n° 01 TremilaSport 11 01 2017

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TUTTO

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FRIULI

VENEZIA

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GRADI

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w w w. t re m i l a s p o r t . c o m

ECCELLENZA

GEMONESE, LA FESTA è QUI!

SCI

CAPPELLARI, EMERGENTE DEL BIATHLON pag 41

pagG 6-7

PUGILATO

CIRIANI, PROSSIMO TITOLO A UDINE pag 40

AL FRIULI CONTRO LE GRANDI L'UDINESE È SEMPRE USCITA SCONFITTA. DOMENICA CONTRO LA ROMA L'OCCASIONE PER INVERTIRE IL TREND NEGATIVO PAG 26

MANCA IL

IL TALENTO Jakub Jankto è stato il miglior bianconero contro l'Inter, realizzando il gol del vantaggio.

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UDINE: Venanzio Ortis Email: libertas.udine@gmail.com


SOMMARIO

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11|01|2017

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26-27 UDINESE

CALCIO

6-7 FOCUS: GEMONESE IN FESTA PER LA STORICA COPPA 12-13 IDENTIKIT: DAVID COLJA

18 AI RAGGI X: I PIANI DI CANCIANI PER LA TERZA CATEGORIA

14 L'ALTRO CALCIO: RIBALTONI DI PROMOZIONE

20-21 GIOVANILI:

41

SCI Daniele Cappellari, talento emergente del biathlon regionale, spera in futuro di entrare a far parte di un gruppo militare.

32

BASKET Nel campionato di A2 l'Apu affronta molti ex della pallacanestro udinese. Nella foto, Matteo Boniciolli.

PIANETA TORVISCOSA

24 CALCIO A 5

25 CALCIO FEMMINILE

32-33 BASKET 34-39 VOLLEY 40-42 SPORT VARI

RUBRICHE 22-23 A SCUOLA DI CALCIO 28-29 SI DICEVA...

30 CULTURA

44-47 MONDO LIBERTAS

TremilaSport+ | 11 01 2017 | 03


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EDITORIALE

TUTTO

LO

SPORT

DEL

FRIULI

VENEZIA

GIULIA

A

360

magazine

GRADI

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....

Per il basket regionale entusiasmi rinati UDINESE, MANCA L’EFFETTO-FRIULI

11|01|2017

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ECCELLENZA

GEMONESE, LA FESTA è QUI!

SCI

CAPPELLARI, EMERGENTE DEL BIATHLON pag 41

pagG 6-7

PUGILATO

CIRIANI, PROSSIMO TITOLO A UDINE pag 40

AL FRIULI CONTRO LE GRANDI L'UDINESE È SEMPRE USCITA SCONFITTA. DOMENICA CONTRO LA ROMA L'OCCASIONE PER INVERTIRE IL TREND NEGATIVO PAG 26

MANCA IL

IL TALENTO Jakub Jankto è stato il miglior bianconero contro l'Inter, realizzando il gol del vantaggio.

COLPO GROSSO

T A

empo di contro vacanze ma non per tutti, innon primis per il sentire calcio professionistico, nche l’Inter l’effetto-Friuli ha fatto il suo peso, nogiànostante in preparazione vistadidiun’Udinese una nuovache stagione prosla buonainprova con la che curainizierà di Gigi ilDelneri simo mese lasciandosi alle spalle la delusione europea della nazionale. ha ripreso quota, piazzandosi ora in una tranquilla terra di nessuno, L’Udinese, suo nuovo allenatore le sue all’Euprime lontana con dallail zona retrocessione maIachini, anche ha da effettuato quella che porta uscite conropa. risultati, seppure estivi, che non entusiasmano e d’altra parte noni Contro le grandi (Napoli, Inter e la stessa Lazio), nel nuovo catino, promette ci fuochi un organico sulla falsariga quello deiattendono due prebianconeri hannod’artificio infatti finora sempre rimesso le penne di e domenica cedenti campionati e privo fra l’altroE ormai della classe di del Di Natale. la Roma risicati per provare ad invertire la tendenza. si chiede, la dirigenza club, il Ido Cibischino comunque individuato nel giovane esterno ceco una Jankto motivo del calo dihaappeal della squadra nei confronti del grande pubblico, partela possibile sorpresa di stagione, vedremo se la sua profezia si avvererà. E per del quale, la scorsa domenica, anche con l’abbonamento dell’Udinese in tasca, ha il basket regionale tempo dinel entusiasmi coninTrieste suo entifato Inter: il motivoèvainvece pure ricercato fatto che rinati, in campo, maglia al bianconenesimo campionato di A2stranieri affrontato dei giovani proprio vivaio ra, ci vanno sempre undici e la sulla gentebase ha bisogno invecedel di identificarsi in e l’Apu, fresca di di promozione, presentare le proprieMa prime livello cidi uno zoccolo duro italiani che aoggi manca totalmente. paremosse che in asocietà campagna abbonamenti e di mercato. Ritorna dunque il derby friul-giuliano a stiano finalmente pensando, business o non business. conferire sale ad un movimento negli ultimi Friuli un po’ dall’asCon il consueto ampio spazio dedicato al anni calcioin regionale, nelassopito primo numero senza di una formazione di vertice dopo la chiusura dei battenti da parte della dell’anno il nostro giornale, nelle pagine del basket, punta il teleobiettivo sui vari ex Snaidero che e il direttore sportivo del club triestino, Mario non vede l’ora, allenatori l’Apu incontra sul proprio cammino in A2 e cheGhiacci, conferiscono ulteriocome nellacon nostra intervista, effettuare re saleafferma ad un girone molto blasone adilivello di club. la sua rimpatriata a Udine. MaSocietà rimanediil cui nodo ad un palasport Carnera da anni in preda a problein relativo altre discipline abbiamo voluto parlare e che seppure senza matiche burocratiche e la cui pratica si prova ora in fretta e furia a chiudere in grossi capitali a disposizione stanno lavorando al meglio grazie anche al volontavista si di parla un campionato A2 le femminili, cui battute iniziali (e pallavolo ci si augura solo quelle), per riato: così di duedirealtà il Rizzi nella e il S.Marco Trieste l’Apu, avranno luogo sempre ci dedichiamo poi aidel personaggi nel calcio, mentre pera Cividale. il pugilatoCome abbiamo inteso sentire la voce presidentee quello diLeonardo spicco stavolta la bella pallavolista Manzano, che la dell’anno nostra Bianudinese Zalateu,è che ha illustrato fraElisa l’altro il programma apcamaria Gonano ha scovato in Birmania nel corso del suo giro del mondo: una pena iniziato. lunga di riflessione, dicedil’atleta friulana, poi deciderà il da farsi dalancora punto Nonpausa mancano poi gli “occhi bue” sui campioncini e in una stagione di vista sportivo, vagliando le offerte che le perverranno. Chi non vorrebbe avara di neve naturale ecco l’intervista al giovane biathleta Daniele Cappellari, che seguire l’esempio di Elisa,aiuta staccando spina per qualche mese per ricaricarsi? oltrechè sciare e sparare il padrelanella pasticceria di famiglia a Forni di Sopra Immedesimiamoci nella sua esperienza, lasciando spazio all’immaginazione. e che per il proprio futuro spera, una costante nel mondo dello sport dove non girano i milioni del calcio, in un ingresso in un gruppo militare. Il Direttore Come sempre, in sostanza, un giornale, il nostro, che guarda il mondo dello sport Fabris aEdi 360°.

Il Direttore Edi Fabris

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DIRETTORE RESPONSABILE RESPONSABILE DIRETTORE Edi Fabris Fabris Edi VICEDIRETTORE VICEDIRETTORE Massimo Muzzin Muzzin Massimo EDITORE EDITORE MEDIATREMILA EDIZIONI EDIZIONI srl srl MEDIATREMILA Viale Palmanova Palmanova 146 146 -- 33100 33100 Udine Udine Viale Tel. 0432. 0432. 33 33 30 30 893 893 Tel. direzione@mediatremila.com direzione@mediatremila.com REDAZIONE REDAZIONE Viale Palmanova Palmanova 146 146 -- 33100 33100 Udine Udine Viale Tel. 0432. 0432. 33 33 30 30 893 893 Tel. redazione@tremilasport.com redazione@tremilasport.com

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Questo numero è stato chiuso in redazione redazione mercoledì mercoledì 11 20gennaio luglio 2016. in 2017.

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Credits: Foto Ezio Seravalli

CALCIOUDINESE

In spogliatoio nei ragazzi ho visto l’occhio della tigre e mi sono tranquillizzato

IL PRESIDENTE GIALLOROSSO

UNA COPPA DALLE MILLE GIOIE Il numero uno della Gemonese, Pino Pretto, ha potuto alzare al cielo con i suoi ragazzi la Coppa Italia di Eccellenza nella finale di Manzano contro il CjarlinsMuzane. Per i giallorossi un traguardo storico in attesa degli impegni con Trento e Clodiense

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G

emonese-Cjarlins è il duello infinito di questa stagione. Le due squadre, che si contendono il primato nel girone di Eccellenza, si sono affrontate la scorsa settimana nella finale della prestigiosa Coppa Italia. Ha avuto la meglio la squadra giallorossa del presidente Pino Pretto che, visibil-

mente commosso, ha dedicato la vittoria a tutta Gemona e in particolare a tutte le persone che lavorano dietro le quinte. Un esempio? Il custode Eugenio Marchetti, onnipresente sul campo. "Ma anche a tutti i dirigenti, a tutte le persone che ci permettono di raggiungere questi risultati. E a mia moglie, perché chi fa il nostro mestiere

talvolta può mancare in famiglia, perché è un impegno che pretende tempo. La Coppa è per loro". - Dedica a sua moglie. Che però è stata spedita sul divano per far posto al trofeo nel suo letto… “(ride, ndr) Era una promessa che avevo fatto ai giocatori prima della semifinale. Ho detto: "Farò come Cannavaro nel 2006: se dovessimo vincere la Coppa andrò a letto con lei e farò dormire mia moglie sul divano". Beh…una promessa è una promessa! Ho mandato la foto ai ragazzi per dar loro la buonanotte, e sono addirittura finito su SkySport. È stata una cosa divertente, quelle cose belle del calcio”. - Dieci minuti alla fine della finale. Rigore che può decidere la Coppa: cosa ha provato? “È stato il minuto più lungo della mia vita calcistica. Dopo 18 anni di presidenza quel rigore è sembrato durare tantissimo. Conosco il valore della mia difesa, abbiamo chiuso la competizione non subendo nemmeno un gol,


FOCUS

Pretto: “Il campionato? Il CjarlinsMuzane resta più attrezzato quindi ho pensato: "Se segniamo è quasi fatta". È andata così”. - Un giudizio sulla sfida? “Una partita equilibrata, molto tattica: in queste finali chi segna vince e porta a casa la coppa. Match che sono frutto di tanti episodi. Ho realizzato che avremmo potuto farcela quando sono arrivato al campo. Sono andato a vedere il riscaldamento dei miei ragazzi e ho visto gli occhi della tigre, una voglia di far bene incredibile e molta fame. In quell'istante mi sono tranquillizzato, mi sono rincuorato. La tensione era davvero tanta ma ho pensato "Ce la possiamo fare”. - Come ha vissuto la vigilia? “Non credevo molto a quello che si diceva. Credo che ognuno alla vigilia giochi tatticamente la sua partita parlando di favoriti e sfavoriti. Alla fine però risponde il campo. Io voglio rivolgere di cuore un pensiero al presidente del Cjarlins, Zanutta, perché so quanto ci teneva. Quando si perde, si resta male, ma è stato molto corretto nel venirmi a stringere la mano: mi ha fatto piacere in quel

le parti e voglio solo che tutto questo serva da lezione per il futuro: non si può rovinare una bella giornata di festa come quella con queste azioni. Queste cose non fanno bene al calcio”. - È stata la soddisfazione più grande dei suoi 18 anni di presidenza? “Una gioia diversa direi. Soddisfazione unica. Abbiamo vinto 4 campionati, abbiamo vinto nel settore giovanile, ma la partita secca è un’altra cosa. Colgo l'occasione per ricordare la vittoria dei Giovanissimi del 1986 a Milanello come Milan Club: grazie a quel trionfo la targa della Gemonese è appesa in un luogo importantissimo”. - Ora festa al Simonetti? “Sabato abbiamo l'incoronazione con il sindaco e l'amministrazione comunale a Gemona. Sono stati tre giorni di festeggiamenti. A Udine poi, allo Stadio Friuli, siamo stati ospiti dell'Udinese: siamo stati proiettati in un mondo meraviglioso, con i nostri gol sui maxischermi. I bianconeri stanno facendo grandi cose coinvolgendo le società minori e gli in-

momento dove stavamo festeggiando. Noi presidenti non possiamo sfogarci come chi è in campo, quindi viviamo le partite in maniera diversa. Gli auguro di vincerla presto, se lo merita davvero”. - Un accenno sulla rissa nel finale. “Aspettiamo i provvedimenti del giudice sportivo per Tocchetto e Nardi. La tensione a volte è altissima, in finali ancor di più. Hanno sbagliato da entrambe

namorati della squadra. Il 10 maggio torneremo su quel campo per giocare la Supercoppa, tra noi e la vincitrice del campionato: può darsi che ci sia una rivincita insomma”. - Un pensiero al campionato non lo fa? “Siamo imbattuti, ma no. Il Cjarlins resta la squadra più attrezzata. Non mi sbilancio. Non vorrei portare sfortuna…” - Differenze tra la partita della finale

IL MISTER FABIO PITTILINO

e la sfida di campionato finita con lo stesso risultato? “Sono state partite equilibratissime, senza grandi occasioni. Le squadre si equivalgono, quasi si annullano. Sono match decisi da episodi e in entrambi i casi ci è andata bene”. - Ora la fase nazionale. “Purtroppo saremo senza Tocchetto e Nardi, che sono le due nostre punte, speriamo di ben figurare lo stesso. Ci teniamo a tenere alto il nome del Friuli. Sfide in programma con Trento e Clodiense, poi si vedrà un passo alla volta”. - Quali erano gli obiettivi di inizio anno? “Siamo partiti con un solo scopo: mantenere la categoria. Per Gemona è importante, per la città e società. L'Eccellenza è un gran bel campionato quindi vogliamo mantenere questa Eccellenza: se arriverà qualcosa di ulteriore ne saremo ben felici. Intanto pensiero ai 40 punti, ne restano pochi. Prima della sfida con il Chions ho fatto il sermone ai ragazzi: non è facile dopo una vittoria così tenere alta la guardia, un po' di rilassamento è inevitabile. Ma il mio gruppo è valoroso”. - Chiudiamo con un pensiero generale “Un ringraziamento alla Federazione perché dall'inizio di questa finale di Coppa il Presidente Canciani con Pecile e Canzian hanno lavorato sodo. Nei prossimi anni crescerà ulteriormente di importanza, diventerà sempre più un evento. Abbiamo visto maglie personalizzate, abbiamo fatto la conferenza stampa, sono state consegnate le fasce di capitano e i palloni con i loghi delle squadre. L'Admo (associazioni donatori midollo osseo) ha donato le magliette e abbiamo potuto fare del bene nel nostro piccolo. La Federazione deve continuare così. E un ringraziamento speciale a tutte le persone che hanno fatto chilometri per venirci a vedere: avere 1200 spettatori è una magia”. Luca Feole

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CALCIOFOTOGALLEY

FINALE DI COPPA ITALIA DI ECCELLENZA

GEMONESE – CJARLINSMUZANE

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FOTO TREMILASPORT

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Presidente: CUMINI Renzo

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Marketing e pubblicità : DEVOTI Stefano (marketingasdaurora@gmail. com)

Vice Presidente: DE ROSA Simone Consiglio Direttivo: CAMPARDO Romano, CIRILLO Francesco, COSMAR Giuliano, IVIC Drasko, MAZZOLINI Patrizio, NOBILE Albano, PUPPINI Gianleto, SCARANO Andrea.

