TUTTO
LO
SPORT
DEL
FRIULI
VENEZIA
GIULIA
A
360
magazine
GRADI
03|17
08|02|2017
w w w. t re m i l a s p o r t . c o m
PROMOZIONE
MATTEO ERODI, PILASTRO DEL PRAVIS
MOTORI
I MARCHIOL, PARLA IL DNA pag 40
pagG 18-19
BASKET
´´EJAY´´ Ofomata, la giramondo
Foto: www.figc.it
pag 34
IL GIOVANE PORTIERE DI PROPRIETà DELL'UDINESE STA VIVENDO UNA STAGIONE D'ORO ALLA SPAL
L'EREDE DI
BUFFON PAGG 6-7
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TRIESTE: Livio Lupetin Email: l.lupetin@hotmail.com
PORDENONE: Ivo Neri email: ivoneri@hotmail.com
UDINE: Venanzio Ortis Email: libertas.udine@gmail.com
6
SOMMARIO
03|17
08|02|2017
18
26-27 UDINESE 6-7 FOCUS: MERET, L'EREDE DI BUFFON
CALCIO
12-13 IDENTIKIT: MAURIZIO FRAGLIOLA
18 AI RAGGI X: ERODI, PILASTRO DEL PRAVISDOMINI
14 L'ALTRO CALCIO: AL PORDENONE IL "CATTARUZZI"
20-21 GIOVANILI:
36
VOLLEY La Majanese di Michelangelo Moretto sul primo podio della Coppa Regione Friuli Venezia Giulia.
34
BASKET "Ejay" Ofomata, ala anglonigeriana della Delser, ha girato il mondo prima di approdare in Friuli.
PIANETA FONTANAFREDDA
24 CALCIO A 5
25 CALCIO FEMMINILE
32-35 BASKET 36-39 VOLLEY 40-41 SPORT VARI
RUBRICHE 22-23 A SCUOLA DI CALCIO 28-29 SI DICEVA...
30 CULTURA
42-45 MONDO LIBERTAS
TremilaSport+ | 08 02 2017 | 03
FEDEREAZIONE ITALIANA NUOTO
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© Tavagnacco Nuoto Srl Ssd Via Bolzano sn 33010 Tavagnacco Ud
di FELETTO
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EDITORIALE
TUTTO
LO
SPORT
DEL
FRIULI
VENEZIA
GIULIA
A
360
magazine
GRADI
03|17
....
Per il basket regionale entusiasmi rinati STRANIERI A UDINE, FRIULANI ALTROVE
0 8 | 0 2 | 2 0 17
w w w. t r e m i l a s p o r t . c o m
PROMOZIONE
MATTEO ERODI, PILASTRO DEL PRAVIS
MOTORI
I MARCHIOL, PARLA IL DNA pag 40
pagG 18-19
BASKET
´´EJAY´´ Ofomata, la giramondo
Foto: www.figc.it
pag 34
IL GIOVANE PORTIERE DI PROPRIETÀ DELL'UDINESE STA VIVENDO UNA STAGIONE D'ORO ALLA SPAL
L'EREDE DI
BUFFON PAGG 6-7
T M
empo dientre vacanze ma non per tutti,unica in primis il calcio professionistico, l’Udinese si distingue, fra leper venti del campionato di segià in preparazione in vistaformazioni di una nuova stagione che inizierà il prosrie A, per le proprie totalmente composte da stranieri, simo mese lasciandosi alle spalle la europea della nazionale. i giovani friulani si mettono in delusione luce altrove e uno di questi è Alex L’Udinese, con ad il suo nuovo allenatore Iachini, ha effettuato Meret, appena diciassette anni protagonista in serieleBsue fraprime i pali uscite con risultati, seppure Spal estivi,e che non entusiasmano e d’altra parte non della matricola con la maglia degli azzurrini. Chiuso in bianpromette fuochi d’artificio un lungo organico sullaè falsariga di quello dei le due preconero da Karnezis, il ragazzino e smilzo stato mandato a farsi ossa a cedenti ma risicati campionati e privo fra che l’altro ormai classe Di Natale. Ferrara è comunque opinione comune in Friuli nondella tornerà, giàdi appetito da Ido Cibischino comunque nel giovane ceco Jankto alcuni importantihaclub. Abbiamoindividuato voluto così dedicargli un esterno ampio servizio e sentirela possibile sorpresa di stagione, vedremo se la sua profezia si avvererà. E per da lui ciò che si agita nella mente e nel cuore di un fresco talento destinato, come il basket è invece tempo entusiasmi con ad Trieste al suo dai enmolti altri,regionale ad emergere lontano dalledipatrie mura inrinati, ossequio un business nesimo campionato di A2 affrontato sulla base dei giovani del proprio vivaio diversi contorni. Al basket, stavolta, abbiamo invece dedicato dello spazio in più, e l’Acelebrare pu, frescaladirielezione promozione, a presentare le proprie prime mosse aal livello per del presidente Bardini, al suo terzo mandato, verticedi campagna abbonamenti e di mercato. Ritorna dunque il derby friul-giuliano del Comitato udinese, per ascoltare un asso nostrano della palla a spicchi, oraa conferiredietro sale ad un movimento negli ultimi anni ine Friuli un po’ assopito dall’aspassato a una scrivania, Giacomo Galanda, per delineare l’interessante senza di una formazione di vertice dopo la chiusura dei battenti da parte della personaggio di “Ejay” Ofomata, anglo-nigeriana della Delser che ci ha raccontato e il direttore del club lei triestino, Mario non vede l’ora, iSnaidero propri ampi trascorsi sportivo sportivi abbinati, sottolinea, ad Ghiacci, una crescita culturale come afferma nella nostra intervista, di effettuare la sua rimpatriata a Udine. maturata in giro per il mondo. Personaggi interessanti che spruzzano di lustrini il Ma rimane il nodo relativo un palasport Carnera da anni insipreda a problenostro giornale, giunto al suoaddecimo anno di vita. E di brillantini è coperta pure matiche burocratiche e la cui pratica si prova ora in fretta e furia a chiudere la pallavolo majanese, vincitrice della Coppa Regione femminile, e che attraversoini vistatecnici di un campionato di A2 locale le cui battute (e cigrazie si augura soloriconosciuquelle), per suoi riporta una realtà cospicua,iniziali resa tale all’ormai l’to Apu, avranno luogo a Cividale. Come sempre ci dedichiamo poi ai personaggi lavoro dei volontari, a una collaborazione con la scuola e alla sinergia con altree quello disenza spiccocampanilismi stavolta è ladibella pallavolista Manzano, la nostra Biansocietà, sorta. Perché èElisa questo l’humusche generalizzato che camaria Gonano ha scovato in Birmania nel corso del suo giro del mondo: una rende sportivamente prolifico il Friuli Venezia Giulia, una realtà di persone prima lunga l’atleta friulana, poi quale deciderà il da farsi dal punto che di pausa capitalidieriflessione, di strutturedice e senza l’apporto della tutto crollerebbe come di vista sportivo, vagliando le offerte che le perverranno. Chi non vorrebbe un castello di sabbia. seguire l’esempio di Elisa, staccando la spina per qualche mese per ricaricarsi? Immedesimiamoci nella sua esperienza, lasciando spazio all’immaginazione.
Il Direttore Il Direttore Edi Fabris Edi Fabris
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Questo numero è stato chiuso in redazione redazione mercoledì mercoledì 820febbraio luglio 2016. in 2017.
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Devo fare esperienza e non esiste altro modo per farlo se non quello di essere titolare
ALEX MERET
SOGNI DI GLORIA
06 | 08 02 2017 | TremilaSport+
V
oglia di mettersi in gioco e desiderio di non fermarsi mai, alla ricerca costante di un'opportunità. Perché è solo calpestando l'erba dentro il rettangolo d i gioco che si può dimostrare il proprio valore. I Queen cantavano "don't stop me now 'cause I'm having a good time": non fermarmi adesso perché mi sto divertendo. In una frase, la filosofia di Alex Meret. Tradotto nella lingua dei portieri, vuol dire infilare i guantoni e d e t ta r e l e g g e nella propria area di rigore, creando i presupposti per far nascere qualcosa di speciale. La saracinesca, 20 anni il prossimo 22 marzo, quest'estate ha scelto Ferrara e la maglia biancazzurra della Spal per non interrompere un
processo di evoluzione che sta lasciando tutti a bocca aperta. In una squadra neopromossa che sta impressionando (attualmente terzo posto in Serie B), Alex è protagonista. Lui che non ha paura di paragoni importanti, ma che ha solo voglia di continuare a giocare, come "un razzo che corre verso Marte" per dirla alla Freddie Mercury… - Come ti trovi a Ferrara? “Davvero molto bene, e parlo sotto tutti i punti di vista. La città è stupenda, i tifosi lo sono ancora di più e vedere lo stadio sempre pieno è un'emoz i o n e unica. Ho scelto una società seria ed organizzata, trovando un grupFoto: BP
La giovane speranza bianconera sta vivendo un’ottima stagione alla Spal in Serie B. Piovono i paragoni con Buffon, ma il portiere di Flambruzzo dimostra di avere i piedi ben saldi a terra
po unito che sta riuscendo a stupire tutti quanti”. - Ti manca Udine? “No, a dire il vero per il momento non sento la mancanza di casa. Avrei potuto restare, ma sono venuto qui per trovare continuità, perché la panchina dell'Udinese, per quanto prestigiosa, mi avrebbe fatto perdere minuti di gioco. Avevo e ho bisogno di fare esperienza e non esiste altro modo per farlo se non quello di essere titolare”. - Come è stato esordire tra i "grandi"? “La prima partita in Serie B è stata a Benevento: l'emozione era inevitabile, inizialmente non ci si rende conto di quello che sta succedendo. Peccato per la sconfitta (2-0, ndr). Ho sentito un po' il passaggio di categoria, dalla Primavera alla B le cose cambiano, ma un passo alla volta, anche abbastanza rapidamente, mi sono messo a mio agio. Ora sono tranquillo, mi sento sicuro, e lavoro in quest'ottica, cercando sempre serenità, un'arma fondamentale per rendere al massimo. I tifosi poi sono meravigliosi: una curva sempre piena che
Foto: giovaninrete.wordpress.com
CALCIOUDINESE
FOCUS
“
“I paragoni con Buffon? Fanno piacere, ma bisogna dargli il peso giusto”
- La partita più bella di quest'anno? “Penso proprio quella con il Benevento del ritorno: siamo stati grandi e ho fatto parate decisive”. - All'esordio in Serie A, che non è arrivato la scorsa stagione con l'Udinese, pensi mai? Magari dopo una promozione… “Non si può silenziare i propri sogni. Se sarà con la Spal o con l'Udinese questo non lo so, è presto per certi discorsi, anche in chiave "mercato", certo che farlo con una squadra capace di fare un doppio salto di categoria sarebbe speciale. Ma tutti sanno quanto vorrei vestire la maglia bianconera”. - Quest'anno hai "assaggiato" la Serie A sfidando il Cagliari in Coppa Italia. Hanno schierato i titolarissimi e un certo Borriello ti ha fatto 4 gol… “Entrare al Sant'Elia è stato bello. Certo, visto il risultato (5-1 per il Cagliari, ndr), la trasferta non è stata proprio positiva (sorride, ndr), ma giocare contro quei campioni ti fa capire cosa significa Serie A. Un livello altissimo, dove non c'è nulla di scontato, dove ogni secondo è buono per cambiare i destini di una partita, per inventarsi una giocata, un dribbling, un gol. La differenza in quella sfida, fra noi e loro, è stata proprio questa”.
Foto DINO RAIMONDI
- Un girone dopo, qualche settimana fa, vi siete riscattati contro i giallorossi e ora gli siete davanti in classifica. È stata la vostra sliding door? “Non la definirei svolta nel senso proprio del termine perché finirei col minimizzare la parte precedente del nostro percorso. Stiamo facendo un cammino regolare, scalando poco per volta la classifica di un campionato davvero impegnativo, ricco di squadre fortissime. Vincere uno scontro diretto però ha un sapore particolare e con questi 3 punti abbiamo dimostrato di poter tener testa anche alle grandi. Ora l'unica cosa da fare è continuare così, per non vanificare tutto ciò che di buono abbiamo fatto sinora”.
- C'è una partita della tua lunga esperienza a Udine che ti è rimasta nel cuore? “Una in particolare: quella contro il Milan, vinta a Pasian di Prato 2-0. Un risultato fantastico dove sono stato protagonista in positivo (memorabile il miracolo su Petagna, ndr) e dove ho potuto confrontarmi contro calciatori che già assaggiavano la prima squadra, come El Shaarawy o Petagna. È bello vedere il riscatto dei giovani italiani in Serie A negli ultimi anni: fi-
Foto: Dino Raimondi
canta dal primo all'ultimo minuto. Non è un caso che al "Mazza" il rendimento sia migliore rispetto alle trasferte. Ci danno ogni partita una spinta in più e i bei risultati che stiamo ottenendo li entusiasmano maggiormente: praticamente ci carichiamo a vicenda”.
nalmente sembra ci sia più spazio, più fiducia”. - A proposito, cosa hai pensato quando Scuffet ha rifiutato il Madrid per finire gli studi? “Non conoscendo i dettagli della trattativa, non posso giudicare, ma conosco Simone e, da ragazzo maturo quale è, so che ha fatto la scelta migliore”. - Torniamo al presente. Sei stato fuori circa un mese a ottobre: come stai adesso? “In Under 21, a causa di un tiro ravvicinato, ho subito una microfrattura. Ora è acqua passata, sto bene, e spero di poter continuare a giocare visto che la prima parte di stagione è stata
condizionata da qualche infortunio di troppo”. - Ecco, parliamo della Nazionale. “Ho avuto l'onore di vestire le maglie di Under 16, 17, 18, 19, 21. Con l'U19 ho partecipato agli Europei in Germania del 2016 e non saprei trovare l'aggettivo per descrivere le sensazioni provate. Penso all'inno: sai che in quel momento rappresenti tanti ragazzi che vorrebbero essere lì al tuo posto, è una grande responsabilità che ti aiuta a dare il massimo. Gli Europei sono stati pazzeschi, a partire dalla vittoria contro i padroni di casa, dove ho fatto davvero un sacco di parate importanti. Sapevamo di non essere i favoriti, di avere davanti squadre più forti fisicamente e tecnicamente, ma siamo riusciti a raggiungere la finale grazie a un gran gruppo. Penso all'Inghilterra, una selezione fatta di giocatori che già militano in Premier: noi al massimo ne avevamo un paio che giocavano in prima squadra. Il mister ci ha preparato alla perfezione. Poi la finale con la Francia è stata una sconfitta pesante, ma il gol subìto a inizio match ci ha condizionato. Porterò sempre dentro la sfida contro la Germania: 54.000 tifosi a guardarti. Roba da far tremare le gambe. E se poi come abbiamo fatto noi riesci a vincere contro i padroni di casa ti si stampa tutto nel cuore”. - Conte ti ha anche chiamato nel gruppo pre-Europei… “Ho fatto con loro due settimane. Grande esperienza: confrontarsi con i grandi è bello. Cosa mi ha detto? Di star tranquillo e fare quello che so fare alla grande. L'accoglienza nel gruppo è stata inaspettata: sono tutti ragazzi simpatici, ma allo stesso tempo professionisti dentro e fuori dal campo. Mi hanno fatto sentire parte del gruppo”. - Il più simpatico? “De Rossi (ride, ndr). Parla sempre, un personaggio pazzesco, capace di farti sorridere sempre”. - Per un portiere giovane e di prospettiva come te, ma vale per tutti gli altri, i costanti paragoni con Buffon stancano? “Non danno fastidio, sono una cosa positiva in fondo. Certo è che bisogna dargli il peso giusto: tenere i piedi ben saldi a terra, non montarsi la testa ed essere consapevoli che è sempre tutto da dimostrare sul campo”. Luca Feole
TremilaSport+ | 08 02 2017 | 07
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A ORTIV
P ONE S STAGI
7
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BUTTRIO
Terza Cat. Gir. B
IN ALTO DA SINISTRA: Massimo Lavaroni - Ares Cotterli - Manuel Massimiliano Tulisso - Marco Zorzenone - Alberto Calesso - Giacomo Misano - Devid Cotterli - Luca D’Andrea IN PIEDI DA SINISTRA: Michele Cavazzano - Daniele Michelutti - dir. Ennio Miani - dir. Luca Zorzenone prep. atl. Marco Picogna - all. Victor De Nardo - prep. port. Cristian Braini - dir. Attilio Cavazzano - Fabio Miani - cap. Cristian Mattelloni - Pres. Paolo Aita SEDUTI DA SINISTRA: Filippo Maestrutti - Fulvio Milocco - Leart Alihajdaraj - Nicolas Bertoni - Rodolfo Monino - Gabriele Meroi - Brane Pavlovic - Alex Menotti - Alex Commisso Seguici anche su
L’attività della COOPERATIVA DI PREMARIACCO trova nell’agricoltura il suo riferimento nel senso più ampio del termine. Dalla sua fondazione è a fianco degli agricoltori per aiutarli ad ottenere dalla loro terra sempre di più e sempre meglio.
