio al collo: gli domandai come si fosse fatto male ; mi rispose : — « L’ò lingotta » — in­ sistetti, e allora mi confessò pudicamente che era cascato da « quell'affare » — Anche tu ! — esclamai con vero ram­ marico. — Si anche lui? — Rimanevo dunque io quasi solo a pestar la terra e i lastroni ; tutta la mia generazione vo­ lava. E quello che mi avviliva di più era che quasi tutti quei pedalatori semisecolari, quando mi trovavano per la strada, rallentavano la corsa, pigliando degli atteggia­ menti di giovani cavalieri, dondolandosi sulla sella col busto indietro, con un braccio solo sul manubrio e l'altro ciondoloni e mi salutavano con un sorriso di compati­ mento, con l'aria di rassicurarmi che mi avrebbero conser­ vato la loro vispa amicizia nonostante la grande differen­ za d'età che ci separava: anche quelli che, nell’andare a piedi, pareva che reggessero l’anima con la dentiera. E avevo un bel cercare di consolarmi osservando che face­ vano una magra figura: m'indispettivo ad un modo, poiché, insomma, era come burlare un vecchio cucco che balla con una bella ragazza : sarà ridicolo, ma che glie ne importa? è beato. ••• E prima e durante queste ebbi le tentazioni irritanti della letteratura. Fu primo la Zola, nel suo • Paris », con quelle gioconde corse di Pietro e di Maria portati via «dal­ l’ebbrezza della velocità fulminea » nell’ombra dei boschi di Poissy ; poi il Guerrini con quelle pagine fresche come ruscelli, nelle quali dice la voluttà delle gite fatte col fi-


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gliuolo da Bologna a Firenze « nelle promesse dell'alba, nel trionfo dei meriggi o nella pace dei tram onti»; poi quello sbalorditolo Orfani col suo muraviglioso viaggio di poeta, di dotto e di diavolo da Faenza a traverso l'Appennino, per il Casentino e per vai di Chiana, fino a Siena e a Pistoia, che mi trasportò con sé « dietro dalla coppa » come Caco centauro il suo drago; poi quel mago del Maeterlink con la descrizione incantevole della corsa » in cui lu via fatta è un continuo arrivo e ogni lembo di terra prende la forma adorabile della meta e si ritrova a di­ stanza d’una giornata di marcia la medesima ora in ogni luogo » e persino Giambattista Giorgini, col suo stupendo carme: « In byciclettam », che mi fece chiuder la «R i­ vista d'Italia » con dispetto, dicendo: « Anche tu, senatore ottuagenario, mi tormenti in latino!» E non parlo del vespaio di bozzetti, di poesie, di racconti, d'articoli di gior­ nali illustrati, tutti intesi a glorificare quelle due malédette ruote, che mi cascavano ogni giorno sott’occhio, e che leggevo, a malgrado mio, attirato da una virtù odiosa e prepotente del soggetto, come un passero dalla civetta. E il peggio era che li, leggevo, benché a controvoglia, con la curiosità cosi tesa, che tutti i termini tecnici e le im­ magini e le frasi allettatrici mi si stampavano nella mente come se desiderate e cercate, e quelle letture mi facevano pullulare nel capo, cento argomenti di lavoretti d'arte su quell’idea, d'amori pedalati, di gelosie in sella, di rapi­ menti in « tandem » : fantasie, tentazioni artistiche acute, che, dopo un momento d'eccitazione, lasciavo cascare con rincrescimento, considerando, che per quanti sforzi d’im­ maginazione e di stile avessi fatti, il lettore ciclista si sa­ rebbe sempre accorto da qualche lacuna e da qualche nota falsa ch'io non avevo attinto alla sorgente viva dell’esnerienza, e avrebbe picchiato il pugno sulla mia prosa, esclamando: «Costui non ha pedalato!» ••• Venne in fine un periodo in cui la bicicletta dominò per modo i miei pensieri durante il giorno, che caddero sotto il suo dominio anche i miei sogni. Diventai un bi­ ciclista del cuscino. Nel sonno mi risaltavano su tutte le immagini raccolte dalla lettura, e non avendo più in quel­ lo stato coscienza di ricordare, avevo il pieno e vivissimo inganno della sensazione della corsa. Ah, finalmente! E ci voleva tanto a decidersi! Come ho potuto essere per cosi lungo tempo così mulescamente cocciuto? Sì, avevan ragione. E ’ davvero il senso delizioso dello scioglimento d’ogui legame molesto della vita, della libertà, dell'oblio, della dominazione dello spazio, della fuga verso l'infinito. Questo fendere l’aria senza quasi sentire il contatto della terra dà veramente l’illusione d ’esser portati via da due grandi ali invisibili; questa carezza violenta della brezza che m'investe e m’entra nelle vene e nell’anima mi pare labbraccio appassionato della Gioventù che mi ripren­ da e mi risusciti ; questa sfilata vertiginosa di paesaggi, questa strada che mi fugge sotto come un torrente bianco precipitoso, questi alberi che mi corrono incontro e mi svaniscono dai lati come fantasimi travolte da un ura­ gano. questo volo che mi fa parere intorno tutte le altre creature umane torbide, sonnolente, schiave, che muta tutto intorno a me ad ogni istante, che mi toglie il con­ cetto del tempo, che m'inebria d'aria, di luce e di fre­ schezza. che mi fa pensare, sorridere, pulpitare e sognare, questa è una vita nuova, una voluttà sovrumuna, un ra­ pimento celeste... Ma, ahimè! Il risvegliarsi del pedone deluso era miserando, e l ’oppressione quotidiana della bi­ cicletta ricominciava più dura, e più acre la bile di non sapermi risolvere al passo desiderato e temuto.

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••• Ora la rinuncia è fatta; ma l'animo non ancor rasse­ gnato. Ogni volta che la mattina per tempo, giù affaticato al primo intoppo della penna, mi stacco da quello che un mio amico definì giustamente il più tristo dei quadru­ pedi — il tavolino — e affacciandomi alla finestra vedo uno dei sopradetti commendatori a palla o cavalieri ar­ cati fuggir sulle ruote a traverso la piazza verso lo stra­ done di Rivoli, col viso levato a bere l'nrin primaverile, un senso amaro d'invidia e di rammarico mi trafigge l'a­ nima pigra, e dico a me stesso stizzosamente: — E' tardi oramai ! Ritorna al tuo imbelle telonio, vecchio deposito... Ah, miserabile ! E il tuo commendatore è già alla Teso­ reria E la morale è questa! O amici corpulenti e brizzolati, o bianchi per antico pelo, e conoscenti e sconosciuti, che, sebbene giunti al­ l’età ingrata o a quella ingratissima, siete atti ancora a « montare in macchina » e vorreste, ma non volete, o per pigrizia o per vergogna o per spago, rinunziato alla resistenza, chè vi costerebbe una lotta troppo lunga e troppo travagliosa. Saltate in sella con animo risoluto: stenterete a addestrarvi, batterete dei pattoni, farete ri­ dere la cittadinanzn ; ma vi salverete da un decennio di tentazioni e di rimpianti che tutti insieme, vi faranno peggio d'una rottura di costole e v’avviliranno di più della baiata d’un popolo. Seguite il consiglio di questo sconsi­ gliato: «Le mani sul manubrio e l’anima al vento» (A Orfani), o finirete con mordervi le mani e dar l'anima al diavolo. Dalla .Stampa Sportiva). E dmondo D e A micis .

-----------------* ------- --------Il ciclism o airABmara. — Il signor Tullio Turi ci manda una sua istantanea rappresentante l’arrivo di Fer­ dinando Martini, governatore dell'Eritrea, all’Asmara. Ij corteo era preceduto da dieci ciclisti, cinque dei quali

sono riprodotti nell'istantanea, mentre gli altri erano già passati più avanti. Dieci ciclisti, a quell altezza (m. 2400). e colle strade di quei dintorni, sono bastanti a far snerare che la bicicletta un po’ alla volta conquisterà paci­ ficamente e radiosamente anche l'Africa


RIVISTA MENSILE Qual’ è il più vecchio ciclista d’Italia? — 11 signor Luigi Raschi ci scrive da Reggiolo: « Nella Rivista corr. mese del nostro T. a pag. 119 si chiede al lettore se può mandare qualche notizia per la ricerca del più vecchio italiano. « Ebbene ho la fortuna di possedere un Padre che da una decina d'anni usa la bicicletta « (non il triciclo) » ed attualmente ancora è- capace — senza sforzo — di recarsi da Parma a Reggiolo (45 km.) in 3 orette... benché nel * settantesimo » anno di età. « A Parma è chiamato il decano dei ciclisti parmensi. * Il cav. uff. prof, (in matematica) Leonida Raschi (Università di Parma) tuttora in « attività ». suol dire che la bicicletta è il bastone della sua vecchiaia, non potendo egli più. come una volta, essere cacciatore e « cammina­ tore » instancabile... pronto a rifare in bicicletta quelle marce, pedestri, che del 1848 gli procuravano l'onore di partecipare al combattimento di Volta Mantovana. Non bò se il mio amatissimo padre sia il più vecchio, ma certo è il più sano ed attivo dei ciclisti d’Italia ». Largo alla bicicletta.'. — Il socio signor Bonatelli di Chiari c’invia il seguente suo sonetto in dialetto bre­ sciano. Lo pubblichiamo coll’augurio che sullo stesso ar­ gomento ci pervengano sonetti nei vari dialetti italiani. Varda, varda se '1 va ! par che ’1 la porte Via '1 vent, opòr Berlichete *n persuna. L’è apéna vignit fora dèle pòrte, E Pò za là sòl pont de la Bajuna. Anche 'n stròpìàt con do garabine stórte E1 va mej d’òn cani de russa buna. Se po' '1 ga i bù pulmù e le gambe forte E1 vula, banco de l’oca, e no '1 minciuna. De le ólte l'è èra 'el bota zó Quach poer vece o '1 còpa qual eh sccitl ; Ma cosa 'mporta? i dùzia voltà '1 có. Lu '1 ga sunàt: tiriing, piripipi ! Largo a la biciclèta ! ooh, varda 'n pò. El mond l'è sò svelcc, l’ef de sai. B

o n a t e l l i.

La Società d egli A lp in isti Tridentini, allo scopo di accrescere le forze della società stessa, e di far sempre più fiorire P alpinismo in quella splendida regione, ha deliberato di premiare con artistiche targhette

propri soci che si rendessero benemeriti del so3nei alizio, sia col compiere in un anno almeno tre salite di

particolare importanza, dandone poi relazione nell'« An­

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nuario » sociale, sia col favorire l’aggregazione di almeno cinque nuovi soci. Il conio delle targhette (di cui ripro­ duciamo il disegno) è stato donato gentilmente dal cav Johnson. Una gita ciclo-alpina che per novità di mèta ed ar­ dimento di programma crediamo non abbia precedenti, si annunzia per il Luglio prossimo. Ancora stavolta la bandisce il cav. Federico Johnson che pure agli atti di sua signorile ospitalità verso gli amici, si piace di conferire carattere sportivo, nobilmente turistico. Nel 1899 egli convitò gli amici ciclisti al Turlo (me­ tri 2736 sopra Macugnaga; Panno dopo al Maloja; poi egli nell'estate 1901 li seguì ospite attraverso i passi del Cadore e del Trentino; e nel luglio prossimo li convita più in alto: al Colle d'Olen (2900 in.). Lassù, nel superbo valico fra la Valsesia e la Valle del Lys invita tutti i suoi colleglli del Consiglio del Touring, i partecipanti alle precedenti gite ciclo-alpine ; e la or­ ganizzazione del convegno vuole segni una nuova con­ quista della bicicletta sulle Alpi dianzi al ciclismo contese. Touring e Club Alpino. — Nel suo ultimo numero la « Rivista Mensile del Club Alpino Italiano » pubblica testualmente le modalità del concorso a premi testé in­ detto dal Touring per dodici monografie di cime scelte fra le più popolari d’Italia, come pure la circolare con cui la presidenza del Club « mentre si compiace di seinalare Patto di cortese deferenza del Touring Club, che la voluto chiamare a far parte della Commissione aggiudicatrice anche il Club Alpino, crede opportuno di richiamare l’attenzione delle Sezioni dol Club sulla im­ portanza di tale Concorso ».

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Aereonautica Traversata delle A lpi in pallone. 11 16 Febbraio u. 8. il Consiglio Municipale di Chamonix dietro pro­ posta del sindaco sig. Edouard Simond, ha accordato al­ l’unanimità la concessione di un'area pubblica per la crea­ zione di un areodromo alpino. Questa concessione era stata sollecitata dal signor Dumontet, direttore e orga­ nizzatore della Missione francese per la traversata delle Alpi in pallone. Il programma di questo progetto studiato dal signor Dumontet comprende: 1. L'organizzazione di detto aero­ dromo alpino nella vallata di Chamonix. 2. La formazione d’una Sezione di guide areonaute alpine a Chamonix. 3. Partenza della Missione francese a bordo dell'« Explo rateur Alpin Français » in Luglio e Agosto per la traver­ sata delle Alpi in pallone.____________________________

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Turismo o arte. — Il Bullctin Officici del Touring Club del Belgio ha pubblicato un avviso della Società Na­ zionale per la protezione dei monumenti nel Belgio, la quale chiede le si segnalino tutti i casi nei quali il suo in­ tervento potrebbe essere efficace per impedire i danneg­ giamenti o la distruzione di qualche tesoro dell'arte na­ zionale- atti vandalici compiuti di solito per ignoranza All'opera di quella società presta validarotente l’opera sua il Touring Club belga, che fra altro, pubblica nel suo Bullctin le relazioni ed i comunicati di quella società, il che potrebbe fare volontieri ed utilmente anche il Tou­ ring Italiano... se una sim ile Società esistesse anche in Italia. Sappiamo però che tentativi per farla sorgere non mancano; e noi auguriamo che i tentativi riescano. Il paese dei briganti. — Noi credevamo, in piena buona fede, che non si potesse chiamar più nè l’Italia, nè parte di essa « paese ai briganti »; ma eravamo in er­ rore. Ecco qui infatti che un italiano, il quale gira l'Italia in automobile, giunto a Roma telegrafa all’« Auto-Vélo


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TOURING CLUB ITALIANO

(1$ «Apri le) che, da Orvieto in poi, egli era entrato « nel aese dei briganti » ! Noi credevamo proprio che simili alorde amenità fossero una privativa di stranieri igno­ ranti, o malamente prevenuti, o nemici nostri; ma an­ che (lui, come si vede, ci eravamo ingannati. Aggiungiamo poi cne quel telegramma ha già portato il suo frutto : per­ chè qualcuno, che aveva ¡'intenzione di percorrere il La­ zio in bicicletta, ci scrive perchè gli diciamo in confi­ denza, se^ laggiù i briganti ci sono, e se il viaggio è peri­ coloso 1 Non aggiungiamo commenti ! Intanto i sòci del Touring possono segnarsi col go­ mito: il nostro Bertarelli, che per la sua Monografia di Roma-Napoii, che sta per essere inviata ai soci, si è ag­ girato sojo soletto per quei terribili luoghi, per una de­ cina di giorni... ci è tornato incolume! Onno lago di Lecco). — Ai primi di maggio sarà inaugurato il pontile d'approdo pei piroscafi, da tempo desiderato dalla popolazione e dai villeggianti. Onno. cho dista mezz’ora di piroscafo da Lecco e due ore da Milano, offre occasioni di amene escursioni buI lago e sui monti del Mandellasco e della Vallassina. D ella popolazione d ella Provincia di Lecce in molte pubblicazioni (compresa la nostra « Rivista ») fu detto cne in vent’anni si raddoppiò, passando da 353,298 abitanti, quale sarebbe stata nel 1881, a 706,915 nel 1901. Si tratta di un vecchio errore di stampa. La popolazione d: quella provincia era nel 1881 di 503,298 abitanti ; e per­ ciò si tratta d’un aumento pur grande, (il 27.75 per cento) ma non di un raddoppiamento di popolazione.

G ite e C o n v e g n i Convegno turistico nazionale a Ferrara Il gonfalone delle clcllste italiane. Il consolato ferrarese del Touring ha diramata la se­ guente circolare: i Ferrara, che per favorevoli condizioni di luogo e particolare inclinazione di spirito, ha dato ognora nume­ rosi e appassionati proseliti al ciclismo, già da tempo aspira, con dolce desiderio, a convocare i Soci del TOU­ RING, d'ogni parte d’Italia, a una di auelle riunioni, le quali sono fonti genialissime di amichevole ravvicina­ mento e di efficace propaganda. « Tale, appunto, il proposito di questo Consolato, nel farsi promotore d’una « Riunione Touristica » in Ferrara, per il Maggio prossimo; senonchè, il convegno per il con­ vegno, cosi semplicemente indetto, senza alcuna lusin­ ghiera attrattiva, senza un incentivo particolare, che des­ se a quello una speciale ragion d'essere, parve, sin da principio, troppo pavera cosa, e null'altro che la ripeti­ zione di quanto fu già fatto in tanti altri ritrovi del « Touring ». « E però sorse l'idea nuova, che noi credemmo degna d’attenzione, di rivolgere, per questo nostro Convegno, un invito « particolare * alla parte più gentile, e pur nume­ rosa e ardita, della grande armata ciclistica. « Intervento Ufficiale delle Signore cicliste » ai convegni — si è pen­ sato — senza nulla togliere al gaio carattere di essi, vi porterà un delicato profumo di poesia, e sarà argomento, non di incomposte allegrezze, ma di cavalleresca cortesia, d’ordine e di civile urbanità. « A tale intento, questo Consolato, col prezioso ausilio delle Signore cicliste ferraresi. Patronesse Benemerite della festa novella, donerà al « Ciclismo Femminile Ita­ liano » un « gonfalone * artistico, che sarà trasferito di luogo in luogo, dove si terranno i futuri convegni del ci­ clismo femminile. Esso gonfalone porterà ricamati gli stemmi delle varie città che l’avranno tenuto tra le loro mura, e l ’anno delle avvenutevi riunioni. Sarà questo il vessillo delle forti donne d'Italia, alle quali il Consolato ferrarese manda un saluto d'ossequio e d’evviva, come un inno al loro primo intervento riconosciuto alle feste del ciclismo. « Ed ora, agli Egregi Consoli del Touring e Presidenti

l’adoprnrsi, con gentile operosità, perchè alle feste di Fer­ rara abbiano anche una notevole rappresentanza di Si­ gnore tutte le Sezioni invitate ». PROGRAMMA DEL CONVEGNO. 17 Moggio (Sabato) dalle ore 16 allo 20: Incontro dolio squadro che avranno dato avviso del loro arrivo, © ricevimento noi cortjlO' di Santa Margherita, Via Romoi. — Oro 21: Fiac­ colata ciclistica ai Giardini Pubblici 18 Maggio (Domenica) dalle oro 7 alle 12: Gara speciale di Tiro a Sogno (Categoria I Johnson, II Bertarelli — Oro 19: Ritrovo dei ciclisti sul pubblico passeggio del Montagnone. — Oro 11: Sfilata per il Corso Giovecca, sino al Castollo Estense. —Oro 11,30: Ricevimento del Municipio. — Oro 15: Inaugura­ zione dolio Stendardo dol Ciclismo Femminile, discorso inau­ guralo della marchesa Maria Plattis (Jolanda). — Oro 17: Corso dei fiori. — Ore 19: Banchetto Consolare, o delle Signore Ci­ cliste (Patronesse o intervenute). — Ore 21: Serata di Gala, al Tetro Comunale. 19 Maggio (Lunedì) ore 9. — Ritrovo di ciclisti in piazza Torquato Tasso, o gita a Pontelagoscuro (chilometri 5). — Ore 10: Vermouth offorto du quella Delegazione Comunale. — Oro 12 : Colazione all’isola Bianca, in mezzo al Po. — Oro 15: Ritorno a Ferrara. — Oro 16 Festa sportiva popolaro o saggio ginnastico dato dagli alunni delle scuole elementari superiori, por lodevolo iniziativa dolla Palestra Ferrara. Prem i assegnati per il Convegno. A tutte le signore Cicliste intervenute, una »pedale medagliaricordo. Allo Sezioni ciclistiche più numeroso: Una inedaflia d’oro o tre d’argento. Alle Sezioni provenienti dallo ucalità più lontane: Una medaglia d’oro o due d’argentoPrem i per il corso dei fiori. Allo migliori biciclette infiorato: Quattro medaglie d’argonto. Ai due migliori gruppi, di olmono cinquo biciclette, o ador­ nato con concetto nrmonico: Una medaglia d’oro o duo d’ar­ gento. Alle carrozze : Due bandioro d’onore. Quota di partecipazione. I.u quota d’inscrizione al Convegno è di L. 3, o da diritto al distintivo-ricordo, alla tessera por i ricovimonti, bagni, o al ribasso agli spottacoil. I.a quota por il banchetto dei consoli ò di L. 7. La quota per la colazione all’isola Bianca è di L. 2,50.

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Il IV Congresso della L. I. A. T. Gita e convegno a Ginevra. Il IV Concorso della Lega internazionale delle As­ sociazioni turistiche avrà luogo, a Ginevra secondo sta­ bili il III Congresso tenutosi a Bologna. Ora, l'ufficio Centrale della Lega — affidato, secondo le norme statutarie, ul Touring che ospiterà il Congresso, e perciò, quest’anno all'attivissima presidenza del Tou­ ring Club Svizzero — ci annunzia che l’apertura del Congresso è fissata pel giorno di venerdì 15 Agosto pros­ simo Il Congresso coincide con un concorso internazio­ nale di musica che attirerà a Ginevra dalle 20,000 alle 25,000 persone e darà luogo a diverse altre feste. Un ulte­ riore annuncio darà Lordine del giorno e dettaglierà il programma di questa importante riunione, il quale è su­ bordinato naturalmente a quelli delle altre feste in causa della grande ricerca dei locali e della conseguente diffi­ coltà d'alloggio. In occasione di questo Congresso la Di­ rezione Generale del Touring Club Italiano promuoverà un’escursione nazionale turistica che muovendo dall'Alta Italia farà capo a Ginevra. Cagliari. — Questo Consolato, del quale è capo il sig. L. Casotti, sta facendo pratiche per indire, nel 18 Maggio prossimo, una gita a Siliqua (km. 60 da Cagliari) ove i soci di Cagliari si troverebbero con quelli di Iglesias. Sarà questo un vero avvenimento in Sardegna che si potrà considerare come il preludio di altri convegni tutti allo scopo di poter fare propaganda alla nostra isti­ tuzione. Oltre ai ciclisti di Cagliari, Iglesias, Monteponi e Rosas, saranno estesi gli inviti a tutti i ciclisti dell’isola e di passaggio, Soci del T. e ai Soci di T. esteri. Casalbuttano. — Domenica 1® Giugno in occasione della gita a Brescia della Sezione Milanese dell'Audax,


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INSERZIONI A PAGAMENTO

Un mezzo pratico di

Propaganda Turistica

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LA BICICLETTA A S O L E L . 25

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Di che si avvantaggiano i soci del Touring? 1 Soci del T.. pel 1902 (quota L. 6* riceveranno gratisdurante l ’annata: 1. l.a R iv is ta M en sile del T ourina. 2. L’A n n u ario d el T ourina pel 1902 (2 voi.). 3. Vario M onografie tu r istic h e , descriventi lo strado ita­ liano di grande comunicaziono (compilazione di L. V. Ber­ tarei li c G. Romagnoli). 4. Parecchi P r o fili con P la n im e tr ie stra d ali. 5. Lo C arta corografica d e lla Sard egna e Corsica, . al 1:500.000. 6. La G u id a-itin erario d e lle M archo (1 voi.). K i Soci nuovi iscritti (tassa d'ammissione L. 3. - quota an nuale L. 6) ricevono anche la G uida d e lle stra d e d i Grande C om unicazione (tre volumi) e i primi 6 fa sc ico li d ello Mo n o a ra fie tu r istic h e , pubblicati nel 1901. E poi s’at vantaggiano : dell’opera dei 1500 Consoli del T. i quali apprestano ac coglienze, informazioni, consigli o tutela ai Soci di dovunque provengono; delrassistenza premurosa dei 950 medici affiliati al Touring e d ie prestano gratuitamente i primi soccorsi d'urgenza in caso d'infortunio al Socio; del patrocinio di 180 consulenti legali; degl» sconti ed altre facilitazioni cui sono impegnati, per contratto di affìliamento, 150 farmacisti, 1500 riparatori mecca­ nici, e alberghi o ristoranti ; dei ribassi stabiliti nell’acquisto di benzina e di lubrificanti per automobili, presso i depositi cho per opera del Touriug ni vanno scaglionando sulle vie di grande comunicaziouc, nelle prin­ cipali località; dell'uso di 250 cassette per riparazioni meccaniche, disse­ minato pei Soci sui passi o strado men battute; dell'impianto di 300 cartelli o pali indicatori su bivii o cro­ cicchi, su strade pericolose per svolti o pendenze: delle facilitazioni doganali procurato ai ciclisti iscritti ni Touring, cho quando por tali si facciano riconoscere nei modi prescritti, vengono esonerati dal deposito dol dazio doganale per temporanea importazione della bicicletta in Italia, in Fraticin, in Svizzera in Austria; della gratuita assicurazione contro i danni dell’incendio per la loro bicicletta, presso in potente Società Cooperativa In­ cendi di Milano; delle notevoli facilitazioni di tariffa nell'Assicurazione sti­ pulata cou la accreditatissima Società Anonima italiana d’As sicurnzione (Milano), pei casi d’infortunio o connesse conse­ guenze di responsabilità oivilo; dogli sconti del 30 per cento sul prezzo del biglietto pel pas­ saggio personale sui piroscafi dei laghi Maggiore c di Garda (anche poi Soci viaggianti senza velocipede) e dei laghi di Como e d’Iseo (pei soci viaggianti con velocipede) ; delle facilitazioni concesse dalla ditta Sansone Forti, di Rii vennn, pel passaggio sul piroscafo cho fa la traversata RavcnnnTricste ; dello facilitazioni concesse dalla Mediterranea e dall'Adria tica poi trasporto in bagagli degli effetti personali quando il socio del Touring viaggi in velocipede; dei ribassi nell’acquisto presso il Touring, di Annunrii. Gui­ de. Carlo od altre pubblicazioni turistiche del Touring e di altri editori; della protezione, appoggio ed agevolezze all’estero, di cui godono i 316 mila soci negli altri Touring europei coi quali il T. C. I. ha stipulato trattato di recìprocanza. (futile associazione rende eoi) Imiti srariati ed utili ic rriti ai propri Soci? Quale associazione italiana può come il Touring vantare di spendere pei propri tori più eh'essi non paghino an analmente? in ta tti la media delle spese fatte, per eìaseun socio nel 1901 tu di L. 0,93. E eiò verso una quota annua d i L. 6! Vero è che questa è rafforzata dalla tassa d'ammissione dei soci nuovi, dagli interessi mattiniti, dall'utile di alcune rendite di puhblieasioni e minuterie, ita tutto ciò comprova lo spirito sagace di economia sottile c generosa, che domina in quest’astenda singolare nel suo genere. Ài Soci cho procurano dieci nuovi associati, viene assegnata uno m ed a g lia d ’arg en to di benemerenza del conio, speciale del Touring. E* uno splendido e gradito ricordo della propria attività di propaganda per una causa buona, utile e nazionale. Non occorro che i soci siano fatti tutti in una volta; basta che siano stati fatti dopo il 1 Gennaio 1900, epoca in cui venne sta­ tuita la predetta assegnaziouo. Quando si sono trasmesse dieci nuovo iscrizioni annuali (o tre vitalizie) so no dà nota alla Sede Centrale del Touring per il controllo. La medaglia vieno spe­ dita o il nome annunciato n titolo d’onore nella Ilivista.

Non soltanto la Direzione del Touring è sollecita e ricono sconto verso i Soci che manifestano fervoro di propaganda a l>oneficio della diletta loro Associazione; ma dagli amici di questa vengono offerto lusinghiere che aiutano l’intento di far più dense le file dello svelto esercito dei turisti organizzato sotto gli auspici del T. C. I. A fino Gennaio 1903 si sortoggerà: 1. Tra i soci cho avranno procurato al Touring, dopo il 1 Gennaio 1902, almeno IO nuore associazioni: a) Una M otociclotta (fabbricata e donata dalla Ditta Fratelli Afarchand) con motore 1 3/4 IIP., doppia moltiplica, accensione elettrica. b) Una m o to cicletta (fabbricata o donata dalla Ditta Edoardo Bianchi di Milano) con motore Do Dion Bouton 1 3/4 IIP. 2. Fra i soci che dopo il 1 Gennaio 1902 avranno procurato al T., almeno 5 associazioni nuore: u) Una b ic ic le tta am erican a « Tho Medusa » mo­ dello 1902, tipo leggioro da viaggio, completa di accessori (do­ nata dalla Ditta Nazari e Oorla di Milano). f>) Una b ic ic le tta m odello di lu sso, 1902 (fabbricata e donata dalla Ditta Fratelli AturchandJ. e) Dodici premi offerti dall’Agenzia italiana dei Pneuma­ tici Miehelìn (Milano-Parigi) o cioè: 2 accu m u latori a socco Dary per vettura 2 volta, 80 Ampèrcs, ili • assolta di legno di noce; paio di fa n a li a petrolio per automobile; accu m u la­ tore a secco Dary per motociclo; corn etta d’avvertimento, in nichel od ottone; la n tern a posteriore a luce n w a regolamen­ tare por vettura automobile, in ottone; paio coperture per ruote bicicletta, inarca Atiehelin; pom pa a manometro per pneu­ matici d’nutoraohilo; K xerciseur Atiehelin. tipo per atleta; n écessa ire per montatura o riparazione dei pneumatici d'au­ tomobile. completo in cassetto di legno; la tta da litr i 5 olio lubrificante « Vitesse » per automobili; corn etta d’avverti­ mento por motocicletta, in ottone. 3. Fra i Soci che dopo il pruno Gennaio 1902 avranno pro­ curato al Touring. almeno 3 associazioni nuove: due p aia di coperture (gommo) per biciclette, della The Dunlop Furamatte Tpre e Co.): due paia di coperture per biciclette della Continental Cautchouk und Guttaperca C., di Annover.

Domanda d’Associazione al Touring Club Italiano Staccare taglia* de la e inviare la f r u e n t i alla Direzione d ii T. C. /., ii m n d ^vi i l relativa ita fe r ia r fassiòi!m enti la f r o f r i a fotografia in formata ficcala f e r essere a ffiiic a ta sulla testerà.

si obbliga ad osservarli ed elegge domicilio in Milano presso la sede del T. (Firma leggibile) domiciliai Via

in

Prov. di

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Firma autografa del Socio presentatore Da

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li) V e rta L. io o u n a v o lta ta n to . (a) V ersa L . 6 a n n u e , più !.. a d ’ am m issione.

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RIVISTA MENSILE

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la Sezione di Casalbuttano forte di 70 soci si recherà 4 4 Maggio: Gita pedestre Messina, Tremestiere, Larcolà colla Fanfara di recente istituita e composta di deria, Din naramare e viceversa, (km. 40). ben 16 ciclisti. 5. 11 Maggio: Messina, Villa 8an Giovanni. Palmi (bicicletta e piroscafo). Ohieti. — Il giorno 20 Aprile u. s. venne promossa una 6. 18 Maggio: (Gita ciclo-alpina) Messina, Tremestiere gita a S. Valentino Scafa da questo Consolato che ha per Larderia, Forte Gallo e viceversa (km. 26). capo il solerte capo console ten. Ernesto Franchi, per de­ 7. 25 Maggio: Gita di chiusura (ciclo-pedestre) Mes­ starsi dal periodo di letargo a cui i soci avevano dovuto sina, Taormina (km. 53); ritorno in ferrovia. soggiacere in causa della stagione invernale. Il Consolato di Chieti aveva stabilito le cose in modo Napoli. — Nella Domenica dello scorso 27 Aprile que­ che la gita riuscisse, più che una passeggiata turistica, sto Consolato, corrispondendo al gentile invito ricevuto un convegno dei Consolati delle varie città vicine e lo dalla Presidenza del Veloce Club Capuano, indisse una scopo fu raggiuto pienamente. gita sociale a Capila, che riuscì brillantissima, con questo Vi aderirono in gran numero i soci di Chieti, Pe­ itinerario: Cajrodichino, Aversa, Capua, Torre del Mo­ scara, Castellamare Adriatico, Ortona e Solmona che eb­ naco (km. 50 circa). bero poi il pensiero gentile di telegrafare saluti fraterni Sermide (^Mantova). - Il sig. Ettore Franzòni console alla Direzione Generale del Touring. del Touring a Sermide ci scrive che ha potuto combinare Ohioggia (Venezia). — Fino dagli ultimi dello scorso una gita da Sermide a Trento col seguente itinerario. Marzo, questa attivissima e fiorente Sezione, per inizia­ « Sermide, Vicenza, Bussano, Pnmolano, Trento. tiva del proprio Console, cap. prof. Giuseppe Baldo a« Ritorno per Riva. Desenzano, Verona, Ostiglia, Ve­ jHjr.se la stagione con gite domenicali d'allenamento, alle rona, Ostiglia, Sermide ». Partenza il 14 Maggio. quali presero parte già buon numero di soci e molti altri ciclisti. Siena. — 11 Consolato Senese del Touring Club Ita­ In una delle prossime domeniche, i gitanti che, alla liano avrebbe disposto di effettuare nella stagione estiva le seguenti gite : Battaglia si uniranno ai soci di quella Sezione, si spin­ geranno fin oltre i Colli Euganei, sostando poscia a Val1. Siena, Buonconvento, Montalcino, Abbadia di S. Antonio, Stazione ferroviaria di Monte Aminta. sanzibio per visitarvi l'attraente giardino dei Martinengo. Dalla metà del p. v. Maggio, avranno principio poi le 2. Siena S. Galgagno. 3. Siena, Monte Olrveto Maggiore. Asciano, Siena. gite di resistenza; perciò la stagione ciclistica, per l'a­ 4. Siena, Monte S. Savino, Arezzo, Cortona, Casti­ morevole impulso e la passione sincera dell'attivo nostro Console, non può presentarsi più lusinghiera pegli aj>glione del Lago. Stazione ferroviaria di Montepulciano passionati cultori del ciclismo. 5. Siena, Radicofuni, Acquapendente, Bolsena, Montetìascone Desenzano sul Lago. — Questo Consolato, che ha Per la gita Siena-Montefiascone corrono intese col per console il sig. Cesare Pederzini, ha stabilito assieme Consolato di Roma per un incontro delle due sezioni a ad altri soci di Consolati trentini, un convegno in Anfo j>el Montefiascone. 4 Maggio p v. La gita, che comprende solo 52 km., «rispon­ de allo scopo principalissimo della Società di vedere e Sorrento (.Napoli). — Questo Consolato, di cui è capo ammirare le bellezze del nostro paese e di rendere sempre il console doti’. E. Fabricatore, indisse il giorno 27 Aprile ùù saldi fra noi tutti i vincoli di amicizia e di Bo­ u. 8. un convegno a Positano, coll’intervento dei Consolati narietà », secondo avverte 1'elegante circolare che ci vendi Napoli, Castellammare, Sarno e Meta che riuscì assai ue inviata. In questa circostanza poi il gruppo desenzabrillantemente La partenza ebbe luogo a Castellammare, neBe inaugurerà il proprio vessillo. dove si riunirono i Consolati di Napoli e Sarno, per pro­ seguire poi per Meta, dove si effettuò l'unione di questo Domodossola (Novara). Il signor Ambrogio Zoppi« Consolato con quello di Sorrento, e Positano. Da Posi­ console per Domodossola ci comunica che per la prima tano i turisti ritornarono a Sorrento, dove il sindaco cav. Domenica di Maggio p. v. venne decisa, per iniziativa uff. Guglielmo Tramontano fece ballare la tradizionale comune coi Consoli sigg. Broglia di Domodossola e Pli­ tarantella, e quindi a Castellammare e Napoli. nio Pirazzi Maffiola ai, Piedimulera, una « Gita Ossolana» aino a Locamo (Svizzera). Il ritrovo sarà alle 5 Torino. — In occasione della Prima Esposizione In­ e mezza a Vogogna, la prima tappa ad Intra per la re­ ternazionale d'Arte Decorativa elio avrà luogo in Torino fezione e di lì si proseguirà sino a Locamo dove si per­ nel corrente anno, questo Consolato, del quale è Caponotterà. Console il nob. Giuliano avv. Capponi Trenca, ha deciso, Firenze. — Il C. A. I. ha emanato il 20 Marzo u. s. d’accordo coi Presidenti delle località sportive locali, di indire un Convegno Turistico, nei giorni 18,19 e 20 Maggio il programma delle gite ai soci della sezione di Firenze p. v. Il Convegno comprende: nel giorno 18, ricevimento per l'annata in corso. delle squadre annunciate, vermouth d’onore, serata di 1. Marzo, Domenica 23, Vallombrosa. 2. Aprile, Domenica 6. Montalbano (per Signa, Arti-gala; nel giorno 19, una visita all’Esposizione e il rice­ tnino, Verghereto, San Giusto, Casino dei Birri). vimento degli « Audaces » in arrivo dalla loro marcia 3. Aprile, Domenici 27, Poggio deU'Acquifreddula (perdi 530 km ; e nel giorno 20. una gita alla Sagra di Sun Montale Agliana, Acquifreddula. Val di Bure e Pistoia). Michele, uno dei più antichi e notevoli monumenti del 4. Maggio, Monte Morello, Vaglia. Piemonte che sorge sulla vetta del monte Pirchiriano 5. dal 29 Maggio al 1. Giugno, Monto Amiata. a 962 metri sul livello del mare. Questa gita sarà illu­ 6 Luglio, Corno alle Scale (Lago Scaffaiolo). strata da un valente cultore dell'arto architettonica e 7. Novembre, Domenica 9, Pian dei Cerri (per Lastra adella storia patria. Iscrizione L. 8 che dà diritto all’arti­ Signa, Malmantile, Marliano, Pian dei Cerri, Galluzzo). stico distintivo, ai convegni del 18 e 19. Per gita olla Sa­ 8. Novembre, Domenica 23, Badia di Passignano (San ra, aggiungere L. 6 per chi si reca in macchina fino a Casciano, Mercatale, Badia di Passignano, Greve). . Ambrogio, L. 10 per chi usufruisce della ferrovia. Iscri­ Massa. — A Massa avrà luogo il 18 Maggio un con­ zioni presso il capo-console Capponi Trenca (Via Orfane, n . 8) e i consoli C. Grosso (Piazza Castello, 18) ed E. Ghicorso di ginnastica con corse ciclistiche. Subito dopo il roli (Piazza C. Felice, 12). concorsa verrà organizzata una passeggiata ciclistica con getto di fiori. Tre viglio. — L‘ Unione sportiva Trcvìgliose promossa Messina. - Il Veloce Club Zancla del quale è Pre­ dal console del Touring dott. Giovanni Zanconti è en­ trata nel numero delle istituzioni cittadine ed ha fatto sidente il sig. Timoteo Ali capoconsole del T. in Messina, le sue prime prave turistiche con una gita di biciclisti ha formulato come appresso e d'accordo col corpo conso­ a Trescorre Balneario, che riuseì per affiatamento e buo­ lare messinese del Touring il programma delle gite pri­ numore quale era nel desiderio dei soci. Lieta la sosta alla maverili d’allenamento. meta, felice il ritorno. 1. 13 Aprile: Messina, Foro (km. 25). Una seconda carovana più numerosa bì recò a Mon­ 2. 20 Aprile: Gita ciclo-alpina Messina, Faro, San te Orfano, su Rovato, e raccolse per via cordiali mani­ Mizzo, Campo Inglese, Faro Superiore, Messina (km. 30). 3. 27 Aprile: Messina, Faro, Milazzo e viceversa (chi­festazioni dai consoli e soci di Chiari, Castrezzato, Mattinengo e Rovato. lometri 100).

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TOURING CLUB ITALIANO

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Cronaca del Touring Italiano I pom pieri di M ilano nel Touring. — Attrattivi da null’altra fiamma che quella del loro entusiasmo per il nostro Sodalizio, e non certo coirintenzione di spegnerla, vennero a noi i gagliardi vigili del fuoco; dapprima il loro bravo comandante cav. Alberto Goldoni e il giovane 8ottocomandante ing. Paolo Villa; poi subito in massa l'altro valoroso sottocomandante cav. ing. Ugo Penné, i capi-plotoni Gaspi, Valenti, Pocopagni, Fontanella e Ber­ nasconi, i vice-capi Vezza, Radice, Squarcia-Giussani e Biraghi, e l'ufficiàle contabile Cocconcelli ; insomma tut­ to lo stato maggiore del civico corpo dei pompieri cosi meritamente popolare e simpatico. Cavarzere (Venezia).— come ci scrive il signor Salvadego Molinai i soci di quel Club Ciclistico hanno votato un articolo del nuovo Statuto il quale fa obbligo che dal Gen­ naio 1903 tutti i soci del Club, facciano parte del T. e che nessuno possa esservi ammesso senza essere socio del T.

G iu d ic a ti tu ris tic i. Per i turisti che investono i pedoni. Una grave sentenza ha emesso la Suprema Corte Ro­ mana in tema di omicidio colposo, della prevedibilità del Pevento, della causalità sua,verso un velocipedista che per imprudenza e inosservanza del regolamento (non funzio­ nando il campanello del di lui velocipede) ebbe ad urtare un suo concittadino facendolo cadere a terra e a fracas­ sarsi il cranio. Riferiamo la massima della sentenza riportata dalla * Cassazione Unica » anno 1902, pag. 656; A) In tema di reato colposo (nella specie, di omicidio colposo) non è giuridicamente esatta la teoria delle pre­ vedibilità dell'avvenuto dannoso, ma deve prevalere l'altro principio che, se l’effetto lesivo sia derivato dalla neglienza imprudenza e dalla inosservanza dei regolamenti, agente necessariamente deve rispondere delle conse­ guenze pregiudizievoli del fatto. La maggiore o minore prevedibilità può soltanto avere influenza nell'applicazione della pena (art 371 codice penale.) (1). B) La investigazione che imponesi in tema di reato colposo è quella se siavi nesso come di causa ad effetto tra la negligenza, imprudenza, od inosservanza di rego­ lamenti e l’evento dannoso. Esiste nesso di causalità, tra i fatti di negligenza, imprudenza, inosservanza dei regolamenti e il sinistro avveratosi, nel caso di un velocipedista, il quale, non for­ nito di apparecchio avvisatore cne funzioni regolarmente e a tempo (essendo eguale la mancanza di esso e il suo non funzionamento per imperizia dell'agente), non avendo la prudenza di scendere dalla macchina alla voltata della strada, trascurando di tener lo sguardo in avanti per asassicurarsi dei possibili ostacoli, anzi volgendo gli occhi indietro per accertarsi di un immaginario evento dannoso, venga nella sua corsa a causare 1 investimento di taluno e uccida quest'ultimo col velocipede rovesciatosi (arti­ colo 371, cod. pen.).

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(Sontonza 17 iobliraio 1901, Csssaz. Roma).

Per le biciclette a riposo. Il Tribunale di Reims ha statuito che qualunque ve­ locipede, che avendo cessato temporaneamente di circo­ lare, si trova in un « garage » di un pubblico ciclodromo, deve portare la ■ targhetta ».

Pei proprietari d'automobili. TI Tribunale civile della Senna ha stabilito che a meno di un formale divieto espresso neH'investitura co­ lui che ha affittato un appartamento colla facoltà d’ac­ cesso nella corte col proprio equipaggio, può perfetta­ mente e senza commettere un abuso sostituire alla vet­ tura col cavallo un automobile (Gaxtttt du Paini», 1901, 1, 513■

P o s ta le g a le . Sigg. Bonella e Rugo - Tramonti — La nuova legge sull'importazione temporanea dei velocipedi, che a pro­ posta e sollecitazione del Touring fece approvare il Mi­ nistro Wollemborg uguaglia agli effetti della temporanea importazione gli stranieri agli italiani residenti all'estero. Tale legge venne pubblicata sulla Rivista dello scorso anno. Aggiungano quindi al ricorso presentato questa prin­ cipale argomentazione. Sig. Plancher - Ovada. — Ebbi tardi la sua lettera. Per quanto riguarda il ferimento, se la guarigione non si effettuerà nei dieci giorni, dovrà procedere l’autorità di ufficio e a norma delle risultanze vagliare e punire la colpa N ell’incontro o nel sorpassare i pedoni — quantunque nulla stabiliscano ai riguardo e legge e regolamento — pure dallo spirito degli articoli 7, 9 e 11 del Regolamento si evince, che è il velocipedista che deve evitare il pedone e quindi o girare al largo o fermarsi. Circa ai divieti che l'autorità ciclofoba vorrebbe im­ porro, provvide Kart. 5 del Regolamento. Vedano quindi i Consoli di Ovada di segnalarmeli qualora li ritenessero illegali o ingiusti. Sig. Marzoli - Milano. — La contravvenzione eleva­ tale dalle guardie di Lecco è ingiusta. La targhetta non è obbligatoria agli automobili, i uali per avere il loro proprio speciale Regolamento, non ebbono cadere sotto il Regolamento ciclistico. Il Ministero avvertì le varie autorità e non compreudesi come il Municipio di Lecco sia ancora ignaro. Ri­ corra per la restituzione. Sig. Legnani - Milano. — Non riesco a comprendere come presente il vigile urbano il manovratore del tram possa percuotere lei e ferirlo colla bacchetta di deviazione senza che il vigile intervenga. Ad ogni modo qualora voglia procedere contro il ma­ novratore, scriva al Procuratore del R© al Tribunale di Milano denunciando il fatto, e il ferimento e dichiarando di querelarsi per il procedimento a termine di legge. Sig tenente Tuccari - Pisa. — Il Touring a fatto e va facendo una vera campagna contro i furti di c tarhette ». Essi non si potranno evitare che con l'adozione ella « targhetta mobile > e fummo al Ministero e confe­ rimmo e ci promisero la nuova legge e compilarono il re­ lativo progetto, ma in quanto alrattuazione il Ministero se ne scorda o se ne vuol scordare. Consolato di Lucca. — Ritengo illegale il comunica­ tomi decreto 24 Marzo 1902 del Sindaco di Lucca giacché l’art. 17 del Regolamento sugli Automobili (vedi Rivista del Touring ottobre 1901) determina chiaramente le fa­ coltà municipali circa il Regolamento della velocità. Le disposizioni municipali non possono mai essere generali (provvedendo qui al riguardo il Regolamento governativo) ma solo riflettenti determinate vie o piazze su cui dette disposizioni devono poi essere • chiaramente * indicate Il generale divieto lucchese senza indicazione non sem­ brami quindi legittimo.

3

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Cassette da riparazione e cartelli indicatori. Vennero depositate le seguenti nuove Cassette : N. 220 a Macomer (Cagliari) presso il sig. Ercole Dal Re (Albergo Stazione). N. 221 a Siliqua fCagliari-Iglesias) presso l’agente delle Miniere di Rosas. N. 222 a Valli dei 8ignori presso il sig. Mantegani Gio­ vanni (Albergo alle Alpi), in sostituzione di quella già esi­ stente presso l'ufficio Doganale.


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N. 223 a Bisogne (Brescia) presso il sig. Bonetti Gio­ vanni (caffettiere). N. 224 a Norcia (Perugia) provvisoriamente presso il console sig. Passerini Francesco. N. 225 a Tempio (Sassari) provvisoriamente presso il console sig. Pietro Azara. N. 226 Castrovillari (Cosenza) provvisoriamente pres­ so il console sig. avv. Camporota Maurizio. Le cassette n. 51 che trovavasi a Lojano. n. 72 alla Pe­ scaia e n. 70 a Paparella vennero ritirate. La cassetta n 176 che trovasi a Radicofani invece che presso il sig. Fastelli trovasi depositata presso il console sig. Ezio Puini. Vennero poi spediti al capo console di Este, sig. Or­ tore Antonio 13 cartelli, dei quali tre doppi, la cui spesa, per interessamento del detto sig. capo-console e del si­ gnor ine. Fadinelli,. venne, in parte, sostenuta dalla Pro­ vincia di Padova e dai Comuni di Este, Ospedaletto Euganeo, S Elena e Stanghetta. Altro cartello doppio venne collocato a Piombino ed altro semplice a Camerlata. Nel mentre si rinnova preghiera perchè venga fatto conoscere lo stato in cui si trovano le Cassette da ripara­ zioni per poterle prontamente tutte rifornire, si segnala alla gratitudine dei Soci il console di Brissago, sig. Carlo Storelli ed il sig Valfrè geometra Clemente di Tonaco No­ varese che rifornirono del proprio le cassette collocate in quelle località.

Biblioteca. E. Klingbr , N e l p a e s e d e i O r ig lim i, Firenze, R. Bemporad, 1902. Il prof. Klinger, con questo libro, non ha voluto fare nè una guida, nè un trattato di geografia. Egli ha percorse a piedi le valli dei Grigioni; ha viste molte cose belle; ha vagato coi piedi e colla fantasia; ha visto, pensato, tato; e volle poi tentar di riprodurre colla penna i suoi pensieri e sentimenti Da Cliiavenna per la Val Bregaglia sali al Maloia: da Ponte per l'Albula andò a Coira: per la Via Mala salì allo Spluga, donde ridiscese a Chiavennn. Nelle sue escursioni ci parla di paesaggi e di cascate, di strade e di ghiacciai, di storie e di leggende, di gente morta e di gente viva. Non di rado, è vero, per associazione d’i­ dee, va un po’ troppo divagando qua e là, nei campi della storia naturale, della glottologia, della poesia; e aisgressioni sui dialetti dei Grigioni. sul romancio e sul ladino, sulla innamorata di Schuls, sui Milanesi in gita a Coira, sull’acero di Trons sembreranno sproporzionate alla mole del lavoro; certe citazioni di Dante e di Heine ci sem­ breranno un pò cercate col lanternino: ma, tutto som­ mato, il libro si fa leggere, insegna molte cose, e raggiunge un grande scopo; quello di far sorgere il desiderio di vi­ sitare quelle grandiose ed amene vallate. PONT PERVENUTI La Casa Orci! Fusali o C. di Zurigo, editrice della nota col­ lezione L*Europe illustrée, ci manda i seguenti altri volumetti che no fanno porto; 45-47. Ajaccio. — 48-49. Le BQrgenstoek. — 53-53. Orate en Si ¡/rie. — 54-55. l)c Paris à Berne. — 53-60. Du Danube d VAdriatique. — 61-62. Le Lae des Quatre-Cantons. — 63.L a Bergstrasse. — 66-68. Budapest. — 69-70. Heidelberg. — 71-73. Lo­ camo et ses vallèe. — 74. Montreauz. — 75-78.. De Paris d Milari. —79-82. Le Pays de Glaris. — 83-84. Wesserling et la rallie de St. imarin. — 85-37. Le Chemin de ter de la Torét Noire. — 88-90. Lugano et les lignee de Baecordrment. — 91-92. Le Chemin de ier du Brunig. — 93-95. Zurieh et ses environs. ■ — 96-97. De la Furka à Brigar. — 98 99. Brigue et le Simplon. — 103-105. Louc chr Les -Baine. — 106 108. Le Vallées de Tourtemegne et d'An niritrs. Ricordiamo cho gli doganti volumotti illustrati si trovano in vendita presso tutte te librerio del continente, o il loro prezzo è di 50 centesimi per numero. D&U’Autore : ROBERTO COLI.ESI. Memorie storiche e am­ ministrative del Comune di Cordano. — Città di Castello S. Lapi. 1902. XIV - 214, pp. in 8. Dal sig. M. Dom. Condestnulc, di Bassano Veneto: Jtiniraire d'Italie. Milano, Vallardi, 1817. E’ uscito a Milano, sotto la direzione del signor Ed­ mondo Ganna, il primo numero di un nuovo periodico, ALPINI EI) ALPINISTI, rivista quindicinale di alpini­ smo, letteratura e sport. Auguri.

— Il numero di Aprile del Bullctin officici del Touring Club de B eigique ci giunse in 54 pagine, (in cambio delle pagine 24 dei numeri precedenti) ed adorno di 54 v i­ gnette. che riproducono paesaggi o monumenti di Ve­ rona, Padova, Lago di Garda, Francia, Norvegia, Dani­ marca, Irlanda, Egitto, ecc. E' una prova novella dei pro­ gressi di quel Touring.

D eliberazioni dei Consiglio Targhe di rappresentanza e di affinamento. Il Consiglio Direttivo del T. ebbe in sua recente se­ duta occasione di regolare nuovamente l’adozione delie targhe sociali che si espongono all’esterno delle sedi dei Rappresentanti del T. e degli Stabilimenti affiliati, e ma­ nifestò la propria riconoseeiiza all’egregio consocio ba­ rone Giuseppe Baratti Vaisecchi il quale favorì al Tou­ ring il disegno squisitamente artistico, con scritta e fregi di stile classico, per una nuova targa in metallo smaltato serbante delle precedenti la caratteristica nota sigla so­ ciale campeggiente nel tricolore nazionale, sulla ruota. Venne pertanto deliberato: 1. di serbare in uso per le Rappresentanze la targa di 'rande e piccolo formato portante la sigla sociale a coori su fondo azzurro e nel fregio dorato inferiore la scritta aggiuntiva: « Console > • Medico » o « Legale ». 2. di adottare definitivamente per gli Alberghi, affi­ liati secondo le recenti annunziate norme la nuova targa a foggia quadrata e che, a seconda del suo fondo bianco, rosso o verde distinguerà per norma dei soci gli alberghi ascritti alle categorie A. B e C. 3. di adottare per gli stabilimenti affiliati la targa a foggia oblunga dal disegno di stile classico con fregi la­ terali inferiori che legano armonicamente il disegno col campo inferiore nel quale andranno inserite le leggende: «Farm acia», o « Meccanico », o «Touring benzina» o « Garage », da servire ui farmacisti, ai riparatori mecca­ nici di prima categoria, nonché ai depositi di benzina e lubrificanti per automobili, alle rimesse per automobili, che costituiscono le due nuove forme di affinamento stu­ diate per favorire l’automobilismo. M edaglia d’oro

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Una medaglia d’oro venne con apposita deliberazione di Consiglio conferita all’egregio sig. Cesare Grosso, con­ sole per Torino, in considerazione delle sue speciali be­ nemerenze acquistatesi tenendo con zelo esemplarissimo O' con vantaggio evidente della buona causa del Touring l ’ufficio consolare in quella ch’è fra le maggiori sezioni del nostro sodalizio. Per nuovo guide turistiche. In merito ad una proposta fattagli di concorrere alla pubblicazione di una nuova Guida turistica di Lombardia — il Consiglio Direttivo del T. ebbe in questi giorni a di­ chiarare che pur considerando con molta simpatia ogn’iniziativa intesa ad illustrare il Paese — deve riserbarsi d'in­ coraggiare e secondare di preferenza quelle che mirano a dotare la letteratura turistica di opere descrittive di re­ gioni meno conosciute ed illustrate pur essendo turisti­ camente interessanti. Chi si decidesse ad appagare seriamente questo biso­ gno di buone modernissime Guide pratiche per. i luoghi meno noti, renderebbe un segnalabile servizio ai paese e troverebbe nel Touring Club Italiano aiuti efficaci. Gite e convegni del T. II Consiglio diede mandato ad una sua commissione di tre rii Direttore Generale F. Johnson, il Caposezione contabile rag. Moro, e il Console generale aggiunto O. Gorla) di attendere specialmente alle pratiche intese a promuovere le grandi escursioni nazionali turistiche che, com'è noto, sono progettate in numero di tre per que­ st’anno. e di curare l’esame delle iniziative e deU'effettuazione delle gite e dei convegni turistici, pei quali — quan­ do vengano indetti in nome del T. — occorre comunicare i programmi alla Direzione Generale, ed ottenerne l'autorizzazione. All’organizzazione della escursione Razionale ciclitlioa in Sicilia stanno provvedendo i Consolati di Roma


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TOURING CLUB ITALIANO

e di Palermo ; frattanto alla Commissione dianzi nomi­ nata pervengono numerose le adesioni di Consoli e nota­ bilità amiche del Touring, che appoggiano il progetto ed entrano a far parte del Comitato a ’onore. S e n te n z e con tro i S oci M orosi.

Essendo riuscite vane tutte le numerose sollecitatorie inviate per il pagamento delle quote 1901, la Direzione Generale del Touring dovette agire giudiziariamente con­ tro alcuni soci morosi. Il giudice emanò sentenza di piena condanna, al do­ vuto pagamento col benefìcio del rimborso delle spese a favore del Touring

Se non otterremo l'intero importo così dovuto, pro­ cederemo contro i rimanenti ancor ritardatari, pubbli­ cando i nomi dei condannati. V o ta z io n e p er le c a r ic h e s o c ia li.

Rammentasi ai soci che il 15 MAGGIO corrente si chiude la votazione per l'elezione delle cariche sociali. Subito l'indomani i Si tubici procederanno allo scrutinio.

Debbono pervenire non più tardi di quel giorno alla Sede centrale del Touring le schede di votazione sul mo­ dulo annesso alla « Rivista » del mese di Aprile. L a te s s e r a d el T. p er l a D o g a n a au striaca.

E ’ incom inciato e prosegue sollecitam ente il rilascio da parte d ella Direzione del T. C. I . delle tessere speciali richieste per ottenere presso la Dogana austriaca sui con­ fini italiani l'esenzione del deposito di fiorini 25 oro per rim portazione temporanea dei velocipedi in Austria. Per ottenere la predetta tessera speciale occorre an­ zitutto sottoscrivere un atto di garanzia sul modulo che all'uopo viene inviato ai soci dietro sem plice richiesta la quale può farsi anche con carta da visita recante l'indica­ zione « p t. a. » (per tessera austriaca) e affrancato con 2 centesim i.

All’atto di garanzia munito delle volute indicazioni, occorre unire il ritratto-fotografia in piccolo formato, e centesim i 50 per le spese di tessera e spedizione. I so c i d e l T o u r in g e g li uffici p o s ta li.

Il «Bollettino» del 26 Aprile del Ministero delle poste e telegrafi contiene una disposizione grazie alla quale la tessera dei soci del « Touring Club Italiano » viene am­ messa presso gli uffici postali quale documento d'identi­ ficazione personale, sufficiente per ritiro dei pacchi e delle cartoline-vagli a. Siffatto provvedimento pel quale la direzione del « Touring » si affrettò a ringraziare il m inistro on. Galim­ berti. dà luogo a credere che l’esperimento giustificherà non lontanam ente l'adozione di più larghe fiduciose age­ volezze invocate dal « Touring » pel ritiro della corrispon­ denza postale dei soci turisti la cui tessera a fotografia, specialm ente se vistata una volta dalla Posta, secondo le sem plici ed opportune norme suggerite dal Touring, costituisce il più sicuro documento per la più cauta con­ segna delle corrispondenze anche maggiormente gelose o preziose. II lib r e tto d e g li

a u to m o b ilisti.

Un'elegante busta in pelle è stata allestita dal Tou­ ring C. I. ed elencata tra le sue minuterie. Serve preci­ samente per conservare il permesso di circolazione degli autom obilisti, e la voluta fotografia di riconoscimento. Uno stampato in solida carta giapponese contiene le indicazioni personali, il certificato d'idoneità a firma dell’Ingegnere-capo del Genio Civile, il decreto prefettizio di autorizzazione a condurre automobili e l'elenco — « va­ de retro. Satana » ! — delle eventuali contravvenzioni. Questo libretto indispensabile per gli autom obilisti, e comodo nel suo formato tascabile, si vende alla sede del Touring per L. 1,50.

E L E N C O DEI CANDIDATI Soci del 'T. C. I. inscritti d al 15 M arzo

al

15 Aprile 1902

S O C I V I T A L I Z I (♦) C o g g io ia . G ia c o m o l i b e r ta lli C o p p a r o A n to n io r a v a n e l l i - M i l a n o B e n i a m i n o A je lli IV o v a ra D e p u ta z io n e P r o v in c ia le C onte F ra n c e sc o G ib c llin i T o r n ie lli S a n R O D IO Cav. P a o lo M a r in i T o r i n o - P r o f • JBdoardo D e fe y S h a n g h a i - C o m m . C esa re X c r a z ­ -

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z i a i - F r a n c e sc o V e n tu r i.

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S O C I A N N U A L I (*♦)

ALESSANDRIA. — Bruzzone Mario, T&ricco Emanuele. Acqui. — Bruni Buzzi, GIBERTO CARLOTTA. Aiti. — Avezza aw . Gino, Bottini eav. magg. Severino, GareBio Ettore, .Morando Giovanni, Solaro Giacomo. Cattile Monferrato. — Masala Giuseppe. Matto. — Caligaria Roberto, Fioro doti. Camillo. (Jnattordio. — Coti rad Leopold. Santo Stefano Bello. — Ariano Giuseppe. 7 ortona. — Quaglia Umberto. ANCONA. — Battirtoni Rodolfo, Crudeli Giuseppe, Mantini .Armando, Pacetti Michele, Terni aw . Vito di Sansone. Otimo. — Acqua prof. Camillo, Bnldeani Augusto. AQUILA Circolo Uff. 36 Rcgg. Fanteria, Cremonese Raffaelo, Ippoliti Ugo, Ricci ing. Donato. Sulmona. — De Panfilis Rodolfo, Del Vecchio aw. Domenico, Pelino Achille. ASCOLI PICENO. - Circolo Cittadino, Merli Francesco -Ifouarira Picena. 8ciarr& dott. Nicola. BELLUNO • Feltro. — Batocchio Dino, Del Grandi Vinoenzo, Mimiola Aurelio. Tonfarono. — Talamini Alessandro. Venae Cadore. — Colle Gio. Batta, Soravia Marco. BENEVENTO - Bonea. — Pprone Pacifico dott. Nicola. BERGAMO. — Balestreri Luigi, Botti Andrea. Circolo Commer­ cialo Agricolo Industriale, Fruttini Piinde, Frigerio avvo­ cato Gildo, Ghisalbcrti Giorgio, (fregia capomastro Egidio. Medolago AJboni conte Gerolamo, Roncalli Lino, Scotti bar. Giammaria. Albino. — Casari Santo, Do Ruschi Nino. Levate. — Bordoni dott. Giuseppe, Borlcri Andrea. Lavere. — Ghitti Lorenzo. Gaio Sotto. — Abbati Alfredo Ercole, Piatti Gioiele Vittorio.

Treviglio. — Galli Carlo. BRESCIA. — Barindelli Nicola, Bclluschi Santo, Bertazzi Giu­ seppe, Bertolli dott. Giacomo, Circolo Uff. 16 Reggimento Artiglieria. Collegio Ingegneri od Architetti, Cappelletti ing. Vittorio, Ragnoli Guido, Torni Giacinto. Detengano. — Borio Pietro, Girelli Fedorico, Zara Carlo. Lograto. — Comincili Gezio. Flave. — Barcolla ing. Silvio. Pitogne. — Bonetti Giovanni. Pontrvieo — Cadala Andrea. Salò. — Bazzoni Dante. BOLOGNA. — Allievi cap. Cesure, Carboni Sisto, Centofanti Ulisse, Ercolnni Leonida, Farnò Lodovico, Mnrkbreiter Maurizio, Osti Ettore, SnssoU Lodovico, Sini Giovan­ nino, Zacconi Mario. Cotaleechio di Reno. — Chiorici Paolo. Cnttelfranco Emilia. — Bergamini Ildebrando, Malaguti Giu­ seppe. Imola. - Raffi Giambattista. Minerb io. —- Bolognesi Luigi, Fosti Ottavio, Lamborghini Aldo, Moretti Corrado. Zola Predota. — Mesetti Leonida. CAGLIARI. — Bonollo rag. Ferdinando, Costa Vittorio, Guidi rof. Ciro, Manca di Villahormoso ing. Giovanni, Napoleone ram-esco, Siriani Giuseppe. Arbut. — Cosano dott. Ciro. Fosson Giov. Battista, Onnis Felice, Ucchcddu Giuseppe, Usai Vincenzo Gennamari. — Bertozzi Nullo. Ingurtosu. — Bernardini Piotro, Cuneo Giuseppe, Pintua Paolo, Tuveri Dedoni Iosto. CAMPOBASSO - Boiano. — Chiovitti Nicola, Della Vecchia av-

S

Art. 5 dello Statuto. I Soci Vitalizi pagano L ire C E N T O una volta tanto. - (•*> Art. 6 « 9. I Soci annuali pagano una tassa d 'en trata di L. 2 u n a v olta tan to - ed una quota annua di L. U. - Art. 12. Il Consiglio non ricovondo alcun reclamo contro il candidato ontro un periodo di quindioi giorni dopo U dixtribuzinno doli» Rivista ai Soci, invierà al candidato la tessera di rioonoscimonto.


RIVISTA MENSILE ▼ocato Domenico. Gentile avv. Alfonso. Lemme Francesco Municipio di Boiano. CASERTA • Arce, — Biancale Benedetto, Felici Ernesto. Fondi. — Sotis Ernesto. Fontana Liti. — Coppola Enrico, Della Valle Francesco, Bacca Bartolomeo. Itola del JÀri. — Michele Mario. CATANZARO. — Adami Argeo. CHDETI. — Ferranti dott. Carlo, Pettemella Renato. Scafa. — Tosi Ettore. COMO. — Buacr prof. W. Paul, Ghielmetti Cristoforo, Muttoni Aurelio, Volli ing. Giulio. Appiano. - Caorsi avv. Pio Amedeo. Betono. Bi roghi Oreste. Biumo Inferiore. — Bai Paolo. Cadenabbia. — Sampietro Giuseppe. Colico. - Bottazzi Eugenio. Luino. Cattaneo Giulio. Varano. — Guggiari Giuseppe. Vacete. — Bianchi Enrico. Bizzozero Ettore, Cottini Edoardo, Ermolli Francesco, Ferrari Ferdinando, Foscarini dottor Luigi, Macchi Guido. Martignoni rag. Luigi, Molina Eliseo, Talamona Eliseo, Testoni Guido. COSENZA. — Sprovieri Pinotto, Valcntini Antonio. CREMONA - Annieeo. — Rugarli Francesco. Bordolano. — Maglia Eugenio. Catalbuttano. — Lazzari Ettore, Maglia Enr., Torresani Paolo. Castelterde Breda. — Guarnori Ettore. Cignone. — Mazzolari Ernesto. Crema. — Riholi Amilcare. Pademo Cremonete. — Guarnori Alfredo. Sordina. — Ferrari Giovanni. CUNEO. - Carattone Mondor). — Arimondi dott. Giulio. Fouano. — Blanda Augusto. Fonano. — Blanda Angelo. Jfondor). — Barbieri uff. Enrico, Callori aw . Iacopo, Delfino Archimede, Grossi Camillo, Prinotti Costantino, Robba Tom­ maso, Viriglio Sebastiano. Ormea. — Circolo Pro-Arnien. Rettilo. — Quaglia ing. Bnrtolomeo. Roccaforte. — Aieardi Anseimo, Pepino Stanislao. Salano. — Magliano ing. Raffaello, Marella Rodolfo Savigltanc. — ( 'osta magna Sebastiano, Migli ardi Andrea. FERRARA. — Devoto Giovanni, Pettini Adolfo, Saraceni Gino, Tedeschi Carlo, Tedeschi Umberto. Copparo. — Gardani conte Luigi, Pavanelli Antonio. FIRENZE. — Biagi comm. Guido, Bortoletti G. B.. De Bcccaro aw. Guido, Fieseler Franz, Gilardoni Ugo. Giuohedi Al­ berto. Lapi Adolfo. I,e Rolland Giorgio, Lori Aldo, Masetti Fedi Mario, Masini Guglielmo, Mocni Adolfo, Porlite Ro­ berto, Scarselli Paolo, Settimelli Guido, Torzoni conte Fran­ cesco. Verità Piotro. Castrocaro. Barboni Amilcare. Fittole. — Grazzini dott. Giusoppe. Pistoia. — Fiorinoschi Michele. Prtmilcuore. — Giannelli Francesco. Rifredi. — Tarli Tebaldo. FORLP — Archetti prof. Cesare, Ballario Luigi, Bondi aw. Romolo, De Solis Olinto. Gori Giovanni, Lombardi dottor Ugo. Macrelli dott. Alberico, Minghctti Angelo, Municipio di Forlì, Sostegni aw . Cesare. Bertinoro. Bergossi Luigi. Mcldola. — Ercolini Giovanni, Soffritti aw . Paolo. GENOVA. — Badano avv. Dario, Boero Adolfo, Cox Fran­ cesco. Gorvasoni Emilio, Musante Stefano, Negro Virginio, Paradis dei Carozxo ing. Fedorico, Pareto march, ing. Da­ malo. Parodi Francesco, Parodi Leopoldo, Parodi Raffaele, Testa Gabriele. Traverso Rinaldo. Alastio. — Binetti Carlo. Comogli — Porotti prof._ Venanzio. Pontedeeimo. — Tasso Luigi. Ritarolo Ligure. — Ballestrero Giacinto. Samjtierdarena. — Rosso Omero, Viarcngo Enrico. GROSSETO - Boccheggiano. — Marengo ing. Paolo, Santi An­ nibaie, Tirabassi Antonio. Follonica. — Batistelli Tosco, Gigli Guido, Spinelli Pietro. LECCE. — Scribani Rossi conto Stefano. LIVORNO. — Baracchini Caputi Alberto, Betti Isidoro, Ca­ racciolo Antonio, Cini Olimpio, Conti Enrico, Franco Raf­ faele. Giunti Egidio, Gori Carlo, Holland ing. George. Nardini De«potti Guido. Peroro Ugo, Salsiccioni Alberto, SANTANERA ALESSANDRIA, Tonci Ottieri aw . conte Ma­ rio, Vianello Daniele. LUCCA. — Bardotti Ferruccio, Dolio Sedie Dario, Landucci Romolo, Martini Oreste, Piegaia Raffaele. Borgo Baggiano. — Cocchi dott. Enrico. Borgo Motsano. — Santini aw . Todice. Forte dei Marmi. — Balduini Luigi. San Concordio. — Lembi Egidio. Viareggio. — Cipriani Adolfo, Selvaggio Ernesto, Tondii AnMACERATA - Tolentino. — Beni Alessandro.

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MANTOVA. — Paganini Luigi, Salamini Arnaldo, Schena Pe­ ricle. Curtatone. — Goff redi Giovanni. San Benedetto Po. — Lucebini Dante. Viadana. — Cantoni Arnaldo, Pastelli Cesare, Someuzari Cca. MASSA CARRARA - Carrara. — Chiambcrland Andrea, Pocherro Elmo, Zaccagna Gino. Castelnuovo. — Fioravanti Fausto. Milano. — Circolo Uniono. S trae usa. — Sala Convegno 20 Fanteria. MILANO. — Amimi Gaetano, Borni Giulio Attilio, Bernasconi Luigi, Biraghi Vito, Bosetti Antonio, Bosetti Aristide, Brograg. Ercole, Camagni Ferrucoio, Carlier ing. Giuseppe, ttorini Adolfo, Cingia cav. Ernesto. Circolo Monforte Sezione Ciclisti, Cocooncelli Luigi, Cogito Umberto, Com­ moretti Achille, Curletti Giovanni, Delia Porta Arturo, De Ricci Francesco, Fontanella Giovanni, Fravoga Pietro, Gal­ li Alfredo, Galli Magno, Gaspi Giuselpe, Grassi Giovanni, Montanari ing. Augusto, Montorfano Ettore, Morandi Um­ berto, Moroni Umberto, Morosi Ernesto, Motor Guglielmo, Motta Luigi, Negri Vino.. Paloschi dott. Ambr., Penne ing. Ugo, Pocopagni Del viso, Radice Ang., Ri gnuno aw. Guido, Roncoroni Emilio, Salza Guido, Sessa Giulio, Siocoli Ste­ fano, Silvani Ermanno, Silvini Edoardo, Società Assicura­ zioni Danubio, Squarcia Giussani Pietro, Valenti Luigi, Verza Desiderio, Widmcr Alberto, Zoja Ugo. Abbiategrauu. — Bonasegale Ettore. Barlastina. — Granata Achille, Rizzi Giuseppe. Busto Arti sio. — Cai mi Alessandro, Gussoiu Raffaele, Marcoro Attilio, Parini Francesco. Castellansa. — Clorici Gianuetto. Castiglione d’Adda. — Coresa Luigi, Gandolfi Giovanni. Desio. — Minazzi Romeo, Linone. — Gelosa capomastro Davide. Lodi. — Pugliese dott. Giovanni, Zoncada dott. Francesco Vin­ cenzo. Monsa. — Mariani Aldo, Volpati Carlo. Muggiò. — De Ponti Luigi. Musoeco. — Farina Gianni. Orto Litta. — Bianchi Mario. Precotto. — Restetti Guglielmo. San Giuliano Milanese. Rotondi Daniole. Vaprio. — Bianchi Giuseppe, Mandato Antonio. MODENA. — Benedetti Onorato, Carnur. Guido. Formagini Fe­ derico. Giovonardi Fortunato, Maglietta Aldo, Malagoli rag. Gino, Malagoli dott. Riccardo.^ Mignoni Alberto, Pederzoli Danto. Reggiani Rodolfo, Vecchi Gustavo. Casinalbo. — Bonacini Ciro. Sanuolo. — Caselli GaJdino. Frigieri Ernesto, Monti Dante, Roteglia Ermete, Righiceli! Rodolfo. NAPOLI. — Borner aw. Fedorico, Cantoni Umberto, CAPECE PAOLA, Devottor Giuseppe, Esti Pasquale, Foltmann Franz, Flauti Gino, Gallarati ing. Dionigi, Gamberalo Rodolfo, Magnus Oscar, Oulman Paolo, Ristori Ezio, Rocco Mino, Rossi Aniello, Rossi Francesco, Zozza di Zapponeta barone Ferdinando. Torre del Greco. — Beneducc Giuseppe, Brancaccio doti. An­ tonio, Martinez Ernesto, Polese Luigi, Villani Michele, Vi­ telli Crescenzo. NOVARA. — Bacchetta De-Vecchi avv. Giuseppe, Provincia di Novara. Zauner cav. Alessandro. Andomo. — Gal bari Armando. Arboro. — Parino dott Gaudenzio. Arissano. — Biotti Pietro. Biella. — Andreoni Arturo, Protto Cesare. Protto Emilio. Borgo Vercelli. _ Gabasio Camillo. Cassato. — Pozzo Armando. Domodonola. — Rosoni Italo, Colombo Augusto, Garibaldi Tito, Reale aw. Alberto, Vecchietti Augusto. Fontanetto Po. — Giassatis Febeo. Livorno Piemonte. — Mandosso Ernesto, Muzio Giovanni. Meneranga. — Cirro Domenico. Omegna — Caldi Mario, Ciocco Aurelio. Pollanca. — Pirola Emilio, Vogini Piero. Stresa. — Ottolini Serafino. Suna. — Fortuna Francesco. Valle Mono Inferiore — Reda aw. Silvio. Vamilo. — Marcionni Enrico. Varco. — Znnalda Luigi. Verrell*. — Boarini Ferdinando, Garzetti Carlo, Muggia Camil­ lo. Rollino aw. Emilio, Ucciardello Gius., Varalda Gino. PADOVA. — Andriotti Romaninni Alessandro, Barattili Giu­ soppe, Gamba Giovanni. GIORDANI MARGHERITA, Moncghello G. Batta, Unione Automobilistica Venota, Viotti Antonio. Cadoneghe. — Broletti Piotro. Monseliee. — Bottoni Girolamo. PALERMO. — Dotto dei Dauli Ernesto, Grimaldi di Valvesqua Francesco. PARMA. — Barrai Costantino, Biancbedi dott. Emilio, Casoli Ernesto, Gherardi dott. G. Battista, Coppadoro dott An­ gelo, Ferrari E tt. Spechel Gino Augusto, Tedeschi Gualtiero.


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TOURING CLUB ITALIANO

Colqrno. — Poletti Giulio, Tagliurini Eiuilio. .»rrano .Jrrftmii. — Senetiner dott. Giovanni. PAVIA. — Corri Siro, MafFci Siro Luigi. Cai lasco Lombardo. — Rorioli Giuseppe. Mede. — Bolloni Leopoldo, Boltrami Curletto, Cordare ( ’arlotto. PERUGIA. — Ajò aott. Arnaldo. Citta di Castello. — Dragoni Tiroli Vincenzo, Pirleoni conte Donino, Salvadori dott. Aldo. Sorda. — Cnmmeresi Amedeo. Tnni. Benigni Astiavo. PESARO. — Fiorito Francesco Ferruccio, Pcrocco Placido Claudio. Cagli. — Cresci Luigi. PIACENZA • Cortemaggiore. — Marrò Francesco, Merli Lo­ renzo, Muggia Giulio, Muggia Oreste, Musa Agostino. PISA. — Garzella Giulio. Bufi. —- Bernardino Bernardo. Jodi dott. Enrioo. Marina d. Piaa. — Principe di Carovigno Don Emilio. PORTO MAURIZIO - Bordightra. — Curii Gerolamo, Molignoni Pietro. San Jtrmo. — Marini cav. Paolo. POTENZA. — Doti avv. Vincenzo. RAVENNA. — Daddi avv. Pietro. Conselicc■ — Pettazzoni Ermote. Parata. — Liverani Paolo, Minardi ing. Tomaso, Piani Anto­ nio, Pompi Elio. Matta Lombarda. — Minzoui Alfonso. /tutti. — Gallamini Aldo. San Lorrnto. — Rambolli Èrcole. REGGIO CALABRIA. — Castellano Muratori Ferdinando. REGGIO EMILIA. — Stefanini Ilario. ROMA. — Bonetti avv. Aristide, Bonetti dott. Gino, Buonafine Valdimiro, Cappelli march. Luigi, GASPAH MARIE, Cicelielli avv. Costantino, Clara Marino, D'Eramo Giuseppe, Di Cesari Ferdinando, Forti Augusto, Gelsomini Giuseppe, Macchi conto Luigi. Maspes Basilio, Pestalozza Carlo, Porciani Umberto, Porro geom. Pietro, Spadoni Giovanni. Bracciano. — Aleggiani Filippo. Civita Cattcllana. Adami Cesare. Civitavecchia. — Ramaccini Francesco. ROVIGO. — Casino Sociale. /india Polesine. — Korraoini avv. Romano. Matteucci dott. Ant. Bergantino. — Furlani dott. Ferruccio. Cencecllì. — Germani Gino. Melarti. — Chiavegatti Emanuele, Cotogni Gaspare, Fornasari cav. Vitaliano. \u oro. — Stoppa Attilio. Occhiobello — Chiereghetti ing. Appio, Cliicreghetti Gino. SASSARI. — Contini prof. 0 . Antonio. SIENA. — Melimi Pietro. Zindsell Philip. Cotialpino. — Cortecci Gino. Monastero d'Ombronc. — Signorini Emilio. Sarte ano. — Fanelli avv. Fulvio. SONDRIO. — Conti Francesco, Gatti Giovan Battista, Oertli Federico, Testerò Carlo, Vitali Mario. Chiavenna. — Dannimi Ernesto, Lucchinetti Roberto, Scuramcllinì Renzo. Prostro — Martinucci Silvestro. TERAMO - Cappelle. — De-Amicis Saverio. Loreto Aj/rutino ~ Brunamonti Pietro, De Formo Giovanni. De Lellis Giuseppe. Pailadini Simone, Ranalli Domenico, Vicini Francesco. Montesilvano. — De Simono Vincenzo, Gallerati Raffaele. TORINO. — Bertinotti Pietro, Bianchart Eugenio, Bonefon Craponne Luigi, Borsotti Giovanni, Calcagno dott. Pietro, Carni lotti N. E., Chiapctti Placido, Clarotti avv. Roberto, Degli Alberti conte Mario, Domanuel Carlo, Doslox Aloys, D’Harcourt d’Azeglio conte Giulio, Fornas Gaudenzio, GiInrdiuo Pietro, Laurenti Edoardo. Maccagno Giuseppe, Martinolo Ettore, Massa avv. Pier Angelo, Minetti Nicola, Orlaudi Giovanni, Pagani Giovanni, Pccchio Teobaldo, Pel­ legrini Enrico, Emilio Pellegrini avv. Maurizio. Perracchio Emanuele. PI.UCKER GIULIA, Ponzo Mario, Raviglione Emilio, Ribet Enrico. Ripa di Meana march. Guatfredo, Ritzetti Paolo Vincenzo, Rota Ettore, Tonelli Bartolomoo, Trivioli Antonio, Villa Giulio. Alpignnno. — Carelli conto Giovanni, Cayallero ing. Giuseppe, Chili retta geoui. Delfino, Degola Luigi, Gurlino Sebastiano, Marietti ing. Silvio. Chieri. — Rho Pier Filippo. C id i. — Remmert Andrea. ¡stime. — Balla Luigi. Ivrea. — Pozzo Celestino. Pinrrolo. — A Iliand Pietro, Conte di Gropollo, Lonchantis de Gubernatis, Snlton Luigi. Susa. — Vnlloire Cesare. Venaria Beale. — Radicati di Marmonto Roberto. TREVISO. — Bindoni Onorato. Pirola ing. Enrico, Torini GiuUonefl’Ìiflmo. — Chocchia Orazio, Mottura cav. GoiTrodo. Ponte. - VAN OXEL CASTELLI IDA, Van Oxel Castelli Piet San Vito d’Asolo. — Andretta Andrea, Gcnmo Piotro. UDINE. — Miniami Francesco.

Codroiyo. — Bulloni Carlo, Moro Daniele, Sabbadini dott. cav. Francesco. Comegliant. — Raber Benedetto, Raber Giovanni, Serom An­ drea, Vazzolla dott. Giusoppe, Zanolli dott. Carlo. Ai ontegnacco. Giordano Enrico. San Vito d'Asolo. — Andretta Amlroa, Gemo Pietro. corno. Tricetimo. — Morgante Giosuè. VENEZIA. — Bonetti Ferruccio, Bigaglia prof. Bernardino. Cornetti ing, Giacomo. Comirato Giovanni, De Bonraartini Umberto. Venturini Gino. Boote. — Picchini Primo. Noventa d i Piave. — De-Zu!iani Osvaldo. Scorzi. — Cappelletto Francesco. VERONA. — Cipolla Arnaldo, Comini Luigi, Zangirolami Fer­ ruccio. Cotogna. — Zanetti rag. Angelp. Alalcetine. — Manini dott. Benigno, Turazza comm. ing. G. B. San Martino lì. A. — Zanoni Pio. Valsooio. — Tolotto Ugo. VICENZA. — Calissom Gio. Batta, Cattaneo Pietro. Farinon rag. Alfonso, Malfatti ing. Antonio, Mazzari Tullio, Puttin Giovanni. Logo di Vicenza. — Dalle Molle Giovanni. Marostica. — Tasca Giovanni. Montegalda. •— Zennato Mariano. Pieve di Schio. — Bologna Giuseppe Bocchette. — Villa Gio. Battista. Schiaron. — Lunurdoni Bortolo. \raldagno. — Melèn Enrico. E S T E R O . A u s t r i a *U n a b e r l a .

VENEZIA GIULIA - Oorizia. — Bizzi Ant., Simonitti Luigi. Parenzo. — Calcgari Luigi, D’Andrea Pietro, De Braunizer Luigi, Kùsmanieh Pietro, Pohusta Valeriauo, Società Gin­ nastica Parentina. Trieste. — Benso Fannie, Ohiopris Giacomo, Chiopris Umberto. Cogoy Antonio, Dalla Torre Leone, Gabrielli Umborto, Hess Giovanni, Legan Cesare, Maroga Rodolfo, Schwars Emil. Trevisan Luigi, Tromba Antonio. T re n tin o .

Mori. — Benedetti Augusto. Bovereto. — Maser*, ing. Giulio. Trento. — De Eccher Matteo, Guotti dott. Mario, Dal medico Antonio, Pavoni Scipione, Ferali Roberto, Perghom Mar­ cello. PROVINCIE DIVERSE - Bolzano. — Peratboiler dott, Victor. Stiegen bei Veldet. — De Monte Luigi. Cartola. — Smerchinich Ljubimiro. F ra n c ia .

Clamart. — Bracq (Bartholeng). Mentone. — Maraldi Giorgio. Sizza. — Durandis ing. Giuseppe, Vi tal Miohol. Parigi. — Il Duca di Guiche, Ilumean René, Michelin ing. André. G e rm a n ia .

Braunzweig. — Percgo Conrado. Thann. — Ronzi Aristide.

In g h ilte rra .

Btighton. — Peyton Jack. Afnnchctter. — Arbarollo Angelo, Montabone Vittorio Ema­ nuele. R u ssia. Pietroburgo. -- ANDREJEFF ALESSANDRIA, Duperron Georges, Korsbiewie* dott Antonio, Hrschischanovsky Casiiniro, Tarrid Antonio. S v iz z e ra .

Bienne. — Pfund Vimmer Gebhardt. Laiuanne. — Heubi V. Locamo. — Casetta Giuseppo. Lugano. — Frasebino Alfredo, Moroni avv. Fedelo. Mcndritio. — Bollasi Quadri Remo. a fr ic a . Suez. — Depérais cav. Luigi. N o rd A m e r i c a .

San Francisco. — Perasao L. Mario, Zappottini E. Piotro. A s ia .

Shaughai. — Bartolini D., Bianchi Caio, Bracco Carlo. Smirne. — Basso dott. Augusto, Mondello Giacomo. Soci a n n u a li a tu tto 11 15 M arzo 1002 . » In s c ritti d a l 16 Marzo al 15 A prile 1902

N. 26111

.

713

N . 26824 «51 N . 26173

M orti, irre p e rib ili, d e p e n n a ti d a l 1° O ttobre 1901 Soci a n n u a li a tu tto 15 A p rile 1002 N. 327 Soci v ita liz i al 15 Marzo 1902 » in s c r itti d a l 15 Marzo • 9 » 88« al 15 A prile 1902 JN. 26500 T o ta le dei 8ooi al 15 A p rile 1002 G e re n te « D A L L A C O LA A T T IL IO 18003 • Milano, Tip. Capriolo 0 Mossimino. V ia S. Piotro a ll’Orto, 16.


A n n o V i l i - N . 6.

35.000 Copie

Redazione presso la Direzione del Touring • Milano, Piazza Durini, 7

G r a t i»

f\ t u t t i

1 S o c i c ie l T o u r i n f i ;

G iu g n o 1902.

Copie 35,000

Il C o n v e g n o t u r i s t i c o n a z i o n a l e a F e r r a r a ( 1 7 - 1 8 - 1 9 M a g g i o ) IL V E S S IL L O U n a le g g e n d a d a s fa ta re.

D E L L E C IC L IS T E IT A L IA N E

co m p iu to ? In com piu ta, ma non in rovin a è qu ella superba crea zion e d i B ia g io Rossetti, c o g li archi m ae­ La solita rubrica “ U na città al mese ,, questa stosi, co lle colon n e sorm ontate da c a p ite lli che sono volta non può essere ded ica ta che a Ferra ra, e non un am ore, con p ila strin i nel più puro stile d el rin a ­ può essere inessa che q u i, q u ale presen tazione del scim en to, coll* am pia lo g g ia m urata, coH ’ e le g a n tc teatro in cui c o rn ic i o n e si svolse i 1 d i co11o* convegn o; c o lla n e r a e v o g lio facciata v e r­ com i nc i a r so la V i a col protesta­ P orto d ’ A re tosto con­ m ore ; e se tro i grosso­ entrando in lani e r r o r i qu el cortile, d ie s i vanno an im ato d i ri p c te n d o bim bi e d i da anni ed p u lcin i, si anni n e l l e può la m en ­ g u id e stra­ tare che. per niere (ed an ­ la rovin adcl che in più M o ro , di d ’ un l i b r o cjuel palaz­ zo nel 1500 ita lia n o ) a n o n sicnsi p ro p o s i t o e re tti ch e di q u e s t e due soli lati, spi e n d id a se si ouò la ­ c i t t à delle m en tare che belle porte, q u e g li a m ­ d e l l e belle b ien ti , ab­ e p ig r a fi , b e lliti d a l d e l l e belle gio va n e donne. H u p e n n e llo qui davanti del D o s s o la guida(nel e d el Garore sto co sì Ostello degli Esterni. fo lo , s ie n o equa e pre­ ora così trascu rati, non si può assolutam ente par­ cisa) del B aedeker; ed in essa le g g o ancora una lare di 44 p a la zzi ch e cadono in rovin a. ,, O ve sono? volta che Ferrara, che ò città sanissim a, so rg e “ in Q u ali sono? Il tro va r un q u a rtiere d ’ a ffìtto è a una pianura in s a lu b re ,, ; che ** le sue v ie sono F errara tu tt’ a ltro che fa c ile ; le ipotech e su [case deserte ,, e che ** i suoi palazzi cadono in ro vin a ., ! vi sono più fa c ili ch e in altre c ittà ; l ’ im p ie g o ;di Ho, in questi g io rn i, g ir a to e rig ira to , ho a m m i­ danaro in case è sem pre proficuo, anche perch è i rato m ille bellezze, mi sono a n im a to d a va n ti a cento prop rieta ri di a m p lissim i app a rta m en ti sono restii m em orie; ma di palazzi in ro vin a non riu scii a tro ­ ad a ffit t a r e ; e *' palazzi in ro vin a ,, nessuno ne c o ­ v a rn e.(’he il B aedeker a llu d a forse al P a la zzo Sforza, nosce. fatto costruire da L o d o v ico il Moro, e rim asto in ­


TO U R IN G

17Í)

C LU B IT A L IA N O

E , per parlare ancora del Baedeker, di solito cosi preciso e scrupoloso (ed al quale l’ Ita lia deve indubbiam ente non piccola gra titu d in e), è strano

Scalone» del Municipio.

come e g li, quando parla di Ferrara, sia cosi ine­ satto. Tira ancora in campo quel Forum A lieni a cui nessuno più cre d e ; m ette la statua di V ittorio E m an u ele ai (ìia rd in i, ove non fu m ai; mette il teleg ra fo nel Castello, ove non ò più da un pezzo; assevera che nella p rigio n e del Tasso si le g g e la firma del Byron, rubata da a n n i; tutte inesattezze che devono ven ire corrette. Che Ferrara, in giorn a te ordinarie, sia (beata le i!) una città quieta e tranquilla, b vero ; e loconstatava anche il Carducci nella sua superba ode A lla città di F e rra ra : Ferrara, su le strade che Ercole primo lanciava ad incontrar le Muse peregrine arrivanti

g io e San Luca, i due sobborghi operai) si vuole ora far seguire la Ferrara-M irabello-Cento. Intensa vi è la vita sociale, come possono farne fede il Club d e ll’ U n ion e, il (.’asino dei Negozianti, l ’ Associa­ zione im p iegati c iv ili, il M agín Club. Ed i pro­ gressi sono pure testificati da altri fa tti: il nuovo palazzo delle poste; le nuove barriere Porta Reno e G iardin i ; il bagno pubblico, eretto nel 1901, colla spesa di oltre 100,000 lire, e con sezioni di bagn i per le scuole; i nuovi giardin etti di Piazza Sacrati e piazza T asso; la pulizia di tutte le vie. Assai sviluppata ò pure la beneficenza, co gli asili ca t­ tolici, c o ll’ asilo israelitico, col Ricovero ili m en di­ cità, c o ll’ U niversità israelitica, c o ll’ Asilo notturno, o con altre pie opere... che non sono però ancora riuscite a gu a rire la piaga delP accatton aggio ! Ma qu ale città italiana può vantarsi di aver guarita questa piaga ? E si deve qui ricordare la Società per il Hit-veglio della vita cittadina, sorta nel 1900, ed affidata a be­ nem erite persone, le quali avrebbero però il diritto di trovare nella cittadinanza un più largo c non interrotto appoggio. A l patriottico sod a liziosi devon o: le gen tilezze squisite collo quali furono accolti g li autom obilisti nel loro g iro (V Italia ; l’ esposizione nazionale di rose, fattasi nel giardin o, gen tilm en te concesso,

come, o Ferrara, bello no la splendida ora d’ aprile ama il memore sole tua solitaria pace ! Non passo i luminosi misteri viola nè voce d’uomo: da i suburbani pioppi il tripudio corre de gli uccelli su l ’aura del pian lungi florido. Questo, (salva la esagerazione permessa ai poeti) può esser vero ; che entro la cin ta antica, nella quale ai tem pi prosperosi d e g li ultim i Estensi vivevan o 100,000 persone, possano starvi con un certo a g io le 33,000 persone che o g g i v i vivon o, può darsi ; ma da questo, ma dalla “ solitaria pace ,, al “ d es erto ,, ci co rre ! P rogresso. La città ò indubbiam ente in continuo pro­ gresso. L e industrie v i fioriscon o; e basti oui ri­ cordare il canapificio an glo-italiano, il zu cch erifi­ cio Zanardi-Bonora-Massari, il zuccherificio agricolo, la m a glieria , vari in oliai. I capitali non m ancano; e basta dire che Ferrara ha una sede della Banca d ’ Italia, la Cassa di Risparm io (che sta ora per allargare la sua sede), la Banca Mutua Popolare, una sede del P iccolo Com m ercio Rom agnolo, oltre alle banche p riva te Pacifico C avalieri e Zam orani. Sono in progresso le com unicazioni stra d a li; cd alla tran via Ferrara-Copparo (che passa per San G io r­

Porta dei Sacrati.

dal marchese Massari, ed organizzata dai sig n o ri G iu lio M onti ed in g. Depestel ; il corso «lei fiori ; le ga re pirotecniche al M ontagliene ; l ’ apertura del


R IV IS T A MENSILE teatro: la tombola a beneficio delle Locande sani­ tarie; P inaugurazione della bandiera della Società RR. Carabinieri; la lapide in memoria della dimora di Ih* Umberto nel palazzo Massari ; il battesimo dato ai melologhi di Domenico Tum iati, recitati dal fratello Gualtiero Tumiati e musicati dal mac-

II palazzo di Lodovico il Moro.

atro Veneziani; le recitazioni delle poesie dialet­ tali dj Barbarani, Testoni e Trilussa : varie confe­ renze ; F appoggio consentito ad ogni manifesta­ zione (ie|ia vita cittadina ; i versamenti fatti a m°lte opere pie. L'ultimo nobile atto del sodalizio, e quello che più da vicino ci tocca, ò l ’ offerta al Tou rin g Mei prezioso vessillo del cicli­ smo femminile, per il qua­ le si rinnovano qui alla benemerita società ed alla città di Ferrara i più sin­ ceri ringraziamenti.

i

Ti

ciata è un superbo trittico di marmo ; Sant’ A n ­ dre a, coi suoi antichi affreschi; San Benedetto, ove riposarono per tanti anni le ossa dell’ Ariosto; San Domenico coi preziosi stalli del coro; S. Fran­ cesco, colle tombe degli Estensi, e coll’ eco che ri­ pete sedici sillabe ; Gesù, col monumento di Bar­ bara d’ Austria ; Santa Maria della Pietà, con una buona tavola del Guorcino; Santa Maria della Rosa, con buone statue di terracotta del principio del secolo X V I : San G iorgio, antica cattedrale, col maestoso monumento del vescovo Lorenzo Roverella ; Santa Maria in Nudo, amplissima e maestosa, colla famosa cappella del sangue miracoloso. In questa chiesa (e in altre ancora, e in altre città, come a Modena) si notano certe curiose inscrizioni su car­ tone, certe, direi cosi, “ lapidi rii carta ,, , messe lì in memoria dei cari defunti. E i palazzi, degni di abbellire qualsiasi capi­ tale? Chi li ricorda tutti? Nomino il Palazzo Co­ munale, antica residenza degli Estensi ; il Palazzo A gn elli colla sua porta monumentale; il Palazzo arcivescovile col suo vasto atrio e scale pomposo; il Palazzo Bentivoglio, in cui nel 179(5 pernottò il Bonaparte; il Palazzo dei Diamanti, colle facciate coperte da più che 12. 000 quadrati di marmo ta­ glia ti a punta di diamante; il Palazzo Estense (ora Pareschi) che fu sede di Renata; il Palazzo della Ragione, colle finestre a sesto acuto; il Palazzo di Schifanoia, con due porte una più bella del­ l ’altra, e coi famosi affreschi ed im pagabili corali ; il Palazzo Massari, ora sede del Casino dei N e­ gozianti ; e il Palazzo Sacrati (ora Prosperi) che ha .a più bella porta del mondo. Dei monumenti, buono è quello a Gerolamo

B ellezze artistiche. Piena di bellezze ar­ tistiche è Ferrara. (Quando Cesare d’ Kste nel 15B8 do­ vette cedere la sua capi­ tale al papa.' nel partire dalla gloriosa città degli avi suoi portò seco a Mo­ dena la biblioteca, tutti gli oggetti artistici, i mo­ bili più preziosi : i legati pontifici, per più di «lue secoli, s a c c h e g g ia r o n o Ferrara per abbellir Roma: i Francesi nel 17DB spigolaronosui campo devastato da tante tempeste, ma nè i castelli, nè i palazzi, nè gli affreschi si poterono portar via: molti oggetti tornarono ; ed ora la città può pur sempr..... ffrire cento soggetti di studio e d’ammirazione a chi sa, sente, ricorda. Delle numerose chiese ricorderò la cattedrale la cui origine risale al secolo X II, e la cui fac­

Cosiuo «loi negozianti. Savonarola (dello scultore Galletti di Cento), e più buona ancora ò l’ epigrafe : A — Gerolamo Savona­ rola — in tempi corrotti e servili — dei vizi e dei ti­ ranni — flagellatore. Ora s’ è pubblicato un libro


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TOURING CLUB IT A L IA N O

per dimostrare che il Savonarolaera un monomane; e la bella inscrizione potrà adunque venire modi­ ficata così: A — Ocrolamo Savonarola— monomane.

P iUazzo M astri. Non bella è la minuscola statua di Vittorio Emanuele Celie pare un sarto m ilitare che presenta il conto) schiacciata dalla mole della Cattedrale. Pare proprio impossibile che la statua sia di quello stesso Monteverde che scolpì il bellissimo monumento (premiato a ll’ esposizione di Parigi nel 1880) del conte Francesco Massari, che si ammira alla Cer­ tosa, una dei più belli ed origin ali cim iteri d’ Italia.

presso i Greci e Romani; giuochi che in buona parte ci vengono ora dall’ Jnghilterra, con nomi nuovi e come cosa nuova. N ell'attigua stanza, detta dellLlnrora, il Dosso, oltre che questa, dipinse pure il Me­ riggio, il Vespcro e la Notte, ed a ll’ intorno un m agnifico fregio, tutto genietti ed amo­ rini. Di qui si passa in una stanzina (presso la lo ggia ) in cui si conservano tre qua­ dri, rappresentanti le Nozze (l'Arianna, la Vendemmia ed il Trionfo di ¡lacco e (l'Arianna. Due di questi baccanali sono attribuiti, senza prova alcu­ na, a Dosso Dossi, ed uno al Tiziano, i cui baccanali d i­ pinti per Casa d’ Kste sono ora a Londra. Presso questa stanza v ’ è una saletta in cui si conservano alcuni mobili antichi, rivestiti di stoffe con ricami (a fiori, frutti ed ani­ m ali) attribuiti ad Eleonora d’ Kste. Non a tutti è permesso di entrare in questi am bienti; ma tutti possono, mediante una piccola mancia alla vecchia Maddalena (che ha 8*1 anni, c da 30 anni va raccontando ai forestieri la storia d ’ U go e Parisina), scendere, per 22 gradini, nel fondo di torre in cui Ugo (che aveva vent’ anni, ed era amante della matrigna Parisina che ne aveva

C a stello d e g li Estensi. L ’ edificio più notevo­ le di Ferrara resta sempre lo splendido Castello degli Kstensi, che sorge, severo e maestoso, nel mezzo del­ la città, fiancheggiato da quattro torri robuste, cir­ condato di fossa e d’ ac­ qua, come una solenne isola di mattoni entro un minuscolo lago. Eretto nel 1385 su disegno di Berto­ lino Pioti di Novara, ri­ fatto, dopo l’ incendio del 1554, su disegno di Ge­ rolamo da Carpi, esso era un vero M u seo d’ a r te quando, ai tempi più do­ ridi degli Estensi, le pa­ reti delle sue sale erano foderate di cuoio dorato e di stoffe tessute d’ oro e d’ argento, ed adorne d’ a­ razzi e di quadri dei più celebri p i t t o r i d ell’ età d’ oro dell’ arte italiana; ma ora poco ben resta d ell’ antica bellezza. N ell’ anti­ sala e nella sala del Consiglio provinciale si pos­ sono ancora ammirare i dipinti coi quali Dosso Dossi rappresentò i vari giuochi ginnastici in uso

Cotto<lmio di Fornirà. vent’ uno) venne fattodecapitaredal padre N iccolò III. La luce penetra in quel sotterraneo a grande stento traverso un angusto fenestrino aperto in un doppio muro e chiuso da sette fortissime inferriate. La


R IV IS T A M E N SILE buona Maddalena chiude la pesante porticina di ferro, e vi lascia per qu alch e m inuto a m editare, all’ oscuro, sulle delizie delle corti m ed ioeva li; e poi vi conduce, se non vi ha condotti prim a; nella p ri­ gione di Parisina, e vi fa un po’ di critica storica, d i­ mostrandovi c b e Niccolò III (che es­ sa peni si ostina a confondere con A l­ fonso I) scopri la tresca non col mez­ zo dello specchio traditore, ma col m ezzo del tradi­ mento d’ un came­ riere, che voleva vendicarsi d e g l i schiaffi dati a ll'a ­ mante sua da Pari­ gina. Ma ritorniamo all’ aperto, n ell’ am­ pio eortilone, e su sulle eccelse torri, sopra le quali un g i o r n o superba­ mente sventolava la bandiera d e 1l'aquila bianca! A riosto e T a sso . Partiremo d a Ferrara senza fare una visita alla ca­ setta dell’ Ariosto, alla prigione del Tasso? N e lla romita Via Mirasole il can­ tore d’ Orlando nel 15*28, col frutto di tanti castelli fab­ bricati in aria, si potè fabbricare una modesta casetta in terra; e sulla cor­ nice che divide il pianterreno dall’ u­ nico piano supe­ riore fece scolpire, su una sola linea, il noto distico:

Parva, 8ed opta tu¡hi, seti nulli oblioseiti, ned non Sordida : pa r t a me o seti iamenaert donuts. La custode vi mostra prima di tutto, sopra l'arco della scaletta, un busto in gesso « il vero ritratto clic fu tolto appena morto colla maschera di c era ; » vi rac­ conta che la scala era tutta di legno (e di legno

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s’ è conservato ancora, come memoria, un gradino), e che venne rifatta in cotto per cura del M uni­ c ip io ; vi assicura che il soffitto della saletta, ed i vetri rotondi d elle finestre, sono « d i quel tempo », vi indica la la p i­ de che ricorda la visita del principe Umberto, 25 M a g­ g io 1875; e vi con­ duce qu indi nella cam eretta ove, co­ n vella dice, l'A r io ­ sto « faceva tutto, » e dove in fatti il poeta scrisse e mo­ rì, c o m e ci rac­ conta la inscrizione di Pietro G iordani, m urata s u u n a delle pareti, e dove sono m obili antichi e libri m o d e r n i , quasi tutti pubbli­ cati nel 187;>. Sono in questa stanza, oltre al busto in marmo del Porta, alcuni o g g e tti che si dicono a lui ap­ partenenti, e fr a essi un calam aio di bronzo. L a custode vi conduce infine nel g i a r d i n e t t o , p i c c o l a parte di qu ello che r a l l e ­ grò g li u ltim i anni del sovrano c a n ­ tore. Kd a n d i a in o ora a ll’ A rcispedale di S an t'A n na, tra­ versiam o P ampio cortile, e n t r i a m o nel salone d e ll'o ­ spedale (ai lati del quale, su due lo gge di legno, sono d i­ sposti i letti delle a m m ala te); e qui troverem o il custo­ de che ci condurrà a vedere quella che ancor si chiam a la Prigione, tlel Tasso : oscuro a n d r o n e s e m i- s o tt e r r a n e o lu n go m. 6,45, lar­ g o metri 2.18, alto m. 2,31 ; e la ggiù penseremo ai versi di G iovann i Prati, il quale fa dire a l­ l ’ in felice cantore di G o ffred o: Se nini vi si conceda Di veder l'Eridàno, e la superba Città d'Altonso... la fatai Ferrara...


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TOURING CLUB IT A L IA N O ( ’olà vedrete il carcere nefando Ov’io giacqui tant’anni, e i maledetti Ferri, e lo turpi vesti onde coperto Venni. Vedrete; e piangerete, io spero, Ricordando l’amico a cui si volle Toglier persino l’intelletto, il dono Sacrosanto di Dio.

del g ra n d e; una falange della sua destra; i ma­ noscritti d e ll’ Orlando e d ’altre opere; lettere auto­ g r a fe ; la prima edizione del poema, 1510; una ricchissima biblioteca ariostesca. Fate un passo; ed eccovi, in un’ altra vetrina, un osso del Tasso; la prima redazione della Gerusalemme; un codice con note autografe; memorie testam entarie; lettere. Davanti a quelle memorie sente battere più fortemente il cuore... chiunque al posto del cuore non abbia uno straccio. K, a proposito di cuori, ani si conserva anche il cuore di Vincenzo Monti (cioè « il cuor di Dante » come scrisse il Manzoni) ; e, a proposito di autografi, dirò che qui se ne conservano anche di Niccolò III, di Lionello, di Morso, di Èrcole I, di Alfonso I, «li Ercole II, di Cesare, «Iella Parisina, di Renata, Lucre­ zia, e d ’altri personaggi di Casa d’ Kste; come pure del Baiardo, dell’ A lfieri, e giù giù sino al Carducci, di cui è qui l'autografo dell’ ode Alla città di Ferrara, P it t o r i ferra re si.

(«lardili'» buon Ma^-ari : La ivrro. ( Istantanea di X . ¡tonnati).

Di ferri e di vesti non c’ è uaturalmente l’ om­ bra; ma anche si dubita che il povero Tasso (n ep­ pure nei giorni più tremendi della sua innegabile pazzia) fosse mai qui rinchiuso; e si crede persino che questo locale ai tempi del Tasso non esistesse. A tutto questo però credette il Byron (che sullo stipite a sinistra di che entra aveva lasciata la sua firma, da anni rubata assieme con un pezzo di m uro); e qui dentro egli si fece chiudere per due ore, come ricorda la lapide sopra la porticina: Dove — Torquato Tasso — forse patì — le smanie più acute — lord Byron — si chiuse — per ispirarsi e cantare — la sventura immortale. Non è qui il luogo di discutere sulla pazzia del Tasso, sulle cause di essa, sulla condotta di Alfonso II d ’ Kste verso l ’ infelice poeta; e chi ne vuol sapere di più veda il poderoso lavoro del Fcrrazzi. Alla crudeltà del duca non crede certo il prof. Giuseppe A gn elli, che è autore della bella epigrafe murata sulla facciata d ell’ Arcispedale: In questo ospedale — dal Marzo 1570 al Luglio 1586 — Alfonso I I duca V di Ferrara — sovvenne d'ogni pietà — Torquato Tasso — la tenebra del grande spi­ rito — ebbe meravigliosi baleni — onde le carte mestis­ sime — splendono gloria. E lo stesso gen tile prof. A gn elli sapra indi­ carci ben altre, e più prezioso ed autentiche, me­ morie d ell’ Ariosto e del Tasso, conducendoci a ve­ dere la Biblioteca Comunale (di cui e g li è diret­ tore) nel Palazzo dell’ Università. Ivi vedremo in­ fatti il monumento (che fu sino al 1801 nella Chiesa di San Benedetto) contenente le ceneri dell'Ariosto; il seggiolone del poeta, e l’ artistico calamaio uscito dalla fonderia di Alfonso I, che non fondeva sol­ tanto cannoni; la pietra su cui poggiava il cranio

La scuola pittorica ferrarese (cosi severa­ mente giudicata da Munz) merita di essere m eglio conosciuta; e chi voglia conoscerla devo proprio visitare la Pinacoteca di Fer­ rara, ove quella scuola è numerosamente, larga­ mente, splendidamente rappresentata. Quella scuola, che senti l’ influenza naturali­ stica dello Squarcione e del Mantegna di'P ad ova, e l’ influenza spiritualistica dei pittori toscani che lavorarono alla Corte di Ferrara, ha diritto d’ occu-

Portn del Pi\lnr/o di SchifnnoU. pare una pagina gloriosa nella storia d e ll’ arte italiana. E in queste quattordici sale che contengono circa 800 dipinti possiamo fare la conoscenza di


RIVISTA MENSILE tutti questi pittori : Cosimo Tura (1429-1495),il primo ili essi in ordine di tempo e forse anche in ordine di merito; Francesco Cossa (1438-1480), che, pur

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e moderni in questa pinacoteca, egregiamente or­ dinata per merito della commissione municipale, composta dei signori dott.Gerolamo Vaccari, cav.Giuseppe Cavalieri, ing. Augusto Galli, cav. prof. Augusto Droghetti. L a g a lleria Massari.

Il palazzo, ora Massari, sul Corso di Porta Mare, venne fatto costruire, nel secolo XVI, dal conte Onofrio Be­ vilacqua, e nel 1780 ingrandito e son­ tuosamente ornato dal marchese Ca­ millo Bevilacqua - Cantelli, che gli aggiunse pure l’ampio giardino, de­ scritto in prosa dall’ab. Campi, ed in versi dal dott. Gerolamo Vaccari. Il palazzo (che dal 1826 al 1834 fu sede dell’Ordine Sovrano di Malta), passò poi ai Baratelli, e quindi alla famiglia Massari, che gli diede, anzi aumentò, l’ antico splendore, e rifece il giar­ dino, che era stato distrutto sul prin­ cipio del secolo xvi. Nel 1866, all’ e­ poca della guerra, vi ebbe alloggio il principe Amedeo di Savoia, e nel 1875, in occasione delle feste per il quarto centenario della nascita dell’Ariosto, il principe Umberto. !a sfilata cjcHttica: La sqtindm di Ficarolo oho ottonno 11 1* premio qualo piu imtnorosA. (Ini. .Ut. liaimotuiiu L ’ interno del palazzo (che a ll’e­ sterno ha apparenza semplice e modesta) è vera­ .'«‘»tendo l’ influenza padovana, fu più dolce del Tura, mente sontuoso e regale, e può gareggiare con come si può vedere negli affrescai del palazzo di Schifanoia ; Galasso Galassi (1480-1480), il cui vero nome è Galasso di Matteo Piva; Ercole de’ Roberti <1450-1496) ; Fran­ cesco B ia n c h ¡- F e r r a r i (1440-1510); Domenico Pa­ netti (1460M511), di cui, uclla seconda sala, sono quattro grandi tele ; il suo scolaro Benvenuto Tisi detto il Garofalo (14811559), di cui, fra moltis­ simi altri quadri, basti ri­ cordare il grande affresco Apoteosi della Religione cri­ stiana (il cui primo illu­ stratore fu Aurelio Saffi) e la famosa Strage degli innocenti; Lorenzo C osta (1460*1535), celebre come affrescante, pittore di ca­ valletto e ritrattista; Dosso Dossi, di cui citerò la im­ mensa icona Maria in trono con angeli c santi e il Rapito di Palmos ; Michele Col­ tellini (1480-1542?); Lodovico Mazzolini i l 479-1528); l'aln/jco doi Diamanti. Pellegrino Murari (fl523), di cui qui ammirasi una Afaria in trono, coi santi Gerolamo e GeminianoJ qualsiasi altra splendida abitazione italiana. L ’at­ tuale p ro p rie ta rio conte Galeazzo Massari, dei e col panorama di Modena nello sfondo: Ercole marchesi bavaglia, duca di Fabriago, senatore del Grandi (1462-1535); Sebastiano Filippi (1532-1602), regno, possedeva già una notevolissima quantità di a cui si deve il ritratto di Alfonso IL oggetti d’arte, e Panno scorso aumentò d'assai la Nò mancano altri dipinti di altri autori antichi


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sua raccolta comperando dal signor Marcili la pi­ nacoteca che questi aveva ereditata dal signor Ric-

Oinrdino Duca Mascari: Cono ciclistico.

{Ist. Are.' Raimondi).

di Buoninsegna da Siena (1285-1311), una tavola di grande interesse; due Madonne del Garòfalo 14811559); due Madonne del Francia; due dipinti di Lorenzo Costa (1460-1535), ecc. Nella galleria Massari sono pure da notarsi: vetrine con stampe dei migliori incisori antichi; vetrine cogli oggetti archeologici scoperti nelle ville Massari a Voghera ed a Voghenza; ventagli pre­ ziosi; oggetti già appartenuti al viaggiatore Gu­ stavo Bianchi (1845-1884), nativo di Argenta, esplo­ ratore dell’ Abissinia e della terra dei Galla assas­ sinato dai Danakili, ecc. La galleria fu inaugurata il giorno 18, per ren­ dere ancora più solenne il convegno del Touring, e per associare un grande avvenimento artistico ad un notevole avvenimento turistico. In due targhe innestate sullo stemma di famiglia, e poste sotto il grande affresco del Reni, si leggono due epi­ grafi commemorative scritte dal professor A. Artioli. Oltre a quella del senatore Massari, Ferrara può vantare altre ricche gallerie private; ed anche in queste hanno potuto entrare i più fortunati fra i partecipanti al convegno.

cardo Lombardi, ed aggiungendovi via via sempre nuove ricchezze. Nell’ ordinamento della galleria fu occupato, per più di un anno, il direttore della pinacoteca comu­ nale, prof. cav. Augusto Droghetti, noto e geniale pittore, che nei suoi quadri ritrasse tutti i più sug­ gestivi particolari del queto e poetico paesaggio ferrarese. La galleria (in un salone, nella sala rossa, in quattro salotti, e nella cappellina) conta oltre 200 di­ pinti, dei quali ricorderò qui i principali : Sala rossa: Francesco Squarciane (139-1-1474), Morte di Maria; Francesco Francia (1450-1517), la lunetta d’ un quadro che h a Londra; Niccolò Roti (lincili (1440?-1500?), l’ unico quadro a lui sicura­ mente attribuito; Andrea del Sarto (1480-1531), Sacra Fam iglia; Cosimo Tura (1429-1495), un’ Annuncia­ zione, a tempera, valutata 30,000 lire ; Paolo Vero­ nese (1528-1588), Nozze in Galilea, con una figura che b il ritratto dell’autore; Gioito di Bandone (12881337), due piccoli santi; David Teniers (1582-1849), fiammingo, una fieni; Carlo Dolci (1010-1088), una Madonna; e infine ritratti di Anton, vari Dìjrk (15991641), Francesco Morone (1472-1529), Zorxi da Castelfranco detto Giorgionc (1478-1511), ecc. Salone : Guido Reni (1575-1642), un grande af­ fresco (riportato dal muro) rappresentante la cac­ ciata delle arpie; Giulio Ramami (1492-1546), batte­ simo di Cristo; Francesco Gessi (1588-1849), La de­ solata; Fraticesco Albani (1578-16oO), Venere; Gero­ lamo Carpì (1501-1555), ventidue tempere ; Guercino (1591-1888) una bellissima Madonna; un altro ri­ tratto del Morone, ecc.

I Salotto : arte antica; alcuni dipinti fiam­ minghi, un dipinto di Nicolò Paussin (1594-1665), un ritratto di Antonio Raffaello Mengs (1728-1779), due teste di Tiziano Veccllio (1477-1578), un’ alle­ goria di Dosso Dossi (1479-1542, ecc. I I Salotto : arte moderna; dipinti di Giuseppe Palizzi (1813-1889), Francesco Paolo Miche iti, Arnaldo Fcragutti, Giuseppe Ciardi, l’ Inondazione nel Ferra­ rese del prelodato Droghetti, ecc. Cappellina : F u adibita alla galleria, «contiene fra altro: Guido Reni, Presentazione al tempio; Duccio

Il Rapito di Patino* di Do««o Doni.

Il cav. Giuseppe Cavalieri, ha trasformato il suo palazzo sul Corso della Giovecca in un vero Museo d’ arte, ove si possono ammirare dipinti del Perugino,


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R IV IS T A MENSILE del Pinturicchio, di Dosso, del Costa, del Panetti, di (lu id o Reni, del Tiziano, del Rubens, del Van Dyck. e giù giù sino al 1)’ A zeg lio ; una raccolta di poemi cavallereschi, studiata ed ammirata dal Carducci; una raccolta dantesca; un’ altra di aldine; un’ altra di autografi rarissimi; un’altra di giuochi di carte;

Tale sviluppo straordinario «lei ciclismo è cau­ sato dalla grande estensione della città (che rende necessario a chi ha da fare, ed in mancanza «lei tram, questo rapido mezzo di locomozione), ed è favorito da una splendida rete di strade comunali, provinciali e nazionali che, come bianchi nastri, tagliano in tutti i sensi l’ ampio tappeto verde che più basso del livello del Po, si stende fra questo, il Reno ed il mare. Ferrara era dunque indieatissima per un con­ vegno ciclistico; lo volle, lo ebbe e dimostrò che lo meritava. L e d on n e d i F e rra r a .

Giardino Duca Massari

« I * Peschiera».

(Iti. di N. /tarmali).

e poi arazzi, maioliche, porcellane, bronzi, cammei, o gge tti arabi; v en ta g li; bastoni; tabacchiere; cu­ riosità; il tutto disposto con grande ordine e buon gusto. Alcuni buoni quadri possiede pure l’ ex-depututo comm. Adolfo Cavalieri ; e nella casa del commendator Lionello Cavalieri ò il grandioso quadro di Giovanni Muzzioli L a morte di Germanico. Il dott. Enrico Santini possiede oltre 150 quadri un Monaco del Tura, un Calvario del Dosso, e di­ pinti del Carpi, del Costa, di Tim oteo della V ite, del Coltellini, del Panetti, del Grandi fra g li an­ tichi, e del Longanesi e del Droghetti fra i mo­ derni. E quante altre ricchezze artistiche oltre di que­ ste saranno nascoste nei palazzi di Ferrara! Ma siamo contenti di quanto abbiamo potuto vedere ; e poiché uno degli scopi principali del Tou rin g si e quello di far conoscere quanto c’è di bello in questa nostra Italia, così notiamo con pia­ cere che a Ferrara fu data cortesemente la possi­ bilità di visitare musei e gallerie ai ciclisti, i quali (lo notiamo a loro onore e con compiacimento) ili tale cortesia largam ente approfittarono.

« Le donne di Ferrara ! » Che stupendo titolo per un libro ! Ma non temete; non sono qui nè per farlo, nè per darvene un indice. Non dunque vi parlerò della famosa contessa Matilde, che a Ferrara nacque e la strinse d’ assedio ; nè di Mnrchesclla dei Marcheselli, ultima degli Adelardi, la quale sposando Azzo d’ Este, portò in questa fam iglia le sue immense ricchezze ; nè di Jacopina Fieschi, nipote dei papi Innocenzo IV e Adriano V, e m oglie di Obizzo; nò della beata Beatrice di Monte Gèni molo; nè di Beatrice la santa; nò di G igliuola da Carrara, mo­ g lie di Niccolò III ; nè di Stella d ell’Assassino, che a Niccolò III partorì il figlio l 'g o ; nè della Parisina « ardente del sangue natal di Francesca » , immorta­ lata nei versi di Byron nelle note di D onizetti; nè di Margherita Gonzaga, m oglie di Lionello, il più gentile cavaliere estense; ne di Maria d’ Aragona, altra m oglie di Lion ello; nè d’ Elconora d’ Aragona, m oglie di Ercole I, colta protettrice di letterati, pia protettrice di sudditi ; nè della bionda e bella e forse troppo calunniata Lucrezia Borgia, figlia «li papa Alessandro V I, m oglie di Alfonso I (che fu il suo quarto marito), vituperata dalle cronache del tempo esaltata dal Bembo e dall’ Ariosto che ne cantò « l a

Il p erch è d e l C o n v e g n o . Ferrara, oltre alle sue altre belle qualità che mostrano che essa è una città viva e moderna, ha anche quella di contare un numero veramente straordinario di ciclisti; e precisamente uno ogni 17 abitanti nel comune (88.000 ab.), uno ogni IO nella città (33.000). Non sarebbe da meravigliarsi se i bambini ferraresi nascessero, «l’ ora in poi, col manubrio in mano; e si può assicurare d ie San G iorgio, protettore della città, se avesse a risor­ gere, lascierebbe il suo cavallo (dato che avesse a risorgere a neh’ esso), ed inforcherebbe una bella bi­ cicletta. ed andrebbe con essa a schiacciare il drago... quando non credesse più adattato alio scopo un pesante automobile !

(ilarilino Duca Mnaaaxi : Cono «lei Bori. (In. il iT. Raimondi).

beltà, la virtù, la fama onesta », e che trovò due buoni avvocati nel Roscoe e nel G regoroviut; nè di Renata di Francia, figlia di re Lu igi X II, mo­ g lie di Ercole II, protettrice di Calvino; n ò d i Bar­ bara. figlia d ell’ imperatore Massimiliano II, e mo­ g lie di Alfonso I I ; nò delle due Estensi del Tasso,


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TO U R IN G C LU B IT A L IA N O

L u crezia che lo am ava, e Eleonora che ne era amata »«matura v e r g in e senz’ amore » ; nè d ’ altre ed altre sino alla misteriosa Madonna F ra ra , il cui busto vigoroso orna una delle porte della cattedrale.

Lotta cogli elementi: I] battello di rimorchio dei barconi portanti i d e litti all’ isola Bianca.

(7ff. Atv. Haimondi).

Lasciam o qu elle donne e chiniam oci alleggeri­ tili ferraresi d’ o g g i ; alle sign ore belle ed elega n ti, a lle popolane graziose colle chiom e vagam ente in­ co rn icia te d a ll'a rtistica nera veletta. E d un’ altra bella qu alità hanno le ferraresi : fra esse si contano a centinaia le ciclista. Questa circostanza fortunata ispirò al locale consolato del T o u rin g la ge n ia le idea d ’ in gen tilire doppiam ente il convegn o colla gra zia dei fiori e delle donne, col far di esso il « prim o convegn o ciclistico fem m in ile d’ Italia » ; e nella circolare d’ in vito il consolato, in fa tti, fra altro, diceva: « Il convegn o per il convegno, cosi semplicemente indetto, senza alcuna lusinghiera attrattiva, senza un in cen tivo particolare, che desse a quello una speciale ragion d’ essere, parve, sin da prin ­ cipio, troppo povera cosa, e n u li’ altro che la rip e­ tizion e di quanto fu g ià fatto iu tanti altri ritrovi del T o u rin g. « E però sorse l’ idea nova, che noi credem mo degna d’ attuazione, di rivolgere, per questo nostro C onvegno, un in vito particolare alla parte più g e n ­ tile, e pur numerosa e ardita, della grande armata ciclistica. L 'in terve n to u fficiale delle S ign ore cicliste ai convegn i — si è pensato — senza nulla to g liere al g a io carattere di essi, vi porterà un delicato profumo di poesia, e sarà argom ento, non di incomposte allegrezze, m a di cavalleresca co r­ tesia, d’ ordine e di c iv ile urbanità. » L ’ appello cavalleresco e nobilm ente espresso, partito da questa patria dei « cavalieri antiqui >• e del B aiam o, Ariosto e Tasso che li hanno can­ tati, trovò un’ eco in varie parti d ’ Italia, e spe­ cialm ente nella Rom agna, n e ll’ E m ilia, nel Veneto. L e cicliste (a ciascuna delle quali venne offerta una bella m edaglia com m em orativa) accorsero nu­ merose, accom pagnate o dal padre, o dal marito, o dal fra te llo ; circostanza questa che sarà certam ente ricordata in tutti i futuri co n vegn i, destinati ad essere tornei di gen tilezze nobili ed oneste.

L a fia c c o la ta . La sera del 17 d a ll’ una e d a ll’ altra porta, entrarono fra le mura estensi le varie squadre di ciclisti ade­ renti al c o n v e g n o ; e molti rii essi si radunarono poi di sera in lu ngo corteo, e, preceduti da una fanfara e muniti di palloncini o di fuochi bengalici, fecero un g iro per il corso «Iella G iovenca e per il via le Cavour, traverso una folla straordinaria «li gen te, la quale era li a dimostrare eh«* Ferrara è tu tt'altro che una città deserta. A ltre squadre giunsero alla m attina del 18, e tutte andarono a far capo nel cortile di Santa M ar­ gh erita in via dei Rom ei lieta «li accogliere questi novelli Rom ei... della ruota. La squadra di Bologna conduceva sec«> aneli«.* il direttore gen erale cav. Johnson, il capoconsole gen erale Oreste G o rla , il capoconsole di Firenze ing. Capei, ed era capitanata da Olindo G uerrini. Le squadre provenienti da sud si lam entavano della polvere trovata sulle vie, e che le avvolse in una nube con tin u a; qu elle del nord si lam en ­ tavano in vece del vento e del fango. Il vento d i­ sturbò non poco il co n v egn o ; ed esso fu tanto forte quanto a memoria «l’ uomo non si ricordava d’ aver qui mai sentito. Eolo volle prendere alla festa una

Casa tlcll'Ariosto.

parte un po’ troppo viv a c e ; ed un argu to freddu ­ rista a tale proposito osservava: “ Colla riunione di tanti cicli c ’ era bene da aspettarsi un ciclon e! ,,


R IV IS T A MENSILE L a sfilata. Verso le dieci del 18 tutte le squadre che spe­ rano radunate nella palestra di ginnastica, e tutti g li altri ciclisti dispersi ancora qua e là per Ferrara, s’ avviarono (giù per l’ ampio Corso della G iovecca, e passando sotto quella specie d ’ ar­ co di trionfo che è detto P rosp ettiva , e che fu eretto nel 1703), al Montagnone, cioè al passeggio pub-

Imprc^ionc dol tamponilo dio colio i delitti no! trafitto dn Pontafiigoscuro all’ isola Bianca. {Iti. .ire. Ha intontii).

blico costruito, sui bastioni ed ai piedi di essi, sino dal secolo X V , e che si estende, a mattina di F e r­ rara, dalla testata del Corso della Giovecca a quella di V ia Venti Settembre. Qui poco mancò che una disgrazia non venisse a turbare la festa iniziata in modo già così pro­ mettente. I l ciclista Alessandro Mazza, d’anni 50, capo­ muratore, giunto colla squadra di Cento (squadra assai numerosa, venuta anche coll’intento di far onore alla concittadina Jolanda), in uno slancio fatto per riprendere il berretto che g li era stato portato via dal vento precipitò dall'altezza d’una dozzina di m etri, assieme colla bicicletta, dal ba­ stione nella prateria sottoposta. S’alzò da m olti petti un grido d’angoscia, cne si mutò in grida di gio ia quando si fu certi che, per un vero miracolo, il Mazza era uscito incolume dalla pericolosa av­ ventura; p rivilegi questi che D io riserva soltanto ai soci del Touring. I pompieri Cenerelli, De Ste­ fani, Mazzoni e Tu m iati, con sollecitudine e co­ raggio, si calarono tosto dalle mura per recar soc­ corso al caduto; ed accorse tosto anche il medico di Cento dott. R a ffa elle Chioppini, il «piale era tanto più preoccupato pensando che eg li aveva v i­ vamente insistito col Mazza perchè facesse parte della squadra contese. Ritornata la calma continuò l’ ordinamento del corteo, che riuscì lunghissimo ed assai pittoresco e form ato di qualche m iglia io di ciclisti, coi bian­ chi berretti, e colle m edaglie e distin tivi rutilanti sulle visiere, sui petti, sui fascioni. A lcu ni dei con­ venuti parevano proprio altrettanti Cialdini ! Non di rado il numero delle m edaglie era in relazione

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col numero dei peli bianchi dei reduci da tanti convegni. Precedevano i pompieri ferraresi in biciclet­ ta; seguiva la splendida e numerosa squadra di Ficarolo, colla fanfara, e cogli azzurri stendardini ; poi un forte gruppo di signore ferraresi ; poi il d i­ rettore generale Federico Johnson, col capo-con­ sole generale aggiunto Oreste Gorla, col capo-con­ sole di Firen ze avv. Capei, e con altri dello stato m aggiore del T o u rin g; quindi un forte nucleo «li ciclisti ferraresi, coi calzoni bianchi e la giacca ne­ ra; quindi, più o meno numerose, le squadre di .An­ cona, A rgenta, Radia, Bassa no, Bologna, B orgo San Donnino, Castrocaro, Cervia, Conselve, Chioggia, Copparo, Este, Faenza, Firenze, Forlì, Guastalla, M alalbergo, Milano, Modena, Monselice, Montagnana, Padova, P ie v e «li Sacco, Portom aggiore, R eggio, R ovigo, San F elice sul Panaro, San V ito «l’Asolo, Serm ide, Tra versetelo, Verona, Venezia, Vicenza. Chiudeva un secondo forte gruppo di ci­ clisti ferraresi. Quasi ogni squadra contava anche alcune ciclista, tutte con fiori sul manubrio. N el corteo si notavano alcune motociclette (che prestavano anche gentile servizio di staffet­ ta), nè mancavano i tandem s, preferiti dai co­ niugi per trascorrere uniti soavemente e celer­ mente questa via della vita, sulla quale non man­ cano g li sterpi e le spine. L e case erano imbandierate, le finestre ador­ ne di tappeti, e la folla, fitta e plaudente, rispon­ deva alle grida di V iv a F e rra ra /emesso dai ciclisti cogli evv iva alle città il cui nome i componenti le singole squadre portavano sui bracciali adorni dei colori e degli stemmi delle città stesse. I l corteo, passando sotto l ’arco predetto, sfilò per il Corso della G io vecca , e verso la fine di que­ sto svoltò a destra per V ia Palestro e per Piazza

C on colonie» n«li’ i»ola Bianca nel Po, che h* data ospitalità ai ciclisti durante il temporale. (It i. iirc. RaimonniK

Ariostea, facendosi così passare in rivista dal som­ mo poeta, che dall’alto della sua colonna guardava m eravigliato alla strana apparizione, alla quale colla sua fantasia non era giunto quando cantava

Le donne, i cavalieri. Farmi, gli amori, Le cortesie, le audaci imprese.


TOURING CLUB IT A L IA N O

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Passata la piazza, il corteo svoltò a sinistra per il Corso (li Porta Mare, rendendo così un pri­ mo omaggio al Palazzo Massari, in cui nel pome­ riggio doveva aver luogo la parte più solenne e gentile del convegno; e giunto al famoso quadri­ vio, svoltò a sinistra per il Corso Vittorio Ema­ nuele; e più d’uno ricordò in quell’istante i versi del Carducci : Chi è, chi è che viene? Con piangere dolce di Hauti, tra nuvola di cigni volanti da PEridano, ecco il Tasso. Lampeggia, palazzo spillai de’ diamanti, e tu, fatta ad accórre sol poeti e duchesse, o porta de’ Sacrati, sorridi nel florido arco!

Risalito il Corso, girato il Castello degli Estensi, traversata la Piazza Savonarola e Piazza della Pace, per il Corso della Giovecca il corteo ri­ tornò alla palestra, ove si sciolse. Quando il pittoresco, lungo, risplendente e variopinto serpente girava il Castello, io volavo col pensiero ad altri e ben diversi cortei che gira­ rono quelle torri, le quali, sul principio del secolo XV, videro più volte sfilare Borso d’Este, che si recava alla caccia coll’infinito seguito dei suoi ca­ valieri, dei suoi 600 falconieri e dei suoi cani, quale ci viene ritratto nei famosi affreschi del pa­ lazzo di Schifanoia e nel 1502 Lucrezia Borgia, ohe, quando venne per dar la mano di sposa ad A l­ fonso I, era preceduta da 75 balestrieri a cavallo, da 80 trombetti, 24 pifferi, 600 cavalieri con grosso catene d’oro, procedeva (sotto un baldacchino por­ tato da dottori) sopra un cavallo il cui fornimento costava 6000 ducati, ed era circondata da 8 staf­ fieri, ed era seguita da 20 cavalieri spagnuoli, 5 ve­ scovi, 10 ambasciatori, 6 tamburini e duo lacchi* e molte carrette dorate e piene di gentildonne; e nel 1592 i cardinali cavalcanti le mule, gli amba­ sciatori di Bologna, Venezia, Savoia e Francia, gli avvocati concistoriali, i procuratori fiscali, i cap­ pellani segreti, i camerieri d’onore, gli uditori di rota, i baroni, i principi, i duchi che accompa­ gnavano papa Clemente V i l i , il quale veniva a prender possesso di Ferrara, di cui da quel giorno cominciava la decadenza, che doveva durar quasi tre secoli. In Municipio. Dopo aver deposte, nei rispettivi alloggi, le biciclette, i ciclisti convennero m Municipio, che ha sede nell’antico castello marchionale, ove abi­ tavano gli Estensi prima della erezione del Castello. Salito lo splendido marmoreo scalone esterno fatto edificare da Ercole I, e passato un primo salone (ove i piumati suonatori della Timida Ariosto, ve­ stiti alla bersaglierà, facevano rintronare gli am­ bienti coi loro suoni festosi) entrarono nel Salone dei Plebiscito, dove sono murate due lapidi, delle quali una ricorda la partecipazione di Ferrara alla Lega Lombarda contro il Barbarossa, e l'altra il plebi­ scito ferrarese per l’annessione al regno d’ Italia. Il direttore generale cav. Johnson, il capo­ console di Firenze ing. Francesco Capei, ed altri ancora, furono dal sindaco doti. Pietro Niccolini,

capoconsole, presentati agli assessori, e condotti a vedere quanto il palazzo offre d’interessante, cioè i due cammini marmorei qui trasportati dal Palazzo dei Diamanti ed un camerino in legno che vuoisi dipinto da Dosso Dossi. Mentre questo avveniva, sempre più fìtta si faceva la calca nell’ attiguo salone, le banderuole ed i vessilli sventolanti, i bianchi berretti solle­ vati in segno di festa, le grida gioiose, rallegro rumore delle bottiglie sturate, il suono delle trom­ be, davano all'ambiente una vita ed un’animazio­ ne piena di simpatica baraonda. I l bravo sindaco capoconsole, sollevato sopra un tavolo, ed ottenuto a stento un po’ di silenzio sopra quel mare in allegra tempesta, portò ai con­ venuti un saluto gentile ed efficace, interrotto ad ogni frase da applausi, e salutato alla fine da una vera ovazione. Quindi ricominciarono, più intensi di prima, i suoni e le grida; e ci fu persino un principio di ballo, provocato dal suono d’una» lieta polca tla parte della fanfara di Ficarolo. Quella vivente fiumana ridiscese quindi per lo scalone; gli ambienti solenni, ritornarono nella loro calma abituale; ed i ritratti dei Gonfalonieri dal 1815 in poi, che parevano meravigliati e scandolizzati per tanto fracasso, e che guardavano dal­ le tele con occhi severi, ripresero il sonno. L ’inaugurazione del vessillo. La parte più solenne del festoso convegno fu la presentazione e consegna (alla direzione gene­ rale del Touring, che ne fu eletta depositaria, e che dovrà recarlo in seguito nelle città ove saran­ no tenuti altri convegni ciclistici femminili) del vessillo del ciclismo femminile. Sull’elegante e ricchissimo stendardino (la cui asta è sormontata dallo stemma del Touring) si vede parte dipinta (dal valente artista ferrarese Edmondo Fontana), e parte ricamata (dal Nova di Milano) una figura di donna, che reca nella de­ stra lo stemma di Ferrara, e nella sinistra la ban­ diera del Touring. Un fascione si stende nella par­ te superiore del drappo e si svolge poi serpeggiante intorno alla figura della donna; ed ò formato di tanti campi vuoti, nei quali saranno ricamati gli stemmi delle città future sedi del congresso. A de­ stra si leggono, ricamate in oro, le seguenti pa­ role, scritte dal prof. Giuseppe Agnelli, a cui si devono molte delle belle epigrafi ferraresi : A f f i ­ d a t o ALLE DONNE D’ ITALIA, SVENTOLI QUESTO VES­ SILLO CICLISTICO PER TUTTE LE NOSTRE TERRE, SIMROLO DI GENTILEZZA PROTETTRICE, EMBLEMA AU­ GURALE.

X V I I I - V - M CM II Di tenere il discorso inaugurale, per illustrare tutto il gentile significato della festa geniale, fu incaricata la marchesa Maria Maiocchi Plattis di Cento, la quale, più ancora che come valente cicli­ sta, è nota come gentile scrittrice collo pseudonimo di Jolanda. Alle ore 15, nell’atrio, verso il giardino, del


R IV IS T A MENSILE palazzo Massari, »'accalcava una folla stragrande di signore e di c ic lis ti;-« m olti di questi dovettero rimanersene al di fuori, e gustare la spettacolo tra­ verso lo tre ampie aperture, o arram picati sulle inferriate dei fenestroni. Un lungo applauso salutò l’ ingrosso di Jolanda, che entrava al braccio del sindaco cav. Niccolini, applauso rinnovatosi parimenti caldo quando, a braccio del prof. Drognetti, entrò la celebre can­ tante Maria W a ld m a n n , ora m oglie del duca Massari. Il prof. A gn elli con assai opportune e giusta­ mente cortesi parole presentò Jolanda, che imprese subito, commossa, a leggere il suo discorso, gu ­ stato, apprezzato, acciamatissimo. 11 sindaco dott. Niccolini volle quindi con ge n ­ tile pensiero, rendersi interprete dei sentimenti di gratitudine dei turisti verso Federico Johnson, e ricordare che la seconda madrina del vessillo è la figlia di lui, Teresina Johnson, che per imprevista circostanza non aveva potuto intervenire. Un lungo applauso, e le ripetute unanime grida di Vira Johnson/, risposero alle parole del sindaco. La funzione era compiuta; e tutti g li invitati salirono a visitare la ricca galleria ed il regale appartamento Massari, e discesero poi nel giardino, e si sparsero per g li ombrosi viali, adorni di busti, allegrati da zam pilli d’ acqua ; e qui, fra i concerti della banda comunale, si svolse il corso dei fiori. Molte biciclette, artisticamente adorne di fiori e ghirlande, e bene disposte, girarono varie volte, fra g li applausi dei numerosi presenti, per i viali, e passarono poi a fare alcuni giri ai giardini e sul Viale Cavour, ov’ era accorsa una vera fiumana di gente. Il b a n ch etto. Era impossibile il trovar un locale per un hanchett issi ino al quale avessero potuto convenire tante centinaia di ciclisti; e questi si dovettero perciò alla sera spargere qua c là per g li alberghi e le trattorie, e lasciar che al banchefto ufficiale inter­ venissero soltanto le autorità ed i consoli. Salito l ’ ampio scalone della Torre dei Leoni del Castello Estense, i convitati si trovarono da prima nella Sala degli Stemmi, ove sono g li stemmi dei legati pontifici dal 1598 al 1859, e quelli dei pre­ fetti del regno d ’ Italia da allora sino ad o ggi. ()uel che avvenne a Venezia per lo stemma di Mariti Faliero, si ripete qui per quello del delegato F. Policardo (che deliziò Ferrara dal 18*19 al 1856) che fu cancellato, pro criminibus, e sostituito da un'in­ scrizione. Nel salone sono pure dipinti, a chiaro­ scuro, i panorami delle citta di Ferrara, di Cornac­ chie, ( ’cuto e Lugo. Il banchetto ebbe luogo nella S a li Gialla, che g ià vide svolgersi tante feste a ll’ epoca sontuosa degli Estensi. I convitati erano un centinaio, di­ sposti intorno ad una tavola a ferro di cavallo, profu­ samente adorna di fiori e d’ una piccola bicicletta com­ posta di fiori. Siedeva al posto d’ onore la mar­ chesa Maria Maiocchi IMattis, che aveva alla sua destra il direttore generale del Tou rin g cav. John­ son, il consigliar delegato cav. Rebucci in rappre­ sentanza del prefetto, la signora Chiappini, il ca­ poconsole generale aggiunto Oreste Gorla ece., ed alla sinistra il sindaco cav. Niccolini, il comin. Gatti-

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Casazza presidente della Deputazione Provinciale, la gentile sorella di Jolanda, Olindo Guerrini, ecc. Allo sturare delle bottiglie di champagne comin­ ciarono i brindisi. Parlò primo il sindaco cav. N ic­ colini ; dopo di lui il cav. Rebucci, a nome del prefetto, brindò a Jolanda, alle altre gen tili si­ gnore, ai ciclisti tutti, al loro capo, a tutti coloro che furono festosamente accolti a Ferrara, gentile come sempre, e lieta di contribuire a ll’affratellameuto delle regioni, ai progressi del T ou rin g; e seguirono : il cav. Johnson, Oreste Gorla che brindò al cav. Niccolini, ed a tutti i consoli e capoconsoli che sono “ le vestali che tengono vivo il sacro fuoco della istitu zio n e,,: l ’ ing. Capei che portò il saluto di Firenze, degnamente rappresentato dai fiori che da Firenze il cav. Johnson recò per le gen tili co n v ita te; Olindo Guerrini che portò il sa­ luto di B ologna; “ che va diventando ogni giorno di più un sobborgo di F e rra ra ,,; Parlarono pure il dott. Raffaele Chiappini di Cento, il signor En­ rico Gàbrici console di Ancona, l ’ avv. cav. A nto­ nio Vicini capoconsole di Modena, il conte Ettore Graziai)i capoconsole di Padova. Tutti i brindisi furono salutati da applausi. L a chiusura d e l C o n v e g n o . La mattina del 19 Ferrara formicolava di ci­ clisti, che, o soli, od a coppie, od a brigatelle, si recavano ai prefissi ritrovi sia per far ritorno al paese natio, sia per unirsi a coloro che dove­ vano recarsi allTsola Bianca. Intorno ai tavoli dei caffè si vedevano cen ti­ naia di ciclisti, intenti a pagare profusamente la moderna imposta delle cartoline illustrate. Il convegno fu chiuso, secondo il programma, con una gita ciclistica a Pontelagoscuro (a circa Km 5 a N. di Ferrara, sulle rive del Po), e con una colazione a ll’ isola Bianca, in mezzo alle onde d ell’ Eridano. Il delegato comunale di Pontelagoscuro (che è frazione del Comune di Ferrara), avv. Pietro Braglini, alle ore 9,30 partì di là in carrozza in ­ contro ai ciclisti ; ed incontratili a metà strada verso Ferrara si metteva alla testa della squadra la quale (in causa delle numerose partenze a vve­ nute la sera antecedente e nelle prime ore del mattino) era formata di soli trecento ciclisti « g io ­ vani e forti ». In capo a Via Copetta la banda locale salutò coi suoi concenti g li ospiti graditi, che furono con­ dotti n ell’ ufficio della delegazione, ove i pompieri prestavano servizio d’ onore ed ove venne offerto il vermouth. Verso le 11 i convenuti, lasciati riposare i loro puledri d’ acciaio, e tutti munitisi con un fiaschette di vino e con una sportina per la colazione, an­ darono ad imbarcarsi in due grandi barconi, che li trasportarono allT sola Bianca, ove la rustica co­ lazione venne offuscata dal cielo nuvoloso e bagnata da una p ioggia importuna. Anche Giove Pluvio, come Eolo, sebbene nò invitato nò regolarmente inscritto volle a ll’ ultimo momento intervenire al convegno di cui erano di certo giunte lusinghiere notizie sino sull’ Olimpo. I due barconi, per la gentilezza dei signori T o ­ rnei e Cavallari (ispettore e rappresentante della Società per la navigazione del Po) furono rimor-


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ch ia ti, in cam bio che dai lenti e stanchi cavalli, dal rapido e vigoroso piroscafo Generale Mattel ; e così i g ita n ti poterono g iu n g ere a Pontelagoscuro rapidam ente, e meno bagn ati di quanto si potesse tem ere. I ciclisti ritornarono a Ferrara ; e così fu chiuso questo in dim en ticabile convegno, bene ideato, ancor m e glio organ izzato, ottim am ente riuscito. A r r o t i n o im p a z z ito . Durante il con vegn o si sentì nuovam ente a t­ tribu ire a Giosuè Carducci la frase « arrotino im ­ pazzito », colla quale il nostro sommo poeta mo­ derno avrebbe definito il c ic lis ta ; ed il dott. Chiap­ p in i, nel suo brindisi, ripetè la leg g en d a ria a ttri­ buzione. Sapevo che quella frase il Carducci non aveva f ironunciata m a i; e. col desiderio di portare una uce d efin itiva su ll’ argom ento, presi il mio co ra ggio a due m ani, e scrissi ad Knotrio per pregarlo di vo lerm i autorizzare a sm entir qu ella voce. Ne ebbi tosto (e pubblicam ente rin gra zio ) la se gu en te risposta : £/) n io b io

Non so di più, e nemmeno so se ciò che mi si disse allora risponde al vero.

Tuo Corrado R icci. E così questo articolo, com inciato collo sfa­ tare una leggen d a sorta intorno- ad una grande città ingiustam ente accusata di sonnolenza, finisce col d istru ggere un’ altra leggen da sorta intorno ad un grande poeta ingiustam ente accusato di m iso­ neismo. F e r r a ta , M a y y io fOO*.

Ottonk Brrntabi.

Discorsi e note. Per completare la relazione del convegno di Fer­ rara, diamo: il testo del discorso pronunciato dal sindaco di Ferrara e capoconsole del Totiring al ricevimento dei ciclisti in Municipio; un cenno (favoritoci dall’a w . Ca­ valieri) sulla gentile madrina della bandiera; le parole pronunciate dal prof. Agnelli nel presentare Jolanda; il discorso di Jolanda : i brindisi pronunciati al banchetto dal dott. Niccolini. dal cav. Johnson, dal dott. Chiappini ; la lettera di Jolanda al dott. Niccolini; due brani dei gior­ nali ferraresi sul convegno; alcune notiziette sul con­ vegno stesso. I l s a lu to d e l s in d a c o e c a p o c o n s o le .

U veo

c J ^ ru rre )

o lfw i e

h te * .

fe e d *

« Signori, « Vi prego di non temere l ’eloquenza sindacale. Quan­ do un Sindaco è capo console del Touring, sa bene che un discorso in tale circostanza va fatto di volata.

J e X u ìfa .

cJiz /a

e/^ ^ 7

Prim a ancora che io scrivessi, O lindo G u errini, col qu ale si parlò della cosa, mi disse: « Corrado R icci conosce l’ autore di qu ella frase; scriveteg lien e ; ve lo indicherà ». Scrissi al Ricci ; ed e g li tosto cortesem ente mi rispose : Caro JJreniari, A Bologna certo fu chiamato per la prima volta « ar­ rotino impazzito » il velocipedista. Ricordo benissimo d'aver sentito quella (dirò cosi) « definizione » a S. Lazzaro di Savena all’apparire d’uno dei primi pedalatori con bicicletta gommata E là era at­ tribuito a un prete (Don Raffaele Mazzoni), arrotato e rovesciato dal trionfante istromento, e rialzatosi polve­ roso e imprecante: «B o ia d'un agòz » (arrotino) «dovintè m&tt? ».

Il Sindnco o Capo Con*-lo dott. I*. Niccolini.

«Io saluto voi tutti, o ciclisti, dai rappresentanti delle città, gloria e splendore d’Italia, fino all'ultimo tourista ?:iunto a noi dal paese più lontano e dimenticato. Vi sa­ lito e vi ringrazio, percnè siete venuti a portare una nota di viva giocondità e di simpatica modernità in questa Ferrara degli Estensi, che molti forestieri, mal cono­ scendola credono ancora tutta addormentata nel sonno del passato, e tutta perduta in un sogno di glorie lontane. «Un poeta ha detto che gli Estensi lanciarono le strade


R IV IS T A M E N S IL E ampie, diritte, solenni, ad incontrar le Muse arrivanti pellegrine dalla natia Toscana. « Oggi, poiché il secolo borghese e proletario non per­ mette più di immaginare un pio e glorioso pellegrinag­ gio di Muse, lasciate che io volga a novità ii concetto noe­ tico, e dica che Ferrara lancia le sue grandi vie ad in­ contrar i giovani, forti e giocondi pellegrini del Touring Italiano. « E lasciatemi anche dire, con non soverchio orgoglio, che Ferrara è degna di accoglierli. Questa provincia, che é tutta un immenso piano, cosi lontana dai monti che di indo si riesce a scorgerne sull’orizzonte il profilo sfu­ mato, questa città che ha le strade cosi larghe, maestose, sgombre e tranquille, sono sede più di ogni altra propi­ zia e felice pel ciclismo. * Dopo Milano infatti Ferrara contende a Torino il primato per la diffusione del velocipede: noi abbiamo in città un ciclista ogni 10 abitanti. Sarei tentnto di dire che la bicicletta è naturale a Ferrara come la gondola a Venezia, giacché la bicicletta è l'unico veicolo che non romnu e violi quei silenzi luminosi nei quali Giosuè Caraucci ascoltava, eco lontana ma non dispersa, il canto del fantastico epos, e Gabriele D ’Annunzio scorgeva do­ vunque volti sfuggevoli di belle principesse antiche. « E poiché in fondo alle menti ed ai cuori permane una nota di poesia, abbiamo voluto che sul modesto pro­ gramma del nostro convegno fiorisse un'idealità. Noi ren­ diamo onore alla forza, all'agilità, alla vigoria; ma non pensiamo che la velocità debba essere Tunica Dea. la fretta Tunica compagna del ciclista. Abbiamo perciò chia­ mati a fraterna unione la forza c la bellezza, la più aspra fatica c l’esercizio pieno di grazia e di leggiadria. « Il pensiero della donna deve innalzare ed ingenti­ lire tutto il ciclismo. Il velocipedista non sarà mai un volgare corridore, ansante, sudicio, arruffato, quando pensi di poter avere o buona compagna di cammino, o cortese aecoglitrice alla meta, una donna bella e gentile. « Perchè questo pensiero divenga tradizione, noi lo abbiamo fissato in un simbolo, gli abbiamo dato forma di un labaro che oggi attende saluto ed auspicio dalla parola nobilissima di una donna intellettuale e dalle no­ stre m ille voci erompenti in un solo grido. « Questo labaro dedicato alle gentili donne d’Italia noi lo affideremo al Touring, perchè dal nostro passi ad altri convegni, perchè intorno ad esso si rinnovi sempre il patto fraterno della forza e della bellezza. «Quando nel suo cammino avrà raccolto il saluto di tutto le donne belle, fiore e vanto d’ Italin, di tutti i gio­ vani, speranza secura della patria, allora sarà in lui pe­ netrata una grande anima che lo renderà sacro e glo­ rioso. E noi ciclisti ferraresi saremo paghi se si dirà che il pensiero e l’opera non furono indegni della città ove Lodovico Ariosto uni nel suo canto le armi, gli amori, e le cortesie ». J o la n d a . Chi avesse letto, nel 1890, il discorso che fece Jo­ landa, al secolo la marchesa Plattis, per la Croce Rossa, avrebbe fin d'allora ammirate qualità forti e rare, acu­ tezza d’osservazione, non comune merito di forma, e avrobbe di leggeri presagito il rapido ascendere della gen­ tile scrittrice centese. La madrina che Ferrara scelse al vessillo che la « so­ cietà del Risveglio » donò alle donne italiane oicliste, non poteva essere più nobile e più degna. La carriera letteraria di Jolanda è stata così feconda e fortunata da renderla oggi una fra le prime intelligenze (femminili nostre. D&Wfrufe, il romanzo scritto per la Coì'delfa, giornale delle giovanette, nel quale la marchesa Plattis combattè le prime lotte, sali ad un forte e simpa­ tico lavoro, denso di concetti e d'idee: « Le donne dei poe­ mi di W agner *. In questo studio è trasfusa intera l'arte squisita delTautrice, ed appaiono evidenti le sue doti di fine e accurata annlizzatrice degli animi umani. « Fiori secchi, il Libro dei miraggi ». aprono la serie delle novelle cui susseguiranno tra non molto, le « Spose mistiche e Fiam m elle ». I saggi critici escono in un opuscolo dal titolo : « Dal mio sorgere ». e alcune fantasie, (davvero piacevoli, e insieme chiara prova della versatilità e della duttilità

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d«*lTingegno di Maria Malocchi Plattis), ci trasportano * Nel paese delle chimere * Dove Jolanda ci appare caratteristica, e ci rende in­ vidiosi del suo tranquillo nido di Cento (ove i pensieri le aleggiano intorno, seducenti o melanconici, profondi sempre c recanti i segni di un’individualità tutta pro­ pria), è nelle « Ignote », profili di donne degne di memo­ ria. eppur trascurate dal mondo così spesso ohlivioso

Jolanda. Una novella che ha abbellito la civettuola collezione dell'« Iride », periodico letterario ligure, è la « Rivincita», ove è descritto un amore a tinta si viva e si vera che pare vissuto. In questi tempi di pittura sovente artefatta que­ st'accenno sarebbe di già un elogio di per sè; ma le fi­ gure dei personaggi che Jolanda mette in iscena son in guisa tanto minuta e semplice riprodotti da strappare al critico il grido di sincero entusiasmo pel quadro ove il colorito è opera di penna maestra la quale gode ritrarre da scene non ricercate effetti mirabili. E’ perciò che « sotto il paralume color di rosa », un racconto ohe si svolge in un ambiente clic nulla ha dell'anormale, riesce di lettura gustosissima, sebbene l’intreccio non presenti inviluppi intricati. Nella sua semplicità, in una semplicità che ha quasi sempre il fascino della vera poesia, ripeto, Jolanda ha le ragioni dei suoi trionfi. Il « Libro delle ore, il Ro­ sario d’ametiste, Fiori e sogni» hanno sfumature delicate, e ricami leggiadri; piccoli libri che lasciano un’impres­ sione soave e olezzano d’un gentile profumo. « Le Tre Marie » sono un gran passo nella carriera di Jolanda e la colloca in un posto che già da tempo la spettava fra le nostre scrittrici. E’ il romanzo con­ cettavo, è l'affacciarsi alla vita della pensatrice severa e dell'osservatrice profonda e geniale. Ma il libro ultimo, il libro che rivela tutte insieme le qualità della marchesa Plattis e che la fa rifulgere vi­ vido sole nell’arte, è il romanzo «A lle soglie d'eternità ». La «R iv is ta » del T. C. I. non è un periodico lettera­ rio e non può soffermarsi ad analizzare le singole doti dei libri della cortese madrina del vessillo che Ferrara ha donato alle signore cicliste italiane: ma questa pre­ sentazione era doverosa perchè le cicliste d’Italia sap­ piano qual donna egregia ha battezzato la bandiera che fu loro donata Già direttrice della « Rassegna Moderna ». ora della « Vittoria Colonna », questa infaticabile scrit­ trice centese sia d’augurio col suo patronato illustre a) più glorioso sviluppo del Touring. Castone C a x'a ìirri.


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T O U R IN G C L U B I T A L I A N O

L a presentazione di Jolanda, venne fatta simpaticamente dal console prof. G. A gn elli cosi : « Dante ci lasciò questa sentenza: « L a stirpe non fa le singolari persone nobili, ma le singolari persone fanno nobile la stirpe ». Irradiata dalla luce di questa verità la marchesa Ma­ ria Maiocchi Plattis per la forza d e ll’ingegno e la tenacia dei propositi seppe divenire « Jolanda »

Tiene Ella di buon diritto un alto grado tra le scrittrifi italiane, perchè a ll’opera sua materiata di sentimenti gentili rispondono le vivezze dellu imaginazione, le grazie della forma Ma faticoso è l ’ascendere dello spirito verso le vette d e ll’arte ; e Jolanda, per ristoro alla stanchezza intellet­ tuale, si fece ciclista, cercò nuove energie nella vista dei liberi orizzonti, nel sorriso dei campi, nelle aurore e nei tramonti incom parabili che a noi dona la nostra pianura : anche a Jolanda piacque conoscere la fatica fisica e cor­ rere ad una meta ove sta scritto : salute. Nessun'altra dunque, nella provincia ferrarese, po­ teva con parola più degna e convinta porgere il primo saluto e l’ augurio al « Vessillo delle cicliste italiane » : ed io, in nome del Consolato ferrarese del Touring, sono orgoglioso di presentarle la m edaglia coniata per Lei a ri­ cordo deiravven im en to lieto, della nostra grande rico­ noscenza ».

U discorso di Jolanda. E’ im possibile fare la cronaca delle innumerevoli acclam azioni che interruppero lo splendido discorso inaugurale, letto da « Jolanda » con quella voce armo­ niosa, che è cosu « tutta sua », con quella grazia sugge­ stiva nel porgere che in lei non è soltanto una virtù esteriore, ma rivela l'in tim a nobiltà deH’anirao suo. Fu un discorso semplicemente delizioso; tutto in f;ioiello Pareva che ogni pensiero e ogni sentimento deicato della donna italiana, ogni cosa soave del mondo vibrasse o avesse una eco in quelle parole. Siam o lieti d i poter dare qui, per gentile conces­ sione di lei, il testo del discorso pronunziato da « J o ­ landa. « Io sono altera e lieta di trovarm i prescelta ad esprimere al Consolato ferrarese il nostro sentimento d’alta riconoscenza per l'idea oltremodo cavalleresca che l'indusse a furci questo dono prezioso. « A lle cicliste di Ferrara è così riserbata la com pia­ cenza di consacrare la modernissima insegna che io a nome di esse saluto, nella gradita presenza delle gentili colleghe nostre e colleghi qui convenuti da ogni parte d’Ita lia . « Credo che mai vessillo più pacifico e più sereno sia stato levato al sole fra le mura che videro gli splendori della Corte Estense, nè che cerim onia più insolita della preserfte queste pareti aristocratiche abbiano veduto compiersi nella loro vita centenaria. « I l giovane secolo ventesim o trionfa oggi qui in una delle sue manifestazioni più espressive, forse più im ­ portanti, d ie non è profanazione, ma salutare indizio di vita lità rinnovata, felicen^ente fiorita sul tronco delle grandezze trascorse, il cui ricordo di luce insinua una spiritualità pensosa in ogni più spensierata esultanza e la eleva • Ferrara, l ’epica Ferrara, ‘patria al più meravi­ glioso poeta d’imprese audaci e di gio ia : l’ampia, si­ gnorile,* ospitale Ferrara, ha come poche città italiane il diritto e la facoltà di adunare questi giu livi convegni gio va n ili nei quali si accentua — e in quello d'oggi più che mai — il carattere saliente del nostro tempo che è quello dell'attività. « Si è recentomentc scritto, proprio a proposito di ciclism o, che la civiltà avvenire sarà estremamente mo­ bile, come fu sedentaria quella classica. « In fa tti, i più am pi orizzonti schiusi al pensiero, le m eravigliose scoperte scientifiche, la m aggior facilità di comunicazione, hanno trasformato i nostri ideali di vita, modificando persino sensibilm ente le norme dei nostri rapporti sociali con l ’affrancarci da quel cerimo­ niale severo, com plicato e freddo che reggeva in addietro la fam iglia e la società.

« Tutto ha oggi un carattere più fresco, più succinto, più spontaneo • tutto dimostra la nostra aspirazione verso una nuova forma di vivere più sana e semplice e sincera che già si va delineando.« Pare anzi in questo ultimo periodo che la vera su­ premazia di schiatta e d ’ingegno non voglia disgiungersi da una marcata disinvoltura e sobrietà d’esistenza ma­ teriale, e l'esempio ci viene d a ll’alto dagli stessi nostri •Sovrani, cosi saggiamente schivi di pompe sfarzose, ci viene da un giovane principe che temprato da una vita austera preferì con molta nobiltà virile l ’apostolato della scienza agli ozi facili e fioriti del sibaritismo. « Ora io non voglio affermare che il movente massimo di questa felice evoluzione sia l ’esercizio fisico che an­ che in Ita lia finalmente va riprendendo l’importanza 9iitica e quel grado glorioso occupato nel bel rinascimento fiorentino: mi pare indubbio però che il gusto dell'eser­ cizio fisico vi abbia assai contribuito, non solo, ma possa dirsi il vero araldo d'una salutare riscossa nel mondo fem m inile. « Nel passato, quando dalla poesia all'architettura, dalla moda alla galanteria, tutto era sopraccarico, falso, lezioso, il concetto della delicatezza, della debolezza mu­ liebre si era alterato in modo ridicolo e strano. La donna pareva diventata una specie di oggettino di lusso, raro, fragile, decorativo, bisognoso di infinita servitù, difficile a spostarsi, soggetto alla più gelosa sorveglianza. Era il tempo dei toupò candidi e dei nei. « L a ginnastica? Eccola. Nell'angolo di un grande iardino dalle siepi di bosso artificiosamente tagliate, alle lunghe balaustre di marmo fra i rosui, sotcj la com­ piacente guardia delle d ivin ità marmoree che si spec­ chiano nei laghetti, due damine vestite di guardinfanti dai colori ridenti, si stringono scherzose sul sedile di un'altalena e si fanno beatamente cullare dal cavaliere, roseo sotto il bruno tricorno, che getta loro languidi sguardi e arguti m adrigali. Più avanti, ecco il salice pian­ gente del Musset, e le isolette del l’A leardi, ecco il di­ sprezzo della vita pratica e della salute, ecco ogni sana energia, ogni felice attitudine d’in iziativa, represse nel cuore della donna, ogni semplice aspetto di verità alte­ rato in modo nel suo pensiero da condurla attraverso l’ignoranza e l ’inesperienza alle delusioni più amare, non di rado alla rovina. Così la donna, esiliata fra le nuvole, come se non fosso stata creata ner vivere sulla terra, te­ nuta in disparte dalla vita civile, accomunata all'in fa n ­ zia nella protezione e nella difesa, fu poi accusata d ’im ­ pressionabilità soverchia, di spensieratezza, d ’inattitu­ dine alle più gravi incombenze della sua missione, d'in ­ competenza nella difficile scienza della vita reale. « M a ecco la corrente inglese, ecco che la praticità e l ’igiene ci vengono sulle ali iridate della moda, e mentre prima erano neglette e medici e saggi predicavano al de­ serto, ora tutti vi s’inchinano. L ’arredamento delle no­ stre case, la nostra foggia di vestire, le nostre abitudini, il nostro senso estetico, i nostri svaghi mutano, e in ­ sieme ad epsi coinè l’ebbrezza di una libertà nuova, di una giovinezza nuova dilagano nella vita fem m inile « una sem plicità insolita, una freschezza, una forza d’e­ spressione, un concorde e palese intento di disinvoltura, quasi unu purificazione che disperde gli ultim i resti dei sogni nebulosi e delle malate fantasticherie. « N oi vagheggiam o ora la poesia che non dilegua, l ’i­ deale che non si sfata: la grazia congiunta a ll’energia, la bellezza non indivisa dall'intelligenza, la sanità fisica unita alla sanità morale, e le nostre sorelle anglo-ame­ ricane. col sapiente equilibrio fra le attività fìsiche e le attività mentali, ci insegnano il modo di realizzare que­ sto sogno puro e sereno. Ora. la donna italiana come in­ telligenza non ha nulla da invidiare a nessuno: come col­ tura c carattere molto ha fatto e m olto potrà fare ancora ; ma la necessità d e ll’educazione fisica è pur troppo sen­ tita tuttora dalla minoranza di noi, mentre conviene in­ vece che la donna se la imponga come un dovere, che vi attinga come un sollievo, che se ne faccia mezzo di per­ fezionamento morale, sostituendola a tutte le cose me­ schine e malsane e inutili che possono trovarsi ad usur­ pare liarte del suo tempo. « E quando converranno con le donne americane su lla necessità dell'esercizio e ne riconosceremo tutta l'effica ­ cia, la nostra vita diverrà meno triste, più libera e niù •incera ancora, i rapporti sociali saranno ancora modi-


R IV IS T A M E N SILE . ticati, e forse, come nella civiltà anglo-sassone, non si troverà più sconveniente che le fanciulle e i giovani con­ vengano liberi agli stessi ritrovi con vantaggio reciproco di gentilezze e di spontaneità. « Alcuni mormorano (ma quale tempo non ha avuto i suoi critici?) che questa maggior famigliarità fru uomini o signore a cui la vita d’oggi conduce, si sia costituita a prezzo dell'antica cortesia rio sentito molti damerini di ieri riflettere con un certo malinconico disdegno verso i nepoti • « Noi eravamo più cavalieri con le signore..» Fer­ rara dà ora una splendida prova del contrario: e su una iniziativa modernissima rinnova l’idealità d’un atto del­ l’antica cavalleria. Ma la donna nel 1’accogliere grata il nuovo omaggio contrae un obbligo nuovo: quello di con­ tribuire con razione e col pensiero a render più gagliardo c completo il rifiorimento a cui oggi si tende, incomin­ ciando con l’affrancare sò stessa da tutte le debolezze, pur senza rinunziare ad una sola delle sue grazie, ad una sfumatura sola delle sue soavità. * E quando vi sarà riuscita, potremo credere di veder in breve riattivarsi, fuse in mirabile equilibrio ed affi­ nate da un più severo concetto della vita, quelle virtù fisiche e intellettuali che fecero già l’Italia nostra glo­ riosa e dominatrice. « Muova, dunque, il sereno vessillo per le terre della patria, e, adornandosi grado grado degli stemmi dello città d'Italia, in ognuno dei quali è una traccia della sua storia avventurosa congiunta a ll’emblema d’una virtù antica, si rivesta di molteplici spirituali energie. E ne su­ sciti intorno insieme ai begli entusiasmi che fanno i mi­ racoli, l'agile vessillo di letizia e di cortesia senza pas­ sato, ma tutto pieno d'avvenire ».

Il brindisi del sindaco. « Signori, Come »indaco e come capo console riprendo, con cre­ sciuta effusione, i ringraziamenti. Il cav. Johnson, il sig. Gorlà e tanti nitri che hanno grande autorità qui fra noi, saranno i primi a volere che le mie parole si rivolgano innanzi tutto alle signore cicliste, ed in ¡specie a quella che della nostra festa è stata la Musa gentile. Nessuno meglio della marchesn Plattis poteva comprendere e interpretare il pensiero del nostro Consolato, nessuno potava più nobilmente dire alle don­ ne d’Ita lia il significato gentile di questo convegno. Quel po' di poesia che vi era nella nostra iniziativa, essa lo ha raccolto nella sua anima e sublimato nella sua parola Questo io mi attendevo bene da Jolanda che nell’ul­ timo suo romanzo ha cosi felicemente creata la figura del dottor Mulini, il medico così entusiasta della bicicletta che finisce coH’attribuirle le più meravigliose virtù terapeu­ tiche; da Jolanda che tante volte ha mostrato di sentire quella profonda attrattiva che per un turista intelligente può avere la nostra sterminata pianura, dove una fìtta maglia di strade copre i campi coltivati a scacchiera, do­ ve la canapa folta e bruna sembra custodire gelosamente l’umida frescura della terra, dove i tramonti sfumati ros­ seggiano tra le frasche e mandano gli ultimi raggi alle cime dei pioppi che sembrano perdersi colla vetta nel c ie lo ’ A queste vigorie feconde del nostro suolo, alle im­ mense memorie storiche, artistiche, letterarie, racchiuse in questa vecchia capitale degli Estensi, voi, o ciclisti, avete oggi innalzati altissimi evviva. Vi ringrazio; vorrei ringraziarvi ad uno ad uno: ri­ spondo a tutti inneggiando ancora una volta al Touring, istituzione che più di ogni altra vale per far conoscere l’I ­ talia agli italiani, e per far si che gli italiani, una volta famosi per le discordie, si affratellino fra loro. E poiché qui è presente il nostro Capo benemerito, l’uomo che ha dato al Touring l’opera ed il cuore, che ha dato alla nostra festa il nome della figlia sua gentilissima, io vi invito tutti ad unirvi a me in un brindisi a Federico Johnson, primo e forte campione del turismo, vero e no­ bile Cavaliere d’Italia. *

Il brindisi del cav. Johnson. Quando si alzò per parlare il direttore generale cav. Johnson, scoppiò un vivo, unanime e lungo applauso. • Accolgo — egli disse — con gratitudine il vostro ap­ plauso. che io interpreto come diretto all’opera del Tourine, e non all'opera min. To non sono oratore: ed fi ­

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lindo Guerrini lo sa; ed egli che sa parlare, tace, ed io, che non so, sono costretto a parlare. Cercai per poter pedalare nei campi dell’oratoria, le necessarie regole nelle pubblicazioni di Bertarelli, ma non ve le trovai ». Scoppiano qui vivi applausi e grida di « Viva Bertnrelli » ' « Sì — continua il cav. Johnson — si, evviva Ber­ tarelli, l ’anima vera del Touring ». Rinuovossi l'applauso: e quindi Johnson continuò: « Ma se non parlo, sento, e fortemente; ed il Guer­ rini, che sa tante cose, sa pure che, più che di forme si vive di sentimenti ir» questa famiglia turistica di cui fui chiamato « padre », titolo lusinghiero, a cui potrebbe forse ormai venir sostituito quello, meno allegro, di «n o n n o ». I nonni dovrebbero stare a casa; ma io qui venni attirato dalla genialità del programma di questo convegno affatto speciale, la cui nota più dolce è data dalle cicliste; venni qui per cercar di cancellare dalla memoria, con un caro ricordo, il mesto ricordo che lo scorso anno qui funestò la gita automobilistica: qui venni per portarvi il saluto di tutti i miei colleglli del Consiglio, che se qualche cosa fanno, tutto devono a voi generali, colonnelli, soci tutti del Touring. che rendete possibile di riunir le vostre forze individuali in una grande energia ed opera collettiva. Vi devo poi chieder scusa di esser venuto solo, di non aver mantenuta la promessa di condor qui la mia figliuola; scuserete ad mi padre che non crede soverchi i riguardi dopo una malattia della figlia. Aneli’ io lui gravemente amma­ lato. e credevo proprio di dover abbandonarvi per seni? re: m 'ero già presentato, per entrare, alla porta deiinferno, donde fui respinto; e, presentatomi allora alla porta del paradiso mi sentii rispondere: « E che cerchi tu qui? Non lo hai tu forse il tuo paradiso in terra ira tanti amici fidati del Touring? Resta lì ! » Ed ecco, amici, perchè io sono tornato indietro, ecco perchè sono guarito, ecco perchè sono qui in mezzo a voi a ringraziarvi del vostro affetto ».

Parla ¡’apostolo che converti Jolanda. L ’apostolo è il dott. Raffaele Chiappini, il quale così parlò : « Signori, La squadra contese è orgogliosa di contare fra le sue file Jolanda; io, medico, sono doppiamente orgoglioso, e come gregario di questa squadra e come apostolo che ha avuto l'insperata fortuna di ricondurre ull’ovile ci­ clistico l’unica pecorella non ismarrita ma restia d’entrarvi. Avevo non troppo lievi difficoltà da superare; io dovevo compiere una specie di cesello di persuasione, uvendo dinanzi a me, ed ostili, le grazie piu squisite e l’intellettualità in persona, la quale, se non era ancor giunta a gratificare il ciclista di « arrotino impazzito ■ come lo battezzava un dì, il ruvido misoneismo di Gio­ suè Carducci, rimbrottava tuttavia e quasi compiangeva quel troppo audace sciame femminino, che, rompendola col pregiudizio, reclamava finalmente la sua porzione d’aria e di luce. « Si: Jolanda non fu sempre de’ nostri. Ora la vedete fra noi e in che veste ! ! Perdonatemi la mia debolezza. ma quando oggi ascoltavo le sue parole che scorreano limpide e fresche come un ruscello n ricercarne i più ri­ posti meandri dell’anima, io ripetevo quasi involonta­ riamente a me stesso il verso dantesco : Fora favilla grilli limato» itvotitln. « Poca favilla » furono le parole m ie; « gran fiamma » le parole di Jolanda. Perdonatemi questa debolezza ; ma in questo mo­ mento. dopo quanto ho visto in questa giornata per noi ciclisti, gloriosa, una esplosione, dite pure, di vanità, di­ venta, se non legittima, perdonabile almeno. Ma non è vanità, cretletelo, o signori ; è soddisfazione di medico che nella conversione dì Jolanda al ciclismo vede assicurata alla patria il raro tesoro della sua intel­ ligenza e del suo cuore- è soddisfazione di medico che noi progressi sempre crescenti della educazione fisica impersonata nel ciclismo vede finalmente una protesta contro lo stupide e snervanti abitudini del passato, in cui l’indolenza arcadica e il cicisbeismo dei nostri nonni, por poco clie fossero durati, avrebbero convertito la razza umana in una « inénugerie * di scimmie ammaestrate


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T O U R IN G C L U B I T A L I A N O

10 bevo alla gloria di Jolauda, e del ciclismo fem­ minile ».

Il dott. Marini. Nel briudibi del sindaco dott. Niccolini si ricorda il dott. Manni. Chi è e g li? E ’ uno dei personaggi d ell’ultimo romanzo di Jolanda, A lte sopite a eternila ^Palermo e Milano, Renio Sondron); storia commovente e dram­ matica d ’una lotta dolorosa tra il sentimento e la passione, tra il dovere e l ’amore, colla vittoria (ahi ! troppo fre­ quenta nel m ondo!' della passione e dell'amore. E* j* i anche un romanzo modernissimo, col tram, col telefoni , colle lampadine elettriche, e collo biciclette sostituite ri p a lafreni ed ai destrieri dei romanzi antichi. 11 dott. Manni ci è presentato come « cicli» a esperte, ma prudente (pag. 147) ». Ed a pag. 78 si narra di lui : € La bicicletta ora una fissazione del dott. Manni. L ’a­ vrebbe ordinata a un mutilato. Era anzi stato lui a con­ vertire ni ciclismo, con l’ imperiosa ragione dell'igiene, una maggioranza di signore dapprima un po’ restie, tra cui Rosalba che rilevò il consiglio sorridendo : — Mira­ colo che il dottore rnccomanda la bicicletta ! — Manni... si diffuse a vantnro le qualità di quel genero di eser­ cizio, a spiegare il suo adattamento ai luoghi o olle per­ sone, a descriverne il diletto ». Ed ecco come anche con un romanzo si può taro utilissima propaganda di ciclismo ! U n a le t t e r a d i J o la n d a . Al sindaco di Ferrarn, cnpoconsole del Touring. dot­ tor Niccoli ni. la marchesa Malocchi Plattis diresse la se­ guente lettera: « Gentile Cavaliere, Altamente orgogliosa e profondamente commossa per la speciale distinzione che il consolato fcrrurese volio accordarmi, per le numerose, calde, spontanee dimostra­ zioni di benevola simpatia a cui fui fatta seguo durante la cerimonia di ieri, prego Lei, che cosi degnamente rapiresenta la Sua squisita città e il Consolnto del Touring ooale, a volersi rendere interprete verso la parte più gen­ tile ed eletta di Ferrara, il Consolato ferrarese, i cjii Sressisti tutti, dei miei sentimenti di riconoscenza, oserei ire, affettuosi, poiché nessun'altra parola può rendere con minore inesattezza la disposizione dell'animo mio. Lu giornata testé trascorsa, bella e buona, fra voi. segnu una data memorabile nella mia vita di artista e di donna, al cui ricordo ricorrerò negli inevitabili momenti di sconforto per attingere lena a più degnamente pro­ seguire. M’è grato frattantQ di riconfermarle, gentile cava­ liere, l'attestato della mia perfetta stima

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Ferrala, le muglio 1002

Jolanda ».

I giornali. I giornali di Ferrara si associarono con calda effu­ sione alla grande festa ciclistica che si svolgeva nella loro città La « Gazzetta Ferrarese» dedicava nel suo numero del 18, al convegno il suo primo articolo, che concludeva colle seguenti parole: Mandiamo, con tutta l’cffusiono dell'animo, il nostro saluto a quanti Honoi'on venutili Ferrarti in nomo di ideai iti! clic, per felice coincidenza, hanno oggi qui molteplici manifestazioni. L ’arte, per la quale »’ inaugura una splendida galleria, e si colgono al­ lori musicali; l’esercizio dello armi, la beneficenza, il culto per la donna che allieta ogni fatica col suo sorriso, o la festa del ci­ clismo apportatore di civiltà insieme s’ intrecciano. Salve, salve, per la prosperità della patria nostra, alla qunlo sempre, ad onta delle momentanee discordie, dall’azzurro inde­ fettibile si preparano grandi destini !

La « Rivista » dedicava al convegno un articolo che cominciava con queste cortesi parole ; A lle gentili signore che recano tra le nostre vecchie mura la soavità dei loro sorrisi e nella festa dei forti l’om aggio della loro grazia muliebre, il nostro augurale evviva; ai campioni del ciclismo italiano tutti che affratellano lo cento città d’Italia all'oinihra delle nostre torri del Castello Estense, ricordanti tanti* glorie di poesia e di lotte fecondo, inviamo dal cuore un cor­ diale saluto.

Spigolature. Scrivo la Gazzetta Ferrarese, a cui ci associamo di cuore : « A teste finite sentiamo il dovere di tributare pa­ role di vivissimo elogio all'autorità municipale, che guidata dal sindaco cav. Niccolini, spiegò opera illuminata e onniveggente, non che ai locale Consolato, i cui membri dott. cav. Niccolini capo console, avv. Umberto A vogadri, prof. A gn elli, dott. D ’Ormea, Mario Collevati, R e­ nato Bromli. U go Lattuga, dispiegarono nell’intero pe­ riodo delle feste, l’attività più encomiabile. « Una lode speciale poi al prof. Avogadri che fu un segretario ed un organizzatore zelante ed infaticabile. » — P er le prestazioni durante il ricevimento di Pontelugoseuro mentano uno speciale elogio il presidente della Filarmonica sig. Agostino Cavallari cd il signor Guarnclli comandante dei pompieri. — A rendere maggiormente solenne la festa, il giorno 18 si svolse un’animata gara di tiro a segno. Nella prima categoria (dedicata a Johnson) guadagnò la medaglia d ’oro il signor Pompeo Bollici: nella seconda (dedicata a Bertarem ) il signor Adolfo Pettini. — P er il concorso di biciclette infiorate, la Commis­ sione aggiudicatrice, composta del sindaco cav. Nicco­ lini e signori Dott. D ’Ormea e Divisi, destinò in questo mollo i prem i: G rap p i d i biciclette infiorate: 1. Squa­ dra di Modena; 2. Fratelli Melchiorri. — Siano re eie tisi e: 1. signorina Stocchi: 2. signorina A voga d ri: 8. signo­ rina A l ¡prandi. — C ic lis ti: 1. sig. Munari; 2. signor Tironi. — B icicletta con carrozzino', signor E zio Snbbionari. — Prim a di lasciare Ferrara, il Direttore generalo cav. Johnson ha consegnato al sindaco L . 200 perchè si destinassero a prò di qualche istituto di beneficenza. 11 sindaco ha disposto L . 100 per gli A sili Infantili e L . 100 p o rg li Ospizi Marini.

Alpinism o Il V Congresso d ella F ederazion e Prealpina. — In due giorni del prossimo mese di luglio, si svol­ gerà il V Congresso Alpinistico della Federazione Preal­ pina di Milano. Organizzatrice ne è la Società Prealpina Gnifetti di Novara, uno fra i dieci sodalizi componenti la federazione stessa, la cui opera modestu, ma costante è per dare ottimi frutti nel campo della propaganda dello sport dell’« excelsior ». Meta del congresso sarà la vetta della «Ress» (m. 1631, sopra Varallo), da cui si gode una splendida vista sul gruppo del Rosa. Speciali facilitazioni ferroviarie favoriranno codesta simpatica e popolare festa alpinistica cui potranno partecipare anche i non apparte­ nenti alla Federazione Prealpina. A suo tempo daremo il programma dettagliato.

Automobilismo I l giro d’Ita lia in automobile, indetto dalla Gaz­ zetta dello Sport, riuscì perfettamente. La partenza si effettuò da Milano il giorno 12 dello scorso aprile, con una macchina della forza di sedici ca­ valli ed a tre posti. La montavano i signori Costamagna e Longon i redat­ tori della Gazzetta dello Sport ed il signor Tamagni. La massima velocita raggiunta fu di Si» chilometri all'ora. L e tappe furono le seguenti: Milano-Flrenze — Firenze-Orvieto — Orvieto-Roma — Soma-Napoli - Napoli-Eboli — Eboli-Lauria — LauriaCosenza — Cosenza-Marcellinara. Marcellinara-Monteleone. passando per Catanzaro-Marina — MouteleoneR eg gio Calabria. L o stretto di Messina venne attraversato sul ferryboat.


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R IV IS T A M E N S IL E Da Messina a Gioiosa Marca — Gioiosa-Mnrea- Ce­ lali! — Celai ù-Palermo — Palermo-Mnrsnla — MnrsalnG irgenti — Girgenti-Caltan issetta — Caltanissetta-Viz­ z i« i — Vizzini-Siracusa — Siracusa-Catanio-Messina. Il passaggio dello stretto — al ritorno — venne efl'ettuato mediante una barcaccia a vela. Discesi a Reggio, per Monteleone, Cosenza, Potenza, Taranto, Lecce, r o g ­ gia, 1sernia, Macerata, g li automobilisti si portarono ad Ancona indi a Ferrara. Da questa città filarono direttamente per Latisana, poi su Udine e da qui per Treviso, Verona, Brescia, l ’automobile arrivò a Milano la sera del 28 m aggio dopo -17 giorni di viaggio. Il percorso fu «li 6050 chilometri; non si ebbero a lamentare seri incidenti di macchina. Durante il giro g li automobilisti furono molto fe­ steggiati specialmente dai consoli e soci del T . Parecchi Consolati si prestarono gentilmente a favorire l ’approv­ vigionamento della benzina.

CICLISM O 1 I l cambio di m oltiplica 1902. - - È noto che que­ st'anno molte case ^estere e nazionali hanno applicato alle proprie macchine il mozzo posteriore con cambio di m oltiplica fabbricato da una ditta inglese e che si ma­ novra col semplice tirare o allentare una funicella me­ tallica. L'effetto di questo è di impegnare o disimpegnare volta a volta un pignoncifto in un sistema di quattro ruote dentate che riducono od aumentano la moltiplica della bicicletta Tutto l'ordigno è semplicissimo, pesa si e no cento grnnuni. ed è di effetto immediato e sicuro. Che giudizio se ne può fare? L'apparir promettente e lo sparire rapido di molte di queste invenzioni deve rendere guardinghi in una sen­ tenza definitiva. Tuttavia l’esperienza anche breve può insegnare qualche cosa. Ecco cosa ne dicono Ardenghi, Moro e Bertarelli che provarono giorni sono l'apparecchio in discorso sull'iti­ nerario Viareggio, Fisa, Volterra, Stata, Orvieto, Vi­ terbo, Cornato Tarquinia (Tra parentesi : ò un itinerario splendido, raccomandabile particolarmente ai turisti in­ tellettuali). Le macchine moltiplicavano a volontà 2 metri opfmre 1,50. Al piano i due metri erano deliziosi. A lla sa­ ita il metro e mezzo faceva meraviglia. Uno dei tre era munito di macchina comune, e rimaneva costantemente indietro. Pendenze assai dure, come sono in generale quelle della Toscana, le cui strade sembrano tracciate a gradini, si potevano superare senza troppa fatica, quan­ do il compagno, pur forte pedalatore metteva piede a terra Da Viterbo a Cornato i tre passeggiatori ebbero un vento contrario violento. L a moltiplica di 1,60 salvò la posizione. In complesso dunque giudizio assai favorevole. B ersa glieri in bicicletta. — I l giorno 20 u. s. la compagnia ciclistica del 7. reggimento bersaglieri par­ tiva dal quartiere 8. Luca a Milano per recarsi a Monte­ bello. ove commemorava«! l'anniversario della battaglia avvenuta il 20 Maggio 1859, e quindi, dopo aver preso parte allo sfilamento delle truppe colà riunite, prose­ guiva per Voghera. ■ Ad onta delle condizioni pessime stradali i ciclisti giunsero a Montebello e Voghera senza alcun incidente. • Dopo poche ore di riposo la compagnia prese la via del ritorno e fra i canti allegri di quei baiai giova­ notti giunse a Milano felicemente, avendo percorso in totale 130 chilometri. P e r ottenere lo scopo di deodorare il carburo di calcio, Lenk raccomanda di impregnare di petrolio il carburo di calcio fino a che i pori possano assorbirne; in tal modo il carburo di calcio e garantito contro l'umidità e inoltre si evitano svolgimenti di gas nocivi alla salute e così pure di gas esplosivi; il carburo di calcio, così im­ pregnato si può facilmente conservare a l’aria libera. Per togliere l'odore sgradevole basta aggiungere al petrolio

qualche goccia di nitrobenzolo; con tal mezzo non si corre riscnio di influire sulla sua decomposizione per mez­ zo dell'acqua

Gite e Convegni A T O R IN O . L'Esposizioiio dell’ Automobile o del Ciclo IL PADIGLIONE DEL TOURING Il grande Convegno Ciclo Automobilistico (22 23 e 24 Giugno).

Parlare di Torino in questi momenti è parlare della capitalo incontrastuta dell arte e dello sport in Italia. Gii sguardi di quanti seguono con sorpresa e sim­ patia le audacie di un nuovo indirizzo della maniera decorativa artistica che colle sue manifestazioni deH'oggi cerca precisare l'indomani prestando anche in questo al­ tissimo campo espressioni nuove a secoli nuovi, sono fissi ora a Torino, che di queste tendenze offre la più superba completa rassegna. Accanto all’arte, lo sport, con tutte le sue nuove ma­ nifestazioni, c o II a sua emanazione grandiosa, duratura, multiforme: il turismo, che vede accrescersi ad ogni p r o f resso scientifico i mezzi che gli assicurino ed agevolino a grande missione di progresso che gli è confidata Là, accanto alla rassegna del ciclo e dell’automobile, il Tourine occupa il proprio posto, il posto d ’onore me­ ritatogli dall’opera diuturna ed efficace che ha prestato e presterà alla propagazione universale delle due loco­ mozioni. Accanto agli agili telaj, ai mostri di acciaio, ai pro­ digi della meccanica, sorge elegantissimo il P a d ig lio n e d e l T o u r in g che sarà durante tutta l'Esposizione una specie di suc­ cursale della Direzione Generale inquontochè essa vi avrà i suoi rappresentanti, nelle persone appositamente delegate, e... in tutto le sue pubblicazioni. Gli uni e le altre saranno costantemente a disposi­ zione dei soci, degli amici del Touring. del pubblico, che vi troverà pure tutto il materiale occorrente per scrivere la propria corrispondenza, per essere informato delle ul­ time notizie sportive e turistiche dai migliori giornali e periodici d'Europa. Come tutti gli artisti saranno all'Esposizione Inter­ nazionale d'Arte decorativa, cosi tutti gli « sportinan » ed i turisti saranno a quella del ciclo e dell’Automobile, e con essi i soci, gli amici, gli ammiratori del Touring si daranno convegno nel suo elegante padiglione, che diventerà così un superbo microcosmo sportivo e tu­ ristico. Diremmo che questa visita è un dovere per tutti questi egregi, se non fosse già per loro un bisogno Con questo favorevole concorso di circostanze, in questu insuperabile opportunità del momento, è facile prevedere quale successo attenda il grandioso C o n v e g n o C ic lo - A u t o m o b ilis t ic o la cui data fu protratta ai giorni 22, 23 e 24 Giugno, ner aspettare appunto « la pienezza dei tempi ». Eccone lo splendido programma che ci viene comu­ nicato dal Comitato (Sede a Torino, Via Bogino, 4) il quale poi altri non è che l'operoso ed intraprendente Con­ solato del Touring. Domenica 22 giugno. — R icevim en to alle vario Barriere delle squadre che avranno preannunciato il loro arrivo. Ore 15. R it r o r o nlPingresso principale d ell' Espo­ sizione - ore 15,80 d u ra d i m o tocicle tte nel recinto della mostra, indetta dal Comitato ordinatore dell’Espo­ sizione dell Autom obile e del Ciclo (Prem i im portanti) — ore 19 V erm ou th d ’on o re nel <'alle Ristorante della Stazione di Porta Nuova — ore 20,30 Serata d i G ala al teatro Balbo.


F o t o j i r i i f l o d i L . V » B o r i u rolli

S E I . I X I I X T I ; (Ciutelretrono). U n capitello delle colonne del tempio di O lo\e (1‘lli®ri dei Giganti) — M u ra coloniali della città — Colonne di un tem pio — Colonna abbattuta da un terremoto — Pesai non ancora »cannlatl di colonne del Tem i-lo di G iovo (Diametro in. 3.41: nue*U (Mini vennero tn»»jH»rt*tl dalle cave di Cauipobello «il Maxiara. lontane s Km., ed erano tuniiti nel loro |dani di po*j») — M ozzo di colonn a - - U n o dei campi di rovine di Selinunte.


K o t o g r a l l o d i L.. V . B o r t a r o l l l .