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DIRIGENTI ACCOMPAGNATORI Prima Squadra: Mazzolini Patrizio e Cosmar Giuliano

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L’attività della COOPERATIVA DI PREMARIACCO trova nell’agricoltura il suo riferimento nel senso più ampio del termine. Dalla sua fondazione è a fianco degli agricoltori per aiutarli ad ottenere dalla loro terra sempre di più e sempre meglio.

Fin dalla nascita nel 1921 il Supermercato ha rappresentato un elemento distintivo della distribuzione offrendo agli abitanti del Comune la possibilità di fare comodamente la spesa in un’unità moderna ed efficiente. Innovazione e qualità sono le parole d’ordine che hanno da sempre guidato il piano di adeguamento del punto vendita fin dal lontano 1921 quando ancora si chiamava spaccio. A seguito di un rinnovamento del piano dell’immagine e della comunicazione il supermercato è entrato, nell’ultimo anno, a far parte della rete di vendita di CRAI. Al centro di questo progetto spicca il nuovo pack dei prodotti a marchio CRAI, che hanno conquistato i favori della clientela grazie all’ottimo rapporto qualità/prezzo e alla ricchezza delle proposte. Nell’area marketing assumono un ruolo rilevante le carte fedeltà, strumento non solo di conoscenza e di fidelizzazione, ma anche di dialogo e di collaborazione con i clienti.

Un’ampia superficie di vendita con molteplici prodotti di alta qualità e sicurezza, sono il punto forte del reparto ferramenta che nel corso degli anni si è dimostrato in grado di soddisfare le più svariate esigenze della clientela. Grazie alla professionalità ed esperienza dei nostri collaboratori, riusciamo a rivolgerci, con ottimi risultati, sia ai singoli consumatori che alle aziende. L’Agraria è un settore commerciale all’avanguardia nel settore dei mezzi tecnici per la viticoltura e per l’agricoltura tradizionale. Grazie alla notevole esperienza acquisita, ai prodotti competitivi e di alta qualità, al personale qualificato e disponibile a rispondere ad ogni esigenza riguardo alla difesa e alla nutrizione delle colture, siamo in grado di garantire ad ogni azienda agricola e vinicola un risultato di alta qualità.

Il Bar alla Cooperativa rappresenta fin dalla sua nascita nel 1921 il punto di ritrovo ideale per tutta la comunità. Accanto al tradizionale servizio di caffetteria offre un’ampia gamma di vini dei Colli Orientali e del Collio ed una scelta di birre classiche ed artigianali. L’ampio parco esterno è una cornice ideale per feste di compleanno ed altri eventi conviviali. Per tutto il periodo estivo nel parco è in funzione un gazebo all’ombra di secolari arbusti con eventi a tema e feste dedicate. C’è la possibilità di usufruire di un’ampia sala con una capienza di 120 persone, in grado di fungere sia da ristorante sia da sala congressi. La ristorazione è caratterizzata dalla genuinità e semplicità di prodotti locali: pane fatto in casa, salumi, primi piatti con vari sughi e carni a scelta.

La fioreria, nata da pochi anni, è in grado di soddisfare ogni tipo di richiesta. Vengono realizzati addobbi per cerimonie, matrimoni e banchetti studiati nei minimi particolari, inoltre idee originali per composizioni di fiori artificiali, mazzi particolari, Bouquet e Piante di ogni genere.


IDENTIKIT CALCIOUDINESE

ALLA SCOPERTA DI...

DAVID COLJA Il gigante di Sistiana è uno di quei classici attaccanti che ogni difensore spera di non trovarsi di fronte in giornata di grazia. Fisico possente, ma dalla progressione fulminante, David Colja è da poco tornato a tuonare in regione dopo una brevissima quanto poco

fortunata parentesi al Levico. A soli 19 anni da poco compiuti è già uno dei punti di forza del Cordenons, dopo aver vestito le maglie del suo Sistiana, del Vesna (con cui ha vinto una storica coppa Italia di Eccellenza) e appunto del Levico.

Nome e Cognome: David Colja Soprannome per gli amici: Cwl Data e luogo di nascita: 21 novembre 1997 a Trieste Città di residenza: Sistiana Altezza: 194 cm Peso: 85kg Segni particolari: Nessuno Ruolo: Attaccante Piede: Preferibilmente destro

Squadra attuale: Cordenons Settore giovanile in cui hai militato: Sistiana Squadre in cui hai militato: Sistiana, Vesna, Levico Terme e Cordenons Numero gol segnati in carriera: 30 nei dilettanti escludendo le giovanili Palmares: Campione regionale degli Juniores provinciali nella stagione 2013/2014; Campione provinciale Giovanissimi; Coppa Italia Eccellenza col Vesna nella stagione 2015/2016

La più bella soddisfazione: La vittoria della coppa Italia con il Vesna segnando una doppietta in finale.

I peggiori difetti: Non tratto bene il fisico e devo imparare ad usare meglio il piede sinistro

La più grande delusione: L’esperienza appena conclusa a Levico Terme.

Professione: Al momento disoccupato

L’allenatore che ti è rimasto nel cuore: Nessuno in particolare, ma Andrea Zanuttig mi ha fatto crescere tanto Numero di maglia preferito: 9 Filosofia: vince chi… …Segna di più

Squadra del cuore: Milan

La scaramanzia: Andare in bagno dopo aver fatto l’appello e uscire tra gli ultimi dallo spogliatoio

Idolo da bambino: Zlatan Ibrahimovic

I migliori pregi: Sono veloce in progressione

12 | 11 01 2017 | TremilaSport+

Hobby al di fuori del calcio: Giocare alla play4 Film preferito: Revenant / Redivivo Cantante/Band preferito: Mi piace qualsiasi genere di musica La canzone del cuore: “A te” di Jovanotti Bionde o more: Entrambe Mare o montagna: Mare Piatto preferito: Pizza

Animale preferito: Il cane Il più bel viaggio fatto: A Praga Il più bel regalo ricevuto: La maglia di Crouch ricevuta dai miei amici per il mio 18esimo compleanno, perché dicono che gli assomiglio molto. La cosa che ti fa più arrabbiare: Mio fratello Come ti immagini una volta conclusa la carriera calcistica: Punto a una vita normale Sogno nel cassetto: Riuscire a giocare tra i professionisti Il motto: Chi si estranea dalla lotta è un gran figlio…. (opss)


UDINESECALCIO

Dopo l'esperienza negativa al Levico, David Colja è tornato a far gol in regione.


L'ALTROCALCIO

PROMOZIONE

TARCENTINA E JUVENTINA,

ECCO IL RIBALTONE Il girone B si conferma combattutissimo: gialloneri e goriziani già alla prima di ritorno operano il sorpasso al vertice ai danni di un Ronchi inaspettatamente sconfitto tra le mura amiche dalla Pro Cervignano

P

romozione A, il nuovo anno comincia con un bel sorriso per il Flaibano che sfrutta al meglio il pari in cui è incappato il Brian nel derby di sabato col Camino, e si avvicina ulteriormente alla capolista. I gialloneri battono 2-0 il Casarsa con le reti di Rosa Gastaldo e Cotrufo nella ripresa, con un rigore sbagliato per parte. Parte bene anche il PrataFachi che batte il Torre rifilando un duro colpo alle ambizioni di scudetto dei viola. Il secondo successo esterno di fila dei mobilieri porta le firme di Reginato e Quirici. Bene anche il San Quirino che trova nel FiumeBannia lo sparring partner ideale, avendolo battuto sia all’andata che al ritorno. Ad aver cambiato decisamente marcia è il Pravisdomini che conferma il trend positivo delle ultime giornate rispetto ad un inizio di stagione disastroso. Il successo sulla Sanvitese firmato da Zambon rappresenta la terza vittoria colta dagli orange negli ultimi quattro incontri. Male la Spal Cordovado, nemmeno lontana parente di quella ammirata lo scorso anno: i giallorossi incappano in una Pro Fagagna in giornata di grazia, a segno con un poderoso poker che vale oro per le ambizioni di salvezza del team collinare. Per il momento la panchina di Benetti non pare però essere in discussione. Buon pari anche per il Rivignano, che però si mangia le mani per essersi fatto recuperare due volte dal Porcia, prima con Facca, poi con Vriz. Infine, si chiude con un pareggio anche il match tra Sesto Bagnarola e Rive d’Arcano, con i collinari in vantaggio con Peresano, e i blues a segno con Michielon. Ribaltone invece in Promozione B,

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La Spal Cordovado continua nel periodo no, ma per il momento Benetti è saldo in panca

con l’avvicendamento tra l’ex capolista Ronchi e le due nuove capofila Tarcentina e Juventina. Il colpo di giornata lo mette a segno la Pro Cervignano che va a sbancare il campo del Ronchi, alla sua prima sconfitta interna stagionale. Non è però una novità per l’undici della Bassa che finora quest’anno ha inanellato cinque vittorie su otto partite giocate lontano da casa. Nell’altro big match di giornata la Juventina capitalizza al massimo il rigore trasformato da Nardella contro l’Ol3, e lo stesso risultato premia la Tarcentina contro lo Zaule. Tiene il passo delle prime la Pro Gorizia, corsara in quel di Remanzacco contro l’Aurora a cui nulla è valso il gol di Puddu. Man of the match, l’attaccante degli isontini D’Aliesio, autore di una doppietta. Situazione calda, infine, al Trieste Calcio e al San Giovanni: le sconfitte rimediate contro Gonars e Primorec pesano come macigni sulle rispettive classifiche, sempre più deficitarie.

LEGA PRO

STEFANI: “RITIRO A CAORLE UTILE PER IL GRUPPO” «La sosta ci ha permesso di staccare la spina e stare in famiglia. Ci voleva dopo 21 giornate di campionato molto intense: abbiamo raccolto tanti punti e soddisfazioni, spendendo però anche molte energie»: parole di capitan Mirko Stefani, alla ripresa dopo le festività. Squadra e staff in serata hanno raggiunto Caorle, sede del mini-ritiro invernale. «Il 2016 – prosegue il

capitano – è stato incredibile per vittorie, traguardi ed emozioni, ma dal primo allenamento del nuovo anno è storia, quanto fatto non conta più. Dobbiamo lavorare giorno dopo giorno per restare protagonisti e costruire un 2017 altrettanto… importante, da vivere con i nostri tifosi». Il mini-ritiro? «Lo scorso anno è stato fondamentale nel nostro percorso – commenta Stefani -. Ci permette di riprendere stando tutto il giorno in gruppo, un gruppo forte e con cui si ha il piacere di faticare assieme. Sappiamo che dalle fatiche delle doppie sedute di Caorle passerà molto del nostro finale di stagione».


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13° edizione

> 24, 25 e 26 F Febbraio 2017 Palazzetto di PIANI DI LUZZA

DOCENTI INTERNAZIONALI

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G.M. Mark Kline (USA) G.M. Guan Tieyun (CINA) M° Georgy Zakrov (Bulgaria) M° Dario Grillanc (Slovenia) M° Enrique Pérez - Carrillo de la Cueva (Spagna)

MAESTRI PRESENTI

Organizzazione rganizzazione a cura del SEN FVG Comitato Regionale CSEN in collaborazione con: College of Muay Thai Study and Thai Traditional Medicine Muban Chombueng Rajabhat University, Ratchaburi, Thailand I maestri e campioni della Muay Thay Grand Master Samran Suksawang Grand Master Porawat Khaeksinthon

Yawara Jutsu M° Mauro Bonacci e M° Rita Quinteri Kyusho Expert M° Frisan Gianluca KickBoxing, Point Fighting-Light / Full Contact, Kick Light M° Gallo Davide e M° Gallo Marco Krav Maga M° Maurizio Degrassi Tai Ji Quan - Yi QuanXing Yi Quan Stile jang M° Fabrizio Del Vecchio e M° Antoldi Mario Close Combat M° Tubetto Luciano e Istr. Claudio Talotti Hashita Nazionale / Hashita Bulgaria M° Fabrizio Ferrari (Hashita Chief Instructor) M° Gianfranco Camerini International Head instructor M° Georgy Zarkov Chief instructor Bulgaria Karate M° Garcea Gabriele (Shito Ryu), M° Zaina Paolo (Shotokan) M° Vendramini Bruno ( Wadoryu), M° Presotto Alessandro ( Wadoryu) M° Alessandro Sette Jing Tao M° Rizzi Sonia Silat Indonesiano M° Brecevaz Denis Kung Fu WuShu M° Battistoni Claudio M° Calligaris Francesco Muay thai k1 / Muay Thai Boran, K1 Sport da Ring M° Saitta Alan responsabile regionale, M° Dario Grilanc (Slovenia) MMA Grapplin / MMA T M° Orzan Giampaolo e M° Scalco Sergio Kyusho & Ryukyu Kempo M° Gianluca Frisan Tao M° Battistella e M° Velishek (caposcuola) Aikido M° Georgy Zarkov Chief instructor Bulgaria M° Garcea Gabriele

Design / ivanmoreale.com

consiglio regionale


CALCIOFOTOGALLEY

PRIMA CATEGORIA A

RIVOLTO CORVA

1-1

FOTO VANNI SNIDERO

08-01-2017

16 | 11 01 2017 | TremilaSport+


FOTOGALLEYCALCIO

TremilaSport+ | 11 01 2017 | 17


AI RAGGI X

LA PRECISAZIONE

TERZA CATEGORIA DA RIVITALIZZARE

Il neoeletto presidente della Federcalcio regionale, Canciani, puntualizza: "Non intendo eliminare l’ultima categoria del calcio dilettanti, bensì ridarle smalto con nuovi provvedimenti ad hoc"

N

Foto Alessio Beltrame

ella recente nostra intervista da neoeletto presidente della FIGC regionale, Ermes Canciani aveva tracciato una panoramica a tutto tondo sul calcio regionale, nazionale e sulle problematiche da affrontare all’ indomani della sua elezione. Il punto trattato riguardante la spinosa questione della Terza categoria ha suscitato qualche perplessità in seno a varie società del mondo dilettanti tanto che gli abbiamo volentieri ridato la parola per sanare ogni possibile fraintendimento: “La Terza categoria naturalmente non va eliminata ma cambiata. È necessario studiare tutti i possibili accorgimenti per rivitalizzarla sia da un punto di vista regolamentare che operativo in modo da trattenere molti ragazzi che

preferiscono andare a giocare in campionati amatoriali come il Collinare. Quest’emorragia nasce perché il nostro campionato è più rigido e le partite si giocano sempre il sabato e la domenica. Per motivi di lavoro molti giovani scelgono altre leghe per poter giocare con maggior libertà quando vogliono. È una mentalità diversa rispetto a quella della Federazione”. “Dobbiamo fare in modo però

che le regole vengano rispettate attraverso la creazione di gironi le cui partite si svolgano sempre nello stesso giorno e alla stessa ora, tranne rari casi di possibile rinvio o anticipo che però andranno motivati seriamente. Dobbiamo lavorare in questo senso per far sì che tanti ragazzi decidano di stare con noi rispetto ad intraprendere altre strade”. “Un altro aspetto molto importante su cui intervenire per

