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Mauro Milanese
CALCIO Triestina finalmente ai piani alti della classifica di Serie D dopo anni di delusioni e bocconi amari. Deus ex machina della rinascita alabardata è l’ex difensore Mauro Milanese, ora amministratore unico del club giuliano
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3 Gennaio 2017
TIRO A VOLO Il campione e figlio d’arte triestino Christian Benet, ha già messo nel suo palmares la Coppa del Mondo di skeet, conquistata due anni fa a Granada. Ora punta ad una convocazione all’Europeo.
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lacorsadellabora Triesteseigennaio17 Passione e sport uniti in un’unica manifestazione: la Corsa della Bora. Un evento che vede insieme la competizione, la scoperta del territorio e la condivisione di una giornata eccezionale. All’arrivo si aspettano tutti, nessuno rimane da solo.
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La Corsa della Bora, 6 gennaio 2017: la seconda edizione
Un evento che mette in campo grandi valori La Corsa della Bora, evento di trail running organizzato da ASD Sentierouno, si svolge il 6 gennaio 2017 per la seconda volta. Si tratta di una manifestazione che vede protagonista il Carso Triestino ed ha già raccolto il numero massimo di partecipanti. Le iscrizioni giungono da tutta Italia, dalla Slovenia e dall’Austria ma, vedono iscritti che arrivano anche dalla Norvegia, Belgio, Ungheria Stati Uniti, Germania, Repubblica Ceca, addirittura India. Insomma, come si può capire la Corsa della Bora vede come protagonista oltre al paesaggio, un po’ tutto il mondo. La Corsa della Bora
racchiude gare di carattere agonistico. La manifestazione è volta alla promozione della natura e del territorio della provincia di Trieste e dello sport in natura valorizzando le risorse turistiche, enogastronomiche e naturalistiche del Comune di Trieste, Comune di Duino Aurisina - Občina Devin Nabrežina, Comune di San Dorligo della Valle - Občina Dolina, Comune di Sgonico - Občina Zgonik, Comune di Monrupino Občina Repentabor, Comune di Erpelle Cosina - Občina HrpeljeKozina, Comune città di Capodistria - Mestna Občina Koper. Nello specifico l’evento prevede le
DUe nazioni, Una gara La Corsa della Bora 2017 diventa transfrontaliera, con un’ampia sezione sul Carso sloveno, che si spinge fino alle vette al confine tra Slovenia e Croazia. Per i triestini Bora significa potenti raffiche e golfo plumbeo spruzzato di bianco. Per gli sloveni, altopiani spazzati da un vento gelido. Due anime in un vento.
I NUMERI DELLA PRIMA EDIZIONE Già alla sua prima edizione nel 2016 la Corsa della Bora è andata soldout
700 corridori su due distanze
400 richieste di iscrizione non accolte e rimaste in lista d’attesa
1500 persone sulla finish line
LuCA CARRARA
mEmBRO DELLA NAziONALE itALiANA Di uLtRA tRAiL. NEL 2016 Si LAuREA CAmpiONE itALiANO Di tRAiL (FiDAL) E viNCE LE SkyRuNNER itALy SERiES - uLtRA. È iL pRimO viNCitORE Di S1tRAiL, ALL’EDiziONE 2016. QuESt’ANNO Ci RipROvA!
Un percorso molto suggestivo, fatto di tratti velocissimi alternati a punti tecnici dove serve grande esperienza
seguenti gare: “Sentiero 1 Trail”: 57.10km / 2526m+, abbreviato S1T. “Sentiero 1 Half”: 20.50km / 380m+, abbreviato S1H. “Sentiero 1 Ipertrail” – 167.30km / 5350m+, abbreviato S1I “Sentiero 1 Relay” – 167.30km / 5350m+, a staffetta, abbreviato S1R. Cosa importante, da non dimenticare
è che per iscriversi si dev’essere in possesso dell’abilitazione all’attività agonistica con requisiti specificati al punto “certificazione medica”. Va detto anche che una volta diventati veri e propri partecipanti l’allontanamento dal tracciato ufficiale oltre a comportare la squalifica dalla gara, avverrà
ad esclusivo rischio e pericolo del concorrente. Ogni gara ha un tempo massimo per essere percorso. La Corsa della Bora 2017 diventa transfrontaliera: prima attraversa paesaggi tipici dell’entroterra e poi si affaccia sul mare. Si tratta di un percorso che unisce due culture esprimendo due mondi.
Speciale LA CORSA DELLA BORA
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LASICUREZZA PRIMADITUTTO
La grande novità dell’edizione di quest’anno sono i 164 km di Ipertrail. Impegnativi di per sé, ma resi ancor più duri perché in autonomia, un concetto rivoluzionato. Gli ipertrailer non avranno ristori, ma ogni 20km li seguirà una cassa, in cui troveranno ciò che precedentemente avranno scelto di voler trovare. Ma le novità riguardano anche le altre distanze, la 21 e la 57km, con percorsi in parte cambiati sulla base dei suggerimenti costruttivi di chi le ha corse lo scorso anno. In particolare modo sono stati eliminati i tratti su asfalto, con un incredibile finale che si percorrerà direttamente in spiaggia, sugli scogli. Ma vediamo più nello specifico i 3 percorsi. La 164 km ha un nuovo concetto di autonomia e tracciatura satellitare. Sia la 57 che la 21 km termineranno con una discesa attrezzata di corde e circa 2 km circa di corsa su spiaggia incontaminata, passando letteralmente dai monti a due passi dal mare. La 57 km, vedrà un percorso transfrontaliero in Slovenia dal quale si gode una vista spettacolare sul Golfo di Trieste. Un’altra novità di quest’anno per coinvolgere anche chi non se
L’evento ha un regolamento intransigente che fa rispettare con accurati controlli. Tutti, dal top runner a chi si cimenta per la prima volta su un percorso del genere, è tenuto ad
avere con sé la dotazione obbligatoria che contempla l’equipaggiamento necessario a far fronte a imprevisti: lampada frontale, coperta termica, un quantitativo di liquidi,
Un percorso duro ma ricco di sorprese InCREDIbILE fInALE
la sente di cimentarsi su queste distanze ma vuole vivere una giornata di festa all’aria aperta, è stata creata S1Dog, un anello di circa 5km, con alcune prove di abilità e una caccia al tesoro per gli amici a quattro zampe di tutte le razze. Un’iniziativa messa a punto grazie alla col-
L’uLtimO tRAttO DELLA gARA Si CORRERRà DiREttAmENtE iN SpiAggiA, SugLi SCOgLi
Manifestazioni gastronomiche: Festa dei susini a Slivje, Festa delle castagne a Rodik, Festa delle mele a Tatre
laborazione con U.CI.O-Unità Cinofile Operative Onlus FVG, aperta a famiglie, amanti della natura e degli animali. Amare stare all’aria aperta, godere delle bellezze uniche che la natura può offrire: nell’animo del trail runner deve esserci questa fondamentale compo-
abbigliamento consono alla stagione. Apparentemente banalità, ma in realtà accorgimenti spesso trascurati, diventano decisivi in caso di infortuni in zone difficilmente accessibili.
La Corsa della Bora ormai è diventata l’anticamera della stagione trail in Italia CHRISTIAN MODENA top runner del team internazionale New Balance nente. Ma affinché sia autentica non può mancare anche un genuino interesse a preservare e rispettare l’ambiente. Non a caso, la Corsa della Bora insiste molto sul concetto che la natura va rispettata e che la corsa in montagna non è corsa sull’asfalto. Il trail running e lo sky running non sono delle “varianti” della corsa su strada, ma richiedono delle attenzioni particolari. Equipaggiamento adatto ed attenzioni specifiche. L’obiettivo è zero rifiuti lungo il percorso: capita, in gare su asfalto, ma anche di trail, che a competizione conclusa sia possibile ripercorrerne l’itinerario seguendo cartacce, bicchieri e bottiglie di plastica abbandonati. Uno scenario che La Corsa della Bora ha scelto di voler
evitare fin dalla sua prima edizione, suscitando lamentele per la rigidità del regolamento. Questo impone che tutti gli incarti di barrette, gel o altro consumabile, riporti il numero di gara dei concorrenti, in modo di poter risalire, e penalizzare, il proprietario in caso di abbandono. Ugualmente, se durante un controllo vengono trovati incarti non segnati viene applicata penalità. Se una cartaccia cade, si raccoglie. Inoltre, tutti i concorrenti dovranno avere una “ecotazza” oppure una borraccia con un collo di almeno 4 cm di diametro da usarsi come bicchiere ai ristori. Qui, infatti, non saranno distribuiti bicchieri di plastica. Lo scopo di questa norma è responsabilizzare i concorrenti al massimo rispetto dell’ambiente. Supplemento di
www.tremilasport.com Registrazione Tribunale Udine n. 38/07 del 19.11.2007 Direttore Responsabile Edi Fabris Redazione: Mediatremila Edizioni Srl redazione@tremilasport.com Stampa: Centro Stampa delle Venezie Padova Concessionaria di Pubblicità: Mediatremila Edizioni Srl agenti@tremilasport.com Viale Palmanova 148 - 33100 Udine (UD) Tel. 0432 3330893 www.mediatremila.com
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La novità di quest’anno: la 164 km START
300 m
Solo partecipando alla manifestazione si può godere di viste mozzafiato
21K 400 D+
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IPERTRAIL 164 km e 5500 di dislivello, percorribile in team o in staffetta, quest’ultimo riservato solo ad atleti di comprovata esperienza.