Fin dalla nascita nel 1921 il Supermercato ha rappresentato un elemento distintivo della distribuzione offrendo agli abitanti del Comune la possibilità di fare comodamente la spesa in un’unità moderna ed efficiente. Innovazione e qualità sono le parole d’ordine che hanno da sempre guidato il piano di adeguamento del punto vendita fin dal lontano 1921 quando ancora si chiamava spaccio. A seguito di un rinnovamento del piano dell’immagine e della comunicazione il supermercato è entrato, nell’ultimo anno, a far parte della rete di vendita di CRAI. Al centro di questo progetto spicca il nuovo pack dei prodotti a marchio CRAI, che hanno conquistato i favori della clientela grazie all’ottimo rapporto qualità/prezzo e alla ricchezza delle proposte. Nell’area marketing assumono un ruolo rilevante le carte fedeltà, strumento non solo di conoscenza e di fidelizzazione, ma anche di dialogo e di collaborazione con i clienti.
Un’ampia superficie di vendita con molteplici prodotti di alta qualità e sicurezza, sono il punto forte del reparto ferramenta che nel corso degli anni si è dimostrato in grado di soddisfare le più svariate esigenze della clientela. Grazie alla professionalità ed esperienza dei nostri collaboratori, riusciamo a rivolgerci, con ottimi risultati, sia ai singoli consumatori che alle aziende. L’Agraria è un settore commerciale all’avanguardia nel settore dei mezzi tecnici per la viticoltura e per l’agricoltura tradizionale. Grazie alla notevole esperienza acquisita, ai prodotti competitivi e di alta qualità, al personale qualificato e disponibile a rispondere ad ogni esigenza riguardo alla difesa e alla nutrizione delle colture, siamo in grado di garantire ad ogni azienda agricola e vinicola un risultato di alta qualità.
Il Bar alla Cooperativa rappresenta fin dalla sua nascita nel 1921 il punto di ritrovo ideale per tutta la comunità. Accanto al tradizionale servizio di caffetteria offre un’ampia gamma di vini dei Colli Orientali e del Collio ed una scelta di birre classiche ed artigianali. L’ampio parco esterno è una cornice ideale per feste di compleanno ed altri eventi conviviali. Per tutto il periodo estivo nel parco è in funzione un gazebo all’ombra di secolari arbusti con eventi a tema e feste dedicate. C’è la possibilità di usufruire di un’ampia sala con una capienza di 120 persone, in grado di fungere sia da ristorante sia da sala congressi. La ristorazione è caratterizzata dalla genuinità e semplicità di prodotti locali: pane fatto in casa, salumi, primi piatti con vari sughi e carni a scelta.
La fioreria, nata da pochi anni, è in grado di soddisfare ogni tipo di richiesta. Vengono realizzati addobbi per cerimonie, matrimoni e banchetti studiati nei minimi particolari, inoltre idee originali per composizioni di fiori artificiali, mazzi particolari, Bouquet e Piante di ogni genere.
CALCIOFOTOGALLEY
ECCELLENZA
MANZANESE CHIONS
3-1
foto tremilasport
05-02-2017
10 | 08 02 2017 | TremilaSport+
FOTOGALLEYCALCIO
TremilaSport+ | 08 02 2017 | 11
IDENTIKIT
ALLA SCOPERTA DI...
MAURIZIO FRAGLIOLA Attaccante di vaglia, nonostante le trentotto primavere, Maurizio Fragliola è ancora uno di quei giocatori in grado di far passare un brutto pomeriggio alle difese avversarie. Napoletano doc, da anni ormai calca i campi della nostra regione, dove ha vestito le maglie
di Aiello, Torviscosa, Gemonese e Union Martignacco, prima di passare alla Fulgor Godia. In carriera per lui oltre 20 reti e un palmares che vanta ben cinque promozioni e due Coppe Regione di Prima categoria: scusate se è poco!
Nome e Cognome: Maurizio Fragliola Soprannome per gli amici: Fraglio Data e luogo di nascita: 11 gennaio 1979 a Napoli Città di residenza: Udine Altezza: 175 cm Peso: 74 kg Segni particolari: Made in Sud Ruolo: Punta Piede: Destro
Squadra attuale: Fulgor Settore giovanile in cui hai militato: Castello di Cisterna, come Totò Di Natale
a Marano: perdevamo 3-1 prima del mio ingresso al 65’, poi vincemmo 4-3. La più grande delusione: Aimè la seguente semifinale con la Valnatisone.
Squadre in cui hai militato: Aiello, Torviscosa ,Gemonese, Martignacco, Fulgor
L’allenatore che ti è rimasto nel cuore: Assolutamente Ermes Moro
Numero gol segnati in carriera: Oltre 200
Numero di maglia preferito: 9
Palmares: 5 promozioni e due coppe Regione di 1^ Categoria
Filosofia: vince chi…? Segna di più
Squadra del cuore: Napoli Idolo da bambino: Alessandro Renica La più bella soddisfazione: La vittoria nei quarti di coppa
12 | 08 02 2017 | TremilaSport+
La scaramanzia: Entro sempre in campo col piede sinistro. I migliori pregi: Freddezza, determinazione e gran voglia di allenarmi I peggiori difetti:
Non ho potenza nel tiro, solo estro. Inoltre chiedo il massimo anche ai compagni e a volte esagero nei modi. Professione: Metalmeccanico Hobby al di fuori del calcio: Il ballo latinoamericano Film preferito: The Rock Libro preferito: La biografia di Diego Armando Maradona Cantante/Band preferito: Nessuno in particolare La canzone del cuore: “La mia storia tra le dita” di Gianluca Grignani Bionde o more: Rigorosamente more
Mare o montagna: Mare Piatto preferito: Le lenticchie Animale preferito: La pantera Il più bel viaggio fatto: A Valencia con i miei compagni di squadra Il più bel regalo ricevuto: Veronica, la mia splendida figlia. La cosa che ti fa più arrabbiare: La mancanza di coerenza Come ti immagini una volta conclusa la carriera calcistica: Ballerino di salsa Sogno nel cassetto: Vedere mia figlia felice Il motto: Vivi e lascia vivere
UDINESECALCIO
L'ALTROCALCIO
IL TORNEO
AL PORDENONE
IL MEMORIAL CATTARUZZI Dopo la vittoria degli esordienti nella Coppa d’Inverno, i ragazzi di mister Bari fanno il bis aggiudicandosi anche la decima edizione del Memorial Cattaruzzi riservato ai pulcini annata 2007
P
ordenone pigliatutto! Nelle final four i Ramarri hanno ottenuto tre vittorie su tre. Secondo posto per il San Luigi grazie alla miglior differenza reti sul Fiumicello 2004. Il confronto diretto finisce 2 a 2, per cui a decidere la piazza d’onore sono stati i confronti con la Roianese: il San Luigi vince 5 a 0, il Fiumicello 2004 per 2 a 0. Ecco le cronache dei tre incontri clou. Fiumicello 2004 – Pordenone 0-4 (Cesca 1' e 10' pt; Persichino 5', Greco 9' st). Cala il poker il Pordenone nel match con il Fiumicello, gara che finisce 4 a 0 con due gol per tempo. Passano solamente dodici secondi e Cesca infila Malusà approfittando di un maldestro disimpegno di Puntin. Neroverdi che giocano sul velluto con il Fiumicello costretto a sbilanciarsi. Al 4° Cesca si presenta a tu per tu con Malusà ma da posizione defilata centra il palo
esterno. Il primo acuto della formazione di mister Leban arriva al 6° quando la punizione di Scridel è di poco alta. Allo scadere Cesca conferma le proprie doti di bomber realizzando una rete spettacolare quando al limite controlla palla e in mezza girata coglie l’angolo opposto. Nel secondo tempo al 5° arriva il gol del 3 a 0 siglato da Persichino che appostato sul secondo palo mette dentro sul corner di De Zan. Due minuti dopo tiro angolato di Rossetti Longo e palla a fil di palo. La rete del definitivo 4 a 0 porta la firma di Greco che insacca dopo una bella azione personale. San Luigi – Pordenone 1-3 (Cesca (P) 1' e 6' pt; Fogar (SL) 3', Cesca (P) 8' st.)
Va al Pordenone il big match con il San Luigi: finisce 3 a 1 e il successo dei neroverdi porta la firma di Cesca autore della tripletta vincente. Gara sbloccata da un calcio di rigore causato da un fallo di mano di Covacich e realizzato da Cesca. Ancora una volta il Pordenone si trova in vantaggio dopo pochi secondi e quindi può sfruttare la possibilità di agire di rimessa. Tre minuti più tardi assist di Persichino a centro area per Cesca che infila Linassi: 2 a 0. La ripresa si apre con il San Luigi all’arrembaggio ed al 2° Fogar si divora un gol fatto appoggiando la sfera tra le braccia di Sforza da due passi. Lo stesso Fogar si fa perdonare mettendo a segno il gol dell’ 1 a 2, con un tocco sotto porta dopo una pregevole azione personale di Zecchini. Al 5° punizione dal venti metri di Sincovich e bella risposta di Sforza che devia in corner. Quando il pareggio sembra nell’aria ci pensa Cesca a smorzare le speranze sanluigine con l’ennesimo gol capolavoro, quando dal vertice dell’area lascia partire un tiro che termina la sua corsa all’incrocio. San Luigi – Fiumicello 2004 2-2 (Ferrara (F) 3', Pescatori (SL) 4', Scridel (F) 10' pt; Pescatori (SL) 8' st.) Al termine di una gara bellissima, combattuta ed emozionante San Luigi e Fiumicello si dividono la posta, per un 2 a 2 che consente ai biancoverdi di conquistare il
14 | 08 02 2017 | TremilaSport+
secondo posto alle spalle del Pordenone. Sin dalle battute iniziali la partita vive di continui capovolgimenti di fronte. Al 3° contropiede del Fiumicello e conclusione di Scridel a fil di palo. E’ il prologo al vantaggio della formazione di mister Leban che arriva pochi secondi dopo quando Ferrara infila Linassi con un rasoterra angolato. Impiega un solo minuto il San Luigi per raggiungere la parità, grazie a Pescatori che dopo una bella azione personale sigla l’ 1 a 1. Al 5° tiro cross di Fogar che Malusà è abile ad alzare sopra la traversa. Allo scadere gran parata di Linassi su tiro dalla distanza di Ferrara; sul conseguente calcio d’angolo Scridel tutto solo sul secondo palo appoggia in rete per il nuovo vantaggio del Fiumicello. Nel secondo tempo gara bloccata con il San Luigi che tenta di portare pericoli alla porta di Malusà ma deve fare i conti con la fisicità degli avversari bravi nel chiudere ogni varco. Dopo una serie di tentativi andati a vuoto all’ 8° i biancoverdi acciuffano il pareggio con una tambureggiante azione. E’ Zecchini ad andare in percussione ed a servire un assist al bacio a Drago la cui conclusione di prima intenzione è murata da Malusà; la palla perviene a Pescatori che dai venti metri non ci pensa su due volte e lascia partire un gran tiro che si insacca centralmente beffando il portiere friulano per il 2 a 2 finale.
PREMI PERSONALI Miglior giocatore: Giovanni De Zan (Pordenone) Miglior portiere: Gianluca Linassi (San Luigi) Miglior difensore: Marco Covacich (San Luigi) Miglior centrocampista: Riccardo Rossetti Longo (Pordenone) Miglior attaccante: Gioele Ferrara (Fiumicello 2004) Capocannoniere: Niccolò Cesca (Pordenone) con 14 gol.
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CALCIOFOTOGALLEY
SECONDA CATEGORIA B
ATLETICO GRIFONE CASSACCO
3-1
FOTO: MARINA BELAIA
5-02-2017
16 | 08 02 2017 | TremilaSport+
FOTOGALLEYCALCIO
TremilaSport+ | 08 02 2017 | 17
AI RAGGI X
QUI PRAVISDOMINI
MATTEO ERODI: “SIAMO FUORI DAL TUNNEL” Il difensore ex Cordenons è stato il pezzo forte del mercato estivo degli orange che, dopo un inizio a dir poco tribolato, hanno finalmente cominciato ad esprimere il proprio valore grazie ad una difesa di ferro.
I
l Pravisdomini sembra finalmente aver trovato la strada giusta per tornare a sorridere. Gli arancio-blu di mister Claudio Colletto infilano la quinta vittoria nelle ultime sei partite giocate (e che peccato la sconfitta contro la capolista Brian) risalendo paurosamente la montagna che, fino a qualche settimana fa, pareva insormontabile. Al "Comunale ragazzi del '99" il Porcia cade 2-0 sotto i colpi di Basso e Bottan. A raccontarci il periodo della squadra è il difensore Matteo Erodi, uno che, ci tiene a sottolinearlo, vive il calcio "nella maniera più spensierata possibile, facendo gruppo prima di tutto fuori dal campo". - Facciamo due passi indietro e partiamo dalla vittoria col Prata Falchi, successiva alla sconfitta col Brian. “Era una partita attesissima, uno scontro diretto fondamentale: contro il Brian e quelle squadre più avanti in classifica la sconfitta ci può stare, con chi lotta con noi no. Il primo tempo sono partiti meglio loro, più vivaci, poi ci siamo sbloccati con il gol sul calcio d'angolo e questo ci ha permesso di incanalare la partita su binari favorevoli. Il secondo tempo l'abbiamo gestito bene: non siamo mai andati in difficoltà, subendo solo il tiro del gol. Un po' l'attenzione è calata, ma il risultato è stato meritato”.