Lavoreremo alla creazione di gironi con partite sempre allo stesso giorno e alla stessa ora

raggiungere questo obbiettivo sarà l’ età dei giocatori: dovremo allungare l’età dei campionati Juniores che di solito si interrompono ai 17-18 anni, e mandarli poi a giocare nel campionato di Terza categoria”. “Le nostre società hanno bisogno di essere ascoltate: in occasione della finale di Coppa Italia a Manzano della scorsa settimana ho avuto modo di incontrare tanti dirigenti e sono emersi idee e spunti interessanti. La Terza categoria è l’ultimo campionato e non prevede la retrocessione. Come dicevamo nell’intervista precedente, la nostra è una piramide irregolare con la base più stretta perché le società di Terza categoria sono di numero inferiore rispetto a quelle di Seconda. Non è facile trovare delle soluzioni stimolanti ed innovative ma è vitale rendere questa base più ampia e corposa e per fare ciò stiamo valutando tutti i possibili accorgimenti”. Biancamaria Gonano


12-13

03-04

NOVEMBRE

DICEMBRE

77 anni

di esperienza

158

14-15

28-29

GENNAIO

GENNAIO

2

832

studenti nel 2016/2017

cortili con campi da basket, pallavolo e calcio

dipendenti

19

PANORAMICA

salesiani

15 volontari

del Servizio Civile Nazionale

50.000

ORE 14.30-17.30

Bar interno

euro di agevolazioni e incentivi allo studio per le famiglie ogni anno

2 sale giochi 2 palestre 51aule 1aula

di robotica

1Auditorium


GIOVANILI

PIANETA TORVISCOSA

UN VIVAIO IN COSTANTE

EVOLUZIONE Due anni fa c’è stata una sorta di anno zero per il settore giovanile del team bassaiolo. Ma i risultati non hanno tardato a venire e oggi i biancazzurri vantano un vivaio di oltre cento tesserati

A

Torviscosa il settore giovanile è gestito in maniera eccellente da Fabio Bertoli che, nonostante i duri colpi ricevuti nel corso degli ultimi anni, ha saputo rialzarsi e mettersi al lavoro, o meglio, al servizio di centinaia di ragazzi. La prima squadra che vanta un'ottima posizione di metà classifica nel girone di Eccellenza delle regine CjarlinsMuzaneGemonese, comincia a pescare dalla sua cantera per rimpolpare la rosa. L'obiettivo dichiarato è quello di costruire una società autosufficiente, a costo zero, che sia in grado di far raggiungere ai

propri ragazzi il sogno della maglia societaria più importante - Bertoli ci introduca nel mondo delle vostre giovanili “Abbiamo un'ampia rosa di giovani calciatori, che vanno dai Primi calci fino agli Allievi e ai Giovanissimi. Senza calcolatrice sotto mano

posso tranquillamente dire che superiamo le cento unità: l'obiettivo principale è quello di far crescere i ragazzi, stiamo vedendo

Bertoli: “I tre pilastri? L'educazione, la scuola e il divertimento come gioco”

che questo accade e sempre più persone portano i loro figli da noi”. - Quali sono i vostri obiettivi? “Noi ci professiamo di fare tutto in casa. Io ho questo ruolo da poco più di due anni, non pensiamo tanto a vincere, che resta sempre bello e importante, lo stimolo per migliorare e migliorarsi, ma la priorità è la maturazione a 360° dei giovani. Farli arrivare in prima squadra è ciò che desideriamo. Abbiamo già adesso diversi ragazzi tra le fila dei "grandi" e osserviamo con piacere che l'interesse dei paesi limitrofi nei nostri confronti cresce sempre di più quotidianamente”. - Quali sono stati gli sforzi principali nel corso della sua gestione? “Come detto ho preso in mano due anni fa il settore giovanile: eravamo partiti male, c'era qualcuno che ci dava addirittura per finiti, invece con lavoro e sudore siamo cresciuti fino a toglierci grandi soddisfazioni. Credo che il segreto principale sia stato coinvolgere le famiglie: vogliamo portarle all'interno del mondo calcistico perché riteniamo che le basi di educazione e comportamento siano i pilastri su cui costruire i calciatori del domani”.

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GIOVANILI

- Ha un programma personale? “È un continuo processo di evoluzione. Io ho messo tre punti: l'educazione, la scuola e il divertimento come gioco. Come accennato la famiglia deve essere partecipe, ma comunque restando distanti nel momento in cui il ruolo chiave è assunto da società e allenatore. Bisogna responsabilizzarli. Poi la scuola, perché deve essere sempre e comunque la priorità. Infine il divertimento: perché è vero che ci vuole massimo impegno, che tutto questo è una cosa molto seria, ma il calcio deve essere soprattutto una valvola di sfogo, un momento della quotidianità dove poter sorridere e stare felici insieme ad altre persone che condividono la stessa passione. Vogliamo evitare che problematiche come il bullismo, presente troppo spesso a scuola, si ricreino all'interno del campo da gioco. Ci vuole una crescita sociale, una condivisione che porti alla creazione di un ambiente ideale e sereno”. - Il campo praticamente come seconda casa… “Sì, vogliamo farli sentire a casa. Per questo parliamo di impegni, di scuola, di problematiche. Ma come a scuola anche qui gli insegnanti pretendono, tutti vogliono primeggiare. E così allo stesso modo le famiglie pretendono che al ragazzo arrivi qualcosa. Per

Ci davano per finiti, e invece col duro lavoro ci siamo tolti grandi soddisfazioni

questo a inizio anno ho detto a tutti: "Lasciate lavorare le persone addette nella totale libertà e senza pressioni". I risultati, oggi, cominciano a vedersi. Se ci sono ostacoli se ne parla senza problemi. Ricordiamo poi che siamo una società che senza volontariato non potrebbe fare nulla. Le spese incidono, non sia-

mo di certo il CjarlinsMuzane, ma per noi il ragazzo è un capitale da custodire e coccolare. Io e la società cercheremo in tutti i modi di far emergere e far evolvere le qualità di tutti i ragazzi”. - Differenze rispetto ai suoi tempi? “Vedo che mancano le basi, quel-

le che una volta erano necessarie per scendere in campo. Parlo di corsa, gesti tecnici, stop della palle, passaggi. Vero che quella volta c'era solo calcio, ma si è un po' persa questa cura della tecnica. Una mancanza della generazione che proviamo a colmare. Dal prossimo anno puntiamo ad avere anche specifici preparatori atletici per i soli ragazzi in modo da completare totalmente la loro formazione. Bisogna prepararli fisicamente e mentalmente”. - Il vostro è quindi un progetto che va in aiuto della prima squadra. Ma come viene gestita la situazione se arriva un'altra società a chiedere il giovane? “Spesso e volentieri sono ospiti da noi dei selezionatori, che vengono a privilegiare le nostre formazioni. Oggi c'è un dialogo più corretto e più aperto, con le altre società. Non si fanno le cose di nascosto. Io mi sono posto come riferimento primario del Torviscosa per avere un dialogo con gli altri. Sono la persona con cui parlare. I ragazzi sono responsabili. Se c'è una richiesta si parla prima con la famiglia, poi col ragazzo, e si lascia decidere. Recentemente l'Ancona ci ha contattato per un ragazzo, che dopo la trafila ha deciso di restare. Qui stanno bene, vedo giovani maturi e questa è la soddisfazione più grande per chi educa. Sono rimasto piacevolmente sorpreso perché rinunciare a delle emozioni o a programmi futuristici per un ragazzo per restare qui è un gesto

di valore. È come aver acquistato un campione. Un ringraziamento speciale deve essere fatto ai mister. Noi ci teniamo ai ragazzi, non disperderli ci piacerebbe, valorizzarli è l'obiettivo. Anche i rapporti con le altre squadre sono migliorate, penso a ISM Gradisca e CjarlinsMuzane. Ci si aiuta tutti quanti, c'è voglia di crescere come movimento generale”.

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In collaborazione con

A SCUOLA DI CALCIO

I primi due anni della Scuola Calcio sono davvero importanti. Il biennio Piccoli Amici è fondamentale per far innamorare perdutamente i bambini di questo sport. Purtroppo ancora oggi moltissime società sportive non si rendono conto della necessità di creare un ambiente loro confortevole in cui possano divertirsi,

stabilire nuove forme di attaccamento e apprendere una disciplina. Sono due anni delicati e in prevalenza ludici. Obiettivi cognitivi si intrecciano alla crescita tecnica, motoria e relazionale dei piccoli giocatori. La categoria Piccoli Amici rappresenta il primo step di un percorso formativo strutturato che li accompagnerà fino

all’under 19. E’ “conditio sine qua non” che essa sia gestita da persone motivate, competenti e preparate. Il mio staff e io l’abbiamo pensato così. Se ti interessano proposte di allenamento per questa – o per altre categorie – puoi trovarle su mfa.mentalfootball.com!

PICCOLI AMICI:

L’AVVENTURA COMINCIA

L

ontano dal presentare questa proposta come unica ed esclusiva, ho deciso di indicare alcune linee guida per semplificare e organizzare l’attività Piccoli Amici delle scuole calcio. Pianificare significa accompagnare, sostenere e monitorare lo sviluppo psico-fisico dei mini

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calciatori. Niente è dato al caso e ogni momento è parte del tutto – inteso come percorso formativo – di cui conserva obiettivi, contenuti e variabili. Diviene vitale condividere obiettivi comuni e longitudinali, il cui raggiungimento è frutto di un’armonica crescita di tutte le competenze del piccolo.

Il bambino “totale”

Così come lo era il calcio dell’Olanda del maestro Johan Cruyff, allo stesso modo deve essere inteso il percorso sportivo/evolutivo del bambinocalciatore. Area motoria, area tecnica, area cognitiva ed area emotivo-relazionale si fondono e si compenetrano per presentargli

sfide sempre nuove, complesse e stimolanti. Non può esistere un’esercitazione semplicemente tecnica o motoria. Ci sono giochi il cui fine è raggiungibile soltanto dopo aver superato “prove” dinamiche, attive e coinvolgenti in cui il protagonista sia obbligato a fare delle scelte ponderate.


A SCUOLA DI CALCIO

IL BIENNIO PICCOLI AMICI

C

osì come questa categoria è parte di un percorso più ampio, allo stesso modo i due anni che la compongono hanno molte caratteristiche simili e alcune complementari. Per semplificare la tua lettura ho preferito mantenere un’organizzazione semplice e chiara, che ricalca la suddivisione delle aree fatta nel paragrafo precedente. Ogni seduta di allenamento mantiene la medesima forma– attivazione, globale, analitico, globale – tratta uno/due obiettivi cognitivi da raggiungere attraverso differenti gesti tecnici/motori. Il gioco e il rapporto con compagni e coach sono inerenti alla dimensione relazionale.

STRUTTURA E DINAMICHE DELLA SEDUTA DI ALLENAMENTO L’allenamento – qui da intendersi sempre come “attività ludica” – comincia dall’arrivo in spogliatoio. Dirigenti, coach e/o genitori volontari supportano i fanciulli nelle loro prime vestizioni. Tale attività deve essere un supporto: questo presuppone che essa sia fatta in modo prevalente dal bimbo coadiuvato da un adulto. Dopo un breve gioco fatto da seduti in spogliatoio, il treno del calcio parte in direzione del campo. Qui, tempo permettendo, ci si siede in cerchio qualche istante per salutarsi e spiegare rapidamente i giochi che si faranno di lì a poco.

LA STRUTTURA DELLA SEDUTA: 1. Gioco – Attivazione. La prima parte dell’allenamento è sempre un gioco – con o senza palla – in cui i bambini del primo anno sperimentano i differenti schemi motori di base, mentre quelli del secondo anno alternano tali schemi con qualche semplice gestualità tecnica in modalità totalmente ludica. 2. Globale – Partita a 4 porte. La seconda proposta della seduta è sempre rappresentata da una partita 2v2/3v3 in un campo con 4/6 porte con regole mutuate dal Funino di Horst Wein: quando la palla esce è possibile riceverne una nuova dal coach, oppure su può posizionare il pallone sul punto di uscita e passarlo al compagno o “autobattere”. Durante il secondo anno Piccoli Amici è possibile strutturare lo spazio di gioco in modo da dividerlo in aree e settori: questo crea dei vincoli che stimolano il piccolo calciatore ad abiutarsi ad avere riferimenti spaziali mobili e fissi. 3. Gioco – Analitico. La terza parte della seduta di allenamento è maggiormente correlata alla qualità. I mini calciatori devono affrontare una situazione semplice che richiede il perfezionamento di abilità tecniche e motorie in relazione a un obiettivo cognitivo. Attenzione al rapporto tra tempo di gioco e tempo di attesa: evitare estenuanti e continue fasi attive

e/o dilatati tempi di fermo; un rapporto 1:1, 1:2, 1:3 non crea problematiche e garantisce un numero elevato di ripetizioni. 4. Globale – Partita a 4 porte. Una nuova esercitazione globale chiude la seduta di allenamento. Questa proposta può essere libera da vincoli troppo complessi, ma si raccomanda di evitare squadre troppo numerose e di ridurre troppo il numero delle porte. OBIETTIVI DI CRESCITA MENTAL FOOTBALL L’attività sportiva nasce dal gioco. L’attività ludica è infatti la forma di espressione privilegiata dal bambino: è lo strumento attraverso il quale si rapporta a se stesso ed esplora il mondo circostante.

Giocando egli ha la possibilità di ricombinare in maniera personale e creativa le informazioni, le indicazioni, i segnali che gli vengono dall’ambiente. Il gioco è quindi un’azione che il bambino compie intenzionalmente per inserirsi nella realtà che lo circonda e per manipolarla. Esso è orientato verso la creatività, dunque verso il cambiamento, verso il possibile. Qui il bambino sperimenta con successo la possibilità di intervenire attivamente sugli elementi che lo attorniano. Il gioco è un’attività gratificante poiché non è condizionato da pressioni interne o esterne e tende perciò solo al piacere e alla conferma di sé. Il gioco aiuta ad acquisire consapevolezza di sé a elaborare insomma un’identità sociale e personale. Lo sport, soprattutto in fasi evolutive così sensibili, dovrebbe essere – è – del tutto sovrapponibile alla pratica ludica. Il suo fine ultimo è stimolare la crescita equilibrata del bambino in ogni sua componente. Esso deve abituarlo a percepire stimoli attraverso i sensi, analizzarli e produrre cognizioni e azioni utili a influenzare e modellare l’ambiente circostante. Per queste ragioni la tecnica sport specifica di una disciplina non può essere l’obiettivo primario del gioco/ allenamento. Gesti tecnici e atti motori sono lo strumento attraverso cui il piccolo calciatore permette ai propri pensieri di prendere vita; in questo modo egli genera e consolida capacità superiori necessarie per ogni contesto di vita (life skills). continua nel prossimo numero

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TremilaSport+ | 11 01 2017 | 23


CALCIOC5

PRIMO SUCCESSO DEI BIANCONERI IN COPPA ITALIA

SCONFITTI IN FINALE I FAVORITI DEL MACCAN CON L’ESTREMO BELTRAMINI GRANDE PROTAGONISTA

FLASH DELLA NEGRA STRATEGA PERFETTO

LA CONFERMA

C'è molto del tecnico friulano nella vittoria della Coppa Italia da parte del tecnico della Futsal Udinese, che nonostante il gap tecnico tra le due squadre è riuscito a portare a casa la Coppa grazie all'intensità di gioco, puntando su una ottimale condizione fisica, e facendo leva su entusiasmo e determinazione.