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ITALIA
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Sistiana - Sesljan S.Croce - Križ - km 47,5
Col - km 128 70
Single Track impegnativo
21 km
FINISH
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Sistiana - Sesljan
ipertrail FINISH
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Contovello - Kontovel - km 41
Sistiana - Sesljan
START
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Punto di Abbandono
Gorjansko- km 143
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Osmica di Brgod km 99,9
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Dolina - km 39
Opicina - Opčine - km 20.6
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Podgorje - km 61
Navetta
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Tratto esposto
dizioni avverse potrebbe essere to di ristoro ci sarà personale l’unico modo per non perdersi. disponibile per le emergenze Ipertrail rivoluziona il con- ed il controllo, ma la gestione risorse50 sarà completacetto di “autonomia”. I 40punti delle 30 35 45 55 57 km di ristoro sono ogni 20 km e mente a carico dei concorrenti. sono costituiti da una cassa. Una gestione dell’attrezzatura e delle provviste simile a quelIn Borsa questaAssistenza cassa i concorrenti Tratto esposto Controllo Punto di Abbandono Medica decideranno cosa trovare: cibo la di una spedizione: va fatta e bevande da una lista forni- con attenzione e senza sottota dall’organizzazione oppure valutarne l’importanza. Per la equipaggiamento cibo e bevande preparazione di cibi e bevande fornite dal concorrente. Al pun- calde sarà disponibile in uso un
GPS lungo piste selvagge che portano poi a comodi e battuti sentieri. Ogni tratto 20è una sorpre5 10 15 25 sa, ogni chilometro una sfida SLOVENJA ITALIA all’adattamento. Il percorso sarà segnato punti principali, i Single Track impegnativonei Ristoro Tratto veloce Ristoro light Completo sentieri marcati con i marcavia escursionistici e in alcuni tratti con bandierine, ma l’uso del GPS potrebbe essere necessario. Foto Tadej Maligoj Se c’è neve, vento forte o conBeka - km 7
IT
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Controllo
Assistenza Medica
Opicina - Opčine - km 35
San Lorenzo - pri Neblem - km 23,5
Dolina - km 15
Pese - Pesek 0
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Borsa
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Sistiana - Sesljan
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Ristoro light
Aurisina - Nabrežina- km 52
1 2 3 4 5 6 7 8 9 Un anello perfetto, partendo Tratto velocelungoSingle Ristoro Completo in riva al Navetta mare, prima il Track impegnativo Golfo di Trieste per poi addentrarsi sugli altopiani della Bora fino alle nevi del monte Slavnik, correndo sulle creste di conOgNi tRAttO fine tra Italia e Slovenia, tra Slovenia e Croazia e tornado È uNA SORpRESA, RESA, alla partenza sul famosissimo OgNi ChiLOmEtRO RO Sentiero 3, noto per la Cavalcata uNA SFiDA Carsica.START Tratti estremamente cutoff tO.13.00 ALL’ADAttAmENtO. tecnici intervallati da sezioni 400 m scorrevoli, viste mozzafiato sul uNA pROvA Golfo di Trieste e passaggi nelle EStREmA. 300 magiche e selvagge faggete della Slovenia. Sezioni in cui la navi200 gazione avviene a vista e con
Aurisina - Nabrežina km15,5
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S.Croce - Križ - km 11,5
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Zagrad/Gojaki - km 77.7
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Contovello - Kontovel - km 5
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Opicina - Opčine
Riassume le varietà di paesaggio e di terreno, dalla secca roccia calcarea dolomitica alle cime innevate
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ITALIA Punto Cassa
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Assistenza Medica
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prova Di resiLienza
Gara individuale, in team o staffetta La squadra non si deve mai separare, pena la squalifica. La squadra deve avere un caposquadra che è responsabile del gruppo: è il caposquadra ad effettuare la valutazione sull’idoneità dei membri del team. Sono ammesse squadre da 2/3/4 membri. In tutti i casi almeno 2 membri devono arrivare a fine gara. I ritiri devono essere fatti esclusivamente presso i punti di ristoro e controllo e comunicati tempestivamente. Il team avrà una cassa per il caposquadra, gli altri membri potranno spedire una borsa a testa di massimo 40 litri. L’Ipertrail individuale è accessibile su valutazione delle esperienze di outdoor del candidato. Non ci sono parametri standard: la vostra esperienza ed un colloquio saranno gli elementi su cui decideremo se siete idonei a partecipare. Si vedranno top runner come Peter Kienzl, Alexander Rabensteiner, Cristiana Follador ed Enrico Viola.
fornello da campo. Pianificare per tempo e non sbagliare la pianificazione: un elemento chiave nelle gare lunghe. Tutto va deciso prima, e le decisioni devono far fronte agli imprevisti. Questo è ipertrail. Soli, in autonomia, ma sempre al sicuro grazie a DotVision. Ogni occorrente sarà monitorato costantemente, 24 ore su 24, via satellite dall’organizzazione, pronta ad intervenire in caso di difficoltà. Un servizio di soccorso a chiamata satellitare sarà disponibile per i concorrenti della gara in modo da garantire la sicurezza pur senza alterare lo spirito di avventura di una sfida estrema come Ipertrail. Ma non solo! L’organizzazione monitorerà costantemente se qualcuno si perderà o uscirà dal sentiero tracciato e quasi in tempo reale potrà avvertirlo con un messaggio. Tutto questo dando anche alle famiglie dei concorrenti la possibilità di seguire in tempo reale i progressi e l’avanzamento lungo il percorso su internet. Una gara a cui si è potuto accedere solo su valutazione del curriculum sportivo, andata sold-out rapidamente, raggiungendo il limite massimo di 100 concorrenti, sia nella formula di competizione individuale, che in team, che in staffetta. Una gara molto impegnativa di per sé perché totalmente svolta in autonomia.
Courtesy: Claudio Bratos
BUON
SREČNO
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Comune di San Dorligo della Valle Občina Dolina
l Comune di San Dorligo della ValleDolina, ubicato all’estremo margine orientale della provincia di Trieste e a ridosso del confine con la Repubblica di Slovenia, nello specifico con il Comune di Hrpelje-Kozina e Mestna občina Koper-Comune città di Capodistria, ha una rilevante componente storica di popolazione di lingua slovena. È su questa base che le amministrazioni qui succedutesi hanno sempre profuso molte delle proprie energie nella cura dei rapporti transfrontalieri; a rendere particolare testimonianza di ciò è
l’esistenza del caratteristico Torrente Rosandra-Glinščica, unico corso d’acqua di superficie dell’intera area Triestina. È in questa cornice, e proprio nella stagione in cui presenta un volto a pochi noto, che si svolgerà la seconda edizione della Corsa della Bora. Vi invitiamo quindi a visitare, in questa occasione e non solo, la nostra Riserva e il territorio circostante, ricco di suggestioni naturali racchiuse tra vigneti e uliveti, i cui prelibati frutti sono alla base dei prodotti tipici delle nostre terre. Sarete i benvenuti.