18 | 08 02 2017 | TremilaSport+
- Arriviamo al presente: parlaci del 2-0 col Porcia. “Un campo pesantissimo. Partita tesa perché sapevamo che c'erano molti scontri diretti. Il mister
ci ha detto che chi avrebbe fatto gol per primo avrebbe probabilmente vinto la partita. Abbiamo sofferto il giusto: loro sono una bella squadra, sono organizzati,
Erodi: “Volevo rimanere in Eccellenza, ma a Pravisdomini mi trovo benissimo”
ma siamo stati bravi. Stiamo giocando da squadra, siamo molto uniti ed è bello vedere che ognuno si sacrifica per l'altro. Nella seconda parte di partita Drusian è stato espulso, abbiamo difeso bene, e la parità numerica si è ristabilita con il rosso a Geremia. Siamo contenti di questi 15 punti sugli ultimi 18 a disposizione”. - Intanto il Rivignano si prende lo scalpo del Flaibano: ti ha sorpreso? “Sì sembra quasi che facciano apposta le grandi a perdere punti con le piccole. È il primo anno che vedo un girone così equilibrato. Siamo stati ultimi a lungo quest'anno, tutto il girone di andata, ma i rinforzi giusti arrivati nel mercato invernale ci hanno dato tranquillità. È stata una cosa particolare, non era mai capitato. Dà fastidio un risultato come quello del Rivignano perché anche chi sta dietro non molla nulla”. - Gli obiettivi di inizio anno quali erano? “Il presidente a inizio anno ci aveva chiesto una salvezza, ma ho sempre pensato che la qualità della squadra fosse talmente alta… Volevo continuare a vincere dopo il trionfo dell'anno scorso a Cordenons, è stata una situazione inaspettata. A metà anno ho avuto qualche richiesta, ma per rispetto del Pravisdomini sono rimasto e sono felice di questa
“Grande difesa? Con qualche gol in più saremmo sicuramente in zona play-off”
scelta. Il gruppo è fantastico e finalmente stiamo facendo vedere quanto valiamo. A inizio anno ci mancava una prima punta ed è arrivato Simone Basso, poi il cambio del mister ha fatto il resto. Rauso? Era preparato, forse ha avuto solo la sfortuna di dover lavorare con una rosa non completa. Se poi pensiamo ai tantissimi punti persi immeritatamente o per episodi… Diciamo che siamo partiti con un gruppo completamente nuovo, con solo tre conferme rispetto alla passata stagione, quindi il periodo iniziale difficile poteva essere preventivato. Per fortuna le cose ora vanno meglio”.
stato. Di partite "speciali" non ce ne sono per me: in questo campionato pazzo tutte le sfide sono importanti. Chiaro, giocare con le prime della classe fa venire l'acquolina in bocca, perché puoi dimostrare di che pasta sei fatto e ti confronti, nel mio caso, con attaccanti bravi. Ci si diverte insomma. Ma le avversarie sono davvero tutte alla pari: i risultati lo dimostrano e dovremo usare sempre la testa”. - La partita più bella dell'anno? “In termini di risultato quella con il Sesto: sull'1-1 il nostro portiere ha parato un rigore e pochi
minuti dopo abbiamo segnato. È finita 3-1 ed è stata probabilmente la sliding door della stagione. Dal punto di vista del gioco mi è piaciuta molto quella contro il FiumeBannia”. - E quella più brutta? “Ero infortunato, ma scelgo quella dell'andata contro la Spal Cordovado”. - Insomma, con te il Pravisdomini ha fatto centro: un dottore che aiuta la difesa a tenere numeri da prime della classe… “Essere qui è davvero bello, mi trovo bene e sono felice della scelta fatta. Mi sarebbe piaciuto
poter ripetere quanto di bello accadutomi lo scorso anno, ma il calcio è così. Può succedere. Quest'anno massimo impegno per salvarsi. E vediamo che succede a fine anno. Per quanto riguarda il dottore beh, sono laureato in comunicazione e ho concluso da poco un master a Milano. In vita mia ho sempre cercato di alternare calcio e studio, ma già arrivando in Serie D mantenere entrambe le cose diviene praticamente impossibile. Ora lavoro a Pordenone e sono contento: cerchiamo di toglierci la soddisfazione calcistica per l'inizio dell'estate”. (l.f.)
- Un dato fa riflettere: siete una delle migliori difese del campionato. “I numeri dicono questo e anche il mister, ossessionato dalle statistiche, ce lo fa notare. Prima non guardavamo tanto queste cose ma effettivamente non subire gol e avere pochi punti è una contraddizione. Con qualche gol in più saremmo sicuramente in zona play-off”. - Anche perché si dice che il campionato lo vince la squadra che prende meno gol a fine stagione… “Esatto, quindi se continuiamo con questo passo il futuro è roseo (sorride, ndr)”. - Cosa ti aspetti da queste ultime partite? Ne attendi qualcuna in particolare? “Mi sarei aspettato un cambio di rotta, ma fortunatamente c'è già
TremilaSport+ | 08 02 2017 | 19
GIOvANILI
QUI FONTANADREDDA
BARBIERI: “LE BIG GUARDANO A NOI”
Numeri considerevoli per il vivaio rossonero, con oltre 270 tesserati. Il responsabile del settore giovanile del Fontanafredda, Massimo Barbieri, plaude al lavoro di staff e società ed elenca gli obiettivi futuri
I
l Fontanafredda punta forte sui giovani e lo fa in maniera eccellente. Uno dei settori giovanili più all'avanguardia del territorio regionale. A presentarcelo è direttamente il Responsabile del settore, Massimo Barbieri, che ci spiega le peculiarità di una grande famiglia in continua crescita capace di collezionare un successo dopo l'altro. - Direttore, ci faccia una panoramica che introduca al mondo
Allievi Regionali
20 | 08 02 2017 | TremilaSport+
dei giovani rossoneri. “Partiamo da un numero: senza considerare Prima Squadra e Juniores contiamo 270 ragazzi all'interno del nostro settore giovanile. Ci sono 19 squadre che partono
Allievi Sperimentali
dal team dei 2011, al quinto anno compiuto, fino ai 2000, ultimo anno di Allievi Regionali. Oltre ai classici 19 allenatori, abbiamo anche due preparatori atletici che seguono esclusivamente i giovani calciatori e ben tre preparatori dei portieri che si alternano fra le varie squadre dedicandosi agli allenamenti ed alle esercitazioni di chi ha deciso di indossare i guantoni e difendere la porta del Fontanafredda”.
Barbieri: “Vogliamo essere il trampolino di lancio per chi ha qualità”
- Numeri davvero altissimi. “Muoviamo settimanalmente poco meno di dieci pulmini. C'è un lavoro logistico immane, che non tutte le società fanno. Noi cerchiamo di aiutare le famiglie in qualsiasi modo, anche con il trasporto. Siamo, posso dirlo senza timore, il fiore all'occhiello del calcio giovanile regionale. Mi verrebbe quasi da dire che, dopo la caduta della Sacilese, stiamo appena sotto le società professionistiche”. - Cosa vi spinge a tanto? “Noi lo facciamo principalmente per due motivi. In primis tentare di mandare i giocatori meritevoli in campionati professionistici. Vogliamo essere il trampolino di lancio per chi ha qualità. L'ultimo ragazzo è stato Favetta, accasatosi al Pordenone. Ma ce ne sono davvero tanti, penso a Pessott, andato alla Juventus. La cosa importante è che ci troviamo davanti a richieste continue di giovani promesse: recentemente si sono messe in contatto con noi tra le altre Carpi, Chievo Verona e Udinese. Siamo sotto la lente d'ingrandimento di molte società di primo livello e questo è motivo di vanto. Lavoriamo benissimo e i risultati si vedono”. - Come nascono queste trattative? “Molto semplice: ci chiamano direttamente loro e ci chiedono se possiamo mandarli in prova un paio di giorni. Vanno a fare stage, provini, e se il ragazzo supera questi test ci viene presentata una richiesta. Noi sentiamo la famiglia e la trattativa nasce
GIOvANILI
e si sviluppa senza difficoltà in maniera limpida”. - Quanti invece arrivano nella vostra Prima Squadra? “Ce ne sono molti. Magari chi ha qualcosina in meno rispetto a quelli che riescono ad approdare in società professionistiche, con noi fanno la differenza. Alcantara, che abbiamo venduto al Tamai, l'abbiamo preso nei giovanissimi provinciali e l'abbiamo cresciuto: era uno dei più richiesti. Lisotto che è in rappresentativa regionale '99, come Cellini è un altro frutto del vivaio. Cresciamo molti ragazzi, tantissimi prodotti d'eccellenza vengono da qui. E contiamo entro la fine dell'anno, quando avremo messo in saccoccia qualche punticino in più, di far esordire altri giovani: 1999, 2000 e anche qualche 2001”. - E non dimentichiamo che avete raggiunto i campionati elitè. “Con gli Allievi e i Giovanissimi regionali e sperimentali abbiamo raggiunto traguardi importantissimi anche a livello di risultati. Vero è che il risultato passa un po' in secondo piano: noi vogliamo prima di tutto una crescita del ragazzo a livello umano e una crescita del calciatore sotto il profilo tecnico, tattico e della mentalità al lavoro. Per questo abbiamo inserito già i preparatori atletici: la metodologia deve esserci dall'inizio. Il calcio è divertimento ma anche impegno e ambizione. Cerchiamo di accelerare il più possibile la crescita. Per il terzo anno stiamo disputando con una squadra di categoria inferiore (questa stagione tocca ai 2004,
Giovanissimi Sperimentali
“Antiquata la metodologia della Federazione di cambiare i campionati dopo Natale”
Giovanissimi Regionali
ndr), un livello maggiore: nelle difficoltà si cresce prima”. - Come la stanno vivendo i ragazzi che si trovano in una categoria più alta rispetto alla loro età? “Sia loro che i genitori molto bene. A inizio anno facciamo i colloqui individuali e collettivi: preferiamo sin da subito specificare che è meglio perdere una partita 3-0 contro una squadra forte fisicamente piuttosto che vincere una sfida 10-0. In questo ultimo caso
il ragazzo non affronta una difficoltà, non si mette in gioco, non impara, si accontenta. Dobbiamo evitare tutto questo per spronarli a migliorarsi. Dico solo che i 2007 si allenano tre volte a settimana: si migliora con il lavoro costante”. - Chiudiamo con un suo pensiero sul calcio regionale giovanile: cosa cambiare? “Ci sono aspetti positivi: vedo sempre più realtà che sono tornate dopo anni di buio totale a lavorare nel settore giovanile. Ad esempio
qui il Prata Falchi o il Casarsa stanno lavorando benissimo. Punti negativi? Trovo molto antiquata la metodologia della Federazione che cambia i campionati dopo la sosta natalizia. Io partirei già da settembre con i campionati elitè. Ci sono troppe partite impari a inizio anno che finiscono 12-0, 132, e così via. I ragazzi si abituano a vincere facile e poi sbattono il muso nella seconda parte di stagione con realtà completamente diverse. In veneto fanno così direttamente, ci sono già i tre livelli elite, regionale e provinciale. Credo che sia una proposta in ottica miglioramento: è brutto vedere quei risultati imbarazzanti nel periodo ottobre-novembre. Non fa bene né a chi vince né a chi perde un risultato del genere. Chiudo aggiungendo una cosa sul nostro lavoro: quest'anno faremo ancora una volta il "Città di Fontanafredda" che è uno dei tornei più belli per quanto riguarda i giovani calciatori: Venezia, Udinese, Atalanta e le migliori compagini del triveneto (Liventina, Giorgione, eccetera) saranno presenti. Un punto di riferimento. Un appuntamento da non perdere dal 14 maggio al 6 giugno. Finito il torneo faremo anche i Camp estivi di una settimana con tutti gli sport, e utilizzeremo anche la piscina comunale: puntiamo alla multidisciplina per far crescere il ragazzo a 360 gradi”.
TremilaSport+ | 08 02 2017 | 21
In collaborazione con
A SCUOLA DI CALCIO
In questo articolo presento l’interessante intervento del dottor Donato Formicola del centro servizi del SUISM di Torino. Allenare la forza nel calc i o signif ica tenere bene in considerazioni tutti i suoi aspetti e costituenti. Non si tratta soltanto di fare quattro balzi, un paio di frenate e qualche cambio di direzione. All Around Soccer è un convegno annuale che si tiene presso l’Aula Magna della Cavallerizza. Ogni anno il numero di partecipanti cresce sensibilmente, così come il prestigio di ospiti e relatori. Il gioco del calcio, con i suoi 200 milioni circa di partecipanti, è considerato lo sport più popolare al mondo. Esso richiede una combinazione di alti livelli di capacità fisiche, tecniche e tattiche. Tali componenti interagiscono per il raggiungimento della massima performance, ma allo stesso tempo il benessere psicofisico è messo a dura prova da periodi competitivi caratterizzati da oltre 200 allenamenti e partite in una sola stagione. L’obiettivo di questo intervento è focalizzare l’attenzione sulle diverse modalità di allenare la forza e le sue componenti principali.
ALLENARE LA FORZA NEL CALCIO: FORZA E TECNICA Secondo il Dr. Formicola, allenare la forza nel calcio significa prendere in considerazione un modello integrato, strutturato su differenti livelli, tre diversi gradi di attivazione e di coinvolgimento di differenti processi interni ed esterni dell’atleta. Ogni proposta di allenamento, ogni esercitazione non sollecita soltanto una componente; essa non può essere semplicemente “tattica, tecnica o cognitiva”, ma deve essere compresa da un punto di vista necessariamente olistico.
22 | 08 02 2017 | TremilaSport+
Allenare la forza nel calcio significa:
• a un primo livello cognitivo-
neurologico, lo stimolo agisce sul sistema nervoso centrale e periferico che, a sua volta, attiva e monitora l’azione motoria.
• a un secondo livello anatomofisiologico l’analisi si concentra sul movimento del muscolo interessato e dei tendini coinvolti (lavoro pliometrico).
• a un terzo livello chinesiologico-
biomeccanico l’attenzione si sposta sugli aspetti manifesti del processo; se gli aspetti biologici caratterizzanti il secondo livello non sono visibili, questo livello rappresenta l’esercizio di forza vero e proprio.
L’allenamento coinvolge aspetti cognitivo/percettivi, elementi strutturali e fisici (muscolo e plio) che diventano palesi nella meccanica del movimento estrinseca.
A SCUOLA DI CALCIO
LA SEMPLICITà DELLA FORZA
“
Il calcio richiede alte capacità fisiche, tecniche e tattiche
Secondo Kramer WJ and Fleck si è considerati forti quando un compito viene eseguito facilmente. Al contempo, un compito può definirsi semplice quando:
• si hanno le risorse fisiche per farlo
• si è pianificata una
corretta strategia di intervento
• si possiedono le abilità
tecniche necessarie per eseguire un dato compito
Un’azione, una consegna è agevole quando si è in grado di svolgerla limitando sensibilmente il numero degli errori commessi. Un aumento di fatica è spesso correlato a un incremento delle imprecisioni commesse. L’allenatore può valutare il livello di fatica dal numero e dall’entità degli
errori commessi attraverso una scala [RTS – Rate Technique Scale] atta a misurare il livello di controllo motorio del gesto, la qualità dell’esecuzione del compito e i suoi effetti evidenti, gli errori commessi e il grado di difficoltà del compito percepito dall’atleta. In questa accezione, un metodo di allenamento raggiunge il suo scopo quando permette un transfert di competenze all’atleta. Raggiunto quel punto diventa necessario creare una nuova routine di allenamento, per raggiungere un nuovo livello di incremento delle performance. Nuove proposte di allenamento, ricerche, metodologie e testimonianze dei professionisti presenti al convegno nei prossimi articoli.