GLI ASSI SLOVENI DEL PRATA TROPPO ALTALENANTI

LA DELUSIONE

Costa cara alla squadra giallonera la prima sconfitta stagionale, che impedisce alla societĂ del presidente Maccan di portare a casa il primo trofeo. Eppure resta la sensazione che Aziz e compagni hanno gettato al vento un importante occasione, forse con un pizzico di presunzione alla quale non sono bastati gli ultimi cinque minuti di disperato forcing finale. Troppo altalenanti le prestazioni dei due assi sloveni, raramente pericolosi, e troppa imprecisione sotto porta.

BELTRAMINI, TRA I PALI NON HA SBAGLIATO NULLA

IL MIGLIORE

C'è solo l'imbarazzo della scelta nel trovare il migliore in campo tra i bianconeri, a partire da capitan Scuor baluardo insuperabile nonostante le 42 primavere, per andare avanti con l'imponente fisicità di Martorana, i guizzi del genio Albini ed il dinamismo di Dell'Arche e Benedetti. Noi premiamo l'estremo Beltramini, sempre attento ed autore di diversi interventi che hanno permesso all'Udinese di restare in gara e di portare a casa il Trofeo nel finale.

UDINESE FUTSAL,

LA COPPA è TUA!

F

ermo il campionato (si è giocato solo un recupero, Maniago-Palmanova 3-3 ed altra occasione fallita dagli amaranto per dare un senso alla stagione) si è disputata la finale regionale della Coppa Italia: davanti ad un pubblico delle grandi occasioni la Futsal Udinese alza per la prima volta la Coppa grazie alla vittoria per 3-2 sul favoritissimo Maccan Prata in una gara vibrante e combattuta sino all'ultimo secondo di gioco. La prima sconfitta stagionale costa cara alla capolista indiscussa del campionato, che cede nelle ripresa in un minuto partita e trofeo; come da pronostico è la squadra di Bovolenta a condurre il gioco ad inizio gara, e c'è subito lavoro per il portiere Beltramini, che alla fine sarà determinante con i suoi interventi. Emerson al 7' pesca il jolly con un tiro dalla distanza che s'infila tra una selva di gambe, l'Udinese rischia il ko in un paio di occasioni, la legge non scritta del calcio si materializza all'11', con la difesa Maccan presa in contropiede: sull'imbucata di Albini puntuale il tocco sotto di Martorana che supera Comello fissando il pareggio. E' una prodezza di capitan Aziz al 18' a far rimettere avanti il naso al Maccan; grande azione del capitano giallonero che di punta mette all'incrocio dei pali sul palo lungo, 2-1 per il

Maccan al riposo. Portieri subito protagonisti ad inizio ripresa da una parte e dall'altra poi la svolta del match arriva al minuto 12', fatale per il Maccan: corta respinta di Comello su un tiro non impossibile, pronto il tap in vincente di Dell'Arche per il 2-2. Il Maccan perde la bussola e non passa un minuto che l'invenzione di Albini regala il sorpasso ai bianconeri. Nel generoso forcing finale la difesa di mister Della Negra è praticamente perfetta; Stendler e Vulikic litigano con i pali, poi deviazione fortuita a botta sicura di un difensore udinese e un eroico Beltramini regalano alla Futsal Udinese un successo storico per la gioia dell'appassionato presidente Nicola Gabai e di mister Della Negra, ancora una volta capace di sovvertire tutti i pronostici. In serie B inizia col piede giusto il girone di ritorno il Manzano, che supera 2-0 il ForlÏ accorciando la classifica: Zanuttini e Tirelli indirizzano subito la gara, con due reti nei primi dieci minuti, poi nella ripresa dopo aver fallito in un paio di occasioni la terza marcatura, ci pensa il portiere Patti ad abbassare la saracinesca ed a mantenere la porta inviolata. Ora c'è bisogno di una conferma: nel prossimo turno in casa del fanalino Trento, c'è solo un risultato da agguantare per mantenere i sogni salvezza.

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CALCIO FEMMINILE

SIAMO BEN VIVE E LO

DIMOSTRIAMO

Francesca Ruzic, allenatrice del S.Marco Trieste, è convinta della bontà del calcio femminile del Friuli Venezia Giulia Francesca Ruzic , dopo una lunghissima carriera da giocatrice , oggi riveste il ruolo di allenatrice della prima squadra di calcio femminile della Polisportiva San Marco di Trieste . Nell'intervista rilasciataci, l’allenatrice ci racconta una bellissima realtà della nostra regione. - Qual è stato il suo approccio con il calcio?

"Di 22 giocatrici a disposizione, tredici sono nate nel 1998 , sei tra il 2000 e il 2001 e sono tutte ottime. Nominarne una o due sarebbe scorretto e riduttivo". - Quali sono le difficoltà da fronteggiare per un club come il vostro? Prettamente economiche o ne esistono delle altre? "Noi tra il 2004 e il 2005 abbiamo avuto numerosi problemi: la sezione femminile era

Ambizioso il programma del club giuliano, che prevede la promozione, oltre alla valorizzazione delle giovani promesse impiegate nelle varie formazioni giallorosse. "Ho iniziato a giocare da giovanissima, a sei anni - ricorda - e le mie prime squadre erano miste, composte da maschi e femmine. Poi, verso i 12 anni, ho iniziato a giocare in squadre femminili e mi allenavo con il Chiarbola, che militava in serie C. Compiuti i 14 anni, ho debuttato con il Latte Carso, che mi ha dato poi l’opportunità di approdare alla Polisportiva, della quale oggi sono allenatrice, nel biennio tra il 1996 e il 1997". - L’ultimo campionato giocato? "Quello tra il 2003 e il 2004 , una bellissima esperienza condita da tantissime soddisfazioni" . - Oggi allena la prima squadra: che cosa vi aspettate da questo campionato? "Il pallone è rotondo... Oggi siamo comunque prime in serie D e puntiamo a vincere il campionato e conquistare la serie C. Allenare è molto entusiasmante, l'ho fatto in tutte le categorie, Pulcini , Esordienti e Under 19. Ora alleno la prima squadra e devo dire che è davvero una bellissima soddisfazione poter insegnare quello che ho imparato in tanti anni a ragazze così motivate". - Avete una rosa giovanissima: qualche talento da segnalare?

LEONESSE Nel logo della società triestina compare il simbolo del leone di San Marco.

stata chiusa ma siamo riusciti nel 2013 a ricostituirla. Il nostro obiettivo fondamentale è quello di rafforzare il settore giovanile perchè economicamente risulterebbe insostenibile ogni anno acquistare nuove giocatrici di livello. Pertanto un settore giovanile competitivo è il miglior modo di raggiungere gradualmente traguardi importanti". - Collaborate con qualche altro club o siete assolutamente autonomi? "Collaboriamo con diverse associazioni e club, in primis l’Ufi che ha sede a Capriva. E poi il Fiumicello e il Sistiana-Duino. Lo scopo è quello di offrire la possibilità a più ragazze di iniziare ad approcciarsi al calcio e di crescere con la certezza che un giorno approderanno alla prima squadra". - Cosa pensa del calcio regionale femminile e cosa si dovrebbe migliorare secondo lei per renderlo più competitivo e più seguito? "Il calcio femminile in regione non è assolutamente morto: Triestina femminile, Pordenone e Tavagnacco sono le realtà che meglio ci rappresentano. Per renderlo più competitivo, dice? Beh, sicuramente la federazione dorvrebbe estendere capillarmente la sua presenza nelle scuole: aprendo alle ragazzine si ha la possibilità di far capire che il calcio femminile è uno sport bellissimo e completo.. È normale che se una bambina inizia a giocare presto ha più possibilità in futuro di approdare a ottimi livelli e normalizzare questo concetto aiuterebbe davvero moltissimo". Tommaso Cossio

TremilaSport+ | 11 01 2017 | 25


CALCIOUDINESE IL COMMENTO

IL SINISTRO DI JANKTO L'INCUBO DEI GRANDI Il ventunenne boemo ha fatto capitolare Buffon e Handanovic. Ma l'Udinese non ha saputo conservare i preziosi vantaggi procurati dal centrocampista

di IDO CIBISCHINO

N

o, ragazzi, io non mi muovo da Udine. Pensieri segreti (inventati, sia chiaro) di Oreste Karnezis che le recenti imprese dalle due sponde genovesi a Bergamo, decisive per la risalita bianconera, stavano innalzando tra i migliori cinque del ruolo in Italia. E perciò entrato nel mirino di club mondiali a caccia di un portiere affidabile, sicuro ad alto livello per almeno altre 3-4 stagioni dovendo compiere ancora 32 anni. L'Udinese non avrebbe posto ostacoli, anzi,

immaginare, tentando una spiegazione. Oreste si era caricato come una molla nell'attesa di misurarsi con Icardi, paventando una sorta di bombardamento nerazzurro anziché il pigolare degli uomini di Pioli avvolti in quella maglia ridicola da ramarri anemici. Sono decisivi, per un portiere, i primi minuti, quelli che gli scaldano muscoli, cuore e riflessi: un paio di buoni interventi e la partita scorre liscia. L'Inter invece, per merito di un'Udinese ispirata e trascinante, non si è vista né sentita, moscia e monocorde, lasciando

incrociare di testa il pallone della vittoria allo spegnersi della partita. Roba da sospendergli lo stipendio. E mi ha fatto ridere Pioli quando ha parlato di “grande gol” quando avrebbe dovuto soltanto ringraziare per un “grande regalo”. PUNTO IN PIù - Del Neri chiude l'andata a 25 punti, uno in più di Colantuono un anno fa e di Stramaccioni la stagione prima. Tenuto conto che l'unica vittoria illustre stagionale porta la firma di Iachini (1-0 a San Siro sul Milan), al Console di Aquileia manca il colpo che

contro Allegri e appunto domenica con l'Inter, guarda caso le due partite in cui l'Udinese era passata in vantaggio con lo stesso giocatore, il ventunenne ceco Jankto, prima di essere rimontata nel primo caso dalla doppietta di Dybala (punizione e rigore) e nel secondo da Ivan il terribile, pure lui doppiettista. Strane coincidenze. CERTEZZE - Mi sento in vena di vaticini: la musica cambierà, magari dalla prossima che porterà la Roma al Friuli. Questa è un'Udinese diversa, non di transizione, ma di prospettiva,

A Del Neri non è ancora riuscito il colpo grosso contro una grande. L'Inter vince con poco merito: a spianarle la strada anche un Karnezis a guardia abbassata

in divenire. Che possiede già importanti certezze collettive (impianto di gioco, intensità, mentalità) mentre altre si stanno formando a livello individuale. Tra queste il ragazzo che fin dalle amichevoli austriache aveva risvegliato la fantasia del vostro cronista per la facilità di battuta (un sinistro forte, pulito, pungente), l'eleganza, l'ecletticità nel proporsi in più ruoli, esterno e mezzala e persino trequartista. Jakub Jankto possiede i crismi del grande giocatore, è il pezzo da 30-40 milioni che fra un paio di stagioni l'Udinese sparerà a chi vorrà prenderselo, in testa la Juventus già a caccia del nuovo Marchisio. Nel suo caso, Gino Pozzo non ha ripetuto l'errore commesso col polacchino Zielinski che non ha voluto neppure passare per Udine

Stavolta Karnezis può prendersela solo con se stesso. Nella foto accanto, Perisic ha fatto vedere i sorci verdi a Widmer. Nella pagina accanto, Iankto esplode il sinistro del vantaggio sull'Inter. immaginando di incassare sui tre milioni e di rilanciare i ragazzi di casa, Scuffettone nostro in testa. Macchè, tutti progetti inceneriti dai 96 minuti contro l'Inter in cui il gatto greco ne ha combinate troppe, intaccando la fama conquistata con le tante prodezze precedenti. Gli estimatori di ieri diventati all'improvviso dubbiosi: se fa monate così, meglio che resti dov'è. Appunto: e noi ce lo teniamo, perchè non può essere una partita sbagliata a dare la misura del valore di un portiere. E Karnezis è un buon portiere, eccellente tra i pali, meno quando si tratta di districare i grovigli d'area con le uscite. SCARICO - Cosa gli sia successo per meritare la prima insufficienza stagionale da co-responsabile della sconfitta contro l'Inter, si può solo

26 | 11 01 2017 | TremilaSport+

inoperoso e infreddolito Karnezis cui l'andar del tempo ha fatto abbassare la guardia. La deviazione per nulla irresistibile di Perisic nel primo recupero lo ha colto impreparato: è andato giù come un sacco di patate mentre sarebbe bastato allungare il piede! Si ha un bel dire che l'esperienza aiuta a resettare i sensi di colpa, in realtà è dura risalire e riacquistare subito equilibrio e sicurezza dopo un errore grave, e così si spiega l'ulteriore incertezza che nella ripresa ha consegnato a Joao Mario il pallone del raddoppio, sventato da Widmer. Lo stesso svizzero che, replicato da Fofana, nella più leggibile delle situazioni non si è degnato neppure di metterci un'unghia per ostacolare il solito Perisic, libero di saltare e

fa notizia, quello che ti proietta in prima pagina. Gigi ha soltanto annusato la grande impresa allo Stadium


UDINESECALCIO

ARRIVA LA ROMA

LA STAFFETTA MANCATA E UNO SCALPO PER GIGI

una volta esaurito il doppio prestito all'Empoli che l'aveva valorizzato. Jankto, dopo la buona stagione di B all'Ascoli, doveva rientrare e giocare: se si è bravi, vent'anni valgono i trenta per una maglia da titolare. Aveva visto giusto Iachini, ha confermato Del Neri. PREDESTINATO - Jankto ha respirato calcio fin dalla culla: la sua casa a Praga sta a 300 metri dallo stadio dello Slavia, dove è cresciuto nella culla di una scuola sportiva di prim'ordine. Oggi, per prestanza fisica, tecnica e intelligenza tattica, rientra nel novero dei centrocampisti universali, che difendono, impostano, assistono, vanno a concludere. Così Del Neri,

considerate pure le caratteristiche di Fofana, altro ventenne in carriera, può permettersi di coccolare un centravanti che non vede la porta e che segna poco come Zapata (comunque apprezzabile per il lavoro sporco che svolge), sapendo che il gol può arrivare per altre strade, anche da questi giovani centrocampisti bravi ad allungarsi e inserirsi sul fronte offensivo. Quattro reti ha realizzato finora Fofana, il castigamatti di Palermo; due quelle di Jankto rifilate a totem che si chiamano Buffon e Handanovic: peccato soltanto che l'Udinese non abbia saputo difenderli quei gol d'oro. Ma questo è un altro discorso.