N I N F A (Volletri). Q uohUi città sul lim ita re d e lle P a lu d i P o n tin e fu abban donata n e l X L L I secolo. L»e sue ro v in e fu ro n o d efin ito da Q re g o ro v iu s - una P o m p e i m e d io e va lo » (Vedi Monografie Tiui»ticlu> del T., Linea 201, pag. .’*«) — U n a v ia ; n el fo n d o l'a b sid e d i una chiesa U n ca m p a n ile c o g li a va n zi d e ll'e d ic o la d e lle cam pan o — T o r r e e tra tto di m ura — Un a ltro cam p an ile con d ecora zio n i in co tto — U na to rre d e lle m ura d e lla città 11 castello ba ron ale e il lago di N in fa .


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TO U RIN G C LU B IT A L IA N O

Lunedi *23 giugno — Gita alla Sagra di S. Michele (V allo di Susa). Ore 6 R itro co e partenza in P ia n a Statuto per chi si reca a S. Ambrogio in macchina (Km . 30 circa), Coloro che proferiranno usufruire della ferrovia o del tramvia ricaveranno apposite istruzioni — ore 9,80 P a r­ tenza da S. Am brogio per la Sagra (U n ’ora circa di salita per strada mulattiera — ore 11 Visita alla sagra oro 1*2 Pra n zo all’albergo Giacosa. Ritorno Ubero — ore 20 Pranzo oiJ'erto dal Comitato del Con­ regno alla Direzione Generale del T. C. /. (Possono parteciparvi quei turisti che lo desiderino e si inscri­ vano entro il giorno antecedente presso il Comitato). Martedì *24 giugni'. — Ore 11 R itro v o a ll’ingresso principale dell’Esposizione — ore 12 Ranchetto al R i­ storante Internazionale dell’ Esposizione (Molinari ore 16 G ara d i eleganza Ciclo-Automobilistica (Corso di fiori) nell’intorno dell’Esposizione, con ricchi premi assegnati dal Comitato Generale della Mostra. Sciogli­ mento del Convegno. Le iscrizioni si ricevono tanto pel complesso aci tre g io rn i (22-23-24), quanto per ogni giorno separatamente o perdite, a scelta. La tessorapor riscrizione complessiva (eccetto i l pranzo offerto alla Direzione Generale), costa L. 1U. La tossera pel giorno 22 costa L. 3 ; poi giorno 23 (gita alla Sagra), L. 6,50; pel giorno 24 L. 7.EÒ. Ogni inscritto ricovo una tessora illustrata (4 vedute della Città) od uu ar­ tistico distintivo-ricordo. Alle sezioni con bandiera ed alte carovane di almeno IO tu ris ti è riservato un distintivo dorato con grande nastro di seta. Lo iscrizioni si ricevono presso il Capo-Consolo signor nob. a w . G. Capponi-Tronca, via Orfano, S ; i sigg. Consoli Cosaro Grosso, piazza Castello. 18; nob. Enrico Chiroli, piazza Carlo Febeo, 12 (Liquoreria Rosso e Vanni), od al Padigliono dol T. C. I. noi locali doli’ Esposizione dell’ Auto­ mobile o dol Ciclo. Le iscrizioni devono pervenire al Comitato, accom­ pagnate dalla relativa quota, entro i l 20 giugno. Lo iscrizioni por la gita alla .Sagra saranno aocottato fino allo oro 22 di sabato 21 giugno. Non sarà tenuto cal­ colo di quollo oho giungeranno dopo. Durante il poriodo di convogno avranno luogo, oltro quelli oioncati nel programma, i seguouti avvenimenti spor­ tivi e festeggiamomi : 22 giugno, oio 16.30 Corso Volooipidisticho internazio­ nali indotto dai Ciolistii Club al Velodromo Umberto 1. — oro 17 Rogato alla Barriera di Casalo — 23 giugno, oro 7 Gara Automobilistica di gran salita da Sassi a Superga (mo­ iri 450 di dislivollo) — 24 giugno, oro 17 Corso ciclistiche intornazionali al Velodromo Umberto I — oro 21 Grandioso spettacolo pirotecnico (fuochi dol Baiocchi) nel parco Mioholotti, sullo spondo dol Po. La tossora dol Convegno dà diritto ad una riduziono sui prozzi d'ontrata al Velodromo Umberto I.

Convegno ciclistico marchigiano in Fabriano. E promosso con largo consentimento di notabilità locali dal Consolato del T. in Fabriano, e nella ospi­ talissima cittadina avrà luogo nei giorni 29 e 80 gingilo. A lle squadre ciclistiche che saranno arrivate nella mattinata di domenica 29, verrà offerto il vermouth d’onore dal Municipio; poscia si formerà il corteo in piazza Garibaldi e sfilerà, sciogliendosi iu piazza V it­ torio Emanuele. Seguirà allo 13 il banchetto nel teatro Montini; alle 17.30 '-orso dei fiori nel Giardino pub­ blico ; serata di gala con spettacolo d’opera al teatro Gentile, per costruzione e per tradizioni artistiche uno dei migliori delle Marche. L ’indomani gita alla irrotta di Frasassi. una vera meraviglia geologica, e al Monte Ginguno; si farà colazione alla grotta e si ritornerà a Fabriano (Km . 50) per visitarvi le cartiere che hanno ormai fama mondiale. Tutti gli iscritti (tassa L. 6» riceveranno un di­ stintivo-ricordo del convegno.

Escursione nazionale ciclistica in Sicilia. A i Soci, a g li A m ic i del T ou rin g , La prima delle grandi escursioni nazionali ciclistiche ideate dal Touring Club Italiano a manifestazione di solidarietà italiana e per intenti di buona propaganda turistica si volle dedicata alla Sicilia, nell’ occasione che questa celebra degnamente in Palermo il fecondo risveglio delle energie dellTsola, le quali nella produ­ zione agraria ricordano antiche proverbiali ricchezze e promettono nuove grandi risorse. N ell'isola meravigliosa per spettacoli di natura, per traccie indelebili di superbe civiltà succedutevisi, per memorie storiche che parlano nobilmente alla mente e al cuore dei figli della terza Italia ; nell’ isola delle genti buone e forti per cui maturano alti problemi la soluzione dei quali esige il concorso amoroso della Na­ zione. là il Touring Club Italiano richiama coi mezzi e nei modi che gli son proprii l’attenzione studiosa dei suoi soci, dei suoi amici. Ad essi offre occasione propizia di percorrere le contrade ^icule in guisa da raccogliervi un tesoro di impressioni per godimento dello spirito e per oppor­ tuna m iglior conoscenza del Paese; e dà in pari tempo occasione ad tino scambio cordiale di fraterne simpatie fra le generose popolazioni dell’ isola, e le rappresen­ tanze del turismo dell’Italia continentale. I l benemerito Consolato del Touring da Roma or­ ganizza la ideata escursione ciclistica di cui s’annuuzia più appresso il programma, e la cui esecuzione è guarentita dall’appoggio cortese dei Consolati e degli amici del Touring sull’ itinerario prefisso: l’ altro be­ nemerito Consolato di Palermo appresta fraterne ac­ coglienze cosi ai partecipanti al giro ciclistico della Sicilia come ai turisti che per l’occasione converranno nella capitale dell’isola per assistere alla solennità di chiusura dell’ Esposizione agricola siciliana e per ce­ lebrare nel nome del Touring Italiano e per amor del Paese le bellezze e l ’ospitalità siculo. Il Consiglio Direttivo del Touring Club Italiano, confortato dall’esplicito consenso autorevole delle spic­ cate individualità adunate nel Comitato d’onore costi­ tuito per la circostanza, s’augura che all’invito odierno rispondano numerosi ed entusiasti i soci del Touring d’ogni parte d’Italia. I l Consiglio D irettivo del Touring. COMITATO D’ ONORE. Prof. Nunzio Nasi, Deputato per Trapani, Ministro dellTstruzione Pubblica prof. Francesco Todaro, Se­ natore del regno, presidente dellu Federazioni nazio­ nale Ginnastica italiana — principe P ietro Lanza di Trabin, Deputato per Palerm o— prìncipe Pietro Lanza di Scalea. Deputato per Palermo, presidente dell’Asso­ ciazione della Stampa Siciliana — cav. Alessandro Ar «tizzone. Presidente del Comitato esecutivo dell’Espo­ sizione Agricola Siciliana in Palermo - marchese Ciro di Saut’Oiiofrio, Deputato per Castroreale, presidente della Società Nazionale Italiana per il Movimento dei forestieri — comm. prof. Antonio Salinas, della R egia Università di Palermo comm. Giuseppe Tusca Lanza, Sindaco di Palermo cav. Giuseppe Lanza di Scalea, Presidente dol Veloce Club Trinacria, cupo console del T. C. I per Palermo — tenente Paride Razziai, Con­ sole del T. C. I. per Palermo — dott. Luigi Arano, Capo console del T. C. I per Napoli — ing. Gaetano De Angelis, Console del T. C. I. per Napoli — Angelo Dollaro, Consolo del T. C. I. per Napoli — Carlo .Mor­ rillo , Console del T. C. I. per Napoli — Timoteo Ali. Presidente del Veloce Club lan cia, Capo Console del T. C. I. per Messina — comm. G. Marino, Sindaco di Messina ing Lodovico Molino Foli, Presidente della Sezione Messinese del C. A. I . — prof. Vittorio Mnr tInetti, Rettore R. Università messinese, Console del T. C. I. — B Frey, Presidente del Circolo Sport di


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R IV IS T A M ENSILE Messina — Luigi Segueuza. Console del T. C. I. per Messina — avv. prof. Angiolo Majorana, Deputato per Nicosia (Catania) — ing. Silvio Bendi 1, Console del T. C. I. per Catania — avv. Francesco d’Auirelo, Con­ sole del T. C. I. per Giarre - barone (3. B. Arezzo della Targia, Console del T. C. I. per Siracusa — cavaiier Luigi Vinci. Sindaco di Siracusa — dott. Carlo Monteforte, Medico del T. C. I. por Siracusa — Calo irero Carntozzolo, Assessore Comunale, Console del T. C. I. per Girgenti — tenente Edoardo Lavo/zari. Caltani ssetta — rag. Giacomo Norrito, Console del T. C. I. per Trapani cav. dott. Eugenio Scio, Sindaco di Trapani — prof. Francesco Oddo, Presidente della se­ zione di Trapani del C. A. I. — comm. ing. Nunzio Aula, Senatore del Regno, Presidente della Camera di Commercio di Trapani — comm. dott. Antonio Turett», Presidente della Deputazione Provinciale di Trapani — avv. prof. A ttilio B roiiialtl, Consigliere di Stato. Deputato per Thiene, Capo Console del T. C. I. per Roma — dott. Moisè Agrati. Console del T. C. I. per Marsala — prof. F ig lio li, Sindaco di Marsala — dot­ tore Saverio Ficl, Marsala — a w . Mariano Càlibi ò, Console del T. C. I. per Marsala — comm. Gius. Guy, tenente generale comandante il X I I Corpo d’ armata, Palermo — comm. Giuseppe Bollati, generale coman­ dante la Divisione di Palermo — barone Paolo Vaglia studi, Deputato per Bronto (Catania) — avv. conte Ignazio Testasecca, Deputato per Caitanissetta - barone Vinceuz » Saporito, Deputato per Castelvetrano (Tra­ p a n i)— march. Antonio Iti San Giuliano, Deputato per Catania — Giuseppe De Felice GiufTrida, Deputato — avv. Ludovico Fulci, Deputato per Francavilla (M es­ sina) — A w . Nicolò Folci, Deputato por Milazzo, Sottosegretario di Stato pel Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio — avv. Ignazio Fili-Astolfone, Deputato per Licata (G irgenti) — prof. Lucio Flnocchian», Deputato per Paternò (Catania) — avv. profes­ sore Vii torio Eman uele Orlando Deputato per Partinico (Palermo) - E. Poratoner, Pres. Sport Club, Catania. P rog ra m m a . 13 Luglio. — In bicicletta da Roma a Cassino. — 14. Id. da Cassino a Napoli; alla sera partenza in piro­ scafo per Mesiina. — 15. A lle ore 15 partenza da Mes­ sina per Taormina. — Ut. Da Taormina a Catania. 17 e 18. Catania, salita all’ Etna, gita circumetnea. — 13. Da Catania a Siracusa. — 20. Visita a Siracusa e partenza in ferrovia per Caltagirone. — 21. Da Caltagirone a Caltanissetta. - 22. Da Caltanissetta a Girgenti. — 23. Da Girgenti a Menti. — 24 Da Menti a Trapani. — 25. Da Trapani per Calatatimi. — 2«. Da Partinico a Palermo. — 27 e 28. Permanenza a Palermo. I. Possono iscriversi alla gita tutti i soci del Tuuring Club Italiano, oho prima del termine assolutamelo improro­ gabile dol 15 giugno versino liro venti al Cassioro dolla Sozione di Roma signor rag. Tornando Trasatti, Via Nazionale, 72. Questa somma non sarò restituita a coloro cho per qua­ lunque ragiono non prendessero parto alla gita. II. Il Comitato dofinitivo sarò costituito il 18 giugno, oltreché doi suddotti, di tutti i Capi consoli o Consoli cho avranno versato lo liro vonti por prondor parto alla gita. Esso eleggerà il suo Prosidonto o i capi dolio singole squadre. III. La sposa complessiva por la gita (tutto comproso) dal momento dolla partenza sino a quollo dol ritorno ò fissnta come appresso : Categoria a: I)a Roma con ritorno a Roma. L. 160; Categoria b : Da Napoli con ritorno a Napoli, L. 140; Categoria e: Da Messina a Palormo (a tutto il 27 luglio), L. 120. Coloro cho volessero aggregarsi alla carovana lungo il percorso, .verseranno una quota ragguagliata a liro dieci al giorno, da quello in cui entrano nolln medesima a tutto il 27 luglio A coloro cho dichiarino di non sorvirsi di alcun mozzo di trasporto (forrovia o piroscafo) saranno abbonato liro 40 pol­

la categoria a, liro 30 per la categoria b, o liro 10 per la ca­ tegoria e, so non inscritti per la salita doli'Etna. Tutto lo suddetto sommo dovranno esser vorsate al mo­ mento dolla partenza o dell’ aggregaziono effettiva di ogni insoritto. IV. Pel giorno 18 giugno tutti gli inscritti saranno convocati dal Comitato provvisorio a Roma, per disautoro o approvare il Regolamento o tutti gli altri particolari dolla gita. Allo deoisioui della maggioranza tutti dovranno soggia­ cere, a mono di non rinunoinro alla gita. V. Il Comitato osoeutivo provvisorio, d’accordo con la Direziono («onoralo di Milano, si riserva la facoltà di chiudore lo inscrizioni audio prima dol 15 giugno, se il numero degli inscritti raggiunga i cinquanta. P rezzi di trasporto marittimo escluso il vitto (speciali per l'occasione) DA

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Convegno turistico a Palerm o. In occasione dell’ Esposizione Regionale Agricola di Palermo avrà luogo nei giorni 26-27 luglio un Con­ vegno Turistico indetto dal Consolato Palermitano d’accordo colla Direzione Generale dol T. C. I. e col Consolato Romano, col seguente programma: Sabato, 26 luglio. Oro 9-11 Incontro a Monreale di tutti i ciclisti conve­ nuti a Palermo, con la squadra Brunialti-Rofezione-Visita ai monumenti, n 17 Partenza per Palermo, entrata in città, stilata, ricevimento al Municipio, n 21 Serata di gala all’Esposizione. Domenica, 27 luglio. Ore ant. Visita alla città e a ll’Esposizione, n 16 Ricevimento al Veloce Club Triuacria. n 19,30 Banchetto. Ad ogni partecipante sarà distribuito un artistico distintivo-ricordo. Tassa d’iscrizione L. 10. Chi possederà la tessera d’inscrizione al Convegno avrà diritto al ribasso (del 60°/o) sui Piroscafi della Navigazione Generale Italiana da Genova, Livorno, Ci­ vitavecchia, Napoli, Cagliari a Palormo. Il ribasso si può ottenere nell’andata, dal giorno stesso in cui verrà rilasciata la tessera, per la par­ tenza da Palermo dal 27 luglio in poi. Le inscrizioni si ricevono presso il Capo Console del T. C. I. Cav. Giu­ seppe Lanza di Scalea - Veloce Club Triuacria - Palermo. Ogni domanda d’ inscrizione deve essere accompa guata da L. 10. Il Comitato Palermitano del T. C. 1. Come si vede facilmente il programma della Gita in Sicilia è tra ì più promettenti che si possano im magi ilare. Panorami meravigliosi città stupende, rovine grandiosissime, l’ascension • dell’Etna, feste cordiali, l ’esposiziouo di Palermo: o’è da accontentare il più difficile. Né faccia paura la stagione : a parte che si potrà contare sicuramente sul bel tempo, è noto che complessivamente il clima siculo, ventilato, non ha la pesantezza di quello delle pianure settentrionali, o del resto l ’orario prudente che evita le ore calde, la mo­ derazione dei percorsi, le bagnature marine saranno sufficiente presidio contro i caldi estivi. Interverrà una larga rappresentanza di ciclisti settontrionnli.


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T O U R IN G C LU B IT A L IA N O

A n fo Sull'incontro dei ciclisti di Desenzano e del Trentino ad Anfo ci scrivono da Desenzano: — Come fu annunciato, la carovana dei ciclisti desenzanesi in testa l’ottima fanfara, alle 5 del 4 ultimo scorso partì con 42 soci sotto un cielo un po' nuvoloso; ed arrivò ad Anfo affettuosamente accolta dai fratelli trentini. « A ll’Albergo della Corona, dove sventolavano ban­ diere, una lunga tavola era approntata all’aporto. e all’invito del prof. Gabriele Berlese si bevve l’Elisir del T. C. I. « I brindisi non mancarono, e ne apri la serie l'avvocato Pierino Papa che seppe con sentite frasi addimostrare ai trentini la fratellanza che ci congiunge, e i sentimenti d’italianità che in tutti sono radicati. * Di poscia il prof. Andrea Piatti, dimostrò quanto sia salutare e piena di buoni sentimenti, l'istruzione del T. C I. e quali vantaggi o utilità vada ogni giorno procac­ ciando ai suoi 27000 soci. In vitò di poi ad alzare il nappo, alla salute dei fratelli trentini. « Lesse quindi una bella poesia del dott. Cesare Locehi di Desenzano, che là era giunto dando prova di ci­ clista provetto. * Il più vecchio della carovana desenzanese sig. Carlo Ferranti si senti di dover anch’esso dire due parole, ricor­ dando il giorno in cui. milite sotto Garibaldi, passò da Anfo alla volta di Bezzecca. « Altri brindisi ricambiarono i trentini. • Affettuosissimo fu il commiato, e molto faticoso il ri­ torno a Desenzano, causa la pioggia. — N ell'* Alto Adige ■ di Trento leggiamo una corri­ spondenza sulla gita dei soci trentini del nostro Touring (di Val di Sole, della Rendeno, delle Giudicane, di Val di Ledro) per incontrarsi coi colleglli di Desenzano ad Anfo La corrispondenza, piena di sacro fuoco, conclude: • Fu una giornata felicissima per la diffusione del tourismo, pel nostro « Touring Club Italiano », incancel­ labile per tutti. Ai «losen/anosi giunga di nuovo il nostro saluto e un ringraziamento ». Bassano ^Vicenza . Al dott. Piero Beltrame Fnvvocato Vittorio Pcrnthoner di Bolzano ha inviato per i nostri soci del T. C. 1. una fotografia di Bolzano con una dedica, in ricordo «Iella ospitalità avuta in Bassano dalla Botzner Rndfnhrer Verein alcuni mesi fa da parte di alcuni soci di Bassano. A Bassano si sta organizzando un convegno ci­ clistico, elio avrà luogo verso gli ultimi di settembre od ai primi di ottobre. Cagliari. — È ritornato «la Napoli, via Roma C ivi­ tavecchia e quindi Terranova Cagliari il ciclista Mario Campagnola socio del Touring che già aveva fatto pochi giorni prima egual percorso nell’andata Venne incontrato a oltre 40 Km. dalla città da una squadra di soci del Touring e dalla società ginnastica Arasicora. Alla sera gli venne offerto dai soci del Touring un banchetto che riuscì splendidamente, ed ove si inneggiò al Touring, alla sezione romana che al ciclista fu largo di gentilezza in special modo al console F. Trasatti ed al capo console Arano di Napoli. Ciisalbuttano : Cremona . — Il forte nucleo di socdel Touring di Casalbuttano dov’è console attivissimo il signor Gino Usuelli, domenica 8 M aggio ha inaugurato una propria fanfara e la festa simpatica diede occasione «l’imieggiare al sempre crescente sviluppo del Touring. Compongono la fanfara il console Gino U su ellu acu i si «lov«> il merito principalodell’ impresaVed altri 16 soci del Ti (Ghisleri. Lazzari, Stoppelli, Lanfranchi, Lanzoni. Dordoni. Lazzari, Rnndern. Castenedoli, Armanini, Ronca, Moglia. Ferrami, Mazzolnri e Torresani). Sei mesi or sono nessuno conosceva nè una nota di musica nè un istrumento d’ottone; — chiamarono ad istruirli il maestro D’Alessandro «Iella nostra banda cit­ ta«! ina) e in sei mesi con ammirabile volontà e rara co­ stanza seppero riuscire; c della loro riuscita diedero ec­ cellente prova. Speciale poi il fatto che sono tutti profes­ sionisti e commercianti, uomini d ’nffari. dei quali qual­ cuno tocca la quarantina • ma pel Touring. pel decorò

della Sezione seppero sempre trovare un’ora da dedicare alla loro fanfara. Alle quattro nell’elegante teatro Comunale, presenti i soci tutti (circa ottanta) e le loro famiglie la fanfara eseguì un programma di 6 pezzi ed ebbe applausi e feste cordialissime. Anche il maestro D'Alessandro ebbe evviva e batti­ mani mentalissimi. Segui poi la sfilata in bicicletta di tutti i soci della Sezione preceduti dalla fanfara, che diede nuovo saggi«) d'esecuzione di vari ballabili montando la bicicletta, cosa non tanto facile specie sul ciottolato. Seguiva sempre una folla plaudente. La fanfara fece alt sul piazzale e qui nuovi ballabili e nuovi applausi. Alle sei nell’Albergo S. Giorgio ebbe luogo il ban­ chetto sociale. Nessun socio ha mancato d’intervenire perchè tutti sentirono il bisogno di chiudere la riuscitissima festa con un brindisi spontaneo ed un evviva sincero ai volonterosi e bravi soci che diedero prova non comune di volontà e costanza pur di riuscire a dar maggior lustro alla Sezione. Oavalese (Trento). — Domenica 4 maggio ebbe luogo la prima gita sociale del 1902, per cura del locale Con­ s is t o . fra tutti gli affigliati al T. C. I. della Valle di Fiemme e invitati. I l luogo scelto era Moena (1180 m.) a 24 Km. da Cavalese. 8i parti da Cavalese alle 8 e si andò a Ziano (Km. 9Ì dove aspettavano i soci di là. indi dopo breve sosta all'albergo del bo cìo Polo, si pnrti alla volta di Predazzo (13 Km.). A mezza strada s'incon­ trarono i consoci di Predazzo. Si sostò alla Birreria Ber­ nard, ove fu pure fatto un gruppo fotografico e poi si partì alla volta di Moena ove si arrivò alle I l e mezza. Alle 12 il pranzo era pronto daH’albergatnce all'An«?ora, alle 15 venne l ’ora della partenza. 11cielo si era messo al nrutto o in breve cominciò a piovere, e la pioggia fu costante compagna fino a Predazzo. Si fermò di nuovo alla Birreria Bernardi. La il socio dott. Boni fece un pic­ colo discorso spiegando l’attività del Touring. L ’esito fù che si inscrissero 3 nuovi soci fra le file della società. Il socio Brigadoi invitò tutti ad un vermouth nel suo caffè. Indi, accompagnati da tutti, si prese la via di Cavalese. Genova. — Sulla gita al Moncenisio il console per Genova A. Do Barbieri ci scrive : Partiti da Genova il 3 Maggio alle 17 da Porta Lan­ terna, arrivammo a Tortona incontro agli Audax M ila­ nesi viaggiando con loro nella notte per Alessandria Asti. Tonno, e dopo il banchetto ci separammo. Essi ri­ tornarono verso Milano e noi (visitati 1 laghi d’Avigliana) ci recammo a pernottare a Susa. I l giorno 5 alle cin­ que e mezza, ci avviammo alla salita del Moncenisio c, un po’ a piedi e qualche altro poco in macchina, arri­ vammo alla sommità (m. 1924) impiegando circa ore 4 avvolti in un turbinio di neve e con un vento fortissimo. Fatta una visita nei dintorni e ai laghi (sui quali non vedemmo che una estensione di gelo e neve) rifucilammo nH’albergo. Alle ore 12 e mezza cioè dopo circa ore 1 e mezza di fermata, ci decidemmo al ritorno ed impie­ gammo nella immensa discesa dei 24 Km. con neve e fango soli 40 minuti e col solo freno a leva davanti (cosa che non faremmo altra volta) arrivando così a Susa al­ l’albergo il Sole prima che vi fosse giunto il proprietario dell’albergo del Moncenisio partito un’ora prima di noi in vettura. Di qui ci incamminammo alla volta di To­ rino, donde ci portammo a pranzare a Moncalieri pro­ seguendo sempre in bicicletta per Asti e in ultimo per Alessandria e Novi, ove si giunse verso le ore 24 — In causa del tempaccio che infierì sulle alpi, il Veloce-sport di Genova rimandò al Giugno la gita che aveva indetto pei giorni 17-19 Maggio al Moncenisio, e alla sua volta il Consolato del Touring ha rimandato al­ l'Agosto (giorni 15-16-17) l’ideata gita alle grotte di Bossea. Genova. — Ieri giorno 18, nlle ore 11. arrivarono da porta Lanterna un centinaio di ciclisti delle Società «li Montone, N izza e Cannes, colle relative bandiere sociali. Vennero incontrati verso Voltri dai «udisti della Società Ginnastica C. Colombo e da quelli del Veloce Sport genovese con fanfara. Neil'ingresso n Genova la sfilata era lunga e impo-


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nento. Precedeva la squadriglia dei pompieri: venivano uindi la sezione della Colombo cogli allievi, la fanfara el t Veloce Sport », vari soci del Club Costanza di Sampierdarena, molti soci dell'Audax e quindi i ciclisti fran­ cesi in numero di 97 con sei gonfaloni, rappresentanti rispettivamente il «V elo-S p o rt» di Nizza col presidente dottor Guidi, e vice presidente monsieur Vidal, e le So­ cietà di Grasse e di .Mentono con monsieur Raveu se­ gretario della Commissione francese organizzatrice della gita a Genova. Giunti alla palestra della Colombo, vennero salu­ tati dalla banda dei pompieri. I l cav. Oberti, presidente della Colombo, diede loro il benvenuto. Rispose ringra­ ziando e inneggiando alla fratellanza il dottor Guidi »r e ­ sidente del Veloce Sport di Nizza. Quindi fu servito il vermouth d’onore. I ciclisti, dopo la colazione vennero accompagnati a visitare la città e i monumenti. Al « Righi » il pranzo offerto dalla « Colombo » fu

dal console cav. Albata, con quella di S. Maria condotta dal console Cipullo, e con altri componenti le Sezioni di Caserta e Maddaloni. In bell’ordine si effettuò l ’entrata in Capua in numero di circa sessanta.L'alt fu fatto al Veloce Club Capuano, dove venne offerto un vermouth ai gitanti, ei quali, il console tyorvillo rispose in versi dialettali ene auguranti a Capita, al cav. Albata ed al Touring. Indi, all’Officina Speranza venne eseguito un gruppo fo­ tografico. ed alle ore dieci, in tre squadre, si partì per Torre del Monaco dove si giunse verso il mezzodì e dove ebbe luogo la tanto... attesa « mozzarellata ». I l ritorno fu disturbato da un tremendo acquazzone. Rovato. — Si è costituito in Rovato un comitato composto dei signori cavalier Gio. Batta Cozzoli, sin­ daco, presidente onorario; comm. Luigi Buffoli, vice pre­ dente onorario; Bonati Giacomo, presidente effettivo; Mazzucchelli Luigi, vice presidente; profess. Domenico M erlini; Bono Ottavio; Bertuzzi ing. Em ilio; Dolci P ie­ tro Console del T. C. I . ; avv. Pietro Mazzucchelli e Frassoni Giovanni membri, allo scopo di indire un convegno regionale comprendente i ciclisti delle prcrvincie di Bre­ scia, Bergamo, Milano, Mantova e Cremona. Tanto il convegno quanto le feste che gli faranno corona, avranno luogo il 15 giugno prossimo venturo. Nel salone dell’Albergo sul Monte Orfano l’avv. E l­ leno Pezzi di Mantova presidente di quel club « Forza e Concordia », terrà una conferenza sul ciclismo. In onore dei congressisti verrà dato un ricevimento e durante la loro sfilata, lungo le vie di Rovato, saranno eseguiti concerti musicali. Il Banchetto (quota L . 8,50) sarà servito nella spaziosa galleria dell'Albergo sul Monte Orfano da cui si gode tale un panorama che Eugenio di Savoia non esitò a chiamarlo «il più bel punto di vista che abbia IT talia»

Shanghai. — I l console sig. G . D. Tom nghi ci scrive: « La locale Sezione ha compiuto la prima passeggiata ciclistica. Eravamo in sette ; piccolo numero ; ma si tenga calcolo che qui si lavora anche la domenica ». « Partimmo alle 14 dai pubblici giardini e ci recammo alla Punta del Wampoo. Smontammo a quell’unico Hôtel e si stava divertendosi allorquando in carrozza giunsero altri soci. Si bevette allegramente e si ritornò a Shanghai la sera contenti d’aver goduto tanta aria e tanto sole. Per­ corremmo 10 miglia inglesi in tutto. Più oltre non vi ò strada. « I l mese venturo faremo altre gite in altra direziono. Intanto abbiamo cominciate anche noi ».

A itìvo del ciclisti fra n co « a Genova.

cordialissimo e servito con inappuntabile precisione. Si scambiarono brindisi cordali. I gitanti ripartirono il 19 per Nizza. A ricordo della bellissima gita il presidente della Sezione ciclisti signor Agnelli a nome della Colombo presentò al signor L. Bottone, direttore dei gitanti, entro nn ricco astuccio in peluche rossa un monogramma d'argente colle iniziali L. B., e col distintivo sociale in argento. N apoli. — Ad iniziativa delle Sezioni di Napoli e di Capua, ebbe luogo un geniale convegno ciclistico. Alle 6 d'un bel mattino una squadra di venti ciclisti, diretta dal console Carlo M orvillo ed accompagnata dal capo console dott. Arano e dai consoli Bova, de Angelis e Rosati, muoveva per Capua. Ad Aversa, breve fermata; a S. Tammaro incontro con la squadra di Capua condotta

S iliqu a (C agliari). — Sul convegno di molti ciclisti sardi a S iligu a il 18 maggio ci scrivono : Sino dalle prime ore del mattino il paese presenta un’animazione insolita. Si notano qua e là gruppi di persone che stanno ad at­ tendere. Al Municipio è stata issata la bandiera di gala. Alle 7 giungono le prime squadre da Cagliari e poco dopo tutti gli altri. Stanno pure a ricevere i gitanti al­ cuni del Touring d’Iglesias. L ’ingresso è solenne. I ciclisti passano per la via principale accolti da applausi e fanno « alt » al Muni­ cipio, ove fanno gli onori gli assessori Bachis notaio Francesco, Picciau Giuseppe, per il sindaco assente, ed alcuni consiglieri, e viene servita una bicchierata con dolci. Il consigliere siç. Piroddi pronunzia brevi parole a cui risponde l'avv. Massa Alle otto si parte pel Castello dell'Acqua Fredda e la popolazione numerosa saluta i baldi giovani. Dopo una mezz'ora si arriva a quel maestoso monu­ mento nazionale, ove si fa colazione, acuì segue il gruppo fotografico. Alle 12 si riparte per Siliqua e prima delle 13 si giun?e di nuovo al piazzale del Municipio dove rincontro sempre più cordiale. Pertanto si visita il paese fatti segno ad un’infinità di cortesie, ed alle 14 tutti si trovano a posto per parte­ cipare al banchetto preparato nei locali del Monte granatico. 1 consoli delle sezioni del Touring di Cagliari. Igle­ sias, Rosns - Monteponi spediscono telegrammi segna­ lando la splendida accoglienza di questo primo convegno. A l banchetto regna una cordialità grande e vi assi-


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T O U R IN G C L U B I T A L I A N O

stono anche alcuni rappresentanti del Comune e il par­ roco locale gentilmente invitati. Alle frutta parlò pel primo il dott. Casotti interrotto più volte da applausi.

— I ciclisti convenuti a Siliqua da Cagliari, Iglesias Monteponi e Rosas telegrafarono i loro fraterni saluti alla Direzione Generale la quale da Milano rispose al capo console dott. Luigi Casotti compiacendosi di quella celebrazione fatta nel nome del T. della concordia italiana, dell'amor del paese, della genialità \ del turismo.

T re v ig lio . - 11 li. 9 del P ro T re tig lio contiene un articolo del nostro console dott. Zanconti che dopo avere ricordato le finalità patriottiche e civili del T . nota come a raggiungere lo scopo, il T . imponga tenui sa­ crifici largamente ricompensati dai vantaggi che rende ai soci; e aggiunge : < Ma oltre e queste ragioni d’ indole generale, una d’indole locale deve spingere i nostri ci­ clisti a farsi prontamente soci «lei nostro benemerito sodalizio. E ’ intenzione di pnrecchi di faro «lei soci trevigliesi il primo nu­ cleo per una Società sportiva cittadina. IH Mn.-.-iu 1902. — Gruppo di Ciclisti sai ruderi del • Cartoli«» di Slliqun». fc ‘&7U»a lettera del dott. Zan(iti. L . Mnrlhunxo). confi ci partecipa la costituzione dell’ «Unione Sportiva Trovigliene > il cui scopo è quello Prende successivemente la parola il signor Piroddi, < di completare in luogo l ’azione «lei Tou ring >. ed il suo indovinato discorso è vivamente applaudito. Pochi istanti dopo entra nella sala l’essessore an­ ziano notaio Bachis salutato da tutti. Finito il banchetto si va a casa del consigliere Picciau, dove si ripetono eli auguri e le cortesie. 8. p. p. E. — Che cosa vogliono significare queste Dopo un'altra bicchierata si ritrae un secondo gruppo quattro lettere? Esse vogliono significare Société poUT i(l fotografico, intorno ad un automobile. propaganon de l'Esperanto, la quale verrebbe ad essere una lingua intemazionale, della cui propagazione si occupa attiva­ mente la Uveite Mensi/elle del Tou ring Club «li Francia. Il si­ gnor Al. C’nrt ha pubblicato Fopuscolo L ’Esperanto n i d ix le­ eone.

Varietà

18 Maggio 1902. — Gruppo di Ciclisti dopo il banchotto

Sono le 17 e tutti si preparano a partire, passando per le vie gremite di persone, fatti segno a cordiali sa­ nenu. ìje cornene suonano la ra c co lta luti e ringraziamenti. Le cornette raccolta za partono i cagliaritani ripetendosi gli ed alle 17 e mezza applausi. Segue subito dopo la squadra d'Iglesias. Così ha termine line la bella festa davvero riuscita, lasciando nell'animo di tutti gradevole ricordo e l’augurio che a questa gita, indimenticabile, ne susseguano delle altre

Residenze estive ed igiene. Il periodico I I dottore d i rasa. del dott. Piero Favari, pubblica col titolo Residenze estive, un articolo che ^«lopo aver detto dell’uso sempre più diffuso della villeggiatura, e delle cattivo condizioni igieniche di molte località prescelte dai villeggian ­ ti), concniude: < In Inghilterra si nota in queste località una gara lodevo1issi ma nell’ arrecare tutte hi m igliorie che sono richieste dal­ l ’igiene pubblica; come conse­ guenza si ha elio la mortalità in tali comuni è considerovolmente più bassa che altrove. di • Siliqua ». Ogni anno viene pubblicata alla {1st. L. Martinaxxo). fino di giugno la mortalità uffi­ ciale di qu«»ste residenze «»stive o di hngni, colle malattie d ie vi predominarono lungo l’anno. Queste statistiche vengono avidamente consultate, o le città che offrono una mortalità minoro sono proferite alle altre. No deriva cho ogni anno ognuno di questi comuni cerca di mi­ gliorare le proprie condizioni igieniche. Questo si deve fare anche in Italia. Gli sporchi paesi della Brianza, i non pulitissimi villa ggi dei laghi nostri e delle nostre


R IV IS T A M E N SILE riviere devouo ornmi comprendere per opera di sàggio amministrazioni, che è nel loro interesse — per attirar gente — di lare un po’ di governo igienico delle case, strade e via dicendo. *

B i b l i o t e c a . Le recenti pubblicazioni dei Touring. i.

A n n u a rio 1002. Conreniunt rebus nom ina saepe suis, è vero, ma pure sovente non dicono tutto. L ’Annuario del Touring Club Italiano è pur un.... annuario, non c’è che dire, per tradizione, per indole, per data periodica di pub­ blicazione: ma questo pel 1902 è davvero assai più di quanto prometta il titolo, che richiama alla mente solo le usuali compilazioni di statistica. Due volumi di più che 1000 pagine complessive, vestiti di due copertine civettuole in carta-tela a co­ lori — con quella distinzione che la legatoria Brusa imprime a tutte le nostre edizioni — stampati a ca­ ratteri titti ma nitidi ed eleganti, segnalanti anche ad una prima indagine materiale la densità della materia, ecco l ’Annuario del T. pel 1902. Di statistica, molto anche qui, ma in una esposi­ zione delle più interessanti e delle più consolanti. Non è quella delPanalfabetisino, ma quella di un enorme movimento verso la cultura por mezzo del turismo edu­ catore: non quella della delinquenza, ma di una ini­ ziativa e di una cooperazione verso idealità gioiose e sane ; non quella di una emigrazione di dolore e di miseria, ma quella di uno scambio continuo delle cor­ renti del turismo, e cioè della simpatia, del rispetto, dell'ammirazione interregionale e internazionale, dei­ ra tl’ratellamento dello persone e delle popolazioni, delruvvicinamento degli orizzonti. E i soci del Touring, in un paese come il nostro, in cui lo spirito di associazione non è dei meglio com­ presi, sono già 28,000, dei quali 5C00 all'estero ; ed i soci delle federazioni straniere cui si è alleato, assicurando loro i propri vantaggi in Italia, ed assicurando ai pro­ pri i vantaggi dell’/iome universale, superano il mezzo milione! Ma, a parte la statistica che ridette tutto il mo­ vimento del Touring e dei Tourings, od anche tutta l'altra d’interesse demografico, ecc. (per l’Italia l'ultimo censimento), i due volumetti del T. — ed il primo spe­ cialmente che comprende la parte generale — racchiu­ dono in questa nuova edizione tanta copia di informa­ zioni, di date, di istruzioni, di nuove rubriche spe­ ciali trattate con tanto garbo succoso, da costituire propriamente un’enciclopedia minima del genere. C’ è aoW Annuaire du Bureau des Lonyiiudes e di quello del Ministero dello Poste, dell'Alm anack de Gotha e de\VA Iman ac h des Sports ; dice quando si aprono in tutte le provincia d’Italia i permessi di caccia, e quando si chiudono in cielo le fasi della luna; quali sono le m igliori grammatiche peruna lingua e quale il mezzo più economico per spedire denari; dà le tariffe locali, postali, doganali, mouete, pesi misure; l’anatomia della bicicletta o il prezzo d’ una corsa in diligenza alpina, la sede dei nostri corpi d’armata e quella dei difetti di marcia di una vettura automobile ; parla dei soc­ corsi d’urgenza in caso d'infortuni in viaggio, e dell’iti­ nerario rapido dal Chili all’ Argentina: insomma con questa numerosa quanto ben distribuita varietà di mi­ nuscole monografie esatte quanto concise, ma senza alcuna secchezza anzi spesso di piacevole lettura, l’An­ nuario del T. descrìve a fo n d o l'universo turistico.

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ma in modo da riuscire prezioso a consultare per ogni classe di persone. Quella di esser vivo, pronto, vigilante, moderno, è una delle preoccupazioni del T., delle ispirazioni »Iella sua opera, e delle spiegazioni del suo successo. Il suo Annuario pel 1902, Uscito ora all’epoca solita della pub­ blicazione, ne è una splendida conferma. I due volumetti che si stanno ora inviando ai no­ stri 28.U00 soci ed a tutte quelle persone ed Istituti cui se ne fa normalmente omaggio, i due volumetti dalle coportine linde e civettuolo, dal testo molteplice, compatto, Attissimo, non lascian forse sospettare tutto il lavoro, anche solo materiale, ch’essi sono costati a noi ed al tipografo. Non parliamo dol lavoro di compilazione. L e ru­ briche così varie nella monocromia dello scopo turi­ stico, uscite da penne di tempera cosi diversa, per quanto tutte tenute da inani amiche del T. le infor­ mazioni più complete sui dati, sui mezzi, sulle mani­ festazioni, sulle cose più disparate del T. C. I. e dei Touring e del turismo in tutto il mondo, attinta a in­ finite sorgenti ufficiali e ufficiose, sono qui a testimo­ niare all’occhio scrutatore ed intelligente l’importanza della pnbbhicazione. P er rendere più visibile anche ad un profano di cose, tipografiche lo sforzo ottenuto, diamo qui alcuni dati. Da atto notarile del notaio cav. Federico Guasti ri­ sulta che In tira tu ra dell’Annuario del T. pel 1902, è stata d i 35,000 Copie effettive, pari a 70,000 v o ­ lu m i. Pei due grossi volumi s’ impiegarono com­ plessivamente f o g l i 300,000 del peso totale di c h ilo ­ g ra m m i 13,500, pesando ciascun foglio di carta gr. 45. Lacomposizionefu cominciata il primofebbraio e ter­ minata il 14 maggio 1902 ; vi furono impiegati costan­ temente 20 operai compositori; la tiratura cominciò il 20 febbraio ed ebbe fine il lo maggio; e vi furono co­ stantemente applicate due macchine talora fin qnattro. Per avere un criterio materiale della quantità di carta impiegata dal T. pei suo Annuario 1902, si pensi che i fogli che compongono l’edizione, disposti in fila un dopo l ’altro nel senso della loro maggior lunghezza, costituirebbero uua pista di carta lunga 865 chilome­ tri ! L ’Annuario fu diviso in due volumi e forse s’im­ pone ora una m aggior suddivisione. Esso fu aggiornato al possibile per tutte le notizie per cui la maggior parte provengono da inchieste originali condotta con la cordiale cooperazione dei Ministeri, delle Amminittrazioni Provinciali e Comunali, dei Consolati, di molti Privati e di Enti diversi, che tutti contribuiscono cor­ tesemente al lavoro del T. II consiglio rende a tutti pubblicameute, a nome dei Soci tributo di gratitudine. Sulla redazione dell’Annuario ritorneremo fra poco. II.

T re nuove m onografìe. Assieme coll’ A nn u a rio 1902, s’ invierà in questi giorni ai soci anche un volumetto contenente tre nuove monografie, illustranti altre linee della Guida turistica delle strade di gninde comunicazione; e precisamente la 2U0, la 201, la 202. L e tre presenti monografie, come »juelle che le liauno precedute (e come le molte che le seguiranno), sono compilate (sarebbe quasi inutile il dirloi dal capo sezione strade L. V. Bertarelli, coadiuvato dal signor G. Romagnoli, e colla scorta delle memorie originali premiate nei concorsi del Touring. La zona illustrata in questo volumetto comprende la parte del Lazio che sta sulla sinistra del Tevere di fronte a ll’antica Etruria Marittima, ed il basso bacino del Volturno nella Campania; in altre parole il ver­ sante tirrenico deU'Appennino fra Roma e Napoli: cioè


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T O U R IN G C LU B I T A L I A N O

una delle regioni, più interessanti d’ Ita lia sotto l’ a­ spetto turistico, artistico, storico. A llo svolgim ento degli itinerari precede, come pre­ fazione comune a lle tre monogratie, uno sguardo d’as­ sieme al Lazio meridionale ed. alla Campania setten­ trionale, con cenni sui monti e pianure, paludi Pontine, gruppo vulcanico di Roccamontina e vicin i fratelli, monti Ernici e Prenestini, fiumi Sacco, L iri, Garigliano, o Volturno, fiumi pontini, laghi laziali, laghetti prosciu­ gati, paludi e pantani, caratteristiche della Campagna Romana, agricoltura e pastorizia, macchie, uomini ed animali della Campagna, storia del brigantaggio, vari modi delle antiche costruzioni. Data cosi, in una quarantina di pagine dense di dati e di fatti, senza volate retoriche e senza superla­ tivi, un’ idea generale del paese da percorrere,com incia la descrizione delle lineo. La 200 ci conduce, per la V ia Casilina, a Ferentino, Prosinone, Montecassino, Capua, Napoli : la 201 da Roma per Albano e Terracina a Capua; la 202 (che illustra una delle principali congiunzioni fra le due precedenti) da V elletri a Valmontone. I l metodo seguito in queste succose e pratiche m onografie è lo stesso di quelle che le hanno prece­ dute: indicazione del paesaggio; cenni su tutte le cose interessanti che si trovano lungo la v ia ; dati sulle principali irradiazioni da questa; descrizione delle lo­ calità incontrate lungo la via, o confinate sui monti e sui colli ai lati di ossa ; ricordi storici ; aneddoti cu­ riosi; memorie artistich e; n otizie varie, a complemento di qu elle che si possono trovare n ell’A/inMarto e nelle guide del Touring. E ’ unita al libro una nitida cartina, eseguita dall’ Istitu to Geografico M ilitare. Questo volumetto, che può servire d’ istru ttiva e diverten te lettura per chi, come l’A riosto, si accontenta di via ggia re sulle carte geografiche, riuscirà indispen­ sabile compagno di via gg io per chi avrà la fortuna di percorrere le vie descritte in quelle pagine, che danno un nuovo e notevole contributo alla parte principale del programma d el Tou rin g: far conoscere 1?Ita lia agli Italiani. G.

a r z o r a t i . — G uid a C om m ercia le ed A m m i n i ­ strativa di T o r in o ; Torino, G. B. Paravia, 1902 (pag. 1000; L . 5). E* uscita anche per il 1902 (e cioè, per la settantaquattresima volta) questa utile c pratica guida, che con­ tiene l ’elenco dei proprietari delle case di Torino, ed i nomi, qualità, indirizzo dei componenti tutte lo ammi­ nistrazioni civili, m ilitari e giudiziarie, delle fam iglie nobili piemontesi, professori, avvocati, procuratori, me­ dici, artisti, pubblicisti, ingegneri, commercianti ed in­ dustriali; come pure le tariffe daziarie, postali, telegra­ fiche, o numerose altre utili indicazioni. Il libro è ar­ ricchito di una nuova pianta di Torino (cogli ultimi ingrandimenti, coi numeri delle porte e colle linee tran­ viarie), ed abbellito »lai ritratti dei membri della famiglia reale, dei senatori e deputati torinesi, consiglieri comu­ nali. prefetto, presidenti del Consiglio e della Deputa­ zione provinciale, «lei comandante del corpo d'annata, del presidente della Corte d ’appello, dell’arcivescovo, del rettore deirU niversità, dei principali giornalisti, del pre­ sidente della Camera di commercio. Questa guida, che cresce ogni anno di volume e di utilità, è un quid me­ dium fra la Guida Savallo «li Milano e l ’Annuario llachctte di Parigi.

M

O r s a t . — R ifo r m e fe rro via rie, i viaggi a bu on m erc a to ; Milano, G. Mediano, 1902 ipag. 10)

glietti, per quattro zone: da 1 a 10 chilometri ; da 11 a 25; da 26 a 85; da 86 in avanti. La proposta è senza dubbio degna di studio. B a l p . — L e s o r g e n ti m i n e r a l i d e lla p r o ­ v in c ia d i T o r i n o ; Perugia, Unione Tipografica Cooperativa, 1902 (pag. 62). In questo opuseoi incy (estratto del periodico bime­ strale L ’Idrologia e Clim atologia si danno notizie delle acque minerali del territorio di Chieri, Ivrea, Aosta, Pincrolo. Non mancano le indicazioni descrittive, turistiche, bibliografiche. L ’opuscolo è illustrato da alcune buone vignette. Stefano

Obsterreighischkr

T o u r in g - C l u b , — H a n d b u c h , 19 02. Ci perviene l ’Annuario 1902 dell’Oesterreichischer Touring-Club. E ’ un opuscolo di una sessantina di pa­ gin e; e contiene l’elenco delle facilitazioni ottenuto per quel Tou ring sulle ferrovie e piroscafi, come pure presso molti albergatori ed industriali; indicazioni sullo norme doganali; elenco dei consoli, medici, meccanici. Por una svista, la sede del Touring-Club Italiano vi è erronea­ mente indicata ancora in Via Giulini 2, invece che in Piazza Durini 7. F

M a r i o n C r a w f o r d . T he R u le r s o f thè South S ic ilg , C a la b r ia , M a l t a ; London, Macmillan, and Co., 1900 (Due volumi).

r a n c is

Del signor Crawford sono note altre opere che s'occu­ pano di cose italiane, quali 1'« Ave Roma Immortalis * e « Corleone » ; nè meno note sono altre opere ancora, come « Costantinople, Greifenstein, Via Crucis, Love in Idleness, The Novel ». In questo lavoro l’autore studia la storia dei popoli che dominarono la Sicilia e l’Italia Meridionale, e fa stu­ dia specialmente nell’arte, ed in quanto di artistico ci resta di essi. Comincia dagli antichissimi tempi, dolPepoca mi­ tologica; e d i li passa ai Greci, ai Roman. m • ceni, ai Normanni, dedicando poche pagine agli Angioi­ ni ed agli Aragonesi. L'ultimo capitolo (senza il quale il libro potrebbe stare benissimo) è consacrato alla mafia, di cui si studiano le peculiarità che lo differenziano dalla camorra. L ’edizione, veramente di lusso, è adorna d’un centi­ naio di disegni originali di Enrico Brokman. DONI PERVENUTI L a casa editrice O R E L L F U S S L I o C. di Zurigo ci continua l'invio dei volumetti della sua nota colleziono //E u ro p e illustri r (vendibili presso tutto le librerie del continente a 50 centesimi per numero). 109-11. Sion et se» orivirons — 112-15 Martigny — 116-17. t ’hamonix et le M. Blanc — 118-19. Cbemin do for du Pilate —-120-21. do St-Mauricc au Lac Lèmmi 122. T erritet — 125. Les Cnrpathes Orientale* — 124-25. Do Vienne à Budapest — 126. D ’Oderberg k Buda-Pest — 127-29. De Vienne, Oderberg et de Bu­ dapest dans lo Haut-Tòtra — 130. A ’ troverà la Hongrie occidont — 131-32. Les Bains de Taraap. — 133-34. Du Danubo au Quarnoro — 135. L a grande plaine nongroiso ■—• 136-37. L a Trnnsylvanic — 138-39. A ' travor* la Hongrio meridionale.

Cronaca del Touring Italiano L u ig i V itto rio B ertarelli venne nominato socio d ’o­ nore del Touring Club de Belgique ; e la nomina gli fu partecipata colla seguente gentilissima lettera: Bruxelles, 6 Maggio 190!.

J oseph

In questo opuscolino (che è giunto alla sua sesta edizione) il signor Orsat propugna (ad imitazione di quello che si fa, con tanto successo, in Ungheria), la sostituzione, nei prezzi dei via ggi ferroviari, delle ta ­ riffe a :one alle ta r ife chilometriche. Secondo il signor Orsat si dovrebbe istituire quattro sole qualità di bi­

Signore, Adempio a gradevole missione informandovi cho nella sua Assemblea (¡onerale tenutasi il giorno 4. la nostra Associazione ha ratificato a ll’unaniraità e per acclamazione la doliberazione che il nostro Consiglio Generale aveva preso, di conferirvi cioè il titolo di Membro d’onore. Questa distinzione, la pili alta che a noi è consentito di ac­ cordare, s’indirizza a ll’autore delle magnifiche Guide Itinerario del Touring Club Italiano- Dando al turismo nazionale ed in-


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206

T O U R IN G C L U B I T A L I A N O

tcrnaxiouulo quell'inestim abile opera. V oi gli avete reso uu ser­ vizio eminente. Abbiamo voluto dedicarvi l'alto om aggio dolili riconoven/a del Touring Club Belga prima ancora che l’opera delle Guide Regionali intraprese e continuate da V oi cosi fe li­ cemente e con tonta tenacia, sia pervenuta a compimento. N ella speranza che vorrete gradire il titolo ohe vi è offerto vi assicuro la nostra più distinta considerazione ed insieme pre­ sento l’om aggio della min personale simpatia.

Il V ice Presidente

F. K.

S6 a u t .

Cronaca dei Touring Esteri La gita in Bosnia. — Noi programma «Iella grande ila in Bosnia, organizzata dall’Osterreichischer Touring‘lub, ed alla quale giù abbiamo accennato, venne in­ trodotta, su proposta del Warasdiner-Bicycl-Club una mo­ dificazione. A lla tratta Otocac-Plitvice-Gospic, giù fissatu per il 21 Luglio, verranno dedicati due giorni (il 21 ed il 22): il che permetterà di visitare i laghi di Plitvic, e le cascate di Svica presso Otocac. La partenza da Vienna si farà il 17 Luglio. I l prezzo della tessera per il »viaggio vie­ ne aumentata di 10 corone.

f

cicohio urtato un ciclista atterrata la bicicletta e rovi­ nata passando sopra col biroccio e ciò a causa della smo­ data velocità alla quale aveva spinto il proprio cavallo. ( I l ciclista danneggiato era rappresentato dal nostro egregio consulente legale avv. Guglielmo Garibaldi). Fra vettu rali e automobilisti. Non è responsabile del sopravenuto infortunio ad un cavallo che si spaventa al passaggio di un automobile, l'automobilista che procedeva a velocità normale, teneva la sua destra, non urtava il cavallo e non commetteva in­ somma negligenza alcuna per causare l'infortunio. E ’ il proprietario del cavallo che sa che l'animale ha paura degli automobili, che deve, quando scorge un veicolo di tal genere, scendere dalla vettura e tenere il suo cavallo per la briglia (Tribunale civile di Nancy. 21 Di­ cembre 1898). Decisioni Giudiziarie. L ’egregio collega « M. Bonnard » segretario del Co­ mitato del Contenzioso del T. C. di Francia ha pubblicato un riassunto di tutte le sentenze turistiche esistenti negli archivi di quel T.dal 1890 ad oggi. E ’ un lavoro diligente ed utile, e pubblicheremo i principali giudicati d'inte­ resse generale, il che tornerà di preventiva norma, data la ancora limitatissima giurisprudenza turistica italiana. Soci Morosi.

N o m in e a Consulenti. Q ua rto Elenco p e l biennio 1001 — 1002. BORGO n MOZZANO t ’A Y A R Z E R K DOMODOSSOLA G R O T TA M M a R K M ONDOVl REGGIO C A L A B R I A S. SEVERO SARZANA

Santini nvv. T e lile . (iullùnW rti a w . Ivo. Do Htv-ibu* nvv. FntmoMO, Vili Sompìone. Citeroni a w . U n o Caligli a vr. Jacopo, Piazza Maggiore. 15. Do Biasio ovv. Carlo, V ia Fortino, t. Danto nvr. OorvoMo. Fioro nvv. Giuseppe*.

G iu d ic a ti turistioi. P e r chi esce colFautomobile. II conduttore di una vettura che esce da una porta sulla pubblica via, deve previdentemente assicurarsi che onesta via sia libera ed in muiicanza è responsabile dei danni (Tribunale di Commercio di Marsiglia, 7 Set­ tembre 1897. « Ree. Marseille ». 1898, 1.26). P e r i ca va lli tim orosi d eg li automobili. Il proprietario di un cavallo che ha causato un grave infortunio, non può invocare come caso di forza maggiore il rumore risultante dal passaggio dei treni, o dal seguale di tranis e vetture, nell'interno e nei sobborghi d’una città, dovendo il vetturale usare cavalli all’ uopo addestrati (Corte d'Appello di Parigi, 29 gennaio 1890) Chauffeurs. Si è obbligati, a meno di rendere impossibile la circo­ lazione degli automobili, di subirne certe conseguenze risultanti dal loro solo passaggio, specialmente la paura che occasionano qualche volta ai cavalli. Queste conse­ guenze non potrebbero, anche bc ne derivasse un infor­ tunio far nascere la responsabilità dello «chauffeur» quan­ do non vi sia colpa di sua parte e un imprudenza netta­ mente precisata (Trib. della Senna, 16 Febbraio 1898. G. des TriD., 12 Marzo 1898). Contro i vettu rali ciclofobi. Il Pretore di Lodi con sentenza 7 Maggio 1902 ha con­ dannato un vetturale alTammenda di L. 20 oltre le spese e i danni liquidati in L. 100 per aver questi in un cro-

Il Touring Club Italiano ottenne sentenza di con­ danna per il pagamento della guota annuale e delle mag­ giori spese di cause contro i signori : La Monica Alfredo. Grandis dott. Giuseppe, Zongini Romeo, Aniprimo Pilado, Samba Luigi, Galante Luigi, Forcati Giuseppe, Galletti Francesco, Rossi ing. Ulisse, Rota Angelo, Martelli Piero, Comincili Nicola, Mori Adolfo, Sacconaghi Angelo, Salvati Antonio, Lanelli Tem i­ stocle, Leonetti Luparini Guglielmo, Guerrieri Guerrino. Si procederà contro gli altri Morosi per la quota del 1901

P osta legale. Rag. M aioccìd — M ilano. — D ire se la bicicletta levando la vite che fissa il bastone della sella e capovol­ gendo questo sia inservibile, è cosa da tecnico e non da legale. Ella potrà provarlo con un perito a sua difesa che potrà chiumare all'udienza di decisione della sua con­ travvenzione e farsi assolvere. 10 però vado raccomandando continuamente in que­ sta rubrica, di levare completamente la sella o il manu­ brio o entrambi. Ma chi ascolta? ! !... Sia. B a llo — Genova. — Questa Sezione ha indicato più volte come si deve contenere in caso d’avarie causate dal trasporto ferroviario delle biciclette. Tra l’altro scrissi in modo particolareggiato nella ri­ vista del settembre 1901 (sotto la rubrica furti ferroviari) L a rimando a detto articolo e vi si conformi se an­ cora in tempo. A r t . Sarto — Genova. — Il T. purtroppo ha dovuto procedere giudizialmente contro alcuni Soci Morosi. Eb­ be sentenze dal conciliatore in seguito a produzione della scheda di associazione formata dal socio ed alla produ­ zione dello statuto che fa obbligo del pagamento. 11 giudice constatando l'inudempienzu emanò la sen­ tenza senza motivazione notevole. Sig. Della Torre — Busto A rs i:lo . — P e r le per­ cosse la vittim a può presentare querela al Procuratore del Re del Tribunale di Busto denunciando il fatto ed in­ dicando i testimoni. Circa il cartello di divieto di nnssnggio sulla banchina se il viale è fiancheggiato dall’abitato, e il divieto fu posto nei modi e termini dell’art. 5 del Re­ golamento ciclistico nulla havvi a tare, salvo presentara ricorso alla giunta municipale del Comune perchè abbia a porre il cartello in modo più visibile. Sig. M a r io li — Milano. — Dietro min lettera ebbe ad occuparsi della contravvenzione e premurosamente lo stesso signor console di Lecco nob. Manzoni. Il Muni­ cipio innanzi abrogare la contravvenzione attende il parere dell'Intendenza di Finanza. Se non sarà favore­ vole sosterremo, e il Touring per lui. la causa Intanto


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R IV IS T A M E N S IL E il console ottenne In regolarizzazione della ricevuta per la multa depositata . Tenente R acalio — Nocera In/. — L a tassa «li cbs. 15 pagata in più per rin vio delle lire 10 di tassa è illegale, giacché detto invio è già previsto nelle spese di esazione, spese che vengono detratte dal Governo innanzi la ripar­ tizione della tassa al Comune. Ella potrà al riguardo pre­ sentare ricorso reclamo all’Indipendenza di Finanza della giurisdizione richiedendo il rimborso. Comm. la tte e — Console d i Roma. — N e ll’ articolo « furti di targhette », nella Rivista del Settembre 1901 già prevenni e considerai il rifiuto dell'agente ferroviario ad indicare sul bollettino di spedizione resistenza della tar­ ghetta, e il modo onde supplirvi per l’eventuale prova noi. Del resto furono a Roma dei delegati del Touring «ffie coi delegati delle principali reti ferroviarie si accorda­ rono, sulla «reazione deH’apposito bollettino di spedi­ zione per le biciclette, indicante e targhette ed accessori. D oti. Acezza — A sti. — Grazie del comunicatomi giudicato turistico. Come vedrà ho pubblicato più soora la ricordata sentenza. Sig. M orandi — Console d i O rzinuovi. — A lla prima do­ manda. L ’automobilista deve moderare la velocità rego­ lamentare ogni qualvolta possa esservi pericolo di spa­ vento ad allumili. A lla seconda: è l ’automobile che deve rallentare la corsa, sia che il vetturale sia sceso tenendo a mano il ca­ vallo, sia che abbia dato altro segnale, sia che l'automo­ bilista tema di spaventare il cavallo. Certo che la legge presuppone un cavallo bene adde­ strato, e quindi non ombroso. Che se fosse tale la colpa dell'accidente spetterebbe al vetturale che usa animale con tale difetto e conoscendolo non usa le volute precau­ zioni. A lla I I I gli automobili sono soggetti alla tassa delle vetture esclusivamente comunale e non hanno l’obbligo della targhetta. Sia. Var in c ili — Console d i Bergamo. — Ilo riferito più volte come per Je richieste urgenti sia assolutamente necessario rivolgersi ai Consulenti del Touring nella pro­ pria località, non essendo possibile alla sezione centrale rispondere in giornata ai var! richiedenti e nell’ordine di richiesta. A me la sua lettera giunse tardi. Come scrissi e pubblicai il Ministero decise, e tra­ scrisse la sua decisione alla Intendenza di Finanza che il « certificato di denuncia o di circolazione » è di carattere non personale ma « reale » tenendo luogo e vece del con­ trassegno e quindi può essere usato da altri oltre il tito­ lare. E ’ quindi illegale il sequestro. Depositi la multa, per liberare la macchina e attenda il giudizio di contravvenzione, avvisando o un Consulente di Bergamo, o questa Sezione Legale in tempo per prov­ vedere al l’eventuale difesa. S ig ' M a r io li — M ilano. — Non riesco a comprendere la ragione del reclamo al Municipio per il pagamento delle due tasse automobilistiche. Il Municipio ne pretende una sola e la pretende legalmente, devesi quindi pagare. Se altri pretende ingiustamente un secondo pagamento, an­ ziché reclamare si rifiuti addirittura di pagare o si re­ clami a questi. Sig. Cornetti — Verornila. — Se il Municipio non le vuol rinnovare il « certificato di denunzia », appena riparata la macchina levi « sellino e manubrio » e la porti aU’uffìcio metrico per la bollatura. Sig. Michelazzi - Iu cca . — L ’ufficiale metrico provi che la macchina che presenta é la stessa presentata a Marzo e che la » targhetta » le si staccò accidentalmente senza sua colpa e avrà il cambio della targhetta consegnando la vecchia staccatasi. In mancanza presenti reclamo al­ l’indipendenza di Finanza indicando le prove e le genera­ lità dei testimoni sulle due circostanze indicate. A c v. Cacai ir r i — Consulente legale d i Ferrara. — Assente ebbi tardi la sua lettera. Spiacemi quindi del con­ trattempo. Tenti un ricorso all’Intendenza di Finanza esnonendo tutte le ragioni per la non necessità della « tar­ ghetta » agli automobili e ricordando la sentenza del Pre­ tore di Novara ottenuta da questa Direzione in caso iden­ tico riportata nella Rivista del Dicembre 1901.

Chissà che il fisco sia più giusto della... giustizia. Me ne riferisca l’esito e me ne occuperò nella prossima Rivista. I l Capo Sezione Ugole

A vv. Cesare A urati.

Medici del T. C. I. Secondo Elenco p el biennio J O O l —1 !)0 2 . A L B A REDO 4* AD IG E BOCCHEGGIANO B O N EA B R E S C IA C E R V IA DESANA F IESO LE LO R E TO A P R I T I NO MERO UZZO R O N ZA ORNÀVASSO SALZANO S. G IM IG N A N O SASSARI TORINO

Unitari dott. Francesco. Poriccinuli tlott. Lu igi. Peroni' Pacifico dott. Nicola. B ottelli <lott. («incoino. Via Arciprete. Baviera dott. Frane©««», Piazza Garibaldi IS. Cavalloni.' dott. Giovanni. Piazza Costollo, Granóni dott. Gintoppo. Via Mutuòvini. K. A n tico dott. Tommaso. V ia Solo, 09. Gn Imberti dott. Adolfo. Bonuiglio dott. Elia. V ia Lntubro, 7. Boi trami dott. Nicola. Saccnrdo dott. Glufttppo. Dolio Torre dott. C. E. Amen dott. Mario, Emiciclo Garibaldi. ± Michela dott. Luigi, V ia S. (.'li ara. H3.

INNSBRUCK

tallii dott. Giusoppo, Ospedale Civico.

Estero.

C o risolato 12° © 13“ Elenco del Corpo Consolare pel biennio 1901-1902. Consoli Bollato

Brindisi Cagliari Carato Brianza Castclbolognese Canteifranco Emilia

Catiguano Ohiavonna Cordiglio Corsivo D om o Lom cllina Ferrara Firenze Follonica Lunainntrnna Majori Minor l»io Padova •

Ponto Chiuso (Introbio) Quasso ni Piano Rosas Sassuolo Siena Soncino Sondrio Spello

Tolmezzo

Torre del Greco

Carnevali M ijno D ’Anuihale. Mussi avv. Francesco. Massa avv. Benedetto MaBcherpa Angolo. Bolognini Alfredo. I.affi Astorre. De Flammineis Eugenio. Baiatti Nino. Gualeni Bortolo. Perico Enrico. Agnelli Giuseppe. Pugni Centro. Beflincioni Emilio. Fabbri nvv. Carlo. G igi: Guido. Serra dott. Kfisio. Masci A . Vincenzo. Lnm lorghim Aldo. Gi«>rdani geom. Bruno. Gribaldo Arturo. Viganoni V irgilio. B crgollo dott. Francesco. Cappa iute. Umberto. Rizzoli Olinto. Bratto Martino. Tonoletti Abele. Carhoticra prof. Giacinto. Dini Giulio. Gortani Michele. Turnor Alberto.

Estero Cionda Manchester Salzburg 8. Francisco California

Suez

Thonne

Kortnoever AI. A. J. Emi le Joseph. Kthofer comm. Thcdoro. D ’Agostino Enrico. Bresciano Augusto Depernis cav. Luigi.


T O U R IN G C L U B I T A L I A N O

208

Deliberazioni dei Consiglio

Importazione temporanea dei velocipedi.

L e elezio n i del T.

Ad analoghi quesiti postigli dal Touring il comm. Busca, D. G. delle Gabelle gentilmente rispose: 1 II «permesso di circolazione» rilasciato ai ci­ clisti domiciliati all'estero, che vengono in Italia, è va­ lido per tre mesi e li esonera anche dalla targhetta. Esso ò rinnovabile per altri tre mesi purché la richiesta venga fatta in tempo utile, producendo il primo permesso di circolazione a qualsiasi doganu interna o di confine

11 giorno 16 m aggio i sindaci rag. R . Riva, A . Sof­ fiteli, G. Soffrcdi, col concorso del rag. O. Odorico presi­ dente deirAsscmblea generale dei Soci tenutasi il 6 aprile — procedettero all’apertura delPurun contenente le «diede di votazione chiusasi, come di norma, il 15 maggio. L o scrutinio diede i seguenti risultati : Schede p e r v e n u t e ......................................N . 10421 * che approvano il Bilancio 1901 . * 151*2 Eletti alle cariche sociali. a) P el Consiglio D irettivo: A grati avv. Cesare ' ....................... con voti 1688 Ardenghi ing. A r a t o .................. » » 1634 Bertarelli L u ig i V ittorio . . . . 1638 Bettolini L o r e n z o ............. > » 1635 Binaghi cav. G i a c o m o ............. * • 1638 Guasti cav. avv. Federico . . . . » * 163*1 Vanzetti cav. ing. Carlo . . . . » * 1635 Vigliardi-Paravia Innocenzo . . . » * 1684 Ò) Sindaci : Riva rag. R o m e o ............................ con voti 1639 Soffrcdi rag. A t t i l i o .................. • * 1639 Turrini rag. G i n o ....................... » * 16219 Si ritenne perciò in base agli art. 211-36-37-39 dello statuto sociale approvato il Bilancio 1961 e riconfermati in carica i consiglieri e i sindaci sorteggiati o scaduti. In seguito a questi risultati la Direzione del T . si ricostituì come segue : Federico Johnson Ing. cav. Alberto R iv a . . Innocenzo Vigliardi Paravia Aleasan. cav. magg. Barutta Ing. Piero Gavazzi . . . Oreste G o r l a ................... L u ig i Vittorio Bertarelli . In g. Achille Binda . Rag. Piero Moro . . . Rag. Arato Ardenghi . . Dott. Piero Favori . . . A v v . Cesare A grati Lorenzo Bertolini . . Rag. Stanislao Parboni

.

A v v . cav. Federico Guasti

- Direttore Generale e capo della sezione Automobi­ listica. - Direttore Gener. aggiunto. - Segretario. - Tesoriere. - Console Generale. » * aggiun. - Caposezione strade. • » * agg. Contabilita. * Economato. Medica. L egale ed A l­ leanze. Affinamenti. * Movimento Trasporti - Dogane. - Caposezione Stampae Pro­ paganda.

Guido Olivieri. Cav. uff. Giacomo Binaghi. In g. cav. Carlo Vanzetti. 11 Consiglio aderendo a preghiera d e lP a w . Guasti, lo sollevò dalla carica di Segretario tenuta dal 1899; ma nel mentre gli manifestava amplissima riconoscenza per aver data l’entusiasta sua attività al Touring, riuscita con intelligenti e fortunati impulsi a crescere rapida­ mente la potenza numerica e l ’influenza del Sodalizio che ora conta oltre *27 010 Soci e innumeri simpatie, il Con­ siglio desiderò ed ottenne che l ’nvv. Guasti continuasse a presiedere la Sezione Propaganda, e che nella carica di Segretario gli succedesse il sig. Vigliardi-Pam via il quale nei mesi scorsi tenne zelantemente l ’ ufficio di Vice-Segretario.

A parere del Touring sarebbe stato proferibile non dividore in due questo periodo di sei mesi, risparmiando una formalità di rinnovazione. M a l ’esperimento indurrà forse l’Autorità ad una maggioro larghezza.

2. I ciclisti muniti di « permesso di circolazione » non possono transitare innanzi e indietro liberamente il confine italiano, ma soltanto entrare una volta sola e perciò anche i soci regnicoli domiciliati in Austria ogni volta successiva che entrano in Ita lia nel periodo in cui pure fruiscono del permesso di circolazione devono farsi dare il Mod. A 73 pagando la relativa spesa di lire 0,50. Questa disposizione vessante, noiosissima c costosa non può essere neppure corrotta prendendo all'atto della prima entrata una bolletta di temporanea importazione. A norma del R ego­ lamento Carcauo, 4 Gennaio 1902. i titolari di questa debbono dichiarare alla dogana di confine allorché v i transitano in uscita so vogliono riserbarsi la facoltà di rientrare nel termine di valibilità. della bolletta. Questa dichiarazione ò tanto oziosa che gli Uffici Doganali neppur sempre ne prendono atto per iscritto, e u nulla giova a ll’Erario, cautelato dall'atto di garanzia del Touring. Il Touring si adopera perchè siano tolte questo sosto superflue.

3. Il socio che esnorta una macchina nazionaliz­ zata dalla targhetta dell’anno in corso se la reimporta quando la targhetta è scaduta (cioè nell’anno seguente) è assoggettato al pagamento del dazio (42,60) quasiché la sua macchina fosse straniera. Non è concesso che al­ trimenti avvenga (come chiese il Touring) essendo, come dice la Nota ministeriale « cosi poco disagioso fermarsi ad una dogana di confine per chiedere una bolletta di temporanea importazione (?) quando, essendo allo scor­ cio della stagione, si prevede di rientrare a targhetta cambiata. » A temperamento però, concesse la Direzione Generalo dello Gabelle che ranno di validità della targhetta non sia 1’aunq so­ lare ma quello che corno dal termine legale per l’approvazione del coutrn.<M*gno al corrispondente termino doll’anno seguente cioè fino alla fine di ciascun mese di febbraio. Por le reimpor­ tazioni che dovessero effettuarsi dopo febbraio è prudente mu­ nirsi della bolletta di temporanea esportazione por evitare il pa­ gamento del dazio cui altrimenti sarebbero tenuti per la scaduta validità della targhetta.

Importazione temporanea degli automobili. Ad analogo quesito posto dalla Direzione Generale del Touring, quello delle Gabelle rispose: gli automo­ bili sono ammessi alla importazione temporanea previo deposito cauzionale anche giungendo per ferrovia, pur­ ché destinati a un particolare che notoriamente se ne debba servire come mezzo di locomozione, e sui singoli casi sono chiamati a decidere le dogane di confine o quel­ le interne o il Ministero in caso di dubbio. Non può però concedersi a priori la temporanea im­ portazione agli automobili giunti per ferrovia a chiun­ que destinati, poiché potrebbero servire ad una specula­ zione, esempio all'affitto, sotto l'egida della ottenuta e rinnovata temporanea importazione

Trasporti ferroviari Accordo colle Compagnie Ferroviarie Una vittoria ancora. Ed in questo l’azione del Tou­ ring è stata superata — riconosciamolo subito — dal buon volere e dalla accondiscendenza delle Amministrazioni Ferroviarie. Non si tratta di una espansione di territorio, ma di una


R IV IS T A M E N S IL E riconquista di antiche giurisdizioni la cui integrità era stata ¿»regiudicata. Si tratta del trasporto degli accessori della bicicletta in ferrovia. Una volta le compagnie ferroviarie italiane, con una liberalità che contrastava colle disposizioni proi­ bitive delle convenzioni ferroviarie, permettevano al ci­ clista di trasportare sulle ferrovie, oltreché la bicicletta, anclie gli accessori « come bagaglio ». Bisogna sapere che, per le ferrovie, « sono conside­ rati ed ammessi come bagaglio quei soli effetti per uso proprio del viaggiatore e della sua famiglia, che ordina­ riamente si trasportano in bauli, valigie, sacchi da viag­ gio, cappelliere, cassette, scatole e simili... > e che « non sono ammessi al trasporto quei colli che a parere degli agenti deU’Amministrazione avessero un imballaggio di­ fettoso ed insufficiente, ovvero non fossero ben chiusi ». La tolleranza da parte delle Compagnie ferroviarie ebbe per conseguenza di facilitare, oltreché il trasporto degli accessori, anche la presentazione di innumeri do­ mande di esagerati indennizzi per furti, perdite, o de­ ficienze qualsiasi dei medesimi accessori viaggianti, do­ mande che finirono per infastidire le Compagnie, le quali soppressero la facilitazione. Numerose furono le lagnanze presentate dai nostri soci alla Direzione Generale del Touring per la soppres­ sione, che veniva spesso ad impedir loro di approfittare del servizio ferroviario pei loro trasporti, importando esso l ’obbligo di « spogliare » completamente degli ac­ cessori la loro macchina. Il Touring non poteva rimaner sordo alle grida di dolore che gli venivano dai suoi figli e prestò ogni at­ tenzione per porre riparo al gravissimo inconveniente. A M ila n o , avvennero parecchie conferenze fra i rappresentanti la Rete Mediterranea da una parte (1) e quelli del T. C. I. dall'altra, Ing. cav. Alberto Riva, e L V. Bertarelli, conferenze che furono chiuse in Roma definitivamente tra i signori a w . R iva e cav. Bernasconi per la Mediterranea, C. Torresan per l'Adriatica, L. V. Bertarelli per il Touring, assenzienti senz’altro le Sicule. Sostanzialmente fy convenuto, in via di esperimento, per un anno, a partire dal 15 Giugnio 1902: 1. Lo Società Ferro viarie, a doroga dolio attuali disposi­ zioni, concedono cho lo biciciotto appartenevii ai soci del Touring Club Italiano siano dallo stazioni ferroviario accet­ tato por la rogistraziono corno bagaglio sullo tro grandi Roti, munito dogli accessori, limitatamente porò ai soguonti: Fanalo, borsotta, pompa, campanollo o cornetta, purché presentati coll’ apposito scontrino di cui in appresso. 2. Vori beandosi, durante il tompo in cui la bicicletta rimano a mani della Ferrovia, perdite od avarie dogli oggetti stossi, le quali diano diritto ad indennità a carico delle Ferrovie, dotto indennità saranuo liquidate in baso all’ordi­ nario valoro commercialo, ma non mai in una misura supe­ riore ai seguenti limiti: Fanalo L. 10 — Borsetta L . 20 — Pompa L. 5 — Cam­ panollo o cornetta L. 3. 3. Sullo indonnità cho saranno dovuto noi limiti della tariffa convonuta, il Touring Club Italiano concorrerà in ra­ gione della metà. 4. 11 Touring Club Italiano si impegna di far noto ai propri soci, mediante opportuno comunicazioni, tutto quanto concerno i presenti accordi, fra cui l'obbligo di inviare ad esso Touring direttamente i reriam i riguardanti il trasporto degli accessori in discorso, poi quali, in seguito ad anorma­ lità fatte regolarmente constatare alla staxione di arrivo vonga richiosto un indennizzo. Qualunque roclamo che pervenisse allo ferrovie dirotta­ mento dai soci sarà da osso rimesso al Touring Club Italiano por il relativo osamo e por lo praticho inoronti alla liquida­ zione definitiva. 6. La concossiono di poter spedire corno bagaglio lo bi­ ciclette munite dogli accessori indicati è limitata ai soli soci del Touring, alla condiziono assoluta che ossi prosontino alla staziono di partenza, contomporanoamonto alla macchina, la propria tessora di socio, dell'anno in corso, con ritratto, nonché uno speoialo scontrino fornito a i soci a cura c spese del (1) C l 6 grato qui ricontar«» |«rtIcolunni'nte il nome doH’ A v v . K iva che. convinto che la tesi noMcmito «lai T o o rin g fasso poro «I* in te re s e «Ielle F c rro v i», «-hi** per cm * iutcn*M«nmonto cordini«-.

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Touring Club Italiano, sul quale scontrino siano indicati gli aocossori oho si trovano realmente annessi alla maochina al momonto della consegna alla Ferrovia. Su questa felicissima riuscita, oltre il buon volere e le buone ragioni del Touring, valse quella grande e le­ gittima considerazione in cui é tenuta la nostra grande associazione presso le grandi Compagnie Ferroviarie, che vedono in essa una potentissima alleata dei loro pro­ fitti, per quell’accelerazione degli scambi che è in via di rinnovare completamente la faccia del inondo. — In questo numero della Rivista i soci troveranno un foglio di 6 polizzini valevoli ciascuno per una spe­ dizione. Per qualsiasi ulteriore bisogno, scrivere domandando altri fogli di polizzini alla Direzione Generale del Tou­ ring presso la quale sono in vendita al prezzo di L. 0,25 il foglio di sei polizzini. Uso del poli/.zino: 11 socio presenta la macchina coi soli accessori con­ cessi : la tessera con ritratto, in ordine col pagamento dell'anno solare e il polizzino sul quale esso avrà «li sua mano in matita indelebile o in inchiostro cancellato in triplo gli accessori esistenti (attenzione!) L a cancella­ tura deve essere ben fa tta , precisa, chiara. Ogni abra­ sione od alterazione sarà causa di nullità. I polizzini de­ vono contenere a cura del socio anche le altre indicazioni richieste (numero di tessera, eco.). 1 polizzini mal re­ datti possono essere rifiutati e devono essere rifatti a nuovo dal socio senza cho questo possa in merito esigere compenso per i polizzini sciupati. In caso di avaria o jierdita far constatare alla stazione (li arrivo prim a del r itir o , elevare verbale in contradditorio, farsene dar co­ pia ^gratuita) e mandare reclamo a l Touring non alla ferrovia). — Si ripete I l socio che si trovasse nella circostanza di dover muover lagnanze alla amministrazione ferro­ viaria per difetti di servizio, si ricordi di far stendere un regolare verbale alla stazione di arrivo, facendosene rilasciare copia, che invierà alla Direzione Generale del Touring perchè questa possa fare le relative pratiche per i rimborsi o per far dare riparazione. Tu tti i soci che usano dei polizzini fanno con ciò esplicita e completa adesione incondizionata alla liqui­ dazione di danni che il Tou ring crederà di fare, special­ mente in relazione a ll’ alinea 2^ della convenzione.

I posti di rifornimento di benzina e lubrificanti per automobili, istitu iti dal Tou rin g in tutta Italia. Era nostra intenzione di far corrispondere al propagarsi somp rop iù rapido dol turiamo automobilistico ¿’ impianto di un ap­ posito servizio di rifornimento, che fosse degno dell’importanza del movimento e dell'Associazione che lo assumova. Senza pretendere di risolvere dun tratto il complesso e grave problema dei rifornimenti anche per quanto riguarda i servizi tecnici, pei quali il Touring sta assicurandosi le m igliori inizia­ tive ed i più perfetti impaliti locali, si è cominciato, — con filo sofieo processo — dall’essenza... delle cose, cho nel coso spe­ cifico è l’essenza di petrolio detta volgarmente bonzina, senza la «juale — nonostante le m igliori condizioni meccaniche e stradali — gli automobili, cho pel momonto sono generalmente con motore ad esplosione di idrocarburi, non possono fare un passo innanzi, nonostante tutta la loro aria di a va n g u a rd ie d e l pro creilo. E senza nemmeno protendere di essere dei rabolaisiani abstra cteu rs d e q u in te tic n c c , abbiamo affidato la fornitura della nostra, nei depositi da noi riconosciuti , ad una dolio m igliori rase che si occupano in Italia di tale commercio. < T o u r in g b m tin a » è la denominazione brevettata cho il Tou­ ring ha adottata j>cr l’essenza di cui approvvigiona i propri de­ positi. E ’ di un tipo speciale ed eccellente, della densità preferita di 680. L a qualità e la purezza costanti sono garantite dal con tio llo permanente istituito dal Touring presso il grandioso de­ posito generalo stabilito a Corsica, presso Milano, dalla ditta Zini, Cortesi o Berni colla quale il T. C. I. ha concluso il con­ tratto per la manutenzione aol delicato e complesso servizio, pel cui funzionamento il nome della casa è garanzia di regolarità. Presso tutti i depositi saranno egualmente mossi in vendita i lubrificanti che i motoristi italiani apprezzano già da tempo:


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T O U R IN G C L U B I T A L I A N O

g li eccellenti predotti della casa Ernesto Reinach di M ila n o : il noto « O le o b litz » i cui tre tipi — di differente densità, o d'un’ npprezzata colorazione chiara — saranno presto unificati ancho nello distinzione A-B-C, ai più conosciuti prodotti stranieri ; o il grosso consistente speciale per autom obili. L o semplice idea del T . ha avuto una dello più semplici esplicazioni nel metodo di funzionamento dei posti che sono ora­ mai fissoti a 140 per un prim o esperimento, che sarà g ià incomin­ ciato presso m olti mentre queste righe saranno sotto g li occhi dei nostri am ici, o che incomincierà quasi subito presso i rimanenti che in elenco ancora incom pleto figurano nel nostro A n ­ nuario 1902, pag. 602 do! I I volume. Il m odo di fornitura elim ina appunto ogni noia intermedia, ogni lungaggine, o mette subito rautom obilista in grado di npp ro w igion a rsi. I l socio presenta la propria tessera, munita del ritratto, debitam ente vidim ata e col bollo dell'annualità in corso, cd annota le rispettive quantità di ciascuna merce prelevata, ap­ ponendo la sua firma ed il numoro d i tessera sul lib retto speciale, per com provare la propria identità, o stabilire cosi la regolarità della fornitura n prezzo ridotto cui ha diritto. G li viono cosi ri­ lasciata la quantità di merce richiesta, nelle misure preferite, perchè più comode, di bidoni da 5 e 10 litri ner la benzina, di latto da K g . 2 e mezzo por l’ olio, e di scatole da un K g ., pel grasso consistente, ai seguonti

P R E Z Z I P E I SOCI D E L T. C. I. Touringbenzina. I l Bidone dn L itr i

*

»

'* n L .

<1.30 com presa la latta

lo n > 10.00

»

»

»

Oleoblitz. La latta da litri 2 1|2 n L. 3.K0 comprese il recipiente

Grasso consistente. La scatola da un Kg. L. 1,70 compreso In latta N e i prezzi suddetti non è compreso il dazio comunale. N ello località in cui esso ò imposto dovrà essere pagato in più d al­ l’ acquirente. I vosi, purché restituiti in ottim o stato, tali e quali insomma ?ome alla consegna, sono ripresi non solo al posto di rifornim ento d e io fu fatta la provvista, rim in qualsiasi altro posto, contro rimborso di 70 eoit. pel bidone da & litri di benzina

»

i)0

>•

*

*10

*•

« 50 * per la bitta da Kg 2 IfOdi olio » 20 * per In teatota da I Kg. di grano. I I diritto di ret i dei rccijiienti f. riterràto tota mente- ai Sori del Touring, I non soci godono però egualmente tutti g li altri vantaggi della fornitura, mediante un leggero supplemento di prezzo, che per la benzina è solo di 10 centesimi al litro. Rim angono così stabiliti i

P R E Z Z I P E I N O N SOCI. Touringbenzina. Il Bidone da litri n

»

L.

<1,80 compre*« la Intta

lo » 11,00

»

»

Oleoblitz. 1j » latta dn Kg. 2 1(2 L . 4.fio compre*« il recipiente.

Grasso consistente. Lu Mestola dn Kg. 1 L. 2,00 compreso la luttn. I recipienti non tono accettati di ritorno, II Tou ring ha circondato questo com e tutti g li altri suoi ser­ vizi, di sufficenti ,

Garanzie

che, colla deferenza usata sempre e meritatamente ai suoi soci, esso m ette addirittura sotto il loro d iretto controllo, nolo aggiun­ g e n d o li quello di un d elegato speciale per la sorveglianza dol mo­ vim en to di scarico del deposito. E ’ perciò che il socio potrà in vigilare direttam ente sulla as­ soluta integrità dello latte di benzina lubrificanti, che sempre devono essere in unite, ilei piom bi e dette etichette dich {tin n ire y di garanzio sagnalato. Così il socio, per determ inare coj suo con­ trollo il m ovim ento della vendita a suo favore, ben distinta da quella a vantaggio dei non soci, dovrà annotare sul lib retto di cui è fornito espressamente ogni deposito, il suo prelevam ento in quantità. t , P a rla re poi ai nostri soci dello difficoltà com merciali, o di legislazione localo o generale, opposte^ all'attuazione ^di un im ­ pianto generale ed uniform e di servizi, sarebbe to glier loro la quieta soddisfazione di approfittarne, senza la preoccupazione dei sacrifici di tempo, via g gi di trasferte, ed eterne peregrinazioni nei labirinti della burocrazia, por arrivoro ad una conquista forse ancora modesta. ............ A d ogni modo, so lu c o s c ie n z a da noi messa nell iniziativa, nell'op era da noi prestata, se la rettitudine com m erciale m oral­ mente e m aterialm ente assicurata delle case fornitrici Zin i C or­ tesi o Borni, ed Ernesto Reinach. so la buona volontà dei depo­ sitari o dei soci cui è affidato il con trollo possono esserci garanzia di a r e r b e n c o m in c ia to , noi avrem o sempre, fino al compimento, la modestia di dire ohe n o n s ia m o a n c o ra a lla m età deir o p e r a .

Comunicati e Notizie O n orificen ze. Siamo lieti di annunciare che in questi giorni il nostro amato presidente Federico Johnson è stato pro­ mosso, di reale ■ motuproprio », commendatore della Co­ rona d 'Ita lia , e che in pari tempo il nostro L. V. Bertarei li fu nominato cavaliere d ell’ordine medesimo. I l p re z zo d e ll’ A n n u a rio p el 1002. Avvertiam o che il prezzo di vendita dell'Annuario pel 1902, per l ’accresciuta m ole dei volum i, è stato por­ tato da L. 2,50 (com ’ è segnato nell'Annuario stesso) a L. 3,00, pei non soci del Touring. rimanendo natural­ mente fisso lo sconto del 50 p er cento pei soci del T. C. I. Pa ssette da rip a ra zio n i e C a r te lli in dicatori. Vennero collocato le Cassette: N . 214 a Castagnola ( tra V o lta g g io e Busalln) presso la trattoria del sig. Grnssi F elice, il quale ha corrisposto al T o u rin g metà im porto della Cassetta stessa. N . 215 a Montebruno (B obbio) presso l ’albergo F e ­ llone. <lel sig. Casnzzn G io. Batt. NT. U fi a S. Croco del L a g o (T reviso -V itto rio ). M olte cassette vennero di già rifornite, ma manca ancora di conoscere lo stato nel quale si trovano lo ri­ manenti, ed è il numero m aggiore. — Si là quindi an­ cora appello a tu tti g li interessati perchè sollecitamento abbiano a riferire onde, se del caso, procedere al rifo r­ nim ento. Si prega pure di rivolgere sollecitam ente domanda dei C artelli indicatori o delle Cassette da riparazioni, che si riten gon o necessari, tenendo presente, per queste ul­ tim e, che devono essere collocate in località p riv e d i m eccanici t con non f a c i l i m ezzi d i com unicazione. L a tassa su lle m otociclette. Rispondiamo in una volta a quanti ce ne doman­ dano: la motocicletta come ogni altro velocipede mu­ nito sussidiariamente di motore meccanico, è soggetta perciò non più ulla tassa di L. 10 (come pei velocipedi da una persona)© di L. 15 (come per quelli da più persone), ma a quella di lire « venti », a norma d ell’ ultimo capo­ verso della legge 22 luglio 1897 a. 318. I vo lu m etti d e lle G uide - itin erarie del T. Qualche socio ci scrive lamentando che il Touring non venda separatamente ^i volum etti d i una stessa Guida delle Grandi com unicazioni o delle Guide regio­ nali. cosicché chi n’abbia smarrito un volum etto si trova costretto od acquistar nuovamente tutta l'opera. Rispondiamo che quelle Guide furono compilate ed edite con criteri uniformi per interessare tutta la massa dei Soci del Touring alla m iglior conoscenza di tutte le regioni italiche e per costituire ad essi una com pleta bi­ blioteca turistica; — che difficile riuscirebbe presumere quali parti di una stessa opera relativa alle singole regiorui potrebbe, destare m aggiore ricerca; — e che d ’al­ tronde il prezzo modestissimo, senza confronti, a cui que­ ste pubblicazioni d ’insieme vengono cedute ai soci li com­ pensa largamente deU'&pparente m aggior dispendio ner l’acquisto di più fascicoli anziché di uno. Guida d e lle M arche. Si sta componendo. L ’origin ale è tutto in tipografia. Si spera di incominciarne la spedizione ai soci alla fine di L u g lio o al più ni prim i di A gosto. L a Carta C orografica d 'Ita lia . L a Carta Corografica d ’Ita lia al 500,000 del T. è com­ pleta con quella ora in spedizione della Corsica e della Sardegna. P er facilitare ai soci l'acquisto di questa splendida carta, e tenendo conto che la Corsica e la Sardegna sono date « gratis » ai soci di quest’anno, delle rim anenti (1 Ve­ neto: 2 Lom bardia, Piem onte, L igu ria ; 3 Ita lia Centra­ le ; 4 Ita lia M eridionale: 5 S icilia) si fa un Blocco che


R IV IS T A M E N 8 IL E viene spedito ai soci al prezzo ridottissimo di L. 5. E‘ un buon mercato fenomenale, uno di quei prezzi ohe solo può praticare il Touring, il quale di questa vendita non fa una speculazione ma una propaganda. Continua d’altronde la vendita sui fogli separati ai soliti prezzi. 11 Concorso per m onografie turistiche L a C o m m is s io n e a g g iu d ic a tric e .

I l 30 aprile scade il term ine per la presentazione degli scritti onde adire al I I Concorso a premi aperto dal T. nel settem bre 1901 per m onografie turistiche illu strative delle linee italiane di grande comunica­ zione. Furono presentate al concorso le 24 Memorie segu enti: Linea 139, Bjlogna-Bagni della Porretta-Pistoia — Linea 137, Pistoia-Passo dell’ Abetone-Piovepelago — Linea 138 bis. Ponte della Lima-Bagni di Lucca-Ponte a Moriano — Linea 139 bis. Ponte della Venturina-Pontepetri — Linea 99, Verona CereaLegnago-RovÈgo — Linea 118, Monseliee-Rovieo-Forrara-Bologna — Linea 119 bis. Ponte di Brenta-Noale-Treviso —Linea 145 bis, Ferrara-Adria-Chioggia — Linea 142, Bologna-Rimini-An­ cona — Linea 149, Rinuni-S. Marino — Linea 108, GenovaChiavari-Spezia — Linea 118. Monselice-Rovigo-Ferrara-Bolo gna — Linea 25?, Palermo-Monreale-Alcamo-Trapatii — Li­ nea 14. Ctmeo-Caraglio-Dronero -Accaglio — Linc i 18, UrbinoCai mazzo-Bocca Trabaria-S. Giustino-S. Sepolcro- Arezzo - Li­ nea 251. Messi na-Cefai ù — Linea 221, Foggia-Manfredonia — Linea 114, Ferrara-ComacchioMagnavacca — Linea 126, Confi­ gliano Ponte delle Alpi-Franzenfeste — Riviera di Ponente — Linea 180 bis, Acqualagna-Bocca Seriola-Città di Castello — Linea 168, Siena-Chiusi-Citta della Pieve-Orvieto-Montefìascone Linea 35, Alessandria-Novi Ligure-Serra vallo Seri via. Il C onsiglio D irettivo del T . in conformità d el pro­ gramma pel concorso, costituì la commissione aggiudicatrice dei premi in m edaglie, e chiamò a far parte della medesima i soci : L V. B ertarelli, Capo Seziono Strade del T., rag. Carlo Colombini, prof. L u ig i Masetti, rag. M ario Marcora, cav. avv. F elice P izzagalli. L a Commissione si é messa d ig g ià al lavoro d’e ­ same. Por l’importazione temporanea dei velocipedi. Richiamiamo l ’attenzióne di tutti i nostri Soci sulle modalità della presentaziono della tessera alle Autorità doganali svizzere e francesi per ottenere l ’esenzione del deposito cauzionale per temporanea importazione di ve­ locipedi. L a tessera che va presentata al l’ ufficio doganale deve portare: la fotografia e le generalità del socio, compreso il domicilio, la firma di sua mano, il bollo dell’annunlità in corso e il timbro a secco di vidimazione del Touring, e tutti i dati richiesti intorno alla macchina, qualità, peso, numero o marca, nessuno escluso, poiché la mancanza di un solo potrebbe giustificare un rifiuto della esenzione. Essendosi talvolta vidimate dalla Direzione Generale delle tessere mancanti di alcuno di questi dati, il socio dovrà egli stesso inscriverli sulla tessera prima di presen­ tarsi a ll’ufficio doganale del confine francese o svizzero. Anche per la tessera speciale di transito doganale al confine italo-austriaco si esige l ’indicazione di tutte le generalità e di tutti i dati suaccennati, che si dovranno trascrivere sul modulo giallo di obbligazione che viene fornito gratuitamente a richiesta dalla Direziono Gene­ rale del Touring, alla quale va poi rinviato aggiungen­ dosi 50 centesimi per le spese postali. P e r le macchine che fossero sprovviste di numero, occorre farlo incidere con qualsiasi mezzo meccanico Sii parte noti staccabile della macchina. Riconiare che pei minorenni occorre mandare alla Direzione Generale del T . l ’autorizzazione del padre o del tutore, e per le signore quella del marito. Come si concorre al sorteggio d el prem i di P ro p a ­ ganda d el Touring. Chi presenta dieci o più adesioni concorre tante volte alla prima Categoria di premi (pei soci che hanno pro­

curato almeno « dieci » soci nuovi) quanti sono i gruppi di dieci adesioni presentate. Per le restanti adesioni al di là del numero di dieci o di un multiplo di dieci con­ corre per una volta alle categorie successive. Cosi, ad esempio, chi comprovasse di aver raccolto neH’annnta 28 adesioni, concorrerebbe duo volte, vale a dire con due probabilità, ai premi assegnati alla ca­ tegoria prima (soci che hanno procurato almeno « dieci » nuove adesioni) e poi per una volta ni premi assegnati alla categoria seconda (soci che hanno procurato almeno « cinque » adesioni) e infine una volta ai premi assegnati alla categoria terza (pei soci che hanno raccolto « tre » adesioni. SOCI B E N E M E R IT I Donegann dott. Ambrogio, Bogisio — Bernasconi Ferruccio, Como — Dompò avv. Luigi. Possano — Crini Agostino. Galliate — Multedo Alberto, Genova — M eli! Francesco, Guissano - Tesi Alfredo. Ma la! borgo Palombo Giovanni, Messina — M i­ schio Eugenio, Milano — Piscinoli! di Collocano conte Igunzio. Napoli - Greatti Giacomo. Paronzo — Rizzoli rag. Olinto. Sa» m olo Branco dott. Carlo, Somma Lombarda - Pasolini Brocca Bernardino, Torino — Touraour Pietro, Torino — Vedani A r­ turo, Vare»? — Inverni zzi prof. Vittorio. Vercelli — Carré R ic ­ cardo, Viareggio. S o ri B e n e m e r iti Totale 398

TREDI CESI MA L I S T A degli associati a ll’opera A T T R A V E R S O L ’ I T A L I A

Quest’ opera monumentale è vicina al suo com­ pimento. Tutti gli associati hanno già ricevuti i fascicoli XV, X V I, X V II, X V III, XIX. XX, XXI, X X II. Il fascicolo X V completa l’illustrazione di Fi­ renze e dintorni, e dà quella di Pistoia; il X V I ò dedicato a Lucca, Pisa, Livorno; il X V II a San Gimignano, Orvieto, Spoleto, Narni, Terni, Viterbo; col X V IIl entra a Roma, ed alla città eterna sono dedicati anche tutti i susseguenti fascicoli, sino al X X III; dopo il quale si passa a Napoli e nella Sicilia. R giunto il fascicolo 30, che completa l’ illu­ strazione della Sicilia; ed ò in lavoro il fascicolo 31, che illustra la Sardegna, il Trentino, la Venezia Giulia. Ci lusinghiamo di poter fare la spedizione degli ultimi fascicoli entro la prima metà di Luglio. L’ invio non verrà fatto ai sottoscrittori che non abbiano soddisfatto V intero pagamento per il quale si sono obbligati. I sottoscrittori cui resta ancora da versare la seconda ed ultima rata (di L. 17 se essi furono fra i primi 1500, di L. 19 se sottoscrissero successiva­ mente) sono invitati di adempiere al pagamento. E consimile invito vien fatto agli associati obbligatisi per rate mensili. Sono ancora disponibili circa 100 copie (a L. 38 per i soci, L. 40 per i non soci del Touring« di quest’ opera tanto apprezzata. Spedire commis­ sioni col relativo importo alla direzione del Touring, Milano, Piazza Durini, 7. 1833. Colonnelli Agostino, Civita Castellana — 1834. Bonera Romeo. Genova — 1835. Macelli rag. Silvio. Varese — 1836. Bar zi lai Bruno, Padova 1837. Stronati cap. lom bardo. Torino — 1838. Dimmer Giuseppe, Trieste — 1839. M olli Carlo. Parma — 1840. Tnlmnne Enrico, Torino — 1841. Adami prof. Riccardo. Trieste — 1842. Casotti dott. Luigi. Cagliari — 1843. Kerbor E doardo. Zurigo — 1844. Bonelli Enrico. Villach — 1845. Rosetti ing. Nino, M ilano 1846. Rappis Alessandro, Porto Maurizio - 1847. Ronchetti Carlo. Milano - 1848. Introzzi Giovanni, Mi Inno — 1849. De M alfatti bar. Gaetano. Padova — 1850. Cbinatti Carlo, Trento — 1851. Marcora rag. Mario, M ilano — 1852. Laz­ zaroni Angelo, Milano — 1853. Ruini dott. Giovanni, M ilano —


TOURING CLUB ITALIANO

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1854. Pozioni dott- Giacomo. Monaco Baviera 1855. Piotti N i­ cola. Rodendo — 1356. Fusoli Arturo, Bussano 1857. ('uaurctto «vv. P. F., Genova - - 1858. Bensandc Walter, Lisbona — 1859. Pela Pietro fu A., E<*to —1860. Bertarclli Luigi Vittorio, Milano — 1861. Argenti Cosare, Vercelli — 1862-63-64. Nòel do« Verger* Gnston, Rimini — 1865. Riva ing. Alberto, Milano — 1866. Tardy

Ettore, Vercelli — 1867. Goglio Edoardo. Rhò 1868. Sbardolini Giacomo. Salo Murasi»« — 1869. Tostolini Antonio, Venezia — 1870 derogai li Severino, Carato Hrinnzu — 1871. (Giordana Gio­ vanni. Torino — 1872 Viganoni Giovanni, Milano — 1873 Zanella Giuseppe, Milano.

E L E N C O DEI C A N D I D A T I Soci

d e l T . C. I. in s c r it t i

dal

15 A p r i l e a l

15 M a g g i o

1902

SOCI V IT A L IZ I H M i l a n o - Cavío P e r lasca - P a l e r m o - C om m . Ig n a z io P io r io - Kob, Salvatore iMarazsani A n teri L i s b o n a Portogallo) - P e d ro R o m a n o P o lq u e - S h a n g h a i (China) - f ì. B e rn a rd i - O iora n n in a B e rn a rd i - P ie tro P o te tti.

S O C I A N N U A L I (♦♦) A L E S S A N D R IA . - Baiidtani Romeo, Buttioli Antonio, Cavio comm. Enrico. Castellani Tito. Acqui. — Amerio Frnnco, Bruni uvv. Augusto, Scovazzi Luigi. Atti. — Goria dott. Ciò.. Martire Angelo. Casule Monferrato. — Bulina Adolfo, Fom iti Pompeo. Scngliotti Felice. Cassinasco. — Robba Marco. Castr.lnuovo Srriria. -- Torre Giovanni. A Q U IL A • Sol tuona. — Muzio Carlo. A N C O N A . — Gabrielli Augusto, lliclte Ulderico, Venturini Kdoardo. AREZZO - San Giovanni Voltiamo. Mamulli Ippolito. BEI LU N O . — Do-Col Tana Luigi. Sezione del Club Alpino Italiano, Zanetti Giovanni. Feltro. — Mezzomo ing. Italo, Zadra Alessandro. .Sun Stefano Cadore. — F e d e ric i Giuseppe. BERGAMO. — Beonio Barnaba. Colleoni Giovanni, Costardi rag. Luigi, Ferrari Ariodanto, Lussano Antonio, Quaronghi avv. Giuseppe. Tucci Ernesto. Calventano. Torri Pietro. ¡ ‘agassano. — Canoni geom. Giuseppe. Trcviglio. — Carminati Luigi, Sassi Alessandro. BOLOGNA. — Associazione Generale Impiegati Civili, Balzani Francesco. Bianchi Antonio, Busi Guido. Campogrando Pie­ tro, Cannaj Giuseppe. Finii Enrico. Galli Guerriero, Cardini d ott Ulisse. Gnspari Lodovico, Gilardi Vittorio. Giorgini Maurizio. Graziani Ernesto, Lovadina Enrico, Monari Gio­ vanni, Pini dottor Giovanni, Sarti Secondo, Sommnriva Plinio. Porgo Panigaie. Mingardi Pompeo, Nanni Aldo. Castelfranco Emilia. — Zuccherini Ottorino. /mota. — Ubaldini Augusto. ifa la lierg a — Cacciati Azzo, Cacciar! Gino, Cocchi Ettore. Gron­ di Girolamo, Mignani Enrico. Modonesi Vincenzo. Nascetti Giuseppe, Pasquali Romano, Poggi Ettore, Tosi dott. Dante. M olinello. — Scarabei li Tonino. San Giorgio in Piano. Rumponi Felice. Sovolrtn. — Giordani Cesare. BRESCIA. - - Benedetti Andrea. Bonomi Etolo, Fanti Tito. Prrno. — A lungi Francesco. Chiari. — Zenoni Battista. Detengano S. Lago. — Bosio G. B., Papa Bortolo. I.onnto. — Carpaneda Gino. Schena dott. Pietro. C A G L IA R I. — Chapelle Paolo, Pani Emilio. Iglesias. — Grimaldi I.ampis Giovanni. Oristano. — Cagno Domenico. Itosas. — Lei Giuseppe, Manconi Luigi, Pintus Onorio. Seaùri. — Minetti Alt redo. OH IR T I. — Do Carlo Camillo, Gasbarri dott. Diego, Richieri Pietro. Ortona a Mare. — Borardi Giuseppe. Cnniglia Camillo. Pescara. — Golipo Vittore. Oliva Alfonso. Scafa. — Tontodonati Nicola. COMO. — Bernasconi Gimoppe. Bruni Miro, Capitanio Natale, Cavallari Pietro, Chierichetti Carlo, Fontana Antonio. Gianimiuola ing. Giovanni, Grisoni Pietro, Lnvizznri cnp. Giu­ seppe, Molteni Francesco, Mouti Domenico. Negrotti Fede­ rico. Rusconi rag. Giuseppe. Surr Luigi, Yerani Ercole. Viiforesi Augnato. Areisatr. -- Venznghi Enrico. Camerlata. — Cuggeri Enea. Colico. - Cari boni Osvaldo, Cornelio dott. Emilio. Cotogna. — Rosai Rinaldo. Cuasso al Piano. — Bergoli: dott. Francesco.

¡tornato. — Venini Luigi. Mnggianieo. Bndegn Carlo A.. Zappa Francesco. Porlccia. — Moli ini ri Gerolamo. I l uno. - - Mi noli Pietro. S i rane. — Mazzini Dionigi, Perico dott. Costanzo. Saltiate. — Lainparter Ernesto. Varano. — Bettolìi Giovanni. Varese. — Tibiletti Alfredo. COSENZA - Castrorillari. — Santoni cav. Giulio. C R EM O N A. Bordin Vittorio. Manzoni Carlo, Mazzoletti Igino. Raimondi Giuseppe, Rlio rag. Giuseppe, Soranzo conte Gino. Casalhuttano. Digriini Alfredo, Mugistrotti Giannino, Fonzini Emilio, Ricciulli avv. Antonio, Tavecchio Paimira Castelrcrde. — Forra ri Primo. Cignone. Duchi Anaolmo. fianengo. — Morgenthaler Froderico. Hobecco (COlio. - D E L L A S C A LA CARAC CIO LO BICE. Della Scala conte Cristoforo. CUNEO. — Carhallo C. M „ Cuvertino Domenico, Forni Fran­ cesco, Mondino tenente Bartolomoo, Peano cav. avv. An droa. lim i Leonida.. firn. — Berrino Mario. Cnvnllermaggiore. — Demonte avv. Carlo Postano. — Allodi rag. Armando. Gtnola. — Chiesa dott. Salvatore. Guiggia Lorenzo. Mnudar). — Accomodo Alberto. C A L L E R ! T 0 M A T I8 ENRIC H E T I’A. Denitia Sebastiano. Piatto. — Do Marchi Giuseppe. Snlutio. — Di Manale conte Carlo, Ruscazio avv. G. Battista. Savigliano. — Barberi* Giovanni. Brero dott. Pier Paolo, Li essa prof. Oreste, Dell’Uomo d’Arme prof. Giuseppe, Gittardi Angelo, Gulmo Antonio, Orlandi dott. Cesare, Faglierò Mau­ rizio. Pipino Giuseppe, Roland ing. Carlo. Romani dottor Oddo, Rovellotti Giovanni. Sacco avv. Carlo, conte Santorro Santa Rosa, Scalmani Emilio, Trucco Giuseppe. F E R R A R A . — Arzolini Federico, Disi Guido, Facchinetti Fer­ ruccio. Gandolfi Alfredo, Negri Umberto, Orlandini Enrico Pappa rei lu Ferruccio. Tedeschi Arnalda Argenta. — Parnhianchi Enrico Cento. — Rivolta cav. Romeo. Codigoro. — Guidi ing. Ettore. Comaerhio. — Chiurlotti Rinaldo. F IR E N Z E . - Bei ucci Giuseppe. B L O M E Y E R G IO R G IN A . Bnrgagni Giorgio, Choccacci Guido, Cioni Azelio, Cipriani Gui­ do. Koglionti Ugo, Giacomelli Giovanni, Martinetti Carlo D., Marzichi Lenzi Tedaldo, Pugni Amerigo, Poiacci Luigi, Righi Giuseppe, Rughetta ing. Francesco, Rossellini Gio­ vanili. Serra« march. D ’ Aquino Francesco, S T E IN GELTR U D E . Torta Micholo. Castel Fiorentino. — Pietrin* Angiola Casiroruro. — Marcatali Antonio. Pre.milouOre. — Ricci dott. Francesco. Signa. Tiedcman Federico. Trrrn del Sole. - - Testi Pietro. Tosi. — Gori Giulio. FOGGIA Sanserero. — Gervasio dott. Arnaldo, Montedoro Domenico. P O R L I’ — Brunelli Odono, Cicognani Raffaele, Fussi Vittorio, Pontreinoli rag. Ixsopoldo. G EN O VA. Baner avv. Emilio, Berlingieri Antonio, Bevilacqua Paolo, Baggiano Giacomo, Borlaaca dott. Ugo. De Ferrari Filippo. Foìter Pier Luigi, Guglia Gino, Parodi Giacomo,

<•> Art 6 dello Statuto. I Soci Vitalizi pagano Lire C E N T O ana volta Unto. - (••. Art 6 • 9. I Soci annuali pagano una tassa 4’f n t m t » 8 una volta tinto - od nna quota annua di L. ■ Art. 12. Il Consiglio non ricovondo alcun rotiamo contro il candidato ontro un periodo di quindici giorni dopo la distribuziono dolla RivisU ai Soci, inviorà al oandldato U uwora di riconoscimento.


RIVISTA MENSILE Parodi Stefano, Puppo D avide, Schùnnuch Paolo, 8potorno Armando. W a lte r UolfTerich. O dinogli. — F iga ri Giacom o, Multino K m ilio. C h iavu ri Britrnardello Riccardo, R epetto Giuseppe, Sanguinoti Kmilio. P ep li. - R O S S I C A S S IN I RO SA. Itir a to lo L ig u r e . - Ferrando M anlio Carlo. S. P ie r d 'A r e n a . — Gnmbnro Giuseppe. S a litilo . — Gurbarini tcn. Giuseppe. S p a ia . - C a v a la ten. Arturo, D i Monule B uglione Onorato, Ginnnclli ten. G uglielm o, Pfister ten. Carlo. Z o a g li. — Solari Stefano. GROSSETO. — A gostin o Augusto. Becnmorti A lceo, B urri Giuseppe. Chiaretti Francesco, Deputazione Provinciale, Palatitiri Oreste. A r tid o s io . — Tassi N ello. F ollo n ica . — Serri d oti. Antonio. P a g a n ico . — P accagn ini Felice. LECCE. B r in d iti. — Batti-toni Arturo. T aranto. — L uisi iug. V ito , Romanazzi Cntnldn, Traversa N ie., F og o N icola. L IV O R N O . — Obst Bernardo. Toven o Gnribaldo. P o r to L o n g o n e . — Tancredi Tancredi. L U C C A . — Baratta Pasquale, Lazzaroschi Annunziato, Lippi Prim o. O ia t,n otti. — O rzali U lderico. P c tc ia . — Giaccai Cesare. P o n te a .V o c ia n o . Pezzali Augusto. M ANTO VA. Bini Alb erto, B olognini A ld o, Borgonuvi A r ­ turo. Zarda Giuseppe. B ig a rc llo . — Palavicin i E giglio. B o s s o lo . — Cartonati G iorgio. C u stel D a rio . — Rem onduii Pietro. S . B e n e d e t to P o . — Bulloni Cornelio. S . G io r g io . — B acchierà Opprando Dino. — S er m id e . — M a tta lia Aleardo. M E S S IN A . —■ Schepis Francesco, Sollina N o v i ing. Carlo. M IL A N O . — A b rato Domonico, A je lli Beniam ino, Bai Giuscppe, Burdone Fernando. Bnrzilni avv. An gelo, B ertolozzi L u i­ gi, Bianchi A lfred o , B O N T E M P E L L I ID A , Borea Giuseppe, B orello Giovanni, Bram billa L u igi, Butti Augusto, Cagnolu nob. cov. Guido, Cariboni Francesco, Carisio C arlo, Casa­ nuova Jerserinch Arturo, Cattaneo conto Giuseppe, Colom bo Francesco, Consonni Ferruccio. Cremonesi Anselmo, C rivelli march. V italian o, Curioni Domenico, D ’ A ragon a Lodovico, Denti ing. V itto rio , G alli A lfred o, G alli An gelo, G alli Roni co, G iara A ttilio . Girom pini M ichele, Giussuni Leopoldo, G rim aldi Achille, Grim aldi L u igi, Forinom i Giovanni, Fra»soni Giacomo, F rette Lorenzo. F rova C arlo, Fum agalli E r­ nesto. Jloneggor Gaspure, Longin Ferrando. Lucini Giuseppe, Macchi P ietro , Maucastroppa Giuseppe, Marchesau Lu igi. .Mariani C arlo, M aroni Enr., Mazzuchetti Odoardo, M onicclli L u igi. M o n ice lli ing. Carlo, O hlieght ing. Gastone, Pasini Carlo, PerazzoLi Augusto, P E R E L L I E M I L I A , Pescatori G u­ glielm o. P icchio rag. Guido, P iv a L u igi. P ìzzorn o M ario, R atti Ferm o, R ay T u llio. R c n g li A ristid e. R iv a rag. Fau­ stino, R izzi L u ig i, R o bandi A ttilio . R uffo Giuseppe, Rusconi Guerrino, Salinim S ilvio. Sartorio Mosò, Sbarbaro Giovanni. Sola conte Ferdinando M aria, Solbinti Filippo, Soldnti Giu seppe. Saldati dott. Leone. .Sommili Alessandro, Stopparli Ernesto, T orrion i Arturo, V ig a n ò A n gelo, Vism ara Battista A n gelo. A b b ia te g r a m o . — A lb in i Salvatore, K lu zer M arco, Zappa Giu­ seppe. A r in g o . — C A S A T I C A N D ID A . B in a sco. — D ò-M icheli Cesare. B u tto A r tts io . - Rossi rag. Lam berto. V ign ati Roberto. C u to r a tc S em p io n e . — C attoretti dott. Nino. C a tta n o M a g n a g o . — Somnmrugu A chille. C a tte lla n s a . — A zi monti A lfred o , Pontini Egidio. C a tl e l n u o r o . — Borni Costantino, V illa Terzo Lu igi. C o d o g n o . — Lucca ing. Lorenzo. C o n i c o . — Pozzi A lb erto, Viganoni Enrico. C usano su l S e r e n o . Rossi A m p ellio . — D esio . — Pazzi A lfred o. L od i. — M in oja M ario. Lunate. — Rossi rag. Ettore. M ed a . — M otta Giovanni. M on sa . — Chiappa Giuseppe, D o Ponti M ario, F olco Carlo. G ajlim berri Giacom o, Gallim herri Rom olo. Grondati A n ­ tonio, Guzzeloni Enrico, M onti Giacinto, Prinn Fortunato, P roverbio Osvaldo, N o v a Enrico, R ovelli Alessandro, Sacelli G iglio, Vism ara Ernesto. O lg ia te O lon a. — Cozzi Battista. O ttan o. — Sai varice Paride. S a n t'A n g e lo L o d ig ia n o . — Mnnzolai Giuseppe. S om m a L o m b a r d a . — B irigozzi E n i., F orni Voncesloo, M aino A l. M aino Antonio, M ezzora Don L u ig i, M ono Secondo, P orro Enulio, Rebulla Giuseppe, Sanvico Franco. Scolari A n to ­ nio, T orrion i rag. Riccardo, Toscani dott. Rinaldo. V e r g ia te . — Pon ti Paolo. M O D E N A . — Rodino An gelo, V an delli dott. Domenico.

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C a tin a lb o . — Vassalli Alessandro. S an F e l ic e . — (.’ampi Lanzi E m ilio, Montuschi Domenico. S a s s u o lo . - - A rtio li Alfred o, C artellini A ttilio , M arazzi Enrico,

M ariani Pietro. Tosutti Carlo.

S o rb a r a .

N A P O L I. — Diamanti Um berto, Gaetano d 'A ra go n a conto M ario, Rossi Alfonso, Sala Convegno U fficiali 90 R e g g i­ m ento Fanteria, Saluzar Edoardo, Spinelli L u ig i, Vacco Gennaro. Torre, d e l G r e c o . — Piango Francesco, Supino Carlo. N O V A R A . — G ib ellin i T o m ie lli, Rom perti conte Giovanni, Pu­ t r id i avv. Alcibiade, Perone Bernardo. B ie lla . — D avini T ito , D e l Pen te rag. V ittorio, De-Marcbi Carlo. C o g g io la . — Bozzalla Annibale. C o s ta to . — M ornhello A ttilio . D e s a n a . — Cavallone dott. Giovanni. Guidetti avv. Giuseppe. Ranco E m ilio, Sninoglio avv. Carlo. D o m o d o s s o la . — Falda Costanzo. F u n ta n e tto P o . — N e g ri Giuaoppe. G a llia te . _ B elletti Giovanni, Casari Pietro, Comulli rag. Gaetuno, Croci iug. Eraldo. Guarlotti avv. Gerolam o, Murrini Felice, N ovnrini Agostino, Perone Ercole, Rossari A ttilio, Rossi Giuseppe, Sa ita rag. Giuseppe, Savio Pietro, Sordclli rag. Francesco, Vellu Agostino. Graffito, — Damante Camillo. ¡ a t r a . — T rin cheri Cesare. ( f l e g g i o . — M agi stretti Antonio. O m cg n u . — R ondi I«orc»zo. P c t t m c n g o . — Barnzotto Secondino, T riv e ro Cam illo. P c s s a n a . — Vaccino Carlo. S a n ta V a r i a M a g g io r e . — M ellcrio Pietro. S tr o p p ia m i. — Fcrruguttu Giovanni, Vasaio Oreste. V a lle M o s s o . — C artotto Alfred o, Garbacelo L iv io , Garbaccio L u igi, Grassi Rodolfo, Canzono Eugenio. V e r c e lli. — Adduce R em igio, Carena Salvatore, Ferrara G iu ­ seppe, R ifon d a L u igi, Rinadi Rinaldo, Sassi prof. Edoardo. T o c e n o . — Apostolo Don Paolo. P A D O V A . — A n geli T u llio, Curraro Alessandro, N iero G io ­ vanni, Sacerdote Leone, Zanetti Pietro, Zamboni dottor Baldo. A r r e . — Sambin M ario. E t t e . — Tortim i ing. Carlo. M o n tn g n u n a . — M o ro V irg ilio . S a n t 'A n g e lo d i P i o v e . — T r o ie «« A ttilio. P A L E R M O . — Antori Marazzani nob. Salvatore, In tergu glicl mi Eugenio, F io rio comm. Ignazio, C ollari rag. Dino, Fanti rng. Lodovico. P A V I A - B ereg u a n lo . D ella V a lle Giovanni. B o s n a sc o . — V e ree« i N a ta le . . . . 0. M ed e. Guerci E m ilio, M agnani L u igi, R avasio avv. G iu­ seppe, Testano Zavorio. V i g n a n o . — A g n elli avv. M ario. V o g h e r a . — Bonatnici Cesare. P E R U G IA - A s tis i. — C-eci prof. Getulio, M incintti ing. Ed. F o lig n o . Benedetti Fortunato, Cccconi Antonio. T e rn i. — ('aran ti rag. Lu igi. P E S A R O . — A n ge lo tti Um berto» Foderici Gualtiero, Perazzo, L u ig i, P ia tte lli ten. M ario. C a g li. — M ochi Do-Onori avv. Sante. F a n o. — Logran d Vincenzo. P IA C E N Z A . — A g n e lli rng. E m ilio, Bussolati Cesare, D evoto ing. Lu igi M ario, Fioruzzi dott. G iorgio, Periti dott. Santo Francesco. C o r t e m a g g io r e . — Barnbaschi Goffredo. P IS A . — Anziani Giovanni. B olaffi Arturo, Panzicri Oreste. * P O R T O M A U R I Z I O . - Bossi Giuseppe. B or d ig Ite ra . — Allavenu Lu ig i Antonio. San ¡t e m o . — B iga Antonio, Colom bo Simon. Eim or Hermann. P o w e r * Edoardo, Sappia Pietro. R A V E N N A . — Corchiari dott. Giuseppi*. Giovannotii rag. G i­ no, Kucoru Giulio, Settem brini Giacom o. B r itig n e lla . — M orii dott. Ivo . C a s te l C a lo g n c t c . - Zaccaria Francesco. F a en z a . — Bertoni Giovanni, Calderoni L u ig i, M ontaguti L u i­ gi, M onti Carlo. F u s ig n u n o . — T orro n i An gelo. L a g o . — Biosi U go. Coroni Grappadolli dott. Enrico. S an B e r n a r d in o . — M onti dott. Secondo. S an L o r c n s o . — V alen ti R uggero. R E G G IO C A L A B R I A * P a lm i. — M arin elli Dccio. R E G G IO E M I L I A . — Culicchi Carlo. R O M A — A j mono C dt coy. Ferdinando. A lessandro»! G io ­ vanni, A lp i Michele, B arigion i cov. Cesare, Bolognesi Gino, Bonemazzi Giuseppe, Bugi ani P ietro , C'opozzi Giuseppe, Casotti Brach rng. conte Alberto, Cerosa Ippolito, Costa Saverio, D A B A R B E R IN O contessa G E L T R U D E . Da B ar­ berino conto R affaello, D e-Aloysio avv. Donato, D e Clinnv


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beray H.. Desideri prof. cav. Ccs., Di-Cave Raniero, Falcetti Bonavent., Falcetti Paolo, Lazotti Carlo, Palmieri Giulio, Parisi Romeo, Pawjui Tito, Pagatacher dott. Enrico, RAGGI march. E U G E N IA . Santi Odoardo, Santucci a w . Camillo, Scafi Cesare, Tonncci rag. Giuseppe, Vordeai Ettore, Albe­ rini rag. Enrico. ROVIGO. — Bargoni Giulio, Comandoli Alborto, Montani Um­ berto, Pavan Tamagno Guglielmo. Adria. — Chiea Alfredo. Castelgugliclmo. — Dugato rag. Manlio. CeneseUt. — Bassani Guglielmo, Finardi ing. Augusto, Pasqualini Antonio. Fontecchio. — Casazza Giovanni. SASSARI. — Aroca dott. Mario. SIEN A. — Betti Antonio, Bianchi Antonio, Morcani Eugeni-), Pacciani Sallustio. SONDRIO. - Masotti rag. Ugo, Spinotti prof. Vittorio, Trinca Umberto. Grossotto — Fiandri dott. Ottavio. Catignano. — De Flnmmineis Eugenio. TO RINO . - A L B E R T I AD O LFA. A L B E R T I TERESA. Al man Felice, Alcoli Ettore. Budino Luigi, Ballodo Giuseppe, Puzzano Giuseppe, Bertoloue Giovanni, B e n i Luigi, Bug­ gero Michele, Bricarelli Giovanni, randellerò Ercole, Can­ fori Enrico Francesco. Carron Cova Mario, ( ’caglio A tti­ lio, Corina Vincenzo. Chiapuiso, Alberto, Chnstillin Gustavo, De-Marchi Luigi, Ferrerò Luigi, Ferrerò Renato, Formiseri (¡nido, Frascaroli Francesco, Gagliardo Vittorio. Giàcornetto Carlo, Concila Domenico, Maggio Giuseppe, Mo­ linaio Pietro. Opessi Antonio. Paschetta Eugenio, Patrone Alessandro. P i unii dott. Rodolfo, Rodano Francesco, Sala Pietro, Stnrpn dott. L. Guido, Simoni Giuseppe, Tri vero prof. Camillo, Trossarelli a w . Andrea, Trossarelli ing. Ot­ tavio, Viglietti conte Mario. Voli Vincenzo. Carmagnola. — Secchi Gio. Battista. Cavagnolo. — Adami dott. Alessandro. C irit. — Vassallo Gio-Battista. Giavcno. — Rosa zza Bernardo. Ivrea. — Rooro di Costanzo march. Percy. Sagra di S. Michele. — Giocosa Ercole. TRE VISO . Broglia cap. Oreste Vagliasindi mngg. Casimiro. Asolo. — Serena Ernesto. Castelfranco Veneto. — Acoleo Angelo, Damiani Guido. Dolcetta Angolo. Fraccaro Luigi, Maggion Giuseppe, Pinarello Giu seppe, Pivotta Antonino. Pisana. — Basato Beniamino. Sant1Antonino. — Serafini Teobaldo. Tesse. — Giacomini Pelopida. V ittorio. — Dalla Favera Augusto. U D IN E . — Curvasi Arturo, Lenardon Gio. Batta, Marenesi Dario, Molin P radei Renato, Orgnnni nob. Antonio. /.atisana. — Morandini Raffnello. Palmanova. — Brusadelli Enrico. SpUimbergo. Bocchi Ilarri'. Carminati Pietro, Zanettini Isidoro. Tolmesto. — Gortani Michele. V E N E Z IA . Bnschiera avv. Antonio, Bernardi Attilio. t'ararscre. — Gallimherti avv. Ivo. Chioggia. — Baldo Innnoconte, Broviliero Fortunato, Bullo Do ria Domenico, Costar Francesco, Coriii Vincenzo. Grasse* Antonio. Lucchetti Angelo, Ponzo Giuseppe, Tiozzo Gio­ vanni. Vianelli conte cav. Galeazzo, V oltolin i Luigi, Volto­ lino Antonio. V E R O N A . — Contini Tomaso, Furiati Ferruccio, Marchetti Dotami dott. Gino. f .c g n a g o . — Meggioni dott. Ruggero. San Michele Extra. — Stogagno dott. Giuseppe. San Pietro Intanano. — Spada dott. Gabriele. V IC E N Z A . — Armano Armano, Artuso Antonio, Baldi Raf­ faello, I)a Schio dott. Giovanni, Montanari Mario, P IG A T T I A N T O N IE T T A , Signori Giuseppe, Trotti Gino, Veloce Club di Vicenza. Hat sano. Lanzarini Antonio. Michicli dott. Mario. Costabissara. — Giuriate Giovanni. l.onigo. — Fattori Enrico. M a s o n I V - A C E R B O N I EMMA. Po re. — Donazzon G. Batta. Sant'Orso. Ruaro Giuseppe. S c h i a r o n . — Boschetti dott. Giuseppe. Thiene. — Cattaneo ing. Ferruccio. C O LO N IA E R IT R E A Asmura. — D ’Amico Vincenzo, Grassi Guido, Jacobucci Mariano, Mariella Francesco, Mazza Da­ vide,. Mossami. — Samorini Guido. E S T E R O . A u s tri a* Uno b e r la . V E N E Z IA G IU L IA Gorisia. — Petak dott. Arturo. Parenti>. ('astro Francesco. De-Sincich Andrea. GREGO G IU ­ S E P P IN A , Piccoli Lodovico. Vezzil Pietro. Trieste, Biosizza Dante, Cantoni Carlo, Casa Oscar, Cour-

voisier Henri, De Foscolo Alessandro. De Mayer Candido, Do-Mejo Ugo, Furlani ing. Enrico, Ilochegger dott. Anto­ nio, Hocheggor Antonio Junior, Martinelli Emilio, Masutti Giovanni. Mcissnnr Federico. Metz Ernesto, Pino cap. Renato, Princ Francesco, Rocco Giuseppe, Scabini Giorgio, Sivitz Antonio, Tosoni Mario. T r e n tin o . Bessecca. — Chiarumonti Luigi. Bocenago. — Franzolli Enrico. Bolognano. — Maino Angelo. Cavalese. — Giammoena G. B. Guardia di Folgaria. — Grotti Luigi. Lodrone. — Lodron conte Diego. Molina di Ledro. — Borlanda Giovanni. Pilcante. — Fazzi Umberto. Rovereto. DE TO DESCHI baronessa SOFIA, Feller Man sueto, Nardelli Davide. T ren to . Baldessari Carlo, Gianotti Guido. Ravanelli Giu seppe, Tovint Girolamo, Zimmermnnn Adolfo. P R O V IN C IE D IV E R SE - Cormons. Olgiat. Alfredo. Piume — Fu rat Stivino, Holtzaboch Marco. fiutschuch. — Pasquali» Guido. Innsbruck. - Defont ( ’osare, Goliardi Alfonso, Gottardi dottor Francesco. Loitonberger Enrico, Rusch Riccardo Mon/aleone. — Biasioli Guido. Posso Passa. — Locatili Michele. Salisburgo. Gaiglier dott. Orazio, Iluber Giuseppe, Huber dott. Roberto. F ra n c ia . L,one. C L A R K E A N N IE . Clarcko Charles. Marsiglia. Turcat Leon, Vitalis V . L. Mentone. — Massa Renò. Modane. — Maronco Annibale. Monaco Principato. — Imbert Emile, Musarella Louis. .Vista Marittima. — Noy Due d'EIchingen, Tharrand Paul. G e rm a n ia . Heidelberg

Schoenborn D. S. In gh ilterra .

Londra. — Mniagodi dott. Olindo. P o rto g a llo . Lisbona. — Foli pie Pcdro Romano. S v iz z e ra . Brllinzona. Frinii Antonio, Pancera Remo, Zorzi Giovanni. Ginf «m . Rufini Mariano. Locamo. — Gbiringhelli Fulgenzio, Mondini Giovanni, Ruti hbauser Giovanni, Seitz Fr. ( ’ari, Vitz Alessandro. /.(ideino. — Frantosi Giovanni. I.osanna. - Mulini Carlo Antonio. Lugano. Barboni Giovanni. Krannichfeldt Arch. Von R.. Lonzi Giovanni, Seccomandi Ismaele, Reali Secondo, Valli Giovanni. Mendrisio. Magniti Ercole. XeuchtUil Barasciutti Enrico. A m erica S . U. Xcw-York. — Hanoy dott. James, Price M. S. Asia. Shanghai. Bernardi B.. B E R N A R D I G IO V A N N IN A , Po letti Pietro. N. 26n s

>cl annuali(■>a<w*tutto il 15 Aprile 1902 al I * I . L i 1 I R i n i.il.. n i

N. 20073

Soci annuali a tutto 15 Maggio 1002

Soci vitalizi al 15 Aprile 1902 » inscritti dal 15 Aprile al 15 Maggio 1902 Totale dei 8ooi al 15 Maggio 1002

800

N. 3»> »

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N . 27315

B areni« i D ALLA GOLA A TTILIO __________ T v m • Milano, Tip. Capriòlo o Massimino. Via S. Pietro all'Orto, 16.


Anno Vili - N.- 7.

35,000 Copie

Redazione presso la Direzione del Touring - Milano, Piazza Durini, 7

Luglio 1902.

Grati« a tu tti 1 Suoi del T o u rin c

Copie 35,000

Il Convegno ciclo-automobilistico di Torino (22-23-24 giugno) Torino ha invitate quest’ anno le altre regioni d’Italia, anzi l’intero mondo civile, a convenire sulle sponde del Po, tra i verdi ombrosi viali del Va­ lentino, ad ammirarvi lo bellezze, gli ardimenti, le eleganze, le stramberie, lo astruserìe dell’arto nova, a farsi un’ idea di questo nuovo stile che ci viene

E poiché vogliamo subito sgombrarci la via da quelle osservazioni che possono servire di ammae­ stramento per il futuro, così notiamo lin d’ora che questo Convegno ha forse dimostrato quanto segue : 1. I convegni riescono il più spesso meglio nelle città pìccole o medie, ove divengono l’avvenimento

Torino. — Prima Esposizioni» iutormuionalo d'arto docorauva moderna; ingrosso principale.

d’oltremonte, e che, in quanto è semplice e bello e naturale, altro non ò che l’antico stile italiano. *\on poteva lasciar trascorrere una così propizia occasione il Consolato torinese del Touring, senza convocare quanti più soci fosse possibile ad un Con­ vegno ; e ciò tanto più in quanto che, di fianco alle gallono dell’arte nova, sorge quella che contiene la mostra dell’automobile e del ciclo. Per i giorni 22, 23 e 24 giugno fu adunque indetto a Torino un convegno ciclo-automobilistico ; ed eccoci qui a darne relazione.

del giorno ed interessano tutta la cittadinanza, cluj nelle città grandi, ove essi non possono essere più d’un episodio, che si porde come una goccia d’acqua nel mare. 2. I convegni nelle città grandi riescono poi tanto meno quanto maggiori sono gli spettacoli, lo feste, le distrazioni, che a sò attirano i convenuti c li sparpagliano qua o là. 3. 11 ciclo e l’automobile non sono ancor tanto affratellati da poter indire dei convegni in comune. Troppo diverse d’indole sono }e duo macchino, troppo


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diversi di gusti coloro che lo montano; e quello che avrebbo dovuto essere un unico convegno si distingue

la Sagra di San Michele, o gli automobilisti conveDivano a Superga per la gara di salita.

Prima Kaponiziono intornnxionale d'arto docoraliva moderna : facciata dol grand» vestibolo.

tosto in due convegni distinti ; tanto che, per dare un esempio, il giorno 23 i ciclisti pedala .ino verso

4. I convegni turistici non dovrebbero durare più d’uu giorno ; in caso contrario, si perde in in­ tensità quanto si guadagna in estensione. Per «lare un esempio, delle varie squadre ciclistiche convenute a Torino, quella d ’Asti c’era il 22, ma non c’era il 24, quella di Genova c’era il 24, ma non c’era il 22. 5. Se al convegno si vuole aggiungere una gita (e ciò crediamo sia bene), questa dovrebbe sempre aver luogo nel giorno seguente a quello dol con­ vegno ; così, chi vuole o può partecipare ad essa, si ferma, chi non vuole o non può, se no va ; o la gita serve sempre, per i soci invitanti, corno gradita chiusa della fraterna riuniono. Queste considerazioni, elio ci sono suggerito da osservazioni fatte nei convegni di questi ultimi anni, sono messe qui non già per criticare le egregie per­ sone che per l’amore ed il decoro del Touring si sono presbite con intelligente amore, ma come av­ vertenza por i convegni futuri. L ’a rriv o .

Esposizione d’arto moderna:

intorno dol grand» vestibolo.

Dallo varie barriere dell'ampia città giunsero la mattina del 22 le squadre elio avevano preminlinciato il loro arrivo per quel giorno, o numerosi altri ci­ clisti a brigatene, a coppie, od isolati. Fra le squadro, notevole fu specialmente quella di Asti (con gonfalone), forte di ben 200 ruote. Fra quei 100 ciclisti (tutti adorni d’un gigantesco di­ stintivo col nome della loro forte o simpatica città), ora assai notato il signor Torre, che aveva portati in macchina, da Asti a Torino, i suoi 77 anni. La squadra fu accolta, al Ponte Isabolla, dai saluti e dagli applausi dei numerosi ciclisti lì convenuti por l’arrivo dei partecipanti alla corsa doi 540 chilometri, indetta ed organizzata dalla rosea Gazzetta dello Sport.


RIVISTA MENSILE I ciclisti giunti a Torino si sparsero qua e là ; e molti di essi allo 15 convennero al Posposizione al Valentino, per assisterò alla gara di motociclette, in­ detta dal Comitato ordinatore del Posposizione delPautomobile e del ciclo.

A n . nob. Giuliano Opponl-Tipnrn, enpocon*olo dol T. C. I. por Torino.

Alle oro 19 il Consolato offrì ai convenuti un rrn/mitili d’onore nel caffò della staziono di Porta Nuova. 11 capoconsole per Torino, nobile avv. Giu­ liano Capponi-Tronca, portò un cordiale saluto al di-

fot. iti tocio prof. F. So rt

217 Superga e Cappuccini.

Molti dei convenuti non erano mai stati prima d’ora a Torino ; e per essi il convegno non era che un pretesto per visitare la carissima città. Di essi non pochi, o il 22 o il 23, volarono a Superga, salirono sulla eccelsa cupola, capolavoro di Don Filippo Juvara, e dominarono di lassù quello spettacolo che dovrebbe esser familiare ad ogni tu­ rista. La parte più maestosa ed insuperabile del pa­ norama che si domina di lassù con un solo giro di sguardo è data dalla bianca cinta alpina cho separa l’Italia dalla Francia e dalla Svizzera. I panorami che lassù si vendono vi indicano i nomi d’ogni cima e d’ogni passo ; e qui basti ricordar© il Monte Viso (m. 3843), che giganteggia verso sud-ovest colla sua elegante e caratteristica forma piramidale, accompa­ gnato, come un padre dal fìglioletto, dal Visolotto : la cima del Rocciamelone (ni. 3537), che sembra un giganto messo alla guardia di Val di Susa ; verso nord-ovest la Ciamarella (m. 3670) e la Levanna (m. 3619) che formano lo sfondo delle valli di Lanzo ; più verso oriente il Gran Paradiso (m. 4061) che nasconde il Monte Bianco ; proprio a settentrione il Monte Rosa (in. 4638) che non nasconde il Cervino (m. 4482) ; e via via altre punte, sino a quella della Presanella (m. 3564) che è la cima più alta di tutto il Trentino. Se poi da quelle eccelse cime lo sguardo scende per i poderosi pendìi, scorge l’ingresso delle valli del Pellice, del Chisone, dei Sangone, di Susa, dell’Orco, della Dora Baltea ; e le fertili vitifere col­ line del Monferrato ; e innumerevoli città, borghi, villaggi, sparsi da Pinerolo a Chivasso, sulla vasta pianura, che pare un immenso tappeto verde rica­ mato dì paesi, tagliato dai nastri bianchi dei viaioni

La sfilata dolía squadra dol • Voloco Sport » di Gonora.

rettore generale comm. Federico Johnson ed al ca­ poconsolo generale aggiunto signor Oreste Gorla (che orano presenti), ai convenuti, ai soci tutti, al Touring. Fu applaudito. Molti convennero alla sera, alla serata di gala, al teatro Balbo, data in onore del Touring.

dirittissimi che vanno a Rivoli, alla Venaria, a Vai­ piano, e dal nastro argenteo della Dora, che scorre modestamente fra il Po e la Stura : o la città che si stende, forte e pomposa, fra i due fiumi. E’ noto clic Superga fu oretta (1717-1731) in se­ guito al voto di Vittorio Amedeo II (il primo Ro di


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Casa Savoia) per la liberazione di Torino dall’assedio francese; ed è pure noto che Vittorio Amedeo III (1773-1796) fece scavare i sotterranei sotto la basi­ lica, e li destinò a tombe della famiglia di Savoia, che prima d’allora si facevano seppellire ad Altaeomba o nella cattedrale di San Giovanni a Torino. Le più notevoli delle tombe di Superga sono quelle di Vittorio Amedeo II, Carlo Emanuele III, Re Carlo Alberto. Due lapidi rammentano i due primi Re d’Italia, Vittorio Emanuele II ed Umberto I, sepolti a Roma nel Pantheon. Quelli fra i ciclisti che non poterono spingersi sino a Superga, non trascurarono di andare almeno al Monto dei Cappuccini, alla vedetta del Club Al­ pino Italiano, donde si vede (come la Superga) tutta la cinta alpina dal Monviso al Rosa, e la pianura dall’alto Piemonte al Canavese, e colli, e castella, o paesi, e fiumi; e, Il sotto, la immensa scacchiera di Torino, col Po, il Castello Medioevale, il Valentino, coi provvisori alberghi dell’arte uova, e dei cicli, e degli automobili, e dei vini.

parirvi di lontano un monumento che voi avreste cercato dalla parte opposta. I monumenti. Più che per le sue cinquanta chiese, Torino ò celebre per i cento monumenti che ne popolano le piazze ed i giardini; e molti dei ciclisti partecipanti al convegno vollero naturalmente farsi presentare a codesti alti personaggi di bronzo e di marmo. Unia­ moci ai pellegrini della ruota, e facciamo la cono­ scenza di tanta brava gente: principi, guerrieri, ar­ tisti, scrittori.

La città. Molti dei ciclisti, avendo il tempo limitato, do­ vettero rinunciare anche a quelle salite, ed accon­ tentarsi di visitare, pedalando allegramente per le larghe vie, l’ampia città, movendo da Piazza Ca­ stello, che è il centro da cui si dipartono lo arterie che danno vita alla vecchia mamma d’Italia. Verso occidente corre, lunga più d’un chilometro, rottis­ sima, la via Garibaldi, che va sino alla Piazza dello Statuto; verso sud-ovest la via Pietro Micca sino alla piazza Solferino; verso mezzodì la via Roma che va alla stazione ferroviaria; parallela a questa la via Accademia delle Scienze, che continua poi coi nome di Lagrange; verso mattina la via Po, che va a sboccare in piazza Vittorio Emanuele I, in riva a) fiume; pure verso mattina la via della Zecca. Piazza Castello, via Po, ed altre piazze e vie sono fian­ cheggiate da portici (i quali si estendono per ben 12 chilometri), che sono una delle specialità di Torino. Tenteremo forse di descrivere questa città? No, perché la città è troppo nota; no, j>erchò la descri­ zione fu tentata troppo altre volte; no, percliò la descrizione ò impossibile. Quando s’ò detto che le vie sono larghe, diritte, regolari, fiancheggiato da linee di palazzoni della stessa grandezza, che paiono bat­ taglioni di soldati della stessa statura; quando s’ò detto che ogni via somiglia ad un’altra, ed ogni palazzone sembra fratello del suo vicino; quando s’ò «letto che tutto le vie s’incontrano ad angolo retto, e che se corrono verso mattina hanno per isfondo lo verdi colline oltre Po, e se guardano a sera sem­ brano confinate dal bianco tendone delle Alpi ne­ vose; o quando si sarà aggiunto che in quasi ogni via s’incontrano, si inseguono, s’incrociano tramvie ad elettricità, par di aver tutto detto. È una rego­ larità che finisce col far perdere la tramontana; ed a forza di svoltare sempre ad angolo retto, ecco ap­

Monumento mi Emanuele Filiberto, dui Mnrrocehetti.

Nella cattedrale, nella cappella della Santa Si adone, ecco le statue di Amedeo Vili (1391-1439), Ema­ nuele Filiberto (1553-1580), Carlo Emanuele II (1638-1675), e principo Tomaso (1596-1656), capostipite della linea Savoia-Carignano; nella piazza «lei Palazzo di Città, ecco i monumenti di Amedeo VI detto il Conte Verde, di Eugenio di Savoia, di Fer­ dinando Duca di Genova, di Carlo Alberto, di Vit­ torio Emanuele II; nella Chiesa della Consolata ecco le statue di Maria Teresa, moglie di Carlo Alberto e di Maria Adelaide, moglie di Vittorio Emanuele. In piazza dello Statuto ò uno dei monumenti più grandiosi di Torino, quello per il traforo del Fréjus; nella piazza della Cittadella le statue in marmo del poeta ed oratore Angelo Brofferio e del giurecon­ sulto G. B. Cassinis, ed i busti della educatrice Giulia Mulino-Colombini e dello scrittore Alessandro


RIVISTA MENSILE Borella; in piazza Pietro Micea la bella statua di colui che “ col sacrificio della vita fece salva la pa­ tria in via della Cernaia quella pure in bronzo, del generale Alessandro Lam&rmora, fondatore dei Bersaglieri, morto in Crimea; nella piazza Solferino i monumenti in bronzo del generale Ettore De Gerbaix De Sonnaz “ cuor di soldato, fedeltà di savo-

Monumonto

a

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berto nella Piazza omonima; di Camillo Cavour in piazza Carlo Emanuele; e nella piazza Maria Teresa quello di Guglielmo Pepe Mche ne’ campi, nell’aula, nell’esilio con indomita fede sacrò a salute d’Italia l’opera ed il pensiero,,; sul corso Cairoli, quello di Garibaldi; o nell’aiuola Balbo quelli di Cesare Balbo, di Eugenio Bava “ vincitore a Goito „ dello statista Salvatore Pes di Villamarina e di Daniele Manin “ che dittatore in patria meglio che dittatore in esilio premeditò l’Italia futura e in piazza Bodoni quello di Alfonso Lamarmora, lo sconfitto di Custoza; e in piazza Lagrange quello del matematico Giuseppe Luigi Lagrange. La curiosità dei convenuti era poi, com’è natu­ rale, specialmente attirata dai due nuovi monumenti venuti di recente ad aggiungersi ai numerosi fra­ telli anziani: quello (sul piazzale di Superga) a Re Umberto I, opera semplice, bella, eloquente di Tan-

Vittorio Emanuelo U, di P. Cotta.

iardo,, e del Duca di Genova che a Novara “ seppe vendicare col valore l’ingiuria della fortuna,, e la statua in marmo di Giuseppe Lafarina “ strenuo propugnatore dell’unità e libertà d’Italia,,; nella piazzetta Pietro Paleocapa la statua di quell’insigne scienziato e patriotta: in piazza Carlo Felice la statua di Massimo d’Azeglio, sul basamento della quale sono scritte le parole che il grande patriotta scrisse e che non saranno mai ripetute abbastanza: “ Ricordo agli Italiani ohe l’indipendenza d’un popolo è conseguenza dell’indipendenza dei carat­ teri. Chi è servo di passioni municipali non si lagni di esserlo degli stranieri Di qui, salendo per via Roma, si va in piazza Carlo Felice, ad ammirare quello che, sino a poche settimane or sono, era il più bel monumento di Torino, quello di Emanuele Filiberto del Marrocchetti ; o si può andar a vedere quello che ò il più imponente e gigantesco dei monumenti torinesi (e che visto di lontano sembra un enorme candeliere): quello di Vittorio Emanuele II di Pietro Costa. Credete di aver finito? Eh! no! Mentre una squadra visitava i monumenti or ora nominati, un’altra si dirigeva a visitarne altri: di Vincenzo Gioberti davanti al palazzo Carignano; di Carlo Al­

ilonomonto aIIa memoria «li Umberto I, di Tancredi Poni.

credi Pozzi; e quello, al Valentino, al principe Amedeo di Savoia, di Davide Calandra. E’ inutile il descrivere questa sublime opera d’arte, ormai resa popolarissima in Italia; è inutile parlare del giovane cavaliere nel più bel giorno della sua vita, del focoso cavallo che balza arditamente nell’aria, del basamento popolati» di figure, e riassumente tutta l’ascensione storica di


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Casa Savoia; e basti il ripetere ancora una volta che questo ò il più bel monumento di Torino e d’Italia. Sia gloria al giovane artista, al quale non sarà riu­ scito discaro l'omaggio del Touring!

dei monti, colle cime e coi dossoni coronati di neve. Si continua fra bassi colli, le cui chine sono campi della scuola agraria sperimentale di Torino ; oltre Al­ pigiano il terreno si va sempre più movimentando, e dirompendosi in poggi e valloncelli; e quindi la vista s’allarga, e l’occhio si posa sul Castello di Ca­ selette, sopra cui biancheggia la croce del Musinè; e la scena ò dominata dal Rocciamelone, severo nella 6ua bianchezza. Si passa la pittoresca Avigliana, alle falde d’un colle la cui vetta ò coronata dalle rovine d’un castello, ed ai cui piedi nereggia il fumo del famoso dinamitificio, ed eccoci a Sant’Ambrogio.

Monumento al duca Amedeo d'Aorta, di D. Calandro.

Sant'A m brogio Torinese. Felice fu l’idea della gita alla Sagra di San Mi­ chele ; ed ò soltanto da deplorarsi che non siano stati più numerosi i soci che ad essa presero parte. Il torto fu in ogni modo degli assenti; tutti coloro che si spinsero fin lassù furono soddisfatti, ed a mille doppi ripagati della piccola fatica; e noi consigliamo a tutti i ciclo-alpinisti non troppo affrettati, e che si trovassero a passar per la celebre Chiusa dei Longo­ bardi, a lasciar la macchina a Sant’Ambrogio, ed a compiere a piedi la piccola salita. A Sant’Ambrogio Torinese s’erano riuniti la mat­ tina del 23 tanto i ciclisti elio erano venuti da Torino (circa 30 chilometri) in bicicletta, condotti dal con­ sole nob. Enrico Chiroli, quanto quelli che erano venuti in ferrovia (circa un’ora) col capoconsole avv. nob. Giu­ liano Capponi-Trenca, e coi consoli conte Alessandro Avogadro di Corrione e Cesare Grosso. Appena partiti da Torino, eccoci lanciati nella verde o florida pianura, avendo a sinistra il pirami­ dale Monviso, e di fronte la Chiusa, la Sagra, il Freidour, ed i monti che fiancheggiano il Moncenisio. Giunti a Col legno vediamo un po’ a sinistra il pa­ lazzone di Rivoli, e ci troviamo fra i campi dorati del frumento maturo, ed i folti filari di alberi; e di là dai campi e dai colli sorge la nereggiante massa

S. Ambrogio Tonnes«. {da fotografia <Ul socio O. l'atro*m, di Torino).

La parte principale del paesello è formata dai Corso Umberto I, fiancheggiato da case basse, con balconi u ringhiera di ferro adorni di fiori. S arriva così alla piccola piazza San Giovanni Vincenzo, ove, ben più della chiesa (riedificata con facciata barocca

Sagra di San Michel«.

nel 1790 dall’architetto Vittone, con bei quadri ed altari di marmo) ò notevole il maestoso ed antico cam­ panile che, nella sua severa pudicizia, diede un bel da fare al console Grosso prima di lasciargli scoprire


RIVISTA MENSILE il punto da cui lasciarsi fotografare. Di fronte alla chiesa è la curiosa fontana, la cui colonna ci dà la forma di persona stanca che avrebbe grande voglia di sedere, dopoché, sino dal 1751, sta 11 a distribuir acqua ai passanti, ed a leggere che sono < vietate le immondizie attorno e dentro la vasca sotto pena di multa». Dietro la chiesa è un capitelluccio colle re-

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buona parte all’ombra dei castagni, s’avviarono alla meta prestabilita, alla Sagra di San Michele. Sagra di San Michele. Nella seconda metà del secolo x, Giovanni Vin­ cenzo, arcivescovo di Ravenna, che noi già abbiamo conosciuto, viste salire delle fiamme dal monte sopra Sant’Ambrogio, lo battezzò, con nomo d’origine greca, Monte IHrcìririano, cioè « monte del fuoco », e vi costruì un oratorio sacro a San Michele ; e il tre­ mendo Arcangelo è venerato ancora sia lassù, come in una cappellina che s’incontra sulla via. Pochi anni appresso, un gentiluomo alvemate, Ugo di Montboiser, detto Ugo lo Sdruscito, se volle ottenero dal Papa l’as­ soluzione dei suoi peccati (che devono essere stati molti e di peso), dovette obbligarsi di costruire sul Pirchiriano un monastero, che fu poi detto San Mir chele della Chiusa, e, coll’andar degli anni, s’ingrandl o popolò in modo da divenire uno dei più ricchi dell’ordine dei Benedettini. Ebbe sino a 300

Ln cappellina di San Michele. (Da fotografia del tvj. Cuore Qrouo).

liquie di San Giovanni Vincenzo, arcivescovo di Ra­ venna, e patrono del paesello. Parte di questo s’ar­ rampica su per il colle, con una viuzza a zig-zag, fiancheggiata da casucce, ed ombreggiata da robinie, fichi e viti; ed ò dominato in alto da un brano di castelluccio, con resto di torri rotonde agli angoli ca­ denti. Due antiche robuste torri che erano invece in basso, a guardare la via. furono fatte abbattere, ora è più di un secolo, da Napoleone Bonaparte, perchè esse avevano tentato d’impedire il passaggio ai carri che portavano gli oggetti d’arte rubati in Italia per amore della « libertà, uguaglianza, fraternità ». In paese resta però ancora una torre quadrata, detta la Dogana; ed alle vecchie fortificazioni vennero più utilmente sostituiti floridi opifici, fra i quali ricorde­ remo l’ampio cotonificio dei fratelli Bosio. Sulla terrazza dell’albergo del Sole, verso un cor­ tile fiancheggiato da un brano di mura merlate, si preso il vermouth ; ed il console di Avigliana, dot­ tor Giulio Durando, rivolse ai presenti un gentile saluto. Di qui alcuni dei gitanti, non potendo separarsi neppur per poco daH'amnta biciciotta, rimontarono in sella, e si recarono a Torino per altra via, o girando i pittoreschi laghi d’Avigliana, o recandosi a visitare l’abbazia di Sant’Antonio di Ranverso, fondata da Umberto 111 nel 1188, rifatta nel secolo xv con una facciata in cotto a tre portali, ed adorna di preziosi affreschi ; e gli altri, su per la ripida ma comoda sel­ ciata che guadagna il monte Pirchiriano, e che è in

La Sagra di San Michele.

monaci, il cui abate aveva sotto sò 140 chiese e badie. Nel secolo xvu il monastero, già sulla via della de­ cadenza, era andato sempre più trasformandosi in fortezza, ed ebbe una guarnigione di soldati ; e nel 1622 papa Gregorio XV lo soppresse. La rovina, d’allora in poi continuò. Re Carlo Alberto si propose di porre ad essa riparo, nel 1836 vi chiamò i Rosminimi, e trasformò alcune cripte in tombe di quei suoi antenati che erano sepolti in San Giovanni di Torino. Il terremoto del 1886 danneggiò ancora di più chiesa e badia ; ed i lavori di restauro sono da qualche tempo interrotti. Quando verranno ripresi ? Da Sant’Ambrogio (m. 356) in un’ora si sale alla piccola borgata di S. Pietro (m. 767), ove sono l’al­ bergo Giacosa, un altro albergo, varie villette ; e di


TOURING CLUB ITALIANO qui in meno di mezz’ora si giungo alla croco sulla insellatura fra il monte ed il cocuzzolo su cui è la Sagra. La' vista che già si gode da quella sella è indescrivibile, indimenticabile. A levante si stende la prima pianura padana : a ponente ò la Val di Susa, collo sfondo dei monti in cui si distinguono il gruppo del Rociavù, il Seguret, il Monte Ferrant, i Denti d'Ambin, il Rocciamolone, l'ingresso alle Valli di Lanzo, la Croce Rossa, l’Araas. la Torre d'Ovada ; e 11 sotto, a settentrione, fra il Pirchiriano ed il Caprasio, ò la celebre Clusa Longobardorum, ohe se­ gnò per tanti anni il contine fra il regno dei Lon­ gobardi e quello dei Franchi. La Chiusa era ancor più... chiusa e resa tremenda da quello che il Man­ zoni ì\C\YAdelcìii chiamò

solenni. E su, e giù, per scale fra muraglie ciclo­ piche poggianti sulle rupe, e traverso portali soste­ nuti da colonne adorne di splendidi capitelli storiati, giungemmo alla eccelsa basilica, che ò ora un’eccelsa rovina. E qui don Vajra, nella penombra dello cadenti navate, ci narrò la storia della basilica nelle sue tre epoche; e ricordò San Giovanni Vincenzo; e ci disse

... l’arduo muro

Che Val di Susa chiude o dalla franca La longobarda signoria divide, e di cui resta ancora qualche traccia ; il muro da cui il longobardo Astolfo respinse il franco Pipino, e nel 773 il longobardo Desiderio avrebbe respinto il franco Carlomagno, se non fosse stato tradito e girato. Da quella croce in pochi minuti, passando presso le rovine di antico tempietto, si entra nella Sagra:

Oratorio della Sogni di San Micholo • Don Vajra.

Lo scalone «lolla Sagra di San Miche!«.

e colà avemmo la fortuna di trovare don Giuseppe Amedeo Vajra, che ci fu guida intelligente e cortese. Passata l'antica porta ferrata, e quindi la porta della campanella, svoltando presso un’antica rampa di muro pittorescamente rosseggiante di bocche di leone, su per una scala ripida ed oscura pervenimmo in una specie di stanza di ricevimento, adorna dei ritratti di Carlo Alberto, di Maria Teresa, del Rosmini, e di stampe e fotografie rappresentanti dettagli della Sagra; e di qui continuammo per scaloni oscuri traverso androni e portici. I cadaveri mummificati guardavano,con aria di curiosità e scherno, tutta quella gente che rompeva i placidi silenzi degli ambienti

come qui fosse in antico un collegio nazionale di nobili; e come quei frati non mangiavano mai di grasso, bevevano poco vino, dormivano poco e vestiti, e lavoravano molto, o come copisti, o ingegneri, o cuochi. Ci condusse quindi nelle due freddissime cripte ove riposano le ossa di tanti sabaudi; e dalle inscrizioni fatte porre da Vittorio Emanuele II im­ parammo che 11 dormono, fra altri, molti bambini sabaudi : Quorum nomina scripta sunt in coelis, come per brevità dice la scritta. Chi vuol saperne di più sa adunque dove può trovare quei nomi. Coi bam­ bini dormono pure, per ricordare alcuni, Emanuele Filiberto figlio del principe Eugenio; Maurizio figlio di Carlo Emanuele I; molte principesse; e fra que­ ste Margarita, figlia di Francesco Id i Francia, mo­ glie di Emanuele Filiberto, detta kt la quarta della Grazie e la decima delle Muse,, morta nel 1574. Visitammo Foratorio (nel quale non possono en­ trare le donne, in omaggio alle regole della clausura), ov’ ò un bel trittico attribuito a Defendente Ferrari : a destra i Santi Giovanni Vincenzo e Benedetto; nel mezzo Maria col bambino (da qualcuno attribuita a Macrino d’Alba) a sinistra San Michele. Soavi sono i volti di Maria e del divino infante; ed ò un vero peccato che l’azzurra veste della Madonna sia stata assassinata da qualche santese che aveva la pretesa di maneggiare anche il pennello invece di accon-


RIVISTA MENSILE tentarsi dello smoccolatoio. Belli sono in questo ora­ torio anche due tavole rappresontanti San Benedetto da Montecassino e Santa Scolastica sua sorella. Il Salto della bell’Alda. La visita non era ancora finita, dopo l’arte o la storia veniva la leggenda Nello studiolo del reverendo don Vajra, fra nu­ merose stampe e fotografie (e fra esse quelle dei monumenti di Antonio Rosmini a Rovereto ed a Stresa) vedemmo un dipinto, che rappresenta forse una santa; ed il buon prete ci disse sotto voce: — Questo è, a quanto si crede,, il ritratto della bella Alda. — Chi era? chi era? — molti chiesero in coro; ma don Vajra si pose l’indice u su dal mento ai naso „ e non rispose.

Il Salto doli» boli'Alda.

Era pur 11 la fotografia dei ruderi d’una torre sorgente in cima ad un dirupo; e in calco ad essa potemmo leggere le due strofe seguenti che sono un po’ in discordia colla sintassi:

223

E la bell’Alda (poiché non vuol dirvelo don Vajra ve lo dirò io) era nientemeno che una fan­ ciulla onesta, la quale, inseguita da un soldato fran­ cese di non puro intenzioni, per non cadere in quelle mani si precipitò in questo punto dalla tremenda rupe, chiedendo soccorso a Maria a cui levò la mente angosciata. La poesia parla del « vento » ; ma una più poetica leggenda narra che gli angeli volarono in soccorso di Alda, la sorressero colle bianche ali, e soavemente la posarono incolume sui verdi prati in riva alla Dora ; ed il soldataccio che aveva osato spiccare il salto dietro di lei, si sfracellò nella ca­ duta. La bell’Alda, inorgoglita, vantò presso lo ami­ che la propria incolumità ; e, per darne la prova, si precipitò, per pura vanteria, dalla rupe, supponendo ormai che il vento e gli angeli avessero fondata per lei quella curiosa agenzia di trasporti : ma sulle rupi lasciò il suo corpo fatto a brani. Quale straordinaria imbecille deve esser stata la bella fanciulla! Per fare una morte poetica, un giovane meri­ dionale, nel 1888, venne in questo luogo, e, nel mentre si tirava un colpo di rivoltella alla testa, si precipitava dal dirupo, in fondo al quale fu raccolto sfracellato. D'allora in poi la porta che conduce al Salto si tiene chiusa a chiave. Nell’agosto del 1891, l’alpinista torinese barone Mario Andreis, volle tentare, partendo dalla strada, la scalata dell’eccelsa rupe che sale al salto ; cadde, precipitò, mori ; o due croci indicano i punti ove gli mancò il piede ed ore trovò la morte. Ma fuggiamo da cosi tristi pensieri; diamo un’altra occhiata alla vista incantevole ; ringraziamo don Vajra e comperiamo cartoline illustrate ; e, con una breve corsa, scendiamo all'albergo Giacosa, ove, nella Sala Touring (di recente dipinta in stile floroalo) ci at­ tende il pranzo, succolento ed abbondante... perchè apparecchiato per un ben superior numero di spe­ rati aderenti. Ancor più numerosi dei piatti furono i brindisi. Il capoconsole Capponi Trenta brindò alla gentile signora Egle Adami Dolara (valente cidieta la quale, ossequente al codice civile, vuol sempre « seguire il marito > anche in bicicletta), unica delle socie salita fin lassù.

La boli’Alda porsoguita Giù dal balzo bì gotto. La boli1Alda noi la valle Love il vento la posò; La bell’Alda inorgoglita Giù dal balzo si gotto. La boll'Alda nella vallo Sfracellata so ne andò.

— E che significa tutto questo? — chiese più d’uno; ma il prete rinnovò il gesto di prima, e si mantenne in assoluto silenzio; ma però, messosi alla nostra testa, giù e su per scale, androni, archi, corridoi e cortiletti, fra brani di torri e resti di ri­ vellini, ci condusse, facendoci passare per una breccia aperta alla base d’ un’ alta torre, al precipizio che sorpiomba per 500 metri alla sottoposta vallata, e che ha il nome di Salto della bell'Alda.

Alboigo G iacomi sai i'irchiriAno.

La signora Adami rispose gentilmente ; o segui­ rono poi altri brindisi... sino a quello del cortese al­ bergatore signor Ercole Giacosa, che alle parole fece


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seguire i fatti, offrendo lo champagne, e chiedendo di entrare nella grande famiglia del Touring. Il conte Brunelli di Padova, ed un suo amico, per la discesa vollero provare il gusto di farsi tra­ scinare in una delle famose slitte di vimini, affidate alle braccia nerborute ed alle gambe sicure di un forte montanaro ; e la discesa non richiese che 26 minuti. Non di più avrebbe richiesto anche senza slitta : e si notò che questi conduttori sono assai meno celeri e franchi che quelli che scendono, come fulmini, da Enego nei Setto Comuni, dal Coll’Alto presso Passano, da Terragnolo nel Trentino, e da altri siti ancora.

In tin ta sul Pirchiriano.

Alla stazioncina di Sant’Ambrogio ci trovammo tutti nuovamente riuniti, e ritornammo a Torino. Al Moncenisio. Il Veloce-Sport di Genova, presieduto dal signor Agostino Prada, console del Touring, il quale conta già al suo attivo buon numero di splendide gite, ha intrapreso (mettendola gentil­ mente in relazione col con­ vegno di Torino) una gita ci­ clistica al Moncenisio. La va­ lente squadra, composta di ben 49 soci (comprese quattro gen­ tili signore, un ragazzetto di 9 anni, ed i bravi componenti la fanfara), festeggiando il de­ cimo anniversario dalla fon­ dazione della fiorente società, venuta da Genova a Torino in ferrovia, la mattina partì in macchina per Pinerolo AviMonoonaio. gliana (ove si fece puro il giro dei laghi), Bussolono e Susa. La squadra il 23 salì al Moncenisio e ne di­ scese, pernottando nuovamente a Susa; ed il 24 ripartì da Susa, e per Avigliana ritornò a Torino, ove prese parte al banchetto di chiusura del convegno del Touring. Durante la bella gita (apparecchiata, come sempre, di lunga mano, e presentata con un pro­ gramma bene studiato ed illustrato), i ciclisti che vi parteciparono visitarono quanto c’ò su quel percorso di più interessante sotto l’aspetto panoramico, arti­ stico, storico, immagazzinando così nella mente un

tesoro di sane impressioni ed utili nozioni, e dando un nuovo bell’esempio d’uno di quei viaggi ciclistici che non sono fatti per mangiare, ad occhi chiusi, e colla massima fretta possibile, un chilometro dietro all’altro, ma per rinforzare i muscoli ed abbellire la mente, contribuendo così al miglioramento materiale e morale della nostra razza. La chiusura del convegno. La gita alla Sagra ed al Moncenisio furono i due episodi più interessanti del convegno turistico ; e di esso non ci resta ora a dire che dei banchetti e della chiusura. La sera del 23 il Comitato del Convegno offrì (nelPelogante sala del Ristorante del Cambio di fronte al palazzo Carignano) un sontuoso banchetto alla direzione generale del Touring. In buon numero furono gli intervenuti, e grande ranimazione. Allo champagne brindarono il capoconsole di Torino nob. avv. Giuliano Capponi-Trenca, che portò alla dire­ zione generale il saluto dei turisti torinesi; il comm. Federico Jchnson, che ringraziò dell’ invito gradito e cortese, e brindò al Touring; il cav. Giuseppe Lanza di Scalea (capoconsole a Palermo) e Fon At­ tilio Brunialti (capoconsole a Roma), per ricordare la gita ciclistica in Sicilia ed il ritrovo di Palermo, e per esprimere l’augurio che, come tutte le altre regioni d’Italia, a quel convegno sia rappresentato anche il Piemonte; e il cav. Giuseppe Adami, che portò il saluto dei soci di Bologna.

Un gruppetto di turati o di castagni.

Ancora più animato riuscì il banchetto di chiu­ sura, datosi il giorno 24, a mezzodì, nel vasto e allegro salone del Ristorante Molinari all’Esposizione. Numerosi furono i brindisi; e qui ricordiamo quelli


RIVISTA MENSILE

del capoconsole ai Torino avv. Capponi-Trenca, del presidente del Veloce-Sport di Genova signor Ago­ stino Prada, del eav. ing. Vicari, assessore comu­ nale, che rappresentava il sindaco di Torino, dell’on. prof. .Brunialti che fece ancora un po’ di pro­ paganda por la gita in Sicilia, del cav. Adami, e di altri ancora. Il conte Alessandro Avogadro di Cerrione, con­ sole a Torino, ebbe la cortesia di portare un saluto alla nostra R iv is ta ; e chi aveva l’onore di rappre­ sentar questa ringraziò, facendo notare che la R i ­ vista ad altro non aspira che ad essere specchio fedele dell’opera dei soci del Touring, e che essa andrà sempre maggiormente migliorando in quanto migliorerà l’opera stessa. Prima di dare la stura ai brindisi era stato letto il seguente telegramma inviato alla direzione gene­ rale dal rag. Guido Larcher, capoconsole del Tou­ ring a Trento: u Salute ai ciclisti convenuti nel nome del Tou­ ring, che è nuovo legame fra le membra sparto della nostra nazione, affermazione della comunanza delle nostre aspirazioni, ed eccitamento a compiere gli ultimi destini della patria. Ai forti fratelli delle Alpi Graie, dai fratelli delle Alpi Retiche, salute,,. E impossibile dare un’idea del subisso di applausi che salutò la lettura di questo telegramma, come salutò le brevi parole di ringraziamento pronunciate da un trentino che era fra i convenuti, nei quali oltre a numerosi piemontesi, si notarono non pochi lombardi, veneti, liguri, emiliani, romagnoli, toscani, e persino qualche siciliano e qualche sardo. Due ore appresso si svolgeva nei viali del Valen­ tino la gara di eleganza degli automobili. Il corteo di quelle aiuole ambulanti era preceduto dalla valente fanfara ciclistica del Veloce-Sport di Genova; ed il convegno turistico moriva cosi in mezzo a quella fantasmagoria di gigli, rose, garofani, orchidee, e sotto una pioggia di fiori. Si potrebbe desiderare una morte più allegra e soave? O t t o n e B r e n t a r i.

A n c o ra la S a gra di S. M io h e le . (d un artico lo con cui, a pro p o sito del convegno del T ouring, il n o stro o. b . d ep lo rav a lo s ta to di ab ­ bandono o di ro v in a in cui si tro v a la S a g ra di San M ichele, fu risp o sto nel C orriere d ella S era colla le t­ te ra se g u e n te : L 'a rtic o lo rim ato r id ia S ag ra rii S. M ichele del 23 giugno, d e ll’ egregio corrispondente o. b., pub b licato nel num ero 171 dei Corriere della Sera, contiene alcune m este riflessioni su qu el mi rubilo m onum ento, le quali, p e r In se rie tà rie] giornale e la nota com petenza del corrispondente, ncquistm io un v a lo re tnlo che ritengo mio dovere, p e r am o r rii verità, di nttem m ro alq u a n to il senso rii quollo a m a re parole. La bolla Sagra rii S. M ichele, l’ edificio e re tto d a lla p ietà rii Ugo lo Sriruscito, su lla v e tta del m onte P ircherinno. eri am pliato riai successori che no fecero mTnbuzia fortificata rii g ra n d e im ­ p o rtan z a n ella sto ria riolla c iv iltà o d e ll'a rto , sem bra abb an d o ­ n a ta . m a non la ò. Vi 6 chi pensa n quel m onum ento o si ad o p era perché esso venga s o ttra tto riaH'uhbuurioiio, o convcnicntcm ento risi a u rato eri u ltim ato . E seguito uno stu d io generalo del m onum ento o p re p ara ti i p ro g e tti rii ristnuro, si presentano dello g ra v i difficoltà poiché i mezzi del m inistero d e ll’istruzione non possono consentire che le

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piccolo opore rii m anutenzione, e ria solo non b astan o alle ingenti spese di un rista u ro ohe è nello stesso tem po u u com pletam ento di oiò obo venne lasciato in com piuto; coloro elio hanno a cuora quel m ouum ento si rivolsero a lla p ietà dei fedeli, sperando che le prossim e feste del 0* centenario consentano non solo rii ra c ­ còglierò alcuni m esci, m a anello rii rin n o v are una tradizione rii pellegrinaggi o rii vcnernzioiio, in questi ultim i unni aftlovoiitu. Ma si conserva anche la sp eran za olio la Reni C asa rii Savoia, la quale h a n e lla c rip ta riellu chiesa un sepolcreto di fam iglia, a cui accennò il co rrispondente «lei Corriere, voglia co n tin u a re il favore in a ltri tem pi m ostrato d a l Ro C arlo A lberto p er l'A b ­ bazia e lu sim i, o favorirò un re stau ro d e sid era to dag li studiosi nou solo, ina d a lla popolazione piem ontese. lo sarei g ra to a V. S. 111.ma, so nel giornale cho h a sem pre sostenuto lo buone cause d e ll'a rte o d e lla c u ltu ra , fossero accolte, a conforto rii m olti, questo paralo di prom essa o rii speranza. 11 d ire tto re A. D ’Anduad K.

Siamo lieti che il convegno del T o u rin g abbia, fra altro, serv ito a rich iam ar l’attenziono del pubblico sul tesoro a rtistic o della Sagra, e, accogliendo con e n tu ­ siasm o lo p a ro le d i p ro m etea e d i sp e ra n za , auguriam o di cuore di p o te r cou u n a ltro convegno festeg g iare il d esiderato restauro.

L’Esposizione deH’Automobile e del Ciclo a Torin o. U na p rim a v isita all’Esposizione dice su b ito come la su a riu sc ita non ab b ia forse po tu to u g u ag liare la b o n tà e la g ra n d io sità del program m a, e corrispondere alle sp eran ze leg ittim am en te ard ito cho si fondavano 8ulP im portanza della sede o dei m om ento sportivo ed artistico . Senza in siste re su lle varie cause cho, per le g ran d i fabbriche stra n ie re , vanno dalla delusione per la m an c a ta N izza-A bbazia alle febbrili sp eranze ed a ll'a s s o r­ b en te preparazione per la P arigi-V ienna, cho h a con­ v e rtito alle corse m olti rib elli — e, nello m inori, r i ­ velano u n a a u m e n ta ta rilu tta n z a ad im m obilizzaro una lim ita ta produzione con g ra v i spese — passerem o in breve rasseg n a q u e s t’Esposizione In tern azio n ale del1*A utom obile e del Ciclo eg u alm en te interessan tissim a, che ci dim o stra so p ra ttu tto uno stra o rd in a rio progresso nella co stru zio n e nazionale, che p u r h a d a lo tta re con­ tro tu tto o contro tu tti: indolenza p aesan a, concor­ renza stra n ie ra , caro di com bustibili o carezzo di re ­ golam enti, ecc. D a noi, che, v en u ti u n po’ ta rd i, possiam o ap p ro ­ fitta re alm eno della lu n g a esperienza degli a ltri, si é orm ai rin u n ciato a fare delle in u tili o rig in alità, accet­ tando il modello classico : m otore a uno, due, q u a ttro cilin d ri in fila, collocato su lla p a rte an te rio re del vei­ colo, reg o lato re su ll’am m issione dei gas, in n esto e d i­ sin n esto a cono e volante, trasm issione ad albero, cam ­ biam ento di velocità ad in g ra n a g g i sem pre in presa, od a treno scorrevole, ed inversione di m arcia con una sola leva di m an o v ra; trasm issio n e d alla scato la delie velocità alle ru o te p er pignoni d e n ta ti e catene, o per albero a cardano che a tta cca il differenziale; direzione del tipo irriv ersib ile. P e r l'accensione si applica sem pre più il m agnete, in sostituziono delle pile e degli accu­ m u lato ri; (dai c o stru tto ri n o stran i non fu quasi mai ap p licata l’accensione a tubo incandescente, solo r i ­ s u sc ita ta un ista n te lo scorso anno n ella m otocicletta Cercano ; la classica acconsione del B ernardi di P a ­ dova e ra a sp u g n a o diafram m a incandescente). Il raf­ freddam ento è sem pre a circolazione d ’acqua, sia per term osifono, sia più sovente per pom pa ro tativ a. Si vanno so stitu en d o con g ran d e successo i rad iato ri 80 f» , flati od i serbatoi refrig e rato ri m u ltitu b o lari, m uniti di v e n tila to re messo in azione dallo stesso motore. Nei tip i di v e ttu re , trionfo della v e ttu ra leg g era, del peso di circa flOO cliilog. N ella carrozzeria ó m olte in voga il doppio phaeton, o ph a eto n a m erà ano.


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TOURING CLUB ITALIANO

La Fabbrica Italian a il’Automobili di Torino <F. I. A. T.) esce q u est’anno con due rivelazioni: la 12 e la 24 cavalli. Q ueste v e ttu re sono uu riassunto degli ul­ timi perfezionam enti nell’accensione, nel raffredda­ mento, nel cambio di velocità. Il motore, assai ridotto nel peso e nel volume rispetto agli antecedenti mo­ delli della casa, è dippiù silenziosissimo, non proclama brutalm ente la propria forza. Espone delle v e ttu re che diverranno sto rich e: quella d estin ata alla regina ma­ dre, o quella d estin ata alla principessa Letizia. La c a r­ rozzeria ó dell’Alessio di Torino, il quale ha pure for­ nito g ra n parto degli espositori. L a carrozzeria del­ l’Alessio é solida e leggera, e so p ratu tto h a la lìnea. Notevolissima la esibizione che la F. I. A. T. fa delle parti staccate, del motore o del meccanismo, delle «vivisezioni » d ’autom obile: se ne rip o rta una con­ vinzione della coscienziosità della ricerca e della fini­ tezza del lavoro. La M ostra Storero è un altro pezzo di territo rio della F. I. A T. Se q u esta è la legge, Sto­ rero ne è il banditore.

L’ Ing. Emanuel di A. Rosselli, di Torino, espone parecchi tipi del suo motorino L illiput da 1 cavallo, per biciclette, del motore O ptim us di 7 cavalli, (uno fisso accoppiato ad una dinamo) motociclette, una tri vetturella, o, notevole soprattutto, una v e ttu re tta di 7 cavalli, m unita di un nuovo sistem a di lubrificazione, di un nuovo in te rru tto re d’accensione assai interes­ sa n ti; organi semplificati molto b en d isp o sti e difesi; insieme che dim ostra lungo studio e molta coscienza. L’Ad ami di Firenze espone un tipo am m irato della sua v e ttu ra a motore R ondine di 20 cavalli. A prima vista non si distinguerebbe dai tipi esteri più in voga; ma vi si nota u n ’ispirazione originale in molti p a rti­ colari. Ila dato risu ltati eccellenti. La Socl^té Anonime des Automobile* Peugeot ha uno dei m igliori gruppi. L a vecchia casa francese ha rinunciato ai suoi tipi pur eccellenti a motore oriz­ zontale posteriore, mantenendo questa disposizione solo dov'era consigliata, nella cictoriette da piazza, nel fu r­ goncino, e nel landaulet. Ora i nuovi tipi 1901 o 1902, a 1, 2 e 4 cilindri verticali anteriori sono stabiliti con

Torino. Ingrano all'Et posiziono inloruazionalo doli'Automobile o del Cielo.

I F .lll Ma re li and di Piacenza, che in un modesto silenzio hanno fatto passi da g ig a n te , espongono la loro v e ttu ra di 16 cavalli che ha compiuto tu tto 11 giro d’Italia, esclusa solam ente la Sardegna. L a robustezza di lineo della v e ttu ra , uno sguardo al m otore, spiegano la reg o larità e la solidità di un funzionam ento che ha perm esso questo to u r de force... et d ‘Italie. I F .lll Ceirano di Torino non sono degli aitim i venuti, ma quasi dei precursori in questa industria in cui com inciarono q u attro anni fa colle loro Welleyes. V etture leggere con motore De Dion-Bouton di 8 o 12 cavalli, q u attro velocità e m arcia indietro, tra s­ m issione alla Cardano. Iso tta, Frascliiui e C. di Milano espongono le vet­ tu re leggere di loro costruzione, d’una ra ra eleganza di linee che non dissim ulano la robustezza e la sem ­ plicità d ’un telaio; motori De Dion o Aster, trasm is­ sione alla C ardano; sono v e tto re di u n a concezione •organica e di una esecuzione sapiente. I sigg. Iso tta, Fraschini e C. espongono pure gli ultim i modelli della v e ttu re tta Renault, la v e ttu re tta delle grandi corse classiche, la v e ttu re tta per eccel­ lenza, solo su p erata dalla sorella a v e ttu ra leggera n che, tanto p er continuare, è ora a rriv a ta prim a nella u Parigi-V ienna *

la perfezione consentita dalla potenzialità tecnica delle officine di Audincourt e di Lilla. I loro rap p resen tan ti ing. A. Tacconis e d itta Carlo Festa di Roma, espongono una bella varietà di tipi dalla v e ttu re tta (6, 6 % IIP ) alla v ettu ra leggera (8 cavalli) od alla v e ttu ra (20 ca­ valli). Su questi ultimi tipi specialmente sono applicate tu tto le innovazioni piu recenti. U na vera rivelazione per l’Ita lia è sta ta U com ­ parsa della Rochet et Schneider di Lione, allo stand Ignazio O ttolini di Milano, una vettu ra che si fa notare anche in mezzo ai tipi ormai non più ra ri di vettu re bene studiate o bene stabilito. A m m irata la stra o rd i­ naria sem plicità del motore, molto silenzioso: 2 cilindri per gli 8 cavalli o 4 cilindri por i 12 e 16; valvole di aspirazione e di scappamento alla im m ediata portata della mano ; regolatore a boules ed a mano che fa va­ riare in grandi proporzioni la velocità; radiatore multitubolare a ventilatore; cambiamento di velocità a due serie scorrevoli che perm ette di non re sta r mai in istrada per colpa di esso; chassis indeform abile che porta un secondo falso telaio intorno sul quale sono disposti gli organi robusti e sem plicissim i; linea a r­ monica e slanciata; insorama quello che si dice u un modello di v e ttu ra bene intesa n. L ’Ottolini esponeva anche un elegante tonneau bianco De Dion, di 8 cavalli, e, per poche ore, la u Mer-


RIVISTA MENSILE cédès-Sim plex », 40 cavalli, del barone F ranchetti. ed un phaéton Serpollet dei sigg. Multedo di Genova, rap presen tan ti in Italia di questo v e ttu re a vaporo cosi regolari, che fanno, quando vogliono, i 120 chilom etri all'ora senza rumore. I Fils do Peugeot F rò res espongono la nota pio duziono di questo ram o della diflu a progenio dei P eugeot; motocicli, cicli, pezzi, eco. liarrncq, uno dei più a ttiv i e perspicaci costruttori francesi, lm p e r mezzo del sig. Wohrhoim di Torino, una bellissim a m ostra delle sue v e ttu re leggere, 9, 12, 16 e 24 H P . — E ’ forse il tipo più conosciuto di vet­ tu ra leggera, anche perchè ha sem pre più ristre tto per per questo tipo (per la benzina) i contini della velocità. La Compagnie «Ics nutoiiiobiics Murili „ espone i nuovi tipi di chàssis o v e ttu re 1902, con motori da 6, 8, 12 cav. — roba molto accurata. Lo sta n d Micliclin et (Me è dei meglio installati, forniti e frequentati. Svariatissim a la merce che espone: tu tti 1 modelli dello storico pneum atico, lan tern e Ouvrard, pompe, accum ulatori D ary,pezzi di fusione dello celebri U sines dii Partirti u m , occ.,ecc M ostra magni­ fica, ove accanto al sogghigno di tìibendum , Io sto maco di bronzo, cioè di gomma, che beve e digerisce gli ostacoli della strada, allieta l'am b ien te il sorriso del la signora dell'egregio Vacoarossi, il fortunato agente della M ichelin p er l'Italia... Interessantissim o tu tto lo altro mostre, dei pneu­ m a tici Continental, p resentati dall'egregio sig.Curici, lu colossale casa di H annover, p artig ian ad ella bandeù roti lem ent étroit, dei pneum atici Bergougnan di d o rin o li tF errand, dei lubrificanti E. lteinach. il conosciutissimo O /eoò/rtecheilT ouringhaconsacratoufliriulinonto leb ciclotte lìa m b lers, la g ran marca am ericana esposta dal Croizat, l'indovinato carro di trasp o rto (lolla società svizzera F. M artini di F rauenfeld, la m ostra della u Mótropole »> di Parigi, con bollo v e ttu re tte e lo noto acatène. l’automobile per agricoltura del sig. Pavesi, i tubi m etallici flessibili della « M otallw erke « di Pfor zheirn, gli splendidi fanali por autom obili, Blériot di P arig i, Cnnavesio di Torino, Ilojna o Zanardini di Mi­ lano, Balbi di Torino, la m otocicletta b rev ettata Ro­ mano (un tipo Singer a motore mozzo anteriore), gli assali e lo mollo di Jerag o (Verniot Reina), i gazometri della Società Italian a del Gaz Aerogeno, il mondiale freno Carloni, i pezzi stuccati del Seyboth di Ginevra, i motori ed i pezzi dello Schwanemoyer di A cquisgrana, un motorino del glorioso Bernardi, una m otocicletta Carpignano, occ. Non è immodesto riconoscere che. in mezzo a tante attrattiv e, quella che esercitò od esercita appunto la m aggior attrazione è. per universale avviso, il Padi­ glione del T. C I. allestito con gusto dal V alabrega .

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Gite e Convegni Il T ouring in Sicilia. L'escursione nazionale ciclistica traverso l’isola. Il C o n v e g n o d i P a le rm o Gli appelli fatti in nome del T. hanno trovato gli echi più sim patici. Il Consolato di Roma organizzatore della escu r­ sione nazionale ciclistica in Sicilia, raccolse per la g ita di aderenti, che non sono pochi o non sono ancora tu tti. Nell’adunanza tenutasi il 27 giugno a Roma, fu riveduto l’itinerario; fu ritoccato, com pletato il rego lam ento furon dottato lo norme speciali pel buon esito della gita. Gl’inscritti alla categoria A (da Roma con ritorno a Roma, quota d’intervento L. 160) partiranno in massa por congiungersi a Napoli con quelli della categoria H (imbarco a Napoli por Messina, prosecu­ zione in carovana ciclistica e ritorno a Napoli, quota L 140'. G l'inseritti alla categoria C (da M essina a P a­ lermo quota L. 1.0) inuoveranuo eoa la carovana da Messina. Si pensò al buon ordino della marcia divi­ dendo la carovana in q u attro squadro, in coda alle quali sarà sempre il meccanico; si provvide al tr a ­ sporto del piccolo bagaglio in valigia che i gitan ti troveranno alle singolo tappo. Dei q u a ra n tin o primi iscritti 6 sono di Milano, 1 di Monza. 1 di Novara, I di Vicenza, 4 di Napoli, il resto di Roma. Pei g itan ti della categoria C la g ita s ’intenderà sciolta dopo il banchetto a Palermo la sora del 27 lulio; por quelli della categoria fi all’atto dell’arrivo el piroscafo a Napoli; per quelli della categoria A all’arrivo in Roma a mozzo ferrovia. In tu tti 1 luoghi di sosta e in molti por dove i gi tanti passeranno, si preparan loro cordialissime acco­ glienze. Al loro sbarco a Messina li accoglierà il sindaco e li riceverà subito dopo in M unicipio; dopo la visita alla città. — Alle 11 siederanno a colazione offerta dal Capoconsole messinese o dalla locale Società Sportiva. *** Il convegno di Palermo rim ane fissato pei giorni 25-27 luglio, e col seguente program m a: Venerdì 25 — oro 9,30 A rrivo della squadra cicli­ stica dall’ itinerario M essina-Barcellona-Putti-S Ste­ fano Camastra-Cofalù-Termini Im erese-Palerm o — or­ ganizzata dal Consolato messinese. — Arrivo dell’altro squadro siciliano Sabato 26 — ore 1 '. Incontro a Monreale delle squadre convenute dall isola e dal continente, con la squadra nazionale ciclistica proveniente da Roma. — Refezione, visita alla cattedrale e all’annesso chiostro — ore 1G partenza per Palermo, arrivo, sfilata, ricevi­ mento in Municipio — serata d’onore all’Esposizione Agricola Siciliana Domenicu 27 — visita alla città e all’Esposizione — verm outh d’ onore al Veloce Club T rinacria — Banchetto sociale.

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T O U n iN G C L U B IT A L IA N O

Ad ogni partecipante sarà dato un distintivo-ri­ cordo, gentilmente otìèrto dal direttore generale del T. C. I. comm F. Johnson. II Comitato conferirà alle squadro composte di almeno dieci partecipanti regolarmente inscritti, un gonfalone d’onore. Sono bene avviate, ma non ancora esaurite, le pratiche per ottenere dalle grandi Reti continentali (Adriatica e Mediterranea) notevoli ribassi. Frattanto la Rete Sicula annuncia la concessione ai soci del T. partecipanti al convegno, del ribasso: dol 60 0[0 d u llo sta zio n i oh e d i sta n o d n P a le rm o m eno di 70 km . > 70 0i0 > > > > > » più » 70 »

Segnaliamo pure i prezzi speciali di trasporto ma­ rittimo (vitto escluso) concessi per l’occasione sui pi­ roscafi della Navigazione Generale Italiana: Liah. L,9R>

PREZZI I Ciani 11CIUM III CIUM

G en o v a-N u p u li-P u lo rm o . . . 172 900 4 6 ,7 0 L iv o rn o -N ap o li-P ale rm o . . . .1 4 5 900 3 9 ,5 5 C iritn v e c c b io -N a p o li-P a le rm o . . 104 300 28, 75 N ap o li-P n lo rm o (servizio g io rn aliero ) 56 300 1 8 ,5 0 C a g lin ri-T ra p a n i-P u lu riu o . . . 77 600 2 3 ,2 0 N a p o li-M c tu rin n .................................... 58 600 1 9 ,4 5

3 1 ,4 5 2 6 ,7 0 19. 50 1 2 ,6 5 15, 80 1 3 ,3 0

1 5 ,4 5 13,05 9, 45 6 ,0 5 7, 60 6 ,3 5

Il termine d’iscrizione (tassa L. 10) è fissato per il 18 luglio corrente — La tessera del convegno dà diritto all’ingresso libero all’Esposizione di Palermo All’appello caloroso indirizzato dalla Direzione ge­ neralo dol T. ai Consoli e ai Soci specialmente del nord d’Italia, per indurli a visitare la Sicilia, una delle re­ gioni davvero turisticamente più meravigliose, si è aggiunta la chiamata cordiale del Consolato paler­ mitano che dico fra l’altro: < 1 g ita n ti d e l T o u riu g con p e n siero «issai g e n tile d icono di v e n iro qui in S icilia p e r a m m ira rv i il n o stro so le, il n o stro m are , la fe co n d a te r r a d e ll' E tn a . lo n a tu r a li b ellezze, gli a v a n z i d ila ­ nici dog li a n tic h i sp le n d o ri, i glo rio si ric o rd i d e ll'e p o p e a nazio ­ n a le ; e noi S iciliani, g r a ti, li g u id ere m o a c o n te m p la re gli in ca n ti d e l l 'I s o l a b e lla ed i lu o g h i clic ric o rd a n o i p a tri fa sti del p a ssa to . « Ma noi v ogliam o d im o s tra re a n c o ra a i n o s tri c o m p ag u i il n o s tro affe ttu o so om aggio, la fedo o l ’am o ro c h e ci riu n isco n o «o tto il v e ssillo d e l T o u riu g ch e fra l suoi a lti Ani h a m ira to Aompro a te n e r d e s te lo sim p a tie fra lo v a rio re g io n i d e lla P a tria n o s tra . « Noi ci a u g u ria m o che m a lg ra d o la m o d e stia dol p ro g ra m m a , v o rre te , t u r is ti d e ll' iso la e d e l c o n tin e n te , a c c o rre re n um erosi ni C onvegno che p e r In p rim a v o ltn si svolgo n e l l 'I t a l i a d e l Sud, e ria ffe rm a re q u e llo sp irito d i so lid a rie tà e d i fra te lla n z a c h e in p u ss a to i c onvegni d i M ilano, T o rin o , B olognu, F e r r a r a , e d a ltri, ci h a n n o cosi e lo q u e n te m e n te d im o s tra to . « C o lle g lli t u r is ti! v i a tte n d ia m o d u n q u e con sin c e ro affetto e con v iv o e n tu s ia sm o ».