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TremilaSport+ | 08 02 2017 | 23
CALCIOC5
GRAN BAGARRE IN ZONA PLAY-OFF
SONO GIA’ 11 I PUNTI DI VANTAGGIO DEL QUINTETTO DI PRATA SULLE INSEGUITRICI Foto Dozzi
FLASH PINTAR IN VETTA ALLA CLASSIFICA
BOMBER
Cambio della guardia al vertice della classifica marcatori, dove Mitja Pintar (Clark Udine) agguanta la prima piazza con 19 reti stagionali, davanti a Bozic (Palmanova) con 16 reti e Vulikic del Prata con 15. Primo italiano in graduatoria è Cedermaz del Palmanova, pure lui con 15 reti.
FUTSAL UDINESE, BENE CON ROVERETO
COPPA ITALIA
Buona la prima in Coppa Italia per la Futsal Udinese che nella seconda giornata del triangolare di coppa batte 3-1 l'Olimpia Rovereto ed elimina i trentini dal passaggio del turno, che ora si giocherĂ nello scontro diretto con l'altra squadra del girone, la Real Casagrandese. La squadra di Della Negra avrĂ a disposizione due risultati su tre, visto il pareggio nella prima gara tra emiliani ed il Rovereto.
IL MACCAN PRATA
HA PRESO IL vOLO
I IL FILOTTO DELLA TORRIANA CONTINUA
SERIE C
Quinto risultato utile di fila per la squadra isontina che, conferma il secondo posto in graduatoria grazie all'exploit in casa dell'Udine City al termine di una prima frazione dominata e chiusa in vantaggio per 5-1. Si conferma in fase offensiva Oliver Dimarch, giunto a 12 reti stagionali.
l Maccan Prata resta leader incontrastato del campionato regionale di calcio a 5 con ben undici punti di vantaggio sulla prima inseguitrice: la capolista si "vendica" della sconfitta patita nella finale di coppa Italia e stende abbastanza agevolmente con un secco 3-0 la Futsal Udinese; per i gialloneri a segno Aziz, Poser e Stendler. Dietro grande bagarre nella zona play off con Torriana e Clark che negli scontri diretti fanno la voce grossa; bel colpo degli isontini che con un primo tempo magistrale mettono sotto l'Udine City, alla seconda sconfitta di fila casalinga ed ora fuori dalla zona play-off. La squadra di mister Sfiligoi si conferma al secondo posto e vince 5-3 con El Atrassy, Bazato, Tancos, Dimarch e Zentilin. Reti ed emozioni sul green di Cussignacco con la Clark che vince nel finale contro il Pordenone in uno spettacolare 6-5; gara che pare chiusa in avvio di ripresa sul 4-0 per i padroni di casa, grande reazione dei ramarri che agguantando il pari sul 4-4, nel concitato finale però Pintar e Besic tolgono le castagne dal fuoco per il 6-5 definitivo che permette agli udinesi di restare al terzo posto.
Gara tattica a Grado tra Pentalcor e Maniago: primo tempo a reti inviolate, nella ripresa un guizzo di Cardone regala tre punti importanti alla truppa di Movio, in formazione rimaneggiata, per l'1-0 finale. Primo successo stagionale per l'Adriatica, con dedica al presidente Michele Rizzo recentemente scomparso: i ragazzi del ds Vuolo mettono il cuore a Basiliano e s'impongono per 5-2. Per la squadra di mister Moi ennesima delusione e striscia negativa che pare non aver fine. Seconda vittoria di file per il Lignano che batte per 6-2 il Tergesteo e strizza l'occhio alla affollata zona play-off grazie alla quaterna di un ispirato Mosangini oltre a Lauto e Saviano. In serie B sfuma a sette secondi dalla fine con una sfortunata autorete l'impresa da tre punti per il Manzano , agganciato in extremis dal Faventia, secondo in classifica. Il 3-3 finale conferma comunque che la squadra di mister Genna è ancora viva: gialloblu in vantaggio per 3-1 a cinque minuti dalla fine (Viapiana e doppietta Zanuttini) poi il Faventia nei minuti finali col portiere di movimento trova il beffardo 3-3. Trasferta veneta contro il Città di Mestre nel prossimo turno.
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CALCIO FEMMINILE BOMBER Antonella Paoletti prima di apporodare al Pordenone si è messa in luce in serie B nelle file del Bearzi per le sue doti di attaccante con il fiuto del gol.
IL SEGRETO È L'UNITÀ
Le ragazze del Pordenone alla ricerca del ritorno in B
A
bbiamo imparato a conoscere la squadra del Pordenone femminile grazie alle interviste rivolte a dirigenti e allenatori. A livello di squadra, però, è difficile capire quale realmente sia il clima che si respira in uno spogliatoio senza interpellare i diretti interessati ed eccoci qua... Che cosa pensano davvero prima di scendere in campo le calciatrici? Come si vive facendo parte di una realtà con obiettivi
"Siamo molto unite, in spogliatoio non esistono rivalità e la nostra squadra basa la propria forza sulla coesione. Per far integrare le nuove compagne, poi, ci vogliono dialogo e supporto, specialmente all'inizio" importanti? Lo abbiamo chiesto direttamente alle giocatrici della prima squadra,scoprendo cosa significhi per esse il calcio e le possibilità che offre loro. Le domande sono state rivolte a cinque giocatrici, due nuovi acquisti e tre giocatrici d’esperienza, tra le quali il capitano della squadra, Giuditta Schiavo. – Cosa significa essere leader di questa squadra? "Significa capire quando spronare le altre, quando c’e’ un problema e come ri-
SERIE A
TAvAGNACCO RIPARTE BENE DOPO TRE STOP DI FILA
solverlo, perchè l’unità della squadra è importantissima e io sento davvero tanto questa responsabilità su di me. Le mie compagne mi vogliono bene e mi aiutano tanto quando devo essere autorevole e presente per gli altri e senza il loro aiuto sarebbe impossibile". – Che cosa vi portate dietro dalla scorsa stagione? "Siamo retrocesse per problemi finanziari, dopo aver terminato il campionato con il quarto posto e ora ci ritroviamo in serie C. Abbiamo una rabbia dentro incredibile, vogliamo ritornare subito in serie B, probabilmente serviranno dei rinforzi per il prossimo anno, ma ora dobbiamo pensare solamente a vincere questo campionato. Da capitano posso solamente confermare che le mie compagne ed io siamo sicure di essere pronte per il salto di categoria". E poi le due nuove giocatrici Federica Codotto e Elena Faggiani. – Sentite la pressione di dover dimostrare qualcosa in questo ambiente per voi nuovo? "Non sentiamo particolari pressioni, l’importante è fare bene e dimostrare di aver voglia di giocare. Noi ce la mettiamo tutta e i risultati ci stanno ripagando dagli sforzi " assicura Federica, e Elena è d'accordo: "Bisogna dimostrare le cose sul campo, non c’è motivo di avere paura, bisogna impegnarsi, offrire il massimo e vincere, poi sapere di giocare per
L’importante era ricominciare a fare punti dopo tre sconfitte consecutive. E il pareggio contro il Verona, a questo proposito, è servito non solo per fare morale, ma anche come dimostrazione della forza e della determinazione della squadra gialloblu. «Le ragazze sono state brave – ha commentato mister Amedeo Cassia – hanno
una squadra come il Pordenone è sempre motivo d’orgoglio." - Avete una partita importantissima questo mese, contro il Belluno.. "Le gialloblù sono forti - sostengono Jessica Desinano e Antonella Paoletti - aggressive e fisicamente molto ben strutturate, ma noi ci sentiamo pronte ad affrontarle senza timori particolari". – Esistono rivalità a livello di spogliatoio? "No, siamo molto unite, non ci sono rivalità, siamo una squadra che basa molto la sua forza sulla coesione, per noi è molto importante rispondono all'unisono - Per far integrare una compagna, poi, ci vogliono dialogo e supporto, specialmente all’inizio. Tra ragazze si tende ad aiutarsi ed accettarsi per formare un gruppo affiatato". – Domanda classica: cosa fare per rendere più conosciuto il vostro sport? "La federazione dovrebbe pubblicizzare e valorizzare il nostro sport, le scuole dovrebbero avere dei contatti con le squadre, organizzare incontri e far capire ai genitori quanto è bello il nostro sport - suggerisce la capitana - Noi non abbiamo rapporti con la squadra maschile del Pordenone e non è bene. Si parla tanto di sinergie tra settori ma sono anni che non cambia nulla: bisognerebbe prendere esempio al proposito da società come la Fiorentina. Il calcio femminile si sta evolvendo nel mondo in maniera esponenziale ed è un peccato rimanere indietro". Tommaso Cossio
saputo reagire come avevo chiesto. Peccato per la vittoria sfumata alla fine per una nostra ingenuità. Un punto che vale tanto anche perché ci troviamo in un momento di grande difficoltà, con un organico ridotto all’osso. Se avessimo giocato così contro Como e Luserna – conclude – avremmo portato a casa sei punti».
TremilaSport+ | 08 02 2017 | 25
CALCIOUDINESE IL COMMENTO
LA CURA PER ZAPATA
MA FATELO RIDERE di IDO CIBISCHINO
Non segna da sette partite. Il panterone sempre più depresso e immusonito: non c’è gioia nel suo calcio. Anomalo rispetto agli altri colombiami visti a Udine
I
l tifoso dimentica in fretta, tutto preso a inseguire il domani, a immaginare quello che verrà, in perenne corsa sulle gambe della speranza di gioie e glorie future. Dimentica quanto può essere brutto il calcio senza un’emozione, senza un tiro in porta, senza un obiettivo da raggiungere, senza un fuoco che arda in petti coraggiosi. Chievo-Udinese, timbrata da uno 0-0 da depressione cosmica, mi fa rispolverare l’arguta considerazione di quel tale secondo cui “la grandezza del calcio sta negli sforzi che fa la gente per andarlo a vedere”. E perciò hanno tutta la mia ammirazione le centinaia di coraggiosi tifosi friulani che hanno dedicato la domenica ai loro sbiaditi colori, po-
delle squadre in campo”. Forze uguali e contararie che si elidono, insomma. Epperò c’è modo e modo: se i portieri non si sporcano neppure i guanti, se il cuore del tifoso non accelera neanche di un tic i suoi battiti, vuol
polando gli anelli del Bentegodi e sgolandosi per spingere avanti paladini sonnacchiosi e svogliati. Così come, da vecchio cronista, mi sento di elargire solidarietà e incoraggiamento ai colleghi di Udinese tv che per una settimana devono girare uno spiedo su cui non c’è polpa. A ognuno le sue pene, forza ragazzi. MACCHE’ PERFETTO - Nel ventaglio degli 0-0 possibili, questo di Verona è il peggiore. Annibale Frossi da Flambro (dapprima saettante ala con gli occhiali e oro olimpico con gli azzurri di Vittorio Pozzo a Berlino 1936; poi tecnico e quindi commentatore di rara preparazione e arguzia), lo teorizzò come risultato perfetto. “E’ l’espressione - diceva - dell’equilibrio totale tra l’attacco e la difesa
dire che la partita è da buttare nella spazzatura. Una sola - una! - conclusione in porta, resa ancora più rara dal protagonista esotico, l’iracheno Adnan che ha tentato con una capocciata lunga di fregare il reattivo Sorrentino. SATANASSI - Eppure vogliamo lo stesso isolare qualche spunto positivo dai 95’ del Bentegodi, ricordando anzitutto che questo è il secondo 0-0 della stagione: l’altro, quello di Marassi contro la Samp, era passato alle statistiche come “la prima volta senza segnare” dell’Udinese di Del Neri. Depressioni e delusioni momentanee a parte, è evidente il frutto del lavoro del Console di Aquileia: oggi l’Udinese ha raggiunto la stessa solidità e quadratura che si invidiava
26 | 08 02 2017 | TremilaSport+
al Chievo del bravo Maran. È bastato poi il ritorno di Widmer per blindare la difesa, bucata nelle due precedenti partite (Empoli e Milan) sempre nelle zone presidiate da Faraoni, il sostituto dell’infortunato svizzerotto. Stanti
“
Come può essere brutto il calcio senza emozioni: al Bentegodi un esempio da non ripetere. Di positivo, la tenuta della difesa protetta da Hallfredsson
il mestiere comune e la varietà di stazza e caratteristiche, non è facile tenere a bada gli attaccanti di Maran: e invece Pellissier, Meggiorini e Inglese hanno trovato dall’altra parte satanassi come loro pronti a mettergli la mordacchia. Lodato come merita Samir (per uno adattato sulla fascia, sembra un fenomeno), devo fare ammenda di una convinzione espressa in passato e che i fatti hanno polverizzato. Mi riferisco alla coesistenza di Danilo e Felipe come centrali in una difesa a quattro. O l’uno o l’altro - sostenevo -, mai assieme. Motivando la conclusione con ragioni strutturali e di passo troppo simili. E invece i due brasiliani, rigenerando vecchie intese e attingendo a esperienza da vendere, stanno reggendo bene, integran-
dosi e sostenendosi a vicenda. Con le grandinate che girano, non prendere gol, o limitarli al minimo, è sicura nota di merito. EvOLUZIONE - La ritrovata solidità difensiva è anche il frutto del lavoraccio che svolge in mezzo carrarmato Hallfred. Macchè mezzala, l’unico ruolo che può ricoprire l’islandese è quello di metodista, di schermo davanti alla difesa: lo sostenevo dai tempi di Iachini, e avevo visto giusto se l’idea è diventata realtà pratica con Del Neri. Hallfredsson è un omone intelligente, possiede un sinistro più che degno, il difetto di fantasia si può superare assimilando i tempi di gioco in un contesto organizzato: Gigi ha creduto nell’evoluzione trovando, alla fine, un puntello
non trascurabile del suo disegno tattico. Con buona pace di Kums, che dà l’idea di non aver preso troppo sul serio l’esperienza friulana. Ma se non si dà una mossa, col cavolo che Pozzo junior lo porterà al Watford. SU CON LA vITA - Sono in vena di suggerimenti. Come si fa a non parlare di Zapata, di un centravanti che sta zitto da sette partite? Beh, se ci avete fatto caso, Duvàn non ride mai. Malinconico (per natura?), imbronciato, immusonito, occhi da cane bastonato... Un colombiano anomalo se rapportato agli altri passati per Udine: Cristian Zapata faceva vibrare lo spogliatoio con le sue fragorose risate, Cuadrado rideva persino da addormentato, ad Armero brillavano occhi e denti al pensiero delle scorri-
UDINESECALCIO
SABATO SERA L’UDINESE A FIRENZE
SAMIR-CHIESA, ANTICIPO DI SFIDE MONDIALI
bande notturne, Muriel lievitava alle prime note di un vallenato. Duvàn no: va bene la concentrazione, ma l’espressione del panterone è quella di chi si sente addosso il peso di tutti i peccati dell’umanità. Ecco allora il suggerimento: portatelo al circo, o ingaggiate una compagnia di pagliacci che lo facciano ridere, gli regalino un po’ di buonumore. Chissà che il bambinone (a me fa tenerezza, sul serio) non si sciolga e torni a buttarla dentro.