Eccoli di fronte i protagonisti della mancata staffetta dell'estate 2005. A sostituire Luciano Spalletti, l'artefice del magnifico triennio bianconero 2002-2005 culminato con 62 punti e il quarto posto (con annesso preliminare Champions), doveva essere Del Neri e non Serse Cosmi. Accadde che Gigi, il quale aveva dato la disponibilità, si stufò di aspettare e accettò la panchina del Palermo mentre Pozzo, in un tira e molla durato un mese, cercava inutilmente di trattenere Spalletti, deciso a rescindere il contratto con un anno d'anticipo e già promessosi alla Roma. “Pozzo vede l'Udinese tra le grandi; io - puntualizzò l'uomo di Certaldo - non posso garantire un altro quarto posto”. La spuntò lui, ma Pozzo pretese una penale: non gli corrispose il premio per la Champions. Storie vecchie, comunque non prive di fascino mentre bussa Udinese-Roma di domenica, altra partita di richiamo massimo al Friuli. Vogliamo cominciare parlando di portieri? Beh, l'Udinese ha perso con l'Inter anche per la giornataccia di Karnezis; la Roma ha vinto a Marassi sul Genoa grazie a un'autorete (di Izzo) e poi ci ha pensato il polacco Szczesny a preservare il risultato con interventi a dir poco prodigiosi. Come quelli del nostro Oreste a Bergamo. Ma la critica capitolina non gode, non s'accontenta di una Roma operaia, che rinuncia ai tacchi a spillo e ai lustrini, il popolo di Totti mugugna sulle onde delle cento

radio che ingolfano l'etere giallorosso. Spalletti replica, s'innervosisce, prova a brandire persino l'ironia per difendere i suoi e far brillare il secondo posto dietro l'inarrivabile Juve. Vincere, vincere... Sì, adesso gli toccherebbe venire a vincere a Udine. Lucianone ci proverà anche con una Roma rattoppata per le assenze (squalifica) di due pezzi grossi come De Rossi e Rudiger, in aggiunta a quella della freccia egiziana Salah, in coppa d'Africa come i bianconeri Badu e Wague. Vuol dire che accentuerà la cattiveria dei suoi e inventerà qualche marchingegno Spalletti per fregare il collega friulano. All'andata non ci fu partita allorchè, nella ripresa, la Roma accelerò e in 20 minuti calò il poker: due rigori trasformati da Perotti, quindi Dzeko e Salah. Ma Spalletti non troverà la stessa Udinese di allora. Questa sa anche attaccare, dispone di più soluzioni per andare in gol, e ha dalla sua la tranquillità di una classifica che non mette pressione, che lascia la mente libera di focalizzarsi su un unico sfizio: portare a casa, finalmente, uno scalpo illustre attorno al quale far ballare i propri tifosi. (i.c.)

di Biancamaria Gonano

TIFOSI : NUOVA MODALITÀ TRASFERTE L’ anno nuovo è appena cominciato e ci saranno delle novità fra i tifosi bianconeri per quanto riguarda la modalità trasferte. In realtà il nuovo direttivo dell’ Associazione Udinese Club aveva in mente già da un po’ di tempo l’ opportunità di organizzare una trasferta di tifosi senza necessariamente scomodare solo i singoli club. A Empoli ci sarà un pullman organizzato dall’ Associazione parallelamente agli eventuali mezzi organizzati dai singoli sodalizi come di consueto. Sarà comprensivo del solo viaggio con sosta in autogrill ad un prezzo agevolato per venire incontro alle esigenze di tutti gli appassionati. Il presidente Muraro ci tiene a sottolineare che quest’ idea non vuole essere assolutamente un

modo per fare concorrenza ai singoli club ma solo un’ alternativa diversa in caso soprattutto di difficoltà a riem-

pire le corriere di tifosi. Il momento economico è quello che è e sempre meno tifosi si sentono di affrontare

viaggi che richiedono una prenotazione e che poi potrebbero complicarsi in caso di anticipi o posticipi dell’ ultimo minuto : «Lo spirito che intendiamo dare all’ iniziativa è dettato dal concetto di collaborazione fra club al fine di portare più gente possibile allo stadio a seguire i bianconeri. L’esperimento comincerà in occasione di Empoli- Udinese del 22 gennaio, con partenza alle 8 del mattino dallo Stadio Friuli. I punti di raccolta potranno variare a seconda delle iscrizioni. L’ arrivo a Empoli è previsto per le 14, giusto in tempo per entrare allo stadio per la partita. Il costo del viaggio sarà di 40 euro, escluso il costo del biglietto della partita. Per prenotazioni ed informazioni chiamare il 3331158790 oppure Davide De Zorzi al 3482944896.

TremilaSport+ | 11 01 2017 | 27


SIDICEVA...

si diceva...

GIBO, UNO DEI RE DELLO ZONCOLAN

In un libro di Gottardi e Mosna la storia di Gilberto Simoni, tra momenti felici e tristi che ne hanno contrassegnato la vita e la carriera

È

uno dei re dello Zoncolan, Gilberto Simoni, che sulla cima friulana trionfò nel 2003 e nel 2007. Figlio della trentina Palù di Giovo, che diede i natali anche alla dinastia dei Moser, il grimpeur fu fin da bambino tifoso di Francesco e sognando di imitarne le gesta salì in bicicletta a 13 anni, iniziando una carriera che l’avrebbe portato alle più alte vette nazionali e internazionali. A lui Pietro Gottardi e Remo Mosna hanno dedicato nel 2010 un volume in cui, con il corredo

di splendide immagini, hanno voluto narrare il percorso di vita e di sport del campione trentino: il titolo “Gibo d’Italia” è stato ripreso

moni, nel 2003. Il Giro d’Italia ha in effetti avuto come protagonista il campione trentino per molti anni, dal 1999 al 2009, con due vittorie, un secondo posto e quattro terze piazze, imprese non facili perché ottenute a contatto con altri grandi campioni come Pantani, Armstrong, Garzelli, Cunego, Di Luca, Bettini, Basso, Contador e molti altri. Un iter, si diceva, iniziato nel segno di Francesco Moser ed è proprio sulle ginocchia dell’asso suo compaesano che Simoni figura con il sorriso soddisfatto in una foto a tutta pagina del libro.

Fisicamente esile, il giovane Simoni evidenziava però dei numeri interessanti, le stimmate del campione

28 | 11 01 2017 | TremilaSport+

a piè pari da quello della Gazzetta dello Sport, che in questo modo, con bella intuizione giornalistica, impresse in prima pagina il secondo trionfo nella “corsa rosa” di Si-

IN ROSA La copertina del libro e in alto Simoni con una delle sue numerose maglie rosa di leader.


SIDICEVA...

IDOLO Sopra, Simoni bambino in braccio al suo idolo Francesco Moser. Nelle altre foto, alcuni dei molti momenti di gloria del campione trentino, trionfatore due volte sullo Zoncolan.

Poi con addosso la sua prima maglietta, quella dell’Us Lavis, folgorato dal suo idolo nel tappone del Pordoi, che era andato a vedere in moto con il fratello Mario. Fisicamente esile, il piccolo Gilberto ha, come dicono gli esperti, dei numeri interessanti, le stimmate del campioncino, qualità che dimostra concretamente a seguire in tutte le categorie, fino ad approdare al professionismo nel 1994, a 23 anni ancora da compiere, con prima vittoria tra i “grandi” nel ’97, al Giro del Trentino, nella tappa di Arco. Una carriera, la sua, non tutta rose e fiori, sottolineano gli autori, con momenti di sconforto a seguito della sospensione per ematocrito seppure di poco superiore al 50%. Ma stimolato da Moser e Masciarelli, Simoni si riprese e divennero epiche le sue battaglie sui pedali con i molti campioni del periodo, fino a quando, nel 2010, quasi 39enne, non decise di smettere. Nel libro non solo ciclismo, comunque, si parla ma anche di suoi momenti di vita tristi e felici: tra i primi la perdita del padre e del fratello Mario, nei secondi l’incontro con Arianna, che diventerà sua moglie nell’anno del suo primo trionfo al Giro d’Italia e che il 1° marzo 2003 gli darà Sofia. Ma una carriera, la sua, contrasse-

PODIO Sotto, Gibo Simoni tra le miss tappa del Giro del Trentino, con in braccio il figlioletto

gnata pure da squalifiche per presunto doping, la più amara delle quali, nel 2002, dovuta, lui si difese, non alla cocaina, la cui positività era stata riscontrata in due controlli, ma a certe caramelle a base di miele, liquirizia e

foglie di coca. Nell’ultima pagina del libro, Simoni ha voluto scrivere a cuore aperto, come nel suo carattere, talune considerazioni, una delle quali, particolarmente significativa, dice: “Davanti a due sole cose mi sono arreso nella

mia carriera: l’invidia e l’ipocrisia. Ma a conti fatti per fortuna i bei sentimenti hanno prevalso su quelli brutti. Ho cambiato tante squadre, ho gareggiato in tutto il mondo, ma non sono mai stato solo”. . (E.F.)

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NONSOLOSPORT

CULTURA

Novità su mostre, spettacoli, eventi, personaggi del panorama culturale

MOSTRE

"J'ARRIVE", NAPOLEONE A UDINE Poche sono state le personalità che hanno così prepotentemente segnato il corso della storia ad aver non solo calcato il territorio del Friuli Venezia Giulia, ma ad averci soggiornato per alcuni periodi e assunto decisioni di rilevanza internazionale. Si ricorda ormai il 220^ anniversario del Trattato di Campoformido, probabilmente firmato nella dimora del doge Manin, stipula in conseguenza di cui si vide la fine della Repubblica di Venezia. Anche in occasione di questa ricorrenza “J’arrive” è la mostra visitabile nella chiesa sconsacrata di S. Francesco, che dopo aver fatto tappa in tre continenti è giunta per la prima volta in Europa, non a caso a Udine. Organizzata da Zenit srl con Fondation Napoléon e Les Invalides, con la collaborazione di Comune di Udine, Civici Musei e agenzia PromoTurismo FVG, l’esposizione si articola in cinque sezioni, che sono anche le cinque fasi della vita del Nostro spese al servizio della Madrepatria: il soldato, il generale, il console, l’imperatore, l’esiliato; gli avvenimenti legati al grande personaggio a partire dalla Rivoluzione francese. Ad accompagnare la consueta narrazione, il valore della mostra è rappresentato dai molti oggetti presenti, quasi sempre appartenuti a lui o comunque riguardanti il periodo. Negli 800 metri quadrati allestiti lo spettatore potrà osservare un preziosissimo orologio da tasca in oro, argento, diamanti e perle; fucili da caccia e altre armi finemente decorate; un piatto di porcellana ritraente Napoleone incoronato, regalo della regina Maria Luisa alla moglie del generale Ney; perfino un quadernetto di appunti delle lezioni di inglese avute durante l’esilio a Sant’Elena. Non poteva infine mancare un pezzo immediatamente riconoscibile: il famosissimo cappello che il condottiero usava indossare anche in battaglia, elemento che da solo vale il prezzo del biglietto. In un’epoca come la nostra, in continua evoluzione tecnologica, grazie all’impiego innovative tecniche ecco presente anche una spettacolare e fedele ricostruzione in 3D dell’intera silhouette del personaggio. “Napoleone Bonaparte, le cinque facce del trionfo” sarà aperta fino al prossimo 26 febbraio; il venerdì e il sabato dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18, la domenica dalle 10 alle 18. Il costo dell’ingresso è di 10€.

L’ANGOLO DELLA

LETTURA

ROBERTO SAVIANO

LA PARANZA DEI BAMBINI FELTRINELLI

La paranza dei bambini è la storia di un gruppo di adolescenti decisi a conquistare Napoli. Un gruppo di fuoco – una paranza, appunto. Ragazzini che sfrecciando sugli scooter e sparando all’impazzata con pistole semiautomatiche e AK47 controllano strade e quartieri. Ragazzini che non hanno paura né del carcere né della morte, perché sanno che l’unica possibilità a loro disposizione è giocarsi subito la vita. “I soldi li ha chi se li prende, non chi sta ad aspettare che qualcuno glieli dia.” Paranza è nome che viene dal mare: sono “le barche che vanno a caccia di pesci da ingannare con la luce”. E come nella pesca a strascico la paranza va a pescare persone da ammazzare.

PAOLO COGNETTI

LE OTTO MONTAGNE EINAUDI

Pietro è un ragazzino di città, solitario e un po’ scontroso. I genitori di Pietro sono uniti da una passione comune, fondativa: la montagna li ha uniti da sempre, anche nella tragedia, e l’orizzonte lineare di Milano li riempie ora di rimpianto e nostalgia. Quando scoprono il paesino di Grana, ai piedi del Monte Rosa, sentono di aver trovato il posto giusto: Pietro trascorrerà tutte le estati in quel luogo “chiuso a monte da creste grigio ferro e a valle da una rupe che ne ostacola l’accesso” ma attraversato da un torrente che lo incanta dal primo momento. Iniziano così estati di esplorazioni e scoperte, tra le case abbandonate, il mulino e i sentieri più aspri. Perché la montagna è un sapere, un vero e proprio modo di respirare, e sarà il suo lascito più vero.

Massimo Gaudino

PATRICIA CORNWELL

CAOS

MONDADORI Nella quiete del crepuscolo di una serata di inizio settembre, Elisa Vandersteel, una ragazza di ventitré anni, muore mentre sta andando in bicicletta lungo il fiume Charles. Sembrerebbe essere stata colpita da un fulmine, ma poiché è una bellissima giornata, è evidente che la causa debba essere un’altra. Da giorni Kay Scarpetta riceve sul suo computer ogni pomeriggio alla stessa ora un messaggio vocale con una bizzarra e inquietante filastrocca, sempre diversa, inviata da un anonimo che si firma Tailend Charlie. E proprio quando la famosa anatomopatologa giunge sulla scena della morte della povera Elisa per dare inizio alla sua indagine le arriva la settima filastrocca

30 | 11 01 2017 | TremilaSport+

MATTEO STRUKUL

I MEDICI. UNA DINASTIA AL POTERE NEWTON COMPTON

Firenze, 1429. Alla morte del patriarca Giovanni de’ Medici, i figli Cosimo e Lorenzo si trovano a capo di un autentico impero finanziario, ma, al tempo stesso, accerchiati da nemici giurati come Rinaldo degli Albizzi e Palla Strozzi, esponenti delle più potenti famiglie fiorentine. In modo intelligente e spregiudicato i due fratelli conquistano il potere politico, bilanciando uno spietato senso degli affari con l’amore per l’arte e la cultura. Fra omicidi, tradimenti e giochi di palazzo, questo romanzo narra la saga della famiglia più potente del Rinascimento, l’inizio della sua ascesa alla Signoria fiorentina, in una ridda di intrighi e colpi di scena...