Il capoconsolo per Palermo, cav. G. Lanza di Scalea, venuto il mese scorso sul continente per assi­ curarsi delle buone disposizioni del T., ha trovato tanto nella Direziono generale, quanto in parecchi dei prin­ cipali Consolati, calorose adesioni che preludono al brillante successo del Convegno palermitano.

L 'escursione nazionale ciclo-alpina Torino-Ginevra. Al grande avvenimento turistico che si celebra in Sicilia per opera del T., un altro segue sull’opposto estremo d’Italia, e si collega da una parte con un si­ gnorile atto d'ospitalità dal massimo promotore delle ciclo-alpine, del coroni. Johnson, il quale, per non disper­ dere le adesioni, rinunciò a convitare gli amici ad una gita sul Colle d’Olen e la converti in un invito sul Cenisio; dall'altra con un atto d’omaggio al turismo in­ ternazionale che a Ginevra si afferma simpaticamente. Per iniziativa della Direzione generale del T. si istituì a Milano il Comitato ordinatore della ciclo-alpina che diramò ai Soci il seguente appello: « Muovemmo da Torino che ospitalmente ne chiama ora allo suo interessantissimo Mostre d’arte decorativa, dol Ciclo o dell’Automobile; varcheremo uno dei più superbi baluardi dei

patri oonfini, per entrare nella bella terra di Francia, donde traverso froscho vallate andremo in Isvizzora, a Ginevra, re­ cando in quel convegno cosmopolita il saluto fraterno dei tu ­ risti italiani. « La gita idoata dà occasione di porcorrore pittoresche contrado ; di tonor l’invito amichovolo dol Direttore generale dol Touring; di far atto di fratellanza internazionale laddove si aduna il IV Congresso dolio associazioni turistiche ; di pre­ senziare uno dolio più grandioso manifostazioni carattoristiche dell'Unione olvetica cho bandisce quest’anno a Ginevra il Con­ corso Federalo dello Associazioni corali. « Il Comitato sottoscritto confida porciò nell’amico zelo dei Consoli, o nello spirito turistioo dei Soci por vodoro favo­ rita da larghe adesioni questa promottonto ciclo-alpina alla cui organizzazione vengono dedicato specialissimo ouro por soddisfaziono doi partecipanti, e pel buon nomo dol sodalizio nostro ». I l C o m ita to : Federico Johnson, Dirotterò ^onoralo dol T. C. I. — Crosto Gorla, Condolo (»onoralo Aggiunto dol T. C. 1. — Rag. Piotro Moro, Capo Seziono del T. C. I. — Avv. Ugo Onpottinl, Delegato dal Voloce Club o Club AutomobllUti, Milano — Etv*ro Berta, Prosidonto dolla Seziono Velocipodistlca della SociotA Ginnastica l'orxn e Coraggio di Milano — Avv. Fran­ cesco Mira, Milano — Rag. Carlo Colombini, Milano — Rag. Cosare Nazari, Milano — Avv. Folico Pizzagai 11, Milano — Prof. Francesco Cottarolli, Capoconsolo dol T. C. I., Cremona — Arch. Francesco Gallixioli, id. Bergamo — Francesco Dolla Torre, id. Basto Arsirlo — Avv. Antonio Vicini, id. Modona — A w . Giuliano Capponi Tronca, id. Torino — Antonio Trontin, id. Man­ tova — Conto Giacomo Douglas Scotti, id. Piacerini — A. Eugenio Mosto, id. Chiavari — Domenico Lombardi, id. Rovigo — Giuseppe Binda, Id. V aro» — Antonio Ortoro, id. Esto — Henry Bianchi, Consolo aol T. O. I. ad Annocy.

Itin e ra rio . (E sc u rsió n e C iclo-A lpina A gosto 1902) (T orino-S usu-M onceiiisio-L aualcbourg-M odnne-S aint M ichel-S aintJ e n n d e M auricnno-M ontraéltnn-C ham l> éry-A ix loe B a in e - A lb o n s-A lb y -A n u ec y -P rin g y -C ru se illes-S a in t Ju lio n -C a ro n z e -G in e v ra) K m . 307, 3.

P ro g ra m m a . D o m e n ic a , 10 a g o sto . oro 19,— - R itro v o u T o rin o a l Caflfà Rom ano (P iazza C astello ). » 19,30 - P ra n z o d i riu n io n o , noi R isto ra n te M o lin arl, a l l ’ E sposizione. L u n e d i , 11. oro 4.45 - T o rin o - R itr. a lla B a rrie ra d i F ra n c ia » 5 ,------P a rte n z a (in b ic ic le tta ). » 5,45 - A rriv o a R i v o l i ......................................... Km. 11, Caffi) o In tte . » 6,15 - P a rte n z a d a R ivoli (in b ic ic le tta ). » 9 ,— - A rriv o a S l u m .............................. . » 3 9 ,5 C olazione u n 'A lb e rg o . » 11,— - P a rte n z a d a S usa poi M oucenisio. » 16,— - A rriv o a l G ra n d H O tol-O spizio (F a u re e t G ra v icr) su l C cuisio (m . 1940) . ► 24, 6 » 1 8 .— - P ra n z o - P e rn o tta m e n to . M a r t e d ì , 12. Soggiorno su l Collo d e l C cnisio, o sp iti d e l D ire tto re g e n era lo d e l T o u riu g - E scu rsio n e A lpina a sc e lta al m onte L a m e t (m. 3478) o a lla N undo (ni. 2600) su l m onte T om ba. M o rc o lo d i, 13. o re 5 ,----- P a rte n z a (in b icic le tta ) d a l Collo dol Conialo. » 8 ,— - A rriv o a M o d a n o ................................... » 38, 2 Cuffò o la tto aU ’a lb c rg o P o sta . > 8.30 - P a rte n z a d a M odano (Tu b icic le tta ). » 10.30 - A rriv o a S a in t-J e a u do M auricnno . » 32, • C olazione. » 12.13 - P a rte n z a d a S a in t-Jo an do M aurienno (in ferro v ia). » 14.23 - A rriv o a M o u tm d ia n ................................ > 58, » 15,— - P a rte n z a d a M ontruélian (in b ic ic le tta ) » 16,— - A rriv o a G b a m b éry . . . . . . » 15, P ra n z o P e rn o tta m e n to . G io v e d ì, 14. o re 5 .— - P a rte n z a d a C h a m b é ry (in b ic ic le tta ). » 6,------A rriv o a A i x - l e s - B o in s ........................... > 15, » 7 ,— - P a rte n z a d a A ix-les-B oina (Caffi) o la tte ). » 10,— - A rriv o a d A n n o e v .................................... 32, C olazione. » 12,30 • P a rte n z a d a A nnocy (in b ic ic le tta ). » 16,— - A rriv o a G i n e v r a ............................. » 42, • P ra n z o - P e rn o tta m e n to .


RIVISTA MENSILE Venerdì, !5.

Soggiorno n G inevra - Congresso del In L. I. A. T.

Cullinone - Pranzo - Puruottnmeuto. Ititorno facoltativo.

Venneppure fatto il regolam ento il quale stabilisce t r a l’altro : La gitani svolgerli qualunque sin il tem po fra il lO eil 15 agosto. La tassa d ’intervento è tìssata in L. 75 (sctfantaciuquc) delle q uali verranno versate L. ‘25 a ll’a tto dciriacrixioiie. il rim anente non più tardi del 10 agosto. In caso di m ancato intervento la prima quota d'inscrizione rim ane acquisita ni fondo comune. Nella tassa di L. 75 sono comprese le spese di v itto e d 'a l­ loggio. secondo il program m a, nonclib le spese pel trasporto ba­ gagli e quello generali di orgunizxnzioue. D urante la perm anenza sul Colie dei Cenisio la comitiva enrà ospite del dircttoro generale comm. «lolinson. A tu tti gli iscritti verrà offerto dal D ircttoro generale del T . un artistico distintivo ed un ricordo della gita. Le dom ande d ’ iscrizione devono essere trasm esse con la re­ la tiv a quota alia Direzione generale del Touring in Milano <Piazza Duriti!, 7) od al oapoconsolo per Torino, nvv. noi». Giu­ liano Capponi Tronca, in via O rfaue, 8, non più tnrdi del 31 luglio

prossimo. 11 Com itato si riserva di chiudere le iscrizioni nuche, prim a, q u a lo ra il num ero degli inscritti oltrepassi le possibilità di or­ ganizzazione. D irettore della g ita sarà il cornili. Johnson al quale restano perciò conferite lo facoltà necessarie pel buon andam ento di essa. I gitanti sono a v v e rtiti che nei tra tti di territorio m uniti di fortificazioni è proibito fotografare. II Com itato curerà il trasporto «lei bagaglio personale, di ta p p a in tappa. • • Possono inscriversi anche gli autom obilisti a condizione di u niform arsi al program m a. Ivssi dovranno però regolare la loro presenza iu modo d a non viaggiare colla squadra ciclistica, onde evitar© ogni inconveniente. Non essendovi tasse speciali agli au­ tom obilisti non sarà fa tta per essi iilcuuu speciale organizzazione.

A s c o l i . — Domenica 22 giugno ebbe luogo una g ita (li parecchi soci del Touring. P a rtiti da Ascoli Piceno alle 5, andarono a salu tare a Giulianova il c a ­ poconsole conte A ndrea Acquaviva d ’A ragona; e pro­ seguirono quindi p er Castellam aro, incontro agli au<Iaccs rom ani che compivano la g ita Roma-Castellaruare, e fra i quali erano alcuni ciclisti piceni, ed i consoli Domenico C orti di Offlda e Vincenzo Spalazzi di Ascoli Piceno. B re s c ia . — Splendidam ente riuscì la g ita dei cicli­ s ti di C asalbuttano a Brescia. M ancata la sezione dell’Audax di Milano cui venne da forte pioggia im pedita la partenza, le sezioni bresciano del T., delPAudax e della Forza e Costanza mossero incontro alla sezione di Cas.ilbuttano che giunse forte di ben 65 ciclisti tu tti in eguale elegantissim o costume, guidati dal console sig. Gino Usuelli, m irabile esempio di organizzazione e propagandista en tu siasta della causa del T. Giungevano con essa anche una squadra di audaces di Crema o u n ’a ltra del T ouring di Solarolo Rainerio con quel con­ sole sig. Bini. L ’e n tra ta in c ittà di questo centinaio di ciclisti, fra i quali alcune g entili signore, con iu te sta la fan­ fara della sezione di Casalbuttano, che suonava egre­ giam ente sotto la guida e l’istruzione del m aestro D ’A­ lessandro m aestro della Banda civica di Cremona, è di «detto im ponente, e d esta entusiasm o. Riuscitissim o il ricevim ento alia P a le stra della u Forza e Costanza » con rinfresco offerto dalle tre se ­ zioni bresciane suddette: riu sc ita la p asseggiata sul Colle Cidnoo,dove l ’a w .T aren zi disse p atrio ttich e parole davan ti al m onumento ai cad u ti; e anim ato, brillante il banchetto di 100 coperti. Parlarono applauditissim i il Console Usuelli di Ca­ salb u ttan o . l’a w . Tarenzi di Brescia inneggiando al­ l ’opera p atrio ttica del Touring, M ercanti per PAudax molto opportunam ente acclamando alla v itto ria in Roma dei tira to ri bresciani, e annunciando il dono di una m edaglia d ’argento che le sezioni bresciane conferivano

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alla consorella di Casalbuttano, indi l’avv. Ricciulli, il rappresentante di Crema, e il rag. Bini. Dal banchetto ad un giro per la città, interm et­ tendo musica ad applausi od evviva, indi alla Palazzina per una bicchierata, e alla fabbrica di b irra alla Bornata fu un continuo ricambio di vicendevoli manife­ stazioni di sim patia o fratellanza, o ammirazione per la ottim a organizzazione della fanfara e della sezione di Casalbuttano, la quale lascia nella nostra c ittà il ricordo e l’impressione di una sim patica, ammirevole accolta di gioventù forte, seria e valente. Busto A rsizio (Milano). — P er iniziativa del lo­ cale consolato del Touring, si tenne un’adunanza di ciclisti bu stesi, allo scopo di costituire una società che abbia l’intento di coltivare e prom uovere lo sport turistico, riu n ire questi soci del T ouring ih locale spe1ciale, e sviluppare in tu tti i modi possibili il pro­ gram m a del nostro grande sodalizio nazionale. La nuova società ha assunto il titolo Pro Touring. Del consiglio direttivo fa parte principale il nostro corpo consolare; ed a presidente fu eletto il nostro capo­ console signor Francesco Della Torre C a s te lfio re D tin o . — Il Consolato del T. ha por­ tato il proprio eflicace concorso ad una g ita e festa ciclistica effettuatasi il 22 giugno a beneficio del P a ­ tronato scolastico. C h ie ii. — In occasione dello feste di S. Francesco (16 giugno) celebratosi a Sulmona con grande solen­ nità, il console di quella sezione del T. C. I , signor Tomaso M astropiotro, indisse nna riunione ciclistica in quella sim patica città, invitando a parteciparvi tu tti i consolati della regione. Moltissimi tennero il gentile invito fra cui i soci del T ouring di Chieii, guidati dal capoconsole tenente E rnesto F ranchi, che si va ren ­ dendo ogni giorno più benem erito por lo sviluppo tu ­ ristico che imprime allo sp o rt ciclistico nell’intera re ­ gione I ciclisti, giunsero a Sulmona alle 11 1{2. accolti festosam ente dai locali soci del T ouring che, con gen­ tile pensiero, aeran o recati ad incontrarli. Tre musiche attendevano l'arriv o dei ciclisti (quella di C hieti, di Atri e Sulmona) e una folla im ponente di cittadini plaudenti. La c ittà fu attra v e rsa ta al suono delle mu­ siche, e il capoconsole di Chieti tenente F ranchi, in­ sieme ai consoli di Sulmona, signor M astropiotro, e a quello di Popoli, signor A ndrea Spnllone, apriva la sii lata dei ciclisti di Chieti, Sulmona, Pescara, Popoli e Bussi La sezione di Sulmona otTri ai colleghi in te r­ venuti il verm outh d’onore nella sala del Consiglio.Co­ munale. — All’albergo d ’Ita lia obbe luogo il banchetto. Allo champagne giunse pure l’egregio sindaco della c ittà barone Tabassi, il quale, portando il saluto della cittadinanza sulinontina, brindò alla prosperità o all’av venire del Touring. Rispose poche parole il capocon­ sole Franchi, ringraziando. Seguì una splendida fiacco­ lata ciclistica con la quale si sciolse la geniale riunione Alla squadra di Chieti fu assegnata lina m edaglia rerm eil perchè la più num erosa o meglio organizzata; l’a ltra m edaglia fu d ata alla squadra di P escara perché g iu n ta da m aggior distanza. Cornigliano-Ligure (Genova). — Inaugurandosi il 15 giugno la sezione ciclisti della società ginnastica Pro virtule, ebbe poi luogo sui Giovi un banchetto di •10 intervenuti, tra i quali la signora F errari, m adrina del gonfalone e il Console del T ouring Club per Cornigliano. che da buon direttore della sezione ciclisti m ira a indirizzarla al turismo. F ra i brindisi, felicissimo quello volto al Touring. D a rfo (Brescia). — Questo Club ciclistico foce una passeggiata patriottica a M ontanara e C arta tono (Man­ tova). L a g ita riuscì ottim am ente e lasciò viva impres­ sione nei 16 soci che vi parteciparono. A M ontanara si depose una corona sul monumento degli eroi caduti il 29 maggio 1848. Il Municipio di M ontanara offri ai convenuti un vermouth d ’onore. La squadra ciclistica


zr.n

TOURING CLUB ITALIANO

prosegui poi per Mantova, donde ritornò la sera, dopo un percorso di circa 100 chilom etri. E s te (Padova). - Il signor Antonio Ortore, capo­ console del Touring, ed i consoli signori ing. Giulio Fadinelli © Giuseppe Polacco, si sono fatti iniziatori d ’tin convegno ciclistico ad Este, in occasione dell'i­ naugurazione del Museo Nazionale Atestino. L’inau­ gurazione, che era s ta ta lissata per il 29 giugno, fu poi rim andata al 6 luglio; e perciò si dovette rim an­ dare allo stesso giorno anche il convegno. Ne parle­ remo nel prossimo numero. F o r /n ia (Caserta). — Il console del T. sig. Pietro Nuzzi si adopera alacrem ente perchè abbia a riuscire ottim am ente il convegno tu ristico che av rà qui luogo il 17 agosto. Per 1 occasione sosteranno qui dal 16 sera al 18 m attina i partecipanti alla g ita Roma-Arsoli-Tagliacozzo-Avezzano-Popoli-SuIinona-Castel di SangroIsernia-V enafro-C assino-A usonia-Forinia-Fondi-Terracina-R om a (km. 520), in d etta dalla Velocipedistica Ro­ mana pei giorni 14-2 ) agosto. ' G e n o v a . — Della g ita del Veloce-Sport al Moncenisio si parla brevem ente nella relaziono del convegno di Torino. Sulla stessa g ita il signor Alfredo M ireiti, che ad essa prese parte, ci favorisce questi particolari : * Luogo di ritrovo era la piazza Carlo Folice, sotto i portici della Stazione di P o rta Nuova a Torino T rentasei ciclisti, preceduti dalla fanfara sociale, totale 49 g itan ti, lasciavano Torino alle nove antim e­ ridiano di domenica, giungendo a Pinerolo dovo era sta bilita la prim a ferm ata per la colazione. A q u a ttr » chilom etri dalla c ittà incontrarono num erosi soci del Veloce Club di Pinerolo, g uidati dal loro presidente cav. avv. Amedeo Frignone, anim a del fiorente soda­ lizio, che offri nell’elegante sede sociale un cermoiiUi d'onore; dopo di che tu tti insieme s'assisero alla mensa comune. Ivi la carovana genovese venne ancora colmata di gentilezze; il Veloce Club Pinerolese volle offrire il calìe, o l'egregio suo presidente, il vino di Barolo. Lo stesso giorno si p artiva per Susa. A ricevere i ciclisti al M unicipio erano il cavaliere F ru ito ri di Costigliele, sottoprefetto, ed il cav. Bultà, sindaco di Susa. il quale ultimo, oltreché offrire una bicchierata, diede il benvenuto ai cittadini della Su perbn, con un discorso applauditissim o. Dopo un pranzettino all’albergo del Sole, i geno­ vesi si ritirarono a riposare lo stanche membra nei letti posti a loro disposizione dai cittad in i di Susa. che dim ostrarono in tale occasione fin dove possa g iu n ­ gere il loro sentim ento di ospitalità Il domani, lunedi 23 giugno, l’audace schiera dava la scalata al Moncenisio divisa iu due squadre: la prim a com posta di dieci o dodici pedalatori, un po’ in m acchiua ed un po' a piedi compiva il viaggio di an­ d a ta in sole tre oro e mezza, effettuando il ritorno in 45 m inuti ! La seconda squadra invece, preceduta dalla fanfara, fece l’ intero percorso a piedi, arrivando all’Ospizio poco dopo le undici. Facevano p a rte di q u est’ ultima, la signora e la signorina Tubino, la signora Consi­ gliere, ed il piccolo Orlando Tubino, dim ostrandosi in­ trepide cam m inatrici, corno sono pure infaticabili ciclist© A ltro che sesso debole!... R itornati la sera stessa a Susa. dopo il pranzo a cui presero p arte il sindaco od il sottoprefetto di Snsa, i g ita n ti si recarono a fare q u attro salti al Circolc R iu­ nione, ‘1»mostrando di ignorare assolutam ente che cosa aia la stanchezza Spumeggiò nei calici lo champagne, gentilm ente offerto dalla direzione; si fecero i brindisi d’occasione, e poi si andò a letto, dovendo il giorno dopo prendere p arte al Convegno del T ouring a Torino. Il program m a della terza g io rn ata lo riassumo b re­ vem ente: P artenza da .Susa alle ore sei: — colazione ad A vigliana alle 8; bicchierata a Rivoli; arrivo & To­ rino alle ore 11.

AI R istorante Molinari, dove si pranzò, gran parto degli onori toccarono al Veloce-Sport, il quale non fu mai dim enticato dai vari oratori, cioè l’onorevole de­ putato A ttilio B runialti, il prof. Ottone B rentari, l’a w . Capponi-Tronca, ed altri ancora di cui mi sfugge il nome, ed ai quali rispose commosso il nostro presi­ dente Agostino Prada. Per abbreviare, tronco qui la mia già lunga cor­ rispondenza; ini sia permesso però di rendere ancora i dovuti elogi a cui spettano. Prim a di tu tto a P rada che. assumendo la direzione della marcia, seppe con•lurla in modo che non si ebbe a lam entare il minimo inconveniente, e ciascuno potè ritornare a casa sua senza la più lieve sc a ltlttu ra .il vice-presidente Alffedo Combi, incaricato della parto am m inistrativa, fece le cose in modo inappuntabile. Che dire poi della fanfara, d ire tta dal bravo m aestro Renato Bocci? Fu, coinè sempre, superiore ad ogni elogio, dato le circostanze eccezionali in cui è chiam ata a prestar© il suo faticoso servizio. Non posso, nè debbo dim enticare Alfredo Dobarbieri ¡1 quale colla sua opera c co’ suoi cons gli, coa­ diuvò efficacemente i suoi amici Prada e Combi*. G in e v ra II congresso internazionale turistico avrà luogo a G inevra nei giorni 14 e 15 agosto. Il giorno 14, alle ore 21, ricevimento delle delegazioni estere; il 15. seduta allo 9,80 od alle 14,80; alle 20 banchetto ufficiale di chiusura offerto ai membri del congresso. L a n c ia n o (Chioti). — Si sta organizzando, por il prossimo settem bre, in occasiono dello feste popolari, un 1° convegno regionale dei soci del T ouring a Lan­ ciano. • O ltre al distintivo-ricordo per tu tti gl’inscritti, saranno assegnati stendardi o m edaglie di argento alla squadra più num erosa a quella meglio organizzata, a quella proveniente da località più lontana, a quella p r e s e n ta te s i in eguale costume ciclistico, alle squadre di ufficiali o so tt’ufflciali dell’esercito di guarnigione nella regione abruzzese, nonché a tu tto le signora cicliste che prenderanno parte al Convegno. Con apposito program m a verranno designati i fe­ steggiam enti popolari, la g ita e fiaccolata ciclistica, i banchetti, lo corse di cavalli o ciclistiche con impor­ tan ti premi in denaro o grandi medaglie d’oro, d 'a r ­ gento e di bronzo, nonché le opere che si daranno al T eatro Fonaroii. Il Comitato promotore presieduto dal consolo di Lanciano signor Giuseppe Cotellessa. ha intanto no­ m inato un Comitato-giuri composto dai seguenti si­ gnori : Cav. avv. G. Berenga, sindaco, socio del T ou­ ring, presidente: dott. V. Carabba. socio e medico del T ouring; avv F. Paco, socio od avvocato; e doi soci De Giorgio Duilio, Cocco bar. Augusto, Trozzi Alfonso, Cipollone Umberto, Rùtolo Oreste. • Ed ora agli egregi colleghi del Touring, ni signori consoli l'adoperarsi con gentile operosità perchè l’ini­ ziativa possa essere bene accolta da una notevole rap ­ presentanza di tu tti i tu risti abruzzesi. Al convegno interverrà un membro del Consiglio del Touring, e la Direzione generalo vi sarà rappre­ sentata. Cogliamo questa occasione per annunciare, che L. V. B ertarelli. appena compiuta la G uida d— Ila Cam­ pania, si accingerà alla compilazione di quella dell’A­ bruzzo; e la nuova opera contribuirà a far sem pre più conoscere ed apprezzare una cosi bella e forte regione d’Italia. M a n to v a . — Il capoconsolo del T ouring, signor Antonio T rentin, ha indetta un’adunanza di cittadini per g e tta re le primo basi dell'organizzazione d’un con­ vegno ciclistico, por il prossimo Settem bre, in quella sim patica ed interessante città. N a p o li. — Molti ciclisti napoletani, soci del T. C. L* compirono una gita ad Avellino, seguendo l’itinerario:


RIVISTA MENSILE Napoli, Ottaiano, Palma, Domicella, Lauro, Forino, Contrada, Bollizzi, Avellino km . 60). Ad O ttaiano fu visitato lo Stabilimento Galliano, dove venne g e n til­ mente offerto il celebre Amaro; ed a Lauro, lo storico castello medioevalo del principe Lancellotti. Da Lauro a Forino la g ita si converti in alpina, attraverso l’incantevole via che si svolge su per quei poetici monti, e che fu percorsa alternando al ciclismo il podismo. L’accoglienza ad Avellino fu splendida e cordiale anche pel gentile intervento del prefetto comm. Chiaro, che volle disimpegnare anche gli onori di casa quale socio del T. C. !.. e del sindaco cav. Testa, che rice­ vette gentilmente i g ita n ti sulla Casa comunale, ed offri loro un rinfresco. Tanto il prefetto che il sindaco presero parto al banchetto che ebbe luogo la sera all’H&tel Contrale. La gita fu organizzata e d ire tta dal capo console dottor Arano e dal console ing. Gaetano De Angelis. O rto n a (Chieti). — P e r iniziativa del tenente E r­ nesto Franchi, Capo-console del T. C. I., si effettuò una riuscitissim a g ita ad Ortona, ove convennero ci­ clisti da ogni parte d’Abruzzo. Vi erano oiolisti di Pescara, Chieti, Ortona, L an­ ciano, Orsogna. Catignano, Crocchio, Copagatti coi r i­ spettivi consoli: in tu tto oltre 60. I baldi ed eleganti ciclisti fecero una sfilata pel corso di Ortona, recan­ dosi al «Salone del Circolo, alla funicolare i'e rre tti, dove il Console di O rtona offri un verm outh di onore. Quindi ebbe luogo un banchetto, im prontato alla più schietta cordialità, e con applauditi brindisi Parlarono il signor T erra per salu tare gli intervenuti, il sindaco c o r n ili. Cespa, che portò il saluto di Ortona, o vari capoconsoli e consoli. I ciclisti convenuti accolsero con entusiasm o l ’invito del console di Lanciano sig. Cotellessa al convegno regionale abruzzese che sarà indetto a Lanciano pel prossimo settem bre. Sinceram ente ci rallegriam o col simpatico tenente F ranchi, il quale con grande amore ed attività s’interessa per lo sviluppo del ciclismo in questi nostri paesi, promuovendo g ite che affratellano in geniali convegni i c ic liti s**^rsi fra i nostri monti e la nostra m arina Piazzola (Padova). — R iuscì assai bene ilc o n v e gno ciclistico a Piazzola sul B renta. Verso le undici l’ampio stradone che im m ette nel­ l’ameno ed in dustre paese formicolava di cavalli di acciaio. Ed r»l tocco radunavansi a banchetto le squadre seguenti : 82 ciclisti da Piazzola — 7 di Bussano — 4 di Vi­ cenza — 2 di Piove di Soligo — 31 di Venezia — 39 di Padova — 8 di E ste ed una v entina di Limona, Campodoro o paesi lim itrofi. Ogni squadra era cap itan ata dal rispettivo cousole. In nome di Piazzola faceva gli onori di casa il s in ­ daco Zannini. Pel co. Paolo Camerini, assente, p ro­ digarono cortesie agli ospiti l'eg reg io cav. Picecco e l’ottimo cav. Nesbitt, console del Touring. P e r il C ir­ colo Velocipedistico P iacentini, P aietta, ecc. Pranzo squisito e ordinatissim o... lino alle fru tta, cioè fino ai brindisi. Poi cominciò la vera e grande cordialità, caratteristica speciale ed invidiata di tu tti i convegni del Touring. Giungevano in quel punto da Padova parecchi autom obili: la Fiat, del conto F ra n ­ cesco Lazzaro — la Ceirano, del conte Corinoldi — la Darracij, del signor De P ro b st — la svolta De D ion, del cav. Oreflice — la Coltrati, del signor Cappellari e la elegante Florentia, del signor T rieste, avanguardiate dalle moto-oiclette del conte Achille Lazzara e di Tito Vanzetti. Cortesornente in vitati, gli autom obilisti ebbero po­ sto d’onore al banchetto, m entre si stappava lo cham ­ pagne Una trovata di buon genere e di effetto strao rd i­

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nario. Ogni qualvolta il brindisi, dapprim a proibito, minacciava di esorbitare, la banda del paese attaccava una m arcia tem pestata da colpi di gran oassa. E l’o­ rato re era posto al silenzio! F u pero usato inversam ente il silenzio per lasciar parlare, in via d’eccezione, il capoconsole Oraziani, che lesse due telegram m i da inviarsi ano al co. Camerini, l'altro al T., accolti da vivi applausi. F inito il banchetto, visita al palazzo Camerini, con g ite sul lago e rinfresco, e visita agli Stabilim enti. Poi partenza con un vero plebiscito per l’accoglienza dav­ vero fraterna! Evviva il Touring! Riolo (Ravenna). — Abbiamo avuto qui una nume rosa riunione ciclistica. F ra g l’intervenuti noto ilvalente scritto re ed appassionato ciclista Alfredo Oriani, i con­ soli di Casola Valsenio e Castel Bolognese e numerosi a ltri soci del Touring. Roma. — Il cap. Giulio Pizzini, console del Tou­ rin g e presidente della Società Velocipedistica Romana, aveva da tempo organizzato una g ita ciclo-alpina al monte Viglio; ma per una serie di circostanze sfavo­ revoli la g ita era sta ta sem pre rinnovata. Finalm ente essa ha potuto aver luogo, ed ha avuto ottim o esito. Vi presero parto il cap. Pizzini. il colon­ nello Luciano, l’avv. Magroni, il cap. Della Vedova, i signori F rastini e A natrini, o una signora, la moglie dell’avv. Magroni. Su buona strada i gitan ti si recarono nel primo gioruo a Subiaco e di là a F ilettin o ; nel giorno se ­ guente intrapresero la salita del Viglio giungendo sulla v e tta fin sopra i 2 00 m etri. In alto si incontrarono con una squadra di tonristi che da Isola Liri, guidata dal console Venclrame. era venuta a ricevere i romani. I g ita n ti erano stati raggiunti al m attino dall’o­ norevole B ru n ialti, che foco tu tto il resto della gita, che si compiè seuza incidenti fra accoglienze festosis­ sime dei paesi visitati. Rovato. Favorito da una splendida giornata, il Convegno di Rovato (15 giugnoi riusci ottim am ente. Oltre -100 furono i soci del T ouring Club Italiano che vi presero parto. Giunsero in bicicletta squadre da Milano, Brescia, Verona, Bergamo. Treviglio, Crema, Orziuuovi, Soucino, Cremona, Cologna, Chiari, Lodi, Iseo, M ontanara, Cu ita tono e Mantova. Le squadre di Soresina o C asalbuttano avevano le loro numerose fanfare in bicicletta.

Il Comitato del convegno, presieduto da Bonari, dal console Dolci e da altri fece con grande larghezza gli onori di casa. Rappresentavano la Direzione gene­ rale del Touring, 1 avv. cav. G uasti, il signor Oreste Gorla ed il cav. B arutta. Riescitissim o il banchetto sul monte Orfano, te r ­ minato con applauditi discorsi dell’avv. Pezzi di Man­ tova sul ciclismo, di M ercanti capoconsole di Brescia sui


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T o u rin g e di Bonati sulla fratellanza delle varie repersone, cioè il 36 %> H secondo, bandiera seta e oro ioni d ’Italia, potentem ente cem entata dai Convegni e 40 corone, a Gardolo con 605 intervenuti, cioè il el Touring. 3 3 % ; »1 terzo, bandiera seta o argento e 80 corone a M attarello con 530 intervenuti, il 27 % ; il quarto ban­ S o n d rio . — L a g ita a Dongo può dirsi abbastanza diera seta e argento e 20 corone, a Sardegna con 16 » riuscita, m algrado il tempo che nel m attino fu causa intervenuti, il 22 % ; il quinto, bandiera di seta e 20 di astensioni e del ritorno di u n a q u aran tin a circa di corono, a Cognola con 280 intervenuti, il 19% ; il sesto, ciclisti g ià in viaggio da Lecco e Sondrio. Romagnano con 111 intervenuti, il 1 8 % . Seguirono Comunque, il banchetto riuscì bene, con buon nu­ aPovo con 63 intervenuti ed altri. mero di ciclisti, in m aggioranza di Colico, coi consoli A quei di Predazzo venne conferito un premioF erre tti, Cantelli e Carbonera. I soci di Sondrio fu­ ricordo — volendosi m ostrare il grato animo non solo rono oggetto di infinite dim ostrazioni d i sim patia. In tale circostanza fu lanciata l’idea di una seconda pas­ del Comitato, ma di tu tta la popolazione nostra per aver essi sfidate lo noie e le fatiche di un lungo viaggio, seg g iata in qualche altro luogo, forse Chiavenna. Cosi per unirsi a noi in un giorno di festa Ebboro un ves­ sia e p resto; o ben vengano o di frequente questo stemma. riu n io n i, a m iglior propaganda del Touring, che nel silloI con vari gruppi furono applauditi dalla folla. suo nomo, or tan to rispettato, ci affratella con queste Verso le l ì si compi l’ascensione del pallone aero­ feste dei cuori cho lo sconosciuto di ieri fanno il co­ statico. La piazza d’Àrmi presentava un colpo d’occhio noscente dell’oggi, l amico del domani. raagnilico. S’accalcavano in ossa circa diecimila per­ T r e n to . — In occasiono delle popolari foste di sone. Sulla trib u n a prendono posto le signore : e ven­ San Vigilio, ebbe qui luogo il giorno 26 giugno un im ­ gono inv itati a salirvi — qual segno di deferenza — portan te e ben riuscito couvegno ciclistico. i ciclisti del Regno. Dai vari punti della piazza s ’odouo Verso le 8 la banda cittadina, la banda Giuseppe suoni di bande e di fanfare e su tu tto domina il vivi­ Verdi, la faufara dell’ Unione G innastica si diressero ficatore In n o a Trento, che ha. in questo giorno, un a verso le porto della città, alle quali e ra atteso l’a r ­ speciale ed alta significazione di unità, di aspirazioni rivo del maggior num ero dogli ospiti. e di concordia. I l Veloce Club T rentino aveva disposto perché I ciclisti di Trento, quolli dello città e borgate del varie squadre di sooi si recassero incontro alle squadre T rentino e gli ospiti del Regno si ordinano e, avendo cho dal T rentino e dal Regno muovevano verso la alla te sta la fanfara doll’Unione ginnastica, si dirigono n o stra città. alla pasticceria Wolf, dove il Comitato dei festeggia­ A mano a mano cho squadre ciclistiche e gruppi m enti offre ai ciclisti un verm outh d’onore. Sono pre­ forensi giungevano, scoppiavano applausi clam orosis­ senti circa 800 ciclisti. simi, m entre le musiche intonavano m arce p atriottiche. L ’effusione incom inciata al m attino, si cementò in Agli applausi rispondevano gli applausi: agli evviva vera fusione d ’anime in quei saluti che cercavano e gli evviva: l’effusione fratern a profondam ente sen tita trovavano le d iritte vie del cuore. L a riunione si sciolse. fu il primo e pivi caro saluto che fece b attere all'u n i­ I ciclisti rientrarono in città, preceduti dalla squadra sono i nostri o i cuori degli ospiti. di Ficarolo. F ra le squadre ciclistiche la più numerosa, quella La folla, densa nello vie, applaudì vivam ente i ci­ che sollevò m aggior entusiasm o, fu quella di Ficarolo, clisti, e si scopri innanzi al tricolore circonfuso d a composta di oltre 35 persone. La fanfara della squadra una gloria di sole!... rispose al patriottico saluto con inni patriottici. Alle 17, la banda G. Verdi, in Piazza del Duomo, La squadra di Ficarolo a ttra v e rsa ta la c ittà si recò eseguì un applaudito concerto: la banda cittad in a r i­ al monum ento a D ante, al quale uno dei membri di scuoteva più tardi grandi applausi al concerto dato essa mandò un augurale saluto. du ran te la tombola. Venne poi la squadra di Vicenza, com posta di 12 In tan to si preparava questa sfilata ciclistica cho ciclisti, recanti il vessillo dolía propria c ittà ; quella segnò uno dei momenti più bolli e di più caldo e n tu ­ di Bassano, puro di 12 ciclisti — compì osa la signo­ siasmo di tu tta la giornata. Vi parteciparono oltre 35 ) rina Marconi — una gentile amazzone dello sp o rt ci­ ciclisti. Nelle vie la folla era d iv en tata fittissim a. Lo clistico; quella di M antova di 11 soci, p u re col vessillo. finestre cho s’aprivano sulle strade destinate alla sfi­ lata, si gremivano dì £ente e sui davanzali s’accum u­ Dal T rentino giunsero: da Arco 31 ciclisti, da Mori 17, da Predazzo 7; a ltri ne vennero da Cles, Mez­ lavano i fiori destinati al getto. zolombardo, Rovereto. San Michele, Porgine, ecc. II movimento della folla, lo scoppio fragoroso dogli applausi, gli evviva ontusiastici annunziavano l’a p ­ Alle 8,30 incominciò l ’ arrivo doi gruppi forensi. prossim arsi della tosta del corteo. Iniziavano la mare a D appertutto ebbero accoglienze festose od un’ ottim a refezione di pane o vino. Si recarono quindi tu tti, p er­ quei di Ficarolo — il cui alfiere faceva sventolare la bandiera tricolore. Quasi tu tti si scoprivano al pas­ correndo le principali vie delle città, in piazza del saggio della bandiera e su di essa o sullo squadro re­ Duomo. gnicolo piovevano i fiori o le fronde di alloro. Gli ap­ In piazza del Duomo si formò il corteo dei gruppi plausi erano forti, insistenti e scoppiavano con un r u ­ forensi. Ogni gruppo era d istin to d a uno stendardo coi colori di Tronto recante il nome del paese che il m ore in in terro tto a mano a mano che essa proseguiva gruppo rappresentava. I gruppi di M atterello e di Vii - attraverso la folla. Seguirono le squadre del T rentino e i soci del Ve­ lazzauo erano preceduti dalle rispettive bande: quello di Cognola dal coro cho altern av a il suo canto al suono loce Club. Molte biciclette orano ornate con molto gusto di fiori. Furono assai applaudite, al loro passaggio, la delle bande. Al corteo parteciparono la banda cittadina, quella signorina Marconi della squadra di Bassano, o la si­ gnora Rizza di Piove Tesino che era fra i soci del Ve­ Giuseppe Verdi o la fanfara dell’Unione ginnastica. La sfilata attraverso la c ittà procedette ordinatis­ loce Club Trentino. In alcuni punti il getto dei fiori ri usci an im atis­ sima. Molta gento era lungo la strad a o frequenti fu ­ simo. Lo u stelle filanti « solcarono allegram ente lo rono in vari punti gli applausi. spazio e s ’abbatterono sui ciclisti e sul pubblico che Il corteo si recò in piazza d ’Armi, dov’era indetta assisteva alla sfilata, inghirlandandoli. la premiazione. Quando il corteo fu tu tto riunito, sulla Con lo stesso successo d’entusiasm o il corteo ci­ piazza d ’Armi erano vario m igliaia di persone. clistico percorse una seconda volta l'itinerario stabilito. I premi furono conferiti secondo il numero degli Compiuto il secondo giro i ciclisti da piazza del arriv ati in rapporto alla popolazione dei rispettivi Duomo, percorrendo via Larga, si recarono in piazza paesi. Il primo premio, bandiera se ta e oro e 50 corono Dante e sfilarono intorno al monumento a Dante. toccò a Villazzano da dove erano intervenute ben 111

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RIVISTA MENSILE Le biciclette furono, in un attim o, sg u ern ite di fiori, che i ciclisti gettarono — omaggio delicato — sui gradini del monumento. L ’aliìere della squadra di Ficarolo abbassò per tre volte la bandiera tricolore, salutando, fra scoppi di vero entusiam o. La bandiera dell’Italia nuova, s ’inchinava reverente a chi l’ Italia aveva in anni tristissim i tan to am ata e per essa so* gnato e sofferto. Una corona venne appesa alla figura di Minosse. Uno dei ciclisti pronunziò un breve discorso, che fu ascoltato atten tam en te e più volte in terro tto da ap­ plausi. Indi i ciclisti sfilarono ancora per due volte intorno al monumento e si recarono poscia alla p ista Galvan, dove si sciolsero. 11 Comitato dello foste V igiliane e il Veloce Club Trentino, nelle salo dell’ H otel Cartoni offrirono una bicchierata ai ciclisti. O ltre cinquecento persone si s ti­ pavano nelle sale, e molte nollo altro salo aspettavano, pazientemente, il momento per entrare. Fra gli intervenuti erano: il Vice Podestà conte Manci, l'on. Tambosi, molti venuti da Levico, Borgo, Porgine, Cles. Prodazzo, Rovereto, Lavis, S. Micheìo, Riva, Arco, Mori, Ala, ecc. C’erano là le rappresentanzo di tutto il Trentino a strin g e r la inano ai fratelli del Regno. Impossibile riassum ere i brindisi che vennero p ro­ nunciati. Parlarono, fra grandi applausi, l’avv. Bezzi — che portò il saluto delle squadro regnicolo al ra p ­ presentante <li T ronto; il Vice Podestà conto Manci, cho con nobili e patriottiche p a rd o ringraziò; il signor Vittore Garbari con i ndovi nate parole, e vari altri. Vennero poi d istrib u iti, da parto del Comitato, i premi alle squadre ciclistiche. Fra gli entusiastici evviva ai fratelli del Regno, al Trentino ed ai vagheggiati n o stri ideali si scioglieva la simpatica riunione. Terminata la sfilata dei ciclisti, la gente si riversò in piazza d’Armi dove incominciava l’estrazione della tombola — che procedette benissimo — a beneficio della Società Mutuo Soccorso Artieri. Ai fuochi d ’artifìcio in piazza d ’Armi assisteva una folla grandissima. Nelle prime ore del 2G partivano lo vario squadre ciclistiche del T rentino e del Regno. Un gruppo n u ­ meroso, del quale faceva p arte la squadra di Ficarolo, fu accompagnato lino a M attarello dalla Direzione del V. C. T. e da vari ciclisti della n o stra città. La squadra era guidata dalla bandiera tricolore, che d a M attarello corse giù, giù... per la Val d'Adige, oltre la chiusa di Verona, salutata ancora una volta da applausi e da evviva I Da Primoiano le squadre di Vicenza e di Bassano, inviarono alla Presidenza del V. C. T., il seguente te ­ legramma: 4 Dai confini politici, mandiamo ai fratelli tren tin i saluti e ringraziam enti, memori e ricordando n. Vignola (Modena). — L a Sezione del T ouring Club di Modena aveva dato un convegno di ritrovo a Vignola alla consorella di Bologna: g iu n ta prima, è andata ad incontrare i bolognesi fino a Bazzano. di dove dopo una breve visita alla Rocca, sono p a rtiti p er Vignola. Gli ospiti graditi, circa una sessantina, sono stati gentilmente accolti da tu tta la popolazione, e dopo la colazione sono rip a rtiti per le risp ettiv e sedi.

A» Soci cho procurano dieci nuovi associati, viene assegnata una m e d a g lia d ’a r g e n to di benem erenza del conio spedalo del Touring. E ’ uno splendido e gradito ricordo della propria attività di propaganda per u n a causa buona, u tile o nazionale. Non occorre che i soci siano fatti tu tti in una vo lta; basta che siano «tati fatti dopo il 1 Gennaio 1900, epoca in cui venno sta ­ tuita la predetta assegnazione. Quando si sono trasmesso dicci nuove iscrizioni annuali (o tre vitalizie) so ne dà nota alla Sedo Centralo del Touring per il controllo. L a m edaglia viene spe­ dita e il nome annunciato a titolo d ’onore nella Rivista.

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UNA CITTÀ OGNI MESE 'l*

N E L L ’A R C IPE L A G O SARD O. Questa volta, veramente, non si tratta d’una città, ma bensì d’un arcipelago, d’un’isola, d’unti borgata, d’un’isoletta, assai più celebro nel mondo che molte città italiane. Su quell’isoletta fu richiamata di recente l’atten­ zione del mondo intero; sulla sua riva approdarono migliaia e migliaia di persone ; e di quella grandiosa gita patriottica noi vogliamo conservare memoria anche nelle pagine della nostra Rivista. Allo sbocco dello stretto di Bonifacio, che separa la Corsica dalla Sardegna, sono sparse le isoletto che compongono l’arcipelago della Maddalena, e cioè io isole La Maddalena. Caprera, degli Sparagi, Santo Ste­ fano, dei Budelli, dei Razzoli, Santa Maria, ed altre minori, oltre ad un grande numero di scogli, e di punte sporgenti dal mare. I soci del Touring che vogliano meglio conoscere la rispettiva posizione di quelle isolette non hanno che a dare un’ occhiata alla carta della Sardegna o Corsica, loro spedita di questi giorni. Sulla maggiore di queste isole, sulla Maddalena, si stende l’omonima borgata (con 8000 abitanti nel comune), tutta circondata da forti, costruiti sotto la direzione del generale Mattei. Le fortificazioni della Maddalena (che offre alla nostra armata un eccel­ lente posto di concentrazione) costarono più di cin­ quanta milioni.

l a Maddalena (da una fotografia di Ganxinl, Milano).

Si approda presso l’ospedale militare e la casa di pena, e, svoltando a sinistra lungo la spiaggia, si giunge presto alla Piaxxa Umberto I (detta prima Piaxxa della Renella), adorna di parecchie eleganti palazzine per gli uffici militari, come pure per gli ufficiali e loro famiglie. Nella chiesa, dedicata a Santa Maria Maddalena, si conservano un crocifisso d’argento con un Cristo dorato, ed alcuni candelieri d’argento, dono dell’am­ miraglio inglese Nelson, che qui stette colla sua


L'Isola di Stromboli

F o t o ^ r o f i o d i L. V

B o r te » r o l l i

L ’Iso la di S trom boli vista d a su d -est. —L a •• P a s s i o n e , . (Croeo) di O ln o stra —Casa di D onna L uotn, l ’u n ico a lb e rg o (P) di S tro m b o li - C ratere dello Strom boli. — U na Casa — •• M a lp a s s le d d u .. (Il M alpasso) tra Sfrom bolo e Oi n o stra.


L’Isola di Stromboli

P o c o g r a flo d i L

V

B o r m r o lli

C ra te re d ello 8 tro m b o li. — U n pin n aco lo di lava «uil’laolotto dello S trom boluzzo. - V aro di un p a r a n z o . — S tro m b o li. - I l m eraviglioso iso lo tto d i lave d i 8tro m b o lu zzo . — F o rn o d a pane a G ino.itra.


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flotta per vario tempo appostato, allo scopo d’impe­ dire una seconda spedizione dei francesi in Egitto. Dalla piazza si stacca una contradina, nella quale sono notevoli certe loggette che dalle case guardano sulla via. Ma chi giunge alla Maddalena prova tosto un vivo desiderio di volgere ad oriento, a Caprera, come fecero le migliaia e migliaia di persone che il 2 giugno pre­ sero parte al pellegrinaggio all’ isola famosa, alla tomba immortale. Dal mare già Caprera era apparsa qualcosa di più e di meglio del semplice scoglio della leggenda; a bordo, noi crocchi anche dei nuovi venuti nello acque sarde, se ne sapeva ormai qualcosa.

di sego, nell’America settentrionale), aveva potuto mettere assiemo circa 60 000 lire. Aveva ereditato una sommetta dal fratello Francesco; aveva potuto riscuotere i residui dei suoi stipendi di Montevideo; aveva fatto qualche risparmio; comperò allora Ca­ prera, che nella parte meridionale apparteneva al­ l’inglese Collins, nella settentrionale al governo sardo; e vi si stabilì, restandovi, quasi senza interruzione, per cinque anni. < Il periodo — scrive egli nello sue Memorie — decorso dal mio arrivo a Genova in maggio del ’54, fino alla mia partenza da Ca­ prera in febbraio 1859, è di nessun interesse. Io lo passai, parte navigando e parte coltivando un pic­ colo possesso da me acquistato nell’isola di Caprera ».

L’ bob» di Caprvm (da un disegno pubblicato nella Rivista .Vai«ni ui Arte).

Caprera ha ima superficie di quasi 16 km. q., anzi precisamente di 15,91, quanto dire ch’è vasta quasi il doppio di Milano entro le mura. Ha forma oblunga da nord a sud, colla larghezza di 3 km. e la lunghezza di 5, dalla Punta Galora alla Punta Rossa sul golfo d’Arsachena. Ha tre porti: Porto Palma, Porto Stagnarello, Porto Taviano. La sua massima altezza, ch'ò di 212 metri sul mare, è al monte Telajone, ove è ora impiantato un apparecchio Marconi di telegrafia senza fili. Dal Telajone le pa­ reti rocciose scendono a picco sul mare, mentre la costa s’avvalla lieve verso sera, cioè verso la Mad­ dalena, a cui da una dozzina d’anni in qua l’isola, trasformata in penisola, ò congiunta mediante una diga, opera militare. Dal Monterosso, vestito da mac­ chie di acacie e di lentisco, spiccia perenne ed ab­ bondante un’acqua sanissima. Nel 1849, dopo la gloriosa ritirata da Roma, la tragica morte di Anita nella pineta di Ravenna, e la fuga miracolosa traverso la Romagna e la Toscana, Garibaldi, costretto a ripar­ tirò da quel Piemonte in cui sperava di aver trovato rifugio, respinto da Tunisi ove si lusingava di trovar lavoro, dimorò per qualche tempo alla Maddalena « co­ minciando probabilmente fin d’allora — come scrive il Gnerzoni — ad innamorarsi L’i»ou di capro™. <ji quella Caprera che prefe­ rirà un giorno alle più splendide dimore d’Italia, eronderà celebre quanto il suo nome >. Nel 1854 Garibaldi (dopo la sua dimora, quale fabbricante di candele

Ed alla sua isoletta ritornò dopo la guerra del 1859, e dopo il suo romanzesco matrimonio di Fino Mornasco; ed il 9 novembre 1860, dopo la più mera­ vigliosa delle sue campagne; e nel 1862 dopo i fatti di Sarnico ; e nello stesso anno, appoggiato alle grucce, dopo la ferita d’ Aspromonte; e nel 1864, dopo il trionfale viaggio di Londra; e ne ripartiva il 10 giu­ gno 1866 per la guerra del Trentino; e ne fuggiva nella notte dal 16 al 17 ottobre 1867 per Mentana. Reduce dalle foste di Palermo, il 27 aprile 1882, vi approdava per l’ultima volta. Alle ore 18,22 del dì 2 giugno quegli occhi dolci e fulminei si chiudevano per sempre. Su a metà costa in una spianata di nudo granito, quasi al contro dell’isola, apparo la casetta di Garibaldi.

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La casa di Garibaldi (da an disogno di Natura ed ArU).

È tutta bianca, circondata tutto intorno da un verde cancello e con la facciata rivolta alla vicina isola della Maddalena.


RIVISTA MENSILE Stante il dislivello del suolo essa si presenta da una parte a piano alto e dall’ altra a solo piantar-

La tomba di Garibaldi.

reno. Quasi nel mezzo sovrasta al tetto d’ardesia una piccola torre rotonda, che sembra un belvedere ed

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Nel recente pellegrinaggio (del quale non regi­ streremo gli incidenti nè descriveremo i particolari, resi già troppo noti da tutti i giornali politici), tra­ versata la diga che congiunge I^a Maddalena con Caprera, salita la china fra massi granitici e cespugli, i cortei, le brigatelle, giungevano sul viale che mena al piccolo recinto fiorito ove sono le tombe dei Ga­ ribaldi. Presso alle urne delle due figlie del gene­ rale — Anita e Rosita — e di fianco alla tomba di Manlio, si stende il masso granitico sotto cui riposa la salma dell’Eroe. Una sola parola, a grandi lettere, la indica: Ga­ ribaldii. Sfila la folla, sosta reverente, piegan Paste dello bandiere e prosegue su per lo spiazzo ove sorge la casa del Generalo. In questa casa, la camera ove egli mori è con­ servata quasi quaPera il 2 giugno del 1SS2. Sul lettuceio in ferro su cui Garibaldi spirò è disteso lo storico puncho. Nel giardino fiorisce il limono... Vicino alla casa sorge ancora una capanna di pa­ stori, e nel cortile che le sta dinanzi, la casa in legno, ora abbandonata, che fu costruita dal Ge­ neralo appena giunto, e più in là un’altra in lamiera di ferro regalatagli dagli inglesi. In questo cortile, prospettante la porta principale della casa, s’erge — su di un gran masso di granito — il busto di Garibaldi pure in granito. Nella stanza mortuaria si conservano anche la carrozzella su cui veniva trascinato negli ultimi anni

La commomonuiono di Garibaldi a Caproni, il 2 Giorno (da fotografia dol aig. Luca Comorio di Milano).

è invece un mulino a vento, ora disarmato dell’ali volanti.

di sua vita e, l’orologio fermato all’ora in cui egli morì, il calendario americano che tiene ancora il


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vestono anche la base della roccia. Quella località prossima alla roccia, era prediletta dal generale Ga­ ribaldi che, fra la roccia ed il pino non distante una diecina di metri, voleva appunto essere cremato. a Farete — egli aveva detto all’amico Giuseppe Nuvolari — una catasta di quelle acacie della Ca­ prera, che bruciano come l’olio; stenderete il mio corpo vestito della camicia rossa sopra un lettino di ferro, mi deporrete sulla catasta colla faccia rivolta al sole, e così mi brucerete. La cenere che resterà la metterete in un’urna e la deporrete sul muric­ ciolo dietro le tombe di Anita e di Rosita, n A G A R I B A L D I L’I T A L I A E alla moglie Francesca Armosino, aveva lasciato I I GIUGNO MDOCCCII. scritto : Il luogo scelto per ricordo del pellegrinaggio pre­ u Verrà costruita una piccola urna in granito che cedo di pochi metri la casa di Garibaldi. La roccia racchiuderà le ceneri tue e le mie. L’urna sarà col­ è di buon granito: ha per sfondo il cielo e qualche locata sul muro dietro il sarcofago delle nostre bam­ ciuffo di piccole acacie che vegetano al sommo e ri- bine e sotto le acacie che lo domina. „ La volontà dell’Eroe rimase ine­ splicabilmente inadempiuta. Il sole era ancora alto sull’oriz/.onte quando la flotta dei grandi vapori da guerra, dei grandi piro­ scafi mercantili adunata nell’estua­ rio, riaccoglieva frettolosamente i pellegrini che volgevano ancora uno sguardo, un tacito saluto al sito ove tanti avrebbero amato ritrovarsi con maggior agio, in minor numero, senza il trambusto, la confusione e la ressa, unici ordinatori del pelle­ grinaggio. Riprendendo posto a bordo ove s’era stipati, ognuno s'industriava ad acconciarsi per la traversata di ritorno meglio che nell’andata; e quelli che come noi s‘erano troppo presto considerati fortunatissimi per essere stati imbarcati sulla più vasta corazzata, che trovammo non affatto preparata ad esercitare cotanta ospi­ talità, mettevano a prova la cortesia degli egregi ufficiali della Lepanto, di quei bravi figliuoli dell’equipaggio che contava press’a poco settecento persone fra marinai e allievi can­ nonieri. E come la prova riuscì piena e confortante! L’amabilità cordiale e disinvolta trovata sulla gran nave consentì ristoro di cibo e sonno che altrimenti sarebbero mancati: per­ mise di visitare in ogni sua parte l’ingegnoso mostro marino, mirabile creazione del genio navale del Brin. Quanti nel recente pellegrinag­ gio patriottico si trovarono a bordo •lolle navi, serbano grato ricordo di quei duo giorni di traversata incan­ tevole; gli ospiti della Lejxwto fini­ rono poi anche per trovarsi come Un trruppo di soci dol Touring a bordo della corazzata « Lopanto » in famiglia, specialmente i parecchi {Da una fotografia di L. Carnaio, di Milano). foglio del 2 giugno 1882, e un enorme quantità di corone inviate da ogni parte del mondo. A destra del luogo qve Garibaldi voleva essere cremato, presso la strada che termina sul piazzale della bianca casetta, s’erge una roccia che ha un’ampia fronte ed u n ’altezza di circa nove metri dal piano stradale. In questa roccia, a ricordo del pellegrinaggio, per una lunghezza di otto metri ò stata scolpita in caratteri lapidari romani aiti 40 centimetri, epporò visibili anche a grande distanza da chi viene dal mare per la strada militare, questa inscrizione:


RIVISTA MENSILE

ascritti al Touring, che conobbero fra i 27 ufficiali di bordo cinque consoci. E 'fra i gruppi che l’infatica­ bile fotografo milanese Comerio andava adunando e sui quali puntava l’ampio obiettivo della sua mac­ china, quello dei soci del Touring fu dei più riusciti. Eccoli qui come sulla scaletta che dalla torre di poppa mena alla passerella di comando, risposero all’appello: il capo macchinista magg. A. Lavatelii; il tenente di vascello L. Terui De Gregori, lassù in vedetta, il simpaticissimo tenente C. Arrigo, l’uomo« provvidenza degli ospiti della Lepanto in questa con­ tingenza, i sottotenenti A. Spagnoli e Capannelli; e mancava il tenente di vascello Gambardella sbarcato alla Maddalena. Rispondevano dei terrestri : il fulvo dott. P. Favari consigliere e capo della sezione me­ dica del T., un gruppetto di pubblicisti lombardi: il prof. 0. Brentari, l’ing. G. Biadene (B lw lin m ), G. Bolognesi, l’avv. C. Rossi, G. Guttierez Diaz; e anche due soci vitalizi, l’assessore milanese Piazza e Della Grazia; e ancora: Carlo Bosisio. Casanova, l’avv. Pietro Appiani, G. B. Calvi di Monza e tre nuovi soci reclutati a bordo: il cav. Zani, il rag. Er­ nesto Vescovi, il sig. Dossi. • Cosi nella lieta traversata al ritorno, il nostro di­ letto Touring dava occasiono a simpatico aggruppa­ mento, e dava argomento a riflettere se non fosse il caso di organizzare qualche volta, in più modesti limiti ma in assai migliori modi di quelli usati dal Co­ mitato di Roma pel pellegrinaggio, una qualche escur­ sione marittima che corno quella a Caprera desse aria sana a polmoni, gioia agli occhi, palpiti di soddisfa­ zione al cuore, incanti e gaiezze alla fantasia. **« Il sig. Carlo Marsoiani, premuroso console del T. alla Maddalena, oi scrivo dolondosi doi contrattempi elio nella con­ fusione di quella giornata 2 giugno impedirono ai soci del T. di profittare dolio di lui disposizioni ospitali, od aggiungo di tonorsi n disposiziono doi Consoli o Soci elio richiodessorlO, corno già parecchi fecoro, por l’invio di cartolino o altri ricordi doi pollogrinaggio patriottico

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riacceso dalla fiducia elio anello questa nostra corsa gioverà ad unito in un solo palpilo lo aspirazioni comuni dogli ita­ liani ad una patria più folico o più grnndo >. « Un inno alla patria, dovo sullo rovine dal passato, fro monti di gloria, si edifica un avvoniro più folico o più grande. « No, non è lo sport brutale, sonz’altro scopo cho il trionfo doli’individuo: è una concordia di forze cho tondone alla mota più sacra, por cui ogni cuora palpita, ogni muscolo fremo, ogni vena s’inturgidisce in un bagno vivificatore. € E noi voliamo uno scienziato sessantenne, il sevoro rettoro dolla vocohia università foLinca. ambirò un titolo, di­ sputato dai più giovani, quollo di < audax * o percorrerò su lo ampio o polverose strado della Romagna 200 km. in 1*4 oro ; 0 lo sentiamo ammonire a chi so no meraviglia : < Cosa strana! 1 più chiassosi proclamatori del ritorno all'antico, i più c-ddi fautori doi classicismo, sono poi all’atto pratico la più asso­ luta negaziono doi principio fondamentalo su cui rì basò tutta quanta la vita greco-romana, cioè il giusto equilibrio tra lo facoltà doi corpo o quolle dello spirito; o non solo non rio scono a capirò quali godimenti intellettuali derivino da una sana oducaziono fisica, ma por poco non arricciano il naso so vedono alcuno dolla loro casta punto disposto a diventare un tardigrado por poter incederò dignitoso, o ad essoro sempre di cattivo umore por farsi erodere serio». « Olindo Guerrini. oho passa la sua maturità nella biblioteca, canta la corsa libora poi campi ; Alfredo Oriani. sbucanto dall’eremo di Cnsola Valsenio, canta la corsa pei monti; un sonatore ottantenne, il Giorgini, piega la lingua d’Orazio all’odo por la «bicycula»; la gonialo scrittrice Jo­ landa, marchesa Maria Mnjocehi -Plattis, presidentessa della Croco rossa, porgo il primo saluto o l’augurio al vossillo dolio ciclisto italiane, svontolanto nolla città di Eleonora o di Mar­ fisa. « Sulle Alpi, lo vittimo non arrostano i conquistatoti dolio votte; sui fiumi non cossa la lena doi romi ole squadro universitario si disputano lo lazzo d’argento; lo automobili sbuffanti attraversano veloci villo o città: una corsa ciclistica di 5-40 km. nolla pianura padana raccoglio. centinaia d'in­ scritti; i convegni turisti si succedono; tutto si muove, si agita, s’affatica, si rinnovolla con uno slancio vigoroso, in­ domabile. « E il popolo accorro, applaude, s’ontusiasma a questo spettacolo di giovinezza, i vecchi sorridono, lo donno buttano fiori ; nò mai propaganda fu più forvida o più fertile, nò mai esompio fu più utilo o più efficace. I poltroni non trovano più posto o l’Italia si fa grnndo».

Q uello che si p ensa del T ouring Club Italiano. In un articolo di esse*, pubblicato dal Piccolo della sera di T rieste, e plaudente allo sviluppo degli eser­ cizi sportivi in Italia, cosi si parla dal T ouring Club Italian o : « 11 Touring Club raccoglie 27 mila soci, dal prineipo all’operaio, od all'invito dolio suo escursioni attraverso l'Ita­ lia, sottoscrivono ministri, consiglieri di Stato, sonatori, de­ putati, prefotti, sindaci, generali, professori universitari, alti magistrati. < Lo oarovano si moltiplicano, si spandono ovutiqua ed il grido dolla giovinezza risuona al maro, sui monti, nei piani. « Partondo da Roma, a giorni, la gioventù italiana mon­ tata sul cavallo d’acciaio accorrerà all’isola doi vulcani, tra i boschi di aranci o di euforbie, pei filari sterminati di man­ dorli o d'olivi, interrogando i ricordi della bellezza ellenica, abbeverandosi allo fonti dovo sorrisero Arotusa e Ciane, Ga­ latea o Prosorpinn. E l’invito è un iuno: < Noi porteremo ai oiclisti siciliani il saluto fraterno, di tutto lo parti d’Italia. Dallo lavo dovo spunta la ginestra, allo sabbio marino, stringeremo lo mani oporose che dominarono i secoli, mentre sul viso.si rifletteranno lo animo generoso,

A n c o r a il c a m b io d i m o ltip lic a 1 9 0 2 — B u tarelli insisto nuovam ente nel raccom andare il cambio di moltiplica persuaso di giovare al turism o ge­ neralo, poiché questo ingegnoso mozzo posteriore, «he una casa inglese fornisco a ru tti i costruttori o può es­ sere applicato a qualunque macchina, anche vecchia, costituisce un reale progresso nella locomozione in salita. Ancora una volta il nostro Capo Sezione Strade in questi giorni potò constatarne i vantaggi su t e r ­ reno opportunissimo - la strada Zug-M ilano — o in condizioni di tempo varie. So la ruota libera perm ette senza fatica le grandi velocità in discesa, so la grossa moltiplica rende più comodo un passo discreto o torte in pianura, la pic­ cola m oltiplica» sua volta, fa possibili le lunghe e rudi salite e ne allevia notevolm ente la fatica. Il salire da E rstfeld a Gòschenon (non esolusi i due salti di Ain9teg


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e di W assen) d iv e n ta im p resa alla p o rta ta di m olti, e anche quelli che v o rran n o sp in g e re la m acchina a mauo p e r d u e ch ilo m etri dopo il p o n te di A m s te g e p o r uno so tto W assen, faran n o tu tto il resto con g ra n d e facilità. Così p u re la s a lita d a C adenazzo al Ceneri, che di so lito m e tte a te rra anche «i fo rti, specie p er lo stato poco buono della m anutenzione, d iv e n ta assai più do­ m abile. T u tto ciò si rip o rta qui non ad in co rag g iare sforzi eccessivi di ciclisti decisi a tu tto p u r di v in cere ogni pendenza, m a sem plicem ente a d im o strare p ra tic a m ente che nel cam bio di m oltiplica c ’è v eram en te del buono. Non è di sicu ro il rim edio delle sa lite , m a è un non d isprezzabile p alliativ o noto d a tem po, ma solo q u e s t’an n o reso p ratico d alla nuo v a form a m eccanica con cu i viene applicato. U n r e t t o r e m a g n if ic o c h e è a n c h e m a g n if ic o c i c l i s t a . — A bbiam o av u to a ltra volta occasione di ricord are il re tto re d e ll’U n iv ersità di B ologna, il pro­ fessore V ittorio P u n to n i. E gli p erco rren d o in b icicletta 200 chilom etri, si e ra a c q u ista to il titolo di a u d ace e il p re sid e n te d ell’A udax Italian o , sezione di Bologna, sig. A ntonio Pezzoli, si ralleg rò di ta le titolo coll’ il­ lu stre professore. Q u esti h a risp o sto con u n a g e n tile le tte ra , di cui ci piace rip o rta re il brano p rin cip ale : u 11 sa lu to che ella mi d irig e a nome della locale sezione dell’A udax Ita lia n o mi è riu scito som m am ente g rato , p e rc h è esso sig n iiic a p e r me, non già u n a s p e ­ ciale d eferenza verso la m ia persona, ma la com pia­ cenza v iv am en te se n tita , di v ed ere orm ai tra m o n tare p er sem pre un pregiudizio, fru tto di c a ra tte re u n ila ­ te ra le in m olte persone d a te ag li stu d i. •i Cosa s tra n a ! I p iù chiassosi proclam atori del r i ­ to rn o a ll’ antico, i più caldi fau to ri dei classicism o, sono poi a ll’a tto p ratico la p iù asso lu ta negazione del p rin cip io fondam entale su cui si basò t u t t a q u a n ta la v ita greco-rom ana, cioè il g iu sto equilibrio t r a le f a ­ coltà del corpo e quelle dello s p irito ; e non solo r ie ­ scono a cap ire quali godim enti in te lle ttu a li derivino da u n a sa n a educazione fisica, m a p er poco non a rric ­ ciano il naso so vedono alcuno della loro c asta punto disposto a d iv e n ta re un ta rd ig ra d o per p o te r incedere dignitoso, o ad essere sem pre di c a ttiv o um ore per fa rsi cred ere serio. u L a b ic ic le tta é là che li a sp e tta . Non si ric re ­ d e ra n n o ? T an to peggio p e r loro! » Se t u t t i i re tto ri m agnifici fossero come quello di Bologna, dallo u n iv e rsità u scirebbero giovani che sarebb ero non so lta n to d o tti, ina an che sani e fo rti;

per mezzo delle quali gli stessi autom aticam ente nuda vano a ll’adunanza degli Dei è poi ritornavano ai loro posto. R ipetutam ente, dacché ci sono i tricicli a m otore, ho sospettato e fatta l ’ipotesi che fino da allora (28 se­ coli addietro) si costruisse una specie, per quanto pri­ m itiva, di tricicli autom obili: m a avendo col trascorrere degli anni perduta ogni fam igliarità col greco m i venne a mancare la possibilità di accertarm ene. Soltanto in questi giorni potei alfine appagare la m ia curiosità classico-turistica giovandomi della cortesia, com­ petenza e pazienti ricerche dell’egregio concittadino si­ gnor G. C ontarm i, professore di lingue classiche al Liceo di B ologna; il quale seppe rinvenire n ell’Iliade il passo in questione e fornirm ene la letterale traduzione, che viene a confermare la suaccennata mia ipotesi. Quale sia stata la forza m otrice, im piegata dal divo fabbro, non è detto dal poeta ; m a a giudicare dalla bre­ vità del percorso, che doveano fare i sedili in parola, non è azzardato supporre che Vulcano, meccanico per eccel­ lenza, abbia tra tto partito d all’elasticità di qualche m e­ tallo, come ad esempio oggidì si pratica pel movimento degli orologi. Ma veniamo all’Iliade. Al canto 18° delia stessa versetto 873 e seguenti cosi descrive Omero l ’opera del mitologico artefice : « Fabbricò infatti 20 sedili a tre piedi (tpiitoSa*) da collocarsi intorno alle pareti della solida reggia, e sotto a ciascun piede pose auree ruote ( jcv'x>oc) affinché spon tanei (ocÙTÓ|**TOt) entrassero n ell’adunanza degli Dei e di nuovo al proprio posto tornassero; cosa m eravigliosa a vedersi >. E davvero doveva in allora, che non si conosceva l’elettricità, il vapore e la benzina, sembrare cosa sorpren­ dente il movimento autom atico di questi sedili sia pure per breve percorso ; e non vi è dubbio che dal contesto di quésta descrizione e più ancor dai vocaboli usati nella stessa, viene data l 5idea di un triciclo a motore. in fa tti avendo i xcGrcoai (sedili su tre appoggi o piedi) u na ruota sotto a ciascun appoggio, erano neces­ sariam ente anche xpi-xtxAa (a tre ruote) ossia T R I­ C IC LI; e movendosi essi autom aticam ente (auxouaioi) erano pure AUTOMOBILI. — Dunque il poeta circa 2v'00 anni or sono deve aver veduto presso i Greci qual­ che cosa di simile a tricicli semoventi ; e quel popolo tanto ingegnoso deve avere fino da remotissimi tempi concepita ed a ttu ata l'idea di « tricicli mossi da congegni m ecca­ nici > e non a sole braccia, come tu tto ra si pratica da que­ gli infelici che hanno perduto l ’uso delle'gambe. E ’proprio il caso di ricordare il ramoso detto n il s u b s o le n o v i ; e rendendo giustizia a Vulcano riconoscerlo per il prim o inventore e costruttore d ’autom obili e adottarlo come genio tu telare di tal genero di 8]>ort (1).

Bussano, Aprile 1902. *

L’Automobilismo nell’antichità Omero descrive nei suoi canti dei tr ic ic li s e m o v e n ti fabbricati da Vulcano. (jj.m .) Fino da quando studiavo il greco, cioè40 anni or sono, mi è rim asto vivam ente impresso nella mem oria un brano dell’Iliade, che più degli a ltri ha colpito la mia giovanile fantasia, dappoiché in quello il poeta descri­ veva certi sedili a form a di treppiede, m u n iti di ruote,

Ceoil R hodes e l ’autom obile. — Da un articolo di « Gu t » nel giornale «L a Lom bardia» togliam o quanto segue : « Cecil Rhodes era m alato di cuore, l'idropisia lo tor­ mentava, inesorabile, prendendolo tutto per su o ; i di lui giorni erano dunoue contati. « Non im porta. Invariabilm ente, senza interruzioni, fino all'ultiino, ei s’affidava all’automobile, spinto, cac­ ciato innanzi con una velocità vertiginosa, all'autom o­ bile che lo portava via, lontano, ansando, strepitando, sollevando nuvole bianche di polvere. « A quante considerazioni di moralisti non potrebbe prestarsi questo affannoso andare ! « Certo è che Cecil Rhodes, che sapeva la fine, che presentiva la propria sosta, sotto le amiche zolle del fu­ turo Partenone africano, prim a che il suo terribile e im ­ menso sogno di ambizione e di gloria fosse, non diremo compiuto, ma in solenne guisa affermato, certo è che, (1) N ell’A n n u a rio del T ouring p e r il 1902 si accenna a d a n ­ tichissim e m em orie, egiziano c rom ane, di autom obilism o. A q uegli accenni fc g ra d ito com plem ento questo intoressaute a r ti­ colino d e ir i n g . M ontini. N. d. D.


RIVISTA MENSILE giovane ancora — sa ognuno che Rhodes è morto a 48 an n i — non deve essersi rassegnato alla scom parsa senza u n a cruda lotta interiore, senza provare le atroci ansie del condannato che non s'illu d e di vincere la sorte inesorabile, pendente sul di lui capo. « Cozzare col fato, non è opera d a um ani. L’oblio è il correttivo dell'unica realtà delia vita, del dolore. Al­ cuni lo cercano in fondo al calice — e anche Cecil Rhodes beveva — a ltri più nello stordim ento. Questo — l’ultim o uomo celebre scomparso — l ’ invocava, l ’ otteneva sicuram ente daU’autom obile. « Andare e andare — contro l’aria, che cede flagel­ lando le carni, sibilando, contro lo spazio, che è corso via con rapid ità quasi fulm inea, verso un orizzonte che si sposta sem pre, più in là sem pre, ancora più in là sem pre, Andare, sognare ! * Se è vero che non si vive che nell’idea, secondo la figurazione ideale che della vita ci si forma, se è vero che quando più ad essa — nella illusione e nella realtà — ci troviam o, ci sentiam o vicini, più è in noi ¡'appaga­ m ento del vivere, o inavvertito il disagio del vivere, dell'atroce bram a dell'irraggiungibile che ereditiam o, col germe dell’esistenza, come u n a m alattia eterna, se tutto questo è vero, sia benedetto l'autom obile che va e va, come un dardo nello spazio, separandoci dai vigili tor­ m enti, allontanandoci dalla scura, paurosa e gelida, qualche volta, preoccupazione che ci rode dentro, per lanciarci rum orosam ente, m a con inesauribile e sempre giovane energia, incontro 'Alla delizia, senza pari at­ traente, dell’andare e andare, come portati via dall’in ­ visibile. e Più in là è il precipizio? E’ la terra, mostro enorme, con le fauci avide e aperte? E ’ l’abisso? Non im porta. o Piccol o grande ¡strum ento di moto, tocco legger­ mente da u n a consapevole mano, vai nella seduzione trionfatrice, vai sprigionando inesauribile fascini al pel­ legrino stanco che ti si affida... ». O h la b u r o c r a z i a ! . . . — 11 Regolam ento di Stato er la circolazione degli autom obili ha «Iettato il testo el libretto di licenza che agli autom obilisti autorizzati viene rilasciata dalla P refettu ra su attestazione del Genio civile. 11 T o u rin g ha riportato il modulo ufficiale in carta resistente, su libretto in pelle, di form ato tascabile; e gli autom obilisti e gli stessi uffici governativi si sono mo­ stra ti soddisfatti della p raticità del piccolo, comodo ed elegante vademecum, che sostituisce l ’ingom brante qua­ derno ufficiale. Ma ecco che la P refettu ra di L ucca si rifiuta di apporre le prescritte attestazioni sul libretto fornito dal T . e pretende di usare n ie n t’altro che il fo­ glio di provenienza ufficiale !

S

L a S e z i o n e B ie lle s e d e l C. A . I. h a te n u to il 29 g iu g n o la su a assem blea g en erale o rd in a ria in Cam ­ pi g lia Cervo, ove si raccolse al rito rn o d a ll’ascensione della P u n ta di P e ra B ianca (in 2490). P e r i g io rn i 25-31 luglio è in d o tta u n a g ita alla C apanna M a rg h e rita sul M. R osa (m. 4561). P e r l’occasione n ella so sta della com itiva a G ressoney S t J e a n vi si in a u g u re rà la ban d ie ra di q u ella nuo v a Sezione, del C. A. I S o c i e t à A l p i n i s t i T r i d e n t i n i . — L a g ita sociale p rim av erile d ella Società A lp in isti ebbe q u e s t’anno per m eta il Rondone, coll’in au g u razio n e di un albergo ere tto ai piedi del C ornetto, sui p ra ti di Bondoue al­

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l’altezza di m. 1623.1 g ita n ti arriv aro n o al luogo con­ venuto alla spicciolata. P a rte sa liti a ll’albergo la sera del sabato 14 u. 8. fecero dom enica m a ttin a la salita

I piani di Hondouo (Trentino).

del C o rn etto ; p a rte pern o ttaro n o a G arniga e g iunsero di b u o n ’ora all'alb erg o in tem po p er fa r piccole escur sioni nei d in to rn i, p a rte vennero dal lago di Cei ; a l­ cuni p a rtiro n o da T ren to al m attin o e p er varie strad e si recarono al convegno. Alle 12, ora di pranzo, c’eran tu tti. E il pranzo si fece nel nuovo albergo, e re tto con coraggio d al signor Davide F acchinelli. Q uell’albergo è u n ’eleg an te casettin a, capace di o ffrir comoda o sp ita lità a più di 80 persone. Lo sta n z e tte sono spaziose, pulite, fo rn ite di buoni letti.

Sosta.

In u tile d ire che al pranzo degli alp in isti regnò il buon u m o re ,l’alleg ria e che ci furono b rin d isi; davvero il b rin d isi del presid en te della Società rag . Guido L ar ch er (capoconsole del T o u rin g a T ren to ) sa lu ta n te l ’a r­ d ita in iziativ a del Facchinelli fu assai ben indovinato. Alle 15 la com itiva si dispose al rito rn o e l’in te ra com pagnia, p reced u ta dall g u id a G iuseppe Scoz, si recò a T ren to p er u n sen tiero ria tta to di recente dal signor F acchinelli col concorso della Società A lpinisti T re n tin i. Seguendo tale sen tiero si può essere a T ren to in meno


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T O U R IN G C L U B IT A L IA N O

di tre ore e da Trento si può essere comodamente al­ l’albergo in quattro ore o qu attro e mezza.

d e l

T o u r i n g

Q u e s t io n c in e

di BonJono.

E ntro luglio la Società Alpinisti Tridentini pub­ blicherà il quarto od ultimò 'volitine della G u id a d el T r e n tin o di Ottone Breutari. Tale volume illrs ra Val di Non o Val di Solo, ed i gruppi del Cove data. Àdaraello, Brenta. v C n g re s s o d e lla F e d e ra z io n e P re a lp in a . — Ni *, giorni 11 o 15 di agosto si svolgerà a Varallo il V Congresso alpinistici» della Federazione Prealpini», rim andato in segno di lutto per la disgrazia alpina avvenuta sulla Griglia sottentrionalo. Il congresso sarà tenuto a cura della Società P real­ pina G io v a n n i G n ife tti di Novara, uno fra gli 11 s o ­ dalizi appartenenti alla Federazione stessa. Il 14 sera riunione dei congressisti alla stazione ferroviaria di Novara 'R o to M editerranea), e partenza per Varallo. — Pornottamonto. Poiché v’è grande affluenza di tu risti e di pelle­ grini in quell’epoca a Varallo, occupando gli alberghi, la Società G n ife tti ha ottenuto ampi e sani locali comunali pel pernottam ento dei congressisti. All’alba del 15 partenza da Varallo, salita al monte Ress (m. 1G31-, da dove si gode splendido panorama e la vista dettagliata del gruppo del Rosa. - Cola­ zione al Rifugio Spanna poco sotto la vetta. — Ritorno nel pomeriggio a Varallo pel banchetto ufficiale. Alla sera partenza dei congressisti per Novara, per Milano e per le rispettive sedi. La Federazione ha ottenuto pei g itan ti il ribasso del 4U per cento sul biglietto ferroviario, o la validità di questo dal 12 al 25 agosto con facoltà di ferm ata in una dello stazioui della linea. In vista di tale vantaggio ferroviario la Federa­ zione Prealpina invita al proprio congresso tu tti i soci del Touring, i quali godranno degli stessi vantaggi dei soci della Federazione, facendo notare che non dò vrebbesi lasciar sfuggire occasiono cosi propizia per visitare la pittoresca Val Sosia, con buona strada ci­ clabile fino ad Alagna, e spingersi magari a faro una visita ai ghiacciai dei Rosa, per la qual gita potrà unirsi chi vuole con esperti alpinisti che ivi si recano. La tessera per ottenoro la riduzione ferroviaria i soci del Touring potranno ritira rla o richiederla presso la sede del Touring stesso versando cent. 40, più cen­ tesimi 20 per spese di affrancazione f r e g h i a m o tu tti i soci a v o le rc i d a r e g li in d i­ r iz z i d i a m ic i cu i s i p o ssa n o u tilm e n te m a n d a r e n u m e r i d i s a g g io d e lle n o stre p u b b lic a zio n i

di

S t a t u t o i!)

C’era in Italia, ni 1’ epoca del ciclismo sportivo, quando fio­ rivano lo corso — una dozzina di anni sono — nna potente Fedornziono di sooietà: l’ Unione Velocipedistica Italiana. Guidata con passiono o senno, disciplinò a lungo lo sport dif­ ficile della pista o della strada, e ancora, tratto tratto, qualche volta fa sventolare In gloriosa bandiera, alzata sempre da maui tenaci. La Federazione, che sedette quasi sempre a Torino, crn di società indipendenti adatto Unni» dall’altra, rette ciascuna da statuti propri, foggiati n piacere dai loro componenti e collegata di fatto solo per pochi scopi speciali c determinati, supremo fra questi, In disciplina delle corse. Delle società, talune furono ricche c fiorenti, molte altre diedero guizzatiti bagliori di vita rigogliosa ma effimera. Coinè tutto lo società composto special­ mente di elementi giovani, furono soggette a rapidi mutamenti. L’ Unione non aveva ingerenza nella loro compagine interna, nelle cariche, nei bilanci, quindi uon fu miti tocca dalle crisi interne di ciascuna società. Il dissenso, il morire di una società orano tutti futti particolari alla società in crisi, ulte persone che la com­ ponevano. L ’ Unione non ci entrava. Essa perdeva tu tt’al più uno dei sodalixi consacrati, ecco tutto. Una società moriva, un’altro nasceva, per la Federazione era. presso a poco, lo stesso. L’Unione ridusse la propria influenza soltanto quando pel diminuire delle corso e pel tramonto dello società sportive venne a mancare la materia stessa da disciplinar«-. Nel frattempo, l’essere ciclisti non volle piò diro singola­ rizzarsi o mettersi in vista con un esercizio quasi acrobatico. Le macchine si perfezionarono, tu tti divennero piò o mono velooipo­ disti, nacque il gusto dei viaggi. l*o biciclette divenute strumenti di diporto, di professione o di viaggio ebbe d ’ uopo di nuovi presidi: legislativi, legali e di propaganda per l’uso, di in formarioni topografiche, demografiche e d’ogni altro ordino per il viaggio o cosi via. Cosi u n 'altro programma nuovo si disegnava, quello del Touring, e il Touring nacque. Questi nuovi bìsogui evidentemente erano generali a tutti i ciclisti — d ellacittàe di fuori —perciò il Touring fu cssonzinlmonte, nettamente a base di soci individuali o di programma nazionale nttzichò locale, differendo in ciò totalmente dal tipo Federazione di società, di cui lu prototipo per i ciclisti. 1' U. V. I. 11 suo ra­ pido crescere.il favore di cui godo, l’ avvenire che potenzialmenta esso rinservn, è tutto impominto su questi due cardini : indivi­ dualità di soci (2) (o noi» federazione di associazioni) ofoò, possi­ bilità di farsi soci isolatamente dappertutto, colla sicurezza che la nazionalità del programma assicura la purità dei diritti di cia­ scuno. di fronte alla parità delle quote di tutti. Ogni deviazione da queste basi intangibili, esigerebbe unti mo­ dificazione fondnincntnle di statuto, che non ò qui il caso di di­ scutere. perohò non è nemmeno proposta. Eppure qualche tendenza, sporadica e isolata, a diversi orien­ tamenti si vedo qua e la spuntare, e non por opera di dissen­ zienti. ma anzi dei migliori c piò entusiasti amici del Touring. Vale la pena di chiarire bene lo cose, l’argomento lo merita. Quella parola S&sione che non ò dello statuto, nò del ropolamento, e che anche la Sirixla adopera per indicare 11 nuolec di soci risiedenti in un dato luogo, vieno da qualcuno adoperata mi indicare il più stretto cnllcgumonto di un nucleo di questi «oc» elio si vincolano con regolo proprie, quasi cou nuovi statuti speciali, ondo meglio sviluppare non solo alcune funzioni del Ton­ ti) Un nitro articolo, eh© è inotilo ricordar©, ftt pubblicato con questo titolo nella Rivista del settem bre 1001. (2) Possono eszsro soci »neh© gli E nti collcttivi, ma a sse n n o di questi ha 1 diritti di un solo socio individuale, cioè una sola tessera, una sola copia di pubblicazioni, nce.


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rlnji. m a nuche tn lo ra alcuni scopi di interesso locale che escono dallo uttrih u sio n i dol n o stro sodalizio. Si com incia sem pre ila un m igliore afflntnnicnto ira m em bri d e llo stesso nostro sodalizio che bram ano conoscersi più dnvvioino ; m a qualcho volta, eso rb itan d o dalln fra te rn a intesa, di cui il T ouring non può cho ra lle g ra rsi, si sd ru c cio laa d a g io adagio a«l u n a p ro p ria o v e ra costituziouo di società locale. E.siocome questi» nasco cosi t r a i soci del T ouring, il più spesso, anzi condotti d a un Console, si ò insensibilm ente p o rta ti a credere ohe la so­ c ie tà ste ssa sìa u n a fioritura del T onring, u n a sua em anazione d ire tta , m entre non sem pre essa nm utiene quel c a ra tte re d i libero accesso a tu tti che dovrebbe esserlo proprio, e stab iliscecoerclcioni cui non t u tti vogliono sottoporsi. M a p e l uostro s ta tu to , quando l ’affiatam onto cordialo o ltre ­ p a ssa un c erto punto o si afferm a in esclusioni dei nou e le tti, nascono, sia p u re em brionalm ente, dello nuove A ssociazioni d ie il T o u rin g ,p u r vedendone la nobilissim a origine, non può riconoscere. Riconoscerlo vorrobbo d ire discip lin are lo relazioni con sò stesso, e d a re ad esse q u e ll’ appoggio m orale e m ate ria le ohe giustam ente sarebbe doveroso v erso proprie ram ificazioni. Ciò non ò pori» con­ se n tito dallo sta tu to , il quale stabilisco ne tta m e n te uni» so la ca ­ teg o ria d i soci o un unico c o n trib u to d a erogarsi o scopi di v an ­ taggio geueralc. Bisogna d unque ben d istin g u e re tra i gruppi d i soci d ie vo­ lonterosi si stringono a tto rn o al loro Consolo con personali o liberi aiuti nd essi d a ti per l’ esplienziono più in te n sa del program m a del T ouring, o quelli cho vanno a l ili là di questo punto o costi­ tuiscono società, il cui a v v e d rò si p re se n ta p ro m etten te m a che debbono av ere v ita in d ip e n d e n te , e stra n e a al T ouring. •

•• Si dico d a nlctini elio so il T ouring fosso co stitu ito con Sesioni (nel scuso di associazioni locali di ritrovo) p otrebbe fare m olto più coso. P e r esem pio il ritro v o d areb b e p u b b lic ità agli scopi sociali, vi si p o treb b ero organizzare qu i d iv ertim e n ti, là lettu re. A ltrove si p otrebbe d a re a lle ¡lesioni un indirizzo di fam igliare a ttin ta m en te, o ppure una tendenza all'educazione fisica con ag­ giun te ginnastiche, o a lp in istic h e, o m usicali, du a ltri inveco form o diverse di propaganda, e nom ino di cariche num eroso, eco. T u tto ciò in fa tti ò a ttiv ità o d e lla buona, m a a ttiv ità com m endevole d 'in te re s so locale cho però e so rb ita dal program m a del T ouring. Q uesti com piti sarebbero ottim i per quei diHciolli glaba ohe il Tou-, ring non può far risorgere pcrohò non gli sp e tta , o di oui sa lu te ­ rebbe con piacere il rinascere autonom o, pcrcliò in ta l caso avrebbe a ltr e tta n ti a lle a ti. Ma non può esso stesso farsene il prom otore, a ltro ò il suo cam po d ’aziono. 1 Consoli del T o uring non pos­ sono. in v irtù d e lla loro carica, a v e r vesto ufficialo p e r questo eostituzioni di società. Non bisogna d im enticare mai cho ra zio n o del T o uring po ­ treb b e a p p a rire lo ca liz za ta solo a obi non no gunrdnsso com ples­ sivam ente l ’opera. Lavoro d 'in d o le generalo ò tu tto oiò elio pub­ blica. anche i profili, nncho le m onografie, anello lo g uide regionali, pcrcliò sono esecuzioni parziali di un solo quadro. D ’indole ge­ nerale ò il luvoro di collocam ento dei c a rte lli ind icato ri u delle oossette, perchè l’o pera dei Consoli va d i essi cospargendo tu tta Ita lia . E rispondo puro ad u n concetto generalo il sussidiare certi grandiosi convegni o alcune passeggiato specialm onto organizzate perché sono mezzi a u n a prop ag an d a p u r n ecessaria. Non ò la fe sta localo cho il T o u rin g a iu ti a llo ra, m a ò l ’id ea di fratellan za ita lia n a cho caso porti m u c o monto vuol sporgere a v an ti servendosi d i duo stru m en ti nobilm ente m aneggiati : il ritro v o in te lle ttu a le e il viaggio istru ttiv o . Q uindi ò cho ogni q u a lv o lta i C onsolati tro v an o m odo di in te g ra re localm ente l'o p e ra del T ouring, il suo vero program m a, essi trovano n e lla sedo centralo il più cordinle appoggio m orale • m ateriale. M a lV ttonziono di ciascuno d e v ’essere p o rta ta su una d istin ­ zione ohe ò opportuno rilev are : non dovesi inni confondere l’o­ p e ra nazionale del T ouring, oon quella lodevole, m a indipendente e d istin ta , ohe sp e tta allo società locali ; non devousi suU 'albero del T ouring te n ta re iunosti d i questo società, cho l’essenza sua non com porta, cho lo ferirebbero Renza fru tta re .

M argherita di S avoia socia del T . — In una delle sue recenti visite all’Esposizione d ’A rte decorativa, d ell’A utom obile o del Ciclo, la R egina Madre sostò con speciale compiacimento n ell’elegante stand dol T ouring, ove fu ricevuta ed ebbe spiegazioni dal caposezione nfiìliam euti sig. Lorenzo B etto lin i e dal bravo nostro sig. E. M inetti che più specialm ente attese all’allestim ento della m ostra del T . in Torino. Anche alle persone che l ’accompagnavano — la m ar­ chesa di V illam arinà, la principessa di S a n t’E lia, la m archesina di V illam arina, socia dol T ., il m arch. Guiccioli, il conte di Collegno — la R egina disse di conoscere e di apprezzare altam ente gli scopi del nostro nazionale

Sodalizio cui l ’aug u sta Signora volle dare ora prova di alta sim patia inscrivendosi socia vitalizia. E ’ la prim a princi­ pessa della Fam iglia Reale ascritta al T . C. I.

Una socia del T o u rin g che g ira il m ondo. — Il mondo diventa troppo piccolo pei soci del T.! L a nobildonna G iuseppina Dorella Freganeschi, di Milano, dopo di avere col defunto m arito, per lunghi anni, com piuti notevoli viaggi, dopo di avere salito il monto Bianco e percorsi i ghiacciai dell’Islanda, navigato il Nilo o tra ­ versate le steppe della Russia, ripresa dal desiderio degli orizzonti lontani, e dalla curiosità dei costumi singolari, fece tre anni o r sono il giro del mondo, p e rla classica via Suez-India-Giappone-Stati U niti. Riposatasi alquanto nella sua splendida villa in Brianzn, essa rip artì per un secondo giro del mondo, impavida, accom pagnata da una sola cameriera. L a coraggiosa si­ gnora nudò a Teneriffa, a S a n t’Elona, poi al Capo e nei Transw aal, quindi in Tasm ania, in A ustralia, alla Nuova Zelanda e, per lo stretto di Magellano, nell’ A rgentina. Ora sta per salpare pel Brasile, da cui fra poco sarà di ritorno in Italia. Alla gentile quanto ard ita viaggiatrice — che onora il T . coll’essem o da lungo socia vitalizia — diamo il ben tornato con invida ammirazione o con la mal celata mortificazione di chi pensa in segreto: q uanti, tra noi uom ini, saprebbero faro altrettanto? Il v ia g g ia to re B randani. — Giunse a F orrara l ’ingegnere .Tesso B randani, che h a compiuti 140 mila km. a piedi di percorso, attraverso l ’ America, l ’Asia, l ’Africa. Dieci anni or sono egli era ingegnere a Pontedora, ed in seguito alla morto della moglie si diede a questo genere di sport. E gli conta CO anni. E g li tenne u na conferenza al teatro Bonacossi, illustrando i suoi viaggi e le sue avventure. I l T o u r i n g C lu b B e lg a ha ten u to a B ruxelles il 4 m aggio la su a o tta v a assem blea annuale e T atti vis* sim o vicep resid en te sig n o r Sóaut vi fece u n a b rillan te relazione d ell’o p erosità nocíalo, toccando vari problem i tu ris tic i: a n z itu tto quello della v iab ilità ciclistica che nel Belgio affanna ben più che d a noi; quello d e ll’unilicazione della ta ssa o della regolam entazione cicli* stic a ora a p p licata e d iv ersa nelle singole novo pro­ vinole di quel regno. P arlò dello escursioni tu ristic h e collettive dal T. C. B. organizzate con fo rtu n a en tro e fuori del paese, e citò con soddisfazione l’esito del recen te viaggio in Ita lia che raccolse 89 g ita n ti e durò 28 giorni. Son 81 le g ite organizzate pel 1902. T u tta v ia , egli disse, guardiam oci dagli eccessi. I viag g i in comi­ tiv a possono d iv en tare uno dei n o stri seri o b b iettiv i p er l’avvenire, m a non devono essere la preoccupazione u n ica né troppo esclusiva che farebbe d eg en erare il T . in u na società m utua per Torganizzazione dei viaggi, u u a specie di agonzia viaggi. A ltri scopi elev ati, pa­ trio ttic i h a il T. G. B. o furon cagione della s u a g ran d e espansione, si che oggi v a n ta pressoché 18 m ila suoi e u n bilancio che si avvicina ai 115 m ila fran ch i. In fin e il presid en te M. von Zeebroeck proclam o . nuovi 4 m em bri d’onore del T .: E nrico B o ssu t p re c u r­ sore del T. b elga o d ire tto re del Cy elisie belge illustra — T h iry benem erito borgom astro d ’A yvaille, M. B u rg che prom osse la unificazionp della legislazione cicli­ s tic a e il n o stro L. V. B ertarelli, nel q uale — disse il p resid en te — onoriam o il turism o internazionale. E ag g iu n se : « B ertarelli tr a i fondatori, dal 95, dol T. C. I. u n ’é rim asto la p ie tra angolare. E bisogna vedere con u quale entusiasm o il nomo di B ertarelli ò accolto dapu p e rtu tto in Ita lia fra i membri del T. C. I. D al pu n to u di v ista delle pubblicazioni itin erarie, il nostro nuovo u m em bro d’onore é il C arniaux del suo paese, e so si « considera che l’Ita lia è assai, assai più g ra n d e del u Belgio, si può g iu d icare degli sforzi d u ra ti. E ’ speu cialm ente in rig u ard o all’opera d a ta alla g ran d e fa­ ci m iglia tu ristic a , che gli abbiamo co nferito il titolo u di m em bro d ’onore. «


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del Pretore d i Lodi).

P o s ta le g a le . Sig . B ellaoita - M ilano. — Se ella h a testim o n i che le g u a rd ie non furono e s a tte n e lla s te s a del verbale di co n trav v en zio n e da lei non b rin ato , a tte n d a il g iu ­ dizio del P re to re , e p o rti a q u e sti lo rag io n i a me esp resse e i testim oni. E’ qu estio n o di fa tto e occorre d a re la prova che i fa tti s ta n n o come lei afferm a. Sig. Comelli - Galbiaie. — So lei vuol te n ta re il g iu ­ dizio p re to ria le faccia p u re. Il T. però non può assu ­ m erlo, perchè rite n g o che ella ab b ia to rto . Il reg o la­ m ento ciclistico a ll'a rt. 4 im pone ta ssa tiv a m e n te che il velocipede m an can te di fanale d u ra n te la pubblica illum inazione od in tem p o di n o tte, deve e sser condotto a mano. Il che lei non fece, lo s ta re a lianco a p p o g g iato al collega, non è equipollente che in m a te ria penale possa valere. Almeno cosi credo, vedrem o il G iudice. j Doti. G igli - Pisa. — L ’a rt. 7 del regolam ento po­ tre b b e d a r tò rto a lei, giacché sta tu is c e che in nessun caso si possono to g lie re am bedue le m ani dal m an u ­ brio. Ma d etto artico lo p a n n i si rife risc a a disposi­ zioni rig u a rd a n ti l ’in to rn o d e ll'a b ita to del Comune. Q uindi se ella tro v av asi su di un viale all’e stern o della zona a b ita ta del Comune la co n trav v en zio n e non po­ tre b b e su ssiste re . Sig. Villa - Ferrara. — R im etten d o si a lla decisione am m in istra tiv a o d ep o sitan d o l’im porto della m ulta ha d iritto che le sia rila sc ia ta su b ito la m acchina. Sig. S egro ni - Console d i Bologna — L a c o n tra v ­ venzione è legale. Non havvi decisione della C assa­ zione. I l ciclista doveva c u ra re di fa r cam biare il con­ trasse g n o .

Avo. Locatela - Consulente legale d i Bergamo. — II Console sig. V arinelli mi fa n o ta la su a diligenza p e r l ’an n u llam en to di co n trav v en zio n i elev ate in g iu ­ sta m e n te co n tro vari consoci, e q u i io in nom e del T. p u b b licam en te la ringrazio. Avo. H enrici - Console legale d i Chicli. — R in ­ grazio lei e l’e g re g io sig. Capoconsole della sollecita tu te la dei buoni d iritti dei ciclisti. V orrei s p e ra re che u n a buo n a v o lta il M in istero li riconoscesse. Ma son b u ro cratici, e non vivon la v ita dei n o stri tem pi e temo! A d ogni modo in te re sse rò anche il Consolato rom ano. Sig. Carlotti - Spezia. — Il m iglior sistem a di p re ­ ven ire i fu rti delle b iciclette è quello di av erne «ran cura. C irca l’applicazione dei num eri alle b iciclette, il

T ouring, per desiderio dei ciclisti, lavorò tan to per farli abolire, quando no su ssistev a l’applicazione, che sa rebbo stra n o che dopo poco tempo prom uovesse la riap­ plicazione. E ssa poi non sarebbe mezzo sufficiente. Lo creda. I fu rti accadevano anche coi num eri! Sig. Ardigò - Milano. — Non risu lta la sua qua­ lità di' socio, o la consulenza è solo p er i consoci. Sig. B ellini - Lendinara — A ll’inconveniente da lei lam entato, del doversi ogni volta rocarsi all’ufficio m etrico p er lo stacco della targhetta, il T. cerca prov­ vedere colla adozione della targhetta mobile. Sig. Polacco - Console d i Este — II M inistero nella circolare accennata, in te se dire proprio l’opposto di ciò che il suo P refo tto ordina. Il M inistero inteso qualificare autom obili quelli mossi esclusivam ente da motore, e apparecchi assim i­ labili ai cicli quelli che possono m ettersi in moto anche coi pedali. Del resto piu e m eglio della circolare, parla e sta ­ tu isce la legge ciclistica, e il regolam ento ciclistico e autom obilistico a cui solo siam o te n u ti sottostare, e non g ià a tu tte le d isp a ra te e illegali interpretazioni d e ll'a u to rità am m in istrativ a. Il P re fe tto si a rb itrò di capovolgere — se esatto q u an to olla ini riferisce — la circolare 8 gennaio 1902 X. 212 del M inistero dei LL. P P . Con quella circolare il m inistero in ten d ev a rife rirsi agli apparecchi assimi­ labili ai cicli, e non g ià agli autom obili. In fatti, la cir­ colare dice: u S o n si devono classificare f r a gli autou mobili i veicoli a d ue o a tre ru o te d estin a ti ad esser u mossi d alla forza d ell’uomo a mezzo di pedali ed in u via su ssid ia ria da m otori meccanici, n Invece il P re fe tto riten en d o di p o te r argom entarlo a contrario s ta tu iv a : u ritenersi autom obili quelli u mossi in via principale d a m otore, in via sussidiaria u d all’uomo «. L ’artificio sità di tale ragionam ento apparo evidente quando si consideri p raticam en te la questione. In fa tti i veicoli in questione sono di tre categorie’ 1° mossi d all’uomo ; 2° mossi d all’uomo o dal m otore ; 3° mossi dal solo motore. La prim a form a i cicli. L a seconda apparecchi assim ilabili ai velocipedi. L a te rz a gli automobili. Il P re fe tto ne ag g iu n g ereb b e u na q u a rta : 4° mossi da inotoro ed anche d all’uomo. Ora di tali veicoli non esistono se non son quelli g ià com presi nella categ o ria seconda. Quindi il P re­ fetto estendendo il suo d ecreto a tali veicoli comprende ap p u n to quelli della c ateg o ria seconda che il Ministero conform em ente alla legge e ai regolam enti dichiarava ap p u n to esclusi. Ecco, così, come la burocrazia a rriv a a capovolgere q u an to la legge sancisce. Se im perassero solo le leggi, o non le circolari sia m in isteriali, che profettizio, che com unali, elio m aggior ordine e m inori noie ! Ma allo ra che farebbe l ’a u to rità ?

Il Capo Sezione Legale A v v . C e s a r e A g r a t i.

I l T u r i s t a I ta lia n o , v ia g g ia n d o colle G uide d e l T . C. I . n o n d e v e d im e n tic a r e che /In o a l 1 S 9 6 n o n si ebbe i n I ta lia n e s s u n a G u id a Itin e r a r ia G e n e ra le , co sich è i v ia g g i in q u a s i tu tte le re g io n i ita lia n e , e r a n o s u lle s tr a d e c o m u n i, f a t t i u n p o ’ a ll* a v v e n tu r a o a n c h e a d d ir ittu r a im p o s s ib ili a lla m a g g io r p a r t e d e i tu r is ti che ig n o r a v a n o fo r z a ­ ta m e n te lo s ta to d e lla v ia b ilità .


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TOURING CLUB ITALIANO liane ed estere, sulla bibliografia dell’argomento, ecc., ecc. Seguono infine elenchi completi d ’indirizzi di tu tti gli industriali e commercianti dell’acetilene in tutto il mondo, ilivi8i per città o por nazione, e una Parile i ’rancaiseì un Deutsches Thetl, istruzioni relative ai brevetti,* ecc. Da noi si era ancora un po’ all’oscuro su questa in­ teressante statistica industriale. Il aig. Begliuomini l ’ha rischiarata col suo libro che sarà il vademecum di quanti si occupano della questione in Italia. A g en zia Z a r a , Guida-orario della Sardegna ; Cagliari, 1902 (pag. 136; cent. 30). Questa guida-orario, che esco quest’anno per la se­ conda volta, merita di venire ricordata e raccomandata. Essa contiene non solo gli orari dello ferrovie e vetture sarde e delle linee di navigazione da e per la Sardegna, ma anche una piccola guida (cho potrà in seguito venire aum entata e migliorata, specialmente nelle illustrazioni), dell’isola, cho ha bellezze ed attrattive ancora troppo poco conosciute. Ecco quanto giustamente dice della Sardegna la pic­ cola guida : « U n’isola pittoresca e vasta, fertile, poco popolata, ricca di pascoli, di prati, di miniere e, un tempo, di selve ; u n ’isola lontana dalla monte degl’italiani piu che non lo sia per distanza l'estrema T uie; una parte della gran patria italiana, più povera o ignara delle altre re­ gioni sorelle, ma tanto più forte di energie e virtù non ancora utilizzate da potere, se curata, in un giro di po­ chi anni, assurgerò a un alto grado di prosperità o di civiltà; tale è la Sardegna, la terra nostra che noi amiamo o che vorremmo veder più studiata e conosciuta dai forestieri. * 11 Touring continuerà a fare quanto potrà per il raggiungimento del nobile voto.

La B ic ic le tta , Bologna, Nicolu Za­ nichelli, 1002 (pag. 350, L. 3;. L 'illu stro scrittore romagnolo comincia il suo libro col dire: «Come si chiamerà dunque il poeta italiano che tra non molto scriverà l’ode alla bicicletta? » Com’egli avrà a chiamarsi non sappiamo ; ma sappiamo però che egli, come l ’Oriani, dovrà essere un vero poeta ed un vero ciclista, un uomo che, pedalando, porti intorno una testa vera, che vede, sente, riflette. Possiamo intanto, senza impazienza, attendere l ’ode, leggendo o rileggendo questo libro, cho è prosa m ateriata di poesia. L a parte di mezzo del volume è formata di quattro novelle {Il velocipede — La bicicletta — i l tandem — I l triciclo), nello ouali il ciclismo non ò che « complice non necessario » ; ed infatti il conte modenese avrebbe po­ tuto innamorare Velisela anche andando a cavallo, Ko­ berto avrebbe potuto conquistare Francesca anche senza bicicletta, Emma avrebbe potuto tentar di vendicarsi anche senza tandem, ed il povero Nino avrebbe potuto trovar un po’ di gioia anche in un cavalluccio di legno in cambio del triciclo. Ma tu tte animate da un entusiastico amore per il ciclismo sono invece le altre due parti del libro. Nella terza parte: Sul pedale, l’autore descrive poeticamente, e con vivaci colori, una gita da Faenza per Forlì, Car­ naio, Casentino, Bibbiena, Verna, Arezzo, Val di Chiana, Siena, Poggibonsi, Pisa, Lucca, Pescia, Firenze, Pistoia, Bologna ; e le descrive in modo da poter servire di mo­ D e U B 6 F f f lZ IO H I dello a tanti, troppi, descrittori di gite ciclistiche, che si perdono nell’enumerare coso generalmente note, nulla , mettono dei sentimenti dell’animo loro, dei palpiti del loro cuore, delle impressioni che su essi fecero (o avTobbero dovuto faro) le Dellezze e le memorie sparse lungo la via. L a prima parte del volume è quella, diremmo cosi, tecnica ; ma d*un tecnicismo su i generis , poetico, senza Consiglieri vecchi e consiglieri nuovi. schemi, senza statistiche; e <jui sono riassunti i pregi, Il Consiglio direttivo ebbe a prender atto delle i difetti, la storia, i progressi, il futuro della bicicletta; e vi si parla delle gioie serene che essa produce, dei cor­ dimissioni date da due suoi membri, il cav. Giacomo ridori, elei dilettanti, il tu tto avvivato da memorie per­ Binaghi e il oav. ing. Carlo Vanzetti, rieletti nel maggio sonali, da osservazioni geniali, da pensieri profondi, da scorso per un triennio, nonché di quelle del sig. Guido Olivieri. confronti con un remoto passato, da aspirazioni ad un Ad una di queste perdite di cari e stim ati colla­ lontano avvenire. È un libri) cho diverte, istruisce, fa pensare; e, dopo lettolo, lo si rilegge, malgrado l ’ombra boratori, il Consiglio si acconciò nel dicem bre scorso, quando l’ing. V anzetti dim ostrava come altre cure pub­ di mestizia che tu tto lo invade, e malgrado qualche frase scetticamente audace, tolta la quale il libro nulla perde­ bliche e private richiedessero la sua apprezzata a tti­ rebbe, e potrebbe esser letto anche dalle nostre gentili v ità ; il cav. B inaghi pur credette di dar nuova prova di affetto al T ouring che l’ebbe prim a sindaco poi con­ cicliste. sigliere autorevole, facendo posto ad altri cui meglio S i l v i o B e g l i u o m i n i . A n n u a r io G e n e ra le dell*Aceti­ sia consentito di dedicare zelo continuativo. len e. Guida Scientifica e Commerciale degli AcetiInfine volle ritirarsi anche l’Olivieri che nell’ufficio U nisti, Pistoia, Silvio Begliuomini, editore, 1902. di bibliotecario, tenuto per oltre tre anni, aveva dato Q uest’Annuario, che si pubblica por la prima volta all’Associazione preziosi sorvigi, costituendo la Biblio­ teca, dettando accurate bibliografie sulla R ivista, in­ in Italia, risponde ad un bisogno ora che l’industria dell’acetilene ha preso anche tra noi uno sviluppo straor­ traprendendo la formazione di nna Bibliografia tu ­ ristica cui continuerà a dar opera. dinario. Il signor Begliuomini ha fatto opera eccellente, In ricordo di queste benemerenze dell’Olivieri il e il suo volume di 464 pagine, è un copioso manale di Consiglio unanim e deliberava di conferirgli una m e­ ben ordinate informazioni su tu tti i ram i di questa nuova e speciale industria. Dopo vari capitoli d ’esposizione sui daglia d’oro. Il Consiglio, valendosi della facoltà concessagli dal­ carburi ed affini, le grandi officine ed i migliori sistemi l’articolo 21 dello statu to sociale, e a norma doll’art. 8 di produzione, sull’acetilene, i gazometri, g l’impianti, gli apparecchi, u n ’appendice raccoglie tu tte le indicazioni del regolamento, chiamava a far parte del Consiglio sullo ultime applicazioni dell’acetilene (riscaldamento, due egregi soci, i signori cav. prof. Giuseppe Fum agalli forza motrice, aisinfezione, ecc., ecc.), sulle società ita­ e Alfredo Zaftaroni. il primo, rettore della Biblioteca na-

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rionale di Brera, ebbe g ià a dare al T ouring prova del suo in tellettu ale attaccam en to , ordinando nel 1901, insiem e al dott. A. Bertarolli, quella M ostra retro sp et­ tiv a dei viaggi e trasp o rti, che tan to interessò studiosi e tu risti. Non si poteva dare all’egregio Olivieri un più autorevole successore nella direzione del Biblioteca sociale. Nel ZafFaroni, industriale sim paticam ente noto per a ttiv ità e coltura e amor di viaggi — il Consiglio del T onring ha fatto un altro ottim o acquisto, ed ha dato un operoso vice al segretario Vigliardi Paravia. C o n c o r s i d i l e t t e r a t u r a tu r is tic a . L a liicista di marzo annunziava un concorso a premi per u n a relazione inedita in lingua italiana, d’un viaggio o g ita tu ristic a (qualunque il mezzo di loco­ mozione adoprato) che si svolga, almeno per la mas­ sim a parte, entro i confini dell’Ita lia geografica. Il concorso scadeva il 80 g iugno: a quel term ino erano giunti 4 m anoscritti: 1° Da Messina a Palermo e viceversa — 2° A due ore da Milano — 8° La buca del Corno, lo Laghe — 4° Alla Rocca di P ietra Cassia. I l Consiglio, m entre deliberava di passare alla Com­ missione giudicatrice i lavori p resen tati, decideva di indire un secondo concorso. Ne diremo sul prossimo numero. Il T . C I. a l C o n g r e s s o d i G in e v r a . Al IV Congresso che la Lega internazionale delle Associazioni tu ristich e te rrà il 15 agosto a G inevra — il nostro T. sa rà rap p resen tato da parecchi membri della Direzione, ma il voto di rappresen tan za sarà af­ fidato al vice-direttore ing. A. Riva. Fu in v iata intanto al B ureau C entral della L.I.A.T., ten u to quest’anno dalla Presidenza del T ouring sviz­ zero, la seguente proposta da porre all’ordine del giorno del C ongresso: u Sull’o p p o rtu n ità di u n ’azione sim ultanea presso u tu tti i governi europei, per o tten ere che il velociu pede tra n sita n te dalle frontiere e accom pagnato dal u ciclista il quale possa provare che la m acchina gli u ap p artien e ed è di uso suo personale — sia consiu dorato come bagaglio ed esonerato dal pagam ento u dei d iritti doganali e non sia come a ltra merce sotu tomesso a dazio o a form alità doganali d’im porta « zione tem poranea, n

Comunicati e Notizie E rra ta -c o rrig e . Noi cenno informativo dei risultati dello scrutinio delle schede pervenute dai soci per il voto sul Bilancio 1901 e per reiezione delle cariche sociali, incorso un errore di stampa che potò far credere che su 1643 schede per­ venute, 1512 soltanto significassero approvazione al bi­ lancio ; invece dicevano approvaziono 1640, dovendosi comprenderò in queste 128 schedo che erano stato tenute a parte, nel dubbio, risolto negativamente, che queste, perchè firmate, dovessero essere annullate. V id im a z io n e d e lle te s s e r e . Non pochi 9ono i soci che mandano all’Amministra­ zione del Touring a far vidimare tessero che non trovansi nello condizioni volute ; il cho è causa di ritardi e perditempi. Ad evitare questo crediamo opportuno ram­ mentare lo condizioni tassativo alle quali la Direzione generale del Touring può vidimare le tessere sociali ; e cioè : l. Ove la tessera debba servire pel transito doga­ nale deve essere inviata alla Direzione generale m unita di fotografia del titolare, della firma di sua mano, del bollo deirannualità in corso, o portare le generalità del Socio e tu tti i dati relativi alla macchina, nessuno escluso, poiché la mancanza di uno di essi potrebbe giustificare

un rifiuto dell’esenzione dol deposito cauzionale. Qualora si trattasse di macchina sprovvista di numero è indi­ spensabile farne incidere uno con qualsiasi mezzo mec­ canico su parte non staccabile della macchina. 2. Ove la tessera debba servire pel solo riconoscimento postale, ecc.. o nel caso in cui i soci fossero privi d i macchina deve essere mandata alla Direziono gene­ ralo nei modi di cui sopra colla esclusione dei dati rela­ tivi alla macchina e in questo caso si deve chiaramente far notare che la tessera deve servire « per riconoscimento personale *. In entrambi i casi accompagnare la tessera con L. 0,45, importo delle speso postali d’invio raccomandato. L ’A n n u a r io 1 9 0 2 d e l T. È ora stato spedito a tu tti i soci. Un gruppo di questi ci scrivo lamentando il ritardo della pubblicazione rotratta al giugno. Essi non hanno torto; ma puro si ove riflettore che l’Annuario non è più il modesto opu­ scolo dei primi anni del T .; ora neppure piu bastando un volume, ne furon fatti due, densi di quante notizie possono interessare non solamente la ristretta cerchia dei ciclisti onde si componeva in gran parto il T.j ma ogni genere di turisti cui si dedica la nostra Associazione. Il naturalo periodo d ’incubazione dell’Annuario del T. è proprio la stagione invernale; esso non dovrebbe, non potrebbe venire alla luce prima che si apra la stagiono turistica; ma stavolta la preparazione fu necessariamente più laboriosa. Il primitivo disegno per un tanto com­ plesso di dati, di notizie, d’indicazioni volle essere rima­ neggiato, controllato, corretto; nè potò risultarne ancora di getto quella pubblicazione organica, quale dovrà ap­ parire negli anni successivi quando, profittando dello basi create, le indagini potranno essoro più sollecite, le ri­ sposte più pronto, la composizione tipografica, la stampa, l’allestimento di legatoria più rapido, corrispondento alle esigenze parallelamente orescenti delle nuove legioni di soci, figli tu tti di questa età ognor più frettolosa. Occorsero due mesi e mezzo per comporre tipogra­ ficamente le 1172 fitte pagine dell’Annuario, quasi con­ temporaneamente procedette la tiratura che cobo fine il 20 maggio. F rattanto l’Amministrazione diede opera quanto più sollecita le fu possibile per la spedizione dell’Annuftrio e unitam ente del volumetto 8® dello Monografie turistiche (Roma-Napoli). Irre p e rib ili? L a Direzione del T ouring fa ricerca dei soci s i­ gnori : Amici Eugenio, a rtista dram m atico (?). Coniugi Lizzardi (Alassio?). Niccoli ni A rturo (Ponte Chiasso?). De Angeli9 B erta (Palermo, via Sapienza, 30?), cui deve fare comunicazioni. L a Direzione sarà g ra ta a chi potesse d ar notizia dei soci predetti.

S

I S o c i d e l T . a l B a g n o d i D ia n a , M ilan o . L a Direzione generalo ha ottenuto che in quella Sta­ bilimento i soci del Touring, m uniti di tessera di rico­ noscimento, abbiano lo sconto dol 20 por cento sui prezzi di abbonamento, e del 30 per cento sui biglietti da L. 1. D o n ato ri gen tili. Ringraziamo i seguenti signori per l ’invio fattoci di Annuari a rre tra te : Bol/irdlni rag. Raffaele, N apoli; Bonzaghi d o tt. Elia, Monza; B ernardo Laure, Padova ; B ertarolli Paolo, Torino ; Beam eli» Luigi, Kedondeaco; Bruno Kdourdo, Lisbona ; Bandini Umberto, S iena; Brovelli A ndrea, M ilano; Bosco Camillo, A lessandria; Bonfanti O reste, Como ; B attaglieri Um berto, Cnsalmonferrato; Consolato di Isola del Liri ; Conto d ’Ugento o di Pisignano, Leeee ; C astoldi A rturo, Milano ; Costnningun Giovanni, Torino; Colpi Frunceseo, M nrostica; D allnri dott. V ittorio, Marnnello; Faraono A.. T reviso; Formiggini eap. G., Modena; Ferrario Luigi Mnndello Toneanieo; Oimrneri Enrico, Lucca; Girnudi G., Cunoo*

e

B iv ittc


RIVISTA MENSILE Ing. Kuiilio Gola. Milano; Callotti 6 . Vincenzo, Milano. Grumini E., Milano; Garibotti Attilio. Genova; Grondona nvv. Ce­ nare, Genova: Callotti Vincenzo, Milano; Gilnrdoni rag. Umberto, .Milano; Hnhn Pietro. Milano; Jung I^eopoldo, Bordighora; Eo­ li naty R.. Trieste; Incidi ing. Carlo, Milano: Miani cnv. Carlo, Salsano; Minetti dott. Antonio, Milano; Marcili A. Cesare, Milano; Moretti Anselmo, Milano; Marenco Leopoldo, Savona; Nicolcllo dott. Augusto, Torino; Picchetto Cionchino. Roma; Poggio avv. Guido, Torino; Pelleguttn Paolo, Milano; Parodi Angelini Angelo, Palumnova; Parigi rag. Francesoo, Chi vasto; Rosei dott. Everardo, Grumello al Monti*; Rnppis Alfredo, Andorno; Squiutnni C. G., Arezzo : Stolzuoli Stanislao, PaVia; Società Ginnastica « FORZA o CORAGGIO », Brescia; Savini A. V., Venezia; Scola B., Creazzo ; Salvi avv. Edgardo, Torino ; Tedeschi A., Trieste: Trizzoni Mario, Bergumo ; Tamburini Vittorio, Bologna; Vogli rag. Arturo, Bologna; Zoncada ing. Piero. Milano; Zimini Luigi, Bardonecchia ; Corda Vittorio, Milano; Bolniondo Giulio. Torino.

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S. Lorenzo di Ravonno S. Sebastiano Po Sesto Fiorentino Sioci Bcsencllo Bludnnz Bramimi Ccrvignano Gravosa Reichcnbcrg Ronchi S. Francisco California

Rumbelli Ercoli* Ortalda Enrico Snndun Settimio Malesci Cesare E ste ro Steinmayer dott Cesare Secher Eugenio Boffrey Giulio Leuassi Gustavo Serivanich Elio Cerimedo Alberto Mistruzzi conte Riccardo D’Agostino Enrico

Soci b e n e m e riti Ancona. Fun dott. Geremia ; Bergamo, Variuelli Giuseppe ; Caserta, Antonini nmgg. Attilio ; Casorate Scmp.. Mariani Attilio: Como. Terruzzi Giuseppe ; Fontana Liri, Ansaldi Luigi ; Leno, Arrighi dott. Ginseppe ; Livorno. Cassuto Giorgio Enrico ; Ra­ pallo, Tonolli Enrico : Ravenna, Znffclnto Aurelio ; Torino, Chiroli nob. Enrico; Mouticouo Giovanni; Valle Mosso. Ormezzano Reuato ; Venezia, Martini Michele. Totale 412.

I c o n c o r s i d e l T o u r in g . Avvertiamo: 1. Che il 31 ottobre p. v. scade il term inedel concorso fotografico-artistico, per i soli soci del Touring. Vedere program m a nella Rivista di feb­ braio. 2. Che il 31 ottobre p. v. scade il term ine del concorso per quattro monografìe riflettenti le norme doganali e dei trasporti per i turisti e loro bagagli, aperto a tu tti. Vedere program m a nella Rivista di febbraio. 3. Che il 30 novembre p. v. scade il term ino del concorso per 12 monografìe di turism o alpino, aperto a tu tti. Vedere program m a nella Rivista di marzo. Per ciascuno di questi concorsi sono stabiliti notevoli premi.

M edici del T. C. I. T erzo E lenco p e l b ien n io 1 9 0 1 — 1 9 0 2 . Badia Polesini* Castel d 'Argile Chicli

Delebio Follonica Milano Padova Rivamonte

Beo no m a to N. N. N. N. N. N. N. N. N. N.

14° Elenco Consolare pel biennio 1901-1902. Capo Consoli

Shanghai Acquato ri a Borgo a Bug-inno Bovolontà Catania Calliato Marmila Moni ha ruzzo Mongrando Napoli Portognu» ro Portomaggiore Potenza Rivoli Torinese Uuvo di Puglio

Tornuglii I). G. Consoli Mozzoni Guido Cocchi dott. Eurico Palatini Giovanni Trewholla Percy Alfred Crini Agostino Calabro avv. Danto Costa Giuseppe Vitali avv. Ferruccio Pisciceli! di Coliosaiio Ignazio Dol Negri Rino .Mal a z o la Giovanni Di Muro prof. Antonio Nervo prof. Giuseppe Battnglini Carmelo

Multi noci dott. Antonio. Nogrelli dott. Sisto. Ferranti dott. Carlo. Brisa dott. Giacomo. Via G. Garibaldi. Serri dott. Antonio, Via Cavallotti, 1. Soldati dott. Leone, Via Buonarotti. 37. Zani boni prof. Buldo, Via G. Stampa, 18 Andrioh doti. Giovanni.

C a s s e tte d a r ip a r a z io n i. Vennero collocate le sottoindicate cassette: 227 a Barricata di Cogollo, strad a del Costo (Vi­ cenza), presso il signor Giovanni Bonomo, alber­ gatore. 228 a Buonconvento (sulla Roma-Siena). 229 a Grillo (al trivio Siena-Arezzo, Siena Chiusi, Siena Montevarchi). 280 alla Cantoniera (sulla Siena-Roccastrada). 231 a Staggia (sulla Firenze-Siena). 232 a Sanluri (Cagliari) presso il console sig. Al­ berto Antico. 233 a Scauri (Roma-Napoli), presso il signor Roma nelli alla Società delle Fornaci Siegi. 234 al Passo delle Radici, presso l’albergo del s i­ gnor Lunardi Anacleto. 235 a Pievepelago, presso l’albergo della Posto, del signor Gaetano F errari. 2SÜ a Labico, presso il sig. Giacomo DolleCese.

Per il concorso dei forestieri in Italia U n a r iu n io n e e d u n c o n g r e s s o . — Nei giorni 2 e 8 giugno si adunò a Roma l’Assemblea generalo degli ascritti all’ « Associazione nazionale per il movi­ mento dei forestieri », la quale ora, sotto la presidenza dell’on. deputato march. Ugo di Sant'Onofrio ha ini­ ziato un lavoro serio o coscienzioso per ottenere nei vari rami dei pubblici servizi, specie di trasporti e dogane, quei miglioramenti o quelle semplificazioni di cni è sentitissim o il bisogno. Già parecchi prefetti risposero dando affidamento d’interessarsi in favore dell’Associazione nelle risp et­ tive provincie e molti deputati promisero il loro a p ­ poggio. „ . il Consiglio d’am m iuistrazione inviò a tu tti gli in torossati al movimento dei forestieri una circolare, prò-


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gandoli di far pervenire all’ufficio centrale di Roma tutte quelle lagnanze che cosi di frequente sono mosse dai forestieri, onde si provveda a riparare. Si è richiamato l’attenzione della Società ferroviaria e del Governo intorno al difettoso servizio che compie sul percorso della Napoli-Pompei e su quello di Brin­ disi, sia dal punto di vista della poca osservanza degli orari sia da quello della mancanza di com fort nelle vetture d’ogni classo, il che induce i forestieri a rag­ giungere anzi tempo i coniini. In seguito a nuovi appunti mossi dall’estero al nostro paese circa i furti sulle ferrovie, si è fatto ap­ pello all'energia ed al patriottismo del Ministro dei

lavori pubblici perché provveda col massimo rigore a rimuovere ogni ragione di siffatte lagnanze. L’assemblea di Roma ebbe un’appendice impor­ tante a Napoli ove,essendosi raccolto nei giorni 6 e 7 il III Congresso degli albergatori d’Italia, che sono tra i più interessati ad un più intenso e migliore indirizzo del movimento dei forestieri nel nostro Paese, col con­ corso di numerose rappresentanze, si discussero varie questioni le quali hanno attinenza a quel movimento che ha non lieve riflesso sull’economia nazionale. Il Touring era rappresentato dai Consiglieri avvo­ cato Agrati e Bortolini e dal capoconsole di Roma, on. Brunialti.

E L E N C O DE I C R N D I D R T I Soci del T. C. I. in sc ritti

dal

15 M aggio al

15 G iugno

10O—

S O C I V I T A L I Z I (*) B o l o g n a . : M a r io V en tu roU - F i r e n z e : M u n ic ip io - G e n o v a : F ran cesco C oxe - M a n t o v a ; L u ig i Valentin» - M i l a n o , : G iu lio S tr a z z a - T o r i n o : Club A lp in o i ta lia n o - V e r c e l l i : M u n ic ip io .

SOCI

A N N U A L I (♦*)

ALESSANDRIA. — Olivieri Ing. Riccardo. Acqui. — Pinti» prof. Pio. A tti. — Adorni Pompeo, Delicnodotti Attilio, Franchi Mai N ili Marcello. Torro Attilio. Camera no Catatco. — Iloti asso Virgilio. Candii. — TINTI LIVIA, GASTALDI ENRICA. Cotale Monferrato. — Muluspiua Alberto. Ferrera d 'A sti. — Galletti doti. Giulio. (la ti. — Scriba»ti Giacomo M. Tortona. — Novelli Umberto. ANCONA. — licer Carlo, Coen Angolo, Coen Vitto rio,Costa rei li prof. Enrico, Farioli Riccardo, Gallorani Alfredo, Guglielmi Achille, Ilnjoch Alessandro, Levi Am edeo, Levi Giuseppe, 6 Mondali! Mario. Porugia avv. Vito, Trevi Leonardo. Jesi. —? JJo Magintri« L. Filippo, Emiliano Emilio. Otimo. — Gallo Carradori conto Muzio. AQUILA. — Baratti Seipiane, Durnutini Alfredo, Mnsolll ing. Paolo. Aressnno. — I)e Rossi Angelo, Sancì li Domenico. Cantei di Sangro. — Corrado Raffaele, Vondittolli Mioliolo. Sulmona. — Calocchi ing. Giovanni. AREZZO. — Clerici Ascanlo. FI nano. — Rosai Ora-zio. ASC O LI PICENO - S. Benedetto del Tronto. — Meritili Pietro. UA-RlA— Giornclli Eugenio. BELLUNO. — Collo Adrinno, Conte Vittorio. Auronso. — Pois Andrea. Feltre. — Battocchio doti. Gino, Dtimaa Casitniro. Pie re di Cadore. — Ariini rag. Francesco. S. Stefano. — Del Negro Erminio. Valle di Cadore. — Gulcazxi Rutiuello. BERGAMO. — Andnano rag. Enrico, Municipio di. Fontanella. — Àbrami Carlo. Levate. — Paratici» Venanzio, Kavasio Giuseppe. Solca. — Scotti Foglieni Giuseppe. Vedova. — Baliini Bnttistn, Prini Pietro. BOLOGNA. — Annidai rag. Guido, Belletti Giuseppe. Ut-uzzo prof. Giuscppo, Corizza Alberto, Fabbri Gennaro, Franebini rag. Antonio, Federici Aristide, Gamhnrini Oreste, Gazzera avv. Guglielmo, Jcannerat Carlo, Merli Giacomo, Moiinri Luigi. Piccioli Beniamino, on. Luigi Ravà, Venturoli Muttci Mario. Altedo. — Castel vetri Guglielmo. Castel d’Argile. — Ncgrelli dott. Sisto. Minerbio. — (Snudi Gaetano. Praduro e Santo. — Bitelli Ernesto. BRESCIA. — Albini prof. Ernesto, Bertoni Battista, Forchi Gaetano, Fò d* Ostiuni conto B attista, Ferrante Luigi. Gu> gftiri Giovila, Pasini Gaspare, Rebnghi Francesco, Tebaldini Achille. Capriatw del Colle. — Gramoli! Giuseppe. Cnttreszaio. — Obietti Gino. Darfo. — Rusconi Battista.

Detengano. — Burtoliui Arturo, CAPUZZI DELIZIA, R»iii;iuzini Egidio. Signori ing. Giacomo. Frontignano. — Gorlani Carlo. Cordone Siviera. — Heydvreillor Max. Gargnano t. Carda. — Comboni Carlo. Corsone. — Alhcrzoni Gaetano. Jtoè. — 11il ti kor Giovanni. CAGLIARI. — Bonardi Luigi, Fabiani Ferruccio, Fantoli Cesare. Cavando Davide. Deeimomannu. — Pirns Ettore. Domutnotat. — Marciò Antonio. Iglesiat. — Rodrigucx non. Aurelio. Portoneuso. — Mullcr Francesco. Siliqua. — Picciun Luigi. CAMPOBASSO - Agitone. — Tirano Pier Giuseppe. CASERTA. — Amcndoni Diego, Barbieri Cleto, Kilangeri conte Diego, Galati Francesco, Genovese Luigi, Guzolini Euri««», Moroni Orazio, Talutuo Raffaele, Tornar Arturo, Zoccola Michele. Oataluee. — Cornelia Giuseppe. Fontana U ri. — ti al assi Luigi, Perino Enrico. Isola L iri Sup. — Bruzzono Carlo, Kodriguez prof. Giuseppe. Sora. — Mancinolii Atanasio. Teano. — Caracciolo di 8. Agapito Adolfo. CATANIA. — Bclluscbi Luigi. CHIETI - Orecchio. — D'ALESSANDRO ANNINA. Lanciano. — Carabba doti. Vittorio, M:isciuugelo Pietro, Ma niripio di. Paco avv. Federico, Trozzi Alfonso. Ortogna. — Di Bene Pasquale. Elisio Giambattista. Ottona. — Aiiiugliaui Ermanno, I)ol linea Tomaso, Del Duca Vincenzo. COMO. — B e im i Ettore. Butti Luigi, Catelli Luigi. Dentoni Pietro, Duine Umberto, Frigorio Antonio, Fumagalli Giulio, Grigioni Lunato, Ronchi Carlo, TnliorclU Guido. Il rebbio. — Allievi Alfonso. Bulgaro Grasso. — Cairoti Antonio. Oadenabbia. — NETTER A1M ,K. SETTER GRACE. Camnago Volta. — Botta Riccardo. Caratate. — Pranzetti Cristoforo. Casatenora. — Pirola Dofendoutc, Vignnò Cesare. Castelnuoro. — Bcstctti Angelo. Crmobhio. — Circolo Sportivo Savoia. Lutino. — Mosconi Angelo. latino. — Ferrerò dott. Domenico, LchutAnn Rodolfo. Mondello. Arvigoni Edoardo. Masnago. — Croco Giuseppe. Venetimio Inferiore. — Alitò Luigi. CREMONA. — Bnrtoletti Alceste, M acini Nicolajs Filippo. Casalbuttano. — Oliscati Domenico, Ponzini Roberto. Cutsola. — Fnsnni dott. Riccardo. Torre de' Pieenardi. — Callegari Arnoldo. CUNEO. — Beltramo eav. Carlo Eugenio, Dauco Umberto. Bcnetagienna. — Spinnrdi Clemente, Vìganò Gaetano. K

(•» Art. 5 detto Statuto. I Soci Vitalizi m enno Lire C E N T O una volta tanto. - (••) A rt. 6 t 9. 1 Soci annuali pagano una tassi il'ontr.iti ili L. 2 zn.i to lta tanto • od una quota annua di L. U. - A rt. J'J. 11 Consiglio non ricevendo alcun reclamo contro ti candidato entro un periodo di quindici ymrai dopo la dLtribuzione della Rivista ai Soci, invierà al candidato la tessera di rioonuacimonto.


RIVISTA MENSILE Cantile __ Pnvesio Rurico. Carni. _ Scliollino Valentino. Ceresole. — Perlo dott. Davido. Oheraseo. — Burboris uvv. Giuseppe, noniuo Giovanni, Della Montica Galli C. Giuseppe, Marengo Giacomo, Pirru Seba­ stiano, Rovelli cav. Samuele. Fontano. — Rea Giuseppe. Racconigi. — Komnno Felice. Saluzso. — An fosso avv. Luigi, 01 li vero Alessio. Segro Dino. S. Albano. — Dolleani Ferdinando. Satiyliano. — Uortìlli^Giusoppo, Municipio (li, Pulumbo Umberto. FERRARA. — Venturini Giuseppe. Oodlgoro. — Wanlin Gustavo. Miglioro. — Conti ing. Guido. Portomaggiore. — Bertovelli Giulio, Muciga Giuseppe. Voghi*™. — Bonetti Giannotto. FIRENZE. — Buldell! dott. Torquato, Boudi Ippolito, Brusalii Armando, Colla Oreste, Contini Arturo, Diolaiuti Umberto, Fabld cav. ufT. Fabio, Giaunelii Gustavo, Mancini Guido, Martelli avv. Tito, Mutteucei Antonio, M ailer Augusto. Mu­ nicipio di, Puniolii dott. Rodolfo, Pisa Virgilio, Salvini Mario. Pistoia. — Baldi Pupilli dott. Saverio, Multciui Vittorio, Pucini Egidio, Parini Ottavinno. S. Marcello. — Malizimi Armando. FOGGIA. — Colio Michele, Del Sordo Ulrico. FORLÌ - B im ini. — Eusebio Leopoldo. Teodorano. — Fovoro Angelo. GENOVA. — Drosto Gustavo, Fabiani Fietro, Ferrerò prof. An­ golo Autonio, Gagliardi Eugenio, Leo Ferruccio. Picasso Arnoldo, Posso Umberto, KOCCATAGLIATA KAFFAELA, Rossi Carlo, Schocllcr Alfredo, Storace Puolo, Rossi Ugo. Vassallo Emanuele, Wny Gustavo. Camogli. — Giudice Gerolamo. Uampomorone. — Pittuluga Gerolamo. Castelbianeo. — Scola Muiiuol. Ohvira ri. — Castelletto prof. Federico, Gadoni Demetrio, Po­ destà Emilio A., Viardo Giuseppe. Lavagna. — Do Franchi Luigi. Fervi. — Montanari Enrico. Rapallo. — Croce Roberto, Cuneo Silvio, Devoto Michele, Mas­ sone Giacomo. Spezia. — Augusti» Gaspare. GROSSETO - Follonica. — Michclozxi Oreste, Turilluzzi Alfredo. Montici*/. — Cartoni Dante. LECCE - Brindisi. — Cocoto S. G., Montlcolli Alberto, Musciuuo Guglielmo, Narrncci Francesco, Titi Angelo. Taranto. — Cavriuolo Umberto, Sciocca Umberto. LIVORNO. — Antola Prospero, Frasai Giuseppe, Wulilug Fe­ derico. LUCCA. — Grassi avv. Cesure, Lassarmi Giuseppe. Monsnmmano. — Mimbelli Guddo. MACERATA - Camerata. — Armnni dott. Turquinio. Montecassiano. — Compugnucci Amleto. Tolentino. — Braucudori Giacomo, Carfagna Ildebrando, Ciardbui rag. Giorgio. MANTOVA. — D ella Giacoma Curio, Torelli rug. Achille. Canneto sull' Oglio. — Antoldi Pietro. S. Antonio di Porto. — Visontini Arrigo. MASSA CARRARA - M a ss a . — Ceccopiori dott. Giuseppe. MESSINA. — Gallo rag. Tomaso, Gnutilo di Nicolò Antonino, Meleti Saverio, Orioles Snya Guglielmo, Prestopino Pietro, Segrò avv. Gino. Patti. — Cnrtn-Sntta Elisio. Spadafora 8. Martino. — Proviti Antonino. MILANO. — Allegri iug. Alfredo, Ambrosiani Guido, Aszini Leonzio, B«j Francesco, Bareggi Angelo, Baroni Agostino. Bassaai Luigi, Bonsoni Ambrogio, Burgamosobi Puolo, Borni Natalo, Bialotti Edoardo, Brambilla Augusto, Brambilla Giovnnni, Branduini Francesco. Carensio Cesare, Carisio Roberto, Cnsati Giacomo, CAVALERI MAZZUCCIIETT1 AMELIA, Corno Rinaldo, Corono Umberto, Curtl Iginio, Davanzo Filippo, Dell’ Acqua Felice, Do Napoli Francesco, Flora avv. Edoardo, Franchini Giovanni, Gadda Enrico. Gudola Guglielmo. Guiotti Luigi, Galli ing. Gino, Ghirnrdelli Francesco, Grimaldi Carlo, Keller Roberto, Lungior bar. Lorenzo, Leighob Augusto, Maggioni rag. Paolo, Mambruno Gustavo, Mantovani Gastono, Marchi Gius. Gerolamo. Martucci Adelchi, Micbnelis Alfonso, Morondi Antonio, Mo­ retti Camillo, Murer Giulio, Mustorgi Cesare, Mustorgi En­ rico, Omarini Luigi, Origgi Giovanni, Passerini Giuseppe, Pavesi Achille, Pavia Ariele, Pedroni rag. Giuseppe, Piola Caselli conte Paolo, Preiser Alessandro. Radice Giulio, Rivn Gustavo. Rivolta rng. Alberto, Rota-Rossi avv. Lorenzo. Huvioli Giovanni, Setti Luigi, Smith II. I \ , Strazza Giulio, Stucchi cav. Alberto, Tusso Arturo. Tousi Anton, Torreggiani Pietro, Tosi Arturo, Vanzetti rng. Cesare, Vescovi rag. Giuseppe, Vignnò rng. Aldo, Znui cav. Francesco.

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Abbiategrosso. — Kluzer Pippo, Pizzocchero Pietro, Speroni Bemurdo. B ar lassino. — Longoni Alessandro. Busto Arsicio. — Gabardi Angelo, Pancino Curio, Tosi Pietro. Carsico. — Ghislunda Mauro, Mariani Vittorio. Calla rate — Cozzalo Giuseppe. Corta I. — Singer Cesare. Legnano. — Gadda Guglielmo. Leniate. — Manani Luigi. Lodi. — P uhseri Enrico, Reggiani avv. Eugenio. Monza. — Dossi Francesco, Frotte ouv. Edmondo, Gulbusoru Giuseppe, Ratti Cosare. Sirtori Aristide. Fé retano. — SchumuiiM Walther. 01già te Olona. — Barde Ili Pierino. Vaprio d’Adda. — Baronio Cirillo. MODENA. — Malatesta G. Battista. NAPOLI. — Bai.-unno ouv. Antonio, Do Gcmmis avv. Mario, Do Giorgio Vittorio, De Martino Achille, Do Situone Pa­ squale, Monti Umberto, Piscicelli Rodrigo, Riza Rey Alì, Schettino Carlo, Sorrentino Guido, Valenti Fausto, Vitolo Ferrao Giuseppe. Oustcllamarc 8tabia. — Buonoouuto Vincenzo, Ricolo Pasquale. NOVARA. — QagUnnotti ing. Fruucosco, Molino rng. Michele. Orgnani Martina avv. Federico, Radicati di Brozolo G., Sigray di 8. Marzano conte Alessandro, Torelli cav. avv. Giovanni Battista. Bareno. —- Rullimi Romeo. Biella. — Calliuuo cav. Pietro. noccioleto. — Molino dott. Luigi. Borgomanero. — Balsuri prof. Giuseppe. Itagliente. — Tacchini Enrico. Cattino™. — Caligaria Corradiuo. Cozzano. — Ercole cav. Carlo. Intra. — Carotti ing. Eurioo. Omegna. — Romanzachini Giuseppo. Fogno. — Neri dott. Luigi. Iiomagnano Sesia. — Dulia Co9ta Giovanili, Pizzetti Giuaoppe, Ramponi Silvio. Scopa. — Valenti avv. Mosò. Scopetta. — Sessa dott. Aehillo. Vurallo Pumbia. — Rossi Carlo. PADOVA. — Bardcliiui Filippo, Fano rng. Guido, Flautini prof. Francesco, Gunrniuri Mazzini, Laz zar itti Angelo, Liizxatlo rag. Guido, Metmpuco Luigi, Santi Augusto, Tessiirotlo Lo dovieo. Parole ma. — Lenghi dott. Vittorio. / fresco. — Prost prof. Beuiamiito. lìruginc. — Caldorato Giovonui. Montò. — Muunron G. B. PALERMO. — Palmiutori Balda»*»™. P A R M A . — G iu n ta G iu se p p e , V incolisi Ig in o .

Oolorno. — Rizzi Giuseppe. PAVIA. — Grassi Angelo, Luise Ladislao, Murliuotti Antonio, Paro tia iug. nob. Edoardo. Borgo S. Siro. — Ferri iug. Cesure. (■asortile Primo. — Schiero»! Carlo. Trataeeò Sice. — Grassi Giuseppe. Vigevano. — Galileo Franco. PERUGIA - Castiglione del Lago. — Piastrelli Giuseppe. Foligno. — Benedetti Fortunato. Magione. — Sportolotti Adriano. Spello. — Purroni Vinoenzo. Terni. — Adorni Alfeo Alfredo. Todi. — Brituziini prof. Luigi. PESARO. — Devecchi Oscar, Moutuui Carlo, Muuicipiodi, Petti­ nar! Alessandro. Fano. — Bracci conte Lodoviuo. PIACENZA. — Della Colla avv. Annibale, Orio Ettore, Ta­ magni Bruno. A itato. — Piatti Ercole. Borgonoto. — Cremasolii Vittore, ltoguoni Bussano. Podenzano. — Luvozzi Giovanni. Villanova s. Arda. — Volpini Ccsaro. PISA. — Lusso»» Carlo. PORTO MAURIZIO. — Bossi Raffaello. S. Remo. — Capoduro Pietro, Michoroux do Dillou, Murisicr colimi. Luigi, P c s di Villamarinu Alfredo. POTENZA - JCoeeanora. — Mondai» dott. G. li. RAVENNA. — Distretti iug. Luigi, Macoli Italo, Scotti Arturo, Seganti avv. Alberto, Vespiguuui Ugo, Ziimugliui Giulio. Faenza. — Collina Giovnnni. Zugo. — Allierani Luigi, Babiui Angelo, Babiui Paolo, Bruuoni Giovanni. Massalombarda. — Reggiani Francesco. REGGIO CALABRIA • Palmi. - Ruffo Scilla Alfredo, Surioni Carlo. REGGIO EMILIA. — Villani Cnrlo.


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TOURING CLUB ITALIANO

NOMA. — Astengo a vr. Guido Carlo, Bigi Sant«, Bonini Luigi. Cagli Benvenuto, Caatiglla di Giov. Ernesto, Circolo Mili­ tare, Giannerelli Giacomo, Massone Natalino, Mola prof. F i­ lippo, Neroui Michele, Sugna Angelo, Società Italiana per gli automobili, Stefanori Giulio, Zecca Guido. Rettuno. — De Marchi ten. Butilio. ROVIGO. — B E H N IN I INES, Pavonctto Euro, Kiholdi Luigi, Venturi Carlo. Oanda. — Bottini Fulvio.

Otnctclli. — Germani Severino. S. Jf. Maddalena. — Bottini Ronmno. SALK BNO • Cara dei Tirreni. — Giordano Federico. SASSARI. — Bozzo Francesco, Dottori Giovanni, Farina Fede­ rico, Piccnrdo Giuseppe, Riccardi Nicolò. Orgotolo. — Cuccù doti. Valentino. SIENA. — Sentissi Enrico, William Hcgnuood. Chiusi. — Beiforti Giuseppe, Giulietta dott. Zetlìro. F a r n e t t i l a . — Ferrari conto cav. Adolfo. SIRACUSA - l i aglina. — Gonauo Ernesto. SONDRIO. — Baratone prof. Adelchi, Borialo Attilio. Ceretta Giuseppe, Frigerio Luigi, Peroliui Emilio, Boschetti Luigi. Ardtnno. — Frnnceschini Enrico. Mazzo. — Bresciani-Ili Lodovico. Morbegno. — Tarabini Dino. S a n d a lo . — Cantlnotti Innooente, Modiu Bruno. Tirano. — Stoppimi Pietro. TOU1NO. — Anselmo Annibaie, Balbi Enrico, Bellone Giorgio, Bivacca rag. Giovnnni. Bonardi teu. Giovanni, Borriouu Zctlirino, Borsetti Firmino, Bosolli avv. Silvio, Brezzo prof, avv. Camillo, Bucciotti Achille, Bussolotti Giacinto, Cagliati Giovanni, Cagno Alessaudrq, Campioni Carlo, Cannassi Francesco, Cannassi Stefano, Carosio Ferdinando, Caaaim Carlo, Casolasco Felice, Castelli Ernesto, Cuvunnn Costanzo, ( ’erosole Giovanni, Cler doti. Ettore, Club Alpino Italiano. Colombino Mario, Crida Enrico, Daprà Pietro, Do Botassi Luigi, Dogrcgori Vincenzo, D ell’ Orto Iveoimrdo, Demontc ing. Michele, I>i Carlo Edoardo, Dounot Edoardo, Fossio ing. Gionutu, Ferrcin Carlo, Fontauu geom. Ettore, Pranza Giovanni. Gemvsio Alessandro, Giovimi Bianchi Andrea. L o rensetti Andrea, lardiam o Giovanni. Maggiorotti Ago­ stino, Marchesi ing. Enrico, Mcunrdi Giovanui. Mignonc Giuseppe, Mino Brughern Gerolamo, Mosca Angelo, Mosso ten. Augusto, Mucchi Anton Maria, Nota dott. Annibaie. Pagliano Luigi, Petrini Giovanni, Picena Cesare, Rcy Fran­ cesco, Itibotti Felice, Rolando Giuseppe, Rosa Giuseppe, Rossi Alberto, Rovere doti. Lorenzo, Sola Alfredo. Sopetto Do­ menico, Tabusso Roberto, Turbiglio Enrico, Usseglio Anto­ nio Vignalo, Lutati Ferdinando. Aosta. — Lucchese dott. Nunm, Mulinar Ettore. Russoleno. — Burdct ing. Adolfo. Carignano. — Del leoni Alberto. Collegno. — longo Giuseppe. /crea. — Petrini Benedetto. Pianezsa. — Rigoletti Fedorico. l*ragelato. — Mucchi ing. Giuseppe. Itinoli. — Nerva Giuseppe, Paraeca Paolo, Te niVelia Piero. Venaria li. — Rossi Paolo. T R A P A N I. - Marsala. — Mariano avv. Calabro. 'PREVI SO. - Caste/franto. — Galll-Tognotta Augusto. Colle Umberto. — Mol Ottavio. Conegliano. — ( ’olle Vittorio, Latini Carlo. Novi Fortunato, Pa­ dovini cap. Ermenegildo, Pesenti Gustavo. C re sp ig n a g a . — Q U E R IN I CONTESSA G IU SEPPINA. Loria. — Covolau Antonio, Tessnrolo Sebastiano. M o tta d i L ic e n z a . — Bnrtolussi Vincenzo, Hugler Federico. UDINE. — Angeli Carlo, Deottl Giuseppe, Gcrvasoni Michele, Innooensi Giuseppe, Leekovie Paimiro. Castions. — Carolo Antonio.

OomegHans. — Polimmo Felice. Como di Rosazzo. — Dandrotti Eaminio. ■¿Vitata. — Mini dott. Alberto, Nimis Lueiano. Oravo. — Toponi Antonio. Prato Cantico. — Roia Davanzo Marco. VE N E ZIA . — Cordantini Giuseppe, Fiori Alessandro, Gardin Silvio, Selvatico Luigi, Urbani di Ghelstof comm. Giuseppe, Varagnolo Luigi. Chioggia. — Pagati Vittorio, Zennaro Massimiliano. Mira. — Gallina G. Enrico. VERONA. — Galletti Maurizio, Mogni nob. Vittorio, Venturi Giacomo.

Cavalcasene. — Zamboni Albino. Cotogna Veneta. — Chocohetti Eusebio, Ferron Ferdinando, Mit­ rasi Roberto, Parpinelli ing. Giulio, Villari Giuseppe. /sola della Scala. — Morbidi Luigi. Legnago. — De Stefuni Adolfo, Fioroni Oreste. Sanguinetto. — Roghi Agenore. VICENZA. — CASTEGNARO G ISELD A.

Rassano Veneto. — Bianchini Antonio. Rrendola. — Cantarella Bortolo. A r a Vicentino. — Sperotto Francesco. Rosa. — Sai tori nob. Adolfo.

B IS T B R O . A u s tr ia - U n g h e r ia . VENEZIA GIULIA. • Oertìgnano. — Briniglieli! Aldo, Ccrnutti Michele. Qorisia. — Pettarin Luigi. Trieste. — Barachini Antonio, Hednaru Guido, Budinich ing. Cornelio, Cntcnuzso Carlo, Coen Giuseppe, Culiot Pietro, Do Cucirini Giuseppe, Del Fabbro Giucotnn, Delise Carlo, Dollineri Luigi, FANO GINA, Fullin Antonio, Gazzolini Adel­ chi, Grassi Ettore, Jeroniti Aureliano, JERON1T1 BEA­ TRICE, Facbsettig Giuseppe, I«nnzu Pietro, Macerata Giorgio. Nemclli Carlo, Opiglia Orazio, Pellarin Mary, PICCOLI ADELE, Proviteli EIviro. Rossi Mario, Suiizin Gastone, Snrdotseb Giovnnni. Skoff Vittorio, Valtunrin Roberto, Vignola Orostc, Vruhcl Vittorio. Trentino.

Ala. — Dalsuss Severiuo, Ratto»!in Nicolò. Calliano. - Dalla Torre Alfonso. Caealese. — Morelli Venanzio. Oondino. — Calvi Gaetano. Predazzo. — De Francesco Antonio. Rovereto. — Cembruni Quirino, Do Tisi Pio, Do Antonini ing. Amedeo. De-Cobclli Gasparo. Tesero. — Deflorinn Erminio. Trento. — Demozzi Lorenzo, Società Alpinisti Tridentini. /Anno. — Zorzi Giuseppe. PROVINCIE DIVERSE. - Bolzano. — Hintner Cornelio, Roller dott. Paolo, Wois Karl. Dignano. — Fonsich Amedeo. Parer. — Pelassi Giuseppe. Fiume. — Pusoolotto Cesure, Gravosa. — Andriuu Celestino, Valle Antonio M. Radzlci. — Savie Marinko. Lindaea. — Bava Carlo. Pisino. — Ricbter Aldo, Kichtcr Giuseppe, Ilovis Oreste, Sca rizza Rodolfo. Salzbury. — Mayr R o d o l f o . Tamstceg in Lungau. — Macchietto Fortunato. Sarajevo. — Pinzi Maurizio Gius. Vienna. — Kornke dott. Theodor. F ran cia. Cnbbi Roquebmne. — Farina Enrico. Lyon ( Terreatur). — Rota Alexandre. Rice. — Garin A.. Gerbaldi Luigi. Paris. — De Grandmont Pierre. R u ssia .

Albertyn. — Puslowski conte Francesco. S. Pitersburg. — Andrcicff Tito Nicolaievicht. Botta Josepf, Ghersl Alexandre,'Gourovitz Pierre, Matzkiovitz Bolesluv, Mfiser Alfred, Nicolai Alcxciteh Skokotl. S v izzera. Rcllintona. — Salvioni Cadetto. Campo Cotogno. — Znnnlnri Riccardo. Lugano. — Arrigoui Giuseppe, Bianchi Pietro, Greco Audrea, Torricelli Adolfo. Zurigo. — Kcmmler dott. Giorgio.

Nord A m erica. 8. Frati cisto Cali/. — Bolgrano Frane. Nicolò. Baltimore Maryland. — Keyser Ephraim.

Asia. Shanghai. — lam ini Oreste, Tornagli» Cesare. Bombay. — Baggiano Lodovico, Ferrerò Giovnnni. Soci an n u ali a tu tto 11 15 Maggio 1002 • » Inscritti dal 15 Maggio a l 15 Giugno 1902

N. 277M

Joci annuali a tutto 15 Maggio 1902

Soci vitalizi al 16 Giugno 1908 » inscritti dal 16 Maggio al 15 Giugno 1902

N. 20913 111

N. 312

»

T n l a l r d e l S o c i a l 15 G l u a n o 1 9 0 2

7

»

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N. 2 8 0 6 3

G orents: D A L L A C O LA A T T IL IO 20332 • Milano, Tip. Capriolo o M attinino, Viz S. Pietro all'Urto, 16,


Anno V ili - N . 8.

35,000

Copie

Redazione presso la Direzione del Touring • Milano, Piazza Durini, 7

« r a ti» a

t u t t i i S o o l e le i T o u r in g ;

30 OOO ! Quando questo numero della Rivista giungerà alle rispettive destinazioni, il Touring avrà raggiunto, senza alcun dubbio, il numero di 30 000 soci! Entro il mese di luglio si inscrissero 918 soci; numero ancora mai raggiunto in un sol mese, nu­ mero veramente straordinario. Nel 1897, all’ epoca dell’ inscrizione in massa nel Touring dei soci della Unione Velocipedistica Ita­ liana e dello varie società ciclistiche, si contarono, dall’aprile all’agosto, dai 500 ai 600 nuovi soci al mese; quest’anno, senza cause straordinarie, ma per solo accrescimento regolare della pianta rigogliosa, si ebbero 856 inscritti in gennaio... ed ora, come 8’ ò detto, siamo giunti ai 918! Alla metà d’agosto, cioè all’epoca del congresso della L. T. A. T. a Ginevra, saremo di certo 30 000; e nel 1905, all’epoca dell’esposizione di Milano per il traforo del Sempione, avremo superato i 50 000! E’ uu successo veramente straordinario in Italia, non soltanto per una società turistica, ma per qual­ siasi genere di sodalizio; e tale successo deve farci arditi e giudiziosi ; arditi nel procedere per la no­ stra via, v i et mente, viribus uniti*, tutti per uno ed uno per tutti, tutti cercando di portare il pro­ prio granellino al grande edificio; e giudiziosi nei persuaderci che non si deve lasciar la via, vecchia e riconosciuta, per un’altra qualsiasi nuova e ignota, nel sostituire il consiglio benevolo alla critica impa­ ziente, nel sostituire i fatti alle parole, nel commi­ surare le pretese ai mezzi, i diritti ai doveri. « Il Touring è in un periodo fiorente; gode la fiducia di tutta Italia, dalla reggia all’officina, dal palazzo alla capanna: e va allargando ogni giorno di più le sue file, perchè ha dimostrato, colle pub­ blicazioni e colle opere, di saper contribuire larga­ mente a far conoscere ed apprezzare l’ Italia, a ren­ dere in essa comodi e facili i viaggi, ed a rendere questi utili ed istruttivi, richiamando via via l ’atten­ zione su quanto il nostro paese ha di bello, di grande, di ammirabile; e le sue file s’allargano ogni giorno di più anche perchè ormai tutti hanno potuto con­ vincersi che se il Touring è utile specialmente (per varie ragioni che tutti comprendono) ai ciclisti, uti­ lissimo è pure a qualsiasi genere di turista e viag­

A g o s t o 1902.

Copie 35,000

giatore, da chi va in automobile a chi va a piedi, da chi va in carrozza a chi va in ferrovia, da chi va a cavallo a chi va in piroscafo. Avanti, adunque, avanti sempre, senza fermarsi mai; addante, ma addante con ju ic io , come il coc­ chiere Pedro del cancelliere Ferrei*. Molto si ò fatto, ma moltissimo ancora resta da fare; non dormiamo sugli allori; e se nel volgerci indietro a rimirare la via fatta possiamo sentire un po’ d'orgoglio, guardando avanti, e confrontando l’opera nostra con quella di altre nazioni e con quella che è nei nostri ideali, prendiamo a nostro motto l’ impresa di Carlo V : plus ultra !

Quel che si scrive del Touring. i. Del Touring nostro ormai si parla in tutte le lingue, compreso il latino! Tutti i soci ricordano il nome del prof. Luigi Graziani, di Lugo in Komagna, autore del poemetto «B icyclu la», di cui la Rivista si è a suo tempo oc­ cupata come si conveniva. Quel poemetto era stato premiato ad Amsterdam nel concorso poetico hoeafftiano; e nello stesso concorso il Graziaci fu ora (come abbiamo già annunciato) nuovamente premiato per un altro poemetto, pure d’argomento ciclistico, In re cijclislica Satan. Narrarono, ora è un anno, i giornali che a Tariola, nella Russia, un prete era tanto liberalo da permettere alla moglie sua l’ uso della bicicletta. In quel paese giunse un giorno l’arcivescovo, rigidadamente ortodosso; informato di quello scandalo, inorridì ; chiamata a sè la peccatrice, le inflisse un tremendo sermone, minacciandola delle pene eterne, ed assicurandola che Dio ha in odio la bicicletta, invenzione di Satana; e la bicicletta venne distrutta davanti al popolo, sulla piazza, mentre i contadini inginocchiati intuonavano un inno di ringraziamento a Dio. Il Graziani, prendendo le mosse da quel bestiale misoneismo dei preti russi, imagina un grazioso poemetto. Ambrogio ha un figlio e una figlia, buoni, studiosi; vuol premiar l’uno e l'altra; e s’informa dei loro desideri. Lina chiede una bambola; Fausto


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TO U R IN G CLUB IT A L IA N O

una bicicletta; ma a questa domanda Fernando, che era presente, inorridisce, protesta: e narra la tre­ menda storia di Quirina e di Norberto, e di Satana inventore della bicicletta; ma Fausto protesta con­ tro la favola da bambini, e canta la lode della bi­ cicletta e del Touring, fra altro dicendo: Ferreus ah! Satanae non est inventio currus: sed vigilata diu studiis certamina duris, sed quae per varios artem experientia nisus efficit, usque novo ditans mortalia censu; unde vapor, nandusque aer, et fulmis ala in nostros diducta usus, teli usque sub Arcto cognita, et inventura pestis febrisque bacillum; haeo simul attonito quae tot miracula mundo iam dederunt, formam et dederunt nomenque bicyclis. Pio di, quanta agitant super his incendia mentes! Quanta bicycliculae se attollet gloria, quando quae magis atque magis crescit circum undique moles, quam T o u rin g discere probi nova in arte magistri, in quascumque orbis terrae penetraverit orasi Non etenim ad pompas tantum vel ludicra laetis mentibus incumbunt audax et olara iuventus, victoremque augent auro vel laude, sed acri terram indefessi studio doctisque libellis, quanta patet rotulis celebrant et nomine darò, fratemumque fovent mortales inter amorem. Volete la traduzione? Eccola qui: « A h ! la bicicletta non è un’invenzione di Satana, ma il frutto di lunghe ed aspre battaglie tra la natura e l ’uomo, ma il portato di mille prove e riprove del­ l ’ingegno che poi creano la scienza ed accrescono più e più sempre il patrimonio dell’umano sapere; onde poi scaturirono fuori e l ’invenzione del vapore e la navi­ gabilità dell’aria e la velocità del fulmine infrenata per nostro uso e consumo, e le spedizioni polari, e la sco­ perta del bacillo della febbre e della peste. Ebbene, tutto questo insieme di studi, di forze, di tentativi, di scoperte e di leggi, che al mondo attonito diede tanti miracoli che paion sogni, la scienza insomma, fu quella che inventò la bicicletta e le diede il nome. E che fer­ mento di cose, Dio mio, che incendio tormenta ai giorni nostri per questo le menti umane! Di quanto s’ innal­ zerà tra poco la gloria della bicicletta, quando questa mole immane di ingegni e di forze, crescente d’ogni parte d’ intorno a noi, e cui dai maestri dell’ arte fu dato il nome di Touring, si distenderà sovrana in tutte le parti del mondo. Perocché questa gioventù sì chiara e sì piena di generosi ardimenti non applica già l ’ in­ gegno soltanto a indire spettacoli e feste e congressi e a premiare in diversi modi i più valorosi, ma tutta quanta la terra, quanta può percorrersi colle ferree ruote, illustrano con opere d’ ingegno, e, quel eh’ è più conciliano e stringono vieppiù sempre tra gli uomini il dolce e verace amor di fratelli, n Non si poteva in modo migliore riassumere il programma del Touring. IL Sul nostro Touring pubblica un notevole articolo anche La Nuova Gazzetta di Novara. L ’ articolista che si firma Civile, dopo aver assai lodato il nuovo Animarlo, ed aver dato 1’ elenco dei vantaggi che i soci del Touring godono, continua :

Questo elenco dei vantaggi ai soci vale più di ogni pro­ lissa ed entusiastica lode ad esprimere il trionfante cammino del Touring Club Italiano. Nel quale tutte lo attività umane si assommano e si compongono così da presentare agli occhi stupiti degli stra­ nieri, in questa terra che tante peripezie gravarono o afflis­ sero, un vero documento del modernissimo vivere civilo. Dalla pratica più elementare per mettere a indice i nomi dei soci, alla più complessa indagine por dividero, di­ stinguere e coordinato lo molteplici attività nella grande fa­ miglia turistica: dalla pagina di stilo povero dove urge ia ricerca del numero a quella fiorita di entusiasmi (in cui si documentano i progressi del sodalizio) e financo di quella in cui Lorenzo Stecchetti crea l’ inno del Touring, tutto parla di un lavoro che non ha precedenti nella storia dello Sport. Come una madre amorosa e sollecita del suo figliolo, il Touring Club Italiauo, con quest’ annuario e con le nume­ rose altre sue pubblicazioni, accompagna, sonza abbandonarli un momento, tutti i soci nollp molteplici e rapido occupazioni dolla loro giornata. Così che la parte caratteristica della or­ ganizzazione non risiede tanto in ciò che ossa ha di più ru­ moroso o di più evidente (assemblee, congressi, contrassegni, targhette, occ.) quanto in tutto ciò che è studio per mante­ nere o migliorare incessantomento la solidarietà fra i compo­ nenti la graodo famiglia. Da qualchoaono in qua la vigilanza sempre più ragguardevole del Touring ha messo i suoi soci sotto la protezione dei consoli, di legali, di medici, di mec­ canici, di società assicuratrici, di reti ferroviario e perfino di albergatori. I quali non dònno solo al socio ciò che gli è strettamento dovuto in seguito al contratto di affigliamento, ma si abituano a riceverlo come un amico, ad usargli spe­ ciale deferenza, a intrattenerlo durante i suoi riposi, le sue colazioni, lo sue ricerche, i suoi svaghi con mille premuro. Promuro che sfuggono alla penna, ma che son di per se stesse sufficienti a tramutare un grande organismo, freddamente bu­ rocratico, in una vivacissima famiglia, ricca di vita rigogliosa ed affettuosa.

III. A l Touring quell’ autorevole giornale che ò 11 Stampa di Torino dedica il seguente articolo : In questi mesi di caldo, in cui gli sports atletici sono alquanto dimenticati, la bicicletta è il mezzo di locomozione preferito dallo sportsman. Fare della fatica, che regolata dalla ragione apporta sa­ lute, soddisfaziono o diletto, ecco lo scopo di chi usa dol bicicletto por faro del buon turismo. E chi, oggi, possedendo un velocipede vi rinunzia? Chi non appartiene al Touring e non approfitta delle innumorevoli agevolezze presentate da questa potente associazione nazionale? (5)1 1902 il Touring Club Italiano sogna nel suo libro d’ oro l'ottavo anno di una vita rigogliosa. L ’ anno 1902 saluta quest’ associaziono all’apogeo dolla sua grandezza; personifi­ cazione geniale e potente della forza dol ciclismo italiano. Sono solo otto anni di vita, ma otto anni di lotto acca­ nite dapprima, di continuo o brillanti vittorie dappoi, otto anni di ininterrotto, costante, febbrile lavoro, di continuo e crescente succosso. Oltre il principio, come ho dotto, sano, buono, utile, glande a cui informa l’ opera sua, il Touring deve il suo sue cosso agli uomini volonterosi, capaci, intelligenti, ehe questo principio hanno sposato, promettendosi di condurlo a mèta lontana. Ecco perchè il Touring può oggi avero 80 mila affigliati. Lo sviluppo del Touring dalla sua fondazione lo pos­ siamo riassumerò con le seguenti cifro : Anno * » » > > » >

1S95 soci annuali 2127 > 1896 6514 1897 > 11507 1898 > 14910 1899 » 16760 > 1900 20737 1901 » 25000 1902 p 30000


R IV IS T A M ENSILE I convegni del Touring sono all' ordine del giorno in quosta stagiono. Lo carovane si moltiplicano, si spandono ovunque, fe­ steggiando il vessillo del Touring. Dalle Alpi all'Appennino, dall’ Adriatico al Mediterraneo si portano in grosso comitive i soci turisti, o di quosti giorni appunto a Palermo, a San Martino, a Vercelli, a Desenzano, a Ginevra hanno luogo importanti riunioni. Domenica, 27, ebbo luogo il convegno dei turisti vendfi a Desenzano, sul lago di Garda ; in altro giorno i turisti emiliani visiteranno i colli storioi di San Martino, Solforino e Custoza; ed a Vercelli, in occasiono della festa di Sant’ Eu­ sebio, tutti i turisti del Piemonte, Lombardia e Liguria sa­ ranno riuniti in festa. A Palermo giunsoro i turisti del continonto elio, sotto la guida del capo consolo della seziono turistica della capi­ tale, onor. Brunialti, avevano compiuto l’ escursione in Sicilia, ammirando di prosenza le bellezze della grando isola dei vul­ cani e degli aranci. A l grando avvenimento turistico cho si celebra in Sicilia per opera del Touring, un altro segue sull’ opposto estremo d’ Italia, e si collega da una parte con un signorile atto di ospitalità del massimo promotore dolle ciclo-alpine, del commendatoro Johnson, il quale, per non disperdere lo adesioni rinunciò a convitare gli amici ad una gita sul colle d ’ Olen, e la convertì in un invito sul Cenisio ; dall’ altra con un atto d’ omaggio al turismo internazionalo, cho a Ginevra si afferma simpaticamente. Questa volta è Torino la città prescolta per la riuuione di partenza, ed è la bella Svizzera la meta di una lunga escursione. L a gita (10-15 agosto) ideata dà occasione di percorrere pittoresche contrado; di toner l’ invito amichevole del diret­ tore generale del Touring; di far atto di fratellanza interna­ zionale laddove si aduna il I V Congresso delle associazioni turistiche. Riuscirà una nuova prova dell’ importanza del nostro na­ zionale sodalizio, al qualo di questi giorni si è iscritta socia vitalizia la Regina madre Margherita di Savoia.

UNA CITTÀ OGNI MESE UNA CITTA DEL VENETO. AIE estrema pendice meridionale degli Euganei « a piè de’ colli ch’ai troiano Antenor piacquero tanto >, al principio dell’ampia pianura padana, siede l’antica e guelfa Este, colle sue antiche mura, e colla fedele impronta veneziana; e due braccia di quelle mura si protendono su per il verde colle, come per istringerlo in un amplesso. Stesa sull'ondulata pianura, traversata da un canale cavalcato da cinque ponti, con ampie vie e piazze fiancheggiate da portici, in mezzo ad un territorio fecondo, ricca di commerci e d’ industrie, Este dimostra d’aver saputo sostituire a ll’antica grandezza una floridezza moderna; e nelle sue chiese numerose conserva un numero notevole di tesori artistici. Narrano le leggende che Ateste, compagno di Antenore, fuggito dall’incendio di Troja, sarebbe ve­ nuto a fondare la città, dandole il suo nome: ma sembra che questo debbasi alTAthesis (A d ige), che, prima della rotta della Cucca, avvenuta nel 589, le scorreva dappresso. A lle popolazioni preistoriche, che abitavano nei villaggi lacustri, s’aggiunsero g li Euganei; questi poi

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si fusero forse in parte coi Veneti. N el 225 av. Cr. Ateste si federò con Roma contro i G alli; ma dopo la seconda guerra punica, le aquile romane stesero su di essa le ali potenti. Non essendo stata assog­ gettata colla forza, essa ebbe nell’89 av. Cr. la cit­ tadinanza latina, e nel 49 la romana. Fu eretta a municipio ed ammessa alla tribù Romulia nel 45, e Augusto ne fece una delle ventotto colonie militari, destinandovi i veterani di Azio. Declinata e spenta la potenza di Roma, Ateste fu distrutta dalle orde barbariche; riedificata dipoi, Carlo Magno la aggregò alla contea di Monselice; e uel x secolo l’imperatore Ottone ne infeudò una stirpe principesca, che fissò in Este la dimora, e n’ebbe il nome. P er più di tre secoli fu sotto il governo di questa casa (resa famosa e dalle sue imprese e forse più ancora dai versi dell’ Ariosto e del Tasso), da Oberto, che ne fu infeudato uel 9G1, ad Obizzo II, che trasportò la capitalo in Ferrara, sul finire del secolo xni. Presa dai Padovani nel 1213, espugnata da Ez­ zelino nel 1238 e nel 1249, Este fu alcun tempo sotto la signoria di lui e del Comune di Padova. Espugnata e saccheggiata nel 1317 da Cangrande della Scala, soggiacque di poi ai Visconti ed ai Car­ raresi, che vi ricostruirono il Castello. N el 1405 si diede a Venezia, da cui ebbe pri­ vilegi, coll’ indipendenza da qualunque città, che non fosse la Dominante. Nel 1509, durante la guerra per la lega di Cambray, tornò per poco in dominio dei marchesi. Ritornata sotto le ali del veneto leone, Este fiorì tranquillamente. Caduta Venezia nel 1797, Napoleone la fece sede di una vice-prefettura del dipartimento del Brenta. Passata n ell’anno seguente in possesso degli Austriaci, fu aggregata al Regno Italico, indi al LombardoVeneto. N el 1829 ottenne dall’ imperatore Francesco I il titolo di città, e nel ’ 66, con tutto il Veneto, entrò a far parte nel nuovo Regno d ’Italia. L e vie delia simpatica cittadina sono illuminate a luce elettrica, sono spaziose, pulite, e selciate; le piazze ampie e rimarchevoli. Fiorente è l ’agricoltura nel territorio di Este; prelibati i vini dei colli, saporite le frutta, rinomate le castagne di Calaone, che anche Plinio ricorda. Fra le culture industriali notevole quella della canapa, che serve alla fabbricazione dei cordami, industria introdotta dalla Repubblica Veneta. L e industrie in questi ultimi anni sono progre­ dite straordinariamente ad Este, ove sone fabbriche di concimi chimici, d’acido solforico e colla, di fiam­ miferi, di macchine agricole, di saponi, di terraglie e maioliche, di forme da scarpe, di cordami, ecc. Notevoli inoltre le cave di pietre dei colli, i forni per la calce o pei mattoni, e i mulini. Di tutti questi prodotti si vedevano saggi nella mostra industriale inaugurata nel giorno stesso in cui venne inaugu­ rato il Museo, ed alla quale era annessa una inte­ ressante mostra artistica. V iv o e importante ò il commercio, frequentatis-


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simi i mercati e le fiere, in cui si scambiano i pro­ dotti. Specialmente il grano ed il bestiame sono og­ getto di traffico importante. Este è sede di Tribunale e di Pretura, e di molti altri uffici, tra i quali è notevole l’Ufficio del genio civile, la cui giurisdizione va fino al mare, tra l’A ­ dige, il canale di Pontelongo ed i Colli Euganei. Ecclesiasticamente è sede di un abate mitrato. Este vanta molte e belle chiese, la principale delle quali è il Duomo o Basilica abbaziale matrice di Santa Tecla. Il Tiepolo dipinse il gioiello più

si vanno continuamente scoprendo nelle ville e nel­ l’adiacente campagna, e che ci rivelano un popolo del quale non conosciamo nè l’origine, nè la lingua, ed i cui costumi ci vengono frammentariamente sve­ lati dagli oggetti incombusti che si trovano mesco­ lati colle ossa combuste di quegli antichi padri e di quelle donne che amavano, non meno delle donno moderne, farsi belle mediante anelli, armi Ile, aghi crinali, cinture, fibule e collane. Era naturale che i molti tesori archeologici che si vanno da anni dissotterrando in questo territorio

ESTE.

prezioso di questa basilica, la grandiosa tela che occupa quasi tutta la curva dell’abside e rappresenta Santa Tecla orante per la liberazione di Este dalla peste del 1630, dipinto che ò riputato il capolavoro del grande artista. Nella chiesa di Santa Maria delle Consolazioni, è preziosa la tavola che si conserva nell’altare della cappella in capo alla nave minore. Rappresenta la Vergine col Bambino ed è opera insigne di Giam­ battista Cima da Conegliano, che la dipinse per questa chiesa nel giugno 1504 e ne ebbe per mer­ cede venete L. 78.8. Ateste era forse, nell’epoca preromana, la capi­ tale del Veneto; e di quell’antica e spenta gran­ dezza sono testimoni parlanti le vaste necropoli che

facessero sorgere il progetto della istituzione di un Museo, in cui raccogliere ed ordinare gli avanzi di un mondo sparito; e ciò potè tanto più facilmente avvenire in quanto che Este vantò sempre fra i suoi figli non pochi valenti archeologi, dei quali basterà ricordare qui l’abate Giuseppe Furlanetto, il cav. L^o Benvenuti ed il compianto Giacomo Pietrogrande fra i morti, od Alessandro Prosdocimi e Alfonso Alfonsi fra i viventi ; ed è a questi due valentuomini che dobbiamo, oltre a molte pregiate memorie pubblicate nelle Notizie degli scavi, anche l’attuale sapiente or­ dinamento del Museo Nazionale Atestino che, isti­ tuito con decreto reale del 30 aprile 1887, venne inaugurato il 6 luglio scorso. Il Museo ha trovato degna sede nel palazzo


RIVISTA MENSILE ìlocenigo, edificato da quei patrizi veneti nel se­ colo xvi, abbattendo parte delle mura e delle torri con cui Umbertino da Carrara circondò il Castello

Cono Vittorio Etnanudo II.

eretto nel 1338 là dove sorgeva, sino dal secolo xi, il palazzo marchionale della famiglia che da Este prese il nome ; e si può considerare come diviso in tre sezioni ben distinte, di cui diremo brevemente. Nella palafitta della Costa presso Arquà Petrarca, nelle valli remote, sulle erte pendici, e sino sulle più alte cime di questa serio di vulcani (non ancor del tutto spenti, come mostrano le calde acque fu­ manti che nascono ai loro piedi), che sono i Colli Eu­ ganei, si trovarono numerosi oggetti (raccolti ed or­ dinati dal prof. Federico Cordenons e dal prelodato signor Alfonsi), consistenti in avanzi fittili, armi, ed utensili di pietra, e, nei meno antichi depositi di abitazioni distrutte, anche adornamenti di bronzo. E' questo quanto ci resta di un popolo quasi sel­ vaggio, e del tutto ignoto, che diremo degli abori­ geni, tanto per intenderci, e che precedette in queste contrade non solo i Veneti, ma anche gli Euganei, dai Veneti cacciati e dispersi. Ben 1654 sono gli og­ getti di questa ricca collezione, che va continua­ mente aumentando, e che, confrontati con quelli che si vanno scoprendo in cento altre parti d’Italia, ser­ vono a far brillare qualche scarso barlume sulle te­ nebre di secoli incalcolabilmente lontani. Nel 1876 un bue, trascinando l’ aratro in un campo presso Este, sfondò il coperchio calcareo di una tomba, ed entrò con un piede in una situla di bronzo che era in quella, e che conteneva oggetti di fittili e di bronzo. Accorso sul luogo il prof. Ales­ sandro Prosdocimi, egli potè persuadersi che quella tomba (come altre molte in seguito scoperte) appar­ teneva ad un popolo che abitava queste contrade prima che su esse venisse a stendere le ali l’aquila romana. I più illustri archeologi confermarono l’opi­ nione del Prosdocimi; il quale, continuati gli scavi e gli studi, potè anche stabilire (e la sua classifi­ cazione fu accettata dagli eruditi) che la civiltà pre­

romana atestina si divide in quattro periodi, contrad­ distinti dalla forma e decorazioni degli ossuari, che contengono i resti del cadavere incenerito, assieme cogli- adornamenti con cui il cadavere era stato posto sul rogo. Nelle tombe, assieme cogli ossuari, sono anche vasi minori, detti accessori, contenenti ciotole, coppe da offerte (e su molte di esse sono ancora i resti delle offerte, come vertebre di pesci e scheletrini di topi e d’altri animali); e fra i vari oggetti sono fibule, armille, anelli, ganci di panziere, pauziere di bronzo, aghi crinali (di grandezza straordi­ naria, e che ci lasciano indovinare la ricchezza della chioma delle belle atestine di 24 secoli or sono), collane (di vetro, ambra, bronzo, coralli); e meno numerose sone le armi (punte di lancia, ascie di bronzo e di ferro, spade, coltelli di ferro e di bronzo), e numerosi gli strumenti di lavoro (scalpelli, pun temoli, raspe, seghe, pinzette): il che forse sta a provare che quello era un popolo più industre che guerriero ; ma certo anche guerriero esso fu, se seppe difendere, unico paese dell’Alta Italia, il proprio ter­ ritorio dall'invasione e dominazione gallica. In questa raccolta sono preziose e di bellezza insuperabile, le situle di bronzo, con adornamenti a sbalzo ed a cesello, e con figure d’uomini, d’ani­ mali, di piante: figure che richiamano tosto alla mente i monumenti assiri e babilonesi, e che stanno a testimoniare dell’origine orientale dei Veneti, an­ che oggi così marcatamente distinti dai vicini Lom­ bardi ed Emiliani, d’origine celtica. E di quei V e­ neti (o che tali fossero ha chiaramente provato l ’illustre archeologo Gherardo Ghirardini) ci si con­ serva anche la lingua (misteriosa quanto l’etrusca, e che nessuno ha saputo ancora capire) in lettere e parole scritte su vasi e su piastrine di piombo. Fra le varie sale del Museo ò importantissima

Mostra Industriai®.

quella in cui sono raccolti ed ordinati gli oggetti scavati, dal 1880 al 1886 (con metodo pur troppo tutt’altro che scientifico), nei fondi d’un signor Ba­ ratela. Come dottamente provò il prof. Gherardo Ghirardini (in una poderosa monografia premiata dalla Accademia dei Lincei) si tratta dei resti di un tempio, di un santuario, sorto all’epoca dei Ve­


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neti, quattro secoli prima di Cristo, e venerato an­ che nei primi secoli dell'epoca romana, cioè ancora nel primo secolo dopo Cristo. Le lamine, le statuine, gli scudetti, i dischi, corrispondono perfettamente

Nazionale Atestino. Esso contiene quanto basta per darci un’idea dell’Ateste romana, in quell’epoca che durò sei secoli circa, cioè dal 225 avanti Cristo, sino all’infuriare delle barbare orde settentrionali: e, di quell’Ateste, qui vediamo rivivere la fede, le occupazioni, i costumi. Ecco le are votive a Giove depulsore, a Giove fulminare, a Silvano, allo Ninfe ; ecco le tombe ed i nomi di aquiliferi, di signiferi, di centurioni, di militi, di decurioni, di seviri augustali, di questori; ecco quelle di pettinagnoli, di cuochi... e d’altri individui che sono 11 a provare che anche allora il mondo era immondo. E presso alla famosa lapide del Venda (con cui nel 141 prima di Cristo fu segnato il confine fra Atestini e Pata­ vini), sono cippi terminali, e sculture, e avanzi ar­ chitettonici, e materiali da costruzione, e pavimenti a mosaico di abitazioni signorili, e rozzi pavimenti di case rustiche, e marmi preziosi, e decorazioni ad encausto che adornavano le pareti, e vetri, e bronzi, e fittili, che fanno sorgere dai sepolcri un altro po­ polo, un altro mondo, un’altra civiltà. E quali dolci e strani nomi di donne ci sono conservati da quelle lapidi! Ecco Avillia Montana, Blazia Facile, Lusonia Terzia, Catulla Massima, Cornelia Lepida, R&vonia Posilla, Erennia Seconda, Asconia Nerope, Gracellia Seconda, Grata Anicula, Rutilia Celidone, Satria

Santa Toc]«, pala di G. B. Tiopolo.

agli ex-voto che si vedono in tutti i più venerati santuari dei nostri tempi; e non mancano le lamine di bronzo con due occhi poste da qualche guarito di mal d’occhi, le lamine rappresentanti le gambo umane poste per ringraziamento da qualche scian­ cato raddrizzato, ed altri oggetti che provano sempre di più che al mondo non c’è proprio mai nulla di nuovo, e che si è sempre sentito il bisogno della fede in esseri soprannaturali che guariscano i nostri naturali malanni. Fra quei voti sono innumerevoli i chiodi di bronzo, di tutte le grandezze e forme, molti di essi con lettere, parole, ornati geometrici ; e ciò dimostra che anche il « piantar chiodi > è un’antichissima co­ stumanza italiana. Non sarebbe possibile in questa rivista dire di più; e basti raffermare che questo museo veneto (che contiene 11132 oggetti) è una vera e preziosa rarità, una fonte inesauribile di dotti studi, una rac­ colta archeologica ammirata ed invidiata. Sino dal 1834, per iniziativa del podestà conte Vincenzo Fraeanzani, s’ istituì a Este (per racco­ gliere le antichità romano che s’erano scoperte nel territorio), un Museo, che, sempre aumentato (conta 1573 oggetti) forma ora una parte notevole del Museo

L a Volpino col Bambino, paia di Cima da Conciliano.

Armis, Truttidia Elate, Volumnia Larenzia e Suavia... che visse quindici anni e dorme da venti secoli. A ll’inaugurazione vennero pronunciati tre di­ scorsi: uno entusiastico, uno erudito, uno ricco di memorie locali.


R IV IS T A MENSILE Parlò primo il sindaco Tono, che salutò il mi­ nistro Nunzio Nasi, ricordò l’amore del Re per le scienze archeologiche, rievocò le glorie di Este. Parlò secondo il prof. Ghirardini, che fece uno splendido discorso sull'indole scientifica del Museo e finì con un inno a Petrarca poeta, archeologo, patriotta.

Muboo Nurionaia A tastino

Parlò terzo il cav. Prosdocimi, che ricordò la storia del Museo e i nomi dei cooperatori al suo incremento. 11 ministro Nasi portò un poetico saluto, evo­ cando le memorie di Este, la cui gloria si fondo colla gloria d’ Italia.

Pari» il Ministro della P. I. Naal.

Alle ore 19, nel salone dell’asilo Isidoro Alessi si ebbe pranzo di oltre cento coperti con numero­ sissimi brindisi. Parlarano il sindaco Tono, il com­ mendatore Barnabei, il sen. Lampertico con molto spirito caustico, il prof. Teza in versi, il prof. Ghi­ rardini, il prof. Prosdocimi, il prof. Gamurrini, il ministro Nasi, ringraziando delle splendide acco­ glienze e rievocando « Ateste gemma d’ Italia >. Ultimo il prof. Ottone Brentari (che aveva avuto dal direttore generale comm. Federico Johnson l'o­ norevole incarico di rappresentare in tale circostanza il Touring) pronunciò le seguenti parole:

Jtil

A nome del Touring — della modesta società che conta 30,000 soci e che ha scritto sulla sua bandiera le fatidiche parole vi et mente — chiedo scusa se oso parlare in questo dotto consesso; e ringrazio il ministro Nasi, nostro socio carissimo, di aver accettata la me­ daglia, che il Touring ha avuto il piacere e l'onore d’ oflfrirgli, e ringrazio l ’ottimo sindaco Tono, che fu cosi gentile da permettere che la stessa medaglia com­ memorativa portasse lo stemma, pieno di gloria, di Este, e lo stemma, pieno di speranze, del Touring. In quella medaglia, se da un lato sono i due stemmi, dall’altro è la testa della splendida Medusa atestina ; quella Medusa che nei due serpenti annodati in circolo quasi rappresenta la ruota conquistatrice della bicicletta che gira o conquista il mondo. II nostro sodalizio, modesto ma numeroso, e com­ posto pei la massima parte di giovani, aspira ad as­ sociare l ’ opera sua, ed i suoi convegni, a quanto di bello, di grande, di sublime si opera e si scopro in Italia ; e sono ben lieto, rappresentando il Touring, di constatare che esso oggi partecipò e cooperò ad una festa che rievoca tanta gloria e tante grandezze. E poiché il Touring combatte ed opera fuori di qualsiasi lotta o questione politica, poiché esso ad altro non aspira che alla grandezza della patria, permettetemi di parlare, fra tanti dotti classici, da barbaro; c di dirvi che non deploro, come ho sentito deplorare oggi ila tanti dotti, la sparizione di popoli e di principi. Io anzi nono lieto che sieno spariti siculi, sicani, greci, rim ani, saraceni ed aragonesi, per dare ori­ gine al popolo siciliano; sono lieto che sieno spariti euganei, illirici, galli, romani per dare origino al popolo veneto; e sono lieto che sieno spariti siciliani e veneti per dare origine al popolo italiano; e che questo popolo italiano sia rappresentato qui, ai piedi •lei Venda, da un ministro che ci viene dalle pendici del Monte Elice. E come sono lieto della sparizione di tanti po poli, sono lieto della sparizione di tanti principi ; e elio ad essi sia sopravissuta solo la famiglia che ò scesa dalle Alpi, colla fede bianca come la neve di quelle cime, colla perseveranza indomita come la resistenza di quelle rocce, col valore indomabile di quei torrenti irrefrenabili ; sono lieto che sieno spariti g li stemmi coll’aquila bianca, colla scala, colle bisce, per far posto al solo stemma segnato dalla croce santa di Savoia. E chiedo scusa se, pure parlando quale rappresentante del Touring, non posso dimenticare di essere giorna­ lista. Sua Eccellenza il ministro Nasi ebbe la genti­ lezza di dire che egli perdona ai giornalisti, presenti ed assenti, tutte le volate alle quali avessero per caso potuto abbandonarsi. Ebbene, Eccellenza, mi permetta di dirle che i giornalisti sono giusti, e come giusti possono errare sette volte al giorno; e come giusti i giornalisti per­ donano ai ministri tutti gli errori, che per caso po­ tessero commettere ; ed anche aggiungo che so che chi fa falla, e che può fallare anche il ministro Nasi che molto fa. A lui auguro sinceramente di far bene; e mi per­ metto di ricordargli che quando egli parlava oggi delle ricchezze archeologiche di Este. ne parlava forse con un senso di compassione, pensando alle immense ric­ chezze archeologiche di Agrigento, Solunto, Selinunte e Taormina nella sua Sicilia. Voi eravate granali quando noi eravamo ancora


TOURING CLUB ITALIANO quasi selvaggi; ora abbiamo raggiunta la civiltà vo­ stra; c tutti ci siamo fusi nella civiltà italiana, K mi permetta, Fon. Nasi, siciliano, di ricordargli che pro­ prio in questi giorni i soci del Touring faranno una gita nella sua isola miracolosa, nel paese fatato pro­ fumato dalla zàgara o dalla gaggìa, nel paese mera­ viglioso dell’Etna, delle memorie e della gloria. Oggi si parlò di archeologia, di classicismo ; ed io corro col pensiero ad Enea, che sarebbe stato un buon socio del Touring, e che giungendo ai nostri lidi non vedeva partiti o divisioni, ma gridava Italiani, Italiani. « Ed Italiani, Italiani grido anch’ io; ed all’Italia brindo, e brindo al ministro che qui l ’Italia rappre­ senta >.

per i ciclisti) servì quale ricordo dell’inaugurazione e del convegno. La medaglia porta da un lato uno scudetto colla corona marchionale e lo stemma d’Estt ed uno scudetto colla turrita corona italiana e lo stemma del Touring, e dall’altra la testa di Medusa, riproduzione del bellissimo bassorilievo antico, la­ voro greco del primo secolo dellTmpero, che è fra i più preziosi oggetti del Museo. Questa Medusa non

L ’ inaugurazione di questo Museo fu apparec­ chiata in maniera proprio degna di lode.