AHI PANTERONE! Zapata non ha sfruttato un paio di buone occasioni neanche a Verona. Nella pagina a fianco, Samir, osserva Karnezis impegnato in una difficile parata.
Il vantaggio è evidente. Sarebbe insopportabile se l’Udinese, avendo usufruito di 48 ore in più di riposo attivo, non si presentasse nell’anticipo di sabato prossimo al Franchi tirata a lucido, fresca, vogliosa di aggiungere un altro risultato di prestigio alla scarna collezione stagionale. Rispetto ai viola di Paulo Sousa, che martedì sera hanno speso inutilmente tesori di energie fisiche e nervose finendo a pezzi (4-0) nel big match dell’Olimpico con la Roma, i nostri hanno l’ulteriore vantaggio di aver giochicchiato al Bentegodi contro il Chievo: ritmi blandi, accelerazioni col contagoce, grandi operazioni nei 30 metri mediani. E poco d’altro. Del fatto di poter preparare con calma la spedizione di Firenze se ne gioveranno sopratutto Thereau e Fofana, apparsi appannati e bisognosi di recupero. Sono entrambi puntelli importanti nello scacchiere di Del Neri. Addirittura fondamentale Cirillo, che con i suoi 9 gol (quasi tutti decisivi) ha tenuto su la baracca bianconera. Ma l’età (in aprile saranno 34) e il modo di giocare dispendioso da pendolo tra costruzione e finalizzazione, non gli consentono di girare sempre al massimo: se fa un partitone, la volta dopo si placa per tirare il fiato. Ed è per questo, nell’intento di trovargli un equilibrio, che i ginnasiarchi dello staff
gli hanno predisposto tabelle di lavoro ultra-personalizzate, come accadeva un tempo per Di Natale. Se tanto mi dà tanto, dopo il partitone con il Milan e il pigolare di Verona, dovremo aspettarci una bella prova di Thereau a Firenze. Che basti il suo risveglio per fare risultato è tutto da dimostrare. Nella partita d’andata (finita 2-2) Thereau neanche partì titolare: Iachini non riteneva compatibile il suo modo “artistico” di giocare con lo schematismo in cui pretendeva di inquadrare i bianconeri. L’eroe dell’andata fu Perica: da due suoi caparbi recuperi su palloni che parevano persi nacquero le reti di Zapata servito da De Paul (allora agiva centrale da nove e mezzo) e di Danilo. I viola, sempre all’inseguimento, risposero con Babacar e Bernardeschi su rigore. A livello individuale, stuzzica assai il duello che si annuncia tra Federico Chiesa, 19 anni, figlio d’arte, tra i migliori esterni d’attacco della nuova generazione, e il nostro Samir (22 anni), per il quale valgono le parole del sommo Zico che lo vede tra i migliori difensori brasiliani. Questa, insomma, tra i due dovrebbe essere la prima sfida diretta in attesa di incrociarsi in futuro ai massimi livelli, vestiti uno d’azzurro e l’altro col verdeoro della Selecao. (i.c.) di Biancamaria Gonano
Cuore bianconero in Svizzera Il tifo per l'Udinese, si sa, non ha confini e anche la Svizzera, tradizionale terra di emigrazione di friulani in epoche passate, non è da meno. Le foto pubblicate evidenziano il cuore bianconero degli amici di Zurigo, non affiliati agli Udinese club ma che sul tipico striscione scrivono "Lontani ma sempre vicini". Una testimonianza di attaccamento alle radici dimostrata anche dalla presenza del vessillo con l'aquila del Friuli. E una fetta di prosciutto in compagnia ci sta sempre.
TremilaSport+ | 08 02 2017 | 27
SIDICEvA...
si diceva...
STUPIDARIO DEL CALCIO,
DIVERTENTE BIBBIA DI CASTRONERIE Nel 1993 il giornalista Marco Travaglio pubblicò un libro in cui raccolse strafalcioni e amenità di molti popolari personaggi dello sport e del giornalismo
È
una vera Bibbia di amenità e strafalcioni degli addetti ai lavori del calcio e di altri sport, quella pubblicata nel 1993 dal giornalista Marco Travaglio, con la presentazione del mitico, sempre ironico Indro Montanelli. Ci si diverte, nello scorrere i brevi “aforismi” di personaggi ben noti al grande pubblico, con Aldo Biscardi e Giovanni Trapattoni, il Trap nazionale, fra i più trattati. “In tempi come questi di crisi demografica nazionale
– commentava Montanelli – ci resta almeno una consolazione: la mamma dei baggiani è più incinta che mai. La produzione di
di distanza dallo “Stupidario del calcio e di altri sport” di Travaglio, con alcuni di quei personaggi ancora saldamente in sella nel panorama sportivo e televisivo. E’ il caso, ad esempio, di Carlo Ancelotti, che disse: “Speriamo di esserci evolti” (?) e di Sandro Piccinini, autore di: “Mi dicono che Bartolomucci ha intervistato questa bella intervista”. Frasi che comunque costituiscono il meno peggio del resto, fatto di vere e proprie involontarie gag degli autori. Scorriamone alcune:
Non mettiamo il carro davanti ai buoi ma lasciamo i buoi dietro al carro
28 | 08 02 2017 | TremilaSport+
corbellerie non conosce crisi ma anzi fa registrare continui progressi”. Constatazione quantomai attuale anche a più di vent’anni
IL TRAP Uno dei più "trattati" nel libro di Travaglio (sopra), Giovanni Trapattoni
SIDICEvA...
PERSONAGGI Il giornalista Marco Travaglio, qui sopra, autore del libro in cui ha messo alla berlina le amenità di sportivi e rappresentanti dei media.
“Non mettiamo il carro davanti ai buoi ma lasciamo i buoi dietro al carro”, “Mah, più che un uomo direi, appunto, un uomo” e “Era importante vincere, perché venivamo da tre sconfitte che non si vinceva” del Trap, autore anche di infinite altre “massime storiche” presenti nel libro. E non mancano poi i rappresentanti della nostra regione: “Ci siamo stretti intorno a noi stessi” (Fabio Capello), “Il portiere coreano si è fatto infilare pollescamente” e “Zero a zero per il Torino” (Brunone Pizzul), anche se, appunto, oltre al Trap il più rappresentato è Aldo Biscardi, cui Travaglio dedica un capitolo dal titolo Biscardeide. E qui davvero non c’è che l’imbarazzo della scelta nell’estrapolare le frasi più esilaranti: “Qui a Francoforte c’è uno splendido esodo di tripudio”, “Abbiamo fatto questo pingo-pongo per svirilizzare gli animi troppo accesi di questa contesa”, “Una triste notizia che volentieri avremmo fatto a meno di non dare”, “Brera ha venuto qui con la spalla rotta”, “Non mi piace parlare di me modo proprio…A me piace guardare la gente de visu”, ecc. ecc.ecc. E poi il capitolo intitolato Trap e i suoi fratelli, dedicato agli imitatori in castronerie del mitico allenatore: “Io non
IL MISTER Arrigo Sacchi ai tempi della sua conduzione azzurra. Anche lui è fra i più bersagliati dall'autore.
trasformo i ruoli dei giocatori, non sono mica un trasformista” (Arrigo Sacchi), “Non vorrei fare del classismo ma alcuni si sono impegnati molto” (Giancarlo De Sisti) e avanti così. E non poteva mancare Vujadin Boskov,
con una delle sue: “Un giocatore con due occhi deve controllare il pallone e con due il giocatore avversario”, imitato in grande stile da Eugenio Fascetti: “Penso che il risultato non ci piova”. 154 pagine di amenità al ter-
mine delle quali “L’Autore ringrazia sentitamente, per il loro fondamentale contributo…” una lunga serie di personaggi senza i quali lo stupidario non avrebbe potuto essere stato scritto. E.F.)
TremilaSport+ | 08 02 2017 | 29
NONSOLOSPORT
CULTURA
Novità su mostre, spettacoli, eventi, personaggi del panorama culturale
MOSTRE
UDINE, L'OFFENSIVA DI CARTA “A un certo punto la propaganda diventa il dodicesimo uomo in campo, un’arma in più”: metafora calcistica che Luca Giuliani ha adottato per definire il ruolo straordinario che la stampa aveva nel corso della Prima guerra mondiale. Immagini di forte impatto visivo e parole ben calibrate per veicolare una determinata idea fra le truppe, per sbeffeggiare un comportamento o una presa di posizione, ma anche, in alcuni casi, per risollevare il morale dei soldati durante le lunghe giornate trascorse fra il fango delle umide trincee. Un’ “Offensiva di carta” era quella messa in atto dagli autori che si cimentavano nel redigere periodici destinati alle truppe; nome, che è già tutto un programma, della mostra che aprirà al pubblico il prossimo 31 marzo. Il Salone del Parlamento del Castello di Udine sarà la cornice dell’esposizione della Collezione Luxardo, medico di San Daniele che all’indomani della fine della guerra raccolse 5600 fascicoli risalenti alla Grande Guerra. Verso la fine di quest’anno ricorrerà il centenario della gravissima disfatta dell’esercito italiano a Caporetto. Dopo questa enorme sbandata, a cui nessuno era preparato, nasce quindi il bisogno di rimotivare gli animi dei nostri: con l’avvento di Diaz al comando dell’esercito viene istituito il cosiddetto “Servizio P”, un organismo deputato all’offerta di assistenza e svago ai battaglioni. Giornali, quelli che l’esposizione si impegna a mostrare al visitatore, che inizialmente si diceva fossero “stampati in faccia al nemico”, ma che in realtà venivano ciclostilati lontano dal rombo dei cannoni. Ma ci sono anche esempi che dimostrano il contrario: esistevano testate che uscivano “quando si può”, “quando non ci sparano”, “quando arriva l’inchiostro”. Redattori erano giovani Tenenti di complemento, che in seguito sarebbero diventate famosi personaggi per l’evoluzione dell’Italia negli anni a venire: Calamandrei, Salvemini, Prezzolini… Arnoldo Mondadori comincia a compiere i primi passi nell’ambiente editoriale proprio in questo contesto. Fra gli autori invece dei pregevoli disegni si ricordano i nomi di artisti che nel futuro prossimo avrebbero scolpito il loro nome nella storia della pittura: i metafisici Giorgio De Chirico e Carlo Carrà, ad esempio. Un altro manipolo di illustratori, questa volta contemporanei, troveranno spazio nella mostra; Hugo Pratt, Jacques Tardi, Manuele Fior, Gipi, Joe Sacco hanno lavorato nel corso degli ultimi 40 anni alla realizzazione di albi sulla Grande Guerra. L’esposizione, della durata di circa dieci mesi, è organizzata dal prima citato Luca Giuliani con Giovanna Durì, Anna Villari e la partecipazione di Sara Codutti e Fernando Orlandi. Massimo Gaudino
EMMANUELLE PIROTTE
OGGI SIAMO vIvI NORD
Dicembre 1944. I tedeschi stanno arrivando. Il prete di Stoumont, nelle Ardenne, ha un’unica preoccupazione: mettere in salvo Renée, un’orfana ebrea nascosta nella canonica. E, d’un tratto, il miracolo: una jeep con a bordo due soldati americani si ferma davanti alla chiesa e lui, di slancio, affida a loro la piccola. Tuttavia quei due soldati hanno solo le divise americane. In realtà si chiamano Hans e Mathias e sono spie naziste... Ci sono momenti nella vita in cui siamo costretti a confrontarci con l’inevitabile. Momenti in cui tutto sembra ormai deciso. Eppure il romanzo di Emmanuelle Pirotte ci ricorda che non è mai troppo tardi per cambiare il nostro destino.
30 | 08 02 2017 | TremilaSport+
ROBERTO MEROI
LA vITE ARDINTE DI URSULE BIDINE L'ORTO DELLA CULTURA
è un nuovo romanzo in friulano dai toni allegri, quello del prolifico scrittore udinese, che nel suo nuovo lavoro, che verrà presentato mercoledì 8 febbraio alle 18 presso la Biblioteca Joppi, ha voluto raccontare la storia divertente e assurda della novantottenne Ursule Bidine, attiva come una ventenne su vari fronti, dal tifo per l’Udinese ad una sessualità ancora non sopita. E’ una via di mezzo, spiega Meroi in friulano, tra la Miss Brill di Katharine Mansfield e il diario erotico di Anais Nin, ma può richiamare pure quello intimo di Amiel o Le journal d’une femme de chambre di Mirabeau. Edito da L’orto della cultura, ha il prezzo di copertina di 10 euro.
L’ANGOLO DELLA
LETTURA
KARIN SLAUGHTER
SCIA DI SANGUE HARPER COLLINS
Quando il cadavere di un ex poliziotto viene trovato in un cantiere abbandonato di Atlanta, l’agente speciale Will Trent capisce subito che quello potrebbe essere il caso più rischioso di tutta la sua carriera. Una scia di impronte insanguinate rivela che c’era qualcun altro sulla scena del crimine, una donna, ferita, che ha lasciato quel luogo di morte ed è svanita nel nulla. Non solo: quella donna appartiene al suo passato. L’indagine si fa ancora più delicata quando si scopre che il proprietario del cantiere è Marcus Rippy, uno dei personaggi più influenti e chiacchierati della città, una stella del basket con agganci politici e uno stuolo di avvocati pronti a difenderlo anche dalle accuse più infamanti.
ORHAN PAMUK
LA DONNA DAI CAPELLI ROSSI EINAUDI
Cem era un liceale nella Istanbul di metà anni Ottanta come tanti altri quando suo padre farmacista viene arrestato dal governo e torturato dalla polizia a causa delle sue frequentazioni politiche. Non farà mai più ritorno a casa. Per aiutare la madre Cem andrà a lavorare in una libreria: è qui, tra i romanzi e gli scrittori che vengono a trovare il padrone della libreria, che Cem inizierà a sognare di diventare uno scrittore. Rimarrà sempre con questo desiderio, con questa fame di storie, anche se la vita ha in serbo altro per lui. Un romanzo d’amore e gelosia, sulle passioni dei padri e i tradimenti dei figli, il racconto febbrile di un’ossessione capace di cambiare il corso di un’intera esistenza.
GORE vIDAL
GIULIANO
FAZI EDITORE Pubblicato per la prima volta nel 1964, Giuliano è uno dei romanzi di maggiore successo di Gore Vidal. La fortuna ininterrotta che i lettori gli hanno tributato dalla sua uscita e gli apprezzamenti favorevoli della critica letteraria lo fanno annoverare tra le opere di narrativa più importanti della letteratura americana del Novecento. Il romanzo racconta la vita privata e politica di Giuliano, l’imperatore romano del quarto secolo, nipote di Costantino, che durante i brevi anni del suo regno tentò di soffocare la diffusione del cristianesimo e di restaurare il culto degli dèi, passando per questo motivo alla storia con l’appellativo di “Apostata”.
scherma COPPA DEL MONDO U20 UDINE palaindoor
VIA DEL MAGLIO 6
17-19 FEBBRAIO 2017
VENERDÌ FRIDAY 17 FEBBRAIO
SABATO SATURDAY 18 FEBBRAIO
DOMENICA SUNDAY 19 FEBBRAIO
h 09:00
h 09:00
h 09:00
h 09:00 h 17:00
spada femminile individuale women’s epée / individual fioretto maschile individuale men’s foil /individual FINALI / FINALS
h 09:00 h 18:30
spada maschile individuale men’s epée / individual fioretto femminile individuale women’s foil /individual GRAN GALA’ E FINALI GALA EVENING AND FINALS
h 09:30 h 15:00
fioretto a squadre foil / team spada a squadre epée / team FINALI/ FINALS
SABATO 18 FEBBRAIO dalle 18:30 gran gala’ e finali di fioretto femminile e spada maschile
ERO B I L O S S E IN GR
VG.IT F A M R E H WWW.SC
Information is progress
BASKET PRESIDENTE REGIONALE Anche Giovanni Adami è fresco di rielezione al vertice del Comitato regionale Fip.