DONATO CARRISI

IL MAESTRO DELLE OMBRE LONGANESI

Fu il primo dei tribunali della curia romana ecclesiastica, ed è istituito per le questioni di coscienza. Le sue origini risalgono al XIII secolo, quando per autorità di Innocenzo IV i penitenzieri di Roma si costituirono in collegio sotto la presidenza di un cardinale. Il suo potere giurisdizionale variò secondo i tempi, ma è certo che la Penitenzieria si sia occupata e continui a occuparsi di cose oscure, indicibili e pericolose. Come fu in epoca controriformista per le suppliche dei condannati a morte per stregoneria. La Santa Penitenzieria Apostolica è anche altrimenti conosciuta come: il tribunale delle anime. È qui che bene e male giocano la loro partita con il destino degli uomini.


29 gennaio 2017 5 marzo 2017 25 giugno 2017


BASKET PERSONAGGI A sinistra, Fabrizio Frates. A destra, il triestino Matteo Boniciolli che guidò la Snaidero in A1 al suo esordio sulla panchina arancione nel '99-2000.

UNA A2

PIENA DI EX

Nel girone Est dove milita l’Apu, molti i volti conosciuti di tecnici, due dei quali già esonerati, che si sono ritrovati a giocare contro i loro antichi colori di EDI FABRIS

È

CAPOLISTA Stefano Pillastrini è l'attuale capolista del girone Est di A2 sulla panchina di Treviso.

un girone Est di A2 dal sapore particolare, quello della stagione in corso, per blasone e valori tecnici di varie squadre e per la componente affettiva che alcuni dei loro allenatori rappresentano agli occhi dei cestofili friulani in virtù della loro passata militanza nel basket udinese. Il più in alto in classifica, ma battuto dall’Apu lo scorso dicembre a Cividale, è “Big Pilla”, Stefano Pillastrini, attuale capolista con Treviso, con cui ha siglato un triennale con inizio il 4 luglio 2014. Nato a Ferrara 56 anni fa, il corpulento tecnico emiliano guidò la Snaidero in A1 nel 2002/2003, per una sola stagione, ed è lui pure uno dei tanti “ragazzi con la valigia”, con carriera iniziata nel 1988 sulla panchina degli juniores della Fortitudo Bologna e promozione a head coach in A2 dal ’90 al ’92. Poi su e giù in Italia, dalla natìa Ferrara a Cervia, Modena e Forlì e ancora a Montecatini, Pesaro, appunto Udine, Montegranaro (cittadina marchigiana di cui è cittadino onorario), Virtus Bologna, Varese, Torino e oggi Treviso, con l’intermezzo nel 2007 della nazionale azzurra Under 18. Artefice delle promozioni in A1 di Montecatini, Montegranaro e Varese, vinse nel 2005/2006 il prestigioso premio Reverberi, che si aggiudicarono pure allenatori importanti come Bianchini e Messina. Il più e meglio ricordato in Friuli è comunque il triestino di S.Giacomo Matteo Boniciolli, classe ’62, che ingaggiato come capo allenatore dalla Snaidero rientrata di fresco in A2 nel 1999, condusse nell’immediato la formazione arancione, che aveva Teo Alibegovic come leader, alla promozione nella massima serie. Indimenticabile l’entusiasmante match clou con Barcellona Pozzo di Gotto in un Carnera stracolmo.

32 | 11 01 2017 | TremilaSport+

E l’anno seguente, in A1, seppe ripetersi, ottenendo un settimo posto che valeva i play off, fase finale dalla quale uscì nei quarti dopo un’appassionante serie con Pesaro conclusasi 3-2 per la Scavolini. Due stagioni da protagonista che gli valsero la successiva consacrazione a Bologna, sponda Fortitudo, club nel quale attualmente milita in A2, con recente sconfitta interna ad opera dell’Apu di Lino Lardo. In mezzo, anche per lui un incessante vagabondag-

Indimenticabile il match-promozione con Barcellona in un Carnera stracolmo gio in Italia e all’estero (Ostenda, Astana e nazionale del Kazakistan). Udinese doc di via Poscolle, meno blasonato dei due precedenti ma comunque con un buon palmarès, è Alberto Martelossi, classe ’66, che nella sua città guidò in B nel 1998/99 la ricostituita Nuova Pallacanestro Udinese griffata Bernardi. Oggi il tecnico friulano è con buone risultanze sulla panchina mantovana e ha battuto di recente l’Apu in una gara tutta da dimenticare per Ray & C. Dopo gli inizi di carriera all’Aurora Desio, dal 1996 al ’98, anche per lui una trafila da vagabondo, con due andate e ritorno a Pavia, Roseto e Ferrara, oltre a Imola, Barcellona Pozzo di Gotto, Verona e Brescia, club con cui ottenne il titolo di miglior allenatore di Lega2.

Altri due ex snaiderini ci hanno invece già rimesso le penne, subendo l’esonero: Fabrizio Frates a Verona e Luigi Garelli a Forlì. Il primo, milanese classe 1959, approdò alla Snaidero nel 2001/2002, dopo aver militato in Regione, con Franco Ciani come vice, nella Goriziana dal 1996 al ’98. In arancione ebbe il giovane Vujacic come emergente play-guardia e quella stagione fu per lui l’anticamera di una successiva entusiasmante esperienza a Reggio Emilia, dove ottenne vittorie a ripetizione, lanciando anche talenti come Mordente e Gigli, e venne promosso in A1. Nel suo palmarès, due premi come miglior allenatore dell’anno, una Coppa Korac a Cantù nel ’91 e una Coppa Italia a Treviso nel ’94 e l’esperienza azzurra come assistente di Recalcati e come head coach dell’Under 20, che guidò in due campionati europei di categoria. Quella recente a Verona non è stata invece per Frates un’esperienza felice, esonerato dal club scaligero sul finire del girone d’andata e dopo la sconfitta interna con l’Apu. E alterna fortuna ha incontrato a Forlì Gigi Garelli, che venne ingaggiato da Edi Snaidero per una stagione nel 2010/2011 dopo l’ottima stagione a Vigevano, dove aveva ottenuto l’anno prima la gratificazione di miglior tecnico di A2. Emiliano, classe ’62, Garelli deve aver stipulato una sorta di convenzione speciale con il club forlivese, visto che nella città romagnola ha lavorato in vari momenti, ultimi dei quali quelli in serie B la stagione passata (battuto dall’Apu, conquistò poi la promozione in A2 nel secondo incontro con Montegranaro) e quello del campionato in corso, con recente esonero (ma permanenza nel settore giovanile del club) dopo gli scarni risultati ottenuti. Per sua soddisfazione, la vittoria contro l’Apu in un acceso incontro sul proprio parquet a inizio campionato.


BASKET SOCIETÀ

CRESCITA COSTANTE

Il Basket 4 Trieste si sta sempre più affermando nella cura della linea verde

N

asceva nel 2010, e già faceva notizia l’avvento di una società costituita ex novo in un momento economico tutt’altro che semplice da affrontare per le associazioni sportive dilettantistiche, tanto più a Trieste. Sono trascorsi poco più di sei anni dalla presentazione ufficiale nel Palazzo della Regione, e oggi, passo dopo passo, il Basket 4 Trieste è realtà consolidata e di grande attrattiva nel panorama cestistico giuliano, tanto da contare nella stagione in corso un numero di atleti tesserati secondo solo alle grandi realtà cittadine, Pallacanestro Trieste/Basketrieste ed Azzurra. Un percorso non per questo esente da momenti sofferti, come la rinuncia alla serie D nel campionato 2015/2016, ma veicolato nel tempo da un comune denominatore, il crescente appeal del settore giovanile. La società conta 6 squadre nella stagione in corso ed è presente nei vari campionati giovanili con le formazioni Under 20, Under 18, Under 16 e Under 15, oltre ai due team senior in Promozione e Prima Divisione. Al timone della società una presidentessa, Paola Scubogna, affiancata dal team manager/allenatore Riccardo Coppola, completa i quadri societari Guido Roberti. Un assetto manageriale a conduzione famigliare e forse per questo motivo di appeal per i giovani e le famiglie, sempre più alla ricerca di entità dove il lavoro in palestra è costruito attorno allo stretto rapporto umano. Di recente, per alcuni ragazzi la convocazione con le rappresentative regionali di categoria, motivo d’orgoglio per allenatori e staff. Nelle sei stagioni precedenti, la prima squadra era presenza fissa in serie D, campionato che raccoglie tuttora il maggior numero di squadre triestine. Nel campionato 2014/2015 il punto più alto, una semifinale play-off persa a gara-3 contro Grado, serie che grida ancora vendetta per un errore arbitrale clamoro-

so in gara-2, quando venne convalidato un canestro ai "mamuli" oltre la sirena. Dalla C2 sfiorata, la decisione di tirare il fiato economicamente e concentrare gli sforzi sul settore giovanile, cresciuto in modo esponenziale nella stagione seguente. Un anno di assestamento è stato sufficiente e la società senza nascondersi troppo ha costruito un team con l’unico obiettivo di tornare in serie D, e nel contempo mantenere alla base della piramide un lavoro capillare sui giovani. Lo scorso anno, per la prima volta un team giovanile raggiunse la fase “High” di un campionato, riservata alle prime classificate. Era il team Under 18, che oggi ben sta figurando nel campionato Regionale Under 20. Il 2016 si è chiuso con il primo posto, e la squadra affidata a Coppola e Sirio Ciacchi ha sin qui dominato e rispettato i pronostici. Nel roster alcuni nomi di grido, Giacomo Norbedo, ex Pallacanestro Trieste, Marco Catenacci e Nicholas Fragicacomo, oltre a Lorenzo Perotti, giocatori che potrebbero comodamente disputare la serie C2. Alle loro spalle tanti giovani sbocciano dal team Under 20 e trovano con continuità spazio in prima squadra. La società è poi molto attiva nell’organizzazione di feste e tornei: ad aprile alcune squadre parteciperanno al noto torneo di Vienna, ma il vero fiore all’occhiello della società è la comunicazione, incentrata su una pagina Facebook molto seguita e su rubriche radiofoniche in collaborazione con RadioAttività, emittente storica di Trieste, media-partner. I biancorossi (il sodalizio riporta fedelmente i colori del capoluogo giuliano) di recente si sono fatti portavoce nel sostenere, con una certa enfasi, la campagna a favore della presenza dei defibrillatori in tutte le palestre e campi comunali, battaglia sin qui adagiata nel limbo in seguito all’ennesimo rinvio del decreto Balduzzi. (G.R.)

UISP

BASKET TIME FEMMINILE, RINFORZATA AL VIA Ha preso il via la nuova stagione del campionato femminile Uisp regionale (nella foto lo striscione di sostegno alla campagna della non violenza sulle donne) e come ogni anno in casa Basket Time Udine si parte da grandi novità. Dopo la ristrutturazione apportata all’impianto di via S.Pietro, non poteva che rinnovarsi anche il gruppo dell'allenatrice Paola Cavallo, che grazie ad un lavoro di team durato tutta l’estate ha scelto di rivoluzionare la squadra. Si è deciso quest’anno di alzare l’asticella, elevando, oltre al livello tecnico, anche l’età media e l’altezza della squadra che ha inserito all’interno del nucleo storico ben due pivot e varie giocatrici d’esperienza,

con una sorta di fil rouge con il basket codroipese, da cui lo scorso anno arrivò Nicoletta Soldà, che aveva militato lì negli anni della serie B, e da Codroipo sono arrivate ora quattro giocatrici fondamentali come Giulia Rainero, play/guardia classe 1986, Erika Vanin classe 1985, e Irene Molinaro, classe 1987. E poi Francesca Palmino, guardia 35enne, reduce da due maternità. E' giunta inoltre l’ esterna udinese Federica Coseano, classe 1985. L’obiettivo come sempre è di qualificarsi per le Finali Nazionali, che quest’anno si svolgeranno a Pesaro dal 16 al 18 Giugno 2017. Questo è il roster: Giulia Talotti, Martina Beltrame, Ana Saranovic, Francesca Palmino, Giulia Rainero, Ilaria Lorenzoni, Valeria Collini, Valentina Maraspin, Paola Perini (K), Erika Vanin, Irene Molinaro, Federica Coseano, Federica Cornacchia, Nicoletta Soldà, Marta Franco e Alessandra Scutari. All.enatrici: Paola Cavallo e Letizia Di Leo. Fisioterapista: Cristiana Dose.

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7 GENNAIO 2017 - SERIE B1 FEMMINILE

PAV UDINE Vs ERACLYA ADUNA PADOVA 0-3

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VOLLEY

FOTO ANDREA MORATTO TremilaSport+ | 11 01 2017 | 35


PALLAVOLO

Abbiamo le risorse fisiche e caratteriali per ottenere la salvezza in serie C con una squadra molto giovane

PRIMA SQUADRA La formazione maggiore del Rizzi, militante in C.

UN SERBATOIO

DI LUSSO IN PERIFERIA Il Rizzi Volley, attivo dal 1984, vanta 150 atlete tesserate e partecipa a 9 campionati nella varie categorie

N

el panorama del volley femminile provinciale, attualmente movimentato da disegni di aggregazione tra le maggiori realtà societarie udinesi per il raggiungimento della massima serie in un futuro non molto lontano, continua il lavoro “sotto traccia” di realtà consolidate come l' Usd Rizzi Volley che, con le sue 150 ragazze tesserate e partecipanti a 9 campionati dall'Under 13 alla serie C, resta un serbatoio di sicuro affidamento per tutto il movimento e che opera con continuità già dal 1984. ”Siamo una società che da sempre ha come mission la crescita e la maturazione delle sue giovani atlete in vista di sviluppi di carriera nelle serie superiori – sottolinea il presidente Gianfranco Ingenito, che la scorsa estate ha raccolto il testimone da Maria Cristina Saturno al vertice del sodalizio – . E grazie al costante supporto di diversi sponsor locali e soprattutto al lavoro appassionato di tecnici e volontari, anche in momenti economicamente difficili come questi, possiamo con orgoglio affermare di costituire ancora un porto sicuro per il nostro bacino di riferimento”. Il lavoro di tutto lo staff tecnico e dirigenziale del

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ZONA CALDA Azzurre in azione sotto rete club udinese si è infatti tradotto, anche per la stagione in corso in posizioni di primissimo piano in tutti campionati giovanili in cui le

ragazze gialloblù sono all'opera, mentre la prima squadra in serie C, affidata alla guida tecnica di Fabrizio Marchesini, è attual-

mente impegnata in posizioni di retroguardia nella lotta per la salvezza. “Le difficoltà che stiamo incontrando erano ampiamente previste e riguardano la naturale maturazione di una squadra di ragazze molto giovani per la categoria in cui militano – analizza Ingenito – ma detto questo, sono altresì convinto che abbiamo le risorse tecniche e caratteriali per riuscire a salvarci e a raggiungere quello che resta il nostro obiettivo di sempre: mantenere la categoria facendo crescere tutte le nostre pallavoliste e spiccare il volo alle migliori e magari chissà, riuscire a tenere con noi qualcuna di queste anche per qualche annata in più”. Qual è il livello tecnico del campionato di serie C 2016/17? “E' un torneo “strano” quello di quest'anno, con le contentendenti divise in due tronconi: accanto a squadre che schierano atlete esperte c'è tutta una serie di società che hanno fatto la scelta sino a qui di utlizzare le giovani più dotate nei campionati giovanili, privando così la squadra senior di risorse importanti e facendo venir meno l' equilibrio e il tasso tecnico a tutta la competizione”. Alla luce di queste considerazioni avrà pertanto gioco facile il Pordenone Volley per la vittoria finale? “Per quanto abbiamo visto fino ad ora, sicuramente Pordenone si presenta come un team ben attrezzato sotto tutti i punti di vista per vincere il campionato ma la stagione è ancora lunga e sarà tutto da vedere se saranno in grado di mantenere i ritmi notevoli con cui fino ad oggi hanno incantato; inoltre ci sono almeno altre due o tre compagini che la seguono da vicino e che a mio avviso saranno in grado di darle filo da torcere: il campionato è ancora tutto in divenire”. Giuseppe Passoni