Courtesy: Giulio GMDB
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l’annuale passeggiata transfrontaliera denominata Confine aperto - Odprta meja, che si svolge dal 1981 ed ha quindi raggiunto, nel 2016, la 35a edizione. Un’ampia area del territorio comunale fa parte della Riserva naturale regionale della Val Rosandra-Dolina Glinščice, istituita nel 1996 e ricadente tra i siti Natura 2000. In senso geomorfologico, la Riserva si situa esattamente nel punto di transizione tra l’ambiente del Carso triestino (Monte Stena) e quello dell’Alta Istria (Monte Carso) ed è proprio il passaggio tra terreni calcarei e quelli arenacei-marnosi a rendere possibile
bčina Dolina, ki se nahaja na skrajnem vzhodnem robu tržaške pokrajine, vzdolž meje s sosednjo Republiko Slovenijo, in sicer z Občino Hrpelje-Kozina in Mestno občino Koper, ima znaten zgodovinski delež slovensko govorečega prebivalstva. Uprave, ki so si sledile na tem ozemlju, so prav zaradi tega vedno vlagale veliko energije v negovanje čezmejnih odnosov. Med najzgovornejšimi pričevanji tega je letni čezmejni pohod Odprta meja, ki je bil prvič organiziran leta 1981 in je torej v letu 2016 dosegel svojo že 35. izvedbo. Dobršen delež občinskega ozemlja pripada območju Deželnega naravnega rezervata Doline Glinščice, ki je bil ustanovljen leta 1996 in je vključen v mrežo območij Natura 2000. Z geomorfološkega vidika se Rezervat nahaja točno na prehodu med Tržaškim Krasom (vrh Stena) in Gornjo Istro (vrh Griža); prav prehod iz apnenčastih na lapornato-peščena tla omogoča toku Glinščice, da se vije po površju kot edini površinski vodotok na Tržaškem. Druga izvedba Teka z burjo bo torej potekala v tem posebnem naravnem okolju, in to v sezoni, ko naš dragulj kaže le redkim poznano obličje. Zato vas vabimo, da ob tej in drugih priložnostih obiščete našo čudovito Dolino Glinščice in njeno okolico: tukaj so naravne lepote obdane z vinogradi in oljčnimi nasadi, katerih izvrstni sadovi so temeljna sestavina tipičnih izdelkov našega ozemlja. Z veseljem vas bomo sprejeli v svoji sredi.
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Regina del Mediterraneo ulivo pianta regina delle Terre di mezzo – fibbia verdeargento che congiungi le destre e le sinistre rive con le immensità smeraldine del mare – piantagioni fruscianti si piegano ai venti di bora sussurrando un canto di tenacia – anche la nostra terra ti è grata di esserti aggrappata a essa con le tue radici di esserti inchinata a essa con le tue chiome di essere coronata dalla tua bellezza – ulivo pianta vergine delle Terre di mezzo – dacci oggi la nostra pace quotidiana affinché potessimo coltivarti fedeli anche nei secoli dei secoli – amen
Kraljica Sredozemlja oljka kraljica Zemlje na sredi – zelenosrebrna sponka leve in desne obale s smaragdno prostornino morja – žuboreči nasadi se vijejo v burji in pojejo pesem vztrajanja – tudi naša zemlja ti je hvaležna da se je držiš s svojimi koreninami da se ji priklanjaš s svojimi krošnjami da jo venčaš v svoji lepoti – oljka kraljica Zemlje na sredi – daj nam danes naš vsakdanji mir da te bomo zvesto gojili še prihodnje veke – amen Boris Pangerc
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LA CORSA DELLA BORA Speciale
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Dog
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La Corsa della Bora anche per i cani S1Dog non è una gara di corsa, non è una gara sportiva ma, una passeggiata divertente nella natura, da fare assieme al proprio cane, attraverso un percorso specifico, all’interno del quale trovano spazio giochi divertenti da fare insieme, da soli o in compagnia di amici, o coi propri bambini. È uno degli eventi de La Corsa della Bora e si svolgerà all’interno della Baia di Sistiana. S1Dog è organizzata dall’Associazione U.CI.O. Unità Cinofile Operative Onlus. Hanno ideato questa novità per promuovere un modo sano di godere la compagnia del proprio cane e per raccogliere fondi per la loro attività istituzionale di protezione civile.
57 km sul golfo di Trieste e scorci di alta montagna
La 21 km con finale inedito
Si usa dire: “Dai mari ai monti”. Qui, in realtà accadrà il contrario Un percorso transfrontaliero. Una gara con sentieri larghi e scorrevoli in cui si può chiedere il massimo alle gambe, intervallati da sentieri single track in cui non sempre è possibile correre. Dall’altopiano carsico spazzato dalla bora al mare incantevole di Portopiccolo a Sistiana. Il passaggio in Val Rosandra riserva alcuni punti esposti e ghiaioni che ricordano i paesaggi Dolomitici d’alta quota, a meno di 400 metri di altitudine. Una partenza in discesa verso la Slovenia, attraversando l’antica ferrovia austriaca per poi dirigersi verso l’altopiano Carsico spazzato dai venti di Bora. Qui, si aprirà la vista sul Golfo di Trieste e Capodistria, prima di affrontare i passaggi
impegnativi della Val Rosandra, portando, dopo una ripida salita, ad una gara tutta “vista mare”. Il tracciato segue i vecchi sentieri dei contadini e dei pescatori, quelli che furono il primo CAI 1 prima che venisse ampliato e restaurato, con tratti scorrevoli dove si corre velocissimo, intervallati da punti dove anche i runner “local” rallentano in una prudente camminata. Un percorso sempre vario, e mai ripetitivo! Christian Modena, top runner del team internazionale New Balance, il 6 gennaio tornerà sulla linea di partenza di S1T57km, e la sintetizza così: “La Corsa della Bora ormai è diventata l’anticamera della stagione trail in Italia. Una prima occasione per macinare chilometri
Il paesaggio innevato. Panorami tipici durante le gare.
Gara “vista mare” I percorsi prevedono partenze da opicina, pese e sistiana, tutti attraverso il ciglione carsico con arrivo nella suggestiva cornice di PortoPiccolo
piuttosto veloci, per valutare la condizione e mettere le basi per il nuovo anno. Un periodo dell’anno particolarmente severo la colloca tra i trail considerati piuttosto impegnativi e selettivi. Un percorso molto suggestivo, caratterizzato da tratti velocissimi alternati a punti tecnici dove per andare forte servono esperienza e una buona velocità di base. Un arrivo e una partenza in luoghi molto suggestivi fanno da coronamento a un appuntamento che diventerà negli anni imperdibile”.
Dall’Obelisco di Opicina a PortoPiccolo a Sistiana. Tratti velocissimi. Fondo roccioso, terra, ghiaia carsica, “campi carreggiati”, doline e fessure, accompagneranno i runner in una gara che non solo riassume le unicità geologiche del Carso ma offriranno anche un terreno sempre diverso e per nulla scontato. Ai ristori si consuma “cibo vero”, dai produttori del Carso Triestino, eccellenze gastronomiche di produzioni ristrette e selezionatissime, fuori dai circuiti della grande distribuzione che offriranno un’esperienza ed un viaggio unici anche per il palato. Un’esperienza inedita lungo antichi sentieri che sono ignoti anche a tanti triestini che sono soliti correre e passeggiare in queste zone. Una gara ideale anche per chi si vuole avvicinare al Trail senza cimentarsi in lunghe distanze o terreni e dislivelli troppo impegnativi. E un finale inedito, che porta agli ultimi km sulla spiaggia rocciosa, in un arrivo tutt’altro che scontato, che richiederà tutto l’impegno sia mentale che fisico.
HOTEL RISTORANTE PIZZERIA PANINOTECA BIRRERIA WELLNESS Il ristorante, a conduzione famigliare, è adatto a tutti i tipi di esigenze, dai semplici pranzi in famiglia alle cerimonie più importanti. Con una sala grande, recentemente ristrutturata, e un’altra sala più intima, il ristorante si presta infatti ad accogliere matrimoni, battesimi, cresime, comunioni, feste di laurea e di compleanno, cene aziendali e altri eventi importanti.