ECCOMI
DI NUOvO Claudio Bardini al suo terzo mandato di presidente del Comitato provinciale udinese della Fip: "Ho accettato di portare ancora avanti un incarico non facile" di EDI FABRIS
C
EREDITA' Positiva quella lasciata da Ennio Bon al suo successore, un Comitato sano
ome spiegare ai giovani che cos’è la felicità? domanda e si domanda Claudio Bardini, autoironizzando sul fatto di non averlo ancora capito dopo 35 anni di matrimonio. Felicità è, risponde un’autorevole psicologa in un articolo, dare loro un pallone e farli giocare. “Giusto – considera poi il rieletto presidente della Fip udinese – perché i giovani, oggi, non sanno più giocare e allora vanno aiutati”. Un pallone, quello a spicchi, che per Bardini è stato, è e sarà fonte di vita (“Un bacillo”, lui precisa) e che l’ha portato ad accettare, quale unico candidato, il terzo mandato alla guida del basket provinciale: “Ho ricevuto nel 2009 il testimone dal mitico Ennio Bon ed eccomi ancora qua a portare avanti un incarico non facile. Diciamo che ho avuto la fortuna di ereditare un Comitato economicamente sano e che oggi non è però più dotato di autonomia, quella che è passata tra le mani di quello regionale”. Al suo fianco, nel prossimo quadriennio, Bardini avrà i consiglieri Loris Basso, Letizia Di Leo, Alberto Ricobello e Luigi Sant per un impegno che il presidente giudica gratificante ma gravoso: “Innanzitutto quello relativo al settore arbitrale: le designazioni, mi si permetta il termine, sono un casino quotidiano. E per quanto riguarda il reclutamento continueremo a stimolare i giovani che lasciano l’impegno agonistico a diventare direttori di gara, chiedendo anche agli allenatori e ai dirigenti di invogliare i ragazzi ad entrare nelle file arbitrali, frequentando un corso: così facendo compenserebbero le carenze di organico e porterebbero a casa due lire. E sarebbe per loro anche un orgoglio nel far parte di una scuola,
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quella friulana, che ha avuto grandi interpreti come Gorlato, Pozzana e altri”.
in vita. La finale è già stata prevista al Benedetti il 21 maggio”.
SOCIETA’ E CAMPIONATI “Qui da noi si vota ancora” – sottolinea Bardini, a significare che nella provincia udinese da lui rappresentata esiste ancora il numero minimo di club, 35, necessario per andare alle urne, quelle che, seppur scontatamente, l’hanno designato primo dirigente per il prossimo quadriennio. “Questo anche grazie al fatto che, grazie anche al “motore” di Massi-
NOMI E PROGRAMMI Un carniere in sostanza pieno di progetti e di nomi, quello che Bardini e i suoi collaboratori dovranno portare a tracolla nei prossimi quattro anni, a cominciare dai Mondiali Under 19 femminili che si disputeranno a Udine e Cividale a luglio e proseguendo con la promozione a livello giovanile (“E sarebbe opportuno che anche i tecnici, solitamente assenti, sfruttassero la possibilità di seguire i loro ragazzi durante gli stage e i tornei”, ha ammonito il presidente), il basket in carrozzina e i convegni e i seminari. Nomi importanti nel movimento, oltre a quello del presidente regionale Giovanni Adami, quelli di Giacomo Galanda e Giovanni Piccin. E uno slogan: “Pallacanestro: una scuola per la vita, un gioco di squadra”, enuncia Bardini, con una frase breve ma di molti contenuti.
Basket, una scuola per la vita, un gioco di squadra mo Piubello, abbiamo rimesso in moto il campionato di Prima divisione, dove possono giocare sia adulti maturi con ancora addosso la voglia di pallacanestro, sia giovani che alla fine delle giovanili trovano ancora spazio a prescindere dal loro valore. E’ un po’ lo spirito dei vecchi oratori, in sostanza, quello che anima la Prima Divisione”. E ha preso tra le mani anche il Torneo studentesco dedicato a Ezio Cernich, il Comitato udinese, dopo il pensionamento e il conseguente passaggio di consegne del professor Maurizio Ivancich, che l’aveva ideato e gestito per molti anni. “Un evento che godrà anche dell’importante collaborazione con gli Istituti scolastici – puntualizza il presidente – e che era importante mantenere
GIOvANNI PICCIN opera nel movimento
BASKET PERSONAGGI
MI è MANCATA SOLO L'NBA Giacomo Galanda è dirigente a Pistoia dopo una carriera dal palmarès inimitabile
G
iacomo Galanda, udinese purosangue classe 1975, è stato uno dei protagonisti del periodo d’oro del basket nazionale a cavallo tra la fine del secolo scorso e del primo decennio del Duemila: in azzurro ha collezionato dal 1997 al 2007 ben 216 presenze (quarto assoluto di tutti i tempi dietro personaggi del calibro di Marzorati, Meneghin e Brunamonti) conquistando l’argento olimpico di Atene 2004, l’oro europeo a Parigi nel 1999, l’argento a Barcellona 1997 e il bronzo a Stoccolma 2003 e rivestendo anche i gradi di capitano durante l’era del C.T. Recalcati. A livello di club, “Gek” dopo aver mosso i primi passi nell’UBC Legno Nord di coach Martellossi e esordito in massima serie nella Scaligera Verona il 17 ottobre 1993, ha chiuso la carriera professionistica a 39 anni nella stagione 2013/2014 in quel di Pistoia, dopo 680 presenze complessive in serie A e 7,6 punti a partita di media, mettendo in bacheca tre scudetti in altrettante piazze (Varese, Bologna sponda Fortitudo e Siena), una coppa Italia (Fortitudo), due Supercoppe italiane (Verona e Siena) e due campionati di Lega due con Varese e Pistoia. È possibile trovare in una carriera così densa di successi trovare qualche rimpianto? “Non è cosa facile – ammette con un sorriso “Gek", testimonial del sorteggio dei Mondiali femminili Under 19 che si terranno a Udine e Cividale il prossimo mese di luglio – ma pen-
"GEK" agonista e uomo immagine
sandoci bene qualcosa si può trovare sempre. Per quanto mi riguarda, a cercare il pelo nell’uovo è mancato un trionfo internazionale a livello di club, e le scelte professionali mi hanno negato sia la possibilità di giocare nell’NBA che di provare l’esperienza in qualche squadra importante in Europa. Erano anche altri tempi rispetto all’attuale situazione del mercato dove i giocatori si spostano con facilità da una piazza all’altra anche più volte nel corso di una stagione. All’epoca ti spostavi sposando progetti pluriennali. In ogni caso fui molto vicino ad andare a giocare nel Panathinaikos e ogni tanto ripenso a cosa avrei potuto fare a livello internazionale in quella piazza”. Metabolizzato al meglio il passaggio difficile tra il campo e la scrivania, oggi Galanda è dirigente del basket Pistoia e soprattutto consigliere nazionale della Federazione italiana pallacanestro. Con quali obiettivi? “A Pistoia sto cercando di dare una mano un po’ a 360 gradi portando la mia esperienza e il mio entusiasmo con lo scopo di strutturare una società che mi ha dato molto nella parte finale della mia carriera, permettendomi di programmare in anticipo e superare lo choc dell’uscita dal campo coltivando progetti importanti come la crescita del settore giovanile, la promozione del nostro sport nelle scuole e nel territorio. L’esperienza in Federazione è agli inizi ma si muoverà nella stessa direzione: diffondere il più possibile la bellezza della pallacanestro tra i giovani per fare attecchire la passione, fare nascere nuovi talenti e dare più in generale futuro al movimento, cercando di non disperdere il grande patrimonio di esperienze maturate da tutti quelli che a vario titolo hanno per più tempo fornito esempi di eccellenza in campo e nei palazzetti di tutta Italia”. Giuseppe Passoni
IL CASO
L’ETERNA TELENOVELA DEL “CARNERA” “Non do per scontato che il Carnera sia pronto per l’inizio del Mondiale femminile Under 19, il prossimo luglio”, ha ammesso il responsabile internazionale Fiba, Ashley Green, in sede di presentazione dell’evento che avrà luogo dal 22 al 30 luglio a Udine e Cividale. “E comunque, se auspicabilmente verrà dichiarato agibile – ha aggiunto – , spero che ciò avvenga non all’ultimo istante ma a tempo debito”. Una latente sfiducia, quella del dirigente, resa ancor più amara dalle motivazioni che avevano portato la commissione internazionale a considerare il capoluogo friulano come sede centrale dell’evento: “Oltre alla perfetta organizzazione delle manifestazioni degli anni precedenti – ha continuato Green - , è stata scelta Udine
anche perché dotata di un impianto storico, modernizzato e reso a norma. Ma purtroppo non ancora agibile, e questo è preoccupante”. Così come si tratta di una situazione preoccupante anche per il presidente dell’Apu Gsa, Pedone, che non si accontenta dell’attuale A2 in cui milita la formazione guidata da Lino Lardo, ma guarda avanti, ad una massima categoria raggiungibile secondo tempistiche programmate. E qui sta il nodo, perché la Fip nazionale presieduta dall’eterno Petrucci ha stabilito che i palazzetti in cui verranno disputate le gare di serie A dovranno avere una capienza minima di 5000 posti. E Udine ne ha 3800. Ragionamenti capitolini auspicabilmente rivedibili in considerazione anche del rapporto popolazione-utenza, che non è ovunque quella di Roma o Milano. Cum grano salis, egregio Petrucci. In sostanza il Carnera riveduto e corretto pare essere nato sotto una cattiva stella, fermo per quattro anni a causa di intoppi di varia natura ed ora non ancora pronto alla vigilia di un evento mondiale e a priori non idoneo per una futura massima serie cestistica. Meglio sarebbe stato costruirne uno ex novo, probabilmente si sarebbe anche speso di meno. E.F.
TremilaSport+ | 08 02 2017 | 33
BASKET
TRAINING L'atleta, nella foto, sostiene la preparazione atletica insieme alle copmpagne in una palestra udinese. CARATTERE A Ejay piace la definizione di ragazza di cuore, viva e bella dentro.
BLACK MAGIC WOMAN
Ijeoma "Ejay" Ofomata, ala anglo-nigeriana della Delser, ha alle spalle una corposa carriera iniziata alla Central State University dell'Ohio e proseguita poi in Europa
I
l basket come professione ma anche come occasione di arricchimento personale. Così Ijeoma Ofomata, per gli amici Ejay, londinese di origine nigeriana, considera la propria esperienza nello sport iniziata all’età di 14 anni e proseguita poi in varie parti del mondo, fino all’approdo in Italia, a inizio stagione, nelle file della Basket School Udine guidata da Waldi Medeot. Si autodefinisce amichevole, estroversa, premurosa, divertente e dotata di spirito d’avventura, la trentunenne ala che porta sulla canotta il numero 44 della formazione udinese, rien-
Cerco di abbinare alla professione il mio arricchimento culturale trata in A2 e al momento attuale in posizione di classifica più che soddisfacente per una matricola. E dialoga per ora in inglese, Ejay, salutando comunque con un simpatico, sorridente “ciao” chi l’avvicina. E snocciola poi le varie fasi di un’articolata carriera, che l’ha portata nel tempo dalla Francia al ritorno in Inghilterra, a Nottingham, da Malta alla Corsica e fino a Madera, l’isola portoghese incastonata nell’Oceano Atlantico che ha lasciato per venire in Friuli. E su tutte la fondamentale esperienza in Ncaa, nel basket universitario americano: “Ho
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militato nella Central State University dell’Ohio – racconta Ijeoma - , un periodo veramente costruttivo in una pallacanestro atletica e divertente qual è quella del college”. Le facciamo osservare, in effetti, che il basket Ncaa è sotto certi aspetti più coinvolgente di quello dell’Nba e lei a grandi linee ne conviene: “L’Nba è il sogno di tutti quelli che giocano a basket, è indiscutibile, ma essendo in pratica un punto d’arrivo, non solo economico, costituisce una specie di vetrina di star, senza assilli particolari di classifica e quindi sostanzialmente priva di pathos particolare”. ESPERIENZE Ma, lei sottolinea, ha girato il mondo non alla ricerca di vetrine cestistiche rutilanti ma con lo stimolo primario di abbinare alla professione l’arricchimento culturale ed esistenziale derivatole dal proprio itinerare. “E non ho neppure preso in considerazione, quando
mi venivano proposte le varie destinazioni, il fattore climatico: freddo o caldo non m’importava, in sostanza. E anche qui a Udine, pur non avendo ancora avuto molte occasioni di conoscere meglio il posto in cui vivo, mi sono adattata alla perfezione”. Abita in un quartiere residenziale a poca distanza dal centro città, la ragazza, e s’informa quale sia il periodo migliore dell’anno per apprezzare di più e meglio il posto in cui vive. E sorride, forse pregustando nuove esperienze, quando gli viene detto che la primavera e l’estate sono le stagioni in cui il Friuli, dotato di mare e monti, fiumi e laghi, campagna e collina, buon cibo e ottimi vini, in quel “piccolo compendio dell’universo” così definito nell’Ottocento dallo scrittore Ippolito Nievo, offre il meglio di sé. Ma Ejay è approdata in Friuli in primis per giocare a basket e della squadra dice che è un “lovely group” in cui comunque si lavora duro e che è gestito con mano esperta da Waldi Medeot, un allenatore che ama dialogare con le giocatrici. Un gruppo d’impronta molto giovane la cui leader, sottolinea, è Debora Vicenzotti, mentre a lei spetta il compito di conferire quel qualcosa in più che solitamente ci si attende dalle atlete straniere. AGGETTIVI Il più bel complimento ricevuto, evidenzia, è stato finora “sei una bella persona” e in effetti, incontrandola, l’impatto con la sua espressività serena predispone al meglio chi le sta di fronte. Ma altri sono gli aggettivi a lei riferiti che le piacciono e che Ejay propone ovviamente in inglese: beautiful, kind hearted, energetic. Un grande cuore in una ragazza viva e bella dentro, insomma. Certo, ci può stare. (Edi Fabris)
BASKET
Serie B femminile
BASKET SCHOOL UDINE Vs FERRARA 61-47
Primo tempo sofferto, poi vittoria indiscutibile (61-47), quella della Delser contro Ferrara al Benedetti di Udine. Nel servizio fotografico realizzato da Silvano Zandonella, alcune immagini del match che ha visto come protagoniste la capitana Vicenzotti (19 punti), Mancabelli (15) e Ofomata (13). Ora la formazione guidata da Waldi Medeot è quinta in classifica e nel prossimo turno è attesa dall'ìimpegno esterno di una certa difficoltà a Vicenza, una delle primattrici.