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8 GENNAIO 2017 - SERIE C FEMMINILE

VOLLEY CODROIPO Vs JULIAVOLLEY STARANZANO 1-3

38 | 11 01 2017 | TremilaSport+


VOLLEY

FOTO MARCO BISCONTIN TremilaSport+ | 11 01 2017 | 39


PUGILATO

Foto: Spektrum Photo - Tommaso Revelant

IL CAMPIONE NICOLA CIRIANI COMBATTERÀ A UDINE PER IL TITOLO ITALIANO DEI MEDIOMASSIMI

"SARÀ UN ANNO INTENSO" PAROLA DI PRESIDENTE Il numero uno della Pugilistica udinese, Zalateu, anticipa il programma del club

C

on Leonardo Zalateu, giovane e dinamico presidente della Associazione Pugilistica Udinese (nata nel 1945), ed ex pugile, parliamo di presente e futuro della sua società e della boxe in generale, cominciando dal settore giovanile, che a suo avviso promette molto bene. “Direi - inizia Zalateu- che dobbiamo essere soddisfatti e a questo proposito parlano i numeri: 25 giovani atleti tra gli 8 e i 14 anni, si sono preparati con l’aiuto di un maestro diplomato Isef e qualcuno di loro debutterà già a cominciare dai primi mesi del 2017. Siamo fiduciosi anni di vita anche perché sono stati messi alla prova nei Criterium giovanili, dell'Apu organizzati in Regione, destando un certo interesse.” - Nicola Ciriani è la punta di diamante. Ma alle su spalle esistono pugili emergenti? “Come professionista - conferma il presidente APU - è il nostro numero uno e a marzo, salvo imprevisti, combatterà per il titolo italiano dei mediomassimi a Udine. Tra i dilettanti ci sono poi diversi giovani pugili interessanti, come

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gli

40 | 11 01 2017 | TremilaSport+

IL PRESIDENTE Leonardo Zalateu, numero uno dell'Apu, espone un programma intenso per l'anno in corso. Vlad Popescu, Marco Ciardulli e Martina Moro, che si apprestano a salire sul ring con il prezioso aiuto dei tecnici Gianluca Calligaro,Alessandro Zuliani, Aurora Cencig e Luca Beltrame.” - E con le donne come va? “L’atleta di punta è indubbiamente Martina

Moro - continua Zalateu - , atleta che vanta un notevole numero di match alle spalle, poi ci sono anche altre ragazze che per la prima volta si sono avvicinate alla noble-art. Vedremo".. - Difficoltà soprattutto economiche frenano spesso i programmi ma l’Apu, ormai da molto tempo, garantisce ad atleti e tecnici la continuità dell’attività: merito anche del volontariato, vero? “Senza ombra di dubbio - conferma il presidente - , a cominciare dal consiglio direttivo, per finire allo staff, che si impegnano a gestire la palestra e organizzare eventi. Abbiamo sponsor amici come la Blueservice e altri e poi anche i contributi regionali e comunali, che aiutano le nostre casse”. - Zalateu, cosa bolle in pentola per il 2017? “Sarà un anno molto impegnativo - conclude il presidente - con l’organizzazione del match di Ciriani e l'allestimento di due riunioni al Città fiera di Torreano di Martignacco. Seguiranno una riunione in via Riccardo di Giusto e il Memorial Vecchiatto a novembre, accanto ad altri eventi durante l’anno, per contribuire a dare una sempre costante visibilità al nostro sport.”. Roberto Cainero


SCI

GIOVANE E DECISO Daniele Cappellari, di Forni di Sopra, sta vivendo un momento importante della sua fresca carriera

Q

ualche settimana fa all’Arena Carnia di Piani di Luzza, a Forni Avoltri, si e’ disputata la prima giornata della Coppa Italia Fiocchi di biathlon, organizzata da Asd Monte Coglians e Sci CAI Trieste. Per la squadra del Comitato FISI FVG, spicca il successo di Daniele Cappellari negli Junior. Il 2016 si era aperto alla grande per il diciannovenne di Forni di Sopra, con un bronzo ai Mondiali giovanili di biathlon di Cheive Gradistei in Romania, proprio un anno fa. Negli ultimi giorni l’ assenza di neve lo ha costretto a

Spero di entrare in un gruppo sportivo militare una pausa, come lui stesso racconta: “ La scorsa settimana abbiamo saltato una gara per le pessime condizioni della pista. Per noi se non nevica e le temperature rimangono elevate è un dramma. Ora speriamo che le cose cambino. Sabato e domenica siamo stati impegnati in un test di qualifica per i Mondiali. Gli allenatori considerano i migliori risultati, e i primi quattro atleti ottengono così il pass per partire per questo importantissimo impegno annuale". CONDIZIONE "Fisicamente sono ok, anche se non sto sparando bene come l’anno scorso - considera Daniele - . Devo ritrovare la giusta concentrazione al tiro. Mi sto allenando con costanza ma non è sempre facile fare un lavoro mentale. Sugli sci puoi andare come un treno ma spesso le gare si

decidono al poligono fino all’ ultima serie. Paradossalmente se non corri ma spari bene hai più chances ma la situazione migliore è riuscire a trovare un giusto equilibrio fra le due discipline. È come se il cervello dovesse regolare due ambiti, due aspetti ,e anche gli allenamenti sono diversi: alle ripetute veloci seguono le serie al poligono per andare a sparare subito, come in gara. La simulazione dei tempi è fondamentale". PATHOS Ma in gara l’adrenalina è decisiva per riuscire a ottenere il massimo della concentrazione e in allenamento spesso manca. È lì che devo lavorare”. Daniele è quasi letteralmente nato con gli sci addosso. Del resto nascere a Forni di Sopra aiuta molto e le montagne innevate sono lo scenario migliore per ogni bambino: “Avevo tre anni e all’asilo ci portavano a sciare per imparare i primi rudimenti - rac-

CONCENTRATO L'attenzione di Cappellari davanti al bersaglio

conta - . Anche papà e mamma desideravano che io praticassi questo sport. Ho iniziato a gareggiare con la mia società, la Fornese, e anche a livello regionale riuscivo ad ottenere buoni risultati, inizialmente solo nel fondo. Poi ho capito che il biathlon mi dava più emozioni e ho seguito quella direzione". Una scelta che non era più solo un divertimento.. "Adesso la mia mente è concentrata in questo sport articolato e che mi chiede sacrifici e passione ma che mi dà anche molte soddisfazioni”. - dice Daniele, che compirà vent’ anni a marzo e si è diplomato a Santo Stefano lo scorso anno come tecnico del legno. “Per ora continuo a sciare, non mi vedo a fare solo il falegname - scherza - . Voglio provare ancora due anni, fino a quando sarò senior, e tentare di entrare in qualche gruppo sportivo militare. In caso

contrario, siccome le spe se sportive comincerebbero a diventare pesanti, inizierò a lavorare. Per ora ci provo. Adesso abbiamo un periodo molto intenso di allenamenti con carichi

pesanti di 15- 20 ore settimanali che alterniamo a settimane meno intensive che però non prevedono mai meno di una decina di ore". Un' attività che dura tutto l’anno, tranne un mese di pausa fra aprile e maggio: "Al poligono a Forni Avoltri sparo e scio, poi in estate si lavora in palestra e con lo skiroll. Il mio mondo è comunque quello del bosco innevato ma mi è capitato di praticare anche discesa con i miei amici e come puro divertimento”. Oltre al mondo degli sci, la vita di Daniele si svolge nel bar pasticceria dei suoi genitori a Forni di Sopra: “ La mamma prepara i dolci e papà serve dietro il banco. Mi piace dargli una mano. In paese mi conoscono tutti anche perché ho un carattere socievole e simpatico. Nel mio tempo libero mi piace ascoltare la musica rap e uscire con i miei amici, anche per giocare a calcetto. Non seguo il calcio perché preferisco guardare gli sport invernali. I miei miti

sono lo svizzero Mario Cologna e il norvegese Peter Northug. Fra gli italiani naturalmente l’inesauribile campione Giorgio Di Centa, che ho conosciuto perché sua figlia Martina pratica biathlon con me. Il mio sogno nel cassetto è poter entrare in un corpo militare e venire pagato per ciò che amo fare di più. E il mio obiettivo è tornare ai Mondiali ed entrare in squadra A. Sono ancora giovane ma farò di tutto per arrivarci “. Biancamaria Gonano

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13-15

l’Associazione Sportiva Udinese

Gennaio 2017

organizza il

2° Torneo internazionale

“alpe adria”

PROGRAMMA DELLE GARE: VENERDÌ 13 GENNAIO Inizio

Gara

SABATO 14 GENNAIO Inizio

Gara

DOMENICA 15 GENNAIO Inizio

Gara

15.00

Fioretto maschile 2007 e 2008

9.30

Spada maschile 2003 e 2004

9.30

Fioretto maschile 2003 e 2004

15.00

Fioretto femminile 2007 e 2008

9.30

Spada femminile 2003 e 2004

9.30

Fioretto femminile 2003 e 2004

16.30

Gara integrata a coppie con disabili intellettivi

13.00

Spada maschile 2005 e 2006

13.00

Fioretto maschile 2005 e 2006

13.00

Spada femminile 2005 e 2006

13.00

Fioretto femminile 2005 e 2006

Formula di gara del Gran Premio Giovanissimi: primo turno con gironi da 6/7 tiratori, senza eliminazione e a seguire turni di eliminazione diretta

GARA:

ISCRIZIONI:

Riservata agli atleti delle categorie Gran Premio Giovanissimi (spada e fioretto anni di nascita 2003-2004-2005-2006), prime lame e esordienti (anni di nascita 20072008). Saranno premiati i primi 8 classificati per ogni categoria.

Tramite email (scherma@asu1875.it) entro e non oltre il 11/01/2017.

DOVE:

EQUIPAGGIAMENTI:

Palestre dell’A.S.U. Via Lodi 1 33100 Udine (UD) Italy

QUOTE DI ISCRIZIONE:

20 € (10 € seconda arma) si può partecipare a due gare. In accordo con le norme della Federazione Italiana Scherma. È previsto punto di Ristoro. Sul luogo di gara sarà presente un operatore sanitario.

SISTEMAZIONI:

Hotel San Giorgio www.hotelsangiorgioudine.it Hotel Ramandolo www.hotelramandolo.it

PER INFORMAZIONI:

Segreteria ASU +39 0432 541828 Email scherma@asu1875.it


DAL 13 AL 15

GENNAIO 2017

l’Associazione Sportiva Udinese organizza il

L’

Associazione sportiva Udinese, che organizza l’evento, dà appuntamento al palazzetto dello sport di via Lodi, 1, per una tre giorni all’insegna della scherma. Madrina dell’evento la campionessa Stefania Vergente UDINE - Saranno circa 200 i giovanissimi atleti (dagli 8 ai 14 anni) protagonisti della seconda edizione del Torneo Internazionale ‘Alpe Adria’, competizione che vedrà arrivare a Udine schermidori provenienti da tutta Italia, ma anche da Austria, Siovenia, Croazia e Repubblica Ceca. Una tre giorni che darà spazio anche allo sport integrato. L’appuntamento è fissato, dal 13 al 15 gennaio, al palazzetto dello Sport dell’Asu - Associazione Sportiva Udinese (via Lodi 1, Udine) che organizza l’evento. Una madrina d’eccezione Sarà una tre-giorni ricca di gare, con una madrina d’eccezione, Stefania Vergente: un’atleta friulana, cresciuta proprio nelle palestre dell’Asu, e che vanta una ricca carriera sportiva della quale, non potendo citare tutti i titoli, si ricordano le medaglie d’oro ai campionati italiani nel ‘94, ‘95 e ‘98, e una coppa del mondo nel ‘97. Spazio allo sport integrato Il Torneo Internazionale prenderà il via venerdì 13 gennaio. In pedana, per primi, i giovanissimi del 2007 e 2008 che si ‘affronteranno’ a partire dalle 16. Esordienti assoluti, i piccoli avranno un solo compito:

Stefania Vergente ex campionessa di scherma e Silvia Serretti Tecnico Asu assieme al Presidente dell’Asu Alessandro Nutta

2° TORNEO

INTERNAZIONALE

“ALPE ADRIA” quello di divertirsi, questa prima giornata, infatti, prevede solo gare non competitive. Dalle 16.30 è invece in programma una seconda gara, questa volta integrata: protagonisti, in un match a coppie, i disabili intellettivi che da oltre 2 anni si allenano al palazzetto di via Lodi. Un incontro molto sentito e voluto dall’Associazione sportiva Udinese che da sempre crede nello sport come veicolo di promozione sociale e di lotta all’esclusione: «La possibilità di gestire un evento in maniera integrata e inclusiva è per noi motivo di orgoglio - spiega il presidente Asu, Alessandro Nutta -l’importanza che da sempre diamo alla promozione dello sport di base e allo sport per tutti si dimostra, proprio in occasioni come queste. Avvicinare i futuri campioni della scherma allo sport per disabili è per noi motivo di grande orgoglio». Il 14 e il 15 le gare Nelle giornate di sabato 14 gennaio e di domenica 15, invece, largo alla competizione. Si comincerà in entrambe le giornate alle 9.30 (sempre al palazzetto dello sport dell’Asu, in via Lodi 1) per proseguire fino alle 13 circa.

Sabato in pedana la spada maschile e quella femminile: prima i giovani atleti del 2003 e del 2004 (ovvero allievi/e e ragazzi/e), poi quelli del 2005 e 2006 (maschietti/bambine e giovanissimi/e). Domenica sarà la volta dei fioretti, sempre maschili e femminili. Nella prima mattina si svolgeranno le competizioni che avranno per protagonisti gli schermidori del 2003 e 2004, a seguire quelle dei ragazzi e delle ragazze del 2005 e 2006. La formula di gara sarà quella del Gran Premio Giovanissimi: primo turno con gironi da 5/7 tiratori, senzaeliminazione e a seguire turni con eliminazione diretta. Saranno premiati i primi 8 classificati per ogni categoria in gara. L’evento, organizzato da Asu, con il patrocinio del FIS - Federazione Italiana scherma - è stato possibile grazie al contribuito della Regione Friuli Venezia Giulia e alla sponsorizzazione di Fiditalia (in Fvg, l’Agenzia di riferimento è Pittilino, presente con quattro punti credito - Udine, Trieste, Monfalcone e Pordenone - specializzati nella concessione di prestiti personali e cessione del quinto, www.pittilino.retefiditalia. it) e AXPO Italia Spa (azienda leader nel campo dell’energy managment).