M HflHflM G Una sala dal Musoo Preistorico.

Fu pubblicato un album di dodici assai belle cartoline commemorative, riproducenti le principali salo del Museo, ed i ritratti delle principali persone che contribuirono ad arricchirlo; il Municipio pub­ blicò un album sontuoso, con splendide veduto di Este e del Museo; ed il prof. Alesssandro Prosdoeimi, conservatore del Museo, pubblicò due utilis­ simi lavori, cioè B revi cenni del Musco Nazionale Atestino e Guida sommaria del R . Museo Alcstino, Sezione Romana. • Ricordiamo pure una biografia del conte Vincenxo Fracanzaniy scritta dal sig. Francesco Franceschetti; i versi sciolti Per V inaugurazione del Museo Archeologico Atestino, del signor Giovanni Rossi; la robusta ode Per Vinaugurazione del Museo Nazionale di Este, di Gaetano Sartori Borotto; ed il numero speciale che ad Este ed al Museo de­ dicò il P ro Fam ilia, rivista settimanale illustrata che si pubblica a Bergamo. Fu pubblicata anche una medaglia, lavoro egre­ gio dello stabilimento Johnson. Bisogna premettere che, allo scopo di far partecipare anche la gioventù ciclistica a questa festa artistica e scientifica, il lo­ cale capoconsole del Touring, signor Antonio Ortore, indisse a Este per il giorno 6 un ritrovo turistico; ed una sola medaglia (un esemplare in oro per il ministro, alcuni in argento per le rappresentanze, altre in bronzo

Antonio Ortor* Capocousoio del Touilng a Este.

ha la fiera espressione tradizionale, ma piuttosto quella di una bella donna pensosa e addolorata. L'ampia chioma artisticamente disordinata incornicia tutto attorno la sua fronte, e nasconde due serpenti, le cui code si annodano sotto il mento e le cui tette spuntano sopra gli occhi della tremenda fanciulla, che ci attrae e ci respinge col suo sguardo fisso 6 col sue volto spaventosamente bello.

La modngli* commemorativa.

A d o p e r a r e le g u i d e d e l T . C . I. è « l à u n a b u o n a c o s a : v u o l d i r e e lle Ni e t u r i * t i . M a p i ù b u o n a a n ­ c o r a è g u a d a g n a r * ! Ic Càuldo. c o o p e r a n d o a d e s s e . In che m a n ie r a ? P r o c u r a n d o s e m p re nuovi Soci ni T . !.. u u o i i s o c i , c i o è n u o v e e m a g g i o r i f o r * e .


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RIVISTA MENSILE

Il campanile di S. Marco. « È caduto il campanile di San Marco! » Quando si sparse per il Veneto, per l’ Italia, per il mondo

era stato messo sulla cima l’angelo di rame dorato, che girava secondo il vento, e che andò, nella re­ cente mina, a cadere proprio davanti alla porta della basilica. Il campanile era alto m. 98, 60. Al piede orientale del campanile, che la seppellì.

Lo rovino del cumpanilo di San Marco.

la dolorosa notizia, essa sembrò una fola, uno scherzo di cattivo genere. A Venezia la notizia fu appresa col dolore con cui si apprende la morte di persona cara, deH'amico prediletto, del protettore in cui si ha fiducia. Il < campaniel > era per i veneziani la più grande di tutte le grandezze. « Non mi faresti paura se pure tu diventassi grande come il campanile di San Marco > si diceva al prepotente; eh! iti malora; gnatica se fosse casca el campaniel de San Marco, si diceva a chi faceva troppo chiasso per alTari di poco conto; « vorrei vivere quanto il campanile di San Marco > si dicova per accennare ad un tempo infinito; ep­ pure il campanile si chinò, s’ insaccò, spari! Ne erano state gettate lo fondamenta nel 911. Le mura furono cominciate nel 1148. V i lavorarono in seguito Niccolò Barattieri (1180) ed un Montagnana (1329). La cella delle campane, ai sa da un fulmine nel 1489. fu rifatta nel 1510 da Bartolomeo Buono, che vi aggiunse attico e pinnacolo. Nel 1517

era la loggetta, costrutta nel 1540 da Jacopo San­ sovino, e nella quale si faceva l'estrazione dei nu-

Lo poitello di bronzo di Antonio Gai.


TOURING CLUB ITALIAN O

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meri del lotto. U n ’opera cosi bella adoperata por un’opera cosi brutta ! Il terrazzino era stato aggiunto nel 1633; le portello, di bronzo, opera di Antonio Gai, furono fuse nel 1750. L e statue (M i­ nerva, Apollo, M er­ curio, la Pace, in atto di abbassare la fiaccola guerresca e spegnerla sopra una celata), sono opere del Sansovino; i bas­ sorilievi (G iove col­ l’aquila, simbolo di Candía, Venezia su due leoni sotto la Giustizia, Venere e Cupido, simbolo di Cipro), sono di Ge­ rolamo da Ferrara. N ei vani, fra i pie­ destalli, erano putti e fatti m it o lo g ic i (E lle che cade dal monte Friso, Venere che aiuta Leandro, ecc.), opere di Anto­ nio Gai e di Tiziano Minio. N e ll’ interno era un gruppo di t e r r a c o t t a dorata (Maria con Gesù e Giovanni), altra op era'del Sansovino. Tutto si va estraendo dalle rovine; ma in quale stato! Sulla caduta del campanile si scrisse ormai un’ intera biblioteca; e non mancarono le poesie. Fra le varie che abbiamo lette ci piace riprodurre dal Oaxxeitìno di Venezia la seguente, scritta dal maestro comunale Albano Baldan : EL

e tuti stava là, come i scoltasse i pianti e le alegrie che ’ 1 ga provi. Che bon vocio ch'el gera! El ne xe morto chieto, tranquillo, co sestin, a pian : noi ga voiesto aver mai gnanca un torto, nò far mala nissun, ma gnanca a un can. Ah, che no me ricorda! Ah, che momento l ’ò stà, quando, butandose al balcon, no s’à più visto, belo e drito al vento, l ’anzolo d ’oro, el nostro cocolon! Dov’elo andi? L ’è coreo impietosio vicin la Ciesa, e la el se ga fermi, e a eia el ga porti l ’ ultimo adio de quelo che mai più la vedali. Ma ala povera Ciesa derei ita co Padio 'na speranza el ga lassi, quella speranza la ga d i la vita, e ancora al sol la bela ga brilà. Il campanile risorgerà; ed anche sul progettato risorgimento molto si scrisse ; e ci piace riprodurre a tale proposito le parole mandate da Paolo Liov alla P rovin cia d i Vicenza: < Più che un monumento, era una persona. Il suo fascino si espandeva da storie fulgide, da poemi in ogni lingua, da canzoni nel più soave dei dialetti, da trionfi sulla terra e sul mare. Parlava. Da mille anni, parlava. La sua caduta, fra lo stupore del mondo, fu grandiosa ej>opea: cadde su sò stesso, rispettando i cir­ costanti splendori, risparmiando le vite che lo amavano quale vigile onorato vecchio di casa. E che verrà a dire 1’ intruso che non degnamente venisse a succedergli nel posto augusto? « L ’arte che si palesò inetta a conservare, saprà ora ricomporre le pietre, e imprimervi, non soltanto la forma, ma il colorito, l ’anima, il pensiero, lo spirito, la fisonomia del colosso, nel quale non lavorarono soli architetti, scalpellini, muratori, ma, con assidua magia di ombre e di chiaroscuri, secoli e secoli? Se un ple­ biscito unanime vorrà sostituirlo, oh non sia la pallida esumazione d ’un morto, rimesso in piedi coi frammenti delle ossa sue, raffazzonato, rimbelIettato, senza espres­ sioni di ricordi, senza voce, muto, rispondente soltanto alla rimembranza d’ una catastrofe immane ! —r No, non è lui — sarebbe il grido della folla delusa, quando

C A M P A N IE !..

« Che casca el campaniel ? Cossa ! Seu mati ? Noi casca ci campaniel, noi poi cascar: digo la verità, faro ve pati de viver fin quel giorno e po crepar*. Questo gera el pensar, questa la fe.!o de tuti quanti... E pur el xe cascà! El par un sogno: ancora non se crede ai propri oci... E pùr el xe cascà! No gh’è più el campaniel? Come! Ma alora gnanca la Piazza no la ghe xe più: Venezia senza lu la xe in malora; e nualtri chi semo senza lu? El gera tuto per nualtri, el gera: patria, famegia, religión, amor: 60 andava via da lu raalvolentiera, e a ritornar ne se slargava el cuor, A vantarlo, pareva ch’ el contasse le storie che ’ 1 ga visto nel passà;

L a Log£Otta dol Sansovino.


RIVISTA MENSILE <lopo una m alin con ica aspettazione, gift prevedu ta da a n n i, veden do ricom p a rire la scena senza i l v e ro prò-

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tagonista, sentisse spegnersi n ella fantasia o g n i luce du ratu ra di rim pianto e di a m o r e ...» .

I ji Finca di S. Marne».

r o u r i n g b e n z i n a . L'uununcio «'li«’ il T . stava allestendo nnn im portante reto d* im pianti pel rifornim ento «li benzina o d i lubrificanti per auto­ m obili in tutta Ita lia , ebbe u n'ero simpaticissima in tutto il mondo «lei nostri m otoristi, (che vantiam o quasi tutti fra i nontri soci), m entre i pochi indifferenti «tanno corto per ontraro n ella nostra grande fam iglia per un irrottiitti bile sentimento, nel quale non b pns«ibile «epurare nettamento il calcolo di pratici vantaggi da una riconoscente ammiraieione. Insiem e eoi prim i appianai e coi prim i encomi, non ci nono manente alcune osservazioni critiche, sempre da noi debitam ente apprezzate. U n 'o v v ia osservazione b qu ella dello nostro tariffe per In benzina, lievem ente superiori a quello in corso nei massimi centri. L a lie v e differenza è spiegata dallo spese di prim o impianto, dall'osteuftione di questo, d a lla qu alità e d a lle garanzie assolute con cni l ’ essenza viene fornita, e dal oritorio di u n ifo rm iti ohe si cred ette saggio adottare per l ’ esperienza del p rim o funziona­ m ento, equiparando il prezzo per tutte le regioni, ohe cosi venne ad elevarsi perclib accresciuto dello spese generali «li trasporto. Ragioni di logica «> di giu stizia potranno facilm ente condurre — dopo questo prim o periodo sperim entale d'u gu aglian za da­ van ti... ai prezzi — a ritoccarli opportunamente in qu elle regioni clic meno dovrebbero esser gravate, pel m eritorio contributo che dònno alla circolazione autom obilistica e re la tiv o consumo di «T o u rin g b o n x in a » — poiché questo b ormai corollario di quella. I*a questiono «logli sgravi b una dello preoccupazioni scric della nostra Direziono, e pub darsi elio in lievissim a misura questi si possano effettuare nel prossimo anno. T a n to pii» lieta sarà la D ireziono so potrà a lle g g e rire i suoi prezzi «li «pianto sarà possibile otten ere «lnH'nttesn riduzione del dazio di L . 4S il quintale, riduzione re«»lamntn in coro «la tanti

com m ercianti o consumatori di petrolio, o per la «|imle venne iniziata una sottoscriziono a cui il T . accompagna la propria voce cd il proprio appoggio. Un appunto ben più grave potb esserci riv o lto . Qualche soci«» impaziento, alla notizia «latn d a lla Itir ìs ta o da 11’ A m ino rio «lei T . — prese in mauo il volan te di guida «lei proprio autom obile e volò in direziono del più rem oto dcp«»sito d i Touringheuzinn. D esolazione! il posto noti funzionava ancora, nessuna traooia d i essenza n ella località, o — ciò elio ora peggio — nemmeno nel serbatoio. I depositi dol Touring, cosi forniti cd aggu erriti contro ogol attacca di consumatori, erano dunqim del ehdleaux cn Espagnr, e la rela tiva carta pubblicata dal T . incutivu a tro c e m e n te ! N iente affatto. Si com pren de: che tutto l ’ im pianto non potevn di colpo esser com pletato nelln sua v a s tità ; che umanamente si andava facendo colla più g ra n d e s o l­ lecitudine, ma un po’ a lla vo lta ; che non v ’ ora m otivo di lasciar in a ttivi i depositi già al­ lestiti o pronti, in nttcsn ohe la rete fosso com pletata; che ora invece ben più o v v io l ’ a ttiva re immediatamente q u elli predisposti già su uua grande nrterin di comuuicnzione per la famosa N izza-Abbazia ; che la carta corografica allogata al sccoudo volu m e d e ll’ J n ti uà rio o consultata da quei pochi im pazienti, rappresentava, come rappresenta, solam ente le sedi doi depositi elio dorrà ino esser»insediati, in numero di 140; mentre non liunno conduciate a fun­ zionare ad oggi oho solo 51. quali figurano n cll’ r/rueo pubblicato n e ll'A n n u a rio stesso p rim a della carta e non consultato da q u a l­ cuno che non si diede pena di approfondire la cosa p rim a rd i rtv o lg rrci delle critiche. Ripubblichiam o l ’ elenco aggiornato ad og g i, e sarà man mano com pletato n elle successive R iviste, fino a colm are i vo ti dei nostri numerosi nulom obilisti. ed I vuoti doi loro serbatoi:


TOÜKING CLUB ITALIANO

act;

1° Elenco dei Posti di rifornimento di Tourngbenzina e Lubrificanti, stabiliti dal T. C. I. (funzionante al 1* agosto 1902).

C o ti N O M E L O C A L IT À

E NOME IN D IR IZ Z O

«lo! depositarlo

D A Z IO CoinuiiaK* L.

Fratelli D calcxaiidris..........................

Corso Bagni • Drogheria.

A l e s s a n d r i a ...............................

Bruzzoli» M a r i o ...............................

Portici Piazza Garibaldi, 3.

A r e z z o ..........................................

Konz e Comp. .....................................

Barriera Vittorio Emanuele.

B assan o V e n e t o .....................

Pedrolli C osare....................................

Piazza Vittorio Emanitelo - augoJ » Via CalrolJ.

A cqu i

.

.

.

.

.

.

.

.

.

B e r g a m o ....................................

RieholmI A . L .......................................

V ia X X Sctiombro, 45.

B i e l l a ..........................................

Bracco G i a c i n t o ...............................

V ia Cavour. 11.

B o l o g n a .....................................

Bonaria Clemente e F iglio . . . .

B o r d i g h o r a ...............................

Filip o F r a n c lo n i................................

B o r g o S. D o n n in o

Anton lazzi B o b e r t o ..........................

Droghe o Coloniali.

B r e s c ia ..........................................

Bruschi Em anuele...............................

V ia Cavalletto. 23 o V ia X X Setteiubir, 12.

C a s a l m o n f e r r a t o .....................

Corino Gluseppo

Fuori Porta Romana : Corso Poita di Napoli. 109 Piazza Carlo Alberto.

. . . .

. . .

. . .

V ia V ittorio Emanuele.

Perini Ferdinando e F igli

. . . .

Piazza Garibaldi. 8.

C h i a v a r i ....................................

Torsegao Raffaclo e F igli

. . . .

Corso Vittorio Einanuole.

C o m o ..........................................

Ditta Saldar ini Salvatore

. . . .

V ia Plinio - Portici Nuovi.

C o u r m a y e u r ...............................

Petigax Eni i l o ....................................

4. 50

4. 50

Restaurant Savoye.

C r e m o n a ....................................

Bonczzi e B o n v i c l n l ..........................

V ia Giudocca.

C u neo

G. Piovano e Compagnia

Piazza Vittorio Emanuele.

..........................................

7. -

8. —

C a s a l m a g g l o r e ..........................

. . . .

e.

F i r e n z e .....................................

Alberti G iu s e p p e ...............................

V ia del Pucci, 0*15.

M a n t o v a .....................................

Sondi e C...............................................

Piazza Erbe, 1-2 • Fuori Porta S. Giorgio.

M e s t r e ..........................................

Costante Zen m i r o ..........................

Farmacia.

M i l a n o .........................................

Zini Cortosi e B e r n i ..........................

Corso Garibaldi, 83*85.

M c n s e l i c e .....................................

Vanzl Car. F e r d in a n d o .....................

Via Umberto I, X . 42.

M o n z a ..........................................

Lazzaroni Paolo e F i g l i .....................

Piazza Roma.

N o v a r a ..........................................

Parodi F r a n c e s c o ...............................

Sobborgo S. Andrea, Strada di Circonvallazione.

P e r u g i a ....................................

Bossi A m e d e o .....................................

Piazza V ittorio Kwauuclo, 7.

P i a c e n z a ....................................

A slorrl E m i l i o .....................................

Piazza dei Borgo.

6. — da 4. 50 a i. —

Douicneghetti P u r ld o ..........................

Portici Nuovi • Casa Glors.

Tanuccl Nannini Giovanni . . . .

Strada V ittorio Emanuele, 1.

7. 70

P i a t o j a ....................

Morandi Tommaso o F .lli

Via dei Fabbri. 140.

4. 50

P o n t e d e r a ....................................

Fumiacia Zini

P o r t o M a u r iz io ..........................

Bossi M a r i o .........................................

Corso Carlo Alberto.

3. 75

R aven n a

Erraol Ugo e C.....................................

Via Mazzini, 1 AB.

P ln e r o lo P is a .

.

.................................... ..........................

....................................

*

. . . .

...............................

R e g g i o E m i l i a ..........................

Ancescbl e G radrillnl..........................

Fuori Barriera Vittorio Emanuele.

S a l ò ...............................................

Scotti L o d o v ic o ....................................

V ia S. Carlo • Saluntoria.

.Sul u z z o ....................................

Goccila Fran cesco...............................

Corso Carlo Alberto, 28.

S a n R e m o ...............................

Filip e F r a n c io n i...............................

V ia Gaudio - Lavori Idraulici A -A .

S a v o n a .........................................

Bealo e I s o t t a .....................................

V ia L . Corsi - angolo Corso X X Settombrc.

S i e n a .........................................

Cascianl V in c e n z o ............................... Subbadini E g i d i o ...............................

V ia Cittadella, 13 • viaio S. Bartolomeo.

.

G. di A . P is c h lu t t a ..........................

Magazzino presso Staz. ferrovia • Strada Pontebbana, 89

S i r c s a .........................................

Bolongato G iu s e p p e ..........................

Drogheria.

Susa.

....................................

Abb& B o b e r t o ....................................

Farmacia.

T e r n i ..........................................

Cerafogli A t t i l i o ...............................

Piazza Vittorio Emanuele 0.

T r e v i s o .........................................

<ìuzzolii A n t o n i o ...............................

V ia V ittorio Emanuele.

U d i n e ..........................................

Minlsini F r a n c e s c o ..........................

V ia Paolo Sarpi • in fondo a via Mercato Vecchio.

V e n t i m i g l l a ...............................

Imperiali e B e y ...............................

V ia Cavour, 8.

V e r o n a ..........................................

Galllzloll F r a n c e s c o ..........................

Corso S. Anastasia, 1.

V ia r e g g io .....................................

Cipriani A d o lfo ....................................

V ia Garibaldi, 70 - Via Paolina, 11.

S p e z i a .......................... S u z io n e p o r la C arnin .

*

.

V i g e v a n o .....................................

V o g h e r a .....................................

Lodola E n r i c o .................................... Serafini Fnancosco...............................

Piazza Garibaldi, 10.

Boocardi Vincenzo...............................

Piazza Vittorio Emauuclc, 2.

4. 50

5. —

5. —

0. —


R IV IS T A M E N S IL E

2G7 PREZZI

• •

R icordiam o che p er ottenere ai depositi d el T . la benzina ed i lubrificanti ni p rezzi speciali, è assolutam ente indispensa­ b ile cbo il socio presenti la sua tessera in p erfe tta re g o la , e cioè in quelle condizioni nettam ente esposto in ultra parte d e lla I t i ­ vi t la ; dopoché non ha che a dom andare al D epositario i l « L i ­ bretto di serv izio p ei soci d el T . > ani qu ale annoterà la quantità di uiereo p re le v a ta .

PR E ZZ I P E I SOCI D EL T. C. I. T o u rin g b e n zin a . Il bidone da litri 6 a L. 6. 30 compresa la latta

m

»

10 a » 10, —

»

»

O le o b litz . La latta da litri 2 1(2 a L. 3,80 comproso il rooipionlo. G rasso con sisten te. L a scatola da 1 Kg. L. 1, 70 compreso la latta, a»-»- Nel prezzi suddetti non è compreso 11 dazio comunale. Nello lo­ calità iu cui osso ò imposto dovrà essere pagato in più dall'acquirente. I vasi, purché restituiti in ottimo stato, tali o quali lnsomma conio alia consegna, sono ripresi non solo al posto di rifornimento dove fu fatta la provvista, ma in qualsiasi altro posto, contro rimborso di 70 cent. pel bidono da 5 litri di benzina » ItO » * »1 0 » » SO m per la latta da Kg. 9 i]9 di olio «► 90 » per la scatola da J K g. di grasso. I l diritto di resa dei recipienti è riservalo solamente a i Soci del Touring. I non soci godono però egualmente tutti gli nitri vantaggi della for­ nitura. mediante un leggero supplemento di prezzo, elio por la benzina è solo di 10 centesimi ai litro. Rimangono cosi stabiliti i

I l Castello di Bardi L ’a n tica rocca, p rop u gn acolo un tem po d ella p o ­ ten za feu dale, rosta ta g lia ta fu o ri d e lle g ra n d i v ie di com u n ica zion e; ma una g it a al p aesotto accoccolato ai p ied i d el ca stello è una d elle più in teressan ti che si possano fa re sui c o n tra ffo rti d e ll’A p p eu n in o parmense. I l d ire tto re gen era lo del T o u rin g , comm. Johnson, tro v a n d o s i p e r ra g io n i di salu te a S alsom aggiore, c e ­ den do di buon g ra d o a ll’ in v ito cortesissim o del console di B ard i, s ig . L u ig i A u g e li, corse con l’au tom ob ile su p o r la strad a d e lla Val d i Ceno insiom o a g li a m ici M arco Z a in b elli e D etra z, q u esti c o n s ig lie re com unale d i Salso, l ’a ltro concession ario d e lle 11. Saline. D e lla escu rsion e la c o m itiv a rip o rtò g ra d e v o lis s im a im pres­ sion e non so lta n to por lo g ra n d i co rtesie cui venne fa tta segn o, ma per la rea le im portan za tu ris tic a del p aesaggio.

B ard i ( i l com une con ta 6611 ab., ma l ’ a g g r e g a to p rin cip a le un m ig lia io solam en te), benché sul to rren te Ceno, a fflu e n te d el T aro, che scorro in te r r ito r io di Parm a, pu re a p p a rtien e a m m in is tra tiv a m e n te a lla p ro ­ v i ucia di P iacen za. M a l ’operosa popolazion e si sente a ttr a tta giù p er l’am pia v a lla ta verso P a n n a , e va in ­ vo ca n d o la strad a ch e c o n g iu n g a Bardi a Varai, donde si r a g g iu n g e F o rn o v o p er d ove passa la p ro vin cia le e la fe rro v ia cho conduce a Parm a. A ttu a lm e n te chi p ercorro la g ra n d e via Em ilia, accede a B ardi d a lla strad a ohe da B o rg o S. Donniuo passa p er S. P e lle g r in o Parm en se, o più su da A lsen o e F ioren zu ola d ’ A rd a passa per L u g a g n a n o (stazion e d i tram ). In uno dei pu nti più ele v a ti, la strada la m p ica sino a in 1050; a lla cappella d ella M adonna d i P io n e

i

PEI

NON

S O C I.

Touringbenzina. I l bidone da litri

»

»

»

& L.

0, 80 compresa la latta

10 » 11, —

»

»

Oleoblitz. La latta da K g. 2 1(2 L. 4, 50 compreso il recipiente. G rasso con sisten te. La scatola da K g. 1 L . 2, — compresa la latta. 1 recipienti non tono accettati di ritorno. N o n cra si fin ito di scriver queste righe, che a ltre sdegnose p r o ­ teste ei giungevano siti < m ancato » fu nziona m en to di pa recchi de­ lu s iti. S ia m o i p r im i a intendere la dolorosa delusione e l'a m a ro contrasto di ch i aveva in tra preso u na iu n ga escursione automola Ustica, fidando p iù che sulle p rop rie provviste — sopra una incom pleta consultazione del nostro Annuario 11*02, che nel J l vo­ lum e. oltre le tavole corografiche dei depositi d i benzina e- d i lu b ri­ fic a n ti del T . le q u a li non rappresentano che un pinno preventivo, « » p rogetto fu ria di attuazione, contiene anche fda pag. 598 a p a g . G0G) le spiegazioni tu lle m odalità e su lla progressività del­ l'im p ia n to , accompagnate da un E len co dei posti sinora fu n z io n a n ti. N on e ra ro i l caso che soci rivolga no a n o i richieste, lagnanze, recla m i e proteste alcuna volta in fo r m a rira cc, in m erito a cose sulle q u a li le nostre pu bblicazioni danno le spiegazioni e le in d i­ cazioni p iù esaurienti. Credano questi soci, che g li im barazzi da lo ro p ro v a ti cagionano a noi un dispiacere non m in o re ; che met­ tiam o la nostra m ig lio r volontà perche i servizi del T . siano orga nizsa ti i l m eglio ed i l p iù presto possibile. M a che sopratutto in m ateria d i servizi di un'estensione... nazionale, bisogna dar tempo a l tempo.

(m. 680) le due strad e si co n giu n go n o p er en tra re n ella p itto resca v a lle d el Ceno. B a rd i è a 60 J m etri sul liv e llo d el mare, perché non gia ce rasento il to rren te: qu esto scorre 200 m etri più sotto, a levan te. I l paesino s ’a d a gia su rid en tissim a posizion e dal clim a salu berrim o, o go d e d i esta te d ’ una tem peratu ra che lo indicano p er una m a gn ilìca stazion e clim atica. Non è la prim a v o lt* del resto che si affaccia l ’ idea di d estin are il castello, ora p ro p rie tà d el Comune, a uso di gra n d e a lb ergo, di ritr o v o estivo . Ci si ved reb b e un seg n o dei tem pi ed anche — p erch è noi' — un o t­ tim o affa re. N on cortam en te ci aveva n o pensato i v e ­ scovi d i P ia cen za quando verso il 900 eressero l ’am pia rocca. Q uesta verso il 1200 passò ai L a u d i di Piacen za, p rin cip i di V a l d i Ceno e Taro, e più tardi, verso il 1500, assegn ata in d ote a una p rin cip essa Lau d i andata sposa a un D oria, p erven n e a lla possente fa­ m ig lia p a trizia gen ovese, la qu ale n el 1682 v en d ette il ca stello al D uca di Parm a. Fu poi p ro p rie tà dei vari g o v e rn i che si su cced ettero nel ducato d i P arm a, e che se ne serviro n o quale fo rte zza ; e tale fu ennside i ato sino al 1864. quando fu d estin ato ad uso di carceri m ilita ri. S oppresse le ca rceri nel 1868, fu con segn ato dal G en io M ilita re al D em anio che a lla sua v o lta lo v e n d ette al Comune. Q uesto ora v i tien e il M u n icip io od a ltr i u ffic i pubblici (la posta, il te le g ra fo , la p retu ra , l'u ffic io d el reg istro , e l ’a gen zia d ello im poste* nonché p arecch ie fa m ig lie ; gia cch é il ca stello costru tto su di una colossale massa rocciosa, è ancora in buono stato, e fra la cerch ia d e lle sue v e tu ste m ura m erlato, o fra i poderosi suoi torrion i, rin serra p ia zza li e g ia rd in i e g ra n d i fa b b ric a ti sui qu ali eleva si il m astio superbo, •tonde si dom ina tu tta l ’am pia v a lle d el Ceuo, sino al co lle ch e sovrasta F orn ovo.

Un successo grandissimo, che cl procura continui ringraziamenti, fu la convenzione colla Ferrovie Continentali e Siculo (prossimamente anche colle Sarde) p ir il trasporto degli accessori di bicicletta La convenzione funziona regolarmente, tutti viaggiano cogli ac­ cessori e naturalmente insieme a questo rose... ci sono anche le spine Sono olà pervenuti parecchi rodami per accessori porduti e da rim­ borsare R i c o r d i a m o che tutti i reclami devono essere (atti constare alla stazione d'arrivo con verbale regolare al Capostazione e inviato al Touring con allegato copia del verbale che il Capostazione à o b ­ b l ig a t o a r i la n c i a r e g r a t u i t a m e n t e . I foglietti di spedizione si rilasciano al Touring a L. 0,25 ogni foglio di 6 polizzini completi.


T O U R IN G CLUB IT A L IA N O

:o8

telegrafarono al Caposezione strade, che ora andato a Palermo appunto per rappresentare la Direzione di Milano: Cao. L u ig i V itto rio B e r tare Hi, — P a le rm o .

© I T E »C O N V E G N I

Traverso la Sicilia e a Palermo Dell’ escursione ciclistica-nazionale traverso la Sicilia, e del congresso turistico di Palermo (i due fatti turistici più notevoli dello scorso luglio) parle­ remo, come si conviene, nel prossimo numero della

Rivista.

u D irezione T o u rin g porge p ell’autorevole g r a d i­ tissim o tuo mezzo plauso vivissim o cavalier L an za di Scalea, a ll’intoro Consolato palerm itano, por codesto convegno che, a ll’indomani della fe steg g ia ta escursione ciclistica nazionale, celebra fra g li splendori d e ll’ospi­ talità siciliana, al cospetto d elle autorità, di persone insigni e di rappresentanze turistiche delle region i sorelle, le conquiste o le idealità del T o u rin g nel nome, nell’affetto e pel p restigio della gran patria italiana. A Palerm o, alla Sicilia, tu tto il T o u rin g riconoscente acclama. Johnson, R ic a «.

L ’on. Brunialti rispondeva: u Compiuta la g ita nazionale segu ita a tante altre che contribuirono a diffondere in Ita lia il nome e la g lo ria del Tou ring. ringraziam o, con unico sentim ento, dei saluti affettuosi, lie ti di a ver contribuito all'opera che la D irezione gen erale con abnegazione, amore e in telletto insuperabili prosegue; incapaci di esprim ere colla parolaio accoglienze indim enticabili avute in ogni terra sicana, con un caldo, affettuoso solenne ricam bio di sontim enti,che mentre sono onore e vanto d ell’istitu ­ zione che porge occasiono di tali m anifestazioni, ce­ m entano'una patria piu salda di queste imponenti r o ­ vine, più fu lgid a di questo ardente sole, bella, forte, eterna come l’amore che tutti unisce. B r u n ia lti r.

A i due avvenimenti turistici compiutisi in Sicilia

ò seguito, da parte del Consiglio direttivo del Touring, il conferimento di due medaglie d’oro, una all’ono­ revole Brunialti, l’altra al capoconsole Lanza di Scalea

On. prof. Attilio Uiuniaiti, capooonsolo ilol T. a Roma.

Ci limitiamo per ora a constatare il successo pieno del primo esperimento di questo nuovo genere •li manifestazioni di propaganda ideata dal nostro Touring, ed a riportare questi telegrammi: O n. B ru n ia lti, — P a le rm o . u A voi, che adducoste valorosam ente la carovana ciclistica attraverso la Sicilia, portaudo il saluto del T o u rin g a generose popolazioni, raccogliendone le ma­ nifestazioni cordiali, siau g ra zie vivissim o in nome del­ l’ idea che accomuna i nostri trentam ila soci, sian grazie ai vostri ga glia rd i com pagni, grazie al Consolato pa­ lerm itano che con cotesto geniale incontro a M onreale a ggiu n ge nuovo atto di italica cortesia. D ire z io n e T o u r in g n.

E le accoglienze furono veramente superbe, l’en­ trata in Palermo trionfale; le feste che seguirono quel giorno 26 e l’ indomani, 27, indimenticabili. I direttori del Touring che, con rincrescimento, aveva» dovuto rinunciare a partecipare alla riunione,

Cav. Giuseppe Lanxa di Scalo«, capoconsolo dol T. a Palermo.

che nella loro geniale, vigorosa, costante attività im­ personarono le concordi energie dei rispettivi con­ solati e portarono a compimento due manifestazioni per cui si sono resi altamente benemeriti del Touring.


269

R IV IS T A M E S S IL E

IL I V CONGRESSO

della Lega Internazionale delle Associazioni Turistiche si aduna, come abbiamo precedentem ente annunciato, dal 14 al 1G agosto a G inevra, ove per l’occasione a r r i­ verà pure la numerosa carovana italiana che, orga n iz­ zata dal nostro T ou rin g, avrà compiuta la escursione ciclo-alpina Torino-M oncenisio-G inevra. I l prim o giorno, anzi la prima serata del Congresso é riservata al ricevim en to dei d elega ti nella VictoriaHall. I v i si aprirà il Congresso l’indomani sabato, e terrà seduta anche nel pom eriggio. T erza ed ultim a seduta dom enica 17. A sora il T o u rin g Club S vizzero o ffrirà un banchetto ai delegati. Sulle deliberazioni del Congresso riferirem o nel prossimo numero.

I ciclisti visitaron o poi il Museo, il teatro Romano, la cattedrale, salirono ad ammirare, dal convento di S. Francesco, il panoram a che di lassù si godo e in­ line alle undici e m ezzo partirono, fra le acclamazioni, alla vo lta d i F iren ze. A lle 17,30, nei locali del Club, ebbe luogo uno spe-

La pergamena offerta dai soci toscani del Touring a Luigi Vittorio Bertarelli. I l Consolato fiorentino del T o u rin g effettuò, il 14 lu ­ g lio , i festeggiam en ti g ià stabiliti in onore del cav. L . V. B ertarelli, caposezione strade del T ou rin g, in occasione della consegna della pergam ena a lui decretata col­ l ’adesione dei soci e dei Consolati della Toscana.

Salln torre di Vinclgllatn.

ciale ricevim ento in onore del comm. Johnson e del cav. B ertarelli. In un p adiglion e appositam ente erotto presero parte il con sigliar delegato comm. Talpo, il prosindaco Artim ini. il provved itore a g li studi com ­ mendatore D ’Ambrosio, l ’assessoro, dr. Capei, il cav. De Rossi per la Deputazione provinciale, l’avv. Fanfani pel Comune di Fiesole, il notaio Urandini, il cavaliere avv. Fabbri, presidente del Club velocipedistico, il capoconsole del T o u rin g ing. Francesco Capei, il rap­ presentante del I. G. M., il cavaliere Camera, il cav. Ceroni, i sign ori L oren zetti. M odigliani, Mazzoni, il sig. P o li dori, console del T o u rin g a Pontassieve e molti altri. N ella pista, ai la ti e sulle gradinate, presero posto m oltissim e sign ore in elegan ti, freschissim e toilettes estive. Am m iratissim a la squadra d ella P a lestra gin n a ­ stica fioren tin a d iretta dal maestro U g o Mangani. Quei bravi giova n i eseguirono delle evolu zioni m ili­ tari e d eg li esercizi alle parallele.

NoU'ortistioo coitilo do! Coslollo di Viucl^Hitta. U na numerosa com itiva di soci ha com piuta la g ita Castello di V in c ig lia ta -F ie s o le ; g ita indim enticabile uolla splendida m attinata estiva. Era a capo della co­ m itiva di ciclisti — della quale facovan parte auche una signora ed una sign orin a — l’ ing. Capei. I g ita n ti — in tu tti una centinaio — visitarono il castello e quindi, a ll’aperto, fecero colazione. Non mancarono i brindisi, g li auguri, i v o ti, finché a ll’ora prolissa l ’in g Capei dette il segnale della par­ tenza. In fo rc a te le macchine, i g ita n ti percorsero la via incantevole di Castel di P o g g io e di là giunsero a Fiesole. Erano a ric e v e rli il sindaco a v v Fanfani, il con­ s ig lie re com unale in g. G en tilin i, console del T o u rin g , autorità e n otab ilità e m olti sign ori e sign ore v ille g ­ gianti. A ccoglien za festosa, scambio di cortesie e poscia riunione al restaurant T io o li ove a lla com itiva venne offerto un verm outh d’onore. L 'a v v . F anfani portò ai g ita n ti il saluto dei fie solaui, quindi brindò alla prosperità del T ou rin g.

Lo antichità di Fiesole : il teatro.

In teressan ti lo esercitazioni di una squadra di g io ­ vani ricoverati nella P ia Casa di Lavoro, is tru iti dal m aestro Enrico Mangani. Quei ragazzetti, che indossa vano un grazioso costume ginnastico, furono applau­ diti.


I l F a r a g lio n e G ra n d e (V u lc a n o ).

Struda d e lle cavo di p om ice (M o n te P e la to ). C hiesa d i Cannoto.

B a s ilu zzo e S p i n a t o l a . G in e s tr a su p erstite aH ’cru xion c del 18S0.

M a rin a ro d i M a lfa . D a l fo n d o d o l C ra tere di V u lcan o. L o sb occo d i una c a v a di pom ice a Canneto.


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F o io jfr u iio d i

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B E R T A R E I-L L

E O L I E P a n aria.

O ffic in a d i a lo a m m o n ia co a V u lc a n o d is tru tta d a ll’ e ru zio n e d e l 1886 C ap o P e r d u t o (A r c o d i la v e sul m are). M a rin a ro d i M a lfa Panaria. N e i v ig n e ti au llo S tro m b o li. S a len d o le c en eri o i la p illi d i V u lcan o. U n fo rn o ilo d i u va p a r o lin a .


97

T O U R IN G CLUB IT A L IA N O

*)

U n vero successo ottennero i fra telli M erlin i por i loro v o lte g g i sulla bicicletta. Quiudi a L . V. B ertarelli — l’instancabile capo­ sezione strade del T o u rin g — venne presentata una m edaglia d’oro ed un'artistica pergam ena come ricordo dei soci delia Toscana per la pubblicazione della Guida R egion ale della Toscana. L o splendido lavoro dell'esim io artista Costantini •ra g li stemmi di Firenze, Siena, Pisa, Arezzo, Livorno, Massa, Lucca, Grosseto, e il ritra tto del festeggiato, inquadra queste belle parole del D. Gasporo C apei: A L u ig i V itto r io B e r ta r e lli, che l'a m o r e a lla p a tria te rra trasfu se con tem pra vigorosa d i a rtis ta su lle pa gin e m a g is tra li d ella G u id a d el T o u r in g Club Ita ­ lia n o , i s o c i d ella re g io n e toscana m e m o ri, g r a ti e p la u d e n ti o ffro n o . F ire n z e , 28 G iu g n o 1902. I l dono fu accompagnato cou un discorso del capoconsole ing. Fraucesco Capei e da un saluto del prò sindaco Artim ini. Risposo commosso, con frase felice e sentita, li B ertarelli, il quale si augurò che, per la concordia di tu tti, il T o u rin g possa prendere sempre m aggiore svilu ppo; ciò sarà il m iglior compenso alle sue cure ed alla sua propaganda. L a riunione term inò col giuoco della palla vibrata, esegu ito dai soci della P alestra ginnastica.

Noll'antico toaUo ili Fiesole.

A lla sera nel «R e s ta u ra n t Portarossa n fu offerto un banchetto al cav. B ertarelli, e al oornm. Johnson. E ra presente l ’ assessore Dr. Capei, in rappresen­ tanza del pro-sindaco. I l pranzo,squisitam ente servito, durò, in mezzo alla massima cordialità, sino a mezzanotte. I capocousoio ing. Francesco Capei brindò a Bertareiii ed a Johnson. L ’Ass. Capei brindò alla g en ia lità artistica del Ber­ tarelli ed a ll’in telligen te m unilicenza di Johnson. Rispose il cav. B ertarelli che si compiacque delle strade percorse dal T o u rin g por la propaganda fatta dalla sede contrale e dai Consoli. Con felice im prov­ visazione riassunse le im pressioni rip ortate percor­ rendo le varie regioni d’Ita lia . P e l T ou rin g la bici­ cletta ò il m ezzo; lo scopo è la conoscenza v iv a del paese. Brindò a ll’ospitalità toscana. Fecero a ltri brindisi il comm. Johnson, il signor M odigliani, il cav. avv. Carlo Fabbri, l’avv. Fanfani, sindaco di Fiosole, il cav. Camera ed altri. Durante il banchetto pervenne da M ilano il se­ guente telegram m a: « Johnson V eloce Club u F iren ze « Festeggian dosi con toscana cortesia nostro B er­ tarelli. illu stratore entusiasta di cotesta regione d i­ letta a tutta Ita lia e al turismo in tem azionale, in

n eggiasi genialm ente al T ou rin g. Consiglio d ir e ttiv o concorde associasi nel pensiero gen tile, p a triottico che costà v i aduna, rin grazia benem erito Consolato fiorentino, manda saluti, om aggi eletta accolta che v o lle v i presento quale personilicazione nostro soda­ lizio. u R ica

u Vicedirettore n. Ebbe cosi term ine una festa organizzata splen di­ damente, cordialm ento svolta, chiusa con atfettuoso dichiarazioni, lo quali provano sempre più la coesione strettissim a tra i soci, i consoli e la Direzione, augurio di sempre m a ggior sviluppo al sodalizio.

R E L A Z IO N I. B o lo g n a . — Domenica 18 lu glio, con buon numero d’ intervenuti, si é com piuta una g ita ciclistica, riu ­ scita assai bene, a Lavin o, Lagune, Sasso. Si sta in­ tanto organizzando la grande g ita patriottica, cioè la prim a g ita del T . C. I. ai luoghi resi celebri per le b a tta glie d e ll’ indipendenza italian a: Curtatone. Mon tanara, Goito, V aleggio, Custoza, Villafranca, Peschiera, Solferino, Castiglione delle Stiviere, S. Martino. Questa g ita é preparata di lunga mano pel set­ tembre ed assumerà certo im portanza grandissim a per l’amore con cui è studiata e la com petenza notoria d eg li organizzatori. L a D irezione generalo se ne in te­ ressa vivam ente, perchè l’ idea è ottim a e sarà ottim a­ m ente svolta. O e s e n z a n o (Brescia). — Domenica 27 ebbe qui luogo un convegno turistico cui parteciparono varie società ciclistich e di Tren to, M ori, Mantova, ecc., ecc. Una cinquantina di soci d ell’ Unione Ciclistica, in elegan te costume con bandierine fantasia, rappresenta­ rono Verona. P a rtiti in due squadre, la prim a alle 6, la seconda alle 10 del m attino si riunirono a m ezzogiorn o a R i­ vo lte lla dove furono in con tra^ da una numerosa squadra d i c iclisti con fanfara. A lle 13%, dopo un verm outh d’onore, tu tte lo so­ cietà convenute fecero una g ita a S. M artino della B attaglia, stilando però prim a per le vie di Desenzano, dove un g iu ri assegnò il prim o prem io (gon falon e e m edaglia d’argento), alla squadra di Verona. Dopo la v is ita a ll’ossario la com itiva ritornò a De senzano dove ebbe luogo una gara di nuoto. E s te (Padova». — D el ritro vo dei soci del Tou ring, avvenuto ad Este il 6 lu glio, parliam o n ell'articolo U n a c ittà a l m en e; e qui riportiam o la circolare diram ata da quel capoconsole, sign or A n ton ie O rtore: Iu occasione deirinnuguruzione del * Musco Nazionale A te ­ s in o » . eb'cbbe luogo il 6 corr. alla presenza di S. E. il M inistro della P . 1. ouorevolo Nunzio Nasi, questa sezione si foce con in­ trico d’ unu medaglia di brouzo, rip ro d u ce te da una parto un gioiello doU'arte groco-rouinun esistente in unisco, dnU'nltrn g li stemmi abbinati del Touring e d ella citta nostra, perché dure­ vole ricordo restasse del In intellettuale ricorrenza. D etta medaglia, riuscitissimo ed artistico lavoro d ello sta­ bilimento Jobnsou, il cui esemplare In oro, offerto n ll’ on. Ministro, ebbe il suo gradimento ed encomio, non è iu vendita, ma vcniio distribuita fra i soli Soci del T ou rin g , iscritti ul ritrovo o rego­ larmente al corrente colla quota 1902. Ondo però dui bellissimo ricordo, elio fa onore alla nostra Rssociaziouo nel cui tioiuu fu couiato ed allo stabilimento JuhuBon cho l'ha eseguito, potessero prniilturu anche i consoli dello lon ­ tane sezioni che, per ragiono di distanzi), non intervennero ni ritrovo, la scrivente decise di tenerne a disposizione, esclusivamente per essi e pei soci aderenti ullc loro sezioni, un certo numero di esemplitii cho verranno spediti franchi di porto rac­ comandato, verso doiuaudu accompagnata dull’ importo relativo di L . 2,10. Nel pregarla, ogregio collega, di prender nota di quanto si p r r , mi faccio un dovere di farle presente ch 'ella in nessun


O r * — — — — ;- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - « f l Q Q icia il 7 Nel Concorso dei Freni indetto dal Touring Club di Francia

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a trasmissione flessibile, ad azione sul cerchione posteriore ha o t t e n u t o :

1. La medaglia di Vermeil. 2. I l brevetto di “ Freno di mon­ tagna „ colla classifica N. 1. 3. Il N. 1 nella classifica di me­ rito per la facilità della posa in opera su qualsiasi macchina. Freno Bowden porfozionalo, a forma di ferro di cavallo, ad azione sul cer­ chione, di qualunque forma esso sia. tanto della ruota anteriore che poste­ riore di qualunque bicicletta.

V E N D IT A

P O S A I S T A N T A N E A SU QUALUNQUE BICICLETTA, S E N Z A A IU T O DI M E C C A N IC O . AL

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DETTAGLIO

L L 'IN G R O S S O :

— SI. Tiirkheimer.

M O D ENA

F I R E N Z E . — SI. Tiirkheimer.

R O M A

M IL A N O

T O R IN O

. — Febbre e Gagliardi-Corrado

Frera e C. - A. Fusi e C. - SI. Tiirkheimer.

à

OVUNQUE

— SI. Tiirkheimer.

. . — A. Tornei - SI. Tiirkheimer. . — Fabbre e Gagliardi - Corrado

Frera e C. - Fratelli Picena - SI. Tiirkheimer.

12, A v e n u e d e la G r a n d e A r m é e ' P A R I G I

(Indir.Telegrafico: Freinbowd-Parls)

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A 6 A T È N E M É T R O P O L E - La Regina delle biciclette - b a r n e t t e

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274

TO U RIN G C LU B IT A L IA N O

< i6o dere assumere ordinazioni di medaglie da non soci del Tou• i mg, rs sendo eaao tassati vani e nto fuori coinniorcio, o volendo in t.il modo contribuirò anche uU'iucromcnto della nostra bella uh hocinziono >.

Stesserà proseguono il v ia g g io fino a T re b iv je (81 km .) entrando cosi tosto su territorio E rzegovese dove, colla partecipazione del govern o delle provincia occupate, li attendono ovunque festeggiam enti.

F a b r ia n o (Ancona). — Assai bene riu sci, nei giorn i 29 e 30 giugno, il convegno ciclistico sezionalo. A lle oro 10 del 29 erano più di 180 i ciclisti raccolti nel*3 sale del Municipio, dove fu loro ollerto un rin ­ fresco e dove il sindaco, cav. M iliani, li salutò con belle parole accolte da ovazioni. V i fu poi la sfilata dei ciclisti, tra cui parecchio signore e signorino, al suono della banda. A lle 13 nella sala del Circolo G entile sedevano a banchetto 180 pedalatori e ffe ttiv i (m oltissim i di A n ­ cona) o più qualcheduno onorario. Massim a e rumorosa r a lle g r i» Prim o a parlare fu Pavv O liviero O livieri, capo console del T o u rin g di Ancona, il quale mise in rilievo i van taggi fisici o morali, patriottici o educa­ tiv i del Tou ring, grande affratei latore o grande e for­ tunato ribolle contro lo tendenze a ll’ inerzia e alla frollezza Parlarono poi Grassetti, C abrici, Natal ucci e il sin ­ daco M iliani che dim ostrò la connessione fra il ciclismo 0 l’educazione alla v ita pratica o il progresso della civiltà. I brindanti avendo avuto parole g e n tili p er le si gnore, una di queste, la ciclista signora Emma Jona sorse a rin graziare e mandò anch’ essa un e v v iv a a Fabriano. Più tardi v i fu il corso dello macchino infiorato I premi assegnati per il convegno toccarono: I o prem io (m edaglia d’ oro) ad Ancona, per esser più largam ente rappresentata; 2° premio a Gubbio. P o r il corso dei fiori : m edaglia d’oro al signor Au­ gusto B orn i; m edaglie d’ argento ai s ig n o ri: O ttavio Bracci, Raniero .Sani, U m berto Montanari e ai piccoli bambini M iliani, tu tti di Fabriano. Bandiera di primo grado alla com itiv.» di F olign o, di cui facevan parte lo signorine Do Gioanni. II giorno 80. alla g ita alla g ro tta di Frasasai pre­ sero parte oltre 70 ciclisti o una ciclista, non che il sindaco nostro, che mostrò di essere non soltanto a parole amico o fautore del ciclismo. L a g ro tta era illum inata ad acetilene, per g e n ti­ lezza del parroco del luogo, dou Fida, che aveva ac consentito a lasciare rim pianto fatto per le feste della Madonna E cosi è finito questo per noi nuovo e per tutti e sempre sim patico e geniale convegno, in cui non s’ è avuto a deplorare il minimo incidente, e che é stato tutta una festa di eleganza, di fratellanza, di cortesia.

P o n t a s s t e v e Firenze). — I soci del T o u rin g di Pontassieve compirono una gita, cho riuscì bone sotto ogni aspetto, a ll’ameno paese appenninico di San Godenzo, che aista poco dal passo del M uraglione. A lla ita aderirono pure il console di Dicomano sign or S ilvio inzanti, e quello di Vicchio di M ugello sign or L u ig i Boni. L u n go tutta la v ia i gitan ti trovarono g e n tili accoglienze.

G r a v o s a Ragosa), Dalmazia — Ci scrivono in data 27 lu glio: Proven ien ti da Catturo arrivarono o g g i nella nostra città alle oro 11, i m em bri del T ou rin g Club Austriaco, partecipanti alla grande g ita ciclistica Bosno-Erzegoveso. Fin o a Gru da per 81 km. andarono loro incontro 1 soci del nostro T o u rin g Club Italian o sign or A. M. V a lle o C. Andriau, più r in g . sig. M ajstrovic, accolti colla massima cordialità dal d o tt M. Oransz vicep re­ sidente del T. C. A. come da tu tti i signori gitanti. A M olini di Breno a 12 km. sulla strada di R a­ gosa, riviera cho può g a re g g ia re per bellezza pano­ ramica con quella di S. Romo e N izza, si ebbo una piccola refezione con quel brio ed entusiasmo cho sono iu generalo soltanto proprietà dei ciclisti, o che non lasciano distin gu ere a che nazionalità essi apparten­ gano, ma tutti li affratella. T ra i sign ori gita n ti, eccetto alcuni viennesi, notai vari dalla Germania, due dalla Svizzera, più un belga, cioè il vicepresidente del T . C. B sig. E ugenio Carniaux che, per unirsi a questa grande g ita BosnoE rzegovese fece il v ia g g io da Bruxelles fino a Fiume puro tutto in bicicletta.

R o v i g o . — I l Comitato organizzatore del convegno turistico tenutosi l’anno scorso a Bologna assegnava testé ai soci del T o u rin g di R o vigo la modaglia d ’ar­ gento concessa dal M inistero della pubblica istruzione, a titolo di benemerenza per avere i soci rodigin i dato un massimo numero di concorrenti alle varie gare sportive. S o n d r io . — U f i lu glio alcuni soci del Tou rin g intervennero al convegno di Chiavenna nella circostanza della M ilano-Chiavenna ciclo-autom obilistica. Questa g ita non prevista venne opportunamente a rim piazzare l ’altra progettata a Poschiavo che indetta nel giu gn o non potè effeituarsi causa il tempo p ersi­ stentem ente avverso. N ei giorn i 12-13 lu glio la tostò costituitasi sezione d ell’Audax (i cui membri sono tutti soci del Tou rin g), offettuò la seconda m arcia ufficiale. Si spera un m aggior concorso per la terza ed ul­ tim a prova a Cremona o Parm a, fissata pel 7 settembre. T r i e s t e . — Domenica 6 lu glio i soci del Tou rin g compierono la progettata g ita alla volta di Fiume. A ll’ appello risposero 20 soci cho partirono da T rieste in due squadre A rriv a ti a F oistriz fu graditissim a sorpresa l’ incontro con una numerosissima squadra di soci del Veloce Club Fiumano. A l banchetto ofierto dal Veloce Club Fium ano si scambiarono dei brindisi in n eggien ti ad una sempre più stretta relazione fra le due città a vvin te di già per comunanza di lingua e di intendimenti. Fu consegnato a ll’ Unione Velocipodistica T rio fina il diplom a di nomina a socia onoraria del Veloce Club Fiumano, e si scambiarono a ltri brindisi fra continui < w iv a a Fium e e a T rieste e colla promessa che i Fium ani contraccambieranno la visita a Trieste entro il prossimo settem bre. V e l l e t r i (Rom a). - I soci di Rom a del Tou rin g effettuarono il 20 lu glio una g ita ciclistica (d iretta dal console Riccardo G u glielm otti) a V elletri, ove trovarono cortesi accoglienze. I l socio Achillo M autegazza pub­ blicò per l’occasione un fo g lietto riassumente la storia d ell’antica e possente capitale dei Yolsci. V e r c e l l i (N ovara'. L ’esito del grande convegno ciclistico di domenica 27 lu glio, ha superato ogni più larga aspettativa. Già dalle primo ore del mattino per le vie S b a n ­ dierate, alle porte della città, oravi una grande anim a­ zione. G iungevano ogn i tanto numerose squadro di ciclisti, preceduti dai ciclisti vercellesi, ch’orauo andati loro incontro da ogni parte. In terven n ero al nostro convegno oltre 703 ciclisti di molte sezioni del T ou rin g, da Novara, T orino, M i­ lano, Alessandria, Genova. M ortara, Vigevano, Brescia, Santhià, Biella, Andorno, O leggio, Legnano, Busto Arsizio, Lissone, L ivorn o, Stradella, Stroppiano, Costanzana, ecc L e squadre giu n gen ti si recavano alle scuole V erga, ove venivano offerti il c e rm o u lh d’onore e il distin tivo, dono della città di Vercelli. Verso mezzodi i ciclisti si radunavano a banchetto sotto alla tettoia del m ercato della verdura. A lle fru tta prese la parola l ’assessore ing. Oreste


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TO U RIN G CLUB IT A L IA N O

M alinverni ; portò quale rapprosentante del comune, ai numerosi c iclisti venuti di fuori, il saluto o il rin g ra ­ ziamento di V ercelli per essere accorsi in cosi gran numero e con tanto entusiasmo ad onorare la c itià ed encomiò i sign ori geom. Eugenio Barbera, Felice Chiais e G afiino e tu tti g li a ltri ciclisti vercellesi che coope­ rarono alla buona riuscita del convegno.

Verso le ore 17 convennero nel recinto sul campo della tiera ove g ià Io tribuno e il p a rte rre brulicavano di persone. Sul palco delle autorità, elegantem ente addobbalo, giu n gevan o a prender nosto il prefetto, Fon. Lucca, il sottoprefetto, il gen erale Paladini, l’ing. 0 . M altaverni, l’avv. Bossolo ed altro autorità e g e n tili signore. Ordinata dai sign ori Ghiaia Barbera o G afiin o la sfilata dei ciclisti incominciò presentando uno spetta­ colo vario, grandioso o bollissimo. Passarono prim i i ciclisti vercellesi, poi qu elli dei due gruppi di N ovara in costumi elegantissim i, con le macchine infiorato, lancienti mazzi di fiori, gridando ripetu tam ente: V iva V ercelli! Am m irati ed applauditissiini per la loro splendida fanfara con vari tandem per le trombe, la loro mani festazione cho ebbe d all’animo dei vercellesi il più cor dialo contraccambio, fu prova dei sentim enti di sim ­ p a tia reciproca fra V ercelli e la città sorella.

1« •c.iJoicdcho si levano * *loj*orro una onninfl commomomtlrji «li Cluttertu I su) monumento «lol Inulto. (r u t.'ffr a ta d el elg a r e . Andrea T a rc h e tti).

Parlarono in segu ito il m aggioro cav. B aratta, rap­ presentante del T ou r i; g. ringraziando l’nm m inistraz'oiie comunale di V ercelli per la splendida accoglienza fatta ai ciclisti, il sig. Barbcris dì Milano, l ’avv. N e g ro to-

1 convenuti entrano noi campo della festa (l'i.ir/a Mercato). (T o t.'g ra ta i t t i i t f . a r c . Andrea 1 a r c h e " i)

Passarono in segu ito in numeroso stuolo i torinesi che salutarono col trip lice h u rrà , poi i biellesi, i mi lanosi, i genovesi, i bresciani, q u elli di Alessandria, Santhià con fanfara, Legnano, ecc. ecc., salutati sempre da applausi. M oltissim i ciclisti, specialm ente quelli delle città vicin e recavano bandierine di carta colla s c ritta : E v ­ v iv a V e rc e lli! Am m irati furono duo minuscoli ciclisti; va rie bellissim e m otociclette cho filavano rapide o s i curo ed un monociclo. Facevano parte del convegno va rie ciclisto. Si foco quindi la proclamazione dei premi che v e ­ nivano tosto consegnati ai capi-squadra, i quali recavansi a ritira rli salendo sul palco delle autorità, e ven ivan o accolti e festeg g ia ti dal P refetto, d all’ on. L ucch, dal generalo Paladini o dall'ing. O. M alinverni. V ivissim i applausi salutano ogni squadra premiata, che poi si allontana sfilando per le v ie della città. A lla sera numerosissime squadre di ciclisti pas­ savano con lum inarie di palloncini e con le b iciclette adorne di fronde si avviavan o al ritorno.

A N N U N C I. Vurcolli. — M «nuinonUi a Vittori'» Lmtuuiole U. (T o to g ra jta IU t I ig ’ a i'r . Andrea T a rc h e tti).

riñese, il sig. M ercan ti per i C iclisti di Brescia, il sig. Godono per la società di Santhià, un ciclista di B iella ed altri ancora, tu tti applauditi. Poscia i ciclisti si recarono a gru ppi a visitare la mostra didattica, indi andarono a S. Andrea a prepararsi per la stilata.

C e r v ia (R a ven n a ). — I l giorno 17 agosto avrà qu i luogo un convegno ciclistico, al quale hanno aderito molti consolati del Tou ring. L a circolare d’ in vito (firm ata dai sign ori M edardo Fusconi, presidente, Gioacchino Alessi, P an zavolta A*ceste. con siglieri e L u ig i B illi, segreta rio) dico fra altro : u Questa piccola città, situata in posizione ridente, di fron te ad un poetico mare, addossata ad una splen dida pineta — l ’ ispiratrice d ell’A lig h ie ri e del Byron,


R IV IS T A M E N S IL E — ci p arve m e rite v o le d e ll’a lto onore di con vocare le sezio n i c iclistich e d i paesi d iv e rs i in un co n vegn o di fra te lla n za e d i p rop agan d a s p o rtiv a ». V i saranno p rem i : a lla sezion e c ic lis tic a più nu ­ m erosa, una m ed aglia d 'a rg en to e r e la tiv o d ip lo m a ; a lla sezione c ic lis tic a p ro v e n ie n te d alla lo c a lità più lontana {p u rc h é questa n on sia m in o re d i q u a ttro c o m p o n e n ti) una m e d a g lia d ’a rg e n to e re la tiv o diplom a. L a qu ota d ’ in scrizio n e al co n vegn o è d i L . 0,75 e d à d ir itto al d is tin tiv o -ric o rd o , ed a lla tessera d i r i ­ conoscim ento p er i ricevim en ti. L a qu ota p er il b an ch etto è di L . 2,50. L e iscrizio n i e le qu ote saranno rim esse al s ig . Co­ lom b o R ic c i en tro il 14 a gosto. C r e m a . — I l 17 agosto, in occasione di una gra n d e m an ifestazion e sp ortiva , a v rà lu o go anche uu co n vegn o c ic lis tic o , p e r la buona riu scita del qu ale si sta o ccu ­ pando a ttiv a m e n te il console A n to n io D an iele A lv is i. L u i n o (C om o'. — A L u in o ci saranno il 15 agosto d ei fe s te g g ia m e n ti p er com m em orare la cinqu antaqu attresim a ric o rre n za d e lla prim a b a tta g lia com battu ta a L u in o nel 1848 p er l ’ in dip en d en za italian a. L a c irco la re d ice fra a ltr o : a L u in o v o lle in m odo solenne com m em orare, nel ven ten n io d alla m orte d i G arib ald i, la p rim a b a tta g lia in cui sul suolo d ’ It a lia la v itto r ia a rrise a le rosse balde sch iere volon tario. u Lu in o, che p reced eva tu tte le ita lich e c ittà sorelle ris o rte a lib e rtà nuove, etern an d o nel marmo, al c o ­ s p e tto del suo la g o azzu rro e fr a il v e rd e dei suoi g ia r d in i. l 'e ffig e d e ll’ eroe, L u in o p a trio ttic a , fes te g g ia n d o la più b o lla pagin a d e lla s to n a sua, chiam a a raccolta qu an ti an cora hanno fe d e n e lla patria, qu an ti sentono la r e lig io n e dei g ra n d i che a noi la p a tria donarono ». In q u e ll’ occasione ci sarà a L u in o un con vegn o c ic lis tic o . L a tassa d i iscrizio n e, da unirsi a lla dom anda è d i L . 4. O gn i in s c ritto ric e v e rà una tessera personale che dà d ir itto : a ll’a rtis tic o d is tin tiv o -ric o rd o , squ isita fa ttu ra d ello sta b ilim en to F . Johnson d i M ila n o ; al ric e v im e n to , verm ou th d ’o n o re ; a l banchetto, o rg a n iz ­ zato dal c o m ita to a ll’ H d tel M é tro p o le ; a ll’en tra ta g ra tis a ll' E d e n -F e s tiv a l ; a co n co rrere ai prem i. L o iscrizion i e le q u ote saranno rim esse o spedite non più tard i d el 13 a gosto p. v., al cassiere d el co­ m ita to sig . L u ig i D el Grosso, H ô te l M étrop ole, Lu in o. I prem i consistono in 4 ricch i ed a rtis tic i gon fa lon i: a lla c o m itiv a c ic lis tic a più n u m erosa; a lla squadra p ro ­ v e n ie n te d a lla lo c a lità più lon tan a; a lla squadra dal costu m e più e le g a n te ; alla m ig lio re fan fara ciclistica . Si a v rà pure l'e s tra zio n e a sorte fra le squ adre p a rte cip a n ti al c o n v e g n o di o g g e t t i a rtis tic i. O l e g g i o (N o v a ra ). — I l 10 a g o s to f in occasione d e lle fe s te p er il 8S° anno d e lla fon d a zion e d e lla So­ c ie tà O peraia di M. & , a v rà lu o g o un c o n veg n o c ic li­ stico, prom osso d a ll'U n io n e S port, s o tto il patron ato d e lle sig n o rin e o le g g e s i. V i saranno prem i sj*eciali : 1. A lla squadra più num erosa m ed a glia speciale e g o n fa lo n e gran de. 2. A lla squadra di alm eno 10 c ic lis t i p roven ¡en ti dalla lo c a lità più lontana, m e d a g lia sp ecia le p icco la e g o n ­ falone. A lle squadre di più di 10 c ic lis ti saranno assegn ati, secondo il g iu d iz io in a p p ella b ile d e lla g iu ria , ricchi go n fa lo n i. R a v e n n a . — I soci d el T o u r in g a R a ven n a (da poco e n tra ti n ella nostra gra n d e fa m ig lia ) il 6 lu g lio fecero una g it a a B ertin oro, ed il 20 a R io lo e B risig h e lla . L ’ una e l'a ltr a riu sciron o assai bene, e con .n o­ te v o le num ero d i partecipan ti. A I

S O C I .

M’c riv o ro b rev e m en te, ch iaram en te. S o p ra ttu tto la firm a od i l n u m ero di tessera d e v o n o essere e v id e n ti.

277

U n ir e i l fra n c o b o llo p e r la risposta, in caso d iv e rs o qu esta n on v o rrà affran cata. N o n si p osson o im m a gin are il la v o ro , le spose, l'in g o m b r o c h e oi p ro cu ran o i s o c i che tra sloca n o sen za d ir d o v e e che v en g o n o a roclnm nro le p u b b lic a z io n i d o p o m esi e m esi. Costa c o s i p o c o l'a v v e r tir c i in te m p o ! P e r e v ita r e sm a rrim en to n e g li in v ii d e llo p u b b lic a z io n i, ni p re g a n o i sooi a v o le r n o tific a re a q u es ta sed e c e n tra le d e l T . il m u ta m en to d o l lo r o in d irizzo . Si fa v iv a ra cc o m a n d a zio n e ai C o n so li d i fa re le ris p e ttiv e c om u n ica zio n i su a ltre tta n ti f o g lie t t i sep ara ti, q u a n ti s o n o gli a rg o m en ti d i cu i d es id e ra n o in tra tte n e re la D irezio n o . S i a v rà c o s i m o d o di fa r te n ero n e lla stessa gio rn a ta d e l­ l ’ a r r iv o ai s in g o li Cupo 8 e z io n i i fo g li che li rigu ard an o o l'e ­ va s ion e sarà con o iò g ra n d e m e n te a g ev o la ta . A tu tti i sooi e a c h i oi s criv e , ra cc o m a n d ia m o v iv a m e n te d i lasciare o g n i c o m p lim e n to , d i s c riv e re n etta m en te, la c o n i­ cam en te, te lo gra flc a m o n te . q u a n to v o g lio n o le r c i sapore. Si farà più p ro sto da lo ro a scriv o ro , d a n o i a le g g e r e e rispon d erò.

S u l G i o g a n t i n o . — I l s ig n o r A n to n io A z a ra ci s c riv e : L u n e d i 7 lu g lio ebbe lu ogo la prim a g it a tu ­ ris tic a in d e tta d a l C onsolato locale. L u o g o p rescelto ò sta ta la v e tta dol m aestoso e scosceso m onto Lim bara, ove si fanno esp erim en ti di te le g ra fia o ttica c o ll’ isola d el G ig lio . A llo 16, m on tati su c a v a llin i sardi, si p a rti dalla c ittà o a lle 17 si com in ciò la s a lita d el m onte. R o gn a la massima a lle g r ia : si canta, si g rid a n o e v v iv a al T o u ­ r in g e a ll’alpin ism o m en tre si asconde l ’erta. A llo 20 a rrivia m o su lla v e tta , o v e g e n tilm e n te ci a ccoglie l ’ in g. L o p e rlid o , coi suoi buoni soldati. D opo la cena, im b an d ita su r una g ra n d e roccia, accendiam o dei fu ochi per d a r a v v is o dol nostro a r­ riv o a q u e lli della c ittà ; e poi assistiam o a g li es p e ri­ m en ti di fo to te le g ra fìa . A l l ’alba del seg u en te g io rn o ci arram pich iam o sul picco B a lis tre ri, il più a lto d el L im b ara, d o v e assi­ stiam o a llo sp u n ta to dol sole. D iscesi d a l B a lis tre ri, m ontiam o sul G iogan tin o, a ltro p icco un po' più basso, ma m eglio esposto. G o ­ diam o qu i d’ un panoram a veram en te splendido. Stanno ai uostri piedi, da un la to la m o n tio s a G allura, dal­ l ’ a ltro i piani di O z ie ri; o co llo sgu ardo possiam o v a ­ ga re, a m ozzodi, fino al G en n argeu tu e a lla pianura d ’O rista n o ; a s etten trio n e llu o alla C orsica e laggiù , lon tan lontano, fin o a lle isole d e ll’a rcip ela go toscano Sul G io g a n tin o ci con ged ia m o duH 'ing. L o p erfid o e com inciam o a discendere. A m ezza costa, stim olati da una fam e da lupi, ci form iam o per m an giare in ­ nanzi ad una g h ia ccia ta fo n te .P a n zo n i), om b reggia ta da una secolare qu ercia. Qui dai v ic in i s t a n i (o v ili) con ven gon o o sp ita li pastori e g ra zio se p astorello che ci o ffron o la tte e ricotta. I l console s ig n o r P ie tr o A za ra s o rg e a parlare, in ­ n eg g ia n d o a llo s p o rt, al T o u r in g e m andando un sa­ la to a lla D ire zio n e e al nostro caro capo Joh n son ; d ice poi d e g li scopi che il T o u r in g si é prefissi e che in g ra n p arte ha r a g g ia n ti e fin isce augurandosi ohe qu esto n ob ile sod alizio abbia sem pre piu a p rosperare P a rla n o*p oscia i s o c i: a vv. Tom aso \zara, cav. V ie ri M ich elin i e il s ig n o r F o rtu n a to L o ffred o , che loda le b ellezze di qu esti m onti, e, entusiasta cora’è d e ll alpi*


278

T O U R IN G C LU B IT A L IA N O

nismo, si duole che essi sieno poco frequentati, ed in vita il Console a prom uover nuovo g ite , per ralle­ grare i soci e strin ger sem pre più il nodo di fra tei lanza che li lega, im itilo d ire che tu tti sono caloro­ samente applauditi. Dopo un breve riposo si riprende la discesa e si rien tra in città a ll’imbrunire, attesi da grande folla che si accalca nei dintorni della stazione. V ista la buona riuscita d i questa g ita e la soddi­ sfazione dei soci, il Console ci ha promesso a ltre g ite , che son certo non riusciranno di questa meno splen­ dide Speriamo pertanto di aver nuovi turisti alleati, cho si facciano soci del T o u rin g o che ne com pren­ dano le alte tonalità e le gran d i utilità. A l G ra n S a s s o d ’ Ita lia . — I l giorn o 7 alcuni soci del T ou rin g, con a capo l’avv. E ttore De V in cen ti«, console del T o u rin g a A qu ila, e colla guida Giovanni Aci telii, raggiunsero (con non lie v i d iffico ltà iu causa •iella molta n eve) la vetta occidentale (in. 2021) del M outecorno, che è la più elevata del Grau Sasso d’I t a ­ lia. Da A ssorgi al rifu g io (d ella sezione di Roma del C. A. I. im piegarono 4 ore, e poco più di 2 ore dal rifu g io alla vetta. I l console De Vincentis fu in cari­ cato di mandare un saluto al T o u rin g ed alla seziono di Roma del C. A. I.

Cronaca del Touring Italiano A n c o r a un d ip lo m a d ’ o n o r e a l T . C. I . Con questo tito lo La Stam pa S p o rtiv a pubblica il seguente articolin o: w Ci giu n go notizia che il nostro T o u rin g Club Ita­ liano ha conseguito, a ll’ Esposizione di T orin o d’auto­ m obili o cicli il diplom a d’onore pel suo elegante e ricchissim o stand, in cui ha esposto un sa ggio di tutte le sue pubblicazioni e che ha servito di efficace mezzo di propaganda e d i inform azione turistica, affidato, come era ,a lle curo d ell’ infaticabile sig. M inetti. « A b itu ati ormai a vedere tribu tati alla nostra grande associazione i massimi onori, non crediam o sia il caso di levare il peana della v itto ria por questa nuova onorificenza, o quasi direm o cho ci saremmo stu piti se cosi non fosse stato. M a ò certo che in questa contiuua e vittoriosa afferm azione della massima nostra associazione, vediam o un fatto che deve lusingare gran ­ dem ente il nostro amor proprio di sportsmans o di ita­ liani, poiché l’ importanza e l'u tilità del T . C. I. scon­ fina ormai dal campo sp ortivo e assurgo a gloria nazionale. u Ormai d a ll’estero si cita l'esem pio del nostro T o u rin g come un fatto luminoso di sviluppo e di uti­ lità, e anche presso la gran m aggioranza del pubblico italiano si riconosce la bontà d eg li scopi di una asso­ ciazione sorta per in izia tiva privata, e che nello sole sue forzo trova la possibilità di esplicare un’azione altam ente civile, u tile e patriottica u L o ripetiam o, sono quasi soverchie lo con gratu ­ lazioni per la nuova d istin zion e; diciam o solo che no prendiamo buona nota e no attendiam o un’altra a una prossima mostra. » N ie n t e p o l i t i c a ! — Da varie parti d’Ita lia ci per­ vengono lettere colla pregh iera di annunciare cho il tale capoconsole, o consolo, o socio del T o u rin g è stato, nello recenti elezioni, eletto con sigliere comunale o provin ciale.C i duole di non poter accontentare le egre­ g ie persone che ci scrivono, perché il T o u rin g non può assolutamente occuparsi di sim ili faccende, le quali hanno d iretta connessione colla parte politica sostenuta da cittadini, i quali, dinanzi al T ou rin g, sono e desi­ derano essere soltanto... soci del Tou ring.

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Comunicati e Notizie Le tessere speciali per le cariche sociali del Tonring. A vvertiam o tu tti g li e g re g i che occupano le nostro cariche d i Console, M edico o Consulente legale, che la D irezione generalo ha disposto specialmente per essi delle tessere recanti in caratteri rossi la designazione della loro c a r ic i personale. La nuova tessera vien e spe­ dita a lich iesta fatta con un semplice b iglietto d a v i sita co ll’ indirizzo, aggiu n gen do, a seconda dei casi, le iniziali : p. t. c. — p e r tessera C on sole; 1». t. in. — p e r tessera M ed ico ; 1». t. c. I. — p e r tessera Consulente ledale. I nostri rappresentanti sono pregati di applicare sullo nuovo tessere richieste la loro fotografia, o di com pletarle con tu tti i dati in essa segnati, attenendosi esattam ente a quanto segu e: 1. Ove la tessera debba servire pel tra n sito d o g a ­ nale deve essere in viata alla Direzione generale muuita di fotografia del titolare, della firm a di sua mano, del bollo d e ll’annualità in corso, e portare le gen era lità del socio o tutti i dati relativi alla macchina, nessuno escluso, poiché la mancanza di uno di essi potrobbe g iu ­ stificare un rifiu to d ell’esenzione dal doposito cauzio­ nale. Qualora si trattasse di macchina sp rovvista di numero è in d is ^ n s a b ile f a r n e in cid e re un o c o n qual­ siasi m ezzo m ecca n ico su p a rte non staccabile d ella m acchina. 2. Uve la tessera debba servire p el s o lo r ic o n o ­ s cim en to postale, ecc., o nel caso in c u i i s o ci / ossero ¡tr iv i d i m acchina devo essere mandata alla D irezione geueralo nei modi di cui sopra colla esclusione dei dati rolativi alla macchina e in luogo di questi deve recure scritta la dicitu ra: p e r rico n o s cim e n to personale.

Nuove buste porta-tessera. Sono sem plici, comode ed eleganti, ed avranno fra i nostri soci il medesimo successo delle liscio buste di celluloide, allo quali souo superiori per la m ateria im ­ piegata, la form a e l ’uso. N e mettiamo in ven dita d i due tip i : Busta in pelle nera, foderata con tela inglese, forma taccuino, recante impresso in oro lo stem m a del 7’. C. I ........................................................... L. 0,00 ; Busta in tutta pelle scelta, form a taccuino, con im­ pressa la dicitura T o u r in g Club Ita lia n o con lo s t e m m a ....................................................... L . 1,50. P e r la spedizione raccomandata per posta, a g g iu n ­ gere cent. 15.

L u ig i

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11 Consolo di Isola L ir i (Caserta) ha fatto gentilm ente om aggio al nostro Capo Sezione Strade, di un interessante opuscolo a ornato di tre fotografie: Oaaamari, descritto da L u ig i De. Perseiis, canonico della cattedrale di Alatri. E ’ una breve, succosa, dotta descrizione del monumento nazionale, meta a tanti nellegrinaggi artistici da Prosinone e cho con Trisulti e Fossanova — descritta quest’ultima nella Monografia della linea 201 testé pubblicata — forma


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280

una m agnifica triade di conventi ospitali m eritevole di studio o di ammirazione. I l capo seziono 8trade B ertarelli, mentre ringrazia il consocio donatore Danto Vendramo, attira l ’attenzione generalo su attesta forma di contributo che m olti pos­ sono dare al lavoro della Guida Turistica : quello di in­ viare opuscoli, notizie, pubblicazioni d ’ ogni importanza su speciali monumenti o località, tutto materiale che è difficilissimo conoscere od avere e che può riuscirò prezioso.

Ludovici Or a zian i . In re cyclistfca Satan ; Amster dam, apud Io . N ullerum , M D C C C C II. ' In altra parte di questo stosso numero parliamo del nuovo poemetto latino, d ’argomento ciclistico, dell’ egre­ g io prof. Oraziani ; o qui vogliam o soltanto ricordare che il poemotto venne pubblicato (in scarso numero di copie, fuori commorcioì ad Amsterdam, ed augurare vivam ente che esso venga ripubblicato in Ita lia in edizione econo­ mica, colla traduzione in prosa di fronte. N o i crediamo che l ’ impresa dovrebbe trovare l ’appoggio che essa si merita. G. B. P r u n a i , Siena , una Città (lei Trecen to ; Fironzo, F . Lum achi, 1902 (pag. I l o ; L . 3). Non è questa una guida; è un inno in prosa (e ohe si vorrebbo veder rifatto in versi) sulla trecentistica o ghibellina Siena, a Sana vracleara , dulcisr, altana, alla nera, turrita e fantasiosa Siena, nlla vecchia e rude città della Pia, di Provenzano Sai vani, di Caterina Benincasa, di Enea S ilvio Piccolom ini; o se quella prosa fosse tra­ dotta in un poema, i singoli conti potrebbero avere i titoli seguenti : La morte (1555), Montaperti, i l Palio , Santa Caterina, La Cattedrale, il Palazzo del Comune: ed è infatti intorno a questi argom enti che l ’autore rias­ sume lo glorio o lo sventure della beila città, o ne ricorda i tesori artistici. L ’elegante volum etto ò riccamente illustrato.

N o m in e a C onsulenti. Sceto Elenco p e l biennio 1 00 1 — 1 9 0 2 . Carpi Feltro Lanciano ~ Napoli Torino

Sacerdoti avv. Am leto, Corno Fanti, 41. Zugui Tauro Spartaco. Piazza Castaldi. Paco avv. Federico, Stratta V aler«. Do Gommin a w . Mario, Riviera di Ghiaia, 22fi. Cassino avv. O ttavio, V ia V iti. Kmnn. II, 21,

Un’importante sentenza A n cora non son m olti i giu d ici che interpretando con equo criterio lo m oderne le g g i non siano anim ati da qu el m isoneism o che invade ogn i au torità per qua­ lunque più razionale innovazione. P er questo pubblichiam o con piacere ed in te g ra l­ m ente la sentenza (a lla quale abbiamo accennato nel num ero precedente) del chiaro pretore di L o d i avvocato Benzoni, sentenza d a vvero m agistrale nel statu ire la portata dei d iv ie ti di circolazione. »R en d iam o g ra zie a ll’ottim o nostro consulente a v ­ vocato G ariboldi, che ottenne la vitto ria , e ci procurò la sentenza per la pubblicazione. Ecco la sentenza alla quale abbiamo accennato nel numero precedente sotto il tito lo : Per i m unicipi c i -

cia f obi ;

Il Pretore di Lodi ha pronunciato la seguente sentenza nel'.a Causa Penalo C O N TR O P o llo n i G o d ro n o del fu Cesare, di anni 3G, nato a Crcspinticn. domiciliato a Lodi, droghioro IM P U T A T O di contravvenziono alla lettera h del manifesto sindacalo I I giugno 1899 in relazione a ll'a rt. 6 del Regolamento 18 dicem­ bre 1897, n. 540, por Posecuziono «lolla I<eggo 22 luglio 1897, n. 318, perché in Lodi nel 21 aprilo 1902, a oro 15,25, raontut» •U volocipedo a duo ruoto, ad un sol posto, ebbe a percorrere il Tialo a sinistra da ¡¿odi a Torretta, o riservato ai pudoni, corno da manifesto affisso «1 pubblico posto in capo ul viale o nello vicinanze. Attesoché, in fatto é risultato che nel giorno 21 aprilo 1902, allo ore 15.25, la guardia G illi Carlo elio si trovava di iazioiio alla Barriera di Porta Milano, vedova il prevenuto Polloni Gcilcono montato su bicicletta o proveniente da Torretta battere il mnreinpiedo o banchina elio trovarasi alla sinistra dol viale, luogo che por decreto dol Aindaeo d i Lodi, iti data 11 giugno 1899. é riservato ai pedoni, corno «l'a ltra parto si leggo su «lei grandi cartelloni oho trovanti in capo, a metà e«l in line «lei viole stesso. Cho egli appena scorgova la guardia usciva tosto dal marciapiede. Che constatata la contravvenziono al Polloni, questi negava il fatto, o quindi all'udienza portava duo testimoni elio «licliin»avano di averlo veduto nell’ ultimo tratto del viale o dopo la strada cho conduco ulla Coniorrcggia e cho ivi il Polloni aveva percorso il sentiero al di fuori dol marciapiede e«l al di là dei paracarri : circostanza questa cho andava ad urtare in modo as­ soluto contro la dichiarazione «lolla guardia, cho, conio si accennò, invoco sosteneva di aver veduto dopo la via della Comorroggia il Polloni uscir tosto dal marciapiede per ¡sfuggire allo suo o»fiorvuzioni. Sosteneva inoltro la difesa del provenuto cho nel­ l'ip otesi negata si fosse potuto, ritenuto cho il prevenuto teneva la banchina «lai viale, si dovesso dichiarare cho in ciò non vi era contravvenzione, non essendo il divieto fattono d a ll’autorità mu­ nicipale di tenero qncl marciapiede, camminando in bioioleltu, efficace ai fini fiscali. La questiono nubordinnta é pregiudiziale: la si devo quimli conoscere avanti tutto, massimaiucnto cho presentasi sotto vari aspetti, degna di considerazioni. E ' prezzo dell'opera, conoscerò tutto lo disposizioni del Re­ golamento 10 dicembro 1897, n. 540, oho in m ateria «li biciolotto e piil specialmente poi nostro coso, sulla loro circolaziono hanno esclusivo impero. Il regolamento «lispono all'articolo 1 che la circolazione dei velocipedi... é complotnmcnte libera in tutto il territorio del Regno. Ma quieta norma gcnornlo trova restrizione. N ell'a rtico lo 0 successivo, dove si dispone elio «> vietato per­ correre con velocipedi i marciapiedi dell’abitato o i v ia li riser­ vati ni pedoni e ai cavalli da sella, noi parchi o giardini pub­ blici. Questa nonna d ’indnlo generale e cho prescindo dallo sta­ tuizioni peculiari dello autorità municipali dei singoli luoghi, motte in conclusione corno restrizioni alla libera ciroolaziouo dei velocipedi nel territorio del Regno, ohe non si percorrano i marciapiedi dell'abitato, norma cho trovasi ripetuta al nomo d e ll'a rt. 11, o oho non si invadano quei viali riservati ai pedoni od ui cavalli «la sella cho sono nei parchi o noi gianlini pubblici ; il che, in nitro pnrolo, significa cho allo biciclette non ò inter«letto, per l ’ nrt. 6, di percorrerò quoi violi riservati ai pedoni oho non siano né in porcili, né in giardini pubblici. Dopo quest«» restrizione «li indolo generalo, il Regolamento n li'nrt. 6 parla dello restrizioni ebo lo autorità municipali pos­ sono apportar© alla circolazione dei velocipedi sul loro terri­ torio. E nel primo enpoverso si dice cho, i divieti posti daU’nutorità municipale, alla clrcolnziono dei veicoli in determinato vie o piazzo pubbliche, possono essere estesi unolioai velocipedi. Però nel capovcrso successivo si proscrivo che, qualora non vi sin una restrizione fra un determinato luogo alla circ«da»iono dei veicoli o si voglia iv i vietare ni soli rrloeiprdi la circolnzione, allora il divieto d ell’ autorità deve essere approvuto dal P re­ fetto, sentito l ’ Intendente di finanza, o devo essere altresì si­ gnificato pubblicamente, indicandolo sotto il nome delle vio o «lolle piazze. Quindi chiaramente, il regolamento indica alle autorità mu­ nicipali li modo per restringerò l ’ uso su arco pubblicho «ielle biciclette. E col primo modo indicato sul capovcrso primo, lo Stato non si riserva alcun controllo sulla delibera d ell’ autorità municipale perché forse come condizione sinc qua non cho il di­ divieto cho si fa ulle biciciotto non era altro cho una cstensìono di un divieto preesistente nei riguardi dei veicoli in genere. Sul secondo invece e cioè, per il divieto speciale da farsi allo solo biciclette o velocipedi, potendo in questo caso estrinsecarsi una manifestazione di misóneirmo, come lo tante volte fu fatto segno, questo rapido e geniale mezzo di trasporto, l'nutorità tuttavia


RIVISTA MENSILE ■i ridervi» il p revio assenno del P re fe tto o doli* Intendenza di Finanza. O ra quale fu il modo usato dall* A u torità M unicipale di Lodi nell*estrinsecare il d iv ie to al passaggio d elle biciclette sulla bau­ china Ministra del via le di P orta Milauu-Torrotta f I l sindaco in un prim o a vviso I lu glio 1898, esponeva che in conform iti» di specialo autorizzazione prefettizia o a m odi ti cadono d e l precedente a vviso , d ecretava fra altro al numero 2 : sono ritenuti per uso esclusivo dei pedoni, ni sensi o per gli effetti d e ll’ art. 6 d e l R egolam ento 16 dicem bre 1897. li. 5-10, o quindi vieta ai velocip ed i g li spazi seguenti: h ) 11 vinte Intornio di sinistra, partendo dalla città, della strada provinciale da P orta Milnno a T orretta. Con altro a vviso 11 giugno 1899. si conferm ava il prece­ dente a vviso l lu glio 1898 collo identiche paralo o riferim ento a ll'n r t. 6 del Regolam ento sui velocipedi, e si richiam avano poi a ltresì l disposti dogli articoli 7, 8, 9, 10, t l o 12 d ello stesso Regolam ento. L o spirito d e g li avvisi surr.corda ti evidentem ente è di v ie ­ tare assola tu mente di circolare in determ inati luoghi ai soli velo ­ cipedi. Questa verità la si evinco innnnzi tutto dal fatto elio trattandosi d ella strada provinciale come su ll’ a vviso stesso è dotto e non esistendo alcun d ivieto nè municipale uè d ella leggo sui lavori pubblici a cho i veico li in genere non percorrano la ban­ china d e lla strada, tato d iv ie to d o veva esolusivamuuto ritenersi ristretto ai soli velocipedi non essendo esteso espressamente ngli altri veicoli. / In oltre ciò è m anifesto dal fatto che l'a v v is o ò peculiare ai velocip ed i, essendo esso intitolato rireolasione dei velocipedi. D ’ altra parto però il latto di trovarsi ncU’eleneo dello località r id a t e tanto i luoghi di esclusiva pertinenza municipale, conio a ltri di spettanza provinciale o vedendovi inserito l ' inciso tono rite n u ti per uso esclusivo dei pedoni a i senti e p er ijli effetti delP a r i. G, ere.. lascia capirò clic il d ivieto lo -i vo le v a estendere in genero a tu tti i veicoli, e ohe in particolare lo si volto esprimere ai velocip ed isti corno quelli olio pel nuovo Regolam ento erano stati fatti degni di un trattam ento ditlereute da ogni nitro veicolo. In vero so beno si guarda la frase sono riservali ad uso esclu­ sivo dei pedoni si comprendo ehi/ essa riguarda tutti t veicoli : ma ciò non può essere perchè il terreno d e lla v ia provinciale nel tratto dolio bnnohino non è riservato nd alcuno, nò ivi fu posta una restrizione nd ogni genero di veicoli ma solo a llo biciclette oomo apparo d a lla intestazione d e ll’nvviso. DnU’ altrn parto il riohinmo d e ll'a rtic o lo 6 del Regolam ento fa pctisnre che l ’ auto­ rità abbia voluto attribuire a quei v ia li In caratteristica di viali riservati ai pedoni interdetti nuche ai v e lo cip ed i; ma ciò non può essere, cho l'a rtic o lo 6 restringe nllo biciclette l ’ n s o d e i viali ri­ servati ni pedoni, in quei tali casi elio essi siano nei parchi o giardini pubblici evideutem euto consentendo ohe i velocipedi pos­ sano porcorrcro tutti t v ia li cho sono riservati ai pedoni quando non siano nò in parchi nò in giardini pubblici. E ciò non può essere nel caso attuale elio il via le alla T o rre tta è strada p ro ­ vinciale. * Kvidoutcm ento quindi l ’ a v v is o sindacale non ò giuridico nè nelln form a nò n ello spirito, perchò partendo da un presupposto errato cho cioè i v ia li riservati ai pedoni siano tutti assolutamente vieta ti ai velocipedi, giunge ad una «lcolnratoria cho non ò in rolnziono ni fino perchè, pure decretando cho un violo è ri­ servato ai pedoni, non viene ad in tordim o l'u s o ai velocipedi se non v i è il concorso d ella circostanza deU ’cssoro il violo in un parco o giardino. E so con tal decreto si è voluto estendere il d iv ie to d ella circolazione dei veicoli anche ni velocipedi è d ’ uopo cho non si faccia ricorsi a ll'a rtic o lo 6, ma aU 'articolo del Rego­ lam ento, il quulc, come si vid o più sopra, ne addita il modo, E in questo coso allora d o veva farsi constare: o cho il d ivieto di circolazione in un determ inato luogo era preesistente por tutti l v e ic o li e cho corno tale lo si estendeva anche a lle biciclette e velocipedi in genere, o, n ell’ altro cnso, cho si In terd irà la oircolaziouo ai soli velocipedi dopo nvoro avuto l'npprovazione del P re fe tto e sentito l ’ Intendenza di Finanza. M a noi caso mancano questi duo elem enti necessari e di più manca com petenza nella autorità decrctnute che per la legge comunale provinciale in questo caso surobbo stata la ¿¡u n ta comunale in concorso con il Con­ siglio comunale, corno risulta dagli articoli com binati 137 N . 7 e 126 N\ 6 i quali sono i soli com petenti a determ inare il modo d o li’ uso d elle coso comunali. > P e r quuuto si veune fin qui osservando risulta altresì che la leggenda nei luoghi vieta ti il transito dei velocipedi fu posto dnU 'autoritò municipale, non è efficace perchè il diro come sta scritto Viale riservato a i pedoni uou vuol significare che il luogo ò interdetto nllo b iciclette, perchè, come si vide, la più parte dei v ia li riservati è concessa ni velocipedi salvo trattisi di parchi o giardini pubblici. M entre inveco la leggo a ll'u rt. 5 dice ch e: P u ò essere vietata la circolazione dei soli velocipedi fn determinate rie o piasse quando tale divieto sia approvato dal P refetto, sentito V Intendente di Finanza, evenga significato pubblicamente indi­

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candolo sotto il nome delle vie o delle piasse medesime. C iò vuol »lire cho con tali ca rtelli non dove essere talo d ivieto imposto indiroltnm cnto o quasi n modo induttivo corno si fn c o lla scritta usata, ma direttam ente colla frase dalla legge indicata : vietato la circolazione dei velocipedi. Quindi ancorché fosse stnto rituale e legittim o il d ivieto imposto dal decreto sindacalo citato, i con­ travven tori non potrebbero essere passibili d i pena perchè la pubblica significazione sullo vio o piazzo determ inate non è con­ formo a lla leggo. P e r questi m otivi, visto g li a rticoli 343 del Codico di prò cedtira penale ed i succitati D IC H IA R A : Non farsi luogo a procedim ento penalo in confronto di Polloni Gedeone per inesistenza di reato per non cssoro legalm ente im ­ posto il d ivieto di passaggio sulla bnnehina P o rta M ilano-Torretta a lle biciclette montato ai sensi del manifesto del Sindaco di L o d i in data 11 Giugno 1899. L o d i li U M aggio. ISO!. Il Pretoro F irm a to W . H L N Z O N I.

G iu d ic a ti tu r is tic i. Biciclette guaste portate a mano. L a C o rte su prem a di R om a d e c is e : M anca d i m o tiva zio n e la sen ten za la q u ale, — a ven do l'im p u ta to di c o n tra v v e n z io n e a lla lo g g e sui v e lo c ip e d i, p e r a v e r p o rta to a mano u na b ic ic le tta por la q u a le non a v e v a ancora p a g a to la tassa d i c ir c o la ­ zion e, e c c e p ito osser qu esta g u a sta in m odo da non p o tersi usare o che e g li la p o rta va a inano al la b o r a ­ to rio per le necessarie rip a ra zio n i o m e tta di prendere in esam e qu esta ecce zio n e lim ita n d o si ad o sserva re ch e si in corro n ello c o n tra v v e n z io n i anche col co n du rre a mano una b ic ic le tta s p ro v v is ta d i co n tra sseg n o (S i:. 16 maggio 1902, red i G iu s tizia P en a le, anno 1902,

col. 833). E

paro

cho la

C otto ritenga fondata l'occoziono in quanto scrivo:

ai invero la tassa di eireolaxions imposta sui velocipedi presuppone che si tratti di velocipedi adatti alluso per cui sono destinati, cioè a quello della cir colaxioit*.

Non più « targhetta » agli automobili. N on è fa tto o b b lig o a g li au tom ob ili di essere m u ­ n iti d e l co n tra ss eg n o di p a g a ta tassa o del re la tiv o c e r tific a to di d e n u n zia di cu i a lla lo g g e e regola m en to sui v e lo c ip e d i, non p oten dosi ta le lo g g e e regola m en to es te n d e rsi a g li a u tom ob ili, s o g g e tt o in veco a lla tassa su llo v e ttu r e od a ll'a p p o s ito re g o la m e n to s u g li a u to­ m obili.

Cosi (iene decìse i l pretore d i Treviso, avvocato A lb rizio , con sentenza 9 giugno 1902, in causa dell'in g. P irola . I l P. M. ricorse in Cassazione. Attendiamo qu in d i l'im p orta n te decisione.

Vetturali e ciclisti. E ' resp on sab ile d e ll’ in fo rtu n io so p ra v v e n u to ad un ciclisti», il v e ttu ra le ch e non prende la sua d ir it ta si r a v v io « a r s i di ta lo c ic lis ta e non g l i lascia un pas­ s a g g io s u ffic ie n te ( T rib . C orre:, d 'Y veta t 5 agosto 1896 e 28 maggio 1897 — Tribunale civile d i M ei un 26 marzo 1897 — Gasette du Palaie 21 a p rile 18971

P e r i municipi clclofobi - Velocipedi e Vetture. N e lla sem p lice d en om in a zio n e di vetture o veicoli u sate dai R e g o la m e n ti d i p o liz ia u rban a non sono com presi i v e lo c ip e d i, i cu i d iv ie t i d i circolu zion o non possono esten d ersi ch e a norm a d e lla le g g o e r e g o la ­ m ento poi v e lo c ip e d i (S t:. Pretore Pom a no Lombardia

11 giugno 1902 in causa Spadoni).

P o s ta le g a le . Acc. Pezzi, Consulente d i Mantova. R ite n g o con le i ch e il sig . N e g r is o li abbia il d ir it t o di o tte n e re il rim b o rso d e lle lir e 42 60, p a g a te alla Dogana, quan­ tu n qu e m u n ito solo del c e r tific a to di den u n zia a n zich é * d e l co n tra sseg n o. E c iò perchè, a g li e ffe tti le g a li, il c e r tilic a to di den u n cia ha lo stesso v a lo re del c o n tra s ­ segno, com e ricon obb e con sua circ o la re , accen n ata in


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T O U R IN G C L U B IT A L IA N O

uua passata R iv is ta , il M in is te ro d elle F in an ze. Sarà bene qu in d i che il sig. N e g r is o li p resen ti ricorso al M in istero d e lle F in an ze, D ire zio n e g e n e ra le d e lle G a ­ b elle, esponendo il fatto, a llega n d o cop ia dei docum enti, reclam an do la som m a versata. 10 passai la sua le tte ra a l Capo Seziono D ogan o p e r ev e n tu a li p ro vved im en ti. Sig. IS e ch e ru cci, P is to ia . — R ite n g o il n o le g g ia to re in dicatom i, socio, e rispondo. — Se non lo fosse, veda d i a s c riv e rlo al T . p erch è la con su len za è sola per i consoci. 11 v e rific a to re m etrico d eve tra sp orta re la ta rg h e tta quando siasi p resen ta ta in ta tta su lla m acch in a che si vu ole fa r riparare. D o vreb b e — stando allo s p irito d e lla le g g e — m u tarla o g n i q u a lv o lta siasi sp ezzata non per m ano­ m issione ma p er a ccid en talità, g li si p resen tin o tu tti i pezzi a l ricam b io. M a il v e r ific a to r e lisca le vu o l g u a ­ d a g n a re l'a g g io , sicch é d ifficilm en te la m uta. Se qu in d i la ta rg h e tta si ru ppe non p er colp a del ciclista , e lo può d im ostrare, e il v e rilic a to re non la vu ol m utare — e lu i può p ro v a re tale rifiu to — con ­ v e rrà c irc o la re c o lla ta rg h e tta gu asta e a v a n ti al P re to re p ro v a re l'ille g a le rifiu to d e l v e rific a to re . Non lo nascondo p erò che il P re to re , x n en tran d o n ello s p irito d e lla le g g e , siccom e la le g g e n u lla dice, po­ treb b e rite n e re ch e com unque g u a sta la ta rg h e tta sussiste la co n tra vven zio n e. T en en te F r a n c h i, C o n s o le d i C h ie li — I l M in i­ stero rita rd a parecch i m osi le sue d ecision i. L a loro so llecita zio n e d ir e tta a v rà assai più v a lo re d ella mia, tartassan dolo io g io rn a lm e n te p e r le m olte verten ze. S ig . C h iu c in i, M o n te p u lc ia n o . — I l p rem io di sua p o lizza è an ticipato. F ila ha p agato in vece al 9 m arzo l ’annata 1901 a rre tra ta e non q u ella 1901 an ticip ata. D u ra n te la m ora la C om pagn ia non g a ra n tis c e g li in­ fo rtu n i e q u in d i e lla n u lla può pretendere. Può riv a le rs i con tro il p ro p rieta rio , se la gu ard ia e il r e la tiv o cane, feren dolo, erano appunto in funziono di gu ard ia. C o n s o la lo d i A le s s a n d ria . — L a m o to c ic le tta è ap p arecch io assim ilab ile ai velo cip ed i ed è s e g g e tta a lla le g g e e regola m en to c ic lis tic i. A M ilan o l'u so della c o rn e tta non è lim ita to ai soli au tom obili, né la le g g e e regola m en to c ic lis tic i la vieta n o a lla b ic ic le tta come presso a ltro unzioni. A cc. C a s o a ri, C on su len te, C otogn a Veneta. — L a r in g r a z io d ella com unicatam i sentenza. V o g lia fa r fo r ­ m u lare d a llo stesso sig. P r e to r e la massima di fa tto o d i d ir itto per l ’ esa tta pu b b licazion e n e lla R iv is ta . S ig. C a sa ti, M ila n o . — Se l'in v e s tim e n to fu esclu ­ s iva càusa del lavan d aio che non o sservò le norm e d ella circolazion e, senza du bbio e lla ha d ir itto al risarcim en to d el danno. N ecessitera n n o testim on i a com p rova re le d i lei osservazion i — S i r iv o lg a a qu alch e n ostro con ­ su len te le g a le — tro v e rà nom e e in d irizzo s u ll'A n ­ nuario. S ig. G u id e tti, S e rra , A le s s a n d ria . — Se e lla so g­ g io rn ò a ll'a lb e rg o e lasciò in con segn a la b ic ic le tta , l ’ a lb e rg a to re è respon sabile d e lla sp a rizion e di essa. Si r iv o lg a d a l caso a qu alch e consu lente d el T . a B ergam o. S ig . lìo v e r s i, P ie ce d i C ento. — E lla d iffid i, e con le tte ra raccom andata, il suo rip a ra to re di con segn arle en tro un co n g ru o tem po, la f o r c e l l a a v v e rte n d o lo che in m aucanza p ro v v e d e rà a di lu i con to e spese p er la co n ven ien te su iTogaziou e. Se il term in e concesso tra s­ corresse in fru ttu osam en te, e il fa tto coiTispon de e s a tta ­ m en te a qu anto mi s c rive, o rd in i uua nu ova an aloga fo r c e lla e c iti il rip a ra to re per il rim borso d e ll'im p o rto e le spese. C a r. P ir o la , P r e c is o .M— R ite n g o la sen ten za delr i l l . P reto re, cho esclu de l ’o b b lig o d e lla ta rg h e tta a g li

au tom obili, esattissim a allo sta to a ttu a le d e lla nostra legisla zio n e. In lin e a p ratica però e assai du bbio se non sia più v a n ta g g io s o p er g li a u tom ob ilisti l ’a p p lica zion e della ta rg h e tta e la con segu en te esclusione d alla tassa cet tu re o viceversa. P e rc iò il T . d ecise «lì a tten d ere la d ecisiva sentenza d i Cassazione. N o n è assolu tam en te necessario che ella p resen ti i l con troricorso, tra tta n d o si di una questione di m assim a g ià s v o lta am piam en te d a lla sen ten za del P re to re . Qualora la Cassazione, cassando la sentenza, rin ­ viasse il g iu d iz io ad a ltr o P re to re , tale g iu d izio sarà sostenu to d e l T . a di le i rig u a rd o e n e lfin te re s s e d egli uutom obilisti. A vv. D o n e lti, C on sole P o r t o F e r r a io . — A v r à Ietto la nu ova con ven zion e d el T . c o lle g ra n d i R e ti ferro v ia r ie por o v v ia r e ai fu r ti d olio ta rg h e tte ed accessori. Si sp era poi nel piassim o p eriod o le g is la tiv o di o tten ere Ja prom essa p resen tazion e del nuovo p ro g e tto di le g g e is titu en te la ta rg h e tta mobile. S ig. L o n g a r i, M ila n o . — L a R iv is ta di g iu g n o in­ dica le m od alità per la sp ed izion e od eventu& lo reclam o d e g li accessori d i b icicletta. S ig. lìa t lis t a r i, A n co n a . — Se i di le i com pagn i di g it a potranno a tte s ta re in q u a lità d i testim on i (q u a ­ lora non fossero c ita ti in q u a lità d i resp on sab ili) che si proced eva a v e lo c ità m oderata e ch e appena accor­ tisi com e il ca va llo a l loro p assaggio si adom brasse discesero dal velocip ed e, non p o trà essere ten u to re­ sponsabile d i danno alcuno aven d o e v ita to con o g n i d ilig e n za da p a rte sua la causa d el dauuo. So al con­ trario, n u lla p otrà p rova re di qu esto ed al converso il v e ttu ra le p roverà che correvan o sfrenatam ente, e non si ferm arono essendosi al lo ro a v v ic in a rs i adom brato il cavallo, non solo d ovran n o ris a rc ire il dauno causato ma potrebbero, a norm a d oll'a rt. 7 d el R e g o la m en to sui velo cip ed i, ved ersi e le v a ta d a llo stesso m a g is tra to la con travven zion e. C on sola to d i G re c o M ila n ese. — R ic o rs i al M in i­ stero con tro l'in u t ile o ille g a le m an ifesto d e lla loro A u to rità M u nicipale. I l Capo Sezion e L eg a le A v v . C e s a r e A g r a t i.

15° Elenco Consolare pel biennio 1901-1902. Consoli A lg h e ro Madia Polesine B attaglia Cult unisse ita Castclgoffrcdo ( ‘astelm aggiore Fabriano F o m e tc lla L a M addalena Montichi ari M o r ta i» P ortoferraio K: palmi osano R o v igo Sassari Taranto

Puis Gino. Vicentini Gustavo. Bellocchio Marco. B artoccelii a v v . Gaetano. Caudini A lfon so. H ercolnni principe Alb erto. G rassetti a v v . Riccardo. F erra ri conte cov. A d o lfo . V olpe Giuseppe. So li m borgo rag. Gino. S olvotti Giacom o. Lu n o tti a v v . E ttore. titani paoli Gaetano. D o tti d ott. Filip po. R iccard i Romeo. S ilva A n gelo.


RIVISTA MENSILE Znronc Giuseppe. D 'O rte n x io dott. F ilippo» Marinimi Antonio. Inasta Cnrlo.

Teano Vieto Verolannov» Villa d* Ugna

C o n so la ti stillo R R . N a v i Con* tcn. U go.

K. Nove < Sicilia *

E ste ro Keoa W alth er. B elli di Sorde* O. B M edct* Joseph. Frenes L u ig i.

Gnutzsch (Sassonia) Jni* de Fora (B rasile) Klagcnfnrth Roscnht-im

Modici del T. C. i. T e rzo E le n co p e l b ie n n io JU 0 1 — 1 9 0 2 . Bergamino Furiant dott. Ferruccio. Cberuseo R o v e lli dott. Samuele. Como V ersa dott. C arlo. Piazza V olta. Cnnsso al Pian«» B e rg o lll dott. Francesco. Ferrerò d’ Asti Gnbctti dott. Giulio. Garcmmo Gobbi dott. Paolo. Lanciano Carabba d o tt. V ittorio, Strada del Popolo. D e llo S trologo dott. Artu ro. V ia R ifu soli. Livorno Badini dott. M ario, Corso Ticinese, 60. Milano F in clli dott. Enrico. Pisogne P i razzo dott. Um berto. Rossano Veneto S.Lorenzodi Ravenna Manzoni eonto dott. Paolo. S. Severo Gervnsio dott. A rn ald o. V ia S. Francesco, ¿»viglian o O rlandi dott. Cesare, Ospedale M aggiore. Trovedonn Fabio «loft. Giovanni. Trento Roblm d o tt. Pom peo. Via Rosmini, 7.

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Moreno Lu igi, Corso V ittorio Emanuele. F n v re tti Lu igi e Paganini. Farm ncia Ronconi. A n gio la n i d o ti. S ilvio. V i » C nstcllldardo, 4. Mattatoci Giuseppe. P ia zza Stazione, 17. Snrdinl Giuseppe, V ia Cavour, 18. Benaccbio Marco. Via M nggiora. Bozzoni Antonio.

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Borgo a Bngginno Cocchi Enrico. Breno V ieim i C am illo. Cai votone F ilip p i Pietro. Cnmpoligure Leone F elice. Camponogarn Lnncerotto Am edeo, V ia M aggioro, 17. Carpi Grillotizoni Fed erico. A ndreis Mnrio. Carrù C arvieo Piran i E ttore. Cosai occhio M alavasi Mansueto. M azzoli Erm ete. Cnsalm aggiore Cascano di Sesso A u n in ca Legrand Giovanni. P ic c io li Ezio. Cascina Costelleone Barnabò G . B., V ia Roma. 1. Castiglione Stivier© Farmncia Zilinli. Castri-zzato G inetti Gino, Piazza Grande. R a vera V ittorio. Ceresole d 'A lb a Luciani A lb erto. V ia Ferruccio. C ertald o Fossim -lli Ixirenzo, Via Ma ronco. C ova P ir r » Sebastiano, V ia V ittorio Eninnucle, 15. Cheraseo Bellngnmtm Giacomo. Chiava ri N icch ili Cesare. V ia V ittorio Emnnucle, 14. C b io g g i» Fnrm acia Fineo, V ia C ardi, U. Cologna Veneta M nzzei Rocco. Cropalnti Dcsenzano D al L a go Lu igi. C ittcrio d o ti. Gaetano, Piazza V itt. Em. Desio Signorini Giovanni. Firenzo Ruosi Salvatore. Form ili O roglia Cesare. Fossimo G irgcnti Sciascia Calogero. K u rner L o d o v ic o . V ia G iardino, 4. G orizia Bodoni Carlo. Grignasco Severi C. Grosseto G rossetto Consonni Ippolito. Folco Beniamino. Iricino (E rba) Faticante Lod ovico. Isola L iri Sardclletti B. > > Preccrutti Giuseppe. Ivrea Lavono Valtrom pln D a lla Chiara Francesco. V ido Lu igi. Lcndinurn Pasini A ch ille, V ia M agenta. 7. Livorn o M oncgo V ittorio. Longarono Cnntutti A ristid e, Piazza G aribaldi Massa Fiscnglia Chiappe o C eli. Massa Carrara Fnrm acia G alileo, V ia G a lilei, 9. Milano Farm ncia Muldifassi. Tenoa A ttilio . P ia zza M onforte, 3. F a rm a ci» Sprcaflco, V ia Solferino. 20. Farm acia Vnlcaiuonicu o I ut rozzi, Corso V itto rio Emanuele, 32. F a rm a ci» S. Gim ignano. Via Emilia. Modena Colom beri Michele. Moncucco Torinese Bassini G. F ilippo. Moiirn P a d o lletti Ciao, V ia V ittorio Euiatiuole, 41. M ontalcino Cam pagnoli Eugenio. Monza

E L E N C O DEI C A N D I D A T I Soci

del T.

C.

I. I n s c r i t t i

dal

15

G iu g n o

al

15 L u g l i o

1902

S O C I V I T A L I Z I (*) M a r g h e r i t a di S a v o i a - E s t e : A n to n io

P e là - M i l a n o : M a r ia Teresa Joh n son - T e r es iiti J o h n so n - S tefa n o C o rto J o h n s o n - A u gu sto J o h n s o n - Tri O t t i c i : C o m m . A m o d o r i A lessa n d ro - T ' o r i n o : Conte E » d i B ric h e r a s io - J P o r t O : (P o rto g a llo ) liic c a r d o G a rc ia V. G o m e z .

S. M . L a R e g i n a M a d r e

SOCI

A N N U A L I (**)

A L E S S A N D R IA . — Brezzi Domenico, T e s t » Guido. Acqui. — Dini Augusto, DugO prof. R odolfo. Scngliotti Emilio. A lluvioni Cambiò. — G oggi Francesco. A iti. — Accattino Francesco. Bellncoscia Lorenzo. Fontana G . B .. Gorin C am illo. R iccardi noi*. Guido, Rocro Vincenzo. Oasaleermelli. — B arro Giuseppe. Cotale. — B a la b a n o f D 'A n g e lic a . P E N S l’ T I E L E N A . Grava di Sale. — Guida F elice, P rete Paolo. Piombar uzzo. — Scnrrone Domenico. Monale. — Toccbio G iovanni. Monta/là. — G atti Mario. Sale. — Moni-alvi Lod ovico. San G iuliano Piemontese — Bocca Guido.

T ortona. — Corana Giuseppe, D U R A N D O P A L M IU A . Viale. — N avoni Giovanni. A N C O N A . — Liceo Ginnasio liim ild in i, M artini D ante. Fabriano. — D i Carpegna conto G iulio, Z a ccliilli dott. pro­ fessore Nestore. A Q U IL A . — Andrenssl ing. Raffaele, Frnssinetti A lfred o , Mon­ tanari P ietro, Vespa dott. Beniamino. B aia n o. — Do M ichele dott. T u llio . S . D em etrio nei Testin i. — Cuppclli Alfonso. S u lm on a . — D orm aci dott. Domenico. A R E Z Z O . — Dini C arlo, Marzi Fabio, Knmpnzzi Angelo Castiglion F io re n tin o — Do A m ic i« prof. Enrico. Snei. — Frassino Edoardo.

(•) A rt. 5 dello Statuto. I Soci Vitalizi pagano Lire C E N T O nna volt* tanto. - (*•) Art. 6 t 9. I Soci annuali pagano una tassa d'ontrat» «li L. 2 una Tolta tanto • od una quota annua di L. è. - A r t. ¡2. Il Consiglio non ricovondo alcun roclamo coatro il candidato antro an poriodo di quindici giorni dopo la distribuzione della ftivùta ai Soci, invierà ai candidato la tosaora di riconoscimento.


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atta . — Boni comm. u vv. Carlo. A S C O L I P IC E N O . — Deputazione Provin ciale, Doni rag. A rtu ro. L eg h etti Giuseppe, M erli Lu igi. Ferm o. — Alessaudriui Franoosco. B E L L U N O . — Do Vcj dott. Antonio. Ton egu tti rag. Giovauui. Ceneenighe. — G u à i Edoardo. F e ltro . — Bianchi M ito de M inotto Artem isio. L o n g a ro n t. — Bouuto Ernesto. Mariu Murino. F iere d i Cadore. — C io tti G . Battista. S oxpirolo. — Bacchetti lticcurdo. B E R G A M O . — A guitti Cenare, Bui loco G iovauui, B ronzei inge­ gnerò F r itz , Peroni dott. Lu igi, ita boni u vv. L . F elice, San* tandrcu G iuliano, T o sta Cesate. M u rtin en go. — Pin etti dott. Pio. Fogno. — P o lettl Domenico. S . P e lle g rin o . — Luti Tronconi Annibale. ò’eorno. — R iz z i Pietro. T rexig lio. — C iocca G uglielm o. V illa d'O gn a . — Fu utazzini Giuseppe. B O L O G N A . — Bossntto A u relio, Btilguriui conte dott. Mario, Guruguoni Lod ovico, G a tti A tlan te, G ila rd i V ittorio. L od i F è Augusto. L o tti Augusto, M ulagiiti G aetano, M ollino P ietro, M ilioni di Piorueo Anacleto. Q u ngllotti P ietro, Passerini rag. Um berto. S ib on » Eugenio. C ut lei S . P ie tro . — L a n d i Giuseppe. Pransiui Giuseppe. Creealeore. — Crom onini A lb erto . Cremonini A rtu ro, D ella Casa dott. Loren zo. M in cili A rrig o , Monari Augusto. M alalbergo. — D abrio Francesco. M inerbio. — M aocoferri L u igi. S . P ie tro in Casale. — B ra n d ii Gino. B R E S C IA . — D A B B E N I S A L A R IN A , E rb a o v v , V irg ilio . Ouistacchiui P ietro, M urtinengo V illagana conte Leonardo, Pavoiu M auro, Pergunl A gostin o, R estelli Eugenio, Spinelli A ttilio . B reno. — Obesa a v v . .Malico. Oellutiea. — T rom b etta geom . Pietro. C h ia ri. — M a g lio n i G erolam o, M alvezzi ing. Giuseppe. M antova Francesco. G n ta rd o. — Scipiotti G iulio, VenturelU Alessandro. Ituneadelle. — D o si Giovanui. Salò. — K e lle r Edoardo. V tro ie n g o . — Velu Alessandro. C A G L I A R I . — A ra Dom enico, Cocco Vincenzo, L o y Murgia a v v . Celestino, Mauro Francesco. Iglesias. — Led ila Antonio. X a rca o. i— Satta dott. N icolò. Oristano. — C arta Busnccbi X . Salvatore, Pau O rrù Elisio, Pettiuau E m ilio. S . V ito. — M erci! Francesco. S erram anno. — N ini Pietro. C A L T A N 1 S S E T T A . — Bartoccclli u vv. Gaetano, Giordano cava* Bere Giuseppe. Jzzo Enrico, L o Piano (¿unito, Murino Cesare, S illitti A n g elo . A M P O B A S S O - A gnone. — Do H ouorutiis M anfredo, Di L o llo F ilip p o , I jcoiioHì rag. Giuseppe. Um ano. — Massimo Vincenzo. Tom m nsi Chcccbiuo. Ili/iolitnosano. — G iam paolo Cuciano. C A S E R T A • A ree. — (¿iiuttrucci Ratluelc. F o rm io . — Nardi u vv. D om ito. •V. M a ria Oajnta Vetere. — M a lla tti Paolo. Teano. — Cossovicb Oresto, F erru cci C arlo, M o llica Giuseppe. C A T A N I A . — Bill'o Gino, Frnnck L . .Martino, Putenti Torroni Giuseppe. l.eonforte. — Parano Giuseppe. C IIIE T 1 • C a ld a ri. — Scia n e l tu N icola. F ra n c a rilla a M are. — S IL V E S T R I baronessa G I U L I A . L a n cia n o . — C ip ollon e Um berto. V iU a r M U . — Cibotti Luigi. C O M O . — Camolini F ilip p o, C astelli A utonio, Cluvcnzaui dot­ tore A lfre d o , C lerici Antonio. Costa Em ilio, Fusunotti F i­ lippo. Fasola d ottore P aolo, F errata Erm inio, Gruuzcllu dot­ toro F elice. M uzzuccholli Em ilio, Pecco d o tt. M atteo, Picei Giuseppe. P o g g ia li Domenico, Rosina Guido, V erga dott. Carlo, Zauoliui Ita lo. C antìt. — M arcili Arnaldo. Colico. — Bonzo Mario. C ortenota Valtassina. — Ravusi Paolo. L u in o . — P otrolo iug. Giuseppe. O lgiate M olgora . — B ra n d ii Lu igi, Varese. — Scboan Francesco. VoldUtmino. — V an etti gcoui. Am edeo. C O S E N Z A . — Contienii Alessandro. ( ‘ R E M O N A . — Brasi Giuseppe, D ailacasa rag. C arlo. G irelli t rag. P lin io, Jaccazio S alvatore, Pozzi prol'. Em ilio, Santini Giuseppe. Annieeo. — Struuimn S ilvio. CasalLitttano. — M crliui Marco.

I

Crem a. — Paladini Guido. D eroterc. — B ra n d ii Eruiiuio. M ala gn in o. — Barbieri A ttilio . O m briano. — Cantoni o v v . Giovanui. /beve d ’O lm i. — Moruudi C'urlo. Ilom anenyo. — Guidoni Secondo. C U N E O . — B eltrand V ittorio. B riolo Giovuuni, B riolo Luigi. Mussili rag. Giovauui, P e lle g rin o a vv. Pietro. A lb a . — Artesiano A lfre d o . Bezziccheri A ld o , Castuguari Tom aso. Cuvulò O ttolin o. Coccio Curio, Petiti Pusquale, Roggero Francesco, V ita li Arturo. B enetaglennu. — Capponi dott. Gaetano. Jiores. — C lv a llc ri Italo. O araglio. — Do M aria Francesco. Cheraseo. — B crtolotti Bartolom eo. Fossa no. — Mungo Michele. Frabosu. — Oddono Gas pure. M ondovì. — Costamagua u vv. C arlo, Lonza Giovuuni. Prato V irg ilio . .Varsole. — Doglinni Matteo. /lieta d ’A lba. — Dostcl'unis Giovanni. ■So rig lia n o . — Buttassi Stefano. S -:arnafigi. — Musino u vv, Giuseppe. F E R R A R A . — F o rti Lucrezio, M onti nobile Giulio. M orti Ercole. Rahhoui A ldo. A lba rea . — Zunolini Mario, A rg en ta . — Taz/.uri Battista. F IR E N Z E . — A dam i ing. Guido, A u fo rti march, cap. Francesco, Borgogna Gino, B a va cap. A d o lfo , C antelli Oreste, Cianciti Ita lo , Corsini priuc. iug. Ernesto, Do Loren zi G iovanni, Fiochi A lfre d o , Fiochi Dante, Fiochi G iu lio, G h d li Gio­ vanili, G u altieri u vv. A d o lfo , Xunuoui Lu igi. Possigli A lb erto, Polis E ttore, Società Fotografica Italiana. Fiesole. — M onti A gule. S . (iodenso. — Radicchi Cesare. Sesto F io re n tin o . Corsi Salititi march. Bardo. Sieci. — M alesci Antonio. F O G G IA . - Sa use cero. — R icciu rd d li Mai io. G E N O V A . — A l b ile » Alessandro, Assi ro lli A ngelo, Burubino A gostin o, Bam bino U go Antouio, Bergou/.iui Albuno, Centinnirò M ichele, Croce G iovanni, D e Bernardi Cesare D aniele, E van gelisti G. M .# G a rd d la L u ig i, G em inili A sdrubale Guis., Gessagu U m berto, Kunhl S ilvio , L A M P E E L IS A B E T H , M aggi P ietro. Massoiio Tom m aso, M oro Ita lo , T raverso P ietro, V ereu ra O reste, V’ ita le Mario. C h ia ro ri. — A lb e rti Giovauui, Badarono Francesco. Frateschi Silvano, Mulugnmbu C ristoforo, Torseguo L u ig i. P e g li. — Ernst A lfre d o . Sam pierdarena. — Vallebona Ercole. & irom i. — De M artini F ilippo. Favu le M atteo, G otti cav. En­ rico, Muuitto Giacinto, Rossi Giuseppe, Trucco G iacinto. Spezia. — B e r t o n i A lea rd o, Bouifuzii R odolfo, P in i V ladim iro, Profum o Giacom o. G R O S S E T O , — G a lli Unito, G iorgi dott. M ario. F ollon ica . — L u p i Eugenio, Monsncchi dott. U go, M ori C o rre­ dino, Petruui B ald a** aro, Solduni Massimo. M onte pescali. — Pasqitini dott. Pio. L E C C E . — Pupnlor G iovanni. § B rin d is i, — Ciudi Ratluelc. Mesagne. — C avalieri N icola, T a ra n to .— Conturdi T ito . L IV O R N O . — B ello iug. Mario, Cnmuncoli Dcoio. L U C C A . — D i Puccio E ttore, Giovutmini Giuseppe, Pacini G iovanni. B a gn i di L u cca . — Mcuuucci Gisherto. $ . M a ria del Giudice. — Gambi ni D avide. M A C E R A T A . - C lvitanora, — M o ro s i»! Parineuio, Pazziui Gu­ stavo. M ontecosaro. — Snlibutiai dott. A n gelo Pio. M onlefa n o. — Consoli Lam berto. T olentino. — Bcuudduci Giuseppe. Ferranti Angolo, Porcelli Cesare. P o rcelli dott. Giuseppe. M A N T O V A . — B em olli F elic e . M on tin o} dott. D ario, Xouvenne Alessandro, V olen ti ni Lu igi. A n g e li. — Bertoni G iovanni. Custelgoffredo. — Do R iv a noli. cav. C arlo, Franceschi dottor Gaetano. M a glia . — M oretti Lu igi. P o g g io Busco. — Sissa Carlo. <,>ilis t e llo . — Boriani Ernesto, V E C C H I A D E L E , V E C C H I IN E S. Bedondeseo. — Zanella Curlelto. S . Giacom o delle Segnate. Delbue dott. A gide. S olferin o. — Cerini Luigi. M A S S A C A R R A R A . — Simoncini Luigi. G a llica n o. — Pieri Lorenzo. M E S S IN A . — G alletti Gaetano, Loru G iovanili. M alandrino


RIVISTA MENSILE iug. Pasquale, M azzini O rlandi, R izzo Pisani Giuseppe. T a c ­ cone tinlluci'i Giovanni. M ILA N O . — A llie v i Leopoldo, Barbieri dott. G iulio, Marioli rag. Edoardo, B cllo tti dott. Guido, B odurer Eugenio, Mono A m il­ care. Boxai G io v. B attista, B r in d o « Settim io, B rizzi Ernesto, Brusotti Am brogio, C alderon i Dom enico. Cnstclburco conte Alessandro, C astoldi dott. Piero, C E R X U S C III P A G X O X I L U IG IA . Casati Leopoldo, C hiappali M ario, Chiappe E gidio, Colombi S ilvio, Colom bo Ernesto. Colom bo Giuseppe, Colom bo Vittorio, Conti Itcuxo. Coppa F elice, C oronare Roberto, Cortellczzi rug. Augusto, C o v a Curio, C ova Leopoldo, D e lille iug. Felice, Do N o v e lli prof. Giuseppe. Didoni C arlo. F ig lili Giuseppe, F o liin i Arm ando, Fruttini A rtu ro, F U M E R Ò L U Z Z A T I R IN A . G alim b erti Arturo, G a lli Giuseppe, Caudini Abelardo, G aravngliu U go. G bezzo A ttilio , Gonzulcs iugeguerc T ito , G rill Curio, Isorni Paolo, Johnson Augusto. Lnmpugnani C arlo, L e v is L u ig i, lioroti F elice. M aggioni Am edeo. Mujoechi Curio. Muriuoui rug. E m ilio, Mussnru ing. A rch imodo, M uzzucebolli Augusto, M crlini, rug. E d vin o, Modiano Gustavo. Nuvu Curio, Nuvu V ittorio, N eg ri Augusto. Xegroni Inolio, O rig g i Valenzio, O rsaria m g. Muttiu, Ortolani Augusto, P allila P ietro, Purruvicini P ietro , P ed riu elli A n ­ gelo, Perin i Battista, P iro lu iug. L u ig i. Porati Giuseppe, Porta Enrico. Pruda P io . P u ric e lli rag. A n gelo, R abaioli A les­ sandro. R ed olii P ietro, R on d ali: Rom olo, Rossi ing. Aohillo, Rossi A ntonio, Saetti Tancredi, Salameli C arlo, Secchi ragio­ niere C am illo, Solicini L u igi, Speri uvv. M arconi. S tigler ing. Augusto ju n io r . T a v e lla Eugenio, Tam pini Augolo. T o rello »A n to n io , V aisecchi Antonio. Valsoceli! A rtu ro, V elo E m ilio. Zuuardiui E m ilio, Zcrhoui iug, V itto rio , Zucehi Carlo. Abbiategrasio. — Besuschio Guido. Barlassina. — F igiu i G iovanni, Lanznui G iovanni, V a lli Carlo. Bergoro di Fagliano O lona. — Giani noi», don Luigi. liuslo A rsieio. — Grassi R odolfo. Guidi Filip p o. Cattano M agnago. — Roda Lu igi. Desio. — M iglio li Paolo. Fombio. — F errari V ittorio. G a lla n te . — F io re lli Dom enico. MuzzucohclU Ettore. Gorla M inore. — M ari Antonio. Laechiarella. — Manzoni Giovanni. Lim biatc. — l'o glin n i Lu igi. ¡Astone. — Baratti» A ch ille. Lodi. — lui beri V ittorio. N osotti rag. Lu igi. Magenta. — Mezzora L u ig i, Biguumi V irgin io. C olom bo M aurilio, Dumouo C am illo, Donarini N atale. Fossi Giuseppe, Scolari Giuseppe, V iola Carlo. Melegnano. — Brusoni Mario. Monza. — Pennuti Alfonso, Società A lp in isti Monzesi, V olon­ tario Gasparo. .Verrinilo. — G¡uuola A n gelo. Notate Milanese. — Burdelli rag. B. Olgiale Olona. — C auegalli G u glielm o, Rumi rag. Priam o. Ponte d 'A lb ia te. — Vigano Nino. Sesto Colende. — Bollini Renalo. Setto S. G iuranni. — B arcggi Antonio, In trozzi Eugenio. Seteto. — Bizzozcro A ttilio . M O D ENA. — D ui Re Augusto, M atteotti Giovunui. Rangola M achiavelli march, dott. Giuseppe, Toschi ca v. Paolo. Q urpi.— Bassi Um berto, Sacerdoti a v v . A m leto, Vanumi Romolo. Fiorano. — Cocci»poni Im p eria le march. Lu igi. Ilita ra di S . Felice sul P a n a ro . — Venturini Giuseppe. N A P O L I. — A u geion i V itto rio , Boos Ferdinando, Cnrueciolo di Torchiando a v v . P a olo,C h ierch ia conni). Giuseppe, Del Gualdo Giusso duca Lu igi. F O R Q U E T P I S C I C E L L I M A R IA , Gnudaguiui Tu lio, Im p eriali march. Roberto. Im p eria li V la d i­ miro, L a Francesca a v v . Enrico, M adia Enrico, Menna Ono­ rato. M ola Arm ando, M onteccliini C iro, Pedceini marchese Ernesto. Torre Annunziata. — Manzo Si mone. Torre del Greco. — R iv e llin i murch. Antonio. N O V A R A . — Lampugnuui prof. Giuseppe, T r a v a g lia i ing. Pietro. Arona. — Coppa C arlo. Biella. — Cantone Guido, Cantono C ova B. L u igi, Serralunga Giuseppe, Sommilo Em ilio. Canneto. — Erba dott. Francesco. Galliate. — G aribaldi Guido. Intra. — A lb e rti Giuo. 1ielle. — Gallino Tommaso. Mergozzo. — Mozzano Curio. Miagliano. — G rn f Federino, Querqui ita lo . Mongrando. — Puviguano Oreste, U glicn go Romano. M o s t o S. M aria. — R e g i» Fulgenzio. Pallauza. — Bcttoo Guido, Cuzzi a v v . Mario. Rotnagnano Sesia. — Balconi dott. Giuseppe. Saluggia. —- B ercilo Lu igi. NantAiù. — Dario Giuseppe. Valle M otto. — Barberi* G iovanni, B ertotto*G iacom o.

a »

Vercelli. — Bianchi dott. Sebastiano, Municipio, Vaccini GuoUtaw. P A D O V A . — Marini Aurelio, P ad ova Eugenio, P isciceli! di Gollesano Alfonso, R a is« Lu igi. Scanfcrla Augelo. E tte . — Furinoti rag. A ttilio . P ela Autouio. M on te lice. — Curumoro A u gelo, Saccone a vv. Nino. P A L E R M O . — Celoun Salvatore. P A R M A . — G orbolln Archim ede. Guurescbi Giaunino, Radicati di P rim e g llo coute A lb erto. P A V I A . — C am biai iug. D a vid e, Gnocchi Leopoldo. G ori regiogu etc Pietro. P ozzi Mnnlio. Sarchi geom . Giuseppe. Godio SCO. — Balduzzi dott. Cludoiuiro, Sforzini Ferdinando. Mede. — Besostri dott. Erasmo, Massazza ing. Battista. Montebello. — L oin elliu i march. Giauui. M o rta ra . — G ugliclm one P ietro . Retorbido. — M utti Dom enico. Sunnazzuro. — G atti Giuseppe. Vigevano. — A lb erta zzi Benedetto, A v e z z a E rcole, Cupietto Antonio. Nugari L u ig i, N icoliui Am brogio, P revid crò Emanuele, Strada a v v . Prim o, Tcstanera dottoro Giustiniuuo, Zanetti Eugenio. Voghera. — Silvan i A lfred o . P E R U G IA . — Ciucci A lfre d o . F o lig n o . — C ia n c i Domenico, Coiom batti Giuseppe, Desideri Alessandro. Gubbio. — M elchior! Ranghinici Francesco. Todi. — Orsini Gaspare. Fotsom brone. — Società C iclisti, P IA C E N Z A . — Lod igian i iug. Vincenzo, N A S A L L I R O C C A PO ­ L IS S E N A , Rusconi Gaetano. B a rd i. — Sidoli Umberto. S ala M a n d elli. — Dnprà Em ilio. P IS A . — Bai-bucci cav. Autouio, Clan dott. V ittorio. Volterrani Gastone. M a rin a di Pisa. — Castelli Felice. P O R T O M A U R IZ IO - C a m p o ro s s o . — G arzo Agostino. S . Rem o. — Bisi Tom aso, P o rre i Loou. P O T E N Z A . — Busa Ricordi nob. Giuseppe. A viglia n o. — M archisio geom. Valerio. R io n e ro in V oltu re. — Bianchi prof. Giovanni. R A V E N N A . — Ramponi Erino. B a gnuearallo. — Capra Giulio. Faenza. — Ronzi Aristodem o. F u tig n a n o . — A lberim i Riccardo. San B ern a rd in o. — Passerini dott. Giuseppe. R E G G IO C A L A B R I A - P a lm i. — San dui li Filip p o. R E G G IO E M I L I A . — C in ti G uglielm o. R O M A . — Baguara Roberto. Berardluclli Giuseppe, B inigli! pro­ fessore A n gelo, Custello Isidoro. C avasolo coniai. Giannotto. Coen Dante. C ollin o G iovanni, F orti a v v . Giuseppe, Frascotti a v v . Giuseppe. G a lli G allieno, Gasporini Manfredo, G e lli Egisto, G osio comm. pritf. Bartolom eo. Jacobucci Fran­ cesco, Lu u celolti Lu igi, L o ri P ietro , M odi Giuseppe, M azza­ rella A n gelo, Morouesi Autouio, Nutalucci rag. G iulio, P a ­ glian o G iulio. P aolu cel V irg ilio , P aris Eruesto, Parise cava­ liere M asaniello, Rossi Vincenzo, Santini Antonio, S. M. M A R ­ G H E R IT A D I S A V O IA . T I L L A R D M A R G H E R IT A , Vauzitta rd N icola, V iciani G iovanni, V I T I ID A . R O V IG O . — N iccoliu i dott. Mario, Veronese M nriangelo. Badia. — P erez Carli». B rrgu n tin o. — B ellini Silvio. F iea rolo. — C onfortini Viuccuzo, Fcnxi Giuseppe, Fioravanti V itto rio . L e D octe ing. W illia m , M elloni A ttilio . Panetti Lino, Pasini Ign azio, Tasselli Um berto, V iolini Umberto, Vrauekeo iug. G iulio. Massa Superiore. — S iviori Am os. Trecento. — S a rlorelli dott. Èrcole. Villam arzana. — C hiarate A ndrea. S A L E R N O . - A n g r i. — Squillante dott. Salvatore. S A S S A R I. — Cavatina Giuseppe. A lg h e ro . — Paia Giuo. L a Maddalena. — Cosa A lb erto . Tempio. — Do M arlis Rullitele, Punii M artino. S O N D R IO . — P e re lli Cippo A lb erto. Chiavcnna. — Stcrloccbi Costante. T E R A M O . - Castellam a ve A . — De Sauti9 Cam illo. Oatignano — D ' Ettorru Sabatino. T O R IN O . — Adriano Celso, A tle ta M ichele Giuseppe, A vogad ro di Casauova Alessio, Bacchi Dom ito. Bel iati rnugg. generalo comm. E m ilio. Bertone G iovanni, Bertone Natalo, Bingial Augusto, Bisculdi Iu g . Enrico, Boccio Cesare, Boerio Vin­ censo, Brigando A lfon so. Brunetti P ier Em ilio, Bulla B arto­ lomeo, C a ta ra tti Guido, Calluratti Mario. Caram elli Riccardo, C a tello Trib u zio, C a va lletto a v v . Oreste, Chazulettes Alfonso, Chazalettes E m ilio, Cliazulett» - G iulio, Chiubodo Dom enico, Chiaria iug. Benvenuto, Chinagli;» Giuseppe, C lerici u vv. O t­ torino, C olom bo Roberto, C o n d ii de Prosperi Francesco, Corso Gioachino, D ullola ing. Leopoldo, Dullosta L u igi, De


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C esari* F ilip p o, D el Fruto Giuseppe. Di Brioherusio com e E., S loìin a di P i e me. — P o llo Giuseppe. D i C ostellnzzi nob. C am illo, Dienti Guu»epi>e. Fusola M ario, Piers Tesino. — R iz z a F ra li ce reo. F e rra ri Gaudenzio. Fulchesi A lfre d o . ( Jumba Cesure. Onererà R it a . — D e Costantini dott. i l . , Sommadossi Stefano. F ilip p o . G ervin ò Enrico, G ivòn e Curio, G o lgi L u ig i, Grnbbi Rovereto. — Ducuti Murio. Gino. Grosso C arlo, Guasta Teod oro, Lanino a v v . Edoardo, Sacco. — M arlotti L u igi. L e v i a vv. Àbram o, L e v i Donato, L e v i Edoardo Samuel, Strom bo. — Cassinelli Fiorenzo. Manciù C am illo, M antovani C arlo, Marcati A d o lfo , Mnsenzu Tione. — De Strobolo Gustavo. A lfr e d o , M IN O G L IO A M A L I A , M oda A d e lc h i, Moliuuri T o rto le . — G R A B O S O baronessa ID A . Francesco. Moreno ing. Lu igi. Peracino Ernesto. Pern io C arlo, T rento. — Robba dott. Pom peo. P ero n i d ottor Giacom o, Pcssiim C esar«, Petivu Giacom o. P R O V IN C IE D IV E R S E . - Jfluden?. — Zam belli Daniele. P ro c b e t Bartolom eo, K e v ig lio Paolo. Ricci Pietro, B izzetti Fium e. — M ilos Giuseppe, M uhvioli G. a v v . E n rico, R o lfo E raldo. Sanguineti Em ilio, Sacarino C orti A la g e n fn rt. — Mndner Leopoldo, Schuffev A lvi#. L u ig i, Sohiupurelli Alessandro. Sofdantino rag. P ietro. T esta Kdtsehach. — Longhino Giuseppe. M ario, T R I V E R O B R IG G S M A R IA C A R L O T T A , T ru ffa Lece. — O liv e tti Francesco. A gostin o, V alerio ing. Cesare, Venchi cav. Siivinno, Verona Sehbder oh Sfùraù. — Zangiacom i A ttilio. Augusto, V ig lie re io T olesforo, V illn tn Celestino. Stlegen bri Veldett. — D em onto Antouio. C arm agnola. — Massolinu Giuseppe. Tansveg in L u n g a ìi. — Rierobon Grazioso. Temolo. — M icheli Em ilio. Chivnsso. — Croco Silvio. (fru glia seo. — Paloxxolo d o ti. Eugenio. Vienna. — Bcnuzzi G iovanni. Serrano A lfred o . Iv re a . — F o n dott. U go. V i Ila co. — Milchersich Renato. H o n c a litri. — C ern iti a v v . Tem istocle. F r a n c ia . Jf on ce ii inio. — Bobbio geom . Cesare. S . G io rg io Cana et se. — N igru Domenico. Tolosa. — B a r ili« Augusto, P u jol G abriel. S . Sebastiano P o . — Emanuel Giacom o. Sfonaeo (P rin c ip a to ) . . — R andelli Michele. M ontecarlo. — Rosso Pietro. Susa. — Errerà V ittorio. T R A P A N I . - S i arsala. — V ic i d o tt. Saverio, Oneto principe TomG e r m a n ia . muso. Trapani Vito. K oscnheim . — Frenes Lu igi. T R E V IS O . — E rcolani E rcole, Piazza Gino. Castel di Godego. — Cnrtigni G iovanni. M en egh in i Biondo. P o r to g a llo . C astelfranco V . — Fubris L u igi. R E B E L L A T O M A R IA . P o rto . — (ia r d a V . Corner. Riccardo. M anichei tu na. — Finnzzi rag. A rrigo . U D IN E . — C b i l toro C arlo, D i Prnm pero C arlo, T escari Gaetano. Ru ssia. Cañeta d i Saeile. — F ro v a L ivio. Pietrobu rgo. — D eltotto L u ig i, Lesn ik off T it illa v o . R otolo Elia, Oolloredo di Jlon ta lba n o — D I C ollorodo Mola conte Emanuele. V olsk i V'itoldo. Gem ono. — G a ggi Otti Salvatore. Paviano di Pordenone. — Travistili R iccardo. S v izzera . P ó ce n la . — M ichieli Guido. G inevra. — Gennari Antonio. S . D aniele. — Serravullc Jacopo. Locam o. — À S K E W N O R A P R E D A . S. P ie tro a l P a tito n e — B L A S U T IG II professoressa M A R IA . L u g a n o. — G rign oli A ch ille, M njoeclii Pietro. V E N E Z IA . — Bastasin Pietro, Cnsparis A lfon so. Laudi Lorenzo, Sessa. — Colom bo Pietro. Mnlcaani prof. Gaetano, M artinongo Niuo Giuseppe, O rtolani leeoni, Rogers E m ilir I. Sud A m e r ic a . M estre. — Nulnto U go Giuseppe. Jais de. F o ra . — B e lli di Serdes Gio. Batta. P o rto g ru a ro . — D egan! A ntonio, D ol-X cgro Bonaventura, F a l­ coni Francesco, Petriu Francesco, Zcunnro Antonio. Asia. V E R O N A . — B evilacqu a Mario, Com ando ó* Corpo d ’ arm ata. Sm yrne. —• Fornirà Enrico, M aitiuuzzi Pietro. C aprino. — Spolettiti prof. Giacom o. Cotogna. — Bellini Curio. N. 27711 V IC E N Z A . — Basso Em o. Brasca L u igi. C iva lio ri In v izim i di ^ Soci a n n u a li a tu tto i l 15 G iu g n o 1902 Masio, M onti G iovanni, Pavan V ittorio, P ioven o conto L u igi, * • In s c ritti dal 15 G iu g n o al 15 L u g lio 1909 » 873 Rossi Antonio. S oci a n n u ali a tu tto 15 L u g lio 1002 n . 28587 Bussano Veneto. — B ercili Francesco, F ab ris Antonio, Rossati G iovanni, V itto ro lli Giuseppe. Zironda Augusto. Soci v ita lizi al 16 G iu g n o 1902 349 S e h io . — Pernio S ilvestro A leard o. in s c ritti dal 15 G iu g n o al

K rtT K H O . A u s t r ia - U n g h e r la . V E N E Z IA G I U L I A . - O errignano. — De Fabris dott. Felice. G orizia. — Kraiiss Curio. R o n c h i. — B lasig ca v. Alessandro, G ravisi Barbabianca marcheso dott. Pio. Paranco. — Pogntscbnig dott. Antonio. P in g u e n te. — Vi «enti ni Carlo. P ira n o . — Mariano Petronio. P is in o . — Camus Um berto. P o lo . — Glachiu dott. A ttilio , Petronio G iovanni. Strangolilo. —- F io r Francesco. Trieste. — A n geli Fabio. Bisogni Z accaria E rm inio, Brnnncr Riccardo, C R U S IZ E M M A , C ra s i» prof. O ttone, Curellieh Eusebio, C u rili ing. C arlo. C zern y V ittorio, De Colom bani Ernesto, D E J A K C A R M E L A , Do Scaglia barone F e rd i­ nando ju n io r «, Durins Thcm is, F e rri F elice, G arzolini Eu­ genio, Jnnesloh Giuseppe. L U Z Z A T T O O L G A , M arcovich d o tt. Autouio, Mauro E zio, Mr-.uro G racco, M nyer Oscar, N ico lirh Guido, O fn cr C arlo, Orlundini C arlo, O ttolenghi in g. Eucnrdio, Russi Riccardo, Schittuig Giuseppe, Scim ig Egonc. Servndei Alessandro, Sigon G iovanni. S O S S IC H E G I­ Z I A . Spazznli R affaello, Tau cer C arlo. T U U M M E L A D A , Tliu m m el V ito , T o in adesso M ario, V alen ti E rm enegildo. V olli Ign a zio. W ncha la g . Em ilio, W alluscbnig G lo v. Michele, W 1E8 S L B E R G E R B E R T A C E C I L I A . Zecovin M ario, Z ilio tto M arcello. Z u calli Macedonio, Zurch E ttore. T R E N T IN O . - Cavalese.. — B crtn gn olli Gius. G .f >tyyer Antonio. Cles. — Bertolnsi Ita lo . Condlno. — Q uarta P io. L ù ca u e lla di Rovereto. — Tom nzzon: Ferdinando.

15 L u g lio 1902

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T o t a l e d e i Soci al 15 L u q lio 19C2

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X. 2S945

Soci benemeriti. Bergam o, Ricca tenente Ernesto; B orgonovo, C alciati G iorgio; Chiari, R occo G iuseppe; F ollonica, Baldini A rtu ro ; Geuovn, Vinca G iovan n i; Lanciano, Cotellcssn Giuseppe ; Massa Superiore, Giàvoni dott. U go: Roma, Antouiotti Giuseppe; Solinomi, M ostropietro Tom m aso; Torin o, G erard a v v . A lfre d o , Lnngiori Lu igi. T ota le 123.

D on a tori g en tili. Ringraziam o n u a ri a rretra ti;

i seguenti signori per l'in v io .li R iviste e 4f>-

A lla n Ucm lerson, Leghorn : Bazzoni Franco, C adenabbia; Busi Cesare, Cornuda; Barbcris G ., T o riu o ; Bresciani A leard o, B rescia; Cicognani M . G.. A lessan dria; Carbone geom . Secondo, I'riocen d 'A lb a ; C a rli rag. P ietro, F e rra ra : D nllnri dott. V it ­ torio. M a n n e llo ; Gianni Cesare, M ilnno; Lnttes ing. Oreste, R om a: Lnvczznri tcn. Edoardo, C ol tallisse it a : Lnuzn M ario, Ver* c e lli; M inetti Antouio, M ilan o; Mazzini a vv. Giuseppe, G e n o v a ; Migliuvncen dott. U go, G ozzano; Mulnvusi rag. Lum inato, C a rp i; N icolcllo dott. Augusto. T o rin o ; S alvetti Giacom o, Mortura ; S ilva Alessandro, Sereguo; Trizzon i Mario, Bergamo.

G e re n te 1 D A L L A C O L A A T T IL IO 21432 • Milano. Tip.. Capriolo 0 Maximino, Via S. Pietro all'Orto, 16.


Anno

35,000 Copie

IL

V ili - N . 9.

Redazione presso la Direzione del Touring * Milano, Piazza Burini, 7

Gratin a tutti i Soci del Touring

T O T J E /I H G LA.

G IT A

I ls T

N A Z IO N A L E

Alla Sicilia, noi, ciclisti romani, avevamo pensato naturalmente prima che alla Sardegna, sin da quando il console Francesco Arcuri, venuto con noi nel 1898 a Torino, nella gita memorabile, narrava le bellezze dell*isola (l). Ma già ci si opponevano difficoltà senza fine: strade malagevoli, la necessità di rimanere as­ senti almeno un mese da Roma, e quindi l’impossi­ bilità di scegliere quell’ unico, in cui la Sicilia ci re­ clamava, il fiorito e limpido maggio. Mentre eravamo nelle maggiori incertezze, nel 1900 morì il povero amico Ciccio Arcuri, console di Palermo, alla cui tomba recammo una memore corona di fiori, quasi omaggio ai suoi incitamenti. Ma di altrettanti e più ci perseguitò poi Peppino Scalea, capoconsole di Pa­ lermo: dopo la gita in Sardegna, egli non ebbe paco fino a che non fu deliberata l’escursione in Sicilia. Facile la critica del poi, specie agli impotenti o ai disgraziati, che dovettero rimanere per via alle prime tappe. Dovevasi scogliere, dicono, ben altra epoca, come se in altri mesi il sole brillasse ugual­ mente a lungo sull’orizzonte, come se agosto e setsembre non fossero più caldi e non temprati dalle brezze del luglio, conio se le pioggie di aprile e di ottobre non riducessero a fangose pozzanghere le strado di gran parte della Sicilia! Questo sapevamo cattive — e lo prova la lunghezza oraria del nostro itinerario; — che se furono per non brevi tratti più cattive di qualunque immaginazione, noi soli, che le abbiamo percorso tutte, sappiamo immaginare che cosa sarebbero stato con la pioggia! Anche in Sardegna, del resto, ci avevano spa­ ventato allo stesso modo: strade impraticabili, al­ loggi da lupi, cucina da selvaggi, i banditi, il caldo... Invece tornammo sciogliendo tutti un inno alla Sar­ degna forte, bella, ospitale. Che se in Sicilia lo dif­ ficoltà sono state più grandi, maggiore ò anche la soddisfazione nostra, più grande l’ambizione d ’aver vissuto con fratelli così forti e buoni, e, quasi direi, ci punge un |k>* di vergogna, d’esse retati segno non meritevole a tante cortesie, a tanti entusiasmi.. se (1) Sia dotto con buona paco doll’avv. Giliborti-Cosonzn, consolo di Parsanna, il quale rivendica conio sua 1*idea, ohe duo anni dopo raccomandò al convegno di Roma.

S e tte m b re

1902.

Copie 35,000

S IC IL IA

:

CICLISTICA.

avessimo la debolezza di credere che la Sicilia s’ ò accesa del fuoco del suo vulcano per le nostre faccio polverose, anziché per la nostra bella istituzione,pel T. C., per l’affetto della gran patria italiana, di cui portavamo dovunque il grido alto e solenne. Avevamo dovuto senz’altro aprire l’arrolamento a 50 inscritti. Ma sarebbero stati molti più senza le in­ finite paure che si facevano da ogni parte, specie ai giovani animosi, che volevano esser con noi. Neanche c quel vecchio matto ? di capoconsole bastò ad assi­ curare babbi e mamme; ci vollero garanzie formali, quasi su carta bollata, ed a molti neanche bastarono. Così ci riducemmo a 42, quando mancarono pur troppo, con altri inscritti, Johnson e L. V. Bertarelli da tutti, in tutti i luoghi desideratissimi, e sui quali io calco­ lavo tanto tanto, per quel tal bastone del comando che avrei deposto così bene... nelle loro mani — stavo per dire, poiché ci mancarono, sulle loro spalle. Ma anche questa volta nei 42 era rappresentata, si può dire, tutta la società, e non mancavano distinti gio­ vani stranieri (1). Rinunciammo subito alla prima idea di adope­ rare sempre le macchine, da Roma traverso la Cam­ pania, il Salernitano, la Calabria;... stringi c stringi non si potevano dedicare meno di 15 giorni alla Si­ cilia, nè ottenerne più di 18 da colleghi « in diverse faccendo affaccendati». Si fece dunque una prima corsa da Roma a Napoli, così, per metterci in moto, (1) Krauo con ino i consoli : di Roma, rag. Fernando Tra­ salii (cassiera), Gioachino Roga, Cirio avv. Schupfor ; di Na­ poli, conto Piscicolli di Collesauo o iug. bar. Gaetano Do Angolis; di Paola. Silvio Perrotta. Ed i soci: cap. Virgilio Dalla Vodova. Augusto Berini, rag. Kttoro Capponi. Pietro Mori­ chini, Eugonio Bolloni, Umberto Porci ani, Gioacchino Pic­ chetto, Francesco di Leonardi, Giov. Batt. Avanzi, A.scarelli dott. Angolo. Miohcdo Boncomuzzi. Ettoro Vordosi. Loronzo Galli, Adolfo Toinoii dott. Pietro Bellohi, Alfonso Balata col tìglio Antonio, Francesco Radi, rag. Loronzo Venti, Gaetano Minestriui, Aldo Mezzabotta. dott. Camillo De Loo o Michele Cerrelli tutti di Roma od a Roma dimoranti; rag. Mario Marcora, Enrico Goj di Milano; Ernesto Castiglin di Palormo; Vittorio Amnglio di Viconza; conto Mario Gaotani d’ Aragona, Rolandi Carlo, Giuseppe Turnor, rag. Antonio Arghinooti di Napoli; Khaynnch bar. Enrico di Monaco B. o Max Lotz di Frankfurt a. M. E con questi il meccanico Augusto Cittadini che prestò il più faticoso o il piu diligente sorvizio a tutti.


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che lutti venivamo (litilati dal < cancello » burocra­ tico, dulia curia, dal banco, dal negozio. Alle 5 del 13 luglio si partì dunque da Roma, accompagnati da gran folla di soci un pochette invidiosi, ed avanti lo 12 avevamo superati gli 84 chilometri sino a Fre­ sinone. Dopo un buon pranzo e una grande ammi­ razione del panorama bellissimo, con altri 34, arri vanimo a Cassino, tanto presto, così freschi, che piii d’uno salì ancora a visitare la celebro Badia. Non era un buon augurio? Naturalmente a Cassino co­ minciarono brindisi o saluti, specie tra il sottoscritto Cireneo oratorio della gaia banda, l'operoso console Ettore Capaldi, il sindaco, il presidente del Circolo cittadino, tutti gentilissimi. Lunedì 14 da Cassino a Capita, con 60 chilo­ metri di volata, ed un’ottima colazione preparata dal l’amico cav. Virginio Alitata. Da Capita a Napoli strado dure, polverose, piene di chiodi... tua quale compenso l’arrivo a Capodimonte, rincontro con cento

Entrata a Napoli in ria ToloJo.

o più ciclisti napoletani, con signore, tra fiori e mu­ siche, con applausi infiniti! ( ’i condussero giù per Toledo e per la riviera incantata al Veloco Club, come trionfatori, in un corteo interminabile, tra i cittadini festanti e plaudenti. E lì l’assessore del Co­ mune ci salutò in nomo di Napoli, tra una eletta di gentili signore, di cittadini, di ufficiali, accorsi a ve­ derci, quasi a mandare per nostro mezzo quel saluto fraterno all’isola del fuoco, cui furono improntati i nostri discorsi, facilmente entusiastici, davanti a quell’ incanto di natura, tra gente elettissima, con le se­ duzioni del programma più invidiato. { Ci imbarcammo alle 17 che continuavano gli ev­ viva. Alla mattina si arrivò, con una splendida tra­ versata, a Messiua. Nessuno ignorava che quattr’ore erano ben poche per visitare la bella Zanclea. Ma come le moltiplicò la cortesia del capoconsolo Timoteo Alì, o di tutti i membri del Comitato! A mezzodì ci raccolse una colazione offertaci dalle società sportive messinesi, sulla riva al glauco mare, in vista delle Ca­ labrie, con i vini più squisiti. Chi, solo ad aprir bocca, non doveva farai applaudire, mandando rttTisola bella

il primo saluto, tra il capoconsole All, di noi già entu­ siasta, il sindaco cortesissimo, e mentre altri oratori ci salutavano con la più schietta eloquenza del cuore? Fuor di Messina passiamo per un succedersi lungo di villaggi, di case, di ville, tutti pieni di fanciulli e di somari, di maiali e di polli, con le cunette naturali aperte per le acque: bene abbiamo calcolato 4 oro per quei 50 chilometri! A Santa Teresa di Riva ci ar­ resta la provvidenza di quell’ ottimo sindaco, il eavalier Francesco Paolo Laminiti, che tempera l’estiva arsura con gelati e granite, ci dà nuova forza con vini e liquori, ci allieta con una banda musicalo proprio valente. Discorai di qua, discorsi di là, poi via per Taormina: a un passaggio a livello il buon Correlii cade malamente e non potrà più seguirci: già una malattia di un suo carissimo ci aveva tolto a Cassino il dottor Ascarelli: tutti speriamo che basterà... o fac­ ciamo gli scongiuri rituali, col relativo oremus. Non si sa mai ! Se dicessi delle bellezze di Taormina o del se­ guito, anche in stile telegrafico, sarei sicuro dei piti formidabili tagli cesarei. Continuo la cronaca. La sa­ lita alla meravigliosa città è ardua, ma lassù il se­ gretario comunale Giovanni Licari Cappellari, con le assidue cortesie, ci fa rimanere soltanto l’impressione della bellezze infinite del luogo: il teatro, le grotte, la veduta incomparabile. Lasciamo la città alle 8 ; alle 11 siamo a Giarro, dove ci aspetta un simposio indovinatissimo, imbandito dal sindaco, col console Francesco D’Augelo e dalle altre autorità del luogo. Ad Acireale, causa un equivoco, eravamo attesi la sera: ma il pranzo fu presto pronto, ed il marchese Livernrdo Vigo Perniisi fece por noi in breve ora più di quanto avevamo potuto desiderare, preparandoci dopo il pranzo un rinfresco sontuoso al giardino del Belvedere, un luogo veramente incantato; egli ed altri notifcili, ci vollero accompagnare agli scogli dei Ci­ clopi, che Polifemo irato lanciò contro Ulisse o lasciò cadere sull’ amante sventurato della divina Galatea, dove incontriamo molti amici catanesi, con due auto­ mobili. Alle 4 siamo a Catania, ma, ahimè, bisogna en­ trarvi... da ciclisti, o perciò i nostri bravi mecenati, freschi c puliti, ci fanno risalire in capo alla via Etnea che .scondiamo poi quanto ò lunga, per 5 chilometri, tra la folla, sempre più fitta, sin giù al Municipio. Ivi ci attendono Fon. De Felice Giuffrida, col nostro console ing. Silvio Bene!li e con tutte le autorità, e tra un gelato e un bicchiere di marsala, si decide di andar tutti l’indomani all’Etna. Tutti, s’intende, coloro che non avevano sin da principio preferito la gita intorno alla montagna con la ferrovia, per goderai in riposo il giorno che fu per noi della maggior fatica. Coi consoli Trasatti o Lega, con amici di Catania e signore gentili, furono essi condotti dall’egregio direttore della Circumetnea, por Giarre e Piedimonte, a Randazzo. e poi tutto intorno alla montagna, che noi frattanto salivamo tra le lavo o le sabbie ardenti, mobilissime, nude. A dir vero, non pochi veramente audaci, col console Sehupfer,


RIVISTA MENSILE salirono a Nicolosi in bicicletta o poi sino alla Casa degli Inglesi, a piedi ; ma i più, con me e coll'oliorevole De Felice, prima in vettura, poi col mulo, in andatura lenta, e se non fosse la gaia compagnia, quasi penosa. Arrivammo alla Casa che annottava, con scarse provvigioni, con non abbondanti coperte, taluno già nauseato dal mal della montagna. E su­ bito deplorammo il disordine di quell’osservatorio, l'ab­ bandono di tutto... una vergogna che si dovrà presto togliere di mezzo, adesso che si ò fondata, sul nostro }>assaggio, una Pro Catania, o l’Etna si dovrà salire come i monti delle nostre Alpi, con guide obbedienti, con provviste sufficienti, con la pulizia dei nostri ri­ fugi o con un osservatorio curato, a 3000 metri, come noi curiamo a 4500 quello del monte Rosa... almeno! Il venerdì 18 alle tre eravamo in via per la vetta, e poiché ero un po’ malcontento delle guide, anche per la lenta andatura, presi subito la testa della ca­ rovana; così non mi avvidi che una metà dei nostri, assaliti dal mal di montagna, od impauriti dalle prime fessure fumanti, forse pel pensiero della Martinica, erano tornati indietro... a dormire. Arrivammo sulle fauci dell’immane cratere proprio all’alba e rimanemmo sino a che il sole proiettò sulla Sicilia l’ ombra dell’ Etna fumante, troppo fumante quella mattina, seduti tra l’orlo del cratere, che spia­ vamo indarno, ed i crepacci fumanti sino alle nubi, che nascondevano la veduta lontana. Poi giù a rom­ picollo sino alle valle del Bove, e di là po^ diversa via, su lave recenti, a Nicolosi, a Catania. Nel po­ meriggio ancora un ricevimento allo Sport Club, con danze e rinfreschi, tra il fior fiore di Catania. Il 19 incominciammo a provare quanto sono tra­ scurate le strade di talune provinole. Sulla strada che da Catania conduce al ponte del Simeto, larghis­ sima, piana, che pareva un boulevard americano, non si poteva mandar avanti la macchina ! Forse, ad onta di ciò, saremmo volati, se avessimo potuto preve­ dere le accoglienze che ci aspettavano a Carlentini. La città imbandierata e festante, il regio commissario cav. Bandone coi notabili: Luciano Matarazzi Scavonelli, dott. Giuseppe Matarazzi, avv. Giuseppe Bat­ taglia, not. Andrea Favara, tutti incontro a noi, e poi, nel palazzo Ganzaria, tutte le cortesie immaginabili. La marchesa Maria Teresa, figliuola di quel Riso che fu tra gli eroi dell’ indipendenza, vide certo in noi un po’ i continuatori modesti dell’idea nazionale, e circondata dalla contessina Giussani e da altre gen­ tili, ci volle ad un banchetto luculliano, fece battez­ zare per noi un nuovo tipo di vino touring, ardente... come i suoi occhi e come i nostri cuori, e ci lasciò partire il più tardi possibile, colle biciclette infiorate, col più vivo rammarico di tutti. Ma ci attendeva Si­ racusa ! La via faticosa, ma amenissima, con quel ronzìo di gentilezze nelle orecchie, fece sì che i 40 »chilo­ metri ci parvero brevi. Si arrivò però a notte, si girò al solito in largo la città, per riuscire nell’atrio del teatro,dove il console barone G.B. Arezzo della ’fargia, il sindaco, il ragionici Tulio Storaci, ed altri no-

m

tubili avevano preparato un rinfresco dei più squi­ siti. Si scambiarono brindisi pieni di ammirazione, si strinsero subito relazioni cordialissime, o... si pensò che l’indomani sarebbe una giornata di riposo. Infatti la mattina del 20 visitammo Siracusa e le sue imponenti rovine e dopo colazione ci mettemmo in ferrovia per Caltagirone. Quanto meglio proseguire in bicicletta per Noto, Modica, Vittoria, seguendo le falde dei monti Iblei — dicono i facili critici, e noi con essi — ma chi ci dava i duo giorni di più neces­ sari anche solo a percorrere in bicicletta i centoventi chilometri che ci dividevano da Caltagirone? Quivi arrivammo invece così freschi, che potemmo salire dalla staziono in macchina a prendere d’ assalto la città festante come non vedemmo mai, co’ suoi 40 000 abitanti, tutti sulla via, tra una fiaccolata superba, con lu scala che adduce al castello illuminata da un frate, un vero artista. Che se non ci fu dato di veder fabbricare i vasi celebrati, ben constatammo che la città merita d’esser chiamata coltissima fra le siculo, anche da chi vi piova in piena lotta elettorale. Al banchetto datoci dal Municipio nel maggior teatro Garibaldi, tra uno splendore di muliebri bellezze, chi non si sarebbe commosso! Così fummo tutti eloquenti : il sindaco, i colleglli alla Camera: Aprilo barone Pietro e Gesualdo Libertini-Pluchinotta, e gli altri oratori, che espressero i più nobili ed alti sentimenti fraterni. Da Caltagirone per Piazza Armerina e Pietraperzia a Caltanissetta furono 90 chilometri duri assai, e cominciammo a perdere qualche altro compagno poivia. Si aggiunga che le vie erano diverse, e in qualche tratto ciascuno preferì quella che a lume di naso giudicò migliore, mentre quei del luogo... le cono­ scevano mono di noi. Ma a Piazza Armerina ci fu­ rono larghi di ogni gentilezza l’a w . Calogero Cas­ sino, uscito trionfante pel Consiglio provinciale, il sindaco, il capitano dei carabinieri ed altri notabili; a Pietraperzia un’altra sorpresa squisitamente gen­ tile: un banchetto sontuosissimo nel palazzo del prin­ cipe Lanza di Debella, fra la principessa bellissima ed altre gentili dame, con quel raro gentiluomo del principe Francesco Lanza di Scalea, che meglio co­ nosceremo a Palermo; infine, a Caltanissetta altre accoglienze del collega conte Testasecca Ignazio, del­ l’avvocato Bartocelli, del consiglierò provinciale Ca­ logero Cassino ed altri — una serata indimentica­ bile per il povero Capoconsole... che non fece un discorso. Cioè, no, feci il più applaudito, avvertendo che a Girgenti, per non correr pericolo di veder meno bene Agrigento, si poteva andare... in ferrovia. Non tutti ne approfittarono, ma si arrivò avanti le 12, ed ebbimo così tutto l'agio di visitare le rovine imponen­ tissime, di sentire l’eco meravigliosa della cattedrale, e di constatare che Empedocle aveva ragione di van­ tare l'ospitalità impareggiabile dei suoi concittadini. L’ispettore ing. Filippo Mendolia illustrò i monu­ menti come avrebbe potuto fare l’archeologo più di­ stinto e innamorato; Calogero Caratozzolo, console nostro, provvido a tutto; il direttore del museo, A l­


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fonso ( ’eli, il cav. Salvatore Gibilaro, ingegnerò capo della provincia, il sindaco, monsignor Russo, il mar­ chese Averna ci furono ospiti cari, premurosi, indi­ menticabili, ed anche colleglli malati, il senatore Giu­ seppe Cognata ed il deputato Luigi Dentarmi, duca di Castrofilippo, ci vollero inviare i più cortesi saluti. Non ci voleva meno per prepararci il giorno ap­ presso ai cento chilometri dell’infame strada che por Ribera e Sciacca conduce a Menti, una strada tutta nuda, tutta « montagne russe », con la polvere alta dieci centimetri, senza traccia di manutenzione. Fu la giornata più disastrosa; e senza le cure del doitor Nicolò Salerno di Montallegro, due dei nostri si sa­ rebbero trovati a mal partito, come senza il fraterno aiuto e l’ospitalità cortese del collega on. Antonino Pariapiano a Ribera, io medesimo non so come sarei arrivato a Sciacca con la macchina che si ostinava a scoppiare da tutte parti. A Sciacca il console Giu­ seppe Oliva-Indelicato, a Ménti il sindaco ed il ca­ valiere Pietro Mancuso-Inibornone ci furono di aiuto preziosissimo, e non mancarono feste... anche agli sbandati di questa nostra piccola Sadowa.

Il 24 visitammo le rovine di Selinunte, tra un bagno nel mare Africano ed una colazione imban­ ditaci a Castelvetrano dal gentile sindaco Saporito. A Selinunte ci fu guida intelligente, dottissima, piena delle più squisito premure, il prof. Antonino Salinas, venuto appositamente da Palermo, dove dirige con intìnito amore il Museo e gli scavi di mezza Sicilia. Da Castelvetrano a Trapani ancora in ferro­ via, arrestandoci due o tre ore a Marsala a visitare l’Esposizione agricola. Anche qui il sindaco, il con­ sole Michele Calabrò, l’avv. Moisè Agrati, direttore della scuola enologica, ci furono larghi di ogni mag­ gior cortesia, e si partì fra una fitta onda di popolo che con fiaccole o musica plaudiva al Re, a Gari­ baldi, ai fratelli del continente. La sera trovammo Trapani in festa, e fu una occasione per fraterniz­ zare coll'esercito insieme a tutte le autorità del luogo, il prefetto, il sindaco, il nostro console rag. Norrito ed una folla di cittadini elettissimi, che, al solito, non ci lasciarono prima delle ore piccine...

Alle 5 del 25 ancora via in bicicletta per Segesta, elevandoci prima dal livello del mare a «piasi 800 m. Il sentiero che dalla via di Calafatimi sale alle rovine imponenti di Segesta ò una vergogna del governo italiano, che ben hanno diritto di rinfacciare gli stra­ nieri accorrenti in gran numero a quel tempio, dove noi trovammo imbandita, a cura del console Valen­ tino Dardanoni, una’ colazione degna degli antichi sacerdoti di Cerere, e... senza brindisi, come i soliti fotografi ebbero cura di constatare. Da Segesta ed Alcamo, venti chilometri ed una accoglienza entusiastica dalla popolazione, dal sin­ daco e dalle autorità, dal nostro egregio console Vin­ cenzo Guarrasi Pavia, dalfavv. Gaetano De Blasi e dal dott. Francesco De Blasi. Poi saluti cordiali, con accenni a Ciullo e auguri per un miglior avvenire di quella povera città, dove la crisi economica, come in altre, acutissima, mi impensierì seriamente, e mi fece ricordare i miei doveri d’uomo politico, che la bicicletta accresce, non oblitera. Da Alcamo a Partinico altri 20 chilometri, che se non sono, merite­ rebbero d’essere 40, sì che arriviamo a notte fatta, accolti dal sindaco, dalPaw. Cannizzo Russo, da altri notabili, accolti dai più cortesi saluti dei maestri. A cena, sul l’unica porta da cui entra Paria, si affollano i cittadini; per poter respirare... sono invitato a mandarli a letto con un discorso seraipolitico, ed un evviva al deputato loro, il carissimo collega Orlando V. K. S’intende dio ciò non risparmia gli altri brindisi, quando si sturano la vecchio bottiglie di moscato del Cannizzo. Ma siamo alla fine. La mattina del 26 saliamo a Pian di Rende in vettura od a piedi e vi troviamo il nostro capoconsole, il principe Giuseppe Lanza di Scalea che ci aveva preparati a Roma, salutati a Mes­ sina, ricevuti a Pietraperzia, rivelando dappertutto la sua presenza di mago organizzatore. E con lui Ro­ mano Colonna, Naselli, Ruffino, consoli, e l’altro ope­ rosissimo, simpatico amico, il tenente Sazzini, che tanto aveva fatto por questo convegno, venuto co’ suoi bersaglieri ciclisti da Piana de’ Greci. Prendo la testa o giù a Monreale. Ivi una cola­ zione di 300 coperti, gaia se altre mai, con tutti gli amici del luogo e di Palermo, e col sospirato incontro di Luigi Vittorio Berlarelli. I brindisi cominciano a diventare... seguenza di vangeli; e il cav. Michele Zucchero ò soffocato dagli applausi: Bertarei li por­ tato in trionfo... con un crescendo spaventoso. Il prof. Salinas ci ò guida al Duomo, dove il ministro Nasi accorda ai ciclisti il privilegio... di pagare la tassa d’ ingresso, che per tutti i congressisti ò soppesa, perché non si creda che l'abbiamo nominato presi­ dente d’onore della nostra gita per speculazione. Ed eccoci in lunghissima fila a Palermo. I pom­ pieri, i bersaglieri ciclisti, la squadra romana, la pa­ lermitana e le altre, tutte col loro stendardo, percor­ rono le vie principali, imbandierate, splendide di muliebri bellezze e di sole, affollate di popolo, con uno scambio entusiastico di applausi a Roma, a Pa­ lermo, al Tonring, all’ Italia. Al Municipio ci attende­


RIVISTA MENSILE vano tutte le autorità, e l’assessore De Martino pro­ nuncia pel sindaco un discorso veramente splendido, vibrante di forza, di poesia, di patriottismo. Rispondo con una scorreria attraverso la mitologia e la storia della Sicilia, consegnando la lettera del sindaco di Roma, ed augurandomi di recarla allo stesso modo a tutte le città italiane... a tutte. Alla sera siamo accolti al teatro dell’Esposizione come sovrani, e lascio ai miei compagni « libero sollazzo > pensando che final­ mente... potremo dormire sei ore in una notte!

A

291

Non sono finite le sorprese. Il 28 il senatore principe di Scalea invita lo « stato maggiore » della gita e del ciclismo palermitano ad una colazione d’a nore, principesca, nella sua villa suburbana che solo a vederla rivela nel proprietario un artista, un amico degli alberi, un appassionato lavoratore, insomma un siciliano di quelli onde ogni comune dovrebbe avere un fac simile, perchè la Sicilia diventasse un'altra Corsica. Egli saluta cortesemente, io ricambio e devo esaltare con lui la sua casa ed augurare che una

.M o n r e a le .

La mattina del 27 si visita la città, e specialmente il Museo, dove il Salinas, quasi senza mezzi e con uno spazio insufficiente, riesce a far ammirare i più preziosi cimelii, le rovine, i ricordi di tante civiltà: ma è possibile che non gli siano dati mezzi e spazio adeguati a tanti tesori? Alle Iti siamo in­ vitati al Veloce Club Trinacria ad un vermouth d’o­ nore, ed ivi un’ altra sorpresa squisitamente gen­ tile ed altamente onorevole: con Johnson e con Bertarelli sono nominato socio d’onore, e devo rin­ graziare... con un eccitamento ai giovani ed un avviso alle signore. La sera al banchetto, sulla terrazza a mare; intervengono tutte le autorità, tutti i Consoli, circa 300 ciclisti, o parlano tutti i designati, solle­ vando applausi entusiastici.

razza cosi eletta si moltiplichi... facendo arrossire Poppino Scalea, che non s'aspettava questo cattivo servizio. Ma egli lo perdona e con gli amici, coi col­ leghi, coll’assessore De Martino, col generalo Costaguti, col barone Raimondo De Cesare, col colonnello di Caravana, con altri cittadini eletti, che si erano fatti in quattro per uoi, ci accompagna alle 17 al va­ pore, e sino a che si perde nelle brume della sera, si scambiano e si perdono nell’eco lontana le grida a Palermo e a Roma, al Touring e all’ Italia, a Ber­ tarelli ed al sottoscritto, a Johnson e a Scalea. Ed è finito. E’ finito, ma quale tesoro di ricordi, di affetti, di conoscenze! Qualche scetticone che osa rivolgerci un volgare cui bonum, domandi un po’ a tutti i centri attraversati, grandi e piccoli, a tutti i


TOURING CLUB ITALIAN O

¡¿9*2

siciliani di cui abbiamo stretto le mani, a tutti i com ­ pagni che hanno saputo sfidare il sole, la polvere, le salite e... le discese, domandi se da cotesta gita non tornano con un tesoro di cognizioni, di ricordi, di visioni incantevoli, di amicizie! Sia pure per la rapidità, un caleidoscopio; ma anche a compulsare soltanto « la cassetta dell’impresario » , quanti sici­ liani non si sono fatti o non si faranno soci del Touring ? E poi tutti sanno, come dissi dovunque, d ’a­ vere amici nuovi, e non inoperosi, i quali proclame­ ranno dovunque, come adesso ai 30 000 soci ed ai centomila che leggeranno questa arida cronaca, che la Sicilia deve essere conosciuta meglio, amata di più, governata con onestà e soprattutto con intelligenza maggiori, per diventare ciò che può e deve essere, una ricca, splendida, gloriosa gemma nella corona delle terre italiane. A ttilio B ru n u l ti c. c. di Roma.

Michela, e il 26 luglio s'eran spinti, su per la via di Partinico, all’incontro della carovana nazionale del Bru­ nialti. salutata anche più oltre, a Piano di Renda, iu quel radioso mattino, sulla strada che segnò la marcia gloriosa dei garibaldini liberatori, dal denso plotono dei ciclisti del 9° bersaglieri, condotti sino a Piana dei Greci dal loro tenente Paride Razzini console del T., accom pagnati da alcuni ufficiali del 27° fanteria, da qualcuno di cavalleria o da parecchi ciclisti paler­ mitani. E l ’ingresso a Monreale da Porta V erghe fu m a ­ gnifico. V ’era adunata la squadra messinese, forte di 25 ciclisti, condotta dal capoconsole Tim oteo Ali, dal con ­ sole R utto-Scilla e accompagData da parecchi soci ca labresi, fra i quali il console M aropati di R egg io e il consolo Perrotta di Paola. N ell'ex m onastero dei Benedettini, dove il cav. av­ vocato Term ini, direttore del convitto, fece gli onori di casa, fu offerto agli ospiti il verm outh d’ onore, o l’assessore cav. Zucchero volse loro un primo brindisi. Il cav. V ittorio La Farina e il sig. Agnello, del Co­ mitato, cassiere il primo, segretario il secondo, ambedue infaticabili, distribuivano, a tutti i turisti convenuti, l’artistico distintivo donato dal comm. Johnson. I c o n ­ soli G. R Colonna, Valentino Dardanoni, Naselli, R u f­ fino, Razzini, si prodigavano. Dopo la refezione al restaurant Sacoia , allietata dalla gaia espansione degli animi fraterni, e la visita alla superba cattedrale e l’annesso chiostro rinserrante tante memorie delle trascorse età, tanti tesori d' arte — si form ava il corteo e discendeva verso Palerm o che si presentava meravigliosa tra il fulgore della Conca d ’Oro. A Palermo.

Entrata trionfale, indimenticabile. Alle oro 17 il corteo si riordinava in piazza Guarnaschelli e sfilava solennemente salutato da bandiere, da ev v iv a entusiastici, traverso le vie S. Oliva e Maqueda, fino al palazzo di città. II duco riposo.

IL

CONVEGNO A

T U R IS T IC O

PALERM O.

L ’ideazione di un con vegno del T ourin g in Palermo era cosi nobile, che molti ne reclamano la paternità, fra gli altri il socio avv. Giliberti-Cosonza, che l’aveva a f­ facciata al con vegno nazionale di Roma nel 1000. Fatto sta ohe quando il capoconsole per Roma. on. Brunialti, propose una manifestazione ciclistica che valesse ad attenuare vieppiù i legam i fraterni fra il nord e il sud d ’Italia, da Milano la Direzione generale del T. p ro­ poneva, com e campo d'azione, la bella Triuacria e da Palermo giu n geva il proposito di un grande convegno che doveva essere, come fu, l’epilogo superbo della ma­ nifestazione che con la carovana ciclistica nazionale, guidata dall’on. Brunialti, corse festosa e festeggiata la Sicilia. A che ridire g li episodi deiravvenim entoV Ne re­ stano traccio di comm ozione negli animi di quanti vi p arteciparon o; ne rim angono diffusi g li ettetti nella grande com pagine del Touring. si com penetrauo nelle sue tradizioni, nel patrimonio dei suoi ricordi più lieti. Dagli isolani rin con tro tu sentito con trasporto, dai continentali con un altrettanto ardente desiderio di fraternizzare. Gl'Incontri.

Dalla Sardegna era venuta una gagliarda squadra di ventitré ciclisti, i cagliaritani condotti dal capocon ­ sole dott. Casotti, i sassaresi dal capocousole Vittorio

l'alonnu. — Ai quattro Canti*-

bersaglieri doluti.

Precedevano i bravi bersaglieri ciclisti, seguivano i pompieri m unicipali, il capoconsole Scalea con i c o n ­ soli palermitani e gli altri membri del Comitato del con vegno (d el quale facevan parte, oltre ai consoli del T ouring, i signori R iccardo Spina, cap. Granelli, ca ­ valiere G. Vannucci, Giuseppe Carrero, E m ilio Arcari, Ignazio Ciotti, Luigi Cannella, dott. E ucarpio Pisani' L V. Bortarelli, che rappresentava la Direziono gene rale del T ouring, la squadra sarda, la squadra mes-


R IV IS T A MENSILE Biliose, ¡‘altre squadre siciiiaue. poi quella del Veloce Club Trinacria, tutte con gonfaloni, infine una folla di liberi ciclisti. Fra lo scintillio di più che duem ila ruote, l’agi­ tarsi dei berretti d Jogni foggia, dei bracciali d‘ogni coloro, lo sventolare dei fazzoletti, l’incrociarsi di grida, d'evviva: spettacolo indimenticabile. Ai Quattro Canti il corteo, il cui avvicinarsi era aunuuziato dal clangore delle trom be dei bersaglieri, fu accolto con entusiasmo dalla folla addensatavisi. Il ricevimento in M unicipio, solenne, superbo. Nell'atrio, su per gli scaloni lloriti. erano schierati i cantonieri e i valletti m unicipali. Nel reciuto della fontana monumentale suonava la banda civica. Il prosindaco comm. Gerolamo De Martino, circon-

29.1

La lettura, fatta dal prosindaco De Martino, su­ scitò nuovi applausi a Roma, al Touring. RII* E sp osizion e auricola siciliana.

Nella gran sala delle feste ebbe luogo una serata in onore degli accorsi al convegno turistico. Pubblico immenso, tutti i palchi grem iti,colpo d'occhio stupendo; dim ostrazione im ponente, entusiastica, quando com ­ parve il Com itato con l’on. Brunialti e g li altri duci delle squadre. RI Veloce Club Trinacria.

L ’ indomani alle 16 % nelle sale del Club, grazio­ samente decorate, affollatissim e di invitati fra cui molte signore, autorità, ufficiali, sportmens, fu offerto un vermouth d ’onore ai ciclisti convenuti d ’ogni parto d ’ Italia.

In prima fila:

lo por Palortno. — 11. Prof. Attilio Brunialtl. Capoconjwlo |»r Roma. — 12. G. Laura di Sca­ leo, Gapooonxolo por Pa­ lermo. — 18. L. V. Bert-irolli, C a p o h o z io n o Strado. — 14. Doti, Lui­ gi Arano. Capocorwolo por Napoli.

I. G. Cannizzo-Ros&o, consolo por Itatlnioo. — 2.?—3. Prof. Sunti, rappmontanto il Conso­ lato lwlojrtio«o. — 4. Racionioro Fernando Tra­ ttai. consolo por Roma. — 6. Avr. Schapfor. nmiolo por Roma. — 6. Ignazio Piscioclll di Coll«»ano. concole por Na­ poli. — 7. I)ott. Luigi Casotti, Capocousolo por Cagliari. — 8. Gioachino Logo, eonwlo por Roma.

In U na fila: 16. Pietro Azam. con­ dolo di Tempio. — 16. Ing. G. Do-Angoli*, consolo por Napoli. — 17. Silvio Peretta, consolo por Paola (Cosenza). — 18. Raimondo Carbone, consolo por Gavoi Sa*>-

In teeonda fila: 0. lag. Alfredo Fio­ rentino, consolo di San Giovanni a Toduccio. — 10. Ton. Razziai. conso­

•ori).

1 Capiconsoli o Consoli convenuti a Palermo.

dato dagli assessori, da con siglieri, da funzionari, ri­ cevette i ciclisti nella sala delle lapidi. Venne servito il vermouth, e il prosindaco salutò u g l’intrepidi v in ­ citori d’ogni distanza », salutò le città natali dei c i­ clisti, e Roma ispiratrice di sublimi am bizioni. Rispose felicemente l’avv. Brunialti, parlò con en­ tusiasmo della Sicilia, delle sue glorie, dei suoi m o­ numenti, o nel consegnare la lettera dal sindaco di Roma,affidata alla carovana ciclistica, con clu se: u Noi ricorderemo di essere stati fratelli e che con la nostra gita abbiamo cementato ognor più quei vincoli di fra ­ tellanza che sono, per la Patria, garanzia di unità e di libertà n. La lettera del sindaco di Roma. Jiom a, 4 2 luglio I90i.

Onore rate collega, l*nn falange ciotta di giovani parto d a Komu e, sotto gli au­ spici del Touring C lub Italiano, viaggerà p or la terra aioilinna, li trarre dallo grondi m entono antiche e recen ti, im pressioni di fervente simpatia per l'isola generami e aeutitueuti d i vibrunto alletto per i cuoi nobili tìgli. Aititi«» n quei giovani che mentono nei cuori entuaiaati tutta l'alto poetili ilei patriottixtno. il «aiuto che Ruma invia a Palerm o, e prego hi S. V. O . di a ccogliere nel tem po iste «so gli atti della min personale osservanza. Affo/..

Principe Colonna.

L ’ ingresso, nella gran sala, dell’on. Brunialti e di L. V. Bertarei li, fu accolto da applausi da non si dire. Il d ott. Bonetti, a nome del Veloce Club, salutò gli o sp iti; risposero Brunialti e Bertarelli fatti segno a nuove ovazioni. Si gridava « viva il T ou rin g! viva la Sicilia! viva Palermo! » 11 presidente Lanza di Scalea annunciò, fra vivi applausi, la nomina a soci onorari del Club, conferita a Federico Johnson, a L. V. Bertarelli, all’on. Brunialti. Il banchetto al Poro Italico.

In cospetto del mare, tra l’ incanto d ’una notte lunare suggestiva di dolce e profonda poesia — la vasta rotonda dello Chalet Starace splendeva pel biancore delle mense scintillanti occupate da circa 300 persone A lla tavola d’onore sedevano il prosindaco De Mar­ tino, il cav. Judica rappresentante il prefetto, il ca­ valiere Crispo M oncada vicepresidente del Comitato per F Esposizione, il prof. Salinas. il capoconsole Scalea. Fon. Brunialti, il caposezione strade L. V. Bertarelli, il gen. C orticelli comandante la divisione, il cav. Duca colonnello di Stato M aggiore, i capiconsoli A li di Mos sina, Arano di Napoli, e Casotti di Cagliari, i consoli Trasatti e Schupfer di Roma, conte Piscicelli di Napoli, Razzini e Naselli di Palermo, cav. Bartocelli di Caltanissetta, il prof. Santi della squadra di Bologna, il comm. Mitller.


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T O U R IN G C L U B IT A L IA N O

A llo ch am pagne il p rosin d a co D e M artino lanciò il prim o razzo che accese il fu o co dei b rin disi e bevve ai ciclisti con v en u ti per riafferm are lo sp irito di soli­ d arietà ch e atlratella d a ll’A lpi al L ilib e o ; bevve al T ourin g, all’om bra del cu i g lo rio so v e ssillo si form a un fascio p oten te di e n e rg ie ; ricord ò ch i fu chiam ato u Baja r d o del ciclism o n — F e d e rico Joh nson — o salu tò pure B runialti ch e con g iov a n ile a rd ore con d u sse attraverso i sentieri di S icilia la carovan a c iclistica , e L . V. Ber tarelli d ella cu i pod erosa e brilla n te in tellig en za fa tesoro il C on sig lio dal T .. e G iu sep pe L anza di Scalea, l ’operosissim o C apoconsole. E bevve alla b icicle tta . . . o lla sor vizi«;*v o lo c n ecessa ria co m p a g n a d e ll’ u om o m o ­ d e rn o , al trio n fo d e l pensiero um ano Milla m ateria, a q u el d o cile o p ro n to e se cu to re d ei nostri c a p r ic c i piu n rd iti. d e lle noRtrc più ard u o p r o v e ; a lla b ic ic le tta , m ira co lo d i e q u ilib r io , d i sem p licità , di le g g e re z za , clic non im p ic c io lis ce , non an nu lla la n ostra p er­ son alità , ma a noi u b b id isce e con n oi « ’ im m ed esim a, porcili* noi siam o la «un an im a, la «u à forza m o tr ic e .

Il prosin d aco b e v v e poi a R om a italiana, a M ilano sotto le cui ali cre sce e prospera il T . — e lini le ­ vando il calice in on o re dei R eali. Cessati g li applausi sorse il ca p ocon sole cav. Scalea, lesse i telegram m i d el V elo ce C lub e del C ircolo S p ort di M essina, d el ca p ocon sole L om bardo di R o v ig o , della D irezion o gen era le del T. P oscia, in s p ira ta m e n e r i­ cord ò l’a p ostolato di L. V. Ber tarelli per una m ig lio r con oscen za dello region i d ’ Ita lia nelle loro b ellezze di natura, nei tesori d ’arte, n elle g lo rio s e m em orie ; ma­ nifestò l'esu ltan za di P alerm o scelta sed e d ’ uno di quei gran d i con v eg n i ch e testim on ian o l ’ in crem en to del T . ed hanno pure u n ’ alta im portanza m orale ; salu tò, fra gli applausi ch e g li facevan o eco, i baldi bersaglieri c i­ clisti e l’ esercito, ed accen nò alla praticità d e ll’aziono d el T. per la risolu zion e di a lcu n i p roblem i d ’ interesse gen erale, segn atam en te q u e llo d ella v ia b ilità c h ’ó l ’in­ d ice d ella vita econ om ica, il m ezzo in d isp en sa b ile doi p rog ressi agrari dai quali a ttende sa lu to la Sicilia. R ich iam a l’a tten zion e sul c a ttiv o stato delle strade di S icilia ed esorta il C orpo con sola re del T . in S icilia a farei org an o di propaganda, di lotta costan te, v iv a ce, presso le am m inistrazioni, p er il m iglioram ento della reto stradale. E con clu d e : O g g i tu tto il m on d o c iv ile » ’ interessa od bn p ulp iti d i g ra n ­ d iosi! genoromità e d i am m irazione p er il n o s tr o paese — oggi elio tu tte le ce n to città d ’ Ita lia ba u com u n i le g io ie ed i d olori — o g g i più ch e m ai non p ossiam o d u b ita re d el von tro « la n c io d ’ italianità vermi la n o«tra istitu zio n e , Iti q u a le , co m e in F ra n cia, ha ca ra tte re em in en tem en te nazion ale.

A pplausi en tu siastici, interm inabili, s’ in dirizzano al giovan o e sim p atico ora tore ch e term iua p rop on en d o l’ in vio d ’ un telegram m a al D irettore gen era le del T. E ’ la v olta di L . V. B ertarelii. la cui eloquenza cald a e sin cera trascin a al lirism o l’ u d itorio fascinato. Vanta la Sicilia, im m enso cam po alle in vestigazion i dei d otti non m eno ch e alla fan tasia dei poeti : Q u e s t'is o la lm in tre ccia ta la «un « t o n a n q u e lla d e lla G recia , d i C arta g in e, di lion m , d e g li A ru b i, d ei N orm a n n i, d e lla F ra n cia , d e lla S pagnu. d e ll’ In g h ilte rra e lilialm ente d e ll’ Ita lia n o s t r a ; e tutti q u esti elem enti «etton triou n li e m e rid io n a li, o rie n ta li ed o c ­ c id e n ta li, si «o u o qui u rtati kodzu am algam arsi d el tu tto , e spetta ora nllu terza Ita lia d i fo n d e re d e i tu tto qu esti fo rti elem en ti e tn ici in un s o lo ca ra tte re : il ca ra tte re ita lia n o !