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Speciale LA CORSA DELLA BORA
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Enrico Viola
Peter Kienzl
Numerosi i nomi importanti del trail presenti alla gara: da sinistra Rubensteiner, Kienzl e il triestino Viola
il trail con la pratica dello zen Uno sport che mette a dura prova ogni cellula del nostro corpo. È estremo per alcuni, una rinascita per altri ci si porta alle spalle a suon di chilometri. Come già detto in precedenza Enrico è molto attaccato al mondo Zen. Per questo motivo all’età di 21 anni, si avvicina allo Yoga sorprendendosi per
la qualità che questa disciplina riserva all’ascolto del proprio corpo e alla capacità di apertura alla dimensione interiore. Negli anni approfondisce il percorso di pratica con i propri insegnanti di riferimento, i quali
T R O T I T T ST R A
appartengono all’Associazione Italiana di Milano. Negli stessi anni, inizia anche a insegnare Yoga a Trieste. La ricerca di una pratica rigorosa, e al tempo stesso libera e lontana da forzature dogmatiche, lo porta a
SI U F N I È F F
Gli atleti top
eseMpio
Sarà presente anche Cristiana Follador (prima classificata nella S1T 2016) che quest’annno si cimenterà nella 164 km
“La volontà non ha barriere”
incontrare la pratica Zen. Negli ultimi anni, incuriosito da molteplici discipline e dalla voglia di mettersi in gioco in campi diversi, si dedica alla terapia cranio-sacrale, alla calligrafia giapponese e all’aikido. La passione per la vita in natura e per la montagna, oltre alla sfida della fatica, lo spingono verso la pratica della corsa di lunga distanza e a partecipare ad alcune delle più dure competizioni di corsa in montagna. Tornando sempre alla carriera sportiva di Enrico, la 3^ edizione della MMT 100 Mile del 2013 rientra nei suoi grandi successi. È una gara podistica internazionale di ultratrail che si snoda per 161 km attraverso i territori dei Magredi, delle Dolomiti Friulane e delle Valli Pordenonesi. L’atleta triestino portò a termine la gara in 23 ore e 20 minuti. L’ultratrailer è in grado di mettere in gioco ogni singola parte della mente. Si tratta di una sfida, di una dura prova per ogni cellula del nostro corpo. Uno sport estremo per alcuni. Una rinascita per altri.
TI A L L U R F È
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alla passione per il cibo e l’ospitalità, dal matrimonio tra la creatività della pasticciera e l’organizzazione del food and beverage manager, nasce “Amelia dolce q.b.”, pasticceria tradizionale contemporanea, dove saremo felici di accogliervi come a casa nostra offrendovi quello che più ci piace fare…e mangiare! Crediamo che il cibo sia socialità e condivisione per chi lo consuma e una forma di espressione per chi lo lavora, per questo ci proponiamo di farvi vivere un’esperienza a tutto tondo che vi trasmetta la nostra idea di pasticceria, anche grazie al laboratorio a vista che vi permetterà di osservare la creazione dei nostri prodotti.
Partiamo da ingredienti scelti con cura, lavorati con amore e maestria, per offrirvi dolci con i sapori veri di una volta rivisitati con fantasia, soddisfacenti e al contempo stuzzicanti e, perché no, a volte un po’ sconvolgenti. Troverete una varietà di dolci sempre freschi e in continuo sviluppo, con frutta e ingredienti stagionali e un’attenzione speciale al mondo del cioccolato. Completeranno la nostra proposta i caffè di ottima qualità, con una scelta di vari metodi di estrazione; un’attenta selezione di the in foglie e infusi, caldi e freddi, frullati ed estratti di frutta e verdura fresca di stagione e naturalmente le cioccolate completamente artigianali.
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Tullio Frau è espressione di quanto la volontà sia indispensabile per raggiungere qualsiasi obiettivo. Nato nel 1953 con negli occhi una malattia incurabile, andato in pensione dopo una vita da massofisioterapista, ha scelto un nuovo inizio: La Corsa della Bora “molto difficile per le superfici impervie ma con dei panorami mozzafiato”. Spiega così la sua motivazione: “Ciò che mi spinge ad andare avanti e non fermarmi mai è che prima o poi, coloro che oziano o per mancanza di stimoli, o per mancanza di stima nei propri confronti possano finalmente cambiare stile di vita come me e quindi poter vivere in piena salute. Oltre alla volontà non ha barriere, il mio motto è “Non prender paura di ciò che ti spaventa: fallo”
RTE O T I T T A R
Foto: Pierluigi Benini
L L U R F È H T
Alexander Rubensteiner
Enrico Viola, quarantaquattro anni da Trieste, è arrivato alle lunghe distanze solo l’anno scorso. Ha letteralmente bruciato le tappe e in pochissimi mesi ha arricchito il suo curriculum con due Lavaredo Ultra Trail, una Abbot’s Way, un Antico Troi degli Sciamani. Ha partecipato al Tor de Geants senza prima aver nemmeno provato la distanza “intermedia” dei 160 km. Ciò che stupisce in Enrico è il suo approccio Zen alla corsa. Chi crede che la preparazione per una gara come il Tor sia esclusivamente fisica, dovrebbe dare un’occhiata alla tabella di allenamento di Enrico. È tutto completamente incentrato sull’approccio Zen di cui si accennava prima. Nello specifico vediamo che cos’è il Tor così ci facciamo un’idea più precisa di chi sia Enrico Viola. Il “Tor de Geants” significa letteralmente il “Giro dei Giganti”. È un endurance trail che in un unico atto compie un ampio giro delle Valleé, con partenza e arrivo a Courmayeur, per un totale di circa 330 km e 24.000 metri d dislivello positivo. Il paesaggio dentro questo trail è da sogno. Si tratta d un viaggio senza eguali a tu per tu con le più alte vette valdostane quali: il Monte Bianco, il Monte Rosa, il Cervino… solo il pensiero di essere lì fa rabbrividire. Si parla di un’esperienza che rappresenta il culmine del percorso di maturazione di un trailer. Un’occasione per misurarsi con tutta l’esperienza che
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La Run the World è un’occasione unica per tutti per conoscere il mondo, scoprirlo e rimanerne incantati
correnza che poi cambiano e diventano rocciosi ed è richiesta la tecnica. La sfida di questo rail sta nell’altitudine, non a caso sono presenti anche molte arrampicate. La RunIceland è una competizione a cinque fasi
PAESAGGI MOZZAfIATO (Foto www.runtheworld.it)
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e si svolge nella parte meridionale dell’Islanda. I terreni del percorso tra loro si diversificano molto e la gara costituisce un occasione per farsi abbracciare dalla natura. In merito, è stato sviluppato un corso che permette ai corridori di ottenere costantemente ispirazione da ciò che vedono intorno a loro: cascate, vulcani
e lava, muschio fluorescente e paesaggi lunari. In questo trail si attraversano valli laviche e sabbie glaciali. La Oman Desert Marathon è una gara di 165 chilometri che si svolge in sei tappe attraverso le sabbie più remote e intoccate, attraversando le dune più alte del deserto omanita sulle tracce delle antiche carovane. La gara parte dall’Oasi di Bidiyah e finisce sulla spiaggia del Mare Arabico. Sei tappe con sei prospettive differenti di uno dei più bei deserti del mondo: sabbia rossa, dorata e bianca vi offri-
ranno dei paesaggi unici in un viaggio sempre diverso e senza monotonia. La Amalfi Coast Trail by Mandala Trail è una gara a tappe di trail-running con 82km in totale e un dislivello positivo di 5600m. La gara si svolge sull’Isola di Capri e le successive 5 tappe toccano tutti i luoghi più affascinanti della Costiera Amalfitana, incluso il celebre Sentiero degli Dei. Il numero di partecipanti è limitato a 40 corridori e 20 accompagnatori che partecipano al trekking, tutto ciò è espressamente voluto per mantenere un
alto standard dei servizi offerti. Amalfi Coast Trail è una vera e propria vacanza che consente a corridori ed accompagnatori di vivere un’esperienza unica! I Run To You Trail nasce in collaborazione con I Run To You, un’associazione benefica nata nel marzo 2013. Il ricavato verrà devoluto all’associazione che si occuperà di impegnarlo in azioni benefiche nel mondo. Il primo trail si distribuisce a tappe in Svizzera! Una corsa che si svolge sulle montagne, tra
(Foto www.runtheworld.it)
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La Run the World, oltre a dare spazio alla Corsa della Bora, dà visibilità anche ad altri trail estremi! Dal Nepal all’Islanda, dal deserto alle foreste. Paesaggi incredibili, esperienze uniche. Vediamo alcuni di questi trail più nello specifico. Il Manaslu Trail Race è una gara di trail suddivisa in più stadi. Come già sottolineato in precedenza si vedono e vivono paesaggi himalayano del Nepal fino ad arrivare alla circumnavigazione del Manaslu, ottava montagna più alta del mondo. La medesima gara è praticata da élite e maratoneti. Le tappe sono dai 20 ai 35 km su una serie di sentieri di facile per-
sentieri incontaminati dove la natura regalerà scenari impressionanti e molto suggestivi. Carrera de Baja è una splendida gara di corsa organizzata dalla WWP nella parte meridionale della Baja California, in Messico. Si tratta di un percorso che si suddivide in cinque fasi attraverso terreni infidi della Baja e su diverse lunghezze con una fase più lunga di 32 km. La prossima edizione di Carrera de Baja si terrà nell Aprile 2017, con alcune novità per rendere la gara ancora più difficile e sensazionale. La Uganda TTT, gli organizzatori la concepiscono come un concetto unico. Con il monitoraggio delle rare specie di gorilla e scimpanzè, si fa trekking nella fopresta impenetrabile di Bwindi e anche un safari nel maestoso parco nazionale Queel Elizabeth. Il PT28 + Ultramarathon ha origini portoghesi. Questa gara avviene nel territorio della provincia “di Beira Baixa”. Più precisamente si svolge per “Belmonte” - “Sabugal” - “Penamacor” - “Idanha-aNova” - “Castelo Branco” - “Vila Velha de Ródão” – “Proenca-aNova”. Nel 2017 si terrà la terza edizione. Marco Olmo si svolge in Marocco, è uno stage per tutti, dal principiante che desidera iniziare, all’atleta esperto che vuole approfondire, al campione che intende perfezionare e finalizzare il proprio allenamento.