Stefania Vergente, madrina del 2° Torneo internazionale “Alpe Adria” dell’Asu Stefania Vergente, madrina del 2° Torneo internazionale “Alpe Adria”, organizzato da Asu - Associazione sportiva Udinese - ha iniziato a tirare di scherma, all’età di 7 anni, sotto la guida del maestro Filippo Piraino, proprio nella palestra di Asu. Allenatore che l’ha seguita per un anno circa, dopo di che è passata ‘nelle mani’ di Andrea Magro. A livello regionale la campionessa friulana ha sempre vinto svariati titoli, in diverse categorie. Anche a livello nazionale Vergente si è distinta, ricordiamo: - il 5° posto ai nazionali di Roma, nella categoria prime lame

- il 4 ° posto ai nazionali nella categoria ragazze - il bronzo alla gara di coppa del mondo a Franconville (Francia) nel ‘92 - il 4° posto ai nazionali di Stefania Vergente, la 3A e 4A ca- madrina del Torneo. tegoria nel 93 - il 4 ° posto ai campionati nazionali under 20 nel ‘93 - il 5° posto ai campionati del mondo

under 17 di Denver nel ‘93 - l’oro ai campionati italiani di 1A e 2A categoria nel ‘94 - l’oro ai campionati italiani giovani nel ‘95 - ’oro coppa del mondo di Jesi nel ‘97 - l’oro ai campionati italiani nei senories nel ‘98 - ha inoltre partecipato ai mondiali under 20 sia in Belgio (Tournai) che Parigi, dove si è classificata fra le prime 16 - stata protagonista anche ai campionati Europei under 17 a Estoril (Portogallo) - e ai campionati Europei under 20 di Cracovia (16° posto) ,

Nel lungo elenco di gare non mancano poi: - diverse semifinali in gare di coppa del mondo nelle categorie Under 17, Under 20 e Assoluta - diverse finali ai campionati italiani di categoria . - ha partecipato anche ai collegiali nazionali dai 14 ai 22 anni, compresi ritiri premondiali, preeuropei e pre-olimpici (anche se non presente alle competizioni). - in nazionale italiana per le categorie under 17, under 20 e assoluta fino ai 24 anni, quando ha deciso di lasciare l’attività agonistica.

ASU 1875 | Associazione Sportiva Udinese | via Lodi 1 | 33100 Udine 0432 541828 | 366 5675188 | www.associazionesportivaudinese.it | polisportiva@asu1875.it


ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA

Alla Libertas Martignacco vola il volley con i giovani Sono diventati oltre 200 i tesserati nelleLIBERTAS diverse categorie ed è già un premio FVG i 40 anni della Società ALper SERVIZIO DELLE

SOCIETÀ SPORTIVE ■ La Polisportiva Libertas Marti-

gnacco, fondata nel 1977 per aggregare i giovani dopo il sisma, si appresta a festeggiare il suo quarantennale e il dato che già premia tale traguardo è rappresentato dalla forza della Società, che ha superato la quota di 200 giovani attivi nelle diverse categorie del volley, con un incremento addirittura del 20 per cento rispetto alla stagione passata. “Festeggeremo sì e alla grande i nostri 40 anni ha affermato il Presidente della Libertas Martignacco, Bernardino Ceccarelli, che è anche Presidente regionale dell’Ente di promozione sportiva Libertas - e lo faremo soprattutto con i numeri. I nostri - ha spiegato - sono infatti diventati numeri importanti e la crescita della Polisportiva è costante ed accanto a questo sviluppo ci sono i risultati, con tutte le nostre formazioni giovanili che continuano a vincere e si trovano al vertice o nelle posizioni da podio nelle

TA N TI B UON I MO TIVI P ER AFFILIARSI !

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rispettive categorie”. La chiave del successo della Libertas Martignacco sta nell’equilibrio fra tradizione e innovazione che ne fa da generazioni un punto di riferimento ben conosciuto e sempre nuovo che ha nel rapporto con i giovani atleti e con le loro famiglie una costante imprescindibile. In questa stagione, ad esempio, la Polisportiva Libertas Martignacco ha rivoluzionato tutto il settore giovanile, polmone della Società e vivaio della prima squadra che milita nella serie B1 femminile e che rappresenta per tutte le giovani speranze un esempio da imitare e una meta da raggiungere: un faro sul quale, nel tempo, tante di loro sono riuscite a salire. La novità di quest’ultima stagione in particolare è rappresentata dalla impegnativa decisione societaria di dotare tutte le formazioni giovanili di un preparatore atletico che ha il duplice scopo di agevolare la crescita tecnica delle atlete e di ridurre il

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5 rischio di infortuni; nello specifico il preparatore atletico delle Under 12, 13, 14 e 16 sono seguite dalla Dottoressa Federica Zanuttigh. I campionati sono già in corso, ma alle squadre della Libertas Martignacco si può sempre accedere per iniziare o perfezionare la preparazione e quanti lo desiderano possono chiamare in ogni momen-

to il numero telefonico dedicato a ciò e che è il 349 0081611, come possono andare in palestra durante la preparazione delle diverse squadre e scoprire come si allenano. In dettaglio nel Palazzetto dello Sport Atleti Azzurri d’Italia a Martignacco le atlete delle formazioni Under 18 e 1^ Divisione sono seguite da Matteo Bazan; mentre

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UDINE | TRIESTE | PA


ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA

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6 1) Under 12 Martignacco 2) Under 13 Martignacco 3) Under 13 Moruzzo 4) Under 16 5) Under 16 maschile

6) Under 18 7) 1^ Divisione 8) Serie D 9) Serie B1

quelle della serie D e dell’Under 16, guidate dal prof. Renato Barbon, il quale prepara anche l’Under 14; l’Under 13 si allena con Silvia Monego; invece Pamela Cressa allena l’Under 12 ed il minivolley. Dell’avviamento alla pallavolo per i bimbi delle classi I e II elementare si occupa ancora Silvia Monego con Federica Zanuttigh che segue l’avviamento allo sport per le scuole dell’infanzia. La Società infatti opera anche nei Plessi Scolastici di Martignacco, Pagnacco, Moruzzo, Fagagna, Ciconicco e San Vito di Fagagna grazie all’assegnazione della Scuola Federale di pallavolo, alla Certificazione di Qualità Argento e alla convenzione della Libertas con la Facoltà di Scienze Motorie dell’ateneo di Udine, che le consentono di mandare i propri docenti nelle scuole. Un settore attivo da lungo tempo vede la

LIBERTAS FVG AL SERVIZIO DELLE LibertasSOCIETÀ MartignaccoSPORTIVE impegnata anche a Moruzzo dove, nella palestra della scuola primaria di quel centro, il lunedì, il mercoledì e il venerdì Alice Naiaretti allena l’Under 13 Moruzzo ed il mercoledì e venerdì assieme a Valentina Marsoni, segue il minivolley e l’Avviamento alla pallavolo Moruzzo. Infine c’è il crescente settore del volley maschile, che vede la Libertas Martignacco attiva con le compagini Under 13 e Under 14 che si allenano agli ordini di Katia Michelutti nel Palazzetto di Martignacco e con la Under 16 allenata da Federico Ferrazzo che prepara i suoi atleti nel Palazzetto dello Sport di Pasian di Prato. Tutte le informazioni sull’attività della polisportiva Libertas Martignacco sono reperibili anche nel sito www.libertasmartignacco.it come sul profilo Facebook della Società stessa.

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ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA A destra, lo staff della Polisportiva Villanova Libertas con il Sindaco Ciriani e l'assessore De Bortoli al 10° compleanno del Palazen

LIBERTAS FVG AL SERVIZIO DELLE SOCIETÀ SPORTIVE

JUDO

TA N TI B UON I MO TIVI P ER AFFILIARSI !

Anno memorabile per la Polisportiva Villanova ■ Un 2016 da ricordare per la Polisportiva Villanova Libertas, che, durante l’anno appena trascorso ha visto la partecipazione dei suoi atleti ad ogni finale nazionale, dagli esordienti (Iordache e Andrijczuk), ai cadetti (Bologa, Sanapo, Bedel, Fracas), agli junior (Cacitti), nella Coppa Italia (Toffoli, Battaiotto) e gli assoluti (Battaiotto), ha festeggiato i 10 anni della propria sede, il Palazen, dove ha organizzato numerose importanti manifestazioni, e dove ha accolto maestri di calibro internazionale. In particolare, importanti successi sono stati conquistati da Bedel, medaglia di bronzo ai Campionati Italiani di classe, e dalla Battaiotto, sempre bronzo alla Coppa Italia. Il giovane di grandi ambizioni Kenny Bedel, ha iniziato un percorso di pro-

filo europeo, riuscendo a salire sempre sul podio in gare di prestigio in Francia e Slovenia. Ma non solo perché anche il vivaio è sempre prolifico. Azheez ha vinto il Grande Slam nel Criterium Giovanissimi e, nella stessa competizione a carattere nazionale, Covre è entrato di diritto nella Top 10 dei migliori judoka della sua annata. Grande successo è arrivato dalle manifestazioni che la Polisportiva ha organizzato, tra cui il più che 30ennale Trofeo Villanova, la Coppa Europa di kata e il decennale campionato provinciale, che continua a rappresentare una splendida occasione per i giovani promettenti di tutta la provincia. La perfetta riuscita delle manifestazioni è stata permessa anche grazie all’utilizzo dei tablet per la registrazione dei

Qui sopra, Kenny Bedel, tra i grandi protagonisti dell’annata della Polisportiva Villanova

punteggi, che con un software appositamente creato dallo staff della Polisportiva, Casagrande, Del Pioluogo e Dall’Agnese, assicura una notevole riduzione dei tempi di attesa dei risultati che arrivano in tempo reale al termine della gara. Altre soddisfazioni sono arrivate dal Campionato Nazionale Libertas, dove l’associazione si è classificata prima per quanto riguarda la fascia agonisti, e dal terzo posto nella classifica di società al Trofeo Città Di Porcia, dove ha anche collaborato all’organizzazione del Judo Libertas Porcia. Un anno fondamentale per la Polisportiva, che ha sostenuto la nascita della nuova società Judo Libertas Cordenons ed ha festeggiato il decimo compleanno del Palazen sotto la guida del nuovo presidente Ivan Oliva, succeduto alla storica amata presidentessa Franca Bolognin. Anche lo staff del Palazen è stato potenziato grazie alla presenza del Maestro 6° Dan Catalin Guica, allenatore della Nazionale Olimpionica Marocchina a Londra 2012, fondatore di scuole di altissimo livello in Canada e in Georgia, e alla visita dell’atleta olimpionica Ecaterina Guica. Altra pietra miliare di quest’anno fuori dal comune è stata la visita di uno dei maestri storici del judo mondiale, il giapponese Riichi Yamane (8° dan) e alcuni e la professoressa Miwa Shimada, docente in uno dei più importanti licei giapponesi.

UDINE | TRIESTE | PA


ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA PATTINAGGIO ARTISTICO

Piancavallo brilla con Melody on ice olimpici. Che il loro sogno diventi Grande spettacolo realtà». al Palapredieri con L’assessore ha portato i saluti del sindaco Ciriani, aggiungendo: «È ospiti di caratura un onore per la provincia di Pormondiale per lo denone ospitare eventi di questa spettacolo organizzato portata, con campioni di altissimo livello, in una così bella struttura, dall’Associazione grazie all’impegno eFVG alla dedizione LIBERTAS Ghiaccio Pordenone dell’Associazione Ghiaccio PordeLibertas Libertas, DELLE che, come molte ALnone SERVIZIO altre realtà locali, contribuiscono

SOCIETÀ a portare SPORTIVE lustro al territorio e sono

■ La magia del ghiaccio ha fatto registrare il pienone al Pala Predieri di Piancavallo per il grande evento annuale dell’Associazione Ghiaccio Pordenone Libertas “Melody on Ice”, dove accanto agli allievi della scuola di pattinaggio e ai molti ospiti, si sono esibiti campioni e campionesse di caratura internazionale che hanno offerto uno spettacolo di altissima qualità. L’associazione ha dovuto infatti chiudere le prenotazioni 24 ore prima del previsto per dare al maggior numero possibile di persone l’op-

portunità di assistere alla grande esibizione. Fra i numerosi ospiti che si sono esibiti, Ilaria De Novellis Campionessa Mondiale di aerobica aerea ad Hong Kong 2011; la coppia di danza sul ghiaccio Charlène Guignard e Marco Fabbri, 6° posto Campionati Europei di Stoccolma e 10° posto Campionati Mondiali di Boston; Jasmine Tessari e Francesco Fioretti, bronzo alla gara di livello internazionale di Dortmund; Misato Komatsubara e Timothy Koleto coppia giapponese di recente

formazione papabile candidata per Tokio 2020 e ai Mondiali di pattinaggio sul ghiaccio 2018; la coppia Irma Caldara e Edoardo Caputo, membri della Squadra Nazionale Italiana di Pattinaggio Artistico sul ghiaccio, campioni italiani in carica; e ancora tanti altri: John Veruggio Arena, Giulia Ferradini, Ace Angel e Layour Battistutta. Le esibizioni hanno incantato ed entusiasmato il pubblico durante le due ore di spettacolo. Fra gli spettatori, anche il campione olimpionico Daniele Molmenti e l’assessore allo sport del comune di Pordenone Walter De Bortoli. «Uno spettacolo affascinante e incantevole – è stato il commento del campione – mi auguro che possa ispirare tutti a fare più sport e più movimento e che molti nostri ragazzi fra i più giovani possano anch’essi diventare campioni

l’orgoglio della nostra comunità».

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ARTI mARzIAlI

Boom di iscrizioni alla Judo Libertas Porcia con una crescita del 30% ■ Anno prolifico per il Judo Libertas Porcia, con ben 38 tesserati per l’associazione purliliese che nel 2016 ha registrato un boom di iscrizioni con una crescita del 30% rispetto alla stagione precedente. Fiore all’occhiello della società è lo storico Trofeo Città di Porcia, organizzato ormai da 22 anni, che vede impegnate le classi esordienti e le tutte le fasce dei preagonisti. Quest’anno il trofeo si è svolto in concomitanza con la Coppa Avis “Le arti marziali incontrano la Libertas”, assegnata in base alla

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somma del punteggio ottenuto dalle singole società nel Trofeo di Porcia e dei Campionati Nazionali Libertas. Sia al Trofeo che alla Coppa Avis la società di casa ha guadagnato il secondo posto tra le tante società presenti che hanno iscritto alla manifestazione un totale complessivo di 400 atleti. Un risultato ottenuto anche grazie alla particolare cura nella formazione dei più giovani, che hanno avuto il piacere e l’onore di allenarsi con dei grandi professionisti del settore.

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dal LUNEDÌ al VENERDÌ 9.00-12.30

dal LUNEDÌ al VENERDÌ 9.00-12.30 pom. su appuntam.

dal MARTEDÌ al SABATO 8.30-12.30 – 15.00-19.00

P.zza XX Settembre, 24

Via Matteotti, 19/a

Via IV Novembre, 11

Via Vendramin, 58

Via Manzoni, 21


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