L ’ oratore qu in d i m anifesta la ricon oscen za della D irezion e d el T . ai co n v e n u ti, la cu i presenza indica la loro adesione m orale ad una festa che è un riep i­ lo g o ed a cq u ista un senso intim o, p rofon d o, g ia cch é segn a un altro passo v erso q u ell’ accen nato ideale di fasioQe com pleta. Si com p iace di v ed er raccolti tu risti d ’o g n i parte d ’ Italia: rappresentanze v en u te dagli estrem i c o n ­ fini del paese n o stro : la stessa solitaria Sardegna inviò una squadra di 23 co ra g g io s i ! Oh é du nqu e dav­

v ero il cu ore d ’Italia, ch e per le arterie stradali manda a pulsare il m ig lior san gue suo, d a p p ertu tto d ove un a m ichevole co n v e g n o lo ch iam i a sim patich e m an ife­ stazioni ! R in grazia ... quell«! au torità elio qu i d an n o al c o n v e g n o una a lta nota di serietà c «li im porta n za. Eliso elio rupproscntann «pii lo m a ggiori org an izza zion i d e l p aese, ci fa n n o bene sperare d eU ’ a v v en iro di «piesto, d a p p o i elio così s ’ interessan o d e lla v ita citta d in a .

L ’ ora tore decan ta le m eraviglie della S icilia, ne riassum e quasi in sin tesi plastica le bellezze e le glorie, e accen nan do a Segesta. escla m a : S cgezta v u o l d ire C ala tafim i : n el co sp e tto d e lla poesia m i­ tici! elio si «p e rd o nei se co li. In p oesia m od ern a , 1’ ep op ea g a r i­ baldin i! ohe a ( ’ aiutatim i p rep ara M iln zzo, il V o ltu r n o e r in c o n tr o n T ea n o d i V itto r io E m anu ele con G a rib a ld i !

R iv o lg e p oscia p arole affettu ose e d eferen ti al cav. Di Scalea per la sua va lid a coop era zion e o le si­ g n o rili cortesie, e c o n c lu d o : Ln su prem a poesia di un p aese corno In S iciliu . illum inati! d i un a osp ita lità con io ln sicilia n a , stra p p a a l v ia g g ia tore capii« <• d i in ten d erla, d ei b ra n d elli d e l su o essere o li trattieni! d ovi! il ca so o lo stu d io io iin c o n d o tt o a pellegrinar«*. ¿Siracusa e G irg c n ti. S clin u n to o T a o rm in a , l ’ Etnii e Seg<*«tn. la v ostra P a le rm o , futti g u stare d a v o i, son o am an ti esig en ti. E sso ci n i balio un p o ’ d e lla n ostra an im a , incutem m o in ct«*rno un p o ’ d ei n ostri rico r d i. A com p en so d e l lo r o so r r iso , filtrano in noi im peritu ro un d esid e rio torm e n to so di c o rr e r e ni lo r o inoanti. E b b en e, sig n ori, qu esta ì* ridea «lei T ou rin g ! 11 p orre in pra­ tica qu esta id e a , v o i sicilian i l ’ a v o to reso «loie«* c o lla v ostra o sp i­ ta lità . P e rc iò io , p er i 30 000 soci d el T o u r in g , le v o il c a lic e uH’u lta id ea lità p a trio ttic a d ie ci m u ov e, nllu c o rd ia le o sp ita lità Sicilia, alla m a g g iore esp ression e di essa, l ’ a c c o g lie n z a d e lle au­ torità , d e l V e lo c e C lu b T riiin crin e «Id ia p op ola zion e p aler­ m itan a 2

S u bisso d’ applausi, in fin ite strette di mano all’o ­ ra tore} a bbracci, evviva . Ne l ’alta gam m a d e ll’entu siasm o cedette di una linea quando sorso l’on. B run ialti, un oratore dalla facondia d ’ im m ancabili risorse. E sordi con decantare l’osp italità sicu la già celeb ra ta da E m pedocle, accennò alla gran de im portanza ch e ha la S icilia nel M editer­ raneo ed alla cura speciale che b isog n a averne anche nei riguardi p o litic i; ch iu se con ho in sp irato ovv i va a P alerm o, a ll’ Italia. E la folla dei com m ensali fece al v a loroso ciclista e parlam entare un’ a ffettu osa dim o­ strazione ch e riu n ovossi g a g lia rd a quando B ertarelii, in m ezzo ad un u ragano di plausi, a n nu n ciò ch e la D ire ­ zion o del T . a veva con ferito una gran m edaglia d ’oro a B runialti in ricon oscen za d e ll’a lto sue benem erenze verso il T o u rin g e il turism o. P laudesi al d ott. Casotti, e acclam asi la S ard egn a qu and ’egli esprim e il sa la to fraterno d e ll’ isola su a ; lu n g h i ev v iv a al forte P iem on te qu an d o il con te A voga d ro m anifesta i sen tim enti della rappresentanza to r in e s e ; urrà a N apoli, qu an d o parla il cap ocon solo A ra n o ; u n ’ovazion e al g iov a n e ca p o co n so le di M essina sig n o r Ali, qu ando so rg e in nom e della squ adra mes­ sinese e ha p arole d ’ in ten so a lle tto p er P alerm o, per il T ou rin g . Si leva ultim o, con maestà di barba e sch ietta vi g o ria d ’eloquenza, il prof. Santi della squadra b olog n ese; reca il sa lu to della turrita sua città, del g a g lia rd o e g en ia le poeta della b icicle tta e del T ou rin g, rin grazia d ell’a ccog lien za fatta ai ciclisti dalla città d ov e s u o ­ narono d olci le prim e can zoni del nostro idiom a — e g li fanno eco g li ev v iv a a B ologn a, al T ou rin g. E di e v v iv a e ch e g g iò ancora sin o a n otte avanzata la sp ia g g ia in ca n tev ole; e l’osp italità isolan a trovò a n cor m odo di m anifestarsi nella m aniera più sig n orile entro la v illa Scalea, a Trabia, dove il senatore p rin cip e di Scalea aveva con v ita to l ’ indom ani, a colazione, lo stato m aggiore del con v eg n o palerm itano, dan do m odo di amm irare una stu pen da raccolta di cim eli d e ll’arti s i­ cu lo, con g u sto a ristocra tico disposti.


R I V I S T A M E N S IL E Commiati.

L 'u ltim o

G li ad d ii a lle n u m e ro se r a p p re s e n ta n z e fu r o n o q u a n to m ai c a lo r o s i e fr a te r n i e s u g g e lla r o n o le a m i­ ciz ie in te ss u te in q u e i di n e l n om e d e lla P a tria e del T o u rin g , il q u a le a n c o r a u n a v o lta h a n o b ilm e n te c o r ­ risp o sto a lla su a m issio n e g e n ia le , p a tr io ttic a e c iv ile . D u e m ed a g lie del T .

Di u n a è c e n n o p iù so p ra , è q u e lla c o n fe r ita a ll ’on . B ru n ia lti e r e c a n el verso la d e d ic a : A d A ttilio B ru n ìa lti — d u ce d ella ca rovan a ciclistica n azion ale — in S icilia — il C onsiglio D irettivo — r i c o n o s c e r e — L u g lio M C M II. L ’a ltra p u r a u re a m e d a g lia , v e n n e dal C o n s ig lio d ir e t tiv o d e l T o u r in g a u n a n im ità d i v o ti d e c r e ta ta al C a p o co n so le d i P a le r m o : A G iuseppe Lanza d i Scalea — b en em erito della causa n a zion a le tu ristica — nella n atia S icilia — Luglio 1902. L e d u e m e d a g lie c o s titu is c o n o un o m a g g io reso n on s o lta n to a lle d u e v a lo r o s o in d iv id u a lità c h e da R o m a e d a P a lerm o d à n n o im p u lsi v ig o r o s i ed in te lli­ g e n ti a lP a zion e d e l n o s tr o s o d a liz io , m a ai C orp i c o n ­ sola ri d e lla C a p ita le e d e ll’ iso la n o s tr a m a g g io r e , ch e se co n d a n o c o n tan ta c o s c ie n z io s a a b n e g a z io n e il m o v i­ m en to a sce n s io n is ta di q u e s to m a g n ific o fa s c io di fo rze ita lich e , a m orose e c o n c o r d i n elle id e a lità d e l T o u r in g .

banchetto.

L e g g ia m o n e ll’ O r a d i P a le rm o : « G io v e d ì 28 a g o s to eb b e lu o g o , a llo C h alet Starace, u n a c o le z io n e o ffe r ta d a u n a ra p p re se n ta n z a d e l V e lo ce C lu b T r in a c r ia al p r e s id e n te c a v . G. L a n za d i Scalea, p e r fe s t e g g ia r e la s p le n d id a riu scita d e l c o n v e g n o tu r i­ s tic o . D ic io t to i p re se n ti, tra ca p i e m e m b ri d e l C om i­ ta to p r o m o to r e d e l c o n v e g n o tu r is t ic o d e l lu g lio sco rso . u A llo ch a m p a g n e il co m m . D e M a rtin o, a n om e d el co m ita to , p re se n tò al ca v . D i S ca lea una m e d a g lia c o m ­ m e m o ra tiv a in o r o e un s p le n d id o a lb u m , in r ic o r d o del c o n v e g n o . L a d e d ica , d e tta ta dal s o c io C io tti A lbain on te, è s c r it ta n e ll’ alb u m , p o r ta n te le firm e di tu tti i p r e ­ se n ti, d ic e : < A G iu s e p p e L a n z a d i S cu len c lic , r o lla xuu p rrziotm atti* v ita , iiA sioovnn do ni c o n v e g n o to u r ia tic o d i P a le r m o il p iù t r io n ­ fa lo R u o c c u o , troppo fa r d im e n tic a r e ai c ic lis t i q u i c o n v e n u ti Ir fa tic h e in c o n t r a t o noH 'nrdii/\ im p resa d i p e r c o r r e r e iu b ic ic le t t a tu tta I ' ìho I u n o s t r a : a Ini c h e s e p p e a ffe r m a r e h p lo u d id n in c n tc hi fa m a g lo r io s a d e l V e lo c e C lu b T riu a c rin , n o i elio Io s e g u im m o nel d iffic ile la v o r o d 'o r g a n iz z a z io n e o c h e ei g lo r ia m m o d e l su o t r i o n f o : a n o m e d i tu tti s o c i d e l C ir c o lo o ffria m o a l uoHtrn b e ­ n a m a to p r e s id e n te la m e d a g lia c o m m e m o r a t iv a , in s iem e a q u e s t ’ a l­ b u m , c o m e r ic o r d o iu r u u o c lln h ilu d e l g r a n d e a v v e n im e n t o , c o m e a tte s ta to d e lla n o s tr a a m m ir a z io n e » .

« Il ca v . D i S c a lc a r in g r a z iò c o m m o sso, d ice n d o si lie to d e ll’a d e t t o c h e i so ci d e l V e lo c e C lu b d im ostra n o se m p re p er la su a p e r so n a e p e r il so d a liz io , n

La Gita Ciclo=Alpina Torino=Moncenisio=Ginevra. 10 *15 a g o s t o 1 9 0 2 .

A ll’a p p e llo d el T o u r in g p e r u n | g it a a G in e v ra ri­ s p o s e r o s u b ito c o s i n u m e ro si i s o c i, c h e p er l’ im p o s ­ s ib ilità di a llo g g ia r n e e s e rv irn e p iù di 65 ( l i al C o lle d el C en isio, si d o v e tte r o c h iu d e r e a n z ite m p o le iscriz io n i. P u r e si r ic e v e tte r o ben 90 q u o te a n tic ip a to (d i c u i 25 fu r o n o reso co n d is p ia ce re n on m en o g r a n d e d e i so ci c h e d e lla D ire z io n e ) o c e rto , p e r p o c o c h e si fo sse d a ta u n a m a g g io re p u b b lic ità al p ro g ra m m a , si s a re b b e ro in s c r itti fo rs e 150 p a r te c ip a n ti ! R is u lta to m ira b ile ch e fu di bu on a u g u r io p e r tu tta la g ita . I l p r im o b a n c h e ttin o , c o s i d e tto di a/Jìatamento. si ten n e in T o r in o a l R e s ta u r a n t d e ll'E s p o s iz io n e , la v ig ilia d e lla p a rten za , il 10 a g o s to s c o r s o . F u in q u e sta o c ca s io n e c h e il D ir e tto r e g e n e r a le d e l T o u r in g ai c o n ­ v e n u ti, m essi in v o g lia d a lle in n u m e re v o li p ic c o le m e­ r a v ig lie a m m ira te qu a e là e n tr o le s c ia tte g a lle r ie d e ll’A rte N u ov a , v o llo fa re un d o n o m u ltip lo , u tile, sp len d id o. (1) ficco l'olonoo di quanti parteciparono alla riclo-alpina : Ambroselti doti. Ugo, Ivrea — Anloncht rag. Arato, Milano — Abboni Alfredo, Milano — Barbera peoni. Giulio, Vorcolli — Berta rolli Luigi Vitt., Milano — Bianchi Mario, Bologna — Binda ing. Achille. Milano — Botnnadro Guglielmo, Milano — Boa»i Cesare, Milano — Zaulnotti Luigi. Mi­ lano — Brosaan Arturo, Milano — Brignono nvv. Atnodoo. I*inorolo — Brunìalti on. A ttilio, Berna — Buni Romolo. Milano — Capei ing. Frali«esco, Firenze — Casalini ing. Domenico. Bologna — Casanova rag. Pietro. Milano — Caspanl rag. Jlorcollo. Milano — Castellari ing. Einnnuolo, Lo guano — Chigo nvv. Carlo, Casalmonfermto — Colombini rag. Carlo, Milano — Crespi Roberto. Busto Arsixio — Crosta Ferruccio. Magcntn — Crosta Romeo. Magenta —_ Do C ecco Emilie, Molegnan» — Della Torre Francesco, Busto Arsizio — Erba rag. Luigi. Milano — Falchi Roborto, Genova — Folberto Emilio, Firenze — Gavazzi Giuseppe, Milano — Gavazzi cav. Piero, Milano — Gorla Oreste, Milano — Gradi Gaetano. Milano — Gradi Nanoloono, Milano — Granarli conto Ettore, Padova — Grosso Cosare, Torino — Grosso Giovanni, Torino — Guorrini dott. Olindo, Bologna — Guorrini dott. Guido, Bologna — Guasti nvv. Federico, Milano — Johnson comm. Fodelie«. Milano — Marconi rag. Mario. Milano — Mondanti rag. Piero, L e­ gnano — Moro rag. Piero. Milano — Nazari Casaro, Milano — Oddone Gio­ vanni. Cosabnonferraut — Panza ing. Ernesto. Milano — Pi/zncnlli avv. Eolico. Milano — Riva Romeo. Melegnnuo — Rocca Giusoppe, Chiari — Rossori i Giuseppo, Bologna — Spia Giuseppe. Milano — Sioffononi Vittorio, Locco — Tacconi Pietro, Melegnano — Traversi Giovanni. Savona — Vallati* Prospero. CoMlmonforrato — Vanzetti ing. Carlo, Milano — Vidoncich dott. E., Trieste — VigUnrdi-Pamvin Inn.. Milano — Villa ing. Alfredo. Milan« — V imoreati Tancredi P .. C astellari» — /affaroni Alfredo. Milano —Zabberoni Foderico. Fi amo.

O g n u n o d ei g ita n ti r ic e v e tte un m a g n ifico p o rta ­ fo g li, di c u i la s e v e r ità d e llo z ig r in o è te m p e ra ta da u n ’ a r tis tic a p la c c a d ’ a r g e n to v e c c h io e sm a lto, a llu ­ s iv a a l T o u r in g e a l C o n g r e s s o d e lla L I . A . T . D en tro, in una ta sca , c ’era u n a s e rie di d o d ic i c a r to lin e illu ­ stra te d e l p e r c o r s o . M a n on d e lle a b u sa te e s t u c ­ c h e v o li c a r to lin e d i c u i a b b ia m o tu tti p ie n e ... le tasch e, b en sì q u a d re tti g r a z io s i a v a ria ti c o n to r n i floreali d e l p itto r e B a lle r io , lin a ­ m en te in cisi o c a lc o g ra fa ti a d iv e r s e tin te da q u ella tria d e d ’a rtisti ch e so n o il p a d re e i d u e fig li F u setti. M a il p o r ta fo g li ra cch iu ­ d e v a p u re un a ltro te so re tto : un m on u m en ta le d is tin tiv o , ch e m olti d ich ia ra ro n o su b ito d i non v o le r p o r ta r e ... p a ­ re n d o lo ro p iù d e g n o d ’osser c o n s e r v a to co m e g io ie llo in un a s tu c c io a n zich é e sp o sto alla p o lv e re ed al sole. Si p u ò p en sa re se il d o n a to re , c h e v o lle s cu s a rs i (!) d e lla lib e r tà presa si, e b b e rin g ra z ia m e n ti e d a p p la u si! Si p a rti il m a ttin o co n tem po s p le n d id o , nella fre sc u r a d e g li a lb e r i c h e fia n c h e g g ia n o d a p p rim a il viale d i R iv o li, e, d o p o u n a b r e v e so s ta q u i, g ir a to il paese, si im b o c c ò la g r a n v a lle d e lla D ora , fra g li a lti c o n ­ tr a ffo r ti d i d e stra , e le b o sc o se c o llin e c h e a sin istra s o s te n g o n o i la g h i. E q u i, m en tre si am m irava su lla c im a d e lla su a ro ccia s c o s c e s a lo s tu p e n d o g r u p p o m on u m en ta le d e lla S agra di S. M ich e le , c o m in c iò a s o ffia r e u n a brezza d a ll’alta v a lle, fa tic o s is s im a p e r i p e d a la to ri m en o fo r t i. N on a n dò g u a ri ch e la brezza, v ia v ia p er tu tta la scala a sce n d e n te , c h e u n m a rin a io sa p re b b e m e g lio di noi c la s s ific a r e , si m u tò q u a si in un tu rb in e , c h e a fo ­ la te ra b b io se p re m e v a il p e tto ai c ic lis ti. A v ig lia n a , d o v ’è il d in a m itific io N ob el, S a n t’A in b ro g io . S an t’A n -


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T O U R IN G C L U B IT A L IA N O

ton in o ven nero attraversati a p icco li gru p pi. A Snsa si giu n se alla s p iccio la ta : m olti erano aliatati da q u ei 5 0 eh m .d iv en u ti im pensatam ente pesanti. T u tti p o r ó s i ravvivaron o tosto dinanzi al v erm ou th d ’ on ore, g e n ­ tilm en te offerto dai ciclis ti di Susa, con alla testa l’ ine­ sau ribile con sole sig . A ym ale, ch e in tu tto il lavoro di preparazione d ella g ita fu vera m en te stra ord in a rio per la sua efficace cortesia, il sin d a co di Susa, il s o t t o p refetto ed altro co rte si autorità.

Cartolina allogoricn «lolla Cita. Il Tonriug nITmtoJla ltnlin, Francia, Svizzera.

S u bito dopo, gran d e on o re si foce a ltresi alla solida colazion e preparataci ; poi, m entre si correv a alla v i­ sita del S. G iusto, cosi barbaram ente g u a sto da ig n o ­ ranti an tich i ristauri, ma ancora cosi b ello all’estern o d ell’abside, d el m odesto e sem plice arco di A u g u s to na­ sco sto in un fru tteto, si andavano dagli in caricati p repa­ rando m ezzi di trasporto... non ciclis tici, per la salita al Cenisio. G iova dire qui ch e da Snsa a ll’O spizio, d ove si d ov eva pernottare, corron o 21 ehm., dei quali g li ultim i 2 (dalla G ran CroceJ sono in onesta pendenza, ma tutto il resto è in con tin u a inesorabile salita (in m edia il 6 ° 0i. E se il ven to, sem pre p iù g a g lia rd o, forse più ch e la salita, d ecise la m a g g io r parte di noi a rasse­ gn arci a ll’ip p otrazione, m olto d ev ’ esserci perdonato, anche perch è la salita in carrozza fu per alcu n i una inattesa p en iten za : vedem m o una d ilig en za d o v ’erano stivati per d iritto e p er traverso venti disgraziati ! in con clu sion e, dei 65 partenti, più di 50 si raccom anda­ ron o a gam be equine. Il D irettore gen era le però, e l ’ in g. V an zetti, in com pagn ia d ell’on. B run ialti e del p rof. G u errini, non v ollero p iegarsi a m etodi v olg a ri, e assoldata una e le ­ g an te carrozzella a due fo co si d estrieri, m uniti di lu n g h e corde, ten taron o di farsi rim orchiare. Ne avven ne che più d ’ una v olta il D irettore gen erale, c o ll’ ing. V anzetti, an darono fraternam ente a rifascio, non si sa bene se per co lp a dei cavalli, d ella strada o del vento... I p och i partiti in b icicletta , l ’ un d op o l ’altro, prim i ch ilom etri, fu ron o essi pu re messi a terra e vennero quasi tu tti ra ccolti dalle vettu re A lcu ni e b ­ bero la costau za di sp in g ere la m acchina a mano fino alla cim a, im presa non p icco la per la violenza delle raffiche, ch e g iù dall’alto soffiavano a brevi intervalli.

U na squ ad riglia di pedalatori eccezion ali vin se tutta l ’aspra salita, meno un paio di chilom etri d o v e il v en to fece g a zzarra: fu ron o B uui, Nazari, M oro, B erta relli, i quali lem m e lem m e, p artiti quasi gli ultim i, si tr o v a ­ rono a ll’O spizio due ore e m ezzo prim a delle carrozze (1). Splendida, com e o g n u n o sa, è qu esta salita d el C e ­ nisio. D apprim a è nel tratto di v a lle della N ovalesa: l’an tica abbazia ven ne lasciata giù in fon do nella s o ­ litu d in e en tro le scarse abetine, m entre la strada a lu n g h i tourniquets si solleva a G iagliono (801 m .‘, poi a M olarotto (1163 m .), a Bard (1500 m.), abbandona la ved u ta d ella lon tan a valle della Dora, d ov e si alza com e un faro sulla n ebbia d el piano la Sagra di S. M ich ele ; cessa poi anche di dom inare Susa, e s'in te rn a nelle alte re g ion i, ch e fino a 1800-1900 m. p otreb b ero tanto bene essere an cora am m antate di b osch i resin osi e in vece son o preda delle frane, a cu i n ep pu r più resiston o i m agri pascoli alpini. L u n g o la strada, nei lu ogh i esp osti alle va lan gh e invernali o ad estiva irruenza d’acque, su ssistono ancora dozzine di ga llerie, ove un tem po passava la ferrovia Foli» prim a che il co ra g g io so Piem onte, c o ll’o­ pera di tre gran d i in g eg n eri, G randis, G rattoni e Somm eiller, cui fu p recu rsore il m ilanese G. B. P iatti, e per la tenacia dei m inistri P aleocapa e M enabrea, a vesse dato al traffico la v ia tanto p iù com oda del F róju s. A un ce rto p u n to la stra d a traversa un p iccolo piano, abbandona l’a n tico percorso d ella fe rro v ia Peli, di cu i si v ed on o lo alte p ile di un p on te rovin a to o qualche tu n nel in parte o cclu so dalle frane, e sale a fa tica una lu n ga correzion e p z ig zag detta le < Scale >, a fianco di una g ra n d e e bella cascata, che scarica il la g o del M on cen isio d a ll’alto di ro ccie im ponenti a p icco. In cim a alle Scale, co m in cia n d o da un g ru p p o di p ov ere case (la Gran C roce, a 1927 m.) si sten de un gran piano, circon d a to da un c ir c o m a g n ifico di a ltis ­ sim e m on tagn e, d esolate, bianche di g h ia cci etern i. Sul fon d o della gran con ca g ia ce il p ittoresco, azzurro la g h e tto del M on cen isio: su lla sp on da di q u esto, d en ­ tro un a n tip a tico m uraglione retta n gola re a feritoie, sta ra cch iu so il lu n gh issim o fa b b rica to, a un tem po caserm a, d e p o sito di m ateriale m ilitare, p iccolo ospizio e a lb e rg o al quale eravam o diretti. A lla vivacissim a m ensa serale non uno, com e si pu ò ben pensare, m ancava a ll’appello, neppu re il Buni ch e av ev a osato, appena g iu n to , di la n cia rsi a nuoto nelle a cqu o gelid e del lago. Da q u e ll’ istante i gita n ti erano ospiti del D ir e t­ tore g e n e r a le : p oich é la nostra gita, tra le altre, aveva an ch e q u esta p articolarità piena di g o d im e n to pel n ostro c u o re : ch e tra Italia e F ra n cia c ’era una zona neutra, in cu i fu sospesa l’organ izzazion e del T o u rin g e su ben trò qu ella personale del D irettore, il quale ci v o le v a p er due giorn i tu tti o sp iti su oi ou de fe ste g ­ g ia re la ricu p era ta sa lu te! D ire qu i g li sforzi c h ’egli fece per ren d ere m en o d isa g ev ole la località, p er più m otivi inadatta a r a c­ co g lie re gran num ero ai presenti, ci sa reb b e im p ossi­ bile. L ’abilità ben nota d e ll’ottim o qu a rtierm a stro di (I) Tutta In gita si può diro il trionfo dolili macchlnnn ruota liborn col cambio di moltìplica 1902. I più scottici in fatto di ruota liborn si confor­ ti rono dinanzi aU’uvhionto risparmio di fnticn, alln sicurezza o alla rapidità di chi no era inuuito. Il cambio di moltiplica (vo n'ora una quindicina) non diodo luogo nd alcun inoonvonionto meccanico, o si dimostrò un sussidio imai ortanto. Col cambio o la cinta, Moro o Bertarelli, al ritorno con un gruppo i Amici, potorouo. dopo la lunga salita dn Martigny allo Cantino Praz 1400 m. di dislivollo) proseguirò subito facendo, in maccniua senza troppo sforzo gli ultimi sei chilometri dalla Cantino all’ Ospizio del Gran San iternardo, iu buona parto imbrecciati, o doli» pondenza inolia dol 1*2 e mozzo por cento. Notevoli risultati eho corto senza cinta e senza cambio non avrebbero raggiunto.

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R IV IS T A MENSILE queste gite, il rag. Cas pani, si era trovata a ben duro cimento nella visita da esso precedentem ente fatta al luogo, ma mercè il suo fuoco, il nerbo gu erresco di cui era segretam ente (?) munito, e la buona voglia del­ l'albergatore e console Paure, si arrivò a un m iracolo: quello di alloggiare in veri e propri letti, muniti di ogni com fort , tutti i 65 intervenuti e di farli quasi sardanapalescamente banchettare per due giorni. Soltanto chi conosce le scarse risorse del Cenisio può apprezzare in giusta m isara questo tour de fo r c e . L ’ indomani mattina la diana suonò alle 6, e mentre si sorbiva il caffè e latte, Johnson presiedeva alla d i­ stribuzione di altre sue sorprese : bastoni ferrati e c a ­ nestri-zaini m uniti d’ogn i ben di Dio per la colazione. Con una temperatura di 4° ci mettemmo in via, ma non per il Lamet, gita in programma, bensì per la Nunda. L ’ascensione del Lainot da una decina di giorni era stata inibita dalle autorità militari ( 1 . Il patriottico sentire che deve in ogni cosa nostra guidarci, ci fece accettare senza mormorazioni Vukase. Ma ci sia permesso qui di dolerci, in nomo del buon senso, che vessazioni cosi inutili vengano imposte con tutta serietà, mentre è notorio che nei rapporti dei segreti di sicurezza di Stato, solo in pochissim i casi, che dovrebl>ero essere determinati con discernim euto. esse servono a qualche cosa, mentre in tutti gli altri a nulla giovano, fuorché a proiettare irresistibilm ente una luce di ridicolo in un cam po di cui ogni buon ita­ liano vorrebbe golosam ente salvaguardata la serietà. Ci sia concesso anche di aggiungere un’altra uota che ancor più evidentem ente fa torto a chi da ogni torto dovrebbo esser mondo: da Susa (anzi, pare, da Bussolenoj è proibito usare m acchino fotografiche. L’egregio tenente dei carabinieri corte­ semente voile facilitarci il modo di metterci in regola colle prescrizioni, e ci inviò un maresciallo che su ggellò tutte le macchine con ordine di non più aprirlo fin oltre co n ­ iine. Si noti che il T ou rln g aveva chiesto allo autorità com petenti un permesso co l­ lettivo per i gitanti, rifiutato con cortesia perfetta, ma con assoluto rigore. Ma quale non fu la nostra sorpresa nell’ apprendere a Susa, che diversa sarebbe stata la risposta, se invece di una sola domanda collettiva se ne fossero fatte molte individuali! Contro di queste non v ig e regola­ mento assoluto, ma soltauto il discernim ento perso­ nale di chi ha autorità di rispondere, così che tali ri­ chieste vengono abitualmento a ccolte! Cosi accadde che mentre noi fum m o privati dalla macchina, possiamo qui offrire un gruppo gentilm ente fattoci coram poputo dal Console di Calabraua, in cima al Cenisio. Queste le osservazioni che noi facemmo, ridendone un po’ amaramente, ad egregi ufficiali che... si strinsero nelle spalle. *** La salita alla Nunda si compì felicem ente senza alcuna difficoltà, passando di dosso in dosso fra le case «li ricovero dei militari, e poi più su, lungo qualche piccolo nevaio, fino alla Croce, posta all’altezza di 2700 metri. Le artiglierie dei forti italiani nel frattempo si esercitavano al tiro. Era curioso vedere, dal verde dei (1) Si dicova cho la proibizione vieni» dal fatto rho »• in costruziono il furto del Paradiso nel quale, in qaalcho modo, dalla cima dol Lutavi, -i può guardare.

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prati lontani, o dal grigio di qualche frana desolata, levarsi ad un tratto un grandissim o pennacchio di fumo bianco: 7 o 8 secondi di poi, a nota altezza sulla montagna, di là dal lago, un altro pennacchietto più leggiero di fumo indicava lo scoppio della granata contro qualche roccia presa a b ersaglio; an cora 6 o 6 secondi e poi a noi arrivava com e il rombo tonante della cannonata e più tardi quello d ell’eco che lo ri­ peteva lungamente. Questa potenza di tiro a gran distanza in quella solitudine, dove l’uomo é tanto pic­ colo, fa una singolare impressione. O ggi i mezzi di distrazione accumulati là, sono veramente spaventevoli: in una grande parete di roccia di fronte a noi, una fila di im percettibili bucherelli che sono finestre a oui si affacciano le bocche dei cannoni francesi, collocati in un tunnel scavato per di dietro nella montagna. E dappertutto posti di vedetta, dedali di strade arditissime, comignoli spianati e bastionati, o linee di telefoni e di telegrafi. E servirà ciò a qual­ che cosa?

Sull« Nunda (tu. 2700).

Ci accampammo in una depressione a riparo del vento gelido, intorno ad un breve nevaio, e li, nel bi­ vacco improvvisato, si tolsero dagli eleganti zaini lo me­ raviglie gastronom iche accumulatevi dal previdente nostro duce, a cui furono fatti meritati evviva. A ri­ cordo ciascuno riportò il bicchierino di allum inio in­ ciso, lo piccole e graziose posate, il tova gliolo colla data, relegante e stemmato sacchetto dei dolci, e per­ fino gli involucri di questi, sui quali era im pressa la data X II A gosto l Verso lè 4 del pom eriggio ci trovamm o tutti di nuovo raccolti davanti all’A lbergo, reduci per diverso vie, qualcuno anche per im pervio cammino, pronti per una cerimonia attesa, la quale si svolse com m ovente, dinanzi al maestoso paesaggio, nelle raffiche violen ­ tissime del vento, che le davano un carattere proprio alpino. Si inaugurò la splendida targa di bronzo, fusa a spese dei gitanti e collocata sulla fronte dell’A lbergo. Essa era rimasta coperta e dissimulata da una ban­ diera tricolore, da tutti, per tacito accordo, fino allora rispettata. Tolta la bandiera, apparì brillante nei raggi del sole, calda del suo bel colore dorato di vergine bronzo, nel contorno scuro di marmo rosso di Levanto : m agnifico lavoro cho il valoroso artista cav. Giovanni


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T O U R IN G CLUB IT A L IA N O

L om azzi aveva m odellato e fu so p er in ca rico e sotto la direzione di B ertarelli. L a scia ti passare i prim i istanti per g li en tu sia ­ stici com m enti a rtistici, B ertarelli parlò brevem en te. N otando ch e su lla fron te d e ll'A lb e r g o stesso è co llo ca to un più m odesto ricord o a Q uintino Sella che prim o, a form are il carattere italiano, d irig ev a la g io ­ ven tù alle n ostre A lp i, B ertarelli s p ie g ò il senso della targa d el T ou rin g , la quale accenna al fa tto m eravi­ g lio so di aver ra g g iu n to il trentam illesim o socio, cio è a u no s v ilu p p o im menso, p er qu antità di cu ltori e per am piezza di lim iti, di qu ello stesso program m a per il quale fu on orato il som m o sta tista italiano. D isse che se il T o u rin g , con q u el bronzo, da qu elle eccelse porte

I.a targa commemorativa sul Conialo.

d ’ Italia manda, colla certezza ch e sarà u d ito e g r a ­ d ito, un salu to alla patria e a ll’am ica terra di Francia, allarm ando cosi i suoi sentim enti di p a triottism o e di fratellan za internazionale, ò g iu sto ricon oscere ch e lo s v ilu p p o e l ’ im portanza ra g g iu n ta si d evon o a un com ­ p lesso di fa tti, tra cu i p rim egg ia la fortu n a di aver sem pre avu to por co n d o ttie ro il d irettore generale Féd o rico Joh n son , al quale tu tti i soci si v o lg o n o grati d el passato, Udenti per l ’ avven ire. A Johnson, c o m ­ m osso, fu allora presentata una p iccola riprodu zion e in a rg e n to della targa, incastonata in una pergam en a co lla seg u en te d e d ica : A l nostro Federico Johnson, savio moderatore del T o u rin g Club Ita lia n o , am ico incom parabile, ospite liberalm ente cortese, questo ricordo delle, li eie giornale degli / / t 12 agostoIHOS, g li am ici mem ori e riconoscenti.

L a p ergam en a, a sua v o lta (1), è in corn iciata da un eleg a n tissim o sv ilu p p o di liori alpini, ch e legan o il d istin tiv o della g ita ; la parte in b ron zo e in m etallo d e ll’ a rtistico o g g e tto è pure op era del Lom azzi, quella in co lore è del p itto re B allerio. B elle parole, to c­ can d o opportu n am ente argom enti ch e solleva ron o l’ e n ­ tu siasm o dei g ita n ti, d issero altresì il ca p o co n so le di F iren ze, in g . C apei, qu ello di R om a, on or. B runialti, e q u ello di B ologn a, prof. G uerrini. D o p o di ciò , il v en to ta g lien te rica cciò tu tti nel più m ite tep ore d elle sale, ov e fu ron o se rv iti d olci e liq u ori, e le ore vola ron o nelle am ich evoli co n v e r­ sazioni. Il b an ch etto serale co rto se g n ò il punto cu lm i­ nante d ella passeggiata. G randi fu ron o i preparativi (1) Tanto la opigrafo, cosi bolla, (lolla targa, quanto lo paralo affettilo*« della porgnmona, sono do! prof. Giuseppe Fumagalli.

e g ra n d issim a ora l'a tt e s a ; tu ttavia si pu ò ben dire ch e il F aure fece m iracoli, ra g g iu n g e n d o quasi le al­ tezze di un Vatel, senza ch e sia in terv en u to nulla che abbia p otu to in du rre il b u on F aure alla trag ed ia del m a ggiordom o francese. In m ezzo alla più cord ia le a lle ­ g ria si ven ne cosi allo cham pagne, m om ento desid erato poich é offriv a il destro di d ire all’A n fitrion e, di cu i si festeg gia v a la salu te felicem en te ricu perata, il pensiero, il sen tim en to d i tutti. Il prim o dunque, com e di ragion e, fu il brin d isi dei g ita n ti, il loro salu to al D irettore rinato, il loro ev v iv a a ll’am ico quasi risorto. P arlò, per loro in carico, B ertarelli E g li com in ciò le g g e n d o telegram m i del capo con sole di T o rin o C apponi T ronca, a ssen te; del dott. F avari, il m edico cu ra n te di Joh n son , che, esso com m entò, u rappresen ta per noi la scien za ch e ci ha difesi » ; deir in g . R iv a , v ic e d irettore, p ien o di am ichevoli sen ti­ menti personali per J oh n son e di au gu ri p er la p ro ­ sperità d el T o u r in g ; d e g li altri mem bri assenti del C on ­ sig lio . vib ra n ti pure di a fletto. Da qu esti telegram m i d iretti a lui personalm ente, B ertarelli si disse riufran ca to a sen tirsi sicu ro di parlare d a vvero per tutti, e com p iacen d osi d ’esser stato sce lto ad araldo dagli amici, d isse : Salen do qims.sù, noi c o s p e tto «li qu esti c o lossi alpini ri scntinuiio d e b o li e p ic c o li, ci nndnm tno sp og lia n d o p er c o s i d ire di noi stessi, d e lle noni re p re o c c u p a z io n i: sa le n d o n cH 'u rio p u n ì In m aestà d e l p a esa g g io ri c o n q u istò , lib era n d oci d a lla iiostrn scorza cittad in a. C orno son o lon tan e orm a i le n ostre pianure, c o m 'ò già un rico r d o « la c c a t o d a noi 1* artificiosità d e lla n ostra v ita n o l ­ tranza, laggiù n elle o fficin e e negli u ffici, tra i sop ra cca p i t o r ­ m entosi d e g li affari e d e lle lo tte ! E corno sn lcu d o 1’ erta d ella v a lle c o ll'a m ic a b ic ic le tta si an d a ron o mnn m ano p erd en d o di vista le m inori cim e e so lta n to v ed em m o a d e r g o » ! al c ie lo le m a g g iori v e tte v in c itr ic i, c osì, s p o g lia m o c i d e l su b stra to d ella n ostra v ita d 'o g n i giorni», «funssìi solta n to sop ran n u otn n o i più v iv i nostri sen tim en ti. S ig n ori, ò in q u e sto m om en to p e r c iò , d u ­ ci sen tiam o più d i e m ai intim am en te legnti al n ostro J o b n so n . O g g i, grazie al fortu n a to v o s tro in c a r ic o , io la scio solta n to parlare il cu o re . Non e ti M ilau o so lta n to, nella stretta cereh ia d e lle più intim e su© a m iciz ie, m a ò in tutta Italia d i e il nom e su o ò fu ro v erso il q u a le co n v e r g o n o le sim patie più sin cere, l o lo eb b i r e ce n te ­ m ente com p a g n o gen tile a F iren ze e d illo tu, C a p ei, d i «(miti id o ­ latrie lo limino c irc o n d a to i nostri am ici fio re n tin i! N el e ip rc ssc to d i V in cigliu tn , m en tre c o n tem p la v a m o la tua lid ia F iren ze, la nostra cen tu ria era cen tu ria d 'a m ic i v e c ch i d i J oh n son o d i n eotlti d i e u ll’ a m icizia sua asp ira v a n o. — l o fui ora a Falerni«», e d u rai b cu g ran ile fa tica a parare la d elu sion e d e ir a s s c n z a s u a ! K lo d ica le i, o n . B runln lti, qu an to v o lte e c h e g g iò a ccla m a to il nom e d i J o h n so n ! L à. «la M on reale, esso co m in ciò a spargersi in e v v iv a su lla C ou ca d ’ O ro quasi sim b o lo d i c o rd ia lo intesa, di a m ich e v o le rich iam o. Io fui o ra an ch e in Kngudinu. C alai a S ilvap ln un d n U 'J u lic r . e nppenn oltrep assnti i d ue m ozzicon i d e lla colou n n clic tiiuli«» C esure v i la s c iò a glorificar«* le su o leg ion i, il m io o c c h io , il m em ore an im o m io c o rs e ro giù su l m agn ifico a ltip ia n o v a rio p in to , a un b ia n co nastrin o sorp egg in u te, a q u ella stra d a p ercorsa nel* r iu d im c iitic u h ilc cielo-a lp in a d e l L an gu n rd. Q u el p a esa g g io m era v ig lioso lo c o n oscia m o tu tti. Mu o sso v ib ra v a in qu el p u n to al m io c u o r e d i arm on io d o lciss im e , ch e id ea lizz a v a n o l ’ in ca n to d o ll’ o c c h io . M i trov n v o con to itt un teatro d o v e «coite stu p en d e, d ipin te d a u n p ittore d i g e n io , fossero p op ola te d i quei suoni c o n cu i un a ltr o g ran d e in g eg n o, q u ello d e l m u sicista, s ’ im p a d ron isce d e g li anim i. M i ritorn a v a tra v erso i b o sc h i, insiem e ul rum ore d e lle n cqu e, com e l ’ e c o sem pre v iv a d el n ostro a m ich ev ole v ia g g io e o a J otihsoii. L a g g iù , a c a p o d e l la g o d i S ils. b ia n ch eggiava il g ra n d e a lb e rg o d o v e la c o lo n ia ita lia n a gli a v e v a reso a m ich ev ole o m a g g io , e d i q u à , d a llo sp e cch io n zzu rro d ei lo g h i d i S ilviiplaim e d i C om for, si d ise g n a v a S a in t-M o r ite , o v ’ e r o stata una g a ra d i a cc o g lie n z e a lui ohe tu tti con sid era v a n o conto il tipo, e là , ncU ’ iusenaturn, tru la M uottu M ttraigl e il Languaril e lo p rop a g g in i d e lle Beruino. io s c o r g e v a le p rim e ca se d i i'on tresin a . V i rico rd a te , a m ici, d i P on tresin o f C om e ei si m o s tr ò an cora una v o lta il J o h n so n s p le n d id o , p erch é c osi p e rm ettev a ai gusti su oi l ’ am bien te, tua sop ra ttu tto il J oh n son d e lica to , in su p era bile ìiull’ o sp ita rci con un a co rte sia d eg n a d i lu i. d eg n a d e ’ su oi tigli, d eg n a d e lla sua S ig ia m i, ch e n ella festu fu la g em m a più fu lgid a e più a m m ira ta ! Qui il r ic o r d o m io si v e la e trenta iu una co m m o zio n e clic v oi c o n d iv id e r e te . A n ch e là io fui da Voi incan enti» d i parlare


i*)!»

R IV IS T A M E N SILE in nom e v o stro . N ò r ic o r d o cosu io d issi. I sen tim enti nostri per r itm ico son o p eren n i c o m e fo n te p u rissim a. E ricordi» In roccin «inoli acqu e sp riz z a ro n o in a d d ie tr o d a l su o sen o sem pre fluente f Ma rico r d o ben sì, d i un a ltr o a m ic o , una sintesi d e n sa d i p en ­ siero e di sen tim en to, un q u a d ro se g n a to con p en n ella te da m aestro, una fa n tasm ag oria «li im m agin i sig n ifica tiv e , una tetrom entnzione sin fo n ica co m p le ssa e p o d e ro sa , ch e fu il enn to «lei cign o d el p o v e ro M agnagli!. A h . •lohnson, non u d re m o più limi ch i sap rà co n tanta imiguificeuzn d i fo r m a , con tanta n o b iltà d i c o n c e tti a v v o lg e rti in un inn o di p o e s ia c o rd ia le : lir ica d o v e con una p a ro la faceta l'im p a re gg ia b ile o ra to re sm orza v a l ' ip e rb o le , r ico n d u e e n d o il pensiero alla più rigo ro sa m isu ra ! M agnagli! e sp rìm e v a c o s i g iu ­ stam ente il p e n sie ro d i noi tu tti, eli«* ci tra scin ò a entusiasm i m em orabili. S u lle a li d e lla sua p a ro la salim m o, salim m o intorno a te, c a r o J o h n so n . M agnaghi non p o tò più p u rtro p p o a c c o m p a ­ g n a rci nel C a d o r e , non p o tò e sse r qu i co n n o i, uiu chissà «piali accen ti p r o fo n d i s a re b b e ro «pii «lai su o cu o re saliti a lle laldira e loq u en ti, eil a v r e b b e r o em pita «picstu sala Hipiillanti o d o lc i, sec o n d o rlic a v e sse r o d e tt o il p e n sie ro «l«*i so ci «lei T o u rin g p er il D irettore G e n e ra le «• il cu o re d«.«gli am ici p er il lo ro O s p ite ! Porcili*, o g g i, a v r e b b e a v u to I r m i a ltro m o tiv o di p a ro la ! l ’ n tim ore, una tenerezza n u ov a si son o ora filtrati in noi, un a v v e rtim e n to d e l tem p o ch e v o l g e ! T u , Joh n soli, ei hai fa tto p a s­ sare p er le trep id a u ze d i una passion e, q u a n d o le scarn e granile d e lla d e so la zio n e si so n o stese in co n tro a te. L e ansie n ostre tu le sapesti s o lo più t a r d i : tutti g li o c c h i sbu rra ti e ra n o iut«*nti a t e : n u lla si d i c e v a ; n u lla si fa ce v a : noi a tte n d e v a m o sosp esi, trem an ti, n e ll’ au e lito d i ch i sta a g g ra p p a to alla liscia p a ro le di un p recip izio , nò sa se in tem p o giu n gerà il s o c c o rs o . In m i m o m e n to so le n n e tu r n i hai r h ia m a to : io s o n o a c c o rs o p er in lirti. E a llo r a , in tr o d o tto là d o v e nessun altri p iù e n tra v a , o v e s o lo te n zon a v a n o la m in a ccia o r rib ile e la d ife sa , v id i 1«» s p e tta c o lo su b lim e d e lla lo tta su prem a di una d o u u a , m og lie •• m ad re, cui la m o rte v o le v a n ello ste sso istante c a rp ire i suoi «lu«* teso ri. E lla e r a o p p re ssa , ma im p a v id a ; stan ca, m a ostin ata. E lla non si la sciò mai sop raffare un m om e n to s o lo d a lla d is p e ­ razion e o d a llo sco ra g g ia m e n to , l o la v id i t ni stigli rat a : e r o sp le n ­ d id a nelln sua resisten za. Se il n o stro J o h n so n ò q u i, ò a Ivi. c o m p a g n i, c h e noi lo «lohhin m o. Essa ch e . a Pontreauiu fu la regin a co rte g g ia ta p«-r la b ellezza , «pii al C eu isio sarebb e la sp osa trio n fa trice p e r il su o gran c u o r e ! T u cl sei rito rn a to , J o h n so n , d o p o , a p o c o a p o c o . C om e ehi «*hhe iiii g rn n d c sp a v e n to o un g ra n d e d o lo re non lo p u ò d im en ­ tica re ti un tra tto , tu, a d a g io n«lngio ti sei r ia v u to , (¿nei m o ­ m enti tristi so n o passa ti e son o Unitimi. O ra sei a n co ra il n ostro D irettore . N oi ti v e d e m m o rin ascere : ti risp u n ta ro n o !«• forze, con io da u n t r o n c o ro b u s to d a cu i l ' u rag a n o stra p p ò 1«; fron d e rig crm og lin u o n e lla stag ion e n u o v a i ram i fresch i. E og g i sc i p ro p r io tu, in tie ro , tu tto tu n elle fu n zion i di osp ite c lic tu p re d ilig i e ch e ti si a d d ico n o co sì bon e. O g g i tu iuuuguri un s e c o n d o p e r io d o d e lla tua vitn. A n om e d i tu tti, con tu tta r cfltisio tiè d e ll’ an im o, io ti ung u r o , p e re b ò lo m eriti, ch e esso sin fe lic e qiin uto il p rim o, c — sem p re m o d e sto nei m iei d«*sider! — au g u ro e d e sid e r o clic d u ri a lm e n o c e n t’ anni !

Com e d escriverò la scena di q u esto brindisi ed i m om enti ch e lo se g u ir o n o ? R iscriv e re parole d ette c o l­ l’anima più ch e colla v o ce non ne ren de il colore, il tono, il senso sottolin e a to col g esto, reso più intenso dallo sgu ard o, com p leta to ed eleva to dal co n se n so g e ­ nerale. D opo p och e frasi l’o ra to re s ’era a ccaparrato l ’am ­ b ie n te : da qu el m om ento fu un crescen d o di im p res­ sioni inattese, p rep o te n ti: poch i g li applausi, p rofon d a la com m ozion e: g li o cch i lu ccica va n o t u t t i; non c ’era più uno s ce ttico in qu el m om en to; r e v o ca z io n e della sign ora ch e salva il m arito, ch iu sa da un’ a p ostrofe che a cia scu n o p arve il g r id o della propria anima, fu a c ­ colta quasi con un relig ioso s ile n z io ; solta n to si u d i­ vano represse esclam azioni. P oi il ritorn o alla salute, detto lentam ente, quasi sottov oce, esp resse con tanta efficacia, con tan to all'etto la verità d e ll’ev en to d e si­ derato e ra g g iu n to, ch e si ch iu se con u n ’ ovazion e in ­ term inabile, in cu i si s fo g ò l ’arresto v io le n to d ’ o g n i brio, la con cen trazion e quasi tra g ica di tu tta q u e ll’a s ­ sem blea. Era una gara di stre tte di mano e di abbracci a Joh n son , com m osso fino allo lagrim e e a Bertarelli... esterrefatto d’aver osato in un b a n ch etto cerca re la via del cu ore con mezzi cosi m acabri.

Fu la volta allora di Johnson, ch e con freschezza di sen tim ento, con acum e, fece una delle m ig liori tra le ca ra tte ristich e sue con cion i, m ischian do com m ozione o risa, facen dosi in terrom pere ad ogn i m om ento da am i­ ch e v o li p roteste o da ca lorosi applau si. E sso presentò anche al v a loroso co n d o ttie ro della squadra nazionale in Sicilia, la bella m edaglia d ’oro vota ta gli dal C onsiglio del T ou rin g . U na on orificen za a ttrib u ita a un ca p ocon sole di R om a, per un fatto avven u to in Sicilia, con segn ata al al C enisio, cioè all’a ltro ca p o d ’ Italia, presen te buona parte del C onsiglio cen tra le di M ilano, e cco un b el­ l’esem pio di m obilitazion e d e ll’esercito tu rin gh ista.

Ijiiix -lo -K u u rg .

P o i l ’on. B ra n ia lti, la cu i eloquenza foren se e le g i­ slativa é tem perata e resa flessibile dal con tin u o con tatto co i p u b b lici più d iversi, deliziò l'assem blea con un v ero discorso, d ov e la sua co ltu ra e la sua abilità oratoria p oteron o com porre in una corn ice sm agliante la gran dezza del T o u rin g e il patto di san gue dei Sarm ati, l’ed u cazion e fisica per la bioic otta e i g reci lu d i; i cavalieri m edievali e i g ita n ti del C enisio. Vanzetti, pien o di ispirazione e di calore, a u gu rò una futura ta rg a del T o u rin g alla am ica A u stria in T rento italiana. G uorrini raccom andò di fare la propaganda tra i giova n i speranza e palladio d e ll’avven ire e sp iegò l’ im portanza d e ll’ iniziativa presa dalla sezione d i B o ­ logn a per una visita di stu d en ti ai cam pi di battaglia veronesi d e ll’ indipendenza. L ’a vvoca to B rig n on e disse a ccon cio parole p er il Piem onte. lu tin e l’ing. Capei, sp len dido, rapidissim o, d en so d ’ idee, in un brindisi incatenato, dopo di aver ricord a to ch e Johnson con liberalità m unifica aveva v o lu to com m em orare la festa fatta a B ertarelli recen tem en te a F iren ze coniando per i collaboratori di essa una m edaglia di cu i diede co p ie in bron zo, in arg en to e in oro (e di q u este ne presen ta una al co n fu so B ertarelli» d isse ch e non si d oveva n o d im en ticare ¡c o lla b o r a to r i del D irettore ge n orai e e li passò in rassegn a con bello parole, com in ­ cian d o dal C on siglio, dai C apicon soli, dai C onsoli, dal personale d ’am m inistrazione di cu i lesse un bel tele­ gram m a, dal rag. Caspani, o via via tu tti g li altri. Era fin ito ? No, un’ ultim a parola reclam ò il C apo­ sezion e strade, u Servite /tornino in laetitia, esso disse


TO URIN G CLUB ITALIAN O

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é il versetto dei salmi che più io amo. E perchè non si possa sospettare da qualcuno che il T. si dim entica in troppe feste, ecco che io ve ne ricordo il lavoro, presentandovi la Guida delle Marche ». Cosi dicendo a ciascuno presentò questa sorpresa: La prima copia dell’attesa guida ormai pronta, e cioè mancante di un solo foglio.

Aimecy.

Alle 6 del mattino, mentre un denso nebbione c o ­ priva le parti più basse della conca del M oncenisio, e In alto si vedevano brillare ai primi raggi del solo i ghiacciai e le punte rocciose, alla spicciolata si m os­ sero i gitanti, dolenti di lasciare quei luoghi oramai pieni di memorie ca re; su per l’erta dolce dei 3 ehm., che ancora separano l’albergo dal valico, si vedevano le biciclette perdersi e sfumare, immergendosi n ell’o ­ scurità del nebbione com e silenziose fantasima : fantasiine dannato in buon numero alle pene del purgatorio, poiché quel breve tratto è seminato di tanti chiodi di scarpe degli alpini, che mai si vide più cruenta eca­ tom be di pneumatici. E giunti su al valico era una bellezza vedere a uno a uno questi ciclisti lasciarsi andare giù per' la via liscia, splendida e non troppo inclinata; alcuni prudentemente si avviavano adagio, a d a gio; altri (spe­ cialmente le ruote libere) si lanciavano come freccio e il nebbione che li faceva tosto sparire dagli occhi, pareva raddoppiare vertiginosam ente la loro velocità. Fu una splendida discesa a piacere di ciascuno, tino a Lans le Bourg, prima nella brulla solitudine del­ l’alta montagna, poi tru i pascoli, stupendi, poi nella solennità di quei boschi resinosi cosi desiderati inu­ tilmente sul versante italiano, e la cui abbondanza sul pendio esterno delle A lpi è per noi ram pogna e monito. Cinque grandi tourniquele in faccia ai grandi g h ia c­ ciai della Vanoise tagliano la grande foresta d ell’Are, scendendo prima al 7, poi all’B, poi ancora e al 7 e al 6 per cento, i 924 metri fra il Colle (2082 m.) e Lans le B ourg (1058 in.). La dogana fu tosto passata mercè il talismano tu ringhista. e via ancora, quasi in piano tra il verde degli abeti e il bianco smagliante delle rocce gessoso in cui è tagliata la strada levigatissima, lino sopra Thermignon. ove cala con ripida discesa un tournant Orasque, segnalato da un cartello del T. C. F. La valle ha il carattere savoiardo : incassata sul fondo, aperta e aprica più in alto, ammantata ricca­ mente di abeti, di cirrni e di larici; numerose cascate si precipitano nelle forre; talora dei ponti altissimi sul

letto dei torrenti ricongiungono roccie dirupate; molti dossi e anche cime assai elevate sono coronate da fortiilcazioni. E che dire della sede stradale? Vorremmo che i reggitori di molte dello nostro provincie fossero con­ dannati a passare un po’ della loro vita ingessati (poiché siamo in piona form azione di solfato di calce) sul mar­ gine di queste strado francesi, delle quali in Italia abbiamo le pari soltanto in parte del Veneto, mentre il resto del paese nostro ha tutto da im­ parare dai nostri vicini d’oltr’A lp i: strade form ate di pietrisco spezzato, costipato coi com pressori a vapore o successivam ente tenute cosi bone col sistema del point à temps, che lo massicciate hanno la durezza e la liscezza di marmo levigato ; strade m eravigliose che non sono punto una spe­ cialità della Savoia», cui si debbono specialmente i due milioni di ciclisti francesi e le migliaia di automobili, che con tanto vantaggio dell’industria attraversano il paese in ogni sen so; strade le quali dànno all’agricoltura ed al commercio sussidi validi e incommensurabili, poiché la trazione vi è econom ica, rapida e comoda. I difensori del no­ stro paese dovrebbero anch’essi riflettere che tali buone massicciate, dànno ai nostri vicini una su­ periori tà militare, che in dati istanti potrebbe diventare decisiva e fattrice di incalcolabili ri­ sultati. Poiché se è vero che la prontezza di dislo­ cazione delle truppe è grande elemento di suc­ cesso in una guerra, ó certo che le truppe nostre su strade come le italiano si trovano, di fronte alle truppe francesi sullo loro piste, in una posiziono di evidente grandissima inferiorità.

Un pittoresco gran forte, scaglionato sopra un pro­ montorio a modo del nostro Fenestrelle, incatena ora

Ginevra: Chiosa di S. Pietro.

l’attenzione nostra. Scendiamo tutti ad ammirare il me­ raviglioso quadro dell’Esseillon, vera catasta di costru zioni militari, che domina, com e maniero feudale, un profondissimo baratro, ove l’A ro ribolle in bianche lon-


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R IV IST A MENSILE tane cascate di cui a stento ci giunge il sordo rumore. La gola selvaggia è un taglio di spada nelle roccie, un R oncisvalle padroneggiato dai cannoni, dove il corno d’Orlando ¿sostitu ito dagli squilli di tromba delle scolte. Un ponte sospeso è gittato a grande altezza sull’abisso e ne ricongiunge le due pareti verticali, dai cui orli si sporgono, com e spaurite, lunghe frangio di conifere. E' il luogo più im pressionante di tutto il percorso fit t o tì II «|UÌ.

Ma presto si traversarono i binari della ferrovia sopra M odane-ville, e al di là della cittadina si giunse a Modane-stazione, accompagnati dal nostro consolo di colà, sign or Pellegrini, e da una numerosa schiera di italiani e francesi di Modano, venutici incontro tino all’Esseillon. Opportuni, eleganti e linissimi rinfreschi ci fnrono olferti, gentilm ente conditi da brevi e sentite parole del Pellegrini, cui rispose assai bene rin g. Capei Si prese in fretta e furia il caffè e latte, poi avanti di nuovo a controvento. La valle qui è sempre fiancheggiata dalla ferrovia, dentro e fuori dei tunnels appaiono e scom paiono treni ansimanti. Bei boschi, campi dalle dorate messi, ca­ scate. ghiacciai e aguzze creste in alto, numerosi sta bilimenti industriali, alcuni con grandi impianti idroelettrici, dànno un’animazione varia al paesaggio. Il sole intanto si alza e batte forte ; volentieri, verso le undici ci sediamo a colazione a St.-Jean de Maurienne (550 m.). Bolle le signorine che ser­ vono la tavola, ma perchè dipingersi a quel modo il fresco v isin o? Il programma prevedeva che nella bassa Moriana dovesse spirare il vento periodico che ronde a qu ell’ora la discesa assai faticosa, e il vento infatti soffiava fortissim o, perciò provvidenziale fu l’aver previsto il tratto St.-Jean de MaurienneMontmélian in ferrovia. Un vagone era stato pre­ parato per le biciclette, che vi furono sospese per la ruota anteriore a dei ganci pendenti dal soffitto. Hura! non ci parve che ciò fosse l’ideale. A ll’arrivo a Montmólian vedemmo gli ottetti : di 65 biciclette, di cui 50 sospese e 15 messe dentro nel vagone all’uso italiano (però con cura speciale e da noi stessi) queste ultime arrivarono tutte in buono sta to ; delle altre, forse 30, avevano qualche guasto, in generale piccolo, qualcuno però notevole, per esempio, una manopola spez­ zata, un paio di freni Carloni strappati, un manubrio ammaccato e, più notevole fra tutti, una copertura dell’on. Brunialti tagliata cosi malamente dalla sega di un pedale, che la cumera d 'aria era scoppiata con aspor­ tazione di un pezzo grande quanto un dieci centesimi. Ciò è quanto dire che certo non è questo un sistema lodevole per il trasporto, sebbene qualcuno lo abbia vantato anche fra noi. In compenso, trasporto gratuito o nessuna burocrazia né per accessori nè per la sp e ­ dizione stessa. A Montmélian g ia c i attendeva qualche staffetta di C ham bèry; più avanti incontrammo un gru p po num e­ roso di ciclisti veuutici incontro, alla cui testa era il presidente del Veloce Club locale, gentilissim o sig n o re ; con gli altri ci condusse dapprima alla sede del sin ­ dacato d’ iniziativa per la Savoia, in piazza Ottagona (I), dove ci fu data una bellissima carta del paese o una guida colle indicazioni dei viaggi e delle curiosità lo ­ cali, poi in un pubblico ritrovo ove ci venne offerto (I) Snrobbo una pro-Samia, oia sodo contralo i» Chambury, con d ir a SOOUO Uro di bilanci» di coi qohlcho cosa dallo Stato, qualcho cosa dui Dipartiinonto. un po' più dai Comuni o il resto da oontribuzioni privato. Si occupa di ridirne* al pioto. pubblicazioni, indicazioni, insomraa quello che dovrebbe fare e non fa Affatto la nostra Sociotà por l'Incremonto del­ l'Industria dot Forestieri.

un rinfresco. A nome nostro l’amico Bompadre cortesemente ringraziò, ricordando come nella targa inau­ gurata al Cenisio i nostri sentim enti verso 1’ u amica terra di Francia n fossero stati consacrati nel bronzo. Gentilissime parole per noi e per il paese nostro ebbe pure il presidente del Veloce Club, il quale, dopo averci installati all’albergo, si mise a nostra disposizione per visitare la città e i monumenti. Vedemmo tra altro il bellissim o castello, che fu già dei duchi di Savoia, e racchiude i resti ammirevoli della Sainte Chapelle dalla cui torre si gode un incantovolo panorama sulla gran cerchia di monti, che circondano la capitale della Savoia. Si parti il mattino da Chambèry verso Aix-les-Bains per la strada bassa lungo il la g o ; strada che da prin­ cipio corre malinconica in mezzo a vaste praterie ir­ rigate che hanno un p o’ l’aria della Bassa Milanese, poi costeggia il lago dalla sua radice, con un delizioso viale che sbocca ai piedi del famoso luogo di cura di tanti malati o in pari tempo metropoli di tanti sfac­ cendati, detta la regina dei soggiorni e il soggiorno delle regine. Il lago del B ourget è lungo 16 ehm., deserto, se ­ vero, un po’ sul geuere del nostro d’Orta, ed ha come un punto di grande attrazione, l'abbazia di Altacomba,

Aix-lctt-Buiiu.

dove dorm ono tranquilli nella secolare sepoltura tanti principi di Savoia. A d Aix-les-Bains ci fu guida cortese il console Ca­ nova. M algrado l’ora mattutina, dopo una corsa rapida attraverso i magnifici giardini, i boulevard8 om b reg­ giati da platani, le innumerevoli ville e gli alberghi grandiosi o graziosi sparsi sulle collinette, dove nel buono della stagione si accumulano fino a 35000 fore­ stieri, ci recammo a vedere il grandioso stabilimento dei bagni, dove dagli atberghi e dalle caso private gli ammalati sono trasportati a braccia in piccolissime portantine, avvolti in strette tende, in modo che a tutti foce sgradevole e dolorosa impressione. L'im ponente fabbricato racchiude due sorgenti dette la sorgente di zo lfo , e la sorgente d'allume, a 40-46°, preconizzato per i reumatismi e le malattie articolari in genere, già note ai romani iaeguae allobrogum, acquae dom itianae, dei quali rimane eretto nello snuare davanti allo stabilim ento l’a rco di Campano e altrove qualche avanzo di un Tempio di Diana. Ma insieme alla egra popolazione che aspetta la sa ­ lute dalla doccia-m assaggio, v ’ è quella dei malati di spirito che danza una folle sarabanda intorno a due fari insidiosi, splendidi e splendenti, i due grandi ca­ sini di giu oco (tutti i giuochi d ’ azzardo, ma la ro u -


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TOURING CLUB ITALIA N O

Ielle no, quella è... im m orale!): il Grand Cercle, per la gente così detta seria e la Villa (les Fleurs per quella che lo é... un po’ meno. Il lusso sfondolato di questi due stabilim enti non ne maschera per altro il lato volga re: di veramente ar­ tistico vedem m o la vòlta del gran salone dei concerti nel Grand Cercle, opera italiana, poiché il gran mosaico che la costituisce è firmato dal Salviati.

(iinovrA: Placo da generai Dufour.

Una brochure (distribuita yratis, s ’ intende), c o ­ mincia a dire del Grand C ercle: « Fondato nel 1821 con uno scopo patriottico e disinteressato... « A ccid en ti! A ttraverso un mare ondeggiante di amene collinette. benissimo coltivate, tutte verdi di boschetti in­ torno alle ville e alle fattorie, si va da A ix-les-Bains ad Annecy. Albens, A lby, si attraversano per strade che paiono piste. La profonda depressione del Chóran, che forma un orrido grandioso, si sovrapassa con un alto ponte. Il più alto luogo si tocca a tre chilom etri prima di A nn ecy. sulla quale si cala in volata per un bel viale di platani, in vista d ell’antico castello. I pac Ilei abitanti di questa cittadina al nostro at­ teso arrivo si erano in buona parte schierati lu n go la strada, interessandosi vivam ente : una loro deputazione condotta dal nostro console II Bianchi ci offri dei rin­ freschi o llori. Poi si fece colazione apparecchiandoci agli ultimi 42 ehm. che ci separavano da Ginevra e che dovevano mettere a dura prova alcuni dei meno forti fra di noi. Pure la strada è cosi interessante, sempre sul banco o la cresta di collinette, serpeggiando tra boschi, ville o coltivazioni, il paesaggio é cosi variato e infine le salite sono tanto oneste ed educate, che il Pont de la Caille, ov ’ ò la dogaua francese, fu raggiu n to senza difficoltà. Qui è lo straordinario e colossale p^nte sospeso, che scavalca a 150 metri sul fondo del torrente le acque delle Usses Quattro torri sostengono le corde di blo d ’acciaio a cui è sospeso il tavolato, lungo 200 m. R occie verticali si precipitano dai lati nel profondo burrone, pieno di boschi, di qua e di là del quale la vista si estende a gran distanza sulle più lontane mon­ tagne savoiarde. Tre chilom etri di salita dura ci conducono finalmente a Cruseilles, al piede del M ont Salève, dove le nostre pene sono finite. Pochi chilom etri ancora di montagne russe e alla piccola osteria del M ont Sion (703 m.i a un tratto si sbocca sulla discesa Sono dieci chilom etri di una strada stupenda, ideale per le ruote libere, con un panorama immenso, cosi che

non rifinivano le esclamazioni di meraviglia di tutti i g ita n ti: nè polvere, nè sassi, né fatica e l’occh io al­ lietato da una fantasmagoria continua verso l’ampia valle del Rodano. Ma un vero entusiasmo si destò in tutti quando, a uno svolto di strada, ci si parò davanti, a 17 ehm. di distanza, tutta Ginevra distesa in mezzo alla pianura e un buon tratto del suo lago azzurro, dietro il quale si alza il Jura, con quella regione della Faucille (che ora si sta traforando per la fer­ rovia), tutta cosparsa di cittadino e di villaggi, si da parere un immenso prato ove pascessero pecorelle vaganti. La discesa si fece in volata bn o alla dogana svizzera; poco al di là ci attendeva il segretario generale del Touring svizzero, Navazza. con altri signori in motocicletta, che cortesem ente ci ac­ com pagnarono a un (¡arane di Ginevra o poi a un vermouth d'onore, ove avemmo il piacere di conoscere di persona il commendatore Basso, da 3 1 anni rappresentante dell’ Italia a Ginevra e ora console generale. Tutti ne conoscono le benemerenze verso i nostri counazionali e, meglio, la parte provviden­ ziale che anche ultimamente ebbe nel regolare la posizione dei nostri operai al Sempione nelle prime difficoltà dei lavori. Dire l’impressione di Ginevra in tutti quei gitanti che non conoscevano la più importante città svizzera o che non la rivedevano da pa rocchi anni, ci sarebbe diffìcile. Sebbene Ginevra non conti che 102 mila abitanti (e con tutto il cantone, che é piccolissim o, 180 m ila , il suo aspetto è veramente quello di una grande capitale. Città assai industriale, specialm ente por quella mirabile industria degli oro­ logi di cui tiene sem pre il prim ato in Europa, mal­ grado gli sforzi della Chaud de F onds, essa è pure centro di grande coltura intellettuale: vi fioriscono numerose istituzioni scientifiche e anche artistiche. Ma essa è sopratutto luogo di soggiorno gradevole, cosi che innumerevoli sono le ville di proprietà e di affitto e gli alberghi grandiosi I suoi dintorni sono pure p o ­ polatissim i; nessuna apparenza di disagio nei fabbri­ cati. in gran parte nuovi e costruiti con largo concetto e con grande im piego di ricchezze. Il Rodano, eh" im petuoso esce dal lago, sotto al gran Pont du Mont Blanc, rompe lo prime sue onde con tro l’ isoletta ove sorge il monumento a G. G. Rous seau. e poi si biforca intorno ai fabbricati dell’ im­ pianto elettrico della città; è fiancheggiato da </uais, e vie grandiose. Fittissim o è il movimento, che ha la fisionomia di quello dei quartieri eleganti di Parigi. Trams elettrici num erosi; numerosissime carrozze pubbliche e private; una gran quantità di omnibus di alberghi ; automobili frequentissimi e sempre in marcia moderata (impa­ rino g l’italiani!) numerosissimi i ciclisti (il «-antono ne conta oltre 18 mila). Generale è l’ uso nelle signore e signorine, eleganti o no. di andarsene in bicicletta sole, pei fatti loro, spesso anche sopraccariche di pacchetti. Noi arrivam mo a Ginevra in un momento iu cui la vita cittadina era anche supereccitata dal fatto che vi si teneva un. congresso nazionale di musica stru ­ mentale e corale ; forse 30 mila forestieri vi converge vano in quei giorn i ; così che difficilissimo era stato per noi il collocarci, ma altrettanto più grande l’im pres­ sione di vita. Da tutte le finestre, senza eccezione, in qualunque quartiere della città, pendevano bandiere innum erevoli : lungo tutti i marciapiedi erano stati piantati grandi rami verdi di abete, ricongiunti pel lungo attraverso le vie da funicelle da cui sventolavano centinaia, mi­ gliaia di oritìamme. Musiche a dozzine, in divise assai poco sgargianti, accompagnate da membri di comitati


R IV IS T A MENSILE di ricevim ento, gravi, panciuti e in cilindro, e seguite alla rinfusa da un g regge im polverato di mogli, ttgliuoli e amici, scendevano a ogni momento dalla sta­ zione. A b, quando gli svizzeri ci si mettono, queste feste diventano un vero avvenimento nazionale! Ci trovammo all’Hòtel Moderne a mezzodì per un bau chetto, al quale avevamo invitato i 20 delegati dei Touring esteri raccolti per il congresso di cui più avanti urliamo Erano presenti, anche in rappresentanza ufciale della sua c it t\ un sindaco (Pricami di Ginevra (inesatto veram ente è dire sindaco, poiché in Ginevra l'autorità sindacale é divisa fra 5 consiglieri ammi­ nistrativi) e il comm. Basso, console generale d ’Italia. A nome del direttore generale Johnson e per suo incarico, allo champagne parlò Bertarelli, ringraziando il Basso o il sindaco di Ginevra della loro presenza, e porgendo il fraterno saluto del T ourin g Italiano ai rap­ presentanti di tanti e potenti T ourin g esteri. A questi disse che se negli attuali congressi soltanto alcuni dei più elementari problemi possono essere toccati, e non sempre con speranza di immediata soluzione, altrimenti accadrà per l’ avvenire, so le nostre associazioni sa­ pranno con costanza e attività fare la propaganda in modo da raddoppiare o triplicare i soci. Questi, es­ sendo raccolti in ogni classe sociale saranno certo una leva potente, che faciliterà la soluzione di molti pro­ blemi altamente interessanti, cui ancora non si può validamente aspirare, quale, ad esempio, quello delle dogane e quello delle strado. Si disse contento di poter affermare queste possibilità future, ma non lontane, in quella città dove Calvino aveva abituato le menti già da tempo ad accogliere con larghezza ogni futuro progresso, o di fronte a quel monumento a Rousseau, cittadino di Ginevra, il quale nelV Emile ha stabilito cosi strettamente le connessioni insoindibili fra l’edu­ cazione tisica e la morale. R ispose con molto spirito il rappresentante di Giuevra, dicendo, fra altro, a proposito di strade, che certo è a queste in modo particolare che si deve la precoce nevicata sui suoi capelli e sulla sua barba brizzolata, perchè davvero di fronte al movimento odierno, e ai modi di locom ozione e di trasporto d’og g i, è soltanto con sforzi continui e faticosi che le Amministrazioni possono soddisfare alle giuste richieste del pubblico. Con molto sentim ento parlò il Basso, che si disse felice di trovarsi in mezzo a tanti italiani che cosi decorosamente portavano il nome d ’ Italia in mezzo ai com patrioti residenti in Isvizzera, •d espresse il dispiacere che, per non essere stato avvisato, non aveva potuto alla sua dimostrazione personale associare quella, che sarebbe stata gran­ dissima e spontanea, della colonia italiana. Infine, a nome dei T ourin g esteri, si levò il presidente del T. C. B., pieno di energia o di acume, come sempre, gentilmente anche ricor­ dando l’ accoglienza dell’ anno prima a Bologna, e congratulandosi cogli italiani della nuova prova di espansione di cui dànuo esempio. Il pom eriggio fu dai gitanti im piegato nel v i­ sitare la città, e da molti anche nel dare una capatina a quello straordinario Circo Barnum, che ora riem pie l'Europa della sua reclame, e che davvero è una cosi americana manifestazione da meritarsi l’attenzione di tutti, non tanto per lo sp et­ tacolo, il quale non lascia che impressione di stord i­ mento, quanto per la incredibile organizzazione, per la quale un Circo che, tra altro, conta più di 401» addetti, più di C00 cavalli, e tutti gli immensi annessi e con­ nessi che si possono pensare, potè essere da noi v e ­ duto scaricare a Chambéry, dai propri quattro treni, il materiale per costruire nel Champ de Mars in Chambèry il Circo, darvi una rappresentazione pomeridiana

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ed una serale, disfare e ricaricare di nuovo uella notte tutto quauto, e trovarsi il giorn o dopo alle 14 ad aprire i battenti per un altro spettacolo a Ginevra, dopo di avere ricostrutto il Circo (che è coperto o può conte­ nere 20 mila persone) e ridisposto tutto quanto per la rappresentazione ! * * * Alla sera ci ritrovammo ancora tutti per un’ultima volta a un banchetto di scioglim ento nel parco delle Eaux Vivos a qualche chilom etro da Ginevra. Le mense erano stato imbandite al fresco sotto gli alberi, nella più cordiale fam igliarità. A nome di tutti i gitanti 1 ing. Capei, con quell'anim a o con quel sentim ento che lo distinguono, brindò ringraziando Johnson delle innu­ merevoli cortesie usateci, e fu con vero senso di inte­ nerimento che si fecero gli addii (bisogna dirlo, il luogo e l’ora erano propizi). Il prof. Guerrini su ggellò i saluti abbracciando e baciando Johnson. L ’on Bruuialti s’era pochi istanti prima congedato dovendo ripartire nella notte. A levare gli auimi da queU’intenerim ento mi­ naccioso, giunse in buon punto il Gorla con uno di quei suoi discorsetti pioui di spirito... che fu come la farsa, necessaria dopo il dramma serio. Cosi ebbe termino una gita certo tra le m eglio riu ­ scite di quelle che organizzo il Touring, gita alla quale contribuì largamente, anzi che non si sia potuto a c­ cettare, il corpo dei so c i; cui diede specialissima im portanza il C onsiglio intervenendovi in gran numero, a seguo di deferente e amichevole dim ostrazione a l­ l’amico Johnson, e il D irettore Genorale con un ospi­ tale invito, che egli più volte in più modi allargava di poi con quella signorile e delicata larghezza di cui si com piace e che é sua invidiabile prerogativa. Gite come queste esorbitano dal campo di una semplice passeggiata di divertim ento dei partecipanti. Esse sono la propaganda più efficace di quei turismo intellettuale di cui la nostra istituzione si è fatta un programma. Quante volte uuo dei nostri com pagni di viaggio, illustro sebben modesto, colla sua pipetta sempre fu ­ mante tra i denti, deve aver pensato: Fu ben trovato quel Vi et mente ! . .

OinovRi: Font Uu Jlont ulani-, isoin J. J. Koassean.

Un ricordo della ciclo-alpina. Il Comitato promotore della ciclo-alpina T orinoM oncenisio-Ginevra, pensò di metterò a portata... di raauo e di borsa dei soci la targa com m em orativa ap­ posta sul Cenisio, e ne ha fatto una riproduzione m i­ nuscola in bronzo su basamento, la quale costituisce un grazioso ricordo ad uso di pressa-carte per scrittoio. La si acquista presso il T ourin g al prezzo di L. 5,50 in Milano. L. 6 fuori franco di porto in pacco postale.


T O U R IN G C L U B IT A L IA N O

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IL IV CONGRESSO d ella

Lega Internazionale delle Associazioni Turistiche, a Ginevra. L 'a p e r t u r a . Lo splendida ricevim ento elio il T ouring C lub Svizzero diede la aera d i giovedì 14 agosto in on oro dei delegati al congresso nel Victoria Hall, a vviò a grande cordinlitb il congresso stesso che intraprese l'indoninui i suoi lavori. Questi furono dichiarati aperti d a ll’ av v . Raisin, il cortesissim o presidente d el T . C. S., che presentò ai congressisti i suoi colleglli, membri d o li'U fficio ord in atore: i vico-presidenti sigg. Scbauenborg e C h. B in ct: A. Bastimi tesoriere: A. Navazza segretario: >1. Ramài, II. Kiindig, C h . Bastard. F r. d e l’ H arpe. E . L ccou ltrc, A . B rolliet. C . L . E m pcytra consiglieri. 1 p r e s e n t i. Risposero a ll'a p p e llo i delegati di 15 delle 17 Associazioni federate, e cioè : d 'A U S T R IA : — rO esterreicbiseber Touring-Club (Vienna) rappresentanti il presidente Barkowski o il segretario, maggiore bar. Procbazka. del B E L G IO : — Il T ouring Club de B olgique (B ruxelles) ohe aveva mandato i suoi maggiorenti : il presidente van Zeeb rocek , i vicepresidenti Séaut c C arniaux, nonché il capo sezione per rau tom obilism o sig. C olard ; e la L igue Vélocipédique Belge (B r u x e lle s rappresentata dal sig. Oscar Kémy. di F R A N C IA : — l'U n ion V élocipédique de Franco (P a­ rigi) olio aveva delegato il sig. G . Poulowski. di G E R M A N IA : — il D eutschor Kadfalirer Bund (P ost­ data) rapp. Ernesto Kichter — il Doutscher Tourfcu C lub (Stra­ sburgo) rapp. d oti. W . E rat — il D eutscbér Todrou Club (Mo­ ntico) rupp. il suo presidente am m inistrativo d ott. Kiihles. drIN G H IL T E R R A : — il C yclfot’ s Touring C lu b (Londra) rapp. il sig. Rees Jcffroys. d ' I T A L I A : — il nostro Touring C lub, rappresentato dal capo sezione legalo :ivv. Cesare Agrati. del L U S S E M B U R G O : — il T ouripg C lub Luxem bourgeois, rapp. dal belga sig. Carniaux. dell'O LAN D A : — l ’ A lgem ecne N ederlandscbe W iolrjidersboud (H aarlem ) rappresentata dal vice presidente G. A . l'os e dal console geueralo C . F okem a. di RU SSIA : — il Kussky T ouring C lub (Pietroburgo) rapp. dal Sig. M icklacliewski — l’ Unione V elocipedistica Russa (Pietroburgo) rapp. dallo svizzero sig. Navazza. della S V E Z IA : — 1» Svenska Turistforoningen (Stoccolma) rapp. ni pari del T . C. di Svizzera. «Itti sig. Raisin. Mancavano i delegati del C ircolo C iclistico Dunose (C ope­ naghen) e d ella Lega dei ciclisti americani (D étroit. Michigan). li sig. Pos (Olanda) presiedette In prima seduta. •

•• Dapprima il segretario Navazza, sulla scorta del Rendiconto ufficiale del precedente congresso, tenuto a Bologna c pubbli­ cato a cu ro del T . C. I. — riassunse i lavori del congresso stesso e inform ò circa le pratiche affidate al T . C. S. funzionante da Bureau Central della L . 1. A. T ., e quelle anche in via diplo­ matica avviate dal T . C. I. verso il G overno russo per ottenerne norme doganali più facili per rim portazione temporanea dei ve­ locip ed i pei turisti. Segn i con ven zion ali. La proposta d el T ouring C lub d ’ Olundu. intesa ad ottenere {'uniform ità di certi segni convenzionali negli Annuari dei T . —• fu adottata con raccom andazione di ricorrere però, onde riescano l»iù intelligibili, a dei p iccoli elicM t disegnati a con torn i, in fi­ lli oue Ite anziché con dettagli intorni. Ma i delegati d 'Ita lia . In­ ghilterra e qualche altro espressero riserve circa 1' opportunità e l'obbligatorietà di quei segni, che m oltiplicandosi, mutano tal­ volta le pagine degli Annuari in tavole geroglifiche, misteriose per i piu. T e sse r a in ternazion ale. La proposta del Touring C lub germ anico di M onaco perché le nssocinzioui federate nella L . I. A . T . si servano, nel tran­ sito allo frontiere, di una tessera di legittimazione, uniforme, venne rigettata con voti 11 contro I : ma si adottò, a proposta del sig. Kémy (Belgio) un voto perché la tessera dei membri delle associazioni affiliato porti nel re reo lo iniziali della L. I. A. T ., aggiunta che potrà riuscire utilo pei rapporti reciproci degli alberghi, delle rappresentanze, ecc. T rasp orti. Una seconda seduta si tenne nel pom eriggio sotto la pre­ sidenza del sig. Barkow ski (Austria). L’ Unione Velocipedistica di Francia proponeva che si faces­ sero pratiche per la generalizzazione del sistema francese per

ciò che riguarda il trasporto delle biciclette in ferrovia. Com ’ ò noto, in Francia il trasporto della bicicletta ò gratuito pei viag­ giatori, poiché essa è considerata parte dal bagaglio del viag­ giatore stesso e vicn collocata in apposito furgone ed appesa a ganci. Siffatta m odalità di trasporto dà luogo tuttavia a non rari guasti, ciò che porse m otivo ad nitri membri del congresso di vantare i diversi sistemi adottati noi rispettivi pacai. Si fini con rim andare allo studio la proposta. La stessa sorte toccò ad una proposta di carattere più lo­ cale che generule, avanzata dui T . C. d'O lnuda. perchè s'a ves­ sero a ridurre norme e tariffe pei trasporti ferroviari di m oto­ cicli. A zione doganale. Interessò vivam ente il congresso In proposta 7. dell'O rdine d el giorno, con lu qunle il nostro T . C. 1. segnalava le oppor­ tunità di un'azione simultanea presso i governi europei, a ccioc­ ché il velocipede sin considerato com e buguglio ordinario qunndo è accom pagnato dal ciclista e serve al di lui uso personale. A c­ cog lien d o pienamente lo considerazioni svoltesi nella succosa re­ lazione a stampa presentata dal T . C. I., il congresso espresse v oto perchè lo dogane europee e le altre successivamente v o ­ glia n o sollocitnm cute e di comune accord o applicare al veloci­ pede m ontato o accom pagnato dal ciclistu il trattamento doga­ nale vigente per i bagagli ordinari, esonerando quindi il v e lo ­ cipede dnl pagamento dei diritti di dognnu e da ogni form alità im posta per le importazioni temporanee. L ’ adempimento di questa iniziativa presso i vari Governi è rimessa al Bureau Central della L . I . A . T . nonché ni singoli T ouring, onde abbiuno ad agire presso i rispettivi Governi, per ottenere l ’ accennata facilitazione che costituirà un altro npprezzntissimo servigio reso al turismo. D 'in cid en za uno dei delegati austriaci utTormò che la minore condiscendenza d ell’ Austria alle facilitazioni doganali, verso i ci­ clisti italiani, originò dal mancato pagamento di alcune quote di dazio p er velocipedi non riesportati. Sia il delegato italiano vi­ bratam ente ristabilì l'esattezza dei fatti, ricordando che il T . C . 1. aveva in vocato la sospensiva del pagamento poiché si stavano ra ccogliendo lo provo di avvenute riesportazioni, ma tuttavia alla richiesta di pagamento, per quanto intem pestiva, fu dato pienamente corso. Legge

ita lia n a .

Si discusse parecchio intorno nllc conseguenze della nuova legge italiana SU giugno 1001 relativa a ll’ im portazione tempo­ ranea dei velocipedi — leggo cho nel suo testo poteva apparire muno liberalo. Ma, sopravvenuti schiarimenti, risultò che ai ci­ clisti dom iciliati a ll’ estero o membri di Società ciclistiche non è più im posta la prova della riesportazione dei rispettivi velocipedi pei quali venne loro concesso al confino, con esenzione di deposito, un permesso di circolazione valevole tre mesi. Im p o r ta z i o n e t e m p o r a n e a d 'a u t o m o b i l i . E bbe pure larga eco nello discussioni del congresso la que­ stione del trattamento doganale per l'im portazion e temporanea d egli autom obili. Il T . C. olandese proponeva di preferenza si generalizzasse l’ adozione del sistema belga del trittico — il d e­ legato francese reclumava il trattamento radicalmente liliernlc vigente por le biciclette. La Direzione generale del T . italiano contrappose una diligente, esauriente relazione data per le stampe in francese ed in italiano, la quale, tenendo con to dello stato attuale della legislazione doganale, della opportunità di un trat­ tam ento transitorio e conciliativo fra il nulla accordato e il massimo delle facilitazioni da ottenersi — proponeva : 1 — di attenersi al trittico già perfezionato nel Belgio, ma con qualche modificazione suggerita dal T . C. I ., per m odo da rendere il docum ento stesso adatto a contenere traccia di pa­ recchi susseguenti passaggi di frontiera, senza precludersi l'a d o ­ zione di altri sistemi cho {'esperienza dimostrasse preferibili. 2 — che agli effetti doganali si dividano gli autom obili in sole duo categorie — veicoli sino a 650 ehg. e d i più che 050 clig. cosi semplificandosi la determinazione del dazio da depositarsi nella cassa del T . per ottenero il permesso di libero transito allo frontiere doganali. 3 — che agli effetti della circolazione il certificato a foggia di trittico possa tener luogo anche di permesso di circolazione nello Stato, quando il detontoro siu pure munito dei documenti dell*Autorità del proprio paese, com provanti In capacità sua a condurre autom obili. Le vedute del T . C. I. furono non nei loro dettagli, ma in massima, accolte, grazie ad un emendamento del belga sig. Colard introdotto nella proposta del T . C. ola n d ese; — e il congresso accolse lietamente l’ nnuuncio cho l'adozione del trittico era stata proprio nlla vigilia decisa daH’ Amministmzione doganale svizzera per tutte le associazioni federate nella L. 1. A. T . le quali d o ­ vranno però rivolgersi al T . C. 8.


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R I V I S T A M E N S IL E R a p p orti a n n u a li. SI trovò opportuna la proposta doli* Unione Velocipedistica Francese perchè le singolo associazioni fodoruto abbiano n tenersi reciprocam ente Inform ate, mediante un proprio rupporto do in­ viarsi entro novem bre ni Bureau Central della L . I . A . T ., delle modificazioni che si fossero introdotte durante l’ anno nel regime doganale o nelle leggi o regolam enti disciplinanti in circolazione dei velocipedi e d eg li autom obili. R a p p r e s e n t a n z a d e lla L. I. 71. T . Iti seguito ad osservazione olio il solo Utlìcio centrale può agire in nom e doliti L . 1. A . T . fu ritirata la proposta d o ll'U . V . F ., tèndente a stabilirò elio una sola associazione per ogni singolo paese fosso incaricata di rappresentare ufiiciulincnte la Lega stessa presso i poteri pubblici. Cosi, evidentem ente si volle evi­ tare ogni gara gelosa fra le grandi associazioni elio in alcuni Stati fra loro si eontrappongouo, e si v o lle dar prova di d e forcina til T . C. F. la cui rientrata nella L ega ò un vivo desiderio. N u m e ri a lle b iciclette. Tornando su uu voto emesso dal 1° congresso ohe si tenne, conio è noto, a Lussemburgo — a richiesta del T . 0 . olandese — si decise di far pratiche presso i fabbricanti di velocipedi poroliò abbiano a munire ancora, com e una volta, tutte le m acchine, di un numero da apporsi a capo d ello sterzo, perchè sia facilm ente visibile un tale segno d'identificazione d e llo m acchina, prescritto dalle istruzioni di m olte dogane. A f f i n a m e n t i a lb e ra li!. La proposta del T . C. di M onaco di Baviera per l’ unifor­ m iti del contratto di aililiam cuto alberghi in vuri Stati — fu ritenuta m aterialm ente im praticabile, e semplicemente si fecero voti perchè ogni ussooiuzione continui a reclutare buoni alberghi nel proprio paese. .Ma altra proposta relativa agli alberghi fu avanzata dal T . ('. di M onaco, perchè FutBlianicnto siu stipulato facendo con to più clic delle percentuali di ribasso, di prezzi fissi ridotti d o pub­ blicarsi negli Annuari, o la proposta passò con voti 9 contro 5, e fra questi ultimi qu ello del T . C. !.. il quale dim ostrò l’ im­ possibilità in m olti paesi di fissare i prezzi clic variano a seconda delle stagioni e di altre circostanze; o ltr e c h é in molti luoghi gli alberghi non sono nò organizzati, nò abituati ni prezzo fisso — e ili conseguenza il nostro T. si riservò, secondo lo statuto della Lega consente, libertà di azione in argom ento. U n 'A s s o c i a z i o n e non a m m e s s a n ella L c a a . L a terza seduta fu presieduta dal sig. vini Zeebroeok (Belgio) e discusse anzitutto la domandu d e li’ Unione Velocipedistica Czeca (Fruga) che il precedente congresso non v o lle ammessa u far parte della I,cga. E l’ ostilità, cui neppure in addietro parte­ cip ò il T . G. 1., si ripetè specialm ente per opera d el T . C. au­ striaco, che nega im portanza di azione turistica a ll’ Unione czeca, di cui considera piuttosto le tendenze politiche nazionaliste. La dom anda del C lub czeco fu cosi nuovam ente rigettata. Vota­ rono favorevolm en te solo i T ouring italiano, svizzero, inglese e bavarese. N u o vi c a rte lli indicatori. A segnalamento di jierieolo 1' U. V. F . proponeva vari ca r­ telli indicatori su fon do rosso — ma il congresso si pronunciò per miinteucre la freccia rossa su fondo bianco — c limitò l'a ­ dozione dei nuovi segnali a due — limi freccili ricurva * ^ per segnalare le curve pericolose — specialmente i tourniquet# — e unii freeein -< | | s orizzontale con due barre traversali, per richiam are l'attenzione del ciclista su un vicino ostacolo tu piano, sia osso un passaggio a livello, un fosso, un cancello, un corso d ’ acqua. Il T . italiano o quello inglese fecero riserve circa l’ adozione del primo di detti seguali, parendo sufficiente allo scopo la già adottata freccia perpendicolare

^

indicante

passaggio perico­

loso e conseguente appiedameuto. S t r a d e in te r n a z io n a li. Foschi il sig. P aw low ski inform ò s u ll’ im pianto di cartelli in­ dicatori, fatto d a ll’ U. V . F . sulla strada internazionale ParigiDicppe, o venne vivam ente felicitato. Lo stesso rappresentante francese insisteva perchè consim ile im pianto si effettui, secondo il voto del congresso di Parigi (1000), sul tratto inglese N ew haven-Loudm , e il delegato inglese, pur prom ettendo di interessare la propria Associuzione ad occuparsi della cosa, uoti nascose le difficoltà che incontra ¡ ’ apposizione di cartelli su alberi, pali e muri in Inghilterra. lutine, a proposta d o lF U . V. F.. il congresso decise di ten­ tare di indurre i poteri pubblici nei vari Stati ad accordarsi per un progetto comune pel rifacim ento delle curve nelle strade or-

dinorie — per m odo ohe queste siano divise in due svolti con­ centrici che garuutiseano lo sicurezza dellu circolazione. L ’ Ordine del giorno ero cosi esaurito — ma i delegati d 'A u stria o di Uerinauia annunciarono l ’ impinnto di segnalazioni sulla strada internozionule M onaoo-lnnsbrucK-Ala — c invocarono l’ ausilio ilei T . C. I. perché dette segnalazioni proseguano per Verona, ove dovrebbero da una parte continuare sino a Venezia, d a ll’ altra sino a Milano — e il delegato italiano promise di a d o­ perarsi a ll'u op o presso il proprio sodalizio clic cercherà Fautorizxa/.ione e l’ appoggio del G overno. D ogan a svizzera. L ’ n vv. Agrati, in nome dei T . C*. !.. ma con argomentazioni rispondenti n ll’ interesse generale, pregò la presidenza del T. C. 8. di adoperarsi presso l ’ autorità doganale elvetica acciò questa desistii duU'esigore clic i dati (qualità, marca, numero, peso del velocipede) siano apposti dalla stessa Direzione del T . al m o­ m ento del rilascio della tessera a fotografia firmata dal titolare piuttosto che dal titolare stesso. Allestii imposizione della Dogana svizzera, mentre appare inutile noi riguardi doganali, riesce imbarazzante al ciclista e costosissim a all'associu zion e. Come si può dalla Direzione e dal ciclistn stesso sapere, a ll'a t to del rilascio, d ella tessera il numero, peso, ree., dellu macchina f T alora questa viene acquistata o cam biata nel corso del1 *1111110. T alora il socio ueppur possiede una m acchina. C iò im­ porterebbe un ritorno di tessera per riempimento e rispediziouc, clic non presenta alcun vantaggio per la dogauu. La sede del V C ongresso. II T . C. d ’ Olanda. per bocca del sig. Fon, dom andò che a sede del prossimo congresso si »cogliesse il suo paese ove — e pre­ cisam ente ad Amsterdam — ncH’ auuo si solennizzerà il 20‘ an­ niversario d o ll’ AJgemeeno X ccderlnudschc W ielrjiders Bond. Di fronte al significato eloquente di questa circostanza, il T . C . di Montico recedette dalla proprin proposta di ospitare il V congresso della Lega — e il presidente van Zeebroeok colse occludono per ricordare che proprio ad Am sterdam , scelta ad unanimità n sede del congresso nel 1003. cinque anni addietro, fu derisa la creazione della Lega che deve principalmente al T . olandese Fattuale sua prosperità. C h iu su ra. D opo olio il belga sig. Colurd ebbe richiamata l’ attenzione dei colleglli su alcuni desiderata relativi alla inauuteuziono e polizia stradale — il presidente vnn Zeebroeok ringraziò ancora una volta il T. C. 8. pel modo premuroso ed intelligente con cui aveva tenuto per uu unno I' Ufficio Centrale della Lega, e per l’ amabilità squisita con la quale aveva esercitato l'ospitalità verso il congresso che si chiuse cosi a mezzodì del 11» agosto. F ra unu seduta e l'altra lieti simposi! dettero occasione allo scam bio di cordialissimi sentimenti. A mezzodì del primo giorno, la carovana del T . C. I. convitò nel nuovissim o e splendido Hotel J tollerile il cornili. Basso console generale d ' Italia a Ginevra, la municipalità ginevrina rappre­ sentata dal consigliere am m inistrativo M. Fricum. i sigg. Buisiu e Xuvuzzu e tutti gli nitri delegati, il sig. IL Bianchi console del T . C. 1. ad A uncey, l’ egregio pubblicista italiano d ott. De Mi­ cheli», ed nitri suoi colleglli ginevrini. I comm ensali, erano una ottantina, i brindici non potevuuo mancare e le circostanze singolarmente liete li resero ancor più significanti. II nostro Bertnrelli. con estro felice, ringraziò gli ospiti inter­ venuti a li’ ngape fra te rn a — e dopo aver messo in rilievo Futilità delle associazioni turistiche, ed aver esaltato la virtù della nazione elvetica — portò il suo tonai entusiasta ulta Svizzera, a Ginevra, al T . C. 8 .. alle altro a-«oeiazioni turistiche. Amabilissimo fu nella »un risposta M. Fri cani, clic alludendo al recente incidente diplom atico it:iIo-svizzero, si com piacque del diradarsi di ogni nube fra i due paesi amici. Il comode Basso, parlando, prima iti francese, poi in italiano, fu aueh'egli augure e cantore delle ristabilite ottim e relazioni itnlo-svizzere, e argutamente infine osservò clic le associazioni turistiche sono per la loro natura organi di p rogresso: già. uu turista iu macchina non si sogun di andar mai indietro, vn sempre avanti. il sig. Buisiu. oratore di primo cartello, non fu meno cordialmente espansivo, e la serie dei brindisi fu chiusa dal belga van Z ecbrocck. Il convegno turistico memorabile si chiuse degnamente col banchetto clic il T. C. S. offri ni delegati del congresso nel UeHtiiiirnut Ferret, o v e si rinnovarono le più cordiali dim ostrazioni.

AI

SOCI.

S criv ere brevem en te, ch iaram en te. S op ra ttu tto la firm a c d il n u m ero d i tessera d e v o n o essere evid en ti.


I o o ^ o f i o d i L. V . B E R T A R E L L I [Pillicele Kedak)

Le solfare di San

C aruso d i San Cataldo. G a b o llo to (afllttu ario d i m iniera). P icc o n ie r e , Carusi. L o s o lfo in pani a p p ied i di un fo r n o di fu sion e. E o cca di una xninieru. P anoram a di San Cataldo. U na carotina di ca v a llo abbandonata sulla strada p rovin ciale.


Cataldo (Caltanissetta) C ostru zion e d i un fo rn o d i fusione. Un v e c c h io caruso. Un ca lca ron e

Un fo rn o .

L a b occa di un p ozzo abban d on ato. Il paesaRRio d e so la to d elle solfare. Un caru so.


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TOURING CLUB ITALIANO

Dogane ed Automobili.{1) Delle duo relazioni presentate con le relative proposte al IV congresso della L.I.A.T., una riguarda il trattamento doganale da preterirsi al momento, per gli automobili, e la riproduciamo distesamente, riservandoci di riportare l’altra sul trattamento doganale dei velocipedi.

Nel rapido crescere dell’automobilismo, nel diffon­ dersi di questa locomozione meccanica così possente alleata del grande turismo, le pubbliche Ammini­ strazioni trovarono vasta materia a regolamentare od a tassare. Nei regolamenti però e nelle disposi­ zioni d’ordine finanziario non si riscontra un’ec­ cessiva competenza tecnica da parte del compilatore, generalmente misoneista e burocratico. Si lamentano le grandi disparità di trattamento, l’imprecisione delle nomenclature, le incongruenze delle classificazioni. In pratica la cosa è molto meno disgraziata, ed un sentimento di conciliativa tolleranza comincia ad animare le autorità, addolcito e convinte dalla grande manifestazione economica, dai trionfi sportivi, e dagli esempi che vengono dall’alto. Anche nella circolazione fra Stato e Stato, alle disposizioni teoriche molto in­ gombranti e costose, si accenna a sostituire il sistema dei passavant e dei permessi temporanei, al regime ordinario, cioè un regime di favore. Ma le differenze da Stato a Stato rimangono sempre molto sensibili ed ò voto d’ogni buon automobilista che ci si metta sul cammino dell’ unificazione o almeno dell’ approssi­ mazione. La Conferenza Internazionale Doganale Automo­ bilistica che si tenne all’ Esposizione di Parigi 1900, nel palazzo del Belgio, per iniziativa di quel T. C. B., così benemerito della questione per la sua iniziativa o la sua attività, aveva emesso il voto che le am­ ministrazioni doganali dei diversi paesi adottassero il sistema del « trittico * così detto dalla forma ti­ pografica del foglio, diviso in tre parcelle staccabili, già in uso per i velocipedi. La società depositava alla dogana straniera una cauzione equivalente ai diritti d’entrata eventuali dovuti dai propri soci, ai quali era così autorizzata a rilasciare dei permessi di libera circolazione che duravano tutto l’anno in corso. Ma la questione del deposito pesava tanto sulle casse delle piccole Associazioni quanto su quelle dello maggiori, che sarebbero state assai danneggiate se dei ripetuti depositi fossero suiti richiesti dalla diffusione del sistema, senza contare il gran movi­ mento di fondi, le perdite d’ interessi, ecc. D’altra parte per fissare una somma cauzionale occorreva fornire una lista completa dei membri della Società, delle macchine da loro possedute e rispettivo valore, II) Gli automobilisti non si lascioratmo sfuggirò 1* osamo accurato di questo articolo. E* un documonto ini portanto, cho indica gli sforzi dol T. C. I. por potere, su di uu terreno pra­ tico, ottonoro prontamente concessioni utili o necessario L’ attitudino dol T.C . I. fu fatta sogno alle lodi di tutti gli altri, T. della Lega. Essa avrà 1* iucoraggiamonto. no siamo certi dei turisti o del commercio italiano o straniero.

dati variabilissimi, ora, col variare sempre più fre­ quente per cambi ed acquisti. Il ministro delle finanze belga, on. P. de Srnet de Naeyer, adottò con la sua memorabile circolare del 9 giugno 1900 il sistema del «trittico» perfe­ zionandolo col liberarlo dagli accennati inconvenienti. Appunto la disposizione del 3° paragrafo, derogando alle disposizioni del Io e del 2°, esonera dal depo­ sito della cauzione le Società forestiere per le quali una Società belga di automobilismo o di turismo, benevisa al Ministero dolle Finanze e dei Lavori pub­ blici, si porti garante della regolare riesibizione del loro permesso di libera circolazione colle annotazioni di scarico. Il ministro così, con un eclettismo giusti­ ficato dall’ intenzione di non tralasciare il bene per cercare il meglio, lasciava alle società interessate la scelta fra i due sistemi, per quanto riuscisse evi­ dente da parte loro la probabile preferenza accordata alle facilitazioni introdotte dal governo stesso. Il rimedio preconizzato dal T. C. B. ed adottato dal governo belga, migliorava d’assai le condizioni; un tipo affine venne adottato dalla Svizzera, offrendo così lo spettacolo d’un governo centrale che accen­ nava a largheggiare, mentre le disposizioni cantonali diventavano piuttosto tiranniche, sino a vietare com­ pletamente la circolazione nei propri territori. Ma esso trovò una opposizione stranamente vivace da parte del T. C. F. Esso obbiettava, senza troppo precisare, del resto, « noie, inconvenienti e responsa­ bilità ; la Società che garantiva la dogana per conto del proprio socio, doveva infine garantire sò stessa, esigendo egualmente da questi un deposito corrispon­ dente alla cauzione, e da versare non alla dogana ma alla cassa della Società. Questo non presentava un vantaggio troppo notevole sul versamento fatti» alla frontiera: riusciva impraticabile (?) pei soci della provincia che son la maggioranza; in caso di formalità inadempiute alla frontiera poteva dar luogo a difficoltà e conflitti fra Società e socio che esigesse egualmente il ricupero della cauzione sborsata, in­ vocando la propria ignoranza, la buona fede, la colpa d’un terzo, ecc.*. In pratica, l’applicazione non è davvero tanto difficile e così fertile d’ inconvenienti, mentre pa­ recchi ne sono i vantaggi, primo quello di poter effettuare l’entrata ed uscita alla frontiera in qua­ lunque punto, per uffici di qualunque categoria, a qualunque giorno ed a qualunque ora, non trattandosi ormai più di fare operazioni doganali di cassa ma sem­ plici constatazioni. La più grave accusa sarebbe la pregiudiziale opposta sempre dal T. C. F.: che tale provvedimento ritarderebbe senza fine l’adozione del­ l’unico regime possibile, del regime ideale senza dubbio, che ò quello del « libero passaggio » su pre­ sentazione della tessera, concessione che i governi hanno finito per concedere alla graziosa regina bi­ cicletta solo quando questa fu regina. Effettivamente, un tipo di tessera internazionale, uniformemente concepito e rilasciato dalle Associa­ zioni, riconoscibile a prima vista dagli agenti doga­


don

RIVISTA MENSILE nali, che rechi ogni completa indicazione sulla mac­ china e sul conduttore, e la cui presentazione sia il « Sesamo, apriti » alle frontiere, risolverebbe prati­ camente il problema, riconoscendo in pari tempo l’alto prestigio delle Associazioni richiedenti ed apprez­ zando come si merita il criterio di severa resj>onsabilità cui s’informano rispetto all’Amministrazione doganale. Ma tuttociò, a parer nostro, ò ideale e perciò lon­ tano. Anche davanti alla si cresciuta importanza della circolazione automobilistica internazionale, basta ren­ dersi ragione del meccanismo complicato ed abitu­ dinario delle nostre amministrazioni doganali, per prevedere la risposta ch’esse darebbero ad una pre­ tesa come la nostra, benché ai nostri occhi cosi giu­ stificata. Piuttosto adunque che si corra alla imman­ cabile delusione di qui trop embrasse, mal étreint, ci permettiamo trovare immaturo il progetto del € li­ bero passaggio » immaturo non pei tempi ma pei costumi delle amministrazioni che abbisognano di lente conversioni. Per noi regge ancor meno la pre­ giudiziale francese che questo temperamento conci­ liativo fra l’asperità delle attuali esigenze doganali e le assoluto agevolezze del futuro riesca un pretesto buono alle amministrazioni per ritardare l’ adozione di esse: riteniamo che anzi un’opera progressiva di innovazione e di esperimento conduca meglio allo scopo che non lo sbalzo improvviso, Vultimatum in­ flitto senza preliminari. Ora il soddisfacente funzionamento del sistema del « trittico > nei suoi due modelli del Belgio e della Svizzera, risponde abbastanza alle accuse ingiustifi­ cate circa i suoi pretesi inconvenienti, perchó prov­ vedendo agli attuali bisogni, non si possa proporre di iniziare i lavori pratici per la sua adozione gene­ rale, sia pure introducendovi leggiere varianti. Queste noi intenderemmo concretare — specialmente in vista di sovvenire a quegli automobilisti (dei quali ogni giorno aumenta il numero) che per ragioni di residenza o d’ interessi, o di passione turistica, si trovano nella condizione di ripassare sovente la frontiera, e che sarebbero cosi continuamente esposti alla noia dei depositi e dei ritiri successivi di cauzione — nel modollo che proponiamo che sarebbe affine a quello già da noi proposto ed adottato con piena soddisfazione per la libera circolazione dei nostri soci con bicicletta noll’Austria-Ungheria, e a cui vi preghiamo di accordare la vostra benevola attenzione ( V. Modulo a parte). Esso presenterebbe, a nostro parere, un sensibile vantaggio sulla facilitazione pure accordata dal go­ verno belga per la quale, a richiesta dell’ automo­ bilista, il foglio-trittico che gli vien rilasciato può con una annotazione manoscritta esser reso valido per una libera entrata ed uscita dal paese quante volte gli piaccia, fino alla scadenza dell’anno in corso: ciò è ottenuto col sopprimere l’operazione di scarico sulla tessera (volante-parcella) numero 2 del mo­ dello belga del trittico, tutte le volte che l’automo­ bilista dichiara la sua intenzione di rientrare. Ma

può accadere in tal modo che mancando per qual­ siasi caso fortuito od impensato la rientrata, e non figurando sul documento il regolare scarico che si deve eseguire allatto ed allufficio di uscita, il de­ tentore non possa comprovare l’awenuta esportazione del veicolo, e con ciò perda i suoi diritti al ricupero della prestata cauzione. Il nostro sistema sopprimerebbe la possibilità di questo grave inconveniente, permettendo di staccare ad ogni uscita la cedola che comprova la riesporta­ zione, in appoggio al « Recapito di prenotazione > ed offrendone altre il cui numero può essere illimitato, per ogni eventuale rientrata. Senza insistere troppo a lungo sulla bontà del sistema, noi crediamo che allo stato attuale delle cose, come brevemente esponemmo, sia il provvedervi utile e soprattutto urgente. Questo ò il nuovo carattere che il progresso delle cose ha aggiunto alla proposta già discussa alla Conferenza Internazionale di Parigi, poiché fu forse l’appunto di minor urgenza che allora gli fecero gli avversatori quello che lasciò disgra­ ziatamente senza miglior esito i voti emessi da quel­ l’ assemblea in favore dell’ adozione internazionale del trittico. Persuasi, come siamo, dell’ importanza e dell’ur­ genza della questione, cerchiamo di sancire la nostra convinzione con l’ assidua opera intesa a farla pene­ trare colà donde è possibile, anzi doveroso, venga la realizzazione della nostra proposta. Che le ammini­ strazioni doganali abbandonando la tradizione, e l’ap­ plicazione di metodi instaurati quando l’ automobi­ lismo non era ancora intravveduto, entrino in un ordine di idee e di provvedimenti che riconoscano l’ importanza della circolazione turistica automobile, i suoi diritti, l’opera di protezione esercitata dal no­ stri sodalizi sui propri soci, e l’autorità della nostra L. I. A. T. L’inizio della benefica trasformazione, che per ora ò talmente modesto da esser da alcuni chiamato inu­ tile e dannoso, sia invece l’ inizio di un fecondo la­ voro a prò delle grandi questioni insolute del turismo, le cui correnti sempre più favorite ed ingrossanti, andranno assumendo un’ importanza sociale senza limiti, di cui la grande fratellanza umana sarà la prima ad avvantaggiarsi. E così pure ogni modesto particolare, ogni piccolo episodio di tali grandi questioni abbia le nostre cure e le nostre preoccupazioni, costruendosi con piccoli blocchi di pietra il grande edificio; e così nel caso speciale non si trascuri ogni minuta esigenza dell’au­ tomobilismo, questo nuovo e sì potente alleato del grande turismo. Abbiamo perciò l’ onore di proporvi il seguente

ORDINE DEL GIORNO. Il Congresso In tern a zio n a le d ella L. I. A. T. r i u ­ n ito il 15 agosto 1902 a G inevra :

riconosciuta l'u tilità urgente di provvedere a che la circolazione intem azionale degli autom obili, sempre in aum ento, trovi un trattam ento uniform e ad ogni fron ­ tiera ;


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TO URIN G CLU B ITALIA N O

r i c o n o s c i u t o l’esito negativo del voto emesso nella Conferenza Internazionale Doganale Automobilistica riunita a Parigi, il 13 agosto 19C0, voto che rimase senza eco d ’azione ; r i c o n o s c i u t o che, allo stato attuale delle cose, e cioè per quanto cresciuta l ’importanza del turismo au­ tomobilistico internazionale, le amministrazioni doga­ nali dei diversi paesi non se ne sono rese conto adeguato, dimodoché il chieder loro un provvedimento cosi ovvio, ma pur cosi radicale come quello del « libero passaggio » degli automobili alle frontiere non potrebbe sortire che esito negat ivo ; r ic o n o s c i u t o come per arrivare alla desiderata con­ cessione sia più pratico ed accetto un provvedimento transitorio e conciliativo tra il nulla accordato ed il mas­ simo delle facilitazioni da accordare in seguito ; che l’ado­ zione di tal mezzo è l'unica via per entrare nell’azione, della quale è sentito il bisogno ; r i c o n o s c i u t o che l’antico sistema cosi detto del « trittico » modificato e perfezionato dal governo belga (v. circolari del ministro P. de Smet de Nneyer. 9 giugno e 6 settembre 1900) e adottato parzialmente dalla dogana svizzera, rappresenta per ora un mezzo pratico concilia­ tivo che spiana la via alla definitiva adozione del sistema più liberale ; prop on e che detto sistema del « trittico perfezionato * colle modificazioni suggerite dal T . C. I. e con quello altre maggiori che potranno essere indicate da altri T our big sia adottato ; clic sia pure adottato: — agli effetti doganali, la divisione dei veicoli automobili in due sole categorie : veicoli sino a 650 clig. » di più di * * ciò a semplificare ogni operazione, compresa quella del deposito cauzionale che i soci devono versare alla cassa sociale per ottenere il permesso di libera circolazione do­ ganale, deposito che verrebbe così determinato su basi comode e semplici ; — e agli effetti della circolazione — elio il certi­ ficato del « trittico » possa tener luogo anche di ef­ fettivo permesso di circolazione nello Stato, quando il suo detentore sia pure munito dèi documenti nelle A u ­ torità del proprio paese, comprovanti la sua capacità a condurre automobili. e d e c id e che i rappresentanti delle Associazioni turistiche, non appena chiuso il congresso, inizino i lavori compa­ rativi sui sistemi doganali di ciascun pnese in materia d'automobili, por addivenire a proposte che, presentate entro l’aprile 1903 al « Bureau International de la L . I. A. T . * possano sussidiare il concetto di una conferenza internazionale fra le amministrazioni doganali che de­ cida la questione secondo i voti di tu tti: concetto che sarà discusso al V congresso della L . I. A. T . ; e in attesa di questa, i rappresentanti inizino con­ temporaneamente i lavori e le istanze in via diplomatica per ottenere dall'amministrazione doganale del proprio paese l’applicazione di un regime di favore del tipo qui votato per la circolazione degli automobilisti stranieri: e facciano le pratiche per far aggradire la propria Associazione, quale garante delle somme dovute all’Aniministrazicne doganale dagli automobilisti dello società straniere confederate, per dazio insoluto, dopo mancata riesportazione. li. Cossiot.ro Dirkttivo d e l T. C. I. A d o p e r a r e le g u id e d e l T . C. I. è gi& u n a b u o n a c o s a : \uoI d ir e etie *1 è tu risti. .Ila più b u o n a au eo ra è g u a d a g n a rsi le (àu ide. c o o p e r a n d o ad e sse . In ohe m a n ie r a ? P r o c u r a n d o s e m p r e n u ovi noci a l T . ( '. ! . . nuovi s o c i, cio è nuove e m a g g io ri forze.

I c o n v e g n i di settem bre. Oltre quelli già annunciati pel giorno 7 a Stradella »Pavia), a Cassato (Novara), a Cesenatico (F orli). a Bezzecca (T ren tin o); pel 11 a M arostica; pel 15 o 10 a Lanciano iC h ieti); pel 20 o 21 a Forli o a .Massa Su­ periore (R ovigo), altri convegni sono indetti; Per domenica 7 a luci no-Erba (Como) convegno brianzuolo, con premi, promosso a scopo di beneficenza dai consolati del T. di Incino e dì Erba unitamente al Veloce Club Ettpili e alla Pro Erba. Inscrizione L . 4 per ricevimento, distintivo, banchetto. Per domenica 7, convegno ciclistico tosco-ligu re a Viareggio, promosso dalla sooietà ginnastica Liberlas in unione a quel capoconsole del T. C. I. sig. A. Garre. Vi sono premi per le squadro ciclistiche più numeroso od eleganti, e per que le con fanfara. Tassa L. 3. Per domenica l i , convegno ciclistico a Tre vi gl io, con ricevim ento dallo i) alle 11, rinfresco offerto dall’U. C. trovigliene, distribuzione del distintivo: a mezzodì pranzo offerto alla Direzione del T. nell A lbergo Tre R e ; al e 14 corteo, sfilata, visita all’ Esposizione, con ­ segna della bandiera offerta dallo signore trevigliesi all’ U . C. e dello stendardo da questa offerta ai primi Audaces trevigliesi; premiazione dello squadre, o con­ certo, serata di gala al teatro con la Bohème di Puc cini. Inscrizione iL. 4) da indirizzarsi al console d ot­ tore G. Zancouti sino al 13. Per domenica 14, con vegno ciclistico ed a u tom obi­ listico internazionale a Gallarate, promosso da quel Consolato del T. e dalla sezione velocipedistica della Società ginnastica. Vi sarà ricevimento dalle 9 alle 11 nel palazzo delle scuole, distribuzione dei distintivi di conio Johnson, poi colazione, sfilata, distribuzione dei premi, tiro al piccione, ballo campestre. Inscrizioni sino al 12 settembre dal segretario-cassiere U go Fum agalli iL . 2,50 per i ciclisti, L. 6 per gli automobilisti). Por domenica 14, convegno ciclistico a Sarfgnano di Rom agna »Forli). Nel pom eriggio, tra le 14 e le 15. incontro delle squadre, vermouth d ’onore offerto dal Comitato dei festeggiam enti presieduto dal marchese dott. Giuseppe di Bagno, poi .»filata, premiazione, in­ fine serata di beneficenza data da q u e ll’ inarrivabile artista che é Ermete Novelli nel teatro del Rubicone. Indirizzare le inscrizioni (accom pagnate da cent. 60 che danno diritto anche al distin tivo) non più tardi del 12 corrente al console conte Alessandro Mandasi Righetti. Per domenica (Ferrara).

14, con vegno ciclistico

a Conto

Per dom enica o lunedi 21 e 22, a Bussano (Vicenza», convegno ciclistico. Nella mattinata del primo giorno incontro colle squadre ospiti, alle 10 inaugurazione dello stendardo del u Veloce Club Bassano r, vermouth d’onore e distribuzione del distintivo ricordo ; visita al museo civico. Nel pom eriggio sfilata ; poi serata di gala al teatro Sociale, colla Manon di Puccini. Nella seconda giornata ritrovo di ciclisti, g iro del canale di Brenta, con colazione ad Olierò, visita allo Grotte ed alle col­ tivazioni dei tabacchi, bicchierata d ’addio. Saranno conferiti premi in medaglie alle squadre, alle biciclette m eglio infiorate, ai ciclisti di non più


R IV IS T A MENSILE di 10 anni. Un graude vaso artistico in ceramica colle insegne turistiche sarà sorteggiato fra g l’inscritti. Quota d’inscrizione al convegno L. 3, alla colazione in Olierò L. 2 Inviarle pel 35 sett. al consolato del T. C. I. in Bassano. Per l’occasione verrà pubblicata una nuova edizione della Guida di Bussano, Olierò c Possegno di Ottone Brentari. Nel prossim o numero della Rirista la rubrica Una città al mese sarà dedicata a Bassano. Per domenica 28, convegno ciclistico a Russi (R a ­ venna) in occasione delle feste organizzate dalla Società pel risveglio cittadino, ed alle quali il Consolato locale del T. porta il proprio apprezzato contributo. L ’ incontro delle squadre avrà luogo fra le ore 9 e le 11; indi vermouth d’onore; alle 15 ordinamento del corteo, sfilata attraverso la città, distribuzione dei distintivi, premiazione, banchetto, serata al teatro co­ munale. indirizzare le inscrizioni (quota L 4) non più tardi di venerdì 26, al console Luigi Venturi Per domenica 28, convegno interprovinciale a Lo­ ttalo (Brescia) con ricevim ento in M unicipio nella mat­ tina alle 11, sfilata poi alle 13,30 per assistere alle corse ciclistich e; più tardi nella sala comunale ove l’ a vvo­ cato Klieno Pezzi di Mantova terrà una conferenza sul ciclism o: seguirà la distribuzione dei prem i,p oi la b ic ­ chierata nel giardino Zambelli fantasticamente illu ­ minato, infine spettacoli di gala nel teatro col Poliuto. Inscrizione (L . 2) sino al 25 cori*, presso il segretario del Comitato, Giuseppe Patrizio.

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Sabato 29 da Mantova si andrà a Goito, a Volta Mantovana, a V aleggio, a Custoza, nel cui ossario la carovana deporrà una corona d ’om aggio alla memoria dei caduti nella sanguinosissima battàglia. Fra Custoza e Sommacampagna, la com itiva sosterrà alla Cavalchina e alla colonna ricordante che ivi nel 66 fu ferito Amedeo di Savoia. Si proseguirà per Villafranca, dove nel 69 venne firmato il celebre armistizio che troncò la guerra di redenzione. Riuscirà interessante oltre l'illustrazione storica sul luogo, la visita al castello scaligero, al luogo ov ’è la colonna ricordante il quadrato entro cui pugnò Umberto I. Si arriverà a Verona in tempo per visitarne i monumenti. Nella terza ed ultima giornata (domenica 21), dopo aver sostato sul teatro della battaglia di S. Lucia, si proseguirà per Peschiera, indi per Pozzolengo e si andrà a Solferino per la visita all’ossario e alla famosa torre la spia d'Italia. Ivi sarà depostn un’altra corona. Da Solferino la com itiva andrà a Castiglione delle Stiviere, poi a S. Martino, ue visiterà l’ossario e la torre mo­ numentale, ove sarà deposta una terza corona. La co mitiva farà poi capo alla pittoresca Sirmiono per visi­ tarvi il castello scaligero, le terme di Catullo, e per­ nottarvi prima di sciogliersi. La quota individuale di L. 40 dà diritto al vitto ed alloggio nei primari alberghi, al servizio gratuito mec­ canico durante la gita, al trasporto di 5 ch g . di ba­ gaglio, all’artistico distintivo ricordo. La carovana, d i­ visa in squadre di 10, sarà accompagnata da un medico.

Il c o n v e g n o tu ristico di F o rli,

Un c o n v e g n o sardo.

indotto dal Consolato del T ouring, in unione al Veloce Clubj pei giorni 20 e 21 settembre, promette di riuscire il piu im portante di quanti ebbero luogo nelle ospitali terre di Romagna. Il Comitato esecu tivo, com posto del conto L ivio M atteucci console del Touring, dei signori Giacomo Tosi, Luigi Masotti, A lfredo Punzoni, dott. Luigi Bufalini, ebbe pure l’ adesione del prefetto comm. Cravero e del comm. Francesco Vendemm i presidente della Deputazione provinciale, entrati a far parte della pre­ sidenza onoraria. Nella mattinata del giorno 20 ci sarà rin co n tro con le squadre; nel pom eriggio gita alle terme di Castrocaro (ehm. 10); alla sera spettacolo d ’opera al teatro Comunale, col Guglielmo Teli. L ’indomani visita all’ E sposizione; alle 10 ordina mento delle squadre in corteo, sfilata, poi vermouth d ’onore, visita alla Pinacoteca contenente i celebri arazzi di cui tanto si discute in questi giorni, indi banchetto, e in fine serata di gala al Comunale. Ci sa­ ranno premi por le squadre più numerose, per quelle venienti di più lontano, per le m eglio organizzate ed in costum e uniforme, per quelle con fanfara; medaglie per le signore cicliste ed automobiliste, un ricco d i­ stintivo in smalto per tutti gli inscritti. Tassa d ’ in ­ scrizione L. 3. — Quota banchetto L. 4.

Il T ourin g in Sardegna si va affermando sempre più simpaticamente. Due squadre ciclistiche dell’isola — guidate dai rispettivi capiconsoli di Cagliari e Sas­ sari — il dottor L. Casotti o Vittorio Michela — parte­ ciparono al grande convegno del luglio a Palermo e ne riportarono due splendidi gonfaloni. Ora, per iniziativa degli stossi C. C., venne lan­ ciata e tosto accolta l’ idea di un convegno turistico pel 4 e 5 ottobre prossimo, a Nuoro, al cui sindaco le varie squadre turistiche deH’isola recheranno la let­ tera-saluto dei rispettivi sindaci. Questo convegno sardo promette di essere uno dei più caratteristici.

L a g ita c ic listic a sui campi di battaglia per l'indipendenza italiana. G iungono numerose le adosioui al Consolato bolo­ gnese del T. C. I. (Bologna, via S Stefano, 40), che or­ ganizza l’attraentissim a gita di tre giorni ai luoghi resi celebri per lo battaglie dell'indipendenza italiana. Venerdì 19settem bre da Bologna per Modena-Carpi e S. Benedetto Po, dopo breve sosta al monumento a V irgilio in Pietole, si andrà a Curtatone, poi a M on­ tanara, ove persona pratica dei luoghi illustrerà e sp ie ­ gherà la gran pugna seguitavi ; e colà, come sugli altri campi di battaglia, che successivam ente saranno visi­ tati, ai gitanti, ai giovani specialmente cui la gita è so­ prattutto dedicata, riuscirà istruttivo rivivere pagine gloriose di storia patria.

B e llu n o . — Il Veloce Club orga n izzi due gite sociali pel settembre, una a Trento (U-7-8 settembre), l’altra a Trieste (19-20-21-22 settembre^. Avvertenza ai ciclisti soci del T. 6. I. di provve dersi della tessera speciale per ottenere ul confine la esenzione del deposito doganale di L. 6> in oro. B r e g a n z e (Vicenza). — M algrado il tempaccio, il 3 agosto molti ciclisti vicentini vi convennero. Si rimandò l’ inaugurazione della bandiera dei Veloci Clubs di Bassano e Vicenza, ma non il banchetto allestito nella trattoria Bonato. Vi sedettero circa 150, fra cui una trentina di gentili signorine. I ciclisti di Breganze, che furono larghi di ogni sorta di cortesie agli ospiti, intervennero in numero di trentacinque e fra essi erano puro il sindaco, alcuni assessori e vari fra i più cospicui cittadini. Da M ontecatini il capoconsole di Vicenza, si­ gn or Piovan telegrafò un affettuoso nobilissim o salu to; il maestro Milani volse ai convenuti un inno gentile e porse un saluto agli ospiti il signor Cerato. Pei ciclisti di Vicenza parlò il console Bevilacqua, applauditissim o quando constatò l’accordo com pleto e cordiale fra bassanesi e vicentini, quando ricordò le espansive accoglienze insieme avuto al con vegno di Trento e quando rivolse un affettuoso saluto al ca p o­ console Piovan nella person a de’ suoi figli. Per i ciclisti di Bassano parlò il console dott. Condestaule, che ringraziati i colleghi di B reganze e V i­


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TOURIN G CLU B IT A L IA N O

cenza, invitò con nobili parole tutti ciclisti al convegno che sarà tenuto a Bassano in settembre. Dopo il banchetto, i ciclisti intervennero a una bicchierata nel locale delle scuole, e vi si rinnovarono evviva ed addii fraterni. C re m a . — Domenica 17 agosto la città nostra fu svegliata per tempo dagli squilli delle fanfare cicli­ stiche, e dai tintinnii dei campanelli e dai boati delle cornette annuncianti l’arrivo dei ciclisti che g iu n g e ­ vano man mano dalle diverse vie. Crema ciclista era già tutta in m oto per incontrare i consoci e mostrare come sappia sbrigare a modo i doveri dell’ospitalità. Il vermouth d ’ onore fu servito in M unicipio, ove i p iccoli orfanelli rallegrarono il trattamento con scelti pezzi di musica o marcio. Moltissime furono le società aderenti; e quelle convenute, circa una ventina, erano com poste di quanto più fiorente e di più sportivam ente geniale c ’ è nello provincie di Milano, Cremona, L odi, Piacenza. Non man­ cava la nota graziosa dell’elemento femminile. 11 ban­ chetto ebbe lu ogo all’albergo B elvedere; ma non p o­ tendo questo contenere tutti i convenuti, molti dovettero adattarsi a dividersi dai com pagni. Commoventissimo fu rin con tro colla Sezione Mori (Trentino). Gli evviva furono innum erevoli da parte dei nostri giovani, e il sentim ento d ’italianità fu assai espressivo da parte dei trentini. Inno di Garibaldi e Marcia reale accentuarono le mauifestazioni patriottiche fra le acclamazioni degli astanti. La fanfara casalbuttanese ha fatto servizio tutto il giorno, marciando per le vie di Crema, e ferm an­ dosi nei punti più importanti, por rallegrare la città colle sue marcio, tutte com poste dal maestro Michele D’Alessandro. La stilata di addio venne stesa tra due ale di po­ polazione entusiasta: entusiasmo che toccò il diapason nell’incontro coi p odisti, di ritorno dal loro giuoco romano. Casalbuttano marciava alla testa I premi vennero assegnati nel seguente ord in e: Medaglia oro grande — Sez. T. C. I. di Casalbut­ tano, per numero m aggiore di soci e per l’ eleganza del costumo ciclistico; M edaglia argento grande — Sezione T. C. I. di Ca­ salbuttano per la m igliore e più num erosa fanfara c i­ clistica ; Medaglia oro — ciclisti di Mori trentino, anche per il lungo percorso nell’intervenire al convegno; Medaglia argento - Sezione di Lodi per il bel c o ­ stume uniform e; Medaglia argento — Sez. di Soresina per la fanfara; Medaglia argento — Sez. di Lodi per la fanfara. Ebbero pure medaglia d’argento : l’Audax di Brescia e le Sezioni di Stradella, Palazzolo sull’ Oglio, Orzi­ nuovi, T reviglio, Martinengo. Cosi anche questa volta Casalbuttano tenne i due primi posti. G e n o v a . — Uno tra i più attivi consoli del T ouring, A lfredo De Barbieri, diresse domenica 24 agosto la gita ciclistica dell’Audax genovese sul percorso Genova-BusalIa-Novi-Ovada-Acqui-Alessandria-Serravalle-Busalla (ehm. 2ó2). La com itiva trovò in A cqui accoglienze cordiali e nuovi adepti gagliardi. L u in o (Como). — La gaia e industriosa cittadina del Lago M aggiore, commemorando il 15 u. s. la bat­ taglia com battuta e vinta fra le sue mura nel 1848 da Garibaldi, incaricò la gioventù sua sportiva di chia­ mare a raccolta, per qu ell’occasione, la gioventù delle provincie finitime che unisce al culto dello sport quello della patria. Ed all’appello risposero numerosissimi i ciclisti: ne vennero più di cin qu ecen to, da Brescia e da Ber-

gamo, da Novara, da Lugano, da Oleggio, da Gallarate 0 da Busto Arsizio, da Chiasso, da Varese, da Biella, da Livorno, da Legnano, da Milano, da Intra, in squa­ dre forti ed eleganti, ne vennero moltissimi individual­ mente, en tour iste, attratti dallo splendore della g ior­ nata e dei luoghi. La Direzione generale del Touring. invitata, mandò a rappresentarla il cav. magg. Barutta: l’Unione spor­ tiva milanese organizzò sul percorso M ilano-Luino delle corse di biciclette o di m otociclette che aggiunsero una nuova attrattività alla festa. Agli intervenuti vennero fatti gli onori di casa dal presidente del Velo Club luinese on. Giulio Moroni, dal console del T. C- I. signor Ferrante Rodari e dai sig. A ngelo Loreti corrispondente dell’ A udax: il d i­ stintivo-ricordo, uscito dalle officine Johnson, venne trovato di m olto buon gusto. A mezzogiorno all 'Hotel Metropole si riunirono a banchetto i membri del Comitato luinese del convegno, il rappresentante della Direzione generalo d elT . C I.? il sindaco di Luino, gli invitati dell’ U. S. M. e molti dei convenuti. Alla fine parlarono l’ avv. Moroni, il magg. Barutta, il sindaco di Luino, ing. Petrolo, e il presidente dell’ Unione Sportiva. Più tardi, nel recinto dell1Eden-fcstical, si inau­ gurò la bandiera del Velo C lub: sópra un apposito palco presero posto le rappresentanze delle Socie à intervenute al convegno coi vessilli, facendo corona alla bella o gen tile signorina Gelpki, madrina della nuova bandiera. Tenne il discorso inaugurale l’avv. Mo­ roni : parlarono poi, a nome degli intervenuti al con­ vegno, un ciclista di Gallarate e uno di Brescia. Dopo la sfilata, riuscita magnifica, lungo i quais presso il lago o nelle ampie piazze piene di sole e di verde, ebbe luogo la distribuzione dei premi fatta dalle signorine luinesi : parlò per Luino il sign or Amedeo Zanini del Velo Club. Ed il con vegno si chiuse con un triplice hurrah ! che i ciclisti, attorniando il monumento di Garibaldi, indirizzarono all’ Eroe nel cui nome il con vegno era stato bandito. M o n a c o (Baviera). —■ Sotto la direzione del ra­ gioniere Bevilacqua, consolo del T. C. I. por Monaco, 1 ciclisti del Touring Italiano colà dim oranti intrapre­ sero una gita sociale nei giorni 2 e 3 agosto. Fu invi­ tato a prendervi parte anche il T . C. T. e la Direzione non solo ha accettato gentilm ente l’invito. ma è stata anche cortese di tutte quelle informazioni che p ote­ vano esser utili nella preparazione del programma dei ciclisti italiani. L’ itinerario è stato poi pubblicato nella colonna dedicata allo sport del giornale politico più diffuso nella Germania del Sud, la Münchener Neuste

Nachrichten. L ’itinerario condusse a visitare uno dei più son ­ tuosi castelli d'Europa nell’isoletta di u H errenchiem ­ see n e una delle più pittoresche valli dello Alpi Ba­ varesi u Kaiserthal « presso Kufstein. P a r e n z o iIstria). — Già due anni or sono e l’anno scorso il sign or Vincenzo Brandestini, socio del T., intraprendeva un viaggio in bicicletta nel V eneto; quest’anno poi, accom pagnato da due valorose consocio, la sua signora e la signorina Giuseppina G rego, volle spingersi lino a Milano. Va notato che il sig Branvestini è veterano del’ 59 e del’ 66. La gita com inciò da Monfalcone. Dopo Treviso, passando por Castelfranco e Cittadella giunsero a B as­ sano, donde si recarono a visitare il canale di Brenta e le grotte di Olierò. Da Bassano andarono alla volta dell'antica M arostica dalle mura merlate, dalle porte munite ancora delle saracinesche, dagli enormi cate­ nacci medioevali. Passando per Sandrigo giunsero a Vicenza, dove ammirarono i capolavori palladiani e si commossero alla vista del Monte Borico, che fu testi­ monio della disperata difesa dei Vicentini nella gior-


Q r* * w iO Nel Concorso dei Freni indetto dal Touring Club di Francia il

? FRENO B O W D EN

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a trasmissione flessibile, ad azione sul cerchione posteriore ha ottenuto:

1. La medaglia di Vermeil. 2 . Il brevetto di “ Freno di mon­ tagna „ colla classifica N. 1. 3. Il N. 1 nella classifica di me­ rito per la facilità della posa in opera su qualsiasi macchina. F re n o Bo w den p e rfe zio n a to , a fo rm a d i fe r r o d i c a v a llo , ad a z io n e s u l c e r ­ ch io n e , d i q u a lu n q u e fo rm a esso s ia , tanto d e lla ru o ta a n t r io r e ch e p o ste ­ r io r e d i qu a lu n q u e b ic ic le t t a .

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nata del IO giu gn o 1818. A ttraverso M ontebello g iu n ­ sero a Verona, donde, per Brescia, a Milano, e quindi per Piacenza, Mantova, Este, M ouselice e Battaglia a Padova e di là colla ferrovia a Venezia e col piroscafo a T rieste indi a Pareuzo. L e signore sono entusiaste di questo loro viaggio o col desiderio affrettano il momento di poter intra­ prenderne un altro. Di ciò il inerito principale spetta al nostro T ., che con le sue g u iie esatte, accessibili a tutti, evita che, ch i si mette in viaggio su una strada sconosciuta debba fare giri viziosi, evita la noia dello lunghe ope­ razioni doganali fù contini politici, ed offre al tourista la possibilità di prestabilire l’albergo dove avrà da scen­ dere all’arrivo di ogni singolo luogo. Orsù, consoci, un poco di buona volontà, o se vi spaventano le distanze e le fatiche di un lungo viaggio, prendete l’esem pio da queste due signore, di cui una non più giovane, e vi persuaderete che 70 chilom etri al giorno, bene distribuiti, non esigono uno sforzo immane. P e s c a r a (Chieti). — Per iniziativa di questo c o n ­ sole, sig. N icola De Marinas, coordinato da soci vo lonterosi, ebbe lu ogo dom enica e lunedi 24 e 25 agosto un con vegn o ciclistico che rese più attraente e più liete le feste popolari d ’occasione. Nel Circolo A steria ci fu ricevim ento cordialissim o dei com ponenti le squadre convenute, che dopo la slilata attraverso la città, furono premiate. Gaia la passeggiata a Castellamare A driatico dov ’era in pieno fu lgore la stagione balneare, cordialis­ simi gli addii delle squadre abruzzesi che promisero di rivedersi tutte e in più gran numero al convegno regionale di Lanciano (15 e 16 settembre). R o v i g o . — In occasione dell’esposizione agraria che durerà dal 19 al 26 ottobre, avranno qui luogo dei festeggiam enti e un convegno lìssato appunto per il 26 giorn o in cui converranno pure molti sportm ens pel tiro al piccione e alle corse al trotto. Il ritrovo dei ciclisti avrà lu ogo alle 11 al Serraglio S. F rancesco, donde m uovoranno por la sfilata, recandosi in M uni­ cip io pel ricevim ento e l’ inaugurazione del gonfalone offerto dalle signore di R ovig o alla sezione locale del T ou rin g. A sera banchetto, spettacolo pirotecnico. A tutte le signore cicliste sarà data una m edaglia-ri­ cordo. a tutti gli inscritti l’artistico distintivo, alla squadra più numerosa, alla meglio organizzata, a quella proveniente di più lontano, speciali m edaglie. Sarà uno dei più sim patici con vegni veneti. Inviare le adesioni con cartolina vaglia (L . 2,59 per iscrizione al convegno, L. 5 pel banchetto) al ca s­ siere del Comitato, sig. L uigi Ferrarese. S o n d r io . M iglior risultato certo non poteva ottenere la gita ciolo-alpina della sezione sondriese del T ouring, indetta, pel ferragosto, attraverso l’Eugadina. Per essa, infatti, i soci signori C. Testerò, F. Comi, G. Gandiui, II. Ongauia, avv. P. P aiolo con su ­ lente ed F. Cantelli console, mercè una felice aggiunta al programma, votato strada facendo, furono portati (percorrendo ben 850 ehm. in soli quattro giorni), ol­ treché ai u Passi del Bernina '.2330) e del Maioia (1811) a quelli del Julier (2162) per Tiefenkasten (889), di J.ens (1651) per Coira (690), e dello Splaga (2117) pas­ sando per T husis e l i Via Mala. Ebbero cosi modo i gitanti di ammirare quella S viz­ zera che è tutta un incanto per la poesia fascinatrice, sana e ritem prante de’ suoi m onti, por le splendide, ridenti e severe bellezze delle sue valli come l’Oberh alpstein, Ilersch a ft, nella quale Coira si adagia, D oncleschg, eoe. L e squisite, indim enticabili im pressioni, ricevute furono pei gitanti largo compenso al disagio di più che 90 ehm., da essi percorsi macchina a mano, oltre

alla salita da Andeer alla dogana dello Spluga, com p.uta, per di più, sotto una pioggia dirotta. — Il giorn o 26 lu glio p. p., nel pom eriggio, ebbe luogo la partenza per la gita ciclo-alpina al u G iogo dello S telvio » ed a u S. Caterina di Valfurva ». Sei furono i gitanti convenuti a godersi le bellezze dell’ alta V altellina; e se si riflette che fu una gita u a volo d ’ u c c e llo » stante la strettezza del tempo di sponibile, in confronto al percorso di oltre 200 ehm., dei quali circa 40 a piedi, per un dislivello com plessivo di più che tremila metri dovuto superare, fa duopo riconoscere ch ’essa sorti esito lusinghiero. Da Bormio, la domenica (27) per tempo salivano al « G iogo » (alt. 2756), previo un pranzetto alla •/* Cantoniera , od i 23 chui. di erta salita, furono alle­ gram ente digeriti, al pensiero delle bellezze che di lassù li aspettavano o che infatti non potevano riv e­ larsi in un sorriso di luce e di colori più incantevoli La località poi assai alta, li benetleò di una frescura deliziosissim a nella infuocata stagione. A tutti quindi riuscì amaro il ritorno, che sui ri­ pidi e stretti iourniquets, fu effettuato con velocità. Giunti a Bormio (alt. 1225) proseguivano poco dopo per u S. C a terin a » (alt. 1713) in macchina. Il lunedi appresso, per tempo, tutti erano a Sondrio, entusiasmati della splendida gita goduta e di cui non tanto presto si cancellerà il gradito ricordo. V e r c e lli. — Abbiam o data, nello scorso numero, la relazione del brillante con vegno ciclistico tenutosi a Vercelli il 27 lugl o u. s., e qui aggiungiam o il ri­ sultato delle prem iazioni: M edaglia d 'o ro : alla sezione A udax di B rescia .— A lla seziono Audax di Torino. A lla Società gin n a­ stica e scherma (sezione ciclistica e A udax) di Novara M edaglia di verm eil: T ourin g e Audax di Biella. — Audax di Genova. — P ro-T ou rin g di Busto Arsizio. — Veloce Club d i Novara. Gonfalone rosso: T ourin g Club di Torino. Gonfalone azzurro: S porting « lub di Pinerolo Gonfalone vorde: fanfara di Santhià Gonfalone v ioletto: ciclisti Livorno Vercellese. M edaglia d ’argento grande: sezione Audax di Mi­ lano. — Sezione Audax di Strudel la. — Sezione Audax di A lessandria •— T ourin g Club di Oleggio. M edaglia d'argento p iccola: sezioni Touring di And om o, Legnano. Mortara, Vigevano, Lissone. — Cir­ colo M onforte di Milano. — V elocipedisti di M onza e Stroppiana. L ’estrazione a sorte di artistiche targhette in ar gento fra le dieci .m otociclette intervenute al con ve­ gno, favori i signori A ntonio Bossi di Novara, Fum a­ galli U go di Gallarate. G ila R odolfo di T ricerro e i Di Masi di Milano.

P r iv a tiv e

I n d u s t r ia li

C o m u n ic a z io n i d o li’ U ffic io In torn azlon n le p er B r o v e iti d ’ I n ­ v e n z io n e o M a rch e di F a b b r ic a (C om m . D e B en ed etti, B om n ).

Brevetti r.lasciatl dal 6 Luglio al 3 Agosto 1902. K B . Bei tre. num eri che precedono il nome del titolare della priratieu. il prim o indirà il numero del volume, il fecondo quella del foglio del Registro A ttestati, e il numero che segue e quell» del Registro Generale. 156 10. 03.103. C .la t t a r i S a lv a t o r e . <i L on d ra , « K fvcatim onto atto a<! im pedire In sfuggita d e ll'im a d a lie pneimintich«cvetitlinim ento p erfora te, detto La Vittoria » , rich iesto il gioruo 25 aprili' 1902. per nani 3. rilasciato 1’ 8 luglio. 156 21. 03.017. F r lc k G eorg :. » B erlino, < F re n o n com p res­ sione per veicoli a cerehioni clastici di ruota » rich iesto il 10 m aggio 1902. per anni 2. rilasciato il IO lu g lio. 150 34. 03.048. Dmves George Walter, a M anchester (In gh il­ terra). l ’ erfcctioun em eu ts apporti-« aux hnndnge* pucunm tiuucs » rich iesto ii 0 m aggio 1902, per anni 6, rilasciato il 10 luglio.


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31 (í

TOURIN G CLUB IT A L IA N O

71. Il sign or A lfredo Grosso, console del T ourin g a Savona, ci scrive : Nel N. 5 della Iiicista di qu est’anno, a pag. 163, in sig. Luigi Raschi scrive com e egli abbia la fortuna di possedere un padre, che malgrado sia nel settan­ tesimo suo anno di vita, usa in modo eccellente la bi­ cicletta. 10 ora presento il cav. avv. Brandoli. stimatissimo gin dice di questo Tribunale il quale é nato a Modena il 26 marzo 1831 o che non solo pedala egregiam ente in bicicletta, ma ò socio da parecchi anni del nostro T. G. I. 11 Brandoli è un sim paticissim o gentiluom o, arzillo quanto mai, ed afferma che fu la bicicletta a rin g io­ vanirlo.

72. Ci scriv on o: A proposito del ciclista più vecchio, per ora, e lino a prova contraria, credo sia a Gozzano, in provincia di Novara, colui che tiene il record.

presentandosi loro davanti montando il cavallo di ferro. Ad una passeggiata breve ne tenne dietro un’altra un po’ più lunga, quindi un’altra più lunga ancora. Pre­ sentem ente la strada da qui a T orin o, passando per Novara (ehm. 136), non lo spaventa, e quando vuol an­ dare colà a trovare parenti ed am ici, inforca la sua pneum atica, e nel pom eriggio è già nella bella ca p i­ tale del Piemonte. Ed ora , colla pneum atica, questo viaggio non gli riesce più faticoso come quando lo fece la prima volta colla famosa bicicletta da 2*2 chg. ag­ gravata di quasi altri quattro chili di sopracarico: o cantarellando lungo la via le canzoni popolari del 40 e del 69, se non riesci ad alleggerire il peso della mac­ china, potè però scacciare la noia d ell’essere solo e far correre almeno più veloce il tempo. La passeggiata Gozzauo-Gravellona-Stresa AronaB orgom anero-G ozzano. di ehm. 72, svolgentesi 9ulle amene sponde del Cusió e del V erbano, é una delle suo predilette, e la fa, non rare volte, fra la colazione ed il pranzo, e pochi di sono, col vento indiavolato se ne venne da Novara, com piendo i 36 ehm. tutti in sa­ lita e contro vento, arrivando a casa gocciolante bensì di sudore, ma nell’ora già stabilita. L ’autunno passato il cav. E rcole si ebbe al convo gno di Novara il premio pel ciclista più vecch io; quo sfa n n o entrò nello file del Touring. II m aggiore cav. E rcole Carlo è nel suo settanta duesimo anno di età, e se non sarà il ciclista attivo più vecchio d ’Italia, lo sarà certam ente del Touring. Soci del T ourin g! Salutiamo il nostro decano, ed auguriam ogli ancora m olti anni a bicicletto. D ott. U go M igliavacca, console per Cozzano.

77. Il prof. Luigi R icci, console del Touring ad Asti, ci scrive: « Colla presente mi pregio inviarle la domanda a socio del più vecchio dei ciclisti italiani, sig. A t­ tilio Torre, archivista di questo Tribunale, il quale con animo veramente gio­ vanile ed in grazia di sua fenomenale robustezza, quotidianam ente consa­ cra al ciclism o quel po’ di tempo che la sua vita burocratica gli concede. A far fede di sua identità mi permetto d ’ iuviarlo l’estratto del certificato di nascita ». Dalla fedo di nascita risulta che il sign or A t­ tilio R egolo F ilippo Torre è nato in Asti il 23 agosto 1825. Conta adunque quasi 77 anni! * —

Il m aggiore cav. E rcole Carlo é un vecchietto ar zillo, robusto, dell’ antico stampo. Otto anni fa disse fra sé: u Potrei anch’ io , com e i miei iig li, andare a bicicletto? Perché n o ? Proviamo. » E con un’ am ica macchina a gomme piene, pesante 22 ehg., si provò su un viale del suo giardino liancheggiato da rosai. Non volle m aestro, non volle a iu to, non volle testimonio dei suoi capitom boli fra le sp in e; fu ostinato, e dopo pochi giorni sorprendeva e m eravigliava gli amici,

U n m u n ic ip io c i c l o f o b o . — Scrivono da Tivoli al Messaggero di Roma : u Giacché nessuuo vi batte su sodo, battiamoci noi, a rischio di rom pere l’incudine. u Si tratta sempre della proibita circolazione dei velocipedi lungo « la via provinciale » che attraversa Tivoli. u Non poche volte è accaduto ai ciclisti — e sarà accaduto anche al tuo redattore sportivo — di dover scendere dalla macchina a porta Santa Croce e tra­ versare l’intiero paese a piedi per il gu sto barbino di un m unicipio retrogrado, che mentre permette il li­ bero passaggio ai cani senza museruola, il libero pas­ saggio... di acque, non rnarcie, ma certo meno odorose, sui muri delle case, il libero passaggio degli automobili a passo di 50 ehm. all’ora ie le guardie municipali fanno


R IV IS T A M E N SILE ala e ren dono g li on ori m ilitari ai m ascherati u c h a u f feu rs n), n eg a poi la innocua ca va lca tu ra del b u cefa lo d 'a ccia io ai m iseri v e lo cip e d isti *. L ’ o p e r a d e i m a e s t r i p e r il r i s p e t t o ai c i c l i s t i . — R icev ia m o o di buon g ra d o pu bblich iam o la se­ gu en te lettera ch e vorrem m o fosso letta ed approvata da ta tti i m aestri d ’ Italia. Saremo pure g ra tissim i a ch i p otesse farci sapere se anche in altre b org a te e paesi (com e n on d u bitiam o) i sig n ori maestri, apostoli di civiltà, fe ce ro o fan n o qu anto fa il sig n o r d irettore Sim onetto E cco in tan to la lettera : « Signor direttore della « R ivista Mensile »: L’uso della bicicletta va ormai diffondendosi rapida­ m ente; non v ’ha più ceto di persone che non ricorra ad essa Non solo gli operai, ma ben’anco i contadini inco­ m inciano ad adottarla per i loro bisogni. Quello che non si è ancora abbastanza esteso e diffuso è il rispetto che si deve portare a chi passa in bicicletta. Non di rado avviene che il ciclista sia deriso, danneggiato ; e l’attraversare qualche contrada è talvolta non lieve im­ presa, poiché i m onelli, e non tanto piccoli, inveiscono e con epiteti poco lusinghieri e alle volte collo scagliare ciottoli o sabbia. Il peggio si è che se, il ciclista si ferma a rim proverarli, bene spesso trova o i genitori o i parenti pronti a dar loro ragione. Per ¡sradicare tali riprovevoli abitudini, e per infon­ dere p rin cipi di civiltà sarebbe bene, anzi necessario, che tutti gli insegnanti delle scuole primarie intrattenessero sovente i loro alunni su ll’uso della bicicletta, sui vantaggi che essa apporta, raccom andando di avere tutti i riguardi possibili per i ciclisti che attraversano i villaggi. Nella mia qualità di maestro e di direttore didattico mi sono adoperato per tale bisogno e cogli alunni e cogli insegnanti, ed ho la com piacenza di affermare che l’esito ottenuto fu buono. Ogni ciclista che attraversa la strada provinciale « Padova-Castelfranco Veneto * passando per Campodarsego, San Giorgio, Camposampiero, Loreggia può verificare la verità della mia asserzione, I ragazzi e le ragazze che s’incontrano per tale strada non solo si nstengono da qualsiasi atto villano ed incivile, ma gentil­ mente augurano al ciclista il • buon viaggio ». H o sentito parecchi forestieri elogiare una si lodevole costum anza: ed io non esito di raccom andarla agli inse­ gnanti tutti delle scuole elementari, sicuro che si adonreranno con quello zelo che tanto li distingue, c cosi la scuola primaria potrà rendersi benemerita anche della bicicletta e di chi l’adopera. Sicuro che la S. V. farà buon viso a questa mia e che la pubblicherà nella sua ottim a « R ivista Mensile » Le anticipo le mie grazie e mi professo suo A n t o n io S im o n k t t o .

Direttore didattico e socio del T. C. /. »

A L P IN IS M O L a c a p a n n a < V a l s e s i a » su l M o n t e R o s a . — Il 1° settem bre v en n e in au gu rata c o ll’ in terven to delle rappresentanze di m oltissim e sezioni d el C lub A lp in o ita lia n o, la n uova capan na Valsesia , eretta a circa 3-400 m., dalla sezion e di V arallo del C. A., sul versante m eridionale della P arrot-S pitze sul m onte Rosa. L a S o c i e t à d e g l i a lp in is t i t r i d e n t in i (ch e è p re ­ sied u ta al presen te dal rag. G uido L arch er, o. c. del T o u rin g a T ren to) ha ten u to, il g io rn o 8 a g osto, il suo annuale co n v e g n o nella verde ed am ena valletta di P iev e T esin o. N um erosi fu ron o g li in terven u ti. Di que sto co n v e g n o ch e ebbe sotto vari punti di vista, e c ­ cezion ale im portanza, non possiam o qu esta volta, per assoluta m ancanza di spazio, parlare com e v orrem m o; e rim andiam o p erciò la relazione, con v ig n e tte , ad un p rossim o num ero. D irem o solo per ora ch e il g io rn o -4 una sch iera dei con v en u ti per il P a sso del B roccon e e Canal San B ovo andò (d o p o essere stata accolta in ogni paese co n gran d i segn i di sim patia) a p ern otta re a F iera di P rim iero; il g io rn o 5 fu d ed ica to al g ru p p o delle P ale di San M artino, e 21 a lp inisti sa liron o la R osetta, 7 il C im one d ella Pala, e 3 com p iron o la tra­

317

versata del C im on e; uua sch iera il g io rn o 6 da San M artino d i Castrozza p er i passi di R olle o di L usia scese in F a ssa ; nei g io rn i segu en ti alcuni soci salirou o la Marmolada. e circa 50 di essi andarono a prendere possesso del n u ovo a lb erg o di Lavazzè sop ra Cavalese. Il co n v e g n o non p otev a riu scir m eglio, e darà a r g o ­ m ento a varie considerazioni.

S e z io n e

D ogane

P e r l ’ im p o r t a z i o n e t e m p o r a n e a d e i v e l o c i ­ p e d i d e i tu r isti. — A causare dubbi sorti in m e ­ rito alla portata di alcu n o norm e p er l’ap p licazion e dal 10 settem bre della n uova le g g e italiana 80 g iu g n o 1001, relativa alla im p ortazion e tem poranea dei v elo cip ed i, in terven n ero op p ortu n e sp iegazioni del M in istero delle finanzo (D irezion o g en delle g a b e lle ', e ne risu lta: 1° ch e ai ciclisti esteri o italiani resid en ti all’e ­ stero, mem bri di associazioni ammesso al trattam ento di favore, non sarà più im posta la p rov a della riesporta zione dei risp ettiv i v e lo c ip e d i; 2° ch e ai ciclisti su d d etti vorrà con seg n a to dalla dogan a di fron tiera non più la ordin aria b olletta di im portazione tem poranea, ma un perm esso d i circo la zione imeni. A. 73) v a lev ole tre mesi e rin n ova bile a rich iesta presso ogn i altra dogana, per altri tre m esi; 8° ch e pel rilascio del su d d etto perm esso d i cir­ colazione il ciclista pagh erà cen t. 25 <10 cent, por la bolletta e cen t. 15 per l ’a p p lica zion e del con tra ssegn o o ta rg h etta gia lla con piom bo re tta n g o la re ); ■4° ch e il perm esso di circo la zio n e non varrà che una volta sola pel transito alla frontiera, e perciò una volta ch e da qu esta si sia usciti, per rien trare, quan­ d ’anche con lo stesso v elocip ed e di prim a, ancora por­ tante il con tra sseg n o, b isog n erà provved ersi di un n uovo m od. A. 73; 5° ch e ai c ic lis ti residen ti in Italia, verrà invece data la bolletta di tem poranea im portazione , con va lid ità non su p eriore ad un anno, o ch e non esim e dal pagam ento d ella tassa di circola zion e. Pel rilascio della b olletta di tem poran ea im portazione si rich iede una spesa di cen t. 25, co n tra sse g n o com preso. Il c i ­ clista m u n ito di d etta b olletta, ó in fa coltà di tra v er­ sare in andata e ritorn o la frontiera, però ad ogn i u scita dallo S tato d ovrà d ich iarare so intende riesp or­ tare d efinitivam ente il v elocip ed e o se v u ol riserbarsi di en trare an cora nello Stato e poi u scire nuovam ente entro il term ine di va lid ità d ella b olletta, così ch e a l­ l ’ultim a u scita la d og a n a possa to g lie re al v elocip ed e 11 con tra ssegn o. Sul 4° lim ito fu ron o «Ini!» I>. U . d e l T o u rin g in v o ca te d i­ sp osizion i piu c o n fo r m i ni d e sid e r io dui c iclis ti, v ale a d ire hi v alid ità d e l p erm eino, m od . .4. 73, nuche ngli effetti dogiin nli, pei tro meni d i uua duriitn.

A i s o c i c ic lis t i ch e v a r c a n o

la f r o n t i e r a —

ruminolitjau»» ancore che le dogano non concedono il passaggio In frati «'bigia al ciclliita con macchina elio non esibisca la sua teu cra di socio, completata con tutte le seguenti indicazioni, .n essu n a e s c lu s a : Cognome e nome del titolare. Pro fatti Ode. Domicilio, (fonerò dellu marchimi (biciclo, triciclo. t.iudcm, motocicletta, ore.). Nomo dellu fab­ brica. Numero della mucchlmi (ove no fosso priva, ò assolutamente Indi­ spensabile farne applicare tino eoa qualsiasi mezzo meccanico sul telaio dello macchimi). Peso. Firma autografa del titolare u sua fotografia in pie colo formato incollata all'apiiosito spazio. lutine, vidimazione della D. G. del T . e bollo dciranuuallta in corso. L a v id im a z io n e n o n p u ò essero fa tta d a l l a D ir e z io n e s e n o n su te sse r a m u n it a d i tu tti i d ati s o p r a e n u n c ia t i. Mandare la tessera In questo condizioni alla Direzione del T . accom­ pagnando 15 centesimi per sjiese {tostali. Nel caso che la tessera non dovesse servire |>er le dogane, ma solo pel riconoscimento alla posta, eoe., in luogo di tutti i ditti inerenti alla macchina occorrenti per quelle, scriverò l'Indicazione « p e r r ic o n o s c i­ m e n to p e r s o n a le ». C h i n o n h a la tessera in r e g o la , p a s s a n d o la fr o n t ie r a d o v e fa ro i l v e r s a m e n t o d e lla u su a ton e p e r im p o r ta z io n e te m p o r a n e a d e lla m a c c h in a . D u n q u o , p o r o v ita r o n o ie , aIosa u n s o o io v e r ific h i l a p r o p r ia tosaera, o, in o s s o d i b is o g n o , p r o v v e d a a c o m p le ­ ta rla e a m a n d a r la p e r te m p o a lla D ir e z io n e d e l T . p o r la v i­ d im a z io n e .


318

TO U R IN G C LU B IT A L IA N O

La motocicletta. L ’ anno corrente si manifesta nei suoi prodromi oltrem odo favorevole alla m otocicletta. N ell’ ultim o Salon do l ’ A utom obile et du Cvcle e nell’esposizione ora tenutasi al Palazzo di Cristallo a Londra se ne ebbe la prova dal gran num ero di tali macchine che v i figuravano. Ma pri­ ma di parlare di esse giova dare u n ’ idea generale di ciò che deve essere una m otocicletta. In tesi generalo essa è una bicicletta mossa da un m otore: questo m otore fu per le prime una m acchina a vapore, ma in seguito, come in generale negli autom obili, si preferì il m otore a benzina più leggero, più semplice da condurre e più robu sto: quindi parleremo solo della m otocicletta a benzina nella sua form a piu com une. P er la descrizione del motore ri­ mandiamo i lettori a quella che no fu fatta n ell’annuario di quest'anno a pag. 8fi, I voi., poiché esso non differisce da quello di un autom obile che nelle dim ensioni. L a diver­ sità sta in ciò che qui avendosi un veicolo più fragile e leggero si adottano m otori di minor forza e quindi più piccoli col m inim o di accessori avendosi limitato lo spa­ zio ed il peso. Questi motori che sono della forza da 1 a 2 cavalli applicati ad uno o più tubi del Quadro possi­ bilm ente in basso ed in posizione vicina alia verticale : il carburatore ed il sistema d ’accensione sono in tutto identici a quelli degli autom obili. Qui trattandosi di pic­ coli motori facili a raffreddarsi non occorre che per ciò vi sia circolazione d ’acqua, bastando il m ovim ento del­ l ’aria che lom bo la superficie del cilindro opportunamente aumentata mediante le alette. Gli accum ulatori, la bobina, il carburatore, il serba­ toio della benzina vengono essi pure assicurati in diversi punti «lei telaio. La trasmissione dev’essere della mas­ sima sem plicità: com unem ente il m otore porta una pu­ l e g g i a a gola e mediante una cinta rotonda formata da una correggia ritorta m uove la ruota posteriore alla quale è applicato un cerch io pure m unito di m ia g o la ; la ten­ sione si da alla cinta torcendola più o m en o: in altri si­ stemi un rullo o una piccola puleggia a gola si appoggia alla cinta per mantenerla tesa : con questo sistema si può avviare il m otore prima di montare in macchina, tirando indietro questa puleggia e lasciando la cinta lenta in m odo che essa scorni sulla puleggia del m otore: per av­ viare poi la bicicletta si porta il tenditore ad appoggiarsi alla cinta, rendendola gradatamente tesa. L a manovra inversa si pratica volendo arrestarsi. V olendo ottenere diverse m oltipliche jier fare più facilmente le salite si possono disporre sulla ruota posteriore diversi cerchi a gola por lu cinghia con diametri decrescenti oppure degli opportuni sistemi di ingranaggi nel pedaliere o nel m ozzo della ruota posteriore. Più generalmente la m otocicletta si avvia coi pedali: in ogni caso è necessario che essa sia provvista del con gegn o per la ruota liberu, altrimenti anche quando la trazione è esclusivamente affidata al mo­ tore i pedali sarebbero in m ovim ento. In tutte le dispo­ sizioni accessorie però si incontra fra i m odelli dello varie fabbriche una grande diversità, la quale dà a divedere com e in questo argom ento le prove pratiche non siano state finora m olto esaurienti a definire la soluzione mi­ g liore: tuttavia dalle tendenze manifestasi una cosa che si può certamente asserire : la bicicletta, perchè vi si possa adottare un m otore anche piccolo deve essere costrutta appositamente : che l ’ idea ui trasformare una bicicletta qualunque in m otocicletta, sia sem plice, ingegnosa, e tentatrice non lo n e g o : ma in pratica pare che non sia rea­ lizzabile: infatti se vogliam o avere dei pneumatici di 45min., se vogliam o che cinta o catena non passino troppo vicino al pneum atico con pericolo di danneggiarlo, biso­ gnerà rifare la parte posteriore: se vogliam o camminare con una discreta velocità occorre un motore di 1 e mezzo H P . e quindi occorron o dei tubi di un quindicesim o di spessore che nessuna bicicletta ordinaria ha : bisognerà rinforzare la forcella anteriore, mettere dei freni potenti;

infine la cosa più semplice è ancora conservare la pro­ pria bicicletta ed acquistare una m otocicletta, e il m eglio ai tutto sarà prendere una m otocicletta col m otore stac­ cabile dn potersi anche usare senza di esso. In questo av­ viso ci conferm a anche la tendenza dei costruttori che a questo principalmente si sono rivolti. L a diversità fra i vari tipi della qualo abbiam o più sopra parlato si rispec­ chia soprattutto nella posizione del motore, nella form a del telaio o nel sistema di trasmissione dal m otore alla ruota posteriore : il rendere il telaio più rapido mediante l ’aggiunta di qualche tubo trasversale, sarebbe indicato, tuttavia è un sistema poco adattato, perchè con ciò si viene a dim inuire lo spazio già abbastanza ristretto de­ stinato al m otore ed ai suoi accessori: anzi vediamo che si vanno m ettendo da parte gli antiestetici tubi di rinforzo della forcella anteriore: quanto alla trasmissione che al­ cuni fanno a catena, altri per ingranaggio ed altri a cin ­ ghia ritorta di cu oio crom ato, ci sembra preferibile questa ultima perchè è la più semplice e la piu facilm ente ripa­ rabile ed è infatti il modo preferito. Si tende a collocare il m otore più in basso che sia possibile, ciò riesce più co­ modo per il ciclista e rendo più dolce la direzione. Il ten­ ditore del ouale sono m uniti m olti dei tipi di q u est’anno non ci sembra di grande utilità, poiché la tensione della cinta si ottiene facilmente colla m aggiore o m inor tor­ sione, e quanto alla sua efficacia com e innesto e disin­ nesto ne dubitiam o assai. Ci sembra invece che sarebbe stato m olto bene il munire le m acchine di carburatori a livello costante, ciò che solo pochissimi hanno fatto, p oi­ ché la m otocicletta è senza dubbio uh veicolo soggetto a m olte scosse o quindi si avrà una notevole difficoltà a mantenere una buona miscela con tutte le ineguaglianze di superficie che si trovano sulle strade. Quasi tutti i m o­ tori hanno l ’accensione elettrica con pile o accum ulatori: qualche tipo più pesante degli altri ha introdotto il ma­ gnete con iniziativa assai lodevole, perchè se da un lato abbiamo un peso un poco m aggiore e un poco più di com ­ plicazione che sembrerebbe sconsigliabile in una mac­ china nella (piale la semplicità deve prevalere, d all’altra non si può disconoscere l ’enorme vantaggio di non aver più a temere il pericolo dogli accum ulatori e delle pile scariche, pericolo tanto frequento colle pile e gli accum u­ latori di piccola capacità di cui sono tornito lo m otoci­ clette, per di più esposti anche a scuotim enti considere­ voli. Una breve rassegna mostrerà m eglio com e si sia esplicato il talento dei costruttori. I Fratelli Marchand hanno mantenuto con poche va­ rianti il m odello da loro presentato all’ esposizione di Mi­ lano del 1901.

Motocicletta F.lli Marchand.

11 m otore di uno e tre quarti H P è inserito al posto del tu bo portasolla : con ciò essi hanno ottenuto di non variare la forma ordinaria del telaio di bicicletta. 11 car­ buratore a barbotage è disposto nell’interno del quadro. L ’ accensione è elettrica: essi adattano anche l ’accensione a magnete a richiesta e forniscono pure la m otocicletta di due m oltipliche date da due cerechi di diverso diametro sui quali si avvolge la cin gh ia per dar m oto alla ruota posteriore. L ’ ing. Rosselli di T orino non ha abbandonato il suo m otorino L illipu t che egli applica sotto il tubo in-


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T O U R IN G C LU B IT A L IA N O

320

feriore davanti presso il p edaliere: per un turista ch e non ami fare d elle gran di v e lo cità , q u esto m otorin o, ch e ha so lo un cavallo di forza , pu ò certam ente bastare: q u i v i

Motociclottn R o s e i 11 • muterò Lilliput. l J/ 4 IIP.

tica Intente davanti al pedaliere, variando un p o ’ la ordi­ naria stru ttura del c ic lo : pesa 35 ch g . ha accensione elet­ trica, carbu ratore a p olverizza zion e, trasmissione per cinta a una sola v elocità , pn eum atici di 60 mm . : una mac­ ch in a sem p lice e forte quale potevano concepirla i suoi au tori d op o anni di lod ev oli prove. L a marca G ladiator pesa invece 30 ch g . ha un motore da 1 H P . assicurato sul tu b o in feriore davanti del quadro, serb a toio di benzina sul tu b o dello sterzo, accensione elettrica , carbu ratore a liv e llo costante, trasmissione a cin ta, d op p io fre n o , pneum atici d i 45. min. D ob b ia m o pure citare la H u m b er che ha un quadro un p o ’ d ifferen te dal so lito : il m otore è situato al ili sotto del tu b o in feriore davanti e m u ove con una catena il m ozzo dei p ed a li, l ’a ccen sion e è elettrica e il carburatore a b a rb o ta g e : non d u b itia m o clic questa macchina sia degn a d e ll’an tica fam a della casa ene la fabbrica. M olto sim ile ai g ià descritti è il m otorino Zùrcher L u titi, «lei quale Ita la rappresentanza il sig . Corrado Frera. S i costru isce di varie potenze, da 1 cavallo e 1 e tre

è poi il v a n ta g g io di avere una m acch in a più sem plice e piu leg g era e facilm en te trasform abile in ordinaria b i­ cicletta. C olla bicicletta a m otore B ianchi ritorniam o al tino non trasform abile. Q uesta ò forn ita di m otore D e D ion da

M otociclotta Nociutosi lutor Pfoil • con motoro Zilrchor Littlu 1

Motocicletta Bianchi - tnoturo 1 ■% IIP .

I e tre qu arti H P . colloca ta verticale d a van ti al pedaliere. E ssa ha la trasm issione a cin ta con tenditore carburatore b a rb ota g e, a ccen sion e elettrica. D a questa noti differisce m olto la P rin etti-S tu cch i che ha un m otore d ella stessa forza fabbricato dalla d itta : so lo ne d ifferisce nella c o l­ locazion e del m otore stesso d isp osto al di sotto del tubo in feriore davanti e parallelo ad esso. Il carburatore è in­ d ifferen tem en te di qu alu n que dei sistem i in u so, l ’a ccen ­ sion e elettrica. A b b ia m o co m in cia to dalle m acch in e n a zion a li: nel ten er parola delle m arche straniero b isogn a p rim a accen ­ nare alla più a n tic a : la m o to cicle tta "Werner ch e si è «le­

HP.

quarti e si d ispon e sul tela io a ll’in circa com e il motore della H u m b er e si pu ò adattare co n poche modilìcazioni a qu alu n qu e bicicletta. M olti altri tipi potrem m o d ilu n g a rci a discutere: ma c i sem bra clic qu anto ab b ia m o esposto basta già per farsi u n 'id ea di qu anto si produce in qu esto genere e mostri com e ora la m otocicletta entri a sostitu ire completamente od an che co n m a g g io r esten sione per la m aggior maneg­ g e v o le z z a e per il p iù ten u e prezzo il triciclo e il qua­ li riciclo orm ai g iù di m o d a : Sarà un successo duraturoV L a risposta a g li even ti.

La trazione elettrica a tilo a ereo sui tronchi fe r r o v ia r i C o lic o -C h ia v e n n a e C o lico -S o n d rio , si è at­ tu a ta fin a lm en te il 4 se tte m b re , in a ttesa di estenderla tra g io r n i al tr o n c o L e c c o -C o lic o e più tard i ai tronchi in fe r io r i. D e l g r a n d io s o im p ia n to id r o -e le ttr ico , nuovo n e l s u o g e n e re , c o m p iu to n e ll’A d ria tica , avrem o occa­ sio n e d i rip a rla re . D onatori gen tili Motooiolotta W ornor • raotoro l* /4 IIP.

cisa q u est’ an no a cam biare la posizion e del m otore eh'essa aveva iin qui situ a to su llo sterzo a m u overe con una delle solite cin g h ie ritorte la ru ota a n teriore: ora il m otore in gran dito lin o a l e tre quarti IIP . ò stato co llo ca to ver-

Ringraziamo i seguenti «¡guari por 1* invio fattoci di liiritU c Annuari arretrati : Iterami rag. Augusto, Venezia — Hruscn Adolfo. Meda — Cyo Vincenzo. Corrotta— Do Antonio Carlo. Rotini — Ten. Ales­ sandro Krculinni, Mussa Carrara — C. G. Squintaiii, Arezzo — Stolz,nuli Stanislao. Milano— Stecchini iug. Guglielmo, lln-sium — Gila Ferdinando, Toriuo.


»2 1

R I V I S T A M E N S IL E

2° Elenco dei Posti di rifornimento di Touringbenzina e Lubrificanti, stabiliti dal T . C. I. (funzionanti ai !• settembre 1902 — Vedi nella •• Kivlstn •• di a g o s to l'n ltr o Klencol.

COGNOM E

LOCALITÀ

D A Z IO

E NOME IN D IR IZ Z O

d e l d c]s is ita rio

L.

B o l o g n a ..................................................................... C h l v a s s o ..................................... C iv ita vecch ia . . . . . C o m o ................................ C o r s ic o ........................................... F e r r a r a ..................................... L e cco . . .......................... L o d i ....................................... . . . P arm a . . ................................................. P o rd e n o n e . ....................................... S a ls o m a g g io r e ................................................. Siena . . . . . . . . T era m o . . ....................................... T o r i n o ..............................................................................

P a g lio n i G ......................................................... F . C ro ce o F ig li . . . . . . rnittalnnu'iisa G u i d o .......................... C h ie r ic h e tti C a r lo . . . . . Z in i C o rte si c B o r n i .......................... M ozzi o C.......................................... G o n d o la A n g o l o ....................................... C olla ProM lot’ lm o . ....................................... C ilia ri E u g e n i o ....................................... P alese A n t o n i o ........................................................... A n to n m z z i H u berto . . . P aren ti G i o v a n n i .......................... Rossi L u ig i e C .................................................................... A le s s io E................................................

o.

G r a n d H otel d 'i t a l i * . F a r m a cis ti. P ia z z a C a v o u r . 8. F u o r i P orta P o rtello, 1. P ia zza P a c e , '-’ 7. V ia A . StopIHUli, 7. P ia z z a M a g g iore. S trad a M a zzin i, P ia zz a le C a v c d a g n e . P ia zz a C a v o u r, f». D ro g h e e C olon ia li. L a b o r a to r io C h im ico F urataceli lit o . C o r so S . G io r g io , 9. V ia O rto B o ta n ic o , 13-17-19.

P o r 1 c ic l is t i s o r d o m u t i Non si circola in bicicletta iu città quando si è sordomuti o circolando, tale imprudenza attenua la rolpn di olii causa loro un dntilio. ( C omi il Tribunale della Senna). L a r e s p o n s a b ilit à , d e g li a lb e r g a t o r i

N o m in e a C o n s u le n t i. S ettim o E len co p e l bien n io 1 9 0 1 —1 0 0 2 . Hurgntno Fireuxe M antova Iieggiolo T ronto

F rigorie av v . G ild o, via X X Settem bre. B1 Gunltlori avv. A d olfo, via Fioaobiun, 1 Finxi av v . G uido, via A rriv a ton e, 10 Magnali dr. Francesco. via X X Settembre, 38 Itohbii dr. Pompeo, via Rosmini, 7

G iu d ic a t i t u r is t ic i. Infortunio accidentale 11 Pretore ili Colognn Veneta statuì ebe il ciclista non è re s pensabile del danno ohe. pur usmido tutta la diligenza di un buon padre di fam iglia, non ha potuto evitare. La fattispecie ri­ guardava un ciclista ehc aveva p rod otto delle contusioni ad una donna elio si v o ltò bruscamente verso la bicicletta, quando il ciclista, scorgendola, aveva rallentalo di m olto e aveva ripetuta­ mente suonato il cam panello. (Sen le usa (S-7-90S. tortura Cotogna

Veneta). Automobile danneggiato dn una votturn S»* un autom obile venga danneggiato da mia vettura, si dovrò risarcire al proprietario deH'automobUe l ' intero valore di esso e non giù l ' indennizzo por la sola riparazione, perchè un auto­ m obile riparato olire meno sicurezza ili uno n u ovo. (Sentenza

•Iella Carte d'appello di Parigi, ii marzo 190Ì, Ite. T. C. F. 1902. patj. 3*7). Infortunio per imprudenza 11 Tribunale di B ruxelles condannò a 500 franchi di ammenda e 13.000 franchi di indennizzo uu autom obilista elio, volendo sorpassare un tram , urtò e uccise un tipografo (melata T. C. lì.

gì agno 190i, pag. tt5). Per P inquilino ohe u sa la scuderia come garago L* inquilino che ha affittato una scuderia per due cavalli può riporvi anziché Io vetture ed i cavalli, i propri autom obili ed ii proprietario ha torto di opporsi. (Con) il Tribunale di Bruxelles).

Chi sta soduto a fianco allo chauffour ó del pari responaabllo ? •S'i — deciso il Tribunale d ’ Anversa.

N o — statuì la C orte d ’ appello di Bruxelles, dichiarando che in linea di diritto non può estendersi la responsabilità penale d i partecipazione ad uu delitto involontario e non intenzionale com e un infortunio autom obilistico (Sentenza (à maggio (90i.

Corte <VAppello di Bruxelles).

Un turista, mi indicazione del direttore d ell’ albergo, mondò il fattorino a cam biare 110 franchi iu moneta iuglese dovendo recarsi appunto iu Inghilterra. 11 fattorino, preso il denaro, non ritornò più. 11 turista chiam ò quale responsabile l ’ albergatore, ma il Tribunale dichiarò : Che certamente i proprietari sono re­ sponsabili dei danni causati dai loro dom estici, a norma del C o­ dice civile, ma solamente s ’ intende a causa d ello funzioni iu cui sono dai proprietari im piegati. Ora nella fattispecie, il direttore mise solam ente il turista in rapporto col fattorino. Questo fu uu atto di pura cortesia. Un fattorino d ’ ulliergo o di restaurant, in ragione d ella sua stessa età, non è incaricato eho «li fare delle brevi corse per piccole commissioni e non di com piere dei man­ dati di fiducia com e quello di cui il turista lo aveva incaricato.

(Tribunale di eommerclo d'Calenda, Itr. T. C. B. I90¿, pag. i¿5). P o r oh i a c q u i s t a a u to m o b ili L'nrquireiite di una vett ura autom obile di provenienza estera, è in diritto di richiedere la risoluzione del suo contratto di ac­ quisto, allorquando gli riesce im possibile ottenere duH'Ainininistrazione com petente il permesso di circolazione che non è rila­ sciato clic su produzione del certificato di approvazione del tipo di macchina a norma del relativo regolamento sulla circolazione degli aiitomohiii. (eh. 5 del Tribunale eirilc della Senna. Stz.

r.i

„aiMinóre

1904. ite.

T. O. F. 190*.

pag.

1*7/

P o s t a le g a le . Sig. Lanza, Vercelli. — Data la nostra giurisprudenza ella dovrebbe ripagare la tassa. Potrebbe con uu lungo giudizio, o munito di testimoni del fatto, tentare di provare l'accideutalitò del fatto stesso. Ma il perditem po o lo spesa saranno peggiori del ricam bio della targhetta. E lla poi, non avendo testimoni, non può provare Paceidontiiiità. che poi presso m olti Pretori non è circostanza sufficiente a dori mere la contravvenzione. Sig. Bajoeco, console d i Terni. — Il T. provocò già dal Mi­ nistero la decisione da lei desiderata zu lla non applicabilità della targhetta agli autom obili. Ella non lui che a ricorrere diretta­ mente al Ministero delle Finanze, sezione gabelle, perchè la con­ travvenzione le sia annullata Mi comunichi in ogni caso o la decisione d ell’ Intendenza di Finanza o quella d el Ministero. Sig. (¡ajo, Milano. — Se ella ha presentato reclam o in du­ plo o ritirata una copia eolia limili del capostazione, in ferrovia le risponderà rifondendole l’ iiidenuizzo d i legge. Se non ha presentato il reclam o — e tali istruzioni le pub­ blicai ampliamento sulla Itiriata — innanzi ritirare In bicicletta faccia le sue riservo, presentando d etto reclam o o ritirandone copia datata r tlrmuta. Se non otterrà convenientemente sod d i­ sfazione potrà allora, producetelo la copia autentica del reclam o, adire alle vie giudiziarie, com e prescrive il regolamento. Scri­ vendo ni T . unisca l’ indirizzo e il bollo per la risposta. Sig. Ballinger, Milano. — Dal Club A utom obilisti d ’ Italia ricevo il verbale della siui contravvenzione, bicorn i a ll’ Inten­ denza di Finanza di Novara o direttamente al Ministero delle Fi-


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TO U R IN G CLU B IT A L IA N O

nunso, Dirczióne generalo dello gabelle, ili competente bollo e 10 contravvenzione le mirò annullata. So fogno ohiiuniito noi frattompo n giudizio innanzi ni Pro* toro mi informi. Arch. Gallizioli. concole di Bergamo. — L ’ incarto relativo al ponteggio a Politala non mi fu eouiuniento mai. Kblii alcuue ►ne lettori’ e cartoline, nuU’nltro. Sarà più «picoio. ricomporla di nuovo raccogliendovi il decreto tundncnlc, i relativi reclami o or dinanzi; e le eventuali osservazioni. Gongolato di Palermo. — Mi viene comunicato il giornale « Il Sole del Mezzogiorno* da cui rilevo il decreto del Municipio di Palermo sulla circolazione degli automobili. Tale decreto sa­ rebbe inutile giacché detta materia é regolata dal Regolamento governativo M i g l i automobili. E ’ illegale, poi, quando arbitraria­ mente nggiungc a detto Regolamento governativo l'obbligo di una placca di rame o di porcellana portante il numero della li­ cenza. Tale (sconcio su proposta del T ., venne riconosciuto inu­ tile anche dall'nutoritù governativa. Sarà bone quindi entro il mese dal decreto presentare re­ clamo sin al Ministero degli Interni ohe a quello dello Finanze — Direzione generalo dello gabelle — su competente foglio da bollo per ('abrogazione di tali illegali e dannose disposizioni. Arr. Moro, consulente legale d'Alectandria. — Se il ciclista ferito ò socio del T . dnte lo condizioni di fatto c di diritto ila lei indicate, il T ., si costituirà parte civile nel senso che dele­ gherà un proprio consulente a rappresentare le ragioni del consocio. Sig. Mar:oli, Milano. — Per il ritiro di un deposito, l’ Ufllcio governativo può richiedere la presenza personale del depositante, o quanto meno la prova del mandato ad esigere con regolare procura. Certo é noioso, ma ò legge, e quando si tratta di urrecar noia al eittudino la burocrazia non transige. Veda lei se preferibile la gita a Lecco o il rilascio di procura. Richieden­ dolo. potrà forse ottenere ehe 1 'Ufficio di Lecco passi la somma a ll’ Ufficio di Milano per il pagamento m a... fra troppo tempo e dopo non lievi pratiche. Sig. Gratei, Milano. — La sua non ò una vertenza turistica, non essendo tale lo scambio di ingiurie. Mandi quel che può al suo avversario e non dubito si terrà contento, soddisfatto come fu delle scuse. Sig. Bianchi. Acqui. — Il microscopico e primitivo cartello di divieto scritto su un pezzo di carta appiccicato ud un albero, non ò certo l'avviso che stabiliva il legislatore, il quale pre­ scrivo che lo speciale divieto di circolazione dei soli velocipedi « venga signiilcato pubblicamente indicandolo sotto il nome delle vie o piazze » . Tale avviso illegale rendo illegale l’esecuzione del divieto e la contravvenzione relativa. Nel coso il Pretore farà giustizia contro tale gretta ciclofobia. Sig. Brera, Milano. — Quantunque e legge e regolamento parlino solo di mancanza di contrassegno e uou di manomissione, pure anche la manomissione ò punita come la mancanza della targhetta. 11 suo fattorino proverà ancho colla di lei testimouianxa che non aveva manomesso il contrasseguo, e vorrà assolto. Spetta però a loro, recarsi all'ufficio metrico a far fissare 11 contrassegno, giacché nessun obbligo ha la guardia. È indispensabile che il di lei ex fattorino si rechi all'udienza, altrimenti il Pretore non pronuncierà l’ordiue di riinscio della macchina. Quindi faccia ricerche del suo fattorino e lo persuada a presentarsi. Poteva però evitare il lungo sequestro del triciclo deposi­ tando a garanzia l ’ importo della multa, ohe se assolto, sarebbe stata restituita. Sig. Del Guizo. Arcllino. — Io Occorre che mi indichi il numero della sua tennero, non risultando ancora ella socio del nostro Touriug. 2 ° Occorre che mi mandi subito copia stnmpata o col bollo municipale del decreto del sindaco per ricorrere in termini nll'nutoritù competente contro l'assurdo decreto.

Il Capo Sezione Legale. A w . C esare A c r a t i .

Soci benemeriti. Agnone, (laminili cnv. Roberto: Anneey, Bianchi H enry: Arbus, Vicino Matteo: Biella. Masserano Arturo : Boccheggiano. Fornelli C arlo: Bolzuuo. Tornasi Beniamino: Brindisi. Mussi Francesco : Busto Arsizio, Milani Giuseppe ; Caltnnisscttn. Burtoccelli Gaetnuo ; Carmagnola. Frutas dott. prof. Vittorio ; Car­ rara. Valenti Vittorio: Como. De Col rag. Giovanni; Conselve. Arrigoni Alvise ; Cuneo, Giratoli Carlo : Ferrara, Barbontini dott. Tom aso; Firenze, Riva Pietro: Lucerna. Signore Jean: Milano, Goldoni Alberto; Meregalli Luigi. Moclii Adolfo; Mon­ tanara. Rabitti dott. Augusto; Parma. Galli cap. Muzio : Popoli, Spalloni Audrea : Roma. Corsetti Edoardo; Spello. Dini Giulio; Trieste, Chiesa Eugenio : Venarla Reale, Salvi dott. Adolfo. Totale 439.

O t to n e B r e n t a r i , Guida del Trentino ; Bass ano. Stabilim. T ip. Sante P ossan o; Milano e Torino, G. B. Pa­ ravia. È uscite in questi giorni il quarto ed ultimo volitino della Guida del Trentino del prof. Ottone Brentari, pub­ blicata per cura della Società degli Alpinisti Tridentini. Di questa opera notevole ci proponiamo di riparlare ; o qui ci limitiamo a ricordare cne il primo volume (460 pa­ gine) illustra le valli d ell’A dige, del Brenta, dell’Antico; il secondo (402 pagine) la vallo media dell’A dige, la valle d ell’ Eisak, e le valli dell’ A visio e dèi Cismone e le Do­ lomiti T ren tin e; il terzo (368 pagine) le valli del Chiese e del Sarca; il quarto (vill-298 pagine) il Campo Rota­ vano, le valli di Non e Sole, i monti del Trentino Occi­ dentale. Ogni volume (con vignette) costa L . 5.

Cronaca del Touring Italiano Fra I nuovi soci del T. C. I., che dopo aver solennizzato su l M oncenisio il raggiu n gim en to dei trentamila, ha proso bravam ente la rincorsa verso i quarantam ila, troviam o la principessa Letizia Bonaparte duchessa d’A osta, altrettanto appassionata c i­ clista ch e a u tom obilista; del m ondo parlamentare i senatori avv. Giannetto Cavasola e F rancesco Doria duca d ’ E boli. nonché il conte V ittorio de A zarta d e­ putato di U dine; tra gli studiosi un monaco, il Padre B enedetto Papale dei M inori Osservanti nel convento di C altagirone (Catania); tra l’esercito il Comando del V° Corpo d ’Armata (Verona), la sala di con v egn o uf­ ficiali del 12*’ A rtiglieria (Capua), la B ib lioteca Militare di B rescia; tra le D eputazioni provinciali, quella di A scoli P ice n o ; fra lo associazioni il C lub C iclistico Ita­ liano di B uenos A yres, uno tra i m aggiori sodalizi del genere n e ll’A m erica «ilei Sud. la Società Fotografica Italiana in Firenze, la Società C iclistica di Massa Su­ periore (R o v ig o ), il u C iclisti C lu b « di Fossom brone, 10 Sport Club uPro V ig e v a n o « in Lom ellina, i Veloci Clubs di G orizia e Bassano, i Clubs C iclistici di Cantù e di Casorate, il L iceo-gin n asio R inaldini di Ancona, la B iblioteca U niversitaria di Pisa. Il T. C. I. alle Esposizioni. — Il padiglione del T o u rin g alla M ostra internazionale del ciclo e d ell’au­ tom obile, chiusasi in T orino nei m ese'scorso, fu tra i più visitati — e la G iuria assegnò al T ou rin g una delle più alte on orificen ze: il diploma d'onore. La Giuria torinese fu tutfc’altro che larga di diplom i d ’on ore: una mezza dozzina circa in tu tta l ’esposizione, assegnati alle piu colossali case U n altro diplom a d ’onore ci fu con ferito dalla Giuria d e ll’E sposizione d id attica tenutasi in V ercelli, in luglio, ove, grazie alle prem ure di quel C onsolato, pure figurò 11 T ou rin g con una mostra di sue pubblicazioni. E l’A ssociazione partecipa ugualm ente all’ E sp osi­ zione a gricola industriale e did attica circondariale di T re v ig lio , ove la m ostra del T. venue ordinata a cura d e ll’operoso con sole dott. G. Zan con ti. L ’ Unione Ciclistica Veronese, ricostitnitasi or appena è un anno, conta 105 soci, fra i quali valenti cam pioni ciclisti, nuotatori, scherm idori, gin n asti, di­ lettanti fotografi. Ora vediam o con piacere com e p rò-


RIVISTA MENSILE penda al turismo, e in recenti convegni — a Vicenza, a Ferrara, a Iiovato, a Desenzano partecipò con nu­ merose squadre, fattasi ammirare per bella tenuta e disciplina, nonché per l'afliatamento della sua fanfara. Non lieve merito di questa esemplare organizzazione è dovuto al suo presidente sig. Éligio Bianchi. Signori doganieri, non troppo zelo ! — I v e ­ locipedisti di Spilimbergo, tutti ascritti al T. C. L, var­ carono giorni sono il conline politico per recarsi a Gra­ disca ove dovevano aver luogo le corse indotte dal V, C. friulano. Ma a Visco g l’ i. r. doganieri invitarono gli spilim berghesi a lasciare al di qua del confina il ves­ sillo sociale, portante il distintivo tricolore del T.f e pure permesso in tutta la monarchia al di là del Judri. Il capitano distrettuale di Gradisca, oui i ciclisti ricorsero, rispose cho avrebbe permesso l'introduzione del labaro purché non venisse spiegato ! A Shangai (in Cina). Quei nostri consoli s i­ gnori Tornaghi e A. Clerici, esercitano attivissima propaganda a favore del Touring. Ogni corriere ci porta nuove adesioni che non si limitano alla colonia italiana, ma trovano buon terreno nell’altro colonie ami­ che, nell’istesso elemento indigeno. Recentemente s’è inscritto socio il ricco mercatante cinese Tso Yuen, amante della bicicletta e altrettanto degli italiani, « ed é perciò — ci scrive il console Clerici — ch ’egli ha voluto onorare col suo nome il T. C. I. La sezione del T ou rin g a Shangai contaattualinente 50 soci e serve mirabilmente a serbare alto nella c o ­ lonia il sentimento di solidarietà nazionale, l’amore per la patria lontana, il giusto orgoglio per l’ italica bandiera e contribuisce a tener la colonia stessa in m aggiore estimazione presso gli altri stranieri e g l’ indigeni.