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Milanese: “Così ho risollevato l’alabarda”
Triestina finalmente ai piani alti della classifica di serie D dopo anni di delusioni e bocconi amari. La granDe FesTa DeL Coni a TriesTe
Grandi onori sono stati riservati all’attesa cerimonia di consegna delle Benemerenze Sportive del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, a dirigenti, atleti, e tecnici della Provincia di Trieste. Sono stati premiati con le Stelle di Bronzo al Merito Sportivo: Roberto Andreassich (sci), Massimiliano D’Ambrosi (canottaggio), Roberto Serbottini (calcio), Sergio Sidari (danza sportiva). Medaglie d’argento al valore atletico: Anna Alberti (canoa), Marta Zanetti (vela). Medaglie di Bronzo al valore atletico: Alessia Avanzo (golf), Alessandro Battig (moto), Giuliano Celigoi (caccia), Edoardo Chierini (canoa kayak). Per il canottaggio: Serena Lise, Martin Accatino, Nicholas Brezzi Villi,Stefano Gioia, Simone Ferrarese e Alessandro Mansutti, Federico Parma, Federico Duchich. Stefano Cherin e Andrea Tesei (vela), Piero Codia (nuoto), Angelo Oliva (pesca sportiva), Stefano Tugliach (pesca sportiva), Tea Ugrin(ginnastica), Fabio Zenari e Silvia Urbani (bridge). Un premio particolare agli atleti under 15, meritevoli per risultati sportivi e profitto scolastico: Andrea Serafino (canottaggio), Lucia Zebochin (tuffi), Alissa Clari (nuoto), Roberto Fabi (canoa), Giorgia Marchi (nuoto paralimpico). Premio speciale Giovanissimi 2016 a Massimiliano Antoniazzi (vela). Sono stati quindi premiati i Dirigenti locali: Stefano Lubiana (atletica), Ada Merson (pesca sportiva), Gino Liubicich (tennistavolo),Roberto Sponza (vela), ed i Tecnici locali: Donato Gerardo (judo), Francesca Maria Ardemagni (sport equestri), Marinella Gorgatto (vela). Un Premio Speciale Rio 2016 è andato a Ibolya Nagy (tuffi), nata in Ungheria, ma abitante a Trieste, atleta olimpica a Barcellona 1992, ed allenatrice della Batki a Pechino 2008, Londra 2012 e Rio 2016. A conclusione i saluti del Presidente del CONI Regionale Brandolin (nella foto), che ha spronato a proseguire nel lavoro meritorio tutti i presenti ed in particolare gli atleti, ricordati come la «Bella Gioventù».
Finalmente in casa Triestina si cominciano a riassaporare i profumi dell’alta classifica. La buona partenza della formazione giuliana in Serie D è frutto del grande lavoro fatto negli ultimi mesi da Mauro Milanese, amministratore unico del club giuliano. - Dev’essere stato molto difficile ricostruire interamente tutto, società, squadra, vivaio, ripartendo da zero dalle ceneri della passata gestione, vero? “Senza alcuna ombra di dubbio, è stata una fatica improba, una salita durissima di cui non vedevamo la fine. Siamo ripartiti completamente da zero, abbiamo saldato tutti i debiti pregressi, pagato tutti i creditori, ricostruito un’intera rosa, creato dal nulla un settore giovanile che attualmente conta ben 100 giovani delle varie categorie. E tutti, lo ricordo, vestono un marchio prestigioso, mentre ciascuna squadra è rispettivamente accompagnata da un allenatore, un vice e un accompagnatore e almeno da un dirigente. Sinceramente credo non sia poco dopo anni di buio assoluto o quasi”. – Da ottimo calciatore professionista in serie A con squadre del calibro di Torino, Napoli, Parma e Inter, poi in Inghilterra, a amministratore delegato della Triestina, squadra con cui sei cresciuto e hai spiccato il volo verso il calcio che conta. Come cambia il rapporto? “Diciamo che fare il calcia-
tore è decisamente più facile. Da calciatore ti alleni durante la settimana e poi scendi in campo in campionato cercando di dare il massimo. Una volta però, finita la partita, stacchi la
e bisogna essere sempre pronti, non farsi mai trovare impreparati. Ci vuole grande equilibrio, sagacia e, sinceramente, tanta capacità di gestire il tutto”. – Pur con poco tempo a disposizione avete allestito una squadra forte e un organico solido. Te lo saresti aspettato un inizio di campionato della squadra così perentorio? “Me l’auguravo ma, sinceramente, non me l’aspettavo in così poco tempo. Abbiamo avuto davvero pochi giorni per ricostruire un organico di qualità. Ma, come in tutte le cose nuove, ci vuole tempo, molto tempo per vedere i primi frutti di un lavoro importante fatto in estate. Solitamente è molto difficile ottenere risultati positivi in maniera continuativa avendo, non dico i giorni, ma quasi le ore contate. Abbiamo lavorato sodo e scelto giovani di sicuro valore tecnico ma anche di indubbi valori umani. Il gruppo non si costruisce con i nomi, ma con il carattere delle singole
Entro due anni vorrei riportare la Triestina in Lega Pro per festeggiare il centenario MAURO MILANESE amministratore unico di Triestina Calcio spina e non hai più pensieri. Fare invece l’amministratore unico di una squadra come la Triestina comporta tanti pensieri, innumerevoli impegni con la testa che lavora sempre a mille. E’ tutto molto più difficile e complicato. Considerato che sono responsabile del budget economico, devo programmare tutte le spese, i costi, gli impegni sia ordinari che straordinari. I problemi e le spese impreviste non mancano mai
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persone, alla fine si vince sempre con un gruppo solido, mai con singoli nomi, io la vedo così. Sinceramente un grande aiuto, una grossa spinta ce l’hanno data i nostri tifosi, davvero unici. Hanno subito capito il grande sforzo fatto e si sono stretti attorno a noi, facendoci sentire tutto il loro affetto, il grande amore che nutrono per i colori alabardati. Sono davvero incredibili, altro che storie!”. – Grande entusiasmo della tifoseria e della città per la Triestina, gran parte per merito tuo: prospettive e traguardi per il futuro? “Tra due anni (n.d.r. 2018), ricorre il centenario della Triestina. Vorrei tanto riportarla nel calcio professionistico, nel calcio che conta, salire almeno in Lega Pro. Abbiamo poco tempo, in quanto questo è il primo anno e siamo, come detto, ripartiti da zero in tutti i sensi. Dobbiamo sfruttarlo al massimo, dare finalmente tanta gioia a Trieste. Amo profondamente questi colori, questa società, una fra le più gloriose dell’Italia intera. I nostri tifosi sono meravigliosi e lo meritano davvero. Per troppi anni hanno sofferto, tra fallimenti, delusioni e scandali, è ora che ritornino ad assaporare il grande calcio. Il Rocco è uno fra gli stadi più belli d’Italia, vorrei tanto rivederlo pieno di gente, con tante famiglie e bambini”. - Come sono i tuoi rapporti con enti e istituzioni, in primis Comune e Regione? “Abbiamo instaurato ottimi rapporti con tutte le istituzioni. Teniamo conto che soltanto la prima squadra gioca al Rocco le partite di campionato, mentre gli allenamenti della stessa e di tutto il settore giovanile avvengono su campi che non sono di nostra proprietà. E’ dura, per noi indubbiamente questo è un grosso problema che speriamo di risolvere quanto prima, con l’aiuto proprio delle istituzioni. Crediamo molto nella loro volontà di aiutarci. Trieste è una città importante e capoluogo di regione, sinceramente ci teniamo a fare bella figura con tutte le nostre squadre su ogni campo in cui giochiamo. Vogliamo portare in giro fieri la maglia rossoalabardata, simbolo della mia splendida e unica città”. (Riccardo Gregori)
Deus ex machina della rinascita alabardata è l’ex difensore Milanese, ora amministratore unico del club giuliano
credits Foto Erik Poleis / Us Triestina Calcio 1918
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Dejan, il faro del Trieste Calcio
recente, un trionfo alla penultima di campionato in rimonta che ha reso inutile lo scontro diretto dell’ultima giornata. Che gruppo pazzesco…” - Capitolo Juvetina, la tua ex squadra: li segui? “Lì ho lasciato un pezzo del mio cuore, un gruppo fantastico da Zorzut, a Popovic ad Antonutti. Due anni una favola”.