Photo: SILVANO ZANDONELLA TremilaSport+ | 08 02 2017 | 35
PALLAvOLO
MOMENTI Unite sotto rete le ragazze majanesi
"IL RE DI COPPE" MORETTO E UN CLUB ENTUSIASTA La Libertas Majanese, con alle spalle un prolifico settore giovanile, si è aggiudicata la prestigiosa Coppa Regione con la formazione femminile guidata dal tecnico udinese TENNIS
RONCHI, AZZURRINI OLE' L'Italia under 14 maschile vince la tappa di Ronchi dei Legionari della Winter Cup by Head assicurandosi una delle quattro teste di serie nelle finali di Kazan (Russia) in programma dal 17 al 19 febbraio. In finale la Francia è stata sconfitta 2-0. Nel primo singolare Giorgio Tabacco ha superato, ribaltando i pronostici della vigilia, Giovanni Mpetshi Perricard. Il secondo match è stato molto più equilibrato con Luca Nardi che si è arreso al tie-break dopo aver avuto un palla per aggiudicarsi il set. Ronchi porta bene all'Italia che aveva vinto la tappa anche lo scorso anno. Nella finale per il terzo posto l'Ucraina ha superato 2-1, grazie al successo in doppio, la Germania. La finale per il quinto posto è stata vinta dall'Estonia che ha vinto con la Slovacchia 3-0.
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M
arco Serafini, dirigente della Libertas Majanese, usa toni entusiastici a pochi giorni dalla vittoria della Coppa Regione di pallavolo femminile ottenuta con la compagine di serie C. Ci presenta Michelangelo Moretto, allenatore vincente al suo primo anno a Majano, chiamandolo “il Principe degli allenatori, il Re di coppe della pallavolo della regione”. Molto meno baldanzoso e di poche parole, invece, il tecnico udinese: “Quando sono arrivato, a giugno, ho preso in mano un gruppo nuovo come una sfida. Pian piano abbiamo costruito qualcosa che è andato al di sopra delle nostre possibilità. Allenamento dopo allenamento abbiamo raggiunto un risultato incredibile. È un successo che va oltre il risultato, si lavora sul singolo, anche a livello psicologico e questo richiede molta energia. Non esistono numeri uno, vince sempre la squadra. Sono ragazze che s' impegnano molto, vanno dai 16 ai 25 anni e sono forse le meno alte del campionato. Eppure, le vittorie aiutano a far bene". ESCALATION "A fine girone d’ andata eravamo quarti e ciò ci ha permesso di partecipare alla Coppa Regione il 29 gennaio
a Cervignano - analizza il tecnico - . Indubbiamente non ci aspettavamo un simile traguardo, anche se avevamo l’ acquolina in bocca. La partita si giocava contro la prima della classe, il Pordenone, squadra fortissima sconfitta, 3 -2 con un tie break da cardiopalma. Due ore e mezza di gioco con scene di giubilo al termine delle ostilità. Nella finale ci siamo imposti per 3-1 contro un agguerrito Staranzano. Il lavoro in palestra ha portato le sue gratificazioni e in mancanza di centimetri, la squadra ha sviluppato un efficace lavoro in seconda linea frutto di allenamenti duri in palestra dove ho il supporto di due collaboratori eccezionali, Silvano Tius e Roberto Tosolini, fondamentali dal punto di vista della preparazione fisica". SODDISFAZIONE "Un altro motivo di soddisfazione e’ stato il vedere premiata come migliore giocatrice della coppa la nostra Valentina Deana. Ora a Pasqua dovremo fronteggiare Veneto e Trentino nella Coppa Triveneto. Le ragazze saranno competitive ma con i piedi a terra”. Moretto uomo di pallavolo da decenni, è giunto a Majano la scorsa estate proveniente dal Rizzi: “ Ho allenato ai Rizzi per 25 anni e poi sono stato liquidato con una telefonata di cin-
que minuti- racconta con una punta di amarezza il tecnico -. Ho iniziato quarant’anni fa al Cus, dove ho fatto l’ ultima divisione fino alla B2, poi sono passato a Martignacco, dove ho ottenuto una promozione in B2, tornando al Cus e poi al Rizzi , come detto prima, e costruendo un settore giovanile invidiato da tutta la provincia. Ma questi sono i percorsi della vita. Ora sono felice qui e giocheremo in campionato dando il meglio, senza stress o pressioni. La società è ambiziosa e disponibile a venire incontro alle mie richieste. Il pubblico che ci segue è molto caloroso e genuino“. STORY La pallavolo Majanese nasce negli anni 70 e sono numerosi i meriti e i successi che l’hanno resa considerata e e competitiva. Negli anni ci sono state sia squadre femminili che maschili che hanno militato sino ai maggiori campionati. Attualmente orbita nel mondo Libertas e si può considerare prevalentemente “rosa” poiché costituita dal mondo femminile, anche se non si arrende cercando di coinvolgere pure i maschietti, che pian piano si avvicinano al mondo pallavolistico. Ciò è reso possibile dalla collaborazione con l’istituto comprensivo di competenza che organizza la promozione
PALLAvOLO
Under 14 della pallavolo attraverso la presenza alle lezioni di educazione motoria del responsabile-allenatore del settore pallavolo. “Ci sono più di cento atleti dal giovanile alla serie C – ci racconta la dirigente Cristiana Blasutti - il mondo della pallavolo trova a disposizione esperti allenatori che nel loro appassionato quotidiano impegno vengono supportati da numerosi volontari che aiutano gli allenatori e la società nelle diverse incombenze burocratiche e non, nel ruolo di segnapunti, arbitro associato, nell’uso del defibrillatore e durante i tornei. Negli ultimi anni la società grazie al continuo ingresso di giovani leve può contare su squadre dal minivolley alla serie C. Nel minivolley ci sono circa 16 bambine allenate Under 13
Mini volley
Tesserati oltre cento atleti dalle giovanili alla C da Giulio Trombetta e Greta Nicolin, giovane atleta che milita nella serie C. Giulio dedica molto del suo tempo libero alle ragazze visto che anche lui da giovane ha fatto parte delle squadre maschili della Majanese. Punta di diamante dell’attività di avvio al gioco giovanile della pallavolo è la compagine di U 12 guidata da Giulio Trombetta e LINEA vERDE Settore giovanile corposo, quello majanese, costruito grazie anche alla collaborazione con la scuola e con altre Società.
Roberto Tosolini, allenatore che fa da collante con la Libertas Martignacco, società con la quale abbiamo instaurato un proficuo e importante rapporto di collaborazione". Il gruppo di maggiore lustro dell’attività giovanile è quello delle ragazze dell’U 13: " Sono allenate da Roberto Tosolini, coadiuvato da Giulio Trombetta e da Michelangelo Moretto, primo allenatore della serie C. La felice collaborazione con la Pallavolo Buja ha permesso la costruzione di tre gruppi: Under 14, Under 16 e Seconda divisione. L’allenatore Silvano Tius allena, con lusinghieri risultati, l’Under 16 in collaborazione con la Pallavolo Buja, società con la quale operiamo per poter offrire alle nostre ragazze la possibilità di crescere armonizzate nella loro fascia di età più corretta e garantendo così una proposta formativa migliore". Biancamaria Gonano
TremilaSport+ | 08 02 2017 | 37
5 FEBBRAIO 2017 - SERIE B1 FEMMINILE
BRUNOPREMI BASSANO – LIB. MARTIGNACCO 3-0
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VOLLEY
FOTO ALESSANDRO SAIN TremilaSport+ | 08 02 2017 | 39
AUTOMOBILISMO
DNA Che il dna abbia la sua indiscussa importanza lo dimostra anche Marco Marchiol, anche lui come il padre Gianni da una vita nel rally
FIGURE
UNA MANO SUL CUORE
L'ALTRA... NEL PORTAFOGLIO Figlio d'arte del mitico Gianni, Marco Marchiol è presidente della Scuderia Friuli di ROBERtO CAINERO
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residente della scuderia Friuli dal 2014, Marco Marchiol ha ereditato dal padre Gianni la passione per le corse automobilistiche ma non ha emulato il genitore, più volte campione italiano in varie categorie, dedicandosi alla carriera dirigenziale.. Con Marco tracciamo dunque un percorso di una delle scuderie automobilistiche più note ed importanti nel firmamento dello sport delle quattro ruote.
Ci sono ancora talenti su cui puntare
- Ho l’impressione, ma forse non è tale, che anche lo sport automobilistico abbia risentito della crisi economica ed abbia avuto in questi ultimi anni una evidente flessione. Una volta i piloti erano ricchi di spirito, entusiasmo , passione ed iniziative. Ora è diventato uno sport solo per ricchi. E’ così? “Molti fattori –dice Marco -hanno condizionato lo sport dei motori in questi ultimi anni , in primis la notevole crisi finanziaria e poi perché è diventato uno sport prettamente professionale,riservato ad una categoria di persone che economicamente non hanno problemi. Per fare un esempio che mi tocca particolarmente, ricordo che mio padre andava al lavoro con la stessa macchina con la quale gareggiava la domenica. E’ evidentemente finito il periodo dei “peones”, che ha lasciato
SUCCESSI Marco Marchiol, passione ed entusiasmo on the road.
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Scuderia Friuli La Scuderia Friuli nasce nel 1956 su iniziativa del dottor Gianni Asquini, appassionato di automobilismo, ed è tutt’ora il gruppo sportivo dell’Automobile club di Udine, del quale lo stesso Asquini è stato presidente per tanti anni dopo l’ing. Titta Rizzani. I successi dei piloti della scuderia udinese sono stati tanti a livello nazionale ed internazionale nelle varie branche : a cominciare dai rallies e alle gare di velocità in salita ed in pista. Dal lato organizzativo, la scuderia Friuli, allestisce ormai da anni competizioni come il rally delle Alpi Orientali e la cronoscalata Verzegnis Sella Chianzutan. Nei 60 anni di vita la “Friuli”, ha avuto presidenti come Gianni Asquini, Luigi Navarra, Giulio Sferrella, Paolo Cozzarolo, Giorgio Croce e diversi altri, che hanno contribuito ai successi di una scuderia automobilistica che si è ritagliata meritatamente un importante spazio nel firmamento delle 4 ruote.
spazio alla tecnologia avanzata.” - L’automobilismo in particolare friulano, non produce talenti da un bel po’ di tempo. Certo ci sono i cicli, ma non si vede chi possa rinverdire i fasti dei vari Cappellari, Gianni Marchiol, Campeis, Pasutti, Casasola e tanti altri fra i quali Buiatti, De Cecco e Andreussi, che con le loro vittorie, hanno dato lustro al nostro Friuli. In sintesi, cosa può produrre oggi il “vivaio”? “Oggi ci sono un paio di talenti come Filippo Bravi e Mattia Grassi, che hanno già ottenuto risultati lusinghieri, piloti emergenti su cui puntare per il futuro.Spiace che i media dedichino poco spazio allo sport automobilistico friulano,ma come sempre impera il calcio sulle pagine sportive, che è quello che “tira” di più. Del resto è sempre stato così. Una mano a questo sport, la sta dando un'emittente televisiva, ma la carta stampata ci ignora e questo forse perché non ci sono risultati importanti, anche se va appunto valutato il fatto di cui sopra: oggi corre chi può spendere e non sono molti, davvero....” - Presidente della “Friuli”, consentimi una battuta: ma chi te l'ha fatto fare? “Passione ed entusiasmo – conclude Marco - , per uno sport e una Scuderia (nata nel 1956 per iniziativa del dr. Gianni Asquini dell’Automobile club di Udine, ndr) che ha raggiunto negli anni risultati eccezionali con i propri piloti e con l’organizzazione di gare come l’Alpi Orientali, competizione di livello internazionale, che ha una cassa di risonanza in tutta Europa. A spianarmi la strada sono poi stati papa’ Gianni, con Gino, Ornella e Maurizio, poi se anche oggi continuo a correre ( e qualche volta a vincere) è semplicemente perché mi diverto.Insomma una mano sul cuore e l’altra sul…portafoglio. Finchè dura.”.
ARTI MARZIALI
KRAv MAGA,
E SAI DIFENDERTI
Stefania Benzo è responsabile regionale della disciplina
C
i sono dei frangenti in cui il timone della nostra vita vira a 360 gradi, portandoci dove mai avremmo immaginato di approdare. Ed è quanto accaduto, un giorno, come tanti altri, a Stefania Benzo, responsabile regionale Krav Maga per Friuli Venezia Giulia della federazione Sikm (Scuola Italiana Krav Maga ). Istruttrice di fitness e personal trainer, stava scorrendo il profilo di un insegnante, quando tra le righe scorse che era istruttore di Krav Maga. Scattò un impulso che la portò a capire e conoscere cosa racchiudesse questo nome un po' esotico, venendo subito risucchiata da questa disciplina che oltre chè cambiarle la vita ha mutato sopratutto sé stessa. Friulana di Gemona, di origini palermitane, quarantasette primavere, anche se il suo aspetto e la sua impeccabile forma fisica non le rivela, donna decisa e ferma nei suoi intenti. l'età della Come forse non tutti sanno, il Krav dirigente Maga è un sistema di combattimento a stretto contatto fisico adottato dalle forze militari israeliane ideato da Imi Lichtenfeld, ufficiale dell'esercito, esperto di varie forme di combattimento che concentrò in questa disciplina. Prevede anche la difesa da armi da taglio e da fuoco e si pratica essenzialmente a mani nude. Stefania Benzo non sta nella pelle e via a Bologna, dove prende parte al primo corso di Krav Maga. L'impatto non è facile, infatti qualche livido lo rimedia sin dalle prime battute, ma diventa uno sprone per capire che la strada intrapresa è quella giusta. Passano gli anni ed ora
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ci mostra orgogliosa gli attestati e i corsi che le hanno fatto conseguire diplomi e brevetti da quello di istruttrice Krav Maga Military, Water Class Gun Defence, istruttrice Water Fight , istruttrice CDS centro donne sicure, solo per citarne qualcuno. Riconoscimenti che la classificano come indiscusso punto di riferimento regionale e nazionale per quanto concerne questa disciplina. - Cosa le ha insegnato il Krav Maga e cosa può insegnare a chi vuole praticarlo? “ Il Krav Maga, che nei nostri centri si apprende, aiuta ad uscire indenni da situazioni difficili, da aggressioni di diversa natura, sia con armi da taglio che da fuoco e dalla pura violenza fisica” - Un'attività che specie per le donne sta assumendo un ruolo importante al giorno d'oggi... “ In giro se ne sentono e se ne vedono di tutti i colori, la violenza nella nostra società sta superando limiti che una volta non immaginavamo. Le donne sono i principali bersagli, anche tra le mura casalinghe, per
non parlare sulla strada. Nelle nostre lezioni si insegna che una volta usciti da una situazione difficile è opportuno svicolare e non affrontare il nemico evitando ogni conseguenza.” - Nel Krava Maga c'è un detto: sulla strada non esiste la medaglia d'argento ma solo quella d'oro. “È la verità: spesso durante un' aggressione, un tentativo di rapina o di uno stupro se non riusciamo ad avere la meglio talvolta si paga con la vita e quindi non esiste il secondo posto” - Durante i corsi a cui partecipano sempre più donne anche i maschi spesso escono con qualche botta e i segni di un confronto vero senza esclusione di colpi. “Perché la palestra è la strada e tutto deve essere reale e vero. Da noi non esistono protezioni, se si eccettua la conchiglia che protegge i genitali. Ma non deve scoraggiare chi si confronta con un avversario, ma fa capire come reagire in una situazione di autentico pericolo” - Il Krav Maga lo qualifichiamo come sport anche se non c'e' un campionato vero e proprio. “ Direi proprio di sì, la nostra federazione che è denominata SIKM è affiliata al CSEN e di conseguenza riconosciuta dal CONI . - Che differenza c'e' tra Stefania Benzo che insegna e quella che incontriamo sulla strada? “Nessuna, sono sempre la stessa, con la stessa attenzione e determinazione, con il sorriso come con le maniere decise con cui affronto la mia vita quotidiana” Secondo lei il Krav Maga sarebbe utile anche alle nostre forze dell'ordine come accade in altri paesi come in Israele dove ha le sue origini? “Indubbiamente, spesso le nostre forze dell'ordine si trovano con le mani legate e non possono far fronte a delle situazioni dove la conoscenza di certe tecniche sarebbe molto importante” - Per chi è il Krava Maga e cosa diciamo a chi desidera provare? “Si indirizza a chi vuole imparare a difendersi e assumere sicurezza. Sia ben inteso che da noi i rissaioli vengono immediatamente messi alla porta come mi è capitato di fare. L'invito pertanto è quello di venire a provare con estrema serenità e piacere di imparare qualcosa di utile per se stessi e spesso anche per chi ci sta vicino nei nostri centri di Sacile, Pordenone, Casarsa e Udine.” Gianfranco Borghesu
PASSIONE Stefania Benzo in azione in alcune mosse della disciplina che rappresenta.