Deliberazioni dei Consiglio

Diecimo <li Pescagli!» Olgiutc Olona Palermo Pnrtinion Pionero in Volture Sagra di S. Mielielo

Stia Teano T ole n tin o T orin o T rani

Atene Bregenz

fCQNSQLAT 16° E lenco C onsolare pel biennio 1901-1902. Acqimviva Fonti Boato Araizio > > ('ctoni» Cbieri Cividnle

Consoli Grilli Umberto Forruri Angolo Pozzi Enrico Corticolli Carlo Colomiutti nvv. Casimiro Cucuvaz Antonio

Estero Battiti Giovanni Dirr Riccardo

Il O. C. (leu. Aggiunto O. GORLA.

Medici del T. 0. I. Quinto Elenco pel biennio 1901 — 1902. Bologna

limita dr. Guido Quirino, Intituto d’ Igione - R. Università Buti .Iodi dott. Enrico Carpi Pupotti dr. Giu»., P.ztt Viti. Emuli. I, 5 Uhioggia Roncolo dr. Francesco, viu S. Giacomo Liorna Giorgotti dr. Rodolfo, via Provinciale Piovo d’ Olmi Cavalli dr. Geremia Quart ¡uno (Mulnzznno) Poletti dr. Paolo Torino Coda dr. Martino, via 4 Marzo, 5 Viareggio Bordini dr. Roberto Villalugo Nunnarono dr. Continuo

C incorso per monografie alpine. Aderendo al desiderio manifestato da studiosi delle nostre zone alpine — il Consiglio ha deciso di fissare il 31 dicembre 1902, anziché il 80 novembro prossimo, com e prima s’ era deciso — il termine per la presen­ tazione a concorso dello m onografie, ognuna delle quali deve illustrare turisticamente qualcuua fra le se­ guenti m ontagne: Rocciamelone — Becco di Nona e Monte Erailius — Mottarone — Monte Baldo — Antola — Cimone — Monte Amiata — Terminillo — Majella — Etna — Gen nargentu. Il programma del concorso a premi (12 premi da L. 100 in medaglia d’oro o valuta, più parecchie me­ daglie d ’argento) fu pubblicato nella Rivista di marzo 1902 del Touring (pag. 101).

Leonardi Giovanni Pizzi Enrico La Farina Vittorio Cunnizzo Rosso Gioacchino Bianchi prof. Giovanni Giaeosa Ercole Sartori Giovanni Zumilo Michele Bcnadduei Giuseppe Fiorio Ettore Angelini Mioholo

Rovcredo

Estero Autognini dr. Lucindo, via Grigio»!

Farmacisti (2. Elenco) Numi Osimi» Parmu

Corradi Giulio Farmacia Santini Prayer-Galletti dr. Angelo, via Ma»»iiuo d’ Azcglio, 65 Pavidi« noi Frignano Pntturogui Adolfo Puoei ten. Tullio, via Giardino, 13 » » * Può» d’ Alpago Uberti Gin nappe Ravenna Frontali Leone Reggio Emilia Farmacia Timlielli Rocca S. Caneinno Ronnuguri G. B.. via A. Salii Emulano Rizzo Corallo e Grnzinni S. Benedetto Tronto Manzoni Valentino S. Felice »ul Panaro Fregai Carlo S. Frediano a Settimo Lcnni Eugenio .Surzana Mazzi Alfredo Smniuolo Dal lari Riccardo Softtrl Ponente Della Vallo Vittorio Soluroto Farmacia Comunale Sommarmi Bosco Barbieri Enrico Sondrio Morelli Ugo Tempio Sauna Pinta» Paolo Talamo Giovanni Torre Annunciata Trecute Zorgno Felice Sergent Marcenti prof. Lod.. via Zoduro Tre viglio Trino («litri» Camillo Veroni li Garonetti Pietro Verolnuuova Mara Alessandro Verona Fiorini dr. Carlo, piazza Pescherie, f» Verzuolo Rosa Francesco Vospolote Bo«io dr. Carlo Porrà Giuseppe Vicenza Vigevano Avozza Ercole, viu Principe Amedeo Vignolu Monuri Amedeo, via dell'Ospedale Estero KIngcnfurt lIuiiMOr Victor


324

T O U R IN G C L U B I T A L I A N O

E L E N C O DE I C A N D I D A T I Soci

del

T.

C.

I. i n s c r i t t i

dal

15

Ivtiglio

al

15 A g o s t o

1902

SOCI VITALIZI O B o l o g n a , : A w , A m ilc a r e Z a m ora li i - A n g elo Z a m o ra ti i A n ton io M a u r i - C a l i n o (Perù).* O. A ttilio P ia g g io .

SOCI

A lb an o M ila n i - M i l a n o :

A N N U A L I (••)

ALESSANDRIA. Molinnri Cenare. Fiotti Carlo. Savio cava­ liere Felice. Asti. — Bossi geoin. Eugenio. Castrllaro Gitidottono. — Varili Giovanni. Monliglio. — Gianotti Pietro. jVorf Ligure. — Horgan a Luigi. Tortona. — Koldi Alario. Valenza. Melohiorro Celeste. ANCONA. — Beer ing. Giacom o.

Jesi. - Fubris prof. Giuseppe Andrea, Lneertoni A lberto. Me renghi marcii. Paolo, Magni prof. G iacom o, Romagnoli T ito. Coglioni nvv. R iccardo. A Q U IL A . — Catalano C am illo, C ioon rd li G. Cesare. dentina. — Bonebetti A ntonio, Cecchotti B crardino. Popoli. Bonn Giuseppe, Fruttini Candido. Menni Francesco. Sulmona. — Ami carri li A ngelo, Bianchi Cesare, D orm aci nvv. A ch ille, Massaro a v v . A ch ille. Villalugo. Nnnnarone d o ti. Costanzo. A R E Z Z O . — Bianchi Gaetano. K ons G iacom o. Cortona. — .Mogi Guglielm o, Ruhegni G uido. Stia. — Sartori Giovanni. Terontola. — Bnldctti Giovanni. ASC O LI PIC E N O . — Franchi Giovanni. Giansauti ing. Francesco. B A R I. — C oloro A lfredo. Ae^uaefra fìttili. — G rilli Um berto. B E L L U N O . — Fabbri rag. Carlo, Fani Dam iano, Forcelliui Antonio, Gcrcnzoni Ernesto, Gcronasxo Enrico, Snmmnrtini d ott. Giulio, Sandri E dm ondo Luigi. Feltre. — Collarini Ezio. Ponzato. — M arinucci nvv. Luigi, Milli rag. A chille. Fodo d i Cadore. — B e lìi B ortolo. B E R G A M O . — I^cgrenzi G iulio. Raim ondo Raimondi, Richclmi C am illo, Sunrdi conte Gian Ruggero, Snardi conte Guidino. Crederò. — C uoco A larico. Fontanella al Piano. — C ovi E rcole. /tornano. — Pauserà Angelo. Tre viglio. — C onto rag. Luigi. Vertnra. — P eroni Piero. Villa d'Ahn'e. — Salvi Giovanni. B O L O G N A . — Am brosi Pietro Egisto, Cusso lini onv. C lod oveo, F abbri ing. E rcole, Gliezzi G uido, .Inerbili avv. Eugenio, Muftì eav. Ettore, Slilnni Carlo, Pedrini Q uinto, Rnvb d ot­ tor Gino, Serra A ngelo, Zamoraui av v . A m ilcare, Zamorani Angelo, Zamorani Benedetto, W cnek Augusto. DarieeIla. — Pasini d ott. Giovanni. fìastclmaggiore. — Barbieri Dcodnto, Bassi eav. C allisto, Malservisi d o li, G iulio, Santi Carlo, Venturi Hrenno, Venturi Vittorio. S. d abri eie di Paricella. ■ • Villani Mansueto. S. Lazzaro di Satena. — Grandi Natale. B RE SC IA . — Baldini Iginio, Bertoli Giuseppe, B iblioteca Militare. Bonntelli F rancesco, Bonifacio Faustino, Brambilla Mario. Gorio d ott. Giovanni, Gullierti L orenzo. Acqua fredda. — Avanzi Giacom o. Calcitano. — Bordogna Battista, C avalli noli. Fortunato. Capriolo. — Parntioo Agostino. Caste laonti. — Padri nell i Angelo. Chiari. — Martinelli G uido, Sgorbi av v . N ullo. Ntitolerà. — Braga Arturo. Potato. — D olci Dora. Stradolina. — Ferrnri Pietro. Villa Oogozzo. Cavadini G. B. C A G L IA R I. — Anelasi dott. Tom aso. Brusca Ettore, Datteri N icolò, F aggioli Benvenuto, Floris Elisio, Fois P ietro, Dessi Elisio, Loi F rancesco, M aocbotto Ferdinando, Mutala Saverio. Negri L uigi, R occa Elisio, R occa Stefano, Siddi Guglielm o. Pota. — Bnrbagelata Nicola, Meloni Saverio, Glielo Severino, Musiu A ugelino, Mastino Francesco, Malie B clgrnuoTeohnido, Pieri Giacom o Pietro, Poddigne Marra Salvatore. Igletiat. — Puvnn ing. Giovanni. Jfacomer. — C ib od d o Leone Rom olo. ìfontenarba. — O rrò d o tt. Maurizio.

Sinigallia. -

Firenze :

S. Vito. — Rosso ing. Bartolomeo. C A I,T A N ISS E T T A . — A golo Giuseppe, Henii.tendi L uigi, Conti rag. Giuseppe. Conti Salvato, Gnidi D om enico, Marinelli Augusto, Zam mito Giunoppo. S. Caterina. Zappali Giuseppe. C AM PO BASSO . — Canunvina dott. Ugo. Agitone. — T abacchi Uiovnn Maria. Oapraeottu. Di C iò A lfredo. Castel del Giudice. — P ollice ing. A lfon so. Pipalimotano. — De Marco Luigi. Ferrante Luigi. Lati esc G iu­ seppe. Marinelli A ch ille, Marinelli d oti. Tommaso. C A SE R T A . - Arpino. — C icco di Cola eav. ing. A lberto, Iti Fuxiò Emilio, Potrillo prof. Luigi. Capita. — C ircolo ufdciali 120 artiglierìa. Fontana U ri. — Jonu ing. Mario. Lettola. - Do Sitnone Giuseppe. Maddaloni. — G alli Giovanni. C A T A N IA . — Cornaye av v . G abriello, Forlivesi ing. Chilinuo, Franck Guglielm o, Muuzoue Salvatore. Sa vaste Antonio. (Jaltagirone. Carbone F rancesco, Faualos avv . F ilippo. Fnvitta n vv. Salvatore, G rifo» conte Giovanni, Libertini d ott. Gesualdo, T asca Giovanni. C 1IIE T I. — Montanari Enrico. Rossi Luigi. Frcsngrandinnria. — Francaseli olii Quirino. Lama Peligni. — C occo Raffaele, Madonna Cantillo. Lanciano. — Sorge Giuseppe. S. Valentino Scafa. — B aiocco Luigi. CO M O . — Albisotti A m atore, Camooini Pom peo. Cautuhippi Ca­ m illo, Cannati rag. Ernesto, Fermo Orsenigo G iulio, Giorgetti d ott. R od olfo, Noseda Giovanni, Ronchetti Piero, Spelta rag. Curio. Canta. — Club C iclistico Cantiiriuo. Lecco. — Ghialnnzoni Puolo. /Alino. — Bartesagbi Battista. l'arano. — De. Giorgi A lfredo. C O SEN ZA . - Paola. — Pnglfcse Antonio. CREM ON A. — Bettinelli d ott. Giuseppe. B igler Ottone, Boi in av v . Antonio, Cortese d ott. G uido, Del Re d ott. Annibale, Fossa Vittorio, Parino Marco, Pissorello Carlo. Casalbuttano. — Rovem elli Francesco. Castelleone. — Bertolotti d ott. Giovanni, Pacelln Luigi. Crema. — Conca Pietro, Francesobini A dolfo. Tamburini G io­ vanni. Villa Mario, Zizoli rag. Giuseppe. Riesco. — Bertolotti Antonio. Itola Doraresc. — Rota Andrea. Ritengo. — Milani d ott. Tom m aso. Solicino. — Pedrazziai d ott. Em ilio. Sor ettina. — Mnest rotti M arcello. CUNEO. — Olla G iov. B utt., Pellizznrì Aldo. Alba. — Lopez Luigi. Pagnateo. — Griginrio Enrico. Beneragienna. — B avero Carlo. Porgo S. /tal mazzo. — B orgogna Marco. Mondorì. — Bertone av v . G. Battista. Salasso. G ouella F rancesco. Mareneo Costanzo. Sarigliano. — Sclaverani ing. M ichelangelo. Villanova Bolero. — Cavallotti teologo G. B. F E R R A R A . — Aguiuri Giovanni, Bidietti G uelfo, Bolte Fran­ cesco, Branditili Luigi, Cnbrini Francesco, Duprn eav. ing. Giacom o.G iuidini A lfon so,G 1 G L IO L IM A Z Z A G A B R IE L L A . Giovnnuoni Giuseppe, Mnldarclli Oreste, Sani d ott. Arrigo, Sartori Cosare. Zavaglia V .. M ORISANI A N T O N IE T T A . Cento. — Budini G. E vangelista, Lini Francesco. F IR E N Z E . — Bucci B accio, Beclierucei Giuseppe, Beri ingerì bar. Arturo, Cuvngnnli Leopoldo. Guicciardini G iulio, Mar­ telli Mario. Milani A lbano, Mornudi Ugo, Musatti Guido. Lastra a Signa. — Fronnini Tito. Mezzana. — Vcstri Diego. Prato. — Bini A rnolfo, Cintti Sabatino, Lussi rag. Rizzardo. F O R L Ì. - (Hritella Romagna. — Dauieili Paneistichi. G E N O V A . — A lla ven o Eugenio. Burubiuo Cam illo. Barloceo C arlo, Berretta L eopoldo, Dondò Ettore, Ferrari Paolo, Fo-

(•) A rt. 5 dello Statuto. I Soci Vitalizi pagano Lire C E N T O una volta tanto. - <••) A rt. G e 9 . I Soci annuali pagano una tana ¿'entrata di L. 2 una volta tanto - »<1 una quota annua di L. 0 . - A r t. 12. 11 Consiglio non ricevondo alcun roclamo contro il candidato ontro un poriodo di quindici giorni dopo la distribuziono dolla P ivista ai Soci, inriorà al candidato la tessera di rioonoscimonto.


RIVISTA MENSILE ghetta Francesco, Frumento Francesco, Guluuzt Giovanni, Gusti Cesare, Ginocchio A rturo, Lercuri R iccardo, Lombardo Cesare, Muftì Giuseppe, Moru rag. Kttorc. Piccnlugu rag. Edoardo, Pittaluga Giovanni, P oppo Am edeo, Rossi Fede­ rico, Seribania A lessandro, Scribonis Cornelio, Speekcr Louis, Villa rag. O rdito, Zanolctti A lbino. Alliccila. — Muzio don Giuseppe. Altare. — Saroldi leudio. Campoligure. — Pastorino d o ti. C arlo, Rossi Napoleone. Celle Ligure. — K o b b iug. C . E. Chiarori. — Bruno av v . C arlo, Calcagno Evuristo, Costa Oh». Batta, Grondano d o ti. G. G iacom o, ROCCA A N N E TTA , Rocca Ettore, Sinionetti Angelo, T irelli Luigi. Loano. — Cbiozxa Enrico. Pietra Ligure. — Accame Vincenzo. Prà. — T ixi Martino, 8. Maria in Monticelli. — Porcella «loti Gerolam o. S a v o n a . — Ferro Cesare. Se viri Ponente. —• Paleari Luigi, Ratto Martino. Spezia. Bernardi« ing. Curio, De Ccsnro A lfredo, Facchinetti A lfred o, Picchio Francesco, Sumhuy tcn. Luigi. G IR G K N T l. — Martino/; dott. A lfonso. GR O SSE TO . — B occi li C orrado, Perissi Olinto. LEC CE . — Beuini Ettore. Brindisi. — Ereoliui Giuseppe, Patrono Michele. Taranto. — Blasi Gabriele, Lazzaro Giuseppe, Traverso Eugenio, Villani Angelo. L IV O R N O . - Oppizio Umberto. LUCCA. C angiam i Aristide, Mcucurini Gesualdo. d ecim o ili Petcugliu. — Leonardi Giovanni. Laminari. — L oro Scrutino. Pescia. — Bernardini prof. Giulio. Ponte a Mariano. — De Molli Fortunato. Viareggio. — Caudini d ott. Roberto. Ksanatolia. — Censi Corrado. M AN TOVA. — Boldriui Anselm o, Dina Emanuele. Parmeggiaui ing. Ettore, Seniori Arturo. Acquanegra uni Chine. — D olci Cesare. Ottigliu. Mario Bozzini. Leoni Giuseppe, Strinusaeehi Carlo. Quislello. — Pallina Silvio. San Giorgio. — Zauellini Guido Arioduute, Zam liini Ugo. Sermide. — Gaviali Egidio. M ESSINA. Celi Luigi. M ILA N O . A llegri Mario, A llevi rag. Luigi. Alluni A m brogio, A lm iri Mario, Am brosio! nig. Giovanni. Annoili A rrigo, Antoniotti F rancesco, Baeeigaluppi A ngelo, Baj Mario, Belli Rom eo, Belletti Mario. Benetti Ruggero, Borgna Giuseppe, Bianchi Ettore, Bianchi Pietro, Bigutti Antonio, Bigutti Carlo, Biraschi rag. Quotano, Boggio Um berto, Boni/.zi Angelo, Bottelli Ugo, Culzuvuru Eugenio. Calzolari Antonio, Camlunghi rag. Mario. Campi M ario, Cantalupi rag. Luigi, Carmi Giuseppe, Castellari Vittorio, Cnttnuco E nrico, Cultuuco Et­ tore, Caszainini ing. Andrea, Crespi C arlo, D averio A lbe­ rico, D ella Bonn Luigi, DhA G. B.. Erm olli G uido, Ernesti G iorgio. Faccenda Ottone, Ferrara d ott. Franco, Fruschini Giusrppe. Genuari rag. Ugo. Ghirurdi Am ilcare, Ghirardi Am os, Giussaui Carlo, Grazioli ing. Vincenzo, Imbert Giulio, Inguazzi Carlo, leeoni Mario. Manera Maurizio. Mantiea Vittorii». M ARCORA A DA. M arcili Luigi, Mariotti Giacom o, Morsigli Costantino, .Mauri Antonio, Moneta rug. Alessandro. Monti ing. Carlo. Moroni Carlo, Negri ing. Rinaldi, Novelli Luigi, Orlandi Luigi, P aicttain g. Angelo, Paiidiaui Giuseppe, Pcdrazziui Antonio, Pinun Gaetano. Poglinni Mario, Porini A ngelo, P retti Gino, Euiliiglio Felice. Ribollii D avide, Rigamonti Paolo. R occo Fruucesco. Ronchetti d ott. Vittorio. Rlisca Ernesto. Salvatici) Aristide. Sartori Sante. Sforza Tarugi a v v . Carlo. Sirotii Dante. Sirtori G iulio. Stanga march. Ferditiaudo, Sturili A d o lfo . Tosi Eugenio, Tommusi È rcole, Tua Pietro, Vulagussa Carlo. Valentini A lfredo, Valla Giacom o. Valla R iccardo, Vati E ttervck Henri, Vigauì) Luigi, Vigo Pietro. Villa F ranco, Zini Pindaro, Zucculi rug. Giuseppe. Abbiategratso. — KInzer Antonio. Butto Artizio. — Cnstiglioni Arnaldo. Caiiorate Sempione. — Bono Martino. Cerro Maggiore. — Selmi d ott. Matteo. Gallarate. - Cattaneo Luigi. Meda. — Morii udì Luigi. Melegnano. — Lntizu Mario. Monza. — Gerosa Fortunato. Nlgunrda. — Ghigliouo A chille. Olgiate Olona. — Mortara A ttilio. S. Pietro Se reto. — Trom betti cnv. F ederico. M O D EN A. — B entivoglio conto Gerolam o, Dalluri G ioachino. Ferrari d ott. A ntonio, Ferrari Um berto, G oldoni prof. G iu­ seppe, Saluroli Enrico. Carpi. — Paputti d ott. Giuseppe. Picee pelago. — Mucci L eopoldo.

325

S. Felice tal Panaro. — D uò Em ilio. N A P O L I. — Adnmoli Giuseppe, D oria Francesco duca d ' Kboli. Franceschi l’ arra conte Giuseppe, Guida Francesco, Leone (,*arlo, Orilia M arcello, Pantaleo Arturo. Ravel Oscar, Kicbich i Paolo, Rispoli av v . Gius. Carlo, Venni Filippo. Capri. — Ferrari ni prof. Giuseppe. Torre del Greco. — Sorrentino Lorcnxo. N O V A R A . — Bacchetta d ott. Francesco. Cartola Pietro, Simo­ netta Mario, T rabucco G iorn o Ernesto. Villa rag. Ernesto. Ilareno. - L A N G SO F IA ved. C E R E T T I. fìiella. — Borsano Carlo. L a m a Mario, Mosca Antonio, O li­ vetti Ugo. Porgo Laeezzaro. — Gramcgmi d ott, Alberto. Oannobio. — Torrioni Giulio. Cottalo. — C oloiigo Celso. Pomodottola. — D ell'O ro Guido. Intra. — Aecnrini Carlo. Ia unporo. — Monaco Em ilio. Letu . — Diami Luigi. Litania Vercellese. — Moxxnlaiun Antonio, Sinistro Romano, T osch i A ttilio. fileggio. Guerrieri Galileo. Omegna. — Nobili av v . Eugenio. Pollone. — Pincctiza cnv. Felice. S. Genitura di Oreteentino. — B rodi! iloti. Emilio. Sanihià. — C odone Giovanni. Sana. — Cussi Fedele. Vercelli. Itodo Iginio, Boria Giuseppi*, Casa Beltrame Enrico. Celorin Mario, Lanieri av v . Muri«. Malfa Verni ing. Oreste. P A D O V A . — Alessi Edoardo, Barbaro N icolo, Dal M edico ingegucr Marc’ A t t ilio , Lupini iug. Giulio. Prudi Antonio. Sciiuferln Dante, Silvcstriui Leonardo, Szatbvaris Vincenzo Italo, Tcssaro d ott. Lam berto, Ulrich tenente A lfredo. ConteIte. — Siituuu ing. Pietro, Treveso ilott. Dino. HonteUee. — Zolliti Giuseppe. Tribuno. — FE R R I ile B R A ZO L O -M IL 1Z IA contessa IR E N E . P A L E R M O . — Bibbia Gabriele, GIUSSAN I contessa S O F IA , Monastero ing. Francesco Saverio, Monella Francesco, l'a1limbo G ustavo, M A RIA LUISA RISO marchesa di Ganzarla, Salini»« com m . Antonino. PA R M A . — Bolzon prof. Pio, Crosto Cesare, M nlcudiini m ar­ chese Luigi. Moschi Pietro. Mornndi Arturo, Pavesi Arturo. Ponte di Lungagnata). — Piotrucci Giacom o. lloceabianca. — Bullonili Giuseppe. Salso Maggiore. — Passera rag. Cesare. P A V IA . — Magnani Piero, Traina d ott. Rosario. Castello d'Agogna. — Mascherpa Pietro. Landrianu. — Pisani Dionigi. Ottobiano. — Camera Giulio. Ottone. — Carboni Attilio. Pie re del Cairo. — Scotti A lberto. Sant'Angelo. — Secondo prof. A lfredo. Slradrlla. — Bonn fede rag. Vincenzo. Vigerano. — S p a rg d la Giacom o. Voghera. — Biagiui Giuseppi', ('eru tti Giovanni. PER U G IA - Spello. — Brozzi Goffredo, Della V edova Luigi, Mattii G ino, Sulmareggi A gostino. Spoleto. — Penuucchictti rag. Vittore. Ilieti. — Listauti Francesco. Terni. —• Maugiucua rag. Fatando. PESARO . — Pinto conte Enrico. Fano. — Pavoni G uido, Ranieri Enrico. Uncini Virginio. P IA C E N Z A . — Fioruxzi Carlo. S. Pietro in Cerro. — Margini tu Vincenzo. PISA. — R. Biblioteca Universitaria, Ginromini prof. Amedei», GIAC O M I NI R IC C A R D I AN N A. Fuuglia. — Cassato A rnoldo. PORTO M A U R IZIO - llordighera. - K crsd tcl d ott. L. K. Piani tìorghelto. — Binncheri Giovanni. Sanremo. Sappia Francesco. R A V EN N A . - Bratidolini Romano, E m u li Ugo. Spugno Marte. Classe. — Bertelli C arlo. Faenza. — Busi Pietro, Leonardi Luigi, Muroueolli Arrigo. Mi­ nardi Venturini». Putii. — Bolognesi A lberto. S. Bernardino. — Gra/.iani Puolo. R EG GIO C A L A B R IA - llacerila. — Ettorrc Roberto. ROMA. — Chimica eav. Francesco. Buttili! Casimiro, Cuore Pietro, Do Dmiiinicis Francesco, Festa Mario, Gabrielli prin­ cipe Placido, C allotti ing. Giuseppe. Grazioli ing. Carlo, Kraus Augusto, Magnani Pietro, Mlchiiclseu Franz, Ottaviani rag. R iccardo, l’ asta Francesco. A eg itapendente. - Cordeschi rag. Enrico. Cutlelnuoro di Porto. — .Malucci Mnrio R O V IG O . Ricci Angelo. Fica roto. — Castaguitri rag. Nel fisco, Gnspariui A ttilio. Te) Ioni Egisto,


m

TOURING CLUB ITALIANO

Matta Supcriore. — Mnrcluori A n dre». Mtiara. — Miirio Sani. S A S S A R I. — Carboni Aurelio, Rovasio Ruggero, Vinto Tornano. S IE N A . — Boschi ing. A ngolo. Spedinoci d ott. Corrado. SIR A C U SA . — Rondone Pasquale, V eto Francesco. Carlentini. — F avara notaio « w . Andrea, Mutoruzzo dottoro ouv. Giuseppe. S O N D R IO . - Tirano. So eie ih A lbergo Tirano. T E R A M O . — A dam o leeone Giuseppe, Alessandrini Pantuleoue. Castcllamarc Adriatico. — Rasilo F ilippo. (finilanova. — Ruolini Cesare Augusto. Monfetilrano. — Rnualli Vincenzo. T O R IN O . — A ccossato geoin. Edoardo, Ajassu A rcangelo, Ar­ to in G ustavo, Avenati Bassi av v . Pietro, Barberi» Paolo, Burberi* rag. V ittorio, B osco Davide, Calandri Ernesto, Cnnepuro Francesco, C appelletti Luigi, Dcfuhiuui Andrea, Do F em ex Jean, D elande Giovanni, D ella Cella Ettore, Do Stefanis Battista, Emidi Alessandro. Enrià Riccardo, Fnuctiin Giuseppe, Fasola A ttilio, Fioroni rag. A ngelo, F ollicri cap . M ichele, Gulonzzi Ernesto. Generi Carlo Giuseppe. Giordann A lfred o, G u elp» G uido, G uclpa Mario, Lm iz» Giu­ seppe, Laura M ichele. Levi Emanuele, Littardi Giuseppe. Leverà Ernesto, Katup E doardo, Mudonna Pietro, Malvoni» Arturo. Manciù Loreu/.o, Marchisio A lfonso, Murtelli eav. Oreste, Martin Salvatore, Magala Michele, M atteod» A chille. Mestrallet F ederico, Mestrnllet Giuseppe, Mocagattn av v . Vincenzo, Molfese Em ilio. Moneta Um berto, Musso cav. d ott. M.. Pagani rag. Giuseppe, Pellegrino Mario, Perniò Giuseppe. Picena Giovauni, Pianta G iorgio, Porta avv. Carlo, Prandi ing. G iacinto, PrioUi Cesare, P rochet Luigi, Onirico Ettore, Razetti Inolio, Riceò Mauro. Richetti Clemente, Richctti avv. Tancredi, Riva F rancesco, Roliotti rag. Federico, Rossi rag. G iulio Cesare, Rosso Francesco, Sala Ottavio, Salsa Silvio, Savio Giovanni, Scngliotti Antonio, Semeriu Louis, Sestero Delfino, Silva d ott. Bernardino, Silvano Vin­ cenzo, Tadini rng. Mario, T on clli Giuseppe, Tonso Amatore, Vigilimi E doardo, W eich crt rag. Isidoro. Aosta. — Cent«»/. Francesco. Carmagnola. — Massetti prof. A lfredo, R olla Giuseppe. Casalborgont. — Cromi Carlo. Grctsoney S. Jean. — Busca Rom ualdo. [stime. — X iccò Eugenio. Lauto Torinese. — lléb ert ca v . P oolo. Lnserna S. Giovanni. — Turili eav. Luigi. Poeto Strada . — B E R T O L D O LU ISA . li ira roto Canate ¿e. — Recrosio avv. Curio. lìuhlana. — Giani d ott. Leonardo. Venaria [tenie. — Zanetti Giovanni. T R A P A N I. - Marsala. — Ingrassi a Francesco. Spanò cav. Gius. T R E V IS O . — Continuo Antonio, Zacchi Edgardo. Castelfranco Veneto. — Pelli Muzziui. Couegliano. — Oli vii A lfredo. Sassi Carlo Fonte. — P acco Antonio. Giurerà — Agnolotti Pietro. XerTtsa. — But tistollti rag. A ntonio, Bernardi Guglielm o. Siero Branco. — Balzerò Ferdinando. U D IN E . Bnldissera d ott. G iovanni, Crema MasaituUiuno, Mie sutti G ino, Silvestri Ernesto, Tonoini Alessandro. Comegliant. — Orrigoni nob. G. B. Fagagna. — Siuiconi Antonio. Moggio Udinese. — Franz Pietro. ¿\imir. — F ior Dom enico. Parlano di Pordenone. — Eblmrdt d ott. Enrico.

Prato Cantico. — (Sonano Luigi. San Daniele. — Nnrducoi nob. Carlo. S. Pietro Xatirone. — Brosadoln Battista. S. Vito al Tagliamenlo. — Jaui Giuseppe. Totmazso. Stralli Sigismondo. V E N E Z IA . — Canali Giuseppe Enrico. Cremonesi Federico, Fasnn Um berto. Prcdu/.zi A ch ille. T ed old i Pirro. Chioggia. - Cassou Luigi. Cester Angelo, T iozzo Giuseppe. Portogruaro. — Degnili Ernesto. V E R O N A . — Punzoni Ferdinando. Bonavlgo. — Rodini G iov. Batta. itola Scala. — Barbieri Carlo. Patire ago. — S e g a t i in i G u g l i e l m o . Serio. — Cavalieri Giacomo. V IC E N Z A . — Brunello A ngelo. Bruuello Antonio, Quutior Carlo. Bastano. — Ghiimudi Giulio. Spesso Benedetto, Veloce Cini». [tosò. — ('uppelluri Alessandro. Teste di Bastano. — B iello B ortolo. R M T B R O . A u s t r i a « U na h e r ia . V E N E ZIA G IU L IA . - Cereignano. — K avcio Vittorio. [Ugnano. — Liciui Enrico. Gorizia. — Brcssau C arlo. Brcssau Emilio, Veloce Club Goriziano. Pitino. — Dalla Zoucu d ott. Giovanni.

Pota. — Blnsieli Antonio, Picciuieli Giovanni. Turina Paolo, Unicli Matteo.

[tonchi. — Maufredi Francesco. Trieste. — Almedu Paolo, Bande! Giuseppe. Bissatili Nicolò. Bollitilo Adriano, Bolntlio Arrigo, Bolafìlo Giuseppe. Boni­ facio Augusto, Davanzo Ettore, Purlani Silvio. Laufrit Luigi. Micelli Antonio, Milloch Mario, Kadich Giuseppe, Susa Giu­ seppe. TRENTINO. - Ala. — Tedeschi Giovanni. Aelo. — Venturi Carlo. Besseeea. — Cls Emilio, Daldosn Vittorio. fìolsano. — Ilolbausur Ugo, Marconi Giovanni, Rizzoli Giuseppe. Parso. — Brinili Michele. Fondo. — Fior Rodolfo. Mattarello. — Pusqtinzxo Alberto. Mori. — Mnrchcsoni Ennio, Mcdeu Vittorio. Pergine. — WEISS ROSINA. [tira. — Antoliui Francesco, Dormi Giuseppe, Gentili Giacomo. Itorereto. — Riccnmboni Livio, Zwoifel Guglielmo. Trento. — Bnldessarini Achille, Consolati prof. Umberto. Dogischer dott. Guglielmo, De Taxis Bordogua bar. Pusio. I>•* Taxis Bordogua bar. Vistallo, Eisiuger Siegfried, Frnitccscliini Giovauni, Klettenlmmmer Arturo. Lovo Emilio. IVterlougo Giuseppe, Ranzi Carlo, Spcmudio Vittorio, Weiuntein Giuseppe. Villa Layarina. — Berti Giovanni. PROVINCIE DIVERSE. - Jiludens. — Garollo Ettore. Catturo. — Do Bedcn cav. Antonio. [nnsbruek. — Pialli Federico* Karfreitt. — Furimi Vekozlaw. Klagenfurt. — Baisser Victor, Verdina Giulio. S. Jtupreeh t>ri Villaeh. — De Alti Romano. Tanber S. Balla. - - Crassi Carlo. Vienna. — Cnstolpietrn Vittorio. F r a n c ia . AU les Bains. — Basso Léopold. Domcugc Paul Auib. ('osi. Albent. Poncini Joseph. Albertville. — Million Ambroise. Annecy. - Coronel Victor. Dupiire Joseph, Lscuffar Fernand, Tissot dott. L<5on. Ohamonix. — Simoiid Edmond. Paris. - Società < La Française ». N. Claude. — Ginocchio Beniamino. Monaco Principato. — Arrigozzi Ferruccio. Monte Carlo. — Cima Vittorio. G e r m a n ia . Berlino. — llc«iker dott. Oscar, lleekcr Te resina. Darmstadt. — Romeni» Riccardo. Monaco. — Bolla F rancesco, Gusmnroli Finii.

In g h ilte rra .

Manchester. — T o b lcr Carlo.

S v iz z e r a .

Ardete. — Pensa Teodoro. Bellinsona. — Clicclieriò Ernesto. Bristago. — Brunmuu Giovanni. Locam o. Censi Nicolò Guido, Murazzi Giuseppe. Lugano. — Bianchi Ettore, Contini Giuseppi', C’urti Giuseppe, Mene foglio Giuseppe. Trincò Virginio, Venturini Luigi.

[*otehlaro. — Pozzi Attilio. 8. Gallo. — Reinliolds Gastone. Winterthur. — Schelbler Fritz. Zurigo. — Murtinv Giov. Luigi. T u r c h ia .

Costantinopoli. — Cnrringtou Pliche \V„ G'nrringtou 8. Thomas. Smime, Acton cav. Enrico. Della Martora Carlo. A m e r ic a N ord.

Washington. — Heilfrin William. A m e r ic a Sud.

Buenos Ayres. — Club Ciclistico Italiano. La Pus. — Castagnola Vincenzo, Forcella Andrea. Lorini pro­ fessor Domouico, Lorini Samuele Federico, Orsueci Augusto, Ovidi Adolfo, Ratto Augusto, Raffio Mario, Rebillo Giovanni. A sia . Bunkoxc. — Cozzi Edoardo. Shanghai. — Bianco Alfredo, Bussano Leone, Borgia Roberto. Civilini G. 1\, Musso G. D., Poli G . D .f Trois© cuv. Sal­ vatore, Tuo Yueu. Soci a n n u a li a tu tto 11 15 L u g .lo 1902 N. *.8587 Inscritti dui 16 L u g lio al 15 A g o s to 1908 « 818 D im issionari. Irreperibili, eoe., rlentrat* a far parte d e ll’ A ssociazion e dal 1 <¡«Minalo al 15 A g o s io 325 S oci an n u ali a tu tto 15 A g o s to 1 0 0 J N . 2073Ò Soci vitalizi al 16 L u g lio Ihoj n . 358 » in scritti dal 15 L u g lio al

15 Agosto 1802 T o t a le d el S oci al 15 Attuato 1 0 0 2

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Gerente. D A L L A CO LA A T T IL IO ÿîÏ28"M ilano, Tip. Capriolo o Massi mino. Viz S. Pietro zU'Orto, 18.


Anno Vili - N. 10.

35,000 Copie

Redazione presso la Direzione del Tourlng - Milano. Piazza Durlnl.

7

Ottobre 1902.

G ro tti» » r» t u t t i i s o o i d e i 'J T o u r i n u ;

Copie 35.000

Sui campi di battaglia La gita

o rg a n iz z a ta

d al

C onsolato

bolognese

del

Touring.

Spara» 6 In v ia d i tom be, ma com’a ra Ogni tom ba ni m o stra; L a m em oria dei m orti ard o o risc h ia ra La g ran d e opera n o stra.

Giosuè Carducci. Per merito del Con­ solato di Bologna, il Touring ha compiuto un altro notevole passo sulla via della estrinsecazione del suo programma che si riassumo nelle parole: Vi et mente. L’ anno scorso quel Consolato, por provare praticamente come i gio­ vani ciclisti potrebbero, in caso di guerra, riuscire utili alla patria, attivò un servizio d’una catena di staffette ciclistiche da Bo­ logna a Roma, servizio che riuscì egregiamente; e questo anno si propose, per dirla colle parole del suo programma « di con­ durre i propri soci o quanti altri Io desideras­ sero, ai luoghi resi celebri per le battaglie dell'indi­ pendenza italiana >. ♦*♦

stata la strada che avesse condotto da Magenta a Calatafimi, da Mi lazzo a Primolano. B iso g n av a scegliere; o per i bolo­ gnesi la scelta era facile, perchò non era da loro molto lontano uno dei campi più celebri delle guerre europee, cioò tutta la linea del Mincio, fra le due occidentali fortezze del quadrilatero, sulle col­ line che da Peschiera, lungo le duo rive del de­ fluente del Garda, calano verso Mantova. In quelle colline si combattè nel 1848,1859 e noi 1886; su esse si cominciò con lieti auspici la guerra dell’in­ dipendenza ; su esse la vittoria di Solforino ci diede la Lombardia, e la sconfitta di Custoza ci diede il Veneto. « Peda­ liamo adunque — devono aver pensato i bolognesi Il programma, così — por Modena a Mantova; enunciato, era vastissimo: ed ecco che troveremo bisognava perciò limitarlo Curtatone e Montanara, o nel tempo e nel luogo. o più in su Coito, Volta Troppo lunga fu la via, e Valeggio, e più a mat­ Ai caduti per la patria. sparsa di bianche giovani tina Villafranca, e poi i ciclisti portano u n a corona aH’o&iario di Custoza ossa, che condusse da tre famosi campi di bat­ Coito a Roma: troppo numerosi sono i campi cruenti taglia: quello di Custoza, quelli di Solferino e San della indipendenza italiana, o troppo lunga sarebbe Martino >.


TOURING CLUB ITALIANO

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★¥

Dunque in sella, e percorriamo i 257 chilometri della via; ma non basta correre, vedere, o dire di aver visto; anche ò necessario far sì che la gita riesca utile e gentile, diventi un mezzo per cono­ scere una così interessante regione d’Italia ed una

Touring; ed il direttore generale cornili. Federico Johnson volle del suo gradimento dare una prova solenne, invitando la sera del 18 settembre a Bo­ logna tutti i partecipanti alla gita ad un banchetto, ed a ciascuno di essi distribuendo un magnifico di­ stintivo-ricordo, coi nomi delle località da visitarsi. L’atto generoso e gentile fu assai aggradito ed ap­ prezzato. ¥★ ¥ La partenza ebbe luogo da Bologna il giorno 19 alle 4.45. Oltre 40 erano i gitanti, che vennero di­ visi in quattro squadre. La comitiva andò per Ca­ stelfranco a Modena; per Carpi e Moglia a San Be­ nedetto Po, ove si passò il nostro magno fiume su ponte di barche; di lì a Bietole « più che villa man­ tovana » a rendere omaggio al monumento di Vir­ gilio; e di lì a Montanara e Curtatone, ove aveva il suo principio lo svolgimento del programma pa­ triottico; ed insisto su questa parola, a scanso di malintesi. Si pernottò a Mantova.

I ciclisti ftll'obolisco di Curtatono.

così sanguinosa pagina di storia, e per rare (fuori e sopra qualsiasi idea di partito politico) una dimo­ strazione di patriottismo. Al raggiungimento del primo di questi due scopi, gentilmente si prestò il tenente sig. Domenico Mogno, il quale, da Curtatone a San Martino, ogni campo di battaglia illustrò con una sintetica conferenza, lasciando da parte ogni idea di critica militare (che, specialmente a Custoza, sarebbe riuscita così facile e così difficile), e limitandosi a dare, sul luogo, un’idea sommaria della battaglia, richiamandone le origini, enumerandone le fasi, ri­ cordandone le conseguenze; ed il secondo scopo fu raggiunto col deporre corone sugli ossari di Custoza, di Solferino, di San Martino, e sul monumento del prode colonnello Chiassi (l’eroico morto di Bezzecca), a Castiglione delle Stiviere. La genialissima gita ebbe la piena approvazione e le lodi incontrastate della Direzione generale del

1 ciclisti nll'obolisco di Montiuuiru.

Il giorno 20 si partì da Mantova. Sul celebre ponte di Goito venne commemorata la splendida vit­ toria piemontese, e ricordati i versi coi quali la cantò il Carducci, a cui venne inviato il seguente tele-


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RIVISTA MENSILE

gramma, firmato da Olindo Guerrini: u In questo sacro giorno cinquanta giovani ciclisti ripetono i tuoi versi e ti salutano reverenti n. Così patria, poesia, storia e reverenza ai nostri grandi, venivano rias­ sunte in una sintesi, eloquente nella sua semplicità.

Ponto di Gotto.

dente castello scaligero, dalla chiesa di stile palla­ diano — ove si visitò la stanza in cui Napoleone III e Francesco Giuseppe I speravano di sospendere le sorti d’Italia — e, poco fuori della borgata, l’obelisco che sorge là ove Umberto di Savoia, nel quadrato del 59, respinse gli assalti della impetuosa cavalleria austriaca. Di qui, dopo colazione, si prosegue. Sulla via ampia, polverosa, soleggiata, in fondo alla quale sorge il campanile di Dossobuono, sfilano ad uno ad uno i ciclisti, s’allontanano, spariscono fra nubi di polvere, che vanno ad imbiancare i gelsi che fian­ cheggiano la strada. E si passa Dossobuono col suo curioso campanile (dalla cupolina fiancheggiata da quattro gugliette), o si lascia indietro la Madonna, e si gira il fortino che interrompe bruscamente il rettilineo della via, e si continua fra pioppi e ro­ binie, e si passa Santa Lucia, e si seguita per la via ampia, diritta, senza sassi, senza infossature, una strada che sarebbe il vero paradiso del ciclista, se fosse meno polverosa; e per Porta Nuova si entra a Verona, ove ci raggiunge il nostro buono ed amato

Ed eccoci a Valeggio, ove chi scrive raggiunse la comitiva. Sotto Valeggio (dominato dal colle co­ ronato da un fascio di torri cadenti), a Borghetto, sulle rive del Mincio, là ove il fiume si restringe ed urla passando fra le rovine del maestoso ponte vi­ sconteo che chiude la valle, all’ombra d’un piccolo viale di platani, si sostò; e si proseguì quindi per Valeggio (animatissimo perchè in giorno di mercato), donde, passando per la Gberla (resto della grande muraglia scaligera che andava da Villafranca a Va­ leggio e segnava minacciosamente il confine tra Mantova e Verona) si salì ai sacri colli di Custoza, a visitare l’ossario, a dominare dalla sua loggia il vasto panorama che suscita tante memorie e tanti pensieri, ed a vedere, alla Cavalchina, il monumento che segna la località ove Amedeo di Savoia rimase Castello «li VUlaftmnoa Voronose.

Castello di Vnloggio.

ferito. Da Custoza breve è il passo a Villafranca — la borgata dalle vie amplissime e rettissime (ove la via Garibaldi s’incrocia colla via Angelo Messedaglia, l’illustre statista (1820-1901), ricordato da una lapide sulla casa Fantoni in cui nacque, dal turrito e ca­

generalo in capo, comm. Federico Johnson, accom­ pagnato dal capoconsole generale Oreste Gorla. Ed a Verona si pranza, si fanno o si sentono brindisi (brevi e succosi come è uso del Touring), e, finalmente, si riposa. ♦* ♦ Ed eccoci a quello che doveva essere — pur troppo! — l’ultimo giorno della indimenticabile gita, e che fu anche di tutti il più solenne. L’orologio della torre suona lentamente, come se fosse stanco, le quattro; ed i camerieri degli alberghi Regina d'Un­ gheria e Scala dei Mozzanti girano picchiando di porta in porta e gridando: L'è le quatro sonade! Il cielo sereno, stellato, splendido, era proprio un cielo da Giulietta e Romeo. Como i fiorotti dal notturno golo Chinati o chiusi, poi cho '1 sol li imbianca Si dri/.zan tutti aporti in loro stelo,

così, uno ad uno, vanno aprendosi gli ombrelloni


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degli erbivendoli in Piazza delle Erbe, ove non è aperto che un cafleruccio, che ci favorisce un moca prelibato.

ognuno dei quali potrebbe raccontare la sua storia di sangue e di battaglie. L’arietta è frizzante, il cielo sereno, ed ancor alta nel cielo ci saluta la luna, mentre alle nostre spalle il globo d’oro sorge sull’orizzonte, e fa bril­ lare i vetri delle case di Sona, sulle colline co­ ronate da filari di cipressi, che seminano schiere di giganti allineati in battaglia, e nati dal sangue di tante lotte. Il Baldo, il Gu, i monti del Trentino, sorgono limpidi e netti a settentrione; e si conti­ nua, e s’entra fra le basse colline moreniche, e si

JIoQamonto in memori* dal duca Amedeo d ’Aosta forito il 24 giugno ISSÒ »Ila Cavalchina prooao Costoza.

— Come si chiama questo caffè? — chiedo al cameriere. — Caffè della Pace, Piazza delle Erbe, Verona, Italia — egli mi risponde con voce solenne. Ecco un uomo esatto, che sarebbe nato per fare il geografo od il compilatore di guide! Quando partiamo, Verona è ancora tutta addor­ mentata; e il solo Aleardi ci saluta dall’alto del suo bianco piedestallo. *★ * Si esce da Porta Nuova, e si corre via per l’am­ pia strada famosa, traverso l’immensa pianura, da cui spuntano e accennano qua e la i campanili,

V illofnuica: Obelisco in momori* di Umberto di Savoja nell* lo calità del «tuadralo del 49* fautori*.

passa per Castelnuovo, e si sosta a Peschiera, e di II, per via serpeggiante fra siepi e colline e campi e vigneti, e passando sotto le nere mura del Ca­ stello di Pozzolengo, colla sua cinta merlata tutta


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vestita d’edera, si vola a Solferino, si devia per Ca­ stiglione dello Stiviere (ove le liete accoglienze su­ perano ogni immaginazione), e si gira per Desenzano, a San Martino, a visitare un altro ossario.

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anonimi, e formano appunto l’umile folla anonima che combatte le battaglie, cade, muore per la patria, e sparisce persino dalle pagine della storia? Miravo e miravo, commosso e reverente, quelle lunghe file di teschi, e mi pareva che dalle loro bocche, perennemente atteggiate ad un amaro sor­ riso, avesse a scoppiare un’unanime e possente ri­ sata in segno di allegro disprezzo per questa tragica commedia della vita!

V illtfrtn c t : Casa ovo Xapoloono IH © Francesco Giuseppe firmarono il tra tta to di poco del 18%.

Chi di noi potrà dimenticare gli ossari di Custoza, di Solferino, di San Martino? Come potranno uscirci dalla mento quelle migliaia e migliaia di crani, che ci guardavano come stupiti dalle loro vuote occhiaie, e che ci mostravano le loro dentiere complete, prova eloquente della loro giovane età? Quanti pensieri, quanti affetti, quante speranze fu­ rono troncate fulmineamente in quelle scatole cra­ niche da una palla di moschetto, da una scheggia di mitraglia! E quanti dolori di madri, di mogli, di amanti crearono d'un tratto quegli inconsci proiet­ tili ! Chi potrà narrare la storia di tutte quelle vite recise? Chi potrà più dirci chi erano quei giovani, pochi dei quali sono caduti per un ideale ben defi-

0«s«rio di Custoza.

Cainpo di battaglia di Custow .

nito, molti per la semplice forza della disciplina, molti qui trascinati dalla Croazia e dalla Boemia a combattere contro una gente che non li aveva of­ fesi e che essi non conoscevano? E come si potrà narrare quella storia, se quasi tutti quei crani sono

Darò più avanti qualche particolare sulle loca­ lità visitate e sulla loro storia; e per intanto pro­ seguiamo e compiamo la via. E questa scende e presto ci conduce a Sirmione. ove abbiamo una nuova occasione di pensare al Carducci e di declamarne i versi: Ecco la verde Sirmio nel Incido lago sorride Fioro delle penisole.


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E come al Carducci si pensava a Dante, e si ricordava che egli cantò: Suso in Italia bolla giaco un loco A piò doll'Alpo cho serra Lamagna Sopra Tiralli, òd ha nomo Ben&co;

zoli — del tenente Mogno, e persino di Oreste Gorla, che brindisi mesti non ne aveva fatti mai; ma era quella una mestizia che nobilita e rinfranca, e che ò materiata di eroiche memorie e di sublimi spe­ ranze.

e si pensava che, per quei monti del Trentino che si perdevano lontano fra un velo di nebbia, cho per quelle vallate che puro sono tutte di qua da quell’Alpe « che serra Lamagna >, le battaglie per l’in­ dipendenza furono combattute invano; e, in mezzo a quel lago poetico, in mezzo a quel mare di poesia,

Solforino o la »un torre.

Dopo pranzo si usci. Il lago palpitava argenteo; da lungi, colla sua fila di luci, ci salutava Desenzano; ed il Castello Scaligero, illuminato dalla luna, ci parlava di Dante.

Sotterraneo d c ll'o e w io di Cu*torà.

anche ad un altro poeta si pensava, a Catullo, e con lui si esclamava: Poninsularum, Sirinio, insulnrumquo ocello!

Alle ore 18, a bordo HqWAngelo Emoy si fece una gita sul lago, splendido nelle immense ed inef­ fabili gradazioni di colori, nel trionfo del suo az­ zurro. B sole tramontava via dietro la Rocca di Manerba, delineando nettamente tutte lo curve dei monti che separano il Garda da Brescia. La bandierina del Touring fu issata a bordo sopra un palo sorgente al posto dell’albero di trinchetto. Si andò sino al­ l’Isola di Garda, e quindi si ritornò, accolti all’approdo da fuochi bengalici; e si andò a pranzo, e si sedette soddisfatti e mesti ; soddisfatti per lo splendido esito della gita, mesti perchè era giunto il momento della separazione e della partenza; ed una naturale tinta di mestizia ebbero infatti i brindisi di Olindo Guerrini, del direttore generale Federico Johnson, dei consoli di Bologna — Carlo Sandoni ed Antonio Pez-

Ossario di Solforino.

Molti partirono la sera stessa; gli altri il giorno seguente.


m

RIVISTA MENSILE

*** La gita si è svolta ottimamente; ed ancor meglio sarebbe essa riuscita se avesse raggiunto quello che era il principale dei suoi scopi.

Como; un’altra lungo la linea di ritirata di Garibaldi nel 1849, da Roma a San Marino e Cesenatico ; un’altra sul campo della guerra del 1860-1861, dal Volturno a Gaeta: un’altra traverso la Sicilia, sui campi dell’epica spedizione del 1860, da Marsala a Salemi, a Calatafimi, a Palermo, a Milazzo; o un’altra ancora sui campi della confusa e disordinata campagna del Ve­ neto nel 1848, da Vicenza a Montebelluna, da Cornuda a Fastro, da Treviso al Cadore. Quante memorie da rinfrescare, quanti eroismi da svelare, quante pagine di storia da imparare, quante glorie da far risorgere e conoscere ! Quali saranno i Consolati che vorranno far propria la bella iniziativa? Ottosk B bxntari.

B A T T A G L IE E M O N U M E N T I. Credo opportuno il d are qui un breve in d ic e sto ­ rico degli avvenim enti g u erresch i che p resero il nome delle località v isita te nella g ita , ed u n cenno dei mo­ num enti che li ricordano.

1848. 1 d o lu ti dinanzi all'oasariu di Solforino.

Diceva infatti il programma, firmato dal Capo­ console e dai Consoli di Bologna: « Desideriamo che ci accompagnino i giovani, perché a loro specialmente riuscirà istruttivo il ri­ vivere una pagina di storia gloriosa proprio sui luoghi. « Conoscere il suolo della patria, far concorrere l’esercizio fisico alla educazione ed al sapere, sono i fini che il T. C. I. si propone: Vi et mente! « E’ perciò che speriamo che la nostra iniziativa sarà fortunata: ò perciò che speriamo in un intel­ ligente e numeroso concorso ». L’appello, alto e gentile, era rivolto specialmente ai giovani, agli studenti delle scuole secondarie e superiori; ma essi fecero i sordi, e brillarono per la loro assenza. Un solo studente era con noi: il giovane figlio di Federico Johnson, affidato ad Olindo Guerrini, che aveva a sua volta affidato il figlio suo a Federico Johnson, por il convegno di Forlì. Alcuni studenti avevano data la loro adesione, e poi la ritirarono! Perchò? Perchè cosi granfio e generale apatia? Xon cerchiamone le cause, ed auguriamo che V ot­ tima riuscita del patriottico viaggio, e che le profonde impressioni che da essa ritrassero quanti vi parte­ ciparono, possano indurre alla organizzazione d'altre simili gite, con comitive giovanili. * * Ed un altro augurio *voglio fare : che 1esempio del Consolato bolognese sia imitato in altre regioni d’Italia, su altri campi di battaglia. Una gita potrebbe venir fatta lungo la linea del Ticino, sui campi in cui si svolsero la guerra del 1849 ed il primo pe­ riodo di quella del 1859, a Novara, Mortara, Mon­ tebello, Yinzaglio, Palestro, Magenta e Melegnano; un'altra sui campi delle campagne garibaldine del 1848 e 1859, a Luino, Morazzone, Varese, S. Fermo,

Re Carlo Alberto mosse il suo esercito p e r accor­ rere in aiuto di Milano risorto colle sue solo forze a libertà, e per cacciare d’Ita lia lo stran iero . L ’ a v a n ­ gu ard ia piem ontese, condotta dal generale Bes, e n tra il 26 m arzo a M ilano; il 29 Carlo A lberto e n tr a m Pavia. Il 3 aprile e ra a Crem ona; il 6 aprile si ebbe un prim o e piccolo com battim ento a M arcarla, su lla sin istra dell’Oglio. A Volta M antovana, su lla d e stra del Mincio l’esercito piem ontese fu diviso in due corpi :

q u a ttro schelotri doli‘ossario di Solforino.

il prim o so tto gli ordini del generale Bava, il secondo del generale De Sonnaz. L a rise rv a e ra c o m a n d ata da V ittorio E m anuele duca di Savoia, prim o g en ito del re ;


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la seconda dal secondogenito, Ferdinando duca di Ge­ nova. Erano in tutto 66,000 uomini, 7000 cavalli, 120 pezzi di artiglieria. L’esercito austriaco era comandato dal maresciallo Radetzky, che. fuggito da Milano, s’era ritirato nel quadrilatero ».fra il Mincio collo fortezze di Peschiera o Mantova, e l’Adige con quelle di Verona e Legnago), ove aveva ammassate tu tte le sue truppe, ed aspettava rinforzi.

di tagliare l’esercito piemontese fuori delle sue comu­ nicazioni. e liberare Peschiera. Il generale Bava sta­ bili Pala sinistra delle truppe piemontesi a Goito; lo destra alla riunione delle strade che scendono da Bre­ scia e da Volta Mantovana, ov’era il quartiere generale di Carlo Alberto. W ratislaw cominciò ad assalire Go*to alle 15; ben cinque furono gli assalti; tu tti riuscirono inefiicaci; i piemontesi riportarono una segnalata vit­ toria e gli austriaci furono costretti alla ritirata. In questa battaglia rimase ferito Vittorio Emanuele duca di Savoia, che combatteva sulla destra dei corpi pie­ montesi. Questi combattimenti sono ricordati a Goito da duo lapidi. L’una è sul celebre ponte e la seconda sulla piazza Vittorio Emanuele. Curtatone e Montanara. A sera di Mantova, sulla destra del Minoio, là ove esso s’ allarga e volge ad oriente verso quella città, siede Curtatone, che ha, poco a sud, la frazione di Montanara. Il maresciallo Radetzky, che il 28 maggio era sceso da Verona a Mantova, come si disse, con 35,000 uomini, il 29 ne usci per assalire le truppe ita­ liane che s’erano ammassate a Curtatone e Montanara: circa 6,000 uomini in tutto: la divisione toscana (nella quale l’eroico battaglione universitario), e due batta­ glioni napoletani, cioè il decimo di linea, ed uno di volontari. Gli italiani non avevano che otto cannoni. Resistettero quei prodi per molto ore ; ma dovettero in fine cedere alle forze sei volte maggiori. Tra i morti é da ricordarsi il napoletano Leopoldo Pilla, professore all’Università di Pisa; e tra i feriti Giuseppe Monta­ nelli, rimasto prigioniero. L’eroica sconfitta di quei prodi servi ad indugiare nella sua marcia l’esercito austriaco, ed a permettere al generale Bava di ammassare truppe a Goito, e di mutare la fronte dell’esercito piemontese contro gli austriaci che tentavano di girarlo. I due combattimenti sono ricordati a Montanara da un obelisco, a Curtatone da una colonna. L’uno e l’altra sono sormontati da una croce. Peschiera. Poiché ebbe occupate ambo le sponde del Mincio, Carlo Alberto, il 13 aprile fece una ricognizione offen­ siva verso Peschiera. Il combattimento durò tutto il giorno. Il re (dopo che i 2000 croati che occupavano

La torro di San Martino dolía Battaglia,

Golto. L’8 aprile il generale Bava, con parte del primo corpo che formava Pala destra dell'esercito piemontese sul Mincio) attaccò Goito. che era fortemente difeso dagli austriaci. Dopo quattro oro di lotta, gli austriaci fu­ rono costretti a ritirarsi sulla sinistra del liurae. 11 ponto, precedentemente minato, fu fatto saltare in aria ; con che non s’impedi però che i bersaglieri pas­ sassero sulla sinistra del fiume. Gli austriaci si riti­ rarono a Mantova. Quasi due mesi appresso il maresciallo Radetzky, ricevuti dalla parte del Trentino e del Veneto gli at­ tesi rinforzi, muoveva, con 35600 uomini da Verona. Dei suoi due corpi d’esercito, il primo era comandato dal generale W ratislaw, il secondo dal generale D’A­ spre; la riserva dal generale Woober. Il 29 maggio vinse i prodi e giovani difensori di Curtatone o Mon­ tanara; il 80 mosse con tutto le sue forze, allo scopo

Ossario di Snu Martino della Battaglia.

la fortezza rifiutarono di arrendersi) ordinò che una brigata restasse sulla destra del Mincio a guardare Peschiera; fece poi occupare, sulla destra del fiume, lo alture di Colà e Sandrà; ed llSOaprile. coi combi­ nati assalti di Bussolengo e Pastrengo, colla sconfitta degli austriaci che tentavano una sortita, e coll’ocou


RIVISTA MENSILE pazione delle colline da Pastrengo a Cnstoza, Peschiera restò completamente bloccata Ì1 15 maggio si comin­ ciarono intorno ad essa le batterie, il 17 si iniziò il fuoco; il 23 i tiri di risposta del nemico cominciarono a scemare; a Calmasino. il 23, la brigata Piemonte respinse una forte colonna austriaca che si avanzava per vettovagliare Peschiera; il 80, nello stesso giorno

I ciclisti presso uno «lei cannoni sul oollo di San Martino.

della battaglia di Goito, il comandante Ratti propo­ neva la capitolazione a Ferdinando duca di Gonova, che, in nome del padre suo, la accettava. Carlo Alberto il primo giugno (cioè due giorni dopo la vittoria di Goito) enti-ava in Peschiera; i sacerdoti in chiesa al­ zavano preci di ringraziamento a Dio, ed il popolo applaudiva al Re d ’Ita lia ! Santa Lucia. Bene occupate ambo le rive del Mincioo bloccata Peschiera, Carlo Alberto mosse contro gli austriaci, che si erano appo­ stati, a sora di Verona, sulla destra dell’Adige, nei villaggi di Chievo, Crocebianca, S. Mas simo, Santa Lucia, Tombetta. Il G maggio si svolge il com­ battimento memorando. Il cen­ tro piemontese attaccò e preso Santa Lucia, a poco più di duo chilometri dalla cinta di Ve­ rona; ma non riuscirono gli attacchi della sinistra a Croce­ bianca o della destra a Tom­ betta; e perciò Carlo Alberto dovette ordinare la ritirata, eziandio sul centro, anche per­ chè Verona, ove si era fatta sperare la rivolta alle spallo del nemico, nessuno si mosse. Uno scrittore militare austria co, Schónhal«, scrive: u La bat­ taglia di Santa Lucia non è mai stata apprezzata come me­ rita. A nostro giudizio è dessa il fatto d’armi più luminoso e influente di tu tta la guerra. Fu il punto in cui voltò faccia la fortuna che fin allora parve sorridere a Cario Alberto n. La battaglia di Santa Lucia è ricordata da una bella colonna dorica che sorge alta in mezzo ai campi, sormontata da un’aquila di bronzo.

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Taleggio. L'8 aprile, l’ala destra dell’ esercito piemontese, vinti gli austriaci a Goito, aveva occupata la sinistra del Mincio. Il giorno 9, parte dell’ala sinistra, cacciò da Monzainbano gli austriaci, che, fatto saltare il ponte, si ridussero sulla sinistra del fiume. Nello stesso giorno i piemontesi tentarono di passare a Borghetto, ov’ó il famoso ponte merlato; gli austriaci resistettero per tutto il 10, ma ITI i piemontesi passarono anche qui, ed occuparono Valeggio Il 25 luglio Carlo Alberto, che il giorno antece­ dente aveva sconfitti gli austriaci a Custoza. attaccò Valeggio. con 8000 uomini e 8 cannoni, ma non potè prenderloCnstoza. Ricevuti i rinforzi condottigli da Nugent e Welden» preso il giorno 10 giugno Vicenza ed il 13 Treviso, e rioccupato, tranne Venezia, tutto il Veneto, Radetzky, dopo avere indotta la corte di Vienna a non aderire a proposte di pace, passò dalla difensiva all’offensiva. L’ala destra dell'esercito austriaco, uscito da Verona, ora comandata dal D’Aspre, la sinistra dal W ratislaw . il centro '<al W ocher; e il 24 luglio alcune brigate di quell’esercito erano sulla destra del Mincio. Quello stesso giorno Carlo Alberto, lasciata parte delle sue truppe all’ investimento di Mantova, attaccò alle 14 gli austriaci a Custoza per la valle di Staffalo ed a Sommacainpagna, e li vinse. Il 25 tentò invano di prendere Valoggio. In quello stesso giorno il Radetzky potè riunire la maggior parte delle sue truppe a Cu­ stoza, mentre le truppe piemontesi erano inabilmente disperse e sparpagliato da Mantova a Peschiera: ed infatti 13,000 erano a Volta. 8000 a Peschiera, 6000 a Goito, 17,000 a Mantova! Nel giorno della battaglia

li Castello Scalinolo a Slnniono.

orano da una parte Carlo Alberto a Valeggio con 8000 uomini e 8 cannoni, il duca di Savoia a Custoza con 9000 uomini e 2*1 cannoni, il duca di Genova a Sommacampagna con 4000 uomini e 24 cannoni : in tu tto 21,000 uomini e 56 cannoni; o dall’altra, di contro a Valeggio, Wratislaw con 14,000 uomini e 26 cannoni.


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di fronte a Custoza e Sommacampagna il D’Aspre con 15,000 uomini e 12 cannoni, a Oliosi, in riserva, il Wocher, con 12,000 uomini e 76 cannoni: in tutto 51,000

l'osehiora.

uomini con 144 cannoni. Il duca di Savoia ed il duca di Genova respinsero più volte, o valorosamente, da Custoza e da Sommacampagna gli assalti del D’Aspre sostenuto dal Wocher ; ma alla line dovettero cedere alle forze soverchienti ; l’in­ tero esercito piemontese fu costretto a vol­ gere in ritirata. Il 4 agosto Carlo Alberto veniva sconfìtto presso Milano; o la prima guerra dell’indipendenza, cominciata con tanto lieti auspici, Univa con un disastro.

Stadion e Clam-Gallas; a destra, contro i piemontesi» l’ottavo corpo con Benédek. Più indietro erano Zobel e Yeigl, coi corpi settimo ed undecirao ; e Liechten­ stein, col secondo, doveva uscire da Mantova e girare la destra francese. La vittoria dei francesi a Solferino, tenacemente e valorosamente contrastata, fu grande, straordinaria; e ad essa cooperò gagliardamento l’esercito piemontese, vittorioso a San Martino. Numerosissimi furono i morti nella cruenta bat­ taglia. I francesi ebbero fra i morti 2 generali. 7 co lonnelli, 200 altri uflìciali, 6600 soldati ; i piemontesi 1 generale, 3 colonnelli. 76 altri ufticiali. 2200 soldati Non si conobbe inai con precisione il numero dei morti austriaci. La battaglia di Solferino è ricordata da due mo­ num enti: la Rocca e l’Ossario. La Rocca, sorgente sopra un alto poggio a m. 228 sul mare, ò vecchia d’oltre otto secoli. E ’ detta Spia d'Italia, perché da ossa si domina una vastissima re­ gione. Donata dal comune alla Società Solferino o San Martino (altamente benemerita, presieduta al suo sor gore dal compianto sonatore Luigi Torelli, ed al pre­ sente dal senatore V. S. Broda', fu restaurata. AI pian terreno è un trofeo delle armi già usate dai tre eser­ citi combattenti ; alle colonne che sostengono la rampa

1859. La guerra dell’esercito franco piemontese contro 1*Austria, fu iniziata, come è noto, dai Cacciatori delle Alpi condotti da Garibaldi, vin­ citore a Varese (26 maggio); il 30 maggio reser­ ei to alleato combatteva e vinceva a Vinzaglio o Balestro; il 31 maggio di nuovo a Balestro; il 4 giugno, in seguito alla vittoria di Magenta, l ’esercito alleato costrinse gli austriaci ad ab­ bandonare la liuoa del Ticino ed a ritirarsi sul Mincio. Solferino. La sera del 23 giugno gli austriaci erano ritornati dalla sinistra alla destra del Mincio, e, nelle prime oro del 24, francesi e piemon­ tesi, per ordine del loro comandante supremo Napoleone III, marciavano verso quel fiume. I francesi avevano l’ordine di occupare le alture di Solferino e, più a sud, verso la pia­ nura, Médole ; i piemontesi dovevano occupare le alture di Pozzolengo o San Martino, o la lieve china a sinistra verso il Garda e Pe­ schiera. Gli austriaci disponevano di 146 666 uomini di fanteria, 16,489 di cavalleria. 688 cannoni; l’esercito franco-piemontese era composto di 124,172 uomini di fanteria, 10 762 di cavalleria. 300 cannoni. La sinistra delTesercito alleato era for­ mata, come diremo, dai piemontesi; il centro, a Solferino, dal primo e secondo corpo francese comandati da Baraguay d’ Hilliers o MacMahon ; la destra, a Médole. dal terzo e quarto corpo, comandati da Caurobert e Niel; alla riserva la guardia imperiale. Contro la destra francese stavano il terzo e nono corpo dell’ esercito austriaco, con Schwarzomberg e Schartgottsche : nel centro il quinto ed il primo, con

l.n oroco di Ueuocca.

che conduce in alto, sono lancio delle tre cavallerie; più in alto è la Sala dei Sovrani, coi ritratti di Na­ poleone III e Vittorio Emanuele; in alto la piattaforma,


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la quale ha sul muricciolo che la chiudo le linee che in­ dicano la direzione dei piu interessanti fra j^li innum e­ revoli paesi che si vedono di lassù P iù in basso, e più presso al paese, per un viale di cipressi, si va alla chiesa di San Pietro, trasform ata in ossario. In essa, a destra di chi entra, in due ve­ trine sono raccolti alcuni oggetti giù appartenenti al caduti; alle pareti sono appese innumerevoli corone. Dietro l’altare, giù nella cripta, e nelle due cappelle laterali, sono raccolti teschi ed ossa. Lo ossa qui rac­ colte sono di <>879 m orti. Degli scheletri tino ha l’al­ tezza di m. 1,96.

nabile, sono taciuti i nomi dei tren tin i e dei triestin i che presero p arte a quelle lotte. Perché? La ram pa che conduco alla sommità è lunga 490 m etri. Chi monta può riposare in sette ripiani, sette sale l’una sopra l'altra , ognuna delle quali é adorna d’un affresco raffigurante uno dei fatti d’arme delle sette cam pagne: 1818. b attaglia di Goito (pittore De Stefani); 1S49 difesa di Venezia (B ressanin); 1855, battaglia della Cernaia (De Stefani); 1869. battaglia di San Mar­ tino 'Pontrem oli); 1860, battaglia del Volturno (Vizzotto); 1866 quadrato di Villafranca presso Custoza (Poutrem oli); 1870, breccia di P orta P ia (Vizzotto). La salita di questa torre è una continua ascensione storica, patriottica, artistica, morale; e chi giunge in alto rim ane come estatico Havanti all’immonso pano rama che gli si stendo davanti. Molto lineo tirate sui merli indicano le località principali che di lassù si ammirano, e la loro distanza in linea d'aria. Quale splendore di bellezze e di memorie! Più in basso, in fondo ad un viale di cipressi, è la chiesetta trasform ata in ossario. In esso sono unite le ossa di *2619 scheletri, onorati con corone ed inscri­ zioni. U na di esse dice: Hoates in acie, fr a m e s in pace se/m feri. una (/uiescunt. Alcuni dei teschi hanno indi­ cazioni generiche (maggiore austriaco, tenente dì fan­ teria piemontese, eco.); pochi il nom e; i più sono del tu tto anonimi. Intorno al tem pietto sorgono vari ricordi in me­ moria di singoli caduti.

l'Ancrnma di Doztecca.

Il 26 giugno l’esercito austriaco ripassò sulla s i­ nistra del Mincio, mettendosi sulla difensiva; il 28 passò su quella sponda l’esercito franco-piem ontese per riprendere l’offensiva; ina già il 6 luglio (per ra ­ gioni non del tu tto ancora note, e che qui non si po­ trebbero enum erare', l’im peratore Napoleone I I I pro­ poneva all’im peratore d ’A ustria Francesco Giuseppe I un armistizio. Il genorale Mac-Mahon colle sue truppe, form ate per la massima parte di algerini, occupò Vii-* lafranca: o la m attina del giorno 11 giungevano qui

Villafranca. Snn M artino. Il 21 giugno la prim a delle divisioni piemontesi, Durando, com batteva alla Madonna della Scoperta, a poco più di due chilom etri a settentrione di Solferino; la terza, Mollard, o la quinta, Cucchiari, da Pozzcdengo si avanzarono verso San M artino; la seconda, F an ti, era in riserva a Donato, e da ossa si staccò, in rinforzo della terza e quinta, la brigata Aosta, che tanto con­ tribuì alla vittoria, che riusci piena e gloriosa Alla b attag lia prese parte personalmente re Vittorio Em a­ nuele. Anche questa battaglia è ricordata da una torre e da un ossario. La torre, ere tta col concorso di tu tta la nazione, dalle fondam enta, fu com inciata nel 1880, e inaugurata il 16 ottobre 1893. É alta 74 m etri, di forma rotonda cin ta alla base da un tam buro cilindrico rastrem ato e m erlato, alto m. 19.80, e cou m. 22.80 di diam etro. Anche il maschio della torre ò rastrem ato, ed ha m 13 di di diam etro al basso, m. 11.40 in alto. Coi modiglioni che sostengono i inerii to m a ad allargarsi; e cosi il diam etro del terrazzo è di m. 13.90. Nella sala terrena è la sta tu a in bronzo di re V it­ torio, pregiata opera dello scultore D a lZ o tto ; e nello cappelle laterali i busti di otto generali italiani morti nelle guerre per l’indipendenza: Alessandro Lamarmora, Ansaldi, G uidoiti, Passalacqua, Perrone di San M artino, A rnaldi, Gabrielli, Itey di Villarey. Sulle paroti di q u esta sala quattro affreschi, di Vittorio Bressanin di Venezia, rappresentano: re Vittorio ed il m aresciallo R adetzky a Vignale; re Vittorio a Bale­ stro ; Napoleone III e re Vittorio che entrauo a Milano; l’apoteosi di re Vittorio che eutra in Roma. Nella cupola, otto figure di donne rappresentano l’Ita lia e sette delle sue principali città. F ra il tam buro ed il maschio sono conservate le tabelle commemorative dei 680.000 italiani che presero parte albumi o all’a ltra dello sette campagne di guerra por l’indipendenza italiana. Essi sono divisi per pro­ vincia, e, con trascuranza inqualificabile ed im perdo­

Lniro di Lodro presso Itene«.*- .v

i due im peratori per segnarvi quel tra tta to di pace che gli italiani non potevano accottaro e non accet­ tarono, e che li decisero invece a continuare per pro­ prio conto la guerra nel resto d ’Italia, per riprenderla poi nel 18G6 contro l'A ustria. L 'incontro dei due im peratori (dei quali Napo­ leone III veniva da Valeggio, e Francesco Giuseppe da Verona) ebbe luogo nella casa segnata col N. 40 nella via d etta ora Via della Pace moine dato nel 1868 alla Via del Ghetto), cioè nella villa Gandini-


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Morelli-Bugna, sulla cui facciata la seguente inscri­ zione ricorda l'avvenimento: Napoleone 111 imperatore dei Francesi — Francesco Giuseppe I imperatore d 'A ustria — l ' i t luglio 1850 — sottoscriverà no qui — il trattato di pace — A ricordo perenne — la fa m ig lia GandiniMorelli-Bugna- P.

I due imperatori convennero nella modesta saletta d'ingresso. Nel mezzo è un tavolo ; di fronte alla porta altro tavolo a parete con specchio ; a destra un cas­ settone ; alla sinistra un sofà. Poche sedie impagliate completano l’ammobigliamento. Si narra che era stata apprestata altra sala, meno m odesta; ma Francesco Giuseppe, sospettando che presso quella qualcuno fosse nascosto a sentire dietro all’uscio, volle fermarsi qui: e proprio qui, si ag­ giunge, di dietro alla porta d'una scaletta di servizio, più d’una persona potò sentire il celebre ed inutile colloquio.

1860 . Coi plebisciti dell'Emilia e della Toscana, quelle regioni si oongiungevano al regno di Vittorio Ema­ nuele; Fanti e Cialdini conquistavano le Legazioni o le Marche; nel 1860 Garibaldi liberava la Sicilia e l'I­ talia meridionale; e nel 1866 il nuovo regno d 'Ita lia riprendeva la guerra contro l’Austria. Quella campagna, se fu proficua all’Italia, dandole il Veneto, non fu gloriosa. L '8 aprile 1866 veniva firmato a Berlino il segreto trattato di alleanza fra Italia e Prussia. L’esercito italiano contava 180,000 combattenti, di­ visi in quattro corpi: Durando, Cucchiari, Della Rocca, Cialdini. Comandante in capo re Vittorio Emanuele; capo dello stato maggiore Alfonso Lamarmora. L'esercito austriaco in Italia contava 72,000 uomini, divisi in tre corpi (quinto, settimo, nono): Rodick, Maroicic, llartung. Comandante in capo l’arciduca Alberto. La battaglia riusci formata da vari combattimenti mai diretti da una mente suprema. Sulla estrema destra, a Villafranca, il principe Umberto alla mattina, e il generale Bixio la sera (comandanti le due divisioni del terzo corpo) respinsero valorosamente il nemico; la divisione Cerale, del primo corpo, ad Oliosi si difese per quattro ore contro il preponderante nemico, e il comandante dell’avanguardia, generale Villarey, cadde morto sotto gli occhi del suo aiutante di campo, che era suo figlio; il generale Cerale, capo di quella di­ visione, ed il generale Dho, capo della seconda brigata, rimasero feriti, e morti e feriti caddero 48 ufficiali e 4C0 soldati; la divisione Brignone combattè tre ore nella valle del Gorgo, a nord di Custoza. fra Monte Croco e il Belvedere (perdendo, fra morti e feriti 40 ufficiali e 650 soldati), e li, alla Cavalchina, il principe Amedeo, che contava 21 anni, e comandava la brigata Granatieri di Lombardia, rimase ferito al petto; la di­ visione Sirtori combattè valorosamente sulle due rive del Tione, a levante di Monte Vento ; le divisioni Govone e Cugia respinsero ripetuti assalti a Custozn, e sui monti Croce e Torre. Caddero, dei nostri, 98 ufciali, e 626 soldati morti, 216 ufficiali e 2860 soldati feriti; degli austriaci morti <1 ufficiali e 1089 soldati, feriti 900 ufficiali e 3161 soldati. Questa battaglia (unitamente a quella del 25 lu­ glio 1848) è ricordata da una torre-ossario, inaugurata il 24 giugno 1879. L'iniziativa dell’erezione è merito del parroco locale don Gaetano Pivatelli; l’esecuzione dell’opera si deve ad un comitato presieduto dal sin­ daco di Verona comra. G. Camuzzoni; il disegno è del­ l’architetto Franco. Sul frontone si logge: Pace — ai fo rti caduti sopra questi cam pi — nelle battaglie — 25 luglio 1848 e 24 giugno 18G6 — Ita lia , 24 giugno 1870.

Nella cappella centrale due lapidi di marmo con cornice di bronzo, inaugurate sino dal 1894, ricordano i nomi degli ufficiali austriaci qui caduti; due lapidi di bronzo (disegno dell’architetto Luca Beltrami, fu­

sione del cav. Lomazzi ', inaugurate il 24 giugno 1902 i nomi degli ufficiali italiani. In questo tempietto, oltre a molte corone, sono queste due inscrizioni: a destra: Nemici in rifa — morte, li adeguò — pietà li raccolse ;

a sinistra: Queste reliquie — a noi ispirino ed ai nostri nepoli — con­ cordia e carità di patria.

Per 24 gradini di pietra si scende, sotto la cap­ pellina. nell’ossario, ove, su scaffali di pietra, sono disposti 2300 teschi ; e nel mezzo, sotto l'oscura volta, una catasta d'ossa ( 14,4'» metri cubi!) contiene lo ossa di 1454 caduti. Un’urna speciale racchiude le ossa del tenente Stefano Messaggi di Treviglio (dei Mille di Marsala) caduto alla Cavalchina. I crani, distinti se­ condo la località in cui furono scavati, sono 1848, dei quali soli 160 identilicati. Per altra scaletta interna di 61 gradini si sale alla loggetta (alta dal suolo 14 metri) che, sopra la cappella gira il monumento. Prima di uscire sulla loggetta si visita il piccolo museo ove si conservano vari ricordi delle due grandi battaglie e sventure : medaglie, monete, croci, rosari, fotografie. lettere, palle, bombe, bottoni, pipe, orologi. Dalla loggetta si godo un indescrivibile panorama, i cui punti principali sono segnati sulla ringhiera di pietra. Alla Cavalchina, a sinistra della strada per chi viene dall’ossario, sorge l’obelisco in pietra rossa, con un bassorilievo in bronzo, raffigurante Amedeo a ca­ vallo e nel punto di venire ferito. 11 monumentino è lavoro di P. Bordini. Altro obelisco sorge a breve distanza da Villa­ franca, a destra della via che conduce a Verona, sul luogo ove Umberto di Savoia, nel quadrato del 49° fan teria, respingeva gli assalti furiosi degli ulani del generale Puitz. Questo obelisco, eretto nel 1880, fu abbattuto nel giugno del 1889 da un violentissimo uragano. Fu per cura del Municipio, rifatto in proporzioni mag­ giori, su disegno dell’ing. Paolo Emilio Zuccamaglio, ed inaugurato il 28 aprile 1895. E ’ alto 17 metri. Castclnuovo. Una breve, sosta fecero alcuni dei gitanti anche a Castelnuovo (a 16 ehm. da Verona, a 6 ehm. da P e­ schiera' celebre per avvenimenti guerreschi sino dai tempi delle epoche napoleoniche, e nel 1848,1859,1865. Nella Via per Trento, sulla facciata della casa segnata col n. 21, tali fatti sono riassunti da quattro lapidi. Auguro che questi brevi cenni e ricordi servano d’incitamento e guida per ripetere la bella patriottica gita sulle orme dei colleghi bolognesi. o. b.

N O T E ED A P P U N T I. Organizzazione e direzione della gita. L'orgauizzaziono doli» g ita or» affidata »1 consolato di Bologu». composto del cupocousole d o tt. Olindo G uorrini, e dei colinoli C»rlo Salutoni, Antonio Pezzali. Filippo Boldrini, Gio­ vanni Moreschi, Cenare Xcgroni. Ln direzione dell» gitn venne »««unta dui consoli Tozzoli o Sornioni, che nono due orgauizzntori modello, e dnl colinolo Mo­ reschi, medico. Fungeva da segretario-cassiere il »odo Giuaeppo Komo UÌ.

I partecipanti alla gita. Ecco i nomi dei partecipanti all» gita, divisi in quattro squadre : l a sq u a d ra : coram. Federico Johnson, direttore del T. C. !.. prof. Olindo G uorrini, capo consolo del T. C. I.. Minarci li O rette, eapo-squodraedalfiore, tea. Domenico Mogno, illustratore. Johnson Augusto. C hiarelli conto iug. Ernesto. C ardini d o tto r Ulisso (medico), Della T orre Francesco (cupocuusolo di b u sto A r­ d ito ). C appelletti Annibale. Rodolfi Pio. 2* sq u a d ra : Scrpieri Riccardo, capo-squadra, G rassetti avv. Riccardo (Fabriano), Clerici Gian B attista, Fontana Carlo. P o r­ ciatti Catone (Grosseto), Pennati Alfonso (Monza), B arbugli


R IV IST A M EN SILE Antonio (ram ni). Foratói Aido (cousole di Montngtmuo), Ca­ ntelli Giovanni, fotografo. S* squadra; F rati Angelo, caposquadra. Marchesini Augusto, Martelli Ernesto, Luppi Vittorio, Vaselli Vincenzo, Stancari Er­ nesto, Testoni Mauro, Merini Filippo, Oraziani conte Ettore (cnpoeonsole di Padova). 4» squadra: Daddi avv. Enrico,-caposquadra, Modena avv. Vittorio, Pnsqtinlini dott. Carlo (Forlì), Bianchi Mario, Vigneti Adolfo, Lnnznrini Francesco, lleccari prof. Balbo, Staueari Pio, Valenti Lorenzo, meccanico.

Lettore. Il prefetto di Bologna, volimi. Ferrari, oltre che occuparsi perso linimento con grande cortesia affine di procurare il permesso necessario por la visita degli Ossari di Costosa, Solferino e San Martino, ha comunicato al signor Carlo Sandoni, consolo del Toiiring il suo plauso, il saluto, l’augiirih migliore ai turisti ed ha pure comunicato la seguente lettera, ricevuta da S. E. il ministro della pubblica istruzione: « Prego la S. V. di notificare al Consolato del T. C. 1. di cotesta città che il Ministero ha appreso con vivo compiacimento la notizia della bella iniziativa presa dal Consolato di una grande gita turistica ai luoghi ove si combattè per ¡’indipendenza ita ­ liana, e di fare i più vivi elogi ai promotori della gita, la quale m erita approvazione p e rii suo ulto scopo istruttivo e patriottico insieme ».

Telegrammi. Abbiamo già ricordato il telegramma inviato da Goito a Giosuè Carducci. A Mantova giunse ad Olindo Guerrini, cnpoeonsole di Bo­ logna, un telegramma del direttore generale comm. Federico .lohnson, che era a Fori! a rappresentare il Touring a quel con­ vegno. Gli fu risposto da Villafruuea eoi seguente telegramma, firmato dal più vecchio e dal più giovane della comitiva, Olindo Guerrini ed Augusto Johnson : < 1 componenti la gita patriottica bevono alla sua salute, desiderando rivederla presto ».

Le accoglienze. Le accoglienze furono assai cordiali durante tutto il percorso: e la gita riuscì una nuova prova del gentile niTratellniiicnto che unisce tu tti i soci «lei Touring. Ogni sodo, incontrando un altro socio, riconosco tosto in esso un amico. Alla prima tappa, a Castelfranco dell’Emilia, il console signor I.«fti ofl'ri un rinfresco. A Modena i Consoli attendevano la comitiva, e le furono larghi di cortesie. A Carpi il console dott. Federico Paltrinicri ortrl in sua casa un sontuoso ricevimento. A Muglia, presso Gonzaga, si ebbe un nitro ricevimento dal consolo Giacomo Dall'Oglio. Sin qui erano venuti ad incontrare la comitiva alcuni soci di Mantova, fra i quali l ’nvv. Pezzi, presidi !* ' della società Forza © Concordia. A San Benedetto Po il console Luigi Puvcsl ebbe per i col­ leglli mille premure. Il Municipio offri nella sua sede un vermouth d'onore. A Mantova, al banchetto, »lai soci «bilia gentil«' citta venno offerto lo champagne. Il onpooonsòl© Antonio Trentin, ohe «>ra andato nd incontrare la comitiva a Bietole, la accompagnò poi sino a Mantova. A Ynloggio fu largo di cortesie il console Giuseppe Zam­ boni, clic accompagnò poi 1 gitanti a Custoza e Yillnfrnnrn, «•<! intervenne colla sua gentile signora al prnuzo «l’ addio a Sirmionc. Il console Znmlmni era andato a«l incontrare la comitiva sino a Yolta Mantovana assieme con molti soci, noti per lo lunghe gite annuali «la essi compiute. A Viilatrane a, ili assenza del console Francesco Gramola (ohe s’eru recato colla sua squadra al convegno «li Bassano) fece ca­ vallerescamente gli onori di casa il signor Luigi Alessandro Pa­ latini. 11 proprietario della villa Bugnn-Gundini diede in sua casa, ul gitanti, un ricevimento. A Verona si prestarono per il buon esito della gita i con­ soli Trezza o Verità. 11 cnpoeonsole conte Vittorio Cnvnzzoccn dei Mozzanti si unì. nella terza giornata, alla comitiva. A Peschiera si mise a gentile disposizione dei gitanti il con­ sole Emilio Avanzini. A Solferino In comitiva venne incontrata dal prof. Amleto Battaglia, console di Mussa Lombarda, e «la vari soci di Casti­ glione «Ielle Stiviere. La banda locale accompagnò i gitanti al riceviménto offerto «lui Municipio, con intervento del sindaco Riccardo Tomollni, assessore anziano Savio, dott. Donzelli, geo­ m etra Gino Unnici!!. Il dott. Anzi, in rappresentanza della Società degli Ossari, si mise a disposizione dei gitanti. A Castiglione «Ielle Stivicro non si ebbe un ricevimento : si ebbe un vero trionfo. Per ricevere i ciclisti s’ern formato uno

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speciale comitato, presieduto dnl sindaco e dal prof. Sebastiano Battaglia, console del Touring; fungeva da segretario il prof. Giu­ seppe Tinti : ne facevano parto i signori : ing. A. Agostini, Amleto Battaglia, Giulio Cavnzzutti, Girolamo Frigeri. Giovanni Gammi, avv. Alessandro Levi, dott. Carlo Lodriui, prof. Enrico Louglii, prof. Domenico Olivieri, prof. Demetrio Ondei, «lott. Giuseppe Bossi. Achille Za bolli. Venne pubblicato un patriottico manifesto, per annunziare clic si solennizzava colla stessa festa la ricorrenza del 20 set­ tembre «• l’arrivo «lei ciclisti; od il periodico L a voce dei giovani dedicò alla patriottica gita un suo nuumro speciale, ricco di dati e «li memorie. La comitiva ciclistica gittnso alle 11, nccolta dal suono della baiala civica, dalle buudierc della Società Operaia del Tiro a Seguo, del Collegio Convitto Battaglia coi convittori in divisa, «lai rappresentanti dei reduci dalle patrie battaglie, e da uno stuolo «li signori e signore. In piazza Umberto I. ai piodi dello scalone del Municipio, stanno nttondeudo il ff. di sindaco dott. Andrea Descnzani, c gli assessori Lcdrino, Oppi zzi, Arrndoi, Muraglie, i quali salutano, a nome di Castiglione, i ciclisti, e li invitano al vermouth d ’onore. Con delicato pensiero, noi frattempo, una rappresentanza si reca al monumento del garibaldino Giovanni Chinssi a deporre una commi colla scritta < I a* Sezione Bolognese del T. O. I. al ¡¡rode colonnello garibaldino Giovanni Chiatti ». Ricomposto, il corteo, p«>r via XX settembro si diresse al Collegio Convitto Battagiiu, sedo del Consolato, ove erano state allestite le tavole. Xell’atrio d'ingresso, ornato «li pennoni, bandiere u stemmi del Touring, era posta la seguente epigrafe : I l rantolato del T. O. I. di Castiglione — saluta i figli della dotta Bologna e della forte lionutgna — ed il direttore generale del Touring comm. Federico Johnson — che volanti ta l ciclo fa ti­ dico — Jn r/tietti giorni auspicati del Iiisorgimenlo di Jfotna — visitano i sacri colli — sui quali due volte trionfò l'epopea dei popolo latino — risorgente a nuovi destini. La sala del banchetto, quella stessa dove di recente per una quindicina di giorni lui pranzato il Conto di Torino cogli ufficiali del suo reggimento, era ornata degli stemmi «lei Touring, di ritratti, di piante, bandiere e fiori. Al buo entrare nella sala il commenda­ tore Johnson fn regalato dnl signor Frigeri «li un mazzo di fiori n nomo dello signore «li Cnstigliono. La colazione di 70 coperti riuscì ottimamente. Erano fra i presenti la signorina Tarenzi, mo­ glie al C. C. «li Brescia, «> vario signorine. Al momento oppor­ tuno, «luta la stura ai brindisi, parlarono il prof. Tinti n nome «lei ciclisti locali, Olindo Guerrini, il comm. Johnson, fin) l'nvv. Ta­ renzi del T. di Brescia c il prof. Battaglia. Elettrizzò, conio al solito, il brimliwi del valoroso prof. De­ metrio Ondei. Al grido di « viva Bologna, viva Castiglione » i cielisti ripresero le macelline ed accompagnati «bilie allegre marcio del corpo bandistico, diretto dal valente maestro Uaimondo Ce­ rini. alle 14 partivano per Dcseuzano. A Dcseuzano la comitiva fu incontrata dal console Cesare Pedcrzini o dalla fanfara ciclistica, c le fu ofierlu la birra. A San Martino della battaglia il custode della storica torre, maggiore cav. Giuseppe Meneghini, ricevette con grande cortesia i gitanti. Fu assui festeggiato il signor Santini, farmacista del Touring a Bologna, reduce dalle patrie battaglio, che fu grave­ mente ferito a San Martino. Egli era venuto, colla sua signora, a bella posta da Bologna per assistere albi solennità; e pian­ geva di commozione. Egli aveva ben compreso tu tta la genti­ lezza c poesia del pensiero che aveva {«pirata la gita!

Un inno in prosit a l T ouring. Dnl predetto Numero unico riportiamo audio il seguente brano «l'un urticolctto: « Una caratteristica «li «mesto sodalizio è la italianità : non si tra tta infatti di mi sodalizio milanese, ma italiano; «|iiestn è, «mesta deve rimanere In sua forza. Esso è potente mezzo di affratellamento e di progresso nazionale, si astiene con orrore da ogni iden politica, fu del patriottism o... che è la migliore delle politiche i|unudo è sincero e disinteressato. < L 'anim a del nostro paese devo ripercuotersi nelle filo ser­ rate di tutti i soci si che essi rintemlnno o sentano. Quest'anima sfuggevole, fiuiibi. nascosta, ma viva e vibrante, clic parla tal­ volta dnH'oceliio dello nostre donne, conio miche dalle freddo raccolte di un musco; elio si fa udire «lai ruderi austeri posati, come i termini del tempo nella storia che si sprigiona dallo gaiezze di una fiera o dal tumulto di una città industriale. Essa aleggi sui campi iucolti, tra i monti, come sullo vnsto pianure feraci, © deve essere nostro studio di raccogliere I palpiti e gl'insegnam enti profondi, cosi di rievocare ranticu e fortissima anima latina, qucll’animn elio sarà forza o sprone a rinvigorire in oggi il secondo nostro risorgimento. E non solo a quosto dovo servire il Touring. ma ancho a rinsaldar© i legami «li fratellanza fra popolo e popolo, n«l aprire (se non a«l abbattere) le frontiere, e facilitare i viaggi da paese a paes© e perciò la conoscenza, 1 rapporti c l ’amore fra unzione © nazione.


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I ciclisti intorno *ha Croco d i Bezzecca.

Convegno ciclistico a Bezzecca. Commemorazione della battaglia. A Bezzecca in Val di Ledro nel Trentino (ameno paese divenuto celebre per la battaglia del 21 lu­ glio 1866), il giorno 7 settembre, allo scopo di ren­ dere più solenne la festa di quel gruppo della Lega Nazionale, un comitato (di cui facevano parte i si­ gnori Damiano Cis, console, e dott. Luigi Guella, medico del nostro Touring) indisse un convegno ci­ clistico (a cui la Direzione generale mandò la sua piena adesione) che riuscì oltre ogni aspettativa, e che si trasformò spontaneamente in una grande festa patriottica. Verso le 11 le fanfare di Rovereto e Riva, dopo breve sosta alla Pieve, suonando allegre marcie giun­ sero a Bezzecca, ricevute dal Comitato e dalla po­ polazione plaudente. Intanto alla spicciolata arrivavano ciclisti da Storo e dal Tonale. Vennero i bresciani, i romagnoli, i milanesi, e quelli di Trento col nastro giallo e tur­ chino (i colori della città) al braccio. Vi fu un sa­ luto cordiale per tutti. Dopo la refezione, verso le 15 tutti volsero i loro

passi a portare un saluto ai morti del 21 luglio 1866. Visitarono prima la chiesetta di Santo Stefafto, dove trovasi Tossano e si radunarono poi sul colle dove trovò morto gloriosa il colonnello Chiassi da Casti­ glione delle Stiviere, comandante il 5* reggimento garibaldini, e venne ferito gravemente il maggiore Ergisto Bezzi, dei Mille, da Cusiano (Vallo di Sole). Presso la bianca croce del monumento prese la parola il conte Archimede Martini, raccontando le varie fasi della battaglia, mostrando da dove prove­ nivano le diverse colonne dei due eserciti o por quali vie si ritirarono, quali furono i punti più contrastati. Disse essere stati comandati i due eserciti da cele­ brità militari, quali: il generale Kuhn, specialista nelle guerre di montagna, ed il generale Garibaldi. Se il compito del generale Kuhn non era facile, pure le sue truppe erano bene organizzate e disci­ plinate, bene calzate e meglio armate, pratiche dei luoghi ed operanti entro la cerchia di un campo trincerato da montagne inaccessibili, rinforzato da una cerchia di forti di sbarramento da Nago, Riva, Ampola e Lardaro e Tonale. Riesciva a lui agevole Tuscire da questa cerchia e rientrare tenendosi si­ curo dietro tale linea allorquando la giornata non


RIVISTA MENSILE fosso stata favorevole. Ma nel caso di Bezzecca la cosa era diversa. La linea fortificata era stata rotta colla presa por parte dei garibaldini del forte d'Ampola. Questo fatto permetteva di porre serio assedio al forte di Lardare ed apriva una via difficile sì, ma che la battaglia di Bezzecca, vinta da Garibaldi, rendeva più facile per approssimarsi a Trento. La giornata fu combattuta con tenacia e valore da ambo le parti. Nella mattina la vittoria pareva sorridere all’esorcito austriaco, allorquando le truppe garibaldine erano comandate dal generale tedesco garibaldino Hàug di Vienna; ma più tardi giunse il generale Garibaldi in carrozza (perchò ferito); ed egli, data un’occhiata rapida alla situazione, nella stretta di Tiarno di sotto, sentiti gli ufficiali, da una scon­ fitta cambiò la giornata in una vittoria. Comandò al maggiore Dogliotti, arrivato coll’artiglieria da Storo, di bombardare le coste dei monti occupate dagli au­ striaci sui fianchi di Bezzecca e di sloggiarli dalle prime caso. Dispose per raccerchiamento dell’ala si­ nistra e della destra, daudo il comando a suo figlio Menotti, appena arrivato. Al colonnello Spinazzi, che già trovavasi da duo giorni sul Monte Nota sopra il lago di Ledro, ordinò di scendere, per prendere alla schiena il nemico; ma lo Spinazzi mancò al suo còmpito, e fu più tardi punito. Garibaldi raccolse gli avanzi del 5° reggimento il quale aveva perduto tre compagnie all’alba sul ri­ pidissimo passo di Tratt ed era dal mattino che si batteva, comandato dal colonnello Bolognini da Pinzolo, dopo la morto del Chiassi. Poste alcune compagnie dol 1° battaglione bersa­ glieri garibaldini, detti genovesi, a rispondere ai cac­ ciatori austriaci, ed approfittando dello scompiglio per l’incendio delle case occupate dagli austriaci, slanciò subito alla baionetta le truppe disponibili, attraverso il piano di Bezzecca. I garibaldini rioc­ cuparono la borgata facendo 300 prigionieri fra cac­ ciatori e linea. Fece avanzare l’artiglieria battendo Locca, poi Lenzumo ed Enguiso nella Valle di Concei appoggiata dallo camicie rosse. Alle 16 le colonne austriache, comandate da Grùnne e da Montluisant, erano state costrette alla ritirata per la stessa via di Tratt e dell’Ussol, da dove erano venute. La mattina dei giorni venienti le vette di Tratt, Ussol, Picchea e Saval erano coronate dalle camicie rosse. Finita l’applaudita conferenza, le fanfare, suonando bello marcie, rendevano più poetica, se fosse stato possibile, quella bella vallata. Venne letta una poesia d ’un sacerdote, dettata per la circostanza, assai commovente. Presero la parola, applauditi, vari ciclisti di Ro­ vereto, di Milano, ecc. Poi tutti uniti formarono un gruppo fotografato dal fotografo Maier. Cominciò poi il concerto nel giardino Cis. Le si­ gnorine e le signore negli intervalli vendevano, per la Lega nazionale, mazzolini di fiori alpini.

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Effetto sorprendente fece l’illuminazione a pallon­ cini del gran prato di fronte all’albergo Bezzecca e degli archi sopra la strada postale. Tutto procedette in ordine e colla massima cor­ dialità dei valledrani assai gentili coi loro ospiti. Tutti partirono coll’emozione indimenticabile di avere passato una delle più belle giornate.

A v e z z a n o (Aquila). — In occasione del XX set­ tembre, un gruppo di gentili signorine offerse alla se­ zione localo del Touring uno stendardo finamente ri­ camato. La simpatica cerimonia fu presenziata olt>e cho dai ciclisti avezzanesi, dallo signore e signorino della città, dallo autorità locali, dai ciclisti di Isola del Liri e di Magliano de’ Alarsi. Anche il parroco localo feco festa al vessillo e lo benedisse prima che la signorina Cerri con bello parole lo consegnasse al console signor Tobia Ferrini, che in nome dei consoci tu tti rispose ringraziando del dono gentile e caro ai giovani gagliardi. Dopo un sontuoso rinfresco ebbe luogo una bri! lanto slilata; segui il banchetto sociale o la gita a Magliano o rincontro coi ciclisti napoletani venuti a visitare l’Abruzzo. Un ricevimento con ballo nel Circolo dell’Unione chiuse la festa bellissima. B assan o (Vicenzai. - Bassano iniziò la svariata serie delle sue feste autunnali con un convegno cicli­ stico, che riuscì ottimamente per merito dei consoli del Touring P. G. Bortigiani e dottor Michele Condestaule, e del signor Secondo Zanandrea presidente del Veloce Club. Domenica 21, da Milano, da Vicenza, da Padova, da Venezia, da Cittadella, da Montagnana, da Bolo­ gna, da Udine, da Valdagno, da Este, ecc., convennero a frotte i ciclisti; ma l’entusiasmo altissimo, decisa­ mente patriottico, di questa giornata indimenticabile devesi alla presenza dei trentini, dei triestini e degli istriani, accolti, al loro ingresso nel giardino del­ l’Asilo, da applausi vivissimi. Il sindaco comm. Bonaguro, con forma splendida e con sentim ento patriottico, diede il saluto ai con­ venuti. Terminò tra ovazioni entusiastiche. Parlò subito dopo il console dottor Condestaule, a nome dei ciclisti bassanesi, con forma eletta e sen­ timenti nobilissimi, spesso interrotto egli pure da ap­ plausi. Per la Direzione generale e per il consolato di Vicenza parlò il rag. Piovan (capoconsole di Vicenza), per Padova il capoconsole Oraziani, per Udine il signor Driussi, ecc. Entusiasmo indescrivibile venne suscitato dallo studente Olivieri di Trento, dal console di Parenzo signor Depangher Manzini, dal console di Pirano si­ gnor Lotario Contento. Notammo al ricevimento varie signore e signorine cicliste e tu tte le autorità. Grande entusiasmo destò anche il corteo cicli­ stico. Vi presero parte circa 800 ciclisti. Partendo da Ca’ R zzouico i ciclisti attraversarono la città tu tti insieme, dalle lo alle 16, tra una lolla


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I Roma)

Fotografie di L. V. Bcrtarclli (PrUicote Kedak T e a tro — Avanzi archi tettonici e e<ilonuato (rosiruito da Agnppu, ristaurato da Adruino, ncost rutto da Sottimio_Severo_o_CanicalI«, aurora restaurati da Onorio, rimesso in luco negli agavi del 1KH0) T em p io d i V u lcrn o (del tempo di Adriano) - M aguzzino d 'o lio n ell’ E m p o rio , cogli orci — Bovi da lavoro I l un»? aggio d el T e v e re (acato) all' Isola Sacra


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di popolo plaudente, mentre dai poggiuoli gremiti piovevauo au di loro i fiori. Il corteo era preceduto da due automobili (signor Francesco Favero, signor Alessandro Vanzo Mercanto), splendidamente infiorati. Seguivano i ciclisti di Ala, Albaredo d’Adige, Trento, Prodazzo, Parenzo, Pirano, Trieste, Venezia, Chioggia, Cavarzere, Noale, Conselve, Padova, Cittadella, Piazzola, Villafranca, Vicenza, Piovene, Valdagno, Breganze, Marostica, Thiene, S. Vito d’Asolo, Brescia, Milano, Verona, Este. Battaglia, Bo­ logna. Castelfranco, Lonigo, Venezia, Valle dei Signori, Rosa, Rossano. Schio, Ravenna. Porli, Montagnano, Treviso. Udine, Bassano, ecc. Nel corteo furono ammirate anche divorse signore e signorine. La mattina del 22 si fece il giro del Canale di Brenta, con visita alle celebri grotte di Olierò, o co­ lazione sotto le ombrose pianto che lo fronteggiauo. Diresse, con grande cura, il servizio il signor Nicola Freschi. Il signor Francesco Gramola, console di Vil­ lafranca Veronese, declamò e distribuì una sua pa­ triottica ed applaudita poesia. Alla gita intervennero circa 200 ciclisti, fra cui varie signore, ed il capoconsole generale aggiunto si­ gnor Oreste Gerla, il quale, partito da Peschiera alla mezzanotte (appena compiuta la gita ilei consolato bo­ lognese) giunse in, tempo per portare il saluto del di­ rettore generale còrniu. Federico Johnson e dell’intera direzione. La visita del signor Gorla riusci graditis­ sima. Ecco inline l’elenco delle medaglie assegnate: 1. Medaglia grande d’argento alle tre squadre iù numeroso: Valdagno con 50 iscrizioni, Viceuza con 9, Padova con 34. 2. Medaglia grande d’argento alle tre squadro piu lontane di almeno sei ciclisti: Parenzo d’Istria ehm. 847. Ravenna ehm. 191, Udine ehm. 155. 3. Medaglia grande d’argento alle tre squadre con maggior numero di signore: Padova, Viceuza, Piazzola. 4. Medaglia grande d’urgento alle tre squadre più numerose con costume uniformo: Brescia, Udine, Verona. 5 Medaglia d’oro e tre grandi d’argento alle 4 biciclette meglio infiorate: conte Alvise Marco Gianna, Ettore Gobbi, Cecchino Chemin-Palina, Beltrame Be­ nedetto. G. Medaglia d’argento ai cinque più giovani ci­ clisti: Dalla Giacoma Giuseppe di Predaz/.o, Ortore Manlio di Este. Zorzi Pierina di Padova, Nesbitt Luigia di Piazzola, Schiro Fortunato di Breganze. 7. Vaso artistico estratto a sorte tra gli in­ scritti a tu tto 15 settem bre : Agostinelli nob. Autonio, col n. 7. Il vaso, espressam ente fabbricato per la cir­ costanza, è opera assai apprezzata del valente cera­ mista e pittore R. Passano. Inoltro il comitato assegnò una medaglia grande d’argento alle squadre di: Trento, Prodazzo, Parenzo, Brescia. B o rg o m a n e ro (Novara'. — Lunedi 8 settem bre ebbe luogo a Borgouianero, in occasione dello feste de­ cennali della Società Operaia di M. S. Reduci un grande convegno ciclistico. L'esito superò davvero ogni aspet­ tativa, poiché i ciclisti intervenuti furono circa un mi­ gliaio. Vi intervennero le squadre di Legnano, Caso­ rate Sempione in costume Novara Veloce Club in costume. Novara ginnasti in costume e con fanfara, Torino, Gozzano con fanfara, Omegna, Busto Arsizio, Romagnano. Oleggio Società Osso in costume, Oleggio Unione sport, Vercelli. Monza, Luiuo. Milano, Borgosesia, Arona. Varese, Coggiola, Gallarate, ecc., nonché moltissimi ciclisti non riuniti in squadre. L'arrivo ed il ricevimento dello squadre cominciò alle ore 8, ed a mezzogiorno tutto le squadre erano

riunite al ricovero di Mendicità, ove venne offerto il vermouth d’onore, e dato l’artistico distintivo-ricordo in argento della ditta Johnson di Milano. I ciclisti si sparsero poi per il borgo, non essen­ dovi il pranzo sociale, o poi tu tti si riunirono alle 16 per la stilata che cominciò alle 17, e riusci ordinatis­ sima e di effetto splendido ed imponente. Aprivano il corteo duo automobili, poi seguiva la squadra di Gozzano con fanfara, indi Legnauo, ecc., quasi tu tte con gonfalone. Chiudeva la stilata re le­ gantissima squadra di Novara, numerosa e con ottima fanfara. Acclamazioni entusiastiche accolsero i ciclisti .il loro passaggio, cui gli stilanti risposero con triplici urrà ed evviva a Borgomanero, evviva a il Touring Club Italiano. Dopo la sfilata, sulla piazza Vittorio Emanuele II, affollatissima, si distribuirono i premi alle squadro. La giuria, composta dei signori avv. Delbono, pro­ fessore Cozzi, Cesare Ghiglione, cosi assegnava i premi: Gonfalone ricamalo in oro: Squadra di Novara, ginnasti, per fanfara, numero, divisa. — Gonfalone d i­ pinto: Squadra di Legnauo, per il numerò. — Gon­ falone dipinto: Squadra di Casorate Sempione, por il numero rispetto alla popolazione, la distanza, il co­ stumo. — Medaglia d'oro stile rinascimento: Squadra Novara, Veloce Club, per eleganza. — Grande medaglia d'argento: Squadra Gozzano, per fanfara o num ero.— Grande medaglia cermeti: Squadra Arona, per il n u ­ mero. — Medaglia d ’argento stile rinascimento : Squa­ dra Torino, per la distanza (Sezione T. C. I.). — Me­ daglia d ’argento stile rinascimento : Squadra Oleggio, Società Osso, per costume e numero. — \fcdaglia cer­ meti: al ciclista più giovane, al bambino Del Prete di Novara, anni 5. — Medaglia r erm eil: al ciclista più vecchio, al sig. Carizio di Romagnano, anni 7-t. Dopo la premiazione il convegno si sciolse, la­ sciando in tutti un carissimo ricordo, ed un desiderio vivo d’una prossima riunione. Mi par dovere aggiungere una parola di lodo al solorto comitato, ed in modo speciale al cousole signor Giuseppe Zerboni ed al sig. Guido Maioni, che tanto si adoperarono per l ’ottima riuscita del convegno. C a ste lle o n e (Cremona). — Una bella gita polisportiva compirono alcuni soci del Touring, sotto la guida del console geom. Ottorino Mordini. Da Castel­ leone andarono ad ìseo; di qui col piroscafo a Leverò ; per Casino Boario, in biciciotta, ad Angolo; su per la Valle del Dezzo a piedi alla Cantoniera della Presolaua; di là per elusone a Bergamo, chiudendo cosi il giro completo dopo aver percorso 224,6 chilometri di cui 170,9 in bicicletta, 21,2 a piedi, 29,5 in piroscafo. C a v a rz e re (Venezia). — Lunedi 8 settem bre ebbe luogo la prima marcia ufficiale dell’Audax Italiano, se­ zione di Cavarzere. Alla gita presero parte dieci ciclisti, dei quali quattro di Chioggia. L’itinerario era il seguente: Cavarzore-Padova-Mestre-Treviso Cittadella-Padova-Cavarzere, in totale chi­ lometri 204 da coprire in ore 17,45. A Treviso erano ad incontrarli alcuni soci della sezione dell’Audax. A Cittadella il console del Touring signor Ramberto Mala tosta ed altri ciclisti. Nessun incidente durante il viaggio, che potè com­ piersi con 25 minuti in meno sul tempo fissato. Diret­ tore di marcia era l'avv. Ivo Gallimberti. C ento (Ferrara). — Il convegno ciclistico del giorno 15 riusci animato o numeroso. Da ogni parte giunsero squadre di ciclisti. F errara, Rovigo, Modena, Ficarolo, S. Agostino, S. Carlo, Piove di Cento, Castel d’Argile, Malalbergo erano rappresen­ tate al nostro convegno, che contava più di trecento

intervenuti.

Alle ore 11 i ciclisti si recarono tu tti alla Cassa di risparmio ove fu offerto un vermouth d’onore, e alle 13,50


RIVISTA MENSILE convennero al Teatro Sociale per l’inaugurazione del vessillo. Il teatro era affollatissimo e le gallerie erano piene di eleganti signore. Notata la gentile u Jolanda « che siedova nel palco di mezzo accanto al cav. Niccolini, sindaco di F errara e capoconsole del T. Preso primo la parola il presidente della Società ciclistica dott. Giovanni Fulzoni-Gallerani che porse ¡1 Baluto ai convenuti: indi si alzò a parlare il cav. Nic­ colini, il cui discorso fu interrotto spesso da vivi ap­ plausi. Terminata la cerimonia inaugurale al Sociale, si organizzò il corteo ciclistico che, formatosi nella piazza della Rocca, procedette ordinato per le vie principali della città al suono delle fanfare e della banda m uni­ cipale. C e re a (V e ro n al- Il convegno ciclistico promosso dal localo Veloce Club ebbe, domenica 21 settembre, esito soddisfacentissimo. Intervennero squadre nume­ rose di Verona. Bologna. Casaleone, ecc. Dopo aver pre­ senziato airinaugurazione di una pesca di beneficenza, 200 e più ciclisti sedettero a banchetto uei viali del campo di fiera. L’avv. Teodoro Finato, sindaco di Cerea, portò i saluti ai convenuti, inneggiando splendidamente al ci­ clismo. Rispose con un discorso smagliante il prof. Berganini, presidente della Società di Casaleone. Il si­ gnor Silvio Brezza pel Veloce Club Verona, ringraziò per lo gentili accoglienze avute dai ciclisti. Alle 15 nella pista del campo di fiera stilarono le società convenute. Seguì una gara di lentezza e una una corsa dell’uovo; poi la distribuzione dei premi e come Società più numerosamente rappresentate con costume uniforme furono premiate: 1° il V. C. di Casaleone e l’Unione Ciclistica Ve­ ronese : 2° il V. C. di Cologna. Alla sera un bel concerto musicalo eseguito dalla premiata banda di Cerea, diretta dal maestro E. Pallauo e una luminaria di tu tte le case, chiuse la splen­ dida giornata, lasciando in tu tti un grato ricordo dell’ospitalità di Ceroa. C esen atico (Forli). — Un convegno ciclistico pro­ mosso dal Consolato del Touring e dalla società del Risveglio cittadino si tenne domenica 7 settem bre in questa ospitalissima borgata sulla spiaggia adriatica, nell’occasione che vi si commemorava il IV centenario da che il sommo Leonardo da Vinci si occupò, por or­ dine del duca Cesare Borgia, l’ambiziosissimo Valen­ tino, della sistemazione del porto-canale: un’ opera

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Da questo porto il 4 agosto 1849 salpò Garibaldi coi suoi legionari, appena compiuta la meravigliosa r i­ tirata da Roma e quand’ora avviato a Venezia, ove an­ cora si combatteva per la libertà. A cura del Municipio, presenti notevoli individua­ lità, fra lo quali l’on. Niccolini, sottosegretario di Stato pei lavori pubblici, i deputati Comandiui e Chiesi, molti sindaci di Romagna — sulla torre del palazzo del Comune vonno murata la lapide dettata dal prof. Pio Squadrani : Auspici — Leonardo «la Vinci — chè rin­ novando l ’opera cesellate nel 1303 — ne fe c e il di­ segno — Giuseppe Garibaldi — che ci trovò coi suoi prodi la eia alla salvezza — il Municipio volle com­ memorato tmesto porto — nel nome dell'Arte e della Patria — due colte immortale — 1502 - 6 settem­ bre - 1902. Il convegno ciclistico diede maggior rilievo alla festa patriottica e gentile. I ciclisti venuti da Forli, da Cesena e da altre lo­ calità della provincia, nonché da Ravenna, da Ferrara, da Pesaro o dalla Repubblica di S. Marino, furono 192. Furon ricevuti allo 11 nel palazzo comunale ove si offri loro il vermouth d’onore. Facevano gli onori di casa le più distinte signoro o signorino del paese, ed altre gentili che qui fcrovavansi per i bagni. Alle 14 ebbo luogo la sfilata attraverso il paese o segui con ordine perfetto. Vi partecipò anche una graziosa bam­ bina di sei anni, Tina Fabbri, che procedeva sulla sua macchinina, come una provetta ciclista. Alle 17 dopo che in teatro autorità e rappresentanze e popolo ebbero assistito al discorso commemorativo del prof. Mazza-

Telono dol Teatro Comonnlo di O>emuu-o: •Umilio da Pietro di Porli: Leonardo da Vinci *piogn al duca Valentino il nuovo disegno dol porto.

Il porUHcaiuUo di Ccaoiiatico. oustruttu «lai Colonati noi 1803, restaurato so disegno di Loonnrdo da Vinci il 6 sottombro 1602 per ordino del duca Cesnro Borgia dotto il Valentino.

portuale tra le maggiori di Romagna e ch’ ebbe im­ portanza commercialo o storica, rilevata in questa cir­ costanza, mediante una dotta memoria dell' illustre architetto milanese Luca Beltrami, benemerito degli studi vinciani in Italia.

tinti di Forli, ebbe luogo una bicchierata nei locali dell’asilo infantile. Il console locale del T. dott. Ginosio Marconi, distribuì £li eleganti distintivi-ricordo che al pari di due grandi artistiche medaglie d’argento (assegnate alla squadra di Cervia, numerosa di 50, e alla squadra di Ferrara, venuta di più lontano) che erano state donate dal munifico direttore generale Johuson. Altre duo medaglie d’argento, donato dal dott. G. Bi­ stocchi, furono assegnate alle squadre di Rimini e di Cesena. II Comitato del convegno, i soci romagnoli si mo­ strarono gratissimi alla Direzione generalo del Touring, che a questa prima riunione in Cesenatico si fece rappresentare dal console generale aggiunto, Oreste Gorla, il quale, durante il banchetto, attestò in nome dell’Associazione la generale riconoscenza per la schietta ospitalità romagnola che mirabilmente as­ seconda l’azione civile e patriottica del Touring. F o rli. — La grande manifestazione sportiva che si è svolta in Forlì nei giorni 20 e 21 settembre, è riuscita superiore ad ogni aspettativa o degna della più alta considerazione.


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Erano presenti, oltre buon numero di motociclette 0 automobili, le squadre di Faenza, Cagli, Cento, Savignano, Bologna, Milano, Busto Arsizio. Parma Reggio Emilia, Cervia, Pesaro, Castrocaro, Ancona, Rimini, Modena,Firenze, Treviglio,RepubblicadiS. Marino, Ce­ sena, Civitella, Genova, Ravenna. Ferrara, Forlimpopoli, Minerbio, Imola, Bagnocavallo, Mal albergo, in tutto oltre mille ciclisti. Alle ore 11 del giorno 20, lungo il viale del Ronco, del giardino pubblico e corso Vittorio Emanuele ebbe luogo la sfilata generale fra due fittissime ale di po­ polo e di gentili signore e signorine, che entusiaste di tanto successo dell’iniziativa del locale Veloce Club Forlivese, tributavano ai ciclisti la tradizionale ospi­ talità romagnola. Alle ore 12 nella sontuosa sala del Municipio ebbe luogo il vermouth d’onore e fra il clamore degli evviva e degli urrà, il sig. Bovelacci, assessore, salutò i ciclisti in nome della cittadinanza. Venne data lettura di un telegramma dol capo-console di Bologna sig. Olindo prof. Guerrini. portante il saluto della squadra bolo­ gnese in viaggio per la gita ai luoghi celebri per le battaglie dell’indipendenza italiana. Nel pomeriggio vi fu visita all’ Esposizione, alla biblioteca e pinacoteca. In complesso fu una giornata indimenticabile e che ha lasciato in tu tti i ciclisti grata memoria di Forli. Vennero premiate per squadre più numeroso: 1. Faenza, con 70 presenti ; 2. Rimini ; 8. Pesaro. Squadre provenienti più da lontano composte di almeno 1 ciclis'i — 1. Ancona ; 2. Firenze ; 8. Modena. Squadre meglio organizzate e in uniform e co­ stume. composte d i almeno 10 ciclisti — i. Faenza; 2. Rimini; 8. Pesaro; 4. Firenze; 5. Malalbergo Squadre con fa n fa ra —-. Rimini. Venerdì 19 e saba'to 20 fu poi a Forli il comra. John­ son, direttore generale, e Gorla. capoconsole generale, 1 quali furono ricevuti dal Comitato esecutivo del con­ vegno e fatti segno della più schietta e cordiale acco­ glienza. Per cura dei signori Alfredo Ponzoni e Gia­ como Tosi visitarono i locali del nostro Veloce Club. Alle oro 21 del giorno 20, nell’ elegante sala del­ l’Albergo Masini, presenti un largo stuolo di ciclisti e dei signori Johnson o Gorla, ebbe luogo l’inaugura­ zione della bandiera di Ancona; e, dopo la funzione, il comm. Johnson pronunziò un discorso d’occasione. Di si geniale festa va tributata ben m eritata e sin cera lode al Comitato esecutivo composto dei signori Bufalini dott. Luigi. Matteucci conto dott. Livio,Mas­ sari dott. Oreste, Masotti Luigi, Ponzoni Alfredo e Tosi Giacomo, che non hanno risparmiato tempo e la­ voro acciocché tu tti i ciclisti trascorressero gaiamente e spensieratamente le ore fra gli amici forlivesi e fos­ sero soddisfatti di quell’accoglienza tu tta cuore e af­ fetto. Dobbiamo limitarci per questo numero al presente breve cenno. Della simpatica e bella città di Forli r i­ parleremo nel numero venturo. G a lla ra te (Milano). — L ’aver dovuto rimandare di una settim ana il convegno ciclistico che prima era indetto pel 14 agosto, non ne pregiudicò l’esito. Degna d’essere specialmente rammentata fra le squadre partecipanti, quella di Legnano, la quale presentò alla sfilata ben 111 partecipanti. Pure piau­ dita quella di Gozzano con fanfara, e fra le altre le sezioni Audax di Milano, Stradella, Novara, Magenta e Luino. Prem iati con gonfalone e medaglia d’oro la comi­ tiva di Legnano^ come la più numerosa — con gon­ falone e medaglia cermeil la sezione Audax di S tra­ della, come squadra venuta di più lontano — con gon­ falone e grande medaglia d’argento la squadra di Goz­ zano, come quella in più bell’aspetto di costume e con fanfara — la medaglia d’argento grande alla sezione

di Milano come più numerosa fra quelle degli Audaces — la medaglia d’argento e una pompa per biciclette (dono della d itta P. Buzzetti) nlla squadra di Casorate Sempione ch’era la più numerosa in egual costume — la medaglia d’argento alla sezione di Novara pure in costume uniforme — altre medaglie d’argento alle squadre di Cantò, Magenta, Luino, Bergomanero, ecc. — una di bronzo alla squadra di Oleggio — e infine cinque artistiche medaglie di bronzo furono assegnate alle signore e signorine intervenute con le squadre Audax di Milano, Casorate Sempione e Legnano. Riuscitissimo il ballo campestre. I ciclisti con­ venuti poterono anche assistere al torneo pel campio­ nato lombardo di scherma che lame valenti si con­ tesero. G e n o v a. — La gita dei ciclisti genovesi alle di­ verse società francesi che nel maggio ùltimo scorso furono a Genova, ha avuto un esito splendido, dovuto ai vincoli di forte simpatia che stringono fra di loro i due paesi. Ogni tappa della numerosa e brillante carovana nelle varie città e borgate di quell’incautato lembo di terra, ove la natura ha prodigato ogni suo sorriso e l ’arte dell’uomo il suo miglior genio estetico, fu un trionfo; l’entusiasmo sincero, espansivo di quelle cit­ tadinanze generose ebbe momenti di indimenticabili manifestazioni di fratellanza che devono avere lieta­ mente lusingati i promotori della gita ed i numerosi soci della Colombo. Audax, Veloce Sport e Club Co­ stanza di Sampierdarena. A miglior riprova dell'im portanza assunta dalla bella manifestazione, basta il fatto che il sindaco di Genova ha sentito il dovere di scrivere ai sindaci delle varie c ittà visitate dai ciclisti liguri, ringraziandoli con calde frasi di cortesia per le accoglienze fatte ai cittadini della Superba. M onselice (Padova). — Il Conte di Torino arrivò qui la m attina del 2 settembre ad oro S, alla testa di uno squadrone del suo Reggimento Novara. Una numerosa rappresentanza di ciclisti, oltre 100, lo andò ad incontrare a circa 5 chilometri da qui. 11 Conte di Torino stette qui quattro giorni occu­ pandoli in ricevimenti e gite con l’automobile del conte Da Porto.

11 Conto di Turino in automobile.

La salita sulle Sette Chiese alla villa Balbi Valier (altezza m. 70, pendenza di due salite al 12 percento


RIVISTA MENSILE fu fatta in piena corsa; e con altrettanta disinvoltura venne b attu ta la discesa.

Cosa ovo mori Pmncoico Petrarca il 13 loglio 1874. In automobile il Conte fu pure in Arquà a visitare tomba e casa del Petrarca, nonché ad ammirare il museo preistorico della vicina città di Este. In c in o - E rb a (Como). — I1T settembre promossa dai Consoli del Touring di questi due pittoreschi paesi brianzuoli contermini, ebbe luogo un popoloso e gaio convegno ciclistico che animò maggiormente lo foste di beneficenza organizzato da apposito comitato. La bella sfilata ciclistica meritò lo medaglie d’oro alle due squadre più numerose di Cantò e S. Pietro Seveso, un’altra medaglia alla squadra venuta da più lontano, da Tombetta ( Verona), e una d’argento a quella di Monza. L a n c ia n o (Chieti). — La tirannia dello spazio ci costringe a rimandare un cenno illustrativo del primo convegno regionale ciclistico abruzzese, ch’ebbe feli­ cissimo esito nei giorni 15 e 16 settembre a Lanciano. Il giornale locale / tre Abruzzi vi ha dedicato un sup plemento speciale, ove si parla con grandissima sim ­ patia del Touring. P e ru g ia . — Il convegno ciclistico di domenica, 21, quando si solennizzò con feste varie il 25° anniversa­ rio della Società dei Rioni, tutelatrice degli interessi morali e materiali della città, riuscì corno meglio non si poteva sperare dal Veloce Club, organizzatore. In ­ tervennero le carovane di Spoleto, Gubbio. Foligno, Todi e Terni. Nella villa del marchese di Corbetto ebbe luogo il banchetto di più che 150 ciclisti e parecchie signore. Al momento tipico si levò Vittorio Cesarei, capocon­ sole del T. C. I., che a nome del Veloce Club perugino ringraziò i convenuti; rilevò la genialità ed u tilità di questi periodici convegni regionali; si compiacque dello sviluppo ognor crescente del Touring, e nomi­ nando Johnson e Ber tare Ili destò grandi acclamazioni ad essi; salutò infine le oittà umbre rappresentate. Parlarono poscia magistralmente il sindaco com­ mendatore Rocchi, che celebrò anch’esso il ciclismo, il deputato Fani, che ricordò il giro patriottico dei ciclisti italiani nei luoghi sacri del patrio riscatto; e poi Andrei, segretario del Veloce Club, augurando uu convegno nazionale, indi i Consoli delle città umbre convenuti. Fu una bellissima festa. P e s c a ra (Chieti). — Ad iniziativa della sezione del Touring Club Italiano di Pescara, venne indetto un convegno fra i ciclisti d'Abrozzo per i giorni 21 e 25 agosto.

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Alle ore 0 precise tutte le squadre trovaronsi riu ­ nite e non mancarono delle signorine che vollero con la loro presenza dare nna nota di gentilezza alla riunione. Gl’intervenuti furono 148. Precedeva la sfilata il console di qui sig. Nicola de Marinis, che condusse gli ospiti nelle sale del Cir­ colo Aternino, dove furono offerti dei rinfreschi da questi soci coi rituale vermouth d’onore. Nelle ore pomeridiano le squadre si riordinarono per una passeggiata nella viciua Castellamare Adria­ tico. Presero parte al convegno i consoli di Chieti, Sul­ mona, Avezzano, Ortona, Castellamare Adriatico, Magliano de’ Marsi, Or ta no va, Cepagatti, Catignano, Lan­ ciano e Crocchio ; quest’ultimo rappresentava i consoli di Ancona e Fabriano. Il gruppo più numeroso venne premiato con un ricchissimo gonfalone ricamato d’oro e seta, dono cor­ tese delle gentildonne pescaresi. Questo spettò alla squadra di Chieti composta di 32 ciclisti. Anche quella di Avezzano perchè proveniente da più lontano, venne promiata con altro artistico gon­ falone offerto dai soci di questa sezione. T utti i gitanti ebbero un distintivo-ricordo del convegno. S o la ro lo R a in e iro (Cremona). — Splendidamente riusci il convegno ciclistico promosso dal signor An­ gelo Bini, console del Touring Club. Numerosi i ci­ clisti intervenuti e pure numerosi i brindisi al ban­ chetto di oltre duecento coperti. Alle ore 17, dopo la sfilata consueta, ebbe luogo l’assegnazione dei premi. Primeggiò la Società Sport di Casalbuttano inter­ venuta con oltre 60 ciclisti e colla sua splendida fan­ fara, ottenendo la grande medaglia d’oro. Le altre so­ cietà intervenute, fre le quali il Club Ciclistico Cre­ monese si ebbero la medaglia d’argento. T o rin o — Il sig. Oreste Simonotti laureando in ingegneria a Torino e socio del Touring, imprese e compì un giro in Italia, in motocicletta, seguendo l’iti­ nerario: Torino — Genova — Firenze — Roma — Napoli - Castellamare Adriatico — Ancona — Bo­ logna — Venezia — Verona — Milano — Torino, (ehm. 2600). Il suo scopo di dimostrare la praticità turistica della motocicletta é riuscito a meraviglia. Partito da Torino venerdì 6 settembre, la sera stessa giunse a Genova; il 7 per Spezia o Viareggio giunse a Pisa; lunedi 8 si recò a Firenze dove rimase tutto il martedì. Mercoledì giornata campale: aveva deciso di compiere il tratto Fironze-Roma in un sol giorno (ehm. 800). Nonostante il cablo soffocante e le strade assai polveroso, verso lo 21 giungeva nella ca­ pitalo. A Roma rimase fino a lunedi 15 settembre. L’indomani si rimise in marcia e compì felicemente il tratto Roma-Napoli (ehm. 248) in una giornata. Lu­ nedi 22 settembre prese la via del ritorno. Il primo giorno, causa vari incidenti alle gomme, non riuscì a percorrerò che i 106 ehm. che dividono Napoli da Isernia (provincia di Campobasso'. L’indomani sera prese la sua rivincita. Partilo di buonissima ora da Isernia, superò felicemente la catena dei monti Marella salendo fino a 1300 metri, ridiscese; poi a Sulmona o per Chieti, Castellamare Adriatico. Portocivitanova arrivò fino ad Ancona compiendo in una sola giornata 350 ehm. Mercoledì 2-1 si recò a Bologna (ehm. 206) in poco più di 6 ore percorrendo il tratto Ancona-Bologna di strade ottime o piane con una velocità media di 40 chilometri all’ora. Il 25 sera passando per Padova e Vicenza giunse nella sua Verona. — Domenica 27 fu a Milano e lu­ nedi a Torino, per nulla stanco, anzi entusiasta del


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suo viaggio, si ch’è deciso di compiere, pure in moto­ cicletta. durante le vacanze di Pasqua, un altro viag­ gio coll’itinerario: Torino, Genova, Nizza, Montecarlo, Marsiglia, Parigi, e di là attraversando la Francia re­ carsi in Svizzera, donde per Milano tornare a Torino. Il giovane Simonotti e tale turista che,pur cedendo al fascino delle velocità vertiginose raggiunte grazie ai progressi della meccanica e alla vigoria che pro­ cede da sapiente allenamento, non rinuncia durante le soste nelle località più interessanti, a pascere lo spirito di cognizioni geniali ed utili. A lui, perciò felicitazioni ed auguri. T r e v ig lio (Bergamo». — I rovesci di pioggia che durante Finterà m attinata di domenica 14 settembre ri­ dussero in pessimo stato le strade, congiurarono contro un maggior concorso al nostro convegno ciclistico — tu ttav ia un centinaio di ciclisti si trovò a ricevere il comm. Johnson, direttore generale del Touring, il rag. Turrini, sindaco del nostro sodalizio nazionale, ed altri ospiti. Segui all'albergo dei Tre Re un banchetto lietissimo organizzato dalla Società sportiva trevigliese. Alle 15 ebbe luogo la stilata ciclistica nella quale erano rappresentato le sezioni di Mori (Tronto), Parenzo (Istria;, Croma, Casalbuttano, Trigolo, Pioltello, Palazzolo sulTOglio. Roveto, Bergamo, Martinongo, Brescia, ed altre. Alla distribuzione dei distintivi-ri­ cordo seguì la premiazione delle squadro, la presen tazione del vessillo dall’Unione sportiva trovigliese donato alla neonata locale sezione dell’Audax Riuscì interessante la visita all'esposizione ope­ raia agricola-industriale, ove anche il Touring figura per bene con la mostra dello sue pubblicazioni ed eser­ cita cosi simpaticamente la sua propaganda. E ne va inerito al dott. Giovanni Zanconti, il quale come con­ sole del Touring e presidente dell’Unione sportiva, preparò un ambiente favorevolissimo a questa fraterna manifestazione turistica che si chiuse a sera, genial­ mente. con lo spettacolo d’opera al teatro, ove ven­ nero chiesti o ripetutam ente eseguiti gl’inni patriot­ tici, fra generali battimani. T r ie s te . — Due gite ciclo-alpine compirono i soci dell’Unione Velocipedistica Triestina. I. Partiti da Trieste l’ultima domenica di luglio, per l’ ottim a strada Cacciatore-Bassovizza-DinacoiaPraewald si arriva in quattro ore ad Adelsberg. Di qui si continua per la strada di Lubiana fino al Raiiber-Commando, ove si piega a destra e «i attraversa il bosco fino quasi alla sua estremità, dove la strada scende a Rakek. Si piega nuovamente a destra en­ trando in altro deliziosissimo bosco e in tre quarti d’ora da Adelsberg per ottim a strada si ò ai piedi d’nn gran­ dissimo ponte ad arco, naturale, sotto il quale scorre il torrente Rak. A piedi si arriva al punto più alto, si entra a destra nel bosco e da una specie di belve­ dere si domina la profonda valle e la voragine, entro la quale va a perdersi l ’acqua. Per un altro sentiero si può anche scendere sotto il ponte, lasciando disopra le macchine ; si torna indietro, si monta in macchina per una quindicina di minuti e dopo pochi altri mi­ nuti a piedi si ò alle bellissime grotte di S- Canziano, degne d’essere minutamente visitate. Poi per un sen­ tiero un po’ incomodo (a tra tti si deve portare la mac­ china in »spalla) in 20 minuti si esce dal bosco ed in tre quarti d’ora per collinette e prati si é a Rakek. Dopo il pranzo al restaurant della stazione si sale per un 30 minuti la collinetta che sta a ridosso del paese e di là domina tutto il lago di Zirknitz. Si ritoraa a Rakek e per ottim a strada si va a Planina ed a Adel­ sberg. donde in ferrovia a Trieste. II gita dei 7-8 settem bre. In tre ore per Opcina, Repentabor, Kobdii, Vipacco. da Trieste si arriva ad Ardussina. ove si sosta un po’. Intanto si appresta un carro a due cavalli, vi carichiamo le biciclette, vi mon­

tiamo su noi pure e in 2 ore e mezza siamo a Dol (Predinejo 900 m.), ove si pranza nell’ottima osteriuccia che qui si trova. C’interniamo di poi nel bosco di Tarnova, ove le strade sono per lo più pedalabili (per noi no, chè erano di fresco inghiaiate; però ci consoliamo coi lamponi e con le fragole che in gran quantità tro­ viamo sulla nostra via); si sale, si sale fino a 1200 ni., poi si scende giungendo in circa due ore a Karnizza (983in.). Qui ci sono tre o quattro caso; in quella del forestale troviamo gentilmente da mangiare e da dor­ mire. Ristoratici un po’ facciamo una passeggiatine verso un valico naturale che mena a Schònpass, e di un tratto vediamo il nostro Adriatico, pur troppo co­ perto di vapori. Torniamo al nostro albergo, ove si cena e subito dopo si va a riposare. La mattina per tempo, dopo un’ora di buona marcia siamo sulla vetta del Veliki Kob (1237 m.), donde si gode una vista de­ liziosa: ai piedi tu tta la valle del Vipacco, dal Nanos a Gorizia, poi le colline, poi il nostro bel mare ; si scorge benissimo la punta di Salvore e il faro del Piavo (dicono, e dovrebbe esser così, che con tempo chiaro si veda Venezia', poi gran parte della pianura veneto friulana e una quantità di monti: lontani, lon­ tani i monti del Cadore e della Gamia; molto bene visibili il Canin, il Mangart, il Tricorno, vicinissimo il Nanos e il Faiano. Si discende a Karnizza, si monta in macchiua e assai lentamente, perchè la strada è assai ripida o in parecchi punti pericolosa, si scende a Tarnova (789 m.) e poi al bivio per Monte Santo f348m .). Qui lasciamo le macchine e in tre quarti d’ora siamo sul Monto Santo (6^4 in.); si mangia un boccone, si ridisconde al bivio, si rim onta in macchina e perSalcano, Gorizia e Gradisca si arriva a Sagrado, donde in fer­ rovia a Trieste. V ia re g g io (Lucca). — Ci scrive quell’egregio con­ sole del Touring sig. Riocardo Garrè: « Il convegno ciclistico tosco-ligure, indetto pel 17 settembre dal Consolato del Touring Club Italiano e dalla Società ginnastica Libertas, di cui è fondatore o presidente il chiarissimo prof. Francesco Lenci, riuscì benissimo. Vi intervennero numerosissimi il Club Ciclistico di Livorno, il Velo Sport di Spezia, il Club Ciclistico di Lucca e quello della Val di Nievole; le sezioni del Touring C. I. di Pisa, Marina di Pisa, Massa e Car­ rara. Erano rappresentati il Club Iucrates di Spezia, il Circolo velocipedistico di Siena, il Club u Ardire « di Firenze e le sezioni del T. C. I. di Empoli, Lerici e Lavagna La stilata dei ciclisti per le vie della città riuscì splendidamente. Furono premiati: Livorno, per il nu­ mero, il costume e la fanfara; Lucca ebbe la medaglia d’oro del Municipio, come la Società più numerosa della provincia. Ottennero premi speciali Spezia e il Club della Val di Nievole. Nelle salo del regio Casino fu offerto ai ciclisti un vermouth d’onore, ed il sindaco, avv. Piccioni, fece la distribuzione dei premi, accompagnandola con un bel discorso. Parlò pure il rag. Ubaldo Buttrini a nome della Liberta*. Nello stabilimento Nettuno ebbe luogo la colazione cui parteciparono oltre 300 ciclisti. Allegria massima, sovrana la concordia. I ciclisti furono dovunque festeggiatissimi e g o ­ dettero di notevoli riduzioni per l’ingresso ai teatri e agli stabilimenti. II corso dei fiori, dato in onore dei ciclisti, riusci magni floamente. E’ da notare che il convegno ciclistico di Viareggio è stato uno dei primi indetti in Toscana, e se non riusci più numeroso, fu perchè appunto in quel giorno avevano luogo molte altre riunioni e corse ciclistiche. Converrebbe quindi che il T. C. I provvedesse a formare


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R IV IST A M ENSILE le note dei convegni che hanno luogo, per impedire che ve ne siano troppi nello stesso giorno. »

I c o n v e g n i d i o tto b r e . A I t i i ^ i n i n m i l l o (Ituvrium) convegno turistico promosso iluU’L'nioiie ciclistica bagnile» vai lese. Dalle 0 allo 11 incoutro delle «quadre, poi vermouth d ’onore nel palazzo comunale, alle 13 banchetto e inaugurazione della bandiera : alle 15 (dilata, poi distribuzione dei premi nllo «quadre e di medaglie alle «ignoro cielisto o uutomohilisto. bicchierata d’addio ; a «ero spettacolo in teatro con la 0'ioconda di Pouclìielli. Inscrizione L. 1. ban­ chetto L. 2,50. A J l i i r o s t i e i i (Vicenza). Domenica 12 convegno ciclistico. Nella mattinata incoutro «Ielle squadre, alle 10,3U ricevimento e vermouth d’onore iu Municipio, poi «lllnln. premiazione, indi ban­ chetto; nel pomeriggio corse ciclistiche, tombola, concerti, fuochi. Inviar« inscrizioni (L. 31 c adesioni pel banchetto (L. 3,50) pel 5 ottobre, al console del Touring, signor Francese«» Colpi. A V ig e v a n o iPavia). Domenica 12 grande convegno ciclo* automobilistico; alle S ricevimento dei partecipanti alla marcia Milano-Vigevano, alle 9 inaugurazione del goul'alone dello Sport Club, poi ricevimento dolio squaclro nel palazzo Saporiti, distri­ buzione «lei dlstintivÌ*ricordo, alle 12 pranzo, all«» 14.30 stilata in corteo attraverso il castello visconteo e sforzesco, c premiazione alle squadro nonché al ciclista più giovane o«l al più vecchio ; a sera concerti, luminarie, teatro. Tassa individuale d’inscrizioue al convegno L. 2,50. «|Uota biiuchetto L. 3. A Nell io (Vicenza). Domenica li), con riunione alle 10 nelle scuole comunali, alle 11 ricevimento in Municipio.» mezzodì ban­ chetto (L. 3). allo 15 stilata dolio squadre e loro classificazione c premiazione. Indirizzare lo inscrizioni (accompagnate da I,. 2 che (limilo diritto anche al distintivo-ricordo) al sig. Giulio Mauri console del T. A ICovIgo. Domenica 20, con ritrovo alle io e mezza al TerraglioS. Francesco, stilata, ricevimento in Municipio, inaugu­ razione del gonfalone offerto dalle siguore «li Rovigo al conso­ lato locale del T. :n sera, dopo le corso ippiche, banchetto. Per inscrizioni (L. 2,50 pel convegno, con diritto all’artistico ricordo, !.. 5 pel banchetto) indirizzare cartolina vaglia al cassiere del Comitato signor Luigi Ferrarese.

I l co n v eg n o re g io n a le sa rd o rim an d ato . Il convegno turistico ch’era stato ideato pel 1 e 5 ottobre a Nuoro, è «tato rimandato a primavera, non potendosi farlo coincidere «piesto mese col congresso magistrale sardo. Ma dalla proroga non perderli il progetto. Anzi !

L a g ita a l C enisio. Poseritto: Abbiamo dimenticato di notare tra gli intervenuti Luigi Musetti, il turista mondiale, e Furie«» Goi. Il sig. Roberto Falchi ha fatto ancli’esso tutta la salita «lei Cenisio iu macchina.

Come viene giudicato il Touring Leggiamo nella 'Nuora Antologia: Documenti di storia contemporanea sono gli A n ­ nu a ri dei T ouring Club Italiano e lo G uide dette strade d i grande com unicazione cosi diligentem ente compilate dal Bertarelli. Il T ouring Club è una dello istituzioni ■che più possono attestare della perseveranza, della lucidità e della forza di organizzazione o di tante qua lità che generalm ente si negano a noi italiani. Nelle Esposizioni nazionali ed estere io cerco le mostre del Touring. certo che da esse'mi viene un motivo di con­ forto. Vedete anche la modesta R ivista M ensile del T. C. /., un bollettino per eccellenza pratico, che pur non trascura quel ciré la parte nobile dei viaggi, lo illu stra cou buone incisioni. Chi può immaginare quali potenti fattori di civiltà, di m iglioram ento e di pace siano queste vaste e litte organizzazioni che uniscono, sia pur con tenuissimi iili, tan ti individui facilitando loro la reciproca conoscenza? * # *

Nel giornale La Nuora Gaxxctta di Novara leg­ giamo un articolo intitolato « I l fenomeno» da cui togliamo il seguente brano:

u Nel mese di luglio — dice la Rivista mensile ultimo fascicolo — si iscrissero al Touring Club Ita ­ liano 918 soci e il sodalizio ha cosi toccato il numero di 80000 soci. E ’ un fenomeno che inorgoglisco ogni anim a italiana ». u II T ouring» — dice l’articolo di fondo della R i­ vista con quella compiacenza dignitosa e scevra da ogni fanfaronata che accompagna sempre le cose ve­ ramente grandi — u è in un periodo fiorente; gode la u fiducia di tu tta Italia, dalla reggia aU'oflìcina, dal u palazzo alla capanna : e va allargando ogni giorno di u più le sue file, perchè ha dim ostrato di saper contri u buire largam ente a far conoscere ed apprezzare u V Italia. » u Perchè ha dim ostrato, ecco il segreto. Perché non ha vantato prim a della debita ora i suoi successi, perchè non ha pronosticato a sé stesso un sicuro e trionfante avvenire se non quando l’augurio sali alle labbra di m igliaia e migliaia di suoi soci Contro una epidemia di questo genere nessuna associazione di medici leverà la voce od inventerà un virus sterm i­ natore, nessun governo domanderà la imposizione di cordoni sanitari. E il microbo per tu tte le frontiere passerà impunemente recando ai fratelli di Europa il piu formidabile documento della rinascita d ’Italia. u Dove la potenza del T. C. I assume in questi mesi osti vi una singolare, lìnora inarrivata grandezza, è nella regione dei laghi, ai piedi delle Alpi: pittoresco, multiforme, famigliare diventa l’ incrociarsi dei turisti in tu tte le direzioni. T uristi ai quali le pubblicazioni del T ouring sembrano aver dato la scossa elettrica dei viaggi. Dove non erano che stranieri ricchi a grem ire alberghi, treni, piroscafi, ora penetra anche l’italiano d’ogni età e condizione forte nelle sue ruote, dei suoi muscoli e de’ suoi... annuari tu ristici 11 fatto è notato con stupore da quegli stranieri, cosi che ben a ragione si può stam pare in pione lettere l'apparente paradosso: avere il T. C I. colla sua rigorosa astinenza dalla po­ litica, procurato all’Italia la miglior politica del mondo, quella del rispetto e della considerazione, cresciuti ormai oltre ogni speranza nell’animo degli europei.»

Il vessillo ciclistico fem m inile. L'elegante serico vessillo a ricami, creato per iniziativa delle gentili donne di Ferrara e di quel consolato del T. C I., ed inaugurato durante il me­ morabile convegno turistico tenutosi il maggio scorso nella magnifica città estense — è stato rimesso, chiuso in duplice cassa di legno, internamento tap­ pezzata, alla se<le centralo dell’Associazione nostra. Dice il vessillo nella sua scritta in oro dettata dal console prof. Agnelli : A f f id a t o a l l e d o n n e d ’ I t a l ia , s v e n t o l i q u e s t o v e s s il l o CICLISTICO PER TUTTE I.K NOSTRE TERRE, S1MU0LO DI GENTILEZZA I'RQTKTTRICE, K.M1ILEMA AUGURALE — XVIII - V - MCMII.

Ed ora venne dal Consiglio Direttivo del Touring approvato come segue il Regolamento per la custodia e l’uso del vessillo ciclistico femminile. 1. — Il vessillo ciclistico femminile, inaugurai«» a Ferrarli il 18 muglio 1902 per iniziativa del loculo consolato del Touring e sotto il patronato «lolle siguore eiclisto ferraresi, è affidato alle Donno «l’Italia. « viene custodito presso la Direzione gene­ rale del Touring Club Italiano. 2. — La Direzione del Touring potrà Inviare il vessillo in quelle località dallo «inali nc sin pervenuta domanda in occasione di c*onvegni turistici di carattere generale, cui partecipino signore con­ vocate con special«* programma. 3. — Ove In Direzione del Touring accolgala domanda «Il citi al l’uri. 2. Iu città richiedente dovrà, iu touipo utile, trasmot-


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tere aliti Direziono »tessa il disegno a colori «lei proprio stem m a, il quali; por cura della Direziono »ari» ricam ato o applicato con regola d 'a rte nello spazio vuoto im m edintam ento successivo a quello dn prim a riem pito: intendendosi si incominci dal primo cam po in alto a sinistra del riguardante e si seguiti per modo che nella lascia superiore risulti com piuta la segueuza degli stem ­ mi per lineo orizzontali. I nomi delle c ittà, nello targ h ette sot­ tostanti, debbono essere in nero, e tu tti uniformi al primo che servirà di esem plare. 4. — La Direzione del T ouring, dopo accolta una dom anda, invia il vessillo nella custodia apposita al luogo del convegno. 5. — Non nppena term inato il convegno e non più tardi degli otto giorni successivi, il vessillo v errà rito rn ato alla Di* razione del T ouring. usando tu tto le cautele di spedizione cito si ebbero n ell’invio e nella tem poranea custodia. 0. — Ogni consegna del vessillo dalla Direzione Generale alla rappresentanza del convegno, e d alla rappresentanza stessa alla Direziono, dovrà risu ltare da appositi a tti scritti. 7. — Il prcsoute regolam ento pubblicato nella R itin ta del Touring v errà trasm esso in copia ai Com itati dei quali la D i­ rezione G enerale del T. C. I. eroderà di accogliere le successive dom ando per l'uso del vessillo.

Il regolamento fu redatto in due esemplari re­ canti le firme autografe delle madrine del vessillo: Jolanda (marchesa Maria Malocchi ved. Plattis) di Cento, e signorina Teresina Johnson, e del direttore generale del Touring comm. Federico Johnson, non­ ché dei componenti il consolato ferrarese. La prima copia si conserva presso la D. G. del T., la seconda a Ferrara nella sede del consolato locale.

Destra o sinistra? La Diroziono Gonoralo del Touring spedì ai prosidouti dello 60 deputazioni provinciali, od a 452 sindaci (cioè a quelli dolio città o borghi con più di 10,000 abitanti) la soguonto circolaro :

Illustrissimo signor Sindaco, Dal moltiplicarsi e dal diffondersi dei più sva­ riati e celeri mezzi di locomozione terrestre, non più contenuti in brevi plaghe, ma trascorrenti ormai in lungo ed in largo il Paese — consegue più evi­ dente la necessità di regolare la circolazione stra­ dale, di unificare le norme specialmente per ciò che riguarda l’uso di tenere la destra o la sinistra ne­ gli incontri. In più luoghi, la mancanza di norme precise, e la diversità di regole o consuetudini pei conduttori di veicoli e per i pedoni, non di rado dànno luogo a inconvenienti, a intoppi, a ingombri, a perditempi, a disgrazie talvolta mortali. L'anno scorso il congresso nazionale del Touring Club Italiano, raccolto il 26 maggio a Bologna, esprimeva voti perchè nel nuovo Regolamento per la circolazione degli automobili fosse accolto il prin­ cipio por cui tutti i veicoli abbiano ad essere ob­ bligati a tenere la sinistra all'incontro d'altri vei­ coli, e la destra neil’oltrepassarli. L’onorevole Zanardelli, capo dol Governo, assi­ curava che quello, al pari degli altri recatigli voti del congresso, avrebbe formato oggetto di studio da parte sua e degli altri ministri competenti, alla cui considerazione aveva raccomandati quei voti. Ma provvedimenti concreti ancora non furono presi : e pertanto la sottoscritta Direzione Generale del Touring stima opportuno richiamare nuovamente

la pubblica attenzione e specialmente quella delle autorità municipali, sulla convenienza di provocare sollecitamente una deliberazione generale aggiuntiva al Regolamento governativo (10 marzo 1881) di po­ lizia stradale, una deliberazione che in vista ancho dello sviluppo dell’automobilismo e del ciclismo, in rapporto col movimento di veicoli più intenso e non più localizzato, ma estendentesi in tutto il regno, per ragioni evidenti di sicurezza, unifichi alcune norme di circolazione. Allo scopo di constatare le discipline e le con­ suetudini attuali in materia, la preghiamo, illustris­ simo signor sindaco, di rispondere al qui annesso quistionario. I risultati di questa inchiesta servi­ ranno al Touring per promuovere più autorevol­ mente la facile ed utile e pratica soluzione dell’accennato problema. QUESTIONARIO. 1. Esistono in codesto Comune preciso norme locali di polizia stradalo por la circolazione : a) dei voicoli ? b) dei pedoni? (Preghiera d’inviare al Touring copia o stralcio dei rogolamonti relativi). 2. In mancanza di normo di polizia municipale vi sono oonsuotudini locali ? 6. All’incontro di ossi voicoli o pedoni ò norma tonerò la sinistra ì la destra ì 4. Sarebbe favorevole codosto Comune al principio pro­ pugnato dal Congrosso Nazionale dol T. C. I. in Bologna (26 maggio 1001), por cui tutti i veicoli (i trama com­ presi) siano obbligati a tenere la sinistra all'incontro d'altri veicoli e la destra nell*oltrepassar li ì 5. Quali altre proposto in argomento fa codosto Comuno ?

Molte risposte ci sono già pervenute. Le rias­ sumeremo in un prossimo numero.

I c o n c o rsi d e l T o u rin g . Rammentiamo ai soci, agli amici del Touring che scadono in questo mese di ottobre i termini di due concorsi, e nel mese di dicembre quelli di un terzo concorso. Giova ricordarli: 1. C o n c o rso fo to g ra fico , riservato ai soci del T. C. I. per illustrare una qualsiasi parte d Italia nei suoi contini geografici, avendo specialmente ri­ guardo alle località meno note che pur olirono pregi pittoreschi od artistici non comuni, per quanto igno­ rati dai più. iIllustrazione originale di monumenti, opere d’arte feste tradizionali, panorami, costumi, ecc. Chiusura del concorso : 31 ottobre. — Premi : Prem io G a n z iu i. N a m la s o C. S u o o .. apparecchio a posa 13 per 18 Stanlrg con 3 c hauti* e cavallotto, senza obbiettivo, valore L. 130 : Prem io G o n z in l, N a m ia s o C. S u o o ., apparecchio a inano B u l­ ldog 0 x 13. p e r 13 lastre, con obbiettivo rettoiinenre finis* »imo. valore L. 103. Premio L a m p o r t! o G a r b a g n a t i. apparecchio fotografico a pie­ gam ento rapi «le. valore L. 300. Prem io C o m p to ir G e n e ra i do P h o to g r a p h ie , Monroc 9 x 12, a lastre , obbiettivo rottoliuoare. valore L. 150: Prem io K o d a k , apparecchio Kodak Cartuccia .V. S pieghevole, per ciclisti, valore L. 117, premio riserv ato a fotografie d a pellicole ; Prem io L o p a g e , apparecchio fotografico a m ano iie fitto per 12 la stre 9 x 12, valore L. 60 : Prem io S u c o . G a ro fa li, M a rto ro lli e M osooni. .Macchina Vic­ toria 9 x 12, a 13 lustre, obbiettivo acrom atico per istantaneo


RIVISTA MENSILE e n posa, prezzo di vendita L. 58 ; premio D o m o n io a dol C orriore.

oltre a 3 m e d a g lie d ’o ro e 12 m e d a g lie d ’a rg e n to . Una medagli i di bronzo sarà conferita a tu tti i con­ correnti che avranno riportato la classifica di merito distinto. 2. C o n co rso (aperto a tutti) p e r 4 m o n o g ra ­ fie rifle tte n ti le n o rm e d o g a n a li e d ei tr a s p o r ti per i turisti e i loro bagagli in Italia. Chiusura del concorso: 81 ottobre. Prem i: per un complesso di L. 1350 e medaglie. a) L. 200 e m edaglia d ’argento ; L. 100 e m edagli» d ’a r ­ gento* per le monografie riflettenti 1» p arte 1 (Dogane). b) L . 200 e m edaglia d ’argento, L. 100 c ined. d ’argento per le monografìe della p arte II (Urandi reti ferroviarie). e) L. 350 e m edaglia d 'a rg en to ; L. 100 e mcd. d ’argento per le monografie sulla p arte III (T rasporti sulle re ti m inori e sui laghi). d) L. 200 e m edaglia d ’argento : L. 100 e nied. d'argento por e monografìe dell» p a rte IV (T rasporti sulle lince m arittim e).

E in facoltà della commissione giudicatrice di as segnaro altre medaglie d'argento o di bronzo. Il programma dettagliato del concorso è inserito nella Rivista del T. del mese di marzo, pag 101. S’invia gratis a chi lo chieda con cartolina, alla Direziono Ge­ nerale del Touring — Milano, piazza Durini. n. 7. 3. C o n c o rso (libero a tutti) p e r 12 d istin te m o ­ n o g ra fie di tu rism o a lp in o intese ciascuna ad illu­ strare a scopo turistico le montagne indicato nel pro­ gramma pubblicato per disteso nolla Rivista di marzo (pag. 101). Chiusura del concorso: 31 dicembre 1902 — Premi: una medaglia d’oro oppure L 100, per ciascuna delle monografìe suindicate, e un numero indeterminato di medaglie d’argento e di bronzo.

CICLISMO L a b ic ic le tta a iu ta il tr a n s ito f e rro v ia r io — I giornali milanesi si sono occupati di un fatto di cro­ naca, accaduto recentemente, pel quale, in modo be­ nevolo. è stato messo in burla un capostazione cicloilio, che si è servito della bicicletta per correre alla ricerca di un treno ritardatario. Ecco il fatto. L’8 settembre il treno passeggeri, proveniente da Lecco, che doveva arrivare a Milano alle 7,22, riceveva l’ordine di fermarsi alla Cascina Pec­ chi per dare lo scambio ad un treno merci. Al treno merci, poi la direzione aveva dato ordine di attendere il treno viaggiatori per lo scambio a Cernusco. E cosi avvenne che a Cernusco si attendeva il treno da Ca­ scina Pecchi e viceversa. Dopo quasi un’ora d> attesa, il capostazione di Cer­ nusco, impensierito per l’inesplicabile ritardo, prese la bicicletta e con quella andò alla ricerca del treno aspet­ tato e che, fra i moccoli dei passeggieri. se ne stava sempre fermo a Cascina Pecchi, facendolo proseguire per Milano, ove giungeva con un’ora e mezza di ri­ tardo. L e zo n e p ro ib ite ai fo to g ra fi. — Stan ben© le precauzioni per la sicurezza dello Stato, ma temiamo forte cho le autorità militari vadano imponendo tanti divieti da dar luogo ad incidenti che volgono al g ro t­ tesco. Dicemmo noi numero scorso come siano curiosa­ mente applicato le proibizioni sul Moncenisio. Recentomento ci capitò sottocchio un decreto del Prefetto di Verona che. in seguito a disposizioni del Comandante il V corpo d'armata, vieta l’oso e persino il porto degli apparecchi fotografici in tante zone, che costituiscono una buona meta della vastissima provincia e proprio nella parte più diletta ai turisti. Ma almeno si sapes­

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sero le zone proibite! Se non altro nolla vicina Austria spesseggiano i cartelli con tanto di verboten Ma in Italia pretendono che i cittadini siano a cognizione di tu tte le ordinanze pel fatto che son pubblicate nella pressoché clandestina Gazzetta Ufficiale. Un casotto punto piacevole è* capitato il 18 agosto u. 8.. ad un nostro egregio socio, un vicentino. Si trovava ad Asiago, camminava sullo stradale a un centinaio di metri dal paese, e teneva seco la macchina fotografica di cui voleva valersi in quei luo­ ghi pittoreschi per trarne qualche soggetto da esporre al concorso fotografico del Tonring, quando vien rag­ giunto da due soldati che gl’intimano l’ordine di un capitano di artiglieria, passato pochi momenti prima, di seguirli immediatamente alla cuserma dei carabi­ nieri. Il nostro turista, sorpreso, li segui, ed in caserma gli venne detto che, adempiendo un ordine ministe­ riale, si era costretti a sequestrargli l’apparecchio fo­ tografico, non essendo permesso aggirarsi con questo attorno ai forti. Il turista protestò dicendo che egli stava passando pel paese, lontano dai forti; volle par­ lare con quel capitano, intanto però dovette lasciare la macchina in caserma.. E il capitano gli ripetè che esistevano istruzioni di tal genere, impartite appunto dal Ministero, e che egli non aveva fatto che conformarvisi. Disse tuttavia che la macchina sarebbe stata restituita prima ch’egli, il turista, partisse, ed avendo questi risposto che partiva appunto alle 15, il capitano gli promise di fargliela avere un’ora prima. E infatti la macchina gli fu ritornata, ma dovette lasciare che ne levassero una lastra già usata, malgrado egli avvertisse che esponendola alla luce ne sarebbe scomparsa tu tta l’impronta fotografica. Solamente al­ lora egli potè tornare in possesso dolla sua macchina con una lastra in meno, dalla quale nulla le autorità militari potranno rilevare, neanche le innocentissime cedute prese dal nostro turista. Il Touring provvederli ad indicare nel proprio An­ nuario 1903 le zone proibite, ma non vorrebbe dover registrare tanta parte del paese nel quale gl’italiani por effetto di eccessive ordinanze militari, finiscono per rimanere stranieri.

Automobilismo L e fu tu re e sp o siz io n i c ic lo -a u to m o b ilis tio h e . — All’estero, nel mondo industriale e sportivo, si incomincia il lavoro di preparazione alle esposi­ zioni, che hanno luogo ogni anno, per i prodotti del­ l’industria ciclo automobilistica. In Francia, su rapporto del ministro del com­ mercio, dell’industria e delle poste e telegrafi, il pre­ sidente della Repubblica ha decretato cho i locali della prossima Esposizione internazionale debbano essere uuelli del Grand Palaia, posti nell’avenue Nicolas a Parigi. Essa durerà dal 10 al 25 dicembre. In Inghilterra, dal 80 gennaio al 7 febbraio, si esporranno prodotti nel Crystal-Palace di Londra. La Esposizione avrà luogo cosi in un recinto di 70 mila piedi quadrati. Nella Spagna, e precisamente a Madrid, si aprirà il prossimo ottobre una Esposizione internazionale di alcool denaturato, d’automobilismo e di forza motrice Essa sarà presieduta da re Alfonso XIII In America l’Esposizione di Saint-LouiSj che do­ veva aprirsi entro l’anno venturo, è stata rimandata al 190-1. Durante questa Esposizione avrà luogo un impor­ tante concorso di palloni e di aviatori; saranno asse­ gnati 750 000 franchi di premi; vi sarà anche un gran premio di 500 000 franchi. Ad Ereter, dal 17 al 31 ottobre, sarà aperta al público un’Esposizione di automobili.


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U ffici p o sta li in au to m o b ile. — A Milano s’in­ traprenderà l’esperimento, nei primi di dicembre, del servizio di posta di città per mezzo di automobili della Società italiana di vetture elettriche T urrinellie C. — II veicolo dovrà essere un ufficio postale ambulante, capace di due o tre persone: due di queste provve­ deranno allo smistamento, per rione, della corrispon­ denza, e l’inserviente provvederà alla vuotatura delle cassette, alla bollatura delle lettere e alla consegna di pacchi di lettere sm istate ai 12 uffici succursali situati nei singoli rioni. In ciascuno di questi uffici saranno pronti i por­ talettere che provvederanno immediatamente alla di­ stribuzione della corrispondenza — ed in tal modo una lettera impostata alle 7 del mattino o alle 18 di sera in una qualunque delle apposite buche, dopo non più di un’ora e mezza dovrà essere recapitata al destina­ tario. Se l’esperimento, come giova sperare, riuscirà — verrà tosto esteso ai sobborghi e segnerà una note­ vole innovazione dei servizi che il ministro Galimberti intende a riformare. L e b iz z a rrie di u n d u ca sp o rtsm a n . — Il duca di Marlborough ebbe questa idea ingegnosa per tra­ smettere ordini al meccanico della sua vettura in caso di cattivo tempo. Egli ha fatto porre nel coupé una piastrella con una dozzina di bottoni elettrici, i cui fili si congiungono ad un'altra piastrella che il mec­ canico ha innanzi a sé e sulla quale sono scritte le parole seguenti: acanti, a lt, più presto, più lento, a destra, a sinistra, mezzo giro, ecc. Una semplice pressione sul bottone corrispondente, e l’ordine é trasmesso e subito eseguito dal fedele meccanico. Molto pratica e molto inglese la innova­ zione !

Q U A T T O R D IC E SIM A L IST A degli associati all’opera ATTRAVERSO L’ ITALIA 187-4-75. Laporti* Emilio. Piacenza — 1878-77. Tuzzn Bortolo, Ente — 1878. Ju n g Leopoldo. B ordighcra — 1879. Calvi Goffredo. Ca*:ilinouforrato — 1880. Paresi nvv. F r. Eia ami rie, Padova — 1881. T errazzi Giuseppe. Como — 1882. Carm inati ing. Piero. B ergam o— 1883. Clicchetti Ippolito, P anilo Lodigiano — 1884. Di Kovasenda conto Emunuelc, Torino — 1885. Grcgori rag. Camillo. Schi.) — 1886-87. Fossati ing. Guido. Milano — 1888. De Clurioini D ornpsoher Nicolò, P a d o v n — 1889. A lbrecht Giuseppe. Roma — 1890. Zauzi d o ti. Paolo. Lago — 1891. Bevilacqua rag. Giuseppe. Mona.-odi Baviera — 1892. Ziiiotlo Marcello, T rieste — 1893. Maggioni Paolo, Milimo — 1891. M allandrino Pasquale. Messina — 1895. Vou Schoellvr Philipp, Vienna — 1896. T estini oap. Vin­ cenzo, Aquila — 1897. T o rtia a Giacomo. Momo — 1898. Corradi Adolfo. Genova — 1899. Donini Pier Luigi. Roma — 1900. Bcvilnequa rng. Giuseppe. Monaco — 1901. Lieta cuv. noli. F erd i­ nando, Torino — 1902. Pezzaui d o tt. Giacomo, Monaco.

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Quost’opera monumentale, contenente la riprodu­ zione di 1992 fotografie, con testo illustrativo del prof. Ottone Brentari, è giunta al suo termine. Agli associati, in regola coi versamenti, furono già spediti tutti i fascicoli, compreso il xxxi ed ul­ timo, dedicato, oltre che alla Sardegna, a Trento e Trieste; regioni di cui l'edizione tedesca dell’opera non si occupa menomamente. Dell’edizione italiana d&WAttraverso VItalia sonp ancora disponibili pochissime copie.

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Da più parti ci si chiede una copertina adatta per contenere la magnifica pubblicazione. Crediamo di poter annunciare nel numero prossimo della Rivista una proposta convenientissima per i pos­ sessori dell’opera.

Giuskppb AGNELLI. I l JPaktzzo d i Lodovico il Moro in F e r r a r a ; Ferrara, Tip. Soc. G. Zuffi, 1902. Nel numero della Rivista anteriore a questo, sijò parlato, a proposito del convegno turistico di Ferrara, del Palazzo di Lodovico il Moro, e, più d’ima volta, del irof. Giuseppe Agnelli, o siamo ora lieti di annunciare ’opuscolo cne l’egregio uomo scrivo su quell’interessante edificio. 11 prof. Agnelli ricorda la tradizione la quale narra « che Lodovico il Moro, nella prima guerra mos­ sagli da Carlo V ili, presentendo di dover cedere ad un cosi formidabile avversario, vagheggiasse il proposito di pararsi un rifugio principesco presso la Corte dogli Ère Iste a cui era legato (la stretti vincoli di parentela per aver condotto sposa nel 1*421 Beatrice figlia di Ercole 1. In tale determinazione vogliono egli desse ad Antonio Co­ stabili, per dieci anni ambasciatore in Milano del Duca di Ferrara, molto denaro e oggetti preziosi commetten­ dogli di fargli edificare un palazzo » a Ferrara. Questo palazzo, come notava il Guarnii * avvenga elio sia imper­ fetto, è nondimeno il più bello di quanti altri siano nella città >. E ’ disegno di Biagio Rossetti. Il prof. Agnelli dimostra che, se nessun documento prova la verità di quella tradizione, nessuno la contrasta; ed in qu&uto agli affreschi assai pregevoli che adornano qualche sala del­ l’incompiuto edificio, egli è propenso a crederli opera non di Ercole Grandi (come vorrebbero I). Rovelli o A. Ven­ turi) ma del Garofalo. La interessante monografia, scritta con quell’eleganza che è la caratteristica di tutti gli scritti del bibliotecario ed epigrafista ferrarese, gotta nuova luce sopra un argomento che ha grande importanza por la storia dell’arte. Gino db’ Rossi, U na g ita in vern a le alle A lp i Apuane; Bergamo, Arti Grafiche, 1902. In questo opuscolino (estratto dal numero di febbraio de 11’Emporiuni) l'oratore combatte « l’indifferenza, igna­ via, ignoranza » che ostacolano in Italia i progressi dell’alpinismo; leva un inno entusiastico all’alpinismo turistico, ricordandone i vantaggi per la monte o per il corpo; e descrivo quindi una traversata delle Alpi Apuane, e per la famosa via Vandolli (ora abbandonata e rovinata, costruita, dal 1738 al 17*41, sotto la direzione dell’inge­ nere Domenico Vandelli, per ordino del duca di Modena rancesco III, dopo elio per il fidanzamento del figlio e successore Ercole Rinaldo con Maria Teresa primogenita ed erede di Don Alderamo Cybo, signoro di Massa, si ebbe assicurato l’annessione ili questo ducato a propri Stati. Questa strada carrozzabile, opera grandiosa, per l’Alpe di San Pellegrino. Castelnuovo di Garfagnana, Vagli, e la foce della Tamburo, doveva mettere in comu­ nicazione tacilo e diretta i due domini. 11 De’ Rossi chiude il suo scritto, pieno d’entusiasmo per l ’alpinismo, colla descrizione d’una salita alla Tambura fin. 1890). Notiamo ancora una volta con piacere che tanto YR/nporiuni, come anche altre riviste, pubblicano ora di frequente pregevoli scritti che descrivono gite le quali servono a farci cono­ scere qualche angolo men noto della patria nostra.

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autom.

VENEZIA — Hôtel Victoria, cat. A — cani. I, II e III p. 4. IV p. 3,50; cani, solo per far toeletta 1 : pasti 1,50, 3, 4: ristor. anche per ohi non alloggia nell'alb.; lista senza prezzi. P er il personale di servizio; cani. 2, pens. 6; se .10 per cento sul conto totale. Alb. lid ia Venezia (Callo dei Fabbri), cat. lì — oam. I e II p. 2. III p. 1,50, pasti 1, 2,50, 3.50; ristor. anche per chi non alloggiu nell'alb.; lista con prezzi ; so. 10 per cento sul conto totale - eccettuati i pasti a prezzo fisso.

^4/6. Honrecehiati, (Calle Mngazcn) cat. O — cani. 1,50; I col. 0.G0; ristor. ancho per chi non alloggia nciralb.; lista con prezzi : se. 10 per sulle consuin. in genere. Ristor. Fontana con alloggio (Callo Specchieri) — cimi. 1,50; pasti 0,50, 2, 3; se. 10 per cento sul conto totale; ristor. nuche per ohi non alloggia neU’alb.; lista con prezzi. VERONA — Grand Ilótel de Londre». cat. A — oam. verso strada I p. 0, II p. 5; interno I o II p. 5, III 4; cani, solo per far toeletta 1; pasti 1,50, 3, 4,50 senza vino; ristor. an­ che per chi non alloggia nell'alb. Per il personalo di servizio; cani. 2, pens. 7; so. 10 per cento sul conto totale. Durante la 1 quindicina di marzo rimangono sospesi i prezzi ridotti sopra indicati o vanno in vigoro i prezzi normali corno da tariffa dcll'alb. Rim. por 3 autom. da L. 3 a 5 al giorno. Alb. Regina d* Ungheria, cat li — cani. I o II p. 5, III e IV p. 1,75, cani, solo per far toeletta 0,50; pasti 1, 2,25, 3; ri­ stor. anche per chi non alloggiu uell’ulb.; lista con prezzi. Por il personale di servizio: cani. 1, pens. 4, se. 10 per cento sul conto totale. Rim, por nutoui. Birraria ristor. Regina Margherita (Corso Vitt. Eni.) — posti 2,50. 3,50 ; lista con prezzi : se. 10 per cento. Rim. per nutoui.

3° Elenco dei Posti di rifornimento di Touringbenzina e Lubrificanti, stabiliti dal T. C. (funzionanti al 1®ottobre 1902 — Vedi nell» «Rivista» di agosto e settembre gli altri). COGNOME K NOME dot depositario

LOCALITÀ

IN D IR IZ Z O

DAZIO Comunale L. e.

Albonga .................................. Aromi . . . . . . . C h i a r i ......................... C o lic o ........................................ G r o s s e t o .................... Mondovl Breo . . . P a l l a n z a .............................. Porfcogruaro.............................. N ovi L ig u re .............................. R a p a l l o ................................... R i e t i ........................................ R om a . . Sondrio . . . . * T ro v ig lio ...................................

Pagliari Or. (.'o s a re ......................... Via XX Settembre, 2 broglia Augusto ......................... Fabbrica Velocipodi — Corso (.'orlo Bcolcbi, 6-7. (giunteria G e ro lam o ......................... Velocipedi • Automobili — Via Villutloo, 3. Belli Giuseppe................................... Commerciante — Via Vittorio Emanuele, 41. Gualandi Giovanni.............................. Piazza Mercato, 2. Drogheria — Via S. Agostino, 28. Garelli Sebastiano . . . . Arosio v Pullulimi (Farmacia iato max.) Piazza GaribnldL Piani Sigismondo . . . . . . Piazza Umberto I, 58. Agenzia Ciclistica Fornata . . . . Via Girnrdengo. Offclleria e drogheria — Via Vittorio Ktuannelo, 8. Croco R oberto.................................. Via Garibaldi, »«-95. Marroni Gius«<p)>e . . . . . . Festa Carlo o C.................................. Via Corsi. IH - (Garage con Officina). Vitali Francese................................... Ilótel do ia Posto. Valgoi S i l v i o .............................. Droghiere. Z¡ineunti A ngusto..............................Droghiere — Via Andrea Verga, 1.

Como

V A R I A Z I O N I De Ponti Romeo, successore di Salva­ Via Plinio • Portici nuovi. tore S a ld u rin i.............................. F.lll Carpano fu C. sostituiscono ¡I de­ positario di prima Giaciuto 15meco

B iella

CONSOLATO 17° Elenco Consolare pel biennio 1901-1902. Consoli. Cordeschi rag. Enrico. Acquapendente Honnpace Ermanno. Alba Torresani Pier Luigi. Asso Giugiurio Enrico. Hngnasco Rollini G. B. Bouavigo Ferrarm i Giuseppe. Carpi Vital Vittorio Enmuuelo. Concglinno Orzali Aristodemo. Lucca Coppa Carlo. Pianezza Filippini Adolfo. S. Marcello Pistojeso Bnjocco Luigi. S. Valentino e Scafa Scarni iuno Augelini Mario. Nini Pietro. Scrrntnnnna Gradi cnv. Napoleone. Vendroguo Estero. Annecy (Pérît) Luenffor Fernand. Cullilo (Perii) Piaggio Attilio. Nogales de Orizuba (Messico) Zucrngnu Gino Louis. St. Chiude (Savoia) Ginocchio Beniamino.

4. 50

SEZIONE LEGALE Nomine a Consulenti. O tta v o E le n c o p e l b ie n n io 1 9 0 1 - 1 9 0 2 . Arezzo Cai tiuii «sett» Omcgnu Milano Shanghai

Gatteschi avv. Ugo. BartooelU avv. Gaetano. Nobili avv. Eugenio. B arbetta avv. Lino, Via Rugabeila, 8. Musso avv. G. D.

S E Z I O N E MEDICA Medici del T. C. I. Sento E le n c o p e l b ie n n io 1 9 0 1 - 1 9 0 2 . Ceneselli Grosseto Tacuarembó

Gotico doti. Sebastiano. Zauncllini dott. Ettore, Via A. Fante. Ferreira dott. dosò Adolpho.

F a r m a c is ti (3 ° E le n c o ). Asso e Catizo Galliate Torino

Torresani Pier Luigi. Caccia Francesco. Murene Remo. Corso Vittorio Kinnnuclc, fiO.


R IV IST A M EN SILE

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E L E N e © DEI CANDIDATI Soci del T. C. I. inscritti dal 15 Agosto al 15 S e tte m b re 1902

S O C I V IT A L IZ I T o r in o . — S . R. I. R. P r in c ip e s s a L a e titia D u c h e s s a d 'A o s ta — A vv. Carlo L a u r a . SOCI ANNUALI ALESSANDRI A. — Riccardi Luigi. A tti. — Cucriiietti Norberto. Calatilo. — Guaita dott. GiuHoppo. Cotale Monferrato. — Cappa Mario. ANCONA. — Bragia Edgardo, Lanari Mariano. Fiumetino. — Morosi Michele. Jesi. — Fioretti Enrico, Soprnnzetti Eugenio. AQUILA. — Mornndi dott. Francesco. A tessano. — Amorosi Angelo, Amorosi Gennaro, Cialente Ro­ berto, Colelli Vincenzo, Fiori rag. Luigi, Moscio ing. Filippo, Paradisi ing. Eugenio, Petrelli Aurelio, Provo Romolo, Resta avv. Paolo. Rofti Virgilio, Sebastiani Alessio. Moteloto. — Colabianchi Vincenzo. Sulmona. Sardi barone Ercole. AREZZO. - Cortona. — Dotti prof. Lodovico, Galletti Gnllo. Soci. — Bocci cav. Sisto. Stia. — Putisti Gio. Batta, liutisti Giuseppe, Zunnclli Giuseppe. ASC0L1 PICENO. * Cupramarittima. — Do Bartolomois Emilio. Fermo. — Basili Enrico. AVELLINO. Del Gaizo Carmine. BELLUNO. — Dalla Rossa Guido, De Poloni Guido, Fracchi» Giacomo. Otncenighe. — Costa Massimiliano. Feltre. — Guarnì eri Enzo. BERGAMO. - Aitano Maggiore. — Armellini Giovanni, Bredn dott. Mario. Lowcrt. — Buizza Albino. Treriglio. — Rirughi Carlo, Bettinelli Luigi, Dol Bosco Giuseppe, Pacchetti Giuseppe. Rota Enrico, Tiragullo Antonio, Vitali Luigi, Znnotti prof. Venturo. BOLOGNA. — Bellini Paolo, Bcnussi Alessandro, Cavalli Felice, Cinterai cap. Cesare, Monti Ciro, Paguui Giuseppe, Parodi Arturo, Kuozi Angelo, Vignoli Foderico. Castelmaggiore. — Rumbaldi Angelo. Trebbo. — Ramponi Angelo. BRESCIA. — Bulbi prof. Davide, Ronifncio Luigi, Manenti Luigi, Merli Filippo, Pirovano Luigi. Calcitano. — Conti Umberto. Lodello di Morato. — Campana Angelo. Maronc. — Bontcmpi Luigi. Bisogne. — Santi dott. Alfredo. S. Vigilio V. T. — Ascarelli Pacifico. CAGLIARI. — Cumcdda Vincenzo, Do Gionnnis Roberto, P al­ ad in o Enrico, Pusceddu Costanzo, Regoli dott. Pietro. Mota. — Musi» Giuseppe, Mocci Paolino, Spada Giuscppino. Furici. — Fruii dott. Antioco. Sanluri. Usai avv. Francesco. Siddi. — Steri Filippo. CALTANISSETTA. — Brunaccini Antonino, Lovnri ing. Do­ menico. CAMPOBASSO. - Agnone. — Amiearolli rag. Erasmo, Busico Giovanni, Busico Guglielmo, F. A. Michele Daniele, Muuoppelln Michele, Piccoli Ippolito, Sammurtino Giulio. CASERTA. - Capua. — Pellegrini Roberto. S . Maria C. V. — Frangi Luigi. CATANIA. - Caltagirone. — Carpi Mario, Papale P. Benedetto. C llIE T I. - Lanciano. — De Pasqua Giuseppe, Tozzi Francesco. COMO. — Al Insetti Amatóre, P fólti ing. Carlo. Lecco. — Gondola Pietro, Wilhelm Mario. Laino. — Binda Carlo. Matnago. — Ruini geometra Aldo. Piaesa. — Mondelli Leone. Varese. — Camponovo Paolo, Ermolli rag. Umberto, Paribelli Giangiacomo, Speroni Ettoro. CREMONA. - Crema. — Monticelli Natale. Malagnino. — Caporali Giacomo. Piadcna. — Diamanti Roberto. Setto Cremonese. — Cremonesi Giacinto. Sospiro. — Soldi Luigi. CUNEO. — MORELLI DELFINO LIDIA. Parola Luigi, Ventre Federico, Ventre Luigi. liagnatco. — Gitigliene Carlo. lira. — Negro Agostino. Cortnnilia. — Rubino Alberto.

Mondorì Piazza. — Borsnrelli avv. Flavio. Saliceto. — Diana dott. Felice, Prandi Domenico. Villanoea Solavo. — Bandito avv. Giovanni. FERRARA. — Bottoni Giacomo, Gioppi cav. ing. Ugo. Magrini prof. Adolfo. Mio. — Squarcia dott. Augusto. S. Luca. — Finbotti Giuseppe. FIRENZE — AMPIIOUX ELISA. Burresi avv. Sebastiano,Casoni avv. Gaetano, Clmmpendal Adolfo, Cipolloni Giuseppi', Di Saint Pierro Alberto. DUFOUR BERTE march. RITA. Mu­ linateci Giovanni, Nocentini Lisandro, Paterni» Castello di Corcaci Riccardo, Tomba dott. Silvio, Viviani della Robbia march. Luigi, Wlnspcare barone Edoardo. Magno di Montagna. — Ciani dott. Rodolfo. Limeatre. — Bernardini Luigi. Pistoia. — Rati Rospigliosi. S. Piero in Bugno. — Pironi Alessandro. FOGGIA. -- Bellezza ing. Ettore, Danzi Oreste, Edizioni Ma­ riano, Zicnri ing. Vincenzo. FORLÌ. - Cesenatico — Lacchi Fedele. GENOVA. — Carrara Armando, Carrara Riccardo. Croce Zeffiro, Ferro Emilio, Murehcso Alessandro, Cesterie Rodolfo, Olivari Amedeo, Tonta ten. Luigi, Werdenbnoh Edmondo, Zanoln Federico. Spesia — Cavalieri Guido, COZZANI AMELIA, Cozzoni ing. Guido, Dini cap. Giuseppe, Ferrari Giovanni, Morello Gia­ como, Sartoria Marco. Venturini Aristide. Varasse. — Aouzo Enrico. GROSSETO. - Castiglione di Pescaia. — Nardi Gino. LECCE. - Taranto. — Galantina Ettore, Pellegrini Arturo. Portacci Nicola, Salerai Frontini dono. Taurisano. — Stasi dott. Giuseppe. LUCCA. - Giànnotli. — Bernardi Pio. l*ietrasanta. — Canoogni Giuseppe. MACERATA - Tolentino — Pierangeli Francesco. MANTOVA. — Ferrnrini Cesare, Pinzi Ciro, Finzi rag. Enrico. Castiglione. — Znbelli Achille. Poggio Musco. — Rigatelli rag. Bortolo. S . Giorgio. — Gatti Erminio, Goral Guido. Scaglioni Aldo. S. Matteo. — Casali dott. Giovanni. Fiadmia. — Boldi Giovanni. MASSA CARRARA. — Betti Luigi, Mnnfredini Gaetano, Pode­ stà G. B. MILANO. — Barigozzi Massimo, Bertolotti dott. Attilio, Bian­ chi Costantino, Bossi Angelo, Calori Cesare, Erba Ercole, Callotti Pietro, Gorlu Angelo, 1Ili Ettoro, Lasagna Carlo, Looher Ernst, Istmbanli Adolfo, Mnccindiiui Arturo, Maccincinni Giovanni, Maino rag. Pietro, Marchetti cav. Carlo, Mnttick Augusto, Merli Domenico, Maschia Carlo, Mohwindici Teodoro, Monti Attilio, Moretti Anton Paolo. Norsn Renzo, Pelosi Romeo, Pinnrdi Natale, Polenz Cari, Premosdli Ab­ bondio, Puriedli Giovanni, Puricclli rag. Mario, Ressi Rodolfo, Ricordi Alfredo, Riva Giovnnni, Rocco Leopoldo, Rossi Bar­ naba, Rossi Giovanni, Rossi Voi frano, Savanco Edmondo, Tndini Enrico, Villa Carlo, Visconti di Modrone conte Giu­ seppe. Znnotti Ruggero. Zuanelli cav. Luigi. liusto Arsisio. — Dusuas Piero, Fcrrnzzi Arturo, Società Pro Touring. Casorate Sempione. — Club Ciclistico. Corte Palasio. — Dnmonti Enrico. Ouggiono. — Rossini Gerolamo. Gorla Minore. — Albè Angelo, Colombo Pio. Lodi. — Cautamcssi Francesco. Meda. — Del Bo Giuseppe. Monza. — Bestetti Angelo. Olgiate Olona. — Odiioni Marcello. Oreno. — Cacciamogtmga sae. Giovanni. Seeugnago. — Zucclii Giovanni. Somma Lombarda. — Portatori ino Giuseppe. Vimereafe. — Contameli sue. Carlo. MODENA. - Carpi. — Rossi dott. Giovanni. NAPOLI. — Fermnricllo Guglielmo, Grasso Antonio, Mauro Do­ menico, Mottnla Francesco, Rizzi Ettore. Rossi Giovanni. NOVARA. — Andrconi Aldo, Boeri avv. Emilio, Caimmi Ca-


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TO U R IN G CLU B ITA LIA N O

iinmo, Canotti» Luigi, Cattaneo rag. Giuseppe, Mascara En­ rico, Rossini Ettore Eugenio. B i e l l a . — Zoin Vincenzo. Domodossola. — Barbaglio uvv. Alfonso. Galliate. — B o h ìb ìo Angolo, Grampo Vittorio, Masini Giulio, Oldrini Francesco, Tobler Alfredo. Gaitinara. — Prola Giuseppe. Mergozso. — Calcini Angelo. Oleggio. — Ju litta Riccardo, Oddone Filippo. Romagnano Sesia. — Molinari rag. Gino, Poggi Giuseppe. Sigiano. — Guglinnetti Luigi. Vercelli. — Troni Ferdinando. PADOVA. — Autoniaszi Antonio. Valéry G. Battista, Zorzi Ales­ sandro. Cittadella. — Cornili Giuseppe, Grosso Primo. Contetre. — Pericoli Leonida. Montagnana. — Pnsqunliu Arturo. Monte. Orione. — Menegolli Giluio, PALERMO. — Corrno Giuseppe, Ziino Ludovico. PARMA. — Cavali oro Curio. PAVIA. — Malgaro Guido. Albanese. — Callorio Gerolamo. Oassolnuoro. — Cappa Giulio. Granello Cairoti. — Emanuele Emanuele, Sacelli Francesco. Vigevano. — Sport Club Pro Vigevano, Vidari avv. Alessandro. PERUGIA. — Tei Amedeo. Castiglione del Lago. — Tocchi dott. Giovanni. Città di Castello. — Cnstiglioui Aroldo M. Passignano. — Oriti dott. Guglielmo. Poggio Mirteto. — Marangoni Ermolao. Possuolo. — Romualdi dott. Brunetto, Sartorotti Alfredo. Terni. — Procacci Adelmo. PIACENZA. — Fiorendola d'Arda. — Dodi Alberto. PISA. - Lo Giudico Edoardo. Fatiglia. — Cassuto Alessandro. PORTO MAURIZIO. - S . Remo. — Conrieri dott. Giovanni Batta, Visetti Vittorio. RAVENNA. — Faenza. — Piacci Domenico. Santa Maria in Fabriago. — Fabbri Francesco. REGGIO EMILIA. — Giglioli Arturo, Ricchetti Augusto, Ricchutti Cesare, Valentini dott. Flaminio. Scandiano. — Corani dott. Umberto. ROMA. — Buoncompagni Francesco, Calabresi Guglielmo. Do Grazia cav. avv. Antonio, Fiorioni Della Luna Giorgio. Gal­ letti Domenico, Resosco uff. Paolo. Sperduti Luigi. Stefnnoni Attilio. Troilo Erminio, Ugolini dott. Rodolfo. Grottaferrata. — Tanlongo Vincenzo. Nero la. — Marco tulli Flaviano. ROVIGO. - Fiesso Umbertiano. — Frumba Stefano, Masoll Ema­ nuele. Pincara. — Zennnro Dionigi. SASSARI. — Lastretti Maramaldo Adolfo. Mnnnu Luigi, Peddo avv. Giacomo, Serra Silvio. Nuoro, — Mussi Isnurdi Carlo. SIENA. — Mingbella dott. Ginn. SONDRIO. Giani Amilcare, Rossi Paolo. Chiatenna. — Coronimi Enrico. TERAMO. - Qastellamarc Adr. — Val torta Giuseppe. Calignano.— Marcoue Pasquale, Mose ioli Michele. iVerèto. — Costantini Luigi. TORINO. — Baldovino Guido, Barbavara di Gravellona conto G. C. Buriani Giovanni, Cairola Pietro, Chiuppori dott. Carlo, Col Secondo Venanzio, Colomba Gian Carlo, Duuco Ubaldo. Dina Raffaele, Durando rag. Eugenio. Durando avv. Pier Dionigi, Fen Giovanni, Ferrante uff. Scrutino, Ferrerò Mar­ cello, Guyu Guido, Ghisolli Giuseppe, Giochino Amistà Pla­ cido. La Motta Giuseppe, Laura avv. Carlo, Malanchini Mu­ zio, Margotti Francesco, Manteco Tommaso, Mattiralo prof. Oreste, Merlino Ettore, Nepote Luigi. Nicola Angelo Dome­ nico, OdJeninl Federico, Onorino Bertoldo,' l'erucca Giovanni, Poli dott. Giacomo, Ponti Alberto. Boy cav. Giovanni, Sa­ cerdoti Angelo Edoardo, Sclaverani Cantillo. Tirozzo Alfonso. Trevo« Ernesto, Varese Eugenio. Vigliardi-Paravia Giuseppe, Vigliardi-Paruvl» Tancredi. Almtse. — Bortolo Battista. Castogno Archimede. Chirasso. — Birolo Giacomo, l'astore Antonio. Umberto Pietro. Ciri*. — Remmort Emilio. Glascito. — Prover Felice. Irrea. — Antouiui Luigi. Santone. — Crisuolo Doria march. Filippo. Susa. — Boeri Vittorio. Venaria Reale. — Biguotti Luigi. Viti — Marchili Carlo. TREVISO. — Scarpa Francesco. Albaredo. — Gritti Ivo.