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Dragosavljevic è uno degli uomini di maggior carisma nella rosa dei giallorossi
Una passione senza fine quella di Dejan Dragosavljevic per il calcio, da quest’anno nelle fila del Trieste Calcio.
credits Foto SloSport
A dispetto dei soli 24 anni, Dejan Dragosavljevic è già un giocatore con alle spalle una carriera ricchissima di successi. Da poco responsabile di un ristorante in Slovenia, un lavoro a tempo pieno che prosciuga le energie, ma con lo spirito di un ragazzo innamorato del pallone: “L’importante al giorno d’oggi è avere un lavoro, verissimo, ma due ore per il calcio bisogna trovarle sempre. Basta un po’ di organizzazione, l’aiuto di qualche persona fidata e posso continuare a calcare i campi da calcio”. Una passione senza fine che per due stagioni, fino a giugno di quest’anno, mese del passaggio al Trieste Calcio, lo aveva portato a fare su e giù da casa fino al campo della
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Juventina: 45 minuti di viaggio all’andata, 45 al ritorno, che però “non sono mai pesate”. Perché se ami qualcosa, la distanza è relativa. - Dejan raccontaci questo inizio di stagione “Non siamo partiti benissimo, ma ci sono un sacco di margini di miglioramento. Ci sono tantissimi giovani, tutti bravissimi, penso a Venturini e Lombardi ad
esempio, ma noi vecchi siamo pochi e dobbiamo aiutarli a tirare fuori qualcosa di più, spingersi oltre il limite per raggiungere grandi traguardi”. - Quindi a soli 24 anni ti inserisci tra i vecchi? “(ride, ndr) Sì sì, assolutamente. Per esperienza, per dove ho giocato, per ciò che ho avuto la fortuna e il merito di vincere, mi metto sopra la media. Ho vinto
al Vesna, con il Real Vicenza in Eccellenza e in Coppa Italia. A Vicenza ero un fuori quota ma ero riuscito a ritagliarmi il mio spazio: quando non ero titolare entravo sempre dalla panchina. Quando devi lottare così tanto per il posto cresci, io ho fatto un discreto campionato. Poi hanno mandato via tutta la squadra, ma resta un qualcosa di unico. La vittoria col Vesna invece è
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- E il 4 dicembre c’è stata la sfida dell’ex… “Reputo la Juventina una grande squadra, mi sbilancio: per me sono loro i favoriti alla vittoria finale. Se vincessero a fine campionato sarei contento per loro. Hanno un mister (Sepulcri, ndr) che è una grande uomo e sono tutte persone eccezionali. Gli auguro il meglio”. - Cosa ti ha spinto a cambiare ? “Il lavoro prima di tutto, più le problematiche legate ai fuori quota. Già giocando a Trieste faccio fatica gestendo il ristorante, andare a Gorizia sarebbe stato davvero difficile”. - Tuo traguardo personale prefissato? “Minimo 15 gol. Poi offrirò da bere a tutta la squadra”. (Luca Feole)
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ORO L'esultanza della coppia Millo-Molinaro al termine della vittoriosa gara nel Principato
La XX Coppa di Natale va al Saturnia È il C. C. Saturnia il club vincitore della XX edizione della Coppa di Natale, IX Memorial Mario Ustolin, e non come domenica comunicato dal Comitato Organizzatore la Ginnastica Triestina. In assenza di risultati ufficiali nel post gara, la responsabilità dell’errore che la segreteria del club biancoceleste si è accollata con una laconica mail diretta alle società intervenute purtroppo ci sta tutta. A premiazioni avvenute, quando i media tutti davano domenica la vittoria della Ginnastica, giungeva martedì la comunicazione ai sodalizi partecipanti, tra i quali 4 dal Veneto e poi da Austria e Germania, che decretava invece il successo del Saturnia con 88 punti sulla SGT a 82. Va in archivio quindi la XX edizione della Coppa di Natale, in attesa della nuova premiazione ufficiale. (Maurizio Ustolin)
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opicina si rinforza con Fritegotto Nuovo rinforzo di mercato per l’Alabarda Opicina che ha individuato in Andrea Fritegotto l’uomo giusto per tenere alte le sorti del club. Ala mancina di 180 centimetri per 85 chilogrammi, il giocatore laziale muove i primi passi della propria carriera nella società di riferimento della sua città natale: la Pallamano Pontinia. Nel 2012 passa allo Sporting Club Gaeta, società che lo lancia nella massima serie nazionale ma che al tempo stesso continua a farlo crescere nei campionati giovanili. In tre campionati di Serie A Fritegotto totalizza 37 presenze condite da ben 86 segnature.
Un oro e due argenti per il Circolo Barcolano Saturnia alla 9° edizione dei Campionati del Mondo per club di Coastal Rowing, disputatisi a Montecarlo dal 20 al 22 ottobre scorsi. Un ottimo risultato che conferma il Circolo del presidente Verrone come il migliore al mondo nella specialità del canottaggio. STELLINE Medaglia d’oro e titolo iridato per Beatrice Millo e Federica Molinaro, nel doppio. L’accoppiata azzurra, già tricolore tra gli Under 23, in tipo regolamentare e nel coastal, ha disputato una gara impeccabile dal punto di vista tattico, tenendo sempre distanza il doppio francese bicampione del mondo giunto secondo. Un equipaggio speciale quello delle due atlete, super amiche anche oltre le gare e gli allenamenti. La più giovane, Beatrice Millo, ci racconta le emozioni del giorno del trionfo: “ E’ stata sicuramente una vittoria inaspettata contro le francesi, abituate a vincere per due anni di fila. In molti avevano fiducia in noi, ma a tal punto nemmeno noi, soprattutto in un contesto del genere”. Nata a Trieste diciotto anni fa, Beatrice frequenta l’ultimo anno del liceo linguistico Petrarca del capoluogo giuliano. Una vita complicata per chi studia e pratica sport a livello agonistico di livello. Con un esame di maturità in vista a giugno: “Anche se i sacrifici sono tanti
siamo solo noi! Il Circolo Barcolano saturnia trionfa a Montecarlo con una medaglia d'oro e due d'argento è possibile conciliare l’ attività sportiva e gli studi - considera - . Devo ringraziare il mio allenatore, i miei professori che capiscono gli sforzi che faccio e mi vengono incontro e naturalmente la mia famiglia che mi sostiene. Se non fosse così non riuscirei a sostenere dieci allenamenti a settimana quando siamo a pieno regime: alle 5.30 prima della scuola per tre mattine, tutti i pomeriggi e la domenica alle 8. Allenamenti che svolgiamo quando è possibile sempre in mare ma a Trieste la bora è spesso un elemento ostacolante e talvolta dobbiamo ricorrere ad una preparazione
in palestra grazie a pesi e remo ergometro, un simulatore di voga con un display su cui controllare chilometri e minuti. Devo dire che normalmente il canottaggio si sviluppa nei laghi e nei fiumi e di solito gli atleti che si cimentano in mare possono essere penalizzati”. Beatrice e Federica, amiche nella vita e compagne di vittorie, come a Montecarlo: “Ci siamo conosciute nel 2013- racconta la Millo- e io avevo già cominciato a praticare canottaggio prima di Federica in un’altra società, la Nazario Sauro. Siamo subito entrate in sintonia e oggi siamo molto amiche e ci frequentiamo
Beatrice Millo e Federica Molinaro, grande unità nello sport e nella vita.