TremilaSport+ | 08 02 2017 | 41
ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA La formazione della Majanese PATTINAGGIO
L’Sc Pordenone si fa onore in Veneto LIBERTAS FVG AL SERVIZIO DELLE SOCIETÀ SPORTIVE
Il quartetto Lala Tiki, da pochi mesi con una compagine rinnovata grazie all'ingresso di Alice Perazzetta dello Skating Club Pordenone, ha conquistato il podio, aggiudicandosi il secondo posto
VOLLEY
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La Majanese si aggiudica la Coppa Regione
■ Due i quartetti dello Skating Club Pordenone che si sono misurati con successo con oltre 700 atleti ai Campionati regionali veneti AICS Gruppi Spettacolo, svoltisi lo scorso week end a Montebello Vicentino. Il quartetto Lala Tiki (Asd Accademia San Vendemiano), da pochi mesi con una compagine rinnovata grazie all'ingresso di Alice Perazzetta dello Skating Club Por-
La formazione collinare ha avuto la meglio in finale sullo Staranzano Volley in occasione della finalissima, tenutasi Cervignano. Terza la Volleybas che ha battuto il Pordenone Volley ■ Si sono svolte a Cervignano del Friuli le finali della Coppa Regione di serie C femminile e maschile. Nel mondo femminile si sono scontrate le prime quattro squadre del campionato: al mattino la Majanese si è imposta 3-2 su un determinato e combattivo Pordenone Volley, arrivando al tie-break da cardio palma conclusosi 20-18 (23-25,25-17,2514,7-25,20-18) ; mentre lo Staranzano si è imposto su Banca di Udine Volleybas per 3-0. Nel pomeriggio la Banca di Udine Volleybas si è aggiudicata il terzo posto battendo il Pordenone Volley quarto; la finale tra Majanese e Staranzano si è conclusa per 3-1 in favore delle giallo-blu (23-25,25-22,25-21,25-23) dopo
Moretto: “Quando mancano i centimetri servono buoni fondamentali in difesa” lunghi scambi di palla, buone difese e recuperi. Come ha detto l'allenatore Michelangelo Moretto: "il sodo lavoro in palestra, lo spirito di squadra portano a grosse soddisfazioni e non potendo contare sui centimetri ci affidiamo a buoni fondamentali della seconda linea. Ora si continua a giocare come sappiamo, senza porci limiti".
Il coach Moretto è stato affiancato dagli allenatori Tius Silvano e Tosolini Roberto che si occupano del settore giovanile. Il premio quale miglior giocatrice, su indicazione degli allenatori, è stato dato all'atleta Valentina Deana della Libertas Majanese.
Valentina Deana,migliore in campo
Quartetto Lala Tiki denone, ha conquistato il podio, aggiudicandosi il secondo posto. Buon piazzamento, quinto su ben 18 concorrenti, anche il quartetto Caleidos che comprende tre atlete della società pordenonese affiliata Libertas, Sara Brunetta, Anna Grazioli e Giorgia Perazzetta. Entrambi i quartetti, allenati da Luana Zanella, sono nati grazie alla collaborazione fra più società, i cui atleti si uniscono al fine di avere un più ampio ventaglio di opportunità per continuare ad alti livelli lo sport che è diventato la loro passione, con evidenti ottimi risultati.
UDINE | TRIESTE | PA
ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA GINNASTICA ARTISTICA
Pioggia di medaglie per la Libertas Porcia Le atlete purliliesi si sono messe a confronto con 200 atlete provenienti da tutta la provincia, guadagnando cinque medaglie d’oro, quattro d’argento, una di bronzo e moltissimi ottimi piazzamenti ■ Grande successo della Libertas Porcia al Trofeo Provinciale Libertas di Ginnastica Artistica, svoltosi nel fine settimana nella palestra di Valvasone Arzene. Le atlete purliliesi si sono messe a confronto con 200 atlete provenienti da tutta la provincia, guadagnando cinque medaglie d’oro, quattro d’argento, una di bronzo e moltissimi ottimi piazzamenti nei singoli esercizi. Fra le atlete agoniste delle categorie Allieve 1 e 2, che hanno avuto un ottimo banco di prova
per testare il nuovo programma di gara federale, Dalila Magris ha vinto addirittura la medaglia d’oro, Stacy Trevisan ha ottenuto un quarto posto assoluto, Giada Galbiati e Lisa Santarossa il quinto. Grandi le prestazioni di Giorgia Zanolin che guadagna il primo posto nel “suolo”; di Maria Gasparollo terza al volteggio, e prima sia alla trave che al “suolo”; di Giorgia Gris, seconda nel “suolo”; di Sara Franco seconda alla trave e terza al suolo; e di Chiara Moratto 3a sia
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alla trave che al volteggio. Ottima gara anche per Jasmine Pizzinato e Giulia Simionato. Ancora altre soddisfazioni sono arrivate dalle categorie Junior 1, 2 e 3, e Senior 1 e 2. Guadagnano il primo posto del podio Giulia Santarossa, Lisa Buttò, Alice Grizzo e Eden Trevisan. Medaglia d’argento invece per Angelica Bravin, Martina Missana, Giorgia Cataruzza e Giorgia Cadelli. Di bronzo Jessica De Giusti. Irene Orlandi e Gaia De Giusti ottengono
Negli esercizi singoli Ilaria Papapietro fa il primo posto nella specialità volteggio un ottimo quarto posto assoluto, mentre Michela Palamin il quinto. Negli esercizi singoli Ilaria Papapietro fa il primo posto nella specialità volteggio, dove Francesca
DOVA | MILANO | PRATO
TA N TI B UON I MO TIVI P ER AFFILIARSI ! Grizzo è arrivata seconda. Anna Todone fa un secondo posto nella specialità suolo, e Ada De Marco è seconda nella trave. Prestazione molto soddisfacente anche per Veronica Moras, Lucrezia Casadei, Alessia Del Puppo, Vanessa Ranucci e Samanta Bregna.
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Grandi soddisfazioni al Trofeo Alpe Adria Fine settimana ricco di conferme per tre sodalizi regionali impegnati nella kermesse andata in scena a Lignano Sabbiadoro: piazzamenti importanti quelli ottenuti da Polisportiva Villanova, Skorpion e Judo Tolmezzo
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■ Piena d’orgoglio la Sezione Artistico del Pattinaggio Libertas Porcia, festeggia per il primo posto ottenuto dalla sua atleta Anna Vittoria Rizzato che sabato 21 e domenica 22 gennaio ha partecipato all'International Skate Awards 2017 di Firenze insieme al Gruppo Domino dello Skate in Sacile. Il grande evento con i fuoriclasse del pattinaggio artistico mondiale è tornato per il settimo anno consecutivo al Mandela Forum, dove oltre 600 atleti si sono affrontati nelle diverse categorie dei gruppi spettacolo. Il Gruppo Domino, nato nel 2015, composto da 15 atlete allenate da Wendy Valerio con la supervisione del pluricampione mondiale Daniel Morandin, ha conquistato il primo posto del podio della categoria Jeunesse con il nuovo disco di gara "Legàmi". In un solo anno di vita, il gruppo spettacolo, era riuscito a conquistare l’undicesima posizione ai campionati nazionali del 2016 e quest’anno, con il nuovo disco di gara, di cui hanno dato un assaggio durante lo spettacolo di Natale “Christmas in Smoking” del Pattinaggio Libertas Porcia, è riuscito
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Da Lignano lo Skorpion Club Libertas Pordenone torna con due medaglie. Sabato tre cadetti hanno partecipato alla competizione: Ivan Grando, Riccardo Lagni e Mirco Moretto, ma è domenica, nella gara dedicata alla categoria Junior, che sono arrivate le soddisfazioni maggiori per il sodalizio naoniano con Francesca Roitero e Alberto Ciardo. Il primo a gareggiare è Alberto Ciardo nella categoria -81Kg che si porta a casa una meritatissima medaglia di bronzo con 6 incontri vinti e 1 perso. Alberto ha combattuto in maniera impeccabile gestendo la gara in modo esemplare, crescendo nel finale e dimostrando un'ottima condizione fisica e mentale. Francesca Roitero nei +78Kg regala al sodalizio pordenonese la seconda medaglia, questa volta
d'argento. Vince il primo incontro con un’atleta slovena, ma perde la finale per leva. In bocca l’amaro di arrivare solo (si fa per dire) seconda, ma prestazione certamente buona. «Complimenti a tutto lo staff dello Skorpion – commenta il presidente onorario Enea Sellan – che con merito ha raccolto questi ottimi risultati e che concretizza sempre ottime performance». ** Per il Judo Tolmezzo sul tatami sono saliti Mattia Zarabara, Betty Vuk e Lara Mari. Sabato è stato il turno dei Cadetti (nati dal 2002 al 2000). Il primo atleta del Judo Club Tolmezzo
in gara è stato Mattia Zarabara nella categoria fino a 90 kg da 15 atleti. Con due incontri vinti e due persi Mattia si è posizionato al 7° posto. Poi è stato il momento di Betty Vuk nella categoria fino a 70 kg da 24 atlete. Con quattro incontri vinti, al termine di una finale durata la bellezza di 7 minuti e 20", Betty si è aggiudicata il 1° posto. Questo risultato la porta anche al 1° posto della Ranking List Nazionale! Domenica in gara Lara Mari nella categoria fino a 52 kg da 16 atlete e di nuovo Betty Vuk nella -70 kg da 18 atlete. Nono posto per entrambe, rispettivamente con due e tre incontri disputati.
Sellan (Skorpion): “Medaglie meritate, concretizzano l’ottimo lavoro svolto” a schizzare in alto in classifica ed a dominare addirittura la classifica. Il prossimo appuntamento, durante il quale proveranno a ripetere l’impresa, è per il campionato regionale FIHP del 5 febbraio a Lignano. **
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Incoronati a Casarsa i campioni regionali La ventunesima edizione del Trofeo di Casarsa ha messo in palio i titoli regionali Libertas nelle categorie Esordienti, Ragazzi e Cadetti. ■ Oltre 250 giovani atleti provenienti da tutta la regione e anche dalla vicina Slovenia si sono presentati alla linea di partenza del 21° Trofeo di Casarsa, organizzato sempre in maniera brillante dalla Libertas Casarsa. Moltissimi quindi i pretendenti al tradizionale trofeo, ma anche per il titolo di Campione Regionale Libertas nelle categorie Esordienti, Ragazzi e Cadetti. Prime a partire le Esordienti Femminili, che come i pari età maschili, hanno gareggiato sul giro medio di 600m. Si aggiudica il podio, nonché il titolo di Campionessa Regionale Libertas, Alessia Cescutti, classe 2006 della Polisportiva Libertas Tolmezzo, che termina in 2’ 39”. Dietro di lei, con soli due secondi di ritardo, arrivano praticamente insieme Sara Razem, classe 2006 della Trieste Trasporti, e Urska Kovic, sempre classe 2006 della Torriana CA.RI FVG. Fra i maschili, un testa a testa fra Federico Vettor, classe 2006 della Polisportiva Libertas Grions e Remanzacco, e Elia Martin, classe 2007 della Libertas Porcia, ha visto prevalere per qualche centesimo il giovane udinese, che si diploma Campione Regionale Libertas. Un giro grande di 1.200 m è stato il percorso dedicato alle Ragazze. I primi due posti del podio vanno all’Altletica Malignani Libertas. Vince il titolo di Campione Re-
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gionale Libertas Beatrice Vattolo, classe 2005, che riesce ad arrivare in 4’ 54”, con un solo secondo di stacco dalla compagna di squadra Serena Rodolico, di un anno più grande. Terzo gradino è stato conquistato oltre confine dalla slovena Eva Kramar Ros, classe 2004 della TK Kobarid. Di 1.600 m il tragitto per i Ragazzi, che vedono in prima posizione Samuele Sacconi, classe 2005 della Fincantieri Monfalcone, in seconda Giuliano Venier, classe 2004, della squadra di casa Libertas Casarsa, vincitore del titolo di Campione; in terza Thomas Cesca, classe 2005, dell’Atletica Aviano. Stessa distanza per le Cadette.
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Ceccarelli: “Questo è un appuntamento tradizionale, rimarrà finchè ci saremo” Parte in picchiata e vince ampiamente Ilaria Bruno, classe 2002 della Libertas Porcia, nuova Campionessa Regionale Libertas. A ruota seguono le coetanee Veronica Gortan, dell’US Aldo Moro e Chiara Ficco dell’Atletica Malignani Libertas. Fra i Cadetti che hanno percorso 2.200 m, medaglia d’oro per Giovanni Silli, classe 2002 della
Sportiamo. Con in tasca il titolo regionale Cadetti Libertas, Massimiliano Furlanis, classe 2002 della Libertas Sanvitese; e terzo Leonardo Danielutti, sempre del 2002 ma della Libertas Majano. Dopo 4.000 m hanno terminato le proprie fatiche le Allieve. Prima si classifica Valentina Tomasi, classe 2001 della Fincantieri Monfalcone, seconda Celeste Martin, classe 2001 della Libertas Porcia; terza la coetanea compagna di squadra, altrettanto promettente Greta Bruno. Il podio degli Allievi vede in prima posizione Alessandro Giazzon, classe 2001 della Gemonatletica, secondo Samuele Della Pietra, classe 2000 dell’US Aldo Moro, e terzo Tommaso Rota, classe 2000 della Trieste Atletica. Per le premiazioni non potevano mancare il presidente provinciale della Libertas Pordenonese Ivo Neri e il presidente della Libertas Regionale Bernardino Ceccarelli. «Oggi è stata una vera e propria festa – ha commentato Ceccarelli – a Casarsa partecipano sempre tanti ragazzi, per l’ottima e rodata organizzazione di Adolfo Molinari, per il piacevole percorso, ma anche perché è la città del vino! Il campionato regionale Libertas per Esordienti, Ragazzi e Cadetti è un appuntamento annuale tradizionale che rimarrà finché ci saremo».
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