Castelfranco, — Miron Giuseppe. Oonegliano- — Moretti degli Adiiuari A. Fletta. — Baldi Andreatta. UDINE. — Carnelutti Guido, Chiussi Enrico. Frnucescatto Fer­ ruccio, Gaio Edmondo,’ Gallenni Guido. .Manzini avv. Vin­ cenzo, Nndalini Giovanni, l'ctracco dott. Domenico. Comeglians. — Sereni Ferdinando. Reietto Umberto, — Lcudaro Giuseppe. Fraforeano. — De Asarta conte Vittorio. Gemona. — Brullo Ugo. Ifjplis. — Tavngnacco Emanuele. Rito di Pttluzza. — Di Cento Giacomo. Tarcento. — Civran Ermenegildo. VENEZIA. — Bertuzzi Attilio. VERONA. — Apollonio Francesco, Crespi Antonio. Cotogna. — Dea Piccini Domenico. Peseantina. — Da Proto conte rag. Agostine, Da Prato conte ing. Gerardo. VICENZA. — Bnnck ten. Augusto, Bosso te». Alfonso, Piran­ dello Edoardo. Rossi Giustino. Schiavo Augusto Cesare. Passano. — Mulini Giuseppe, Znpellon Luigi. Oamisano. — Scremini dott. Ernesto. Cassola. — Dal l’astro Angelo, Marcon doti. Bortolo. Gallio. - Matteazzi dott. Giuseppe. .Vorenta Vie. — Daglielo Guido. Rosa. Sinico»i Antonio. BMTBRO.

a u s tr ia - U n g h e r ia . VENKZIA-GIULIA. - Oapodlstria. — Muraioli Giuseppe. Digitano. — Delzotto Antonio, Ferro Nicolò, Marchesi Guido. Vitturi Vittorio. Jtozina. — Goriup Giovanni. Pinguente. — Risiak Carlo. Emioni Francesco, Stoffa Adolfo. Trieste. — Caramelli Arturo. Galli dott. Edoardo. Gusti» Puoi«. TRENTINO. — Porgo Valsugana, Dczuiiuu Giuseppe. Predazzo. — Guadagnini Micbole. Sacco. — Suborniti Francesco. Trento. — Battisti dott. Cesare, Menestrina Ferruccio. Rnvauelli Luigi. PROVINCIE DIVERSE. — Lubiana. - Rcschitz Antonio. Merano. — Brcitembcrg Valentino, Do Chubert Costantino, Untersteiner dott. Alfredo. Francia.

Lione. — Regi» Charles. Mattone. — Dott. ALBILUS ANNA. Moda ne. — Punti Ferruccio. Nizza. — Von Kissliug dott. Hermann. G erm ania.

Crefeld. — SEYFFARDT ERIKA. SKVFFARDT nob. donna PAOLA. Lipsia. — Bunge F. Inghilterra.

Lieerjiool. — Stead II. W.

Russia.

Pietroburgo. — Paolotti rag. Mario, Schnpovalciiko Pierre. Wer­ ner de Loewis of Menar. Spagna.

Barcellona. — Gaimoni Italo.

Svizzera.

Aseona. — Berta Emilio. Chiasso. — Galli William. Locamo. — Galbiati Giovanni. L ucra ta. — Milauti Ciro. Soci an n u a li a tu tto il 15 Agosto 1902 N. 29730 inscritti dal 15 Agosto al 15 Settem bre 19^» tra Dimissionari. Irreperibili, ecc.. rientrati a far parte dell'Associazione dal 15 Agosto al lo S e t t e m b r e ______ 335 Soni annuali a tu tto 15 Agosto 1003 N. 30537 soci vitalizi al 16 Agosto lw/j N. 301 Inscritti dal 15 Agosto al 15 Settem bre lw2 * - » T o t a l e « lei S o c i u l 15 S e t t e m b r e 11)0« X. 3 0 9 0 3

Soci benem eriti (Hanno presentato dieci nuovi soci). Argenta. Fontnnclli Luigi; Avczzntio, Ferrini Tobia; Ber­ gamo, Zanchi Cherubino : Bologna, Leoni Giuseppi*; Bona. Nurelii Giovanni; Castelfranco Veneto. Maschietti Giovanni; Galliate, Crini Agostino; Gardoue V. T., Rivetti B attista; Monaco Ba­ viera, Bevilacqua Giuseppe; Monza. Mariani Aldo ; Ocehiobello, Pozza Giovanni: Pisogne, Lonza Luigi; Roma. Schupfcr avv. Carlo Torino, Gila Ferdinando. Totale 453 G e ren te: DALLA COLA A TTILIO 28034 - MILANO. TIP. CAPRIOLO K MA&SIMINO Via San Pietro all'Orto, N. IP, o Via Fraucesco Guicciardini, N. 5.


Anno Vili - N. 11.

35.000 Copie

Redazione presso la Direzione del Touring - Milano, Piazza Durinl, 7

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Bassano, F o rlì, Lanciano. lift nostra rubrica Una città al mese, questa volta vuole occuparsi di tre città, l’ima delle quali siedo alle laidi delle Prealpi, l'altra ove iinisce la pianura padana, e la terza fra i monti del forte Abruzzo; e così tre città, che forse mai furono unite da alcun altro vincolo speciale, unite si trovano per opera del Touring, in questa ri­ vista, che vorrebbe essere cento volte più grande per poter parlare più di frequente e più ampia­ mente di tante bellezze ignorate. * *« I convegni ciclistici, che vanno facendosi sempre più numerosi e praticamente utili per merito doi solerti Capiconsoli del Touring, ser­ vono, fra altro, a far conoscere le bellezze nascoste delle nostre città minori, ed a richia­ mare su di esse l’attenzione del pubblico ita-

Ilassano. —Vi* XX Sott®uibrt>. liano; e di tre delle città nelle quali si tennero brillanti -convegni in settembre, vogliamo qui dire qualche così.

Una delle parti più amene e pittoresche d’Italia, e perciò delle più frequentate dai tu­ risti (anche in grazia dello strade buono e ben tenute) ò il Pedemonte Veneto, cioè quella plaga grandiosa traversata dalla strada che per Verona, Soave, Vicenza, Schio, Thiene, Maro­ stica, Bassano, e quindi, o per Passagno, o per Asola, va a Conegliano e Sacile, conducendo così alla visita dei castelli friulani. Una delle parti più notevoli di tale regione è quella in cui siedo Bassano, vagamente di­ fesa dai suoi colli e monti, ed arditamente traversata dal Brenta. La cittadina ò ora senza dubbio in un pe­ riodo di decadenza; non più vi fioriscono, per colpa di uomini e di eventi, le industrie che la fecero ricca; non più vi prosperano le arti che diedero ad una celebre scuola pittorica il nome di bassanese; ed i grandi uomini, che nella storia, nella poesia, nell’eloquenza, nella scienza illustrarono la loro patria, sono morti senza eredi.


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TOURING CLUB ITALIANO

Chi alla visita di Bassano non potesse dedicare che Tocca alla gioventù scuotere e far cessare un sonno già troppo lungo, e ricondurre Bassano a quella flo­ poche ore, lo consacri al Museo, al Giardino Paro­ ridezza a cui ha diritto e dovere di ritornare; e d’un lini. allo chiese principali, e«l ai punti di vista del felice risveglio non mancano i segni e lo speranze. Torraglio, della Canonica, della via Venti Settembre. Il Museo di Bassano (me­ Bassano ò senza tri 134) sorge so­ dubbio uno dei più pra un colle che notevoli, per la lievemente si in­ ricchezza o varie­ nalza da sud-est tà de’ suoi tesori, verso nord-ovest, fraquellidellepicin modo da for­ cole città italiane; mare un triango­ e«l è una vera dilo, sul cui vertice sgrazia elio esso torreggia il castel­ traversi ora una lo che fu degli crisi dolorosa, dal­ Ecelini, e che ò la quale risorgerà o ra trasformato presto e bene, per nella chiesa arciriprendere la sua pretale. 11 lato gloriosa ascensio­ occidentale di ne, per merito di quel colle sor­ quei cittadini che piomba alla sini­ sapranno accre­ stra del Brenta, e scerne i tesori o quello a nord , di quelli che sa­ percorso dalla via pranno bene con­ Venti Settembre, servarli. è parallelo ai colli Il Museo deve ed ai monti elio la sua origine al­ difendono la città l’eredità del ce­ a settentrione. lebre naturalista Questo colle bassanese G. B. o, per essere più Brocchi (17 7 2esatti, questo pia1826), ed il suo no inclinato, che incremento ai do­ domina una fer­ ni di molti gene­ tile conca verde rosi cittadini, fra coronata da colli i quali ricordere­ vestiti da olivi, o mo il conte Giam­ dominata a setten­ battista Roberti trione dai monti (1778- 1867), il dei Sette Comuni cav. Pietro Stece dal Grappa, è chini(l 783-18481 adunque esposto il conte Giambat­ assai opportuna­ tista Remondini mente a mattina (morto nel 184!)), e mezzogiorno; e. il vescovo Giam­ per p arlare coi battista Sartoriversi di un cele­ Canova (fratello bre poeta ed ora­ del celebre scul­ tore bassanese, G. Giacomo da P'-nto. “ La Nascila di G w ù Cristo tore), il nob. Al­ Barbieri, berto Parolini fondatore del prezioso Giardino Pa­ Al sol meriggio si dispiega, o bolla Con declivio mollissimo discende rolini (altra delle rarità di Bassano), ed altri ancora. La cospicua città. Esso contiene libri, stampe, quadri, plastiche, monete, Questa si presenta assai bone, col suo alto castello, erbari, minerali, oggetti d'archeologia. Nella Sal/t le vecchie torri, le mura merlato, ai viaggiatori che Canora si possono ammirare quattro statuo origi­ ad essa si avvicinano da oriente, da occidente o da nali di Antonio Canova (1757-1822). e cioè la Ebe, settentrione; ma si presenta bene anche a chi viene «la una delle Danzatrici, due Veneri, e 55 gessi, dei mezzogiorno, perché Bassano è pur sempre più alta quali 11 sono originali e gli altri copio. Fra queste della pianura in cui da quel lato il colle va a morire. è il cavallo colossale per la statua equestre di Fer-


RIVISTA MENSILE

dinando I di Borbone, che doveva sorgere a Napoli, di fianco a quella di Carlo III.

Ma«x» di Itossuno. — Snla Canova.

Il Museo possiede pure molti quadri dovuti ai pen­ nelli della famiglia dei pittori Da Ponte o Bassani. II più antico di essi ò Francesco Da Ponte il Vecchio (1450-1530), che si attenne alla scuola dei Bellini. Di lui nacque il più celebre personaggio della fa­ miglia, cioè Giacomo Da Ponte, detto Bassano il Vecchio, o anche semplicemente II Bassano (15101592), che fu uno dei più grandi pittori del secolo xvi, e che deve venir considerato come il vero patriarca della sua scuola. A Bassano gli fu eretto un monu­ mento. Giacomo ebbe quattro figli,. quattro pittori: Francesco il Giovane (1548-1591), che superò il padre noli« fantasia, restandogli però addietro nella forza e nel rilievo; Giambattista (1553-1613), privo di fan­ tasia e d’iniziativa, e semplice copiatore; il cavaliere Leandro (1558-1623), famoso specialmente quale ri­ trattista; Gerolamo (1560-1622), che fece varie pale da altare o copiò i quadri del padre. Uno dei tesori dapontiani del Museo ò la Nascita (li Gesù Cristo, finito nel 1568 da Giacomo, che ebbe in compenso 50 ducati. E’ considerato come il ca­ polavoro dol Bassano, ed anzi il Lanzi non si peritò di diro (con patente esagerazione), che esso ò « il capo d’opera non solamente di Jacopo, ma quasi direi, della pittura moderna, in ciò che è forza di tinte e di chiaroscuro >. Altro quadro non meno prezioso, e dello stesso pen­ nello, è quello di San Valentino che battezza Bacillo. Esso porta la seguente segnatura: Jac. a Ponte bassanensis p. 11Boschi ni, nel suo curioso poemetto L’arte del navegar pittoresco, dedica a questo dipinto una lunga serie di strofe, dalle quali riportiamo la seguente:

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Ma più assai ohe j>or le sue pale da altare (delle quali queste duo sono le più famose) Giacomo ed i suoi tìgli sono celebri per i loro quadri di mer­ cati, fiere, pascoli, scene campestri. 11 Bassano, campagnuolo e montanaro nell’anima, ed amante come era della natura e delle cose semplici, amò non giù di dipingere palazzi di splendida architettura, ma semplici capanne, non superbe navate, ma stanze e cucine modeste, non stru­ menti da guerra, ma utensili domestici, non piazze cittadine, ma semplici paesaggi. Meglio degli uomini egli dipinse gli animali. Tanta era la fama di Giacomo in tal genere, che Tiziano studiava a lungo sopra gli animali da lui dipinti, e che sembravano vivi nelle forme, colori e movimento. 11 Ridotti dice che nei quadri di Giacomo « al bue non manca che il muggire, alla pecora il belare, al cavallo il nitrire, al leone il ruggito, al gallo il canto ». Ma usciamo dal Museo, ed andiamo a dare un'occhiata al Castello, della cui parte antica ut non restano che qualche torre e tratti di mura, racchiudenti nel loro recinto il Duomo e la canonica, dalle cui finestre si gode uno splendido panorama. Il

Glncon.o Un Ponto. " S n u Valontino vho battona» Lucilla „ .

Da (iiacomo Rissati fu fata questa Con si grand'arto, o tanto intondimonto, # Cho nò puoi ehi se sia co ’1 so talento Star saldi al gran valor do quola tosta.

castello venne fabbricato fra il 900 ed il 950. Il ve­ scovo di Vicenza, che ne era il signore, lo infeudò-


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nel secolo xi alla famiglia degli Ecelini, a cui Bas­ chiamarsi la culla dei ciclisti. Ormai in Forlì, quasi sano deve la sua grandezza. I personaggi più celebri tutti montano il cavallo d'acciaio: uomini, donne, bam­ di questa potente famiglia ghibellina furono Ecelino II bini, vecchi..., sì, vecchi, e parecchi dal bianco crine, il Balbo (1154-1183), Ecelino III il Monaco (1183-1223), ed Ecelino IV il Tiranno, scon­ fitto, nel 1259, a Cassano d’Adda, e morto a Solicino. Caduti gli Ecelini, Bassano fu poi soggetta ai Vicentini (1260-1268), Padovani (1268-1320), Scaligeri di Verona (1320-1339), Carraresi di Padova (1339-1388), Visconti di Milano (1388-1404). Giovanni Galeazzo Visconti nel 1389 cinse la città con un circuito di mura assai più ampio deH’eceliniano, e di cui resta ancora qualche brano. Dal 1404 al 1797 Bassano fece parte della repubblica di Venezia, ed aveva un proprio podestà e capitano: e di Venezia seguì poi sempre le sorti. Per maggiori notizie su Bassano veggansi le seguenti pubblicazioni del professore Ottone Ponto O costello di Bussino. Brentari: Guida di 1bissano Olierò e Possagno( 1902): Guida di Bassano e Sette Connini (1885); IL Museo orgogliosi essi pure di potere approfittare di questo di Passano Illustrato (1881); Storia di Passano e del portato della civiltà, amaramente memori dei loro suo territorio (1884). tempi antichi e delle vecchie ed incomode loro di­ ligenze, per approfittare delle quali occorreva che il notaio avesse prima provveduto alle loro ultime volontà. E che in Forlì sia esteso il numero dei ciclisti lo prova il Veloce Club che conta più di 150 soci, lo prova la sezione del Touring, che ne ha un cen­ tinaio, lo prova infine l'ufficio di bollatura del Co­ mune. presso il quale le iscrizioni ammontano al bel numero di 940. E se oggi dovesse risorgere il pa­ trono della città, che ò S. Valeriano e di cui tradi­ zionalmente ogni anno vien portato in processione un argenteo braccio, v'ò a credere che egli impor­ rebbe fosse aggiunto un altrettanto argenteo manu­ brio in mano, in omaggio al progresso e alla civiltà dei suoi protetti.

Scuola dol Da Ponte. M Un m arcato „ (Musco di Bussano).

Dal Veneto passiamo alla Romagna, da Bassano passiamo a Forlì. Forlì, la bella metropoli della Romagna, potrebbe

P o rli. — Piazza Vittorio Em anuclo, lato dol p a la i» cuoi tinaie.

Forlì, la più vasta delle città di Romagna da Bologna ad Ancona, la cui storia è bella e ricolma di antiche prove di ardimento e valore, e che Dante,


RIVISTA MENSILE

accennando alla grande strage dei francesi nel 12S7, chiama La terra ohe fa' già la lunga prova E <lo’ Francesi sanguinoso mucchio,

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Il portico del palazzo, allora riccamente ornato, fu fatto costrurre da Pino III degli Ordelaffi. Oggi questo portico è a pilastri massicci, che nascondono le vecchie colonne. Nel 1499 gravi danni ebbe a pa­ tire il palazzo per le soldatesche del Valentino, fu in più riprese ristaurato, e la fronte grandiosa che oggi vediamo data dal 1826. Ampio o splendido è lo scalone a due rampe. Altro monumento antico, che corona la vasta piazza è il palazzo dei Podestà, oggi sede del Cir­ colo forlivese, socio del T. C. I. Racconta Giovanni di maestro Pedrino, che se ne cominciò la costruzione il 24 maggio 1458 e che ne fu architetto maestro Lorenzo da Forlì; ma il

Fori). — Pinza Vittorio Emanuele, lato del campanile.

ò posta in una ridente pianura tra il Montone ed il Ronco e vanta vaste e belle piazze, vie regolari ed ampie, fronteggiate da belli e numerosi palazzi. La piazza Vittorio Emanuele può essere anno­ verata fra le migliori d’Italia, ed ai suoi lati sorgono

Guido Boni. " 1 /Assunta „ {Forlì).

Fori!. — Palazzo del Podestà.

così vari ed importanti monumenti storici da formare tutto un insieme monumentale. Il palazzo comunale che occupa l’intero lato di ponente della piazza, secondo i cronisti del luogo, fu rifatto dal legato cardinale Albornoz nel 1359.

16 marzo una parte della fabbrica rovino, di guisa che, dico il cronista, a dì 3 de luglio 1459 fo comenxado uno palazzo della re.side.ntia del Podestcule c luogo de raxone dorè prima l'altro palazzo era. Ma il monumento che in questa piazza maggior­ mente colpisce l’occhio, ò la vecchia chiesa di S. Mer­ curiale, col magnifico campanile. Purtroppo mancano prove per rintracciare le origini di tale monumento, giacché un incendio, nel 1173, distrusse l’intero ar­ chivio dell’antica abbazia. La più antica memoria esistente, riscontrasi in una donazione fatta da Dome­ nico, arcivescovo di Ravenna, a Leone abate, nell’anno 893, dalla quale deducesi che tale abbazia era fuori della città. Nelle antiche carte è assai di frequente rammentata e rilevasi che fu chiesa importantissima, e che ebbe estesi possedimenti.


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Oggi è ben diversa dall’antica per rifacimenti e ristauri che ne deturparono il disegno originale. No­ tevole è il bassorilievo sulla porta maggiore, rappre­ sentante i tre Magi dormienti, ai quali appare l'an­ gelo annunziante la nascita del Messia, ed i medesimi che offrono doni al bambino. E’ questa opera assai pregevole per la storia dell’arte eseguita nei secoli xn e xui, ed attribuita a Fuccio Fiorentino. Ma ciò che colpisce maggiormente ò lo splendido campanile che a fianco della chiesa s’erge maestoso, imponente sul fondo limpido ed azzurro del cielo romagnolo che, come direbbe Manzoni,òcosì bello quando ò bello. Fu costruito dal 1178 al 1180 dall’arch. F rancesco Deddi, secondo dice una lapide esistente nella torre stessa; ò di forma rettango­ lare e del più bello stile lombardo. Abbandonando la piazza ricca di altri pregevoli pa­ lazzi, occorre non dimenticare la vec­ chia chiesa di S. Biagio, eretta nel 1427, adorna dei ce­ lebri affreschi di Marco Melozzo e del suo allievo Marco Paluiezzani. kv J In essa ò da ammirarsi il monumentale sepol­ cro cretto nel 1466 da Pino Ordelaftì. E’ in questa chiesa poi che esiste la celebre As­ sunta di Guido Reni, appositamente eseguita per quell’altare. Non manca Forlì di una ricca biblioteca intitolata ora ad Aurelio Saffi, e di una pinacoteca, che ebbe origine nel 1838. Sono in questa contenuti i famosi arazzi di cui fu tanto in questi giorni parlato dalla stampa per la minacciata vendita da parte del Co­ mune, non che la famosa Ebe del Canova. Molte e molte altre ricchezze artistiche, oltre a quelle accennate, rimangono nascoste nei palazzi di Forlì, specie nel palazzo Merenda ed in quelli Albicini, Paolucci, Guarini, Salili ed altri. ♦** Da Forlì proseguiamo verso il sud, ed andiamo negli Abruzzi, in provincia di Chieti, a Lanciano, gentile cittadina di circa 18 000 abitanti, l’antica Anxanum romana, a dieci chilometri dalla stazione ferroviaria di San Vito di Lanciano. Ebbero luogo colà, alla metà di settembre, ben riuscite e svariate feste popolari; e fra esse tenne

certo uno dei primi posti il primo convegno regio­ nale abruzzese dei soci del Touring. Di quelle feste diede, in speciale supplemento, ampia relazione il giornale 1 3 Abruxxi di Lan­ ciano; e da essa togliamo les eguenti notizie: L’aspettativa era gran­ dissima: tutti desideravano vedere quei bravi giovani cavalcare il leggiero vei­ colo. Il console di Lanciano sig. Giuseppe Cotellessa, e il Comitato composto dai signori avv. cav. Gerardo Berenga, Cocco avv. barone Augusto. Vittorio dott. (ba­ rabba, Duilio De Giorgio, Umberto Cipollone, Pace avv. Federico e Trozzi Al­ fonso, cassiere, a gara cer­ cavano di disimpegnare l’in­ carico preso. (ilimippo Cotol'nin. Alle ore 21 del 14, ar- Como1b‘1«itoum»* m unduo. rivava la numerosa seziono di Chieti; alle 4 del 15, arrivava quella di Aquila, organizzata dal console avv. De Vincentiis e dall’avv. Federico Pace. Alle 7 del mattino arrivava la sezione di Sulmona, poi (Mona, Clecchio, Pescara, Pesci na, S. Salvo e Casoli. Oramai il corso e la piazza erano gremiti di ciclisti. La sfilata, in causa della pioggia, ò rimessa alle 11. intanto vengono distribuiti i distintivi, e si assegna il posto per le macchine che vengono c u sto d ite dalle Cav. nvv. Gei tirilo Itero upa. guardie di città: verso le Sindaco di lanciano. undici il tempo paro rimet­ tersi, ma lo strade sono ancora bagnate, per cui si decide di far procedere il ricevimento in Muni­ cipio. Tutto il comitato al completo, presieduto dal sindaco, va incontro ai ci­ clisti: cominciano le pre­ sentazioni, i complimenti, gli auguri; gli evviva suc­ cedono agli evviva, tra cui si distinguono continuamente i nomi del nostro sindaco, del console e dei bravi componenti il comi­ tato. All’improvviso, accolto da unanimi applausi, viene il prefetto on. comm. Flauti, che, ringraziando, si dice or­ Umberto Cipollone. goglioso essere socio del Touring; gli fanno corona il sotto-prefetto conte cav. Kulczycki, Fon. De Giorgio, il maggiore dei


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RIVISTA IdENSILE carabinieri col tenente, e l’avv. Gennaro I)e Giorgio. Viene quindi offerto un vermouth. I brindisi qui si succedono senza interruzione, gli evviva e le ova­ zioni non hanno termine. Intanto arrivano le mu­ siche di Teramo, Chieti e Lanciano. Il corteo si forma. Precedono i tre concerti, segue il comitato, quindi la sezione di Lanciano con l’elegante sten-

Lanciano per la premiazione. L’ampia sala comunale e la tribuna sono affollatissime di giovani e signori venuti per la cerimonia. Alle undici e mezza entra il sindaco. Il comitato e i ciclisti prendono posto, mentre il cav. Berenga, presenta con belle parole,

L uciano. luitu o.cidontolv del Duomo o panorama del quatUoru *• Il Bor^o

il sig. Umberto Cipollone, giù conosciuto da tutti per la diligenza con cui ha cercato di coadiuvare il comitato. Ringrazia il pubblico o pronunzia un bellissimo, dotto cd elevato discorso, dal quale ri­ produciamo i seguenti brani : Lanciano. — Cattedrale. (Frotta sull'antico ponto dodicnto a Diocleziano).

dardo del convegno, poi tutte le sezioni con i nu­ merosi ciclisti ed i relativi stendardi. La sffluta riesco imponente: ai suono delle musiche, a quello delle trombette e dei campanelli delle biciclette, agli avvisi dei ciclisti si uniscono le ovazioni della folla che in riga si spinge per vedere, ed a mala appena si riesce a tenerla divisa per la stilata. Si percorre il viale Silvio Spaventa, poi si entra nell’ ampio, nuovo e bel locale delle scuole liceali, dove vengono lasciate le biciclette. Alle sei e mezzo le numerose sezioni si riuni­ scono nell’ampio viale Silvio Spaventa: i consoli

< Giaceva l’Abruzzo quasi ignoto a tutto il resto d’ Italia, viveva solamente nel culto delle sue memorie; le catene giganti dei suoi monti non erano ancora vinte dalla forza soggiogatrice del vapore, che distrugge le distanze, affraterna i popoli spargendo, quasi fiumana

lanciano. - Salita dei Frontoni t* piazza Plebiscito.

fanno mostra di attività! nell'ordinarle. Alle sette precise si parte per Fossacesia; la gita riesce ve­ ramente incantevole: tanta è l’allegria, il buon umore, le grida entusiastiche, che nessuno avverti le fatiche della strada lunga 15 chilometri. All’ entrata del corso di Fossacesia ò a ricevere i ciclisti una nu­ merosa rappresentanza del Municipio e della gio­ ventù del paese. Alle dicci e mezza i ciclisti sono di ritorno a

I.anelano. — Torre del Duomo e palazzo municipale. (Dove furono ricevuti i ciclisti;.

straripante, onde di ricchezze e di benessere dovunque i suoi figli, sempre forti e robusti, traendo, infaticabili, ogni sostegno dalla terra madre, così ricca e feconda, quasi ancora ignorando i mille, nuovi e spaziosi oriz­


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zonti, che, col volger del tempo, l’ingegno umano, in ogni sua manifestazione, rivelava al mondo intiero stu­ pefatto e pieno d ’estatica ammirazione ; i suoi figli vi­ vevano di quella vita pura e semplice che è sognata e vagheggiata ancora dall* immaginazione di tanti poeti e dagli uomini pacifici, ma assolutamente impossibile oggi che i_ popoli, non più accesi d ’odio fratricida e

di fraternità, rivolgesi novellamente a l’Abruzzo, dove gl’ ingegni sono fiorenti e fecondi come il suolo, e non ancora sfruttati, i costumi sono ancora integri e nuovi. Il nuovo movimento esiste, o signori, ma non ancora diventa generale ; esso trovasi ancora in piccole pro­ porzioni. Se molti, dotati di un ingegno altamente sin­ tetico e comprensivo, riuscirono a conoscersi, e cercarono di divulgare il nuovo verbo, dobbiamo pur confessare, non senza rammarico e dolore che, dopo quarant’anni di unità politica e civile, noi non siamo ancora com­ pletamente conosciuti, come pure ne l’oblio vivono tante nostre fulgide glorie, ingegni fecondissimi, per cui noi affermammo in tutti i secoli la nostra attività vitale. E se pure, per necessità di tempi o per impor­ tanza de la materia trattata è nota a tutti la fama e la gloria di qualche nostro grande antenato, pure non ignorano, o non tributano gli onori dovuti a quella regione che ha prodotto, educato, cresciuto del proprio spirito quei grandi, che ha loro dato la fiamma vivi­ ficatrice e feconda del genio. « Ci sia però di conforto che col risveglio, con la nuova vita, mercè l’opera assidua, battagliera, patriot-

Lanciano. — Intorno dolía cattodralo.

d’invidia, mirano, con la pace universale, a l’armonia dello tendenze, e, con l’eguaglianza dei diritti, al be­ nessere generale; era ancora il tempo, in cui non senza trepidazione, qualche raro forestiero s’avventurava nel nostro paese, quando un’anima altamente nobile, uno spirito educato e ingentilito dalla contemplazione e dallo studio dell’Arte, chiamò, la nostra regione, « il forte e gentile Abruzzo». Sembrò allora che un faro lumi­ noso e di luce potentissima si accendesse tra noi : e se molti increduli scetticamente sorrisero, quasi trovando discordanza tra la nostra fierezza e il raro sentimento della gentilezza, quanti e quanti non cominciarono ad accostarci, e conoscerci più intimamente, e a visitare il nostro paese, che finalmente pareva accorgersi delle mutate condizioni sociali, e, con energia veramente ammirevole, avviavasi orgoglioso sui solchi sonanti del progresso ! « L’Abruzzo c ora riguardato come il paese vergine e forte, da cui si attende la viva scintilla che impri­ merà novella vigoria al progresso e al benessere della patria. Come la Roma antica, sotto le invitto insegne de l’aquila, e al fatidico grido di dominio e di impero, mandava in lontani paesi legioni vigorose di militi, che per la maggior parte erano i figli del nostro Abruzzo, e di essi servivasi per ravvivare e accrescere conti­ nuamente il sacro fuoco della vittoria e del dominio, così la novella Roma, capitale d’Italia, da cui tutti i popoli aspettano, ansiosi e fidenti, la parola di pace e

Lancinno. — Facciata ili Santa Maria Maggioro. (Monumenti nazionale, aec. xni).

tica, feconda di alcuni pochi, che alla ricerca e allo studio del nostro glorioso passato, dedicano la parte più faticosa de la loro vita, si cominci ad accentuare anche nella nostra regione una bellissima e sunta gara tra i diversi paesi nell’onorare e nel far mostra de le pro­ prie glorie.


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RIVISTA MENSILE « Il ricordo di questo convegno, che In città di Lanciano ha voluto rilasciare alla benemerita Direzione del Touring, valga ad attestare che anche noi siamo riconoscenti o grati verso coloro, che si propongono l’ideale sublime ili far risorgere le innumerevoli atti­ vità de lo spirito nostro. Una nazione è come un Briareo, ha mille braccia, mille attività,* può fare mille cose insieme; e le farà tutte quando di dentro la muove uno spirito potente ». Il discorso ò stato salutato da vivi e meritati ap­ plausi. Quindi si comunica un telegramma della Dire­ zione del Touring, e poi si leggono le adesioni per­ venute da Palena, Avezzano, Tagliacozzo, Popoli, Pratolapeligua, Castellamare Adriatico, Atri, Nereto, Roccaraso. Pedaso, Roma, Giulianova. Teramo, Vasto, Busto Arsizio, Banamo, Rieti, Forlì, Francavilla, Pollutri, Cauta, Milano e molte altre. Terminata la let­ tura, il sindaco assegna i premi cosi stabiliti: Direzione del Touring — Artistica pergamena decorata dal prof. G. Centobeni. Sulm ona — Medaglia d'oro per il numero e d’ar­ gento perché bene organizzata ed in elegante uni forme. Chicti — Medaglia d’oro per il numero e d’ar­ gento perché organizzata bene. À q u ila — Medaglia d’oro perché proveniente da luogo più lontano e d’argento di benemerenza. Orlona — Medaglia di argento di benemerenza. » Orecchio — » > » » Pescina — » > Pencara — » Casoli — » S. Salvo — Medaglia di bronzo di benemerenza. Al console signor G. Cotellessa medaglia d’oro per l’organizzazione del convegno. Alla sezione di Lanciano medaglia di argento di benemerenza. Il convegno fu chiuso dal banchetto, il banchetto fu chiuso dal brindisi ; e tutti gli intervenuti al con­ vegno ritornarono alle loro case col più simpatico ri­ cordo della festa cittadina abruzzese e della genti­ lezza dei suoi abitanti. Ed ora ci sia permesso di aggiungere qualche cenno su Lanciano, che sorge fra i ti unii Pescara e Trigno, sulla votta di tre colli a m. 2S0 sul maro e ad 8 chilometri da esso. E ’ una delle più belle città degli Abruzzi, e vanta preziosi edifici. La città sino al secolo xi era ristretta entro il perimetro delle sue vecchie mura: e fu nei secoli seguenti ingrandita coll’aggiunta dei quartieri Città Nuova, Precettoria Reale, Borgo. La cattedrale, sacra a Nostra Signora del Ponte, sorge sul ponte dedicato a Diocleziano. Esso fu eretto per congiungere l’antica A n xa n u m al piano delle Ferie. La chiesa, ingrandita e migliorata nel corso dei secoli, è ora uno dei più splendidi monumenti abruzzesi. Il campanile, del 1619, ò notevole per il suo grandioso basamento e per l’elegante architettura di tre ordini: ionico, corinzio, toscano.

La chiesa di Santa Maria Maggiore sorge sull’area di un tempio di Apollo. E’ monumento nazionale. Ha un bellissimo portono marmoreo, opera dei 1317, del Pelvini di Lanciano. Lanciano, A nxanum , fu una delle più illustri città dei Frentani, il cui nome fu conservato ad una delle vie principali; crebbe in importanza, specialmente commerciale, all’epoca romana; giunse all’apice del del suo sviluppo nel medio evo, in grazia delle sue celebri fiere mondiali, favorite da privilegi; decadde dopo il 1718, cioè dopoché fu concesso il mercato franco a Senigallia: ed ora è avviata a raggiungere la sua antica floridezza.

I M a e s tr i. Un titolo ed un sottotitolo; ne mancherebbe un terzo. Ma è inutile da noi: tu tti sanno che da noi i grandi Maestri d’autDmobilismo sono... i grandi Maestri della musica. Franchetti, Puccini, Giordano ! Se i grandi nomi ci ricordano lo corse trionfali della Germania, della Tosca, d e ll’ Andrea Chènier attraverso il mondo, ci ritornano pure alla memoria corse che, con sacro orrore del profano, i Maestri stessi si ostinano a proclamare, egualmente glorioso ed emozionanti. Se da Milano, Trento e Brescia la Germania è arrivata cosi rapidamente a Buenos-Ayres non è men vero che il suo Maestro ha compiuto, in un tempo re­ lativamente minore, e col suo automobile, la eguale d i­ stanza, in quel suo irrequieto spostamento, in quella instancabile giostra per la qualo ha scelto a campo, sinora, 1*Europa. Se Puccini, nella piena degli osanna, ó stato foli citato ed acclamato nella loggia del presidente Félix Faure, mentre il trionfo artistico della Bohème assur­ geva — o discendeva — al significato di un trionfo politico, non è men vero che ha avuto P omaggio di una contravvenzione dalla pretura di Livorno per ec­ cesso di celebrità — scusate: celerità — in automobile. Se Giordano, d'altra parte, stenta parecchio ad a r­ rivare da Fedora alla Silteria, non è interamente sua colpa; egli non cammina a pied\ va in motocicletta; e le.strade russe, da Pallanza a Locamo, tu tti le co­ noscono ! * *♦ Molti conoscono il barone Alberto Franchetti, grande musicista, pochi hanno la fortuna di conoscere il grande automobilista. Grande, irrefrenabile, immenso automobilista, eccelso consumatore di idrocarburi e divoratore di spazi, qui — come in arte -- adoratore dell’ infinito. A sentir lui, ora che si ha P automobile, i confini del mondo saranno presto troppo ristretti.Questo uomo così insoff’e rente in tutto e per tutto di quanto é comune, battuto, metodico, tariffato, è un feroce odia­ tore dei critici a buon mercato e delle ferrovie. Fin dalla gioventù è stato nel podismo, come doveva esser


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più tardi in arte, un ylobe-trotter, ed ha fatto il giro del mondo prim a che lo facessero le sue opere. Mezzi di locomozione: tu tti quei pochi che'Perm et­ tono com patibilm ente collo scopo la m aggior indipen­ denza, la più larg a comodità individuale. Un mezzo principale, prim a dell’avvento della bicicletta o dell’au ­ tomobile, era il cavallo del serafico fratello di Assisi, il pedibusse curri jom bisse di T artarin. Il giovane Franchetti im presse le sue u orme spietate » su tu tte le strad e ed i sentieri d’Italia, della Svizzera, dell’A ustria o dell’E uropa centrale. Della regina bicicletta fu uno dei prim i adoratori. Incontentabile ricercatore di per­ fezioni, provò tu tte quelle uscite dalle migliori officine

conduce la mano creatrice fra il mistero dei bemolli e delle biscrome, come nei penetrali del carter degli ingranaggi o sugli alberelli della « distribuzione »: la detonazione di un u coup raté » lo offende come una sto n a tu ra ; e l’ automobile, come la musica, è p er lui un u insieme arm onioso»; una valvola che non fu n ­ ziona è un disaccordo nell’orchestra; uno u scappa­ mento » irregolare, è effetto di u fuga » mancato ; il Maestro ha una memore venerazione per Guido d’Arezzo, ma anche un gran rispetto per Baudry de Saunier; s’interessa dell’ultim a opera di Massenet come del­ l’ultim a u creazione » di Maybach, dell’ultimo successo di Saint-Saëns come dell’arrivo della Parigi-Vienna

U maestro Franchotti »alla sua “ 12 cavalli

del mondo, arrestando indeciso le sue preferenze fra uua g ran m arca italiana ed una inglese. Il suo freno u a fionda » per biciclette gli lasciò, dopo alcuni felici esperim enti, uua viva impressione... sulla schiena, p e r­ suadendogli che la praticità del suo sistem a non ne eguagliava la genialità. Ma quando apparve su ll’orizzonte il pegaso a m o­ tore meccanico, il podismo ed il ciclismo scomparvero dal cospetto del m aestro F ranchetti, rifugiandosi nel passato, m entre sorgeva l’automobile a m ostrargli tu tto il sno splendido avvenire. L’ automobilismo è diventato p er lui una seconda v ita artistica. P otrei dire ancor di più, e non sarebbe esagerato. E ’ incredibile pel profano quanta sia questa turbolenta passione per un dilettoso esercizio che in­ sieme coll’a rte è il suo grande consolatore. Insieme coll’arte, sissignori ! egli è pronto a conclamarvelo mille volte. Le sue mani poderose e nervose passano dalla tastiera del piano che gli concreta all’ orecchio il leit-m otivy al volante di guida della v ettura, sul quale eseguisce ancora delle variazioni favorito in una tonalità che è generalm ente dell’ u o tta n ta all’o ra » ;

della stagione di B ayreuth e della sem aine di Nizza; ha studiato nel conservatorio ma molto anche nelle nuove officine ; salo il Parnaso, ma supera anche lo Stelvio e il San Gottardo « alla seconda velocità ». Pa rafresando la frase di Alfonso Karl*, egli direbbe vo­ lentieri: u L 'autom obile qui roule, est à la fo is un ta« bleau et une m usique ». E, con grando scandalo degli odiatori della macchina u rumorosa e puzzolente » egli non esiterebbe ad applicare alla sua v ettu ra alata, il cui ritm o lo esalta ed i cui acri vapori lo inebriano, la q u artin a in cui Baudelaire canta la squisita confu­ sione dei sensi : () im 'tam o rp lio n o m y stiq u c D o touH m c8 h o iih f o m i t i » e n u n ! Son Im leinc fa it la niu siq u o Collimo s a voix fa it lo p a rfu m .

*

* *

Il barone Alberto F ranchetti, il conquistatore delle strade d ’ Europa, è uno degli ultimi conquistati dai progressi dell’industria automobilistica nazionale. F u una conversione irresistibile ed altam ente s i­


RIVISTA MENSILE gni Acati va, in chi allora allora discendeva dai troni — a baquet, a phaéton o a tonneau — che le più grandi fabbriche straniere gli avevano volta a volta costituito. Con un trionfalo tipo 12 cavalli egli ha portato all'osterò la rivelazione ed il nome di una grande fab­ brica italiana. Torino lo vide partire, e, dopo il valico del piccolo San Bornardo, lo salutarono Clermont-Fer­ rand, l’Alvernia, le Cevenne, poi Montpellier, Tolosa, Pati, Biarritz, e — in Ispagna — Irun e San Sebastiano, sul golfo di Guascogna. Di là tornò per altra via a Mi­ lano, al fido garage preferito, un ambiente che ha in­ sieme. del fo y e r artistico, del salon automobilistico e del club sportivo. Ma lassù, dietro le Alpi, l’attendeva

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e mezzo ; risalendo la storia, troviamo ancora, nella rimessa del Maestro, un quadrimelo a motore, un triciclo, una motocicletta, una bicicletta pura d’ogni profano supplemento ; fuori della rimessa poi, in una «darsena» che si apre sulle rive incantevoli di una magnifica tazza d’acqua, in fondo ad una conca coperta di fitti boschi e punteggiata di ville, ò uancorata:: una lancia a ben­ zina, di tre cavalli di forza e due cilindri, che è come dire la ubaleniera n che serve alle spedizioni del Maestro. Ho dimenticato di dire che siamo a Torre del Lago, provincia di Lucca, nella poetica residenza preterita da lui, come da altri egregi soci del T. e sportman, il marchese Ginori di Firenze e l’Orlando di Livorno, che

il mnestru Puccini tu canotto natomobilo (lm?o di Massaciuccoll).

l’abituale residenza estiva di Baden-Baden, il ritiro sacro all’ ispirazione, al lavoro ed alle... scorribande motorista. Ci andò per lo Stelvio e pel Brennero, risa­ lutato p er la centesima volta dalla Foresta Nera e dal Reno biondo (quello del Rheingold), i due colori che egli preferisce. Alberto Franchetti è tra i sommi musicisti con­ temporanei, e noi gli facciamo tanto di cappello, in­ sieme con tutto il mondo dell’ arte. Egli è uno dei più grandi turisti in cospetto del mondo, ed al sommo maestro d ’automobilismo non suburbano, all’illustre nostro socio vitalizio, mandiamo del pari un reverente saluto. A Di fronte alla poderosa e caratteristica figura del­ l’autore di Cristoforo Colombo, sta quello dell’autore di Bohème, Tosca, Manon Lescaut. Un altro grande che deve la fama alle sue opere, e le contravvenzioni all’automobilismo. Del quale è ferventissimo, in terra et in aquis. Ha uno splendido tonneau di 8 cavalli, un altro più avanti negli anni, e perciò con minori forze, di 4 cavalli

contribuiscono colle loro lancio a benzina od a vapore a costituire sul lago una Invincible Armada. Puccini, al pari di Franchetti, è un turista incor­ reggibile, forse con minori entusiasmi, e certo con oriz­ zonti meno geografici. Gli è che accanto alla fervida passione per l’automobile, egli accompagna quella per la caccia. Nemrod a braccetto con Daimler. L’auto­ mobile, vettura o canotto, lo trasporta sul luogo della strage, generalmente al bosco di Migliarino. Là tac­ ciono le esplosioni del motore a uno o due cilindri e rimbombano quelle del fucile a tre canne. Se le sue spedizioni abbiano meno successo delle sue opere, ditelo voi, o cinghiali feroci, o teneri caprioli, o fagiani va­ riopinti, o saporite quaglie, o anitre iridescenti, o scolo pax difficili, che sovente tingete di sangue la fo­ resta ed il lago! Il maestro Puccini è uno di quei felicissimi tem­ peramenti della natia Lucca, nei quali la genialità ed il culto tradizionale dell’arte non soverchiano un retto senso della vita, giudicata da quel punto di vista pra­ tico che è convenuto chiamar borghese. Nessuno è meno scapigliato del patetico cantore di Rodolfo e di


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TOURING CLUB I T A L IA N

Mimi. C orretto e quasi severo nella distinzione deli-alta ed e re tta figura, nel gesto parco, nella voce grave e melodiosa, egli si dà pure allo sport ed al turism o senza quegli eccessi che in F ranchetti riescono una particolarità tanto sim patica. Anche in quelle varia­ zioni egli porta quella nota di prudenza, che, con altro doti mirabili, valse già ai lucchesi una posizione com­ merciale cosi potente. Perciò, niente compero rovinose o vendite più rovinose ancora; avere una v ettu ra forte e docile, comoda e resistente, che dà piena soddisfazione, e saperla conservare. Puccini non va a B iarritz ma discende spesso a Viareggio, la B iarritz italiana; non ha fam igliari i grandi passi alpini, ma ha fatto deil’Abotone, della P o rre tta e della F u ta le sue m ontagne russe; e può senza esitazione esser chiam ato il capi­ tano Cook del suo lago prediletto, poichò in canotto o in automobile egli ne ha compiuto assai volte il viaggio di circumnavigazione. Se poi nel m artirologio autom obilistico egli non passa come un missionario ed un m artire, gli basta l’aureola di cui l’ha circondato la contravvenzione in­ flittagli recentem ente dalla pretura di Livorno, che si guardò bene di lasciarsi sfuggire l’occasione.

polvere, l’asinelio s ’im pennava m aledettam ente, e si piantava sulle due ruote, là, nel deserto, sotto il solo africano, lasciando al Maestro la scelta fra l’eseguire

Il mao«tr\> Qionlano in molociclotla.

Il mnoetio Puccini salín vettori» lo ^ o r» di 8 cavalli.

Dal m aestro Puccini al m aestro Giordano non è breve il passo : si va dalla categoria delle vetiure leg­ giere a quella delle motociclette. Proprio cosi, non ha mai voluto uscirne. Dice, ma da troppo tempo, di voler com perare una v e ttu re tta ; sarà poco, ma sarà un passo di più; risalendo la via gerarchica delle categorie, giungerà alle grandi vet­ ture del F ranchetti. Finora, non ha avuto nel turism o e nello sp o rt gli ardim enti d^W A ndrea Chènier e delia Fedora ; e si accontenta del m inim o m esso. Non manca però di trarne, secondo la teoria rosminiana, il m assim o effetto. Il simpaticissim o Maestro è molto conosciuto a Pallanza, sua abitualo rosidenza, per la sua m otocicletta e pei suoi... capitomboli ; una sorte, questa, che in a rte non gli è toccata mai. Non diremo che di questa sua fedeltà alla m oto­ cicletta egli sia stato ricompensato. La ietta tu ra ha perseguitato il suo primo acquisto. E ra una gran marca, ma per lui fu una malfida compagna. Le soffe­ renze patite aum entano i suoi m eriti automobilistici, tenui anzichenò. Il meraviglioso lungo lago da P a l­ lanza a Locam o è il suo campo abituale di prove. Egli inforcava lietam ente la m acchinetta, che partiva come un applauso. Il Maestro, nelle gioie del panoram a e del benessere fisico, era felice. E quando era già lon­ tano, sulla via deserta, ebbro d’aria, di velocità e di

sul posto una riparazione impossibile, e il condurre a braccia od a gambe l’infernale congegno pesante 45 chilogrammi. Allora le imprecazioni scoppiavano nei razzi più coloriti del linguaggio m eridionale. Una b ru tta volta, dopo u u ’ora di sofferenze, in quelle con dizioni, il Maestro fu colpito da una specie di insola­ zione. o fortunatam ente fu soccorso a tempo da passanti. Un’a ltra b ru tta volta, sulla piazza di Pallanza, la

Il mnestro Giordano in Automobile.

motocicletta lo condusse diritto fra le zampe d ’un cavallo e le ruote d’una elegante v ettura. Come ne sia


RIVISTA MENSILE uscito non ricorda, ed egli lo attribuisce volentieri a miracolo. Giordano fini col vendere quell’ordegno di to rtu ra che l’avrebbe presto condotto in una casa di salute o più in là. Abbandonò la m arca mondiale, ma non il genere. Si provvide di un’a ltra m otocicletta, della quale per non scontare i suoi entusiasm i anticipatam ente, mi ha promesso di parlarm i più tardi. E se la mac­ china u cam m inerà n come egli spera, è certo che ne sentirem o delle belle. Perchè anch’egli è un grande innam orato del moto meccanico, della truslazione rapida od indipendente, poiché anch’egli s’immerge con delizia fisica ed intellettu ale in bagni d’aria, di luco e di co­ lori, poiché insomma anch’egli è di quei grandi nostri che, allo sp o rt mascaguiauo delle cravatte e delle calzette preferisce con F ranchotti e Puccini quello dell’automohile. V it t o r io C o s t a .

Abbiano nom inato una triade. Orane trin u m est n erfectu m , anche in questo caso? Noi crediam o di no. Una triade é poco, nell’Olimpo dell’a rte m usicale italiana, cosi numeroso. A uguriam o che tu tti gli altri a stri entrino nell’or­ bita, ossia 8’ incamminino nello vie terrestri del grande turism o, perseguendo su questa bassa te rra gli ideali del turism o, come perseguono quelli dell’arte nei suoi cieli superni... M ascagni, Leoncavallo, Smareglia, Fioridia, Cilèa, Coronavo, Orefice, Galeotti, Do Lara, Mugnoue, Donizetti ju n io r , Cadore, l’augurio è per voi! Né vi riesca sacrilego il mònito augurale: é la nostra fede nel turismo e nella vostra grandezza che ci fa comodi profeti: quando voi sarete grandi tu risti, avrete lutto molto più cammino! v. c.

Quanti Automobili esistono in F ran cia . — Il d iretto re delle imposto dirette ha pubblicato la sta ­ tistica delle v ettu re automobili. Il loro numero in F ran cia si eleva a 53S6, di cui 2898 v ettu re a più di duo posti, e 2493 da uno a due posti. La sola Parigi possiede 1149 vetture, cioè, circa i q u attro quinti del totale, di cui 571 a più di due posti e 398 da uno a due posti solamente. • • » Il com m ercio degli autom obili in F ran cia. —

Eccovi alcune notizie interessanti circa il commercio degli autom obili nel 1901. Esportazione : chg. 1.573.229 rap p resen tan ti un valore di lire 15.782.2'0. Aumento di fr» nte all esportazione del 1900 lire 6.38J.280. Im ­ portazione : chg. 07.« 00 rappresentanti un valore di ire G76.‘00. la m aggior parte delle quali sono state incassato dai co stru tto ri tedeschi, i quali incominciano a divenire tem ibili concorrenti anche per i francesi • *

*

Gite future. — L’Automobile Club di Vienna o

quello di Berlino stanno studiando un progetto di escursione da Vienna a Parigi passando per Berlino. Il viaggio si dovrebbe effettuare Tanno prossimo. Ecco una bella occasione perchè gli organizzatori dell’im­ portante m eeting automobilistico, che avrà luogo l’anno venturo allo Stelvio, si intendano con le direzioni di quei club onde formare carovane che nel ritorno con vengano nella nostra ospitale, pittoresca e.storica Val­ tellina. • • Una coppa p e r g li autom obilisti. — Il Comi­ tato d irettiv o dell’Automobile Club del Reno, ha as­ segnato una coppa da conferirsi in premio a quel socio che, in automobile dal 20 agosto al 80 novembre, avrà fa tto un viaggio dalla d u rata di almeno 40 giorni. I partecipanti al concorso dovranno presentare al Comi­

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tato dell’A. C. del Reno una relazione in cui si dovrà menzionare lo stato delle strade, il trattam ento degli alberghi, se hanno o no garages, camera per fotografia, il prezzo del soggiorno, eco. I concorrenti dovranno aggiungere alla relazione copie delle fotografie fatte e sarà tenuto culcolo del valore artistico e documen­ tale dei paesaggi ritra tti. In una parola è questione di controllare se le indi­ cazioni contenute negli A n n u a ri del T. C. e A. C. sono esatte. m • • T ren i strad ali p e r l’esercito . — In F rancia il M inistero della G uerra ha deciso di fare applicazione dei treni stradali per le manovre del 16° e 17° corpo d’arm ata. Questi treni si compongono di un corto n u ­ mero di veicoli agganciati fra loro come un treno ferroviario. La v ettu ra m otrice è uu automobile mosso in azione da un potente motore ideato dal colonnello Renard. Un treno di quattro carri, può. su una buona strada, trasp o rtare circa tren ta tonnellate di inerci; ad una velocità inedia di 15 ehm. all’ora. L ’impiego di tali treni è stato regolato come segue. Quando le truppe siano accantonate ad una distanza troppo grande da una ferrovia por poter fare pervenire tu tto quanto occorro »1 vettovagliam ento e servizio dei reggim enti direttam ente da una stazione.il treno Scott caricherà, sia al centro di fabbricazione di Tolone, sia ad una sta­ zione di sbarco di viveri, le derrate necessario o si recherà a d istribuirle alle truppe. Ogni corpo d ’arm ata avrà un treno specialmente addetto. Questi treni stradali furono sperim entati due anni or sono alle manovre della Beauce e Tanno scorso a quelle dell’E st e funzionarono egregiam ente in quei paesi piani o poco accidentati ; ma essi non furono ancora sperim entati nei paesi montuosi od è questa prova che il M inistero ha voluto fare quest’anno prima di farli en tra re definitivam ente nel m ateriale dell’Am­ m inistrazione della guerra. Apposita commissione segue dappresso T espe­ rienza.

Scale a ere e autom obili. — Molto stu d iata è l'applicazione dell’automobilismo alle pompe ed ai servizi degli incendi. E ’ cosa evidente che la locomo­ zione può rendere grandi servizi per la celerità colla quale si possono portare soccorsi. C. T. Crowden ha costrutto, pel corpo dei pompieri di Leainiugton, un breach-scala aerea. Il veicolo si compone di due parti: su di una m età è piazzata la scala, su ll'altra, in fila, vi sono tre posti per i pompieri. Il motore, a petrolio, è di 20 cavalli ed ha 4 cilindri: può ottenere una ve­ locità di 32 ehm. all’ora. Il veicolo porta anche con sé un estintore e circa 300 m etri di tubo. Le gom m e a m o lla . — Numerosi ten tativ i sono stati fa tti per ottenere una gomma elastica, plastica, e, nello stesso tempo, che non avesse più a soflrire T inconveniente di sgonfiarsi per le forature. Dal Motor-Ci/cling riproduciamo la descrizione di un re­ cente ritrovato. All’interno di una superficie di gomma o di tela vi sono serie continue di molle d’acciaio, 11 cui asse è la continuazione dei raggi della ruota. Le molle posano, da una parte, sulla superficie interna del cerchione e dall’ultra su di una placca m etallica che viene norm alm ente in contatto coll’ interno della copertura. Queste placche sono snodate e dàuno alla gomma una certa flessibilità. *

* *

A utom obili esclusi dai trasp o rti. — Il governo belga ha interdetto il trasporto degli automobili sugli steamer» dolio Stato belga che fanno il servizio tra Ostenda e Douvres.


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TOURING CLUB ITALIANO

Servizi pubblici. — In California si sta creando

un servizio pubblico d’autom obili che si svilupperà su una distanza di 118 chilom etri. — U na linea d’omnibus automobile è sta ta recen­ tem ente ap erta tra Monaco e Wolbeok da una parto, e Bullemon e H andorf d all’altra. *%

L ib ero p assag g io in te rrito rio am ericano. —

D’ora innanzi gli automobili possono entrare in torritorio americano, purché la perm anenza di esse nou sia che tem poranea e non superi i tre mesi. Il proprietario, all’atto del passaggio, firma in do­ gana l’obbligazione di pagare il doppio della tassa di importazione, se contravverrà alla disposizioue. Quanto lontani siamo ancora in E uropa da tali li­ berali disposizioni! *** L a stra d a P arig i-O sten d a. — La p rogettata strad a riservata alle autom obili, che si sta costruendo tra P arigi e Ostendn, nel tratto Eldvordinghe-Ponte dell’Jser, é pressoché ultim ata. Si terrà prossim am ente una seduta onde ottenere l’allargam ento della strada.

Un autom obile del 1804. — La Loeom oiion autom obile dice che nella prim avera del lt*04 l’ingegnere Isaas de Rivaz mostrò a Sion un veicolo mosso da un motore che funzionava per l’esplosione dei gaz. Il go­ verno francese gli accordò il brevetto, e a Vovey ebbe luogo la prim a esperienza nel 1818. Il veicolo aveva la lunghezza di 20 piedi e si mise in movimento trasci­ nando un carico di 1400 libbre. Sono esumazioni di tu tti gli anni; e di questo passo si Unirà col farci credere che Daimler fu un tardo p la­ giario. Il fatto é che l’invenzione e l’applicazione del mo­ tore ad esplosioni per l’automobilismo, è molto più vicina a noi di quanto voglian farci credere gli eruditi ricercatori. L ’autom obilism o n ell’ese rc ito . — Si sa quanta im portanza l’iraporatore di Germ ania attribuisca alla sua presenza du rante le manovre dell’esercito tedesco L’im peratore Guglielmo, che é un convinto ed appas­ sionato c/iauffeur, segui quest’anno le esercitazioni mi­ litari in automobile. A titolo di cronaca riferiam o che alle m anovre parteciparono pure 2-4 automobili, ap p ar­ tenenti allo Stato, i quali furono espressam ente co­ s tru tti con tu tte le più recenti innovazioni. — Il m inistero della guerra russo esperimentò, d u ran te le manovro m ilitari che ebbero luogo nei din­ torni di K ourk. otto automobili della forza di 8 cavalli. La principale difficoltà da vincere fu lo stato delle strade, in condizioni pessime. — Lord R oberts, che segui in v ettu ra automobile le manovro e le ispezioni m ilitari a K eut. ha espresso l’opinione che l’automobile può rendere all’esercito im­ mensi servizi e gli sarebbe giovato moltissimo nel­ l’ultim a g u erra noll’Africa del Sud. Egli ha m anife­ stato l’intenzione di form are un corpo d’autom obilisti volontari. Lo Stato M aggiore inglese è tanto soddisfatto delle esperienze che si fanno colle automobili, che si ò deciso di creare due compagnie addette ai trasporti meccanici. — Il m inistero della g u erra inglese ha pubblicato un rapporto completo sulle esperienze eseguite ad Aldershot con alcuni cam ions automobili. Come conclusione prima di questo rapporto, risu lta che ò cosa molto più pra­ tica il ricorrere a veicoli indipendenti, che non a carri rim orchiati.

— Il m aggior generale tedesco F. Otto, in alcuni suoi studi suH’automobiiismo applicato come mezzo di trasporto in guerra, dim ostra i vantaggi di un bone o r­ ganizzato servizio di automobili. Egli consiglia di s e r­ virsi di macchine con m otore da 20 a 30 cavalli o pe­ santi 0 tonnellate, a tte a trascinare 5 furgoni a q u attro ruote e perm ettente di economizzare 21 cavalli effet­ tivi. 10 guidatori e un sottotenente. Por il servizio basterebbero J chauffeura o 2 meccanici. Assegnando 10 locomotive per oorpo d’arm ata e 5 per ogni divisione indipendente, F. Orto assicura che occorrerebbero 600 locomotive bastevoli a sostituire i 15000 cavalli, i 6000 conduttori e i 600sottotenenti che ora necessitano pel disimpegno dei lavori

M acchine d a fuoco autom obili. — II Muni­ cipio di H annover possiode ormai tre veicoli autom o­ bili pel servizio di incendio e tra essi una pompa assai interessante por la sua conformazione. Sul telaio é sta ta piazzata una caldaia a vaporo riscaldata con com bu­ stibile liquido e alim entata da due motori verticali in ­ dipendenti. Il primo di questi motori, il più im por­ tante, funziona dietro il sedile del cocchiere ed è in comunicazione d iretta colle pompe. Quanto al motore posteriore, più piccolo di proporzioni, serve per m et­ tere in movimento il veicolo. Il movimento é trasm esso per mezzo di catene e ruote dentate a duo corti controalberi m ontati sulle teste dell’asse fis'Jo posteriore. Questi contro-alberi portano piguoni che si ingranano con ruote dentato poste esse pure sui mozzi delle ruoto posteriori. La meccanica é semplice e il movimento è o tte­ nuto per mezzo di rubinetti e manovelle.

Il t urinino e t otre, e eoo esto il Touring. È uno azione fiorirti, •■on a ¡alo un gran camminatore. A ffra n ti meraviglia re il Touring ri ritolge con insistenza verro i nuovi mezzi di locomozione, dacché erri sono diveniali una delle grandi forze del turismo. Per l’automolai inno il T. C. /. ha già cominciato a fa re e spera d ’esser riuscito a (/attiche cosa. Inchieste, affinam enti di garage«, depositi di benzina e iti lubrificanti, porti di rifornim enti d ’energia elettrica, nitori /.ali indicatori e nuoci profili eoa indicazioni di pendenze, fon venuti ad aumentare le iniziative del Touring. /.'Annuario «1<-I 11102 ha aperto le tue porle ai misteri dell’automobilismo. Ed è tempo che la lim a ta li aeeolga rotto o nelle tu r colonne. inaugurando con questo una rubrica che sarà degnamente reilappata nel rirtema della Rivinta del 1003, noi intendiamo rendere un qualunque servizio ai numerosissimi nostri snei che sono re.ee/ii pra­ ticanti o ferventi adepti della locomozione uulomcccnnica, a tatti gli affiliati che ri ri interessano per amore e per mestiere, a tatti i dilettanti che re ne occupano per irtudio. per aspirazione o jier una passione che jw trà essere praticamente soddisfatta in un ter­ m ine... più o meno lontano. 1/ invenzione, la norità, il documento, la descrizione, il cla­ moroso successo sportivo, il colossale sforzo turistico, la storia, l'aned­ doto. eee., figureranno in questa rubrica, che potrà diventare eoi tempo una tribuna aperta ed un tempio di consultazioni. In questa rubrica il ciclismo continuerà Ir. sur rivelazioni, le dimostrazioni d’u n progresso ormai non più clamoroso, ma tanto più sicuro, inquantochc era stato proclamato definitivo... da anni parecchi. Anche questa rubrica potrà portare per insegna il motto ehe siete superbi di avere impresso sul vostro elegante cappello inglese fabbricato in Ita lia : Latcnt novelty. Le ultime, norità del ciclismo figureranno qui, a consolazione dei suoi più nuoci e. più antichi adoratori.


RIVISTA MENSILE

! Il cambiamento di velocità nelle biciclette. A ttualm ente tu tti i principali co stru tto ri co stru i­ scono delle biciclette a cambiamento di m oltiplica; la polimoltiplicazione en tra nelle abitudini di ogni tu ri­ sta. E’ dunque interessante di stu d iare quali siano i sistem i più pratici e più logici. Essi si possono divi­ dere in due categorie principali: quelli o tten u ti col mezzo della trasm issione sovrapposta ai pignoni in ­ terni. come li costruisce la casa T u r Speed Gear CoLtd, e quelli o tten u ti col mezzo di trasm issioni sovrap­ posto alle catene m ultiplo, delle quali 1'/{¿rondelle è il modello tipo. Lo trasm issioni sovrapposte risolvono molto elegantem ente il problem a; i pignoni possono infatti essere nascosti com pletam ente nel mozzo po­ steriore, ciò che perm etto di m antenere alla macchina il suo aspetto snello o leggero. Il cambiamento di ve­ locità a catene complica l’aspetto esterno della bici­ cletta, la rendo pesante, o so ambedue i sistem i danno notevoli vantaggi, dal lato dell'eleganza è a preferirsi quello a pignoni interni. Consideriamo i diversi cam biam enti di velocità per quanto rig u ard a la semplicità, la robustezza e il mi­ nimo possibile di attrito. Nel cambiamento di velocità por mezzo di catene m ultiple, queste trasm ettono im m ediatam ente lo sforzo dal pedaliere alla ruota posteriore senza ricorrere ad alcun mezzo interm ediario. Nel cambiamento di velo­ cità che agisce nel mozzo o nel pedaliere, lo sforzo fatto sui pedali si trasm ette alla catena dopo di es­ sere passato attraverso alcuni pignoni m oltiplicatori o dem oltiplicatori. Alcuui cam biam enti di velocità hanno perfino da 6 a 7 pignoni interm ediari, i cui assi, i movimenti, i sistem i di embratjaye e debrayuye non dànno che impedimenti e noie continue. Da questo lato è quindi proferibile il primo sistem a. I cambiamenti di velocità a pignoni interni, se si sm ontano e si osservano, sono sem plicissimi. Una dif­ ficoltà di questo sistem a si è che tu tto il meccanismo deve essere minuscolo, tale da potersi rinchiudere uel piccolo spazio del mozzo. Dal punto di vista della resistenza i pignoni non reggono ad un confronto colla catena. Q uesta infatti è un corpo resistentissim o e malleabile, che funziona anche col fango e colla polvere; i pignoni, al co n tra­ rio, sono rigidi, fragili e facilm ente dediti a sm uo­ versi o sm ussarsi. Se infiue si esam ina quale dei due sistem i offra al ciclista il minor numero di seccature, non si esita a concludere come nel y caso predetto. gì Si è rim proverato al cam bia­ mento di velocità per mezzo delle •lue catene, di aum entare il peso della macchina, e quindi il lavoro notevole che occorre impiegare sullo salite. Ciò è giusto, ed ecco in quali proporzioni avviene: Se si am m ette che il ciclista colla propria macchina pesi 80 chg. e che il peso di una seconda catena e dei due ingranaggi sia di un chg., ne risu lta che la re ­ sistenza supplem entare causata non può essere superiore a 1/SO. Al contrario, il capitano Pey rache, in un suo studio, dà tanto più la preferenza alia doppia ca­ tena quanto più aum enta la resi­ *N. a. stenza dei pedali. Così, se si rappresenta con la resistenza dei pe­ dali di una dello due catene alla velocità di 16 chi lom etri e mezzo all’ora, con m oltiplica di 5 m etri, la

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resistenza di una trasm issione sovrapposta varia da 1,8 a 6, secondo il sistem a di fabbricazione dei pezzi. Alla velocità di 26 ehm. all’ora, collo stesso rapporto di 5 m etri, la resistenza della seconda catena è sempre uno, fin tanto che l'a ltra varia tra 3,20 o 11. E ' cosa adunque indiscutibile che lo macchine a doppia m oltiplica — sotto il rapporto della resistenza supplem entare causata dal cambiamento di velocità in movimento — olirono ben maggiori vantaggi che non le polimoltiplicato per sovrapposizione di ingranaggi. Ma perchè allora le biciclette con cambiamento a pignoni sono di molto più numerose di quelle ad o p p ia catenaV Ciò avviene perchè la m aggior p arte dei co­ stru tto ri, supponendo che il cam biam ento di velocità non sia altro che un portato della moda, hanno stu ­ diato solo di risòlverò elegantem ente la questione, anche perchè è più facile com binare i cambiamenti di velocità a pignoni che non quelli a catena doppia. La questione dei cambiamenti di velocità pertanto non ha detto ancora l’ultim a parola: il campo aperto ai fabbricanti è ancora ben vasto. Cosa necessaria in­ vero si è che il cambiamento di velocità debba essere autom atico, e possa funzionare cioè senza scendere di macchina Ogni cambiamento poi deve essere munito di ru o ta libera, e la bicicletta deve avere freni solidi e potenti. Solo allora esso diventa un veicolo u tile al tu rista e perm ette di percorrere senza fatica anormale i paesi pittoreschi e accidentati. Passiam o in rassegna, per ora, due tra i p rin c i­ pali cambiamenti di velocita: uno nazionale e l'altro estero; nei numeri venturi della R ivista passeremo in rassegna i principali tipi che sono messi su l mercato. Il cambiamento di m oltiplica della d itta Edoardo Bianchi, di Milano, funziona per mezzo di una piccola leva N. 1, posta sul tubo orizzontalo del telaio II mo­ vimento si trasm ette, per mozzo di un filo metallico, al mozzo della ru o ta posteriore Questo lilo agisce su di nn asse scorrevole N 2, che si ingrana sui diversi ingranaggi molto bene visibili nella figura N. 3. La figura N. 4 rappresenta l’ingranaggio posteriore della catena sorm ontante i q u attro ingranaggi di trasm is­ sione. I diversi cam biam enti di velocità e quello della ruota libera avvengono spostando la leva N. 1 da una tacca all’altra, avvertendo che d u ra n te questa manovra è necessario si facciano girare i pedali per agevolare lo incastram ento dei denti. N. 2.

N. 4.

Altro mozzo a cambiamento di velocità è quello a tipo W. F. W.. che comprende due velocità, ru o ta li­ bera e freno contropedale agente sul pneum atico po-


F*otofitr. eli L. V. BERTA RELL1 (re* Kodak Cartuccia X . 4 ).

U n cim itero in Form azza M ulo d a sella con la b ard atu ra d ’uso locale U n boscoiolo di Ganza

Escursione in Val F F razione di Chieda L a ÂŤola della Toce a monto di Foppiano A cconciatura giovando di Form azza Ponto M anlio


F o r m a z z a (Alta Valle della Toce) Chiesa di Bnceno Due tipi della razza tedesca di Val Formazza I c iclo -alp in isti in m arcia

La gran cascata della Toce (Fruo) delTalt. di 143 m., vista da ovest* Una segheria di lcgnamo L a F r u a v ista d a m ezzodĂŹ


TOURING CLUB ITALIANO

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9teriore o, come meglio piace, sul cerchione. In realtà si compone di due mozzi concentrici, dei quali l’uno, l’interno, contiene il cambiamento di velocità; l’altro, l’esteriore, manovra in rapporto al primo una ruota libera con freno a contropedale. Il mozzo interno è in relazione coll’ingranaggio posteriore della catena nel mezzo del movimento epicicloidale, come nella figura 1.

e, al contrario, fissa questo piguone 14 sull’asse 2. Iu questo caso, pedalando, il movimento epicicloidale fun­ ziona, i pignoni suppletori 8, 9 e 10 girano sul p i­ gnone 14 divenuto fisso, e il manicotto 7 gira meno velocemente del pignone della catena, producendo così uno sviluppo inferiore di moltiplicazione. Visti esternamente, i mozzi citati a cambiamento di velocità per pignone, hanno la seguente forma :

Fi*. 3.

* fi*

ì. Se si rende inattivo il movimento si ha una bici­ cletta ordinaria a grande rapporto ; quando lo si fa agire si ottiene un ribasso di moltiplica di circa il 25 per cento. Ciò che caratterizza questo mozzo è l’ottenimento della ruota libera continua. Intorno al manicotto gira un vero mozzo esterno che si unisce a quello per mezzo di una ruota libera a sfere, cosi che il mani­ cotto non trascina il mozzo che pedalando direttamente. Il nifcnicotto stesso porta una sfera, N. 21. che funziona come ruota libera se si contropedala, e fa funzionare il braccio di leva, N. 19, che agisce sul freno. Il cambiamento di velocità ha luogo nel mezzo del manicotto d’embrayage 8, normalmente posto nella posizione che esso occupa sulla figura N 2. col mezzo di mollo a rotolo 15 e 16. In questa posizione il ma­ nicotto stabilisce un contatto assoluto tra il mani­ cotto 7 e il pignone 14, che può girare intorno all’asse. Il movimento epicicloidale è bloccato: l’insieme del pignone di catena 12, del manicotto 7, del manicotto li embragage 3 e del pignone 14 gira tutto d*un pezzo; ciò forma là grande moltiplicazione.

f .r.

a.

Quando si tira la catenella di cambiamento, il ma­ nicotto 3 respinge la molla, avanza da destra a sini­ stra, leva il contatto fra il manicotto 7 e il pignone 14,

Chi fu l’inventore della bicicletta. Un egregiosocio ci manda il seguente ritaglio d’un vecchio giornale : u L’inventore del velocipede. u Anche questa di stabilire a chi spetta realmente il merito d’aver inventato il velocipede e una questione che fra i ciclisti studiosi si dibatte e si com batte.. a furia di monumenti. u Mi sp ego. Come le sette famose città che pre­ tendono d’essere la patria di Omero, cosi parecchie na zioni si contendono l’onore d’aver dato i natali al ve­ locipede. u I ciclisti francesi — a dimostrazione della loro sicurezza — affermarono testò che questa invenzione ò una gloria del loro paese coll’innalzare in una piazza di Nancy un monumento a Miohaud il quale, viceversa, per quanto ne so io, ha inventato soltanto i pedali. u Ma pare che, malgrado ciò, ci siano molti che la pensano al contrario. La Münchener Nachtrichten di qualche giorno fa rivendica infatti questo diritto ad un filosofo bavarese, il von Bàader, che nel 1820 avrebbe costruito dei velocipedi in legno con pedali e li avrebbe sperim entati sulla strada fra Monaco e Nynphenburg. u Un campione di essi è tu tto ra esposto nel Museo Nazionale della capitale bavarese. u Anche Carlsruhe vuol rivendicare a sè la gloria dell’invenzione affermando che il primo inventore del velocipede fu il Drais, che aveva immaginato verso il 1816 quelle grossolane macchine di legno, formate da un telaio e da due ruote, che si facevano scorrere ap­ poggiandosi e spingendo coi piedi contro il suolo. » Ed auche in questo caso l’afi’e rmazione è confor­ tata da un monumento inaugurato poco tempo fa. u Ad ogni modo — malgrado questa sfida di mo­ numenti — non si sa nulla di veramente preciso n. E queU'egregio socio conclude : u E non si può sa­ perne di più ? E chi fu adunque il vero inventore della bicicletta ? » La risposta ò meno facile di quanto si creda ; e, per poter dire chi fu l’inventore della bicicletta, biso gnerebbe anche poter indicare gli inventori... dei pro­ genitori della bicicletta. Della questione si occupa, con molta genialità, Alfredo Oriani nei capitoli II e III del suo bel libro La Bicicletta. Sino dal 1693 certo Richard, medico alla Kochelle, inventò una vettura a quattro ruote (mossa da chi la montava) di cui non si sa più nulla; si fecero poi vari tentativi con tre ruote; nel 1816 il barone


RIVISTA MENSILE Drais de Saverbrun trovò la figura della bicicletta di legno, senza pedali, presto abbandonata ; nel 1855 Pietro Richaux trovò il pedale, o questa fu la vera scoperta im portante; nel 1866 il ferro si sostituisce al legno; più tardi l’inglese Starley inventando la catena, e 1*ir­ landese Dunlop le corazze pneum atiche, resero possi­ bile la trasform azione del ciclo (con una ruota grande ed una piccola) neU’odierna bicicletta, alla quale ogni giorno si apportano m iglioramenti. Questo diciamo al nostro socio, consigliandolo, se vuol saperne molto di più, a leggere il libro deH’Oriani.

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cettato; l'anno seguente invece nella Convenzione di Ba­ silea si stipulò il riscatto delle Reti dell'Alta Italia, stipu­ lazione approvata poi dalla legge 29 Giugno 1896. ■ 11 ministro Depretis s’occupò intanto del riscatto delle Ferrovie Romane e Meridionali, e sostenne il pro­ getto di riunire tutte le Ferrovie Italiane in due reti. Adriatica e Mediterranea, concedendone l’esercizio a due Società dietro pagamento di canone proporzionalo. « Questo progetto ebbe esecuzione nel 1895 su conven­ zione dell'on. Cenala, e a tale concessione si stabilì una durata di 60 anni. « Il materiale ferroviario fu ripartito fra le due So­ cietà principali e le altre secondarie secondo i rispettivi bisogni ; in compenso la « Mediterranea » versò 135 mi­ lioni, 1’« Adriatica » 115 milioni, le altre in proporzione del materiale avuto. Di questa somma 144 milioni furono spesi in lavori d’ampliamento, il rimanente, circa 200 mi­ lioni, è destinato al compimento delle ferrovie comple­ mentari. « DnU’annuario statistico del 1893 del ministero d*A¡coltura Industria e Commercio sappiamo che a tutto icembre 1896 le linee ferroviarie italiane erano così ri­ partite : Km. 5765 esercitati dalla Rete Mediteiranea. > 5602 esercitati dalla Rete Adriatica. » 1462 nella Sicilia esercitati dalla Rete Sicilia. So­ cietà Sicula Occidentale, Ferrovie PalermoCorleone. e Ferrovia Circumetnea. » 1035 nella Sardegna esercitati dalla Compagnia Rea­ le Sarda. » 1583 esercitati nell'Italia da Società minori.

S

Lo sviluppo ferroviario in Italia. « La rete ferroviaria italiana, che ora va completan­ dosi colla graduale costruzione delle ferrovie complemen­ tari ha attraversato fortunose vicende. • I primi tronchi ferroviari vengono inaugurati a Na­ poli il 5 ottobre 1839, a Milano il 18 agosto 1840; a Na­ poli costruttore uè fu il governo, a Milano promotrice ed assuntrice l'industria privata. « Prima del 1860 il movimento maggiore di sviluppo è osservato nel piccolo Regno di Piemonte, dove a spese dello Stato si costruiscono i tronchi Torino Genova e Alessandria-Novara affidandone l'esercizio a società pri­ vate; ma già nel 185Ò le ferrovie interprovinciali sono quasi complete, e il Piemonte, oggetto dell'ammirazione generale crasi giù assicurato il congiungimento con tutti gli stati finitimi L’esercizio della maggior parte delle linee piemontesi, comprese le più importanti era assunto dalla • Società Ferroviaria Vittorio Emanuele ». « Nella Toscana, dopo la prima concessione per il tronco Firenze-Livorno fatto nel 1838, lo sviluppo continua ininterrotto e due forti Società, 1'« Anonima delle Strade Ferrate Livornesi » e la « Centrale Toscana ». assumono l’esercizio dei tronchi ferroviari interprovinciali, che via via venivano compiuti. « 11 Governo Pontificio inizia la costruzione di ferro­ vie solo nel 1846. ma la prima concessione porta la data solo del 14 aprile 1859; anche qui come altrove eransi costituite dapprincipio varie società, che però nel 1860 de­ vono riunire i loro capitali nel nome della « Società Ge­ nerale delle Strade Ferrate Romane ». « Il 1859 e il 1860 segnano un periodo di condizioni critiche per tutte le Società ferroviarie; i prosperi eventi politici aveano variato i confini all'esercizio delle diverse Società aumentandone prodigiosamente le spese. • In questo frattempo la « Società V. E. » rileva tutte le ferrovie dell’Alta Italia; la « Società Lemmi e Adriani» rileva le linee del Versante Adriatico; adesso però ven­ gono presto a mancare i mezzi finanziari, e le succede la • Società per le Strade Ferrate Meridionali ; in Sardegna intanto la « Società Reale delle Ferrovie Sarde » dietro concessione governativa costruisce gli allacciamenti in­ terprovinciali. « Necessaria però addimostravasi una riforma nelle amministrazioni ferroviarie pel miglioramento del servi­ zio non più corrispondente alle esigenze del progresso, e provvidenziale parve la legge 14 maggio 1866. « In omaggio a questa legge si concesse l'esercizio di tutte le linee governative a società private e cosi si for­ marono tre grandi società, quella dell'« Alta Italia », quel­ la « delle Romane », e quella « delle Meridionali ». « Gli splendidi frutti ottenuti da questa riforma fu­ rono di breve durata, e per ovviare alle tristi condizioni delle amministrazioni ferroviarie il governo dovette pen­ sare al completo riscatto di tutta la rete italiana. ■ Il progetto di riscatto delle Ferrovie Meridionali e Romane presentato il 1874 non era tale da poter essere ac­

Km. 15447 totale complessivo. ■ Dalla Relazione Ufficiale intorno alle Ferrovie Ita­ liane nel 1899 prendiamo questi dati interessantissimi : « Le nostre ferrovie rappresentano un capitale di 5 miliardi e 164 milioni ; il materiale mobile consiste in 2983 locomotive, 8554 vetture per viaggiatori e 59949 carri da merci e bestiame. « Calcolando una media di 180 cavalli-vapori per ogni locomotiva abbiamo un totale di cavalli-vapore 686,940 cioè poco più di un quinto delle forze idrauliche ancora disponibili nella Regione Alpina, che da recenti studi sono state calcolate in cavalli-vappre 2,640,000. « I convogli percorsero cumulativa!! ente 72 milioni di Km. con una media di 67 Km. al giorno per ogni loco­ motiva. « Con tutto questo materiale si comporrebbe un con­ voglio lungo 450 Km. come p. e. da Vicenza a Modane ; in questo convoglio potrebbero prendervi posto circa 300 mila viaggiatori e qualche milione di quintali di merci. « Il prodotto lordo totale fu di 297 milioni così ri­ partiti : 113milioni per i viaggiatori. 22 » per le merci G. V. 16 » per le merci a P. V. accelerata. 146 » per le merci a P. V. « I viaggiatori salirono al numero di 58 milioni con una media giornaliera di 158,905 viaggiatori, che spesero ciascuno in media L 1,95 al giorno. « Dai 297 milioni di prodotto lordo totale devonsi toliere 217 milioni circa per le spese d’esercizio ; il pro­ otto netto fu perciò di soli 80 milioni. Lo Stato bensì n’ebbe 120 milioni, però per sovvenzioni, rimborsi e altri varii titoli spese piu di 131 milioni con un passivo cioè di 11 milioni di lire. G. L. Un successo grandissimo, cho ci procura continui ringraziamontl, fu la convenziono colle Ferrovie Continentali a Siculo (prossimamente anche colle Sarde) par II trasporto degli accessori di bicicletta. La convenzione funziona regolarmente, tutti viaggiano cogli ac­ cessori e naturalmente insieme a queste rose... ci sono anche le spine. Sono già pervenuti parecchi reclami per accessori perduti o dn rim­ borsare. R i c o r d i a m o che tutti I reclami devono essere fatti constare alla stazione d’arrivo con verbale regolare al Capostazione e inviato al Touring con allegato copia del verbali che il Capostazione è ob* b llg a to a rila sc ia re g r a tu ita m e n te . i foglietti di spedizione si rilasciano al Touring a L. 0,25 ogni foglio di 6 polizzlni completi.


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TOURING CLUB ITALIANO La squadra di Casalbuttano, ohe quest’anno ha corso tu tta l’alta Italia, raccogliendo ovunque omaggio di applausi e ricompense d’onore, si propone di varcare i confini l’anno prossimo per una gita turistica in Sviz­ zera, che durerà otto giorni. E la brillante squadra ha già esternato alla Direzione generale del Touring il proposito gentile di approfittare di quel passaggio per portarle un affettuoso saluto. G e n o v a. — Abbiamo nel numero precedente dato un cenno della gita ciclistica a Nizza da parte dei soci della Cristoforo Colombo, del Veloce Sport e dell’Audax di Genova e del Club Costanza di Sainpierdarena. Su quella gita ci giunge, con soverchio ritardo, una rela­ zione che anche por ragioni di spazio, siamo dolenti di non poter pubblicare. Ne riportiamo il seguente brano : u La gita svoltasi fra quelle superbe contrade, do­ viziose per sapiente prodigalità di natura e di arte umana, fu un continuo trionfo da Mentono a Cannes, da Monaco a Nizza, da Villefranche a Grasse; ovunque la numerosa carovana ciclistica trovò sul suo passaggio le prove manifeste della più sincera e calda simpatia, n La relazione si chiude con un caldo encomio al signor Leone Brezzi, organizzatore dei servizi quale se­ gretario del comitato, ed al signor Michelangelo Pi­ casso. infaticabile nelle sue funzioni di economo della squadra. N a p o li. — Sotto la direzione del capoconsole si­ gnor Arano si compiè, da vari soci del Touring, una bella gita nell’Abruzzo. Ne pubblicheremo la relazione nel prossimo numero. M antova. — Ci scrive il socio sig. Sacerdoti di una sua gita recente, compiuta felicemente grazie all’aiuto delle guide del Touring. u . .. Da Mantova, per Brescia e Bergamo, mi portai a Lecco, di qui a Como; dalle bellezze del Lario passai ad ammirare Lugano ed il suo lago, da me navigato, sino a Porlezza. AH’iucanto di Menaggio segui quello di Varenna. di Bollano; in breve, di tu tta la sponda destra del Lario. Nuove bellezze da Colico a Chiav<»nna, nell’addentrarsi fra i monti, sui quali mi guidò la pittoresca e dura salita del M.aloja, a 1800 m. Alle meravigliose bellezze dei laghi di Sils, di Sii

B a ssa n o (Vicenza). — Nel numero precedente demmo relazione del riuHc.itissimo convegno turistico di Bassano. Di quella città parliamo nel primo articolo di questo numero; e qui riproduciamo la figura dell’elegante ricordo distribuito in quell’occasione agli F m y j A \> » \ aderenti al convegno. j ' j I I 03 I C a rlo p o li (Catanzaro . 1 I, / V àw N & fiF - Ad iniziativa dei soci del Touring Luigi di Franeia o Nicola Nicotera di \. Martà, si ó organizzata negli scorsi giorni u n’ascen«ione in bicicletta sul Monte tW Nero. Una compagnia di ciclisti, guidata dai due soci, parti da qui la m attina del 12 settembre, percorse più di 1*0 chilom etri (quasi tu tti di forte salita) in mac­ china, e sul far della notte giungeva alle falde (m. 1100; del Monte. Accampati alla meglio, passarono le poche ore c ncesse al riposo; e poco dopo intrapresero a piedi 1discensione, che riusci faticosa, non essendosi trovato alcun sentiero. Prima che sorgesse il sole, dopo tre ore di salita, la parte più numerosa della compagnia era su, ed an­ siosa aspettava d’jfhimirare uno di quei tanti pitto­ reschi quadri che ci sa dipingere la natura. Il Monte Nero, li)00 metri, é il più alto della no­ stra Sila. Più tardi, col sole nascente, i due soci mandarono un saluto ai compagni lontani. C a sa lb u tta n o (Cremona). — L'anno che sta per finire, ed in cui i con­ vegni del T. C. I. hanno stabilito un vero e con­ solante record pel loro numero — ha visto in molte riunioni dell’Ita ­ lia settentrionale il sem­ plice, ma caratteristico uniformo dei 18 bandisti della squadra di Casal buttano, e che la nostra illustrazione riproduce I componenti que­ sta fanfara sono scelti fra gli 80 soci che co­ stituiscono il forte nu­ cleo di Casalbuttano e dintorni, la cui forza e la cui coesione sono do­ vute in gran parte all’ope ra ed alla devozione instancabili del locale console Gino Usuelli. La banda fu istru tta ed è diretta dal prof. Mi­ chele d Alessandro, di­ rettore del corpo mu­ nicipale di musica della vicina Cremona. 1 1S bandisti

doli» »quadra ciclistica di Coaalbuttono.


RIVISTA MENSILE vaplana, dell’incantevole S. Moritz o di Pontresina, — succedette il passo della B ernina (2330), stre tto fra cime ard ite ed immensi ghiacciai, fra i quali il Morteratsch fu m eta ad una facile e splendida diversione. Di là scesi per Poschiavo e Tirano: a nuova al­ tezza raggiunsi il passo dell’Aprica (1181), donde, in dolce pendio calato al lago d’Iseo, tornai a Brescia, e di qui, d ata un'occhiata al lago di Garda, a Desenzano, feci rito rn o a Mantova, dopo avere compiuto, in sei giorni, nè con soverchia fatica, una g ita di 620 ehm. M a r o s tic a (Vicenza). — Il convegno ciclistico che doveva aver luogo il 12 ottobre, fu rim andato al D no­ vembre. P a r e n z o (Istria). — Le signore Maria B randestini e G iuseppina Grego che lo scorso luglio, accom pagnate dal signor Vincenzo B randestini, si spinsero in bici­ cletta tino a Milano, trovarono im itatori nel socio si­ gnor Giacomo G reatti di qui, che rappresentò anche la nostra sezione al convegno di Treviglio il U set tem bre (e venne prem iato) e nel console Tomaso Depangher-M anzini, che nel suo viaggio di ritorno r a p ­ presentò la sezione di Parenzo al convegno di Lonato il giorno 28 settem bre. Al convegno di Bussano, ove ebbero accoglienze indim enticabili, si portarono: i consoli Vittorio Coelli di Pirano e Tomaso Dopangher-M anzini di Parenzo. le signore Maria Brandestini e Giuseppina Grego, i si­ gnori Vincenzo B randestini e Giacomo G reatti di Par^nzo, e i signori Lotario Contento, Lorenzo Novak ed Alessandro Farnaro di Pirano. P e r d a n o n e (Udine). — Si annuncia sin d’ora un convegno ciclistico che, per iniziativa del Consol»to del Touring, avrà luogo a Pordenone nella prima metà di marzo, in occasione della esposizione internazionale di macchine agricole che av rà luogo in quell’epoca. Russi (Ravenna). — Il giorno 28 settem bre il mal tempo rovinò allatto il nostro convegno, che si pre­ vedeva assai bello pel numero dei ciclisti che dove­ vano intervenire. Non fu possibile rim andarlo, anche perchè nelle successive domeniche vi sono feste e con­ vegni già annunziati in paesi poco distan ti. Manca­ rono completamente od in gran parte molte squadre e parecchi automobili che avevano preannunziato il loro arrivo, e del program m a stabilito non si potè a ttu a re che una breve stilata form ata da poco più di un centinaio di ciclisti, che fra un acquazzone e l’altro erano arrivati dallo località più vicine e che subito ripartirono, approtìttando di una tregua della pioggia. Furono prem iate con medaglie d’argento la squa d ra di Faenza assai num erosa e bene organizzata, una squadra di Forlì ed una di Bagnacavallo.

S avignano di R om agna (Forlì). — Il convegno ciclistico del 14 settem bre.indetto dal comitato di be­ neficenza, in unione al nostro Console ed alla .Società velocipedistica, non poteva avere esito più brillante. Q uantunque organizzato in breve tempo, e svoltosi in una giornata piovosa, produsse una radunata di ben 300 ciclisti, venuti da Rimini, Pesaro, Riccione, Faenza, F errara, Cesena, Cesenatico, Cervia, Forli, R avenna e S. Marino, ecc. Dopo il verm outh d ’onore ed una distribuzione di sig are tte offerte dall’egregio signor presidente del co­ mitato, marchese dottor Giuseppe di Bagno, ebbe luogo la stilata e l’assegnazione delle medaglie d ’argento, che furono destinate alla squadra di Rimini, la più num erosa e brillante, e a quella di Pesaro per la lon­ tananza e l’accurata organizzazione. T u tte le altre squadre con bandiera ottennero una bellissim a meda­ glia-ricordo. Schio (Vicenza) — Del convegno turistico di Schio daremo relazione nel prossimo numero.

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S o r e s in a (Cremona). — Il convegno ciclistico del 28 settem bre ebbe esito soddisfacentissim o con intervento di circa 200 ciclisti, cui la Direzione generale del T ou­ ring mandò un fraterno saluto a mezzo del capocon­ sole per Cremona, prof. Cottarelli Il console locale, cav. G. Bo, ebbe ogui più p re­ m urosa cura per il buon esito della lieta riunione, e fu l’ultim o dei servigi che il compianto amico rese al Touring.

V a r i e t à. La v elo cità negli anim ali. — Un zoologo inglese

ha proceduto ad una serie di osservazioni e di esperienze, che gli hanno permesso di stabilire, in maniera sicura, la velocità massima che possono raggiungere certi ani­ mali atti alle corse. Se tutti i quadrupedi della creazione, potessero es­ sere ammessi a correre un « match. » il primo premio an­ drebbe al veltro, la velocità del quale supera qualche volta i 1250 metri al minuto. Vengono poi il cavallo, con 11G0 metri la giraffa con 900; la tigre con 860; la renna con 850; il lupo con 570, e la lepre con 400 metri. Negli animali alati, è il piccione-viaggiatore che tiene il record della velocità con 1200 metri al minuto; l'albatro viene subito dopo. Quanto ai pesci, dei quali il zoologo inglese ha ugual­ mente studiato la conformazione, quello che nuota più rapidamente è il delfino, che percorre con facilità 17 mi­ glia marino aH'ora, cioè 31 chilometri. Lo sgombro nuò fare fino a 15 miglia, il salmone 13, e l’aringa 12 miglia. La balena, malgrado la sua forza e la sua lunghezza, può fare 14 miglia. S p. p. E. — Abbiamo brevemente accennato in un numero antecedente alla Soviet è pour la propagai ion de V Esperanto, nuova lingua internazionale, un nuovo o, a quanto paro, più pratico volapiik, di cui nessuno più pnrla. Di questa esperanto si occupano i Touring esteri; e perciò crediamo opportuno di dare suH’argomento qual­ che particolare. Le regole grammaticali ìioW esperanto, inventato dal dott. Zamenhof, sono ridotte a sedici. Tre finali, o ,a ,e t servono a caratterizzare il sostantivo, l ’aggettivo o l’av­ verbio; dodici desinenze bastano a coniugare qualunque verbo. Le parole si formano in tre modi: Io col mezzo di radici pure, alle quali si aggiungono le caratteristiche 0, fl, e, i. Cosi, per esempio, la radiceparol, forma quattro vocaboli: parolo, parola: parola, orale; parole, verbal­ mente; pároli, parlare. 2° Con l’unione delle radici por dare le parole composte come in tedesco: esempio: con vaporo, vanore e boato, canotto, si ha raparboato, canotto a vapore. 3° Con l ’aggiunta di prefissi e di suffissi che permettono di far derivare da una stessa radice tu tti i termini che vi hnnno relazione. Per esempio: il cuffisso ino serve a designare gli esseri di sesso femminile: P airo , padre; patrino, madre; boro, b u e; bovino, vacca. Il pre­ fisso m al dà i contrari : honesta, onesto : malhonesta, di­ sonesto. Con sole 900 o 1000 radici, si formano da 20,00'i a 30,000 parole. I principi sui quali il dottor Zamenhof fonda la sua invenzione sono: Io che 1 esperanto non contiene suoni che non siano pronunciabili da tu tte le gole ; 2° che ogni lettera ha un suono invariabile, qualsia il posto che oc­ cupa nella parola. Esso sarebbe poi facilissimo a impa­ rare. Assicura l’A. che due uomini di nazionalità di­ versa, i quali lo abbiamo studiato in un libro, senza mai averlo udito pronunciare, posti di fronte ru n o all’altro, 10 parlano nello stesso modo e lo capiscono senza difficoltà. II vocabolario dell’ esperanto sarebbe veramente uni­ versale, perchè i noi»oli cne pnrluno lingue d ’origine la­ tina conoscono già I* 8f» per 100 dello radici, i tedeschi 11 60 per 100, gii slavi il 40 per 100. In sei settimane o due mesi «li studio a duo oro per giorno, ognuno riu­ scirebbe ad assimilarsi Vesperanto senza fatica, a scriverlo correttamente e a parlarlo purché siasi esercitato da solo a pronlinciarlo.


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Tra gli ammiratori illustri dell’ esperanto si notano il Tolstoi o Max MiUler. Max Mfiller scrisse : « Io debbo dare il primo posto alla lingua esperanto fra le sue concorrenti ». E Leone Tolstoi : « I sacrifizi che ogni europeo farà consacrando qualche ora allo studio della esperanto^ sono talmente piccoli ed i risultati che si possono ottenere tanto grandi, che nessuno può esimersi dallo studiarlo ». Della nuova lingua si tengono già corsi in Francia, a Grenoble c a Limogos ; in Germania, nella Svezia, in Russia esistono speciali Società. Si contano giornali scritti in tale idioma come, la ÌAìIOÌDO fntcrnacia che si stampa a Szegzard in Ungheria, VEsperantìste di Parigi. Inoltre, la Concordia di Parigi pubblica articoli in esperanto ogni numero, e il Petit Bleu di Bruxelles una volta la set­ timana. Ecco un breve saggio, in versi : S u r nentrala lingua /indum ento Komprenante unii la alian , La popoloj faros en cosenio Una grandmi rondou familiari. Nia di li genia kolegam En labori> paca ne lacigos Gis la bela songo de V homaro Por eterna ben a/ectivigos. Ne volet^ la traduzione? E 1 un proposito e un au­ gurio, al quale anche noi ci associamo di cuore : «Sulla base di una lingua neutrale — clic compren­ dono gli uni e gli altri, — i popoli formeranno di con­ certo — un gran circolo di famiglia. — 11 nostro collegio diligente — non sm etterà il suo lavoro pacifico — sino a che il bel sogno dell’Um anità — non si realizzi per essere eternamente benedetto *.

18° Elenco Consolare pel biennio 1901-1902. Consoli. Neri Silvio Armando. Castelli Attilio. Battistini Arturo. Giordano avv. Giuseppe. Cnltonisoottn Alessandri euv. Giuseppe. Civitavecchia Colloredo di Monteallmno I)i Colloredo Mela conte Emanuele. Btihor Benedetto. Coiucgliuns Mussi avv. Francesco. C o se n z a Cassato Arnoldo. Fatigli» Ficarolo Pasetti Lino. MnBsari dott. Oreste. F o rlì Bticher Adolfo. Gavardo Wilhelm Mario. Lecco Carri Leopoldo. Legnano Mongini Luigi. » Dattu dott. Pietro Cesare. Medicina Venturi nob. dott. Carlo. Mnnteforto d'AIpone Bossi Umberto. P o n t ansio ve F u rto lic e a ttu ti Cittadini Nicola. Giounnini Mario. S. Giusto Cattavose Croci Cosare. Trcccntn Castracani conte Antonio. Urbino Estero. Segrí* Ugo. Btisrah (Golfo Persiano) Tamburini Beniamino. Bustino di S. Fè (Bop. Arg.) Al tuose Bulinilo Brindisi

N o m in e a Consulenti. N o n o E le n c o p e l b ie n n io 1 9 0 1 - 1 9 0 2 . Firenze — Foligno avv. Alfredo, via Proconsolo, 17. Ferrara — Cottila avv. Alberto, via Bipagrnnde, 161. NB. L 'itw . Cassimi Ottavio «li Torino, abita in via Vittorio Amedeo II. u. 21, e non iu via Vittorio Emanuele.

G iu d ic a ti turistioi. P e r chi prom uove gite o co n vegni. Non deve ritenersi coinè processione (civile) una g ita in campagna, a scopo di refezione, dei componenti di un’associazione con la fanfara in testa. I promotori non sono quindi tenuti a darne av­ viso tre giorni prim a all’, u to rità localo di Pubblica Sicurezza (art. 7 legge P. S.>. Sentenza 17 aprite 1902. Cassazione d i ¡toma. « G iurisprudenza Penale To­ rinese » anno 1902 , col. X X I pag. 133).

P e r i sindaci ciclofobi. È priva di ogni efficacia giuridica l’ordinanza emù nata dal sindaco per lim itare la circolazione dei soli velocipedi, senza la preventiva ed espressa approva­ zione del prefetto, sentito l’intendente di finanza. Nò può valere al riguardo l’a r t 15 1 della legge comunale e provinciale che autorizza il sindaco a dare in determ inate m aterie provvedim enti contingibili di Pubblica Sicurezza, giacché la disposiziono dell’art. 151 serve solo ad attrib u irò in casi eccezionali, al sindaco, facoltà che in casi ordinari spetterebbero ad altri or­ gani dell’am m inistrazione comunale, e che per la ne­ cessità di provvedere non ai possono interpellare, ma non vale certo ad attrib u ire al sindaco ciò che è com­ petenza di u n 'a u to rità diversa da quella comunale, cioè della prefettizia. (Sentenza 25 settembre 1902 delViU.mo pretore d i Pisa, ano. Bauer. Nel processo di contravvenzione del M unicipio d i Pisa contro Ca­ lieri , difeso dall'egregio consulente legale d el Touring avv. Guido P apeschi .

Non più ta rg h e tta agli autom obili. *1 II pretore di Piacenza avv. Corvi, con sua sentenza 10 aprile 1902 nella causa di contravvenzione contro 11 barone romano Enrico G ianotti — dichiarò che l’ob­ bligo del contrassegno di pagata tassa di cui alla legge sulla circolazione dei velocipedi non può estendersi agli automobili, e per la n atu ra diversa degli au to ­ mobili. e perchè rotti questi da speciale regolamento posteriore alla legge e regolam ento sui velocipedi. L’ autom obile è invece so g g e tti alla tassa ed alla relativa legge, più generale, sulle vetture. All’ultimo momento veniamo a sapere che anche la Cassazione, accogliendo la tesi sostenuta dal Touring. con recentissim a sua sentenza ha dichiarato che gli automobili non possono venire assoggettati alla tassa di circolazione dei velocipedi e non hanno quindi l’ob­ bligo di essere m uniti del contrassegno o ta rg h e tta fiscale governativa. Pubblicherem o nella Rivista di dicembre l’impor­ tan te e decisivo giudicato.


RIVISTA MENSILE

Vertenze. V ittoria del Touring ad Avellino. È nota la misoneistica ciclofobia di alcuno auto­ rità comunali, le quali, ignare della legge, ritenen­ dosi autocrate nella cerchia del loro comune, credono, con un semplice loro rescritto, di liberarsi in eternò di quello, che nella loro cecità, non considerano come pro­ gresso, ma bensì come tìagello dell’umanità. Lo autorità tutorie, per non guastarsi con quelle dipendenti e per evitare noie di esame e difficoltà di iudizio, con vaghe ed infondate pretese di sicurezza i viabilità e di pericolo minacciato, legittim ano tali divieti assurdi e spesso illegali, e il governo, per ispi­ rilo di m alintesa solidarietà, sancisce. Cosi l’autorità 'co m u n ale di Avellino, prendendo causa dalla condotta di qualche velocipedastro, o non considerando che la maggior parte dei concittadini velocipedisti è pur de­ gna di riguardo, emanò un divieto con cui si vietava semplicemente la circolazione dei velocipedi nelle vie della città (!!!). Ricorso il consocio Dol Gaizo nei termini di legge contro l’illegale provvedimento. Il Ministero mandò, per l'istruttoria, il ricorso al prefetto d' quella pro vincia. Fortunamonte per i consoci, il prefetto, che conta fra i migliori del regno, non era né pigro all’esaine, nò ignaro delle patrie leggi, e fece revocare l’enorme decreto. L’autorità comunale credette però riottenere la vittoria, facendo ossequio alla procedura — dapprima neppure osservata — ma tenendo duro nella sostanza del divieto. Rispettò la lettera della legge determinando le vie e le piazze vietate, ma violò la sostanza della legge includendo nel divieto tu tte le vie principali. Sicché, come prima, la circolazione, pur sotto altra forma, era vietata in tu tta o quasi la città. Ricorse questa sezione legale nell'interesse di tu tti i ciclisti, e l’ill.mo sig. prefetto, trovando legale e giu­ stificata l’opposizione dol Touring, fece ridurre alla sola piazza della Libertà o aso la parte del corso Vit­ torio Emanuele il divieto. Col ricordare la vittoria ottenuta, piacemi qui, ad autorevole precedente, e ad attestazione di ricono­ scenza da parte del Touring, segnalare l’azione intel­ ligente ed autorevole deH’ill mo prefetto Chiara, be­ nemerito consocio, come quella di un’autorità che com prende come l’opera del Touring non sia intesa ad assoluto favoritismo, ma ad un’azione patriottica di rispetto alla legge e di tutela al buon diritto dei tu ­ risti.

Posta legale. Principe Di Scalea, capoconsole di Palermo. — Ella scrisse in tempo ma io ebbi con ritardo la sua let­ tera, sviatasi accidentalmente ad altra sezione e l’ebbi quando già eran trascorsi i termini del ricorso contro l’ordinanza municipale. Questa poi non era in modulo stampato come quelli adissi dal municipio, ma una copia manoscritta non datata nè firmata e non recante alcun segno di au ­ tenticità. Temo quindi che il ricorso, por il termine e per la non sufficiente documentazione, non venga accolto. Perciò attenderei ora il responso della prefettura, re­ clamando poi contro tale giudizio se non sarà favo­ revole. Mi informi quindi subito dell’esito del reclamo. Ad ogni modo le ragioni che rendono illegale il decreto del sindaco sono: 1° Che esso aggiunge alla parola della legge, il che non è lecito. Iufatti la circolazione degli automo­ bili è regolata da un regolamento di Stato e non può

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un’autorità inferiore aggiungere o limitare quanto già statui e concesse il legislatore. 2° Che l’autorità che può porre limiti — e solo in materia di circolazione è l’autorità governativa — il prefetto, e non il sindaco. Questi può solo in casi d’urgenza, e nella semplice materia di circolazione e col tassativo obbligo di renderne avvertito il prefetto il quale deve o meno confermare il divieto. Tale di vieto poi deve essere sempre temporaneo e mai defi­ nitivo. (.Vedi articolo 25 regolamento, regio decreto 28 luglio 1901). Rag. Tiraboschi, Milano. — La bicicletta è fida compagna e come tale non deve mai prestarsi. Ad ogni modo verso il di lei poco cortese amico che gliela im­ pegnò e fallì, il meglio che potrà fare sarà farsi ridare la ricevuta di pegno e riscattarla presso il pignoratario. Al curatore del fallimento potrà opporre che il suo non fu atto commerciale ma un semplice deposito ad uso e sostenere la restituzione dell’oggetto cosi af­ fidato. Acc. (ìariboldi, consulente legale d i Lodi. — Fac­ ciamo all’egregio consulente legalo del T. a Cremona pubblicamente i ringraziamenti del consocio sig. Ter /aghi ed i nostri. Sig. Giocanelli. console d i liiasca. — Comunicai alla Direzione generale il di lei sollecito interessa­ mento per la pacifica soluzione della vertenza automo­ bilistica del nostro consocio. L’opera sua diligente e autorevole merita lode e la rendo qui pubblica. Sig. Del Guizo. — Quanto ottenne è già di molto specie relativamente ad altri casi consimili. Circa Fa­ zione di danni che vorrebbe intentare al municipio non sembrami molto fondata, o d’altra parte rivestirebbe un carattere troppo particolare, per il quale il T. non può interessarsi come ente ed a spose comuni. Sig. Menestrina, Cerca di Possa. — La decisione del giudice è perfettamente legale. Il possessore di buona fede deve essere rimborsato. Ella ha diritto di essere indennizzato a sua volta dal ladro, e quanto mono dal ricettatore o acquirente in mala fede, qualora il Tribunale avesse ritenuto tale il negoziante primo acquirente. Sig. Piccoli, Schio. — Se ella potesse provare inec­ cepibilmente con testimoni che il guasto alla targhetta fu mera accidentalità, potrebbe ottenere il ricambio, e in caso di rifiuto, fattolo constatare con testi, circolare colla targhetta guasta, salvo, se posto in contravven­ zione, provare lo stato di necessità in cui fu posto dal­ l’ufficio metrico. Ma in mancanza di prove dovrà pagare la nuova targhetta. Gli ufficiali metrici sono interessati nell’aggio delle targhette e spesso in alcuni di loro tale interes­ samento fa velo all’equa interpretazione della legge. Sig. Stefanelli, Gaiba. — Il conducente l’albergo è responsabile della mancata riconsegna della bicicletta ricevuta in deposito a mezzo del cameriere suo dipen­ dente, deposito da lui poi riconfermato. Sulla Ricista già citai sentenze in proposito. Ella può chiamare avanti il pretore l’albergatore per la rifusione dell’importo. Si rivolga del caso a qualche nostro consulente legale. Sig. Marchesini, Firenze — Le ritorno la lettera dell’Intendenza di Finanza con cui lo si annulla la contravvenzione per mancata targhetta all’automobile. La legalità comincia a farsi strada. La lettera però, per quanto ottimo precedente, non contiene le argomeutazioni giuridiche dell’ annulla­ mento, quindi mi limito ad annunciarla. Acc. Acezza, Asti. — Dalla sua lettera ed allo stato delle cose non posso inviarle consigli a difesa che ella già non consideri. Del caso mi comunichi il tenore pre­ ciso delle citazioni per sottoporlo alla Direzione, per


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TOURING CLUB ITALIANO

l'eventuale intervento del T ouring se d’interesse g e­ nerale. Sig. W idem an. — I consulenti legali del Touring sono elencati nell’A nnuario e susseguen temen te nella R irista. A lei la scelta di uno di essi; per me sono tu tti ottim i. Sig. Ne ne io li, Casería. — Non è equo certo che per l’ultim o trim estre debbasi pagare l’in tera tassa come per un anno. Ma l’adozione dell’annualità dal giorno del paga­ mento è riten u ta impossibile dal Governo che vuole avere targhette uniformi per la facilità di controllo. Cirdk la riduzione proporzionale della tassa so no parlò e pregò, ma il Governo, dichiarando che trattasi ìli tassa minima, fa il sordo. Sig. B ussolati, M ilano. — Pel giorno dell’udienza alla P re tu ra U rbana, per la decisione della sua con­ travvenzione, faccia citare quale testimonio il suo ri­ paratore di Piacenza, e lo richieda se ella èb b ea con­ segnargli la bicicletta colla regolare targ h e tta e se non fu lui a staccarla. Questo, sotto il vincolo del g iu ra­ mento, dovrà deporre la verità, e difficilmente, se a p ­ pena onesto, vorrà negarla. Allora, risultando lui re sponsabile, dovrà rifonderle l’importo della m ulta da lui causatale. Si rivolga del caso a qualche nostro consulente legale. Sig. Alberici, Iìoietto. — Ella, posto in contrav­ venzione una volta e mancando del fanale, doveva pro­ seguire conduceudo la bicicletta a mano o munendosi di un lume qualsiasi. Il suo difensore potrebbe soste­ nere la continuazione di una unica azione contravven­ zionale, ma è tesi un po’arrischiata e avrebbe le mag­ giori noie e spese di causa. Sig. acr. Papeschi, consulente legale d i Pisa. —• Ringrazio della comunicatami sentenza tu ristica che ricordò nella llioìsta. Per m aggiore esattezza sarebbe bene che per l’avvenire richiedesse dall’ili mo signor pretore di fissare lui stesso la precisa massima. Rag. B assi, M ilano. — Si discute — nel silen­ zio della legge — so la contravvenzione debbasi ap ­ plicare singolarm ente ai due conducenti il tandem o se essi siano responsabili solo solidariam ente del­ l’unica contravvenzione. Io ritengo più giuridica q u e ­ sta seconda e più liberale iuterpretazioue. Ad ogni modo, avendo loro aderito alla decisione am m inistrativa e pagato, anziché rim ettersi a quella giudiziaria, è ora inefficace ogni azione. B arone G ianotti , M adonna della Scala. — La ringrazio sentitam ente dell’ interessante sentenza au ­ tom obilistica che pubblica. L a distinzione poi fa tta dal municipio di Torino per la tassa allo v ettu re autom obili è fra le d istin ­ zioni possibili nna delle più eque, ed anzi questa, delle divisioni in v ettu re stem m ate o no è una delle più comunemente ad o ttate nel d iritto comunale nostro e di a ltre nazioni. Sig. Cavicchioni, console d i S. Felice su l Panaro. — L ’incaricato del municipio ha torto di non rilasciare il certificato di denunzia. Non é ad atto vero, come egli afferma, che detto certificato sia creato dalla legge allo scopo di potersi recare all’ufficio m etrico del ca­ poluogo, dai paesi non forniti di tenaglie bollatrici. In tal caso le città, sedi di ufficio metrico, non do­ vrebbero rilasciare detti certificati il che non é. Il certificato, è la leggo che lo indica all’a r t 5, é fatto per d ar un congruo tempo al ciclista che acquista d u ran te l’anno la bicicletta, per pagare la tassa E ’ una vera facilitazione di pagamento, o tten u ta allora dal Touring, anche per l’eventualità di poter restituire nel term ine commerciale la bicicletta al venditore per difetto di m ateriale o costruzione non apparenti senza dover acq u istare la targ h e tta . Ed è stran o che dopo cinque anni d all’applicazione

della legge, u n ’au to rità quasi ignara della stessa, an ­ ziché fa- ilitarne l’applicazione, si perm etta della distin­ zione che la legge non fa. e limiti cosi arbitrariam ente il buon d iritto del cittadino che. egli primo, dovrebbe rispettare e tutelare. La lim itazione quindi non sancita nò dalla legge, nè .dal regolam ento, e nemmeno da nessuna sentenza è illegale. Ella formuli rispettosam ente un ricorso all’illu­ strissim o Sindaco. Non dubito che tale autorità più illum inato, vorrà ordinare al suo impiegato il rispetto e l’adempim ento della legge. Dell’eventuale rifiuto — inamis9¡bile parrai — se datole per iscritto mi informi. Se verbale lo faccia constatare da due egregie persone, che, del caso lo possono testim oniare e me ne renda avvertito per l’ulteriore procedimento. I l Capo Sesione luyale A vv.

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DALLA RUSSIA P e r la tem poranea im portazione dei veloci­ pedi e degli autom obili. Pietroburgo, ottobre 1902. È noto che il nostro Touring riceveva dal Con­ gresso della Ligtie Internationale dee Associations louristes nello scorso anno, a Bologna, l’alto incarico di ottenere dal Governo russo delle facilitazioni per la temporanea importazione nell’impero russo delle bici­ clette dei consoci delle varie associazioni affiliate.Il

raccomandazione per S. E. Nicolas Belustine, Diret­ tore generale delle Dogane imperiali. Accompagnato dal solerte nostro console sig. Ciardi mi recai al palazzo delle Dogane, ove appunto su p re­ sentazione della lettera, quel Direttore generale su ­ bito ci accolse affabilmente. Spiegammo i vari sistemi adottati dagli Stati più progrediti per togliere ai turisti ed agli uffici doga­ nali le noie del deposito e delle relative lunghe pra­ tiche per il rimborso, mostrando sia il sistema più libe­ rale della non richiesta prova della riesportazione, che quello più lim itato del trittico. Dopo lunga discussione, per eliminare ogni obbie­ zione avanzata da S. E. Belustine, questi ci dichiarò : che l’ importazione temporanea dei velocipedi col­ l’esenzione del deposito era in massima possibile e che avrebbe curato l’applicazione per la Russia, me­ diante l’adozione del sistema del trittico e del depo­ sito di una somma a garanzia in un una banca dell’ impero; che stante però l’organizzazione vasta e speciale dell’immenso impero, e più per ottemperare alle norme per l’obbligata presentazione dei passaporti, avrebbe potuto estendere tale facilitazione solo alle dogane principali, ma non poteva assolutamente accordarla anche per tu tti i passi secondari. Non era tutto, ma sarebbe già una buona facili tazione per i turisti od un bel progresso per... la Russia! Visto impossibile una maggior liberalità nella con­ cessione, cercai guadagnare in estensione, chiedendo che la facilitazione del trittico fosse adottata o appli­ cata anche agli automobili, sul che il Direttore gene­ rale alfine convenne.

Sùf. Ciardi, console dol T. a IMotroburgo.

Il T. scrisse subito e tentò anche le varie pratiche per via diplomatica, ma nulla o ben poco si otteneva; e perciò al nuovo Congresso di Ginevra nello scorso agosto nulla si potè riferire al riguardo. Volendo però, il T. ottemperare all’importante in­ carico assuntosi, delegò il sottoscritto Capo Sezione le­ gale per le dirette trattative a Pietroburgo. Fatto il lungo viaggio, necessitava conferire col Direttore generale delle Dogane, essendo tale diparti­ mento staccato dal Ministero delle Finanze. Aveva tentato già il Touring russo, ma mai venne esaudito. D’altra parte senza le verbali spiegazioni e Poli turnazione delle prime difficoltà non era possibile sperare nell’accoglimento dei desiderati dei vari Touring. O ttenuta perciò udienza da S. E. il nostro gene­ rale conto Morra di Lavriano, Ambasciatore di S. M. il Re d’Italia a Pietroburgo, potei intrattenerlo sulla ra­ gionevole richiesta delie Associazioni turistiche Vide S. E. il vantaggio che poteva recare al nostro T.. di cui è caldo ammiratore ed agli altri, e mi favori una lettera di lusinghiera presentazione e di vivissima

Si^. Fi nltì ni, consolo dol T.

Preparato ora il relativo memoriale, o questo cor­ redato dai vari documenti legislativi, e tradotti l’uno e gli altri in russo — per cortese offerta del presi­ dente del T. russo — verranno dal nostro Console presentati a S. E. Belustine, per la relativa decisione. Speriamo cosi di potere comunicare al nuovo Con gresso in Olanda un risultato definitivo e favorevole, che formerebbe una nuova benemerenza del T. nostro, per i turisti d’ogni nazione.


O n - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -- - - - - - - - - * v p g Nel Concorso dei Freni Indetto dal Teuring Club di Francia rcia iil 5

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a trasmissione flessibile, ad azione sul cerchione posteriore ha

ottenuto:

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Tale incarico mi diede la lieta occasiono di cono­ scere ed apprezzare la n o stra colonia tu ristica di P ie­ troburgo. T u tti i più distin ti rappresentanti della co­ lonia, per quanto lievi siano i vantaggi che ritraggono dall’associazione nostra, pure per l’orgoglio e l’alfetto di partecipare anche lontani all’associazione che chia­ mano una vera gloria d’Italia, sono tu tti lidi associati del T. nostro. E brilla il distintivo del T. nelle loro riunioni, e con vive e calde parole d’ammirazione g iu ­ dicano tu tti i collaboratori dell’ immenso successo, e fanno propaganda. Sicché m entre gli associati ai T. delle altre nazioni o non aum entano, o peggio, dimi­ nuiscono, essi col patriottico entusiasm o dei connazio­ nali vanno aum entando le file loro. Merito primo spetta all’egregio console cav. Ciardi, alla cui abnegazione ó dovuto il brillante successo del T. Italiano all’esposi­ zione internazionale di sport a Pietroburgo ed all’ex console sig. T rattini, che se dalle molte occupazioni fu obbligato a lasciaro la carica pu re continua lfaflu t­ tuoso aiuto ai tu risti connazionali sm arriti un po’ nella grande capitale per le difficoltà della lingua russa. E coi consoli ricordo la squisita gentilezza del cav. Gherzi, segretario particolare dell’Ambasciatore, e vico console ed il nob. cav. Tanfani, munifico presidente della Società italiana di beneficenza, il conte di Campello, il cav. Daziavo, Terni ed altri molti, soci tu tti che mi resero possibile e facile l'incarico affidatomi. A loro e all’ottimo presidente del T. russo Mr Nicolas di Charió, il ringraziam ento vivo del T ouring e la pe­ renne mia gratitudine. Avv. C esare A g ra ti .

Alberghi affiliati al T.#) Il T ouring in seguito a severa ed accurata sele­ zione fatta e grazie ai co n tratti conclusi, può cioamenie raccomandare alla preferenza dei soci, gli alberghi più appresso indicati dove i soci stessi troveranno tra tta mento soddisfacentissimo ai prezzi convenuti e buona accoglienza. Gli alberghi furono dal T. classificati in tre ca­ tegorie: A, B e C, a seconda della loro im portanza, e per il loro riconoscimento si sono obbligati a tenere esposta una placca ¡della misura di cm. 30 X 30 di la­ miera verniciata e col distintivo del T.): Bianca per la categoria A Rossa n n B Verde n n C Salvo gli alberghi pei quali siavi diversa indica­ zione, s ’intende che lo sconto praticato generalm ente a favore dei soci del T. C. I. e a tu tti i soci dei Clubs confederati al T. C. L, alle loro signore, ai tìgli, quando siano dai soci stessi accom pagnati, è del 10% sul conto totale, esclusi gli esborsi. P er ottenere lo sconto oc­ corre esibire la tessera sociale dell’anno in corso m u­ n ita di fotografia vidim ata dalla Direzione Generale del T. Dove manca diversa indicazione, va inteso che ¡1 prezzo delle camere a due le tti è il doppio di quelle con un letto.

2° E lenco (Vedi il 1 nella Rivista di Ottobre).

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personale di servizio: cimi. 2, pensione 5 con alloggio: se. 10 per oento sul conto totulo. Rimessa per 0 automobili, ga­ ragi- con fossa. Alb. Delle Vue (piazza Cavour), eut. D — cani, verso strinili o lago I p. 2,50, II e HI p. 2; interne I. II e III 1,50; cani, solo por far toeletta 0,50; pasti 1,25 - 2,50 - 3,50. Servizio ristorante ; lista con prezzi. Per il personale di servizio : lieu». 5 con alloggio ; se. 10 per cento sul conto totale. Alb. Briausa (piazza Garibaldi) eat. C — cani, senza distinzziono 1,25 ; cani, solo per far toeletta, gratis ; pasti 1.75 - 2.50. Servizio ristorante : lista senza prezzi. Rim. per 8 automo­ bili ; sconto 10 per cento sul conto totale. Water. Sbodio (piazza Cavour) — Ristorante ; lista cou prezzi indicati ; se. 10 per conto. CREMONA — Alb. Italia e Cappello (corso Campi) cat. li — cani, verso strada 1 p. 2,50. il p. 2; cani, interno I e II p. 2 ; caui. solo per far toeletta 0.50; pasti 1 - 3 - 4. Ri­ storante anche per chi non alloggia uell'alh ; lista con prezzi. Per il personale di servizio peus. 0 con alloggio ; sconto 10 per cento sul conto totale. Rimessa per 4 automobili. Alb. Iloma, cut. C — caui. verso struda I e II p. 2 ; interno I p. 2, l ì p. 1,50; camere solo per fnro toeletta 0.50; pasti 0,60 - 2 - 3. Rist. nuche per chi non alloggia ncll'iilborgo;lista oon prezzi. Per il personale di servizio caui. 1.25; pensione 3,50 con alloggio ; sconto 10 per cento sul conto totale escluso l'alloggio. Rimessa per 3 automobili. Watorante Soretinl (piazza Roma) — lista giornaliera con prezzi : se. 10 per cento. MENAGGIO — / lùtei Victoria, cnt. A — cani, verso il Ingo I p. 7. 11 p. 6, III p. 5; a due letti I p. 13. II 11, III 0: verso la montagna 1 p. 0, II p. 5.50. Ili 4.50; a due Ietti I p. 11. Il p. 10, III p. 8 ; cani, solo per far toeletta, gratis ; pasti 1,50 - 3.50 - 5, senza vino. Servizio di ristorante. Per 11 personale di servizio, cani. 2 ; pensiono 7 compreso vino e alloggio ; seouto 10 per cento sul conto totale. Rimessa per automobili. Orami Hotel Jfmaggio, eat. l i — cani, verso il lago I p. 4.50, II p. 4, 111 p. 3.50; verso la montagna 1 p. 4, II p. 3,50, III p. 2,50 ; caui. solo per fare toeletta 0.50 ; pasti 1,25 -3 -5 . Servizio di ristorante ; senza lista. Per il personale di ser­ vizio cimi. 1,50, pensione 5 alloggio compreso: so. 10 per ceulo sul conto totale. Rimessa per automobili. Alb. Corona, eut. O — caui. verso il Iago 2 senza distinzione, ciim. verso hi montagna 1,50 senza distinzione: cani, solo per fnr toeletta, gratis ; pasti 1 - 2.25 - 3,50. Servizio di ristoraute ; lista giornaliera ; se. 10 per cento sul conto totale. PADOVA — Alb. Fanti Stella d'Oro, ont. li — caui. verso strada 3, intorno 2.50 ; cimi, solo per fnr toolcttu gratis ; pasti 1 - 3 - 4 ; ristor. anche porcili non alloggia uell’ulb. ; lista giornaliera con prezzi ; se. 10 per cento sul conto to­ tale. Rim. per 8 automobili. Alb. Vittoria gir* Croce di Unita, cat. O — cam. verso strada a 2 letti 1 p. 4, II p. a 1 letto 2. a 2 letti 3,50; int. 1,50; cimi, solo per far toeletta gratis ; pasti 0,50 - 2 - 3 : ristor. anello per ehi non alloggia uolPnlb. ; lista giornaliera con prezzi ; se. 10 ]>er cento sul conto totale. P1ADKNA — Alb. Leon d'Oro, cnt. C — enm. senza distin­ zione 1,25 a 2 Ietti 2; cani, solo per far toeletta gratis; pasti 0,00 - 1,70 - 2,80 : ristorante anche per chi non alloggili uell'alh. Rimessa per 2 automobili : se. 10 per ccuto sul conto totale. ROVIGO — Alb. Corona Ferrea, cat. O — cam. senza distin­ zione 2. a 2 letti 3.50 ; cani, solo per Iure toeletta 0.50 ; pasti 0,60 - 2 - 3. Ristorante anche per chi non alloggia ncll’alh. Per il personale di servizio cani. 1,50 ; se. 10 per cento sul conto totulc. Rimessa per 8 automobili. SANTI1IÀ — Alb. Pallone (corso Vitt. Km.), ont. C — camere verso strnda 1.50, interne 1: cam. solo por far toeletta, gratis ; pasti 0,40 - 2 - 3. Servizio di ristorante ; senza lista ; sconto 10 per cento sul conto totale. Rimessa per 5 unioni. VARESE — Alb. Europa (di fronte ai Giardini pubb.), cnt. D ermi, verso strada 1 p. 3, 11 p. 2.50: intorno I p. 2.50; enm. solo per fare toeletta 0,75; pasti 1,25 - 3 - •! : ristor. ancho per uhi non ulioggiu uell'alh. : lista con prezzi. Per il personale di servizio cani. 2 ; pcnsiuue 6, con alloggio ; sconto 10 per cento sul conto totale. Rimessa por 3 autom. Alb. dell'Angelo, eat. O — cam. verso stn.du I p. 2. II p. 1.50; cam. iutorne I e II p. 1.50; cani, solo per fnr toeletta, gratis; pasti 0,50-2.25-3,20; ristorante anche per chi non alloggia nell’iilb. ; lista senza prezzi. Per il personale di servizio cani. I ; pensione 5 con alloggio ; sconto 10 per cento sul conto totale.


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più L. X. --- per porto od imballo, in totale L. *3 — anticipato, (Estero Kr. IO . Gl'ingrandimenti si spediscono in 20 giorni franco porto in tu tta Italia. Chi non ha pronti i ritra tti mandi intanto l'ordinazione con cario’ lina-vngLa da L. 1 3 .— prim a dol 10 Dicembre; ed invierò poi i 2 ritra tti da ingrandirò. — Chi vuole un solo ingrandimonto pagherà L. » — an tici­ pato, (Kstero Pr. ! • . —). Al 10 Dicembre 1902 cessano i suddetti prozzi ec­ cezionali che non saranno più accordati a nessuno; affrettare quindi or­ dini e vaglia (I ritra tti in busta aperta raccomandata) alla Casa artistica il PROÙRCNMO, via Motastnsio, 5, Milano, indicando il numero di tossora dui T. La Casa non ha piazzisti, nè viaggiatori, nè succursali: dirigere gli ordini esclusivamente a Milano. Guardarsi dallo imitazioni. mandiamo il C ntnlogo illu a tr n to di ingrandim onti, di Cartoline, occ.. a chi lo chiede oon cartolina con riapoMCa. r _ mandarlo subito alla Casa Artistica II. l*no<àlti:N NO, Via Metastasi»), 8, Milano. — Norninaro questa Rivista. La Casn I* Il Olà II KN NO, ha ricovuto m igliaia di attestati corno i seguenti: Manfredonia, 12 aprile 190i. l Casorta 12 settem bre 1901. L’ingrandim ento dolla mia dilettissim a meglio è di mia piena Ricovotti l’ingrandim ento e riusci graditissim o a me od alla soddisfnziono: col suo pregiatissimo lavoro i ’ha resa addirlimia famiglia por la perfottn esecuzione o somiglianza, tu ra rodiviva. Avv. A. d a lli. I Cav. F. Ilu ro n i.

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388

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Comunicati

notizie

Secondo concorso per monografie turistiche illustrative deile linee italiane di grande comunicazione. La commissione esam inatrice dei 81 m anoscritti pervenuti per questo concorso del T. ha esaurito il proprio compito, ha assegnato le medaglie di premio — 2 d’oro, 4 d’argento, 4 di bronzo, ed ha d ettata la re ­ lazione che pubblicherem o nel prossimo numero.

L 'o p e r a a A t tr a v e rs o l ’Ita lia t». Se n'ò com piuta la pubblicazione e anche l’ultimo dei tre n tu n fascicoli fu spedito a tu tti gli associati in regola con i pagamenti. Soddisfacendo alle insistenti richieste p ervenute alla Direzione, questa provvide all’allestim ento di uua artistica e solida copertina che raccolga la voluminosa splendida opera illu strativ a del u bel Paese ». La copertina su tela, dal disegno (a sette colori) del pittore Hohenstein, vien posta a disposizione degli associati, ai prezzi seguenti: L. 5 a Milano, L. 5 ,7 0 franca di porto in Italia — la copertina con risvolti in tela, fa tta per con­ tenere. senza bisogno di legatura, Fiuterà opera di 31 fascicoli. L. 7 a Milano, L. 7 ,7 0 franche di porto in Italia

le due copertine fatte per rilegare l’opera in due volumi, il primo con 15 e il secondo con 1G fascicoli, da rim etterci anticipatam ente. Per l’estero, ove sia ammesso il servizio dei pacchi postali, i prezzi saranno aum entati in propor­ zione della tassa postalo. Restano ancora disponibili un centinaio di copie dell’opera splendida che nel suo insieme può costituire uu magnifico dono, una stren n a come poche del genere per novità ed interesse per gli studiosi d ’arte, per gli am atori dell’Italia. L ’opera intera di 31 fascicoli viene spedita franca di porto in Italia, nel Trentino, nella Venezia Giulia, nella Svizzera italiana previo pagamento di L. 3 3 se pei soci del Touring, di L. 4 6 pei non soci.

L a G u id a -itin e ra rio d e lle M a rc h e . Al momento in cui questa Rivista viene messa in spedizione, si avvia la spedizione, ai soci, del volume Guida itinerario delle M arche, circa 1000 copie al giorno. Ne riparlerem o al prossimo numero. Pro Sicilia. I disastri luttuosi di Sicilia commossero la Nazione e particolarm ente i soci del Touring portati per sen­ tim ento e per tradizione a m anifestare i sensi di uma­ nitaria e nazionale solidarietà. Varie proposte pervennero da più parti al Consiglia direttivo, ma questo sin dal 1° ottobre considerando che il funzionam ento dell’Associazione, fissato com’è statutariam ente, non contem pla a tti di beneficenza, e tu tta v ia pensando che il disastro onde fra tan ta com­ mozione degli animi furono colpite le popolazioni sici­ liane, imponeva sollecitudine di confortevoli aiuti fra ­ terni — deliberò collegialmente, ma con mezzi perso­ nali dei suoi inombri, di rim ettere al sindaco di Milano, presidente del com itato di soccorso pei danneggiati di Sicilia, la somma di L. 70.). II direttore generale del Touring era stato intanto chiam ato a far parte della commissione che organizzò la memorabile passeggiata m ilanese di beneficenza e gli spettacoli con cui Milano potè elevare alla cospicua somma di 270 mila lire il suo contributo di soccorsa ai fratelli siciliani; a Bologna quel consolato del Tou­ rin g pure promosse ed effettuò in c ittà e nella pro­ vincia una raccolta di sussidi; in molte altre c ittà o borgate i consoli, i soci del Touring favorirono l ’opera soccorritrice. Il nostro B rentari (che fu uno dei delegati dal co­ m itato di Milano a portare i soccorsi ai fratelli siciliani) dedicherà noi prossimo numero della R ivista un a r ti­ colo a Modica ed agli altri paesi danneggiati dall’allu­ vione, così interessanti anche sotto l’aspetto turistico. Ai nostri Consoli. 1 convegni turistici souo divenuti tanto frequenti, 1' Miotto dei singoli commiati b di tanto aumentata, che il Touring ha de­ ciso di furo una raccolta dei distintivi che ai sono adeguati uegli scorai convegni o di quelli che ai assegneranno nei convegni av­ venire. La raccolta sarà custodita presso la Sede centrale o varrà » documentare l'opera assidua e Fattività dei Consolati. Invitiamo por tanto i Consoli a volerei inviare d ’ora inumisi due esemplari dei distintivi, non appena un dato convegno ubbia avuto luogo. Saremo grati se ci si vorranno inviare nache quelli dui convegni passati. Ringraziamo in anticipazione tutti coloro elio coopereranno ad arricchire la nostra nuova collezione. Facciamo d’ ultra parte viva raceomandxiziouo ai Consoli perchi1 ei vogliano tenere prontamente e tuceintamente infor­ mati dell' esito dei convegni da essi organizzati nella plaga di loro giurisdizione. Le relazioni troppo lunghe, o giunto troppo in ritardo, hanno, coti nostro dispiacere, poca probabilità di tro­ var posto nella Iiititta . Se alle relazioni si uniranno fotografie (il clic sarà sempre bene) preghiamo di preferire di solito ai gruppi ed -ulle stilato i paesaggi e gli editici.


RIVISTA MENSILE

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Soci b e n e m e r i t i (Hanno presentato dicci nuovi soci).

D o n a t o r i G e n tili

Bolognn, Puflini ing. Pietro — F errara, Forti Lucrezio — Ficnrolo, Betti Torquato— Forlì, Mnsotti Luigi — Genova, Fab­ bri Massimo — Milano, Alloutti Ernostiua — Rovollnsou, DelPAcqua Alfonso — Santo*. Barberi* Pasquale — Shnnghni. Cle­ rici Amabile — Stia, Sartori Giovanni — Torre del Greco, Tur» ner Alberto — Trento, Garollo Rinaldo.

Ringraziamo vivamente i soci di cui b cenno qui sotto pel cortese inrio fattoci di Riviste e A n n u ari a rre tra ti: Bollo Angelo, Milano — Antonioli Vittorio, Gozzano— Bo risi Armando, Mestre — Benvenuti Francesco, Firenze — Cer­ n iti Eugenio, Milano Trasatti rag. Fernando console di Koum — Calici la Giorgio, Genova — Protoni Giuseppe, Firenze — Castelbnreo Albani conte Alberto. Milano.

I s o o i b e n e m e r iti s o n o c o s i a l 15 o tto b r e 1 9 0 2 in n u ­ m ero di 4 6 5 .

4° Elenco dei Posti di rifornimento di Touringbenzina e Lubrificanti, stabiliti dal T. C. I. (funzionanti a l 1* novembre 1902 - (Vedi nella « Rivista » «li agosto, settembre e ottobre gli nitrii. COGNOME E NOME dol depositario

LOCALITÀ

DAZIO Coni una Ir

IN D IR IZ Z O

L. e. A lossio........................................ > • « « • • • • • » A p r ic a ........................................ B ollano........................................ C o m o ........................................ F in n lm n rin n .............................. G enova........................................ I m o l a ........................................ M e s s i n a ................................... M o d e n a ................................... > • • • « • # • • O megli a ................................... Pieve di C a d o r e .................... R im in i........................................ S. Giorgio di Nognro . . . S p o leto ........................................ T i r a n o .................... . . . V a r e s e ........................................ V e r c e l l i ................................... Viareggio ...................................

Grand llótol Alassi« (Prop. Marson A.) Martino U m berto.............................. Emporio Ciclistico. li Atei Aprico (Prop. Negri Carlo). . Proserà io A ngelo.............................. Via Nazionale, 133. Grand Hotel Volta (Prop. Razzi Go<-t.). Piazza Cavour. ' Martino Um berto.............................. Via Poma. Viaoava Angolo di Francesco . . . Via Sottoripa. f»0 R. Ditta Campagnoli.............................. Via Umberto. Ditta Vinci & Comp............................ Via 8. Camillo. 27 - Virino allo PP. Ponte r Telegrafi. Gatti Emidio (Prop, (inoli Augusto). Viale Margherita. 9. Albergo R e a le .............................. Cane Ila)datumre (D itta).................... Via Semplone. Esente Florin V in c e n z o .............................. Via Piuzzolnttn. 17. Pettini e Doria................................... (forno d'Angusto, 77. Va»« Ili Giuseppe o F. Ili. . . . Comi Vittorio Emanuele, 1.1. Sabatini Cosma . . . . . . . Q u u d r i o Curzio P e r i r l e .................... Farmacista • via Strivi», 13. Farmacia Castelletti, via Pizzovagli etto, 2. Paschi F erruccio............................. Restano Giuseppe.............................. Via Gioberti e Piazza Pesci. Corrado Oliami» fu Paoli....................... Via Pisana.

P i s a .....................................................

Dottori Guido e Leonetto fratelli Gigli successori u P u g n a li....................... Borgo Stretto, 1 (sostituiscono Tannucei e Nannini), Rlchelml A . L. è munito di tolef. n.237 Vi un dazio comunale di . L. 4, 501 » » . » 0, — 1

V A B e r g a m o ......................................... R i m i n i ............................................... R om a ..............................

R I A Z I

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A G G I U N T E j

E L E N C O DEI CANDIDATI Soci d e l T. C. I. i n s c r i t t i

dal

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S e tte m b re

a l l o O tto b re 1902

SOCI V IT A LIZ I * T e o i o (B re ttse o ): P r o f. B e n i a m i n o P r o s i — G e i l O V B .: S e n a to re G io v a n n i Ilo ta b r in i — M i l a n o : A r c h in to L o m b a r d i — P i o m a : O n • c o m m . E m i l i o M a r a m i , D e p u ta to a l P a r la m e n t o .

SOCI

A N N U A L I **

ALESSANDRIA. — Ricci tcn. Serafino. A tti. — H arem Francesco. Gannir Monferrato. — Rcgnzzoni Giovanni. Montafla. — Pollone ing. Melchiorre. Robella. — (.¿miglia dott. Marco. Tortona. — PERAZZI LINA. ANCONA. — Bccr Vittorio. Del Vecchio Angelo, Milesi F erretti conte Corrado. Siniaallia. — Campanelli Roberto. AQUILA - Atrszano. — Boiiunni Silvestro, Di Carlo Basilio. Pereto. — Gentili Cesare. AREZZO - Bibbiena. — Alessandri Valentino. Stia. — C artotti Silvio. Corale Adolfo. BARI - Trani. — Coreano Cnndido Giuseppe, De Angeli« Ia' opoldo, Trom betta Calaivo. BELLUNO - Fé!tre. — Bcrton cav. Piotro, Dal Covolo dott. Giovanni, Guarnlerl Francesco. BERGAMO. — Animici Atnndco. Ferraris Mario. Trescare Ilaln. — Archetti Luigi. Tre tiglio. — Marini Carlo.

BOLOGNA. — Biblioteca m ilitare del presidio di Bologna. Mogm» ten. Domenico, Vidimi Vittorio. Darieella. — Tassoni Antonio. Oasaleeebio di Reno. - Bar ili Vincenzo. Imola. — Grandi dott. Umberto. BRESCIA. — Melebiotti Giuseppe, Pezzolini Giovanni, T o n i nob. Battista. Salò. — I.concilio Giovanni. CASERTA. — Degli Uberti nmgg. Alfredo. Marigliano. — Anseimi Pnolo. S . Maria Gap un Vetere. — Rusconi cap. Max. CATANIA. — Zuppala degli Armiggi bar. Giuseppe. COMO. — Bonzauigo Augusto, Ciapparclli Glosub. A::ano. — Gilardotii Giacomo. Bririo. — Coloni Ito Paolo. Gadenabbia. — Ortei li Giacomo. Gara te Lario. — Taroni Pietra. Manino. — Pissavini Domenico. Pusiano. — Viscardi Ernesto. Tremezto. — De Orchi cav. Stefano.

(•) Art. 6 dello Statuto. I Soci Vitalizi pagano Lire C EN TO on* volta tanto. - (**) Art. 6 e 9. I Soci annuali pagano una tassa d’entrata di L. 2 una volu tanto - ed una quota annua di L. Ò. • Art. 12. 0 Consiglio non rìoevondo alcun reclamo contro 11 candidato entro un periodo di quindici giorni dopo la distribuzione dolla Rivista ai Soci, invierà al candidato la tessera di rioonoscimento.


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COSENZA. — Lui«« Pietro. On »(roti Ila ri. — Gallo march, cav. ovv. Leonardo. C’HKMONA - Casalmaggiore. — Stefanini Carlo. Malagnino. — Barbieri Bortolo. CUNEO - Monito ri. — Canali Umilio, Garelli Sebastiano. SarigUano. — Galvagno Bartolomeo, Pensa dott. Angelo. Zueelii Luigi. FKBKAKA. — Bertoni dott. Francesco. Brnglinni Giuseppe, Breveglieri rag. Emanuele, Buoni epnto Alfredo, Coti arolli Giovanni, Conica avv. Alberto, Facchini rag. Bino, Inguaui Delfino, .Muligini ing. Giovanni, Piruui Riccardo, Venealan Vitale, Zamoraui rag. Silvio. Argenta. — Cubia urbi Italo. Longast ritto. — Vistoli dott. Giuseppe. M assafiscaglin. — Chizzoliui cav. ing. Luigi. FIR E N Z E . — Azeglio Monfardiui rag. Silvio. Giovannclti Arrigo. tetto ia . — Boccnccini Angiolo. F O R L Ì. — A»ioli Augusto, Dallo Vacche prof. Antonio. Bertinoro. — Farini Augusto. GENOVA. — Ballotto Giovanni, Bomhrini Giovanni. Cello Ginn Maria. Erminio Arturo. Ferrari Giuseppe, Qaggero Luigi. Mecca Dante, Oliva Michelangelo, Pavesi Renato, TASSO 1SOLABELLA EMMA, Vincavi! Angelo, Zigliarà Paolo Ugo. Oornigliano. — SERRA march. MARIA. 8 . Pier il Arena. — Cassi nari Umberto, Piano Ernesto. LECCE. - Taranto. — Pellecoliia Pasquale. MANTOVA. — Mnlootti Enrico, Scorpori Enea, Vigeva»! ragio­ niere Giovanni, Zanni avv. Giovanni. Canneto sull'Ogllo. — Albertini Giuseppe. MASSA-CARRARA. — Carrara. - Rocchi Attilio. MESSINA. — Colonna Ernesto. MILANO. — Bacchi Francesco, Bollimi Angelo, Belici! Ales­ sandro, Busti avv. Giacomo, Campiglio ing. Ambrogio, Ocu­ lato Giovanni, Circolo Monfortc. Colombo Piero, Dadich Guido. Gnndini ing. Cesare, GARRONE PIERINA, Longoni Curio, Longoui Giuseppe, Mnguuni Valentino,Mattoi Edoardo, Pagnni Alfredo, Pcrego Ferruccio, Santarelli Arturo. Testa rag. Cnrlo, Toschi geom. Rodolfo, Vignuotti Innocente. Abbiategratto. — Amedeo Angelo, Calderoni Marco. Cogitati Giovanni. Iìrioseo. — Palma Giovanni. Cardano al Campo. — Do Foruera Pinntnmidn teli. C. O. Cernuseo kiiI Parigi io. — Tornagli! Riccardo. Cornano. — Berneri Giacomo. (rallarate. — Fumagalli Ugo Luigi. Im ago. — Fri» dott. cav. Giuseppe, Gnlbiati Pasquale. Magenta. — Zetta don Celestino. Monza. — Mauri Cnrlo. S . Hocco al Porto. — Maceini dott. Francesco. Somma Lombardo. — Bollini Enrico, Unione Ciclistica Sommrsc. NAPOLI. — Pascale Nicola. NOVARA. — Serra rag. Volente. Jiorgomanero. — Vercelli avv. Pietro. Cressa. — Meda Luigi. /«elle. — Lcupold ing. Hugo. Pollanca. — Valentin! Pietro. Vaprio d'Agogna. — Beretta Adolfo, Bertone Acerbi Aldo, Mo­ relli Ettore. l 'arullo Seda. — Mazzola Domenico. PADOVA. — Covazzunu Antonio, Rovatti Giulio, Vnnzetti Pietro, ZORZI PIERINA. Abano. — Pere* Egisto. Angaillara Veneta. — Simon Antonio. PALERMO. - Bagberta. — Notarbartolo cav. Alberto di Villarosa. PARMA. — Bono ing. Cristoforo, Gainotti Lodovico. PAVIA. — Di Zio teli. Ettore. Voghera. — P ara Arnaldo. PERUGIA. - Càstiglione del Lago. — Avanzati dott. Achille. Foligno. — Rulla Èmilio. Panieale. — Mancini Francesco. PIACENZA. — Montesisto Agostino, Scnssoro ing. Ernesto, Zam iti doti. Carlo. Corte maggiore. — BARILLI ANNETTA ved. SI DOLI. PORTO MAURIZIO. - 8 . Remo. — Laura Marcello, Spinelli Do­ menico. POTENZA. — Ciceotti Ettore. RAVENNA. - Faenza. — Fossa Vincenzo. ROMA. — Cafinrolli duca Francesco, Dnbalò Cnrlo, De Dominicis Rodolfo. Guglielmi Benedetto, Mnraiui on. comm. Emilio, Murri Vittorio, Zug B. George. Ferola. — Bocci dott. Cesare. ROVIGO. * Trecento. — Croci Cosare. SASSARI. - (frani. — Scddn Giovanni. Sedini. — Lavasi dott. Antonio.

SIENA. — Pa nuoce lue selli il’Elei conte Nello. SONDRIO. — Vigo prof. Giuseppe. TORINO. — Antonini Giacinto, Becchi avv. Vittorio, Bek Cari. Ccrutti avv. Modesto, Colombi ing. Carlo, Denina Luigi, Oliaro I>. Guglielmo, Molino Giovuuui, Moretti Paolo, Pe* vendi! Gioselliiro. Pistarini avv. Giacinto, Rota Severino, Sospizio Enrico, S. A. R. la principessa LETIZIA di Savoiu — Vaglino Giuseppe, Vaglino doti. prof. Pietro. A l mete. — Suppo G iu sep p e. Chicastio. — Graziola Carlo. Pietra Arturo. Rodolfo Mario. Finestrelle. — Tucciarone Tommaso. <S\ Ambrogio. — Barrerà Eligio, Castagno Federico. Villarbasss. — Giochetto Giovanni, Corderò Francesco, Ster­ pane Giuseppe. T R AP AN I . — Vassalli Antonietta.

TREVISO. - Vittorio — De Cicalili avv. Gius. Costantino. UDINE. — Camavitto Ugo. Di Colloredo Mei« march. Paolo’ Sotti Agostino. Magnago. — Polla Giovanni. Pordenone. — la mai Aido. incignano. — Di Codroipo conte Gerolamo. S . Punirle. — DI COLLOREDO MELS nob. MARIA PIA. Trieesimo. — Di Colloredo Mele conte Enrico, Di Colloredo Meli conte Rodolfo. VENEZIA. — B atter prof. Natale, von der HOEVEX ALES­ SANDRINA. Scorse. — Franiti dott. Giuseppe. VERONA. — Bertolazzi Edoardo. Cotogna. — Circolo Velocipedistico. VICENZA. - Arsignano. Rossottini Tito. Lonigo. — Lovodu Bettino. Schio. — Rossi bar. Alessandro, Saccardo cav. Giuseppe. E H T E H O .

A u s tr la -U n a h e r la . VENEZIA GIULIA. - (ferrignano. — Lion Luigi. Gorizia. — Venuti Ruggero. Trieste. — Borghi Carlo, Elodie cav. Leo, Luzzatto Luciano, Messina Ernesto. Rati ber Antonio. TRENTINO. - Latarone. — Carotili Romedio, Stefan Giuseppe. Predasse. — Dellagincoma Nicolò. Trento. — Lubich Giovanili, Zanluehi Ernesto. PROVINCIE DIVERSE. - Solcano — Do Grnhmayr dott. Paolo. Kòtsehaeh. — Unfcr Giovanni. Vienna. — De Grabiuayr dott. Giorgio. B e lg io . Mnlines. — Fris ing. Maurice. F ran cia. Menlone. — D’Albrnis Maurice. G e r m a n ia . Berlino, — Gagliardi Ernesto. S v iz z e r a . Bienne. — Reitinchcr Enrico. Losanna. — Chiara Pietro. Lugano. Sommimign Cornelio, Zona Angelo. Mendrlsio. — Giacomelli Espcro. A frica. EGITTO. • Cairo. — Zar!» Giuseppi'. Sud A m e rica . BRASILE. - S . Pania. — Barone Biagio, Falchi Menotti, Ferrari Andrea, Mortori dott. Guglielmo, Vitali Alfredo. BRASI LE. - Sautos. — Centro Italiano Umberto I. Eboli dott. Gio­ vanni, iA'vrero Domenico, Moncsi Antenore, Pini David, Si* rianni Mario. Soci an n u ali a tu tto il 15 Settem bre 1902 N. 30587 lnacrltti dal 15 Settem bre al 16 o tto b re 19W* all Dimissionari. Irreperibili, ecc.. rien tra ti a far parto d ell’ A8SA>clazlone d al 15 S ette m b re al 15 O ttobre ___ 2S1 8ool an n u ali a tu tto il 15 Ottobre 1902 N. 31032 Soci vitalizi al 16 Settem bre 1902 N. 366 » inscritti dal 16 settem b re al 15 Ottobre I9ud » t > _370 T o t a l e « le i N o c i n i 15 O t t o b r e 1 9 0 «

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G e r e n te i D A L L A COLA A T T IL IO 24522 • MILANO. TIP. CAPRIOLO E MASS1MIN0 Via San Pietro all'Orto. N. 16, o Via Francesco Guicciardini. N. 5.


Anno Vili

Redazione presso la Oirezlone de. Touring - Milano. Piazza Ourini. 7

N. 12

D ic e m b re

1902

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35.000 Copie

t u t t i 1 S o c i e le i T o u r lin »;

Pagamento della quota 1903 (L. 6). Si rAnimenfn ni soci clic lo stntulo impone Pub­ blico di versamento della quota annua dfa8s>ocÌA/.Ìone di !-*• (5 entro il 15 gennaio. Allineili' le registrazioni delle 32 000 partite che devono nflluire da oggi a quell'epoca non subiscano incagli, è desiderabile ch'essl ne sollecitino quanta più loro possibile 11 pagamento. Si renderanno cosi benemeriti dell'amministraxione. • *

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Inviare cartolina-vaglia di I <5, indicando sul ta llon cin o, c non a ltrove, semplicemente il n o m e , cognom e, In d irizzo ben chiaro, e le p a r o le « p e r

quota 1 9 0 3 v. Firma leggib ile per evitare falso interpretazioni. *% Al ricevimento dell'Im porto l'amministrazione in­ vierà ni soci, colla ricevuta di versamento, il tallon­ cino rosa da applicare sulla tessera per renderla valida pel 1003. ------------------- * -------------------

“ Attraverso l 'Italia „ Viene fatia vivissima preghiera ai sottoscrittori di quest'opera, che hanno delle rate da regolare, di voler provvedere con sollecitudine al pagamento del loro de­ bito, per non far subire ritardi alla spedizione dei fa­ scicoli. * * * Allo scopo di facilitare ai sottoscrittori a rate men­ sili, in arretralo coi pagamenti, li versamento relatiro, si avverte elio esso potrà ventre effettuato anche per gruppi, noi modo seguente: Fascicoli d all' 1 al G - 7 14 * 15 » 2 2 « » 23 » 3 1

.......................... L. 7,20 .......................... r> 0,«0 .......................... - »,00 .......................... » 10,80

Le spedizioni si effettueranno nel modo sopraiudlento,o cumulate per gruppi, ove 1 pagamenti fatti 1» consentano.

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Copie 35.000

M O DICA. N ello scorso settembre, mentro così numerosi e fiorenti convegni turistici richiamavano festosamente l ’attenzione del pubblico su alcune delle eleganti no­ stre città m inori, un immane disastro faceva riv o l­ gere g li sguardi di tutto il mondo civ ile su un’altra delle nostre minori città, e su di una provincia cosi ricca di bellezze e di memorie, e pure cosi trascu­ rata dai turisti. La provincia di Siracusa (tanto è essa lontana ed appartata!) ha dovuto venire trascurata persino dalla carovana ciclistica che nello scorso luglio per­ corse la S icilia ; e vedrem o che essa è trascurata, (se facciamo eccezione del capoluogo) anche da molti di coloro che a ll’ isola bella e disgraziata dedicarono opere poderose. Tutti dedicano, e meritamente, lunghe pagine alla gloriosa patria d’ A rch im ed e; ma poi, oltre ad un accenno alla Cava d ’ Ispica, oltre due parole sul teatro greco di Palazzolo A creide, oltre un fu­ gace ricordo di N oto, non ci diranno altro d ’ una regione che m eriterebbe da sò sola più d ’ un volume. Consultate i libri, pur pregevolissim i, che sulla Sicilia scrissero Gustavo Chiesi, Augusto Scheegans, Gastone V u illier, L u igi O livier, Francis Marion Crawford, W illiam A g re w Paton, e vi persuaderete che la pro­ vin cia di Siracusa (la provincia , ripeto, o non la città) 0 la meno illustrata (perchè la meno visitata) fra le consorelle siciliane. Il 2G settembre u. s., fra le 4 e le 5 del mat­ tino, sugli altipiani che vanno digradando verso i valloni rocciosi nei quali si annida Modica, scoppiò im provviso un furioso tem porale; si spalancarono le cateratte del c ie lo ; una montagna d ’acqua si rovesciò in quei va llon i; e le due v ie principali della città, inondate sino all’altezza dei primi piani, furono deso­ late, devastato; lunghe file di negozi (i m igliori, g li unici della città bassa) furono invasi, vuotati di merci, riem piti di fan go; e la corrente furiosa, lasciando quali segnali del suo passaggio ponti distrutti, argini rovesciati, case crollanti, seco trascinò, preda crudele, 135 vittim e umane, passate d’ un tratto dal sonno alla morte. Pochi giorni appresso, quale uno dei delegati an­ dati a Modica a portare, a nome di Milano, qualche


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Modica. Una fo»Ui religiosa.

soccorso ai fratelli colpiti dalla sventura, passai alcuni giorni nella cara città, della quale porterò nel cuore, sin ch’ io viva, gra­ tissima memoria, e della quale voglio qui dare una pallida idea.

Modica (che conta oltre 50 000 abitanti) ò posta all’ incontro di due profonde vallate, di duo enormi spaccature nell’altipiano roc­ cioso. La vallata che viene da nord-ovest ò percorsa dal torrente San Francesco, quella che viene da nord-est dal torrente Santa Maria. Sulla destra del primo s’alza il monte Idria, sulla sinistra del secondo il monte Granata, e fra i due torrenti il monte Pizzo, a forma d’angolo sul cui vertice è il castello. E ap­ punto dal Pizzo, e precisamente dalla loca­ lità Belvedere, che si domina quasi tutta la città; dico quasi, perohè tutta non la si vede da alcun punto, trovando essa sempre modo di nasconderne una parte entro l ’una o l ’altra delle pieghe dei suoi valloni. Fra quei tor­ renti e quei monti, su per la ripida china, s’arrampica buona parte della città; le cui parti più belle (con eleganti bianchi palazzi ad uno o due piani, con gelosie verdi) sono la via Umberto, nella città bassa, sulle due sponde del San Francesco (tutto coperto), e varie vie della città alta sul Pizzo. L ’acqua dei due torrenti, dopo la loro unione, continua scoperta o (prima che l’al­ luvione li distruggesse) difesa da argini e muri; ed anche lungo quella fiumara sor­ gono case, cioè quelle del quartiere detto lo Stretto; e Stretto si chiama un altro torrente, che scorre per una breve vallata (puro in

parte popolata), la quale scende fra il monte Granata ed il Monserrato. Come si chiama il fiume, od il torrentaccio, elio si forma coll’unione dei due torrenti... maledetti? Non lo so, non ho potuto saperlo. Se cre­ dete a qualche libro, esso si chiama Mauro; se credete a qualche carta geografica, esso si chiama Scicli; a Scicli, ove esso si allarga, sen­ tirete dire che esso si chiama Fiu­ melato, cioè fiume largo; ma a Modica quel nome nessuno ve lo saprà dire, perché quel nome non c’ ò. Evidentemente quel fiume non è cristiano, non ò ancora battezzato. Le case bianche con pochissime finestre, e che sembrano, viste dal basso in alto, tutto senza tetto; le plumbee rocce, validamente schiaf­ feggiate dal sole; i fichi d’ India ed i carrubbi che le incoronano; i nu­ merosi poggiuoli con ringhiera di ferro; il forte tipo dei contadini, che

Tiano Strotto o M o zzin i «lolla Corto dopo l’ alluvione dol 28 settembre.


R IV IS T A MENSILE ora ci sembrano saraceni, ed ora legionari romani redivivi ; ed infine il numero sterminato dei bambini, dei cani e dello galline, danno alla città un tipo fan­ tastico, vivacissimo, orientale. Del castello che fu dei Chiaramonti, poco resta, e quel poco ò trasformato in un convitto femminile; motivo per cui non ò molto facile il poter entrare lì dentro, e godere dello stupendo panorama della città che, dicono, vista di lassù presenta la forma d’ un melograno aperto.

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tissi mi pezzi. E fra i più infuriati era una monaca, la quale, non trovando modo migliore di sfogar V ira sua, scagliò da una finestra un ferro da stirare sulla testa del santo, e gliela spaccò come una mela. Da quel giorno San Giorgio diventò meno vaga­ bondo ! Delle altre chiese ricorderò quella di Santa Maria di Gesù, con un bel chiostro ad archi a tutto centro; e quella di Santa Maria di Betlemme di cui pose, nel 1070. la prima pietra Ruggero Normanno, e che ha

Panorama di Modica.

Notevoli sono, nelle due vie principali, parecchi palazzi, pubblici o privati; e, sparse per tutta la città, vario chiese. Di esso le principali sono quelle di San Pietro e di San Giorgio, i due grandi rivali; quelli in grazia dei quali i cittadini si dividevano (ed in parte si dividono ancora) in due partiti: i San pietrani, della parrocchia bassa; i San giorgiani, della parrocchia alta. Lapidi numerose segnano nettamente i limiti delle due chiese matrici; e guai so la statua di San Pietro, nel giorno della sua festa, s’arrischiasse di entrare nello Stato di San Giorgio! La scena fini­ rebbe.' a pugni o legnate e sangue! Non sono molti anni che San Giorgio osò entrare nei domini di San Pietro; ma male gli incolse; chò, a furia di legnate dei San pietrani, fu ridotto in minu-

una cappella normanna, splendida, eretta nel 1094. La chiesa fu assai danneggiata dal terremoto del 1693; fu rifatta presto dopo; fu restaurata in varie epoche, come nel 1875, 1888, 1901; od ora, nella recente alluvione, fu di nuovo danneggiata, e riempita di fango, di carri, di cadaveri. *

* * Più caratteristiche delle case signorili, sono quello dei contadini, i quali formano tre quinti della citta­ dinanza. Ogni famiglia di essi ha la propria casetta; e tali casette, poste fra le aristocratiche ed eleganti della città alta e della città bassa, si arrampicano (tutte fabbricate di pietra e coperte di tegole) Puna sopra dell'altra su per le ripide rocce che fiancheg­ giano le valli nelle quali si estende la città, e sono


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TOITRTNG

club

Modica. Via Umberto I prima tini ilisastru.

unite (la ripido angusto viuzze, da ripidissimo sca­ linate. Di queste, le più basse sono bon tenute, e relativamente comodo, o sufficientemente pulite; ina quanto più si salo, tanto più scarseggiano o latrine e pozzi neri, come, dalle natu­ rali conseguenze di tale circostanza, ognuno può constatare anche con una sola passeg­ giati na. Doi venti spazzi ni pubblici (vecchi o sciancati ed impotenti), dodici fanno quello che possono per tener pulite le vie in basso; gli altri otto passano lo loro giornate a pregare il cielo elio mandi la pioggia a pulire un pò quelle succursali dello stalle d’Augia. Più in alto si sale e peggiori si vanno facendo anche le scale, qua o là scavate nella roccia, e dimenti­ cate del tutto dai consiglieri comunali, elio non vi abitano. La massima parte di questi contadini lavora a settimana. Si può calcolare che un contadino trova da lavorare circa 200 giornate all’ anno; o per ogni settimana (con 15 ore di lavoro) guadagna due tari (85 centesimi), un tamolo (21 litri) di gran«», il diritto di caricare di fascine la sua asinella e di mantenerla sui campi del padrone. La mattina ed il mezzogiorno mangia pane e cipolla; ogni sera riceve dal padrone una minestra di fave. Piccola parte del terreno ò per la favata, cioè a mezzadria per la coltura delle fave. Nei giorni della mietitura il conta­ dino riceve tre /ari, vino a volontà, dop­ pia razione di minestra, il companatico per il pane che mangia la mattina ed a mez­ zogiorno, ed il diritto di raccogliere tutte le spighe che cadono sul terreno; il che porta un ulteriore guadagno di forse tre lire al giorno. li

it a l ia n o

È quello il piccolo carnevale di questi lavoratori forti, sobri ed operosi. I contadini abili in lavori agricoli più accurati (potature, innesti, costruzione dei muriccioli a secco) possono guadagnare anche il doppio degli altri. 1 contadini partono la domenica sera, e non ritornano in città prima del sabato sera. Le donne restano a casa a custodire i bimbi e ad accudire alle faconde domestiche, e non vanno a lavorare in campagna che in giugno (spigolatura), settembre (raccolta delle carrubbe), ottobre (raccolta delle ulive). I (fabellotti, sorveglianti dei lavoratori, sono pagati a mese. I massari (vestiti di velluto in cambio di lana) hanno campagne in affitto. La mezzadria ò poco estesa, e non diede mai buoni risultati. A Modica abitano anche non meno di 6000 asini, o, per essere più esatti, 6000 asinelle. Ogni contadino capo-famiglia pos­ siede il lido compagno, e preferisce l ’asinella al ma­ schio, perchè questo manca della pregevole qualità di procreare. L ’asinclla aiuta la padrona nel portar

torroulo Santa Mariti »coperchiato dopo l'nUuviono ilol 96 JrOttombrn.


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RIVISTA MENSILE il grano al mulino; aiuta il padrone nel portar a casa ogni sabato le fascine per far ardere il forno; e dorme colla famiglia, della quale ò considerata come membro. La vita di questa buona gente è proprio patriar­ cale, primitiva. Ogni casa ha il suo forno, ed ogni massaia fa il pane per tutta la settimana; e, oltre a ciò, tesse la tela, con cui si fanno le bianche, can­ dide camicie che i contadini indossano la domenica mattina; e prodotto della piccola industria ò pure il panno grosso, nero, di lana, con cui si fa il vestito. Nel suo opuscoletto Lu zi Ciccu, Emanuele Spadaro, parlando d'uno di questi contadini del vecchio stampo, d’ un zanniti, di quelli che diventano ora sempre più rari, scrive: « Ha i capelli folti, setolosi, e terminanti in anellata zazzera, che lo specializzano un modicano puro sangue. Non recide la zazzera, perchò — ei suppone — potrebbe buscarsi una seria malattia: il sudore, la polvere, la poca intimità col pettine gliela con­ servano tremendamente impiastricciata. Le mani cal­ lose e screpolate scenderebbero a pugni con tale intensità da sfondare le costole o magari rompere la schiena a qualche mal capitato. Lo suo vesti sono un tessuto di lana folta, ruvidissima, pelosa, detta

I7nn vìa di ModlcA dopo l'AlluTÌono del M»> sottembro.

l/Altipiano presso

Modini.

cirtdixxu. Di sì aspra lana ha il rubbuni — casacca assai goffa ed a piccole falde tagliuzzate in più parti — i causarla che gli van poco giù alla rotella e con aperture laterali, e d’ inverno la (fiacca, orlata di panno verde, lunga, stretta e con cappuccio. Il cor­ petto — poco lungo e che lascia di spesso sbotto­ nato — ò di panno nero o di velluto nei giorni festivi. Un paio di botte — scarpacce di solido cuoio a doppia suola e doppia filza di chiodi — gli cuoprono il piede >.

Durante la mia dimora a Modica, le troppo faccende non mi lasciarono il tempo di fare una scappata alla Cava d’ Ispica, il lungo vallone roccioso sulle cui pareti si allineano le grotte abitate da una popolazione che là viveva prima della venuta dei Greci; ma per vedere grotte abitate da esseri umani, non ho avuto bisogno di andare alla Cava d* Ispica, non ho avuto bisogno di risalire a parecchi secoli prima di Cristo, perchò tali grotte esistono anche al presonte, ed in buon numero, a Modica, e sono abitate dai nostri simili. Sì, a poca distanza da palazzi signorili, che potrebbero figurare benissimo a Roma, a Milano, a Torino, non lungi da comode e pulite case borghesi, aderenti a discrete casucce di contadini, che nulla hanno da invidiare a quelle di molti paesi di tutto il resto d’ Italia, presso tale ricchezza, agia­ tezza, sufficienza, a Modica circa 600 per­ sone vivono ancora in antri, in grotte sca­ vate nella roccia. L ’alluvione, sapiente nella sua ferocia, spazzò una lunga fila di queste grotte, che s’ internano nella roccia poco sopra il letto del torrente; le vuotò di quel poco che c’era, come si vuota un’ ostrica a pranzo; ed ora si deve completare quell’opera civile, impedire


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TC U RIN G CLUB IT A L IA N O

Contadini di Modica cho ai recano al lavoro.

Quando il nostro occhio si sarà avvezzato a quella oscurità, guardiamoci attorno. Le pareti sono tutte nere e caliginose, in grazia del fumo del forno, del fornello e del lume a pe­ trolio che arde tutta la notte. Ecco in un canto il letto, formato di due cavalletti e di due assi (colla biancheria generalmente molto pulita, e colla coperta detta frazzata), su cui dormono di notte i padroni della reggia; ecco, in terra, la paglia su cui riposano ragazzi e ragazze, i felici eredi al trono, coperti del paterno eappuotlo; lì, in un canto, è la cascia, che contiene tutte le ricchezze della famiglia, e che ò il mobile tipico, qualche volta dipinto. Un paio di sghangheratissime sedie di corda compie l’ ammobigliamento: se ad esso non vogliamo aggiungere la quartata (anfora di terra cotta), e un gancio infisso nel soffitto e sostenente un cerchio di botte, arric­ chito di poche cipolle, mezza dozzina di cavagne per la ricotta, e un po’ di putrì.sino (prezzemolo) che serve a rendere più squisito il companatico che è il pomodoro. Ora tutto questo sparirà ; parte della somma rac­ colta per i danneggiati servirà a costruire delle casette per quelli tra di essi che abitavano nelle grotte : ed

che quegli antri sieno riabitati, compierne la distru­ zione col piccone, colle mine, col decreto dei sindaco, e dare a quegli infelici, ai nostri simili, ai nostri fratelli, a questi italiani, una casa un po’ migliore di quella delle fiere del deserto. Le grotte (singolare a’urutta, plurale t u r atti) sono una specialità di Modica; sebbene non ne manchino a Scicli, e si cominci ora a scavarne (proprio ora, mentre si tenta di distruggerle a Modica!) a Caltanissetta. Ce ne sono, nelle due val­ late di Modica, un po’ dappertutto; ma esse sono, od erano, dense specialmente sulla destra del torrente Santa Maria, nella con­ trada detta Lo Sbalzo ; ma non ne mancano nel quartiere di San Filippo, sotto la Madonna d'Idria, e giù a Santa Marta presso la sta­ zione ferroviaria. 11 gruppo più notevole, più orrido, piu meritevole di distruzione, è però su nei vichi di Santa Venera, sopra la Madonna della Catena, che ò naturalmente la più misera e maltrattata di tutte le Madonne modicane. Fino ad un certo punto ci sono le scale di pietra, con frequenti segni della presenza vicina di questo superbo re del creato ; ma, giunti in vicinanza di quelle vergogne, le scale cessano, e si continua su per gli sca­ glioni scavati alla meglio nella roccia, come quando si compie una salita alpina. Davanti a noi s’ alza ripida, a picco, la roccia, coronata alla cima da fichi d’ india e da carrubbi ; e non ò raro che da quella roccia cadano dei sassi (o delle pale di fichi d’ ìndia) sulla testa di chi sta sull’ ingresso della grotta. La grotta ò scavata nelle rupe, e l’aper­ tura ò chiusa da un semplice muro, in cui s’ apre la porta. Di finestre, nessun segno. Entriamo, o, meglio, scendiamo nell’antro, alto forse due metri, e nel quale dormono da 5 a 0 e sino a 10 persone; e badiamo ove si pone il piede, perchè il pavimento è come la natura ed il piccone lo hanno fatto, tutto buche ed ondulazioni. l’ n giardino

di Modica cuporto di ghiaia in seguito all'alluvione dtd *20 M>ttombro.


RIVISTA MENSILE il nuovo quartierino (pegno di fratellanza, monu­ mento di patrio amore), si chiamerà Milano-Palermo,

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cellino da Sortino ad Augusta, e dagli innumere­ voli affluenti che, disposti a spina di pesce, ingros­ sano quelle correnti. Che fecero queste, improvvisamente gonfiate dal­ l’alluvione? Esportarono i muri di sostegno di quegli orti, distrussero i canali d’ irrigazione, scondussero il terreno fertile, o lo coprirono d’un metro e più di ghiaia e massi, sradicarono e spinsero al mare mi­ gliaia e migliaia di alberi; in una parola, non di­ strussero in quei campi il solo frutto di quest’anno, ma distrussero in molti luoghi, in modo irrimedia­ bile, i campi stessi. I comuni cosi danneggiati sono forse una ven­ tina, ed il danno complessivo ai campi è d’una die­ cina di milioni. Qualche comune lo calcola a 300 000 lire, qualche altro a 500 000, qualche altro persino ad 800000. Per recare un qualche sollievo ai più povori fra quei disgraziati, visitai perciò Ragusa («Ita lia una, Raguse due > dice un detto popolare), cioè Ragusa Inferiore, poco sopra la riva dell’Irminio, e Ragusa Superiore, colle sue maestose chiese, in una delle quali ò il sepolcro dell’ardito e superbo Bernardo Ca-

Lo grotto trogloditiche (dn un quadro di E. Mal toso).

in memoria ed onore delle due città che lo fanno sorgere. I danni della tremenda alluvione del giorno 26 (cominciati e completati dagli altri nubifragi che la precedettero e la seguirono) non si limitarono a Modica, ma si estesero in buona parte dei circondari di Modica, Noto, Siracusa. Bisogna ricordare che la china dei monti Iblei orrendamente e pazzamente diboscati), scendendo verso il mare dalla bassa catena formata dai monti Lauro (in. 985), Buongiovanni (m. 570), Contessa (m. 913), Santa Venere (m. 869), Pavone (m. 841) ed altri, è lene e continua, in modo da formare quasi un altipiano, od una serie di altipiani, rotti e spac­ cati da continui profondi valloni da gole anguste. Oli altipiani sono a campi di granaglie, a prati, a pascoli; lo pareti dei valloni, di solito aride, perché troppo ripide e, in causa del diboscamento, lavate da ogni ombra di terreno fertile. Questo era sceso un po’ alla volta nel fondo dei detti valloni, presso il letto dei torrenti ; ed era proprio 11 la parte più ricca del suolo, formata da orti e agrumeti a col­ tura intensiva, con aiuole sostenute da muraglioni, con canalini per la irrigazione ; era 11 che si racco­ glievano aranci, limoni, frutti ed erbaggi di ogni ge­ nere. Sono questi i valloni percorsi dal ITppari presso Vittoria, dallTrminio a Ragusa, dal Mauro o Scicli o Piumelato a Modica, dai Tellaro fra Rosolini e Noto, dall’Ànapo da Palazzolo a Siracusa, dal Mar­

l*ortn doll'ontica chiosa di San Giorgio a Uagusa.

brera; Comiso, l’antica Casmena, colla sua celebre e ricca Fonte di Diaria, ricordata dalle leggende e dalla poesia; Vittoria, la piccola Ferrara, la piccola Torino Siciliana, in perfetta pianura, colle sue lunghe e di­ rittissime vie tagliate ad angolo retto; l’antichissima


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TOURING CLUB ITA L IA N O

Scicli, che si vuole fondata da Siculo re dei Sicani ; Palazzolo A creid e, che sorge a piò del monte ove g li inglesi sempre salgono ad ammirare le rovin e dell'an«

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In un albergo a V ittoria ne vid i una; ma era ferma, legata, e rotta; in vari alberghi vid i i car­ telli del Tou rin g in glese; ma di turisti, nemmeno l ’ombra. P erch è ? I perchè sono molti ; ma i principali di essi sono tre : quella regiono è lontana da tutto il resto d ’Italia : quella regione conta pochissimi c ic li­ sti: quella regione conta pochi, pochissimi soci del T ou rin g (1). Esortiamo tutti i nostri buoni amici di laggiù, esortiamo quanti amano il loro paese natio (cioè tutti), esortiamo quanti desiderano di far co­ noscere, quanto m eriterebbe, la bolla provincia sira­ cusana, di farsi soci del Touring, che ha fra i suoi (1) So no togliamo alcuni ufficiali, ora di guarnigione colà, doi 32.000 soci dol Touring soli 19 sono della provincia di Siracusa! Eccono i nomi, ad osompio di quelli olio mancano : Siracusa: Arozzo barono G. Battista, consolo; Barresi Vinci Francesco; Giaohotti Angolo; Loouo Francesco ; Rendono Pa­ squale ; Sardi Domonico; Voco Francesco; Vontimiglia Gu­ glielmo. Augusta : Andronico Giusoppo di S., consolo : Bruno Costantino ; Grandeavv. Corrado ; GuidaPiotro Antonio ; Traina Vinci Sebastiano. Carlentini: Notar Andrea Favara; Matorazzodott. cav. Giuseppe. Chiarumonte: Jannizzotto Cannolo. Modica : Soraci Francesco. Noto : Di Lorenzi Antonino ba­ reno di Grani ori, consolo. Palaxxolo Acreide : Judica cava­ liere Gaotano, console.

Contadino modicano.

tichissima colonia siracusana di Aerai •; Giarratana, presso la testata dellT rm in io ; Porla, in riva a ll’A n a p o; Sortino, celebre per la sua ne­ cropoli di Tantalica; ed altri ed altri paesi e cittadine, ognuna delle quali vanta bellezze e memorie che da sole basterebbero a form are un libro. Ognuua di questo città conta molte chiese e molti conventi. V ista una di queste chiese, si può dire di averle viste tutte. Sorte dopo il te r­ remoto del 1693, sembrano erette tutte sullo stesso d isegn o ; ed hanno questo di particolare: sono senza campanile. La facciata, barocca, ri­ gonfia, curva, verso l ’alto si restringe, e si alza oltre il tetto della chiesa; e quel prolungamento della facciata porta le campane, e servo perciò da campanile. E tutte quelle località sono poi unite da ottime strade, solide, tagliate per buona parte nella roccia, con lievi pendenze; strade che sem­ brano costruito a bella posta por i ciclisti; e quelle strade sono sicure, sicurissime, fra le più sicure d ’ Italia. E pure su quelle splendide piste, in tre settimane, con ottim e giornate, con clim a m itis­ simo, non incontrai nemmeno una bicicletta: nemmeno una!

Cappella normanna nella chiesa di Santa Maria di Betlem a Modica.


R IV IS T A M EN SILE scopi p rin cip a li q u ello di far conoscere, visitare, il­ lu strare, apprezzare, am are tutte le parti d ’Italia, e sp ecialm en te q u elle che, com e la splendida region e d i cui parliam o, hanno tante cose da mostrare, da in ­ segnare. da far gustare.

antico pur esso, alcune di v in o d ’uva, altre di vino... d ’a ra n cio ; e più tardi, conosciuto il g io va n e gen tile, ebbi in dono grad ito il rarissim o lib ro surricordato; e dal cortese console fu i condotto in casa sua, e v id i i vasi trovati nella necropoli acreidina, vasi greco-sicu li,

l'arto dol lottodoll’Jrim uio»otto ItagU N i Uopo Ed è proprio al T o u rin g che io d evo una delle più care conoscenze fatte in S icilia. U n a sera a P a la zzo lo A c re id e , m entre si stava cenando, ecco che mi si consegna una lettera, in una d e lle note buste a zzu rre del T o u rin g . Essa p ro ven iva da un console del T o u rin g , dal cav. Gaetano Judica, fig lio del ba­ rone Judica, e n ipote d i qu el barone Ju dica che nel 1819 pubblicò a M essina un grosso volu m e famoso e prezioso : L e antichità d i A cre ; ed alla lettera fa ­ ceva n o com pagnia va rie b ottiglie d i v in o prelibato ed

L ’ a lp in is m o n e l 1 9 0 1 . — A n ch e q u est'a n n o , come l ’ anno scorso, il sign or F ilip p o Bosazza rias­ sume, nella Itassegna Nazionale , la v ita d e ll’ alp in i­ smo italian o nel 1901, di q u ell’ alpinism o che è in con­ tinuo progresso e u che ormai colle sue m olteplici ma

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¡ ‘alluvione.

con curiose figu re d’ uom ini e d ’anim ali, disegnate di fianco. Quale sovrana sn ellezza e b ellezza di form e ! N a rra una delle leg g en d e d i sant’A n to n io di P a ­ d ova che il cuore d ’un avaro m orto fu trovato non en tro il cadavere di lu i, ma entro lo scrign o ; ebbene, quando io m orirò, il m io cu ore andrà distribuen­ dosi in num erosi pezzettini qua e là; ed uno di quei p ezzettin i si d o v rà andare a cercarlo entro uno di qu ei vasi, la ggiù a P a la zzolo A c r e id e ! Ottone Brentani. n ifestazioni è diven tato l’ alleato di m olte scienze, quali sono la geologia, l’ etnografia, la oritica storica, la fisiologia, e l’ alleato d ell’ arti belle e tra queste principalm ente la pittura, e di tanti nobili e santi ideali, tra cui p rim eggia n o l’ am or patrio e la fra te l­ lanza di p op oliti. Tem iam o che l ’ alpinism o sia di­ ventato... troppe cose, o che non trovi perciò più tem po di essere... alpinism o. I soci delle 31 sezioni del Club A lp in o nel 1901 erano 5167; e ad essi si do­ vrebbero a g g iu n g e re q u elli della Società A lp in a F riu ­ lana, Società A lp in is ti T rid en tin i, F ederazion e P re a l­ pina, ecc.; e sarebbe opportuno che il sign or Bosazza tenesse conto anche di esse. Num erose furono lo s a ­ lite, anche di grande im portanza; e, naturalmente, poche sono ormai le nuove salite (perchè tu tte le c i­ me vennero... falciate, e ormai non si tra tta che di sp igolare); numerose lo salite invernali, fra le quali sono da ricordarsi qu elle d ello stesso Bosazza; nume-


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TO U R IN G CLUB IT A L IA N O

rose le salite di sign orin e e di fan ciu lli ; scarse invece le carovane scolastiche, non sorrette (anzi, per essere sinceri, com battute) dai capi d e g li istitu ti. Assai no­ tevo li sono le salite com piute dal Bosazza nel Marocco e nella Spagna. L ’ a rtic o lis ta enumera poi le p rin ci­ pali d isgra zie di m ontagna e u con siglia a gli alpinisti di non ven ire mai meno alla prudenza e di non tra­ lasciare nelle ascensioni men facili V uso della carta n; parla dei nuovi ricoveri, di nuove'strade di m ontagna, d ella consacrazione dei monti a C risto; e Unisce col d ire brevem ente della letteratu ra alpina, che. diciam o la verità, nel 1901 fu piuttosto scarsa. Quando mai si potrà, a questo proposito, parlare della Guida delle A lp i Italiane, che soltanto il Club A lp in o potrebbe e dovrebbe darci ?

suo lib ro sul Sant’ E lia ) ha una rendita annua di L . 2275. A l Club A lp in o Italian o i nostri più sinceri auguri di progresso e prosperità. L a F e d e r a z i o n e P r e a lp in a ha votato il nuovo statuto, approvato il bilancio, e costituita nel segu en te modo la nuova direzion e : P ro f. O ttone B rentari, presidente onorario — G iu ­ lio C lerici, presidente — Am eliaC avalleri-M azzu cch etti, vice-presidentessa — Cesare Morlacchi, s e g re ta rio — Francesco C avalieri, cassiere, — R ag. Paolo S olieri e P aolo Caimi, revisori. Entro il 1903 terrà il suo con­ gresso a Debbio, ed organ izzerà una g ita popolare p o ­ lisp o rtiva ed una m arcia di resistenza in m ontagna. A u gu ri.

I l B o l l e t t i n o d e l C lu b A l p i n o It a lia n o verrà d istrib u ito entro il mese di dicem bre, ai soci di quel sodalizio Sarà un volum e di 400 pagine, con varie illu strazion i, fra le quali un panorama del M onte Bianco. L e V a l l i d i L a n z o . — L a sezione di T o rin o del Club A lp in o Ita lia n o pubblicherà una m onogralia su Le V a lli d i L a n z o ; e, per illu strarla, ha bandito un concorso fotografico, con m ostra che resterà aperta nella sede sociale (v ia A lfie ri, 9; dal 27 dicem bre 1902 al 15 gen n aio 1903. u L e P r e a l p i ” é il titolo d ’una rivista trim estrale che vien e pubblicata dalla Società E scursionisti M i­ lanesi (v ia 0ÌOV&8SO, 8). E ’ redatta bene, da persone com petenti, ed entusiaste deH'alpinismo. A u gu ri. I l X X X I I I c o n g r e s s o d e g l i a lp in is t i it a lia n i. — L a Rivista Mensile del Club A lp in o Ita lia n o dà re­ lazione, nel suo ultim o numero, del X X X I I I congresso che i soci del Club A lp in o Ita lia n o tennero presso la sezione di N apoli dal 10 al 17 settem bre, visitando i Campi F le g re i, Ischia, Capri, Sorrento, Castellamare, Pom pei il Vesuvio. L a relazione, assai d iligen te, è scritta da Carlo R a tti; e da essa togliam o i seguenti d a ti: G li in terven u ti al congresso furono 170, che si ridussero, n elle g ite , a 120 ed anche a m eno; le se­ zioni rappresentate 18: e rappresentate erano pure la Società A lp in is ti T rid en tin i, Società A lp in a Friulana. Società A lp i G iulie, Club A lp in o Fium ano, Club A l ­ pino Tedesco-Austriaco. I l giorn o 11, dopo la g ita al­ l’erem o di Camaldoli, e dopo l ’ assemblea annuale dei d e le g a ti delle sezioni, si tenne, sotto la presidenza del vice-presiden te senatore Giuseppe V igon i, l ’ assemblea del oongresso, nella quale, fra altro, si parlò m olto del rimboschimento, e si decise (con voti 24 contro 20, i quali si erano dichiarati per Rom ai che il congresso nel 1903 si tenga in Aosta, i l giorn o 12 fu dedicato ai Campi F le g re i, cosi ricchi di bellezze e memorie, colle v isite di P ozzu oli (la Solfatara, l’A n fitea tro e il tem ­ pio di Serapide), M onte Nuovo, L a g o Fusaro, Baia, P rocida e ad Ischia, colla visita a Casamicciola e la sa­ lita del M onte Epomeo. distu rbata dalla p io g g ia e dalla nebbia. I g io rn i 13 e 14 furono trascorsi a Capri, colle g ite a M onte Solaro, Salto di T ib erio , G rotta A z ­ zu rra ; il g io rn o 15 da Castellam are 40 alpin isti com pirono la salita del M onte Sant’ A n g e lo a T re P izzi, e 88 da Castellam are salirono a F a ito : e la sera si riu ­ nirono tu tti di nuovo a C astellam are; il 16 visitarono Pom pei; il 17 salirono il Vesuvio. Più che di un con­ gresso alpinistico, si trattò adunque di una splendida, insuperabile g ita turistica. D alla relazione del p resi­ dente avv. A n ton io G rober togliam o le seguenti c ifr e : i soci, che nel 1901 erane 5137, sono ora o ltre 5400; le sezioni si m antengono n el numero di S i; l’ entrata d ell’esercizio 1901 di L . 48 789,45; l’uscita di L . 40 793,68; fondo cassa alla fine 1901 di L . 20 780,95; por le pub­ blicazioni ( B ollettin o e R icista) si spesero L. 17 707,60; la cassa gu id e <alla cui istitu zion e il Duca d e g li Abruzzi concorse con L . 23197,95, ricavo ven dita del

Gli accumulatori elettrici. C alunnie! — A ccum ulatori per accensione ed accum ulatori per vetture elettriche — 130 ehm. scusa rifornim en to — D a 730 a 400 ch ilog ra m m i — Edison, Testa o M arconi f — Come nasec l'accumulatore. — Visita sanitaria — Scegliete bene!

I l u D ottorissim o n potrebbe scrivere un volum e — se ne avesse tem po e volontà — su questi curiosi ed utilissim i apparecchi che hanno dato o dànno tanto da fare e da pensare! P otrebbe contarne d’ogn i sorta. Potreb b e d ire d i calunnie in giu stificate ed in g iu ­ stificabili, di laboriosi studi e di in u tili sacrifici, di v itto rie e di sconfitte, clamorose sem pre le ultim e,oscure ed ign orate le prime. Sicuro: le v itto rie d egli accumulatori sono per la m a ggior parte ign orate e, troppo spesso, si sentenzia leggerm en te da m olti che, fino a che non sarà inventato quel tale accum ulatore leggero... fratello della macchina per volare, g li accumulatori sono, e resteranno, appa­ recchi poco pratici. E ciò non è vero. In m olti, m oltissim i casi — fin d’ora, tal quale è, coi suoi p regi e i suoi d ife tti — l ’ac­ cum ulatore può rendere eccellenti servigi. P er l’accensione dei motori a benzina, per esempio, serve benissim o; è poco ingom brante, e per nulla d e­ licato e m olto economico. Certo che bisogna avern e cura ed adoperarlo con sano criterio. L a carica, soprattutto, deve essere fatta bene e seguendo norme ben defin ite. N on si deve sco­ starsi da esso. L ’accum ulatore non v a strapazzato e lo si strapazza chiedendogli più di quanto può dare. Ecco tutto. P e r quanto rigu arda poi l’autom obilism o elettrico, abbiamo oramai la possibilità d i costruire vettu re del peso di 900 chilogram m i e capaci, con una sola carica, di percorrere 120 o 130 ch ilo m etri! In questi u ltim i anni, dunque, m olto si è studiato e m olto si è perfezionato in proposito e l ’accumulatore ha fatto passi da g ig a n te nella pratica. Basti d ire ohe tre anni fa una vettu ra elettrica per quattro persone portava una batteria di 750 chg., e, con una sola carica, non poteva percorrere più di 40 ehm. O g g i in vece la stessa vettura, con una batteria di 400 chg. circa, può faro agevolm ente da 60 a 70 ehm. senza che occorra riforn ire en ergia e lettrica alle batterie ! In attesa che Edison, T esla o Marconi — come si pretende — ci dieno « l ’accumulatore m eraviglia n pel


R IV IS T A M E N SILE quale cortam ente varranno ben a ltri c rite ri che quelli usati finora e per la carica e per l ’uso, crediam o di far cosa grata ai nostri lettori a su g g e rir loro alcune poche norme che, segu ite, varranno certam ente a far risp a r­ miare dei qu attrin i ed a d istru g g ere una buona parte delle accuse cui g li accumulatori sono fa tti segno.