anche con le nostre famiglie. Il nostro allenatore ci dice che la nostra amicizia rappresenta un’ arma vincente. Federica ha un anno più di me e ha terminato il liceo lo scorso luglio. Non eravamo compagne di studi perché lei ha frequentato il liceo scientifico e io invece ho scelto le lingue”. Se le chiediamo cosa rappresenti il suo sport tanto da portarla sul tetto del mondo in varie occasioni, Beatrice ha le idee molto chiare: “Non mi piace parlare di sacrificio ma di un impegno che mi sono scelta, una continua sfida con me stessa. Una volta che si comincia a vincere, la voglia cresce. Molti giovani abbandonano gli sport quando la vita li pone di fronte a bivi importanti. Io credo invece che sia giusto continuare a portare avanti la passione. Canottaggio per me è uno sfogo, un grido di libertà. Ciò mi serve nella vita perché cerco sempre la competizione”. Ma niente privazioni, comunque: “Sento che non mi privo di niente e riesco
comunque ad uscire con gli amici anche se il mio sport viene prima di altre cose. Ho un carattere estroverso ed espansivo. Sono stata fortunata perché non ho mai subito infortuni seri. Ho iniziato a nove anni perché ho seguito l’ esempio di mio fratello e poi di mia madre. È infatti una passione di famiglia talmente avvolgente che anche a tavola parliamo di gare e dobbiamo costringerci a cambiare argomento per non essere monotematici!”. E niente vacanze: “D’estate non ho mai molto tempo per pensare alle vacanze perché trascorriamo un mese di raduno al centro federale in Umbria prima di ogni mondiale - dice la campionessa - . In realtà in queste settimane di novembre inizia il periodo di pausa. Non ho molti passatempi, mi piace andare ai concerti, visitare i musei nei viaggi che faccio”. LA COMPAGNA In questa intervista doppia Federica Molinaro si racconta
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così, a partire dalla vittoria del prestigioso titolo iridato di Montecarlo:” Non è stato facile, perché venivo da una stagione difficile con un infortunio al collo che mi ha bloccato per alcune settimane in gennaio. Vincere è stato bellissimo anche perché era la prima volta in questa specialità. Sapevamo di aver fatto la nostra gara ma a volte l’ inaspettato è molto più straordinario del previsto! L’ emozione di arrivare insieme a Beatrice a braccia alzate in quel contesto incredibile che è
Siamo tra i più forti al mondo, sicuramente i primi in Italia SPARTACO BARBO capo allenatore della Saturnia
Orario: da lunedì a venerdì 9:00-12:30/15:30-18:30 sabato 9:00-12:00
Montecarlo è impagabile”. Poche gare insieme, però: “Non ci capita spesso di gareggiare insieme. Lei è remo di punta, io di coppia. Personalmente non ero mai stata nella città monegasca e lo consideravo già un grande privilegio. E’ stato come essere dentro una favola. Per la nostra società partecipare al mondiale è una tradizione. Siamo fra i pochi atleti ad allenarci in mare. Rispetto ai laghi o ai fiumi, noi dobbiamo confrontarci con l’ onda che a volte è elemento disturbante. Vivendo a Trieste poi, la bora ci complica la vita!”. Gloria anche per i maschi, comunque: “Abbiamo vinto anche due belle medaglie d’ argento nel maschile - riferisce Federica - . Eravamo tre equipaggi e, agendo di squadra siamo riusciti a portare a casa tre medaglie. Nel nostro circolo si vive una bellissima atmosfera di unione che ci aiuta ad immergerci nella mentalità di gara. Essere sereni è molto importante. La nostra società è molto compatta, condividiamo la stessa idea di canottaggio e cerchiamo di realizzarla. E devo dire che i risultati si vedono”. Federica compirà 19 anni a breve e ha scelto di studiare Scienze delle investigazioni alla Sapienza di Roma perchè sogna di diventare poliziotta: “Non riesco a frequentare le lezioni e vado a Roma solo per dare gli esami. Studiando all’università è più facile gestire gli impegni sportivi ma negli scorsi anni ho dovuto fare salti mortali perché non sempre gli insegnanti capivano le mie esigenze”. Chi è delle due la più forte?
“Certamente Beatrice, che ha un palmares invidiabile ed è l’unica atleta junior ad avere vinto 5 medaglie in 6 competizioni internazionali - ammette modestamente Federica - . E’ davvero molto tosta. All’ interno della barca al Mondiale avevamo due ruoli diversi : lei era posto 1, capovoga, e dava il ritmo, io ero posto 2 e mantenevo l’equilibrio, cercando di evitare che le onde ci facessero
capiamo le mosse da fare “. Federica ama leggere libri thiller e praticare anche altri sport ,come il windsurf e il calcio: “Non so stare ferma e sono molto determinata e testarda. A volte può essere un pregio, altre un difetto perché voglio avere sempre ragione”. PAROLA DI ESPERTO Il tecnico Spartaco Barbo contribuisce con le sue parole
Ritmo ed equilibrio: Millo capovoga e Molinaro in posto 2, tandem vincente in 2
sbandare. Insieme controllavamo il percorso da fare fra una boa e l’ altra e, non avendolo mai provato prima, i nostri quattro occhi erano meglio di soli due. In sintonia. Ci capiamo con lo sguardo e non è una frase fatta. A volte in gara non si sentono le voci a causa del vento ma guardandoci in faccia
a dipingere il quadro di questa realtà vincente: “Siamo la sola società in Italia che ha accettato di gareggiare nel Campionato del Mondo di Coastal Rowing già da quasi una decina d’ anni: ne abbiamo vinti tre e sette sono state le medaglie d’argento. Sicuramente siamo fra i più forti al mondo, i
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migliori in Italia. La vittoria delle ragazze è stata piacevole ed inaspettata ma hanno surclassato le francesi per due anni campioni del mondo. La Millo è ancora Junior mentre la Molinaro è Under 23 e ciò fa ben sperare per il futuro anche se hanno già vestito più volte la maglia azzurra e sono abituate a vincere e a lottare per primeggiare”. Ma soddisfazioni sono appunto arrivate anche dai maschi: “Dai ragazzi sono arrivati due argenti molto pesanti: mai come quest’ anno gli equipaggi erano veloci ma il fatto che la Federazione abbia accettato al Mondiale anche le rappresentative nazionali ci ha un po’ danneggiato, nonostante avessimo lottato ad armi pari fino alla fine”. Tecnico vincente, da quindici anni capo allenatore della Saturnia, Barbo descrive il suo spirito di squadra: “ Le vittorie e le sconfitte si fanno insieme. Per quanto mi riguarda vincere non mi stanca mai. Quando siamo tornati dal Mondiale non ero soddisfatto appieno. In fondo ne abbiamo vinta una su tre. Come carattere voglio sempre primeggiare e se non si vince bisogna ricominciare. La leadership è la capacità di trasmettere lo spirito vincente agli atleti. Il 20 novembre si conclude la stagione agonistica con i Campionati italiani e il 26 ci saranno le elezioni del Consiglio federale che renderanno note le classifiche. Speriamo di poter festeggiare la conferma delle posizioni dello scorso anno…”. Biancamaria Gonano
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BASkEt
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Nasceva nel 2010, e già faceva notizia l’avvento di una società costituita ex novo in un momento economico tutt’altro che semplice da affrontare per le associazioni sportive dilettantistiche, tanto più a Trieste. Sono trascorsi poco più di sei anni dalla presentazione ufficiale nel Palazzo della Regione, ed oggi, passo dopo passo, il Basket 4 Trieste è realtà consolidata e di grande attrattiva nel panorama cestistico giuliano, tanto da contare nella stagione in corso un numero di atleti tesserati secondo solo alle grandi realtà cittadine, Pallacanestro Trieste/Basketrieste ed Azzurra. Un percorso non per questo esente da momenti sofferti, come la rinuncia alla serie D nel campionato 2015/2016, ma veicolato nel tempo da un comune denominatore, il crescente appeal del settore giovanile. La società conta 6 squadre nella stagione in corso ed è presente nei vari campionati giovanili con le formazioni Under
Il vivaio Il Basket 4 Trieste sulla strada giusta per i giovani e per un futuro autoctono della pallacanestro giuliana
Gli Under 16 con i coach Aldo Barzelatto e Nicholas Fragiacomo.
La formazione Under 18 con i coach Riccardo Coppola-Simone Vouk e Giacomo Norbedo.
Basket 4, pianeta giovani Il club triestino sta ampliando il proprio organico tecnico-dirigenziale, distinguendosi per la bontà della propria linea verde 20, Under 18, Under 16 e Under 15, oltre ai due team senior in Promozione e Prima Divisione. Al timone della società una presidentessa, Paola Scubogna, affiancata dal team manager/ allenatore Riccardo Coppola, completa i quadri societari Guido Roberti. Un assetto manageriale a conduzione famigliare e forse per questo, motivo di appeal per i giovani e le famiglie, sempre più alla ricerca di entità dove il lavoro in palestra è costruito attorno allo stretto rapporto umano. Di recente, per alcuni ragazzi la convocazione con le rappresentative regionali di categoria, motivo d’orgoglio per allenatori e staff.