Chi conosce bene g li accumulatori non mi le g g a . Io suppongo che tu tti i nostri c/iauffeurs e le g e n tili ehau¡feuses non sieno per nulla fam igliari c o ll’ossido di piombo, c o ll’acido solforico e le altre porcherie che com pongono raccuinulatore. P erch è l’accumulatore, in fondo, è fatto di por­ cherie. U n telaio di piom bo a parecchi minuscoli vani, i quali vengono riem piti a forte pressione con una pasta di sali di piombo, m inio o lita rg irio opportunam ente impastati : ecco una placca. Or bene, i sali di piombo sono tu tti velenosi e vanno tra tta ti coi dovuti riguardi. P reparate le placche si fanno seccare; quindi — se­ parate, in modo che non si tocchino, m ediante u sepa­ ratori » form ati da so ttili fo g li di celluloide, o, m eglio, d’ebanite, — si im m ergono in un recipien te con acido solforico dilu ito in acqua distillata. Fatto ciò si collegano alternativam ente le placche in modo da form are due gru ppi, ed i due collegam enti (re o fo ri; si uniscono a g li estrem i — i poli — d i una sorgen te d’ elettricità , in coerente continua, e regolata in modo opportuno. Dopo un certo tempo, che varia da 48 ore a 20 o 25 g io rn i a seconda dei tipi e dei processi di formazione, si osserva che uno dei due gru p p i di placche ha as­ sunto un aspetto bruno, color cioccolatto, l ’ altro è d i­ ventato grigio-piom bo. Si stacca allora l ’ accumulatore, e m ediante nn filo m etallico di ferro o d ’ argentana (filo di dimensioni o p ­ portunam ente scelte e calcolate) si riuniscono i due reofori. A llo ra (inserendo un am perm etro nel circuito così form ato) si può osservare che l'accum ulatore dà una co rren te; si scarica. Si attacca di nuovo l’accu­ m ulatore alla sorgente, ossia lo si ricarica, e quindi si torna a scaricarlo. Si ripete l’ operazione parecchie volte e si osserva cosi c h e la durata e la intensità della corrente di scarica va aumentando fino ad un certo massimo che non vien e più oltrepassato nelle cariche e scariche successive. Si dice che l’ accum ulatore allora è fo rm a to . L ’ a c ­ cum ulatore fo rm a to è pronto per essere messo in com­ m ercio ed applicato a ll’ uso speciale per cui è stato co­ stru tto... ecco riassunto il u lib ro della G enesi ». * * * Conosciuta cosi la nascita d ell’accum ulatore non è punto d ifficile, anohe pei profani in materia, stim are con una sem plice v is ita lo stato di salute, la tendenza a m alattie ered itarie o con gen ite o la g ra cilità di esso. E la visita medica non ò punto complessa. Chiunque può fare il dottore... anzi il u D ottorissim o » con un po’ di sapienza e di praticacela! L ’ accum ulatore iu gen erale vien fornito in scato le tte d i celluloide, trasparenti, attra verso le quali si vedono le placche. L e placche p ositive devono essere, come si è detto, d’un bel color bruno mentre le nega tiv e devono essere d i un colore g r ig io m etallico. L e placche chiare o biancastre sono indizio d i non com pleta form azione o di... un inconveniente p eg g io re: u la solfatazione » . Direm o in segu ito in che consista. T an to per la form azione incom pleta quanto per la solfatazione, il rim edio è sem plice o fa c ile : L a carica lunga, prolungata... A d o gn i modo, se il com m erciante od il fabbricante v i o lire un accum ulatore in cui le placche non sieno quali le ho descritte, rifiu tatelo — è più spiccio. P e n ­

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serà il ven d itore al facile rim edio. N oi pauseremo even tualm ente ai gu asti successivi. R ifiu ta te pure recisam ente anche accum ulatori che hanno g ià deposito in fondo, che hanno le placche cu r­ va te o che lasciano vedere delle screpolature attraverso le p a stig lie di m ateria attiva. L a curvatura d elle placche è un sintom o di u rachi­ t i d e » gravissim o, lo screpolarsi della m ateria è... un indizio gravissim o di... u paralisi p rogressiva ». E d in fa tti: quando una placca è curvata, assai difficilm en te accade di poterla raddrizzare senza ro v i­ narla del tutto, facendo cadere la m ateria a ttiv a dai vani in cui è contenuta. Quando poi cominciano le screpolature nelle pas­ tig lie .. l’accum ulatore è assai prossim o ad una ir r i­ m ediabile fine. I l liqu ido d eve essere limpido, i separatori di cel­ lu loide tra una placca e l’altra ben fa tti ed in buone con dizion i; v o g lio d ire : non devono essere nò rotti, nè cu rvati. I m orsetti cui si debbono attaccare i fili, devono essere p u liti e vern icia ti accuratam ente con vern ice di gom m a lacca, perché le esalazioni d ell’ acido non deb­ bano attaccarli, a meno che essi non sieno fa tti di piombo I I tappo che chiude il foro in cui si versa il liqu ido o ffrirà un sufficiente sfogo ai gas e nello stesso tempo im pedirà la fuoruscita d ell’acido e poi... E poi... perche dilungarm i ? Orm ai conoscete la genesi d ell’ apparecchio ed i caratteri fondam entali che ne indicano la... buona salute. P o tre te dunque fare la scelta con buon criterio e colla massima facilità. Quanto alle norme da seguirsi per la prim a ca­ rica e per le cariche successive, ed a qu elle per p re­ ven ire o riparare i guasti od inconvenienti, esse sono pure sem plici assai.. N e parlerem o un’ altra volta. 7 Dottorissim o.

Il primo servizio regolare di jautomobili 1 *x

I t a l i a *

Con questo titolo I.a Dom enica del C o rrie re (che gen tilm en te ci favorisce le illu strazion i che adornano questo articolo i dà n otizie sul servizio regolare di v e t­ ture autom obili a vaporo fra due comuni italiani, fra Spoleto e Norcia. L ’ in izia tiv a spetta alla c ittà di Spo­ leto. In fa tti quel comune, dopo a v e r m u nicipalizzati i s e rv izi pubblici d e ll’ acqua potabile o della illu m in a­ zione, ha volu to m u nicipalizzare anohe qu ello ruralo di posta e m essaggeria. Perciò non chiese aiuti al Governo, facendo tu tto da sè. offrendo cosi un esempio a tanti a ltri com uni grossi e piccoli che non sanno invece spazzare una v ia senza in vocar aiuti da Roma. Un autom obile parto dunque adesso tu tte lo m at­ tin e da Spoleto ed un altro contem poráneam ente da Norcia, ed entram bi ra ggiu n gon o in 4 ore la m èta opposta, sostando alle stazioni di Caprareccia, F orca di Corro, G rotte, Pied ip atern o, B orgo C erreto, Triponzo, S erravalle e Case di Norcia. L ’ incontro a vvien e a B orgo C erreto. L a strada, di 18 chilom etri, quantunque con fo rti pendenze, si potrebbe com piere in ore 2.20; ma nel s e rv izio regolare ne im piega 4 per le opera­ zioni postali, il canco e scarico delle piccole merci, le ferm ato, ecc. L a strada costru tta m ezzo secolo fa con con la spesa d i 100 000 scudi, è m agnifica per a rd i­ tezza, condotta come è fra go le anguste o su la m on­ tagna. ove sale fino a 732 m etri allo spartiacque Forca di Cerro. P rim a esisteva una strada incavata su la china rocciosa dei m onti. N orcia è un grosso comune di 10 000 abitanti, sulla m ontagna umbra, ridentissim o e celebre pei tartufi neri e pei m anipolatori di carni suine d e tti appunto n o r c in i: parola ancora in uso in m olte reg io n i italiane p er indicare i ven d itori di carni porcine.


TOURING CLUB ITALIANO

Sulla strada fra Norcia o Spoloto.


R IV IS T A M ENSILE Norcia, giu stam en te entusiasta di questo gen ere di trasporto em inentem ente m oderno, fe s te g g iò d egn a­ m ente g li a rriva ti, cui fu o ffe rto un verm outh d’onore al m unicipio e un banchetto di o ltre 150 cop erti nello sale del circolo, ove parlarono applnuditissim i il sin­ daco di Norcia, il prefetto d ell’ Um bria, senatore conte S orm an i-M oretti, il depu tato di Spoleto, on. Sinibaldi, il deputato di Pavullo, on. G ailin i, il prof. Blasi e il maestro R ecch i. G li autom obili sono a vapore, come s’ ó detto, e ca­ paci ognuno di 20 v ia g g ia to ri di I e I I classe e 4 per­ sone pel servizio. Questa prim a linea autom obilistica fu stab ilita d a ll’ ing. Bernasconi di M ilano, che ebbe primo l’ idea d’ introdurre in Ita lia un tipo di auto­ m obili per servizio pubblico e con criterio piratico di fa rli ved ere ed ©sperim entare là d o ve non arrivan o nè le ferro vie, nè lo tram vio. Cosi l’ autom obile, da mezzo di locomozione per piacere, com incia ad afferm arsi utilm ente a beneficio d i tutti. * * ♦ Esposizioni. — In occasiono della settim ana di Pasqua, e cioè d a ll’ I l al 30 a p rile 1903, avrà lu ogo a Bruxelles il secondo Salon B elga sotto g li auspici della u Chambre Syndacal de l’ A u tom obile e t des I n ­ dustries n. — La Società dei Fab b rican ti tedeschi di auto­ m obili ha diram ato una circolare ai propri soci per conoscere la loro opinione s u ll’ opportu n ità di una esposizione au tom ob ilistica in Am burgo. L a m a ggio ­ ranza ha risposto fa vorevolm en te in m erito a ll’ esp o­ sizione, ma ha espresso il v iv o desiderio che essa abbia luogo ogn i anno a Berlino e segua nelle sue lineo le norme del Salon di P a rig i. — L ’ esposizione di autom obili del K ry s ta l Palast di L ip sia è stata inaugurata il 18 ottob re d al g en e­ rale von T reitsk e a nomo d e ll’ im peratore G u glielm o. I l G enerale si è particolarm ente interessato a gli stands d ella Fu briqu e N atiou ale d ’ armes de g u erre de Ile r stal — V. A n toin e P ig lio e C. di L ie g i — S. de Jon g e C. (M in e rv a ; d’ A n v e rs a — Locom ob ile C oof A m erica-Cleinent e C — P eu geot-O p el De D ietrich e C. N eckarsuliner — Fahrradew erke, ecc. L ’ esposizione ha ottenu to un gran d e successo. L e caso tedesche e francosi hanno g a re g g ia to d’ e le ­ ganza n elle decorazioni dei loro slands. — La S tan ley Show a vrà luogo al R o y a l A g r ic o l­ tura! H all, la N ation t Show al palazzo di crista llo dal 21 al 29 novem bre. Queste esposizioni saranno, per cosi dire, riservate esclusivam ente al ciclism o — assai poco vi sarà che rigu ardi 1’ automobilismo. In v e c e tre esposizioni esclusivam ente di autom o­ bili avranno luogo alle segu enti epoche: Metà d iy e n ­ fialo ( (¡uind ici g io r n i) Earls Court (S tan ley Club) '.il gennaio (o tto g io r n i) C rystal Palace ; 31 m arzo (o t to g io r n i) R o y a l A gricu ltu ra l Hall. L ’ Autom obile Club do Franco, col concorso delle Camere siudacali o dei Sindacati d e ll’ in du strie au­ tom obilistiche, organ izza dal 19 al 25 dicem bre pros­ sim o al Grand P alais dei Campi E lisi la sua quinta esposizione internazionale, che in nulla cederà certo al p restigio n ell’ im portante organ izzazion e d ello scorso anno. — L ’ A u tom obile Club di M a rsig lia si propone di o rg a n izza re la sua seconda m ostra autom obilistica, nel prossim o anno, prim a d e lle feste di N izza. — N e l prossimo anno v i sarà un’esposizione in ter­ nazionale di autom obili a Stoccolm a. S o c i e t à e f e d e r a z i o n i . — U n A u tom obile Club Russo sta per essere foudato a P ietrob u rgo. L a sede sociale sarà (alm eno tale è l'in te n z io n e dei fon datori) su lla P ro s p e c tiv o N ew ski.

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— I club au tom obilistici di M a rs ig lia -N izza -A v ignone-B éziers, l’ A u tocvoloph ile L yon n ais, 1 chajjeurs H yéro is e l ’ A u tom obile Club du Rhòno hanno co ­ stitu ita la Fódóration A u tom obile du Sud-K9t do Franco che si riuni a congresso a M a rsiglia la m età del novem bre scorso. L a presidenza e il C on siglio sono com posti dai segu en ti sig n o ri : De Farcon n et-A . C. di M arsiglia, presidente — C o lin -A u tocyclop h ile L y o n ­ nais, vice-pre9idente — G ondoin-Autoinobile Club di N izza, vice-presiden te — Joseph Pern od -A u tom ob ile Club di A vig n o n e, tesoriere — V. B ortou -A u tom obile Club de Salon, segretario. N e l l ’ in d u s t r ia a u t o m o b ilis t ic a . — II Neto Y o rk H erald scrive che si sarebbe form ato un sindacato di accaparram ento internazionale sui b revetti e sulla fabbricazioue d e g li accum ulatori e le ttric i n egli Stati U n iti o in Europa. Questo sindacato sarebbe stato co ­ stitu ito fra finanzieri di N e w Y o rk convenuti a Londra. L a notizia ha prodotto im pressione fra i costru ttori di autom obili e le ttric i che sono assai num erosi n egli S tati U niti. — L a fabbrica italiana di autom obili, la F ia t di T orino, ha deciso di partecipare qu est’anno a ll’espo­ sizione di autom obili e di cicli che si tiene ogni anno a P a rigi. E ra tempo che g li eccellen ti p rodotti nazionali fossero portati a ll'estero per fa rli conoscere ed apprezzare! — L a fabbrica toscana di autom obili, costru ttrice dei m otori F lorentia. ha lanciato sul mercato un nuovo tipo di m otore a due e a qu attro cilin d ri leggerissim o, m olto calcolato in ogn i parte. In esso fu studiatissim o il problem a àoYYacance. — N ella gara internazionale, bandita dal M inistero della marina, per la forn itu ra di m otori di ICO I I P por sottom arini, fu classificata prim a la fabbrica ita ­ liana di autom obili di Torino. — Si stanno gettan do le basi di una società per la costruzione di canotti con m otore a benzina, fra la d itta Orlando di L ivo rn o e la casa F ia t di Torino. N el cantiere di Livorn o si costruirebbero im barcazioni di tipo diverso per la n avigazion e sui fiu m i, sui lagh i e sul mare. L a F ia t si curerebbe della parto meccanica. L 'a u t o m o b i l e in t e m p o d i g u e r r a . P e r in i­ zia tiva del Club A u tom ob ilistico londinese ebbe luogo a Lon d ra un interessante e curioso esperim ento. Si ten tava di applicare l ’autom obile ai servizi di g u e rra per in segu ire i palloni impedendo ad essi di portare m essaggi e ordini al campo nemico. Gli autom obili, in numero di uudici, seguirono per un bel tratto il pallone: ma quando questo, per la nebbia, non fu piu vis ib ile , i veico li furono ob b liga ti a proseguire a lume... di naso in direzion e del ven to che in quel momento spirava. I l pallone cadde a 35 ch ilom etri di distanza dal palazzo di cristallo e nella sua discesa fu accostato da un solo autom obile. L ’ a u t o m o b ile n e l l ’ e s e r c i t o i n g l e s e . — Il sigu or M ayhew, vice-presidente d ell’A u toinobile Club, ha scritto un articolo sul M anchester G uardian a proposito del suo progetto. Si tra tta d ella form azione di VolurUeer autom obile corps da a ggreg a rsi alle forzo ausiliario. Il sign or M ayh ew dice che questo nuovo corpo dovrebbe essere composto di u fficia li-sta ffette ondo rendere un servizio facile e spedito durante le ma­ novre o in tem po di guerra. E g li tra tte g g ia i va n ta ggi del corpo da lu i va gh eg­ g ia to e fa notare che ciò risparm ierebbe a gli u fficiali i disturbi o lo strapazzo del cavallo. In o ltre fa notare che ai m otor enr si possono ap­ plicare apparecchi telefonici, i quali perm etterebbero a gli u fficiali di s ervizio di restare in continua comu­ nicazione coi va ri gen erali in comando, si che, secondo


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T O U R IN G C LU B IT A L IA N O

lo scrittore, la sorte di m ig lia ia e m igliaia di uomini non dipenderebbe, in una ricognizione, per esempio, dal tem po perduto nel percorrere la v ia del ritorno co lle inform azioni, m olte vo lte lu n ga e resa d ifficile d alla vig ila n za d el nemico. L ’ a u t o m o b ile n e i s e r v i z i p u b b lic i. — Qui sopra parliam o del servizio postale fatto con autom obile fra N o rc ia e S p oleto; e qui ricordiam o alcuni servizi pub­ b lici fa tti a irostero col m ezzo di autom obili. Da due mesi, funziona la lin ea C lerm ont-FerraudCébazat d ella lunghezza di o tto ch ilom etri. L a distanza è percorsa dalla vettu ra in SO minuti, il costo del b i­ g lie tto è di L . 0.40 p er posto. L e vettu re hanno form a di omnibus e possono trasportare 7 persone n ell’in ­ tern o e 4 s u ll’im periale. II s ervizio è disim pegnato da due om nibus di 8 c a va lli che fanno o tto corse al giorno. A lt r i s e rv iz i pubblici sono qu elli fra Rouen e L a Feuillio, fra Rouen e D u clair 20 ehm.» e fra Rouen e Boia G u illau m e posto a 4 ch ilom etri di distanza, in alto di una salita faticosissim a. Su qu est’ultim o percorso sono sta te fa tte recentem ente delle p ro ve con v e ttu re da 20 e 25 c a v a lli di forza, capaci di trasportare 14 v ia g ­ g ia to ri e 8t0 elig. di bagaglio. A u t o m o b i l i s t i illu s t r i. — O gni giorn o piu l ’autom obiliam o fa dei proseliti conquistando la massa e le persone più em inenti. L o rd Salisbury ha acquistato recentem ente una vettu ra a vapore. L o rd C ecil R o ­ b erto ed il principe R ob erto di Prussia, hanno pure fatto acquisto di autom obili. A u t o m o b i l i p e i s o c c o r s i u r g e n t i. — L a d ire ­ zion e d ella Società d i sa lva ta g g io di Budapest ha fatto in questi g io rn i delle p rove con una v e ttu ra di salva­ ta g g io autom obile che d ovrà essere usata nei casi di gran d issim a urgenza, per esem pio per l ’ em orragia, l'asfissia, ecc. L e p rove riuscirono splendidam ente: i soccorsi apportati in d iversi casi di em orragia furono cosi rap id i che si giu nse sem pre in tem po a salvare ¡ ’am m alato. L a Società, dopo di ciò, ha fatto costru rre a ltro v e ttu re per il servizio d egli am m alati. In questi v e ic o li fu m olto studiata la sospensione della ca rro z­ z e ria p er otten ere il m inim o possibile di scosse. L ’ a u t o m o b ile e la f r e n o l o g i a . — U n fren ologo in g le s e conosciutissim o ha in v ia to una circolare ai p ro p rie ta ri di autom obili per p rega rli di v o le r g li con­ c e d ere di vis ita re i loro m eccanici. E g li fece r im a r­ care che è in fa tti d ella più alta im portanza lo studio del cranio d i uno c/iaujjeur per sapere se il bernoc­ colo d ella precauzione sia in lui sufficientem ente svi­ luppato. Chissà che, in base a questi studi, i g o vern i non facciano col tem po dipendere i perm essi di circo lozion e d a ll’esame fren ologico di m edici espressam ente a d ib iti a questo servizio, per g a ra n tire al pubblico ch e chi può gu id are un autom obile è un v ero chaufJ e u r e non un chauffard da strapazzo! G it e , v i a g g i e p r o v e — L a g ita in A lg e r ia o r­ g a n izza ta dalPA u tom obile Club del B e 'g io avrà luogo in gennaio. Eccone l’ itin era rio : Partenza da B ru xel­ les, proseguendo poi per N ainur-D inant, R hoim s-Parig i-D ig io n e -L io n e -M a rs ig lia e di li per mare ad A l ­ g e ri, d ove si s vo lg erà l’ escursione n e ll'A lg e r ia . D i­ ciotto soci d e ll’ A. C. B. v i prenderanno parte. — I soci d e ll’ A u tom obile Club bordolese, in occa­ sione di una g ita a Saint-Km ilion, hanno assistito ad una interessantissim a prova, qu ella dei sign ori Picon e D am oy-Picon, i quali su una Turcat-M **ry di 24 H .P. e su una strada pavim entata di 150 m etri di lunghezza, sono riu sciti a superare la pendenza di essa che o l­ trepassava il 25 %•

I l t r it t ic o in F r a n c i a p e r g l i a u t o m o b ili. — Sulla proposta del S egretario gen erale d e ll’ A u tom o­ b ile Club del B elgio, il C on siglio di d etto club ha de ciso di in d irizzare una lettera di felicitazion e a l ! A u ­ tom obile Club francese che riusci ad otten ere re ­ centem ente il regim o del trittic o in Francia, cosi come l ’ A . C. B. l’ ottenne dal proprio govern o da più di due anni. R iu n io n i e c o n v e g n i . — Da tempo trattavasi di istitu ire un A u tom ob ile Club a Cannes, come ne esistono g ià a N izza. H yères, D raguignan. U n a riu ­ nione. alla qualo saranno in vita ti tu tti i chau[leurs di Cannes, avrà luogo prossim am ente per la d efin itiva istitu zion e del club. — In febbraio avrà lu ogo a Paul la scmainc au ­ tom ob ilistica che l ’A u tom obile Club B eam ese o rg a ­ nizza por l ’ anno entrante. — L ’ A u tom obile Club di N izza ha fissato nel se­ gu en te modo la data d ella semaine di N izza p er il 1908: Domenica 29 m arzo, corso dei fiori — 30-81 marzo-1-2 aprile, p rove diverse — 8-4 aprile, esp osi­ zione au tom obilistica — 5 aprile, prova del m iglio.

AUTO M O BILI 1 P IÙ PICCOLI N ella innum erevole qu an tità di argom enti che già fanno ressa per avere l ’onoro di essere presi in con siderazione nella nostra rubrica, diamo la precedenza ai p iù p ic c o li ; altrim en ti succederà come n elle gran di fo lle di persone, ove, se non si m ettono in salvo prima i bambini, si ha la quasi sicurezza di ved erli sopraf fa tti d a ll’ irruenza dei gran di e perduti. Cominciamo dunque dalle... bam bine; le g g i: moto

ciclette. Sono g li organism i più piccoli della locom ozione m eccanica ; eppure nel loro minuscolo insiem e si tro ­ vano ugualm ente ra ggru p p a ti tu tti i form idabili e le ­ m enti di una 21 IIP . A n zi, per com inciare a dare un concetto di qu ello che sia una macchina autom obile, si presta forse m eglio a ll’ esame d etta glia to il m ecca­ nismo riu n ito di una m otocicletta che non qu ello di una grossa vettura. P e r avere un’ idea d eg li studi e dei ten ta tivi che sono stati fa tti da tutti i costru ttori per otten ere la m otocicletta, basta esam inare tu tti i punti d ella b ic i­ cletta, nei quali è stato piazzato il m otore ! Sembra im possibile ; eppure sono in n u m erevoli! Ovunque nella b icicletta si é potuto trovare uno spa­ zio o cilindrico o piano di tre o qu attro cen tim etri, ove due v it i da 5/1G potessero essere collocate, quivi qualcuno ha trovato modo di attaccare un motore. Non parliam o dei quattro tubi principali del telaio ; la loro superficie è stata orm ai g ià ricoperta cento volto d agli attacchi dei m otori ; ma anche tu tte le altre parti non sono state risparm iate : si è attaccato il motore al manubrio, alle fo rcelle an teriori, a qu elle posteriori, al pedaliere... dietro al s e llin o .. dappertutto. V i erano duo sole parti che, per la loro continua m obilità, si erano risparm iato per m olto tempo la fa ­ tica d i portare il m otore : le ru ote! E ’ uscita la m otocicletta u S in ger n col m otore nel contro d ella ruota posteriore ! L a prim a domanda che si presenta quindi n a tu ­ ralm ente è q u esta : Qualo è la posizione più razionale del m otore in una m otocicletta ? La risposta è ormai


R IV IS T A M E N S IL E con sacrata da m ille p ro v e : il più basso p o ssib ile, t e ­ nendo però sem p re calcolo d e llo spazio che d e v e in t e r ­ c e d e re fr a essa e la stra d a , p e r fe tta e v e r tic a le (v e d i llg u ra (1). I I m otore è la p a rte più pesan te d i tu tta la mac c h in a : è q u in d i necessario che sia m olto in basso, p erch è ciò v ie n e ad a ssicu rare un cen tro di g r a v ità sta b ilissim o a lla m o to cicletta , su prem a n ecessità q u e ­ sta. p er lim ita r e il più possib ile lo cad u te cau sate dalla in s ta b ilità doU’e q u ilib rio . N o n d eve essere troppo in basso però, p erchè p u rtro p p o le n ostre stra d e sono com e dei n a s tri p re z io s i sui q u a li spesso sono incasto­ nate d e lle pietre.... m olto poco p rezio se co n tro le qu ali un m otore trop p o basso può andare a fracassarsi.

Q uanto a lla v e r tic a lità d e l m otore, le ra g io n i che m ilita n o a suo v a n ta g g io sono m olte, fra le q u a li due p rin cip a lissim o : 1° I l c ilin d ro non si o v a lizza . 2° L e s p in te p ro d o tte dai co lp i d el m otore sono p erp e n d ic o la ri a lla s u p erficie d el terren o , q u in d i non turbano in modo alcuno F e q u ilib r io d e ll’ in siem e; non solo, m a essendo anche sem p re n el piano v e r tic a le del tela io, q u esto non v ie n e mai s o tto p o sto ad alcuno di q u e g li u rti la te ra li ch e sono d e le te ri p e r ta l g e n e re di costru zio n i m eccaniche. I l m otore q u in d i, llssa to appena sop ra od a ll’a ltezza d el p ed a liere, n e lla m ezza ria d el te la io e v e rtic a le i f i g . l ) , ra p p resen ta sen za du bbio alcu n o la p osizio n e la più p e rfe tta . E d ora ch e F ab b iam o messo a posto, esam iniam o un p ò q u esto b en ed etto m otore. N on cred iam o q u i opp ortu n o fa re una d e tta g lia ta esp osizion e d el p rin c ip io sul q u ale si basano tu tti i m o­ to ri a benzina, e d e lle v a rie fasi dei lo ro m ovim en ti, gia cch é orm ai la sem p licissim a teor-a di qu este m ac­ ch in e é d iv e n u ta quasi p op ola re, e p e r di più ne abbiam o d a ta u n’am pia e m in u ziosa n o tizia nel n ostro A n n u a rio d e l 1901 ( l ) . Basta sap ere in m assim a che il g a z d i ben zin a com presso, ai c o n ta tto d i un tu b e tto in can d escen te o d i una s c in tilla e le ttric a , si intiam m a istan tan eam en te, re s p in g e n d o in n an zi a sé lo sta n tu ffo , il qu alo vien e q u in d i ad assum ere un m ovim en to re ttilin e o di va e v ie n i. Q uesto m ovim en to c o l so lito m eccanism o di biella e m anovella g ià da tan to tem po in uso n e lle locom o­ tiv e , v ie n e tra s fo rm a to in m oto r o ta to r io , e con in g ra ­ n a g g i, o con c in g h ie , o con caten e, o d iretta m en te, a seconda d ei v a r i sistem i, è trasm esso allo ru ote che fanno an d a re la m oto o icletta o v e ttu r a che sia. Q u ello che é in teressa n te da esam inare, secondo noi, è il com plesso d e lle v a rie parti ch e com pongono il m otore, per m ezzo d e lle q u a li si a rriv a ad o tten ere il m ovim en to sop ra d e s c ritto . in Annuario del Touring 1902, voi. I, paf. 25.

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N e lle m o to c ic le tte il m otore (v e d i lig . 2 ) ó rid o tto p ro p rio ai m in im i te rm in i e tu tto ra g g ru p p a to per modo d a occu pare lo spazio più ris tre tto . Q u ello che segn iam o qui d i so tto ci è sem brato, per la sua sem p licità , uno d ei più a d a tti ad un esame d im o s tra tiv o e d i una fa c ile scom posizione. L o sue p a rti p rin cip a li sono : I l u c a rte r n o scatola c ilin d ric a e n tro la q u ale g ir a F a lb ero a m an ovella che esce a ttra v e rs o ad ap p ositi c u scin etti tanto a d estra che a sin istra. S u lla estrem ità di d e s tra porta m ontato un p ic­ co lo in g ra n a g g io azion an te il m eccan ism o di accensione e che sta b ilisce ad in te rm it­ ten za il c o n ta tto e le ttric o , indu cendo n ella ca n d ela la s c in tilla ch e s e rv e ad in ­ fiam m are i g a z e a p rod u rre Io scoppio. S u lla estrem ità di sin istra , n elle m otociclette, p o rta una p ic c o la p u le g g ia che a m ezzo d i una c in g h ia tra s m e tte il m o vim en to alla ruota p o s te rio re . N e lle v e t ­ tu re in v e c e p orta g e n e r a l­ m en te il v o la n te d e lla f r i ­ zion e od a tta cco d e l m otore, co n g iu n to col cam bio di v e ­ locità ed il d iffe re n z ia le (v e d i A n n u a rio 1001, voi. I, p a ­ g in a *25). Fi«. 2. I l c i l i n d r o / co s tru ito estern am en te ad alette com e un term o -sifo n e, a llo scopo di dare m a g g io re su per­ fic ie di espan sion e al ca lo re p rod otto dai rip e tu ti scoppi, ed im p ed ire q u in d i il su rrisca ld a m en to d el m otore. L a cu la tta ch e form a, p er cosi d ire, il c o p e r­ ch io d el c ilin d ro , e n el m edesim o tem po la cam era di esp losion e. Q u este p a rti in te g r a li d e l m otore sono ten u te as­ siem a tra d i lo ro , p er m ezzo di d u e sem p lici tira n ti con dado a a e portano, g en era lm en te, a v v ita ti su di essi, g li a ltr i p ic c o li o rg a n i d el m otore ch e servo n o a com p letarlo. P re n d ia m o du n qu e una buona c h ia ve in g le s e e s v i­ tiam o i due dadi a a. Si può d ire che con qu esto sem p lice m ovim en to abbiam o sm on tato il m otore ! D ittà tli possiam o su bito s o lle v a re e sta cca re la cu­ la tta (fig . 8, n. 8) ed esam in arla m in u tam en te nei suoi p a rtic o la ri. A d e s tra ed a sin istra p o rta i due ra ccorci' a g o m ito che van n o in com u n icazion e l ’ uno c o l tubo aspirante dei g a z. l ’ a ltro col tu bo d i s c a ric o . N e lla sua p a rte s u p erio re sono a v v ita te p erp en d ico la rm en te le due v a lv o le , di asp ira zion e e d i scappamento. Quella p iù piccola è di aspirazione e si ap re au tom aticam ente n e ll’ a tto ch e lo stan tu ffo, retro ced en d o , ten d e a p ro ­ du rre il vu o to s o tto di essa. Q u ella più a v a n ti e più g ro s s a è la v a lv o la d i scarico, ch e v ie n e a p erta a l mo­ m ento opportuno, m eccan icam en te, p er m ezzo d el b i­ la n ciere b (v e d i fìg . 2). D opo la culatta ecco ch e ci resta n atu ralm en te sm on tato il c ilin d r o , che non è a ltro che un p roprio e v e ro c ilin d r o vu o to , n el cu i in te rn o s co rre lo stan­

tu ffo o pistone. I l c ilin d r o ha p ra tic a ti n e lla sua p a rte su periore, e d ia m etra lm en te o p p osti (flg . 3, n 2), due fo r i a vvi tati, in uno dei q u a li è in tro d o tto un tappo a m an o­ ve lla , e n e ll’ a ltro d i fa ccia la can d ela di accensione. L e v a n d o il tappo a m anovella, agu a rd a n d o n e ll’ interno, quando il m otore é in opera, si può v e d e re ed assicu­ rarsi se la can d ela non è g u a sta e l ’ accensione si pro-


T O U R IN G C L U B I T A L I A N O

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duce rego la rm en te. E un p icco lo a r tific io d i co stru zio n e questo tappo, ch e ren d e però, n e lla sua m odestia, dei s e r v ig i m olto im p o rtan ti. T o lt o il c ilin d ro ci r im a n ­ g o n o s p o rg e n ti, fu ori d el c a r ­ ter, lo stantuffo e la biella. Co­ me le v a r li? A ltr a sem plicissim a op erazion e. Si sv ita n o le q u a t­ tro p ic c o le v i t i d el cop erch io d e l c a rte r e (fig . 2) e q u ella d el p ia tto di accen sion e coi r e la t iv i p iccoli in g ra n a g g i. —

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i a • b E ’ una cosa di cin qu e m inuti ! C iò fa tto non si ha che s fila re V albero m a n o rclla ( f ig . 3, n. 5i e restan o cosi u gu a lm en te lib e r i biella e stantuffo (fig . 3, n. 4«. Che cosa rim an e più ? I l m ezzo c a r te r vu o to (fig . 3, n. 1) coi suoi duo tira n ti per le g a re l’ insiem e. Q uesto m ezzo c a rte r p o rta d i fu sion e a lla s in is tra un m ani­ c o tto d iv is o in due m età, che v a ad a b b ra ccia re il tubo d el te la io d e lla b ic ic le tta fissando cosi a qu esta in d is ­ s o lu b ilm e n te il m otore. Ora, com e d iceva m o sin d a l p rin c ip io , g li ele m e n ti che abbiam o esa m in a ti a d uno ad uno e che c o n c o r­ rono a fo rm a re q u e s to p ic c o lo m otore, sono g li stessi ch e. in d im en sion i più fo r ti, c i dànno i g ra n d i m otori d e lle , v e ttu re . E q u e s tio n e di piccole v a ria n ti, d i q u a lch e a g g iu n ta di o rg a n i in d isp en sa b ili a llo s v ilu p p o di fo rz e m a g g io ri, com e ad esem pio i r e g o la to ri c e n tr ifu g h i, e le le v e di regola m en to a lle v a lv o le sia di a sp ira zio n e che d i scarico. M a la sostan za è una sola. V ed rem o in s e g u ito com e q u e s ti p ic c o li m otori siano s ta ti più seria m en te e ra zio n a lm en te a p p lic a ti allo m ig lio r i m o to ciclette, passando in ra p id a r iv is ta qu a n to di più n u ovo e riu s c ito ci prepara il g ra n d e e n ig m a d el Salon di P a r id i p el 1903. P o c h i g io r n i an cora ci separano da q u esto im p o r ­ ta n te a v v e n im e n to ch e uoi a tten d ia m o con im p a zien za , p el p ia cere di p o te r n e l corso d e lla n ostra ru b ric a im ­ b a n d ire ai n ostri soci q u an to di m e g lio , di più p r a tic o e di più p e r fe tto ci sarà d ato osservare. In g . G i n o G a l l i .

C i c l i s m o Cambiamento di velocità, maltipio per bicicli altri velocipedi o veicoli. D ai s ig n o ri R . G illo te a u x e F . G illo te a u x è sta to re­ cen tem en te fa tto b re v e tta re in In g h ilte r r a , col n. 13872, un cam biam en to d i v e lo c ità per c ic li, che ci sem bra o rig in a le .

Scopo d e ll’ in v e n zio n e si è q u e llo di p o te r p e rm e t­ tere ad un b iciclo in moto, m unito d i catena, d i v a r ia r e la v e lo c ità d e lla m arcia a v o lo n tà d e l ciclista. L ’asse d e lla ru ota posteriore, a ltrim en ti d e tta ru ota m otrice, è fa tto in duo parti 1 e 2 (v e d i il d is e g n o ; di cui una è ec c e n tric a re la tiv a m e n te a ll’ asse d e ll’ a ltra parte, nel senso del piano o rizzo n ta le N e lla p a rte n 1 d e ll’ asse la bussola n. 8 d ella ru ota p o s te rio re g ir a sop ra s fe re e p o rta un tam buro (4), n ella p a rte poste rio re d el q u ale sono p raticate d e lle tacche od è a v v i ­ ta ta una ru ota d en ta ta (5) coi d en ti a ll’ in tern o. Q uesta ru ota d en ta ta si in g ra n a col p ign o n e d en ta to (6) il qu ale può g ir a r e lib eram en te su sfere in to rn o a lla p arte 2 d e ll’ asso per m ezzo d e lla ca lo tta a sfere (7) da una p arte e d e lla ca lo tta (8) d a ll’a ltra p a rte che racch iu ­ do il m ovim en to a s fe re esterno. In to rn o a q u esta ca lo tta può g i ­ rare lib era m en te la ru ota den ­ ta ta (9). A ta le scopo la calotta (8) p o rta su lla sua p e r ife r ia c i­ lin d ric a una su ccession e di ta c ­ che (10) ogn u n a d e lle qu ali ha una su p erficie cu rva (11 » su cui può e v o lv e r e un c ilin d re tto di acciaio (12). I l co n gegn o fu n ­ zion a nel modo s e g u e n te : Supponiam o a n zitu tto che la b ic ic le tta corra in discesa, le 4 tacche a s u p e rfic ie e lic o id a le (18) fanno e ffe ttu a re uno spo stam ento a ll’ in castro (17) che lascia lib era la ru ota (19) la q u ale si arresta. L a bussola, g ira n d o, m otte in m ovim en to la ru ota (5), il p ign o n e (6) e la ca lo tta (8 ); i cu i c ilin d r e tti ven gon o sp in ti con tro le r i­ s p e ttiv e m o lle tte o co n tro le pareti v e r tic a li d ello tacche, in modo che anche la ru ota (:») si arresta. Q uando in v e c e la b ic ic le tta sale, la ru ota d e n ­ tata (19) ò to lta dal suo in ca stro e g ir a lib eram en te su lla ru ota d e n ta ta 5). L o sfo rzo che v ie n e portato su lla ru ota d en ta ta (9) d a lla catena, rim e tte i cilin

&o m

m un.

d r e tti d e lla c a lo tta *8) al lo ro posto facen d o cosi g ira re la c a lo tta (8) ed il p ig n o n e (6) che fa rotea re a sua v o lta la bussola per m ezzo d e lla ru ota d en tata «6). Se fin a lm en te ilc ic lis ta a d o p e r a la b ic ic le tta su strada piana, e vu ol an dare c o lla m a g g io r ve lo c ità , a llo ra e g li non ha più b iso gn o d i fa r fu n zio n a re i c o n g e g n i di a c ­ coppiam en to. la catoua deu tata 19) m ette da sola in m ovim en to la bussola, la ruota dentata (9) scorre lib e ­ ram en te gia cch é i p ic c o li c ilin d r e tti d e lla ca lo tta (8 ' scorron o lib era m en te su lla s u p erficie c ilin d ric a della ru ota d en ta ta (9), la v e lo c ità re s ta in o ltre au m en tata anche p er il fa tto cho la ru ota d e n ta ta (19) ha so lta n to 20 d en ti m en tre la ru ota 9) ne ha v e n tiq u a ttro . (Dal Cyclc and Motor Trader).


R IV IS T A T a n d e m r id u c ib ile a b ic ic le t t a p e r l ’ e s e r c ito . — I l ten en te B runo del 12° b e rs a g lie ri h a testé idea­ to o fa tto c o s tru rre un tandem scom p on ib ile o tra s p o r­ ta b ile a sp a lle d a due person e e rid u c ib ile in o ltre fa cilm en te e ra p id a m en te in b ic ic le tto . I l tandem in parola ha il te la io d e lla form a ord in a ria , lu n g o m. 1 o l a lto cm. 4G, o lo due ru o te d e l d ia m etro d i UO c e n ­ tim etri. L a r ig id it à assolu ta d e lla m acchina e la sua r e s i­ sten za sono s ta te am p iam en te p ro v a te da m arcio di so ehm . e s e g u ite in 1 ore, su peran do a g e v o lm e n te d is li­ v e lli a b b astan za fo rti, od in e g u a g lia n z e di te rre n o co ­ s titu ito da p icco li fossi e c a r r e g g ia te e p e rco rren d o strad o da poco im brecciate. L ’ arm am en to d e l ciclista , tra tta n d o s i di m acch ina di uso m ilita re , v a p o rta to , com e su ccede n orm alm en te p er i b ic ic le tti sn od a b ili, a tra co lla . I l m osch etto r ie ­ sce cosi più a lla mano ed ó d i m in or im p accio n ello m an ovre del tandem . Q u esto v e ic o lo d el te n e n te B ru n o, se non ris o lv e il p rob lem a d e lla b ic ic le tta a p p lic a ta a ll’ e s e rc ito , p r e ­ sen ta p erò o ttim i re q u is iti d i p ra tic a u tilità . I l n u m e r o d e l l e b i c i c l e t t e a M ila n o . — N e l ­ l'a n n o fin a n zia rio 1900-1901 n el com une di M ila n o fu ­ rono, d a ll’ U fflo io m etrico, b o lla te 14.273 b ic ic le tte : n e l­ l ’ anno 1901-1902 ne fu ron o b o lla te 1G.179 v a le a d ire qu asi 2000 b ic ic le tte d i più. I l com une d i M ila n o si v e l e au m en tata la sua p a rte c ip a zio n e a lla tassa da L . 67.799,46 a L . 76.120,08. I l n u m e r o d e l l e b i c i c l e t t e in F r a n c i a . — I I g io r n a le Le Vélo dà il n u m ero d e lle b ic ic le tte e s i­ s te n ti in F ra n c ia secondo una re c e n te s ta tis tic a : esse sono 1.106,768. E poich é 1’ u ltim o cen sim en to fa sa lire la p op ola zion e fran cese a 88,961,945, si hanno 28,4 b i c i ­ c le tte per o g n i m ille a b ita n ti, ossia, in c ifr a roton da, un b iciclo p er o g n i 85 a b ita n ti. Si n ota ch e v i è un co n tin u o aum ento n e lla d iffu s io n e d i q u esti v e ic o li; per esem p io nel 1899 si a v e v a n o s o lta n to 21,7 bici e le t t e p er o g n i m ille a b ita n ti. L a rgo

a lla

b ic ic le tta ! —

N el

num ero 5 d e lla

R ivista pubblicam m o un son etto, in d ia le tto bresciano, d e l socio B o n a te lli d i C h ia ri; ed ora da B o lo g n a ce ne p e rv ie n e la tra d u zio n e in d ia le tto bologn ese. E cco la :

LARGO A LA BIZICLÈTTA. Guarda, guarda cm ’ èl v a ! par eh' èl le porta In spala al d ia v i, un treno d ' ferrovi : ì . ’ è apèna apèna vgn ù fora d ' la porta Oh' 1* è bèl e sètta Tare ed Sant’ Isi Anc un strupezzi da una ^amba storta E1 va m ei d ’ un suida d ’ cavallari. Se po 1* à bon pulm ón e gam ba forti» E1 vòla, sangv ed tu, eh’ an si tein dri ! 1/ è véra che del volt al tira sètta (1) U na quale vcètta oppur un biriebèn : Mo coesa cónta un pzol ed tèsta rètta, (2) Lù l'a sunà: derlèn, derlèn, d erlèn !... Largo, lassà passar In biziclètta. (3) FI mònd 1' è di più svelt, corpo d ' Cajèn ! Tradotto dal bresciano di B on atelli dal socio di Bo­ logn a N . 43355 del T C. I (1 ) . Pronunzili : sattn. (2 ) . • rutta. (3) . ■ l>i?iclattn.

S o c i b e n e m e r it i

Hanno presentato dieci nuovi soci).

Alíñese. N eri Silvio Armando — Cremona. Pozzi prof. ICmilio — Firenze, Giochetti Guido — G a llo n ile , Fum agalli Luigi l ’ go — Genova. B ottaio Angelo Kdonrdo — Lecce, Allunino Copeco Benedetto conto d ’ U gon toe l’ isignano — Mantova, Bernoni Gino — Milano, Tenca dott. Cenuro Taddeo — Modena, Kmigoni mar­ chese dott. Giiiftcppo — Napoli, Bovu Gaetano — Prednzzo. Brigndoi Franceaco.

I soci bonom erlt numero di 476.

sono cosi a l 15 novem bre 1902 in

M E N S IL E

107

M * ì

S IT E *CONVEGNI Nel Carso e fra le A lpi Dinariche. I l s ig n o r co lo n n ello G. B. L u cia n i in tra p rese, n ella scorsa esta te, una in teressa n tissim a g ita , d e lla qu ale ci fa v o ris c e una is tr u ttiv a rela zio n e ch e siam o lie t i di p o te r p u b b lica re n e lla sua p a rte g e n e ra le e vera m en te n o tevo le. T a le g it a c ic lo -n a u tic o -fe rro v ia ria si s v o ls e da U d in e a P ris ta u (p o rto d i A n t iv a r i) a ttra v e rs o l ’ Is tria , la D alm azia, l ’ E rz e g o v in a , la B osn ia ed il M on ten egro. I l paese a ttra v e rs a to è di per sé a ttra e n te p er lo sue c o n d izio n i to p o g ra fic h e , m a p er g li ita lia n i hanno una sp ecia le a ttr a ttiv a l ’a flin ità ch e ci le g a ad una p a rte di esso e g l i s p le n d id i rico rd i che v i sono d is ­ sem in a ti d e lle occu pazion i rom ana o veneziana. D a p p rim a il F r iu li s o g g e tto a ll’A u s tria è fr a te llo del n ostro: in d i l’ Is t r ia p er lin gu a, p er sen tim en to n azion a le e p e r costum i, non è che il p rolu n ga m en to d e l V en eto. T r ie s te , b e lla p er n o b iltà d i e d ifiz i e p er re g o la rità di v ie e d i piazze, e Fiu m e, meno estesa ma non meno bella, form a n o i due p oli d i q u ella te rra d o v e tu tto è italian o, e le sue c ittà m in o ri lu n go la costa. (Capo d ’ Is tr ia , P ira n o , P a re n zo , R o v ig n o e P o la ), e le sue g ro s s e b o rg a te d e ll’ in tern o (com e B u ie e P is in o ) hanno stam po p re tta m e n te italian o. P u ra m e n te ita lia n o è pu re l ’a sp etto d e lle c ittà d e lla costa d alm ata. Zara. S eben ico, T ra u , Spalato, R agu sa, e tu tti i lo ro m onu­ m en ti che form an o un com plesso sp len d id o, sono r o ­ m ani e v en ezia n i. In D alm azia però, il sen tim en to d e ll’ ita lia n ità ò op presso d a lla m a g g io ra n za croata, seb b en e sia v e n e to il d ia le tto ch e si p a rla lu n g o la costa. I l Carso trie s tin o e d a lm a ta ,co lle sue c a ra tte ris tic h e conche, fo g g ia t e a cra tere, coi fian ch i a lb e ra ti e il fon d o c o ltiv a to , da cui l ’acqu a sen za sbocco ap p aren te sp a risce p e r ig n o ti m ean d ri, nudo pochi anni addietro, si va ora riv e s te n d o d i r ig o g lio s a v e g e ta zio n e . S v a ria ­ tissim o d’asp etto: qu i si p rosen ta roccioso, aspro, to r ­ m en ta to : là s e v e ro e d eso la to com e l ’a g ro rom a n o; a ltr o v e g a io , rid en te, v e r d e g g ie n te com e la B rian za. L e A lp i D in a ric h e accom pagn an o com e una m u ra g lia re ttilin e a , ad est l ’ Is tr ia e la D alm azia, nude, scoscese, qu asi d a p p e rtu tto im p erio se, sem p re im p on en ti. L u n g o la costa si s v ilu p p a un sistem a d i iso le, qu asi tu tte con andam ento g e n e ra lo p a ra lle lo ad essa, creando num erosi seni o can ali e p o rti n a tu ra li g ra n d io si, ad esem pio q u e lli d i F iu m e, Zara, T ra u , S eben ico, Spalato e sopra tu tti le Bocche di Cattaro, gra n d iosa insenatu ra che n elle q u a ttro b a ie d i T o p la , T eo d o , R isa n o e Cat taro può d ar r ifu g io a tu tte le flo tte d el moudo. Questa co n d izio n e d i cose ha p ro d o tto una pop olazion e quasi esclu siva m en te m arinaresca, va len tissim a . In com plesso la co sta o rie n ta le a d ria tic a si p resen ta a ltre tta n to v a ria e m aestosa, q u a n to l ’o c cid en ta le è m onotona e tetra col suo m are basso, la s p ia g g ia au gu sta ed i radi e me sch in i p o rti a r tific ia li. L ’ E rz e g o v in a e la B osn ia si presen tan o con a ltri c a ra tte ri a ffin i tra lo r o ; la lo ro lin g u a com une è la serba. I l p a e s a g g io è m on tu oso, i m onti in g en era le rocciosi e nudi, ma le a lte v a lli d ella N a re n ta e della Bosna, com u n ican ti p er le lo ro te s ta te al c o lle di Iv a n , sono v e r d i o b o sch ive sin o al oulm ine. M o s ta r e Sera ie v o , a m p lia te d a ll’A u s tria con e le g a n ti costru zion i m oderne, co n serva n o tu tta v ia , presso la nuova, la v e c ­


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T O U R IN G C LU B IT A L IA N O

chia città colle moschee, le v ie s tre tte e tortuose e le caratteristich e case turche. I l popolo veste il costum e nazionale, col berrettin o serbo il cristian o ortodosso, col fe z il musulmano. I l M on ten egro, n ella parto accessibile per le rota­ bili nuove, è un paese che si può d ire uscito ora d a l­ l’ infanzia. I suoi v illa g g i lindi, colle largh e strade rettilin ee, lia n ch eg g ia te da casette che paion nuove, colla tin ta fresca, generalm ente ad un piano solo, il terreno, e solo in parte il piano superiore, a tetto p iu ttosto acuminato e coperto di tegole p ia tte rosse, spirano freschezza e quasi elegan za n ella loro sem plicità. L e strade sono quasi tu tte alberate: le piazze regolari e circon d ate da viali, ta lv o lta adorne d i fon­ tane o piccoli monumenti. M a più interessante è il popolo m ontenegrino, alto d i statura, snello, vigoroso, sveglia to , sim patico n el suo costume nazionale, col re v o lv e r di prescrizione costantem ente in tilato nella fascia che a v v o lg e i llanchi. N on elega u te sem bram i il Pantalone fo g g ia to a sacco dietro, a gam biera in basso. A n ch e qui la relig io n e è indicata dalla copertu ra nel capo: b erretto-tegam in o per l’ortodosso, fez rosso o bianco per il musulmano. In tu tto il paese un solo pensiero, un’anim a sola, il culto per il suo P rin cip e T u tti s o ld a ti! 230 m ila a b itan ti: 80 m ila arm ati, di cui 20 a *¿5 mila, d iv is i in due corpi, possono varcare la fro n tie ra e in vad ere il paese nemico. T a le propor­ zion e darebbe a ll’ Ita lia un esercito di 11 a 12 m ilio n i! P e r ciò che interessa p articolarm en te il ciclista, le ro ta b ili in Is tr ia e Dalm azia, rim ontando a ll’epoca d e ll’occupazione francese, hanno gen eralm en te sosti­ tuito, nel tracciato e n el profilo, le antiche m u lattiere adottandone le pendenze, eccezionali per lu n gh i tra tti. Il govern o le va correggen d o ed estende con nuove com unicazioni, certo m iglio ri, la rote strad ale; tu tta via m olte correzion i sono ancora necessarie per ren dervi la v ia b ilità comoda e gradevole. N e ll’ E rze g o v in a e Bosnia le strade sono posteriori a ll’occupazione austriaca e perciò sono state costru ite con c rite ri m oderni, di la rgo svilu ppo e pendenze mo­ d era te; per modo che, salvo eccezioni, sono tu tte pe­ dalabili. L o stesso può dirsi delle rotab ili nel M ontenegro. L a largh ezza varia da 2,50 a 5 o 0 m etri. Il fondo però non è ancora generalm ente solid o; m olti tr a tti sono di m ateria smossa o di pietrisco, nè la ma­ nutenzione si può d ire sufficientem ente curata. In Is tria le distan ze su lle v ie p rin cip a li sono segn ate di *200 in 200 m etri ; in D alm azia sono state collocate le pie­ tre ch ilom etrich e, ma sono ancora mute e attendono il num ero; in E rzegovin a, Bosnia e M on ten egro sono segn ati i chilom etri. In tu tta la region e, sicurezza personale assoluta. P e r ciò che rid e tte il c o m fo rt , a ll’ in fu ori dei centri principali, è assai d e fic ie n te in tu tta la zona percorsa dal colonnello Luciani.

N e l T ir o lo e n e lla S vizzera. Com pirono una bella g ita ciclo-alp in a i soci del T o u rin g L e tte r ing. G iovanni e L eo n zio M addalena, a cui si uni poi il dott. T ita Zam bon di Malo. P a r titi da Schio il li) a gosto pel Pian delle Fugazze, e giran d o por le più note località del T re n tin *, T iro lo , Svizzera, Piem on te, ritornarono in p a tria dopo 22 g io rn i d i assenza. •In com plesso la g ita fu interessante, v a ria ta o non faticosa. Essa v a lg a a dim ostrare sem pre più come la b icicletta si p resti p er visita re zone anche assai vaste, ben m eglio d ella fe rro v ia e d ella d iligen za . Con essa si gu sta veram en te il paesaggio, si conosce la natura del paese visita to, i costumi d eg li ab ita n ti e le sue caratteristich e. Dopo un v ia g g io in b ic ic le tta si può avere un’idea ben chiara e precisa dei lu ogh i percorsi, m entre un v ia g g io in fe rro v ia lascia solo d elle im pressioni staccate e incom plete.

A n d o r n o (N ovarai. — L a Società sp ortiva della V a lle d’Audorno (d e lla quale fanno parte m olti soci del T o u rin g), recentem ente fondatasi in Andorno, inau­ g u ra va la sua bandiera, lavoro squisito d ella gen tile signoi-a E len a R appis, che ne fu altresì la madrina. Pronunciarono belle parole il prof. Chialant, che disse d ello scopo d ella n ovella Società, ed il padrino ca va ­ lie re avv. G. B. Sella, che, ricordando la bandiera excelsior dal biellese Q uintino Sella piantata sul M on­ viso prim a di portare la bandiera italian a sul Cam­ p id oglio, auspicò al nuovo vessillo d ella P ro S port una m arcia trion fa le sim ile a qu ella d ella sua sorella m aggiore. Segui una lie ta cena. A l d essert il sig. Querqui le g g e v a le numerose adesioni di società sp o rtiv e e di c ic lis ti em eriti, fra cui qu ella d e ll’avvocato N egro, presidente d e ll’Audax torinese; propose un telegram m a al sig. Johnson, d ire tto re gen erale del T . C. 1., e rin ­ g ra ziò i convenuti, traendo dal b ello e scelto numero di essi lie to p resa g io per T a vven ire d ella Società. L ’avv. S ella b evette alla gra ziosa madrina, alla fa ­ lange di am abili sign o re e sign orin e e di baldi g io ­ vani raccolti sotto il nuovo vessillo, pieno di m alie, ed alla sua terra andornese, non u ltim a mai n elle vie del progresso. A ggiu n sero n ob ili parole il sig n o r Sampò ed il cav. avv. Guzzano, c o n sig liere p rovin ciale di Andorno. ed infine il farm acista Ram asco, che lanciò l ’idea di un con vegn o gen erale ciclistico in A n d orn o nella sta ­ g io n e e s tiv a del prossimo anno. N on è a dubitare che l’ idea sarà splendidam ente concretata. A r o n a (N ova ra ). — C oll’ adesion e di m olti soci del T o u rin g si costitu ì qui il Club C iclistico Aronese. Num erosissim a riuscì l ’adunanza per la nom ina della d irezio n e: prova evid en te che la n ovella società è su­ bito en trata n ella sim patia dei tanti c ic lis ti che conta A ron a e din torn i. L q statuto ed il regolam ento, ap p rovato ad una­ nim ità, è ostensibile, per chi desidera prenderne v i ­ sione, presso la cartoleria del sig. P . Reina, corso Cavour. L e cariche del C on siglio d ire ttiv o riuscirono così: P residen te, E doardo P ir o la Grassi ; vice-presiden te, V e la ti G audenzio ; d ire tto re sportivo, C orbari Giuseppe: segreta rio. Tom m asina G iuseppe; cassiere, M assai A l­ b erto; c o n s ig lie r i: Lu cin i ing. Cesare e M orn iroli Pietro. A reviso ri dei conti N e g ri P ie tro , R o n coroni U g o e B ertolotti Giuseppe. G e n o v a . — L a sezione gen ovese d ell’ A udax. ca­ pitanata dal sign or A lfre d o De Barbieri, console d el T o u ­ rin g, partecipò al convegno di Schio. N ella sfila ta del convegno fu fatta segn o a speciali ovazioni da parte della cittadinanza, per la pratica uni­ form e e la splendida bandiera portante i colori di Ge nova con l ’ aquila ricam ata in seta. N e i g io rn i di lunedì, m artedì e m ercoledì si fecero d iverse v is ite nei dintorni. R’ n otevole la g ita a A siago, circa ehm. 35 dei quali 25 di continua salita com piuti in ore 2.18: tem po controllato e ritenuto assai ristretto d a g li stessi ciclisti del posto. L o n a t o (B rescia ). — A l convegno nostro il nu­ mero d e g li in s c ritti fu d i 147. L e società in scritte erano 10, e cio è: U nione c iclistica di Verona, sezione d el­ l’A u d a x Ita lia n o di Brescia, Club ciclistico d i C im a ­ tone M ontanara, Società c iclistica di R ovato, Club c i­ clistico di D esenzanosul Lago, C ircolo ciclistico di O rzi­ nuovi, Club di C ologn a Veneta. Società ciclistica di Mon­ tich iari, Unione ciclistica di B edizzole e Club di C asti­ g lio n e d elle Stiviere. Erano pure rappresentate le società ciclistich e di Parenzo (Is tria ) e di Varese. I prem i furono assegnati n el m odo seguente 1° P re m io : U nione ciclistica v e ro n ese; 2°: Società ci-


R IV IS T A M E N SILE d is tic a di Curtatone-M ontanara ; 3°: Club artistico di O rzin u ovi; 4°: S ocietà c ic lis tic a d i C ologna Veneta. I l club u S o ffici » di R o va to si era messo fuori concorso. L a stilata, fa v o rita da una giorn a ta splendida, riu ­ sci im ponente pel numero essendovi anche m oltissim i c iclisti non iscritti. Essendovi un residuo di circa L . 50 di attivo, q u e ­ ste saranno tenute come fondo per un convegno da tarsi nella prossim a prim avera. M a r o s t ic a (V icen za . — I l tempo con giu rò contro il nostro convegno, che era stato rim andato allo scopo di non d a n n eggia re i con vegn i banditi in altre c ittà vicine. Erano rappresentati i soci di Vicenza, Schio, Bassano, Th ien e, Mason, Padova, V illa verla , C astel­ franco. I coraggiosi qui g iu n ti m algrado il tempaccio, furono accolti nel nostro m unicipio al suono d ella bandu cittadina. I l nostro sindaco P o rtile , ed il bravo con­ sole locale Francesco Colpi, fecero g li ouori di casa. Fu s ervito il verm outh e benché in pochi — una cinquan­ tina circa — non mancò la più schietta allogria. La squadra di Schio, com posta di dieci baldi g io va n o tti che n el loro bianco costume, m olto am m irato, ebbero il plauso generale, ebbe la m edaglia d’argento. Una pic­ cola m edaglia d’a rgen to fu data al ciclista più giovan e, bambino di otto anni, tig lio dei sign or Giuseppe Zampieri di M arostica. M o r i (T ren to ). — I soci del T o u rin g residenti a M ori (amena e lu n ga b orga ta fra R o v e re to e R iv a ) possono ricordare con o rg o g lio le g ite d ella scorsa stagiono. O ve fu possibile, ossi mai m ancarono d i por­ tare il saluto del T ren tin o a d iverse città d’ Ita lia d ove 8’ organ izzaron o c o n v e g n i; furono a Desenzauo, Crema, T r e v ig lio , Schio. Ovunque furono fa tti segno a dim ostrazioni d ’ a ffetto verso il nostro paese; in ogni banchetto, i sindaci, i consoli innalzaron il ca­ lice brindando al T ren tin o. Da per tu tto riportaron per la m a ggior distanza o per il costumo più elegan te o per il numeroso concorso, premi : a Desenzano la grando m edaglia d’ argen to, a Crema, a Schio la m e­ d a g lia d’oro, a T r e v ig lio il d istin tivo ricordo d’ oro. M a più che i prem i valgon o i ric o rd i; e tu tti ram m en­ tano le g e n tile zze di cui furon p rodigh e le g e n tili c ittà ohe li ospitarono. N a p o li. — In d etta dal Consolato napoletano del T. nei g io rn i 10, 20 c 21 settem bre si svolse la g ita in Abbruzzo. L ’appuntam ento era per le tre ant. alla stazione. Allo tre o mezzo, accese le lanterne, si p artì p er Venafro. Dopo una breve sosta ripartiam o per Ca9tellone al V o l­ turno percorrendo la splendida strada che co s te g g ia il duine. Dopo Castellone,dobbiam o superare il v a lico d etto del C alvario (in. 1110). A rriv ia m o lassù ricom pensati d a ll'o m b ra dol bosco o da una frescura d eliziosa o poi dalla splendida discesa che, facendoci am m irare tutta la conca di Castel di .Sangro, ci conduce ad Alfedena. Facciam o una vo la ta lino a Castel di Sangro. dove, appena g iu n ti, ripartiam o per a scen d erei! secondo v a ­ lico d ella giornata, qu ello di Roccaraso (m . 123G). Vi giu n giam o verso lo 18. Lassù il freddo si fa sen­ tire o il tem po s trin g e volendo essere la sera a Sulmona. Trascorriam o perciò lo splendido Pian o d elle Cinque m ig lia e vorrem m o percorrere con egu ale v e lo c ità la non meno bella discesa d i P ettora n o ma, invece, il p re ­ cip izio che si apre a destra della via senza parapetto e i freq u en ti tourniquet* ci obbligano ad un passo re ­ lativam en te lento sino a Sulmona. L* indomani alle 7 siamo in macchina e in poco più di un’ ora ra g g iu n ­ giam o Basano. Dopo breve sosta, superata una dura sa­ lita, ci troviam o nella v a lla ta di San V enanzio, am m i­ revole per la sua bellezza orrida. In te n ti come siamo a god erci il m aguiiico paesaggio, non ci accorgiam o dei chilom etri che trascorrono sotto le nostre b iciclette e, senza avvedercene, ci troviam o a C astelvecchio Sube­ quo d o ve il program m a segna il riposo e la colazione.

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Lasciato Castelvecchio eccoci alle prese con la F orca Caruso (m. 1 2 0 0 >. L a salita è forte ma il panorama splendido ce la fa fare volen tieri e giu n giam o verso lo 17 alla canto­ niera d ie si trova al culmine. Di qui ad A vezza n o non è che una piacevole discesa colla bellissim a vedu ta del Fucino. A d Avezzano troviam o ì nostri consoci del T o u ­ rin g in festa per l’ inaugurazione del gon falon e d ella seziono avezzanese ed, insiem e a loro, a ltre rappresen­ tanze dei vic in i Consolati nonché la seziono d’ isola del L ir i. L ’indomani la nostra com itiva vien e accresciuta da tu tti i carissim i amici d’is o la del L iri, i quali par­ tono con noi. N ella Val R o veto passiamo di m e ra v ig lia in m era­ v ig lia ; il panorama cambia continuam ente e ci fa am ­ m irare punti di v is ta splendidi. Ci ferm iam o un poco a C iv ite lla ro v e to e poi pro­ seguiam o per Isola del L ir i. Dopo v is ita te le ca rtiere e rim pou en te turbina che le m ette in moto, ripartiam o p e r Cassino. A Cassino ha term ine la g 'ita e tu tti ringraziam o ed acclamiamo il benem erito nostro capo-console d o t­ to r Arano, organ izzatore della g ita , il quale ha m ante­ nuta la promessa fattaci nel program m a-itinerario, che p rom etteva di farci am m irare superbi monti, m agu iiìci panorami e paesaggi pittoreschi. P a lla n z a <Novara). — A Pallanza si ‘ oleunizzò, con in terven to delle au torità c iv ili o m ilitari, la festa d eg li alberi. F ra g li a ltri oratori si fece notare il prof. Sale, il quale parlò a nome dol T ou rin g, fra altro d icen d o: u Noi turisti che visitiam o l’ Ita lia palino a palmo m antenendoci fo rti per ogni cim ento che il domani le possa preparare, ricordiam o, come li avessim o d a va n ti a gli occhi, i pon ti tra vo lti, le strade invase d alle sabbie, dai ciottolon i e dai massi, le case crollate, i paesi d i­ stru tti dalla violenza dei torronti spaventosam ente in­ grossati, perchè i m onti sp ogli d elle loro belle chiom e, troppo rapidam ente lasciano scolare a vallo le acquej ricordiam o l ’aspetto e le parolo di coloro cho, rim asti senza roba, senza tetto, senza i loro cari, im precano alla d iv in a provvidenza, ignorando che cause di si g ra v i danni, di si gran d i sven tu re furono e sono l’a vid ità o l’ im previden za d e g li u o m in i». P a rlò eloquentem ente in favore del rim boschi­ mento o d elle bonifiche e, a p p la u d is s im o , concluse: u R ito rn i per l’ Ita lia il tem po in cui sacre s’appendean corone a g li albori sacri, e v iv a la nostra patria verd eggian te, tra il frastuono delle industrie, a ll’azzurro del cielo, dalle balze alpino alle sp ia g g io baciato dal m are! u V iv a l’Ita lia nostra, saluberrim a nutrice d’uomini generosi e forti, am m irata e amata da tutti i popoli, a ll’avan gu ardia della c i v i l t à ! » Rom a. L a g ita a Ca9telgandolfo, che sotto la direziono del capoconsole on. B runialti e dei consoli rag. Fernando T ra sa tti ed Enrico R ig h e tti ebbe lu ogo domenica, 19 ottob re scorso, se non fosse in p arte stata guastata dalla p io g g ia , p oteva riu scire la più grande ottob rata d ella sezione romana. V i parteciparono o ltre un centinaio di ciclisti, tra cui i consoli G u g lielm o tti. Schupfer. M orchi, P izzin i, m olte sign ore e signorine, parte ven u te in macchina e parto in treno, alcuno delle qu ali fecero il ritorn o a Rom a sotto una p io g g ia d irotta e con strade rese, pel fango, pericolosissim e. II m unicipio di C astelgan d olfo o flri un verm outh d’onore, ed il sig n o r Fabrin i. am m inistratore d el duca di Gallese, il prodotto di un'abbondante pesca nel lago, e v in o prelibatissim o. A l banchetto, al R istoran te d ella F errovia, non mancarono i brindisi in n eggia n ti al T o u ­ rin g. nè uno dei so liti isp irati discorsi del capocon­ sole B ru n ia lti; segu i il console T rasatti, proponendo che il 18 m aggio 1ÌJ08 debba tenersi in Rom a un gra n d e con vegn o nazionale perchè la capitale d’ It a lia possa


F^otogr. di L. V. BEK TAKELLI

(f r a c con Kodak Cariacela N .j).

I  Castellacci  di Castellamonte (Ivrea). A un’ora da Castellam onte, in una valletto, si tro v a questa grande frano, di roceio gron itoid o decom posta, in teressan te p er lo form e bizzarre ed arditissim e.

t


F*otojjr. di Iv. V

B E R T A R E L L I [firtu• con Kodak Cartuccia A. y).

Macchiette Vesuviane. P r im o m o v im e n to p e r a v v o lg e r e nulla pu n ta d i un baston o un p o ’ d i la v a in fu sion e. S eco n d o m o v im e n to : i l bastone a lza to con fo rz a stacca un p o ’ d i la v a ; l ’ u o m o scappa dal c a ld o c n e lla la va pastosa im p rig io n a la ben n o ta m on ota di ram e. — U n a c o r r e n te d i la v a ch e s g o rg a (o sin istrai da la v e g ià rapprese. - U n a p ic c o la gu id a. — P a d r e B e n ed etto . — U n v e n e ra n d o la zza ro n e. — I l c ra te re c o i su oi fu m i.

«


TO U R IN G C LU B IT A L IA N O

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a g g iu n g e rò per prim a il proprio stemma sul vessillo ciclistico femminile, a flìd ato dalle g e n tili donne fe rra ­ resi alle donne d ’Ita lia ; e la proposta venne da tutti accolta col più gran d e entusiasmo. R o v i g o . — I l con vegn o ciclistico tenutosi nella nostra città il 2G ottob re p. p. chiuse splendidam ente il p rogram m adei festeggia m en ti svoltisi n ell’epoca della fiera, promossi da un com itato di volonterosi cittadin i.

Itovlgo. Viuzza Vittorio Emunuolo.

Dopo l’esposizione agraria, il Natale del Porosi, i concerti, le corse di cavalli, non poteva R o v ig o (la c ittà del V en eto ove nel 1896 si teune il prim o con ­ gresso ciclistico ) non dedicare una giorn a ta ai turisti, g io rn a ta che riuscì bene sotto ogn i rapporto. I l senatore conte G iovanni Camerini, con squisita gen tilezza , a veva posto a disposizione del consolato di R o v ig o il sontuoso suo palazzo. Qui, fin d alle prim e o re del m attino, si trovarono i consoli di R o v ig o ed i com ponenti il Com itato per ricevere i collegh i che d o ­ vevan o arriva re. D a lle 8 alle 10 giu nsero le squadre di Badia, B o­ logna, Bassano, B agnolo di P o, A rqu à Polesin e, Londinara, Cento, Este, Ferrara, Conselve, F e ltre , Padova. A d ria, Alberedo, L on igo, M ontagnana, C avarzere, V e ­ rona, C h ioggia. Schio, M onselice, C ologn a Veneta, Lod i, V illafran ca, C astelfranco Veneto, Marostica, Thiene, F ica rolo con fanfara. Venne offerto un rinfresco. A lle 11 i c iclisti si raccolsero, sotto la direzione del console conte G iovanni Sgarzi, in piazza X X S e t­ tem bre per la sfilata. P reced eva il corteo il capoconsole gen erale O reste Gorla, venuto da M ilano in rappresentanza del d ire t­ tore gen erale, il capoconsole d i R o v ig o Dom enico L om ­ bardi ed il console avv. G ino Giolo. S egu iva la squadra di F ica ro lo con fanfara, indi le a ltre in ordin e alfabetico di città. L ’im ponente corteo mosse per v ia G iard in i, A lb e rto Mario, M iani, X L u g lio , piazza G aribaldi, v ia S ilvestri, Tribu n ale, M azzini, Celio, Androne, U m berto I, piazza V. E., e fece rito rn o fra le acclam azioni di un’enorme folla in palazzo Cam erini. A lle 11,80, ricevu ti dal sindaco avv. G iovan n i Vauzetti, gran numero di c ic lis ti convennero nel palazzo m unicipale, ove venne offerto un rin fresco e d ove do­ v eva inaugurarsi il gon falon e offerto dalle sign ore alla sezione d i R ovigo. N ella gra n d e sala del C on siglio si radunarono pure m oltissim e e g e n tili sign o re e sign orin e per assistere alla cerim onia. Dopo il saluto riv o lto a nome d ella città d a ll’av­ vocato V an zetti sindaco, a nome del consolato di R o ­ vigo, l ’ a vv. Gino G iolo presentò la professoressa s i­

gn orin a E ster Tonini, rivo lgen d o opportune parole di rin graziam en to alle sign ore che avevan o offerto il gon ­ falone ed a lla sign orin a T on in i per a ver accettato l’incarico di tenere il discorso inaugurale. L a colta signorina, dopo a ver accennato con eloqu en ti parole al progresso del nostro secolo, od alla fo rte spinta che a tale progresso diede l’ educazione fisica, cosi concluse : u E al T o u rin g Club Italian o, che o g g i conta tre n ­ tam ila soci, a questo sim patico sodalizio che, nel v o l­ gere di pochi anni, ha fatto tanta e si bella strada, é specialm ente riserva to il nobile còm pito d i fa v o rire e in coraggiare questo m ovim ento, di dedicarsi con in ­ telletto d ’am ore alla salutare riscossa, poiché esso non è. come taluno m aligna, una società oziosa e fr iv o la che indice spettacoli, feste, congressi, ma un’immensa e potente fa m ig lia dove sono le m enti più elette, gli scien ziati più celebri, i gen tilu om in i più onorati, g li uomini ed i giova n i più onesti ed operosi, un’immensa e discip lin ata fa m ig lia che strin ge vieppiù sem pre tra g li uomini il dolce o verace amore di fra telli. u Saluto la bandiera dono g e n tile d e lle nostre si gnore, la presento, l ’ affid o al benem erito nostro pre­ sidente d ella sezione del T ou rin g. u Corra il pacifico vessillo per le belle contrade d’Ita lia , salga i monti, va lich i i mari, sfiori le nevi d elle A lp i, g iu n ga alle fiamme dei vulcani, sia salu ­ tato con serena giocondità, poiché in esso u non ram pare di aquile e di leoni, non sorm ontare d i b elve ra­ paci n, ma lo stemma del nostro T o u rin g che dico amore e pace, ma i colori della nostra prim avera e del nostro ciolo, che sono un poema di dolcezza e di in ­ can ti; corra il pacifico vessillo per la terra d e lla poe­ sia, della musica e del canto, e sia benedetto ora, sem pre e nei seco li! » L o splendido discorso d ella sign orin a T on in i, in ­ terrotto spesso da applausi, ebbe alla fine una calo­ rosa ovazione. I l capoconsole Lom bardi, dopo a v e r rin gra zia to la signora T on in i, le presentò a nome del com itato una m edaglia d’argento.

e!

ltovigc. Arane! «lui costello.

I l dott. M oreschi, console di B ologna, dopo pòrto il saluto a R o v ig o , consegnò al consolato di R o v ig o la m edaglia del M in istero d e ll’istruzione pubblica, ot­ tenuta dalla sezione nostra al con vegn o d i B ologna nello scorso m aggio. T erm in ata la gen ia le festa, tu tti i c iclisti si r iv e r ­ sarono al campo d elle corse, ove, sotto uno splendido sole ed un’ in fin ità di sig n o re e pubblico, ebbe luogo l ’ ultim a g io rn a ta di riunione. I l banchetto sociale, a cui parteciparono il sin ­ daco, il presidente del com itato dei festeggia m en ti ed alcune g e n tili sign ore e signorine, ebbe lu ogo alle ore 18,30 a ll’alb ergo Corona Ferrea. A l posto d’ onore siedeva il capoconsole generale


R IV IS T A M EN SILE sign or O reste Gorla. Durante il pranzo regnò la pili schietta e cord iale fam igliarità. A llo cham pagne prese la parola per prim o il sig n o r Oreste Gorla, il quale rin gra ziò R o ­ v ig o per le a ccoglien ze rice­ vute, congratulandosi poi in modo speciale col consolato di R o v ig o per la splendida riuscita del congresso. Parlarono poi il sindaco, il console di Bologna, dottor Moreschi, il d ottor O liva, p re­ sidente del Com itato, il sig. Gramola, console di V illa ­ franca. il quale declam ò un gen iale briudisi in versi. Da ultimo, a nome del consolato di R o v ig o , parlò l ’ a v ­ vocato Giolo, il quale diede lettu ra anche d i un telegram m a giu n to di .Iolanda , che con squisito pen­ siero v o l l e in viare un saluto alle gen­ tili c i c l i s t e ed un lieto augurio a lv e s siilo inauguratosi. T e r m i n a t o il pranzo, i commensali si p o r t a r o n o alla Dott. Filippo Dotti, conio Giovanni Sgiurci iìera esposizione v i­ avv. Gino Giolo, consoli di Rovigo. ni per term in are a l­ legram ente la giornata, che in tu tti aveva lasciato un caro e g ra d ito ricordo. I l console dott. F ilip p o D otti, im pedito da un lu tto recentissim o di fa m ig lia di p artecip are al con vegn o, ha in viato a l capoconsole L o m b a rd i un telegram m a giu n to a ll’ora del banchetto, scusando la sua assenza, ed in n eggia n d o a lla g e n tile sign ora D urante ed alla uobile istitu zio n e del T ou rin g. S c h io (V icen za). — I l couvegno tu ristico del li) o t ­ tobre, orga n izza to co lla massima cura dal console s i­ gn or G iu lio M auri, riusci egregiam en te. In te rv e n n e ro rappresentanze del T o u rin g da Cavarzere, B adia P o ­ lesine, V aldagno, Castelfranco, Lendinara, P io ven eR occhette, V a lli dei S ign ori, Vicenza, Padova, M a­ rostica, Conselve, Bussano, Este. B a tta glia , L o n ig o , B roganze. Th iene, P iazzola, Com edo. S an drigo e Schio, o ltre q u elle di R o vereto e M ori dal T re n tin o ; dell’A u dax erano rappresentate le sezioni di Genova, B re ­ scia e Schio; in terven n e anche il Club del Pedale di Schio. D ella D irezion e gen erale del T o u rin g era presente il d i­ re tto re gen erale comm. F e d e ­ rico Johnson. Quasi tu tto le squadre del T o u rin g erano g u i­ date dai ris p e ttiv i consoli, fra g li a ltri l ’avv. G alim b erti di Cavarzere, il sign or P io va n e l’avv. B evilacqu a di Vicenza, il sig. G uido M onchini di C on­ selve, il cav. N esb it d i Piazzola, Francesco Colpi di M arostica, dott. M ichele D em etrio Condestaule e G. P . B o rtig io n i di Bassftno. Erano pure presenti l’on. B ru n ialti, oapo console di Giulio Mauri, Rom a e l’ ing. Casalini di V i­ consolo di Schio. cenza. In terven n ero puro gen tilissim e cicliste da Vicenza, Rocchetto, Bassano, P ia zzola e Thiene.

413

Verso le 11 fu offerto il verm ou th d’ onore nella sala m unicipale, dove il sindaco cav. De P r e tto portò il saluto di Schio ai corapagui d ’ Ita lia , e in n eggia allo svilu ppo del T o u rin g , brindando alla salute d e g li ospiti grad itissim i.

Schio. Ambulutoiio.

A p p la u si unanimi e prolu n gati ringraziarono l'e ­ g re g io sindaco. A m ezzogiorno ebbe lu ogo il banchetto nella sala d e ll’A silo in fan tile, elegantem ente addobbata. In ter-

Schio. Monumento di A . Rossi, opera di Giulio Montovordo.

vennero 124 ciclisti. Brindarono il console G iulio Mauri, che ebbe parole assai g e n tili per il comm. Johnson; Alessandro Rossi, che brindò ai ciclisti tren tin i ed al re ; il cav. Marin; il capoconsole di Vicenza, sig. Giulio


T O U R IN G C L U B I T A L I A N O

Ili

P io v a n . che propose un e v v iv a , a ccla m a tissim o, a lle s ig n o re ed a ll'e s e r c ito ; G in o M a la te s ta , che lesse una

Schio. A lilo di Maternità.

ode a lla b ic ic le tta . P a rla ro n o pu re P a ie tta d i P ia z zola, C o llie r d i R o v e re to , G r ig o lli di M ori, D a lz io di Padova.

Schio. Opificio centralo Bos^i.

I l d ir e tto r e g e n e ra lo comm. Johnson p o rta il sa­ lu to d e i c o lle g h i d e lla d ire zio n e ce n tra le d e l T o u rin g . In n e g g ia ad A le s s a n d ro R o s s i, d i cu i ha am m irato il m on u m en to, d e ll' uom o che ha con sacrato tu tto sé stesso a l b en e d e ll’ um anità. P ro p o n e un b rin d is i spe c ia le al con sole M a u ri p e r la s o le rte op era s p ie g a ta in q u esta occasion e e r in g r a z ia il s ig . A lessa n d ro R o ssi i>er le p a ro le c o rte s i, anche p e r 1' a sso cia zio n e d el T o n r in g . L e v a t e le m ense, i co n v e n u ti si recan o a v is ita re i la v o ri d e lla a ere o n a v e d e l co n te A lm e r ig o da Schio, g u id a ti dal f ig lio c o n te G io va n n i da Schio. A lle 15 ha lu o g o la s fila ta d i tu tti i c ic lis ti, quasi 400, p reced u ti d a ll’a u to m o b ile d el s ig . P ic c o li, ammira tissim a da una fitta p o p o la zio n e ohe fe c e a la p er le stra d e. Com e accennò n el suo b rin d isi i l com m Johnson, il c o n v e g n o fu in d etto anche allo scopo d i o n o ra re la m em oria di A le s s a n d ro R ossi, il cui m onum ento, op era d el sen a to re G iu lio M o n te v e rd e , era sta to in au gu rato in q u ei g io rn i. Il m onum ento, p e r il qu ale si sono ra c c o lte p er spon tan ea s o tto s c rizio n e o ltre 67 000 lire , è a lto com ­ p le ssiva m en te o tto m e t r i; la statu a d e l sen a tore r a g ­ g iu n g e l ’a lte zza di tre m etri. I l p ied esta llo , che s ’in -

n alza sop ra un te rra p ie n o di un m etro, é d i g ra n ito di B aven o roseo lu cid o ed ha una base d i q u a ttro m etri d i la to . L a fig u r a rap p resen tan te la tessitu ra , in bron zo a n ch ’essa. ó a lta m etri 2,88 e pesa se tte q u in t a li; q u e lla d e l se n a to re ne pesa d ieci. C osi D ecio C o rtesi d e s c riv e il m on u m en to n ella Rassegna N a zio n a le di F ir e n z e : u A le s s a n d ro R ossi é in pied i, indossa un v e s tito di con fid en za , ma il suo sgu a rd o buono e sicu ro ad un tem p o, e n el q u a le la m p e g g ia la fo r te v o lo n tà d e l r in ­ n o v a to re , sem bra erra re tra n q u illo a llJin torn o, com e lieto d e ll’o p e ra sua. E g li prem e con i suoi p ie d i una ru ota d en ta ta , im m a gin e d e lla tra sfo rm a zio n e c h ’e g li fece n e ll’o p ific io , quando, con g ra n d e s p a ven to d el padre, uom o ta g lia to a ll’antica, v ’ in trod u sse la m a c­ ch in a a v a p o re. D a un la to una donna, una mamma, in tu tto il fio ro d e lla b ellezza , ha n elle mani un in ­ v o lto di lana, il cui u ltim o lem b o p a r v o g lia ric o p rire un b am b in o che ha tra le braccia, e che ten d e r ic o ­ n o s c e n te le m ani a lla statu a del sen atore, qu asi p e ­ renne m em oria d el sen tim en to d i ricon oscen za che v iv e in tu t t i i cu ori d i Schio v e rs o l ’ illu s tre senatore. I l m on u m en to é vera m en te d eg n o d e ll’a u to re d e llo .lenner, e d e l g e n e ro s o in d u stria le, im m orta la to da un tanto

Scnio. Scuoio olomontnri.

scalp ello. L a s e v e ra poesia del la v o ro è m ira b ilm en te ra p p re s e n ta ta . N on fro n zo li, non pose stu d ia te, non

Schio. Chiosa Ut Sant'Antonio.

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TO U R IN G C LU B IT A L IA N O

416

amore, ohe chiam erei fam iliare, a le g g ia tra le statue, e circonda l’in tero m onum ento; e cosi il M on teverde

a farsi sen tire, certo non benevolm ente, 1* influenza d ella dom inazione straniera. Alessandro Rossi aveva d esign ato di em igrare con parte delle sue sostanze (q u e lla p a rte cioè che non era stata im piegata nel lani fìcio ), nel P iem o n te; ma pensò un momento a lla sua Schio, ai suoi operai e rim ase; rim ase raddoppiando di en ergia, di volontà, di lavoro, ponendo roano alla costruzione di nuovi op ifìci che dovevano un gio rn o essere la sua gloria, la sua ricchezza e la ricchezza di Schio, che v id e salire al numero di 5000 i 200 operai del lan ifìcio R ossi. I l v a le n t’ uomo nel 18GG, lib era to il veneto, fu ele tto deputato, nel 1870 nominato senatore. N e lla Schio V ecchia l’ ed ifìcio più notevole è la chiesa di San Pietro, abbellita e fa tta restaurare dal Rossi ; e la Schio N u ova ó sorta da una trentina d’anni, per opera del R ossi, che la dotò di tu tti g li edifìci ne­ cessari ad ab bellirla, e di tu tte lo istitu zion i che d o v e ­ vano riu scire u tili ai suoi operai. L a chiesa di Sant’A n ­ tonio A bate fu fa tta e rig e re dal Rossi nel 1879 su disegn o di A n ton io N e g rin ; nel 1876 fece origere, e donò al Comune, r e d itic io delle Scuole elem en tari; poco lontano di qui fece e rig e re l ’A silo di m aternità, ove si allattan o 150 bambini ; nel 1872, sem pre su d i­ segno del N eg rin , feco e rig e re l ’ A silo infantile, am ­ pliato nel 1879. e capace di 500 bambini, fig li tu tti di addetti al la n ifìc io ; o questo (che è il più gran d e d’Ita lia i sorge presso l ’asilo, occupando l ’area di 29200 m etri quadrati. P e r dim ostrare anche in m aniera simbolica ed a rtistica il suo amore per g li operai, il Rossi, il 21 settem bre 1879, inaugurò la statua del tessitore, detta com unem ente O m o; ed i suoi óm eni, i suoi tessitori a ll’epoca delle sue nozze d’oro, eressero, in suo onore l’Am bulatorio. I l Rossi mori il 28 febbraio 1898; e su­ bito la società del lan ifìcio g li eresse, nel gia rd in o d e ll’asilo, un monumento, opera lodata del c&v. A c h ille

Schio. Statari doli'Omo.

ha dim ostrato ancora una v o lta che la scultura, che un tem po si credeva non potesse rappresentare altro che scene di eroi, che trio n i! di conqu istatori, che v a ­ gh ezza di nudi, può scendere, se è perm essa l ’espres­ sione. sino a rappresentare l ’am ore m odesto si, ma in ­ tenso, di un popolo verso il suo benefattore, g li sch ietti rin graziam en ti d ella popolana, la storia d’un opillcio. E* un’arte nuova; è l’ arte trasform ata in una buona azione, scopo che g li an tich i non si p refìg g eva n o mai 0 quasi mai n. D i questo monumento cosi scrisse A n ton io F o ­ gazzaro : u E g li riso rg e im perialm ente nel bronzo, il m aggior T e s s ito re ; riso rg e scuro per opera di un fuoco raen fe rv id o del fuoco che g li frem eva in o gn i lib ra del prim o irrequ ieto corpo e n ell’ intim o della m ente crea ­ trice. R is o rg e sdegnoso, quasi, d ella nuova sede e della im m obilità nuova l ’ uomo che mai non posò; e la fron te sua conscia dice che in torn o a lui le immense caso di lavoro, le salubri dei la vora tori, le pie di carità, le sante di preghiera, la p rosp erità e la fama di un po polo, tu tto è monumento d e ll’ im pero suo forte, del grande animo, d e ll’ardire sapiente, d ella docile fo r­ tuna n. Queste parole accennano alla v ita operosa ed utile del grande industriale, del rin n ovatore d ella sua città natale. A lessandro R ossi nacque a Schio il 21 novem bre 1819. Studiò a Vicenza. R itorn ato a Schio, presso il padre che esercita va l ’ industria della lana, si m ostrò subito rib e lle ai vecch i sistem i che ancora erano in uso in qu ella industria. D o vette insistere non poco presso il padre p er dim ostrargli la necessità di adottare 1 nuovi sistem i ; ma infine v i riusci. Fu allora che A le s ­ sandro R ossi com inciò qu ella lu n ga serie di v ia g g i all'estero che g li fru ttò l'esp erien za e la pratica che lo guidarono in tu tto lo fortu n ate sue impreso. L ’ in ­ dustria della lana com inciava cosi a riso rg ere a poco a poco. M o rto g li il padre, il Rossi restò solo a capo d e ll’azienda; ma com inciava allora (oravam o nel 1845)

Schio. Monumento di A . Ito*«!, opera di Achille Alborti.


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T O U R IN G C L U B I T A L I A N O

118

A lb e r ti. Cosi il g ra n d ’ uom o n e lla sua p a tria ha due m onum enti ; ma il suo più g ra n d e m onum ento resterà p er sem p re q u e llo che a v e v a e r e tto e g li stesso: Schio. S e r r a S a n Quirico A n co n a ). — Ci s c riv e q u e i­ r e g r e g io con sole s ig n o r R o b erto M a rc e llin i: cc H o in au gu rato, con una p iccola riu n io n e c ic lo -a l­ pina, i d u o c a rte lli in d ica to ri di discese pericolose m a n d a ­ tim i d alla D ire zio n e , e da m e co llo ca ti n ella S tra d a della Rossa i A n con a-K abrian o, o p recisam en te tra S orra San Q u iric o e A lla c c in a ), uno ai / 'a lcion i, (ehm . 56 da A n ­ c o n a ) o uno a l G a ttu ccio (eh m . 59 da A n con a). u A lla riu n ion e p resero p a rte il con sole di F a b ria n o A n to n io R ic c a rd o G ra ssetti con d iv e rs i c ic lis ti d e lla sua sezione, e parecchi tu ris ti di S erra San Q uirico. u Si effe ttu ò , dopo la in au gu razion e, una sp len d id a escu rsion e a lla G ro tta d e l V ern in o, in teressa n tissim a p er le e n orm i e p rofon d e sue sale ric o p e rte da o g n i parte di s ta la ttiti e s ta la g m iti. D opo a v e r fa tto e c h e g g ia re le v ò lt e d e lla g r o tta , p er un bel pezzo, d e lle nostre g r id a bene a u g u ra n ti allo s p o rt e a l T o u r in g , u sciti a ll ’aperto. ci recam m o a un m odesto d esin are o ffe rto a noi tu tti da m io p ad re a v v o c a to com m . M a rcellin i, il qu ale m olto s 'in te re s s a a lla n o stra associazion e e m o lto ha o t ­ tenu to, nel c o n s ig lio p ro v in c ia le di Ancona, per la buona sistem a zion e e m an u ten zion e d e lle s tra d e dei d in to rn i, sp ecia lm en te di q u e lli d e lla Rossa, n

Somma Lom barda soci d o l T o u r in g sommese.

(M ila n o ). — Si c o s titu ì, dai q u i r e s id e n ti, la U n io n e c ic lis tic a

S o n d r i o . — L a p a s s e g g ia ta a C olico, n e ll’occasion e d e g li u ltim i fe s te g g ia m e n ti, ha e sa u rito il p ro ­ gram m a d e lle g i t e in d e tte q u est’anno d a lla n ostra s e ­ zio n e a C am po C ologn o, D on go, C h iaven n a, A p ric a , P o n tid a , a l G io g o d e llo S te lv io e S. C a terin a , ed in ­ fin e a ttr a v e r s o la S v iz z e r a passando p el B ern in a , e da C o ira rie n tra n d o per lo Spluga. C o ll’ itin e r a r io p re d e tto , cui va n n o a g g iu n te le a ltr e duo m arch e d e lla s e z io n e A u d a x (com p osta tu tta di so ci d e l T o u r in g ), p e r T o n zn n ic o e C h ia ven n a , ed a C rem on a si ha un com p lesso c h ilo m e tric o (ehm . 1600) il q u ale, più d e lle p arole, bene a tte s ta d e ll’ a t t iv it à c ic lis tic a in q u esto m ontuoso ca p o lu o g o di p ro v in c ia — A lla g it a co m p iu ta n ella S v iz z e ra dai c o lle g h i v a lte llin o s i, la Stam pa S p ortiva d ed ica, n el suo n u ­ m ero 94, una m iu u ta rela zio n e illu stra ta .

ratura cara o non perfetta; il pane cattivo, la mancia un accatton aggio, e l ’accatton aggio un castigo di D io. E ’ una cosa che ispira disgusto il vedere la leg g erezza con la quale l ’autore trova il brutto e il caro anche dove non c ’è. In con ven ien ti nei lu ogh i di cura ve n ’è pur troppo, m a v e n ’è in tu tti i lu ogh i del mondo. L ’ autore dico sem ­ plicem ente d elle castronerie e dim entica, fra l ’ altro, che le mancie sono un’ istitu zion e nazionale germ anica! I l d o t­ tor E d w a ld H aufe dovrebbe confrontare g li inconvenienti e i d ife tti della vita del Garda con qum li della v ita del N on i, e non dovrebbe pubblicaro una guida dol la g o di G anla al solo scopo di far la reclame a Merano. /*. J o u s s e t , L ’A Ile magne contempo raine i l Insù r ie ; Paris, Larousse, 1902. L ’autore, un francese sereno e colto, m irando i p ro ­ gressi com piuti dalla Germ ania «lopo il 1870, s ’accorse che essa allora non a v eva una (lotta. e«l ora la ha ; a veva po­ che fe rro vie, ed ora ne ha m olte: allora invaso la F ran ­ cia coi soldati, ed ora la invade coi v ia g g ia to ri di com ­ m ercio, perchè, accanto allo caserme, fece sorge re lo officine. Com e la G erm ania tanto progredì ? Q uali sono le sue forze, le sue risorse, lo sue riccnezzo, le sue b ellezze? A tali do­ mando risponde ¡1 sign or Jousset con questa splendala opera, che è n ello stesso tem po u n’enciclope«lia «li n oti­ zie ed un museo artistico colm o di b ellezze ; perchè lo splendido volu m e è adorno non soltanto di 22 carte geo ­ grafiche (d elle quali 8 a colori), ma ben anche «li due o tre riproiluzioni fotografich e (finam ente tira te) per ogni pagina, 588 in tutto. L ’autore h a v ia g g ia to ed ha le tto ; ha studiata la Germ ania nello sin gole località o sui lib r i: e. a v a n ta g g io di chi volesse non leg g ere il lib ro, ma sem ­ plicem ente consultarlo nelle parti che più lo interessano, ha riassunto in varie tabelle il ricco m ateriale orografico, etn ografico, corografico, agricolo, industriale, com m er­ ciale. Si tratta veram ente d ’ un lavoro ricco o prezioso per chi della nuova Germ ania, della sua potenza, del suo sviluppo, del suo carattere v o g lia farsi, con poca fatica, un esatto concotto.

L u i g i Z u c c h e tti, P rin cip a to d i Monaco con Montecarlo r Repubblica d i S. M arino; O n eg lia ,E red i G aliin i, 1903. L ’autore, in questo suo opuscolo, parla dei duo pic­ coli sta torelli ita lia n i, posti entro i confini politici del paese nostro, e puro in cosi perfetta antitesi fra di loro; cioè «lei principato che v iv o e prospera speculando sul v i­ zio, e della minuscola repubblichetta; e dei due staterei!i ricorda l ’orig in e, narra lo vicende, enumera lo bellezze, descrive i costum i; costum i che indussero M onaco a v i ­ vere della bisca come indussero .San M arin o a respingerla corno una peste.

M in is t e r o d e lla p u b b lic a is t r u z io n e , Elenco degli Edi,1zi monumentali in Ita lia ; Roma, L u d o vico Cecchini,

D o tt. E ih r a ld H a u f e , Der Tourist ani Garda sre II v ia g ­ gia tore sul lago di Garda); Innsbruck, A . E d lin g . 1902. Questa gu ida è alla sua terza edizione. Essa «là un breve prospetto «Ielle com unicazioni fra i paesi tedeschi e«l il Garda, d e g li u ffici postali, delle g ite da o g n i lu ogo o contiene un d izion aretto tedesco-italiano dello cose più necessario al via g g ia to re . A lla gu ida ò u nita una cartina, ben fatta, sulla scala 1:250.000. Parlando d ei prezzi l ’au­ tore li trova e le v a ti e vede in o g n i paese italian o inganni ,

merci scadenti, pigrizia, angherie, gii aranci, le ciliege e l ’ uva da tavola mono buoni che a M erano, caro lo noci, care e non buone lo m ole (ch e ò con sigliabile ritira re da M erano o Bolzano», il vin o del paese p eggio ra to ti incanto, le scarpe di poca durata, le cravatte, i cappelli di paglia, g li articoli di seterie nè buoni nè a buon prezzo, la s ti­

1902; pag. 574. U n o dei lavori ai quali attendono g li u ffici region ali per la conservazione dei m onum enti, è la com pilazione delle schede pel catalogo d e g li ed ilizi m onum entali, lequ aii «levono contenero lo n otizie necessario a far conoscere la im portanza storica ed artistica, lo stato «li conservazione, lo condizioni giu rid ich e di ciascun edificio. Il lavoro o vasto, arduo, costoso; o n o n potrà certa­ m ente esser pronto tanto presto. Necessario era però che non mancassero intanto g li elenchi dogli edifici c d egli avan zi m onum entali in It a ­ l i a; tali elenchi, per provvid a «Imposizione del m inistro N asi, furono com pilati «lai direttori d egli u ffici region a li; od essi ven gon o ora pubblicati, a cura della d ireziono g e ­ nerale «Ielle an tich ità o belle arti, in questo volum e. T a le elenco com prende dieci reg io n i (qu an ti sono g li uffici predetti), e c io è : Piem on te e L ig u ria , Lom bardia, Veneto, E m ilia, Toscana, Marche, Um bria e p rovin cia di Teram o, provincio di Rom a, A q u ila e O hicti, provinole m eridion ali, S icilia , Sardegna. L 'e le n c o non è certam ente perfetto, nè com p leto; nò tu tte lo d irezio n i devono aver proceduto collo stesso cri­ terio, se si bada al lu ngo elenco di ed ifici ricordati in


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420

TO U R IN G C LU B IT A L IA N O

qualche provincia a confronto ili qualche altra; e non tutte le indicazioni cronologiche, per quanto approssimative, possono venir accolte ad occhi chiusi. In ogni modo que­ sto elenco tanto desiderato ora c ’è: le persone competenti, gli amanti dello an tich itèe del bello, possono consultarlo e indicarne g li eventuali d ifetti o lacune ; e le autorità per la conservazione dei monumenti sapranno che cosa devono conservare.

C a rlo C a n eva ii, Della convenienza d i costruire una fe r­ rovia funicolare tra il lago di Lugano e la Valle di In te lv i; Lugano, tip. Veladini, 1902. Moltissimi dei nostri lettori conoscono la verde ed amena valle d’In te l v i, posta fra i laghi di Como e di L u ­ gano; m olti sanno che, 25 anni or sono, Mario N ovi pensò a creare la staziono climatica di Lanzo, costruì la strada da Lanzo a Osteno, e fece studiare quella traverso la or­ rida Val M ara; e più «l’uno avrà sentito parlare del pro­ getto d’ una tram via elettrica da A rgegn o, sul Lario, a Lanzo. Di quella tramvia, da qualche tempo, non si sente più parlare e, forse, le piccole gelosie locali riuscirono a danneggiare l ’interesse generale. Ora, in seguito alla fer­ rovia elettrica, che conduce in un’ ora da Milano al Ceresio, sorse, o risorse, il progetto d ’una funicolare fra il lago di Lugano e la valle d 'In te lv i; ed il dott. Carlo Cnnevali (il fortunato ed intelligente proprietario di quel balcone di paradiso che è il Belvedere «1 In telvi) con que­ sto opuscolo dimostra che quella funicolare idi grande in­ teresse turistico) sarebbe anche un buon affare.

8, L o s fo , Saint Vincent : Monza, 1. Paleari, 1902 pag. 76). il «loft. S. Dosio, socio del T ou rin g. nel pubblicare questa guida, ha avuto il duplice scopo di far m eglio co­ noscere Saint V incent in Val d ’Aosta, e dare qualche con­ siglio su ll’ uso più razionale di quell'acqua minerale; ed aggiunse poi vari itinerari per condu rrei turisti al L o n ­ tanino, Damiana, Ferrière, V a lle del Zerbion, Chàtillon, C astellid’Ussei, di Verrès,do Fon isd i C lv, Valtournanchc, valli «li Challant o Champoreher, ecc. I l libro è reso più utile da alcuni schizzi-itinerari al 25 000, da una carta di assieme (I. G. D.) al 59 000 o da vario vignette.

D ilu is c ile * T o u rts te n re re ia , Kopenhagcn und Umgeqend; Koponhagen, Hagerup. 1902 (pag. 108). 11 T o u rin g danese pubblica, in seconda edizione, la guida della capitale delia Danimarca. Precedono nume­ rose indicazioni pratiche; o seguono le nozioni stori­ che, le descrizioni del Museo nazionale, del Musco Thorwaldsen, «lei Museo artistico governativo, d ell’ antica Gipsoteca, dello chiese, e di quanto altro d'interessante offre la città. A l libro è unita una buona pianta.

L u ig i B a r b e r is f L ’automobile volante: Milano, Fratelli Treves, 1902; pag. 270, L . 2. L ’automobile ha fatto società col pallone apostatico, e si lancia dappertutto, persino nelle regioni dell'aria e della fantasia. Ve lo conduco, in questo romanzo per i ragazzi, il Barberis, descrivendo, a uso V en ie, un via ggio fantastico dalle falde d ell’ Etna sino al N ig c r ; viaggio compiuto in un automobile volante, inventato da un pro­ fessore siciliano, montato da due ragazzi che, non cono­ scendo il meccanismo, si trovano trasportati in Africa. È, fra i racconti «li via g g i e d ’avventure, uno dei più biz­ zarri e divertenti. I l libro è abbellito da tre«lici disegni «li Fortunino Mataniu.

Fra le riviste italiane. Quella splendida riv is ta che è la Nuova Anto si occupa da qualche tempo (cioè da qu ando la possiede e la d irig e l’ on. M a ggio rin o F erra ris), d i v ia g g i e d i turism o. F ra i va ri a rtico li che n egli u ltim i fascicoli vennero pubblicati su ta li argom enti, n o ­ tiam o :

logia,

16 m aggio. R ic o r d i d i Costantinopoli, del principe senatore Baldassarre Odescalchi.

1° giu gno, Catania, Messina, P alerm o, note di v ia g g io di M aria R a va n i; Le strade ferrate nella B a • silicata e nelle Calabrie, di F. Benedetti. 16 giu gn o, L ’ U m bria, discorso pronunciato al C ol­ le g io Rom ano d a ll’on. G uido P om p ilj ; A cqui e le sue term e, di Francesco Bisio. 1° lu glio, In g iro p er la Polon ia , gen ia le studio su C racovia, di M aria R y g ie r. 16 lu glio, P r o Calabria, d e ll’ on. Bruno C him irri, che vu ole farci conoscere la « Calabria vera n e non la u C alabria fantastica, fo g g ia ta di vecchi e rro ri e di esagerate leg g en d e n. 1° agosto. Attraverso la M ongolia, note di v ia g g io di M ario G alli. 16 agosto, A B o r neo con O doardo B ecca ri, del sen atore P aolo M antegazza. 16 settem bre, Una gita a T u n is i , di G u glielm o P a s s ig li, con 20 illu strazion i. 1° ottobre, La repubblica A rgentina, di E teocle Larini, con 32 illu strazion i ; Un nuovo valico appennico p er l ’A lta Ita lia , d i u U n vecchio ferro viere «.c h e d i­ fende (p er una nuova congiu nzione fra G enova e M i­ lano) la linea G enova R iga ro so in V allo S crivia, M ilano. 1° novem bre, In torn o alla gran ghiacciaia australe, le spedizioni antartiche e l'Ita lia , di Cosimo Bertacchi. *** A nche nella Rassegna Nazionale, che si pub­ blica a F iren ze, si possono le g g e re frequ en ti articoli di v ia g g i e turism o. Indichiam o qui qu elli d eg li ul­ tim i mesi. 1° giu gn o, T u n isi e T rip o li, di Giuseppe Pareto. 16 giu gn o. Attraverso la Svizzera, note di v ia g g io di Ita lo Chiesa. 1° lu glio. I Bagni d i Casciana nelle collin e pisane, di C. P o zzolin i Siciliani. 1° settem bre, L ’alpinism o nel 1901, di F ilippo Bosazza. 16 ottobre. I l Monte Aventi no, di A lfre d o V eg n i. *** — L a rivista mensile illu strata E m p o r iu m di Bergam o, è una delle r iv is te italiane più benem erite nel far conoscere ed apprezzare lo bellezze artistiche d e ll’ Ita lia e d ell’estero, o contribuire cosi al pro­ gresso del turism o intellettuale. F ra i m olti a rticoli interessanti ricordiam o i segu enti, apparsi nei due ultim i num eri: G ustavo F Tizzoni, Illustrazione d i al­ cune opere di G B. Tiepolo ; S. Borghese, In Asia : Baalbec , capitolo d’un libro, ricch issim od’ illu stra zio n if che verrà prosto pubblicato; M ario Morasso, l'a r te dei m erletti a V enezia; Giacomo M esnile, Le tombe del

rinascim ento a Firenze.

V a r i e t

à.

E s p e r a n t o . — Su questo argom ento, del quale ab­ biamo parlato nel num ero precedente, c i perviene, (la persona competente , i l seguente a r tic o lin o : I l bisogno di una lin gu a au siliaria internazionale — destinata non g ià a sostitu ire nella v ita individu ale d i ciascun popolo g l’ idiom i nazionali, ma a servire alle relazioni scritte e orali fra persone di lin gu e differen ti — è ogn i giorn o più sentito dal commercio, dalla scienza e dal turismo. T u tta v ia verso l’adozione e la diffusione di tale stru­ m ento poderoso di affratellam ento internazionale sono con m aggiore urgenza sollecitati i c iclisti che non i com m ercianti e g li scienziati. E ciò per due m otivi : primo, perchè difficilm ente si può o g g i a rrivare a un posto modesto nella scienza e nel com m ercio senza co­ noscere due o tre lingue v iv e n ti, che insiem e possano fa r le veci della lingua ausiliaria, m entre ciclista si d i­ venta pur conoscendo la sola lin gu a materna, od è qu e­ sto il caso più frequente ; secondo, perchè la bicicletta


R IV IS T A M ENSILE specialm ente, nelle p rovin ole di confine porta, più cho la scienza o il commercio, direttam en te a contatto p er­ sone d’idiom i diversi, e il ciclista, più che qualunque altro v ia g g ia to re , v is ita piccoli paesi, o v e tro verà forse altri ciclisti, ma non certo degli in terp reti. T r e soluzioni sono possibili : l’adozione di una lin ­ gu a morta, come il latin o; l’adozione di una delle più diffuse lin gu e v iv e n ti, peresem pio il francese; l ’adozione di una lin gu a a rtificia le, come il volapiik o {'esperanto. I l latino e il francese, come tu tte le a ltre lin gu e naturali, presentano d ifficoltà più o meno g ra v i e non si arriva a s criverle o parlarle se non dopo un lu ngo esercizio. L e lin g u e a rtific ia li sono in vece immensamente più fa cili o sono quindi le sole che convengano al c i­ clista che non ha tempo da perdere. Esse sono, rispetto alle lin g u e naturali, qu el che ò il ciclism o risp etto al podismo. I l volapiik , dopo un breve periodo di v ita lità , è tra ­ montato. ed è in fiore V esperanto ; come nel ciclism o tram ontò il vecchio velocip ed e e trion fa la bicicletta. L 'esperanto è così fa cile che dopo poche ore di stu ­ dio una persona di m ediocre coltu ra può a rrivare a tra­ durlo con qualche aiuto del solo vocabolario, e in due mesi con due ore al giorn o di esercizio può giu n gere a parlarlo correntem ente e correttam en te scriverlo. E ’ dunque, nel momento attuale, la lin gu a au siliaria più conveniente ai ciclisti. Contro {'esperanto i poltroni m uovono qu est’obieziono form idabile : che in a v v e n ire può essere in ven ­ tata una lin gu a ancora più facile, che soppianti l ’ espe­ ra n to . come questo ha soppiantato il volapiik. Ciò equ ivale a d ire : non andiamo in b icicletta, perchè in a vven ire può essere in ven tato un mezzo più sem plice di trasporto. I l T o u rin g , che ha g ià tan te benem erenze per la diffusione d ella coltu ra e per lo svilu ppo d elle cordiali relazioni fra popoli diversi, è una delle associazioni più adatte per diffondere {'esperanto — un’altra potrebbe essere la Corda Fraires — o può con tribu ire a questa opera di propaganda in m olti modi diversi: o in corag­ giando dei corsi, come se ne praticano g ià in qualche sezione del T o u rin g di Francia, o provvedendo la pub­ blicazione di qualche manuale, o ancora, in form a più modesta, portando ripetutam ente la questione nei con vegn i tu ristici internazionali, o pubblicando nei p ros­ simi A n n u a ri accanto ai nomi dei consoli, dei m edici, dei meccanici, anohe il nome d e g li esperan tisti del T ou rin g.

stificata, reca molestie, tocca la borsa e non è certo il m igliore per fa vo rire la corrispondenza in tern azio­ n ale? -

Le buste trasparenti per le cartoline. — I l M inistero delle poste ha dato le disposizioni necessarie perchè vengano adoperate in v ia d’esperim ento le buste trasparenti per le cartoline so g g e tte a lla soprattassa da riscuotersi a ll’atto della consegna.

r C O NSOLA'rc! 19° Elenco Consolare pel biennio 1901-1902. Consoli. Carini Leniate Sovcso Pesaro > Redondoitco Troppio Voaime Vioobcllignano

Cartoline illustrate multate.

— L eggia m o nel-

A lto Adige di T re n to : u L a posta austriaca m ulta inesorabilm ente con 30 cent, tu tte le cartoline, provenienti anche se dall’I ­ talia o dall’ estero in gen ere, quand’ anco munite del francobollo di 10 cent, e non oltrepassanti la misura ufficiale, se non portano stam pata o scritta la dichiara­ zion e Cartolina Postale. « L a posta italiana invece, per non essere da meno della sua consorella, esige che le cartoline postali, per god ere del francobollo m inore richiesto per g li stam ­ pati non portino la designazione di C artolina Postale ma sia cancellata e sostitu ita colla designazione Stampati. u E cosi m olti industriali d 'Ita lia abolirono nelle loro cartoli Depredarne il titolo messo al bando dalla posta italiana e quando ce le mandano ci producono il piacere di farci pagare una doppia multa. u O h ! non potrebbero le due poste di Stati alleati m ettersi d’ accordo su questo punto e fin irla con un procedere, che per causa si m eschina e si poco g iu ­

Ponticelli .Michele. Terragni Domenico. Poppa Arminolo.

Spreti marcii. Camillo. Zanella Cnrlctto. Gargallo eav. Orazio dei mnrclioid Coatollentini. Do Caroli nvv. Goffredo. Picchiotti Emilio.

N o m in e a Consulenti.

I n g . F e r r u c c io N ic c o l in j .

— A nche in Ita lia si è costitu ita una società per la propaganda d e ll’ esperanto. N e è presidente il comm endator T osi Beliucci di Modena. Sotto g li auspici d e ll’associazione fra i v ia g g ia to ri di commercio, esce m ensilm ente a T o rin o (v ia San Se condo, 22) una rivista in tito la ta {'Esperantista.

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D e c im o Crema

E len co p e l b ie n n io l!P 0 1 -li)0 2 , Pergami nvv. Ruggero.

G iudicati turistici. Non più targhetta agli automobili. Ecco l'in te ro m otivato d ell'im p orta n te sentenza della Cassazione d i Rom a preannunciato nello scorso num ero e conform e a (pianto ebbe a patrocinare il nostro Touring. S e z io n e I . — Udienza 21 agosto 1902. Pres. Lucchini ; Ilei. T rian i ; P. M. R ig h e tti (conci, conf.) — R ie. P. M. in c. Pirola. A u tom ob ili — Tassa di circolazione — N on ne esiste — Tassa sui velocipedi Inapplicabilità. (R . D. 28 lu­ g lio 1901, n. 416, a rt 22; L e g g e 22 lu g lio ’97, n. 318, art. 1 ; R eg. rei. 16 dicem bre ’97).

p r o p r ie ta r i d i autom obili non sono soggetti al pagamento d i tassa di circola zion e gorernatica. Nè può estendersi agli au tom ob ili la tassa disposta sui velocipedi, trattandosi d i veicoli sostanzial­ mente diversi. Omissis. A ttesoch é sia principio di d iritto tributario che nessuna tassa è dovuta quando manchi una espressa


T O U R IN G C LU B IT A L IA N O

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disposizione di le g g e che la im ponga. A queso principio si attenne il pretore nella denunziata sentenza, e però giu d ica va rettam ente, dichiarando che ¡ ’im putato E n ­ rico P iro la , per la circolazion e del suo autom obile, non era tenuto al pagam ento di alcuna imposta, giacché realm ente non esiste una le g g e , la quale abbia sta b i­ lito una tassa por la circolazion e d e g li autom obili. Esiste un regolam ento i sostitu ito a qu ello del 10 g e n ­ naio ’901, n.28) ap p rovato col R. D. 28 lu g lio ’901. n. 416, il qu ale con opportune disposizioni d i p olizia e sicu ­ rezza m ira a salvagu ardare l’ incolum ità delle persone che si trovano su lle pubbliche v ie ; e se, con l’art. 22. estende a g li autom obili le p rescrizion i sui velocip ed i 16 dicem bre 1897, n. 540, in quanto siauo applicabili, espressam ente si rife ris c e alle prescrizioni che rig u a r­ dano la circolazione, cosa del tutto d iversa d a ll’ im po­ sizione di un balzello, pur tacendo che questo, ad ogni modo, non si potrebbe mai decretare in un regolam ento. N è l’o b b ligo di pacare un trib u to per la circolazione d e g li autom obili si può trarre d a ll’ art. 1 d ella le g g e 22 lu g lio ’97, n. 818 sulla tassa di circolazion e dei ve­ locipedi, afferm ando che la disposizione sia tanto estesa da com prendere g li autom obili, allorché dice che la tassa è dovuta dai possessori di velocip ed i a una o più ruote, d i macchine o apparecchi assim ilabili ai v e lo c i­ pedi. comunque siano messe in m ovim ento, dappoiché l’autom obile, v e ttu ra o v eico lo sem ovente coi caratteri d is tin tiv i che ognuno conosce, è sostanzialm ente d i­ verso da qu elle m acchine o apparecchi, che per ragione di a ffin ità sono assim ilabili ai velocip ed i. D el resto, la le g g e del ’97, come rilevasi dal suo contenuto, tratta unicam ente d ella tassa di circolazion e dei velocipedi, e delle macchine o apparecchi assim ilabili ai velocipedi. Se anche di autom obili avesse volu to parlare, non avrebbe omesso di d esign arli con la loro specifica de­ nom inazione, dettando n elle sue disposizioni le norme relative. P. q. m. la C. S. rigetta .

P o s ta le gale. S ig . G a ru ll’ , console d i P o rto S. G iorgio. — È norma gen erale d erivan te da una in terpretazion e un po’ r e s tr ittiv a d ell’ art. 17 del regolam ento sui v e lo c i­ pedi che innanzi fa r riparare la macchina devesi p re ­ sentarle a ll’ u fficio metrico, o re la tiv o incaricato, per to ­ g lie r e la u ta rg h etta ». T a le u fficio la riap p lica poi a macchina riparata con sole lire una. E ’ certo re s trittiv a l ’ interpretazion e, ma altrim en ti sarebbero fa c ili le frodi, giacch é d e tti uffici hanno incontrato l ’uso di rilasciare le ricevu te di pagata tassa senza le indicazioni a tte a contraddistinguere le sin gole macchine. Avo. R o d in i, T orino. — L a pubblicazione del nome sulla Rivista non s ign ifica ammissione. D al giorn o di tale pubblicazione decorre il term in e statu tario per i reclam i. Questo per i nuovi soci. P e r q u elli g ià ammessi l’articolo d ello statuto colle frasi u g ra v i m otivi n è cosi am pio da com prendere qu a­ lunque caso di indegnità. E lla non fa form ale reclam o. In o ltre la sentenza d ella Cassazione ricordata non rigu ard a una pena co ­ sid etta infam ante, ed essa è poi con tradetta da tutta l ’antecedente giurisprudenza d ella stessa Corte Ad ogn i modo faccia form ale istanza che sottoporrò alla D irezione. Sig. Coen, Brescia . — E lla ha torto di insolentire contro l ’ am m inistrazione. D alla sua stessa cartolina appare com e ella abbia torto. L e dim issioni per lo sta tuto, che ha dich iarato di riconoscere ed accettare, vanno presentate innanzi a novem bre, ed e lla le pre­ sentò a gennaio. V ede quindi che la rich iesta della quota era legittim a.

I l Capo Sezione legale

Avv. Cesare A u rati .

Medici del T. C. I O tta vo E le tic o p e l b ie n n io 1 9 0 1 -1 9 0 2 . Hultrighe Veronese dott. Edoardo. Cnrpencdolo Marini dott. Orario, via Castello. Correzzola Cavezzali dott. Umberto. Crema Alzisi dott. Daniele, via XX Settembre. Gmaze di Veaeovnno Dal Bello dott. Pietro. Rdiun Gatti dott. Giov. Francesco, via Emanudo Filiberto. 275. > Maurizi dott. Agostino, o culista, via Luigi da Palestrina, 47.

F a r m a c is ti (t>° E le n co ). Omcgna

Farmacia Rainanzachini.

N i l . Alessandria.

Morene Remo, corso Duca di Genova, 12 non corso Vittorio Enmniiole, 66.

P e r la circo la zio n e internazionale autom obilistica. Sinora l’autom obilista che avesse varcata la fro n ­ tiera svizzera, per restare colla prop ria macchina, sia pur solam ente per qualche ora, sul te rrito rio federale, d oveva depositare l’im porto in tegra le d el dazio d oga ­ nale, o r itira rlo a lla dogana di uscita e tornarlo a de­ positare ad ogn i u lteriore e n tra ta ; operazioni che im portano sempre dispendio di tempo. Prim a nel B elgio, ed ora anche in Svizzera, (e spe­ riamo presto in Ita lia , in Francia e in a ltri S tati), si è riparato all’inoonveniente m ediante l'in terposizion e del T ou rin g. 11 deposito d e ll’ammontare del dazio anziché presso la dogana si fa presso il T ou rin g, anche presso il T o u rin g italiano, e questo, in nome del T o u rin g S v iz­ zero presso il quale si rende garante, come è garan te il T o u rin g svizzero presso la dogana federale, rilascia un documento a trittico. I l trittico non solamente ha effetti doganali e con­ sente di passare e ripassare la fron tiera d u ran te sei mesi, quante rolte piaccia, senz’altre form alità d o g a ­ nali che il visto di entrata e di uscita ad ogn i passag­ gio , e l’o b b ligo di fa r com provare l’ uscita d efin itiva dal te rrito rio elvetico prim a che scadano i sei m esi; ma ha pur valore di carta di legittim azion e per la c ir­ colazione autom obilistica laddove questa è permessa. I l socio del T . C. I. che desideri il rilascio del trit­ tico svizzero, deve sign ificare al T o u rin g il nome co­ gnom e e dom icilio, il veicolo pel quale il documento deve servire (indicare cioè se trattasi di vettu ra , v e t­ tu retta, tric ic lo o biciclo a m otore) nonché il peso del veicolo stesso, e depositare una somma in ragione di L . 20 p er o gn i cento chilogram m i del peso del veicolo e L . 3 di tassa volu ta dal T o u rin g S vizzero. L ’ammontare del deposito si restitu isce allorché il socio rito rn i il trittico con l ’ attestazion e doganale d ell’a w e n u ta riesportazione nel term ine concesso, al trim enti l’ammontare stesso serve a soddisfare le le ­ g ittim e rich ieste della dogana federale.


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R IV IS T A M EN8ILE

Alberghi affiliati al T.

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3° Elenco (Vedi il II, nella Rivista di novembre). B A V E N O — O rin ili ¡fritti He Ile Vue, ont. A («p o rto dal 1* inarco al 1* novem bre) — cani, verno il la go I I p. 5, I I I p. 4,50: a duo lotti I I p. 9, I I I p. 8 ; interno sen z"*d istin zion e di piano 4, a duo le tti 7 ; cani, nolo por fa r toolotta 1 : punti 1,50 3.50 - 4,50. Ristorante sansa lis ta giornaliera. P o r il personulo di servizio, eam. 1,50. pensione com pleta 5 : sconto 10 percento sul conto totale. Rimossa per 0 au tom obili. Energia elettrica per riforn im en to autom obili. Bótri PeUnion lito t i Itivagc, cat. B (aperto dal 1 marno al 1 novembre) — cani, verso il lago I p. 3.50, I I p. 3 ; a duo le tti I p. 6, I I p. 5 ; interno scusa distinzione 2 ; cani, solo per fan» toeletta 0.50 : pasti 1 • 2,50 - 3,50. Ristorante senza lista giornaliera. P e r il personale di servizio cara. 1,50, pensiono completa 5 ; se. 10 per cento sul conto totale. Rimessa per 6 autom obili. B E L L A G IO — Alb. Pension Suisse, cat. O — cani, verso il lago II p. 2, H I p. 1,50; interne I I p. 1,50, I I I p. 1,25; cani, sedo per far toeletta 0,30; pasti 1 - 2,50 - 3,50. Ristorante con lista con prozzi in d ica ti; seonto 10 por cento sul conto totale. B O L L A D O R E (Sondalo) — Alb. Pensione della Posta, cat. B — cani, senza distinzione a 1 letto 2, a due le tti 3 ; cani, solo por fa r toolotta 0,50; pasti 1,25.2.50, 3.50. Ristorante con lista senza prezzi. P e r il personale di servizio cani. 1,50, pcusiono 5 tu tto com preso. Rim essa per 4 au tom ob ili; sconto 10 per cento sul conto totale. B O R M IO — A lb. della Posta e Leon d'O ro. ent. B — cam ere senza distinzione 2.50 ; a 2 letti 4 (n ella stagiono invernale dal D o tto b ro al 1° giugno cani, senza distinzione 1.50) cani, solo per fa r toeletta g r a tis ; pasti 1,50 - 2 - 3 . Ristorante con lista senza p rezzi. P o r il personale di servizio cani. 1,50. pensione com pleta 5 ; sconto del 10 por cento sul conto to ­ tale. Rimessa per 4 autom obili. C O L IC O — Alb. Croce d’oro, cat. C — cam . senza distinzione 1,25; cam era solo per fa re toeletta 0.25 ; pasti 0,40 - 2.20 - 3. Ristorante sonza lista: sconto 10 per cento sul oouto totale. Rimessa per 10 au tom obili. IN T R A — Alb. V illa o Leon d’Oro. cat. B — cam. verso strada 1 p. 2,50, I l p. 2 ; interne 1.50; cam era solo por fur toe­ letta 0,25; pasti 1 - 2,50 - 3,50. Ristorante con lista senza prezzi. P e r il personalo di servizio cani. 1,50 ; pensiono com ­ pleta 4 ; sconto 10 per cento sul conto totale. Rimessa per 4 autom obili. Alb. dell'Agnello, cat. C — cam. senza distinzione 1; cam era solo por fa r to eletta g r a tis ; pasti 0,60 - 1,80 - 2,50. R isto­ rante con lista senza prezzi ; sconto 10 per cento sul conto totale. Rim essa por 2 autom obili. M E IN A — Alb. Zanella, cat. O — cam . verso il lago senza d i­ stinzione 1.50; interne 1 ; cam. solo p er fare toeletta 0,25; pasti 0,70 - 2 - 3. Ristorante con listn giorn aliera con prezzi, sconto 10 per cento sul conto totale. Rim essa per 4 autom obili. N O V A R A .— A lb. de la V ille, cat. O — cam ere verso strada I p. 2, 11 p. 1,50: a 2 le tti 1 p. 3, I I p. 2.50: interne I p. 1,50; a due letti 1 p. 2.50, I I p. 2 ; cam. solo per fa r toeletta p. 1,25; gratis ; pasti 0,80 - 2 - 2,75. Ristorante lista con prezzi. Per il personale di servizio cani. 1 ; sconto 10 per cento sul conto totale. Rimessa per 20 autom obili. R E G G IO E M I L I A — A lb . del Jforetto, cut. C — cam. sonza d i­ stinzione 1 ; cani, solo per fa r toeletta, gratis : pasti 0,50 2 - 3 . Ristorante lista senza prezzi ; sconto 10 per cento sul conto totale. S O N D R IO — A lb . della Posta, cat. B — 'cani, verso strada I p. 4, I I p. 3 ; interne I p. 3, I I p. 2.50; cam. solo per far toeletta 0,50; pnsti 1,25 • 3,50 • 4. 50. Ristorante con lista senza p rezzi. P er il porsonnlo di servizio cam. 1,50 pensione com pleta 5. Rimessa per 6 au tom obili. Sconto 10 jmr cento sul conto totale. T O R T O N A — A lb. Nazionale, cat. O — cam. senza distinzione a 1 le tto 1,50, a due lo tti 2.50; cnm. solo per fa r toeletta gratis; pnsti: 0.80-2-3 R istoran te con lista senza p re zzi: sconto 10 per conto sul conto totale. Rimessa per 2 autom obili. (1) Lo indicazioni col numero romano indicano i piani dogli alberghi, quello coi numeri ambi, i vari prezzi por i singoli piani. Sotto la donominaziono di pasti s intendono il caffo o latto completo, la coiaziono o il pranzo ; noi prozzi indicali b sempre comproso il vino.

V E R C E L L I — .4/5. Leon d'Oro, cat. B — cam. senza distin­ zione 2 (ca lo rifero cent. 50); cnm. solo por far toeletta 0,50; pasti 1 - 3 - 4 . Ristorante con lista con prezzi. P o r il per­ sonale di servizio cam. 1,50; sconto 10 per ceuto sul conto totale. Rimessa por 4 autom obili. Alb. Ruota d’Oro, cat. C — cam. sonza distinzione 1 ; cnm. solo per far to eletta g r a tis : pusti 0,60 - 1.80 - 3 (senza sconto). Ristorante con lista senza prezzi. Rim essa p er 4 autom obili.

Secondo elenco dei meccanici raccomandati dal T. C. I. P R IM A C a glia ri C am poligurc C a n d ii Curate Lario C arpi » Casal moli ferrato Caserta C astiglion e d e’ Popoli Cnstiglion Fiorentino C ava leso Certnldo C ava Cliernsco Chiari Cb in vari G hioggia C itta d ella d iv id a lo C ica C o lli ilei Tron to Cotogna Venuta Conselve Crocchio Crem a > Crem ona Desenzano sul L a go Ferrara Fiesso Um bortiano F iren ze > Fusignano G alliate G cuova >

> » > Gussola Im ola

>

C A T E G O R IA .

Do F ra ja T eo b a ld o , piazza .lentie. 4. O tto u d lo Giuseppe, via Scrutino Rossi, 4. F io rito G iacom o, v ia G. B. G iuliani, 3. Tarou i P ietro. F orm igon i A n ton io Se. F ig li, via T orre. M oretti F ra telli. Fatutto Egisto. piazza del Popolo, 8. M arconi Giuseppe & F ig li. N n talin i T u llio . C herlei A n acleto. B ertagnolli Giuseppe G. P alm ieri N icolò. A n geleri A lb in o, via Dulia. Capra Giuseppe. Setti M ichele, ( »Vicina C iclistica Chiarenti«. Cantero A ndrea, via E n tello. 46. M a is trd lo G iovanni, calle Madonna. Bratto Pietro. Canova Eugenio. C acciatori Giovanni Ai C. Cicconi (¿muto. Roverso V ittorio. Fioeco G iovanni, v ia Um berto 1. De Scipio Rocco di A n i., v ia Um berto 1. G aliini L u ig i. B o rg o .S . Pietro. M on ticelli N atale. B ortolotti Enrico. Parini Enrico. A n drean i A driano. Paviuii Ignazio. Mari R odolfo, via ilei Servi. 34, R iva P ietro, piazza V iti. Emnu., »5. A lberim i Riccardo. Rossi Giuseppe. C a r d ia L u igi, via d el P rato-p iazzad ’ Arm i. G u aztavigim A n ton io, via Brera, 10 rosso. M arconi Francesco, via C olom bo, 4-18. B icollo G iu lio & C ., via X X Settem bre, 5. Vnlensiu I).. v ia della Pace, 7. A ra ld i Vincenzo, piazza Roma, 2. Masi N icola. Cam pagnoli Giannetto.

S E C O N D A C A T E G O R IA . Ca{ azzo G ravin o F ed erico. C alli icro Rocehioli C orradi B attista & F ra te lli. Cam biago Tresold i Am brogio. Cam inetto d i Hultrio T occo Valentino. Cumposnmpioro F ra te lli Piran. Casalborgono V ioario Antonio. Cassano d 'A d d u T reso ld i Natale. C astelfranco di Sotto Banti A n giolo. C a s td g u d fo G ollin i Dom enico. elusone C anova Giuseppe. Como C osarteli! A: P ed ra glio , via X X Settoin.. 1. Cossignano Massi M ariano. Cupra M arittim a M ostardi Alessandro. Faldiricn (Krnz. Contro) Mauri L u igi. Ferentino A pp etcccb la Paolo. Form ili M iele Pasquale. GamlHdlnra Fossi» G iovanni. Garessio Rosslgnolo Francesco. G ioia Tauro R izzi V ittorio. Inciuo Erba Luca 8. Si fa v iv a ra cco m a n d a zio n e ai C o n so li d i fa re le ris p e ttiv o com u n ica zio n i su a ltre tta n ti fo g lie t t i separati, q u a n ti so n o g li a rg o m e n ti d i cu i d e sid era n o in tra tte n e re la D irezio n o . S i a v rà co sì m o d o d i fa r te n e re n e lla stessa g io rn a ta d e l­ l ’ a r r iv o ai s in g o li C ap o S e zio n i i fo g li ch e li rigu a rd a n o e l'e ­ va sion e sarà co n c iò g ra n d e m e n te agevola ta .


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TO U R IN G CLUB IT A L IA N O

Comunicati e notizie Concorso a premi per monografie turistiche. Relazione della Commissione giudicatrice. I l prim o concorso per lo m onografìe illu s tra tiv e d e lle strade di grande com unicazione, se non ra g g iu n g eva qu el risu lta to com pleto a cui tendeva il program m a esposto nel numero di ap rile 1000 della Rivista , inco­ ra g g ia v a nonostante il C on siglio d ire ttiv o del T o u rin g a rip e te re la prova, anche n ell’intento di raccogliere sem pre m a ggio r m ateriale p er la com pilazione delle altre m onogralle; e in fatti nel settem bre 1901 riesponeva nella Rivista in modo p a rtic o la re g g ia to lo scopo, le m oda­ lità, le condizioni del nuovo concorso, nonché i criteri coi qu ali sarebbero poi stati v a g lia ti i lavori presentati. R im an eva aperto il secondo concorso sino alla fine di ap rile 1902, e in segu ito ven ivan o s celti a far p arte della com m issione giu d icatrice, insieme a lcap o sezione strade cav. L u ig i V itto rio B erta relli, quale membro rappresentante il C onsiglio, i sign ori avv. F elice Pizza ga lli, rag. Carlo Colom bini, L u ig i Masetti e rag. M ario M arcora; i quali tu tti accettavano il lu sin gh iero inca­ rico. e s’ accin gevan o tosto al còm pito loro afiidato, no­ tando g ià , dal numero dei la vo ri loro consegnati per l’esame, un le g g e ro aumento n e ll'a ttiv ità e buon v o ­ lere dei soci, in confronto al risu ltato ottenu to dal con­ corso precedente. O sserva altresì la commissione come nelle 31 m onogralle presentate fossero rappresentate la m aggior parte delle diverse reg io n e ita lia n e; pur lam entandosi la m ancanza di qualche lavoro sulle strade del Lazio, della Campania, d ella Basilicata, d ella Cala­ bria e d ella Sardegna. Però, in g en era le, anche nei la vo ri d e ll’attu ale con ­ corso, rileva si lo squ ilib rio g ià lam entato in qu ello p re­ cedente tra la p arte storica o scien tifica e qu ella a r­ tistica e d escrittiva speciale per la strada o la region e presa a s o g g e tto ; descrizione che é quella appunto che deve fa r notare g li elem enti che caratterizzan o, per cosi dire, il tracciato e lo fanno d istin gu ere d a gli altri, e che, più che alle consultazioni fa tte a caso nei lib ri o la vo ri consim ili, devonsi ascrivere alle im pressioni personali riportate percorrendo m aterialm ente le loca­ lità d escritte n ellam ou ografia ; e perciò la m a ggior parte dei la v o ri esam inati fecero alla com m issione l ’im pres­ sione di essere stati com pilati seguendo unicam ente i ricord i di lettu re fa tte precedentem ente, e m olti ne t r o ­ vavano appunto mancanti o di q u e lle note topografiche o g e o lo g ic h e o d ell’accenno a quei costumi bizzarri, o d e ll’indice m orale d elle popolazioni, o di q u eg li altri appunti sui quali tanto insisteva, ed a ragion e, il p ro ­ gram m a di concorso, e che veram en te dànno la pre­ cisa im pressione d ella v ita presente che si s v o lg e nella region e attraversata, come il ricordo d elle m em orie sto­ riche ne rievo ca quolla passata. N onostante però questo d ifetto pressoché generale, la com m issione, fra le 31 m onografie, ne tro va va alcune veram en te d egn e di encom io e per la loro mole, o per la m olta buona volontà e la d iligen za, ed anche per qu al­ che acuto s p irito d’osservazione, dim ostrata dai loro com pilatori. S ta b iliva quindi unanime di assegnare: M ed a g lia oro a ll’aco. G uido C ib rario di T orino, per la sua m onografia sulla linea N. 107 d ella G u id a delle strade d i grande com unicazione (Genova- V en tim iglia M on aco-N izza per la Tu rbie. e l’a gg iu n ta Monaco-Villafran ca per la Cornice). M ed a glia d ’oro al dott. Raffaele R ivalla di F o rlì, per le m onografie sulle linee 142 (B o lo g n a -R im in i-A n cona^ e 149 (Riraini-San M arin o) accom pagnate da un esteso sguardo d'assiem e su ll’in tera region e delle Romagne.

M ed a glia d’a rgen to di 1° grado al signor Alberig o Denti di Messina, per q u ella sulla linea 261 (Mes­ sina C efa lu ); al sign or A ld o Conti , di Torino, per la m onografia sulla linea 180 bis (Acqualagna-Bocca-Serriola-C ittà di C astello); M edaglia d’argen to di 2° grado al signor Adolfo R on i di R aven n a p el lavoro su lla linea 178 (UrbinoCalm azzo-Bocca Trabaria-S an Giustino-San SopolcroA rezzo ): M edaglia d’argento di 3° grado a ll’m y. Cesare Ratti, in Varese, pel lavoro sulle lin ee 67 (Varese-Lugano) ; 02 (P o n te T resa-Lu in o) ; 63 (Lu gan o-B ellin zon a ; M ed a glia di bronzo al sign or ave. Gino G iolo, di R o v ig o per le m on ografìe sullo lin ee : 139 (Bologna Ba g n i d ella P o rre tta -P is to ia ); 137 (P is to ia Passo delI’Abeton e-P ieve Pelago-M od en a; ; 38 bis (Pon te della LimaBagni di L u cca-P on te a M oriano ; 139 bis (Ponte della V en tu rin a-P on te P e tr i); 99(Verona-Cerea-Legnago-Ro v ig o ); 118 iM on selice-R ovigo-F orrara-B ologn a); 119 ( M a n to va -L eg n a g o -E ste-P a d o va »; 119 bis (Ponte di B ron ta-N oale-Trevisor, 145 bis (F errara Adria-Chiog g i à ) ; ed una m onografia sulla città di Verona al sig. G iu lio C a m ajori di Siena, per qu elle riferib ili alle li­ nee: 168 (Siena-Chiusi-Città d ella P ie v e Orvieto-Montefiasconei e 176 (P e ru g ia C ittà della P ie v e ); al signor O rla n d o M a r io ti in i, d iM u rro n a (P is a ), per la monogra­ fia della linea 252 iPalerm o-M onreale-Trapani); al sig. Eugenio A. Xiusto , di C hiavari, per quella sulla linea 188 (G enova-Chiavari-Spezia). A n ch e per questo concorso mancò completamente l’interessam ento dei Consoli nel lavoro di raggruppa mento dalle m onografie, non essendosi essi fatti cen­ tro di propaganda pel lavoro dei soci ; di modo che nessunadelle 6 m edaglie d ’argen to loro destinate venne aggiu d ica ta dalla commissione. In complesso, d a ll’esito di questo concorso, dal mi­ glioram ento riscontrato nei la v o ri distin ti benché come si è g ià detto, nessuno g iu n ga a potersi chiamare com pleto, è lecito alla Commissione argu ire che colla mag g io re assiduità da parte dei soci nella collaborazione a questa Guida illustrata d 'Ita lia im presa dal nostro T ou rin g, andrà crescendo anche il m iglioram ento dei lavori dal lato d escrittivo turistico, fidando pure nel fatto che anche le fu tu re m onografie di prossima pub­ blicazione serviran n o a far com prendere maggiormente ai soci volon terosi lo scopo speciale al quale devonsi uniform are i loro fu tu ri lavori.

M a rio M a rco ra , relatore — Luigi V itto rio B e rta re lli — Carlo Co­ lom b in i — L u ig i Masetti — Avo. Felice P itza galli.

Concorso fotografico fra i soci del Touring. Relazione della Giuria. L a g iu ria chiam ata a giu d icare sul concorso foto­ grafico indetto tra i soci del T . , e scaduto il 15 no­ vem bre, ha l’ onore di presentare la seguente relazione. A n zitu tto la g iu ria ha accertato il numero di con corren ti che fu di sessanta , con 1343 fotografie: nei concorrenti sono rappresentate tu tte le varie regioni d’ Ita lia e financo alcune d e ll’estero. In secondo luogo ha deliberato di escludere parec­ chi concorrenti, pel fatto che i lavori presentati dai m edesimi, per quanto p reg evo li come tecnica, uscivano com pletam ente dal program m a del concorso, rappre­ sentando o s o g g etti di puro sport moderno o soggetti d’ indole prettam ente fam igliare, intima, personale, op­ pure località straniere non appartenenti a ll’Italia nep­ pure in v ia indiretta. In terzo luogo ha stab ilito i criteri di premiazione destinando le tre medaglie d ’oro ai tre concorrenti m ig lio ri; le d o d ici medaglie d ’argento agli altri in or­


R IV IS T A M ENSILE dine successivo di m erito, con facoltà di com penetrart i premi stessi con q u elli in o g g e tti indicati n ell’a v ­ viso della Rivista mensile del T. a pagina 16 (fa sci­ colo di febbraio 1902). L a g iu ria ha proceduto poi in parecchie sedute ad un esame d ilig e n te dei lavori rim asti in gara, de­ liberando con votazion e regola re le seguenti proposte per la premiazione. M e d a g lie d ’ o r o in ordine di m erito: 1. A vv. G u i d o L ibrario , di T orin o; 2. Rag. G ino B e llo tt i , di M ilano (v ia Rossini. 8); 3. F rancesco Queirolo ju n io r , di Rapallo. i quali hanno presentato la vo ri sp len didi per qualità di s o g g e tti, come per finezza di esecuzione. Pure con lavori eccellen ti, e tra i qu ali si d istin gu e specialmente il K ren tzlin , ven gon o assegnate:

Medaglie d ’argento pure in ordine di m erito: 1. Stefano K rentzlin , di M ilano (corso S. Celso, 68i con in più il prem io d ella Dom enica del C o rrie re ; 2. R ag. Chino V ianello , di M ilano (v ia Orso, 12), con in più il prem io K odak (K odak cartuccia N. 8) riserva to a fo to g ra fie da pellicole ; 3. In g. A urelio Montevf.rde di C atania (v ia Cava, 1) con in più il premio L am p erti & G arbagnati (ap ­ parecchio fo to g ra fico a p iegam en to rapido); 4 . A ntonio R ossi, di R inaldo, di V icen za (v ia S. F ra n ­ cesco, 784) con in più il prem io del Com ptoir General de P h otogra p h ie (apparecchio M on ro e 9 x 1 2 a lastre, o b b iettivo retto lin ea re) ; 6. V ittorio F ranzellin , farm acista di Cavalese, con in più il prem io Ganzinl, della D itta Succ. Ganzini, Nam ias e Comp., di M ario Ganzini (ap p a­ recchio Stanley 13 x 18 con ca va lletto ) ; 6. Ettore Molinari , di R iva ro lo L ig u re , con in più il premio Ganzini d ella D itta Succ. Ganzini, Na­ mias e Comp. di M ario Ganzini (apparecchio a mano B ulld og 9 x 1 2 ); 7. Rag. Carlo Co r ti ,di M ilano (v ia C esaroC orrenti, 7) con a ggiu n ta del prem io L ep a g e (apparecchio fotografico a mano AfeJlstof\per lastre 9 x 1 2 ); 8. U go B ignami, tenente l w granatieri, a Catanzaro, 9. 10. 11.

12.

con a gg iu n ta del prem io G arofali M a rto relli & Mosconi (m acchina V ictoria per lastre 9 x 12); Giorgio P ontoni, di Prem ariacco, (C ivid a le del F riu li) ; F rancesco R oberti, d i C ittadella (V icen za ); G. Bompard, fig lio , di B ologna; N ino F errari, di G enova (corso M agenta 50/3)

M e d a g lie d i b r o n z o per m erito distinto, sempre in ordine p rogressivo : 1. F. E. F reemantlb , di M ilano; 2. Guido P agani, di M ilano (v ia Solferin o,3r, 3. Egisto B ianchi, di Traversatolo (P arm a); 4. L uigi Maldura , di Rom a (v ia Lungara,31); 5. E zio L avaci, di Massa ivia Cairoli); 6. Ettore V it a l i , di T o rin o (via Saluzzo, 15); 7. A ngelo G alliano , di Genova (v ia P alestro, 11/16);

8. Gino D e Rossi, di Pisa (via S. Lorenzo, 12); 9. A rturo F errario , di M ilano (v ia Boccaccio, 18); 10. Rag. A rturo B olaffi, di P isa (v ia Fibonacci); 11. Giulio Gre ppi , di C rem ona; 12. E rmanno G enzel , di Rom a (lu n go T e vere M e l­ im i, 51); 13. A ntonio Cucavaz, di C ivid ale del Friu li. La giu ria crede poi di rilevare, con soddisfazione, la buona riuscita com plessiva di questo prim o concorso, il quale ha fornito la vo ri d i altissim o m erito, e di g e ­ nialità non comune. E, concorde, dichiara ohe le deficenze riscontrate in parecchi concorrenti potranno es­ sere facilm ente e v ita te in avven ire, quando, chi con­ corre, si prenda cura di segu ire le norme segnate dal

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program m a, ed alle eccellenti n egative accompagni una buona stampa. Prof. R odolfo N amias .

A t t il io Ce n te lli , pubblicista. Avv. E rcole Z ano letti . Carlo F umagalli. D ott. P iero F avaio , membro del Consiglio d irettivo del T., relatore. Milano, 1S-11-00.'.

P e r la b ib lio te c a d e l T o u rin g . I l socio Guido O livieri che tenne, insiem e alla <.a rica d i con sigliere, qu ella di b ibliotecario del Tou ring, e tu ttora attende amorosamente alla com pilazione della B ib liogra jìa turistica d 'Ita lia , aveva da tempo aspi­ rato a raccogliere nella biblioteca del T o u rin g qHante pubblicazioni di diretto od in d iretto interesse turistico fosse possibile adunare. L a vision o di ciò che potrebbe essere una tale spe cialiseim a biblioteca si ebbo quando il T ou rin g, grazie a ll’alacre opera del prof. Giuseppe Fum agalli, bib lio­ tecario di Brera, ed ora anche membro del C onsiglio del T ou rin g, organizzò nel m aggio 1901 la m em orabile m ostra retro sp ettiva di comunicazioni, v ia g g i e tra­ sporti, annessa al I V congresso geogra fico italiano. A llo ra si adunò del m ateriale prezioso, che lasciò in ­ travedere qual buon p artito avrebbero potuto trarne il T o u rin g e anche g li studiosi quando questi sapes­ sero di poter rivo lg ersi per consultazioni ad un serio e u tile istitu to quale il T ou rin g. E ' risaputa la gran d e difficoltà che c’è d i procurarsi la sem plice consultazione, ossia per l’ acquisto della m a g g io r parte di lib ri di lettera tu ra turistica. P ersin o q u elli rigu ardan ti la region e in cui ha sede la biblioteca nazionale, che per d iritto d i stampa , deve ricever copia di tu tte le pubblicazioni, talvolta man­ cano alla biblioteca stessa. I l nostro d ilig e n te com pila­ tore della B ibliograjìa tu ris tica , ha potuto constatare l’incom pletezza dello stosso Bollettino delle pubblica­ z io n i italiane ed itto dalla B iblioteca centrale dr F i ­ renze. Ciò vuol d ire che parecchie pubblicazioni, le quali pur costituiscono prezioso contributo a ll’un ramo o a l­ l’altro della patria letteratu ra, sfu ggon o alla raccolta nazionale. E giacché ciò a vvien e senza intenzione degli autori e con m anifesto rincrescim ento d eg li studiosi, può ben darsi che riescano a riparar la lacuna le b i­ blioteche speciali, e segnatam ente, nel proprio campo, la ideata biblioteca turistica, la quale potrebbe contare sulle g e n tili e d evote attenzioni dei trentaduom ila soci del T., d e g l’innum eri amici del nostro sodalizio nazio naie, per diventarne un possente strum ento di azione interna e di coltura generale. D ig g ià il T o u rin g possiede o va accrescendo len ta ­ mente una non in differen te collezione di lib ri, opuscoli e carte d’interesse tu ristico; e, riservata come l’ha a l­ l’uso proprio, tale ancora deve rim anere sinché non sia com pletata ed ordinata per scopo più largo. Ma intanto, quanto potrebbe arricchirsi con doni e con acquisti, specialm ente di qu elle pubblicazioni m inori, talvolta p regevolissim e, che vanno facilm ente disperse. Qui si parrà non meno che n e ll’altro funzioni, la grande pre mura e cortesia dei consoli, dei soci, d e g li amici del T o u rin g : ad essi sin d’ora fa caloroso appello il Con­ s ig lio d ire ttiv o che, fiducioso, neH’iniziare la creazione della biblioteca turistica, ha deliberato per questo scorcio d ’anno un prim o stanziam ento di L . 500, messe a disposiziono del bibliotecario, le cui funzioni furono assunte dal cav. Innocenzo V ig lia rd i-P a ra v ia ch’è pur seg reta rio del C onsiglio. L ’ u tilità della ideata biblioteca può dirsi una ne cessità pel T ou rin g, in considerazione dei suoi lavori, specialm ente delle M onografie ch’esso va pubblicando, e per la stessa B ibliograjìa turistica che, se riuscirà assai sommaria e ta lvo lta forse anche inesatta in qu al­ cuna delle n otizie sui lib ri citati, ciò a vverrà in conse-


T O U E IN G C LU B IT A L IA N O

AW

guenza appunto d e ll’im possibilità di esam inare m oltis­ sime pubblicazioni di cui non si poterono avere che n otizie sommarie o inesatte. L a biblioteca d el T o u rin g può d iven tare un m agni tico com plem ento della B i­ bliografia, dando modo di rispondere efficacem ente a coloro che, dopo consultata questa, volessero saper qualcosa di piu circa i lib ri in essa indicati. E un’ altra gran d e u tilità potrà avere la nostra B iblioteca: per la pubblicazione di qu ella Guida tu­ ristica d 'Ita lia che vorrà costitu ire, alm eno per g li italiani, i Baedeker, ì Joanne, ma soprattu tto qu elle indegne raffazzonature che si pubblicano in Ita lia , e che dovrà finalm ente popolarizzare nel nostro paese il turism o fatto con la testa e col cuore, e non solam ente colle gam be, impresa cortam ente riservata al T o u rin g che in fatto di g u id e italian e s’ò conquistato g lo r io ­ samente il record.

Le placche per gli affiliati del Touring. Meccanici. — I l

poter dare ai soci un buon numero di indicazioni di meccanici adatti per i più u rgen ti bisogni delle loro m acchine fu, nei decorsi anni, lavoro tu tt’a ltro che facile. I l buon risultato avuto in allora fu dovuto in gran parte alle numerose inchieste e a ll’ amoroso interessam ento del corpo consolare, che qu i ci piace nuovam ente rin graziare ; ma l ’accrescersi d e ll’im portanza del turism o e il perfezionarsi dei mezzi di locomozione, rese necessario in segu ito un’accura­ tissim a scelta, fra quei nomi, di qu elli che più p ar­ ticolarm ente per speciali attitu d in i potessero racco­ mandarsi ai nostri soci. D a qui l’a ffili a mento di cui è cenno anche su ll’A n n u a rio 1902, I I volum e, pag. 79 e che suddivide i meccanici in due categorie principali : I n ch te a o ria . — Meccanici provetti, ai quali si può ricorrere per qualunque riparazione ai guasti più comuni in v ia g g io ;

N e lle località ove esistono m eccanici a ffilia ti ven ­ gono elim inate tu tte le indicazioni re la tiv e ai non a ffilia ti. D esiderando il T . di estendere a pro dei soci que­ sto im portantissim o servizio, si a ffid a nuovam ente alla solerzia dei suoi a ttiv i rappresentanti, affinchè si com ­ piacciano segn a la rgli i nomi di quei m eccanici che nella loro giu risd izion e reputano veram en te a raccom anda­ b ili n por l’ una o per l ’altra categoria. Su rich iesta verranno m andati i moduli per Baffi liam ento. E ' bone a v v e rtire che i soli m eccanici di I.ft categoria che figu ran o n egli elenchi, che di mano in mano si andranno pubblicando sulla Rioista, po­ tranno fre g ia rs i d ella placca speciale di cui sopra, la quale per altro, dopo che essi avranno firm ato appo­ sito modulo di richiesta, è loro concessa a tito lo di sem p lice deposito, previo versam ento cauzionale alla Sede cen trale d e ll’Associazione di L . 8, d elle quali L. 5 si rim borsano a lla riconsegna a l cessare d e ll’affiliam ento. F a r m a c is t i. — Anche per essi venne approvata una placca di cui ecco pure il m odello:

IT* c a te g o ria . — Meccanici, o piuttosto,

fabbri,

che sono in grad o di accom odare alla m eglio una macchina, perm ettendo al socio di continuare il v ia g g io , alla ricerca di uno specialista per la d efin itiva riparazione. A i meccanici di I a categoria, che, per essere affilia ti, o ltre alla speciale loro ab ilità che li raccomanda, de­ vono anche esser soci del T ., fu d estin ata una spe­ ciale placca di riconoscim ento della loro qualità, placca disegnata, come del resto le a ltre per g li a ffilia ti, da quel provetto artista che è il barone Giuseppe Bagatti-V alsecch i ed esegu ita dal rinom ato stabilim ento G. Ranci e C. di M ilano. Eccone il m odello:

I meccanici di I<» categoria vengono segn alati .nel-

V A nnuario con carattere tipografico speciale. I meccanici di I I * categoria non hanno d iritto alla placca, ma il loro nome viene, in carattere usuale, indicato a tito lo |di raccomandazione ai nostri soci

ubW Annuario.

L e m odalità di concessione sono le m edesim e ohe per i meccanici di I ft categoria.

Depositi di Touring-benzina e lubrificanti.— A norma delle disposizioni che regolano questo ser­ vizio, i depositi devono tener e s p o s ta la placca di cui sottoponiam o il m odello per norma dei soci.

Durante le tra tta tiv e per riconoscim ento del depo­ sito , il depositario riceve dalla D irezion e «on erale tu tte le istruzioni sulle m odalità necessarie per avere la placca ad essi riservata. Garages. — T ra breve sarà ultim ato anche lo studio relativo a ll’affiliam en to dei garayes (rim esse per au­ tom obili). I soci saranno opportunam ente edotti delle disposizioni re la tiv e che la D irezione gen erale avrà approvate.


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R IV IS T A M E N S IL E

L 'otta vo

a n n iv e r s a r io

del

T C. I

V en n e solen n izza to con un b an ch etto in tim o del C on sigli ) d ir e ttiv o e dol C o lle g io sindacale. Non m an­ ca va che il prof. F u m a g a lli, non ancora pienam ente uscito d a g r a v e m alattia, ed al q u ale p erta n to i c o l­ le g h i in v ia ro n o a u g u ri e saluti. L a festa in tim a intese pu re ad una sp ecialo d im o ­ stra zio n e verso il V ico d iretto re, cui p e r mano, e cou parole fe lic i del d ir e tto r e g en era le com m . Johnson, ven n e p re s e n ta to un g e n tile ric o rd o : una a rtis tic a ta rg h e tta d ’ a rg e n to n ella qu ale è in q u a d ra ta l'a u r e a m e d a g lia che il T o u r in g ris e rv a ai suoi b en em eriti. L a ta rg h e tta , fin e la vo ro d ello s ta b ilim en to Johnson, da un lato ha la s c ritta : .Ve//’ V i l i annicersario di

fondazione del Touring Club Italiano — 18941902 — d a ll’ a ltr o la to la d ed ica: All* ing, Alberto Rica ricc direttore gener le, il Consiglio riconoscente per otto anni di sapiente direzione. D e g li o tto anni si rian d aron o con uno rapido s gu a rd o della m en te e con poche parole, le g lo rio s e vicen d e, ma i pen sieri di qu an ti p arlaron o si vo lsero a lla prep arazion e d ’ un più g ra n d e a v v e n ire p er il n o­ s tro sodalizio. P a rla ro n o il coroni. Johnson, il ca v. R iv a , L . V. B e rta re lli, il sig. G orla, il prof. B ren ta ri, in v ita to ad esp o rrò qu alch e im pression e rip o rta ta d a lla sua f i ­ la n trop ica m issione in S icilia . F u ron o pure p resen tati ra lle g ra m e n ti a l neo c a v a lie re In n o cen zo V ig lia r ii- P a ravia, s e g re ta rio cui l’onorificen z.» ben m e rita ta per il suo in defesso la v o ro n ella casa lib ra ria V ig lia r d iP a ra v ia p erven n e per in iz ia tiv a d el m in istro B a ccelli» e cav. L o re n z o B e rto liu i ca p o-sezion e a ffin a m en ti, ono­ rato recen tem en te d ella nom ina di d ire tto re dei v ia g g i a ll’ estero d e lla R e g in a M adre, c h ’ e g li accom pagnò in lu n g a p e re g rin a z io n e a ll’estero. I m an datari d e lle m ig lia ia d i soci d e l T o n r in g nuche n ella lie ta riu n ion e lavoraron o a form a r propo s iti p er la nona annata schiusasi al T . C. I.

La Guida delle Marche. In m odesta veste, in v o lu m e tto tascabile, d i 811 a g in e , deuso di d ati, d i c ifre , d i p ro fili p ia n im etrici, veu n e sp ed ita in q u esti g io rn i, ai soci, la Guida-iti­ nerario delle Marche, la v o ro d el capo sezio n e strade L u ig i V itto r io B e rta re lli. Q uesta d e lla p en la p o li picena, — A n con a, A scoli, M acerata, P esa ro e U rb in o — d e lla b e lla re g io n e cioè che co n fig u ra ta in un p arallelogram m a o b liq u o d a lla caten a p rin c ip a le d eU ’A p p en n in o cala, qu asi sem pre in d olce pen dio verso l’ A d ria tic o , è gu id a .singolarm ente u tile, g r a z ie a lla p rofu sion e e n o vità d elle n o tiz ie condensatevi, basate s u ll'u ltim o cen sim en to d e ­ m o g ra fic o , sulle più accu rate ricerch e a ltim etrich e, s u lle con dizion i p a rtico la ri d el te rrito rio , di 54-1 strade o tron ch i di strade che com p lessiva m en te m isurano 5611 ch in , di ‘¿500 a b ita ti, — c ittà , b o rg h i, v illa g g i, v ille , c a s te lli, casciue, fa tto rie , fo rn a ci — sparsi n elle c e n to va lla te , sui p o ggi, su lle co llin e , sul lito r a le d e lle M arch e. U n a carta-in d ice pone s o tt’occh io a l tu rista tu tta la vasta zona nel v o lu m e tto m in u tam en te e so ­ b ria m en te descritta, dalle m in iere s o lfu re e d i M arazza n a al m ar di R im in i, dal p itto re s c o passo della S c h e g g ia al proficuo porlo d i A n con a, da N o rc ia ad O rto n a a Mare. II B e rta r e lli e il T o u r in g tro v a ro n o colla b o ra to ri v o lo n te ro s i e g e n tili nei pu b b lici u ffic i m a rch igia n i e n ei p r iv a ti, amici d evo ti del s o d a lizio nazionale. In ciò è la co n ferm a del come l ’a zion e d el T o u r in g prenda ra d ic e ed a ttin g a nel cosciente fa v o re d e lle pop olazion i fr a le q u a li esso raccolse i suoi 32 m ila soci.

Ciclisti e biciclette in ferrovia. A llo scopo di e v ita re qu ilsiasi in co n ven io n te ai soci c h e usano v ia g g ia r e in fe rro v ia con la b icicletta , r a c ­ com an d iam o di a ver satppre p resen ti le s e g u e n ti is tr u ­ zio n i p u b b licate d a lle reti fe rro v ia rie in m ateria :

N ° 40/10.*2: tra sp o rto com e b a g a g lio d ei c ic li p ro v ­ v is ti dei r e la tiv i accessori. N ° 16/1302: d ep o sito corno b a g a g lio dei c ic li p ro v v is ti dei r e la tiv i accessori, a p ­ p a rte n e n ti ai soci del T . C. I. N .° 10/19(2 c o lla qu ale si am m ette che i c o lli b a g a g lio possano a ccetta rsi per la re g is tra zio n e , senza rig u a rd o a l fa tto che il p ro p rie ta rio v ia g g i o no co llo stesso tren o e p er la s tis s a d estin a ziou e e via. N e g li e ven tu a li reclam i che i nostri soci potessero r iv o lg e r s i per la sp ed izio n e di b ic ic le tte od accessori, a seconda d e lla co n ven zio n e passata tra le v a rio f e r ­ ro v ie ita lia n e ed il T o u rin g . si p re g a v o le r a g g iu n g e rò una cla u sola in cui l ’ in teressa to d ia m andato a lla d i­ rezio n e d el T o u r in g di reclam are presso la fe rro v ia , tra n s ig e re ed a ccetta re la liq u id a zio n e da essa fatta. P e r e v ita r e d iffic o lt à e com p licazion i n elle opera zio n i d i co n segn a a lla fe rro v ia , di ricon segn a a d esti­ nazione e di trapasso d e lle b ic ic le tte da uno a ll’ a ltro d e g li a g e n ti, ch e lu n g o il p ercorso d evon o assum ere la resp on sab ilità d e lla cu stodia, si p reg a n o i soci che v ia g g ia n o con più di una b icicletta , a v o le r m u nire cia ­ scuna di esse di uu p o lizzin o sep arato

Irrep erib ili ? L a D irezio n e del T o u r in g fa ricerca d ei soci s i­ g n o ri: A n g e lo tti M ario fu S igism on do, a rtis ta di canto — S a lv e tti rag. G iu lio (N iz z a M a r ittim a ? ! M a fli T o ­ maso, d i M ilan o — A m ic i E u gen io, a rtis ta com ico C on iu gi L iz z a n ti -• N iccoU n i A r tu r o — D e A n g o lis B erta P a le rm o ? ) ai q u a li d e v e fare coin u n icaz:oui che li interessano. L a D irezio n e sarà g ra ta a chi p otesse d a rle no­ tiz ia d e ll’a ttu a le in d irizzo dei s ig n o ri soci p red etti.

N E C R O L O G IO . Sondrio. Fulminato dulia corrente dottrini nel tra«for­ matore della «tastone di Colico, cchauvii di vivere il sig. Lòvasxy Zòltnn. ungherese, «odo del Tonring. li triste Tutto colpiva imi ti­ ramento anche le Sezioni nostre del Tonring Club e delI’ Audax Italiano dello quali fu baldo, invitto campione. Elettricisti! di«tinto, ardito ciclista, ottimo compagno, egli godeva la fiducia dei superiori e l’affetto degli umici, linpoiieute la diiuosti-iizionc a Colico por questa povera vittima del progresso e dei lavoro! Alia mesta cerimonia lo Nozioni noNtro, intervenute, doponero min eoroua «ni feretro. Possa 1' unnniuio ut tentazione di simpatia lenire in parto il dolore della sventurata mamma sua lontana, orbata cosi dell'unico suo conforto, della sua più bella sperunxu. S o r c n l u u (Creinomi). — 11 13 ottobro u. s. morì, nel vigore ddi'etik, poco più elio cinquantenne, il ckv. GiuRcppe Ilo, elio del Touring fu tra gli amici primi o costanti, dei più operosi o convinti. Dacché nel 1SS7 aveva lasciato uu ufficio governativo uolin capitalo, s’ora stabilito a Soreslna, devo ussunse la carica consolare del Touring o vi portò tnlo impegno cortese da lar di quel nucleo sociale uno dei più numerosi, attivi c concordi. Ai fuueruli del carissimo amico, il console per Cusalbuttano, Gino Usuclli. portò l’espressione dol scurito cordoglio della Direzione generale, interpreto dell’ intera associazione. M u ¡o r i (Salerno). — Il nostro corpo couxolnre ha fatto un altra dolorosa perdita colia morte, avvenuta in principio d'ottobre, di Vincenzo Mosci, console per Malori. Alla desolatissima vedova le nostre condoglianze.

I l Touring nel 1903. I premi di propaganda — N e l gen n a io p ro s­ sim o v e rra n n o s o r te g g ia ti, fra i soci ch e più adopraronsi a fa r p ro s e liti, segnalati a tutto gennaio 1903, i prem i concessi da d itte am iche d e l T o u rin g . C’è una m o to c ic le tta M arch an d e una m o to cicletta B ianchi da s o r te g g ia r e fra i soci ch e p rocu raron o 10 n u ovi a d eren ti. Una b ic ic le tta am ericana M edusa e una b ic ic le tta M archand, nonché d o d ic i bei prem i in ap p arecch i a u to m o b ilis tic i e v e lo c ip e d is tic i, d e lla d itta M ich elin . sono da s o r te g g ia r e fra i soci che hanno p ro ­ cu rato alm eno olntpie associazion i nuove. E qu anti hanuo otten u to, alm euo tr e associazion i nuove, e m e o r


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T O U R IN G C L U B I T A L I A N O

roñ o a l s o r te g g io di un p rim o paio, poi di un secondo paio di pn eu m atici D u nlop, p e r b ic ic le tte ; di un paio e poi d i un a ltro paio d i gom m e Continental per b i­ c ic le tte . In ta n to il T o u r in g sta p ro v v e d e n d o per un elen co di prem i d i p ro p a ga n d a p el 1903 — e g ià può a fferm are che l ’elen co nu ovo non sta rà al d is o tto d e lle p re m ia ­ zio n i ch e tocch eran n o a g li o p ero si e fo rtu n a ti nel p ro s e litis m o p ro -T o u rin g . I u r e c o r d m e n n d e l proselitism o d e l T — A l socio che a v rà p rocu ra to en tro il 1902 il più g ra n nu ­ m ero di soci, sarà ricon osciu to il record in qu esto g e ­ nere o g l i sarà c o n fe rita una m e d a g lia d’ oro. U n a m ed a glia d ’ o ro d i m in or g ra d o , ed una gron d o m ed a glia d ’ a rg e n to saranno c o n fe r ite ai soci che s e ­ gu on o più d a v v ic in o il recordman in s iffa tta b en em e­ renza.

L e rappresentanze pel biennio 1903-904. — C ol 1902 scadono d i carica, p er com p iu to b ien n io, i Capo-consoli, i Consoli, Legali, i M edici cui è co n fe rita p er le r is p e ttiv e fu n zio n i e lo c a lità la rap p resen tan za d e l T o u rin g . L a D ire zio n e g e n e ra le e i C api sezion e co m p eten ti stanno esam in an do le p ro p o ste p e r le n u ove n o m in e e per le rico n ferm e, cui si darà corso, p el b ien n io 19081904. N e sarà dato an n u n cio ai s in g o li in teressa ti, m e­ d ia n te ca rto lin a e s p lic a tiv a .

Le pubblicazioni destinate ai soci del 190?. — Essi avran n o n e ll’ annata prossim a e fra n co di p o rto : 1. La HI vista tue usi 1e in g ra n d ita noi form ato, a r­ ric c h ita n el testo. Essa a v rà 32 p a g in e di testo con illu ­ s tra zio n i, o ltr e 12 p a g in e d i n o tiz ia rio ed annunci, 4 di co p ertin a . L a red azion e v e rrà au m en tata di n u ovi colla b o ra to ri tecn ici, che si occu peranno sp ecialm en te d e lle n o v ità del c ic lis m o o d e ll’ a u to m o b ilis m o ; e n u ­ m erosi co rris p o n d e n ti terra n n o il p erio d ico sem pre in g io rn a ta dei p iù n o te v o li a v v e n im e n ti tu ris tic i. L a Ri­ vista d iv e r r à cosi s em p re più un m ezzo di p ropagan da d el T o u r in g e d e l turism o, ed un co n tin u o m ezzo di c o rrisp o n d en za fra il C o n s ig lio ed i soci, e fr a i soci fra d i loro.

2. L ’Annui rio 190$ (2 volumi) con nuovo rubriche. 3. L a G u ida itin e ra rio d e lla rn m pn n ia (1 volu m e) d ig g ià pressoché u ltim a ta dal capo sezion e strad e L V . B e rta re lli. 4. P a recch ie n u ovo Guide tu ris tic h e <m on ografiei illu s tr a tiv e di alcune lin e e ita lia n e d i g ra n d e com uni­ cazione. 5. P r o f ili e p la n im e tri e s tra d a li. F ra qu esti il Ceu isio e lo S telvio , i due lu o g h i in teressa n ti tan to dal punto di v is ta a lp in is tic o che per le classich e p rove au tom ob ilistich e. 6. U n ’a ltra p u b b lica zion e c a rto g ra fic a di gen era lo in teresse tu ristico , d e lla q u a le riparlerem o. In o ltr e i soci n u ovi in s c ritti — anche q u e lli in ­ s c ritti in n ovem b re e dicem b re 1902, ma pel 1903 — r i ­ cevo n o la Guida itinerario delle strade italiane di grande comunicazione (3 volu m i). A tu tti i soci in re g o la col p a ga m en to d ella (piota an n u ale (L . 6) v e rrà su b ito in g e n n a io sp ed ito il 9° vo lu m etto d e lle m o n o gra fie tu ristich e, che sarà una gu id a per p arecch ie im p o rta n ti lin e e di R om agn a. L a pubblicità n e l l a u Rivista — Con l ’anno che c o rre scad e il co n tra tto che il T o u r in g a veva s tip u la lo con la d itta C a p rio lo e B o n tem p elli, resasi per l ’anno 1902, co n cessio n a ria d e lla p u b b lic ità sulla

Rivista mensile del T. C ol 1903 il T o u r in g assumo d ire tta m e n te la ge s tio n e d e lla p u b b lic ità su tu tte le sue pu b b licazion i, e p erciò q u a n ti hanno b isogn o di s ch ia rim en ti, tr a tta tiv e e co n ­ tra tti r e la tiv i ad in serzio n i a p agam en to, possono fin d ’ora, r iv o lg e r s i a ll’a m m in istra zion e del T o u r in g (M i­ lano, p ia zza D u rin i, 7).

Completamento dell’ opera < A ttraverso 1*1t l i a » . — S o d d isfacen d o a ric h ie s te p e rv e n u te d a g li ab bon ati a lla m a gn ifica e vo lu m in o sa op era che a r t i­ sticam en te illu s tra il « bel P a ese », con testo d el p r o ­ fessore O tto n e B re n ta ri, l ’am m in istrazion e d el T o u rin g ha p ro v v e d u to por fo rn ire a p rezzo c o n v e n ie n te (L . 5 in M ila n o, L . 5.70 fra n ca di p o rto in It a lia una a r t i­ s tic a e solida co p ertin a in te la a m olti co lo ri, splen d id o d isegn o del p itto re H oh en stein .

5° Elenco dei Posti di rifornimento di Touringbenzina e Lubrificanti, stabiliti dal T. C. I. (fu n zio n a n ti

a l 1* d icem b re J902 - (V ed i nella * R ivista » di agosto. settembre, oltobro e novembre o g li altri).

COGNOME L O C A L IT À

E

NOME

IN D IR IZ Z O

D A Z IO Com unnle

del depositario !..

B o r g o S. L o r e n z o ..................... C n s t r o v i U n r i ................................ C a t a n i a ........................... C i t t a d e l l a ...................................... C o n i o ........................... . . . E m p o l i ...........................................

A rq u ln t A l b o r i » ................................ ]<iittuglin prof. G e r e m ia ..................... Giramondo P r o s p e r ò ........................... A lb erg o Roma (propr. Conti M a n ti*!» I-'.lli F r a n c h in i..................................... Locanda Aiiuiin N era (propr. Soldanini

Faen za . ................................ O i u l i a n o v a ................................ Lecce . ................................ L i v o r n o ........................................... M a s s a ........................................... M il a n o . . N a p o l i ...........................................

Campagnoli G i a n n e t t o ...................... A mulini ritrai: Ione del Conte di Canteilana Acqua viv a d 'A r a g li US . . Cai il li Raffaele di L u i g i ...................... Kbert K. A u g u s to ................................. Hotel Mussa (propr. Fontana l'u rico) Retimeli Ernesto . . . . . . I h* Biase G io v a n n i................................

P a i n m n o v a ................................ P i n d e n a ........................................... P o n t n s s io v e . . . . R e g g i o C a l a b r i a ........................... •Sant h n i ........................................... T a r a n t o ........................................... T o l e n t i n o ..................................... T o r t o n a ........................................... V o l t r i ...........................................

Rossi e Brunii t i ................................ Pini razzi ni A n t o n i o ........................... Galanti G i u s e p p e ................................ Lo Face Dr. Carmelo e Dr. Giuseppe Rossi L u i g i ...................................... Kttorro Raffaele . . . . . . Sautonclnl \ Irginia ved. (tig li . l ’anlzzii A c h i l l e ................................ Crovulto GitinopiM- fu Agostino

bm/ina id ili itemi /V

Fabbricanti di biciclette. Lungo Lurio di Ponente, ;<4.

P ietro).............................................

V A R I A Z I O N I Como.

Piazza Cavour. 1 - V ia Mazzini, CoraO G aribaldi, lo.'*. V ia Lincoln, 05*67. casa propria.

e.

Corso I umlcsc. V illa A cqu avi va d 'A ra gon a , alla Montagnola. D rogheria - Prod. chimici, V ia Tribunali • Conto V . Km. Via Cairoti, 10. V ia X X Settembre. 8. V ia Laido, 00. V ia Roma gin Tolodo, 293 - Officina in V ia Catiiuiielln a Toledo, 55. V ia A q u ilcja . Fabbrica biciclette - Piazza Cairoti, 4. Farmacisti • Como G aribaldi. l ’-'O. Farmacista • V ia V itto rio Emanuele. Farmacista. V ia Francesco F id c lf», HI. Via Em ilia, 50. Coloniali, colori, jHisticcerin, via Garitnddi, 4.

eitn. diduic IO itti), da dazio la bicnaa

- C O R R E Z I O N I .

- 1)«? Pon ti Komi*», proprietario della d it t i S tiva tore Saldalini, muta dall'ftMcro depositario di Ton rin gtou zln a « lubrificanti. M o d e r n i. — G a tti Em ilio, l'Indicazione posta di flanco a i|liento uomo nel 4° Elenco, o c io è : (propricturlo Gmdi A u g u st») al riferisce all'altro d e p o rta rlo di Modena - A lb erg o Realo.


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R IV IS T A M E N S IL E

Così l'opara è completa e presentata in veste ele­ gantissima. Alcuni soci hanno però m ostrato desiderio di avere anche un indice delle incisioni, a cui non si era prov­ veduto, considerando l’opera come una esposizione gralìca che non ne abbisognasse, anche perché inci­ sioni a testo sono già disposti per regioni. P er accon tentare tu tti è in esecuzione un indice, c h esi spedisce franco di porto in un fascicolo a chi rim ette antioipatainente L. 0,60. C o n c o rs o d i le tte r a tu r a tu r is tic a . — Gli scritti presentati a questo concorso — primo nel suo genero, indetto dal T ouring e chiuso in giugno — non poterono essere esam inati, con la desiderata sollecitudine, a motivo di m alattia di qualcuno fra i membri della Giuria. Questa si pronunzierà fra qualche giorno. Ne riferiremo nel prossimo numero. Possiamo però Un

d’ora annunciare che il risultato del concorso non fu troppo soddisfacente. C o n c o r s o p e r m o n o g ra fie alp ne. — Ricor­ diamo che scado il 3 1 d ic e m b r e il term ine — protratto appunto di un mese — per la presentazione degli scritti pel concorso a premi iL. 1200) per 12 distinte mono» ratio di turism o alpino (Vedi program m a a pag. 101 ella R i c i s t a di marzo). Il c o n c o r s o p e r 4 m o n o g ra fie s u lle n o rm e d o a a n a li e d ei t r a s p o r li p e r t u r i s t i si chiuse il 31 ottobre u. s. Furono p resentati soltanto 6 lavori: tre rig u ard an ti le norme doganali, due i trasporti sulle grandi reti ferroviarie italiaue. La commissione giudi­ catrice riferirà nel mese venturo. P e r r a g i o n i d i s jia z io dobbiamo rim andare al pros­ simo numero la relazione sulla premiazione pel con­ corso delle monografie turistiche.

E L E N C O DEI CANDIDATI. S o c i d e l T . C. I. in s c r it t i

dal

15 O t t o b r e

a l 15 N o v e m b r e 1 9 0 2

SOCI V I T A L I Z I " G en o v a .* M archese G in n A n to n io R a g g i

— L e c c e : S alvatore Coppola seniore — M i l a n o : Enrico Goi - Jiag. L u ig i M e re g a lli — Car. A lb erto V o n w ille r - M o n t e v a t t o l i n i ( T r u c c a ) : D on Giuseppe B orghese D u ca d i P o g g .o — N a p o l i : N ic o la G iu n ti — F i o m a l N obile G io rg io M a n z i Fé, — T o r i n o : F ra n c o M ich ele — V e r o n a : Dott. L a m b e rto M ila n i — V i e n n a : F ilip p i» con Schoeller.

SOCI A N N U A L I 1902 **

ALE S S A N D R I A. - Frigorie» Arrigo. Valenta. — Bollo cav. dott. Pompeo. A BEZZO. - Barullo. — Barbieri Corrado. BERGAM O. — Fonili A lfredo, Turni Ercole. BO LO G NA. — Costa Am leto, Fiorini Cesare, G olfiirelli della Mussa Guglielmo, Lutidini Aldo. Creraleore. — Koiidelli Francesco. C A G L IA R I. — Saddi Michele. C A T A N IA . - Acireale. - V igo Ponnisi cav. Buggero. COMO. — fioretta rag. Bonzo, Fasciti rag. Vittorio. Vanta. — Primi Cesare. Erba. — GiiiMiini italo. Lui un. — Sala Guido. COSENZA. — filasi dott. Carmino. F E R R A R A . — fiiorgi Ugo, N eri Pellegrino, Zatnoranl Daniele. Pontelagoseui'o. — Boschi Fermo. F IR E N ZE . — Amndio rag. Luigi, Lorenzi rag. Gino, Ricci Br­ ucato. Turchi Piotro. Incita Valliamo. — F illom i Aloide. Trtpjtio. — G argallo cav. Orazio dei mareheai Costellcutini. G EN O VA. — Bai hi march. Vincenzo, Canini Enrico. SAV O N A. — Gholli Bruto. LECCE. — Coppola eav. Salvatore. LIV O R N O . - /'orto Ferraio. — Do Nicdcrhuìiscrti Odoardo. LUCCA. - Monte Vcttolini. — Borghese dou Giuseppe. M AC ERATA. • Monte Ooearo. — Kossi-Cugunroui Bettino. Porto Potenza Picena. — Buonaccorsi coute Cario. Buonnrcorni conte Leopoldo. M A N TO V A . — Aldrovandi Alfredo. M IL A N O . — Aspetti Carlo, Besuua rag. Alfotino, Bitmghi Giu­ seppe, Ceaaroli Gaetano, Cremona don Pietro, Forcati A r ­ naldo, Nava A ristide, Riboui rag. A chille, R iva Antonio. Monza. — Somurclli dott. Pino. M ODENA. - Patullo. — N ervi avv. Pietro. N A P O L I. — Albanese Luigi, Daniele Alfonso, Giunti Nicola, Scognamiglio Derio. S. Agnello. — Cruwford M. Ber tram, Crawl'ord Marcou llnrold. N O VARA. - Biella. — Guaiti Federico. Intra. — Frontini Piero. Lirorno Vercellese. — Poggio cav. big. Candido. Tollegno. — Brocchi Francesco, Fioriua Carlo. PARM A. — C livio prof. dott. Innocente. PE R U G IA. — N i Coletti Francesco. .Varili. — RO V E R SI C E S A R IN A . PIA C E N Z A . - Caslellarquato. — fllic n Luigi. l'ISA. — Ascarelli Umberto. R AVE N N A. • S. Alberto. — Mingozzi Ulisse. REGGIO E M IL IA . — Ancenobi Alberto, Lodesaui Em ilio,. Scandiano. — Cazzotti Paolo.

R O M A . — Critcknu dott. T olm II.. Esdra dott. Creseenz’o, Lonardi comm. Paolo, Marino dott. Murino. Anagni. — Viglia Vittorio. Frascati. — Lombroso bar. Alberto. S O N D R IO . - Chiam ino. — Reputisi Achille. T E R A M O . - Mondano 8. Angelo. — Pompizz.i dott. Giuseppe. T O R IN O . — Segre prof. Guido, A lby avv. Gius. Armando. Aosta. — Tlied y Antonio. Caselle. — Pnstoris Federico. ('•ragliate». — Molinone Giovnuui. Venaria Beale. — Muratore Francesco, Viola Carlo. T R E V IS O . - Oonegliano. — Shroiavaeea Ottaviano, Scarpis Fran­ cesco. U D IN E . - Comeglians. — Di Piazza Vergilio. La tisana. — Chiurpurin Luigi. Trovaut Riccardo. Palazzo. — Euglnro Romano. V E N E Z IA . — Mammi prof. Alessandro. V E R O N A . — Bottagisio Carlantouio, Milani dott. Lamberto. B M T B R O . A u s t r l a - U n o berl a. V E N E Z IA G IU L IA . - Capodistria. — P riora Carlo. Tribano. — Vi v o li Bontlglio. Trieste. — D A M IA N O V IC H vcd. E L E N A . Poli Ermenegildo. Tripoovich Paolo. Trentino. Lavorone. — Giongo Umberto. /‘redazzo. — Croce Michele, Degaudenz Pietro. P R O V IN C E D IV E R S E . - Klagenfurt. — Dollcnz Ferdinando. Spalato. — Blusotti Vittorio, Blusotti Pietro. Belgio. Bruxelles. — Siobert Arthur. Francia. Nizza. — Grossi Piotro. Germ ania. O'ollingcu. — Puntello Già«-omo.

Asia. Smirne. — Ricchi avv. Achille.

Soci che optano pel 1903. A L E S S A D R IA . — Barberi« Tommaso. Valenza. — Do Filippi Enrico, A N C O N A . — Cartoni Carlo Aurelio. A R E Z Z O . — Schmid! Nicola. B E R G A M O . - Urgnano. — B rovclli Augusto, B O L O G N A . — C orrieri ing. Domenico. Imola. — Manzoni Giacobbe, Zotti avv. Luigi.


V M )

TOURING CLUB ITALIANO

M olinello. — C n llogori L u ig i, T o s ta G iovann i. B R E S C IA . - Carpenedolo. — M arini «lott. O razio. Beteozono. — Busi«* Am e«loo, B roccb otti A ttilio , Cnlininrdi Fe­ lice, De Fran cesco E doardo, Nnttu Guido. Orci nuoti. — Z n vn g lio Enrico. Ilito lte lla . — Masut ti G ioviti». G A S E R T A . • Bellona. — Cappuccio Antonio. Oapua. — G iordano Gnotnno. Teano. — Fum o a v v . F ederico. C O M O . — A rcion i E rcole, .Juvulto rag. V o lfa n go . Stoppnni rng iou icre A ttilio , T o le tti C arlo. Candì. — S cotti Cesare. nom ato. — C alcatcrrn U go. Lecco. — Brusudelli M arco, Face in c ili U lisse. Lierna. — B arìndulli G iovanni. L u i no, — (tignam i A ntonio, Bobba Raim ondo, C liisto lin i P ietro . G rò* si Giuseppe, M unicipio, P o trini ing. A lb e rto , Velo-Club Luiuo. C R E M O N A . — A lb erton o di V al di Salve conte Frane. Lorenzo, V illa Giuseppe. B artaniga, — L ep ori E m ilio. Scandolara Ilip a il'fig lio . — T a g lie tti G iacinto. C U N E O . * Oarrù. — Costa nob. a v v . Ferdinando. M ugliano A lp i. — B orra d o tt. Francesco, M agnino C arlo, Qua­ g lia G ioachino, Q U A G L I A M A R G H E R IT A . F E R R A R A . - Matsaflteaglia. — C h izzolin i Curio. F IR E N Z E . B r a n d ii G iu lio, G eddes G iovanni, G o d ile « V in ­ cenzo, M azzoli Lisan dro, Piaseli S talvios. Bagno di Romagna. — C ozzi V itto rio . M arangoni Antonio, N«*uoini d o tt. Teren zio. P ittoia . — T ogu in i G iovanni. F O G G I A . — D eputazione P ro v in c ia le , F io re a v v . Pasquale. F O R L Ì . - Satignano. — V itto ri rag. L u igi. G E N O V A . — A ccam e Em anuele, B regnro Enrico, D n irolo G ae­ tano, De Scipio C am illo, M a rtelli G iovanni, Pittu lu gu G iu ­ seppe, S ilva P aolo. Corcare. — Pennino d o tt. ca v. L u ig i, S angu inei) M ario. Picee di S ori. — C O N S IG L IE R E L I N D A . G R O S S E T O . — T e ix c ira de M attos V itto re. L E C C E . — C liillin o Pasquale, C osta b ile Costantino. De Donno a v v . Antonio, G uercio RafVnelo, T re s c a A c h ille . V ergarli ca v. L u igi. Maglie. — D e Donno N icola. L U C C A . — G uidi A c h ille , Lauducoi Giuseppe, Lucchesi a v v o ­ cato L u ig i. M A N T O V A . - Gattigliane delle Stiriere. — C arattoui A n gelo, Loti goni Gino. F orm i gota. — Corradini Um berto. M IL A N O . — Bianchi D orino. Bnssanosi Edm ondo, B rusotti L u igi. C aretta C arlo, C azzolu S ilvio , C cru tti rag. M ario, C ervieri G crolum o, C h in ili nob. Ferdinando, C om otti rag. G u glielm o. Crespi L u ig i, G u tierroz D iaz Beniam ino, M alerba Giuseppe. M ondim i A m b rogio, Pu rrn viein i conto C arlo. P ollasi B ava­ gli n scocon te G . Cesato, P E R E L L I - P A R A D I S I M IM I. P izzi Edonrdo, T rcm on ton i ca v. ing. V ittorio, V illa n i march. A n ­ tonio. AlbùuaU. — C A R A B E L L I F U N E S T I N A . Barlatsina. — M ezzcua G u glid m u . Castano tVAdtla. — F orrario M artino, Fortu n a rag. Annibale, N idasio Paolo, O liv a ri geotii. Santo, P a lten gb i Giuseppe, Rossi A ntonio, Slroni C ristoforo, Unione C iclistica Cnssnnese. Callarate. — Berettu A m brogio. B eretta Curio, C olom bo A m leto, Gontnrasoo A n gelo. F e rra zzi Rom eo, Ln C ro ix R iccardo, Merlnni Guido, Piautauida A m b rogio, P iz z o tti rag. C arlo, P u ricello O reste. Cropcllo iVAdda. — Nera A ngelo. Legnano. — Rosa d o tt. G . B. Lodi. — M azzocchi T ito . Sigism ondi noi». A u giolìu o. Monza. — A n te d e tti F elice, B rigai ti rag. Vincenzo, Centom oro G iu lio, Lom b ard i Giuseppe, Scansioni Giuseppe, V illi» D o ­ m enico. Seteto. — N esp o li Giuseppe. M O D E N A . — C a d u ti conto C arlo. Mnlncnrt Giuseppe, Onesti A d o lfo , Panini a v v . Giuseppe, Succimi Giuseppe. Serpieri ten. Ernesto, V eron e G rim aldo. G uiglia. — Beùscli ing, G iovanni. Maranello. — B e r to ld i Giacom o. N A P O L I . — Cattaneo Augusto, C irillo Ferdin an do, Corrente A rtu ro , G nidi Franco, Lnnzaru G ennaro, M arra A lb e rto . Pniiznti conte Francesco, Z U L I A N l N A T A L I E M M A . N O V A R A . — F erra ri rag. N ino, F e rre rò »! nob. a v v . M ario. Zam baldi Ferruccio. Biella. — M afliotti rag. O tta v io , Regia Lu igi. Cerano. — B d la s io A n gelo.

Cozzano. — A L I A T A A N G E L A , A liata Autouio, M ÌG L I A V A C C A V IR G IN IA .

Jtelle. — Salile H erbert. TÀeorno Vercellese. — V io la a v v . Alessandro. Mongrando. — Vineis geotU. Rom eo. O rla. — C rosio Paolo. Pollanca. — A d reani E m ilio, Bini L u ig i, C orrado Giuseppe, ZouTerrari G. B.

Pollone. — B elletti Lu igi. Prolun go. — F o lc a lo Um berto. P A D O V A . — S etti ca v. prof. G iovanni, Vittnnovich Gino.

Gram e di l 'escorana. — D al B ello «lott. Pietro. P A L E R M O . — Benso di V erdu ra Antonino, Canuella L u igi, Curacuppa vap. C arlo, D aniele D an iele, D i B ella Guspiire, Loca P a o lo , Kiohtor I., Russo Fortunato, Tcntnri E gid io . P A R M A . — A c c a n ili P ietro . P A V I A . • S. Angelo Loincllina. — Succili N orberto. Voghera. — Pcrsicliotti C lod oveo. P E R U G IA . - T e m i. — V a lierin i p ro f. G raziano. P E S A R O . — F errari Traente L u ig i, Rom agnoli prof. G iovanni. P IA C E N Z A . — Ingunnotto A ttilio , Vecchia Gian A ntonio. R A V E N N A . - A lfo n tin c. — Lanoouelli . Eiitim io. Marzeno. — Gamhurnti «loti. V ito. /lassi. — Borghesi Lu igi. R O M A . — Baccari Clem ente, B ellen di cap. Francesco, Colananni Giuseppe, E sd ra M ario, D o Rossi A ttilio , D iam anti O razio, G ui«li «li Bagno march, dott. Giuseppe, Lazznrini Guido, M«idigliatii C arlo, P a rra vicin i A rtu ro , Pon tecorvo V alerio, Riumzzi A lb erto , Rossi cap. Vincenzo, Scyinmnli G iulio. R O V IG O . — Boschetti Lam berto, C astellani rag. Antonio, Mastropnsqiia Giuseppe, M ellonj A lb e rto Do V ecch i«. Bosaro. — A ltie ri «lott. E vcrard o. S A S S A R I. - Tempio. — Azura a v v . Sebastiano. T O R IN O . - A lia to G io v . G iacom o, Bustogi Gino, B d lia P ie r Vincenzo, B evilacqu a Ernesto, R o v e re dott. A lfo n so , C ostelli Curzio, F oh -M ieliolctti C arlo. Gnsca Vincenzo, G io rg ia G io­ vanni. M araeco P ietro, Marohigone M ichele, M elano Giuseppe*, M igliaccio Ernesto, M uratore Marco, Pusquario C arlo. P d lo u x ten. g eli. Lcouc, Pom a Eruesto, -Pninotto G iacom o, Rosso Francesco, Sliolders Tom m nso A lfre iio . Taccon e F ederico, T ra v a g ì ini G ilb erto , V ed ovi Em ilio. Ahnrse. — G irard i Battista. P io teatro. — Roasio Giuseppe. U D IN E . — Risotti O reste, V em iram im i Raim om io.

S. Pietro al iVatisone. — Struzzoliui Rinaldo. Spilimbergo. — L in e i a v v . Torqu n to. Tesi». — Visinnli A lfred o . V E N E Z IA . — Ito versi V itto rio . V E R O N A . — Candela d o tt. Vincenzo, M iniscalebi Muri«», Rebouato ing. Lu igi. l ì or olone. — Zim ini O reste. Monteforte d'Alpone. — G a rb o !li dott. Cesare, Z oppi G. B. L u igi. Sanguinetto. — I,ungili Piotro. V IC E N Z A . — De M arcili rag. E zio.

E N T I5 RO. Austria« Ungheria. V E N E Z IA G I U L I A . - Gorizia. W arn er Hans. T R E N T IN O . - V illa L o g o rin o . — A lotti A d ria n o , F ederico.

Am brosi

Inghilterra. Londra. — V iola Natali*. P r i n c i p a t o di M o n a c o .

Manierarlo. — V iv a r e lli G iovanni. Svizzera.

Bellinzona. — Consonili M ichel*. Loearno. — Pasin i P ietro. Tram elan. — Vescia Giacom o. Zurigo. — Bianca E<loar«lo. C ordini Domenico, P a p agn iF ran cesco, S avi ni G .. W O L F F P A R A V IC J X I E M M A . Soci a n n u a li a lu tto 11 15 O ttobre li»'»? N. 81082 » » In s c ritti dal 15 O ttobre al 15 N o v e m b re 19>2 « 108 D im ission ari, Irre p e rib ili, eoe., r ie n tr a i' a fa r p arte d e ll'A s s o c ia z io n e d a l 15 O ttob re a l 15 N o v e m b re _______ 262 S oci a n n u a li a tu tto 11 15 N o v e m b r e 1902 Soci v ita liz i al 16 O ttob re l * u » In s c ritti dal 15 O ttobre al 15 N o v e m b re IW2

N. 31402 N. 3 "o »

T o t a l e d e l S o c i a l 15 X o t e m b r e 1 9 0 2 Soci In s c ritti al 15 N o v e m b -e 1902 pel ioni*

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