Nelle sei stagioni precedenti, la prima squadra era presenza fissa in serie D, campionato che raccoglie tuttora il maggior numero di squadre triestine. Nel campionato 2014/2015 il punto più alto, una semifinale play-off persa a gara 3 contro Grado, serie che grida ancora vendetta per un errore arbitrale clamoroso in gara 2, quando venne convalidato un canestro ai mamuli oltre la sirena. Dalla C-2 sfiorata la decisione di tirare il fiato economicamente e concentrare gli sforzi sul settore giovanile, cresciuto in modo esponenziale nella stagione seguente. Un anno di assestamento è stato sufficiente e la società senza
nascondersi troppo ha costruito un team con l’unico obiettivo di tornare in serie D, e nel contempo mantenere alla base della piramide un lavoro capillare sui giovani. Lo scorso anno, per la prima volta un team giovanile raggiunse la fase “High” di un campionato, riservata alle prime classificate. Era il team Under 18 che oggi ben sta figurando nel campionato Regionale Under 20. Il 2016 si è chiuso con il primo posto, la squadra affidata a Coppola e Sirio Ciacchi ha sin qui dominato e rispettato i pronostici. Nel roster alcuni nomi di grido, Giacomo Norbedo ex Pallacanestro Trieste, Marco Catenacci e
Nicholas Fragicacomo oltre a Lorenzo Perotti, giocatori che potrebbero comodamente disputare la serie C-2. Alle loro spalle tanti giovani sbocciano dal team Under 20 e trovano con continuità spazio in prima squadra. La società è molto attiva nell’organizzazione di feste e tornei, ad aprile alcune squadre parteciperanno al noto torneo di Vienna, ma il vero fiore all’occhiello della società è la comunicazione, incentrata su una pagina Facebook molto seguita e rubriche radiofoniche in collaborazione con RadioAttività, emittente storica di Trieste, media-partner. I biancorossi (il sodalizio riporta fedelmente i colori del capoluogo giuliano) di recente si sono fatti portavoce nel sostenere, con una certa enfasi, la campagna a favore della presenza dei defibrillatori in tutte le palestre e campi comunali, battaglia sin qui adagiata nel limbo in seguito all’ennesimo rinvio del decreto Balduzzi.
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tiRO A vOLO
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ai raggi x
In che cosa consiste la disciplina sportiva dello skeet? Si tratta di una delle specialità più recenti fra quelle olimpiche. Le sue origini risalgono alla disciplina chiamata “Around the clock”, di provenienza americana in cui il tiratore spara al bersaglio dalle dodici posizioni corrispondenti alle ore sul quadrante di un orologio. Oggi, chiaramente, il percorso ha subito delle modifiche: si spara, infatti, da otto pedane, situate lungo un semicerchio dal raggio di 19-20 metri, alle cui
estremità sono collocate, in due cabine, le macchine lanciapiattelli, una lata a sinistra, detta pull, ed una in basso a destra, detta mark. Il tiratore aspetta l’uscita del piattello con l’arma non ancora imbracciata, in posizione di attesa, ed ha a disposizione un solo colpo per ogni piattello, quindi due in totale. In questo caso il tiratore conosce altezza e direzione dei piattelli, che vengono lanciati dalle macchine sempre nello stesso modo. L’elemento di difficoltà è rappresentato dalla diversa posizione del tiratore rispetto alle macchine lanciapiattelli e dal tempo del lancio, che può variare da zero a tre secondi dalla chiamata del tiratore. Va detto che lo skeet rappresenta una delle discipline del tiro a volo, le quali si suddividono in olimpiche ed amatoriali. Questa disciplina sportiva appartiene alla categoria olimpica.
Benet, asso con la mira nel sangue
Ogni esperienza che sia positiva o negativa contribuisce a farci migliorare. A dare il massimo. Sempre.
Determinazione Chiunque può avvicinarsi a questa disciplina. La forza, la volontà, la passione, la fiducia in sè stessi e la determinazione sono ingredienti che non possono mancare.
Christian Benet: dal praticare un hobby per caso alla carriera Lo Skeet rappresenta una delle discipline del tiro a volo, le quali si suddividono in olimpiche ed amatoriali. Tra le discipline olimpiche ritroviamo lo Skeet. La medisima disciplina è praticata da Christian Benet. Un giovane ragazzo di 22 anni, di origine triestina che si approccia allo Skeet all’età di 13 anni, per essere precisi nel 2007, grazie al padre Stefano Benet ( delegato provinciale Fitav e presidente del settore giovanile). Inizialmente Christian si avvicina a questa disciplina senza alcuna ambizione ma semplicemente per puro hobby. Con il passare del tempo capisce e scopre che
con le doti naturali e, stando a quanto testimonia Christian, la combinazione vincente s’identifica con la gestione delle emozioni. Non a caso, nella gara mondiale del 2014, l’ottima capacità di gestire le emozioni dell’atleta, quali l’ansia e la tensione oltre che alla bravura, ha fatto si che vincesse la coppa del mondo di Granada. La gara mondiale di Granada è stata la più bella soddisfazione della sua carriera. E cosa ancora più grandiosa, è che non l’ha concepita come traguardo fine a se stesso, come apice
Christian Benet, ventiduenne triestino, si è avvicinato allo skeet all’età di 13 anni
alla propria porta. La forza per fare meglio è dentro di noi. Per questo si deve sempre dare e fare il massimo. Sempre il 100%. Oltre alle grandi soddisfazioni come il mondiale di Granada, di momenti difficili non ce ne sono
arrogante non demorde. Anzi, i sacrifici li affronta con il sorriso perchè crede in quello che fa. Va detto anche però, che un po’ di tempo libero ce l’ha e gli piace condividerlo con i suoi amici magari con una partita a calcio
Alla fine si maneggia sempre un’arma. Perciò con questo genere di discipline la responsabilità dev’esserci sempre. Ma parliamo di desideri e sogni nel cassetto. Il nuovo anno è alle porte e Christian a livello sportivo si aspetta molte e grandi cose. Essendo uno dei tiratori più forti d’Italia, in tutto sono cinque o sei, gli piacerebbe ricevere una convocazione per l’europeo, il mondiale od anche una trasferta
L’ingrediente segreto e determinante per essere lucidi e per vincere è la calma CHRISTIAN BENET può avere un futuro e diventare un professionista in questo settore. Oltre al papà, durante la sua carriera fino ad oggi, riceve consigli, si lega, e si confronta con Andrea Benelli e con il suo attuale istruttore Andrea Filippetti. Dalle parole di Christian, emerge che a livello amatoriale chiunque potrebbe approcciarsi alla disciplina dello Skeet. La tecnica si impara, pian piano ci si cimenta al meglio in qualunque attività, se piace. Ciò che però, in questo contesto permette di arrivare in alto ha a che fare
Il tiratore Christian Benet, vincitore della coppa del mondo di Granada del 2014, è tra i più forti in Italia.
della carriera ma bensì, come un punto di partenza per fare ancora meglio. Per elevarsi ancora di più. Un trampolino di lancio per migliorarsi. Ed è anche questo tipo di atteggiamento che rende onore ad un vero campione come Christian, perchè il segreto sta nel non mollare mai anche quando le soddisfazioni si presentano
stati in particolare. Come per tutti coloro che praticano uno sport o una disciplina come la medesima, le delusioni ci sono e comprendono il non vincere una gara e i sacrifici che si fanno per gli allenamenti. Infatti Christian si allena 4-5 volte alla settimana per 2/3 ore. Ma lui definendosi umile, calmo, testardo e a volte
o calcetto, altra sua passione. Se potesse convincere altri ragazzi come lui ad avvicinarsi a questa disciplina gli direbbe che è un’attività sana perchè si svolge all’aria aperta ma, soprattutto fa crescere. Perchè ci si ritrova in un ambiente totalmente diverso dagli altri: il divertimento va di pari passo con la responsabilità.
internazionale. Se invece, pone lo sguardo un po’ più lontano, verso quello che prende il nome di futuro, il sogno nel cassetto di Christian s’identifica con le olimpiadi del 2020. Le capacità ci sono e la voglia di crescere professionalmente e non solo pure. Cos’altro dire? Facciamo il tifo per te Christian!
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